UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità
Dolomiti
Dolomiti candidatura per l’iscrizione nell’Elenco del Patrimonio mondiale UNESCO (UNESCO, United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization)
Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale approvazione della Conferenza Generale dell’ONU nel 1972 sottoscrizione a Parigi il 23 novembre 1972 ratifica dell’Italia il 23 giugno 1978
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Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale
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Turchia
La Convenzione definisce un "patrimonio culturale" (art. 1) e un "patrimonio naturale“ (art. 2). Nel “patrimonio culturale” ricomprende i “monumenti”, opere monumentali di architettura, scultura e pittura, elementi e strutture archeologiche i “complessi”, gruppi di costruzioni isolate o riunite, eccezionali per architettura o integrazione nel paesaggio i “siti”, opere dell'uomo o creazioni congiunte dell'uomo e della natura, zone archeologiche Del “patrimonio naturale” fanno parte i "monumenti naturali", costituiti da formazioni fisiche e biologiche formazioni geologiche e fisiografiche, zone costituenti habitat di specie animali o vegetali minacciate siti naturali, rigorosamente delimitati, di eccezionale valore per aspetti scientifici ed estetici
Stati Uniti
Perù
Sono oggetto della Convenzione i beni delle specie elencate che abbiano "valore universale eccezionale".
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Argentina Presso l’UNESCO è istituito il Comitato del patrimonio mondiale, composto da 21 Stati eletti nel corso delle sessioni ordinarie della Conferenza Generale dell'UNESCO (art. 8). Il Comitato compila e aggiorna l’"Elenco del patrimonio mondiale" sulla base degli elenchi trasmessi da ciascuno Stato membro; spetta al Comitato valutare il requisito del "valore universale mondiale". Nello svolgimento dei suoi compiti il Comitato si avvale dei servizi del Centro internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali (Centro di Roma) e del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti (ICOMOS) e dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse naturali (UICN) (art. 13). Il Comitato dispone del "Fondo del patrimonio mondiale", al quale confluiscono i contributi obbligatori e volontari degli Stati membri (art. 15), destinati alla protezione del patrimonio universale.
Nepal
Australia
Attraverso il Fondo ogni Stato partecipante alla Convenzione può ricevere assistenza internazionale per i beni del suo territorio già inclusi negli elenchi. L’assistenza può consistere in apprestamento di studi, formazione di personale specializzato, fornitura di attrezzature, concessione di prestiti o di sovvenzioni a fondo perduto.
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Spetta a ogni Stato partecipe della Convenzione identificare e delimitare i differenti beni situati sul suo territorio (art. 3). Ogni Stato partecipe della Convenzione riconosce l’obbligo di garantire l’identificazione, la conservazione, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale, situato sul suo territorio (art. 4). Gli Stati partecipi si attivano a (art. 5):
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adottare politiche per assegnare al patrimonio culturale e naturale una funzione nella vita collettiva e per integrarlo nei programmi di pianificazione; istituire sul proprio territorio, nel caso non esistano ancora, servizi di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale; sviluppare studi e ricerche per perfezionare i metodi di intervento sul proprio patrimonio culturale e naturale e per assicurarne la valorizzazione; prevedere provvedimenti giuridici, amministrativi, tecnici e finanziari per l’identificazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio
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www.whc.unesco.org/ www.unesco.it/patrimonio
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Procedura per le candidature Gli Stati, partecipi della Convenzione, compilano ogni 5 anni un Elenco propositivo di Siti sulla base delle domande inoltrate dalle Amministrazioni competenti nella gestione del Sito. Marmolada
Un Gruppo di lavoro interministeriale è incaricato di valutare le diverse proposte pervenute, che vengono quindi presentate dal Ministero Beni culturali al Comitato per il patrimonio mondiale che si riunisce una volta l’anno. Se le candidature proposte rispettano i criteri fissati dalla Convenzione, sono sottoposte, nel caso di Siti del patrimonio naturale, all’esame del World Conservation Union (IUCN) che presenta una relazione al Comitato per il patrimonio mondiale. Il rapporto del Comitato per il patrimonio mondiale include la decisione, i criteri su cui si fonda l’iscrizione del Sito e ogni raccomandazione che il Comitato ritiene opportuna. Dal 2002 è stato fissato il numero massimo di 30 nuove iscrizioni l’anno, di cui il 50% è riservato ai Paesi finora non rappresentati.
