mmi
H'
TOPOGRAFIA STORICA
DELL'ETRURIA
AETURO SOLARI
TOPOGRAFIA STORICA
DELL' ETRURIA VOLUME PEIMO PARTE PRIMA
-
ORIENTALE E MERIDIONALE
(CON UNA CARTA)
PISA ENRICO SPOEBBI, 1918
Editore
Sé V.
I
Pisa, Tipografia del Cav. Francesco Mariotti, 1918
ALLA CARA MEMORIA DI
ULISSE BINI CON ANIMO
ETERNAMENTE GRATO
SOMMARIO Introduzionb
Il
nome
d' Etruria 1
politici 6
—
—
Demografia 18
muni 34
—
—
Limiti
Decadenza 13
—
geografici
—
L' Etruria unita
all'
Vincoli religiosi Umbro-Etruschi 61
—
83
—
—
—
Umbria 57 Divisione
— Prodotti 68 — Com— Densità
Colonie di greci orientali 73
popolazione 76
mana
Limiti
— Fiumi 41 — Laghi 43 —
amministrativa dell'Etruria 63
di
—
comuni 15
Vie secondario coi piccoli centri 37
Sistema insulare 50
merci 71
5
Statistiche di
Vie principali coi relativi co-
Distribuzione geografica 40
—
—
—
Effetti
della
Fonti letterarie 87
—
dominazione roBibliografia gene-
rale 91
Capitolo
I.
—
Notieie ntlle fonti storiche
Gli elenchi di Strabone, Plinio e
Rutilio
Namaziano 100
Tolomeo 97
—
Mela o
— Informazioni negl'Itinerari 101
Sommario
— Oppidum Saccumum 106 — — Populi Hirpini 107 Flavìnia arva 109 — Artena oppidum 110 — Axia castellum 112 — Aquae 114 — Ricordi di città ignote 118 — Eba e Herbanuni 118 — Contenebra-Cortuosa 119 — Salpinura-TrossulumSudernum 119 — Puuicum 123 — Pyrgi Portus 124 — Alsium 126 — Castrum Inni 128 — Lucoferonia 180 — Topografia di Feronia 133 — Comune dei Camonte Soratte 138 — Territorio veienpenati 136 — tano 140 — Novem pagi 142 — Saxa rubra 143 — Ad Gallina» 144 — Ametinum 144 —
Notìzie sporadiche 106
Il
Capitolo
Le
II.
—
tre vie principali 147
Yit e conuinicaeiom
— La Clodia e l'Amerina 148 —
Antichità della Clodia 149 niese 151
—
La Ciminia tano 158 tana 161 zioni
— —
Ramo
stradale tarqui-
Limiti del territorio tarquiniese 152
e la Ferentiese 157 Il
—
—
Strade del Veien-
santuario federale della regione veien-
Via Sacra e Augusta 163
con Volsini 164
Volsinìese 168 ratteristiche
—
—
dell'
zioni perugine 177
La
Comunica*
Voltunna centro sacro del
via Cassia Aretina 169
ager
—
—
—
Arretinus
174
—
—
Comunica-
Chiusi centro stradale 178
Volciente, la Ceretana e l'Ostiense 180
Ca-
— La
Sommario
Capitolo
Caere metropoli 181 di
—
III.
—
xi
Topografia
Pyrgi 182
—
Alsio antico porto
Cere 183.
Fregenae sulla via Ostiense 184
Lorium 186
Careiae 187
—
—
—
Durata
—
Residenza imperiale 187
— Natura del
territorio 188
di
Fregane 186
Bebiana 187
— An<,'ularia 188
Regione ceretana 188
— Decadenza 189 — Soggiorno gradito imperiale 189 — Tradizioni greche 190
Alsiura
comune augusteo 189
Forum
VÀoàì 190
mune 191
—
—
Ubicazione 191
Origini del Co-
Claudiani e Foroclodiesi 192
Vici della regione sabatina 192
—
—
—
Il
centro di Sabate 193
Giurisdizione comunale 194
Confini ceretani 194
—
Area
di
Cere 194
— Sua
espan-
— Tradizioni greche 196 — Re— Sottomissione a Roma 196 — lazioni con Roma Decadenza nel Sec. d. C. 197 — Nella confederazione romana 197 — Limitazione di territorio 198 — sione comunale 195
196
I
Antichità dei monumenti ceretani 198
Sommario
XII
— Ubicazione di Forum Volci 202 — Ampiezza del
Posizione di Volci metropoli 200 Aurelii 200 territorio
— Circuito
202
—
Via
—
Tarquinii metropoli 205 niese 206
—
di
di Volci al
Colonie romane nel Tarqui-
Castrum novum 207
—
dazione della colonia 208 Identificazione 209
—
gini e posizione 211
—
Cellae 215
—
nome odierno 217
Forum
—
Graviscae 211
—
11
—
Tuscana 223
Visentium 225
Statonia 227
La
nome
Ori-
e le origini
— Centocelle — L'ager tarquiniensis
Sulla sua tribù
—
—
214
— AmMunicipio 217 —
Cassii e Vicus Matrini 220
Blera 222
—
Costruzione del porto 215
piezza della mole 216 Il
Data della fon-
Sulle sue origini 208
Condizioni malariche 212
Ubicazione di Aquae Tauri 213
Centum
—
Nuova colonizzazione 209
Punicum 210
Sulle origini di
mare 204
cosi detta
—
Il
219
nome Matrini 221
romana 223
Norchia 224
— Antichità 225 — Vici visentini 226
—
Questioni sull' ubicazione 227
denza del comune 228
— Dipen-
Sommario
xiii-
Estensione dell'ager tarquiniensis 228
Tarquini 229
— Posizione 230 — Sorte della —
Circuito murale 231
Topografiche 231
cana 233
—
— Indipendenza
—
Fortificazioni 231
Decadenza 232
—
città
—
di
230
Questioni
Colonia grac-
Protistoria tarquiniese 233
—
Relazioni
greche 234
Veii 235
—
Ricordi in Properzio 235
storica 235
— Ubicazione
Fine della
città
237
Municipio e colonia
236
L'isola Farnese 242
Ubicazione di
Area
Capena 243
e circonferenza
243
—
— Rovina di Vei
con
236
—
— Vita imperiale 241
Questioni topografiche 242
— Fine del comune 243 — — Municipi um foederatum 244
Importanza di Lucus Feroniae 245
— Relazione
tradizione
— Rinascita del comune 238 — 238 — Vei romana 239 -- Sul-
l'estensione del suo territorio 240
—
— Nella
— Comune augusteo 245
gli altri popoli della
regione 246
—
Colonia veientana 246
Nepet etrusca 246
— Dipendenza
interne col partito etrusco 247
da
Roma
247
— Lotte
— Colonia romana 248
— Importanza territoriale 249 — Colonizzazione 249 — Colonia lulia Sutrina 250 — Comunicazioni 251 — Condotta verso Romani 251 — Perimetro 252 — Vicende 252 — Li-
Sutrium legata
di sorte
a Nepi 249
i
mite del territorio comunale 252
Sommario
XIV
Falerii 253
—
— Antiche
Le nuove condizioni
— Falisco
pografica 255
—
liscum 255 nicipio
falisco
Colonia lunonia Augustea 256
257
nome odierno 258
Centri falisci 258
—
— La nuora Faleri 254 politiche 254 — Indagine toe Faleri 255 — Aequum Fa-
vicende 254
—
—
— Mu-
Colonia Faliscorum 258
—
Il
Area 258
— Fescennium 259 — Sua ubicazione 259
Della sua durata 260
^ Comune augueteo 260 — Relazioni umbre 261 — Faleri medievale 261 — Sulla tradizione etnografica falisca 262 — Relazioni greche orientali 262 — Culti falisci 263 — Cerimonie orientali 263 — Importa-
Herta 260
rioni commerciali 264
Volsinii metropoli 265
— Estensione del territorio 265 —
— Distruzione della città 267 — Volsini romana 267 — Urbs vetus 268 — Ubicazione di Urbs vetus 268 — Descrizione procopiana del luogo 269 — Inesattezze nella decrizione 270 Castelli volsiniesi scomparsi 266
— Fasi
delle guerre coi
gendari sulla fine di Volsini 271 I culti di
— Elementi leg— Bolsena 271 —
Romani 270
Vertunno e Norzia 272
Limiti del territorio volsiniese 273
Unita a Volsini 274
romana 274
—
—
—
Ferentium 273
Situazione 274
—
—
Ferentio
Sulla caduta di Ferentio etrusca 275
xv
Sommario
Sorrinum 276
—
cazione 276
Balneum
—
Sorrinum novum e retus 276
—
—
Ubi-
Vetus urbs 276
—
regia 277
—
Ubicazione 277
Antichità 277
Vico etruBco e romano 278
Polimartium 279
—
Vico etrusco e romano 279
portanza medievale 279
—
—
Im-
Parte del comune di Fe-
rentio 280
Le metropoli
—
Arretium 281
Partiti politici nell' antica Arezzo 281
zione a
per
—
Etruria orientale 280
dell'
Roma 282
Roma
—
282
— Ragioni
—
Piazza forte di confine 283
nessere aretino
283 — Agricoltura e industrie
Metallurgia 283
— Ceramica
tini
285
—
liense 285
Sogge-
dell'amicizia di Arezzo
284
—
I tre
— 283
Be-
—
comuni Are-
Origine dei due comuni Fidentius e lu-
— Ampliamento
— Topografia antica 286 — Ampiezza del territorio
—
successivo della città 286
Questioni topografiche 287
289
—
Antico circondario
della Diocesi 290
Cortona colonia etruaca 292
— —
Colonia di
Roma
293
— Importanza della città 293 — Superficie della città 294
Misiira del perimetro e area 295
Giusi um e le sue ricchezze artistiche 295
greca e aretina 296
—
Importanza politica 297
Tradizioni
—
L'
— Importazione
letterarie 296
umbra Camara
—
e l'ap-
Sommario
XVI
pellativo Clusium 297
Colonia sillana 299
—
—
I
Roma 298
—
due comuni chiusini 299
—
Relazioni con
—
Emigrazione di greci orientali 300 industria 301
miti del
—
Importanza demografica 301
perimetro 301
—
steo 308
—
—
—
—
Augusta Perusia 309
—
munale 311
Relazioni con
Distruzione della città 308
colonia Augustea 309
denza 310
Li-
Tribù umbra dei Sarsinati 305
Colonia etrusca di Perugia 306
Roma 306
—
Cimiteri cristiani 302
ager clusiuus 304
Origine di Perusia 305
—
—
— Questioni topografiche 303 — Esten-
Decadenza 302 Bione dell'
Commercio e
—
—
—
—
Deca-
Territorio co-
Ordinamenti municipali 312
dezza di Perugia nel primo Medio
L'Efe-
Errore di una
Colonia Vibia 310
Perimetro e area 311
—
—
Evo 313
—
Gran-
Introduzione
Variamente
è stato scritto
gione etrusca,
nome
il
della re-
quale esattamente è 'EtQOVQia
il
come si conserva nella tradizione Le altre grafie, che sono Aetruria, Hetruria eEthriiria sono in modo evidente errate,
{=z Etruria), scritta/
dovute
alla
ignoranza di chi scriveva o a falsa
erudizione di dotti,
modo
ma Hetruria, risale
almeno
Servio
*
i
quali cercavano in qualche
di rendersi ragione della parola. Cosi la for-
si
con falsa aspirazione, è antica, e
al
quarto secolo, se
il
grammatico
faceva eco della cervellotica ricerca/
Strab.
V
219 e Dionts.
però è da restituirsi
I 30, 3; nei quali
la ortografia del
passi
nome, che a torto
nei manoscritti è riportato con lo spirito aspro. *
Ad
Aen. XI 598
:
Etruria dieta
est,
quod eius fines
il
nome trun»
Introduzione
secondo
mente
la quale
nome
il
dichiarerebbe esclusiva-
la posizione della regione rispetto alla cor-
rente del Tevere, sulla cui riva destra
Roma
in opposizione a
È
stendeva,
si
che occupava la sinistra.
certo che la spiegazione dell' appellativo è
un
tentativo più antico della tradizione letteraria eh© ce
l'
ha conservato, anche
se noi lo riferiamo al pri-
mo
secolo dell' era volgare, seguendo Giovenale;*
dal
momento che
si
sinistra del fiume.
ginò per
il
nome
limita
La
il
territorio di
Roma alla
stessa falsa aspirazione ori-
del popolo
la
curiosa deriva-
zione dagli Osci, parola che era veduta nel com-
posto Et8Qoi-"O0xoi, che
per crasi
poi contratto
avrebbe formato Hetru-Osci.' Addirittura
do-
vuta ad ignoranza dello scrivente è la forma citata col dittongo iniziale, la quale grafia del re-
tendebantur
usque
nam
est
STspov
ad ripam
altenim
et
Tiberis,
'ópoc,
quasi
ixepoòpioc
',
finis vocatur; Bonia enim
antea unani tantum Tiberis ripam tenebat. Cfr. Iuvenal.
Vili 265 e IsiDOR. Orig. '
XIV
4, 22.
Dalle parole nel luogo citato del poeta
imperii fines Tiberinum virgo di 14 del
natant)
{et
è evidente
Tevere era considerato un altro
quae \
che
il
territorio di-
verso dal romano. *
Perin Onomasticon
minarli 1913 sgg.):
totiu» latinit.
Etrusci.
(Patavii Typ. Se-
Il
nome d'Etruria
sto è soltanto nelle iscrizioni a differenza dell'altra,
che è frequente nei manoscritti.* E, per ricordarla,
non meno
arbitraria è
l'
inserzione dell' aspirata
una
nella seconda sillaba della parola per trarne
gnificazione, cioè che derivasse dalla catena
si-
Appen-
ninica che circonda la regione a nord, quasi l'appellativo volesse
Se però
dire la
terra appenninica.'
non trova
tale particolare grafico
tro nella tradizione letteraria né
non
grafica,
monianza,
è lecito
quella epi-
ritenere come vana
la testi-
quale d'altra parte conferma quello
la
che per altra via sappiamo, cioè a rendere ragione
matici
in
riscon-
di
lo sforzo di
gram-
una parola che a
loro appariva molto oscura.
Corrispondente al
nome
della regione è quello
demotico che dal primo deriva, cioè di 'ETpoOaxoi
(nzEtrusci). Sebbene nella tradizione letteraria latina
si
trovi
appellativo
del
promiscuamente adoprato, come popolo, ora Etrusci, ora si
può nascondere che
le iscrizioni del
CIL. IX 3667 con Ae-
rheni, ora Tusci,^ non
*
Si
vedano
Tyr-
truria, e Suppl. Ili 12201j 13312 e
XIV
3911 con Ae-
truscus. *
Perin Onoìnast.: Et r uri a.
*
Fra
gli
altri
Vero. Aen.
I
67
:
gens inimica iniM
Introduzione
questi due ultimi
nomi sono
senza alcuna distinzione
una
adoprati, pur
stati
dall' altro,
per seguire
tradizione, di cui forse in parte s'era dimen-
ticata l'origine e che nel fatto rappresentava la
forma più antica. Infatti
Greci usarono l'appel-
i
lativo Ttjqoìivoi, che è forma posteriore
omonimo
TDQaT]voi, e cosi
altro
Tusci, che nell'uso
afferma in età recente, conserva della
all'
si
documento
il
forma primitiva latina del demotico, come
ci è attestato
dall'umbro
turskum
e
tuscom.*
Espressione del tutto isolata, e derivata pure dal
nome
della regione, è quella di
Etruri, che forse
Tyrrhenum navigai aequor ; HoR. carm. mine medio alveo ihid.
28
7,
Etrusci Tofvuv
ciim,
\
pace delahentis Etruscum
in particolare
Trapà
;
e Dionisio
(popolazione •
Strabone
*Pa)[xacot;
toT<;
TCpoaayope'JOVTat
òvofiaotat,!;
\
in mare;
Tusco denatat alveo. Per la tradizione di
:
Xat? ajTÒ
34 sgg.:
Ili 29,
xal yàp i%\
dei xfic,
V
219:
'ExpoOaxot l.
e.
:
ol
Tupprjvol
xal
ToOoxot
'PwjxaTot [lévioL àX-
Tirreni) TrpooaYopeuouaLv X''^pa;> £V
-^
tcots wxvjoav,
'Erpoupcag Trpoaayopeuoixévirji; 'Eipoóaxou? xaXoDat xohc, àv9pó)Tcous. '
Tav. Euguh. I b. 16-17 e
VI
b. 58.
Per
la questione
della radice turs a cui si vogliono ridurre le forme tradizionali del
DE Lai.
nome,
Et.
Wl.
v.
Pault-Wissowa.: Etrusker e Wal-
p. 800.
Limiti geografici
potrebbe
sci, e d'altra parte
Fondamental-
geografico.*
identico e l'appellativo della nazione presso
mente i
la derivazione
confermerebbe
nome
del demotico dal
E tr li-
di
all'altra
posteriore
essere
Greci, che ora
li
chiamarono
TuQaTìvoi, ora Tvq-
QTIVOI.'
Sui limiti geografici del territorio etrusco la tradizione è concorde nel porlo il
mare che da quello
si
zione recente, che non va
C, secondo
'
Per
il
quale la
la tradizione
Aen. XI 598
del
il
ma non
e
sa-
dato della tradi-
oltre
Magra
vocabolo
Quidam sane Etruri
:
Tevere
il
denominava,
rebbe certo esatto accogliere
a.
fra
il
primo secolo
e
l'Appennino
veda Serv. ad
si
legnnt
ah Etniria;
trans Tiberim enim Etruriam dicebant, homines Eiruro$,
quos nune Etruscos. '
Strab.
V
219 e Ptol. Miiller
I
1 p.
323: To6-
oxwv, xaxà 5è "EXX7]va; TuppY]Vwv uapà xò Tupprjvuòv TcIXayo;. Questo
nome
coniato dai Greci è stato avvici-
nato alla parola xupai? e xupp'?, in latino
che sta-
turris,
rebbe cosi a indicare la qualità delle costruzioni proprie di quel popolo per la loro altezza e
fortezza
j
e queste
qualità appunto sembrarono ai Greci, e poi agli Italici,
una peculiare condo
1'
caratteristica della nazione, la quale, se-
attendibile testimonianza di Dionisio
(I
30) era
chiamata invece con appellativo indigeno Basena.
Limiti ^^^
g-«o-
Introduzione
costituivano
monianza
il
di
confine settentrionale,
un tempo durante
come
testi-
quale non è
il
lecito riconoscere per territorio degli Etrusclii la
parte a nord dell'Arno.*
È
Limiti politici si
della
medesima natura anche un dato che
trova nel periplo dello pseudo Scilace, per
quale
il
il
limite settentrionale dei Tirreni sarebbe
Anche questa testimonianza si riun tempo posteriore, quando gli Etru-
stato Anzio.' ferisce a
erano spinti, nell'espansione, a nord fino
schi
si
alla
Magra, che doveva poi egualmente segnare,
per Augusto,
il
limite della regione etrusca. Per
cui la testimonianza del
*
geografo e
il
Serv. ad Aen. XI 598 e Hor. Garm.
Quando Livio (V gilio ci
33, 8 sgg.) e
i
dato Pli-
I 2,
commentatori
13 sgg. di Vir-
parlano delle due Etrurie, al di qua e al di là
dell'Appennino
{cis
Appenninum
e trans
Appenninum)
,
si
ha naturalmente da intendere propriamente l'Appennino toscano, escludendo
l'
Appennino settentrionale con
vallata dell' Arno, a capo della
la
quale gli Etruschi fino
dai tempi più antichi del loro dominio avevano fondato la città di
Arezzo, uno degli stati della
dodecapoli na-
zionale. *
Per. 5: arto oè 'Avico'j Tupprjvol éOvog [aI^P^
HT); uóXeto^.
«uà
8i
Per
^T(jì-
la critica dell'opera e sulla autenticità
veda Unger
in Phil.
XXXIII
p. 29 sgg.
Limiti politici
niano, che è poi di Augusto, per la divisione am-
ministrativa da lui fatta dell'Italia, segnano due
momenti diversi ritorio, di
della storia dell' Etruria. Il ter-
che trattiamo, è stato quasi sempre
gure, e ligure fu anche
li-
quando romanizzato venne
compreso nei
limiti dell'Italia; soltanto fu chia-
mato
quando l'amministrazione imperiale
etrusco,
credette opportuno che all'antica confederazione etrusca,
dodecapoli,
alla
nuova ripartizione
aggiungesse, per la
si
territoriale,
il
tratto fra l'Arno
Apuane, che un tempo
inferiore e le
ai
marinai
etruschi era riuscito di strappare alle selvaggie e
montanare tribù Liguri. Allorché nel 177
dedotta la colonia di Luni, ai Liguri,
loni fu tolto
il
territorio per
i
fu co-
mentre prima, aggiunge
Livio, ^ era stato degli Etruschi.
E
*
tutto infatti collima con
XLI 13,5:
de Liguribus
is
l'
asserzione storica,
captus ager
trai; Etru-
Mcorum antea quam Liguruin fuerat. Sul passo, che ha dato
luogo
a
discussione,
vedi
le
mie osservazioni a
pag. 23 agg. dello studio II territorio lunese-pisano (Pisa 1910). Recentemente ha ripreso a trattare la questione,
accordandosi sostanzialmente col mio risultato, Dalle guerre puniche a Cesare Augusto p.
699 sgg.
il
Pais
(Roma 1918)
Il
Introduzione
8
clie a.
territorio
il
oltre
C. fosse ligure e
Arno
secondo secolo
nel
non compreso
nella
confede-
razione etrusca. Dalla medesima tradizione liviana
apprendiamo che sulla alleati etruschi
del
fine
secolo terzo
vennero in aiuto di
Roma
gli
contro
Annibale, offrendo ciascuno dei popoli quello di
che disponeva nel proprio territorio per la parte esclusivamente sua.^ I comuni ricordati sono otto, e
precisamente quello
Cere, di Populonia,
di
di Tarquini, di Volterra, di Arezzo, di Perugia, di
Chiusi e di Roselle; e tutti fanno parte dell'an-
chiama, senz'altro,
tica dodecapoli, che lo storico
Etruriae populi. E
erano
cosi
le
condizioni
politiche e geografiche della regione.
Nella lista dei popoli etruschi tri di
Pisa, di
Lucca
e di
zona, che era conosciuta e
ager Pisanus,' come
si
tace dei cen-
Luni, cioè di tutta la
come ager Lunensis tace di quattro stati,
si
che un tempo certo appartenevano alla dodecapoli.
Volci.
^
Questi sono
La ragione
XXVIII
2Liv.
Cortona, Vetulonia, Volsini e del silenzio
è la stessa; e
45.
XXXIV
56, 2;
XXXV
21, 7
mente accenna Strabone (V 222) territori, e
non
con
hii si
j
XL
1, 3.
Palese-
alla continuità dei
due
accorda Livio, quando parla delle
Limiti politici
se per gli uni è negativo, per gli altri è dimostra-
tivo della loro condizione territoriale e materiale,
per quanto
il
silenzio a questo riguardo sia pure
negativo, poiché esclude dal novero dell'
con
tenza di Volci e di Volsini, e
mani su queste
città
comune volciente non
stati
es-
fondazione della colonia di Cosa
è in diretta corrispondenza
due
stati
Etruria quelli che non meritavano più di
servi. Infatti la
del
degli
si
la fine della po-
il
trionfo dei Ro-
segna l'inizio della storia di
Cosa/ La decadenza dei
afferma contemporaneamente a
quella di Vetulonia e di Cortona; poiché la dedu-
zione dei coloni cosani fu fatta intorno alla
Di quelle due
del secolo III.
sebbene
città,
metà
la tra-
dizione letteraria sia sempre scarsa di notizie, non si
fa più ricordo,
per Vetulonia, dopo
della repubblica; per
Cortona dopo
guerre dei Liguri e dei Romani e rileva
i
il
il
battimenti, che egli chiama Pisano-Lunese
primi anni
310.
Le due
teatro dei com-
(XXXIV
56,2).
Sull'importanza di Luni e di Pisa nella regione fra l'Arno e
la
Magra
8Ì
Lunese-Pisana in *
veda 8t.
Gapp.
Fasti
l'
articolo
St.per VAnt.
dell' a. 280.
mio Per class.
Floro
I
66.
topografia
(1908) p. 465 sgg.
Pl. n. h. Ili 51 e Vell. I
14, 7. Per la distrazione di Volsini
7;
I
la
si
veda Zonara. Vili
Introduzione
10
circostanze sono di natura diversa; poiché loniesi nio,
Vetu-
i
alleati coi Latini contro Tarqui-
appaiono
insieme coi Volterrani, Chiusini, Aretini e Eo-
mentre
sellani,'
Cortonesi coi Perugini e gli Are-
i
dopo essere
tini,
Romani
stati vinti,
chiedono
ai
Ma
e di Pisa
non
pace e amicizia.'
di
Luni
si
po-
teva parlare, perché queste città erano comprese in territorio ligure. L'espressione, nell'annalistica, di
provincia Pisae
la
zona
oltr'
Arno
o
Ligurum
inferiore è troppo precisa, per-
ché abbia bisogno di determinarne citta di Pisa era
per indicare
il
il
valore.
confine settentrionale
dell'
La E-
truria;' e Polibio, che si fa eco di questo stato di
*
DiONYS.
ójioXÓYYjoav,
aùx^S
Ili 51
%
c^v
TuppYjvol Se ayiip-ax^'av aTrooTeXelv
:
aOrol
Yevó[jL£vot yv'^[a>ìS>
aivo^ xe
SeirjBóóaiv,, oò)(
àXXà uévxs
ócTiavieg èrcl 1^5
uóXeti; (xóvai
KXou-
%al 'Appir^xìvot xal OòoXaxsppavol TouotXavoi
t£ xal ext
Tcpòi;
xouxo'-s
OùexuXwviàxac.
Il
luogo, se
si
confronta con l'altro di Livio citato, spiega e conferma la ragione dell'esclusione
nell'elenco liviano di alcuni
dei comuni della regione. Dionisio
che solo cinque
città
promisero
Livio invece abbraccia tutta «tati di questa, * 5
esplicitamente dice
di
la regione,
che sono poi otto.
Liv.
IX
Liv.
XXXVIII
37, 12. 35, 8;
stringere
XLI
14, 8.
alleanza;
nominando
gli
Limiti politici
chiama
cose, la si
la
prima
11
città della Tirrenia.*
oppone a questa limitazione della regione
sca nei due ultimi secoli avanti
l'
Né
etru-
era volgare
il
particolare che è lecito rilevare da alcune parole di Livio,
con
le quali egli
romano
dell'esercito
e cartaginese
'
II 16, 1-2.
Non
fra
la battaglia
Con questo non
Liguri.
i
dopo
Sempronio andò a Lucca,
della Trebbia. Il console
Annibale invece
c'informa della ritirata
è da riferirsi al secondo secolo la tra-
dizione che troviamo conservata in Giustino
Aristotele
e nello pseudo
è
{de mir. ause.
(XX
1, 11)
94). Questa è
assai più antica della Liviana e Polibiana e deriva da fonti
greche del IV e III secolo,
tempo
zione ligure al talia centrale,
là della
Cimento
XXV
fossilifera
Le
prima che
e
p.
gli
Etruschi si
brecee ossifere dei
li
cacciassero al di
veda A. D'achiardi Di Monti Pisani in Nuovo
scoperta a Ciicigliana (Pisa 1880)
origini di
Lucca nella leggenda
Acc. Lucchese Se. Leti. Art.
114 sgg. e G. Oberziner
merci in Qiorn.
circoscri-
305 sgg. e L. Acconci Sopra ima eaverna
XXX
Liguri V. C. JuLLiAN Histoire de p.
compreso nella
della espansione dei Liguri nell' I-
Magra. In particolare
alcune caverne
intendevano di par-
le quali
lare di Pisa e del suo territorio
stor. e lett.
I
e
e
C.
Sardi
nella storia in Atti
p. 36. In generale sui la
Oaule (Paris 1908) I
Liguri antichi
e i loro
com-
della Liguria III fase. 5-6-7.
Introduzioìie
12
detto che
tanto
si
il
territorio lucchese
non
fosse ligure
vuole mettere in evidenza
verse condizioni di animo in che
popolazioni di fronte
ai
due
si
il
;
sol-
fatto delle di-
trovavano quelle cioè che
eserciti;
Lucchesi erano alleati coi E-omani, mentre
i
gli altri
connazionali erano amici del generale cartaginese.*
E
certo pertanto
che ligure era
il
lunese- pisano, ed anche dopo, quando dell' Italia
territorio il
fu spostato sempre più a nord ed
sto assegnò alla regione settima, fine settentrionale,
il
come
limite
Augu-
linea di con-
corso della Magra, la zona,
che era stata naturalmente e continuamente della popolazione ligure, rimase nella tradizione storica
con r impronta
dell'
antica origine.^ Nonostante
questa caratteristica etnica, gli Etruschi avevano
posseduto quelle terre e vi avevano lasciato tracce
*
Liv.
BOBN;
cfr.
XXI
59, 10 col
commento
Mùller-Deecke Die
relativo del
Etr. I p. 100 n. 88.
liviano può trovare riscontro in Corn. Nep.
ZoN. Vili 24 D.
Il
WeissenIl
hiogo
Hann. IV,
2 e
Pais (Dalle guerre puniche a Cesare Au-
gusto) proporrebbe di leggere, per opportunità topografiche,
Lunam ^
invece di Lucam.
Plinio
{n. h.
XI
241) dice questo territorio mixtum
Etruriae atque Liguriae conjìnimn; e con lui Servio {ad
Aen. VIII 720)
:
confinium Tusciae
et
Liguriae.
Decadenza
13
visibili della loro civiltà/ le quali
non
impro-
è
babile che abbiano guidato Augusto, nella divisione amministrativa fatta
della
nuova
penisola, a
tenere in debito conto uno stato di cose, che la tradizione storica
Con gra, se
non aveva dimenticato.*
la estensione della
Etruria fino alla Ma-
quella crebbe in grandezza di territorio,
non ebbe
aumento né demografico né econo-
certo
mico. Di questa decadenza etrusca dell'impero
si
fin dai
primordi
può vedere un segno palese in quanto
osservava Strabone sulle città dell'interno della
Ghieardini Di una tomba etrusca scoperta dule di Bientina in Not. scavi ott. 1894; id. «trusca e di
un
antichità in Fisa in Not. scavi
per Luni, Milani
Museo
pa-
sepolcreto ligure scoperti nella provincia di
Lucca in Bend. Acc. Lincei febb. 189i;
I
id.
Scoperte di
magg. 1892; e specialmente
frontoni di un tempio tuscanico sco-
Luni in Museo
perti in
nel
Di una tomba
Ital.
d. ant. class. I p.
89 e II
topografico dell' Etruria nel suo nuovo assetto ed
am-
pliamento in At. e Eom. n. 124-125. 2
Si
XXXV
ripete
in
21, 10)
l'
(XXII 3,3; XXVIII
46, 14;
epiteto di etrusco, dato a ciò
che ap-
Livio
partiene alla regione fra
tempo
in
cui
dei Liguri.
l'Arno e
la
Magra ed
in
im
questa era di nuovo tornata in possesso
Decadena»
Introduzione
14
regione: che
alcune erano state dai
miserite, ed altre lonia,
trovavano, fra
si
le
Romani
quali Popu-
ormai deserte/
Ancor più confermata l'osservazione bene troviamo alcuni
Stra-
di
secoli dopo, allorché
giunsero alle cause dell'abbandono
Roma
im-
ag-
si
da parte di
malaria e la devastazione dei barbari,
la
l'una e l'altra rilevate dagli scrittori. Ai primi
quinto secolo Alsio e Pirgi non erano più
del
città, si
e
potevano considerare dei grossi villaggi,' spopolati erano
luoghi
Cosa
*
e Populonia,
V. 223 e 226
:
Castronovo, Gravisca,
un tempo
massimo
nel
TÒ 5è UouX'hvio^
.
.
.
fìore.^
ixócv epy][Jióv
èaxt.
Di
altre città, quali Cortona, Rosella, Volci e Vetulonia
si
trova nel geografo neppure menzione.
È degno
non
di nota
che Strabone, dopo aver detto (226) che di alcune città la
decadenza fu
effetto del
dominio
di
Roma, aggiunge,
esemplificando, JcaGxTiep lob? Oòrjcoui; TcoXsixTjaavxa? uoX-
Xàxis xal xàs OiSr^va*. 2
RuT.
I
3
Rdt.
I
zione
dell'
la regione
224. 228; 281; 286; 402 sgg.
HiiLSEN
(in
Non
Pauly-Wissowa
è esatta l'asser:
Etruria) che
ebbe nel tempo imperiale un secondo periodo
di fioritura,
anche se
si
tiene conto delle condizioni di
benessere economico della nuova Etruria, d' oltre Arno;
StatUtiche di comuni
La
deficienza economica e
15
naturale
il
spopo-
Statistiche di
lamento non trovano apparentemente tracce nelle statistiche dei comuni, che noi leggiamo in Plinio e in
Tolomeo. Plinio
muni
riporta l'elenco
dei co-
sotto Augusto, cioè ci descrive la divisione
amministrativa a.
ci
dell' Etruria
quale era nel I secolo
C, cke noi diamo secondo l'ordine
alfabetico:
Alsium
8.
Amitinum Aquae Taurinae
6.
Arretium luliense Arretium Vetus
9. Capena 10. Castrum Novum 11. Clusium Novum 12. Clusium Vetus 13. Cortona
7.
Blera
14.
1.
2. 3.
é.ArretiumFidentius 6.
perché non volgare,
Cosae
può certo parlare per
si
come
Caere
lo stesso
Hùlsen
i
Etruria antica
l'
interna. Del
dove in breve,
decadde
ma
con esattezza,
di
altri
tempi:
si
ouxot,
si
accenna alla (i
Non
era
soltanto del-
regione costiera,
resto nel noto passo di
etrusca di una volta,
àvSpei'oc
la
dell'
parla, di città importanti
e ricche situate nella valle del Tevere. l'
primordi
Tirreni)
ma
anche
Diodoro (V
39),
parla della potenza densità,
yàp zò
demografica [lèv
TCaXaiòv
SieveYxóvxEG yjh^av tcoXXyjv xaiextr^aavio xal u6-
Xeig à^ioXóyou; %al TroXXà? Ixxcaav.
comuni
16
Introduzione
15.
Faesulae
33.
Pistoriae
16.
Colonia Falisca
34.
Populonii Pyrgi
20.
Municipium Fali. scum Ferentium Lucus Feroniae Fescennium
39.
Statonia
21.
Florentia
40.
Suana
Praefectura Clau-
41.
Forum
17.
18.
19.
22.
36.
36. Rus'ellae 37.
Saturnia
38.
Sena Julia
dia Foroclodi
Suberta-
num
24.
Fregenae Graviscae
26.
Herbanum
44.
Tuscana
26.
45.
Vei
27.
Horta Luca
46.
Vetulonii
28.
Luna
47.
Visentium
29.
Nepet
48.
Volaterrae
30.
Novem Pagi
49.
Volci
31.
Perusia
32.
Pisae
23.
*
N.
h. Ili
42.
Sutrium
43.
Tarquinii
60. Volsinii.*
50-52.
StatistichG di
comuni
17
Nel geografo invece ne compaiono trentaquattro, e fra
questi intera
dodecapoli etrusca;'
ma
soltanto
tutta l'antica
se si tiene
conto che di
più comuni, compresi nella stessa circoscrizione, fa
nome
il
soltanto
Chiusi, di Arezzo, di
di uno,
Capena
come
è
il
si
caso di
e di Faleri, rimarreb-
Fregenae, Amitinum, Fescennium, Horta,Herbanum, Novem Pagi, Forum bero omessi
Subertanum, Statonia gior parte dei quali
e
Visentium,
poteva dire ormai, se non
si
scomparsa, senza dubbio non meritevole del di città.'
tempo,
di
non si
mag-
la
nome
Sarebbe notevole, a cosi poca distanza
scomparsa
la
di
pensare che già
è lecito
ma
trovassero in sfacelo;
•
Ptol. op.
-
Le
cit.
p.
comuni, se pure
tali
tempi di Plinio
ai lo
scrittore
non vi
323-325 e 347-350.
parole di SiLio (Vili 475 sgg.)
obsestae
campo
squalente Fregenae possono certo far pensare alla fine di
questo cemune.
Velleio
(I
La
lezione
14, 8), a cui
il
di Fregellae
Nissen
{It.
in
Silio
in
e
Landsk. II p. 351)
sembra dar peso, è un errore sorto dalla confusione di
Fregenae
con la nota Fregellae.
Né
è probabile l'am-
mettere per lo stesso luogo la coesistenza delle forme di
Fregenae
e
di
Fregellae. a
Introduzione
1
badò, intento, com'era, a
riportare
l'elenco
au-
guateo.
Ma
Demografi»
rovina economica
la
dell'
presente al tempo di
essere
Etruria doveva
Augusto. Dei cin-
quanta comuni augustei risultano di origine o di
formazione romana soltanto quindici,
due
sti
soli
appartengono
sicuramente
conda metà del primo secolo
Taurinae
e fra que-
a.
C,
cioè
alla
se-
Aquae
Praefectura Claudia Foro elodi/ Sebbene romani, sono di data più antica Frege-
nae
e
Castrum Novum. La prima ebbe
e
comunale nel 246, quando
*
La formazione
essere di
Romani
i
vita
vi dedussero
del municipio dei Claudienses non può
molto anteriore all'età augustea, e probabil-
mente è dell'anno 43
a.
C,
secondo l'attestano
le
mo-
nete con la scritta C. Clodius C. f. Vestalis (Babelon I p. 354),
il
quale fu patrono dei Claudiesi {GIL.
e confermò
il
nome
del capoluogo del circondario, e del
circondario stesso, che Plinio Olauclia Foroclodi.
forse
nome da
l'
Etruria
Il
(n. h. Ili
comune
Statilio
di
52) dice praefectura
Aquenses Taurini ebbe
Tauro, che fu console e prae-
negli ultimi anni del 1 sec. a. C. Per le que-
fectus urbi stioni che
XI 3310 a)
si
si
riferiscono allo
veda
la
svolgimento comunale del-
mia memoria I Comuni delV Etruria
iu Bend. Lincei 17 giugno 1917.
Demografia
una
colonia, e
riore
il
comune
di
19
Castronovo
ante-
è
certamente alla colonia cesariana, fondata
dal dittatore, per cui nelle iscrizioni è dichiarato
colonia lulia Castronovo.*
Roma
Gli altri comuni originati da
sono
:
Novem Pagi
Arretium Fidentiua Arretium luliense Clusium Novum
Saturnia
Florentia
Forum Subertanum
Pistoriae
posti nell'interno della regione, e
Pisae marittimi o questi
di
costieri.
preesisteva
di
Ma
Luna, Luca,
almeno una parte
fatto
alla
nuova
divi-
sione romana, e la stessa tripartizione del Aretino,
come
la costituzione in
l'antico Chiusino, ci fanno
comune due comuni del-
sapere che la nuova
condizione giuridica non distruggeva
economica
e la
la
posizione
grandezza demografica, che avevano
quei due territori precedentemente e che quella
appunto avevano creata. Non
v' è
dubbio che
il
co-
mune-stato Aretino in origine comprendesse tutta
*
3,
Per
6j per
Pregena e
Liv.
XIX; XXXII
Castrum novum CIL. XI
29, 1;
3576-3578.
XXXVI
Introduzione
20
la
Val
Chiana
di
e
l'
costituì certamente
intero territorio fiesolano, che
il
più antico comune, e l'unico
Stagnum Arreti-
oltre l'Arno. L'espressione di
num^jChe
Clanis, chiamato da Pli-
s'identifica col
nio Arretinus,' ha valore in quanto s'intenda la
regione del comune di Arezzo
Chiana, fino a Chiusi.
Né
a questo
oppone
limiti del territorio aretino si
Polibio accennando salire Fiesole,
a cui
si
i
due comuni
si
fatto,
il
intenzione dei Celti di
da Chiusi.'
che as-
momento,
Il
Arezzo e Chiusi
di
navano interamente nella Val cun strappo
concetto dei
l'invasione celtica, è posteriore
riferisce
a quando
all'
fa volgere
li
a tutta la
estesa
era fatto
al
né
di Chiana,
territorio
in favore di qualche nuovo comune.
di
E
confial-
Arezzo
questo fu
proprio Fiesole, che, sorta nel circuito di Arezzo,
ne limitò a occidente l'estensione, per cui territori
vennero ad essere
rono, nella tradizione, detti
gevano Fiesole e Arezzo, e
i
campi che congiun-
il
punto di confine fra
Obsequent. 40. V. del medesimo 49j 52; 53; 54.
2
Pl. ».
h. Ili 54. Sulla grafia del si
235; Tao. Ann. 3
II 25, 6.
I
veda Pl. 79.
l.
due
limitrofi, e etruschi fu-
*
altrove è Glanis,
V
i
nome Clanis, che
e; App.
b. e. 1
89; Strab.
Demografìa
21
queste due fu contrassegnato nelle guide
E
itine-
ad Fines/
rarie coir appellativo di
cosa fuor di dubbio che la zona dell'antica
Etruria settentrionale era occupata dai tre grandi
comuni
di Arezzo, di Chiusi e di Volterra, e che
gli altri
comuni, che per
no nella
lista
lo stesso circuito
Cosi lo stesso determinativo di valle
comprendente
Chiusi indica che del
comune
il
i
Chiù sin a dato
alla
laghi di Montepulciano e di
territorio circostante era tutto
nome
a cui dava
comune erano
compaio-
augustea, hanno origine preromana.
il
lago;* del quale
certo frazioni le antiche borgate, che
rivelano gli scavi a Montepulciano, a Chianciano,
a Sarteano e a Cetona.^ Della ampiezza territoriale
*
Etrnsci campi qui Faesulas Inter Arreiiumque iacent in
Livio XXII
3, 3.
Ad Fines
p. 137. Polibio (III 82) per z'
altro
àKÒ
tòjv
V
xaxà
xrjv
in It. ant.
Parthei
e
Pinder
dintorni di Fiesole dice sen-
i
OataóXav
tÓTiwv.
2
Strab.
^
R. FoERSTER Antichità di Montepulciano in Bull. d.
Inst. archeol.
226
:
f^
Tiepl
KXoóotov
1872 p. 32^ G. F. Gamurrini Di alcuni bronzi
etruschi trovati a Chianciano in p. 140-156; L. altri
monum.
W. Helbig
Xf[xvy].
Ann.
d. Inst.
archeol. 1882
A. Milani Gruppo cinerario di Chianciano ed
etruschi in
Bend.d. Line, 1893
Scavi di Sarteano
p.
1004-1006;
in Bull. d. Imt.
archeol.
Introduzione
22
può testimoniare anche
numero
il
delle iscrizioni
etrusche e romane, che sono cosparse per tutta la vallata inferiore della
3000 epigrafi etrusche soltanto luogo,
ma
la
Chiana e le
Le
500 latine non rivelano economica del
civiltà e la ricchezza
dimostrano che la floridezza del comune
aveva prodotto per tutta tri
fino al Tevere.
la
sua circoscrizione cen-
minori popolosi, la cui ricchezza è indicata dalle
celle sepolcrali e dalle varie necropoli.
Anche Populonii
Saena
e
godettero
indi-
pendenza municipale assai prima che fossero
ro-
prima non
che
mane. Se per
la
è dubbio, tanto
entrò a far parte della dodecapoli etrusca, non
afferma per Siena, che del territorio
si
vuole sia stata un vico
si
comunale volterrano
e
che abbia otte-
nuto l'autonomia colla cittadinanza romana. Ma non si
può distruggere
il
fatto che essa,
appartenendo
ad una tribù diversa dalle altre delle città circonvicine,* si era già staccata,
1875
p.
chiusina v.
mia
di divenire ro-
233-235; P. Nardi-Dei Necropoli (di Sarteano) in
Not.8cavilS79^. 329-330. Per cia
prima
le
gli scavi etruschi in
notizie raccolte
vald'Or-
a pag. 15 sgg. della
Bibliogr. Archeol. Storica delV Etruria (Pisa 1915). *
Mentre essa è inscritta
1805; 1815 e III
nell'
Ufentina {CIL.XI 1804j
5538; VII 1345), Arezzo, Volterra e
Demografui
23
mana, dalla soggezione amministrativa
un cen-
di
maggiore ed aveva acquistata libera autonomia,
tro
può essere un indizio non trascura-
e di questo
il ricordo che Livio fa di un popolo ab supero mari senensis, che convenne nell'anno
bile
207 in Roma;* donde, se
si
tratta di
Sena Gallica^
è pure palese che esisteva un' altra città
ma
omonima,
diversa e liberamente autonoma.
Della divisione municipale preromana dei due antichi comuni di discutibile.
Capena
e di Faleri è certezza in-
Del centro comunale di Capena fu Lu-
coferonia, e poi fu da
lei
indipendente.
Il
della tradizione, che dichiarava capenate
ripetersi il
centro
religioso, sufficientemente illumina la natura di
ronia,^
mentre
la divisione dalla terra
appare nel catalogo pliniano,
Fe-
madre, che
dice che già in
ci
precedenza era avvenuta la separazione amministrativa di quel luogo. ^ Parrebbe che ci fosse disaccordo
Chiusi, che la circondano, sono comprese, rispettivamente, nella Pomptina, nella Sabatina e nell' Arnense. *
2
XXVII 38, 1 sgg. Liv. XXVII 4, 14 e XXXIII
48 Peter 1914
26, 8
p. 68) e Vhìgilio {Aen.
;
anche Catone
(fr.
VII 697) confermano
la tradizione amministrativa. ^
In Tolomeo,
/.
e, Lucoferonia è posta dopo Lucca,
24
Introduzione
quanto ricaviamo
tra
dall' epigrafi
espressione letteraria per
i
e
l'
due comuni
esplicita
falisci di
OaXépioi e $aXiaxov, le odierne Civita Castellana e
Maria
S.
di Falleri.' Il ricordo che
tradizione epigrafica di quella letteraria di
certamente l'
Faleri
si
rie fasi,
do
municipio faliscoein
colonia falisca*
tempo in
al
esistenza
delle
troviamo nella
si riferisce
cui Strabene assicura del-
due comunità. Nella storia di
ha necessariamente da distinguere va-
che nei diversi tempi dimostrano, secon-
la vicenda,
primitivo comune segui, per la gran-
centro. Al
dezza sua,
l'importanza o la decadenza del
la divisione,
che attesta Strabone,' an-
con vero errore, che con evidenza è sorto dalla somiglianza onomastica dei due luoghi, che ivi
Luca colonia
con
e
indicavano
s'
Lucus colonia. Di
Lucoferonia
città è testimoniato dalla tradizione epigrafica
3938 j VI 2584) e dalla letteraria (Strab.
V
{CIL. XI
226; Ptol.
p. 348). *
Strab.
^
Uh.
V
226.
colon. 217, 5.
Per
le
iscrizioni
OIL. XI 3083;
$103; 3112; 3116; 3121; 3125; 3127; 3147; 3155 a. ^
è
La tribù,
nella quale furono iscritti
Faleri
e
Falisco
l'Horatia {OIL. XI 3099; 3100; 3108; 3123; 3125;
3136; 3176).
Demografia
almeno
teriore
alla
25
seconda metà del secolo
e Faleri fu colonia Giulia
Augustea/ come
mostrato da Augusto nel suo elenco.
Faliscorum,' che Augusto
riore ad
e
I a.
Ma
la
C,
è di-
colonia
riportano, è poste-
le iscrizioni
non ha che vedere con
la co-
lonia Giulia;' e rifiorì dall'unione dei due centri cittadini, in cui
il
unione che volle
comune antico era l'
conda metà del III
stato diviso;
imperatore Gallieno * nella secolo,
quando per
la
se-
decadenza
spopolamento della regione credette opportuno
e lo
un
di costituire
solo capoluogo amministrativo, e
onore all'antica
restituire tale
città,
da cui già
era irraggiata la vita nazionale di quel popolo.^
Antichi centri comunali, e sotto
Roma
ormai
decadenti, furono Cosa dello stato di Volci, Gra-
^
est
Pl.
l.
e:
inttis
coloniae Falisca Argis orla {ut auctor
Calo) quae cognominatur Etruseorum. 2
GIL. XI 3089; 3091; 3092; 3093; 3094.
'
Colonia lunionia quae appellatur Faliscos a triumviris
adsignata *
XI 3089 ^
;
l.
e.
del Lih. colon.
Eedintegrator coloniae Faliscorum fu chiamato. CIL. e 3090.
Cicerone
falisca,
cessivi.
per cui
{de leg. agr. II 66) si
accenna alla decadenza
resero necessari
i
provvedimenti suc-
Intr eduzione
26
visca di Tarquini, Alsio di Cere. fosse
un comune
etrusco, e
non
Che questo ultimo mo-
indifferente, è
strato
non soltanto dalle tombe preromane, che
sparse
si
trovano nei luoghi vicini/
ma
dall' ap-
pellativo di Alsietino, dato al piccolo lago a sudest di Bracciano, a venti miglia
entro terra. Ap-
partenne a Cere, e come comune marittimo servi di porto naturale alla stessa città
fosse
compreso nel
altri
due centri di Cosa
prima che Pirgi
territorio ceretano. e
primo per
Anche
gli
Gravisca ebbero origine
commerciali
marittima,
il
di Volci,
secondo con molta probabilità porto di
il
gì' interessi
Tarquini. Quantunque appaia costieri
che
i
due comuni
abbiano avuto vita dai romani, che vi con-
dussero coloni, gli avanzi monumentali escludono senz'altro che la loro origine
sione di Roma.*
'
Itisi,
W. Abekkn archeol.
Non
Sepolcri
questo
è
si
debba all'espan-
il
solo ricordo che
delV antico Alsittm in Btdl. d.
1841 pp. 3943 e L. Borsari Notizie
inedita
Roma e suo territorio Roma 1898 pp. 37-39.
intorno a scoperte di antichità in Bull. d. 2
I
Comm.
arch. com. di
Per Cosa Pl.
n. h. Ili
51; per Gravisca Liv.
XL 29.
due nomi presentano tracce etrusche; né La valore
mologia latina che Catone (Serv. ad. Aen.
X
in
l'eti-
184) attri-
buisce a Gravisca, essendo fondata esclusivamente Bulla
Demografìa
abbiamo
comuni nello
di
27
stato etrusco di Tarquini;
dalla tradizione storica esplicitamente
altri,
men-
Cortuosa e Contenebra,
zionati, sono le città di
che furono distrutte nei primi decenni del secolo quarto.^
Del grande comune-stato municipio romano di Vei
ripetutamente ricordano,' e
corrispondenza fra yravis e territorio,
che
centri
i
in
:
Etriiscorum Cortuosa
di
Novem
circostanze climatiche del
le
(I
agrum Tarquiniensem
et
il
le iscrizioni
messe in rilievo anche da Kutilio
Liv. VI 4, 9
*
Vei fanno parte
di
stessa^
Contenebra
vi
capta.
281).
oppida Il
correggere
Cortuosa in Cosa è un errore dovuto al solo fatto che della
prima non sappiamo nulla, ed parire (Co(rtuo)8a) tutt'
appartenuto a quini, esclude
l'una a Volci, l'altra a Tar-
ipotesi dell' identità di esse.
M unici pi um Angus
^
può ap-
una con l'altra; mentre l'avere
stati diversi, l'
altresì che questa
tu
in
Veiens
(CIL.
XI
municipium Augumunicipium Vei {ibid. 3805),
3797; 3805; 3809; 3812; 3813),
stum Veii
ibid.
3808),
civitas Veientana (t6/fZ.
I
3795),
Novem
che
la
plebs
o ci vi tas
Pagi fanno pensare
tradizione
(DioxYS.
{ibid. 3796),
II 55).
pi
eps Vei en ti
um
Veientium («òjrf. 3785). Septem Pagi di Vei,
ai
ricorda situati lungo
il
basso Tevere
Introduzione
28
pagi, Sutrium
e
Nepet,
due ultimi preesistevano
dei quali
all'
almeno questi
ordinamento romano.
Si può certo riconoscere che tanto la nuova Vei
quanto
il
Novem Pagi
distretto di
recentissima, trovandosi
i
due comuni nei luoghi
sulla destra del Tevere, dove
romane, esistevano il
nome
le
le
si
ha ricordo
popolazioni da cui trassero
Arnense.* Che
non avessero appartenuto potrebbe far sospettare
il
al
è la tribù veiente,' e
d'
fatto che
meno
epigrafica {CIL.
è
so-
Romani può
recente la loro indipendenza.^
lecito
VI 2404 a;
voluto correggere
ambedue
Tromentina, che
Plinio ricorda, nel solito luogo,
Amitinenses, che
di Vei,
altra parte la colonizza-
zione dei due luoghi per parte dei far sospettare
Nepi
Sutri e
grande stato
iscritte in tribù diverse dalla
*
pur
che,
tribù Romilia, Galeria, Stellatina, Tro-
mentina, Sabatina,
no
sono di data
X
ritrorare
il
comune
nella
6440), dove, a torto,
Amerinoruru, mentre
degli
tradizione
la
si
è
lezione è
Ametinorum *
V. la mia memoria citata sui Comuni delVEtruria
p. 18 n. 5. ^
Naturalmente quando Livio (IX 32,
chiama Sutri urbs e con Nepi
le
socia
dichiara
Bomanis loca
velut
1 e
VI
9, 4)
claustra Etruriae
apposita Etruriae
*t
velut
Demografia
Ma
l'essere
la
29
sorte di quei
due centri legata a quella del potente stato etrusco meridionale, ed altresì la circostanza stessa di essere l'uno e l'altro
in tribù diversa da Vei
iscritti
quelle degli altri stati etruschi
non
solo,
ma
da
confinanti, tutto
questo parla in favore dell'avere appartenuto essi al territorio veientano, e della loro indipendenza dalla citta
madre, già prima di essere colonie di Roma.
Anche se,
non
il
comune
tutto, l'ager
lo stato volciente.
di Statonia è
statoniensis
Legata
alle sorti
di Statonia fu Bisenzio, l'antica
bedue
ma
i
comuni compaiono
è lecito
arguire
preromano
e for-
fece parte del-
amministrative
Visentium. Am-
nella
dal silenzio
lista
augustea,
della tradizione
letteraria e epigrafica che presto Statonia
decadde
centro di Bisenzio ebbe, come in altri casi, la direzione dell' amministrazione della e
il
comunità
gli Statoniesi.*
Non si può
sospettare che
de-
Vis en-
elausira inde portaeque, riconosce l'importanza territoriale
Romani
pei
dei
due punti,
ma non
nega quella ammini-
strativa. '
Di Bisenzio è frequente memoria nell'epigrafi delCIL. VI 2381 (a. 154); 2383 (a. 2913
l'era volgare. (a.
197); 2914
187);
(a.
254).
Introduzione
30
tium
comunale
sia stato fuori del territorio
tonia, la quale insieme a quella del lago di Bolsena,^ in
si
trovava a ovest
una zona che varie notizie
assicurano naturalmente statoniese; essere lecito il
il
di Sta-
ma
invece può
dubbio che quel comune, come tutto
distretto di Statonia, al quale Bisenzio
teneva, siano naturalmente
appar-
parte della contigua
Volci, che era con Bisenzio iscritta alla stessa tribù sabatina.'
A nale
Statonia centro antico del territorio comu-
omonimo subentrò
forse era di quella
col
una
frazione, e ne ereditò con
municipali
gì' interessi
tempo Visentium, che
l'
importanza
territoriale.
Cosi fu la sorte di un altro grosso borgo etrusco,
Statoniensis,
VII ricordo del lacus
l'odierno
Iago di Mezzano, a occidente del lago di Bolsena, essere di guida sicura per
di Statonia. torio giova
due
A l'
unione, che nelle notizie letterarie
si
terri-
fa dei
Tarquini e di Statonia, ed altresì la men-
zione delle cave di pietra del lago
di Volsini
II 7, 3 e
Pl. n.h.
CIL. XI
può
identificazione del territorio
conferma della situazione di questo
territori di
"
l'
ci
e in
XXXVI
p. 444.
Anicianae, territorio
22, 168).
poste nei pressi
statoniese ^Vitruv.
Demografia
32
oppidum cioè di Caletra, di cui, pur essendocene giunta notizia, non sappiamo nulla. Quel che ci è stato tramandato è troppo dell'
scarso
per venire a una conclusione determinata,
ma
sufficiente a stabilire alcuni dati di fatto, cioè
nel territorio di Caletra
i
è
che
Romani fondarono
la
colonia di Saturnia, dove prima era il centro degli Aurini, dipendente dal comune di Caletra.
questo concordemente portano riche,
secondo
caletrano
'
e
le quali
il
le
A
testimonianze sto-
Saturnia fu dedotta nell'agro
luogo occupato dai coloni romani
era prima degli Aurini.» Scomparso dal novero dei centri popolosi etruschi insieme a Caletra è puro
Talamone, che nella
lista augustea non appare. Questo, probabilmente appartenente allo stesso di-
stretto di Caletra,
per quanto
come
la sua posizione
indica,
trovasse egualmente in vicinanza delle due potenti città di Roselle e di Volci, si
ebbe notevole importanza, testimoniata sia dalla tradizione storica, sia dalle monete che confermano la notorietà
economica del comune.^
'
Livio
XXXIX
2
PUN.
n. h. Ili
55, 9.
52
:
Saturnini qui antea Aurini voea-
bantur. '
"V.
la
mia memoria
sui
Comuni
dell'
Mruria
p. 6.
32
Introduzione
Altri centri popolosi e fiorenti sotto gli Etru-
non rimangono che
sclii
neppure
iono
nell'
del
elenco
^
bilmente
i
dei
compasuoi
co-
e di
Pi-
Sorrinum
conserva unicamente
si
sotto l'am-
non
resto
ufficiale
muni. Cosi di Salpinum, di
tesa
nome
di solo
Roma;
ministrazione di
ricordo. Proba-
il
due primi sono appartenuti
allo stato
come potrebbero indicarlo per l'uno la comune con quella dei Volsiniesi,* per l'al-
di Volsini,
sorte tro le
iscrizioni
sorrinesi
trovate nel territorio
volsiniese nei pressi dell'odierna Viterbo.' L'oblio
Sulla
tradizione
di
Steph. Byz. T£Xa{ió)v,
{= POLYB.
TIN.
Talamone TzòXii;
oppidum
quale
Tuppyjvóa?
Mela
;
si
II 72;
veda
Fron-
II 27) I 2, 7.
Le monete hanno pei^esa. V. Mùller-Deecke
*
I
p. 430. ^
X.
Liv.
V
Lticretio
31 et
Volsinienses Salpinatihxis adiunctis; e 32
:
0. Aemilio
Salpinates Agrippae Furio
Non
^
Bulum entro
dai
il
Volsiniensis et
Ser. Sulpicio.
è da mettersi in dubbio ormai che anche
sia stato
un comune
territorio
Romani
in
di
perché fu conquistato
quello. Pl. n. h.
Test. 367. Schol. in Pera. 1 82; I p. 66.
Tros-
Volsiniese, sia perché situato
di Volsini, sia
danno
:
provincia evenit,
Vareo
XXXIII 35;
apd. Non. Miiller
33
Demografia
completo nelle notizie letterarie di Pitesa non permette
di identificare
circuito comunale, nel quale
il
essa fu compresa; per quanto le monete trovate in
gran copia
suo
col
nome
in Val di
Chiana
ci faccia
limitare la sua ubicazione, che può trovarsi o in
quel di Chiusi o nell'Aretino.
A
questo non piccolo numero di comuni pre-
romani, in parte sopravvissuti e in parte si
estinti,
deve aggiungere una parte, non trascurabile, di che
città
sono ignote,
ci
stimoniata
l'
ma
delle quali ci è te-
esistenza da cospicui avanzi
mentali etruschi, sparsi specialmente
monu-
nell'
Etru-
meridionale e centrale. Presso Pitigliano
ria
vedono che
sinistra
Statonia;^
ritenuto
è
si
un grosso comune
reliquie di
le
della
più
etrusco, sud,
a
alla
Marta, a metà di strada fra Bietrova
imponente necropoli
da
e Toscanella, si
di
un centro sconosciuto, che comunemente
suole distinguere col
'
Si
1898
nome
1'
50 sgg.;
ihid.
p.
A
di Norchia.*
veda G. Pellegrini in Noi. scavi 1896
p.
si
429 sgg. e in At.
p. e
si
oriente
268 sgg.
;
Bom. 1899
p. 5-13.
(II) ^
cheoì.
A. Lekoie Tombeaux de Norehia in Ann. d. Inst. ar-
1832
p.
289 sgg.; F. Orioli De' Sepolcri Aruschi di
34
Introduzione
pure non mancano tracce di vetusti comuni; come presso
odierna Bagnorea, a mezza strada fra
l'
lago volsiniese e
il
Tevere, numerose tombe nelle
pareti delle rupi attestano l'esistenza di tro etrusco, a cui
neum
si
il
sostituì
un
cen-
vico romano Bal-
il
regis, e non lungi dall'antica Faleri, presso
Calcata, lungo la Treja, è stata scoperto, in
una
lo-
chiamata Narce, un altro centro comunale
calità
falisco.'
E
Vie principali coi relatìTì co-
col progresso
romana
sta
quando
Norchia
Etruria pre-
rapporto
lo
sviluppo
noi soltanto avvertiamo
Castellaccio nel territorio di Viterbo in
1833
Inst. archeol. *
m
dell'
nazione etrusca divenne parte della
la
e
notevolmente stradale, che
rete
della
economico
Ann.
d.
p. 18 sgg.
Per l'antico centro di Bagnorea ved. F. Barnabei
Tombe
etrusche scoperte in contrada Cantolle (Lubriano) in
Not. scavi 1895 p. 244 sgg.; per Narce di antichità nel territorio falisco
si
in Mon.
veda Degli scavi d. Line.
particolarmente A. Cozza Topografia di Narce
1894 e
e della
sua
necropoli; A. Pasqui Delle tombe di Narce e dei loro corredi.
Anche
i
sono ricchi di necro-
dintorni di Bisenzio
poli e di avanzi di antichi abitati,
come a
Castro, Ischia,
Farnese e Piansano. Cfr. Pellegrini in Not. scavi 1896 p. 263 e 1898 p. 432.
1901 (XV)
p. 155.
Anche Jahrb.
d. deutsch. ardi. Inst.
Vie principali coi relativi comuni
35
repubblica romana, che impresse indelebilmente
orme nel promuovere
dei vari centri fra loro e con
Tre erano cbi, le
le
le
mezzi di comunicazione
i
Roma.
strade principali secondo gli anti-
Roma
da
quali partendo
traversavano in
direzione verticale la regione e facevano capo nella Gallia Cisalpina, l'Aurelia-Emilia, la la
Flaminia.^ Vie
Ciminia,
la
Claudia,
Cornelia,
la
tiese (Ferentiensis) ed alcune dagl' interessi
Cassia
minore importanza sono
di
territoriali
altre,
la
Feren-
determinate
nominate secondo
e
e la
il
centro maggiore, a cui quelle dovevano l'esistenza.
Omettendo parte
i
vici
i
nomi
borghi e lasciando da
di piccoli
che indicano
le stazioni
segnate nelle
guide itinerarie, notiamo su ciascuna via, cominciando ogni volta dal nord,
romani che formano
i
i
centri
comuni etruschi
e
economici e demo-
grafici della regione.
Via
—
litorale o Aurelia-Emilia:
— Pisae
— Cosae — Graviscae — CaNovum — Pyrgi — Alsium — (Fre-
Populonii
strum
Luna
:
genae).'
*
Cic. in Ani. XII 9, 22: ires viae siint ad Miitinam
:
a supero mari Flaminia, ab in/ero Aurelia, media Cassia. ^
CfT. It. Ant.
(Parthey
e
Pinder)
p.
139 sgg. •
Introduzione
36
Via interna
o Clodia-Cassia:
— Florentia — tona) — Clusium — —
Volsinii
—
(Ferentium)
Pisto-
—
Arretium
riae
tum)
—
Luca
—
(Cor-
(Suber-
Sutrium.'
Via laterale dell'Aurelia o Clodia: Saturnia
—
—
(Suana)
Tuscana
—
(Statonia)
Blera
—
—
(Visentium)
—
Forum- Clodi.*
Via laterale del Tevere o Amerina: (Perusia)
— Horta — Fescennium — (MunicipiumFaliscum) — Colonia Falisca — Nepet — (Lucus —
Feroniae)
(Capena)
—
(Veii)
—
(Novem
Pagi. 3)
Via Tarquiniese: Tarquinii rinae)
—
334 8gg.; Guido Cfr.
Guido
p.
Tau-
(Caere).*
242 sgg,; Ravknn. (Pinder e
*
— (Aquae
It.
473 sgg.
p.
Ant. p. 136
Parthey)
= 510
sgg.;
p.
Ravenn.
Cfr.
3
Cfr. Tab. Peni.
*
Cfr. It. Ant. p.
p.
=
sgg. e Tah. Peut.
Ravenn.
p.
487 sgg. e Tab. Peut.
-
266 sgg.
284 sgg. e Tah. Peut.
142 e Tab. Peut.
284
sgg.;
37
Vie secondarie coi piccoli centri
Via Senese:
Saena/
Via Fiesolana: Faesulae.'
Resterebbero
isolati,
strada sul cui percorso
comuni
di
senza
l'
indicazione di una
trovassero, gli importanti
si
Volaterrae, Vetulonii, Rusellae
Volci,^ che propriamente
si
possono considerare,
fin dall' antichità etrusca, marittimi, sia
è
veramente
la
natura
il
loro sbocco commerciale e
I piccoli
centri
si
loro
il
loro porto.
ma
di al-
luogo su alcune
vie,
possono considerare come comunicazioni ab-
'
Cfr.
Ravekn.
p.
2
Cfr.
Ravenn.
p. 284.
^
Quando PHììlsen,
WissowA,
284 sgg. e Tab. Peut.
nell'ari.
Etruria
dice che queste quattro città
dalla grande strada costiera, l'
trovavano,
abbiamo ricordato;
cuni è esclusivamente
che
il
si
trovano ricordati non solo
si
sulle grandi vie cke
perché tale
perché alla foce
loro, sia
della corrente fluviale, lungo la quale
era
e
esattezza dell'espressione,
non ha
ma
se
si
si
del
Paulx-
trovavano lungi
torto in quanto al-
pensa che
la
comu-
nicazione diretta di quelle era appunto con la costa, è logico supporre che la indicava
il
la
natura loro fosse marittima, come
posto che ognuna aveva.
Introduzione
38
breviate fra
l'
una e
la via per Pisa
l'
altra strada principale
lungo l'Arno
e
l'
che negl'itinerari vediamo segnati, per
—
Taberna Frigida
cosi
altra per Firenze
lungo la Chiana, Continuando a notare
torale, nell' ordine verticale,
:
abbiamo
i
luoghi
la via
li-
:
Fossae Papiriana© ad ad Herculis
— — Turrita — Piscina — Fines — Velinae — Celsinum — Vada VolaAquae Volaterranae — Manliana — Aquae Populoniae — Salebro — Hasta — Telamon — Portus Cosanus o Herculis — Succosa — ad Nonas — Forum Aurelii — Tabellaria — Centum Cellae — Punicum — Baebiana — Lorium — (Portus).* terrana
—
Sulla via interna o Cassia
si
ricordano nell'or-
dine suddetto:
Forum
'
Cfr. It. Ani.
266 sgg.
— Ad
Clodi
= 334
p.
sgg.;
Martis
— Hellana —
139 agg. e 242 sgg.
Guido
p.
473 sgg.
;
Ravenk.
= 510 sgg.
Peut. Nell'elenco dell' Hùlsen {art.cit.) compare
rea dopo
Punicum, ma
parimente Bu questa strada della topografia relia.
Portus
è fuor di posto;
Martannm.
è su
non
p.
e Tab.
ad Tursi
trova
Per l'esattezza
una diramazione
dell'
Au-
39
Vie secondarie coi piccoli centri
— ad Flnes slv© — Bituriza — ad AmbroCasas Caesarianas nem — (Trossulum) — Aquae Passeris — (Sorrinum) — Forum Cassil — Vicus Matrini —
—
ad Solarla
Baccanae.
ad Aquileia
*
Dei tronchi secoudarii
si
trovano indicati nella
Etruria settentrionale quello lungo l'Arno con
mansioni
di
Valvata, in Portu,
e
le
ad Arnum;*
neir Etruria occidentale quello per la Val di Chiana, su cui s'incontrano
dem
e
ad Graecos,'
i
e
borghi di ad loglan-
ad Novas
o
ad Sta-
tuas, e l'altro senese coi minori centri di ad Se-
•
It.
Ani. p. 136 sgg.; Ravenn. 284 sgg.; Guido 487 sgg.
e Tab. Peut.
Non a
ragione è posta dall'HiiLSEN
8U questo tracciato
ad Statua s, né con
sono ricordati sulla
medesima
(art. cit.)
altrettanto diritto
Trossulum
e
Sorrinum,
che del resto sono comuni etruschi antichissimi e presto Bcomparsi
;
vetus, che
Guido -
si
sono
sorti
Viterbium
e
Urbs
trovano menzionati in Ravenn. p. 285 e
p. 488.
Tab. Peut. e
Nell'art,
a
mentre
cit.
Ravenn.
p.
dell' Hììlsen è
284 sgg.
= Guido p. 487 sgg.
omesso quest'ultimo luogo,
ma
torto. 3
Tab. Peut. Cfr. Ravenn. p. 284 sgg. e
Guido
p.
487 sgg.
Introduzione
40
xtum, ad Umbronem, ad Mensulas na;^ ed infine nell'Etruria orientale
Manlia-
e
e meridio-
nale la via parallela all'Aurelia o Tarquiniese con
Aquae Apollinares
e
ad Turres
*
e l'altra Clo-
Materna ni — Martanum Careiae.' ad Novas
dia sparsa dei borghi,
— Distribu-
sione geografica
Sabate
—
—
Geograficamente l'Etruria
è distribuita felice-
11
'
mente
,•
•
i
dalla natura di alture e pianure, che la ren-
devano conformemente
fertile e fruttuosa. Gli an-
tichine esaltavano la fecondità e la varietà copiosa dei prodotti, effetto questo della conformità naturale del suo suolo,* sia per
1'
Tab. Peut. L' Hììlsen, non
si
*
Sextum. 2
Cfr.
Ravenn.
p.
alternarsi delle pia-
sa perché, tralascia
284 sgg. e Guido
p.
ad
487 sgg.
Tab. Peut. si
trova
Forum Cassi, che è invece sulla Cassia e non si Martanum notato erroneamente suU' Aurelia. Tab.
Peut.
^
Nel tracciato della via nell'art,
dell'
Hììlsen
trova
e Ra-Venn. p. 284 sgg. Sulla via Flaminia, in quel tratto
che percorre l'Etruria,
si
ricordano
Vicesimum — Aqua viva {Tab. * DioD. V 39: xaGóXou yàp
1^
vostSéatv
àvaati^|Jiaai
xÓTitov
Saxa Rubra
—
ad
Peut.).
Tuppyjvia uavieÀG)?
ZidXriKzai yewpYYjoiV^^S*
ÓYpà hi \ì.expioìc, èaxlv oò jiévov xaxà x/jV (&pav, àXXà xcà xxtà xòv xoO 6épo-; xacpóv.
^sit^sptvyjv
Fiumi
nure
41
ed equa
olivosi, sia per la regolare
ai colli
distribuzione fluviale, donde la quasi costante tem-
peratura igrometrica tanto nella stagione calda che nella fredda.
Ed
infatti lo studio dell'orografia e della idro-
grafia della regione porta alla conseguenza eco-
nomica, che
gli antichi
Le due
servato.
saggiamente avevano
vallate dell'Arno
e
os-
del Tevere
costituiscono, l'una al nord e l'altra all'est, due
sistemi fluviali, che tanti della regione.
ha ricordati degli
V
Per
222
Ann.
;
I
lineato
restante,
afìluenti soltanto tre di destra e
l'Auser,- ed
è,
se si
notizie più interessanti sul fiume v. Strab.
le
Liv.
XXII
79 e Rut. il
più impor-
divide dalla
e la
Visentius, l'Umbro
*
i
L'Arnus,' che attraversa l'E-
settentrionale
truria
il
sono ed erano
2, I
e specialmente
565-567
corso del fiume, e
che ha subito
il
;
si
nei
XXXV
quali
3, 2;
Tao.
passi viene de-
può notare
il
mutamento
suo letto, sia per non ricevere più le
acque del Serchio,
sia
invece per accogliere una parte di
quelle della Chiana, ^
Informano sulle condizioni del corso
neir antichità 3, 2 sgg.) e
A user
i
passi
citati di
di questo fiume
S trabone, Livio
RuTiLio. Per la grafia del
nome
(XXXV
è preferibile
della tradizione di Plinio n. h. Ili 50.
Le
altre
*'^^'
Introduzione
42
considera che tutto bagna suolo etrusco, portante, mentre fine
con
l'
Tiberis,' che costituisce
il
Umbria,
quantunque
sia
più im-
ri
con-
il
è solo in parte fiume etrusco,
più notevole della parte penin-
il
sulare italica. Affluenti, naturalmente di destra, sono il
Clanis,'
Pallia'
la
Cremerà.* Non
e la
ma numerosi
molta importanza,
che mettono nel mare Tirreno;
sono
i
di
corsi fluviali
quali d' altra parte
i
servirono di via di comunicazione fra l'esterno e l'interno popolato di centri, che vivevano del com-
mercio marittimo.
