USTICA LINES Lunedì, 13 giugno 2016
USTICA LINES Lunedì, 13 giugno 2016
Ustica Lines 13/06/2016 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Pagina 12
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Impennata di turisti nelle Eolie: code per gli aliscafi 12/06/2016 Oggi Milazzo
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Una messa in mare e un fiore bianco per il pescatore di Milazzo scomparso
Autorità portuali 13/06/2016 Gazzetta del Sud Pagina 16
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È qui nella Falce il futuro da ricostruire 13/06/2016 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Pagina 11
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Porto Tremestieri, una schiarita Regione Comune
Trasporti marittimi 13/06/2016 Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Pagina 45
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Taranto, lo scalo «riapre» al turismo 13/06/2016 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Pagina 8
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BERENGO GARDIN NON C' È TRUCCO, NON C' È iNGANNO: SOLO...
Porti 13/06/2016 Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Pagina 45
LAURA COCOZZA
Traffico marittimo Napoli tiene Ma servono scelte strategiche 13/06/2016 Affari & Finanza Pagina 21
LUCA FRAIOLI
Vitrociset, un posto in prima fila nel progetto per la fusione nucleare ad... 13/06/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 13 13/06/2016 La Sicilia Pagina 12
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Il porto di Catania sarà l' hub Tirrenia MICHELE GIARDINA
Fra i migranti anche 27 minorenni 13/06/2016 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 18
Sbarcati 253 migranti, 27 sono minori mentre il Cpsa è di nuovo al... 13/06/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 16
Rifiuti, in aumento le discariche abusive
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Il porto di Gioia
13/06/2016 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 13
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MICHELE GIARDINA
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Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Ustica Lines
TURISMO. La segnalazione degli albergatori, ieri la società Libertylines accogliendo la richiesta della giunta Giorgianni, ha effettuato una corsa straordinaria da Milazzo a Lipari
Impennata di turisti nelle Eolie: code per gli aliscafi «Gli aliscafi da e per le Eolie sono sempre pieni di turisti urgono gli orari estivi...». A lanciare l' appello è l' albergatore Emanuele Carnevale, ingegnere. «Gli aliscafi puntualizza dal ponte del 2 giugno sono sempre pieni da e per le Eolie. dovevamo immediatamente far iniziare gli orari estivi per evitare di creare disservizi dannosi all' immagine delle nostre isole. Una grande sta gione, è una grande opportunità per lo sviluppo turistico delle isole Eolie, per questo dobbiamo essere pronti e vigili perchè tutto vada bene. Basta veramente poco! Per tutto il resto, basta la bellezza unica del nostro Arcipelago». Gli orari estivi di navi ed aliscafi scatteranno da metà mese ed andranno avanti fino a fine settembre, ma considerato che ormai nell' Arcipelago la stagione si è notevolmente allungata gli operatori turi stici chiedono a gran voce che anche i collegamenti estivi inizino prima e si protraggano almeno fino a metà ottobre. Intanto, ieri la società Libertylines accogliendo la richiesta della giunta Giorgianni ha effettuato una corsa straordinaria alle ore 15:45 in partenza da Milazzo ed ha effettuato lo scalo a Lipari e Stromboli. La stessa in ritorno da Stromboli e destinazione Milazzo ha effettuato gli scali di Panarea, Santa Marina Sa lina, Rinella, Lipari e Vulcano. La Società di Navigazione Siciliana a far data da sabato 30 luglio e sino al 5 settembre 2016 effettuerà la terza corsa del sabato per Napoli. «Al fine di rendere più agevole l' afflusso turistico verso le Isole Eolie spiega Vincenzo Franza, amministratore della Sns ottimizzando i servizi, abbiamo accolto la sollecitazione dell' amministrazione di Lipari e delle amministrazioni di Salina, e la nave traghetto «Laurana» con una capacità di carico di 800 passeggeri e 250 autovetture, dal 30 luglio al 9 settembre, effettuerà fuori convenzione una terza corsa sulla tratta Milazzo Isole Eolie Napoli». Il sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha ringraziato la «Sns» per avere accolto le richieste del territorio e dell' amministrazione comunale rispondendo ad una necessità che consente di implementare ulteriormente il servizio di trasporto marittimo oltre a favorire gli importanti flussi turistici provenienti da Napoli». Per il ponte del 2 giugno e per tutta la settimana per la massiccia invasione di vacanzieri la società di aliscafi «Libertylines» ha fatto effettuare una serie di corse straordinarie per permettere di raggiungere l' Arcipelago. Per il rientro sono stati potenziati i collegamenti dalle Eolie per Milazzo con corse speciali dei traghetti «Laurana» e «Pietro Novelli» della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Ustica Lines
Sns. Ma per la stagione turistica che si preannuncia «d' oro» le corse di linea non sono mai sufficienti.
