EC IA LE SP ER O NU M
PROGETTO ICS GIORNALE UFFICIALE DEL CLUB NAZIONALE X1/9 ANNO 2010 N°007
“...All’inizio c’è l’uomo solo con il suo pensiero, la sua anima e la sua Professionalità’…”
DALLA REDAZIONE …………………………………… Pag. 2 UNA EMOZIONE NON DA POCO …………………….. Pag. 3- 4 CRONISTOIA DEL CN X1/9 e …. …………………. … Pag. 5 -6 L’INCREDIBILE IMMORTALE… ……………………… Pag. 7–8 CURIOSANDO:UNA EMOZIONE LUNGA 100 ANNI….. Pag.9- 11 RADUNI 2010: “LE ICS NEL BAROCCO IBLEO”…. .. Pag.12-13 MANIFESTAZIONE: “FINALMENTE A.S.I. “…………. Pag.14-15 Uff. Tec.: CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO ………. Pag. 16 POSTER …………………………………………………… Pag. 17 FOTO ………………………………………………………. Pag.18-19 RINGRAZIAMENTI ………………………………………. Pag. 20
>>>>>>>>>>>>>>><<<<<<<<<<<<<<<
2
DALLA REDAZIONE
Il buon giorno si vede dal mattino …. L’inizio dell’anno 2010 è stato suffragato da una interessante telefonata da parte della signora Bertone che ha messo di buon umore e … come si dice ha ricaricato le batterie per affrontare un nuovo anno. Si spera naturalmente che gli stimoli da qualunque parte arrivino ci diano le giuste emozioni per continuare a migliorare. Un argomento che spesso viene poco considerato è l’auto, non in quanto mezzo di locomozione, ma nel suo essere intrinseco alla sua collocazione all’essere a volte uno status symbol o il punto d’arrivo per alcuni, per altri fonte di guadagno, per altri momento di aggregazione con tante “altre“, in giornate soleggiate lontano dai problemi. E proprio per questo come tutte le cose che hanno un inizio e poi una fine così anche la passione per l’auto un giorno può finire. Spesso mi sono chiesto che fine faranno tutti quei modelli che i collezionisti hanno stivato in capannoni, modelli che non vedono la luce chissà da quanto tempo, magari le più fortunate, prenderanno la via dei musei e le altre …? Certamente “non possiamo” portarle con noi per sempre e neanche fare come gli egiziani metterle in garage - piramidi, allora GODIAMOCELE finché siamo in tempo, facciamole girare, facciamole vedere senza quel timore di destare invidia negli altri, partecipiamo ai raduni da qualunque parte arrivino, nello stesso date dimostrazione di affetto alla vostra auto e onorate gli organizzatori . >>>>>>>>>>>><<<<<<<<<<<<
3 UNA EMOZIONE NON DA POCO 05 GENNAIO 2010…
spesso ci si domanda come gli altri si possano rapportare con noi, specialmente quando le persone con cui abbiamo a che fare li vediamo o li mettiamo su un piano diverso dal nostro. Ebbene in questa occasione voglio raccontarvi ciò che è accaduto al nostro presidente proprio nella data del 05 Gennaio 2010. Ecco il racconto … ...Ore undici e 18 (ora di arrivo della telefonata) sono stato contattato telefonicamente dalla segretaria della StileBertone, signora E. Righini, che mi ringraziava della graditissima scatola di dolci che avevano ricevuto e con mia sorpresa mi dice ...<< il Presidente le vuole parlare, attenda un attimo...>> . Sono rimasto senza parole, una sensazione strana mi pervadeva la gola mi è seccata e le parole facevano fatica ad uscire, ma poi la solarità della signora, che quando parla è un fiume in piena, mi ha aiutato a rilassare la muscolatura delle corde vocali: ero a parlare con la signora Lilli Bertone. Lei mi ringrazia del dono dolciario e del regalino ricevuti, ma e soprattutto della lettera ivi immessa, era rimasta contenta di quanto scritto.... poi mi dice di stare tranquillo che quello che voleva si è risolto nel migliore dei modi anche se ha dovuto fare delle scelte drastiche, ma quello che contava per Lei era che il marchio Bertone tornasse alla Bertone, così tutto il materiale cartaceo, quindi che l'archivio ritornasse in possesso della Bertone, inoltre che stanno aprendo uno studio di ingegnerizzazione che li porterà a Ginevra... quindi grandi cose per il futuro. La telefonata sembrava interminabile e facevo difficoltà a starle dietro per la forte emozione. Mi dice anche che la Bertone sarà prossima per al "Centenario"; infatti proprio nel 2012.... io aggiungo anche la X1/9 è prossima, per i quarant'anni sarebbe auspicabile festeggiarla... e la cosa è fattibile. Si dilunga ancora con altri argomenti... Come vi dicevo una grande emozione e tuttora trovo difficoltà a credere che quello che mi è successo sia vero. Si è ricordata pure di un particolare accaduto nel 2006...<< Io sono vostro socio onorario con numero di tessera 000...>> La cosa mi ha talmente sorpreso.... e francamente quasi non ricordavo. (Nella pagina a fianco la lettera inviata) Miei cari amici questa mia emozione la dedico a Voi. Noi appassionati andiamo dove ci porta il cuore, verso una Bertone ancora più forte, più forte di prima e per questo dobbiamo ringraziare solo la nostra ICS che ci ha permesso di farci incontrare e di farci continuamente emozionare.
Sono le situazioni più strane che danno il senso della misura alle cose proprio a dimostrare alla fine che le persone di altra estrazione “Capitani d’Industria ” alla fine sono come noi, “comuni mortali”.
