ANNO 74 (Nuova Serie 18/a)
MENSILE - Sped. in abb. post. art. 2 comma 20 lettera C legge n. 662/96
N. 12 DICEMBRE 2002
75o anno
il Sentiero Bollettino Parrocchiale di Correggio
Fondato da Mons. Pietro Tesauri - Proprietario e Direttore responsabile: il Parroco - Parrocchia dei SS. Quirino e Michele Arc. - 42015 CORREGGIO (RE) - CCP N. 15703424 Recapito: Casa parrocchiale - Tel. 0522 641563 / 0522 692505 - 42015 CORREGGIO (RE) - Corso Cavour, 5 - Aut. 333 del 16.01.1973 del Tribunale di RE - Fotocomposizione: in proprio. Stampa: Cromotipografica - Correggio (RE)
EDITORIALE “EUROPA, APRI LE TUE PORTE A CRISTO” Un profondo legame Già negli anni degli studi a Roma e poi nelle periodiche visite che facevo in Italia come Vescovo, specialmente durante il Concilio Ecumenico Vaticano II, è venuta crescendo nel mio animo l'ammirazione per un Paese in cui l'annuncio evangelico, qui giunto fin dai tempi apostolici, ha suscitato una civiltà ricca di valori universali e una fioritura di mirabili opere d'arte, nelle quali i misteri della fede hanno trovato espressione in immagini di bellezza incomparabile. Quante volte ho toccato, per così dire, con mano le tracce gloriose che la religione cristiana ha impresso nel costume e nella cultura del popolo italiano, concretandosi anche in tante figure di Santi e di Sante il cui carisma ha esercitato un influsso straordinario sulle popolazioni d'Europa e del mondo. Tentando di gettare uno sguardo sintetico sulla storia dei secoli trascorsi, potremmo dire che l'identità sociale e culturale dell'Italia e la missione di civiltà che essa ha adempiuto e adempie in Europa e nel mondo ben difficilmente si potrebbero comprendere al di fuori di quella linfa vitale che è costituita dal cristianesimo.
Difesa della famiglia Non posso sottacere, in una così solenne circostanza, un'altra grave minaccia che pesa sul futuro di questo Paese, condizionando già oggi la sua vita e le sue possibilità di sviluppo. Mi riferisco alla crisi delle nascite, al declino demografico e all'invecchiamento della popolazione. La cruda evidenza delle cifre costringe a prendere atto dei problemi umani, sociali ed economici che questa crisi inevitabilmente porrà all'Italia nei prossimi decenni, ma soprattutto stimola - anzi, oso dire, obbliga - i cittadini a un impegno responsabile e convergente, per favorire una netta inversione di tendenza. L'azione pastorale a favore della famiglia e dell'accoglienza della vita, e più in generale di un'esistenza aperta alla logica del dono di sé, sono il contributo che la Chiesa offre alla costruzione di una mentalità e di una cultura all'interno delle quali questa inversione di tendenza diventi possibile. Ma sono grandi anche gli spazi per un'iniziativa politica che, mantenendo fermo il riconoscimento dei diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, secondo il dettato della stessa Costituzione della Repubblica Italiana (confronta articolo 29), renda socialmente ed economicamente meno onerose la generazione e l'educazione dei figli.
Attenti ai più deboli II carattere realmente umanistico di un corpo sociale si manifesta particolarmente nell'attenzione che esso riesce a esprimere verso le sue membra più deboli. Guardando al cammino percorso dall'Italia in questi quasi sessant'anni dalle rovine della seconda guerra mondiale, non si possono non ammirare gli ingenti progressi compiuti verso una società nella quale siano assicurate a tutti accettabili condizioni di vita. Ma è altrettanto inevitabile riconoscere la tuttora grave crisi dell'occupazione soprattutto giovanile e le molte povertà, miserie ed emarginazioni, antiche e nuove, che affliggono numerose persone e famiglie italiane o immigrate in questo Paese. E' grande, quindi, il bisogno di una solidarietà spontanea e capillare, alla quale la Chiesa è con ogni impegno protesa a dare di cuore il proprio contributo. Tale solidarietà, tuttavia, non può non contare soprattutto sulla costante sollecitudine delle pubbliche Istituzioni.
L'Europa e Cristo Coltivo la fiducia che, anche per merito dell'Italia, alle nuove fondamenta della "casa comune" europea non manchi il "cemento" di quella straordinaria eredità religiosa, culturale e civile che ha reso grande l'Europa nei secoli. E' quindi necessario stare in guardia da una visione del Continente che ne consideri soltanto gli aspetti economici e politici o che indulga in modo acritico a modelli di vita ispirati a un consumismo indifferente ai valori dello spirito. Se si vuole dare durevole stabilità alla nuova unità europea, è necessario impegnarsi perché essa poggi su quei fondamenti etici che ne furono un tempo alla base, facendo al tempo stesso spazio alla
ricchezza e alla diversità delle culture e delle tradizioni che caratterizzano le singole nazioni. Vorrei anche in questo nobile Consesso rinnovare l'appello che in questi anni ho rivolto ai vari Popoli del Continente: "Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!". Il nuovo secolo da poco iniziato porta con sé un crescente bisogno di concordia, di solidarietà e di pace tra le Nazioni: è questa infatti l'esigenza ineludibile di un mondo sempre più interdipendente e tenuto insieme da una rete globale di scambi e di comunicazioni, in cui tuttavia spaventose disuguaglianze continuano a sussistere. Purtroppo le speranze di pace sono brutalmente contraddette dall'inasprirsi di cronici conflitti, a cominciare da quello che insanguina la Terra Santa. A ciò s'aggiunge il terrorismo internazionale con la nuova e terribile dimensione che ha assunto, chiamando in causa in maniera totalmente distorta anche le grandi religioni. Proprio in una tale situazione le religioni sono invece stimolate a far emergere tutto il loro potenziale di pace, orientando e quasi "convertendo" verso la reciproca comprensione le culture e le civiltà che da esse traggono ispirazione.
