ANNO LIII - N. 6 Sabato 15 Giugno 2013 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Socio Effettivo € 25,00 - Socio Aderente € 22,00 - Socio Aderente estero € 27,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail:
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Ed ecco… siamo arrivati Ecco, siamo arrivati alla fine della campagna elettorale, fine che sembrava così lontana… Tutta l’euforia ed il fermento che si respirava nelle strade ha lasciato uno strano silenzio… il paese ‘sospeso’ nel grigiore della sera, lunedì, all’apertura delle urne. C’era silenzio, poche le agitazioni della festa, un po’ di stupore… Tutti temevano di non farcela, tutti sapevano che la condizione difficile del paese chiedeva un risultato più netto e chiaro. Tre liste arrivate al traguardo con poche differenze di voti, tutte e tre superate dalla quarta la più ambigua e… ‘tantalè’ (quella di chi non ha votato) che alla fine è uscita vincente dalla competizione. Che peccato… Come si fa a credere che sia più utile e più etico non prendere parte al momento più alto della vita civile e collaborativa del paese (che è l’espressione del voto) pensando che sia giusto non prendere posizione e di fatto delegare ad altri, l’onere e la responsabilità delle decisioni, del governare… magari favorendo chi non ci rappresenta.? Ecco, questo mi ha deluso… in concreto ha fatto sì che ad amministrare il nostro paese pur in un momento così difficile della sua storia, ci fosse una maggioranza al limite della rappresentazione. Ora, comunque, si tratta di guidare Alassio a risollevarsi e ritrovare se stessa, prendersi cura del nostro povero paese, in ogni piccola cosa. Rinnovo quindi gli auguri più forti agli Alassini affinché, con la partecipazione di ogni abitante, questo avvenga. Saluto il nuovo Sindaco e la sua Amministrazione, e auguro che possano presto e serenamente affrontare i grandi problemi vecchi e nuovi della nostra Alassio. Che l’Amore per la nostra città e gli Alassini tutti vi illumini e vi aiuti a trovare presto ‘Porto Salvo’… Auguriamo che gli Alassini possano essere fieri ed orgogliosi dei loro nuovi governanti, fieri ed orgogliosi della propria città FLOREAT ALAXIUM!
Saluto del nuovo Sindaco Corpus Domini, ricchezza di tradizioni Cari Concittadini, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, mi trovo nella posizione che fino ad alcuni mesi orsono mai avrei pensato di ricoprire. Desidero ringraziare coloro che hanno sostenuto la nostra lista, votandola, ma anche coloro che, pur esprimendo valutazioni differenti, hanno comunque adempiuto al loro dovere civico.
torale sono state oggetto di incontri e dibattiti. Come ho sostenuto in precedenza cercherò di evitare sterili polemiche, non ribatterò a suon di comunicati stampa a coloro che denigrano a prescindere, ma cercherò con l'impegno e il lavoro di realizzare le opere che tutti attendete. Chiedo pertanto pazienza e
La nostra Alassio necessita di attenzione e cure, dopo il periodo di commissariamento in cui la macchina comunale si è fermata; i nostri sforzi nell'immediato sono tesi a rimetterla in funzione, senza tralasciare le emergenze che tutti conoscete e che più volte in campagna elet-
collaborazione: le nostre porte sono e saranno sempre aperte, ascolteremo tutti coloro che con idee e proposte vorranno migliorare Alassio e riportarla a splendere come auspichiamo. Con affetto enzo canepa
Chi ha avuto occasione di partecipare almeno ad una processione domenica 2 giungo, festa del Corpus Domini, si è guardato dal calpestare le meravigliose “infiorate” che coprivano le strade e spesso ha volto la sua attenzione alle numerose figurazioni e agli addobbi situati lungo il percorso. Gli angioletti con cestini pieni di fiori, i paggetti elegantissimi nella loro uniforme, le bambine nelle vesti candide con la corona in capo precedevano il baldacchino di tessuto indorato che proteggeva il Santissimo.
TRA MUSICA E POESIA
CMR per AVA
MOSTRE Sala Carletti Dal 16 al 30 Giugno espone la Pittrice IVANA CERRATO con Falsi d’autore Dal 1° al 10 Luglio espone il noto pittore ETTORE GHIRINGHELLI Dal 11 al 20 Luglio espone il Pittore e grafico EMANUELE NICOLOSI
Lungo i carruggi lo sguardo era attratto da altarini, le “gexette du Segnù”, coperti da bianche tovaglie e arricchiti o da un crocifisso o da una statuetta o da una immagine. Dalle finestre delle case e delle porte pendevano drappi di diversi colori, coperte luccicanti, ornate da pizzi fantasiosi. Il Corpus Domini è la festa dei fiori, della primavera e della fede nostrana ed anche un forte richiamo alle decorazioni tipiche del Corpo del Signore: l’altare, i vasi di fiori, la tovaglia, il crocifisso, le immagini, il tabernacolo.
La sera del 7 giugno ore 21, alla Chiesa Anglicana, l’Associazione Vecchia Alassio ha fatto rivivere la serata culturale nata dalla fantasia dell’amatissimo professor Tommaso Schivo, grazie alla professionalità, alla bravura, alla abnegazione del nostro consigliere Andrea Elena, il tenore alassino che ha portato il nome della nostra città in tutto il mondo. La regia di Andrea Elena ha dato spazio a molti giovani artisti alassini e ai nostri poeti, realizzando uno spettaco-
lo pregevole e godibilissimo, al termine del quale sono state consegnate le tessere di SOCIO ONORARIO A.V.A. al Maestro GIBBA e alla Signora Sara Schivo. Il nostro Andrea Gallea ha condotto la serata creando un caldo clima di confidenza e familiarità. Siamo grati a tutti quelli che hanno partecipato e collaborato, e all’affettuoso pubblico, numeroso nonostante la serata offrisse diverse altre occasioni. GRAZIE a tutti e... come sempre... FLOREAT ALAXIUM!!!
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«L’ALASSINO»
Sabato 15 Giugno 2013
RISULTATI ELEZIONI COMUNALI ALASSIO 2013
E ADESSO? All’esito delle consultazioni elettorali comunali, Alassio si accinge ad affrontare la stagione balneare con la nuova amministrazione appena insediata. La nuova maggioranza è stata espressa dalla lista civica guidata da Enzo Canepa che, solo per una manciata di voti, ha superato entrambe le liste concorrenti. Tale minimo distacco tra le compagini, unitamente all’astensione massiccia ed in crescita, impone alcune riflessioni. Se è vero che il sistema elettorale nei comuni come il nostro, permette a chi ha ricevuto anche solo un voto in più degli altri di amministrare la città, potendo contare su un numero di consiglieri tale da garantire le mag-
gioranze necessarie per l’approvazione di ogni provvedimento, è altrettanto vero che le decisioni prese dagli amministratori devono coniugare e rispecchiare la volontà di tutti i cittadini. Tali considerazioni dovranno tenere ben presenti i nostri amministratori nel momento in cui si accingeranno a dare attuazione al proprio programma al fine di mantenere il necessario collegamento con la realtà cittadina. Nel mio primo intervento in consiglio comunale ho evidenziato due miei pregiudizi nei confronti della nascente amministrazione, legati, uno, alla eterogenesi partitica della lista civica Canepa e, l’altro, ad una neppure tanto implicita legittimazione al
perseguimento di interessi personali da parte di alcuni amministratori. Tali critiche, rivolte al senso civico del Sindaco, sono funzionali ad evitare che l’appoggio partitico e l’influenza di membri dell’apparato locale, possano determinare in maniera distorta le decisioni operative dell’amministrazione, privilegiando interessi di parte ed elidendo il necessario collegamento con la volontà di tutti gli Alassini. Mi auguro che il nuovo Sindaco, da buon Alassino, sia in grado di interpretare e gestire in proprio il mugugno della sua gente e, mantenendo la rotta, fare “le vele secondo il vento”. Avv. Giovanni Parascosso
1967 volte GRAZIE DA PROGETTO ALASSIO LA NUOVA GIUNTA Il sindaco neo eletto di centrodestra Enzo Canepa annuncia la composizione della nuova amministrazione. Per sè il primo cittadino terrà urbanistica, demanio e personale. Al nuovo vicesindaco Monica Zioni, invece andranno, cultu-
ra, servizi sociali e scuola, a Simone Rossi, Turismo e Sport, ad Angelo Vinai, ambiente e protezione civile a Piero Rocca, polizia municipale, frazioni,viabilità e aree cimiteriali. Il presidente del consiglio comunale sarà Rocco Invernizzi. Per gli
incarichi esterni alla giunta Patrizia Nattero si occuperà di arredo urbano e verde pubblico, Gianni Aicardi di lavori pubblici, Fulvia Ruggeri, di informatica, Lucia Leone, commercio, Francesco Bogliolo, Bilancio e partecipate.
Abbiamo perso, 1967 voti contro 2087. Noi volevamo prenderci cura di Alassio con i nostri valori cristiani. 1967 persone ci hanno creduto. Grazie, di cuore, siamo commossi sinceramente, perché siamo riusciti a trasmettervi la nostra passione. Abbiamo messo paura: un gruppo di amici che ha costruito la campagna elettorale con le sue forze e con l'aiuto di un team di volenterosi e infaticabili sognatori - ci inorgoglisce perché è una dimostrazione che abbiamo camminato sul sentiero giusto; certo la sconfitta brucia, perché ci abbiamo creduto in ogni notte insonne, in ogni sorri-
so, in ogni increspatura delle labbra, in ogni numero, in ogni parola. Noi di Progetto Alassio abbiamo fatto un passo indietro sottoscrivendo il nostro codice etico. Abbiamo fatto un passo indietro rispetto a qualsiasi ideologia politica che caldeggiavamo per ripartire da Alassio e riportarla ai tempi aurei. 1967 volte fieri di essere arrivati fin qui senza cedere a ricatti o scendere a compromessi. Molti elettori non sono andati a votare, alcuni per sconforto, altri per ripicca, altri per motivi vari. Siamo dispiaciuti, perché votare è un dovere morale, è un dovere nei confronti della nostra
Costituzione, della Storia d’Italia, è dovere verso il futuro dei nostri figli. E a chi non è andato a votare vogliamo ricordare una toccante frase di un nostro poeta, Roberto Benigni “votare è l’unico strumento che abbiamo. Per arrivare al voto sono morte migliaia di persone per dare a noi la possibilità di esprimere ciò che noi desideriamo. C’è sempre la differenza, anche tra due terribili, ce n'è sempre uno meno peggio. Ognuno di noi ha più potere di quello che pensa sul mondo. Ognuno di noi porta il suo contributo piccolissimo verso il giusto o l’ingiusto. La cosa più terribile è chiamarsi fuori.”
Sabato 15 Giugno 2013
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«L'ALASSINO»
Curiosando nei nostri orti
CRONACA DI ANDATE
Rubrica mensile a cura di Gianni Croce
MESE DI GIUGNO 2013
FAGIOLO - (Phaseolus vulgaris) - Termine dialettale: faxiö La saggezza di Giuseppe Tomasi Pianta erbacea della famiglia delle Leguminose
Questo legume, oggi tra gli ortaggi più consumati e graditi sulle nostre tavole ha anch’esso una sua bella “Storia”... anzi, ne ha due. Sì, perché storici e botanici hanno a lungo discusso in passato sulla sua origine. C’era chi lo riteneva originario dell’America Meridionale e quindi giunto in Europa dopo la scoperta di quel Continente (1492) e chi invece lo considerava portato dall’Africa e già conosciuto da Greci e Latini. Oggi sappiamo che entrambe le tesi erano veritiere in quanto i primi si riferivano al “fagiolo comune”, gli altri al “fagiolo dolico” del quale è indubbio che Greci e Latini facessero largo uso. Già citato da Virgilio, il suo nome “Phaseolus” ovvero “Linneo” - riferito per analogia a barca, vascello in relazione alla forma del baccello - è derivato dal greco “Phaseolòs” che era il nome di uno scafo stretto e sottile. Ed era questo tipo di fagiolo, di origine africana, che venne coltivato in Europa sino alla scoperta del Nuovo Mondo. E già dal 1500, famosi botanici del tempo parlarono di “Fave Turche” o “Fagioli Turcheschi”, però non inganni la definizione perché, allora, veniva chiamato “Turco” tutto ciò che era esotico. Lo stesso “Mais” di sicura origine americana viene ancora chiamato “Granoturco”. Lo stesso Cristoforo Colombo nei suoi diari di viaggio descrive una specie di fagioli del tutto diversi da quelli coltivati in Europa e che erano l’alimentazione base, appunto assieme al Mais, delle po-
polazioni dell’America Centrale e Meridionale fin da tempi remotissimi come è testimoniato da semi di varie qualità rinvenuti in tombe precolombiane del Perù e del Messico. A differenza di altre piante “esotiche” come la patata o il pomodoro, che dovettero lottare a lungo per inserirsi sulle mense europee, questo legume
viene subito accolto con tutti gli onori anzi, si potrebbe dire che ebbe “un’accoglienza regale” poiché sembra che il primo esperimento di coltivazione sia stato fatto per ordine di Papa Clemente VII dopo aver ricevuto i semi in dono dall’imperatore Carlo V e che lo stesso Papa lo introdusse poi in Francia inviandolo a Parigi con gli altri doni di nozze, tra la nipote, Caterina de Medici e Enrico II. Moltissimi i modi di cucinare i fagioli: nelle zuppe, nei minestroni, negli umidi o, in Moglio, nella classica “Pasta e Fagioli” che nell’annuale sagra paesana ben tiene spalla alla prelibata “Ventre”. Grazie alle sue proprietà nutritive si è giustamente guadagnato l’appellativo di “carne dei poveri” in quanto ricco di