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12 giugno 2016
Oggi Milazzo Ustica Lines
Una messa in mare e un fiore bianco per il pescatore di Milazzo scomparso Una messa in mare e un fiore bianco per il pescatore di Milazzo scomparso Una messa in mare e un fiore bianco per il pescatore di Milazzo scomparso 12 giugno 2016 2292 I parenti e gli amici di Simone Carpintieri, 33 anni, il pescatore originario di milazzo sparito in mare nella notte tra lunedì e martedì scorso durante una battuta di pesca a Vulcano, daranno l' ultimo saluto nel corso di una messa che si celebrerà mercoled' 15 giugno, alle ore 11, nel mare antistante Gelso dove è stata ritrovata la sua imbarcazione. Si vestiranno tutti di bianco e ognuno di loro getterà in mare un fiore anch' esso bianco. Secondo le ipotesi più accreditate Carpintieri, residente a Vulcano ma molto noto a Milazzo dove ha vissuto e ritornava spesso, sarebbe stato trascinato in acqua dalla rete utilizzata per la pesca di tonni. Purtroppo il mare nonostante le ricerche della Guardia costiera, della motovedetta dei carabinieri e degli amici non ha restituito il corpo. Per tutti coloro che vorranno partecipare verrà messa a disposizione l' imbarcazione Navisal. «Non sappiamo ancora il numero preciso della disponibilità dei posti, poiché nel tragitto di andata, saranno presenti anche dei turisti che scenderanno a Lipari si legge in un post su Facebook dei promotori pertanto nell' eventualità non dovessero esserci posti a sufficienza, ci saranno le corse Liberty Lines delle ore 8:30 e 9:30». La barca della Navisal partirà alle ore 9 da Milazzo per Lipari. Alle 10:15 ripartirà dal comune eoliano per Vulcano e alle 10:30 da Vulcano porto per Vulcano Gelso, dove si celebrerà la messa in mare aperto. Al termine della cerimonia, la barca rientrerà al porto di Vulcano e al porto di Lipari, per poi ritornare al porto di Vulcano, dove sosterà per poi ripartire alle ore 16:00 per Milazzo. «E gradito abbigliamento bianco (anche solo la maglia) e un fiore bianco continuano i promotori Chiediamo gentilmente di evitare composizioni vistose, dal momento in cui da Milazzo a Lipari, ci saranno anche dei turisti. Per chi invece volesse raggiungere il luogo della cerimonia con la propria imbarcazione, la messa verrà celebrata al largo di Gelso». Condividi questo articolo...
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Gazzetta del Sud Autorità portuali
L' avvio degli interventi di demolizione dell' ex Degassifica è parte essenziale del progetto di riqualificazione
È qui nella Falce il futuro da ricostruire Il polo turistico previsto dal Piano regolatore del porto e le esigenze di tutela ambientale È solo l' inizio. Lo ha detto ieri anche l' assessore Sergio De Cola: «Il primo passo concreto verso l' attuazione del Patto per la Falce». Ma l' avvio dei lavori di smantellamento e demolizione dell' ex stazione di degassifica un tempo appartenente ai Cantieri navali Smeb (terreni e strutture, però, erano di proprietà dell' Ente autonomo portuale) è già di fatto un elemento essenziale del piano complessivo di rigenerazione urbana della Zona falcata. Primo passo, sì, ma di fondamentale importanza. Ed è proprio per questo che, nel momento in cui entreranno in azione le ruspe e i tecnici specializzati, occorre avere le idee chiare sui programmi a breve, medio e lungo termine riguardanti quest' ampia porzione che, assieme alle aree occupate dalla Real Cittadella e a quelle ricomprese nella zona militare, rappresenta il cuore della penisola di San Raineri. Il Piano regolatore del porto, di cui si attende da anni l' approvazione definitiva, ha previsto la nascita, tra l' ex Degassifica e le cisterne dell' Eurobunker, di un polo turistico alberghiero. Ed è questo uno dei punti "caldi", che ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, esponenti di movimenti e associazioni (ultimo in ordine di tempo il comitato "Il Mare negato") che temono l' assalto degli speculatori e un nuovo business che, dopo aver cementificato le colline, mette le mani sulla Falce. Dall' altro lato, coloro i quali ritengono che si essenziale armonizzare gli interventi e che non ci sia nulla di scandaloso nel prevedere anche strutture ricettive e alberghi nell' ottica di un rilancio turistico, culturale, monumentale, paesaggistico e ambientale della Zona falcata, così come avvenuto in tutte le altre importanti città di mare italiane ed europee. Dopo le note diatribe tra Comune e Autorità portuale, si è arrivati all' accordo, che ha consentito poi la sottoscrizione del Patto per la Falce sotto la "cabina di regia" del rettore dell' Università Pietro Navarra, in base al quale si è stabilita una drastica riduzione degli standard originariamente previsti: si è scesi infatti da 126 mila metri cubi a 25 mila, con prescrizioni per il rispetto della distanza di 150 metri dalla battigia e con una netta diminuzione dei volumi d' altezza degli edifici (niente più torri alte 5055 metri). La bonifica delle aree e la distruzione degli ecomostri è un atto di liberazione per tutta la città e, come Gazzetta del Sud, continuiamo a rivendicare con orgoglio le battaglie civili compiute quotidianamente, per anni e anni, ritenendo la riqualificazione della Falce la vera priorità di una città che sul mare vive e deve costruire le proprie fortune. Ma è importante anche non sbagliare le mosse successive e non impantanarsi in squallide lotte di piccolo cabotaggio che finirebbero con il paralizzare ogni progetto futuro. Come finora è sempre accaduto, qui, sulle rive incantate e violentate dello Stretto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Gazzetta del Sud Autorità portuali
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Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Autorità portuali