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Dolomiti
Avvio della candidatura Dolomiti
15 dicembre 2004 il Ministero Beni culturali convoca un incontro con i rappresentanti delle Regioni Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, delle Province di Belluno, Brescia, Udine e delle Province Autonome di Bolzano e di Trento nonché con i direttori generali del Ministero dell’Ambiente oggetto dell’incontro è la proposta del Governo di avanzare la candidatura delle Dolomiti, come bene naturale della Lista del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO, da inserire in un più ampio progetto riguardante l’area alpina 9 marzo 2005 la Provincia di Belluno, la Provincia di Pordenone, la Provincia di Udine, la Provincia Autonoma di Bolzano e la Provincia Autonoma di Trento formalizzano l’adesione al progetto di candidatura delle Dolomiti
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Catinaccio
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Provincia Autonoma di Trento Candidatura Dolomiti
Dolomiti di Fassa
per l’iscrizione nell’Elenco del patrimonio mondiale
Art. 2 “Patrimonio naturale” monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico
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Pale di San Martino
Gruppo di lavoro (conchiuso della Giunta provinciale dd. 23 dicembre 2004)
Dipartimento Urbanistica e Ambiente (coordinamento) Dipartimento Beni e Attività culturali Dipartimento Protezione civile e tutela del territorio Dipartimento Risorse forestali e montane Dipartimento Turismo, Commercio e promozione dei prodotti trentini Servizio Foreste e fauna Servizio Geologico Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio
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Contenuti della scheda ricognitiva predisposta dal Ministero Beni culturali Dolomiti di Fassa
Ente proponente: Data: Nome del bene: Posizione geografica (allegare cartografia in scala 1:25.000 con perimetrazione aree da iscrivere e perimetrazione aree-tampone): Regione: Provincia: Descrizione: Giustificazione del valore universale: Criteri soddisfatti: Garanzia di autenticità e di integrità (indicare la normativa di tutela vigente sull’area): Confronto con altri beni similari (confronto con altre aree anche fuori dalle Alpi):
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Dolomiti Le Dolomiti Nell’immaginario collettivo le Dolomiti sono considerate come un grande monumento geologico. Torri, guglie, creste e pinnacoli di rocce grigie e bianche, che all’imbrunire mostrano il fenomeno dell’”enrosadira”, sono gli elementi principali di un patrimonio unico.
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Il paesaggio delle Dolomiti
Forme Luci Colori Insediamenti
Dolomiti di Brenta
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Dolomiti
Pale di San Martino
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Catinaccio/Rosengarten
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Dolomiti di Fassa
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individuazione geografica: Trentino - Alto Adige - Belluno individuazione storica: valli ladine di Fassa e Gardena, Dolomiti di Brenta, Dolomiti Bellunesi, Piccole Dolomiti veronesi-vicentine (gruppo del Carega) individuazione litologica: rocce dolomitiche in senso lato
Criterio primario per l’individuazione: geologico litologia: Dolomia Principale (es. Gruppo del Brenta, Tre Cime di Lavaredo), formazioni dolomitiche ladiniche (es. Dolomiti di Fassa, Pale di S. Martino) genesi: ambiente di formazione tipico degli attuali mari tropicali, caratterizzati da mare aperto, formazione di ampie barriere coralline e atolli, piane tidali
Pale di San Martino
Ulteriori criteri: geomorfologico pareti rocciose verticali di colore biancastro con ampie rampe ghiaiose alla base, sviluppo di guglie appuntite e fenomeni marcati di erosione altimetrico-climatico fascia di individuazione che si sviluppa da 2000 m s.l.m. in modo variabile secondo l’assetto dei versanti (clima, orientamento) paesaggistico imponenza delle forme, alternanza di luci e colori nel corso del giorno; unitarietà morfologica e paesaggistica fra bene individuato e area-tampone
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Dolomiti
La regione Dolomitica La linea della Pusteria a nord, la linea delle Giudicarie a ovest e la pianura veneta a sud-est (tra “l’Isarco e il Piave” precisa il lavoro condotto sulle Dolomiti da Piero Leonardi per il CNR e la PAT nel 1967) delimitano la regione Dolomitica, un’area geografica nella quale sono ricomprese le Dolomiti propriamente dette (es. Dolomiti di Fassa) e i massicci dolomitici del gruppo di Brenta e delle Piccole Dolomiti.