proteine, amidi e zuccheri è di elevato potere calorico. Può essere usato fresco o secco: se fresco, ogni 100 grammi il suo potere calorico è di 144 calorie, se usato secco se ne otterranno 338. La sua eccezionale proprietà di riacquistare vita alla semplice immersione in acqua gli ha guadagnato, nella tradizione popolare di molti paesi, la fama di simbolo di immortalità e fortuna. Meno nutrienti ma altrettanto gustosi sono i fagiolini detti “Cornetti” o, in alassino “da bagnanti” o i “pelandroni”: teneri baccelli della pianta ancora verdi e privi o quasi di semi da mangiare lessati o cotti in vari modi. Questo nostro buon “fagiolo” che da sempre piace a tutti, dal popolino agli aristocratici non è stato trascurato neppure da certi poeti buongustai che dal ‘500 al Pascoli o al Moretti, ben volentieri gli dedicarono i loro versi. Pure il grande Eduardo de Filippo non disdegnò proporlo come “medicamento miracoloso” nella sua celebra commedia “Natale in casa Cuppiello”. Tra i detti popolari “Andare a fagiolo” allude a qualcosa che incontra l’approvazione. Sia che lo si utilizzi fresco o essiccato, rimane comunque quell’ottimo alimento, nutriente e gustoso che non dovrebbe mai mancare sulle nostre mense. COME SI COLTIVA: Si semina in primavera in file o in buche ben concimate. Si raccoglie in estate. Gianni Croce
Altri 100 di questo centenario “(Ex) allievi di Don Bosco sono coloro che, per avere frequentato un Oratorio, una Scuola o una qualsiasi Opera Salesiana, hanno ricevuto in essa una preparazione per la vita secondo i principi del Sistema Preventivo di Don Bosco.” Per noi (Ex) allievi il 2013 è una data storica: l’Unione (Ex) allievi Don Bosco Alassio ha festeggiato il suo primo Centenario. Il 20 settembre 1870 Don Bosco ci ha fatto un dono prezioso, portando la sua Opera ad Alassio, creando un legame indissolubile tra la città e i salesiani.La Federazione Internazionale degli Ex Allievi è nata a Torino il 9 settembre 1911 (anche se il Movimento Ex Allievi era nato quando Don Bosco era ancora in vita, con Gastini il 24 giugno 1870), ufficialmente, l’Unione di Alassio prende il suo avvio il 15 novembre 1913. Il Centenario degli (Ex) allievi è una festa che l’Unione di Alassio vive ricordando con la gioia nel cuore due figure che sono state guida e anima: Don Giovanni Boccalatte e Don Giovanni Cazzola. Un Evento così unico non poteva che essere celebrato con una serie di manifestazioni, aperte alla comunità alassina, per rendere tutti partecipi di questo traguardo. A inizio anno abbiamo partecipato ad una meravigliosa iniziativa, raccogliendo nella Scuola materiale per il disegno e le arti visive (matite, matite colorate, pennarelli, acquerelli, gomme, temperamatite, quaderni, ecc) per l’educazione al senso artistico (cinema, musica, fotografia, arte, danza, musical, architettura, mimo) di circa 400 bambini cubani. A breve sul nostro sito potrete vedere alcune fotografie dei bambini all’opera! Il torneo di calcio, all’interno della Scuola, è stato
un momento per condividere con i nuovi allievi la nostra realtà. Mentre a maggio, durante il mese mariano, all’Oratorio è stato proiettato un commovente dvd sulla storia degli Ex Allievi, un breve filmato fatto di volti che hanno insegnato, studiato, giocato, partecipato, pregato, sorriso tra la Scuola e l’Oratorio. Ma il
Centenario. Un pubblico attento ha poi assistito alla proiezione del film “Uomini di Dio” nella sala polivalente dell’Oratorio; e nella stessa sala c’è stata la presentazione al Consiglio di Presidenza dell’Unione e alla cittadinanza del nuovo Ispettore ICC, don Leonardo Mancini, che si dimostrato molto en-
di Lampedusa Le elezioni comunali di Andate hanno evidenziato due caratteristiche opposte: da una parte un chiaro allineamento con la situazione nazionale, dall’altra una assoluta novità. Esaminiamo la prima caratteristica: come nel parlamento italiano sono stati eletti tre gruppi politici con un numero di voti praticamente uguale, un terzo ciascuno. E se non fosse stato per il “Porcellum comunale”, cioè la legge (da alcuni benedetta) che, per permettere la governabilità nei piccoli comuni concede a chi ha un voto di più del secondo, di prendersi “tutto il cucuzzaro”, beh ci saremmo trovati in una situazione non facile. Infatti con la vecchia legge e il consiglio di trenta membri avrebbero ottenuto Gattopa 11 consiglieri, Vigneri 10 e Galtoggi 9. E il neo sindaco starebbe ancora lì a cercare di allearsi con uno degli altri gruppi per “recampare” i 16 consiglieri necessari a sopravvivere. Concedendo loro quello che desideravano. Invece così, con le nuove norme, amministra. Non sarà democrazia pura, ma è efficienza, anche se bisogna poi vedere cosa è meglio. Infatti un’altra caratteristica che ci unisce all’Italia è quella dell’afflusso dei votanti, che come altrove ha superato di poco il 60%. Per cui, e questa è matematica il 35% è in realtà il 25
dei cittadini elettori, e le altre liste ancora meno. Magari ne tenga conto ogni tanto il vincitore, per stare con i piedi per terra, non si sa mai. Ciò invece che ci ha diversificati da tutto il resto della nazione è stato il fatto che quasi dappertutto si è avuta una chiara avanzata del centrosinistra compreso il PD. Invece da noi è successo il contrario. E’ tornato in sella il centrodestra, maltrattato alle ultime recenti elezioni locali, dopo anni di buon (o mal, secondo i pareri) governo. E il PD è... scomparso nelle nebbie di questo maggio autunnale. Questo a dimostrare, ancora una volta, che la mia Andate è una città originale, speciale, che andrebbe quasi brevettata. O esibita fra i fenomeni da circo come la donna cannone o l’uomo alto 3 metri. Che il Cielo ci conservi così e faccia in modo che non ce ne accorgiamo. Ed ora; passata la festa, distribuite le cariche, gli incarichi, e i carichi pesanti, e quelli carini e leggeri come l’assessorato alle lampadine bruciate o la presidenza delle novene e delle riunioni conviviali del giovedì, finalmente la nave comunale parte ed affronta il mare magnum delle cose pratiche. Con problemi giganteschi come: “Ma se il mercato del sabato si svolgesse al martedì per non disturbare i
bambini, potremmo chiamarlo sempre mercato del sabato?” Oppure: “Come utilizzate il molo aprendolo ad una persona per volta, o due nel caso di una badante o di una mamma col bambino?” “E devono, questi visitatori, essere dotati di salvagente o basta un’immaginetta di Santa Rita?” o “Dove trovare occhiali da sole ai raggi x per poter far attraversare il muro delle cabine e vedere il mare? E se poi vedono anche gli scheletri dei bagnanti sulla spiaggia invece che ‘le belle forme’ (Petrarca) chi li fa tornare ad Andate?” Tutti grossi ed urgenti problemi come vedete, con cui si cimenterà la nuova giunta. Per il resto il paese cercherà di risolvere i suoi guai da solo come ha fatto spesso in passato, chiedendo al comune soltanto di non complicargli la vita che è già tanto. Se poi sant’Anna sarà così buona, da regalarci i grecalini che ci portino tre metri di sabbia davanti, e certi bagnini toglieranno il cemento di dietro se ce ne regaleranno altri tre, allora vorrà dire che anche quest’anno la stagione è salva; e per il futuro chi vivrà vedrà. Un saggio pescatore locale a chi gli chiedeva: “Come va?”, saggiamente: “Te lo saprò dire” rispose. Luca Caravella
Arrivano gli “andarini” da Sassari Antonio Megla o Mela nel 1662 viene chiamato a deporre su una questione in cui sono coinvolti gli andarini. Il teste dichiara di aver commerciato, su richiesta di Giovanni Antonio Stalla, un sacco di andarini del peso di due cantari e mezzo per il valore di L. 27 il cantaro. La vicenda giudiziaria, in base a queste carte, non ha una conclusione. Bisogna consultare i civilium dell’archivio. Ma dai brevi cenni è possibile dedurre alcune considerazioni storiche. Gli andarini sono un prodotto tipico di Sassari e testimoniano, quindi, che gli Alassini avevano intensi rapporti commerciali con questa città sarda a tal punto da esportarne alcune specialità. In base alle segnalazioni di internet, “gli andarini sono piccoli tocchetti di pasta dalla forma elicoidale. La materia prima è la semola fine di grano duro, che si impasta con acqua tiepida e poco sale. Va lavorata con molta cura affinché diventi liscia ed elastica. Se ne tagliano quindi piccole parti, che vengono as-
sottigliate con il palmo della mano e allungate, dopo di che vengono tagliate in pezzetti piccoli e regolari che con alcuni rapidi e calibrati movimenti del polpastrello del pollice vengono pre-
“su ghisadu”, ovvero un sugo di carne e pomodoro ed insaporiti con pecorino stagionato”. Ora sappiamo che cosa sono gli andarini che consumavano i nostri antenati nel Seicento, ma
muti su una superficie rigata. Anticamente veniva usato “su chiliru”, acquisendo la forma simile ad un piccolo fusillo. Infine, si fanno asciugare all’aria aperta, stesi nei “canistreddos”. Gli andarini si consumano, come da ricetta tradizionale, conditi con
soprattutto ci rendiamo conto che Alassio era un borgo che sviluppava rapporti intensi con le località del Mediterraneo e ne importava le produzioni più significative. Giovanni Puerari
Gioielli da non dimenticare nostro fiore all’occhiello è stato un emozionante e imperdibile concerto della Corale Beato Jacopo da Varagine, con musiche sacre e musiche operistiche, concluso con un applauditissimo bis del Brindisi de La Traviata interpretato con trasporto dalla soprano Yukari Kobayashi e dal tenore Silvano Santagata. In collaborazione con l’Oratorio si è tenuta la conferenza di Don Sala Rossano della Università Pontificia Salesiana sul tema: “La pedagogia della bontà” che ha condotto poi alla Festa del giorno dopo. Domenica 5 maggio abbiamo celebrato con commozione e con una numerosa partecipazione il Convegno Annuale del
tusiasta del nostro percorso. E don Leonardo ha presieduto il giorno dopo la Solenne Processione di Maria Ausiliatrice. Grande successo anche per l’incontro regionale degli (Ex) Allievi al Santuario della Madonna di Misericordia in Savona, Relatore don Guido Errico, delegato nazionale della Federazione Italiana degli Exallievi/e di Don Bosco; tema la strenna del Rettor Maggiore e il Centenario delle Unioni di Alassio, Savona e Varazze. La gioia di Don Bosco ha visto il suo prestigioso culmine con il MusicALL CIRCUS 2013 della Scuola. Ilaria Falcone
L’espressione “valorizzare la collina” può avere molteplici significati, ma senza dubbio in primo luogo vuol dire mettere in evidenza la presenza di due realtà straordinarie della nostra baia, Moglio e Solva. Questi centri, ancora oggi discretamente abitati, hanno avuto una storia continua, quasi millenaria, e sono ricchi, quindi, di valori artistici, economici e paesaggistici di notevole interesse. Pensiamo alla frazione di Moglio, già ricordata nei documenti del Duecento, abitata in passato da famiglie che hanno dato importanza alla vita marinara di Alassio e che si sono impegnate ad arricchire il loro territorio. Sono attestate attività di molitura del grano, macinatura delle olive e di conseguenza dovevano essere attivi mulini e gombi. Dispiace che le testimonianze di questi e di altri impegni si siano perse per sempre e non siano forse più recuperabili. Un piccolo museo di artigianato e di arte contadina in genere potrebbe essere una sosta istruttiva per un tour pro-
grammato sistematicamente. La chiesa di San Sebastiano, che custodisce pregevoli marmi del Seicento, eretta su un poggio importante, e i numerosi punti panoramici insieme alle caratteristiche viuzze delle zone storiche, hanno bisogno di essere ripresi in considerazione anche come offerta turistica alternativa al “budello” di Alassio. Per Solva valgono altre riflessioni. Qui i punti panoramici di notevole bellezza, accanto a Capo Santa Croce, sono innumerevoli e sempre sorprendenti. Il nucleo antico di case, anch’esso zeppo di storia, a testimonianza di una vita agricola di assoluta importanza, soprattutto nella vicina Cavia, può essere il punto di arrivo di una escursione culturale. La chiesa dell’Annunziata, in particolare, custodisce preziosi affreschi della seconda metà del Quattrocento, raffiguranti l’Aldilà. Sono quasi sicuramente opera del fratelli Biasacci, che in quel periodo ornavano di pitture sullo stesso tema il convento di San
Bernardino di Albenga. Dispiace che questi tesori storici e artistici vengano dimenticati o anche semplicemente non siano conosciuti a dovere. Per gli amanti delle escursioni collinari bisogna segnalare un percorso che probabilmente è ancora ricoperto dai rovi e dalle sterpaglie. Doveva esistere a mezza costa un collegamento tra la zona Palazzo sopra Solva, Madonna delle Grazie, Moglio e San Bernardo. Oggi non mi sembra che siano rimasti i segni di questa via di comunicazione. Al di là, infine, di Santa Croce esiste un mondo di storia alassina, ma prima ancora di vita romana, che negli ultimi anni è stata considerato di una certa importanza. Il selciato medievale, che ricalca quello romano, è venuto alla luce in alcuni punti. Merita di essere posto all’attenzione dei turisti, di essere visto anche questo come elemento non trascurabile del patrimonio culturale della zona. Giovanni Puerari
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«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico Riusciremo nella prossima stagione a godere del “molo”? Caro Alassino, per dirla come la direbbero i nostri cugini d’Oltralpe, c’est bizarre! Da ospite pagante, in quel d’Alassio, la perla della Riviera, direi, c’est terrible! Ma mi e Vi domando: ma che diavolo sta succedendo ad Alassio?
agisce per il molo, si dovrebbe vietare anche la balneazione. Perdonatemi, ma sono alquanto sconcertato. Ormai da voi i disagi fanno parte del panorama. Una perla del nostro Belpaese, gestita in modo così approssimativo e irresponsabile, lascia semplicemente sgomenti.
