il geometra ligure
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gennaio febbraio marzo
2010
Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” Sped. abb. post. 70% - DBC Genova In caso di mancato recapito restituire a: Collegio Geometri Viale Brigata Bisagno, 8/1-2 – 16129 Genova che si impegna al pagamento della tariffa Contiene I.R.
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il geometra ligure
anno 59° - 1 gennaio febbraio marzo 2010 Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” Sped. abb. post. 70% - DBC Genova Tassa pagata Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 318 del 29/11/54
Direttore Responsabile Arnoldo Juvara
Foto di copertina Geom. Adolfo Morasso
Segretario di Redazione Marco Russello Redattori Roberta Arena Pier Emilio Copello Alessio Danovaro Paolo De Lorenzi Ettore Fieramosca Filippo Finocchiaro geom. Franco Garbarino geom. Mauro Mattei Andrea Merello Adolfo Morasso Liliana Olcese Alessandro Ombrina Roberto Ombrina Adriano Rodari Lorenzo Traverso
Piccapietra anni sessanta...”Piccun dagghe cianin”
gennaio febbraio marzo
2010
sommario
Servizio fotografico e Coordinatore dell’immagine Adolfo Morasso
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Direzione Amministrazione Redazione e Distribuzione 16129 Genova Viale Brigata Bisagno, 8/1-2 Tel./Fax 010.5700735
[email protected] www.collegio.geometri.ge.it
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Hanno collaborato a questo numero dott. ssa Monica Giovannini dott.ssa Gabriella Taravacci Alberto Verardo La presente pubblicazione è distribuita gratuitamente agli iscritti all’albo professionale della Provincia di Genova ed ai Collegi Geometri e Geometri Laureati d’Italia. La riproduzione degli articoli, schizzi e fotografie è permessa solo citando la fonte. Le opinioni espresse dagli Autori, Redattori, Corrispondenti non impegnano né la Direzione, né la Redazione, né il Collegio di cui il periodico è l’organo. Stampato nel mese di marzo 2010 dalle Grafiche Fassicomo Via Imperiale, 41 - 16143 Genova
Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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Cartografia Catastale e sua informatizzazione Informativa sull’obbligo della formazione continua obbligatoria Verifica della trasmittanza termica estiva dei componenti opachi degli edifici Benvenuti geometri neo-abilitati Fibre di amianto La luce naturale è…. Assemblea degli iscritti Le Segretarie del nostro Collegio…. Giurisprudenza Claude Monet, e Bordighera Villa Mariani MAMA, l’Africa di Giovanni Marrozzini Lo sguardo, il colore, la malinconia. Roberto Martone alle Raccolte Frugone AGENZIA DEL TERRITORIO Assedil: costi di incidenza della mano d’opera edile nella provincia di Genova Comunicazioni dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati In memoria di illustri professionisti e grandi amici Recensioni Antonio Iovine “Manuale Professionale di Estimo”
Cartografia Catastale e sua informatizzazione Geom. Franco Garbarino
Stralcio di vecchia cartografia catastale
L
a cartografia, é lo strumento che é sempre stato essenziale per lo sviluppo socio-economico, politico, di ricognizione economica. Vero é che fin dal medioevo erano stati istituiti i catasti di beni urbani e rustici, che venivano regolarmente aggiornati direttamente attraverso i singoli proprietari in modo descrittivo, ed a partire dalla seconda metà del Cinquecento, si é iniziato a redigere piante dei beni urbani e rustici (comunemente denominati nei testi come plantari, cabrei, catastici, ecc.) interessando essenzialmente la gestione patrimoniale di privati o enti. Solo nel 1707, nell’allora Regno di Napoli,
sotto il dominio Asburgico, per la necessità di imporre una razionalizzazione della tassazione, ed estendere la conoscenza grafica del territorio, si ebbe la necessità di realizzare un “censimento Generale” in sostituzione di quello descrittivo (anche se parzialmente grafico), tra varie opposizioni e difficoltà politiche. La giunta per il Catasto, riuscì ad imporre l’esecuzione di un catasto geometrico - particellare in tutto lo Stato. I lavori di rilievo vennero effettuati tra il 1721 ed il 1723, interrotti e poi proseguiti dal 1749 al 1757. Dal 1760 é stato ufficialmente istituito il primo Catasto. Corrispondeva al primo
Cartografia Catastale e sua informatizzazione
strumento a carattere europeo che comprendeva un censimento generale sia per stima che per misura. Infatti fu modello di ampio riferimento, che ha costituito la base della nostra moderna concezione del Catasto. Nel 1861, alla proclamazione dell’unità nazionale, in Italia vi erano ben 22 catasti, diversi tra loro per unità di misura e di moneta, per epoca di riferimento, per criteri di stima e di rilevamento. Si impose la necessità di uniformarli creando un nuovo Catasto, la cui formazione avrebbe però richiesto un considerevole periodo di tempo. Per far fronte alle necessità del Nuovo Stato, venne promulgata la Legge 1831 del 15/7/1864 detta del conguaglio provvisorio. In base a detta Legge, il territorio venne suddiviso in 9 compartimenti (1 - Piemonte e Liguria, 2 – Lombardia e Veneto; 3 – ex Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla; 4 – Ex ducato di Modena e Reggio; 5 – Toscana; 6 – ex Stato Pontificio; 7 – Province Napoletane; 8 – Sicilia; 9 – Sardegna). Detta norma aveva carattere straordinario e provvisorio, infatti nel qualtempo la Legge 1 marzo 1886 n. 3682 prevedeva la formazione del Catasto in tutto il territorio nazionale, prendendo a modello il Nuovo Censo Milanese. Questa legge prevedeva altresì la formazione del Catasto nel periodo temporale di 20 anni. Purtroppo, a seguito delle difficoltà economiche, alle ere belliche che si sono susseguite, la formazione del Catasto ha avuto termine solo nell’anno 1957. Le mappe catastali così redatte, principalmente in scala 1:2.000, ma anche in scala 1.500, 1:1.000, 1:4.000 in relazione al territorio più o meno frazionato, sono quelle ad oggi ancora in essere. Negli ultimi anni, con l’avvento della tecnologia informatica le mappe già in visione opportunamente aggiornate, sono state scannerizzate, vettorializzate e attualmente estraibili dal sistema informatico nazionale Sister dell’Agenzia del Territorio. Considerato che le mappe di impianto del Catasto Terreni, nonché le mappe del Catasto
Il geometra ligure
Il Geom. Piero Panunzi già Presidente del C.N.G. ed attuale Presidente di Geoweb S.p.A.
Urbano, con il protrarsi del tempo, potrebbero deteriorarsi, il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Genova, previo opportuno accordo con l’ Agenzia del Territorio e la Provincia di Genova, sta ad oggi scannerizzando tutte le mappe, affinché in un prossimo futuro possano essere reperibili su base informatica, senza dover più ricorrere alla ricerca manuale presso gli Uffici addetti. A tal proposito, il geom. Panunzi, già Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e attuale Presidente di Geoweb S.p.A., intervenuto sia in occasione
Cartografia Catastale e sua informatizzazione
Il geometra ligure
I colleghi presenti nella sala Guido Vignale del Collegio ascoltano l’intervento del Geom. Piero Panunzi
dell’assemblea degli iscritti del Collegio di Genova del 10/12/2009, nonché al Convegno sulle nuove procedure PREGEO 10 e DOCFA 4, sempre organizzato dal Collegio dei Geometri tenutosi il giorno 11/12/2009 presso la sala Iride di Genova, ha comunicato la sua disponibilità a trovare una soluzione per rendere pubblica la visione di detti fogli di mappa, attraverso il proprio sito. Sempre in tale occasione, il Presidente Panunzi ha altresì proposto ai responsabili dell’Agenzia del Territorio presenti al Convegno, Ing. Ferrante Capo area Cartografia della Direzione Centrale
Cartografica, Catasto e Pubblicità Immobiliare, Ing. Iovine, Capo Area Servizi catastali della Direzione Centrale Cartografica, Catasto e Pubblicità Immobiliare, la possibilità di accesso ai tecnici abilitati, alle planimetrie urbane. Questi ultimi hanno accolto con particolare interesse la richiesta, e che comunque dovranno opportunamente vagliare al fine di tutelare la privacy dei cittadini, in quanto le relative planimetrie delle singole unità immobiliari contengono dati e/o elementi che non potrebbero essere divulgati senza il necessario consenso dei proprietari delle singole unità immobiliari.
Qualsiasi cosa fai o sogni di fare, comincia a farla… Nell’audacia c’è genio, potere e magia. Arthur Rimbaud
Informativa sull’obbligo della formazione continua obbligatoria Geom. Mauro Mattei
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iteniamo utile e necessario continuare a parlare di Formazione Continua che è obbligatoria per tutti gli iscritti all’Albo dal 1° gennaio 2010, stante la scarsa informazione fatta riguardo a questo importante aspetto della vita professionale che coinvolge tutti noi.
INFORMATIVA DI RIFERIMENTO Il Consiglio Nazionale Geometri in data 8 marzo 2007 ha resa obbligatoria la Formazione Continua attivandola a partire dal 1° gennaio 2010, come da ” Regolamento per la Formazione Continua” approvato dallo stesso CNG in data 10 novembre 2009.
Premesso che sono esentati dal conseguire i Crediti Formativi Professionali (CFP) solamente coloro che hanno compiuto i 35 anni ISCRITTI SOGGETTI ALL’OBdi iscrizione all’Albo, tutti i restanti iscritti BLIGO DELLA FORMAZIONE debbono conseguire i CFP in due fasi in asCONTINUA: senza dei quali sono previste pesanti sanzioni, tra le quali la cancellazione con conseguente Sono soggetti alla Formazione Continua, e interdizione dall’ attività professionale. conseguentemente all’obbligo di conseguire i Crediti Formativi Professionali (CFP), tutti i Geometri iscritti agli Albi tenuti dai Collegi Al fine di portare a conoscenza di tutti la Provinciali dal momento della loro iscrizione normativa in vigore si è predisposto il sunto fino al compimento dei 35 anni (compresi) di di seguito riportato: iscrizione all’Albo. E’ prevista la sospensione dall’obbligo in caso di: maternità, grave infortunio, casi documentati derivanti da cause di forza maggiore a seguito di istanza P R O N T U A R I O R E L A T I V O al Collegio di appartenenza, oppure in caso ALL’OBBLIGO DELLA FORMAZIO- di cancellazione e successiva iscrizione.
NE CONTINUA:
• Normativa di riferimento • Iscritti soggetti all’obbligo della Formazione Continua • Quanti Crediti Formativi Professionali (CFP) bisogna conseguire • Come conseguire i Crediti Formativi Professionali (CFP) • Sanzioni
QUANTI CREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI (CFP) BISOGNA CONSEGUIRE Agli iscritti, per scaglioni in funzione del’anzianità di iscrizione all’Albo, è fatto obbligo di conseguire i CFP come riportato nella seguente tabella :
A
B
C
A
B
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10
160
120
100
C
50
50
50
A - anni di iscrizione all’Albo professionale 80
B - CFP da conseguire nell’anno C - CFP da conseguire nel quinquennio
CFP - crediti formativi professionali
Dalla tabella si desume, per scaglioni: in caso di anzianità di iscrizione all’Albo compresa tra gli 0 ed i 5 anni, ciascun soggetto dovrà conseguire: - Almeno 15 CFP ogni anno escluso il 1°; - Almeno 160 CFP nei cinque anni. Fermo restando il minimo annuo, che obbliga nei 4 anni escluso il 1° a conseguire 60 CFP, restano da conseguire liberamente altri 100 CFP (160 – 60 = 100) da spalmarsi nel periodo a piacimento, ossia conseguibili tutti in un solo anno oppure in 2 o più annualità. in caso di anzianità di iscrizione all’Albo compresa tra i 6 ed i 10 anni, ciascun soggetto dovrà conseguire: - Almeno 10 CFP ogni anno - Almeno 120 CFP nei cinque anni. Fermo restando il minimo annuo, che obbliga nei 5 anni a conseguire 60 CFP, restano da conseguire liberamente altri 70 CFP (120 – 50 = 70) da spalmarsi nel periodo a piacimento, ossia conseguibili tutti in un solo anno oppure in 2 o più annualità.
in caso di anzianità di iscrizione all’Albo compresa tra gli 11 ed i 15 anni, ciascun soggetto dovrà conseguire: - Almeno 10 CFP ogni anno; - Almeno 100 CFP nei cinque anni. Fermo restando il minimo annuo, che obbliga nei 5 anni a conseguire 50 CFP, restano da conseguire liberamente altri 50 CFP (100 – 50 = 50) da spalmarsi nel periodo a piacimento, ossia conseguibili tutti in un solo anno oppure in 2 o più annualità. in caso di anzianità di iscrizione all’Albo compresa tra i 16 ed i 20 anni, ciascun soggetto dovrà conseguire: - Almeno 10 CFP ogni anno; - Almeno 80 CFP nei cinque anni. Fermo restando il minimo annuo, che obbliga nei 5 anni a conseguire 50 CFP, restano da conseguire liberamente altri 30 CFP (80 – 50 = 30) da spalmarsi nel periodo a piacimento, ossia conseguibili tutti in un solo anno oppure in 2 o più annualità. Raggiunti i 21 anni di anzianità di iscrizione la sommatoria dei CFP annui corrisponde ai
Informativa sull’obbligo della formazione continua obbligatoria
Il geometra ligure
CFP da conseguire nel quinquennio.
