1 Primo piano 13 febbraio 2010
21 gennaio 2012
L’EROSIONE DELLE COSTE È INARRESTABILE E LE ISTITUZIONI CORRONO AI RIPARI A cura della redazione
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Lecce PRIMARIE, TERZO POLO E APL: NOVITÀ IN ARRIVO PER LE AMMINISTRATIVE 2012 Alessandra Lupo
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Settimanale d’informazione del Salento Anno XI n. 443
21.01.2012
PRIMO PIANO
“Vado via dal Salento”
La guerra degli “Indignados” per il Parco dei Guerrieri di Vaste Alessandro Chizzini
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LECCE
Perrone: “La Regione non penalizzi il nostro Festival del Cinema” A cura della redazione
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GALATINA
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Per l’ex presidente della Csa Corciulo spunta la tessera del Pdl Maddalena Mongiò
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OPINIONI
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Editoriale La “Concordia” insegni: mai più disastri simili
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a cura di fra Roberto Francavilla
di Francesco Covella
Ancor non ci si crede, eppure è successo. E non ce lo scorderemo mai, anche perché a parlare non sono stati solo i sopravvissuti a quest’immane tragedia, ma anche e soprattutto le strazianti immagini che ogni giorno giungono ai nostri occhi come mai prima d’ora. Proprio le medesime ci hanno raccontato quasi ogni frammento dell’accaduto. Dal momento dell’impatto sulla scogliera, al panico dei passeggeri che poco hanno visto spalancarsi le porte del terrore. Chi si trova al comando di una nave da crociera, con più di 4mila passeggeri a bordo non può permettersi né alcun tipo di licenza, né alcun tipo di distrazione. Fortunatamente l’Italia risulta tutt’ora essere una delle nazioni più sicure in termini di trasporto. Si pensa davvero troppo spesso che cose del genere possano succedere solo agli altri, ma così non è, assolutamente. Proprio in quest’infausta occasione abbiamo assistito a quanto possa essere deleterio il non rispetto delle regole: navigare ben al di sotto delle distanze di sicurezza stabilite può non causare guai anche per un’infinità di occasioni, ma quando le cose vanno male, succede l’irreparabile. Ragion per cui chi è chiamato a ricoprire ruoli di fondamentale importanza come ad esempio comandare una nave da crociera, deve essere conscio ogni secondo della sua giornata di essere il massimo responsabile della sicurezza di migliaia di persone. L’Italia tutta e il nostro territorio in particolare sono zone di transito e di approdo da parte di questi giganti del mare, e queste considerazioni, quindi, ci riguardano assai da vicino. Basti pensare all’importanza dei porti turistici di Otranto e Gallipoli, oramai tappe di svariati itinerari.
La lucerna
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Lettera aperta al Governatore della Regione Puglia e a tutte le autorità preposte all’organizzazione dei servizi pubblici sanitari I sottoscritti firmatari, Vescovo della Diocesi Nardò-Gallipoli, amministratori pubblici e politici di Nardò e dei centri urbani vicini, comunicano di condividere pienamente le azioni e le finalità poste in essere, fino ad oggi, dal Comitato di Salute Civica “Spes Civium” per la difesa ed il potenziamento dell’ospedale “San Giuseppe Sambiasi” di Nardò. Confermano la completa e disinteressata adesione alle iniziative fin qui assunte e/o che saranno in futuro utili -nel ri-
spetto delle leggi vigenti e del buon vivere civile- affinché il nosocomio cittadino ritorni ad offrire tutti i servizi di un tempo, con la reintegrazione dei reparti di base, con l’istituzione di nuovi reparti ospedalieri e conseguente aumento dei posti letto. I sottoscritti sono, quindi, contrari all’istituenda “Casa della salute”, intesa come surroga dell’ospedale e ad ogni soluzione diversa dal mantenimento e potenziamento dell’ospedale stesso. Il disagio so-
ciale ed economico, derivato dalla gestione della cosa pubblica degli ultimi tempi, richiede particolare attenzione da parte delle autorità preposte alla gestione della sanità pugliese, affinché vengano utilizzate al meglio le strutture esistenti ed efficienti che possono essere ampliate e potenziate, per non gravare ulteriormente sui cittadini più indigenti, già duramente colpiti dall’attuale crisi economica. Comitato di Salute Civica “Spes Civium” - Nardò
“Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo”. Questo è l’inizio del Vangelo secondo Marco. Egli non era nel numero dei dodici apostoli, era un discepolo che non è stato con Gesù ma ha sentito parlare di Lui, in particolare dall’apostolo Pietro per il quale era quasi un segretario. In concreto, Pietro predicava e Marco scriveva, regalandoci il singolare libretto chiamato Vangelo secondo Marco. L’invito alla conversione viene propizio per la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, che si celebra ogni anno dal 18 al 25 gennaio. Si tratta di rendersi conto che quanti credono nel Signore Gesù sono divisi in tre grandi comunità: Cattolici, Ortodossi e Protestanti. L’apostolo Paolo precisava: “Abbiamo una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è presente in tutti e agisce per mezzo di tutti”. Eppure siamo divisi per questioni storiche e geografiche, legate alla lingua e alla mentalità dei secoli passati. Giovanni Paolo II, tra i criteri per un cammino unitario tra le Chiese, ne ha suggerito uno fondamentale: “La Chiesa è un corpo che respira con due polmoni, uno d’Oriente e uno d’Occidente”; il riferimento è alla divisione tra Cattolici e Ortodossi. Giovanni XXIII ha una felice affermazione al riguardo delle divisioni tra Cristiani: “È più quello che ci unisce di quello che ci divide”. Degli Ortodossi dovremmo considerare prioritario il fascino della Divina Liturgia e il culto per le sante Icone della Madre di Dio e dei Santi; dei Protestanti del nord Europa dovremmo invece considerare la centralità della Parola di Dio e l’attenzione all’ambiente nel diffuso dissesto ecologico che attraversiamo. Il tema per quest’anno 2012 è ripreso da una lettera dell’apostolo Paolo che recita: “Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo nostro Signore”. Quindi non si tratta di riposare sugli allori del passato o di rinfacciare colpe reciproche ma rimboccarci le maniche per una nuova mentalità vicendevole, rispettosa della convivialità delle differenze (don Tonino Bello). C’è lavoro per tutti, non solo preghiera per l’unità!
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I&T, dal Bancomed all’informatica avanzata
“Vado via dal Salento” Ð=ä~=ÇÉÅáëáçåÉ=Çá=p~äî~íçêÉ=iá~I=éêÉëáÇÉåíÉ=Çá=fCq=dêçìéI=~òáÉåÇ~ äÉÅÅÉëÉ= äÉ~ÇÉê= åÉä= ëÉííçêÉ= ÇÉá= ëÉêîáòá= áåÑçêã~íáÅá= ~î~åò~íá= É çéÉê~åíÉ= Ç~ä= NVVO= Åçå= ~äíêÉ= ëÉá= Ñáäá~äá= áå= fí~äá~K= i~= ëÅÉäí~= Çá íê~ëÑÉêáêÉ=äÉ=~ííáîáí¶=É=áä=éÉêëçå~äÉ=äçÅ~äÉ=éêÉëëç=ä~=ëÉÇÉ=Çá=qêÉåíç ≠=Ççîìí~I=~=ëìç=é~êÉêÉI=~ääÛáãéçëëáÄáäáí¶=Çá=Åçåíáåì~êÉ=~=ä~îçê~êÉ áå= ìå= íÉêêáíçêáç= á= Åìá= ÇÉÑáÅáí= åÉá= íê~ëéçêíáI= ~ÅÅÉëëç= ~ä= ÅêÉÇáíç= É áåíÉêîÉåíç=éìÄÄäáÅç=áãéÉÇáëÅçåç=~ääÉ=áãéêÉëÉ=Çá=ÅêÉëÅÉêÉÒ= Le imprese e gli imprenditori salentini lasciano la loro terra per “delocalizzare”. Ma, paradosso dei paradossi, il trasloco non porta dritti nelle più ospitali (per costi fiscali e di mano d’opera) terre del Sud-Est dell’Europa. Il trasferimento avviene addirittura entro gli stessi confini nazionali, perché armi e bagagli, una volta abbandonano il “sistema Salento”, si muovono in cerca di italici mercati più sicuri, all’avanguardia e, soprattutto, in espansione. L’ultimo caso porta la firma della I&T Informatica e Servizi, azienda leccese sorta dal nulla per la lungimiranza pro-
fessionale di Salvatore Lia che dall’inizio del nuovo anno ha deciso di trasferire la sede sociale della sua creatura dalla “piccola” Lecce alla “grande” Trento. È decisione insindacabile nella forma e nella sostanza, che allarga l’orizzonte dell’azienda, sempre più protesa verso l’Europa. Ma è decisione che lascia l’ennesimo retrogusto amaro che ancora una volta il territorio, il nostro Salento, è costretto ad assaporare. Si parte, dunque, da Lecce a Trento, con la valigia piena di professionalità e la voglia di continuare a crescere. Troppo
lontana Lecce dall’Europa, e non solo dal punto di vista geografico. Le grandi rotte da qui non passano e mai passeranno se le politiche nazionali continueranno a privilegiare altri lidi. Se le promesse di fondi per il Sud prima si fanno e poi non si mantengono (del resto come è capitato lo scorso anno con i milioni una volta destinati al Tac e poi di colpo spariti -quasi- nel nulla). Il “trasloco” della I&T verso il ricco ed ambizioso Nord-Est italiano non rappresenta solo un danno di immagine per il Salento. L’azienda qui, per esempio, non pagherà più i circa 3 milioni
di euro l’anno per Iva; qui l’azienda, per esempio, non investirà più per creare nuovi posti di lavoro; da qui l’azienda, ancora per esempio, trasferirà al Nord il personale ad alta specializzazione. E le prospettive non sono delle migliori: se dalle nostre parti le politiche a favore delle imprese continueranno a latitare, anche la declassata “piccola” filiale di Lecce della I&T (come tante altre aziende che qui si sentono strette) in un futuro ancora da scrivere potrebbero andare incontro al loro triste destino. Daniele Greco
Il trasloco della I&T Srl, inevitabilmente, produrrà un danno d’immagine per il Salento. L’azienda diretta da Salvatore Lia nel 2011 si è piazzata al 15esimo posto nella graduatoria per fatturato delle società italiane che operano nel settore delle forniture informatiche alle pubbliche amministrazioni. Un fiore all’occhiello per il “sistema Salento” che tenta di reinventarsi un ruolo dopo il naufragio del Tac. Un’eccellenza produttiva che in quattro lustri (da quando l’azienda è stata creata) è passata da un fatturato annuo di 400mila euro ad un valore di produzione attualmente pari a circa 30 milioni di euro. Il gruppo conta sei aziende controllate, la Informatica e Tecnologia, I&T Servizi; I&T Sistemi, I.Public, Solving, Software & Servizi, dà lavoro a più di 700 persone (40 nella sede legale di Lecce) distribuite nelle filiali sparse in Italia tra Milano, Trento, Padova, Roma, Bari e Palermo. “Passione, impegno, esperienza, continui investimenti in ricerca e sviluppo” sono le fondamenta che in venti anni hanno permesso alla I&T di imporsi sul mercato e scalare le classifiche della qualità dei servizi offerti, primo fra tutti il Bancomed, la banca dati che consente di avere in una pen drive la “carta d’identità” di ogni paziente.
