Azienda Ospedaliera “Bolognini Seriate”
Progetto Aziendale di Risk Management
L’attività di Risk Management e la gestione del rischio nell’Azienda Ospedaliera “Bolognini” di Seriate
Presentazione dell’Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate
L’AZIENDA BOLOGNINI DI SERIATE ............................................................................... 1 I VOLUMI DI ATTIVITÀ ......................................................................................................... 2 L’ATTIVITÀ DI RISK MANAGEMENT ................................................................................ 3 PIANO ORGANIZZATIVO................................................................................................. 4 COORDINATORE................................................................................................................. 4 COMITATO DI VALUTAZIONE SINISTRI (C.V.S.)........................................................................... 6 PIANO OPERATIVO ......................................................................................................... 7 PROGETTI SPECIFICI ........................................................................................................... 7
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L’AZIENDA BOLOGNINI DI SERIATE L’Azienda “Bolognini” nasce con l’applicazione della Legge Regionale 31/1997 e, nei fatti, risulta dall’accorpamento di otto Ospedali (di cui attualmente cinque a gestione diretta, due in gestione a soci privati mediante associazione in partecipazione), quattro strutture ambulatoriali distribuite sul territorio ed il Dipartimento di Salute Mentale. L’Azienda Ospedaliera Bolognini ha la seguente configurazione: •
Ospedale “Bolognini” di Seriate - Via Paterno 21, Seriate
•
Ospedale “M.O.A. Locatelli” di Piario - Via Groppino 22, Piario
•
Ospedale “Pesenti Fenaroli” di Alzano Lombardo – Via Mazzini 88, Alzano Lombardo
•
Ospedale “Briolini” di Gazzaniga - Via Manzoni 130, Gazzaniga
•
Ospedale “SS. Capitanio e Gerosa” di Lovere – Via Martinoli 9, Lovere
•
Ospedale “S. Isidoro” di Trescore – Via Ospedale 34, Trescore Balneario
•
Ospedale “P.A. Faccanoni” di Sarnico – Via Faccanoni 6, Sarnico
I POLIAMBULATORI TERRITORIALI •
Albino
•
Ponte Nossa
•
Vilminore di Scalve
•
Lovere
LE UNITA' OPERATIVE PSICHIATRICHE •
UOP di Alzano Lombardo con i CPS di Groppino, Nembro, Lovere, il CRA di Piario e la Comunità Protetta di Alzano Lombardo
•
UOP di Calcinate con il CPS di Trescore e CRA di Sarnico
LA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE •
Trescore
•
Gazzaniga
•
Lovere - Piario
GESTIONI CON PARTENER PRIVATO •
Ospedale “P.A. Faccanoni” di Sarnico
•
Ospedale “S. Isidoro” di Trescore
•
Centro Alzheimer presso Ospedale “Briolini” di Gazzaniga
•
Servizi di Nefrologia e Dialisi
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I VOLUMI DI ATTIVITÀ Posti Letto N. Posti letto in esercizio Ordinari 2009 N. Posti letto in esercizio Day Hospital/Day Surgery 2009
666 91
DRG / Giorni di degenza N. DRG Ordinari 2009 N. DRG Day Hospital/Day Surgery 2009 Giornate Degenza Ordinarie 2009 Giornate Degenza Day Hospital 2009
Chirurgica 8.522,00 1.621,00 44.161,00 1.837,00
Medica 9.542,00 1.445,00 96.052,00 6.260,00
Pediatrica 5.130,00 2,00 22.230,00 8,00
Psichiatrica 614,00 58,00 10.910,00 682,00
Servizi Intensivi 292,00 2.126,00
Ostetrica e Ginecologica 4.945,00 2.178,00 16.180,00 2.222,00
Numero di parti N. Parti: naturali 2009 N. Parti: cesarei 2009 N. Parti: nati morti 2009
2411 777 8
Numero di Sale Operatorie N. Sale Operatorie 2009
4
Numero di Interventi chirurgici N. Interventi chirurgici in costanza di ricovero 2009 N. Interventi chirurgici ambulatoriali 2009(**)
11327 3415
Numero di Sperimentazioni Cliniche N° Sperimentazioni Cliniche 2009
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L’ATTIVITÀ DI RISK MANAGEMENT
In base alle necessità di ordine organizzativo aziendale e recependo i contenuti della Circolare 46/SAN e delle successive Linee Guida Regionali, l’Azienda Ospedaliera “Bolognini” di Seriate ha avviato nel corso del 2005 un Programma di Risk Management aziendale, definendone l’organizzazione, gli scopi, le modalità ed i tempi di realizzazione.