SANZIONI
Sono validi i CFP conseguiti nel periodo di sperimentazione, che ciascun iscritto può verificare consultando il sito del C.N.G. www.cng.it, cliccando su “formazione” ed inserendo il proprio nome e la password personale che, se non pervenuta, deve essere richiesta al C.N.G. stesso.
Atteso che i Collegi sono tenuti ad aggiornare trimestralmente il registro della formazione professionale continua con chiusura al 31 dicembre di ogni anno ed al termine dei periodi formativi quinquennali di riferimento, gli inadempienti saranno soggetti alle sanzioni di cui al Regio Decreto 11 febbraio 1929 n. 274, ossia a provvedimenti quali la sospensione o la cancellazione dall’Albo. Il Collegio ha demandato all’Associazione Geometri di Genova la gestione della Formazione Continua Professionale e conseguentemente dei Corsi e dei Seminari che consentono di maturare i CFP richiesti. L’Associazione ha creato un apposito Centro di Formazione denominato Associazione & Formazione il quale sta inviando, tramite posta elettronica ed in tempo reale, informative sui Corsi e Seminari messi a calendario. A prescindere dall’obbligo di legge consigliamo a tutti i professionisti di dotarsi di posta certificata (PEC), fornita gratuitamente dalla Cassa Italiana Geometri, il Centro ha ritenuto la comunicazione tramite mail il vettore più idoneo, rapido ed economico, escludendo pertanto comunicazioni tramite posta ordinaria. Siamo pertanto ad invitare tutti gli iscritti che non avessero ancora provveduto a comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica all’indirizzo
[email protected] e al Collegio
[email protected]. è possibile conoscere i Corsi ed i Seminari in programma consultando il sito www.associazionegeometrige.it oppure www.geometri.ge.it. Il Centro è contattabile anche ai numeri telefonici 393.9036079 - 393.9034346 393.9036285 dalle 9,00 alle 13,00 dei giorni di martedì, mercoledì e venerdì. Si raccomanda agli interessati di iscriversi ai Corsi e Seminari per tempo rammentando che, in caso di ipotizzabile affollamento di richieste, nel secondo periodo dell’anno potrebbe quasi certamente non trovare soddisfacimento la richiesta per tutti con le inevitabili conseguenze riportate nel prontuario.
COME CONSEGUIRE I CREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI 1. Per la partecipazione a <
> viene riconosciuto un CFP per ogni ora di seminario. 2. Per la partecipazione a <>, anche per singoli moduli, verranno riconosciuti i CFP stabiliti dal Consiglio Nazionale in funzione dei temi trattati, della docenza e dell’eventuale verifica finale. 3. In caso di <> ossia per: relazioni in convegni, seminari, ecc.; - pubblicazioni; lezioni in corsi, master, ecc.; - docenze presso istituti tecnici, universitari ed enti equiparati (senza possibilità di ripetizione dell’evento ai fini del riconoscimento di CFP); - superamento di esami in corsi universitari attinenti la professione, i CFP verranno riconosciuti dal Consiglio Nazionale a seguito di apposita richiesta corredata da idonea documentazione. 4. Non è riconosciuto alcun CFP dovuto all’esercizio dell’attività istituzionale (Presidente, Consigliere; partecipante a Commissioni, ecc.). Agli iscritti è consentito conseguire i CFP partecipando a <> e/o <> proposti da organismi diversi dal Collegio di appartenenza a condizione che l’interessato rivolga preventiva istanza di riconoscimento almeno 40 giorni prima dell’evento (Delibera del Comitato Regionale Ligure 20.03.2009) comunque, eventualmente, in tempi minori sentito il Collegio stesso.
Verifica della trasmittanza termica estiva dei componenti opachi degli edifici Geom. Adriano Rodari
P
er un continuo miglioramento del comfort interno degli spazi abitati e per ridurre il consumo energetico e migliorare l’ambiente, nei calcoli necessari per la verifica della trasmittanza finale delle strutture opache degli edifici deve essere anche, necessariamente, verificata la struttura progettata nel suo comportamento estivo. Il D.P.R. 02/04/2009 n. 59 contiene il regolamento di attuazione del D. Lgs. 19/08/2005 n. 192 che nell’analisi analitica degli strati componenti impone anche un limite alla trasmittanza periodica Yie. Tale limite prevede per tutte le zone climatiche, ad eccezione della zona F per le pareti opache, il valore medio dell’irradianza sul piano orizzontale, nel mese di massima insolazione estiva Ims, sia maggiore oppure uguale a 290 W/mq. Il progettista pertanto, per ottemperare a tale decreto, deve effettuare almeno una delle seguenti verifiche: a) accertare che il valore della massa superficiale del componente opaco M sia superiore a 230 Kg / mq; b) accertare che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica Yie del componente opaco sia inferiore a 0,12 W/mqK. In riferimento al calcolo della trasmittanza periodica il D.P.R. 02/04/2009 n. 59 fa chiaramente riferimento alla norma UNI EN ISO 13786 – Prestazione termica dei componenti in edilizia – Caratteristiche termiche dinamiche – Metodi di calcolo, che definisce la procedura basata sul metodo
delle ammettenze, secondo il quale, ogni strato componente la struttura opaca, (intonaco, struttura muraria, solaio, isolante, ecc.) costituisce una matrice i cui elementi dipendono dallo spessore, dalla densità e dalla conducibilità termica l del materiale interessato all’analisi. Da questi valori delle matrici, moltiplicati fra loro, si ottiene il valore della matrice di trasferimento termico del componente opaco, dal quale si possono ricavare le caratteristiche delle grandezze e nel particolare la trasmittanza periodica Yie, il fattore di attenuazione fa e lo sfasamento termico fa che viene misurato in ore. In pratica cosa succede in riferimento all’isolamento termico di una parete perimetrale eseguita a cappotto: l’isolante esterno evita, in base anche alla pigmentazione del suo rivestimento, il passaggio del calore, che comunque avviene per una sua parte, nella struttura interna della parete. E’ vero che tanto maggiore sarà l’isolamento tanto minore sarà il passaggio nella struttura che comunque, per le sue caratteristiche, tenderà ad assorbirne una parte che poi verrà smaltita, dopo un certo periodo di tempo (sfasamento termico fa) all’interno degli ambienti confinati. Dalla risultante del calcolo tanto minore sarà il fattore di attenuazione fa e tanto maggiore sarà lo sfasamento termico fa e migliore sarà il comfort ambientale interno. Nelle strutture sino ad ora calcolate, prima dell’avvento del D.P.R. 02/04/2009 n. 59, la verifica della trasmittanza era stata
Verifica della trasmittanza termica estiva dei componenti opachi degli edifici
calcolata secondo software applicativi che consideravano il flusso termico secondo parametri statici, con la nuova normativa invece viene considerato il flusso termico secondo parametri dinamici che dipendono, oltre che dalle caratteristiche fisiche dell’elemento strutturale, anche dal periodo dell’onda termica che attraversa la struttura stessa che può essere giornaliero, mensile od annuale. Questo significa che il nuovo software elabora la variazione delle temperature standard nel periodo di massima insolazione,
Fig. 1
Fig. 2
Il geometra ligure
considerando inoltre il coefficiente di assorbimento della radiazione solare, correlato alla pigmentazione della superficie esterna della parete ed anche alla sua posizione rispetto all’orientamento. Ad ogni periodo corrispondono indubbiamente diversi valori termici dinamici che sono parametrati alla caratteristica intrinseca della struttura presa in esame: il periodo maggiormente significativo preso in esame è quello dell’oscillazione giornaliera e di seguito vengono esposti gli elaborati di calcolo considerati per il raffronto
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Il geometra ligure
Verifica della trasmittanza termica estiva dei componenti opachi degli edifici
Nella fig. 1 è stata prevista la sezione di una muratura perimetrale costituita da un isolante esterno su di una muratura costituita da un laterizio alveolato e da un rivestimento interno sempre in laterizio forato: si tratta di una muratura tradizionale, ma qualsiasi muratura al nuovo può essere progettata, tale situazione non risulta completamente eseguibile per strutture esistenti in quanto l’isolante interno andrebbe a ridurre la superficie utile. Si è volutamente utilizzato questo particolare costruttivo, della doppia muratura, per meglio idealizzare l’assunto: l’utilizzo di una sola struttura infatti non avrebbe permesso all’interno, con la posizione dello strato isolante un normale impiego della parete. Nella fig. 2 invece lo strato isolante è stato volutamente diviso, mentre una parte è rimasta a protezione della superficie esterna l’altra parte è stata posizionata all’interno, tra i due laterizi ad assorbimento e quindi uno smorzamento del flusso termico e per un maggiore sfasamento. Nella comparazione delle due proiezioni dei fogli di calcolo si può facilmente notare, pur mantenendo costante la tipologia dei materiali e la loro dimensione, effettuando
un diverso posizionamento nella muratura, che mentre il valore “secco” della trasmittanza rimane costante, variano notevolmente le caratteristiche dinamiche. Infatti dagli esempi delle risultanze dei calcoli effettuati delle nuove strutture perimetrali proposte, la sola diversa posizione dei materiali isolanti impiegati nella struttura muraria, si ottengono valori completamente diversi della trasmittanza periodica Yie pari a meno della metà (0,0123 W/mqK nella posizione 2 contro 0,0274 W/mqK nella posizione 1) un maggiore sfasamento termico fa, di oltre 1 h e 20’ che è quello che la nuova normativa si prefigge. La seconda soluzione, con la separazione del materiale termico nella struttura muraria, ottiene un primo livello, con ottime qualità prestazionali sia per attenuazione, sia per sfasamento e sia per trasmittanza periodica. In pratica nella considerazione dell’ora di maggiore irradianza solare estiva intorno alle ore 15, con uno sfasamento termico di circa 14 h, l’onda termica arriverebbe, comunque smorzata, alle ore 05 circa del mattino nell’orario di minore temperatura, quindi con una riduzione dell’intervento dell’eventuale impianto di condizionamento.
È comune difetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta. Niccolò Macchiavelli
Benvenuti geometri neo-abilitati Geom. Ettore Fieramosca
P
er ogni esperienza, nella vita, c’è sempre una prima volta. Dopo quasi quarant’anni di iscrizione al Collegio, quest’anno per la prima volta ho dato la mia disponibilità ad essere nominato componente di una delle due commissioni per l’esame di abilitazione alla professione di geometra. E il Ministero mi ha nominato. Chi mi conosce da tempo sa che la mia attività lavorativa ha riguardato sempre molto marginalmente (per usare un eufemismo) alcune materie specifiche del geometra, quali ad esempio: topografia e Catasto, e pertanto, dal momento in cui ho ricevuto la lettera di nomina, sono andato in crisi di ansia. Ho cominciato a pensare a cosa avrei potuto chiedere ai candidati, come avrei interpretato le loro risposte, che atteggiamento avrei dovuto assumere di fronte all’esposizione di un argomento a piacere del candidato su una materia che certamente egli conosceva meglio di me. Le rassicurazioni dei Colleghi della “mia” commissione ai quali avevo esposto queste mie perplessità non erano state sufficienti per l’eliminazione dell’ansia. Poi, finalmente, è giunto il giorno di inizio dell’esame. Le due prove scritto-grafiche non erano difficili; la prima consisteva nella proposta progettuale di una sala da concerto per 160 posti a sedere ed un percorso mostre, con copertura a capriate ed un volume non superiore a 3.000 m3 alla linea di gronda (tempo a disposizione : 8 ore); la seconda prova, di estimo, riguardava la valutazione del diritto di sopralzo spettante ai proprietari dell’ultimo piano di un edificio, il rifacimento delle tabelle
Dopo l’esperienza del praticantato, numerosi sono stati i candidati che hanno conseguito un ottimo risultato.