Porto Tremestieri, una schiarita Regione Comune La notizia potrebbe rappresentare una svolta nei rapporti tra burocrazia e istituzioni di recente interrotti Secondo le ultime notizie arrivate a Palazzo Zanca, l' amministrazione Crocetta potrebbe cofinanziare l' infrastruttura alla condizione che gli enti consorziati abbiano versato l' intera quota di competenza. Un tavolo tecnico a Palermo sul nuovo porto di Tremestieri e sul progetto della via Don Blasco. A comunicare l' imminente convocazione di un vertice Regione Comune è stato il presidente della Regione Crocetta. Una notizia che potrebbe rappresentare una schiarita nei rapporti tra la burocrazia delle due istituzioni che sino a qualche giorno fa sembravano interrotti. Secondo quanto arrivato a Palazzo Zanca infatti la Regione non potrebbe più cofinanziare il porto di Tremestieri prima che questo abbia ricevuto l' intera cifra occorrente da parte di tutti gli enti interessanti. E per la nuova via Don Blasco i soldi ci sono ma manca il progetto. A parlare, in una nota ufficiale era stato il dirigente generale delle Infrastrutture. "La Regione Siciliana, dopo la bocciatura della prima aggiudicataria operata dal Consiglio di Stato nel 2013, è ancora in attesa di ricevere da parte del Comune di Messina o dell' Autorità Portuale il nuovo quadro economico con le relative coperture fi nanziarie asseverate dagli enti interessati per potere emettere il nuovo decreto di cofinanziamento". Aveva risposto così Fulvio Bellomo, dirigente generale del dipartimento regionale Infrastrutture e Mobilità, alle notizie di stampa secondo le quali l' iter per la realizzazione del nuovo porto di Tremestieri sarebbe bloccato a causa di ritardi dell' amministrazione regionale. "Nessun ritardo prosegue Bel lomo ma l' impossibilità a decretare il cofinanziamento dell' opera per parziale carenza di risorse. Carenza evidenziata anche dal l' Autorità Portuale di Messina che nei giorni scorsi ha scritto al ministero delle Infrastrutture chiedendo un' implementazione del finanziamento per circa 6,5 milioni di euro". Il dirigente del dipartimento Infrastrutture interviene anche sul problema procedurale di chi deve approvare il nuovo progetto visto che il primo era stato approvato dal sindaco pro tempore nel 2011 nella qualità di commissario per l' emergenza traffico, regime commissariale non più in vigore. "Mercoledì prossimo abbiamo chiamato ad esprimersi la Commissione Regionale Lavori pubblici spiega ancora il dirigente generale che ci tiene a precisare di non avere mai convenuto con nessuno che il nuovo progetto potesse essere approvato con i poteri della superata gestione commissariale, tant' è che il sindaco di Messina lo scorso mese di agosto aveva richiesto di potere avere nuovamente i poteri commissariali". "Confortati dal parere della Commissione prosegue Bellomo riusciremo in tempi brevissimi ad indicare il soggetto competente alla sua approvazione. La Regione aspetta inoltre di sapere da Comune Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Autorità portuali
e d Autorità Portuale chi dovrà fungere da stazione appaltante atteso che è cessata la figura del commissario per l' emergenza traffico". Bellomo interviene anche sulla via Don Blasco."In data 7 giugno la Ragioneria ha registrato il decreto di finanziamento per 27 milioni di euro per la realizzazione di un' infrastruttura attesa dalla città peloritana da oltre 25 anni. Ora dovrà essere il Comune a trasmettere il progetto, rielaborato secondo il disposto del Dlgls. 50/2016, all' Urega di Messina per potere procedere con la gara d' appalto".
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Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Trasporti marittimi
Lo sviluppo
Taranto, lo scalo «riapre» al turismo Nel 2017 collegato con la Grecia. Torna il traghetto per la Sicilia Taranto é bella e ancor più lo sarà. Di ciò si accorgeranno i croceristi che dal 2017 arriveranno nella città jonica a bordo della «Thomson spirit», una nave in grado di ospitare 1400 passeggeri e che farà rotta tra Messina e Igoumenitsa. Lo scalo, dunque, si aprirà anche al traffico turistico, mentre é in fieri il progetto di ripristinare il servizio traghetti tra Taranto e la Sicilia, dismesso nel 2002. Insomma c' è un gran movimento nella città dei due mari e dunque é di conforto ascoltare il ministro alle Infrastrutture confermare un aumento di traffici marittimi p a r i a l 3 0 % . Graziano Delrio ne ha parlato recentemente nel corso del question time al Senato, ricordando anche che per dieci anni i fondi disponibili per il porto jonico sono rimasti a dor mire in un cassetto. Tocca quindi a Sergio Prete mettere in bell' ordine un po' di cifre e il presidente dell' Autorità portuale parte dal primo dato: 30,8% è la crescita dei traffici registrata ad aprile rispetto allo stesso mese del 2015. Un risultato ottenuto grazie soprattutto al trasporto di materie rinfuse solide e liquide (42%). Ma la crescita interessa tutto il primo quadrimestre (17,8%) e positive sono anche le previsioni per l' intero 2016: se nel primo quadrimestre la movimentazione ha su perato gli 8 milioni di tonnellate, è possibile che a fine anno si registri una cifra vicino ai 30 milioni (ancora lontana dal picco dei 50 milioni di tonnellate del 2006), cioè alla vigilia del grande freddo della crisi. Prete procede con la «lettura» del secondo numero fornito da Delrio: tra il 2001 e il 2011 sono stati realizzati interventi o completati progetti per 34 milioni di euro; ma dal 2012 ad oggi il valore dei lavori realizzati, cantierizzati o appaltati si è aggirato sui 420 mi lioni. Dirimente il tema dei dragaggi, della pulitura dei fondali, di cui è in fase di verifica il progetto esecutivo revisionato della Astaldi (50 milioni circa). E l' Ilva? La crisi dell' acciaieria e la contestuale fuga di Evergreen dal porto di Taranto hanno inciso sul drammatico ridimensionamento dei traffici, ma anche in questo caso si avverte un vento nuovo. Come anticipato da Michelangelo Borrillo sul Corsera il magnate francese Vincent Bolloré sarebbe interessato all' Ilva servizi marittimi. Ma l' imprenditore bretone potrebbe essere interessato al settore energetico e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Trasporti marittimi
dell' agroalimentare. Forse Taranto, dopo 60 anni, ha qualche carta in più per il proprio futuro: è bella, magnifico il suo Mart, affascinante il suo castello aragonese e se si intervenisse con piglio fiammingo (come l' invidiato porto di Rotterdam) nel restauro del borgo antico il volto della città potrebbe mutare drasticamente.