Cammino per la pace Per questa grande impresa, dai cui esiti dipenderanno nei prossimi decenni le sorti del genere umano, il cristianesimo ha un'attitudine e una responsabilità del tutto peculiari: annunciando il Dio dell'amore, esso si propone come la religione del reciproco rispetto, del perdono e della riconciliazione. L'Italia e le altre Nazioni che hanno la loro matrice storica nella fede cristiana sono quasi intrinsecamente preparate ad aprire all'umanità nuovi cammini di pace, non ignorando la pericolosità delle minacce attuali, ma nemmeno lasciandosi imprigionare da una logica di scontro che sarebbe senza soluzioni. dal discorso del Santo Padre al Parlamento Italiano del 12/11/2002
“Il mistero del Natale ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode”. (Prefazio d’Avvento) Don Oreste, Don Rino, Don Franco e Don Simone augurano a tutti un
Santo Natale
2
Cinque domande a... Giuseppe Giovanelli vicedirettore del settimanale diocesano La Libertà. Giuseppe, puoi spiegare brevemente cosa vuol dire "comunicazione"? «Partiamo dall'abc. È il collegamento fra due persone: una sa qualcosa che l'altra non sa. Quando la prima racconta questa cosa alla seconda, avviene la comunicazione, che è dunque un passaggio di informazioni. Ho scelto questo esempio perché la comunicazione, come passaggio di informazioni, non è priva di effetti. Il sapere una cosa nuova mi associa a chi me la comunica; mi fa come lui, giusto come due persone che condividono lo stesso alimento vitale. Per questo si chiama comunicazione: cioè metterci insieme, unirci, fare comunità. La comunicazione può trasformarsi in "potere" e per non subirla passivamente (visto che senza non se ne può fare), ecco l'esigenza di imparare a ricerverla in modo critico, come modalità obbligata di salvaguardia della propria identità e della propria libertà. Ecco l'esigenza di saper scegliere la comunicazione giusta come si sceglie il cibo più adatto per la nostra salute fisica». Ma, in tutto questo dove sta l'importanza che la Chiesa attribuisce alla comunicazione? «Premettiamo che la Chiesa stessa è comunicazione e annuncio. L'evangelizzazione non è altro che un comunicare la "buona notizia" della salvezza. È un atto di amore verso gli altri perché, se amo davvero il prossimo, non mi accontento di salvare me stesso, ma voglio accomunare nella salvezza anche le persone alle quali voglio bene. Se la Chiesa non comunicasse, non sarebbe se stessa e se le viene impedito di parlare sulle piazze, Gesù le dice di gridare dai tetti. E siamo giusto alla situazione di oggi dove la Chiesa tradirebbe la sua missione se non usasse tutti gli strumenti della comunicazione per l'annuncio. Si veda don Alberione con l'editoria. Si veda il Concilio Ecumenico Vaticano II con il documento "Inter mirifica" sugli strumenti della comunicazione sociale e tutto l'insegnamento di Giovanni Paolo II». Sull'argomento si è tenuto un intero convegno a Roma, organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana e concluso, sabato 9 novembre, con una udienza speciale del Papa, in Sala Nervi». Sull'uso di questi strumenti, a che punto siamo nella nostra Diocesi? «È noto e conosciuto il settimanale diocesano "La Libertà", fondato nel 1952 da don Wilson Pignagnoli per impulso del vescovo Socche e sulla scia di una lunga tradizione di giornalismo cattolico. In più la Diocesi si è dotata di una sua stazione radio associata a Radiopace che, a Correggio, si riceve sui 90,500 Mz di frequenza. Ha inoltre uno studio televisivo che produce notiziari e servizi speciali trasmessi da Teletricolore». Vuoi parlarci dei cambiamenti che ci saranno nel settimanale "La Libertà". «"La Libertà", come ormai tutti i settimanali diocesani dell'Emilia Romagna, si aggiorna con nuove tecniche di stampa, nuove formule giornalistiche, aumento delle pagine. Chi vi lavora cerca di fare il meglio possibile. Ma va detto che, per fare un buon giornale, occorrono anche buoni lettori che, in sinergia con la redazione, aiutano il giornale a raggiungere il suo obiettivo di essere specchio della vita della Chiesa locale, strumento di dialogo tra la Chiesa e la società in cui la Chiesa vive, mezzo di evangelizzazione.» Conosci il nostro "Sentiero"? «Arriva puntualmente in redazione. Credo che il suo fondatore, monsignor Tesauri, possa essere contento di chi prosegue oggi il "mezzo" da lui avviato nel lontano 1927, con intuizioni ancora pienamente attuali. Far giungere a tutte le famiglie correggesi la voce della Chiesa locale, significa far sapere a tutti che c'è la salvezza e che questa salvezza è Gesù Cristo. Significa anche che ogni cristiano correggese è impegnato a essere coerentemente fedele al Vangelo che annuncia con il bollettino. E’ dunque uno strumento di crescita della Chiesa e della sua comunione (una comunione effettiva, non virtuale, ma di persone) al suo interno e col mondo nel quale vive».