A
omettere
solo fra le due regioni,
hanno la
Ausar
(Strab.
ma
V
fra l'Italia e la Gallia
Ausur
222) ed
(Rut.
I
566)
tutte le probabilità d'essere errate, anche se per
prima fosse in favore
poiché
non
essenzialmente ligure e limite
in territorio
grafie di
Magra, fiume
la
la lettura di
nomi volgari
di
la
Auser z e r
i
Auxer
o
(Auseris)
e
Esare;
volgare
dicitura
si
mantenne nei
Sarchio
(Auser-
clum e Serclum). '
Derivate sono
2
Strab.
Plinio
V
235
3
Tab. Feut.
Liv. II 49
forme di Tibris,
Tac. Ann.
I
79
;
;
Ov. Fast.
II
Tybris,
Silio Vili 455 e in
Glanis.
(III 50)
*
;
le altre
205 e altrove.
Laghi
Cisalpina, seguono
fiumi
i
43
Aventia, Vesidia,
Cascina, Alma, Umbro, Osa, Albinia, Ar-
menia, Marta, Minio, Aro.^ Ricca
modo
era anche di laghi, che in special
la regione si
trovano,
non piccola estensione, nell'Etruria meridio-
e di
nale, r origine dei quali è essenzialmente vulcanica,
siano essi crateri spenti, siano sprofondamenti vulcanici. Oltre
tignano),
piccoli laghi
i
Ciminus
Alsietinus
Statoniensis
Vico),
(di
Mezzano), in questa parte meridionale notevole grandezza
si
(di
trovano di
lacus Volsiniensis
il
lacus Sabatinus,
Mar-
(di
e
odierni di Bolsena
gli
il
e
di
Bracciano.'
^
Si
può dire che
l'antico nome,
chiama Fiora. autori che
all'
Il
I
337
di seguito,
Aventia;
50 Caecina
Umbro;
;
Per
i
It.
che
oggi
si
trova nei seguenti
si
indicazione del fiume
l'
Tab. Peut.
Alma;
Vesidia; Plix.
Plin. Ili 50 e RuT. It.
Ani. Albinia;
Tab. Peut. e
Vero, Aen.
X
It.
183; Rut.
Ani.
I
279
(Il
FoR-
Minio.
tre piccoli laghi di
BiGER III p. 522 a torto ché di
Ani.
con
Armenta;
II 4, 9;
Tab. Peut. Ravenn. ^
A rm anta,
Ptol. Ossa; Tab. Peut. e
Tab. Peut. e Ravenn.
Marta; Mela
dell'
ricordo di ciascuno
enumero
al lato: Tab. Peut.
n. h. Ili
hanno mantenuto quasi intatto
tutti
infuori
Ronciglione)
Martignano, di Vico
lo dice di
e di
Ranciglione,
Mezzano,
v.
anzi-
rispettivamente
Laghi
Introduzione
44
Dei due
il
più importante è
menziona, dal quale irrag-
tradizione spesso
la
Volsiniese, che
il
giano a est nel Tevere e a ovest nel Tirreno, corsi fluviali, di cui
più considerevole è la Marta.* Si
il
riferiscono, oltre che ai laghi
Trasimeno e Sabatino,
al Volsiniese le osservazioni che
cause della feracità del suolo prodotti Il
indigeni
dei
Strabone fa sulle
dell'
Etruria, e sui
dintorni di
quei laghi.'
lago Sabatino non conserva tracce nel suo
cuito di civiltà etrusca, e tutto ha
Rorda, quantunque dall' etrusca
cir-
impronta
territorio sia stato
di
dipendente
Vei e con questa abbia, nel 387, su-
bito la sorte,'
tanti
il
l'
e,
come tribù Sabatina,
i
suoi abi-
abbiano fatto parte della cittadinanza di
Prontin. de aqu. 11, 71
—
Strab.
V
226; Vero. Aen.
VII 697; COLUM. Vili 16; Silius Vili 493; ViB. Sequestr. p. 23 e Tab. PeiU. II 209.
Su questo
Cluverio *
Il
It.
— si
Sen. n. qu. Ili 25, 8; Plin. n.
vedano
le
giuste osservazioni
del
Ant. p. 517.
Maltanura
della
tradizione
itineraria
Mar. 242 sgg.) va corretto certamente in
{It.
h.
antica
Martanum,
che era la stazione marittima del fiume. 2
n. n. 3
V 226. Altrove è ricordato in Vitruv. XXXVI 168; Colum. VIU 16. Liv.
VI
5 e FE3TO 343 M.
II 7, 3; Plin.
Laghi
Roma. Omonimo rari
un
del lago è ricordato negli itine-
luogo, di cui
quale centro
come da questo ebbe est,
rimangono
nome
il
45
derivò
resti murali;
al
da quello del lago,
l'appellativo
il
borgo di sud-
che viene detto Sabate Angularia."-*
nome
»
Ma
il
anc'oggi comune a più punti dello specchio d'acqua; e Sabazio si chiama questo luogo, è
cosi, a sud-est,
Anguillara, a nord Trevignano, a
sud-ovest Bracciano. L'attributivo
comune
si
ri-
trova in altre parti dell'Italia, cosi in Liguria, nella Calabria e nel Beneventano, ^ e denota
acqua, per cui, non come
lago che ha dato
Per
le
nome
il
sempre
è creduto, è stato
si
il
ai singoli luoghi.*
testimonianze del centro romano v. GIL.
XI
3299-3302. ^
Big. XVIII
Angularium
ecc.
1,
69
:
Butilia Polla emit lacum Sabatenem
Di questo vico
gli
avanzi monumentali
sono raccolti nel GIL. XI 3773-3776, e ne parla P. Bondi DA FiUiMALBO Memorie storiche sulla citta Sabazia, ora lago Sabatino, sulVorigine di Trevignano, anteriore assai a quella di Bracciano e Anguillara ecc. Firenze 1836. ^
*
Cfr.
NissEN
Per altrove
ponente, e
Per
la
i
II p. 352. si
fiumi
grafia
del
veda vada Sabatia sulla riviera
Sabatus nome
negl'
di
Irpini e nei Brutti.
del lago Fest. 343; Big.
1.
e,
Introduzione
46
A sud-est si
stende
il
di
Bomarzo, presso l'odierna Bassano,
lacus Vadimonis,
dalle sconfitte decisive che
storica è affermata
Romani
iraportanza
la cui
308 agli Etruschi
inflissero nel
e,
i
dopo,
nel 283, ai Galli congiunti con gli Etruschi. Forse
il
La
suo
nome
è quello
di
una divinità ignota.
descrizione del lago ci è con tutti
serbata da Plinio/
forma
circolare, d'
il
quale ce
lo
acqua sulfurea bianchiccia. Le acque, che
isole erbose galleggian-
sulla cui vista lo scrittore
stanza, notando la
le
da alcuna barchetta,
essere toccate
mentre sostengono delle ti,
particolari
rappresenta in
condizioni del lago rendono sacre
non possono
i
forma
e
trattiene
si
abba-
struttura di
la
cia-
scuna, come rivela la diversità della superficie del lago,
dovuta
all'
azione
che
agenti
producono su quella massa vegetale.* è interessante nella
non per
Strab.
V
la
il
luogo
2265 SiL. Vili 490; Colum. Vili 16 e Frontin. si
e l'aggettivo
*
Ep. Vili 20.
*
Per
Il 209;
Ma
per la sua posizione,
maraviglia, da cui fu spinto Plinio
de aqu, 71, donde
Sabate
storia
atmosferici
il
può arguire che
Sabatius
ricordo del lago
Fl. I 8
;
si
e
il
sostantivo era
Sabatinus.
veda: Liv. IX 39, 5; Pl. n.
Sen. n. qu. Ili 25.
h.
Laghi
a visitarlo.
lungo
la
ferrata.
tava delle
afferma questi, rimane
via Teverina, per dove segue
Perchè
tutamente truria e
Come
47
stati ricacciati in questo
al centro,
odierna via
la via Cassia,
è solo
punto
dell'
E-
che da Orvieto por-
spiegato con le condizioni
comunicazioni stradali del tempo. Costoro
volevano evitare
la via
che
li
avrebbe costretti
a passare fra Sutri e Nepi, che costituivano per cosi dire, si
lago
Celti e gli Etruschi siano ripe-
i
non per
l'
il
dell'
Etruria verso
Roma
e
le
porte,
che allora
trovavano in possesso di questa.* Quindi non
restava loro che
proseguire per la direzione del
Tevere, via che ha solo
il
nuazione diretta, mentre
la Cassia,
vantaggio della conti-
temente obliqua, era più breve
per quanto for-
e offriva più
como-
dità di fronte al terreno impaludato del Tevere e
interrotto in più luoghi da alture montuose. Na-
turalmente
le
esigenze odierne hanno fatto sosti-
tuire all'antica via l'altra, già
romana per Sutri
e Orvieto,
percorsa dalle onde celtiche, per Civita
Castellana, Orte e Orvieto.
*
e
Sutrium urbs socia Romanis velut claustra Etruriae erat;
con Nepi erano loca apposita Etruriae
inde portaeque erant. Liv.
IX
32, 1;
VI
et velut
9, 3.
claustra
Introduzione
48
Sorte uguale ha avuto nella storia militare lago Trasimeno, la cui notorietà è legata alla
romane
sfatta delle armi sole Flaminio.
fa notare
*
portanza stradale del punto del lago, che
si
l'
sca,
ha correttamente
che
la
nome
suo, d'origine etru-
Trasumenna,
la grafia di
Trasumennus
nord-ovest del lago
la
via
si
due piccoli laghi le
Prillo.^
notizie
biforca,
proseguendo
Roma.
È
di relativo interesse
storiche
dichiarano
molto chiaro che con
i
Trasumenus.*
o
a sud-est per Perugia e a sud-ovest per
che
al-
tradizione letteraria greca conserva e che
latini resero in
A
il
im-
trova
quasi allo sbocco della via, che apriva l'adito
Forse
di-
sotto la condotta del con-
Anche Strabene
l'Italia centrale.
il
1'
Altri
sono quelli
di
Chiusi
e
indicazione di
lago di Chiusi Strabene intendeva di comprendere
'
V
^
Strab.
vedano
226.
le
l.
e.
Per
la tradizione
manoscritta latina
si
testimonianze raccolte dal Nissen II p. 319
n. 4. Errata è la grafia, che si legge in alcuni scrittori,
Trasymenus
di
^
74
j
Strab. V. 226: Pjl. n. h. Ili
e vj
Trasimenus. TCspl
50 sgg. e
KXouaiov It.
forma Aprilis ed è sbagliata il
FoEBiGKR
(III p.
Xt(jivrj
e Cic. p. Mil.
Ant. e Marit. Corrotta è la la lezione di
521) riporta.
Prelius, che
Laghi
due bacini
di
mente detto
di
i
chità del
nome
Moutepulciaiio e T altro propria-
La
Chiusi.
omonima
città
49
può
ci
storia del
della
dei dati per l'anti-
offrire
del lago.
nome
Questo è evidentemente di
formazione latina e servi ad indicare del luogo, che costituiva
le
condizioni
uno sbarramento naturale
o chiusura di valli, donde l'appellativo latino
sium, che corrisponde, analogamente, ad
Clu-
altri ter-
mini adoperati, come questo, a significare simili condizioni di luogo.*
Quando
nuovo appellativo latino non
ma
determinare, alla città,
nalistica
colo
gena
*
Così
città sul
romana,
fino alla
n. h. Ili 57j cfr.
^
si
Liv.
si
può
si
cfr.
X
n. ^. III 114) e
Anzio e
il
riferire (II
anche
all'
se-
indi-
trovava in quelle
è detta
clostra
una
romana
promontorio Circeo (Plin.
Ptol. p. 325 e Tab. Feut.). Per
cordato da Polibio
questo
il
dato
seconda metà del II
Clusiolum snpra Interamnam
Velino (Plin.
nome
dato
Camars,
cui la sostituzione latina
sulla costa latina fra
del
antico di
dovette al lago, che
si
stato
può con. precisione
sopravvive almeno, nella tradizione an-
C* Per
a.
nome
il
sia
si
il
KXoùaiOQ
la
ragione
7iOxa[AÓ(; ri-
324) della Gallia Traspadana.
Su
Tab. Feut. e Ravenn.
25, 11
:
.
.
.
ad Clusium quod Camars olim ap-
^ellabant. In Polibio II 19, 5 e 25, 2.
Introdusione
50
date condizioni geograficliej e da quello ebbe teto la città che gli
Veramente
l'epi-
avvicinava.
si
costiero è
lago Prilio, oggi padule
il
Né deve ammettersi, secondo
l'o-
pinione di alcuni, indotti da erronea tradizione
let-
di Castiglione.*
omonimo un
che vi fosse
teraria,'
nel lago.
Il
fiume, che fluiva
passo pliniano non è completo, essendo
cadute alcune parole nella tradizione manoscritta, e
propriamente
con
il
amnis
fra
e Prile; ed integrato
supplemento Salebro
quale era realmente
che era traversato
la
cum lacu*
descrive
configurazione del territorio,
dall'
odierna Bruna,
l'
antico Sa-
lebro, la quale insieme col lago Prilio o Prile,
dove
immetteva, sboccava nel mare contiguo.* Sistema
Alla storia
dell'
Etruria è connessa, come è
fi-
iasalaro
sicamente, quella del sistema insulare, che costitui-
*
Per
nome dobbiamo
la grafia del
attenerci a
Ciceronb
{prò Mil. 74: laeus Prilius). *
Pl. n.
h.
Ili
51
:
hine
amnet
Prile,
mox Umbro na-
vigiorum capax ecc.
cum
mox Umbro
^
hine amnis Salebro
*
Del lago di Bientina, a nord dell'Arno, non è ricordo
nell'antichità. Per la
nome
in
LUCCH.)
lacu Prile,
ecc.
prima volta (Bientina) compare
documenti della
fine del sec.
il
Vili (Arch. Aeciv.
Sistema insulare
fra la regione e le
come un ponte
sce
maggiori, con
51
le quali
1'
due
isole
Etruria fu ed è anc' oggi
in diretti rapporti commerciali. L' osservazione di
Strabone che e
il
porto di Populonia era un agevole
comodo approdo
alle tre isole, la
Sardegna,
la Cor-^
sica e r Elba, le quali per la loro prossimità si po-
tevano vedere dal promontorio di Populonia a chio nudo,
è,
in fondo, giusta.*
Anche
oc-
la tradizione
più antica che questa città etrusca abbia avuto nelle sue origini relazioni coi Focosi di Corsica, cioè di Alalia,'
conferma sempre
di questi luoghi, che
con
li
la
natura della posizione
portava in diretta relazione
quelli situati di fronte. Il geografo necessaria-
mente aggiunge che maggiore ai suoi
relazione, e questo
tempi, la costa etrusca ha col gruppo in-
sulare che pur le è vicino, cioè coli' Elba e le
'
V
al-
223. Anche poco dopo (225) ripete la stessa osser-
vazione, estendendo però questo fatto
della vicinanza a
tutta la costa fra Pisa e Piombino;
che in sostanza è
il
esatto. ^
Herodot.
tinente etrusco
I 165. si
Per tracce di questa civiltà sul con-
può vedere
la raccolta di
trovate a Volterra e a Chiusi in Garrucci
Ant. p.
monete
focesi
Le mon.
d. li.
47 tav. 71 n. 4 e Gamurrini in Period.
e Sfrag. (Firenze 1872)
p. 208.
di
Num,
Introduzione
6J
tre isole che le stanno ai lati, officine siderurgiche
nelle quali l'
isola.^
si
che
lavorava
trovavano a Populonia,
il
materiale greggio
è
la costa e la
come oggi Sardegna
imbarco a Civitavecchia, pur restando per l'Elba più breve dal porto di Piombino.
la via
ne, per cui nell' antichità le
Sardegna
della
col
importuoso
dell' Italia fra
risaltò,
la ragio-
continente erano per la via di
torio Circeo, motivo che
bene
E
comunicazioni dirette
Populonia, sta nella conformazione
fisica del lido
l'Argentario e
all'
il
promon-
occhio esperto di Stra-
quando considerava che Populonia era
la sola città etrusca
posta sul mare.' In fatti anche
prima che l'imperatore Traiano costruisse
*
il
molo
Quanto Strabone dice della siderurgia populoniese
è confermato autorevolmente da
X
del-
regione, andò decadendo
comunicazione diretta fra
l'
del-
L'importanza del luogo, come stazione
colla costruzione del porto di Ceutocelle,
la
dalle
si
fra le isole e la
la via
come egli deduce
174
:
nasci qtiidem
illic
Varrone
ferrum, sed
(Serv. ad Aen.
in stricturam
non
posse cogi, nisi transvectum in Populoniam Tusciae civitatem, ipsi insulae vicinam). Sulla
questione della lavorazione mi-
neraria nell' Elba v. la stessa Topogr. stor. p.
dell'
Mr.
219 sgg. '
V
223
:
aTxtov 5'èoxl tò x^s X'-^P°'S àXc[x£vov.
II
Sistema insulare
di Centocelle,
era
53
luogo era frequentato da
il
ville
soggiorno imperiale nel secondo secolo.*
il
ed
La
baia era completamente aperta e fu resa porto con la costruzione voluta
da Traiano.* È molto probabile
che da principio lo scopo della costruzione fosse esclu-
sivamente militare, come indicano mortuarie, che timi di
le varie epigrafi
si
riferiscono ai dipartimenti marit-
Ravenna
e Miseno.' Cosi Centocelle, che in
origine servi alla marina da guerra, sostituì, per forza delle cose, sto ebbe la
mone
e di
il
medesima
Plin. ep.
*
Lo
Fronto
j
III 20 e
con lucida brevità
scrittore
imminet
notevoli di fron-
V
giacché
il
nome
59; Lampeidics
I 9.
dazione del porto agris,
ma pur
diAquae Tauri,
vi 31
Commodi
Vita
sorte degli altri due di Tala-
Cosa* più piccoli,
te all'insenatura
*
porto di Populonia, quando que-
:
villa
litori, eiiius
huius sinistrum
ci
descrive la fon-
pulcherrima cingitur viridissimis in sinu fit
cum maxime
porius.
braehium Jìrmissimo opere munitum
est,
dextrum elahoratur. in ore porius insula adsurgit, quae inlatum vento mare obiacens frangat latere
tutumque ah utroque
decnrsum navibus praestet.
3
CIL. XI 3520 8gg.
*
TsXa|i(bv
Xi;jiY^v
portuB Cosanus
(in
(Liv.
Ptol. e
XXII
nell' It.
11, 6 e
mar.
XXX
p. 243) e
39, 9).
54
Introduzione
di Centocelle o di porto di Traiano lo ebbe solo
con
il
Né
sorgere della mole portuosa,'
è
da
cre-
dere che la comunicazione con la Sardegna per lo scalo di Centocelle avesse subito luogo,
parrebbe naturale, se almeno
la
come
dichiarazione di
Rutilio a proposito della fuga di Lepido in Sar-
degna dalla costa Cosana
confermare una
stia a
circostanza itineraria del luogo, che al poeta
cordava
E
la
breve dimora nel porto.*
indubbio che
di molti centri
le sorti
non
loro vicine, per cui quelli sorsero; e
È
*
lae
lungo
furono legate a quelle delle isole
la costa etrusca
"vedere che,
ri-
quando questi rapporti
insulari muta-
evidente l'origine dell'appellativo
dalla conformazione della costa,
Ptol.) rivela
Centum-Cel-
come
tempo
è difficile
l'altro di
Tpa-
in cui sorse.
Del
tavò;
Xij-iì^v
resto
il
{l. e.)
ed è sorto contemporaneo certamente allo scrittore,
(in
primo s'incontra per
eh© indubbiamente volle usare
il
la
il
prima volta in Plinio
nome proprio
del luogo,
chiamato, in onore del costruttore, secondo che attesta
Tolomeo, anche porto *
RuT.
I
293 sgg.
ah Hercule portus ; inter
|
:
di Traiano.
haud procul hinc petitur signatus
vergentem sequitur mollior aura diem.
castrorum vestigia sermo
praecipitante fugam.
retexit
\
\
Sardoam Lepido
55
Sistema insulare
man-
rono, anche la vita di quelle città venne a care. Eredi dei
commerci
di
Populonia e
l'Elba e la Sardegna furono
Pisae
Ceutum
e
Cosa con
di
portus Falesia,
il
Cellae.
Facendo centro
del
sistema insulare l'Elba
(Uva), cbe è la più notevole e la più importante, la
precedono a nord
la
Gorgona (Urge) a sud
praia (Capraria), la seguono
e
la
la
Ca-
Pianosa
(Planasia), Monte Cristo (Oglasa?), Giglio (Igi-
lium)
Giannutri (Dianium);
e
dizione storica
antica
ricorda
quattro minori, che sono
Columbaria servazione isole si tre,
e
il
può
coli'
la
tra-
aggiunta di
Barpana, Menaria,
Venaria/ È degno
della nostra os-
fatto che dalla storia
onomastica delle
arguire quella della loro civiltà;
non saremmo
in
grado
nessuna conclusione che apra avvolta
La
l'
antichità di quelle
lista è
grafia p. 9 sgg.
le
si
di
men-
veda
giungere a
tenebre in cui è
terre.
completa in Plinio n.
particolarità della tradizione
le
quali
per la mancanza quasi assoluta di informazioni
storiche,
*
le
La
h. Ili
la II
Le ultime quattro sono
colonizza-
80-81
.
Per
le
parte della Topoidentificabili coii
odiexne Palmaria, Meloria e con altre due di fronte
alla costa grossetana.
Introduzione
56
non passò
zione greca
orme
.lasciare le
tempo; ed
del suo
chiamata Aethalia, cercò
mente
maggiore senza
sull' isola
oltre
ad averla
di ellenizzare particolar-
la regione e sparse della sua
impronta
i
sin-
goli luoghi, facendo dimenticare gli abitanti che
prima vi avevano avuto
la loro sede.^
Greci pure
sono gli appellativi di Artemisia dato a Gian-
Planasia
nutri, di
Capraia.' giori,
Le
a Pianosa* e di
Aegilion a 4 mag-
altre isole, a differenza delle
hanno conservato
tradizione
nella
il
nome
più antico, che del resto sussiste anche per l'Elba,
che
i
Greci dissero la terra della fuliggine, cioè
Etalia.
*
De di
XI
Ma
Per
rapporti degl' Ilvati
1
Sanctis
Roma
di questa, nella posterità, si è
Siracusani
179 e 190
St. dei Botti. II p.
I p.
coi
mantenuto
;
Pais
si
veda
St. critica
728 e 804. Nell'antichità ne parlano Diod.
88, 4,5 e Arist. polii. I 1259 a. Allo studio della to-
ponomastica greca R. Sabbadini
{Le parole greche nella toponomastica
VElha
in Miscellanea
risola
si
*
È
del-
dedicata ad A. Salinas). In greco
disse AcGxXir] o AJBaXia.
errore
connettere l'etimologia della
derivazione latina. Plinio
( l.
significato coli' affermazione '
ha contribuito egregiamente
dell' isola
Plinio
{l.
:
e): Capraria,
e.)
parola con
esattamente ne vide
il
Planasia a specie dieta.
quam
Graeci Aegilion dixere.
L'Etruria unita all'Umbria
soltanto ligure, e,
primitivo
il
come ligure
si
Uva, nome
essenzialmente
presenta quello di Menarla,
Igilium, che dovrebbe
forse,
57
essere la grafia
corretta dell' odierna Giglio.* Lasciano poi intra-
vedere tracce etrusche
i
Urgo
due nomi di
e
Venaria.*
La nuova fatta
divisione amministrativa dell'Italia
L'Etruria
da Diocleziano portò apparentemente una me-
rumbria'
dificazione nella regione etrusca, la quale,
mantenne sempre, da quando ritoriale,
l'
si
si
può dire,
costituì, l'unità ter-
unità etnica. Nel nuovo stato di cose
l'Etruria viene unita all'Umbria, estendendosi cosi
'
Erronea è
corrisponde a ritrova *
di
il
la
nome
di
BiGER
(p.
nel
gruppo Balearico
si
Menarla.
ScHULZE Gesch.
Gorgon
Igilium
derivazione dal greco ATy'.Xov.
Icilium. Anche
lai. JEigen.
p.
La
381 e 378.
grafia
che dà Rutilio soltanto, preferita dal FoR-
615), è assolutamente sbagliata perché avvici-
nata, a torto, al greco Vo^yò^T]. significato e J' etimologia di
greco, ci pare che
non
essere senz'altro latino,
sia
Quanto a connettere
Columbaria
a
'y.òXuii^O(;
necessario, potendo
come sono Dianium
il
e
il
nome
Capra-
ria. Se poi questo sia una traduzione del vocabolo greco preesistente,
non è
sicuro,
quantunque tutto porti a
nere la cosa molto probabile.
rite-
Introduzione
58
il
territorio etrusco oltre
unita veniva chiamata
il
Tevere; e
la
regione
o
Tuscia
Tuscia-Umbria
cum Umbria/
di
descrive
quando comprende nella regione
i
limiti,
cui in breve PaO'O Diacono
tirrenica, percorsa
la costa
ci
dalla via x4.urelia ad
occidente e l'Umbria ad oriente, in quella parte
che abbracciava
territori di
i
Perugia
e di Spoleto.'
Probabilmente questa unione della Etruria con
l'Umbria
deve
si
vavano già unite
Per
*
le
^
Hist.
habet
che riportano
La
deW impero
intra se
si tro-
l'
espressione
veda
si
Diocesi italiciaiia da Diocleziano alla
occidentale
Lang.
che esse
in confederazione, la quale aveva a
fonti
L. Cantarelli fine
al fatto religioso,
(Roma 1903)
p.
103 sgg.
16: sexta provincia Tuscia
II
est.
Haee
Circium versus Aureliam, ab orientis vero
parte Umbriam. In hac provincia lioma, quae olim totius
mundi caput
exiiiit,
est constituta.
in parte poniiur, Perusium eonsistunt. L'
Autore
del
et
In Umbria quae
istius
lacns Clitorius Spoletitimque
Gataìogus provinciarum Italiae
madrileno pubblicato dal Wàitz in Appendice alla Storia ài
Paolo {MGH.
p. 188-189)
è solito, dallo storico friulano est.
Haec habet intra
parte Umbriam.
Perusium
et
se
copia evidentemente, :
come
a quarta provincia Tuscia
Circium versus Aureliam, ab orientis
In hac pì'ovincia
lacns Clitorius
et
Roma ....
in
Umbria
Spoletitim eonsistunt.
L'Etrnria unita all'Umbria
suo vero scopo
il
culto religioso nazionale. Questi
vincoli federativi
come
quando originarono,
religiosi
non sappiamo
rinsaldarono,
si
siamo dire che quel
clie ci
è
anzi
;
un
a
e
pos-
noto di questa
Umbro -Etrusca dobbiamo
cietà
59
so-
rescritto
Costantino diretto agli Umbri, che possiamo
di
chiamare di Spello, perché
il
capoluogo della pro-
vincia
Umbra, unita
città.
L' importante documento epigrafico
all'
Etruria, è appunto questa
che in Volsini etrusca, da lungo tempo,'
vano annualmente
le
riunioni degli
^
rileva
si
tene-
Umbri
e dei
Tusci per celebrare solennità religiose, alle quali
presiedevano due sacerdoti, uno pei Tusci e l'altro per gli Umbri, che •da
nominavano per ogni anna
ciascuno dei due popoli.' Ma, continua, siccome
agli
Umbri
vevano
'
era assai gravoso
fare
montagne
Si
si
e
i
cammino che
;
Hexzen 5580
e
all'
cit.
del
Cam-
p. 104-105.
^
instituto consuetudinis priscae.
^
cuM
.
le
imperatore
Wilmanns 2843.
trova anche riprodotto per intero nell' op.
TARELLI a
do-
per andare a Volsini, a traverso boschi, quelli chiesero
XI 5265
In CIL.
il
.
Ha
vos Tusciae adsereretis esse convmctos ut.
per singulas annorum doies creentur
.
.
viees
,
a vobis adque praedictis sacer-
Introduzione
60
che
1'
antica federazione religiosa fosse sciolta, e
fosse loro
permesso di potere adunarsi e solenniz-
zare feste annue in un loro capoluogo, indipenden-
temente dai Tusci,' pur rimanendo ferma
unione
1'
amministrativa delle due regioni. Naturalmente l'imperatore benevolo annui.
Prescindendo dalle obiezioni che sono state fatte interpretazione del rescritto,
all'
quale,
il
come
è
stato giustamente osservato, è di per sé chiaro, e
non può dar luogo sce da esso che,
dubbi
dopo
il
Sed (cum) posceretis
*
vestro
non
a
ad incertezze,*
e
ut
scilicet
argui-
rescritto imperiale, la so-
indulto remedio, sacerdoti
ut,
oh editiones celebrandas
e$set,
si
civitati,
Vulsinios pergere
necesie
Hispellum
nomen
cui
nuìic
est,
quamque Flaminiae
esse
memoratis, de nostro cognomine nomen daremus, in qua
templum Flaviae
viae confinem adque (sic) continuam
opere
gentis
magnifico nimirum prò
plitudine nuncupationis exsurgeret, itidemque
quem anniversaria scenicorum
Umbria
vice
his
deditset, spectaeulum
ludorum quam gladiatorii
manente per Tusciam ea consuetudine
muneris iit
am-
sacerdos,
tam
exhiheret,
indidem creatus
sacerdos apud Vulsinios, ut solebat, editionum antedictarum spectaeula frequentaret. ^
Su
1850
p.
ciò
il
MoMMSEN
199 egg. e
il
Berichte der sàchsischen Gesellsch.
Cantarelli
op.
eit. p.
107 sgg.
Vincoli religiosi Umbro-Etruschi
61
cietà religiosa, che preesisteva, fu infranta.
l'unione amministrativa; né di questo tare, poiché l'elenco dei
può attestare che
cia
le
corrector
Or dunque tiva le
il
governatori della provin-
se fu base della riforma
si
di-
amministra-
vincolo religioso, che legava federalmente è,
almeno, presumibile che
questa società religiosa Umbro-Etrusca?
stato sollevato
sta,
governatore
il
consularis.^
sia
due regioni, a quando
risalisse
È
può dubi-
due regioni erano riunite
neir amministrazione, sia che cesse
si
Rimase
quantunque
il
il
dubbio sull'antichità di que-
rescritto imperiale accenni chia-
ramente ad una consuetudine ormai vecchia.* Antica è certamente la metropoli religiosa dell'unione,
ma
l'antichità di Volsini
della dodecapoli etrusca,
zionale veniva della
nazione, cioè
La
lista
dei
nei Consulares ^
si
quando
la solennità na-
la
il
santuario
Fanum Voltumnae;'
nel
vetusta Volsini veniva con-
governatori, distinta nei Correctores e
può vedere nel Cantarelli
p.
Ili sgg.
institutum consuetudinis priscae.
^Liv. IV23, 5; 25, 7
j
per la confederazione e per Liv.
alla costituzione
commemorata presso
onde giustamente
*
risale
V
33, 9 e
V
1, 5.
61,2} la
V
17,6; VI
2, 2.
Cfr.,
presidenza di un sacerdote,
Vincoli rolìgiosi
sc^hV
Um-
Introduzione
t)2
come
siderata
il
capoluogo
dell'
Etruria*
Ma non
altrettanto antica apparirebbe la federazione reli-
giosa con gli Umbri, a capo della quale stavano
due rappresentanti dell'una
i
e dell'altra regione.*
L'uso del nome, che avevano questi rappresentanti, ci
può limitare
tempo che durò questa lega
Noi troviamo durante
ligiosa. il
il
re-
periodo imperiale
il
capo della lega etrusca chiamato praetor Etru-
riae,
o,
per maggior precisione, abbiamo a capo
dell'Etruria
un
questo periodo
consiglio di e'
praetores.'E durante
incontriamo in
altri presidenti
assemblea, che, come mano coronati Tusciae et Umbriae; altre volte si adopra l'espressione pontifex gentis
dell'
si
è visto, talora si chia-
Flaviae.* Dal termine usato
*
è facile
Valerio Massimo (IX 1,2) quando
la
ricavare
chiama Etruriae
caput non fa che riferire un dato di fatto, che la tradizione ricordava. *
Le
seiae et ^
iscrizioni ci
conservano
nome
di Coronati Tu-
Umbriae; OIL. XI 5283 e Wilmanns 2102.
L' epigrafi riportano per lo più la menzione di pra9-
tores Etruriae
1941;
XIV
XV populorum;
CIL. XI 2699; 2115j 2114j
172. L'imperatore Adriano è ricordato praetor
Mruriae {Vita Hadr. *
il
GJL. XI 5283
e
19).
VI 1690.
Vincoli religiosi Umbro-Etruschi
quando furono unite separate. Intanto 1'
le
due regioni
rescritto
il
di
e
63
come furono
Spello
ci
segna
estremo di codesta federazione religiosa Umbro-
Etrusca, mentre
il
primo apparire dei coronati due popoli. Ma,
confermava l'unione sacra
fra
contrariamente a quello che
è parso,
i
l'affermazione
va
di Costantino sull' antichità della consuetudine
intesa nel significato intero della espressione, cioè
che
l'
unione religiosa degli Umbri
e dei
Tusci da-
tava dalle origini della costituzione etrusca, e carattere religioso della federazione l'identità
etrusca
probabile che
il
dei due
titolo di
al
Appare
territori.
coronati, dato
presidenti del concilio nazionale,
si
ai
aveva ritrovato
religiosa dell'
la
cosi
du©
riferisca solo
tempo, in cui l'unione amministrativa dei due
ritori
il
aveva a base
ter-
sua base nella federazione
Etruria e dell'Umbria. Benché dalla
seconda metà del IV secolo non esistesse più la formale unione degli Etruschi con gli Umbri, pure questi due popoli rimasero uniti per
l'
amministra-
zione, e questa unione continuò per tutto
l'
impero.
Dell'amministrazione di questa regione Etrusco-
Umbra sappiamo ben siamo sapere
ammini-
poco; e tutto quello che pos-
strati va
governatori
dell'Etruria
è ricavato dai fasti dei
della provincia, che
Divisione
mantenne
la
sua unità ammi-
nistrativa fino al 400, poiché in quest'
anno ap-
Introduzione
64
punto
è ricordato ancora
È
vincia unita. ^
stato discusso sui limiti dell'
bria unita all'Etruria, quelli fossero
i
governatore della pro-
il
ma
descritti
Um-
pare fuor di dubbio cbe
da Tolomeo nella sua carta
topografica dell'Umbria, la quale è determinata
con l'appellativo
di
Olumbria.'
I luogbi in que-
Forum Sem-
compresi sono Pitino, Tiferno,
sta
proni, Iguvio, Esi, Tufìco, Sentine, Esisio, rino, Nuceria,
Came-
Ama, Ispello,Tuder, Forum Flamini,
Spoleto, Mevania, Ameria, Narnia, Ocricolo.' Col
tempo anche questa unione amministrativa andò sciogliendosi, o meglio,
legame amministrativo
prima cbe si
dissolvesse,
si
rallentò, perché
tanto troviamo indicata la provincia tivo di
*
Tuscia
Tuscia
o
et
sol-
coli'
appella-
Umbria, ma
accanto
Noiiiia dignitatum Seec'k p.l08 sgg. Si dice espres-
Bamente ^ Il
il
Oonstdaris Tusciae
nome appare
nella
et
Umhriae.
maggior parte dei codici del
geografo, né v' è ragione di respingerlo.
comunemente
si
lomeo ha invece Nel geografo
nelP una
La
citazione che
porta del passo è par. 53 e 54, con er-
rore incomprensibile, dal
'
non
il
momento che Ped. usuale
di
To-
numeri 46 e 47.
i
i
luoghi
si
raggruppano in due
comprendendosi quelli
ot eJacv
parti,
àvaxoXt,%(ji)X£pot
Toóovtwv, nell'altra quelli ot eJaiv UTièp xob^ Touoxoug.
Divisione amministrativa
a questo
nome c'incontriamo
brano distinguere
suburbicaria due
o
oltre l'Arno, e l'altro
E
in
l'
parole
In altre l'
quella i
Etruria nuova,
Etruria antica,
qua
al di
questi più tardi sono, senz'altro, di-
stinti e regolati
secondo un governatore proprio,
pure che la Tuscia settentrionale fosse unita
sia
all'Emilia.*
Ma
risale fin a
quando noi c'incontriamo
plice
Ed un
governatore
^
in
fatto la scissione dell' Etruria
denominazione
caria. il
che sem-
altri,
settentrionale e
meridionale.
o
due
comprendono l'uno
distretti
del fiume. ^
in
65
Etruria in due parti, cioè in
l'
annonaria
quella
dell' Etruria
Le
di
annonaria
nella
suburbi-
e
indizio potrebbe essere
du-
fatto che
il
trova residente oltre che a Vol-
si
testi monianze
sono più d'una, e irrefutabili. In-
sieme alla unica determinazione di Tuscia urbicaria
et
an-
nonaria o Tuscia utraque o utraeque (Cassiod. Yar. 120,
27 e TORD.
get.
LX
312), leggiamo separatamente Tuscia
annonaria (Marcell. Comes rom. 379; {Cod. Th. *
conc.
IX
la
p. 105, 538;
p. 716) e Tuscia suburbicaria
3, 1)
per
il
primo
ci
divisione nei due distretti etruschi, e secondo
suo racconto apparirebbe che Pistoia era
dell'
Iord.
28, 12).
Ammiano Marcellino (XXVII
ricorda il
Mansi
XI
Mommsen
il
capoluogo
annonaria. 6
Introduzione
66
un luogo
sini, in
dell'
Etruria oltr'Arno, che nella
tradizione è indicato Firenze e Pistoia.* D' altra
nome
parte la circostanza stessa del cambiamento di del governatore, che
dopo
370
il
chiama con-
si
sularis, conferma un mutamento amministrativo
non può sfuggire a
della regione, che
chi osserva
altre circostanze concomitanti. Cosi è meritevole
rilevare
truria
accanto
che,
in
annonaria e suburbicaria, di
indicazioni altrove di
distinzione
alla
Tuscia
Tuscia
bria.' Pertanto di cose, che
si
e
conferma
E-
trovino le
Tuscia Romae,' di Tuscia et Um-
di
soltanto e
la
si
dell'
di
questo nuovo stato
non
verifica nell' Etruria,
per trovarla, di scendere fino al 459
;
fa bisogno,
perché
il
con-
sularis Tusciae suburbicariae,* che viene splicitamente ora dichiarato, e che prova
la
e-
se-
parazione amministrativa della provincia etrusca, esisteva accanto al collega dell'annonaria, fin
già.
da quando
la
nuova magistratura
IX
si
*
Amm. Marc.
'
Ravenn. IV 29
3
Gonsularis Tusciae {Cod. Th. XII 1, 72; ibid. II 4, 5) con-
l.
e Cod. Th.
e.
e
Guido 504
1, 8.
3, 7, 9.
$ulari$ Tusciae et Uinbriae {Kot. scavi
VI
sostituì al cor-
1702). *
Novell. Maioran.
IX
1.
1890
p. 377;
OIL.
Divisione amministrativa
ree t or, che regolava tutta detto poi che
deli' Etruria
la Tuscia.
consulares, con
i
zione nella storia amministrativa
momento
gnino proprio
il
circoscrizione
unitaria
della
offrire
Ma non
dell'
è
appari-
la loro
Etruria, se-
di divisione fra l'antica
repartizione in due distretti.
correctores può
67
regione
La
e la
nuova
lista degli ultimi
qualche elemento a so-
spettare che già la distinzione in Etruria nuova
almeno
e in Etruria antica era avvenuta, poiché, dalle
abbiamo a nostra disposizione,
notizie che
gli ultimi
governatori hanno aggiunto esclusiva-
mente l'appellativo
di
Tuscia, senza che questa
con qualche particolare determinata.
sia
mettiamo che
non dichiara
la
E
espressione semplice di
se
am-
Tuscia
nulla, né nulla determina, è d' altra
parte da osservarsi che tale appellativo viene in seguito
ad usarsi per indicare soltanto uno dei
distretti della provincia.' Si
come elemento corrector
del
Come
nel
Consolari dato nel
Umbria.
a suffragare che negli ultimi anni
Etruria già era avvenuta quella
dell'
amministrativa di Etruria del nord
distinzione
*
potrebbe aggiungere,
si
Ravennate
e in Guido.
è notato che
God. Th.,
è
il
diverso
E
nella lista dei
Consularis Tusciae, ricordall' altro
di
Tuscia
et
68
Introduzione
e del sud, la
fatto che Terenzio,
il
il
quale governò
Tuscia non prima del 364, ed è nei documenti
ufficiali
'
detto
corrector Tusciae, fu appunto
a capo dell' amministrazione dell' Etruria a
nord
dell'Arno.^
Ritornò l'Etruria, divisa amministrativamente,
Prodotti
ad essere l'antico territorio della dodecapoli, quando non ancora oltre
l'Arno
Liguri, che
l'
espansione della civiltà etrusca
aveva varcato
si
opponevano
le
all'
tenza di quella nella vallata
Magra. Cosi pure la tradizione l'
barriere
dei
rudi
estensione della podel Serchio e della
alla fine del terzo secolo a. C.
storica c'informa che
E
Etruria era l'Arno.
il
limite del-
questa tradizione, che
ci
viene riportata da Livio o meglio dall'annalistica,' oltre a
confermarci
regione,
e'
torio. Il
i
confini
settentrionali
illumina sui prodotti indigeni del
della terri-
passo enumera gli aiuti che gli alleati
XII
61 e 65.
*
Cod. Th. II
^
Cosi pare di dover interpretare
1,
4
e.
1,
l'
aneddoto citato da
Ammiano Marcellino (XXVII
3, 2),
nomina
predetta dal portento di
un
di Terenzio
era
stata
secondo
asino, che alla vista di tutti era salito
del gorernatore, che era a Pistoia. 3
Nel luogo citato XXVIII 45.
il
quale la
sul tribunale
Prodotti
etruschi fornirono a
Roma
69
durante
la
seconda guer-
ra punica, e questi mezzi consistono in vettovaglie e in
materiali
utili
Siccome
lo
regione,
quantunque
all'allestimento dell'armata.
storico intende di parlare dell'intera ricordi soltanto
cosi egli, senza volerlo, ci dice
lino,
il
legname
Questi prodotti
frumento,
il
città,*
prodotti naturali,
i
dei quali la regione disponeva.*
sono, nella massima parte,
otto
il
ferro,
il
di ogni sorta, che costituiscono la
materia greggia, ed insieme a questa sono enumerati oggetti lavorati, di diversa
a dire
il
giusto,
il
forma
e uso.
vino, che è naturale
trattandosi di mezzi di prima necessità
vigionamento
un
di
esercito.
Come
Manca,
si
ometta,
u 11'
approv-
vede,
si
non
ma è, pure, quasi tutta quanta la produzione naturale della regione. Del resto la trasono molti
dizione quella la
liviana
è
diodorea,
'
feracità
*
;
e
la
confermata là
dove
bontà
si
della
indirettamente da
mette terra,
V. sulla questione, cui può dar luogo
in
rilievo
aggiungen-
il
silenzio di
Cortona, Vetulonia, Volci e Volsini, quanto abbiamo osservato sopra a pag. 8 sgg. 2
Etruriae populi prò suis quitque facultatibus conaulem
adiuturos polliciti. '
V
40.
70
Introduzione
dosi che la parte piana e la parte collinosa sono
ugualmente
coltivate, e che dappertutto vi
nell'estate che
nell'
è,
tanto
inverno, una felice temperatura
igrometrica.* Si deve necessariamente aggiungere,
per completare la lista liviana, dei quali
abbondava
che nel IV secolo
la
si
vino e
il
marmo,
il
nuova Etruria quella parte ;
chiamò annonaria. Certo
che la principale e più ricca industria di questa regione oltre l'Arno, come è ancor oggi, era la
marmifera.
tamento della
Ma
l'
uso di questo
marmo
una conseguenza
delle cave relative furono
civiltà
romana, cosicché
e lo sfrut-
si
può
che
dire
dodecapoli etrusca non godette mai di
l'antica
questo prodotto indigeno, anche quando possedette il
territorio lunese, che di quello
è lecito ricavare
con certezza dagli avanzi archeo-
sicuramente etruschi, di Luni, dove
logici,
toni di un tempio
*
abbondava; come
Gli
attributi
di
i
fron-
erano in terracotta.* Quando
Trà[j.cpcpo5
e di
euyeioi;
sembrano
corrispondere esattamente alla fertilità del terreno dell'
Etruria. *
Cfr.
perti in
Milani I frontoni di un tempio tuscanico
Limi in Museo
Ital. d. ant. class. I p.
sco-
89 e Ji Museo
topografico delV Etruria nel suo nuovo assetto ed ampliamento in At. e ticolo
Bom. 124
Etrusker
e 125.
del
Per l'architettura etrusca l'ar-
Kortk.
Commerci
71
dunque l'Etruria lunese era romana,
già
ciò a riconoscere
il
pregio e
dine della zona apuana, e
1'
si
comin-
utilità delle lapici-
dato cronologico, per
il
quanto non determinato, che Plinio, senza volerlo, offre
*
marmo lunese
sulla scoperta del
è esatto.
Non
del vino, che
è cosi
anche prima che
all'Etruria,
il
non mancava
territorio di Luni,
che vantava vini di prima qualità,
passavano
o carrarino,
i
quali oltre-
propri mercati,' fosse aggregato alla
i
regione etrusca.
Ma
a queste condizioni vinicole
della regione sembrerebbe ostare la notizia, che ci
conserva un' iscrizione falisca del tempo imperiale,
N. more
h.
XXXVI
usi suni e
repertis,
14: omnet autem candido tantum mar-
Paro insula ....
nuper vero etiam
altrove in Plinio
Maraurra.
48),
trasse
il
nisi e
marmore columnam
bel materiale da
totis
Plin. n.
h.
XIV
aedibus nullam
omnes solidas
e
Ca-
che troviamo di questo negli il
candore, la grandezza,
tempi posteriori airetd, augustea silv.
di colonne
suo palazzo, e pel primo
habuisse, et
che ne magnificano
luvKN. ITI 257; Stat. 2
il
Cfr.
quale c'informa che
Luni {primuìn
ryttio autLuniensi). Il ricordo
riferisce a
il
lapicidinis.
amico di Cesare, pel primo ornò
1'
massicce e di specchi marmorei
scrittori,
postea candidioribus
Lunensium
in
(XXXVI
viultis
IV
2,
(Sil.
VITI 482}
29; 3, 99; RuT.
68 e in CIL.
XV
si
II 63).
2599-2601.
Comnioroi
72
Introduzione
secondo
la
dall' estero,
quale è palese
giacché
bella del vino/ e
dere
fatto,
il
il
si
1'
importazione di vini
ricorda l'esattore della ga-
particolare sembrerebbe esclu-
da noi accennato, dell'esportazione
E molto
invece di tale prodotto.
probabile che
l'
una
cosa non escluda l'altra, anche senza bisogno di
ammettere che
la necessità
vini, certo,
non
i
mercati
dell'
rano preferiti buito, in
;
si i
avevano occupato, come
Etruria, e cosi facevano con-
correnza cogl' indigeni,
tali,
importazione
distinguevano per squisitezza di
si
qualità. I vini orientali altrove,
dell'
soltanto nell' Etruria meridionale, dove
sentiva
ai
quali, probabilmente, e-
ed a questo favore avranno contri-
massima
parte, le colonie dei greci-orien-
che avevano, almeno, dal I secolo dopo C,
nelle loro mani, qui e altrove,
i
commerci
e
buona
parte delle industrie.*
Argentarius coacfor de portu vinario è detto Q. Fulvio
*
Carete, che è
il
patrono defunto,
al
quale due liberti eri-
gono un cippo commemorativo. V.
'
fra
la
mia memoria Delle antiche
la Siria
(Nuova Serie
e I)
V Occidente in Ann. fase.
relazioni commerciali delle
greci nelle iscrizioni latine delV Etruria in
1917
(51
fase. 1-2).
Un. Tose. 1916
VI, e in particolare la ricerca
Bend.
Ist.
Nomi
Lomb.
73
Colonie di greci orientali
Nella nostra regione fu dato da costoro imjiulso
movimento commerciale,
al
osservare
centri è lecito
,
,.
.
,
.
.
,
.
.
e sui mercati dei vari
un
di
pili
articolo,
che
non ha provenienza indigena. Questi generi commerciali, che 1'
vengono importati, sono
avorio, la porpora,
il
marmo,
senso più lato della parola, e
ma
territorio;
il
di fuori
il
pure,
si
come
vino, cosi anche
altre merci quelle che in
mo,
legname,
profumeria, nel
grano.
Non
è dif-
osservare che di alcuni di questi non difet-
ficile
tava
il
la
il
s'
si
era introdotto
importavano
abbondanza, come
fra 1©
mar-
il
trovavano nell'Etruria.* Era naturale che
questi stranieri, con la dimora, trasferissero interessi,
i
loro
che qui e altrove portarono una ripercus-
sione nella economia anzitutto della regione.
l'economia avranno alterato, naturalmente,
E
con
le con-
suetudini locali.' Quello die, in particolare, avvenne
'
Cosi, orientali
materiarius CIL. zianti di si
XI 1620) troviamo a Firenze;
grano {horreari
trovano a Pisa ^
che importavano legname {negotians
{ibid.
ibid.
altri
1415).
Giovenale (IH 60-65) osservava, a proposito
l'invasione in
Roma
dei Siri, che questi
volto lingua e costumi.
nego-
1358) a Luni, e marmorari
del-
avevano scon-
Colonie dì greci ori«n^^^i^
74
Introduzione
in Faleri, dove la figlia del principe
grane introdusse si
può ritenere
il
si
la
i
centri dell' Etruria, nei quali e
riteniamo pure che
I secolo dell'
era volgare, la quale
trasferirono questi greci
prima metà del
indicata dal ricordo
ci è
non segni uno
momenti
dei tanti
Occidente
e,
;
della figlia di Tigrane,
principio di questa emigrazione,
il
Ti-
maggiore o minore misura,
che, in
avvenisse in tutti
armeno
culto della dea Diacritamena/
ma
dell'affluire dell' Oriente in
nel nostro caso, nell' Etruria.^
cumenti diretti della dimora
E
do-
di questi greci nella
regione, che consistono nei ricordi epigrafici sepolcrali,
abbiamo trovato
in
Florentia, Volsinii,
Viterbium, Lacus Sabatinus, Castrum Novum, Lorium, Saxa Rubra, Capena.^
Ma
centri
di
maggiore attrattiva per questi
orientali, ohe
in
maggioranza sono provenienti
*
V. la *
In CIL.
mem. I
XI 3080. Per
cit.
Nomi
sui
le osservazioni alla iscrizione
greci nelle Iscr. lai. p. 1 sgg.
versi ricordati del poeta satirico accennano pale-
semente a una distanza di tempo notevole dal tempo suo
iam pridem Syrus 3
in
:
Tiberini defluxit Orontes.
CIL. XI ]689j 1690; 1720; 1721; 1722; 1723. 3296.
3758; 3850. 3588
6;
3989; 4079. 3030.
Colonie di greci orientali
75
dalla Siria, dall'Asia minore e dall'Egitto/ erano
Luni, Volsini, Capena,' senza però escludere
altri
luoghi, dove egualmente, è presumibile, la colonia
greca deve essere stata considerevole.'
E
corrispon-
dente alla loro importanza numerica sarà stata
r influenza esercitata sulla vita dei singoli comuni. Coi commerci s'introdusse la loro
insieme ai mercanti e
fatti
vano mescolati nici, fatto
i
ai
negozianti
maestri di scuola e
non nuovo
civiltà, e ^
si
in-
tro-
gli attori sce-
nella civiltà occidentale, che
fu pervasa tutta dalla cultura di Oriente.
*
Per
CIL. XI 1689; 2842; 1360; 3568; per
la Siria,
l'Asia minore 1943; 3296; 3533; 3535; 3541; per l'Egitto
1848; 3524; 3fi28; 3534; 3737; senza aggiungere che non rare
si
trovano
le caratteristiche
nazionali di Galata, Su-
risca, Atiaticus, Libicus. *
Ciò
si
deduce dal numero delle
codesti centri, con
zione e
il
vedere
il
citata sui ^
V.
la
numero
epigrafi, trovate in
nomi d'origine greca. Per
la
propor-
delle iscrizioni di ciascnn centro
si
può
prospetto in nota a pag. 7 della mia memoria
Nomi
greci ecc.
nota precedente. Cosi a Lucca, Volterra, Nepi,
Civitavecchia, Lorium, Oareiae, Vei e Saxa Rubra. *
Negotians materiarius
{CIL. XI 1620) e eborariui
negotiator {ibid. 3948). ^
Cic. prò Archia 3
:
(Antiochia) celebri
quondam
Introduzione
76
Densità di popolazione
Ma
nonostante questo
loro
commerci
j
nomica continuavano;
•
j-
1
•
e cosi la
nessuna città
sere compresa,
decadenza eco-
e la relativa
dezza etrusca di un tempo non d. C.
j-
•
e coi loro prodotti jndigeni, la dimi-
nuzione di popolazione
IV
i-i.-
orientali coi
di
fluire
.
dell'
nonché
grandezza e si
la flori-
riebbe. Nel secolo
Etruria meritava di
fra le città
grandi
dell'
es-
im-
pero, fra le altre città secondarie d'Italia/ Nella
tradizione storica e letteraria della seconda metà del I secolo a. C.
si
mette in rilievo
demografica delle principali città
la
dell'
decadenza
Etruria. Po-
pulouia era deserta e di Cere non rimanevano che le
vestigia;' e della stessa Etruria marittima, ai
primi del quinto secolo, erano spopolati
urbe
et
i
comuni
copiosa atqve eruditissimis hominibus liberalissimisqut
$tudiis adjluenti ecc.
Un
archimimo, probabilmente
siro, è
ricordato dalla iscrizione volterrana 1754 {ibid.), e un'altra di Vei {ibid. 3822) accenna a
A
tica.
Centocelle {ibid.
un pantomimo d'origine
asia-
3568) aveva dimora uno dei tanti
maestri orientali, che avevan dilagato in tutte le regioni
mondo romano
del
relazioni
(v. la citata
comm. fra
*
Adson. Ordo
2
Strab.
V
mia ricerca
sulle Anticfte
la Siria e V Oec.
p.
24 sgg.).
Pei per
p.
144 sgg.
nobil. urb.
223 e 220.
Densità di popolazione
di Castronovo,
Ma
Gravisca e Cosa/
dizioni dei centri interni
cuni di questi già
al
non erano
erano decadati.* Quale sia stata tutta la regione
polazione di
meno approssimativamente, se
le
con-
migliori, e al-
sediamo quelli degli
i
densità di po-
non
è facile,
determinare,'
maggiori
altri
esistenti, tanto
la
abbiamo a nostra disposizione
perficie di quasi tutti
tanti. Cosi è facile
anche
principio dell'era volgare non
potevano più considerare come
si
77
i
conoscere
ma
misura
la
perché,
dati delle su-
centri,
minori,
nem-
non pos-
pur impordelle città
antiche della dodecapoli etrusca, che pur decadute
conservarono fino all'età romana
la loro
grandezza
materiale; e sulla struttura di alcune sorse la città
medievale. assursero
Ma
all'
i
centri,
onore di
che con città,
la
non permettono che
molto relativamente di stabilire teriore alla
città
romana,
dato di determinare
1'
romanizzazione
la
grandezza an-
e soltanto di
questa è
estensione. Per cui la ricerca
demografica etrusca presenta difficoltà non agevol-
•
RuT.
2245 228; 281; 286; 402 sgg.
V
Strab.
'
V. su ciò Beloch La ^popolazione del mondo greco-
romano e
I
•
Le
226.
in Bihl. d. St. Ec, di
citta delV Italia
Vilfredo Pareto IV
Antica in At.
e
p.
Eom. 1898
383 sgg. n. 6.
Litroduzione
78
mente
superabili, a supporre soltanto l'insieme de-
gli abitanti in la
una determinata
età.
È
sicuro che
popolazione della regione andò diminuendo, e
numero
degli
un dato momento
della
dato di stabilire
che, se ci fosse
abitanti della regione in
il
sua dipendenza da Roma, quando
il
popolo etru-
sco fu compreso nella confederazione romana, quel
numero
è senza
dubbio inferiore a quello dei tempi
passati.
Un
solo dato
può forse guidarci a supporre
quanto noi cerchiamo, ed schi atti alle armi, nella III,
durante
la
è
il
numero degli Etru-
seconda metà del secolo
guerra annibalica. Secondo
la tra-
dizione, questi, uniti ai Sabini, erano 54000.^ le
condizioni del territorio
si
trovavano diverse
da quelle che un secolo dopo apparivano, la
Ma
sia per
sua estensione sia per la sua densità demografica.
Anzi tutta l'Etruria propriamente
detta, cioè quella
a sud dell'Arno, era inegualmente popolata. Se gli estesi e maestosi
avanzi della dodecapoli provano
che un tempo quivi doveva avere avuto stanza
una numerosa popolazione, questa però concentrata più in alcune parti e altre.
*
La parte più popolata
PoL.
II 24, 5.
si
meno
trovava assai in
era quella meridio-
Densità di popolazione
naie fra
vavano
il
Tevere e
il
79
lago Volsiniese, dove
Vei, Cere, Tarquini, Volci, Volsini
trettanto valle della
occupata,
ma pur
Chiana dalle
Chiusi, con le quali era
occidente sorgevano
le
;
si
tro-
non
al-
notevolmente, era la
città di Arezzo,
in rapporto
Cortona e
Perugia.
A
quattro città di Vetulonia,
Eoselle, Volterra e Populonia, che costituivano
gruppo marittimo. Come
si
il
vede, resta isolato tutto
l'ampio territorio compreso fra Volsini a sud e Volterra a ovest. Chiusi a est e la vallata dell'Arno a nord. Tutta questa plaga fu naturalmente colonizzata dagli Etruschi, e vi fiorirono Fiesole e Siena, fra 1 principali comuni non però vi si riscontrano ;
reliquie,
né
sono conservati nomi, che ci attestino la grandezza di centri dell'evo etrusco. Fiesole stessa, che dei centri minori etruschi è certo uno dei
si
maggiormente importanti,
feriore alla
è di gran lunga ingrandezza della dodecapoli, come la
stessa superficie, racchiusa entro
il
perimetro antico,
indica; e presto fu superata dalla colonia
Fioren-
tina, che nelle origini deve essere stata un vico fìesolano. Pertanto ai primi del I sec. a. C, quan-
tunque
alla
ineguaglianza demografica, che la regione naturalmente presentava, avesse portato un compenso l'aggiunta della regione appenninica,
compresa
fra la
Magra
e
il
Casentino, ossia, più
IntroduzioHH
80
propriamente,
territorio lunese-pisano, la regio-
il
il
numero
civili
di Siila
nelle più
fiorenti
ne non aveva tuttavia visto aumentato dei suoi abitanti,
avevano sparso
dopo che
le
guerre
la desolazione
città etrusche.'
Certo che la regione lunese-pisana portò un'ag-
ma non
giunta non piccola di territorio,
recò
un
contributo demografico notevole alla vecchia Etruria. Ili fatti
passava
Ma
i
l'estensione della regione lunese oltre-
540 km.* con un perimetro di km. 212.
tutto questo spazio era scarsamente popolato;
e cosi
penetrò
pure
mantenne
si
fino a
quando
e si estese nelle regione.
lunese-pisano, questo
noti,
perché
si
civiltà
ci
Il
loro
la
mia memoria Sulla demografia
VAn,ticMtd in Si.
st.
(=
III 21),
di
demografica
quando
ac-
di Volterra nel-
p. VAnt. class. Ili p. 294 egg. Per la
tradizione storica in particolare II 9
modo
possa venire ad una conclusione
di quelle popolazioni. Gli storici antichi,
V.
terri-
sono sufficientemente
sicura sull' importanza economica e
^
il
rimase abitato dalla
tribù ligure dei montani apuani.
vivere e la loro
romana
Poiché prima, se
Etruschi riuscirono a colonizzare
gli
torio
la civiltà
Strabone
22 e 27. Anche Appiano
V
223 e Floro
b. e. I
89.
Densità di popolazione
cennano a queste, e,
fatto,
di
monte da
la
chiamano senz'altro apuane,'
territorio
il
81
era
occupato
quelle tribù, che legarono
cor oggi ne conserva dei monti, questi
selve, sicclié
lungo tempo che
il
come
Romani, per
conquista dei
circa
un
la difficoltà consistesse
randagia e selvaggia.*
Liv.
XXXIX
2, 5 e 32, 2
secolo,'
;
XL
Il
maggior-
opponeva
numero
de-
41, 3 e 38, 3. Vedi la
Liguri Apuani nei Fasti.
lista dei trionfi sui ^
i
la
nel superare tutti gli ostacoli, che
la loro vita
*
tutti gli
del resto è stato osservato,' spiegare
chiaramente come
mente
quale an-
ricordo. Sparsi sul decliva
Apuani vivevano, come
liguri-apuani occupò
può,
il
alla
connazionali, isolatamente e protetti dalle
altri loro
ci
nome
il
catena dell'Appennino Ligure-Toscano, il
esclusiva-
Cioè dalla fine della prima guerra con Cartagine al
155, che segna l'ultimo trionfo: nei Fasti, OIL.
mia memoria Delle guerre
Cfr. la
in St. St. p. VAiit.
mia mem.
^
V.
*
In Floro
inter
ci. 1
la
Varum
Eomani
coi
Maeram flumen
implicitosque dumis silvt-
tutum
locis
II
a.
70 sgg.
maior aliquanto labor erat invenire quam
Strab.
ad
citata p. 59 sgg.
stribus
et
II
Liguri ecc.
19: Ligures imis Alpium iugis adhaerentes
I
et
p.
dei
durum atque
fuga,
128 e
V
velox
vincere,
genus ecc. Cfr.
213 e 218. 6
Introduzione
82
Apuani
gli
è cercato di arguire
si
che la tradizione
ci
zione in massa, che
per assicurarsi
La
conserva
1'
somma
la
i
Romani
annalistica
sia
*
il
ricordo che
pur non-
attendibile,
gli
tutti
Apuani, perché in parte
ancora rimasero, come è indicato dal trionfo
Romani il
i
47000; come
di 7000, di fronte alla i
prima
feriore.
Del resto
di 40000, lascia capire,
Lucca
30000 abitanti,*
i
numero
assai in-
popolazione concentrata nei
tre centri maggiori di Luni,
trepassò mai
a-
seconda mandata
la
rimasti dovevano essere di la
dei
molto
di
questa tribù deve
effettivo di tutta
vere superato
che
Ma non
su loro, dell' a. 156.
numero
ci
ha da ritenere quel numero come
si
di
fecero nel Sannio
conquista del loro territorio.
la
benché
dimeno non
dati,
conserva, sulla loro deporta-
di 47000, e
cifra è
da alcuni
il
e
Pisa non
loro
ol-
perimetro
fu essenzialmente romano. Pel censo demografico dell'
Etruria
ha da tener conto anche
si
altro elemento, che
mia
servile.
•
In Livio
'
V.
la
Un. Tose.
ci resulta certo,
di
Più volte nella tradizione storica
XL
si
38, 6 e 41.
mia ricerca
XXIX
un
ed è l'econo-
II territorio lunese-pitano in
p. 81 sgg.
Ann.
Densità di popolazione
83
trova fatto cenno di sollevamenti di schiavi nell'Etruria; e
si
parla, altresì, di schiavi adibiti alla col-
tivazione dei campi.
Ed
^
è soprattutto sintomatica
coincidenza della desolazione della regione col
la
lavoro dei campi, affidato agli schiavi. Circostanza,
che è ben determinata dal ricordo di Tiberio Gracco, il
quale, recandosi in
maremme, rilevava quel
dierne nella
Numanzia
e
toccando
le o-
fatto, che ormai,
economia dell'Etruria, era divenuto indispen-
sabile di fronte alla solitudine e disabitazione di
quelle terre.' Cosicché appare di origine essenzial-
mente economica gne
dell'
il
comparire dei servi nelle campa-
che
*
si
mano
d'opera
d'una condizione
di cose,
Etruria, dove sostituirono la
dei liberi. Effetto questo
era creata nel territorio assai prima che le
Di una ribellione servile
Livio (XXXIII 36,
1).
Si
nell' Etruria, l'a. 196, parla
ha notizie pure dagli
Storici di
un'altra sollevazione degli schiavi in Volsini, avvenuta l'
265
a.
;
ma
in
tal
caso è indubbiamente da intendere
delle classi inferiori rispetto alla nobiltà, che quelle vollero soppiantare 2
Plut.
(specialmente
Tib. Gr. 8:
Tuppr^via; xòv
tic,
T:pipiov,
xal
6pt5vx2 xal xob; YecDpyoOvxa; oàxxo'j; xal pap^ipou;.
si
veda Zonara Vili
7).
NojjLavc'av 7:ope'jó{JL£vov 5ià xf^q xrjv r)
èp7][jLiav
x^;
X^P*?
vé^ovxa; ofxéxa; eKe;-
Effetti dei^* domina-
zione roma-
na
84
Introdusione
guerre sillane spopolassero del luogo. In
dovuto esclusivamente
comunale
più fiorenti
centri
i
comuni è
fatti il sorgere di alcuni
al fatto
che
l'
antico centro
del luogo è stato soppiantato
volta, distrutto.
La
qualche
e,
sorte di Yolsini, di Volci e di
Cere non è isolata. Di fatto
tre
i
etruschi
stati
furono distrutti dai Romani, e ad essi fu sostituito
un comune, che serbò
Cosi a Volsini etrusca successe la romana,
tico. l'
soltanto le tradizioni dell'an-
odierna Bolsena, quando, nel 265, l'antica città
fu espugnata con la fame, e poi distrutta, trapiantandosi altresì gli abitanti sul lago omonimo, che costituì
*
Per
vius Q. f.
K. Nov.
nucleo del nuovo comune volsinieso.^
il
trionfo dei
il
M. Il
Romani
n. Flaccus an.
luogo citato di
v. Fasti
CDXXCIX Zonaka
ad
a.
M. Ful-
:
cos. de Vulsiniensibus
(Vili 5) compendia le
ultime vicende della potente città: (6 UTcaxog) XTjv TióXtV £jxatj;£
OTol
Txspl
xóutp.
dal
X0Ù5 5è aòS^Yevecg xal xdbc,
Completa
BoKMANN
in
SeoTróxas
et xtvsg xò)^
i-^ho^xo èv
oSxsxcòv )(py]-
èxépq)
xaxa)xtae
la letteratura antica relativa è riportata
CIL. XI
p.
423 e Nissen
II p.
Tanto dei Volsiniesi quanto dei Volcienti non Livio (XXVIII 45), quando enumera etruschi dati a Scipione.
si
339
n. 7.
parla da
gli aiuti dei
comuni
dominazione romana
Effetti della
Anche Cosa ebbe
Roma
85
origine in seguito al trionfo di
su Volci, e quantunque
Volcienti,
i
come
nel
caso dei Volsiniesi, non siano stati deportati a Cosa, e quindi
abbiano continuato ad abitare
loro
la
questa e del comune è legata a
città, la sorte di
quella identica di Volsini, che nell'a. 280, già
ri-
cordato, fu riunita a Volci.* Se anche l'esistenza di Cere si protrasse più a lungo,
comune mantenne
il
dezza di una volta. l'
importanza
la
La
non per questo
notizia
che
e
ai
la
gran-
primi del-
era volgare erano popolate soltanto le sue terme
e che dello splendore e magnificenza di
restava solo
il
una volta
non rileva condizioni
ricordo,'
tempi vicini; ma, per quanto Cere compaia
di
nel-
l'elenco delle città etrusche che, sulla fine del ITE secolo, diedero aiuti a
Roma,
cose prodottosi da molto conosciute, fin da si
Fasti ad a.
XVI
per. '
TCÓXi;
xà
:
uno stato
di
a noi
quando i Ceretani, sottomettendo-
incondizionatamente
*
dice di
tempo per cause
ai
Romani, dovettero cedere
de YuUiniensibus
et
Vulcientibus e Liv.
.
In Strab. vjv
Ix'^ri
TcXrjoc'ov
1.
c.
:
oó^ec
Bepjjià
-^
5è ouxo) Xaiiupà xal iTCKyavr];
{xóvov,
eòavSpeì S'aùxf^^
[iàXXov
à xaXoOac Katpexavà, 5cà xob;
xfivxa; 0£paTceta; X^P^^*
cpoi-
Introduzion»
86
loro la
metà del
territorio.^
Del resto questa de-
solazione prodotta in Etruria dalla conquista dei
Romani rica,
è
palesemente notata nella tradizione
dove
le
poche
notizie
e isolate
sto-
confermano
la decadenza, che la regione etrusca subiva per
nuovi dominatori. quinia fin
grande circondario
Il
i
di Tar-
dai primi decenni del secolo quarto, fu
prima smembrato
e poi rimpiccolito colla
espugna-
zione di alcune città, che di esso facevano parte.'
Simile sorte deve essere toccata a
Sorrinum
Salpinum
e a
del circondario volsiniese, al quale quei
due comuni appartenevano,
e di questi risorse, forse
con nome diverso. Serrino, che
sulle rovine etrusche
ha impronta romana.^ Invece del comune
di Cale-
tra dell' Etruria occidentale e dell'altro di Peitesa*
Dio. Cass.
fr.
33. Cfr. Strab.
Fest. 127 e 233
il/.
Non
^
lano questi scrittori,
ma
si
e
Liv. VI
^
La
220; Gell.
è anteriore di
mazione Liviana (VII 20; 2
V
riferisce al
a.
XVI
13;
tempo, di cui par-
un
secolo la infor-
353).
4, 9.
distinzione nelle epigrafi di
Sorrinum Vetus
lascia supporre
Sorrinum
Novum
l'esistenza di
un
doppio comune, del quale non è ricordo nell'elenco augusteo. *
Nelle monete Pei^esa, in Mììllkr-Dkecke
(I
p. 430).
87
Fonti letterarie
della
Val
Chiana
di
soltanto
è noto
ci
nome.
il
Tale oblio coinvolge la storia dei due luoghi, perché
lontananza della loro caduta ne aveva ormai
la
fatto dimenticare
quanto non
storica. Anzi, per
esistenza
la
sappia a quale delle potenti città
si
vicine sia appartenuto
fatto che in esso furono compresi
il
i
due comuni
di
e di Saturnia, quello etrusco, questo ro-
Talamone
mano, mostra e
di Caletra,
territorio
il
di
per sé sufficientemente
importanza del luogo dai Romani
l'
La
l'
ampiezza
distrutto.
deficienza, quasi assoluta, di informazioni
da
parte della tradizione storica sulla regione etrusca
non ad
ci
permette che di raccogliere qua
altri fatti e altri
popolazione potente e
civile,
archeologico quasi
tegra in
modo da
prospetto
le
ma
che
il
ricco mae in-
vicende che ebbe a subire
la storia ter-
può dire che
le fonti di
quali parlano esclusivamente della to-
e Tolomeo.'
Sono elenchi
V. 219-227;
.'J47-350.
passato di una
sempre illumina
pografia dell' Etruria, sono tre
*
il
delineare e da metterci quasi in
ritoriale della regione. Si
notizie, le
mezzo-
avvenimenti, notizie staccate,
che cosi sole rappresentano tutto
teriale
e là, in
n. h.
Ili
di
Strabone, Plinio
:
nomi, che confermano
50-52;
I
1
p.
823-325 e p.
Fonti
let-
terarie
88
Introduzione
soltanto
esistenza di comuni, di borgate, di luoghi
l'
Aggiunge
della regione.
dei
particolari storici e
meritevoli della topografia dei singoli luoghi Strabone,
come Tolomeo,
quale del resto,
il
segnare
i
luoghi che
tenendo
stradali,
l'
si
si
trovavano lungo
uno
e
l'
i
limita a tracciati
come guida
altro
la
divisione, che essi fanno, di Etruria marittima e di
Etruria mediterranea.' Dal lato informativo dubbio,
meno completo
esclusivamente
Augusto. senta
l'
È
comuni
i
come complemento ci
quale enumerava
il
della regione al
il
quale, se
tempo
di
ha valore per
amministrativa del terrritorio,
offrono
egli segue
senza
palese pertanto la deficienza che pre-
elenco pliniano,
la storia
che
Plinio,
è,
un
i
i?erve solo
o conferma delle indicazioni,
due geografi
ordine, che poi
non era
quello della fonte, cioè di Augusto.
razione esplicita, cioè che
si
Certo che
citati.
in
La sua
tutto dichia-
atterrà nella geografia
all'epoca del divo Augusto e alla sua spartizione della penisola in 11 regioni,* vale a dire seguendo
'
In
xaOxa.
Stràbone uepl :
'Ev
Sé
tt]
{lèv
x^g TcapaX^ag x^? Tupprjvtx^g
[leGoyaca
Touaxwv, xaxà 5è "EXXTjva; vtxòv TiiXa-{OQ e »
^'.
H.
Touaxwv
Ili 46.
%òXe'.<;
ecc.
Toppirjvwv,
(.leoóyecoi.
In
Tolomeo:
uapà xò
Ti)pp>]-
Fonti letterarie
89
l'ordine alfabetico, è rispettata soltanto per
muni un
dell' interno,
altro
Per cui
la via stessa della costa.
