Delt@iltuogenered’informazione - Registrazione del Tribunale di Roma n° 13/2003 - del 16 gennaio 2003 Edita da Coop Genera Sede legale Via Teulada, 91 00195 Roma Redazione: Via Benedetta, 28, 00186 Roma tel/fax – 06/5809363 - mobile 334/3559003 e-mail:
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Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009 Sommario DIRITTI UMANI. MGF: presentata a Bari Campagna Nazionale DIRITTI. Non di solo femminismo …i diritti delle donne sono trasversali LAVORO/1. “Donne in equilibrio tra vita e lavori”. Oggi il convegno conclusivo del Ciclo di Seminari promossi dalla Consulta femminile del Lazio LAVORO/2. Isabella Rauti: La crisi potrebbe aprire la strada a strategie che possono dare ulteriori possibilità alle donne LAVORO/3. La Provincia di Perugia dichiara guerra alle discriminazioni che colpiscono soprattutto precarie e neo-mamme VIOLENZA/1. Presentata la Sezione anti-stalking dell’Arma dei Carabinieri VIOLENZA/2. Quella in famiglia è la prima causa di morte per le donne VIOLENZA/3. Un problema che ci riguarda tutte/i. A confronto, Politica, Università e Società Civile VIOLENZA/4. “Rose rosse”, il libro di Beatrice Lilli presentato in diverse città VIOLENZA/5. Castrazione chimica, Carla De Albertis (NordDestra): “La Lega come la Dc. Troppi compromessi su stupratori.”
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RAPPRESENTANZA/1. Sardegna: Claudia Lombardo eletta Presidente del Consiglio regionale. Consigliera Parità: abbattuto tabù storico RAPPRESENTANZA/2. Nel consiglio regionale sardo, le donne salgono a sette RAPPRESENTANZA/3. Carla Spagnoli candidata sindaca di Perugia POLITICA/1. G8 agricolo. I malnutriti nel 2009 supereranno il miliardo POLITICA/2. Vittoria Franco responsabile Pari Opportunità del Pd POLITICA/3. Carfagna: “presto una donna coordinatrice del Pdl” POLITICHE FAMILIARI. Polverini (Ugl): “Bene emendamento quoziente familiare” SICUREZZA/1. "Città si-cura. Un territorio che si cura del le donne si cura di tutti". Il 26 marzo convegno ad Alessandria SICUREZZA/2. Cresce la paura tra i/le cittadini/e del Lazio SICUREZZA/3. I media e la perdita di coesione sociali i veri responsabili dell’insicurezza SICUREZZA/4. Sondaggio Sky su castrazione chimica: il 70% dei partecipanti è favorevole SALUTE/1. Milano. All’ospedale Mangiagalli un punto di accoglienza per le pazienti SALUTE/2. AIDS. «Avvenire»: “Ecco perché il Papa ha ragione su Aids e condom” SALUTE/3. Le cinquantenni scoprono il benessere psico-fisico come arma di bellezza EDITORIA/1. Fare l’amore a Roma, di Barbara Fabiani EDITORIA/2. "Sulle Orme di Antigone", di Maria Chiaia TEATRO. “Iris sotto il mare” ricorda la vita “sommersa” di tante straniere CINEMA. Se lui non chiama…"La verità è che non gli piaci abbastanza". ARTE. Grazie a “donna nell’arte”, aumentate le presenze dei visitatori nei musei MOSTRE. La Sicilia di Saitta nelle parole di Cucinotta ESTERI: COREA DEL NORD Preoccupazione degli Usa per la sorte di due giornaliste americane EGITTO. Per la prima volta la pubblicazione dell’ interpretazione del Corano scritta da una donna AFGHANISTAN Nuovi particolari sul caso Pervez GAZA Hamas premia con 3 mila dollari chi sposa la vedova di un martire VATICANO Il genio femminile africano genera una cultura di pace GERMANIA Equal pay day per la parità salariale GRAN BRETAGNA L’orgasmo durante il parto: un documentario inglese esplora questo fenomeno poco conosciuto USA Le mamme teeneger aumentano USA Michelle Obama in missione nelle scuole di Washington DIRITTI UMANI. MGF: presentata a Bari Campagna Nazionale (Bari) Rientra nell'ambito del Progetto Aurora finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità della presidenza del Consiglio, curato dall'Associazione torinese Alma Terra e da vari partner rappresentati da quattro regioni: Puglia, Piemonte, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, la Campagna Nazionale contro le mutilazioni genitali femminili, illustrata ieri in una conferenza stampa organizzata dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia, presieduta da Magda Torrevoli. La Campagna, che mira all’eradicazione della pratica in quelle comunità di immigrati/e residenti in Italia, e provenienti dalle aree dove maggiormente le mutilazioni genitali femminili sono diffuse, ha l’ambizione di creare una coscienza collettiva sulla violazione dei diritti umani e la discriminazione di genere che esse comportano, coinvolgendo tutti i componenti delle comunità interessate, informando sui danni fisici e psicologici che sono in grado di causare le mgf, comprese le conseguenze che ne derivano. Torrevoli, che ha presentato il progetto, ha voluto rilevare l’impegno delle donne pugliesi per la costruzione di una Sanità diversa in Puglia, che guarda alla persona, immigrata e non, e, rispetto al progetto specifico, evidenziando l’approccio che si vuole avere con le famiglie delle bambine che subiscono le mgf. Ma non ci fermeremo qui, ha aggiunto l'assessora alle politiche sociali, Elena Gentile, convinta che la strategia giusta sia quella di informare di più e comunicare di più, “migliorando la percezione dello sforzo che la Giunta regionale sta compiendo e farà nei prossimi mesi in materia di integrazione e accoglienza”, quando si andrà ad approvare la legge sugli immigrati.
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Tommaso Fiore, Assessore alle Politiche della Salute ha posto l'accento su due problemi di fondo: quello dello scorrazzamento del corpo delle donne e quello degli immigrati e dell'offerta dei servizi sanitari. "Questa è un'iniziativa encomiabile - per Fiore - che deve essere messa nel circuito completo e dobbiamo lavorare per superare queste criticità, andando, soprattutto, a vedere che cosa succede nei centri di permanenza temporanea". E’ ovvio da fare ancora verso un nuovo indirizzo di realtà socio-sanitaria, ma quest’iniziativa, “di grande civiltà che si colloca in un progetto globale” - ha detto ancora la direttora generale dell'Asl di Bari, Lea Cosentino, sottolineando, in quanto direttora donna, “ il dovere in più a rappresentare le differenze di genere, che ha un approccio diverso rispetto agli eventi della vita che non si fermano alla sola capacità riproduttiva. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) DIRITTI. Non di solo femminismo …i diritti delle donne sono trasversali (Roma) Non di solo femminismo vive e si alimenta la lotta per la difesa dell’autodeterminazione delle donne. In Spagna, le femministe sono tutt’uno con le associazioni di donne cattoliche. Sull’aborto non c’è credo che tenga e si fa lotta comune contro la chiesa cattolica che proprio lunedì scorso ha promosso una campagna in difesa della vita. “Alla chiesa non interessa la vita del bambino/a che dice di voler proteggere ma quella dell’embrione, poiché è attraverso esso che si controlla il corpo delle donne ". E’ quanto afferma l’Associazione delle Cattoliche per il diritto a decidere. "Non si capisce in realtà, dove vive la chiesa - afferma una rappresentante dell’associazione, Paloma Alfonso - poichè in taluni casi proibire l’aborto, significa esporre le donne a morte sicura”. “La chiesa - dice- è l’unica realtà chiusa alle donne”. Dal suo canto la portavoce dell’Assemblea Femminista, Justa Montero, avverte il governo: "Se la Chiesa finanzia questa campagna con il denaro pubblico, il governo ha gravi responsabilità”. La presidente de la Federazione delle donne progressiste Yolanda Besteiro, ha qualificato come demagogica la campagna della chiesa. "Il Tribunale Costituzionale ha già dichiarato che un’unione di cellule non è una persona”. "La campagna - conclude Besteiro - mente spudoratamente e cerca di confondere”. La legge sull’aborto in Spagna L’attuale legge, che risale al 1985, prevede l’aborto entro i primi tre mesi in caso di stupro, cinque settimane e mezzo in caso di malformazione fetale, e in qualsiasi momento - dietro parere medico - in caso di minaccia psichica o fisica per la donna. Come in Spagna, anche in Italia l’aborto è vincolato all’ottenimento di un nulla osta medico (art. 5 della legge 194); l’aumento dell’incidenza degli obiettori rende difficilissimo per le donne interrompere gravidanze indesiderate, al punto che sempre di più, soprattutto fra le migranti, ricorrono all’antiulcera Cytotec. L’aborto dunque è proibito come principio generale ed è permesso solo in questi casi specifici. Con la nuova legge, che dovrebbe entrare in vigore la prossima estate, sarà possibile abortire senza parere medico entro le prime quattordici settimane di gravidanza, mentre dalla quindicesima alla ventiduesima l’interruzione potrà avvenire solo dietro parere medico e in presenza di gravi malformazioni del feto. La Chiesa, ovviamente, si è mossa fin dai primi passi di questa legge, ma il parere delle gerarchie vaticane non è stato ritenuto vincolante dal governo Zapatero. Tra gli aspetti fondamentali del progetto di riforma: l’educazione sessuale e la formazione. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009)
LAVORO/1. “Donne in equilibrio tra vita e lavori”. Oggi il convegno conclusivo del Ciclo di Seminari promossi dalla Consulta femminile del Lazio (Roma) Si terrà questa stamattina (venerdì 20 marzo), alle 10.00, nella Sala Aniene della Giunta Regionale del Lazio (Via Cristoforo Colombo 212), “Donne in equilibrio tra vita e lavori”, Convegno conclusivo di un ciclo d'incontri che hanno portato la Consulta Femminile Regionale del
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Lazio nelle province a parlare di Conciliazione, tema individuato come unificante rispetto alle diverse forme di lavoro femminile (dipendente, autonomo, imprenditoriale, parasubordinato). L’incapacità di attuare politiche efficaci di conciliazione nel nostro Paese è, infatti, tra le principali cause del basso livello di occupazione femminile e della presenza insoddisfacente di donne nei ruoli di responsabilità in tutti i settori. Ma è anche, a ben vedere, un freno allo sviluppo dell’intero sistema economico: non è quindi solo un problema delle “donne”. La dimensione locale assume una particolare rilevanza, in quanto, come le politiche di sviluppo in genere, anche le politiche di pari opportunità sono maggiormente efficaci quanto più sono progettate e praticate “vicino” alla popolazione e adattate “su misura” ai differenti contesti (urbani, rurali, ecc). Obiettivo dell’iniziativa, rappresentare la realtà dei “lavori“ delle e per le donne nella Regione Lazio, mettendo al centro la conciliazione come tema trasversale al fine di produrre una iniziativa che partendo da una riflessione sulla portata “culturale“ del tema possa determinare l’adozione di definizioni e di un linguaggio condiviso per analizzare l’insieme dei servizi a supporto per la realizzazione della conciliazione nei diversi contesti lavorativi e nelle diverse realtà territoriali provinciali. Ulteriori obiettivi riguarderanno l’acquisizione, l’analisi e la diffusione degli strumenti per la realizzazione di una “conciliazione possibile” utilizzando la dotazione normativa, la pratica contrattuale, le esperienze di percorsi di concertazione svolta a livello territoriale e implementando, anche grazie a un’azione di sensibilizzazione, la cultura della condivisione nei contesti dei rapporti famigliari e sociali. Il ciclo dei seminari è stato svolto nei diversi territori delle province del Lazio e l'iniziativa di oggi concluderà a livello regionale questo progetto, finalizzato alla conoscenza delle diverse realtà presenti nella nostra Regione anche al fine di promuovere una cultura della conciliazione e a contribuire all'elaborazione di proposte da sottoporre al Consiglio Regionale. Apriranno i lavori Guido Milana Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, e Patrizia Germini, Vice-Presidente della Consulta Femminile Regionale del Lazio. Di Conciliazione nel territorio (ore 10.30) parleranno Claudia Bella coordinatrice gruppo di lavoro “Occupazione”, e Serenella Ranucci coordinatrice gruppo di lavoro “Imprenditoria”. A seguire, alle ore 11.00, focus su La conciliazione possibile, con Salvatore Monni Ricercatore Economia dello Sviluppo Università di Roma 3, Alessandra Cancedda Sociologa ASDO, Alida Castelli, Consigliera di Parità, Regione Lazio, e Tiziana Pompei Responsabile area Relazioni istituzionali Union Camere. In chiusura, alle ore 12.00, Tavola rotonda su La Conciliazione con: On. Anna Salomé Coppotelli, Assessore alle Politiche Sociali. On. Silvia Costa Assessora all'istruzione, Diritto allo studio e Formazione, On. Francesco De Angelis Assessore alle Attività Produttive, On. Alessandra Tibaldi, Assessora al Lavoro, pari opportunità e politiche giovanili, On. Daniela Valentini, Assessora Agricoltura Dibattito. Conclusioni: Donatina Persichetti Presidente della Consulta Femminile Regionale del Lazio . Modera: Tiziana Bartolini direttora “Noi Donne”. Info: Ufficio Stampa - Area Informazione, 00163 – Roma – Via della Pisana 1301 – telefoni 0665771408; fax 0665001518 -
