Notiziario dell’Organizzazione Overseas per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei onlus
Anno XXXVI, n1-2 gennaio-maggio 2007
Sede dell’Associazione e del periodico Via Castelnuovo Rangone 1190 41057 Spilamberto (MO) tel 059 785425 fax 059 7860055 e-mail: overseas @ overseas-onlus.org www.overseas-onlus.org
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UN CAMPO DA COLTIVARE Sembra che sia sempre stata lì, questa a casa a due piani color rosso mattone, la nostra sede. Da qualche tempo la facciata che si vede venendo dal paese è segnata dall’arcobaleno e dalla chioma di un ulivo, come se lo fosse da sempre. Qualcuno, entrando la prima volta, ci chiede notizie sull’edificio preesistente che avremmo riadattato oppure da quale ente o beneffatore munifico l’abbiamo ricevuta. Tutt’altra cosa è la storia di questa casa che è tante cose insieme e nessuna esclusiva. Lo riscontriamo ogni volta nello sguardo stupito e incredulo di chi si aspettava ben altra risposta. Per me e per (non molti) altri che non si sono mai allontanati da questa porzione dei prati della Baranzona - la denominazione che dava il paese a questa località, allora, estrema e periferica rispetto al triangolo storico compreso tra il Torrione e le due chiese - è sempre più difficile trovare le parole per raccontare questa storia sentendo la comprensione di chi ti ascolta invece che l’impazienza e l’insoddisfazione di sentire che le parole sono soltanto un frammento così piccolo che non lascia nemmeno immaginare come poteva essere la vita della quale avrei voluto fosse un messaggio eloquente. A volte succede che la soddisfazione e l’orgoglio di questa storia lascino il posto alla frustrazione e allo sconforto che mi portano a pensare di avere quella malattia dei vecchi che non capivo quando li guardavo da un’altra età. Allora penso che il miglior narratore di questa esperienza così singolare che ha bisogno ancora di futuro per rivelarsi nella sua interezza, non può che essere questa casa e i migliori ascoltatori coloro che sanno vedere l’anima in essa e in quanto contiene. E’ questo infatti lo spirito e la prospettiva, con i quali Overseas ha intrapreso questo percorso annuale dedicato al 35° anniversario che sabato 16 giugno giungerà al terzo appuntamento. Il primo appuntamento (18 novembre 2006) è stato dedicato ai soci e agli amici che hanno partecipato nel periodo precedente la costituzione e hanno accompagnato i primi anni di attività. Erano tutti Adieffe ( Amici di Follereau) e avevano già sulle spalle un decennio di impegno intenso e continuativo. Il loro inizio fu appunto l’incontro con l’Appello alla gioventù fortunata del mondo che un giovane del gruppo diffuse tra gli amici e dal quale ebbero origine una serie di iniziative indimenticabili (tra le più significative la partecipazione alle squadre di soccorso per l’alluvione di Firenze del 1966 e le dieci settimane della Fraternità che ogni anno a settembre il gruppo organizzava con una tenda collocata nei pressi della Rocca nella quale si faceva il mercatino dell’usato a favore del Terzo Mondo e con altre manifestazioni e incontri che portarono a Spilamberto testimoni d’eccezione).
Il secondo appuntamento (24 febbraio 2007) è stato dedicato all’esperienza della Comunità-scuola M.K.Gandhi che si è svolta nel decennio 1972-82. Una proposta che rimane ancora unica e singolare per le sue finalità e l’attuazione in un periodo nel quale si formò il movimento delle ong di cooperazione internazionale (nel 1972 la prima legge italiana sulla cooperazione allo sviluppo e la costituzione della FOCSIV - Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio Volontario Internazionale). Una comunità-scuola e intorno un grande cerchio di amici così si presentava attraverso il Notiziario e così era riconosciuto dai vicini del paese che guardavano con simpatia quella famiglia composta da giovani noti e da giovani africani, inviati dai Missionari con i quali era in contatto Overseas per diventare animatori di villaggio. Era proprio a tutti gli effetti un esperimento esistenziale così come dagli scritti di Gandhi l’associazione aveva mutuato il modello pedagogico di quella comunità e per questo chiamata anche ashram; un’esperienza di forte coinvolgimento personale, proiettata alla formazione e all’assunzione in prima personale dei valori e dei comportamenti coerenti con l’idea di sviluppo globale per tutto il mondo (sobrietà, servizio, condivisione) una fraternità di giovani italiani e africani che viveva del proprio lavoro in una fattoria sperimentale nella quale si praticavano tecniche di produzione riproducibili nei contesti più poveri imparando dalla propria tradizione contadina e dai pionieri di quella che negli anni a venire sarebbe stata identificata come agricoltura biologica. Sì, è vero, era solo una piccola utopia per chi la guardava da lontano. Per noi invece un pensare in grande e un’impronta indimenticabile nella vita dei tanti giovani che frequentarono la comunità-scuola come collaboratori, amici e che hanno raccontato come quell’esperienza li avvicinò alla conoscenza del mondo lontano, alla scoperta della ricchezza dell’altro (persona, cultura, comunità) come cambiò per sempre il loro di modo di guardare alla propria e alla vita altrui. Nella comunità-scuola, trasferita nel 1976 nell’attuale sede dapprima con un capannone e poi nella casa realizzata con l’autocostruzione , si formarono i primi volontari internazionali che da Spilamberto si recarono nei progetti promossi da Overseas in Sierra Leone e in Zaire secondo le procedure istituite dalla
ALL’INTERNO 2 LAVORI IN CORSO 3 PARTE IL MICROCREDITO 4 SULLA STRADA 5 MICROCAMMINO 2007 6 UN BENE PER TUTTI 8 A SPILAMBERTO DAL MONDO
SRI LANKA
