Anno 8, n. 101 (1659) - giovedì 29 maggio 2014- Edizione delle ore 19
Anno 8, n. 116 (1674) - lunedì 23 giugno 2014 - Edizione delle ore 18.30
Alla scoperta di borghi e borgate di Torino Il volume è frutto di un lungo lavoro di ricerca curato da docenti del Politecnico specialisti in storia ed architettura della città
Uno studio di pressante attualità, quello dei borghi e delle borgate che compongono a pieno titolo la struttura consolidata di una città
Una vecchia immagine della borgata Mirafiori
non qualsiasi: quella Torino che ha avuto sin dal Cinquecento una affermata vocazione di capitale.
Il volume è frutto di un lungo lavoro di ricerca curato da docenti del Politecnico di Torino, speciali-
sti in storia e in rilievo dell’architettura e della città: Pia Davico, Chiara Devoti, Giovanni Maria Lupo e Micaela Viglino.
Lo studio - a carattere interdisciplinare tra la storia della città, dell'urbanistica e il rilievo urbano - analizza la formazione, il ruolo storico e la natura dei cosiddetti "centri periferici" della città storica. Settori di Torino che hanno una connotazione ben precisa, non aulica, ma di notevole valore, che meritano una conoscenza attenta e una salvaguardia precisa. Questa analisi permette di fare luce sui termini "borgo" e "borgata" e sul perché questi vengono spesso utilizzati in maniera impropria. Si tratta di due realtà che possono avere delle somiglianze, ma che hanno una logica d’origine molto diversa: per borghi si intendono, infatti, gli antichi insediamenti formatisi sin dal Settecento nel territorio rurale fuori dalla cinta storica della fortificazione barocca e per borgate, i nuclei costituitisi nel XIX secolo in relazione alle porte - da cui anche sovente il termine di “barriera”- della prima cinta daziaria in vigore dal 1853 al 1912. Alla seconda cinta daziaria, dal 1912 al 1930, si lega il consolidarsi e, talvolta, il saldarsi di queste realtà diverse dalla città aulica, ma non meno intrise di “struggente bellez-
za”, come ricorda uno degli autori, mentre il “fantasma del dazio”, richiamato da Bruno Gambarotta nella sua frizzante introduzione, lascia traccia di sé nei modi di dire. Fondamento di tutta la ricerca è risultato il supporto di una conoscenza storica, che non si limita a considerare gli elementi portanti della strutturazione del territorio extra moenia - strade, canali, balere - ma indaga altresì sui sistemi propulsivi dello sviluppo di borghi e borgate (insediamenti industriali, strutture militari, scuole e altri servizi, quartieri di case popolari). Strumento basilare per leggere le fasi di formazione e trasformazione di ciascuna realtà borghigiana è stata la selezione critica di cartografie per le più significative sezio-
Borgata Campidoglio
ni temporali. Da qui se ne sono tratte 31 diverse storie. Il volume di 416 pagine, edito dal Politecnico di Torino con il patrocinio della Città di Torino e del CeSRAMP, non è in vendita, ma consultabile nelle biblioteche cittadine. Piera Villata
Anno 8, n. 116 (1674) - lunedì 23 giugno 2014- Edizione delle ore 18.30
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Le congratulazioni di Fassino al Museo del Cinema La menzione al Museo per la tecnologia digitale Applicata alle collezioni
"Complimenti al Museo del Cinema, al suo Direttore Alberto Barbera e al suo Presidente Ugo Nespolo, ai suoi collaboratori che con dedizione lo rendono ogni giorno accessibile e Il Museo deo Cinema aperto a
un vastissimo pubblico. Se la cultura è bene comune, la sua accessibilità è democrazia e diritto. Questa menzione rafforza il ruolo della Città come capitale di cultura". lo ha dichiarato il Sindaco di Torino Piero Fassino, a seguito del riconoscimen-
to della conferenza mondiale MuseumNext, la più grande assemblea in materia di innovazione digitale per i musei. La menzione speciale del Museum Innovation Award 2014 al Museo del Cinema è stata conferita per l'innovativo progetto di tecnologia digitale applicato alle sue collezioni per renderle più accessibili e al nuovo sito di crowdfunding.
Proseguono i controlli sulla stabilità degli alberi Nell’ultimo trimestre controllati 2394 alberi: in 52 casi sarà purtroppo necessario l’abbattimento
Il Proseguono regolarmente i consettimana. trolli di stabilità sugli alberi dei Prima di considerare l’abbattimento parchi e dei viali alberati cittadini. come inevitabile, su 283 alberi è Nell’ultimo trimestre sono stati stata eseguita una ulteriore indagimonitorati 2394 alberi e si è valu- ne strumentale con tecniche che tato di abbatterne 52. consentono di evidenziare la situaIn nove casi si tratta di piante trozione del legno all’interno del tronco vate morte o irrimediabilmente deperite; 43 esemplari sono stati collocati in classe D, in quanto ritenuti potenzialmente pericolosi. Altri sette esemplari, collocati in classe C/D, saranno oggetto di potature di messa in sicurezza, o abbattuti L’abbattimento di un albero malato e pericolante nel caso tale e lo tecnica si riveli non sufficiente. stato dei processi degenerativi. La Tra gli ambiti controllati piazza Città possiede un patrimonio arboStatuto (dove l’abbattimento rireo pubblico di rilievo: oltre 16guarda 5 esemplari), via Onorato 0.000 esemplari tra i viali alberati, Vigliani (6 esemplari), corso San piante in parchi e giardini pubblici e Maurizio e area Giardini Reali (9 boschi collinari. Dalla metà degli esemplari in tutto) e l’alberata di anni ‘90 sottopone le sue piante a corso Regina Margherita (8 esem- periodici controlli dello stato di saluplari). te, con l’utilizzo - a partire Anche in corso Novara angolo via dall’ultimo decennio - della metodoBologna un grosso platano verrà logia VTA (Visual Tree Assessment), rimosso: la sua stabilità è compro- grazie alla quale viene valutata la messa da un’infezione provocata resistenza del legno e di conseguenda un fungo. Le attività di rimozio- za la possibilità di schianto. I conne delle piante sono già iniziate e trolli di stabilità effettuati con tale si concluderanno nel corso della metodologia consentono di ridurre il
rischio derivante dalla caduta di alberi, rimuovendo o mettendo in sicurezza piante potenzialmente pericolose. I controlli di stabilità sono affidati a professionisti esterni specializzati (dottori agronomi e forestali), che vengono selezionati attraverso appalti specifici e le attività sono sottoposte al coordinamento e alla supervisione dei tecnici comunali; ogni tre mesi gli appaltatori consegnano alla città le risultanze delle indagini del patrimonio arboreo analizzato in tale periodo. Le piante classificate in classe D sono da abbattere. Le piante in classe C/D solo in alcuni casi possono essere ricondotte a condizioni di sicurezza con specifiche tecniche di potatura che riducono soprattutto il peso della chioma per ripristinare la condizione di stabilità; negli altri casi non rimane che procedere con la rimozione dell’albero. Le piante rimosse saranno presto sostituite, appena si concluderà la sistemazione del suolo ed il terreno sarà pronto ad accogliere un nuovo albero. Mauro Marras
Anno 8, n. 116 (1674) - lunedì 23 giugno 2014- Edizione delle ore 18.30
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Maxischermo domani al Mauto per gli azzurri In occasione della partita Italia Uruguay, che gli azzurri disputeranno domani alle 18, all’interno del Museo dell’Automobile verrà installato un maxi schermo. Per tutti i tifosi della nostra Nazionale sarà anche l’occasione per vedere la splendida collezione del museo
e visitare la mostra “Led trasportation design: 20 years of excellence” recentemente inaugurata. Domani, in occasione della fasta di San Giovanni, il Museo dell’Automobile sarà aperto tutto il giorno, a partire dalle 10, con orario continuato sino al termine della
partita. I costi del biglietto sono di 8 euro (intero) e 6 (ridotto), 2,50 (per le scuole). Ingresso gratuito per i possessori dell’abbonamento musei Torino Piemonte e della Torino + Piemonte card. (m.a)
Al Museo dello Sport si gioca con Patrizia Saccà Giovedì 25 giugno dalle 11 alle 13, Patrizia Saccà , campionessa
Patrizia Saccà
paralimpica piemontese di tennis da tavolo sarà al Museo dello Sport per giocare con i bambini e bambine impegnati nell’Estate Ragazzi organizzati dal museo. Durante la mattinata l’atleta plurititolata donerà al presidente Onorato Arisi alcune preziose testimonianze della sua carriera sportiva. La carriera di Patrizia Saccà è cominciata nel 1987 e, sin dall’inizio, è sempre stata foriera di grandi successi. Ha vinto numerosi titoli nazionali individuali e a squadre, medaglie
europee e iridate. E’ stata anche ai primi posti nel ranking mondale, ha partecipato a due edizioni delle Paralimpiadi: a Barcellona nel 1992 conquistando la medaglia di bronzo a squadre e a Pechino nel 2008. Chiusa l’attività agonistica Saccà si è dedicata all’insegnamento della sua disciplina, avvicinando i ragazzi all’attività motoria. Ha lavorato anche con i giovani affetti dalla sindrome di Down e autismo contribuendo, attraverso il gioco, al loro inserimento e all’integrazione nel gruppo. m.a
La campionessa paralimpica di tennis da tavolo giocherà con bambini e bambine di “Estate Ragazzi”.