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Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Trasporti marittimi
LA MOSTRA A ROMA AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI di Giusi Parisi
BERENGO GARDIN NON C' È TRUCCO, NON C' È iNGANNO: SOLO «FOTOGRAFiA VERA» Frammenti di un rapporto amoroso tra un uomo e la sua Leica. Ma non chiamatelo artista: solo testimone. Questione di impegno civile e dignità. Ma anche di etica: la qualità che ha sempre contraddistinto il lavoro di Gianni Berengo Gardin, fotografo comunista. Fino al 28 agosto, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in collaborazione con Contrasto e Fondazione Forma c' è la sua Vera fotografia. Il percorso tra le 260 foto anche inedite della mostra (curata da Alessandra Mammì e Alessandra Mauro), ripercorre la carriera di un «documentarista» che non ha mai smesso di raccontare l' Italia attraverso «fotografie che hanno gli uomini dentro anche quando non si vedono». Non un artista ma un testimone del nostro tempo che, da oltre cinquant' anni, «offre una visione e non una costruzione» della realtà, del mondo del lavoro e dei suoi cambiamenti: un artigiano che, per la sua fotografia, non vuole che si usi l' aggettivo «bella» ma «buona» («belle sono le foto esteticamente ben composte ma che non dicono niente; una buona foto racconta e comunica delle cose»). Rispettando la successione temporale dei tanti reportage di GBG, la mostra romana è divisa in sei sezioni, intrecciate tra loro: Venezia; Milano e il lavoro; manicomi»; zingari; foto di protesta; Italia e ritratti; le donne; visioni del mondo; i paesaggi e grandi navi. Ligure per caso nato nel 1930 a Santa Margherita, dal 1965 vive a Milano ma è orgogliosamente veneziano da cinque generazioni: per tre, le zie hanno avuto uno storico negozio di vetri e perle in Calle Larga (con l' insegna Berengo Gardin in oro e blu). Ora non c' è più. Così come rischia di non esistere più la «sua» Venezia, città dove ha passato le vacanze da bambino e che lo ha accolto dopo che il padre, durante la guerra, aveva perso l' hotel di lusso che gestiva. La sua prima fotocamera? Una Voigtlander a soffietto, prestito di mamma. Quello di Berengo è un rigoroso occhio in bianco e nero sul mondo, «vera fotografia» non digitale. Negli ultimi anni, GBG ha «mostrato i mostri di Venezia»: quelle grandi navi che, entrando in porto, invadono e deturpano la città lagunare. Il testimone Berengo è stato lì, un ultraottantenne in appostamento sin dalle prime luci del giorno, con la sua fedele Leica, per raccontare quello stupro visivo che era, comunque, sotto gli occhi di tutti. E le sue «scomode» fotografie, più che scalpore, hanno dato fastidio. Soprattutto al primo cittadino, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Trasporti marittimi
il leghista Luigi Brugnaro. Capita, quindi, che «Mostri a Venezia» ai Musei Civici non si faccia e slitti "a data da destinarsi". Berengo con Fondazione Forma per la fotografia e Fai non si perdono d' animo e, al nego zio Olivetti di piazza san Marco, inaugurano Venezia e le grandi navi: trenta foto realizzate tra il 2013 e il 2014, testimonianza di quel passaggio di navi da crociera in laguna. Alessandra Mammì e Alessandra Mauro, curatrici di Vera fotografia al Palazzo delle esposizioni, da tempo conoscono, amano e divulgano l' opera di Berengo Gardin. OOO Chi ha paura di una foto? Mammì: «Chi preferisce non vedere. Una foto non fa paura: quello che intimorisce è l' etica di GBG, il suo rigoroso bianco e nero, la sua lucidità chirurgica nel documentare il mondo e la vita degli uomini. Berengo non grida allo scandalo: è la realtà, spesso, ad essere scandalosa». Mauro: «Strana cosa il clamore suscitato dalla mostra che non c' è stata...GBG ha solo "mostrato quello che dev' essere sottolineato", nulla di più. Lo hanno anche accusato di aver usato teleobiettivi per creare effetti artificiosi e invece ha utilizzato solo dei grandangoli perché le navi erano così grandi che non entravano nel mirino: abbiamo ancora bisogno di vera fotografia». OOO Nasce da qui il titolo della mostra di Roma? Mauro: «In realtà, lo spunto lo abbiamo preso dal fatto che GBG, dietro, mette sempre il timbro "vera foto" ovvero fotografia non manipolata, senza photo shop. E il visitatore, entrando a Palazzo delle Esposizioni, vedrà e leggerà il racconto della realtà che Be rengo Gardin ha iniziato cinquant' anni fa: nessun altro ha avuto la sua costanza di sguardo». Q1.
