ANNO XIX - N. 3
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SOLENNE PONTIFICALE A CONCLUSIONE DEL 17° CENTENARIO DELL’EDITTO DI COSTANTINO ella sempre splendida cornice della Chiesa Cattedrale di Monreale, sotto lo sguardo misericordioso di Cristo Pantocratore, il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio con un Solenne Pontificale presieduto da Sua Eminenza il Card. Renato Raffaele Martino Gran Priore e concelebrato da S.E. Mons. Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale e Priore per la Sicilia, e da tutti i Cappellani Costantiniani di Sicilia, ha chiuso il 17° Centenario dell ‘Editto di Costantino. Prima della Celebrazione Eucaristica l’Eminentissimo Cardinale ha insignito professionisti e ufficiali di varie Forze Armate del titolo di Cavalieri e consegnato alcune importanti promozioni. Fra i neo insigniti S.E. Mons. Josè Moko Ekanga Vescovo della Diocesi di Kishasa – Congo, Eccellenza a capo di una diocesi dove l’Ordine Costantiniano è presente supportando una missione gestita dai Frati Minimi della Parrocchia di San Francesco di Paola di Palermo; Don Nicola Gaglio e Don Giacomo Sgroi rispettivamente Parroco della Cattedrale di Monreale e Segretario dell’Arcivescovo Pennisi; Don Giacomo Zangara; l’Ammiraglio Domenico De Michele, il Ten. Col. Concetto Occhipinti, il Dott. Salvatore Orobello, il Dott. Rino Piccione, l’Avv, Claudio Ragusa, il Dr. Pietro Macaluso, il Dott. Emanuele Sgarlata, il Dott. Cristoforo Arena, il Cap. Pasquale Vene-
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Sua Eminenza il Card. Renato Raffaele Martino Gran Priore e S.E. Mons. Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale e Priore per la Sicilia
zia, la Dama Prof.ssa Italia dei Marchesi di Cornacchini e la Dott.ssa Patrizia Biagi. La promozione a Cavaliere di Merito con placca per cavalieri Salvatore Romano, Rosario Tantillo, Rosario Palermo, Gaetano Giarrusso.
Alla celebrazione erano presenti tra l’altro il Sindaco di Monreale, Avv. Filippo Di Matteo, il Gonfalone del Comune decorato di Medaglia d’oro dell’Ordine Costantiniano, l’Assessore alla Cultura Lia Giangreco, cavalieri e dame provenienti da tutta la Sici-
lia e dalla Basilicata, guidati dal Delegato Vicario per la Sicilia il Cavaliere di Gran Croce di Grazia Nobile Antonio di Janni. Presente una delegazione Toscana con il Delegato Vicario Comm. Edoardo Puccetti ed il Priore della stessa don Rodolfo Rossi.
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LA NUOVA FENICE Alla cerimonia di investitura è seguito il Solenne Pontificale che subito dopo il rito di introduzione ha visto il messaggio di saluto di S. E. Mons. Pennisi all’Eminentissimo Cardinale ed a tutti i presenti:”Sono lieto di accogliere Vostra Eminenza Gran Priore dell’Ordine, a cui mi legano sentimenti di riconoscenza ed affetto essendo stato tra gli alunni dell’Almo Collegio Capranica, in questo magnifico Duomo, per presiedere la ceri-
monia di investitura di nuove dame e cavalieri, tra cui alcuni presbiteri della nostra Arcidiocesi, ammessi nell’Ordine costantiniano di San Giorgio, di cui mi onoro di essere Priore per la Sicilia, come successore del compianto confratello mons. Cataldo Naro che mi ha preceduto come Arcivescovo di Monreale. Saluto il Cavaliere di Gran Croce di Grazia dott. Antonio di Janni, che con la collaborazione degli altri membri
dell’Ordine, ha promosso e promuove in Sicilia una serie di manifestazioni di carattere religioso, culturale, caritativo e sociale e tutti i membri dell’Ordine qui presenti ed in particolare i Cavalieri di Grazia Ecclesiastica e i Cavalieri laici che hanno ricevuto l’investitura. Saluto le Autorità Civili e Militari che ci onorano con la loro presenza. Lo scorso anno abbiamo commemorato con la Sua autorevo-
lissima presenza il 1700° anniversario dell’apparizione del segno vittorioso della Croce all’Imperatore Costantino a Ponte Milvio e dell’Editto di Milano, che ha rappresentato un’occasione per continuare a riflettere sulla libertà religiosa, laicità dello Stato, ruolo pubblico della religione: temi che restano fondamentali per la qualità della democrazia nel nostro Paese. Oggi i Cavalieri e le Dame che sono investiti con le insegne del-
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LA NUOVA FENICE l’Ordine Costantiniano, non si prefiggono di partecipare a battaglie cruente in difesa della Fede, ma si impegnano a testimoniare, con l’aiuto di dio vivente nella Comunione trinitaria, il proprio impegno per la pace, con le sole armi della luce che ci indica il Nuovo testamento: la corazza della Fede e della Carità, l’elmo della speranza della salvezza, la spada della parola di Dio e dello Spirito Santo.