Il Sindaco incontra l’Ambasciatore cileno Il Sindaco, Piero Fassino, ha in-
contrato oggi pomeriggio l'Amba-
Il Sindaco con l’Ambasciatore del Cile Fernando Ayala
Registrazione del Tribunale di Torino numero 97 del 14 novembre 2007
sciatore del Cile in Italia Fernando Ayala ed il Console Onorario del Cile a Torino, Vivien Jones. L’ambasciatore ha illustrato al Sindaco i programmi della Presidente Michelle Bachelet, tra cui le riforme nazionali sul sistema fiscale e la redazione di una nuova Costituzione. L’ambasciatore Ayala ha, inoltre, annunciato al Sindaco che è intenzione della Presidente Bachelet di essere in Italia in occasione di Expo2015. Il Sindaco ha chiesto all’ambasciatore di farsi latore di un invito alla Presidente affinché possa, essere ospite della Città di Torino. Nel corso dell’incontro sono stati esaminati i principali dossier di cooperazione tra Torino e il Cile, con particolare attenzione alla collaborazione in campo universitario e culturale. rg
L’Ambasciatore ha illustrato al Sindaco Fassino i programmi della presidente Michelle Bachelet
Redazione: piazza Palazzo di Città 1—10122 Torino. Tel.: 0114423600 Fax: 0114422270
[email protected]. Direttore responsabile: Carla Piro Mander. Coordinamento redazionale: Mauro Marras. In redazione: Marco Aceto, Eliana Bert, Michele Chicco, Luisa Cicero, Mariella Continisio, Gianni Ferrero, Mauro Gentile, Raffaela Gentile, Antonella Gilpi, Mauro Giorcelli, Claudio Mangiantini, Paolo Miletto, Gino Strippoli, Ezio Verna, Piera Villata. Edizione delle ore 18.30 a cura di Ezio Verna
Anno 8, n. 115 (1673) - venerdì 20 giugno 2014- Edizione delle ore 18.30
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Anno 8, n. 101 (1659) - giovedì 29 maggio 2014- Edizione delle ore 19
Anno 8, n. 117 (1675) - mercoledì 25 giugno 2014 - Edizione delle ore 20.00
Indicatore Isec per tariffe di Nidi e Materne Il calcolo della tariffa per le scuole dell’infanzia tiene conto del reddito di entrambi i genitori, anche se non risultano conviventi dallo stato di famiglia, in assenza di separazione legale o divorzio, a condizione che il piccolo sia riconosciuto.
Il nuovo indicatore Isee convenzionale (Isec) sperimentato per i bambini che frequentano i nidi sarà esteso alle scuole d’infanzia della Città considerata la positiva esperienza del primo anno di applicazione. L’introduzione dell’Isec sarà avviata a partire dall’anno scolastico 2014/2015. Lo ha deciso questa mattina la Giunta comunale, su proposta di Mariagrazia Pellerino, Assessora alle Politiche educative. La dichiarazione tiene conto del reddito di entrambi i genitori, anche se non risultano conviventi dallo stato di famiglia, in assenza di separazione legale o divorzio, a condizione che il piccolo sia riconosciuto.
L’Isec, inoltre, sarà applicato al servizio di ristorazione scolastica delle scuole dell’obbligo dall’anno scolastico 2015/16. “Con questo provvedimento stabiliamo che il reddito di entrambi i genitori concorra a determinare la fascia Isee con cui si applica la tariffa delle scuole dell’infanzia indipendentemente dalla convivenza dei genitori – ha sottolineato Pellerino - . Abbiamo fatto questa scelta per ragioni di equità a fronte dell’escamotage di false non convivenze per pagare tariffe più basse. Crediamo sia un dovere dell’Amministrazione Comunale riservare le agevolazioni a chi ha abbia effettivamente bisogno”. Numerosi casi di convivenza di genitori non sono dichiarati
all’anagrafe cittadina, per evitare che tutti i componenti del nucleo familiare siano considerati al fine del calcolo per l’agevolazione. L’attuale normativa in materia, infatti, prevede che se i genitori non risultino conviventi dallo stato di famiglia, viene esclusa la capacità contributiva dell’altro genitore. Per non penalizzare le mamme o i papà effettivamente rimasti soli, questo principio non si applica nei casi di genitore non reperibile, di mancato riconoscimento del figlio, di esclusione della potestà o allontanamento dalla residenza familiare, di mancata assistenza sotto il profilo affettivo ed economico. Mariella Continisio
Si riunisce a Torino il Comitato della Regioni "Da Città e Regioni e dalle loro politiche economiche locali può venire un contributo essenziale al rilancio degli investimenti, della crescita e della creazione di lavoro". Lo ha detto oggi a Bruxelles il Sindaco Fassino presentando all'Assemblea Plenaria del Comitato delle Regioni la riunione del Bureau del Comitato che si svol-
gerà a Torino l'11 e il 12 settembre prossimi nell'ambito della Presidenza italiana dell'UE. "I lavori del Bureau, a cui parteciperanno Sindaci e Presidenti di Regione dei 28 Paesi dell'UE, si concluderanno - ha aggiunto Fassino - con l'adozione della "Dichiarazione di Torino" che sarà sottoposta al vertice dei Primi Ministri di fine anno dedicato all'occu-
pazione giovanile". Nella riunione odierna Fassino è stato nominato membro del Bureau del Comitato delle Regioni. (cpm)
Bianca Guidetti Serra, camera ardente in Sala Rossa La camera ardente per l’ex Consigliere Comunale e Par-
lamentare Bianca Guidetti Serra è stata allestita nella sala del Consiglio Comunale di Palazzo Civico. Chi ha voluto renderle omaggio ha potuto farlo oggi dalle 15.30 alle 19.00 o potrà farlo domani dalle
8.00 alle 14.00. La commemorazione avverrà domani, giovedì 26 giugno alle ore 14.00 nella Sala Rossa di Palazzo Civico.
Anno 8, n. 117 (1675) - mercoledì 25 giugno 2014- Edizione delle ore 20.00
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Per i diritti di tutti: sabato il Torino Pride “Il Torino Pride - ha detto l’assessore Curti - è un momento simbolico in cui si porta all'attenzione della città non un tema 'settoriale', ma il tema dell'uguaglianza, che non può esistere se non si tutelano i diritti di tutti"
Una festa all’insegna di musica e allegria, un grande happening per l’uguaglianza e contro le discriminazioni di ogni tipo. Tutto è ormai pronto per il Torino Pride, in programma sabato prossimo 28 giugno, giornata mondiale dell’orgoglio Lgbt (lesbian, gay, bisexual, transgender). Mentre l’organizzazione mette a punto gli ultimi dettagli della parata - che partirà alle 15,30 da piazza XVIII Dicembre e attraversando via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello e via Po arriverà in Piazza Vittorio Veneto continuano ad arrivare adesioni e patrocini :”l’ultima – ha ricordato il coordinatore del Torino Pride Alessandro Battaglia questa mattina in conferenza stampa – è stata quella della Città di Alessandria, il cui comune da lunedì attiverà anche il registro delle unioni civili”. La settimana scorsa era stata la volta della Regione Piemonte, presente sabato con il neo assessore Monica Cerutti che ha promesso "una legge contro le discriminazioni sessuali e di identità di genere". Negato dal 2010 “il patrocinio – ha spiegato il neo assessore regionale – è un primo passo necessario per una istituzione che, come abbiamo dichiarato in campagna elettorale, vuole essere attenta al tema dei diritti”. “Le pari opportunità sono un elemento fondamentale di uguaglianza - ha concluso la Cerutti – ma anche un fattore di crescita per la comunità”. Un concetto
Sopra e a destra, immagini dall’edizione del 2012. In alto, logo e claim del Torino Pride 2014.
ribadito dall’assessore alle Pari opportunità della Città di Torino Ilda Curti che ha messo in risalto come il Torino Pride sia “un momento simbolico in cui si porta all'attenzione della città non un tema 'settoriale', ma il tema dell'uguaglianza, che non può esistere se non si tutelano i diritti di tutti". La Curti che ha concluso il suo intervento ricordando Bianca Guidetti Serra, avvocato nelle battaglie civili e paladina dei diritti delle donne, scomparsa ieri a 95 anni, ha sottolineato come questo pensiero e questa consapevolezza si stiano diffondendo ovunque. Lo dimostra la grande mobilitazione nazionale
rappresentata dall’Onda Pride che raggruppa 13 manifestazioni in tutta Italia e 10 di queste in contemporanea sabato (oltre a Torino, Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia e Venezia) come il fatto – ha spiegato l’assessore – “che in due anni la rete Ready (che riunisce amministrazioni pubbliche, enti locali e enti pubblici che condividono l'obiettivo di mettere in atto politiche per il superamento delle discriminazioni relative all'orientamento sessuale e all'identità di genere) di cui Torino è capofila è passata da 35 a 75 aderenti”.