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Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Porti
Traffico marittimo Napoli tiene Ma servono scelte strategiche Spesi 1,8 milioni di euro sui 154,2 assegnati dall' Ue e dalla Regione Salerno cresce del 6 % con + 12,3 nella movimentazione merci Il trasporto marittimo ha rappresentato in Campania anche nel 2015 il principale veicolo del commercio internazionale, in entrata e in uscita, generando un valore di 21,5 miliardi di euro. Sempre nello stesso anno, l' andamento del sistema portuale regionale ha confermato nel complesso una sostanziale tenuta per tutti i comparti del settore, tranne che per il fatturato delle imprese di trasporto marittimo, che tra il 2011 e il 2013 risulta aver subito una riduzione di 19 punti percentuali. Ma è opinione prevalente che il cambio degli scenari internazionali imponga soprattutto allo scalo partenopeo di fare scelte strategiche, in tempi brevi, pena la perdita di competitività. Lo mette in luce l' ultimo studio su Maritime indicators a cura di Srm, in collaborazione con l' Unione industriali di Napoli, dedicato al sistema marittimo della regione, con particolare riferimento al porto di Napoli. Oltre allo studio regionale il centro studi ha prodotto anche un' analisi nazionale, dalla quale emerge un segnale negativo registrato per l' Italia (8,3%) sui dati di traffico marittimo internazionale del primo trimestre 2016. Un allarme che propone una riflessione a tutto cam Chi è L' ammiraglio Antonio Basile (nella foto) è il commissario del porto d i Napoli po sul tema della valorizzazione della risorsa mare, dei porti e più ancora del sistema logistico. La sfida logistica è globale e il fattore tempo fondamentale. Negli ultimi 15 anni la cantieristica mondiale ha trasformato le flotte, ingrandendo le navi per aumentare la capacità di carico, ridurre i costi di esercizio e migliorare la competitività. L' apertura del canale di Suez e l' imminente ampliamento del canale di Panama danno il senso dell' entità degli investimenti. In questo scenario il porto di Napoli, presenta forti ritardi. Pochi giorni fa il commissario straordinario, ammiraglio Antonio Basile, ha auspicato che entro la fine di giugno ci possa essere un presidente, «in modo tale da poter risolvere tutti i problemi. Quella del porto di Napoli ha aggiunto è una comunità in cui sono presenti tante categorie che dovrebbero anche loro imparare a stare anche un po' più tranquille per poter avere maggiori risultati». Ma dopo un commissariamento di oltre mille giorni, molti sono sul piede di guerra, soprattutto i sindacati, che denunciano che in otto anni il porto ha perso Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Porti
oltre il 20% della forza lavoro, con un' emorragia di circa mille unità dirette alle quali si aggiungerebbero almeno altre mille uni tà nell' indotto. Al 31 dicembre 2015, scadenza del termine del Grande Progetto Porto, sono stati spesi 1,8 milioni di euro su 154,2 milioni assegnati dall' Ue e dalla Regione Campania sulla programmazione 200713, fondi in parte riproposti (148 milioni) sulla nuova programmazione ma la cui spesa ancora non è stata autorizzata dal la Commissione Europea. Durante il comitato di approvazione del bilancio è stata dichiarata la volontà di dare priorità al dragaggio dei fondali (50 milioni di euro, uno dei 9 interventi previsti dal Grande Progetto) impiegando in parte fondi propri dell' avanzo di bilancio e in parte contraendo un mutuo. Tuttavia la vasca di colmata che dovrà accogliere le sabbie inquinate del porto provenienti dal dragaggio è ancora un cantiere. Un' opera programmata nel 2000 con un costo iniziale stimato in 40 milioni di euro e lievitato fino a 154 milioni nel 2008, data di avvio della gara di affidamento dei lavori. Opere cantierizzate nel 2011 e che avrebbero dovuto concludersi in 480 giorni. Dopo oltre mille giorni il cantiere è ancora aperto con contenzioso con l' appaltatore di oltre 25 milioni di euro a danno dell' Autority. Fanno riflettere anche i dati Srm sul porto di Salerno che mostra performance migliori nel 2015 sul piano della movimentazione complessiva delle merci ri spetto al 2014, con un aumento percentuale del 6%, a fronte di una crescita del 4,3 % di Napoli. Il trend positivo di Salerno è confermato anche dalla crescita percentuale del 12,3% rispetto al traffico container e merci nel comparto delle rinfuse a fronte di un +1,5% di Napoli.
