EGO LATINA SUPPLEMENTO A EGO / 0,10 € copia omaggio
MAG ‘12
Francesco Traversa, i rifiuti come risorsa Piercarlo Giorgi, un giallo in terra keniota Maria Goretti, il noir tra santi e poveri diavoli Eleonora Bartolomei, la prima Diva latina Protagonisti, l’integrazione sociale è possibile
La cruna dell’ego La bella morte di Ajmone Se n’è andato un grande uomo. Io l’ho conosciuto tardi. Nel senso che ho imparato a stimarlo per davvero quando con Stefano Gori, il suo terzo figlio dopo Paolo e Carlo, lontano dal clamore della sua vita politica, trascorrevamo pomeriggi e serate a prendere appunti per stendere il romanzo delle memorie della sua vita, che, colpevolmente, non ho terminato. Un po’ perché la vita ti travolge con il suo quotidiano, un po’ perché la vita di quest’uomo, combattente nato, è stata talmente intensa da essere più veloce anche del battere i polpastrelli sulla tastiera. Ajmone Finestra, a cui in maniera arrogante davo del ‘tu’ da quando avevo cominciato a scrivere la sua biografia, è un grande uomo, va affermato senza toni nostalgici stantii (che non m’appartengono) e senza ipocrisia di sorta, comprese le inutili e sterili polemiche che lo hanno scortato dopo il cimitero. La sua colpa secondo qualcuno? Quella di essere figlio del suo tempo. E quindi non può certo avere colpe. Bersagliere, leale fino alla fine al suo ideale di fascista, ha abbracciato nella Seconda guerra mondiale il corso della Storia, lo ha scavalcato ed è andato oltre. Dopo la dura prigionia e dopo essere scampato a due sentenze di condanna a morte, ha affrontato la vita come sapeva fare un uomo colmo di coraggio e dignità: mordendola. Si è diplomato all’Isef, ha cominciato a seguire i corsi di fisiochinesiterapia, è diventato un imprenditore con le palle, ha tirato su in vita un partito, ha percorso la filiera politica e amministrativa dal basso, aggredendola, masticandola, prendendo sberle e dandole, ma sempre guardando la vita e l’avversario in faccia. È poi divenuto vero personaggio quando (dopo essere stato deputato regionale e senatore della Repubblica) si è seduto sullo scranno di sindaco della sua amata città, pur essendo nato a Todi quando Littoria/Latina non appariva su nessuna carta dell’istituto De Agostini. Qualche sogno l’ha realizzato (la città universitaria su tutti ma anche il rivendicare la storia e le origini di una città che si è sempre vergognata di un presunto peccato originale) qualche altro si è frantumato (l’intermodale e la melma delle terme che ha avviluppato anche lui) ma ha portato avanti il disegno di città e territorio sempre con la schiena dritta. Mi spiace, Ajmone, non ce l’ho fatta a terminare il romanzo della tua vita. ‘Cercando la bella morte’ lo avrei intitolato. So che ti sarebbe piaciuto.
Mag ‘12 Direttore responsabile Gian Luca Campagna Grafica e impaginazione Roberto Righetti Hanno collaborato Daniele Lembo, Claudio Mascagni, Carlo Macco,Valentina Picca Bianchi, Maria Assunta D’Alessio, Annamaria Casale, Roberta Colazingari, Michele De Luca, Cinzia Volpe, Flavia Capitani, Grazia Izzo
di Gian Luca Campagna
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Stampa Morconia Print - Benevento È vietata ogni riproduzione, anche parziale di testi, immagini, illustrazioni, pubblicità e grafica. Manoscritti, fotografie e tutto il materiale inviato, anche se non verrà pubblicato, non verrà restituito. Le collaborazioni, salvo accordi scritti, sono da intendersi a titolo gratuito. Tutto quanto è pubblicato è coperto dalla vigente normativa in termini di diritti d’autore e copyright. 2011 © Ego Edizioni MAG ‘12
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5 - la cruna dell’ego - mag ‘12
EGO LATINA SUPPLEMENTO A EGO / 0,10 € copia omaggio
Fotografia Claudio Mercuri, Roberto Gabriele, Loris Annapurna Foto di copertina Claudio Mercuri Francesco Traversa, i rifiuti come risorsa Piercarlo Giorgi, un giallo in terra keniota Maria Goretti, il noir tra santi e poveri diavoli Eleonora Bartolomei, la prima Diva latina Protagonisti, l’integrazione sociale è possibile
Scripta manent Jatevenne Ero alla mensa della Caritas, avevo accompagnato un amico che lì presta la sua opera e, mentre questi imbustava le borse della spesa per far fronte a quell’umanità dolente, ho sentito: «No, la pasta non ce la mettere». «Perche no?» gli è stato chiesto. «Perché ho finito la bombola del gas e non ho i soldi per comprarla» la risposta. Se ne potrebbero raccontare a migliaia di scene come queste, basta girarsi attorno. Il Governo Monti sta facendo un’operazione di vera e propria macelleria sociale. La madonna del pianto dovrebbe spiegare come è possibile andare a lavorare fino a 67 anni. Certo, quando si tratta di fare lavori di alto prestigio, come quelli che quei signori riservano a se stessi e ai loro rampantissimi pargoli, si può lavorare fino a duecento anni. Differente, invece, è quando si esce di casa alla strenua ricerca del pane quotidiano. Agli italiani, appena dieci anni fa, fu chiesto un sacrificio incredibile: entrare nell’euro. Se si avevano 10.000 lire in banca, appena il giorno dopo, ci si ritrovò con il potere d’acquisto dimezzato. Non è bastato. Quello che è peggio è che l’attuale Governo esiste perché quello precedente non è stato capace di governare e l’opposizione, che avrebbe vinto le elezioni a furor di popolo, non ha avuto il coraggio di farlo. Insomma hanno delegato ai tecnici il lavoro che loro non sentivano di fare. È questo il punto: quelli che governano oggi sono il frutto preciso di coloro i quali sono stati al governo fino a ieri o all’altro ieri: di fronte all’incapacità di costoro che ci hanno messo nelle mani dei “tecnici” non si può urlare che un napoletanissimo “Jatevenne” . Andate via per non ritornare mai più. Un solo consiglio al lettore: non faccia l’errore di non andare votare perché a questa classe politica non interessano i numeri, ma le percentuali. Il lettore vada alle urne e voti per chiunque, anche per i marziani, basta votare in modo tale da mandare a casa questa gente, consigliando loro di darsi stabile e proficua occupazione. Semmai, con uno di quei lavori con i quali bisogna lavorare fino a 67 anni per andare in pensione.
Daniele Lembo
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Quando il De Profundis è segno d’identità
On. Vincenzo Bianchi
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Il mio amico Gian Luca Campagna, direttore del mensile Ego Latina, in una delle sue frenetiche giornate lavorative, quindi evidentemente poco lucido…, nell’incontrarmi mi ha chiesto di scrivere “quattro righe” su un argomento a mio piacimento da riportare sul giornale di questo mese, cosa che se da un lato mi inorgoglisce, per il fatto di avere pensato a me, dall’altro un po’ mi ha spiazzato. Perché ragionando mi sono reso conto che non volevo parlare di politica per chi la rappresenta e non volevo parlare del mio lavoro di assicuratore perchè non è nel mio stile farmi pubblicità gratuita. Quindi, riflettendo, mi sono reso conto che non mi restava altro che parlare di attualità. Purtroppo nei primi quattro mesi dell’anno 2012, la nostra città tra i vari lutti che l’hanno colpita, ha visto tre ‘Amici’ passare oltre questa vita terrena. Mi riferisco al dottor Daniele Vacillotto, medico primario del Reparto di Urologia dell’ospedale Santa Maria Goretti, al dottor Maurizio Grandi giornalista/scrittore ed al senatore Ajmone Finestra, ex sindaco di Latina. Sia ben chiaro che in questa sede non intendo dare nessuna valutazione di merito a tre prestigiose e grandi figure nelle loro riconosciute attività professionali, civili e politiche. Desidero solo evidenziare come questi lutti abbiano lasciato basita e non poco la nostra città di Latina. Basta vedere la successiva grande e commossa partecipazione alle esequie di tantissimi conoscenti, amici ed autorità di ogni ordine e grado. Questo ha evidenziato come i cittadini di Latina sappiano riconoscere e quindi attribuire l’omaggio dell’ultimo saluto a chi in vita lo ha meritato. Penso sia un segnale importante per tutti noi, che può essere decifrato ed interpretato come una crescita di identità che sta sempre più diffondendosi nell’humus della città. E visto i tempi che stiamo vivendo, in cui la crisi economica ci attanaglia, rappresenta certamente un valore e una speranza.
6 - scripta manent - mag ‘12
L’ascensor
Patrizia Gaetano. Nel momento in cui difettano le quote rosa e si parla di volti nuovi della politica ecco una risposta a metà. Corona il sogno di una vita il neosindaco di Castelforte, in quota all’Udc, che col 52% siede sulla poltrona più alta dopo aver trascorso un ventennio come consigliere e assessore ai servizi sociali. Premiata la coerenza.
, i migliori e i peggiori della politica
Fabio Bianchi. Si ritaglia la vetrina del
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Gerardo Stefanelli. Era la prima volta che l’assessore provinciale all’ambiente si contava. E per il battesimo ha scelto una prova del nove e un avversario di fuoco come il candidarsi a sindaco nella sua città, Minturno, contro l’ex sindaco Paolo Graziano. Va al ballottaggio in lieve svantaggio (-1%) ma con la coscienza di rappresentare una forte ventata di novità rispetto al passato.
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Gianluca Di Cocco. Acquistato al mercato
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Pasquale Fusco. Se Castelforte fosse un centro di 20mila anime oggi sarebbe deputato. L’ex sindaco, oggi dirigente provinciale, prima vince la battaglia preelettorale per candidare la sua pupilla a sindaco, poi aiuta il figlio, Alessio, a entrare in consiglio comunale per la seconda volta a suon di voti. Una vittoria sotto il segno dell’Udc e di De Gasperi.
Franco Taddeo. A Ss Cosma e Damiano era uno scontro tutto in famiglia, tra il primo cittadino uscente Vincenzo Di Siena e l’ex sindaco storico, attuale consigliere provinciale, che era uscito dalla maggioranza prima della scadenza del mandato. Dopo tanti successi Taddeo incassa la sconfitta con signorilità e naufraga anche il progetto di mettersi a capo, lui decano, di un manipolo di giovani.
Patrizia Fanti. Incassa la sfiducia rovente dei consiglieri di partito (Udc) per la vicenda legata al dormitorio comunale e dei senzatetto, considerata la mission nel Dna dei nostalgici Dc. Ed è una querelle che non si consuma in famiglia, ma all’esterno, con dichiarazioni e dichiarazioni pubbliche che minano il suo ruolo di assessore ai servizi sociali di Latina.
capoluogo con due manifestazioni che convogliano senza distinguo anagrafica gran parte della città, testimonianza dell’indice di gradimento per eventi a fini sociali (Protagonisti) dove è stata amplificata l’integrazione tra disabili e non, e a fini culturali (Libri da scoprire, rassegna giunta alla nona edizione), portando in piazza autori celebrati.
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di riparazione di settembre, il nuovo componente della giunta Di Giorgi lavora come assessore factotum, nel calcio si direbbe come giocatore universale. Agisce con la stessa disinvoltura sia nelle emergenze (anche non sue, come la vicenda del dormitorio) sia nel tentare di promuovere turisticamente una città da sempre nel ghetto.