Incontro sulla Grande Guerra al Museo Diffuso “L’egualitarismo e l’uniformità. Il fascismo e il modernismo reazionario come risposta al mutamento delle società europee” è il titolo dell’ incontro che si svolgerà domani, giovedì 26 giugno alle 17,30 nella sala conferenze del Museo Diffuso della Resistenza, in corso Valdocco 4a. Si tratta del terzo di un ciclo di appuntamenti – curati e tenuti da Claudio Vercelli e Marco Brunaz-
zi – volti ad indagare sugli aspetti di continuità e di rottura compresi tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Nel corso degli incontri si identificheranno gli elementi che caratterizzarono un trentennio fondamentale nella costituzione dell’identità europea contemporanea, con il passaggio dalle società liberali alle democrazie sociali. Di questi molteplici aspetti si co-
glieranno in particolare gli elementi salienti sul piano degli atteggiamenti collettivi, dei modi di pensare, della natura dei bisogni espressi dalle comunità continentali dinanzi ai processi nazionalizzazione delle masse. Info: www.museodiffusotorino.it (eb)
Anno 8, n. 117 (1675) - mercoledì 25 giugno 2014- Edizione delle ore 20.00
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Mirafiori Next, scatti che raccontano il quartiere Giovedì 26 giugno alle ore 17 nell'atrio del Centro Civico di str. Comunale di Mirafiori 7 viene inaugurata la mostra fotografica "Mirafiori Next". La mostra, visitabile gratuitamente fino a venerdì 11 luglio, è stata realizzata dalla Circoscrizione 10 con il Politecnico di Torino - CRDPVS, TNE - Torino Nuova Economia SpA, Fondazione della Comunità di Mirafiori, IED - Istituto Europeo di Design di Torino Stefano Di Polito. Mirafiori Next restituisce un racconto del quartiere e delle trasformazioni e sperimentazioni progettuali in corso. Un racconto inedito viene restituito dalle foto del backstage del film "Mirafiori Lunapark" (2014), opera prima di Stefano Di Polito, nato a Mirafiori,
autore e regista del film prodotto da Mimmo Calopresti ed Eileen Muriel Tasca con il sostegno di Rai Cinema, del Ministero dei Beni Culturali e di Film Commission Torino Piemonte. La selezione delle foto di scena è corredata da un video del making of, con le testimonianze degli abitanti e dei figuranti, a descrizione della vita nel quartiere dal '70 a oggi. Un breve montaggio in mostra riassume gli aspetti salienti di un focus group dedicato agli studenti universitari stranieri residenti a Mirafiori Sud grazie al progetto ALLOGGIAMI : la loro esperienza porta uno sguardo nuovo su una periferia che per decenni è stata identificata con l'immagine di quartiere operaio e dormitorio. Infine sono esposte le tavole e il
video che illustrano il progetto "Crowdmapping Mirafiori Sud", applicazione di crowdmapping costruita e sperimentata in quartiere dagli stessi abitanti, le tavole di progetto del Piano Urbanistico inerente la trasformazione della Zona A dell'area TNE e, nello stesso ambito, progetti di rigenerazione urbana per spazi collettivi e residenze universitarie proposti dagli studenti IED Torino. Piera Villata
Everybody is welcome—Study in Torino In occasione del Pride del 28 giugno, la Città e gli Atenei lanciano "Everybody is welcome - Study in Torino", un logo che è più di un logo: si tratta del segnale che contraddistingue Torino come una città aperta e in prima fila nella lotta a ogni discriminazione. "Torino è una città universitaria accogliente – afferma l'Assessora alle Politiche Educative Mariagrazia Pellerino – non solo per i suoi servizi e la sua dimensione a misura di studente, ma anche e soprattutto perché tutte e tutti sono benvenuti, senza esclusione alcuna".“Lo slogan della manifestazione di quest’anno pone in evidenza principi sanciti dalla Costituzione: la diversità è un diritto, l’uguaglianza è un dovere. Sempre più – dichiara il Rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani – la diversità è anche un valore ed un’opportunità determinante per lo sviluppo degli individui e della società nel suo complesso”.“L’università è una comunità inclusiva e aperta al dialo-
go – ribadisce il Prorettore del Politecnico Laura Montanaro – e come tale deve sapere accogliere e dialogare con tutti gli interlocutori, senza discriminazioni di nessun genere; solo in questo modo diventa davvero luogo di formazione completa per i nostri studenti e spazio di confronto e crescita per tutti”.Il logo del progetto "Torino Città Universitaria" in versione rainbow campeggerà sui siti di Comune, Università e Politecnico. (ma.co)
La mostra si può visitare fino a venerdì 11 luglio
Anno 8, n. 117 (1675) - mercoledì 25 giugno 2014- Edizione delle ore 20.00
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Aperture estive di negozi ed esercizi pubblici Come è già avvenuto negli anni scorsi, le aperture saranno definite su base volontaria
La Giunta Comunale ha definito stamani, come di consueto, i criteri per la programmazione dell’apertura dei negozi che vendono generi di prima necessita, di bar e ristoranti e dei distributori di carburante nelle due settimane centrali di agosto: l’approvazione della deliberazione è stata preceduta da un confronto con le associazioni di categoria. Come è già avvenuto negli anni scorsi le aperture saranno definite su base volontaria, e gli eser-
centi comunicheranno attraverso le associazioni di categoria la loro disponibilità. Lo scorso anno nelle settimane centrali di agosto i negozi ed esercizi pubblici aperti furono circa il 25%, supportati anche dalla presenza dei 42 mercati rionali che sono regolarmente aperti nel periodo estivo. Il periodo di apertura, che se verrà scelto sarà obbligatorio e se non rispettato potrà dare luogo a sanzioni, andrà quest’anno dall’11 al 23 agosto: gli esercenti potranno
comunicare alla clientela anche le giornate di apertura nelle altre settimane di agosto, e saranno comunque fatte salve le giornate di chiusura festiva ed infrasettimanale. Le comunicazioni di adesione dovranno essere fatte pervenire all’indirizzo di posta elettronica certificata
[email protected]. torino.it, che corrisponde allo Sportello Unico per le Attività Produttive. Ezio Verna
La Salute in Comune 2014 Ventiquattro giorni di giochi, incontri, dibattiti, musica, teatro e altri eventi organizzati per offrire - insieme a una lunga lista di appuntamenti con lo spettacolo e la cultura - l’opportunità di scoprire che cosa è meglio fare per garantirsi una vita lunga e in buona salute. Da venerdì 27 giugno a domenica 20 luglio, i Giardini Reali (nell’area accanto alla palazzina di corso San Maurizio 4, sede del Polo cittadino della Salute), ospiteranno gli eventi di “La Salute in Comune 2014”, l'annuale manifestazione giunta alla sesta edizione e dedicata ai temi del benessere fisico, psicologico e sociale, organizzata dalla direzione Politiche sociali del Comune di Torino. “Utilizzando una molteplicità di canali di comunicazione – spiegano gli organizzatori - l'iniziativa intende “raccontare” la salute nell’accezione più ampia del termine, con lo scopo di sensibilizzare e rendere maggiormente consapevoli
le persone sull'importanza di adottare corretti stili di vita. Un'attività di informazione che "La Salute in Comune 2014" condurrà attraverso i giochi per i bambini dell’Estate ragazzi, gli appuntamenti pomeridiani con “Pillole di salute", un cartellone artistico serale con tanta musica, teatro, varietà e con altro ancora". L’ingresso è gratuito per tutte le iniziative. Il programma dettagliato e altre informazioni sulla manifestazione sono disponibili on line all’indirizzo www.lasaluteincomune.it oppure www.comune.torino.it/pass/salute
Restyling per piazza Carlina Stamani alla seconda Commissione Consiliare, riunita insieme alla sesta, è stato presentato il progetto esecutivo della costruzione del parcheggio pertinenziale di piazza Carlina e della risistemazione dell’area in superficie. Previsti 3 piani interrati con 208 posti auto, un’area pedonale più protetta e lontana dal flusso delle auto ed una nuova area verde.
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La Città di Torino sulla vicenda Camst In data 20 giugno 2014 la Città ha appreso dalla ditta CAMST che, nella mattinata di tale giornata, era stato effettuato - presso lo stabilimento CAMST di Moncalieri - un sopralluogo da parte di personale ASL TO5 accompagnato da personale della Procura di Torino nel corso del quale sono state effettuate alcune prescrizioni a carico della ditta di ristorazione, da cui è conseguita la chiusura dello stabilimento. In tale giornata nel centro di cottura era prevista la produzione di circa 300 pasti veicolati giornalieri per la città, dal momento che le scuole dell’obbligo servite da tale centro di cottura (delle circoscrizioni 1, 7 e 8 e parte della circ. 5) sono chiuse dal 6 giugno 2014. Agli atti degli uffici, risulta che detto centro di cottura era stato già oggetto di visita da parte delle competenti autorità di vigilanza pubbliche nel corso dell’anno scolastico senza che fossero state
formulate prescrizioni. Tutti i centri di cottura della città vengono visitati mediamente una volta al mese dal Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, incaricata dei controlli sulla ristorazione dalla Città. L’ultimo sopralluogo effettuato in data 14 maggio 2014 nel centro di produzione di Moncalieri non aveva rilevato situazioni di particolari criticità. Il servizio di ristorazione, sulla base di quanto rilevato dall’ASL TO5, è intervenuto nei confronti della ditta di ristorazione aprendo una procedura di non conformità e di contestazione di addebiti. E’ stata richiesta al Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino una relazione sulle verifiche da loro svolte in relazione a quanto accertato dall’ASL TO5. “Esprimiamo preoccupazione per quanto accertato dall’ASL, ma i controlli da noi delegati ad autorevole soggetto pubblico quale il La-
Registrazione del Tribunale di Torino numero 97 del 14 novembre 2007
boratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino non avevano evidenziato queste criticità. Abbiamo incontrato la settimana scorsa la Presidente nazionale della Camst richiamando l’azienda alla puntuale osservanza del capitolato nonché ad impegnarsi, con le altre aziende di ristorazione, al rispetto di prescrizioni sulla qualità redatte avvalendosi del contributo dell’Università di Torino oltre che del Laboratorio Chimico citato.” Si precisa ancora che il centro di cottura che aveva veicolato le platesse presso la Scuola Primaria Perotti in data 26 marzo 2014 era quello di Lucento- Torino di Camst e le indagini condotte dalla Città attraverso il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino e dall’ASL SIAN di Torino e dall’Istituto Zooprofilattico avevano escluso che fosse la platessa ad avere creato malori agli utenti del servizio. Mariella Continisio
Redazione: piazza Palazzo di Città 1—10122 Torino. Tel.: 0114423600 Fax: 0114422270
[email protected]. Direttore responsabile: Carla Piro Mander. Coordinamento redazionale: Mauro Marras. In redazione: Marco Aceto, Eliana Bert, Michele Chicco, Luisa Cicero, Mariella Continisio, Gianni Ferrero, Mauro Gentile, Raffaela Gentile, Antonella Gilpi, Mauro Giorcelli, Claudio Mangiantini, Paolo Miletto, Gino Strippoli, Ezio Verna, Piera Villata. Edizione delle ore 20.00 a cura di Mauro Gentile
Anno 8, n. 118 (1676) - giovedì 26 giugno 2014- Edizione delle 18
Anno 8, n. 118 (1676) - giovedì 26 giugno 2014- Edizione delle 18
L’ultimo saluto a Bianca Guidetti Serra Avvocato, già consigliere comunale tra il 1985 e il 1997 , ex partigiana ed ex parlamentare, venuta a mancare martedì scorso, all’età di 94 anni
In una Sala Rossa gremita di parenti, amici, colleghi, consiglieri di ieri e di oggi, la Città ha dato l’estremo saluto a Bianca Guidetti Serra, avvocato, già consigliere comunale di Torino tra il 1985 e il 1997 (eletta nelle fila di Democrazia Proletaria, quindi nel Pci, Pds e Ds), ex partigiana ed ex parlamentare, venuta a mancare martedì scorso, all’età di 94 anni.
