Scenari Metropolitani
3 capitolo – SCENARI METROPOLITANI Il Comune di Vigevano si trova al centro di un territorio storicamente ricco di scambi e commerci. L’equidistanza e i collegamenti con Milano, Pavia e Novara hanno contribuito fortemente allo sviluppo economico, artistico e sociale non solo della città ma di tutta la Lomellina. Al moderno sviluppo della città non è comunque corrisposta una eguale crescita delle infrastrutture e dei collegamenti viabilistici, nonostante il territorio contiguo alla città sia attraversato da importanti corridoi di caratura nazionale come l’A4 Torino‐Trieste, l’A7 Genova‐Milano e l’A26 Genova‐Gravellona Toce. Le connessioni tra le Autostrade e Vigevano risultano inadeguate a sostenere il traffico automobilistico di attraversamento e garantire un veloce disimpegno dal centro abitato, tagliando fuori la città dai flussi di affari garantiti dai possibili collegamenti con Milano o l’aeroporto di Malpensa. Inoltre l’asse ferroviario Mortara‐Milano, propulsore dello sviluppo economico a cavallo tra il XIX e il XX secolo, non riesce oggi a garantire un servizio che per qualità, puntualità e frequenza possa diventare una valida alternativa al trasporto su gomma. La conformazione morfologica del territorio rende chiaro come la città soffra di un isolamento strutturale non dovuto a barriere o cause naturali. La separazione da contesti urbani più dinamici è imputabile solo in parte alla forte influenza del Parco del Ticino, il quale ha limitato lo sviluppo di nuovi collegamenti solo negli ultimi anni, mentre il problema ha radici assai più antiche. Senza nulla togliere ai molti meriti attribuibili all’Ente gestore del Parco per la conservazione e la tutela dei caratteri ambientali dell’area del Ticino, occorre valutare come lo stesso abbia inciso sullo sviluppo economico e sociale di Vigevano, che dopo la crisi manifatturiera, stenta ancora a trovare un’identità e un nuovo ruolo. Occorre quindi individuare progetti ed idee capaci di coniugare le esigenze di Vigevano con il rispetto e la salvaguardia del suo territorio, grazie ad una visione collettiva condivisa tra gli Enti locali, la Regione e lo Stato, unita a un’attenta pianificazione, integrata dai necessari interventi di mitigazione e compensazione delle trasformazioni territoriali. Il futuro di Vigevano è legato alla sua accessibilità ed in particolare alle connessioni stradali e ferroviarie con l’area milanese e con l’Aeroporto di Malpensa. Nel presente documento sono quindi elencate le infrastrutture necessarie a implementare l’accessibilità verso e dalla città, la cui realizzazione non dipende direttamente da Vigevano ma anche dai rapporti e dalle pressioni che il Comune instaurerà con la Provincia, la Regione e Reti Ferroviarie Italiane. Inoltre la recente vittoria italiana che ha permesso a Milano di ospitare l’Esposizione Universale EXPO 2015 (in località Rho‐Pero) rappresenta un’ulteriore possibilità di sviluppo che Vigevano deve sfruttare per potenziare il suo ruolo di città d’arte ricca di storia e di capolavori urbanistico‐architettonici.