I primi mesi dell’anno sono stati per Overseas Sri Lanka un tempo di passaggio. A gennaio ha iniziato la collaborazione in loco l’agronomo Michele Ferrari con il compito di responsabile del progetto “Rebuilding sustainability”. In aprile si è concluso l’impegno dell’architetto Cecilia Corsini dopo quasi due anni trascorsi nella “perla del Pacifico”, durante i quali si colloca anche l’esperienza di Daniele Zambon che, dopo uno stage di tre mesi nell’ambito di un master post laurea dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha prolungato la sua permanenza fino a pochi mefa si come collaboratore della Protezione Civile. Volti e persone che ruotano intorno all’avventura Sri Lanka intrapresa da Overseas a seguito dello tsunami del 26 dicembre 2004. Un’iniziativa avviata dopo anni in cui mancava la presenza di volontari all’estero di lungo periodo. Non è stato semplice. Gli errori hanno permesso di crescere insieme nella consapevolezza che ci unisce un sentire comune: quel desiderio e quella volontà di sfruttare al meglio tutte le risorse, umane e finanziarie, a nostra disposizione per il bene della gente con cui e per cui lavoriamo. La sede Overseas in Sri Lanka si trova a Kalmunai sulla costa orientale. L’impegno per lo sviluppo globale qui ha assunto toni marcati per l’ambiente dato che viene realizzato in una cittadina di 60.000 abitanti che presenta una densità netta di 9.000 abitanti per kmq. Ed il nuovo progetto, che si innesta sull’esperienza avviata nel 2005, si propone di ampliare e moltiplicare quelle buone pratiche che permettono di coniugare ambiente e reddito, rafforzare il ruolo delle donne e lo scambio con le istituzioni e la popolazione locale. Con l’arrivo di Michele Ferrari l’attività già in corso, coordinata da Cecilia Corsini, si intensifica per l’avvio del progetto di cooperazione decentrata che Overseas ha promosso insieme alla Provincia di Modena. Si tratta di un impegno molto importante che offre la possibilità di consolidare le relazioni avviate da Overseas in Sri Lanka in una prospettiva di scambio e cooperazione tra comunità. Gennaio 2007 è stato anche tempo di missione in loco per valutare l’avanzamento dei progetti. L’occasione ha permesso di incontrare nuovamente persone con la quali Overseas ha avviato relazioni di amicizia e cooperazione come la Sig.ra Marianne John Pillai, referente del Comitato Hopes (Homes of Peace and Shelter) che partecipa al piano di lavoro triennale che Overseas ha elaborato gli interventi di ricostruzione in Sri Lanka. A Kalamulla, nel distretto di Colombo sulla costa occidentale, HOPES ha completato la ricostruzione di 18 abitazioni a Kalatura con
risultati che consentono di nutrire una punta d’orgoglio. Il contatto con HOPES ci permette di entrare in relazione con quella parte dello Sri Lanka meno nota: sono uomini e donne che rivolgono la loro attenzione alla disuguaglianza dei diritti che divide e allontana i più poveri (i senza casa e senza terra) da chi possiede ricchezza e altre opportunità. Sono persone che vivono con preoccupazione e angoscia il conflitto che insanguina il proprio paese. Lo Sri Lanka è anche questo: una terra nella quale si dipana il filo lungo di un conflitto che non si vuole estinguere. Anche noi, come loro se pur da poco tempo a contatto diretto con questa realtà - ci troviamo nella medesima condizione di vivere e lavorare come se il conflitto non esistesse fino a quando la violenza divampa improvvisamente in qualche punto del paese e dobbiamo assumere un’altra prospettiva. L’essere anche solo sfiorati da questa realtà - perchè avviene a qualche centinaia di chilometri di distanza o perchè si avvertono segnali del conflitto latente anche più vicino - ci avvicina allo stato d’animo delle persone con le quali lavoriamo e con loro condividiamo lo sgomento grande - e l’attenzione a non commettere imprudenze. A Cecilia, che ha saputo operare in questa realtà nel lungo periodo di servizio, vogliamo esprimere il nostro grazie per la sua collaborazione nella non facile fase di ricerca e avvio della presenza di Overseas in Sri Lanka e le auguriamo di cuore di proseguire la sua professione in nuovi orizzonti; a Michele, che si trova all’inizio della sua esperienza, tutto l’incoraggiamento a proseguire e sviluppare il lavoro iniziato. Marcello Viani responsabile progetti Sri Lanka
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LAVORI IN CORSO
SRI LANKA
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PARTE IL MICROCREDITO
Accanto alla ricostruzione delle case e delle infrastrutture abitative, il piano di lavoro “Ri-costruire sostenibilità” ha previsto anche l’impiego del microcredito come mezzo per promuovere la ricostruzione delle attività economiche locali, accogliendo l’esigenza evidenziata dai Comitati per lo Sviluppo di Pandirippu e Marathamunai nella fase di individuazione delle attività da realizzare condotta dall’Agenzia UN Habitat. L’area coinvolta è quella di Kalmunai (nel distretto di Ampara) in particolare le due comunità di Pandirippu (tamil) e Marathamunai (mussulmana). La disponibilità di risorse - e in particolare il generoso contributo che la Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha voluto elargire accanto alla solidarietà che i clienti hanno versato attraverso gli sportelli in tutta Italia - unitamente alle relazioni che da lungo tempo Overseas ha con il Consorzio Etimos hanno reso possibile l’attuazione di questa linea di attività che amplia l’ambito operativo attraverso le rispettive sedi locali dei due organismi. Etimos infatti svolge attività di microcredito attraverso Istituzioni di Microfinanza Locali fin dagli inizi della ricostruzione con un progetto nazionale promosso dalla Protezione Civile Italiana. A pochi mesi dall’avvio dell’attività di microcredito - come ci riferisce Cecilia - sono stati concessi dieci prestiti a Pandirippu e 22 a Marathamunai ai quali si vanno ad aggiungere quelli in corso di valutazione (8 a Pandirippu e 10 a Marathamunai).
