HealthNewsletter a cura della redazione scientifica Phoenix
Sussidi OTC per i disturbi del sonno L’insonnia è un disturbo che affligge oltre 1/3 della popolazione mondiale e il 10% di questi pazienti ne soffre in una forma tale da richiedere un intervento terapeutico. Anche in Italia i numeri sono importanti: 12 milioni di adulti sono colpiti da insonnia (perlopiù donne), di questi il 40% lamenta disturbi del sonno, il 10% soffre d’insonnia cronica, mentre il 20-25% è soggetto a insonnia occasionale. I dati statistici indicano, inoltre, che solo il 16% degli insonni segue una cura, il 56% non si cura affatto, il 40,5% ritiene le cure inutili e il 7,3% ricorre all’automedicazione. Nonostante le numerose ipotesi formulate per attribuire al sonno una funzione specifica, gli studiosi sono ancora alla ricerca di una risposta esaustiva. Sembra accertato che il sonno svolga un ruolo nel rimodellare e stabilizzare nuovi contatti tra le cellule nervose, che sono cruciali per consolidare nella memoria le informazioni acquisite durante la veglia.
Effetti della privazione del sonno • Irritabilità • disturbi cognitivi • lapsus o perdita di memoria • allucinazioni • sintomi ADHD-simili • disturbi del sistema immunitario • rischio di diabete 2 • aumento della variabilità del battito cardiaco • rischio di malattie cardiache • riduzione del tempo di reazione e della precisione • tremori • indolenzimento
Health Newsletter
In una recente rassegna (Frank, 2006) sono state suggerite alcune opinioni sulle possibili funzioni del sonno. La prima è una teoria somatica, che sottolinea la relazione ristorativa esistente tra sonno e sistemi immunitario e endocrino. La seconda ipotesi è neurometabolica e postula che il periodo di veglia imponga un costo neurale e metabolico tali da dover essere pagato con ulteriore sonno. La terza teoria (cognitiva) suggerisce che il sonno svolga un ruolo vitale per apprendimento, memoria e plasticità sinaptica. Quest’ultima teoria sembra riscuotere i maggiori consensi, suggerendo che il sonno sia primariamente utile per la salute cerebrale. Secondo Siegel (2005), infatti, il sonno fa risparmiare energie al metabolismo cerebrale (negli esseri umani il cervello rappresenta il 2% del peso corporeo totale, ma assorbe il 20% delle risorse complessive). È noto, inoltre, che le infezioni sistemiche attivano numerose citochine, molte delle quali hanno effetto sul sonno. La natura e la funzione di questa relazione sonno-infezione-immunità non sono tuttavia ancora chiarite completamente. Probabilmente il sonno svolge funzioni multiple a diversi livelli in ambito sia fisiologico che cognitivo, aspetti che sono strettamente correlati. Aggiornamento Maggio 2011
Da taluni, spesso, il sonno è considerato come qualcosa di negativo, dal punto di vista dell’evoluzione: infatti, gli animali quando dormono sono più vulnerabili per i predatori e non svolgono funzioni vitali.
Perché dormire, allora? Il sonno è essenziale per la salute: • neurovegetativa: sincronizza bioritmi essenziali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea, ritmo sonno-veglia, bioritmi ormonali e circadiani, tono muscolare • emotivo-affettiva: regola l’umore, limitando ansia e irritabilità • cognitiva: trasforma le tracce di memoria a breve termine in tracce a lungo termine. Studi recenti indicano che dormire troppo poco potrebbe favorire l’insorgere di sovrappeso e obesità. La mancanza di sonno può causare un incremento dell’appetito in particolare di alimenti ad alto contenuto calorico, di zuccheri e grassi. La mancanza di sonno è associata a una maggiore secrezione di grelina, www.pho.it
Alcune funzioni del sonno - recupero forze - conservazione energia - immunologica - termoregolazione - integrità neuronale - consolidamento memoria - riassetto genico
neuropeptide responsabile dell’aumento dell’appetito, e alla riduzione di leptina, un ormone che, al contrario, induce la sensazione di sazietà.
Ghiandola pineale e sonno
pineale stessa è sensibile alla luce all’oscurità; tuttavia, nei mammiferi questa ghiandola riceve input di numerose vie neuronali, tra cui i neuroni retinici che contengono il fotopigmento melanopsina. La ghiandola reagisce ai messaggi dei cicli regolatori primari interni (SNC); senza questi stimoli, i ritmi circadiani diminuiscono. Il rilascio di melatonina dalla ghiandola pineale può influenzare il son-
no, indurre effetti ipotermici e ipotensivi, interessare la riproduzione umana, la funzione immunitaria e il metabolismo. L’influenza del sonno REM su queste funzioni fisiologiche può avere importanti implicazioni negli anziani che possono sperimentare un declino o una deterioramento di queste funzioni fisiologiche con l’ invecchiamento.
Ghiandola pineale e melatonina La melatonina è l’«ormone dell’oscurità» secreto di notte durante il sonno. È il messaggero che trasmette informazioni sui cicli luceoscurità all’area cerebrale che governa l’orologio biologico dell’organismo. (adattato da J. Arendt, Clin Endocrinol, 29:205-229, 1988.)
