Beneventi Giulia, 5I, 26/09/11, Neoclassicismo, Pagina 1 di 7
NEOCLASSICISMO Il neoclassicismo è una corrente culturale che si diffonde in Europa ed America tra il XVII e il XIX secolo.
Situazione storica In generale il XVIII secolo ha posto le basi della società occidentale contemporanea; questa affermazione vale sia per le vicende politiche sia per i progressi economici, sociali e culturali. Sul piano strettamente politico, il ‘700 è stato il secolo del cosiddetto assolutismo illuminato, dell’indipendenza degli Usa e soprattutto della Rivoluzione francese, eventi epocali che hanno cambiato il corso della storia dell’Occidente. In questo secolo si verificarono inoltre due fenomeni di portata storica eccezionale, fenomeni che modificarono in modo irreversibile la struttura economica e sociale dei paesi europei: nell’agricoltura si ebbe quella che gli storici hanno chiamato rivoluzione agricola (e quindi anche demografica), mentre nell’industria si sviluppò, soprattutto in Inghilterra, nella seconda metà del secolo, quella che gli storici hanno definito Prima Rivoluzione Industriale. Sul piano sociale si assiste così ad un ribaltamento: la borghesia diventa la classe di potere. Il XVIII secolo ha conosciuto anche una rivoluzione culturale: esso fu soprattutto il “secolo dei Lumi”, ossia dell’Illuminismo, quel grande movimento filosofico ed intellettuale che contribuì a modificare profondamente la società, i costumi, lo Stato, creando le basi della moderna società laica e razionalistica. Non si comprenderebbero alcuni importanti fenomeni politici, sociali ed economici di questo secolo, come ad esempio le riforme, il superamento del feudalismo, le rivoluzioni (americana e francese), la nascita del primo vero sistema industriale, i progressi scientifici e tecnici ecc.; prescindendo dalla cultura e dalla mentalità illuministica, una cultura e una mentalità che permearono e condizionarono ogni aspetto della vita del tempo. Gli illuministi infatti pongono alla base della conoscenza la ragione, non più la fede o la tradizione e teorizzano lo stato moderno, introducendo i principi di tolleranza, ugualianza, libertà, diritto, partecipazione attiva nella società... Culla dell’illuminismo è la Francia, tra i maggiori esponenti di questa corrente ricordiamo Rousseau, Voltaire, Diderot, Montesquie, D’Alambert… Anche le colonie americane nella stesura delle dichiarazione d’indipendenza del 1776 riprenderanno vari principi illuministici quali l’uguaglianza fra gli uomini, il diritto alla vita, alla libertà, alla ricerca della felicità, all’iniziativa privata, all’associazione ecc.
Cronologia •1751 viene pubblicato a Parigi il primo volume dell’Enciclopedia, che raccoglieva tutto il sapere dell’epoca e aveva come scopo la divulgazione di esso per un miglioramento della società. Alla stesura cooperano Diderot e D’Alambert, con la collaborazione di altri filosofi, fra cui Voltaire, letterati e scienziati.
•1766 – 1774 progressi nella chimica: vengono scoperti l’idrogeno, l’azoto e l’ossigeno
•1777 Watt costruisce la prima macchina a
vapore
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•1773 conflitto tra inglesi e americani per il commercio del tè a Boston: i coloni volevano maggiori libertà nel commercio e indipendenza dal controllo della madrepatria, il 16 dicembre del ’73 si ha il cosiddetto “Boston tea party”, gli americani protestano distruggendo il carico di tè
•1774 Luigi XVI diventa re di Francia
•1776 Indipendenza degli stati uniti: tredici colonie britanniche sulla costa atlantica dell'America settentrionale dichiararono la propria indipendenza dalla madrepatria, esponendo le motivazioni che le spingevano a questo atto. Nasce così la federazione degli Stati Uniti d’America.