[email protected] - www.consiglio.regione.lazio.it (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) LAVORO/2. Isabella Rauti: La crisi potrebbe aprire la strada a strategie che possono dare ulteriori possibilità alle donne (Roma) Isabella Rauti, Capo Dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio, non crede che la crisi economica manderà tutte le donne a casa, come avvenne dopo il conflitto mondiale, al contrario, è convinta, – e lo ha detto ieri nel corso della puntata di Focus Europa condotta da Patrizia Angelini per Raitalia – che potrebbe aprire la strada a strategie che diano ulteriori possibilità alle donne che, in questa fase, può aiutare a definire stili di vita più sobri". E’ inevitabile che la crisi, che attualmente ha colpito più quei settori di lavoro a prevalenza maschile, come la finanza e l'edilizia, finirà per colpire anche il mercato del lavoro femminile, specie quelle forme di lavoro meno stabili. Se accoglieremo la direttiva europea sull'elevamento dell'età' pensionabile femminile, abbiamo intenzione -sottolinea Rauti- di dedicare il fondo
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economico specifico all'attivazione di misure per l'aumento dell'occupazione femminile, che attualmente è al 46% (al 31% nel Sud Italia), 10 punti sotto la media europea. A proposito di “nuovi lavori”, la trasmissione ha citato i cosiddetti "asili di condominio", esperienze pilota già sviluppate, oltre che all'estero, in Lombardia e Liguria. Ottima misura per Rauti, perché “Oltre ad andare incontro alle esigenze delle famiglie, può aiutare ad aumentare il tasso di occupazione femminile, perché intervengono sui tempi di lavoro delle donne e sulle loro esigenze. Si tratta – ricorda Rauti - di tate professionali, mamme che nella propria abitazione ospitano fino a 5 bimbi di altre donne (da qui il nome di asili di condominio, ndr) e ricevono un contributo per questo 'lavoro'. Vi sarebbe un costo vantaggioso per le utenti che lascerebbero i figli in un ambiente protetto e potrebbero continuare a lavorare. Vi sarebbe un costo vantaggioso anche per le amministrazioni locali". Certo - conclude la Capo Dipartimento Pari Opportunità - occorre capacità di lavoro in rete, poiché questa ipotesi prevede comunque l'assistenza di pedagogisti e psicologi. Ma e' questo un possibile esempio di come servizi alle famiglie, nuovo lavoro e integrazione permettano la realizzazione di un circolo virtuoso capace di aiutare l'economia". (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) LAVORO/3. La Provincia di Perugia dichiara guerra alle discriminazioni che colpiscono soprattutto precarie e neo-mamme (Perugia) Contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro, un 'sottobosco' che difficilmente emerge, per timore di ritorsioni soprattutto in un momento di crisi occupazionale come questo, la Consigliera di parità della provincia di Perugia, Letizia D’Ingecco, e la Direzione provinciale del Lavoro di Perugia hanno sottoscritto ieri un Protocollo d'intesa per intensificare la partecipazione e gli scambi di informazioni, combattere le discriminazioni sul lavoro e sostenere il principio della parità tra uomo e donna. Lo scopo è quello di prevenire o aggredire il problema laddove si verifica, mettendo in atto una tutela reale nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che possono essere oggetto di discriminazioni Firmando il documento, insieme al direttore della Direzione provinciale del Lavoro, Giancarlo De Vecchi, D'Ingecco ha ricordato che a essere interessate dal fenomeno, risultano essere soprattutto le lavoratrici precarie e le donne al ritorno dai periodi di maternità. ''Questo protocollo - ha sottolineato la Consigliera di Parità- è fatto per arginare le discriminazioni di genere, perché, nonostante tutti gli sforzi, vi sono ancora situazioni di divario tra uomini e donne''. Con il protocollo si da' atto che le questioni sollevate dalla Consigliera di parità richiedono adeguata tempestività d'intervento. Inoltre, in caso di vertenze che vedano coinvolte, come parte ricorrente, donne che ritengono di avere subito discriminazioni di genere, la Direzione provinciale del Lavoro si impegna a creare una corsia preferenziale riducendo della metà i tempi di discussione della vertenza presso la Commissione di conciliazione e riconosce la facoltà della lavoratrice stessa di avvalersi dell'assistenza della consigliera di parità. Altri terreni di collaborazione sono la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e la gestione del periodo della maternità e del matrimonio. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) VIOLENZA/1. Presentata la Sezione anti-stalking dell’Arma dei Carabinieri (Roma) L'Arma dei Carabinieri, dal 25 febbraio scorso, giorno in cui è stato introdotto il reato di "Atti persecutori", "ha già proceduto contro 40 persone, 23 delle quali sono state tratte in arresto. Nella quasi totalità dei casi, la vittima è una donna e il persecutore un uomo, per lo più legati da precedente relazione affettiva". E’ stato il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, il gen. Gianfrancesco Siazzu, a rendere noti questi dati nel corso della presentazione della Sezione antistalking dell'Arma, costituita dopo la firma del protocollo d'intesa tra il ministero per le Pari Opportunità e il ministero della Difesa. La sezione anti-stalking sarà composta da 13 carabinieri: sette dei quali donne. La sezione andrà a completare con nuove e specifiche professionalità il Reparto Analisi Criminologiche (Rac) del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche. Si tratta di un’unità dell'Arma specializzata nello studio dei fenomeni criminali e nell'individuazione
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dei profili di autori di reati. fanno parte di essa una squadra psicologi, sociologi, esperti di criminologia, di analisi statistica e informatica, e personale delle Stazioni dell'Arma che porteranno quindi l'esperienza della nuova sezione anti-stalking sul territorio dove operano. Ha spiegato Siazzu: gli specialisti della sezione anti-stalking dell'Arma "svilupperanno studi e ricerche sul fenomeno degli atti persecutori e delle manifestazioni di violenza e di vessazione verso le vittime vulnerabili, per delineare strategie di prevenzione e di contrasto aggiornate ed efficaci". Quindi i risultati degli approfondimenti potranno permettere di avviare la formazione dei carabinieri di tutti i reparti territoriali, così da accrescerne la preparazione e la capacità nei contatti diretti delle vittime di questo reato, oltre a essere anche uno strumento di conoscenza per gli operatori giudiziari e sociali coinvolti a vario titolo in questo settore. Per Siazzu il segreto del successo nell’affrontare il problema dello stalking è insito nella capacità "di saper coniugare la competenza scientifica e l'esperienza diretta sul fenomeno". Plaudono ai primi risultati della sezione le donne della politica. Per Barbara Saltamartini, deputata del Pdl e responsabile delle Pari opportunità di An, "la task force anti-stalking è un altro tassello importante messo a punto dal Governo, e in particolare dai ministri Carfagna e la Russa, nella lotta alla violenza contro le donne". ''Si tratta di un'iniziativa lodevole -prosegue Saltamartini - poiché consentirà di disporre di una squadra altamente specializzata e composta di diverse professionalità, in grado di offrire un approccio multilaterale al problema". Secondo la parlamentare quindi è "particolarmente rilevante la presenza di rappresentanti femminili delle Forze dell'ordine all'interno della task force. Una scelta strategica poiché è dalle donne che può arrivare l'aiuto più qualificato e sensibile alle vittime di questo odioso reato". La Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna afferma che la sezione “atti persecutori” istituita dal comando generale dell'Arma dei carabinieri è un "colpo duro a coloro che sino a oggi si sono ritenuti al di fuori della legge" oltre che una "mano tesa per tutte le donne vessate e costrette a mutare le proprie abitudini, ma anche gli uomini. Perché non dimentichiamo che tra i vessati, coloro che sono stati oggetto di atti persecutori ci sono pure loro". Intervenendo alla presentazione del nuovo nucleo svoltasi presso il comando generale dell'Arma, alla presenza anche del Ministro della Difesa Ignazio La Russa, Carfagna ha quindi ringraziato i carabinieri per il "sostegno che si riconferma ancora una volta sempre presente nel territorio e costante nella difesa di quei principi e di quei valori di cui ognuno noi deve essere custode". Il sentito “grazie” all'Arma è giunto, "non solo come ministro delle Pari opportunità ma anche come donna e a nome di tutte le cittadine italiane". "Ora - ha detto la ministra Carfagna - le vittime non sono più sole. Non passerà giorno senza dare la caccia a chi trasforma i sentimenti in follia. Abbiamo messo in campo un altro esercito per tutelare i più deboli. Che vuol dire garantire rispetto e protezione. Per antonomasia, purtroppo, debole è sinonimo di donna. E il ministero delle Pari opportunità vuole tutelare i deboli, siano essi uomini o donne, ragazze o ragazzi, giovani o anziani: la parola d'ordine è tutela della dignità della persona". Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha sottolineato poi come "il governo, in materia di atti persecutori, ha fatto una cosa concreta. Un passo giusto contro l'odiosa attività di chi perseguita qualcuno". (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) VIOLENZA/2. Quella in famiglia è la prima causa di morte per le donne (Pescara) La violenza in famiglia è, in Italia, la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni. Nel bilancio sulla violenza alla donne preparato ogni anno dall'Istat, sulla base delle denunce e delle richieste di aiuto e le denunce avanzate alle forze dell'Ordine, a medici e strutte di pronto soccorso degli ospedali, a Centri Antiviolenza e associazioni per Donne si conferma ogni anno che è proprio la casa il luogo meno sicuro: nel 53% dei casi infatti l'autore della violenza è il marito o il partner, cui vanno aggiunte le donne che dichiarano di subire violenza dal proprio, mentre si riduce al 2% la quota di donne che dichiarano di aver subito violenze da parte di uno sconosciuto. A questo tema è dedicato l'incontro organizzato dalla Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Pescara, “La violenza nelle relazioni familiari: conoscere per intervenire”, rivolto a quanti, nel mondo della giustizia e dell'ordine pubblico, della politica e dei servizi sociali, si occupano, a vario titolo, di queste tematiche. Apre l’incontro Tecla Rosa, presidente della Commissione Pari Opportunità dell'ente. A seguire l'intervento di Roberta Pellegrino, Presidente dell'Associazione Ananke, che gestisce lo sportello antiviolenza di Pescara,