Quest’anno ricorre il decimo anniversario della pubblicazione del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa che ha avuto Vostra Eminenza nella qualità di Presidente del Pontifico Consiglio della Giustizia e della Pace un protagonista di primo piano. Gli appartenenti all’Ordine Costantiniano si impegnano non solo a diffondere la dottrina sociale della Chiesa ma soprattutto a praticarla attraverso
opere ispirate alla giustizia e alla carità cristiana come stanno facendo Monreale attraverso il progetto “Briciole di Salute”, in favore di bambini, anziani e ammalati bisognosi e con altre iniziative benefiche. Per intercessione di San Giorgio chiediamo alla Santissima Trinità che ognuno di noi possa testimoniare con la propria fede la presenza di Dio Uno e Trino nella nostra vita, con la propria speranza il destino dell’uomo
fatto per la vita eterna, con la propria carità l’Amore che Dio ha verso tutti.” All’omelia Sua Eminenza ha ricordato brevemente il messaggio della Parola ascoltata nella celebrazione evidenziando sull’esempio di Re Salomone come “Resistere alla seduzione delle tentazioni è possibile solo “quando si ascolta la Parola di Gesù”e sottolineato l’importanza del 10° anniversario del Compen-
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LA NUOVA FENICE dio della Dottrina Sociale della Chiesa, ricordando l’incontro che ebbe con il Santo Padre Giovanni Paolo II proprio per presentarle il Compendio e come il Santo Padre in considerazione del tempo trascorso per la pubblicazione circa sei anni,
non abbia fatto alcun commento ma abbia semplicemente esclamato “Finalmente”. Sua Eminenza ha ripreso il microfono prima della Solenne Benedizione per esprimere “ex cathedra” il più vivo ringraziamento al Delegato Vicario per la
Sicilia per l’infaticabile opera dell’Ordine. Al termine della cerimonia Autorità, Cavalieri ed ospiti hanno raggiunto il Complesso Guglielmo II nell’omonima piazza dove nella sala Novelli il maestro Giuseppe Grippi, noto pia-
nista monrealese ha intrattenuto gli ospiti prima del pranzo di gala nei saloni museali. Al termine dell’esibizione musicale Sua Eminenza il Cardinale Martino e Sua Ecc. l’Arcivescovo Pennisi hanno consegnato un attestato di benemerenza della De-
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LA NUOVA FENICE legazione Sicilia ed una medaglia appositamente coniata per il 17° Centenario dell’Editto di Costantino. Il Sindaco ed il Cardinale hanno aperto in anteprima la sistemazione della collezione novecentesca di Eleonora Pensabene e l’occasione è stata propizia per mostrare al Porporato ed ad un
ristretto nucleo di invitati la biblioteca storica Santa Maria la Nuova che contiene splendide miniatura ed incisioni e manoscritti della Biblioteca Comunale di Monreale. La Direttrice della Biblioteca, Prof.ssa Ignazia Ferraro, ha illustrato i più preziosi volumi dal XV al XVIII secolo.
La cena di gala sempre nei saloni del complesso monumentale Guglielmo II è stata curata con dovizia di particolari da” Il Giardino degli Aranci” di Monreale della coppia Angela Di Giorgio – Sergio Ciziceno. Una cucina classica e moderna, aperta, tanto Mediterraneo nei prodotti e nei sapori. Una cu-
cina che ha messo d’accordo il gourmet esigente, spiazzato dal risotto con carciofi e speck, l’ospite che viene da lontano e trova una sicilianità non di maniera nella “frittedda” e nel ragù di maialino nero dei nebrodi e così via con un buon nero d’avola. Vincenzo Nuccio
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Il CE.ST.E.S.S. - Onlus (Centro Studi Economici Sociali Sicilia) si occupa di beneficenza. Ha supportato la costruzione dell’ospedale S. Giorgio ad Hoima in Uganda per la Delegazione Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio, ha restaurato l’organo monumentale della Basilica Costantiniana la Magione a Palermo e contribuisce attivamente alla distribuzione di generi alimentari per i poveri in collaborazione con le parrocchie. Ha contribuito anche con l’Arcidiocesi di Palermo per l’edificazioni di nuove chiese. Sta contribuendo con l’Arcidiocesi di Monreale al “Progetto Briciole di Salute” per il sostentamento dei bambini poveri con forniture di latte, omogeneizzati e pannolini.