Ma vi sentite bene? Ormai sono due anni, quasi, che ci privano di un piacere che era un rito. La passeggiata: in qualunque ora, con qualunque condizione del tempo, in ogni stagione, sul molo Bestoso. Chiuso. Mi hanno detto i gentili gestori dei bagni, poco distante, che pare non sia a norma con le ringhiere. Pertanto dopo i lavori di risistemazione (ma quando finiranno?) ci si è accorti che (forse?) non è a norma. Sindaco, Prefetto, Provincia, Regione, ecc., sempre mi dicono e sento dire dagli alassini, che non intendono assumersi responsabilità per la riapertura al pubblico. Com’ è, sia, o sarà non lo so. Resta il fatto che è e resterà chiuso. Ed allora, già che la solerzia e i codici vengono inesorabilmente applicati dalle severe ed intransigenti Istituzioni succitate, perché altrettanta solerzia e determinazione non viene applicata per la qualità del mare che, senza depuratore (la promessa mancata di tutte le amministrazioni) potrebbe risultare anche non balneabile nei periodi di affollamento estivo? Già lo scrissi: ciò che scarichiamo al mattino con lo sciacquone, ce lo ritroviamo, anche se liofilizzato, al primo pomeriggio tra i flutti in riva al mare. Un Guariniello di turno come agirebbe? Per come si è agito e si
Ma forse, non offendetevi, ve lo meritate. Che Dio ci e vi aiuti, ed illumini le autorità competenti. Con tanta tantissima luce divina. Un caro saluto, Andrea Bruscoli
N.d.r. Siamo sconcertati quanto e forse più di Lei, anche perché il molo, come residenti, lo utilizziamo per il passeggio tutto l’arco dell’anno, ma, per l’ennesimo effetto burocrazia, siamo ancora a questo punto; infatti una ditta ha eseguito i lavori di manutenzione straordinaria alla struttura portante ma l’altra ditta, che deve completare la parte soprastante, parrebbe… non essere stata ancora designata e pertanto il collaudo e la relativa agibilità finale, non può ancora essere rilasciata, anche se volendo assumersi qualche responsabilità si potrebbe fare di tutto… Per quanto riguarda la purezza dell’acqua di mare come Lei dice “potrebbe” risultare non balneabile per problemi non tanto di depuratore inesistente, ma piuttosto di sversamenti abusivi occasionali e sporadici, che, seppur gravissimi, capitano nel periodo di massimo affluenza di pubblico. Contiamo anche noi sui nuovi prossimi Amministratori, che sicuramente… ci risolveranno il problema. AVA
Sabato 15 Giugno 2013
riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate)
Lettera aperta alla nuova amministrazione Ai nostri nuovi Governanti, ci rivolgiamo a Voi con la fiducia di chi sa cosa vorrebbe nel proprio futuro. La scuola, lo vediamo anche nelle politiche nazionali, è troppo spesso considerata un costo, un peso a cui non ci si può sottrarre, ma un peso, appunto, improduttivo, inerte. Da anni siamo abituati alle riforme a “costo zero”, clausola fissa che suggella ogni decreto, e che destina al fallimento qualunque proposta, al di là del suo merito. Anche sul territorio alassino ci siamo sentiti un po’ così. Il carteggio che intercorre tra Scuola e Comune è quasi esclusivamente un disbrigo di pratiche amministrative, richieste di manutenzione. Un dialogo senz’anima. È ora di cominciare, o forse di tornare, a parlare. Nel nostro futuro vorremmo un filo diretto con il Comune non solo per sollecitare il ripristino della palestra o la potatura degli alberi, ma per disegnare insieme una politica culturale del territorio. Vorremmo rispondere in pieno al nostro mandato, di essere luogo di cultura e formazione per tutta la cittadinanza. Se Voi, futuri Governanti, ci considererete tali, non avrete paura di investire su di noi. Ogni investimento ritornerà alla cittadinanza. Qualche esempio? Quest’anno abbiamo collaborato al progetto Alassio città della salute. Le nostre palestre potrebbero essere aperte estate e inverno per le attività sportive o ginniche della cittadinanza. Quest’anno abbiamo inaugurato il Giardino dei Giusti. Perché non abbellirlo e renderlo visitabile? Nel prossimo anno dovremo investire sulla tecnologia per l’introduzione dei registri elettronici. Perché
non farlo insieme e poi utilizzare gli spazi scolastici per attività rivolte a tutti? Ma non stiamo parlando solo di investimenti, ma anche di coinvolgimento. Ci piacerebbe essere coinvolti nelle gare di appalto che ci riguardano. Quella per la gestione della mensa scolastica, ad esempio. Oppure quella destinata alle opere manutentive. Ci piacerebbe essere coinvolti nelle campagne promozionali del Comune. Potremmo farci insegnare dai bambini a piantare gli alberi, a riciclare la spazzatura. A bere l’acqua del Sindaco, al posto di quella minerale. Potremmo parlare insieme di salute, di cultura del territorio, di cittadinanza, di educazione alla pace. Potremmo combattere insieme le battaglie contro la droga, la violenza contro donne e bambini. Potremmo tracciare insieme percorsi di inclusione per gli stranieri. Basterebbe cambiare prospettiva per vedere la scuola per quello che è: una comunità professionale, capace di organizzare eventi, sostenere campagne promozionali di comportamenti positivi, diffondere culture e mentalità. L’investimento sulla scuola è la migliore scommessa sociale che si possa fare. Soprattutto ora, in piena crisi, quando l’unico modo per far scaturire risorse è dare vita a un tessuto connettivo ben saldo tra le istituzioni per offrire risposte sinergiche alla crescente instabilità sociale. Questo è quello che vorremmo. Quello che non vorremmo mai più sentirci dire è di rispondere al bambino che non paga i buoni mensa di andare a mangiare a casa. Noi ci siamo. E voi? Il Consiglio di Istituto Istituto Comprensivo di Alassio
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Voglio raccontarvi una storia… …allo scopo di riflettere sui comportamenti umani. Storia puramente inventata (per fortuna, dico io, dal momento che non è a lieto fine) e che non ha nulla a che vedere con quanto successo recentemente a Laigueglia. C’era una volta un piccolo paesino affacciato sul mare, molto carino; i pochi abitanti si conoscevano tutti e vivevano tranquilli fidandosi gli uni degli altri. Quando uscivano di casa potevano lasciare le chiavi nella serratura, e se, dimenticavano la borsa c’era sempre qualcuno che la trovava e la restituiva. Non erano ricchi ma si accontentavano. Poi, per fortuna, arrivò il turismo e il Paese prosperò: nuovi commerci, più lavoro e benessere per tutti. Ma con la ricchezza si insinuò il timore di perderla e gli abitanti cominciarono a concentrarsi sempre di più sulle loro attività, curandosi solo dell’interesse loro e della loro famiglia, senza preoccuparsi del vicino o dell’ospite. L’individualismo divenne regola e, più si stava stretti nelle stagioni sempre più corte e caotiche, più ci si spintonava per farsi largo. Così divennero prassi comune tutti quei comportamenti che, seppur non gravi, erano di piccolo disturbo: parcheggiare in divieto anche ostacolando l’accesso a casa d’altri; rimuovere cartelli stradali che, anche se necessari, davano fastidio al singolo; liberarsi dei rifiuti abbandonandoli per strada a tutte le ore; far sporcare i cani sui mar-
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Passeggiata Ciccione Il primo tratto della suggestiva ed impareggiabile “Passeggiata Ciccione” è ormai ridotto ad un maghrebino Suk ove improvvisati ed ingombranti “stands” - disposti sul maciapiede - esibiscono merci contraffatte e paccottiglie varie. I malcapitati transeunti vengono inoltre frequentemen-
te abbordati da mendicanti e petulanti venditori ambulanti di collanine, fazzoletti etc. togliendo così il piacere di effettuare i salutari quattro passi in santa pace e serenità. Sigg. Amministraori, a quando un po’ più di ordine e di legittima salvaguardia della qualità della vita dei cittadini?
Sagra delle Biscette La simpatica “Sagra delle biscette” (21 aprile scorso) ci ha consentito di visitare anche l’amena e ridente frazione di Solva, da cui per altro si godono panoramiche superlative. Davvero un peccato che la principale strada di accesso a detto abitato (specialmente in prossimità della seicentesca Chiesa parrocchiale) non risulti doverosamente curata. Certi proprietari di terreni privati, un tempo sicuramente agricoli, hanno ammassato, alla rinfusa, agli argini della rotabile ogni
sorta di rottami nonché materiali edili, legnami etc. In uno slargo (al bivio per Santa Croce) abbiamo pure notato rugginosi motocarri ed auto in disuso. Sarebbe auspicabile che tale stato di degrado e disordine venga fronteggiato mediante coercizioni municipali intese a far rispettare maggiormente l’ambiente e l’estetica urbanistica, degni di un Paese civile. Rita Calderini e alcuni amici torinesi
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ciapiedi, nelle aiuole, in spiaggia, senza pensare a chi vi sarebbe passato dopo, le richieste di intervento ai tutori dell’ordine divennero così frequenti e inefficaci da perdere ogni effetto deterrente; appena i vigili si allontanavano tutto riprendeva come prima. Perciò nel tempo si fece strada fra la gente la convinzione che l’unico modo per sopravvivere fosse difendersi da sé. A difesa delle proprie ragioni dapprima comparirono ovunque cartelli anonimi di diffida o di minaccia, poi si passò agli insulti e alle mani e, in un crescendo di prepotenza, si arrivò ad atti di teppismo: macchine rigate, gomme tagliate, piccoli furti. Finché una notte, senza apparente ragione, il piano terra di un palazzo prese fuoco. Bruciarono anche le macchine parcheggiate di fronte, lo stabile fu evacuato e i pompieri lavorarono più di un’ora per spegnere l’incendio. Davanti alle fiamme alte più di due metri gli abitanti, in pigiama, infreddoliti e spaventati, presero atto per la prima volta che il Paese era entrato in guerra. Una guerra sottile, fatta di piccole quotidiane prevaricazioni, e intimidazioni. Una guerra di cultura mafiosa che aveva cancellato la convivenza civile. E in quel momento il loro meraviglioso Paese, uno dei borghi più belli d’Italia, non gli sembrò più un gran bel posto dove vivere. Alessandra Terebusi
ARTE DONNA 4a EDIZIONE Alassio Donna, associazione no-profit, organizza domenica 23 giugno 2013 la 4a edizione di “Arte Donna”, rassegna d’arte pittorica a partecipazione femminile e maschile. Tema 2013: i quattro elementi (Aria, Acqua, Terra, Fuoco). La partecipazione è aperta a tutti gli artisti, italiani e stranieri, senza limite di età e curriculum. Domenica 23 giugno dalle h 15.00 si svolgerà l’esposizione delle opere in concorso e la successiva premiazione presso Via Torino ad Alassio. Gli artisti partecipanti sono pregati di venire muniti di un proprio cavalletto, saranno poi assegnati dall’organizzazione i posti dove posizionarsi. Sono ammesse tutte le tecniche pittoriche e di supporto. La dimensione massima dell’opera non dovrà superare gli 80 x 80 cm. La giuria girerà tra gli artisti facendo le proprie valutazioni, tra le h 16.00 e le h 17.00. Ricordiamo inoltre, che la settimana antecedente al concorso (da lunedì 17 giugno), si effettuerà il Percorso d’Arte. Saranno esposte nelle vetrine di tutti i negozi di Alassio le opere degli artisti partecipanti al concorso; questo permetterà sia ai turisti che agli abitanti di vederle distribuite per tutta la città dando così maggiore visibilità a tutti. Si chiede pertanto di inviare insieme al quadro anche il proprio biglietto da visita. Le iscrizioni devono pervenire entro mercoledì 5 giugno 2013!!! Vi aspettiamo numerosi!!! Info: Vitaloni Margherita tel 0182-60011 / cell 3468268530 oppure Monica Cecchin cell 340-3342550 – mail:
[email protected] – Scarica il regolamento e la liberatoria sul sito alassiodonna.com
Sabato 15 Giugno 2013
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«L'ALASSINO»
Elezioni
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
Meditate gente meditate Se mi è pensu a u vutu e a chi e l’ho dau me miru in tu speggiu me diggu “abelinau” Quante prumesse ai faitu pe andò sciù na vota in “sherpa” nu v’ammu vistu ciù Ve dammu questu quellu e ancù de ciù ve fammu vegghe e stelle insemme au sù E nui ciù nesci ancù g’ammu credüu quellu che g’ammu allù lammù vusciu Veggi d’Arasce che morti ormai i sè zà beati vui chi sè in te l’aldilà Invece nui e semmu chi a mirò quelli in cumün che nun se dan da fò Se quellu giurnu, ti hai, ben “meditau” ti axevi u nomme, cuscì ti l’hai vutau e avendu daitu u vutu a: “chissachi” su va in cumun, in giurnu ti poi dì Se mi e pensu, a u vutu… Lino Vena
Istituto Morteo Ollandini – Classe III Avviamento Maggio 1951 Lino consiglia di provare a canticchiarla sul motivo della canzone “Ma se ghe pensu”…
C. ORTELLI – A. RAMASSO – L. MARTINO – l. FERRACINI – M. CACCIAMANI – L. FUGASSA – M.P. GIUSTA – O. LOMBARDI – O. ABRATE – M. ROSSI Accosciati – G. ELENA – A. ARDUINO – M. PISTONE – L. CASSANI – GIULIANO
Le carrozze a cavallo HAVEN ANATOMIA DI UN DISASTRO Ricordo ancora quelle eleganti carrozze a cavallo che ogni giorno sostavano sul piazzale della stazione ferroviaria in attesa dei primi turisti che arrivavano ad Alassio in vacanza per accompagnarli poi agli alberghi, alle ville, alle case private, unitamente ai loro numerosi bagagli. Oltre che sul piazzale della stazione le trovavi parcheggiate anche vicino al Grand Hotel a disposizione dei clienti dell’albergo o all’ombra degli alti platani in piazza Airaldi per i frequentatori del Casinò. Anche i membri della numerosa colonia Inglese presente in quel tempo ad Alassio si servi-
vano delle loro prestazioni. Una corsa in città costava in media una lira mentre per una gita a Laigueglia con una carrozza a due cavalli la tariffa era due lire. Le carrozze a dire il vero erano un elegante mezzo di locomozione quando ancora non circolavano tante macchine e di conseguenza le strade non erano così intasate come oggi. Inoltre c’era un servizio passeggeri giornaliero continuato per Albenga e Laigueglia: un “tranvai a cavallo” partiva ogni ora dalle otto del mattino alle diciotto da Piazza del Commercio per Albenga mentre quello per Laigueglia partiva da via Torino con gli stessi orari. Come dimenticarsi poi delle manifestazioni carnevalesche in cui le carrozze infiorate ed addobbate concorrevano per l’assegnazione dei premi delle più belle vetture ed infine i cor-
tei nuziali quando c’era il “Landò” infiorato per gli sposi trainato da due cavalli bianchi e a seguire tutte le altre vetture addobbate con gli altri invitati. Inoltre c’era il “ciaraban” che era un carro lungo a quattro ruote per il trasporto di materiale vario e quello chiamato da tutti “coru du dumiciliu” un carro adibito al trasporto delle merci dallo scalo ferroviario al domicilio del cliente. E per finire, cessata l’usanza del trasporto a spalla, il carro addetto ai funerali con quattro cavalli coperti da un drappo nero. Passarono gli anni e l’avvento del motore ridusse drasti-
camente il numero delle carrozze. Qualche nostalgico vetturino cercò di portare avanti la bandiera della categoria mentre qualche altro più pratico ed intraprendente rivolse il suo interesse alle prime auto pubbliche per il servizio passeggeri. Scomparve così anche la piacevole sorpresa per i “signuri” che arrivavano in treno di iniziare le vacanze ad Alassio con una romantica passeggiata in carrozza. Quelle carrozze a cavallo con il vetturino che si fumava il mezzo toscano assiso in sherpa maestoso quindi come un imperatore romano, con accanto i pazienti cavalli, con il capo ricoperto da cappelli di paglia e da vistosi pennacchi coloratissimi… una sgursa de passau… insomma! Vincenzo Moirano
11 aprile 1991 rada di Genova/Voltri: una tragedia che poteva diventare un disastro di proporzioni incalcolabili se non fossero intervenuti in concomitanza due fattori: la fortuna e le scelte indovinate e provvidenziali delle persone preposte alla gestione dell’evento. Senza questi due elementi si sarebbe sfiorato se non superato il danno ecologico provocato dalla “Exon Valdez” sulle coste dell’Alaska. La Haven era una grande petroliera costruita in Spagna nel 1973. Aveva una lunghezza di 334 m - una larghezza di 51 m - una stazza di 109.877 tonn. - un dislocamento a pieno carico di 67.000 tonn. La propulsione era realizzata da un motore Diesel a due tempi Burmeister & Swan 8 cilindri per una potenza di 30.400 h.p. che consentiva una velocità massima di 15 nodi. Il consumo medio giornaliero di carburante si aggirava sulle 95 tonn. Nel 1988 durante la guerra Iraq/Iran fu gravemente danneggiata da un missile Exocet mentre caricava prodotto al terminal petrolifero di Ras Tanura. Fu rimorchiata sino a Singapore per le
11 aprile 1991: ore 12.35. Il Pilota di turno al porto petroli di Ge./Multedo capta un “MayDay - I have fire on board” da parte del Com.te della Haven Capitano Petros Gregorakis. Il Pilota si precipita sulla pilotina ed assieme al suo timoniere si dirige a tutta forza verso la zona M dove è ancorata la nave. Durante la navigazione si allertano in VHF i dispositivi necessari per inviare al più presto possibile tutti i soccorsi. Dopo 15 minuti la pilotina è sottobordo alla nave che presenta la seguente situazione: vasto incendio sulle cisterne di prora; piccoli incendi sotto il ponte di Comando; la parte centrale apparentemente indenne dal fuoco, ma spazzata dalle fiamme spinte dal vento dalla zona prodiera. Questa testimonianza oculare costituì la base documentale da cui partirono le numerose inchieste sull’immane disastro. In mare non si avvista nessun naufrago. Il Pilota è in continuo contatto radio con il Com.te e lo consiglia di ammainare le lance di salvataggio essendo ormai impossibile far operare, dato il vasto incendio, elicotteri in hovering sulla nave.
riparazioni che durarono sino al 1991. Venne rimmatricolata sotto Bandiera Cipriota e da “Amoco Milford Haven” divenne semplicemente “Haven” e con tale nome cominciò la sua seconda vita. Ritornò in Golfo Persico e caricò al terminal di Kharg Island 224.328 tonn. di greggio destinazione Mediterraneo. Dopo il periplo dell’Africa fece una sosta a Cadice per poi proseguire per Genova dove arrivò il 7 aprile. Ormeggiata all’isola artificiale di Multedo, la nave scaricò senza problemi 80.000 tonn. di prodotto per poi essere destinata alla fonda in rada a Voltri in attesa di ordini. La nave aveva ancora a bordo 144.244 tonn. di greggio.