UN CORREGGESE NUNZIO APOSTOLICO La Comunità di Correggio si rallegra per la nomina d'un suo parrocchiano al prestigioso incarico di Arcivescovo Nunzio Apostolico nelle Repubbliche del Benin e di Togo nell'Africa occidentale. Monsignor Pierre Nguyen Van Tot, già delegato della Segreteria di Stato Va t i c a n a p e r l a c o s t r u z i o n e dell'edifìcio della nuova Rappresentanza Pontificia nel Benin a Cotonou, dopo due anni di lavoro come Incaricato d'Affari e dopo l'inaugurazione avvenuta nello scorso ottobre, è stato nominato dal Papa Giovanni Paolo II primo Nunzio Apostolico nel Benin con dignità di Arcivescovo titolare di Rusticiana. Nato Vietnamita, è cittadino italiano da una decina d'anni. La nomina è avvenuta il 24 novembre, nel giorno in cui la Chiesa Universale celebra la commemorazione dei 117 Martiri Indocinesi, tra i quali è San Matteo Le Gam, suo lontano parente. Monsignor Pietro è di fatto da vent'anni cittadino correggese, dove abita una sorella sposata, dove viene ogni anno per trascorrervi il mese di ferie e dove lo scorso anno ha aperto un appartamentino indipendente. In quei periodi collabora, molto apprezzato, nell'attività pastorale con la parrocchia di San Quirino e nella chiesa delle suore di Santa Chiara. Il Prevosto don Rino Bortolotti gli ha inviato un telegramma di felicitazioni. Mons. Pietro è nato il 15 aprile 1949 in provincia di Saigon (Vietnam meridionale) da una famiglia d'antica fede cristiana. Compiuti gli studi primari e superiori in patria, venne a Roma nel 1967 per gli studi di Filosofia, Teologia e Sacra Scrittura. Ordinato sacerdote nel 1974, è stato vice Rettore del Pontificio Collegio Urbano di Roma (1977/80), poi direttore spirituale del seminario minore di Matadi - Zaire (1980-82). Nel 1985 ha conseguito il dottorato in Teologia Biblica poi in Diritto Canonico. Entrato nel Servizio Diplomatico della Santa Sede dal 1° maggio 1985, ha prestato servizio prima come Addetto, poi come Segretario e Consigliere, nelle Nunziature di Panama, Brasile, Zaire, Rwanda e Parigi. Il prossimo 10 dicembre passerà da Correggio. Sarà consacrato vescovo dal Papa il 6 gennaio, festa dell'Epifania, nella Basilica di San Pietro. Umberto Borghi
In cammino con Paolo Signore, ti ridoniamo ciò che è tuo fin dal principio: il cuore, l’anima, la volontà e la storia di Paolo. Lui che sempre cerca di seguire il segno di S.Giovanni Battista “Lui deve crescere e io diminuire” e quando si trova col “cuore confuso” e “disperso nei suoi pensieri” si affida a te con tenera pazienza, ben consapevole che ogni vera vocazione passa non solo attraverso i carismi ma anche le proprie debolezze. Oggi Signore lo presentiamo a te noi suoi amici, con i poveri e gli anziani che ha servito, e si uniscono a noi anche tutti coloro che sono lì accanto a Te, raccogliendo queste parole che come incenso profumato salgono al cielo. Ma, prima di tutti noi, è la sua famiglia che ti offre Paolo, insieme a tutte le altre famiglie che ha frequentato: quella della Casa della Carità, quella dei suoi ragazzi di catechismo, quella della sua comunità. Da loro ha imparato a “far famiglia”, perla preziosa per le comunità che servirà. Poi c’è don Mario, che scherzando con Valerio e Silvia riguardo i loro due figli, aveva detto: “Un ed chi du chè tel dè a me!”. Era solo una battuta, ma chissà che con le sue preghiere non abbia messo uno zampino… 22 novembre 2002- veglia in S.Quirino per i seminaristi del nostro vicariato
3
Si dice che, quando un anno volge al termine, sia tempo di bilanci, che giunga il momento di tirare le somme, guardarsi alle spalle per giudicare le cose buone o cattive, giuste o sbagliate, che abbiamo fatto o vissuto nell'anno appena, o quasi, terminato. Anche il nostro sito, www.sanquirino.net, non sfugge a questo “rito”. Fin dal suo esordio, nel giugno del 2001, il sito della nostra parrocchia ha subito avuto una calorosa accoglienza da parte della nostra comunità. Ma non solo. Non sono mancati segnali via via sempre più importanti che quello che avevamo realizzato aveva assunto un valore anche al di fuori dei “confini” della nostra parrocchia. Tutto ciò è diventato ancora più vero dopo Tabella 1 il lancio della nuova veste grafica del nostro sito, avvenuto a giugno di quest'anno – ad un anno esatto dalla sua nascita, che ha reso possibile una fruizione migliore e più immediata dei suoi contenuti. E proprio nel numero di giugno “La Libertà”, il noto settimanale reggiano di informazione cattolica, ha dedicato una mezza pagina al nostro sito, fornendone un'ottima recensione. Ma forse qualcuno si chiederà: a chi e cosa serve in pratica il sito di una parrocchia? Per rispondere esaurientemente a questa domanda non basterebbe forse tutto il bollettino. Ci limiteremo a esporre alcuni punti. - Serve innanzitutto alla comunità. Nel sito i parrocchiani trovano le informazioni necessarie a capire “come” e “verso dove” si muove la comunità: nel sito si delinea, infatti, la sua identità, a partire dalla sua storia fino ad arrivare ai vari strumenti a sua disposizione per dialogare, riflettere e “crescere”. A tale scopo ricordiamo la possibilità di consultare direttamente online oppure scaricare e stampare tutti i numeri del bollettino parrocchiale a partire da giugno 2000 e la possibilità di entrare direttamente in contatto con i sacerdoti, i vari gruppi che operano all'interno della parrocchia e con la redazione. - Serve a chi è “fuori” dalla comunità, perché lontano fisicamente dalla sua origine. Pensiamo ai tanti missionari e ai tanti correggesi che si trovano lontano dalla nostra città o addirittura all'estero e che, tramite il nostro sito web, possono così mantenere i contatti e sapere cosa succede – e perché no, anche intervenire – nella vita parrocchiale. - Serve a diffondere la Parola di Dio al di fuori delle quattro mura della nostra chiesa. Si tratta insomma di uscire dall'ombra di quel campanile che ci fa sentire “al sicuro” e di cominciare ad annunciare al mondo, con nuove modalità, ciò che Dio ci ha donato.
