DA GIOVEDI 10 A DOMENICA 13 GENNAIO DURATA 4 GIORNI / 3 NOTTI
PARIGI E RAFFAELLO
Continua il nostro itinerario alla scoperta delle capitali d’Europa: dopo Atene, Istanbul, Lisbona, Londra, Budapest voliamo questa volta a Parigi. Parigi città eterna, Parigi in movimento, Parigi da scoprire o riscoprire: un viaggio in questa città non risulta mai banale per le infinite sollecitazioni culturali che ci infonde questa capitale del mondo. L’itinerario che Flumen vi propone, tra cattedrali, musei sensazionali e quartieri caratteristici è alla ricerca dell’anima di questa incredibile città, con la grande opportunità di visitare una della mostre attualmente più importanti al mondo dedicata al nostro Raffaello. _______________________________________________________________
PROGRAMMA DEL VIAGGIO 10 gennaio, giovedi, Roma-Parigi: NOTRE DAME, LA SAINTE CHAPELLE, TOUR EIFFEL
In mattinata partenza per Parigi da Roma Fiumicino (orario da definire). Trasferimento in città e sistemazione in hotel. Il nostro incontro con Parigi inizierà dal suo cuore: l’Île de la Cité, con la cattedrale di Nȏtre Dame e la Sainte Chapelle. Alla fine della giornata ci sposteremo alla Tour Eiffel che, illuminata e affascinante, ci permetterà di avere, letteralmente, Parigi ai nostri piedi. L'Île de la Cité è una delle due isole fluviali della Senna (l'altra è l'Île Saint-Louis), centro di Parigi, dove la città medievale fu rifondata e in un certo modo costituisce l'equivalente parigino dell'Isola Tiberina a Roma.
Per via della sua posizione strategica per oltrepassare la Senna, l'Île de la Cité ha ospitato fin da tempi antichi insediamenti umani. Secondo taluni studiosi l'isola sarebbe stata la sede della piccola tribù celtica dei Parisii (da cui il nome della futura città), anche se le prime tracce archeologiche risalgono all'epoca della città romana, Lutetia. L'isola fu poi sede della corte merovingia e capitale del regno di Neustria, mentre nel VI secolo il re Childeberto I diede avvio ai lavori della cattedrale di Santo Stefano nell'area in cui in seguito sorgerà la cattedrale di Nȏtre-Dame. Per tutto l'alto medioevo l'Île de la Cité fu così il centro politico e religioso di Parigi. La Tour Eiffel, fu chiamata così dal nome del suo progettista, l'ingegnere Gustave Eiffel, che costruì anche la struttura interna della Statua della libertà. La struttura, che con i suoi 324 m è la più alta di Parigi, venne costruita in meno di due anni, dal 1887 al 1889; sarebbe dovuta servire da entrata all'Esposizione Universale del 1889, una Fiera Mondiale organizzata per celebrare il centenario della rivoluzione francese. Inaugurata il 31 marzo del 1889, fu aperta ufficialmente il 6 maggio dello stesso anno, dopo appena 2 anni, 2 mesi e 5 giorni di lavori. Trecento metalmeccanici assemblarono i 18.038 pezzi di ferro forgiato, utilizzando 2 milioni e mezzo di bulloni (che furono sostituiti, durante la costruzione stessa, con rivetti incandescenti). Considerate le condizioni di sicurezza esistenti a quell'epoca, è sorprendente osservare che “solo” un operaio abbia perso la vita durante i lavori del cantiere (e durante l'installazione degli ascensori). La torre è alta con la sua antenna 324 m (le antenne della televisione sulla sommità sono alte 20 m), pesa circa 8 000 tonnellate, ma le sue fondamenta discendono di appena 15 m al di sotto del livello del terreno. Per 40 anni è stata la struttura più alta del mondo. Per il suo mantenimento servono anche 50 tonnellate di vernice ogni 7 anni. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della Torre Eiffel può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo (sino a 15 cm più alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.
