MARZO 2012
Stagione 2011-2012 20, 21, 22 ottobre Sala Grande Teatri Uniti SCONCERTO TEATRO DI MUSICA
musica Giorgio Battistelli testo Franco Marcoaldi con Toni Servillo e la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna direttore Marco Lena con la partecipazione di Peppe Servillo IN ESCLUSIVA REGIONALE
dal 26 al 29 ottobre Teatro delle Moline Pierfrancesco Pisani presenta ANGELICA di e con Andrea Cosentino regia Andrea Virgilio Franceschi in collaborazione con GENDER BENDER FESTIVAL www.genderbender.it 29, 30 ottobre Sala InterAction ONE DIXON ROAD coreografia e danza Nigel Charnock PRIMA NAZIONALE
Info:
www.arenadelsole.it 051.2910910
[email protected]
1, 2 novembre Sala InterAction EQUILIBRIO coreografia Daniel Abreu con Anuska Alonso, Dácil González, Teresa Lorenzo 4, 5 novembre Sala InterAction Lost dog IT NEEDS HORSES coreografia Ben Duke e Raquel Meseguer con Anna Finkel e Chris Evans DUET FOR TWO DANCERS coreografia Tabea Martin in collaborazione con i performer Stefan Baier, Ryan Djojokarso
SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE
PRIMA NAZIONALE
5 novembre Sala Grande ricci/forte GRIMMLESS Anna Gualdo, Valentina Beotti, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori, Anna Terio regia Stefano Ricci
dal 9 al 27 novembre Sala InterAction Arena del Sole - Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna Associaz. Arte e Salute onlus IL LINGUAGGIO DELLA MONTAGNA IL BICCHIERE DELLA STAFFA PARTY TIME tre atti unici di Harold Pinter regia Nanni Garella con gli attori di Arte e Salute dal 10 al 13 novembre Sala Grande Teatro Stabile di Bolzano SPETTRI di Henrik Ibsen elaborazione drammaturgica Letizia Russo regia Cristina Pezzoli con Patrizia Milani, Carlo Simoni, Alvise Battain, Fausto Paravidino, Valentina Brusaferro dal 15 al 27 novembre Teatro delle Moline Arena del Sole - Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna MORANDI testi Luigi Gozzi drammaturgia di scena e regia Marinella Manicardi con Alessandra Frabetti, Marinella Manicardi, Marina Pitta dal 17 al 20 novembre Sala Grande Produzioni Teatrali Paolo Poli IL MARE due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese regia Paolo Poli con Paolo Poli 29 novembre Sala Grande Bigfish Teatro Simone Cristicchi in LI ROMANI IN RUSSIA
RACCONTO DI UNA GUERRA A MILLANTA MILA MIGLIA
adattamento teatrale Marcello Teodonio regia Alessandro Benvenuti
30 novembre, 1 dicembre Teatro delle Moline Teatro Poesia ANITA GARIBALDI
L'ULTIMO SOGNO DI ANITA RIBEIRO SPOSATA GARIBALDI
di Maricla Boggio adattamento e regia Silvana Strocchi con Silvana Strocchi e Nicola Fabbri
dall’1 al 4 dicembre Sala Grande Emilia Romagna Teatro Fond. Teatro di Roma Teatro Metastasio FINALE DI PARTITA di Samuel Beckett traduzione Carlo Fruttero regia Massimo Castri con Vittorio Franceschi, Milutin Dapcevic, Diana Hobel, Antonio Giuseppe Peligra 2, 3 dicembre Sala InterAction Tib Teatro GALILEO testo e regia Daniela Nicosia con Solimano Pontarollo e Piera Ardessi 9, 10 dicembre Teatro delle Moline Compagnia Cardillo Associazione Culturale Le Belle Bandiere IL MALE OSCURO spettacolo-concerto in due puntate dal romanzo di Giuseppe Berto drammaturgia Maurizio Cardillo regia Elena Bucci e M. Cardillo con Maurizio Cardillo suono dal vivo Alessandro Saviozzi PRIMA NAZIONALE
dal 14 al 17 dicembre Teatro delle Moline Teatro della Fede & Banned Theater presentano CONFITEOR di Giovanni Testori regia Alfredo Traversa con Valerio Tambone, Antonella Fanigliulo
dal 20 dic. all’8 gennaio Sala Grande Sabato 31 dicembre Grande Soirée di San Silvestro Arena del Sole - Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna Associaz. Arte e Salute onlus AL DUTÅUR DI MÂT di Nanni Garella da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta regia Nanni Garella con Vito, Marina Pitta e gli attori di Arte e Salute dal 10 al 14 gennaio Teatro delle Moline Compagnia della Quarta 60 BATTITI regia e coreografie Mario Coccetti con Patrizia Proclivi, Simone Maurizzi, Emiliano Minoccheri, Fabrizio Molducci in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna PRIMA NAZIONALE
dal 12 al 15 gennaio Sala Grande Teatro Metastasio Stabile della Toscana Teatro Stabile della Sardegna IL GIARDINO DEI CILIEGI di Anton Pavlovič Čechov regia Paolo Magelli 14, 15 gennaio Sala InterAction Leart’ srl Infinite o sfinite MIRACOLI DELLE DONNE D’OGGI scritto e interpretato da Emanuela Grimalda e Paola Minaccioni regia Michael Margotta 20, 21, 22 gennaio Sala Grande La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE di Eduardo De Filippo regia Luca De Filippo con Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto, Carolina Rosi, Massimo De Matteo
21 gennaio Sala InterAction Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona - GAT VIVA L’ITALIA! presentazione multimediale del libro di Aldo Cazzullo lettura e commento dell’autore al pianoforte Sabrina Reale letture di Marianna Dal Collo, Paolo Valerio, Michele Ghionna 26, 27, 28 gennaio Sala Grande Vancouver City Dance Theatre DREAMS OF DALÌ spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA dal 31 gennaio al 19 febbraio Sala InterAction 21, 22, 23 febb. Sala Grande Arena del Sole - Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna CIVIS testi Francesco Freyrie regia Daniele Sala con Vito e con Les Triplettes de Belleville: Silvia Donati, Daniela Galli, Barbara Giorgi dall’1 al 12 febbraio Teatro delle Moline Teatro delle Ariette MATRIMONIO D’INVERNO DIARIO INTIMO
di Paola Berselli e Stefano Pasquini con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini regia Stefano Pasquini 3, 4 febbraio Sala Grande Fond. Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Musica90 VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE da Louis-Ferdinand Céline di e con Elio Germano e Teho Teardo al violoncello Martina Bertoni dal 7 al 12 febbraio Sala Grande Fond. Teatro Stabile di Torino in collaboraz. con Teatro di Dioniso SIGNORINA GIULIA di August Strindberg uno spettacolo di Valter Malosti con Valeria Solarino, Valter Malosti, Federica Fracassi
dal 14 al 19 febbraio Teatro delle Moline TINELLO CON SORPRESA testo e regia Marla Moffa e Matteo Soltanto con Mara Di Maio, Gabriele Tesauri, Luigi Cilli, Lia Locatelli PRIMA NAZIONALE
dal 16 al 19 febbraio Sala Grande Teatro dell’Archivolto ERETICI E CORSARI dall’opera di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini regia e drammaturgia Giorgio Gallione con Claudio Gioè e Neri Marcorè musiche dal vivo Gnu Quartet in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber dal 23 al 26 febbraio Teatro delle Moline Amorevole Compagnia Pneumatica FALLOUT CIRCUS (1X01 – ERA GUERRA DAPPERTUTTO) con Salvo Quinto, Mariagrazia Bazzicalupo, Vito Equatore, Riccardo Paccosi interventi musicali Erica Scherl regia Riccardo Paccosi 24, 25 febbraio Sala Grande Teatro di Messina Nutrimenti Terrestri BAM Teatro LAVORI IN CORSO di Claudio Fava regia Ninni Bruschetta con David Coco, Maurizio Marchetti, Faysal Taher, Antonio Alveario musiche originali eseguite dal vivo Tony Canto 29 febbraio, 1, 2 marzo Sala InterAction Teatro della Cooperativa con il sostegno di Regione Lombardia - Progetto Next CHICAGO BOYS di Renato Sarti con la collaborazione di Bebo Storti regia Renato Sarti con Renato Sarti, Elena Novoselova
dall’1 al 4 marzo Sala Grande Angelo Tumminelli presenta IL CATALOGO AIDE MEMOIRE
di Jean-Claude Carrière traduzione e regia Valerio Binasco con Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari dall’8 all’11 marzo Sala Grande Fabbrica srl Teatro Stabile dell’Umbria PRO PATRIA SENZA PRIGIONI, SENZA PROCESSI
uno spettacolo di Ascanio Celestini 10, 11 marzo Sala InterAction Sosta Palmizi SCARPE di Giorgio Rossi con Giorgio Ross, Elena Burani‚ Fabio Nicolini‚ Francesco Sgró coreografie Giorgio Rossi e Collettivo 320Chili spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA 15, 16 marzo Sala InterAction) Compagnia Berardi-Casolari Teatro Stabile di Calabria LAND LOVER * LA TERRA DELL’AMORE
testo e regia Gianfranco Berardi con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Roberto De Sarno, Eugenio Vaccaro dal 20 al 25 marzo Sala Grande Arena del Sole - Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna in collaborazione con 63° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese OTELLO di William Shakespeare traduzione, adattamento, regia Nanni Garella con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Lucia Lavia, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Woody Neri, Matteo Alì
dal 27 marzo al 22 aprile Teatro delle Moline Arena del Sole - Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna LA MARIA DEI DADI DA BRODO testo Marinella Manicardi, Federica Iacobelli con Marinella Manicardi musiche in scena Daniele Furlati spazio e oggetti Davide Amadei PRIMA NAZIONALE
28, 29 marzo Sala Grande Teatro Valdoca CAINO* testo Mariangela Gualtieri regia Cesare Ronconi con Danio Manfredini, Raffaella Giordano, Mariangela Gualtieri, Leonardo Delogu 31 marzo, 1 aprile Sala Grande a.ArtistiAssociati presenta Milva e Walter Mramor in LA VARIANTE DI LÜNEBURG FABULA IN MUSICA
adattamento dal romanzo e testi canzoni Paolo Maurensig musiche originali e direzione Valter Sivilotti 3 aprile Sala Grande Compagnia Artemis Danza / Monica Casadei in coproduzione con Festival Verdi, Teatro Comunale di Ferrara TRAVIATA musiche Giuseppe Verdi coreografia, regia, scene, luci, costumi Monica Casadei spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA dall’11 al 15 aprile Sala Grande Jolefilm presenta Marco Paolini in ITIS GALILEO di Francesco Niccolini e Marco Paolini
* spettacoli presentati
in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA
DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna ricorda l’amico Lucio Dalla Lucio, un amico dell’Arena Si dice che a Bologna tutti fossero amici di Lucio Dalla, ed è vero. Lucio era rimasto sempre uno di noi, un bolognese famoso ma il “vicino della porta accanto”. Era infatti abituale incontrarlo per strada così come era naturale per i passanti di ogni età salutarlo con un “Ciao Lucio”. Con la sua genialità da folletto fuori dal tempo ha fatto dono di una straordinaria colonna sonora a più di una generazione. È stato un amico di Nuova Scena con diversi momenti di collaborazione, ma non solo. Ripensiamo alla memorabile chiusura del lungo tour “Dalla-Morandi” con gli Stadio, che organizzammo a Bologna dal 26 dicembre 1988 al 6 gennaio 1989. Lucio era un vulcano di idee e diversi sono i progetti sognati con noi e purtroppo mai andati in porto. La sua curiosità lo rendeva disponibile al confronto con altri grandi artisti, come quando nel gennaio 1996 gli chiedemmo se avesse voglia di partecipare a un incontro con Carmelo Bene per la presentazione dell’Opera Omnia di quest’ultimo, appena pubblicata da Bompiani. Accettò con entusiasmo e ne nacque un confronto altissimo incentrato sul rapporto tra musica e teatro. Si divertirono entrambi, si divertì il pubblico, composto specialmente da giovani universitari che si trovarono ad assistere a una inusitata lectio magistralis. Lucio amava il teatro e frequentava l’Arena del Sole quando gli era possibile. Il 21 gennaio 2012 è stata l’ultima volta che si è esibito sul nostro palcoscenico, aprendo, con una emozionante e personalissima interpretazione dell’Inno di Mameli, lo spettacolo di Aldo Cazzullo “Viva l’Italia”. Una ulteriore riconferma di quanto Lucio abbia contribuito con la sua arte ad arricchire l’anima del nostro paese.