Giuseppe Schiboni. Cede la sua rocca a un protagonista illustre dello sport (e della politica) nazionale come Gianni Petrucci (presidente del Coni), che diviene sindaco a San Felice Circeo. In verità ne esce sconfitta tutta la politica locale, incapace di scegliere tra la propria comunità un volto, un nome, un personaggio, capace di dare anima e slancio a una rinomata realtà turistica che arranca da anni.
Giulio Del Monte. Lo avevamo conosciuto
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come il più votato alle scorse elezioni di Sonnino, poi esce dalla maggioranza e matura l’idea di candidarsi a sindaco. Su un giornale locale (Notizie dal campo) si sottrae alle domande del giornalista e non fa pervenire le risposte facili facili. La parte bianca e immacolata sotto le domande forse preannunciava la sconfitta del silenzio.
Gianni Francia. Della serie in campagna
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elettorale non facciamoci mancare nulla: l’aspirante consigliere di Ardea era presente alle ultime elezioni in due liste della stessa coalizione di centrodestra, Cristiano Riformisti e La Destra. Accortosi dell’errore il 24 aprile ha presentato alla Commissione elettorale circondariale una lettera di rinuncia dalla candidatura di una lista. Un caso incredibile per superficialità.
7 - l’ascensore - mag ‘12
Mag ‘12 PRIMO PIANO 10
14
10
Francesco Traversa
14
Piercarlo Giorgi
18
Santa Maria Goretti
22
Eleonora Bartolomei
27
Protagonisti
I rifiuti visti come continua risorsa
Il giallo del mercante di Kilifi
Storie di perdoni, santi e poveri diavoli
La prima Diva latina del Calendario
Quando l’integrazione è possibile
RUBRICHE
18
22
31
FUORICORSO
32
WEDDING DESIGN
34
FORMAZIONE
35
ASSICURAZIONI
37
GUSTO
38
PALCO
41
VERNISSAGE
42
A TUTTO VOLUME
44
NIGHTLIFE
45
GOSSIP
46
RADIOLUNA
9 - sommario - mag ‘12
L’azienda Cosmari Con attrezzature speciali e manodopera specializzata, la Cosmari è in grado di gestire, alla fonte di produzione, la raccolta di rifiuti urbani, speciali pericolosi e non pericolosi. Il servizio può prevedere la selezione e differenziazione (recuperabili/non recuperabili; pericolosi/non pericolosi) delle varie tipologie di rifiuti, nobilitando le frazioni di maggior valore, permettendo,quindi, di massimizzare, oltre al recupero ambientale, anche i benefici economici. Tutte le operazioni vengono pianificate e supervisionate da tecnici specializzati, che gestiscono la corretta etichettatura (prevista dalla specifica normativa di settore) di tutti i rifiuti in uscita dal luogo di produzione.
10 - Francesco Traversa - mag ‘12
Francesco Traversa,
i rifiuti come risorsa testi di Gian Luca Campagna
Io? Sono la generazione a rischio». Ecco, questo è Francesco Traversa. Una frase buttata lì, non certo a caso, con un sorriso pieno di sfida, che ha il suo peso specifico nella traiettoria della sua azienda quando gli chiedi di raccontare la storia del gruppo Cosmari, leader nel recupero, riciclaggio e raccolta dei rifiuti. La prima generazione inventa e costruisce, la seconda si consolida e si espande, la terza dissipa: questo è il refrain che vige nelle grandi aziende di famiglia. La famiglia Traversa, originaria di Pesaro, stanziatasi ad Anzio negli Anni 50, ma ormai pontina d’adozione e di sentimenti, è impegnata nel settore ambientale. E la crescita di questa azienda, oggi industria, è esponenziale, dovuta ab ovo alle capacità lungimiranti dei nonni Gino e Umberto e dei rispettivi figli Giuseppe e Renata, che dopo esperienze di lavoratori subordinati preferiscono avviare un’attività edile parallelamente a quella di raccolta trasporto smaltimento rifiuti, autospurgo e disinfestazioni. Oggi l’azienda festeggia i 37 anni, è racchiusa nei cinque ettari del Consorzio Cosmari, a metà strada tra Latina e Cisterna, abbraccia cinque consorziate e conta un numero di dipendenti arrivato quest’anno alla soglia dei 120, mentre la scorsa stagione erano 90. «Io e mio fratello Riccardo raccogliamo i benefici di quell’avventura cominciata anni fa dai miei nonni, insieme ai nostri genitori –racconta Francesco, 42 anni, Presidente del Cosmari e Vicepresidente di Confindustria Latina-, ma non ci pesa affatto rivestire il ruolo della terza generazione: amiamo il nostro lavoro e siamo istruiti dalla perseveranza e tenacia di chi ci ha preceduto che credendo nelle proprie capacità e in quelle di tanti collaboratori, ha lavorato e tuttora lavora, per un futuro migliore, come parte di una comunità verso la quale si sente responsabile». Già, è negli Anni 80 che i Traversa con sguardo imprenditoriale fissano con un interesse diverso gli scarti civili e industriali. «In un paese povero di materie prime, come l’Italia, il rifiuto può diventare un fattore di crescita economica, non va visto come uno scarto inutilizzabile, ma come una risorsa, una volta recuperato, da reintrodurre nel mercato» sottolinea Traversa. È questo quello che devono aver pensato i nonni quando cominciano a gestire alcune discariche in regione, dove albeggia l’idea di produrre pioneristicamente compost (siamo nell’85).
E’ in questo momento, inoltre, che l’azienda realizza e gestisce con proprio personale numerose isole ecologiche e sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti all’interno delle grandi industrie nel territorio laziale. Se è vero che l’azienda di famiglia cresce con l’indotto, poi si trasforma seguendo due filoni ben precisi: quello dei rifiuti urbani e quelli industriali, gli scarti dei comparti delle grandi aziende chimico-farmaceutiche e agroalimentari. Così successivamente, nell’ottica dell’espansione aziendale, i Traversa cominciano a servire le amministrazioni comunali, individuando forme differenti per la raccolta dei rifiuti che porteranno alla progressiva sostituzione dell’uso tradizionale dei cassonetti piazzati lungo le strade, privilegiando un sistema semplice ed efficace qual è quello del ‘porta a porta’. E il core business aziendale resta quello di trasformare il rifiuto in un qualcosa di nuovo utilizzabile, talmente trattato da essere pronto per il riciclaggio (come per carta, metalli, vetro e plastica) e reintrodotto successivamente nel mercato, o trasformato in combustibile da cui attingere energia. Quello che poi non può essere smaltito, chiaramente prende il percorso della discarica. Ma la mission della Cosmari va oltre: mezzi e manodopera sono talmente specializzati che si raccolgono anche rifiuti pericolosi, essendo capace di offrire servizi finalizzati alla realizzazione di attività di bonifica di suoli e acque contaminati, oltre che di attività di smantellamento e decommissioning di siti industriali dismessi o da dismettere. «Ci tengo a ribadire che i nostri servizi sono tarati sulle esigenze sia delle grandi multinazionali, ma anche delle piccole e medie aziende» sorride. Quello delle grandi e delle piccole è un concetto che Francesco Traversa ribadisce con energia e che lo ha visto agire in maniera determinata all’interno di Confindustria durante le ultime elezioni del dicembre scorso atte a decretare il nuovo presidente della territoriale pontina. Qualcuno le vuole contrapposte e portatrici di interessi non conciliabili, mentre nella sua idea sono parte di un unico sistema che solo unito può sperare di uscire dall’attuale situazione di crisi in cui ci troviamo. Il refrain portato avanti da Traversa e dalle aziende che hanno sostenuto la sua candidatura era di totale rottura rispetto agli ultimi anni di governance dell’Associazione, ponendo come conditio sine qua non la necessità
«
11 - Francesco Traversa - mag ‘12
FRANCESCO TRAVERSA
foto di Claudio Mercuri
che il nuovo presidente di Confindustria Latina fosse un imprenditore espressione del nostro territorio in coerenza con quel principio di alternanza che dovrebbe caratterizzare la vita associativa. «Con l’attuale presidente Paolo Marini non ci sono mai stati screzi di natura personale, ma una differente ratio associativa, mia e delle numerose aziende che mi hanno sostenuto, che ritiene indispensabile nonché doveroso che i vertici di un’Associazione importante e strategica come Confindustria Latina debbano essere espressione anche e soprattutto della base associativa, e non solo del solito gruppo di aziende che seppur importanti, sono solo una parte delle imprese appartenenti a Confindustria, se messo a confronto con le numerose aziende che hanno radici profonde nel territorio e che fanno la storia di questa provincia rappresentando il futuro dei nostri figli». Questa perseveranza, unita ad una tenacie coerenza delle proprie idee gli ha permesso di divenire vicepresidente di Confindustria, «voglio, però, puntualizzare che la decisione di dare la mia disponibilità a quanti mi hanno chiesto di candidarmi alla presidenza, non nasce per il gusto di ricoprire una carica fine a se stessa, ma con spirito di servizio, spinto dalla voglia e dalla necessità di fare delle cose utili per le imprese e per il mio territorio. In ogni caso, non aveva senso continuare a scontrarci in una lotta fratricida che avrebbe prodotto solo danno all’Associazione». E se qualcuno lo ha tacciato di avere fatto un balzo indietro e di aver abdicato a un passo dal traguardo, Traversa dimostra pacatezza nella risposta: «Oggi sono ancor più convinto della validità della mia scelta, perché rappresenta una prova di maturità e di responsabilità di un gruppo che crede nel proprio lavoro e in quello dell’intera associazione, in cui è fondamentale non esistano gelosie o invidie varie e dove si opera in completa autonomia senza nessuna sorta di pressioni politiche». Seppure la diplomazia sia infusa nel suo Dna, Traversa non ama i proclami e rifiuta etichette che lo potrebbero vedere domani sedere su altre poltrone. «Faccio l’imprenditore e continuerò a farlo, la politica non m’interessa. Se queste due classi possono interagire per il bene comune? Sono un poco disilluso, in verità, nel senso che è bene che ognuno svolga il proprio ruolo con umiltà e coerenza, perché agendo in tandem, in questo modo, potremo incidere e creare un forte sviluppo nel territorio. E non credo che un buon imprenditore possa divenire sempre e comunque un buon politico».
12 - Francesco Traversa - mag ‘12
A
testi di Roberta Colazingari
ccade raramente che un romanzo riesca ad immergervi nella realtà del posto in cui è stato ambientato. Quando succede si ha la sensazione di essere lì e di sentirsi addosso i profumi, l’aria, i colori, i sapori, gli usi e i costumi della sua gente. Se poi è ambientato in Kenia, allora la magia è corredata anche da splendide foto che vi porteranno alla scoperta non solo del territorio, ma anche del protagonista che dà il titolo all’opera: “Il Mercante di Kilifi”, di Piercarlo Giorgi. L’autore incarna un profilo di artista ‘globale’ che riesce, nel rispetto storico e politico di un territorio tanto straordinario quanto dal precario equilibrio sociale come il Kenia, a dipingere con contorni narrativi e ‘geopoetici’, personaggi reali sfumati di fantasia, collocati in un quotidiano drammatico in storie intrise di passione.
Piercarlo Giorgi è giornalista, uno dei più giovani inviati de Il Messaggero di Roma. Si è occupato di numerosi servizi di cronaca ed inchieste di mercato, fino a quando il vice presidente della Commissione Antimafia, il senatore Calvi, lo volle come consulente della Commissione Parlamentare Antimafia. Per 5 anni è stato a stretto contatto con il giudice Giovanni Falcone, ma non abbandonò il giornalismo, anzi inventò il pioneristico “Pontin Sportivo”, poi è stato consigliere d’amministrazione e direttore per tre anni de Il Giornale D’Italia. L’amore per la scrittura e i libri gli hanno fatto vincere numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Opera Prima a Francoforte e L’Intruso in Costa Smeralda, dove si è ritrovato finalista con Folco Quilici.