Il ricordo del Sindaco Fassino Ecco il testo del ricordo del sindaco Piero Fassino dedicato a Bianca Guidetti Serra, letto oggi alle ore 14,30 nella Sala del Consiglio Comunale dal vicesindaco Elide Tisi in occasione della cerimonia funebre. Il sindaco Fassino era presente al Cimitero Monumentale per l’ultimo saluto all’avvocato ed ex consigliere comunale. Ci sono persone che attraversano la loro vita sapendo sempre da quale parte stare. Bianca era una di quelle. Lei, che nella sua lunga carriera di avvocato difese, aiutò e tutelò i più deboli, ha sempre saputo dove collocarsi. Il suo rigore morale e l’onestà intellettuale le hanno sempre indicato la via. In tutto ciò in cui s’impegnò, dall’adesione alla Resistenza, quando si adoperò per diffondere clandestinamente i bollettini partigiani, passando per le tantissime cause in cui difese i militanti politici, ai processi alle Brigate Rosse, alla banda Cavallero, Bianca pose sempre il suo valore aggiunto: la salvaguardia dei diritti. Bianca Guidetti Serra è stata protagonista e testimone della storia d'Italia del Novecento nei suoi passaggi più importanti: dalla Resistenza condivisa con gli amici
Sopra: Bianca Guidetti Serra. In alto: la Sala Rossa gremita per l’ultimo saluto.
Primo Levi, Ada Gobetti e Alberto Salmoni - che in seguito sarebbe diventato suo marito - alla militanza nel Partito Comunista e poi alla fuoriuscita nel 1956 in seguito ai fatti d'Ungheria; fino alla scelta di perseguire l'impegno sociale attraverso la professione di avvocato penalista. Mi ha sempre stupito quanta tenacia albergava nel suo fisico solo apparentemente gracile. I suoi occhi azzurri riflettevano tutta la passione, con la quale affrontava le aule di un tribunale o le tante battaglie politiche e civili a cui lei aderì. Fu una donna coraggiosa che non si lasciò certo intimidire dal
pubblico ministero che, in occasione della suo primo processo in difesa di tre operaie che avevano fatto un "picchetto" durante uno sciopero, le chiese di dimostrare che titolo avesse per difendere le imputate: così ebbe inizio nel 1947 la sua carriera di avvocato penalista. Non solo, aprì anche un suo studio in una Torino dove all’epoca le donne avvocato erano pochissime. Il suo testamento morale potrebbe essere racchiuso in una frase che disse in una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa” in occasio-
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Anno 8, n. 118 (1676) - giovedì 26Anno giugno 8, n. 2014118 (1676) Edizione- giovedì delle 1826 giugno 2014- Edizione delle 18
L’ultimo saluto a Bianca Guidetti Serra “Ho cercato di fare le cose giuste da fare”.
(dalla prima pagina)
ne del suo novantesimo compleanno: “Ho cercato di fare le cose giuste da fare”. E di cose giuste Bianca ne ha fatte molte a partire dalle battaglie per l’emancipazione femminile sin dagli anni della Resistenza quando entrò a far parte dei “Gruppi di difesa della Donna e per l'assistenza ai combattenti per la libertà” costituitisi nel dicembre del 1943. Si chiedeva Bianca: “Perché non posso essere come gli uomini?” A questa domanda nella sua vita ha sempre cercato di rispondere con un impegno che resterà d’esempio per le donne avvocato incontrate in tribunale nei cinquant’anni di carriera forense, per le consigliere comunali che hanno condiviso la sua esperienza (dal 1985 al 1987, poi dal ’90 al ‘99) in questo Consiglio comunale, per le deputate del Parlamento della Repubblica e per le tante tantissime donne che hanno condiviso insieme a lei la lunga strada verso l’emancipazione, verso una società più giusta e più equa. Parole come “Democrazia”, “Libertà” e “Giustizia” per lei non erano termini astratti, bensì una bussola che le ha sempre indicato la giu- Sopra: l’arrivo del feretro a Palazzo Civico sta via da percorrere. La statura morale e l’impegno colte nel racconto autobiografico civile e politico dell’ “avvocato dei “Bianca la rossa” scritto insieme a diritti” si evincono anche dai mol- Santina Mobilia. Nelle belle pagine ti libri che scrisse per raccontare c’è il punto di vista privilegiato di il mondo degli ultimi. Le memorie una donna che ha saputo vivere dell’avvocato torinese sono racda protagonista non sottraendosi
“Mancano all’Europa strumenti fondanti e unitari per combattere le mafie e, in questo senso, può essere importante fare fruttare il semestre di presidenza italiana”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, oggi a Torino per presentare il rapporto sulla mafia al Nord a 31 anni dall’omicidio del procuratore capo di Torino Bruno Caccia. “Dobbiamo lavorare perché l’Ue e gli altri Paesi si dotino di strumenti che non hanno ancora. Non hanno per esempio – ha spiegato la Bindi – strumenti di prevenzione come le confische
In alto: un momento della cerimonia
mai alle contraddizioni, alle difficoltà, affrontando a viso aperto temi importanti e non facili. Piero Fassino, sindaco della Città di Torino
Rosy Bindi a Palazzo Civico per ricordare Bruno Caccia dei beni acquisiti con guadagni illeciti, per le quali attualmente sono ancora necessarie le condanne penali; manca la figura di un procuratore europeo, che invece potrebbe dare grosso impulso alle indagini, e occorre prevedere la reciprocità delle norme tra i vari Paesi dell’Unione”. All’incontro “Istituzioni e lotta alle mafie” erano presenti il presidente della commissione consiliare Antimafia del comune di Milano, David Gentili e Giuliano Turone, del Comitato Antimafia del Comune di Milano.
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Anno 8, n. 118 (1676) - giovedì 26Anno giugno 8, n. 2014118 (1676) Edizione- giovedì delle 1826 giugno 2014- Edizione delle 18
Torino si prepara ad ospitare i turisti cinesi Rendere Torino accogliente e pronta a ospitare i turisti cinesi che visiteranno la nostra città in occasione dell’Expo 2015 è l’obiettivo del corso di formazione sul mercato cinese per guide turistiche organizzato da Turismo Torino e Provincia con il supporto dell’Istituto Confucio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e realizzato attraverso l’associazione Federagit e G.I.A.. Il corso , che vuole fornire nozioni di base e stimolare allo studio della lingua, affronta quattro argomenti. Si partirà con “La Cina di oggi fra successi e contraddizioni” in cui si parlerà del recente sviluppo economico cinese dagli anni ’80 in poi, dell’attualità politica e della società contemporanea per meglio comprendere come si è formata la nuova borghesia che viaggia. Il 30 giugno sarà la volta di “Parliamo cinese:l’accoglienza parte dalla lingua”. Si tratta di una breve introduzione alla lingua e alla scrittura cinese, l’ABC
Un corso per le guide turistiche che accoglieranno i visitatori che giungeranno nel nostro capoluogo dalla Cina in vista di Expo 2015
per leggere il passaporto, registrare gli ospiti e accoglierli nel miglior modo possibile. Il 1 luglio il corso vedrà l’intervento della dottoressa Federica Chiuch, guida patentata e sinologa di Venezia, che affronterà il tema “Fare la guida in cinese” ovvero come guidare un gruppo di ospiti tra gusti turistici e gastronomici. Nella stessa giornata sarà affrontato un altro tema:”Chi è il turista cinese?”. Per l’occasione si parlerà del turismo cinese, delle aspettative,
delle motivazioni del viaggio e del comportamento dei viaggiatori cinesi. Sono in oltre in programma la realizzazione di un microsito in cinese, la definizione di una scheda di accoglienza che sarà distribuita ai turisti negli uffici del turismo e, infine, la traduzione, pronta per fine anno, del commentario audio per le tre linee del bus turistico City Sightseeing. Antonella Gilpi
La Circoscrizione 7 contro il gioco d’azzardo Iniziano questa sera le conferenze di quartiere organizzate dalla circoscrizione 7 in collaborazione con l’ASL TO2, a sostegno della campagna NO SLOT che prevede il coinvolgimento, la partecipazione e la valorizzazione dei commercianti che non intendono installare slot machine nei loro esercizi. Alle 20, nel Centro poliservizi “Michele Rua” di corso Cadore 20, si parlerà delle attuali normative e proposte di legge di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo, del gioco d’azzardo patologico: i dati al relativi al gioco, prevenzione e servizi; delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nel gioco legale, riciclaggio e usura. Gli altri appuntamenti si terranno il 18 settembre e il 10 ottobre presso centri da definire. Antonella Gilpi
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Anno 8, n. 118 (1676) - giovedì 26 giugno 2014- Edizione delle 18
Cardioteam in piazza contro gli aneurismi dell’aorta Fino al 30 giugno in Piazza Castello e dall’1 al 6 luglio Piazza Carlo Alberto per chi ha un’età compresa tra 55 e 75 anni ecocardiogramma gratuito telefonando al numero verde 800775590
Ha preso il via anche a Torino la prima Campagna nazionale di screening degli aneurismi dell’aorta ascendente effettuata tramite ecocardiogramma. L’iniziativa, promossa da Cardioteam Foundation Onlus, e realizzata con il sostegno di IREN, ha come obiettivo la diagnosi precoce di tale patologia sulla popolazione di età compresa tra 55 e 75 anni, la più esposta a complicanze gravi e spesso mortali. L’aneurisma dell’aorta ascendente, infatti, è una patologia maligna che può condurre alla dissezione o alla rottura della parete aortica; se non curata, è fatale per tre quarti di chi ne è affetto. In Italia, i soggetti colpiti sono circa 300.000 e ogni anno si registrano 1.800 nuovi casi. E’ una malattia subdola perché silente: decorre asintomatica sino all’insorgenza di complicanze gravi e spesso mortali. Da qui l’importanza della prevenzione, a salvaguardia dell’individuo e della società e nell’interesse del SSN. La Campagna, realizzata con il sostegno di IREN, prevede che i medici di base informino i propri pazienti in “fascia rischio” della possibilità di aderire allo screening effettuando un esame semplice e non invasivo: l’ecocardiogramma. Le persone interessate dovranno telefonare al numero verde 800775590 e prenotare il controllo, senza bisogno di munirsi di impegnativa medica. L’ecocardiogramma sarà eseguito gratuitamente presso i centri che aderiscono all’iniziativa o presso il CardioVan Medico, la postazione sanitaria itinerante che stazionerà in Piazza Castello dal 26 al 30 giugno e in Piazza Carlo Alberto dall’1 al 6 luglio. Al termine dello screening i pazienti riceveranno il referto dell’esame ecocardiografico: ai soggetti che non presenteranno alcuna dilatazione dell’aorta saranno consigliati controlli a lungo