L’ACCUSA DI SALVATORE LIA, PRESIDENTE DI I&T GROUP
“I deficit del nostro territorio? Trasporti, accesso al credito e intervento pubblico” Dura presa di posizione da parte del numero uno della I&T, che ha deciso di spostare da Lecce a Trento, seppur gradualmente, la propria sede legale Un numero su tutti: il gruppo I&T è al 15esimo posto nella graduatoria del fatturato 2011 delle società italiane che operano nella fornitura di servizi per le pubbliche amministrazioni. Un valore di produzione di circa 30 milioni di euro. Il salentino Salvatore Lia (nella foto) ne è presidente e rappresentante legale. Oggi Informatica e Tecnologia s.r.l. conta oltre 500 risorse umane specializzate nel campo dei servizi informatici. Dottor Lia, lei ha dichiarato nei giorni scorsi: “Il Salento non è terra in cui un’impresa può crescere”. Non usa mezze parole. Ovviamente mi riferisco a questo tipo di impresa, quella che opera nel campo dei servizi informatici e tecnologici. Non parlo, ad esempio, dell’impresa turistica o altro. Le ragioni
che mi hanno spinto a fare quelle dichiarazioni sono tante. Siamo molto penalizzati rispetto al nord Italia. I deficit fondamentali sono: trasporti, accesso al credito e intervento pubblico. E, lo ripeto, l’attenzione riservata a questo tipo di aziende è molto scarsa. Quali sono stati gli ostacoli maggiori che ha incontrato? Manca anzitutto la quantità di spesa che l’ente pubblico riserva a questo tipo di attività. La Puglia, nel campo delle applicazioni e infrastrutture tecnologiche, spende molto meno della Lombardia o di altre regioni italiane. Molti software utilizzati da imprese del Settentrione sono progettati da noi. Tra l’altro proprio qui, nella mia regione, non riesco ad avere interlocuzioni politiche. Un concetto che ribadisco da diversi
anni. Il suo sentimento di amarezza è condiviso dal resto dell’imprenditoria salentina? Più o meno sì, per quella che è la mia esperienza. Ho notato che non solo non c’è dialogo tra imprese ed istituzioni, ma vi è addirittura una netta distanza con il mondo dell’Università! E poi siamo lontani dall’Europa. Non mi riferisco semplicemente ad una distanza geografica ma culturale. I numeri parlano chiaro. Le altre imprese salentine non vanno fuori perché non hanno la possibilità, sennò, mi creda, sarebbero già emigrate da un pezzo. Non pensa che possano essere anche decisioni “extraregionali” a penalizzare a volte il territorio salentino, come la vicenda Trenitalia? Sì, nel caso in questione direi che il settore dei trasporti è decisivo per lo sviluppo di un’impresa. Le faccio un esempio: nel Salento il nostro gruppo arriva a lavorare anche 15-16 ore
al giorno. Se fossi a Milano otterrei gli stessi risultati lavorando 9 ore al giorno. Tutto ciò a causa dei trasporti, non solo quelli ferroviari: anche i collegamenti non ottimali con gli aeroporti pugliesi incidono negativamente. Il tema della mobilità, quindi, è fondamentale. Pensa che dal Salento proseguirà l’emigrazione di massa, come da decenni a questa parte? Temo proprio di sì, purtroppo. Spero che la decisione della nostra azienda porti almeno ad un dibattito nel territorio. Io, francamente, non ho ricette. Dico solo questo: mi sarebbe convenuto delocalizzare in Croazia, ma noi preferiamo restare e costruire soluzioni di marca italiana che vadano in Europa. Vogliamo essere italiani! E vorremmo anche essere salentini, a dir la verità. Nelle nostre sedi sparse per l’Italia abbiamo molti collaboratori pugliesi. Produciamo fatturato ed emigrazione. Stefano Manca
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Confindustria conferma: “Anche altre aziende locali lamentano gli stessi problemi” Sulla vicenda I&T i vertici di Confindustria gettano acqua sul fuoco, ma Piernicola Leone De Castris ammette: “Un episodio del genere toglie qualcosa al territorio” Confindustria prova a gettare acqua sul fuoco. Per farlo si affida al suo massimo esponente in provincia di Lecce, Piernicola Leone De Castris (nella foto in alto), che così commenta la vicenda: “Non è che la I&T se ne vada fuori. È solo un’azienda del gruppo che si sposta a Trento. E non parliamo di un numero elevato di persone. Logicamente un episodio del genere non è mai positivo perché toglie qual-
cosa al territorio. Forse dovremmo meditare sul fatto che il Salento non offre molte opportunità di investimento. Comunque, nel caso in questione non vedo nulla di illegittimo. Anzi, è una legge che vale ovunque”. Un altro tema sollevato da Salvatore Lia, quello del mancato dialogo tra imprese e istituzioni, è stato un cavallo di battaglia di Leone De Castris per la sua elezione ai vertici della Confindustria leccese. Infatti, ammette De Castris, “anche altri soci in Confindustria hanno lamentato lo stesso problema. Ma il territorio cresce se il dialogo non si interrompe. Stiamo organizzando una serie di incontri, alcuni dei quali con l’Università del Salento. E nei prossimi mesi ci saranno altre iniziative. Creare contatti tra istituzioni e imprese è il nostro obiettivo”. E sui problemi dell’impresa De Castris è certo: “I problemi che evidenzia Lia son sempre i soliti. Dovremmo cominciare a ragionare senza ideologie, convincendoci che gli schemi produttivi del passato sono superati. Il sindacato forse non ha ancora recepito la modernità”. Un altro salentino, Piero Montinari (nella foto in basso), siede da oltre un anno al vertice di Confindustria Puglia. Eletto per il quadriennio 2010/2014 Montinari dice la sua sul rapporto tra imprese ed enti locali: “Per quanto ci riguarda il dialogo con le istituzioni è con-
tinuo. Anche con sindaci e presidenti di Provincia. Ovviamente, e qui sono d’accordo col dottor Lia, dialogo continuo non significa dialogo proficuo. Poi una riflessione sull’eterna questione Nord-Sud: “La cosa pubblica nel nord Italia è gestita in maniera diversa. E di conseguenza anche i rapporti col mondo dell’impresa sono regolati in maniera più chiara ed efficace. Ma se al Nord fare impresa è più semplice significa che chi riesce ad emergere al Sud è molto più bravo”. Infine i due esponenti di Confindustria riservano un pensiero anche alla questione Trenitalia, “tormentone” delle ultime settimane di cui il Salento avrebbe volentieri fatto a meno poiché rischia di penalizzare pesantemente un territorio già in difficoltà. Per Montinari “la battaglia va fatta a livello politico. Lì a prendere decisioni è il governo. Speriamo che tutti i parlamentari del territorio, di tutti i partiti, facciano fronte comune”. Leone De Castris sottolinea invece che questo è un caso in cui “anche gli aspetti sociali sono di straordinaria rilevanza. Non ci può essere solo profitto, il ruolo sociale dell’impresa va perseguito. Auspichiamo che i servizi non scompaiano. Ricordo che Trenitalia è in Confindustria. Il dialogo quindi è aperto. Speriamo in un loro ripensamento, almeno parziale”. (S.M.)
Vent’anni di delocalizzazioni Il trasferimento all’estero della produzione è una pratica avviata dagli imprenditori salentini del Tac agli inizi degli anni 90. In vent’anni persi in loco più di 6mila posti di lavoro La strategia della delocalizzazione (o “internazionalizzazione produttiva”) è una moda tutta salentina. È da questo lembo d’Italia, infatti, che agli inizi degli anni Novanta gli imprenditori del Tac pensarono bene (!) di rilanciare bilanci e profitti delle proprie aziende puntando all’estero, spesso al sud est europeo. Lì il costo della manodopera era ridotto rispetto a quello prodotto in Italia, tanto che la forza produttiva nel Salento, via via e in vent’anni, ha finito per ridursi a livello di “rappresentanza”. Le prime aziende in Italia a delocalizzare sono state le salentine Filanto, Romano Jeans, Adelchi e Leather Company, portabandiera di uno “stuolo” di altri piccoli e medi marchi del tessile-calzaturieroabbigliamento che hanno tentano l’impresa “esterofila”, spesso con alterne fortune. Oggi il Salento da esportazione dà lavoro a più di 15mila operai stranieri, mentre dalle nostre parti (secondo gli ultimi dati) continuano a timbrare il cartellino in poco meno di un migliaio. Il risultato è che in quattro lustri sono andati persi in loco oltre 6mila posti di lavoro. Nel migliore dei
casi sono intervenuti gli ammortizzatori sociali della cassa integrazione o della mobilità, ma sono tantissimi coloro hanno perso l’unica fonte di reddito per le loro fa-
miglie. L’emorragia di posti di lavoro ha generato anche la necessità di operare dei rimedi, da attuare mediante la riconversione del Tac
Ma il Salento è terra “fertile” per gli imprenditori stranieri E mentre gli imprenditori salentini impiantano altrove le loro aziende, spostando dal territorio risorse e “cervelli”, l’operazione al contrario si registra sul fronte delle piccole o piccolissime aziende. A confermare il dato per certi versi in controtendenza è Infocamere, ente per il quale la fondazione “Leone Moressa” ha elaborato uno studio condotto nel 2010 (ma per il 2011 non si annunciano sostanziali modifiche) sulla natalità delle nuove aziende in relazione con l’imprenditoria straniera. Il trend dell’economia salentina segnala un +5,1% di imprese avviate da stranieri, gestite da persone che evidentemente credono nelle potenzialità del territorio, e che, probabilmente, nella nostra economia intravedono possibilità che sfuggono agli stessi salentini. Insomma, se Lecce ed il Salento crescono a livello di imprese, ciò lo si deve alle 6.524 aziende gestite da stranieri. Un dato che pone la provincia più meridionale di Puglia al primo posto in questa speciale classifica che completa il podio con la piazza d’onore assegnata a Bari (seconda con 6.444 aziende attive) e con la terza piazza appannaggio della provincia di Brindisi, molto lontana a quota 1.576 aziende “non italiane”. Ad investire di più sul nostro territorio sono gli imprenditori cinesi, ma anche del Bangladesh, maghrebini, marocchini e dell’Est europeo. Il settore che va per la maggiore? Ovviamente quello relativo al commercio al dettaglio (2.950 investitori), seguito dall’attività manifatturiera (617) e dal turismo (468). (D.G.)
per il reinserimento nel sistema produttivo di quei lavoratori rimasti intanto a braccia conserte. Nonostante gli entusiasmi iniziali, la procedura si è arenata non solo nei meandri della burocrazia ma anche nei tortuosi labirinti degli stessi sbocchi proposti. Su tutti quelli che portavano, secondo la pista più battuta, all’implementazione in loco del sistema di produzione della green energy. I timori per le conseguenze sulla salute pubblica e le barricate erette dagli ambientalisti a difesa delle bellezze naturali del territorio hanno però stoppato il programma quando questo era ancora a livello progettuale. Nella terra dei due mari, una soluzione alternativa, da ultimo, potrebbe arrivare dall’industria del turismo e dalla nautica. L’idea non più tardi di un paio di mesi fa è stata lanciata da Palazzo dei Celestini ed ha trovato il favorevole riscontro di Confindustria Lecce. Sui 300 chilometri di costa della Terra d’Otranto, come da intese, si potrebbe ridistribuire l’intera filiera: dalla cantieristica ai porti turistici, dagli approdi ai rimessaggi, dagli scali di alaggio ai punti di ormeggio. Si farà? (D.G.)
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Un’erosione inarrestabile
La situazione delle spiagge pugliesi e in particolare di quelle salentine è prossima alla catastrofe, soprattutto dopo le recenti mareggiate. Interventi urgenti sono stati programmati nei prossimi giorni dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune di Lecce Fra poco non ci sarà più nulla da erodere. La sensazione di impotenza, dopo le mareggiate di inizio anno, si fa sempre più consistente e va di pari passo con la frustrazione degli operatori balneari. Una situazione grave tanto da spingere finalmente le istituzioni a dare un segnale. Nei giorni scorsi infatti a Palazzo Dei Celestini, l’assessore regionale Fabiano Amati (nella foto in alto) ha presentato alla Provincia di Lecce le linee guida del protocollo elaborate da parte della Regione Puglia: “Il nostro impegno è costante -ha ribadito Amati- tanto che per la prima volta in Puglia abbiamo il Piano di Tutela delle coste che è necessario per intervenire in maniera mirata e coordinata. Sino ad ora gli interventi erano lasciati ai singoli Comuni. Il mare non conosce confini amministrativi. Per garantire una gestione integrata della costa ai diversi livelli territoriali, tutti gli interventi di natura pubblica o privata di mitigazione del rischio di erosione e dissesto per le coste basse pugliesi di competenza dell’Autorità di Bacino, dovranno risultare coerenti con le linee guida e con quanto contenuto nel Piano Regionale delle coste. Si tratta di interventi tesi a mitigare le situazioni di maggiore criticità delle coste basse della Puglia di competenza dell’Autorità di Bacino”. Il problema naturalmente deve essere af-
Spiaggia libera tutti frontato anche dal punto di vista economico: “Provincia e comuni -ha spiegato Amati- devono partecipare secondo la regola di proporzionalità in base ai bilanci programmando interventi nell’ambito della più complessa dinamica meteo-marina. La successiva attività operativa -ha concluso- si organizzerà su diverse fonti di finanziamento: quelle che speriamo di poter mettere in campo come Regione Puglia, quelle che le province e i comuni destineranno alle opere di questo tipo, prevedendo anche un intervento da parte di privati, che hanno tutto l’interesse a realizzare opere di questo tipo”. Anche chi lavora con le spiagge sarà parte della concertazione: gli operatori verranno convocati a fine mese per la prima volta in Regione in una riunione in cui chiederanno soprattutto la semplificazione amministrativa e che non vengano revocate le concessioni demaniali ridotte a causa del-
l’erosione. Intanto sulla questione si muove anche il comune di Lecce: il sindaco Paolo Perrone (nella foto in basso) si è recato a Spiaggiabella per incontrare gli operatori balneari delle marine di Frigole, Torrechianca e Spiaggiabella. Si è deciso di riunire subito i comuni appartenenti all’unità fisiografica e avviare l’iter per una progettazione unitaria. “È quanto mai necessario -ha commentato il primo cittadino di Lecce- convocare urgentemente i comuni che, nella suddivisione delle linee guida regionali di riferimento, rientrano nella stessa unità fisiografica di Lecce. E quindi, i comuni delle province di Lecce e Brindisi compresi da Capo Torre Cavallo a Capo d’Otranto Il Comune di Lecce è pronto a organizzare subito un tavolo di confronto, per individuare concretamente una progettazione unitaria, che l’unità fisiografica provvederà a presentare alla Regione. Nelle nostre intenzioni, c’è l’obiettivo di capire chi e in che modo potrà lavorare su soluzioni certamente più evolute e risolutive rispetto alle esistenti”.
