VALUTARE NELLA SCUOLA PRIMARIA a cura di Daniela Iuppo
CHIAREZZA SULLE PAROLE CHIAVE ➤
MISURAZIONE
➤
VALUTAZIONE
➤
AUTOVALUTAZIONE
➤
CERTIFICAZIONE
VALUTARE…CHI? COSA? PERCHE’? QUANDO? ➤
ALUNNI
➤
ISTITUZIONI SCOLASTICHE
➤
SISTEMA DI ISTRUZIONE
➤
PERSONALE SCOLASTICO
CHI?
VALUTARE…CHI? COSA? PERCHE’? QUANDO? ➤
GLI APPRENDIMENTI DEGLI ALUNNI
➤
I PROCESSI ORGANIZZATIVI E DIDATTICI
➤
GLI ESITI DELLA SCUOLA
➤
GLI ESITI DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE
COSA?
VALUTARE…CHI? COSA? PERCHE’? QUANDO? MONITORARE I PROCESSI per
PERCHE’?
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stabilire una progressione e un orizzonte formativo
➤
controllare il processo di apprendimento/insegnamento per adattarlo alle caratteristiche dell’alunno
➤
adeguare i percorsi per il raggiungimento degli obiettivi formativi
➤
migliorare la qualità del processo di insegnamento/ apprendimento
➤
migliorare gli esiti
➤
CERTIFICARE GLI ESITI FORMATIVI
➤
RENDICONTARE ESITI E PROCESSI
VALUTARE…CHI? COSA? PERCHE’? QUANDO?
➤
MONITORAGGIO COSTANTE….
➤
VALUTAZIONE PERIODICA
QUANDO?
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012
Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali.
DAL DPR 122/09 …
Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, che fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa. Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie una informazione tempestiva circa il processo di apprendimento e la valutazione degli alunni.
IL PROCESSO VALUTATIVO NELLA DIDATTICA La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. ➤ Attiva le azioni da intraprendere, (valutazione diagnostica) ➤ regola quelle avviate, ➤ promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. (valutazione sommativa) Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. (valutazione formativa) (dalle “Indicazioni Nazionali’12)
AUTOVALUTAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne. Indicazioni 2012
VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE Il sistema nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico, fornendo alle scuole, alle famiglie e alla comunità sociale, al Parlamento e al Governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di istruzione. L’Istituto nazionale di valutazione(INValSI) rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove.
Indicazioni 2012
VALUTARE PER MIGLIORARE La promozione, insieme, di autovalutazione e valutazione costituisce la condizione decisiva per il miglioramento delle scuole e del sistema di istruzione, poiché unisce il rigore delle procedure di verifica con la riflessione dei docenti coinvolti nella stessa classe, nella stessa area disciplinare, nella stessa scuola o operanti in rete con docenti di altre scuole. RAV PDM VALUTAZIONE ESTERNA DPR 80/2013: SISTEMA DI VALUTAZIONE
TARGET EUROPA 2020
….nella prospettiva del confronto anche con le scuole e i sistemi di istruzione europei.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 2009 , n. 122 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni
DAL DPR 122/09 diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva La valutazione concorre, con la sua finalita' anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialita' e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo
Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell'offerta formativa
RESPONSABILITA’ COLLEGIALE
La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti e' effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe… I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Al termine dell'anno conclusivo della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, dell'adempimento dell'obbligo di istruzione… …la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento,
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi applicazione con: CM 3/2015
COMPETENZA… Nel linguaggio comune, per “competenza” s’intende l’abilità e l’esperienza acquisita in un determinato ambito d’attività.
In pedagogia non esiste una definizione univoca. “Il concetto di competenza è stato perciò legato alla capacità di usare consapevolmente ed efficacemente le conoscenze in rapporto a contesti significativi, che non riguardano solo prestazioni riproduttive, ma anche la soluzione di problemi (…) una struttura complessa, che tiene insieme vari aspetti che spesso tendiamo a distinguere e a contrapporre.” Massimo Baldacci
COMPETENZA…
La competenza è la combinazione di diversi fattori tra i quali quelli che giocano il ruolo più importante di integrazione e di guida dell’azione, sono i processi intellettuali. (Lucio Guasti)
COMPETENZA…
“…è la capacità di far fronte a un compito o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive, volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo” (Pellerey, 2001)
COMPETENZA…
…è una qualificazione di alto livello che scaturisce dall’applicazione effettiva di conoscenze e skills in contesti specifici e complessi. La competenza è attivata dal compito e, quanto più il compito è complesso, tanto più è indicativo del livello di competenza richiesto. Tuffanelli (2005)
Da Baldacci, 2008: “Le Indicazioni parlano di “traguardi di sviluppo della competenza”. La competenza, perciò, è considerata come qualcosa che si “sviluppa”, che ha un processo di incremento che richiede un certo periodo di tempo. Infatti, tali “traguardi” sono proposti come terminali, si riferiscono cioè alla fine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado; come dire: il raggiungimento di un dato livello di competenza richiede un intero grado scolastico (cfr. schema 4).”