GENNAIO 1
Lucio Dalla
Lucio Dalla all’Arena del Sole
Lucio Dalla e Carmelo Bene nella Sala InterAction dell’Arena del Sole, in occasione della presentazione dell’Opera Omnia di Carmelo Bene (31 gennaio 1996)
MARZO – APRILE 2012. ANNO XVII N. 2
Spettacoli
Formazione
Ricordo di Lucio Dalla
pag
5
Concerto Moretti
pag
8
Chicago Boys
pag 11
Il catalogo
pag 13
Pro Patria
pag 15
Scarpe
pag 17
Land Lover
pag 19
Otello
pag 20
La Maria dei dadi da brodo
pag 23
Caino
pag 25
La variante di Lüneburg
pag 27
Traviata
pag 29
ITIS Galileo
pag 31
Maurizio Viani: si è spento il genio della luce
pag 35
Scuola & Teatro
pag 37
Il Trionfo del popolo bolognese nell’8 agosto 1848 pag 38
Informazioni
Laboratori teatrali
pag 40
Informazioni biglietteria
pag 42
Arena 2.0
pag 43
Chi siamo
pag 44
Staff
pag 48
Ringraziamenti
pag 49
DIREZIONE E REDAZIONE: VIA INDIPENDENZA, 44 40121 BOLOGNA - TEL. 051.2910.911 WWW.ARENADELSOLE.IT
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PROGETTO GRAFICO: FIGUERA MARKETING CREATIVO AGENZIA FOTOGRAFICA: IGUANA PRESS (ROBERTO SERRA, RAFFAELLA CAVALIERI) LE FOTO DI SCENA DEGLI SPETTACOLI PRODOTTI DALL’ARENA DEL SOLE – TEATRO STABILE DI BOLOGNA SONO DI RAFFAELLA CAVALIERI
AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 6393 DEL 26.01.1995
IN COPERTINA: “CONCERTO MORETTI” (PH MUSACCHIO&IANNELLO)
DIRETTORE RESPONSABILE: BRUNO DAMINI IN REDAZIONE: DONATELLA FRANZONI, FRANCESCA FERRI, GIACOMO GIUGGIOLI, TOMMASO SIMILI
L’evento
Concerto Moretti
con Nanni Moretti - musiche di Nicola Piovani e Franco Piersanti dirette da Franco Piersanti Orchestra Nazionale dei Conservatori
8
con la collaborazione del Conservatorio “G.B. Martini” Bologna una produzione Fondazione Musica per Roma
Nanni Moretti in palcoscenico Un omaggio al suo pubblico. Il cineasta che ha rappresentato l’Italia a Cannes, ripercorre dal vivo i momenti salienti del suo cammino cinematografico. Sul palco la musica, le parole e le immagini dei suoi film che gli hanno regalato tanti premi, ma soprattutto un ruolo primario nella storia del cinema e del nostro Paese. Il regista interpreta monologhi tratti dai suoi film, mentre le musiche eseguite dall’orchestra accompagnano i testi scelti per l’occasione e sul grande schermo scorrono alcune sequenze dei film di Moretti.
17 ore 21, 18 marzo ore 16 SALA GRANDE Concerti La marzo Stagione «È uno degli aspetti del mio lavoro che più mi piace curare, pur nella mia ignoranza. Il lavoro con il musicista mi appassiona molto e non a caso non ho mai cambiato compositori, ovvero i miei interlocutori sono da sempre Nicola Piovani e Franco Piersanti». Nanni Moretti
I film: Io sono un autarchico 1976 musica Franco Piersanti soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti con Nanni Moretti, Fabio Traversa, Beniamino Placido, Simona Frosi, Andrea Pozzi Ecce Bombo 1978 musica Franco Piersanti soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti con Nanni Moretti, Luisa Rossi, Glauco Mauri, Lina Sastri, Fabio Traversa Sogni d’oro 1981 musica Franco Piersanti soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti con Nanni Moretti, Piera Degli Esposti, Laura Morante, Remo Remotti, Alessandro Haber, Gigio Morra, Giampiero Mughini Bianca 1984 musica Franco Piersanti soggetto Nanni Moretti sceneggiatura Nanni Moretti, Sandro Petraglia con Nanni Moretti, Laura Morante, Roberto Vezzosi, Remo Remotti, Dario Cantarelli, Giovanni Buttafava La messa è finita 1985 musica Nicola Piovani soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti, Sandro Petraglia con Nanni Moretti, Margarita Lozano, Ferruccio De Ceresa, Enrica Maria Modugno, Marco Messeri Palombella rossa 1989 musica Nicola Piovani soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti con Nanni Moretti, Silvio Orlando, Mariella Valentini, Alfonso Santagata, Claudio Morganti, Asia Argento, Imre Budavari Caro diario 1993 musica Nicola Piovani soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti con Nanni Moretti, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller, Jennifer Beals, Mario Schiano, Carlo Mazzacurati
Aprile 1998 musiche di repertorio soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti con Nanni Moretti, Silvio Orlando, Silvia Nono, Pietro Moretti, Angelo Barbagallo, Andrea Molaioli La stanza del figlio 2001 musica Nicola Piovani soggetto Nanni Moretti sceneggiatura Linda Ferri, Nanni Moretti, Heidrun Schleef con Nanni Moretti, Laura Morante, Jasmine Trinca, Giuseppe Sanfelice, Silvio Orlando Il Caimano 2006 musica Franco Piersanti soggetto Nanni Moretti, Heidrun Schleef sceneggiatura Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli con Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Nanni Moretti, Michele Placido, Anna Bonaiuto, Elio De Capitani Habemus Papam 2011 musica Franco Piersanti soggetto e sceneggiatura Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli con Michel Piccoli, Nanni Moretti, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Margherita Buy, Franco Graziosi, Dario Cantarelli
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29 febbraio, 1, 2 marzo SALA INTERACTION
Chicago Boys
di Renato Sarti con la collaborazione di Bebo Sorti - regia Renato Sarti - con Renato Sarti e Elena Novoselovas - scene e costumi Carlo Sala - video realizzati in collaborazione con Fabio Bettonica e N.A.B.A. - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano • TEATRO DELLA COOPERATIVA, con il sostegno di REGIONE LOMBARDIA - PROGETTO NEXT in collaborazione con LA CORTE OSPITALE
ore 21.30
“Libera volpe in libero pollaio” di Renato Sarti
“Ad un miracolo economico corrispondono schiavitù e miseria per la popolazione? Sì!” Con questa frase comincia Chicago Boys, una specie di conferenza “strampalata, senza lieto fine” che si svolge in un rifugio antiatomico. Un’esaltazione surreale del capitalismo, del consumismo e della liberalizzazione più sfrenata. I Chicago Boys sono stati un gruppo di economisti formatosi negli anni Settanta presso l'Università di Chicago, sotto l'egida del grande guru del liberismo, Milton Friedman, Nobel per l'economia nel 1976. Friedman e i suoi seguaci esercitarono una profonda influenza sulle politiche economiche di molti stati, primi fra tutti gli USA del presidente Ronald Reagan e l'Inghilterra del primo ministro Margaret Thatcher e poi dal Cile all'Argentina, dal Brasile alla Polonia, dalla Cina alla Russia, ecc. Le grandi multinazionali hanno avuto un ruolo di primissimo piano in questo processo che ha portato allo smantellamento dello stato sociale, visto e combattuto come un virus infettivo, come un arto in cancrena da amputare. “Ma una stampella può camminar da sola?”. No. L'imposizione di questo tipo di economia è sempre stata preceduta e accompagnata da golpe, da spietate dittature, da sanguinose repressioni di piazza, dai desaparecidos, dalla tortura. Chiamare privatizzazioni le grandi razzie compiute nei confronti dei paesi poveri è un eufemismo. Queste politiche economiche hanno significato per una vasta parte delle popolazioni di quei paesi licenziamenti, diminuzione degli stipendi, delle pensioni, degli ammor-
Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee
ph Emiliano Boga
tizzatori e delle garanzie sociali, ma anche aumento dell'alcoolismo, delle tossicodipendenze, dei malati di AIDS, della prostituzione minorile, della miseria, della malavita, degli omicidi e dei suicidi. (…) Il nostro protagonista sguazza (mangia e si disseta) in una vasca, stile catafalco, piena d'acqua imputridita dai suoi stessi rifiuti. Al suo fianco una prostituta/cameriera russa, che, dopo vent’anni di schiavitù cerca il riscatto. Fra le anguste pareti del rifugio si consuma fra i due una lotta senza esclusione di colpi, una sorta di paradossale, e letale, guerra fredda, formato mignon. (…) Chicago Boys non vuole essere una rievocazione museale del crollo del muro, in occasione del ventennale, bensì un tentativo di rispolverare un po' del buon vecchio Marx, e rammentare a coloro che per decenni hanno operato al motto di “Libera volpe in libero pollaio”, il proverbio greco: “Se vedi che non ti sazi, fermati!”.