Dalla Regione Puglia un “no” bipartisan contro le trivelle Sabato 21 gennaio appuntamento a Monopoli per ribadire l’assoluta contrarietà delle istituzioni e della società civile pugliese alle ricerche petrolifere in mare Una grande manifestazione per di “No alle trivelle” e per ribadire con forza e in maniera compatta il rifiuto della Puglia alle trivellazioni nell’Adriatico a difesa del patrimonio naturalistico e del modello di sviluppo ecosostenibile della regione. L’appuntamento è per sabato 21 gennaio a Monopoli con l’iniziativa promossa dal comitato “No petrolio” di Monopoli e che avrà l’appoggio convinto della Regione Puglia: “Non di populismo si tratta -ha spiegato il presidente della Regione, Nichi Vendola- ma di difesa delle ragioni di una comunità, quella pugliese, che vuole vedere salvaguardato l’ambiente e il diritto alla vita. Noi assicureremo l’impegno anche da parte dei parlamentari pugliesi in quel-
la che è una battaglia che noi combattiamo per vincere, perché perdere significherebbe rinunciare ad una prospettiva di ricchezza: il nostro petrolio è il mare. Sin dall’inizio abbiamo protestato con grande vivacità contro un’idea demenziale che è quella che si possa trovare ricchezza devastando il mare, la costa. Per noi il petrolio è il mare e cercare il petrolio nel mare significa invece rischiare di distruggere quel tesoro che già abbiamo”. Una presa di posizione bipartisan che vede schierato anche il capogruppo Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese: “La Puglia di-
fenderà compatta il suo mare e la salvaguardia del suo ambiente, proprio come sancito dalla Proposta di Legge alle Camere approvata a luglio e che vieta prospezioni, ricerche e coltivazioni di idrocarburi liquidi, in assenza del previo parere delle Regioni e del coinvolgi-
Dal governo la proposta di stabilire in 4 anni la durata massima della concessione agli stabilimenti balneari Non più un 90, né 20, ma solo 4. Si tratta del numero degli anni delle concessioni che il governo ha intenzione di fissare come tetto massimo nell’ambito della nuova spinta per le liberalizzazioni. Una indiscrezione che ha fatto andare su tutte le furie gli operatori balneari. Una questione delicata che potrebbe essere ammorbidita con il “modello 4+4”, come hanno già proposto da Rimini per ridurre il rischio di una ‘precarizzazione’ generalizzata del settore. Si tratterebbe di equiparare le concessioni da assegnare tramite bandi ai contratti privatistici del settore commerciale sulla base di un’impostazione ‘quattro anni più quattro anni’, ad esempio, con l’obiettivo di dare più garanzie agli investimenti degli operatori. Per Mauro Della Valle, vicepresidente di Assobalneari, in questo modo la durata della concessione diventa insufficiente perché 4 anni non permettono di fare impresa, senza la possibilità di investire in servizi di qualità. Positiva invece l’impressione del presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli: “L’opzione dei 4 anni è indispensabile poiché le spiagge e le coste devono essere liberate dal cemento. La durata delle concessioni a 15 anni, infatti, ha trasformato la maggior parte delle spiagge italiane in distese di cemento, con strutture invasive che impediscono la visibilità, l’accesso al mare e impediscono nei fatti lo sviluppo di un turismo di qualità sul quale il nostro Paese deve puntare. La durata di 4 anni è congrua e permette investimenti sostenibili sul piano ambientale”.
mento delle popolazioni; il divieto peraltro si estende anche alle autorizzazioni non ancora perfezionate ed è in linea con quanto chiesto dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali italiani al Governo nazionale con l’ordine del giorno del novembre scorso. Il mare e in generale l’ambiente sono per noi risorse sacre da tutelare con ogni mezzo e per questo è impensabile che qualsiasi iniziativa che possa metterle a repentaglio venga assunta all’insaputa e sulla testa dei territori. Per questo saremo a Monopoli e ci auguriamo che il carattere bipartisan e popolare della manifestazione faccia arrivare una sola voce forte e chiara al governo nazionale: la Puglia dice no alle trivelle”.
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primo piano
La guerra per il Parco dei Guerrieri Parte da Facebook la protesta degli “Indignatos Poggiardesi” contro la lottizzazione dei terreni a ridosso del parco archeologico di Vaste. Ma i proprietari replicano: “La lottizzazione è possibile senza alcun rischio per il patrimonio storico” In questi anni abbiamo seguito in maniera costante diverse vicende con protagonista il territorio naturale e storico salentino: dal progetto di un parco eolico sulla leggendaria “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe” di Giuggianello, al rischio cementificazione di Porto Miggiano, abbiamo sempre assistito a duri confronti tra istituzioni politiche e gruppi e associazioni intervenuti a difesa del nostro territorio. L’ennesima battaglia è scoppiata nelle scorse settimane a Poggiardo e riguarda un progetto di lottizzazione dei fondi “Melliche” e “Pizzinache”, due aree situate a ridosso della nota zona archeologica del Parco dei Guerrieri di Vaste (frazione di Poggiardo). La vicenda coinvolge diversi attori: l’Università del Salento, la Soprintendenza per i beni ar-
cheologici, l’Amministrazione comunale, i proprietari dei terreni soggetti a lottizzazione e gli “Indignatos Poggiardesi”, che hanno lanciato la polemica sulle bacheche di Facebook. Il progetto di lottizzazione risale in realtà al 2002, anno in cui non solo il comune era governato da una diversa amministrazione, ma ancora non era stato istituito lo stesso Parco dei Guerrieri. Sono duri i toni con i quali gli “Indignatos” condannano senza riserve il progetto, considerato come un possibile strumento di deturpazione e rovina di una antica area storico-culturale, nonché di svalutazione del patrimonio edilizio esistente. Tra i vari post pubblicati in rete si denota l’apertura al confronto degli “Indignatos” con l’attuale Amministrazione comunale, accusata di
non prendersi alcuna responsabilità in merito. Non è immune dalle critiche neanche il professore Francesco D’Andria, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università del Salento, che chiede il vincolo archeologico per Vaste, ma che non avrebbe valorizzato in pieno il Parco dei Guerrieri. Non solo Poggiardo e il Parco dei Guerrieri di Vaste al centro della lotta degli “Indignatos Poggiardesi”, come dimostrano link e post pubblicati negli scorsi giorni e che evidenziano la nascita di colla-
“Pochi elementi per negare la lottizzazione” Secondo l’archeologo Amedeo Galati, allo stato attuale l’area interessata al piano di lottizzazione non offre conoscenze idonee per rivedere il progetto
borazioni con altri movimenti della rete internet, anch’essi molto attivi negli ultimi mesi, come il Comitato Tutela di Porto Miggiano e il Forum Ambiente Salute. Durissime -ma in direzione opposta- anche le parole di Maria Letizia Manfredonia, proprietaria del fondo “Melliche”: “Grazie al nostro impegno e alla nostra spesa di 40mila euro, in questi anni è stato possibile ritrovare tutti quei reperti ora conservati nei musei di Taranto e Vaste. Abbiamo permesso la bonifica del terreno, i ritrovamenti sono tutti documentati e la lottizzazione è possibile senza alcun rischio. La vecchia Amministrazione invece non ha fatto assolutamente nulla; abbiamo intrattenuto da soli i rapporti con l’Università, la Sovrintendenza e il professore D’Andria. E per il bene del nostro patrimonio archeologico, non abbiamo ancora ricevuto la percentuale sul valore dei reperti di cui abbiamo diritto”. Alessandro Chizzini
Sono pochi attualmente gli elementi a disposizione in grado di togliere fattibilità al piano di lottizzazione del 2002. È questo in sintesi il pensiero dell’archeologo Amedeo Galati, braccio operativo della Sovrintendenza negli interventi di scavo che hanno interessato il Parco archeologico di Vaste. “Stona un po’ pensare che il terreno sottoposto a lottizzazione si trovi a pochi metri dal parco -spiega Galati- anche se bisogna tener conto che parliamo di un piano elaborato prima della nascita vera e propria dell’area archeologica. È anche vero, però, che la natura messapica di Vaste è nota sin dagli anni ’90, quindi già dal 2002 si poteva pensare ad una limitazione del progetto. Ad ogni modo, le lottizzazioni si autorizzano sotto sorveglianza archeologica e quindi, qualora durante gli scavi si presentassero situazioni che possano contribuire alla valorizzazione del patrimonio archeologico, il Comune potrebbe rimettere in discussione il progetto”. Al momento questa possibilità sembra però remota: “Al livello attuale, abbiamo poche conoscenze riguardo l’area interessata; le indagini sono state infatti compiute in maniera non molto approfondita. Negli ultimi sette anni circa abbiamo ampliato il nostro raggio di intervento in aree archeologiche poco chiare e in pochi casi abbiamo rilevato delle strutture e manufatti pertinenti a luoghi cultuali. In altre circostanze, invece, abbiamo individuato delle ulteriori situazioni cultuali, ma consistenti, cioè veri e propri luoghi destinati alla celebrazione di riti di culto, come alcune fosse appartenenti all’Età del ferro. Solo in caso di consistenza simile si potrebbe pensare di rivedere la lottizzazione e il sindaco Colafati ha la giusta sensibilità per intervenire in merito”.
Colafati: “Vigileremo attentamente sulla correttezza del progetto” Il sindaco di Poggiardo si difende dalle accuse degli “Indignatos” e rilancia il ruolo del Parco dei Guerrieri come volano dell’economia locale Tra i principali bersagli degli “Indignatos Poggiardesi” anche il sindaco di Poggiardo, Giuseppe Colafati (nella foto), che mette subito in chiaro il ruolo della sua Amministrazione nella vicenda. Sindaco Colafati, come è nata l’idea di questo progetto di lottizzazione? L’iter che ha portato all’adozione e successivamente all’approvazione del piano di lottizzazione in questione da parte del Consiglio comunale, avvenuta nel 2002, parte nel 1997 con
la presentazione di una richiesta da parte della proprietaria del fondo. Proprio dal 2002 si diede un forte impulso, in strettissima sinergia con la Soprintendenza dei Beni Archeologici e l’Università del Salento e in special modo con il professor D’Andria, al recupero e alla valorizzazione dell’area, che divenne così una delle principali aree archeologiche pugliesi. Quale sarà il ruolo della sua Amministrazione, ora che è esplosa la protesta? Innanzitutto vigileremo attentamente affinché siano rispettate tutte le prescrizioni indicate dalla Soprintendenza. Abbiamo poi in programma di dare attuazione ad un piano straordinario per il recupero e il rilancio del
Parco archeologico anche attraverso la costituzione di servizi avanzati capaci di sfruttarne al meglio le potenzialità, con l’ausilio dell’Università del Salento e delle realtà che operano sul territorio. Nostro obiettivo è infatti anche quello di fare dei beni culturali un reale volano di sviluppo per l’intera area. A ciò risponde anche la deliberazione di Giunta con cui si è dato il via alla sistemazione del Palazzo Baronale di Vaste, che porterà finalmente alla riapertura e alla fruizione del Museo archeologico. Qual è il suo parere sugli “Indignados Poggiardesi”? Fa sinceramente piacere riscontare attenzio-
ne e sensibilità intorno ai beni culturali sentiti finalmente come bene comune su cui vigilare. Non verrà mai a mancare da parte nostra pertanto la disponibilità all’ascolto e al confronto finalizzati alla tutela e allo sviluppo del nostro territorio, sicuramente uno degli elementi da cui partire nell’elaborazione di un nuovo e più moderno piano urbanistico. Colgo anzi l’occasione per invitare i cittadini a unirsi all’Amministrazione nella lotta allo scempio che si compie proprio lungo i margini dell’area archeologica con l’abbandono sciagurato di rifiuti di ogni tipo e con il danneggiamento delle staccionate di protezione dell’area. (A.C.)