•1779 Pier Marini costruisce a Milano il teatro della Scala (Il progetto venne affidato al celebre architetto neoclassico foli gnate Giuseppe Piermarini. L'edificio venne inaugurato il 3 agosto in presenza dell'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este; la prima rappresentazione fu quella dell'opera Europa riconosciuta di Antonio Salieri. •viene costruito il primo ponte in ghisa in Inghilterra: the Iron Bridge (Il progetto del ponte, di cui si conoscono diverse varianti, è attribuito all'architetto Thomas Farnolls Pritchard, su un'idea di John Wilkinson (imprenditore e pioniere dell'industria siderurgica)
•1787 prima rappresentazione a Praga del Dongiovanni di Mozart
•1793 Esecuzione di Luigi XVI: il sovrano viene ghigliottinato in Place de la Révolution il 21 gennaio, seguito dalla moglie Maria Antonietta.
Beneventi Giulia, 5I, 26/09/11, Neoclassicismo, Pagina 3 di 7 •1796 Prima campagna di Bonaparte in Italia •1797 creazione della repubblica Cisalpina e trattato di Campoformio •1804 Napoleone imperatore Louis David dipinge la sua incoronazione Beethoven compone la Sinfonia Eroica •1812 spedizione di
Napoleone in Russia
Caratteri del neoclassicismo L'arte neoclassica, discendente dalle idee illuministe, si rifà ancora una volta all'arte del mondo classico, questo movimento culturale si sviluppò in Europa e in America tra il XVIII,anche se la città principale,proprio per le idee da cui deriva,fu la Francia,all’interno della quale troviamo i principali esponenti della cultura illuminista. Come dice il termine stesso il NEOCLASSICISMO nasce da un rinnovato interesse per l’arte antica, in particolare quella greco-romana. Questo termine venne usato inizialmente con significato dispregiativo, ad indicare un’arte fredda ed accademica. Fu variamente caratterizzato ma ben riconoscibile nelle varie arti come nella letteratura, in campo teatrale, musicale e nell’architettura. Grande impulso al neoclassicismo fu dato dagli scavi di due città del sud Italia,Pompei ed Ercolano, avviati intorno al1740 da Carlo di Borbone, re di Napoli, infatti intorno alla metà dell'XVIII secolo in tali scavi vennero riportate alla luce intere città che rinnovarono l'interesse degli artisti verso lo studio delle antichità greche e romane (la lava ha conservato tutto in maniera perfetta, vi sono le uniche pitture romane a noi pervenute). In seguito Roma divenne il centro culturale per eccellenza. Ciò che contraddistingue lo stile artistico di quegli anni fu l’adesione ai princìpi dell’arte classica. Quei principi di armonia, equilibrio,compostezza, proporzione, serenità, che erano presenti nell’arte degli antichi greci e degli antichi romani. I caratteri principali del Neoclassicismo sono diversi: • • • • •
esprime il rifiuto dell’arte barocca e della sua eccessiva irregolarità; fu un movimento teorico, grazie soprattutto al Winckelmann che teorizzò il ritorno al principio classico del «bello ideale»; fu una riscoperta dei valori etici della romanità, soprattutto in David e negli intellettuali della Rivoluzione Francese; fu l’immagine del potere imperiale di Napoleone che ai segni della romanità affidava la consacrazione dei suoi successi politico-militari; fu un vasto movimento di gusto che finì per riempire con i suoi segni anche gli oggetti d’uso e d’arredamento.
Alla base c’è quindi la volontà di dare vita a un nuovo classicismo(che aveva caratterizzato il Rinascimento), dovevo l’arte doveva avere una funzione educativa, mettendo in risalto le virtù (se si considera il periodo storico, la funzione era anche quella di ispirare e incitare il popolo a vivere attivamente e virtuosamente all’interno della società), facendo recuperare le virtù e la moralità dell’antichità, in quanto pura e incorrotta. Da questi ideali derivò il disprezzo per l’eleganza mondana e per il virtuosismo. Si punta, invece, sulla semplicità, verso la purezza di ciò che è naturale ed universale ciò significa che c’è un’attenzione verso l’ideale.
Beneventi Giulia, 5I, 26/09/11, Neoclassicismo, Pagina 4 di 7 Se il Neoclassicismo si sviluppa in Europa, la sede privilegiata è l’Italia, in particolare Roma, fonte inesauribile di ispirazione classica.