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Vitrociset, un posto in prima fila nel progetto per la fusione nucleare ad Aix en Provence Luca Fraioli Roma U n sole in miniatura, una macchina grande come un palazzo che entro dieci anni dovrebbe riprodurre sulla Terra la fusione nucleare che alimenta la nostra stella. Ma anche una sfida tecnologica tra le più estreme: «Si pensi» spiega Aldo Pizzuto, direttore del Dipartimento fusione dell' Enea «che all' interno del reattore ci saranno punti a 270 gradi sotto zero e altri a 150 milioni di gradi, e questi due estremi saranno separati da appena due metri di distanza». È Iter, il reattore per la fusione nucleare frutto di una collaborazione mondiale che sta sorgendo nel sud della Francia. Fondamentale sarà il ruolo delle aziende italiane: a cominciare da Vitrociset, che qualche settimana fa si è aggiudicata un contratto da 4 milioni di euro per realizzare il sistema di comando e controllo del reattore: «L' esperimento è di una complessità straordinaria: dovremo monitorare un milione di parametri sincronizzati con una precisione di 50 nanosecondi» dice Giuseppe Razzano, account manager spazio e big physics dell' azienda romana. In realtà quello appena siglato è il secondo accordo tra Vitrociset e Fusion for energy, l' agenzia con sede a Barcellona che gestisce il budget europeo per Iter. «Ma ora» precisa Razzano «ci stiamo avvicinando al completamento della macchina e si entra nel vivo». Iter, in effetti è un progetto di cui si parla da tempo. Nasce dalla volontà di Stati Uniti, Giappone, Korea del Sud, Cina, India, Russia e Unione Europea di sperimentare la possibilità di produrre energia pulita tramite la fusione nucleare. «L' obiettivo è dimostrare» dice Pizzuto «che, oltre a essere meno inquinante e più controllabile della fissione, la fusione può essere anche competitiva dal punto di vista economico». Gli ingredienti sono il deuterio e il trizio (due isotopi dell' idrogeno, rispettivamente con uno e due neutroni nel nucleo, oltre al protone). Le altissime temperature raggiunte all' interno del reattore (150 milioni di gradi, appunto) faranno perdere agli atomi di deuterio e trizio i loro elettroni, trasformando il gas in un plasma carico di elettricità positiva. Dei magneti superconduttori (che per funzionare hanno bisogno di temperature prossime allo zero assoluto) confineranno tale plasma in una zona assai ridotta di spazio, tanto ridotta che i nuclei di idrogeno finiranno per fondersi dando origine a elio ed energia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Affari & Finanza Porti
Fin qui la teoria. Per la pratica si dovrà attendere la messa in funzione di Iter. «Nei prototipi più piccoli realizzati finora abbiamo dimostrato di saper gestire il plasma, ma per innescare la fusione ci vogliono le dimensioni e le energie della macchina che si sta costruendo in Provenza », ammette Pizzuto. «Per noi è una vetrina importantissima », dicono alla Vitrociset. «E se Iter dovesse funzionare ci ritroveremmo a essere tra i pochi al mondo con un know how sulla fusione nucleare». L' azienda italiana specializzata in sistemi di controllo (880 dipendenti, oltre mille se si considerano le consociate) ha un fatturato di oltre 175 milioni di euro: il 55% sono commesse vinte sul mercato estero (tra difesa, poligoni, traffico aereo civile), il 45% italiano si divide tra la difesa e il settore spazio trasporti. Si va dal sistema di monitoraggio del lanciatore italiano Vega, con una sala controllo in Guiana francese costruita per motivi di sicurezza a 4 chilometri dalla rampa di lancio, all' ottimizzazione del carico e dello scarico dei container dalle navi nel porto di Gioia Tauro. Realtà molto diverse che hanno in comune una grande mole di dati da elaborare in tempi rapidissimi, per permettere decisioni altrettanto rapide. La partecipazione a Iter, ottenuta anche grazie alla collaborazione con Create (uno spin off della facoltà di Ingegneria dell' Università Federico II di Napoli), non inciderà forse in modo decisivo sui bilanci della Vitrociset ma è un grande riconoscimento alla sua capacità tecnologica. Nel progetto del reattore per la fusione non è stato previsto il meccanismo del "giusto ritorno" che in genere viene applicato per collaborazioni internazionali (visto che un dato paese investe una determinata quota percentuale del costo di un progetto, le sue aziende dovranno avere in proporzione un certo numero di appalti). «La macchina che stiamo costruendo è troppo complessa » dice Pizzuto «e molti dei paesi che aderiscono non hanno le tecnologie necessarie. Per questo si è deciso di affidarsi al libero mercato». E sul libero mercato si sono affermate molte aziende italiane, oltre a Vitrociset: tanto che il nostro paese è il primo in Europa per numero di vincitori di bandi Iter. A poche decine di chilometri da AixenProvence si continua a lavorare, con un obiettivo: accendere il piccolo sole sulla Terra entro il 2025. «La fase dei rinvii speriamo sia finita, d' altra partebisognavamettered' accordo più di 30 paesi», conclude Pizzuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
LUCA FRAIOLI
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Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti
Decisione di Cgil, Ugl, Cisl, Uil e Sul
Il porto di Gioia Tauro si ferma Martedì 21 sciopero generale La giornata di agitazione è la risposta ai 442 esuberi comunicati dal terminalista Domenico Latino GIOIA TAURO I l porto d i Gioia Tauro si fermerà completamente il prossimo 21 giugno per 24 ore. Tutti i sindacati (Cgil, Ugl, Cisl, Uil e Sul) dopo infuocate assemblee con i lavoratori hanno proclamato l' astensione totale di tutto il personale. La decisione era nell' aria dopo che Medcenter Container Terminal, la società che gestisce le banchine dello scalo calabrese, ha comunicato 442 esuberi da gestire con la cassintegrazione per crisi aziendale e nei giorni ha anche aggiunto che le casse aziendali sono quasi a secco. I lavoratori temono i licenziamenti nei prossimi mesi e quindi chiedono interventi urgenti del governo e della regione. Nel corso dell' ultima riunione al ministero delle Infrastrutture a maggio, era già emersa la volontà dell' azienda di procedere con un altro anno di ammortizzatori sociali. Scelta questa che aveva trovato l' assenso del ministero. Quello che preoccupa di più è forse il futuro dell' occupazione al porto dopo i nuovi 12 mesi di cigs visto che si profilano tagli pesanti nelle spese per il personale e il gruppo Contship ha già manifestato la sua contrarietà a nuovi esborsi di risorse proprie. L' Amministrazione comunale, per bocca del sindaco Pedà e dell' assessore con delega al porto Toscano ha espresso totale e incondizionata solidarietà nei confronti dei lavoratori. «Sia mo stati facili profeti nel denunciare fin dall' inizio l' impianto profondamente sbagliato con il quale si pensa di risolvere una questione di importanza strategica come quella riguardante il porto dicono le politiche neoliberiste che affidano tutto al mercato hanno fallito. Avevamo proposto il ritiro della concessione a Mct e la creazione di un' azienda partecipata dallo Stato costruita con l' obiettivo specifico di fornire un servizio a beneficio della collettività, in sostituzione di un privato che lo fa adesso solo per ragioni di profitto. Ci appelliamo al nuovo sindaco della Città Metropolitana Falcomatà affinché sensibilizzi il ministro Delrio a prendere di petto la questione, perché in tutti i paesi civili del mondo le grandi infrastrutture non vengono lasciate in balia del solo capriccio del privato. Finora, tutte le forze politiche presenti in Parlamento hanno taciuto e messo la testa sotto la sabbia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti
L' unico che sta denotando uno sforzo nella direzione corretta è il commissario Agostinelli che sta lottando per la costruzione di un bacino di carenaggio sembrando quasi un predicatore del deserto». L' Amministrazione sarà quel giorno presente al completo tra i lavoratori, nel pomeriggio consiglio comunale "aperto".3.