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Primarie, Terzo Polo e Apl: novità in arrivo per le amministrative 2012
Sarà questo week-end il giro di boa della campagna elettorale leccese: da una parte ci sono le primarie del centrosinistra, dall'altra il Terzo Polo annuncerà il proprio candidato sindaco e Alleanza per Lecce stabilirà se e con chi allearsi In questo week-end Alleanza per Lecce terrà le sue consultazioni interne per scegliere se e con chi le dieci liste nate attorno al movimento Regione Salento, vorranno allearsi per le prossime comunali. Le opzioni che l’assemblea dovrà valutare sono tre: allearsi con il Pdl, opzione che al momento appare la più accreditata, e magari partecipare alle primarie contro Perrone. Allearsi con il Terzo Polo, tentando di portare a casa la candidatura a sindaco di Paolo Pagliaro, oppure tentare una corsa solitaria sempre con Pagliaro candidato- che soppesi la reale influenza cittadina del movimento. Tutto ciò che accadrà nel fine settimana in ogni caso avrà ripercussioni decisive anche sul Pdl e Paolo Perrone. Se il Terzo Polo dovesse scegliere la leader di Io Sud, Adriana Poli Bortone, il sindaco dovrebbe infatti scontrarsi direttamente con la sua acerrima
nemica, che in ogni caso pescherebbe in una fascia di consenso comune. Se invece il Terzo Polo sceglierà il leader di Alleanza per Lecce, Paolo Pagliaro, e la candidatura venisse benedetta anche dal movimento, allora Perrone si ritroverebbe con un alleato in meno, visto che il Pdl ha aperto tutte le porte all’intesa con Apl, spingendosi anche a rivedere alcuni giudizi poco teneri espressi sulla Regione Salento. Non proprio un dietro-front; il coordinatore del Pdl, Cosimo Gallo, il suo vice, Saverio Conge-
do, e anche Perrone hanno ribadito di non essere interessati a creare una nuova Regione ma oggi sono più concilianti sulle rivendicazioni di Pagliaro, anche complice l’astio nei confronti di Loredana Capone (nella foto a sinistra). Nella battaglia a tre per le primarie del centrosinistra, la vice di Nichi Vendola ha infatti puntato molto sul suo ruolo regionale, attirando come una calamita le critiche e gli attacchi del centrodestra. Da parte sua, la Capone, ha interpretato il fuoco di fila
contro la sua figura come un segno di timore del centrodestra. “Sanno che se vincerò le primarie per loro saranno guai”, ha detto più volte la candidata. Al di là dei giudizi sulle secondarie, però, di certo c’è che la vittoria alle primarie della vicepresidente aprirebbe un pericoloso spiraglio all’accordo Pd-Udc che il Pdl vuole assolutamente scongiurare, soffiando sul clima scoppiettante del centrosinistra dove le prese di posizione del Partito Democratico non hanno certo portato armonia. Carlo Salvemini (nella foto al centro), primo nei sondaggi di qualche tempo fa, ha continuato il suo lavoro senza concessioni al fair play e a chi, come il consigliere regionale del Pd Antonio Maniglio, lo ha accusato di non difendere la Capone, e quindi la Regione, ha replicato laconicamente: “Difendo l’operato della Regione ogni giorno, solo che non lo dico in conferenza stampa”. Clima teso anche nell’Idv dove la terza candidata, Sabrina Sansonetti (nella foto a destra), fa di tutto per recuperare il ritardo di una candidatura ufficializzata a venti giorni dalle primarie, mentre il segretario provinciale del suo partito, Francesco D’Agata, accusa il Pd di usare Lecce per muovere lo scacchiere regionale rivolgendo un accorato appello agli lettori. Di certo, per ora, c’è però solo la scansione temporale degli eventi di questo week end. Poi ognuno farà il suo gioco. Alessandra Lupo
Perrone: “La Regione non penalizzi il nostro Festival del Cinema” Festival del Cinema Europeo di Lecce “contro” Bifest di Bari: botta e risposta tra Paolo Perrone e Silvia Godelli sulla disparità dei finanziamenti regionali alle manifestazioni Proprio le presunte risorse non utilizzate a dovere dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Perrone, rappresentano la punta dell’iceberg di un dibattito politico più che acceso. A cominciare la querelle è stato proprio il primo cittadino di Lecce, tagliando corto sulla questione: “Perché dire che si è dalla parte dei leccesi, quando invece si è dalla parte dei baresi?”, aveva dichiarato in una conferenza stampa convocata per accusare la Regione Puglia di mettere a serio rischio la 13esima edizione del rinomato Cinema del Festival Europeo, a favore di un meno conosciuto Bifest, di scena a Bari e giunto alla sua terza edizione. “Un festival, il nostro, che ha portato a Lecce personalità della caratura di Krzysztof Zanussi, Carlos Saura, Otar Iosseliani, Andrzej Wajda, Theo Anghelopoulos, Costantin Costa-Gavras, Paulo Branco, Ferzan Ozpetek e tanti altri. E adesso? Ci ri-
troviamo a dover contare gli spiccioli perché la Regione Puglia ha pensato bene di distribuire, ancora una volta in modo del tutto iniquo, le somme che la Comunità Europea ha destinato a tutto il territorio regionale per incentivare la cultura. Un festival come il Bifest, con sole tre edizioni alle spalle e con una risonanza non eccezionale, ha ricevuto una cifra da capogiro: un milione e 300mila euro di fondi Fesr. Mi aspetto che qualcuno non dica più che è dalla parte dei leccesi però; soprattutto quando da rappresentante di centrosinistra al governo regionale non riesce neppure a rappresentare degnamente le istanze della sua terra. Il Comune di Lecce ha partecipato a entrambi i bandi cultura e spettacolo della Regione, che però prevedevano poche migliaia di euro. A quale bando avremmo dovuto partecipare, per aggiudicarci il megaimporto ottenuto da Apulia?”, aveva sostenuto il primo cittadino, la cui posizione è sta-
ta ripresa anche dall’assessore comunale al ramo, Massimo Alfarano e dal consigliere regionale del Pdl Roberto Marti, oltre che dal Movimento Regione Salento. Proprio in merito ai rapporti con il Movimento guidato da Paolo Pagliaro, Perrone ha aggiunto: “A chi mi accusa di far pagare ai leccesi il prezzo di una alleanza con il Movimento Regione Salento, rilevo il baricentrismo del governo Vendola da molto prima che il movimento nascesse. Non credo che l’istituzione di una nuova regione possa totalmente risolvere questo problema. A Paolo Pagliaro (e questo l’ho sempre sostenuto) riconosco però la capacità di aver aperto un dibattito sul tema”. Pronta la replica dell’assessore regionale Silvia Godelli: “Perrone replica infatti -ha precisato l’assessoreprendendo fischi per fiaschi, lucciole per lanterne, polemizza senza essersi neppure mai guardato le carte. Il mio assessorato ne ha due di av-
Paolo Perrone e Silvia Godelli
visi di evidenza pubblica: quello di cui assurdamente parla Perrone è destinato alle Attività Culturali, con scadenza il 30 novembre di ogni anno, mentre quello su cui Perrone avrebbe dovuto presentare la domanda é il programma per lo spettacolo, che scade ogni 31 ottobre, ed è rivolto a soggetti pubblici e privati. È così ormai da sei anni. Ma il sindaco di Lecce per sei anni non se ne è mai accorto. Devo intendere che Perrone e l’organizzatore del Festival del Cinema europeo non si rivolgono nep-
pure la parola? Sarà questo il motivo per cui il Comune di Lecce non presenta la domanda sul bando dello Spettacolo, a differenza da almeno altri cento Comuni della Puglia? Eppure non è così difficile: il cinema è spettacolo e la domanda alla Regione va fatta, appunto, sul bando per lo spettacolo, non su quello delle attività culturali. Ma Perrone non l’ha mai fatta, non se ne è mai accorto o non l’aveva capito”. E il botta e risposta è destinato a continuare.
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OTTIMO BILANCIO PER LA DUE-GIORNI DI JOB INNOVATION CAMP
Appuntamento conclusivo del tour salentino di Job Innovation Camp a Lecce, nelle giornate di martedì e mercoledì scorso dalle 10 alle 19. Dopo le tappe di Tricase, Copertino e Maglie, l’iniziativa organizzata da Alba service, Provincia di Lecce e Università del Salento in collaborazione con la Cooperativa “Lec-
Via Brenta, firmato il contratto d’affitto per gli immobili Martedì scorso a Palazzo Carafa si è messa la parola fine alla vicenda amministrativa legata agli immobili sede degli uffici del Tribunale Alla presenza della dirigente del settore Avvocatura del Comune di Lecce, Maria Luisa De Salvo, e dell’Amministratore Unico della Selmabipiemme, Bruno Lecchi, è stato sottoscritto a Palazzo Carafa tra il Comune di Lecce e la Selmabipiemme Leasing di Milano il nuovo contratto di locazione degli immobili di via Brenta, secondo le indicazioni formulate dalla Giunta e dal Consiglio comunale nell’ottobre dello scorso anno e che facevano seguito alla transazione raggiunta tra le due parti. Si chiude così definitivamente la vicenda amministrativa legata agli immobili sede del Palazzo di Giustizia leccese. Il Comune di Lecce assume così in locazione gli immobili di via Brenta di proprietà della Selmabipiemme a partire dal 1° gennaio 2012. Il contratto di affitto di affitto sarà della durata di 6 anni + 6, mentre il canone di locazione è stato stabilito in 1.460.756,88 euro + Iva.
L’importo coincide con la somma dei canoni di locazione previsti originariamente, ritenuti ai tempi congrui dall’Agenzia del Territorio, mentre l’importo del canone corrisposto dal Comune di Lecce verrà rimborsato integralmente dal Ministero di Grazie e Giustizia. A carico di Selmabipiemme sono destinate le spese per manutenzione straordinaria degli immobili, mentre gli oneri derivanti dall’uso dei locali, le spese
e le opere di piccola ed ordinaria manutenzione nonché quelle eventuali ulteriori spese per innovazioni o per la migliore funzionalità degli immobili ai fini dell’esercizio dell’attività giudiziaria spetteranno al Comune di Lecce. Ad ogni buon conto, tali importi verranno rimborsati all’Amministrazione Comunale dal Ministero della Giustizia. Grazie alla trasformazione del contratto di leasing in contratto di locazione sono innegabili i vantaggi economici per le casse comunali. Se fosse rimasto in piedi il contratto di leasing, infatti, avrebbe impegnato il Comune di Lecce al pagamento di una rata di 3 milioni e 200mila euro circa l’anno -ai valori del 2009- per vent’anni (totale: 64 milioni di euro). Tale contratto, inoltre, richiedeva una maxirata finale nel 2026 di 14 milioni di euro, per un esborso complessivo da parte del Comune di Lecce di circa 78 milioni di euro.
ce Città Universitaria”, il Gruppo Oltrelinea e la Cbox Srl, ha fatto tappa presso le Officine Cantelmo: si sono svolti seminari sulle opportunità di apprendimento e di lavoro in Europa, oltre ad un’intensa attività di orientamento rivolta per i giovani alla ricerca di un lavoro grazie al personale del Centro Europe Direct - Eures.
Migliora la situazione nel reparto di Ortopedia del “Vito Fazzi” Dopo la visita del sindaco Perrone, l’assunzione da parte dell’Asl Lecce di sei infermieri ha fatto rientrare l’emergenza dei giorni scorsi L’impressione riportata da Paolo Perrone dopo il tanto discusso sopralluogo nel nosocomio leccese lasciava poco spazio a repliche. La situazione da lui constatata era oltremodo negativa, un’emergenza intollerabile che aveva fatto sì che proprio la cittadinanza avesse convocato il Sindaco per rendersi personalmente conto delle molteplici disfunzioni. Adesso, però, dopo l’assunzione da parte dell’Asl di sei infermieri, la situazione, almeno nel reparto di Ortopedia e Traumatologia, è ritornata una condizione normale dopo che, a causa della carenza di personale, 13 donne degenti dovettero essere trasferite nella porzione di reparto riservata agli uomini, con tutti gli imbarazzi del caso. I disagi sono cominciati nel mese di gennaio, quando otto infermieri, su un totale di venti, non potettero prestare servizio: cinque per malattia e tre per convalescenza. Insomma, il minimo indispensabile per indurre la Cisl a riproporre l’atavico problema della carenza di personale infermieristico, troppe volte “stressato e senza possibilità di idonei recuperi fisici e psichici”. Il direttore sanitario della Asl di Lecce, Ottavio Narracci, cerca intanto di spegnere gli ultimi focolai di protesta, soprattutto quelli di coloro che reputano il personale tutt’ora insufficiente:: “Sì, c’è stato questo problema serio perché sono venuti a mancare improvvisamente otto infermieri, ma un fatto del genere metterebbe in ginocchio qualsiasi struttura -ha dichiarato-. Adesso i nuovi infermieri hanno preso servizio ed il reparto sta tornando alla normalità”. Francesco Covella
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maglie Aree pedonali in centro, tra favorevoli e contrari La commissioni Attività Produttive e Territorio/Ambiente al lavoro sulla proposta di realizzare aree pedonali nel centro cittadino Il centro storico che limita il traffico a Maglie è una cosa buona oppure no? È una domanda importante in questi giorni, dato che le commissioni congiunte Attività Produttive con Territorio e Ambiente hanno vagliato una proposta per il traffico in centro da parte del presidente della prima commissione succitata, Dario Massimiliano Vincenti. La proposta prevede essenzialmente la chiusura al traffico di via San Giuseppe e di un tratto di piazza Aldo Moro, dato che chi proviene da via Ginnasio sarà obbligato a costeggiare il liceo Capece, mentre chi proviene da via Trento e Trieste dovrà svoltare necessariamente in via Roma. Un’altra zona pedonale potrebbe essere individuata inibendo al traffico la svolta dalla piazza verso via Ignazio Ricci, nei pressi del mercato coperto. In altre parole, il piano traffico al vaglio degli amministratori comunali magliesi e delle commissioni da loro composte darebbe via libera ad alcune zone senza traffico, il risponderebbe alle istanze di cittadini e commercianti (tranne quelli che proprio non ne vogliono sapere di chiudere interamente il centro al traffico veicolare, a meno dell’istituzione di un parcheggio a raso in prossimità del centro storico). Com’è normale in questi casi, di fronte alla proposta, ci sono stati favorevoli e contrari, ma il punto che sembra accomunare opinioni divergenti è che
comunque si tratta una proposta che necessita di essere rivista approfonditamente. “Il mio pensiero -spiega la consigliera di minoranza, Roberta Culiersi- è che il problema così non si risolve. Il dibattito è acceso e ancora aperto, e forse a conti fatti è meglio lasciare le cose come stanno, in attesa di decidere cosa bisogna fare del centro storico, magari aderendo a quanto chiesto in passato dai magliesi. Sono piuttosto scettica su questa proposta, anche perché la zona da piazza Tamborino in avanti rimane aperta e quindi credo che il traffico si congestioni comunque, dato che è l’obiezione principale alla chiusura in toto del centro storico. Tutto avrebbe un senso solo attraverso una politica seria di decongestionamento cui vanno unite delle politiche di bike sharing e relative ai parcheggi”. Gli esponenti della maggioranza sembrano tuttavia più favorevoli alla pro-
posta stessa, che potrebbe aprire la strada -è il caso di dirlo- a nuove soluzioni in grado di risolvere l’annoso problema del traffico in centro una volta per tutte. “Ancora è tutto in fieri -conferma la consigliera di maggioranza Valeria Leone-, la proposta è in fase di discussione ma credo che rappresenti un buon punto di partenza per discutere sulla possibilità di variazioni, attuando le migliori soluzioni possibili. La proposta di Vincenti va letta quindi come punto di partenza molto interessante. Ci sono molti spunti validi come le isole pedonali, ma bisogna considerare che la circolazione va vista in un contesto più ampio, verificando come il blocco di alcuna strade vada a influire su altre arterie e osservando come regge il traffico cittadino”. Angela Leucci
Basolato a rischio tra via Oronzo De Donno e via Roma I commercianti di via Roma ci hanno segnalato questa criticità del basolato di via Oronzo De Donno all’incrocio con via Roma, a ridosso della caditoia per l’acqua piovana. Sembra infatti che capiti spesso che le lastre di pietra, già sconnesse, si stacchino completamente, creando non pochi problemi a pedoni e automobilisti in una delle vie più trafficate di Maglie. Inoltre, è grazie alla buona volontà degli stessi commercianti che le lastre vengono ricollocate ogni volta al loro posto, evitando disagi ulteriori specie quando piove. Il fatto, più volte segnalato alle autorità competenti, sembra non avere trovato però finora la dovuta attenzione.