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dall’1 al 4 marzo SALA GRANDE
Il catalogo AIDE MEMOIRE
di Jean-Claude Carrière - traduzione e regia Valerio Binasco con Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari - scene e luci Massimo Bellando Randone - costumi Sandra Cardini - musiche Arturo Annecchino • ANGELO TUMMINELLI per STAR DUST INTERNATIONAL SRL
ore 21 domenica ore 16
Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro
Madamina, il catalogo è questo di Valerio Binasco
Il Catalogo è una commedia delicata e divertente. Il suo titolo (almeno in italiano) si ispira al Don Giovanni di Mozart, e la ragione è tematica e musicale insieme: il dialogo scorre leggero e brioso come le “note bambine” delle partiture settecentesche e il personaggio maschile si ispira – o almeno vorrebbe – al celebre seduttore. Questa commedia gioca con l’impossibile e con l’assurdo, e l’autore sembra divertirsi molto a mandare a gambe all’aria le nostre pretese di vivere in una realtà “normale”. Il tema narrativo è di quelli molto cari al teatro e al romanzo tardo novecentesco: l’impossibile incontro tra un uomo e una donna. Tanto più fatale, quanto più imprevedibile. Per salvarsi dall’impossibile amore, i personaggi si aggrappano in modo quasi ossessivo alla verosimiglianza dei dialoghi e delle situazioni, ma solo per approdare a un’atmosfera di intimità senza scampo, e tuttavia leggera e primordiale, dove la realtà si rivela per quella che è: una specie di prigione dell’anima. Da quel momento in poi sembra un sogno, Il Catalogo. Sembra uno di quei film meravigliosi di certa Nouvelle Vague, che si accanivano a scoprire l’assurdo delle storie d’amore, e di quell’assurdo finivano per innamorarsi e farci innamorare. Tutto si gioca nel dialogo tra un solo uomo e una sola donna. Potremmo anche, forse, posporre l’aggettivo, e sono sicuro che non sbaglieremmo: Carrière ha scelto due persone tremendamente sole. Sole senza neppure essersene accorte.
Le fa incontrare nel momento in cui la loro vita sembra ormai assuefatta a tanta solitudine. Personaggi tanto distanti – lei è una disordinata ed evanescente “ragazza con la valigia” alla Prévert, tenera e folle – lui, come si diceva, un Don Giovanni che nella vita “diurna” fa il consulente legale, mimetizzandosi con l’umanità più normorazionale che ci sia – potevano incontrarsi solo in forza di un equivoco. E così sarà. (…) C’è un mondo segreto, meraviglioso e senza colpe, dentro di noi e solo l’amore e il coraggio che l’amore sa donare possono liberarlo. Sembra solo un gioco crudele, ma è un gioco divino. Perché l’amore è un Dio. Un Dio che si nutre delle nostre storie, dei nostri giochi, delle nostre fughe inutili e ci da in cambio l’unica vera bellezza della vita. Il terribile dio-bambino dell’amore si è certo molto divertito leggendo Il Catalogo.
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dall’8 all’11 marzo SALA GRANDE
Pro Patria SENZA PRIGIONI, SENZA PROCESSI
uno spettacolo di Ascanio Celestini - testo Ascanio Celestini - suono Andrea Pesce disegno luci Danilo Facco • FABBRICA SRL, TEATRO STABILE DELL’UMBRIA
ore 21 domenica ore 16
Spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee - Domenica Teatro in opzione InterAction 12, 13, 14 ,15
Le nostre prigioni
Ascanio Celestini (ph Fabio Zayed)
di Ascanio Celestini
i morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune, non temono i processi. i morti perché non possono finire in galera. gli ergastolani perché dalla galera non escono più. Chi ruba una mela finisce in galera anche se molti pensano che rubare una mela è un reato da poco. E chi ruba due mele? Chi ne ruba cento? Quando il furto della mela diventa un reato? C’è un limite? C’entra con la qualità della mela? La legge è uguale per tutti e i giudici non si mettono a contare le mele. La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta. Sono le parole di un detenuto che sta scrivendo il discorso. Un discorso importante nel quale cerca di rimettere insieme i pezzi della propria storia, ma anche di una formazione politica avvenuta in cella attraverso i tre libri che l'istituzione carceraria gli permette di consultare. Chiede aiuto a Mazzini. Un Mazzini silenzioso e sconfitto. Quand’è che l'avete capito che era finita, Mazzini? Quando finisce la rivoluzione? Finisce a Roma nel ’49 con la fine della repubblica? O con le insurrezioni degli anni ’50? Con le impiccagioni e le fucilazioni di Belfio-
fiore che faranno guadagnare a Francesco Giuseppe il soprannome dell’impiccatore? Con l’insurrezione di Milano del ’53? Qualche migliaio di uomini che assaltano caserme e posti di guardia e sperano nella diserzione dei soldati ungheresi che invece non ci pensano proprio. Alla fine vengono giustiziati in 16. Quella volta Marx scrisse che la rivoluzione è come la poesia, non si fa su commissione. Quando è che avete pensato "siamo sconfitti", Mazzini?
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10 marzo e 11 marzo SALA INTERACTION
Scarpe
di Giorgio Rossi - coreografie Giorgio Rossi e Collettivo 320Chili - con Giorgio Rossi, Elena Burani (acrobata aerea e danzatrice), Fabio Nicolini (acrobata e danzatore), Francesco Sgrò (giocoliere, acrobata alla roue Cyr e danzatore) - disegno luci Marco Oliani SOSTA PALMIZI
sabato 10 marzo doppia rappresentazione ore 16.30 e ore 21.30 domenica 11 marzo ore 16.30
Spettacolo compreso nell’abbonamento Teatro - Musica - Danza
Passi di vita Scarpe è uno spettacolo per adulti e ragazzi che nasce dall’incontro tra il coreografo Giorgio Rossi, fondatore di Sosta Palmizi, tra le più importanti formazioni di danza contemporanea in Italia, e la compagnia di circo contemporaneo 320Chili: un maestro della danza italiana e un giovane collettivo torinese di Nouveau Cirque, vincitori del Premio Equilibrio 2010, si mettono in gioco e a confronto. La scarpa come parabola poetica dell’esperienza vissuta e della memoria collettiva e individuale, come oggetto quotidiano, personale e familiare che ogni giorno raccoglie la storia dei nostri passi e ci accompagna per le strade del mondo. Lo spettacolo non racconta una storia nel senso canonico – inizio, svolgimento e fine – ma dispiega, come un ventaglio, un susseguirsi d’immagini che partono dai piedi e conducono la fantasia in un mondo surreale in cui quattro personaggi giocano insieme, trasformando le scarpe in oggetti quasi
animati che attraversano la scena, dondolano allegri, girano i tacchi e se ne vanno, corrono a perdifiato, volano, danzano e trascinano con sé i protagonisti. Ne nasce un linguaggio artistico leggero, che sdrammatizza le tecniche circensi e porta su un piano teatrale la spettacolarità delle acrobazie, dove ogni musica usata – brani di Elvis Presley e Patti Smith – è stata scelta dopo una lunga ricerca per affinità tematica al contenuto dello spettacolo, tra le cui scene s’inseriscono anche brevi poesie di Erri De Luca recitate da Giorgio Rossi che accompagnano alcune immagini. A partire dal loro bisogno di manifestare l’immaginazione e la fantasia, Giorgio Rossi invita i ragazzi a esercitare la propria creatività e manipolare strumenti semplici, d’abitudine, per trasformarli in altro – fondali marini, costellazioni –, perché nessuno meglio dei bambini può credere ad una favola di scarpe, strabuzzare gli occhi e capire cosa raccontano.
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15 e 16 marzo SALA INTERACTION
Land Lover L
A TERRA DELL’AMORE testo e regia Gianfranco Berardi aiuto regia Gabriella Casolari - con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Roberto De Sarno, Eugenio Vaccaro - suono Davide Berardi - collaborazione drammaturgia Elle Morano scene Grazia Bono e Aldo Zucco • COMPAGNIA BERARDI-CASOLARI, TEATRO STABILE DI CALABRIA con il sostegno di FESTIVAL PRIMAVERA DEI TEATRI
ore 21.30
Un viaggio chiamato Amore di Gianfranco Berardi
(…) Così su di un isola dei sogni, terra dell'amore chiamata Land Lover, tre personaggi stravaganti si recano al cospetto di un folcloristico santone alla ricerca di consulti appaganti. Ma quella religiosa non è la sola via percorsa da turisti ed abitanti del luogo: le tensioni che di giorno in fila dal santone animano gli incontri-scontri dei bisognosi, si distendono nottetempo al ritmo di balli scatenati e frivoli piaceri. Così le quattro eccentriche figure (il santone dei miracoli, una sua devota, un imprenditore ed un transessuale) si trovano a relazionarsi, senza soluzione di continuità, in contesti apparentemente inaccostabili: la sala d’attesa del santone e la libidinosa discoteca dell’isola: il “Paradise”. (…) Si susseguono situazioni improponibili, irreali, incontri casuali e incidenti premeditati che creano uno scenario dove tragedia e comicità si confondono, in cui il divertimento e la cattiveria si alimentano a vicenda. (…) Perciò “Land Lover”, la voglia di fuggire da sé, di partire alla ricerca di qualcosa simbolicamente chiamato Amore, semplicemente chiamato Amore, disperatamente invocato Amore, nel tentativo di imparare a riconoscere l’elemento in grado di colmare la nostra deficienza, che acquieti almeno per un momento lo sgomento incombente, che ci schiuda da noi stessi, che ci rafforzi per la lotta contro il più vecchio, il più grande nemico dell’uomo: la paura.