Antonio Canova E’ considerato il massimo esponente del Neoclassicismo. Nasce a Possagno (Venezia) nel 1757 e muore a Venezia nel 1822. Iniziò giovanissimo il proprio apprendistato e lo svolse esclusivamente nella città di Venezia, distante circa 80 km dal suo paese natale, Possagno. Nella città lagunare iniziò a scolpire le sue prime opere. L'ambiente veneziano fu per il giovane Canova quello della sua formazione. Egli subì, specialmente nel primo periodo di produzione artistica, l'influenza ed il fascino dello scultore del Seicento Gian Lorenzo Bernini, indiscusso maestro dello stile barocco. Ventiduenne, si trasferì a Roma dove ebbe modo di incontrare e conoscere i maggiori protagonisti dell'arte neoclassica, inserendosi anch'egli in quel clima di capitale della cultura che era la città capitolina del Settecento. Divenne anche responsabile del patrimonio artistico italiano. Dopo la sua scomparsa, per tutto l'arco dell'Ottocento, per quanto riguarda l'arte della scultura, i critici sono concordi nel sostenere come l'Italia non abbia svolto un ruolo di primo piano nel panorama europeo. Personaggio molto carismatico, riesce addirittura a convincere Napoleone a far tornare in Italia alcune opere trafugate (circa il 70 % delle opere trafugate torna in patria). I suoi soggetti sono spesso figure mitologiche dell’antichità, dove vengono esaltati le virtù dell’individuo attraverso il nudo e la bellezza.
Teseo sul minotauro Teseo sul Minotauro è la prima opera scultorea che Antonio Canova realizzò una volta arrivato a Roma. Fu realizzata su commissione dello Zulian, ambasciatore della Repubblica veneta, nel 1781 e terminata due anni dopo nel 1783. L'eroe, seduto sul corpo del mostro che ha ucciso, è rappresentato dopo la lotta: il momento scelto dall'artista, quindi, è successivo all'azione. Ogni passione è spenta, la rabbia e la furia del combattimento sono passate. Nella tranquillità della posizione di riposo Teseo mostra la sua anima di nuovo in sintonia con il corpo - non più teso e contratto - perché non più preda delle passioni violente. Egli ha un’aria di superiorità (uomo che prevale sulla bestia). L'eroe, simbolo della vittoria della ragione sull'irrazionalità bestiale, siede sul Minotauro mentre regge una clava e, appoggiandosi su una gamba del mostro, è inclinato indietro, mentre osserva il nemico. Scopo di Canova è il raggiungimento della bellezza ideale, alla quale si può pervenire tramite la massima padronanza della tecnica scultorea (usa il marmo che per lui era il materiale più adatto perché rende la pelle, la carne morbida, infatti lo levigava al punto da fargli assumere un color carne) e sempre imitando la scultura classica (ciò si nota dall’uso di attributi iconografici tipici classici come i capelli e il panneggio, che inoltre accenta gli effetti chiaroscurali) . L'opera è in marmo, L'opera è esposta oggi al Victoria and Albert Museum di Londra.
Amore e Psiche Amore e Psiche è un gruppo scultoreo realizzato da Antonio Canova tra il 1788 e il 1793, esposta al Museo del Louvre a Parigi. Nell’opera è presente una forte sesualità, le figure sono rappresentate nell'atto subito precedente al bacio, un momento carico di tensione, ma privo dello sconvolgimento emotivo che l'atto stesso del baciarsi provocherebbe.
Beneventi Giulia, 5I, 26/09/11, Neoclassicismo, Pagina 5 di 7 Questo è il momento di equilibrio e di armonia dove si coglie quell’istante di amoroso incanto, ognuno è rapito dalla bellezza dell’altro (atteggiamento amoroso quasi contemplativo). Le due figure si intersecano tra di loro formando una X morbida e sinuosa e,oltre a questo si noti l'elegante fluire delle forme,tutto ciò rappresenta l'idea di Canova del bello, ovvero sintesi di bello naturale e di bello ideale. Storia: Amore e Psiche sono i due protagonisti di una nota storia narrata da Apuleio all'interno della sua opera Le Metamorfosi, anche se è considerata risalire ad una tradizione orale antecedente all'autore. Al contrario di come molti pensano,in questo racconto non c'è niente di filosofico. Nella vicenda narrata da Apuleio, Psiche, mortale dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore-Cupido senza tuttavia sapere chi sia il marito, che le si presenta solo nell'oscurità della notte. Scoperta su istigazione delle invidiose sorelle la sua identità, è costretta, prima di potere ricongiungersi al suo divino consorte, a effettuare una serie di prove, al termine delle quali otterrà l'immortalità. Da considerare però che alcune versioni riportano che Psiche muore durante l'ultima prova.