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su “La violenza di genere: fenomenologia e sue interpretazioni” e di Gianfranco Dosi, esperto di diritto di famiglia, su “Le norme contro la violenza in famiglia”. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) VIOLENZA/3. Un problema che ci riguarda tutte/i. A confronto, Politica, Università e Società Civile (Roma) Perché la stampa si autocensura? Perché il fenomeno della violenza alle donne è, ancora, relegato esclusivamente agli spazi di cronaca nera? L’irresponsabilità nell’affrontare la questione legata alla violenza di genere non è sola della politica ma anche dei media, come dei luoghi deputati alla formazione, insomma è un problema di tutta la società civile. E’ questo il taglio che ha attraversato la discussione ospitata dalla conferenza stampa di presentazione, ieri, del ciclo di seminari “Spirali di Violenza” promosso da “Be Free”, cooperativa contro la tratta e la violenza alle donne e l’Università di “Roma Tre”, con il finanziamento della Commissione delle Elette del Comune di Roma, presieduta dalle on. Monica Cirinnà e Gemma Azuni. “La violenza ha molteplici forme e declinazioni. Violenza è anche quella che ci costringe a non essere rappresentate, che ci priva dell’accesso al potere politico". Questo l’esordio di Cirinnà intervenuta alla conferenza stampa – convinta che “Occorre lottare per la realizzazione di una doppia preferenza di genere, per la quale non sarebbe necessaria una modifica costituzionale e in base al quale gli/le elettori/trici sono obbligat* a esprimere uno o due voti di preferenza sulla candidata di genere femminile, pena l'annullamento della seconda preferenza. “Le donne decidono nei luoghi dove esistono e possono esercitare il potere”. “Per questo ho deciso di finanziare questo progetto, perché tutto quello che riguarda la sicurezza delle donne deve essere perseguito”. “Viviamo in una città dove si continua a parlare di sicurezza senza capire che la sicurezza è ben altro e che spesso quella percepita non corrisponde alla sicurezza reale”. “L’insicurezza, la violenza – è la conclusione di Cirinnà - sono in ogni luogo”. Per Azuni, “Il fenomeno della violenza di genere non può essere improntato solo su misure securitarie, ma su politiche di prevenzione, sociali e culturali”. “Le donne che subiscono violenza, spesso non hanno un’adeguata risposta sul territorio. Dopo aver fatto un percorso di riabilitazione si ritrovano spesso senza lavoro e ritornano nelle loro case, nelle mani del carnefice, perché spesso è l’unico che può garantirle un tetto. Per questo è necessaria l’istituzione di una casa delle donne in ogni circoscrizione”. “Seminari come questi affrontano una questione importante – aggiunge la consigliera comunale – ma, di fatto, la politica continua a disinteressarsene perché è rappresentata da pochissime donne e per questo è orientata dal maschile”. “Di qui l’importanza – conclude – che anche l’università diventi un luogo dove la conoscenza si leghi all’esperienza”. E proprio sul ruolo culturale e formativo dell’Università che ha parlato la filosofa Francesca Brezzi, docente del Master in Studi di genere dell’Università di Roma Tre, sottolineando l’impegno civile che questa deve assumere nei confronti delle discriminazioni di genere e delle problematiche relative alle donne. “Sono quattro anni che facciamo corsi su donne, politiche e istituzioni nelle università di tutta Italia e questi corsi hanno avuto un successo enorme”. Non si tratta di un problema emergenziale ma culturale. Attraversa luoghi differenti e contesti differenti. Ecco perché occorre reinventare anche nuove forme simboliche e culturali attraverso cui identità diverse entrano in relazione tra loro e si definiscono reciprocamente. E questo è uno dei compiti dell’università, cioè di operare una rottura. I seminari vengono affrontati da tanti punti di vista diversi: antropologico, storico, statistico, filosofico. La transdisciplinarietà può anche aiutare a mettere a fuoco un problema di per sé sfuggente e difficile da definire”. Di qui l’idea – afferma la presidente di “Bee Free”, Oria Gargano – di un seminario sulla violenza pensata in maniera più profonda e orientata al genere”. La violenza è un problema che ci riguarda tutte: donne povere, benestanti, migranti, native, occidentali e non. Il suo contrasto non può prescindere da un processo di formazione di uomini e donne, iniziando dai luoghi deputati alla trasmissione della conoscenza e all’educazione”. “Dei 10 milioni di donne che subiscono violenza – ha concluso Gargano – soltanto il 2%, secondo l’Istat, si rivolgono ai centri antiviolenza. I motivi sono tanti, tra cui quello che non sanno cosa ne sarà di loro dopo, se troveranno mai una casa e un lavoro”. Occorre dunque un impegno permanente di tutta la società civile”, che si investa maggiormente nella formazione di operatori e operatrici e che sempre più si creino luoghi di confronto e riflessione su questi temi”.
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Il seminario, che, lo ricordiamo, è aperto a tutti/e, è strutturato in 8 incontri settimanali dal 19 marzo al 7 maggio presso la facoltà di Scienze della Formazione (Aula VII) in Piazza della Repubblica, e vedrà la presenza di esperti/e nazionali e internazionali sui temi collegati alla violenza di genere, alla tratta di esseri umani, all’abuso sui bambini/e, alle problematiche legate all’immigrazione. Tra loro ricordiamo Barbara Duden, Dacia Maraini, Luigi Cancrini, Francesca Brezzi, Fiorenza Taricone, Vittoria Tola, Ambra Pirri, Isabella Orfano. Obiettivo degli incontri è quello di offrire una panoramica sulla violenza di genere, affrontando temi molto spesso spinosi (come la connivenza delle madri nei casi di abusi in famiglia) e adottando lenti di lettura diverse (come gli studi postcoloniali), fuori dall’ambito tradizionale che i media ufficiali e la cultura accademica ci propongono. Una lettura di ampio respiro resa possibile dall’intersezione tra studiose/i e intellettuali e operatrici direttamente coinvolte sul campo, che offrono la propria esperienza e la pratica quotidiana. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) A.A VIOLENZA/4. “Rose rosse”, il libro di Beatrice Lilli presentato in diverse città (Perugia) Beatrice Lilli, in collaborazione con l’Associazione Donne contro la guerra, ha presentato il suo libro Rose rosse, 17 anni di violenza domestica, edito da Era Nuova, in varie città. Negli incontri, coordinati da Argia Simone vice presidente del Centro pari opportunità della regione Umbria, l’autrice, dopo la lettura di brani del suo memoriale a cura di Marina e Cristina Antonini, ha affrontato più volte il tema della violenza sulle donne di fronte ad un pubblico femminile, di uomini e di giovani sempre attento e coinvolto, sostenendo che uscire dall’inferno è possibile, se le istituzioni e le forze dell’ordine si attivano in maniera adeguata, consigliando ad una donna sola, spaventata, che ha perduto l’autostima, di rivolgersi al posto giusto: i centri antiviolenza. Dopo Spoleto (22 novembre) Sulmona (25 novembre) e Ancona (11 dicembre), l’otto marzo il libro è stato presentato a Roma, alla libreria Rinascita, in un incontro organizzato dal collettivo Libere Streghe. Sabato 14 marzo a Castellamare di Stabia l’Associazione ha partecipato alla iniziativa sulla violenza di genere organizzata dalla commissione regionale pari opportunità della regione Campania e dal comune di Castellammare di Stabia in un liceo scientifico. In un’ampia sala circa 250 ragazzi delle ultime classi del liceo scientifico, classico e dell’ istituto alberghiero, hanno ascoltato con grande attenzione e rivolto molte domande a Beatrice. Domenica 16 marzo Rose Rosse è stato presentato a Valmontone, in occasione della manifestazione indetta per l’arrivo della staffetta delle donne portatrici dell’anfora, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. La staffetta organizzata dall’ UDI e partita il 25 novembre 2008 da Niscemi (dove è stata uccisa Lorena) arriverà il 25 novembre 2009 a Brescia (dove è stata sgozzata Hiina) dopo aver attraversato tante città passando per le mani di molte donne. La staffetta proveniente da Gubbio, sarà a Spoleto l’ 8 aprile, accolta dalle associazioni femminili, dalle istituzioni e da quanti vorranno testimoniare la loro solidarietà a tutte le donne che subiscono violenza. Rose rosse verrà presentato a Perugia oggi, venerdì 20 marzo, a Falconara il 28 e a Terni il 29 marzo. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) VIOLENZA/5. Castrazione chimica, Carla De Albertis (NordDestra): “La Lega come la Dc. Troppi compromessi su stupratori.” (Milano) “Trovo insufficiente la proposta di introdurre la castrazione chimica su base volontaria, ed inaccettabile il baratto tra castrazione e domiciliari. Ma sono d’accordo su un punto con la Lega: il provvedimento va approvato subito, anche se solo in fase sperimentale.” Così Carla De Albertis – candidata di NordDestra alla Provincia di Milano – commenta le divergenze nella maggioranza di governo alla proposta della Lega di introdurre la castrazione chimica. “La proposta della Lega – osserva De Albertis – è un compromesso. E come tutti i compromessi