Di@rio di bordo
Ma diamo un po' di numeri. Da giugno a novembre 2002 ben 2785 visitatori hanno consultato circa 11.940 pagine del nostro sito. Questo vuol dire che ogni visitatore Tabella 2 ha letto in media 4,29 pagine. Dopo il picco iniziale di giugno-luglio (dovuto in larga parte al torneo di calcetto “Don Bosco 2002”) in cui abbiamo visto una media di circa 35 visitatori al giorno, ci siamo attestati su una media mensile di circa 162 visitatori. Interessante è poi la provenienza dei visitatori: se è vero che la stragrande maggioranza dei visitatori proviene dall'Italia è anche vero che molti sono i paesi stranieri da cui abbiamo ricevuto almeno una visita (vedi tabella 2). Questo rende il sito della nostra parrocchia molto più internazionale di quanto avessimo potuto sperare. Infine vorremmo ringraziare tutti quanti hanno reso possibile la nascita e lo sviluppo del sito contribuendo con testi, fotografie, suggerimenti, critiche e incoraggiamenti. Ma il nostro grazie più grande va a tutta la comunità di San Quirino senza il cui sostegno tutto non avrebbe avuto senso. essegi
...sentirsi di casa alla Casa della Carità! Ringraziamo Dio per le grandi opere che sta compiendo davanti ai nostri occhi! Solamente con queste parole possiamo riassumere questo periodo di ristrutturazione della Casa della Carità di Fosdondo. Ci vorrebbero fiumi di parole e Kilometri di carta per ringraziare tutti quelli che hanno dato una mano … e, sicuramente, ci dimenticheremmo qualcuno. E’ indubbia la preziosità di tanti professionisti che hanno messo a disposizione il loro tempo e impegno per le necessità del cantiere. Ma non è certamente meno importante l’importanza delle tante preghiere levate al cielo da chi, nella sofferenza, non può partecipare direttamente ai lavori di casa. Come di grande e impagabile aiuto è stata l’accoglienza di alcuni ospiti presso famiglie. Il frutto dell’aiuto di tante persone che hanno offerto materiale, soldi, le proprie braccia e le preghiere è sotto i nostri occhi: la prima parte della casa necessita, ormai, solamente degli infissi e della posa dei pavimenti. Per la seconda, si stanno completando gli impianti. Ma non è finita! I lavori e le disponibilità di volontari hanno avuto nel periodo estivo un notevole incremento di intensità. Ora, il ritmo è più blando ma continuo e c’è bisogno di rimboccarsi le maniche per lo sprint finale. Servono, soprattutto, manovali per affiancare idraulici, elettricisti e piastrellisti; tuttofare per la sistemazione dell’area esterna e disponibilità di mezzi. La situazione finanziaria ha potuto beneficiare sia di apporti di manodopera (anche professionale) gratuita o con compenso ridotto, sia di offerte di materiale di buona qualità. Tuttavia le spese sostenute al 31 ottobre ammontano a 374.450 euro (725 milioni di lire) pagate con i risparmi della casa (pensioni degli ospiti) e con le offerte ricevute (ad oggi ammontanti a 203.000 euro - 393 milioni di lire). Per quanto ci è possibile prevedere, stimiamo di dovere ancora effettuare lavori per una spesa di almeno 200.000 euro. Tutti possiamo fare un piccolo sacrificio e chiediamo a tutti gli uomini e le donne di buona volontà e alle parrocchie del nostro vicariato di rendersi disponibili per questi ultimi ma impegnativi mesi, in vista del completamento della ristrutturazione. Di fronte al dilagare della violenza nel mondo, il nostro lavorare insieme nella gratuità, è un segno veramente grande! Amicizia, rispetto, sacrificio e pazienza sono state e saranno necessarie per lavorare insieme. Un esempio concreto di pace per tutte le nostre famiglie. Pensate a quante persone si sentiranno “a casa propria” nella Casa della Carità ristrutturata. Proprio come avviene in una famiglia dove il papà ha fatto il muratore, i figli hanno portato i secchi di cemento, la mamma ha ripulito tutto e i nonni non hanno cessato di pregare. Il tutto a servizio dei prediletti dal Signore, i più piccoli, gli ospiti. “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.” (Mt. 25, 40). Così potremo sentirci “a casa nostra” anche quando il Signore ci chiamerà a se. Sia questo un seme di pace piantato nella terra del nostro vicariato, nel giardino del mondo e nel cuore di tutti noi. Buon Natale!