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Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee
Lo spettacolo è presentato in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
nell’ambito del progetto A T T O RI A L P O L O S UD C O M P A G NIA B E R A R D I- C A S O L A R I a cura di Marco De Marinis mercoledì 14 marzo, ore 16, Laboratori DMS I NCONTRO CON G IANFRANCO BERARDI ingresso libero sabato 17 e domenica 18 marzo, ore 21, Laboratori DMS IO PROVO A VOLARE! OMAGGIO A DOMENICO MODUGNO di e con Gianfranco Berardi
dal 20 al 25 marzo SALA GRANDE
Otello
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di William Shakespeare - traduzione, adattamento, regia Nanni Garella con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Lucia Lavia, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Woody Neri, Matteo Alì - scene Antonio Fiorentino - luci Gigi Saccomandi - costumi Claudia Pernigotti regista assistente Gabriele Tesauri
ore 21 domenica ore 16
Spettacolo compreso negli abbonamenti InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Interazioni Contemporanee Domenica Teatro - I Classici d’Avanguardia
Appunti di drammaturgia per Otello
Se si spegnessero il sole e la luna, insieme, in un buio eclisse... se la terra tremando si squarciasse... (Otello, V, 2)
di Nanni Garella
Un avamposto militare in un territorio di occupazione, la Repubblica veneta contro i Turchi, occidente contro oriente: una storia già vista, che ritorna e costruisce nella mente un immaginario di guerre, purtroppo, vicine e devastanti. La fibra morale di un mondo, quello occidentale, messo a dura prova dalla crudezza dello scontro, con l’inevitabile ripercussione sulle vicende private dei protagonisti: di quelli nobili e virtuosi, come di quelli meschini e malvagi. Nell’Otello di Shakespeare, alla fine, perdono tutti, i nobili e i malvagi: Desdemona, Emilia, Roderigo assassinati, Otello suicida, Iago travolto dai suoi stessi inganni e dalle sue trame scellerate. Tutti fanno scelte sbagliate. Il mondo non ritrova il suo equilibrio, dopo l’atto estremo di Otello e il sacrificio di sua moglie: come dopo un’eclissi di sole e di luna - stralcio simbolico di una immagine barocca - l’uomo resta sotto un cielo vuoto. ph Raffaella Cavalieri
Otello, come Lear e Macbeth, è sceso nell’abisso, è giunto sino in fondo, ha vissuto l’esperienza umana della gelosia fino all’estremo. Shakespeare è l’unico autore, dopo i greci, che riesce a darci tragedie vere; e Otello, nella storia teatrale, è una delle poche vicende pienamente conosciute dal pubblico, soprattutto dall’epoca romantica in poi. Il pubblico del nostro tempo è abituato a sentire i nomi, così stravaganti e improbabili, di Iago, Desdemona, Otello, a legare ad essi un racconto di gelosia e di sangue e a restare avvinto dalle passioni che muovono i destini di quei personaggi. Ma, conoscendo l’esito tragico della storia, lo spettatore contemporaneo continua a interrogarsi sulla fragilità della natura umana. Otello, una volta scrostato dai depositi romantici e naturalistici, è un grande
La Stagione Concerti
Una produzione ARENA DEL SOLE - NUOVA SCENA - TEATRO STABILE DI BOLOGNA in collaborazione con 63° FESTIVAL SHAKESPEARIANO DELL’ESTATE TEATRALE VERONESE
dibattito, profondo e appassionante, sulla natura umana: per Otello il mondo è bello, gli uomini sono nobili, e giustificano la loro esistenza nella lealtà e nell’amore; per Iago il mondo è abietto e volgare e gli uomini sono come animali, carogne che si divorano l’un l’altro; da un lato un’idea del mondo e della natura umana che volge lo sguardo alla convivenza, alla bellezza e all’armonia; dall’altro la totale assenza, machiavellica, di ideologia, il pragmatismo empirico più spregiudicato. Nessuno ha la meglio, alla fine. In realtà, il mondo somiglia molto di più a come lo immagina Iago, ma anch’egli ne è travolto, come Riccardo III. Cosa resta, dopo gli assassini, i suicidi, il crollo della fiducia, della fedeltà e dell’amore? Probabilmente solo la notte buia, il cupo abisso in cui precipita a volte la mente umana. L’accesso di follia distruttiva e autodistruttiva, omicida e suicida, di Otello, nutrita dalla menzogna e dall’infamia di Iago; e la dissoluzione di un mondo di valori, come famiglia, patria, amore, lealtà, coerenza morale. E resta solo un linguaggio sfasato e incerto, sconnesso, schizoide. L’unica vittoria di Iago consiste nel distruggere la poesia, l’eroismo, la grandezza del generale Otello, infrangendo le sue certezze di linguaggio, spingendolo all’afasia, al balbettio, in una sorta di eloquio spezzato che somiglia tanto al monologo interiore della letteratura moderna – di Joyce, di Beckett. A letto con lei... sopra di lei! Si dice “a letto con lei” quando qualcuno si scopa una donna... A letto con lei... che schifo! Il fazzoletto... deve confessare... il fazzoletto! Farlo confessare... e poi impiccarlo per quello che fatto. No, prima impiccarlo, e poi farlo confessare! Sto tremando, lo vedi? Tremando dalla rabbia... una rabbia nera... Non sono le parole che mi fanno tremare. Puh! Che hif i i l hi l l bb N è
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Maurizio Donadoni, Massimo Dapporto (ph Raffaella Cavalieri)
schifo: i nasi, le orecchie, le labbra... Non è possibile... Confessa!... Il fazzoletto!... Demonio!... (Otello, IV, 1) Corpi, labbra, amplessi immondi, schifosi sono le uniche immagini residue del bel mondo eroico di Otello, sono la vittoria del pragmatismo di Iago, ma sono anche lo sprofondamento dell’uomo nel mondo dell’ombra, dove la nobiltà d’animo si trasforma in scelleratezza, il coraggio in codardia; dove la tolleranza lascia rapidamente il posto al pregiudizio razziale più osceno. Otello è la notte. Un’immensa figura fatale. La notte è innamorata del giorno. L’africano adora la bianca. È grande, è augusto, è maestoso, ha al suo seguito il coraggio, la battaglia, la fanfara, la bandiera, la fama, la gloria, è Otello; ma è nero. E allora come fa in fretta l’eroe geloso a trasformarsi in mostro! Il nero diventa negro. Con quanta rapidità la notte ha fatto segno alla morte! (Victor Hugo, William Shakespeare)
dal 27 marzo al 22 aprile TEATRO DELLE MOLINE
La Maria dei dadi da brodo
testo e regia Marinella Manicardi – collaborazione drammaturgica Federica Iacobelli con Marinella Manicardi e Daniele Furlati – musiche originali Daniele Furlati spazio scenico e aiuto regia Davide Amadei – luci Vincenzo Bonaffini – suono Pierluigi Calzolari ARENA DEL SOLE - NUOVA SCENA - TEATRO STABILE DI BOLOGNA
ore 21.15 - domenica ore 17 lunedì e 1, 6, 7, 8 aprile riposo
Marinella Manicardi e Daniele Furlati (ph Raffaella Cavalieri)
PRIMA NAZIONALE
Dalla seta al packaging: lo sbuzzo di Bologna di Marinella Manicardi La Maria, stanca di conservare in un cartoccio la crema per il brodo, chiede al marito, perito meccanico, di inventare una macchina che impacchetti il glutammato, dose per dose: è l’invenzione del dado da brodo. Poi sono arrivate: macchine per imbustare il thè, blister per pastiglie, twister da caramella, senza dimenticare le confezioni di Hatù, preservativi, chiamati in gergo “Goldoni”. Nel dopoguerra Bologna è diventata la Packaging Valley e le sue macchine, famose nel mondo, hanno impacchettato il mondo. Ma prima della Maria (personaggio quasi vero della storia industriale di Bologna) molte altre Marie avevano contribuito, a fianco dei loro mariti, soci, compagne, a costruire una delle città più ricche di cultura del lavoro in Europa. Per cinque secoli, fino al ‘700, la seta fu considerata un d.o.c. di Bologna, inimitabile per leggerezza e qualità tecnica. Nel nostro spettacolo la storia grande deraglia in personaggi singoli, invenzioni linguistiche, addensando voci, formulando ipotesi che, pur provenendo da documenti, si fanno racconto autonomo come la voce di Bologna, la città, che mescola chi ha lavorato insieme o chi si è amato, in fabbrica, nel laboratorio o in balera. Dai bozzoli al packaging, dai telai per la seta ai motori da corsa, ci appartengono le storie private e pubbliche di una città che priva di grandi fiumi o di risorse naturali importanti (niente ferro, carbone, petrolio) ha inventato un modello economico che è
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anche modello di convivenza, di architettura, di invenzioni culturali e tecniche. C’è un segreto? Secondo noi sì, si chiama Università, tra le più antiche del mondo, o Istituto delle Scienze, con i laboratori di fisica e disegno, astronomia e scultura, tutti insieme a cercare nuove visioni, e poi c’è la Scuola comunale tecnico-scientifica Aldini-Valeriani. Da qui è cominciato tutto. Ci sembrava impossibile raccontare Bologna senza musica e senza una macchina da musica, in scena. Per questo abbiamo messo un pianoforte accanto al tavolo da aggiustaggio, martelletti e lime, corde e truschini. Abbiamo cercato un racconto a due fuochi, a due punti di vista e la doppia visione, come equilibrio mutevole e fecondo, è un altro doc di Bologna.