Foro Boario, una discarica a cielo aperto Si è parlato spesso di alienarlo e di recuperare l’immobile di proprietà comunale conosciuto come Foro Boario e collocato sulla Maglie-Otranto. Intanto, in attesa di una soluzione definitiva per la sua destinazione, sarebbe il caso di rimuovere la grande quantità di rifiuti di ogni genere (in particolare materiali di risulta di derivazione edilizia) che fanno bella mostra di sé dalla strada, complici anche i numerosi “buchi” presenti nella recinzione esterna.
scorrano
Cercasi candidati per Palazzo di Città Si avvicinano le elezioni amministrative e il sindaco Mario Pendinelli traccia un profilo del suo successore ideale Si dice che a Scorrano, come accade in molti piccoli centri, la politica sia fatta di volti, non di partiti. Vero o no, c’è una sola certezza in vista delle elezioni comunali della prossima primavera: Mario Pendinelli (nella foto) non si potrà candidare, avendo svolto due mandati consecutivi da primo cittadino. Questo fatto apre a molti interrogativi. Se l’opposizione è al lavoro per studiare le migliori opzioni
possibili, l’attuale maggioranza amministrativa non riposa sugli allori. Si è parlato in questi mesi di primarie del Pd, primarie che sono rimaste una proposta e che ancora non sono state portate a compimento, ma sono anche spuntati alcuni nomi di assessori che si sono proposti come candidato sindaco, ossia Antonella Rizzo e i già molto collaudati all’interno dell’amministrazione Pendinelli Antonio Mariano e il giovane Amedeo Scarpa. Così, Mario Pendinelli -senza fare nomi- traccia un breve profilo di quello che potrebbe essere il suo “delfino”, il successore alla sua poltrona eletto attraverso l’esperienza
democratica. “Mi farebbe piacere -afferma Pendinelli- che chiunque siederà al mio posto presentasse elementi di continuità con il lavoro che quest’Amministrazione ha svolto finora. Mi auguro una crescita sempre maggiore del paese, un più grande sviluppo dei servizi. Mi sembra anche chiaro che debba essere sviluppata, all’interno dell’attuale maggioranza, un lavoro che mantenga il più possibile la coalizione che ha amministrato Scorrano finora, che io ritengo molto forte. Ma la forza di una coalizione è nella squadra e credo che la maggioranza potrà affermarsi quando si giungerà alla scelta di una persona condivisa da tutto il gruppo”.
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tricase RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Lettera dell’ex consigliere comunale Carmine Zocco al commissario Guido Aprea Egregio Commissario, ha voluto porsi non come un curatore provvisorio e distratto che svolge l’ordinaria amministrazione, ma come un attento osservatore dei bisogni dei cittadini. Alcuni suoi atti hanno confermato questi intendimenti. Altri, invece, hanno destato non poche perplessità per l’oggetto trattato: l’affidamento della redazione di un progetto urbanistico del comparto Acait ad un organismo, il Gal, che nel suo statuto non ha alcuna missione in questo campo, ne è l’esempio più eclatante. Credo sia stato un eccesso di disinvoltura trascurare il valore economico oltreché simbolico dell’Acait per i tricasini. Non è accettabile, infatti, che a deciderne la destinazione non siano i rappresentanti eletti democraticamente, magari con il coinvolgimento dei cittadini nelle forme più adeguate. L’altro provvedimento che ha destato stu-
pore e sconcerto per i tempi e le modalità di realizzazione è l’atto con cui Lei ha ispirato l’assunzione di due giovani laureati allo scadere dell’anno. Erano circa 25 anni che il Comune di Tricase non assumeva laureati, ad eccezione dell’Ufficio Tecnico e, recentemente, del Corpo di Polizia Locale. Più volte avevamo segnalato, dai banchi della minoranza in Consiglio Comunale, l’esigenza di rafCarmine Zocco forzare alcuni settori di lavoro. In particolare, il settore Bilancio, Programmazione e Sviluppo Economico. Allo stesso modo era da integrare il Settore Affari Generali per la molteplicità e la complessità delle sue funzioni. Queste necessità erano già evidenti da tempo. Come “fabbisogno della pianta organica”, d’altronde, erano state rilevate nell’atto di approvazione del Bilancio di Previsione 2011 del luglio scorso. Ci sarebbe stato il tempo, dunque, per attivare un bando di assunzione
con una selezione pubblica come è doveroso e auspicabile per le Pubbliche Amministrazioni. Una procedura simile era stata utilizzata in altre occasione anche per il part-time e il tempo determinato. Perché allora si è attesa la fine dell’anno per invocare “l’urgenza e la mancanza di tempo per lo svolgimento di un pubblico concorso”? Quanti giovani laureati avrebbero potuto concorrere con merito e aspirare ad elevare la qualità della selezione per servire meglio la propria comunità? Il ricorso ad una società di lavoro interinale, o lavoro in affitto (ma perché proprio la Gi.Group, con quale criterio è stata individuata?), sia pur “regolarmente autorizzata nell’esercizio dell’attività” suona, invece, come un’inspiegabile rinuncia ad esercitare una propria prerogativa di selezione o un’ipocrita scelta di “chiamata diretta” maldestramente camuffata. Egregio Commissario, a Lei non è elevabile alcuna critica di natura politica non avendo mandato elettorale. La sua autorità proviene direttamente dallo Stato ed è finaliz-
poggiardo
“Body language: understand me” Il linguaggio universale del corpo al centro della nuova iniziativa di scambio culturale internazionale organizzata da “Jump In” fino al 21 gennaio La nota associazione culturale di Poggiardo “Jump In” ha iniziato il 2012 con un’iniziativa di scambio culturale internazionale dal carattere piuttosto originale: “Body language: understand me” è il nome del nuovo progetto curato e promosso dall’associazione presieduta da Valeria Carluccio che fino al 21 gennaio coinvolgerà 35 ragazzi provenienti da Italia, Lettonia, Turchia, Svezia e Portogallo. Come ogni iniziativa messa in piedi da “Jump In”, anche in questo caso è presente la promozione dell’evento da parte della Commissione Europea DG Istruzione e Cultura nell’ambito del programma “Gioventù in Azione”, nonché la collaborazione e il patrocinio del Comune di Poggiardo, il patrocinio dell’Assessorato regionale al Turismo e di Bollenti Spiriti e la supervisione dell’Agenzia nazionale giovani della Commissione Europea. Obiettivo del progetto è quello di mettere in evidenza i segni distintivi di
ogni cultura e di ogni nazione, per cercare di evitare fraintendimenti culturali, imparare ad apprezzare l’altro e la diversità e a comprendere i motivi storici, sociali e culturali che hanno determinato una specifica espressione o atteggiamento; d’altronde, la stessa associazione evidenzia come
le differenze dei codici di comportamento siano le cause di molti conflitti interculturali. “Body language: understand me” può quindi essere considerato uno strumento con cui avviare una riflessione centrata sulla dimensione corporeo-gestuale e su quelle dimensioni comportamentali che riguardano l’uso del corpo e che possono contribuire a comprendere alcune regole sociali che possono guidarci in un corretto confronto con dimensioni culturali diverse dalla nostra realtà quotidiana. Il linguaggio universale del corpo è quindi il tema centrale di una serie di attività quali giochi di team bulding, giochi di ruolo, simulazioni, discussioni a ruota libera, lavoro di gruppo, sketch teatrali, cortometraggi, visite outdoor, poesia; una sorta di indagine sui significati delle nostre gestualità che avrà il suo momento clou con l’incontro pubblico, organizzato in collaborazione con il Comune di Poggiardo, in programma venerdì 20 gennaio alle 18.30 presso il Palazzo della Cultura. (A.C.)
zata soprattutto alla garanzia del rispetto della legalità. Oltre a questo valore comune da rispettare sempre, credo che i tempi che viviamo non le facciano, comunque, sfuggire l’importanza anche dell’etica della responsabilità e della forza dell’esempio. E, non ultima, di una necessaria sobrietà di stile atGuido Aprea tenta ad affermare il primato del bene pubblico. Tutti elementi che sono mancati in questa occasione. Gli stessi che faremo di tutto per vedere affermati nell’Amministrazione che verrà. Carmine Zocco
ortelle
L’eccellenza al femminile Un pregevole volume tutto da leggere scritto da Antonia Occhilupo rende omaggio a 40 donne insignite del premio Nobel NobelDonne , edito da Milella, è stato presentato per la prima volta dal gruppo Farmacisti Cattolici di Lecce, a Vignacastrisi nel Palazzo Guglielmo. Un volume di 374 pagine sulle donne che con la loro cultura, intelligenza ed energia creativa hanno segnato la storia mondiale. La scrittrice Antonia Occhilupo, plurilaureata in Medicina, Psichiatria e Pisicologia, ama in particolare due donne, madre Teresa di Calcutta e Rita Levi Montalcini, ma racconta la storia di altre 38 donne del mondo che hanno lasciato il segno nella dedizione al proprio lavoro, al completo servizio dell’umanità. Una ricerca certosina che parte dal 1901 ad oggi, attraversi i campi di pace, letteratura, fisiologia, medicina, fisica, chimica ed economia. Un testo interessante, un diario ricco di emozioni che ogni donna insignita del premio Nobel racconta e che si legge tutto d’un fiato, trascinandoci in immagini veramente vissute. Una prefazione puntuale, una biografia e bibliografia delle donne coraggio, ricche di tanta generosità, bontà e intelligenza. “Soltanto un’educazione familiare -sostiene l’autrice del librocaratterizzata da imparzialità ed una sensibilizzazione capillare da parte di tutte le scuole e da tutte le università, nonché da associazioni culturali e umanitarie, potranno modificare la vita delle donne al mondo al fine di far primeggiare le mente e non il genere, essere cioè genderless, in un mondo ormai globalizzato in cui promuovere pari opportunità”. Alla manifestazione culturale, oltre all’autrice, è intervenuto il dottor Marcello Scarpa a nome dei Farmacisti cattolici di Lecce e il parroco di Vignacastrisi, don Arcangelo Ruggeri. Giovanni Nuzzo
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casarano Vendita degli immobili comunali, il Pdl torna all’attacco Pubblicato il terzo bando di asta pubblica per quattro immobili comunali. Ma Giampiero Marrella conferma la presenza di “oggettive inadempienze e superficialità” Non c’è due senza tre. La società di cartolarizzazione Casarano città contemporanea ha emanato il terzo bando di asta pubblica allo scopo di piazzare sul mercato quattro immobili comunali, per un valore complessivo di 2milioni di euro. Gli immobili in vendita sono l’ex Ufficio sa-
nitario, per il quale la base d’asta è fissata a 400mila euro, il mercato rionale di contrada Botte, con base d’asta di 500mila euro, gli impianti sportivi in zona Pip, per i quali bisognerà sborsare non meno di 580mila euro, e l’area edificabile adiacente agli impianti spor-
tivi del valore d’asta di 520mila euro. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato alle ore 12 del 13 febbraio 2012 ed è possibile prendere visione del bando sull’Albo pretorio, sul sito del comune di Casarano e sul sito specializzato www.oxanet.it. L’ex Ufficio sanitario, in piazza San Giovanni, costituito da un seminterrato, piano terra, primo e secondo piano, per una superficie totale di 760 metri quadrati, può essere oggetto di interventi di risanamento conservativo. Il mercato di contrada Botte, invece, ricade in
zona interessata da un programma di risanamento ambientale già finanziato dalla Regione. La superficie dell’intero lotto è di 1550 metri quadrati. In questo caso è possibile realizzare 4 piani. Gli impianti sportivi della zona Pip, ubicati all’interno della zona industriale, si estendono su una zona complessiva di più di 6mila metri quadrati. L’area edificabile, attigua agli impianti sportivi e posta lungo la provinciale Casarano-Maglie, occupa una superficie complessiva di 5.480 mq. Chi fosse interessato può fissare un appuntamento, telefonando allo 0833. 599961. “Il presente bando -spiega l’amministratore unico della società, Marcello Congedoripropone gli stessi immobili oggetto di pubblicazione del secondo bando, andato deserto anche per effetto di alcune osservazioni apparse sulla stampa il giorno antecedente la scadenza dei ter-
mini per la presentazione delle offerte di acquisto”. Proprio per evitare che ciò si riverifichi, Congedo ci tiene ad assicurare, “nell’interesse di tutti coloro che intendono partecipare al presente ed anche ad altri bandi di gara, la piena totale ed assoluta regolarità degli atti rispetto alla costituzione della società Casarano città contemporanea e delle conseguenti procedure relative alla vendita”. Il riferimento è alle perplessità avanzate da Giampiero Marrella (nella foto) del Pdl, che alla vigilia della scadenza del precedente bando aveva rilevato delle presunte irregolarità. Sentendosi chiama-
re in causa, l’esponente del Pdl, conferma la presenza di “oggettive inadempienze e superficialità”, oggetto, lo scorso ottobre, di un articolato esposto all’ex commissario Giovanni D’Onofrio. “Nell’esposto -incalza Marrella- venivano evidenziati alcuni rilievi e illegittimità mai negati e che hanno portato lo stesso commissario ad inoltrare l’intero fascicolo alla competente Procura della Repubblica, che a tutt’oggi non ha ancora dato risposte. A questo punto, chiederemo al nuovo commissario notizie in merito, senza tralasciare l’ipotesi di rivolgerci direttamente in Procura”.