Pranzo libero, cena in hotel 11 gennaio, venerdi: UNA GIORNATA AL LOUVRE CON RAFFAELLO
Oggi passeremo la nostra giornata in una delle cittadelle della cultura più importanti del mondo: il Louvre. La collezione del Museo del Louvre comprende oltre 380.000 oggetti e opere d'arte. Sono in esposizione permanente 35.000 opere, scelte dai curatori delle sue otto sezioni, ed esibite nei 60.600 m² a loro dedicati. Secondo il Resoconto Annuale del 2005 i pezzi di proprietà del museo si dividono come segue: 100.000 pezzi di archeologia mediorientale 50.000 pezzi di archeologia egizia 45.000 pezzi di archeologia greca, etrusca e romana 10.000 pezzi di arte islamica 6.550 pezzi di sculture 20.704 pezzi di arti decorative 11.900 pezzi di dipinti 183.500 pezzi di stampe e disegni Il vanto del museo è la sua raccolta di 11.900 dipinti (6.000 in esposizione permanente e i rimanenti conservati in deposito), che rappresenta la seconda più grande collezione di arte pittorica del mondo dopo quella del Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo in Russia. Il Louvre è il museo più visitato al mondo.
“Raphael, les derniéres années, une retrospective exceptionnelle sur les années de maturité du maitre italien" , è il lungo titolo della grande mostra che il Louvre e il Prado dedicano a Raffaello Sanzio e che arriva a Parigi dopo esser passata per Madrid. Un centinaio di opere, molte delle quali appartenenti alle collezioni dei due musei organizzatori, altre in arrivo da una quarantina di collezioni diverse, sono presentate in un percorso cronologico che segue l’attività del maestro di Urbino nella sua ultima stagione, gli anni degli splendori romani, quelli che vanno dall’inizio del pontificato di Leone X (1513) fino alla morte, nel 1520. Non mancano i capolavori famosi come la pala di Santa Cecilia della Pinacoteca di Bologna o il Ritratto di Baldassare Castiglione, del Louvre “gli occhi azzurri più belli della storia dell’arte” e poi una selezione di opere dei discepoli e collaboratori: da Giulio Romano (c. 1499-1546) a Giovanni Francesco Penni (1488-1528), che, sotto lo stretto controllo del maestro, parteciparono attivamente alla realizzazione delle ultime commesse. Parte della mostra si concentra sulla produzione effettuata dal genio al di fuori delle mura vaticane, opere molto spesso gravate da difficili attribuzioni. Tra le stelle gli otto capolavori, otto tavole trasferite su tela in epoca napoleonica, ospitati al Prado, come lo Spasimo di Sicilia, del 1517, oggetto di recenti restauri, in arrivo a Madrid “dai domini spagnoli dell’Italia meridionale”. In mostra anche una copia della Trasfigurazione realizzata da Giulio Romano; l’originale, incompiuta, è l’ultima opera di Raffaello, quella che fu esposta nella sua camera ardente. L’aveva commissionata nel 1516 il cardinale Giulio de’ Medici dando vita a una sorta di competizione tra i due più grandi pittori attivi in Roma, Raffaello e Sebastiano del Piombo (allievo di Michelangelo), ai quali chiese una pala ciascuno da destinare alla cattedrale di Narbonne, la sua sede vescovile. Dopo aver seguito Perugino, ammirato Leonardo da Vinci, osservato Michelangelo, guardato le statue antiche a Roma, Raffaello raggiunge in quei sette anni compresi tra il 1513 ed il 1520 la perfetta padronanza della sua arte, fondata su un innato senso di equilibrio. Ha il dono di un’immagine armoniosa, e al tempo stesso forte e chiara, anche se dietro questa apparente semplicità si nascondono studi approfonditi di ogni dettaglio e un importante lavoro di ricostruzione che “non ha paura di aumentare la misura della complessità”, dice. In questo periodo il lavoro principale di Raffaello è composto da affreschi (che rivivono in mostra attraverso i disegni preparatori delle “stanze” del Vaticano), pale d’altare, dipinti di devozione privata (le Madonne), ritratti. E se le pale d’altare sono il perfetto esempio della volontà di Raffaello di sconvolgere gli schemi tradizionali, introducendo un linguaggio drammatico frutto di una ricerca narrativa che è ricerca dell’espressione delle passioni, i quadri più piccoli delle sue Madonne seducenti, dolcissime, eleganti, hanno contribuito a far dimenticare ai posteri che il pittore ha rivoluzionato l’arte del ritratto. Nei ritratti ufficiali, quelli affidatigli dagli illustri committenti prevale infatti l’attenzione per l’esecuzione pittorica e l’idea che potrebbero essere stati affidati alla bottega, ma al contrario, i ritratti degli amici o dei parenti testimoniano una straordinaria acutezza psicologica nella resa della personalità del modello. Le rappresentazioni eccezionali come appunto Baldassare Castiglione, il Ritratto enigmatico con Giulio Romano, probabilmente l’ultimo ritratto dipinto dal maestro (entrambi a Parigi, Museo del Louvre), La Velata (Firenze, Galleria Palatina) e Bindo Altoviti (Washington, National Gallery of Art) mostrano tutta la modernità e lo “sguardo psicologico” del genio rinascimentale.