millesimali conseguenti alla nuova situazione, le procedure da seguire per la denuncia al Catasto dei fabbricati delle nuove unità immobiliari (tempo disponibile: 6 ore). La commissione della quale facevo parte mi è parsa subito ben disposta nei confronti dei candidati; qualche chiarimento è stato fornito per una corretta interpretazione dei temi, si è giunti – così – alla seconda fase:
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Il geometra ligure
la correzione delle prove scritto-grafiche. Non so se, a parte qualche eccezione, sia stato più difficile accettare il livello qualitativo globale degli elaborati o giudicare l’idoneità dei singoli ad affrontare la prova orale. In qualche modo, bene o male ma con le maniche un po’ allargate, è stato redatto l’elenco degli ammessi agli orali (per qualcuno più propriamente si dovrebbe parlare di prova d’appello). Si è stabilito che la prova sarebbe stata articolata in tre parti: l’esposizione di un argomento scelto dal candidato, l’interrogazione da parte dei commissari su argomenti diversi riguardanti lo svolgimento pratico della professione, il commento sugli elaborati svolti dal candidato nelle prove scritto-grafiche. Al termine della prova orale la commissione, dopo circostanziata discussione, esprimeva il proprio giudizio assegnando un voto e decretando – conseguentemente – l’abilitazione o meno del candidato. Per certi casi la decisione è stata particolarmente sofferta, ma tutti i giudizi sono stati formulati all’unanimità. A questo proposito mi sia consentito uno sfogo. Credo che per la maggioranza dei candidati fosse stato attivato l’istituto della “segnalazione” da parte di colleghi, amici, conoscenti. Con grande soddisfazione posso affermare che, anche sull’argomento “segnalazione” la commissione della quale facevo parte ha assunto un atteggiamento unanime: valutare tutti i candidati come raccomandati della commissione stessa, ossia trattare tutti con equità e – laddove ce ne fosse stato bisogno e possibilità – con occhio benevolo. Tra l’altro, alla luce dei fatti, sono stati
Benvenuti geometri neo-abilitati
numerosi i candidati “segnalati” che hanno conseguito un ottimo risultato per merito proprio e, quindi, senza bisogno di alcuna raccomandazione qualora tale procedura fosse stata presa in considerazione. Ai Colleghi che hanno nel proprio studio uno o più Praticanti occorre – piuttosto rammentare lo scopo primario del praticantato e raccomandare loro di insegnare, educare, formare coscienziosamente i giovani che a loro si affidano per diventarne colleghi. Prima di terminare queste note, vorrei rivolgere un doveroso sentito ringraziamento ai componenti della Commissione N. 51: al Presidente, Prof.ssa Giuseppina Manildo – Preside dell’Istituto Buonarroti, anche per le sue doti di “ubiquità”; alla Prof.ssa Elisabetta Panina, per la perfetta coniugazione delle sue eccezionali doti di insegnante, esaminatrice, amica dei geometri, il tutto in un amalgama di simpatia; ai valenti, seppur giovani Colleghi, Massimo Ratto e Alberto Zaia, entrambi da me conosciuti solo in questa occasione, tuttavia sufficiente per apprezzarne le notevoli qualità professionali ed umane. A tutti un sincero grazie per come sono stato accolto e trattato, contribuendo significativamente a farmi sciogliere le ansie iniziali. A tutti i candidati desidero esprimere l’apprezzamento per la correttezza, la disciplina, l’educazione dimostrata nel corso di tutte le fasi dell’esame. Ai candidati che sono stati dichiarati “Abilitati” riservo le congratulazioni, gli auguri e l’invito ad impegnarsi sempre ad onorare la nostra prestigiosa Categoria. A coloro che si iscriveranno al Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Genova un sincero: BENVENUTI.
Fibre di amianto: leggere volteggiano in aria disperdendosi lontano Alberto Verardo
L
e parole “amianto” o “asbesto”, derivate rispettivamente dal greco “amiantos” che significa incorruttibile ed ”asbestos”, inestinguibile, sono termini con i quali sono stati e vengono ancora oggi ad essere individuati l’insieme dei minerali a struttura fibrosa, largamente impiegati nel secolo scorso in molteplici e variegate attività industriali, civili, agricole. Gli “amianti”, così dovrebbero oggettivamente essere definiti in quanto sottendono
più tipologie di minerali, hanno differente composizione chimica e forma cristallina e possono essere distinti in due grandi gruppi anche identificabili per la forma delle fibre: i “serpentini” (crisotilo o amianto bianco - con fibra dall’andamento irregolare con sinuosità diffuse) e gli “anfiboli” (amosite o amianto marrone, crocidolite o amianto blu, tremolite, actinolite, antofillite – con fibra aghiforme); tre sole varietà di fibre hanno comunque nome proprio (crisotilo, amosite, crocidolite).
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Fibre di amianto: leggere volteggiano in aria disperdendosi lontano
TIPOLOGIA DI MATERIALE
DIAMETRO IN MICRON
Fibrilla* di crisotilo
0,02 ÷ 0,04
Fibra di crisotilo
0,75 ÷ 1,50
Placchette* di anfiboli
0,10 ÷ 0,20
Fibra di anfiboli
1,50 ÷ 4,00
Fibra di vetro
1,00 ÷ 5,00
Fibra ceramica
0,50 ÷ 5,00
Tela di ragno
7,00
Fibra di rayon o nylon
7,00 ÷ 7,50
Capello umano
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(* si definisce in tal modo ogni singolo frazionamento infinitesimale della fibra)
Oggi l’utilizzo degli “amianti” è bandito in molti paesi della UE, ma una particolare tipologia di fibra, il crisotilo, appartenente al filone dei serpentini, è ancora estratto e largamente utilizzato in varie parti del mondo quali il Canada, la Russia, l’India, la Cina, il Giappone e altri paesi dell’Africa del Sud. Per quali impieghi e con quali metodologie siano stati impiegati gli “amianti” è cosa oramai ampiamente risaputa come sono conosciuti anche i loro effetti nocivi sulla salute in conseguenza dell’inalazione di fibre volatili di dimensioni particolarmente ridotte e tali da essere sensorialmente impercettibili (microscopiche fibrille se originate da amianto di serpentino o placchette se provenienti da amianto di anfibolo). L’esposizione ad amianto di soggetti favorevolmente predisposti allo sviluppo di effetti nocivi per la salute, può essere la causa dell’insorgere di diverse patologie quali l’asbestosi, il carcinoma bronchiale, il mesotelioma pleurico o peritoneale (tumore raro, la cui unica causa accertata è l’inalazione di fibre minerali, in particolare di amianto). Con il termine fibra viene definita la sagoma geometrica di singole particelle che
presentano forma allungata secondo un loro asse preferenziale e rispettano un rapporto lunghezza/larghezza, indicativamente di tre ad uno. Le fibre di amianto, oltre a potersi ridurre progressivamente in lunghezza come qualsiasi altra fibra naturale o artificiale, hanno la proprietà di sezionarsi secondo il loro asse longitudinale riducendo con sistematicità la loro dimensione di sezione ed essere quindi sempre più “fini”, quindi essere caratterizzate da un diametro infinitesimale, estremamente minore di quello di una qualunque altra tipologia di fibra presente in natura o prodotta artificialmente. Per un sommario ma oggettivo confronto si riportano di seguito alcune tipologie di fibre di materiale ed i relativi valori di diametro che evidenziano il concetto espresso. Le fibre, originate da tutti gli “amianti” che sono caratterizzati, come già detto in precedenza, da una struttura cristallina ad abito fibroso, sono estremamente volatili ed in grado di rimanere in sospensione nell’aria molto a lungo (la velocità di caduta è in relazione a dimensione, densità e forma) accrescendo in questo modo la possibilità di essere naturalmente inalate.
Fibre di amianto: leggere volteggiano in aria disperdendosi lontano
L’inalazione, cioè l’introduzione nell’organismo attraverso le vie respiratorie naso e bocca, può tradursi in nocività alla salute qualora esse riescano a percorrere tutto l’apparato respiratorio fino al polmone e, giuntevi, trovino una condizione ambientale (propria di ogni singolo organismo) favorevole o comunque idonea. La facilità che le fibre hanno di spostarsi percorrendo lunghi tratti in sospensione determina la possibilità che le stesse, quando prodotte per effetto di degrado dei manufatti, dei materiali o delle installazioni in cui sono presenti, ma più ancora a seguito dell’estrazione e delle lavorazioni del minerale che le contiene, trasmigrino dal luogo nel quale vengono generate verso altri ambiti, trasportate dalle tenui brezze quando non dal vento impetuoso. Appare così evidente che il luogo di produzione o comunque di generazione delle fibre volatili, in qualsiasi località questo avvenga, può non coincidere con il sito o la porzione
Il geometra ligure
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di suolo sul quale le fibre si depositano o sedimentano; infatti esse possono percorrere distanze anche notevolmente rilevanti prima di posarsi, restando in sospensione per tempi anche lunghissimi. Questa affermazione può apparire eccessiva se non esagerata ad una valutazione superficiale o sommaria, ma il concetto che essa sottende ed afferma è concreto, reale e coerente e merita una considerazione adeguata ed una riflessione attenta. Se, come avviene per certe tipologie di volatili o di altri esseri che vengono registrati e dotati di componenti segnalatori rilevabili per poterne studiare gli spostamenti, si potesse attribuire un identificativo alle fibre immesse in atmosfera in una determinata località facente parte del globo terrestre, probabilmente l’affermazione espressa in precedenza non parrebbe così poco reale e concretamente attendibile. Per noi liguri e comunque per tutte le località costiere che, ad esempio, affacciano sul Mediterraneo, una evidenza di come mate-
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Fibre di amianto: leggere volteggiano in aria disperdendosi lontano
riali ben più consistenti e meno volatili delle fibre di amianto, possono essere trasportati dalla potenza del vento per poi depositarsi a causa delle piogge che li appesantiscono rendendoli meno volatili, l’abbiamo in quella patina rossastra che a volte, dopo la pioggia, si trova depositata sulle strade, sui tetti delle case, sulle auto. Essa altro non è che polvere, spesso sahariana, spinta oltre Mediterraneo dal vento caldo dell’Africa che nel suo percorso, a contatto con l’atmosfera che la raffredda si inumidisce e che la pioggia fa precipitare al suolo. Analoga sorte subiscono, con fondata certezza, le fibre di amianto che vengono disperse per cause differenti, dai Paesi che le estraggono per commercializzarle o le impiegano nella produzione di materiali; affermare pertanto che le fibre che si trovano nell’aria che ci avvolge possono provenire da paesi extra europei quali sono quelli asiatici o africani, può non essere impossibile o anacronistico. Se consideriamo che la fibra respirabile degli “amianti” ha dimensioni tali da essere imper-
cettibile sensorialmente con un conseguente peso assolutamente irrilevante, ciò che è stato esposto in precedenza diventa pregnante ed assume significato. Come esposto in precedenza, oggi nel mondo esistono ancora realtà che estraggono, lavorano, commercializzano amianto e, conseguentemente, realtà che producono manufatti che contengono fibre di amianto: la produzione di amianto nei nostri anni 2000 non si discosta molto dalle 2.000.000 di tonnellate/anno, con punte che toccano le 700.000 tonnellate/anno in Russia; quantitativi minori ma sempre significativi sono prodotti da paesi dell’Asia come l’India e dell’Africa come il Sud Africa. Lo stesso Canada, che non può certamente essere annoverato tra i paesi scarsamente sensibili alle problematiche sanitarie o condizionato da esigenze economico-produttive indifferibili, ancora oggi estrae circa 335.000 tonnellate/anno di fibra di amianto crisotilo che, per qualità, è da sempre la migliore nel mondo.
è sempre stato così, che l’amore non conosce la sua propria profondità finchè non arriva l’ora del distacco. Kahlil Gibran
La luce naturale è…. Geom. Roberta Arena
Q
uando parliamo di luce naturale, parliamo di quella sorgente luminosa proveniente da quella palla incandescente che chiamiamo Sole. Essa, varia durante l’arco della giornata e in base al tipo di flusso luminoso, grazie alla quale riusciamo ad avere la cognizione esatta del tempo che scorre. La casa dovrebbe basare la sua illuminazione fondamentalmente sulla luce del giorno e deve essere adattata in modo da fare sempre meno affidamento sull’illuminazione artificiale. La quantità di luce che si può far entrare in una casa, dipende da altri fattori che ne condizionano l’intensità, come ad esempio:
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le condizioni metereologiche; le stagioni dell’anno; la posizione geografica; le dimensioni e l’esposizione delle aperture (finestre); - le caratteristiche geometriche dell’ambiente interno (altezza e profondità); - i colori interni delle pareti, dei soffitti e dei pavimenti; - riflettanza delle superfici esterne (edifici, specchi d’acqua, ecc.). L’illuminazione naturale ha molteplici effetti benefici sulle persone e sul loro benessere psicofisico, questo perché un locale ben illuminato
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“riscalda”, diventando più gradevole alla vista, producendo talvolta la sensazione di maggiore aerazione, oltre a permettere di vedere bene colori, forme e immagini fedeli, garantendo peraltro una maggiore condizione di sicurezza. L’assenza di luce naturale per periodi prolungati, può provocare degli squilibri fisiologici e si è infatti riscontrato, come la permanenza di lunghi periodi in locali illuminati esclusivamente da luce artificiale, possa portare a sensazioni sgradevoli di soffocamento e claustrofobia. Si parla addirittura, di sindrome dovuta al disturbo stagionale con sintomi di depressione; questa sindrome colpisce soprattutto quelle persone che vivono in luoghi in cui le ore di luce sono davvero poche. La luce naturale risulta quindi una delle componenti indispensabili tra quelle che determinano la condizione di benessere e
La luce naturale è….