In quel momento la nave è squassata da una fortissima esplosione. Si ha l’impressione che si sia spezzata in due tronconi, ma è invece solo fortemente insellata su se stessa. Dallo squarcio esce immediatamente in grande quantità greggio in fiamme che avvolge in pochi minuti quasi tutta la nave ad eccezione, fortunatamente, della poppa estrema da cui si lanciano in mare i marinai. La pilotina raccoglie i naufraghi più vicini all’enorme massa di prodotto in fiamme, ma per tre ragazzi che chiedevano “help Pilot-help Pilot” purtroppo e sottolineo purtroppo non ci fu niente da fare. Il Pilota ed il suo timoniere li videro bruciare come tre fiammiferi a tre metri dal-
la pilotina. Vennero raccolti 18 naufraghi, alcuni feriti, tutti impregnati di greggio e sotto shock. Altre imbarcazioni di soccorso, giunte nel frattempo, recuperarono altri 10 marinai. Il totale delle perdite in vite umane fu di 5 marinai dispersi compreso il Comandante
per l’inquinamento, furono bonificate da una ditta olandese. Tra le varie cause dell’incidente prese in esame, la più probabile ed accettata fu la seguente: durante la sosta della nave in rada a Voltri, venne trasferito prodotto da una cisterna all’altra per bi-
della nave che probabilmente morì mentre parlava con il Pilota nell’istante della prima tremenda esplosione. Abbiamo parlato all’inizio di fortuna. Essa consistette nelle condizioni di temperatura esterna, di umidità relativa, di temperatura del greggio, che contribuirono a far si che lo stesso si incendiasse quasi totalmente. L’azione dei rimorchiatori, giunti nel frattempo in massa, consistette nel respingere con le loro spingarde ad alta pressione il prodotto non combusto all’interno dell’enorme braciere, grande quasi come tre campi di calcio, in cui bruciava la nave ed in parte il prodotto in essa contenuto. Si stima che in totale siano bruciate circa 40.000 tonn. di greggio. Inoltre la scelta, dimostratasi vincente, ma in quei momenti molto azzardata, di rimorchiare la nave su bassi fondali, fece si che la situazione fosse sempre sotto controllo. La nave bruciò ininterrottamente per tre giorni. Al terzo giorno, come un gigante ferito, si inabissò su un fondale di 80 m davanti alla rada di Arenzano. Nel suo interno si stima siano rimaste circa 80.000 tonn. di greggio che col passare del tempo divennero substrato roccioso che, a nostro parere, non costituiscono più un pericolo. - La parte leggera del carburante, il gasolio necessario per i servizi di bordo, circa 1000 tonn., queste si pericolose
lanciare l’assetto nave. In particolare venne introdotto greggio nella cisterna n. 1. Detta cisterna inavvertitamente fu messa in forte pressione e sfondò la paratia che divideva la n. 1 dalla n. 2 vuota e piena di ossigeno. La paratia cadendo provocò scintille che innescarono fatalmente il rogo che non poté più essere domato. Conclusioni. Vi fu inquinamento ed in alcune spiagge della Riviera di Ponente fu anche notevole. Ma se pensiamo a ciò che poteva accadere se il greggio fuoriuscito dalla Haven non fosse quasi totalmente bruciato, saremmo stati spettatori di una catastrofe e ci sarebbero voluti anni per riavere le nostre spiagge ed il nostro mare pulito. La Haven è ora meta di escursioni subacquee molto interessanti. È popolata da varie e numerose colonie di pesci, dalle aragoste alle murene etc, ed è coperta da una vegetazione mutevole che in certe stagioni sembra tropicale. Ai protagonisti di questa tragedia furono conferite varie decorazioni, ma la decorazione più cara al Pilota in servizio quel giorno al porto petroli di Multedo, fu la lettera del Com.te in 2^ e dell’equipaggio della Haven che ringraziano il Pilota per aver salvato loro la vita e per aver permesso alle loro famiglie di rivedere il proprio Padre ritornare a casa. GianCarlo Cerutti
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«L'ALASSINO»
Con papa Francesco sotto la pioggia Era suggestivo lo spettacolo offerto dalle migliaia di fedeli, membri di numerosissime Confraternite, riunite per la Messa a conclusione delle “Giornate delle Confraternite e della Pietà popolare” promosse in occasione dell’Anno della Fede. Era possibile vedere, domenica 5 maggio, in Piazza S. Pietro e lungo la Via della Conciliazione una distesa infinita di ombrelli di tutti i colori e poi di insegne, stendardi e croci. La nostra Confraternita di S. Caterina è giunta quasi per prima tra il colonnato del Bernini, seguita dal corteo dei confratelli e dei parrocchiani tra la curiosità della gente e in mezzo a flash interminabili. Quando il tempo ha iniziato a non dare tregua, verso le 11.00, è apparso all’interno del portale maggiore papa Francesco tra l’entusiasmo della folla e una foltissima schiera di sacerdoti. Le sue parole introduttive, “Siete stati coraggiosi a venire con questa pioggia”, hanno catturato immediatamente la simpatia generale e in quel momento la pioggia ha smesso di inzuppare i vestiti. Allora il papa ha potuto ammirare ed apprezzare in un fantasioso scenario i mille colori delle cappe e gli ornati dei giganteschi crocifissi liguri.
Al memorial Marchiano premiata la professionalità del Coffee Dream Team
Si chiude la fase preliminare della rassegna dedicata al grande chef della “Baia del Sole” con un riconoscimento speciale consegnato dal vice Presidente della provincia Silvano Montaldo, al Coffe Dream Team vera e propria squadra di caffetteria, che durante tutto l’anno scolastico ha gestito con grande professionalità e cortesia il bar “Sorriso” all’interno della scuola alberghiera di Alassio.
Gran galà all’Hotel Diana per la chiusura del IV Memorial Bartolomeo Marchiano
I confratelli “portatori”: D. Martino - E. Manzone - L. Falcone - N. Pavarino S. Nappi - M. Molinari - G. Gavaldo - P. Torre.
Incontro di confratelli: S. Caterina - Alassio e Olandesi della Gilde-St.Antonius-St.-Sebastiaan.
Il pellegrinaggio, ottimamente organizzato dalla parrocchia e dalla Confraternita di S. Caterina, era iniziato due giorni prima, il 3 maggio, con la visita alla cattedrale di Orvieto, splendido esempio di architettura gotica. All’interno della Cappella del Corporale, con la preziosa reliquia, ricordo del miracolo di
Sabato 15 Giugno 2013
Bolsena, il gruppo ha assistito alla Messa officiata da don Angelo de Canis e l’ha solennizzata con canti festosi. Le escursioni “romane” del 4 maggio sono state arricchite dalle informazioni puntuali della preparatissima guida locale. Durante un passaggio tra una piazza e l’altra, il confratello
Carlo Cavedini si è fermato incuriosito presso un gruppo di confratelli olandesi che portavano sulla loro caratteristica divisa uno stemma con la scritta “Gilde-St.-Antonius-St.-Sebastiaan”. Immediatamente si è pensato alla nostra Confraternita che forse in origine era una Gilda. L’amicizia immediata è stata festeggiata con canti ora folkloristici ora religiosi. Il programma della gita-pellegrinaggio ha avuto un suo epilogo nel pomeriggio del 5 maggio, dopo il gioioso incontro col papa che, alla fine della cerimonia, si è tuffato in mezzo alla folla sulla sua papamobile. Sotto un sole beffardo e infuocato, la comitiva ha visitato le zone più celebri di Roma, tra cui Piazza di Spagna, Fontana di Trevi e Piazza Navona. Salutata Assisi con la sua basilica, gli affreschi di Giotto, le reliquie dei santi Francesco e Chiara e salutata anche la Porziuncola inglobata nella chiesa di S. Maria degli Angeli, i pellegrini sono rientrati ad Alassio, consapevoli di aver vissuto un’esperienza unica, ricca di grande emozione e di forte spiritualità.
Si è conclusa all’Grand Hotel Diana di Alassio la competizione per giovani chef dedicata al grande gourmet della “Baia Del Sole” Bartolomeo Marchiano, che ha visto sfidarsi ai fornelli del “Giancardi” gli alunni delle classi 5 sezione A e B dei servizi ristorativi coordinati, di volta in volta, da grandi chef che li hanno introdotti nei segreti delle cucine regionali. Grazie alla partnership con il Lions Club Alassio della Baia del Sole, la competizione per giovani chef ha potuto valicare i confini della Liguria ed incontrare le ricette della tradizione di Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Costa Azzurra. La rassegna, giunta alla sua quarta edizione, si è fregiata del patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Savona e grazie alla collaborazione con la Condotta Slow Food di Alassio ha introdot-
to gli alunni del corso enogastronomico alla scoperta dei piatti della “memoria” trasmessi nei secoli dalla cucina popolare. Il memorial giunto alla quarta edizione prosegue il viaggio pedagogico del grande chef laiguegliese Bartolomeo che coltivava nelle sue cucine giovani talenti per poi lanciarli nel mondo dell’hottellerie. La manifestazione voluta dal figlio Angelo, già leader regionale degli albergatori liguri, ha come obiettivo primario la trasmissione alla nuove generazioni delle ricette della tradizione. Per questa edizione, grazie alla collaborazione con l’azienda Sartori e l’Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Savona, è stato assegnato ad Andrea Pozzoli, il premio Memorial Bartolomeo Marchiano miglior sommelier emergente, mentre per quanto concerne i giovani
chef sono stati premiati da Angelo Marchiano e dai rappresentanti nazionali e locali del Lions Club, gli alunni Gloria Giardina, Marco Cardo, Marika Galizia, Fabio Rizzo, Daniele Fatta, Federico Pastorino e Maila Saieva. L’evento, promosso dai Lions Club “Baia del Sole” di Alassio, Bardonecchia, Parma, Firenze e Saint Tropez è stato realizzato grazie al contributo di CONAD, dell’Associazione Albergatori di Alassio, del Consorzio “Un mare di shopping”, della Cantina Sartori di Torre Pernice, del Frantoio Armato, della Torrefazione “La Genovese” e del panificio Cacciò di Gavenola. A guidare gli alunni dell’Istituto Alberghiero i docenti Antonella Annitto, Monica Barbera, Daniele Cuminetti, Franco Laureri e il sommelier A.I.S. Fausto Carrara. Media partner della manifestazione Tgevents e Radio Jeans.
Sistemati 15 nuovi mini appartamenti nel Parco di Villa Fiske
Giovanni Puerari
Sposi
Il 4 maggio 2013 nella chiesa di San Giorgio e Tellaro sono convolati a nozze Matteo Rosso e Silvia Puzzilli. Il papà e la mamma, i parenti e gli amici di Matteo augurano agli sposi una vita felice e serena. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce alla felicità dei genitori, augurando ogni bene agli sposi.
Il 25 maggio 2013 Luca e Katia si sono uniti in matrimonio al Santuario della Madonna della Guardia. Nanda e Giuliano Passeggi - Anna e Adriano Valle lo annunciano a parenti e amici augurando ai loro ragazzi un mondo di bene e felicità. L’Associazione Vecchia Alassio, si unisce alla gioia degli sposi e ai loro famigliari, in particolare di Giuliano Passeggi, da oltre vent’anni nostro socio.
Sono piccoli ma confortevoli, colorati e decorati, impermeabilizzati, con un’unica apertura provvista di tettoia, ben mimetizzati ma, soprattutto, possono essere affittati a canone zero. Se li cercate, dovreste andare a farvi una passeggiata nel Parco di Villa Fiske e osservare con un po’ d’attenzione tra le fronde degli alberi. Ma attenzione! Non sono in vendita e la condizione per occuparli è un po’ particolare: bisogna avere ali e becco… sì avete capito bene! Le casette in questione sono state costruite ad uso esclusivo degli uccellini che animano il Parco. La dottoressa Alessandra Pischedda, presidentessa del LIONS Club Baia del Sole di Alassio, sostenuta dai soci del club, ha coinvolto gli alunni della classe terza B della Scuola Primaria Statale di Via Neghelli in un’iniziativa per valorizzare il patrimonio arboricolo di un parco pubblico forse un po’ dimenticato, ma con un’enorme potenzialità. Si è pensato alle casette per gli uccellini, realizzate con materiale di recupero (brik del latte e ritagli di carta) e a delle etichette informative, serigrafate, da sistemare ai piedi di alcuni alberi che caratterizzano il patrimonio verde del parco. Ulivo, carrubo, cipresso, alloro e la particolare e maestosa araucaria raccontano, ora, qualcosa di sé attraverso le informazioni e i disegni realizzati dai bambini. La mattinata si è conclusa con un’abbondante merenda all’aperto, offerta dai LIONS, a base di pane, olio e focaccia. I bambini e gli uccellini erano decisamente soddisfatti!
Le bellezze della nostra collina
Orchidee selvatiche sulla collina di Alassio. Foto della sig.ra Vanna Boscione
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«L'ALASSINO»
Concerto della Corale S. Francesco, sabato 25 maggio, presso la Chiesa dei Padri Cappuccini
Don Bosco Music-all Circus!!!
tra le possibili spine del quotidiano. È stato un omaggio a Don Bosco,fondatore della nostra scuola e dei salesiani, che col teatro e la musica hanno educato innumerevoli generazioni di giovani. La scuola di Alassio, che porta il suo nome, ha rilanciato proprio in termini educativi e anche con il musical, la sua presenza nel territorio tra il savonese e l’imperiese, purtroppo segnato ormai da un generale dietrofront delle Istituzioni, delle famiglie e della scuola, da un serio impegno educativo, per dare non solo cultura e lavoro ai giovani, ma ricchezza di valori fondanti per la loro vita.
Un’impresa teatrale-musicale creativa
Il grande tenore Luigi Alva.