Questo è il suo quarto lavoro. Dove nasce la passione per l’Africa e, in particolare, per il Kenia? «Ognuno di noi deve trovare il posto in cui sta bene. Io mi sono trovato molto bene in Kenia. Da lì ho cominciato a viaggiare, non a fare il turista ed ho iniziato a conoscere il ventre di questa terra. Per questo le mie storie nascono da esperienze vissute, reali, chiaramente sono un po’ romanzate. Come è il caso di quest’ultimo libro nato dopo una cena a casa di un vecchio pescatore di Kilifi (grande villaggio che si trova tra Mombasa e Watamu in Malindi, ndc). Parlando mi raccontò una storia che ho abbellito con la fantasia ed è uscito fuori un giallo-africano con finale a sorpresa». Con i suoi lavori si riesce a viaggiare in punta di penna, come riesce a trasportare ciò che vede in scrittura? «Nel fare ciò mi hanno aiutato molto i miei tanti anni di giornalismo. Sa meglio di me che il nostro mestiere è sintesi. Grazie alla mia esperienza riesco così a sintetizzare e a fotografare i miei racconti. La stessa critica li ha più volte definiti proprio una fotografia raccontata. In particolar modo questo ultimo libro l’ho impreziosito con immagini molto belle, perché spesso i miei lettori mi chiedono in continuazione come è questa terra. Così, ho deciso di accompagnare le parole con alcune foto scattate da due amici che fanno parte della squadra, Paolo Zenobi e Stefano Scifoni, dove si vede molto bene la realtà del
14 - Piercarlo Giorgi - mag ‘12
Piercarlo Giorgi,
il giallo del mercante di Kilifi foto di Paolo Zenobi & Stefano Scifoni
Kenia. In molte occasioni le immagini valgono sicuramente più di fiumi d’inchiostro». Ultima fatica è il Mercante di Kilifi. Di cosa parla? «E’ una storia a tinte forti, di traffici strani, terroristi, inganni, amore e morte, in cui prediligo sempre i paesaggi e i personaggi con le loro storie, i loro umori, amori, lutti, tragedie e gioie. Fotografo sempre la realtà, diciamo così, naturalistica che è la colonna portante dei miei libri, poi passo ad inquadrare i personaggi e tocco anche la parte sociale. In questo caso ‘Il Mercante di Kilifi’ è dedicato al ruolo della donna africana che non viene valorizzata. Mentre a mio avviso, dopo 15 anni di viaggi, posso affermare che è l’autentica risorsa dell’Africa».
Cosa l’Africa ed in particolare il Kenia può ‘insegnare’ all’Europa e cosa l’Europa può ‘insegnare’ all’Africa? «Il Kenia piace o non piace. Se piace ti accorgi che, paradossalmente, vivono meglio loro di noi, perché hanno adottato
15 - Piercarlo Giorgi - mag ‘12
IL MERCANTE DI KILIFI
‘…La ricchezza dell’Africa è nascosta, prima o poi qualcuno la tirerà fuori’, scrive all’inizio del suo libro. Qual è questa ricchezza? Lei l’hai trovata? «Sì, come dicevo l’ho trovata. Ma per quel che penso credo questo sia un Paese che non vogliono far crescere, perché ha nel suo interno una diversificazione di materie prime e di potenzialità inespresse. Il Kenia è formato da ben 42 tribù, ognuna con i suoi usi e costumi, le sue storie e le sue tradizioni, che convivono mirabilmente fra loro. Anche le religioni sono diverse. Lì convivono musulmani, cattolici, cristiani, evangelisti e battisti. Nonostante questo mix, hanno raggiunto un equilibrio inimmaginabile. Se dovessero accendersi i motori su una tribù, si rivolterebbero le altre. Quindi secondo me, c’è anche un fatto genetico per cui questo Paese resta così come è. Aggiunga anche il fatto che il popolo keniota è un popolo mite e non si ribella. A differenza degli etiopi, dei somali, dei nigeriani e dei congolesi che sono bellicosi loro hanno questo carattere mite perché provengono da cent’anni di colonialismo inglese, dove sono stati sempre abituati a dire ‘signor sì’, mai ‘signor no’. E’ una cultura radicata e profonda che li porta ad essere dolci e non guerrafondai».
il ‘carpe diem’. Vivono alla giornata, pur con mille problemi non hanno stress, non hanno ansie, sorridono sempre, sono socievolissimi. Chiunque incontrano per strada, dicono sempre ‘jambo’ (in swahili ‘ciao’) anche se sanno che non lo rivedranno più. È un popolo allegro, nonostante le condizioni di estrema povertà in cui vivono. Un keniota vive solo con un dollaro al giorno, nonostante questo sorridono, perché il sole, la natura li aiuta a vivere. Paradossalmente ciò che il Padreterno gli ha tolto lo hanno dalla natura. L’oceano Indiano è pescosissimo, hanno frutti dolcissimi come il mango, la papaia, l’ananas e vivono di questo. Certo, c’è il problema della sanità, che però stanno risolvendo perché gli ospedali iniziano a funzionare. Anzi, non è vero che lì si muore di Aids, perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha quasi del tutto debellato l’Hiv. Purtroppo la maggiore mortalità si ha con il diabete, malattia che da noi è considerata la malattia dei ricchi, lì invece è la malattia dei poveri, perché mangiano poco, male e in modo selvaggio. Così le morti per diabete si contano a migliaia. Quindi se il Kenia ci ‘insegna’ ad essere più sorridenti e disponibili con il prossimo, noi, soprattutto i nostri medici, potremmo fornire loro delle unità mobili di soccorso utili per i prelievi e controlli all’interno dei villaggi. Il territorio del Kenia è talmente vasto che raggiungere l’ospedale più vicino per i malati delle tribù o anche solo un semplice controllo diventa un viaggio della speranza senza speranza. Questa sarebbe un’ottima medicina per intervenire preventivamente e non quando la malattia è ormai allo stadio finale». Il libro avrà una diffusione particolare, in un certo senso ‘volerà’ a bordo di aerei? «Grazie ad un accordo fatto con l’Ambasciata del Kenia ‘Il Mercante di Kilifi’, tradotto in inglese, verrà distribuito in volo (Roma - Nairobi - Malindi) con la compagnia di bandiera la Kenia Airways e raggiungerà i luoghi che descrive, i paesaggi che lo animano, le storie che racconta». Inutile chiedere quale sarà il prossimo progetto, perché Piercarlo Giorgi lo ha già ben in mente (anzi, ci sta già lavorando): un altro libro che vedrà ancora una volta protagonista la ‘Sua Africa’. Jambo.
16 - Piercarlo Giorgi - mag ‘12
U
testi di Claudio Mascagni
n libro per adulti, intriso di sangue, follia, disperazione, miseria umana, arricchito da immagini e istantanee che scandiscono questo viaggio nell’animo umano, che sfiora l’anima tra Bene e Male e tra Fede e Ragione. Un testo dove viene assolutamente messa al bando l’ipocrisia e lascia che le cose e gli uomini abbiano la loro vera identità: ‘Storie di perdoni, santi e poveri diavoli’ (Ego edizioni) del giornalista Gian Luca Campagna è il viaggio duro e crudo
Cielo nero sulla paludi: le condizioni disperate in cui vivevano i coloni nelle Paludi Pontine prima della bonifica. L’odore del mare: storia che narra le vicende della banda del brigante Terenzio Grossi e di una piccola Maria Goretti.
18 - Santa Maria Goretti - mag ‘12
Mio fratello è figlio unico: un giornalista è inviato da Roma per raccogliere la cronaca di un delitto a Le Ferriere.
che celebra santa Maria Goretti nei 110 anni del suo martirio, dove viene volutamente scandita la vita della santina in 7 atti che fissano nella memoria collettiva il suo percorso sulla terra, il passaggio nel sacro e la consegna dei suoi insegnamenti ai posteri. In questo libro si trovano gli orditi di piccole trame, di frammenti narrativi che coagulano attorno a sè sentimenti e location, atti di viltà umana alternata a reazioni di coraggio e di ricerca del riscatto, dettato da chi tesse e agita le fila come un Grande Burattinaio, ma anche ragionamenti convenienti e disegni che lasciano poco spazio al divino e odorano di interesse di potere che restano propri dell’animo umano, indipendentemente dall’abito che si indossa. «E quindi ecco che veniamo calati in un perfetto noir, dove il confine tra bene e male è sottile, dove la vittima diviene carnefice e viceversa, in un’interscambiabilità di ruoli che somiglia molto alla vita reale e abbandona i sentieri certi del racconto stereotipato e banalmente buonista» sottoli-
nea l’autore, 42 anni, di Latina, che è anche il direttore della rivista ‘ego’. «Raccontare la vita di una bambina di 12 anni divenuta santa sarebbe stato stucchevole e sterile se mi fossi fossilizzato nel raccontare veramente la sua vita –ha ribadito Gian Luca Campagna- anche perché non avrei aggiunto nulla di nuovo al panorama letterario già esistente. Non solo, ho lasciato lo spazio aperto a ogni riflessione di sorta, dall’agiografia per l’insegnamento che Maria Goretti ci ha lasciato a tutti quei sospetti che sono stati vissuti da chi usa più la Ragione che la Fede. Le storie sono raccontate con toni noir, attraverso proprio quel senso dell’inquietudine che è proprio di tutti i personaggi che appaiono nel libro e che appartiene al mio personale universo narrativo». Campagna ha scandito la vita della santa (e dei suoi insegnamenti) in 7 racconti, dove si respira l’atmosfera infernale e selvaggia delle Paludi Pontine, i drammi interiori delle persone coinvolte, le oscure trame del regime Fascista di dotare l’Agro redento di una santa, il perdono e il riscatto che sono anche i grandi insegnamenti lasciati dalla santina nei personaggi reali –e meno- che si muovono nel quotidiano di oggi. Per questo spesso il lettore è calato in trame noir, dove tutto somiglia molto alla vita reale e abbandona i sentieri certi del racconto stereotipato e banalmente buonista. «Il perdono non appartiene a
Tre prelati, due spie e un’icona: Marietta santa benchè 12enne, un’idea a tavolino del Fascismo e della Chiesa?