28, 29 marzo SALA GRANDE
Caino regia Cesare Ronconi - testo Mariangela Gualtieri
con Danio Manfredini, Raffaella Giordano, Mariangela Gualtieri, Leonardo Delogu e con Susanna Dimitri, Giacomo Garaffoni, Sara Leghissa, Isabella Macchi, Silvia Mai, Daria Menichetti, Mila Vanzini musica dal vivo: percussioni Enrico Malatesta, elettronica Alice Berni - luci e scene Cesare Ronconi costumi Daniela Fabbri, Sofia Vannini - ricerca del suono Luca Fusconi • TEATRO VALDOCA
ore 21
Il mare oscuro dall’introduzione a “Caino” di Mariangela Gualtieri (Collezione di teatro, Einaudi) La parte di Genesi che riguarda Caino è cangiante, misteriosa, piena di silenzi, sottile nel suggerire i possibili doppi: agricoltura e pastorizia, erranza e stanzialità, azione contemplazione, città e deserto, razionalità animalità, e insomma piena di attrazioni tematiche. Mi sono tenuta ad una certa distanza dalla pagina biblica, lontana da qualunque tentativo esegetico, attratta piuttosto dal silenzio che regna intorno alla figura di Caino e dalla potenza di questa icona: si staglia solissimo in un deserto abbagliante, a muso duro, con un fratricidio che pesa sulle spalle, la maledizione della terra, la lontananza dal volto della divinità. (…) Colpisce che sia proprio un fratricida a costruire la prima città, un fuggiasco, uno senza Dei. Forse chi ha scritto Genesi avvertiva la minaccia dell’essere attivi e ragionanti e desideranti. La minaccia dell’intelligenza. Ma anche la forza di questa energia che ci caratterizza: non è una degenerazione, è un’energia in dotazione. Noi siamo fatti così, con dentro questa spinta incontenibile all’azione, con dentro questa tempesta. Ci somiglia talmente Caino: quasi mi è parso che prima di noi fosse impossibile comprenderlo per intero. (...) È poco quello che ho inteso di questa vastità, malgrado la passione e dedizione massime con cui ho provato ad immergermi in questo mare, così oscuro, entusiasmante, pericoloso. L’impressione ora è di essermi bagnata appena i piedi. Ci tornerò, credo. L’enigma
Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee
Lo spettacolo è presentato in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
nell’ambito del progetto TEATRO VALDOCA “APPRESTACI L’INCANTESIMO” a cura di Piersandra Di Matteo venerdì 30 marzo, ore 21 Laboratori DMS - Teatro BESTIA DI GIOIA, rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri a seguire
INCONTRO CON MARIANGELA GUALTIERI E CESARE RONCONI ingresso libero Danio Manfredini (ph Rolando Paolo Guerzoni)
L’enigma del male, il misterium iniquitatis, è un fondale che non possiamo non indagare, anche se non siamo capaci della immensa apnea che richiede. Questo è il mio primo tentativo, ancora impregnato dell’ombra che ho cercato di attraversare, colpita dalla reticenza di questo tema ad avere una parola definitiva. Non la si potrà mai pronunciare, per fortuna. Nessuno la possiede per intero: chi ha creduto di possederla ha troppo spesso seminato dolore. Io ho potuto solo balbettare.
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31 marzo e 1 aprile SALA GRANDE
La variante di Lüneburg
FABULA IN MUSICA con Milva e Walter Mramor dal romanzo di Paolo Maurensig - adattamento teatrale e testi delle canzoni Paolo Maurensig musiche originali e direzione Valter Sivilotti al pianoforte M° Valter Sivilotti ai sassofoni Alex Sebastianutto - soprano solo Franca Drioli con la partecipazione del Coro Acanto di Bologna preparato da Giovanna e Gloria Giovannini - allestimento a cura di Walter Mramor • A.ARTISTIASSOCIATI
ore 21 domenica ore 16
Spettacolo compreso negli abbonamenti: Domenica Teatro Teatro - Musica - Danza in opzione InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli
Avevo sempre guardato con sospetto a ogni proposta di trasformare i miei romanzi in lavori teatrali, con o senza musica. Se qualcuno si sentiva di impegnarsi in una simile operazione lo facesse pure, ma senza contare sulla mia collaborazione. Già una trasposizione sul grande schermo, per quanto il cinema possa contare su mezzi tecnici di rilievo, comporta problemi non indifferenti; figuriamoci una riduzione teatrale, notoriamente più limitata di quella cinematografica. Eppure, è stata proprio questa peculiarità tipica del teatro, la possibilità cioè di far uso di un'essenzialità portata agli estremi, che mi ha convinto. Estrapolare un testo essenziale e scrivere le parole per le canzoni di Milva mi hanno rinnovato l'emozione provata a suo tempo nello scrivere il romanzo. Paolo Maurensig
Finale di partita «Quale amore o compassione si può provare per un pezzo di scacchi sacrificato al gioco?». La battuta di Frisch, uno dei personaggi centrali de La variante di Lüneburg potrebbe senz’altro apparire di primo acchito, condivisibile: non c’è rischio, non c’è responsabilità… perdere una pedina sulla scacchiera significa rifarsi alla mossa successiva; nel peggiore dei casi, perdere quella partita e dover convincere l’avversario a concedere una rivincita. Ma se la metafora della partita a scacchi assume un significato diverso, crudele e sconcertante, allora il gioco non è più leggero. È quanto ha immaginato lo scrittore goriziano Paolo Maurensig nel suo La variante
di Lüneburg, pubblicato nel 1993 e divenuto in breve un best seller internazionale. Intrecciando la passione per il gioco degli scacchi a un climax da libro giallo, e a una riflessione invece molto profonda su uno dei periodi più bui della storia dell’umanità, com’è stato il Nazismo, Maurensig si è rivelato al mondo: il suo romanzo, molto corteggiato dal cinema e dal teatro, è rimasto a lungo lontano da tali dimensioni. Ma grazie a un affascinante progetto di a.ArtistiAssociati, La variante di Lüneburg è approdata al palcoscenico in una versione ricca di suggestioni: quella della “fabula in musica”.
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3 aprile SALA GRANDE
Traviata coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei
assistente alla coreografia Elena Bertuzzi - con Vittorio Colella, Melissa Cosseta, Gloria Dorliguzzo, Chiara Montalbani, Gioia Morisco, Sara Muccioli, Camilla Negri, Stefano Roveda, Francesca Ruggerini, Emanuele Serrecchia, Vilma Trevisan - musiche Giuseppe Verdi - elaborazione musicale Luca Vianini drammaturgia musicale Alessandro Taverna • COMPAGNIA ARTEMIS DANZA/MONICA CASADEI
ore 21 spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA
Un cuore che gronda Appunti da una conversazione con Monica Casadei intorno a Traviata di Francesca Pedroni (…) Aver conversato con Monica Casadei sul debutto del primo capitolo del progetto triennale Corpo a Corpo Verdi, ovvero Traviata, ci ha catapultati all’interno di un viaggio coreografico in cui la danza e l’opera duettano dando corpo a un fluire di immagini sbrigliato da qualsiasi volontà di aderenza didascalica, eppure legato a doppio filo al dramma di Violetta. (…) Ci vuole coraggio e determinazione, ma Casadei, coreografa volitiva e combattiva ne ha eccome, e accetta la proposta di intraprendere un progetto coreografico sulla trilogia popolare di Giuseppe Verdi, ovvero Traviata, Rigoletto e Trovatore. Tre creazioni da qui al 2013, su commissione del Festival Verdi, coproduttore per Traviata in tandem con il Comunale di Ferrara, nelle quali sarà il codice danza a confrontarsi con una tradizione lirica intramontabile quanto conosciuta ai più. Un Corpo a Corpo, nato dal fatto di misurarsi con una musica che non possiamo pensare slegata dalle scene, complice un artista, Verdi, drammaturgo ancor prima che compositore. Per Traviata, quell’Amami, Alfredo, quel libiam ne’ lieti calici, quel croce e delizia, quel sì, piangi, quell’è tardi, qualunque sia la taratura della passione per il bel canto di chi legge, sono parole che si legano nella memoria a voci, ad arie, musiche, storie, teatri, a partire dalle pagine del libro, fonte dell’opera verdiana. (…) E allora ecco perché quell’È tardi diventa la chiave del Corpo a Corpo Traviata della
Spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee Teatro - Musica - Danza
in coproduzione con FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI FERRARA FESTIVAL VERDI, in collaborazione con CID-CENTRO INTERNAZIONALE DANZA DI PARMA (ph Beatrice Pavasini
compagnia Artemis. Due parole che risuonano come una campana a morte. Perché nulla può essere recuperato. Perché Violetta, in abito rosso, danza e il suo cuore non può che grondare sangue, sangue che è la tisi ma che è anche segno di una ferita interiore da cui non c’è che scampo. (…) Come terminare questa visione in bianco e nero, sporcata dal rosso e dal dolore? Che sia con Amami, Alfredo, che ascolteremo in un mix di tante edizioni celebri, un’invocazione che è un grido di morte. (…)
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dall’11 al 15 aprile SALA GRANDE
Itis Galileo
di Francesco Niccolini e Marco Paolini - con Marco Paolini consulenza scientifica Stefano Gattei - consulenza storica Giovanni De Martis consolle audio Gabriele Turra - scenotecnica Juri Pevere - direzione tecnica Marco Busetto illuminotecnica e fonica Ombre Rosse • MICHELA SIGNORI per JOLEFILM
ore 21 domenica ore 16
Fede, Ragione e Superstizione
Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro Marco Paolini (ph Marco Caselli Nirmal)
Viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare il futuro. Sarà perché le leggi dell’economia non sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro mondo cerca consolazione negli astri. E mi stupisce che, 400 anni dopo la consacrazione dell’universo postrivoluzione copernicana, tutti i giorni molti tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo che utilizzano le stelle fisse di Tolomeo. Alla fine non importa se il cielo non è così, perché quello che conta è che ci piace. Galileo è usato spesso come simbolo della scienza libera contro la fede integralista, ma in realtà è uno che per campare fa anche oroscopi. Eppure ha la forza di guardare oltre. Per noi è facile irridere le teorie del passato, quando finiscono le teorie fanno sempre ridere. Il problema è che mentre ci sei dentro continui a pensare che non sia teoria, ma spiegazione della realtà. Marco Paolini Essere geniali, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto. Parte da questa considerazione il lavoro di approfondimento curioso che Marco Paolini e Francesco Niccolini hanno dedicato alla figura di Galileo. Il padre della scienza moderna, infatti, appare agli occhi dei contemporanei come un grande divulgatore dei propri studi, ma soprattutto come una mente che rimane aperta al dubbio fino alla fine, fino alla vecchiaia. Quando si parla di Galileo si pensa sempre a un anziano venerando: sarà una questione di iconografia, ma forse è anche perché si capisce che lo scienziato non si mette mai in pensione con
la testa. Anzi, le scoperte più importanti le raggiunge dopo i sessant’anni. Galileo vive quattrocento anni prima di noi, in un’epoca governata da certezze e rigidità di pensiero, ma alcuni elementi tornano oggi a riaprire il confronto con quel passato. Questo spettacolo non approfondisce la tradizionale dialettica fede-ragione, che ha segnato la storia dello scienziato e del Seicento, ma piuttosto indaga sulla discussione a tre fra fede, ragione e superstizione. In fin dei conti, giocare al lotto è più facile che pensare o guadagnarsi il paradiso onestamente, anche se il calcolo delle probabilità non dovrebbe indurre nessuno a giocarci.