4
Giubileo degli Oppressi 2002 "La pace nelle nostre mani: non solo utopia!" è il titolo della seconda edizione del Giubileo degli oppressi (promosso dai missionari comboniani per la prima volta nel 2000). Questa "carovana" di testimoni dal Sud del mondo e dall'Italia, guidata da Alex Zanotelli, ha incontrato, nel 2002, una serie di "nodi" locali per dare e ricevere, per tessere speranza e cercare i sinonimi della pace, qui e oggi. Alcuni ragazzi della nostra parrocchia erano presenti alla giornata conclusiva di Bologna (15/09/02).Abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la voce dei più poveri (Valdênia Aparecida Paulino, avvocato a servizio degli “esclusi” di São Paulo BRA - Magouws Catherine Morakabi, membro della commissione Justice and Peace nella diocesi di Johannesburg), di alcuni rappresentanti della società civile (Giulietto Chiesa, giornalista – Gian Carlo Caselli, magistrato - Moni Ovadia, attore) e della Chiesa (Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo). La giornata, rimanendo fedele all'identità cattolica degli organizzatori, ha prodotto un appassionante momento di confronto e stimolo per chi crede che un mondo diverso sia possibile e cerca strumenti di lotta non violenta per realizzarlo. Le parole d'ordine "verità" e "giustizia" del mondo missionario, qui si sono rafforzate nella doppia valenza, quella della crescita spirituale individuale e quella dell'impegno per la costruzione di una cittadinanza attiva e libera dalle manipolazioni del più forte. Le gradinate del “PalaMalaguti” (BO), così, erano gremite di giovani e non, provenienti dalle parrocchie, dai gruppi scout e dal mondo missionario, dalle ONG e dai gruppi del cattolicesimo impegnato. Le migliaia di persone e le tante esperienze territoriali di base che questa Carovana della Pace ha incontrato, sono qui a dirci che in giro c’è voglia e bisogno di mettersi in gioco per cambiare questo stato di cose. Per questo, raccogliendo le sollecitazioni delle diverse realtà locali incontrate, la “carovana” propone, attraverso il documento finale qui di seguito riportato, tre piste sulle quali lavorare: 1) Superare la logica della guerra e del nemico Dinanzi ad una logica di guerra ormai imperante, occorre denunciare che le guerre programmate hanno solo una finalità economica, funzionale ai potenti della Terra. Perciò è stata proposta una seria riflessione in grado di far emergere tutte le possibili forme di resistenza – come l’obiezione di coscienza e l’obiezione fiscale – agli interventi armati ed è stato chiesto alla Conferenza Episcopale Italiana di solidarizzare con il Papa nel dichiarare, in modo inequivocabile, che “con la guerra tutto è perduto”. Inoltre, si è pensato che tutte le componenti della società civile che aspirano ad un mondo diverso abbiano l’obbligo di ritirare il proprio denaro dalle banche armate, colluse con le fabbriche che lavorano per la guerra. Infine si è auspicato che la comunità cattolica, in dialogo con la società civile, si impegni con maggior decisione per una legislazione sulla immigrazione che sia rispettosa delle persone e delle famiglie immigrate, richiamandoci alla memoria della Dichiarazione universale dei diritti umani. 2) Recuperare il senso della comunità Come popolo in cammino, in cerca di pace e giustizia, abbiamo tutti sentito la necessità di recuperare una spiritualità profonda che ci riporti alle radici del nostro essere, e motivi e illumini la nostra azione, perché sia azione di fratelli, figli dello stesso Padre. Abbiamo proposto, perciò, che ognuno si ritagli nella giornata spazi di silenzio, di preghiera e di riflessione sulla situazione del paese e del mondo intero; che si costituiscano gruppi di spiritualità, riflessione e convivialità per migliorare i rapporti e ridare gioia e fiducia alle persone. Naturalmente, il dialogo deve costituire la norma di comportamento con tutte le componenti della società civile e con tutti i gruppi religiosi. 3) Prendersi cura dell’informazione e della formazione Il sistema dei mass media è sempre più una macchina che serve a mantenere l’opinione pubblica incatenata allo stile di vita e ai modelli di consumo occidentali. La tivù, in particolare, fa più intrattenimento che informazione. Occorre proporre, perciò, ai singoli, alle famiglie e alle associazioni di essere critici e dedicare tempo all’analisi e alla selezione dei mass media, così da poter scegliere con cognizione le fonti informative cui attingere e da contrastare. Il digiuno televisivo, ad esempio, è una delle forme di lotta più efficaci. Si è chiesto ai giornalisti di non lasciarsi fuorviare dalle logiche del potere del denaro, ma di farsi invece guidare dalla ricerca della verità. Infine, abbiamo voluto ricordare alla nostra Chiesa che Gesù è la vera pace e il suo Vangelo non ammette la guerra e a tutta la società che la strada da seguire è quella della non - violenza impegnata, presente, attiva, lucida e informata. Allora la fraternità sarà più importante del guadagno. Allora la pace non sarà più una utopia. Stefano M.
Cari amici (dopo tre anni mi prendo la libertà di rivolgermi a voi confidenzialmente), questa che state leggendo sarà l’ultima “Pulce”, almeno nella sua forma conosciuta sin qui. Giunto al termine di questo piccolo ciclo di “riflessioni”, mi sarei volentieri ritagliato qualche riga di questo numero natalizio de “Il Sentiero” per ringraziare non solo tutti coloro che, in questi mesi, hanno espresso in vario modo complimenti ed apprezzamenti per quanto scritto, ma anche quelli che hanno discusso, criticato, a volte disprezzato, le opinioni qui riportate. In fondo lo scopo della “Pulce”, dato il titolo, era proprio questo: stuzzicare domande, sollevare discussioni, porre interrogativi, veicolare il Bollettino anche all’esterno
dell’ambiente strettamente parrocchiale. Tuttavia, al di là di bilanci che non mi competono, alla luce anche del dibattito in corso riguardo la costruzione di una moschea a Correggio, sono “costretto” a rivolgere questi ultimi pensieri dell’anno a riprendere alcuni temi svolti in “Pulci” di mesi precedenti. Senza voler entrare in alcuna polemica sull’argomento, occorre sottolineare come titoli quali “Una città in rivolta” o “Rivolta contro la Moschea”, apparsi nelle scorse settimane sui quotidiani locali, non hanno fatto certo bene alla discussione, al confronto e, in definitiva, a nessuno. Perché fomentare la tensione, perché aumentare i sospetti, perché tutto deve sempre
essere negativo, astioso, avvolto in un’atmosfera da “adesso te la faccio vedere io”? Non condividendo questo clima da “resa dei conti”, per di più sfacciatamente provinciale, oltre che di assai basso profilo, credo che sarebbe necessaria una visione d’insieme del problema che comprendesse, superando accuse reciproche, la necessità, sempre più urgente, di un dialogo con realtà che sino a 15 anni fa non erano presenti, ma che ora ci sono e che non si possono eliminare di colpo sottraendoci dalle nostre responsabilità o sottraendo gli altri dalle loro. Come già affermato nei mesi precedenti (anche se mi rendo conto che l’autocitazionismo è pur sempre un segno di debolezza…) tutti noi siamo chiamati a non “addormentarci” beati all’ombra del nostro campanile, perché poi potremmo svegliarci soli. Così,
la “difesa” delle nostre tradizioni dovrà sempre più essere propositiva e mai arroccata all’interno di recinti che, prima o poi, la forza degli eventi finirà per rompere. Aprirci agli altri, conoscerli e farsi conoscere, mettere in conto sconfitte, rifiuti ed incomprensioni: chi si sente pronto alla sfida della nuova società multietnica, anche in una realtà piccola come la nostra, deve necessariamente intraprendere questo cammino, soprattutto se ci si reputa “cattolici”. E questa credo che non sia un’opinione, ma una constatazione. Buona Natale a tutti. P.S. Alcuni amici, qualche settimana fa, hanno manifestato con le seguenti parole: “No a tutte le religioni e i fascismi”. Non riesco a capire quale sia il nesso tra le due cose. Vogliamo parlarne?