Si tratta di prestiti davvero “micro” compresi tra 15.000 . e 20.000 rupie (1 euro/140 rupie circa) da restituire in due anni o tre anni concessi ai beneficiari attraverso un istituto di credito locale individuato da Etimos. I prestiti erogati sono utilizzati per avviare microimprese economiche individuali o familiari. Dietro le destinazioni dei prestiti c’è un’umanità fatta soprattutto di giovani e donne che non troverebbero accesso al credito convenzionale per la semplicità dei loro progetti e l’assenza di garanzie patrimoniali. Per il microcredito la loro affidabilità risiede invece nella loro speranza e nella loro appartenenza a una comunità locale: il microcredito servirà per comprare polli e mucche da allevare, per acquistare le attrezzature per la pesca, per aprire un negozio, laboratorio di sartoria, un’officina per saldatura, un’autocarrozzeria, un laboratorio fotografico e anche una gelateria. La collaborazione tra Etimos e Overseas in Sri Lanka è un esempio di quanto sia efficace integrare le attività di ripristino delle infrastrutture, in situazioni di post-emergenza, con interventi di ricostruzione del tessuto economico. Anche per noi un altro motivo per credere che un’altra finanza è possibile. Etimos è un consorzio finanziario che raccoglie risparmio in Italia a sostegno di esperienze microimprenditoriali, programmi di microfinanza, consorzi e cooperative di produttori nei Paesi in via di sviluppo e nelle aree di crisi economica: dall’America Latina all’Africa, dall’Europa dell’est all’Asia. Socio fondatore di Banca Etica, con la quale lavora in stretta partnership condividendone principi e finalità, Etimos si propone due obiettivi ambiziosi: permettere l’accesso al credito, anche nei contesti socioeconomici più disagiati, e incentivare scelte di risparmio eticamente orientate, offrendo opportunità di investimento connotate da un elevato valore sociale ma attente anche alla sostenibilità economica. I soci del Consorzio Etimos sono convinti che l’accesso al credito sia uno straordinario strumento di riscatto ed emancipazione. Ma il credito da solo non basta: deve essere accompagnato da una costante attenzione per la dimensione sociale, per la valutazione dei suoi impatti sulle comunità, sui beneficiari finali, sul territorio, da attività di supporto tecnico e accompagnamento.
INDIA
VERSO IL LAFTI TRA CONTRASTI ED ECCESSI
Un’India che scotta, che arde sotto il sole di una torrida estate e si asciuga il sudore dalle fatiche di un’esistenza dura, senza compromessi, senza troppi sorrisi né divertimenti. La polvere penetra nelle ossa, gli odori pungenti s’infrangono sui volti impassibili di milioni di persone, il rumore assordante dei claxon vibra nell’aria quasi fosse la colonna sonora delle affollate città indiane. L’impatto è forte. Il caos organizzato del nostro Occidente pieno di regole ben fatte è ormai un ricordo lontano. Mi perdo nella folla. Non c’è più tempo né spazio. Mi sposto lentamente all’arrivo di una moto, di un auto, di una bicicletta, di un risciò….di una massa informe di colori, odori, pelle umida, visi stanchi, corpi stremati. Il mio sguardo è solo, impaurito e triste. Sono attenta, in allerta. Il mio cuore è carico di emozioni. Per un attimo riesco ad estraniarmi e vedere tutto in modo obiettivo, senza coinvolgimento né giudizio…è un brulicare di gente che cammina, di sguardi che s’incrociano nell’attimo fuggente di un incontro, bambini che sorridono, povera gente che mendica un “paisà”, abili negozianti che ti invitano ad entrare in quegli anfratti bui e umidicci che vendono un po’di tutto. Gli indiani corrono. Sembra sempre abbiano qualcosa da fare, un posto da raggiungere. Le loro frequenti pause tradiscono un movimento interiore. Qui anche se non ti muovi sei nel movimento. E’ l’energia di Maya. Un’energia crudele e amorevole: l’energia dell’illusione, dei tuoi desideri che qui prendono forma e si distruggono. L’unico modo per sfuggire a Maya è vivere nel presente e gli indiani hanno imparato bene a farlo. Nelle loro giornate trovi già manifesto il significato di una vita intera, in ogni attimo la pienezza del loro futuro. Non c’è domani, tutto è qui, ora in questo istante…”shanti, shanti”(lento lento). Perché correre e dove,se adesso, nel qui ed ora, c’è già tutto quello di cui ho bisogno?!? Tutto si muove anche senza il nostro movimento. Ed è quello che io vedo: un continuo movimento, come fossero tante formiche al lavoro, ognuna col proprio percorso da seguire. Non si chiedono il perché. Ognuno accetta il suo stato, quale esso sia. Perché cambiare? Seguire la bellezza, seguire Maya vuole anche dire seguire un’illusione. Nel tuo presente non c è mai illusione, non c’è mai il desiderio di qualcosa che non esiste. Nel loro essere c’è la dignità di un popolo fiero, di una storia ricca, di un leader che ha lottato per la libertà con la forza dello sguardo. Non c’è violenza nelle loro menti, non c’è odio né ribellione. L’uomo bianco