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Maurizio Viani
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Maurizio Viani Si è spento il genio della luce Buonanotte, Maurizio... Si è spento il genio della luce. Maurizio Viani se n'è andato, timido come sempre e silenzioso come la luce, lui che neppure Leo de Berardinis aveva messo all'angolo chiedendogli mentre indicava il lato sinistro della scena dell’Amleto in allestimento: "Adesso, qui creami la luce del nulla!". E Maurizio gliela aveva offerta davvero a Leo "La Luce del Nulla" sul palcoscenico del Teatro Testoni/interAction, allora sede della Cooperativa Nuova scena-Teatro Stabile di Bologna. Una spirale di alluminio, di quelle che "scendono le scale", ancorata sul palco e tirata su fino alla graticcia. All'interno uno spot di luce ghiaccia, così che quando Leo sfiorava la spirale lame di luce elicoidali incidevano il buio della scatola scenica. Maurizio era capace di questi continui colpi di genio che squadernavano la tradizione illuminotecnica con inserti e soluzioni artigianali inaspettate e sempre innovative nei risultati. Le sue luci erano inconfondibili. Senza di esse gli spettacoli di Leo non sarebbero stati così belli. Dopo l’esperienza con il burattinaio Otello Sarzi, Maurizio Viani aveva cominciato a lavorare nella Cooperativa Nuova Scena come elettricista e illuminotecnico dapprima negli spettacoli diretti da Francesco Macedonio per poi cominciare a creare le luci per una produzione che segnò una svolta nella storia e nel percorso artistico di Nuova Scena, Gli Uccelli, uno spettacolo che si impose a livello nazionale aprendo a nuove ricerche sull’interazione fra teatro e musica. Poi, quando Nuova Scena portò a Bologna Leo de Barardinis per intraprendere un’intensa avventura artistica che in soli quattro anni portò alla realizzazione di ben nove spettacoli, Viani entrò in sodalizio simbiotico con Leo, collaborazione che continuò anche al termine del percorso di de Berardinis con Nuova Scena e poi con gli attori della compagnia di Leo, Bucci-Sgrosso e Vetrano-Randisi, aprendosi anche ad altre esperienze con Benvenuti, Manfredini, Santagata e col Maestro Muti.
Riportiamo qui di seguito gli spettacoli prodotti da Nuova Scena al Teatro Testoni/interAction, per i quali Maurizio Viani creò le luci, negli anni che vanno dal 1980 al 1987. 1980 Gli uccelli di Aristofane regia di Memè Perlini musiche dal vivo degli Area 1983 The Connection di Jack Gelber, traduzione di Fernanda Pivano regia di Leo de Berardinis musiche dal vivo del Jazz Quintet, con Larry Nocella 1984 Amleto di William Shakespeare regia di Leo de Berardinis 1984 Dante Alighieri - studi e variazioni di e con Leo de Berardinis XXIII Festival Internazionale del Teatro Biennale di Venezia Premio UBU 1985 a Leo de Berardinis quale migliore attore 1985 King Lear di William Shakespeare studi e variazioni regia di Leo de Berardinis 1985 Il Cantico dei Cantici di Salomone, traduzione di Guido Ceronetti regia di Leo de Berardinis 1985 Amleto di William Shakespeare studi e variazioni regia di Leo de Berardinis 1986 La tempesta di William Shakespeare regia di Leo de Berardinis 1986 Il Ritorno, riflessi da Omero a Joyce di e con Leo de Berardinis 1987 Novecento e Mille testo e regia e Leo de Berardinis 1987 Pièce Noire di Enzo Moscato regia Cherif con Marisa Fabbri, Erio Masina, Marina Pitta
Concerti La Stagione
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Maurizio Viani, durante le prove dell’Amleto di Leo de Berardinis; una produzione Testoni/InterAction - 1984
Un grande Maestro
Un ricordo di Paolo Mazzi Tecnico di produzione di Nuova Scena Ho conosciuto Maurizio nel 1978, con La soffitta dei ciarlatani scritto da Vittorio Franceschi per la regia di Francesco Macedonio entrando in Nuova Scena come datore luci e capo elettricista. Maurizio veniva da una precedente esperienza con Otello Sarzi col quale collaborava nella creazione dei burattini; credo che non si sia mai considerato un artista, anche per questo suo passato, ma un artigiano. Oltre a quegli splendidi fondali in cui disegnava i suoi mondi e lune e segni, il suo genio era quello di riuscire a mettere la luce a disposizione degli attori, questo dava loro uno strumento in più, ma non tutti erano in grado: per questo ha insegnato a molti di loro come utilizzarle. Così timido che una volta al mio manifestargli la meraviglia per un suo lavoro, mi rispose con un " ma non sarà un po' troppo?!". Rispettava il lavoro degli altri ma pretendeva lo stesso rispetto per il suo. La sperimentazione che abbiamo fatto durante gli allestimenti degli spettacoli di Leo De Berardinis sono stati per me, con lui, una grande scuola. Negli allestimenti, si passava tutto il tempo in teatro e la notte non si tornava a casa perché spesso si dormiva li, tutti insieme, nel sottoscala del Teatro Testoni. Si stava sullo spettacolo, dentro lo spettacolo, fino al debutto. Si prendevano i proiettori e si aprivano, si smontavano e modificavano. Fu con Maurizio, per gli spettacoli di Leo, che Nuova Scena comprò i primi sagomatori (usati) che consentono di disegnare forme geometriche, ma anche questi non appagavano la sua creatività.
Trovò un modo per poter disegnare forme luminose da proiettare sugli attori o sulla scena: pitturammo le lenti con vernici per marmitte, che sopportano la temperatura delle lampade, e poi Maurizio disegnava direttamente sui proiettori le figure luminose che voleva proiettate. La sua originale particolarità era nel fare la conduzione degli effetti a mano. Ciò comportava un'attenzione e una sensibilità da parte del datore luci paragonabile a uno strumentista di un’orchestra, ma anche il gusto del controllo totale di ogni singolo proiettore e di intervenire quando volevi con il risultato che ti sentivi responsabile e profondamente coinvolto nello spettacolo. Maurizio e Leo, Leo e Maurizio duettavano in scena, avevano stabilito un rapporto in cui uno era a servizio dell'altro: i tagli di luce che "entravano" da quinta a quinta, larghi poco più di una decina di centimetri, venivano impreziositi da Leo con la sua capacità di giocarci dentro. La cosa più importante che ho imparato da questi due grandi maestri è che la luce ha la stessa dignità e importanza della scenografia, della musica, e anche della recitazione. Ricordo Maurizio a Venezia quando noi di Nuova Scena, nel 1985, fummo invitati alla Biennale Teatro. Tornavamo di notte , ammetto un po' alticci, col traghetto, seduti fuori a poppa, sul Canal Grande, dopo aver montato Dante Alighieri. Si cantava a squarciagola a più voci: altra grande passione comune. Ci bloccarono, in mezzo al canale con un vero e proprio arrembaggio della Polizia. Trasbordo, controllo documenti: disturbo della quiete pubblica. Riuscimmo a tornare in albergo grazie a Maurizio che raccontò loro una storia triste, ma così triste che ci lasciarono andare. Mauri era un grande, quando il lavoro si faceva duro, ci ricordava: "al Teater l'è brutèl ", e sorrideva. Io lo ricordo così.
GENNAIO 1
Scuola & Teatro
con il contributo di
Impegno e creatività I progetti rivolti a studenti e insegnanti L’attività di promozione culturale dell’Arena del Sole rivolta alle giovani generazioni, una realtà permanente che sempre più si consolida e si arricchisce di progetti e di idee, mette insieme iniziative volte a valorizzare il ruolo che l’educazione teatrale può svolgere nella scuola. Sintesi di questa attività è Il Teatro delle Scuole®, la rassegna di spettacoli messi in scena dai ragazzi delle scuole di Bologna e provincia che giunge quest’anno alla 26ª edizione. Il percorso di promozione della cultura e della pratica del teatro prosegue anche all’interno degli istituti scolastici con un’offerta laboratoriale rivolta sia agli alunni che agli insegnanti, al fine di utilizzare il teatro come strumento educativo per facilitare i processi di socializzazione, l’integrazione fra differenti culture e abilità, per conseguire una maggiore consapevolezza espressiva e una migliore capacità di fruizione degli spettacoli.
“Il Trionfo del Popolo Bolognese nell’8 Agosto 1848”
Nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia e del Bicentenario dell’Arena del Sole, si è svolto laboratorio teatrale sul testo del Trionfo del Popolo Bolognese nell’8 Agosto 1848, tratto dall’omonimo dramma di Agamennone Zappoli, con il coinvolgimento di numerosi alunni delle scuole medie e superiori, che termina con l’allestimento e la presentazione al pubblico dello spettacolo il 14 marzo. Progetto e regia dello spettacolo sono a cura di Gabriele Marchesini.
I mestieri del teatro
Una proposta formativa dedicata alla scoperta delle professionalità necessarie per l’allestimento di uno spettacolo portando direttamente il teatro nelle scuole di ogni ordine e grado. Durante gli incontri nelle classi un regista teatrale, un tecnico di produzione e un attore si alterneranno a parlare dei segreti della messa in scena di uno spettacolo. A conclusione degli incontri i ragazzi saranno invitati a una visita al teatro ed eventualmente a uno spettacolo serale.
Alza la voce
Un laboratorio sulla comprensione del testo e sulla lettura espressiva, un modo per avvicinare i giovani alla letteratura e contrastare la decadenza culturale, per accendere nuove curiosità, per confrontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di attori professionisti, che si concluderà con la Festa della lettura in teatro dove protagonisti saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro testi preferiti.
Laboratorio di lettura espressiva per insegnanti
Questo laboratorio è rivolto agli insegnanti che desiderano migliorare le proprie capacità comunicative, incrementando la padronanza della propria voce anche come strumento indispensabile a rendere piacevole ed accattivante la propria proposta didattica. Questa attività si propone di offrire strumenti per trasmettere le competenze acquisite agli studenti.