5
Il Sentiero a
“Parabole Mediatiche”
Roma, 9 novembre 2002. Invitati dalla Diocesi, insieme a numerosi altri operatori della comunicazione, due collaboratori de “Il Sentiero” poco prima dell’emozionante incontro con il Santo Padre durante il Convegno sulla Comunicazione organizzato dalla CEI.
L’informazione come nodo fondamentale per l’evangelizzazione, ma al centro di ogni comunicazione deve sempre starci la dignità della persona. Chi opera nei media deve sempre avere consapevolezza della grande responsabilità nei confronti dei soggetti più deboli: per questo occorrono regole chiare e giuste per garantire il rispetto dell’utenza. Questo il richiamo forte del Papa alla folla riunita in Sala Nervi.
Laurea
10a puntata
Ed eccoci giunti all’ultima tappa di questo nostro lungo viaggio, durato un intero anno, compiuto tra le pieghe della storia del Bollettino Parrocchiale. Così, nel momento in cui si è soliti dire che storia si muta in cronaca, ecco che, dal numero di gennaio 2000, il Bollettino ha cambiato nuovamente intestazione, assumendo il nome de “Il Sentiero”. Il tentativo di modificare la propria Foto tratta da www.sanquirino.net: impostazione sia dal nuovi orizzonti di comunicazione. punto di vista grafico che, più ambiziosamente, da quello strutturale si evidenzia proprio da questa nuova denominazione: il carattere “sperimentale” dell’intera operazione, che dura tuttora, voleva essere un invito esplicito a compiere un cammino con tutta la comunità, un cammino che non terminasse all’interno delle nostre “mura” parrocchiali, ma si estendesse anche a tutti coloro che ricevono il Bollettino pur senza far parte, per motivi vari, della realtà parrocchiale. Forse non tutti gli obiettivi che ci si era prefissati sono stati raggiunti o colti, ma indiscutibilmente, questo radicale percorso di rinnovamento, non ancora concluso, ha avuto il piccolo merito, se non altro, di contribuire a dare una scossa critica a tutto l’ambiente parrocchiale, offrendo spunti di riflessione e di discussione nuovi e, spesso, “alternativi” anche rispetto a quelli dell’editoria cattolica più classica. Mons. Tesauri, Mons. Bonacini, Mons. Corradi, don Angelo Canovesi, Gastone Tamagnini, don Alcide Mariotti: su questi nomi, senza voler far torto ad altri, poggia la lunga storia del Bollettino. “Il Sentiero”, come già rivela lo stesso titolo, ha il compito di introdurci nel nuovo millennio, verso le nuove sfide che ci attendono, prime fra tutte quella relativa ai profondi cambiamenti della società e del tessuto cittadino in atto: per questo motivo, per esempio, è stato creato e lanciato il sito della parrocchia, costruito in stretta collaborazione con la redazione, e che vuole testimoniare l’impegno concreto a quanto appena affermato. La missione è naturalmente difficile: confidiamo nel Signore e nella comprensione di tutti i parrocchiani che, come scriveva Mons. Bonacini abbiano ancora voglia si sentire la “piccola voce di San Quirino”. Infine, una piccola nota di redazione: il curatore degli articoli apparsi in questa rubrica, ha cercato di non dimenticare nessuno, ma, come spesso accade, i contributi più importanti provengono dalle persone più in “ombra”, quelle che lasciano il segno non con il nome, ma con le opere: per questo pensiamo ai tanti “anonimi” redattori del Bollettino, a quanti, per anni, lo hanno recapitato personalmente ai correggesi, a coloro che, ancora oggi, piegano, etichettano e spediscono mensilmente “Il Sentiero” e a tanti altri. Per questo, se mai davvero si può parlare di “storia del Bollettino”, allora occorre dire che la storia è stata, e sarà anche in futuro, nelle loro mani. Per tutte la altre dimenticanze, o anche per gli eventuali errori, spero che nessuno se ne abbia avuto a male: in quanto alla “storicità” della vicenda del Bollettino, sicuramente molti attendibili studiosi di storia locale avrebbero potuto far meglio del sottoscritto che, forse assai ingenuamente, ha tentato una ricostruzione dall’interno della redazione attuale, mentre gli avvenimenti scorrono ancora veloci. Più che una storia puntuale e dettagliata, così, quello che ne è venuto fuori sono alcuni piccoli esempi. Per quanto tutti noi possiamo averne capito. Marco Truzzi
Iniziativa di solidarietà
ANDREA ZAMBRANO
Anche quest’anno sarà aperto il mercatino missionario dal 20 al 24 dicembre presso la casa parrocchiale, con vendita di stelle di Natale, biglietti e prodotti artigianali. L’incasso sarà devoluto agli amici missionari del gruppo.
Lettere Classiche
Orari delle celebrazioni liturgiche e delle confessioni
Il giorno 18 novembre 2002
si e’ brillantemente laureato in presso
la Facolta’ di Lettere e Filosofia dell’Universita’ degli studi di Bologna Complimenti e Auguri!
AVVISO Con il mese di gennaio 2003, la S. Messa feriale delle ore 19.00 in San Quirino verrà celebrata soltanto il mercoledì e il sabato. Un’ulteriore celebrazione è prevista il giovedì alle ore 16.00 a Maria Mediatrice.