di conseguenza, trasportarla in spazi privi di aperture o con finestratura tradizionale insufficiente, apre nuove possibilità di abitare luoghi in cui non si potrebbero soddisfare completamente i requisiti di benessere ottico-visivo. Un modo per portare il sole in una stanza… è quello di favorire il riverbero, soprattutto in inverno, questo si ottiene grazie a qualche piccolo accorgimento, senza dover ricorrere a particolari interventi e possono essere così riassunti: - scegliere ante delle porte interne specchiate, in vetro o comunque dai colori chiari; - scegliere pavimentazioni e pareti dai colori chiari, tenui e riflettenti; - sistemare specchi nelle zone scarsamente illuminate; - lasciare il più possibile libere le aree intorno alle finestre; - mantenere i vetri delle finestre puliti; - scegliere delle tende dai colori chiari per consentire il maggior passaggio di luce. Se invece ci troviamo di fronte ad una ristrutturazione, allora con qualche accorgimento più specifico, si possono ottenere grandi risultati, arrivando persino ad aumentare anche il valore commerciale di un immobile, che potendo offrire maggiore comfort, acquista pregio. Ecco qui di seguito, alcune idee per rendere più luminosi gli ambienti di un appartamento, la prima nel caso in cui sia possibile intervenire sulle pareti verticali, in questo specifico caso di due stanze adiacenti, una direttamente illuminata e l’altra no, senza necessariamente rinunciare alla loro separazione, si può abbassare l’elemento
La luce naturale è….
divisorio fino ad un tot da terra, una valida alternativa all’abbassamento del muro, può essere l’impiego di elementi in vetrocemento, che possono sostituire totalmente o in parte un muro divisorio classico in muratura. Un altro caso tipico, riguarda quegli ingressi non dotati di finestre, perché magari data la loro posizione, non riescono a ricevere luce naturale, senza però rinunciare alla funzione di area di ricevimento, disimpegnata da tutto il resto della casa; nel caso in cui l’ingresso fosse adiacente ad una zona giorno come un soggiorno, sarebbe consigliabile, creare un apertura magari di forma geometrica particolare (anche in base allo stile di arredamento scelto), che colleghi parzialmente i due ambienti. Un altro modo per portare luce, nel caso di un soppalco buio per esempio, è quella di scegliere un inserto più o meno ampio di vetro stratificato antisfondamento, idoneamente inserito nel pavimento sospeso, consentendo il passaggio di luce dal piano inferiore a quello del soppalco. Per illuminare corridoi, disimpegni e bagni ciechi, si può ricorrere all’impiego dei così detti lucernai
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tubolari, ossia dei condotti che captano la luce e la trasferiscono, l’unica condizione necessaria è che i locali siano a sottotetto o comunque all’ultimo piano. Questi lucernai vengono applicati sul tetto e sono composti da una cupola trasparente (avente un dispositivo ottico a lenti prismatiche) e da un condotto interno riflettente, che diffonde nell’ambiente in cui sfocia luce naturale che ha “catturato” dalla cupola. Un’altra casistica riguarda quegli appartamenti a sottotetto, o unità abitative singole o ancora nel caso di un loft, con copertura propria, la soluzione per aumentare la luminosità, può essere quella di progettare un patio interno privo di tetto, con pareti vetrate, all’interno del quale può essere allestito un giardino, purché il patio sia sistemato in posizione centrale rispetto al resto della casa in modo tale da risultare accessibile dalle varie stanze. Anche l’impiego di porte interne in vetro trasparente a tutta altezza, da collocare in alternativa alla classica porta, garantisce alla luce naturale di filtrare e illuminare al meglio i corridoi che spesso sono bui e angusti.
Assemblea degli iscritti Geomm. Luigi Lanero e Filippo Finocchiaro
I
l 10 dicembre 2009 presso la sala conferenze del Collegio si è svolta l’Assemblea ordinaria degli Iscritti, tenutasi in seconda convocazione alle ore 17,00. Prende la parola il Presidente, Geom. Luciano PICCINELLI, che, dopo aver salutato e ringraziato l’ospite d’onore, Geom. Piero PANUNZI, Presidente di Geoweb, invita i presenti ad un minuto di raccoglimento in memoria dei Colleghi deceduti nel corrente anno: Geom. Giovanni CELLA, Geom. Raffaele GUARINO e Geom. Aldo POGGI. Il Presidente, entra nel vivo dell’assemblea ringraziando i docenti del corso dedicato ai praticanti in preparazione dell’esame di abilitazione appena terminato, inoltre: ‑ offre una dettagliata informazione sulle ultime novità di fine anno; ‑ ricorda che dal 1° gennaio 2010 sarà attivata la formazione continua obbligatoria (all’Associazione Geometri è demandato il compito di occuparsi dei progetti formativi e di gestire i corsi all’uopo organizzati); per rendere più concreta l’anzidetta sinergia, la sede dell’Associazione è stata spostata presso la sede del Collegio Geometri, in tal modo consentendo di ridurre i costi dei corsi per gli iscritti; nelle finalità dell’Assogeo, resta, comunque, l’obiettivo di costituire un ente di formazione; - rivolge un ringraziamento ai gruppi di lavoro che tanto hanno contribuito nel corso del-
Il Presidente Geom. Luciano PICCINELLI in un momento della sua relazione
l’anno all’attività di studio, approfondimento e proposizione; - comunica che nel bilancio preventivo è stata confermata la stessa tassa annua per gli iscritti all’Albo, nonostante l’aumento della quota pro‑capite da versare al “C.N.G.”;
Assemblea degli iscritti
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occupati n° 14 giovani iscritti per l’espletamento di oltre 200 pratiche complessive; - è in corso lo studio di una convenzione con l’Agenzia del Territorio di Genova per aprire al 5° piano uno sportello dedicato per la ricerca di archivio; - è stata completata l’informatizzazione dei fogli di mappa d’impianto del Catasto Terreni e del Catasto Fabbricati; si sta cercando di rendere il servizio consultabile agli iscritti tramite internet (dal sito di Geoweb); ‑ per il terremoto dell’Abruzzo è stata raccolta dal Collegio una contribuzione di circa 3.000,00 euro;
Il Segretario del Collegio Geom. Luigi LANERO
- durante la relazione vengono altresì trattati dal Presidente i seguenti argomenti: continua l’attività di promozione della Categoria mediante la registrazione di format e spot pubblicitari sull’emittente Primo Canale. L’organizzazione del concorso per le scuole medie e prime geometri, emittenti televisive, contatti con gli I.T.G. e le scuole medie di primo grado per l’orientamento, etc; ‑ per la riforma degli istituti tecnici e dei licei il Collegio opera per la costituzione dei “comitati tecnico‑scientifici” all’interno degli “I.T.G.”;
‑ è in corso l’informatizzazione dell’archivio cartaceo del Collegio; ‑ si è realizzato il frazionamento della sala‑conferenze anche per ottenere l’accreditamento da parte della Regione Liguria per la formazione di corsi in tema di risparmio energetico con la creazione di una sala informatica dotata di computer portatili; - entro l’anno 2010 sarà realizzato un testo sulla “Storia del Collegio”; ‑ nel 2009 ricorre l’80° anniversario della professione di geometra; nell’occasione è stato realizzato a ricordo un oggetto commemorativo (orologio da tavolo) che
‑ continua da parte del Collegio la ricerca di opportunità per i giovani iscritti, con la definizione di convenzioni con enti pubblici (il Geom. Job si occupa della convenzione con il Comune di Genova per le ricongiunzioni familiari dei soggetti extracomunitari che comportano la redazione di certificazioni sui requisiti igenico-sanitari degli alloggi); ad oggi con questa convenzione sono stati Un aspetto della sala
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Assemblea degli iscritti
successivamente sarà donato agli iscritti presenti all’assemblea; ‑ anche in riferimento alle difficoltà in cui si dibattono le categorie dei diplomati, resta sempre reale l’ipotesi di formare a livello nazionale un albo unico composto da geometri, periti agrari e periti industriali; ‑ è aperto l’accesso all’Albo dei laureati di primo livello (sezione B junior); ‑ la crisi economica di questi ultimi tempi, oltrechè l’adozione di normative vieppù restrittive, hanno fatto si che i progetti presentati dai geometri negli ultimi tre anni sono variati da circa n° 7.800 (nel 2007) a circa n° 7.000 (nel 2008) a circa n° 6.000 (nel 2009); inoltre, si è registrata una diminuzione del 30% delle pratiche catastali presentate presso l’Agenzia del Territorio;
In prima fila a sinistra del Geom. Mauro Mattei Segretario dell’Associazione Geometri, il Geom. Piero Panunzi, Presidente di Geoweb S.p.A.
‑ in questi ultimi mesi, poi, sono state varate importanti normative locali e regionali quali: la variante al “P.U.C.” di Genova, approvata dal C.C in data 17.11.2009, il “Piano casa” di cui alla L.R. 49/2009 (in proposito il Collegio ha organizzato un convegno per il 16 p.v.) e la L.R. 22/2009 del paesaggio; - in questi giorni presso il Collegio è in atto il corso della “qualità della progettazione”; - è allo studio la completa rivisitazione del R.E.C. del Comune di Genova (di prossima pubblicazione) per l’adeguamento alla normativa prevista dalla L.R. 16/2008;
Al centro, attento e sereno, il compianto Geom. Sergio Allosio
- dal 30 novembre scorso è obbligatoria l’adozione per ciascun iscritto della posta elettronica certificata; la “C.I.G.” ha messo a disposizione degli iscritti all’Albo una casella postale gratuita; chi non avesse adempiuto è invitato a farlo comunicando l’attribuzione della mail al Collegio;
Assemblea degli iscritti
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‑ è stato attivato l’invio telematico delle consulenze d’Ufficio presso il Tribunale di Genova per ora limitatamente alla sezione fallimentare; ‑ per quanto riguarda il tema del risparmio energetico (dopo aver ringraziato particolarmente la commissione del Collegio all’uopo costituita), si è avuto il merito di aver ridotto il corso per i certificatori da h.80 a h.16, ricordando le consultazioni a seguito delle quali i geometri sono stati equiparati alle altre categorie di tecnici; ‑ attualmente gli iscritti al Registro dei Praticanti sono n° 183 e gli iscritti all’Albo oltre n° 1300; ‑ i recenti esami di abilitazione alla professione hanno abilitato 70 geometri (una percentuale più alta rispetto agli scorsi anni); ‑ nella giornata di domani si terrà un convegno su “pregeo 10” e “docfa 4” con la partecipazione dell’Agenzia del Territorio, del C.N.G.
Il Geom. Alfeo GUERRA
e di Geoweb rappresentato dal Presidente Geom. Panunzi, a cui va la riconoscenza del Collegio per aver voluto organizzare a Genova durante il periodo di Presidenza del C.N.G. nell’anno 2007 il convegno nazionale sulla cartografia (contestualmente ad un’importante mostra tematica). Interviene il Presidente di “Geoweb” Geom. Panunzi, che dopo aver ringraziato per l’affettuoso invito, ricorda le buone cose fatte insieme riconoscendo al Collegio di Genova con il Presidente, Geom. Piccinelli, di aver svolto una grande attività anche in campo nazionale (pochi Collegi riescono a fare tanto!).
Il Geom. Ettore FIERAMOSCA redattore de “Il Geometra Ligure”
A questo punto il Presidente, Geom. Piccinelli, consegna un premio/ricordo in filigrana di Campo Ligure al Presidente Panunzi per la grande amicizia e vicinanza al nostro Collegio. Prima di lasciare la parola al Segretario, il Presidente informa gli iscritti che la Segretaria, Sig.ra Carla Novara, andrà in pensione a
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Assemblea degli iscritti
La sala vista dal tavolo della Presidenza
far data dal 01 gennaio 2010, proseguendo la collaborazione con il Collegio per la redazione del libro sulla “Storia del Collegio Geometri di Genova”.
- è prevista la probabile eliminazione del mod. 17 che dovrebbe essere sostituito dall’accertamento informatico diretto su “unico” per ciascun iscritto.
Il Segretario del Collegio, Geom Lanero, preannunciando alcune novità approvate dalla Cassa Italiana Geometri anche per gli iscritti più giovani, ha dato la parola al Geom. Enrico Alessio il quale ha relazionato i presenti sul tema della previdenza come segue:
Il Geom. Enrico Alessio, prosegue il suo intervento, in qualità di Presidente dell’Associazione Geometri, riferendo che per l’impegnativo compito assegnato dal Collegio all’Assemblea, sono stati scelti due direttori nelle persone dei Geomm. Vircillo e M.Mattei.
‑ a novembre entrerà in vigore una nuova normativa che sposta la pensione di vecchiaia a 67 anni; tale spostamento da 65 a 67 anni sarà effettuato per un problema di sostenibilità (a 30 anni) che la Cassa è tenuta ad assicurare agli organi di vigilanza; sottoposta a votazione questa modifica ha avuto il voto contrario di Liguria, TriVeneto e Sicilia, per diversi motivi tra cui la necessità di aumentare anche le aliquote; la votazione a maggioranza ha cosi confermato la modifica proposta;
Sull’argomento interviene il Geom. Vircillo che descrive la relativa programmazione dei corsi. In chiusura il Segretario, Geom. Lanero, ha consegnato ad alcuni iscritti all’Albo d’Onore presenti in sala, ma che non avevano partecipato alla gita a loro offerta in Campo Ligure, un ricordo del Museo della Filigrana di questa località.