Per celebrare il mese Mariano una serata all’insegna della buona musica ha permesso al pubblico presente di gustare l’ottima prestazione della Corale S. Francesco, guidata da Fratello Remo ed accompagnata all’organo dal giovane e talentuoso Giorgio Piovano. È doveroso da parte mia evidenziare la dedizione, la passione vera con cui ogni componente della Corale si è impegnato per ottenere il riguardevole risultato della propria esibizione, salutato dai convinti applausi del pubblico. Chi scrive ha partecipato con entusiasmo a questo omaggio a Maria, condividendone l’emozione con il grande tenore Luigi Alva, vero protagonista degli anni d’oro del “Bel Canto”. Il maestro Alva ci ha regalato una splendida esecuzione dell’Ave Maria di Gounod, con cui si è iniziata una più che gradevole, intimamente sentita serata. Il sottoscritto ha umilmente contribuito con l’esecuzione della celeberrima Ave Maria di Schubert e Oh mio Signor su musica di Haendel e il testo di quel don Minghelli indimenticato professore presso l’istituto salesiano don Bosco della nostra città. Da una breve intervista all’amico Luigi Alva vengo a conoscenza del suo amore per Alassio, dove da ben 43 anni passa regolarmente alcuni gior-
ni, con la moglie, l’affabile signora Anita. Vale la pena ricordare chi è il maestro Alva: tenore peruviano si è stabilito nel ‘53 a Milano dove presto debutta al teatro alla Scala. Ha cantato nei più prestigiosi teatri del mondo intero accanto ad artisti quali Maria Callas, Renata Tebaldi, Giuseppe Taddei, Joan Sutherland, Mirella Freni e moltissimi altri ancora. Direttori d’orchestra quali Herbert Von Karajan, Carlo Maria Giulini, Claudio Abbado se lo contendevano per avere il piacere della sua collaborazione. La serietà professionale, l’eleganza e lo stile vocale, l’innata musicalità furono d’esempio per tanti suoi illustri colleghi da cui ebbe ammirazione e rispetto. Una vera e propria colonna portante del teatro d’Opera! Oggi, docente di canto all’Accademia del teatro alla Scala, sceglie Alassio per i momenti di relax, fatti di lunghe passeggiate sul lungomare in compagnia del suo “toscano” che, dice, “mi gusto senza aspirarne il fumo”. La prossima estate in Alassio il Maestro si dice disponibile a tenere una Masterclass di canto (gratuitamente). Mi auguro ciò possa concretizzarsi con il patrocinio del Comune presso la ex Chiesa anglicana. E allora… grazie Maestro e grazie Alassio! Andrea Elena
Laigueglia onora Rossini Pregevole esecuzione della Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini nella Parrocchia San Matteo di Laigueglia. Domenica 26 maggio nell’ambito della rassegna “Di Voci e d’Accordo” è stata eseguita la Messa di Rossini. Hanno entusiasmato il numeroso pubblico presente le voci del soprano Sara Cappellini
In Liguria c’è talento e tanta voglia di cultura, c’è da augurarsi che ci sia di conseguenza la possibilità di incentivare la buona volontà e la dedizione all’Arte musicale dei nostri giovani. Un bell’esempio ce lo offre Laigueglia e la sua Parrocchia, con la continua produzione di eventi più che interessanti. La serata
Maggiore, del mezzosoprano Paola Pittaluga, del tenore Mattia Pelosi e del basso Carlo Prunali. Al pianoforte il sempre più talentuoso Gianluca Ascheri e all’armonium Roberto Mingarini. Giovani artisti liguri che onorano la nostra regione con risultati più che soddisfacenti.
dedicata a Rossini è stata arricchita dalla presenza dello Stuttgarter OratorienChor diretto dal maestro Enrico Trummer. Speriamo che anche ad Alassio ci siano tante occasioni di ascoltare buona musica… ce n’è bisogno! A.E.
Erano tanti, forse duecento, gli alunni impegnati nel Musical che la Scuola Don Bosco ha rappresentato in una cornice di Festa sabato 25 maggio 2013. Erano tutti ragazzi della Media e dei Licei, con la partecipazione attiva di molti docenti. Tutti si sono trasformati in attori, cantanti, ballerini, tecnici. Hanno partecipato anche diversi alunni della primaria M. Ausiliatrice. Gli alunni hanno rappresentato in un unico spettacolo MUSICALL Circus. È stato preparato con mesi di lavoro, con un cantiere che ha valorizzato talenti nascosti nell’ambito musicaleteatrale-coreutico. È stato il trionfo della bellezza e dell’energia giovanile che ha catturato l’attenzione, la soddisfazione, il plauso e il riconoscimento di circa 800 persone venute a vederli e applaudirli. È stata una grande festa della scuola, un successo
tima generazione che hanno fatto echeggiare musiche e balli per la festa del “Don Bosco”, che per l’occasione ha allestito un palco di tutto rispetto ed anche attrezzature da fare invidia ai concerti professionali. Matilda, una mitica bambina uscita dalla verve narrativa di Roald Dahl, ha aperto lo spettacolo. E poi Wicked, la storia di Elphaba, la futura Malvagia Strega dell’Ovest, ed il suo rapporto con Galinda, la Strega Buona del Nord. Newsies, la storia di un famoso sciopero del 1899 contro Pulitzer, direttore del New York World, ad opera degli strilloni (=newsies) di New York; le musiche di Alan Menken Il Musical dunque è stato un giorno di festa nel quale tutti gli invitati non solo hanno riconosciuto il merito ai giovani protagonisti ma hanno assaporato da vicino il clima festoso e sereno, le parole e i gesti che fanno della scuola di don Bosco la casa dell’educazione dei giovani. La partecipazione e il sostegno di questa impresa è stato un riconoscimento del valore educativo della nostra scuola.
dell’impegno dei ragazzi, dei docenti e dei volontari che hanno organizzato e condotto il lavoro educativo ed artistico. Il titolo del progetto era indicativo, dove la doppia L di musicall indicava uno spettacolo composto di tutti musical e uno spettacolo di tutta musica. Circus denotava una caratteristica scenografica, il Circo, la cornice entro la quale si è svolto lo spettacolo, composto di più quadri di musical famosi dell’ul-
hanno comunicato in modo efficace l’energia giovanile degli scioperanti. E poi Pinocchio, la Sirenetta e Aladdin. Quest’ultimo ha fatto rivivere l’incanto delle Mille e una notte, i profumi d’oriente e le romantiche fughe sul tappeto volante dello ‘scugnizzo’ Aladdin con la principessa Jasmine. C’era anche Evita, un musical storico che ha narrato le tensioni, gli amori e la popolarità di Eva, detta Evita, amata da tutta l’Argentina, consorte
del leader carismatico Peron. Non è mancato nel Circus del Musical anche un riferimento all’identità della nostra scuola salesiana. Nel Musical In Maniche di Camicia, spagnolo di origine e tradotto e reinterpretato in edizione italiana ad Ancona, in pochi quadri sono state messe in evidenza le caratteristiche pedagogiche di don Bosco, la sua volontà di essere un prete in maniche di camicia e i suoi obiettivi spirituali raggiungibili
“Mezzo sogno di una notte Binny Dobelli il colore diventa natura e poesia di inizio estate” La scuola di recitazione di Giorgio Caprile è una realtà capace di regalare momenti più che godibili nel portare in scena il frutto di tanta passione, di tanta pazienza, di tanta dedizione, di tanto amore per il Teatro. Venerdì 31 maggio scorso, presso la ex Chiesa Anglicana, Caprile ha offerto una sua gustosa rivisitazione del “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare che è stata eseguita spigliatamente, con bravura, dagli allievi Gaetano Adiletta, Nargess Pacha, Massimo Berrino, Camilla Bianco, Elena Chessa, Paola Giacomelli, Nadia Mombrini, Carolina Pizzo, Ennio Pogliano, Nando Rizzo, Paolo Sanguineti, Alessandro Siri. Il numeroso pubblico ha salutato con entusiasmo questo “saggio di fine corso”, apprezzandone la professionale preparazione. Caprile ha saputo parafrasare Shakespeare con ironia ed intelligenza offrendo ai suoi
allievi l’opportunità di ricevere meritati e convinti applausi. Il saluto iniziale della signora Romana Rutelli per conto dell’Associazione Quintavalle
ha voluto essere un incitamento a continuare con determinazione queste attività culturali che rappresentano una vera conquista spirituale... ai giorni nostri troppo assente! Con “Mezzo sogno di una notte di inizio estate” Giorgio Caprile ci ha fatto sognare... ora il risveglio sia più che mai la convinzione che occasioni culturali come questa sono e devono essere la nostra ricchezza. A.E.
Il poeta crea con le parole, lo scul- una sensazione di grazia e di armotore con il marmo, il musicista con nia, si accorge di essere di fronte ad le note, Binny Dobelli trasforma il una espressione poetica, non ad un colore in oggetti, in paesaggi ed in semplice quadro. La bellezza della profondità espressiva. L'acquerello composizione nasce appunto da è trasparente, fluido, mai intenso, questa perfezione di forme, di cololasciato quasi scivolare sul fondo ri e di toni vissuti intensamente da chiaro fino a sfumare nel bianco. Le un animo dolcissimo. macchie di colore prendono l'aspetLa partecipazione di Dobelli alla to ora di una figura umana ora di Fiera del Libro di Torino, che ha viuno scorcio paesaggistico ora di sto la presenza di migliaia di visitauna forma della natura. Nessun tratto di pennello è dato a caso, sulla carta ogni particolare ha un significato. Gli oggetti prendono una fisionomia grazie alla magia delle macchie e qualche volta delle gocce colorate che non cadono mai a caso. E il bianco del foglio partecipa come protagonista alla Binny Dobelli, la seconda da sinistra, all'interno dello formazione dell'in- stand, insieme a Betty Iaria, al dirigente dott. Alfredo sieme, mettendo in Silvestri e al critico d'arte, prof. Aldo Picco risalto la preziosità delle tinte, delimitando il disegno, tori, può essere considerata un mochiudendo lo sfumato. Le sue opere tivo di orgoglio per la nostra sono una fantasmagoria di colori ac- Alassio, un segno delle forti possibicostati con sapienza di toni. I caldi e lità culturali dei suoi cittadini in ami freddi, mai avvicinati con violenza, biti anche internazionali. Il libro si fondono a poco a poco attraverso “Parole ed Immagini”, presentato in sapienti passaggi di varianti pittori- questa occasione, contiene la riproche. duzione delle opere, accompagnate Chi guarda un acquerello di da commenti autografi della pittrice Binny si sente subito immerso in stessa. L'opera preziosa anche dal uno scenario di serenità e di equili- punta di vista tipografico verrà prebrio. E' questo l'aspetto poetico es- sentata ad Alassio nel mese di lusenziale di tutta l'opera della pittri- glio. ce. L'animo dell'osservatore prova Giovanni Puerari
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«L'ALASSINO»
Alassio, anni Cinquanta (seconda parte) Il quartiere della Fenarina non aveva ancora l’aspetto attuale. Poche case, per lo più monofamiliari, molti terreni e orti e il mattatoio, a cui si giungeva dalla salita che si delinea dopo l’edicola della Madonnina, costituivano il paesaggio di questa ampia zona. Non era ancora penetrata la frenesia del cemento. Per giungere, comunque, in questo territorio della nostra città bisognava superare il ponte basso e stretto della ferrovia al fondo di Via Diaz. Una volta giunti presso questo ostacolo, i camion che trasportavano il bestiame, naturalmente enormi, si fermavano e alcuni uomini conducevano i buoi al mattatoio. Eseguiva questo lavoro, se non erro, nei lontani anni Cinquanta, il caro Modesto Zancanaro, che in seguito sarebbe diventato mio collega nel corso B della Scuola Media Statale: una persona squisita, un prezioso insegnante, un grande amico. Sempre in Via Diaz, sopra la latteria dei Freghetti, abitavano le famiglie Passeggi e Chessa. Stabilimmo subito un buon rapporto tra noi ragazzi e insieme cercavamo i modi più opportuni per divertirci in quel tratto di Alassio ancora incontaminato. Mi sembra che con Giuliano, Lino e Andrea e naturalmente i fratelli Freghetti, oltre alle gare in bici, studiassimo la maniera più opportuna per sfruttare la bella discesa sempre in terra battuta di Via Gastaldi che terminava presso il ponte della ferrovia. Preparavamo “e carrussette”, costituiti da una semplice tavola di legno solida, che recava ai lati posteriori due cuscinetti da macchina e nella parte anteriore il manubrio sostenuto da un cuscinetto centrale. Procuravamo le indispensabili ruotine di acciaio tutte uguali da Riccardo Rovere che già allora da tecnico meccanico sistemava i veicoli presso l’officina Fossati. Scendevamo come pazzi per quella discesa, il più delle volte perdendo qualche cuscinetto o anche il manubrio nelle numerose buche dello sterrato. Il gruppo dei ragazzetti era composto esclusivamente da maschi. La sorellina dei Freghetti era indipendente e non amava i nostri giochi. Attiravano, invece, gli
sguardi ancora innocenti di noi maschietti due ragazzine, ormai entrate nell’adolescenza, Teresina e Andreina Ravotti. Abitavano all’angolo di Via Ignazio dell’Oro nella casa in cui alcuni membri della famiglia vivono anche oggi. Passeggiavano lungo Via Diaz osservandoci con sguardo furbetto e ridacchiando. Andavo sovente a casa loro, perché Gianò, il fratello, lavorava da mio padre e notavo che ogni volta mi guardavano con curiosità e quasi subito evitavano il dialogo chiudendosi nella loro stanza. Sono numerosi i ricordi collegati alla vita in Via Diaz. Con un flash brevissimo posso dire che davanti alla piccola casa delle suore era situato un grande campo in cui brucava l’erba e correva una bellissimo cavallo nero. E ancora oggi ogni tanto mi appare innanzi, come su uno schermo, la persona che portava la frutta ai miei genitori, Luigi Malerba. Questo omone si infilava spesso col suo camioncino sotto il pontetto della ferrovia, ma vi rimaneva incastrato senza possibilità di muoversi e allora riempiva Via Diaz di invocazioni celesti, che giungevano distinte fin sull’Aurelia. L’Alassio di allora era vivibile, ricca di spazi per molteplici attività e ancora disponibile per edifici di interesse pubblico non solo locale, ma anche di più vasto respiro. La costruzione degli alberghi negli anni successivi è stata dettata dall’enorme flusso di turisti provenienti da tutta Europa e per lo più dalla corsa al guadagno senza controllo. La nascita poco equilibrata dei palazzi di abitazione in ogni spazio libero ha determinato la perdita di zone, che ora sarebbero necessarie per progetti di valore culturale e di grande richiamo turistico. L’Alassio di oggi può ancora essere vivibile sia dai residenti sia dai “bagnanti” solo se la cultura del territorio si unisce a finalità turistiche e paesaggistiche, se si sfruttano quegli ambienti ricchi di bellezze di ogni tipo e se vengono create anche zone marine protette per la gioia degli amanti dei fondali. Giovanni Puerari
L’ANGELO Già da tempo si sente molto parlare di angeli. Trasmissioni televisive e libri ne discutono cercando di capire cose che certamente sono assolutamente incomprensibili. Penso che nessuna mente umana può spiegare certi fenomeni. Ricordo quando ero piccola che la mia mamma prima che si spegnesse la luce (cosa che non mi piaceva troppo) mi diceva: “Dormi tranquilla perché l’angelo custode veglia su di te e ti protegge”. Questo faceva effetto ed io mi rannicchiavo serena e mi addormentavo senza più timore. Col passar del tempo sentendone parlare sempre più spesso, non mi sono mai posta il problema. Queste cose come tante altre non si discutono perché non c’è spiegazione. A volte in certi momenti di difficoltà inconsciamente mi sembra di percepire accanto a me una presenza che impedisce di sbagliare. Certamente sono sensazioni piacevoli non analizzabili, però mi rasserenano. A questo proposito c’è un aneddoto che mi riporta a venticinque anni fa, un giorno dei più dolorosi della vita: la sepoltura della mamma. Eravamo sempre vissute in-
sieme, momenti belli e meno e per me era come se mi mancasse la vita stessa. Di ritorno a casa io mio marito e i miei quattro figli (una già mamma), mentre loro aprivano la porta di casa, io mi precipitai dentro per poter dare sfogo finalmente a tutta la mia disperazione. Sentii che mi chiamavano: mamma mamma, vieni a vedere svelta. La chiamata era stata all’unisono, perché così casualmente avevano guardato il cielo nello stesso momento. Io corsi mentre mi dicevano guarda, guarda. Alzai gli occhi al cielo ma non vidi nulla: ero arrivata tardi. Mi spiegarono che avevano assistito ad un fenomeno strano, una grande luce roteante e strana che li aveva fatti esclamare: “La nonna! La nonna!”. Ebbene il giorno dopo sfogliammo alcuni quotidiani per vedere se ne parlavano, ma non c’era scritto nulla. Ebbene quel momento veramente magico e stranamente condiviso da tutti mi scaldò il cuore e mi sentii meno disperata, anche se il dolore non si è mai allontanato da me. Però quel’episodio mi fece sentire meno terribile la perdita della mia mamma!!