Plinio è utile in quanto
ci dice
quali
erano
non
aiuta a determinarne la località e tanto
ci
maggiori centri del
i
co-
poiché per quelli costieri segue
metodo, che è
la lista di
i
territorio,
ma
meno
a limitarne la circoscrizione e a conoscere gli
al-
borghi, che dei centri erano parte o frazione.
tri
Anche Diodoro
dedica, a parte,
un capitolo
della
sua storia all'Etruria.* Sono notizie d'indole generale, che
si
riferiscono alla civiltà e alla cultura
degli Etruschi, insieme ad alcuni particolari sulla
conformazione
Ma
nulla
si
fisica del
legge, che
terreno e sulla sua feracità. si
riferisca alla geografia
del territorio, alla quale invece contribuiscono na-
turalmente gl'itinerari posteriori, ed in primo luo-
go
la
Tabula Peutingeriana.
mezzo ad una confusione non
è peculiare
In questa, pur in
di nomi, che del resto
per questa parte della carta,
ciato itinerario è sostanzialmente esatto.
il
Con
tracle tre
vie principali, l'Aurelia, la Cassia e la Flaminia,
sono indicate altre minori, che erano comunicazioni accorciate con luoghi, eh©
'
V. 40
:
Xc^Tcexac 5'
i?)[ilv
non
si
trovavano sulle
sfTreTv Trspl
xwv Tupprjvwv.
Introduzione
90
principali. Cosi da Chiusi due
davano
ed un terzo, rivolto ad
rami secondari an-
Siena
diritti a nord, per
e
per Firenze
Parallela alla Aurelia era la Clodia, e fra e
l'
altra la via Tarquiniese,
fronte
mentre
nell'
l'
una
Etruria
d'Empoli congiungeva Firenze
settentrionale la via
a Pisa.
;
raggiungeva Perugia.
est,
Non realmente molto utile contributo di alla Tabula recano gl'itinerari posteriori,
tanto gli Antoniniani, quanto quelli che troviamo nelle due raccolte geografiche dell'Anonimo
nate e di Guido, Poiché, se da un lato offerta
una quantità
istazioni, dall' altro la
di
nomi
per
non compensano
qualche parte
ci
viene
di fiumi e altresì di
inesattezza grafica di alcuni
altri e la loro imprecisione, tificarli,
Raven-
le
poiché non è dato iden-
le
due
cognizioni nuove, che portano. Anzi,
fonti
se noi ci riferiamo
soltanto alla statistica comu-
nale della regione,
materiale degli itinerari scar-
il
seggia, perché quello resulta dalle condizioni
mu-
territorio etrusco. Cosi gl'itinerari
tac-
tate
del
ciono
di
Statouia, Visentium
e
Ferentium,
che invece compaiono nel catalogo pliniano e nelle raccolte falisci
geografiche anteriori
;
e
i
due municipi
sono ugualmente soltanto in Plinio e Stra-
bene, a differenza delle altre liste geografiche.^ Nel
*
Per
tutti questi confronti fra gli elenchi geografici
91
Bibliografia generale
confronto fra
le
varie fonti appare ugualmente evi-
dente che gl'itinerari per
altri
ormai decaduti tacevano, come Feronia;^
lonia e
Viterbo e
Orvieto,'-^
e
è
centri comunali il
caso di Vetu-
ricordo, d'altra
il
che non
parte, di
trova né in Plinio
si
né in Strabone, non può escludere l'esistenza di quei contri anteriormente alla loro menzione.
La
raccolta e lo studio
della
fonti letterarie
Bibliogra-
della topografìa etrusca sono stati fatti più volte.
Ma
è
mancata sempre letterario,
riale
storia
di
donde
la
coordinazione del mate-
risultasse lo sviluppo e la
ogni singolo luogo.
tenuto conto, come
si
E quando
è stato
doveva, dei documenti medie-
vali a illuminare questioni topografiche dei
anteriori,
non
si è
tratto dalle
tutto quel vantaggio che era
mettevano a si
profìtto
i
lecito; perché, se si
documenti medievali, non
antica
grafìca e archeologica,
critico le notizie
né altresi
;
la
nella
i
Ptol.
^
Ravenn.
p.
si
era
che abbiano
posteriori a questo, vedi quanto osservavo
mia memoria
•
messe epi-
non ancora scavata,
potuta sfrattare. D' altra parte lavori,
del I secolo e
tempi
nuovo testimonianze
adoperavano con discer ai mento
della letteratura
^^.
citata sui
349 e Strab. p.
Comuni delV Etruria
V
285 e Guido
226. In Plinio L p. 488.
p. 21 sgg. e.
'
5?®"®"
Introduzione
^2
tratto valido aiuto dal contributo che arrecarono gli scavi
meno
in questi
il
antichi,
non hanno fatto
difetto,
documento archeologico ha
riorità su quello letterario.
supe-
la
Di guisa che,
ma
oltre a
ricordare le ricerche ormai vecchie del Cluverio e del
per
Dempster,' lavori tuttavia sempre
la raccolta delle notizie sull'
^
utili, sia
argomento,
sia
per
lo studio delle singole questioni, gli studi del Tar-
gioni, del Repetti, e del Mùller
*
Italia
*
De
^
sono da compren-
Antiqua (Leida 1624).
Eiruria
ì-ef/ali libri
VII nunc primnm
editi
(Firenze
1723-1724). Si deve aggiungere, come complemento, l'opera di G. B. Passeri In Th. Dempsteri libros de Etruria regali
paralipomena, qtnbus tabulae eidetn operi additae
illtistrantur.
Accedunt dissertationes de re nummaria Etruscorum, de nominibus Etruscorum,
et
notae in tabulas Eugubinas (Lucca
1767). ^
Giovanni Targioni-Tozzetti Eelazione
di alcuni viaggi
fatti in diverse parti della Toscana per osservare Ktoni naturali e gli antichi
1768-1779"); co-storico
monumenti
Emanuele Repetti
della
le
produ-
di essa I-XII (Firenze
Dieionario geograjico-fisi-
Toscana I-VI (Firenze 1833-1846);
Karl
Otfried MiJLLER -Wilhelm Deecke Die Etrusher I-II (Stuttgart 1877).
Bibliografia generale
dersi nella
prima categoria, mentre
nina
Dennis
e del
93
quelli del Ca-
nell'altra.^
Grande contributo realmente recarono
gomento
il
Nissen e
il
Bormann
' ;
all' ar-
quegli ne] l'opera
sua nota sulla geografia dell'Italia, questi nelle singole introduzioni, che sapientemente premise ali© raccolte epigrafiche relative alle città dell' Etruria. Il
materiale tanto letterario quanto epigrafico e
archeologico
si
trova nell' una e
raccolto e discusso, e si
le
nell' altra
conclusioni che
si
opera
danno,
possono dire, innegabilmente, fondate sulla
dizione monumentale.
Ma
pur tuttavia non
tiamo soddisfatti. Nel leggere
la ricerca dei
più di una volta siamo costretti a ricorrere più vecchio del Repetti;
ci
tra-
ci sen-
due dotti al
lavoro
accorgiamo che mancano
quei punti di riferimento che sono costituiti dalla
tradizione medievale, la quale
è,
relativamente ai
suoi tempi, piena nell'erudito geografo
mentre
*
la
informazione dei dati topografici della
L. Canina
V Antica Etruria marittima compresa
dizione pontificia
MI
toscano;
descritta ed
illustrata con
i
(Roma' 1846- 1851)5 George Dennis The
re-
nella
monumenti, Cities
and
Cemeteries of Etruria I-II (London 1907). ^
Heinrich Nissen
1883-1902); Eugenio
Italische
Bormann
Landeskunde 1-2 (Berlin in
CIL. XI
p. 258-594.
Introduzione
94
gione, che
il
Repetti
altri dati d'indole
ricercato e che insieme agli
lia
economica
e statistica
ha coor-
dinato per illuminare la storia dei singoli k^oghi
non ha abbastanza
etruschi,
servito a completare
quadro dello sviluppo storico
il
dell'
venuta meno nei volumi del geografo
È
Etruria.
prepa-
la
razione filologica classica e antiquaria, per cui
corredo della documentazione medievale, che zioso a risolvere questioni che altrimenti
servito a far conoscere
documento
Anche
è pre-
rimangono
rimasto fine a sé stesso, e soltanto è
insolute, è
del
il
si
il
tempo, a cui
la notizia
limita.
le raccolte
della letteratura, generale e
particolare, sul nostro
argomento hanno arricchito
gli studi, che piuti.
Il
Mau
intorno e
il
all'
Gamurrini
loro manuali, d'indole grafìa etrusca,
anche
altra
'
;
sia,
quanto
*
compresero nei
non particolare
alla topo-
la bibliografia archeologica
storica a questa relativa, l'
Etruria sono stati com-
al
Augusto Mau Eatalog
ma
insufficiente l'una e
catalogo del Mau, anche
der Bihliotek des
Arehàologischen Instituts in Barn (Roma
K. Deutschen
1902), e
conda edizione fatta da Eugen von Mercklin,
Roma 1913
e 1914;
la
se-
I p; I
e 2.
Gianfrancesco Gamurrini Bibliografia
4elV Italia Antica voi. I parte generale (Arezzo 1905).
Bibliografia geìterale
36 sistematica, per le lacune e
per
la
natura
ristampa;
per
sia,
dell'
tolti nella nuova,
alla bibliografia del
Gamurrini,
omissioni e non lievi trascuratezze bibliogra-
le
mancanza d'ordine
fiche e la
pletare e integrare l'
difetti inevitabili
i
opera stesya, né
quanto
95
il
A
com-
lavoro fatto dall' uno e dal-
altro, lio pubblicato, in
grafia,
nel materiale.^
appendice a questa topo-
un elenco sistematico
storico e archeologico
dei lavori suU'Etruria, che contiene, distinto nella
parte storica e in quella archeologica, per ciascun
nome
di luogo, disposto in ordine cronologico, tutto
Come coronamento
materiale etrusco.'
il
della let-
teratura generale, e insieme come studi che rias-
sumono fatte
da
e
compendiano
vanno
altri,
l'Hiilsen e del Kòrte,
quanto
hanno
^
le
ricerche che sono state
ricordati i
quali,
i
due articoli
tenendo conto di tutto
è stato ordinato e discusso
precedentemente,
fatto opera utile d'informazione e di divul-
Contributo utile alla ricerca bibliografica ha portato
Pericle Ducati nelP articolo La Eicerca Archeologica VEtruria in At. -
del-
e
Bom. 1913 (XVI)
col.
nel-
277-305.
Topografia Storica delV Etruvia. Appendice: Bibliografia
Archeologica Storica (Pisa 1915).
Introduzione
96
gazione.^ Per le reliquie di epigrafia e di
monu-
menti propriamente detti, che gli scavi
hanno
messo
da ricorrere alla collezione delle
alla luce, è
Notizie, che
ci
di essi periodicamente pubblica l'Ac-
cademia dei Lincei,
delle quali notizie si
può ve-
dere uno spoglio particolare nelle opere bibliografiche citate.'
*
I
In J?6-J5/»c. del Fault- WissowAiEtrusker e
due
articoli
Skutsch etruscsi,
e del
furono tradotti insieme ad
Thulin,
altri
Etruria due dello
relativi alla lingua e alla religione
da G. Pontrandolfi (Firenze 1909}. Tanto per
non omettere,
cito le
monografie di
meridionale (Bergamo 1909) e
{Bergamo 1910),
l'
una
e
S.
Bargellini Etruria
U.Fleres Campagna Romana
l'altra illustrative dei
luoghi
archeologici. '
Si
aggiunga, come lavoro illustrativo dei monumenti,
l'altra pubblicazione fatta
egualmente dai Lincei Monu-
menti antichi pubblicali per cura della E. Accademia dei Lincei (Roma)
V Annuario
e,
come
sussidio e repertorio bibliografico,
bibliografico di Archeologia e di Storia delVArte
per V Italia compilato da F. Gatti e F. Pellati dell' a.
1911.
I voi.
Notizie nelle fonti storiche
I.
Strabene, Plinio e Tolomeo elenchi di
nomi
meridionale
ci
hanno conservato
di luoghi della parte orientale e
dell'
Etruria, con
la
differenza che,
diverso essendo lo scopo della informazione nei tre geografi, diversa
da loro raccolta
conseguentemente,
è,
e ordinata. Il
la
materia
geografo di Amasea
che parla prima dei luoghi marittimi e poi dei mediterranei, segue l'ordine, almeno
partendo da nord.
chiama
I
luoghi enumerati, che
cittadine, sono
Frege ne,
e
aggiunge un borgo che dice chiamarsi
che egli segna fra
Strab.
l.
egl:
Gravisci, Pirgi, Alsio
Regisvilla, posto fra Cosa e Gravisca.^
*
della costa
e.
1'
uno
e
1'
Le
distanze,
altro dei luoghi, sono
Gli elenchi di
ne, e
StrabePlinio
Tolomeo
98
Notizie nelle fonti storiche
di circa cent' ottanta stadi
da Gravisca a Pirgi, e
da Pirgi ad Ostia stadi ducente sessanta. Vicino a Pirgi, annota Strabene, è
il
porto dei Ceretani,
i
luoghi dell'interno
che dista trenta stadi. Fra
Strabene sente
il
bisogno di distinguere
le
mag-
giori dalle minori città, e fra le prime pone Arezzo,
Perugia, Volsini e Sutri, fra
le
seconde, Blera, Fe-
rentino, Faleri, Falisco, Nepete, Statonia e molte
Romani,
altre decadute per le guerre sostenute coi
come Vei Feronia,
e Fidene.
omonima
che attraevano
annualmente
si
le
di
annovera
città
alle
della Dea, nota
per
miracoli
i
persone da ogni parte
faceva una
di dovere intendere la
Insieme
il
fiera.
Cosi
ci
e
dove
sembra
passo di Strabene, che par-
adunanza annuale
e di
spettacoli.* Questa
notizia concorda pienamente con la tradizione, per la quale in
Feronia ad alcune
feste
annuali inter-
venivano molti dai comuni vicini a portare voti e fare sacrifizi alla Dea,
ma
molti per fare
i
loro af-
fari in occasione della fiera, cioè mercanti, operai
e contadini.*
vrjY'Jpe'a)?
2
Termina Strabene
)(àp!'V,
r^
DiONYS. Ili 32:
auvieXeTxat
efg St]
la descrizione del-
xai'
exoi;,
xal
xf^g
Xe-
xò Sepòv xouxo auvf^soav ex
Gli elenchi di Strabone, Plinio e Tolomeo
l'Etruria
aggiungere
coli'
Arezzo, Chiusi
Le
è Arezzo, e
notizie
di
Roma
distanze da
di
Perugia; e mettendo altresì in
e
rilievo che la città
Roma
le
99
mediterranea più lontana da
dopo questa
le altre due.^
Tolomeo non accrescono,
l'elenco che Strabone ci ha offerto.
tirreno fa menzione di
Lungo
quasi, il
lido
Gravisca, Castronovo,
Pirgi, Alsio; entro terra enumera Eba, Volci,
Chiusi, Volsinio, Suderno, Ferentia, Sutrio, Tarquinie, Blera, Foroclodio,
Nepeta,
Falerio, Cere.
La
per sé non completa, per-
lista pliniana, di
ché comprende solo
centri comunali, per la cono-
i
scenza onomastica etrusca risulta più informata delle altre.
Mantenendo
rico, questi fra
i
il
triplice ordine dello sto-
luoghi costieri mette Gravisce,
TCoXXol [xèv s'JX'i? àrcoScSóvieg 8è
)(p7][iax:ou[jievoL
xrjv
oicc
v.cà
6uoca-
xf]
Sew, tcoXXoI
uavr^yupcv l[inopoi
xal
xe
yBigoxéyyxi xal ys^pyo:, àyopac X£ aòxóG'. Xa{iupóxaxac
twv ^
èv 5,XXoiq xcol xòtzo:<; [iàX'.axa
xoìc, Speot.
8'
èoxlv
'IxaXc'a- àyoiJtlvtov èyc'vovxo.
[xeaoYxi'X xò
àiziyzi yoOv x^? T(ó{ji7]?
oiou^ axaSi'ou;, xò
Touxtóv
Iv
x'^i;
èaù xal
-^
'Appifjxcov
X^^^'^^?
5è KXoùaiov èxxaxoa-'ous Ilepouaia.
'^^''^
•
Tzgò(;
Siaxo-
èy{b(;
5è
Notizie nelle fonti storiche
100
Castronovo, Pirgi, Cere, Alsio, Fregene comprende la Falisca, Lucofero;
nelle colonie
nie, Sutrio; fra
i
comuni mediterranei, che non
erano colonie, Arezzo, Amitino,
Aque Tau-
Capena, Chiusi, Ferentino, Fescennia, Orte, Erba (?), Nepet, Novempagi, Foroclodi, Perugia, Foro surine, Blfira, Cortona,
bertano. Stato nia,Tarquini, Tuscania, Vei,
Bisenzio,Volci, Volsi ni.
La si
corografìa di Mela e l'itinerario di E-utilio
limitano alla descrizione
topografica del lido
non dà una
etrusco. Soltanto quest'ultimo di
nomi come
nome un
l'altro;
^
porta,
come
filza
è solito, col
egregio contributo alla conoscenza del
che egli ha veduto e esaminato non
luogo. Ciò
tralascia di riferire. Si ferma a Castronovo, a Centocelle e ad
*
Acque Tauri;
'
tocca
II 4, 72: ultra Pyrgi, Minio,
^
soltanto, invece,
Castrum noviim, Gravi-
tcae ecc. ^
227: Stringinius
Mnc canens
et
fluctu ci ttmpore Ca-
strum; 237-238: ad Centumcellas forti defleximus austro: tranquilla puppes in statione sedent ; 24,9-250 tauri dictas de nomine thermas.
|
nec inora
:
\
nosse iuvai
difficilis
miìibus
ire trihus. ^
224
:
Alsia praelegitur
tellus,
Pyrgique
281: inde Graviscaruìu fastigia rara videnms.
recedtint;
Mela
Rutilio
e
Alsio, Pirgi e Gravisca;
Namaziano
ma
101
tutto queste città sono
decadute. Resta, di origiue recente, Ceutocelle, di cui descrive
meraviglioso porto, che è un vero
il
anfiteatro marino, chiuso da eccelse moli e protetto da un'isola fatta
da mano d'uomo, che ha
due ingressi angusti,
uno
1'
lato destro, l'altro
al
al sinistro.'
Ricchi d'informazioni sono gl'Itinerari,
e in
Informazioni negl'Iti-
primo luogo e
la carta
ordinando
carta,
i
peutmgeriana. Distinguendo
centri secondo le vie tracciate nella
Nouas
trovano sull'Aurelia: ad
si
Armenita
-
III
-
Foro Aureli - III - Marta il. - II - Tabellaria V- Gravisca - Minio fl. - Centumcellis - UH Castronovo Villi Punicum - VI - Pyrgi - X - Alsium - VI Bebiana - Lorio - XII Roma; sulla Cassia: Adretio - XXIIII - ad Novas - Villi - Clusio Villi
-
-
Sutrio
-
VI
-
ad
IIII
Pallia
passaris -
-
XI
-
XII
^
RuT.
-
fl.
Volsinis
Forocassi -
Sextum
Intermedie fra Clodia e
-
Vacanas III
-
-
ihid.
IIII -
Villi -
239-242.
-
Aquas
Vicomatrini
Villi
-
Veios
-
Roma.
la Cassia e l'Aurelia
Tarquiniese:
la
-
-
sono
la
nerari
Notizie nelle fonti storiche
102
Succosa Vili Saturnia XVIII Materno XII
Blera Tarquinis XII Aquas Apollinaris Vili
Tuscana
Turres Bebiana
Martanum Blera XVI Foroclodo Sabate Ad novas Vili Careias Villi
Ad sextum
III
Roma In si
modo uniforme
trovano indicati
antoniniani
Ravennate
e
in
e di
i
alla
Tavola peutingeriana
centri abitati negli Itinerari
quelli
posteriori
dell'Anonimo
Guido, con lieve diversità
nella
informazione dei luoghi, che compaiono in numero
un
po' maggiore. Cosi
marittime, lungo
il
nell'elenco
lido etrusco,
si
stazioni
delle
notano
tutti gli
approdi che avevano originato piccoli centri abitati,
altrove
It.
A
non conosciuti
:
Marit. p. 242 sgg.
Regis
Amine
fluvius, habet positio-
nera,
A
Quintiano Regas, positio,
mpm.
Ili
VI
108
Informazioni negl'Itinerari
A -^I aitano Quintiano, positio, A Graviscis M aitano, positio, A Rapinio Graviscas, positio,
III
Ab Algis Rapinio, positio, A Centumcellis Algas, positio, A Castronovo Centumcellis, positio, A Panapione Castronovo, positio,
III
A A
HI VI
Pyrgis Panapione, positio, Porta Augusto Pyrgos, positio,
III
V VII III
XXVIII
Invece nelle due strade principali della regione, l'Aurelia e la Cassia, sono indicati
p.
*
medesimi p.
centri:
136 sgg.
Forum Aurelii
Arretio
Martha Centum
ad Statuas
Clusio
Cellis
Castronovo Pyrgos ad Turres Loria
Vulsinis
Roma
Roma
Il
mam a
139
i
tracciato della Cassia
Foro Cassi Sutrio
Baccanas
ha per
per Clodiam CCXXXVIIII;
Roma
titolo: a
quello
^
Luca Ro-
dell' Aurelia:
per Tusciam et Àlpes maritimas Arela-
Notizie nelle fonti storiche
104
Nelle due opere geografiche di Guido e del-
l'Anonimo Ravennate, per dall'altro, la
dipendenza dell'uno
la
conoscenza dell'uno è sufficiente per
quella dell' altro,
come da un
raffronto è palese:
Via Aurelia
Guido
Anonimo Ravennate p.
266 sgg.
e
334 sgg.
473 sgg.
p.
e
Forum Aurelii
Forum
Martha
Martha
Gravisca Tuvelari
Gravisca
gono riaua,
a parte, i
p.
a
Eoma
come sono
Negli stessi Itinerari
si
aggiun-
Tavola peutinge-
distinti nella
due tronchi stradali per Tarquini e per Ostia 142
Cosa
LXI
a
Soma per Portum Cenium Cellis
LXVIIII
Tarquinios
Centum
Aqui$ Apollinaris
Castronovo
Cellis
Pyrgos
Ad
Turres
Ahio Fregenas in
:
142 sgg.
p.
Cosa
Careias
Aurelii
Tabellaria
(Tabellaria Tab.)
tum usque DCCXCVI.
510 sgg.
Portum
Informazioni negl'Itinerari
Minium (Minio CentumCellis Castro novo Pun eum
Tab.)
105
Minium CentumCellis Cast rum novum Puu eum Purgus i
i
Purgos Astium (Alsium Tab.) Portum Augusti (Pyrgi Tab.)
Astium Portum Augusti
Via Cassia Rav.
p.
284 sgg.
Guido
p.
Clusion
Clusium
Pallia
Pallia
Bui si ni (Volsinis Orbevetus Balneonregis
Tab.)
Beturbon Foro Casi
487 sgg.
Vulsinis Urb(ivetus
Baine umregis Veturbo
Magne nsisitem?
Forum Cassii Magnensisitem
Sudrio
Sutrium
(Sutrio Tab.)
Via Tarquiniese Rav.
Materno Tuscana
p.
284 sgg.
Guido
p.
487 sgg.
Maternum Tuscana
106
Notizie nelle fonti storiche
Blera
Blera
Tarquinios
Tarquinium Aquepurgo
Aque purgo
?
(Aquae Tauri Tao.?)
Pirgo
Pirga
Bebé ina
(Bebiana Tah.)
Lorion La toponomastica
Notizie spo-
radiche
Lorion
per
ii
i
«
in
•
trovano isolate in mezzo
si
tra natura, e che
cuna via né
Il
questa parte etrusca, come
i
•
i
le altre, e arricchita dalle notizie che,
diche,
né
di •
•
il
spora-
alle altre, di al-
più delle volte non offrono al-
alla identificazione del
luogo indicato,
conoscenza della lettura del nome.
alla esatta
che naturalmente avviene, perché ormai
perduta ogni traccia dell'antico centro menticato nella tradizione letteraria lativo,
E
quand' anche
il
suo appel-
la notizia letteraria
seco una deteniunazione locale, non è raro
rittura
Oppidum
riali.
di
come
è di
Saccumo,
cancellato insieme con
Della città di
Ammiano
*
città,
XVII
Saccumum
Marcellino
7, 13.
Il
le
^
Cluverio,
dice
è
e si è di-
il
che, nonostante la limitazione topografica,
cordo della
si
porta caso il
ri-
sia
addi-
reliquie
mate-
l'informazione
soltanto che essa
p. 561,
come
altrove,
ha
errata la lettura del passo j e scrive opiduin Succlniense.
Oppidum Saccumum. Populi
Ilirpini
107
sprofondò interamente nel buio della terra
tastrofe della
lurica
città per la
forte convulsione tel-
può vedere qualche cenno anche in
si
tre notizie, che,
sono insieme
estratto
al-
pur meno precise, nondimeno pos-
alla citata integrare
Cosi può sembrare l'
che
e
trovava nella regione del Cimino. Della ca-
si
dell'
accenno che
dove
di Suzione,
l'avvenimento. si
trova nel-
parla di una città
si
inghiottita nelle acque del lago Cirainio/
La
fan-
tasia arricchì, in seguito, di particolari mitici l'av-
venimento
e
congiunse
I'
origine dei lago colle pe-
regrinazioni di Ercole, alla cui forza prodigiosa
dovette
lo scaturire delle
acque
lacustri,
si
che sgor-
garono dalle fenditure prodotte nel terreno per clava
la
dell' eroe, la quale, ivi
conficcatasi, nes-
suno aveva potuto smuovere. Nella regione contigua del monte Soratte la tradizione colloca una borgata degli Irpiui, ignoti
^
SoTiON. d« mir. font. 41.
2
Sehy. ad Aen.YIl 697. Si confronti Plinio
n. A. II
in Silva Cimìnia loca sunt in quibus in terram depacta
211:
non
extrahuntnr. Tanto nell'uno quanto nell'altro passo è messa in evidenza la durezza del terreno.
Con ragione
VERio,
deinde
Hercule
p, 562, osserva «i
rei
:
« Fabula
adstructa est».
il
Clu-
praedicta de
PopuIiHir^^"^
Notizie nelle fonti storiche
108
come
in tutta l'Etruria, Il
nome
è errato
come
e,
analogica agli Hirpini
ravvicinamento l'
giustificare
ternita
nome
il
delle
una formazione dovuta per un
Irpi
di
quale
religiosa, la
questa
tale, è
divinità
,
infernali.
quello di Irpi, è confermato
e
creò
erudita
dato
Che
il
rittorio falisco i
;
vi
il
nome
di
esattamente
fosse
dal ricordo che ca-
come, d'altra parte,
grammatici antichi
a
confra-
alla
sualmente Plinio fa della famiglia omonima nel *
del-
aveva per iscopo
cultuale
associazione
uno
dell'
fantasia
la
loro centro.'
il
sanniti,
circostanze
luogo, che
altro
culto
di
è ignoto
ter-
che
la favola,
connettono, dei lupi, è una
supercostruzione del fatto che nei pressi del monte Soratte
v'
era
una mofeta,
esiziale,
quanto
per
dice la tradizione antica, agli uccelli, e altresì
sorgente di acqua bollente mortifera
La
vermi.
ai
corrispondenza di questa condizione locale còl
*
mons *
Per
la tradizione
Servio ad Aen. XI 785
lino 3
:
Soractis
est Hirpiìiorum in Flaminia conlocaius.
N.
h.
VII 19
:
haud procul urbe Eoma
in Faliscorum
agro familiae sunt paucae quae vocantur Rirpi
3,
una
(cfr.
So-
2, 26).
Pl. n. h. II 207 e Seneca n. qu.
17 e Pl.
n. h.
XXXI
27.
VI
28, 1; Vitrdv. Vili
PopuU Hirpini. Flavlnia arva
Ampsanctus
lago
logia del
sanniti e l'ana-
nome Hirpi fornirono facilmente
ralmente
derivazione
la
ultimo
st'
Hirpini
degl'
109
nome
e
l'
alterazione
con
dall'altro, ed insieme
glianza onomastica sorse
la
ragione del
e
natu-
di
quesomi-
la
nome
e la
favola che con questo è connessa.^
Nome è
certo di luogo,
l'appellativo
questo dalle
ma
Flavinia;- dove propriamente
territorio
sia stato,
vaghe informazioni
bra di gran peso
la
aggiunge
della terra
in origine gentilizio,
non
lascia definire
si
erudite.
Non
però
ci
sem-
nessuna determinazione che il
commento
di Servio,' per-
ché contiene una semplice dichiarazione, senza
^
L.
e. di
Servio
:
tu hoc
la
autem monte cum aliquando
Diti patri sacrum persolveretur, ìiam diis manibus consecratus est,
cum
subito venientes lupi exta de
igni
rapuerunt. quos
diu pastores sequerentur, delati sunt ad
quandam
spe-
luncam, haliium ex se pestiferum emittentem, adeo ut iuxta stantes necaret: et exinde est orta pestilcntia, quia fuerant
lupos secuti. de qua responsnm
imitarentur est, dicti
,
id
est
est,
posse eam sedari,
si
lupos
rapto viverent. quod postquam factum
sunt ipsi populi Hirpi Sorani;
nam
lupi
Sabinorum
lingua vocantur hirpi. •
Verg. Aen. VII 696.
^
Ad
Aen. VII 696: locus
est in Italia
Flavinium nomine.
Flavinia arva
110
Notizie nelle fonti storiche
pretesa di voler dare informazioni storiche o au-
Non c'è nulla in contrario a nome Flavinium, da cui risulta
tiquarie del luogo/ ritenere esatto
Plavinia
il
Flavina,* che nella tradizione
o
il
toponomastica
si
il
soltanto
La
territorio, e
il
neamente Artena op-
trovano uniti
non una
che indicano
e
come
città,
erro-
è stato affermato.
liviana ricorda
tradizione
un'
Artena
a
pidiim
sud del lago
Bracciano, di cui però non resta
di
alcuna traccia nello stesso ricordo. Che questa città sia esistita
non
si
può negare; che invece
sia stata
omonima ad
un' altra del territorio dei Volsci,
abbiamo
sicurezza per confermarlo.
la
stesso dello storico
Il
lascia dubbiosi, perché,
'
appare certa un'Artena etrusca, spunta
tre
^
La
osservazione del Cluverio
(p.
1'
non
passo
menequi-
551) che forse la
citta
non esisteva più
siva,
almeno non richiesta dalle parole del commentatore
(«adeo
scilicet vel
obscurum
fuit,
quam quod *
gioni
ai
iam tum non
extitit
ci
pare ecces-
hoc opidum vel
ut nihil amplius de eo innotuerit Servio,
qui vis etiam puer perspicere potuerit »)
SiL. Vili 490.
Non
è escluso che
il
poeta, per ra-
metriche, abbia lasciato cadere la vocale, che la
parola naturalmente ha. 5
tempi di Servio,
Liv. IV 61, 6-11.
Arte Ila opjndum
VOGO sull'esattezza
del
nome
111
della volsca, equivoco
nato dall'omonimia dei luoghi. L'errore di negaun'
re
omonima
volsca,
stesso
lo
osservazione
1'
coincidenza che
di Livio, sta nella
avevano
secondo
'
i
due luoghi
nome; ma invece non erravano
quegli annalisti che osservavano che Artena era etrusca, ed era fuor di strada
che non
nava per diverso.'
stesso
accorgeva che
si
nome
il
Quanto
Livio,
germente
e
lo storico
volsca
si
avvici-
etrusca, sebbene questo fosse
alla
l'asserzione dello
località,
quale
il
Artena a Cere
all'
proprio
la città
non a
appartenne
dichiara che Vei,
non
si
può
cosi leg-
scartare,^ L' incertezza della determina-
zione della città deriva dalla sua posizione, che si
trovava nel confine fra
il
Ceretano
e
il
Veientano;
i
due
territori, cioè fra
e forse in
origine Ar-
tena era nella giurisdizione di Vei, quando questa
estendeva
*
il
suo comune fino
al
mare, donde
si
Sunt qui Artenam Veientium, non Volscorum fuisse
credant. praebet errorem quod
eiusdem nominis
tirbs inter
Caere atque Veios fuit. 2
404
V. NissEN II p. 649. La città volsca distrutta nel sì
è
veduta in Ecetra, situata vicino
dei Latini, degli Ernici e degli Equi. ^
Caeretumque, non Veientium fuerat.
al
territorio
112
Notizie nelle fonti storiche
ritrasse, e fra
il
suo e
il
comune, egualmente po-
tente, di Cere rimase, quale linea di divisione,
il
corso del fiume Arrone, sulla cui destra è probabile si
trovasse Artena. Per cui tutto
passo
il
li-
viano può contenere notizie sulla storia della città etrusca, che
non sono discordi
nano ad alcune vicende parte
Axia
•
•
,
1'
onomastica del
Se noi seguiamo
zione
castello
di si
comune distante
Cicerone,
dell'
Il
il
la descri-
d'Assia, di cui fa
trovava indubbiamente nel circuito del di Tarquini,
poiché
non era
la cittadina
da un fondo che apparteneva all'ager
Tarquiniensis;*
*
d'altra
o,
•
territorio tarquiniese.
cenno,
accen-
sono completamente ignote.*
ci
-j.
i.
ma
centro, che
del
Molte incertezze occupano
oa-
stollum
fra loro,
Cluverio
(p.
e se la notizia dei
522)
pur riconoscendo
informazione dello storico circa
non vede che
geografia non
in essa si uniscono
due
il
1'
esattezza
luogo di Artena,
tradizioni,
una che
si
riferisce alle condizioni antiche della città {suìii qui Arte-
nam
Veientium fuisse credant), V altra alle recenti (Caere-
tumque, non Veientium fuerai).
prò Caecina 20.
*
Cic.
^
Steph. Byz. 'A^ia.
Il
geografo dà come
'A^tàxY]^, che però è assai dubbio, se
zione latina dell'appellativo
si
Axiensis.
bada
demotico
alla forma-
Axia caitellvm
118
luogo del centro, non
determina per nulla
il
oppone
tratti della stessa città.
affatto che
si
si
An-
che oggi nelle vicinanze di Viterbo, nella vallata della Marta, sulla via di Tarquini,
d'Asso ricorda l'Axia antica;
stel
borgo
il
e
Ca-
di
tutto porta
ad ammettere che questa appartenesse alla circoscrizione tarquiniese,' della quale alcune reliquie
potrebbero vedere in una delle molte necro-
si
poli,
anonime,
questa parte
di
dell'
agro
quini, che
indubbiamente comprendeva,
tempi
impero,
dell'
il
tori
e
determinazione
non si
fino
lago
al
il
*
chiamato, senz' altro,
è esatto supporre che questa
Cic.
l.
e.:
comune o
È
di
Cere
si
estendeva
però certo
Caeretauae
che
della
loco fimdiis
is,
le
tradi-
Caecina cum amicis ad diem venit in
lum Axiam, a quo
Ce-
caso di chiamare
il
Sabatino.^
Aquae Caerites
scrit-
riferisca al lago di Bracciano,
che d'altra parte non è re tano, perché
ai
lago di Bolsena, almeno nel
del I secolo d. Cristo '
fino
Poiché quel lago è da
lato suo orientale.
tarquiniese;
Tar-
di
castel-
de quo agitur, non longe
obesi; e poco avanti (11): fundus in agro Tarquiniensi. 2
In Pl. ». h. Il 209. Cfr. Vitruv. II
7, 3 e
Pl.
XXXVI
168. ^
Così parrebbe ammettere
il
Cluverio
(p.
521).
114
Notizie nelle fonti storiche
zione
Aquae
non sono
'
volle
ritenere.'
d'uno
è
per
Ma
nell'Etruria
distinte
le
si
meridionale più
une
le
dall' altre,
la
e
debbano
si
efficacia salutare si
ricordano
le
Apollinaresele Passeris,'
proprio determinativo
Che
1'
Oltre le Ceretane
acque.
grafica.
come
luogo, che nell'antichità andava famoso
Aquae Tauri, ben
Stigliano,
di
qualità igieniche e per
le
delle
il
bagni
i
come indica
designazione
identificare
i
il
topo-
Bagni
di
Stigliano all'uno o all'altro dei luoghi di acque,
che in questi pressi
la tradizione
menziona,
ci pare,
quasi certo, da escludere. I bagni di Cere, che
1'
antichità celebra per la
loro efficacia sanitaria e che rendevano popolato il
luogo, anche
nulla
tracce,*
^
*
quando
del fasto della potente città
più era rimasto e solo
Liv.
non erano molto
XXII
Cluvkrio
1
Val. Max.
;
(p.
se
ne vedevano
le
distanti dalla costa, né
I
6, 5;
Strab.
V
220.
493): « pleriqiie hoc saeculo Stilianas
nunc interpretantur aquas, toto hoc Etruriae tractu nobilissimas,
VI
millia
passuum ab opido Caere
postmodum Aquae Apollinares». V. altrove 3
del
Martial. vi 42,
5-6.
dissitas.
Hae
p. 521.
Tah. Peut. L'iscrizione 3003
CIL. XI ha molto chiaramente ad Aquas Passerianas. *
In
Stradone
V
220: sòavSpsT... xà uÀTjatov
5cà To\)Q
Bs.p\ix...
Aquae
possono confondere con
si
hanno da
115
le
dove furono
nelle vicinanze di Vicarello, e
Apollinares, che
cercarsi a nord del lago di Bracciano, trovati,
propriamente nel bacino delle acque, insieme a
gran quantità
di
monete, voti
rame, argento
di
Anche
e oro, e in questi la dedica ad Apollo.^
fatto che in qualche ricordo
sorgenti
tre
termali, cioè
'
si
trovano unite
nomi
si
le
di Cere, Apollinari
Passeriane, esclude addirittura che questi
il
Acque, deno-
riferisca alle stesse
minate pure con altro appellativo. Del resto dato topografico che offrono le
gì' Itinerari, ^ cioè
Acque Apollinari sono 12 miglia
quini, e d'altra parte
1'
osservazione che
cente per identificarle
nei
si
>
le
Bagni
di
mentre
le
Marti AL. VI
^
It.
*
Il
in-
Vicarello. e
altre,
5
da que-
pur de-
3296.
42.
Ant. e Tah. Peni.
Garrdcci questo osserrava,
BORMANN {CIL. XI ^
Acque non
CIL.Xl 3285 3286; 3287; 3288; 3289; 3294;
2
che
presenta più sedu-
Queste erano appunto sacre ad Apollo sta divinità denominate,"
il
distanti da Tar-
salubri sono quasi tutte sacre ad Apollo,*
firmano certo l'ipotesi che
e
qualcuno di
In particolar
e
lo
ha seguito
il
p. 496).
modo
le iscrizioni citate
3285 e 3296.
116
Notizie nelle fonti storielle
un nome
dicate ad Apollo, avevano
topografico, che le distingueva,
come
particolare, le
Ceretane
e le Passeriane. Queste poi ricevono un' esatta de-
terminazione
dall'
epigrafe citata,* la quale induce
a limitare quella borgata
Volsini
di
e
Forum
Cassi.
non potendosi confondere
Acque
fra loro, è probabile che le
città,
vari luoghi
Aquae Cae-
siano state lontane dalla
denominava
e a cui appunto, secondo
che
le
erano vicine, cioè nel luogo chiamato
Anche
Sasso.
i
Caeretane non
la tradizione,
le
Aquae Tauri
come
cine alla costa, il
via Cassia, fra
Cosi,
rites o
il
sulla
la
erano molto vi-
descrizione
Rutiliana e
dato itinerario mostrano nos$e invai nee
La
mora
difficoltà
numero lioela
difficilis
che
dictas de
nomine thermas,
milibus ire iribus.
presenta la discordanza fra
delle miglia di distanza, che ci
Tabula Peutingeriana,
perché
te,
tawi
danno Ruti-
è solo
lo scrittore calcola soltanto la
da Centocelle, che è
di tre miglia,
mentre
apparendistanza l'itinera-
naturalmente computa l'intervallo fra
rio
comuni
*
di
Aquae Tauri
CIL. XI 3003.
e
il
i
Castrum novum,
due che
Aquae
miglia, dovendosi
sette
è di
117
in
questo numero
tener conto pure e dell'intervallo per Centocelle e Castronovo, che è di quattro miglia, e di quello
per Centocelle
Aquae Tauri,
e
che è di tre mi-
conclusione con un complessivo di sette
glia, in
miglia, quali sono indicate nella
Tabula.' La
dizione medievale
conserva
il
ricordo
con l'appellativo
Taurina
o
si
Tauriana,^ che
è voluto correggere, ritenendosi
nome consueto
del luogo. ^
Ma
Ira-
del luogo
un
errore del
a torto, perché l'ap-
pellativo del generico ci vitas ha sostituito senz'al-
nome;
tro l'antico
l'uso che Plinio
tutto
*
dell'
il
Si
fa,
documentato
ha da ritenere errata
la lezione di
Anonimo Kavennate; né invece
punto
si
Castronovo
vuole intendere
Cfr.
Bormann
in
In Martyrol. rom. ad
IV 55
:
in
dioecesi
e
coli'
è
Aqu epurgo
confuso
Aque Tauri,
dato
il
perché ap-
indicazione di 7 miglia la
Castronovo-Centocelle- Aque
distanza che v'è fra
Tauri.
dal-
comune Aquenses Taurini.
itinerario fra
^
esso rimane
nel suo catalogo, col chiamare
CIL. XI
XI
p. 524.
Kal. lan. e Greg. M. dial.
Centumcellensia urbis
ecclesiae beati Ioannis,
quae in loco qui
habitabat
aiqu«
Tauriana
dicitur
sita est, praeerat. ^
se
Cluverio
p. 486: « oinnino
ipsum Gregoriani
persuasum habeo
in loco qui dicitur Tauri
scripsis-
aqua
».
118
Ricordi di oittà ignote
Notizie nelle fonti storiche
Scomparse sono alcune dicate;
al
1
che col solo
citta,
quantunque
il
la loro vita
storia in-
comunale
silenzio che le avvolge, per
essere comprese nei fasti dei
comuni etruschi
principio dell' era volgare, renda probabile
l'
ipo-
che da parecchio tempo ogni traccia della
tesi
loro vita fosse cancellata: tali furono
Contenebra Eba
della
nome vengono
1
1
né sappiamo quanto
durasse,
non
del tutto dal ricordo 1.'
e Cortuosa, Salpino,
Eba,Erbano,
Suderno, Trossulo.
Nella geografia di Tolomeo, che solo la ricorda,
e
Eba
è situata fra Saturnia e Volci
Mont-epo,
la
;
e d' altra parte
località
chiamata
quale non difficilmente
potrebbe
zona
in questa
una
trova
si
avvicinarsi all'antica. Tanto più che proprio in-
torno
al
luogo
documentano
si
son trovate iscrizioni,
la antichità del
fanno fede dell'esistenza luogo, che ha dato
nella regione
secondo l'
la
detta
il
dei
di
non
luogo, tuttavia
un centro popolato.
nome al monte, Poggi alti e
si
trova
proprio,
topografia tolemaica, nella vallata del-
Ombrone, intorno
la
regione di Saturnia. Questa
circostanza determina io stato etrusco, in origine
quali
del passato;^ e se pure queste
possono chiarire
Il
le
al
può avere appartenuto, perché
CIL. XI 2644-2646.
quale il
cir-
Eba
e
119
Hérhanum. Contenebra-Cortuosa
conciario era tutto di Caletra, di cui faceva parie
Talamone
Saturnia,
Non è nome con Herba-
detta Eba.
e la cosi
certo da fare tutt'uno di questo
num,
che è tra
comuni
i
della
lista
di
Plinio,
della quale città manca ogni elemento letterario e
modo avere da identificare con Eba
monumentale per poterne
conoscenza.
E
la città
Abe, che una
di
conserva,* e
il
non
cosi
derivi dal
si
non
lascia, con-
nome tramanda-
da Tolomeo.
Hanno
distretto di
e
.
citta,
Cortuosa
dove siano
e
siano state tarquiniesi ci sia
che
1» 1
;
il
^•
L-
9
Contenebra-
Cortnosa
annalistica'
Contenebra; ma
esistite ci è ignoto.
tavia fuori di discussione che
Cortuosa
1
»
-I
Tarqumi due
ricorda, cioè
quando
indubbiamente del grande
fatto parte
„
ci
notizia geografica ci
A beo
cui etnico di
seguentemente, che toci
è
in qualche
1'
una
E
tut-
e l'altra città
che esclude che
il
nome
giunto in una lezione corrotta, in-
vece di Cosa che
era
un centro dipendente da
Volci.
Non
città dello stato di Volsini furono piccole ^
Salpino, Trossulo e Suderno. Di tutte e tre
'
Steph. Byz. 'Apat
«
In Livio VI
4, 9.
TTÓXt;.
i
dati
Salpinum
-
Trossuliim-
Sudernum
120
Notizie nelle fonti storiche
topografici inducono certamente a limitarle tro
il
en-
comu-
circuito volsiniese. Livio ricorda la
nità dei Salpinati e la congiunge coi Volsiniesi, coi quali
sto
accomuna
la loro sorte; particolare
che indica certo la omogeneità
Anche
degli uni e degli altri.'
carico di combattere agli
stessi
tribuni,
il
origine
di
fatto che l'in-
due popoli fu dato non
i
non esclude che
*
que-
tratti
si
qui proprio della stessa gente, la quale, divisa cosi e presa
da due parti,
poteva
si
pili
facilmente ab-
battere e domare. Del centro di Trossulo
ugualmente dire che non del
comune
si
trovava
volsiniese, poiché viene
miglia a sud di Volsini,^
il
al
si
di fuori
posto nove
suo esplicito ricordo,
nella determinazione territoriale di Trossulo,
vela appunto
il
capoluogo del comune,
Ed anche Suderno
era parte.
ché la sua posizione
Ma
di Volsini.
V
Liv.
'
L. Lucretio
si
Pl. n.
era volsiniese, poi-
indica
del
grande stato
può giungere ad una
non
è
limi-
31 e 32. et C.
Aemilio Volsiniensis provincia eventi,
8alpinatet Agrippae Furio 3
ri-
di cui quello
l'identificazione del centro
agevole, perché se
1
lo
può
h.
XXXIII
35.
et
Ser. Sulpicio.
Salpinum- Trossulum-Sudernum
121
tazione di territorio, la suppellettile monumentale locale è cosi
ricca e varia
venire a qualche
sicuro
limiti archeìologioi
topografico. I
risultato
portano
Fereutio, Sorrino
che non permette di
nomi
i
dei centri di
Suberte, non facendosi
e
posto alla città di Suderno, ohe la tradizione geografica di
Tolomeo ha
situata insieme e in
a quei luoghi. Probabilmente rino, Suberte e
pendente r una di
le tre città
di Sor-
Suderno hanno avuto vita
dall' altra, e di esse
Augusto soltanto
il
viveva
al
indi-
tempo
comune subertano, che
appunto menzionato nell'elenco
muni dell'impero. Di Sorrino nianza epigrafica, ed anzi
1'
cui è sorto far tutt'
il
nuovo.
^
è sicura la testimo-
esistenza del
omonimo meno
Ma
è
statistico dei co-
comune
Sorrinenses Novenses testimonia anche
dei
presenza di un altro
la
mezzo
che quel centro
uno con Suderno non
ci
la
recente, da si
debba
sembra, perché
determinazione topografica dei due luoghi ap-
pare differente, e mentre Sorrino ha da cercarsi nel Viterbese, Suderno invece ci porta nel territorio di Fereutio.' Cosi da distinguersi sono
*
CIL. XI
*
Il
nome
Sor-
p. 454.
del
comune
attestato dall' epigrafia è
Fe-
rentiensis {CIL. XI 2699; 2710 a; 3007; 3003);
122
Notizie nelle fonti storiche
rinum
e
Subertiim, che compaiono su documenti tempo. Per
sicuri, quali le iscrizioni, nello stesso il
che avvolge
silenzio,
Suderno
e di
che, per
tempo
al
due comuni di Sorrino
i
Augusto,
di
primo, tale fosse
il
da supporsi
è
decadenza da
la
sere escluso dal novero dei centri commerciali
es-
—
e a questa supposizione porterebbe favore la cir-
costanza che centro di
si
era dal vecchio staccato
Sorrinenses Novenses
no poi non
è
—
,
il
nuovo
per Suder-
improbabile che, come fu per
altri
borghi, sia stato assunto all'onore di capoluogo,
mentre è errato lib.
colon, p. 216.
comune non
deaominativo
il
Per
Ferentiniensis
la grafia del
nome
del
del
centro del
esiterei a proporre, fra le varie della tradi-
accanto
Ferentium, appellativo che si trova aFerentia e Ferentinum. Non crediamo,
come
NissEN
zione letteraria,
il
(II p.
431), che, nelle condizioni attuali
della tradizione manoscritta,
si
forma Ferenti! m, che invece ché
trova
si
(Tac.
hist.
genitivo
chiaramente
II 50) e
Ferenti
si
possa arguire anche una ci
scritto
pare da escludere pere
mìmicipio
oppido Ferentio (Suet. Otho trae benissimo
tosto la forma di genitivo che
i
Ferentio 1).
Ferentium:
codici di
Vitruvio
Dal piut-
(II 7, 4)
hanno, cioè vmnicipium Ferentis, suppone un nominativo
Ferens
Punicum
e quindi
123
non registrato da Plinio
nella lista co-
munale augustea. Nella regione meridionale del territorio due notizie incerte
indicano forse punti del luogo
altrimenti sono ignoti. Cosi
;
che
dato, nell'itinerario
il
Panapione si presta bene all'identicol porto di Punicum, forse essendo la pa-
marittimo, di ficazione
rola
una corruzione
positio.
Come
il
della espressione di
Punicum
nome, cosi l'indicazione itineraria
nelle guide è confusa: nella guida marittima
leggere 6 miglia fra Pirgi
e
Punico
stanza fra Pirgi e Punico,
il
è
computo
comprende
'
nella
esattala didelle miglia
fra questa stazione e la successiva di
lità,
deve
e invece fra
questo e Castronovo ha da porsi tre miglia;
Tabula Peutingeriana, mentre
si
Castronovo
misura complessiva delle due loca-
la
non badandosi all'intermedia,
nuto conto nella distanza con
il
di cui si è te-
porto di Pirgi.
Sull'origine del porto di Punico, o meglio di
questa stazione, non lire
*
ci
pare
si
debba
ad un' antichità preromana. ^ Anzi
L' itinerario ha
:
farla risail
recente
a Pyrgis Panapione positio III e
a Panapione Castronovo positio VII. '
Cfr.
Denkis
II
p. 6 e
Nibbt Dintorni
di
Eoma
II
Punioum
,
124
Notizie nelle fonti storiche
ricordo, che
non oltrepassa
il
terzo secolo dell'era
ci induce senz'altro a dichiarare
volgare,
il
luogo
romano. La indicazione del borgo richiama
mente
che derivavano
altri borghi,
loro
il
alla
nome
dalle condizioni particolari della terra, per cui si
diceva ad il
Malum, ad Pirum, ad loglandem
punto in cui sorgeva questa pianta;
nicum
melograno.
^
Anche
i
due porti vicini
di
Pirgi
abitati di S. Severa e di
e di Alsio, gli odierni
Palo,
ad Pu-
e
era egualmente chiamato tale stazione dal
non sono esattamente
riportati
a
origini
greche.'
Pyrgi por-
È
certo che
Pirgi ricoi're anche nell' Elide'
tu 8
e che, d' altra parte,
p. 313. Il ricordo del
ha attestata dalla tradizione
borgo
trova oltre che nella Tah.
si
Feut. anche nel Ravennate. ^
Su queste denominazioni
si
vedano
gli
apprezzamenti
del NissEN II p. 59 sgg. *
Mùller-Deecke
^
La forma
I p.
282.
costante latina è
Pyrgi, come
nopyoi. Isolata è la forma IIupYr^aaa di tino, che
reca
il
in greco è
Stefano Bizan-
nome demotico nupyyjaaalog, mentre
l'aggettivo latino, pure nelle
iscrizioni, è
Pyrgensis.
Pyrgi portus
letteraria
un' antichità
tradizione
afferma che
l'
125
notevole. la
^
Ma
stessa
la
fortezza fu porto del-
etrusca Cere, da cui dipese, e che fu sede della
pirateria degli etruschi.* Tutte queste notizie che riferiscono,
si
l'
una staccata
dall'altra, a Pirgi,
hanno indubbiamente
il
loro valore storico;
non
il
porto abbia appartenu-
da ritenersi che
è
dalla sua fondazione, ai Ceretani, ai quali
to, fin
apparteneva
dai
fin
primi decenni del
quando Dionisio siracusano saccheggiò tempio da
di
di
Leucotea, o di
1000
talenti,
il
luogo
senza contare
sia stato
sec. il
il
il
ricco
ricavato dalla
La conferma
ritrovo dei pirati etru-
il
schi risulta anche dal pretesto addotto da nisio,
quale diceva di
Dio-
aver voluto liberare
mare, infestato dalle scorrerie dei rapinatori Pirgi.
ma
È pertanto evidente
che
il
*
Vero. Aen, Strab.
V
X
il
di
porto era etrusco,
probabilmente non sempre fu
2
IV,
ne trasse una pre-
Ilitiia, e
vendita delle spoglie del nemico. ^
che
ma
di Cere.
Fu
già
184 con Sekvio.
226 e Serv, ad Aen.
X
184: Pyrgi veteres
Twc castelluìn nobilissimum fuit eo tempore quo Tusci pira-
iieam exercuerunt ; ^
DiOD.
XV 14 e
nam
illic
Stkab.
l.
metropolis fuit. e.
Anche Arist.
oec. II 20, 9.
126
Notizie nelle fonti storiche
comune
osservato che Alsio, dalla
litoraneo e distante
grande Cere cinque miglia, era compreso nel
circondario ceretano, di cui era al
Aleium
mare per mezzo dell'odierno
cina, r antico
naturale sbocco
il
fosso della Vac-
Caeretanus amnis.* Alsio ha
in-
dubbiamente avuto nei primordi della sua storia
maggiore importanza che del suo territorio
in seguito, e
doveva arrivare
linea divisionale fra
due
i
cioè al fiume Arrone, se
il
al
stati di
1'
estensione
confine della
Cere
e di Vei,
piccolo lago di Marti-
gnano, a sud-est del Sabatino, nell'antico nome di Alsietino conserva
il
ricordo di Alsio.' Pur dipen-
dendo questo comune etrusco da Cere, aveva notevole grandezza, testimoniata anche dalle
quie sepolcrali preromane, che
^
ritis
Pl. n.
nome
51 e Vero. Aen. Vili 597 {prope Gae-
della
è altrettanto
iscrizioni
città
indiscutibilmente
è
VIII 475 e KuT.
d. aqu. 11, 71).
di
Alsiensis {CIL. XI 3543
I
223)
e
si
trova
Alsietinus
Quest'ultimo non è registrato dal
(CIL. XI p. 547).
Al slum;
costante la forma aggettivale, che le
danno sempre
3716; 3720; 3724), mentre negli scrittori (SiL.
trovano sparse
amnem). Il
non
h. Ili
si
reli-
j
AIbìus
(Frontin.
Bormann
127
Alsium
in tutta la zona
che
si
può chiamare
alsiotiua.*
Per cui tutto induce a ritenerlo come ceretano
naturale
quale
al
,
Pirgi, probabilmente
né l'uno né
loro relazioni
dovute
come lo
sostituito
comune
del
hanno
fortifi-
di Cere.
Ma
tradizioni greche, e le
etniche con la Grecia sono forse
somiglianza fonetica dei nomi. Può
alla
darsi che
poi
quando questo luogo
cato venne a far parte l'altro
fu
porto
il
centro marittimo sia divenuto scalo,
il
in altri luoghi, di
commercianti greci,
i
quali
abbiano pur distinto con vocabolo della loro
lingua,
ma
della costa
come
è certo si
abbia avuto una colonizzazione greca,^
del resto è
dizione.
Né
che in questo punto
escluso
le
concordemente rilevato dalla
tra-
vicende della storia di Pirgi pos-
sono apparire nuove nello studio della colonizza-
*
Sopra
tutti si
Alsium in Bull.
veda
W. Abeken
d. Inst. archeol.
Sepolcri delV antico
1841 p. 39-43, e L. Borsari
Boma e Roma 1898
Notizie inedite intorno a scoperte di Antichità in
suo territorio in Bull. d. comm. ardi. coni, di p. 37-39. S. 1'
di
Che
1
due
castelli
corrispoudano, proprio, Pirgi a
Severa e Alsio a Palo, è indicato dall'epigrafi, che nel-
uno
e nel!' altro luogo
Pirgensis ^ Db Sànctis
si
(3710) e di St. d.
son trovate, con
Alsiensis
Romani
I
p. 336.
1'
appellativo
(3716).
Notizie nelle fonti storiche
128
zione e delle relazioni commerciali fra poli.
Poiché anche
possesso
coli' isola d'
vari po-
Elba, che era poi
Populonia etrusca,
di
i
un
Greci avevano
i
stretto rapporti commerciali, di cui le tracce rima-
sero anche nella toponomastica dell'isola, che ne
conferma tempio
l'esistenza.'
di
importato
A
Pirgi, oltre
Leucotea mostrava
mercanti della Grecia,
Castruiu Inni
A
il
i
il
nome,
permanenza
la
il
di
quali colle merci avevano
loro culto.'
nord di
S. Marinella, sul
percorso della via .
Aurelia, propriamente
mune lero
*
di
Torre Chiaruccia,
romani, appartenenti
trovano avanzi
si
presso
al
co-
Castronovo,' che gli antichi eruditi vol-
con
far tutt'uno
Castrum Inui.
Remigio Sabbadini Le parole greche
Tuttavia
nella
Topono-
mastica delV Elba in Miscellanea Salinas (Palermo 1907) p. 15-19. Sul
di
Boma
I
p.
commercio greco 254
n. 1.
Arist. oec. II 20, 9 e ^
nelle isole t. Pais 8t. critica
Che certamente
il
II.
ce. di
Diodoro
centro romano
dierna Chiaruccia mostra a sufficienza di epigrafi ivi scavato
3583-3586;
3588;
Castronovani zioni
,
si il
e Strabone.
trovasse nell'o-
notevole numero
(CIL. XI 3572-3576; 3579; 3580;
3588 a; 3589;
3590. L'aggettivo è
indicato precisamente dalle citate iscri-
3579; 3580 e dalla 3581.
Ca$trum Inui
non
hanno da confonder©
si
che accennano a questo
mente Rutilio ha inteso l'
129
le
varie tradizioni
perché certa-
castello,
di identificare
altro luogo, facendosi portavoce di
l'uno con
una versione
della topografia dell'antica residenza d'Inno. Egli,
dopo aver detto che
novo
sta
una piccola immagine
pastore, con
di
che, sebbene la
nome
in
fronte
di pietra dall'aria
due corna, aggiunge
lunga età ne abbia cancellato
primitivo, è opinione
sia stato
il
comune che quello
Castro d'Inuo, essendo probabile che
Pane mutasse campi
sulla vecchia porta di Castro-
la
tirreni.*
segue Virgilio,
sua residenza dell'Arcadia in quei
Ma non il
è la stessa tradizione che
chiaramente accenna
quale
al
castello ardeatino dei Rutuli; Servio invece vol-
vedere in quello
le
non accorgendosi,
vo,
che confondeva due Forse non è esclusa dizione i
la
due
in
origine
castelli,
madrepatria o piuttosto
territori
l'ipotesi
che
la
sua
tutto la
fonte,
diversi.*
dotta tra-
non abbia confuso
uno
in
sostituendo cioè l'uno all'altro,
che invece abbia fatto
'
229-234.
Sert. ad Aen. VI 775
ma
Nuovo una emanazione
il
'
Italia eivitat,
del
Castrono-
di
:
castrumque Inui una
quae Castrutn Ifovum dieitur.
€$t in
130
Notizie nelle fonti storiche
dell'Antico,
quando questo
venuto a mancare;
sia
per cui in seguito non solo circostanza dei due luoghi,
si
trascurò la diversa
ma
fece
si
un luogo
solo in continua e ininterrotta successione.
Luooferonìa
Veramente
solitario
trova
si
ricordo
il
del
centro dei Capenati, l'antica Capena;^ né s'in-
contra negl'Itinerari né negli elenchi di Strabene
Tolomeo. Soltanto Plinio ne
e di
indice comunale; e qua e
zione
trova
il
là,
a caso, nella tradi-
ma
ripetutamente,
letteraria,
Non
suo nome.
cenno nel suo
fa
staccato,
è cosi, invece, del
Lucoferouia, sorto nel territorio
di
si
comune
capenate e
quindi nella regione del monte Soratte, limitata a sinistra dalla via Flaminia, dalla quale dirama-
vano
le
nati.
Concorde
strade
comunicanti con è
la
scrittori di riferire
i
centri cape-
testimonianza degli antichi
il
centro di Lucoferonia alla
regione capenate,* della quale naturalmente fu
*
Il
nome
gettivo
è
è quasi costantemente scritto
Liv.
XXXIII
l'ag-
mutevole (Capenas, Capenatis, Capenus),
benché l'epigrafi abbiano •
Capenaj
XXVI
26, 8
(a.
Capenas. XXVII
11, 8 (a. 211);
196). Probabilmente
4,
14
Catone
(a.
(fr.
210);
Peter
48) e Virgilio {Aen. VII 697) intendevano, con le espressioni
di
lucus Capenatis e lucos Capenos, di parlare
santuario di Feronia.
del
131
Lucoferonia
capoluogo Capena. Potrebbe parere opporsi
comuuanza
di territorio
fatto che
il
due centri
i
appartenevano a tribù diverse, cioè Capena Stellatina e Lucoferonia alla Voltinia diversità, che
sta
testimoniare
certo
in
ma
;
mostrarci un fatto che per altre vie
si
ai
que-
può
può com-
prendere, cioè la costituzione recente del di Lucoferonia. Ci è
alla
potrebbe
altri casi
diversità comunale, invece
la
alla
comune
sicuramente noto che questa,
primi dell'era volgare, era già centro autonomo,
tempo aveva goduto
e che intorno allo stesso
una colonia Giulia/
A
prescindere
dal
di
dubbio
suU' origine della colonia, che, in base alla dichia-
razione di Plinio, ha da essere Augustea, tutto in-
duce a ritenere che l'origine comunale del luogo
non
sia
molto lontana dai tempi, nei quali
la tra-
dizione storica lo ricorda.
E
probabilmente
il
centro sacro ha conseguito
l'onore dell'autonomia municipale
Augusto, quando ormai
la
deduzione dei coloni
il
nuovo comune aveva dimenticato
di
di
insieme con
le origini
sue
dipendenza da Capena. Di Lucoferonia, ormai,
era nota soltanto
1
Strab.
V
226
l'
;
importanza sua come centro
Pl. n.
CIL. XI 3938; VI 2584.
h.
Ili
51
;
Ptol. p. 348 e
132
Notizie nelle fonti storiche
religioso, e aella regione era l'unica città
di tal
soltanto
ma
fiori,
degna
nome, dove accorrevano da ogni parte non i
devoti a rendere omaggio alla
Dea
dei
sopratutto chi aveva interessi da sbrigare
in quei giorni di fiera, intorno al santuario della
Dea.*
Quindi è scifficientemente
Augusto, quando vi condusse
suoi veterani,
i
prendesse l'importanza della città tonomia, conservandolo per cui
centro era
il
latina dovesse
noma sacro sorto. Che la il
la
com-
e le desse l'au-
naturale per
della Dea,
tribù Stelil
territo-
capenate, a cui apparteneva Feronia, indica
rio il
essere
che
spiegabile
fatto che
il
nome
lati nus, che era
è derivato dal
il
Campus
Stel-
tratto settentrionale della re-
gione capenate, divenuta, con Feronia, romana.*
*
Stkab.
(III 32)
V
226. Tanto Livio
(I
30),
quanto Dionisio
certamente, nel riferire della consueta fiera annuale
di Lucoferonia, riportano
consuetudini del loro tempo:
sebbene già nel terzo secolo
1'
affluenza dei pellegrini al
luogo sacro fosse notevole,
come
di voti, dei quali era pieno
il
si
ricava dalla ricchezza
tempio, su cui gettò le mire
Annibale, bisognoso di aiuti e di rifornimento per esercito (Liv.
XXVI
11, 8:
passuum ab
urbe, inde
ad lueum
inilia
Feroniae pergit
templum ea tempestate inclutum
Capenates aliique aceolae eius erant). *
Fest. 343 M.
suo
ad Tutiam fluvium (Hannibal)
cattra rettulit, sex ire,
il
divitii*.
133
Topografl
La
topografia di Feronia è accennata in due
passi di Strabone e di Silio, che a vicenda
pletano:^ cioè
Capenas. Per che
centro religioso
la località
trovava
alle
non pare da mettersi in dubbio della Chiesa di S. Abbondio, che si cui
trova su una via che
Flaminia, sia appunto
che aveva
la fiera
in Italia.'
La
si il
stacca lateralmente dalla
vecchio centro religioso,
più famosa di tutte quelle tenute
copia delle
menti
archeologici
luogo,
e
iscrizioni e dei
attestano
della
scrittori,
del
vetustà
al
confermano conse-
guentemente che qui sorgesse
Strab.
monu-
condizioni naturali, corrispondenti
le
cenno descrittivo degli
*
si
com-
Soratte e nelle vicinanze del ruscello
del
falde
il
si
Lucus Fero-
226 e Sil. XIII 84 sgg. È stato o«e©rvato
V
dei con ragione che in Stkabone è una contaminazione
due
culti di
Apollo e di Feronia, che
bedue nella zona del Soratte.
Il
si
esplicavano am-
miracolo di camminare
a piedi nudi su carboni ardenti senza bruciarsi Bi riferisce agli
Hirpi, che costituivano,
una confraternita per
il
servizio religioso al
tore del Soratte (Pl. n. h. *
DiONTS.
l.
c:
come
VII
e'
le
piante
è veduto,
Dio protet-
19).
à'fopai -e a-Jtó9t Xaiiupórepat
xwv iv
SlXoii TLol TÓTCot; T^; 'IiaXia; àYo^iévwv t(i^oyxo.
Topografi»
Notizie nelle fonti storiche
134
uìae, un tempo, come
comune
trovo
santuario e
ricorda/
due popoli, dei Latini
dei
Sabini, per la stessa il
la tradizione
comunanza
d'
ri-
e dei
origine. Però
suo centro, quantunque non lon-
il
tani da Nazzano,
non
si
trovavano cosi aderenti
al
Tevere, con cui quel borgo è in comunicazione stradale.*
Le
considerazioni che in favore dell'i-
dentificazione fatto
alcuni,
peso.
non
Di fronte
con
Feronia
di
ci
hanno
Nazzano
paiono veramente
di
gran
a qualche iscrizione e alle reliquie
d'un tempio rotondo, che
è voluto riconoscere
si
per
il
santuario Lucoferonese,' stanno dei fatti
che
si
oppongono
Nazzano non
^
DiONTs.
l.
è posto
e.
:
supposta identificazione.
alla al
di
sotto del Soratte, né
[epóv èaxi xotv^ -ctjxwixevov
uuò Aa-
xfvwv xe xal Sa^ivoìv, aytov èv xoT? uxvu Gsà; Osptovefa; òvoaa^ojiévrj^ ecc. Per le iscrizioni di Lucoferonia v. CIL.
XI 3938 *
Su
e
VI 2584.
ciò specialmente
vieinanxe di
Boma
p.
di
571).
Le La
Naxzano
1870
nelle
p. 26-32.
in Btdl. d. Inst. areheol.
113-123 e Visconti-Rosa-J annetti Tombe scoperte
in contrada Valle di S. ^
Lanciani Eecenti scoperte
in JBull. d. Inst. areheol.
Anche Helbig Scavi 1873
il
iscrizioni
Lucia in Not. scavi 1880
378-379.
hanno Lucoferonensis {OIL. XI
tradizione letteraria, per
stante per
p.
Lucus Feronia e.
il
nome
p.
del luogo, è co-
Comune
vicino scorre
dei Capenati
135
ruscello Capeiia, che sono carat-
il
teristiche determinative della città indicate dagli scrittori. D'altra parte, se
Ferouia
si
faccia tutt'una
con Nazzano, non apparirebbe che fosse stata congiunta con l'arteria della Flaminia, come
si
deve
presumere, trattandosi di un centro tanto frequentato e per ragioni religiose
gioni
e,
sopratutto, per ra-
commerciali. Invece, secondo la topografia
naturale
del
punto, dove
S.Abbondio, nulla
si
trova la chiesa di
oppone a collocarvi l'antica
si
Lucoferonia, che era cosi collegata con la grande strada romana. Del
resto le iscrizioni, venute in
luce nella vetusta chiesa zano,* dichiarano che
Bona Dea
e
il
di
S.
Antimo
tempio era dedicato
appartenevano
che
Naz-
di
vico
al
alla
dei
Sepernati.'
*
GIL. XI 3867-3870.
'
Dalle iscrizioni citate
del vico era
Seperna
porto sia tra questo
e
il
nome
si
ricava facilmente che
e l'altro dalmatico di
(ScirapoOvxov in Ptol. p. 318) o Ili 142), che alcuni
il
nomo
demotico Sepernas. Quale rap-
di
Siparunto
Separi
(Pl. n. h.
hanno veduto, non facciamo oggetto
di discussione, poiché
non
è,
il
più delle volte, agile tro-
vare una via risolutiva, di fronte a nomi che,
isolati, di
per sé non danno alcun elemento etnico, atto a illuminar© l'origine di quel popolo.
136
Comimodei Capenati
Notizie nelle fonti storiche
Discussa è pure
la
r^
1'
omonimia
le
sue rive
Capeuati. Certo che care Capena lungo
monte
Soratte, dove ora è
dei
del fiume fa cer;
non
e
borgo
il
comune
del
località
sotto
il
Oreste,
di S.
lungi dal vecchio fiumiciattolo Capena, oggi chia-
mato, nelle sue varie parti,
S.
Martino, Leprignano,
Gramiccia, e dove nessun documento epigrafico né archeologico, venuto alla luce, può attestare dell'antica città.
punto due
fatto di essersi trovate in questo
Il
iscrizioni sepolcrali di
magistrati del
municipio capeuate,' non dice se non che
apparteneva
torio
fatti era. l'
Invece
al
tichità
'
De
{aedili,
Rossi in Ann.
Anche questa
si
nell'
le
an-
trovava
quaestori designato municipio (seviri
municipio Capenatium)
d. Inst. archeol.
d. ardi, crisi.
Roma
1883 p.
1883 p. 115-159.
Merito dell'osservazione è esclusivo di P. L. Galletti
Capena Municipio zioni
8935
e
253-284 e in Bull. ^
trovata sul-
oggi Civitucola, prova, con
sorse Capena.'
Capenae foederato)
terri-
il
Capena, come in-
che indubbiamente qui
iscrizioni,
CIL. XI 3932
V. G. B.
di
la ricca suppellettile,
altura chiamata
molte
comune
de'
colla esplicita
oipio Capenatium);
Romani (Roma
1756). Per le iscri-
menzione dei Capenati, 8878
(?nunt-
8873 (Copenatibus foederatis); 3936
decreto ordinis municipi
Capenatium foederatorum)
(ex
Comune
dei Capenati
137
su una via secondaria che partiva dalla Flaminia, la
quale poi, a
come oggi
est,
seguiva
il
corso del Capena,
può vedere. Che su questa
si
invece sia stato
il
centro di Feronia,
collina
come
è stato
sostenuto, per la circostanza che iscrizioni trovate in Civitucola arguivano che nel luogo
vano nell'antichità ludi parte ricordavano
gnoso,
ma
dei quali
i
il
celebra-
iuvenalia,^e
e
d'altra
giovani Lucoforonesi, è inge-
niente affatto probabile. Perché
si
i
di
Lucoferonia,
caso ha salvato dall'oblio, possono
stati ricordati
i
Capenati. Quanto poi
Ferone, che avrebbe avuto secondo chi sostiene
1'
il
ludi,
avuto luogo pure
parla, possono avere
in Capena, e insieme ai giovani
che
si
al
essere
nome
di
lago di Leprignano,
identità
di
Civitucola
e
Lucoferonia, manca qualsiasi documento per la conferma.* Pertanto
ci
è
lecito
solo di ritenere
che quivi, come è attestata dalle l'antica
Capena; poiché non
gazione che nell' epigrafi di
nomo
il
di
del luogo,
ci
iscrizioni, era
sembra
Capenati,
il
seria spie-
quale
si
trova
comprenda anche quello
Lucoferonesi, coi quali formavano un solo stato.
*
GIL. XI 3896-3921.
*
ClL. XI
ricevuto
il
p.
571 n.
nome
3.
S'intende che
della vicina Feronia.
il
lago avrebbe
138
Notizie nelle fonti storiche
L' indicazione
di
federati
Capenati, riguarda
Roma, né vuol
le
nell' epigrafi,
relazioni del
dire che esistesse
dato
ai
comune con
una federazione
interna dei maggiori centri Capenati.' Il
Come
monte
Soratt©
la topografia del territorio .
.
a vane questioni, cosi
ha messo
ha dato luogo
,
lo studio dei culti
indigeni
in chiaro che nell'antichità stessa
fatta confusione fra
i
si
era
vari santuari locali e le rela-
tive pratiche religiose, particolari di ciascuno di essi.
Stando
alla versione,
che riporta Strabene,
il
miracolo di camminare a piedi nudi su carboni ardenti, senza bruciarsi le piante, era connessa con la festa annuale di Feronia;
attestazione di Plinio,
il
ad Apollo.' Si vede che
'
Nella iscrizione 3939
si
ma
è contraddetto dalla
quale riferisce quel rito il
santuario proprio del
ricorda che
il
defunto,
un
tale
Valerio Massimo, era
functum.