Visite a teatro
Continuano con successo le visite guidate del teatro rivolte a gruppi di studenti, con percorsi formativi all’interno dello spazio e dell’attività teatrale. Le visite hanno inizio nel foyer con la presentazione del teatro e della sua storia in rapporto alla città e si concludono in palcoscenico dove un tecnico di produzione presenta i mestieri del palcoscenico e illustra ciò che accade dietro le quinte.
Facebook, YouTube e Twitter
Per favorire una partecipazione diretta alle iniziative da parte degli studenti saranno utilizzati anche strumenti di comunicazione innovativi come Facebook, Twitter e YouTube, nella convinzione che il rapporto tra giovani e teatro passi anche per i nuovi media, particolarmente utilizzati e frequentati dalle nuove generazioni. Info: Ufficio Scuola tel. 051.2910.950
[email protected]
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Scuola & Teatro
Il Trionfo del Popolo Bolognese nell’8 Agosto 1848 38
PROGETTO DI TEATRO CON LE SCUOLE DI BOLOGNA dramma popolare di Agamennone Zappoli - adattamento drammaturgico di Francesco Freyrie regia Gabriele Marchesini
14 marzo, Sala Grande, ore 21
I ragazzi delle scuole di Bologna protagonisti sul palco dell’Arena del Sole A distanza di 13 anni dal memorabile successo dello spettacolo del 1998 (con cui si volle ricordare il 150° anniversario dell’insurrezione che cacciò gli austriaci nel 1848, episodio che ha dato il nome alla più grande piazza di Bologna), il “Trionfo del popolo bolognese nell’ agosto 1848” viene oggi riproposto e riallestito in chiusura delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia. Lo spettacolo di oggi, però, sempre per la mia regia come nella sua prima realizzazione, non viene rappresentato dagli attori professionisti che lo recitarono allora (Vito, Marescotti, Bortolani e tanti altri), bensì dai ragazzi degli istituti scolastici bolognesi. Il progetto, fortemente voluto dall’Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna, con il supporto della Fondazione Carisbo e della Provincia di Bologna e con la collaborazione di Porsche Italia, ha una forte valenza storica, culturale e simbolica. Ultimamente si parla spesso di “Teatro Civile”: ebbene questo ne è un esempio straordinario e, per molti aspetti, unico. Infatti il testo originale venne scritto dal patriota drammaturgo Agamennone Zappoli a pochi giorni dalla rivolta popolare contro l’invasione straniera (a cui lo stesso Zappoli partecipò) e nemmeno un mese dopo lo spettacolo andò in scena proprio all’Arena del Sole, quel ‘teatro della città’ già attivo dal 1811 e che sorgeva, come tuttora, nei pressi della Montagnola. Quale modo migliore per celebrare il duecentesimo compleanno dell’Arena e il centocinquantesimo
dell’unità nazionale che quello di coinvolgere le giovanissime generazioni, affidando proprio a loro il compito di rappresentarlo? Bene, il testimone così viene passato: ai giovani, alle scuole, alla cittadinanza tutta. “Memoria storica”, come si dice. Quella vera: viva, non polverosa e imbalsamata, ed è il rituale collettivo del teatro la condizione ideale per farne partecipi i nostri contemporanei, come già facemmo nel 1998. Trattandosi di studenti molto giovani e di scuole diverse (media superiore e alcuni anche di media inferiore), le prove vere e proprie dello spettacolo sono state precedute da una fase di laboratorio propedeutico di formazione per consentire a dei giovanissimi non attori di recitare sul palcoscenico. Anche i tempi e le modalità di questo lavoro è stato quello tipico del teatro delle scuole, che non prevede il tempo pieno e la full immersion nel lavoro che contraddistingue l’impegno dei professionisti, in quanto gli studenti devono appunto studiare e svolgere altre attività integrative. Tenendo presente questi inevitabili condizionamenti i ragazzi si sono dimostrati determinati e responsabili: la convinzione e l’impegno sono risultati adeguati alle loro possibilità. Un altro elemento importante, sotto l’aspetto teatrale di questa operazione, risiede a mio parere anche in quello che potrebbe invece apparire come un limite, cioè l’acerbità e l’inesperienza degli interpreti: la loro freschezza e spontaneità viene evidenziata per potersi trasformare in un valore aggiunto al fine di rendere vivace e attuale la rappresentazione e offre spunti di vitalità nuova, inserendo elementi di attualità nello spettacolo Gabriele Marchesini
Concerti La Stagione si ringraziano
39 I ragazzi protagonisti dello spettacolo con, al centro, il regista Gabriele Marchesini
I ragazzi sul palcoscenico: (in ordine alfabetico) Sharica Alias, Alessia Asta, Leonardo Bianconi, Andrea Bisetti, Lorenzo Bruno, Caterina Cardillo, Claudia Carella, Simone Corsini,Federica Demattè, Stefano Ghetti, Enea Luisi, Francesca Maviglia, Elena Mazzotta, Keivan Missaghi, Martina Monti, Leonardo Mulargia, Shamin Ponnaiha Mustafà, Giacomo Santi, Francesco Stampini, Alessandro Stefani Symphonic Band Reno Galliera musiche originali scritte e dirette dal M° Antonio Rimedio Alex Guidastri clarinetto, Massimo Dilucchio clarinetto, Naima Sorrenti flauto Antonio Fittipaldi tromba, Sofia Fattorillo trombone, Maureen Listen euphonium Davide Silvagni basso tuba, Antonio Greco rullante, Federico Lolli grancassa, Antonio Rimedio piatti assistente alla regia Stefano Masotti scena Leonardo Scarpa costumi Elena Dal Pozzo luci Luca Diani suono Giampiero Berti sarta Vanna Cioni macchinisti Massimo Abbondanza, Marco Belli, Luca Bernardi elettricisti Francesca Zarpellon, Vincenzo Bonaffini, Paolo Mazzi tecnico video Tiziano Ruggia materiale video Euroeventi sartoria Arrigo, Milano calzature Epoca calzature, Milano ufficio scuola Emanuela Dogliotti
Prenditi del tempo: Iscriviti agli ultimi laboratori della Stagione 2011/2012!
40 I laboratori sono corsi rivolti a tutti: come prima tappa di una possibile formazione professionale ma anche – e come capita più di frequente – come un piccolo lusso che si concede chi ama il teatro. La proposta didattica è ricca e articolata: corsi di recitazione, lettura, dizione, drammaturgia, scenografia, illuminotecnica; lunghi tutta una stagione, un mese o un solo weekend. Occasioni per provare a stare all’interno di uno spazio teatrale, a sentirsi parte di un gioco che per funzionare richiede attenzione e ascolto da parte di tutti i partecipanti. Ma sono soprattutto tempo e spazio che si dedica alla conoscenza di sé, degli altri e di quei rituali umani che è difficile mettere a fuoco nel quotidiano. Durante la stagione hanno avuto luogo laboratori di recitazione, dizione, lettura espressiva e scenografia, articolati in formule di diverse durata: pochi giorni, mesi, addirittura lunghi tutto l’anno. In primavera 2012 partiranno gli ultimi laboratori della Stagione, non perdere l’occasione di iscriverti!
Un’immagine del laboratorio fare scena condotto da Davide Amadei
SCONTI ABBONATI ALL'ARENA DEL SOLE: Agli abbonati e ai titolari di Carta Arena è riservata una speciale riduzione sulla quota d'iscrizione ai laboratori.
VANTAGGI PER CHI SI ISCRIVE: -Tessera MolineArte 2011-2012 gratuita -Sconti su tutti gli spettacoli in programma -Sconto del 10% sull'iscrizione al secondo laboratorio e successivi.
Informazioni, iscrizioni calendari dettagliati: www.arenadelsole.it
[email protected] 051.2910.911
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Laboratori
Primavera 2012: Scenografia, dizione, illuminotecnica…
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WORKSHOP fare scena workshop di scenografia condotto da Davide Amadei dal 4 all'8 maggio 2012 ore di lezione: 15 – incontri: 5 Nella pratica teatrale preparare la scenografia, con le strutture e gli elementi di arredo che la compongono, si dice “mettere scena” giusto prima di aprire il sipario. Ed esattamente questo sarà l’obiettivo del workshop: collaborare in palcoscenico alla realizzazione di una scenografia che sarà luogo d’azione, d’immagine e di racconto per lo spettacolo conclusivo di uno dei laboratori annuali dei recitazione. Un’occasione per approfondire la conoscenza della tecnica scenografica nel rapporto con regia e recitazione.
LABORATORI INTENSIVI saperlo dire laboratorio di dizione e organizzazione del discorso tenuto da Alessandra Frabetti 2ª edizione: il giovedì, dal 3 maggio al 7 giugno 2012 dalle h 21 alle 24 ore di lezione: 18 - incontri: 6 Il laboratorio propone una formula semplice ma efficace, oltre che largamente sperimentata con successo per molti anni. Impostazione della dizione, volta anche ad eliminare fastidiosi regionalismi o cadenze dialettali; palestra di lettura prima logica poi espressiva; infine esercizi per migliorare la capacità di parlare in pubblico attraverso il controllo della propria emotività, in un complessivo sviluppo dell’espressività che ha anche fini teatrali. Il laboratorio è pensato come piccolo corso propedeutico per la recitazione.
accendi la luce! laboratorio di illuminotecnica condotto da Paolo Mazzi dal 24 aprile al 12 giugno ore di lezione: 20 - incontri: 8 In teatro accendere la luce vuol dire ritagliare uno spazio, costruire un’atmosfera, modificare i contorni di un oggetto, di un volto. Con la luce si disegna. Focalizzando l’interesse sull’illuminazione teatrale e riflettendo sull’uso della luce nella messa in scena i partecipanti al corso verranno guidati sui palcoscenici dell’Arena del Sole e del Teatro delle Moline per capire quali sono caratteristiche e particolarità delle luci in teatro, acquisendo conoscenze teoriche sulla progettazione delle luci e elementi tecnici sui proiettori normalmente utilizzati in teatro. Il laboratorio è aperto a tutti e al termine i partecipanti progetteranno e realizzeranno le luci per lo spettacolo finale del laboratorio di recitazione “saperlo fare”.