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BRICIOLE DI SALUTE: IL SUCCESSO DI UN PROGETTO ercoledi 26 febbraio l’Arcivescovo di Monreale S.E. Rev.ma Mons. Michele Pennisi, Priore per la Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio, ha visitato i locali del centro “Briciole di Salute” nel corso della periodica distribuzione di latte, pannolini, omogeneizzati ecc.ecc. ai bambini di famiglie bisognose. Ad accoglierlo c’era il delegato vicario dell’Ordine Costan-
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tiniano per la Sicilia, dott. Antonio di Janni, il cav. dott. Vincenzo Nuccio, il sindaco di Monreale avv. Filippo Di Matteo e l’assessore alla cultura dott.ssa Lia Giangreco. L’Arcivescovo è stato accolto da tutti i presenti con affetto e personalmente ha dispensato il materiale per i bambini. Mons. Pennisi ha distributo due corredini a due prossime neo mamme. Antonio di Janni
LA NUOVA FENICE Direttore responsabile: Antonio Di Janni Stampa a cura della Casa Editrice CE.S.T.E.S.S. via Catania, 42/B - Palermo Autorizzazione del Tribunale di Palermo n. 13 del 15.03.96 Casa Editrice CE.ST.E.S.S. Centro Studi Economici-Sociali Sicilia via Catania, 42/B - Tel. 091.6253590 - Fax 0917301720 PALERMO www.duesicilie.com e-mail:
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BRICIOLE DI SALUTE: IL SUCCESSO DI UN PROGETTO o spirito che ha animato il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ad aderire al progetto “Briciole di salute” è stato l’impegno cristiano dei proponenti che coincide anche con uno degli impegni dell’Ordine e cioè la solidarietà. D’altronde il principio di solidarietà è antico quanto la dottrina sociale della Chiesa, che non raramente è presentata come la concezione solidaristica. Tuttavia, esso ha ricevuto una considerazione e un’attenzione del tutto particolari in quest’ultimo scorcio di tempo, a partire con la Sollecitudo rei socialis del Venerato Santo Padre Giovanni Paolo II. Solidarietà oggi è un segno dei tempi, un grido di richiamo, il nome nuovo della pace. E’ la luce che deve illuminare non solo l’attività economica, ma tutta la vita sociale che di per sé è finalizzata alla realizzazione del bene comune: Sullo sfondo della società dell’individualismo e del corporativismo, in cui il profitto, il successo, il potere sono eretti a criteri ultimi di azione, la solidarietà ha vita difficile, ma si dimostra sempre di più la formula vincente e risolutrice. Per il prossi-
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mo Santo Giovanni Paolo II, la solidarietà “non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune:ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siano veramente responsabili di tutti.” (SRS n.38) Nel cristianesimo la solidarietà sfocia e si consuma nella carità. Allora essa si supera e si riveste delle dimensioni specificamente cristiane della gratuità, del perdono e della riconciliazione. Il prossimo diventa un’immagine viva di Dio e la comunione subentra al modello di unità umana e naturale. La solidarietà è come un’utopia che deve costantemente guidare e illuminare i passi del politico cristiano e dell’intera comunità cristiana. Per Pio XII la pace era “opus iustitiae”, per Giovanni Paolo II la pace era “opus solidarietatis”, per Papa Francesco è “sodalitas” “fraternità”, in quanto sintesi delle tre dimensioni fondamentali della giustizia sociale, della nonviolenza e della