dell’Occidente ha rovinato un paese ricco di tradizioni, ha costruito fabbriche, inquinato l’ambiente, ha ucciso animali, ha imposto regole lontane. Dopo la lotta sono sempre di più gli indiani che ora cedono alle lusinghe di una bella macchina, una casa grande, un po’ di soldi facili. La corruzione ha contaminato ogni livello della società e non solo il Governo, pur sempre ladro. Qui c’è di tutto e per tutti i gusti. Basta un cellulare per comprarsi il consenso di qualsiasi indiano, un qualsiasi oggetto che lo renda simile all’uomo bianco, al sogno dell’Occidente. Qualsiasi balordo può comprarsi un posto in politica comprandosi i voti tra le gente di villaggio con una bottiglia di rhum! E Maya, l’illusionista, s’ingrassa di nuovo, si nutre in abbondanza dei sogni di questa povera gente che si è venduta l’anima per i soldi, il potere, e questa forte energia che ti rende schiavo per sempre. Ora è il tempo dell’autostrada dell’oro, o meglio - come dicono alcuni - della “morte”: chilometri di asfalto che collegano le quattro città principali stringendo l’India dentro una morsa letale. Gli effetti disastrosi già si contano e ancora non è terminata! La prostituzione è aumentata a dismisura seguendo i nuovi schiavi dei lavori forzati nei villaggi-cantiere lungo l’autostrada e con essa malattie e AIDS in ambienti già altamente malsani. Ai lati dell’autostrada già sorgono moderni ospedali, segnali di un catastrofico presentimento delle vittime per incidenti stradali che non possono che aumentare se si guarda il traffico del presente: carri coi buoi attraversano le strade affollate di auto, risciò e biciclette serpeggiano ovunque! Tutti contenti, almeno pare: le case automobilistiche si fregano le mani, i business men si lisciano i “baffoni”, le donne vendono i loro corpi per un piatto di riso, i poveri s’accontentano di un lavoro malsano e mal pagato ai margini di una strada. Che ne sarà di quei bambini che stiamo aiutando a crescere? Possiamo solo vedere questo presente, crudo, difficile, senza troppo amore. L’infanzia, nei villaggi, dura il tempo di un pianto, di un sorriso, di una carezza data quasi per sbaglio e già ti ritrovi adulto…già, perché ancora sei un bambino, ancora i tuoi occhi esprimono purezza, ancora i tuoi gesti tradiscono incertezza e le tue parole faticano ad uscire. E ti ritrovi solo, con pochi stracci a coprire una “vergogna” che non conoscevi - l’esclusione che ti rende sporco, affamato e mendicante. Non conosci i tuoi diritti di figlio, conosci solo doveri, obblighi, botte di un padre ubriaco che ha perso lui stesso la fiducia in un futuro migliore. Un padre che non può esserti d’aiuto, ma che tu ami comunque e che da adulto imiterai… I figli dei pescatori non vanno a scuola. Non ne hanno bisogno. Sanno già che faranno i pescatori. E aggiungono spavaldi che si ubriacheranno. Non conoscono altro. Mi sento annientare di fronte a queste realtà. Non posso dir nulla. Mi siedo, in silenzio, e rimango a pensare, a sentire. Ascolto i miei “perchè” che non trovano risposta e sento che una parte di me continuerà a cercarla. Lorena Turrini
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SULLA STRADA
SIERRA LEONE
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MICROCAMMINO 2007 Riceviamo da Peter Bayuku Konteh un aggiornamento sullo stato di avanzamento del progetto Microcammino Yagala (Sierra Leone) che Overseas sostiene con amicizia riconoscendo che si tratta di un’iniziativa seria e affidabile pensata da un cittadino sierraleonese che ha a cuore il suo paese e la sua gente. Sostenere il progetto Microcammino Yagala - anche con contributi per il Sostegno a Distanza di ragazzi che frequentano la scuola primaria - è un piccolo segno che racchiude tanti significati ma soprattutto il modo di costruire la pace dopo che una guerra fratricida, provocata dall’avidità del controllo dei diamanti, ha distrutto ogni cosa. Il progetto Microcammino 2000 è nato proprio come un tentativo di rafforzare la pacificazione in Sierra Leone, per suscitare il desiderio di riscatto dopo la guerra e la volontà di cominciare a ricostruire il tessuto sociale utilizzando tutte le risorse disponibili. Il villaggio di Yagala si trova a poca distanza da Kamabai e Kabala, dove negli anni ‘80 Overseas si dedicò alla costituzione di Rural Community Educational Centre. Anche allora la provincia settentrionale della Sierra Leone era una delle zone più povere e arretrate del paese e oggi è l’area più lontana dagli interventi di ricostruzione finanziati dagli organismi internazionali. Yagala e i villaggi situati lungo la direttrice che collega Makeni, capoluogo della provincia, con Kabala verso il confine con la Guinea, sono stati per anni devastati da intensi combattimenti. La mortalità infantile è molto elevata come pure il tasso di analfabetismo. La povertà estrema provoca l’emigrazione e la deforestazione, oltre che divisioni interne alla popolazione. La necessità dell’alfabetizzazione, di attrezzature agricole e di cure sanitarie è un’esigenza espressa dalla gente, che ha msso a disposizione terreni per le costruzioni e garantisce la manodopera gratuita, oltre che materiali locali da costruzione. Carissimi amici di Microcammino 2000, vi scrivo di ritorno da Yagala (Sierra Leone), dopo tre mesi di permanenza e di lavoro (la mia azienda mi ha dato ancora un permesso non retribuito per motivi umanitari) durante i quali siamo riusciti a completare la costruzione del centro sanitario di base, oltre che ad edificare un centro polivalente per anziani.. Sono partito il 28 dicembre con •19.623 raccolti per completare il centro sanitario. Sono dunque arrivato a Yagala e con i Missionari Saveriani mi sono messo all’opera. La struttura del centro sanitario è stata ultimata con piastrelle, infissi, luci, etc, ora mancano le attrezzature sanitarie e un pozzo adeguato per l’approvvigionamento d’acqua, oltre che 4 casette per medici ed infermieri che sarebbero pagati dallo stato.