Registrazione del Tribunale di Torino numero 97 del 14 novembre 2007
termine, mentre nel caso di un risultato del test positivo di aneurisma, il paziente verrà invitato ad eseguire esami di approfondimento presso un centro specializzato di zona (TAC o RMN) ed un follow up cardiologico. Qualora venga diagnosticato un aneurisma superiore ai 5 centimetri, il paziente sarà indirizzato ai centri di cardiochirurgia in grado di intervenire secondo le linee guide delle società scientifiche internazionali. Coerente con la propria Missione e come attestato dal recente Bilancio di Sostenibilità, IREN presta particolare attenzione al proprio ruolo sociale: una peculiarità che deriva dalla propria storia di azienda di servizi radicata nel territorio, come confermano le attività di supporto all'educazione, alla cultura ed alla salute. In particolare, la partnership fra IREN e Cardioteam Foundation Onlus prevede anche la possibilità per tutti i dipendenti che rientrano nella fascia fra i 55 e i 75 anni di età di sottoporsi gratuitamente allo screening sanitario. La visita medica completa, che comprenderà ecocardiogramma, elettrocardiogramma e visita cardiologica, verrà effettuata presso le principali sedi aziendali di IREN, a partire da quella di corso Svizzera a Torino fra il 7 al 25 luglio, e via via anche in quelle di Genova,
Parma, Piacenza e Reggio Emilia, ove sosterà il CardioVan Medico Itinerante. “La campagna nazionale di screening degli aneurismi dell’aorta ascendente, promossa da Cardioteam Foundation, offrirà sicuramente un prezioso contributo al sistema di tutela della salute nel suo complesso. Per questo motivo – sottolinea il vicesindaco della Città di Torino, Elide Tisi abbiamo deciso di sostenere con convinzione questa iniziativa finalizzata alla prevenzione di una patologia che in Italia, come riferiscono le statistiche, colpisce migliaia di persone e che, se non rilevata per tempo e curata, può essere causa di morte per molte di esse. Sono certa – aggiunge Tisi – che la presenza e il servizio offerto ai torinesi dal CardioVan medico nelle centralissime piazze Castello e Carlo Alberto, risulterà assai utile non solo per verificare lo stato di salute di chi si sottoporrà a controllo medico ed ecocardiogramma ma, per qualcuno, avrà anche l’effetto di un vero e proprio salvavita. L’iniziativa della onlus Cardioteam Foundation - conclude il Vicesindaco - contribuirà a sensibilizzare e rendere la popolazione maggiormente consapevole dell’importanza assunta dalla prevenzione nella lotta alle malattie cardiovascolari.
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Anno 8, n. 119 (1677) - venerdì 27 giugno 2014- Edizione delle ore 17
Anno 8, n. 119 (1677) - venerdì 27 giugno 2014- Edizione delle ore 17
Unesco e Torino insieme per la cultura Il sindaco Fassino ha proposto oggi al direttore generale dell’organizzazione dell’Onu di realizzare a Torino nel 2015 il primo Incontro mondiale dei 1000 siti Unesco
Un programma di ampia collaborazione tra Unesco – l’Organizzazione per l’educazione, la scienza e la cultura delle Nazioni Unite e la Città di Torino è stato al centro dell’incontro tra il sindaco di Torino Piero Fassino e il direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, questa mattina nella sede Unesco di Parigi. Nel corso dell’incontro – alla presenza dell’ambasciatore italiano all’Unesco Lo Monaco e del vicedirettore generale Bandarin – il sindaco ha illustrato l’ampia attività culturale realizzata a Torino in questi anni e l’impegnativo programma predisposto in vista dei Expo 2015. Rallegrandosi della recente decisione dell’Unesco di riconoscere le Langhe come patrimonio dell’umanità – che si affianca al riconoscimento conferito nel 1997alla Reggia di Venaria e alle altre Residenze sabaude – il sindaco ha proposto di realizzare a Torino nel 2015 il primo Incontro mondiale dei 1000 siti Unesco, proposta che ha incontrato
B.Art, Giuria del Territorio Il 30 giugno scade B.ART – Arte in barriera, il bando internazionale di arte pubblica finalizzato ad aumentare la qualità urbana e l’attività ambientale attraverso la realizzazione di interventi artistici diffusi nel quartiere Barriera di Milano, promosso dalla Città di Torino e dal Comitato Urban Barriera e indetto dalla Fondazione Contrada Torino. Il bando è aperto ad artisti, grafici, designer, architetti a cui si è chiesto di progettare un concept e di realizzarlo su 13 facciate cieche di edifici pubblici e privati presenti in Barriera. È ancora possibile, sino alle 12 del 30 giugno, inoltre, far parte della Giuria del Territorio, semplicemente inviando un modulo di adesione. La Giuria composta anche da cinque membri della Giuria di Esperti esaminerà le cinque proposte finaliste per scegliere il vincitore. Alla Giuria del Territorio possono partecipare abitanti, studenti maggiorenni e universitari residenti in Barriera di Milano, titolari di imprese e attività commerciali con sede nel quartiere, insegnanti, membri di associazioni che operano nel territorio. Verrà selezionato un unico concept presentato da un solo soggetto (individuale o collettivo) che sarà realizzato sulle 13 facciate cieche, dipanandosi sul territorio come un racconto. (ag)
Il paesaggio delle Langhe
l’immediato vivo interesse del direttore Bokova. Fassino ha poi illustrato i titoli che legittimano la candidatura di Torino a far parte del Forum Unesco delle “Città creative” – che già include le principali città d’arte e di cultura del mondo – raccogliendo la piena disponibilità del direttore generale. Il sindaco ha altresì informato dei positivi passi in avanti compiuti nelle scorse settimane per giungere rapidamente alla Convenzione per l’istituzione a Torino, patrocinato dall’Unesco, del “Centro internazionale di formazione e di ricerca sull’economia della cultura (Itrech)”. Infine Fassino ha sottolineato l’interesse a un coinvolgimento dell’Unesco nei programmi di cooperazione internazionale che la
Città sta sviluppando in Iraq, Siria, Afghanistan, Palestina, Israele e Myanmar per il recupero di importanti beni culturali. “Sono molto soddisfatto – ha dichiarato Fassino al termine dell’incontro – dell’apertura e della disponibilità con cui il direttore generale dell’Unesco ha accolto le nostre proposte, esprimendo un forte apprezzamento per la scelta di Torino di fare della cultura un fattore costitutivo del suo sviluppo. Adesso ci metteremo subito al lavoro – ha continuato il sindaco – per realizzare i programmi discussi, consapevoli che la collaborazione con l’Unesco ci consentirà di dare alla nostra azione culturale un respiro internazionale e un’autorevolezza scientifica ancora più grande”. Mariella Continisio
Deviazioni Gtt per il Torino Pride Domani 28 giugno tra le 13 e le 20, in occasione della manifestazione “Torino Pride”, saranno modificati e deviati in orari diversi i percorsi delle linee 4, 5, 7, 10, 10 navetta, 11, 13, 13b, 15, 16 circolare destra, 18, 27, 29, 30, 46, 49, 51, 52, 55, 56, 57, 59, 59b, 61, 67, 68, 71, 72, del collegamento tra Torino e la Reggia di Venaria e di CitySightseeing. Per informazioni e dettagli http://www.gtt.to.it/avvisi/urbana681.shtml e numero verde 800 019152.
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Anno 8, n. 119 (1677) - venerdì 27 giugno 2014- Edizione delle ore 17
SVILUPPO LOCALE
L’anima torinese per l’Expo 2015 Nell’ottobre del 2015 Torino sarà sede di un evento legato al tema del cibo, una via torinese al tema “Nutrire il Pianeta” che ispira gli stand dell’Expo
di MAURO MARRAS “Torino deve dare all’Expo 2015 un’anima”. Il fondatore di Slow Food, Carlin Petrini, lo ha recentemente ribadito, intendendo per “anima” quel rispetto per l’uomo e per i frutti del suo lavoro che ispira Terra Madre: “Contadini, pescatori, allevatori nomadi sono parte attiva della produzione agricola”. E questo neoumanesimo fondato sul lavoro “è il tema forte del rapporto tra agricoltura e gastronomia”, tra produzione e consumo intelligente, quindi tra campagna e città. Questa visione è centrale anche nelle riflessioni sul futuro del pianeta. Se l’Expo, pur tra le enormi vicissitudini che ne condizionano l’apertura nella primavera del 2015, ha l’ambizione di affrontare in modo globale un tema di enorme rilevanza, Torino ha scelto di affrontare il tema alimentare nel solco della tradizione di Terra Madre: dare voce ai contadini e spazio alle coltivazioni che preservano un legame naturale tra la terra e l’uomo come vero elemento di innovazione dei processi di produzione agricola. Una produzione alimentare rispettosa della natura e dell’uomo, che si sviluppa non per grandi processi produttivi d’impianto industriale ma per piccole realtà locali che creano buone produzioni, benessere, rispetto del lavoro, sfruttamento equilibrato del territorio. Una diversa idea di qualità alimentare che può sanare i vizi di una globalizzazione spinta, orientata alla produzione massiva e allo sfruttamento incondizionato delle risorse naturali. E così, dopo il Salone del Gusto che anticiperà di sei mesi, nell’ottobre prossimo, i temi dell’Expo (ma lo fa ormai da dieci anni…), Torino sarà sede nell’ottobre del 2015, di una serie di eventi in linea con una filosofia del cibo “sano, pulito e giusto”.