Sabato 15 Giugno 2013
Ad Alassio, grazie al Cielo, almeno una cosa funziona bene: l’attuazione del Grande Piano «Natura kaputt»! Durante la trascorsa campagna elettorale per le Amministrative alassine, leggendo o ascoltando i programmi delle Tre Liste, in tutti mi ha veramente colpito un particolare. Nella loro triplice esposizione, infatti, gran parte del proscenio è stato riservato dalle Liste Competitrici a un ventaglio di questioni riguardanti cose come il depuratore, la riapertura del molo, i bagni marini, la raccolta dei rifiuti, la viabilità cittadina, i parcheggi, il posizionamento del mercato, il rilancio dell’attività turistica, ecc. ecc. Argomenti importanti, comprendo, alcuni importantissimi (anzi vitali) per noi, come quelli del depuratore e del turismo. C’era, tuttavia, a mio parere, uno speciale argomento che avrebbe meritato di essere presentato con la massima evidenza e che invece, in mezzo alla congerie degli altri, non ha avuto che una parte da comprimario, finendo quasi per perdersi nella variopinta macedonia programmatica: cioè - contro le lottizzazioni - l’argomento della difesa, sempre più urgente, sempre più disperata, dell’ambiente naturale della nostra collina. Qui la Natura è cacciata via dai denti vigliacchi delle ruspe: la vegetazione spontanea sparisce, i lecci, i lentischi, i mirti, i pini, i carrubi, le agavi, i ginepri e le ginestre spariscono, insieme ai vecchi sentieri. Tutto ciò è sostituito: a) nei luoghi piani, da tentacolari caranvasseragli “mangia-spazio” mega-recintati; b) nei luoghi di media pendenza, da barricate di case incastrate le une sopra le altre, come nel gioco del Lego; c) nei luoghi scoscesi, da decine e decime di metri di grigi muraglioni in cascata, e, sopra i ripiani artificiali così creati, case simili a scatoloni spogli, rivestiti di grigia pietra. Ora, mentre riguardo a depuratori, viabilità, parcheggi e quant’altro ogni scelta sbagliata è col tempo rimediabile, non così avviene per la scelta malsana di consentire lo smantellamento dell’ambiente naturale che circonda la nostra città. Si tratta di una distruzione senza più rimedio, di una distruzione per l’eternità. Il suo effetto è destinato a pesare su tutte le generazioni avvenire e sulla nostra città per sempre, orbata, per l’ignavia o la connivenza di pochi responsabili affatto irresponsabili (sui quali scatterà prima o poi, ma quando sarà ormai troppo tardi, una generale damnatio memoriae da parte dei posteri); orbata, dico, di quella sua bellezza
naturale straordinaria che ne faceva un’autentica perla della Riviera. C’è fra gli esponenti delle Tre Liste chi ha pubblicamente affermato, durante la campagna elettorale, che «lui davvero tutta questa grande lottizzazione e distruzione non la vede» e che «in Costa Azzurra ha visto fare anche di peggio». Lo affermo, al contrario: 1) che di quanto di male e di distruttivo è stato operato sulla Costa Azzurra non mi frega ASSOLUTAMENTE nulla; 2) e che invece MI STA A CUORE MOLTISSIMO quanto di male e di distruttivo in questo campo si sta compiendo ad Alassio; 3) che consiglio a tutti quelli che, standosene nella zona della spiaggia, del Budello, di Via Dante e della via Aurelia sostengono che in alto non vedono nulla di grave (certo, la zona collinare retrostante è quasi invisibile dalle bassure lungo il mare) di abbandonare per qualche ora il loro habitat e recarsi coraggiosamente in loco lassù. Si paleserà subito davanti ai loro occhi, alla buon’ora, tutto ciò che si è fatto e si sta facendo sulla pelle di quella povera, grande porzione di Alassio così soggetta alla devastazione: in regione Cavia, tra Vegliasco e regione Madonna delle Grazie(1), lungo via Adelasia prima della Liggia, in regione Loreto sotto la strada per Moglio, in Costa Lupara e regione Limbo, si può dire ovunque. Dico infine a tutti i miei concittadini alassini (qualunque delle Tre Liste abbiano votato) che occorre smetterla con questo starsene lì, inerti ed ottusi, davanti al progredire della funesta prospettiva che ho appena descritta. OCCORRE MUOVERSI, OCCORRE FARSI SENTIRE, OCCORRE AGIRE. Comitati, manifestazioni, raccolte di firme, campagne di stampa, specialmente su questo giornale, ma continuative e non di sfuggita: c’è solo da scegliere, e presto, se intendiamo dimostrare di volere ancora un po’ di bene alla nostra città. SUL PONTE NON SVENTOLI BANDIERA BIANCA ! (1) Nella zona della Madonna delle Grazie stanno per avviarsi due nuove lottizzazioni, come se non bastassero quelle perpetrate alle Due Vie verso Vegliasco: la prima sul versante tra via Solibena e Prè Martin, la seconda tra Prè Martin e il versante sotto il Borgo. Per quest’ultimo dunque, stretto in una morsa, una vera e propria soluzione tombale ! Giuseppe Bassi
Immagine Dolcissima icona di un angolo assolato dove le porte al muro s’aprono all’improvviso su sprazzi di passato, dove tenera risuona quella mia lingua amata, dentro un breve commento, dentro un lieto richiamo... Dolce icona che amo per le cose che vedo, nelle voci che sento... per le cose in cui credo. Antonio Boscione
A SCUOLA CON DINGO! di Paola Moreno Guardando questa fotografia, in un primo momento vien da pensare che essa sia semplicemente l’immagine di un ricordo scolastico, in grado di suscitare particolari emozioni soltanto in coloro che vi sono rappresentati. Ma, dopo pochi secondi, è inevitabile che l’occhio diriga la sua attenzione verso il basso a destra, dove un grosso cane ne-
settimana, fosse consentito al fedele Dingo di accompagnare puntualmente il suo padroncino (Gino Schivo) alle lezioni e di aspettarlo poi pazientemente in cortile fino alla campanella dell’ultima ora, approfittando magari della ricreazione per prendere parte anche lui al rito della merenda e perfino, talora, se il clima non era dei migliori,
ro siede in una posa tanto composta quanto quelle degli alunni e della maestra. A questo punto è inevitabile chiedersi: “E lui..., che ci fa lì ?!” La fotografia è stata scattata alla classe III della Scuola Elementare di Moglio nell’anno 1972 e la presenza del cane, che portava il nome “Dingo”, non è giustificata da un progetto di formazione dei bambini alla corretta convivenza con gli animali, oggi abbastanza operativi nella scuola, sopratutto poiché consentono il raggiungimento di obiettivi formativi di notevole rilevanza. Queste pratiche non erano ancora diffuse nella piccola Moglio degli anni ‘70. Ma il buon senso e la sensibilità dell’insegnante di allora, Milena Nattero Lanfredi, faceva sì che ogni giorno, per sei giorni alla
partecipando anche alle ore di insegnamento in aula. Entro breve tempo il cagnone divenne la mascotte non solo della classe ma anche dell’intero Istituto. I nostri cuori si sciolgono davanti alle numerose storie di amicizie così profonde tra uomini ed animali, ma di questa in particolare fa specie il fatto che, nonostante in quel periodo gli animali domestici non fossero trattati bene come spesso lo sono oggi (talvolta perfino in maniera esagerata), la maestra permettesse a Dingo di rimanere a scuola, dimostrandosi indulgente e di larghe vedute. Per tali ragioni, ciò che rende speciale questa storia non è tanto la vicenda in sé, forse simile a molte altre, quanto il luogo ed il periodo nei quali essa si è svolta.
ASSOCIAZIONE VECCHIA LAIGUEGLIA Via A. Pagliano, 16 17053 Laiguelia Laigueglia, 23 aprile 2013 Presidente Vice Presidente Segretario Consiglieri:
Giovanni Regesta Emilio Grollero Emilio Grollero Giacintino Buscaglia Paola Anfosso Giobatta Aicardi Angelo Marchiano Pietro Marchiano
Con l’auspicio di poter proseguire una fattiva collaborazione, porgiamo cordiali saluti. Il Segretario Emilio Grollero
Il Presidente Giovanni Regesta
COMUNICATO STAMPA Le iscrizioni all’Asilo Nido Comunale “Piccolo Principe” possono essere presentate allo Sportello di Cittadinanza tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 ed il martedì e giovedì dalle 15.30 alle 16.30.
Luisa Cassani
RINGRAZIAMENTO DOPPIO ZERO Ringraziamo tutti voi, alassini “di fatto” e di “frequentazione” che con fedeltà in questi anni ci avete fatto trascorrere piacevoli momenti. Da oggi Marco Cavallero potrà, se vorrete, proporvi i suoi piatti con slancio, fantasia e professionalità. Sergio e Patrizia
Sabato 15 Giugno 2013
LA MEDICINA AL SERVIZIO DI UNO SPORT SANO E CONSAPEVOLE
L’ARTROSI DI GINOCCHIO O GONARTROSI Questa malattia cronico-degenerativa si manifesta a livello articolare con interessamento della cartilagine del ginocchio associata a degenerazione dell’osso sottostante. IL PERCORSO: Il medico di medicina generale effettua una anamnesi: GENERALE PER: • ETÀ (maggior incidenza in età avanzata) • SESSO (maggiore nelle donne) • GENETICA • METABOLlCA-ORMONALE • DENSITÀ OSSEA • OBESITÀ (maggiore con maggior peso) SPECIFICA PER: • TRAUMA: Pregresso giovanile o recente, asportazione dei menischi, sport, sovraccarico funzionale, ecc. • DEVIAZIONI DELL’ASSE (varismo, valgismo, asimmetria) • RIGIDITÀ ARTICOLARE: maggiore al mattino o dopo prolungata inattività. • IMPOTENZA FUNZIONALE: gestione delle normali attività quotidiane, difficoltà a muovere l’articolazione, ecc. Successivamente il medico di medicina generale esegue una indagine sulle caratteristiche del dolore e sull’impotenza funzionale per capire se si tratta effettivamente di artrosi: IL DOLORE: all’inizio occasiona le, conseguente ad uno sforzo, alleviato con il riposo, poi diventa permanente fino a disturbare il sonno. Spesso riferito in sede poplitea (dietro al ginocchio) che si accentua durante il cammino o sollecitando l’articolazione. LA LIMITAZIONE ARTICOLARE: difficoltà a stare in piedi, a sollevarsi da una sedia, a deambulare. Un ulteriore passo è l’esame obiettivo e l’ispezione del paziente: SEGNI TIPICI: • Dolorabilità locale alla pressione • Tumefazione ossea e delle parti molli periarticolari • Rumori di scroscio • Cospicue alterazioni funzionali articolari • Versamento sinoviale • Ipotrofia della muscolatura satellite • Deformitaàgrossolane • Sublussazioni nelle forme avanzate ISPEZIONE DEL PAZIENTE • OSSERVAZIONE DELLA POSTURA, si valuta l’esistenza di deviazioni dell’asse femoro-tibiale in varismo-valgismo e l’asimmetria tra i due AAII con il paziente in stazione eretta, bipodalica e monopodalica e durante la deambulazione. • VALUTAZIONE ARTICOLARE (in comparativa) di solito si evidenzia mancata flessione massima del ginocchio ed atteggiamento costante in leggera flessione. • PRESENZA DI VERSAMENTO: gonfiore e tumefazione della borsa sovra-rotulea • CISTI POPLITEA DI BAKER: raccolta fluida palpabile nell’incavo del ginocchio
LAUREE MADDALENA GIACARDO Ha conseguito la Laurea specialistica in Economia e Management il 26 Marzo u.sc. presso l’Università BOCCONI di Milano, discutendo la tesi “SUBSTANTIVE AND SYMBOLIC ACTION: HOW FIRMS RESPOND TO GLOBAL WARMING?” Relatore prof. Stefano POGUTZ –Controrelatore prof. Nicola MISANI. L’Associazione Vecchia Alassio, porge alla neo dottoressa Maddalena gli auguri più fervidi per una brillante carriera.
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«L'ALASSINO»
Il giorno 8 maggio u.sc. presso l’Università degli studi di Genova GIULIA BALBO ha brillantemente conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali - indirizzo Storico artistico, discutendo la tesi: “IL PALAZZO DI AGOSTINO PALLAVICINI I STRADA NUOVA - PROBLEMATICHE ARCHITETTONICHE”. Relatore il Ch.mo prof. Lauro Magnani. Vivissimi auguri, alla neo dottoressa, per un luminoso avvenire anche da parte dell’Associazione Vecchia Alassio.