Pranzo libero, cena in hotel. 12 gennaio, sabato: A PASSEGGIO CON GLI IMPRESSIONISTI. TESORI NASCOSTI DEI MUSEI PARIGINI: L’ORANGERIE E IL MUSEO MARMOTTAN
Questa nuova giornata parigina la passeremo in compagnia degli Impressionisti, guidati da Monet. Visiteremo l’Orangerie e il Museo Marmottan. Il Musée de l'Orangerie è ubicato nell'arrondissement 1, nella zona sud-ovest del Jardin des Tuileries,
lungo la Senna. Come la denominazione stessa suggerisce, il museo ha sede in una orangerie, termine indicante una struttura annessa ad una villa o palazzo importante, tipicamente una serra o comunque un luogo dove un tempo venivano conservati alimenti per l'inverno, in modo particolare le arance; l'orangerie, in questo caso, è una vecchia serra, un vecchio deposito del Palazzo delle Tuileries, palazzo che fu distrutto nel 1871 durante il periodo della Comune di Parigi. La costruzione dove ha sede il museo risale al 1853, al periodo del Secondo Impero sotto Napoleone III, e prese vita da un progetto dell'architetto Firmin Bourgeois. Il museo fu inaugurato nel 1927. Il Musée de l'Orangerie ospita principalmente opere di pittori impressionisti e post-impressionisti, dipinti di artisti di fama mondiale del calibro di Claude Monet, Pablo Picasso, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne e Amedeo Modigliani. Il nome di Claude Monet assume particolare rilievo nel contesto del museo, in quanto il grande pittore, nel 1920, scelse l'orangerie del Giardino delle Tuileries per accogliere il ciclo delle Nymphéas (Ninfee), ossia una serie di dipinti sulle ninfee del giardino della sua tenuta di Giverny, in Normandia, posti in successione in modo tale da formare un'unica grande opera con una certa soluzione di continuità. Il numero di tele delle Nymphéas presente nel Musée de l'Orangerie è limitato a 12. La serie conta infatti nella sua interezza ben 250 dipinti circa, di cui 12, lunghi ciascuno circa 4 metri, furono appunto offerti da Monet allo Stato francese, nel 1920, e custoditi nel Museo dell'Orangerie nel 1927, mentre altri dipinti analoghi vennero ospitati nel Musée Marmottan. Fu l'architetto Camille Lefèvre che si occupò della sistemazione delle opere in uno spazio ovale. Il Museo Marmottan Monet, custodisce la più importante collezione di quadri di Monet al mondo: 94 tele, 29 disegni e 8 taccuini; si trova nell'arrondissement 16 della città, nei pressi del Bois de Boulogne. Paul Marmottan diede quindi un grande contributo alla diffusione dell'arte, soprattutto alla diffusione delle arti decorative del Primo Impero di Napoleone, nel cui ambito si diede vita ad una importante collezione di oggetti di artisti quali Hippolyte Bellangé, Jean-Jacques Feuchère, Jacob e Molitor. Furono molti i collezionisti ed i parenti di collezionisti che donarono al Museo Marmottan le opere delle loro collezioni o le opere da loro ereditate. Fra i vari contributi che il museo ricevette in termini di opere d'arte vi furono quello di Madame Victorine Donop de Monchy del 1957, quello del secondo figlio di Claude Monet, Michel Monet, del 1966, e quello di Nelly Duhem del 1987. Nel 1996 il museo potè contare su vari dipinti di Edouard Manet, Edgar Degas, Berthe Morisot e Henri Rouart.. Tra le varie opere donate da Donop de Monchy vi è il dipinto del 1872 Impression, soleil levant, ossia Impressione, levar del sole, il cui titolo diede origine alla parola Impressionismo.