Ebe La statua rappresentata è Ebe, il corrispettivo femminile di Ganimede, coppiere degli dei. La statua, scolpita tra il 1816 e il 1817 e con sede a Forlì, è sorretta da un tronco d’albero. Ebe, è l’ultima di quattro sculture sullo stesso soggetto . Nella mano destra tiene un’anfora e nella sinistra una coppa. Al collo porta una collana di bronzo dorato e un nastro le lega i capelli. - analisi d’opera Canova riprende un’antica usanza degli scultori greci: peso e contrappeso. Canova evita ogni illusionismo rimanendo fedele ai limiti posti dagli ordini classici, riesce a infodere nella materia la morbidezza della vera carne. Ebe ha un’apertura leggiadra di un passo, con una procedura lieve e danzante: il passo è bilanciato superiormente dalla torsione del busto e dall’apertura delle braccia. La vesta della donna è scomposta e sospinta all’indietro da un vento invisibile. Il dinamismo marcato e fremente della figura, il tema e le dimensioni medie rendono la statua adatta ad arredare saloni. - commento all’analisi: movimento e grazia per la bellezza ideale Nell’Ebe Canova cerca di Conciliare il movimento con la calma e la compostezza. La figura è simbolo della giovinezza che trascorre e la sua veste scomposta accentua le perfette forme del corpo e l’effetto di moto simile a un volo. La grazia di Ebe corrisponde infatti a quella bellezza ideale incorrotta che è prerogativa dei corpi giovanili. La grazia che Canova le infonde è primariamente una qualità intellettuale e spirituale.
Paolina Borghese In attinenza con l'antica tradizione artistica romana di rappresentare individui mortali in atteggiamenti divini e di esaltare la bellezza femminile morbidamente distesa sul triclinio, la scultura fu commissionata dal marito di Paolina Bonaparte, Camillo Borghese, e scolpita a Roma dal 1805 al 1808, dopo il suo matrimonio con l'esponente della famiglia dei Borghese. Fu quindi trasportata nella casa torinese di Camillo, poi a Genova, per arrivare infine nella sua attuale collocazione all'interno della Galleria Borghese di Roma intorno al 1838. La fa sdraiare sul triclinio e per evitare problemi le mette sulla mano sinistra una mela, che è l’elemento iconografico di Venere, dea della bellezza. Se il linguaggio doveva essere Neoclassico doveva rispettare le regole dell’arte classicheggiante: il nudo, la bellezza, l’armonia.
Beneventi Giulia, 5I, 26/09/11, Neoclassicismo, Pagina 6 di 7 Ma doveva essere un ritratto, quindi Canova cercò un compromesso: la ritrae somigliante ma l’abbellisce. La fa parzialmente nuda, coprendola con un panneggio che da sensualità e crea effetti chiaroscurali.
Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria La commissione di questo grande cenotafio si deve a Alberto di Sassonia-Teschen, in occasione della morte della sua consorte Maria Cristina, nel 1798. L'obiettivo dell'opera è di rendere omaggio alla memoria di questa donna e alle sue molteplici virtù, ed è un invito a riflettere sulla morte. Il lavoro di realizzazione del monumento si svolse in più fasi nei sette anni successivi, terminando nel settembre 1805. Per il progetto Canova si servì dei bozzetti già realizzati per un monumento funebre a Tiziano Vecellio per la Basilica dei Frari di Venezia, il quale non fu mai messo in opera.. I monumenti vengono dedicati a persone importanti che danno contributo alla società anche come simbolo per le generazioni future. La forma del sepolcro è triangolare, deriva probabilmente dalla piramide di Caio Cestio a Roma. L’immagine della defunta è posta sul medaglione in alto, sorretto in volo dalla felicità celeste sotto forma di fanciulla. L’opera rappresenta la personificazione delle virtù: la forza (il leone accovacciato), la pietà (resa dalla giovane donna che guida il cieco).