4 UNA EMOZIONE … lettera
Catenanuova 19/12/2009
Gentile Signora Lilli, in qualità di Presidente del Club Nazionale X1/9 e a nome di tutti i membri che in Lei riconoscono una figura ‘amica’, capace di incarnare e mantenere ancora vivi lo spirito e l’essenza della Stile Bertone, voglio augurarle Buon Natale, con l’auspicio di ricevere ciò che di buono si possa ancora avere dalla vita, e con la speranza di rinverdire un passato che non ritorna, ma che può giovare per migliorare. Noi club non siamo avvezzi a scambi di doni, ma in questo caso specifico vogliamo renderle omaggio della nostra simpatia in modo del tutto gratuito, con un ricordo dolciario della mia terra, la Sicilia, che è avara si di ricchezze materiali, ma non di buone maniere. Spero di risentirla presto e colgo l’occasione per dirLe che il Club Nazionale La pensa sempre con affetto, custodendo il ricordo di quell’ormai lontano 90° anno della Bertone in Villa d’Este, che vorremmo rinnovare in occasione del centenario nel 2012, per altro anno che segnerà i 40anni di vita della X1/9, lì nel posto dove nascono e dove sono nate le migliori idee automobilistiche.
Con Infinita sincerità
Presidente del Club Nazionale X1/9 Ottavio Privitera
5 CRONISTORIA DEL CN X1/9 Il Club Nazionale X1/9 esiste da quasi un ventennio e in questi anni tra alti e bassi ha avuto un ruolo importante nel panorama nazionale sia per longevità, ma soprattutto per la grinta, proprio perché crede in ciò che fa. Ha perseguito degli obiettivi che spesso ha raggiunti, per cui non è facile stilare una cronistoria senza menzionare i vari passaggi, ma in questa occasione ci proveremo. l club ha origine nel 1991 da un gruppo di appassionati di una città dell’Emilia Romagna, Reggio Emilia. Essa si trova tra Modena, Maranello, Parma ed a due passi da Bologna, quindi terra di grandi passioni per i motori e per le auto sportive, terra dove nascono le più belle ed apprezzate auto del mondo. Il club nasce con un nome diverso da quello attuale, solo nel 1994 prende il nome di Club Nazionale X1/9. L’allora presidente, Giovanni Gioco, ha portato il club ad una crescita continua fino a raggiungere una cifra ragguardevole in numero di soci. Solo che la gestione articolata per tutta l’Italia da un solo punto di “osservazione” diventava difficoltosa, si pensò bene di creare delle delegazioni, una al centro nord, una per il centro Italia, una per il centro sud, isole comprese. L’idea in un primo momento si rivelò giusta, ma con il passare del tempo si incominciava ad intravedere uno sfilacciamento. Le stesse delegazioni che in un primo momento funzionavano bene ed erano animate dallo stesso spirito di unione, pian piano trovarono il sistema di crearsi il loro club, staccandosi dalla sede principale. Successivamente avvicendamenti anche nel direttivo con persone che perdevano interesse, ecco che il presidente si trova a dover gestire un club sparso per tutta l’Italia con intenti diversi, tanto da indurlo, anche per cause esterne al club, alla maturazione e alla decisione delle dimissioni. Il club continua la sua corsa quasi d’inerzia non trovando, se non a sprazzi, la tranquillità precedente. Nel 2002 subentra nella presidenza Leo Carbone, con il vice presidente Ottavio Privitera. Lo stesso anno, al 90° della Bertone SPA, venivano invitati a Villa D’Este i club italiani più presenti nel panorama mondiale: il Club Registro Italia X1/9 e appunto Il Club Nazionale X1/9, che proprio in quella occasione si è distinta mostrando come sempre serietà. Nel frattempo il presidente avendo avuto una sequenza di problemi famigliari, si trova costretto a disdire, in modo improrogabile, il suo mandato. Nel 2003 assume il ruolo di presidente Ottavio Privitera, (già vice presidente), il quale continua con fermezza ciò che altri avevano avviato, per far crescere il Club Nazionale. Un nuovo corso quindi per il Club Nazionale che ora può mostrarsi nella sua interezza, in un direttivo, voluto dal nuovo presidente, forte e coeso e con tante idee mostrando caparbietà di intenti. Infatti il motto del nostro presidente è….<< uniti si vince da soli non si è nessuno >>….. e <<…per crescere si ha di bisogno delle idee di ognuno, ancora più che mai conta l’aggregazione …>>. E ancora… << In questo mondo dove spesso si vive di personalismi, sarebbe bello invece vivere di ideali, ma gli ideali purtroppo se si vuole crescere e non solo intellettualmente, si devono mettere da parte perché si rischia di restare fermi se non emarginati la via d’uscita è l’aggregazione, la collaborazione, in una parola la sinergia. Le idee di ognuno saranno la forza del gruppo. Ma si dovrà evitare il protagonismo, l’esibizione a volte gratuita>> Ed è con questo principio di intenti che il Club acquista un nuovo carattere, e una nuova forza propulsiva. E di idee ce ne sono tante e ben realizzate, come un sito internet più funzionale e ricco di informazioni e sempre aggiornato; dal giornale “PROGETTO ICS” di nuova impaginazione che illustra tutti gli avvenimenti annuali degli spostamenti del Club, dando anche informazioni di natura burocratica nonché tecnica ed il progetto di inserire il club nella Federazione ASI.