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La Sicilia Porti
LA FESTA. Ha 80 anni la compagnia dell' armatore Vincenzo Onorato. Duecentocinquanta posti di lavoro in più
Il porto di Catania sarà l' hub Tirrenia Sviluppo. Una nuova linea collegherà Genova, Livorno, il capoluogo etneo e Malta TONY ZERMO Il mondo dei traffici marittimi è straordinario, va da armatori che vogliono bene ai propri equipaggi ad altri che pensano soprattutto a far soldi, sfruttando la legge dello Stato che consente di non pagare le tasse (come in Grecia), ma con l' impegno di utilizzare solo marittimi italiani (il che non accade perché le norme vengono dribblate). Vincenzo Onorato viene da una famiglia di armatori da tre generazioni, possiede una s e t t a n t i n a d i navi ( « N o n l e c o n t o p e r scaramanzia») tra Tirrenia rilevata dal fallimento, Moby e Toremar. Ha fatto un accordo con Aponte (Msc, Navi veloci eccetera) per cui insieme costituiscono un gruppo che può rivaleggiare se non superare la Grimaldi. L' uomo, 59 anni, 5 figli, è particolarmente vulcanico: ha lasciato la federazione armatori per difendere la marineria italiana che perde migliaia di posti di lavoro a vantaggio degli stranieri, ha creato delle scuole di vela per i ragazzi disagiati dei quartieri poveri di Scampia e dintorni che imparano ad andare per mare apprendendo un mestiere, «e a volte si tratta di ragazzi che non sanno nemmeno nuotare». Per capirci, Vincenzo Onorato è quello che anni fa ha vinto la Coppa America con «Mascalzone latino» e anche la sua scuola di vela dove sono passati migliaia di ex ragazzi di strada porta questo nome. Un benefatto re, un mecenate? Un visionario? Non sappiamo come definirlo, di certo usa le sue fortune e la forza del suo gruppo per aiutare la marineria italiana a crescere: «Soprattutto quella meridionale, è al Sud che manca il lavoro e dove c' è tanta gente che nasce lungo le coste». Poi cita come esempio la Costa Concordia incagliatasi sugli scogli dell' isola del Giglio: «Schettino ha dato gli ordini, ma al timone c' era un filippino che non sapeva l' inglese. Schettino ha le sue responsabilità, ma se la Costa avesse avuto un equipaggio italiano e non filippino le cose sarebbero andate diversamente». Anche l' amministratore delegato di Tirrenia, Mura, ha preso contatto con l' istituto Nautico di Catania per la formazione di quadri della Marina mercantile. Nel panorama dei traffici navali c' è una grossa novità: la Tirrenia collegherà quattro volte la settimana con tre navi Genova, Livorno, Catania e Malta. Per l' isola dei Cavalieri i collegamenti saranno tre volte Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016
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La Sicilia Porti
la settimana con una opzione per il quarto se il traffico maltese dovesse crescere. Questa nuova rotta partirà dal 1° settembre e per celebrare l' evento e contemporaneamente gli 80 anni della Tirrenia è arrivata da Olbia a Catania la Moby Aki, un palazzone galleggiante di nove piani, che poi si è trasferito per un altro giorno a Malta. A bordo giornalisti, ma soprattutto concessionari portuali, marittimi con le loro famiglie e camionisti. Insomma, una festa democratica per ricordare il duro mestiere del mare. Il porto di Catania «diventerà un hub per la Tirrenia» e in genere per il gruppo armatoriale Onorato. Si creeranno così circa 250 posti di lavoro. Ma perché è stato scelto il posto di Catania, e non quello di Augusta, che pure in sede ministeriale è stato designato come Autorità leader del mare della Sicilia orientale? «Perché hanno detto il porto di Augusta è ampio e possiede delle strutture notevoli, ma quello di Catania è il punto di riferimento dei traffici di mezza Sicilia, tra l' altro si trova in prossimità dell' inizio delle autostrade e delle linee ferroviarie. Tutti sanno che Catania è la capitale dell' economia siciliana, perciò quando abbiamo dovuto fare una scelta tra Catania e d Augusta, abbiamo preferito consapevolmente Catania. Tra l' altro la nuova darsena ha migliorato l' efficienza del porto e dei servizi. Per il nostro gruppo armatoriale l' hub di riferimento non può essere inevitabilmente che il porto di Catania». Nel 1994 il volume delle merci che passavano dal porto di Catania era di 1,3 tonnellate: oggi è arrivato a sette milioni e mezzo di tonnellate. Sono partiti i bandi per la concessione degli spazi nella darsena e si prevede un incremento, anche di posti di lavoro.