Jacques-Louis David Jacques-Louis David nasce a Parigi il 30 agosto 1748, in una casa del quai de la Mégisserie, da una famiglia piccolo-borghese: il padre, Louis-Maurice David, è un commerciante in ferro che, per elevarsi socialmente, aveva acquistato - come allora era possibile - una carica di «commis aux aydes», divenendo così fornitore dello Stato e appaltatore a Beaumont-en-Auge, nel Calvados. La madre, Marie-Geneviève Buron, lontana parente del famoso pittore François Boucher appartiene a una famiglia di muratori, nella quale il fratello François Buron è architetto delle acque e foreste e, dei suoi due cognati, uno è architetto e l'altro carpentiere. [2] Jacques-Louis viene battezzato nella chiesa di SaintGermain l'Auxerrois il giorno stesso della nascita e suoi padrini sono Jacques Prévost e Jeanne-Marguerite Lemesle. Quando il padre muore, a soli trentacinque anni, nel 1757, sembra per le conseguenze di una ferita riportata in un duello alla spada - Jacques-Louis ha nove anni e viene messo a pensione nel convento del Picpus. Della sua istruzione si occupa, dopo che la madre si è ritirata in campagna a Évreux, lo zio materno François Buron, il quale prima lo fa seguire da un precettore privato e poi lo iscrive nella classe di retorica del Collège des Quatre-Nations. Notate le sue disposizioni per ildisegno, lo zio decide di fargli intraprendere la carriera di architetto, ma nel 1764, dopo aver frequentato il corso di disegno dell'Académie Saint-Luc, David manifesta la sua intenzione di dedicarsi alla pittura, e allora la famiglia lo raccomanda a François Boucher, primo pittore del re, il quale però, ormai anziano e malato, consiglia di affidarlo al pittore Joseph-Marie Vien.
Beneventi Giulia, 5I, 26/09/11, Neoclassicismo, Pagina 7 di 7 David è un vero e proprio intellettuale che partecipò alla rivoluzione. Fu tra i firmatari della condanna a morte di Luigi XVI e amici di Robespierre. Egli si avvicinò all’arte perché la considerava strumento fondamentale per educare ai nuovi valori. Vinse un concorso di pittura che gli permise di soggiornare a Roma. I neopittori venivano mandati a Roma poiché era la base della cultura greca. Si recò anche a visitare Ercolano e Pompei.
Il giuramento degli Orazi ll giuramento degli Orazi è un dipinto(olio su tela) di cm 330 x 425 cm realizzato nel 1784 dal pittore Jacques-Louis David. È conservato al Musée du Louvre di Parigi. Storia: Il soggetto è tratto da una leggenda romana, secondo cui per decidere l'esito della guerra tra Roma e Alba Longa, tre fratelli romani (gli Orazi) si dovettero scontrare contro tre fratelli di Alba (i Curiazi). Lo scontro terminò con la vittoria degli Orazi. La donna che piange seduta è una delle sorelle degli Orazi (Camilla), che, destinata sposa a uno dei Curiazi, si rende conto che perderà qualcuno di caro in entrambi i casi. David si trovava a Roma quando dipinse Il giuramento degli Orazi, datato 1784, ma realizzato fra l'autunno 1783 e l'estate 1785. Commissionato dal conte d'Angivilier per conto del re di Francia, fu esposto per la prima volta presso lo studio del pittore nella capitale vaticana, a Palazzo Costanzi, presso Piazza del Popolo. La tela venne poco dopo trasferita a Parigi, dove rimase al Salon del 1785 durante gli ultimi giorni di apertura. Viene considerato il manifesto del Neoclassicismo. Fu interpretata in chiave politica come esaltazione degli ideali democratici. E’ un’immagine che non risulta in nessun libro (nella storia non c’è il momento del giuramento), quindi è una libera interpretazione dell’artista. Vi sono fortemente presenti elementi classici quali la prospettiva caratterizzata dalla pavimentazione, il punto di fuga che coincide con le spade e fa convergere la vista al centro della scena. Altro elemento dell’arte classica sono i corpi perfetti e virili. Tutte le figure sono circoscritte all’interno di elementi architettonici, delle colonne ad archi a tutto sesto. C’è grande equilibrio formale e morale: da una parte gli uomini e dall’altra le donne, da una parte la determinazione e dall’altra la rassegnazione ed il dolore.