“Feed the cities” Dal 9 al 19 ottobre, in occasione e in collegamento con l’esposizione universale Expo
Due immagini di un’edizione di Terra Madre
2015,Torino promuove e propone Feed the cities, 10 giorni di eventi internazionali e di appuntamenti culturali e artistici offerti alla città e ai visitatori che raggiungeranno Torino in occasione dell’Expo. I temi toccati dall’evento: il rapporto tra città e campagna nell’ottica della produzione alimentare, il rapporto tra alimentazione ed educazione, sport, integrazione, cultura. A una fitta programmazione di attività rivolte a cittadini e visitatori (realizzate dalla Città e da Slow Food) si affiancheranno assemblee di rilevanza internazionale: l’incontro dell’Associazione internazionale delle Città educative, gli Stati Generali dei sindaci dell’associazione delle Città del Bio (il 15 e 16 ottobre) e il III Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale (16-18 ottobre), evento organizzato dal Comune di Torino, dalla Provincia, dall’Organizzazione delle Regioni unite (Oru Fogar), dall’Unione delle Città e dei Governi locali (Ucgl), dal Servizio brasiliano di supporto per la micro e la piccola impresa (Sebrae) e dal Programma delle Nazioni unite per lo Sviluppo (Undp). Il filo del discorso di questi dieci giorni di riflessioni sul tema del cibo non sarà certo in controtendenza con quello dell’Expo, ma
sarà in tonalità con una vision orientata alla sostenibilità, nella quale la città è consumatrice responsabile di cibo, fa del rapporto tra aree urbane e campagne elemento di innovazione e coesione sociale per conseguire un approvvigionamento alimentare accessibile a tutti, sostenibile e occasione di crescita e sviluppo.
Le “Città del Bio” L’assemblea della Rete internazionale delle Città del Bio porterà a Torino i delegati di oltre 170 città del mondo impegnate nella promozione e diffusione di prodotti bio e, più in generale, di una nuova cultura dell’alimentazione. L’agricoltura biologica è uno dei segmenti che cresce più rapidamente nel mondo dell’agricoltura. La domanda, di prodotti biologici, in crescita costante e importante da oltre un decennio, è concentrata in due regioni del mondo: America del Nord ed Europa rappresentano, ciascuna di esse, il 48% del totale, quasi 43 miliardi su 45 miliardi del mercato mondiale dei prodotti biologici. Il settore biologico europeo ha delle difficoltà per
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SVILUPPO LOCALE numero di aziende e superficie coltivata che sono insufficienti rispetto alla domanda crescente di prodotti biologici del mercato occidentale. A Torino le città aderenti alla rete si interrogheranno sulle esperienze fatte e su ciò che è ancora possibile fare per far crescere queste produzioni e farle diventare protagoniste dell’approvvigionamento alimentare dei propri mercati interni.
Il Forum dello Sviluppo Economico Locale L’evento più importante è senza dubbio il III Forum Mondiale dello Sviluppo Locale: dopo Siviglia e Foz di Iguaçu, Torino è stata scelta - per acclamazione unanime durante l’incontro del novembre scorso a Foz da parte di delegati provenienti da 66 paesi - per la forte condivisione di politiche e prospettive tra il territorio torinese e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), il principale motore dell’organizzazione del Foro Mondiale. A Torino saranno presenti oltre 4000 delegati che si incontreranno per parlare del futuro
del pianeta e di come sia possibile pensare a una crescita sostenibile proprio a partire dalle politiche locali. Si tratta di un evento poco incline a parlare di massimi sistemi; il metro della comunicazione è dato dal libero scambio di esperienze locali, da un rapporto di conoscenza reciproca che permetta di imparare ciascuno dai successi e dagli errori di tutti e crescere insieme. La partecipazione è aperta: ne fanno parte organizzazioni internazionali, governi locali e nazionali, enti e istituzioni, università, enti di ricerca, associazioni della società civile e imprese. Tutti coloro che hanno qualcosa da raccontare e voglio ascoltare le esperienze altrui. Il Forum favorisce il lavoro congiunto di governi nazionali e locali, organismi multilaterali, società civile, università, per mettere in evidenza le esperienze che incentivano la nascita, a partire dai territori, di modelli di sviluppo capaci di migliorare la vita delle persone. Cosa ci si aspetta da questo forum? Produrre un sistema di scambio di esperienze e dati sullo Svi-
luppo economico locale, dare a vita ad alleanze per incidere sull’agenda globale, indicare le politiche pubbliche di successo basate sul territorio come buone pratiche, sensibilizzare i Governi.
Gli obiettivi dell’Onu e l’Expo 2015 Nel gennaio prossimo il segretario generale delle Nazioni unite lancerà i nuovi obiettivi di Sviluppo sostenibile 2015-2030, che già prevedono una forte sottolineatura dell’importanza del livello locale. Con questi elementi e l’Expo milanese dal titolo “Nutrire il Pianeta” in corso, il III Forum si celebrerà in un contesto in cui la relazione tra dimensione locale e globale offrirà spunti interessanti. L’enfasi strategica sarà incentrata sulle pratiche e gli strumenti in grado di integrare la dimensione urbana e rurale nelle strategie territoriali. Tenendo presente che ogni territorio rappresenta un unicum, e quindi un patrimonio di storia e di esperienze che sono la sua ricchezza.
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Un circolo virtuoso di ecologia È recente notizia la vittoria in sede legale di un gruppo di lavoratori francesi che per quattro anni hanno affermato in tutte le sedi possibili il loro diritto di proprietà sugli strumenti del proprio lavoro, a fronte di una ormai certa chiusura dello stabilimento da parte del proprietario, e hanno rilanciato una fabbrica - che era in attivo ma condannata alla cessazione di attività - grazie a una nuova visione della produzione e a una migliore organizzazione delle risorse. Ne è nata una gestione “di comunità” che ha permesso di convertire la produzione di the in bustina nella produzione di un ventaglio di prodotti (the, tisane, infusi) basata sul rapporto con i piccoli e medi produttori di materie prime, con una forte attenzione alle aziende locali. Una gestione “sociale” della fabbrica, vista non più come un mezzo per “fare i soldi” ma piuttosto per creare benessere, un benessere condiviso e esteso a tutto il territorio locale.
È una storia che può ben rappresentare, in versione europea, qual è la filosofia che anima esperienze come il “buen vivir” ecuadoregno, e che potrebbe diventare una forma di reazione positiva alla crisi e ai conflitti basati sul rapporto tra uomo e ambiente, tra capitale e lavoro anche in Europa.
Il “buen vivir” Il “buen vivir” è fondato su un coinvolgimento equilibrato ed equo tra economia e natura, in modo tale che la "vita intera" è garantita per la specie umana. La “vita intera” intesa come un flusso equilibrato in cui l'attività umana è in sintonia con la natura e non ne pregiudica la sopravvivenza: un circolo virtuoso di ecologia. La “Revolucion Ciudadiana” del
presidente ecuadoregno Rafael Correa ha modificato radicalmente l'economia del paese andino, tradizionalmente volta all'esportazione di materie prime e risorse (con forti interessi da parte di multinazionali straniere) e ora invece rivolta al settore secondario e terziario con sviluppo del commercio estero. Il buen vivir (o “Sumak Kawsay” in lingua quechua) è un modello di vita e di lavoro basato su un rapporto più sano ed equilibrato tra uomo e madre terra, fondato su concetti propri delle comunità indi-
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Il Forum è un evento poco incline a parlare di massimi sistemi; il metro della comunicazione è dato dal libero scambio di esperienze locali
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Anno 8, n. 119 (1677) - venerdì 27Anno giugno 8, n. 2014119 (1677) Edizione- venerdì delle ore2717giugno 2014- Edizione delle ore 17
SVILUPPO LOCALE
Il Forum mondiale per lo Sviluppo locale (segue da pagina 5) Il III Forum porterà a Torino 4000 delegati di 67 paesi Le sfide dei prossimi decena confrontarsi sulle ni “buone pratiche” Perché dunque affrontare il tema dello sviluppo con un modello nell’utilizzo che all’apparenza rappresenta un sostenibile delle freno, o perlomeno un elemento riduzione di velocità in una risorse naturali di visione di mercato come quella oggi imperante? Lo sottolineano alcuni dati emersi nella mozione presentata da alcuni senatori e discussa il 18 giugno scorso che rivolge agli organizzatori dell’Expo un appello affinché l’evento si configuri come “una straordinaria occasione di confronto per i rappresentanti della comunità internazionale sui temi riguardanti l'agricoltura, l'alimentazione, l'ambiente e sulle principali sfide che l'umanità dovrà affrontare nei prossimi decenni per cercare di raggiungere un equilibrio tra la necessità di produrre cibo e il dovere di tutelare le risorse del pianeta per le generazioni future;
la forza dell'esposizione, dedicata al tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita", si misurerà anche in relazione al messaggio culturale che saprà lanciare alla necessità di affrontare e risolvere i grandi paradossi su cibo e alimentazione che il mondo contemporaneo sta affrontando; tra questi, emergono in particolare la devastante iniquità tra la scarsità di cibo da un lato e problemi di sovranutrizione dall'altro, la competizione nell'utilizzo di suolo agricolo e di acqua tra alimentazione umana, animale e produzione di biocarburanti, la drammatica coesistenza di povertà alimentare e spreco di cibo lungo la filiera”.