Martedì 24 dicembre Confessioni: mattino dalle 9 alle 12 pomeriggio dalle 15 alle 20 sera dalle 22 alle 23,15 S.Messe: ore 6.50 in S.Quirino ore 8.30 in S.Chiara ore 23.15 in S.Quirino – Veglia con l’ufficio delle Letture ore 24 in S.Quirino – S.Messa della Notte
Mercoledì 25 dicembre Solennità del S.Natale del Signore S.Messe ore 8 in S.Chiara e Ospedale ore 9.30 Maria Mediatrice ore 10– 11.30- 19 in S.Quirino ore 18 Vespri della solennità in S.Quirino Giovedì 26 dicembre – S.Stefano S.Messe ore 8 Ospedale ore 8.30 in S.Chiara ore 9.30 Maria Mediatrice ore 11 e ore 19 in S.Quirino
6
Generosità 1. Emilia, ricordando Claudio Tondelli e Bice Bassoli, alle suore cappuccine € 50,00 2. V.M. pro bollettino € 10,00 3. E.P. pro bollettino € 25,00 4. In memoria di Werter Ferioli, la zia Oliva Torreggiani, alle suore cappuccine € 25,00 5. Domenico Magnanini da Reggio Emilia, in memoria dei propri defunti, pro bollettino € 20,00 6. Corradini Tondelli Fausta pro bollettino € 30,00 7. N.N., nell’anniversario della scomparsa di Bice Bellelli, per opere parrocchiali € 50,00 8. N.N. alle suore cappuccine € 50,00 9. N.N. al Coro di San Quirino € 50,00 10. Antonino Lombardo pro bollettino € 10,00 11. Gabriella, in ricordo di Giovanni e Romano Riccò, pro bollettino € 20,00 12. Mario Orlandi, in memoria dei genitori Marina e Arturo, per opere parrocchiali € 150,00 13. Tirelli Redolfi pro bollettino € 7,00 14. La sorella e i nipoti, in memoria di Lella Tirelli ved. Benzi, per opere parrocchiali € 100,00 15. Nino e Nube pro bollettino € 50,00 16. Famiglia Dr. Saccozzi pro bollettino € 25,00 17. Eugenio Gallese pro bollettino € 20,00 18. Mirca e Stefano, in occasione del loro matrimonio, per opere parrocchiali € 50,00, alla Casa della Carità € 50,00 19. Raggio Rabitti, in memoria dei propri defunti, per opere parrocchiali € 25,00, pro bollettino € 25,00, alla San Vincenzo € 25,00, alle suore cappuccine € 50,00, all’Arciconfraternita € 25,00 20. Famiglia Aurelio Mariani pro bollettino € 20,00 21. I genitori e la sorellina Arianna, in occasione del battesimo di Alessandra, per opere parrocchiali € 100,00 22. Lea Gobbi pro bollettino € 25,00 23. Maria Biagini per opere parrocchiali € 50,00 24. Rina Menozzi pro bollettino € 20,00, per opere di bene € 50,00 25. In ricordo della dott.ssa Maria Clementina Conforti, il marito Giovanni Lasagni e i figli per opere parrocchiali € 500,00, alle suore cappuccine € 500,00, alla Casa della Carità € 500,00, alla C.R.I. € 500,00, all’A.V.I.S. € 500,00 26. Paolo e Lorena, in memoria del dr. Giorgio Rustichelli e del dr. Giorgio Ferretti, alla missionaria dott.ssa suor Giordana Bertacchini € 200,00, a padre Otello Pancani € 200,00 27. Famiglia Accorsi pro bollettino € 30,00 28. Alberto e Carmen Ficarelli, in occasione delle feste natalizie, alla scuola S. Tomaso € 50,00 29. Stefano e Gianluca, ricordando i loro nonni, pro bollettino € 25,00 30. Grazia, Stefano, Giampaolo, Silvia, ricordando la carissima mamma Paola Tamagnini nel settimo anniversario della scomparsa, per opere parrocchiali € 50,00, pro bollettino € 50,00 31. Pierino Vezzani pro bollettino € 5,00 32. Alfio Battini pro bollettino € 20,00 33. Bruna Correggi pro bollettino € 10,00 34. Marco Rabitti, per onorare la memoria del padre Remo e di tutti i propri cari defunti, pro bollettino € 60,00 35. Enzo e Clementina pro bollettino € 5,00 36. Mario, ricordando Teresa, pro bollettino € 18,00, alla scuola S. Tomaso € 175,00 37. Giorgio, in memoria dei propri defunti, per opere parrocchiali € 50,00 38. Abele, Mauro, Margherita, in memoria di Werter Ferioli, pro terremotati € 75,00 39. Renzo Vezzani pro bollettino € 10,00 40. Maria Pini in Tagliavini pro bollettino € 10,00 41. La famiglia, in memoria di Alma Ferretti, per opere parrocchiali € 40,00 42. La moglie e i figli, in memoria di Vincenzo, per opere parrocchiali € 100,00, pro bollettino € 25,00, alla San Vincenzo € 50,00, alle suore cappuccine € 100,00, alla Casa della Carità € 25,00, alla C.R.I. € 50,00, alla Casa Accoglienza Bellelli € 50,00 43. G., in memoria dei propri defunti, pro