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Dolomiti
La geologia delle Dolomiti Le Dolomiti si possono considerare come un’unità geologica, omogenea per caratteri geologici, litologici e geomorfologici.
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Dolomiti
L’evoluzione geologica delle Dolomiti Una particolare storia genetica ed evolutiva ha creato un paesaggio unico:
formazione delle rocce dolomitiche (litogenesi) – periodo Triassico (250-200 milioni di anni fa)
formazione delle Dolomiti (orogenesi alpina) – periodo Eocene (40-50 milioni di anni fa)
modellazione del paesaggio dolomitico (morfogenesi) – negli ultimi 2 milioni di anni per effetto di una erosione selettiva si crea l’attuale aspetto morfologico delle Dolomiti
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Dolomiti
Dolomia e Dolomiti La Dolomia ha dato il nome alle Dolomiti, pur non essendo l’unica roccia che le compone. Il paesaggio dolomitico è in generale caratterizzato da rocce di varia natura, fra cui calcari (a Marmolada è ad esempio costituita da calcari, il Calcare della Marmolada) e rocce vulcaniche, e di diversa resistenza all’erosione. Proprio questa intima aggregazione di rocce sedimentarie e vulcaniche è un elemento di unicità geologica delle Dolomiti.
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Dolomiti
Genesi delle rocce dolomitiche 1 (Ladiniche)
processo di accrescimento delle scogliere Ladiniche
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Dolomiti genesi delle rocce vulcaniche e rocce dolomitiche
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Dolomiti
formazione delle rocce dolomitiche (es. gruppo del Catinaccio)
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Dolomiti
Genesi delle rocce dolomitiche 2 (Noriche)
processo di accrescimento delle piattaforme tidaliche Noriche (es. gruppo di Brenta, gruppo del Sella)
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Dolomiti
Il processo di erosione selettiva nella formazione delle Dolomiti 4 3
1
Le rocce che costituiscono i rilievi dolomitici sono tra loro di natura differente e gli agenti del modellamento (neve, acqua, ghiaccio) scolpiscono su di esse versanti a diversa acclività.
2
5
La tozza forma del Sasso Piatto (1) contrasta con la verticale bastionata del Gruppo del Sella (2), interrotta verso la sommità da una regolare cengia suborizzontale (3) che, a sua volta, modifica la verticalità della parete tramutandola in un corto versante inclinato, sormontato da un'altra superficie subverticale (4). Ai piedi dei rilievi si estende un'ampia superficie a morfologia molto dolce (5) ricoperta da pascoli. La diversa erodibilità delle rocce in questione è la causa di questo articolato e spettacolare paesaggio.
1) Dolomia dello Sciliar; 2) Dolomia Cassiana; 3) fitta alternanza di terreni marnosi e argillosi della Formazione di Raibl; 4) Dolomia Principale; 5) detriti fini vulcanoclastici degli strati di La Valle e della Formazione di S. Cassiano.
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Dolomiti
Le Dolomiti e i geositi
I geositi sono luoghi che testimoniano in modo significativo l’evoluzione della crosta terrestre o l’influenza che questa ha avuto nello sviluppo della vita. Includono affioramenti di rocce, suoli, fluidi, minerali e fossili, particolari forme del paesaggio, fenomeni naturali e i luoghi dove l’uomo ha utilizzato le risorse naturali. Questi siti sono dunque contraddistinti da particolare significato per esemplarità, unicità e bellezza, interesse scientifico e didattico. Le Dolomiti sono estremarmente ricche di geositi, proprio per la loro peculiare storia genetica ed evolutiva. Da circa 200 anni sono considerate uno dei territori geograficamente più rappresentativi del nostro pianeta. L'essere una delle catene più studiate al mondo non è solo legato alla loro affascinante bellezza ma anche ai complessi processi geologici che ne hanno determinato la formazione. Deserti, mari tropicali, vulcani e sollevamenti hanno contribuito alla loro genesi e le tracce dei paesaggi così diversi da quello attuale sono chiaramente leggibili attraverso la successione stratigrafica o il profilo che fotografa uno dei vari momenti evolutivi della catena dolomitica.