Insomma, denunciano i senatori che mentre il mondo va verso coltivazioni estensive a base di ogm, pesticidi, diserbanti e fertilizzanti
forse è bene fermarsi a pensare che questo modello porta maggiore povertà e riduce gli spazi di libertà per milioni di persone. Che la coltivazione di cereali per la produzione di biocarburanti rischia di rubare terreno alla produzione di cibo e sottomette le popolazioni locali a un vero e proprio furto di risorse da parte di multinazionali senza scrupoli. E forniscono alcuni interessanti dati. Secondo la FAO,
Francia abbiamo visto che un piccolo passo è stato fatto. In Italia molte aziende sono in una fase di vertenza simile a quella intrapresa con successo dai lavoratori francesi. E un approccio di rispetto per il territorio esiste già in alcune realtà del settore agroalimentare: basti pensare ai produttori biodinamici, o alle piccole realtà produttive che si rapportano con le città promuovendo gruppi d'acquisto solidali, agli orti sociali. Le coltivazioni bio-
logiche sono in crescita e la filosofia di Slow Food ha contagiato molti piccoli produttori, che ora sono più attenti alla qualità e più agguerriti sul mercato. Nel volume “Buen vivir, per una nuova democrazia della terra”, l'economista Giuseppe De Marzo (e, nella prefazione, il premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel) sottolinea come siano i conflitti il vero motore del cambiamento. E i conflitti nati da disastri ecologici (come quello
Lo spreco mondiale di alimenti
(segue da pag. 5) gene entrati a far parte delle Costituzioni di Ecuador e Bolivia: “Il buen vivir richiede che le persone, le comunità, i popoli e le nazionalità godano effettivamente dei loro diritti ed esercitino le loro responsabilità nell'ambito dell'interculturalismo, del rispetto delle diversità e della convivenza armonica della natura”, si legge nella carta fondamentale dell’Ecuador. Vivere dunque in sintonia con la natura, prendendo da essa lo stretto necessario e non sfruttandone le ricchezze fino a depauperarle irrimediabilmente. Non più l'uomo al centro di tutto, ma l'uomo in quanto parte dell'ecosistema che va preservato e sostenuto. Il risultato è, là dove il nuovo paradigma è entrato in piena funzione, il profondo sradicamento della povertà e una migliore distribuzione della ricchezza nazionale.
E in Italia? È possibile applicare i concetti del buon vivir anche in Italia? In
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SVILUPPO LOCALE circa un terzo della produzione mondiale di cibo destinato al consumo umano (pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate all'anno) viene persa o sprecata lungo la filiera agroalimentare: un quantitativo quadruplo rispetto alla necessità nutrizionale stimata di oltre 868 milioni di persone malnutrite nel mondo. Sempre secondo la FAO, nonostante l'enorme diffusione della fame e della malnutrizione, più di un terzo delle terre emerse dell'intero pianeta e il 70 per cento delle terre agricole sarebbe già utilizzato per la produzione di mangimi per animali, mentre le stime sulla domanda globale di biocarburanti prevedono un raddoppio al 2020 (172 miliardi di litri) rispetto ai livelli del 2008 (81 miliardi di litri). Oggi, paradossalmente, per ogni persona malnutrita nel mondo, ve ne sono due obese o in sovrappeso; d'altro canto, a fronte di 36 milioni di persone che ogni anno muoiono per mancanza di cibo, altre 29 milioni di persone ogni anno muoiono per malattie
correlate ad un eccesso di cibo; le speculazioni finanziarie sulle derrate alimentari determinano la volatilità nei mercati e l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, costituendo una minaccia al diritto dell'uomo al cibo e provocando profondi danni sociali e ambientali.
La “land grabbing” e la crescita delle città E ancora: negli ultimi anni, società multinazionali e soggetti finanziari nonché Paesi dotati di molta liquidità ma di scarse estensioni coltivabili, stanno procedendo all'acquisto di milioni di ettari di terra in varie aree del mondo, dando luogo
a quella che ormai viene considerata una vera e propria "nuova corsa all'oro", la "land grabbing". Un recente rapporto ("Down on the farm" del 2014) del californiano Oakland institute sostiene che tra il 2000 e il 2011 un'area che corrisponde a otto volte quella del territorio britannico è stata comprata o presa in locazione in Paesi "poveri" e in "via di sviluppo", con implicazioni negative rilevanti sulla sicurezza e la sovranità alimentare delle popolazioni locali. Se poi si aggiunge che le città aumentano la loro superficie a detrimento delle aree agricole periferiche, il quadro è decisamente allarmante. Ecco dunque perché il III Forum Mondial dello Sviluppo Economico Locale sarà un tavolo di confronto importante, che porterà Torino al centro di un dibattito sul quale ha sicuramente molto da dire e che la vede nel piccolo novero delle città mondiali più sensibili e propositive nel perseguimento di una nuova visione del rapporto tra città e campagna.
sull'Ilva di Taranto, ad esempio, o il post-terremoto dell'Aquila) possono diventare efficaci motori di cambiamento. La lotta delle popolazioni locali per liberare territori da speculazioni spinte da interessi mafiosi e affari poco puliti può spingere a vedere nel buen vivir un nuovo paradigma produttivo: l'esperienza di “Libera” nei terreni confiscati del Sud ne è un valido esempio. E il lavoro svolto dai detenuti nelle cooperative che producono, a Torino, caffè, piante e altri prodotti è un esempio di come un’esperienza negativa personale può diventare motore di un cambiamento radicale e creare comunità. L’occidente in crisi ha molto da imparare da queste realtà e il III Forum di Torino sarà una buona occasione di riflessione sul futuro del Vecchio Continente, scosso da un’economia farcita da una finanza malata e incapace di occuparsi delle persone in carne ed ossa, bensì solo di un ristretto numero di conti in banca. (mm)
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Tra il 2000 e il 2011 un'area che corrisponde a otto volte quella del territorio britannico è stata comprata o presa in locazione in Paesi "poveri” e in "via di sviluppo”
In alto, le rivendicazioni della fabbrica francese Fralib di Gémenos, vicino a Marsiglia. Sotto: un campo di una fattoria Libera Terra
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Anno 8, n. 119 (1677) - venerdì 27Anno giugno 8, n. 2014119 (1677) Edizione- venerdì delle ore2717giugno 2014- Edizione delle ore 17
SVILUPPO LOCALE
“Torino punto di riferimento internazionale” Intervista all’assessore Enzo Lavolta: “Il cibo è la cenerentola della pianificazione del territorio urbano”
Enzo Lavolta
Assessore, perché Torino sede del III Forum Mondiale per lo Sviluppo Locale? "La scelta di Torino è il riconoscimento di una città e di un territorio da sempre impegnato sui temi della cooperazione e dello sviluppo locale, scelta che premia il carattere internazionale della nostra città e ci impegna a esser riferimento per questo biennio per tutti coloro - autorità locali, società civile, organizzazioni internazionali - che hanno partecipato al II Forum tenutosi otto mesi fa a Iguaçu, in Brasile". Sarà il nostro contributo all’Expo 2015? Sarà uno degli eventi, sicuramente il più importante per la nostra visibilità internazionale, ma anche perché coniuga lo spirito di Terra Madre, quel senso di accoglienza e di scambio che accomuna coltivatori e allevatori quando vengono a Torino, e le nostre riflessioni sul ruolo delle città nel nuovo millennio, impegnate nel garantire ai suoi abitanti il diritto al cibo e fonte di squilibri e di sprechi alimentari che il nostro pianeta non può più sopportare.
Torino sarà sede di una riflessione sulla necessità di una nuova convivenza tra città e campagna? Oggi più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e nel 2030 si calcola che il 70% dell’umanità abiterà in contesti urbani. Un grande bisogno di cibo in aree in cui il cibo non viene prodotto può provocare grandi squilibri non solo nei centri urbani, ma anche in quelle aree in cui il cibo viene prodotto, nelle campagne e non solo in quelle prossime alle città. Il cibo diviene dunque elemento di pianificazione del territorio, delle politiche educative, sociali, culturali e ambientali, della cooperazione decentrata, di ogni aspetto della vita sociale della città, anche se bisogna ammettere che ancora oggi è la cenerentola della pianificazione del territorio: il cibo è associato all’ambiente rurale e non a quello urbano. Eppure la distribuzione del cibo ha importanti ricadute su numerosi ambiti delle città. Torino smart city sarà smart anche in ambito alimentare? Nel nostro masterplan Smile ci sono diversi punti che si intrecciano con il tema del cibo: la distribu-
Torino città da coltivare, il progetto Il progetto Torino Città da coltivare (Tocc), proposto dall’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, propone un nuovo rapporto tra agricoltura e città: è stato approvato il 5 marzo 2012 dal Consiglio comunale. Il progetto intende promuovere lo sviluppo dell’agricoltura nel territorio urbano: coltivazioni sostenibili e indirizzate al concetto di “catena corta”, agricoltura sociale, orticoltura individuale o collettiva, agriturismo, forestazione urbana. Il progetto Tocc avvierà un’analisi delle aree verdi a uso agricolo esistenti, con un censimento dei fabbricati esistenti, delle concessioni in essere e in scadenza e delle superfici, sia quelle di proprietà comunale (due milioni di metri quadrati circa) sia i terreni di proprietà privata. Una volta completato il quadro, l’amministrazione individuerà le modalità più idonee per la promozione di forme di agricoltura e forestazione urbana multifunzionale. Si tratta di incentivare una gestione che riconosca le valenze alimentari ma anche sociali, ambientali e di tutela del suolo dell’attività agricola, valenze già riconosciute a livello europeo dalla Politica Agricola Comunitaria.