nardò
galatina
Giuseppe Corciulo, spunta la tessera del Pdl Un vero tormentone nel centrodestra dopo la scoperta che l’ex presidente della Csa non è fuori dall’establishment politico
La marcia su Bari in difesa del “San Giuseppe Sambiasi”
Fli si dice pronto a lavorare per la creazione di un terzo polo e si prepara al congresso cittadino pensando al suo posizionamento politico. “Futuro e Libertà lavorerà -considera il responsabile del movimento politico, Pierantonio De Matteis- insieme a quelle forze civiche e partitiche che si riconoscono nel progetto nazionale di superamento della vuota contrapposizione di facciata. Ma il Terzo Polo perché sia realmente attrattivo deve essere soprattutto ‘terzo’ rispetto al recente passato”. Ma la vera novità nello scacchiere politico riguarda l’ex presidente della Csa (società mista pubblico-privata per lo smaltimento dei rifiuti), Giuseppe Corciulo (nella foto), che risulta nell’elenco dei tesserati del Pdl nonostante abbia più volte dichiarato di essere fuori dalla logica dei partiti. Questa tessera che spunta all’improvviso scompagina ancora di più i rapporti interni al Pdl. Da indiscrezioni che fil-
Anche il Vescovo della diocesi Nardò-Gallipoli a sostegno della lotta contro la chiusura dell’ospedale neretino
trano dal partito, pare che la candidatura a sindaco di Giuseppe Corciulo sia stata considerata come possibile da una parte del Pdl, ma che al momento sia in stand by perché si cerca di capire anche cosa accadrà con l’Udc e come comporre le tante anime e le tante ambizioni interne. Comunque l’ingresso dell’ex presidente della Csa nelle fila del Pdl è stato accolto con favore dal movimento giovanile del partito, Giovane Italia, anche se escludono una sua candidatura a sindaco. “Apprendiamo con piacere -fanno sapere dal circolo giovanile del Pdl- dell’adesione di Giuseppe Corciulo al Popolo della Libertà. Dopo una lunga militanza politica nella Dc e dopo essere stato recentemente sponsorizzato, politicamente, dal Partito Socialista prima e dall’Udc poi, siamo certi che la sua adesione non sia dovuta a meri calcoli elettorali, ma alla condivisione dei programmi e delle idee del nostro partito. Tuttavia
(foto www.galatina.it)
quanto accaduto nelle ultime competizioni elettorali, quando molti candidati delle liste Pdl hanno abbandonato il partito, ci porta a chiedere al neo tesserato di osservare un periodo di ‘fidelizzazione’ al partito al fine di smentire quelle voci che vedrebbero nel suo tesseramento un semplice strumento per ottenere un’improbabile candidatura voluta da altri partiti e da una corrente del Pdl e non una seria scelta di campo come tutti ci auguriamo”. Maddalena Mongiò
In centinaia hanno detto “no” alla chiusura del “San Giuseppe Sambiasi”. E per farlo si son dati appuntamento nel capoluogo pugliese lo scorso mercoledì 18 gennaio. Il messaggio (l’ennesimo) lanciato a Nichi Vendola e al governo regionale da parte della popolazione neretina è forte e chiaro: modifica del piano di riordino ospedaliero attraverso la reintegrazione dei servizi di base, istituzione di nuovi reparti e aumento dei posti letto. L’iniziativa di “marciare su Bari” è del comitato “Spes Civium”, un gruppo di professionisti presieduto dal dottor Roberto Filograna che da anni si batte contro la chiusura del nosocomio neretino. “Il disagio sociale ed economico, derivato dalla gestione della cosa pubblica degli ultimi tempi -si legge in un comunicato- richiede particolare attenzione da parte delle Autorità preposte alla gestione della sanità pugliese, affinché vengano utilizzate al meglio le strutture esistenti ed efficienti che possono essere ampliate e potenziate, per non gravare ulteriormente sui cittadini più indigenti, già duramente colpiti dall’attuale crisi economica”. Anche stavolta, come nella manifestazione pubblica che si tenne lo scorso 12 novembre, a dar man forte a “Spes Civium”, oltre alla cittadinanza neretina e ai suoi attuali (ed ex) amministratori al completo, anche il vescovo della diocesi Nardò-Gallipoli monsignor Domenico Caliandro e i primi cittadini di Galatone, Seclì, Neviano, Aradeo e Porto Cesareo. Stefano Manca
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Per segnalazioni: REDAZIONE DI BELPAESE via Gallipoli, 98 - 73024 Maglie.Le Tel./Fax: 0836.426350 e-mail:
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spettacolo
a cura di Claudia Mangione
iÛáãéÉêç=ÇÉääÉ=Éãçòáçåá= Çá=káåÑ~=dá~ååìòòá Il nuovo lavoro discografico Funzione preparatrice di un regno segna il ritorno di Ninfa alla sua più pura e visionaria vena rock, nel segno della poesia È uscito il secondo disco da solista della cantante e musicista salentina Ninfa Giannuzzi, Funzione preparatrice di un regno, pubblicato dall’Associazione Culturale “Amo Per Amo”. Dopo “Tis Klei” (Anima Mundi, 2007) arriva questo lavoro intenso e visionario, presentato in anteprima assoluta ai Can-
tieri Teatrali Koreja, in cui Ninfa Giannuzzi ritrova la sua originaria vocazione a uno stile rock poetico che le consente di porre in evidenza la naturale capacità evocativa della sua voce avvolgente. La sua esperienza musicale nasce, infatti, nell’ambiente underground rock salentino dei primi anni No-
vanta. Cantante acida, violinista e autrice, è protagonista di una scena scura, tinta di venature grunge, con i Jeremy prima e gli N/d’Otages poi, con i quali nel 1999 vince il premio della critica alle selezioni di “Arezzo Wave”. Subito dopo parte l’avventura dei Kaus Meridionalis, con Egidio Marullo, Ema-
Le recensioni di Libri&Musica LIBRO
CD
Il Poeta Buongustaio - Gianni Seviroli Lo abbiamo presentato a settembre, sperando di incoraggiare la sua seconda edizione. E adesso siamo lieti di annunciare la rinnovata disponibilità in libreria de Il Poeta Buongustaio di Gianni Seviroli, raccolta di storie e ricette della tradizione culinaria italiana. Questo irriverente volume, riveduto e ampliato dalla presenza di venti sonetti mangerecci e di una Lode del vino che l’au-
tore ha riesumato da uno dei suoi copiosi cassetti, si ripresenta al pubblico mantenendo la fortunata veste della prima edizione. Gianni Seviroli, insegnante, musicista, poeta e sicuramente “buongustaio”, ripropone storie e personaggi diventati capisaldi della letteratura classica ponendo l’attenzione sulle tipiche ricette che compongono i nostri secolari piatti. Da leggere col sorriso e con l’acquolina in bocca.
nuele Licci e Antonio Castrignanò, che portano in scena la riproposta del canto tradizionale e l’esperienza di tutti i Sud del mondo. Nel 2000 Ninfa entra a far parte della grande e straordinaria esperienza dell’Ensemble e dell’Orchestra della Notte della Taranta, con cui si esibisce in Italia e all’estero, toccando luoghi come la Cina, la Giordania, la Grecia, la Germania, gli Stati Uniti. E dopo più di un decennio passato sui palchi di tutto il mondo nel ruolo di interprete raffinata della musica tradizionale del Salento, a fianco dei più grandi autori della world music (Piero Milesi, Mauro Pagani, Stewart Copeland, Ludovico Einaudi, Ambrogio Sparagna, Noa, ecc.), Ninfa Giannuzzi compie ora con questo suo nuovo progetto, intimo e minimale, una potente virata nel rock d’autore. Il panorama descritto nell’album Preparazione di un regno è un insieme di ambienti personali, di stanze emozionali che conservano e raccontano le profonde inquietudini quotidiane di un’esistenza spesa sempre sul filo del rasoio, in equilibrio sui sogni, sempre in bilico tra il bisogno di comunicare e
la voglia di silenzio. Ogni ambiente-canzone disegna, infatti, un vortice di visioni grondanti emozioni. Nel disco si fa strada, incuneandosi fra le pieghe dell’anima, l’idea folle di regno nuovo e impossibile, di un utopico impero delle emozioni, miraggio tranquillizzante ed acido al tempo stesso, paradossale come ogni paesaggio onirico, come ogni espressione più intima che solo una voce così densa come la sua riesce a infondere in ogni frase ed in ogni linea melodica. Nel disco emergono chiari alcuni momenti estatici di The Final Cut dei Pink Floyd e le atmosfere di The Joshua Tree degli U2. In talune scelte tecniche, stilistiche ed espressive sembra affiorare il tocco di Peter Gabriel o della new wave degli anni ’80. Presente pure il riferimento alle grandi voci di donne come Patty Smith, Chavela Vargas e P.J. Harvey, cariche di pathos e di carisma. Tutti i testi e le musiche portano la firma di Ninfa Giannuzzi e di Egidio Marullo, che ha curato anche gli arrangiamenti e la copertina, eccezion fatta per Miele d’api (testo liberamente tratto da Le Fleu di Émile Verhaeren) e Modi di vedere il mare (testo liberamente tratto dall’omonimo racconto di Luis Sepulveda, inserito in Incontro d’amore in un paese di guerra). Registrato e mixato presso lo studio “Chora” di Valerio Daniele dal gennaio 2010 al marzo 2011, il disco ospita numerosi musicisti salentini: Valerio Daniele (chitarra), Emanuele Licci (chitarra e bouzuky), Giuseppe Spedicato (basso), Admir Shkurtaj (fisarmonica), Dario Margiotta (chitarra elettrica), Marco Della Gatta (pianoforte), Roberta Mazzotta (violino), Palmiro Durante (chitarra classica e guitalele), Giorgio Distante (tromba), Emanuele Coluccia (sax soprano).
Grande Nazione - Litfiba Ci eravamo rassegnati all’assenza dei Litfiba dalla scena musicale italiana e avevamo anche accettato l’idea della carriera solistica di Piero Pelù. Ma gli irriducibili amanti del Diablo e dello Spirito, delle Regina di cuori e del Dottor M, possono tornare ad esultare, confidando in un degno ritorno. È uscito in tre formati (cd, deluxe edition e vinile) il nuovo
album dei Litfiba, Grande Nazione, anticipato dal singolo Lo squalo e, in questi giorni, da La mia valigia. Il disco si lega indissolubilmente a Stato Libero di Litfiba e Terremoto, sviscerando la paradossalità di questo momento storico dell’Italia con un pizzico di sana ironia e con tutto il pop-rock del caso. Contiene anche meravigliose ballate nate dall’amore per la vita e per la nostra terra. Da ascoltare con una mano sul cuore.