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Dolomiti
Cenni bibliografici sulle Dolomiti
Avanzini M., Wachtler M. (1999) - Dolomiti. La storia di una scoperta. Athesia, Bolzano. Baccarin A. et alii (1998) - Il sentiero naturalistico-glaciologico dell'Antelao. C.A.I. Comitato Scientifico Veneto Friulano Giuliano. Cooperativa Tipografica, Padova. Bonapace U. et alii (1989) - Itinerario n. 2, Cortina, Fraina, Costalaresc, Passo Tre Croci. Itinerario n. 3, Rifugio Dibona, Forcella Col dei Boss, val Travenanzes, Fiammes. Guide naturalistiche delle Dolomiti venete n. 2. A.P.T. Cortina. Ed. Dolomiti, Belluno. Bosellini A. (1996) - Geologia delle Dolomiti. Athesia, Bolzano. Bosellini A. et alii (1988) - Introduzione all'ambiente naturale e itinerario n. 1, Passo Giau, Mondeval, Croda da Lago, Cortina. Guide naturalistiche delle Dolomiti Venete n. 1. A.P.T. Cortina. Ed. Dolomiti, Belluno. Carton A., De' Luigi E. (1980) - S. Pellegrino, Monzoni, S. Nicolò. Itinerari naturalistici e geografici attraverso le montagne italiane. C.A.I. Comitato Scientifico. Arti Grafiche Tamari, Bologna. Comunità Montana Agordina (1990) - Le Dolomiti. Un patrimonio da tutelare ed amministare. Faggionato, Treviso. Doglioni C., Lasen C. (1985) - Il sentiero geologico di Arabba. Itinerari naturalistici e geografici attraverso le montagne italiane. C.A.I. Comitato Scientifico. Arti Grafiche Tamari, Bologna. Langes G. (1981) - La guerra fra rocce e ghiacci. Athesia, Bolzano. Leonardi P. (1967) – Le Dolomiti. Geologia dei monti tra Isarco e Piave, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Giunta Provinciale di Trento. Poli G. a cura di (1999) - Geositi testimoni del tempo. Fondamenti per la conservazione del patrimonio geologico. Regione Emilia Romagna. Pendagron ed., Bologna. Sommavilla E. (1979) - Il sentiero geologico nelle Dolomiti. Itinerari naturalistici e geografici attraverso le montagne italiane. C.A.I. Comitato Scientifico. Arti Grafiche Tamari, Bologna. Valcanover A., De Florian T. (1981) - Guida dei sentieri e rifugi. Trentino orientale. Società degli Alpinisti Tridentini. Temi, Trento. Wachtler M. (2004), Dolomiti tesori di cristallo, Athesia, Bolzano. Wolf. C.F. (1977) - L'anima delle Dolomiti. Cappelli Ed. Bologna. Wolf. C.F. (1982) - I Monti Pallidi. Cappelli Ed. Bologna.
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Verifiche territoriali 1. Distribuzione dei “gruppi montuosi dolomitici”
definizione geografica dei gruppi montuosi dolomitici attraverso i limiti fisici (versanti, valli)
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Dolomiti
Verifiche territoriali 2. Distribuzione degli affioramenti rocciosi e delle aree protette nei “gruppi dolomitici”
Perimetri delle compagini rocciose affioranti (“rocce nude”), nei “gruppi dolomitici”, rilevati nella carta dell’uso del suolo reale della PAT
Perimetri delle compagini rocciose affioranti (“rocce nude”), nei “gruppi dolomitici”, rilevati nella carta dell’uso del suolo reale della PAT, con sovrapposizione dei perimetri dei SIC
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Dolomiti
Verifiche territoriali 3. Distribuzione degli affioramenti rocciosi e delle aree protette nei “gruppi dolomitici”
Individuazione delle aree a maggiore “densità dolomitica” attraverso la sovrapposizione di:
perimetri dei SIC perimetri delle compagini rocciose affioranti (“rocce nude”) nella carta dell’uso del suolo reale della PAT perimetri delle aree tutelate a parco naturale dalle Province limitrofe
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Dolomiti
Provincia Autonoma di Trento Siti selezionati per la candidatura Dolomiti
Catinaccio – Val Duron (connessione con Parco Sciliar-Rosengarten, proposto come bene dalla Provincia Autonoma di Bolzano)
Latemar (connessione con la proposta della Provincia Autonoma di Bolzano)
Dolomiti di Brenta Marmolada (connessione con la proposta della Provincia di Belluno)
Pale di San Martino (connessione con la proposta della Provincia di Belluno)
Vette Feltrine (connessione con Parco delle Dolomiti Bellunesi, proposto come bene dalla Provincia di Belluno)
Piccole Dolomiti
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Dolomiti
Dolomiti di Brenta
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Dolomiti
Latemar
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Dolomiti
Marmolada
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Dolomiti
Catinaccio/Rosengarten - Val Duron