salvaguardia del Creato. L’assenza di solidarietà, la violenza bellica e la pretesa di manipolare la natura a proprio consumo sono, viceversa, i veri impedimenti all’affermazione della pace. “Quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza”. Ed ancora bisogna “Recuperare il senso del dono e della solidarietà. Le accentuazioni variano, la sostanza rimane. Penso che quanto sopra detto coincide con l’impegno dell’arcivescovo e dell’Ordine. Un altro componente del progetto è la politica, cioè il politico illuminato nel suo cammino d’azione e nel nostro caso ricordo il pensiero di La Pira che, sulla scia di Aristotele e di San Tommaso, affermava: “La politica è la più alta delle attività terrene perché è l’organizzazione del mondo e l’orientamento di tutta la vita terrena dell’uomo: superiore ad essa c’è sola la contemplazione, quella vera”. Anche se il potere politico spesso è viscido e pericoloso a maneggiarsi e dietro l’angolo c’è il pericolo dell’in-
giustizia, della sopraffazione, della slealtà, della disonestà, della calunnia, del linciaggio morale, dell’idolatria e seguendo Kierkegaard l’elenco potrebbe continuare; una cosa però è certa: per il credente anche la vita politica costituisce un luogo teologico in cui la vocazione cristiana può essere perfettamente realizzata fino alle soglie della santità. Alla luce delle affermazioni conciliari, si può affermare che la santità è possibile, non contro, bensì grazie ed attraverso la politica (LG n.40). Tutti i partecipanti al progetto al di là dell’attività materiale, distribuzione di viveri per la prima infanzia principalmente, compiono azioni che portano un messaggio di speranza; danno l’esempio tenendo lo sguardo lontano, nella convinzione invincibile che la vittoria finale sarà della vita, dell’ordine, della pace, della giustizia, della fraternità. Questo è il messaggio che si vuole trasmettere con la presenza tra i le tante situazioni di disagio di Monreale. Vincenzo Nuccio
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LA NUOVA FENICE Messaggio per la Quaresima 2014 di S. E. Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale
QUARESIMA DI FRATERNITÀ Cari fratelli e sorelle, la Quaresima che ci prepara alla Santa Pasqua è per la Chiesa un tempo prezioso e importante, nel quale la Parola di Dio ci fa sperimentare l’amore misericordioso del Padre e ci indica gli impegni della conversione sincera personale e comunitaria, della preghiera assidua, del digiuno gioioso, della carità operosa, della scelta prioritaria per i poveri. Siamo invitati a ravvivare il dono del battesimo, riaffermando che Gesù è il Signore della nostra vita e rinnovati dal sacramento della riconciliazione, a riconfermare il nostro fermo proposito di corrispondere al suo amore gratuito per essere suoi discepoli. La preparazione al battesimo assume un significato particolare per coloro che avendo completato l’itinerario catecumenale, la prima domenica di Quaresima saranno am-
nella vita. Alla rigenerazione della vita di fede vanno anche orientati i pii esercizi e le Stazioni quaresimali . Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima prende lo spunto dall’espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Queste parole di san Paolo ci manifestano l’amore gratuito di Dio, che non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio unigenito del Padre, inviato “perché il mon-
messi a ricevere nella prossima Pasqua i sacramenti dell’iniziazione cristiana. L’iniziazione cristiana presuppone l’annuncio del Vangelo da mantenere vivo attraverso itinerari di catechesi di ispirazione catecumenale, adatti alle diverse età e situazioni di vita, che conducano ad una progressiva consapevolezza della propria fede da professare e da testimoniare
do si salvi per mezzo di lui” perché chiunque crede “abbia la vita eterna” (cfr.Gv,3,16-17). La povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi è il suo prendere su di sé i nostri peccati, comunicandoci l’amore del Padre “ricco di misericordia”; è il suo farsi povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa ; è il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano.
“Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, - scrive il Papa - ci invita ad arricchirci di questa sua“ricca povertà” e“povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr. Rm 8,29). Ad imitazione del nostro divino Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie materiali, morali e spirituali dei fratelli, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle con l’annuncio gioioso delmessaggio disperanza del Vangelo, con le opere di misericordia corporale e spirituale, con gesti concreti ispirati alla condivisione e alla sobrietà, imboccando nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. Noi oggi incontriamo, amiamo e serviamo Cristo presente nelle persone malate, sole, immigrate, detenute, prive di speranza, di cibo, di vestiti, di istruzione, di una abitazione e di un lavoro dignitoso. Pertanto vi invito a vivere la Quaresima di Fraternità per contribuire alla realizzazione di una scuola che il Vescovo di Iringa mons. Tarcisius Ngalalekumtwa, in occasione della visita che assieme al direttore dell’ufficio missionario diocesano e ad altri presbiteri abbiamo fatto in Tanzania lo scorso gennaio, ha chiesto di costruire nella sua diocesi. In tal modo, alla purificazione interiore si aggiunge un gesto di comunione ecclesiale, secondo quanto avveniva già nella Chiesa primitiva. Il Papa inoltre, nel suo messaggio, sottolinea anche l’aspetto penitenziale della carità: “La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali
cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole”. Mentre ringrazio tutti coloro che attraverso l’evangelizzazione e i sacramenti donano ai fratelli e alle sorelle la ricchezza della grazia di Cristo e le diverse realtà ecclesiali per le iniziative a favore dei bisognosi, esorto tutti ad intensificare le attività e i servizi per rispondere a quanti sono in stato di necessità ed invito tutte le forze sociali a collaborare nel promuovere ogni genere di aiuto a sostegno delle famiglie in difficoltà e nel dare speranza ai nostri giovani. Il Padre ricco di misericordia rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso ogni forma di miseria umana perché diventiamo operatori di misericordia, ci riempia di ogni benedizione col dono del suo Spirito di amore perché possiamo risorgere con Cristo e, animati dalla speranza cristiana, aspirare alla felicità eterna. Monreale, 22 febbraio 2014 ✠ Michele Pennisi
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“I PRIMI PASSI DEL CAMBIAMENTO: VERSO IL … RINASCIMENTO” cco nascere un nuovo periodo storico”l’età moderna”, nella quale l’Italia, il nostro paese, assunse un ruolo primario nel trovarsi al centro di una grande rivoluzione intellettuale e aggiungerei…..non solo. Assistiamo così, a una profonda trasformazione dovuta anche al venir meno di alcune grandi istituzioni tipiche del medioevo,al nascere di nuove forme di vita economica e correnti internazionali di scambio che in un certo qualmodo riuscirono a rompere il preesistente immobilismo e la ristrettezza dei mercati locali. Questi fatti “nuovi”, non giunsero presto a modificare la concezione generale del mondo, dell’uomo e dei rapporti tra l’individuo e la società. Esisteva una perla rara e cioè, il concreto bisogno di agire per un velo-
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ce e proficuo cambiamento.Troviamo quindi, protagonisti e creatori di nuove realtà scontrarsi ancora con i limiti che il sistema feudale poneva alla trasformazione della società e anche al modo tradizionale di concepire la vita e i rapporti tra gli uomini .un’influenza determinante, nella elaborazione di nuove idee e nuovi metodi, si ebbe con il cambiamento delle sedi e dei protagonisti dell’attività culturale. Il desiderio di conoscere il “nuovo” creò uno spostamento del centro di gravità della cultura dai conventi alle università, dai castelli feudali ai luoghi della vita collettiva cittadina. Uno dei fatti letterari che portò una forma di cambiamento fu la riscoperta e lo studio dei grandi scrittori dell’antichità classica. “l’humanae litterae” fu quella
L’Arcivescovo di Monreale, Mons. Michele Pennisi è lieto di invitare la S.V. per la prolusione al Corso di Dottrina Sociale della Chiesa che Sua Em.za Rev.ma il Cardinale Renato Raffaele Martino Prefetto emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace terrà presso il Palazzo arcivescovile venerdì 21 marzo p.v. alle ore 16:30 “Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa a dieci anni dalla pubblicazione” Interverrà Mons. Adriano Vincenzi Presidente Fondazione G. Toniolo di Verona
che evidenziò la caratteristica innovatrice, dal termine “umanesimo”,il distaccarsi dagli orientamenti seguiti dagli studi medievali. Questa piccola ma grande rivoluzione fece si che gli antichi manoscritti , custoditi nelle biblioteche dei conventi,vennero ripresi, esaminati e confrontati.Fu una riscoperta da non considerare esclusivamente un fatto di erudizione ma un desiderio di conoscere personaggi, modi di vita e atteggiamenti morali e politici del mondo classico da proporre come modelli da imitare. Un caso tipico da annoverare in questo spirito di cambiamento fu quello di Cola di Rienzo “lettore di antichi epistaffi”che rivelò il suo grande amore e piena ammirazione per Roma antica.
Tutto ciò era da considerare un ritorno all’antico e una volontà di ricostruzione del mondo romano? In realtà si trattò di qualcosa di diverso. Infatti, anche se gli umanisti imitavano nelle loro opere i modelli classici e adottavano l’autentica lingua latina classica, nella sostanza essi tendevano soltanto a trarre forme di ispirazione dal mondo antico per affrontare meglio e in modo nuovo i problemi intellettuali, morali, estetici della loro epoca. Con ciò si può affermare che il mondo classico si rivelò fecondo di insegnamenti, ricco di suggestioni, stimolatore alla riflessione sul presente, all’impegno verso nuove conquiste intellettuali. Alessandro Palazzolo