Massimo Baldacci, 2008
QUINDI…
La competenza, che si definisce come abilità di assumere comportamenti efficaci in situazioni non standardizzate impedisce di fissare parametri ben definiti che trovino corrispondenza con le metodologie classiche di valutazione.
PROGETTARE PER COMPETENZE La complessità della società della conoscenza richiede progettazioni didattiche che favoriscono lo sviluppo di competenze attraverso: ➤ ➤ ➤ ➤
Apprendimenti significativi, compiti autentici Personalizzazione dei percorsi Approcci multipli e pluriprospettici
“
The 21st Century Teacher scaffolds the learning of students, building on a basis of knowledge recall and comprehension to use and apply skills; to analyze and evaluate process, outcomes and consequences, and to make, create and innovate.” Andrew Churches L’insegnante del 21° sec. struttura l’apprendimento degli studenti costruendo su una base di richiami alla conoscenza e alla comprensione dell’uso e dell’applicazione di abilità; per analizzare e valutare i processi, i risultati e le conseguenze e per fare, creare e innovare.
Alcune indicazioni convergenti Ristrutturazione del curricolo verso l’essenzialità Individuazione del core curriculum, cioè di aree di apprendimento strategiche da presidiare, valutare, certificare Focus sulle competenze apprendimenti
Finalizzazione funzionale degli
Centralità del soggetto in apprendimento laboratoriale ed esperienziale Rapporto con il proprio contesto di vita
didattica rete con il territorio
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE SC. PRIMARIA
UNA PROGETTAZIONE TOP-DOWN ➤
domanda chiave:
CONOSCO LA META. COME CI ARRIVO?
LA PROGETTAZIONE A RITROSO DI WIGGINS E MC THIGE ➤
Identificare i risultati desiderati
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Determinare le evidenze di accettabilità: quali evidenze mostreranno che gli studenti comprendono gli obiettivi dell’unità?
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Pianificare Esperienze di apprendimento e istruzione (quali sono le conoscenze e le abilità necessarie? Quali esperienze di apprendimento prepareranno gli studenti a dimostrare le acquisizioni che si intendono raggiungere?)
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Quali metodologie consentiranno il raggiungimento del traguardo previsto?
LA PROGETTAZIONE A RITROSO DI WIGGINS E MC THIGE ➤
Criteri di valutazione delle evidenze di accettabilità
➤
Quale sarà il tempo necessario allo sviluppo dell’unità d’apprendimento?
➤
Quali docenti verranno coinvolti?
➤
Monitoraggio delle azioni
UN ESEMPIO DI MATRICE DI PROGETTAZIONE ANNUALE Mete educative e Profilo formativo, ovvero caratteristiche dell’allievo al termine formative dell’anno, in riferimento alle competenze chiave di cittadinanza così che si possa parlare di una formazione riuscita Selezione delle Identificazione dei “nuclei portanti” coerenti con le competenze da conoscenze promuovere Unità d i Mappa delle Unità di apprendimento intese come percorsi apprendimento autosufficienti (ovvero in sé compiuti) quanto tra loro collegati e articolati per fasi secondo un approccio misto (alternanza intelligente di lezioni, laboratori, compiti, esperienze, riflessioni-discussioni) che sostengano l’allievo nella conquista più che nella riproduzione della conoscenza Criteri d i Condivisione di criteri riferiti a più dimensioni dell’apprendere: valutazione degli affettivo-relazionale-motivazionale, cognitiva e metacognitiva (in apprendimenti coerenza con le competenze chiave di cittadinanza) Metodologie Condivisione di un approccio misto e articolato per fasi. Specificazione in particolare dei laboratori e delle esperienze reali/simulate Responsabilità Chi fa che cosa Risorse In riferimento alle risorse ulteriori rispetto alla dotazione ordinaria Tempi Scansioni del piano formativo dell’anno Monitoraggio Momento di confronto e di raccolta dei dati per rilevare ed aggiustare il percorso e nel caso modificarlo
A OGNI LIVELLO COMPITI E PROVE ADEGUATE Le operazioni cognitive che l’alunno deve mettere in campo per l’esecuzione di un compito, per essere stimolanti, devono rientrare nella sua zona di sviluppo prossimale. Bloom ha definito una progressione nelle abilità cognitive, distinguendole in 6 diversi livelli e due categorie: abilità di alto livello e di basso livello. Nella progettazione dei percorsi didattici e delle relative prove di verifica dei risultati dovremmo tenerne conto.
Anderson e Krathwohl
I TIPI DI PROVA STIMOLO APERTO
RISPOSTA APERTA
PROVE APERTE: Colloquio orale (meglio osservazione diretta), tema...) Sono quelle tradizionali, ci permettono di valutare capacità di ordine superiore (capacità creativa e argomentativa); 2 tipi di problemi: spesso utilizzati all’interno di setting inadeguati per esprimere la propria opinione e il proprio pensiero creativo divergente; problema di come si vanno a correggere: bisogna stabilire i criteri di correzione
RISPOSTA CHIUSA
PSEUDO PROVE/////// (Spesso nelle interrogazioni il docente sollecita l'allievo ad esprimere consenso a ciò che afferma. Lo stimolo è generalmente ampio, ma improprio, perché non è indirizzato all'allievo. Anche la risposta è impropria, perché non riguarda la manifestazione di abilità e conoscenze.)