Si è
veduto nella espressione delle
tres civitates
una conferma del municipiuìu foederatum. È certo che due indicazioni hanno contenuto diverso, e non gonoj
ma
si
le
equival-
è probabile che le tre città siano state capenati,
delle quali
due
ci
sono note, cioè Capena e Lucoferonia,
l'altra è ignota: se è sicura la località dei Sepernati, si
può supporre che *
terza città fosse Seperna.
Pl. n, h. VII 19 r= SOLIN. 2, 26.
Il
monte Sor atte
139
Soratte era diverso, e che aveva un rito diverso dalla vicina celebre Lucoferonia.
Ma
anche per
il
Soratte è avvenuta una confusione di due culti, fra quello di Apollo e l'altro di
nità
Dispater,
essenzialmente catactonia.^
Il
Soratte real-
mente non era consacrato ad Apollo, la veridica tradizione, ci fosse
ci
Il
e se
il
commentatore
dice che
il
anche
conserva Servio,^ non
ci
pervenuta, più di un elemento
rebbe a riconoscere nali.
che
culto
ci
guide-
delle divinità infer-
di Virgilio esplicitamente
Soratte era dedicato agli Dei Mani,
ai quali era particolare
un
rito,
che veniva osser-
vato da una confraternita chiamata degli
cerimonia stessa annuale, che
si
Irpi.
La
riconnetteva in fine
col culto del fuoco, 2 le condizioni del luogo, si
divi-
trovavano emanazioni mefitiche, che
dove
gli antichi
ritenevano mortali specialmente per gli uccelli, e sorgenti di acqua bollente mortifere ai vermi, resero naturale la religione di quegli abitanti per gli
*
Intorno
al
Verg. XI 785.
presunto culto di Apollo sul Soratte SiL.
V
si
veda
175 sgg.; VII 661 sgg.j Vili 492 e
Pl. n. h. VII 19 e Solin. Il 26. 2 '
Ad V.
1
Aen. XI 785. luoghi citati di Strabonb, Plinio e Soliko.
Notine
140
Dei
può anche supporre che non
di sotto terra.' Si
una vera
vi sia stata
ma
culti,
di
nelle fonti storiche
che
e propria
invece di una superfetazione
si tratti
un culto sopra
confusione di due
già esistente, del quale
l'altro
era rimasto soltanto
connesso con
ricordo
il
cerimonia solenne annuale, di cui pure
aveva fatto perdere si
la
la
tempo
il
modo che
sua proprietà, in
era attribuita ad altra divinità, venerata nello
stesso territorio capenate.
Territorio
monte, per quanto
j}
veientano
può arguire dalla
si
.
.
cazione letteraria, viene riferito lisco.' Plinio, e
con
al
territorio
lui Solino, ci parla della
fraternita religiosa degli Irpi, nelle cui il
servizio religioso del Soratte,
un errore topografico,
ma
^
Non
*
fica,
Il
h. II
NissEN
(II p.
;
un
poiché
i
in dubbio;
popoli del
origine uniti da
Luoghi
3,
VI
28, 1; e Pl. «. h,
17.
368) accenna alla questione etnogra-
pone molto
la
ferma che
^
207; Seneca, n. qu.
27; ViTRUV. Vili
ma
è qui
la notizia rispecchia
può infirmare che Lucoferonia della zona
Pl. n.
XXXI
con-
mani stava
dato etnografico della regione capenate si
fa-
aggiungendo che
codesta risiedeva nel territorio falisco.^
non
indi-
.
af-
territorio sorattino sono stati in
comunanza
citati di
mentre con ragione
di stirpe.
Plinio e di Solino.
Territorio veientano
Soratte fosse capenate.
del
Le
141
varie
informazioni hanno singolarmente e alla loro volta, per
il
e
diverse
loro valore,
quanto cosi staccate e appa-
rentemente contraddittorie, s'integrano l'una con
Come
l'altra.
la sorte politica dei
Capetani
è unita
a quella dei Falisci, ed insieme cercano d'impedire la
caduta di Vei, cosi
i
vincoli di questi popoli do-
vevano essere tenuti da
affinità etniche.
ragionevole che non solo
si
quanta
ma
una religione particolare
assegnato a cittadini
sia
la regione,
altresi
che un
di questi ultimi
falisci.*
compresa
Del resto tutta
fra
alture
le
della
foresta ciminia e del Soratte fino alla costa rena, era
in
origine di
sono state dipendenti dalla grande
Pl.
*
l.
tir-
Vei, ed appunto Vei
trova in unione con Capena e con Faleri,
etrusca meridionale.
è
attribuisca la stessa
terra ai Falisci e ai Capenati, rito di
Per cui
le
si
quali
e fiorente città
Quando Livio
ci
e: Haut procul urbe Boma
dice che nel
in
Faliscormn
agro familiae sunt paucae qnae vocantur Hirpi. hae sacri-
annuo quod
ficio
fit
ad montem Soractem Apollini super
ambiistam Ugni struem ambulantes non aduruntur l.
e.
:
perpaucae familiae sunt
Sirpos vjcant.
hi sacrificiuni
Apollini faciunt.
in
= Soun.
agro Faliscorum quos
annuum ad
Soractis
montem
142
389
Notizie nelle fonti storiche
a.
C. furono accolti nella cittadinanza
romana
accomuna
senz'al-
dei Veienti, Capenati e Falisci, tro
sorte
la
mente
tre
di
anche
uniti,*
popoli, che se
bio la colonizzazione
Poiché non il
può contradire che
si
Tevere, dove
si
stendeva
come
accogliere,
certo, che
il
fatta da Vei."
plaga lungo
la
campagna capenate,
la
naturalmente veientana.
fosse
Novena Pagi
Capena
di
erano politica-
vuol mettere in dub-
si
Ed
lecito
è
comune
dei
Novem
pagi, ricordato solo da Plinio nel suo elenco, stato nel territorio di Vei
;
quantunque
non
sia
sia proba-
bile che
quell'aggregamento di villaggi derivi dal-
l'antico
Septem Pagi,
che una notizia annalistica
colloca lungo la riva destra del Tevere.' è dichiarata in
metà
una pietra terminale,
del I sec. dell'
e. V.,
Ma
riva veientana,
entana è esplicitamente chiamata una
'
Liv. VI
Cato.
e vei-
località,
che comunemente viene indicata oggi col
»
questa
della seconda
nome
4, 4.
fr.
Peter
48:
(lucos Capenos)
lios
dicit
Calo
Veientum (iuvenes) condidisse auxilio regi» Fropertii, qui
Gapenam, cuin adolevissent, miserai.
eos ^
Dionisio
Romolo
ai
(II 55)
dice che
le
condizioni imposte da
Veienti erano, ^(ópav te TtapaSoOvat 'PwjjLa^otg
Trjy 7rpoo£)(r; xcp
Tt^lpet zobQ xaXoujjiévoui;
'Eutà uàyou;.
Saxa rubra
Prima Porta.' Questo
di
indicato dagl'Itinerari
\i'à
luogo è concordemente appellativo antico di
coli'
Saxa rubra
e colla distanza
miglia.^ I vari
nomi stanno a
da
di
si
chiama sasso
XIII
dal colore del tufo, e poi dal secolo
prima porta, to
nove
di
significare le con-
dizioni locali. Cosi la posizione
rosso
Roma
perché
presenta come
si
comunicazione fra l'interno
l'esterno: ed
pun-
il
Roma
di
e
possesso infatti di questo punto
il
fu sempre di grande importanza per attaccare
Roma
per
o
Donde giustameute
difenderla.
il
ricordo di veientano datogli, perché Vei appunto,
prima
Roma, estendeva
di
il
suo
territorio
fin
qui ed era padrona del passo che apriva la por-
L'amenità
ta al sud.'
del colle
aveva fatto co-
^
Not. scavi 1886 p. 363 e Suet. Galba 1.
^
In Tah. Petit.:
ad rubras
=
It.
Eoma
-
III
Hierosolym.
-
ad pontem 612): ab
(p.
lulii
9).
confronti anche Il
nome
il
stimonianze
sono
NissEN
372.
^
II p.
Roma
dato di Sfarzi ano (Septim. Sev. Vili
originario della località era
poi fu abbreviato in
-
urbe Mediola-
nium, mutatio Bubras mil. Villi. Per la distanza da si
VI
-
Rubrae
raccolte
nel
e
Saxa Rubra,
ad Rubras;
CIL. XI
Nei passi, che riportano menzionata
p.
la
567
le
e
te-
dal
località,
è
Saxa rubr»
144
AdGallinas
Notizie nell* fonti storiche
Augusto una magnifica
struire ad le,
dimora prediletta
alla località, cioè
linas, secondo un presagio
Ametinum
Il
tro
Tevere
limiti del
i
almeno, era
ad Gal-
territorio di
il
che è un comune romano
gione etrusca.
offri
avvenuto.'
ivi
Veientano pure deve ritenersi
Ametinum,
imperia-
quale villa
di Livia; la
ancora un nuovo nome
villa
defila re-
fatto che viene circoscritto en-
Soratte
e del
mostra che,
*
compreso nella zona da noi
mata capenate;
ed a questo non
molto evidente che
oppone
Saxa Rubra
ricordo di
il
si
chiala
è dovuto
alla sua
importanza strategica. Quivi Massenzio nel 312
attese
assalto
l'
trono la vita
10 sgg.;
a.
Vei
(fyisi *
Il
di
Sparziano).
478), che ricorda
loro ritirata da
una volta
Costantino, assalto che gli costò col
di
{l. e.
Roma
fino a
una
il
luogo liviano
ad Saxa
I).
Cfr.
che
si
trovava in mano di
rubra... ibi castra habebant). (n.
?i.
XV
{l.
del
e.
CIL. XI),
si
136) e
anche Dione 48, 52 e 63, 29.
Bormank
In un documento del secolo XIII, riportato dal
località
49,
sconfìtta dei Veienti e la
prodigio è raccontato da Plinio
da SvETONio (Galba
(II
Saxa rubra, conferma anche
la sicurezza del passo,
Veientes retro
Ed
uniscono
i
due appellativi che
ebbe successivamente, cioè di
Rubra
la
corrotto in
Lubra e di Prima Porta (17 febbbr. 1239: «ad Primam Portam in loco qui vocatur Lobra ») Del resto su Lu.
bra
si 2
possono vedere
YlTRUV.
II 7.
i
documenti che ha raccolto
il
Nibbt.
Ametinum
145
testimonianza di Plinio/ secondo zio c'era si
un Amitino. Certo che
trova, insieme col ricordo del
anche quello di una
la
quale nel La-
in questo storico
comune
etrusco,
città latina, della quale
sa
si
non lasciando traccia di sér Ametino etrusca non sappiamo
soltanto che decadde,
Ma
anche
nulla
all'
dell'
infuori della menzione, che è notata nelle
iscrizioni;' per cui ritorio
Ametino
si
è improbabile che
non
ter-
il
sia esteso oltre la riva sini-
stra del Tevere, dove
era
capo luogo,
il
che
e
in età posteriore all'antico centro, posto su questa riva, sia subentrato
il
nuovo, sulla destra,
il
quale probabilmente occupava la terra bagnata dal Leprignano, nell' ultima sua parte che influisce
Tevere, rimanendo
nel
Ametino compreso
cosi
nell'ager capenate. L'estremità occidentale del veientano era limitata dal Tirreno, se
territorio
che
è esatto
Tevere
del
la riva
la
campagna
circostante
sia stata di Vei, e
alla
foce
probabilmente tutta
estrema destra del fiume limitava
il
ter-
ritorio veientano.^ *
R.
*
CIL. VI 2404 a 12
3
Cosi ha da intendersi
h. Ili 68.
del regno di
Anco
ai Veienti,
la
}
X il
6440. passo liviano relativo all'anno
Marzio, in cui fu conquistata, togliendola
Silva Mesia,
reno del Tevere
(I
34, 8;
cfr.
situata
sul
litorale
Dionys. Ili 41).
Tir-
È dell'
fuori
II.
Vie e comunicazioni
di
discussione che
le
vie principali
Etruria hanno avuto origine nella parte me-
ridionale, col
punto
di partenza,
da Roma, e d'al-
tra parte è altrettanto indiscutibile che le parti di queste
vie situate nell' Etruria
settentrionale sono le
guimento della
meno
via, cioè
il
occidentale e
aìitiche; anzi
il
prose-
nuovo percorso dovuto
all'opera di diverso costruttore, ha fatto cambiare l'appellativo primitivo dell'antica strada, essendosi ad esso sostituito quello del
nome
del
nuovo
magistrato, che ha continuato la via. Cosi l'Aurelia
mutò
il
nome
in Emilia, e la vecchia Clodia
in Cassia; e parimenti e
il
tratto di strada fra
Lucca
Castelnuovo di Garfagnana,' che continua
*
In
It.
Ant. e Tab. Peut.
la
Le tre vi« principali
Vie e comnnicazioni
148
Cassia, è stata chiamata Clodia, da
ha
lasciato legato
nome anche
suo
il
un Claudio che
Forum
al
CI odi, centro principale del prolungamento stra-
Perfettamente
dale.
limano con quelle erano
le
letterarie,^
La Clodia
Àmenna
e
come anche 1'
abinfero,e portanza sono
la Clodia,
interposta fra
probabilmente a Saturnia
e
l'
Aurelia
prima che terminava
e la Cassia, e l'Ameriua; la
l'
quali tre
le
supero mari, Aurelia, media. Di minore im-
la Cassia,
la
secondo
vie principali dell' Etruria,
oggi: la Flaminia, a
1
notizie degl' Itinerari col-
le
sboccava nell'Aurelia,
seconda che devia dalla Cassia
e,
traversando
Etruria, continua nell'Umbria. L'Amerina, che
deriva
il
nome
Roma circa
dal centro di Ameria, distante da
cinquantotto miglia, ha pure un altro
nome, cioè Annia.' stesso
tronco
Ma
stradale
ha da escludersi che abbia avuto
due nomi,
perché documenti epigrafici escludono bilità,
mentre confermano
tratti stradali,
anche
la
XII
»
Cic. in Ant.
^
ClL. XI 3083
portam ad ^
Cfr.
:
9,
la possi-
diversità
se questi siano sul
percorso.^ Si può tuttavia ammettere
lo
dei
due
medesimo che tutta
22 sgg.
viam Augustam ab via Annia extra
Cereris. Cfr.
ClL. IX 5833.
Kisulta palese dalla igcriziono citata 5833 del IX.
Borghesi IV
p. 131.
149
Antichità della Clodia
da Ameria fino a Nepi, sia stata distinta
la via,
in due
parti
:
nella superiore, da Ameria,
per
o,
stare in territorio etrusco, da Orte fino a Faleri,
chiamata Amerina;
la
Annia
via
rettangolare e
da Faleri
inferiore
nella
Annia, se però non
fino a Nepi, detta
che
e
tagliasse
l'
si
Amerina
ritenga senso
in
avesse una direzione da ovest ad
est.
della via Cassia, è certo che
Sull'appellativo
1
1
essaebbe questo nome per
il
esplicitamente l'esistenza di
Maria
di Forcassi.
Forum
Cassi,
ma
nome
col
di
Claudia, le
ed una via omoni-
comunicazioni impor-
tanti dell' Etruria meridionale.^
via Clodia, di cui
abbiamo
parte dell'Etruria, ed daria importanza. vi
si
*
Il
è,
Ma,
di fatto,
come notammo,
centro
omonimo
che gli viene attribuita
Oltre V It. Ant.; Ovid. ex Ponto
Clodia iuncla viae) e ClL. XI 6338 coherentium)
.
Cfr.
una
parlato, esiste in questa
Borghesi IV
;
I
{ciir.
p. 131.
di secon-
della via, che
trovava, ha certamente maggiore
di quella
nelle
chiesa
Questa via però, secondo
prima linea fra
sta in
è la
Peutingeriana, devia dalla Fla-
l'itinerario della
minia
•
1
tatto che io diciiiara
vicinanze dell'odierna Vetralla, dove oggi di S.
1-
antichità
mentre
8,
il
co-
44 (FZaiwfnia*
viar. Clodiae et
Antichità dellaClo^j^
150
Vie e comunicazioni
mune
è sicuramente di data recente. Questo infatti
compare
nella lista pliniana, e gli appartenenti al
capoluogo cittadino sono dichiarati, nelle
determinazione di cittadini del
zioni, colla precisa
comune
di Clodio.^ Si è
del foro, e quindi
iscri-
il
pensato che
fondatore
il
costruttore della via, sia quel
Clodio Vestale, ricordato quale patrono dei Clodiesi nelle epigrafi, di cui ci restano monete,' le
quali determinerebbero suto, circa cioè la
tempo
il
metà
in che egli è vis-
del I secolo
a.
C.
Ma
tutto
queste coincidenze, se appaiono attraenti, non pos-
sono fare attribuire ad una tale data, abbastanza recente, la fondazione della via. Questa è pili antica, e si il
deve ad un altro Claudio, però omonimo,
quale è forse contemporaneo dell'Aurelio, che
costruì la via
*
omonima
fino a Cosa.
la
ClL. XI 3310rt: Claudienses ex praefectura Claudia
urbani; espressione che ricorda la pliniana
Claudia Foroclodi, volendo
mune ^
Per cui
e
il
nome
il
cognome
3310 a; • Babelon
di Vestale, che
il
co-
I p.
354. Crediamo che
leggiamo nelle monete, costituisca
del Claudio, e non
liebre rappresentata nella
p. 502).
significare questa e
capoluogo.
Iscriz. cit.
il
Praefectura
si riferisca alla
moneta (Bokmann
figura in
mu-
ClL, XI
Ramo
151
stradale tarquinieié
come una deviazione Cassia ha da considerarsi l'Aurelia e la della Clodia, la quale con
Flaminia
altre. Tuttavia la costruè anteriore di tempo alle che traversava vertizione posteriore della Cassia, seconda tutta l'Etruria,fece passare in
calmente
linea la Clodia;
deva
mentre questa in origine
fino al centro
omonimo,
oggi del lago Sabatino, dove
si
esten-
sul lato occidentale si
vede
la chiesa di
S. Liberato. il ramo D'importanza comunale doveva essere con altri centri della stradale, che univa Tarquiui
comunicazioni nella Tazona tarquiniese. Queste
bula sono guente
seindicate, di seguito, nell'ordine
:
Blera Tarquini Aquae Apollinares Turres.
La
strada cosi risulterebbe
dall' Aurelia, e
andrebbe a
come una deviazione
finire nella Clodia, cosi
nella via Clodia, che una estremità sarebbe stata
Aurelia, a sud. Ma veraa nord, e l'altra nella via nessun strada siffatta non potrebbe in
mente una
modo
tracciarsi,
una medesima
dove
linea
i
si
venissero a
trovare su
centri indicati dalla
Ta-
R^™-
^tj^;
quiniese
152
Vie e comunicazioni
buia. Anche
che in questo itine-
l'altra strada,
rario è delineata da Tarquini e che ha,
mo 1'
Aquae Tauri,
limite,
errore della linea
si
non
come
esatta;
è
comune
est del
tutto
lago
il
il
omonimo degli
il
monte
troverebbero a nord
si
Aquenses Taurini,
In
tracciato stradale tarquiniese dell'Itine-
un errore
rario esiste evidentemente
ma
e
rivela subito a chi consi-
deri l'assurda topografia, secondo la quale
ciminio e
estre-
topografico;
male indicate,
d'altra parte le due linee, cosi
vogliono dire che tutta quella rete stradale appar-
teneva esclusivamente a quello che
fu,
un tempo,
circondario della grande e potente Tarquini. Quindi la ricerca topografica diviene
limite del territorio, e ove sto, si
si
una questione
possa delimitare que-
viene certamente a correggere e chiarire
comunicazioni dell'esteso comune-stato Il limite
Lìmiti del territorio tarquiniese
nord-est del
comune
indicato nel lago di Bolsena, tradizione, distinto col '
il
è
territorio a ovest del lago stesso.'
.
*
Luoghi
168).
citati
passo che
di Plinio si
(u. h. II
le
Tarquini.
con certezza
quale
nome
di
si
trova, in
di tarquiniese, ^
'
come con questo appellativo viene chiamato
(Il 7, 3^
di
Ed
il
è noto che
209), di
Vitruvio
ripete nello stesso Plinio
XXXVI
153
Limiti del territorio tarquiniese
Marta apparteneva
tutta quanta la vallata della
pure sia,
al
che
comune si
tarquiniese. L'antica città di As-
trovava a nord di
della via Cassia, era
Forum
quale appartenevano
Tarquini,
al
Gravisca
e di
Cassi
e fuori
compresa nel circondario
due comuni di
i
Aquae-Tauri. Del primo
apertamente da Livio
là
di
dove ricorda
fonda-
la
zione della colonia avvenuta nel 181;'
parla
si
del
se-
condo, a cui appartenne Centocelle, fa prova la
messe epigrafica, che dichiara tarquiniese gione. Pertanto
il
dato itinerario della
Tabula,
mentre conferma l'estensione del comune quini,
non concede
di
comunicazione colla
Tarquini in linea diretta.
buona voglia
si
può rintracciare
niva questi centri tarquiniesi. della
Tar-
di
ammettere che quei centri
e quei luoghi si trovassero in
città di
la re-
E
con un po' di
la
guida, che u-
La grande
'vallata
Marta couduceva nella via Clodia
e
per
questa poteva giungere la comunicazione tarquiniese presso Bebiana, sulla via Aurelia,*
'
Liv.
XL
29: colonia Gravisene deducta
I
15 e CIL. VI 1283 *
Cfr.
FoRBiGER
a.
III p. 607.
in
agrum
Cfr.
Vell.
est
Etrusoum de Tarquiniensibut quondam captum.
iucon-
Vie e comunicazioni
154
trando
le città
che
l'
itinerario indica. Invece Tar-
quini era unita con trasversale, che
Aquae Tauri
mediante
da Centocelle arrivava
la
alla via
Clodia sul lago Sabatino. Su questa strada dove-
vano trovarsi anche Tuscana
e
odierne Toscanella e Bisanzio;
'
Visentium, e la
le
natura del
due comuni conferma ancora quello
territorio dei
che per altra via
che
ci è noto, cioè
zona a
la
ovest del lago di Bolsena era tutta tarquiniese. Già fu osservato che Toscanella in antico dipendeva
da Tarquini,
forse, e
sulla Marta, a
stato etrusco attribuite a
;
mezzo strada
ma
due comuni
si
certo
si
nome
del
Visentin US
nome
e
che
il
lago e
si
potente
il
si
trovano
vuole siano appar-
del luogo e del popolo di questi
;
che la letteraria, come è per
trova confusa. Cosi
rioreVisens
fra
perché situata
è indagato per stabilire la corretta, in base
alla tradizione epigrafica lo più,
torto,
alcune epigrafi che
Tuscana,
Sulla grafia del
•
non a
{ihid.
il
demotico di Bisenzio è
{GIL. XI 2914), derivato da un anto-
2910 e 2911); invece incerta è
della città, potendo essere
la grafia
Visentium
e
Vi-
sentia. Per Toscanella possiamo sicuramente, secondo testimonianze epigrafiche, scrivere
nensis;
poiché è inesatto
(III 52).
È
il
Tuscana
e
Tuscanienses
invece corretta la lezione che
Tabula Peutingeriana e nel Kavennate
si
(p.
le
Tuscadi Plinio
trova nella 284).
155
Limiti del territorio tarquiniese
tenute a diverso comune,
paiono propriamente
ci
testimoniare della natura della regione, nella quale quelle furono trovate, che è la Tuscanese. Poiché l'essere
Tuscana appartenuta
alla tribù
di Tarquini,' e d'altra parte la
con
iscrizioni
la notizia dello
Tuscana
Tarquini,* sono fatti che
e'
e in quello di
illuminano sulle rela-
dei luoghi situati a ovest del lago
Del resto
volsiniese.
di
stesso personaggio
trovate nel territorio di
zioni comunali
medesima
concomitanza
le
considerazioni che
ci
invita
a fare l'origine di Bisenzio possono aggiunger© una
conferma all'etnografia
di
questa regione.
Il
luogo
era compreso nel territorio comunale di Statonia, di cui forse era
toniese
*
2970
*
una
frazione.
Che poi
la terra Sta-
abbia appartenuto all'ager di Tarquini
Leggo
Stellatina nelle
(ste.);
due
epigrafi:
2958
e
{[sl]ellat.)
né per questo c'è da metter© in dubbio
la
provenienza di queste iscrizioni. 2
CIL. XI
^ Il i
nome
monumenti
p. 450.
locativo ed etnico, per quanto epigrafici,
devono essere
stati
ci
manchino
Statonia
Statonenses. Più
sicuro ci pare quest' ultimo, anche se
passi letterari, che
li
riportano,
fra loro, oscillando fra
non sono
Statonenses
L'analogia con gli altri etnici di
e
tutti
e i
d'accordo
Sta tonienses.
Populonenses
e
Ve-
Vie e comunicazioni
156
è chiarito dalla
menzione che
si
fa di alcune cave
nome
di pietra tarquiniesi, che sono distinte col
di Aniciane. Queste si trovano, nei pressi del lago di Bolsena, nel
comune
di Statonia, parte tuttavia
della regione di Tarquini;*
donde
risulta l'etno-
grafia di tutti quei centri alla sinistra del lago.
Mentre, pertanto, questa parte sinistra del lago era congiunta col capoluogo della regione ed anche
traversata dalla via Claudia, la destra, che era per-
aveva
corsa, in senso da nord a sud, dalla Cassia,
parimente delle vie secondarie, che univano
tulonenses, 209;
XIV
e
il
fatto che
67) soltanto
costantemente
il
il
testo dì Plinio
capo-
(re.
h. II
ha Statoniensis, né d'altra parto
(XXXVI
168; Statonensis)
,
ci
fanno dubitare
dell'esattezza della lezione di questi passi. *
Se ne parla in Vitruvio
XXXVI
168). I
due passi sono
(II 7, 3)
e in Plinio {n. h.
identici, ripetendo
Plinio
quanto ha osservato Vitruvio, con un lieve mutamento, che però conferma la notizia di quest' ultimo. Infatti
lo
scrittore architetto nota la località tarquiniese delle lapi-
cidine, continuando che le officine
maxime
siint circa lacum>
Vulsiniensem, item praefectura Statonensi; mentre lo storico,
dopo aver detto della ubicazione delle cave, cioè
in Tarquiniensi,
aggiunge che parte sono intorno
al lago
di Bolsena e parte nel territorio di Statonia {circa lacum
Volsiniensem
et
in Statonensi).
La Oiminia
e.
157
la Ferentiete
luogo di Viterbo coi centri minori. Fra queste
laCimina
sono notevoli
tiese.^ L'una
e l'altra
.
o
Ciminia
alla via
in
Feren-
e la
sono due derivazioni della
Cassia da Viterbo, che costituisce
La Cimiuia
-n
,
.
nodo
il
direzione di sud
stradale.
ricongiunge
si
la Ferentiese, vol-
maestra presso Sutri,
gendo a nord, raggiungeva Ferentio, donde continuava, per ricongiungersi colla Cassia, verso
gione teveriua.
Lo
Roma
interne fra
e
studio 1'
la re-
comunicazioni
delle
Etruria meridionale porta
ad ammettere che, prima della Cassia, tanto a nord di
Viterbo quanto a sud, esistevano delle
poi l'ingegno pratico dei pili
comode
e
meno
disagevoli.
regione sabatina verso pili antichi,
e di
Nepi a
Romani Che
sostituì
il
nord
vie,
che
con altre
l'uscita dalla
sia stata, nei
tempi
le
porte naturali di Sutri a ovest
est, è
comprensibile facilmente a chi
per
abbia presente la topografia di questa zona. Quando Livio, rilevando stione,
*
l'importanza del passo in que-
chiama Sutri barriera
Per
l'epigrafi
il
dell'
ricordo di questi tronchi stradali
si
ag-
vedano
ClL. XI 3003 (per crepidinem 8Ìnisterior{em) viae
publicae /erentien8{i)s) e IX 5155j 5833; di
Etruria, e
Cimina
è congiunto
Cassiae Ciminae).
X
6006
(il
nome
sempre con quello di Cassia:
LaCiminia e la Porentiese
Vie e comunicazioni
158
giunge, ripetendo, che questa città
e,
con
lei,
Nepi costituiscono l'uscita dal nord a sud,
di-
chiara tutta l'importanza che nell'antichità hanno
avuto
i
due punti
La
territoriali.^
sorte dei due
punti fu sempre congiunta l'una all'altra, e l'oc-
cupazione di uno fece seguire Strade del Veientano
II territorio,
caduta
la
in cui quelle due fortezze .
. ,
vano, appartenne
dell'altro. si
trova-
^
Veienti, e le vie,
ai l'alisei e ai
trovavano, erano diramazioni della Cassia,
su cui
si
dalla
quale
Come
altrove,
metteva anche nella Veientana.
si
il
tracciato di questo punto nella
Tabula Peutingeriana colloca Vei,
come
è errato;
stazione, sulla Cassia, e
perché si
si
fa pre-
ad
cedere, calcolata da
Roma,
sextum. Vei non
trovava sulla grande via che
si
mansione
dalla
di
da E/Oma portava nel cuore dell'Etruria; solo città era unita alla via da
coincideva di nuovo con è in relazione
con
la località di
centro della via Cassia della
^
sita
;
Tabula, secondo
Liv. VI 9, 1
Etruriae
32, 1 (a. 311):
et
(a.
velut
386)
:
la
.
l'
quale
Nepet
la
che
L'ad sextum
Vei e non con un
donde
claustra
Sutrium..
stra Etruriae erat.
un ramo
la Cassia.
laterale,
et
errore evidente i
luoghi di
ad
Sutrium loca appo-
inde portaeque erant;
IX
urbs socia Bomanis velut clau-
Strade del Veientano
Sextum
e
Vei
fissano
si
159
sulla
Ma
Cassia.
un'altra strada veientana doveva congiungere la
grande metropoli, verso e quindi
con
con
sud a nord, traversando
che conserva ancor oggi
il
città dei Veienti circondata alla valle tiberina,
punto
il
nome medievale
Petra Pertusa. La favorevole vano
Flaminia
la via
regione tiberina. Questa seguiva
la
la direzione di
est,
situazione
da fiumi, che
rendeva
la
della
la uni-
facile le relazioni
stradali col territorio capenate, alla destra
Flaminia; come
di
della
Treja era un facile accesso nella
regione falisca. Dalla via Flaminia pertanto
prolungavano verso vie, la
Lucoferonese
est,
e la
più o
meno
Capenate.
dirette,
due
Non può
na-
turalmente non saltare agli occhi questa stradale, di che era dotato
falisco-capenate tana, perché
;
rete che
aveva
il
il
territorio veientano-
suo centro in Vei, da cui coi vari centri della
regione. L' affermazione di Plinio
Roma
^
che
la
il
Tevere
divide le terre di Vei da
quelle crustumino non limita veramente,
rebbe a prima vista,
fitta rete
può chiamarsi veien-
diramava ogni comunicazione
a 16 miglia da
si
come par-
estensione della circoscri-
zione territoriale di Vei. L'espressione indica che
*
N.
h. Ili 53.
Vie e comunicazioni
160
]a corrente tiberina
separa
i
due
Vei
territori di
e di Crustumerio, posto quello sulla destra e questo sulla sinistra del fiume. Del resto l'estensione di
Vei sulla riva del Tevere ha anche in
altri ri-
cordi letterari la conferma precisa e sicura, per-
ché
la riva destra nelle iscrizioni è
entana
*
e
i
chiamata vei-
borghi posti lungo questa apparten-
gono egualmente a
Vei.^ Alle varie e multiple ri-
cerche topografiche del comune e dello stato
Vei
si
che
la letteratura storica
sta
regione.^
riconnette l'ubicazione delle
La
di
Arae Muciae
menziona proprio
notizia ci vuol dire di
in que-
un san-
tuario nazionale, del quale pure fa ricordo un' e-
pigrafe votiva a Giove Tonante e ad Ercole sino.*
Ma
cosa, cioè
l'
esistenza di
un luogo sacro
alle divi-
nità veientane, distinto dall' appellativo
^
In Noi. scavi 1886 p. 363.
2
DiONYS. Ili 55.
^
Pl. n.h.
II
211: in agro
non nascitur, ad aras Mucias
lanum
et
Musino,
Arpano frumentum satum in
Veiente
et
apud Tutcu-
in silva Ciminia loca sunt, in quiòus in terram
depacta non extrahuntur. *
Mu-
le due informazioni significano la stessa
CIL. XI 3778.
161 Il santuario federale della regione veientana
il
quale oggi è conservato ad un monte prossimo
a Vei, nelle cui vicinanze fu trovata
Tuttavia, anche se
il
l'
iscrizione.
santuario di Giove e di
...
'
Ercolo Musino era
meta particolare dei Veienti,
la
,.
il
,.
santuario veramente federale dei popoli di que-
ste terre, poste fra
Tevere
il
e
monti Cimini,
i
era quello consacrato a Feronia, la dea dell'abbon-
danza
e della
prosperità/ qualità dovute alla fer-
ripetutamente messe in evi-
tilità del territorio,
denza dagli
scrittori.'
In fatti anche
i
Falisci e
Capenati avevano, rispettivamente, il loro Dio protettore. Cosi il comune falisco venerava in spe-
i
modo,
cial
e
teneva
al di
sopra degli altri Dei, la tria-
de suprema di Giove, Giunone e Minerva, ai quali, stando a documenti epigrafici, si rivolgevano an-
che quando, lontani dalla patria,
DioNTS. Ili 32
»
:
fepóv
èaxt
il
%ocvfj
pensiero loro
tl[xw|1£vov
uuò
Sa^tvctìv x£ xal Aaicviov aytov ev xoXc, ixàvu Gea; Ospo)vec'a? òvo[Aa!^o|X£vy]g,
5a y/^waoav
al [xèv
t^v
oi pi£tacppà!^ovx£? £^; x/jV
'Av0rf ópov,
ol
'EXXà-
6è :XocjX£Cf avov, oi hi
^£pa£cpóvir]V xaXoOat.v. 2
DiONTS. II 54 e XII 15 (per Vei); SiL. XIII 85 (per
Capena); Ovid. am. Ili 13, rr.
Ili 16
j
SiL.
1;
Gell. n.a.
IV 223; Gràtii Cyn.
XX
8, 1;
Vareo.
40. 11
II
Santna-
no
letierale della re-
gionoveien-
^^na
Vie e comìinicazioni
162
E
ricorreva alla divinità tutelare.' i
Capenati celebravano
Giove
del
mondo
Quantunque
il
culto
sotterraneo, sul
quella divinità con Apollo,
monte
il
Soratte.
le
nondimeno traspaiono qualità e gli attributi
del padre degli Dei.' Nonostante, si
Dispater,
poetica abbia confuso
la tradizione
sempre dalla invocazione
d'altra parte
al
punto, a cui
il
volgevano da ogni parte della regione questi
annualmente
popoli, era Lucoferonia, dove
dunavano a festeggiare
insieme
tutti
si
la solennità
con
sacra, testimonianza di un'antica consuetudine
consacrava
Olii si
zione storica
*
'
il
vincolo che
legava.
li
ClL. XI 3078. La dedica votiva è
come
è parso al
Bormann, che
rale che trovandosi costoro in
^
come
Vkrg. Aen. XI 785
sione
Liv.
I 30;
comune
di
una società
Nessuna meravi-
isola,
essendo natu-
un certo numero
si
siano
altrove, a scopo di assistenza reciproca. sgg.: sunime deum, sancii custos da, pater
Soractis Apollo 3
narra-
dei cuochi falisci ab-
biano costituito una società in quell'
riuniti,
La
conserva tracce della cerimonia di
di cuochi falisci dimoranti in Sardegna. glia,
ra-
DiONYS
in questi
III 32;
.... omnipotens.
Strab.
due autori,
di
V
226. L'espres-
TCjxa)|i.£vif]
uttò
irspLoixwv e di auvi[jeaav ex xwv Tcepio^xwv uóXewv,
xwv si
ri-
ferisce indubitatamente ai luoghi del territorio veientano-
falisco-capenate.
Via Sacra
163
Augusta
e
ragione di questa festa religiosa,
una volta
e della
mentre
la
sua continuazione, anche nei tempi im-
periali,
mostra solo
la tradizione,
ormai priva di
ogni contenuto etnico. Quindi è molto conseguente
che
centro
il
borgate
e
città
compresi cioè
Falisci e
i
maestre
di vie
tutta
di
unito
fosse
religioso
regione veientana,
la i
e secondarie.
Capenati, per mezzo
E
infatti secondarie,
ed anzi esclusivamente comunali, sono
che
Via Sacra la
-ninuova Faleri
ipotesi che
leri e
strade
Via Augusta. Questa congiun-
e
cioè l'Annia, l'
le
ricordano nelle iscrizioni, cioè quelle di
si
geva
varie
alle
Nepi,
il
•
la via
maestra vicina,
cui ricordo chiaramente
tratto della via
il
si
con
1
conferma
Amerina, fra Fa-
chiamasse, a differenza dell'altro,
propriamente Annia.
gnano esattamente
il
I
documenti epigrafici
tracciato di queste vie, l'una, all'
An-
altra, la
Sa-
l'Augusta, andava dalla porta cimina fino
tempio
nia,
toccando
cra,
da una località detta Calcidico fino
il
se-
di Cerere,*
1'
al sacello
di Giunone Curite, che probabilmente rimaneva
fuori della
*
mura
ClL. XI 3083
della città,
:
viam Augustam ab
portam ad Cereris ; e 3126: u$q^ue
ad Anniam.
come parrebbe
via
indi-
Annia
viaìn Atigustam a porta
extra
Cimina
ViaSaorae Augusta
Vie 4 comunicazioni
164
cario
via
lucus Junonis Curritis.^ Invece
il
Campana, che
non
falisco,
tata
come
si
trova annoverata
si
può ritenere
di
le altre ricordate, le
al territorio
importanza quali
la
si
limi-
potrebbero
Campana
considerare soltanto falische, mentre la
mostra, anche dall'accenno letterario stesso, una estensione che sorpassa
i
confini
zona
della
di
Faleri.»
Come
ComunioaVolsini
Ciminia congiungeva anticamente,
la via
prima della costruzione della Cassia, veientana con
la
regione
la sorrinese, cosi la via ferentiese
congiungeva Ferentio
e
Sorrino con Volsini, della
quale metropoli etrusca quei comuni erano parte. Volsini
si
trova congiunta con la via ferentiese
a Ferentio e a Viterbo e con la città di minore
importanza,
BalneumE-egis;'
di
Tevere aveva comunicazione con
della Valle del
*
CIL. XI
Lucum 2
in
3126:
ViTRUv. vili
viam Sacram a Chalcidico ad
17: agro autem Falisco via
3, est
Fanno menzione
castro Balneo
quoque
et
lunon{is) Curritis.
campo Corneto ^
p,
1,
per mezzo
regis)
;
lucus ecc. della città
Paul.
Tttsciae, hoc est
284 sgg.
Campana
(Balneon
hist.
Greg. M.
Lany. IV 32
Balneus Begis regis).
ep.
ecc.)
e
X
34
(in
{civitates
Ravennate
Comunicazioni con Volsini
la città di
Polimartium.^ Di
grandezza antica sono,
e la
età di Augusto, da
es-
comuni auguste!.
sere compreso nella lista dei
l'
questi centri vol-
che goda l'onore di
siniesi l'unico è Ferentio,
L'importanza
165
al-
un pezzo decadute. Sopravvi-
vono
solo al fasto del passato Ferentio e Volsini,
ma
magnificenza ferentiese, che Vitruvio casual-
la
mente ché
ricorda,'
la città
non oltrepassò
soggiacque
centri che
altri
essere alle
1
al
Paul.
Medio Evo, poi-
alla violenza distruttrice
della vicina Viterbo. Tuttavia gli
il
anche Ferentio, come
abbiamo enumerato, doveva
dipendenze della forte e ricca Volsini.'
hist.
Lang. IV
8.
Il
nome quindi appartiene
Medio Ero. ^
circa
II 7, 4
:
maxime indicare
municipium Ferentis
habent
et
fioresque tusta, sic
licei e
monumentis, quae sunt
ex his facta lapicidinis:
statuas amplas factas egregie et
minora
et
acanfhos eleganter scalptas quae
apparent recentia,
uti si sint
namque
modo
cum facta.
sigilla
sint ve-
Anche
l'epigrafe 3007 {CIL. XI) dichiara Ferentio civitas splen-
didissima. Cfr. Pl. n. h. ^
Non
XXXVI
168.
è esagerata la tradizione sulla floridezza e l'opu-
lenza volsiniese (Pl. «. h. II 139), quando
si
pensi che nel
bottino fatto dai Romani, nella conquista della città, furo-
no portate via 2000 statue
di bronzo (Pl. n. h.
XXXIV
34).
Vie e comunicazioni
166
lunga guerra coi E-omani, terminata nel
Nella 265,
si
accenna dal racconto storico che furono
e-
spugnate parecchie città volsiniesi ed alcune di esse furono anche distrutte; il
*
fra queste certo era
castello dei Salpinati, di cui la sorte si
trova
congiunta con quella di Volsini. Oltre a Salpino noi dobbiamo comprendere nella generica espressione
dello
che solo di state entro
storico anche alcune di quelle città,
nome conosciamo il
sappiamo essere
regionale
circuito
stesso appellativo
e
dato
al
Lo
di Volsini.
lago significa
l'
esten-
sione del territorio dello stato volsiniese, e le vi-
cende comuni, che, a riguardo notano
sini,
porti
come
le iscrizioni, ci
di
Ferentio
fanno conoscere
etnici che intercedevano fra le la
due
importanza di Ferentio, rispetto
che sorgeva nel luogo vela dal
nome dato
e di
dell' attuale
alla via,
i
Volrap-
città,'
alla città
Viterbo,
si
ri-
che passava nelle
vicinanze di quella città. Quale sia stato
il
nome
antico di questa non è a nostra conoscenza; solo
possiamo arguire da pare sulla fine
Viterbium,
dell' età
il
quale com-
antica, che la rinascita
della vetusta città della regione volsiniese già si
IX
*
Liv.
»
CIL. XI 2699; 2710 a.
41, 5 a. 308.
167
Comunicazioni con Volsini
aveva negli ultimi tempi dell'evo antico.* Più ragioni, e tutte derivate dal fatto che documenti epigrafici e archeologici
sono trovati presso Viter-
si
bo, indurrebbero a ritenere questa città
Sorrinum,
in
quanto che
bagni romani, oltre
epigrafica del centro, la
sto
comune cui
di
a
trovano,
si
chilometro di distanza, una necropoli luoghi di
antica
l'
la
un
etrusca e
dichiarazione
Sorrinenses. Di que-
esistenza non
si
può revo-
care in dubbio, non è facile riconoscere la topografia,
specialmente perché
gli si riferiscono,
stati
i
comuni
dati
epigrafici,
nome, uno antico
e
1'
Sorrinenses Veteres
cordo di bagni sorrinesi, che può
stimonianza epigrafica,'
va
Sorrinum
la
»
ci
altro
e
Sorrinenses Novenses.' Nonostante,
che
che
possono far capire che due sono
di quel
recente, cioè dei
i
il
dei ri-
vedersi nella te-
confermerebbe l'ipotesi
fosse Viterbo, presso la quale
si
tro-
sorgente sulfurea diBullicame; e d'altra par-
Ravenn.
p.
284 sgg.
Beturbon; Guido
p.
487 sgg.
Veturbo. *
CIL. XI 3009; 3014 con l'appellativo Novenses;
8012; 3010 senza tale appellativo. ^
Nella iscrizione citata 3010: bali[neum] e Sorri[nt7i$].
168
Vie e comunicazioni
a simiglianza
te,
di altri
*
comune vecchio
comuni,
la distinzione in
nuovo starebbe a
e
significare la
separazione dell'amministrazione dello stesso luo-
go omonimo. Del resto che tutta questa regione fra la Paglia e
monti cimini fosse naturalmente
i
dipendente da Volsini può essere significato dal
Voltunna centro saero del Voisini0so
vincolo sacro, che legava questi centri alla re.
.
ligione 6
al
culto
Accanto a questo quanta
l'
di
Voltunna, dea volsiniese.'
culto, che si estese poi a tutta
Etruria e divenne nazionale,' viene
cordata frequentemente
Vertunno,
sta
la
ri-
dea Norzia e con que-
Indubbiamente
due
le
divinità
furono proprie dei Volsiniesi, ed erano loro protettrici particolari, e
come sappiamo che Vertunno
passò nel panteon romano,* cosi pure ha da cre-
^Clusini Novi
e
Clusini Veteres; Arretini
Veteres, Arretini Fidentiore» lienses
e
Arretini lu-
.
^
CIL. XI 5265
^
Livio ripetutamente accenna
:
aput Vulsinios. alle
assemblee degli
Etruschi teniite nel centro religioso nazionale (IV 23,5;
25,7; 61,2; *
(V le
V
17,6; VI
2, 2).
Del culto di Vertunno in
2, 3-4),
Koma
parla Peopeezio
accennando all'introduzione del culto durante
guerre fra quel popolo e
i
Romani.
Il
Bormann
riporta
La via
dersi che
il
Cassia Aretina
169
culto di Norzia, trasportato dalla vec-
chia Volsini nella nuova, cioè nella Volsini romana, trovasse lista
Roma
anche in
quei devoti, che l'anna-
Cincio dice avere essa avuto nella sede avita.*
La Via
Cassia congiungeva direttamente,
Oggi, Volsini con Arezzo,
per quanto in antico
seguendo la Val
la via
come
sia Aretina di Chiana,
naturale fosse la stessa,
ed in questa mettesse, tanto a nord del lago Tra-
simeno quanto a sud,
una congettura molto religione
in
la via
Perugina. Le tre po-
plausibile snl principio della
Roma, che sarebbe
nuova
stato nel 265, alla
fine
cioè delle guerre, quando, distrutta la città e trapiantati gli abitanti sul lago, tati,
l'
due
culti peculiari
uno nella nuova sede,
sole vincitore, in
sto
i
Roma
{Fast.
avvenimento era traccia
nello stesso tempio di
l'altro di
in
furono traspor-
Vertunno, dal con-
Triumph. ad
una pittura
Vertunno (Fest.
tegrarsi
nel
il
hanno da
seguente modo: D(eae) N{ortiae)
8{anctae) ecc.; Primitivus
X
que-
p. 209).
tro nell'epigrafi 2685 e 2686 {CIL. XI), che
Per
a.); e di
del trionfatore
Liv. VII 3,7. Quanto Cincio aifenna, trova un riscon-
*
Deae Nor{tiae)
ricordo letterario della
Dea
si
in-
3l{ngnae)
ser{vìis) Ac{tor) ecc.
veda anche Iuvbn.
74 e Tertullian. Apol. 24; ad nat.
II 8.
Rufio Festo
nativo di Volsini celebra in un carme dedicato a Norzia
questa Dea. ClL. VI de te
Jf37: R{ufius)
ad deom Norltiam).
Festus
vi^ir)
La via Cas-
c{larissimus)
170
Vie
e
comunicazioni
tenti città dell'Etruria, Volsini,
dovevano essere
mode
Arezzo,
e
con vie dirette e co-
fra loro e
unite;' e altrettanto
Perugia
congiunte erano Arezzo
Chiana
e Perugia con Cortona, che della Val di
costituivano, secondo l'opinione i
Invece non è Chiusi
tre capoluoghi maggiori.'
mai messa
in rapporto
della Val di Chiana,
con
degli Annalisti,
le altre città
quando
si
accenna
etrusche alia ira-
portanza che quelle avevano nel consesso federale della nazione.
medesima
arteria
Eppure di
essa
si
trovava sulla
Volsini e Arezzo, e la
sua
colonizzazione ampia e estesa è dimostrata dalle
necropoli anonime, sparse intorno
nimo,' e dalla floridezza del
*
Liv.
X
al
lago
omo-
capo luogo, che da
37, 4: tres valiclissìmae urhes, Etruriae capita,
Vulsinii, Perusia, Arretiuin. ^
Liv. IX 37, 12: a Perusia
et
Cortona
et
Arreiio qtiae
ferme capita Etruriae populorum ea tempestate
erant. Il
passo dello storico va inteso relativamente, e se per Perugia e Arezzo
si
può ritenere reale
il
confermato dalla tradizione, per Cortona
giudizio, perché la dichiarazione
è attenuata dalla stessa espressione, con l'aggiunta dell'av-
verbio ferme. ^
Vici chiusini etruschi devono essere stati Montepul-
ciano, Chianciano, Sarteano, Cetonaj ricchi, tutti
questi
La
Roma
via Cassia Aretina
171
fu distinto in due amministrazioni, di Chiusi
Nuova
e Vecchia, delle quali circoscrizioni
nali è
testimonianza un abbondante numero
epigrafi.
Pur tuttavia
la
comu-
minore importanza
di ter-
ritoriale e politica di Chiusi risulta e dal silenzio
non
letterario, che
è
mai ricordata
maggiori della dodecapoli,^ ed anche dai
altre
miti del suo territorio, fra
la città fra le
il
quale viene a trovarsi
il
Trasimeno a est-nord-est
ambedue
dichiarati
alcuni dati
li-
luoghi
e la
non
epigrafici, trovati
in
Chiana a ovest,
chiusini, poiché
una
delle
isole
del Trasimeno, dichiarano quella terra perugina,'
luoghi, di
monumenti archeologici
per tutte
le
Star, citata, p. 15 sgg. e '
Il
NissEN
di Dionisio
Rimando
e epigrafici.
scoperte monumentali alla mia Bibl. Arch.
p. 325)
(II
40 sgg. dil
importanza
all'
espressione
(V 26; 28; 36; VI 74), cioè di re dei tirreni
(Tuppyjvwv paotXeus), dato a Porsena re di Chiusi. ci
Ma
pare che la frase sia generica, tanto che nello stesso
storico
(V
21), e a
dei Chiusini.
È
poca distanza, è chiamato Poi-sena, re
evidente che qui
si
adopera
il
termine
nazionale a significare un popolo appartenente alla me-
desima di
stirpe.
Floro *
Lo
stesso valore
diamo sAV Etruscorum re»
(I 4).
L' epigrafe 2050 (ClL. XI) sembra appartenere al co-
172
Vie
comunicazioni
e
e aretina senz'altro la Chiana.^
Non
è poi esclu-
so che questa parte del territorio etrusco, fra la
Chiana
e
Tevere, sia stata in origine umbra e
il
anche
vi abbia signoreggiato Perugia,' la quale,
dopo, quando fu conquistata dagli Etruschi, man-
tenne
il
suo predominio
Trasimeno. Infatti
su
tutta
la
zona
medesima tradizione
la
buisce, con molta verisimiglianza, origine
a Cortona colo
a.
C,
2
e a Chiusi, di cui, fino al
mantenne
si
mars, molto
il
primitivo
del
attri-
umbra
secondo
nome
di
se-
Ca-
all'umbro Camerte; donde
simile
l'identità d'origine.*
mune
commemorando
di Perugia,
la stessa defunta,
che
ai
trova parimente ricordata nella 2051 {Dis manibus luliae Isiadis),
trovata nel paese degli Amati, dipendente da
Perugia. *
Obsequknt. 40
e Pl. n. h. Ili 54.
*
Serv. ad. Aen.
X
veramente sinati,
isolata,
Perugia sarebbe una colonia dei Sar-
grande ramo della tribù umbra.
3
DlONYS.
*
In Livio
20.
I
X
25, 11
appellahant. Polibio {JieptLWV X^^P'^t ^^^ l'
201 e 198. Secondo questa notizia,
:
(II 19,
duto
5 e 25, 2) ricorda ora la
KXouatov. Che
identità dell' espressione, la perfetta
ad Clusium quod Camart olim
egli
non mi pare
Ka-
non abbia veduto ;
piuttosto ha ve-
eguaglianza (V. invece Nissbn II p. 323).
La
Fondazione,
e
via Cassia Aretina
l73
non colonizzazione,
etrusca, fu
A-
rezzo, destinata a primeggiare in questa terra, oc-
cupata già dagli Umbri, e avanguardia contro popolazioni liguri.^ L'opinione della
Val
di
le
che solo una parte
^
Chiana appartenesse ad Arezzo non
trova fondamento in quella stessa notizia, che c'in-
duce a sostenerla; poiché senza alcun limite zio è indicato
Arre ti nus
il
eia nis.' Ed
di spa-
altret-
tanto è a dire del dato topografico, conservatoci da Plinio, sul percorso dell'alto Tevere,
condo
*
non
è limitata
che rivela aretina
momento che
quale, se-
scorre in territorio aretino.^ Que-
lo storico,
sta informazione fica,
il
il
la terra di S. Sepolcro,^'' dal
passo dello
Si tenga presente che
il
Buentillani, avevano
storico vuole certo
Casentino,
dimora che
periore, ricorda la
da un'altra epigra-
gli
il
Valdarno Su-
Umbri, chiamati Ca-
in quella regione settentrionale
(Pl. n. h. Ili 103). 2 ^
num
NissEN Pl. n.
II p. h. Ili
ìntumescente
315.
53 e Obsequent. 40: inulta milia Jiomi-
Pado
et
stagno Arretino obruta.
53; Jinibus Arretinorum projluit.
*
Pl. n.
^
CIL. XI 1843. L'aggiunta
h. Ili
della
di Arezzo, è sufficiente a determinare
grafe è stata trovata.
il
tribù
Pomptina,
luogo, dove l'epi-
Vie e comunicazioni
174:
contenere una delimitazione dell'ager Arretinus,
bagnato dal Tevere; fino a Tiferno,
non
ma
che proprio voglia dire
ci è
permesso arguirlo. Anzi
tutto concorre ad ammettere che questa Val di
Tevere aretina abbia rasentato molto da vicino l'altra,
Caratteri«tich* del1' ager Ar-
che comprendeva
la
Con molta assennatezza dell
che
Etruria alcune parti hanno mantenuto, per
quanto soggette, le
regione Perugina. è stato osservato
quali
non
si
le loro
caratteristiche nazionali,
A
sono mai dileguate.
nord
le
po-
polazioni liguri non permisero, per quanto la viltà etrusca fosse estesa fino alla
Magra,
ci-
che
^
si
conservasse se non la fortezza di Fiesole, la quale
segna veramente tenza etrusca
;
1'
estremo, oltre l'Arno, della po-
mentre a sud, pur uniti a Vei
trusca, salvarono la propria origine italica
penati e
i
Falisci. I vincoli di
due popoli da Vei sono
sti
dipendenza
palesi, e
1'
come
1'
alleanza che unisce
Faleri alla città etrusca;
'
erat', *
Liv.
XLI
^
Ca-
di que-
appellativo
di veientana, dato a tutta la regione, n' è
manifesta,
i
e-
prova
Capena
e
senza dire che intorno
13, 5: de Liguribus captus ager (Luneneis)
Etruscorum antea quam Ligurum fuerat. Si
può arguire facilmente dalla continua e costante
partecipazione che quei popoli prendono alle guerre di Vei
Caratteristiche dell'ager Arretinus
al
Soratte
si
175
scorgono tracce di monumenti etru-
schi, e di questi,
con scrittura della nazione, è dato
trovare non pochi nelle necropoli falische, dove
c'incontriamo in epigrafi in lingua etruscaed in oggetti di fattura greca insieme con altri d'impronta
e fabbrica indigena. Invece nella Val di la.
Chiana
metropoli etrusca di Arezzo, se tenne fino alla
Paglia l'egemonia sugli
come Cortona, Chiusi
altri
comuni-stati etruschi,
Perugia, non ebbe su di
e
questi nessun titolo di autorità; e solo potè vantare l'origine
genuina etrusca
comuni, che erano
come
ai
di
fronte
stati conquistati a tribù
Camerti quello
di Chiusi
ai
tre
umbre,
e ai Sarsinati
quello di Perugia.^
Roma
con
(Liv.
V
24). L'episodio del
8; 10; 12; 13; 14; 16; 17; 18; 19;
389
a. C. della
cittadinanza conferita
dopo
caduta di Vei, mostra
ai disertori delle tre città, l'
la
unione, che quei popoli avevano avuto durante la lotta e
che doveva essere fondata su vincoli federali 4, 4); e
(in
Liv.
VI
questo è chiaramente confermato dall'essere stati
•ompresi quei Veienti, insieme
ai
Capenati •
ai Falisci,
nome da una
parte
della regione e precisamente dal territorio sorattino,
dove
nella stessa tribù Stellatina, che prese
era
il
santuario di Feronia, la
ne federale (Fest. '
Le
Dea
protettrice della unio-
p. 343).
tradizioni che Cortona foste stata sede di tribd
Vie e comunicazioni
176
Le condizioni
politiche di questi popoli pos-
sono anche risaltare dal fatto che non nella tradizione letteraria fatta menzione, è veduto per
come quel
per incidenza,
segni particolari di
i
culto di Mercurio aretino, di
si
accennandosi a dei
fa parola,
presagi.' I Perugini infatti
modo
veneravano
Efesto, ed accanto al tempio di
l'Efesteo. Anzi, stando ad
non furono compresi dietro
all'
una
in special
Era avevano
notizia,
i
due
nella distruzione, che tenne
mentre, secondo un'altra, fu salvato soltanto
Btz. e DiONrs.
X
I
il
a.
C;
tem-
La divergenza avrebbe poca impor-
umbre prima che divenisse metropoli
8ia stata
sacelli
espugnazione della città nel 40
pio di Efesto.*
si
che
culti nelle diverse città,
però non appaiono tutti con
cui,
come
parti dell' Etruria, di unioni
altre
sacre. Si ricordano
ciascuna,
trova
si
della Tirrenia (Steph.
20; 26; 28), e d'altra parte che Perugia
una colonia degli umbri
sarsinati (Serv. ad Aen.
201) meritano fede. Questa parte fra la
Chiana e l'Arno
era occupata da Umbri, che lasciarono ricordo nel antico di Chiusi, che
nome
fuCamars oCamerte, eponimo
dei
Camerti, e nell'odierno Casentino, nome, come vedemmo, di altre tribù
umbre.
*
Obsequent. 52.
*
Dio. XLVIII 14
:
TcXrjV
loO 'Hcpaiaxefou xoO te t^c
.
Comunicazioni perugine
tanza, se
non facesse capire che divinità protet-
Perugia era Efesto, a
trice di
177
cui,
dopo
l'
incen-
dio e la catastrofe della città, fu fatta dai superstiti
ampia manifestazione
di grazie e di gratitu-
dine.^
Tuttavia
condizioni politiche le rendevano
le
consociate,' e fra di loro erano unite con mezzi
Esaminando
stradali.
"Hpag eSou;; App. {Jióvou. Il
NissBN
(II
la situazione topografica o-
6. c.
V
48: xwpls toO 'H^acoxEcou
322) accetta senz'altro la tradizione
Dionea. '
*
tona
App.
l.
e.
luogo citato di Livio IX 37
Perusia
V.
il
et
Arretio quae ferme capita Etruriae populorum ea
{a
et
Cor'
tempestate erant). L' importante del luogo storico sta nel-
V essere Val
uniti politicamente
di Chiana.
La
i
tre
comuni principali della
sorte di queste città etrusche è stret-
tamente soggetta ad uguale causa politica: cosi l'insurrecione interna del 301, che ha tutta l'aria di essere mossa
da ragioni
particolari interne, contro la potente famiglia
dei Cilni, ha un contraccolpo esterno, che trascina nella lotta le altre città etrusche (Liv.
aò Arretinorum seditionibtis Cilnircm genus praepotens
X
3:
Etruriam
rebellare
motu orto nuntiabatur, ubi
divitiarum invidia pelli armi$
eoeptum) 11
Vie e comunicazioni
178
dierna, parrebbe che vie laterali dalla Cassia co-.
municassero con Perugia
Comuni©»^*''^'
ancora
delle porte, che ^'
ffine^
^"^tico circuito
che
sei
erano
si
murale
lo vie
in comunicazione
il
e
Cortona. Dal numero
possono riconoscere nel-
di Perugia, si
importanti,
le
può arguir©
quali mettevano
centro etrusco con gli altri della
valle del Tevere, dell'Arno e della Chiana.
no
le
Due
era-
strade per ovest, a nord del Trasimeno per
Cortona e a sud dello stesso lago per Chiusi,
e a est
egualmente due strade mettevano nel territorio
umbro, l'una a
Iguvium
e al passo
appenninico
dello Scheggia, l'altra nella pianura, traversando
molte Chiusì oentrostradale
città; infine
a nord e a sud di Perugia esiste-
vano dirette comunicazioni col Tevere.*
Ma
il
vero
centro stradale in questa regione umbra-etrusca era Chiusi, da cui diramavano cinque strade: a nord
per Firenze, Arezzo
e Siena,
a sud per
Roma, o
meglio per l'Etruria, a est per Perugia. Tutta questa regione ha un'impronta propria
•
Su alcune di queste porte
della città con gì'
l'
si
leggeva
e,
l'
benché
appellativo
aggiunta del titolo di benemerenza, che
imperatori Augusto e Vibio Treboniano Gallo
si
erano
acquistati verso Perugia. Cosi Augusta Perusia {CIL.
1924 e 1929) e Colonia Vibia Augusta Ferutia • 1931).
e-
{ibid.
XI
1930
Chimi
trusca, conserva
i
centro stradale
179
segni dei tempi scorsi.
La
stessa
Arezzo, che è fondazione essenzialmente etrusca, sorse in terra umbra, per quanto la tradizione letteraria
non ne abbia
affatto ricordo,
ohe queste popolazioni dice del
modo
si
infuori del-
la
condizione
Anche
l'accenno dei Casuentillani.
Roma,
all'
trovarono ad avere verso
di trattamento usato verso di
loro dai vincitori, e spiega in pari
pravvivenza
dell'
antica città e
il
tempo
la so-
benessere, che
a lungo godettero quei popoli etruschi. L'espressione, in Livio, che Perugia, Cortona, Arezzo, fos-
tempo quasi
sero in quel
le capitali
dei popoli
etruschi ^ e che, con Volsini, Perugia e Arezzo, fossero, in quel
tempo, città molto potenti
d' Etruria,
è vera.'^ L'ultimo baluardo etrusco cadde, mante-
nendo
la propria libertà
comunale.
Pertanto, prima che la Cassia traversasse
il
ter-
ritorio della Chiana in linea diretta e congiun-
gesse Volsini
con
stradale etrusco era
come
Chiusi
e
Chiusi,
Arezzo,
donde
si
il
centro
partivano,
oggi, vie per le altre città dell' Etruria o-
rientale.
'
IX
'
X
Le
vie cortonese e perugina diramate da
37, 13.
87, 4.
180
Vie é comunicazioni
Chiusi, costruita la Cassia, furono allacciate con
questa.
Dalla via Aurelia
L» Voloientft'n» e
stiensd
1'
O-
partivano
si
le tre
® laterali: la Volciente, la Ceretana e
Quest'ultima
il
maggior cen-
Ceretana, in linea diretta dalla costa, arri-
alla Clodia,
che rasentava
del lago Sabatino,
mentre
la
parte occidentale
la Volciente,
dalla foce della Fiora, sulla cui destra
Volci, e traversando
fiume,
Ostiense.
Fregenae.
tro era
vava
1'
può considerare anche come un
si
proseguimento dell'Aurelia, su cui
La
secondarie
si
l'
intera valle
ricongiungeva
partendo trova
si
inferiore
del
alla Claudia, e poi, oltre-
passata questa, alla linea laterale della Cassia, che costeggia intorno i
centri fra loro
il
lago volsiniese. Cosicché tutti
comunicavano per mezzo dei
tronchi stradali, che, in generale, seguendo fluviali, si
riunivano poi
alle
i
corsi
grandi arterie longi-
tudinali della regione etrusca.
III.
Topografia
porto più importante etrusco fu quello di
Il r»
i
Oere, e questa, per quanto la città
,
non posta
,
«
sul mare, fu
marittima etrusca per eccellenza. L'anti-
chità del luogo è notata da Virgilio, che rileva la
egemonia
è Cero, che
vato è
Cere sul Lazio.'
di
Caeres,a
indicare
Vekg. Aen. Vili 478
*
Caere
in
anche pei casi obliqui, che
KaTpe
s'
popolo, e
suo deri-
Caere-
XIV
3313; ed ò uguale
incontrano. I Greci scris-
(Ptol. p. 350; Steph. Btz.;
220; Dionys III 58).
Bono attestati
il
«gg.
CIL. VI 1272 e
sero correttamente
il
dello Stato
aggettivale.' Posta lungi dal
*
V
nome
Greci chiamarono Agilla, e
i
tanus come forma
Strab.
Il
Caerites
e
Caeretani
dall' epigrafi, e ripetono gli scrittori tanto
Caere metropoli
,
.
188
Caere metropoli, Pyrgi
mare, in linea diretta quattro miglia, conserva
ancora oggi cioè
ricordo nel
il
Caere vetus, mentre
di
novum,
nuova Cere, Caere
al principio del secolo
e del
^f rgi
villaggio di Cervetri,
XIII.
comune ceretano
ad est sorge
La
storia della città
è connessa strettamente
con quella del suo porto. Quando nel 191
i
Romani
fecero cedere tutta la costa per mettervi
si
la
cioè Ceri, costruita
una
colonia di cittadini,^ la dipendenza del porto da
Cere è definitivamente cessata. Questo Pirgi, e
indubbiamente
corre anche nell' Elide. coli'
epiteto di vecchio
come
ma
si
il
Il
nome
chiama
si
è greco," che ri-
distinguere questo luogo
—
Pyrgi veteres
—
trova in Virgilio, non ha valore relativo,
aggiunge un'osservazione
di fatto
che rispec-
chia condizioni locali realmente esistenti.
La mi-
sura dell'area della cittadella, che non oltrepassa
greci quanto
Cassio
(fr.
•tesso che
latini.
33)
i
Virgilio [Aen. Vili 597) e Dione
apertamente mostrano
Agilla, e
il
nome
dei
che
cittadini
Cere
è
lo
Ceriti è
uguale a Agillei
«
*
Liv.
^
Il
XXXVI
nome
è
3, 6.
Pyrgi, con
e «, e l'aggettivo è
lieve differenza grafica fra
Pyrgensis {GIL. XI 3367; 3710:
in honore{m) patrit Pyrgensis;
XIV
3816).
185
Altio antico porto di Cére
5
ettari,
può coufermare, insieme all'estensione dei
sobborghi,
dove l'importanza del luogo
fin
Quando Strabone dichiara
spose con quella di Cere.
Pirgi porto dei Ceretani
Ed
^
vuol dire soltanto uno
tempo suo o
stato di cose del
corri-
poco anteriore.
di
infatti naturale porto ceretano era Alsio,
ceretana,
come mostra
,
La
distava dalla città cinque miglia.
regione e
avevano
l'appellativo che
l'odierno Fosso della Vaccina' e
il
che
luogo dei Bagni,
chiamati oggi del Sasso,' e in essa era compreso il
comune
che
di Alsio,
estendeva fino
si
al
lago
di
Martignano, chiamato nell'antichità col nome
di
lacua Alsietinus.*
*
XV
Strab.
V
226
:
èTr^VE'.ov
»
'
=
Diod.
j
Caeretanu8
in Pl. n. h. Ili 51.
Aquae Caerites
1, 10. *
Veug. Aen. Vili 597
Caeritis amnis in
nmnis
Val. Max.
I 6, 5;
o
Caeretanae
il
si
Il
in Liv.
XXII
220.
passo non lascia in-
lago in parola, poiché è indicato
questo anche dall'aggiunta che nei cui pressi
V
Strab.
Frontin. de aqu. 11; 71.
eerti nel determinare
il
xwv Kacpsxavwv
14, 3-4: iTi^vetov TróXew? 'AyóXXT]? Tupprjv^Sos.
trovava
territorio ceretano, in
il
si
fa della
via Claudia,
lago. Questa via
quella parte
traversava
interposta fra
il
Alaio antico porto di
Cere
Fregenae sulla via Ostiènse
184
Fregenae Bnlla via
Ostiense
Gl'itinerari sulle due vie, che da Alsio y^
•
mano
per Ostia e per
gnata
Fregenae
Lorio
si
dell'aggettivo,
il
si
sull'altra Lorio.*
e
esse
'
di
Alsio e
Alsium e Alsiensis da epigrafi. Ma accanto ad
e
trova l'aggettivo Alsius (Rut. I 223 e SiL. Vili
si
475) e
Aurelia,
sono
visto,
testimoniate da scrittori
se-
Pertanto
dell'
mare. Le forme nominali è
dira-
Koma, portano suUuna
trova sulla continuazione
lago sabatino e
si
-r,
Alsietinus (Frontin.
I codici
hanno
forme di Lorii
Loria
(in
tutti
de aqu. 11 e 71).
Lorium;
Victor,
ep.
sporadiche
sono le
e de Caes.
XVI) e
XV
(in It. Ani.).
Fregenae
è la grafia di Fregene, ed è un errore nei
luoghi di SiLio (Vili 477) e
di
Velleio
(I
14,
8)
leg-
gere Fregellae; nato questo errore dalla confusione con la nota Fregelle.
È un
troppo sottilizzare
il
vedere nella
forma citata un diminutivo, quasi a significare denza e
il
p. 351).
Non appartengono
rimpiccolimento
zioni 3452 del voi.
XIV
dell'
città (Nissen II
antica
pertanto a Fregene
e 494 dell' XI,
zione della tribù Anieuse
le
riferisce
la deca-
al
le iscri-
perché la citaterritorio
fre-
gellano, per cui la parola Frege o Frpg, anziché integrarsi in
Frege(nis),
è preferibile leggersi
Frege(llanus).
Fregenae sulla via Ostiense
185
Fregene sull'Ostiense, L' indicazione dei due nerari, l'Antoniniano e tica
Peutingeriano, è iden-
il
:
Alsio Villi
Alsio Villi
Fregenas Villi
in
in
né,
iti-
Portum
Portum
com'è parso,
esiste fra l'uno e l'altro contradi-
Tabula è caduta la Fregenas Villi. La distanza da Alsio
zioue, poiché nella traccia della
posta di ci
porta alla foce
mato Torre frammento
di
dell'
Arrone, dove è
epigrafico, in cui
chiarazione di coloni.' fica
può ricordare
la
La
si
CTL. XI 3727. L'epigrafe guire, dedicatoria per Cesare
la di-
sottoscrizione epigra-
e
che a torto
;
è,
d.
C, per
a quanto
con questa
i
si
si è
vo-
l'allu-
può
ar-
coloni espri-
devota gi-atitudine. Ne scrisse particolareg-
giatamente e a parte carese
anche da un
natura del centro, che fu nel
245 colonizzato da cittadini
la loro
luogo chia-
legge intera
luto vedere scomparso nel I sec.
mono
il
Maccarese, distinto
(Roma 1836
À..
Coppi Memorie storiche di Mac-
e 1862).
Durata
186
Dur»t» di
di
Fr egene, Lorium
sione di Silio alla pianura squallida di Fregene.^ Il
poeta certamente voleva fare un rilievo fra
la
dintorni paludosi, in mezzo
si
città
e
i
a cui
una vasta
ancora costituiscono
trovava e che
laguna a nord del Tevere.
Sulla sinistra dello stesso Arrone, che scaturisce dal lago di Bracciano,
Lorium
dj Martignano,
trovava
si
non lungi la
dall'altro
borgata di Lorio,
situata entro terra, sulla via Aurelia, 12 miglia da
Roma,
e
che
gli scavi,
con
il
gran numero
di iscri-
zioni trovate, fanno riconoscere nella località della
Bottaccia o Castel di
Guido.'
A
differenza
di
Fregene, che indubbiamente fu municipio indipendente, come
testimonianze letterarie pro-
le
vano,^ Lorio fu solo un grosso borgo, a cui dette imperiale, che
vita la residenza
*
SiL. Vili 477: ohsessat
*
EuTROP. Vili
8,
4
:
attrasse
molti
campo squalente Fregenat.
(Antoninui)
obiit
apud Lorium,
villam $uam, miliario ab urbe duodecimo ecc. » il
Pl. n.
h. Ili
51
;
Liv.
XXXII
29, 1 e Stbab.
quale geografo, la nota fra le piccole città.
V
225,
187
Residenza imperiale, Bebiana, Careiae
abitanti da
Roma/ come
pure
piccola stazione
la
.
navale, che via, a
medesima
era a poca distanza, sulla
poche miglia da Alsio. Le iscrizioni poi di
marinai
*
e
di
altri,
Torre in Pietra e stano forse
Bebiana,
1'
^
di
scavate nelle
Ponte
esistenza di
di
località
di
tre Denari, atte-
soltanto menzionato dagl'Itinerari.*
e
Fosso
il
della Vaccina, nel circuito cioè ceretano, avanzi di iscrizioni
documentano
ma
una conosciamo
solo
di
Bebiana
quel piccolo centro di
Entro questa zona, fra l'Arrone
la vita di altre borgate; il
nome, cioè Ca-
reiae, l'odierna Galera sull'Arrone. Come con-
*•
Residenza imperiai»
Vita Ani. I 8
:
edueaius Lori in Aurelia ubi postea
palatium eriruxit, eniut hodieque reliquiae zione 426 del volume
XI
Fel{ix) Lor{iuin) e la plebi
del concilio romano
citato,
urbana
del 487,
ììianent. L'iscri-
che ricorda la eol{onia) Lor{ii) è falsa.
che riporta
la
La nota
presenza a
quello del vescovo Petro Lorenti, non può riferirsi alla nostra Lorio. *
CIL. XI 3735; 3736, 3737.
3
CIL. XI 8749; 3750; 3751. Tah. Peut.; nel Ravemk. p. 284:
Bebeina.