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PIANO ORGANIZZATIVO L’implementazione del Progetto di Risk Management nell’Azienda Ospedaliera “Bolognini” di Seriate, con Delibera n.224 del 22 marzo 2005, ha previsto:
•
la nomina del Coordinatore di Risk Management
•
la nomina dei Membri del Comitato Ristretto di Risk Management
•
la costituzione del Comitato di Valutazione Sinistri (C.V.S.)
di seguito descritti in termini di livelli di responsabilità:
COORDINATORE Le competenze del Coordinatore sinteticamente si riassumono in: •
raccolta della documentazione necessaria al flusso informativo per la mappatura dei rischi, garantendo il rispetto degli obiettivi riportati nella Circolare 46/SAN del 27/12/2004
•
rispetto dei tempi, sia all’interno sia all’esterno dell’azienda, prevenendo ritardi nell’afflusso dei dati
•
monitoraggio dei sinistri in generale
•
monitoraggio e gestione del contenzioso (istruttoria, rapporti con le Direzioni Mediche, rapporti con le professionalità coinvolte, rapporti con i danneggiati, rapporti con gli studi legali, rapporti con il Broker aziendale e con gli assicuratori)
•
monitoraggio eventi significativi
•
analisi delle richieste di risarcimento danni
•
aggiornamento dei dati
•
funzioni di segreteria del Comitato ristretto
•
aggiornamento del protocollo di gestione dei sinistri
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COMITATO RISK MANAGEMENT Le competenze del Comitato di RM sinteticamente si riassumono in: •
Mappatura dei rischi di RCT/O
•
Analisi e Valutazione degli eventi significativi
•
Gestione del Sistema di Risk Management
•
Proposte alla Dirigenza delle azioni di prevenzione e protezione
Il Comitato, costituito con la citata delibera 224/05 come Comitato Ristretto, successivamente integrato, risulta ad oggi composto dalle seguenti figure: •
Responsabile U.O. Affari Legali e Contenzioso
•
Referente per le assicurazioni
•
Medico Legale e rappresentante della Direzione Sanitaria
•
Responsabile U.O. Qualità e Responsabile U.R.P.
•
Responsabile Prevenzione e Protezione
•
Responsabile S.I.T.R.A. e suo collaboratore
•
Responsabili Presidi Ospedalieri
•
Rappresentanti Dipartimenti Sanitari
•
Responsabile Servizio Farmacia
•
Consulente esterno esperto in risk management
•
Rappresentante compagnia assicuratrice polizza RCT/O
Il Comitato ristretto interagisce con tutte le altre strutture aziendali potenzialmente coinvolte nell’attività di prevenzione e protezione dei rischi, in particolare:
Direzioni sanitarie
Area Risorse Tecniche
Servizio Ingegneria Clinica
Comitato buon uso del sangue
U.O. Medicina del Lavoro
Commissione Terapeutica Ospedaliera
U.O. Igiene ospedaliera e Comitato Infezioni U.O. Formazione e Aggiornamento Ospedaliere
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COMITATO DI VALUTAZIONE SINISTRI (C.V.S.) All’interno del Comitato ristretto di gestione del rischio è individuato il Comitato di Valutazione dei Sinistri (CVS) composto da: •
Responsabile U.O. Affari Legali e Contenzioso e Referente per le assicurazioni
•
Medico Legale (in qualità anche di rappresentante della Direzione Sanitaria)
•
Rappresentante Broker aziendale e della Compagnia di assicurazione RCT/O
le cui funzioni si sostanziano nella valutazione diretta dei sinistri, dell’entità degli stessi, della eventuale sussistenza di responsabilità da parte delle professionalità coinvolte, ai fini anche di addivenire ad una sollecita definizione delle vertenze, onde evitare contenzioso giudiziario, con particolare attenzione ai sinistri in franchigia, quantunque la gestione degli stessi sia demandata alla Compagnia assicuratrice.