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Scenari Metropolitani – Quadri infrastrutturali
3.1 Quadri infrastrutturali La città di Vigevano, per la redazione del nuovo PGT, dovrà tenere conto delle disposizioni date da due fondamentali strumenti di scala vasta: il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Pavia (PTCP) e il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Lombardo della Valle del Ticino (PTC Ticino). I due strumenti, approvati prima del 2005, hanno già influenzato le scelte del PRG vigente e andranno a incidere anche sulle nuove strategie e sui progetti delineati dal PGT. Per quanto riguarda la Provincia di Pavia, il PTCP ha inscritto il Comune di Vigevano all’interno di due ambiti territoriali tematici i quali costituiscono sub‐aree del territorio provinciale da interpretare come primi momenti di applicazione di forme di coordinamento intercomunale in funzione dell’evidenza di problematiche territoriali, ambientali e infrastrutturali di carattere strategico. Per ciascun ambito territoriale sono individuati specifici indirizzi programmatici, i quali costituiscono dispositivi di carattere orientativo ed indicativo, riguardano i contenuti relativi allo sviluppo e alle trasformazioni del territorio e sono finalizzati a rendere coerente l’azione di tutti i soggetti con competenze territoriali. Il primo dei due ambiti tematici è denominato “Sistema urbano insediativo dei Comuni attestati sulla direttrice della Vigevanese” (Ambito n. 17). Il secondo ambito verrà discusso nel paragrafo 3.2 ‐ Quadri ambientali. L’Ambito n. 17 comprende i Comuni che attestano i loro sistemi urbani e territoriali lungo la SS 494, direttrice denominata Vigevanese, la quale collega appunto Vigevano a Milano. L’ambito ha come obiettivi la limitazione dell’espansione urbana attraverso il controllo delle tendenze conurbative e il contenimento del consumo di suolo per salvaguardare e valorizzare gli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti. In quest’ambito sono previsti indirizzi specifici per i sistemi urbani quali l’attivazione di procedure di coordinamento delle politiche urbanistiche e di sviluppo degli insediamenti in relazione alla definizione di interventi di viabilità. In particolare per Vigevano il riferimento va alla realizzazione dei collegamenti con l’Autostrada A4 e con la regione aeroportuale di Malpensa 2000. Inoltre sarà utile promuovere progetti per la riqualificazione infrastrutturale, funzionale e insediativa di alcuni assi viabilistici di penetrazione e di attraversamento urbano e lungo la direttrice ferroviaria del Naviglio Grande in direzione Milano. Alcune opere infrastrutturali di livello sovra locale potrebbero aumentare l’accessibilità di Vigevano, esse sono classificabili come operazioni di potenziamento alla scala locale con effetti diretti alla scala vasta. Queste opere sono il nuovo Ponte sul Ticino e il completamento della tangenziale nord già programmata con il PRG 2005 e strettamente connessi tra loro. La realizzazione del nuovo ponte, prevista nell’Accordo di Programma Quadro “Malpensa 2000”, si colloca all’interno dei lavori di adeguamento e potenziamento della SS 494 Vigevanese ed è correlata al progetto di raddoppio ferroviario della linea Milano‐Mortara. Attualmente la linea ferroviaria e la Strada Statale utilizzano lo stesso ponte ottocentesco, 38
Scenari Metropolitani – Quadri infrastrutturali
che a seguito del raddoppio ferroviario, non potrà più ospitare la sede stradale. Il progetto prevede sia un nuovo ponte che servirà esclusivamente la viabilità su gomma (posto a circa 250 metri a valle del manufatto esistente), sia i raccordi con la viabilità ordinaria. La Provincia, sulla base del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 1997 con l’ANAS, ha provveduto alla redazione del progetto preliminare, del progetto definitivo e dello studio d’Impatto Ambientale ed ha proposto di sostituirsi all’ANAS nel ruolo di Soggetto Attuatore, passaggio concretizzatosi nel giugno 2004. Nel