In aggiunta si effettuano diversi test: TEST PER LA ROTULA: per esaminare la superficie articolare, l’allineamento e la mobilità. TEST PER L’ARTICOLARITÀ: per valutare il movimento di FLESSOESTENSIONE (normale va da 0-140°) BALLOTTAMENTO: manovra effettuata per rivelare un versamento nell’articolazione del ginocchio. TERMOTATTO: valutazione della temperatura del ginocchio es. fresco o caldo Se l’esame obiettivo richiede un ulteriore approfondimento allora si cercheranno segni di conferma radiografici facendo una RADIOGRAFIA IN CARICO ANTEROPOSTERIORE E LATERALE. In caso di gonartrosi sarà evidente: 1. RIDUZIONE DELLA RIMA ARTICOLARE 2. OSTEOFITI 3. GEODI (RARI) 4. ADDENSAMENTO DELL’OSSO SUBCONDRALE In base all’esito il medico di MMG se non ci sono i presupposti per una terapia conservativa (fisioterapia manuale e terapia fisica) invierà il paziente all’ortopedico per una eventuale valutazione di intervento di artroprotesi. Il Team di FKT e Palestra di AlassioSalute La responsabile Dott.ssa Anqela Gatta
IMPETIGINE: problema per i bambini, ma non solo… L’impetigine è un’infezione cutanea, provocata da microbi cosidetti “piogeni” (Stafilococco e/o Streptococco), la quale colpisce prevalentemente i bambini ma che può non risparmiare gli adulti. Si sviluppa in particolare nei climi caldo-umidi e si caratterizza per la sua contagiosità: non a caso viene scientificamente definita come “impetigo contagiosa”. Non sono rare infatti piccole epidemie nelle comunità scolastiche, in ambito familiare e anche, durante i mesi estivi, sulle spiagge marine. Come si presenta l’impetigine? Esordisce con una vescicola o una bolla flaccida a contenuto dapprima limpido e successivamente giallastro, circondata da un orletto roseo; poi in una o due settimane questa lesione va incontro alla rottura e si costituisce una formazione crostosa piatta ed aderente, con un caratteristico colorito giallo-miele: per questo è detta appunto crosta melicerica. In genere non è presente prurito però può verificarsi un aumento di volume a carico delle ghiandole linfatiche del distretto cutaneo interessato dalla patologia. Le zone più colpite sono quelle esposte, pertanto principalmente il volto (soprattutto intorno alla bocca e alle narici), ma qualunque area
cutanea può risultare interessata specialmente nella stagione estiva o in soggetti con condizioni difensive non proprio al massimo livello. Se l’impetigine non viene curata, compaiono nuovi elementi con caratteristiche analoghe a quello iniziale ed il processo può proseguire a lungo, senza però dare origine a cicatrici. La terapia consiste essenzialmente in due fasi: - occorre rimuovere delicatamente con lavaggio le eventuali croste presenti: durante questa operazione è necessario usare guanti protettivi (non dimentichiamo che ci troviamo di fronte ad una dermatosi a carattere contagioso!) - successivamente è necessario un trattamento in genere locale con creme antibiotiche, altre volte però in caso di lesioni resistenti o molte diffuse occorre ricorrere agli antibiotici per via generale. Non devono essere impiegate le crema al cortisone in quanto, dopo un iniziale illusorio miglioramento della componente eritematosa, può seguire un peggioramento o venir favorita la comparsa di ulteriori e più resistenti elementi di impetigine. Prof. Gian Franco Strani
LORO, EUROPEI PER CONVENIENZA! Aveva visto bene colui che con la firma Allobrogo chiude il suo intervento sul Pensiero Mazziniano di giugno del 1971, a proposito dell’adesione del Regno Unito alla UE; adesione che avvenne nel 1973. Il sig. Allobrogo affermava: Due incognite si affacciano ora. Approverà il parlamento inglese il patto? Le tendenze isolazioniste paiono assai forti, passando attraverso i confini dei partiti tradizionali. Questa è la prima. La seconda riguarda la struttura dell’Europa; con l’entrata dell’Inghilterra avremo un allargamento delle comunità economiche su scala vastissima: ma non sarà rallentato invece il processo di ordinamento federalistico politico che è nelle nostre aspirazioni? Ancora oggi l’Inghilterra, pur avendo avuto in Winston Churchill uno dei primi ad invocare la creazione degli “Stati Uniti D’Europa”, è fuori dal trattato di Schengen, mantiene la sua moneta e sta lavorando sulla possibilità di indire un referendum, anche se per ora previsto nel 2017, per uscire dall’Unione Europea se questa non accoglierà la richiesta di ricontrattare quasi tutte le clausole di adesione; che a mio parere equivale a dire all’Europa: o io ottengo quello che mi interessa e conviene oppure esco dalla UE. Personalmente mi verrebbe da dire: Si accomodi pure sua maestà, le uscite le conosce e sono già aperte; si chiamano canale della Manica e mare del Nord. Per quanto riguarda il Tunnel, non occorre distruggerlo: basta chiudere a chiave i cancelli e scambiarsi le chiavi in ottemperanza al detto del doman non v’è certezza. A distanza di oltre 60 anni dal primo trattato firmato da sei paesi, Belgio, Francia, Germania, Italia. Lussemburgo e Paesi Bassi, attraverso i loro rispettivi rappresentanti, Paul-Henri Spa-
ak, Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi, Joseph Beck, Willem Beyen viene da chiedersi se il completamento della unione politica dell’Europa stia andando troppo a rilento o se gli anni che ci separano dal 1950 siano ancora pochi per essere sicuri che ciò che dovrà farsi sia duraturo seppur non eterno. Il prossimo anno, forse un mese prima della scadenza naturale di giugno, si andrà all’elezione del nuovo parlamento europeo. Dalla prima elezione diretta del Parlamento europeo, nel 1979, la partecipazione dei cittadini è diminuita in maniera graduale ma costante. Dal 1979 al 2009, l’astensionismo è aumentato dal 38 al 57 per cento, sebbene il ruolo del parlamento di Strasburgo si sia rafforzato. Per invertire la tendenza, ad un anno dalla chiamata alle urne, l’esecutivo di Bruxelles riflette su come rendere le elezioni realmente europee. A partire dalle prossime elezioni europee del 2014, potremmo essere chiamati a votare 25 deputati in più, su liste transnazionali. La proposta è stata approvata a larga maggioranza dalla Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, che spera in questo modo di accrescere l’interesse dei cittadini dell’Unione per le istituzioni comunitarie. Prima proposta: votare tutti in contemporanea, o meglio costringere i britannici a esprimersi durante il weekend, come la più parte degli Stati membri, e non di giovedì, come da loro tradizione. Per la prima volta, poi, le famiglie politiche europee potrebbero indicare i candidati alla Presidenza della Commissione europea, presentandoli in dibattiti televisivi. Obiettivi meritevoli, dato che le liste transnazionali servirebbero a contrastare l’astensioni-
smo, sottraendo le elezioni europee a dibattiti troppo spesso focalizzati su questioni interne ai singoli paesi. Per essere adottata, la proposta dovrà comunque piacere a tutti i 27 governi europei, a cui spetta l’ultima parola. Oltremodo i dibattiti televisivi e i confronti tra le diverse formazioni politiche servirebbero a smascherare coloro che partecipano alle elezioni europee; come il gruppo Europa della libertà e della democrazia, che ha dimostrato che le parole libertà e democrazia sanno solo scriverle e leggerle ma non usare e che nei dibattiti sarebbero obbligati a definirsi anti-europei pur prendendone lo stipendio e occupando posti che devono essere occupati da persone consapevoli che solo con l’Unione Europea, quella che sappia mettere assieme politica estera, difesa, fiscalità e tesoro, si può avere maggior sicurezza interna per tutti verso tutti.
Per i dibattiti televisivi, che si possono trasmettere su tutti i canali delle singole nazioni, si potrebbe usare come sala delle conferenze il canale televisivo Euronews che, pur essendo attivo da 20 anni, come ci ricorda Jacques Delors, è ancora poco conosciuto e poco seguito dagli abitanti dell’Unione, come dimostrato le interviste che vengono fatte a caso e per differenti fasce di età tra la popolazione. Noi dell’Associazione Mazziniana Italiana, che abbiamo come faro la fondazione da parte di Mazzini della Giovine Europa, riproposta oggi con lo stesso vigore e stesso entusiasmo, saremo in prima fila a far da schermo a coloro che da sempre promuovono il ritorno al Nazionalismo; ovvero a malcelate quando non esplicite forme di dittatura. Giuseppe Cotta Socio isolato A.M.I. Nazionale
Fiocco Azzurro Il piccolo Francesco BASSO annuncia con piacere la nascita del fratellino PIETRO avvenuta a Pietra Ligure il 20 Maggio u.sc. per la gioia della mamma Cristina, del papà Paolo e dei nonni
Marta e Francesco. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce alla felicità della famiglia e augura al piccolo Pietro una vita lunga e serena.
Fiocco Rosa Ciao, sono Tommaso POGGIO, e vorrei annunciare con gioia la nascita di mia sorella CAROLINA avvenuta a Genova, presso l’Ospedale Galliera, il giorno 9 Maggio 2013 Oltre a me, lo annunciano il papà Alessandro, la mamma En-
rica ARDISSONE, la mitica bisnonna EBE, i nonni Cecilia e Giacomo, Carla e Gianni. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce alla gioia di Tommaso e augura alla famiglia e alla piccola Carolina una lunga vita piena di amore e serenità.
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«L'ALASSINO»
Sabato 15 Giugno 2013
CRUCIALASSINO
EQUITAZIONE
VOLLEY
Grande successo di un’alassina ai Campionati Regionali di Follo
Ancora ad Alassio il top del Volley mondiale
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timi risultati anche nel Campionato Regionale a Squadre conquistando il 4° posto con la squadra composta dalle alassine Federica Panaro e Virginia Nicola
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CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – giugno 2013
con Sofia Ferri, e Lorenzo Semeria e ben il 3° posto alla selezione Master dei Club - Piazza di Siena con la squadra composta sempre da Federica Panaro e Virginia Nicola con Francesca Bonino e Lorenzo Semeria.
Mezza maratona “Baia del Sole” lungomare che unisce i due comuni. Ottima l’idea di unire due città così belle e rinomate: Alassio e Laigueglia. Dieci e lode anche al villaggio di piazza Partigiani messo a punto da Espansione Eventi e dalla In & Out Communication e che per tre giorni ha animato il cuore della città con stand di ogni genere e attrattive per i più piccoli. Brillante la presentazione del Dj Franco Branco. Una gara che davvero ha tutte le carte in regola per diventare un grande evento nazionale e non solo. Sul primo gradino del podio è salito Valerio Brignone che ha ripetu-
Gli atleti transitano nella via Dante di Alassio. davvero unica. I numeri non mentono. Tanti gli atleti provenienti da fuori regione che hanno apprezzato le bellezze del nostro territorio.” I commenti sono stati tutti positivi. Organizzazione impeccabile. Percorso affascinante e veloce. La fatica della gara è stata alleviata dallo spettacolare paesaggio della baia al tramonto. Colori unici hanno fatto da sfondo alla “sfilata” dei runners. Indimenticabile il passaggio sul
cation giusta per la preparazione delle nostre ragazze ai momenti topici della stagione internazionale; qui abbiamo tutto quello che ci serve: la giusta temperatura, un ottimo impianto dove allenarci, una accoglienza calorosa ma mai opprimente che ci consente di lavorare con serenità. Per questi motivi Alassio, da diversi anni ormai è preferita ad altre località e le
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ATLETICA Ottocento e cinquanta atleti sulla linea di partenza. 143 volontari sul percorso. 21 chilometri di spettacolo naturale. I numeri della Mezza Maratona di Alassio Baia del Sole parlano chiaro. Grande successo. Un’edizione n° 1 davvero speciale e indimenticabile. Soddisfazione e commozione da parte del presidente dell’associazione sportiva Baia del Sole AlassioLaigueglia Aldo De Michelis che ha organizzato l’evento curando ogni dettaglio e non risparmiando energie. “Ringrazio tutti i volontari, quelli che con me ci hanno creduto e mi hanno aiutato a rendere questa gara
Anche quest’anno tappa del grande volley ad Alassio. Dal 3 giugno ritiro delle ragazze azzurre e soprattutto dal 7 al 9 ricchissimo torneo quadrangolare con squadre nazionali tra le più forti al mondo: oltre all’Italia, il Brasile campione olimpico, il Giappone medaglia di bronzo a Londra e la Turchia dell’ex CT azzurro Massimo Barbolini; quest’ultimo
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Il 10-11 e 12 maggio si è tenuto a Follo (SP) presso la Società Ippica Val di Vara un importante appuntamento per il mondo dell’ippica: i Campionati Regionali. Gli atleti del Circolo Ippico Country Club di Villanova d’Albenga, guidati dall’istruttore Paolo Pochettino con la collaborazione dell’istruttore Alberto Marrami Vitali, hanno ottenuto ottimi risultati. Nei Campionati Regionali Individuali Pony Liguria si è posizionata al primo posto l’alassina Vittoria Vavassori su Antonia nella categoria Campionato Pony Debuttanti. La giovane atleta ha così conquistato il titolo di campionessa regionale della categoria. Nel Campionato Pony Promesse buon risultato per Matilde Porta che si è classificata nelle prime dieci. Nel campionato Pony Speranze un po’ di sfortuna ha fatto posizionare Sofia Ferri solo al quarto posto. Il Country Club ha ottenuto ot-
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to il successo dello scorso anno con un tempo di 1.09’12’’. Tra le donne successo dell’azzurra Francesca Marin che ha spento il crono all’ora e 22 spaccata. In occasione della gara il quotidiano on line Ponenteoggi.it, attento al mondo podismo, ha premiato la campionessa italiana di corsa 24 ore: la ventimigliese Patrizia Negri. La classifica completa sul sito www.lamezza.it
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A.
team si aggiudicò lo scorso anno il torneo preolimpico di Alassio. Proprio l’Olimpiade 2012 ha chiuso un ciclo e quest’anno la squadra è giunta ad Alassio alla guida del nuovo tecnico Marco Mencarelli; vice allenatore l’ex azzurro Paolo Tofoli, leggenda del volley maschile nella squadra dei fenomeni che negli anni 90 dettava legge a livello mondiale. Al di là del risultato sportivo sul quale tornerò nel prossimo numero (al momento di andare in stampa il torneo è ancora in corso) mi sembra importante sottolineare quanto detto dal nuovo CT nella conferenza stampa tenutasi subito dopo l’arrivo ad Alassio: “La vostra città rappresenta la lo-
ragazze sono ogni volta entusiaste all’idea di tornare qui”. A riprova di ciò, quest’anno la federazione ha deciso di raddoppiare, affidando ad Alassio anche il ritiro della Nazionale Juniores campione del mondo 2012 di categoria. Insomma pallavolo per palati fini che consente alla nostra città di essere presente nelle pagine delle riviste di settore oltre che in televisione: in occasione dell’Alassio Cup è stata realizzata la trasmissione in diretta di tutte le partite sulle reti di Sportitalia oltre che in Brasile, Turchia e Giappone di quelle che hanno interessato le proprie squadre. renato bellia
NUOTO Miglio Marino - Alassio Già negli anni 50 e 60 i nuotatori erano uomini di grande resistenza e coraggio che si cimentavano sfidandosi principalmente nelle gare in “Acque Libere” su lunghe distanze, affrontando spesso condizioni meteo marine avverse che mettevano a dura prova il fisico e la mente. Oltre ad essere abili nuotatori, bisognava conoscere i venti, le correnti, le onde, sapersi adattare ai cambiamenti improvvisi del mare. Proprio da questa tradizione e la voglia di riscoprire la bellezze che la natura ci offre, negli anni recenti ha ripreso con vigore il ritorno delle gare di nuoto in Acque Libere, e la sua diffusione è stata tale da diventare nel 2008 disciplina Olimpica. Il proliferare di questa disciplina e delle competizioni non poteva che attrarre l’attività svolta dal CNAM Alassio, dedita nel promuovere lo Sport e nel divulgare quell’arte marinaresca che contraddistingue la gente di mare. Ecco quindi la nascita di una
propria squadra di nuoto in Acque Libere e l’idea di creare una competizione nel proprio mare nella splendida cornice di Alassio. Arriva quindi quest’anno la prima edizione del Miglio Marino di Alassio (1.852 m), competizione aperta a tutti i tesserati Nuoto Master (in regola con il tesseramento annuale FIN), ai tesserati Triathlon, (in regola con il tesseramento annuale FITRI) e a tutti i nuotatori Amatori (in possesso di certificato medico di sana e robusta costituzione) che avranno il piacere di partecipare ad una festa dello sport e del Mare. La competizione si svolgerà la mattina di sabato 29 giugno con partenza dall’Arenile CNAM Borgo Coscia. Tutti i dettagli sul percorso, il regolamento gara e modalità iscrizioni saranno riportati sul sito del CNAM Alassio. Gabriele Banchio CNAM Alassio Settore Nuoto
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
Orizzontali Vico alassino detto “Nu Cian” che ricorda un antico opificio – 8. Così i vecchi alassini con un francesismo definivano il municipio – 13. Appartenente alla “razza pura” secondo la concezione nazista – 14. Vasca da noi detta “Tröiu” – 15. Fu il più grande storico greco e autore di “Storia della guerra del Peloponneso (460-396 A.C.)” – 17. È venerata come la “Santa degli impossibili” – 18. Utilizzo, impiego – 19. Tappa per carovane – 20. Sozza... senza pari – 22. Terribile allucinogeno – 23. Sodalizio ciclistico (sigla) – 24. Re di Itaca e padre di Ulisse – 28. Manto per dignitari etiopici che per noi vale “fiamma o vampa” – 31. Una Orfei, regina del circo – 33. Macchine semplici dette anche “Biette” – 34. Metà di un grande comico – 35. L’uccellino che noi chiamiamo “Piccettu” – 39. Fiaccola, anche Olimpica – 40. Dopo Mao e prima di Tung – 41. Nome dialettale della “Libellula” – 44. Seccature, fastidi – 45. Delfino caratteristico del Rio delle Amazzoni – 46. Da cieco, ideò un alfabeto per ciechi – 48. Colla per unire - 49. Non pie e anche crudeli Verticali 1. Poeta latino di cui sono note le sue “grotte in Sirmione del Garda” – 2. Regione alassina il cui termine già nel 1326 si definiva “Terra di...” ovvero “Sponda-lembo di terra coltivabile” – 3. Fariseo che difese Gesù davanti ai suoi giudici – 4. Sodalizio per alpinisti – 5. Preposizione che ha valenza di “Ciò che è dentro” – 6. Il fiume di Ventimiglia – 7. Non credenti – 8. Nome alassino del “Granchio” – 9. Lo è un nativo di Suez – 10. Nino, musicista contemporaneo legato anche a molti film di Fellini – 11. Raganella – 12. Aosta (sigla) – 16. Le consonanti di Edison – 21. Particella che sta sempre... in mezzo – 23. Ammazzare, sopprimere – 25. Le dispari del rio – 26. Col tap lo ballava Fred Astaire – 27. Periodi geologici – 29. Ramaioli – 30. Usato per scopi bellici o ricerche astronomiche – 32. Adatta, capace – 34. Merletto, pizzo – 36. Si degusta alle... 17 – 37. Le costanti vocali del... coerente – 38. Antica industria torinese di pneumatici – 41. Sodalizio motonautico (sigla) – 42. Auspicava l’indipendenza siciliana (sigla) – 43. Luca... a Paris – 44. La prima delle 4 sillabe di come vengono chiamati i “Giapponesi” – 47. Aeronautica Militare 1
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«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti».