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Dolomiti
Pale di San Martino
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Dolomiti
Vette Feltrine
Provincia Autonoma di Trento
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Dolomiti
Piccole Dolomiti
Provincia Autonoma di Trento
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UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità Norme di riferimento nella Provincia Autonoma di Trento per la tutela delle aree protette nei “gruppi dolomitici”
Dolomiti
Disciplina dei Parchi naturali L.P. 12 settembre 1967, n. 7 Approvazione del piano urbanistico provinciale L.P. 9 novembre 1987, n. 26 Approvazione del piano urbanistico provinciale L.P. 6 maggio 1988, n. 18 Ordinamento dei parchi naturali L.P. 5 settembre 1991, n. 22 Ordinamento urbanistico e tutela del territorio Disciplina dei SIC Dir. 92/43/CEE, 21 maggio 1992 Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche L.P. 15 dicembre 2004, n. 10 Disposizioni in materia di urbanistica, tutela dell’ambiente, acque pubbliche, trasporti, servizio antincendi, lavori pubblici e caccia
Latemar
Disciplina di settore per le aree di interesse naturalistico Dir. 79/409/CEE, 2 aprile 1979 Direttiva del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici L.P. 25 luglio 1973, n. 17 e s.m. Protezione della flora alpina L.P. 9 dicembre 1991, n. 24 Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia L.P. 25 luglio 1973, n. 16 Norme per la tutela di alcune specie della fauna inferiore L.P. 12 dicembre 1978, n. 60 Norme per l’esercizio della pesca nella provincia di Trento L.P. 6 agosto 1991, n. 16 Disciplina della raccolta dei funghi L.P. 31 ottobre 1983, n. 37 Protezione del patrimonio mineralogico, paleontologico e carsico L.P. 12 agosto 1996, n. 5 Disciplina per la tutela dell’ambiente in relazione all’esercizio di aeromobili L.P. 23 novembre 1978, n. 48 Provvedimenti per il potenziamento delle aree forestali e delle loro risorse Provincia Autonoma di Trento
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Dolomiti
Piccole Dolomiti
Elementi per l’individuazione dei perimetri dei beni e delle aree-tampone
Perimetri delle compagini rocciose affioranti (“rocce nude”) nella carta dell’uso del suolo reale della PAT Elementi, valori naturalistici e perimetri dei SIC Fotointerpretazione attraverso la carta geologica e l’ortofotocarta della PAT per l’individuazione delle aree a maggiore “densità dolomitica” Individuazione dei geositi, siti significativi dell’evoluzione della crosta terrestre e di particolare valenza scientifica e didattica nelle scienze della terra (censimento del Servizio Geologico della PAT) Destinazioni urbanistiche dei piani vigenti attraverso la carta dell’uso del suolo pianificato della PAT Individuazione dei “boschi di protezione” e dei “boschi di produzione” nei piani di assestamento forestali della PAT Elementi paesaggistici dei Criteri di tutela ambientale del Piano urbanistico provinciale
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Dolomiti
Verifiche territoriali per l’individuazione dei perimetri dei beni e delle aree-tampone: Elementi per la fotointerpretazione degli affioramenti rocciosi nel “gruppo dolomitico” Pale di San Martino
Individuazione delle aree a maggiore “densità dolomitica” attraverso la sovrapposizione di:
perimetri dei SIC perimetri delle compagini rocciose affioranti (“rocce nude”) nella carta dell’uso del suolo reale della PAT ortofotocarta della PAT carta tecnica della PAT
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Dolomiti
Verifiche territoriali per l’individuazione dei perimetri dei beni e delle aree-tampone: Elementi dei piani di assestamento forestale rispetto al SIC Dolomiti di Brenta
Individuazione “boschi di produzione” e “boschi di protezione”
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Dolomiti
Elementi forestali per misurare la qualità e l’importanza degli ambienti naturali dolomitici
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pareti dolomitiche con flora e fauna rupestri e cenge boscate ad elevata naturalità
vegetazione pioniera dei detriti di falda instabili e delle pendici rocciose consolidate
ecosistema forestale evoluto (abete rosso e larice)
mugheta primaria di consolidamento delle pendici detritiche
caratteristici nuclei arborei pionieri a prevalenza di larice e pino silvestre su grandi massi
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Dolomiti Elementi per misurare la qualità e l’importanza degli ambienti naturali dolomitici