giugno 2005 si è conclusa la Conferenza dei Servizi, con l’approvazione del progetto definitivo. Con la realizzazione del nuovo ponte sul Ticino si eliminerà una delle “strozzature storiche” del sistema della mobilità della città e di tutta la Provincia. Questo progetto risulta essere il nodo fondamentale per il completamento del IV e V lotto della tangenziale locale, oltre che per il rinnovamento della linea ferroviaria Milano‐Mortara. Il completamento della tangenziale di Vigevano, formata da due interventi denominati IV e V lotto, è finalizzato a bypassare il centro urbano e ad alleggerire il volume di traffico di attraversamento che attualmente grava sulla SS 494. L’ultimazione dell’opera, già approvata sia a livello locale che a quello sovra locale e già prevista nel PRG 2005, funge da spina dorsale del sistema della viabilità interna e da cardine per i futuri collegamenti della città con i grandi assi di comunicazione circostanti. Il IV lotto collega la circonvallazione esterna direttamente al nuovo ponte sul Ticino, permettendo di scavalcare la ferrovia senza dover entrare in città, creando un collegamento verso Novara e Abbiategrasso. Quest’opera risulta essere quasi completa ad eccezione dell’ultimo tratto ad est nel punto in cui l’infrastruttura passa l’asse ferroviario per collegarsi direttamente al ponte (si veda la tavola QC_10 “Infrastrutture di progetto”). Il V lotto fungerà da collegamento tra la SP 206, proveniente da Novara, e la SS 494 in direzione Mortara che verrà completato entro dicembre 2008. Il progetto prevede l’eliminazione degli attraversamenti a raso della ferrovia grazie ad un ponte sopraelevato che permetterà un collegamento tra Novara e Mortara molto più efficiente. I progetti, parzialmente ricadenti nel perimetro di competenza del Parco del Ticino, sono già stati predisposti per avere misure di mitigazione ambientale atte a compensare le ricadute nella continuità del sistema ambientale locale. Gli effetti negativi saranno minimizzati con opere di rimboschimento capaci di arricchire le capacità biotiche dell’area e di ridurre l’impatto paesistico del nuovo collegamento. Il IV e V lotto sono opere di fondamentale importanza per completare il nuovo collegamento viabilistico che sostituirà il tracciato urbano della SS 494 Vigevanese. In direzione nord‐est, la tangenziale di Vigevano passerà il fiume Ticino con il nuovo ponte, connettendosi, attraverso il potenziamento della Strada Statale, con la tangenziale di Abbiategrasso. Tali opere agevoleranno i collegamenti con Milano e permetteranno di raggiungere più velocemente l’Autostrada A4, il nuovo polo espositivo di Milano (Rho‐ Pero), la bretella di collegamento con l’aeroporto di Malpensa e quindi i nuovi spazi dedicati all’Expo 2015. 39
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Il tracciato ferroviario della linea Milano‐Mortara ha, come già detto, rivestito a cavallo tra il XIX e il XX di Vigevano un ruolo fondamentale quale propulsore dello sviluppo economico e sociale della città. Attualmente tale tracciato risulta essere insufficiente a garantire gli standard minimi qualitativi di frequenza e puntualità dei servizi. Il percorso, ad un unico binario, risulta essere superato e decisamente sottodimensionato se confrontato con i flussi di pendolari che quotidianamente utilizzano la tratta. Da diversi anni sono in fase di studio soluzioni per superare questo problema, in quanto il potenziamento della tratta ferroviaria potrebbe dare nuovo impulso all’economia locale rendendola un luogo ideale per chi deve recarsi giornalmente a Milano. Il recente accordo (aprile 2008) siglato tra Trenitalia e Italfer per il raddoppio dei binari fino ad Albairate, a nord‐est di Abbiategrasso, fa sperare che l’intero progetto possa essere finalmente attuato. Il progetto di raddoppio dei binari ha comunque subito numerosi ritardi a causa dell’opposizione di alcuni Comuni attraversati dall’infrastruttura, disaccordi con le soluzioni adottate per l’interramento dei binari o per