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porta a soluzioni pasticciate e non risolutive. Per me uno stupratore non è un malato ma un criminale, non uno da curare ma da punire. Deve essere castrato, insomma, senza chiedergli il permesso. Chi stupra commette una violenza indegna che, sulla vittima, lascerà segni permanenti. Ad uno stupratore o a un pedofilo non si possono proporre sconti di pena. Così finisce che il trattamento farmacologico, da deterrente, si trasforma in incentivo a stuprare: sempre meglio una castrazione temporanea piuttosto che la galera, no?” “Su questo mi sembra che la Lega fosse d’accordo con quanto abbiamo sempre sostenuto noi di NordDestra. Ciò detto – continua De Albertis - riconosco le difficoltà della Lega. Quello che giudico inaccettabile è una loro rinuncia ad un principio sacrosanto in nome del potere. In fondo, il provvedimento proposto prevede una fase di sperimentazione. Prima di dire no, come fa il Pdl, bisognerebbe quantomeno verificarne gli effetti. Se la Lega non fa sentire la sua voce, sarebbe un tradimento verso il popolo del Nord che l’ha mandata a Roma anche per questo.” (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) RAPPRESENTANZA/1. Sardegna: Claudia Lombardo eletta Presidente del Consiglio regionale. Consigliera Parità: abbattuto tabù storico (Cagliari) "Penso che oggi si sia fatta una grande conquista di civiltà e di grande democrazia. Rendo merito al Consiglio Regionale sardo di aver avuto il coraggio di fare questa scelta". Con queste parole Claudia Lombardo (Pdl), ha commentato la sua elezione, ieri, a presidente del Consiglio Regionale della Sardegna. La neo eletta ha chiesto a tutto il Consiglio un grande senso di responsabilità rispetto alle problematiche da affrontare, e, in primis la Finanziaria. “Abbiamo accumulato ritardi che si ripercuotono sul nostro già debole tessuto economico e sociale. C'è la necessità – per Lombardo - che si antepongano gli interessi generali a quelli di parte per poter dare alla Regione questa importante norma di governo finanziario". Commentando l’elezione di Lombardo, la Consigliera Regionale di Parità Luisa Marilotti, Augurandole i più vivi e cordiali auguri di buon lavoro, e auspicando altresì che la Presidenza Lombardo possa segnare nuove e decisive tappe per il pieno raggiungimento delle pari opportunità nelle istituzioni e nella società sarde, ha espresso viva soddisfazione, poichè una donna alla presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna “ segna una conquista storica nel cammino lungo e difficile delle donne sarde per l’attuazione della parità dei diritti fra uomini e donne in tutti i luoghi della sfera pubblica. “E’ stato, quindi, finalmente abbattuto - ha dichiarato Luisa Marilotti - il tabù antistorico che ha escluso per ben 60 anni le donne dalla presenza nei massimi ruoli istituzionali, un risultato che è stato possibile anche grazie alle innumerevoli iniziative unitarie e trasversali, sviluppate negli ambiti politico-istituzionali e nella società, che ha visto la presenza in prima linea della neopresidente Claudia Lombardo, con la quale nel corso delle precedenti legislature sono state mantenute proficue relazioni”. L'ex consigliera regionale socialista e presidente dell'associazione "Socialismo diritti riforme" Maria Grazia Caligaris, ha sottolineato ancora come, con l’elezione di Lombardo, a vincere sia stata la meritocrazia. "Chi conosce Claudia Lombardo non può non attribuirle - ha aggiunto Caligaris competenza, serietà, autorevolezza e merito, perciò la sua una scelta politicamente corretta perché rispetta in modo perfetto il suo cursus honorum".” La presidenza corona una carriera politica che ha attraversato le diverse cariche istituzionali senza sbavature nonostante la giovanissima età. L'incarico, insomma, é dovuto e non doveva neppure essere messo in discussione". "E' un riconoscimento che da' lustro alle donne sarde per le qualità di una persona che - ha concluso Caligaris - dimostra ancora una volta come la componente femminile della società, se ha la possibilità di esprimersi, perfino in un ambiente particolarmente difficile, riesce a farlo al meglio mettendo in evidenza le competenze". Con l'elezione di Claudia Lombardo, neo presidente del Consiglio regionale della Sardegna, sono tredici le donne che, nella storia della regioni d'Italia, sono state elette alla presidenza dell'assemblea legislativa. Attualmente, sono tre le regioni d'Italia dove a capo dell'assemblea legislativa c'e' una donna. Oltre alla Sardegna, l'Emilia Romagna (Monica Donini) e la Campania (Sandra Lonardo). Due, invece, le donne presidenti della Regione: Mercedes Bresso in Piemonte e Maria Rita Lorenzetti in Umbria. Claudia Lombardo, 36 anni, è la donna più giovane eletta, nella storia della Repubblica italiana, a capo di un'assemblea legislativa regionale. Due anni in più
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aveva la presidente del Trentino Alto Adige, Claudia Piccoli, eletta nel 1978. Under 40 anche Maria Antezza, che prestò giuramento come presidente del Consiglio regionale della Basilicata nel maggio del 2005, a 39 anni compiuti. Le altre donne presidente, al momento della elezione avevano superato tutte i 40. Le altre regioni che hanno avuto una presidente del Consiglio donna sono: le Marche (Silvana Amati, votata nel 1995); il Piemonte (Carla Spagnuolo, diventata presidente del 1990); la Toscana (Loretta Montemaggi, eletta nel 1975); Amalia Sartori (eletta nel 1990). In Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle D'Aosta i presidenti del Consiglio sono sempre stati uomini. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) RAPPRESENTANZA/2. Nel consiglio regionale sardo, le donne salgono a sette (Cagliari) Con l'ingresso di Alessandra Zedda nel Consiglio regionale, subentrata a Giorgio La Spisa, sempre del PdL, neo assessore alla Programmazione e Industria, arrivanoo a sette le donne elette nella XIV legislatura, di cui tre indicate nel listino del presidente della Regione Simona de Francisci, Rosanna Floris e Gabriella Greco - e tre espresse direttamente dalle urne, Claudia Lombardo, Francesca Barracciu, e Claudia Zuncheddu. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) RAPPRESENTANZA/3. Carla Spagnoli candidata sindaca di Perugia (Perugia) Carla Spagnoli, imprenditrice perugina, ha ufficializzato, ieri, nel corso di una conferenza stampa, la sua candidatura a sindaca di Perugia da parte del 'Movimento per Perugia'. Spagnoli, dopo una significativa esperienza ne La Destra, lasciata, dice, per approfondire il suo impegno a favore della sua città, per dedicare tempo e risorse a questa causa, rivendica di essere una donna di centro destra, ma, dichiara, “Il movimento con il quale mi presento alle elezioni è stato fatto proprio perché abbia le mani libere da ogni etichetta politica”. “Abbiamo fatto un programma insieme alla gente, a partire dalla gente, ascoltando quanti si destreggiano con problemi veri, dal metronotte al disabile, ciò perché non parliamo dagli uffici pubblici ma a partire dalla gente'. Il Movimento per Perugia, raccoglie casalinghe, lavoratrici, donne, uomini, pensionati, ex agenti di polizia, giovani mossi da una sola motivazione, quella di 'riprendersi in mano la citta'. “Per questo – continua - temi fondamentali dovranno essere quelli della mobilità, del degrado del centro storico, delle emergenze dei commercianti spesso costretti a chiudere, dell'assistenza ai disabili, della sicurezza, della sanità, dell'oculatezza nelle spese pubbliche, ragione per cui e' auspicabile bloccare il Minimetro, come già accaduto a Parigi, perché troppo costoso. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) POLITICA/1. G8 agricolo. I malnutriti nel 2009 supereranno il miliardo (Roma) “Il numero delle persone malnutrite è aumentato di 75 milioni nel 2007 e di altri 40 milioni nel 2008 arrivando a circa un miliardo di parsone. Si tratta di più della popolazione di USA, Canada ed Unione Europea. Il 60% delle persone che soffrono la fame sono donne. Ogni sei secondi nel mondo un bambino muore di fame. La massiva concentrazione della fame nelle aree rurali testimonia che questa non potrà essere ridotta se non si investirà in agricoltura e sviluppo rurale. Nel 2050 due miliardi di persone resteranno senza acqua e due terzi della popolazione mondiale si troverà ad affrontare una situazione di forte scarsità”. Sono questi i numeri dell’emergenza fame nel mondo, presentati in occasione del primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8 “G8 Farmers Meeting”. Per effetto della crisi e dei cambiamenti climatici per la prima volta il numero di persone malnutrite potrebbe superare il miliardo nel 2009. Lo ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, che ha poi sottolineato l’importanza di intervenire immediatamente sulle agricolture dei Paesi ricchi e poveri attraverso il credito e gli investimenti per scongiurare questa prospettiva e garantire cibo sufficiente alla popolazione mondiale. Con la domanda di cibo che cresce dell'1,5% all'anno e la popolazione mondiale che è destinata a
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passare da 7 a 9 miliardi di persone, occorre - ha sottolineato Marini - aumentare la produzione alimentare mondiale. Una responsabilità che i Paesi più sviluppati devono assumere con politiche per far aumentare la produzione agricola attraverso investimenti in innovazione, credito ed infrastrutture sia nei paesi ricchi che in quelli poveri. Si salvano le banche e si cerca di contenere i danni che la crisi genera sulla economia reale, dalle automobili ai frigoriferi, dall'edilizia al manifatturiero mentre si rischia di dimenticare che - ha continuato Marini - se la chiusura delle fabbriche genera disoccupazione, quella delle imprese agricole produce drammatiche conseguenze sull'aumento della fame mondiale. Il cibo non è una commodities qualunque il cui acquisto può essere rinviato di un anno come nel caso delle automobili e per questo - ha proseguito Marini - sono necessarie politiche specifiche per mantenere viva e sviluppare l'agricoltura. L'emergenza alimentare - ha poi precisato - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perché questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non è più in grado di riprendersi anche in condizioni positive. Gli aiuti alimentari sono necessari, ma non bastano e occorre investire nell'agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero. Alle agricolture di tutto il mondo - ha concluso - devono essere garantiti credito ed investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori perché negare tutto ciò è più distorsivo di qualsiasi aiuto di stato”. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) POLITICA/2. Vittoria Franco responsabile Pari Opportunità del Pd (Roma) E’ la senatrice Vittoria Franco la responsabile Pari Opportunità del Pd: la nomina è avvenuta nei giorni scorsi. Vittoria Franco ha già ricoperto il ruolo di ministro ombra delle Pari Opportunità. Ora il prossimo impegno in vista sarà l'organizzazione dell'Assemblea delle donne del Pd, in programma a Firenze per il 18 e il 19 aprile. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) POLITICA/3. Carfagna: “presto una donna coordinatrice del Pdl” (Roma) “Il Pdl è per metà un partito di donne, certamente è il più vicino alle donne che vogliono fare qualcosa per il paese. E sono certa che un giorno toccherà a una di noi ricoprire quel delicato incarico, ma non c'è bisogno di bilancini o quote rosa. Nel governo le donne sono tante, svolgono ruoli importanti e stanno facendo benissimo”. Così la ministra Mara Carfagna ha parlato del futuro del Pdl, come partito nel quale sensibilità diverse possano ritrovarsi e guardare insieme al futuro. “Il Pdl è un partito di valori, l'organizzazione viene dopo”, ha poi dichiarato Carfagna che in un'intervista al «Giornale» spiega: “Il Pdl non sarà in ogni caso un partito leggero. All'inizio avremo una struttura snella, che col tempo diventerà pesante. È necessario un periodo di stabilizzazione durante il quale tutte le forze presenti, e sono tante, possano trovare un proprio equilibrio, in particolar modo nelle periferie” (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) POLITICHE FAMILIARI. Polverini (Ugl): “Bene emendamento quoziente familiare” (Roma) “L'emendamento al ddl sul federalismo che apre al quoziente familiare è un primo segnale verso quella revisione del fisco che l'Ugl chiede da tempo e che è tra gli obiettivi del programma di governo, e spostare l'attenzione del fisco dall'individuo alla famiglia significa introdurre un principio di giustizia fiscale ad oggi inapplicato e premiare i nuclei familiari più numerosi in cui la presenza di uno o più figli o di altri soggetti a carico oggi fa la differenza solo in termini di aggravio dei costi e non di agevolazione fiscale: a parità di reddito infatti si versano le stesse tasse ma il tenore di vita è diverso”. Questo quanto dichiarato dalla segretaria generale dell’Ugl Renata Polverini, che prosegue: “Il quoziente familiare corregge queste distorsioni e, come accade dove è già in vigore da anni, ad esempio in Francia, si è rivelato un incentivo alla natalità e all'occupazione femminile.