19 - Santa Maria Goretti - mag ‘12
La Santina celebrata fino a luglio ll prossimo appuntamento che celebra santa Maria Goretti nei 110 anni del martirio nel ricco calendario stilato dal Comune di Latina, in particolare dall’assessore al turismo Gianluca Di Cocco, cade il 21 giugno con le reliquie della santina che arriveranno da Nettuno e giungeranno dopo un articolato percorso religioso alla chiesa di Maria Goretti; venerdì 22 notte bianca in piazza del Popolo con proiezione del film ‘Maria Goretti’ di Giulio Base e presentazione del libro di Gian Luca Campagna; sabato 23 pellegrinaggio in notturna a Le Ferriere, poi da giovedì 5 a sabato 8 luglio la 56^ edizione dei festeggiamenti nel quartiere santa Maria Goretti del capoluogo. questo mondo, non è di questo mondo –scrive nella prefazione Marcel Tranchant-. Appartiene a chi indossa altri abiti e lo fa di mestiere. E invece questa storia ci insegna che è proprio di una bimba di dodici anni, vissuta tra povertà e fame, sempre indossando le vesti del decoro, colpita da un omicida perdonato sul punto di morte, assassino perdonato anche dalla madre di lei in un continuum difficile da spiegare e da comprendere perché qui è la vicenda umana che sconvolge. In una storia come questa, ambientata in un luogo apparentemente dimenticato da Dio e dagli uomini, come erano le Paludi Pontine ben prima dell’opera titanica della bonifica idraulica voluta fortemente dal regime fascista, si muovono genti rozze e disperate, dove la vita umana può essere recisa dall’invisibile malaria o da un colpo di roncola per poi sparire nelle sabbie mobili di pantani infernali senza che nessuno venga a reclamare il corpo. Ecco, è qui che avviene una comunione spirituale con l’Altissimo. E il perdono si estende: nella famiglia, e contagiando il suo carnefice, che poi abbraccia un percorso di vita che lo condurrà al pentimento, alla riflessione, all’annullamento della propria esistenza, ferma al compimento dell’atto omicida. E qui varchiamo i confini delle vicende e dei sentimenti umani. Indipendentemente dalla ragione della fede». ‘Storie di perdoni, santi e poveri diavoli’ non è un testo che strizza l’occhio all’agiografia, anche se vi sono degli elementi che potrebbero farlo supporre, ma si aprono anche squarci di profonda riflessione, alimentando sospetti che una
parte della critica ha sempre avanzato, sterzando verso la ragione e accantonando la fede. «Impensabile era ripercorrere la vita di Maria Goretti in maniera canonica e classica: ma nell’obiettività che ci deve contraddistinguere Maria Goretti va anche dipinta come una bambina semianalfabeta, malaticcia e avvezza alla dura vita di campagna, intrisa di forti sentimenti e slanci verso il rifugio e il conforto della dottrina cattolica. È chiaro che il resto viene da sé» ha precisato Campagna. È per questo che nei racconti i protagonisti non hanno sempre la coscienza pulita, nutrono sentimenti autentici e forti, del resto relegare il noir in un genere è da sempre impresa impossibile, considerata la forte commistione col ‘genere’ che domina, quello umano, anche perché nel noir l’inquietudine è progressiva e continua, non ti abbandona, quello che accade in vicende come queste, come è accaduto nella reale e umana storia di Maria Goretti, ghermisce i protagonisti e non li abbandona più, li fa suoi per sempre, anche quando c’è il finale giusto della storia niente può tornare più come una volta. Il libro si avvale della ricerca fotografica affidata a Massimiliano Vittori che ha suggerito le foto dell’archivio del Consorzio di Bonifica, alla capacità evocativa propria di Roberto Gabriele che ha scattato immagini di ambienti palustri per rievocare sensazioni d’epoca, mentre a Loris Annapurna sono stati affidati gli scatti della zona di Corinaldo. Il libro è in vendita nelle librerie di Latina, tra cui la Feltrinelli, oppure può essere richiesto alla casa editrice (0773.472329).
Ritorno a Villa Dedalo: un professore è indeciso se giustiziare l’omicida pedofilo del figlio o perdonarlo. Il perdono invisibile: Marietta è un esempio di virtù, ma quante donne muoiono in modo violento senza clamore?
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Eleonora Bartolomei, la ‘prima’ Diva latina del 2013 testi di Grazia Izzo
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odici ragazze del nostro territorio, 12 location naturali, storiche e di cultura della nostra provincia, un fotografo, una giuria, un artista del look del capello e tanta buona volontà e divertimento ed il calendario è pronto. Parliamo di Diva Latina 2013, il calendario ideato e prodotto dalla Ego Edizioni e dalla PhgotoLive Production che vuole fondere le bellezze femminili della nostra Italia con le bellezze che appartengono al patrimonio ambientale, artistico e architettonico del nostro territorio provinciale: un’idea semplice, come forse è facile promuovere il patrimonio di bellezze del comprensorio pontino, che resta ancora tutto da scoprire. Ecco, questa è l’idea del Calendario ‘Diva latina’, dove latina è il sostantivo che prende spunto anche dalla città del capoluogo e che lega anche tutte le altre realtà territoriali. Così con gli scatti ecco promuovere e valorizzare le bellezze in carne e ossa (e anima) rendendo più accattivanti gli scorci più fascinosi e più suggestivi della provincia, ricca di una storia unica che parte dall’epoca preistorica, passa per i popoli italici, i romani, il Medioevo e arriva fino al mito della favolosa epoca della bonifica integrale. Sarà il fotografo Claudio Mercuri a occuparsi degli scatti fotografici che saranno il volto e il corpo da affiancare a dodici scenari classici della provincia pontina. Mercuri ha già all’attivo tre calendari di straordinario successo, che hanno sempre avuto un’eco incredibile sulle emittenti e carta stampata nazionale, come ‘La ragazza della porta accanto’ dove si valorizzavano le ragazze comuni, ‘Le belle e le bestie’, opera di denuncia tra belle ragazze che provocatoriamente si mettevano in competizione con i siti dismessi del territorio pontino, ‘Donne e Razionalismo’ con protagoniste bellezze locali con i monumenti dell’epoca fascista di Latina. A curare il look delle 12 ragazze con acconciature e trucchi di alta moda ci penserà New Effetto Bellezza di Anzio. Le selezioni, che si stanno svolgendo tra Latina ed Anzio, hanno visto la partecipazione di numerose candidate.Tra loro la prima ragazza scelta è Eleonora Bartolomei, di Anzio, che ha già effettuato numerosi scatti a Sabaudia, una delle location scelte per creare il connubio perfetto tra territorio e bellezza femminile. Eleonora ha terminato gli
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Eleonora Bartolomei, 22 anni, di Anzio (foto Claudio Mercuri)
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I casting Per le ragazze che volessero prendere parte ai casting del calendario basta dare la loro adesione compilando la scheda di partecipazione sul sito www.photoliveproduction.com nella pagina HOME nel riquadro “Scheda d’iscrizione Eventi” e successivamente inviare una e-mail di conferma a info@photoliveproduction. com. I prossimi casting sono a Latina il 18 e ad Anzio il 31 maggio. Per ulteriori informazioni: Photo Live Production via Adua, Tel. 0773.661866 - 337.765503.
studi due anni fa, diplomandosi presso l’istituto turistico. Ha lavorato come hostess e non ha mai abbandonato la sua più grande passione: la moda. E’ una ragazza dinamica e alla mano, che ama ballare, viaggiare ed ascoltare musica. Come sei arrivata a fare il casting per il calendario Diva Latina 2013? «Sono iscritta all’agenzia di New Effetto Bellezza, lavoro con loro già da un po’ e mi è stata proposta questa opportunità. C’è da sottolineare ‘all’ultimo momento’, senza preavviso. Ho colto al volo l’occasione e per me è stata un’esperienza bellissima». Cosa significa per te partecipare alla realizzazione del calendario? «Per me significa tanto. E’una grandissima soddisfazione». Cosa si prova a stare davanti ad un obiettivo? «Quando sono davanti all’obiettivo intorno a me non esiste più niente. Si crea una forte intesa con il fotografo. Sono abbastanza vanitosa e l’idea di essere al centro dell’attenzione non mi imbarazza affatto. E’ proprio davanti all’obiettivo che riesco a sprigionare la parte migliore di me». È il primo lavoro che fai in ambito moda e spettacolo o ne hai già fatti altri? «No, non è il primo. Sono già diversi anni che lavoro in questo campo, il primo lavoro risale a 8 anni fa. La mia prima esperienza è stata a 13 anni, sono stata selezionata per un book fotografico seguito da una sfilata riguardante un lancio moda per capelli. Da lì ho proseguito la mia piccola ‘carriera’ partecipando a diversi eventi locali e regionali. Ho fatto da modella per una nota sfi-
lata in omaggio a Fellini dal titolo ‘La dolce vita’, facendo anche diversi servizi fotografici. Uno degli ultimi eventi importanti è stato il lancio moda nazionale EMSIBETHS Cosmetics, presso l’hotel Sheraton di Roma, dove ho avuto l’opportunità di lavorare con persone molto note nel campo della moda. Devo un grazie alla New Effetto Bellezza che mi ha offerto la possibilità di partecipare a questo grande evento». I tuoi genitori cosa pensano della tua passione per la moda? «Inizialmente non erano molto d’accordo perché, come tutti sappiamo, in questo mondo ci sono persone di cui ti puoi fidare ed altre meno; ma avendo molta fiducia in me e sapendo quanto sono responsabile, specialmente quando mi trovo fuori casa, hanno superato ‘in parte’ le loro incertezze». Qual è il tuo sogno nel cassetto? «Nel mio cassetto non c’entra più nulla. E’ pieno di sogni, ce ne sono troppi! Quello più grande è riuscire a realizzarmi sia in ambito lavorativo sia in ambito sentimentale». Cosa vuoi fare da grande? «Vedo ancora molta nebbia nel mio futuro, non ho ancora le idee chiare, ma spero di trovare un lavoro pertinente a ciò che più mi rappresenta... vale a dire la moda». Descriviti con 3 aggettivi. «Simpatica, solare, determinata». Eleonora è una delle ragazze selezionate che rappresenta un mese/location del calendario Diva Latina dando il sorriso al monte circeo e al lago di Paola a Sabaudia.