La funzione della ghiandola pineale è tuttora poco conosciuta, ma è risaputo che è coinvolta nella produzione di melatonina, ormone che viene rilasciato durante l’oscurità (Macchi & Bruce, 2004). La ghiandola pineale è altamente vascolarizzata e riceve innervazioni simpatiche e parasimpatiche dal SNC. Nei vertebrati inferiori la ghiandola
Melatonina I livelli di melatonina endogena tendono ad aumentare nelle ore serali prima di coricarsi, raggiungono il picco a metà della notte e decrescono gradualmente con l’avvicinarsi del mattino. Nell’uomo la melatonina svolge una parte importante nella regolazione del ciclo sonno-veglia delle 24 ore. La melatonina esogena induce il sonno e abbassa la temperatura corporea e, a seconda dell’orario di somministrazione, può modificare il ritmo dell’orologio circadiano, anticipandolo o ritardandolo. La melatonina produce i migliori risultati sul sonno se somministrata approssimativamente 6 ore prima del suo picco naturale, che si ha verso le h. 2-4 del mattino (Nagtegaal et al., 2000, Skene, Lockley & Arendt, 1999). 3 mg di melatonina/die somministrata a pazienti con disturbi del sonno tra le 22.00 e le 23.00 Health Newsletter
per 4 settimane, ha mostrato di aumentare la continuità della fase del sonno REM e di indurre la riduzione della temperatura durante il sonno (Kunz et al., 2004). Gli studi indicano che il sonno REM è influenzato dai ritmi circadiani e che può condizionare metabolismo, funzioni cerebrali e immunitarie. L’assunzione di melatonina ha mostrato di influenzare la percentuale e la qualità del sonno REM (RapidEye-Movement), l’attività motoria durante il sonno e le variazioni di temperatura e di pressione sanguigna (Kunz et al., 2005). Sembra esistere un’importante relazione tra melatonina e temperatura corporea centrale che influenza la qualità del sonno. La carenza di melatonina può essere dovuta principalmente a tre fattori: terapie farmacologiche, cambiamenti dovuti all’invecAggiornamento Maggio 2011
Funzioni della melatonina a) miglioramento della qualità del sonno senza alterare la fase REM b) riduzione della latenza di comparsa del sonno c) riduzione della latenza di comparsa della fase 2 d) aumento della durata globale e) incremento del numero dei sogni
chiamento e soppressione della produzione di melatonina da condizioni mediche comorbide. I livelli di melatonina vengono ridotti dalla somministrazione di farmaci comunemente usati, come betabloccanti e antinfiammatori non steroidei, e l’entità della soppressione di melatonina è maggiore nei soggetti anziani. Oltre all’utilizzo di farmaci, concorrono alla diminuzione dei livelli di melatonina condizioni come dolore cronico, infarto del miocardio e ictus. www.pho.it
02.00
14.30
04.30
15.30
06.45
17.00
interruzione della screzione di melatonina
07.30
18.30
08.30
19.00
09.00
21.00
10.00
22.30
massima coordinazione
sonno profondo
massimo tempo di reazione
temperatura corporea minima
massima efficienza cardiovascolare e forza muscolare
forte aumento della pressione sanguigna
massima pressione sanguigna
possibili movimenti intestinali
massima temperatura corporea
massima secrezione di testosterone
inizio secrezione melatonina
massima vigilanza
La melatonina assunta al mattino può causare vertigini, sonnolenza e ridurre la vigilanza durante il giorno. Pertanto gli orari di somministrazione devono essere valutati attentamente. Per il trattamento dell’insonnia la somministrazione orale di melatonina ha mostrato buoni risultati con dosaggi da 0.10-3 mg (livelli fisiologici) a 5-10 mg.
Anziani Nell’anziano si assiste a un evidente declino della secrezione di melatonina, particolarmente marcato nelle ore notturne che si traduce in una diminuzione pari al 40-50% delle concentrazioni plasmatiche dell’ormone, rispetto al soggetto giovane. La sindrome della fase del sonno ritardata (ASPS) è osservata in circa 1/3 degli anziani ed è caratterizzata dall’addormentamento precoce nelle ore serali e dal risveglio verso le 3.00-4.00 del mattino, con la difficoltà a riaddormentarsi. La sindrome della fase del sonno
soppressione movimenti intestinali
posticipata, osservata Effetti della melatonina sul sonno meno comunemente neDisturbi primari del sonno gli anziani, si manifesta con l’addormentamen- Diminuzione dell’insorgenza della latenza del sonno (-10.7 to verso le 4.00-5.00 del minuti) mattino e il risveglio ver- - sindrome della fase del sonno ritardata (-38.8 minuti) so mezzogiorno. Gli in- - insonnia (-4.3 minuti) - bambini (-17.0 minuti) dividui che soffrono di - adulti (-11.2 minuti) queste sindromi accusa- - anziani (-7.8 minuti) no insonnia, depressione, Fonte: Rassegna letteratura 1999-2003. David Y. Zhang affaticamento e problemi Agency for Healthcare Research and Quality, 2004. dovuti all’impatto sociale cronica, disturbi del sonno associadel disturbo sulle attività quotidia- ti a problemi visivi, ADHD (deficit ne. dell’attenzione e iperattività) e danIl ritmo endogeno di melatonina in ni neurologici. questi disordini è ritardato, con pic- Negli studi i dosaggi variavano da chi nei livelli di melatonina che si 2.5 mg fino ad arrivare a 10 mg nei verificano tardi nella notte e livelli soggetti più grandi. Le ricerche inelevati che persistono al mattino. dicano che la melatonina può efLa somministrazione di melatonina fettivamente trattare disturbi del alla sera potrà promuovere il ritmo sonno in bambini con gravi disturbi endogeno di melatonina in questi dell’apprendimento o predisposti individui. Gli studi hanno mostra- ad attacchi epilettici. to che 5 mg di melatonina assunti per 2-9 mesi possono migliorare la Jag lag qualità della vita nei soggetti con sindrome della fase del sonno po- La melatonina viene anche utilizzasticipata. Alcuni dati clinici e speri- ta per trattare i sintomi da jet lag, mentali suggeriscono che la melato- una sindrome causata dal cambianina sia in grado di ridurre la perdita mento del fuso orario conseguente neuronale e di trattare i disturbi del a lunghi viaggi, che altera il ritmo sonno in pazienti affetti da demenza circadiano e presenta sintomi quali da Alzheimer. disturbi del sonno, mancanza di ap-
Bambini e adolescenti La melatonina è stata utilizzata in bambini e adolescenti con insonnia Health Newsletter
Aggiornamento Maggio 2011
petito, stanchezza, nausea e irregolarità intestinali. Gli studi mostrano che assunta all’orario di coricarsi del luogo di destinazione a dosaggi di 0.5-5 mg è in grado di ridurre i sintomi da jet lag. www.pho.it
Effetto di alcuni nutrienti sul sonno Magnesio
zione della melatonina, come risulta evidente nella sindrome affettiva Alcuni studi indicano che i livelli di stagionale (SAD) e in alcuni tipi di magnesio totale nel siero hanno un disturbo del sonno, inclusi il jet lag ruolo nel ritmo circadiano: infatti, il e l’insonnia correlata all’invecchiapicco di magnesio è osservato nei mento. Quindi, la supplementazione livelli serali, mentre al mattino si ve- di magnesio potrebbe essere indicata per il trattamento dei sintomi dei rificano fluttuazioni. Bassi livelli di magnesio possono disturbi del ritmo circadiano causainibire l’enzima coinvolto nella con- ti dalla richiesta di magnesio nelle versione del triptofano in 5-HTP, reazioni essenziali per una normale che influenza la produzione di sero- attività serotoninergica. tonina e melatonina. Le ricerche indicano che la deplezione di magne- Niacinamide sio è associata alla disregolazione dell’orologio biologico risultante sia La niacinamide è in grado di ridurre da un aumento che da una diminu- gli effetti psicologici di stress e ansietà, migliorando la soglia dell’agMagnesio citrato gressività (Akhundov et al., 1993). Possiede un’azione benzodiazepino-simile (Mohler et al., 1979) e migliora la qualità del sonno. In uno studio, la somministrazione di niacinamide ha aumentato la fase
del sonno REM in soggetti senza disturbi del sonno. In quelli con insonnia leggero-moderata, sono stati registrati gli stessi effetti benefici a partire dalla terza settimana di somministrazione; è stata osservata, inoltre, una riduzione significativa della quantità di tempo di risveglio.