Careiae
Nat. del territorio, Angularia, Reg. Ceretana
188
cordemente
Roma
da
Clodi Natura del territorio
e
guide calcolano,
le
15 miglia' ed era unita con
distava
Forum
con Baccano. Le varie iscrizioni rin-
venute nel punto del luogo ricordato, che ^-
•
•,•
,.
^
tizie letterarie
reiae, non
nella
presi clie si
assicurano
itinerarie
capire a quale
lasciano
valle
vedono
ciano e
e
•
le
no-
per n L-aterritorio
siano appartenuti, per quanto com-
questi vici
Angularia
Careiae
Arrone. Anzi
dell'
le
sul lato sud-est del lago di
rovine
Brac-
nelle vicinanze scavate pro-
le iscrizioni
vano che presso l'odierna Anguillara esisteva una piccola città, la quale anche in antico deve essersi
chiamata ugualmente, come fa fede l'epiteto omo-
nimo
*
dato a questa parte del lago. Nulla
sa,
si
né è dato sapere del villaggio, che l'epigrafi nei dintorni
di
Claudia, fanno arguire
Regioneoeretana
poco lungi dalla
Tragliatella, ;
ma
tutto
via
questo rima-
suglio d'iscrizioni indica l'esistenza di borghi o Castelli,
che erano sorti nella regione ceretana,
pure doveva un tempo, insieme con
della quale
»
li.
Ani.
:
a
Sexium: Villi *
Per
-
Dig. XVIII le iscrizioni
Boma
-
XV
-
Careias; Tab. Peut.
:
ad
Careias. V. anche Frontin. 71. 1,
69:
lacum Sabatenem
OIL. XI 3773-76.
Angularium.
Altium comune augutteo, Decadenza
Alsio, aver
parte
fatto
il
lato
lago di Bracciano, su cui era
muni indipendenti numenti
si
occidentale del
Forum
Clodi.
Forum Clodi
Tanto Alsio quanto
189
sono co-
augustei. Dagli avanzi di mo-
rileva che
l'
Alsium
co-
mune augusteo
antico municipio fu nel
punto costiero dell'odierno Palo.^ La storia del luogo è in breve riassunta da Rutilio quando,
rife-
rendosi a Pirgi e Alsio, osserva che queste due,
un tempo
piccole città, ora erano grandi borgate.^
La decadenza
è affermata,
ma
la cittadina è eclissata e quasi
è
anche detto che
Decadenza
schiacciata dalle
sontuose ville signorili, costruite dai grandi per-
sonaggi del tempo, per essere questa spiaggia un soggiorno piacevole. Pompeo, Cesare, Virginio Rufo e l'imperatore
M. Aurelio furono
delle ville, delle quali si gli avanzi,
*
lungo
il
fra
i
possessori
possono tuttora seguire
mare, per un miglio.' Anche
CIL. XI 3716-3726,
di cui la
maggior parte
si
trovò
proprio nella località ricordata di Palo. '
RuT.
réeedunt '
\
I
223-224
nunc
:
Altia praelegitur
villae grandes,
La suocera
di
Plinio
il
tellus
Fyrgique
oppida parva priui. giovane, che possedeva la
Soggiorno gradito imperiale
Soggiorno imp., Trad. greche, Forum Clodi
190
se avvolta nella
caligine della
chità, che la letteratura
vanta
leggenda, l'anti-
di Alsio, è illustrata
dalle reliquie di sepolcreti antichi, sparsi nel ter-
Tradizioni greche
La
ritorio.
tradizione mise in rapporto l'origine
della città coi Pelasgi e le diede
e
non
è escluso che Alsio,
origine punti di sbarco
un
come
ecista greco;
*
Pirgi, siano in
commerciali di marinai
greci.
**^
Forum
Assai recenti sono invece gli esordi di
Forum
Clodi. si
A
giudicare dalle notizie degli scrittori,
dovrebbe concludere che
foro è sorto nell' età
il
da Virginio Rufo, trovò in Alsio
TÌlla già abitata
$uae nidulum (VI 10) e Frontone maritimum
rium locum (Naber 223
Tocco Alsium, Jnst. archeol. *
oggi Palo
e
Sull'argomento
sue ville
È
;
SiL. Vili
474
i
L. d.
1841
p. 39-43; e L.
intorno a scoperte di Antichità in
Comm.
:
Argolieo dilectum
litui
due nomi.
Sui Sepolcri delV antico Alsium
Bull. d.
v. E.
romane in Bull.
qui palese che V apparente uguaglianza
fonetica ha fatto arricinare
Inst. archeol.
»enectuii$
voluptua'
1867 p. 209-212.
DiONYS. I 20
Aleso Alsium.
sgg.).
et
areh. eom. di
W. àbekkn
in Bull. d.
Borsari Notizie
Boma
e
Roma. 1898
inedite
suo territorio in p. 37-39.
Ubicazione, Origini dtl
augustea.
La sua ubicazione
Comune
sul lago di
191
Bracciano
Ubicazione
è segnata precisamente dalla chiesa dei SS. Marco,
Marciano
e Liberato, intorno alla quale furono sco-
perte iscrizioni con la dichiarazione del luogo:
C. Clodia
C. F. Vestali
.
Fro Claudientes
•
•
ex
Claudia
•
Cos •
praefectura
urbani
patrono.^
Il
lire
l'
ricordo di Clodio Vestale permette di stabietà in cui visse, ritrovandosi su alcune
nete del 43
come
a.
C.^
Tuttavia non
si
è stato creduto, che la via e
o^ai^n*
mo-
può ammettere,
foro abbiano avuto l'esistenza da quel Vestale. Piuttosto l'una e l'altro erano denominati da
nato; a lui invece
si
il
un omonimo ante-
dovette la indicata forma
amministrativa, di cui fu fatto capoluogo
CI odi. La gratitudine
Foro
dei cittadini fu dimostrata
CIL. XI 3310a. Cfr. S311. Anche l'epigrafi 3309 e 8310, rinrenute nella chiesa citata, fanno menzione di *
Clandian(i) '
Babklon
e di
Foroclodienses.
I p, 354.
Origini d«l
Claudiani e Foroclodiesi, Vici della reg. sab.
192
con un'epigrafe commemorativa, dalla quale risulta che, a differenza degli abitanti del della
città,
che erano
chiamati
Comune,
Claudiani, essi
venivano detti Foroclodiesi. Quindi anche
CUudianì e Foroclodiesi
esistente da vario
omonima, ebbe
la
fuori
il
centro
tempo, come è antica
la via
"^
'
indipendenza comunale all'età
di Augusto, che lo registra nel suo elenco.*
Vici della regione aabatina
Quale
stata
sia
la
...
sua condizione giuridica
...si
anteriore è assai difficile determinare. Prossimi
trovano Vicarello e Trevignano, sul lato nord del
dove furono raccolte varie epigrafi
lago, si
vedono, dappertutto, avanzi di
ville;
detto che qui possa aver avuto luogo
comunale. Gli
Che
*
vento
foro Claudii.
il
nome '
nima
nomi
e
dove
ma non
è
un centro
di Vicarello e Trevi-
fosse sede vescovile parrebbe detto dall' inter-
al concilio
pigrafi
stessi
^
È
romano del 313
di
un
tal
Donaiianus a
assai dubbio che siano di questo
{CJL. VI 2379 a
I
Foro
60} II 10), nelle quali
l'
si
e-
fa
di due pretoriani dell' a. 143 o 144 d. C.
Caratteristica, e che fa ricordare la famosa villa
omo-
di Napoli, è la iscrizione Pausilypon Mettiae T. L.
Htdonei; dove l'epiteto è certo riferito alla villa di Mettia.
.
Il Cèntro di
gnaiio st'
^
accennano
Sabate
alla civiltà
193
romana,
e in que-
ultimo luogo tracce di un muro di cinta atte-
stano della fortificazione del centro,' che potrebbe essere
stato
antichi. le
E
il
capo-luogo di tutti quei villaggi
in questa località,
guide fanno
il
come
Sabate,*
di
il
nome
anti-
co di Trevignano, dove documenti lapidari etru-
non mancano.* Anche l'antichità di Vicarello rileva da quella dei suoi bagni, dove la stip©
schi si
votiva mostra tusti
l'
uso delle acque
della repubblica.
5
fin
dai tempi ve-
Tuttavia a quale stato
^
Trebonianus
*
V. Paolo Bondi dà Fidmalbo Memorie
ttor. sulla
Sabazia ora lago Sabatino, sulla origine di Trevignano ecc. (Firenze 1836).
citta
'
Tab. Peut.
*
Il
NissEN
Kavenn. II p.
Gamurrini Nota
352
p. 284. li
nega, però a torto. V. invece
sulle antichità di
Acquapendente
e
su al-
cune iscrizioni etrusche di Trevignano in Not, scavi 1885 p.
435-437
couvert.
e
dans
Forum-Clodi) rello in *
E. Desjaedins la
Mem.
sur
Ics
dernièr. de-
campagne de Rome (Vicarello -Sabate-
Roma
1860; Tomh.
eentro
di Sabat«
a Anguillara,
nome generico
solito
che non è improbabile sia stato
il
eir. nella
tenuta Vica-
Not. scavi 1885 p. iO-41.
Insieme a offerte di rame, argento e oro
si
trovarono 1$
194 Qiuritd. comunale, Confini
Giuriadi-
Btone
oo-
cerei.,
Area di Cere
etrusco abbiano appartenuto questi centri del lago sabatino, se a Cere o a Vei, è molto dubbio, anche se la formazione della tribù Sabatina cogli abitanti
omonimo, avvenuta nel 387, dopo
la
caduta di Vei, facesse inclinare ad ammettere
la
del territorio
zona del lago tutta veientana.
È
Oftkfini •«-
rotani.
di
certo che
Vei non
che
l'
si
i
possono
fissare;
territori di
ma
è
Cere e
anche certo
estensione territoriale veientana fu
giore. Gli antichi
confini
dei
due
limiti dei
dei
mag-
poco sapevano della questione
due Comuni, e Livio quando, a
proposito di Artena etrusca, dice che era situata fra l'uno e
1'
altro territorio,
ma
che apparteneva
a Cere, dichiara, senza volerlo, di non sapere con precisione la cosa.^
Area
di C«-
Le
origini di Cere fauno supporre che lo stato
abbia avuto un* espansione
meno notevole
della
doni di piccoli pezzi di rame pesante e fuso e coniato. G.
Marchi £a
itipe tributata alle divinità delle
scoperta al cominciare del 1852
acque Apollinari
(Roma 1852). Sullo
stesso
argomento Hknzen in Ehein. Mut. 1854 p. 20-36 e GarRUCCi Diss. Arch. 1864 p. 14-19 e p. 160-176. »
Liv.
IV
61, 11.
Sua espantione commerciaU
contigua Vei.
La
racchiuso entro
città, se si
196
deve stare
allo spazio
circuito murale, di cui
il
sopra-
vanzano alcuni miseri frammenti, doveva comprendere l'area delle grandi città etrusche, misurando la cinta più
di 6 chilometri, e lasciando questa
La potenza
distinguere 8 porte.
di
Cere deriva
dalla sua espansione
commerciale, per la quale
Sna espan-
hanno da spiegarsi
rapporti coi Lrreci, che la
meroi»le
i
tradizione letteraria rileva, e
una
fatto di possedere
il
tesoreria particolare in Delfi. ^
coi Cartaginesi per abbattere
Anche
l'alleanza
Focesi ha la sua
i
ragione di essere nel volersi Cere liberare dalla
preponderanza marittima «ra tutta a danno suo.*
e
mercantile greca, che
E
probabilmente sta in
relazione con la decadenza commerciale focese la
nazionalizzazione completa di Pirgi, dove
Avevano
Ilitiia, alla
introdotto
Dionisio di Siracusa.'
Strab.
V
culto di Leuco-
Non
è
a.
C, da parte
di
probabile che gli
230.
'
Hbrodot.
«
Abist. oee. II 20;
226.
il
e,
quale avevano eretto un tempio,
oggetto di preda, nel IV secolo
»
greci
una loro colonia mercantile,
costituito
come accade sempre, tea o di
i
I
167
a.
532
a. C.
Diod.
XV
14,
3-4
;
Stbab.
V
Trad. greche, Rei. con Roma,
196
Etruschi abbiano conquistato Tradizioni greche
ai
il
Sott.
a
Roma
luogo togliendolo
Greci e poi l'abbiano, in loro lingua, chiamato
Cere. Facilmente
mentali che
IV
secolo.
il
si
può capire dagli avanzi monucittà fu tra
fiorire della
Anche
le
sue relazioni con
il
V
e
il
Roma, che
in principio sono improntate a autorità, rivelano
Kelaaioni •on Roma
la
potenza passata del luogo
revoli
finché la
^ ;
e
durarono favo-
decadenza dello stato rese Cere
dipendente dai Romani. Per
la storia della città
etrusca le due date del 384 e del 353 segnano la fine dell'
egemonia ceretana, quando, nel 384, non
potè respingere l'assalto di Dionisio,
non fu buona a ributtare Sottomissione a Ro
ma
Romani,
dei
nel 353,
e,
l'attacco minaccioso
solo sottomettendosi incondizionata-
mente.'^ Gli scrittori su questo
punto non appaiono
concordi: Livio accenna alla sottomissione senza limiti,
mentre Dione parla
di cessione di
La prima informazione
territorio.
cosi la seconda, la quale forse
ranea e può
riferirsi
al
metà
è datata,
non
è
del
non
contempo-
tempo accennato dalla
stessa notizia liviana, che parla di
una pace con-
clusa per cento anni.'
*
Vbrg. Aen. Vili 478; Cato.
Fast. 194
M.
8
Liv. VII 20, 8 e Dio.
3
Liv.
l.
:
fr.
33.
fr.
Peter
10 sgg.
;
Decad. nel I»ec.
Le
reliquie
C, Nella confed. romana 197
d.
monumenti
di
scultura,
di
come
De«»d«n»» n«l I •eoolo
di statue a imperatori o a
miglia imperiale,
un acquedotto volmente
all'
la
confronto
luogo
col vicino
teatro,
terme,
di
fa^
d. C.
di
asserzione di Strabene, che di Cere
decadenza con il
personaggi della
non testimoniano molto favore-
'
metteva in evidenza
che
un
di
*
contrasto
il
grandezza che di
il
di
della
una
presente
volta.
An-
geografo fa della città
Bagni, molto frequentato e
meglio popolato di Cere, ha un valore assai relativo.
Agli occhi di Strabone e dei contemporanei
era presente la floridezza passata, di
presente
era
solo
una pallida ombra. Esisteva
certo la decadenza della città,
grandezza non poteva
delle quali
Certo alla
la
ma
il
riflesso della
dirsi oscurato, se
nei primi secoli dell'impero gli edifizi e
cui la vita
sono
stati
appunto costruiti
sono state erette tutte quelle statue, si
conservano, tutt'oggi, alcune parti.
perdita dell'indipendenza e l'unione
confederazione dei sudditi a
Roma
fu per Cere
un colpo mortale. I Ceriti ebbero la cittadinanza
•
CIL.
XI 3596; 3597; 3598; 3600; 3601; 3604;
8616; 3620. 3620-3621; 3622.
*
Ibid,
»
Ibid. 3594.
Nella oon^^q
romana
198 Limit. di
ma
romana, ci
territorio, Antic. dei moti, eeretani
senza
Limitmioiorio
elettorale
' ;
né
consta quando abbiano conseguito l'intero di-
ritto municipale,
ne di t«rri-
suffragio
il
come
è malsicura
quale furono assegnati ,-i
,,
,
Ceriti.*
i i-
,
/.
•
la
tribù alla
Insieme con la i-
•
•
perdita della liberta politica tu diminuito
ed
ritorio,
i
il
ter-
questa diminuzione va compresa
in
tutta la costa, dove
i
Romani piantarono
coionio
marittime; Pirgi, Alsio, Fregane, un tempo appartenenti a Cere, sono possesso romano.
ntiohiU
Lo
dei monn-
menti
oe-
studio pure dei
monumenti
etruschi porta
a concludere diversamente da quello che riferisce
una tradizione ta, cioè
da noi ritenuta inesat-
letteraria,
che Cere sia stata una conquista a dan-
no dei Greci. La decorazione delle quella di Tarquini e
fronte a
senta
meno
*
Strab.
*
Una
V
questo
e
ricca,
220 e Gell.
XVI
iscrizione (3615 del
tombe, di
di Volci, si pre-
può
ritenersi
in-
13, 7.
CIL. XI) attribuita a Cere
porta chiaramente scritta Vot(uria) , e tale sarebbe la tribù ceretana.
Ma un
elemento dì gran peso fa veramente pro-
pendere per
l'
autenticità dell' epigrafe, in quanto in essa
menziona
il
magistrato dictator dell' Etruria, che ebbe
si
soltanto Cere. L' essersi
l'
iscrizione trovata a Sutri
non
esclude che in origine sia stata di Cere, donde fu trasportata nella terra
non sua.
Antichità dei
monumenti ceretani
199
indice dell'antichità del sepolcro; quantunque l'uso
accanto alla nazionale nelle
della lingua latina iscrizioni parietali risalire tanto nel
tombe non permetta di tempo. Pur tuttavia non mandelle
alcuni
cano elementi per assegnare
VI
monumenti tombali
al
dubbio che
detta grotta
cosi
la
secolo.
di
Non
questi
v' è
delle
però
iscrizio-
per quanto non sia degli ultimi tempi delle
ni,
grandezza ceretana, non può vantare chità
remota, come
mostrerebbero
un' anti-
o
graffiti
i
gli scritti di colore rosso o nero sullo stucco, che
intonaca
le
sepolcrale.
Ma
se la
menzione
come Tarquitius, indica sepolcro, servito,
parti della
pareti e le altre
non
in latino di defunti,
l'età
è però detto che
come era
camera
il
posteriore
del
sepolcreto sia
naturale, a pili generazioni, delle
quali fra le più recenti siano appunto
i
Tarquizi,
che sono in sostanza della medesima stirpe dei
Tarcna,
*
dei quali è f ipogeo.*
Su questa tomba specialmente E. Braun Scavi
tani del marchete p. 25-31 e J. G.
Campana
in Bull. d. Inai, archeol.
WiLKiNSON An Etrutcan tomb
in Journ. of. Brit. arch. ass. 1856
3626.
Cfr.
p. 56 Bgg.
anche Dennis Bull.
d.
p. 1-35 Inst.
;
cere-
1856
at Cervetri e
OIL. XI
archeol.
1847
200
Contigua a Cere era
P«aiEione
*iV»loime-
Posiz, di Volci met., Ubic. di
potente Tarquini, e
questa confinava Volci. Anche oggi, dopo
jjQj^
tanta e
immensa
Pian
nel
la
Forum Aurelii
rovina, Volci conserva
Voce.
di
lata della Fiora,
nome
il
comune, signore della val-
Il
aveva
il
suo centro sulla destra
del fiume, lontano dalla grande strada costiera, a
cui lo congiungeva direttamente la corrente stessa Wl»i«»zi«a« di
Dipendente da Volci era
della Fiora.
Forum,dove
,.., Jborum Aurelii, che ,_
sorse
urelii
la terra, „
.
comune, né come
tale
compare
non
tu
nella lista plinia-
na. Il borgo, costruito da chi fece la strada,
può non essere
mana
La misura
di
25 miglia dalla
colonia di Cosa ci porterebbe a collocare nelle
della Fiora,
documenti
tichi centri
il
centro
vicinanze di Montalto, a sinistra
dove
di
non
in rapporto con la espansione ro-
nell'Etruna.
romano
mai
si
trovarono reliquie epigrafiche,
un centro
abitato,* poiché altri an-
sono indicati a Canino, Musignano e
Tessennano, lungo un affluente della Fiora;
ma
la distanza notata negl'itinerari,' e d'altra parte l'
essere situati quei luoghi fuori dell'Aurelia, im-
*
GIL. XI 2929
* li.
2932
;
Ant. p. 291
;
j
2939
Tab. Peni.
a.
Ubicazione di
pediscono che
ivi
si
Forum
Aurelii
201
debba rintracciare l'antico
borgo. Questo ha l'unica menzione letteraria da
parte di Cicerone, quando egli rinfaccia a Catilina il
luogo, stabilito coi congiurati, dove
È
pertanto la costruzione di questo Foro in rap-
trovarsi.^
porto con la colonizzazione di Cosa? Tutto par-
rebbe coincidere con
quando
i
Romani,
assicurarono
il
nascita di quest'ultima,
la
vinti
i
territorio
Volcienti e
con
la
Volsiniesi,
i
deduzione
di co-
loni.'
Di Volci^
ci è
dato di apprendere nella lette-
ratura storica per prima cosa che, nella lotta con
Roma,
nel 280 fu costretta a cedere territorio, e
'
In
*
Fatti ad a.; Vell. I 14; Liv. per.
Catil. I 9, 24.
XIV;
Pl. n. h.
Ili 51. '
Il
nome
della città pare
Volci {CIL. VI 2404 a quanto
si
trovi, di
I
v.
sicuramente essere stato 13;
minore autorità,
•ingoiare 'OXxtov. Variamente
Ptol. OOóXxot), per la
forma
scritto è
1'
di
numero
etnico:
Vol-
e Volcentes- Vulcentes; VolVulcentani; Vulcentinae; 'OXxi^xai
cientes-Vulcientes
«entani
e
e 'OXxteTi;. Riteniamo tuttavia, sulla base delle iscrizioni,
che la grafia corretta aia stata vato,
Vo Icientani.
Volcientes
e,
del deri-
Circuito di Volci, Ampiezza del territorio
202
come Cere,
che,
Cironito di
cedette la costa, probabil-
essa
mente, dalla Fiora
al
monte Argentario. L' am-
piezza del giro muralo di 6 chilometri, con tracce di 6 porte, dice
della
della
grandezza della
ampiezza del comune-stato parlano eloquente-
mente
le
necropoli lungo le rive del fiume, ricche
AmpiezK»
di suppellettile di manifattura greca. ^
torio
della deduzione della colonia di
che
La
notizia
Cosa dice chiaro
territorio era volcientano; ed è fuori di dub-
il
bio che la colonia abbia fatto progredire
go etrusco,
comune
iscrizioni, del
nelle
nuovo sbocco
al
mare favori
vantato
suo
il
bor-
del quale la tradizione serbava soltanto
fuggevole ricordo.* Invece è notevole
col
ma
città,
porto,
facile la via marittima.*
il
Cosa.^
di
ricordo,
Anche
il
sorgere della città
il
quale
dal
era
aperta
Vicine a Cosa, o meglio
poste tutte nella regione bagnata dalla Fiora e
*
Fra
gli altri E.
d. Jnst. archeol.
Gerhard Bapporto
1831 p. 5-218
la nécropole de Vulci 8.
E.
le
exécutées
S.
;
et
Yolcenit in
Ann.
Gsbll Fouillet
dam
puhliées
prince Torlonia (École frangaise de
aux /rais d§
Rome, Parli
1891). *
Verg. Aen.
X
168 con Servio
»
OIL. XI 2633 e 2634.
*
Liv.
XXII
11, 6 e
XXX
j
39, 1.
cfr.
Macrob.
V
15.
Ampiezza
l'Albegna, furono
Sovana,
le
quali
203
del territorio
le città di
Talamone, Saturnia,
non sappiamo a quale
stato etrusco
abbiano appartenuto. Di Saturnia è detto che era
compresa nell'agro caletrauo*
comunemente
e
Talamone
suole
si
ascrivere al territorio cosano.' So-
vana ha pochi cenni
letterari del suo
nome,
e la
sua importanza fu medievale. Tuttavia gli sparsi
monumenti e
antichi la dichiarano etrusca e romana,^
capoluogo, di un circuito di appena due chilo-
il
metri, godette l'autorità di grande e ciò che
non accadde a Cosa
furono comprese
nella
ampio comune;
e Saturnia, le quali
diocesi
Questi
sovanese.
rapporti amministrativi possono indicare legami etnici,
che
lasciano intravedere ancora da identità
si
di territorio, nel quale
si
trovavano Cosa
mone. Caletrano è chiamato da Livio
il
territorio
saturnino, e forse tutta la regione era del
etrusco di
Caletra,
Tala-
e
comune
dipendente da Volci. Della
ampiezza e solo dato congetturare dalla copia dei
p.
XXXIX
*
Liv.
*
Bormànn
»
In Noi. Scavi
CIL. XI
iu
469-472; 1895
55.
p.
1885
p. 416. p.
65-66;
p.
435-437;
224-225; 1898 p. 184; 1902
p.
1892 494-
509; 1903 p. 217-225. V., del resto, la mia Bibl. arch. citata p. 118-119.
it.
Via di Volci al mare
204
archeologici, che nella vallata della Fiora
tesori
sono nascosti;
parte dell'affinità terri-
e d'altra
toriale di Saturnia e Volci fa fede l'avere
municipi appartenuto Ti» di Voi•i al
m»re
Nondimeno l'espansione marittima
tina.^
non ebbe Fiora,
.
,
.
,
,
neli antichità la via
come parrebbe
i
due
medesima tribù saba-
alla
naturale,
n
^
per
di Volci
la loce
ma
in
della
relazioni
le
commerciali coi Greci devono avere avuta altra via,
che non è
begna, entro
difficile
il
indagare. Alla foce dell'Al-
golfo di Talamone,
scambi delle merci, che
gli
i
svolgevano
si
Volcienti
e
i
Greci re-
ciprocamente portavano su quel comune mercato; che appunto una tradizione isolata e molto
di
confusa dall'elemento leggendario serbò fino a noi ricordo. 2
Anche
l'origine dell' oppido etrusco sulla
collina a oriente, che gli abitanti oggi sono soliti
nome
distinguere col
di
Talamone vecchio
e
OIL. XI 2650; 2661; 2671 per Saturnia: 2930;
*
2939 a; 2941 per Volci. "^ Timeo in
lamone,
Diod. IV 66.
Talamone (Pais
canti
greci,
tuttavia escluso che Ta-
Si. di Sicilia e d.
La leggenda può uno
È
Eaco, abbia avuto relazione col nostro
figlio di
Magna
Grecia p. 443).
essere originata naturalmente dai mer-
che in Talamone, come in Pirgi, avevano
scalo d' affari commerciali.
205
Via di Volci al Mare, Tarquini metropoli
Talamonaccio,
secondo
corredo funerario
il
raccolto nella necropoli sottoposta alla cittadella,*
collima con volcienti, che
monumenti
alcuni
di
l'età
appartengono
IV
al
davvero senza una ragione che
figurati
secolo.*
sorgere
il
di Cosa; ed altresì tutta la
zona fra l'Albegna e
Fiora cosparsa di ruderi,
i
tichità di
anonimi
castelli,
meno
rivelano l'an-
mostra parimente
sorgente, da cui
della
la
la
venuta a mancare col
floridezza di altri tempi,
venire
quali
è
Talamone
la fine di
coincide con la decadenza di Volci e
Non
si
irradiava
quel benessere civile.
sorte di questa parte dell' Etruria, che noi
La
consideriamo meridionale, tutti
tre
e
etrusca.
i
comuni
stati
Gamurrini Ruderi
r
medesime
«
Cfr.
'
Il
etnico
della
e Volci. ^
Notizie
NissKK
nome, in
II
confederazione
la costa, Il
decadde,
fatto ci è rife-
antichi ed oggetti scoperti $ul pog-
gio di Talamonaccio in Noi. scavi
nelle
riscontra uguale per
Anche Tarquini, perduta
come decaddero Cere
'
-
si
1877
p.
1888
p.
682 sgg. Anche
245 e 1908
100 sgg.
p.
p. 327.
latino, è
Tarqlainiensis;
costantemente attestato
Tarquinii,
l'uno
e
T
altro
Tarquinii
106
Coloni» ^arquinieg*
i
nel Tarquinieee
da Livio, che narra come sulla costa tirrena
rito
foinsiio noi
romane
Colonie
Romani, nel 181
a.
C, fondarono una colonia
su terreno etrusco di Tarquini,* chiamata
Ma
viscae.'
Gra-
grandezza del territorio tar-
la
quiniese non ora per la prima volta riceveva un taglio
da Roma, anche se tutto sia una conse-
guenza della cessione, che aveva fatto
costa Tarquini
della
Romani. L'altra colonia fondata
ai
dai
Romani
ni
fu Castronovo,
presso Tarquini sulla fine del secolo
timo in vicinanza
Diodoro
l'
una
e
l'
centro marit-
altra
di Centocelle.
e Livio
^
dicono di una tregua con-
ci
cessa ai Tarquiniesi, che ci ricorda proprio quella
dalle iscrizioni. In greco
Tapxuvia e Tapxuvcct forma latina
per
:
l'
trova variamente Tap)(a)Vtov,
si
questo
;
etnico ,
sotto
influsso
l'
della
TapywvTvog, Tapxcovteuj,
Tapxùvtog, Tapxuvti^Tirj;, TapxuvT^o'.o^. *
Liv.
XL
VI 1283 o:
29
[IH
= Vell.
vi]r
(P.
I
15
;
CIL.
279 elog. IXj
I p.
Claudio Fulcro) eoloniam deduxii
Gravieeam. ' Il
nome
è quasi sempre plurale,
Graviscae;
anche l'epigrafico (VI 2928); per quanto nelle iscrizioni, di
tivo è »
Grariscanus
DioD.
XX
si
numero singolare (VI 1283
44, 9
(XI 3367; 3372;
= Liv. IX
41
VI
a. 308.
e tale è
trovi, a).
pure
L'agget-
1408).
Colonie rom. nel Tarquiniese,
conchiusa con Cere, tato la confisca I
due
Caitnim novum 207
quale pure ebbe per risul-
la
parte del territorio costiero.
di
storici riportano la stessa notizia all' a. 308,
mentre Livio circa quarant' anni avanti ripete
la
identica notizia,^ che in Diodoro invece non
si
trova. Probabilmente
non
tratta di
si
un
duplicato, se
vuole ammettere un identico rinnuovo di
si
patti e condizioni, che sono stati omessi nella
pilazione diodorea. trattati
mata una
una parte
E
agro tarquiniese fu deci-
dell'
e occupata, tra l'altro,
da colonie, delle quali
Castrum novum.* Non
prime fu
delle
com-
certo che in seguito a questi
è
improbabile, per quanto negli storici sia profondo
*
VII 22
*
Liv.
novum
et
a.
351.
XXXVI Fyrgi
3 a. 193: Ostia et Fregenae et Castrum
et
Aniium
et
Tarracina
cum praetore de
Sinuessa fuerunt, quae
et
Minturnae
vaeatione certave-
runt. Il mettere, in dubbio, secondo alcuni, che
lenco citato
si tratti
si
calità del Piceno, lo storico
come è
nell'e-
del Castronovo etrusco è proprio fuor
di luogo; in quanto, se
gere,
et
solito, et
fosse trattato dell'omonima lo-
non avrebbe omesso
di aggiun-
a supero mari (XXVII 38,
4: ea die
ad eenatum
hi populi venerunt, Ostientis, AUieneie, Antiae,
Snxurnae,
MinturnentiSf Sinueetanut
Benensis).
et
ab supero mari
0*stram
BOTUm
208 Data della fond. della colonia,
il
silenzio,
come
che anche
i
Dat» dell» fondazione
Tarquiniesi abbiano avuto,
nuova colonia fu insediata su terra
della colo-
comune
ni»
nome
,
.
dei
^
.
Tar-
...
Taurini, posto
omonima ha
di
Gravisca, anche al
.
poca distanza,
a
può significare anche che una
^
antica
commentatori
territorio
scordia
l'
Antoniniano, è
stando alla Tavola Peutingeria-
na, è invece di quattro miglia. iscrizioni indicate
È
per la di-
misura della distan-
za da Centocelle, che, secondo
*
patria,
Dove propriamente abbia
degl' Itinerari sulla
e,
quali at-
i
come madre
la colonia, si resta incerti
di otto miglia
non
lascia
La
scoperta delle
dubbio che
il
epigraficamente certificata tanto la grafia del
del comune,
la
fortezza appartenente invece al
ardeatmo.
avuto sede
il
località più
di Virgilio,
tribuiscono al nostro centro,
Castrum Inui,
-,
preesistito alla nuova, e forse
può pure ammettere; non accettando però
ipotesi dei
Sulle sue origini
non ab-
Comunque
sufifragio.
quini, ed è anteriore, oltre a
si
sue orig.
Ceriti, la semicittadinanza, cioè
i
biano goduto del diritto di la
Stille
Castronovo
quanto quella dell'aggettivo,
cen-
nome
(OIL. XI 3576; 3577; 3578),
Castronorani
{ibid.
3579;
3580; 3581). «
Con Virgilio
I 227 Bgg.
(J.#n.
VI
775) cfr. Skrtio e Butilio
Nuova
Identificazione,
romano sorgeva
tro
sulla
Via Aurelia presso
Torre Chiaruocia, proprio
odierna
209
colonizzazione
la
Identifioa-
nella distan-
za da Civitavecchia, segnata dall'Itinerario della
Peutingeriana. Nelle adiacenze del di cui la parte
Castrone vo,
capo Linaro,
settentrionale serba
i
ricordi di
precisamente nell'interno, dove
e
luogo è chiamato Puntone del Castrato, cato
riconoscervi
di
il
si
il
è cer-
Castrum vetus;^ con
molta buona volontà però, perché nulla abbiamo che autorizzi a fissarvi T
•
Criulia,
•
1
1
<
dovendosi pero escludere Augusto, che non
comprende
lo
supposto vecchio castello.
centro fu colonizzato anche da uno della casa
Il ri
il
nella sua lista.
Il titolo
di
colonia
lulia Castronovo* è molto chiaro, perché
ammetta che
o
da Cesare o da uno dei successori
Augusto siano
di
Castronovo. Ai
si
stati
mandati nuovi coloni a
primi del secolo
deserto,' e probabilmente
i
V
il
monumenti
luogo era eretti al-
l'imperatore Gallieno e ai suoi congiunti segna-
no
«i
gli ultimi sprazzi di vita
*
Dbknis
*
CIL. XI 3576-3578.
pubblica del comune.*
II p. 6 sgg.
'
RuT.
*
Epigrafi citate 3576-3578 su basi marmoree, che ora
I
227 sgg.
conservano nei musei Vaticano e Capitolino.
La
tribù
cittadina, di cui fece parte, è la Voltinia, 14
Nuova
eo-
lonizzaziono
210
Sulle
nionm
Sulle origini di
A
ori-
est del
capo Linaro, nell'interno della curva
formata dalla costa,
maestra
Punicum
la stazione di
miglia da Pirgi. Oggi
Guide notano
le
Punicum/ si
sulla
via
che dista sei
ciiiama S. Marinella, e
nome potrebbe confermare anche
il
presenza di
la
mercanti cartaginesi, che una notizia storica
la-
scia capire, per l'alleanza stretta fra Cere e Car-
tagine.* Cosi
nome
il
significherebbe circostanze
medesimo
storiche di età antica, mentre, se
il
semplicemente a indicare, come in
altri
dali, la
Taberna
locali, l'origine
assai
con
la
punti stra-
stazione romana, denominata o da qual-
che insegna di
è
o da condizioni speciali
romano,
del villaggio, del tutto
recente, e probabilmente
coinciderebbe
costruzione della via.'
notata nell'epigrafe VI 951 dell' a. 97 d. C.
Muanthus richiama
XI
sta
l'
omonimo
di
3589), trovata alla Chiarucciaj
951 non indigena
si
un' altra
per
nome
Il
iscr.
cui
di
{CIL,
l'epigrafe
riferisce col C{olonia€) C{aitri) n(ovt)
«1 nostro centro etrusco. *
Tab. Peut. e Ravbnhate.
'
Herodot.
'
Per
la
I 167.
recenza del villaggio sta in favore
«ersi trovata alcuna reliquia di
monumento
il
non
antico.
e»-
Graviscae, Origini
211
posizione
e
Posteriore di tempo a Castronovo fu la fonda-
GraTi«e»»
zione di Gravisca, posta sull'orlo della costa, fuori
Di origine
della via Aurelia.
con ragione
latina,
possano attribuire
fasti etruschi le
i
quantunque
lontana antichità,^ probabilmente non ebbe latino
come prima quini. la
nome
continuò ad essere porto dei E-omani,
e
'
Su
Etruschi, dipendente da Tar-
degli
tutta la costa, fra
il
fiume Mignone o
Marta, non mancano antichi avanzi, testimoni
di vetusti centri abitati; cosi si è cercato
Marta
alla foce della
fra Corneto e
il
e a
mare.
Ma
non hanno alcun peso fico,
per
del corso del fiume
tutte queste indicazioni
di fronte al dato topogra-
quale la città
il
metà
Gravisca
si
trovava fra
il
Mignone
e la Marta,' ed altresì di fronte al dato itinerario,
per cui Gravisca, fuori dell'Aurelia, distava circa
*
V
V«RG. Aen.
15, 4 *
;
Non
X
SiL. Vili
184 intempesta» Oraviseas; Magro». 475
t^eteres
è sicuro che
come asseriva Catoni
(fr.
Peter
dintorni paludosi della città. e,
prima di
lui,
le condizioni *
Virgilio
malsane
{l.
locali.
Tab. Feut.; Rut. L
Graviscae.
nome avesse
il
c.
la
«uà ragione,
46), dall'aria pesante dei
Anche Rutilio
e.)
(I
avevano messo
281 sgg.) in rilievo
Origini • poiìzìone
212
Condizio7ii malariche
30 miglia da Cosa è
mento di
18 da Pirgi.^ Oggi la località
e
Porto dementino, dove
detta
di
il
una colonna commemorativa
un magistrato
ritrova-
nome
col
della città corrobora l'identità
del luogo.*
La
C*ndiKiosii
malaria
fin dai
tempi antichi rese
il
luogo
poco accetto a dimorarvi, tanto che per rifornire abitanti la
di
colonia,
decimata
dalle malattie, gli imperatori
mandarono nuovi nonostante, tori, e al
*
geva
V
si
V
coloni. ^ Il luogo,
secolo era deserto:
225. Nel Digesto
determina
mare
la città, dal
percorre
di
e Tiberio
ridusse a poche capanne di pesca-
si
principio del
Stbab.
Gravisca e
scaglioni
probabilmente
Augusto
(XXXI 30
:
si
palesa l'ubicazione di
la via trasversale,
che congiun-
alla via Aurelia e clie tutt'oggi ai
quidam
in
tettamento ita
scripsit
:
«reipuhlicae Graviscanorutn lego in tutelam viae rejiciendae,
quae *
est in
colonia
eorum usque ad viam Aureliam »
P. Oetavius Albanus q{uaestor tertium)
ecc.).
s{ua) ]}{ecunia)
eolumnat; 3378 del CIL. XI. ^
Lib. colon, p. 220
duci iussa est
gnavit ecc.
.
.
.
:
colonia Graviseos ab Augusto de-
postea imp. Tibtrius Caesar.
.
.
loca adsi-
Ubicazione di Aquae Tauri
213
ind« Oraviscarum fastigia rara videmu$
quae premit aestivae saepe paludis odor ; sed nemorosa viret densis vieinia ludi
pineaque extremis fluctuat umbra
L'unione
Gravisca a Tarquini
di
anche dall'essere appartenuti
tempo cioè
è
mostrata
due comuni,
i
al
della repubblica, alla stessa circoscrizione
la
Ed
stellatina.*
appartenere
È
comune
del
a est
monti della Tolfa.
medesima dovevano
alla
cittadini
i
situato 3 miglia
il
fretit.*-
di
dei Taurini,
Civitavecchia, verso
i
certo che la via, la quale univa
centro con la costa, era diretta a Civitavecchia,
*
RuT.
I
281.
Il
luogo, À stato osservato dal Nibskn,
nonostante l'esportazione del viuo e esercitatavi,
malsani.
67 e
industrie infatti sono ricordate da Plinio
XXXII
2\);
ma
per
tamente detto che nasce nel mare vino è soltanto ricordato che fra c'era
il
Graviscano. Questo è
poteva indicare soltanto
tamente *
il
la
il
di
gli
corallo è esplici-
Gravisca, per altri
del
il
Tirreno
un termine generico, che
marca
di fabbrica, e
non
esat-
prodotto.
L. Coranus L. f.
XIII
pesca del corallo
non potò mai prosperare per quei dintorni
Le due
XIV
{n.h.
la
Sic.
Valen» domo Graviteii mil. coh.
urbanae ecc. [CIL. VI 2928).
Ubicazi*»* Tnuri
114
II
come
nome
e le origini
oggi, ed è altrettanto certo che l'indicazione
itineraria,
come abbiamo veduto,^
è errata, se
ha
da intendersi per una strada che congiungesse Castronovo con
Aquae Tauri.
probabilmente per
la
Sorto
l'onore nell'età di Augusto di avere Il a»at« e 1« •rigini
illustre a.
C,
personaggio della quale
del
villaggio,
un omonimo
comune
nome con
è
cui
molto recente, ed si
chiamò
del I secolo
menzionato in
è
è
origine
1'
pure recente
il
non
si
villaggio, se
il
muni-
Statilio Tauro,
metà
2.*
diritto
epigrafe di Castronovo.' Pertanto
una del
il
cognome aggiunto ricorda
cipale.' Il
il
rinomanza dei Bagni, ebbe
vuol supporre contemporaneo a quando ebbe ritto municipale.
Non
di-
è invero fuor di luogo ve-
dere una relazione tra gli Statili castronovani e
Aquesi
gli
;
anzi
questa relazione familiare po-
trebbe mostrarci, come naturalmente congetturabile,
un rapporto municipale, quando
non era
se
novano,
i
»
*
non una frazione
cui
vincoli
comune
del
amministrativi
si
castro-
possono
Tab. Peut.
Pl. n.
h. Ili 52:
rcia dell'origine del '
Aque Tauri
Aquemts cognomine cognome
si
{8tat)iliu$ M{arei) [/(iliui)
XI 3574.
Taurini. Per la fa-
veda Rutilio ${ua)
(I
255 Bgg.).
p{eeunia) in
CIL.
Centum Cdlae, Costruzione
315
del porto
ancora rilevare dalle comunicazioni stradali, che facilitavano gl'interessi comunali dei due centri.
Il
sorgere
fine del
comune
Centum
porto
del
degli Aquesi-Taurini.
Cellae, che
sempre avuto,
Centocelle segna la
di
località
la
nome
Il
di
marittima ha
ritrae esattamente e precisamente
La
spiaggia tarquiniese
le
condizioni del luogo.
si
confaceva a piccole stazioni marittime, ed in-
fatti a
Centum
poca distanza sono
sorte, in
breve tempo,
Gravisca e Castronovo. La via Aurelia passa proprio per Centocelle, cosi unita direttamente con l'antico
comune
Gravisca
di
e
tre questi tre
di Castronovo,
Aque
compaiono
nelle liste dei municipi
non era che un
augustei, Centocelle
mora gradita
del quale, corno
Tauri, fu erede. Men-
di
agli imperatori nel
villaggio, di-
secondo secolo.'
...
Quali siano state .
ragioni che abbiano spinto
le
Traiano a costruire proprio in questo punto un porto grandioso navale, quando a poca distanza si
poteva ampliare
il
già esistente Cosano, non
Roma
si
può arguire. Forse
la
rendersi sempre
inadatti alle necessità navali
i
pili
vicinanza con
porti di Ostia e Porto
avevano più
Tronto, ad Mareum
V
*
III 20;
di
59 j Vita
e
il
una volta
Comm.
I 9.
CostruBion* del porto
Ampiezza della
216
moU
fatto pensare gl'imperatori alla costruzione di
una
darsena. Solo la comodità della dimora abituale in
Ceutocelle fece decidere Traiano ad
molo,
il
il
quale doveva servire a difendere dai ma-
da guerra.
rosi la flotta
Plinio^ descrive
Ampiezz» della mole
erigere
il
porto, che
mentre
egli si
tocelle.
Del grandioso lavoro
terminato,
fu
trovava presso l'imperatore a Cenlo
scrittore preve-
deva, e non a torto, l'immortalità, insieme a quella dell'autore; ed infatti anche oggi è
serve di esportazione a
il
porto che
Roma. Alcuni anni dopo
che Plinio era rimasto estatico dinanzi alla magnificenza dell'edificio portuale, un altro visitatore di Centocelle,' dinanzi alla
molo, scriveva
marmorea ampiezza
:
ad Centumcellas
forti defleximut austro
:
tranquilla puppts in siatione sedent.
molibus aequoreum concludltur amphitheatrum angtistosque aditus in$ula facta tegit attollit
;
geminas iurres bijidoque meatu
faucibus artatis pandit utrumque latus nec posuisse sati$ laxo navalia poriu, ne vaga vel tutas ventilet aura rates, interior
medias
situis invitatut in
aedes
instabilem fixis a4ra netcit aquis.
»
Ep. VI 31.
*
KuT.
I
237 Bgg.
del
nome odierno
Centocelle Municipio, Il
Divenne presto un' importante sede navali distaccati dai dipartimenti di di Miseno, e
come
non
si
sa;
né
strativa del comune.
accennare e
al
si
di reparti
Ravenna
conosce
Due
divenuto muni-
sia
né son
sole epigrafi
sembrano
con nomi
di marinai,
Centocelle
Municipio
municipio con
poche,
ammini-
la vita
la
sua costituzione
ad un culto religioso dei Centocellesi
altre,
o
non godette autonomia
tale
marittima/ Quando Centocelle cipio,
217
all'
delle
infuori
' ;
ma
le
sepolcrali
sono estranee a Centocelle.
Tuttavia se non appartengono
comune, sono
al
tutte del territorio tarquiniese, del quale faceva
parte la stessa Civitavecchia.' Il
nome odierno accennerebbe
a condizioni di-
fronte ad altre; e di questo troviamo qualche traccia
*
esuli
CIL. XI 3520 3542. Tutte queste
tengono a marinai sepolti
in
di
Centocelle,
iscrizioni
appar-
uu recinto apposito presso
la
darsena.
trova in Greg. M. dial. IV 55.
*
L'aggettivo
^
Di Blera sono 3351 e 3354;
si
di
Tarquiui e Gravisca
3375; 3378; 3386; 3392; 3408; 3439; 3440; 3468; 3471;
S484a,
6;
3504; di Aque-Tauri 3544; 3549; 3552; 3561.
La 3544 accennerebbe nicipali.
alla tribii
nera»
dierno
verse da quelle che un tempo sono state notate di
nella tradizione storica. Gli
^
Lemonia
e
ad
uffici
mu-
«-
218
nome odierno
II
distrutta la città dai Saraceni,
monti servò
vicini, il
dove sorse
nome
la
rifugiarono sui
si
nuova
città,
vecchia, mentre
della
che condi
questa
ormai non rimaneva più nessun ricordo. Si disse quindi, con abbreviazione, Cencelle, che fu la città
nuova costruita
alto,
piano.
dell' altra, in
centri
in
sui monti, a differenza
Come
nuovo vita
altri
condizioni mutate del tempo
etruschi, le
fecero tornare nell'antica sede di
notato per
è
si
i
centocellesi,
dando
loro primitiva sede, e denomi-
alla
nandola Civita Vetus, Civitavecchia.*
*
Dell'avvenimento è
iscrizione
riportata dal
solenne ricordo in un'antica
Calisse
renze 1898 p. 86): Stephano siae ditione Saracenis
hem
\
appellaverunt
Per tutta BÌ
\
anno
Leopolitani cives \
|
\
pulsis ah eccle-
ad antiquam ur-
Civitatem
Veterem
DOCGLXXXIX.
la tradizione delle
veda Lih. poni.
tata,
\
quam iterum extructam
rediere
Civitavecchia Fi-
{Si. di
VI romano
due Centocelle distinte
II 131-132. Il Calisse, nell'opera ci-
ha discusso particolareggiatamente
hanno attinenza con
la rinascita
gini di Civitavecchia. Ritengo che
le questioni
che
Centocelle e le ori-
di il
Cluverio
(p.
482)
e l'Ai.BERTi {Descr. di tutta Vltatia 1581 p. 35) abbiano riferito
una voce dei loro tempi, che, senza
distinzione,
219
L'agir tarquiniensis
dire che Si può ^
l'interno dell'
quini«iiai«
niensis corrispondeva tima; cioè tutto
L'ag«r tsr-
ager tarqui-
alla parte esterna o marit-
limitato a sud
era
territorio
il
dal corso del Mignone, che scende dall'altipiano
ciminio solo fino alla Tolfa, da cui è occupato e chiuso a sud-est tutto
il
dei Taurini,
territorio
estremo possesso meridionale
di
Tarquini,e a nord
dal corso del torrente Arrone. Nella tradizione letteraria spesso
si
accenna
alla
grande regione
tar-
quiniese/ senza però poter distinguere bene
vuole alludere. Soltanto, come
parti, alle quali si si
è veduto, la zona che costeggiava
siniese era
chiamaTa
le
il
lago vol-
chiamata tarquiniese dallo stesso lago,
Cincelle
Civitavecchia
e
la risorta
Cen-
tocelle.
Pbocopio, che ha occasione, durante e Bizantini, di
86 sgg.; IV 34)
ricordare
{jteyàXr]
uóXiv
la dice
à^tav KsvtouxéXXa;
spesso la
5vo|jLa,
la guerra fra Goti
città (II 7; III 13
j
Xóyou uoXXoQ
è:T:i0aXacTa''av
e aggiunge éoxt 5è
xal TCoXuàvGpWTiog. Questo sviluppo
data dal terzo secolo, cioè non molto dopo
"fi
uóXt?
della' città
la costruzione
del molo portuale, e già doveva essere notevole, quando il
porto fu visitato da Rutilio. *
Liv.
82; Val.
168
VI
4; Cic.
Max. V
II 209.
prò Oaecina passim
3, 3
;
Vitruv.
II 7, 3
;
;
prò Foscio 11,
Pl. n.
h.
XXXVI
Forum
220
Ca$sii
e
Vicus Matrini
che iu questa parte era omonimo. che
comuni
i
e
Matrini
Forum
Cosi
Gas-
pertanto certo
borghi sparsi lungo o fuori
i
di questa plaga sono
Forum
È
le
vie
naturalmente tarquiniesi.
Cassii
Vicus Matrini, che
e
erano sulla via Cassia fra Sutri e Viterbo. Sono
due
noti, ed
poco
vici
loro ricordo è dovuto a
il
questo che furono stazioni lungo
La
Maria
chiesa di S.
via maestra.
la
di Forcassi, poco distante
e a oriente di Vetralla, indica anche oggi la località
antica,
documentata da monumenti epigrafici citato.^ Negl'itinerari
vati nel paese si
tità dell' antico
borgo con
cassi giustifica
certamente
stazione
la
trova a diversa distanza da Volsini;
tro-
ma
l'iden-
odierno luogo di For-
1'
il
dato dell'Antoninia-
no, dove sono segnate 28 miglia.' Il
villaggio
M atri no,
che una fortunata sco-
perta epigrafica ha fatto riconoscere nella località
*
(JIL.
*
Nella
trÌ7ii
-
mi
Yolsinis.
È
XI 3323; 3326 Taì>. -
e 3327.
Peut. abbiamo
Foro Cassi
-
XI
:
-
Sutrio
...
-
aquas Passaris
probabile la correzione di
e aquas Passaris.
-
XX
fra
vico -
Ma-
Villi
-
Foro Gassi
chiamata
le
Capannaccie,
'
metri da Vetralla, fra Forcassi
si
sempre unita
la
al
uomo
trova a 6 chilo-
e Sutri. L'
tanza del borgo fu sempre poca, e è
221
nome Matrini
Il
la
impor-
sua menzione
della famiglia Matrini,
*
famosa nei dintorni.' Anche il titolo di vicani, dato agli abitanti,* dice quanto poca do-
rizi,
l'
entità
comunale del villaggio^
il
quale è incerto se fosse una frazione di Sutri o di Blera,
sebbene
da quest' ultima
si
possa arguire che dipendesse
città.
E
per questo
ci
ragionevole integrare un' iscrizione
sia
pare che ^
trovata
a Matrino cosi:
*
CIL. XI 3331. Questa è un' iscrizione del sepol-
creto dei Matrini,
i
quali
diedero
il
nome
al
fondo di
loro proprietà. *
Appartengono
al tìco le iscrizioni
3320; 3322; 3329;
3331. '
Cosi mostra la tegola trovata a Viterbo, col bollo
di fabbrica figlinae mairinianae *
CIL.
*
La
ibid.
nom«Ma-
trini
quale aveva nel villaggio una fabbrica di late-
vesse essere
Il
3322.
citata 8322.
(OIL. XI
p. 505).
222
nome Matrini, Blera
II
Augusta lulia Druii Matrinis
Augusti aquam vicanis
dat.*^
Altri villaggi
Bl«r»
f. Divi
devono avere avuto vita
in questo
tratto indicato: a Capranica, a nord-ovegt di Sutri, e a Vetralla,
come fanno capire
gici, dei quali
una buona parte
i
resti archeolo-
è etrusca.*
E
molto
probabile che tutti questi borghi abbiano appar-
tenuto alla piccola città di Blera,
2
oggi Bieda.
Anziché colonia coniuncta Augusta lulia Sutrina aquam
*
vicanis Matrinis dai.
frammento epigrafico è
Il
au]gusta
a^quam Nel Ravennate,
fra
i
•
tale
iul[ia
•
vicanis.
nomi
della zona fra Sutri e Vi-
terbo, si legge: Sudrio, Magnensis, item
Foro
Casi, Beiurhon.
Sembra che Magnensis equivalga a Vicus Matrini. OIL. XI 3321; 3324; 3325; 3328;
*
Cfr.
3332.
3330;
in Noi. scavi 1882 p. 107-112 e G.
Gamdrrini
Baz-
ziCHELLi in Noi. scavi 1887 p. 62-63. '
La
scrittura corretta del
traducono BX-^pa e
dell'aggettivo
come
errore
il
(in
è
Strabone
p. 507).
V
è
Blaera
Blera, che
226 e Tolomeo
Blera ni. Non
nelle altre iscrizioni si
XI
nome
i
Greci
p. 350),
si
può ritenere che
dell'iscrizione
VI 3645, perché
trova costantemente Blera {OIL.
223
Sulla sua tribù romana, Tutcana
Si trovava sull'antica Clodia ed era congiunta con
per mezzo di una via laterale diretta,
la Cassia
metteva a
Forum
Cassi.
Come municipio
preso nella tribù Arnense, e figurava fra
i
elio
fu com-
comuni
auguste!, dei quali doveva essere uno dei minori, a
giudicare
dall'
appellativo di cittadina, che gli as-
Strabene. Alla dichiarazione epigrafica della segna ° tribii blerana appare solo contraddire un piccolo
gruppo
di iscrizioni trovate sul
Blera,
tutte
ma non
Secondo
la
e
tre
al
comune.
guida peutingeriana
conduce da Blera a Tuscana,
l'
la
Via Clodia
odierna Toscanella.*
Posta sulla riva destra della Marta la
si
dimoranti a
a persone
appartenenti
ci
conferma
sua dipendenza da Tarquini,da cui distava tanto
quanto dal lago volsiniese. La notorietà della città comincia da quando Augusto la comprese fra i
•
Ibid.
8337 Palatina; 3338 Trementina; 3351 Subu-
raua. *
L' epigrafi
ci
assicurano della grafia del
luogo e dei cittadini,
XI
p. 450).
Tuscana
e
^a
luogo con circo-
scrizione elettorale diversa dall'usuale,' poiché riferiscono
Sulla tma tribù roim-
nome
del
Tuscanenges {OIL.
Tuooftn»
224
comuni evo
Norchia
Jja cosidetta
* ;
etruschi,' e
divenne maggiore nel medio-
quindi è probabile
supposizione che
la
la
sua importanza municipale dati solo dall'impero.^
Contrariamente a Toscanella, ebbe vita soltanto
L» coBidetXtk
etrusca la città, che, a metà della strada fra quella
Norolii»
-I-,,
.
e Blera, e
*
Pl. n.
'
S.
T nome di Norchia.* -ivT
conosciuta col
1
•
h. Ili 52.
Campanari Tnscania
e
i
suoi
monumenti (Opera
postuma; Montefiascone 1856) e G. Di Lorenzo Antichi monumenti illustrati ^
di religione cristiana in Toscanella descritti ed
(Rocca
Per
S.
Casciano 1883).
la suppellettile
archeologica
veda G. Pelle-
si
grini Tombe antiche scoperte nel territorio del comune in N'ot. scavi
1896 p. 285-286.
Il
Bormann
XI) giustamente dubita della
(p.
450 del CIL.
genuinità delle iscrizioni,
che solitamente sono attribuite a Toscanella. Anzi pro-
pende a credere che
la
maggior parte appartengano
territori volcientano o tarquiniese; si
accorga che, quando parla di
tratta proprio
Ed appunto della tribù
della
ma
ci
regione tarquiniese,
si
circoscrizione naturale di Tuscana.
le iscrizioni
2958
Stellatina sono
e
2970 con
la dichiarazione
proprio di Tuscana, avendo
questa la medesima tribù di Tarquini, come Gravisca. d'altra parte la 2945 è certo di Tuscana, perché
naggio
ai
pare che egli non
il
E
perso-
ivi ricordato si ritrova in un' altra dell'agro tar-
quiniese, in cui era Tuscana. *
F. Orioli J)«' sepolcri etruschi di Norchia
e Castellacelo
225
Visentium, Antichità
Fuori della via Clodia e della Cassia è Visen-
tium, che ha mantenuto intatto
Bisenzio, volsiniese. Il nome
sul lato
dierno
della
dipendeva dal comune anche
preso con gli
altri
di
notizia
la
i
limiti di
della
letteraria il
è
città
quale è
com-
Augusto.' L'origino del
tempo, che
Plinio.
di
all'i-
La prima, ed
comune visentino non deve avere trepassato
anche
risulta che questa
municipio,
suo
del
ricordo
il
città passò
di Bisenzio.
ultima, notizia
l'
nell'o-
occidentale del lago
donde
sola visentina del lago,
nome
il
di
gli fa
molto
ol-
assegnare
Anzi dai ruderi antichi è
lecito capire che la civiltà
del luogo è
romana;
poiché nulla autorizza ad ammettere che in questa
ntl territorio di
1833 I
Viterbo in
p. 18-56 e nei
Ann.
Monum. puhbl.
d. Inat. d. eorr. archeoL
dall'Imi, d. corr.archeol.
48 e 60. *
Pl. n.
h. Ili 52.
Le
iscrizioni, le quali
sono sole à
conservarci qualche notizia su Bisenzio, hanno, visto, l'aggettivo
dal
nome
etnico
pigrafica. Il {ibid.
Visentinus (CIL. XI
Visens
nome
Tit««*iTiM
{ihid.
come
s'
À
2914) derivato
2910), forma egualmente e-
della città è probabilmente
Visentium
2911). V. sopra p. 161 n. 1. 1»
Antichi**
226
Vici visentini
parte sia stato qualche pago etrusco.* Pertanto la
condizione politica di Bisanzio deve essere stata
per molto tempo quella di un vico, cioè uguale a quella degli
altri vici
come dipendenti Tioi Tisen-
mente, secondo
dal
che
si
comune
trovano menzionati
visentino.' Probabil-
testimonianze e
le
le
indicazioni
epigrafiche, appartennero al territorio del i
borghi di Latera
e
Valentano,
l'
comune
uno a nord-ovesfc
e l'altro a ovest di Bisenzio, di Collere a sud-ovest, di
Artena
Piansano a sud, ed anche
e di
alla destra del
Ma
di Castro
fiume Olpeta.'
tutta questa regione,
almeno in buona parte,
apparteneva ad un' antica comunità, della quale
non
ci
rimane alcun monumento, né etrusco né
romano, voglio dire Statonia, che fu municipio e prefettura.*
*
Pasqui in Noi.
scavi
1886 p. 143-152j 177-205; 290-
314; Milani in Noi. scavi 1894 p. 123-141 e Quagliati in Bull. d. Pai.
it.
1895 p. 166-176.
*
Iscrizione citata 2911.
^
CIL. XI 2921; 2922; 2923; 2924; 2914
grafe 2911 citata
si
ricava che la tribù del
a. Dall'epi-
comune era
la Sabatina. *
Pl. n. h.
XXXVI
ni
22, 168.
52; Vitruv. II 7, 3 e Io stesso Plinio
227
Statonia, Questioni sulV ubicazione
In questa condizione giuridica
comune
il
coglieva un certo numero di villaggi, fra
doveva esser compreso Bisenzio. Dove la sede di
se
indizio per ritrovare
i
scoperta, alcuni anni
non grande
limiti del centro principale: f f
fa,
una
circuito.'
niese abbia appartenuto
Preferiamo, come
perché
(p.
s'
i
Se
la
si
è stata
al
territorio
Statonia
h. II
V
209.
226). Il
Cluverio
517 sgg.) con molta ragione non mette in dubbio
dentificazione
dice
:
dei
due laghi.
E
al-
trovi l'una e l'altra,
Greci scrissero Itxxzuìvicc (Strab.
Sen. ». qu. Ili 25, 8 e Pl. n.
dove
prefettura stato-
un tempo
codici
1
etrusca-romana
città
è detto, la grafia
Stato na, benché nei
l'altra
'
stata
può dare un
ci
... .... è trovato in vicinanza di Pitigliano,
*
quali
lago di Mezzano, l'antico Statoniensis, a
il
di
i
sia
l'i-
del territorio statonieee
« non recto itinere Inter Tarquinios et lacum vul-
siniensem apud Martam flumen fuisse
Statoniam patet
ex eo quod tarquiniensis ager ad lacum usque pertinuit: ubi etiam Aniciana© istae fuerunt lapicidinae, nescio unde sic dictae ». ^
St^toni»
Statonia non è facile determinare/ anche
occidente del lago di Bolsena,'
si
rac-
Pellegrini in Not. scavi 1896 p. 263; 1898
ed anche Jahrb.
d. deuisch. arch. In$t.
p. 432;
1901 p. 155.
Questioni g^jj, ^j,jQ^.
zione
228 Dtp. del comune, Est. delVager tarquiniemis
volcientano,
come farebbe supporre
capoluogo, nou è sicuro
maggior parte
dei
:
l'ubicazione del
è tuttavia certo
che la
che la costituivano,
villaggi
originavano da territorio indubbiamente tarquiniese, allo stesso
E
Dip«nden-
Bisenzio.
mune
di Vitruvio,
parte
dove viene indicata al
compreso
in questo era
ciò vuol proprio dire
intorno
toniese
modo che
il
passo citato
la prefettura sta-
lago di Volsini, che è poi la
naturalmente
occidentale,
d'altra parte cosi qualificata, se
tarquiniese,
e
si
vuole, dallo
il
fiume Marta
stesso scrittore.^
Fu giustamente
E«tenBloeer tarquinienais
bagnava
in
osservato che
tutta la sua
lunghezza
della potente Tarquini, ed
tanto all'isola
Marta na,
il
suo
che è
territorio
il
nome
è legato
lo scoglio
meri-
dionale del lago di Bolsena, noto per la prigione e la triste fine che vi fece di Teodorico,
stata dalla
*
quanto
alla
Amalasunta,
la figlia
borgata Martano, sco-
via Aurelia, alla foce del fiume,
'
i
Sunt vero ittm lapicidinae complures in fmibus Tar-
quinientium ecc. *
retto
It.
Ant. 291 e Tah. Peut. Neil' Antoniniano va cor-
Martanum
RIO p. 485.
in luogo di
Maltanum.
Cfr.
Cluvb»
229
Indipendenza di Tarqiiini
due luoghi che segnavano
principio e la fine
il
Abbiamo anche veduto l'estensione dell'ager Tarquiniensis ed abbiamo pure veduto come e quando cominciasse a divenire romano. Non è esatto il sup-
del territorio traversato dal fiume.
porre che Tarquini
abbia conservato
indipendenza fino
90
sono
al
alla verità dire
nano, o di rado,
divennero
niesi
quando, secondo
al
a.
che
è giusto e con-
gli scrittori
romani
la
Tarqui-
I
dal
fin
informazioni degli
tregua fu concessa a Tarquini per anni;
non accen-
municipio romano.*
cittadini le
C, né
propria
la
308,
una
storici,
durata di 40
ed è probabile che avessero una semicit-
come l'avevano avuta quarantacinque
tadinanza,
anni prima quei di Cere.* Altrimenti non
gherebbero alcune circostanze che rivelano
pendenza
di
Tarquini
da B-oma: cosi
1'
spie-
si
la
di-
essere per-
messo ad un cittadino romano andare esule nella
*
NissEX
II p. 331.
Ricordano
il
municipio romano di
Tarquini Cicerone prò Caec. 11; Val. Max. n. h. Ili 52; *
Su
ciò
Ptol. il
3, 3;
Pl.
p. 350.
Beloch Der
BORMANN CIL. XI
V
p. 510.
La
It.
Bund
p.
59
e
60
e
il
tribù tarquiniese nella cit-
tadinanza romana fu la Stellatina (VI 2381 «
XI 3364; 3365; 3379; 3381; 3382; 3386;
I
3424).
8
;
CIL,
Indipendenza di Turquini
230
Posizione, Sorte della città
città etrusca e l'annunzio a
Roma
nuti nella regione tarquiniese.^
mana ha
avve-
La dipendenza
ro-
per conseguenza non soltanto la perdita
del territorio,
Posizione
di portenti
ma anche
grande e forte
la
decadenza
città etrusca.
La
e la fine della
tradizione lette-
raria e storica tace assolutamente sulle varie vi-
cende della sede etrusca tarquiniese,
ma
ormai è
certo che la città romana, anch'essa abbandonata,
sorgeva sul dorso della collina, che anche oggi conserva
il
nome
Turchina
di
o
Piano
di Ci-
vita.
È
Sorte dell» «ittó
stata attribuita a Tarquini la stessa
di altre
città etrusche, cioè che
vettero
abbandonare
una nuova, come, Sorrinesi,
i
sarebbero città
come vero,
*
le
XXVI
'
di
mura
ed
altri
finora,
3,
*
4, 11
a.
sede per abitare
altri,
i
Volsiniesi,
12
a.
i
Vaienti. I Tarquiniesi
a
lasciare
la
vecchia
e
di
edifici
anche
pubblici,
monumenti, che dav-
non colpiscono
l'
occhio del
211: Cu. Fulvius exmlatutn Tar-
quinios abiit. id «i iustum
XXVII
i
cittadini do-
i
nel luogo romano, dove
regti
terme
almeno
Liv.
antica gli
costretti
stati
oggi sono
l'
fra
Paleritani e
stabilirsi
e
sorte
,
.
.
exsilium esse $eivit pleb$ ; ibid.
210.
CIL. 3364-3868.
/
Ciré, murale, Fortificationi, Qutst. topogr.
231
murale della città misura
visitatore.' Il circuito
CifouHo
circa 8 chilometri, quanto le altre due più grandi
metropoli ©trusche, vale a dire Vei e Volterra, e questa circonferenza
mi sembra
sufiScienza dell'area etrusca. di fuori della città, coli
borghi
come
fortificati,
un tutto con
la
Ed
clie
illumini a
è probabile che al
a Vei, fossero altri pic-
che in sostanza costituivano
sede principale murata.
parrebbe ragionevole che
la
Donde
FortifSo»-
medievale Corneto,
la città turrita e erede di Tarquini, sia sorta su
terreno dove non
mancano
reliquie etrusche.
La
necropoli, per quanto ricca di iscrizioni etrusche e latine,
non
ci offre
tuttavia alcun mezzo per
costruire la floridezza della
città.
Anzi
la
ri-
scar-
sezza delle epigrafi latine trovate sul colle di Civita,
dove era l'antica
città,' e, invece, la
gran
quantità trovata sul monte chiamato Monterozsu cui è Corneto, testimoniano della proba-
zi,
bilità dell'ipotesi,
*
sede etrusca fosse pro-
Tarquini e sulle vario opinioni specialmente
A. Pasqui in Noi.
CIL. XI
il
la
CIL. 3363; 3389. Sulla questione della topografi»
dell' antica
•
che
p.
$eavi
510 e NissKN
1885 p. 513
Bgg.
;
Bormann
II p. 329.
OIL. XI 3364-3368 e 3384. Per quanto mi consta,
numero complessivo
dell'epigrafi è di 200.
Queiti©ni *h^e"*'*
Decadenza
232
prio dove poi continuò la città e
dell' altra
fu
necropoli Monterozzi.
questa è lecito notare etrusca alla latina, e
gua
graduale sparire della
nazionale,* confermato
E
facile riconoscere la
romana
dal
lin-
trovarsi insieme
quella dei romani.
decadenza
di
a chi, anche per poco, osservi
numenti
Anzi in
lento trapasso dalla civiltà
il il
alla scrittura dei padri unita
>««Ad«mza
romana; dell'una
i
Tarquini
mo-
suoi
antichi. Il fatto, che da alcuni si vuole
mettere in rilievo, che
le
iscrizioni
mostrano
la
persistenza di una certa agiatezza, è da considerarsi assolutamente. Moltissime di esse apparten-
gono dell'
agli ultimi anni della repubblica e ai primi
impero, e menzionano
i
magistrati,
il
consi-
glio municipale e le altre cariche comunali; la fastosità
di
un tempo, dichiarata negli orna-
menti delle tombe etrusche,
nii
ma
*
e la efficienza della
po-
*
OIL. XI 3371.
*
CIL. XI 3364 praetor Mruriae, quinquennalis Tarqui-
;
3367 eurator reipubUcae Tarquiniensium
norum; 3368 ordo
enumerate dal
zioni alleati
guerra (Liv.
et cives
dei i
et
Gravisea-
Tarquinientium ; e le altre
Bormann
Romani danno
al
ibid.
console
p.
iscri-
511. Nel 205
Scipione
per
la
prodotti del loro territorio che sono occorrenti
XXVIII
45).
233
Colonia graccana, Protistoria tarqutniese
polazione, testimoniata dall'ampiezza della cinta e
città
della
vedono entro
e fortilizi si
mune, non
borghi,
suoi
dei
si
Q-racchi ebbe
perimetro del co-
il
E
ritrovano più.^
1
se
1-
11
tempo
al
di poveri
una colonia
sepolcreti
cui
i
cittadini,* e
•
T
•
delle condizioni
un documento questo
dei
di
1
deca-
Colonia graocan»
denza, anche politica, dell'antico stato, a cui con-
tribuirono sistematicamente
Romani
i
da quan-
fin
do, nel 354, decapitarono per rappresaglia
358 no-
tarquiniesi.'
bili
Sulla tradizione letteraria dei primi tempi della
Protistoria tarqui-
potenza tarquiniese regna, come nella protistoria dei popoli, grande oscurità. Il
che
nome
di Tarquini,
leggenda annoda con Tarchon,
la
fratello
Tyrsenos, che condusse
di
figlio
o
in Italia
i
Lidi affamati,* deriva da un appellativo simile a quello
*
si
È
nazionale
Tusci-Etruschi, essendo
di
malsicuro che
il
già ricordato
trovasse vicino a Tarquini,
Cortuosa
o
Con tenebra,
e
la
castellum Axia
cosi
pure
gli
oppidi
che Livio menziona e che
da noi furono prima accennati. *
est
Lib. col. p. 219: colonia Tarquinios lege Sempronia
adsignata. »
Liv. VII 19 e DiOD.
*
Sbrv. ad Aen.
X
XVI
45, 8.
179 e 198; Stràb.
V
219.
niege
234
Relazioni greche
voce Tarquinio
identica a
'
tiene naturalmente
Belazioni
alla
Tarcna, che appar-
onomastica indigena
trusca. Quello che la storiografìa
romana racconta una colonia
origini del luogo, cioè che fu
sulle
greco-tessalica
lazione con
'
e che in
Corinto, da
tempo posteriore, questa imparò
manufatturiera greca,'
stria
sclusivamente
l'
in re-
indu-
mostrare •-
vuol
commerciali, che
relazioni
le
progresso di tempo ebbe la città etrusca con Greci,
i
quali furono,
con tutta
come sappiamo,
in
in i
rapporto
etrusca, dove sono palesi
la costa
e-
le
tracce dei loro scali commerciali e a cui, d'altra parte,
accennano
grande quantità si nell'
le
di
stesse notizie
Etruria.
Con Roma
fu Tarquini in lotta accanita, nella
quale questa ebbe ad alleato
contermino
di
Vei,
l'
altro stato etrusco
'
OIL. XI 3626-3632.
*
Tbog. Pomp. apd. Iustin.
'
Stbab.
V
XX
r. II
34.
l'
Volsini,
Etruria meri-
1, 11.
220; Liv. I 34j DiONXS.
152; Cic. dt
con
che insieme
Volci, Tarquini e Cere, costituisce
XXXV
letterarie e la
manufatti greci ovunque spar-
lU
46; Pl. n. h.
Veiif
dionale.
Ricordi in Properzio, Nella trad. storica 255
Di Vei etrusca'
restava che
tempi
Augusto non
di
ricordo; oggi anche di Vei
il
non rimangono che
ma
ai
pascoli e campi, e
non
"^eii
romana
a questa,
poeta d'Assisi con
l'a-
Ricordi ia Properzio
Fuori della via Cassia, su un tronco stradale
Neil» tr»dizione Bto-
a quella
rivolgeva
si
maro rimpianto
il
dello splendore passato:
heu Vei veteres et vestro
!
et
vos
tum
rtffna fuistii
positaat aurea sella foro:
nunc intra muros pastoris bucina Unti cantat
et
in vestris ossibus arva metunt.*
.
veieutano, Vei era la più potente città degli Etruschi, e tale era vantata dalla tradizione,
do era scomparsa di
ogni traccia di grandezza.'
descrizione, che egualmente ne fa lo storico,
La
"
lei
anche quan-
*
dei
Il
nome
della città è
Veiens, l'uno e
in greco OJTQWl o Br^ioi]
Vei en tea; l'aggettivo
cittadini
VeiuB
Vei,
e l'altro epigrafico.