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FORMAZIONE IMPRESA 2012 rilascio
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CORSI
ELABORAZIONE BUSTE PAGA Corso di 80 ore • Sede Latina
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CORSO SPECIALIZZAZIONE OPERATORE CAAF Corso di 36 ore
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ESPERTO DEL RISCHIO CHIMICO Corso di 16 ore
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RSPP (datore di lavoro) 16 ore RLS (Rappresentante dei lavoratori) PRIMO SOCCORSO AZIENDALE 12 ore ADDETTI ANTINCENDIO RISCHIO MEDIO 8 ore H.A.C.C.P. (igiene alimentare) moduli da: 20 / 14 / 8 ore
informati al numero 0773 666 593 LATINA • SEDE PROVINCIALE Via Sante Palumbo n.38 Iscrizioni ed informazioni al numero 0773 666 593 o e-mail a
[email protected]
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testi di Roberta Colazingari
Avete mai sentito dire frasi del tipo ‘Volere è potere’, ‘Tutto è possibile purché tu lo voglia’, ‘Credi in sogno e vedrai che si potrà realizzare’? Avete sentito anche ‘Tutto è difficile prima di diventare facile’ e quando si è molto tristi spesso vi dicono ‘Ma dai non può piovere per sempre’. Questi sono aforismi che molte volte si pensa siano frasi fatte, in realtà sono esattamente le radici di tutta la mia vita. Io ho creduto realmente che queste frasi potessero diventare le fondamenta sulle quali ho basato tutta la mia vita. Avevo 18 anni quando mi sono resa conto che avrei perso la vista. Sono cresciuta con questa malattia ma non mi era stata diagnosticata. La sofferenza è stata la mia compagna di vita, colei che mi ha insegnato a crescere e a diventare donna, una grande formatrice”. Con queste parole la cantante cieca Annalisa Minetti, madrina di ‘PROTAGONISTI, quando l’integrazione è possibile’ ha lasciato una toccante lezione di vita ai ragazzi, circa 400, che l’hanno ascoltata con attenzione durante l’inaugurazione dell’evento voluto dall’assessoreFabio Bianchi. La manifestazione, organizzata il 14 e 15 aprile scorso in due location quali il Teatro Cafaro e il Parco Mussolini dall’assessorato alle Politiche Sociali della Provincia, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e Ricerca, con il Cesv-Spes Volontariato, con l’Unione Italiana Ciechi ed ipovedenti Sezione Provincia di Latina, con l’Associazione Ciechi, Invalidi Civili, Ipovedenti e Vedenti Assieme Latina, ha visto il coinvolgimento di numerosi istituti superiori della provincia di Latina (IIS Rosselli di Aprilia e l’Istituto Einaudi di Latina, San Francesco di Fondi, San Benedetto di Latina, Vittorio Veneto di Latina, Manzoni di Latina, Pacifici e De Magistris di Sezze) ed ha dimostrato ampiamente che l’integrazione tra persone disabili e gli altri è possibile. E’ possibile perché, come ha spiegato nel racconto della sua vita la Minetti: “Quando mi sono accorta che fino ad allora avevo nascosto a me stessa quello che mi stava accadendo, ho capito che mi ero arrabattata e avevo inutilmente lottato affinché la gente capisse che esisteva la normalità. Ma la normalità non esiste, non si può definire che cosa è normale. Sono forse nor-
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male io? Insomma, una volta presa coscienza della mia cecità, da quel momento in poi, sono cresciuta con la convinzione che non dovevo mollare mai. Avevo una cosa importante con me: il mio pensiero autonomo, nessuno mi poteva limitare. Un giorno mio padre mi disse ‘sorridi al dolore, è l’unico modo che abbiamo per disarmarlo’. Su questa convinzione sono cresciuta con una grandissima forza e un grandissimo carattere che mi hanno portato prima a fare la modella, a partecipare a Miss Italia, a diventare una sportiva che fa anche gare agonistiche (partirà tra poco per Londra ai mondiali nelle Paraolimpiadi, n.d.r) e naturalmente a cantare che è sempre stato il sogno della mia vita. Non solo: sono anche moglie e mamma. Mi raccomando, non permettete a nessuno di porvi dei limiti, noi diversamente abili siamo in grado di fare tutto, anche quello che al momento vi sembra incredibilmente difficile. L’amore è il motore della vita, non ho mai fatto nulla senza amare ciò che facevo. Se vuoi puoi”. Soddisfatto l’assessore alle Politiche Sociali della Provincia Fabio Bianchi che facendo un bilancio della due giorni constata che “si è riusciti a pieno nell’intento. Grazie soprattutto al supporto del Presidente della Provincia Armando Cusani e di tutti coloro che hanno collaborato affinché questa due giorni andasse in porto, abbiamo offerto agli studenti disabili e ai ragazzi in generale la possibilità di portare al pubblico quanto realizzato nell’anno scolastico in ambito di integrazione. Quattro sono stati gli spettacoli teatrali messi in scena dai diversi istituti, che hanno coinvolto ed emozionato il pubblico presente al Teatro Cafaro sia nella mattinata di sabato che durante la serata. Oltre 400 spettatori hanno visto recitare fianco a fianco ragazzi con
disabilità e i loro coetanei più fortunati. E credetemi: è stato veramente difficile capire quale di fosse disabile e non”. Successo di pubblico anche al Villaggio, dove sabato e domenica in tanti hanno curiosato tra i 44 stand delle associazioni ed assistito alle varie conferenze in programma nell’area convegni. “Tutti noi ci siamo avvicinati di più all’altro -ha continuato l’assesosre Bianchi-, cercando di capire l’importanza dello stare insieme, il supporto delle associazioni, dello sport, della musica, del teatro, del coinvolgimento nell’interpretazione di un film e nella creazione di un racconto con un corso di scrittura creativa particolare”. I nove convegni ospitati all’interno del Villaggio di PROTAGONISTI al Parco Mussolini, tutti tradotti in lingua LIS per consentire anche ai non udenti di seguirli, hanno visto un’affluenza di pubblico incredibile. Toccante è stata l’esibizione del Coro Voci Bianche Città di Latina diretto dal M° Monica Molella insieme al Coro Le mani Colorate (ragazzi sordomuti) che, insieme agli interpreti di lingua LIS,ß hanno dato vita ad un concerto che ha veramente commosso tutti, con l’Inno d’Italia cantato e segnato nel finale da tutto il pubblico presente. Il senso di PROTAGONISTI è quella di guardare ai ragazzi diversamente abili, alle loro capacità, ma nello stesso tempo guardare tutti ragazzi in generale affinché questa integrazione sia reale, senza barriere e differenze. La forza di una comunità sta nella capacità di accogliere il prossimo. Mai più sterile assistenzialismo, ma promozione di azioni sistematiche per l’inserimento di chi vive in uno stato di disagio, consentendogli la piena espressione delle abilità da lui possedute. E’ questa la sfida che PROTAGONISTI ha vinto e che si prepara a vincere ancora nell’appuntamento del prossimo anno.
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10 - XXX - mar ‘12
a cura di: Samantha Campolo Giulia Angelica Toson Emma Ianni Stefano Cardillo
Fuoricorso
Economia, novità per l’anno accademico 2013 Dal prossimo anno accademico la facoltà di Economia di Latina sarà a numero chiuso. Saranno 230 gli studenti che dopo un test verranno ammessi al corso di laurea triennale. La scelta approvata dal Consiglio di Facoltà di Economia della Sapienza di Roma è dovuta in gran parte ad una questione economica. Negli ultimi anni infatti, la profonda differenza tra gli iscritti al primo anno (400) e quelli al secondo anno (220), ha sempre provocato un debito elevato nel bilancio di questa facoltà. Con il numero chiuso si vuole da subito evitare questa spesa «inutile» e investire le risorse risparmiate in servizi migliori per gli studenti, cercando nel corso degli anni di migliorare questo polo, puntando sull’eccellenza della formazione dello studente. La facoltà di Economia dovrà diventare, insieme alle altre facoltà della città, una prima scelta da parte degli studenti e non una scelta di scarto. Sarà compito anche dell’amministrazione comunale aiutare l’Università in questa impresa, puntando molte risorse umane ed economiche nello sviluppo della vocazione universitaria di Latina.
Sportello Soul a latina
Manca poco al termine dell’anno accademico e siate voi, Economisti, Ingegneri o Medici, l’ora x è vicina. E’, infatti, vicino il periodo di esami, in cui ognuno di noi si confronta con la preparazione accumulata; è vicina la prima sessione di laurea, Luglio, il culmine di un felice inferno di studio. E’ vicina, poi, l’ora dei “candidati”. Non manca poi così tanto al primo passo nel mondo del lavoro. Siate pronti!
Va ricordata l’importante iniziativa del progetto Soul (Sistema Orientamento Università Lavoro), promossa lo scorso anno presso il polo Universitario di Latina, in collaborazione con otto Università statali e private della ragione Lazio, al fine di promuovere l’occupazione giovanile post-lauream. Il progetto Soul propone un modello di incontro tra domanda e offerta di lavoro e di gestione dei tirocini curriculari e post laurea. Offre, inoltre, agli studenti e ai laureati, importanti servizi di orientamento, seminari formativi e incontri con le principali realtà imprenditoriali locali. Il progetto è sostenuto da finanziamenti delle Università, risorse provenienti dal Fse aggiudicate con bandi regionali e provinciali ed infine da risorse di progetti nazionali. Con l’apertura dello sportello Soul, gli oltre 4000 studenti del Polo Universitario di Latina, avranno la possibilità d’avere a portata di mano un punto di riferimento per affacciarsi al mondo del lavoro. Info su www.jobsoul.it
31 - fuoricorso - mag ‘12
Incontri musicali Il progetto Chiazzetta NC nasce nel 2003, e in una manciata di anni partecipa a numerosi festival e eventi, tra cui il Primo Maggio a Roma. E’ disponibile in free download “Le ho fatte fuori”, raccolta di migliori canzoni (e fidanzate!) scartate in passato. Restate con Chiazzetta per scoprire altro. www.chiazzetta.it
FUORICORSO
Ora X
Wedding design
di Valentina Picca Bianchi
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“WEDDING MOOD NOZZE PRINCIPESCHE”
Nozze principesche all’insegna del rigore e dell’eleganza, sposo ed invitati in alta uniforme della polizia per onorare una nuova unione. L’abito della protagonista: una soffice nuvola in tulle con raffinatissimi pois ricamati a mano della stilista Elisabetta Polignano. Il sole di luglio scalda gli animi emozionati della nuova coppia di sposi, sullo sfondo un luogo di culto d’eccezione: la Basilica Santa Teresa di Gesù Bambino ad Anzio. Ad arricchirla un addobbo sobrio ma prezioso dalle linee naturalmente integrate con l’architettura romanico-gotica della Basilica. La scelta di non usare tappezzerie di copertura è stata dettata dalla presenza di un pavimento a mosaico con marmi vari di svariati colori, provenienti da Villa Spigarelli. Oltre al bianco ed al verde del progetto decor flower, su desiderio della sposa è stata inserita per il ricevimento una terza nuance: il color glicine. Location esclusiva VillaFogliano con le sue magiche atmosfere, alte palme e prati in fiore, luci soffuse, candele e lanterne. L’aria si scalda dopo la rigorosa cena: gli ospiti si lasciano coinvolgere e scatenare con movimentati balli sulle note della musica pop-rock. foto di Marcello Scopelliti
32 - wedding design - mag ‘12
“WHO IS? ... SANDA PANDZA”
intro di V. Picca Bianchi, intervista di A. Costume Il romanticismo! Che si può esprimere attraverso mille modi: la musica, le luci, gli abiti … ma ci deve essere sempre! Wedding Planner: un lusso per pochi o un modo per ottimizzare tempi, costi e sforzi nell’organizzazione di un matrimonio? Non è affatto un lusso. Una persona che guida per mano gli sposi dentro un labirinto di mille corridoi diversi (in modo in cui è fatto il mercato di oggi) è un valore troppo prezioso per considerarlo un lusso. Considero un lusso non averla, significa che gli sposi hanno tempo ed il denaro da buttare! Come valuta l’offerta formativa in Italia per chi sia interessato ad intraprendere questa carriera? Ci sono tanti corsi formativi, ma devono essere svolti dalle persone qualificate, con massima serietà ed esperienza. Personalmente al Castello Odescalchi svolgo i Corsi di WP dall’anno scorso insieme ad un team di professionisti di altissimo livello. È preferibile contrattare un servizio completo o si può richiedere l’intervento del Wedding Planner anche solo per risolvere alcuni aspetti dell’organizzazione del matrimonio? Chi si rivolge ad una Wp per il servizio completo ha dei grossi vantaggi per tutto il tempo dell’organizzazione perché avrà la garanzia sia dei providers sia della buona riuscita dell’evento. Chi invece decide averla solo per alcuni aspetti o per il solo giorno del matrimonio, può evitare lo stress del coordinamento ma non può avere la garanzia della buona riuscita perché le scelte del team completo non sono state fatte dalla professionista. Qual è il motivo principale per cui vale la pena rivolgersi ad un Wedding Planner? E’ il biglietto nella First Class per la destinazione più bella della vita di una coppia. Qual è l’aspetto più entusiasmante del suo lavoro e perché lo ha scelto? Mi diverto, giorno dopo giorno conosco l’amore in mille sfumature diverse. Mi fa crescere come persona, mi da energia nonostante ci siano i momenti di enorme stanchezza fisica. Lavori anche all’estero o comunque con coppie straniere? Decisamente si. Il matrimonio più curioso ed originale mai organizzato? Sicuramente quello di Tom Cruise e Katie Holmes. E’ stata una carica emotiva troppo forte. Il matrimonio che le piacerebbe organizzare, qualcosa di nuovo con cui ancora non si è misurata… Avere un bagaglio di più di 400 matrimoni organizzati, tra i quali le coppie conosciute in tutto il mondo significa aver già avuto una soddisfazione lavorativa enorme. Ma mai così emozionante come quella che potrò provare un giorno organizzando il matrimonio di mio figlio…
33 - wedding desing - mag ‘12
WEDDING DESIGN
“….impresso nella mia mente rimane il primo incontro con lei, maggio 2006, …una figura esile, raffinata, avvolta da un’elegante e svolazzante abito marrone a pois avorio… l’atmosfera incantata del Castello come cornice ideale per la sua personalità: austerità e rigore in un’anima delicata e passionale…Immediata l’empatia tra noi …la mia stima per una delle più grandi professioniste del settore e il mio trasporto per un’amicizia autentica e matura.” Nata a Spalato (Croazia) è responsabile dell’Organizzazione dei Ricevimenti e Feste Private presso il Castello Odescalchi di Bracciano e collaboratrice della Principessa Maria Pace Odescalchi. Terminato il Liceo Classico in Croazia, si trasferisce a Roma nel 1991 dove si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 2000. Durante la carriera accademica, ha svolto l’attività di indossatrice e modella. Dopo varie collaborazioni tra cui quella con Maria Teresa Venturini Fendi per il negozio “Fendissime” e con i pittori Felice Levini e Simona Marchini, dal 2001 intraprende la collaborazione con la Principessa Maria Pace Odescalchi, nella veste di organizzatrice dei Ricevimenti di Nozze ed Eventi privati presso il Castello Odescalchi di Bracciano. Nella sua carriera ha organizzato più di 400 matrimoni, tra i quali: Tom Cruise e Katie Holmes – (in collaborazione con Roberta Armani) – Novembre 2006; Mena Suvari e Simone Sestito: Giugno 2010; Alpaslan Korkmaz e Pelin Kocaalp : Ottobre 2010; Simone Barone e Carla Duraturo: (in collaborazione con Marianna Mecacci) Giugno 2007; Laura Freddi e Claudio Casavecchia: (in collaborazione con Valentina Picca Bianchi) Settembre 2006; Geoffrey Willis e Francesca d’Aragona – Maggio 2004. Collabora, inoltre, all’organizzazione della manifestazione “Opere Festival” che si svolge già da diversi anni al Castello Odescalchi e accoglie prestigiosi mostre come quella di Roberto Capucci nel 2009. Dal 2010 è ideatrice, organizzatrice e docente dei Corsi di Wedding Planner che si svolgono ogni anno al Castello Odescalchi. Come hai iniziato questa attività? Qual è il tuo background? Dopo aver terminato l’università e aver lavorato per alcuni anni nel mondo della moda e dell’arte, attraverso gli amici in comune ho conosciuto la Principessa Maria Pace Odescalchi, la quale mi ha proposto di collaborare con lei. In effetti all’inizio era un po’ una sfida con me stessa, non avendo mai fatto il wedding, ma ho capito subito che si trattava di una professione che raccoglie insieme molti aspetti che mi avrebbero permesso di esprimermi da un punto di vista sia creativo che umano. Che consigli dai alle wedding planner in erba? Prima di tutto prendere la consapevolezza che si tratta di una professione a tutti gli effetti e di conseguenza ha bisogno di un adeguata preparazione, perciò nessuno spazio all’improvvisazione! Dove prendi lo spunto per gli allestimenti che crei? Ascoltando prima di tutto i desideri degli sposi – in base a quello ed in base ai loro caratteri nascono i progetti. Mai proporre un progetto dove gli sposi non si sentirebbero a loro agio. Qual è secondo te l’elemento più importante ed immancabile nel look della sposa? La coerenza con il carattere. Tutto deve rispecchiare il suo carattere, dal trucco all’abito da sposa. Poi ci possono essere piccoli dettagli che fanno differenza. Cosa non può mancare in una cerimonia che si rispetti?