Vitamina C I livelli di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”) diminuiscono durante il sonno, per aumentare al risveglio. In caso di stress psicofisico intenso il cortisolo rimane alto, provocando sonno disturbato, risvegli frequenti e un carico di lavoro eccessivo a livello del cardiovascolare. In alcuni studi clinici su adulti, la somministrazione di vitamina C ha mostrato la capacità di diminuire i livelli di cortisolo, influenzando favorevolmente i parametri del sonno.
Valeriana Gli effetti ansiolitici e sedativi della valeriana (Valeriana officinalis), che alcuni ricercatori attribuiscono alla sinergia dei fitocomposti piuttosto che ad un singolo principio attivo, sono ben noti. L’effetto sedativo della valeriana sembra agire più come depressivo del sistema nervoso che come rilassante muscolare e trova impiego nei disturbi del sonno associati a stress e ansietà. L’utilizzo della valeriana rappresenta un’ottima alternativa ai trattamenti farmacologici, perché priva di effetti collaterali quali sonnolenza al risveglio e disturbi cognitivi, soprattutto negli anziani. Il consumo di valeriana è associato alla riduzione della fase REM durante la prima parte della notte e al suo aumento nelle fasi successive del sonno. È, inoltre, in grado di aumentare il periodo di latenza del sonno Health Newsletter
e di ridurre i risvegli notturni. La valeriana promuove l’attività dei recettori dell’acido gamma-butirrico (GABA), richiesto nella regolazione del sonno, e mostra effetti similari alle benzodiazepine che inducono il sonno legandosi ai recettori del GABA. In uno studio clinico la somministrazione di valeriana (800 mg/ die per 8 settimane) ha migliorato la sintomatologia associata alla sindrome delle gambe senza riposo, disturbo neurologico che causa il 15% delle insonnie, provocando l’irresistibile necessità di muoversi e impedendo di prendere sonno. Leathwood et al. (1982) indicano che il 63% degli anziani con problemi di insonnia da loro studiati ha riportato miglioramenti soggettivi utilizzando la valeriana. Questa pianta è stata anche impiegata come strumento coadiuvante per Aggiornamento Maggio 2011
la disassuefazione dalle benzodiazepine con successi limitati. È stato osservato un miglioramento della qualità del sonno e la riduzione dell’insorgenza dell’insonnia dopo l’addormentamento. Rispetto alle benzodiazepine, la valeriana è stata efficace come l’oxazepan nel migliorare il sonno. Leathwood et al. www.pho.it
nei loro studi hanno trovato che la somministrazione di 400 mg/die di valeriana è in grado di produrre un miglioramento statisticamente
significativo del periodo di latenza e della qualità del sonno. Altri dati hanno evidenziato che la valeriana ha un effetto maggiore sui soggetti
che dormono poco o in modo irregolare, in particolare le donne. L’utilizzo della valeriana è stato studiato con dosaggi di 400-900 mg/die.
Tabella 1. Uso della valeriana nell’insonnia primaria Autore
Anno
Numero campione
Età media (anni)
Tipo di studio
Dosaggio
Durata (giorni)
Balderer
1985
18
27.6
RCT, DB, C/O (7 giorni washout)
Valeriana (450 mg in aq*) Valeriana (900 mg in aq)
1
Coxeter
2003
24
54
RCT, DB, C/O (3 giorni washout)
Valeriana (450 mg)
7
Diaper
2004
16
55.9
RCT, DB, C/O (6 giorni washout)
Valeriana (300 mg in et*) Valeriana (600 mg in et)
1
Donath
2000
16
49
RCT, DB, C/O (13 giorni washout)
Valeriana (600 mg in et)
14
Herrera-Arellano
2001
20
45
RT, DB
Valeriana edulis (450 mg in et) Valeriana officinalis (450 mg in et)
1
Leathwood
1985
8
45
RCT, DB, C/O
Valeriana (450 mg in aq) Valeriana (900 mg in aq)
1
Leathwood
1982
128
Non disponibile
RCT, SB, C/O
Valeriana (400 mg in aq) Valeriana, luppolo (400 mg, 200 mg in aq)
1
Valeriana (400 mg), luppolo (375 mg), melissa (160 mg) Valeriana (4 mg), luppolo (375 mg), melissa (160 mg)
1
Lindahl
1989
27
54
RCT, DB, C/O (0 giorni washout)
Oxman
2007
405
43.7
RCT, DB Multicentro
Valeriana (600 mg)
14
Schulz
1994
14
61.6
RCT, DB Studio pilota
Valeriana (405 mg in aq, 3 volte/ die)
7
Taibi
2009
26
69.4
RCT, DB, C/O (13 giorni washout)
Valeriana (300 mg)
14
Ziegler
2002
202
52.4
RT, DB Multicentro
Valeriana (600 mg in et) Oxazepam (10 mg)
42
* La maggior parte degli studi specifica il tipo di estratto, etanolico (et) o acquoso (aq). Periodo di washout = tra la durata del trattamento in studi crossover; RCT = studi randomizzati placebo controllo; RT = studi randomizzati (no controllo placebo); DB = doppio cieco; SB = cieco; C/O = crossover
5-HTP Il 5-HTP (5-idrossitriptofano) aumenta i livelli centrali di 5-HT (serotonina); la somministrazione orale di 5-HTP può incrementare i livelli di melatonina, dopamina, norepinefrina e beta-endorfine (Birdsall, 1998). Il 5-HTP, essendo un metabolita del L-triptofano, potrebbe essere considerato un possibile trattamento per i disturbi del sonno. Attraversando la barriera emato-encefalica con facilità, il 5-HTP può essere efficace come il triptofano per aumentare i livelli centrali di 5-HT. La somministrazione di 200-600 Health Newsletter
mg di 5-HTP ha mostrato efficacia nel trattare l’insonnia e migliorare la qualità del sonno REM. Il 5-HTP potrebbe essere impiegato per ridurre alcuni sintomi associati alle alterazioni del ritmo circadiano tra cui i disturbi del sonno e i sintomi depressivi associati alla sindrome affettiva stagionale (SAD). Alcuni ricercatori francesi hanno osservato che la somministrazione di 100 mg/die di 5-HTP a soggetti affetti da insonnia leggera, era in grado di indurre significativi miglioramenti nella qualità del sonno. In Aggiornamento Maggio 2011
uno studio su bambini sofferenti di incubi e paure notturne persistenti, la somministrazione di 2 mg/kg/ die di 5-HTP per 6 mesi ha prodotto la remissione del disturbo nell’83% dei bambini trattati. L’assunzione concomitante di 5-HTP con quella degli SSRI o degli inibitori della monoamina ossidasi può causare la sindrome da serotonina, una condizione caratterizzata da agitazione, confusione, tachicardia e fluttuazioni nella pressione del sangue. www.pho.it
Melissa La melissa (Melissa officialis) in studi in vitro ha evidenziato una forte capacità di inibire il GABAtransaminasi, enzima responsabile della degradazione del GABA. Ulteriori ricerche hanno identificato nell’acido rosmarinico il principale componente responsabile di questa attività. In uno studio clinico la somministrazione di melissa (600 mg/die) ha mostrato di mitigare gli effetti negativi dello stress simulato, aumentando lo stato di calma e vigilanza. In altri studi sono stati osservati un leggero effetto sedativo e la riduzione di parametri comportamentali.
