UNA LUNGA STORIA… Si stima che il problema riguardi 350.000 studenti (circa 5% della popolazione scolastica, ma solo 50.000 sono diagnosticati, mentre gli altri restano “invisibili” (dati MIUR). La Legge è giunta alla sua approvazione dopo un iter lungo e controverso, iniziato nel 2002. A partire dal 2004 sono infatti state emanate alcune note di indirizzo da parte del MIUR, prima con carattere di consiglio e di possibilità, poi più chiaramente prescrittive (nota del 2007, in cui si parla della valutazione orale della lingua straniera, come “misura compensativa dovuta”). Tuttavia le note MIUR non avendo la forza impositiva di un provvedimento di Legge, sono state largamente disattese!!!!
Il percorso di gestione dei DSA nella scuola I DSA sono generalmente considerati NON CERTIFICABILI nell’ambito dell’handicap ai sensi della Legge 104/1992! Tuttavia la Legge 170 non vieta espressamente il ricorso alla Legge 104/92, che pertanto, a giudizio del clinico, potrebbe essere ancora utilizzati in casi particolari. Si individuano pertanto precisi doveri per la scuola, che è investita di una forte responsabilità di gestione a partire dall’individuazione precoce, ma la
decisione
di
rivolgersi
ai
Servizi
Sanitari
per
ottenere
un
inquadramento diagnostico è ovviamente affidata alla Famiglia, la quale poi comunicherà l’eventuale esito alla Scuola.
Interventi di identificazione precoce dei casi sospetti
Attività di recupero didattico mirato
Persistenti difficoltà
Comunicazione della scuola alla famiglia
Iter diagnostico presso i servizi
Diagnosi-Documento di segnalazione
Comunicazione della famiglia alla scuola
Provvedimenti compensativi e dispensativi-Piano Didattico Personalizzato (PEP)
La diagnosi viene ritenuta di pertinenza del Servizio Sanitario Nazionale MA non è sfuggito al legislatore che questa limitazione, incontra gravi difficoltà in molte situazioni in cui il SSN è palesemente insufficiente a far fronte in tempi rapidi a tale compito.
Pertanto è stato introdotto come correttivo: “… che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti privati o strutture accreditate”.
Questa frase si presta però interpretazioni diverse, che stanno già dando origine a orientamenti controversi.
Didattica personalizzata e valutazione Un elemento fondamentale della Legge, è l’aver sancito che è un diritto per i ragazzi con diagnosi di DSA l’uso di strumenti compensativi e dispensativi e di flessibilità didattica. È implicita nella Legge la costruzione di un percorso didattico individualizzato (PEP), in cui siano chiaramente stabiliti le strategie e gli strumenti da applicare e che deve essere condiviso con le famiglie. Il diritto a un trattamento diversificato riguarda anche le forme di verifica e di valutazione, che devono essere garantite per tutto il percorso scolastico (fino all’università).
…il contesto Non è usuale che il legislatore intervenga in merito a un disturbo specifico dello sviluppo, e ancor meno usuale è che l’intervento legislativo si riferisca alle ricadute di un disturbo in ambito scolastico. La legge compie un importante operazione culturale: non accentua l’aspetto della DISABILITA’,
che porterebbe a sottolineare la
limitazione dell’individuo, e neppure l’aspetto del DISTURBO, che caratterizza scientificamente la limitazione dell’individuo, accentua invece la CARATTERISTICA dell’individuo per favorire lo sviluppo delle potenzialità personali dello studente con DSA.
Le finalità LA PRIMA: Tutelare lo studente con DSA e a favore della promozione delle sue potenzialità. LA SECONDA: Formare e informare i docenti e i genitori, ovvero promuovere percorsi di formazione per gli insegnanti e di sensibilizzazione per i genitori nei confronti delle problematiche legate al DSA, così da sostenere e accompagnare adeguatamente il percorso scolastico degli studenti con questi disturbi.
LA TERZA: Incrementare la corresponsabilità educativa, mediante la comunicazione e la collaborazione tra scuola, famiglia e servizi sanitari.
La collaborazione è infatti la sola modalità di rapporto, che, se correttamente realizzata, fornisce coesione, coerenza e continuità tra i diversi “mondi”, che l’alunno abita.