Le Segretarie del nostro Collegio….e in particolare un omaggio a Carla! Geom. Roberta Arena
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n settore tutto femminile del nostro Collegio dei Geometri di Genova, al quale non abbiamo mai prestato abbastanza attenzione, è la Segreteria. Per tale motivo, oggi, vogliamo dedicare, questo semplice ma sentito articolo, a tutte le donne che negli anni hanno lavorato e continuano a lavorare, ogni giorno sempre con abnegazione e professionalità per il nostro Collegio. Ma chi sono queste Donne, che “vivono” nella Sede del Collegio, oggi al primo piano di Viale Brigate Bisagno civ. 8/1-2, nel cuore
Davanti al computer
della Città di Genova, che tutti noi, almeno una volta abbiamo visto sedute alle postazioni, davanti ai loro computers, circondate da quintali di carte e pratiche da svolgere? Sono il cuore, il nucleo, il motore di una complessa macchina da lavoro; senza di loro molte delle cose che a noi spesso sembrano scontate non sarebbero possibili e forse nessuno di noi immagina veramente, quanto lavoro di squadra ci sia dietro a tutto questo. Se il Collegio esiste è anche grazie a tutte loro. Certo nel corso degli anni il lavoro della
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Le Segretarie del nostro Collegio….e in particolare un omaggio a Carla!
Segreteria è molto cambiato, così come sono cambiate le sedi del Collegio e le persone che via via hanno ricoperto tale ruolo. Inizialmente la sede era nella storica Piazza De Ferrari e la segretaria che tra il 1945 e il 1949 occupa la prima scrivania del Collegio è la Signora Anna Sbriccoli Ghianda. Si susseguono poi, sempre nella stessa sede, dal 1949 al 1952, la Signora Maria Sbriccoli e la Signorina Tortorella. Dalla metà degli anni ’50 la sede del Collegio viene trasferita, dapprima al civico 6 di Via Galata, dove rimane fino al 1965 e successivamente al civico 4 di Via Cassa di Risparmio dove rimane saldo punto di riferimento per tutti gli iscritti della categoria per trent’anni, fino al 1996. All’interno di questa sede prestano il loro prezioso servizio la Signora Giulia Razzai Bonatti (dal 1955 al 1963 e dal 1965 al 1970), la Signora Gloria Melli Zunino (dal 1963 al 1966) e la Signora Teresa Bernardoni Finocchiaro (dal 1966 al 1978). E’ sempre in questa storica sede, dove, tra vecchi mobili scuri in stile barocco, si svolgeva un’immensa mole di lavoro, tutto manuale, con macchine da scrivere, carta carbone, timbri e tamponi, che a far parte dello staff di segretarie, nel 1970,
si aggiunge la protagonista del nostro articolo: la Signora Carla Novara soprannominata affettuosamente “Carlina”; divenuta in questi anni una vera e propria istituzione del Collegio, a pari del Presidente. Oggi dopo 39 anni di onorata carriera, è meritatamente andata in pensione e con questo articolo, semplice ma profondamente sentito, vogliamo dedicare il giusto tributo a colei che tanto ha dato per la nostra categoria, rinnovando le più vive congratulazioni e ringraziamenti da parte di tutti gli iscritti. Oggi la Segreteria del Collegio è un moderno ufficio estremamente funzionale, fatto di computers, telefoni che squillano in continuazione, con delle splendide vetrate che si affacciano sui bei palazzi di Genova, come quelli dei film americani che si vedono nei grattacieli di Manhattan. Dentro lavorano a pieno regime le nostre segretarie, i nostri angeli custodi, pronte a risolvere tutti i problemi che gli sottoponiamo, sempre gentili e disponibili. Loro sono, in ordine di anzianità di servizio: la Signora Ornella Silvestri, la Signora Marina Firpo, la Signora Daniela Coiana e la Signora Marina Canale. A tutte vanno i nostri ringraziamenti e l’augurio di BUON LAVORO...
Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo. Albert Einstein
Giurisprudenza settembre 2009 Tecnica legale Comunione pro indiviso Cassazione Civile, iii Sezione, 13 gennaio 2009, n. 480 - VARRONE Presidente - UCCELLA Relatore ‑ DESTRO P.M. (conf.) ‑ Mariotti (avv. Marchesini) - Mariotti (avv. De Dominicis) ‑ Piper 2000 s.r.l. di Mariotti Silverio & C s.n.c. (avv. Cinti). Comunione e condominio - Comproprietario pro parte dimidia ‑ Atti di amministrazione ‑Dissenso del compartecipe ‑ Legittimazione ‑ Esclusione (C.c. art. 1105, commi 1 e 4; C.p.c. artt. 737, 742 bis). In caso di comunione in parti uguali la legittimazione del comproprietario agli atti di amministrazione ‑ tra i quali quello di agire per il rilascio del bene locato ‑ è esclusa quando risulti il dissenso del compartecipe. (Nella specie, la Corte ha rilevato che in tal caso è necessario il ricorso all’A.G.).
Responsabilità dell’appaltatore Cassazione Civile, iii Sezione, 6 novembre 2008, n. 26609 ‑ FANTACCHIOTTI Presidente ‑ LEVI Rela tore ‑ MARINELLI P.M. (conf.) ‑ Emmecos s.r.l. (avv. ti Ferri, Casellato) ‑ D.M.A. e M.S. (avv.ti Albanese, Collerone). Conferma App. Trieste, 18 settembre 2003, n. 509. Appalto privato ‑ Rovina e gravi difetti di costruzione di immobili ‑ Natura extracontrattuale della responsabilità del costruttore ‑ Clausola di esonero dalla responsabilità ‑ Nullità (C.c. art. 1229, 1699). è nulla la clausola con la quale l’appaltatore è esonerato dalla responsabilità ex art. 1669 c.c. avendo quest’ultima natura extracontrattuale.
Urbanistica Aree parcheggio Cassazione Civile, II Sezione, 29 luglio 2008, n. 20563 ‑ ELEFANTE Presidente ‑ SAN GIORGIO Relatore ‑ LO VOI P.M. (conf.) ‑ Saracino (avv. De Giorgio) ‑ Semeraro ed altri (avv. Caroli). Edilizia e urbanistica ‑ Aree di parcheggio ‑ Attribuzione legale del diritto d’uso ‑Integrazione del prezzo ‑ Ammissibilità (C.c. artt. 1374, 1419; L. 17 agosto 1942, n. 1150, art. 41 sexies). Edilizia e urbanistica ‑ Aree di parcheggio ‑ integra-
zione del prezzo ‑ Determinazione (C.c. artt. 1374; L. 17 agosto 1942, n. 1150, art. 41 sexies). In tema di spazi riservati a parcheggio, ai sensi dell’art. 41 sexies, legge n. 1150/1942, qualora operi per legge a favore degli acquirenti delle unità abitative il diritto d’uso, spetta al venditore originario il diritto all’integrazione del prezzo. La configurabilità di un diritto reale di uso dell’area destinata a parcheggio non consente di riconoscere, a titolo di integrazione del prezzo della vendita, un canone fisso senza determinazione di durata.
Fondo patrimoniale Cassazione Civile, III Sezione, 7 ottobre 2008, n. 24757 ‑ VITTORIA Presidente ‑ SCARANO Relatore ‑ FUCCI P.M. (conf.) ‑ Sandri (avv.ti Iacovoni, Izzi, Toniatti) ‑ Banche Popolari Unite Soc. coop. a r.l. (avv. Usuelli). Conferma App. Milano, IV Sezione, 27 gennaio 2004, n. 221. Famiglia (regime patrimoniale) ‑ Fondo patrimoniale ‑ Costituzione anteriore al sorgere del credito ‑ Revocabilità ‑ Dolo generico ‑ Sufficienza (Cc. artt. 167, 170, 2901 e segg.). Ai fini della revocabilità dell’atto di costituzione del fondo patrimoniale anteriore al sorgere del credito è sufficiente che sussista in capo al debitore il dolo generico, consistente nella mera previsione di arrecare pregiudizio alle ragioni creditorie.
Successione Testamento olografo I. (Cassazione civile, II Sezione, 27 ottobre 2008, n. 25845 - CORONA Presidente ‑ MAZZACANE Relatore, MARINELLI P.M. (conf.) ‑ Zuccolo (avv. Vettori), Zuccolo ed altri (avv. Barilà). Conferma App. Venezia, 7 ottobre 2003. Successione ‑ Testamento olografo ‑ Formazione progressiva delle disposizioni ‑Ammissibilità (C.c. artt. 602, 606). Successione ‑ Testamento olografo ‑ Incapacità di testare ‑ Requisiti per la rilevanza (C.c. art. 591). Ai fini della validità del testamento olografo non è richiesta la necessaria contestualità della redazione dei suoi elementi costitutivi, cioè data, autografia e sottoscrizione, potendo il testamento stesso essere compilato o riempito in tempi diversi e quindi essere formato progressivamente.
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Giurisprudenza
Il geometra ligure
L’annullamento del testamento per incapacità naturale del testatore postula l’esistenza non già di una semplice alterazione delle facoltà psichico‑intellettiva del de cuius, ma la ben più rigorosa prova che, a causa di una infermità transitoria o permanente, il soggetto, all’atto della formazione delle disposizioni testamentarie, sia stato privo in modo assoluto della capacità di autodeterminarsi, così da versare in condizioni analoghe a quelle che, concorrendo l’abitualità, legittimerebbero la pronuncia di interdizione per infermità di mente. II. Cassazione civile, II sezione, 30 ottobre 2008, n. 26258 ‑ ELEFANTE Presidente - MAZZACANE Relatore - GAMBARDELLA P.M. (conf.) ‑ Fantini (avv.ti Conti, Romanelli) ‑ Canalaz (avv.ti Verino, Zanfagnini) Conferma App. Trieste, 1° febbraio 2003. Successione ‑ Testamento olografo ‑ Autografia Interpolazione di mano estranea ‑ Rilevanza (C.c. artt. 602, 624). Nel testamento olografo qualsiasi aggiunta riferibile alla mano di un terzo estraneo apposta in un momento successivo alla sottoscrizione del testatore non può mai inficiare la piena validità della scheda testamentaria autonomamente redatta da quest’ultimo, essendo tali scritti inidonei a pregiudicare la libertà di autodeterminazione del testatore stesso. (Nella specie, la Cassazione ha respinto la domanda di nullità del testamento in cui, dopo le disposizioni redatte di pugno dal testatore e da lui sottoscritte, compariva anche, redatta da mano diversa, l’indicazione sotto cui la persona nominata erede universale avrebbe dovuto avere cura del testatore e occuparsi del suo funerale). Ottobre 2009 Tecnica legale Clausula risolutiva espressa Cassazione Civile, iii Sezione, 27 gennaio 2009, n. 1950 ‑ Segreto Presidente - Talevi Relatore - De Nunzio P.m. (conf.) ‑ Valori (Avv. Giuliani) - Demofonti S.r.l. (Avv. Strippoli). Obbligazioni e contratti ‑ Clausola risolutiva espressa ‑ Riferimento alla violazione di tutte le obbligazioni contrattuali ‑ Insufficienza (C.c. art. 1456). Solo l’individuazione specifica delle obbligazioni il cui inadempimento determina la risoluzione di diritto del contratto vale a configurare una clausola risolutiva espressa.
Urbanistica Confisca urbanistica Cassazione Penale, Iii Sezione, 17 novembre 2008 ud. 24 ottobre 2008), n. 42741 - Lupo Presidente ‑ LOMBARDI Relatore ‑ Sermana s.r.l. ed altri, ricorrenti. Edilizia e urbanistica ‑ Confisca urbanistica - Natura giuridica ‑ Terzi acquirenti in buona fede Esclusione (Cedu art. 7; Protocollo n. 1 addizionale alla Cedu, art. 1; C.p. art. 240; D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, art. 44). L’interpretazione costituzionalmente compatibile dell’art. 44, comma 2, D.P.R. 6 giugno 2001, n.380, induce ad escludere dall’ambito di operatività della norma la possibilità di confiscare beni appartenenti a soggetti estranei alla commissione del reato e dei quali sia stata accertata la buona fede.
Recentissime della Cassazione Civile Distanze legali del nuovo edificio con terrazzi e colonne Cassazione Civile, Ii Sezione, 10 settembre 2009, n. 19554 ‑ SCHETTINO Presidente ‑GIUSTI Estensore - VELARDI P.M. (conf.) ‑ Immobiliare Postioma s.n.c. ‑ Tizio. La questione: se le superfici non coperte si sottraggono alla prescrizione di osservare della distanza legale dal confine, ciò vale anche per le colonne portanti? La soluzione: la colonna che collega i terrazzi deve rispettare le distanze legali.
Fondo patrimoniale Cassazione Civile, I Sezione, 25 marzo 2009, n. 7210 ‑ MORELLI Presidente ‑ SALVAGO Relatore ‑ PATRONE P.M. (conf.) ‑ Ferrara ed altro (avv. Fauceglia) ‑ Comune di Nocera Superiore (avv. Sessa) ed altro. Conferma App. Salerno, 6 febbraio 2003, n. 114. Famiglia (Regime patrimoniale) ‑ Fondo patrimoniale ‑ Convenzioni matrimoniali ‑ Opponibilità ‑ Annotazione ‑ Necessità (C.c. artt. 162, 2647). Comune e Provincia ‑ Sindaco ‑ Ufficiale di Governo ‑ Registri dello stato civile ‑Responsabilità per omessa o tardiva annotazione (R.D. 9 luglio 1939, n. 1238, art. 1). L’atto costituivo del fondo patrimoniale, rientrando tra le convenzioni matrimoniali, è opponibile ai terzi solo a seguito dell’annotazione nei registri dello stato civile.