.Nella scuola elementare sono stati installati dei pannelli solari e 13 computer con una fotocopiatrice. Sono già iniziati i primi corsi di alfabetizzazione informatica. Attualmente frequentano la scuola più di 460 bambini con 12 insegnanti. In questi tre mesi mi sono dato da fare per avere parecchi incontri con la popolazione locale per sensibilizzarli ancor meglio sull’importanza dell’istruzione, la cura della salute e del proprio lavoro, sottolineando l’importanza del senso di responsabilità, personale e collettiva. Ho pure provato a far capire che avere tanti figli, cosa che nella nostra tradizionale mentalità è sempre ben vista, non è spesso una garanzia di benessere e di sicurezza economica per il futuro. Quindi sto cercando di diffondere l’idea di “responsabilità nella procreazione” pur sapendo che è un cammino difficile. Visto il bel edificio del centro sanitario e le altre strutture fatte negli anni scorsi e ben funzionanti, tutta la gente di Yagala, tramite me, vi esprime la sua grande gratitudine, vedendo un costante e graduale miglioramento delle sue condizioni di vita. Io noto pure un cambiamento di mentalità che fa ben sperare per il futuro. Vi ringrazio ancora con tutto il mio cuore perché ognuno di voi ha reso possibile questo miracolo con la sua generosità. Speriamo di poter presto mettere in funzione anche il centro sanitario! Peter Bayuku Konteh
DOPO LA SCUOLA IL CENTRO SANITARIO
BRASILE
UN BENE PER TUTTI è la gestione delle politiche pubbliche, ossia un’analisi sia quantitativa sia qualitativa delle politiche pubbliche a favore del bambino e dell’adolescente. È un’autovalutazione della città coordinata dal Consiglio Municipale dei Diritti del Bambino e dell’Adolescente, con l’appoggio dell’Unicef. Il secondo fattore di valutazione per il conferimento dell’Attestato UNICEF Municipio Aprovado è l’impatto sociale, ovvero le azioni promosse dal sistema cittadino in tutte le sue forme, volte al miglioramento della vita, della salute, dell’accesso all’educazione e della qualità dell’educazione stessa dei bambini e degli adolescenti. Da ultimo, ma non meno importante, segue l’analisi della partecipazione sociale, ossia dell’opportunità data ai bambini e agli adolescenti di essere coinvolti nella lotta dei propri diritti, mediante la promozione di 4 tematiche: educazione ambientale, partecipazione politica degli adolescenti, cultura popolare e comunicazione. Il Certificato UNICEF Municipio Aprovado dà visibilità nazionale e internazionale alla città certificata, perché riconosce e divulga lo sforzo
e le azioni dell’intera città verso i bambini e gli adolescenti. L’attestazione dell’UNICEF è anche una forma di contributo perché gli obiettivi dello sviluppo del millennio, legittimati per l’Organizzazione delle Nazioni Unite siano raggiunte. Sono 146 le città del Brasile ad aver ottenuto questo riconoscimento, di cui 14 in Bahia (delle 417 città della Bahia). I progetti realizzati dalla città di Senhor do Bonfim e Conceinção do Coité sono stati riconosciuti come i più rappresentativi, attribuendo particolare importanza ai progetti di Overseas-Fundação. Alla consegna ufficiale dell’Attestato UNICEF in Brasilia, la TV Globo nel telegiornale Nazionale ha presentato un piccolo filmato dei locali dove si è svolta l’attività e come si è svolta.
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DALLA FUNDACAO UN BENE PER TUTTI
È con grande orgoglio e soddisfazione cheabbiamo appreso che il 27 dicembre, in occasione della c e r i m o m i a conclusiva del Progeto Agente Jovem, è stato conferito alla città di Senhor do Bonfim il Certificato UNICEF Municipio Aprovado – Edizione 2006, per i risultati raggiunti nelle politiche rivolte al miglioramento della qualità della vita dei bambini e degli adolescenti. Il Certificato UNICEF Municipio Aprovado è un riconoscimento attribuito alla città che ha dimostrato maggiore collaborazione e articolazione tra il complesso delle autorità comunali e la società civile, al fine di migliorare la vita dei bambini e degli adolescenti. In altre parole, è un riconoscimento ufficiale per una gestione della cittadinanza come parte attiva nel grande movimento per i diritti dei bambini e degli adolescenti. Partecipano alla selezione per il conferimento dell’attestato UNICEF le città degli 11 Stati brasiliani uniti nel Patto Nazionale “Un mondo per il bambino e l’adolescente del Semi-Árido”, ossia Alagoas, Bahia, Cearà, Espiritu Santo, Maranhão, Minas Gerais, Paraíba, Pernambuco, Piauí, Rio Grande del Nord e Sergipe. La valutazione della città si basa sui risultati raggiunti in tre ambiti, il più importante dei quali
BRASILE Gli amministratori del Comune di Sehnor do Bonfim hanno scelto per rappresentare la città, la Cresce-Escola “Francesco Galli” e la direzione della Fundação São Francisco, quale riconoscimento ufficiale dell’importanza della Fundação nell’intero sistema cittadino. Sull’invito consegnato a Elza e Ernesto Valota per la cerimonia di conferimento dell’Attestato del 27 dicembre, leggiamo: “Conferiamo alla città di Senhor do Bonfim l’Attestato UNICEF Municipio Aprovado – Edizione 2006, per i risultati ottenuti nell’Impatto Sociale, nella Gestione delle Politiche Pubbliche e nella Partecipazione Sociale, volti alla migliormento della qualità della vita dei bambini e degli adolescenti del SemiÁrido Brasiliano, nel periodo 2005-2006". Alla festa hanno partecipato le autorità locali e nazionali, artisti popolari e naturalmente i bambini e gli adolescenti, per una volta protagonisti.