MAGLIE Via Indipendenza - Tel. 0836.485642
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BRUNORI SAS IN CONCERTO LECCE, Officine Cantelmo - ore 22
Le Officine Cantelmo ospitano Brunori Sas. A due anni esatti dal pluripremiato Vol.1, Dario Brunori torna con Vol.2: Poveri cristi., si lascia alle spalle la nostalgia e affronta di petto il presente, spostando lo sguardo sulle storie di vita altrui. L’album è stato quasi interamente realizzato nel suo studio sulle colline fuori Cosenza. Info. 0832.304896.
appuntamenti_eventi_curiosità Sabato 21 e domenica 22
SABATO 21
DOMENICA 22
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LABORATORIO DI CABARET LECCE, Scenastudio L’Associazione Culturale Scenastudio, in collaborazione con Democomica di Milano, organizza un Laboratorio di Cabaret, genere di spettacolo nato in Francia a fine ‘800. Si andrà dall’improvvisazione alla scrittura comica, dalla battuta al gesto, dalla costruzione della situazione che faccia ridere al motore perpetuo della comicità. Info: 348.1731100.
INCONTRI D’AUTORE VIGNACASTRISI, Biblioteca “Maria Paiano” - ore 18.30 Terzo appuntamento della rassegna culturale “Incontri d’autore”, a cura del Comune di Ortelle. Protagoniste saranno Marianna Burlando e Rosaria De Pascalis, che presenteranno il libro Una settimana di racconti (Editrice Salentina). Ospite speciale il mago, clown e giocoliere Monsieur Cocò. Info: 0836.958014.
EZECHIELE LEANDRO IN MOSTRA SAN CESARIO, via A. Cerundolo n. 26 bis La casa del pittore e scrittore Ezechiele Leandro (1905-1981) accoglie il Museo, inaugurato nella seconda metà degli anni ‘70, che ospita i suoi dipinti e le sue sculture, tra cui anche l’opera monumentale composta da mosaici tridimensionali denominata “Santuario della pazienza”. Visitabile a richiesta. Info: 0832.200120.
LIVING COLOURS NARDÒ, Vite! Vinotecheria musicale - ore 22 Per il secondo appuntamento mensile de “Le presentazioni”, la rassegna musicale dedicata alla presentazione di produzioni musicali, Vite! spazio ad “Argonauta” (Itinera/Egea), il nuovo lavoro discografico di Alessandro “Tbone” Tedesco e del Low Frequency Quartet. Info: 389.5157351.
ARTEINMUSICA LECCE, Coffeeandcigarettes - ore 19.30 Appuntamento al Coffeeandcigarettes con “Senza storie”, un viaggio per voce narrante attraverso alcune tra le pagine più significative della produzione letteraria di Luisa Ruggio, vincitrice nel 2011 del Premio Skylab per la Letteratura e il Giornalismo. La performance mescola narrazione e suoni. Con Dario Congedo alla batteria. Info: 0832.244877.
LE MACCHINE DI LEONARDO DA VINCI VERNOLE, Castello di Acaya Protagonista ad Acaya la collezione di macchine di Leonardo da Vinci realizzate da Giuseppe Manisco. L’artista galateo è autore di più di 50 riproduzioni in scala reale tratte dai disegni del genio fiorentino. Giorni e orari di apertura: martedì e giovedì 9.30 /12.30; sabato, domenica e festivi 9.30/12.30 e 16/18. Info. 347.2535235.
BLACK ERA IN CONCERTO COPERTINO, Triade - ore 22.30 La musica dei Black Era, band che nasce dalle teste di Blob (digits), Dy Darshan (voce), Alfuzz (chitarra), trae suggestione dal suono percussivo dell’abstract hip hop degli anni ’90, utilizzando al contempo altre logiche compositive. Ad aprire il loro concerto la band leccese degli Anek. Info: 333.5868924.
DI FAME DI DENARO DI PASSIONI NARDÒ, Teatro Comunale - ore 21 Il cantastorie pugliese Matteo Salvatore, poeta degli “ultimi”, raccontato attraverso musica e parole da Sergio Rubini, altro orgoglio tutto pugliese. Una biografia densa e dolorosa che va raccontata per rendere giusto omaggio ad un’artista che per troppo tempo è rimasto in silenzio. Info: 348.9057300.
PRATICA DI MINDFULNESS LECCE, Ammirato Culture House - ore 19/20.30 Per tutti gli nteressati alla meditazione di consapevolezza è disponibile ogni lunedì uno spazio nel quale fare pratica di mindfulness, che educa la mente a ridurre le emozioni distruttive e a rinforzare quelle positive. Guida gli incontri Silvia Perrone. La partecipazione è gratuita. Info: 349.1562893.
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COMPRENDERE E VEDERE LECCE, Associazione Mahamudra Al via il laboratorio di educazione alla visione del linguaggio cinematografico “Comprendere e vedere”, per conoscere la struttura realizzativa di un prodotto audiovisivo e la grammatica cinematografica attraverso seminari ed esercitazioni partecipate. Info: 349.1045731.
FORNELLI INDECISI LECCE, Masseria Ospitale C’è tempo sino al 31 gennaio per partecipare alla seconda edizione del concorso di cucina dozzinale “Fornelli Indecisi”. Nessun limite di età, solo la passione per la cucina. Ogni candidato dovrà mandare una mail (compilando il form che si trova sul sito www.fornellindecisi.it) entro e non oltre il 31 gennaio a
[email protected].
COMPRENDERE E VEDERE LECCE, Associazione Mahamudra Al via il laboratorio di educazione alla visione del linguaggio cinematografico “Comprendere e vedere”, per conoscere la struttura realizzativa di un prodotto audiovisivo e la grammatica cinematografica attraverso seminari ed esercitazioni partecipate. Info: 349.1045731.
FORNELLI INDECISI LECCE, Masseria Ospitale C’è tempo sino al 31 gennaio per partecipare alla seconda edizione del concorso di cucina dozzinale “Fornelli Indecisi”. Nessun limite di età, solo la passione per la cucina. Ogni candidato dovrà mandare una mail (compilando il form che si trova sul sito www.fornellindecisi.it) entro e non oltre il 31 gennaio a
[email protected].
L’abissina LECCE, Teatro Paisiello - ore 20.30 La vicenda de L’Abissina gira intorno alla figura di un vecchio despota Lucesio che, in un’agonia continuamente interrotta, sempre sull’orlo della morte da tutti invocata, è alla ricerca di un erede degno della sua “roba”, in un crescendo parossistico di nascite mostruose. Uno spaccato di vita contadina sospeso tra cupezza e comicità. Un viaggio nei primi anni del ‘900 per raccontare attraverso il microcosmo rurale toscano un paesaggio ben più vasto, quello della storia del nostro intero Paese nel corso di tutto il secolo scorso fino ad approdare a questi anni. Con Isa Danieli. Info: 0832.246517.
L’APE...RITI...VITE NARDÒ, Vite! Vinotecheria musicale - ore 19/21 Ogni sera dal martedì alla domenica dalle 19 alle 21, da Vite! Vinotecheria Musicale si ripete il gustoso appuntamento con “L’Aperiti…Vite!”, il tipico aperitivo a buffet stile milanese in cui qualità, fantasia, tradizione e passione sono tutte gustosissime possibilità da scoprire e assaporare. Info: 389.5157351.
MESE DELLA MEMORIA 2012 MAGLIE, Liceo “A. Moro” - ore 9 L’Associazione VerbaManent presenta il libro Sono stato l’assistente del dottor Mengele. Auschwitz dagli occhi di un medico ebreo-ungherese, di Nyiszli Miklos, ed. Zane. Con la partecipazione di Annalisa Montinaro, della Casa Editrice “Zane”, e di Paola Pisanello, scrittrice. Info: 0833.232261.
IL VIAGGIO DI MILANOA CAMPI SALENTINA,Voice Cafè vegan bar - ore 8/12.30 e 15/23 Il Voice Cafè ospiterà tutti i giorni -escluso il lunedì- la mostra fotografico-pittorica “Il viaggio di Milanoa” a cura di Tania Pagliara, colta ed eclettica artista. Questo lavoro, nato per percepire la cultura megalitica e messapica, permette di visualizzare la città anticamente situata tra Campi e Cellino. Info: 328.8351282.
I FIGLI DEGLI ANNI TERRIBILI NARDÒ, Teatro Comunale - ore 10 In occasione del mese della memoria Maurizio Fumarola, Mauro e Simonetta Ghezzi presentano il libro Quelli di Brioni, ed. Besa. Il volume si prefigge lo scopo di offrire una visione più completa sul significato di quanto accadde in quegli anni. Modera Luisa Ruggio. Info: 348.9057300.
CORSO DI TANGO LECCE, Open, via dei Salesiani n. 4 – ore 20 La Fabbrica dei Gesti presenta un corso di tango argentino con SalenTango rivolto a principianti, intermedi, avanzati, attraverso stage di approfondimento tematico, laboratorio di coreografia creativa teatro/tango; seminari di tango musica e lezioni individuali e taller de tango. Info: 347.5424126.
CINEMADAVEDERE LECCE, Castello Carlo V – ore 10 Prosegue con successo “Cinemadavedere”, la mostra sull’Arte del Manifesto Cinematografico. In esposizione ci sono centinaia di manifesti originali dagli anni ‘40 agli anni ‘90. Un percorso visivo, tra storia, ricordi ed emozioni, risvegliate dalle sapienti pennellate di artisti come Casaro, Nistri, Piovano, Gasparri e tanti altri. Info: 0832.682219.
L’APE...RITI...GIOCO NARDÒ, Vite! Vinotecheria musicale - ore 19 Per l’appuntamento settimanale con “I giochi di…Vite!”, spazio ad una serata in compagnia di amici con i giochi da tavolo tutti i giorni, ed in particolare il giovedì, insieme al tipico aperitivo a buffet stile milanese, dove qualità, fantasia, tradizione e passione, saranno tutte gustosissime possibilità da scoprire. Info: 389.5157351
JAGUAR & THE SAVANAS IN CONCERTO COPERTINO, Triade - ore 22.30 Arrivano a Copertino i Jaguar & The Savanas, probabilmente la band surf più a sud dell'Europa, che vede la luce a Catania nel 2004. I riferimenti musicali sono i classici americani di sempre quali Ventures, Dick Dale, Lively Ones, Jon & The Nightriders, ma anche lo strumentale europeo, Shadows, Mustangs, Pipeline 61. Info: 333.5868924.
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sport
a cura di Pasquale Marzotta
Il Lecce ora vuole riprendersi il “Via del Mare” Dopo l'exploit in casa della Fiorentina, i giallorossi ospitano domenica il Chievo Verona e provano a sfatare il tabù della vittoria in casa nell'ultima giornata del girone di andata Il Lecce c’è. A Firenze ha dato segni di vita, di carattere e di voglia di riemergere dai bassifondi della classifica di serie A. Gli errori sono stati limitati al minimo ed alla fine è bastato il calcio di rigore procurato da Muriel e realizzato da Di Michele per poter conquistare il primo risultato positivo del 2012, nonché il primo successo della “gestione” Cosmi. E domenica pomeriggio al “Via del Mare”, i giallorossi proveranno a sfatare contro il Chievo il tabù stagionale del Via del Mare, dove i salentini hanno conquistato solo un punto in 8 gare. Sino ad ora è stato un Lecce formato trasferta con la conquista di 11 punti. Un ruolino di marcia lontano da casa consono per un rendimento da conquista della qualificazione all’Europa League. A questo punto il successo contro il Chievo sarà importante per chiudere il girone di andata a quota 15. Ed a questa squadra non c’è da porre alcun limite, visto che spesso i risultati negativi di questa stagione sono scaturiti più dai propri demeriti che dai meriti dell’avversario. Non sono mancati errori grossolani, ma ora il bel successo sul
(Foto Getty Images)
campo della Fiorentina ha fornito più convinzione nei propri mezzi ad un organico di grande qualità. “I tre punti conquistati qui a Firenze sono importantissimi non solo in chiave classifica, ma anche per il nostro morale -ha sottolineato il tecnico del Lecce, Serse Cosmi (nella foto a sinistra). C’è da dire che questa prestazione non è stata superiore alle precedenti, visto che anche contro Lazio, Parma, Inter e Juventus avevamo disputato buone gare ma senza il conforto del risultato. Su 12 punti, 7 dei quali conquistati dal mio collega Eu-
sebio Di Francesco, ben 11 il Lecce li ha conquistati in trasferta”. E domenica prossima bisognerà cogliere i primi 3 punti casalinghi della stagione. “Ora diventa importante ottenere punti anche in casa -evidenzia Cosmi- e spero che questa vittoria possa servire a riportare entusiasmo nella nostra tifoseria. Questa vittoria spero abbia fatto contento anche il dottor Giovanni Semeraro, patron del Lecce e persona straordinaria che speravo di incontrare, prima o poi, nel corso della mia carriera”. La grinta e la voglia di combattere del Lecce può essere rappresentata dalla prova Nenad Tomovic (nella foto a destra) nella sfida del Franchi di domenica scorsa. “Finalmente domenica scorsa a Firenze siamo riusciti ad ottenere un risultato importante, dopo che nelle altre partite non avevamo raccolto quello che meritavamo. Ora la cosa importante è confermare quanto fatto di buono a Firenze -commenta il difensore serbo alla seconda stagione in giallorosso dal sito web del club di Via Templari-. Siamo riusciti a disputare una bella gara, ottenendo tre punti molto importanti.