Veiensis, non
è
il
Di
è
Veientanus
altre forme,
caso di parlare,
Le forme greche corrispondono
prio isolate.
si
e
come
perché proalle latine;
cosi OiJY]:ivxat, Ojì^:oi o Brjtoi, Ojr^ievxavo'' o Oòteviavo^,
OÙKjiévxtoi.
V
»
Prop.
3
DiONTS
10, 27. II 54;
XII 15.
rioa
Ubicazione, Roviyia di Vei
2S6
adatta alla grandezza economica che godeva Vei.
Lontana,
egli
da
dice,
Roma
circa
cento stadi,
situata sopra un'alta e ripida roccia, grande quanto
Ubioazion©
Roma
Atene, né a
possedeva molto
inferiore,
ter-
reno fruttifero, parte in collina, parte in pianura; respirava un'aria la più pura e la più salubre,
perché non aveva vicino né paludi con esalazioni nocive né un fiume, che e fredde nebbie, e
la
mattina evapori umide
beveva acqua sorgiva eccellente
La sua potenza era d' ostacolo ai Roma, che, dopo una lunga e accanita
ed abbondante. progressi di
guerra, la distrusse;
per Roma, essendo
RoTin»
di
Etruschi data
fin
i
^
i
ed era necessario
Veienti ricchi, forti e degli
più vicini alla
da quando
e urgr/nte
città.
La rovina
di
la città fu esclusa dalle
Vei
comu-
nicazioni col mare e non ebbe più intera la signoria della navigazione del Tevere. lo
strappo eh©
tano con e della
la
i
Romani
fecero al territorio veien-
conquista dei
Silva
Me si a
Come osservammo,
Septem Pagi
alla foce del
tiberini
Tevere, mirava
non tanto
a togliere alla rivale parte del territorio,
quanto a
soffocarla, coli' ostruirle
al
fiume
e al
Livio
(II
libero sbocco
mare. Anche la conquista romana
del punto di confluenza della
'
il
48, 7)
chiama
i
Cremerà
col
Tevere
Veienti hostii aaiduui.
Fine della
2S7
citta
ebbe per scopo di ostacolare
potenza della
alla
comunicazione
citta etrusca la libera
spiegano naturalmente
fluviale. Si
vincoli di dipendenza,
i
da
noi veduti, che stringevano Capeua e Faleri a Vei.
Ma
la fine è
segnata u£acialmente
coli'
Fine dell»
anno 387,
città
.
quando
le terre
veientane © capenati furono incor-
porate nello stato romano e
gli
abitanti furono
nome da
distribuiti nelle tribù nuove, che ebbero
località indigene, cioè la
e la Stellatina per
i
Trementina per
Capenati/
in
momento
di
i
Veienti
Il territorio di
Vei
Eoma, per
cui
è ormai divenuto un'appendice di
ora l'ager è diviso fra
i
plebei, ora
Vei è rifugio,
estremo pericolo, dopo
la disfatta
dell'Alila, ora la plebe romana la vuole cambiare,
dopo l'incendio dei perchè
*
Liv.
VI
4, 4; 5, 8.
si
trib. p. 18.
È
Per l'appellativo indigeno delle
probabile che nell' epigrafe VI 221
personaggio ascritto
(cfr.
comoda,
yeda Festo p. 367 e 343. Cfr. Kubitschek de
Rom.
indicata
propria patria,
la città etrusca è riconosciuta pili
tribù
il
Galli, per la
la
patria con
alla tribù le
I
7
Trementina, e che ha
lettere
Vet., sia stato di
Gbotefend citato dal Bormanx CIL. XI
Vei
p. 557)
;
del resto la tribù Trementina è indicata nelle iscrizioni
OIL. XI 3801} 3805, 19;
II 3843.
Rinascita del comune, Municipio
238
e
colonia
meglio fornita e costruita.^ Tutto questo
mina
sulle condizioni politiche del
che dopo Einaaoit»
comune
sorse a
il
ci illu-
comune
di Yei,
disastro del 396 sono annientate, Ri-
nuova vita
^. ^yg^gt,Q^ e^j
comune
il
soltanto per opera
allora le iscrizioni
continuamente
fanno ricordo del municipio Veiente Auguste©, della città veientana, del popolo dei Veienti.' Pri-
ma non Munioipio e co o
im
né
si
può certamente parlare
di colonia,
alla
quale pare che accennino
cuni passi di scrittori;
DiOD.
*
V
Liv.
« VI
XIV
di municipio,
'
102, 4; Liv.
V
30, 8j Diod.
XIV
49 sgg. e «logium Camilli CIL. I p. 285
115, 2j
XXV
el.
1308.
Municipium Augustum Veiens CIL. XI
*
al-
invece, per quanto dimi-
3797;
municipium Augustum municipium Vei ibid. 3805; e vi-
3805; 3809; 3812; 3813;
Veli
ihid.
3808;
Veientana
ta s
i
ibid.
3796; pi epa
'
Che
la rinascita di
ponìbile con molta
Vei
si
ibid.
ibid.
3785.
debba ad Augusto
è sup-
fondatezza per le iscrizioni citate,
delle quali, le più antiche che pio, si possono con a. C.
Veienti um
Veientium
3795; plebs o civitas
si
due
riferiscano al Munici-
sicurezza riferire al 2° e al
1**
anno
(3782 e 3797).
Non mi
pare che siano sufiBcienti
Cicerone {ad fam. IX 17,
2)
e 223 ngg.) per stabilire
effettiva
1'
le
testimonianze di
e del Lib. col. (p.
220 sgg.
deduzione di coloni.
Vei
romana
239
nuita, la regione veientana s'incontra spesso nel-
pagine degli
le
scrittori,
terre sull'estrema
quali discorrono delle
i
come
destra del Tevere.* Ma,
può sembrare ad alcuni ingannati dalla dicitura espressioni
di
la
letterarie,*
tradizione è
addi-
rittura silenziosa sull'antico stato veiente, e sol-
tanto accenna a qualche caso di insistere sui
il
borgata; perché non è
due passi
Properzio, riferendosi costoro
Macrobio
e di
antica Vei,
non
di
all'
pili esistente, né, d'altra parte, di l'
accenno di Vei in Livio, dove
dare valore
nome
il
negli altri punti ricordati.
ed è molto più piccola
della città
come
è usato per quello del suo territorio,
La nuova Vei
dell'
terra etrusca era molto più grande della e a tali proporzioni
dal geografo di
si
LiY.
Vtis;
XXVI
Amasea, quando
XXXII
agro; XLII
IV
4, 8 '
e
il
2,
34,
9, 2 via
è
trova
romana la
Vol-
romana;
vuole accennare appunto fra le città pic-
cole dell'Etruria, risorte per virtù dei
•
si
come
Etrusca,
al-
10 in Veiente puhlica Veis;
Romani, pone
agra;
XLI
XXVII
37, 1
21, 12 in Veienii
4 in Veienti apud Eementem e Val.
Max.
unus in agro Veiente fundxie.
Oltre ai luoghi citati
si
vedano Macrobio
verso già riportato di Properzio
paitorit bucina lenti ecc.
:
III 9,
13
nune intra murot
V«i romana
SulV e$ten$ione del suo territorio
240
Tutte
la nostra Vei.^
che
le notizie,
ci
parlano dei
prodotti del suolo veientano, cioè del vino di poco
pregio
gemme
e delle
suolo di Vei romana,
none suo
Tuttavia
quale dagli stessi poeti è
il
arvum
chiamato Veiens Sull'esten-
preziose, sono relative al
voler
il
solum Veiens.'
e
una
fare
del l'estensione del
terri-
torio
._
.
territorio
.
Vei romana
di •
,
1
distinzione
fra di
e
1
Vai etrusca, in base ad alcuni accenni letterari,
veramente
quali
i
un' idea
di
possono
servire
per
furono un tempo
quello che
farsi i
pos-
sedimenti di Vei, ha un resultato poco sicuro;
perché qualcuno di il
essi
può certamente limitare
comune romano, ma qualcun
*
V
226: Ttòv Ta)[iaia)v oJxtoàvxoìv
Nei monumenti epigrafici
e'
i
extramurani
{ibid.
?)
è
soltanto
xauetvwoàvxwv.
incontriamo in queste frasi
municipes iniramurani {CIL. eipes
altro
XI 3797; 3799;
3808), munì-
3798), che palesemente significano
Veienti di città e quelli fuori di città;
insomma sono due
espressioni che equivalgono, unite, a municipium, da noi
poc'anzi veduto, e a municipes *
HOR.
ep. II 2,
vino e per
V
le pietre preziose
147; Martial.
II
211.
{ibid. silv.
HOR.
3807; 3811).
IV
5 54 e 55. Per
sai. II 3, 143;
Veitntan. e
Vti., p.
557
il
Pbbs.
I 103, 9; II 53, 4; III 49 (cfr. le
fore coli' etichetta
Pl. n.h.
167 e Stat.
an-
CIL. XI)
;
241
Vita imperiai»
generico e solo
condizioni del
attesta
delle quali si è conservato la
grandezza
e
fama
la
del
etrusco oggi non resta che
ricordo.^
il
il
più
passato,
Di tutta
potente
suolo chiamato con
Farne-
diverso nome, con quello cioè d'Isola se.*
con
La
con Vei è stata più atroce che
sorte
città
le altre
mune da Augusto, Vei
della
nemmeno che
tendo
si
il
dodecapoli,
nome, risuscitato col co-
fosse legato al terreno, sul quale
epigrafico è dei tempi di Costanzo ed è
dedicatorie all'imperatore; iscrizioni, in
Augusto
'
V.
i
numero
di 77,
a Costanzo, pur
^
ma
la raccolta delle
che abbraccia
pa«8i già citati di Plinio, in cui
e che la località
parteneva al
Veientana
età da
all'
si
indica che
insù del Tevere,
Mucia o Musina, 6 miglia da Roma, ap-
municipio Veientano. Invece
il
chiamarsi
destra del Tevere mostrerebbe che
la riva
rìsale
1'
non essendo molto nume-
Vei arrivava al 16.° miglio di Roma,
nome
non permet-
minacciosa a Roma. L'ultimo mo-
eresse
numento
stato
a dati
di
fatto,
il
che ormai da tempo sono
scomparsi. *
Il
nome
s'incontra per la prima volta in un docu-
mento del 1003 (NiBBT Analisi quaria 3
storico
-
topografico
-
anti-
III p. 421).
OIL. XI 3796. 16
^iia,
impe-
U itola Farne$e,
242
rose, ci fa
Que$tioni topografiche
abbastanza conoscere
della cittadina romana, dove ratori,
come
zelo,* e
risulta, fu
dalle colonne
culto per gl'impe-
il
molto praticato
dove fu uno splendore
e
con grande
esteriore, attestato
marmoree che adornano
piazza Colonna a
municipale
la vita
Roma, venute
portico di
il
con gli
alla luce
scavi eseguiti a Vei nel 1810.
L'Isola Farnese
L'Isola Farnese comprese tanto sca,
quanto
la
piccola cinta
1'
urbe etru-
romana,' che
rac-
chiudeva, proprio come quella di Volterra, quasi
un terzo
della superficie antica. Circondata da corsi
fluviali, era
lambita dal Cremerà,
l'
odierno Val-
chetta, a nord e a est, e dal ruscello, che è
due Fossi, a sud. Varie sono
de'
Questioni
le
il
Fosso
questioni topo-
grafiche sulla estensione o meglio sulle parti dei-
topografi-
che
l'antico perimetro: se da una primitiva residen-
za etrusca, occupata da una colonia,
svolse la
si
successiva grande metropoli, ovvero se noi
viamo dinanzi
alla stessa
grande
città,
ci tro-
che er»
munita, in varie parti, da fortezze, come
si
po-
trebbe ammettere anche nel caso di Tarquini.
^
BoRMÀNN
*
L'area etrusca fu riconosciuta dal Cluverio p. 529
in
sgg. e confermata
(Roma 1647).
OIL. XI
p. 557.
da Fami ano Nardini
ir'
antico
Veio
.
Area
Ubic. di Captila, Fine del com.,
243
Fuori della via principale, che è la Flaminia, ~ trovava C apena, su una strada laterale che, ,
SI
e eirconf.
traversando
la città,
-,
-
Ubiccaaion* di
Capena
metteva questa in comunica-
zione colla valle tiberina e la univa in pari tempo
Flaminia
alla
di
stessa.'
Unita Capena con vincoli
dipendenza a Vei, ebbe uguale
nea
la sorte finale.
corporato a quello
*
ed
cittadino
.
,
contempora-
Caduta Vei, è irreparabile
comune capenate
del
fine
e
.
la
il
territorio è in-
di
Roma, essendo
.
Fine del
comune
incluso entro la circoscrizione elettorale Stellatina,
omonima Il
nome
un
a
tratto della regione stessa capenate,'
Capenas, che circonda
deriva dal fiume
che oggi muta nome,
la città a
nord
secondo
punti che bagna: ora
di S. Il
i
e a est
e
si
chiama Fosso
Martino, ora di Leprignano, ora Gramiccia.
dorso della collina non lascia supporre un'a-
rea cittadina molto ampia; la sua circonferenza
può essere stata
di
pografica, da noi
prima discussa, non
I
nomi del comune
2 chilometri.
V
Liv.
3
Fjist. p.
ricerca tofa dubitare
e dei cittadini tono
Capenas «
La
24, 2.
343 e Liv. VI
4, 4;
5, 8.
Capena
e
Are»
e eir-
Municipium foederatum
244
che sulla collina dell'odierna Civitucola esistesse il
centro dei Capenati.^
Quale fu Capena, dopo che dizionatamente Munioipimai foe-
deratum
o di
sottomise incon-
Romani, appare
ai
dicitura epigrafica di
deratum
si
pomposa
dalla
Municipium Capena
foe-
Capenates foederati.* Almeno
da principio, mentre furono confiscati
tutti
i
pos-
sedimenti, fu lasciata una certa indipendenza al
centro urbano, e anche quando passò Capena a far
parte della federazione italica, ed è incerto se pri-
ma
tempo dell'estensione
o al
della cittadinanza
a tutti gl'Italici, conservò ufficialmente
il
titolo di
federata.
*
V.
Per
la
identificazione
esclusivamente
l'
dell'antico suolo di
egregie dissertazioni
di
Capena
P. L.
Gal-
letti Capena municipio de' Bomani (Roma 1756); G. B.
Rossi Frammenti di fasti di ludi Oapenati in Ann.
1883
corr. archeol.
p.
253-284 e
I monumenti
antichi cri-
stiani e loro distribuzione geografica nel territorio dei
renati in Bull. d. areh. *
OIL. XI
p. 571.
erist.
1883 p. 115-159.
De
d. Inst,
Ca-
-
Imp. di Lucus Feroniae, Comune augusteo
Diversa
condizione giuridica di Lucofe-
è la
.
.
comune capenate.
ronia, appartenente in origine al
Lungi
dalla
245
Flaminia, Lucoferonia, su
via
una
Imporla» za ene
^
di
liià-
Fey»-"
*•
strada laterale che porta alla regione sorattina, a
nord
di
Capena, deve
la
sua notorietà e la sua
come
esistenza al santuario di Feronia, centro,
è detto, dei federati Veienti-Falisci-Capenati.
può parlare
si
di
comune lucoferonese
dell'età augustea, poiché soltanto si
comincia a chiamare città
e fu d'altro lato
lonia.2 Nella
nome
letteratura vien
Non
prima
da questo tempo
luogo del santuario,
Augusto che
del centro sacro,
Lucus
il
'
si
vi
piantò una co-
fatto
più volte
ma unicamente
il
viene detto
Fanum, attribuito sempre alla regione capenate.* E di questa fu un villaggio, come altri o
villaggi, della cui esistenza
siamo informati dalla
tradizione.*
*
Le
scriveva
iscrizioni,
come
s'
Lucus Feroniae
è visto, ci testimoniano che si e
Lucof«ronenses {CIL. VI
2584 e XI 3938).
V
2
Strab.
^
Lucus Oapenus; lucus Capenatis; in agro Capenate ad
226 e GIL. XI 3938. Cfr. Pl.
n. h. Ili 51.
lucum Feroniae; aedis Feroniae in Capenati; lucus Feroniae .
.
XI
Capenates aliique accolae eius erant; passim in OIL.
.
p. 570. *
Fundus Captnas
in Cic. in
Verr. II 12, 31.
Comune axigust««
246
^•UBiono ••a gli tri
Lo
»I-
popoli
Rei. con gli altri pop. della reg., Colonia veleni.
.
.
studio delle relazioni fra
varie popola.
zioni di questa regione,
Tevere,
si*B«
le
,
ci
compresa
fra
il
Soratte e
il
ha portato a concludere per una unione
federativa dei tre comuni di Vai, di Capena e di
Colonia T»i«ntana
quale
Faleri, nella
parte
la
preponderante era .
rappresentata dallo stato etrusco. Che valore abbia
che Lucoferonia sia una colonia veien-
la notizia
tana e
^
dicono
le
Può
Capenati.
i
successive relazioni fra
che
darsi
i
effettivamente
notizia ritragga le condizioni del luogo,
Vei volle confermare con
la
Veienti
dimora
la
quando
di propri con-
cittadini la signoria sulla regione abitata da genti
non
affini
Etruschi, le quali, del
agli
quanto legate
al
Vei
si
Capenati
fecero due
sero due municipi
N«pet
e-
comuni
regione, furono
1
i
il
ma
parimente sor-
compresi nella stessa
due comuni
Ameriua a 5
Secondo
e
mentre dei
falisci.
Situati SU vie diverse,
Sulla via
ugualmente. Anzi
trattate
volle cancellare ogni orma, si
per
carro di Vei ed anche dipendenti,
non furono da Roma di
resto,
di
Nepi
e di Sutri.
miglia, verso sud, dalla città
passo citato di Catoke
(fr.
Peter
48).
Roma
Nepet etrutcn, Dipendenza da
principale della zona, cioè da Faleri,
si
247
trova Nepi.^
Probabilmente l'autonomia del centro fu confer-
mata con
la
colonia che
i
Romani
vi
mandarono.
di Nepi da Vei o dagli EtruSulla dipendenza ^ .
,
.
schi dice quanto accadde nella città,
Romani ebbero abbattuto
la fortezza della
poli veientana. Si capisce che di
Nepi
furono
e di Sutri
stato di cose. Si volle
dopo che
le
i
Dipondenza
da Ro-
ma
metro-
rese di Capena,
conseguenza del nuovo
la
con
la
presenza di coloni
assicurare l'acquisto di Nepi e di Sutri, perché
Roma, per
esperienza, aveva saputo della mal certa
fede dei nuovi soci. Infatti nei primi decenni del
quarto secolo gli
storici,
con non molta precisione,
parlano di lotte interne fra i due partiti, che in Nepi si
contendevano
schi, vale a dire
*
Il
clinabile
nome
si
il
primato, cioè quello degli Etrunazionalista dei Veienti, e quello
una forma inde-
è scritto variamente, da
Nepet ad una
accorciata terari
il
Nepe
.
Nepete e ad un'altra èNepesinus. I passi let-
ampliata
L' aggettivo
possono vedere raccolti diligentemente dal BoR-
MANN {GIL. XI
p.481). Nelle iscrizioni
si
trova
Nepete,
che ha da ritenersi come forma di accusativo e di ablativo {GIL.
XI 3212,
II aec. d. C.
come
3214), ed anche
Frequente è
il
nome
nella tradizione letteraria.
Nepe dei
in quelle del
cittadini, scritto
Lotte interne col partito etrusco
248
Lotte int. col partito etrusco, Colonia rom.
Romani, vale a
dei
dire
nuovi dominatori.
dei
Stando a Livio, tanto Sutri quanto Nepi erano state riprese dagli Etruschi, con la differenza che
Nepi
era data volontariamente, mentre
si
Sutri
era stata presa a forza.* Per quanto le narrazioni
siano poco chiare, pur
condizione in cui
si
si
riesce a capire la diversa
vennero a trovare
tezze etruscho. Diodoro chiama
Sutri
le
due for-
colonia, e
Livio, corrispondentemente, la dice socia del popo-
può dunque ricavare che subito dopo
lo romano;'^ si 1'
acquisto del possesso etrusco, questo era stato
Romani
dai
mento i
assicurato con coloni,
i
mo-
quali, al
dell'attacco degli Etruschi, tennero a dovere
non osarono defezionare. Non
Sutrini, che
quelli
Nepi
di
:
presa
1'
occasione degli
cosi aiuti
avuti dagli Etruschi, essi tentarono di scuotere la
dominazione straniera, Colonia
ma
loro tentativo fu re-
il
presso col sangue,' Di tutto questo fu effetto la
fondazione di due colonie, pesina,
Nepi
*
'
VI
VI
DioD.
3, 2: 3
Sutrina e
la
colonizzazione
mandò un'aggiunta
si
Liv.
insieme con
ossia
la
9
;
XIV
10 e DiOD.
XIV
di
Ne-
la
di
colonia a Sutri.
117. Cfr. Livio
VI
3.
117, 4: ZouxpcavTjv o5oav aTCoixiav; Liv.
Sutrium socios populi Eotnaìii.
Liv. VI 9; 10.
Sutrium legata di sorte a Nepi, Import,
249
territ.
Si tratta in questo caso, evidentemente, di un'ag-
giunta di coloni
ai
primi, dopo che
si
vide che
animi della popolazione non erano del tutto
gli
abbisognavano
sinceri e
Come Nepi •^
questa
La
condivise la sorte di Sutri prima
colonia
essere
di
fu
di sicura vigilanza.
di
Roma,
romanizzata, subì
ragione
dell'
La
le
accomunamento
dopoché con
t© a
Nepi
stesse vicende. della
sorte sta
occupavano
sicurezza dei due luoghi, per cui
si
le
Importan-
traversavano
le
vie Cassia e
due
rial»
sbocca
dall'Etruria centrale nella meridionale e per
i
le-
za territo-
nella posizione territoriale, che città.
cosi,
Sutrium
gata di sor-
i
quali
Amerina, rendeva
Etru-
punti contrastati. L'espressione di Livio
riae claustra portaeque relativa a Nepi e a Sutri
^
mostra tutta l'importanza dei due
quali nel
IV
e nel III secolo
presentavano
i
la stessa
difesa che, dopo, Pisa con Arozzo e Rimini, i
passi,
quando
limiti italici furono spostati più a nord.
La questione
della colonizzazione delle
due città •
non
-
è chiara nelle informazioni degli storici.
m Tut-
tavia Nepi ebbe coloni nei primi decenni del secolo
*
VI
9,
4 e
IX
32, 1.
Colonizzazions
Colonizzazione, Colonia lidia Sutrina
250
come
quarto,
li
ebbe Sutri,^ ed ambedue
ricevettero sulla fine della repubblica dei triumviri. Di questo
non
si
luoghi
veterani
i
può dubitare, perché
Sutri è dichiarata ufficialmente in
ColonialuSutrina
i
una
colonia coniuncta lulia Sutrina
*
iscrizione e
Augusto
li»
la
comprende nel numero
tre di
Nepi
ci è
delle sue colonie;^
men-
attestato solo dal ricordo che
si
trova nel solito registro coloniale.* Cittadini di
Roma
i
Nepesini
e
Sutrini, furono
i
iscritti
in
diverse tribù, quelli nella Stellatina, questi nella Papiria,
quantunque
i
documenti epigrafici non
siano tutti concordi.^
Secondo Livio (VI 21,
*
precedette quella Sutrina,
LEIO
(I
14, 2).
CIL. XI 3254: l'epigrafe comincia
*
col titolo ponti-
a colonia coniuncta lulia Sutrina in ordinem
fices
Si tratta,
ne,
fondazione Nepesina
4) la
che è contradetto da Vel-
il
i
'
come
si
quali seguono nominati. Cfr. Lib. col. p. 218. L'aggettivo
coniuncta
risce a quelle colonie che stabili Ottaviano,
ma
relati.
vede, dell'albo dei pontefici del comu-
insieme
p. 489)
ai colleghi triumviri.
aggiunge a questo
Il
si rife-
non da
solo,
Bormann (CIL. XI
punto « quid autem nomen
coniuncta significet ignoro ». *
qua
Lih. col. p. 217: colonia Nepis eadem Uge $ervatur et
*
agtr Faliscorum.
CIL. XI
p. 481 e 489.
Comunicazioni, Condotta verso
Per quanto posta Sutri
Matrini
e
i
Romani
sulla via Cassia, fra
251
Vicus
Baccauae, comunicava con Viterbo
Comunicazioni
per una via diretta, a est del lago di Vico, che noi già abbiamo veduto e che la consuetudine
chiama Oiminia.^ Più antica questa, fu dall' altra
ché
della Cassia intorno
tratto occidentale
il
sostituita
per ragioni di comodità itineraria, benal
lago abbia maggiore lunghezza. Della sua fedeltà
Romani, quantunque
ai
gli annalisti
non
lascino
Condott» i Romani
verso
dubbi in proposito,
si
ha, per quel che sappiamo,
molto da sospettare. L'assedio stesso degli Etruschi del
310
a.
G. e la dichiarazione fatta insieme
Nepi a Roma, durante
la
guerra annibalica,
di
con
non
essere in grado di sopportar© più a lungo gli aggravi imposti, e per cui fu punita, dicono qualcosa di più
del semplice fatto, che nasconde sempre le intenzioni delle antiche colonie veientane, decise all'occasio-
ne a riprendere
il
zione nazionale.*
*
nus, *
Indiscusso è
il
primitivo posto nella confedera-
La sua grandezza non deve aver
nome Sutrium
in luogo del quale SiLio
DiOD.
XX
35
Sutri-
e l'aggettivo
ha Sutrius (Vili 491).
(che dice: uóXtv
Souxpiov
(3c;:ocxov
Ta)|Aa^a)v) e Frontin. II 5, 2; Sil. Vili 491 e Liv.
84, 10;
XXVII
9, 7 e
XXIX
15, 5.
XXVI
Perimetro, Vicende, Limiti del terr. comun.
262
Perimetro
superato di molto quella di Nepi, di cui il
Le
perimetro in circa 2 chilometri.
che
misura
tre porte,
lasciano vedere dal circuito antico, sareb-
si
bero state in diretta comunicazione con
per cui Sutri corrispondeva con
Vicende
si
della regione.
Le due
diverse parti
le
città fino al
le strade,
Medio Evo go-
dettero della propria libertà ed ebbero separata-
mente un'amministrazione
ecclesiastica col jjro-
prio vescovo, finché furono riunite insieme
come
Limiti del
stituirono,
^!^^Ìtfo^^r
Si è cercato
co-
oggi, un' unica diocesi vescovile.^
limitare
di
dei due centri in
territorio
il
una estensione
comprendendo Castel sano, Capranica,
e
comunale
30 mila
di
ettari,
Elia, Ronciglione, Bas-
S.
Mazzano
Campagnano.
e
"
Ben-
ché questi luoghi sembrino naturalmente essere appartenuti
al
comune, non
si
cui
si
Procopio
e
(6.
goth.
IV
34)
dell' altro
la regione, in la
Veiente-
due fortezze di Nepi
che
si
è fatta dei
a conseguenze
porta
èv Touoxoi?. Al Concilio in il
le
la distinzione
estra- urbani
circuiti
*
uno
può nascondere che
appartenevano
Anche
e Sutri.
tanto
dell'
trovano compresi quei villaggi, è
Falisca, a cui
*
territorio
Beloch il Bund.
non
menziona Nepi cppouptoV
Roma
del 465 erano presenti
vescovo di Sutri quanto quello di Nepi.
Cfr.
due
p. 137.
253
Falera
sicure, perché nello stesso centro si
di
Ronciglione
sono trovate epigrafi, di cui alcune
si
possono
attribuire a Nepi, altre a Sutri.*
Nepi conduce
Sulla via, che da
raggiunge dopo 5 miglia Fai
al
Tevere,
Questa via Amerina, che pare fatta per unire i
la sua
importanza
tichità ebbero i
della nazione
comuni
vari grossi
i
si
eri, e dopo 12 Orte. tutti
deve
falisca,
posto notevole che nell'an-
al
come
Falisci.^ Diversi di stirpe,
Capenati, dagli Etruschi, furono alleati e dipen-
*
Cosi la
3203 e *
Il
3244 e
3215
la
nome
sì
3266 sono Sutrine, mentre
la
la
possono riconoscere per Nepesine.
della città primitiva
degli abitanti Falisci e
fu
Falerii
compaiono ambedue
in
e quello
una
XI 3078: Faletce) e nei La forma Faliscum-aXcaxov, per
iscri-
zione molto antica (CIL.
Fasti (de
Falisctis).
indicare
la città, è certo posteriore all'altra di
a designare
il
che continuò
a Cere
e
ad
il
nome
altri
l'
etruschi,
dove quello sorto
appellativo originale, e
decadendo, lasciò andare
il
medio evo all'aggettivo faliscus di
e servi
nazionale. Cosi accadde a Volsini,
comuni
recentemente conservò tivo,
Falerii,
vecchio comune in contrapposto al nuovo,
il
primi-
nome
proprio. Nel
si sostituì
quello nuovo
suo
falerinuB o faleritanus o faler itanensis.
Falerii
La nuova
254 Anti. vie,
tì-
Le nuove cond. poi.
Veienti. L'Annalistica
denti dei
Antiche cende
Fai.,
guerre lunghe, che •
i
i i
alternate da paci, che
Falisci ebbero coi i
non avevano
di
Romani,
-i
i
stabile durata,
non fu distrutta Faleri
finché nel 241
racconta
ci
e gli abitanti
deportati in un luogo, a 5 chilometri di distanza
La nuora
verso ovBst, dove fu
costruita la
nuova
Faleri,
Faleri
più facilmente accessibile,' Abbattuta l'amica di
Le nuove oondizioni politiche
Vei,
il
nuovo centro
.
e
il
territorio
il
Ro-
falisco fu ordinato dai
.
mani, secondo
consueto
.
modo
comunale fu annesso a
abitanti compresi nella
tribù
^
delle citta vinte,
Roma
con
gli
Se questo
orazia.
avvenne subito o dopo, quando fu esteso
il
di-
non
si
sa;
ritto di cittadinanza a tutti gli Italici,
però
è probabile
che
la
semicittadinanza fosse
concessa immediatamente.
I passi di
*
DiODORO
e
di
Livio, che contengono
particolari delle guerre dei Faliaci coi colti dal ci
BORMANN {CIL. XI
p. 465).
narra diffusamente della guerra e
Romani, sono
Zonara
i
rac-
(Vili 18), che
ci parla,
a differenta
di altre relazioni della stessa guerra, della crudezza con
cui
i
ribelli
solo ogni
Falisci
mezzo
furono trattati
di risollevarsi,
del territorio) aggiunge tli
:
(si
ma venne
(iaiepov 5è
-^
tolse loro
confiscata
[ièv
non metà
à^yoda. TCÓXtg
opo; èpu|ivòv i5pu{i£Vr] xaxsoxàcpr], Ixépa S' (pxoSop.y^6y3
Ind.
La
top.,
Faliaco
e
Fai eri,
A»quum Faliscum 266
por
fiilisca ha, t.opo<>ra(ì(;;i inila
notizie
non
S(uupre,
corno
o,
lo
si
ha
sco da uno
KaliM'i;'
•%
Secondo
un
oppiih)
'
un'alti-a lor.alita oiiiouiiuii cho però il
cogiiouio di ao(iii us.' Ci paro
mento
a
(i ^
minto lìnora ù
i^^aliscmn non aia
si
ferisco o
nuova
appare
Silio,
dis(.illgu<^va
coni raria-
huttorai-ia,
la t,ratli/,H»iio
riferirsi n,d
nuova
romana,
cho
si
ri-
si
un hor^o divoiso
non
idio
hi «itiusca in
tialhi
può ricavare da
borgiiLa.
Tanto Virgilio
che dei resto deriva da quello, par-
lano soltanto di Falisci, cho sono sopraunoininati
Aequi,
^
e Strabou(^, conio del vento la 'l\i b u
*
V
226.
*
V
226: xtvè; oà xal
YXtoaaov jjitvia 3
o[ Sé
uoù^
aXtaxou; TróXtv
AixououiicpaXioxov Xi-i'oooiv ènì
Ó5^) xef[Aevov
VKito. Aeii. VII
roii SKitvio; Su,.
Vili
1
a
ioiò-
xfj ^i'Xa-
(lexa^b '()xp'xX(OV xal M'rójUjc; (l'Jf)
ISII;
t«:c.
Tub.
Peut. *
Alleile
la (liHciiHsione
pruuuomo indica
elio si
«»
Ae<|(niiii
FhIìkwiiii
Faleri,^ è incerta, o
quanto
FjiIìho.» Fui ori
Iroviiva
annnosso, A(^(iiiuin
sta,U)
chc^ hi sti^ssa b'aloii
essa l'esisten/a delhi
si
cdio,
aorstì, ooni'i ò hi ^^adi/dollt^, (h)p(t (du^
distrutl.a. 'l'utt.a
l'adi-
lui'all.ra
accv)i'liiMith)si
notizia di SLrahoin», sidhi via l^Mauiinia
per
IihIrkiho oprali e»
ilooisive, originato,
dist ill<^u^^^o
ihi
^
(ìO|i
in ohi so no occupò, ilivorsila di vmluto.
Strabono
poclio
(laLLa
Sioijvio ili
hiiI
valore del ho-
(pialcoHa, di
<'ui
hì
oia
Colonia Tunonia augustea
256
Peutinger iana,
limita soltanto a indicare
si
il
luogo del centro nominato. La parola significhereb-
be propriamente
la città
piana di fronte all'abbani
monti
si
vuole,
donata, posta sopra un' altura ripida, fra Cimini,
i
Sabatini e
il
Tevere.^ Cosi, se
aequi
in Virgilio e in Silio quell'epiteto di
ri-
trarrebbe la posizione della città abitata dai Fa-
non sconverrebbe l'ubicazione,
a questa
lisci;
condo Strabone,
sulla
Via Flaminia, da cui
la
se-
nuo-
va Faleri poco distava.' Colonia luuoniaAugnatea
Molto giustamente è stato osservato che _, .b
.
_
.
.
•
,
-,
•
,
aleri antica lu colonia triumvirale e
ma
minata lunonia,'
la
sopranno-
a questa notizia va con-
perduto l'esatto concetto. Se la località diversa da Faleri
romana
fosse
esistita,
avrebbe indugiato *
5pO(; '
ZoNARA
Il
l.
che
tracciato
guasto in di
nel
lpu[JLVÓv e
il
sull' e.
la
dice che
Romana
'
1'
etrusca
Faleri era e?^
era invece eòécpoco^.
della Feutingeriana
altri luoghi.
Così pure
Aequum Faliscum
gustei,
commentatore Virgiliano non
interpretazione della parola aequi.
si
è guasto,
come è
spiega che la città
non compaia
tra
i
comuni au-
mentre è ricordata da Strabone.
Lib. eoi.
Cicerone
217,
{de leg.
5.
Sulla
sua decadenza
agr. II 66). Si
si
trattiene
potrebbe trovare una
spiegazione dell'epiteto di lunonia in questa circostanza,
257
Municipio falisco
giunta l'altra per cui
tava
'
dichiara augustea,
la
equivalgono
si
Contemporaneamente
ha coesistito
fin
che
due informazioni
le
comoletano. falisca
di Plinio,
da quando
il
i
e si
Munioipio
Colonia
alla
.... Municipio
falisco
falisco,
Romani fondarono
che da-
la
nuova
Faleri:' della coesistenza dei due comuni parla
Strabene. Più tardi, nella seconda metà del III secolo, per opera di Gallieno, a cui
un monumento
sero
che
il
colla dedica
i
redintegrator
tempio della Dea protettrice della nazione, Giu-
none Curite o Quirite, continuò a animare
la
vecchia Fa-
{GlL. XI p. 466; nella epigrafe 3078 sono chiamati
leri
summi Giove, Giunone
imperaiores '
{ut
Falisci eres-
Pl. n. h. Ili 51
auctor
est
Feroniae ecc.
:
inius
e Minerva).
coloniae
Falisca Argia orta
Caio) quae cognominatur Etruscoruìn, Lucus
La testimonianza
zione delle origini
di
Catone
è per la tradi-
greche di Faleri. Sull' identificazione
della Colonia falisca e su quella del Municipio falisco gli studiosi il
non sono d'accordo:
BoRMANN {CIL. XI
nella questione, eh©
luto •
come
i
p. 465)
Beloch
il
Nissen
(II
p. 365)
e
non hanno veduto chiaro {It.
Bund
p. 11)
ha
riso-
letterari e epigrafici indicavano.
CIL. XI 3083; 3103; 3112; 3116; 3121; 3125; 3127;
3147; 3155 a. Forse è
il
documenti
ma
il
dichiarare augusteo
una congettura, che non trova sostegno
in
il
Municipio
nessun docu-
mento. IT
Colonia Falìscorum, Il nome odièrno, Area
258
Colonia
Fft-
coloniae Faliscorum,^
ridata
fu
centro falisco, continuò ad essere
mano. La persistenza del nome e tutt' oggi, ed
anche
nell'epigrafi del luogo, Il
nome
odierno X.retk
.
,
,
tinuo a chiamare
Faliscum,
la
Fa
al
e ri nel
1
ro-
Medio
dicitura di Faleri, il
nome
romano: quello
•
•
Faliscum, T-t
ed ora
comune
il
1 1
confermano che
comune etrusco passò ..
come
a Faleri e probabilmente,
amministrativa
Evo
l'unione
'
si
conJ
oppidum •
cioè
del
Civita Castellana.' Le
superficie delle due città, di cui
rimangono
ben conservate, non presentano quelle maggiori etrusche;
ma
la
reliquie
grandezza di
potevano rivaleg-
giare con lo altre di minore importanza, che mi-
suravano un'area fra
2CXX) e
3000 metri.
-^^ feracità del terreno, irrigato
Centri falisci
i
^gj quali
il
principale è
da sud a nord,
e,
il
da vari
ruscelli,
Treja, che lo traversa
dopo avere costeggiato
la città a
sud e a est, sbocca nel Tevere, rese popolata tutta
quanta
la
zona; della quale però conosciamo po-
chissimi centri, alcuni anonimi,
*
OIL. XI 8089 e 3090.
'
La
tribù falisca fu
come quello
nella
Cfr. 8091; 8092; 8093; 3094»
l'Horatia,
assicurata dai
numenti 3099; 8100; 3108; 3123; 3125; 8186; 8176.
mo-
Centri Falùci, Fescennium,
località ji
chiamata Narce, presso
l'
odierna Calcata,
Civita Castellana/ altri noti,
9 chilometri da
259
Sua ubicazione
nome, come Fescennio, che era
seconda città falisca dopo Faleri,* ed abitata al principio dell'era volgare. Comune romano, non
Fese«ii-
nium
la
scennini, che
i
non per
se
ebbe molta notorietà,
famosi versi
i
Romani imitarono
fe-
nei loro canti
nuziali.'
luogo di Fescennio è ignoto, per quanto testimonianze letterarie facciano supporre che
le
Il
trovasse vicino
a
Faleri verso nord, presso
una
vere, dove oggi è Corchiano, che è di coloni falisci.*
Per
*
i
Te-
sede sicura
ritrovamenti in Narce
Degli icavi di antiehitd nel Line. 1894 (IV).
eione si
Che Fescennio non abbia avuto
scoperto e
le
il
territorio faliseo
La pubblicazione
in
si
veda
Mon.
d.
contiene cinque ricer-
che di A. Cozza, F. Barnabbi, G. Gamurrini, F. Barnabbi e A. Pasqui.
DioNTs.
*
I 21:
OaXéptov 5è xal $aox£vvtov
tii è[iì ^<3aM o2xo6{Aevac
che
i
due nomi, della
scennium '
e
Fra
ixt xal
ha da ritenere
città e degli abitanti, fossero
Fe-
Fescennini.
Fescennini versua
VII 695. Cfr. HOR. *
uuò
Ta)|xa{(DV. Si
in
Fksto
ep. II 1,
p.
85 e Skrv. ad Aen.
145.
le altre ricerche quelle del
Sua ubio«-
Gamurrini 8e Cor-
Della Bua dnrata
Comune augusteo
Della tua durata, Horta^
260
molta importanza può essere,
ma non abbiamo
nes-
sun motivo per ritenere che sia presto scomparso, tanto più che Dionisio, accennando a queste due città falische, sente la necessità di
ancora
aggiungere che
tempi erano abitate, mostrando con
ai suoi
ciò la loro persistenza di fronte ad altre scomparse.
Termina
Horta
la via
Compreso
SGO di Orte.
Comune
Amerina etrusoa
il
comune
fali-
nella lista dei municipi di
Augusto, fece parte dei cittadini romani appartenenti alla circoscrizione Stellatina.^ Gli scavi non
hanno messo
alla luce
monumenti, che illuminino
chiana sia Vantica Fesecnnio in Bend. d. Line. 1894 p. 145149.
Anche Carbognauo,
pili
a ovest, e intorno al lago
Ciminio, ha tracce visibili di civiltà falisca. In Noi. scavi
1881 p. 134-136 e in Bull. '
d. lust. archeol.
nome zioni.
della città
Poiché
i
non v'è accordo
hanno
Horta
monumenti
fra gli scrittori e le iscri-
codici di Virgilio {Aen.
(n. h. Ili 52), gli
VII 716) e Plinio
unici che facciano menzione del luogo,
con V h
iniziale,
epigrafici si
Ortanus, confermato
invece concordemente nei
ha Orta. Propenderei per que-
st'ultima grafia, che ha pure
è
1881 p. 151-159.
01 L. VI 2380; Vili 4194; 4249. Sulla ortografìa del
il
Ravennate. L'aggettivo
dalla iscrizione 4249 citata, con-
aiderandosi particolare la forma virgiliana Eortinac classes.
261
Relationi umbre, Faleri medievale
La
sulla storia e vicende della città.
sua posizione
geografica, sulla destra del fiume, e la sua iscri-
zione nella regione etrusca la tolgono dall' Umbria.
m
.
.
Ma
con questo non è detto che
antico non sia
Relazioni
umbre
una borgata umbra, conquistata poi dai Falisci dagli Etruschi. La linea del Tevere fu contesa
stata e
sempre
dalle
due popolazioni degli Umbri
e degli
Etruschi, con la preponderanza degli Etruschi,
i
quali sopraffecero le tribii dei Casuentillani, dei
Camerti
e dei Sarsinati,
che abitavano nel Casen-
Le
tino e nei territori di Chiusi e di Perugia. lazioni,
che intercedettero fra
due
le
stirpi,
re-
sono
rischiarate dall'unione religiosa che le legava e
per cui
al
tempo imperiale,
nuova repar-
nella
tizione amministrativa dell'Italia, le due regioni dell'Italia centrale furono
unite
sotto
lo
stesso
governatore. L' erede dei Fahsci
,
come
e,
•
si
.
1
e detto,
i> 1
j-
odierna
Civita Castellana, che nel secolo undecimo accolse gli abitanti della
volta
la
città
romana
falisca
Faleri. Cosi per
risorse,
prima metropoli dei Falisci
una terza
dopo essere stata
e poi
municipio ro-
mano.* Sulla tradizione antichissima di questo po-
*
In un documento del 1065, citato dal Nibbt Dintorni
ecc. p. 24, si trova
1'
ultimo ricordo di Talleri.
Il
nome
Faleri medierale
262
Sulla trad. etnog.
fai.,
Relax, greche-orient.
sono accumulate, come accade, notizie che
Sulla tradì-
polo
grafica fa-
^^^ hanno alcuna relazione
*^*'*
si
ma possono però
chiarire,
vita di quella gente.
gine greca
col fatto che
Che siano
stati
i
Falisci di ori-
non abbiamo alcuno elemento
^
per ritenere probabile,
vuol
si
spiegarci alcuni lati della.
ma
di fatto
è ammissibile che ab-
biano costoro stretto relazione commerciale con Greci, di cui sarebbe prova
i
la quantità di vasi e
oggetti di fattura greca trovati nelle tombe;
altri
dove
sorprende pure, con
si
Relazioni greche-o-
penetrazione di quest'altra
rientali
bone osserva che
i
Falisci
la
lingua etrusca, la
Quando
civiltà.
non sono
Stra-
tirreni e
che
hanno una lingua particolare' dice una cosa giusta,
che è stata assicurata dai monumenti letterari
antichissimi di Faleri.^ Del resto
oggi è legato ad una chiesa, che
si
i
culti Falisci
chiama
S.
Maria di
lui
tutti gli
Fall eri. '
Catone
(in
Plinio
crittori che ripeterono,
n. h. li
Ili 51),
:
lam
Falisci,
da
crede Argivi; mentre la fonte
greca, che è isolata, di Giustino calcidesi
e
(XX
1, 13)
li
fa coloni
Nolani Abellani nonne Chaleidentium
coloni $unt f *
àXXà
V
226: èvio: Se oò Tuppyjvoug cpaot xoù; OaXepcouj
OaXta5coi)Sj'5:ov sQvo;
•
x:và{ 5è xal
xoUgOaXtaxou;
TcóXtv iSióyXtoooov. ^
V.
le
iscrizioni a pag.
476 e 477 del CIL. XI.
Culti falUci, Cerimonie orientali
hanno molti rapporti
coi
latini, e la
263
devozione
Culti fallici
alle divinità di
Giano, di Minerva e di Marte
corda quella dei
latini;
*
d'altra parte
di Curite o Quirite, dato a
cognome
Giunone, informa della
somma
natura di questa divinità, e la
trinità fa-
Giove, Giunone e Minerva, è la stessa dei
lisca,
Romani. Fra queste divinità anche ad
nisio
perché parla
importate dall'oriente greco,
altre
di
accennato da Dio-
è
cerimonie greche, che specialmente
venivano praticate nel tempio .
il
ri-
,
.
,,
.
Giunone.* Alla
di
,.
.
. ,
,
notizia dello storico noi crediamo interamente, ne
deve confondersi questa con delle origini falische.
greco, alle quali
si
la tradizione
Le cerimonie
allude, sono
greca
religiose di rito
una conseguenza
dell'emigrazione orientale nell'occidente, e special-
mente
in Italia, della quale noi
abbiamo partico-
lareggiatamente parlato. Anzi per Faleri sappiamo
con sicurezza che questi emigrati orientali avevano seco trasportato
tamena
»
culto della gran
madre Diacri-
:
Serv. ad Acn. VII 607
fati. Ili «
il
837 sgg.
I 21.
iUd. 89.
j
Macrob. 19, 13; Ovid.
Cerimoni* orientali
264
Importazioni commerciali
ex voto
Mairi deum magna» Diacritamenat lulia Tigranis regia filia
a
$olo fecit
Ammia idemque
dedicava.^
E
in questo caso
si
tratta di
una principessa reale
che, stabilitasi nella dimora falisca, fa venerare la
nuova dea bile
e pratica
che anche
la
il
nuovo
Ed
è proba-
vicina Fescennio abbia veduto
e praticato entro le sua mura, riti
culto.
come Dionisio
dice,
greci, effetto delle colonie orientali, che nel-
l'Etruria
si
erano dovunque
fissate.
D'altra parte
lMiport«Bi»-
come ragioni commerciali spingevano specialmente
oif^ii
questi greci a trasferirsi
altrove, cosi
i
prodotti
della terra e le industrie falische, decantate dagli scrittori,
folla di
*
avranno maggiormente attratto quella mercanti d'oltre l'Egeo.*
CIL. XI 3080 e
iecritioni latine delV
la
mia memoria Nomi
Etruria in Bend. d.
Ist.
greci nelle
Lomb. 15 nov.
1917. Cfr. Gamdrrini Della dimora di alcuni re asiatici nel territorio Falisco in Barn. Mitteil. *
1907
p. 217-224.
Si ricorda la coltivazione delle frutta e del vino, l'ai-
265
Volsinii metropoli, Estens. del territorio
Tutto questo movimento commerciale
e indu-
striale
deve naturalmente avere prodotto un benes-
sere e
una prosperità
cittadina, che
rivela dai
era ricca
quali
religiosi e civili, dei
monumenti
si
la città.^
Occupava
parte nord-est
la
dionale lo stato truria
Bolsena,
Etruria meri-
ToUinii
E-
«etropoli
volsiniese, che la storia dell'
tramanda come
Come Faleri, il nome della
dell'
più ricco della dodecapoli.
il
Volsini non ha lasciato ai posteri
ma
città,
le cui parti
ha legato
lo
al
lago di
meridionale, orientale e set-
tentrionale erano comprese nel suo ampio territo-
levamento delle lino.
api,
1'
industria
Ov. am. Ili IS, 1; Gell.
16; CIL. XI 3209 {collegium] Fale[riis]) e Sil. *
Su
ciò
p. 465-466.
II p.
l'
la lavoratione
del
Varrò,
Ili
8, 1;
lintion[um
365 Bgg.
invenzione
i
della
quod
rr.
contisiii]
eyn. 40. ;
e
Bormann CIL. XI
segno di benessere anche
mica per cui andavano noti tribuivano
XX
IV 223; Grat.
NissEN
È
e
la
cura gastrono-
Falisci; a loro
i
Eomani
at-
pancetta di porco ripiena
{venter faliscus), e la loro arte culinaria era richiesta fuori
della regione (v. la citata iscrizione 3078 della società di
cuochi
falisci
dimoranti in Sardegna).
E stensiono del territorio
Castelli volsinìesi
26$
tcomparai
che confinava con gli stati di Volci, Tarquini
rio,
due
e
i
i
quali
sud
territori di Faleri a
e di
Chiusi a nord,
possono ormai chiamare, secondo
si
la loro
natura, veientano e aretino. Abbattute Vai e Tar-
quale insieme a
la volta di Volsini, la
quini, fu
Perugia © ad Arezzo è chiamata validissima
urbs Etruriae caput.* mani, durante quelli,
affermano per stelli
•comparsi
ricordati
'
devastazioni e
le
avviene proprio
Castelli Tolsiniesi
Nella guerra coi Roconquiste di
le
stesso che gli storici
lo
Tarquiniesi, cioè che alquanti ca-
i
furono distrutti dal vincitore, fra
Salpinum X
Liv.
37
a.
Trossulum.* Ma
e
etrusca sia
ad
a.
nienses
e
come
nelle
p. 386).
Vo
1
s
one
s,
che
si
trova nei Fasti Capi-
Vulsinienses
la
prima
la dicitura nazionale è
sia
stato
V.
e
velznani,
monete d'oro del luogo (Mììller-Deecke
I
Anche nel nome diVolaterrae è accaduto, nel
della vocale iniziale: cosi
'
Volsi-
preferibile,
la
velsu
trapasso dalla lingua etrusca alla latina,
Lo
la più vicina
460, e pensiamo che delle due altre
anche perché
il
Arretium paeem petiere. Quanto alla
forma del nome etnico non crediamo che
tolini
quali sono ^
294: tres validiisimae urbes Etruriae ca-
pita, Volsinii, Perusia,
all'
i
si
la
p. 4 Bgg.
il
cambiamento
da Velathri a Volaterrae.
chiamava Volsinii.
mia memoria
citata
sui
Comuni dtlV Mruria
Distruz. della
numero
è stato
267
maggiore, per cui è molto proba-
che tutti gli avanzi di monumenti antichi,
bile
quali
si
i
trovano sparsi intorno ad Orvieto fra la
Pallia ed
il
lago, testimonino
di fiorenti città il
VoUini romana
citta,
1'
esistenza passata
etrusche-romane, comprese entro
territorio volsiniese e
scomparse colla
fine della
grande metropoli. data della caduta di Volsini è segnata
La
oialmente nei Fasti, all'anno 264 M. Fulvius Q.f. M. an.
OBXXGIX
Tuttavia
cos.
n.
a.
uffi-
^?i»;^"^\*l^*
della citt»
C.
Flaecus
de Vulsiniensibus
la distruzione della città,
k.
Nov.
che è velata
dalla notizia del trionfo romano, è l'effetto della
discordia interna dei Volsiniesi, di cui approfit-
Romani per ribelle. La versione tano
si
i
decidere di abbattere del fatto, che
la città
con particolari
trova in Zonara,* informa, oltre della distruzione
abitanti furono trapiantati in di Volsini, che gli ° '
altro
*
lu»go. Cosi
Vili
7:
a Volsini
(6 (jTraxog) xrjv
uóXtv eaxaòe xob; 5è aòQt-
Ycvels xal et xtvss xcav o^xexwv
lyévovxo èv éxepw
16 ili.
(—
etrusca successe, in
)(P'']<5'col
/.axcóxias xÓTiq).
Liv. per. 16); Val.
36; Okos. Ili 5.
Max. IX
uepl xoò; oeaTTÓxa;
Ne parlano Flob. 1 ext. 2;
Auctor.
I
d. v.
Toltini ro-
m«na
268
Urh$ vetus, Ubicazione d'Urbs vetus
diverso luogo, Volsini romana. L'antica città perdette
Urbs Tétu»
nome
il
piteto
di
odierno.
etrusco e fu contrassegnata coll'e-
Urbs vetus,
Che però
il
l'Orvieto medievale e
luogo vetusto sussistesse come
semplice pago è attestato dall'epigrafi romane ivi trovate,
^
nome
dal
del luogo OvQ^i^evxó<;, che in
Procopio e in Paolo s'incontra,* zione in diocesi, almeno
fin dal
e dalla costitu-
settimo secolo;'
contemporanea
e questa certamente fu
alla diocesi
momento che il episcopus de Urbe-
di Bolsena, la Yolsini nuova, dal
vescovo dell'antica è detto
V eteri maiori. La tradizione continuata, che
Urbs vetus
fosse la città
etrusca di Volsini, è
corroborata dalla ricca necropoli, che fu scoperta
Ubicazion© di Urbs vetug
dopo
il
^ Orvieto,
1870
ai piedi della collina,
.
^
•
su cui
si
erge
•
e dalla sua ubicazione, su
una collina
tu-
facea isolata, circondata da corsi d'acqua, a nord dalla Paglia e a est e a ovest da ruscelli,
rimanendo
libera per l'accesso alla città da sud-ovest, proprio
come
*
etrusche, da noi vedute, del sud della
le città
CIL. XI 2688; 2697; 2726; 2732; 2759; 2761; 2763;
2764; 2768; 2772; 2775; 2815; 2899; 2900. *
3
jB. goth. II
Greg. M.
11; 18; 19; 20; hist.
ep. I 12; II 5;
(Orbevetus).
VI
Lang. IV 32.
27. Cfr. Ri.v«NN. p. 284
269
Descrizione procopiana del luogo
regione, dove la costruzione e la natura del luogo
perfettamente
si
corrispondono.
^
Egregiamente
conformazione del luogo risponde
alla
la descri-
zione procopiana, la quale, quasi certo, non può
una diretta visione, ma per informazione avuta da chi pur in via diretta, ma molto
risultare per
erroneamente aveva dato valle.
le
singole notizie. Dalla
Procopio dice, sorge una collina
culmine piano e con declivio rapido
al
isolata, col
piano. In-
torno alla collina girano rupi di uguale estensione,
non proprio accanto, ma
alla distanza di
un
tiro
di pietra. Gli antichi su questa collina costruirono la città,
senza cingerla di mura, né di altra for-
tificazione,
poiché quel luogo sembrava
loro
a
per natura inespugnabile, avendo un solo accesso dalla parte delle
ma quando
rupi;
vigilata dagli abitanti
non
si
questa via è
ha da temere assalti
nemici da qualsiasi altra parte. Poiché, fatta eccezione del punto dove la natura ha aperto
*
Per
le gcoperte etrusche in
261 e 310; 1878
420; 1884
p.
p. 588-600. 0.
p.
adito
Not. scavi 1877 p. 260
179; 1882 p. 409-110; 1883 p. 419-
101; 1885
p.
MuLLER per
della citta etrusca;
1'
dopo
il
65; 1896 il
p.
322-325
primo congetturò
il
;
1903 luogo
Ga..mdrrihi, fondandosi sulle
scoperte monumentali, confermò V ipotesi.
pj^^op^ana del luogo
270
Ineaat. nella deacr.,
i
La
e
Per
città.
romani hanno costruito una piccola
for-
una porta.^
i
fiumi sono più
che non sono tanto vicine
le altre rocce.
lo storico dei
d'uno
Goti: certo che
sua potenza è resa anche maggiore dall'in-
contro della Chiana con za di ambedue, a
Komani
intraversabile,
tificazione presso questa entrata, e con
Cosi
Fasi delle guerre eoi
guerrt coi Rom.
rupe della
collina e la
scorre fra la
questo
d.
un grosso fiume sempre
alla città,
Inesattezze " *• * ' ne
Fasi
Nei Fasti cordata per ^
Paglia e dalla confluen-
la
Tevere.
est, col
trionfali,
prima del 264, Volsini
ste la
prima ebbe per
sini ai
Romani,'
la
la sorte dei
e sfortunate; di
que-
esito la dedizione di Vol-
seconda diede in
Può
parte del territorio.'
264
'
'
chiudono due guerre accanite
sti
294 e nel 280, che
trionfi, nel
altri
è ri-
cittadini
non
darsi
mano
di que-
che dopo
fosse uguale;
il
una
parte fu incorporata nello stato romano, senza diritto di voto, e un' altra parte, quella di Volsini
'
Procop.
•
Liv.
X
'
Non
si
U. ce.
37, 4.
può intendere dlTersamente
quest'anno sui Volsiniesi, quando leati nella guerra, fu tolta la
ru]ncaniu8 Ti. f.
Ti. n.
cos.
trionfo di
ai Volcienti, loro
al-
parte marittima: Ti. Co-
an.
V\ul$iniensihu$ et Vuleientib[u$].
il
CDLXXIII
k.
Fehr. [d§
271
Bolsena
legg. sulla fine di Volsini,
Elem.
romana, godette subito della piena cittadinanza, assegnata alla tribù Pomptina.^ j-
•.
1
1
i.-
1-
•
La leggenda ha j
-i
•
1
decorso
arricchito
di particolari religiosi
fine della
guerra: cosi la fuga del Dio indigeno
Roma
Vertunno a opera
di
il
e la
e la distruzione della città
un fulmine
* ;
particolari che
elementi lef gendari amia fin» *
Volsim
per
mostrano
i
tentativi di tardi scrittori di mostrare con qual-
che spiegazione soprannaturale
Anche
la notizia di Plinio,'
gnata per
1'
avidità
la fine della città.
che Volsini fu espu-
romana
di possedere le
2000
statue di bronzo, significa la ricchezza della città, di cui
s'
impossessarono
La romana
Romani.
i
Volsini, dove oggi è
1'
odierna Boi-
sena, sorse sull' angolo nord-est del lago, circon-
data da colline ricoperte da olivi e da castagni, unita alla Cassia per una via laterale.* Benché
*
8884 p.
CIL. VI 23816 III
19
;
I
27; 2382
15; 2513; 2923 j
6 14,
e molte cittadine
nel
raccolte
CIL. XI
424 sgg. »
Prop.
V 2,
3-4; Pl. n. h. II 139
de pallio 2; apol. 40; ad nat.
XXXIV
'
N.
*
GiovBKALE
h.
140
;
Tkrtulliak.
34.
(III 191)
ha presente
nuova Bolsena quando dice: Voltiniii.
;
I 9.
positii
la
località della
nemoroia inter tuga
Bol8«n»
/
272
Vertunno
culti di
comune indipendente,
tale nella lista pli-
non assurse mai ad importanza notevole
niana,
come patria
è ricordato
Le
Musonio.^
si
;
Seiano e dello stoico
di
notizie che
sebbene non molte,
come
come
e
Nortia
e
si
trovano negli autori,
possono sempre considerare
relative alla civiltà dell' antica Bolsena, dove,
come
rimase
a Faleri
culto
il
avito di
Giunone
Curite, continuò a sussistere la venerazione degli I
culti
di *
Norz^a"**
Dei indigeti Vertunno gione
propagò presto
si
ebbe
e questa
vecchia ebbe
fra le
vescovo. Tuttavia anche Bolsena
la diocesi a parte, se è ricordato
Urbeveteri maio ri,
vescovo de tornarono
il
La nuova relimura di Bolsena,
e Norzia.'
Volsiniesi,
i
dove poi
il
ri-
abbandonando Volsinii
novi.*
^
Tao. 2
Tac. ann. IV ihid.
XIV
II 8 e
3;
135 e Liv.
X
74. Suid.
l.
e.
riferire l.
s.
v.;
e Fest. p. 209; per Norzia
74; Tertdllian. apol. 24; e
ad
cliiodi conficcati nel all'
nat.
2686. Tanto la invenzione del
la consuetudine di fissare la cronologia,
per anno, mediante
II
X
CIL. XI 2685
devono
8; Iuvenal.
59 e GIL. VI 537.
Iuvenal.
mulino come
3
7;
Per Vertunno Prof.
Liv. VII
8i
1;
anno
tempio di Norzia,
antica Volsini (Pl. n. h.
XXXVI
e).
cimitero cristiano di S. Cristina, di
zioni sono state raccolte nel
CIL. XI 2834
cui le iscrisgg.,
con
l'i-
Limiti dtl territorio voUinieae, Ferentium
Le
volsiniesi, in
iscrizioni
numero notevole,
potrebbero guidarci nel limitare Volsini, che,
come abbiamo
vere. Notizie
detto,
Cimino
Pallia alla regione del
non molte
La
territorio di
e dal lago al
Bomarzo, Bagno-
menziona più
di
una volta per
essere stata la patria dell'imperatore Ottone, riman-
gono oggi
solo
i
ruderi dell'età romana, che tut-
8CTÌ2Ìone dell'». 376 testimonia l'antichità del cristiane-
simo introdotto in Volsini
Anche mente
in Faleri si
(cfr.
avverò
si
Not. $eavi 1880 p. 262 sgg.).
il
fatto che
contemporanea-
avessero due vescovi della chiesa faleritana e
di Civita Castellana. '
La
corretta scrittura del
veduto, dai codici di Tacito tio)
e di
SvETONio {Otho
l'aggettivo
2710
a;
3007j 3003).
Ferentinum riore
1:
all' altra,
Come
è un'altra
che
si
nome
della città si ricava, s'è
{hist. II
50
e
municipio Feren-
oppido Ferentio)} confermata dal-
Ferentiensis
delle iscrizioni (CIL. si
voUinics»
Te-
importanza di Ferentio.^ Della città,
la letteratura
d«l
estendeva dalla
via pubblica Ferentiese attesta dell' anti-
chità e dell'
che
ai
il
Limiti
sono giunte sui centri
ci
volsiniesi di Ferentio, Serrino, rea.
273
trova nel
l.
e.
XI 2699;
di Plikio,
forma aggettivale, forse poste-
trova anche in Stbabokb (V 226)
• nel Lib. col. 18
Forentium
274
Unita a Voi-
Unita a Volsini, Situaz., Ferentio
mautengono vivo
tavia
1'
romana
antico nome.
suo
Il
ri-
sini
cordo è legato, nelle iscrizioni, a quello di Volsini, e,
Situazione
benché
parli
si
due comuni
allora di
nondimeno l'unione che
le
servano è conseguenza di
fatti in
due
distinti,
ancora con-
città
tempi ormai
scorsi e a noi, per altra parte, ignoti.^
La
tra-
stessa
situazione della città su un colle, 9 chilometri a
nord
di Viterbo, 5 a est della strada Cassia e cir-
condato da tre corsi d'acqua, indica subito gine sua etrusca. state scavate
Ma le necropoli
Quando
Ferentio
il
iscrizioni latine
chiamano Fe-
civitas splendidissima, e
rentio
V.
sia stato distrutto
romano, soltanto per congettura
può arguire. Le
*
alle origini di Ferentio.'
comune etrusco
e sostituito dal si
etrusche,che sono
intorno al poggio, danno un altro
appoggio, non debole,
romana
le citate
la
compren-
2699: [jpatronus\ in Italia Volsiniensium
patriae snae item Ferent[iensium] reipuhl{icae)
l'ori-
[V]olsiniens{it)
2710 a:
;
[i]t{em)
[ia\bul{ariui)
Ferentiensium. Per
i
ruderi romani L. Canina Cenni topografici sulV antica citta di
Ferenio in Etruria
in
Ann.
d.
Inst.
archeol.
1837
p. 62-64. '
V. Mengarklli, Pasqdi, Pkrnier, Galli e Milani
in Not. scavi 1900 p. 401-403j 1902 p. 84-94; 1905 p. 31-
37; 1908 p. 373-381.
275
Sulla caduta di Fertntio etrusca
dono nella tribù
Stellatina.^
Quindi
romano, nel periodo imperiale,
il
godeva
municipio di
un certo
splendore, che è dimostrato anche da un teatro, il
quale non è mancato di cure da parte dei citta-
Ed
dini.
è probabile che
i
Ferentiesi siano stati
compresi nella cittadinanza romana, se non subito.
poco dopo che etrusco;
il
i
che è
sere avvenuto
Romani abbatterono difficile stabilire,
assai
il
castello
potendo ciò
es-
prima che Volsini cadesse
'
quasi contemporaneamente alla fine del potente stato. fin si
È però
probabile che nel territorio volsiniese
da quando, in seguito confiscò
fatto
si
con
pace onerosa del 280, di Volsini, al
accenna col trionfo romano
trovassero fine
*
alla
una parte dell'agro
CIL.Xl
i
castelli di
qual
di quest'anno,
Ferentio e di Serrino.
3007; 3032. L'epigrafi 3013; 3008; 2998
la dichiarazione della tribù Stellatina rivelano l'ap-
partenenza del territorio a Ferentio. ^
Liv.
IX
quot vi cepit; essent,
41, 6 a. 310-308: Vulsinientium castella ali-
quaedam
ex his diruti ne receptaeulo hostibus
circum/erendoque pastini
fedi, ui
bello
tantum terrorem sui
nomen omne etrutcum foedus a
consule pelerei.
Sulla cadn" ^j^
etrnBe»
Sorrinum,
276
Novum
« vetua,
Uhic, Vetus urbs
L'esistenza di questa città è soltanto nota per
8«
iscrizioni.*
Appare congiunta con
le
sorti
di
Ferentio, di cui sarà stata un vico. L'epiteto di
Sorrinum
novum
6
vetas
Novenses
aggiunto all'etnico Sorrinenses fa
ammettere un
altro centro
Può ammettersi che
omonimo meno
quest' ultimo
recente.
debba
sua
la
nascita alla conquista romana; in grazia alla quale
ebbe l'onore stati questi
Ubioftizione
la
di
assurgere a città.'
dell' epigrafi
tus urbs) compare Tota* urbs
e
non
nome
Il
cioè
di
la
Viterbium (Ve-
fin dalla fine dell'età antica,*
è quindi medievale.
a ritenere che,
scoperte,
può essere stata
nelle vicinanze di Viterbo, che
Sorrinum vetus.
siano
pare che indichi
centri sorrinesi, ci
stessa ubicazione
Dove
come
Tutto pertanto induce
altrove,
il
centro vecchio, di
natura etrusca, sia risorto coll'età di mezzo, mentre
*
nomi il
CIL. XI 3009; 3014; 3012; 3010. Analogamente di altri centri, dall'aggettivo
ai
si
ricava
i
docu-
nome Sorrinum. *
Nelle iscrizioni citate
menti cittadini di Serrino et
Sorrinensis
popului ; respubliea »
Ravknk.
p.
:
si
rilevano evidenti
spUndidissimut ardo; d*eurionei
et ineolae.
284 sgg.j
Gmno
p.
487 Bgg.
Balneum
la città
277
regis, UhicaMione, Antichità
romana abbia trovato
timi anni dell'antichità.
la fine
Come
le
con
gli ul-
tombe etrusch©
presso Viterbo possono attestare della presenza di
una
città etrusca, cosi
luoghi di bagni romani
i
presso la sorgente sulfurea di Bullicame,
chilo-
1
metro a ovest della via Cassia, mostrerebbero
romana
sede
di Sorrino.
Anche Bagnorea, la medievale regis, a sud di Orvieto, sull'antica tiese,
avuto
a mezza strada fra la
la
medesima
il
lago e
il
Balneum
Balneum regi»
via Feren-
Tevere, ha
sorte di Sorrino. Nella
lette-
ratura storica è soltanto ricordata la città da Paolo
Diacono
e in un'epistola di S. Q-regorio;' e nel-
l'uno e nell'altro è chiara la condizione giuridica di città.
Appare pertanto strano che nell'elenco
auguste© non sia compresa fra considerandosi non solo l'
la
i
comuni
sua qualità,
del
tempo,
ma anche
antichità del luogo. Gli scavi fatti nei dintorni
del centro e nel luogo stesso
luce monumenti,
i
Eiit.
'
Cfr. F.
hanno messo
quali testimoniano che un
Lang. IV 32;
*
'
ep.
Barnabbi Tombe
X
Ubicazione
alla
tempo
34.
eirusche scoperte in contrada
CantolU (Lubriano) in Not. scavi 1895 p. 244-245.
AntìohiM
278
Vico etrusco
una popolazione
e
romano
etrusca, anonima,
ha in questa
fortezza dimorato. Forse né presso gli Etruschi né
presso
Ti«« •tmsoo e roma-
Romani Bagnorea ha goduto
i
nomia comunale;
ha ereditato
l'antichità,
mune, che
si
dell'
auto-
nei nuovi tempi, o alla fine del-
posto di un altro co-
il
trovava in decadenza
primi
fin dai
secoli dell'impero.' Si pensi a Orvieto e a Viterbo
ohe rinascono con
con-
la fine dell'antichità, e si
sideri che Statonia, Bisenzio e Ferentio, sono già
scomparse nel IV Secolo
Non
è escluso
che
dell' e. v.
caduta
la
Ferentio faccia
di
sorgere Bagnorea, che di quella può essere stata
una
frazione. Nelle iscrizioni romane, che
scavate,
non
si
ha ricordo
di
si
son
nessun ordinamento
municipale;* e della sede vetusta, dimora prima degli Etruschi e poi dei
poco più
Romani, non rimarrà
nulla, essendo la località
nata alla rovina, per
le
forze
mente, con l'azione dell'acqua
dove sorgeva
*
Il
l'
il
ormai condan-
invincibili
natura, che distrugge lentamente,
ma
p.
284 8gg.,
lo
della
incessante-
suolo vulcanico,
anonima borgata, a cui
KxvENNATB,
fra
1'
ricorda:
estrema
Balneon
regia. '
1881
CIL. XI 2901-2908. Anche Gamurbiki p. 45-47; 1892 p. 228-229.
in Noi. scavi
Polimartium, Vico
antichità diede
etr. e
nome
il
279
rom., Imp. mtdiev.
e l'onore municipale,
soltanto contrassegnata col
nome
di
oggi
Civita an-
tica.
Su una rupe si
ripida, la quale,
come Bagnorea,
Polimar-
tium
erge proprio nella vallata del Tevere, è situato
Bomarzo
;
sulla via di Soriano o piuttosto su
laterale della Viterbese, che
una
congiunge l'interno
conlavalledelfiume.il nome
Polimartium,
di
che s'incontra soltanto una volta nell'antichità,^
medio evo. Aiuta però
è ripetuto nel
topografica del luogo
il
numero
delle
la ricerca
tombe
etru-
Vico seo
e
etru-
roma
no
»che e romane,* che sono sparse in questa località,
quale viene cosi ad essere dichiarata, almeno,
la
borgo etrusco
e
tanza medievale
Bomarzo
fu
romano. Nondimeno si
un pago,' che apparteneva ad un e che,
sappiamo,
E
va appunto in questa regione.
*
Paul.
*
In Ann. d.
'
p.
hist.
39-40;
sua impor-
limita proprio entro quest' età.
comune Stellatino
1885
la
Lang. IV
vero che
altri
1832
p.
284-2 85; Not. scavi
1897 p. 508-510.
[P]a^u# St[ell]aiinus è detto
S040 del CIL. XI
trova-
8.
inst. archeol.
ibid.
si
a. 3
a.
C.
il
luogo nella iscrizione
ImportanE» medievala-
280
Parte del
vici si
Parte del
comune
di
Perenti©
®
^^^
e.
di Ferent, Le metrop. dell' Etr. orient.
trovavano in tutta questa plaga cimini^,
appartenevano
tutti
^^^ ^^q^ ^ improbabile che ^
alla
il
medesima
territorio di
tribù;*
Bomarza
abbia fatto parte del grande comune di Ferentio; se
non
di quello di Serrino, che, essendo della stessa
tribù ferentiese, pure in origine faceva parte
questa regione. Decaduti
i
comuni etruschi-romani
impero romano
fiorirono sulla fine dell'
che di quelli avevano fatto parte, e
Bomarzo, divennero
Le metro-
Come doveva
di
e,
le
borgate,
come Bagnorea
città e centri comunali.
essere, gì interessi dell' Etruria
poli della
Etrnria
o-
orientale con le sue metropoli di Arezzo, Cortona,
Chiusi e Perugia erano connessi con quelli della
potente Volsini,
il
centro religioso e nazionale di
tutta la gente etrusca.*
'
Una
volta che Volsini
CIL. XI 3045; 3050 della tribù Arnense.
Gbrmajio di
S.
sopra gli atti
e
Stanislao Memorie archeologiche il
si
Cfr. P. e critiche
cimitero di S. Eutisio di Ferento, prece-
dute da brevi notitie $ul
territorio
dell'
antica
via Feren-
tana (Roma 1886). •
Anche
il
nome
delle
dea Voltumna conserva
essenzialmente etnico, che locali e personali etruschi.
si
il
ritrova in molti altri
tema
nomi
Arretium, Partiti politici nell'antica Arezzo
arrese a
Roma, anche
etrusche orientali ne
le città
seguirono la sorte. Livio appunto
ma
all'a.
che Arezzo e Perugia, seguendo
Volsini, chiesero pace a
281
294
1'
e'
infor-
esempio
di
Roma.^
Il periodo delle guerre, che fini
con l'anno 294,
Arretium
compagine nazio-
rivela che in Arezzo ormai la
nale era scossa e che due partiti, di diverse ten-
denze e di diverse aspirazioni,
governo delia
città:
gerenza romana,
il
si
contendevano
il
popolo contrario all'in-
e la nobiltà,
specialmente
i
Cilni,
favorevole a conchiudere dei patti con Roma.'