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PIANO OPERATIVO Nel corso degli anni 2005 – 2006 – 2007 - 2008 – 2009 - 2010 l’Azienda ha intrapreso un percorso strutturato di Gestione del Rischio che ha seguito il seguente approccio: •
Sviluppo delle Linee Guida Organizzative di Regione Lombardia: per fornire all’Azienda gli indirizzi per la costituzione e la gestione delle strutture organizzative aziendali (Comitato di Risk Management e Comitato di Valutazione Sinistri) secondo le linee guida regionali (Circolare 46/SAN).
•
Avvio della diffusione della cultura del Rischio: al fine di fornire agli operatori sanitari gli elementi di conoscenza necessari per mantenersi professionalmente aggiornati e competenti e per sensibilizzarli alla Gestione del Rischio trasferendo loro le tecniche per prevenire il manifestarsi di eventi avversi.
•
Analisi e reingegnerizzazione dei flussi informativi aziendali: l’analisi delle fonti informative interne all’Azienda ha permesso le realizzazione di un sistema di rilevamento dei dati utili alla identificazione dei rischi aziendali, al fine di rendere più sicure le aree dove è più elevata la frequenza di errori, successivamente adeguato alle richieste di informazioni del data base regionale e ministeriale.
•
Realizzazione di Audit Clinici: al fine di realizzare un’analisi reattiva per gli eventi avversi, eventi sentinella individuati dal Ministero della Salute e per le non conformità.
•
Diffusione della cultura del miglioramento continuo e della prevenzione del ripetersi degli errori, attraverso l’Incident Reporting in una logica non punitiva, per farne invece una occasione di apprendimento dei professionisti.
PROGETTI SPECIFICI Anno 2006
FORMAZIONE SUL RISCHIO CLINICO La formazione è considerabile come uno strumento di prevenzione dei rischi in quanto diretta a fornire agli operatori gli elementi di conoscenza necessari per mantenersi professionalmente aggiornati e competenti e in quanto permette, attraverso corsi specifici, di sensibilizzare gli operatori sulla cultura del rischio e di illustrare le tecniche per prevenire il manifestarsi di eventi avversi, a tutela della salute e della sicurezza altrui e propria. Si illustrano di seguito le iniziative programmazione nell’anno 2006:
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maggiormente
significative,
realizzate
come
da
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•
PROGETTARE, REALIZZARE E VERIFICARE UN AUDIT CLINICO
•
RISK MANAGEMENT
•
RISCHIO CLINICO: PROMUOVERE LA SICUREZZA DEL PAZIENTE
•
ASPETTI LEGALI NELLA PROFESSIONE SANITARIA
•
PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE
•
FORMAZIONE ANTINCENDIO: CORSO DI RIQUALIFICAZIONE
•
QUALITA’ E SICUREZZA DEL PAZIENTE – ESAME E REVISIONE DELLA PRATICA CLINICA (formazione sul campo)
•
PREVENIRE GLI ERRORI NELLA DISPENSAZIONE DEI FARMACI (formazione sul campo)
IMPARARE DALL’ERRORE Il Comitato ristretto di Risk Management si è proposto, attraverso la distribuzione al personale sanitario di un questionario anonimo, di definire il grado di percezione dell’errore clinico all’interno dell’azienda. Infatti, il primo passo sulla strada della sicurezza nella sanità è riconoscere che gli errori esistono. Ancora oggi l'errore è visto come un fatto negativo e non come una conseguenza fisiologioca di ogni lavoro e soprattutto come un momento per imparare. A questo fatto di tipo "culturale" si affianca la paura che i dati raccolti diventino un dato negativo nei confronti dell'Azienda. Occorre quindi creare le condizioni per favorire l'emersione dell'errore per poterne quindi valutare le misure preventive da mettere in atto. L’obiettivo di tale progetto è stato quello di valutare quanto per gli operatori l’errore è considerato come fonte di apprendimento e miglioramento per evitare il ripetersi delle circostanze che lo hanno generato.
IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI Al fine di intraprendere un corretto percorso di Risk Management l'identificazione dei rischi rappresenta il punto di partenza. Il progetto ha infatti lo scopo di individuare lo stato di rischio dell’Azienda, in modo da poter attivare le successive fasi di valutazione dei rischi, definizione delle priorità, azioni specifiche di intervento, ottimizzazione delle politiche assicurative. Il progetto ha previsto la realizzazione di un sistema di rilevamento dei dati utili alla identificazione dei rischi aziendali, al fine di rendere più sicure le aree dove è più elevata la frequenza di errori, con i seguenti vantaggi: per i pazienti, attraverso una riduzione del danno; per gli operatori, attraverso la riduzione delle responsabilità civili e penali ed il miglioramento del
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"clima" interno; per gli amministratori, attraverso la riduzione dei costi di assicurazione, di contenzioso e di non qualità. A tal fine sono stati innanzitutto individuati i settori ove vengono raccolte le informazioni: •
U.O. Affari Legali e Contenzioso: sinistri denunciati; cadute accidentali; segnalazioni sinistri intra-moenia;
•
U.O. Qualità e certificazione: reclami; eventi sentinella;
•
U.O. Medicina del Lavoro: infortuni;
•
Servizio Prevenzione e Protezione: infortuni;
•
Servizio Farmaceutico: eventi avversi da farmaco.
Si è quindi proceduto alla raccolta dei vari dati nei periodi indicati nel progetto. Anno 2007
ANALISI DEI RISCHI DEL PERCORSO NELL'OTTICA DIPARTIMENTALE
DEL
PAZIENTE
IN
PRONTO
SOCCORSO
Il progetto ha previsto due linee di intervento: una, attraverso un corso di formazione, volta alla sensibilizzazione degli operatori DEA sul rischio clinico, in particolare sui rischi dei pazienti dal momento del loro arrivo in PS; l’altra, volta alla conoscenza dettagliata delle criticità, da individuare mediante una mappatura, da cui poi rilevare le possibili azioni correttive/migliorative da intraprendere, nella consapevolezza delle difficoltà e complessità operative che inferiscono in questo peculiare settore.
È stato organizzato il convegno “Il paziente politraumatizzato dal PS alla SO alla Rianimazione”. In detto contesto, a valenza dipartimentale, si sono messe in rilievo le criticità legate al trasporto del paziente e si sono individuate le azioni correttive e di miglioramento
È stata redatta e adottata la scheda di rilevazione presso tutti i Pronto Soccorso dell’Azienda.
Sono state promosse iniziative formative rivolte a tutti gli operatori dei Pronto Soccorso al fine di illustrare la scheda elaborata e le sue finalità, nel contesto del clinical risk management.
LE CADUTE DEI PAZIENTI: MONITORAGGIO E PREVENZIONE L’Azienda ha preso spunto da un’indagine effettuata in uno degli ospedali e da dati di letteratura per: •
stendere linee guida per il personale infermieristico e di supporto: raccomandazioni per una buona pratica basata sull’individuazione del rischio, su una corretta e
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tempestiva pianificazione assistenziale finalizzate a prevenire e monitorare il rischio di caduta dei pazienti ricoverati; •
diffondere la cultura della prevenzione del rischio (l’individuazione del rischio e la tempestiva comunicazione all’interno dell’equipe) attraverso la formazione;
•
effettuare un’analisi sulle segnalazioni di caduta relative all’anno 2007 (1° Gennaio – 30 novembre) per verificare la percentuale di lesioni gravi (nella fattispecie le fratture, …).