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Roberta Castellano
E’ iniziato un altro anno scolastico alla “Creche -Escola F.Galli” di Senhor do Bonfim. Quest’anno, ad attendere i bambini e le bambine al loro varcare la porta della scuola, c’era anche Guido Motta, amico e volontario “d’eccezione”. Guido si è recato la prima volta a Senhor do Bonfim nel settembre 2005 insieme alla moglie Margherita, spinto dalla passione per i viaggi e dalla curiosità di vedere come era quella scuola per la quale da tanti anni lui e Margherita avevano sottoscritto un impegno di Sostegno A Distanza. Da quell’incontro è scaturita un’amicizia vera e propria e per Guido e Magherita è iniziata anche una nuova modalità di impegno a favore del progetto insieme agli altri componenti del Gruppo Brasile. E così è maturata la decisione di ritornare a Senhor do Bonfim per collaborare con il responsabile Ernesto Valota a valutare i prossimi interventi di risanamento idrico in continuità con quanto realizzato a seguito del progetto Agua Limpa (avviato nel 2003 dai volontari Matteo, Paolo e Maria). Guido si è recato a Senhor do Bonfim il 1 marzo e si è trattenuto per cinque settimane.
considerare i dati e le informazioni raccolte per determinare l’entità e le modalità dell’impegno che Overseas potrà assicurare alla Fundaçao São Francisco per questo ambito di attività. Guido ha illustrato la situazione attuale nel corso della serata allo Spazio Eventi “L.Famigli” che si è svolta martedì 8 maggio a Spilamberto. E’emersa una realtà importante, efficiente e apprezzata dalla comunità e dalle istituzioni locali. Siamo riconoscenti a tutti i soci che si sono prodigati con tutte le loro capacità e il loro tempo per assicurare alla Fundaçao São Francisco il sostegno necessario dall’Italia affinchè potesse crescere e raggiungere questi risultati. Alla fine degli anni ‘80 quando il progetto è stato avviato per iniziativa del socio Francesco Galli, sembrava un sogno irrealizzabile tanto era distante dalla realtà che ci veniva descritta. E invece oggi possiamo dire che siamo andati ben oltre di quel sogno che ha coinvolto , insieme a noi, tutti coloro che hanno sostenuto in vario modo questo progetto. Siamo certi che tutti si sentiranno ugualmente orgogliosi di avere contribuito a cambiare il futuro di tanti bambini e bambine. Tra i primi a dare fiducia al sogno di Francesco c’era la nostra socia Nives (seconda da sinistra) che ha concluso la sua vita terrena poche settimane fa. Nives è stata un’amica e una collaboratrice preziosa per Overseas e per la Fundaçao São Francisco e noi siamo certi che il (tanto) bene da lei compiuto sarà moltiplicato per la fede che ha manifestato in tutta la sua vita e soprattutto nell’ultimo tratto segnato dalla malattia. Grazie, Nives!
RITORNO A SENHOR DO BONFIM
CENTRO INTERCULTURALE
forte radicamento dell’associazione e del centro stranieri nel territorio. La collaborazione con altri Enti è proseguita secondo una prassi consolidata attraverso lo scambio di informazioni, l’invio di casi, la richiesta o scambi di consulenza su singoli casi o attività, la co-progettazione con diversi attori del territorio. Molte le collaborazioni avviate in questi anni: Uffici scuola, anagrafe, uffici cultura dei comuni del Distretto, l’Area Minori, l’Area Adulti, l’Area Assistenza Domiciliare del Servizio Sociale Territoriale (ASP) la rete delle scuole di ogni ordine e grado, i Sindacati, il Centro per l’Impiego, il Centro Territoriale per l’Educazione Permanente, il Centro per le Famiglie, l’Area materno infantile della Azienda USL-Distretto di Vignola, l’associazionismo italiano e straniero, il Centro Servizi Volontariato – Sportello di Vignola, le Parrocchie. La presenza di Overseas si estende anche alla partecipazione a progetti promossi da altri soggetti quali il Progetto “Famiglie e Solidarietà” promosso dal Centro Servizi Volontariato di Vignola, dal Centro per le Famiglie dell’Unione, e dall’ASP che persegue l’obiettivo di fare incontrare e lavorare insieme associazioni dell’Unione che si occupano di minori e famiglie, e il Progetto distrettuale “Essere al mondo mettere al mondo: una rete che accoglie” volto a creare nuove modalità di lavoro e di relazioni per contrastare la depressione postpartum. Il Centro Servizi Cittadini Stranieri fa parte della rete provinciale dei Centri Servizi Cittadini Stranieri coordinata dalla Provincia di Modena. Importante nel percorso avviato dalla Provincia, la firma di un Protocollo con la Prefettura e la Questura di Modena che consente ai cittadini stranieri di accedere ai servizi attraverso la prenotazione telematica effettuata presso gli sportelli localizzati nel territorio. Overseas è diventata un punto di riferimento per i cittadini stranieri che risiedono nell’area circostante per le pratiche legali e per le relazioni che si sono formate dalla conoscenza personale di alcuni. La nostra sede ospita frequentemente famiglie e gruppi per incontri e ricorrenze religiose tra le quali la festa buddhista di Vesak che anche quaest’anno ha radunato la comunità srilankese. Elena Busani responsabile progetti immigrazione
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A SPILAMBERTO DAL MONDO