Provincia Autonoma di Trento
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Pascoli alpestri e praterie alpine con formazioni rade di conifere ed estese aree a “nardeto ricco di specie” (tipologia vegetazionale compresa negli elenchi di Natura 2000);
Formazioni di arbusti subalpini (rododendri e mirtilli);
Cembrete e lariceti del limite superiore della vegetazione arborea habitat ideale del camoscio;
Mugheta impenetrabile delle pendici termofile con sorbo degli uccellatori e larice (habitat prioritario Natura 2000).
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Elementi per misurare la qualità e l’importanza degli ambienti naturali dolomitici
Lariceti primari ed esemplari di pino cembro su substrato Dolomitico Ambienti ripariali dei torrenti alpini e mughete primarie delle pendici detritiche (Natura 2000) Vegetazione pioniera dei detriti di falda instabili e delle pendici rocciose consolidate
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Dolomiti
Elementi paesaggistici per misurare la qualità e l’importanza degli ambienti naturali dolomitici
Unitarietà morfologica e vegetazionale rispetto al sito Unitarietà visiva rispetto al sito Vette e crinali emergenti Condizioni di naturalità Paesaggi naturali rappresentativi
Val Duron
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Dolomiti
Dolomiti di Brenta
disciplina di tutela esistente: Piano del Parco Naturale Adamello-Brenta Direttiva 92/43/CEE, L.P. n. 10/2004: SIC Brenta, SIC Val di Tovel L.P. n. 22/91: area tutela ambientale PUP Comuni interessati: Andalo, Bleggio Inferiore, Campodenno, Cavedago, Dorsino, Molveno, Ragoli, Pinzolo, San Lorenzo in Banale, Spormaggiore, Sporminore, Stenico, Tuenno superficie: Bene: 9.239,35 ha Area-tampone: 6097,70 ha
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Brenta da Ritorto
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Dolomiti
Campani Basso
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Dolomiti
Latemar
disciplina di tutela esistente: Direttiva 92/43/CEE, L.P. n. 10/2004: SIC Latemar L.P. n. 22/91: area tutela ambientale PUP Comuni interessati: Moena, Predazzo, Vigo di Fassa superficie: Bene: 715,73 ha Area-tampone: 616,13 ha
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Dolomiti
Torre di Pisa
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Dolomiti
Catinaccio – Val Duron
disciplina di tutela esistente: Direttiva 92/43/CEE, L.P. n. 10/2004: SIC Val Duron L.P. n. 22/91: area tutela ambientale PUP connessione con il Parco Naturale Sciliar Rosengarten (Provincia Autonoma di Bolzano) Comuni interessati: Campitello di Fassa, Mazzin,Pozza di Fassa, Vigo di Fassa superficie: Bene: 1.624,28 ha Area-tampone: 1458,20 ha
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Marmolada
disciplina di tutela esistente: Direttiva 92/43/CEE, L.P. n. 10/2004: SIC Marmolada L.P. n. 22/91: area tutela ambientale PUP Comuni interessati: Canazei, Pozza di Fassa, Soraga Superficie: Bene: 476,97 ha Area-tampone: 922,13 ha
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Pale di S. Martino
disciplina di tutela esistente: Piano del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino Direttiva 92/43/CEE, L.P. n. 10/2004: SIC Pale di S. Martino, SIC Val Venegia L.P. n. 22/91: area tutela ambientale PUP Comuni interessati: Siror, Tonadico, Sagron-Mis Superficie: Bene: 2.803,65 ha Area-tampone: 2.108,86 ha
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Baita Segantini a Passo Rolle
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Vette Feltrine
disciplina di tutela esistente: Direttiva 92/43/CEE, L.P. n. 10/2004: SIC Vette Feltrine L.P. n. 22/91: area tutela ambientale PUP connessione con il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi (Regione Veneto) Comuni interessati: Imer, Mezzano, Tonadico, Siror, Sagron-Mis Superficie: Bene: 706,00 ha Area-tampone: 999,12 ha
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Piccole Dolomiti
disciplina di tutela esistente: Direttiva 92/43/CEE, L.P. n. 10/2004: SIC Piccole Dolomiti, SIC Campobrun, L.P. n. 22/91: area tutela ambientale PUP connessione con il Parco Naturale Regionale della Lessinia (Regione Veneto) Comuni interessati: Ala, Vallarsa Superficie: Bene: 330,61 ha Area-tampone: 491,06 ha
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Superfici beni (+ aree tampone) proposti
Comuni interessati 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29.