Giurisprudenza
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Legislazione dello Stato
Essendo la tenuta dei registri dello stato civile attribuita al Sindaco in qualità di Ufficiale di Governo, non sussiste la responsabilità del Comune per l’omessa o tardiva annotazione.
CIRCOLARE 11 dicembre 2009 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Professionisti intellettuali Cassazione Civile, Iii Sezione, 23 gennaio 2009, n. 1690 ‑ FILADORO Presidente - SPIRITO Relatore - Lo Voi P.M. (diff.) ‑ Alta s.p.a. (avv.ti Tommasini, Lanza) ‑ La Fauci (avv.ti Pezzano, Gullo). Lavoro autonomo ‑ Professionisti intellettuali - Compenso ‑ Condizione ‑ Accertamento ‑ Incensurabilità (C.c. artt. 1353, 1360, 1467). Poiché l’obbligazione del professionista è di mezzi, l’eventuale subordinazione del pagamento del compenso al conseguimento del risultato deve risultare da una specifica intesa. (Nella specie, la Cassazione ha rilevato che tale intesa può configurarsi anche come condizione non espressa, il cui accertamento è riservato al giudice di merito ed è incensurabile in cassazione).
Entrata in vigore delle norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008. Circolare 5 agosto 2009 ‑ Ulteriori considerazioni esplicative. (09A15018) (GU n. 297 del 22‑12‑2009)
I testi integrali sopra riportati sono a disposizione degli iscritti presso il Collegio.
Il posto ideale per vivere è quello dove è più naturale vivere come stranieri. Italo Calvino
Claude Monet, e Bordighera a cura della Dott.ssa Monica Giovannini
Caro Durand Ruel, in quest’istante sta piovendo, cosa fortunatamente assai rara. Ne approfitto, dunque, per indirizzarvi queste brevi righe e mettervi un poco al corrente di quello che ho fatto. Come già sapete, soggiorno a Bordighera e devo dire che sto vivendo un’esperienza umana ed artistica ricca e forse irripetibile. La riviera ligure è rischiarata da un sole che modella le forme ed accarezza la natura, e le barche dei pescatori solcano le acque d’un mare verde-blu che non vi posso descrivere a parole. Acqua, fiori e poesia si confondono in un’armonia musicale di colori che i miei occhi non hanno mai incontrato. Sto dunque lavorando nelle condizioni ideali e, proprio oggi, pensavo di dedicarmi agli aspetti un po’ esotici del posto, ma la pioggia mi ha fermato. Inoltre, per dipingere certi paesaggi bisognerebbe avere una tavolozza di gemme e diamanti. Comunque, sono sicuro di fare delle tele straordinarie. Prometto che vi terrò informato. Claude Monet
Lettera a Paul Durand Ruel da Claude Monet, Bordighera, 2 febbraio 1884
Percorrendo i luoghi dove la natura fa battere il cuore, ci addentriamo quasi inconsapevoli su antiche tracce lasciate dal passaggio di grandi personalità che nel secolo scorso scelsero, per scrivere, dipingere, ed ispirarsi, una meravigliosa regione: la Liguria. Partendo da Bordighera, città situata nell’estremo Ponente ligure, attratti dal suo ambiente naturale particolarmente ridente e rigoglioso, impreziosito nella seconda metà dell’Ottocento dalla creazione di magnifici giardini ricchi di una
Claude Monet
grande varietà di specie esotiche, ripercorriamo, quasi a ritroso nella storia, un sorprendente viaggio. Come fecero molti grandi artisti di talento, così pure Monet, un giovane povero ma tenace di Le Havre, dopo una prima educazione in una scuola privata, entra nel collegio della sua città, dove riceve come consuetudine di quel tempo una formazione classica ed anche i primi rudimenti di disegno. Ma egli, non ama molto lo studio e appena può scappa dalla scuola per recarsi
Claude Monet, e Bordighera
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Giardini a Bordighera, 1884 West Palm Beach, Norton Gallery and School of Art
al porto di Le Havre che si trova nelle immediate vicinanze. In giovane età Monet, realizza dal vivo dei disegni su un quaderno, raffiguranti il porto e paesaggi intorno alla vicina Ingouville e comincia a realizzare alcune caricature dei personaggi più importanti della sua città che espone in un negozio che vende articoli per le belle arti. Nel 1859 Monet tenta di vincere una borsa di studio, ma non vi riesce, così decide che è arrivato il momento di spostarsi e la sua prima meta è la meravigliosa Parigi con i suoi Salon e i fortunati incontri con altri grandi artisti. Con il passare degli anni, i numerosi spostamenti che l’artista conduce lo por-
tano a conoscere scenari sempre nuovi, sino al momento in cui, nell’anno 1884, giunge nella magnifica Liguria. Le notizie che ci giungono, lo vedono trascorrere diversi mesi all’inizio del 1884 in una piccola pensione di Bordighera. Lì potè esplorare tutte le valli intorno alla città immergendosi in una atmosfera stimolante ricca di colori vividi e paesaggi spettacolari in uno spirito di ricerca degli aspetti magici e sconosciuti della natura. Dalle numerose ed appassionate lettere che Monet scrisse alla sua compagna, rimasta a Parigi, Alice Hoschedè, ed altre indirizzate a Paul Durand Ruel, suo amico e mecenate, traspare tutta l’infinita
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del torrente ed il cinguettio degli uccelli, tra queste palme, Claude Monet dipinse molte tele, rappresentandovi una torre di avvistamento che ancora oggi è visibile. L’idea del Maestro fu quella che, ogni pittura della natura doveva essere finita sul posto, con questo concetto egli capovolse le abitudini del tempo e fu prova di rinuncia alle comodità, quale poteva essere lo studio, portando “fatalmente” a nuove tecniche. La “natura” ovvero il motif muta ad ogni istante a mano mano che una nuvola oscura il sole o il vento increspa un riflesso Sotto i limoni, 1884 d’acqua. Copenaghen, Ny Carlberg Glyptotek Il pittore che spera di cogliere un aspetto seduzione che i luoghi esplorati suscita- caratteristico non ha agio di mescolare rono all’artista. ed armonizzare i colori, e tanto meno Proprio a ridosso del centro storico stenderli a strati su un fondo marrone della cittadina ligure si trova la villa che come facevano i grandi maestri antichi: appartenne al famoso pittore Pompeo deve fissarli subito sulla tela a rapidi Mariani (1857- 1927) che includeva un colpi, non curandosi tanto dei particolari lembo del “Giardino Moreno”. Il parco quanto dell’effetto d’insieme. tutt’oggi ha il sapore ottocentesco del Fu questa mancanza di rifinitura, quegiardino all’inglese. sta tecnica sommaria che fece perdere le In esso il visitatore potrà scorgere i staffe ai critici. tre punti prescelti da Monet nel 1884 ed A tal proposito, vorrei riportare alla ancora preservati. memoria uno fra i tanti esempi che si Nel silenzio di questa natura dove gli potrebbero fare, e cioè quello della tela unici suoni sono provocati dallo scorrere che oggi si può ammirare al Museo of
Claude Monet, e Bordighera
Art di Santa Barbara, CA, USA, dal titolo Les Villas à Bordighera (un olio su tela-20 x 24,5 cm). Con questa tela, realizzata nella bottega di Giverny da un proprio quadro di dimensioni più ridotte dipinto sul posto, Monet realizzò un grande pannello decorativo destinato al salotto di Berthe Morisot. In quest’opera egli esprime la luminosità mediterranea ed il fascino che questa regione esercitò su di lui. In essa viene raffigurato il giardino del Sig. Moreno, un luogo che, l’artista stesso definisce come“un paradiso terrestre” “una tenuta senza uguali” “un giardino come questo non si è mai visto prima, è pura magia, qui cresce a piena terra e senza nemmeno essere curata ogni tipo di pianta esistente al mondo: il giardino è un’insieme eterogeneo di tutte le varietà di palme” (Dalla lettera ad A. Hoschedè, 5 Febbraio 1884). Il quadro in questione è emblematico dei vari aspetti dell’arte di Monet; in esso è presente, in primo luogo, il predetto grande formato, sovente usato dal pittore quando si esprime nell’ambito decorativo. La riproduzione nel chiuso della sua bottega, di un motivo studiato sul posto, a Bordighera, preannuncia la pratica
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che l’artista adotterà di lì a poco per le “serie”. Ed infine, con questo paesaggio esotico, Monet ci presenta una variante di quelli che erano i temi a lui cari. In questa tela, dove il rosa e l’azzurro sono i colori predominanti, dove la luce di fiaba che scaturisce dalla tavolozza cromatica crea un meraviglioso ed emozionante gioco di contrasti, il pittore vede con chiara certezza la possibilità che avrebbe fatto gridare all’inverosomiglianza, allo scandalo, tutti coloro che, non potendo godere delle immagini che questo paesaggio offriva allo sguardo, e non potendo cogliere gli effetti luminosi che l’atmosfera regalava, non avrebbero capito. Purtroppo di questo solenne e rigoglioso giardino, oggi rimane molto poco, se ne conservano alcune tracce tra Via Romana e Via Tumiati. Non molto tempo fa, la città di Bordighera ha intitolato a Claude Monet uno dei giardini che sono parte dei famosi Giardini Moreno. Se per un istante ci fermiamo, osservando con minuziosa attenzione, guardando curiosi quello che ci circonda, possiamo arrivare a capire che forse la vita è un po’ così, cambiamento, prosecuzione, ma anche istanti di bellezza, in cui il tempo non è più lo stesso.
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L’Atelier “Specola” di Pompeo Mariani
ghera e da qui direzione centro storico con la statale Aurelia. Immaginate un pittore intento a colorare olivi e palme, con la sua tavolozza. Rapito dal cielo azzurro e dal mare che si stende ai suoi piedi, dove finisce il parco e inizia la scogliera. Ecco come doveva apparire, all’immaginario visitatore, Claude Monet nel parco di villa Mariani (era il 1884 e all’epoca si chiamava giardino Moreno). È qui, tra questi alberi secolari, che Monet dipinse alcune delle sue opere più famose. Il parco di Villa Mariani sorge alle spalle del centro storico di Bordighera, luogo prediletto di molti artisti italiani e stranieri ed è oggi gestito dalla Fondazione Pompeo Mariani. Il parco è un lembo sopravvissuto del grande “Giardino Mo-
Villa Mariani
reno”, giardino rustico di più di 80 ettari, composto da ulivi, aranci, limoni e palme. Fu il più grande giardino dell’estremo ponente ligure e della vicina Costa Azzurra. Alla morte del proprietario, il commendator Morepo, avvenuta nel 1885, questa immensa proprietà venne acquistata da alcuni membri della comunità inglese, che già a partire dal 1870 era giunta a Bordighera. Villa Mariani in origine era un piccolo cottage fatto costruire dalla Contessa inglese Fanshawe e acquistato nel 1909 dal noto pittore lombardo Pompeo Mariani. Oggi il parco è uno dei più belli del ponente: tra i vialetti si respira ancora il sapore ottocentesco del giardino all’inglese ed il visitatore attento potrà ancora scorgere i meravigliosi angoli, che già Claude Monet nel 1884 aveva raffigurato in alcune sue opere. Sono ancora visibili ed identificabili due ulivi da lui raffigurati in quell’anno, nonché il campanile della Chiesa di Bordighera Alta e la veduta della vecchia Ventimigtia. Monet fu rapito dalla meravigliosa posizione del parco sulla costa e sul borgo aulico di Bordighera, ritraendone soprattutto gli angoli con esemplari di ulivi secolari. Ancora oggi nel Parco di Villa Mariani si possono ammirare palme, aranci, mandarini, limoni, alcune piante esotiche ed ottanta esemplari di ulivi secolari.
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Cultura Ligure MAMA, l’Africa di Giovanni Marrozzini Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo - Corso Dogali, 18 - 16136 Genova Dott.ssa Gabriella Taravacci
Giovedì 3 dicembre 2009 – domenica 31 gennaio 2010
Fino al 31 gennaio 2010, nella splendida cornice di Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo, sarà visibile la mostra fotografica MAMA, l’Africa di Giovanni Marrozzini che raccoglie ottanta scatti realizzati dal giovane fotoreporter tra Somalia, Etiopia, Zambia, Kenya e Angola. La mostra si distende attraverso un percorso interiore dal quale l’Africa emerge nei suoi aspetti più intimi e profondi: le immagini sono il transfert delle emozioni che l’autore prova a contatto con l’umanità che lo circonda. Egli non vede, non documenta ma sente
e quello che introietta si metabolizza nell’anima tanto da fuoriuscire in scatti fotografici di un’intensità così rara da soffocare qualsiasi commento. Come afferma Denis Curti “il suo racconto si fa interprete di un’impetuosa carica espressiva grazie ad un’articolata e consapevole successione di inquadrature” che, con discrezione e rispetto del vero, mettono in luce gli aspetti sociali e culturali più arcani ed inspiegabili del continente africano. Nella prima sezione della mostra le immagini spaziano attraverso la vita delle persone con le quali il fotografo è entrato in contatto in Somalia, Zambia,
MAMA, l’Africa di Giovanni Marrozzini
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Kenya ed Angola, mentre le sezioni successive presentano due esperienze vissute nelle regioni etiopi di Soddo e Wolayta: in Falene Marrozzini si avvicina agli alunni di una scuola per ragazzi ciechi e ai giovani operai non vedenti di una fabbrica di mattoni; in Eve la sua attenzione è incentrata sulla pratica culturale della circoncisione femminile. La forte carica emotiva delle immagini viene ampliata ed intensificata da un suggestivo allestimento che, attraverso le voci dei diretti interessati, accompagna il visitatore nella comprensione delle diverse realtà ritratte. L’ambientazione avvolgente e il particolare sistema di illuminazione proiettano il visitatore in un mondo sconosciuto di cui è invitato
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a vedere, guardare, toccare, ascoltare, in una parola a “sentire”. La sollecitazione polisensoriale induce a vivere un’esperienza individuale libera e coinvolgente di esplorazione e scoperta che ciascuno può condurre con i mezzi a propria disposizione. Dando voce alle donne africane e mettendo in campo le diverse prospettive intorno ad una pratica culturale a noi sconosciuta, la mostra si propone di togliere la lente deformante con cui in genere viene vista per ampliare lo sguardo e comprendere come il corpo sia socialmente costruito in ogni singolo contesto e come vada letto alla luce delle sue dinamiche interne, nel tempo e nello spazio.