In un piccolo studio su pazienti con demenza, la somministrazione di melissa ha mostrato di ridurre agitazione e scarsa socializzazione, con l’aumento di attività costruttive. La melissa mostra proprietà antiossidanti e un’affinità per i recettori sia nicotinici che muscarinici nella corteccia cerebrale umana. Questo è di interesse specifico, perché la modulazione del sistema colinergico ha effetti positivi sulla funzione cognitiva, in particolare in condizioni quali il morbo d’Alzheimer, patologia che presenta una disregolazione colinergica. La melissa, associata alla valeriana,
è stata utilizzata per irrequietezza e disturbi del sonno in 918 bambini (dosaggio indicativo 320 mg di melissa + 640 mg di valeriana al giorno). Dopo 4 settimane è stata
registrata l’assenza o la diminuzione dei sintomi nella maggior parte dei bambini.
TABELLA RIASSUNTIVA Melatonin
regola il ciclo sonno-veglia delle 24 ore
1 cpr/die da sciogliere sotto la lingua mezz’ora prima di coricarsi
Melatonin Spray
regola il ciclo sonno-veglia delle 24 ore
nebulizzare direttamente nel cavo orale fino a 5 erogazioni al giorno mezz’ora prima di coricarsi
Bed Time
formulazione specifica
1-2 tav/die con acqua 3/4 d’ora prima di andare a dormire
Valeriana
disturbi del sonno associati a stress e ansia
1-2 cps/die 1 ora prima di coricarsi
5-HTP
insonnia associata a depressione
1 cps/die con acqua durante il pasto serale
Melissa
insonnia leggera
1-2 cps/die con acqua durante il pasto serale
Health Newsletter
Aggiornamento Maggio 2011
www.pho.it
Bibliografia Robinson CR, Pegram GV, Hyde PR, Beaton JM, Smythies JR. The effects of nicotinamide upon sleep in humans. Biol Psychiatry.1977 Feb;12(1):139-43. Fernàndez-Sanm-Martin MI, Masa-Font R, Palacios-Soler L, Sancho-Gomez P, Calbò-Caldentey C, Flores-Mateo G. Effectiveness of Valerian on insomnia: a meta-analysis of randomized placebo-controlled trials. Sleep Med 2010 Jun;11(6):505-11. Cuellar NG, Ratcliffe SJ. Does valerian improve sleepiness and symptom severity in people with restless legs syndrome? Alternative Therapies Mar-Apr 2009, vol. 15, no. 2.
humans after acute administration of Melissa officinalis (Lemon balm). Phychosomatic Medicine 2004;66:607-613. Touitou Y, TouitouC, Bogdan A, Beck H, Reinberg A. Serum magnesium circadian rhytm in human adults with respect to age, sex and mental status. Clin Chim Acta, vol. 87, no. 1, pp. 35-41. Tzischinski O, Dagan Y, Lavie P. The effect of melatonin on the timing of sleep in patients with delayed sleep phase syndrome, in Melatonin and the Pineal Gland: from basic Science to clinical application,Touston Y, Arendt J, Pevet P, eds. Elsevier, Amsterdam, pp. 351-354.
Ivanenko A, Crabtree VM, Tauman R. et al. Melatonin in children and adolescents with insomnia: a retrospective study. Clin Pediatr 2003;42:51-8. Luthringer, Remya; Muzet, Muriela; Zisapel, Navac; Staner, Lucb. The effect of prolonged-release melatonin on sleep measures and psychomotor performance in elderly patients with insomnia. International Clinical Psychopharmacology,September 2009 - Volume 24 - Issue 5 - pp 239-249. Oxman A, Flottorp S, Havelsrud K. A televised, web-based randomized trial of an herbal remedy (valerian) for insomnia. PLoS One 2007;2:1-10. Birdsall TC. 5-Hydroxytryptophan: a clinically-effective serotonin precursor. Altern Med Rev 1998, vol. 3, no. 4, pp. 271-280. Buscemi N, Vandermeer B, Hooton N, et al. The efficacy and safety of exogenous melatonin for primary sleep. A meta-analysis. J Gen Med Dec;2005 20 (12):1151-1158. Kennedy DO, Little W, Scholey AB. Attenuation of laboratory-induced stress in
Informazioni Riservate Esclusivamente alle Persone Qualificate nei Settori della Medicina, Alimentazione e Farmacia (art. 6 comma II - D.L. n. 111 del 27 gennaio 1992). Vietata la Divulgazione al Pubblico
Melatonin
3 mg Melatonina a Rapido Assorbimento
CICLO SONNO-VEGLIA Sbalzi d’umore
Informazioni Prodotto Ogni compressa sublinguale contiene Melatonina
3 mg
edulcoranti (sorbitolo e fruttosio), addensante (cellulosa m.c.), aroma (menta piperita), antiagglomerante (magnesio stearato vegetale).