IMPARARE DALL’ERRORE Sulla scorta dei dati raccolti nel 2006 mediante il cosiddetto “questionario di sensibilizzazione”, è stata data continuità al progetto “Imparare dall’errore” avviando un modello sperimentale per favorire la comunicazione tra gli operatori. Dai risultati del questionario era infatti emersa come una delle maggiori criticità la mancanza di comunicazione. La comunicazione riveste un aspetto fondamentale nelle relazioni sociali. In ambito sanitario l’importanza della comunicazione, sia verbale sia scritta, si rivela sotto molteplici aspetti: •
nei rapporti interprofessionali
•
nei rapporti con i pazienti
•
nei rapporti tra gli operatori e l’amministrazione.
L’obiettivo del progetto è stato quello del miglioramento continuo e della prevenzione degli errori, nella logica della non colpevolizzazione, del diffondere la cultura della comunicazione nei rapporti interprofessionali con il supporto di un “facilitatore”. Molti problemi infatti nascono da una difficoltà di dialogo tra le persone, scarsa comunicazione e cooperazione. Il Responsabile UFA di Psicologia dell’Azienda Ospedaliera di Seriate ha messo a disposizione la propria professionalità per fornire ai professionisti spazi e strumenti strutturati nei quali comunicare e discutere errori e quasi errori, anche in una logica di condivisione-sostegno psicologico. Anno 2008
LA SICUREZZA DEL PAZIENTE IN CAMERA OPERATORIA: CHECK LIST ANESTESIOLOGICA Lo strumento della check list di sala operatoria ha la funzione di verificare ed intercettare i possibili errori di processo nel percorso paziente dall’ingresso in sala operatoria alla sua dimissione in reparto.
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Per la stesura di tali check lists è stato istituito un gruppo di lavoro formato da tutti gli infermieri e i medici anestesisti del blocco operatorio dell’ospedale di Alzano a cui si è unito anche personale infermieristico delegato dell’ospedale di Clusone-Lovere. Si è ritenuto opportuno iniziare l’attività del Gruppo dopo la partecipazione di alcuni dei nostri professionisti (anestesisti ed infermieri del blocco) al corso IREF relativo all’argomento. Si è proceduto analizzando in modo sistematico tutti i processi che coinvolgono il paziente nel percorso dal reparto alla sala operatoria fino alla sua dimissione, le apparecchiature biomedicali in uso per l’anestesia i farmaci e presidi. Si è arrivati quindi alla stesura di quattro check list di sala operatoria: •
Check list “GESTIONE DEI FARMACI E DELLE APPARECCHIATURE”
•
Check list “GESTIONE PAZIENTE”
•
Check list “SALA RISVEGLIO”
•
Check list “SALA URGENZE BLOCCO OPERATORIO – SALA URGENZE BLOCCO PARTO”.
LA SICUREZZA DEL PAZIENTE IN CAMERA OPERATORIA: CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE – CORRETTO POSIZIONAMENTO – CONTA GARZE/STRUMENTI Obiettivo del progetto era ottimizzare i processi organizzativi relativi a corretta identificazione del paziente e del sito chirurgico, corretto posizionamento del paziente sul tavolo operatorio, prevenzione ritenzione garze/strumenti all'interno del sito chirurgico. E’ stato attivato un gruppo di miglioramento, composto dalle varie professionalità dei blocchi operatori e dei reparti chirurgici coinvolte nei processi oggetto d'analisi e coordinato dall'U.O. Qualità, che ha prodotto tre protocolli aziendali ad hoc: •
prevenzione ritenzione garze/strumenti all'interno del sito chirurgico
•
corretta identificazione del paziente e del sito chirurgico
•
corretto posizionamento del paziente sul tavolo operatorio
IMPARARE DALL’ERRORE Nel 2007, sulla scorta dei dati raccolti nel 2006 mediante il cosiddetto “questionario di sensibilizzazione”, è stata data continuità al progetto “Imparare dall’errore” avviando un modello sperimentale per favorire la comunicazione tra gli operatori, una delle maggiori criticità emerse dai risultati del questionario. Il progetto, avviato dal Responsabile UFA di Psicologia di questa Azienda, prevedeva, in via sperimentale, il coinvolgimento di una delle aree a “rischio”, individuata nel Dipartimento Materno Infantile dell'ospedale di Alzano Lombardo con lo scopo di permettere il confronto e la discussione
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di gruppo per individuare i difetti nella comunicazione e infine le condizioni (personali, relazionali, soggettive) che favoriscono/predispongono all'errore e di conseguenza apprendere dall'esperienza, nel mantenimento del rispetto assoluto del segreto professionale. Visto il positivo risultato riportato dal modello sperimentale si è ritenuto di estendere la tecnica del lavoro di gruppo al Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale di Seriate.