6 Segue: CRONISTORIA DEL CN X1/9 E PROGRAMMI FUTURI
Nel corso di questi anni si sono svolti incontri in raduni nazionali nelle diverse località della nostra bella Italia in ordine di tempo: - nel 2004 per il Decennale del Club Nazionale, patrocinato dal mensile Auto d’Epoca, si effettua nella interessante cornice della “Valle dei Templi “ in Agrigento il raduno nazionale; nel 2006 l’incontro Internazionale “Torino Ics Day & Friends” e nello stesso anno il “ 1° Trofeo X1/9”; nel 2007 altro appuntamento nazionale “Da Falcone a Tindari ” ; nel 2008 alla Fiera di Roma , con “ Le auto di Nuccio”; nel 2009 a Tropea nel “ Tourist Trop(hy)ea “ in terra calabrese … Grandi incontri che sicuramente ha dato tanta visibilità al CN X e nello stesso hanno invogliato i partecipanti tutti. E questo era ieri … Quest’anno 2010 il raduno nazionale ha portato le “ICS” nella culla del barocco siciliano appunto : “LE ICSUNONOVE NEL BAROCCO IBLEO”. Si è infatti pensato di dare una piega differente dal consueto svolgimento annuale, indirizzando la manifestazione sulla cultura e sulla conoscenza del territorio che ha notevole carica culturale - storica. Il prossimo anno sarà dedicato all’Abruzzo. Si spera di organizzare con la collaborazione di un caro amico del Club, certo Luciano di Fulvio che con il suo Team cercherà di rendere gradevole la nostra presenza. E poi per completezza di incontri futuri, il Club Nazionale conta di completare un ciclo iniziato già per i 90anni della Bertone nel 2002 a Villa D’Este. Infatti nel 2012 ci sarà un evento epocale, nello stesso anno la Bertone compie 100 e la nostra X1/9 compie 40anni, per cui il CN X vuole essere in Torino per festeggiarne il compleanno in un raduno mondiale. Tanto e tanto ancora si programmerà se si avrà la costanza e la pazienza di saper attendere. Tutto ciò naturalmente costa fatica, ma l’importante è non perdere il punto di riferimento, ossia l’X1/9 e con esso il Club Nazionale X1/9. A proposito di ASI durante lo svolgimento del raduno di Luglio c.a. il presidente ha comunicato all’assemblea nel raduno che da 1° luglio il Club Nazionale X1/9 è entrato nella federazione ASI, finalmente “il grande passo è stato fatto”. Obiettivo raggiunto, ma tutto questo è stato possibile solo perché la nostra ICS riesce a farci emozionare. Grazie ICS.
7 X1/9 DALLARA L’INCREDIBILE IMMORTALE
Mentre la Fiat cercava di sviluppare una X1/9 preparata per la specialità rally che poi abbandonò in favore della Lancia Stratos, l'ing. Paolo Dallara grazie ai nuovi regolamenti della FIA che rivoluzionava il Mondiale Marche con un nuovo campionato riservato al Gruppo 5 o Silhouette, stava sviluppando una versione per le gare su pista. Questa nuova categoria era uniformata da un regolamento molto semplice tanto da ammettere alle competizioni auto che andavano dal turismo alle granturismo, con qualsiasi preparazione, unico legame con la vettura d’origine la linea della carrozzeria, che non poteva subire sostanziali alterazioni. Praticamente grande spazio alla fantasia. Già nel 1973 la ditta Dallara di Varano de Melegari (Parma), aveva incominciato i sui studi per un’auto da competizione per il Gruppo 5 costruendo e rivolgendo la sua attenzione alla X1/9 della Bertone. La sua presentazione avviene al Salone dell’Automobile di Parigi, nello stand della Bertone. Quest'auto non ha quasi nulla della vettura di origine, se non parte del telaio e le sembianze esterne, ma sono elementi sufficienti per conferirle una perfetta riuscita. Infatti l'ing. Dallara mantenne invariata la cellula abitativa, ma modificò la sezione posteriore e quella anteriore, riducendone il peso del telaio di ben 200 kg. Ci fu un largo impiego di materiali compositi nella carrozzeria, nel telaio, nelle sospensioni. Furono eliminati i fari a scomparsa e sostituiti con fari fissi di forma rettangolare in posizione più bassa, furono allargate le carreggiate e di conseguenza anche le fiancate, fu aggiunto un grande alettone posteriore, in stile F.1 che avrebbe avuto un effetto deportante enorme, i cerchi in lega erano del tipo scomponibile e con la misura del canale diversa sia per l'anteriore che per il posteriore.
X1/9 Dallara in costruzione (auto di S. Di Giacomo)
la stessa in gara
8 La livrea di presentazione era degna di una macchina eccezionalmente cattiva. Il cuore dell'auto, il motore, era di derivazione Fiat 1300 cc. (86x55,5) con il basamento originale Fiat come da regolamento e sviluppato interamente all'interno della Dallara. Altro particolare importante i sedili ricoperti in materiale ignifugo FPT, una meccanica di soli 750 Kg. Il prezzo all’epoca era ragguardevole, 14 milioni di lire. I piani di produzione della Icsunonove (nome per esteso così venne presentata e chiamata), prevedevano la costruzione della scocca alla Bertone e il montaggio dei particolari alla Dallara. Tra il 1974 e il 1978 furono costruiti altri esemplari con motore di 1600 cc. sviluppanti potenze assurde nell'ordine di oltre 200 Cv a 10.000 giri/min.; questi