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La Sicilia (ed. Ragusa) Porti
Fra i migranti anche 27 minorenni Di nuovo al collasso il Centro di primo soccorsoHotspot pieno oltre la sua capienza Duecentocinquantatre i migranti sbarcati ieri a Pozzallo: si tratta di 213 uomini, 13 donne e 27 minori. Due donne in gravidanza sono state trasferite all' ospedale Maggiore di Modica. Lo sbarco è stato portato a termine dall' unità navale "Fiorillo" della Capitaneria di porto che è arrivata al porto di Pozzallo, banchina di riva, alle 14,18. Senegal, Costa D' Avorio, Guinea, Gambia, Sudan, Camerun, Mauritania, Nigeria, le nazionalità di provenienza. Insostenibile la situazione che, a nome dell' ennesimo caso di emergenza, si è venuta a creare all' interno del Centro di primo soccorso Hotspot di Pozzallo. "Facciamo del nostro meglio dice il direttore del Cpsa, Angelo Zaccaria anche se, dovendo operare in una situazione di evidente emergenza, diventa ovviamente problematico assicurare assistenza e servizi con una certa regolarità". MICHELE GIARDINA PAG. 18.
MICHELE GIARDINA
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La Sicilia (ed. Ragusa) Porti
Sbarcati 253 migranti, 27 sono minori mentre il Cpsa è di nuovo al collasso MICHELE GIARDINA POZZALLO. Sbarchi senza fine e senza tempo. La disperazione arriva tutti i giorni, festivi compresi. Meta preferita i porti siciliani. Fra cui Pozzallo. Decine gli scafisti finiti in manette in Italia e condannati. Duecentocinquantatre i migranti sbarcati ieri: 213 uomini, 13 donne e 27 minori. Lo sbarco è stato portato a termine dall' unità navale "Fiorillo" della Capitaneria di porto che è arrivata al porto di Pozzallo, banchina di riva, alle 14,18. Senegal, Costa D' Avorio, Guinea, Gambia, Sudan, Camerun, Mauritania, Nigeria, le nazionalità di provenienza. Due donne in gravidanza sono state trasferite all' ospedale Maggiore di Modica. Insostenibile la situazione che, a nome dell' ennesimo caso di emergenza, si è venuta a creare all' interno del Centro di primo soc corso hotspot di Pozzallo. Nonostante le ripetute denunce di parlamentari di maggioranza e di opposizione e di rappresentanti di numerose organizzazioni umanitarie impegnate sul fronte dell' accoglienza, il problema del sovraffollamento della struttura, collaudata per ospitare 180 persone, si ripete con puntualità scoraggiante. Tra i nuovi arrivati (253) ed i migranti sbarcati nei giorni scorsi (227), ben 480 persone, fra cui un centinaio di minori, hanno dormito ( si fa per dire) ieri notte nella struttura realizzata a suo tempo nell' area portuale, utilizzando un grande magazzino della dogana. "Facciamo del nostro meglio dice il direttore del Cpsa, Angelo Zaccaria anche se, dovendo operare in una situazione di evidente emergenza, diventa ovviamente problematico assicurare assistenza e servizi con una certa regolarità". La decisione di fare sbarcare a Pozzallo 253 migranti con il Centro pieno oltre la sua capienza, da la misura delle dimensioni crescenti di un fenomeno non più governabile con la buona volontà e con la retorica del perbenismo. Fenomeno che, uno Stato di diritto, ha il dovere di esaminare dal punto di vista laico. Con fatti concreti. Nessi e connessi. Il problema della fuga di massa di centinaia di migliaia di persone verso il nostro Paese non può essere risolto recitando solidarietà.
MICHELE GIARDINA
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La Sicilia (ed. Siracusa) Porti
Rifiuti, in aumento le discariche abusive AUGUSTA. Micro discariche di rifiuti proliferano in vari angoli del territorio, soprattutto in quei luoghi dove sono stati rimossi i cassonetti. E' un' abitudine scoraggiante in vista dell' entrata in vigore del nuovo piano dei rifiuti che punterà sulla raccolta differenziata e che vedrà man mano completamente sparire i cassonetti porta rifiuti. Sull' educazione dell' utenza sta puntando l' amministrazione comunale, ma per Augusta è necessario un radicale cambiamento culturale, considerato che a oggi gran parte dei cittadini non rispetta neanche le basilari regole come il divieto di conferimento dell' immondizia il sabato, e gli orari di deposito dei rifiuti dei cassonetti dalle 18 alle 22. A. S. AUGUSTA. Agli Open Day di Marisicilia, organizzati dal Comando marittimo Sicilia, con accesso nel comprensorio militare di Terravecchia aperto alla collettività, ha partecipato la Capitaneria d i porto. E' stata effettuata, un' esercitazione a cui hanno preso parte un elicottero della Guardia costiera e cani di salvataggio imbarcati su una motovedetta della Guardia costiera. L' esercitazione si è svolta ieri intorno a mezzogiorno. E' stato simulato un malore occorso a uno degli occupanti di un' unità da diporto: il malcapitato, finito in acqua, verrà recuperato da un aerosoccorritore, che si è calato dall' elicottero GC utilizzando il verricello. Simulato anche un incendio. A. S. AUGUSTA. Si sono concluse ieri le manifestazioni della settimana del mare che quest' anno, nell' ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna Stella Maris, ha celebrato il Giubileo dell' accoglienza. Tra i momenti salienti: la celebrazione della parola sull' accoglienza con preghiera sui migranti, il triduo alla Madonna di riflessione e preghiera su misericordia e accoglienza: "Ero forestiero e mi avete ospitato", il convegno: "I volti dell' accoglienza nel nostro porto e nella nostra città". E poi, ancora, la visita della Madonna Stella del mare alla casa penale di Augusta con omaggio dei detenuti a Maria e il torneo di calcetto fra squadre di operatori portuali. A. S.
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