l’eliminazione degli incroci a raso. Nel 2002 era stato approntato uno studio di fattibilità che interessava la città di Vigevano nel quale era previsto l’abbassamento del piano dei binari (Studio realizzato dell’Ing. Marco Zanetti). Questa soluzione avrebbe permesso ad un territorio sensibile come quello vigevanese di superare le limitazioni imposte da questa barriera infrastrutturale, che ha sempre diviso in due la città, creando disagi e limitando uno sviluppo omogeneo ed uniforme dell’edificato. Allo stato attuale il tracciato risulta inserito nel tessuto urbano consolidato e costituisce una barriera fisica fra due parti di città densamente urbanizzate. Le ricadute di questo assetto incidono sia sullo sviluppo insediativo della città, sia sulle problematiche relative all’impatto ambientale sull’intorno urbanizzato. D’altro canto, la vicinanza tra la stazione e il centro urbano favorisce l’accessibilità alla rete ferroviaria e lo scambio intermodale e diventa il tema fondamentale di un’area la cui trasformazione assumerebbe una valenza strategica per il ridisegno della viabilità, dei tessuti urbani e delle connessioni ambientali. Il PGT si impegna quindi a riconfermare tale potenziamento inteso come uno dei principali interventi su cui puntare per un rilancio della città. Il territorio comunale di Vigevano non risulta essere direttamente coinvolto in alcun programma infrastrutturale di livello sovra locale, ma potrebbe sfruttare la vicinanza di due grandi opere già in fase di pianificazione. Questa situazione potrebbe avere un duplice effetto positivo: in primo luogo non interessando direttamente il territorio comunale l’impatto che queste infrastrutture avranno sul delicato ecosistema locale sarà ridotto; in secondo luogo tali interventi rappresentano una potenzialità enorme per re‐inserire la città all’interno di una rete di mobilità di maggior rilievo. Le due opere di riferimento sono l’Autostrada Regionale Broni‐Mortara, prevista nei territori dell’Oltrepò, e l’allacciamento viabilistico diretto all’area aeroportuale di Malpensa che dista soli 30 chilometri a nord di Vigevano. 40
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L’idea di realizzare il collegamento autostradale Broni/Stradella‐Pavia‐Mortara nasce nell’ambito dell’attività di partenariato territoriale promossa dalla Regione Lombardia, ed in particolare dal Tavolo Territoriale di Confronto su “Mobilità e infrastrutture in Provincia di Pavia” del luglio 2002. La nuova infrastruttura si pone l’obiettivo di separare, a livello regionale, il traffico di attraversamento da quello locale, creando insieme alla Cremona‐Mantova (l’altra Autostrada regionale prevista) una valida alternativa all’Autostrada A4, e di offrire un servizio e un’opportunità di sviluppo produttivo alle aree dell’Oltrepò e della Lomellina. In particolare, con riferimento alla zona dell’Oltrepò, l’opera è prevista in aderenza alle previsioni programmatiche della Provincia di Pavia che avevano già localizzato e progettato un intervento viabilistico da San Martino Siccomario a Bressana Bottarone con un nuovo ponte sul fiume Po. La tratta dovrebbe avere inizio dall’Autostrada A21 Torino‐Alessandria‐Piacenza, in un punto compreso tra i caselli di Broni/Stradella e Casteggio/Casatisma, collegandosi in direzione nord al sistema tangenziale di Pavia, dopo aver superato il fiume Po con un ponte di nuova realizzazione, per poi piegare verso nord‐ovest, collegando Pavia con Mortara e quindi Vercelli, realizzando così il collegamento est‐ovest tra le Autostrade A21 (Torino‐ Piacenza‐Brescia) e A26 (Genova‐Alessandria‐Gravellona Toce), intercettando sul territorio provinciale la A7 (Milano‐Genova). Nella riunione della Conferenza dei Servizi, convocata a Pavia nel febbraio 2007, è stato stabilito che l’Autostrada sarà sottoposta alla procedura di VAS, di conseguenza, ai fini di una ulteriore tutela ambientale, è stata ribadita la necessità che la Regione Lombardia e la Provincia di Pavia individuino nei propri strumenti di