furono in grado di gareggiare e di vincere molto con auto ben più grosse quali Porche e BMW. La produzione totale fu di circa 30 esemplari, alcuni dei quali ancora in circolazione, nelle specialità più disparate, il loro valore si aggira attorno ai 60.000 euro, sempre ché i legittimi proprietari siano disposti a vendere. Sin dal primo momento si mostrò vincente e affidabile in pista come nelle cronoscalate sia con i piloti italiani che stranieri. La lista dei piloti che la portarono a vincere è molto lunga da comporre, a noi appassionati piace sapere che l’auto mostrò un alto potenziale, tanto che ancora oggi a 40 anni di distanza grazie alle sue doti di maneggevolezza e di potenza si mostra vincente nelle gare classiche a cui partecipa divenendone regina delle gare di slalom e formula challenge. presentazione
9 CURIOSANDO: UNA EMOZIONE LUNGA 100 ANNI … L’ALFAROMEO Quest’anno a gli inizi di aprile si è festeggiato il centenario dell’Alfa Romeo. E’ giusto menzionarla in quanto italiana, per la cultura che essa ha dato, ma anche per il rapporto intenso che ha avuto con la Bertone. Se tra gli umani le prospettive di raggiungere i cento anni di vita sono piuttosto remote, ancor più difficile è conquistare questo traguardo per un’industria motoristica. Gli esempi di costruttori che sono riusciti a mantenere vivo il marchio sopravvivendo alle guerre, ma soprattutto alle crisi del secolo scorso, sono piuttosto ristretti. Infatti poche case automobilistiche possono vantare tale traguardo, una di queste senz’altro è l’Alfa Romeo. … Non ci aveva dormito la notte..., così succede quando si ha un importante appuntamento che può cambiarti la vita, questo addirittura avrebbe cambiato la storia. Per il Cavaliere Ugo Stella era un incontro definitivo con il suo patron e collaboratore, l’imprenditore francese Alexandre Darracq, di cui voleva fortemente rilevare le quote aziendali insieme ad un gruppo lombardo di amici. Del resto la scelta di costruire e vendere auto di origine transalpina dagli italiani era stata accolta piuttosto freddamente. La Darracq era ormai esanime si trattava di cogliere l’occasione. Una intuizione vincente, di quelle che di solito hanno i grandi uomini. Lo spirito imprenditoriale del cav. Stella fu il trampolino di lancio di una nuova realtà automobilistica mondiale, la sua mossa vincente consistette nel coinvolgere il geometra e tecnico automobilistico Giuseppe Merosi, affidandogli l’incarico di concretizzare l’idea di due primi nuovi modelli. E’ doveroso far notare che il marchio di fabbrica volle esibire i diretti legami con la città di origine: da una parte il biscione (a riprendere il serpente dei Visconti) dall’altra la croce rossa in campo bianco, simbolo di Milano. Nel 1910 vengono piantate le radici societarie dell’azienda in zona Portello a Milano, nello stesso anno il 24 Giugno viene ufficializzata la nascita dell’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, il cui acronimo A.L.F.A. Per raccontare la storia dell’Alfa non basta un buon libro a volte ci si può affidare alla convinzione che alla fine siano le grandi creazioni e gli avvenimenti a dettare il carisma di un marchio, non a caso il grande Henry Ford nella sua celeberrima frase disse: “Mi toglievo il cappello ogni volta che vedevo passare un’Alfa”. La primogenita è stata la 24HP (con carrozzeria Castagna) da subito misero in chiaro quale voleva essere la filosofia dell’A.L.F.A. mostrando un concentrato di verve sportiva a iniziare dal suo motore 4 cilindri in linea. Nel 1914 fu inventato e messo in produzione il motore “Twin Spark” fornendo di doppia accensione il motore della Gran Prix. Purtroppo gli entusiasmi vengono raffreddati dalle difficoltà causate dalla 1^ Guerra Mondiale, che porta L’A.L.F.A. a privilegiare la produzione bellica. A risolvere i problemi economici intervenne nel 1918 l’ingegnere Nicola Romeo. Da qui la storia prende un aspetto più convincente tanto da portare al cambiamento di denominazione del marchio in Alfa Romeo definitivamente utilizzato dal 1920. Nell’era Merosi trova spazio la Tipo RL , 1922, con sei cilindri e con le cilindrate comprese da 2.9 a 3.2 cc e fino a 3.6 per la Targa Florio. Nel 1923 una RL preparata e alleggerita per la Targa Florio domina l’omonima gara ed è qui che per la prima volta appare il Quadrifoglio sul rosso vestito di un’Alfa Romeo simbolo che accompagnerà le vetture da corsa e modelli sportivi. Intanto arriva in Alfa Romeo un nuovo progettista, Vittorio Jano, portato via dalla Fiat dietro suggerimento di Enzo Ferrari, destinato ad affiancare e poi prendere posto di Giuseppe Merosi. Da qui in poi è un susseguirsi di innovazioni motoristiche, sviluppate in segreto dietro i muri del Portello, dalla P2 che apre l’album delle icone Gran Prix, con il suo motore 1987 cc. A 8 cilindri, con due alberi a camme in testa a carburatori e con alimentazione forzata con il compressore Root, fino a produrre 140 CV e poi 175 CV e a regimi di rotazione elevati per il periodo.