Formazione
di Nestore Pietrosanti
[email protected]
Trovato l’accordo sulle individuazioni delle attrezzature di lavoro Approvato dalla Conferenza permanente per i rapporti Stato Regioni nella seduta del 22 febbraio l’accordo sull’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell’articolo 73, comma 5, del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.81 e successive modifiche e integrazioni. L’accordo si affianca ai precedenti in materia di formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro RSPP. Il testo richiama l’articolo 73 del Testo unico sulla sicurezza che cita: 1. Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 il datore di lavoro provvede, affinché per ogni attrezzatura di lavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati dell’uso dispongano di ogni necessaria informazione e istruzione e ricevano una formazione e un addestramento adeguati, in rapporto alla sicurezza relativamente: a) alle condizioni di impiego delle attrezzature; b) alle situazioni anormali prevedibili; 2. Il datore di lavoro provvede altresì a informare i lavoratori sui rischi cui sono esposti durante l’uso delle attrezzature di lavoro, sulle attrezzature di lavoro presenti nell’ambiente immediatamente circostante, anche se da essi non usate direttamente, nonché sui cambiamenti di tali attrezzature; 3. Le informazioni e le istruzioni d’uso devono risultare comprensibili ai lavoratori interessati; 4. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori incaricati dell’uso delle attrezzature che richiedono conoscenze e responsabilità particolari di cui all’articolo 71, comma 7, ricevano
adeguata formazione, informazione ed addestramento specifico, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche per i rischi che possano essere arrecati ad altre persone. Le attrezzature per l’uso delle quali è prevista formazione specifica sono: piattaforme di lavoro mobili elevabili, gru a torre, gru mobile, gru per autocarro, carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo, trattori agricoli o forestali, macchine movimento terra, pompa per calcestruzzo. Tre generalmente le tipologie di modulo formativo: teorico, tecnico, pratico. Con questi ultimi due dalla lunghezza e dalla consistenza molto variabile in base all’attrezzatura oggetto della formazione. Al termine di ogni modulo e alla conclusione dell’intero iter sono previste prove di valutazione. Al termine delle prove di valutazione sono rilasciati attestati di abilitazione. L’abilitazione durerà 5 anni e per il rinnovo occorrerà seguire corso di aggiornamento della durata minima di 4 ore. Per quanto riguarda il riconoscimento della formazione pregressa saranno riconosciuti attestati di: corsi di formazione della durata complessiva non inferiore a quella indicata dagli accordi; corsi dalla durata inferiore ma completati da aggiornamento entro 24 mesi dall’entrata in vigore dell’accordo con verifica finale; corsi non completati da verifica finale e di qualsiasi durata, purché entro 24 mesi siano integrati da modulo di aggiornamento e verifica finale di apprendimento. I lavoratori che alla data di entrata in vigore dell’accorso sono già incaricati all’uso delle attrezzature devono effettuare i corsi entro 24 mesi.
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Assicurazioni
di Carlo Macco
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Key Man è la polizza sul “cuore” dell’azienda La prima preoccupazione di un buon imprenditore è quella di come proteggere il proprio business e la risposta l’ha data Massimo Fedeli, responsabile middle market di Zurich, con il lancio del loro ultimo prodotto assicurativo. La key man è un prodotto assicurativo pensato per le persone chiave dell’impresa e difficili da sostituire in tempi rapidi. Tutelare le proprie risorse chiave per garantire se stessa: un principio in base al quale l’impresa tiene a proteggere e fidelizzare le figure professionali che ricoprono ruoli determinanti per la sua operatività quotidiana, non necessariamente coincidenti con il vertice aziendale. Come il caso del chimico veterano della fonderia, del capo carpentiere dell’opificio meccanico o del direttore commerciale della società di distribuzione. Ecco allora la polizza assicurativa ad hoc, quasi una prassi nei paesi anglosassoni e in procinto di spopolare anche in Italia. La Key Man è pensata per le imprese che da un lato intendono salvaguardare la continuità del business qualora vengano meno, temporaneamente o in via definitiva, i servizi di uno o più uomini chiave, dall’altro desiderino gratificare questi ultimi assegnando loro in benefit una copertura assicurativa che li tuteli in caso di infortunio e malattia. Una soluzione alternativa alle tradizionali polizze collettive. Si tratta di una novità, sul mercato da maggio, che consente all’azienda di risparmiare attraverso la scelta delle figure più importanti da tutelare, ed altrettanto difficili da sostituire in tempi rapidi, offrendo anche l’opportunità di ricorrere a un temporary manager qualora l’assicurato si infortunasse. La polizza presenta tre diverse garanzie, sottoscrivibili anche separatamente: infortuni, invalidità permanente da malattia e rimborso delle spese sanitarie. Inoltre, un’opzione del contratto prevede che l’indennizzo a fronte di un infortunio, dovuto all’assicurato (che resta comunque il beneficiario delle altre garanzie), possa essere incamerato dall’azienda permettendole così di ricorrere a un temporary manager, un aspetto innovativo della Key Man, poiché consente all’impresa di tutelare il proprio business evitando di sostenere un costo altrimenti particolarmente elevato.
L’assicurato, entro 3 giorni da quando si è verificato un sinistro o ne è venuto a conoscenza, deve darne comunicazione dettagliata alla società di assicurazione, utilizzando l’apposito modulo di denuncia di sinistro, specificando le cause presunte e l’entità approssimativa del danno. Per i danni conseguenti a incendio o furto e in tutti i casi previsti dalla legge, l’assicurato deve sporgere denuncia scritta all’Autorità di polizia, con una distinta particolareggiata delle cose rubate, danneggiate o distrutte e con l’indicazione del rispettivo valore; copia di tale denuncia dovrà essere trasmessa all’agenzia o alla sede della società di assicurazione. L’assicurato ha anche l’obbligo di fare tutto quanto è possibile per ridurre e limitare il danno o il suo aggravarsi, e di conservare i segni del sinistro e i beni rimasti, anche se danneggiati, fino a quando la società di assicurazione non ne avrà autorizzato esplicitamente la rimozione e l’eventuale eliminazione. Per queste attività, l’assicurato non ha diritto ad alcun indennizzo. Viene anche richiesto di mettere a disposizione della società assicuratrice e dei periti da essa nominati ogni documento utile e ogni altro elemento di prova per la dimostrazione del danno. A tal scopo, è utile conservare sempre la documentazione di acquisto (fatture, dichiarazioni del venditore ecc.) dei beni posseduti nella casa e che sono coperti dalle garanzie di polizza. Per gli oggetti di maggior valore, per i quali spesso non si è in possesso di documentazione di acquisto perché pervenuti all’assicurato a seguito di donazione o per eredità, è opportuno disporre anche di documentazione fotografica.
35 - assicurazioni - mag ‘12
Ricordo a tutti i nostri lettori che questa rubrica è a disposizione di tutti coloro che desiderino suggerirci un argomento o vogliano avere un chiarimento su un loro dubbio assicurativo. Per coloro che volessero possono scrivere direttamente alla mia posta elettronica e sarà mia cura rispondere direttamente nella rubrica o, dove necessario, anche in forma privata tramite posta elettronica. Con la speranza di dare un servizio utile ai nostri lettori mettendo a disposizione un consulente assicurativo personale, restiamo in attesa delle vostre richieste e suggerimenti.
ASSICURAZIONI
Cosa fare in caso di sinistro nella propria abitazione
Dubbi e quesiti
36 - formazione - mar ‘12
Con Gusto
di Annamaria Casale
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Gaeta celebra la Tiella in due giornate Storia, aria di mare ed un piatto della cucina locale sono gli ingredienti con i quali Gaeta si prepara ad accogliere migliaia di turisti il 25 e 26 maggio. La Tiella e l’oliva di Gaeta è l’atteso evento gastronomico che, per due giorni, anima da anni una delle perle del basso litorale laziale. Un appuntamento da non perdere, per i buongustai, che avranno la possibilità di degustare, nella centrale piazza della Libertà, le diverse varianti della Tiella gaetana, una sorta di pizza ripiena di verdure, olive e pesce, la cui ricetta era nota, a Gaeta, già nell’anno 1000. Tra gli estimatori della Tiella di Gaeta pare ci fosse addirittura Ferdinando IV di Borbone, che nei suoi soggiorni nel Lazio si cibava quasi esclusivamente di questo piatto. Altra protagonista della sagra sarà la famosa oliva di Gaeta, conosciuta già dai tempi di Enea. La leggenda narra che dalle sue navi i marinai, costeggiando Gaeta, scorsero piccoli frutti di colore verde cupo che galleggiavano sulle onde. Raccogliendole si accorsero che si trattava di olive, cadute da alberi piantati lungo la costa. Le trovarono subito molto gustose: l’acredine dell’oliva e il salato del mare, del quale erano impregnate, rendevano il frutto saporito. Da qui nacque la leggenda della specialità dell’oliva di Gaeta in salamoia.