carattere territoriale adeguate misure di contenimento e di ordinato sviluppo dei nuovi interventi urbanistici volte a evitare un’espansione incontrollata degli insediamenti e delle opere di viabilità ad essi correlati. Sono stati accolti, inoltre, i vincoli imposti dal Parco del Ticino a garanzia di un costante rispetto dell’ambiente e del paesaggio, elementi caratterizzanti di un’area insignita nel 2002 del titolo di Riserva MaB (Man and Biosphere) dall’Unesco. Il tracciato e i suoi collegamenti dovranno infatti tenere in considerazione e rispettare il sistema agricolo ed irriguo di altissima valenza agroambientale situato tra la Strada Regionale Pavia‐Mortara e il confine ovest dell’area protetta. L’inizio dei lavori è previsto per il 2009 e l’apertura dell’autostrada (prima e seconda tratta) per il 2013. Il progetto dell’Autostrada regionale rappresenta una possibile opportunità ed occasione per Vigevano. Il tracciato non interessa direttamente il territorio comunale, ma allo stesso tempo non è molto lontano dalla città. I caselli più vicini sorgeranno uno a sud del Comune di Tromello e uno a sud del Comune di Garlasco; quest’ultimo si configura come un nodo strategico per Vigevano in quanto intersecherà la SP 206 che rappresenta attualmente il principale collegamento nord‐sud per la città. 41
Scenari Metropolitani – Quadri infrastrutturali
Per quanto riguarda l’allacciamento con l’A4 e conseguentemente con la bretella prevista Piano d’Area Malpensa, che collega l’Autostrada in modo diretto con l’aeroporto, il dal Comune di Vigevano ha una duplice opportunità. Da un lato potrà impegnarsi in una riqualificazione/adeguamento della direttrice di Corso Novara e dall’altro potrà usufruire della realizzazione del IV lotto, del nuovo ponte sul Ticino e del progetto sovra comunale di potenziamento della strada Vigevanese che porterà alla realizzazione di una tangenziale esterna al Comune di Abbiategrasso. La prima operazione prevede un potenziamento dell’asse principale che esce dalla città e verso Novara. Questo nuovo corridoio permetterà di collegarsi in maniera diretta col va nuovo svincolo di Novara Est sull’Autostrada A4. Nel secondo caso, il Comune potrà sfruttare il nuovo ponte sul Ticino più volte menzionato. Attraverso questo progetto si otterranno contemporaneamente un nuovo e veloce corridoio per Milano verso est e un allacciamento con il casello di Marcallo‐Mesero a nord. Entrambe le operazioni permetteranno alla comunità di beneficiare sia di un allacciamento diretto con uno dei principali aeroporti italiani, e quindi di ampliare la gamma di opportunità turistico ricettive, sia di raggiungere velocemente la nuova Fiera di Milano, (Rho‐Pero) adiacente all’area dell’Expo 2015. Il Piano Esecutivo d’Area di Malpensa (PEA) è un Piano di area vasta che non risponde ad una tradizionale logica di azzonamento, corredata da norme tecniche di attuazione, ma si esprime per azioni progettuali (interventi, con diverso ordine di priorità) all’interno di prescelte aree tematiche: potenziamento del sistema della mobilità, tutela e valorizzazione ambientale e paesistica, promozione dello sviluppo economico urbano; impatto aeroportuale. Si tratta, dunque, di un processo di programmazione strategica per progetti, o più sinteticamente di un Piano Strategico. La sfera d’azione del Piano si concentra sui problemi di integrazione territoriale posti dal potenziamento dell’aeroporto e assume due ambiti di riferimento: uno a livello locale‐ intercomunale (11 Comuni) e uno a livello di area vasta interregionale e internazionale (le Province di Varese, Milano, Novara e il Canton Ticino). Le valutazioni emerse hanno messo in rilievo la necessità di una infrastrutturazione viaria e ferroviaria non solo specificamente calibrata sull’aeroporto ma sul complesso della rete infrastrutturale locale e sulla sua integrazione con le reti transeuropee; una certa capacità di risposta residenziale da parte del contesto, in termini esistenti o previsti; un orizzonte di medio‐lungo termine per lo sviluppo economico e un complessivo ritardo nell’attuazione di interventi già programmati di bonifica o di mitigazione ambientale, elementi tutti che hanno costituito la base della proposta progettuale. Per quanto riguarda il tema della mobilità, gli interventi previsti sono mirati alla soluzione dei problemi, ancora aperti, di connessione con i grandi assi infrastrutturali transeuropei; mentre, a livello regionale, l’attenzione è dedicata in particolare ai collegamenti con Novara e con il polo esterno della Fiera di Milano, oltre che alla riqualificazione del sistema dei 42