10 Altra creatura dell’ing. Jano è la 1750 cc. a 6 cilindri che viene sviluppato sia sui motori da corsa che sui modelli commerciali del 1929, essa entra nella leggenda con la vittoria della Mille Miglia del 1930 con T. Nuvolari dopo una lunga “cavalcata” notturna a fari spenti. Dai sei cilindri si passa a gli 8 che sposano anche eleganti carrozzerie cabriolet e coupé. Secondo molti la massima espressione si ha con la 8C 2900 indiscussa protagonista delle corse nella seconda metà degli anni trenta, ma anche nelle versioni commerciali con carrozzeria Touring, ritenute dagli appassionati un capolavoro d’arte. Nel 1938 é l’anno in cui Vittorio Jano lascia il posto a Gioachino Colombo. Ancora una guerra, la Seconda Guerra Mondiale, fa rivedere ancora una volta i piani industriali, per esigenze belliche ¾ della produzione Alfa si concentra sull’aviazione. Presso il laboratorio metallurgico del Portello viene realizzata una lega particolarmente leggera, il Duralfa, che serve per la produzione di bielle, eliche, pistoni, teste, cilindri e motori stellari. Nel nuovo stabilimento di Pomigliano d’Arco e Acerra, vengono creati centri di produzione di motori avio sia per la Regia Aeronautica sia per aziende private. La ripresa post bellica diventa assai dura, ma l’Alfa poteva contare su una produzione rimasta viva, con una 8C che nel 1947 vinceva la Mille Miglia, ed una famiglia di 6C curata ed aggiornata su cui si cimentarono i famosi stilisti dell’epoca , quali Castagna,, Farina, Ghia … Prendiamo ad es. la 6C 2500 SS (Super Sport) “Villa d’Este” l’opera d’arte della Touring, la quale dopo una serie di bellissimi esemplari completa la saga con un coupé che viene acclamato vincitore al concorso di eleganza del 1949 di Villa d’Este, da cui prende il nome. E’ obbligatorio menzionare i fenomeni 158 e 159 che offriranno al Portello i primi due campionati mondiali della moderna Formula 1, nel 1950 con Nino Farina e 1951 con Fangio. A detta di Fangio, pilotare questo 8 cilindri era come “tenere fra le mani uno Stradivari”. Sul mercato arriva il 1900 ( la prima Alfa Romeo costruita con scocca integrale in catena di montaggio). Doveva puntare al mercato crescente di auto medie, ma con la caratteristica del temperamento sportivo, complice, il suo bialbero a valvole in testa; viene presentata come “l’auto per la famiglia che vince le corse” e a rafforzare l’icona alfista ci pensa le versioni TI e Sprint, dalle forme compatte e la sveltezza del motore a 4 cilindri. A prendere l’eredità della Sprint ci pensò la Giulia GT che di fatto ripropose l’immagine della “Giulietta Sprint” del 1963 con la peculiarità di avere spazio per 4 persone, tutto delineato dalla magica matita del giovane Giorgetto Giugiaro, che in all’epoca lavorava alla Bertone. Nel 1966 le luci si accendono su un’altra icona “il Duetto” o meglio la Giulia 1600, la cui saga proseguì per 27 anni. Negli Anni ’60 e ’70 si aprì una pagina particolarmente inedita, quella dell’Alfa Sud, che lasciò non poco smarriti i puristi dell’Alfa Romeo, abituati alla trazione posteriore. Infatti il nuovo modello costruito nel nuovo stabilimento a Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli, era innovativo e compatto, era motorizzato con motori da 1200cc. e 1500cc., ma aveva la trazione anteriore. A gli inizi le commesse furono stentate, poi andò via via crescendo con i continui aggiornamenti e migliorie che il modello riceveva, tuttavia i numeri rimasero al disotto delle aspettative. Nel 1972 debutta l’Alfetta che prende il nome dal modello monoposto campione del mondo. Vettura moderna vuoi per le sospensioni a barre di torsione e ponte De Dion assemblato in blocco al cambio e al differenziale. Particolare interesse ebbe la 75 approntata per il 75° anniversario della casa, 1985, uno status symbol di berlina sportiva, lo spirito d’atleta ha abbracciato tutta la gamma raggiungendo il picco con il quadrifoglio verde V6 e il 1.8ì Turbo Evoluzione, venduta in solo 500 esemplari, praticamente “pronti gara”, parallelamente venne sfruttata l’idea per il mercato americano presentando l’America con motore V6 da 3000cc. Nel 1986 avviene un passaggio epocale per le sorti dell’Alfa Romeo, viene acquisita dalla Fiat, a cui viene dato il merito di realizzare la 164 ammiraglia di spicco sviluppata sullo stesso pianale della Croma e Lancia Thema. Vanta una personalizzazione sapiente ottenuta dai moderni motori Twin Spark che danno a parità di categoria maggiore potenza con scarsi consumi. Il suo ciclo continuerà fino al 1997.
11 L’auto dei record arriva nel 1997 con la 156. Il lavoro del Centro Stile è stato lungo, laborioso e faticoso, ma una berlina che sembra una coupé non si era ancora vista, si presentava con due sole portiere, all’apparenza,le aperture delle altre due erano camuffate sul giro porta a filo della cornice dei montanti posteriori. Subito eletta Auto dell’anno nel 1998. Ebbe altre affermazioni come il motore Diesel Common Rail UNIJET nel 1997e poi Multijet nel 2002, anche il cambio robotizzato Selespeed nel 1999 o il motore a Benzina a iniezione diretta JTS nel 2002… questo ed altro hanno fatto in modo di far raggiungere il traguardo di mezzo milione di esemplari. Per immergerci nell’era a noi più vicina, ecco che arriva la 8C una coupé che debutta nel 2006 al Salone di Parigi rispolverando un nome mitico, appunto 8C. In un primo momento nasce come Concept presentata nelle grandi manifestazioni mondiali, compresa Villa d’Este, per poi essere costruita in 500 esemplari tutti venduti e chi ha “potuto” sicuramente ha messo le mani su un prodotto validissimo per la motorizzazione, un cuore da 8 cilindri (8C) a V 90° e una cavalleria di 450 CV con 4691cc. con cambio in blocco al differenziale tipo translake, sospensioni a quadrilateri con bracci in alluminio forgiato e puntone supplementare per il controllo della convergenza, dischi forati e cerchi ruote da 20’ oltre all’ultima edizione“Giulietta” anch’essa evoca un nome del passato, ma è modernissima e intrigante disegnata dallo stesso Centro Stile dell’Alfa Romeo, sicuramente anch’essa diverrà un punto di riferimento nel suo segmento… ma questa è un’altra storia, una storia moderna. Per ritornare alla lunga collaborazione della Alfa Romeo con la “premiata ditta” Bertone, oggi Centro Stile Bertone dall’atelier con la collaborazione dello stilista M. Robinson esce un prototipo dal nome di un rapace “Pandion” che ha avuto le lodi dalle maestranze Fiat, Marchionne (A.D.) e Montezemolo Presidente della stessa, facendo dimenticare in parte le vicende avverse degli ultimi tempi della Bertone.