La tiella polpi e calamari La tiella di Gaeta è una torta salata molto gustosa. Il nome di questo piatto deriva probabilmente dal nome della teglia dove veniva preparata.
Preparazione: Iniziate a preparare l’impasto per le basi di pasta mettendo il lievito con sale e olio in una ciotola. Aggiungete la farina man mano fino ad ottenere un impasto omogeneo, lavorandolo per almeno 10 minuti.
5 - gusto - nov ‘11
GUSTO
Ingredienti: 500 g di farina, 20 g di lievito naturale, 3 cucchiai di olio di oliva, 200 ml di acqua tiepida,1 kg di polpi o calamari bolliti, 50 g di capperi,100 g di olive di Gaeta snocciolate,100 g di pomodori pelati, prezzemolo, peperoncino e sale.
Avvolgete l’impasto in uno strofinaccio e fatelo lievitare per almeno mezz’ora in ambiente caldo. Nel frattempo preparate il ripieno tagliando i polpi o calamari bolliti a pezzetti e condendoli con olio, prezzemolo, peperoncino e i pomodori pelati, aggiungendo le olive snocciolate e i capperi. Prendete metà dell’impasto e stendetelo con un matterello fino a ottenere una sfoglia dello spessore inferiore ad un centimetro. Ungete una teglia rotonda con l’olio e foderatela con il disco di pasta. Mettete il ripieno sulla pasta e ricoprite con un disco di pasta come quello preparato in precedenza, unendo i due dischi con una lieve pressione su tutto il bordo. Infornate la tiella di Gaeta a 180°C per almeno 30 minuti, fino a far diventare la pasta ben dorata. Servite tiepida.
Palco
di Roberta Colazingari
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Attila e il suo dramma all’Opera Dal 25 maggio al 5 giugno il Teatro dell’Opera di Roma ospiterà ‘Attila’ musicato da Giuseppe Verdi. In scena con l’orchestra il direttore Riccardo Muti, il maestro del coro Roberto Gabbiani per la regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. L’opera è composta da un prologo e tre atti con libretto scritto da Temistocle Solera. Debuttò alla Fenice di Venezia nel 1846, oggi torna con un allestimento tutto nuovo, ma la storia è quella originale. Ad Aquileia, attorno alla metà del V secolo, gli Unni saccheggiano la città, guidati da Attila. La notte è rischiarata dalle torce e dagli ultimi bagliori degli incendi, la città è completamente devastata, tutto intorno odora di morte. Un gran numero di Unni, Erici ed Ostrogoti rende omaggio al condottiero per la vittoria ottenuta. Uldino, giovane bretone schiavo di Attila, presenta al vincitore un gruppo di vergini di Aquileia scampate al massacro dopo aver valorosamente combattuto al fianco dei loro padri e fratelli: fra loro Odabella che ha visto morire il proprio padre e crede perduto anche l’uomo che amava. Attila se ne innamora. Odabella finge sottomissione, ma medita vendetta. Info 06.4817003
Three mile Island, la catastrofe sfiorata
La Sastri all’Eliseo
PALCO
“Per la strada – ‘mmiez ‘a via” spettacolo di musica e danza, scritto e diretto da Lina Sastri, che lo metterà in scena dal 15 al 27 maggio al Teatro Eliseo di Roma. Una donna che vuole partire, se ne vuole andare da Napoli, ma c’è un mondo fuori che la ferma, con i ricordi, la passione, le tammore, il mare, la nostalgia, la madre… Napoli! Info www.teatroeliseo.it
Al Teatro India della Capitale, su lungotevere Vittorio Gassman, il 21 e 22 maggio alle ore 21.00 è ‘sul palco’ un concerto scenico multimediale ripreso da contributi scritti e videoregistrati di Ignaz Vergeimer, raccolti da Karl Hoffmann. Si tratta di “Three mile Island” che narra di una catastrofe sfiorata. All’alba del 29 marzo del 1979 un reattore di una centrale nucleare in Pennsylvania comincia a surriscaldarsi, tutti gli addetti temono il peggio. La temperatura sale sempre di più, fino ad arrivare a 150° dalla fusione totale del nucleo di uranio. Nel caos e panico generale, rassegnati a ciò che sta per succedere, un tecnico riesce a ripristinare il circuito di raffreddamento, il pericolo sembra così scampato. La vita nella centrale torna pian piano alla normalità. Ma una nuvola radioattiva per molti giorni staziona sulla contea di Herrisburg, minacciando i suoi abitanti. Quali saranno le conseguenze sulla loro salute? Un racconto attuale, che va alla ricerca di verità nascoste e taciute. Info 06.684000311
38 - palco - mag ‘12
Lillo & Greg Chi erano i Jolly Rockers? Lillo & Greg and The Blues Willis all’Ambra Jovinelli di Roma, in un docuteatro, pregno di umorismo, con finte interviste, sketch e musica, cercano di ricostruire la vita di una misteriosa band, tra blues, i voodoo di New Orleans e la veemenza d’una musica che molti chiamavano del Diavolo: il Rock ‘n Roll.
Info 06.83082620
Vernissage
di Cinzia Volpe
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Suggestioni al femminile sulla Scala Rossa Inaugura il 20 maggio presso la Scala Rossa de La Feltrinelli di Latina la mostra “Mater Matuta: Suggestioni al femminile” della fotografa pontina Eleonora Mambrini, organizzata dall’associazione culturale Chimera. Eleonora Mambrini nasce nel 1982, laureata in Ingegneria informatica, nel 2008 scopre la passione per la fotografia. Ha partecipato a varie mostre, questa è la sua seconda personale. Tema dominante della mostra è il legame con la Mater Matuta, dea dell’Aurora e della Natura e la stretta correlazione con il nostro territorio. Figure nascoste, evanescenti, ma sempre riconoscibili, creano una simbiosi tra la donna e la terra. Scrive la critica Francesca Carbone: «Questa mostra ha lo scopo di rendere omaggio alla natura e alla donna, unite, sovrapposte, fuse in un’unica essenza, con gli stessi intenti e le stesse finalità. Eleonora Mambrini è riuscita a rendere reale e concreto questo rapporto, attraverso un uso sapiente dell’obiettivo e delle tecniche di resa delle immagini, cogliendone gli aspetti maggiormente significativi». Sarà presente al vernissage la casa vinicola Casale del Giglio con un angolo degustazione. La Feltrinelli via Diaz ,10 Latina, 20 maggio - 10 giugno
In bacheca Esperimenta 1.0
Amore e Psiche
Inaugurate il 21 aprile presso la Torre Baccari due mostre per festeggiare 25 anni di attività: ‘Eroica’ di Massimo Pulini e ‘Pictures of mind’, quarta tappa di PhotoReload. In ‘Eroica’ i protagonisti sono i fiori che l’artista definisce eroi: esplodono improvvisi come un canto rivolto alla luce, nella più nitida intonazione. ‘Pictures of mind’ presenta lavori fotografici di Francesco Garbelli, Marinella Paolini, Lamberto Teotino e un video di Leonardo Genovese. Una ricerca sullo stato attuale dell’arte fotografica e dell’immagine in generale.
In occasione della propria nascita Esperimenta mette in mostra una collettiva di vari artisti: Sonia Ceccotti, Alessandro Ciafardini, Giorgio di Palma, Ecocentriche, Fabio Fontana,Davide Giallombardo, Lucia Hesselink, Giampaolo Marcantoni, Carola Masini, Mauro Molle, Deborah Napolitano, Stefano Trappolini, Maria Angeles Vila, Le sorelle Carillon. Esperimenta è uno spazio espositivo dove la cura e la passione si evidenziano negli spazi costituiti da arte e design, in una sorprendente contemporaneità in un luogo fermo nel tempo.
Cento capolavori provenienti dai maggiori musei italiani raccontano la favola di Amore e Psiche che ha influenzato non poco la produzione artistica dall’antichità fino a Canova e ai nostri giorni. Tra le opere più importanti si possono ammirare il gruppo di Amore e Psiche degli Uffizi quelli di Amore e Psiche e la Psiche alata dei Musei Capitolini, il gesso di Canova dalla Gipsoteca di Possagno raffigurante il gruppo stante di Amore e Psiche, il bozzetto originale del Canova per il famoso gruppo del Bacio proveniente dal Museo Correr.
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA viale Le Corbusier, Torre Baccari Latina fino al 31 maggio
SPAZIO ESPERIMENTA Via dei Bonificatori, 12 - Borgo Vodice fino al 2 giugno
Roma Castel Sant’Angelo dal 16 marzo al 10 giugno 2012
41- vernissage - mag ‘12
VERNISSAGE
I Romberg fa 25 anni
A tutto volume
di Michele De Luca
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Nel cuore di una madre
A TUTTO VOLUME
Quando ti capita un libro cosi tra le mani ti fai subito una domanda: dove ero quando accadeva tutto questo? Cosa succedeva di così significante nella mia vita rispetto a ciò che altri si trovavano a dover affrontare? Flavia Del Giudice ci racconta una storia, la sua vera storia. E dopo poche pagine i consueti canoni di valutazione su di un libro vengono travolti dalla sua drammatica esperienza. ‘Il cuore di Gemma’ è lo spaccato di un cuore di madre, intriso di sogni e di speranze, di dolore e di paure. E di una solitudine che, nonostante tutto l’affetto che hai intorno, ti fa sentire sola davanti a scelte che solo tu puoi fare, che solo una madre può affrontare. Valentina e Vittoria sono uno stesso sogno da realizzare e da tenere unito, perché loro sono unite e lo saranno sempre. Flavia Del Giudice in questo suo primo libro ci insegna e ci ricorda di quanto l’amore per un figlio sia superiore a qualsiasi cosa, un ciclo continuo, come lo definisce lei. E di come dolore e gioia siano emozioni così legate tra loro dal non poter fare a meno di provarle nello stesso momento per tutta una vita. ‘Il cuore di Gemma’ è un libro che emoziona come raramente capita. Un libro assolutamente da leggere per comprendere i valori veri delle cose. In un percorso, quello di Flavia, che diventa quello di ogni lettore, e che ci spiega come è possibile che in un solo cuore ne batteranno per sempre due. E che è solo in questo che si arriverà alla vera Vittoria.
Il cuore di Gemma . Flavia Del Giudice (Ed. Arduino Sacco)
Sullo scaffale Il prima di una fine
Libri in piazza
Benvenuti in Paradiso
Tra storia e leggende si sviluppa l’ultimo romanzo di Daniele Lembo. Sullo sfondo un’Italia ferita dalla guerra, e un Maresciallo del Servizio Informazione Militare che viene incaricato di affrontare le linee nemiche e raggiungere Milano, per appropriarsi di una nuova arma che potrebbe ancora cambiare i destini e le sorti delle fazioni in guerra. Ed è a Milano che il protagonista incontrerà la sua femme fatale. Una misteriosa donna tedesca che nasconde molti segreti, e presunte verità. Tra spaccati di storia vera, e di leggende mai provate accade che...