CORRETTA GESTIONE DELLA CONTENZIONE FISICA In merito al progetto sono state intraprese le seguenti iniziative propedeutiche avviate già nel 2007: Intervento formativo d’aula sul tema “La contenzione dei malati nelle UU.OO. di degenza: risvolti assistenziali, giuridici e deontologici” per n. 5 edizioni con una partecipazione totale di n. 150 infermieri. Attivazione di un’indagine volta ad approfondire il fenomeno della contenzione nella nostra Azienda, in particolare nelle UU.OO. per acuti. Costituzione di un gruppo di lavoro per l’elaborazione di un protocollo assistenziale “Utilizzo della contenzione fisica nell’adulto” (SIA-PT-05-02 Rev0 7.dicembre 2007) Nel 2008 si è provveduto a: 1. presentare al personale medico, all’interno delle riunioni di dipartimento, il protocollo assistenziale elaborato ed in particolare la scheda, utile ai fini della prescrizione e dei controlli; 2. sollecitare tutte le UU.OO. per acuti e riabilitative, nel segnalare gli episodi di contenzione e attivare dei gruppi di miglioramento a livello di ospedale per l’analisi della documentazione clinica; 3. proseguire nell’indagine con lo scopo di rilevare attraverso la compilazione della documentazione infermieristica come viene registrato e monitorato da un punto di vista assistenziale l’episodio “contenzione fisica”, dopo la diffusione del nuovo protocollo assistenziale; 4. restituire i dati e le osservazioni emerse a seguito dell’indagine a tutte le UU.OO. coinvolte.
ANALISI DEL RISCHIO IN SALA OPERATORIA CON METODOLOGIA FMECA Le sale operatorie sono luogo particolarmente incidente nel rischio clinico, anche in relazione alla rilevanza personale, sociale, assicurativa e di immagine che eventuali errori potrebbero creare.
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La metodologia FMECA è uno strumento di analisi proattivo e prevede il coinvolgimento di tutti gli operatori coinvolti in un processo al fine di evidenziare gli ambiti di rischio e la percezione che gli stessi hanno delle attività che maggiormente sono da monitorare per evitare l’errore.