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Siamo convinti - conclude - che un fisco a misura di famiglia può agire da catalizzatore di altri interventi necessari a sostegno dei nuclei familiari a cominciare dal welfare”. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) SICUREZZA/1. "Città si-cura. Un territorio che si cura del le donne si cura di tutti". Il 26 marzo convegno ad Alessandria (Alessandria) L'Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, in collaborazione con la Provincia di Alessandria, organizza il convegno "Città si-cura? Un territorio che si cura delle donne si cura di tutti" che si svolgerà giovedì 26 marzo, a partire dalle ore 9,00, presso Palazzo Monferrato. Nell'ambito del programma di azioni di contrasto alla violenza di genere promosso dalla Provincia di Alessandria, con il contributo regionale, si vuole, per la prima volta, considerare anche dal punto di vista delle donne, il tema della sicurezza dei cittadini e del tessuto urbano che, è oggi, di estrema attualità. L'obiettivo del convegno, dunque, è la presentazione del manuale "Città sicura", promosso dall'Assessora Regionale Giuliana Manica e realizzato in collaborazione con la Lega Autonomie Locali del Piemonte: si tratta di un volume ricco di schede che documentano le criticità proponendo esempi positivi o proposte d'interventi correttivi nella progettazione degli interventi sulla città e sull'arredo urbano. Ad illustrare il vademecun sarà la stessa curatrice, architetto Marita Peroglio, affiancata da autorevoli relatori. “Il tema della sicurezza dei cittadini e del tessuto urbano è, oggi, di estrema attualità e presenta molteplici sfumature che vogliamo – scrivono nella brocure di presentazione del convegno, Giuliana Manica, Assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte di Alessandria, e Paolo Filippi, Presidente della Provincia di Alessandria - per la prima volta, considerare anche dal punto di vista delle donne. Per affrontare in modo efficace il fenomeno dell’aumento dei casi di violenza di genere, la Regione Piemonte ha varato, prima in Italia, un Piano regionale che punta su interventi coordinati e sul quale, tra il 2007 e il 2008, abbiamo già investito oltre 1,5 milioni di euro. In questo contesto, oltre alle azioni mirate al contrasto del sempre più drammatico fenomeno della violenza domestica, abbiamo ritenuto necessario stimolare una maggiore attenzione anche alle condizioni di sicurezza che la città offre ai soggetti più “deboli”, come le donne, i bambini, le persone anziane o con limitazioni motorie Con questo obiettivo è nato il manuale “La città si cura – Una città sicura per le donne, una città sicura per tutti” che ha l’obiettivo ambizioso di orientare la pianificazione urbanistica delle città ed ispirare una serie d’interventi manutentivi, anche di modesta entità, che possano rendere gli spazi urbani e le infrastrutture esistenti a misura di tutti coloro, non solo delle donne, che sono maggiormente esposti a pericoli ed all’insicurezza. Questo manuale, con cui la Regione Piemonte, in collaborazione con la Lega Autonomie Locali del Piemonte trova fondamento nel cosiddetto “Manifesto di Saragozza sulla sicurezza e la democrazia” che, nel 2006, ha stabilito “la necessità di riconoscere il diritto delle donne a una piena partecipazione alla vita professionale e sociale e di sviluppare al riguardo delle attività positive nell’ambito delle politiche globali di lotta all’insicurezza. Le violenze di cui sono vittime le donne rispecchiano l’ineguaglianza dei rapporti esistenti tra gli uomini e le donne e i pregiudizi culturali. Il diritto delle donne deve essere oggetto di programmi di promozione delle pari opportunità e di un approccio di genere”. Si tratta di un documento importante che riconosce come le questioni legate alla partecipazione femminile ed alla presa in carico delle ineguaglianze tra i sessi, anche nello sviluppo urbano, costituiscono uno dei presupposti per la concretizzazione di “città inclusive”. Si tratta di un ulteriore piccolo passo del cammino che abbiamo intrapreso al fianco di tutte le donne della nostra Regione”. Apriranno i lavori Giuliana Manica, Assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, Paolo Filippi, Presidente della Provincia di Alessandria e Maria Grazia Morando, Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Alessandria (Il ruolo delle istituzioni). Marita Peroglio, presenterà il Manuale, di cui è curatrice. A seguire gli interventi di Federico Oliva Presidente Istituto Naz. Urbanistica (“Pianificazione urbana in ottica di sicurezza”), Leonardo Chiesi, Università di Firenze (“Sicurezza/insicurezza:l’approccio sociologico”).
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Di progetti e proposte parlerà Roberto Ceschina, C.I.E. Piemonte, e a seguire “Le politiche europee a sostegno della sicurezza urbana”, Katia Rossetto, Comune di Bolzano , “Donne Frauen - Sicure e libere nella propria città” Alle ore 12.30 è previsto un Dibattito su Riflessioni e proposte progettuali sul territorio alessandrino Moderatore: Nadia Biancato, Giornalista Tutto il materiale relativo al convegno è scaricabile dal sito: www.pariopportunita.al.it Info: Monica Milano, ufficio Pari Opportunità Provincia di Alessandria, Via Guasco, 49 15100 Alessandria - Tel.: 0131/304029 - Fax: 0131/304012 E-mail:
[email protected] (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) SICUREZZA/2. Cresce la paura tra i/le cittadini/e del Lazio (Roma) L'istituto di ricerche economiche e sociali ha condotto una indagine su un campione di oltre 2mila persone e dalle interviste è emerso che è in crescita costante l'insicurezza tra i cittadini del Lazio, soprattutto a Roma e nei comuni più grandi. La domanda di sicurezza resta dunque al centro delle priorità e dei bisogni della cittadinanza, e soprattutto di chi ha già subito reati. L’insicurezza è percepita in modo particolarmente forte da donne, nel 50,3% dei casi e da persone anziane, nel 52%. E spesso si correla anche all'integrazione sociale, dal momento che è maggiore nelle persone laureate e minore nelle persone con un basso livello di scolarizzazione. È quanto emerso dai dati del rapporto redatto dall'Eures “La percezione di sicurezza tra i cittadini del Lazio”, che evidenzia come questa sia in crescita nelle province di Frosinone, Roma e Rieti. Per il Comune di Roma si può parlare di “Effetto Caffarella”, dove risulta infatti particolarmente diffusa la percezione dell'aumento dei reati compiuti da stranieri. La mancanza di risposte adeguate da parte delle Istituzioni, ma anche l'elusione o la sottovalutazione del problema, sono percepite come cause dell'aumento della paura, anche perché la convivenza e la dinamica sociale, condizionate dall'insicurezza, generano comportamenti e atteggiamenti di diffidenza, di chiusura e di rifiuto dell'altro. Dal campione Eures, emerge una società che in larga misura si autoassolve, vedendo nell'autore di reato un 'diverso', un 'altro da sé anche come quando, come le statistiche oggettive certificano, ha spesso il volto di un familiare, di un conoscente, di un collega o di un amico. Dall'indagine Eures realizzata su un campione di oltre 2mila persone nel mese di febbraio emerge che il 45% degli intervistati si sente più insicuro, rispetto all'anno precedente, nel proprio comune o quartiere. Nella provincia di Roma la percentuale sale al 50,1%. Nei comuni con fino a 15mila abitanti il 34,1% dei cittadini si sente 'più insicuro'. L'insicurezza sale al 40,5% dei cittadini nei comuni tra 15-50 mila abitanti, al 47,1% in quelli con 50-250 mila abitanti. A Roma raggiunge il 51,2%. Si sente sicuro nel proprio quartiere poco più della meta del campione intervistato, il 58,7%. Più sicure risultano le province di Rieti e Latina con appena il 17,5% e il 17,7% di intervistati 'insicuri'. Segue Frosinone con 31,3% di 'insicuri' e Viterbo con 39,9%. Il valore più negativo si conferma quello di Roma dove l’insicurezza attanaglia il 47% delle persone. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) SICUREZZA/3. I media e la perdita di coesione sociali i veri responsabili dell’insicurezza (Roma) Media, politici e isolamento sociale: sono questi i responsabili della paura nel Lazio. Ad affermarlo l’Eures nel suo rapporto ”La percezione di sicurezza tra i cittadini del Lazio”. Dalle interviste effettuate risulta, infatti, che per il 51,6% dei cittadini del Lazio l'aumento della percezione di insicurezza nell'opinione pubblica deriva solo in parte dall'effettivo aumento dei reati. Al contrario un peso rilevante è attribuito alla perdita di coesione e solidarietà nelle famiglie e nella società (20,1%), all'atteggiamento allarmistico dei media (14,4%), alle strumentalizzazioni del mondo politico (13,9%). In particolare sono i laureati a collegare meno l'aumento di insicurezza all'effettivo incremento dei reati (46,4%), attribuendo più responsabilità ai media (16,8%) e alle strumentalizzazioni dei politici (16,7%). Infine vi è una distinzione di genere nella percezione della paura. Gli uomini, infatti, più delle donne attribuiscono l'aumento dell'insicurezza all'allarmismo dei media (15,6% contro il 13,3% delle donne) e alle strumentalizzazioni dei politici (14,2% contro il 13,7%). Le donne, per il 25,2%, insieme agli anziani, per il 20,8%, vedono maggiori pericoli nella
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perdita di solidarietà e di coesione sociale. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) SICUREZZA/4. Sondaggio Sky su castrazione chimica: il 70% dei partecipanti è favorevole (Roma) Castrazione chimica volontaria per gli stupratori in cambio di benefici carcerari: questa la proposta della Lega, già ampiamente criticata da molti attori politici e oggetto di uno dei sondaggi che Sky Tg24 effettua quotidianamente. Ebbene il sondaggio ha dimostrato che addirittura iI 70% dei partecipanti è favorevole all'iniziativa del partito di Umberto Bossi: Solo il 30% dei votatisi è detto invece contrario. Si ricorda però per completezza di informazione che questi sondaggi di Sky non hanno alcun valore statistico: tutti indistintamente infatti possono partecipare tramite sms o tramite il telecomando Sky: le rilevazioni non sono basate quindi su un campione elaborato scientificamente, ma hanno l'unico scopo di dare la possibilità di esprimersi sui temi di attualità. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) SALUTE/1. Milano. All’ospedale Mangiagalli un punto di accoglienza per le pazienti (Milano) Per rispondere alle domande, ai dubbi e far fronte alle ansie e alle paure, delle migliaia di donne che ogni giorno entrano nella clinica Mangiagalli – una al minuto, e 600 mila ogni anno – è stato attivato un “Punto di accoglienza” proprio nell'atrio della clinica milanese. Il nuovo servizio è stato inaugurato dalla dottoressa Franca Zanconato, ideatrice del progetto e consigliera d'amministrazione della Fondazione Policlinico Mangiagalli, alla presenza dell'assessora alle politiche sociali Mariolina Moioli. Come ha spiegato la dottoressa Zanconato, allo sportello, che si trova proprio davanti l'accettazione del pronto soccorso, si alterneranno venticinque volontarie, dalle ore 9.oo alle ore 16.30, dal lunedì al sabato, per “accogliere le pazienti, italiane e straniere, indirizzandole ai diversi reparti di assistenza e diagnostica, per rassicurare e confortare le degenti in difficoltà”. Ocorre ricordare che il 25% delle donne che ogni anno partorisce presso questa struttura ospedaliera è di provenienza straniera, ragion per cui sullo striscione che pubblicizza l'iniziativa, le parole “aiuto” e “domande” sono tradotte in tutte le lingue. Lo sportello sarà gestito dalle volontarie di Avo (Associazione volontari ospedalieri), Abn (Associazione bambino nefropatico), Fondazione De Marchi, Commissione visitatrici per la maternità, Cav (Centro aiuto alla vita) e Svs-Dad (Donna aiuta donna). Il personale è stato appositamente formato attraverso corsi di psicologia dell'ascolto e dell'accoglienza (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) SALUTE/2. AIDS. «Avvenire»: “Ecco perché il Papa ha ragione su Aids e condom” (Roma) “La posizione del Papa sull'Aids? Realista, ragionevole e scientificamente fondata”. A sostenere questa tesi in un'intervista pubblicata da «Avvenire», Filippo Ciantia, il medico responsabile dell'ong italiana Avsi che dal 1980 vive e lavora in Uganda, uno dei paesi africani maggiormente colpiti dal virus. Dice Ciantia: “l'esperienza suggerisce che l'approccio farmacologico è insufficiente: i dati dimostrano che l'Aids è diminuito quando si è lavorato per modificare i comportamenti sessuali e gli stili di vita delle persone, cosa che a sua volta deriva da un lavoro di informazione e educazione che coinvolge le famiglie, le donne, le scuole. Il governo ugandese, che ha puntato su questo approccio ha dimostrato – prosegue il medico – che questa è l'unica strada che funziona: la prevalenza dell'Hiv è passata dal 15% del 1992 al 5% del 2004". "Eppure - argomenta l’«Avvenire» - c’è una notevole ritrosia a intervenire su questo terreno perché si dice che in nome della libertà non è lecito intromettersi nelle scelte della gente”. E pronta è la replica di Ciantia: “Ma allora perché lo si fa con le campagne contro il fumo, l'alcol, la droga? Fondamentale per il successo conseguito in Uganda - spiega - è stato il coinvolgimento dei leader religiosi e delle comunità locali, che hanno collaborato a combattere lo stigma nei confronti dei malati e ad offrire una compagnia umana che è stata capace di rilanciarli nella vita. un piccolo miracolo quotidiano, un'esperienza d'amore più contagiosa del virus”. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) SALUTE/3. Le cinquantenni scoprono il benessere psico-fisico come arma di bellezza
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(Roma) Le cinquantenni di oggi vivono bene il loro rapporto con lo specchio e con la chirurgia estetica. L'Osservatorio Differently, nato dall’idea di Lancaster, che ricerca soluzioni innovative nel mondo della bellezza femminile, infatti, ha rilevato che solo il 2% delle cinquantenni dichiara di essersi sottoposta a interventi di chirurgia; oggi le donne di quest’età accettano di più i segni del tempo e preferiscono (almeno il 64% di loro) prevenire o correggere le piccole imperfezioni con l'ausilio di prodotti cosmetici che possano far ottenere risultati più naturali e meno invasivi. L’atteggiamento delle cinquantenni di oggi, quindi, mira maggiormente al raggiungimento del proprio benessere, fisico e interiore, soprattutto per le donne residenti nelle grandi città (ciò vale per il 96%). Le donne di questa età hanno oggi spirito di adattamento e sanno utilizzare nuove risorse utili a riscoprire il proprio sé psichico e corporeo, per conservare o raggiungere il benessere psico-fisico e i nuovi trend della bellezza naturale aiutata dalla cosmesi. Lancaster ha voluto promuovere l’Osservatorio proprio per avere una solida base di approfondimento su questo target di età che diventa sempre più rilevante per l'industria del comparto "beauty" e non solo. Consapevoli conscia del peso di questa fascia di consumatrici, Lancaster ha scelto come testimonial d'eccezione della nuova linea cosmetica "Differently" una donna cinquantenne, icona del nuovo profilo di femminilità: si tratta di Kim Basinger, premio Oscar e sex symbol del cinema, oggi madre e ambientalista impegnata, che è consapevole del suo fascino senza età e del fatto che la bellezza femminile è legata al modo e allo stile vita più che a tanti stratagemmi estetici. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) EDITORIA/1. Fare l’amore a Roma, di Barbara Fabiani (Roma) Folla, urla, eccitazione hanno riempito questo posto per quasi un millennio […]. Roma, città eterna. Centro del mondo, pulsante di vita. Custode di antiche emozioni e di sogni millenari. Da sempre. Un luogo unico, con alle spalle una storia straordinaria, che non riesce mai a sorprendersi di nulla: «questa è la città – sottolinea Corrado Ruggeri nella Prefazione di Fare l’amore a Roma (Ed Infinito) , di Barbara Fabiani – dove un marito si poteva vincere a un’estrazione del lotto, dove la fine di un amore veniva ufficializzata con la semplice decisione, tutta rimessa all’uomo, del ripudio della moglie. Dove la prostituzione è sempre stata attività fiorente e scanzonata, con un esercito di persone coinvolte, e non solo di sesso femminile». Una città capace di forgiare gli animi, di trasformare la romanità da semplice caratteristica a sigillo unico e inconfondibile e di traslare all’oggi, con originalità e disinvoltura, la sua più polverosa antichità. Barbara Fabiani firma un racconto che attraversa i secoli tramite i luoghi, il carattere e l’anima più vera di Roma. Un percorso che corrisponde ad alcuni principali itinerari turistici e si snoda lungo i sentieri della storia, ma anche per le strade di oggi, dove la città vive e pulsa, si affanna, fa affari, si incontra: Circo Massimo, Foro Boario, Bocca della Verità, Campidoglio, S. Teodoro. Roma ha avuto il particolare destino – sottolinea l’autrice nell’Introduzione – di essere stata non una, ma ben due volte l’epicentro di poderosi processi politici, culturali e religiosi che hanno influito su buona parte del mondo: prima con la Repubblica e l’Impero, poi con il Papato. Eppure, come ogni aggregato umano, la Città Eterna è stata amalgamata dalle emozioni e dalle regole, stabilite o violate, di cui è intriso l’agire delle persone, con la differenza che qui il luogo universalizza il contenuto. Fare l’amore a Roma è un progetto ambizioso e personalissimo, condotto con rara maestria e impreziosito da un ricco apparato iconografico, in cui si è scelto di raccontare una città fatta di monumenti e di esistenze, nell’ambito di un interscambio continuo tra il mondo passato e l’esperienza che esso ci ha tramandato viva, intera, attualissima. Gli affetti, l’amore, le relazioni familiari, il matrimonio o il divorzio, la nascita e l’educazione dei figli, l’infanzia, l’onorabilità, il lecito e il vietato; e insieme le chiese, le piazze, i palazzi, luoghi prodotti dalla storia e nella storia, dalla vita delle persone e dalle loro relazioni. Se voi, ricchi viaggiatori, fosse passati in piazza del Popolo sul finire del Cinquecento, di certo sareste stati fermati da uno strano uomo, scalzo e a capo scoperto, vestito con una tunica turchina corta al ginocchio e con un grosso rosario al collo; costui vi avrebbe teso una cassetta di latta per le elemosine pronunciando le parole: «Litterato dimanda limosina pe’ suoi putti». A questo punto
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avrete notato dietro il personaggio un gruppetto di bimbi e bimbe tra i 5 e i 12 anni con lo stesso abito turchino, il volto sporco e lo sguardo asciutto dei bambini di strada […]. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) Claudia Frattini EDITORIA/2. "Sulle Orme di Antigone", di Maria Chiaia (Roma) “Sulle Orme di Antigone"(Edizioni Studium Roma), di Maria Chiaia, sono pagine di pregnante attualità, offrono uno sguardo d'insieme di momenti e aspetti salienti dell'evoluzione della condizione femminile, che ha segnato profondamente la società e la cultura del nostro Paese. Intorno a cinque aree tematiche che intersecano l'universo donna - emancipazione, società, politica, laicità cristiana, realtà ecclesiale – si snoda un percorso di idee e di storia vissuta: dalla Conferenza ONU di Pechino al rapporto donne-Chiesa; dalle istituzioni di parità all'associazionismo femminile; dalla dialettica pubblico-privato, famiglia-lavoro alla novità di un Magistero che esalta il "genio femminile"; dalla conquista del diritto di voto alla cittadinanza incompiuta. Le tracce del cammino compiuto dalle donne trovano nella figura di Antigone suggestioni antiche, ma straordinariamente contemporanee. Antigone è una donna libera che pensa, decide e opera in piena autonomia, in contrapposizione con il potere e la tradizione degli uomini. La sua figura può evocare situazioni di umiliazioni e di silenzio in cui è avvolta in molte parti del mondo la condizione femminile, segnata da secolari discriminazioni. Il volume trasmette la memoria di un percorso non ancora compiuto e fa emergere l'importanza di una riflessione antropologica sulla realtà della donna, anche in ambito cattolico, ancora da scoprire e promuovere. Info. Ida Dragonetti, Ufficio Stampa CIF Nazionale -
[email protected] - http://www.cifnazionale.it/pubblicazioni/cronache.i (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009) TEATRO. “Iris sotto il mare” ricorda la vita “sommersa” di tante straniere (Siena) Andrà in scena oggi, in prima assoluta al Teatro dei Rozzi di Siena, “Iris sotto il mare”, all’interno della rassegna “Migrant Women”. A portarlo in scena sarà il Gruppo Motus che, attraverso la danza, racconterà la storia vera di Iris Noelia Palacios Cruz, una ragazza honduregna senza permesso di soggiorno, morta per salvare la vita alla bambina a cui faceva da baby sitter all'Argentario. Iris riuscì a salvare la vita alla piccola, ma perse la vita annegando…il giorno dopo la tragedia arrivò il suo permesso di soggiorno. Simona Cieri, regista dello spettacolo, ha spiegato la storia e il significato profondo che l’opera teatrale vuole rappresentare: "paradossalmente il mare che ha travolto Iris ha portato a galla un mare ben più grande di ingiustizia e noi abbiamo voluto rappresentare lei mentre vola sotto le onde con i suoi capelli che fluttuano come alghe sottili. Tutte le scene dello spettacolo si svolgono quindi sotto il mare perché quel silenzio è quello di milioni di donne che ci curano e che badano alle famiglie degli altri abbandonando le proprie. E poi abbiamo pensato che solo sott'acqua Iris poteva trovare un pò di tempo per se stessa". (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) CINEMA. Se lui non chiama…"La verità è che non gli piaci abbastanza". (Roma) Esce oggi in tutt’Italia la nuova, divertente e romantica commedia di Ken Kwapis, tratta dal bestseller degli sceneggiatori di "Sex and the City". Diviso in capitoli, La verità è che non gli piaci abbastanza" (coprodotto da Drew Barrymore, anche interprete) è una sorta di piccolo manuale al femminile che spiega come scegliere l'uomo giusto, e ricorda un po' le avventure delle quattro amiche che si interrogano sull'altro sesso e sono alla ricerca dell'anima gemella. Una commedia corale con attori e attrici di forte richiamo (Ginnifeer Goodwin, Kevin Connolly, Scarlett Johansson, Bradley Cooper, Jennifer Connelly, Jennifer Aniston, Ben Affleck, Justin Long) e che scorre saltando da una storia all'altra lasciando fino all'ultimo lo spettatore senza sapere come e dove andranno a finire le varie coppie. Un film sull'amore al giorno d'oggi, sulle strategie