C’è qualcosa di grandioso in questa concezione per cui la vita, con le sue diverse forze, è stata originariamente infusa in poche forme o in una sola; e mentre il nostro pianeta continuava a girare secondo la legge immutabile della gravità, da un inizio così semplice si sono evolute e tutt’ora si evolvono innumerevoli forme, bellissime e meravigliose. Charles Darwin
Lo sguardo, il colore, la malinconia. Roberto Martone alle Raccolte Frugone Musei di Nervi - Raccolte Frugone - Villa Grimaldi Fassio, Via Capolungo, 9 - 16167 Genova Dott.ssa Gabriella Taravacci
Sabato 28 novembre 2009 – domenica 28 febbraio 2010 La prestigiosa collezione di Villa Grimaldi Fassio si apre nuovamente alle riflessioni di un artista contemporaneo
con la mostra Lo sguardo, il colore, la malinconia. Roberto Martone alle Raccolte Frugone. Esito di un vero e proprio confronto con le opere degli esponenti più significativi del tempio artistico italiano di fine Ottocento, l’esposizione propone
Lo sguardo, il colore, la malinconia. Roberto Martone alle Raccolte Frugone
una ventina di dipinti realizzati dall’artista torinese mettendo in discussione la compiutezza e la fiduciosa restituzione di una realtà borghesemente definita, quale quella rappresentata da artisti come Giovanni Fattori, Guglielmo Ciardi, Cesare Viazzi, Lorenzo Delleani, Federico Maragliano, Giacomo Grosso, Emilio Gola, Ettore Tito, Giovanni Segantini e Francesco Paolo Michetti. Con un’attenzione particolare alla forza comunicativa ed evocativa del simbolo, l’artista svolge la sua indagine intellettuale in questa notevole collezione intrisa di simbolismo, fino alla disgregazione di forme e dati. Vi coglie spunti eterogenei per raccontare una realtà attualissima e a tratti disperante, arrivando a contrapporre spazi, figure, memorie e stati d’animo in visioni frammentate, in momenti distinti di un fraseggiare creativo non di rado venato da toni amari ed ironici. Lasciandosi sedurre o irritare da forme e colori, da soggetti e particolari ma anche
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dallo splendido contesto paesaggistico dei Parchi di Nervi, Martone intraprende una sorta di viaggio spirituale per conoscere e superare le forme di quei dipinti: smonta le scatole prospettiche, apre paesaggi e scene, li seziona presentandone i fotogrammi più significativi in visioni multiple, affiancate o impilate secondo un’antica licenza concettualmente rivisitata; ne coglie frammenti nascosti, invisibili ai nostri occhi, per non “sprecare” le potenzialità suggerite dagli oggetti, dalle figure umane. Oscillando tra i temi del paesaggio, della natura morta, del genere e del ritratto, Martone - un artista che non cerca “territori sperimentali” ma, al contrario, rivendica senza equivoci e con orgoglio il “mestiere di pittore” - ricompone così il suo sguardo onnivoro sul mondo, rivelandosi un vorace e fecondo rigeneratore di messaggi culturali in uno spazio che da Raymond Queneau arriva a Philip Roth.
La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta. Confucio
Informativa AGENZIA DEL TERRITORIO DETERMINAZIONE 29 settembre 2009
Oneri dovuti per la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali, da porre a carico dei soggetti inadempienti all’obbligo di presentazione. (09A11535) IL DIRETTORE DELL’AGENZIA
Visto l’art. 1, comma 3, del decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701, recante norme per l’automazione delle procedure di aggiornamento degli archivi catastali e delle conservatorie dei registri immobiliari; Visto l’art. 1, commi 336 e 339, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, in materia di accatastamento d’ufficio di immobili di proprieta’ privata; Vista la determinazione del direttore dell’Agenzia del territorio 16 febbraio 2005, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 40 del 18 febbraio 2005, come rettificata con comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 28 giugno 2005, emanata ai sensi dell’art. 1, comma 339, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, in materia di classamenti catastali di unita’ immobiliari di proprieta’ privata ed, in particolare, gli articoli 5 e 8, riguardanti gli oneri posti a carico dei soggetti inadempienti; Vista la determinazione del direttore dell’Agenzia del territorio 30 giugno 2005, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4 luglio 2005, in cui sono stabiliti gli oneri dovuti per la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali, da porre a carico dei soggetti inadempienti, per le ipotesi di cui all’art. 1, comma 336, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, ed in particolare l’art. 4, riguardante le modalita’ di aggiornamento degli oneri; Visto l’art. 2, commi 36, 41 e 42, del decreto‑legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286; Visto l’art. 1, comma 277, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;
Visto il provvedimento del direttore dell’Agenzia del territorio 2 gennaio2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 6 del 9 gennaio 2007, concernente la definizione delle modalita’ tecniche ed operative per l’accertamento in catasto delle unita’ immobiliari urbane nelle categorie catastali E/l, E/2, E/3, E/4, E/5, E/6 ed E/9 e per l’autonomo censimento delle porzioni di tali unita’ immobiliari, destinate ad uso commerciale, industriale, ad ufficio privato, ovvero ad usi diversi, gia’ iscritte negli atti del catasto ed, in particolare, l’art. 5, riguardante gli oneri dovuti per l’aggiornamento d’ufficio; Visto il provvedimento del direttore dell’Agenzia del territorio 9 febbraio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2007, concernente la definizione delle modalita’ tecniche e operative per l’accertamento in catasto dei fabbricati non dichiarati e di quelli che hanno perso i requisiti per il riconoscimento della ruralita’ ai fini fiscali ed, in particolare, l’art. 6, riguardante gli oneri dovuti per l’aggiornamento d’ufficio; Vista la determinazione del direttore dell’Agenzia del territorio 13 agosto 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 196 del 24 agosto 2007, con cui sono stati aggiornati gli oneri dovuti per la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastale; Considerata la necessita’ di determinare gli oneri, a carico del soggetto inadempiente, relativi alle attivita’ istruttorie preliminari e di rideterminare quelli connessi a rilevazioni topografiche particolari; Rilevata l’esigenza di adeguare gli importi fissati con la determinazione del direttore dell’Agenzia del territorio 13 agosto 2007 per tener conto dei rinnovi del contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritti, rispettivamente, in data 10 aprile 2008 e in data 29 gennaio 2009; Considerata, altresi’, l’opportunita’ di determinare gli oneri, posti a carico dei soggetti inadempienti, nel caso di presentazione degli atti di aggiornamento successivamente all’avvio del procedimento d’ufficio;
AGENZIA DEL TERRITORIO
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Determina:
Art. 2.
Art. 1.
Attivita’ svolte dall’ufficio in caso di adempimento tardivo
Redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali
1. In tutte le ipotesi in cui e’ prevista la redazione d’ufficio degli atti di aggiornamento catastali, per inadempienza dei soggetti obbligati, ferma restando la debenza di tributi e sanzioni, sono dovuti gli oneri accessori previsti dall’allegata tabella, che sostituisce quella adottata con la determinazione del direttore dell’Agenzia del territorio 13 agosto 2007. 2. Gli oneri relativi alle attivita’ di rilievo sopralluogo, di cui all’allegata tabella, si applicano in misura dell’80%, quando non risulta possibile l’accesso all’immobile. In tal caso, i documenti di aggiornamento catastali sono redatti sulla base dell’ubicazione topografica, desunta dalla foto aerea, e con rappresentazione della planimetria delle unita’ immobiliari limitata al solo perimetro presunto. 3. L’atto attributivo della rendita, notificato ai soggetti inadempienti, contiene anche l’indicazione degli oneri posti a loro carico, da corrispondere entro il termine previsto per la proposizione del ricorso dinanzi alla commissione tributaria, e delle relative modalita’ di versamento, nonche’ le indicazioni previste per gli atti impugnabili, richiamate all’art. 19, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546.
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1. Quando gli atti di aggiornamento catastali sono presentati successivamente all’avvio del procedimento d’ufficio dai soggetti obbligati, gli oneri di cui al presente provvedimento sono dovuti in relazione alle attivita’ gia’ svolte dall’ufficio provinciale dell’Agenzia del territorio. In tal caso l’ufficio deve comunque notificare al contribuente, contestualmente all’indicazione degli oneri dovuti, l’atto di determinazione della rendita catastale definitiva di cui all’art. 1, comma 3, del decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701. Art. 3. Modalita’ di riscossione
1. In assenza del versamento degli oneri di cui al presente provvedimento, ovvero in caso di versamento insufficiente, si procede alla riscossione coattiva mediante iscrizione a ruolo, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602. Art. 4. Pubblicazione
1. La presente determinazione sarà, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione. Roma, 29 settembre 2009 Il direttore: Alemanno Allegato omesso
Pubblicata nella G.U. 18/01/2010
Assedil: costi di incidenza della mano d’opera edile nella provincia di Genova
Comunicazioni dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati Roma, 26 Novembre 2009 Prot. N° 10289 Serv. Area 1/4 Ai Signori Presidenti dei Consigli dei Collegi Geometri e Geometri Laureati Ai Signori Presidenti dei Comitati Regionali Geometri e Geometri Laureati Ai Signori Consiglieri Nazionali Alla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza Geometri Liberi Professionisti Ai Dirigenti di Categoria LORO SEDI Oggetto: Attività di surroga dell’Agenzia del Territorio negli accatastamenti In merito alle segnalazioni preoccupate che da più parti pervengono relativamente all’oggetto, si segnala quanto segue: L’attività di surroga per gli accatastamenti che non vengono prodotti in tempo dalla parte interessata, è dettata da specifiche norme di legge, che risalgono al famoso art. 336 della finanziaria per il 2005, fino alle ultime disposizioni relative ai fabbricati mai dichiarati in Catasto ed a quelli che hanno perso i requisiti della ruralità. Si ricorda che, quelli dell’art. 336 sono i fabbricati per i quali i Comuni dovevano identificare gli immobili non correttamente accatastati o del tutto non accatastati, sollecitando conseguentemente il proprietario affinchè si attivasse presentando l’accatastamento, entro un preciso riferimento temporale. Per i fabbricati mai dichiarati in Catasto e per gli ex rurali, l’Agenzia del Territorio ha attivato una propria indagine, identificando gli immobili che devono essere accatastati nel rispetto delle norme, pubblicandone gli elenchi e fissando anche per questi, le scadenze. A seguito di nostra sollecitazione, l’Agenzia ha provveduto a mandare ai soggetti interessati, una comunicazione di avviso, antecedente alla prevista notifica, invitando ad ottemperare e concedendo un congruo tempo, affinchè il cittadino potesse incaricare un professionista per l’accatastamento. Di solito, la lettera di incarico, presentata al Catasto, si è dimostrata utile strumento per consentire che la pratica fosse completata dalla parte attraverso il professionista esterno, in tempi ragionevoli e di questo, se ne sono assunti la responsabilità i Dirigenti Catastali locali. Per i casi invece, in cui la parte non si è attivata o perlomeno l’Agenzia non ne è venuta a conoscenza, una volta scaduti tutti i termini concessi, può subentrare (come previsto per legge) la surroga dell’Agenzia stessa, che comunica con notifica al propietario, la data di sopralluogo e l’avvenuta attivazione della procedura. Per queste operazioni di surroga, la Direzione centrale del Catasto, ha inviato una nota interna di spiegazioni e chiarimenti rivolta agli operatori catastali, per un corretto ed univoco comportamento procedurale. Il Direttore dell’Agenzia ha emesso da par suo, un’apposita determinazione il 29 settembre scorso, enunciando oltre all’aggiornamento delle tariffe dovute per le surroghe, la doverosità di accatastare comunque anche gli immobili inaccessibili, in maniera provvisoria. Essendo appena il caso di sottolineare che le norme vanno rispettate e che nulla possiamo modificare delle norme che l’Agenzia fissa al proprio interno, merita però segnalare all’attenzione degli operatori nel settore catastale, che il numero di pratiche che l’Agenzia ha progettato di eseguire entro l’anno 2009 (impegnando tutti gli Uffici), ammonta a 6.000 accatastamenti in tutta Italia. Nella città più grande che è Roma, ne sono previsti