La melatonina è un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale, o epifisi, nella quale viene sintetizzata a partire dalla serotonina. Per lungo tempo l’epifisi fu considerato un organo privo di specifica funzione. Quando verso la fine degli anni ’50 fu scoperta la melatonina, si considerò l’ipotesi che la ghiandola pineale, grazie alla sua secrezione ormonale, fosse in grado di regolare le funzioni endocrine di altri organi. La secrezione di melatonina segue un ritmo giornaliero: inizia verso sera (h. 20.00), raggiunge il culmine di notte (h. 3.00-4.00), scende al minimo al mattino (h. 8.00-9.00) e rimane bassa durante il giorno. La produzione di melatonina decresce con l’età; quando l’uomo invecchia, la ghiandola pineale si calcifica e produce quantità sempre minori di melatonina. I livelli di questo ormone sono alti nell’infanzia e iniziano a diminuire durante la pubertà, regolarmente, fino alla vecchiaia (-90%).
La melatonina può essere utile anche in caso di depressione. Alcuni studi in doppio cieco indicano che la sua supplementazione, anche a dosaggi bassi, è in grado di ridurre gli sbalzi d’umore e i disturbi del sonno collegati alla depressione. Calo delle difese immunitarie
Secondo numerosi studi, la melatonina sembra essere in grado di incrementare la produzione dei linfociti NK, cellule che svolgono funzione di sorveglianza immunitaria, in particolare nei confronti delle cellule tumorali e delle cellule infettate da virus. Esperimenti in vivo e in vitro hanno evidenziato la capacità di questo ormone di inibire lo sviluppo di alcuni tipi di tumore. Si attendono dati più precisi che possano confermare questa interessante ipotesi.
Utile in caso di • INSONNIA • DISTURBI DEL SONNO • STRESS • DEPRESSIONE • TINNITO (ASSOCIATO ALL’INSONNIA)
Protezione antiossidante
Modo d’uso
Presente in elevate concentrazioni nel nucleo cellulare, la melatonina protegge il DNA dal danno dei radicali liberi. La sua attività antiossidante è particolarmente efficace, poiché questa sostanza è sia liposolubile che idrosolubile. Grazie a questa proprietà, la melatonina viene proposta per contrastare i processi di invecchiamento cellulare che sono ritenuti responsabili dello sviluppo di numerose patologie.
1 compressa al giorno da sciogliere lentamente sotta la lingua mezz’ora prima di coricarsi.
Insonnia e disturbi del sonno
La melatonina, tra gli induttori del sonno disponibili, è uno tra i più efficaci e sicuri; la sua azione, infatti si manifesta nel 90% dei soggetti dopo mezz’ora dall’assunzione. Il sonno provocato dalla melatonina risulta più naturale e ristoratore, favorendo un risveglio pieno di forza e vitalità. L’organismo umano è regolato da un orologio interno che disciplina la secrezione di ormoni in momenti diversi, per controllare le funzioni corporee. Questo bioritmo naturale delle secrezioni ormonali è chiamato “ritmo circadiano”. La melatonina svolge un ruolo primario nel sincronizzare la secrezione degli ormoni e il ciclo sonno-veglia. Disturbi del sistema circadiano (equilibrio metabolico relativo alle 24 ore) possono anche derivare dall’esposizione notturna a luce artificiale intensa, da turni lavorativi notturni e da turni di lavoro a rotazione. Alcuni studi mostrano che nelle persone anziane (che presentano bassi livelli di melatonina), la somministrazione di 2 mg per notte di questo ormone produce benefici effetti in termini di qualità del sonno, dopo tre settimane di trattamento.
Avvertenze Non assumere durante la gravidanza e l’allattamento. Non assumere con bevande alcoliche, durante la guida di veicoli o macchinari e al di sotto dei 18 anni. Da usare sotto stretta supervisione medica in caso di qualsiasi patologia e durante l’assunzione di qualsiasi farmaco.
Integratori sinergici Valeriana B-12 Magnesium 375 Bed Time Iperico Melissa
Sindrome da jet lag
Numerosi studi in doppio cieco hanno dimostrato che la melatonina è molto efficace nella sindrome da jet lag. La desincronizzazione tra i ritmi endogeni dell’organismo e quelli dell’ambiente esterno, può portare a disturbi quali affaticamento, insonnia o risveglio mattutino precoce, cefalea, irritabilità, stipsi e una sensazione di malessere generale, sintomi tipici che si possono verificare dopo lunghi viaggi transcontinentali. Si consiglia l’assunzione di melatonina il giorno della partenza, all’orario corrispondente al momento di coricarsi del luogo di destinazione, continuando l’assunzione per 3-4 giorni.
60 compresse sublinguali # 0228 bibliografia
• Arendt J. Melatonin, circadian rhythms, and sleep. N Eng Med 2000; 343:1114-6. • Garfinkel D et al. Improvement of sleep quality in ederly people by controlled-released melatonin. Lancet 1995; 346:541-4. • Petrie K et al. Effect on jet-lag after long haul flights. BMJ 1989;298:705-7. • Lewy AJ, Bauer VK, Cutler NL, Sack Rl. Melatonin treatment of winter depression: a pilot study. Psychiatr Res 1998; 77:57-61.
155
Melatonin Spray
4 mg Melatonina - Gusto Balsamico
CICLO SONNO-VEGLIA al momento di coricarsi del luogo di destinazione, continuando l’assunzione per 3-4 giorni.
Informazioni Prodotto Dose Giornaliera: 5 erogazioni da 0,125 ml Cad. Dose Giornaliera per Confezione: 48 Cinque erogazioni (0,625ml) contengono Melatonina
4 mg
acqua, stabilizzante (glicerolo), alcool, melatonina, edulcorante (saccarina), aromi naturali. *Alcool 20% vol.