RISCHIO AGGRESSIONI: COME AFFRONTARE LA VIOLENZA FISICA SUL LAVORO Con nota del 27 maggio 2008 a firma del Presidente del Comitato RM e del Direttore Sanitario è stato costituito il Gruppo di Lavoro “Rischio aggressioni: come affrontare la violenza fisica sul lavoro” composto da: Responsabile S.P.P. – Coordinatore del Gruppo di Lavoro Resp. Dipartimento Salute Mentale Direttore Medico P.O. Seriate Addetta Servizio Prevenzione e Protezione Pronto Soccorso P.O. Seriate U.O. Affari Legale e Contenzioso
Attività svolta dal Gruppo di Lavoro: 1. Programmazione ed effettuazione corso di formazione “Applicazione nella pratica clinica delle linee guida per la prevenzione ed il trattamento dei pazienti con rischio autolesivo-eterolesivo e con anomalie comportamentali” rivolto agli operatori del S.P.D.C. con la partecipazione complessiva di n. 28 operatori. 2. Predisposizione e diffusione modulo “Mod. 01 – Segnalazione aggressione- rev. 01 ottobre 2008” da utilizzarsi per la segnalazione al S.P.P degli eventi di aggressione non solo fisica, ma anche verbale, occorsi agli operatori dei servizi del Dipartimento di Salute Mentale ed Emergenza/Urgenza, al fine di monitorare ed analizzare gli eventi ed implementare eventuali misure strumentali ed organizzative che consentano la riduzione di rischio. 3. Predisposizione, condivisione raccomandazioni:
e
diffusione
dei
seguenti
protocolli
e
•
“Protocollo per la gestione del comportamento disturbato/violento nei pazienti ricoverati in SPDC” (prot. SPDC n. 19 rev. 0 del 17.11.2008) emesso come protocollo interno del SPDC ed applicato nei servizi SPDC di Alzano e Calcinate;
•
“Protocollo per la prevenzione, od il mantenimento sotto controllo, delle situazioni di rischio determinate da pazienti con note di aggressività” emesso dal S.P.P., quale protocollo afferente al Manuale dei Protocolli igienico sanitari assistenziali ed applicato a tutti i Reparti e Servizi dell’A.O.B. con esclusione del SPDC;
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•
“Protocollo: Modalità di comportamento in situazioni di rischio determinate da aggressione a scopo di rapina” emesso dal S.P.P., quale protocollo afferente al Manuale dei Protocolli igienico sanitari assistenziali ed applicato a tutti gli operatori addetti alle attività di cassa comportanti il maneggio di denaro (Sportelli CUP e Accettazione Laboratorio Analisi);
•
Raccomandazioni strutturali e tecnologiche per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari nei servizi: Pronto Soccorso, SPDC, CUP/Accettazione Laboratorio Analisi).
SISTEMA INDICATORI DI RISK MANAGEMENT Il sistema di indicatori è stato progettato al fine di fornire alla Direzione e al Comitato di Risk Management uno strumento utile al monitoraggio continuo dei rischi in Azienda e all’impostazione delle nuove linee guida di intervento. La Direzione dispone di una valutazione quantitativa degli esborsi economici conseguenti all’accadimento di eventi avversi. Lo strumento verrà aggiornato semestralmente in concomitanza con l’inserimento dei dati di Rischio nel sistema informatico dedicato allo scopo. Il Sistema è diviso in tre differenti sezioni: •
Indicatori di Andamento
•
Indicatori di Costo
•
Indicatori di Benchmarking
Anno 2009
RISCHIO E SICUREZZA DEI FARMACI ONCOLOGICI: SISTEMA INTEGRATO CYTOCARE Obiettivo è stato quello di garantire una terapia corretta e sicura al paziente oncologico, attraverso il monitoraggio costante di tutte le fasi del processo di gestione della chemioterapia: prescrizione, allestimento, somministrazione, attraverso: •
1. Formazione dei Farmacisti e Infermieri per l'apprendimento e l'applicazione del funzionamento di Cytocare, di Cytoplan, di Oncoplan.
•
2. Formazione Medici per apprendimento e applicazione software Oncoplan
•
3. Formazione Infermieri di Oncologia per l'apprendimento, applicazione del controllo informatizzato "Foglio di somministrazione terapia".
PIANO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A LEGIONELLA Obiettivo è stato quello di promuovere nell'ambito delle strutture sanitarie facenti capo all'A.O. Bolognini di Seriate la corretta progettazione, realizzazione, revisione, adeguamento,
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manutenzione delle reti idriche e degli impianti aeraulici al fine di minimizzare il rischio di colonizzazione e moltiplicazione di legionella pneumophila negli impianti di distribuzione dell’acqua e nei sistemi di condizionamento.
IMPARARE DALL’ERRORE Facendo
seguito
alla
positiva
esperienza
del
2007
e
del
2008
si
è
inteso
insistere
nell'orientamento assunto rispetto all'errore, che esclude una logica punitiva per farne invece una occasione di apprendimento dei professionisti, proponendo il consolidamento del progetto nelle due strutture aziendali in cui è stato avviato.