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180 e nelle città minori, difficilmente si arriva ad un numero superiore ai cinquanta. Da ciò si comprende che l’Agenzia, qualora dovesse accatastare i circa 2 milioni di fabbricati in surroga, ci metterebbe sicuramente un bel po’ di tempo. Per questo, si invitano gli iscritti (per quanto possibile) a provvedere il più sollecitamente possibile nell’espletare gli incarichi degli accatastamenti ricevuti (raccomandando per altro l’uso delle procedure telematiche) ed evitare che anche negli anni a venire, ci si debba imbattere nelle campagne di accatastamento in surroga che l’Agenzia dovrà fare compatibilmente con le proprie disponibilità. Cordiali saluti. IL PRESIDENTE f.to (Geom. Fausto Savoldi) Roma, 02 Dicembre 2009 Prot. N° 10468 Serv. MB. Area 4 Ai Signori Presidenti dei Consigli dei Collegi Geometri e Geometri Laureati Ai Signori Presidenti dei Comitati Regionali Geometri e Geometri Laureati Ai Signori Consiglieri Nazionali Alla Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri Liberi Professionisti Ai Dirigenti di Categoria LORO SEDI Oggetto: Codice dei contratti ‑ D.Lgs. n. 163/2006 ‑ Circolare Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con riferimento all’oggetto si comunica che, sulla Gazzetta Ufficiale n. 274 del 24 novembre c.a., è stata pubblicata la Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 4649 ‑ 12 novembre 2009 ‑ “Chiarimenti in ordine all’applicazione delle disposizioni di cui all‘art. 253, comma 15‑bis del D.Lgs. n. 163/2006”. Come si ricorderà, il D.Lgs. 11 settembre 2008, n. 152 (terzo correttivo) ha introdotto, all’art. 253 del Codice dei contratti, il comma 15‑bis: - «15‑bis. In relazione alle procedure di affidamento di cui art. 91, fino al 31 dicembre 2010 per la dimostrazione dei requisiti di capacita’ tecnico‑professionale ed economico-finanziaria, il periodo di attivita’ documentabile e’ quello relativo ai migliori tre anni del quinquennio precedente o ai migliori cinque anni del decennio precedente la data di pubblicazione del bando di gara. Le presenti disposizioni si applicano anche agli operatori economici di cui all’art. 47, con le modalita’ ivi previste». - La circolare in argomento, entrando nel dettaglio, precisa: ...omissis...secondo tale disposizione, per la partecipazione alle procedure di affidamento di cui all’art. 91 del Codice relative ad incarichi di progettazione, di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, di direzione dei lavori, di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e di collaudo, i soggetti individuati alle lettere d), e), f), f‑bis), g) e h) del comma I dell’art. 90 del medesimo Codice, per un periodo transitorio (fino al 31 dicembre 2010), possono documentare il possesso dei requisiti di capacita’ tecnico‑professionale ed economico‑finanziaria previsti su base triennale utilizzando i tre migliori anni del quinquennio precedente la data di pubblicazione del bando di gara ed il possesso dei requisiti previsti su base quinquennale utilizzando i cinque migliori anni del decennio precedente la data di pubblicazione del bando di gara;
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- La disposizione prevede dunque un ampliamento dell’arco temporale utilizzabile per la dimostrazione del possesso dei requisiti minimi di carattere tecnico organizzatìvi ed economico-finanziari richiesti ai professionisti, introducendo una maggiore flessibilità’ per la qualificazione dei concorrenti; - Il legislatore ha inteso, attraverso la disposizione in esame, volta ad agevolare la dimostrazione del possesso dei requisiti per un periodo transitorio, consentire una maggiore partecipazione alle procedure di affidamento dei contratti pubblici di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria, al fine di contrastare gli effetti della crisi economica del mercato che hanno investito anche il settore dei contratti pubblici...omissis Cordiali saluti. IL PRESIDENTE f.to (Geom. Fausto Savoldi) Roma, 19 Gennaio 2010 Prot. N° 00517 Ai Signori Presidenti dei Consigli dei Collegi Geometri e Geometri Laureati Ai Signori Presidenti dei Comitati Regionali Geometri e Geometri Laureati P.c. Ai Signori Consiglieri Nazionali Al Presidente Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri Liberi Professionisti Ai Dirigenti di Categoria LORO SEDI Oggetto: Convenzione con CAF Confcontribuenti s.r.l. Egregio Collega, secondo quanto previsto dal rigo D17 degli studi di settore, anche l’attività di compilazione delle dichiarazioni dei redditi, soprattutto nei piccoli centri di provincia, è spesso svolta da geometri iscritti all’Albo. Con l’obiettivo di fornire un supporto a questa attività ‑ perché sia svolta in maniera efficiente e soprattutto corretta rispetto al quadro normativo vigente ‑ il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureti ha siglato un’apposita Convenzione con CAF Confcontribuenti Srl, assistito operativamente dal Centro Servizi confcontribuenti (CSC) Srl. Con questa Convenzione viene offerta a titolo gratuito a tutti gli iscritti dei Collegi territoriali la “Soluzione Integrata CSC”, una soluzione per la gestione delle pratiche fiscali aderente alla normativa e specificamente indirizzata alla nostra categoria professionale. La soluzione si sviluppa in 5 punti: • Possibilità di diventare Centro Raccolta associandosi all’Associazione Confcontribuenti, così come previsto dall’art. 16 comma 4 del D.M. del 31.05.1999; • Utilizzo gratuito del software Zucchetti Spa; • Consulenza tecnica gratuita per l’utilizzo delle procedure; • Consulenza fiscale gratuita per la compilazione delle pratiche; • Programma di formazione fiscale gratuita. Ti prego di dare attenzione a questa nuova iniziativa che, a mio avviso, rappresenta anche una interessante opportunità di lavoro per non pochi iscritti. A questo proposito, sarai nei prossimi giorni contattato ‑ su mio suggerimento ‑ da funzionari del CSC per concordare le necessarie attività di divulgazione dei contenuti della Convenzione, sia tramite la pubblicazione sul sito internet e su eventuali pubblicazioni del tuo Collegio, sia tramite incontri informativi e formativi specificatamente organizzati. Grato per l’attenzione, ti invio i miei più cari saluti IL PRESIDENTE f.to (Geom. Fausto Savoldi) P.S.:Il testo della convenzione sottoscritta è visibile sul sito C.N.G. www.cng.it/cng_new/convenzioni/
In memoria di illustri professionisti e grandi amici a cura di Arnoldo Juvara
non sempre, sollevavano con arguzia problemi ed individuavano possibili carenze. Con loro pochi altri che, se a tutta prima sembrava infastidissero, in verità erano di grande utilità, un po’ come dei censori, che obbligavano i responsabili della conduzione del Collegio a non trascurare nulla, nemmanco i particolari. Mai offensivi, un po’ aggressivi, ma sempre positivi. Erano un simbolo ed una forza insieme. Col tempo e l’avanzare dell’età, con i cambi generazionali ai vertici del nostro Collegio, queste due splendide figure di professionisti,
Geom.Sergio Alloisio iscritto all’Albo d’Onore
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ono recentemente mancati due illustri Colleghi, il Geom. Sergio ALLOISIO ed il Geom. Francesco PRANDI a cui ero personalmente legato da antica conoscenza trasformatasi nel tempo in amicizia e stima. Voglio qui ricordarli insieme e separatamente. Insieme perché avevano dei tratti del carattere se non comuni certo simili. Erano cioè molto attenti ai fatti di Categoria che li circondavano, sempre presenti negli incontri e nelle Assemblee durante le quali, spesso, se
Geom.Francesco Prandi
In memoria di illustri professionisti e grandi amici
pur partecipando alla vita dei geometri, hanno avuto meno occasioni e stimoli per distinguersi, per cui, per molti giovani, essi sono poco noti e dispiace, perché non hanno conosciuto e vissuto quei momenti che, oggi più che ieri, mi sembrano vivi e pieni di leali e costruttive contrapposizioni. Chi, dei non più giovani, non ricorda i “contrappunti” tra l’amato e compianto Presidente Adriano Cravero e questi due Colleghi durante le Assemblee od incontri di Categoria? Erano momenti che, ricordati ora, mi riempiono di commozione e tristezza insieme, perché queste tre significative figure di uomini e Colleghi, non ci sono più, hanno terminato il loro viaggio terreno e mi piace pensare che Lassù, anche se è tutto Amore e Luce, qualche “contrappunto” tra loro l’avranno. Singolarmente ricordo ALLOISIO, per me Sergio, sin da quando operava come Geometra alla GATES negli anni ’60 e ’70, quando lo incontravo a Casanova di Rovegno, quando mi chiamava per consulti professionali pur nella sua grande competenza che gli dava anche autorità, aveva la modestia, tipica dei grandi, di confrontarsi e chiedere aiuto. Ricordo la sua casa in Corso De Stefanis, ancor prima che venisse realizzata la nuova strada, la sua splendida famiglia. Ho imparato tanto
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da lui, più nel modo di vivere che operare. E, nel pregare per lui, lo ringrazio con stima e affetto che non saranno mai pari a quanto lui merita. Francesco Prandi, con cui ho vissuto, come con numerosi altri Colleghi, tante esperienze professionali, ove ha sempre dimostrato: capacità, professionalità e, con me, tanta pazienza. Il suo spirito guerriero, ci portava a volte a qualche scontro, ma quanta lealtà, quanto rispetto, quanta amicizia! Ricordo Francesco sin dagli anni Sessanta, lo ricordo come eccellente progettista dotato di una mano ed una “verve” progettuale veramente rare. Ancor negli ultimi tempi, chi ha lavorato con lui, ha riscontrato la splendida sua grafia propria di un carattere forte e costante. Credeva in ciò che faceva e lo faceva bene. Ricordo Francesco, in una recentissima esperienza lavorativa vissuta insieme che mi ha consentito di stargli vicino alla vigilia dell’insorgere del male che l’ha rapito. E ringrazio il Signore che mi ha dato la possibilità di stare accanto a questo caro e amato Collega permettendomi di ricordarlo nel modo migliore: nel pieno del suo lavoro che amava con una passione che raramente ho riscontrato. Arrivederci Sergio e Francesco.
Dovevamo saperlo che l’amore brucia la vita e fa passare il tempo. Vincenzo Cardarelli
Recensioni Antonio Iovine “Manuale Professionale di Estimo” Gruppo Editoriale Esselibri Simone - Napoli Settembre 2008 Pagine 605 – € 48,00 Geom. Liliana Olcese
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a prassi dell’indagine di mercato accomuna l’acquisto di beni di un certo valore al fine di valutarne la convenienza economica con riferimento alle caratteristiche. Nei casi specifici di acquisto di un immobile è soprattutto il tecnico professionista ad essere incaricato di attribuirne il valore economico o di mercato. Questo deve essere equo, oggettivo e condizionato solo da particolari situazioni rilevanti e concrete e basato sulla comparazione e sull’ordinarietà. La materia dell’estimo comprende un insieme di metodi estimativi e di procedimenti attraverso i quali è possibile attribuire il valore espresso in moneta a seconda della categoria alla quale appartiene il bene che deve essere stimato. Il volume “Manuale Professionale di Estimo”, il cui autore è il Responsabile area servizi catastali dell’Agenzia del Territorio, suddivide la materia nei rami che comprendono l’estimo generale, l’estimo civile, l’estimo rurale, l’estimo forestale, l’estimo catastale, l’estimo industriale e l’estimo legale. In particolare nella parte dedicata all’estimo generale si affrontano i concetti e procedimenti applicabili a tutte le categorie (principi di economia, definizioni e metodologie di stima). Nei capitoli di estimo speciale si trattano in maniera esauriente le stime riguardanti specifiche categorie di beni i quali possono essere oggetto di valutazione per svariate necessità anche al di là della compravendita. Gli argomenti
sono ben strutturati e completi a partire da concetti teorici fino ad arrivate a metodi applicativi d’utilità per il professionista che deve risolvere le diverse tematiche. Nel testo, oltre ai procedimenti estimativi tradizionali, sintetici e analitici, si descrivono anche quelli statistici per la stima di massa. Questi permettono di elaborare più variabili su modelli statistici matematici che prevedono operazioni complesse ma che possono essere facilmente trasformati in fogli di calcolo computerizzati. Nei capitoli dedicati all’estimo legale si elenca l’evoluzione della normativa, in particolare con riferimento all’indennità di esproprio, aggiornata con la legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008). E’ presente un’appendice contenente una decina d’esempi di stime professionali sintetiche ed analitiche d’immobili aventi diversa destinazione. Il manuale tratta approfonditamente una materia complessa, con argomenti ben sviluppati anche nelle parti di pratica utilità, per infondere preziose nozioni sull’argomento.
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Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A.” Sped. abb. post. 70% - DBC Genova In caso di mancato recapito restituire a: Collegio Geometri Viale Brigata Bisagno, 8/1-2 – 16129 Genova che si impegna al pagamento della tariffa Contiene I.R.