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Informazioni
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Chi siamo
44 L’Arena del Sole
20 febbraio 1995 Inaugurazione dell’Arena del Sole con Dario Fo
Foto di Giovanni Bortolani
Lo storico teatro Arena del Sole, le cui origini risalgono al 1810, è stato restituito alla città di Bologna nel 1995 dopo otto anni di radicale ristrutturazione. Si presenta come uno dei più bei teatri italiani, con le più moderne attrezzature tecnologiche, senza perdere in alcun modo l’attrattiva e il prestigio della sua storia. La sua gestione è affidata, in convenzione con il Comune di Bologna, alla cooperativa Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna che vi svolge un’intensa attività di produzione di spettacoli di prosa e di ospitalità non solo di teatro ma anche di danza e musica. In questi anni Nuova Scena ha sviluppato il progetto InterAction secondo una linea artistica caratterizzata dall’interazione di teatro, musica e danza, drammaturgia contemporanea nazionale europea ed extraeuropea, rilettura della drammaturgia classica, coniugando ricerca teatrale e teatro popolare. I risultati raggiunti sul piano qualitativo, dell’innovazione del linguaggio teatrale e del rapporto con pubblici diversi hanno permesso all’Arena del Sole, sin dalle prime stagioni, di diventare un punto di riferimento culturale della città e del sistema teatrale nazionale oltre che del circuito europeo dei teatri di produzione.
Cooperativa Nuova Scena 43 anni di attività La cooperativa Nuova Scena è stata fondata nel 1968 da Dario Fo, Franca Rame e Vittorio Franceschi. Nella chiesa sconsacrata di San Leonardo, rinnovata e trasformata in teatro, la compagnia ha sviluppato la sua linea artistica di interazione tra le diverse discipline dello spettacolo. Nel 1981/82, in convenzione con il Comune di Bologna, Nuova Scena comincia a gestire il Teatro Testoni/interAction dove ogni stagione sono ospitati importanti artisti, attori, musicisti, danzatori italiani e provenienti dall’estero, assieme a interpreti delle nuove espressioni teatrali. Dal 1995 gestisce l’Arena del Sole. Nuova Scena - Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna è un teatro stabile finanziato dallo Stato, dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna. A partire dal gennaio 2006, Nuova Scena gestisce anche uno dei teatri di sperimentazione più noti della città, lo storico Teatro delle Moline, spazio vocato alla promozione di nuova drammaturgia italiana, alla valorizzazioni di compagnie emergenti e all’attività laboratoriale.
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Chi siamo
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Bill T. Jones
attori: Dario Fo e Franca Rame, Delia Boccardo, Franco Branciaroli, Giorgio Comaschi, Laura Curino, Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Marisa Fabbri, Vittorio Franceschi, Virginio Gazzolo, Alessandro Haber, Lucia Lavia, Manuela Mandracchia, Marinella Manicardi, Susanna Marcomeni, Ivano Marescotti, Marco Messeri, Mascia Musy, Franca Nuti, Umberto Orsini, Rocco Papaleo, Alida Valli, Vito, Patrizia Zappa Mulas, Shel Shapiro. registi: Roberto Andò, Marco Baliani, Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Cherif, Alessandro D’Alatri, Leo De Berardinis, Luca De Fusco, Alvis Hermanis, Nanni Garella, Bill T. Jones, Nanni Loy, Moni Ovadia, Carlo Mazzacurati, Memè Perlini, Michele Placido, Silviu Purcarete, Daniele Sala, Lorenzo Salveti, Janusz Wiśniewski. Progetto Arte e Salute La collaborazione tra Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, si svolge nel quadro di “Arte e Salute nell’Arena del Sole”, progetto di re-
sidenza della compagnia di pazienti psichiatrici all’Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale - Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna. La condivisione di questo percorso iniziato nel 1999 e che ha già riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui il Premio Ubu e il Premio Hystrio, si è consolidata in un lungo percorso di sperimentazione di un modello operativo inconsueto e innovativo, che mette a confronto un importante teatro nazionale con una realtà artistica nata nell’ambito del disagio e dell’esclusione sociale. Ormai professionisti, dopo un lungo periodo di formazione e lavoro teatrale gli attori di Arte e Salute hanno affrontato, sotto la guida del regista Nanni Garella, opere di Pirandello, Pinter, Brecht, Pasolini, Scarpetta.
Foto di Raffaella Cavalieri
Alcuni degli artisti che hanno lavorato con Nuova Scena
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Arena del Sole: gli spazi 1. Sala Grande • capienza: 900 posti È dotata di platea mobile e poltrone removibili con la possibilità di estendere lo spazio scenico. 2. Sala InterAction • capienza: 180-220 posti (a seconda dell’estensione dello spazio scenico) Nata come teatro studio, è in grado di ospitare, oltre agli spettacoli teatrali, convegni, conferenze e seminari.
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3. Sala degli Archi • capienza: 65 posti Sala per conferenze stampa, corsi, incontri e dibattiti. 4. Chiostro • capienza: circa 150 posti (variabile a seconda della disposizione dello spazio) L’antico Chiostro cinquecentesco dell’Arena del Sole, ampia area all’aperto di oltre 320 mq, è una delle parti originarie del Convento delle Monache Domenicane, dove viene allestito un palcoscenico per la programmazione estiva. 5. Sede distaccata: Teatro delle Moline capienza: 60 posti
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Attività Annuale L’attività annuale si sviluppa in 480 giornate tra Sala Grande, Sala InterAction, Chiostro e Teatro delle Moline: spettacoli, manifestazioni pubbliche, laboratori, prove; attività di produzione: oltre 100 giorni di tournée dei propri spettacoli. In totale Nuova Scena impiega più di 100 persone tra artisti, tecnici, personale organizzativo e amministrativo. L’attività è sviluppata in stretta collaborazione con la Scuola e l’Università. L’Arena è un luogo di aggregazione sociale così come un luogo di cultura e di solidarietà in costante collaborazione con le associazioni benefiche e del volontariato.
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Nuova Scena - Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna dal 1995 a dicembre 2011 diciassette stagioni all’Arena del Sole 1 milione e 631mila spettatori dal 1977 a oggi (Teatro Sanleonardo, Teatro Testoni, Arena del Sole) 2 milioni e 351mila spettatori 74 spettacoli prodotti all’Arena 113 spettacoli prodotti da Nuova Scena dal 1977 a oggi 1.139 spettacoli ospitati all’Arena 1.318 spettacoli ospitati da Nuova Scena dal 1977 a oggi bilancio annuale: 5,575 milioni di euro * n. addetti a tempo indeterminato: 72 * • n. addetti a tempo determinato: 80 * (*dati bilancio 2010) Istituzioni che sostengono l’attività di Nuova Scena-Teatro Stabile di Bologna Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bologna • Regione Emilia-Romagna Collaborazioni istituzionali Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura Università degli Studi di Bologna – Dipartimento di Musica e Spettacolo Sostenitori istituzionali Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna NUOVA SCENA società cooperativa presidente: Massimo Terranova vice-presidente/direttore di produzione: Natalino Mingrone direttore artistico: Paolo Cacchioli direttore amministrativo e del personale: Carla Magri direttore comunicazione e marketing: Bruno Damini I soci sovventori Fi.Bo Finanziaria Bolognese spa - Coop Adriatica scrl - Camst scrl Coopfond spa - Cooperare spa - Granarolo spa - Assicoop Bologna spa - Co.Ind sc Coop Costruzioni sc - Coop Reno sc - L’Operosa scrl - Ansaloni Cooperativa Edificatrice sc Cosepuri scpa - Manutencoop sc - NCV Cooperativa Autotrasporti scrl Francesco Amante & Finalma srl - Eurocolumbus spa - Ottica Garagnani sas STS Servizi Tecnologie Sistemi spa - Avola sc - Cronopios sas
NUOVA SCENA società cooperativa - ARENA DEL SOLE TEATRO STABILE DI BOLOGNA - TEATRO DELLE MOLINE presidente Massimo Terranova vice presidente/direttore di produzione Natalino Mingrone direttore amministrativo e del personale Carla Magri direttore comunicazione e marketing Bruno Damini direttore artistico Paolo Cacchioli amministrazione del personale Rossana Cacchioli segreteria amministrativa, elaborazione dati e contabilità Tania Turrini, Stefania Covili, Antonino Gattuso responsabile ufficio stampa Donatella Franzoni ufficio marketing Francesca Ferri addetti ufficio stampa e marketing Giacomo Giuggioli, Tommaso Simili organizzazione ospitalità e eventi responsabile Viviana Gardi coordinamento Elena Zanesi segreteria Federica Ghedini coordinamento produzione e responsabile manutenzione Roberto Carletti assistente ufficio produzione Lucia Zanfi responsabile tecnico Marco Carletti tecnici del teatro e di produzione: Francesca Zarpellon (capo elettricista), Davide Capponcelli (capo macchinista) Pierluigi Calzolari, Massimo Abbondanza, Marco Belli, Luca Bernardi, Giampiero Berti, Vincenzo Bonaffini, Elena Dal Pozzo, Luca Diani, Luciano Falcucci (manutentore), Paolo Mazzi, Sebastiano Sorbetti, Anna Vecchi segreteria Anna Caso direzione di sala, servizi al pubblico, coordinamento laboratori, ospitalità compagnie Eleonora Cristiani, Luca Grosso, Fabiola Sammartano ufficio promozione e scuola Elena Castellari, Emanuela Dogliotti biglietteria e informazioni Veronica Bolelli (coordinamento) Vera Mingozzi, Irena Radmanovic, Caterina Zarelli personale di sala Carlotta Bolelli, Chiara Caccia, Celeste Calzolari, Pauline Cittadini, Lorenzo De Lellis, Ernesto Giusti, Giulio Gotti, Nader Haghshenas, Federica Mingrone, Luigi Piotti, Antonino Principato, Giulia Spisni, Cinzia Unguendoli, Saverio Vita vigilanza Michele Moscarelli, Gaetano Sorbetti cleaning Galyna Shepelina, L’Operosa (un particolare ringraziamento a Luciana Massa)
i soci sovventori Fi.Bo Finanziaria Bolognese spa Coop Adriatica scrl CAMST scrl Coopfond spa Cooperare spa Granarolo spa Assicoop Bologna spa Co.Ind sc Coop Costruzioni sc Coop Reno sc L’operosa scrl
Cooperativa Edificatrice Ansaloni sc Cosepuri scpa Manutencoop sc NCV Cooperativa Autotrasporti scrl Francesco Amante & Finalma srl Eurocolumbus spa Ottica Garagnani sas STS Servizi Tecnologie Sistemi spa Avola sc Cronopios sas
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