Alfa Romeo - L'Evoluzione Dal 1910 al 1915 Il logo Alfa Romeo contiene due simboli di Milano: il serpente della famiglia Visconti su campo blu chiaro, e la croce rossa su campo bianco, circondati da un cerchio con le parole ALFA-MILANO. Sui modelli costruiti dal 1910 al 1915, il diametro esterno del campo era 65 mm, e le parole ALFA e MILANO erano separate da due figure di nodo a forma di otto.
Dal 1915 al 1925
Dal 1946 al 1972
Quando la monarchia fu abolita ed il paese divenne una repubblica, i simboli della dinastia Savoia furono sostituiti da due linee a forma di onda ed il diametro dello stemma ridotto a 54 mm. Nel 1950 è stato introdotto un nuovo emblema in ottone verniciato con lo stesso diametro. Nel 1960 lo stesso stemma divenne in plastica.
Quando Nicola Romeo acquistò la compagnia il logo divenne un piccolo cerchio metallico contenente le parole: ALFA ROMEO MILANO. Da quando e stato costruito lo stabilimento ALFASUD a Pomigliano D’Arco la parola MILANO non è più apparsa sullo stemma, mantiene comunque i due simboli Milanesi sormontati dalle parole ALFA ROMEO.
Dal 1972 al 1999
RADUNI 2010 “LE ICS NEL BAROCCO IBLEO”
12
Il sedicesimo raduno del Club Nazionale X1/9 che si è svolto in Sicilia dal 08/07/10 al11/07/10, ha toccato l’estremo lembo della Sicilia sud orientale, visitando i luoghi dove sono presenti i resti, ancora incontaminati, del Barocco Siciliano. Si è visitato il Barocco della Val di Noto, il cui fiore all’occhiello è proprio “Noto” con la sua cattedrale e i vari palazzi nobiliari che fanno da contorno; poi Ragusa Ibla, Modica, Ispica, Pozzallo e Scicli, la cittadina che ci ha ospitato e luogo di riferimento. Scicli, si presenta con il suo “salotto buono”, la spettacolare Via Mormino Penna nel cuore della cittadina con le sue chiese e palazzi nobiliari quale il Palazzo Spadaro-Conti- Papaleo e Bonelli, poco distanti dal palazzo Beneventano, ritenuto una delle massime espressioni del Barocco siciliano che contribuisce a rendere tutto ciò “Patrimonio Mondiale dell’Umanità “ dall’Unesco. Il riconoscimento dell’Unesco è motivato dal fatto che Scicli ha partecipato insieme alle altre città della Val di Noto alla grande ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 1693. Oltre ai monumenti storici vi sono delle opere all’interno delle chiese di notevole rilevanza storico culturale, i dipinti del Pascucci (chiesa madre), la deposizione di Mattia Petri (S. Bartolomeo), nella chiesa del Carmine è ospitata un’iconografia senza precedenti in Italia, si tratta del Cristo di Burgos un crocefisso con veste bianca chiaroscura merlettata, lo stesso soggetto si trova nella chiesa madre di Burgos in Spagna. Scicli non è solo palazzi e monumenti, ma vanta delle tradizioni folcloristiche non presenti in altre parti d’Italia, come la “cavalcata di San Giuseppe”, durante il quale sono adornati con la violacciocca (tipico fiore locale) i cavalli di grossa stazza. Le cavalcature degli animali sono “ricamati” con questi fiori facendone una sorta di vestiario particolare fino a farli pesare anche qualche quintale. A Pasqua vi è la manifestazione della “festa dell’uomo vivo”, a cui anche un noto cantautore dei nostri tempi (Vinicio Capossela) ha dedicato una canzone. Non meno importante è la rievocazione storica della battaglia di liberazione dai saraceni, con la Madonna delle Milizie; storia che ha colpito lo scrittore illustre Elio Vittorini. Per le naturali particolarità paesaggistiche spesso ritroviamo gli esterni ed anche gli interni su set di riprese cinematografiche, ultimo in ordine di tempo le riprese della fortunata serie di Camilleri, “il Commissario Montalbano” la cui Vigata non è altro che Scicli, ed il commissariato, il Palazzo di città. Per il raduno gli equipaggi sono stati accolti il giovedì pomeriggio, per svolgere le formalità dell’iscrizione ed i consigli da eseguire lungo i vari percorsi. Le giornate sono state soleggiate a volte anche troppo, ma la calura non ci ha spaventato. Nella prima tappa si è visitata la cittadina di Pozzallo con la sua Torre dei Conti Cabrera, di seguito la cittadina di Ispica per visitare la chiesa Bizantina e la Cava d’Ispica con il mulino ad acqua, fino a toccare e parcheggiare nella cittadina di Noto. Dopo aver gustato a pranzo prodotti tipici del luogo, la guida turistica ci ha fatto ammirare e conoscere le bellezze paesaggistiche del luogo.