DIRETTORE RESPONSABILE: Roberto Pizzorno Direttore Editoriale Presidente protempore A.V.A. EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana
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«L'ALASSINO»
LIBRI-VHS-CD
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI RAFFAELE CACCIAMANI
PATTI ANGELO
8/8/1938 - 24/5/2013
Abbiamo appreso con tristezza della scomparsa dell’amico e socio Angelo. L’A.V.A. nel ricordarlo da queste colonne intende porgere alla moglie Giuliana, anche lei nostra socia, i sensi del più profondo cordoglio.
DI ANNI 83
NO LIBRI SCOLASTICI/ENCICLOPEDIE
ANNIVERSARI GIUSEPPE LUCATELLO CATERINA PORCELLA 7/9/1933 - 17/6/2012 IN GARINO 25/1/2002
A.I.R.C.
dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole
BATTISTINA MARASSI IN LAZZERI Grande uomo, umile e lavoratore, la cui vita è stata tutta dedicata alla famiglia ed al lavoro. Lascia un vuoto incolmabile nei suoi cari. La nuora Deborah lo ha così ricordato durante la cerimonia funebre: A Raffaele... Ti abbiamo conosciuto come uomo e amico, come marito, come padre e come nonno... Sei stato un uomo di profonda riservatezza ed eleganza e per i più ciò e stato evidente attraverso il tuo lavoro. Molti infatti sono coloro che ti hanno conosciuto attraverso le tue “dolcezze”. Con il tuo lavoro sei arrivato al cuore di tanti. È stato scritto che “quando voi lavorate siete un flauto, che attraverso la sua anima trasforma in musica il mormorio della vita...” tu, hai creato molte melodie che non dimenticheremo mai. Sei stato un marito giusto e devoto e sappiamo che porterai la testimonianza dell’amore per Gabriella anche nella memoria silenziosa di Dio. Attraverso i venti le darai la forza di aspettare fino al giorno che vi incontrerete di nuovo. Come padre sei stato un grande maestro di vita, buono e presente in ogni giorno. Ci hai insegnato la tua arte e con essa, continueremo a raccontare di te. Hai accolto nella tua casa tutti coloro che si sono presentati come amici, hai parlato loro e hai sempre fatto si che avessero un posto alla tua tavola. Molti sono coloro o che si sono sentiti figli nella tua casa. Da te questo abbiamo ricevuto. Come nonno sei stato un compagno con cui parlare di calcio o andare ad aspettare treni ma soprattutto sei il nonno del Rustico... il tuo rifugio speciale, dove nella tua infinita pazienza ci hai permesso di potare meravigliosi boccioli, scavare e zappare su un prato ricco di fiori, dipingere tronchi di alberi da frutto e.... danzare intorno ad un grande falò. Grazie per tutto questo sappiamo per certo che ci attendi sereno sulle rive di un grande mare che noi ancora non possiamo vedere.
Carò papà, ad un anno dalla tua morte, vogliamo ricordarti a tutti quelli che nel cammino della loro vita hanno avuto modo di conoscerti ed apprezzare in te le virtù di uomo buono e sempre pronto ad una parola lieta. In noi rimane un vuoto che nessun pensiero e ricordo lieto potranno mai riempire.
FELICE GARINO 30/6/2011
I tuoi figli Walter, Paola e tuo nipote Davide
Il 9 maggio è mancata all’affetto dei propri cari Marassi Battistina in Lazzeri. Trasferitasi con la famiglia prima in Toscana e poi in Veneto ha sempre mantenuto la sua origine alassina. I suoi detti in dialetto e la sua cucina ligure hanno accompagnato tanti bei momenti della vita dei suoi cari. La sua amata “casina” ha riunito amici e parenti per molte piacevoli serate estive ed è stata la cornice dei 50 anni di matrimonio con il suo amato Agostino con cui si sarà sicuramente ricongiunta in cielo. I figli Mario e Mimmo, le nuore Laura e Micaela, i nipoti Fabio e Silvia, Stefano, Alessandro e Giulio porteranno nel cuore la nonna Tina ricordandola per la sua grinta e tenacia che l’hanno sempre contraddistinta. Un altra alassina doc ci ha lasciati. L’A.V.A. partecipa al dolore della famiglia e porge le più sentite condoglianze.
BRUNO QUARTA 22/6/2012 - 22/6/2013
BIAGIO PORCELLA 24/2/2004
Ciao amore mio È già passato un anno da quando sei andato via per il tuo lungo viaggio lasciandoci nel nostro immenso dolore. Sei sempre accanto a noi ogni giorno e ringrazio Dio per i tanti anni trascorso accanto a te. Non smetteremo mai di amarti. Tua moglie Alfonsina e Valentina
Passano i giorni, mesi, anni e la vostra assenza è sempre più dolorosa. Siete sempre nei nostri pensieri Un grande bacio e un forte abbraccio! Ciao nonni! Ciao zio! Alessio, Andrea, Giulia e tutta la famiglia
GIULIO FILIPPI
ENZO MORABITO ALDO ARMATO
11/5/2011 - 11/5/2013
2003 - 2013
Tua nuora Deborah
L’Associazione Vecchia Alassio si unisce al dolore della famiglia e porge le più sentite condoglianze.
GIUSEPPINA NATTERO IN ROSSI “PINA” DI ANNI 85
Il 6 maggio 2013, all’età di 91 anni è mancato GIULIO FILIPPI, dopo una vita dedicata alla famiglia ed al lavoro come agente immobiliare, attività svolta a suo tempo ad Alassio e successivamente in San Remo. L’A.V.A. si unisce al dolore dei famigliari per la perdita del caro Giulio.
“La sera si fa lunga senza coloro che amiamo” Un giorno ci ritroveremo a sorridere insieme. Grazie papà per il tuo esempio. Carmine con Cristina Toni con Elisa
LAURA CALLIGARIS 2011 - 2013
“Con tutto l’amore che ho”. Alessandra
LUTTI CITTADINI - MAGGIO 2013 a cura dell’Assoc.Vecchia Alassio
Un altra alassina ha lasciato nel più profondo dolore il caro marito “Gino”. L’Associazione Vecchia Alassio si stringe attorno al marito, nostro fattivo collaboratore e socio.
ANFOSSO Giampiero anni 74 BERTORA Elio anni 89 BONARDI Giuliano anni 84 CACCIAMANI Raffaele “Dede” anni 74 GENNARO Francesco anni 71 GROSSI Giuseppe “Pino” anni 75 MANFREDI Vilma ved. Porcella anni 75
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
MARCHIANO Antonietta ved. Dellepiane anni 91 MONTAN Alberto anni 75 NATTERO Giuseppina “Pina” in Rossi anni 85 ODASSO Arturo anni 82 PATTI Angelo anni 83 QUADRELLI Rosanna in Scarpati
SOVENDA Umberto TAVASSI Flavio TREVIA Carlo TRUSSI Elvino VENDRAME Lina ved. Gagliolo
anni 86 anni 50 anni 71 anni 83 anni 89
L’A.V.A., per mezzo del suo giornale “L’Alassino”, esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari.
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«L'ALASSINO»
Infiorate del Corpus Domini Nozze di Diamante 30/04/1953 - 30/04/2013 Teresa Bardellini e Renato Salici hanno festeggiato le Nozze di Diamante. L’Associazione Vecchia Alassio augura a Teresa e Renato ogni felicità e tanti anni da vivere insieme.
San Sebastiano - Moglio.
91 +91 - Ambo vincente… sulla ruota di Alassio.
‘na mandiò de Vuluntariatu Chiesa dei Cappuccini - Alassio.
Nei locali della sede AVA, gentilmente concessi, si è svolto un preliminare incontro tra alcune Associazioni di Volontariato cittadino al fine di verificare l’interesse a proseguire nel lavoro di collaborazione intrapreso ormai molti anni fa. Si è fissato un giorno di incontro a scadenza mensile, individuandolo nel secondo martedi di ogni mese in sedi da individuare volta per volta. Il rappresentante della CROCE BIANCA ha tenuto il verbale dell’incontro, mentre un rappresentante dell’AVIS si è offerta di organizzare la possibilità che ogni Associazione possa comunicare con le altre, via WEB. Ad majora!
San Bernardino - Albenga.
Prossimi appuntamenti: AMICI DEL BORGO COSCIA: Frittelle di mele - 22giugno Ti racconto una favola - 3 luglio Nando Rizzo - 6 luglio Fratelli Rizzo - 20 luglio Rassegna Teatrale - 28 luglio AMICI PADRE HERMANN: Il mondo di John 16 luglio ore 21 - Piazza Partigiani PROSSIMA RIUNIONE DEL VOLONTARIATO 9 LUGLIO - ORE 21 presso CROCE BIANCA ALASSIO
Battesimo L’antica tradizione ottocentesca dell’infiorata e degli altari (gli “autai”) che ha sempre caratterizzato a Laigueglia la processione del Corpus Domini, si è rinnovata anche quest’anno con grande partecipazione di fedeli e di pubblico, con il sostegno organizzativo dell’Associazione Vecchia Laigueglia. Tappeti floreali con disegni richiamanti il tema della festività, costituiti da petali di fiori tra cui primeggiano le tradizionali ginestre, hanno adornato le piazze del centro storico insieme agli autai, realizzati dalla gente del quartiere e addobbati con candelabri, coperte e tessuti di pregio, crocifissi, presso i quali la processione sosta per alcuni minuti.
I genitori di Cristina e Francesco ed il fratellino Andrea annunciano con gioia che il giorno 12 maggio 2013 la loro bimba Caterina Peretti è stata battezzata.
Sabato 15 Giugno 2013
Meteorologia Alassina a cura dell’Osservatorio Don Bosco
MAGGIO 2013 Il 31 di Maggio è, per i meteorologi, l’ultimo giorno di primavera! Dov’era questa sempre amata e desiderata primavera? Ci consolano gli astronomi: coraggio, abbiate fiducia fino al solstizio estivo; in quel giorno (21 di Giugno) termina la primavera. Quindi, non tutto è… perduto. Dopo le innumerevoli lamentele per gli evidenti capricci del tempo, affidiamoci agli strumenti della nostra Torretta che da tanti anni registrano scrupolosamente e senza preferenze ciò che Madre Natura ci dà. Pressione atmosferica media: 755,3 mmHg. C’è stato di meglio: 764,5 mmHg nel 1979; ma c’è stato anche di peggio: 754,2 mmHg nel 1984. La media mensile dal 1975 al 2012 è di 759,2 mmHg. Precipitazioni: totale mensile 104,2 mm, così suddivisa: 7,4 mm nella prima decade; 86,6 mm nella seconda; 10,2 mm nell’ultima. Dal 1975 in poi come è stata la distribuzione della pioggia? Vediamo; c’è stato di meglio nel 1992 con 2,0 mm; nel 2011 con 3,2 mm; nel 1979 con 6,4 mm. Elenchiamo qualche esempio di “peggio”: nel 1984 sono stati 222,8 mm; nel 1977 sono stati 134,6 mm; ricordiamo anche il 2002 con 117,6 mm. Eliofania totale: 259,3 ore di limpido sole; nelle tre decadi: 73,6 ore nella prima; 83,0 ore nella seconda; 102,7 ore nella terza. Mediamente abbiamo avuto 8,4 ore di limpido sole ogni giorno. Diamo uno sguardo al passato. 182,2 ore di sole nel maggio del 1978; peggio nel 1980 con 160,8 ore; l’ultimo posto spetta al 1984 con 153,9 ore. C’è stato molto di meglio: il 2011 con 324,2 ore! Ricordiamo anche il 2009 con 307,3 ore di sole. Giorni considerati sereni in questo mese 20; considerati coperti 3. Umidità media mensile: 61% così suddivisa. 66% nella prima decade; 65% nella seconda; 54% nell’ultima decade. Il giorno più umido il 16 con 78% di media; il più secco il 23 con 34% di media. Temperatura media: 18,8 °C; le medie decadali: 20,2 c nella prima; 18,6 °C nella seconda; ancora più bassa nella terza decade con 17,8 °C di media. Uno sguardo al passato. Per il meglio: 22,6 °C nel 2011; 20,6 °C nel 1986; 21,3 °C nel 1992. Per il peggio ricordiamo il 1984 con 15,2 °C di media. Sono sei i mesi che dal 1975 hanno temperatura media inferiore a quella del 2013. A volte, dando uno sguardo al passato, troviamo motivi che ci restituiscono un po’ di ottimismo e non solo per l’atmosfera, ma anche per la vita. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi
Il 1° maggio 2013 è andato in pensione il dipendente comunale dell’Ufficio Tecnico Annibale Antonio. L’Associazione Vecchia Alassio porge auguri al neo pensionato.