Dolomiti
Ala - Piccole Dolomiti Andalo - Brenta Bleggio Inferiore - Brenta Campodenno – Brenta Campitello di Fassa – Catinaccio-Val Duron Canazei - Marmolada Cavedago - Brenta Dorsino - Brenta Imer – Vette Feltrine Mazzin – Catinaccio-Val Duron Mezzano – Vette Feltrine Moena - Latemar Molveno – Brenta Pozza di Fassa – Catinaccio-Val Duron; Marmolada Predazzo - Latemar Ragoli – Brenta Pinzolo - Brenta Sagron - Mis – Pale S. Martino; Vette Feltrine San Lorenzo in Banale - Brenta Siror – Pale S. Martino Soraga - Marmolada Spormaggiore – Brenta Sporminore – Brenta Stenico – Brenta Tonadico – Pale S. Martino; Vette Feltrine Transacqua – Vette Feltrine Tuenno – Brenta Vallarsa – Piccole Dolomiti Vigo di Fassa – Latemar; Catinaccio-Val Duron
Brenta Latemar Catinaccio-Val Duron Marmolada Pale di San Martino Vette Feltrine Piccole Dolomiti
9.239,35 ha + 6.097,70 ha 715,73 ha + 616,13 ha 1.624,28 ha + 1.458,20 ha 476,97 ha + 922,13 ha 2.803,65 ha + 2.108,86 ha 706,00 ha + 999,12 ha 330,61 ha + 491,06 ha
Totale beni Totale beni + aree tampone
15.896,59 ha + 12.693,20 ha 28.589,80 ha
Dolomiti di Brenta
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Presentazione della proposta di candidatura e confronti con gli organi istituzionali e con gli Enti locali
14 febbraio 2005: Trento, Palazzo Trentini, presentazione alla III Commissione permanente del Consiglio provinciale 14 febbraio 2005: Trento, Palazzo della Provincia Autonoma di Trento, presentazione al Consorzio dei Comuni e agli Enti Parco Naturale Adamello-Brenta e Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino 3 marzo 2005: Trento, Palazzo della Provincia Autonoma di Trento, presentazione e confronto con i Comuni territorialmente interessati 30 marzo 2005: Trento, Assessorato all’Urbanistica e ambiente, incontro con l’assessore all’Ambiente della Provincia Autonoma di Bolzano per la verifica dei perimetri dei beni comuni (Latemar, Catinaccio-Val Duron) 20 aprile 2005: Belluno, Palazzo della Provincia di Belluno, incontro con l’assessore al Turismo della Provincia di Belluno per la verifica dei perimetri dei beni comuni (Marmolada, Pale di San Martino, Vette Feltrine)
Incontri di verifica del progetto con i funzionari ministeriali a Roma e con il gruppo di lavoro a Belluno per la predisposizione del dossier di candidatura
15 dicembre 2004: Roma, Ministero Beni culturali 25 gennaio 2005: Roma, Ministero Beni culturali 9 marzo 2005: Roma, Ministero Beni culturali 21 marzo 2005: Belluno, Provincia di Belluno 2 maggio 2005: Belluno, Provincia di Belluno 23 maggio 2005: Roma, Ministero dell’Ambiente 27-28 giugno 2005: Belluno, Provincia di Belluno 28 luglio 2005: Belluno, Provincia di Belluno 5 settembre 2005: Trento, Provincia Autonoma di Trento
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Lavoro di elaborazione del dossier di candidatura
Approvazione del protocollo d’intesa fra le Province di Bolzano, Belluno, Pordenone, Trento, Udine (delibera della Giunta provinciale di Trento n. 1224 dd. 10 giugno 2005) per l’affidamento dell’incarico a quattro professionisti esperti
prof. Piero Gianolla, docente di Geologia all’Università di Ferrara prof. Franco Viola, docente di Ecologia all’Università di Padova dott. Cesare Lasen, esperto di Scienze forestali dott. Michele Cassol, esperto di Biologia
Affidamento ai consulenti (prof. Gianolla, prof. Viola, dott. Lasen, dott. Cassol) dell’incarico di redazione del dossier di candidatura e di elaborazione del relativo piano di gestione (delibera della Giunta provinciale n. 1436 dd. 8 luglio 2005)