La melatonina è un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale, o epifisi, nella quale viene sintetizzata a partire dalla serotonina. Per lungo tempo l’epifisi fu considerato un organo privo di specifica funzione. Quando verso la fine degli anni ’50 fu scoperta la melatonina, si considerò l’ipotesi che la ghiandola pineale, grazie alla sua secrezione ormonale, fosse in grado di regolare le funzioni endocrine di altri organi. La secrezione di melatonina segue un ritmo giornaliero: inizia verso sera (h. 20.00), raggiunge il culmine di notte (h. 3.00-4.00), scende al minimo al mattino (h. 8.00-9.00) e rimane bassa durante il giorno. La produzione di melatonina decresce con l’età; quando l’uomo invecchia, la ghiandola pineale si calcifica e produce quantità sempre minori di melatonina. I livelli di questo ormone sono alti nell’infanzia e iniziano a diminuire durante la pubertà, regolarmente, fino alla vecchiaia (-90%).
Sbalzi d’umore
La melatonina può essere utile anche in caso di depressione. Alcuni studi in doppio cieco indicano che la sua supplementazione, anche a dosaggi bassi, è in grado di ridurre gli sbalzi d’umore e i disturbi del sonno collegati alla depressione. Calo delle difese immunitarie
Secondo numerosi studi, la melatonina sembra essere in grado di incrementare la produzione dei linfociti NK, cellule che svolgono funzione di sorveglianza immunitaria, in particolare nei confronti delle cellule tumorali e delle cellule infettate da virus. Esperimenti in vivo e in vitro hanno evidenziato la capacità di questo ormone di inibire lo sviluppo di alcuni tipi di tumore. Si attendono dati più precisi che possano confermare questa interessante ipotesi. Protezione antiossidante
Presente in elevate concentrazioni nel nucleo cellulare, la melatonina protegge il DNA dal danno dei radicali liberi. La sua attività antiossidante è particolarmente efficace, poiché questa sostanza è sia liposolubile che idrosolubile. Grazie a questa proprietà, la melatonina viene proposta per contrastare i processi di invecchiamento cellulare che sono ritenuti responsabili dello sviluppo di numerose patologie.
Insonnia e disturbi del sonno
• INSONNIA • DISTURBI DEL SONNO • STRESS • DEPRESSIONE • TINNITO (ASSOCIATO ALL’INSONNIA)
Modo d’uso Nebulizzare direttamente nel cavo orale fino a 5 erogazioni al giorno mezz’ora prima di coricarsi.
Avvertenze Non assumere durante la gravidanza e l’allattamento. Non assumere con bevande alcoliche, durante la guida di veicoli o macchinari e al di sotto dei 18 anni. Da usare sotto stretta supervisione medica in caso di qualsiasi patologia e durante l’assunzione di qualsiasi farmaco.
Integratori sinergici
La melatonina, tra gli induttori del sonno disponibili, è uno tra i più efficaci e sicuri; la sua azione, infatti si manifesta nel 90% dei soggetti dopo mezz’ora dall’assunzione. Il sonno provocato dalla melatonina risulta più naturale e ristoratore, favorendo un risveglio pieno di forza e vitalità. L’organismo umano è regolato da un orologio interno che disciplina la secrezione di ormoni in momenti diversi, per controllare le funzioni corporee. Questo bioritmo naturale delle secrezioni ormonali è chiamato “ritmo circadiano”. La melatonina svolge un ruolo primario nel sincronizzare la secrezione degli ormoni e il ciclo sonno-veglia. Disturbi del sistema circadiano (equilibrio metabolico relativo alle 24 ore) possono anche derivare dall’esposizione notturna a luce artificiale intensa, da turni lavorativi notturni e da turni di lavoro a rotazione. Alcuni studi mostrano che nelle persone anziane (che presentano bassi livelli di melatonina), la somministrazione di 2 mg per notte di questo ormone produce benefici effetti in termini di qualità del sonno, dopo tre settimane di trattamento.
Valeriana B-12 Magnesium 375 Bed Time Iperico Melissa
Sindrome da jet lag
Numerosi studi in doppio cieco hanno dimostrato che la melatonina è molto efficace nella sindrome da jet lag. La desincronizzazione tra i ritmi endogeni dell’organismo e quelli dell’ambiente esterno, può portare a disturbi quali affaticamento, insonnia o risveglio mattutino precoce, cefalea, irritabilità, stipsi e una sensazione di malessere generale, sintomi tipici che si possono verificare dopo lunghi viaggi transcontinentali. Si consiglia l’assunzione di melatonina il giorno della partenza, all’orario corrispondente
Utile in caso di
30 ml # 0279 bibliografia
• Arendt J. Melatonin, circadian rhythms, and sleep. N Eng Med 2000; 343:1114-6. • Garfinkel D et al. Improvement of sleep quality in ederly people by controlled-released melatonin. Lancet 1995; 346:541-4. • Petrie K et al. Effect on jet-lag after long haul flights. BMJ 1989; 298:705-7. • Lewy AJ, Bauer VK, Cutler NL, Sack Rl. Melatonin treatment of winter depression: a pilot study. Psychiatr Res 1998; 77:57-61.
156
Bed Time Vitamine, Magnesio, Melatonina con Estratti Vegetali
RIPOSO NOTTURNO
Informazioni Prodotto Ogni tavoletta contiene
Vitamina C 100 mg Niacina (come niacinamide) 100 mg Vitamina B-6 (da piridossina HCl) 25 mg Melatonina 1,5 mg Magnesio (da magnesio ossido) 66,5 mg Valeriana radice 150 mg (Valeriana officinalis) e.s. titolato 0,8% [1,2mg] acido isovalerianico Passiflora fiore 50 mg (Passiflora incarnata) Luppolo fiore 50 mg (Humulus lupulus) Scutellaria pianta 50 mg (Scutellaria latiflora) agente di carica (calcio fosfato bibasico), antiagglomeranti (acido stearico e magnesio stearato vegetali), addensante (carbossimetilcellulosa di sodio), agenti di rivestimento (idrossipropilmetilcellulosa e polietilenglicole).