Tuttavia
il
nuovo patto non fu •
cava occasione per
Durante gere,
la
ma
1-
1
sicuro, e
,1-
1
non man1-
A
i.-
•
atti di ribellione degli Aretini.
guerra annibalica Arezzo tentò insor-
inutilmente, perché impedita subito dal
pronto accorrere dei soldati romani.'
Ormai
città più
la
importante della regione
etrusca orientale era domata: tutti
venivano per a rendere
*
Liv.
*
Liv.
pili
X X
ieditionibus
ribellarsi a
i
moti che av-
Roma, non servivano che
forte la tutela di questa su Arezzo»
37, 4. 3, 1-3
:
Etruriam
rebellare
ab Arretinorutn
motu orto nuntiabatur, ubi Cilnium genus prae-
potens divitiarum invidia pelli armis coeptum. *
Liv.
XXVII
21; 22j 24.
Partiti politici nella antica A-
rezzo
Soggez. a
282
Soggezion» *
**™*
Gri^- ^'^
Polibio
Roma, Rag.
si
osserva che nella seconda metà
del secolo III Arezzo Italici, e
verso la
dell'amie. d'Ar.per R.
fine,
città di confine
era
nonostante
il
degli
conato d'insur-
rezione che noi abbiamo ricordato, essa
si
profonde
in aiuti di ogni genere per Scipione, né fa bisogno di ricordare che al principio del II secolo la città
etrusca è senz' altro una delle fortezze militari
Roma,*
di
Non
„ Kagioni .
.
v'
ha dubbio che una
delle ragioni, e ="
non
Roma
rap-
'
dell' amici-
ultima, per cui Arezzo
ala di Arezzo per Ro-
porti improntati sempre ad amicizia, fu la paura
mn
_
dei Celti. Nel 285 gli Aretini,
.
i
mantenne con
Romani
corsero in aiuto de-
che erano fortemente assediati dalle
orde barbare;* e altrettanto pericolo devono questi
aver corso, quando, secondo
nalisti,
i
le
notizie degli
An-
medesimi Celti negli anni successivi
avanzarono
fino a Chiusi.'
La
si
storia delle inva-
sioni in Italia ci dice che qui fu
sempre
la porta,
presso la quale gli eserciti collegati attesero
l'ir-
ruzione e donde la ributtarono.*
*
POL.
XXXI
II 16,
2;
LiT.
XXVIII
45, 16; ibid. 46, 13;
21, 1.
*
PoL.
»
PoL. II 25,
1. Cfr.
*
PoL. Ili 77,
1; 80, 1;
II 19, 7.
Liv.
X
25; 26
=
PoL. II 19, 5.
Liv. XXII 2; 3; Cic. de div.
I
77.
P.
f.
283
di conf., Beness. ar., Agr. e ind., Metall.
Questa condizione
di Arezzo, cioè di essere la
Piazza for-
j- JT j n j ì^ piazza r torte di difesa del confane della penisola,
tedi confine
la rese
oltremodo fortunata per
godette da parte
PomptinaJ
la
i
protezione che
E-oma. Deve aver presto fatto
di
parte della cittadinanza tribù
•
1
j.
romana
e partecipò della
Si arguisce facilmente che alla
Benessere
continuità di benessere della vita aretina hanno contribuito la agricoltura industrie.' Il vino e
il
e,
sommo
in
grado,
grano erano apprezzati
le
sui
mercati di fuori, sui quali dovevano pure godere
molta fama
gli oggetti
che provenivano dalle
Agricoltura ^ ^^
^
^^
offi-
cine di metallurgia e di ceramica aretine. Nel 205 a.
C. dagli stabilimenti
Roma
confezionarono per elmi,
si
CIL. XI
«
Nep. Att. XIV
V.
36 e CIL.
Per
il
3.
il
X
numero
Gamurrini
vanghe,
numero
delle
era piccolo.'
p. 336.
In particolare per
'
il
mura urbane non
le
*
XIV
scuri,
mole da macina per 40 navi; tanto,
vede, da far capire che
fabbriche entro
si
3000 scudi, altrettanti
50000 lance e armi da getto,
falcetti, secchie,
come
metallurgici del luogo
TiB. IV 8, 4 e Pl. n. h.
grano e
8056,
il
vino Pl. n.
h,.
XXVI
87.
XVIII
87;
1.
delle fabbriche di ceramica esistenti
in Noi. scavi
1890
p.
63-72
;
e U. Pasqui in Noi. scavi 1896 p. 453-466.
1891 p. 341
Metallurgia
284
Ceramica
Del resto
gli oggetti di metallo,
e la Minerva, che
come
Chimera
la
vedono nel Museo Archeolo-
si
gico di Firenze, confermano la natura e la perfe-
Ma
zione dell'industria locale.
Ceramioa
bilità manifatturiera
vasaria e
l'
particolare all'a-
degli Aretini era la tecnica
imitazione ceramica del rilievo suU' ar-
gento.^
Alla industria delle ceramiche diede impulso la
quantità
e la
bontà della terra
è ricco quel terreno diluviale. la fattura di quei vasi rossi
argilla, della
quaU
La preparazione
procurò grande fama
all'arte vascularia e figulinaria aretina, tanto
negli ultimi secoli
a.
C. e nel
e
primo
che
troviamo
d. C.
occupati dai manufatti aretini quasi tutti gli em-
mondo romano
pori del
È
*
•
occidentale.'
conseguente a tale sviluppo industriale la
V. Gamubrini in Bull.
d.
Imi. archeol. 1884
XXXV 160; Martial. I 53, 6 eiym. XX 4, 5 e PLM. Baehrens
Pl. n.h.
Cfr. IsiD.
Pei ritrovamenti di vasi aretini scavi
1884
p.
369-382 e 1890
si
p.
j
p. 9 e 49.
XIV
IV
98.
p. 157.
veda A. Pasqui in Noi. 210-212; Gamurrini in
Noi. tcavi 1893 p. 138-142 e 1894 p. 276-277; U. Pasqui in Noi. scavi 1894 p. 116-123;
of Aretine pottery 1908.
Chase The Loeb
colUction
.
/
tr«
eom.
ar., Orig. dei
grandezza della
città.
due com. Fid.
Plinio
parla di tre comuni
ci
,
285
e lui.
1
e voluto che
n
•
j
•
•
origine dei due
aretini separati, e
si
recenti, cioè del
comune d'Arezzo Fidentius
dell'altro
luliense,
con colonie dovute a
Che
muni
è
in realtà
1
I tre
1
e
strettamente in rapporto
sia
Siila e a Cesare.
Arezzo fosse distinto in
comprovato da documenti
tre co-
epigrafici,
Origine dei due oomuni Fidentius e
che
accertano della esistenza di coloni aretini appartenenti all'uno e all'altro municipio recente.*
il
luliense
E
informati che Siila confiscò
d'altra parte siamo
territorio aretino e vi
portò dei coloni, senza
però dividerlo né decimarlo, come egli aveva da
prima minacciato tanto terrani.* Cosi
si
agli Aretini,
avverò per
altri
quanto
comuni
Pompei, a Nola ed a Chiusi, ne' quali
l'
ai
Vol-
italici,
a
elemento
cittadinesco, introdotto con la colonia, si distinse
da quello indigeno.' Per l'epiteto li
può osservare che
Siila
di
Fidentius
non era alieno
dall'ag-
giungere denominativi, che auspicassero favorevole
*
CIL, XI 1849
;
decurione»
Arretinorum veter(um)
Bull. d. In»t. archeol. 1879 p. 166 =a CIL.
XI
6675, 1
j
:
{reipubUeae) t col{onorum) Fi(dentiorum) «
Cic. prò Caee. 33, 97;
"
CIL.
X
p.
comu-
"i •retini
ad Att.
89 per Pompei;
I
ihid.
19, 4 a. 60.
1273 e Eertne» 1883
p. 185 per Nola; Pl. n. h. Ili 52 per ChiuBÌ.
Ampliam.
286
il
succ. della città, Topogr. antica
futuro delle proprie fondazioni coloniali. Quanto
al terzo
comune non
si
può
a
esitare
ritenerlo
una colonia cesariana. La notizia che ad Arezzo fossero mandati dei nuovi coloni da
Augusto
^
che
e
questi fossero quelli che Plinio chiama lulienses è inesatta; contradetta del resto dallo stesso Plinio, il
le colonie
sivo
della
^^^^^
di popolazione,
che Arezzo suc-
cessivamente venne ad avere,
si
supporre che anche
doveva
ampliarsi.
aretino fra
augustee.
Dall'aumento
Ampliamen-
comune
quale non comprende questo
Ed
la città
può naturalmente
della città porta a concludere che
un successivo
grandimento della superficie cittadina metro murale è a Topografia antica ».
ci fu,
continuo
della topografia
studio
infatti lo
di
e del peri-
ed a questa conclusione non
d'impedimento quanto
ci
viene tramandato, che
cioè la cinta murale era costituita da mattoni cotti.*
*
Uno Sguardo
Lib. col. p. 215.
in-
non
all'odierna area di Arezzo ci
Il
NissEN
(II
p. 317)
a torto dice:
« Spàterhin hat Octavian gleichfalls colonisten hergefiilirt, so dasa die Stadt in die drei '
ViTRUV.
II
8, 9
:
Sondergemeinden
ecc. ».
in ItaliaAretii vetustum egregie (e
latere)
factum murum ; con Plinio
Italia
quoque
laierieiu$
SiLio Italico accennando
n. h.
murus Arreti alle
mura
et
XXXV
173: in
Mevaniae
est.
aretine (V 123) le
287
Questioni topograficht
fa subito vedere che in parte essa è su
dove si
svolge allargandosi
pili
che
detta sommità. Questa area
medesima essa
un
è la Cattedrale, e in parte è nel piano,
del
tempo
trovano
si
colle,
quale
allontana dalla
si
è, si
il
può
ritenere, la
momento che in monumenti romani e nu-
antico, dal
resti di
merose tombe etrusche.^ Però
il
fatto che entro
il
centro della stessa
Questioni topografi-
città furono scoperti sepolcreti etruschi è di per
sufficiente
sé
era
pili
a dichiarare
che l'oppido etrusco
piccolo del romano; se
non
si
come
vuole,
parrebbe verosimile, ammettere che un amplia-
mento aveva subito questa opinione di
ci fa
la
stessa città etrusca.
una muraglia, che gira intorno
tezza
* ;
mentre
dice altoM
la
a
1'
odierna for-
testimonianza concorde lette-
murot. Anche in
questi giorni
giornali politici che sono state fatte l'
E
inclinare la scoperta di ruderi
si
è letto sui
nuove scoperte
del-
antico muro. ^
Si
archeol.
vedano specialmente
le notizie
1872 p. 280-293; Noi. scavi 1880
p. 437-441;
1891
p.
158-160; 1891
in
Ann.
p.
218-220; 1887
p. 339;
1892
ci.
p.
Inst.
338-
342; p. 375-381; 1894 p. 4; 1895 p. 223-24; 1896 p. 220-
222. -
Si è reso
grandemente benemerito della topografia
ohe
Questioni topografiche
288
raria del
muro
laterizio ci costringe ad
un successivo quando
forse,
Romani.
coi
zione la
Un
sorto,
Etruschi entrarono in amicizia
altro dato di fatto, che è la costru-
romano, potrebbe limitare e
dell' anfiteatro
romana
cinta
murale più ampio,
circuito gli
ammettere
e
quello
etrusca, trovandosi
l'
murato.
necessariamente fuori del perimetro
E
tuttavia certo che, contro l'opinione di chi ritiene cinta aretina sia stata rigidamente fissa
che
la
fino
air ingrandimento
parla
il
primo medievale,
Repetti, ^ nell'antichità
una volta
1'
ampliamento
di cui
ebbe più
si
del giro murale,
pur
di re-'
« della storia antica e medievale di Arezzo Giak Fran-
cesco Gamurrini con
le
sue utilissime ricerche e coi
•uoi dotti studi, di cui l'elenco esatto fino al 1908
vedere pubblicato in Atti
e
memorie
si
può
della B. Acc. Petrarca
di Arezzo 1907-1908 p. 18-31. Sarebbe certo desiderabile
che
gli
tica di
appunti,
Arezzo
e
i
quali egli ha raccolto sulla Storia an-
tua provincia, sulV antica topografia del-
VEtruria, sui Falisci, Firenze
e Fiesole,
tulle vie antiche d'Italia potessero in
la luce,
ordinati e pubblicati
col permesso suo,
da
altri.
Chiusi « OrvietOf
qualche
dall' egregio
modo vedere archeologo o,
Per quanto concerne
stione dei successivi perimetri
murali
si
la que-
veda CIL. XI
p. 1082 e Not. scavi 1888 p. 262-269 e 1887 p. 487-441. *
Op.
eit.:
Arezzo
.
Ampiezza
stando sempre
il
289
del territorio
centro del successivo svolgimento
che possiamo considerare come
la Cittadella,
la
primitiva fortezza etrusca.
Non che
si
può pertanto ammettere, come
grande Arezzo
la
si
il
Dennis,
debba cercare lungi dalla
primitiva; né d'altra parte possiamo ritenere pro-
babile che il
si
debba confinare
colle della cittadella,
darsi
come
il
nucleo
1'
area etrusca entro
che ha invece da riguar-
vecchio della
città,
quando
Etruschi fondarono, in terra degli Umbri,
gli
le
loro colonie di Arezzo e di Cortona.
L' ampiezza del territorio della metropoli aretina
si
spiega soltanto con l'importanza militare
non
della città; poiché
tà
v'
ha dubbio che Arezzo
non può gareggiare, per grandezza
con
le
potenti e
poli nazionale.
pili
La
cit-
e maestosità,
vetuste città della dodeca-
raccolta epigrafica
ci fa
esten-
dere la regione a settentrione fino a S. Sepolcro, a ponente fino a S. Giovanni Valdarno, a sud fino a S. Savino e a est fino al Tevere.^ I documenti della letteratura storica rivelano più
*
XI
Per
p.
le igcrizioni
ampi
con la tribù Pomptina
337 8gg. L' ad Fin e 8 presso
la tradizione epigrafica.
Qui erano
S. i
si
confini
efr.
CIL.
Giovanni conferma
limiti di Arezzo
Fiesole. 19
con
ÀmpioBaa
no
Antico circondario della Diocesi
290
del territorio, poiché lo
comprendono, senza alcuna
precisione di termini, fra la Chiana e
Non
è perciò difficile
supporre
e sud, poiché di per origine, a
settentrione, Arezzo
terre dei Liguri'
e,
Tevere.*
gli estremi di
emerge
sé
il
l'ipotesi che in
abbia toccato
nella parte meridionale,
ritorio di Volsini. Certo che
nord
con questi
il
le
ter-
indizi, de-
sunti da denominazioni locali, che sempre conser-
vano
Antioo •ircondario delU Dio• OBI
intatti
i
più antichi elementi storici
e etnici
di
una regione, concorda quanto sappiamo intorno
al
più antico circondario della Diocesi di Arez-
In questa ci risulta esser comprese le diocesi tu*t «*t di Cortona, di Montepulciano, di Montalcmo e di
zo. ,.
>^
•
i
,
i
•
Pienza, cioè una parte di quella di Chiusi.* si
Non
può quindi porre in dubbio che anche Arezzo
antica comprendesse altrettanto territorio, quanto © provato trovarsi
*
Pl.
compreso nella diocesi
Se non che
siastica.
n. h. Ili
54 e
II.
all'
eccle-
osservazione del Repetti
ce. di
Ossequente con
lo stesso
Plinio III 54. *
POL.
' Il
II 16, 1-2.
Rkpetti
si
trattiene a parlare delle vicende della
diocesi di Arezzo e mostra ritorio,
che costituiscono
siastiche.
le
i
successivi distacchi del ter-
nuove amministrazioni
eccle-
Antico circondario della Diocesi
che
se
«
deva
il
291
circondario che questa Diocesi posse-
sino dal secolo settimo e che conservò quasi sino al 1325
intatto
conforme
autenticato
fosse
a quello della primitiva sua istituzione, noi a-
vremmo
fra le antiche città della
Toscana alcuna che occu-
passe, in confronto di Arezzo, di
che non vi fu forse
diritto di concludere
contado
»,
maggiore estensione
dobbiamo aggiungere, per quello che
già abbiamo osservato, che anzi, prima assai che il
Cristianesimo diffondesse
Tal di Chiana, per
regione
dell' alto
il
umbre
sua parola per la
Valdarno superiore
Tevere,
la
trusca aveva soggette, con tribù
la
e
per la
colonia più remota el'
altra di Cortona, le
dei Camerti e dei Sarsinati residenti
in quei luoghi, che ci sono noti col
nome
di
Chiusi
e di Perugia.' Ci potrebbe servire di indizio del-
l'antica alleanza fra questi popoli etruschi l'ami-
che nel medio evo vantarono reciprocamente
cizia,
'
Si
può osserrare che
il
fatto di conservare la dio-
cesi aretina alcune parrocchie, poste propriamente nel co-
mune
di Perugia,
zione del
se dice fin
vescovo di
dove arrivaya
la
giurisdi-
Arezzo, prima dell'istituzione del
vescovato di Corto na, testimonia altresì la estensione che
Arezzo aveva nei tempi antichi, dei quali solo notizie staccate e molto concise ci sono giunte.
292
Cortona colonia etnisca
nei trattati Perugia e Cortona, e l'unione che esisteva, ancora negli ultimi
tempi dell'età romana,
fra parte della diocesi chiusina e la diocesi aretina.-
Cortona sca
A
co-
sud di Arezzo, da cui distava 28 chilometri,
sopra un monte, che
simeno
si
va stendendo
e alla riva destra del Tevere, sorge
colonia etrusca di Cortona, fondata,
nome
in terra umbra. Il
con
i
l'
Traaltra
come Arezzo,
è etrusco e
stabilimento dei coloni,
lo
fino al
fu imposto
quali però furono
dapprima dipendenti dagli Aretini.^
luogo è
Il
detto metropoli dell' Etrurist e con Arezzo è messo
La
*
è:
'Appr^iiov. *
Il
vato
nome
ortografìa del
Arretium Il
nome
e
nome ha è,
le
ci
danno
i
j
e
il
XXII
Liv.
deri4, 2).
vengono assegnate, hanno
iniziale C, a cui corrisponde, in fin
che
Cortona
(Pl. n. h. Ili 52
rame, che
di
in greco è costante
certo l'origine etrusca.
esattamente, scritto
èCortonensis
Le monete
della città e dell' aggettivo
Arretinus. Anclie
la
dei conti, la grafia
manoscritti dei più antichi scrittori greci
(Kpóxa)V).Le varietà delle altre forme di Corythus, Fopxuvafa,
Kupx
storica.
Portano intero
óvtov,
2123; VI 2375 b
KpTjaxwva sono prive
II,
il
nome Cortona
33; 2379 a
II,
di
esattezza
le iscrizioni
22 e 41
;
XI
VI 9785.
Importanza
della città, Colonia di
Roma
293
fra le capitali della nazione. Questa importanza, a n\
L
CUI assurse Cortona,
babilmente
p
non fu
1-
,
lunga durata.
di
,
^ Pro-
Importanz» della
cittJi
sua decadenza data da quando entrò
la
con Arezzo nella federazione
venne
1
Un
nel 310.
italica,^
secolo dopo
il
che av-
non compare
comune indipendente
fra gli altri
del
fra
ma
confederati etruschi che aiutano Scipione,
tempo
i
è di
Augusto. Secondo una notizia di Dionisio d'Alicarnasso ebbe una colonia da
per molto tempo conservato Il
la
Roma, dopo avere propria nazionalità.
passo' ha importanza maggiore di quella che
finora gli
brevità
è
stata
fa la
ci
attribuita,
storia
perché con molta
della città
cortonese, la
quale di origini etrusche, dopo aver avuto un pe-
periodo di grandezza nazionale, decadde; bastò
nemmeno
farle riacquistare
l'Etruria.
Lo
sione, indica
il
•
Steph. Byz I
26
:
aggiunta
il
1^
romani per
con molta larghezza
di espres-
periodo di indipendenza di Cortona
s.
V. e
Kpóxwvo; Sé
di coloni
non
posto che prima occupava nel-
storico,
*
^«Syou
l'
e
Liv. IX 37. -zf^c,
Iv 'O^xpptxoT;
KpÓTWv àypt
TiaXaiòv ax^|Aa XP^vog où
tioXXoO
uoXb? è^ ou
TtóXeo)?
à^to-
5iacpuXà^aaa xò xr^v xs
òvo|iao^av
xal xol); ofxYjxopac f^XXa^e- xal vOv loxc T(D{Aaf(ov àrrotxfa, xaXeTxac 5è KopBcovta.
Colonia di
294
con
Superficie della città
«
parole
le
mento non
*
a
fino
molto tempo
»,
in cui la città divenne colonia di
è
molto tempo
temporale con
o
il
mo-
Roma
con
Coincide questa indicazione
».
già da noi ricordata, di cui
l'altra,
parla Livio, e in cui
si
tace
di
Cortona
fra
gli
popoli etruschi alleati di Roma.'
altri
Dalla caduta Cortona non
si
rialzò
che col
basso medio evo. Tornò ad essere una dipendenza
compresa nella diocesi eccle-
di Arezzo, essendo
come
siastica di questa,
origine era stata del
in
comune. La ricerca topografica della superficie Superficie della città
della città
ci
fa concludere quello che dalle
notizie letterarie
desume,
si
e
poche
che d'altra parte ©
confermato dalla misera quantità delle epigrafi latine venute finora
cittadina etrusca
mento
fino a
si
luce;* cioè
alla
che l'area
mantenne senza alcun amplia-
quando, nella prima metà del secolo
XIII, fu necessario allargare la vetusta cinta murale. ^
*
V.
la
con
Questa che
si
può ancor oggi vedere, per
Di Cortona etrusca parlano eloquentemente
mia
gli scavi.
Bihl. archeologica storica citata p. 51 sgg.
«
CIL. XI 1903-1915.
^
V. Repetti
art. cit.,
la pianta della città,
di Firenze.
dove
che
si
si cita
una mappa antica
conserva nella Bibl. Naz,
Mi$. del per.
e ar., Clusiuiiì e le
buona
essersi conservata in
sue rlcc. art.
parte, è costruita
grandi blocchi di macigno l'uno posto sopra senza commettitura di cemento, ed ha rettangolo allungato: sicché
Oli o chilometri •
circa
supera
i
40
e la
Cortona dagli antichi quelli dei Greci o
scono,' nei quali di dare
l'altro,
la figura di
.
,
superncie contenuta non
una volta
i
vengono
scrittori
può vedere soltanto
Mieura «lai peTÌmotro» «re»
destini di legati
con miti che a questi si
con
perimetro misura
fi
Pili di
ettari.
il
•
1
295
con
si riferi-
lo sforzo
ragione delle origini della città. Qualche
oggetto in metallo, lavorato a perfezione, che ancora
si
conserva nel museo del luogo, conferma
quanto già abbiamo detto della metallurgica aretina, cioè
che
piazza in tutta
Anche
manufatti di Arezzo trovavano
i
l'
Chiusi,
truria orientale,
Etruria.
nodo della rete stradale
si
artefici aretini, in
grazia della quale la ricchezza
ornamenti dei loro
*
Vero. Aen.
Ili
edifici.
La
commento
e
uno sfogo per
descrizione, che
170; VII 207 sgg.; IX 10;
con Servio; Sil. IV 720; V. 123; 8gg. col
E-
servi dell abilita tecnica degli
degli antichi chiusini potè trovare gli
dell'
il
X
719;
Lycophr. Alex. 808
passo di Teopompo.
ClTiBiTma •
oBezz e 8tìoh«
arti-
Import, greca
296
Varrone
la
ci lasciò del
non
sena,
e
aretina, Trad. letterari»
maestoso mausoleo
è a credersi
grandezza
e
una pura
ma
ci
diosità
dei
monumenti
un
piedi al
tempo
tale sepolcreto, di Plinio,
e che sia stato chiamato
tali di
questo
e alle loro vasi, fra
lMjp»rtazio"*-5!l*-*'*
*
greca.
mente .'
i
re.
Insieme
ai
opinione di
è
al-
quale non più era in
veramente
sia il
Ed
esistito,
labirinto di Porsena,
spoglie mor-
le
monumenti
ricche decorazioni
si
sepolcrali
trovano uniti
i
quali sono notevoli quelli d'importazione
Ma non
crediamo che
debbano
tutti si
rico-
noscere d'impronta ellenica, anzi alcuni sono certa-
mente
•
il
all'
non abbia mai contenuto
se
della gran-
etruschi di Chiusi.
da ammettere, contrariamente
anche
favola,^ poiché
può invece dare un'idea
cuni, che
Por-
ha fatto ritenere
sontuosità
la
questo;
di
di fabbrica nazionale-aretina altri, di
tipo
e
probabil-
greco, sono imitazione egre-
giamente raggiunta da mano Perché ha da escludersi che cui sono ricche le
;
tombe
di
artisti
aretini.
gli oggetti d' arte, di
di Chiusi, siano dovuti
a fabbricazione indigena; questi invece venivano acquistati sul grande mercato vicino di Arezzo, letterarie
^^
tradizione storica sulle origini di Chiusi'
XXXVI 91. *Clu8Ìum e Clusini *
Pl.
n. h.
sono
i
nomi
della città e dei
Imp.
non dice
L'umbra Comari
polit.,
e l'app.
Clusium 297
nulla, a differenza delle tradizioni su quelle
delle altra città vicine e dolle altre appartenenti alla
federazione etrusca. L'antichità sua è confermata dalla notizia che, insieme agli Aretini, i Chiusini pro-
misero aiuto
ai
Latini contro Tarquinio.*
Il
trovarsi,
in questo passo, ricordata Chiusi insieme ad Arezzo,
Volterra, Roselle e Vetulonia, mostra non solo la
Importanz» politica
sua indipendenza dagli
ma Ed
anche
Roma,
la
menzione, che
Porsena
del re
grandezza della
della
comuni connazionali,
sua importanza di metropoli etrusca.
la
anche
altri
si
e della
città.
Annali di
fa negli
sua potenza, dice
Cosicché
1'
antica resi-
denza degli Umbri presto, per opera degli Etruschi, sali a
importanza politica ed economica. Sembra .
che conservasse
Camars,
il
nome indigeno umbro,
fino a tarda età e
in grazia dei romani,
cittadini.
Servio {ad Aen.
i
che
lo
che era
mutasse solo
quali chiamavano col
X 167: Clusium autem
est
nome
oppidum
iuxta Massicum, quod in Etruria condidit Clusius Tyrrheni,
Telemachut
tive
etrusca, poiché
TTlixis filiu$) il
dire che Chiusi fu
figlio di Ulisse, cioè di
per
tutti
i
Diowrs.
Ili 51.
una fondazione del
Telemaco, è una voce che vale
luoghi, in cui
coi suoi. *
riporta soltanto la tradizione
s'
è
fatto
peregrinare Ulisse
L'umbra Camars * i' appellativo Clu-
sium
298
Clusium
di
Roma
Relazioni con
lo
sbarramento del lago chiusino,
frapposto naturalmente
quale ne prese
città, la
luogo rese
la
nome.^
il
agli assalti dei Galli, e
ad essere amica Relazioni eon Roma
ne
Di che
alleata.*
una
del
volta,
probabilmente questa sua
come
posizione pericolosa la costrinse, dei
alla
La natura
più di
esposta,
città
vicino
nel terreno
gli Aretini,
Romani,
dei quali presto diven-
prova
fatto che nel 205 forni
è
il
t a Scipione legna e cereali, mettendo a disposizione r^
•
•
,-
,
suo territorio.^ Anche
*
di
quanto produceva
questi, contro Annibale,
di
Liv.
X
la
condotta
25, 11 e PoL. II 19, 5.
rame hanno
umbre
vicinato '
i
dei Camerti. Già
il
Repetti, e
l.
veduto, è
quello delle
e, aveva av-
Camerti.
Delle invasioni celtiche e degli assalti dati dai bar-
bari a
Chiusi
parlano Diod.
DiONYs. XIII 11; 12
— PoL. II ^
Le monete etnische
nome con
Camars
due nomi di
il
di Chiusi, espli-
Cha. Come abbiamo
l'iniziale
evidente la concordanza di questo tribù
•
i
,
Liv.
in fabricandas naves
:
X
25;
113; Liv.
XV
Plut. Cam.
;
19, 5 e Liv.
XXVIII 45
XIV
26. —
sgg.
Pol.
;
V
App.
33 sgg. celi.
2.
II 25, 3.
Perusini, Clusini, Busellani abietes et
frumenti
magnum numerum
ecc.
Della produzione granaria di Chiusi e della fertilità del suolo discorrono Colum. II 6; Pl. n. h. TiAL. XIII 8
;
e lo stesso Pl.
XIV
38.
XVIII
66; 97;
Mar
Colonia sillana, I due comuni chiusini
299
cata durante la guerra civile fra Mario e Siila, è
propria di chi
che, terminate le discordie cruente fra
Il fatto
due personaggi, Siila
trova in condizione dipendente.
si
i
Chiusini eressero una statua a
con una iscrizione
può dire
dedicatoria,*
tanto che gli abitanti erano fedeli a Siila,
stati,
durante
la lotta,
quanto che, come indicherebbe
suddivisione del
i
comune
chiusino,* la costruzione
opera dei coloni. Però
della statua sia stata
la
la
considerazione che Chiusi non ebbe a provare gli effetti
le
invece
altri
dere ad
non
minacce
dell'ira del
etruschi, ci farebbe
comuni
che
ammettere
fautori sillani,
che Siila aggiunse
so nella
*
5
i
almeno
come
propen-
Chiusini
furono se
È
però certo
neutrali.
comune, fu distinta dal
e l'uno e l'altro
comune
fu compre-
medesima tribù Arnense.* Questa
I
distin-
CIL. XI 2102.
'
Pl. n.h. Ili 52.
3
Clusiai novi
e
Clusini veteres
nel luogo
aitato di Plinio. *
CIL. XI
e 2707), colla
p. 372.
Colonia
vecchio comune una co-
al
lonia, che, costituita in
primitivo;
dittatore,
Mi pare che
non trovate a Chiusi,
dichiarazione della tribù
le
col
due epigrafi (VI 2500
nome
del
comune e
non facciano esitare un
due comu-
^^ chiusini
Emigrazione di greci orientali
300
comuni
zione di Chiusi in due
è
d'altra parte
assicurata dalla circostanza che nel II secolo
d. 0.
avvenne un mutamento nella costituzione comunale
della
riunita in
città,
un
per cui
risulta
che questa fu
solo municipio; più, cred'io, per dare
forma unitaria
che per ragioni di deca-
alla città
denza dell'uno o dell'altro comune/ Emigrazione di greci orientali
Chiusi è una delle poche città etrusche, che
potè vantare
suoi fasti di benessere economico
quasi tutta l'età romana. L'emigrazione
a
fino
i
dei greci-orientali in occidente, alla fine della repub-
questa parte orientale,
blica, trovò accoglienza in
massimamente a trovarne città
si
la
Chiusi.
E
ragione, quando
forse si
non
è
difl&cile
consideri che questa
trovava sul punto più centrale delle comu-
nicazioni fra
il
nord
e
il
sud dell'Italia e che
le
attimo sulla giustezza delle iscrizioni interne di Chiusi,
con
la *
designazione della medesima tribù.
Nelle iscrizioni è facile notare che alla magistratura sostituì quella dei duoviri, e per la pa-
dei quaiUiorviri
si
rola $enatus
adopra ordo, con
si
la semplice
aggiunta di
Clusinorum. Nella iscrizione 2119: II viro advocato populi e adsidna eius in Jianc rempublicam merita; e in un'altra
2115: defensori ordin%$ Cluainutn.
et
civium e civee 8uo$ populumqué
Com.
é ind.,
Import, demog., Limiti del per.
301
condizioni economiche della medesima erano migliori degli
grandi comuni
altri
continente
del
etrusco. L' accenno, nelle iscrizioni, di purpurari, di artisti navali, di architetti, tutti di
orientale, vuol
dire
che in
arti e professioni, a cui
provenienza
Chiusi fiorivano tali
avevano dato impulso
la
capacità e la tecnica di quei forestieri.
La
del
floridezza
commercio
e dell'industria
Commoroio e
industria
ebbe per legittima conseguenza anche l'aumento della popolazione, testimoniato delle epigrafi
venute
territorio,
la
solo dal
alla luce, cioè circa
trusche e più di 600 latine,
che presto
non
ma
per tacere che
i
3000
e-
diffusione
dalla
nuova religione trovò
numero
in tutto
il
importanza
gruppi di tombe sco-
demografie»
perte a Montepulciano, a Chiauciano, a Sarteano, a
Cetona
no sopra
la
e a Castiglione del
Lago
illumina-
colonizzazione etrusca di quei luoghi,
che però potrebbe essere anche d'impronta aretina.*
Le
iscrizioni cristiane, che
alle altre latine,
di S. Caterina e
^
si
Per
i
il
Bormann ha
provengono dai due 1'
unito
cimiteri, l'uno
altro di S. Mustiola, di età di-
raouumeuti venuti fuori nelle località ricordate
può vedere
la raccolta delle
notizie
Bihl. archeologica storica p. 41-49.
nella
citata
mia
Limiti del perimetro
302
Cimiteri cristiani, Decadenza
versa,
ma poco
Cimiteri
primo
al 3.« secolo,
cristiani
ambedue
i
dell'
secondo
il
al 4.°
*
il
trovarsi
Il
cimiteri di 1 chilometro distanti dalla
città, a est e
tico
distante, poiché appartengono,
a sud, può limitare
oppido chiusino,
conservava ancora
la
il
il
perimetro an-
quale in quell'età
grandezza
di
una
volta.
Con-
ferma luminosamente l'antichità del cristianesimo e l'importanza di Chiusi ancora nei tempi
un'epigrafe del cimitero di Idei vescovo chiusino L.
morto nel 322.* Se realmente a
S.
il
S.
romani
Mustiola col ricordo
Petronius Dexter,
detto cimitero appartenga
Mustiola non
è
ormai più luogo
a dubitare, quando l'epigrafe 2649 del medesimo sepolcreto porta chiaramente leggibili
le
parole:
ex genere Mustiole Sanctae.
Non
Ddoadenz» '
è lecito ricostruire l'antica cerchia, seb-
bene sussistano degli avanzi, per essere questi
in-
sufficienti a guidarci intorno al vetusto perimetro.
E
certo che la grandezza antica ha superato di
molto
la superficie dell'odierna Chiusi.
denza della
^^
città è esclusivamente nel
CIL. XI 2533-2547 a
S. Mustiola. 2
CIL. XI 2548.
La
deca-
medioevo
di S. Caterina; 2548-2582 di
303
Questioni topografiche
inoltrato; e di quella parlava Dante,* in senso però
che prossima era
la
rovina della città ©trusca. Si
è fatto questione sulla caduta delle
quando
antiche,
avvenuto, ed altresì sulla località
ciò sia
duomo, che
dell'antico
mura
mitiva chiesa di
si
è voluto vedere nella pri-
S. Mustiola, eretta sul colle stesso,
Questioni topografi-
catacombe denominate
in cui erano state scavate le
nome
dal
della santa.*
È
fuori di dubbio che an-
VI
cora nella prima metà del
secolo le fortifica-
chiusine rimanevano intatte, perché Totila
zioni
volle beneficare la città,
mentre atterrava
le
mura
di Spoleto, lasciando in piedi quelle di Assisi e di
Chiusi:' ed è pure sicuro che stiola
non
per
fatto che rimase
il
è
mai stata
il
la chiesa
sacello di S.
madre
Mu-
di Chiusi,
sempre escluso dalla cinta
muralo, mentre S. Secondiano, la cattedrale odierna, che appare di costruzione anteriore al sec.
Farad.
*
Repetti *
XVI
73-75.
art. eit.
MA.RCELLIN.
ceno pugnansque
Mommsen
4t
a.
ad Auximum
per Tusciam SpoUtium destruit tenuit
mura
545: Totila vastato Pi-
vincit.
et
ohsidet Peruiiam. Il
seguendolo, hanno male letto atterrò le
XII
indeque
discurrent
Asisium Cluùumque oppida
Repetti il
{art. cit.)
e altri,
passo, dicendo che
di Spoleto e di Assisi.
il
re
ohe
-
S04
Estensione deU'ager clusinus
ed è aderente
alle
sua condizione
mura
fin dalle
etrusche, assicura della
sue origini.
L'indagine storica sulla formazione della diocesi
sue successive vicende
chiusina e sulle
ci
porta a determinare e fissare l'estensione dell' a
Estensione de 1 1' ager clusinus
ger clusinus. prendeva
le chiese,
le diocesi di
territorio
Il
ecclesiastico
com-
che poi passarono a costituire
Cortona/
di
Montalcino, di Monte-
La comunità
pulciano e di Città della Pieve.
di
Pienza che era stata staccata una prima volta da Chiusi ed era stata eretta a diocesi indipendente, fu in seguito riunita al suo circondario naturale di Chiusi.
che
il
Da tutto
comune
storia, e
questo
perimetro
dell'
si
possono arguire
i
può trarre
antichissimo
conferma del
la
territorio di Arezzo,
quando questa metropoli etrusca toccava a riva destra del
limiti
aveva nei primordi della
di Chiusi
per altra via
si
Tevere
e a
ovest
le
rive
est la
della
Chiana.'
*
Cfr.
*
Il
Kehr
Repetti
Eegesta ponti/, roman. EtrurialII p. 231. (art. cit.),
più remoti contenenti
i
singole diocesi scorporate
presa tutta
l'
che ha raccolto
particolari
dalla
della
i
documenti
origine delle
Chiusina, non ha com-
importanza che ha la limitazione della pri-
.
305
Orig. di Perttsia, Tribù umb. dei Sartinati
legame, che univa da tempo antico queste
Il
popolazioni
Perugia,
a
un trattato coucliiuso
delle origini di
Perugia
lu
rinnovato
e
quella città e Cortona.^
messo
è
la
da
1230 fra
nel
Anche per si
rilievo
Origine di Perusia
tradizione
possono ripetere
le so-
informazioni erudite sulle relazioni greche e
lite
etrusche coi popoli di questa regione.' Insieme a
queste informazioni fu
1
,
centro della tribù
il
questa notizia
com'è
la ,
notizia che Perugia
umbra
merita tutta
T
.
o,
•
la
do Perugia* da arguirsi
regione
dell'
•
dei Sarsmati;^ e
la fede,
confermata
dalle circostanze di fatto, le quali
dono tutta
è
trova
si
compren-
Etruria orientale. Quan-
sia stata conquistata dagli Etruschi, dall'
insieme dell'espansione etrusca
mitiva circoscrizione ecclesiastica di quella città per poter stabilire quale fosse la sua
importanza comunale nell'an-
tichità. *
Vedilo citato dal Repetti: Cortona.
XX
11 e Serv. ad Aen.
X
-
lusT.
3
Serv. ad Aen.
*
Gli scrittori e le iscrizioni concordemente
tografia, pel
lia e
1,
nome
X
198.
201.
hanno
della città e dell'appellativo, di
l'or-
Peru-
Perusinus 20
Tribù Tiin^^^ *^®^ Sarsiuati
Colonia
306
a nord
^ Colonia ,
.
trnsoa
e-
di
Perngia
dell'
Arezzo,
si
'
di Perugia, Eelat. con
cominciò
si
Roma
Etruria. Assicurata la piazza forte di la
colonizzazione nel rimanente
con
le
colonie di Chiusi e di
fondò quella
di
Perugia. Legati, come
umbro,
territorio
Cortona
etr.
erano, questi
e
comuni
etruschi, da affinità etnica
e da uguaglianza politica, ebbero uguali le vicende storiche. Cosi
Eelazioni con Roma
Roma,*
Perugia dopo
non manca
e
294
il
è
amica
di
di fornire all' esercito alleato
romano, nel 216, una coorte
460
di
soldati,
anni dopo, di provvedere a Scipione
e,
cereali
11 e
legname da costruzione navale.*
Prima
altro trattato e
294 Livio
della pace del
conchiuso con
l'
con Perngia nel 310. Secondo
sto trattato
dopo,
si
non fu a lungo
'
Liv.
XXXVII
la
narrazione, que-
rispettato, perché, poco
Romani
Perugia.' Nonostante la
in
4 sgg.
un
Etruria orientale
parla dell' imposizione fatta dai
una guarnigione
di
ci riferisce
a.
394
:
tres validissimae
Etruriae capita VoUinii, Ferusia, Arretium
pacem
urh$t
petitre;
«t.... induiias in quadraginia annos iìnpetraverunt, multa
praesens quingentum milium aerit in singulas civitate$ imposita. *
Liv. XXIII 17, 11
»
DiOD.
XX
a.
216 e XXVIII 45, 18.
355 Liv. IX 35; 37; 40.
Roma
Relazioni con
307
sua condizione di soggetta, Perugia approfitta della ribellione di Arezzo per scuotere
il
giogo romano,
e
insieme a Chiusi oppone una fiera resistenza, ch«
è
domata
nel 29i,
col sangue.*
le
Dopo però
cui condizioni chiariscono le sorti che
presa nella lega dei popoli
la
pace stabilita
etrusche orientali ebbero, Perugia è com-
le città
modo
la
di altri
comuni
italici, e,
allo stesso
etruschi, deve avere avuta
mezza cittadinanza. Ai primi
godette del pieno suffragio
del I secolo
a.
C.
e fu ascritta alla tribù
Tromentina, non dovendosi dar peso ad alcune testimonianze epigrafiche che, per quanto trovate entro Perugia, riportano una diversa circoscrizione elettorale,^
^
Liv.
X
caaa amplins
perché certo
30, 2 a. 295
riferiscono a persone
Ftrusinorumqu*
:
et
Clusinorum
milia irla; ihid. 31, 1: Perusinis auetoribus
rebellatum fuerat ; 2
denuo quattuor milia
ad
si
et
:
Fahius in Etruria rebellantt
quingentof Perutinorum oceidit; eepit
mille septingentos qiiadraginta, qui redempti singttli atris
irteentis dece in. *
La
tribù Tromentina
si
trova indicata oltre che nelle
iscrizioni perugine, in quelle esterne
V
918
cosi le iscrizioni del territorio di Perugia,
1937.
5
VI 2596. Non
XI 1933; 1935
;
308
Distruttone della
città,
ma non
residenti in Perugia,
L'Efesteo
appartenenti a que-
comune.
sto
Probabilmente una parte del comune
compreso nella
II secolo fu regolarmente
fin
cittadi-
nanza romana, escludetidosi in questo modo
mento
dal
l'ele-
gran parte, dal popolo,
ribelle, costituito, in
come ad Arezzo e a Volsiui, fu attaccato supr«mamente alle tradizioni nazionali. Nella guerra che,
Distruzieiic
della
•citta
•
-i
/•
fra
civile
a
Antonio
ebbe a scontare
e
r\
•
Ottaviano
la
etrusca
citta
la sorte del partito vinto,
poiché
fu data alle fiamme e la popolazione quasi sterminata. I due principali scrittori dell'avvenimento^
non di
I/Efest»»
accordano sulla distruzione dei due templi
si
Giunone
e di Efesto, dei quali soltanto l'Efe-
steo, a parere di
dopo
Appiano, rimase in
la catastrofe,
questa divinità fu dai super-
sostituita a Giunone, la
atiti
piedi. Anzi,
quale era l'antica
protettrice di Perugia.^ Probabilmente qui ta di
un avvenimento, che
ha conservato,
ma
che
si
la
tradizione
si
trat-
non
ci
lascia arguire per l'a-
nalogia con altri comuni. Perugia
riebbe vita,
dopo poco, dallo stesso Ottaviano divenuto impe-
1
Appiano
(6. e.
*
Dione
c-
eSoui; e
Z.
Appiano
V
tcXtjv l.
32-49) e
Dione (XLVIII
xoO 'Hcpaiotecou xoO te
e: X^P^S
"^^^
14).
'cfji;
"Hpaj
'Hcpaiaxe^ou {lóvou.
Augusta Perusia, Errore di una
col.
309
aug.
ratore, e della sua rinascita è testimonianza l'appellativo, che
si
Perusia.^ Per vuole, gli
Augusta Porusini novi o, s« si
legge nelle iscrizioni, di cui
i
lulienscs
Anj/ueta
saranno stati costituiti dal
nucleo dei superstiti alla distruzione della citta
Augusto avrà appor-
e dall'aggiunta dei coloni, che
E
tato.
questo nuovo comune avrà assunto a suo
protettore, dimenticando ormai la divinità propria
indigena, Efesto, dio esotico ai cittadini.
spiegazione ragionevole conducono
due
i
A
questa
racconti dei
storici citati.^
Tuttavia, contro l'opinione di alcuni, non
può parlare
di
una fondazione
di colonia
si
augustea
o triumvirale giulia a Perugia. L'opera dell'impe-
ratore fu di ristabilire
E
stato quasi distrutto.
CIL. XI 1922
^
iuta); *
;
comune, che da
il
forse
lui era
una ragione
1923 {Augutto tacrum Perutia
della
r4$ti-
1924.
App.
l.
e: OQO: xà Xeftj^ava
xf;5 TróXeo); 5t£Xa)(ov,
tòv
"Hcpaiaxov ocptaiv 50£vxo Seòv eivac Tiixpoov àvxl x^; "Hpag
= Dio.
l.
e.:
KOL^ioyt xal
ouvoixtoSY^a: kXtjv 5xi y^jico'j
oxao:o'j; èxxr^oavxo.
dagli antichi
BoRMANN
in
izbXti
xfj
xf^q
upò;
xòiv i3ouXo|i.£va)V
X^P*"? où5èv uTcèp éjrxà xal
La guerra perugina
più luoghi,
i
quali
a pag. 352 d«l CIL. XI.
è ricordata
sono •lencati dal
Errore
<ìi
«ca colonia augastea
Colonia Vibia, Decadenza
SIO
generosità imperatoria ha da trovarsi nella circo-
stanza che
il
popolo
trale alla lotta fra i
si
mantenne estraneo o neu-
Antonio
capi di Perugia devono avere favorito
Cosi
perdono, escluso
una vera colonia geno
mentre .
il
primo.
popolo ottenne
consiglio municipale.* Invece
Vibio Treboniano Gallo; e della
volle etarnare
si
il
fu aggiunta dall'imperatore, indi-
di Perugia,
deduzione
•
il
potrebbe giustificare quanto aggiunge Ap-
si
piano, a differenza di Dione, che
Colonia
mentre
e Ottaviano,
il
ricordo in iscrizioni,
della supposta colonia augustea tace Pli-
nio, che invece elenca tutte quelle stabilite da
Au-
gusto, o da solo o coi colleghi.*
Ma
Dftoaflonza
nonostante
le
successiv© aggiunte di coloni
che Perugia ebbe, dopo
non
la città
*
*
App. Per
iacririoni città,
ipotesi,
a.
C,
riebbe più; la grandezza antica.
documentazione della colonia Vibia
1926-1931.
Una
di queste, sopra
la dicitura intatta,
dell' illustre
si
vedano
1©
una porta della
commemoratiTa
1'
atto
concittadino. Conferma la fondata
che Augusto non comprese Perugia nel numero
sue colonie,
iscrizioni
©
la
sventura del 40
e.
conserva
generoso
delle
l.
si
la
del
I
il
dato di fatto che
e II secolo d.
C,
il
comune, nelle
è chiamato municipium
gli abitanti munieipes et ineolae (1941 e 1944).
Perimetro
Ed anche
311
area, Territorio comunale
gli Etruschi,
raggiunta sotto guita.
e
questa
delle grandi metropoli
non
fu poi più conse-
relazione a quella
fu, in
etrusche, molto
limitata;
ma, certo, in corrispondenza di quella delle altre etrusche
città
della
regione
metro del muro antico non chilometri, e l'area
orientale. è
di sei,
peri-
andato oltre
rinchiusa misura
all'
come quella di Cortona, 32 ettari. Se delle porte, che
Il
il
3
i
incirca,
numero
lasciano ancora riconoscere, è
si
ad esso corrisponde quello delle strade prin-
che partivano dal centro perugino.*
cipali,
L'estensione del territorio comunale di Perugia „
m .
fu
ogni tempo non molto grande. Limitato
m
quando Perugia divenne una colonia
e-
.
origine, trusca,
del
,.
,
a nord e a sud
Cortonese
e
si
il
Volsiniese.
i
-j.
X
•
sponde del Trasimeno, il
territorio
La indagine
storica è
totalmente da
limiti della
•
la riva destra
trovò rinchiuso fra
infatti suffragata
che pone
le
T
j
ebbe ad oriente come confine
Tevere e ad occidente
ca,
quella epigrafi-
campagna perugina a
nord-ovest fino a Tuoro, sul lembo settentrionale
*
al
Pf-iimetro 9 are»
BoRMANN
in
CIL. XI
perimetro romano,
tazione.
ma
p. 352.
Le
porte appartengono
conservarono la primitira orien-
Territorio
comunale
Ordinamenti municipali
312
Trasimeno/ a ovest
del
e a
sud fino
Trasimeno
al
a alla località detta Agallo, dove vennero alla luce
documenti epigrafici irrefutabilmente appartenentribù
ti alla
Tromentina
di Perugia.*
La
tradizione
etrasca, che fu soffocata violentemente da Ottaviano
con l'incendio dell'antico oppido, nuta viva fino
C;
al I secolo a.
si
era mante-
l'attaccamento
e
lingua nazionale
alle
consuetudini patri©
ci è
mostrato dalle reliquie copiose dell© tombe
intorno alla
e
alla
modo
città, in special
quella dei
di
Volumni. Ordinameuti
pali
Lo
studio delle iscrizioni a noi pervenute
muiiici-
presenta una questione sopra
comuno
cipale del
trovano ricordati e questi,
i
ci
T
ordinamento muniPoiché in esso
qua'ótuorviri
^
e
i
si
duoviri,*
indubbiamente, compaiono in iscrizioni
mentre
in documenti, che
tengono
1
di Perugia.
dell'era imperiale,^
vano
11
al
i
quattuorviri
*
CIL. XI 1912.
2
CIL.
ibid.
la
tro-
quasi certamente appar-
tempo anteriore ad Augusto
pertanto probabile die
si
;
sembra
restaurazione della città,
2050 e 1938.
3
CIL. XI 1934; 1943
*
CIL. XI 1924; 1941; 1945.
^
Specialmente
l'
5
1944.
iscrizione
1924 che è
dell' a. 166.
.
Orandisxn di Perugia
nel
primo Medio Evo
compiuta dall'imperatore, abbia
313
una
])ortato seco
riforma municipale, cioè, a quel che sappiamo, la sostituzione dei duoviri
accorclerebbe quanto zioni già citate,' lo stesso
la
quattuorviri.
ai
lascia capire in
si
Con
ciò si
due
iscri-
nell'una e m.dl'altra delle quali
personaggio ha rivestito successivamente
magistratura del quattorviraco e dei duovirato.
Può
presentarsi, perciò, probabile la spiegazione
che tanto Proculeio quanto Volnmnio siano
prima
stati,
riforma municipale, quattuorviri
della
quando Augusto con
la
nuova
e,
nuovo
città died«
ordinam-.^uto alla costituzione comunale, abbiano
coperto
nuova carica
la
tli
primi
cittadini
di
Perugia.*
Nei primi secoli del medio evo Poi'ugia
,1
1
derata tra
^
e
•
le
prime
1943 (L. Pr.ìculeius A.
1944 (P. Voluinnio P.
et incolae '
Il
'
citta
f.
1
11
della
r-1
•
è consi-
(II
p.
e
poco
TiUa gnatus IlIIvir Ilvir)
f. Violenti Illlcir Ilvir municipes
322j a proposito della duplice ma-
gistratura osserva: « scbon vorher fiihrten die Biirgermeister 3
den
titel
Procopio
Duovirn (6.
».
goth.
1
Ma
ci
16, 3;
sembra tutto
all'
opposto.
17, 7; II 11, 9; III 6,8;
12,18; 23,5; 25,24; 35,2; IV 33, 10) inette in evidenza la singolare posizione della citta, la
primo Medio Evo
nel
,
iuscia'
ex commodis)
Niss'.cN
Grandez/i-a di Perugia
quale ha cosi eredi-
tato tutta la grandezza della dodecapoli etrusca.
Grandezza di Perugia
oli
dopo viene staccata regione
colla
uni
dall'
primo
Etruria
3Iedio
e
ricongiunta
Umbria/ Sono due
dell'
testimoniano di tutto
il
Evo
fatti,
trusca. Delle colonie etrusche, sorte fra la
e
il
che
passato della potenza e-
Chiana
Tevere, quella che era stata fondata proprio
nell'estremo limite
orientale, quasi a tutela
passaggio dal fiume eh© chiudeva a est ritori
delle
sue mani
la
i
del
ricchi ter-
metropoli etrusche, concentrò nelle
potenza
e la floridezza di
degli altri comuni, e forse
anche
un tempo
di Arezzo.
Ma
delle quattro città, che in origine erano stati centri di tribii umbre, solo
trasteverina
ed ebbe
la
si
preponderanza sugli
come una volta
Paul.
più vicina alla regione
ricongiunse naturalmente a questa,
hist.
altri centri
umbri,
la tribii dei Sarsinati era stata la
più potente delle
*
la
altre.
Lang.
II
16; IV 8; VI 54.
INDICE ANALITICO DI NOMI PROPRI E COSE
NOTEVOLI
r.oXi;,
"AiSa'.
119
n.
v.
1;
Abe.
venutovi 144.
Abe, da non identificare con
Eba
119. sulla Cassia
Ad Aquileia, sulla Cassia 39. Ad Arnum, località nel tronco stradale lungo l'Arno 39.
punto di confine tra Fie-
"
e
presso n. 1
;
Arezzo 21 S.
;
Giovanni
posto
289
2) sulla litorale 38
3) sulla
Ad
;
Cassia 39; detto an-
che Casae Caesarianae, Galli iias,
nome
di
Herculis, sulla litorale 38.
Ad
v.
Saia
loglandem,
borgo
sul
tronco stradale per la Val di
Fines, 1) negli itinerari
sole
Graecos, borgo sul tronco
na Sf.
Ad
39.
il
Ad
stradale per la Val di Chia-
Ad Ambronem,
Ad
Rubra per un presagio av-
Chiana 39; origine del
nome
124.
Ad Malum, origine del nome 124. Ad Martis, sulla Cassia 38. Ad Mensulas, centro sulla via senese 40.
Ad Nonas, 101.
sull'
Aurelia 38 j
318
Ad
Indice analitico
Novas;
borgo
1)
Clodia 40
Tab. Peut.
Peut.
102;
secondo
Cassia
101
;
sulla
secondo la
e
;
3)
2)
la
Ad
Val
di
romana
la Faleri
in pianura 255.
sulla
Aesis, città dell'Umbria 64.
Tab.
Agello, 312.
anche ad
Statuas, borgo sulla via per la
Aequura Faliscum,
Chiana 39.
Pirum, origine del nome
Agricoltura, 69 sgg.; lavoro dei
campi
affidato
agli
schiavi 83.
183 n.
^K'^'^XXri,
1,
nome
il
greco di Caere.
124.
Ad Sextum;
centro sulla
1)
via senese 39; 40; 2) sulla Clodia, secondo Tab. Peut.
Aequum
ASxouou[JicpaXcaxov,
Faliscum 255
n.
2.
o Aì9-aÀ''a.
A^S-àXy)
d'Elba 56
u.
l'isola
1.
102; 3) fissato erroneamenAlalia, città della Corsica 51. te sulla
Cassia insieme a
Vei dalla Peut. 101; 158.
Ad
Solarla, sulla Cassia 39.
Ad
Statuas, sulla Cassia, se-
condo
Novas
Ad
It.
Ant. 103; v. ad
3).
v. Albinia.
Albinia, fiume della regione etr.
43.
Algae, stazione marittima
li-
torale 103.
AUia, fiume 237.
Turres, sulla Tarquiniese
40; secondo la Peut. 102;
rit. Ant. 103 e 104.
Ad Umbrouem,
centro sulla
Ad Vicesimum,
sulla Flami-
nia 40 n. 3. v.
Alma, etr.
fiume
della
regione
43.
Alsietinus
lacus,
il
lago di
Martignano, cosi detto da
Alsium 43; 126; 183.
via «enese 40.
Aemilia via,
Albegna,
Aurelia.
Alsio, V. Alsium.
Alsium, ridotto a grosso
vil-
V
sec.
laggio nei primi del
319
Indice analitico
fu
aug.
neir elenco
14;
appartenne a
15;
Cere e
ne
porto 26; eull' Ame-
il
lia 35;
ricordato da Strab.
Amerina, via laterale del Tevere
36
;
da
centri
essa
collegati ibid.; devia dalla
Cassia
e,
attraversata l'E-
Umbria
97; da Toi. 99; da Plinio
tr.,
100; da Rutilio 101
148; chiamala anche An-
condo
la
se-
;
Peut. 101; l'Ir.
Aut. 104; l'Au. Rar. 105; e
Guido
ibid,; oggi
e 127
n. 1;
al
Palo 124
sbocco di Cere
mare 126; estensione
suo
territorio ibid.;
tuito
poi
del
sosti-
come porto
di
sbocca
nia
nel
nell'
tratto
inferiore
148; 149; 163; Nepet 246;
unisce
i
centri
della re-
gione falisca 253; Orte al
termine
A.
via
della
e-
trusca 260.
Ametinum,
1)
nell'elenco
Cere da Pirgi 127; porto
Aug. 15; omesso da Tol.
naturale di Cere 183; no-
17
me
e aggettivi 183 n. 4
dirama
da A.
si
e
continuazione
la
Aurelia 184
;
la
;
Ostiense della
comune
dipendente augusteo
in-
189;
nel luogo dell'odierno Palo ibid.;
sua decadenza ibid.;
soggiorno imperiale
189
;
tradizioni greche 190.
Amalasunta,
figlia di
Plinio
comune romano
veientano 144
;
sue
nima nel Lazio 145; tà,
omo2) cit-
non
latina che decadde
lasciando ti'accia 145 probabili
relazioni
omonima
nel
nel
pro-
babili relazioni colla
Amitinum,
Ammia
rico 228.
alla via
100;
da
ricordato
;
sue
colla
veientano
ibid.
Teodo-
Ameria, citta umbra 64
nome
;
;
d;i
Amerina 148.
v.
Ametinum.
lulia, figlia di
Tigra-
ne, a Faleri, 264.
Ammiano
Marcellino, 106.
320
Indice a nalitico
Ampsanctus, lago del Sannio
Anguillara, sul lago Sabati-
no 45;
V.
Sabate Augularia.
Aniciaiie, cave di pietra tar-
quiniesi uel
comune
di Sta-
Apuani, loro modo
Amerina nel
tratto in-
Sannio 82.
Aqua Viva,
sulla
nell' Etruria
40
qniaiese
Anonimo Ravennate,
Peut. 102;
Ra-
merid.
114.
Annonaria (Tuscia), 65 sgg. v.
Flaminia
n. 3.
Aquae,
Aquae Apollinares,
feriore 148; 149; 163.
vivere
di
81; e loro deportazione nel
40
tonia 156.
Aunia, probabile nome della via
Appiano, distruzione di Perugia 308.
109.
;
sulla Tar-
secondo
l'It.
la
Ant. 104;
luogo termale, 114; nelle
vennate. Antiuni, limite settentriona-
vicinanze di Vicarello 115.
dei Tirreni secondo lo
Aquae Caeretanae 113; non
le
pseudo-Scilace
sono
6.
i
bagni di Stigliano
Antouiniani (itinerarii), 90;
114; diverge dalle Apolli-
102; ubicazione di Castrum
nares 115; hanno partico-
Novum
lar
208
;
di
Forum
Cassi 220;
Maltanum da
correggere
in
228
n.
2.
Antonio,
la
Martanum
i
distruzione
di
Aquae Ap. di A.
sul
So-
Sasso
ibid.;
183
popolose che Cere
tempo
Aquae
Perugia 308.
topografico 116;
Bagni del
pili
Apollinares, v.
Apollo, culto
nome
non lungi da Cere
di
;
al
Strabone 197.
Caerites,
v.
Aquae
Caeretanae.
Aquae
Passeris, sulla
Cassia
ratte 138; 139; 140, v. an-
39; anche secondo la Peut.
che Dispater.
101; luogo termale 114;
Indice analitico
391
con A-
115; (let«nniiiazione topo-
strategica insieme
grafica 116.
rezzo e con Pisa 249.
Aquae Populoniae,
sulla
li-
torale "8.
la
Aqnae Taurinae,
Aquae
v.
Tauri.
Aquae Tauri,
quiniese 36
a
dominata
da
Guido 106;
e
114; molcosta
116;
stradali
relazioni
Novum
Castrnm
e le origini
relazioni con
il
no-
214; sue
Centum
Cel-
Volaterranae,
sulla
forse
dalla
;
via
la
sua valle
200
Volci
archeologica
;
nella
sua vallata 204.
Ama,
città
dell'Umbria 64;
paese degli Amati dipen-
dente da Perugia 171 n. Arnensis,
Blera
28;
tribù
nell'A. 223;
2.
due comuni
i
chiusini in essa compresi
299.
Arno,
V.
Arnus.
Arnus, e
suoi
affluenti 41
veramente
;
etrusco
ibid. e 42; limite all'Etr.
nel III sec. a C. 68.
litorale 38.
Aquepurgo,
messe
fiume
lae 215 e sgg.
Aquae
partiva
da
ricordate
;
208; ubicazione 213;
me
foce
180;
capoluogo 154; poste-
riore
sua
Fiora 43
rolciente
nel circondario di Tarqui;
oggi
aii-
termale
ni 153
etr.
tar-
to vicino alla
col
Armeuta, fiume della regione
sulla via
Rutili© 100; da Plinio 100;
An. Rav.
Aurelia sec.
sull'
Peut. 101.
nell'elenco
gusteo 15;
luogo
Arraenita,
lezione
errata,
Aquae Tauri 117
n. 1.
Aro,
1)
fiume d'Etr. che im-
mette nel Tirreno 43;
Arezzo, V. Arretium.
nea divisionale fra
Argentario, monte 202.
di Cere e di
Ariminum,
Fregene
sua
importanza
li-
gli stati
Vei 112; 126;
alla sua foce 185; ì\
322
Indice analitico
Lorio 186 lago
ghi
Bracciano
di
Careiae
siili'
ibid.;
A. 187; bor;
Tarquinie-
del
86 a nord 219,
'Appr^xcov, V. Arretium.
Arretium, A. Vetus
curio 176; strada da Chiusi
dal
sua valle 188
nella
limite
2)
scaturisce
;
ad Ar. 178 bra 179;
;
in terra
um-
sua importanza
sti-ategica 249; partiti politici
nella antica Arezzo
281
soggezione a
;
Roma
282; ragioni della amicizia
nelP e-
di
Arezzo per
Roma
282
;
A. Fiden-
piazza forte di confine 283;
tius nell'elenco aug. ibid.;
benessere aretino ibid.; a-
A. luliense nell'elenco aug.
gricoltura e industrie ibid.;
lenco aug. 15
ibid.j originati
;
da
Roma 19;
antica estensione
mune
del co-
aretino 19; 20; sulla
Cassia 36
;
nella valle del
mag-
Ciani s 79; Tina delle
metallurgia ibid.; ceramica 284;
tre
i
comuni
aretini
285; origine dei due comuni Fidentiiis e luliense ibid.;
e
ampliamento
successivo
giori città d'Etr. secondo
della città 286; topografia
lontana
antica ibid.; questioni topo-
99: ricordata da
grafiche 287; ampiezza del
Strab. 98; la più
da Roma
100
Plinio
;
sulla
Cassia
territorio 289; antico cir-
101
condario della diocesi 290;
secondo Tab. Peut. e
It.
Ant. 103
Volsini
dalla
;
;
unita a
Cassia 169;
nome
e
rapporti
demotico 292 u. di
1;
Cortona cogli
in comunicazione con Pe-
Aretini 292, e colla diocesi
rugia ibid., e con Cortona
aretina 294; importazione
170
;
fondazione
173; egemonia
etrusca
sulla
Chiana 175; culto
Val
di
di
Mer-
aretina in Chiusi 296.
Arrone,
v.
Aro.
Artemisia, v. Dianium.
Indice analitico
Arteaa,
ricordato
oppidiiiii
32:^
Saxa Kubra, 144
manda
;
212:
Graviscae
dalla tradizione a sud del
coloni
la^o di Bracciano 110; sen-
Aque Tauri municipio au-
za traccio
contine
gustco 214;
Veien-
mune
fra
il>id.; al
Cere tane e
il
tano
il
probabilmente
111;
sulla destra dell'Aro 112;
a
Tuscana
co-
aug. 223; Visentium
comune aug. 225
;
Vei
ri-
come comune per
sorta
o-
cittd etrusoa 194; vico vi-
pera di A. 238; Lucus Fe-
sentino 226.
roniae
Asia Minore, asiatici in
E-
64
;
deir Umbria
citta
sne
;
colonia coniuncta lulia Sutrina 250; Arretium Tulien-
truria 75.
Asisiuui.
comune aug. 245
mura risparmiate
da Totila 303.
non
se
è colonia
2S6; C'ortona
augustca
comune aug.
293; la distruzione di Pe-
Assia, V. Axia.
rugia 308, e la sua resti-
Assisi, V. Asisium.
tuzione per opera di Au-
Atene, Vei grande quanto A.
gusto 309, errore di
236.
colonia angustea ibid.
Angusta
una
una
lulia Drusi
tìlia,
in
integrata
iscrizione
222.
via,
v.
Perusia.
congiungeva
nuova Faleri
la
colla Annia,
163.
Augusto,
rale che attraversa
35
Augusta Perusia, Augusta
Aurelia, poi Emilia, via lito-
;
la
sua divisione am-
pliniauo
88
;
89
nome
il
;
una delle
180
;
buo
di
Emilia 147;
;
vie
laterali
Forum Aureli 200
Castrum
sua
vieca
a
Etr.
tre vie principali
148
nell' elenco villa
1'
il
percorso ibid.; nella Peut.
d' Etr.
ministrativa
lungo
centri
Novum
fuori
;
209; Gra-
dell'
A. 211
;
324
Indice analitico
passa per Centum-Cellae
presso Lorio 187; ricordata
215.
solo negli itinerari ibid.
Aurelio, costruttore dell' Au-
M.
Aurelio, villa ad Alsio 189
Aurini, popolazione
cupava
il
darono
Bagni
oc-
clie
territorio di Ca-
letra, in cui la
i
Romani
fon-
colonia di Sa-
turnia 31.
Auser,
il
dell'Arno 41;
verse grafie del
le
antich» 183.
di Stigliano, 114.
Bagnorea, v. Balneum Regìs.
Balceum
Regis, vico
romano
e centro etrusco a cui esso si
sostituì 34; sulla Cassia,
secondo An. Rav.
Serchio, aiflueute di
destra
Bagni del Sasso,
Aquae Caeretanae
Cosa 150.
rella fino a
nome
di-
ibid.
n. 2.
Guido
ibid.
;
Volsini per la
105, e
congiunta a Ferentiese
164; nella tradizione 277;
ubicazione ibid.; antichità
Aventia, fiume della regione
ibid.
;
mano
etrusca 43.
Axia, castellum nell'agro tarquiniese 112 e sgg.; 153.
Barpana
vico etrusco
e ro-
278. insula,
la
Palma-
ria 55.
Bassano, nel territorio comunale di Sutri e Nepi 252.
Baccanae, stazione sulla Cassia
39
;
secondo
Peut.
la
101; e l'It.Ant. 103; 188.
=
Oòf^io:
235
n. 1.
Beturbon, v. Viterbium. Biada, v. Blera. Bientina, lago di, non ricor-
Baccano, v. Baccanae. Baebiana,
1) sull' Aurelia
$8
secondo
la Peut. 101; e
An.
Rav. 106; sulla via
B-fiioi
;
litorale
153; probabile ubicazione
dato nell'antichità 50 n. 4. Bisenzio, v. Visentium. Bituriza, sulla Cassia 39.
Blera,
comune
d' Etr. nell' o-
Indire analitico
lenco
aug. 15
sulla
;
Clo-
dia 36; ricordata da Strab.
325
Bracciano, sul
mo
lago
omoni-
45.
98; da Tol. 99; da
Plinio
Bruna,
100
Peut
BuIIicame, presso Viterbiura,
secondo
;
la
v. Salebro.
102; e iusieme sulla Tar-
forse gli antichi bagni sor-
qniniese, secondo la Peut.
rinesi 167; 277.
102;
1'
Guido
An. Rav. 106;
e
Vicus Matrini
ibid.;
forse frazione di Blera 22 Ij
oggi Bieda 222; estensione del
suo
grafia del
territorio
nome
ubicazione 223 tribù
romana
;
ibid.
;
lago
l'elenco aug. 15; sulla Tar-
ridionale 79; decade eotto il
v.
Vulsi-
dominio romano 84-85;
porto dei Ceretani 98;
Volsini
271.
Plinio 100; tivi
Polimartiuni.
Bona Dea, ad Feronia,
era
da
cordata
Bolsena, la romana
v.
nel-
quiniese 36; nell'Etr. me-
ibid.
di,
comune d'Etruria
sulla sua
nieusis lacus.
Bomarzo,
etr. 43.
Caere,
ibid. n. 3;
BÀT^pa, V. Blera.
Bolsena,
Caecina, fiume della regione
essa,
tropoli
non a
dedicato
181
il
tempio di Nazzano 135. Bottacci*, o Castel di Guido,
Tol.
nome
n.
2
181;
;
99
;
ridft
e agget-
Cere me-
città
marit-
tima etrusca per eccellenza 181
;
Cervetri e Caere
novum 182;
Pirgi
182;
Alsio
porto
nel luogo dell' antica Lo-
Cere
183;
rium 186.
stelli
nella
regione cere-
tana
188;
estensione
Bracciano, lago di, v. Sabatinus lacut.
questa
naturale
borghi
e
di ca-
di
189; confini cer«-
Indice analitico
326
194
tani
ibid.; sua
merciale
area
;
Cere
di
espansione com-
195
greche 196
tradizioni
j
relazioni con
;
Roma ibid.; «ottomissione a Roma ibid. decadenza ;
nel I secolo d. C. 197; nella confederazione ibid.;
romana
limitazione
di
ter-
198; antichità dei
ritorio
monumenti alleanza
ceretani ibid.;
Cere e Car-
fra
tagine 210.
Aurelia 180.
Caeretanus amnis, della
odierno
1'
Vaccina 126
;
183.
nome
lamou ed Eba nel suo
cir-
condario 119.
Camars, antico nome umbro di Chiusi 49; 172.
Camerinum,
Um-
città
dell'
umbri
di Chiusi
bria 64.
Camerti,
gli
172; 175; 261; tati dagli
assogget-
Etruschi 291. il
territo-
rio di Chiusi 172 n.
comunale
4.
territorio
di Sutri e
Nepi
252.
Campana
via, nel
territorio
falisco 164.
Kaìps, Caere 181 n. 2. Ka'-pexavà
9-£p[xà, le
Caeretanae 85 n.
Aquae
2.
Caesarianae Casae, v. ad Fine»
di
nota solo
;
87; Saturnia, Te-
Campagnano, nel
Caeretanae Aquae, v. Aqua© C.
fosso
occidentale 86
Kapispxcwv "X^pa,
Caeretana via, laterale dell'
Caletrano 30; 31; nell'Etr.
3).
Calcata, lungo la Trej» 34;
Narc© 259.
Canino, 200. luogo del-
Capannaccie, nel
l'antico Vicus Matrini 221.
comune
Capena,
d' Etruria
nell'elenco aug. 15; auto-
nomia
mana
municipale
23; sulla
prero-
Amerina 36;
Capena
Calcidicum 163.
greci a
Caletra, colonia Saturni» nel
cordata solo da Plinio 100;
74; 75; ri-
Indice analitico
non
da
pus
Stellatinus
S.
è
ma
Oreste,
un
rio
via laterale della
Flaminia 159. Capraia,
v.
Capraria insula.
Capranica, nel territorio co-
munale
di Sutri e
136; 137;
Capraria
insula,
ramo
seconda-
Flaminia
della
da
borgo
il
Capenate,
nell' altura
oggi Civitucola
sopra
cara-
il
132;
non dove
porsi
né
Tol.,
Strab.,
dagli Itinerari 130;
•ò'27
137;
federata
con
Roma
relazioni
coi
Falisci
Veienti 140 e sgg.;
138; e
i
culto
Nepi 252. Capraia
la
nome greco
55;
56.
Carbognano, traccia 259
falisca
n.
di civiltà
4.
Careiae, sulla Clodia 40; se-
condo
la
Peut.