<<<<<<< NOTO >>>>>>
13 La seconda tappa ci ha portato sulla strada (famosa per la cronoscalata automobilistica) che porta a Chiaramonte Gulfi per visitare i suoi musei e palazzi, di seguito visita e pranzo a Ragusa Ibla. Nel pomeriggio una “sorpresa” per gli appassionati della X1/9. Una breve passeggiata ci ha portato verso la casa di un noto pilota degli anni settanta, Salvatore Di Giacomo, che accogliendoci nella sua dimora con entusiasmo e garbatezza ci ha mostrato ciò che ogni icsunonovista sogna: la X1/9 1300 Dallara icona che ha saputo battere sia su pista, sia nelle cronoscalate le migliori auto del tempo Porche e Ferrari comprese etc. L’auto “dorme”su un terrazzo una specie di salotto, circondata da cimeli storici, come coppe (una parte), fotografie e quant’altro che fanno capire di un passato agonistico di grande entità. In quest’occasione abbiamo sentito il “ruggito della Belva” che languiva da diversi mesi. Che spettacolo ! Il viaggio è proseguito per Punta Secca, località anch’essa set delle avventure del Commissario Montalbano. La terza ed ultima tappa, ci ha portato alla visita della cittadina che ci ha accolto, Scicli. Nella mattinata esposizione delle auto sulla Piazza Italia e gioco d’abilità a cronometro, di seguito breve viaggio per Donnalucata, in questo luogo pranzo in un ristorante sul mare. Durante il pranzo intervento del nostro presidente. Dopo un breve cenno per ringraziare gli intervenuti, ha passato la parola al delegato ASI, nostro amico il sig. V. Veninata che in via ufficiosa ci ha comunicato la notizia che si attendeva da parecchio tempo: Il Club Nazionale X1/9 è entrato nella Federazione A.S.I. …. Applausi e grande emozione per tutti. Forse qualcuno aveva capito, e la certezza gli ha dato maggiore contentezza. Un raduno da ricordare in tutti i sensi in un crescendo d’emozioni, e di questo dobbiamo solo ringraziare la X1/9 che riesce ad unirci ed emozionare, come sempre.
<<<<< CHIARAMONTE GULFI
ISPICA >>>>
RAGUSA CON SALVATORE DI GIACOMO <<<<< >>>>>
14 MANIFESTAZIONE
“FINALMENTE A. S. I.” Dal primo luglio 2010 il Club Nazionale X1/9 è entrato nella Federazione A.S.I. la massima espressione in materia di auto storiche in Italia, per cui si doveva festeggiare questa “bella novità” entro l’anno corrente . A settembre si è riunito il direttivo per decidere la data l’unico problema il tempo molto risicato. Poco tempo a disposizione si diceva per “confezionare” la manifestazione che in data 09-10 ottobre c.a. il Club Nazionale X1/9 ha fatto in Sicilia nella provincia di Enna e in Catenanuova (EN) sede del Club. Dicevo poco tempo, non a caso, infatti eravamo reduci del bel raduno nazionale di Luglio, “LE ICS NEL BAROCCO IBLEO”, che ha avuto grande partecipazione di auto, per cui nulla faceva sperare per la riuscita, eppure c’è stata una media di 20 auto al giorno ed è bastata la solita buona volontà che nei momenti di maggior rischio mette in moto la grande convinzione che deve “funzionare a tutti i costi”. Il titolo dato alla manifestazione “FINALMENTE A. S. I.” non è stato messo a caso, proprio per la lunga attesa per entrare in Federazione fino al limite della pazienza, quasi ad arrivare alla rinuncia, FINALMENTE c’è stata una svolta e con soddisfazione che il Club Nazionale X1/9 ha voluto fare questa manifestazione. L’unico elemento negativo, dove potevamo solo sperare che andasse bene era il tempo meteorologico. Invece … Da Lunedì a giovedì bel tempo, il venerdì tempo cambia, e sabato ….? Appuntamento al circuito di Pergusa ore 09.00. Una giornata da dimenticare. Si arriva in circuito la visibilità è scarsa tra 20 e 40 metri, con una pioggia fine e a volte più copiosa che ci accompagna per tutta la giornata. A poco a poco le auto arrivano se ne contano 15, che poi aumentano nell’arco della giornata. Ospite d’eccezione un’auto di un nostro caro amico N. Fiorello, la sua Mc Laren Manta P8 auto di alto spessore sia motoristico sia per il curriculum agonistico negli anni settanta, purtroppo vista la scarsa visibilità è rimasta inoperosa, ma in bella mostra sul suo carrello. Si attende che il tempo volga al meglio,… nulla da fare. Si decide comunque di entrare in pista e come nelle migliori gare di GP, in testa (quella del presidente) con frecce di emergenza accese per la gravità e il pericolo circostante si avvia la colonna in soli tre giri che sembravano interminabili. Infatti per la scarsa visibilità si era costretti ad andare piano, molto piano. Si organizza una prova di abilità di slalom fra i birilli e di velocità, che dà ai partecipanti la carica giusta, per esorcizzare il brutto tempo. Alle ore 12,45 la polizia urbana di Enna arriva in circuito per scortarci in un lungo giro panoramico che da Enna Bassa porta al Castello di Lombardia ad Enna in una strada in salita e ricca di tornanti, che in una giornata soleggiata avrebbe dato una importanza diversa sia al paesaggio circostante sia all’habitat ideale per la X1/9, appunto, le curve.
15 Alle 13.30 siamo tornati a Pergusa per pranzare. Alle 16.00 circa di nuovo ad Enna e dopo aver parcheggiato le auto in P.za San. Francesco siamo andati nella “Sala Cerere” luogo che in altri tempi era la sede della Pretura, oggi è la sede dove si svolgono conferenze di vario genere, nel caso nostro volevamo lasciare l’impronta del nostro passaggio sul tema delle “Auto Storiche Oggi” Alla conferenza sono intervenuti l’Assessore al Turismo di Enna, cortese e accogliente che ci invita per una manifestazione in altra data, sperando in una giornata meno “umida”. Il nostro Presidente del CN X1/9 legge ciò che meglio esprimeva la sua emozione cercando di raccontare parte della storia del Club Nazionale per meglio far comprendere agli astanti chi siamo e cosa ci prefiggiamo per il futuro. Il consigliere A.S.I. sig. G. Di Mauro ci ha onorato con le sue impressioni positive sul nostro club e l’amico N. Fiorello sempre impegnato in questioni umanitarie, ha dato il suo apporto pro club. Alla fine, in un battimani generale, ci siamo preparati per il rientro in una corsa autostradale che ci porta a Catenanuova dove ha la sede il club. Il tragitto man mano che ci allontanavamo da Enna diventava rassicurante la nebbia l’avevamo lasciati agli ennesi. In arrivo a Catenanuova, dopo aver sistemato la colonna d’auto nel parcheggio a noi dedicato si fa ingresso nel bar-ristorante Daidone, famoso per i suoi esploit dolciarie a personaggi importanti (Vip), per un rinfresco a noi dedicato e poi cena. Il giorno successivo, la Domenica, non proprio soleggiata, ma senza pioggia. Il paese viene “svegliato “ dal ruggito del grande motore della Mc Laren Manta P8 che il nostro amico Nino ha portato con sé, guidata però dal suo meccanico. Il mostro meccanico pur non in pista ben si muove per le strade, sembra quasi un’auto “normale”, se non fosse per la sua livrea sgargiante e la linea appuntita, e soprattutto dal rumore assordante al disopra dei decibel consentiti. Nella mattinata si svolge una prova di regolarità nella parte alta del paese. Alle 13.15 pranzo a base di pesce, con spumante e torta dedicata per festeggiare la manifestazione e alla fine saluti. Forse unico disappunto il tempo piovoso che non ci ha fatto gustare la Manifestazione appieno .