Per molto tempo si è ritenuto che il sonno rivestisse un ruolo esclusivamente funzionale alla reintegrazione delle energie. Dati recenti hanno ridimensionato questa tesi, poiché sembra che l’attività del sistema nervoso centrale diminuisca durante il sonno solamente del 5-10% rispetto alla veglia, per assicurare il benessere fisico e psichico dell’organismo. Per questo motivo riuscire ad ottenere ristoro dal riposo notturno riveste un’importanza fondamentale. E’ comunque assodato che il sonno favorisce il risparmio energetico, poiché dormendo si verifica una riduzione generale delle funzioni metaboliche dell’organismo e una diminuzione del consumo di glucosio nel cervello.Tra i numerosi fattori che provocano insonnia o disturbi del sonno troviamo: ansia, depressione, uso di farmaci (in particolare benzodiazepine) e sostanze psicostimolanti (caffè, tè, cioccolato, bevande a base di cola, nicotina, alcol).
retta attività di questo ormone. Uno studio condotto in doppio cieco ha inoltre riportato effetti benefici sul sonno derivanti dall’assunzione di vitamina B-6. Secondo i ricercatori, la somministrazione di piridossina è in grado di aumentare la vividezza e i colori dei sogni; la vitamina B-6 sembrerebbe agire aumentando l’attività della corteccia cerebrale durante la fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno. Magnesio
Il magnesio è indispensabile per controllare l’effetto stimolante degli ormoni presenti nell’organismo. Questo minerale regola, infatti, il funzionamento dell’ipofisi, la quale riceve istruzioni dall’ipotalamo e le trasmette all’organismo sotto forma di ormoni. Quando l’ipofisi è in carenza di magnesio, non è più in grado di svolgere quella che potrebbe essere definita un’azione di controllo termostatico sulle ghiandole surrenali, le quali cominciano a produrre quantità eccessive di adrenalina. L’iperproduzione di tale ormone accelera il battito cardiaco, facilitando l’insorgere di ipereccitabilità e di stati ansiosi. La carenza di magnesio si traduce in disturbi comportamentali quali depressione, insonnia, comportamento ipercinetico, affaticamento. Mix di erbe
La valeriana è in grado di ridurre la tensione muscolare e l’irrequietezza, migliorando la qualità del sonno. Luppolo, passiflora e scutellaria svolgono azione tonica nervina con benefici effetti sul sistema nervoso centrale.
Utile in caso di • INSONNIA • RISVEGLIO NOTTURNO • NERVOSISMO • STRESS • STATI D’ANSIA • BRUXISMO
Modo d’uso 1-2 tavolette al giorno con acqua 3/4 d’ora prima di andare a dormire.
Avvertenze Non assumere durante la gravidanza e l’allattamento. In caso di qualsiasi patologia o durante l’assunzione di qualsiasi farmaco, consultare il medico prima di utilizzare il prodotto. Non assumere con bevande alcoliche, durante la guida di veicoli o macchinari o al di sotto dei 18 anni.
Integratori sinergici 5-HTP Cal-Mag-Zinc Melissa Magnesium Fizz Iperico
Vitamina C
La vitamina C partecipa alla sintesi di alcuni neurotrasmettitori responsabili del corretto funzionamento del sistema nervoso. Inoltre, concentrazioni ottimali di questa importante vitamina idrosolubile sono essenziali per assicurare il benessere psicofisico dell’organismo. Infatti, anche se la carenza di questo nutriente è piuttosto rara, ben più diffusa risulta invece la subcarenza che presenta sintomi aspecifici tra i quali una minore resistenza allo stress, cefalea, affaticamento. Niacina
L’associazione con niacina è particolarmente efficace per chi, pur non avendo problemi ad addormentarsi, non riesca a prendere sonno una volta sveglio durante la notte (insonnia di tipo II). La niacina, infatti, ha la capacità di distendere il sistema nervoso, attenuando gli stati d’ansietà.
60 tavolette # 0061
Vitamina B-6
bibliografia
La piridossina è indispensabile per il metabolismo della serotonina, neurotrasmettitore implicato nel meccanismo del sonno. Un apporto ottimale di questa vitamina è pertanto indicato per assicurare la cor-
• Ebben M, Lequerica A, Spielman A. Effects of pyridoxine on dreaming: a preliminary study. Percept Mot Skilss 2002 Feb;94(1):135-40. • Waagepetersen HS, Sonnewald U, Schousboe A. The GABA paradox: multiple roles as metabolite, neurotransmitterm and neurodifferentiative agent. J Neurochem 1999;73:1335-42.
53
Valeriana
450 mg 0,45% Acido Isovalerianico
Valerian
RILASSAMENTO
Informazioni Prodotto Ogni capsula contiene Valeriana radice (Valeriana officinalis) estratto secco titolato 0,45% [1,125mg] acido isovalerianico Valeriana radice in polvere
250 mg 200 mg
maltodestrina, addensante (cellulosa m.c.), antiagglomeranti (magnesio stearato vegetale e biossido di silicio). Capsula di origine vegetale in idrossipropilmetilcellulosa.
reazione, concentrazione e vigilanza, ha concluso che anche in caso di assunzione prolungata, la valeriana non agisce negativamente su questi parametri. In Australia è stato condotto uno studio su bambini affetti da deficit intellettivo, sofferenti di ansietà e iperattività. Dopo 8 settimane di trattamento furono comparati i risultati con un gruppo di controllo che aveva assunto placebo. Nel gruppo che aveva assunto valeriana fu notato un significativo aumento della durata del sonno e una riduzione del tempo di veglia notturna (Francis AJ, 2002). Azione miorilassante
La Valeriana officinalis è una pianta di origine europea e asiatica, da sempre coltivata a scopo medicinale per le sue radici e raccolta non prima dei due anni di crescita. Una peculiarità della pianta è l’odore caratteristico; durante l’essiccamento, infatti, si liberano acidi a 4-6 atomi di carboni tra i quali butirrico, valerenico e caproico, dai relativi esteri che impartiscono alla valeriana il tipico odore. Tra i principi attivi più importanti presenti nella radice troviamo l’olio essenziale contenente acido valerianico, canfene e borneolo. Altri costituenti sono l’acido malico, zuccheri, tannini e alcaloidi. La valeriana è indicata come rimedio erboristico, da sola o in combinazione con altre piante per il trattamento di lievi stati d’ansia e di disturbi transitori del sonno. Numerose sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che l’assunzione di valeriana è in grado di ridurre il tempo per l’induzione del sonno. L’acido valerenico inibisce l’enzima deputato alla ricaptazione del GABA (acidogamma-amminobutirrico), incrementandone la concentrazione e riducendo l’attività del sistema nervoso centrale.