Non avendo subito reti a Firenze ora, magari, si parla anche bene della difesa e lo meritiamo perché in settimana lavoriamo bene. Ma è merito della squadra”. E sulla chiusura del girone di andata con un eventuale bottino di 15 punti aggiunge: “Certamente sarebbe molto importante. Però è inutile parlare prima”. Ed intanto il Lecce prova a raccogliere punti pesanti sul campo, mentre il direttore sportivo Carlo Osti cerca rinforzi dal mercato. Per l’attacco è sempre di più certo l’interessamento alla “torre” Bogdani (Cesena).
^äÄÉêíáW=_áä~åÅáç éçëáíáîç=éÉê=áä=îáî~áç ÇÉä=iÉÅÅÉÒ Parla Roberto Alberti, responsabile del settore giovanile giallorosso Aria di play off per le squadre del settore giovanile dell’Us Lecce, che ha inaugurato il 2012 con un filotto di vittorie. Dopo la rimonta vittoriosa di Gubbio (da 02 a 3-2), la Primavera, quarta del girone C, apre le sfide casalinghe del nuovo contro sabato pomeriggio contro la Juve Stabia a Calimera. Mentre gli Nazionali, secondi con Roma e Catania (-5 dalla capolista Lazio), cercano il decimo risultato utile consecutivo nella tredicesima ed ultima giornata di andata in programma a Calimera contro l’Ascoli. Mentre i Giovanissimi Nazionali si recheranno in casa della Vibonese, prima della sfida contro la capolista-Reggina (+1 sui giallorossi). “Il bilancio è assolutamente positivo, frutto di un nostro progetto portato avanti da tre anni con un nostro modello formativo ben preciso e una nostra metodologia di lavoro con l’obiettivo di far crescere i ragazzi -afferma il responsabile del vivaio, Roberto Alberti-. Mi impressiona in modo positivo la crescita di mese in mese. Insieme a ciò ci sono i due progetti Lecce nel Cuore, a cui quest’anno hanno aderito 67 società del Salento con l’obiettivo di favorire e promuovere la crescita del movimento di base del calcio salentino; oltre ad aver organizzato per la terza volta il torneo di Natale per categoria Giovanissimi con 64 squadre”.
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NUOTO ^ääD^èì~éççä=Çá=`~äáãÉê~=ÅD≠=áä=cáíåÉëë=a~óÒ Tutti in vasca per il “Fitness Day”. L'appuntamento è in programma domenica 22 gennaio dalle 9.15 alle 12.30 nella struttura della piscina “Aquapool” di Calimera, dove è in programma la giornata dedicata al fitness in acqua. L'ingresso è libero e gratuito per tutti. Per chi vuole parteci-
parvi, basterà presentarsi in mattinata presso l'impianto calimerese, dove troveranno gli istruttori della struttura che si alterneranno ogni mezzora nelle rispettive lezioni dimostrative gratuite. L'obiettivo è quello di far conoscere a tutti le attività sportive che si svolgono in acqua, con la musica e le varie attrezzature.
La Toma Maglie trova nei giovani la forza per la salvezza Dopo le vicissitudini societarie, il club magliese inanella punti importanti per la conquista dell'obiettivo stagionale in Eccellenza, grazie ai pari con Racale e Bisceglie al “Frisari” La Toma Maglie dei “baby” conferma sempre di più di possedere i requisiti per conquistare la salvezza nel campionato di Eccellenza. Dopo le vicende societarie con l’avvicendamento alla presidenza di Lillo al posto di Prete ed alle dimissioni prima del d.s. Manta e poi del tecnico Volturo, la squadra giallorossa, di recente affidata al tecnico magliese Puzzovio, sta collezionando prove interessante e punti pesanti per costruire il miracolo sportivo di questa stagione nel centrare l’obiettivo della permanenza. La conferma è giunta dal pareggio importante al Tamborino Frisari conseguito contro la vicecapolista Bisceglie diretta dall’esperto in promozioni Ragno. Una rimonta firmata dal gol del neoacquisto D’Amanzo, tornato nel-
la scorsa settimana in giallorosso. Ed al 92’ Napolitano ha sfiorato con una mezza girata una vittoria, che avrebbe avuto del favoloso. Ed ora, alla vigilia della sfida-salvezza della Toma Maglie sul campo del Francavilla Fontana, la classifica propone i giallorossi di Puzzovio al sestultimo posto condiviso con il Tricase. La coppia leccese a quota 18 punti vanta +1 sul Vieste quintultimo; +2 su Terlizzi, Francavilla e Locorotondo; +9 sul fanalino di coda San Paolo. Quindi in terra brindisina D’Amanzo, Ferrentino e soci giocheranno domenica un partita interessante in chiave salvezza. In palio ci saran-
no tre punti pesanti per il prosieguo del campionato e dove sono attesi segnali di crescita di un gruppo giovane, che cerca conferme sul campo. I giallorossi hanno dimostrato di possedere anche un gran carattere. Come la forza di non arrendersi mai, confermata nella clamorosa rimonta con il Racale dallo 0-3 al 3-3. E domenica scorsa, dopo lo 0-1, non si sono persi d’animo. Hanno tenuto testa ad una candidata al salto in serie D con calciatori come Irace, Di Rito, Tenzone e Moscelli. Addirittura i giallorossi hanno sfiorato la vittoria.
Partirà da Muro Leccese la nuova stagione del kart È sempre vincente l'idea “salentina” del circus mondiale Wsk, protagonista al salone del Centro Fiera di Montichiari con i campioni del kart e le istituzioni del mondo dei motori KART L’idea salentina della Wsk Promotion nel “costruire” il circus del kart mondiale continua a mietere sempre più consensi. Il salone delle feste del Centro Fiera di Montichiari (Brescia) ha ospitato il WSK Gran Galà, annuale premiazione delle serie di karting organizzate e promosse da WSK Promotion. Presenti i vicepresidenti ACI-CSAI Mario Colelli e Bruno Longoni, il segretario Generale Marco Ferrari, i membri dell’esecutivo Oronzo Pezzolla e della sottocommissione Karting Orazio Manni, l’A.D. AciSport Marco Rogano, il componente Commissione Circuiti FIA Franz Schreiner, il responsabile Ferrari Driver Academy Luca Baldisserri, il campione del mondo GT Andrea Bertolini. Un circus protagonista in questi 6 anni di attività: dall’esordio del 2006 con i 4 eventi della WSK International Series alle 10 manifestazioni organizzate la scorsa stagione, suddivise in WSK Euro Series, WSK Master Series e WSK Final Cup. In questo arco di tempo sono scesi in gara oltre 7.400 piloti, distribuiti nei 45 eventi fin qui disputati. Il 2011 ha visto al via piloti provenienti da 51 Paesi di tutto il mondo, iscritti da 233 Team.
La coppa di “Driver of the Year” è stata assegnata all’olandese Nyck De Vries (vincitore anche della WSK Euro Series KF1) con le motivazioni che hanno contraddistinto la sua carriera nel karting: per aver raggiunto il successo in ogni categoria cui ha partecipato, oltre ad aver trionfato nel 2011 nella KF1 della WSK Euro Series; per aver mostrato il miglior comportamento dentro e fuori il campo di gara; per aver suscitato il maggior interesse da parte dei media. Intanto partirà da muro il calendario della WSK 2012. Il circuito internazionale de La Conca ospiterà i WSK Test Collettivi di tutte le categorie il 5 febbraio. E poi il 4 marzo la pista leccese darà il via del WSK Master Series KZ1/2 - KF2 - KF3 – 60Mini.
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io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Direttore Responsabile Giovanni Nuzzo
Caparezza
(Foto di Paola Rizzo)
Il tratto principale del tuo carattere. Sono molto timido, il che per la mia passione è un paradosso. Il tuo principale difetto. Sono impaziente. La qualità che preferisci in una donna? Mi piacciono le donne col senso dell’ironia. E in un uomo? L’arte oratoria. Cosa ci vuole per esserti amico? Basta non pretendere di esserlo ed occorre avere il dono della sintesi. Cos’è la felicità? Un sentimento nel quale molti vedono racchiuso il senso della vita. Intendo molti con una visione estremamente ristretta del senso della vita. L’ultima volta che hai pianto? Dopo aver visto un documentario su di Domenico Modugno. Di cosa hai paura? Della violenza. Canzone che canti sotto la doccia? Le invento, il bagno è una fonte creativa. Musicisti o cantanti preferiti? Al momento Skrillex come musicista e Alberto dei Verdena come cantante. Poeti preferiti?
Arrigo Boito, Remo Remotti. Autori preferiti in prosa? La prosa non mi appassiona, ma ricordo di aver letto in un giorno A ciascuno il suo di Sciascia. Libri preferiti. Come leggere il Vangelo e non perdere la fede di Alberto Maggi. Attori e attrici preferiti. Uno su tutti: Kevin Spacey. Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo? Spero nessuno, significherebbe che sono deceduto. Film preferiti. Pulp Fiction di Tarantino e Sogni d’oro di Moretti. I tuoi pittori preferiti. I surrealisti e l’arte contemporanea tutta. I quadri classici con i santi e i regnanti mi annoiano a morte. Se vuoi un cognome ti dico Dalì. Il colore che preferisci. Il rosso. Non per questioni politiche. Se fossi un animale, saresti? Un bonobo. Cosa sognavi di fare da grande? Da piccolo sognavo di restare piccolo per sempre. L’incontro che ti ha cambiato la vita? Quello con Mike Tyson. La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
Gli articoli non firmati si intendono a cura della redazione
Tra i più importanti nomi del panorama musicale italiano, Michele Salvemini, in arte Caparezza, nasce a Molfetta nel 1973. Figlio di una maestra e di un operaio che aveva un gruppo musicale, comincia a suonare da bambino. Sono passati molti anni da quando si faceva chiamare Mikimix, periodo in cui pubblicava “dischi della stessa qualità degli ultimi dischi pubblicati dai cantanti di qualità”: oggi è un artista che assomiglia solo a se stesso, paroliere di grande raffinatezza, eclettico e mai arrogante contestatore, poliedrico musicista che riesce a muoversi tra rap, rock ed elettronica. Il suo quinto album Il sogno eretico (da cui sono già stati tratti i singoli Goodbye Malinconia, Chi se ne frega della musica, Legalize the Premier e La fine di Gaia), pubblicato nel 2011 per la Universal Music Italia, ha debuttato alla seconda posizione della classifica ufficiale italiana FIMI ed è disco di platino. Ha all’attivo centinaia di concerti e lo scorso ottobre è stato tra i protagonisti di “Hit Week”, il più grande festival di musica italiana in America, che lo ha visto esibirsi a New York, Los Angeles e Miami. Il mio commercialista. Quel che detesti più di tutto. La violenza e l’arroganza. E le scarpe dorate. Quanto tempo dedichi alla cura del tuo corpo? Il tempo di una doccia, ho di meglio da fare. Piatto preferito. Va bene qualsiasi tipo di salumeria. Il profumo preferito. Quello del cacciatorino, meglio se lasciato al sole per un po’. Il fiore che ami. Il crisantemo giallo, lo trovo estremamente allegro. La tua stagione preferita? L’autunno, perché significa che finalmente l’estate è finita. Il paese dove vorresti vivere? Oz. In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere? Nel 34670. Sono troppo curioso di sapere quanto costerà la benzina in quell’anno lì. Personaggi storici che ammiri di più. Sicuramente Gandhi, Rasputin e Frank Zappa. Personaggi storici detestati. Hitler e Topolino. Cosa faresti per sostenere ciò in cui
Anno X - n. 443 Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
credi? Non sostengo ciò in cui credo, sostengo ciò di cui sono sicuro. In ogni caso ne farei una canzone. Chi è il tuo eroe vivente? Mi sono affacciato alla finestra e ne ho indicato uno qualsiasi. II tuo sogno ad occhi aperti? Diventare sonnambulo. Il tuo rimpianto più grande? Non aver comprato il 45 giri di Bryger quando era appena uscito. Oggi costa un occhio della testa. Cos’è l’amore? Un sentimento che finisce dove iniziano gli avvocati. E che fa vendere dischi, libri, film. E che rende credibili le stravaganti teorie che molti hanno sull’aldilà. In ogni caso è meglio ‘na carbonara. Ricordiamoci che di fame si muore. Stato attuale del tuo animo. Inquieto, come piace a me. Il tuo motto. “Non rispondere mai alle interviste come questa”. Ma sono il primo a non seguirlo. Come vorresti morire? Va bene qualsiasi modo purché non sia la solita stanza d’albergo, come è successo per alcuni miei illustri colleghi. Ho rispetto per il lavoro degli albergatori, io.
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