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collegamenti locali, al fine di evitare che il traffico indotto da Malpensa 2000 aggravi le attuali condizioni di mobilità nel contesto. L’accessibilità viene programmata nel modo seguente. Per l’accessibilità su gomma, la SS 336 si raccorda con l’autostrada dei Laghi A8 e con la SS 33 del Sempione; il collegamento fra l’aeroporto e la Milano Torino A4 viene realizzato attraverso il potenziamento a livello autostradale della SP 52 (Est‐Ticino) e dalla connessione con la SS 336 fino al nuovo casello di Marcallo‐Mesero. Il prolungamento della SS 336 fino al casello di Marcallo‐Mesero (la vecchia uscita di Boffalora) sarà l’occasione per la città di Vigevano di avere un collegamento diretto col principale aeroporto milanese, prima raggiungibile solamente passando dalla Tangenziale ovest di Milano e utilizzando l’Autostrada A8. La tangenziale di Abbiategrasso e il collegamento della SS 494 fino al ponte sul Ticino fan‐ no parte del progetto preliminare di collegamento tra la SS 11 “Padana superiore” a Ma‐ genta e la Tangenziale ovest di Milano. L’intervento, inserito nella Legge Obiettivo della Regione Lombardia (443/2001) per i soli aspetti procedurali, rientra tra le opere per il miglioramento dell’accessibilità a Malpensa e consentirà, in continuità con il collegamento viario Boffalora‐Malpensa, l’accessibilità veloce all’aeroporto dal bacino territoriale sud‐ovest milanese con contestuali effetti di riequilibrio dei carichi di traffico e di decongestionamento della rete esistente. Il tracciato si sviluppa dalla SS 11 a Magenta alla Tangenziale Ovest di Milano, con tipologia a una carreggiata fino ad Albairate e a doppia carreggiata da Albairate a Milano. Da Albairate il tracciato si innesta con la futura tangenziale ovest di Abbiategrasso e la riqualifica della SS 494 fino a Vigevano.
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Scenari Metropolitani – Quadri infrastrutturali
Progetti comunali di valenza sovra locale
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Scenari Metropolitani – Quadri infrastrutturali
Connessioni con sistemi di scala sovralocale
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3.2 Quadri ambientali Una delle peculiarità del territorio comunale di Vigevano è la presenza di un secondo confine, di dimensioni inferiori, che sancisce il perimetro di Iniziativa Comunale (IC) previsto dal PTC del Parco del Ticino. Quest’ultimo, stabilito dall’articolo 14 della Legge Regionale n. 33/80 e dalla sua Variante Generale (approvata con DGR n. 7/5983 del 02/08/2001), prescrive l’ambito di potestà pianificatoria del Comune di Vigevano in quanto individua le parti del territorio comprendenti gli aggregati urbani. Come emerso dai colloqui con l’Ente Parco, tale confine potrà essere discusso in fase di redazione del Piano con la possibilità di modificarlo ed ampliarlo in base alle normative dettate dall’Ente. Lo scopo di questo perimetro è quello di tutelare l’elevato grado di naturalità presente all’interno dell’area di bacino del fiume Ticino e per questo motivo i cambiamenti dovranno agevolare i corridoi ecologici previsti dall’Ente Parco. Nel PRG 2005 il Comune di Vigevano ha aumentato il proprio IC del 4,42 %, il perimetro di riferimento è quello calcolato nel 2001, utilizzando quasi completamente il limite imposto dal PTC pari ad un aumento una tantum del 5 %. Modificando l’IC il Comune