PREVENZIONE DELL'ERRORE SOMMINISTRAZIONE DI TERAPIA
NELLA
PREPARAZIONE,
DISTRIBUZIONE
E
Medici, infermieri, tecnici e farmacisti hanno proceduto nella revisione dei processi aziendali in atto
relativamente
ad
approvvigionamento,
conservazione,
prescrizione,
preparazione
e
somministrazione della terapia farmacologia, alla luce delle Raccomandazioni del Ministero della Salute e agli standard Joint Commission (progetto regionale valutazione delle Aziende Sanitarie, triennio 2008-2010). Il coinvolgimento di varie professionalità, rappresentative peraltro di tutti i Dipartimenti dell’Azienda e della U.O. di Farmacia Ospedaliera, ha consentito una analisi completa e articolata del percorso di gestione del farmaco, l’individuazione dei punti critici, la definizione di attività e modalità condivise.
Anno 2010
PROCESSO TRASFUSIONALE: IDENTIFICAZIONE – SICUREZZA – TRACCIABILITÀ Obiettivo del progetto è garantire la sicurezza in ambito trasfusionale, in applicazione del decreto 3/3/2005 del Ministero della Salute, mediante l'acquisizione di un software per la tracciabilità delle sacche emocomponenti e dell'infrastruttura telematica necessaria, al fine di ridurre la possibilità di errore e migliorare il livello di sicurezza del paziente.
RIDUZIONE DEL RISCHIO MANU PORTATE Obiettivo del progetto è ridurre la carica microbica presente sulle mani e prevenire la trasmissione alle aree non contaminate, quali i pazienti, gli Operatori Sanitari e lo strumentario.
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MIGLIORARE IL LIVELLO DI SICUREZZA CORRELATO ALL'USO DEGLI ELETTROLITI CONCENTRATI Obiettivo del progetto è garantire al paziente la terapia farmacologica appropriata, limitando i rischi connessi alla manipolazione e somministrazione degli elettroliti concentrati. Attraverso un gruppo multidisciplinare si è inteso sottoporre a restrizione e monitorare l'uso degli elettroliti concentrati nei reparti a media-bassa criticità e revisionare il protocollo di utilizzo delle fiale di potassio concentrate a seguito della introduzione in PTO delle soluzioni già diluite e verificarne la corretta applicazione.
VALUTAZIONE E GESTIONE DEL DELL’ACCORDO EUROPEO 8.10.2004
RISCHIO
STRESS
LAVORATIVO
ALLA
LUCE
L’attività di prevenzione dei rischi deve necessariamente prevedere anche azioni mirate alla sicurezza degli operatori, sotto i molteplici aspetti. La prevenzione del rischio stress lavoro correlato costituisce l'applicazione delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 106/09 e 81/08 e dell'accordo europeo del 08.10.2004, in funzione delle linee guida regionali di cui al Decreto della Direzione Generale Sanità n. 13559 del 10.12.2009. Il progetto ha previsto la costituzione di un gruppo aziendale multidisciplinare che consenta la redazione di un documento di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro in grado di individuare le misure di prevenzione utili a contenere/ridurre/eliminare il rischio individuando i soggetti con le necessarie competenze e poteri adeguati e fornendo agli stessi elementi utili alla soluzione/gestione dei problemi.
ATTIVITA’ CONTINUA In tale ambito sono inserite attività riferite a progetti messi in atto negli anni precedenti che, a seconda dei casi, necessitano di implementazione, consolidamento e monitoraggio continuo nonché attività di miglioramento già avviate, che richiedono una costante applicazione, con particolare riguardo alla procedura sul consenso informato al trattamento sanitario.
FORMAZIONE Ogni anno vengono programmate con delibera aziendale iniziative formative in materia di gestione del rischio, clinico e non, mediante corsi/convegni/formazione sul campo.
Azienda Ospedaliera “Bolognini” di Seriate
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