C’era una volta una bottiglia…
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Giuria Una bottiglia di plastica fa nascere un’idea. Un insieme di bottiglie di plastica fa nascere un progetto. Il concept di studio si basa su unione forte, creata da diversi elementi fondamentali: il riciclo di materiali (bottiglie di plastica), la raccolta delle acque piovane e l’utilizzo dell’energia solare. Il tema del rifugio temporaneo viene affrontato pensando ad una semplice ossatura in legno, struttura portante, che riporta la mente alle costruzioni basilari in ambienti di montagna. Questo scheletro ligneo contiene un involucro in materiale plastico, che è utilizzato in molteplici aspetti: come elemento opaco/ trasparente, come contenitore dell’intorno e dell’ambiente naturalistico, in modo da creare un rapporto più profondo con l’ambiente ed ancora come elemento filtrante, ad esempio per l’acqua piovana. Il disegno di parete prende forma attraverso l’uso alternato di bottiglie verticali e orizzontali, rispettivamente con differenti significati: in verticale prendono funzione di contenitori di elementi naturali del contesto in cui s’inserisce il rifugio, ad esempio terra, erbacce, foglie secche, aghi di pino e fiori secchi; mentre in orizzontale, ricoprono un aspetto più ludico, cercando l’interazione di chi usufruisce del rifugio. Gli elementi orizzontali possono essere aperti, con la funzione di diffusori di profumi naturali, ad esempio odore di rosmarino o lavanda, oppure per scoprire o lasciare “un messaggio nella bottiglia”…oppure ancora il contenitore orizzontale è capace di diventare un appendi giacca. Le pareti con il sistema ossatura legno – bottiglie si sviluppano lungo i lati sud, est e ovest, mentre a nord è prevista una parete in legno. La copertura incarna un vero e proprio sistema di tetto in paglia, ma che prende forma grazie ad insieme di bottiglie, ritagliate e sistemate in modo tale da riprodurre lo stesso effetto, con lamelle in plastica anziché in paglia che danno vita in particolare, ad un insieme di “ tegole - bottiglia”. Delle colonne di pluviali di bottiglie permettono l’incanalatura dell’acqua e la raccolta della stessa in contenitori posizionati al di sotto della terrazza in legno, su cui poggia la struttura del rifugio. Tra la copertura e l’interno è pensato uno strato in tessuto impermeabile per evitare ancora maggiormente il possibile passaggio dell’acqua. Sul tetto è previsto un piccolo pannello solare con ricaricatore in grado di fornire l’illuminazione per l’interno. Il rifugio arriva ad ospitare fino a 6 persone, 4 al piano terra più 2 al piano soppalco. La scala di accesso al soppalco ha doppio uso, mobile – scala capace di contenere valigie, zaini, libri etc. L’intera costruzione può avvalersi di un sistema di ruote da roulotte per spostare più facilmente la struttura nella sua totalità.
Rete Una bottiglia di plastica fa nascere un’idea. Un insieme di bottiglie di plastica fa nascere un progetto. Il concept di studio si basa sul riciclo di materiali (bottiglie di plastica), la raccolta di acque piovane e l’utilizzo dell’energia solare. Lo scheletro ligneo del rifugio contiene un involucro plastico, utilizzato come elemento opaco/trasparente, come contenitore dell’intorno e come elemento filtrante per l’acqua piovana. Il disegno di parete si sviluppa con l’uso alternato di bottiglie verticali e orizzontali: in verticale sono contenitori di elementi naturali, terra, erbacce, foglie secche, aghi di pino e fiori secchi; mentre in orizzontale, con un aspetto più ludico/interattivo, diventando diffusori di profumi naturali, odore di rosmarino o lavanda, o per scoprire o lasciare “un messaggio nella bottiglia”…oppure ancora come appendi giacca. La copertura incarna un tetto in paglia, che prende forma grazie ad insieme di bottiglie, ritagliate e sistemate in modo tale da riprodurre lamelle in plastica anziché in paglia creando delle“ tegole - bottiglia”.
dieci metri quadri | 2016 | a temporary shelter for widespread hospitality