ha potuto acquisire aree presso la frazione Morsella a sud‐ovest dell’area urbana e altre lungo Corso Novara a nord della città. Allo stato attuale il Comune di Vigevano possiede un perimetro IC di 24.912.912 mq ai quali potranno essere aggiunti altri 137.707 mq derivati dallo 0,58 % di incremento residuo. Tale aumento colmerebbe il bonus a disposizione dell’Amministrazione Comunale, rendendo le successive operazioni di modifica del perimetro maggiormente difficoltose. Questo perché una volta esaurito il 5% a disposizione, le operazioni di acquisizione di aree del Parco potrà avvenire solamente cedendone altre di eguali dimensioni e questo cambio di giurisdizione potrebbe incontrare l’opposizione dei proprietari dei terreni. Visti i recenti accordi tra l’ASM (Azienda Servizi Municipalizzati – ex Azienda municipalizzata del gas) e un’azienda privata per la realizzazione di un nuovo polo industriale in prossimità della Cascina Cavalli a ovest dell’area urbanizzata di Vigevano, con il PGT sarà opportuno usufruire dei rimanenti 137.707 mq di ampliamento dell’IC per realizzare una nuova area industriale. Tutto ciò porta a dover rimodellare il perimetro IC visto che la stessa Amministrazione è proprietaria di alcuni terreni adiacenti alla Cascina Cavalli. Inglobando tali aree e altre destinate alla nuova funzione industriale sarà necessario l’aggiustamento dell’attuale perimetro IC. Come annunciato all’inizio del capitolo, il Comune di Vigevano è sottoposto alla giurisdizione di due Enti sovra locali, la Provincia di Pavia e l’Ente Parco. Il PTCP di Pavia essendo anch’esso sottoposto alle prescrizioni dell’Ente Parco, incorpora nel Piano i contenuti prescrittivi del PTC Ticino. Le prescrizioni dirette che il PTCP assegna sono contenute nella Tavola 3.2.a “Previsioni di tutela e valorizzazione delle risorse paesistiche e ambientali” dello stesso documento che, in merito al territorio comunale di Vigevano, fissa: • i confini del Parco lombardo del Ticino (Legge Regionale n. 2 del 9 gennaio 1974), la zona 46
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di bellezze d’insieme (D.M. 387 dell’8 luglio 1970); • la “Zona di rispetto del fiume Ticino e del torrente Terdoppio”; • le “Zone di interesse archeologico – areali di ritrovamento” tutelate dal D.lgs 490/1999 (testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell’art. 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352). Inoltre il PTCP di Pavia individua l’Ambito n. 7 denominato “Ambito del Terdoppio” (si tratta del secondo ambito tematico individuato dal PTCP). Tale ambito comprende i Comuni interessati dall’attraversamento dell’asta fluviale del Torrente Terdoppio tra i quali risulta appartenere anche Vigevano. Esso ha obiettivi e finalità rivolti alla conservazione e alla riqualificazione ambientale dell’area fluviale attraverso politiche di tutela e valorizzazione dei territori attigui. Le direttive provinciali favoriscono la realizzazione di circuiti per la mobilità di tipo turistico e ciclopedonale, progettando interventi di rinaturalizzazione e ripristino ambientale dei tratti relativi ai sistemi spondali caratterizzati da fenomeni di artificializzazione e degrado, o recuperando e ripristinando fabbricati ed insediamenti di origine rurale per attività di carattere agrituristico. Il sistema ambientale di Vigevano si contraddistingue, come detto, per la forte influenza esercitata dal Parco del Ticino sulla città. La vicinanza al fiume garantisce al Comune di godere di un notevole tasso di biodiversità di specie animali e vegetali garantiti da un forte sistema di connessione ecologica quale è il Ticino. L’attuale PRG riconosce queste opportunità ed inquadra il sistema ambientale attraverso l’indicazione di “Aree componenti del sistema”, di “Aree che concorrono al sistema” e, infine, da “Aree che garantiscono il funzionamento del sistema”. Sono componenti le aree non comprese nelle zone IC del Parco Lombardo della Valle del Ticino; il reticolo idrografico e le aree agricole. Concorrono