Nell’anno 2006 si è verificato un forte incremento dell’accesso di cittadini stranieri agli sportelli informativi presenti nel territorio del Distretto di Vignola che Overseas gestisce in convenzione con l’Ente Locale dal 1999. Negli sportelli dell’Unione si passa da 2063 accessi del 2005 a 5140 del 2006. Parimenti nei due sportelli collocati a Zocca e Guiglia gli accessi sono stati 694 nel 2005 e sono poi divenuti 1840 nel 2006. L’incremento dovuto inizialmente ad una modifica organizzativa concordata con Questura e Prefettura a livello provinciale si è mantenuto costante durante l’intero anno, in quanto l’aver obbligato molti stranieri a passare dai centri informativi per prendere un appuntamento ha permesso loro di conoscere queste strutture e di iniziare ad utilizzarle. Questo è stato vero in particolare per la popolazione albanese che, fino al 2005, presentava un numero ridotto di accessi rispetto al numero elevato di residenti. Pertanto pur essendo stato un impegno notevole far fronte a tale incremento, questa modifica ha comportato anche un’opportunità di conoscenza. Accanto agli sportelli, la progettazione 2006 ha previsto il coordinamento del personale operante nelle scuole medie e superiori nelle attività di insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri di recente immigrazione e l’organizzazione ed il coordinamento del servizio di mediazione linguistico -culturale svolto per i nove comuni. Oltre ai servizi di base che richiedono competenze legislative, relazionali, capacità di ascolto e di analisi, altrettanto impegnative; molto soddisfacenti le attività svolte in ambito culturale per favorire lo sviluppo di una società interculturale. Diversi gli eventi che hanno visto coinvolte le operatrici, alcuni volontari e un ragazzo in servizio civile: partecipazione al progetto Modena Medina nei comuni di Castelnuovo e Vignola (giugno 2006) partecipazione al Progetto “Una fiaba all’ora del te” condotto insieme al Centro per le Famiglie nei nidi di Spilamberto e Vignola (aprile – maggio 06); coprogettazione di attività interculturali nei comuni di Castelnuvo, Castelvetro e Marano; coprogettazione e gestione del progetto “Incontriamoci per conoscerci” rivolto a donne italiane e straniere, promosso dal Comune di Spilamberto e dall’Unione Terre di Castelli (novembre 2006 – maggio 2007). Nel 2006 è iniziato anche un percorso che ha coinvolto amministratori e tecnici dell’Unione nella progettazione di un Forum per l’Immigrazione intercomunale, il primo con queste caratteristiche in Italia. Il Centro Servizi Cittadini Stranieri ha svolto un importante ruolo di consulenza rispetto all’intero percorso e soprattutto a partire dal dicembre 2006 le operatrici dei centri stranieri, insieme alle operatrici dei servizi sociali e a quelli delle politiche giovanili dell’Unione hanno lavorato congiuntamente per la realizzazione del progetto culminato nelle elezioni di domenica 15 aprile 2007. E’ stato un percorso lungo, molto faticoso, che ha coinvolto diverse centinaia di cittadini stranieri e che è stato possibile anche grazie al
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Legge 1222 del 1972. Con il trascorrere del tempo sono cambiate tante cose, dentro e fuori di noi. L’esperienza della comunità-scuola è terminata, la stalla si è vuotata, il cerchio di amici intorno si è allargato assumendo un contorno sempre mobile e sempre diverso, la casa si è aperta all’accoglienza di nuovi ospiti che hanno bussato alla porta e l’hanno resa una residenza diversa, nel campo le parcelle dell’orto hanno lasciato lo spazio a un giardino che racconta le essenze autoctone del territoio, il capannone da officina è diventato deposito e magazzino del commercio equo e solidale. Il tempo ha accorciato lo spazio che separava le terre da una sponda all’altra del mare: l’aereo ha sostituito la nave (e il modo di viaggiare che ci riportavano nelle lettere i nostri “agenti” degli AdF) la posta elettronica ha reso inutile la radio trasmittente con la quale il nostro Oscar Bravo Charlie captava le voci nelle onde dell’atmosfera e oggi l’antenna non svetta più dal tetto, la gestione dei progetti è diventata più complessa e complicata, siamo (come allora) pochi e le cose da fare sono molte. Succede che a volte circoli la domanda tra di noi se quella che stiamo vivendo è ancora l’Overseas che è stata inaugurata il 18 giugno 1972. Quel giorno Renato Peri tenne il discorso all’inaugurazione dell’Ashram (allora nella Canonica di Via S.Adriano) e rivolgendosi ai presenti inizio con “spero che questa giornata sarà messa fra le giornate che Vi piace ricordare”. Non solo quel giorno ci piace ricordare ma molti altri. Vorremmo poter dire di nuovo a coloro che accoglieranno l’invito a venire all’Overseas sabato 16 giugno le stesse parole. Nelle parole di Renato c’era la passione e la consapevolezza di dare vita a un’esperienza completamente nuova fondato sulle radici profonde del cristianesimo e del gandhismo come descritto nell’articolo 2 del nostro Statuto (che non è cambiato!). Le nostre parole oggi non sono così incisive come le leggiamo nei documenti di allora ma ugualmente ci sentiamo orgogliosi di porgere ai nostri amici e a tutti coloro che ci guardano con interesse e simpatia gli impegni che abbiamo in corso. Sono importanti e meritevoli non solo perchè sono il meglio di ciò che siamo capaci ma soprattutto perchè le consideriamo in diretta continuità con quanto è stato realizzato in altri modi. Certo sono cambiati i partner - i nostri amici con i quali condividere la ricerca e l’impegno per lo sviluppo globale - e le modalità con le quali siamo venuti in contatto con loro non ricordano quelle di un tempo. L’attenzione e la sensibilità ai problemi dello sviluppo dei popoli - come era scritto nel primo pieghevole stampato - si è molto ampliata e si sono moltiplicati e specializzati i soggetti che se ne occupano, tuttavia ci sentiamo ancora molto “singolari” quando veniamo a contatto con loro: per la nostra storia, per le nostre idee-guida, per le modalità che adottiamo. E’ così che sono nati i progetti in corso a Senhor do Bonfim, a Cabreuva, a Kuthur, a Kalmunai, ad Ain Arik senza tralasciare Spilamberto e il territorio circostante. Ogni progetto è uno scrigno che racchiude storie e relazioni, passione ed emozioni, speranze e preoccupazioni che ci aiutano a comprendere un poco di più il mondo nel quale siamo e insieme noi stessi. Il filo del tempo che unisce
G R A Z I E !