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che uomini e donne mettono in campo e su tutte le illusioni del mondo femminile. "Il film parla di persone che fraintendono i segnali che ricevono l'uno dall'altro - spiega il regista - ci sono uomini innamorati che vengono respinti come ci sono donne innamorate che vengono respinte. E' straordinariamente imparziale". "A volte – aggiunge la produttrice Nancy Juvonen - è meglio interrompere una relazione. La battuta "La verità è che non gli piaci abbastanza" dovrebbe aiutare le persone. Non devi stare con qualcuno cui non piaci moltissimo e che non pensa che tu sia favolosa. E là fuori ci sarà qualcuno che lo pensa". (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) ARTE. Grazie a “donna nell’arte”, aumentate le presenze dei visitatori nei musei (Roma) Almeno l’8 marzo, festa della donna, la crisi è sparita per musei e siti archeologici. Lo evidenzia l'Ufficio Statistica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, i cui dati confermano che l'8 marzo gli ingressi nei musei e nei siti più importanti del paese sono saliti del 142% rispetto alla media giornaliera mensile, passando da 19688 a 47768 visitatori e questo grazie all'iniziativa del Ministero “La donna nell'arte”, giunta quest’anno alla sua terza edizione, che ha offerto l'ingresso gratuito per tutte le donne nei luoghi d'arte statali. L'evento è stato quindi un successo che ha fatto registrare un incremento sia dei visitatori, con un +13,2%, che degli introiti lordi, con un +8,32, rispetto all'8 marzo del 2008. Quest'anno sono entrati nelle casse 168.361 euro, mentre i proventi del 2008 ammontavano a 155.431 euro. Fra i siti con un trend crescente si trovano il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo a Roma, gli scavi di Ostia antica, Villa d'Este a Tivoli, il museo di Palazzo Ducale a Mantova, il Complesso Vanvitelliano di Caserta e il Museo Archeologico di Venezia. È questa una iniziativa analoga a quella ideata per il giorno di San Valentino, “Innamorati dell'arte”, che prevedeva l'ingresso di due persone al prezzo di un biglietto, ulteriore conferma del fatto che questo tipo di promozioni attira il pubblico, al punto che riducendo il prezzo degli ingressi dei musei e dei siti archeologici forse si potrebbero aumentare i ricavi. (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009) MOSTRE. La Sicilia di Saitta nelle parole di Cucinotta (Roma) La pittura femminile di una siciliana vista da un’altra siciliana, questa volta attrice: ecco come si possono incontrare a volte le due arti. Parliamo in questo caso dell’incontro tra Ida Saitta e Maria Grazia Cucinotta. L’attrice e la pittrice si sono incontrate durante l’inaugurazione della mostra di Saitta "Sicilia, i mondi introspettivi" ospitata pochi giorni fa alla Galleria La Pigna di Palazzo Maffei Marescotti di Roma. Cucinotta ha affermato, in un’intervista all’Andkronos: "è una vera artista. Il suo dipingere è semplice, sensuale ed essenziale. In tutte le sue opere c'è sempre quel rosso che mi ricorda tanto la mia Sicilia. Per non parlare delle sue tele di sabbia bianca. I suoi quadri potrebbero stare ovunque. La sua linea scorre sulla tela disegnando corpi di donne meravigliose. Sarebbe bello averli anche in uno dei miei film. Nei lungometraggi sono costretti ad arrangiarsi con fotocopie. Sarebbe un'altra cosa usare arte vera". (Delt@ Anno VII, N 59-60 del 20-21 Marzo 2009)
Brevi dal Mondo COREA DEL NORD Preoccupazione degli Usa per la sorte di due giornaliste americane Gli Stati Uniti hanno fatto sapere a Pyongyang della loro preoccupazione per la sorte di due giornaliste americane, arrestate alla frontiera fra la Corea del Nord e la Cina: è quanto riferisce un responsabile del Dipartimento di Stato, Fred Lash all’ Afp. "Abbiamo saputo che la mattina del 17 marzo ora cinese, due cittadine americane sono state arrestate lungo il fiume Tumen apparentemente dalle guardie di frontiera nordcoreane", ha detto il portavoce. "Lavoriamo con dei responsabili del governo cinese su questa vicenda per sapere dove si trovano queste americane e assicurarci che stiano bene", ha continuato, aggiungendo poi: "siamo anche in contatto con dei responsabili nordcoreani ai quali abbiamo trasmesso la nostra preoccupazione". Lash non ha precisato i nomi delle due giornaliste fermate; secondo una fonte diplomatica, che ha voluto mantenere l’anonimato, comunque, si tratterebbe di due giornaliste, che lavorano per Current TV
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(un'emittente californiana), che stavano facendo delle riprese sulla sponda nordcoreana del fiume Tumen, che segna la frontiera fra la Corea del Nord e la Cina. Le due donne sono da martedì in custodia per presunta "violazione delle frontiere", a quanto riferisce questa fonte diplomatica. È stata l'emittente sudcoreana Ytn a riferire per prima che due giornaliste, entrambe coreaneamericane, erano state arrestate in territorio cinese vicino al fiume Tumen. La Ytn, ha aggiunto che le guardie nordcoreane hanno intimato alle due donne di smettere di fotografare la zona; hanno quindi attraversato il confine e infine le hanno arrestate. EGITTO. Per la prima volta la pubblicazione dell’ interpretazione del Corano scritta da una donna Gli studiosi di Al-Azhar hanno accolto con favore la pubblicazione della prima interpretazione del Corano (tafsir) scritta da una donna, confermando così la parità tra uomini e donne nell’Islam. Kariman Hamzah autrice di tale interpretazione ed ex presentatrice di un programma televisivo islamico, ha riferito ad Asharq Al-Awsat che l’interpretazione è frutto di 35 anni di lavoro nei media. La Islamic Research Academy (IRA), la più alta autorità di Al-Azhar, ha approvato la distribuzione della suddetta interpretazione che verrà presto diffusa nelle librerie. Sheik Mohamed Al Rawi, capo della commissione dell’interpretazione coranica della IRA, ha dichiarato che tutti i lavori riguardanti il sacro Corano vengono sottoposti ad attenti esami, esaminati parola per parola e devono essere approvati da tutti gli studiosi del campo. Pertanto, i musulmani possono essere sicuri di qualsiasi interpretazione approvata dall’IRA e non esitano ad accettare ciò che viene scritto. M Sheik Abdul-Zaher Abu Ghazala, direttore dell’IRA nel dipartimento di traduzione e pubblicazione, ha riferito che non vi sono incongruenze tra la spiegazione di Kariman e la legge islamica, e che essa è pienamente coerente con le interpretazioni precedenti. Egli nega che tale nuova visione fornisca un punto di vista femminile, sottolineando come questa sia indirizzata a uomini, donne, giovani e bambini, proprio come fa il Corano. Pertanto non esistono “interpretazioni coraniche maschili o femminili”. Ciò che è importante, a suo avviso, è che l’interpretazione sia coerente col Corano e che non contraddica la Legge islamica. Abu Ghazala ha concluso rivelando che, recentemente, l’IRA ha approvato diverse interpretazioni coraniche fatte da donne, tra cui quelle della pediatra Fatin Al Faliki e di Fawqiyah Ibrahim di Alessandria (Egitto). Secondo Sheik Mohamed Al Birri dell’università Al Azhar, l’interpretazione di Kariman indica un risveglio delle donne musulmane e la loro emulazione alle compagne del Profeta. AFGHANISTAN Nuovi particolari sul caso Pervez Dopo la conferma da parte della Corte suprema afgana della condanna a 20 anni di carcere per il giornalista Sayed Pervez Kambaksh, stanno emergendo nuovi fatti. Il quotidiano britannico The Independent ha rintracciato infatti un cittadino iraniano, Arash, ora residente in Europa: l’iraniano avrebbe riconosciuto la paternità delle frasi contestate a Sayed e che sono alla base della sua condanna. Sayed Pervez Kambaksh si trova ora rinchiuso in una prigione di Kabul, minacciato di morte da gruppi fondamentalisti; nel gennaio 2008 era stato condannato a morte da un tribunale islamico con l'accusa di "blasfemia": aveva, infatti, scaricato da un sito web in lingua farsi un articolo sui diritti delle donne, considerato "irrispettoso" nei confronti dell'islam, quindi, lo aveva fatto circolare tra gli studenti dell'università di Balkh. La corte d’appello aveva poi commutato la pena e la procura aveva deciso di impugnare quindi la sentenza davanti alla Corte suprema. Ora, in un'intervista esclusiva al quotidiano britannico, Arash ha dichiarato di non avere "alcun dubbio" sul fatto che "quelle parole e quelle idee provengono da un suo scritto". Arash ha aggiunto che “le cose di cui Pervez è stato accusato rappresentano un passaggio centrale" di un suo scritto. Infine ha asserito "Ognuno che ha visitato quel sito ed ha letto gli articoli può confermare questo. Le parole sono le stesse o molto simili a quelle che ho pubblicato sul sito". GAZA Hamas premia con 3 mila dollari chi sposa la vedova di un martire Tre mila dollari per chi sposa la vedova di un martire palestinese. Sembra sia questo l’incentivo stabilito da Hamas per incoraggiare i giovani che a causa della tradizione islamica di sposarsi solo con ragazze vergini sono poco inclini a contrarre il matrimonio con una donna "già sposata". La notizia diffusa da un sito palestinese e rilanciata poi dai grandi giornali arabi, viene debolmente smentita da un esponente del movimento radicale islamico. La scorsa settimana il sito Aafaq, aveva spiegato questa iniziativa con la “volontà di Hamas ad attenuare le sofferenze e dare stabilità alle giovani
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donne che hanno avuto il marito ucciso nell'ultima guerra” con Israele. All'uomo sposato che presenta domanda sono richieste “capacità finanziarie per mantenere due oppure più mogli"; "buone referenze religiose e morali"; oltre alla disponibilità a "mantenere i figli" della nuova sposa. Interpellato dalla tv al Arabiya, Ismail Radwan, portavoce di Hamas ha affermato che il suo movimento non ha intrapreso un progetto del genere né ha destinato fondi per le vedove dei caduti dell'ultima guerra, senza però escludere che “alcune associazioni islamiche possono avere promosso degli incentivi per favorire i matrimoni”. VATICANO Il genio femminile africano genera una cultura di pace Continua la permanenza del Papa nel continente africano e il suo messaggio rivolto anche alle donne. Ieri Benedetto XVI, nel documento preparatorio del Sinodo Speciale per l'Africa che egli ha consegnato al termine della grande messa allo stadio di Yaoundè, ha espresso questo messaggio: "la testimonianza di numerose cristiane nelle situazioni di conflitti conferma che il genio femminile assunto nello Spirito di Cristo genera una cultura di pace e non di violenza, di vita e non di morte, d'umanità e non di barbarie". "Il ruolo delle donne - si legge ancora nel testo. - sarebbe più efficace se la Chiesa Famiglia affidasse loro una missione più visibile o le impegnasse in maniera più schietta, in quanto esse umanizzerebbero molto di più le società africane". Nel documento si ricorda poi che anche "gli uomini, nei loro ruoli di coniugi, padri o capifamiglia, devono lavorare a mantenere l'unità familiare, favorendo la pace, relazioni giuste, rapporti armoniosi con altre famiglie nelle Comunità Ecclesiali Viventi, e facendosi artefici di riconciliazione, di giustizia e di pace nelle varie associazioni e movimenti di fedeli laici di cui sono membri". Ancora, nell'Instrumentum Laboris, si dice che in Africa le Chiese locali "si sono mostrate attive nell'accompagnamento delle vittime di ogni tipo di violenza, soprattutto le donne e i bambini, nella loro ricerca di giustizia”. GERMANIA Equal pay day per la parità salariale Alle donne tedesche toccherà lavorare fino al 20 marzo per riuscire ad adeguare il loro reddito annuale a quello dei maschi guadagnato già al 31 dicembre: un motivo sufficiente perché le associazioni femministe si organizzino per rivendicare i loro diritti. E così hanno fatto, indicendo ieri una giornata per la parità salariale, l'"Equal pay day": obiettivo, quello appunto di denunciare questa ingiustizia. Anche la Germania è tra i tanti paesi in cui le donne guadagnano meno degli uomini: le femministe denunciano la situazione che vede uno