al funzionamento le aree a verde pubblico e privato come disciplinate dalle norme relative al sistema insediativo. Garantiscono il corretto funzionamento le componenti della “Rete ecologica”. fini della qualità ambientale complessiva l’attuale Piano non si limita a definire e Ai proteggere gli elementi del sistema ambientale, ma cerca di garantire che tutti i processi di trasformazione della città cerchino di concorrere al funzionamento complessivo del sistema. In alcuni casi, come per il progetto di potenziamento dell’asse di Corso Novara, le trasformazioni sono subordinate alla realizzazione di particolari interventi a carattere ambientale. Nel caso citato, infatti, gli operatori hanno concordato con il Comune e con l’Ente gestore del Parco Ticino la cessione della porzione nord orientale dell’area per la realizzazione di una Foresta di Pianura, seguendo i criteri stilati dalla Regione Lombardia nel DGR n. 7/9554 del 28 giugno 2002, che vada a ricucire e potenziare la “Rete ecologica” locale. 47
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Il meccanismo perequativo introdotto negli ambiti della “Città della trasformazione” ha garantito l’aumento di verde pubblico e privato. Ciò ha permesso di attivare una connessione tra più aree verdi e tra le varie componenti del sistema ambientale: i parchi, i fiumi e le zone agricole. In questo modo il sistema ambientale non si costituisce solamente delle zone ecosistemiche più pregiate, ma anche delle connessioni ecologiche necessarie a garantire il funzionamento e la continuità dell’intero sistema. La “Rete ecologica” individuata nell’elaborato gestionale del PRG 2005 indica l’obiettivo complessivo che deve essere perseguito in tutti gli interventi di attuazione del Piano al fine di garantire la necessaria continuità del sistema ambientale. La “Rete ecologica” individuata si articola nelle seguenti componenti: • le componenti primarie, costituite da quegli elementi che per qualità e caratteristiche rappresentano le zone a maggior tasso di naturalità nonché di continuità ecosistemica. Esse sono il reticolo idrografico, le zone agricole, le aree a verde e servizi pubblici di livello locale, le aree a verde dei servizi privati di uso pubblico, le attrezzature sportive private, le ville con parco, le aree a verde privato e le aree a verde degli edifici e complessi speciali; • le componenti secondarie, costituite dagli elementi in grado di garantire la necessaria continuità e connettività della “Rete ecologica”, sono rappresentate dalle aree destinate a verde pubblico e privato delle “Aree di trasformazione”, dai “Tessuti aperti a medio‐ bassa densità”, dal “Tessuto non tessuto” e dal “Tessuto delle casotte”; • le componenti di completamento, costituite dagli elementi di connessione lineare tra le componenti primarie e secondarie, sono rappresentate dai viali alberati, dai parterre verdi, dai percorsi pedonali e ciclabili e dalle sponde fluviali e del reticolo idrografico.
Il meccanismo definito dal PRG vigente ha garantito il rispetto delle zone ecosistemiche di maggior pregio e, dove possibile, aumentato la connettività del sistema ambientale attraverso la destinazione a verde pubblico e privato di una quota significativa di tutte le “Aree di trasformazione”. Proprio la cessione di una cospicua parte di queste aree si presenta oggi come l’opportunità di ricucire la trama ambientale grazie al notevole incremento delle componenti secondarie. Da questo punto di vista la localizzazione diffusa delle zone cedute rappresenta un’opportunità e non un mero problema gestionale. Il PGT ha il compito di sviluppare, integrare e dettare nuove regole adatte alla gestione delle aree libere, che attualmente l’Amministrazione possiede, ricavate dall’attuazione di circa il 30 % delle “Aree di trasformazione” (AT). Tali aree, come verrà esplicitato successivamente nel documento, potranno essere temporaneamente destinate come luoghi per la produzione di biomassa. 48
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