Un gruppo di soci e volontari sabato 12 e domenica 13 maggio Overseas ha portato in piazza il riso dedicato a sensibilizzare la cittadinanza al diritto (disatteso) alla sicurezza alimentare in gran parte del mondo con una sottoscrizione a favore della Fundacao Sao Francisco di Senhor do Bonfim, progetto proposto da Overseas. Sono stati venduti 468 kg di riso raddopiando l’obiettivo che era stato individuato con prudenza per la prima adesione alla campagna FOCSIV. Il riso è stato venduto a Modena (in Piazza Matteotti e in Piazza Mazzini) a Spilamberto, S.Damaso, Castelvetro, Vignola, Savignano e Nonantola insieme alla distribuzione di materiale illustrativo del progetto realizzato dalla Fundação São Francisco. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato con grande disponibilità e partecipazione!
APPUNTAMENTO ALL’OVERSEAS sabato 16 giugno 2007 ore 10 allo Spazio eventi “L.Famigli” Viale Rimembranze n.19, Spilamberto Memoria e futuro: testimonianze e riflessioni
ore 12 S.Messa nella Chiesa parrocchiale ore 13 pranzo presso la sede in Via Castenuovo Rangone n.1190 ore 15 Saluti degli ospiti ore 16.30 concerto del Corpo bandistico “G.Verdi” di Spilamberto tutto il nostro impegno si avvolge attorno a questa casa e ogni volta che qualcuno dei partner può farci visita proprio qui si avverte qualcosa in più e di diverso. La giornata di sabato 16 giugno è stata preceduta da due appuntamenti allo Spazio eventi “L.Famigli” (amichevolmente concesso dal Comune di Spilamberto) dedicati alla presentazione di quanto Overseas realizza a Senhor do Bonfim e a Ain Arik: una finestra sul futuro, un sentiero appena tracciato, un piccolo campo da coltivare. Come era il nostro campo all’inizio di questa storia. “Il nostro è un orticello limitato - dicevamo allora quando cominciammo - e apparentemente ci cresce ben poco. Ma il seme che spargiamo è tanto. Non sappiamo dove il vento lo porti, e probabilmente non sapremo mai. In fondo, non c’importa di saperlo. A noi basta sapere che un giorno, in qualche posto, nascerà. m.c.
18 GIUGNO 1972 - 16 GIUGNO 2007 L’uomo deve incontrare l’uomo, le nazioni devono incontrarsi come fratelli e sorelle, come i figli di Dio. In questa comprensione e amicizia vicendevoli, in questa comunione sacra, noi dobbiamo parimente cominciare a lavorare insieme per edificare l’avvenire comune dell’umanità. (Paolo VI)
LE IDEE-GUIDA PER LO SVILUPPO GLOBALE
Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico, lo sviluppo dev’essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo. Noi non accettiamo di separare l’economico dall’umano, lo sviluppo dalla civiltà dove esso si inserisce. Ciò che conta per noi è l’uomo, ogni uomo, ogni gruppo d’uomini, fino a comprendere l’umanità intera. (L.-J.Lebret)
Non riesco a immaginare nulla di più nobile e patriottico di questo: per un’ora al giorno, diciamo, tutti dovremmo fare il lavoro che devono fare i poveri; e così ci identificheremmo con loro, e, attraverso loro, con l’umanità intiera. Non riesco a immaginare migliore adorazione di Dio che lavorare in suo nome per i poveri, come i poveri. (M.K.Gandhi)
Quando date, date con rispetto. (Taittiriya Upanisad)
Non credo che un individuo progredisca spiritualmente e chi lo circonda ne soffra. Credo nell’advaita. Credo nell’essenziale unità dell’uomo , e, quindi, di tutto quello che vive. Perciò credo che se un uomo progredisce spiritualmente , il mondo intiero progredisce con lui, e se un uomo cade, il mondo intiero cade nella stessa misura. (M.K.Gandhi)
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Autoriz. del Tribunale di Modena n. 730 del 13/9/1983. Tariffa associazioni Senza Fini di Lucro “Poste Italiane s.p.a.-Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/ 02/2004 n.46) art.1, comma 2, DCB Modena. Non contiene pubblicità. Responsabile legale: Marinella Correggia Direzione, redazione e composizione a cura del Comitato Esecutivo. Gli articoli pubblicati esprimono l’opinione dei loro autori e non necessariamente quella dell’Organizzazione Overseas Stampa: Area Stampa S.r.l. Via A.Pacinotti, 6 42015 Correggio RE tel 0522/ 637188
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Notiziario dell’Organizzazione Overseas per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei onlus Via per Castelnuovo Rangone, 1190 41057 Spilamberto (MO) tel. 059 785425 fax 059 7860055 e-mail
[email protected] www.overseas-onlus.org Bimestrale. Anno XXXVI, n.1-2 gennaio-maggio 2007
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