STIMOLO CHIUSO PROVE SEMISTRUTTURATE (riassunti, saggi brevi, esercizi di laboratorio, colloqui semistrutturati): l’alunno riconosce e ricorda, coprono abilità di comprensione, applicazione e analisi
PROVE STRUTTURATE (prove oggettive: test) E’ un’abilità basic, è un riconoscimento della risposta tra alcune, un prova di memoria (serve alla ripetizione e per creare contesti emotivamente coinvolgenti. es:esercizi di grammatica, sintassi ecc.; esecuzione di calcoli; risoluzione di problemi a percorso obbligato.)
COMPITI DI REALTA' ➤
Sommano un numero di compiti più piccoli che vanno a costituire un’attività più ampia;
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Hanno una forte connessione con gli obiettivi di apprendimento di una o più discipline;
➤
Richiedono l'uso e il recupero di conoscenze;
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Sollecitano l’uso di processi cognitivi complessi (analizzare, pensare, creare);
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Richiedono la capacità di servirsi di abilità acquisite( manuali, cognitive …);
COMPITI DI REALTA' ➤
Esigono un impegno prolungato.
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Sfidano le capacità possedute dagli allievi.
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si riferiscono a obiettivi di apprendimento di una o più discipline.
➤
Consentono una valutazione sia del singolo che del gruppo classe.
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Sono presentati con una certa chiarezza: si conosce il “quando”, il “come” e il “perché”.
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Sono praticabili all’interno dei luoghi scolastici.
da Progetto PQM - Guido Benvenuto, Simona Di Bucci, Franco Favilli “Le rubriche valutative”
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ESEMPI DI COMPITI DI REALTA' ➤
Saggio: ortografia, lessico, conoscenza dei contenuti, rielaborazione...
➤
Presentazione multimediale: equilibrio tra immagini e testo, capacità di catturare l’attenzione, chiarezza...
➤
Risoluzione di situazioni problematiche non
standard: comprensione del testo, utilizzo di linguaggi specifici, formulazione di ipotesi, argomentazione...
➤
Mappe concettuali: individuazione di concetti chiavi e di legami concettuali, organizzazione gerarchica, differenziazione progressiva...
COME VALUTARE COMPITI COMPLESSI Strumenti di osservazione strutturati ci vengono in aiuto: ➤ rubric ➤ check
list
RUBRIC Che cos’è una Rubric? E’ uno strumento insieme formativo e valutativo per ➤
auto-valutare,
➤
co-valutare
➤
valutare le prestazioni in situazione
➤
Prevedono la scomposizione della prestazione in elementi importanti o dimensioni e una rigorosa definizione dei livelli di prestazione attesi, espressi in termini comportamentali e quindi osservabili e misurabili.
➤
Le rubriche sono frequentemente accompagnate da esempi di prodotti o di prestazioni che hanno lo scopo di illustrare ciascuno dei punteggi. Tali esempi sono detti ancore.
TIPI DI RUBRIC ➤
numerica (livello 1, 2, 3, 4)
➤
numerica e verbale (1-sufficiente; 2- buono; …)
➤
verbale
RUBRIC DI VALUTAZIONE TRA PARI - UN ESEMPIO ➤
esposizione orale
RUBRIC DI VALUTAZIONE DEL DOCENTE - UN ESEMPIO ➤
esposizione orale
COME SI COSTRUISCE UNA RUBRIC Domande chiave: ➤
Quali dimensioni/ competenze/ obiettivi ritengo fondamentali da raggiungere con questa attività?
➤
Quali sono i comportamenti osservabili che mi indicano il raggiungimento di queste attività?
➤
Quali livelli di prestazioni sono ipotizzabili in questo contesto-classe?
VANTAGGI ➤ Le
rubriche possono migliorare le prestazioni degli studenti: rendendo trasparenti le attese degli insegnanti relativamente al compito da svolgere e alle abilità da possedere lo studente ha chiaro l’obiettivo da raggiungere.
LE RUBRICHE COME DESCRIZIONE DEI LIVELLI DI PADRONANZA DI UNA COMPETENZA ➤ Sono
una fotografia costante in possesso degli studenti, mostrando loro la strada fatta e quella ancora da compiere.
DISPORRE DI PUNTI DI RIFERIMENTO PER L’AUTOVALUTAZIONE IDENTIFICARE I RISULTATI ATTESI ➤ consentono
agli insegnanti di valutare con obiettività i diversi livelli di prestazione presenti nella classe.
CHIARIRE LA DIREZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO RENDERE PIU’ TRASPARENTE IL GIUDIZIO
I RISCHI DEL MESTIERE…
infine…
Grazie per l’attenzione!