bollettino € 50,00 44. Carmen, Anna, Silvia e Giulio Morandi, in memoria dei propri defunti, per opere parrocchiali € 250,00, pro bollettino € 50,00 45. Lauro, Roberto, Rita, Paola, in memoria di Ugo e Armanda Guidetti, alla Casa della Carità € 150,00 46. I cugini Morani, in memoria di suor Innocenza Lumetti clarissa ad Assisi, alle suore cappuccine € 150,00 47. Fabio Lusuardi da Fabbrico pro bollettino € 20,00 48. Famiglia Cassiani, in memoria di Marisa, per opere parrocchiali € 250,00, per ristrutturazione Casa della Carità € 250,00 49. I figli e le nuore, in memoria di Ebe Gozzi, alla Casa della Carità € 50,00, per opere parrocchiali € 50,00 50. La moglie, nell’anniversario della scomparsa del caro marito Piero Diacci, per opere parrocchiali € 50,00 51. Lilia Fantuzzi, pro bollettino € 20,00 52. Iva Berni con Luisa e Angela, in ricordo di Alberto e Milvia, per opere parrocchiali € 50,00, pro bollettino € 50,00 53. Carla Jemmi pro bollettino € 50,00 54. Alfreda, Dimma, Elide e Gianni, in memoria di Velia, alla Casa della Carità € 100,00 55. Anna Mariani pro bollettino € 5,00 56. C.N. pro bollettino € 20,00 57. Novella Poli pro bollettino € 30,00 58. N.N., in memoria di Iolanda Pellacani, pro bollettino € 5,00 59. Maria Bandieri, in memoria dei propri defunti, per opere parrocchiali € 10,00, pro bollettino € 10,00 60. Adriano e Giliola, in memoria di Marisa Pantaleoni, per opere parrocchiali € 30,00 61. N.N., alla casa accoglienza c/o Ist. Bellelli € 100,00 62. M.Augusta, Ildebrando, Piergiorgio, Pierpaolo e Franca, ricordando la carissima zia Maria Corradi Cipriani, alle suore cappuccine € 250,00 63. Famiglia Caggiano pro bollettino € 20,00 64. La mamma, a ricordo del figlio Lauro e di tutti i propri cari defunti, pro bollettino € 25,00 65. In occasione della cresima di Giulia Torelli, la nonna Franca Rosselli, in memoria del marito Angelo Nori, pro bollettino € 5,00, alla scuola S. Tomaso € 20,00 66. Sergio Minervino pro bollettino € 10,00 67. N.N., in memoria di Maria e Giuseppe, pro bollettino € 50,00 68. Arturo, in memoria della moglie Maria, per opere parrocchiali € 250,00, alla Casa della Carità € 250,00 69. In occasione della Festa del Volontariato a mezzo sig. Gherardi, per opere parrocchiali € 35,00 70. Franca, alla Casa della Carità € 20,00 71. Il personale dell’Ospedale San Sebastiano, a ricordo del dr. Giorgio Rustichelli, a padre Otello Pancani € 225,00, alla missionaria Giordana Bertacchini € 225,00 72. Aldo Pellicciari pro bollettino € 15,00 73. Claudio Della Valle pro bollettino € 50,00 74. Mariella Ferrari, in memoria dei cari genitori, alla Casa della Carità € 50,00 75. Franco Montanari pro bollettino € 10,00 76. Natale Davoli da San Martino in Rio pro bollettino € 50,00 77. Carabinieri di Correggio, in occasione della Festa dell’Arma, per opere parrocchiali € 100,00 78. Ugo Schiatti pro bollettino € 10,00 79. I.G., in memoria dei propri cari defunti, per opere di bene € 25,00 80. R.L., a ricordo dei propri defunti, per opere di bene € 15,00 81. Famiglia Spaggiari, in memoria di Terzino, per opere parrocchiali € 350,00, pro bollettino € 50,00, alle suore cappuccine € 200,00, al Gruppo Missionario € 250,00, alla Casa della Carità € 150,00 82. Lina Ferrari e famiglia, in occasione del battesimo della nipotina Greta, alla missione di padre Otello € 250,00 TOTALE OFFERTE N.N. PRO BOLLETTINO € 275,00
AVVISO IMPORTANTE Nel numero dello scorso settembre del bollettino parrocchiale “Il Sentiero” è stato inserito un tagliando al fine di aggiornare l’archivio indirizzi. Se gradite continuare a ricevere “Il Sentiero” vi ricordiamo, se ancora non lo aveste fatto, di verificare il vostro indirizzo sul tagliando e di restituirlo: - presso la segreteria parrocchiale - in chiesa nell’apposito contenitore - a mezzo posta, inviandolo a “Parrocchia San Quirino, C.so Cavour 5, 42015 Correggio RE” - inviando una e-mail all’indirizzo
[email protected] comunicando anche il codice stampato sull’etichetta. Si ricorda che dal numero di gennaio 2003, per i tagliandi non ritornati verrà sospeso l’invio del bollettino. Grazie per la collaborazione.
Anagrafe Parrocchiale
Battesimi Il 24 novembre 2002 ha ricevuto in San Quirino il Santo Battesimo: LOSI GRETA di Pietro e Ferrari Annalisa Padrini: Ferrari Marcello e Losi Katia
DEFUNTI GOZZI EBE ved. MASELLI di anni 91 deceduta il 7 novembre 2002 Riposa nel cimitero di Correggio
DI SORA MARIA ved. SCHIATTI deceduta il 24 novembre 2002 Riposa nel cimitero di Canolo
GASPARINI RENZA di anni 64 deceduta il 12 novembre 2002 Riposa nel cimitero di Correggio
COPELLI BRUNA ved. RIGHI di anni 90 deceduta il 24 novembre 2002 Riposa nel cimitero di Correggio
MARANI ANNA di anni 77 deceduta il 24 novembre 2002 Riposa nel cimitero di Canolo
ZANTI BRUNA ved. LUSVARDI di anni 78 deceduta il 27 novembre 2002 Riposa nel cimitero di Correggio
MONTANARI MARIO di anni 89 deceduto il 28 novembre 2002 Riposa nel cimitero di Correggio
La redazione de “il Sentiero” augura a tutti i lettori un felice Natale e un sereno Anno Nuovo. ...NONOSTANTE TUTTO, IL SENTIERO CONTINUA!
IL SENTIERO - BOLLETTINO PARROCCHIALE DI CORREGGIO MENSILE - Sped. in abb. post. art. 2 comma 20 lettera C legge n. 662/96