Vittorio Sgarbi, Irene Pivetti, Giordano Bruno Guerri, Cinzia Tani, Biagio Proietti. E tanti altri autori si alterneranno nella nona edizione di ‘Libri da scoprire’, la rassegna di Latina dedicata alla piccola e media editoria che scende in piazza e incontra i lettori, eliminando di fatto quella frattura tra autori e fan. Seguendo il fortunato slogan di tutto il sapore del sapere, nel villaggio della cultura voluto dall’assessore alla cultura Fabio Bianchi agli incontri con gli autori e alle presentazioni dei libri si alterneranno anche le degustazioni delle eccellenze del territorio.
Può la speculazione arrivare a toccare anche il Paradiso? Può un reporter, trovatosi lì quasi per caso, documentare un ambiente sacro raccontandone i propri vizi terreni? È il tentativo, riuscito, di Bruno Di Marco. In un romanzo in cui la fantasia è al servizio di una realtà terrena che inquina proprio tutto. Dirtydancing, il protagonista, si aggirerà tra angeli e anime, cercando di capire cosa ci faccia in quel posto e, soprattutto, mostrando come il Paradiso che vive non è poi diverso dalla terra che inspiegabilmente ha abbandonato. E questo, nonostante il libro sia godibile.
Prima che tutto sia finito Daniele Lembo (Bietti Editore)
Libri da scoprire, 25 – 27 maggio piazza del Popolo - Latina
Non so se sopravviverò a questa vita Bruno Di Marco (Edizioni Esemble)
42 - a tutto volume - mag ‘12
Nightlife
di Roberta Colazingari
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Luglio suona bene
NIGHTLIFE
A Roma arriva dal 25 giugno al 31 luglio la 10^ edizione di “Luglio suona Bene”, l’appuntamento musicale di mezza estate con i grandi protagonisti del rock internazionale, del pop, della musica contemporanea, del jazz, della world music, della canzone d’autore provenienti dall’Italia e dal mondo. La location prescelta è la cavea dell’Auditorium Parco della Musica, spazio architettonico disegnato da Renzo Piano, che ospiterà quest’anno un cartellone senza precedenti per festeggiare i dieci anni del Parco della Musica e il decennale della rassegna. Queste le date: il 25 e 26 giugno Giorgia, il 29 giugno l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta. Il 2 luglio The Cranberries, il 6 luglio Joan Baez, il 7 luglio Morrissey, l’8 luglio Bobby McFerrin, il 9 luglio Emeli Sandè, il 14 luglio Pat Metheny. Ed ancora Paolo Nutini il 16 luglio, Tony Bennet il 25 luglio, Patti Smith il 20 luglio, il 21 luglio Alanis Morrissette, il 24 luglio James Morrison, 26 luglio Vinicio Capossela, Keith Jarrett, Gary Peacock e Jack De Johnette il 29 luglio e per concludere Buena Vista Social Club il 31 luglio. La rassegna è organizzata, prodotta e ideata dalla Fondazione Musica per Roma. Info www.auditorium.com
Appuntamenti 12 GIUGNO 2012 Stadio Olimpico Roma Madonna Tappa Capitolina per il Madonna World Tour 2012. Durante il concerto che già si preannuncia magico, la star americana riper-
The Rockin Il nome la dice tutta. The Rockin Live Music Cult è rivoluzione, cambiamento. Il primo vero locale della provincia di Latina dove si può ballare la ‘disco rock’. Non solo, è un vero e proprio progetto in grado di fondere le basi di una nuova cultura del liveclub che emerga dai consueti schemi e rompa definitivamente con il passato. E’ possibile vivere la struttura sviluppata su due livelli a partire dall’ora di cena. Cucina tipica Usa (è un American Grill Restaurant), sapori messicani e texani, pizze, birre ricercate e cocktail sofisticati. Come recita lo spot: due piani di puro divertimento in stile rock&roll.
correrà tutti i successi della sua carriera e in particolare regalerà ai suoi fan i brani del suo ultimo cd (il 12° in studio) dal titolo MDNA. Le altre tappe Milano e Firenze. Info www.ticketone.it
27 MAGGIO 2012 Gran Teatro Roma Marco Mengoni “Solo Tour 2.0” è il titolo dei concerti che lo sta portando in giro per l’Italia. Marco Mengoni, cantante dall’ugola d’oro, ha
deciso di cambiare veste al suo spettacolo e di svelare al pubblico un’altra parte della sua anima, il suo lato più intimo, introspettivo senza tralasciare la sua voglia di stupire ed emozionare. Info www.ticketone.it
44 - nightlife - mag ‘12
Info 0773.480809
Gossip
di Gossip Woman
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Manuela single ma non troppo Manuela Arcuri aveva lasciato Simone Montedoro tornando single per poco. La coppia sembrava molto unita, tanto che già si parlava di un relazione seria. Manuela e Simone, anche lui attore, erano stati fotografati sorridenti in Kenya. Una volta tornati in Italia, qualcosa non deve avere più funzionato, tanto che hanno preso la decisione di lasciarsi. Dopo Simone, si è detto anche che Manuela Arcuri avesse una passione sfrenata per Salvatore De Lorenzis, ex di Carolina Marconi. Forse, era così tempo fa. La lista degli ex dell’attrice di Latina si aggiorna costantemente: la nostra Manuelona, una delle single più ambite del 2012, ha lasciato in Puglia l’imprenditore con un palmo d naso per volare nuovamente in Kenya con Antonello Leffi, con il quale ha trascorso le vacanze pasquali in un resort di Malindi. Manu e Antonello hanno portato con loro anche il fratello della Arcuri, Sergio e la sua attuale compagna, Letizia Filippi, terza classificata a Miss Italia 1994, da pochi mesi mamma di due gemelle nate da una relazione con un ricco nobile. Manuela e Antonello sono sembrati davvero molto affiatati e intimi. Finalmente avrà trovato il suo principe azzurro?
Tzn, vestiti su misura D&G
Ilaria già in forma
45 - gossip - mag ‘12
Il vizietto del politico Era partita per un week end con un’amica, ma si era resa conto di aver dimenticato i documenti a casa ed è tornata a riprenderli. La signora in questione, moglie di un noto politico della nostra città, aprendo la porta di casa si è trovata di fronte una scena degna del film “il vizietto”: il marito in baby doll rosa che “festeggiava” con UN uomo in perizoma leopardato… Al peggio non c’è mai fine!
GOSSIP
Dopo appena 4 mesi dalla nascita del figlio Ettore, frutto dell’amore con Kim Rossi Stuart, Ilaria Spada ha già recuperato una forma strepitosa ed è tornata a farsi vedere nella mondanità romana. La bella attrice di Latina ha partecipato all’evento organizzato nella boutique Moreschi in via Frattina a supporto della “CBM Italia Onlus”: abitino vinaccia e tacco nero altissimo, Ilaria è stata la più fotografata.
Saranno Domenico Dolce & Stefano Gabbana a disegnare per Tiziano Ferro gli abiti per il nuovo Tour 2012 ‘L’amore è una cosa semplice’ che è partito il 10 aprile da Torino. Per lo show sono stati pensati capi basici e funzionali come dei classici jeans in tessuto denim, giubbini di pelle, comode felpe, camicie e gilet per un look swing e una giacca in paillettes nere indossata con una camicia bianca. A completare il guardaroba una t-shirt customizzata con la scritta ‘Amore = Semplice’ che è l’anima del tour. «Conosciamo Tiziano ormai da anni con cui abbiamo un rapporto di amicizia più che di lavoro - commentano gli stilisti - sappiamo ciò che gli piace e nonostante abbia le idee chiare sui propri gusti e sullo stile che gli si addice, si fida di noi e ci lascia liberi di creare. Stimiamo Tiziano come uomo, per la sua musica e la sua bellissima voce».
di Gabriele Brocani
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An(NOTA)zioni
di Carmine Capone
Tracce pontine nel Tour di Laura Pausini A due anni dal suo ultimo tour mondiale che ha registrato sold out in tutte le tappe, Laura Pausini torna con oltre 45 milioni di copie vendute e 4 Grammy Awards al suo attivo, in quella che si annuncia già come una nuova grande emozionante avventura: “Inedito World Tour”. “Inedito” il nuovo album di un’artista che infiamma da sempre le classifiche di tutto il mondo con ogni suo lavoro. Quasi tutte le tracce sono forti di un ritmo dolce-melodico ma anche di un arrestabile pop che lascia spazio ad un’interpretazione della Pausini nuova ed originale. Un successo annunciato dunque per “Inedito world tour”. Reduce dal trionfo di Bercy a Parigi, sold out ancora prima del debutto per le date spagnole Madrid e Barcellona, altre date italiane si aggiungono al fitto calendario che sta riscuotendo enorme successo in tutte le principali città d’Italia e d’Europa. Tracce pontine nel tour in corso della cantantautrice italiana che in collaborazione con SugarKane production si affida alla Mandarino adv, società pontina di comunicazione, pubblicità, web e video per color correction ed effetti 3d. Oltre 100 date per questo Tour Mondiale a cui si vanno ad aggiungere la suggestiva piazza del Plebiscito di Napoli il 24 luglio, l’MFCC di Malta il primo agosto e poi ancora Lecce il 4 agosto, e lo stadio Adriatico di Pescara il prossimo 6 agosto. www.laurapausini.com
TOP TEN 1
“Somebody That I Used To Know” 2
Torna l’evento radiofonico dedicato agli artisti e alle band che vogliono farsi conoscere attraverso Radioluna! Sonic Factory quest’anno si arricchisce della collaborazione di Jaf Eventi e del Rockin’ Live Music Cult per offrire oltre alla visibilità delle interviste radio, della messa in onda dei brani anche il supporto tecnico e la possibilità di esibirsi live in una location particolarmente suggestiva in quello che sarà l’evento più “cool” dell’estate musicale della città. Stiamo per partire con le adesioni perciò se avete dei brani nel cassetto o suonate in una band andate sul sito www.radioluna.it/radio e iscrivetevi subito. Potrete essere tra gli artisti scelti per la compilation o addirittura i vincitori del contest di quest’anno. Buona fortuna!
Ci siamo sentiti tutti molto orgogliosi e un po’ ci siamo immedesimati nei papà e nelle mamme di quei bambini che qualche sabato fa in diretta ad ‘Amici’ su canale 5 si sono esibiti in una bella interpretazione di “ci vuole un fiore” del grande Endrigo insieme a uno dei più promettenti cantautori italiani, Pierdavide Carone. L’Anfiteatro Spettacolo di Danilo De Paola grazie alla bravura del suo insegnante di canto Luca Velletri ha permesso che un piccolo sogno si trasformasse in realtà per 27 cuccioli di cantante che da oggi potranno dire di aver calcato il palco sul quale hanno mosso i primi passi alcune delle star più affermate del pop nazionale. Certo la strada del successo è lunga e tortuosa ma un brillante inizio è già una bella soddisfazione, soprattutto per genitori e parenti che riuniti davanti alla tv hanno consumato quintali di fazzolettini. Bravi e complimenti a tutti.
RADIOLUNA
Visti dalla luna
Emeli Sandé “Next To Me”
3
On air
Gotye featuring Kimbra
Biagio Antonacci “Ti dedico tutto”
4
Kasabian “Goodbye kiss”
5
Dolcenera “Ci vediamo a casa”
6
Fun feat Janelle Monàe “We are young”
7
Madonna “Girl gone wild”
8
Train “Drive by”
9
Coldplay “Charlie Brown”
10
Young The Giant “Cough Syrup” www.radioluna.it
46 - radioluna - mag ‘12