Pranzo libero, cena in hotel 13 gennaio domenica: UNA DOMENICA DA PARIGINI: SACRE COEUR, MONTMARTRE, LE MARAIS
Trascorreremo la nostra domenica visitando due dei quartieri che permettono di respirare a pieni polmoni l’aria di fascino e di seduzione di Parigi: Montmartre e Le Marais. Il quartiere di Montmartre, arrondissement XVIII è il più elevato di Parigi, posto a 130 metri di altezza circa, collocato sulla zona di collina dove si erge la basilica del Sacro Cuore. Il nome del quartiere, Montmartre, deriva da "montagna del martire", dal martirio di San Denis, vescovo di Parigi. La Place du Tertre, graziosa piazza vicino alla basilica del Sacro Cuore, è un luogo frizzante da un punto di vista culturale, pieno di artisti, soprattutto pittori, sin da tempi remoti; basti pensare che qui si ritrovavano artisti del calibro di Renoir, Picasso e Pissarro. In questo quartiere ebbe origine la Comune di Parigi del 1871, una insurrezione di stampo socialista nella quale fu versato molto sangue e a causa della quale fu edificata la chiesa del Sacro Cuore visibile anche da grandi distanze col suo
marmo bianco sgargiante. La fama del quartiere è anche legata alla presenza del famosissimo Moulin Rouge, al confine con l'arrondissement IX Il Marais, arrondissement III, offre un interessante centro architettonico per via dei suoi palazzi risalenti al secolo XVII e per la celeberrima Place des Vosges, luoghi ideali dove rilassarsi in tranquillità, dove scrittori del calibro di Victor Hugo hanno soggiornato e trovato fonte per la loro ispirazione. Il nome Marais deriva dalla natura paludosa della terra della zona in cui i nobili del '500 e del '600 fecero costruire palazzi che tutt'oggi sono presenti. Il quartiere è uno dei più antichi di Parigi, risalente al secolo XII, ed attualmente ospita una importante comunità ebraica fra le tante ivi stanziatesi a partire dal secolo XIII; il quartiere si estende sia in questo arrondissement che in quello successivo, il 4ème arrondissement, ed è circondato dal Municipio, dalla Piazza della Bastiglia e dalla Piazza della Repubblica. La zona è caratterizzata anche dalla presenza di diversi graziosissimi bar e caffetterie che appaiono un po' ovunque tra vie strette caratteristiche, e da un mercato delle pulci. Diversi palazzi residenziali, dimora della nobiltà parigina del secolo XVIII, hanno sede in questo quartiere e sono denominati hôtel particulier, grandi costruzioni di gran lusso.
Pranzo libero, nel tardo pomeriggio partenza per Roma.
______________________________________________________ SCHEDA TECNICA
IL VIAGGIO È CONDOTTO DA …
Dr. Carla Vaudo
Dr. Francesca Virzì
LA QUOTA PREVEDE Pernottamento in hotel categoria 4**** Volo aereo Roma-Parigi-Roma Trasferimenti con pullman privato e con i mezzi pubblici Mezza pensione (le cene) Assicurazione EuropAssistance Sistema di amplificazione Whisper/Vox Assistenza tecnica e culturale durante il viaggio della Dott.ssa Carla Vaudo e della Dott.ssa Francesca Virzì
LA QUOTA NON PREVEDE gli ingressi a monumenti e musei in programma i pranzi eventuali mance le bevande ai pasti tutti gli extra a carattere personale tutto quanto non espressamente riportato alla voce “la quota prevede” QUOTE DI PARTECIPAZIONE A PERSONA EU 980,00 con un gruppo minimo di 15 partecipanti EU 910,00 con un gruppo superiore ai 20 partecipanti EU 840,00 con un gruppo superiore ai 30 partecipanti EU 170,00 supplemento camera singola EU 15,00 quota di iscrizione annuale a Flumen ISCRIZIONE AL VIAGGIO E MODALITÀ DI PAGAMENTO
Per motivi legati alla rapida conferma del volo aereo e dei posti in mostra al Louvre, l’iscrizione al viaggio deve pervenire in Sede quanto prima, possibilmente non oltre il 24 dicembre ai seguenti numeri: 06.45504424 / 347.0509591 oppure scrivendo a
[email protected] ; Le modalità di pagamento, e altre informazioni tecniche, verranno diramate tramite circolare direttamente a tutti gli iscritti. Per confermare immediatamente la prenotazione aerea, all’atto dell’iscrizione andrà subito versata una caparra pari a Eu 150,00 che verrà utilizzata per l’acquisto del biglietto. Tale quota non potrà essere rimborsata a coloro che decidessero successivamente di cancellarsi dal viaggio. Suggeriamo di prenotarsi con largo anticipo a causa dei posti limitati a disposizione in mostra. La partenza del viaggio sarà garantita già con un numero minimo di 15 iscritti Attenzione: per motivi tecnici, il programma nel corso di svolgimento potrebbe subire modifiche nella sequenza delle visite ma non nei suoi contenuti.