102,
e It.
a Dispater sul Soratte 162;
Ant. 104; nel circuito ce-
unita alla etrusca Vei pur
retano 187; l'odierna Ga-
conserva 174:
l'origine
ragioni
italica
della dipen-
denza da Vei 237; zione di del
ubica-
Capena 243;
comune
demotico
area e
ibid.;
circonferenza ibid;
fine
nome
ibid. n. 1;
e
muni-
cipium foederatum 244.
nate in vicinanza coferonia 135:
secondo Fosso
di
S.
Leprignano 243.
136; oggi,
punti
i
bagnati,
Martino e
Lu-
di
,
di
Gramiccia
Forum
unita
ibid:
Clodi e Bac-
cano 188. Cartagine, alleanza fra Cero e C. contro
i
Focesi 195;
210.
Casae Caesarianae, nes
Capenas, ruscello nel Cape-
Bull'Aro
lera
con
Casentino,
v.
Cassia, via
mediana
truria 35;
suo
ad Fi-
v.
3).
Casuentillani.
E-
lungo
il
centri
dell'
percorso
36
:
nella
Peut. 89; detta Clodia nel tratto fra
Lucca
e Castel
nuovo 147; 148; una
delle
828
Indice analitico
nel
148;
Peut.
d'Etr.
principali
vie
tre
della
tracciato
dapprima de-
149;
viazione
della
Clodia
fa
poi questa in se-
passare
conda linea 151; a destra volsinieae
lago
del
156;
tratto aretino 169 e sgg.;
unisce Volsini con Chiusi
ed Arezzo
per
Val di
la
Chiana 169; 179; vie rali
late-
per Perugia e Cortona Cassia
178; alla
capo
la
metteva
Castiglione, padule di, v. Prilius lacus.
Castiglione
Lago, colo-
del
nizzazione etr., forse chiu8ina 301.
Castrato, v. Punta
del
Ca-
strato.
Castro, vico
visentino
226.
Castro Novo, v. Castrum Novura.
Castrum
Inui,
castello
ar-
Sutri
identificare con Castronovo
romana unita
da via laterale 271;
Bullicame 277. Castel
Nepi
252.
deatino dei Rutuli, da non
251; Volsini alla C.
di Sutri e
Volciente 180; Vei
della C. 235;
fuori
Comunale
d'Asso,
borgo
nelle
128; 129; 208.
Castrum Novum, nell'elenco Aug.
15;
mana
18; 19; sull'Aurelia
di
origine
ro-
vicinanze di Viterbo ricor-
35; Greci a Castronovo 74;
da l'antica Axia 113.
spopolato ai
Castel
di
Guido, v. Sottac-
primi del
V
77; ricordato da Tol.
99; da Plinio 100; da Ru-
cia.
Castelnuovo di
Garfagnana,
Clodia era detta la Cassia nel tratto
sec.
fra
Lucca a C.
147; 148. Castel S. Elia, nel territorio
tilio ibid.;
condo
la
sull'Aurelia se-
Peut. 101;
l'It.
Ant. 103 e 104; l'Au, Rav. 105; e Guido ibid.; avanzi 128;
da
non
confondere
Indice analitico
con
Castro
d'
Inno
romana
colonia quiniese,
206;
129
;
329
voluto da Traiano 53;
nel
Tar-
se solo militare
207;
data
ibid.; ricordata
for-
dapprima
da Rut. 100;
fondazione della co-
101; secondo la Peut. 101;
lonia 20S; sulle sue origini
dairit. Ant. 103j 104; An.
della
nome
ibid.
Rav. 105; Guido
identificazione
209;
rede di Castro Novo, Gra-
nuova colonizzazione
ibid.;
ibid,; grafia del
n.
1;
Statili a
Castro
Novo
e ad
Aque-Tauri 214. Castruni Vetus,
il
Novum
tanti del Catentino 173 n.
nicipio 217;
Ceri, la
nuova Cere 182.
Cellere, vico visentino 226.
Cere 182.
Arezzo
282; contro Chiusi
dell'antica
Arretium luliense colonia cesariana 286.
Cetona,
298.
nel
luogo
Cesare, villa ad Alsio 189;
Cel»inum, sulla litorale 38.
Cencelle, la
odier-
Cere, v. Caere.
gio nel
Roma
nome
Cervetri, Caere vetus, villag-
179; 261.
Celti, nei rapporti tra
il
mu-
ibid.
Cecina, v. Caecina.
e
215
tuale 216; Centocelle
no
209.
Casuentillani, gli umbri abi-
1;
Aque-Tauri
costruzione del porto ibid.;
ampiezza della mole poreupposto
castello preesistente a Ca-
strum
Tisca e
ibid.; •-
nuova Centocelle
medioevo 218.
gli
scavi vi rivelano
r esistenza
di
un' antica
borgata della circoscrizio-
Centocelle, v. Centura Cella».
ne chiusina 21; 170 n.3j
Centum
301.
38;
Cellae, sulla litorale
porto in opposizione a
quello
di
Populonia
52
j
Chiana, v. Clanis.
Chianciano, come Cetona, vi-
Indice analitico
330
co chiusino etrusco 21; 170
cesi chiusina 804.
301.
n. 3;
Civita Antica,
Chiusi, V. Clusium.
Chiusina, valle, comprende laghi
i
Montepulciano e
di
di Chiusi 21,
Cicerone,
castellum 112; e di
voli a
Ciminia
chia, l'antica col
nord della
Cassia
;
stacca dalla
a Viterbo e
si
ri-
congiunge ad essa presso Sutri 157; unisce
il
veien-
Vico 43
lacus, ;
il
lago
di
città inghiottita
dal lago 107;
ha ad
est la
via Ciminia 251.
Cimino, limite 273.
Civitucola, collina dove sor-
137; 244. Clanis,
fiume della regione
etr. 20;
affluente di destra
Tevere 42
del
detto
;
ar-
retinus 172; 173; assenza
la
Val di Chiana 176;
li-
mite del territorio aretino 290; V. Val di Chiana.
Claudiani, v. Clodia,
e
Cel-
Claudia, v. Clodia.
al volainiese
Ciucio, annalista
Centum
lae 218.
di federazione religiosa nel-
tano col sorrinese 164.
Ciminius
Centum Cel-
geva l'antica Capena 136;
Ciminia, via secondaria delsi
medioevo 261.
nel
Civita Vetus, oggi Civitavec-
insieme
limite
Etr. 35
chiamata
favore-
regione veientana 141.
l'
Faleri
Civitavecchia, v.
281.
selva,
Soratte
Civita Castellana, la
lae.
aretini
Roma
Resiis 279.
Forum
Aurelii 201. Cilni, nobili
neum
antica Bal-
1'
eti'usca 258; cosi
ricordo di Axia
il
Città della Pieve, nelhi dio-
il
culto
della dea Nortia 169.
l'
Clodi.
secondaria
via
Etr. 35
Forum
;
del-
centri lungo
suo percorso 36
;
il
parallela
Indice analitico
air Aureli;» 90; secondo la
Peut. 101
mala nome
;
in
331
50;
nella Val
79;
rami
CLiana
di
secondari
della
Cassia 147; posizione 148;
Cassia da Chiusi 90; ricor-
sua
data da Strab. 99; da Tol.
anticliitii
sia è si
149; la Cas-
sua deviazione 151
;
estendeva sino a Foro
elodi
ibid.
lago
del
alla
;
sinistra
volsinieae
156
metteva capo ad essa via
ceretana 180,
;
la
vol-
la
ibid.;
da
condo
la
Ant.
Plinio
103;
Guido
100; se-
Peut. 101; 1'
105
;
l'
It.
An. Kav.
e
minore
litica di
fronte
agli
ciento la oltrepassava ibid.;
centri etruschi 170;
rasentava
nuova
parte
la
occi-
im-
portanza territoriale e poaltri
Chiusi
e vecchia
171; an-
nome umbro
172; 175;
dentale del Sabatino ibid.;
tico
Blera 223; Tuscana ibid.
sotto l'egemonia di Arezzo
Clodio Vestale, è
costrut-
il
tore della via Clodia 150;
Forum Clodi 191.
origini di
KXouawv,
Clusium.
T.
Clusium, CI. Vetus
175; via
Ch.
178;
da
Perugia per
centro stradale
della regione
umbra
etru-
sca ibid.; prima della via
nell' e-
Cassia 179; l'elemento nuo-
lenco augusteo 15; CI. No-
vo ed
vura nell' elenco aug. 15
285; Clusium e le sue
ric-
chezze artistiche 295
im-
originato da
Roma
;
19; sua
estensione territoriale 21;
anche in
rapporto al nu-
mero
delle
sulla
Cassia 36;
iscrizioni 22;
lago
di
Chiusi 48, e sua relazione col
nome
della città 49;
il
vecchio distinti
;
portazione greca e aretina 296; ibid.;
tradizioni
nome
ibid. n. 2; litica
e
e
letterarie
demotico
importanza po-
297; l'umbra
l'appellativo
Camara Clusium
332
Indice analitico
colonia
298; i
Roma
relazioni con
ibid.;
sillana 299;
due comuni chiusini ibid.;
emigrazione di greci orientali
300; commercio e in-
dustria
301;
demografica
importanza
Cornelia, via secondaria dell'Etr. 35.
Corneto, la città
Coronati Tusciae et Umbriae, 62.
Corrector, ibid.
medievale
erede di Tarquini 231.
il
governatore del-
limiti
;
l'Etruria 61; 68 e sgg. del perimetro ibid.;
cimi-
Cortona, cristiani
teri
sua decadenza
nell' elenco aug.
denza
ibid.;
9;
deca-
302;
questioni to-
Cassia
36;
15; sulla
Val di
nella
pografiche 303; estensione
Chiana 79;
ricordata
dell'ager clusinus 304.
Plinio
congiunta da
Colonia coniuneta, 250 n.
3.
100;
da
strade con Arezzo e Peru-
Columbaria insula, 55.
gia 170; di origine
Comuni
secondo una tradizione 172;
d' Etruria
originati
umbra
da Roma, 18 e sgg.
sotto l'egemonia di Arezzo
Coniuneta, v. colonia C.
175; via da Perugia a Cor-
Consularis,
al
governo del-
l'Etruria 61; 66.
Chiusi allacciata in seguito
Contenebra, distrutta nel sec.
IV
a. C.
tona 178; via cortonese da
27; citta
ignota
colla Cassia 179; 180;
com-
presa nella diocesi aretina
118; nel distretto di Tar-
290;
rapporti con Arezzo
quini 119.
291;
292;
Corchiano, ubicazione di Fetcennio 259. Corinto,
relazioni
quini 234.
sca 292
;
colonia
nome
tico ibid. n. 2;
con Tar-
e
etru-
demo-
importanza
della città 293; colonia ro-
mana
ibid.; superficie della
333
Indice analitico
misure del pe-
cittó 294;
rimetro e area 295; nella
alla colonizzazione di
Cosa
201; in territorio volciente
Talamone
e
diocesi chiusina 30i; trat-
202;
tato fra Cortona e Perugia
sorgere di Cosa 205; porto
IV
a.
nel sec.
distrutta
C. 27
ignota città
;
di
cosano 215.
nel 1230, 305.
Cortuosa,
fine
etrusca 118; nel distretto di Tarquini 119;
non Cosa
Costanzo 241.
Cremerà, affluente di destra del Tevere
confluenza col Tevere tolto ai
ibid.
punto di
42;
Veienti da
Roma
236;
Corythus, v. Cortona.
l'odierno Valchetta 242.
V. Cosae.
KpÓXtóv, Cortona 292 n. 2.
Cosa,
Cosae, sua fondazione in relazione
decadenza di
alla
Volci e Volsini 9;
Caritè,
cognome
presso
i
di
Giunone
Falisci 263.
nell'e-
lenco aug. 15; sbocco com-
merciale di Volci in deca-
denza sotto
Roma
25; 26;
sull'Aurelia 35; porto 53;
spopolata sec.
ai
primi del
77; fondata
come
V co-
lonia in seguito al trionfo di
Roma
su Volci 85; sulla
tarquiniese
Ant. dell'
104
;
Aurelia
secondo
primo fino
Itin.
tratto
a
Cosa
150; la costruzione di Fo-
rum
Aureli
in
rapporto
Dante, la decadenzi di Chiusi
303.
Delfi, tesoreria
di
Cere
in
D. 195. Demografia, sua decadenza e relativa
decadenza econo-
mica 76 e sgg. a determinarne 77;
;
difficoltà la
densità
78; l'aggiunta della
regione lunese-pisana porta scarso contributo
grafico
all'
demo-
Etruria 80
;
le
334
Indice aìialitico
guerre
mano
civili di Siila ibid.j
opera servile al
d'
lavoro dei campi 83,
trodotto
Dianium
Faleri
iu
dalla
Tigrane 74; 264. insula,
Giannutri
55
1'
isola
detta
;
con Apollo 162.
Distribuzione geografica del-
Diacritamena, suo culto in-
figlia di
fuso nella tradizione poetica
di
l'
Etr uria e sua intiuenza
nei prodotti agricoli 40.
Duoviri e quattuorviri a Perugia 312.
dai
Greci Artemisia 56.
Diodoro, fonte per la storia 89
tregua
Eba, ricordata da Tol. 99;
ai
citta ignota fra Saturnia e
Tarquiniesi 207; Sutri co-
Volci 118; Mont-epo ibid.;
lonia 248.
nel circondario di Caletra
d' Etr.
Dione,
il
la
;
trattamento fatto
Romani
dai
a
Perugia
da non
identificare
Ecetra, città volsca 111 n. 2.
310.
Dionisio
119;
con Erbauo né con Abe 119.
Alicarnasso,
di
la
Efesto, venerato in Perugia
potenza di Vei etrusca 236;
176; 177; dove aveva un
Faleri e Fescennio abitate
tempio 308; 309.
ai
tempi
suoi
260
;
riti
Egitto, Egiziani inEtruria75.
greci in Faleri 263; coloni
Elba, V. Uva.
romani a Cortona 293.
Elide, Pirgi 182.
Dionisio di Siracusa, in guerra
con
tempio
Pirgi di
depreda
Leucotea 125
il
;
195; 196. Dispater, venerato dai Capenati sul Soratte 139; con-
Emilia via,
v. Aurelia.
Empoli, via di Empoli tra Firenze e Pisa 90. Era, V. Giunone. Erba(?), ricordata da Plinio
100.
Indice analìtico
335
Erbaiio, v. lleibiviiuni.
autonomia municipale pie-
Ercole, collegato nella tradi-
romana 23
zione alle origini del lago 107; E.
ciiuinio
Musino
dorato nel veicntano
3
a-
60.
Esi, y. Aesis.
aiuto
in
;
Colonia
liscum, originati da un u-
nuovo
nico centro, e poi di
riuniti dall'imperatore Gal-
Esisium, V. Asisium. Etruschi,
e sgg.
Falisca e raunicipinni Fa-
nella
lieno,
Roma
a
colonia
scorum 24 e sgg.
Falisulla
;
contro Annibale 8; tracce
Amerina 36; ricordato da
della loro civiltà nel ter-
Strab. 98; da Tol. 99; da
ritorio lunese-pisano 13 n. 1;
Falisci
versi
e
Capenati
di-
stirpe dagli Etr.
di
253.
Plinio 100
;
Amerina
via
daOrte a Faleri 149; Annia ibid. e 163; divinità parti-
colari dei Falisci 161; Fa-
Etrusci campi, tra Fiesole ed
Arezzo 20.
leri
nuova congiunta
colla
Annia dalla via angusta
Faesulae, nell'elenco aug. 16;
163; ragione della dipen-
sorta nel circuito di Arezzo
denza da Vei 237; federata
ne limita a occidente
l'e-
iusieme a Capeua con Vei
stensione 20; sulla via Fae-
246; sulla via
sulaua 37; nell'Etruria cen-
nome
trale
79
;
punto
estremo
Amerina 253;
e
demotico
antiche
vicende
ibid. n. 2;
254;
la
oltre l'Arno della potenza
nuova
etrusca 174.
nuove condizioni politiche
Faesulana, via 37. Faleri, 1'
colonia
elenco aug. 16
pi ura
faliscum
ibid.;
falisca ;
nel-
munici-
ibid.
;
sua
Faleri
ibid.;
le
indagine topografica
255; Falisco e Faleri ibid.;
Aequum colonia
Faliscum
ibid.;
luuouia Augustea
336
Indice analitico
256; municipio falisco 257;
regione tiberina 157; con-
colonia Faliscorum 258;
giungeva Ferentio e Sor-
nome odierno ibid.;
centri
il
ibid.; area
258;
falisci
Fe8cennium259; Orte 260; Faleri medievale 261
;
sulla
tradizione etnografica
fali-
con Voliini
rino
164; la
via e l'importanza di Ferentio 273;
Balneum Regia
sulla Ferentiese 277.
Ferentinum, v. Ferentium.
8ca 262; relazioni greche e
Ferentio, v. Ferentium.
orientali ibid.; culti falisci
Ferentium,
263; ibid.;
cerimonie
orientali
com-
importazioni
nell'
16; sulla
elenco aug.
Cassia
da Strabone 98
merciali 264.
36;
non
ricordato dagli itinerari 90; ;
da Tolo-
Falesia portus, 55.
meo
Fallaci, uniti a Vei con Ca-
nel volsiniese 121; via fe-
pena 141; conservano
l'o-
Faliscum, ora Civita Castella
Faleri
etrusca
258. Falleri,
Faleri n.
da Plinio 100;
rentiese 157; che la univa
aVolsini 164; solo dei cen-
rigine italica 174.
lana,
99; e
tri
volsiniesi
nell'
augusteo 165;
cenza ferentiese
nome medievale romana 258
di
e 261
da Viterbo
a Volsini 274;
Ferentia, v. Ferentium.
ibid.
;
Ferentiensis, via secondaria
ibid.
;
dell' Etr.
35
;
della Cassia da Viterbo
si
ricongiungerà ad essa nella
centro
nome n.
ibid.
Farnese, v. Isola Farnese
derivazione
distrutta
ibid.;
volsiniese 273;
motico
1.
elenco
la magnifi-
Ferentio
1;
e de-
unita
situazione
romana
sulla caduta di Fe-
rentio etrusca 275;
Sorri-
num
forse vico
ferentiese
276;
probabile
relazione
387
Indice analitico
fra
caduta di
la
F. e
il
Bagnorea 278;
sorgere di
Polimartiiini parte del co-
mune
Ferentium.
v.
nome
Feroue, alcuni
avuto
il
lago di Leprignano 137.
centro
immetto-
nel Tirreno 42.
dei
Etruria 35
89
Peut. stra
secondo la
;
limita
;
sini-
ca penate
regione
la
a
130; una delle tre vie prin-
Feronia, dea 98; suo santuario
no
l'
secondo
clie
avrebbe
corsi fluviali che
Flaminia, via orientale del-
di F. 280.
Ferentum,
del Tevere 41 e sgg.; altri
federati
veienti-fali8ci-capenati245.
cipali d' Etr.
148; Capena
fuori della FI.
ma
unita 243; Lucoferonia pu-
Feronia, v. Lucoferonia.
re unita
Fescennia, Fescennium.
strada
Fescennium, nell'elenco an-
quum Faliscum
gasteo 16; omesso da To-
ad essa
ad
essa da
una
245;
Ae-
laterale
sulla FI.
secondo Strab. 256.
Ame-
Flavia gens, suo culto pra-
rina 36; ricordato da Pli-
ticato dalla Tuscia e dal-
nio 100; città falisca 259;
l'Umbria 62.
lomeo
17;
sulla via
sua ubicazione
ibid.;
nome
• demotico ibid. n. 2; sua
ricordata da Strab.
topografia
109 e sgg.
Flavinium 110. Florentia, nell' elenco augu-
98.
steo 16; originata da
Fiesole, v. Faesulae.
v.
sede del governatore oltre
Florentia.
Fiumi, delI'Etruria,
Roma
19; sulla Cassia 36; anche
Fiora, V. Armenta.
Firenze,
Flavinia arva, di
indeterminata
durata 260. Fidene,
Flavina, v. Flavinia.
i
due
si-
stemi fluviali dell'Arno e
Arno
66;
74; vico
Greci a Firenze fiesolano 79; ra-
SS8
mo
Indice analitico
secondario della Cassia
da Chiusi a Fir. 90; 178; via di
Empoli
tra Firenze
Focesi, Cere e Cartagine con-
Forcassi, v. Santa
Maria di
Forcassi.
Forum
Aureli, sulla via
rale 38;
secondo
lito-
Peut.
la
An.
101; l'It. Ant. 103;
1'
Rav. 104; e Guido
ibid.;
da Volci 200;
dipendente
ubicazione ibid.; ricordato solo
da Cicerone 201.
Forum
Cassia
sulla
Cassii,
39; secondo
Peut. 101;
la
comune indipen-
augusteo
dente
191;
origine
ibid.;
Claudiani e
;
nelle
odierna
della
ubicazione
220; via laterale da Blera
vescovile ibid. n. 1.
Forum
Forum
Clodi,
Claudia
praefectura
Foroclodi
nell'e-
Forum Semproni, città umbra 64.
Forum Subertanum, da Tolomeo 17;
Fosso de' due Fossi, presso
Farnese 242.
Fosso della Vaccina, l'antico
Caeretanus amnis v.
penas.
dato da Tolomeo 99; e da
ricordato da
litorale 38.
Clodia 36; 38; 148; ricor-
16;
19;
di origine
Fossae Papirianae, sulla via
Fosso di
augusteo
nell'e-
lenco augusteo 16; omesso
sulla
lenco
umbra
Flamini, città
64.
l'isola
a F. C. 223.
del
Foroclodiesi 192; forse sede
romana
ibid.
;
di
cazione
Plinio 100.
149
ibid.;
comune
105; e Guido
Vetralla
la
antichità
149; nella regione ceretana
rit. Ant. 103; l'An. Rav.
vicinanze
sua
data recente 190; sua ubi-
Focesi 195.
i
secondo
100;
102;
189, poi
e Pisa ibid.
tro
Plinio
Peut.
S.
Martino, v. Ca-
Fregellae, non
si
deve leg-
Indice analitico
gere,
ma Fregenae
in Silio
Ì39
Giannutri, r. Diunium insula.
Giano, venerato dai
e Velleio 184 n. 1.
Fregenae, nell'elenco aug. 16j
omesso da Tolomeo
Fali8«i
263.
17j di
Giglio, isola del, v. Igilium.
I85 19; sul-
Giove, adorato nel veientano
l'Aurelia 35; ricordata da
160; venerato a Falcri in-
Strabone 97; da Plinio 100;
sieme con Giunone e
origine
neir
romana
Ant. 104;
It.
il
mag-
gior centro sulla via ostiense
180;
Fregenae e non
Fregellae 184 n.
1; ubica-
zione 185; la sua indicazio-
ne è caduta 185
nella
municipio
;
dente 186; città e
il
la
Peut.
indipen-
durata della
ricordo di Silio
Mi''
nerva 161; 263. Giunone, venerata a Faleri, titolo
161; col
di G. Ca-
163;
e luca»
164; venerata in
Perugia
ritè
sacello
176; dai Falisci 263; tempio a Perugia 308. Glanis, V. Clanis.
Gorgona,
Urgo.
v.
Gramiccia, v. Capenas.
186.
Gravisca, v. Gravi scae. Graviscae, nell'elenco augnGalera, sull' Aro
nel
luogo
dell'antica Careie 187.
Galeria, tribù 28.
steo
quini
]
6
porto
;
26
di
centro
;
nale dello
stato
di
Tarcomti-
Tar-
decadenza sotto
Galli, V. Celti.
quini
in
Gallieno, la colonia Falisco-
Koma
26; suU'Aurelia 35;
rum
25
;
suoi
monumenti
a Castronovo 209; redintegrator rura 257.
coloniae
falisco-
Bpopolata ai primi del secolo
77
;
ricordata
V da
Strab. 97; da Tol. 99; da
Plinio ibid.; da liutiliolOl;
340
Indice analitico
secondo
la Peut. 101; l'It.
Ant. 108; l'An. Rav. 104; e
Guido
ibid.
;
nel
Gubbio, V. Iguvium. Guido, 90; 102.
cir-
condario di Tarquini 15S; colonia niese
romana nel tarqui-
306;
nome 211
il
origine e posizione
ibid.
malariche 212
condizioni
appartenente con Tarquini alla tribù stellatina 213.
73 e sgg.; co-
lonizzazione greca da esclu-
dere per dell'
le citta
Etruria
Hellana, sulla Cassia 38.
Herbanum,
nell'elenco augu-
omesso da Tolo-
steo 16;
meo
17;
completa-
città
mente ignota 118; 119. Hirpi, confraternita religiosa
Gravisci, v. Graviscae.
Greci, colonie di greci orientali in Etr.
Hasta, sulla via litorale 38.
marittima
meridionale
in territorio falisco presso il
Soratte
141 n.
108;
139; 140;
1.
Hirpi ni populi, collocati dalla tradizione presso
il
Soratte
com-
per errore dovuto ad ana-
merciali con esse 128; rap-
logia cogli Hirpini sanniti
porti con Cere 195
107 sgg.
127;
rapporti
loro
Cere 196
;
;
e tra-
riguardo a
dizioni greche
commercio
coi
Volcienti 204; relazioni con
Tarquini 234; relazioni
fa-
Hispellum, città
umbra
64.
Horatia, la tribù falisca 254 e 258 n. 2.
Horta, neir elenco augusteo
omessa da Tolomeo 17;
lische 262; miti etiologici
16;
riguardo a Cortona 295; •-
sulla via
migrazione di greci orientali
cordata da Plinio 100; vi»
a
Chiusi
300
;
tradizioni
iulle origini di Perugia 305.
Amerina
36; ri-
Amerina da Orte a Faleri 149; al termine
della ria
Indice analitico
Amorinu etrinca 260;
co-
niune augusteo ibid.; gra-
nome
del
fia
260
n. 1;
demotico
e
relazioui
umbre
261.
Aesis.
Igilium
insula,
IgUTium,
nome
57.
umbra
città
toniniani,
come colonia
Faleri
tica
vico
visentino 226.
Latini e Sabini,
si
adunavano
in F»»ronia 134.
64;
da Perugia a
strada
Ig.
178.
Lepido, fugge
Sardegna
in
dalla cogta cosana 54.
Leprignauo, nell'ultimo tratV. Leucotea.
Ilitiia,
to
insula, centro del siste-
55
tracce di
;
gure 57
;
coloniz-
nome
zazione greca 56;
li-
possesso di Po-
pulonia etrusca 128.
stradale lungo il
greco
1'
scorreva
Ametino,
v.
Leprignano, rebbe
in
territorio
Capenas.
lago
di, si sa-
chiamato
secondo
alcuni Ferone 137.
Leucotea, suo tempio in Pir-
In Portu, località sul tronco
Inuo,
Aruo
39.
Pan, v. Ca-
8trum Inni.
gi
128; culto
125;
intro-
dotto ivi dai greci 195. Liguri,
limiti settentrio-
ai
nali di
Arezzo 290,
Irpi, T. Hirpi.
Linaro, capo 209; 210.
Trpini, V. Hirpini.
Livia, 144.
Isola
An-
lanonia, soprannome dell'an-
Latera, del
l'isola
Giglio 55; suo
ma
ItiiuTiiri Antoniuiiini, v.
aiiguBtea 256.
Iesi, V.
Uva
341
Farnese,
nel
luogo
Livio,
il
ricordo
di
Artena
dell'antica Vei 24 Ij esten-
194; caletrano
sione 242.
di Satuxnia 203;.fondarione
il
territorio
Indice analitico
S42
di
Gravisca 206
ai
tarquiniesi
Roma
Sutri
206;
Perugia
di
248; relazioni
con
tregua
;
Lorium,
sulla
Lorium
do
Peut.
la
38;
74; secon-
101
;
V
It.
Ant. 103; l'An. Rav. e Gui-
do 106; forma del nome 184 n.
continua-
sulla
1;
zione dell' Aurelia a sud di
Alsio dell'
sulla
184;
Aro 186
ibid.;
sinistra
ubicazione
;
laterale
Lucoferonia, v. Lucus Fero-
litorale
greci a
147; 148.
Lucca, V. Luca.
della Flaminia 159.
Loria, V. Lorium.
Lorium.
Lucca e Castelnuovo
Lucoferonensis, via
306.
Lorii, T.
fra
grosio borgo
ibid.;
sua importanza per la residenza imperiale 187
;
e
per la vicina stazione na-
niae.
Lucus Feroniae, nell'elenco augusteo 16; appartenente
dapprima gioso
al
centro
capenate
reli-
poi da
e
esso indipendente 23; sulla
Amerina dagli
36;
non ricordata
Itinerari
91
;
ricor-
data da Strabone 98; e da Plinio 100; colonia
augu-
stea nel capenate 130; ap-
partenente alla tribù Voltinia lisi; costituzione re-
cente del comune, colonia vale ibid. Giulia e autonomia
Lubra,
nome medievale
centro
Saxa Rubra 144 Luca,
nell'
sulla
Cassia
zione
82;
1.
romana 36;
in
se-
falde
del
Soratte,
sopra
19;
una via secondaria della
popola-
Flaminia 133; da non iden-
Clodia fu chia-
la Cassia
religioso e
guito commerciale 132; alle
augusteo
elenco
16; di origine
mata
n.
ibid.;
di
nel tratto
tificare
con
Nazzano 134;
135; né da porre su Civl-
Indice nnnlificn
tucola
137;
flantnario
pina
fe-
derai* della religione veien-
LucuB
Feroniao
comune
angnsteo
grafia del
nome
l'elarione
con
245
gli altri
il
ricordo di Vei
239.
po-
condo An. Rav. e Guido
sembra equivalga a
105;
Vicus Matrini 222 n.
1,
in territorio ligure 7;
Magra,
nell' elenco
Maltanum, da correggere in
16; di origine Bull'
Magra
Magnensis, sulla Cassia, se-
lonia veientana ibid.
10;
otruflca
alla
174.
poli della regione 246; co-
Luna,
civiltà
sino
Macrobio,
ibid.
ibid.; n. 1
42;
•stcKU
tana 161; 162; importanza di
343
Aurelia
augusteo
romana
19;
marmo
35;
lunese sfruttato solo in età
romana
70;
Greci a
Luna
suoi vini 71;
popola-
75;
zione 82.
Macra.
Martanum
44 n.
v.
1 e
228
n. 2.
Manliana,
sulla
1)
litorale
18; 2) sulla via senese 40.
Marco Aurelio,
Marmo
Luni, V. Luna.
v.
Aurelio.
v.
della regione lunese,
sfruttato solo in età
roma-
na 70. Marta, fiume
Maccarese
(Torre
di),
nel
regione
della
etrusca 43;
scaturisce dal
luogo dell'antica Fregeno
lago di Bolsena 44; secon-
185.
do
Macra, suo corso limite alla regione settima secondo la
e
divisione
lata
di
Augusto
12;
la
Peut.
101
;
1
'
It.
Ant. 103; l'An. Rav. 104;
Guido
ibid.;
la
apparteneva
sua valal
comu-
fiume ligure 42; limite fra
ne tarquiniese e conduceva
l'Italia e la
nella Clodia 153;
Gallia
Cisal-
Tuscana
344
Indice analitico
sulla
M. 223;
fiume tar-
Mariana,
lago
del
di
1
di
Mesia
Silva,
sul litorale tir-
reno del Tevere 145 n. 3
Bolsena 228.
Martanum,
aretino
culto
Mercurio 176.
quinìese 228. ìsola
Mercnrio,
borgo
)
Clodia 40; secondo
la
sulla
tolta
Peut.
236.
Roma
da
;
ai Veienti
102; 2) stazione marittima
Me Vania,
città
litorale 103; alla foce della
Mezzano,
lago di, v. Stato-
Marta 228. Falisci
Martignano, lago, v. Alsieti-
nus lacus.
Minio,
sulla Clodia 40;
Mftternum,
102
la Peut.
sul-
;
tarquiniese, secondo An.
Rav. 105; e Guido
ibid.
Ma-
Matrini, la famiglia dei il
vicus
omonimo
munale
Faleri
a
fiume
etrusca
della
regione
secondo
43;
nel di
territorio
Sutri
e
co-
Nepi
Peut. 101; l'An. Rav. 105; e
Guido
ibid.
Misenum,
navale
stazione
217.
Montalcino,
nella
diocesi
304.
Montalto, 200. Montecristo, isola, forse l'An-
252.
Mela, la corografia 100.
tica Oglas» 55.
Meloria, v. Menarla.
Mont-Epo
Menarla insula,
Montepulciano, scavi 21
65; suo
la
aretina 290; nella cbiusin»
221.
Mazzano,
Minerva, venerata 161; 263.
Materno, v. Materuum.
trini e
Mignone, fiume 211; limita a sud l'agro tarquiniese 219.
263.
la
64.
niensìs lacus.
Marte, venerato dai
secondo
umbra
nom«
la
57.
Meloria
e Eba, 118. ;
vico
etrusco di Chiusi 170 n. 8j
345
Indice analitico
nella diocesi
aretina 290;
colonÌErazioiie etrusoa 301;
nella diocefli chiusina 304.
Montepulciano, Iago di 21. presso
Montero2zi^
Tarquini
231,: e
antica
l'
necropoli
via, detta
Annia
insieme
con Sutrium
stituiva
la
porta
verso
truria
Roma
co-
dell'
Roma
Nepet etrusca 246 denza da
di questa 2J^2.
;
E-
157
;
dipen-
247; lott©
interne del partito etrusco
Musignano, 200. Musino, luogo sacro nel veientauo 160; IGl, v. Er.ole.
Mu«onio,
Amerina
da Faleri a Nepi 149; 163;
filosofo
stoico
o-
forme del nome e
ibid.;
demotico 247
n. 1; coloni»
romana 248
legata
;
nella
riundo della Volsi ni roma-
sorte a Sutri 249; sua im-
na 272.
portanza territoriale ibid.j
compresa nella tribù 250
latina
Narce, centro comunale
fali-
sco 34; non lungi dall'an-
Narnia, città
umbra
Nazzano, non è da care
esso
in
28
;
identifi-
Lucoferonia
territorio
29
sull'
di
Vei
Auierina 36;
ricordata da Strab. 98; da Tol.
99;
v.
comunale
ibid.
Nepet.
Nola, 285.
Norchia, supposta necropoli
33
nel ;
territorio
Nocera, v. Nuceria.
64.
134; 135.
;
;
Nepi, V. Nepet.
IJepet, nell' elenco auguste©
16
vicende 252
perimetro ibid.; limiti del:
Nepete,
tica Faleri 259.
Narni, v. Narnia.
;
stel-
da Plinio
100;
;
la
cosiddetta Norchi»
224. Nortia, dea venerata a Volsini
Novem
168; 169 n. 1; 272.
Pagi, nell'elenco au-
gusteo 16; omesso da Tol.
Indie» analitico
S46
17; di origine
romana 19
nel territorio di Vei 28 di data molto recente 28 sulla
Amerina 36;
ricor-
dato da Plinio 100
deri-
;
vante forse dall'antico Se-
ptem Pagi
sulla destra del
trusca 43. Ostia, in rapporto al sorger© di Centocellae 215.
Ostiensis, via secondaria dell'
Aureli a 180.
Ottaviano, v. Augusto.
Ottone, oriundo di Ferentio
Tevere 142.
umbra
Nuceria, città
Osa, fiume della regione e-
273.
64.
Numantia, 83.
Oòr^lOl,
latino Vei, v.
il
OòòXv.01, Volci 201 n. 3.
Otricoli, V. Ocriculum.
Ocriculum, città umbra 64. Oglasa, V. Montecristo. 'OXx(,r;xat, e 'OX^isTg,
201
cienti
*OXxiov
i
Paglia, fiume, v. Pallia.
Vol-
= OòóXxoi, 201 n.
Olpeta, fiume nella
8.
regione
Olumbria,
Umbria,
cosi
chiamata da Tolomeo 64.
Ombrone,
v.
Umbro.
268
n.
ibid.
;
antichi avanzi di
3;
si
267
;
scompar-
circonda a nord
Orvieto 268; limite al volsiniese 273.
Orbevetus, grafia del Ravennate
la Peut.
101; l'An. Rav. 105; e Gui-
do
castelli volsiniesi
sabatina 226. 1'
Pallia, afiiuente di destra del
Tevere 42; secondo
n. 3.
v.
Vetus.
Orta e Orte, v. Horta. Orvieto, V. Urbs vetus.
Urb»
Palmaria, isola, v. Barpana. Palo, villaggio nel luogo dell'antica Alsio 124; 127 n. 1;
189.
Panapione, stazione
raaritti-
Indice analitico
ma
litorale 103; forse
Pu-
nicum 123.
347
da Plinio
Paolo diacono,
ricordo di
il
unita' da
100;
strada a
Volsi ni, Arezzo,
Cortona
170
umbra,
;
»-
Orvieto 268; e di Balneum
vrebbe originariamente
Regis 277.
gnoreggiato
Papiria
Sutrium nella
tribii,
P. 250.
rianae.
Aquae
,
Passeri».
nome
nella
di
regione
il
nome
Chiana 33;
di
nome
ibid.
ibid.
;
sca di
nome n.
4
tradizione 190.
demotico
e
colonia
Roma
struzione della l'Efesteo
16; in rapporto colle cittd
ibid.;
di-
città 308;
ibid,;
Augusta
79;
della Cas-
lonia augustea 309;
nia Vibia ibid.;
colo-
310; decadenza
perimetro
e
SII;
territorio
da Chiusi a Perugia 90;
ibid.;
ordinamenti
ricordata da Strab. 98; 99;
cipali
312;
sia
Etru-
Perusia, errore di una co-
Perusia, nell'elenco auguste©
Chiana
;
305;
sarsinati
Perugia 306; rela-
zioni con
Perugia, v. Perusia.
Perusia
di
tribù umbi-a dei
in Val
nota solo
ramo secondario
origine
mo-
86; 87.
di
sto 176; comunica7Ìoni pe-
rugine 178; via da Chiusi
Pelasgi, ad Alalo secondo la
Val
AEfe-
poi colla Cassia 179; 180;
babile ubicazione 33;
di
di di
a Perugia ibid.; allacciata
ricordo 32; pro-
nete col suo
culto
;
una
Peid-esa, se ne conserva uni-
della
egemonia
'
I
saba-
tina 192 n. 2.
camente
sotto
reezo 175
Passeris, v.
villa
Tevere
il
occupato dagli umbri 172;
Papirianae, v. Fossae Papi-
Pausilypon
Chiana e
fra la
si-
nel territorio
area
comunale
muni-
grandezza di
848
Indice analitico
290;
riunita alla diocesi chiusina
Perusina via, metteva nella vai di Chiana a nord e a
sud del Trasimeno 169.
Perusium,
-
prima separata, poi
Perugia nel primo Medio-
evo 313.
v.
304. Pirgi, V. Pyrgi.
Pisa, V. Pisae. Pisae, in territorio ligure 10;
Perusia.
confine
settentrionale
Petra Pertusa, 159.
al
Peutingeriana tabula, sua im-
dell'Etr. ibid.;
prima
città
portanza come fonte per la
della Tirrenia secondo Poli-
topografìa dell'Etruria 89;
bio 11; nell'elenco augusteo
il
Cassia
della
tracciato
16; di origine
romana
19;
149; le vie tarquiniesi 151;
suU'Aurelia 35; popolazio-
152; Vei posta sali» Cassia
ne 82; via di Empoli fra sua
158; ubicazione di Castrum
Firenze
Novum
Aequum
importanza
tracciato
sieme con Arezzo e Rimini
208; 209;
Faliscum 255;
il
è guasto in questa regione
256 n.
l'
ricorda
antica
Piano di Civita, ve sorgeva
mana 230
Pisa
90;
strategica
in-
249, Piscina, sulla litorale 38.
2.
Pian di Voce,
nome
e
;
nel
Volci 200. il
luogo do-
Pistoia,
V.
Pistoriae.
Pistoriae, nell' elenco augu-
steo 16; di origine
romana
Tarquini ro-
19; sulla Cassia 36; anche
iscrizioni tro-
sede del governatore oltre
la
vatevi 231; V. anche Turcbina.
Pianosa, v. Planaria.
Piansano, vico visentino 226. Pienza, nella diocesi aretina
Arno
66.
Pitesa, V. Peitì-esa. Pitigliano, ruderi supposti di
Statonia 33; 227.
Pitinum, città umbra 64.
Indice analitico
Plauaaia insula, 55; suo
nome
comuni
la divisione di
sto 15; lacus
279; vico etrusco e roma-
no ibid.;
56.
Plinio, elenco dei
condo
Pianosa
la
345>
se-
Augu-
Vadimoni» 46;
dievale
importanza meparte
ibid.;
comune
del
di Ferentio 280.
Pompei, 285.
sua importanza come fonte
Pompeo,
per
Poraptina, la tribù di Volsini
la topografia dell' Etr.
87; 88; 89; l'elenco augusteo
$7 8gg. solo Plinio ;
fa
cenno
di LucoferonialSO; 131 e ri-
corda Novem Pagi 142; Ame-
tinum nel Lazio 145; Tevere in no 173; celle
il
l'alto
di Arezzo
Ponte di
tre
Denari e Torre
in Pietra, forse nel luogo
dall'antica Bebiana 187.
porto di Cento-
Populonia, deserta al tempo
statue
257; di
le
Volsi-
ni 271; Arretium luliense il
e
Pontifex gentis Flaviae, 62.
colonia augustea
286;
romana 271; 283.
territorio areti-
216; l'antica Faleri
duemila
ad Aleio 189.
villa
mausoleo
na 296; non
di Porse-
fa ricordo di
di
Strabene 14; nell'elenco
augusteo 16; autonomia mu-
anteriormente al
nicipale
dominio romano 22; sull'aurelia 35
alla
;
agevole approdo
Sardegna, Corsica ed
Perugia come colonia au-
Elba, secondo Strabone 51;
gustea 310.
tradizione dei suoi rapporti
Poggi
alti 118.
coi Focesi di Corsica ibid.;
Polibio, Arezzo città di confine nel III secolo 282.
Polimartium, congiunta a Volsini per
la valle
del Te-
vere 165; nella tradizione
lavorazione la sola
mare
del
città
ibid.;
ferro 52;
etrusca deserta
seconda metà del
I
sul
nella
sec. a.
C. 76; nell'Etr. occidentale
350
79;
Indiee analitico
il
possesso
dell'
Elba
Proculeio, magistrato di Pe-
128.
rugia 313.
Porsena, (sena
il
sepolcro di Por-
Properzio,
a Chiusi 296; sua po-
tenza 297.
235 e 239. Punicura, sulI'Aurelia 38; se-
Porto dementino, nel luogo
condo
della antica Gravisca 212.
alle
Panapione
vali 215.
124 l'
;
ibid.;
sulle
suo
origini
j
;
nome Pa-
di
Puntone del Castrato,
105; Guido ibid.
è voluto riconoscere
stituì
sulla litorale 38.
Castrum
vi si il
posto Castrum, cui
Portus Cosanus o Herculis,
Praetores, a capo della lega
123
nicum 210.
It.
Ant. 103 e 104; l'Au. Kav.
Peut. 101; l'An.
marittima
stazione
necessità na-
Portus Augusti, secondo
la
Kav. 105; e Guido ibid.
Portus, sulla litorale 38; non
adatto
ricordo di Vei
il
sup-
si
Novum
so-
209.
Pyrgi, in decadenza ai primi del
etrusca 62.
V
sec. d. C.
14; nel-
l'elenco augusteo 16; sul-
PreliuB, forma errata 48 n. 3,
I'Aurelia So; ricordato da
V. Prilius.
Prilius lacus, in Etruria 48
Strab. 97; da Tol. 99; da ;
oggi padule di Castiglio-
Plinio 100; da Rutilio 101;
ne 50.
secondo la Peut. ibid.;
Ant. 103
Prima Porta, odierno nome di Saxa Rubra 143; 144 Procopio,
ricordo
il
di
Rav. ©
luogo 269
S.
e
inesattezze
in essa contenute 270.
104;
l'
M!
Aa.
ibid.; sulla
tarquiniese secondo
Or-
vieto 268; descrizione del ;
e
Rav. 105; Guido
n. 1.
l'It.
Guido 106
1'
;
An. oggi
Severa 124; 127 n. 1;
sede dei pirati etruschi 125;
Indice analitico
e porto,
ma
fora©
non tem-
pre, di Cere ibid. e 126; sostituito
in questo
da Alsio 183; nome
ufficio
e
prima
aggettivo
182
proba-
;
851
Roma
178; relazioni di Ce-
con
re
R. 196;
Roma
e
Volci 201; Centocelle porto di
Roma
e Vei
216; Tarquini con
in lotta
relazioni
bile origine greca 190; rap-
234;
porti coi Greci 195.
con R. 306.
di
Roma
Perugia
Romilia, tribù 28.
Pyrgi, neir Elide 182.
Ronciglione, nel territorio co-
munale Quattuorviri e duoviri, a Pe-
Sutri
di
Nepi
e
252; epigrafi ivi rinvenute 253.
rugia 312.
Quintianum, stazione marit-
Rusellae, nell' elenco steo 16;
tima sulla costa 102.
37
Quirite, v. Curite.
;
augu-
comune marittimo
nell'
Etruria occiden-
tale 79.
Rutilio
Rapinium, stazione marittima
Namaziano, suo
nerario
come
iti-
fonte per la
topografia dell'Etruria 100
litorale 103.
Ravenna, stazione navale 2 17.
sgg.; identifica Castro d' I»
Ravennate, itinerario 90; 102;
nuo con Castronovo 129
Magnensis 222
R«gae
(T)
,
decadenza di Pirgi
n. 1.
stazione marittima
Gravisca secondo
le
Cosa e Strabe-
ne 97.
Roma, strada da Chiusi
il
porto di
Centocelle 216. Rutuli, Castrum Inni loro castello ardeatino 129.
a
;
di
condizioni di
Graviaca 213;
sulla costa 102.
Regisvilla, borgo fra
Alsio 189;
e
352
Indice analitico
gione
ceretana 189;
vici
della regione sabatina 192
Sabate Angulavia, sulla Clodia 40; a sud-est del lago
sabatino
45
secondo
;
la
Peut. 102; presso l'odierna
Anguillara 188; forse
nome
antico di Trevignano 193.
Sabatia Vada, sulla di
Ponente 45
riviera
formata
;
cogli abitanti della regione
sabatina 44
194
;
Visen-
;
appartenente alla Sab.
tio
226
Sabatinus lacus, Bracciano 43
;
il
lago
di
non conser-
di civiltà etru-
sca nel suo circuito, quan-
tunque
il
territorio sia sta-
to dipendente da Vei 44;
greci nella zona
74
;
del
lago
rasentato a occidente
dalla
Clodia
caturisce
di
Sabate 193
giurisdizione comunale 1 94 la tribù sabatina ibid.
Sabatinus, centro
omonimo
lago
Sabatus,
180;
dal
Angularia e
l'
il
fiume nei Brutti
1)
45 n. 4
presso
45.
2)
;
fiume negli
Sabazio,
l'
antica Sabate An-
gularia 45. Sabini,
si
tini in
adunavano
l'Aro
lago 186;
odierna An-
coi La-
Feronia 134.
Saccumum, oppidum
n. 3.
va traccio
contro
Irpini 45 n. 4.
n. 4.
Sabatina, tribù 28
il
nella re-
gione del Cimino, sprofondata
sotterra
secondo
1»
tradizione 106; 107.
Sacra via, da Calcidico al sacello di
Saena
Giunone Curite 163.
lulia,
comune auguste©
16; sua probabile indipen-
denza
municipale
della conquista sulla
via
prima
romana 22;
senese 87
l'Etruria centrale 79;
;
nel-
ramo
guillara 188; lato occiden-
secondario àella Cassia da
tale appartenente alla re-
Chiusi a Siena 90; 178.
Indici' analitico
9a«nenais via, 37. Salebro,
S. Sepolcro, terra
dell' P^truria
fiuiiie
Bruna 50.
territorio aretino 289. S. Caterina,
Salpi nuni, se ne conserva ap-
pena
il
ricordo 32; in de-
cadenza
Roma
sotto
86
119;
Salpinati
siniese distrutto
S. Cristina,
S.
S.
da Roma
149; 220.
Abbondio, chiesa
di,
in
S. Marinella, l'
l'antica Lucoferouia 133.
Giovanni Valdarno, limite occidentale
del
S.
il
neum Regis
277.
Liberato,
chiesa
210.
di Chiusi
Severa, v. Pyrgi.
rato, chiesa nel luogo del-
presso
l'antico S. Oreste,
batino 151.
Capenas. meridionale
del territorio aretino 289.
Chiusi 303.
Forum
Clodi 191.
borgo sotto
il
So-
ratte 136.
S. Savino, limite
S. Secondiano,
301.
SS. Marco, Marciano e Libe-
l'antico Foroclodi sul Sa-
S. Martino, v.
luogo del-
S. Mustiola, cimitero cristiano
S.
ricordo di Bal-
nel
antica stazione di Puni-
cum
territorio
aretino 289. 8. Gregorio,
1.
Maria di Forcassi, chiesa
dove era l'antico Forocassi
questa località è da porre
S.
Maria di Falleri, e Faleri 261 n.
266. S.
cimitero di, nel-
l'antica Volsinl 272 n. 3.
e
Volsiniesi 120; castello vol-
cimitero cristia-
no di Chiusi 301.
;
città ignota 118; nel vol-
siniese
aretina 173;
e limito «ettentrionale del
sul percorso della via lito-
rale 38; oggi
ibi
cattedrale di
Sarsinati, gli ru|:ia
Umbri
di
Po-
172 n. 2 e 175; 261j
assoggettati dagli Etruschi
294; Perusia centro della tribó
umbra 305. 23
354
Indie* analitico
21
Sarteaao, scavi
j
vico di
colonizzazione etrusc* 170 n. 8; forse chiusina 301.
elenco
nell'
steo 16; di origine
augu-
romana
19; 31; sulla Clodia 36; nel territorio di Caletra87;
secondo
la
Perugia 306.
romana 272. Sena, v. Saena.
Caeretanae. Saturnia,
da parte di
;
Sciano, oriundo della Volsini
Aqua©
Sasso, Bagni del, v.
Chiusi 298
Peut. 102; nel
Sentinum, città umbra 64. Seperna, vico capenate 135;
138 n. tico
1
nome
;
135 n.
Septem Pagi,
2.
sulla destra del
circondario caletrano 119;
Tevere, da esso
ad essa forse faceva capo
posteriore
la
Clodia
caletrano
nell'agro
148;
203
;
con Volci
nella tribd sabatina 204.
Saxa Rubra, sulla via Flaminia
40
n.
Saxa Rubra
3
74
Greci a
;
;
località
veientana, oggi Prima Porta e
il
nome
di « sasso ros-
so » 143; importanza strategica e
nome odierno ibid.;
e 144;
ad Gallinas ibid.
Roma
da
178.
;
a Vei 236.
Servio, grammatico,
d'Etruria
Novum
1
il
nom©
1; identifica Ca-
strum Inni 29
con ;
la
Castrum veridica
tradizione dei culti sul Soratte 139.
Siena, v. Saena. SiliO;
topografia
184 n.
la
da parte
il
142;
Serchio, v. Auser.
1
ricordo
Scilace, 6.
Scipione, aiuti
fora»
novem Pagi
di
Peroni»
133; Fregenae e Fregellae
Scheggia, passo appenninico
Arezzo 282
tolti
demo-
e
di
da parte di
;
di
significato
Fregene 186
menzione
211 n.
1;
del
di
;
Gravisc»
Aequi Falisci255,
Siila, origine di
Arretium Fi-
Indice analitico
355
dentiu8 285; colonia sillana
da non
a Chiusi 299.
derno, né con Siiberto 122;
Siria, orientali
Etra-
in
Siri
ria 75.
Sistema insulare
Etrnria
dell'
50; suo carattere peculiare 51; sorte
molti
centri
idcntifìcan-;
con Su-
congiunta a Volsini dalla ferentiese
164;
porre
luogo della
nel
forse
da o-
dierna Viterbo 167; poco ricordata
273;
di
impor-
costieri ad esso legata 54;
tanza specialmente medie-
lira centro di esso 55.
vale ibid.
Soratte, mofeta presso di esso
108; Lucoferonia ISO;
Mani
compiuto
culto
ai
dalla
confraternita
degli
Hirpi 139; presunto culto di
Apollo ibid.; e 140; in
origine insieme colla selva
novum
Vetus urbs
Spello, v. Hispellum.
Spoletium,
tila
monumenti etruschi
ibid.;
ibid.
sue
175.
276; Sorrinum
Soziont 107.
settentrio-
ce di
nota solo per
e vetus ibid.; ubi-
cazione
nale al yeientano 141; trac-
ciminia limite
:
le iscrizioni
città
umbra
mura abbattute da To303.
Spoleto, V. Spoletium. Statilio
Tauro, l'eponimo di
Soriano, via di, 279.
Aquae Tauri 214.
Sorrina, t. Sorriuum.
Statona, t. Statonia.
Sorrinum, forse
appartenne
a Volsini 32; iscrizioni sor-
Staxwia, Statoni» 227 Statonia,
rinesi nel volsinies© ibid.;
eteo 16;
sulla Cassia 39;
meo
in
Roma
deca-
64;
17;
n«ll 'elenco
n. 1.
augu-
omessa da Tolo-
comune preromano
te-
fece parte dello stato vol-
stimonianza «pigrafìca 121;
ciente 29; le subentrò col
denza sotto
86
;
356
Indice analitico
tempo
Viseiitiuin 30; sup-
settentrionale della regione
posti
ruderi
capenate 132.
pre»80
ffli»no 33; sulla
Clodia 36;
non ricordata dagli rari 90;
ma da
Piti-
Stigliano,
itine-
gliano.
Strabene 98,
Strabone,
e da Plinio 100,
nome
lo-
Bagni
T.
trova
di
Sti-
cattire
in
condizioni e quasi deserte
cale e demotico 155 n. 3;
!e città
interne dell' Etru-
Bisenzio 155; fa parte del-
ria 13;
sua iraportania co-
l'agro tarquiniese 156; que-
me
stioni sulla ubicazione 227;
etr.
grafia del
nome227n.l;
di-
97
fonte per la topografia
87-88;
il
elenco
topografia di
sgg.;
e
suo
pendenza del comune 228;
Feronia 138
Visentium nel territorio di
dei ceretani 183; la testi-
Statonia 226: 228.
monianza
Statoniensii lacus, l'odierno
;
Pirgi porto
Cere
su
Blera cittadina 223;
197; il
ri-
lago di Mezzano 30 n. 1;
cordo di Vei romana 239;
43; l'ubicazione di Statonia
Falisco e Faleri 255; Ae-
227.
quum Faliscum
Stellatina, tribù 28; la tribù
di
Capena 131
;
di
Tarquini
213; costituita col territorio
capenate 237; 243;
bù
di
Nepi 250;
tri-
di Orte
StellatinuB, Polimartiura apstel-
campus,
in-
dividualità etrusca dei Falisci
262.
Suana,
nell'
elenco auguateo
16; sulla Clodia 36.
comune
121; da
tificare
con
non iden-
Serrino 122.
Suburbicaria (Tuscia), 65 sgg.
latinu» 279.
Stellatinus
municipio falisco 257;
il
Subertum, sulla Cassia 36;
260; di Ferentio 275.
partenente a un pagus
ibid.;
tratto
Succosa, sulla via litorale 38;
Indice
KuUa
Clodia
Recoiuio
la
567
aiutliticit
colonia
romana 248; legata
nella sorte a Nepi 249; im-
Peut. 102.
Sudornuin, ricordato da To-
portanza territoriale ibid.;
citta iguota 118;
colonizzazione ibid.; colo-
nel volsi niese 119; « 120;
nia lulia Sutrina 250; nella
lomeo 99;
difìicile
a deterrainarBi to-
pograficamente 121 da non ;
idantificare con
Sorrinum
noi territorio di Fe-
ibid.;
rentio ibid. Sutri, V. Sutriiim. ncll' elenco
Sutrium,
augu-
comu-
tribù Papiria ibid.;
nicazioni 251 condotta ver;
so
i
Romani
nome
ibid.;
demotico ibid.
n.
]
e
peri-
;
metro 252; vicende
ibid.;
limiti del territorio
comu-
nale ibid.
8teol6; in territorio veien-
tano 27; 28: sulla Cassia
86
;
insierae con
«tituiva
Terso
le
Nepi co-
porte dell' Etr.
Roma
47; una delle
maggiori città
etr.
secondo
8trab. 98; ricordata daTol. 99; e
do
da Plinio 100; secon-
la Peut. 101; l'It.
Ant.
103; l'An. Rav. 105; e Gui-
do
ibid.
;
insieme con Nepi
Tabellaria, .sulT Aurelia 38;
secondo
la
Peut. 101; l'An.
Rav. 104; e Guido ibid.
Taberna Frigida, litoraje .38.
Tabula Peutingeriana,
vecchio 204,
barriera naturale dell'Etr.
a 8ud 157; la via cimiuia
Tarchon, 233.
ricongiungeva alla Cas-
sia presso Sutri ibid.; di-
pendenza
da
Roma
247;
v.
Pcu-
tingeriana.
Talamonaccio
Talamone,
si
via
sulla
v.
o
THlamon*
v.
Telamon.
Telamon.
Tarcna, in un sepolcreto
Cere 199;
'di
= Tarquinio284.
Tarquiniae, v. Tarquiuii.
Indie* analitico
358
Tarquinii, nell' «lenco augusteo 16
;
sulla vi» tarqui-
tarquiniese 228
indipen-
;
denza di Tarquini 229; po-
niese 36: noll'Etruria me-
sizione
ridionale 79; suo territorio
città ibid.
smembrato
le 231; fortificazioni ibid.;
nio
sotto
romano 86
;
domi-
il
ricordata
e
230
sorte
della
circuito
mura-
;
;
topografiche
questioni
da Tolomeo 99; da Plinio
ibid.;
100; tecondo la Peut. 102;
nia graccana 233; relazioni
decadenza 232; colo-
Ant. 104; l'An. Rav.
greche 234.
106; e Guido ibid.; Axia
Tarquiniensia
l'It.
castellum
nel
tarquinieae
118; strade tarquinieBl se-
condo
la
Peut. 151
152
;
;
e limiti del territorio tar-
quin. 152 colla
comunicazioni
;
Clodia
153;
©
con
Aquae Tauri 154; decorazione delle tombe 198; Tar-
quini metropoli 205; e
demotico
lonie
nome
ibid. n. 3; co-
romane nel
niese 206; Castrum
di
lacus,
lago
il
Bolsena 152.
Tarquiniensia via, centri sul
suo percorso 36; fra l'Aurelia e la
condo
Clodia
90;
se-
Peut. 101; e 151.
la
Tarquitius, in un sepolcreto di
Cere 199
Tauri, V. Taiirina,
;
v.
Tarcna.
Aquae Tauri.
nome
del luogo do-
Aquae Tauri
ve sorgeva
tarqui-
nella tradizione medievale
Novum
117.
207; e Gravi«ca 211; 213;
Tauriana,
v.
tribù stellatina 213; l'ager
Telamon,
non appare nella
tarquiuien»Ì8 219; dipen-
lista
augustea 3
denza di Tuicana 223; Sta-
53;
comune
tonia nel Tarquiniese 228;
territorio
estensione
119; ascritto
del
territorio
Taurina.
di
1 ;
il
porto
etrusco
nel
Caletra
87;
comunemente
I ìli f ice
•1
o osa §
territorio
205;
deirAlbinia 204;
alla foce
porto di Volci ibid. di
Telamon
e
;
Tigrane,
Volci 2n5.
e Tibris, v. Tiberin.
Tibcris.
manda
V.
Tuder.
etniachi
come
17;
coloni a Gra-
87; suo elenco
siioi
costituisce
affluenti,
e
42
;
confino col-
il
in parte
solo
è fiume etruBco ibid.; riva
destra detta veientana 142; 160; in territorio
aretino
superiore
173
;
174; comunicazioni col Te-
vere a nord e
fonte
per la topografia dell' Etr.
visca 212.
corso
Tigrane
di
Tolomeo, elenco dei comuni
Tiberio Gracco, 83.
nel
figlia
la
Tolfa, monti della, 213; 219.
v.
Thybri*
l'Umbria
del
e
;
a Faleri 74, Todi,
Tevere,
Tiberis e
aretino 289
torio
Tiferuuni, città umbra64; 174.
di
Te88«nnar.o, 200.
Tiberio,
:}69
perugino 311.
fina
decadenza
nautico
5)9.
Torre Chiainccia, avanti di Castronovo 128;
sull'
Au-
relia 209.
Torre in Pietra
e
Ponte di
Tre Denari, forse nel luogo dell'antica Bebiana 187. Toficanella, v. Tuscana.
Totila,
non distrugge
le
mura
sud di
di Chiusi e di Assisi 303.
Perugia 178; navigazione
Tragliatella, epigrafi nei suoi
a
Ve
del fiume tolta
ai
da Roma 236
Capena
nita
;
enti u-
da via laterale alla
valle del
Tevere 243; Treja
affluente
del
Tevere 258
;
273;
limite
al
limite
orientale del terri-
Vol.siniese
dintorni 188.
Tpaiavò;
X'-jat//,
il
porto di
Centocttlle 54 n. 1.
Traiano, fa costruire
il
porto
di Centocelle 52; 53; 215;
216.
Trasimeno,
v.
Trasumenus.
Indice analitico
360
Trasamenus, lago
dell'
Etru-
ria 48; sua iraporfeanxa storica, grafia del
ibid.
perugina a nord
n. 2; via ft
nome
a sud del lago 169; zona
del lago dipendente da Pe-
rugia 171
172; limite oc-
;
Tuder, città umbra 64. Tuficum, città iimbra 64. Tuoro, limite
a
nord-ovest
dell'agro perugino 311.
Turchina,
geva
luogo dove sor-
il
Tarquini romana
la
230.
cidentale al territorio pe-
Turres, v. ad Turres.
rugino 811.
Turrita, sulla litorale 38.
Trebonianus, v. Trevignano. Treja, 34; facile accesto alla
regione
falisea
159;
ru-
Turskum
e tuscom,
degli Etruschi in
Tuscana,
nell'
nome
il
umbro
4.
augu-
elenco
sulla Clodia 36
;
258; ch« sbocca nel Te-
ricordata
da Plinio 100
;
vere ibid.
secondo
Peut. 102; sulla
regione
questa
di
scello
Trevignano, sul lago sabati-
no 45
;
nel
lago 192;
lato
nord del
nome romano 193.
Tromentina, tribù 28; col territorio
tuita
costi-
veien-
steo 16
;
la
Tarquiniese
secondo
Rav. 105; e Guido sulla
Marta,
oggi
An. ibid.;
Tosca-
nella, nel Tarquiniese 154;
155; grafia del
nome
e del
tano 237; tribù di Perugia
demotico 154
307; documenti
zione e vicende 223; grafia
epigrafici
del
812.
TroBsulum, comune se
39;
32
n.
?>
;
volsinie-
sulla
città ignota
Volsiniese 119;
Cassia
118; nel 120;
di-
strutta dai roinnni 266.
nome
n. 1;
ubica-
ibid. n. 2.
Tybris, v. Tiberis. Tuppirivo: e TupaTjVoi, gli
truRchi 4.
Tyrsenos, 233.
E-
Indice analitico
861
Urbs vetus, non ricordata né né
in Plinio,
Umbria, nnita airEtrnria nella divisione
amministrativa
da DiocUeiano 57; probabili ragioni di
ne 68
rescritto di Co-
il
;
questa unio-
stantino
Umbri 59
agli
e
in
Strabon*
91; sulla Cassia, secondo
An. Rav.
105
;
e
ibid.; antichi avanzi di castelli
volsiniesi
scomparsi
267; l'Orvieto medieval© e odierna nel luogo
segg.j la via Amerina, ra-
Volsini
etrusca 268
mo
cazione
ibid.;
della
laterale
Cassia,
Guido
della ;
ubi-
descrizion»
continua neirUmbria 148;
procopiana del luogo 269;
umbro
inesattezze nella descrizio-
forse in origine
territorio il
fra la
Chiana e
Tevere 172; Cortona
de
di
tribù
Chiusi e
175 n.
1
il
se-
umbre 172;
173 n. 1; 175
n. 1; relazioni
sium 297
umbro-etru-
Camars
;
;
e
Clu-
Perugia ricon-
giunta all'Umbria nel me-
dioero SIS.
Umbro,
la
Gorgona 55;
uojue 57.
Vacanae,
di
destra
dell'Arno 41; l'Ombrone
Baccanae.
Caeretanus amnis v.
Vadimonis
lacus, descritto
da
Plinio 46; sulla via tiberina
47
;
sua importanza
Vada volaterrana,
Urbt vetus.
sulla lito-
rale 38.
Val
48. v.
v.
Vaccina, fosso della, l'antico
storica ibid.
affluente
Urberetus,
il
Perugia colonia
;
snentillani
261
Urgo, insula,
Camerti 172 e
i
dei Sarsinati 172; 175; Ca-
che
ne 270.
di
Chiana, via naturale
fra Arezzo e Volsini 169;
India
S62
analitico
ad essa da un ramo
Arezzo, Perugia e Cortona
•uè
principali
citta
rale ibid.; unita pure alla
ITO;
Flaminia 159; rete strada-
tutta aretina 173.
veientano ibid.; Ca-
Val©ntano,vìco visentino 226.
le del
Valvata, mansione
pena e Faleri
sul tronco
stradale lungo l'Arno 39.
Varrone,
il
mausoleo
alleate con
Vei 174; forse tutta veientana la zona del lago sa-
di Por-
batino 194; sua estensione
sena 296. Veii, nell'elenco augusteo 16;
comune -stato
di data
maggiore che
territoriale
• centri in
Cere ibid.
quella di
nuova
molto recente
la tradizione storica ibid.;
28; sulla via nell' Etruria
la
;
Amerina
36;
meridionale
nome
e demotico ibid. n. 1;
ubicazione 236
;
rovine di
79; ricordata da Strabone
Vei
98; da Plinio 100; «ulla
237; rinascita del
Cassia
ri-
;
cordi in Properzio 235; nel-
esso inclusi 27
Vei
late-
secondo
la
Peut.
101; sue relazioni con Ca-
pena e con Faleri
141;
288
ibid.
fine della città
;
municipio e colonia
;
ibid,;
romana 239;
Vei
sull'estensione del suo ter-
240
primitiva estensione della
ritorio
regione veientana 142; No-
rale
rem Pagi
Lucoferonia
Saxa Ru-
ibid.;
bra 143; 144;
Ametinum
comune
con
Faleri
unione fede-
;
Capena 248 246
ibid.;
;
e
;
e
con
Lucoferonia
in territorio veientano 145;
colonia veientana secondo
collocata sulla Cassia dalla
Catone 246; Nepi 247; e
Peut. insieme colla man-
Sutri
sione di ad
ma
Sextum 158
;
invece soltanto unita
249
;
dipendenti da
Vei.
Velinae, sulla litorale 38.
Iikdicf,
V«lleio, Fveganae
« Fr«g«l-
Viconiatrini, r. Vicna Matrini
Vicus
Ine 184 n. 1.
Venai'ii insula 55; suo
nome
3C3
analitico
INIatrini,
S9j secondo la Feut. 101;
ubicazione
57.
220;
Vertunuo, veaerato a Volsini
Matriui 221.
168; 272; tradizione della
Vie principali
sua fuga a
Roma
168 n. 4
;
371.
etrusea 43. Cassi.
teres
Vetulouia, sua decadenza 9; Latini
coi
Tarquinio 10;
nell'
contro elenco
augusteo 16; comune marittimo
37
;
neir Etruria
occidentale 79; ne tacciono gli
1;
Viterbium.
Perugia, vi
fa
dedurre una colonia 310. Vicarello 115; sul lato nord del
lago
sabatino
192;
i
bagni 193. Vico, lago lacus.
di,
;
Cere
Pyrgi vericordo
di
Gravisca 211 n. 1; Aequi Falieci 255.
Virginio Rufo, villa ad Alsio 189. Visentia, v. Viseutium.
Visentiua, affluente di destra
Visentium, nell'elenco augu8teo 16;
Vibio Treboniano Gallo, o-
riundo di
il
di
dell'Arno 41.
itinerari 91.
Veturbo, in Guido 167 n. V.
181
182;
Roma
numero 148.
egemonia
nel Lazio
Forum
Vetralla, v.
alleata
147; loro origine da
Virgilio,
nome
il
dell' Etruria
ibid.; e loro
Vesidia, fiume della regione
Casnia
stilla
meo 1'
omessa da Tolo-
17; legata a Statonia
assorbì poi nella sua
am-
ministrazione 29; 30; sulla
Clodia 36; dagli
non ricordata
itinerari 90;
ma
ri-
cordata da Plinio 100; oggi V.
Ciminiu»
Bisenzio
nome
154;
e del
grafia
del
demotico 154
364
Indice analitico
comune marittimo
u. 1; part» del circondario
steo 16;
tarqiiiniese ln5; origine e
dell'Etruria 37; nell'Etru-
ubicazione
ria occidentale 79; v.
nome
ibid.;
ibid.
n.
antichità
225j
1;
aggettivo
e
vici viaentini
non ricordata da
74; nio,
Vada
volaterrauae e
Pli-
né da S trabone 91;
sulla Cassia, secondo
Rar. 105, e Guido
An.
ibid.;
vola-
terrana.
Volaterrana rada,
226. Viterbiuiu, Greci aViterbium
Aquae
Vada V.
v.
anguste©
nell' elenco
Volci,
comune marittimo
16;
nell'
Etruria
37;
meridionale
Tolomeo
79; ricordata da
99, da Plinio 100;
alla de-
nodo stradale della Cimini»
stra
e della Ferentiese 157; con-
corazione delle tombe 198;
giunta per
posizione di Volci
Cirainia al
la
Veientano e per
la
Feren-
tiese a Volsini 164; distru-
zione di Fereutio 165; forse nel
num
luogo della 167
vetus
Sorri-
della
Fiora 180; de-
metro-
poli 200; ubicazione di
rum Aureli e
il
200;
il
Fo-
nome
demotico 201
circuito di Volci 202;
n.
3;
am-
sgg.;
piezza del territorio ibid.;
Sutri unita a Viterbo per
tribù sabatina 204; via di
la
Ciminia 25
1
;
e
forse
la
Sorrinum vetus 276. Viterbo, v. Viterbium. Vitruvio, sulla ubicazione di Sts^tonia 228.
Viva Aqua,
t.
Aqua Viva.
Volci al mare per Talamone ibid.
Volciente, l'
Amelia
via
laterale del-
180.
Volsiniensis lacus,
Bolsena 48;
44^;
il
lago di
detto tar-
Voce, V. Pian di Voce.
quinicnsis 113;
Volaterrae, nell'elenco augu-
tarquiniese dei centri alla
etnografi»
Indice analitico
3«5
sinistia del Iago 156; a hì-
tiese a Ferontio, a Viterbo
niitra del
e a
a de«tra
lago la Clodia,
Cawjia
la
ibid.;
limite di nord-est al Tar-
quiniese
152;
eateusione
del VoUinies» 166; conserva
nome
nell'odierno
sena
di
Boi-
ricordo di VoUini
il
265.
steo
nell'elenco
16;
augii-
Cassia 36;
sulla
capoluogo religioso dell'Etruria
residenza
61;
del
governatore 65; 66; Greci a Volsini 74; 75; nell'Etru-
meridionale
città
etrusca
79;
alla
sottentra la
romana, l'odierna Bolsena 84
;
Poliranrtium per mezzo della valle
una
delle
città etrusche
maggiori
secondo Stra-
bene 98; ricordata da To-
del
opulenza circuito sini
Tevere 165;
volsiniese ibid.;
regionale di Vol-
dipendente
166;
da
essa era la regione fra la Pallia e
Volsinii,
ria
Balneum Regis 164; »
monti cimini 68;
i
1
divinità
volsiniesi
ibid.;
unita ad Arezto dalla Cassia per
Val di Chiana
la
169; e a Perugia 169, 170;
Volsini metropoli
stensione
365; e-
del
territorio
castelli
volsiniesi
scomparsi 266;
forma d«l
ibid.
;
nome
e del
demotico ibid.
n. 1; distruzione della città
267; Volsini
romana
urbs vetus 268;
fasi
ibid.;
delle
lomeo 99 e da Plinio 100;
ffuerre
Romani
270;
secondo
elementi leggendari
nella
la Peut. 101, l'It."
coi
Ant. lOS, l'An. Rav. 105
fine
e Guido ibid.;
sena ibid.;
i
tunno e
Nortia 272;
Trossulum stelli
•
Salpinum,
Sudernum
ca-
Tolsiniesi 119; 120;
congiunta dalla via foren-
miti
di Volsini
del
di
271;
Boi-
culti di
Ver-
territorio
li-
volsi-
niese 273; Ferenti© ibid.;
366
Indice analitico
e unita a Volsini 274; Sor-
Voluninii, loro
tombe intorno
rinum novum e vetus 276;
a Perugia 312; un Volun-
Balneum Eegis 277; 278;
nio magistrato della città
Polimartium 279; 280;
ai
limiti meridionali di Arez-
zo 290.
313. Voturia,
forse
Cere 198 n.
la
tribù
di
2.
Volterra, v. Volaterrae. Voltinia, tribù 131
Voltumnae fan lira, inVolsini, centro religioso della federazione etruBca 61; 168.
Zonara, 267.
la
fine
di
Vol»ini
DG 223 S6 v.l
Solari, Arturo Topografia storica dell' Etruria
PLEASE
CARDS OR
DO NOT REMOVE
SLIPS
UNIVERSITY
FROM
THIS
OF TORONTO
POCKET
LIBRARY
Mll*''