scarto salariale del 23%, di fronte a una media europea del 17. Le motivazioni di questa diparità salariale di genere sono molteplici: alcune riguardano la specificità della Germania, come spiega Astrid Ziegler, ricercatrice dell'istituto Wsi di Duesseldorf, secondo cui "il sistema d'imposizione spinge le donne ad accettare un mini-job, quando il marito guadagna di più”. Ciò, infatti, risulta più conveniente dal punto di vista fiscale. Anche la mancanza di asili nido e il fatto che i bambini non vanno a scuola tutto il giorno influiscono naturalmente sulla possibilità di conciliazione tra famiglia e lavoro. Dagmar Bischof, presidente della rete Business and Professional Women (BPW) e tra gli organizzatori della manifestazione, asserisce convinto che "La mentalità deve cambiare" e accettare finalmente che una donna possa lavorare e guadagnare tanto quanto un uomo, soprattutto nella Germania Ovest. Infatti secondo gli ultimi dati dell'ufficio federale di statistica, la disparità salariale è in media del 25% nell'ovest (nel 2006), contro il 6% nell'est. Un dato evidentemente "legato alla storia", come spiega Bischof che aggiunge: "fino alla riunificazione, tutte le donne dell'ex Ddr lavoravano, c'era un sistema di asili, ed era normale che le donne guadagnassero uguale agli uomini". Dopo la caduta del Muro invece "purtroppo non è il modello dell'est a essere stato portato all'ovest, ma il contrario". E ancora, per la mentalità vigente, una donna che sceglie di lavorare invece di occuparsi dei figli rischia di essere trattata da madre snaturata. Nonostante il governo tedesco, alle prese con un tasso di natalità basso, abbia adottato alcune misure per migliorare la situazione, le "politiche possono fare ancora di più", secondo Ziegler. La ricercatrice evidenzia poi che esiste inoltre "una discriminazione sul mercato del lavoro", che fa sì che circa il 35% delle tedesche che lavorano part-time, hanno meno accesso ai posti dirigenti. Ecco perché "l'Equal pay day", manifestazione nata negli anni Novanta negli Stati Uniti, sbarcata nel 2008 in Germania, in Austria, Belgio e Svizzera (e prossima ad arrivare anche in Francia, Italia e Polonia) porta avanti un forte e attuale messaggio di protesta. GRAN BRETAGNA L’orgasmo durante il parto: un documentario inglese esplora questo fenomeno poco conosciuto Si chiama "Orgasmic birth", letteralmente "nascita orgasmica", il
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documentario inglese che intende far cadere il tabù di una realtà nota a molte donne ma mai nominata: quella del lungo e intenso orgasmo che alcune provano durante il travaglio e il parto. Il Daily mail riferisce che il documentario intende "insegnare" alle donne che oltre ai dolori del parto ci può essere anche il piacere sessuale. Il programma viene trasmesso in proiezioni speciali in tutto il paese, e mostra diverse donne in sala parto che raggiungono l'orgasmo, donne che, poche ore dopo, raccontano poi alla telecamera le sensazioni provate. Tra di esse la 29enne Amber Hartnell, che racconta di aver provato un inatteso orgasmo proprio a metà del travaglio che ha portato poi alla luce suo figlio Orus. La ragazza racconta: "tutto d'un tratto è venuto il piacere e l'orgasmo mi ha travolta senza che potessi controllarlo". Certo questa esperienza inattesa fa sì che oltre al piacere ci sia anche la vergogna e lo stupore, visto che nessuno ne parla: "non avevo mai letto da nessuna parte che potesse succedere - confida la giovane donna - e la cosa mi ha davvero sconvolto". C'è poi chi racconta le sue sensazioni durante un parto in acqua durato ben 12 ore: "il mio corpo intero ha cominciato a tremare, e ho cominciato a ridere e piangere. È stato il più schiacciante piacere mai sentito nella mia vita. Come un movimento energetico dentro di me". La produttrice del film Debra Pascali-Bonaro asserisce che gli orgasmi sono "il segreto meglio mantenuto del parto". Gli esperti spiegano il fenomeno così: gli ormoni e le sostanze chimiche che vengono rilasciate nel sangue durante il sesso, come l'ossitocina e le endorfine, sono gli stessi prodotti nel corso del travaglio. Il fenomeno è tuttora poco conosciuto, ma che grazie al film si stia aprendo una nuova consapevolezza è confermato dalle centinaia di mail che le donne hanno scritto ai produttori del film ringraziandoli e dichiarandosi molto interessate al tema. Tuttavia ci sono anche critiche, una donna ad esempio ha scritto: "è una teoria risibile sia per me che per tutte quelle che conosco non è plausibile provare piacere durante il travaglio che è dolorosissimo. L'unico momento di godimento è alla fine, quando si vede il proprio bambino sano e bello". Tuttavia gli esperti insistono; il Dottor Christiane Northrup asserisce che "quando il bambino scende nel canale della nascita passa per gli stessi punti toccati da un pene che penetra la vagina, il che spesso produce l'orgasmo". USA Le mamme teeneger aumentano. La percentuale di ragazze americane che diventano mamme cresce sempre più negli Usa. Specificando meglio, questo è il secondo anno consecutivo che il numero di teeneger madri cresce, mettendo peraltro in seria discussione una delle più importanti campagne sociali e di sanità pubblica degli Stati Uniti. Ne parla il Washington Post che, dati governativi alla mano, rende noto che la media delle nascite tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni è cresciuta del 1,4% dal 2006 al 2007, in continuità con l'ascesa dell'anno precedente, quando la media era schizzata al 3,4%, invertendo così il declino registrato nei 14 anni precedenti. Ma quali sono le cause di questo rovesciamento di tendenza? Per ora sono difficili da individuare. Alcuni esperti ipotizzano che alla base ci siano due fattori principali, ossia una minor stigmatizzazione della gravidanza per le minorenni e minor paura nei confronti di malattie sessualmente trasmissibili come l'Aids. Questo, infatti, spiegherebbe anche perché il numero di nascite è cresciuto anche tra donne di 20, 30 e 40 anni non sposate. I dati comunque hanno acceso il dibattito sull'opportunità o meno di tagliare i fondi ai programmi di educazione sessuale e di astinenza: fino ad ora sono stati versati 176 milioni di dollari ogni anno, tuttavia il Congresso ha ora deciso di ridurli di 14 milioni nella manovra finanziaria di quest'anno. USA Michelle Obama in missione nelle scuole di Washington. La First Lady ha dato il via ieri a un'iniziativa che porterà alcune delle donne più famose del Paese in 11 istituti della capitale. All'iniziativa, sponsorizzata dalla Casa Bianca per il mese dedicato alla storia della donna, hanno aderito, tra le altre, le cantanti Alicia Keys e Sheryl Crowe, la ginnasta Dominique Dawes, la vice presidente di Google, Marissa Mayer, e la generale Ann Dunwoody. "Questi eventi sono parte dell'impegno dell'Amministrazione Obama a stabilire un legame con la comunità di Washington e ad aprire la Casa Bianca a eventi artistici, culturali e educativi", ha spiegato Michelle presentando l'iniziativa alla Casa Bianca. (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009)
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In bacheca: MILANO. Lunedì 23 marzo, alle ore 18.30, nello Spazio dell'Unione Femminile/Corso di Porta Nuova 32, Barbara Petrucci, una delle attuali più importanti esecutrici di Clavicembalo, ci guida alla scoperta di musiche femminili, e non solo, per clavicembalo, strumento eminentemente femminile, anche se non solo… A cura di Giuseppe Pintorno Programma del concerto: Elisabeth-Claude Jacquet de La Guerre (1664 ca.-1729), La Flamande, Double de la Flamande, I et II Rigaudon, Chaconne, Olimpia Della Torre (XVIII sec.) , Sonata per il cembalo solo della Sig.ra Olimpia Della Torre Bolognese: Allegro, Andante, Allegro. Dal Fondo Antico della Biblioteca del Conservatorio di Genova. Maria Teresa Agnesi (1720-1795), Sonata per il Cembalo della Sig:ra Teresa Agnesi Pinottina [C.P.II/7]: Presto, Andante, Presto, Maria Teresa Agnesi, Sonata per Cembalo della Ill.ma Sig:ra donna Teresa Agnesi Pinotina [C.P.I/9]: Allegro, Andante, Allegro , Jacques Duphly (1715-1789) Les Grâces, La Cazamajor, Rondeau, La de Vatre, La Félix, La de Belombre Barbara Petrucci, nata a Roma, si è diplomata in pianoforte con Delia Pizzardi e in clavicembalo sia al Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Emilia Fadini, sia alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Graz, in Austria, con Gordon Murray. In oltre trent’anni di attività ha suonato come solista e continuista al cembalo e al fortepiano in prestigiose rassegne di musica antica in tante città d’Europa, negli Stati Uniti, in Argentina, in Brasile, in Turchia, nello Yemen, e in produzioni per la Rai-TV e per altre televisioni e radio italiane e straniere; ha inciso per Nuova Era, Stradivarius e Niccolò vari cd dedicati al Settecento francese e italiano che hanno riscosso lusinghieri successi di critica. Il suo repertorio spazia dagli autori italiani del tardo Cinquecento fino agli ultimi rappresentanti della letteratura settecentesca, soprattutto francese, estendendosi al periodo di transizione dal clavicembalo al fortepiano. Ha pubblicato articoli e recensioni su quotidiani e riviste di settore. Da tempo si occupa di donne musiciste: ha realizzato per conto della Provincia di Milano una importante produzione sulle compositrici lombarde; insieme a Pinuccia Carrer sta pubblicando per “L’Oca del Cairo” di Parma l’edizione critica dell’opera tastieristica di Maria Teresa Agnesi e uno studio monografico sulla musicista. Tiene seminari e corsi di perfezionamento sul repertorio preclassico solistico e da camera. Dal 1982 insegna clavicembalo nei conservatori italiani; è attualmente titolare della cattedra al conservatorio "N.Paganini" di Genova. MILANO. Nell’ambito delle iniziative del Circolo della Rosa venerdì 27 marzo, alle ore 18.30, nell sede storica di Via Pietro Calvi, 29, in occasione della Fiera del libro dei ragazzi di Bologna, è stato organizzato l’incontro con Gita Wolf, fondatrice di Tara Publishing (Chennai - Madras), considerata nel mondo una delle più originali e creative case editrici per l’infanzia. Invece di basarsi sulle tecniche convenzionali dell’editoria, Gita Wolf, fin dall’inizio ha puntato a esaltare le capacità artistiche locali, coniugando qualità e bellezza con la creazione di laboratori artigianali in continua espansione. In Italia i libri ideati da Tara sono pubblicati da Adelphi, Corraini, Salani, MC editrice, L’Ippocampo, Lapis, Feltrinelli, EGA. L’anno scorso ha vinto il premio Bologna Ragazzi, con La vita notturna degli alberi. Gita Wolf è intervistata da Mariagrazia Mazzitelli, direttrice di Salani. TORINO. Nell’ambito del ciclo di incontri "Fare famiglia oggi: nuove forme, nuovi significati", (promosso dalla Circoscrizione 2 e dal Settore Pari Opportunità della Città di Torino e curato dal Dipartimento di Ricerca Sociale dell'Università del Piemonte Orientale), Oggi, Lunedì 30 marzo, alle ore 20.45, presso la Biblioteca civica Villa Amoretti (C.so Orbassano n. 200) , Chiara Bertone, sociologa (Univ. Piemonte Orientale), parlerà di Fare famiglia oggi A partire da immagini e riflessioni portate dai partecipanti, sulla base delle suggestioni degli incontri precedenti, individueremo insieme chiavi di lettura utili per capire i tanti significati del fare famiglia oggi. Ingresso libero. Per informazioni e prenotazioni Settore Pari Opportunità e Politiche di Genere, Servizio LGBT :Tel 011 4435250-52 - Scheda di adesione scaricabile su www.comune.torino.it/circ2 (Delt@ Anno VII, N 59 - 60 del 20 - 21 Marzo 2009)
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