Il punto di arrivo di questo progetto è la realizzazione di un nuovo modello per un vivere cittadino maggiormente legato al contatto con la terra e con la natura, che abbia ricadute positive economiche per chi abita in città, come aiuto rispetto ai problemi alimentari ed ecologici, e per il Comune, che può in questo modo ridurre i costi di gestione del patrimonio del verde urbano. Si avvia dunque un percorso articolato che non può prescindere dal confronto con i portatori d’interesse locali. La sfida è quella di progettare insieme una città naturale più intelligente che prenda in considerazione i vari aspetti del vivere cittadino quali l’approvvigionamento locale, il paesaggio, le funzioni sociali, la gestione ambientale. Oggi gli orti urbani a Torino sono oltre 400, distribuiti soprattutto in periferia (Barriera di Milano, Falchera, Mirafiori, Vallette). Un vero e proprio patrimonio verde, a cui si aggiungono gli orti della cintura, i parchi e una serie di aree occupate da attività agricole recentemente cedute alla Città in cambio di diritti edificatori. (mm)
zione pulita delle merci è uno di questi, ad esempio, ma il più importante è Tocc, Torino città da coltivare, che intende riportare la produzione agricola nel territorio urbano, attraverso il riuso di circa 2 milioni di metri quadri di terreni agricoli di proprietà in gran parte comunale. Un grande progetto che ci vede impegnati con i nostri atenei nella creazione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla filiera corta e su un rapporto più stretto tra città e campagna, tra coltivatori e consumatori. Una città che voglia essere smart per quanto concerne la salute pubblica, la giustizia sociale, l’energia, l’acqua, il suolo, lo sviluppo economico deve necessariamente esserlo anche in relazione al suo sistema di approvvigionamento, consumo e post-consumo alimentare. Oggi qual è la situazione nella nostra città? Per Torino e il Piemonte il tema del “cibo” assume una particolare rilevanza, l’enogastronomia costituisce un asset importante della città soprattutto in ambito turistico; la presenza di Slow Food gioca un ruolo fondamentale nelle riflessioni sul cibo offrendo una visione critica dell’organizzazione economica, sociale e territoriale. Dobbiamo sostenere le esperienze positive che già esistono (orti urbani, orti sociali, gruppi d’acquisto solidale, mercati tematici, …) e potenziare la presenza di imprese agricole sul nostro territorio; fare educazione permanente non soltanto nelle scuole, dove già si fa molto, ma anche verso gli adulti e i giovani. Organizzare una rete di distribuzione pulita delle merci che sia anche intelligente, ovvero efficiente e orientata alla filiera corta del commercio alimentare: quanto accadrà nell’ottobre 2015 sarà l’occasione per fare qualche passo avanti in questo senso, ma la nostra attenzione e il nostro impegno sono già orientati verso una più sana, pulita e giusta dimensione del diritto al cibo, un diritto inalienabile che l’Amministrazione comunale è chiamata a garantire. (mm)
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Per fortuna, una campagna anti-abbandono “Gli manca la parola. Per tua fortuna.” È lo slogan di quest’estate della campagna contro l’abbandono di ogni tipo di animale lanciata dall’Enpa che invaderà centinaia di periodici, radio e televisioni. Un cane dagli occhi disperatamente umidi, un gatto avvilito, un pesce attonito e tanti altri soggetti saranno i protagonisti dei manifesti contro l’abbandono che verranno affissi anche nelle aree di ristoro di tutte le autostrade italiane. Ma non basta: il profilo stilizzato di un musetto di animale, con la scritta “amato e ripudiato” ricorderà ai potenziali abbandonatori l’assurda contraddizione di un simile gesto; in formato adesivo o attraverso milioni di sacchetti della spesa personalizzati che potranno essere riusati per trasformarli in efficaci mezzi di sensibilizzazione. Sarà inoltre lanciato uno spot televisivo che mostrerà un’aula di tribunale con, come imputato un uomo, e come giuria cani, gatti, conigli, furetti ecc. E i torinesi come si comportano? Bene, secondo le statistiche della Tutela Animali del Comune di Torino. L’abbandono estivo è quasi inesistente, i picchi del rifiuto umano sono ad aprile e dicembre. E’ la solita storia del cane comperato a Natale per far contenti i bambini o come dono alla fidanzata che dopo pochi mesi diventa d’impaccio e lo si lascia. Come a dicembre forse si sente nell’aria la vacanza natalizia. La Tutela animali, inoltre, ha promosso l’anno scorso una campagna per l’adozione degli animali che si trovano al canile Rifugio tramite la trasmissione dal titolo “4 zampe in TV” che viene diffusa via internet tramite il sito web dell’edizione on-line del quotidiano La Stampa nella rubrica la”La Zampa.it” e in una decina di televisioni locali, e che spera quest’anno di replicare. Il Comune di Torino è poi molto sensibile alla tutela della salute degli animali a tal punto che a Natale ha lanciato la campagna di manifesti “Gli animali non valgono + di un botto?” contro
RIFUGIO CANI
RIFUGIO GATTI
Il flusso degli “ospiti” del Canile Rifugio di strada Cuorgnè
l’attivazione di petardi e fuochi d’artificio che furoreggiano a Capodanno; e alla festa patronale di San Giovanni di quest’anno, prima in Italia per l’iniziativa, la Città di
Torino ha proibito il lancio dei fuochi dirompenti che segnano l’inizio e la fine dei fuochi di San Giovanni sempre per salvaguardare le reazioni di paura e le orecchie dei nostri animali. Le ragioni quindi che inducono ad abbandonare un animale di casa sono svariate,prima fra tutti è l’errata valutazione dell’impegno in termini di tempo ed economici. Ma attenzione che l’abbandono degli animali è un reato penale punibile con l’arresto sino ad un anno di carcere e una multa fino a 10 mila euro inoltre, se l’animale abbandonato provoca un incidente, il proprietario ne è responsabile. Buone vacanze con “Gli manca la parola. Per tua fortuna”. Antonella Gilpi
Un cane dagli occhi disperatamente umidi, un gatto avvilito, un pesce attonito e tanti altri soggetti saranno i protagonisti dei manifesti contro l’abbandono
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La salute è un diritto per tutti Il vicesindaco Tisi ha partecipato a un convegno sulla tutela della salute tenutosi alle Molinette
La tutela della salute degli anziani malati cronici non autosufficienti e con demenza senile, le cure ospedaliere e a domicilio sono alcuni temi che sono stati affrontati questa mattina all’ospedale Molinette di Torino nel convegno organizzato dalla Fondazione per la Promozione Sociale intitolato “La salute è un diritto per tutti”. I promotori hanno voluto dimostrare che attraverso una migliore organizzazione dei percorsi di cura è possibile ottimizzare le risorse del Servizio sanitario nazionale e nel contempo assicurare la prestazioni dei livelli essenziali di assistenza a cui hanno diritto gli anziani malati non autosufficienti come le cure domiciliari in lungo assistenza, centri diurni e ricoveri in residenze sanitarie assistite. Una migliore organizza-
Nuovi sensi unici alle Molinette
zione delle dimissioni ospedaliere o da altre strutture sanitarie, in continuità di cura con i servizi sanitari territoriali, anche per l’inserimento diretto in una residenza sanitaria assistita oltre che per attivare le cure domiciliari, produce dei benefici per i malati non auto sufficienti e contribuisce ad un utilizzo più appropriato dei posti letto di ricovero ospedaliero. Al convegno ha partecipato il vicesindaco Elide Tisi, che ha evidenziato la necessità di preservare la positiva esperienza piemontese delle cure a domicilio e, per fare ciò, di modificare la normativa introdotta dalla precedente Giunta regionale. “Tra le varie misure adottate per il piano di rientro della spesa sanitaria, la Regione – ha spiegato Tisi ha riclassificato le prestazioni domiciliari a favore di anziani e disabili come extralea. Le risorse per l’assistenza domiciliare sono state
garantite per l’anno 2014, ma sono divenute “spesa sociale” e, come tali, non più presenti nel bilancio pluriennale regionale 2015. Come Città di Torino e come Anci – ha ricordato il vicesindaco - ci siamo opposti all’adozione di questi atti e abbiamo affrontato anche il percorso giudiziario nel tentativo di contrastarli. Ora ne chiederemo la revoca alla nuova Giunta perché siamo convinti che tali prestazioni possano costituire un fattore di sviluppo interessante ed efficace. Per Torino – ha detto Tisi traducendo in numeri gli effetti della riclassificazione delle prestazioni domicliari - potrebbe essere a rischio la quota sanitaria per oltre 6mila anziani e le cure domiciliari per i circa 2mila che attualmente godono della sola quota sanitaria e contribuiscono in proprio, integralmente, alla quota sociale”. Marco Aceto
Ciclofficina si affida a San Salvario
Da lunedì saranno istituiti nuovi sensi unici in via Cherasco da piazza Bozzolo verso corso Bramante e nelle vie Abegg (in direzione di via Nizza) e Varazze (nella direzione opposta) tra la stessa via Cherasco e via Genova. Con questo provvedimento si renderà più scorrevole la circolazione in un’area normalmente molto trafficata, e si recupereranno nuovi posti auto a spina di pesce di fronte all’ospedale dermatologico San Lazzaro. (ev)
Registrazione del Tribunale di Torino numero 97 del 14 novembre 2007
Hai bucato una gomma della bicicletta? La catena si è tolta? I freni non funzionano più? Vai alla Ciclofficina ABC, la ciclofficina popolare di San Salvario presso la Casa del Quartiere di via Morgari 14 e qualcuno ti insegnerà a riparare la tua bici. L’appuntamento è per sabato 28 giugno dalle 15 alle 19 e si ripeterà sabato 12 luglio e sabato 26 luglio. Ti metteranno a disposizione attrezzi ed esperienza e tu dovrai mettere la tua buona volontà. E non solo, la ciclofficina è un luogo di incontro e confronto sulla ciclabilità, per avvicinarti al mondo della mobilità sostenibile.Per utilizzare le attrezzature della ciclofficna ti chiederanno di asso-
ciarti, questo perché entri a far parte della comunità di ciclisti, per garantirti una costante informazione e assistenza e per poterti fornire un’assicurazione in caso di infortunio. Quindi non ti sognare nemmeno di mollargli la bici per passarla a riprendere poi. E’ fondamentale la tua presenza, anche se a volte, passiva. Inoltre la ciclofficina possiede solo i ricambi base , per gli altri sei tu che devi provvedere. La tua collaborazione e il tuo contributo economico fanno sì che l’attività della bottega possa continuare e possa essere d’aiuto alla maggior parte delle persone che ne fanno richiesta. Non sono ovviamente gradite le bici rubate. (ag)
Redazione: piazza Palazzo di Città 1—10122 Torino. Tel.: 0114423600 Fax: 0114422270
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