Raccolta ed elaborazione dei dati finalizzati agli approfondimenti disciplinari da parte degli esperti incaricati, sotto il coordinamento del Dipartimento Urbanistica e ambiente e con il contributo di:
Dipartimento Agricoltura e alimentazione Dipartimento Beni e attività culturali Dipartimento Protezione civile e tutela del territorio Dipartimento Risorse forestali e montane Dipartimento Turismo, commercio e promozione dei prodotti trentini Servizio Foreste e fauna Servizio Geologico Servizio Parchi e conservazione della natura Servizio Statistica Servizio Turismo Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio Soprintendenza per i beni architettonici Soprintendenza per i beni storico-artistici Soprintendenza per i beni archeologici Soprintendenza per i beni librari e archivistici Museo Tridentino di Scienze Naturali Ente Parco Naturale Adamello-Brenta Ente Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino
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Sommario del dossier di candidatura 1. 2.
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Introduzione. Il significato del bene Identificazione del bene (Stato, Regione, Provincia, denominazione, localizzazione, coordinate, cartografie, superficie complessiva e di ogni parte, superficie area tampone, superficie core area) Descrizione del bene Storia ed evoluzione del paesaggio dolomitico Assetti fisici (paesaggistici, climatologici, geologici, geomorfologici ed altro) Assetti naturalistici (floristici, vegetazionali, faunistici, ecosistemici ed altro) Dinamismo della vegetazione e degli ecosistemi, vulnerabilità delle componenti e minacce Aspetti archeologici e storici inerenti l’occupazione umana dell’area del bene Usi attuali delle risorse (selvicoltura, pastorizia, caccia, pesca, turismo) Aspetti storici dell’escursionismo e dell’alpinismo Stato attuale di conservazione Piani o altri sistemi di salvaguardia che attualmente si applicano al bene (regime di SIC, ZPS, parco, biotopo) Piani urbanistici (PUP, PRG) vigenti sull’area Fattori di possibile alterazione del bene Azioni e attività che possono alterare lo stato di conservazione del bene Cambiamenti ambientali in atto (naturali, connessi con attività antropiche) Giustificazione della candidatura Criteri adottati per la dichiarazione di eccezionale valore universale del bene Elenco analitico dei caratteri del bene che hanno valore eccezionale Analisi comparativa con altri beni (a livello mondiale e locale) Dichiarazione di integrità e di autenticità (complessiva e per ogni gruppo) Gestione del bene e misure programmate di conservazione Valutazione dell’efficacia delle misure di conservazione e di gestione in essere Piano di gestione: motivi che hanno portato alla sua elaborazione Finanziamenti, le strutture e il personale dedicato alla gestione e alla tutela del bene Tutela e programma di visitazione (turismo, escursionismo alpino) dei luoghi del bene Comunicazione e promozione del bene Monitoraggio Indicatori, piano e strutture per il monitoraggio Cartografie allegate Indirizzi e riiferimenti
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Consegna del dossier di candidatura al Ministero Beni e attività culturali: 23 settembre 2005 ¾ ¾
istruttoria del Ministero dell’Ambiente invio del dossier di candidatura, da parte del Ministero Beni culturali, al Comitato per il patrimonio mondiale a Parigi entro il 30 settembre 2005
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