16 CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO Spesso ci viene chiesto come operare sul circuito di raffreddamento e come funziona. E’ quella parte tecnica – idraulica che permette di mantenere la temperatura di esercizio adeguatamente costante affinché il motore possa lavorare anche sotto sforzo e impedendo di mandarlo in surriscaldamento. Il circuito di raffreddamento, così chiamato, è composto da un radiatore o polmone dove circola un liquido, in passato acqua, oggi un liquido composto da acqua e antigelo in percentuale, a secondo le latitudini e da un motorino elettrico che muove una ventola di adeguata misura che funziona per mezzo di un termostato tarato a 90– 95° (inizio funzionamento) nelle nostre auto fino ad un massimo 98 -100° , ma che normalmente non va oltre se la manutenzione è adeguata, e infatti occorre periodicamente controllare che i manicotti di gomma sia nel vano motore che nelle vicinanze non presentino screpolature; la vaschetta di espansione non abbia crepe e il tappo non abbia la guarnizione "ricotta" a causa del calore e del tempo , si consiglia di tenere all'interno del circuito il liquido refrigerante , perché non provoca ruggine e non intasa il circuito di calcare. Controllare che il "polmone" ossia il radiatore sia libero da intasamenti e non sarebbe male farlo pulire periodicamente. Quindi occorre che all’interno del circuito non ci sia aria, questa non favorisce lo scambio di calore, anzi porta il motore a sovratemperatura e quindi all’ebollizione. Es. di come eseguire lo spurgo dell’aria.
17 POSTER
CREAZIONI CN X
18 FOTO ISPICA > < NOTO POZZALLO >
CHIARAMONTE GULFI >
RAGUSA “DA MISTER ICS” S. DI GIACOMO >>
< DONNALUCATA >
< “ FINALMENTE A.S. I.” >
19
FOTO
20 RINGRAZIAMENTI E …. NEWS In questa occasione fare i ringraziamenti non è solo un dovere, ma è soprattutto un piacere dettato dal fatto che le persone che sono state vicine hanno saputo dare il meglio. In ordine di tempo si RINGRAZIA: Il sig. Carlo Mensa e il sig. Di Mauro Giuseppe che hanno saputo consigliarmi e suggerirmi come gestire certe situazioni riguardo le auto di interesse collezionistico, la loro pazienza mi ha dato forza e coraggio a continuare data la mia inesperienza. Il caro amico sig. Nino Fiorello che nelle sue lunghe e piacevoli telefonate internazionali cercava di aiutarmi a continuare ciò che avevo intrapreso ridandomi la giusta carica/fiducia che a volte sembrava sparire. Il caro stimato sig. Vito Veninata che ha dato il massimo della sua presenza nell’aiuto perché il nostro club avesse la giusta considerazione e collocazione in seno alla Federazione A.S.I. . Un particolare ringraziamento va a tutti i componenti del Direttivo che con tenacia mi hanno aiutato a non desistere. E poi a tutti coloro che hanno partecipato ai raduni, la loro presenza ha reso piacevole gli incontri. Questo era il 2010 !
NEWS… prossimi incontri Il prossimo anno 2011 si prospetta un incontro internazionale a calendario A.S.I. ai primi di Luglio porterà il Club Nazionale X1/9 in terra d’Abruzzo con la gradita compartecipazione di Luciano Di Fulvio e il suo Team che ci accompagnerà nelle sue escursione pistaiole e nello stesso visitare i luoghi ameni dell’Abruzzo anche in compagnia degli amici della vicina Svizzera. Ancor prima il 19 e il 20 Marzo “la cavalcata di S. Giuseppe”, mentre sul finire dell’anno “tutti in pista” al circuito di Racalmuto (AG), tutte a calendario A. S.I. Nello stesso si sta cercando di organizzare con l’X 1/9 Car Club Registro Italia e gli amici icsunonovisti piemontesi l’incontro clou per il 2012 che porterà le X1/9 a festeggiare il quarantennale alla Stile Bertone a Caprie (TO), il tutto sotto la super visione della Stile Bertone. Si ringraziano i nuovi soci che nel 2010 allargato la famiglia del CN X 1/9 tra cui: Coco Carmelo, Mancinelli Giacomo, Gazze’ Francesco, Messina Antonino, Bennici Biagio, Fronterré Vitaliano. (ordine puramente casuale) D’ora in avanti il logo del CN X1/9 sarà in “buona compagnia” del logo dell’A.S.I.
Direzione e sede del club : P.za Otto Marzo, 6 ; 94010 Catenanuova (EN) Tel/Fax: 0935 75472; cel. 340 8000 968 ; e-mail:
[email protected] ; web-site : www.x19.it Direttore responsabile: Ottavio S. Privitera