La valeriana, tradizionalmente utilizzata per alleviare i crampi muscolari, oggi è consigliata per le contratture muscolari. L’azione antispasmodica è attribuibile alla presenza di acido valerenico, poiché agisce come rilassante sulla muscolatura liscia e su alcuni centri del sistema nervoso centrale. Azione antistress e sui disturbi psicosomatici
L’utilizzo di preparazioni a base di valeriana può essere utile nei disturbi legati allo stress e agli stati di agitazione. È un utile coadiuvante nella riduzione di disturbi emozionali quali palpitazioni, sudorazione eccessiva, ansietà, disturbi digestivi e nevralgie in generale.
• DISTURBI DEL SONNO • ANSIA • DISTURBI PSICOSOMATICI • CRAMPI MUSCOLARI DI NATURA TENSIVA • STRESS
Modo d’uso 1-2 capsule al giorno un’ora prima di coricarsi.
Avvertenze Evitare l’uso durante la guida di veicoli o macchinari, durante la gravidanza, l’allattamento e al di sotto dei 12 anni. Usare con cautela se si assumono farmaci antidepressivi o sedativi.
Integratori sinergici Melatonin Spray Bed Time Cal-Mag-Zinc Magnesium 375 Iperico Melissa
Attività sedativa e ipnotica
La valeriana ha un’azione sedativa sul sistema nervoso centrale che risulta sinergica con quella dei barbiturici e della cloropromazina. Viene consigliata per alleviare i sintomi dell’ansia compresi tremori, palpitazioni, emicrania, poiché ha un effetto calmante generale che favorisce il rilassamento fisico e mentale. In letteratura esistono numerosi studi sul possibile impiego di preparati delle radici di valeriana come sedativi e rilassanti. Una rassegna condotta in Norvegia prendendo in considerazione 18 studi clinici sull’utilizzo della valeriana, ha riportato che nella maggior parte dei test si riscontrava un effetto positivo sui parametri soggettivi del sonno (Pallesen, 2002). Un trial clinico svolto con la modalità random e doppio cieco, ha confrontato l’effetto di un formulato vegetale a base di valeriana e luppolo rispetto a una terapia di benzodiazepine. Basandosi sulla valutazione della qualità del sonno calcolata mediante test psicometrici, scale fisiopatologiche e questionari sul sonno in diversi momenti del trattamento, è stato dimostrato che la somministrazione del preparato vegetale mostrava un effetto equivalente a quello di una terapia convenzionale, ponendo il trattamento come valida alternativa per disturbi del sonno non cronici e di natura non psichiatrica (Schmitz, 1998). Un esperimento condotto in doppio cieco su 102 soggetti volontari, effettuato per determinare se l’assunzione di valeriana potesse influenzare tempi di
Utile in caso di
50 capsule # 0208 bibliografia
• Kuhlmann J, Berger W, Podzuweit H, Schmidt U. The influence of valerian treatment on “reaction time, alertness and concentration” in volunteers. Pharmacopsychiatry 1999 Nov;32(6):235-41. • Lindahl O, Lindwall L. Double blind study of a valerian preparation. Pharmacol Biochem Behav 1989 Apr;32(4):1065-6. • Balderer G, Borbely AA. Effect of valerian on human sleep. Psychopharmacology (Berl) 1985;87(4):406-9.
233
5-HTP
100 mg 5-Idrossitriptofano
RELAX E BENESSERE MENTALE
Informazioni Prodotto
osservati in uno studio in doppio cieco su 14 donne in sovrappeso (900 mg/die).
Una capsula contiene
Emicrania, cefalea
Griffonia semi 400 mg (Griffonia simplicifolia) estratto secco titolato 25% [100mg] 5-HTP maltodestrina, agente di carica (cellulosa m.c.), antiagglomeranti (magnesio stearato vegetale e biossido di silicio). Capsula di origine vegetale in idrossipropilmetilcellulosa.
Il 5-HTP (5-idrossitriptofano), aminoacido naturale precursore del neurotrasmettitore serotonina e intermedio del metabolismo del triptofano, partecipa alla regolazione del tono di umore, sonno, emozioni, appetito e funzioni cognitive. Il triptofano, precursore del 5-HTP e della serotonina, è contenuto in numerosi alimenti, in particolare in carni e latticini, tuttavia solo il 3% supera la barriera ematoencefalica per essere utilizzato, contro il 70% del 5-HTP. Tra le fonti principali di 5-HTP troviamo i semi di una leguminosa africana (Griffonia simplicifolia). L’attività psicoattiva del 5-HTP sembra dipendere dalla sua azione sulla sintesi della serotonina nel SNC. Il 5-HTP stimola i neuroni serotoninergici ad aumentare la produzione e di conseguenza il rilascio di serotonina. Depressione e sbalzi d’umore
In numerosi studi clinici sono stati osservati livelli ridotti di 5-HTP in pazienti depressi. In un esperimento condotto in Francia in 28 (su 36) soggetti affetti da depressione grave e trattati con 5-HTP, sono stati riportati risultati positivi. In uno studio giapponese in 24 pazienti ospedalizzati per depressione, trattati con 5-HTP, sono stati osservati miglioramenti dei sintomi depressivi. In uno studio in doppio cieco su 59 pazienti depressi trattati con 150-300 mg/die per 3 settimane, vi è stata una risposta positiva in 40 soggetti (67,8%), 13 dei quali con netto miglioramento. L’80% dei pazienti responsivi ha ottenuto il miglioramento in 1 settimana. Controllo dell’appetito
L’effetto dimagrante del 5-HTP è dato dal fatto che, sottoforma di serotonina, inibisce il segnale della fame, riduce il desiderio di carboidrati e migliora l’umore, aumentando il consumo calorico basale. Cali di peso corporeo, in rapporto a placebo, si sono verificati a dosaggi di 800-900 mg/die in alcune settimane, in percentuali variabili tra il 2 e il 5%, senza alterazione del tono dell’umore. In uno studio in doppio cieco placebo, condotto su 19 soggetti obesi, l’assunzione di 5-HTP (8 mg/kg/ die) per 5 settimane ha prodotto un calo di peso pari al 5%, rispetto al gruppo di controllo. Un successivo esperimento della durata di 12 settimane, ha ottenuto i medesimi risultati. In un altro studio, a 20 donne in sovrappeso sono stati somministrati 900 mg/die di 5-HTP, o del placebo, per 6 settimane. Alla conclusione dello studio è stata osservata una riduzione del peso corporeo (2-5%) nel gruppo che aveva assunto 5-HTP, ma non nel gruppo placebo. Benefici similari sono stati
Bassi livelli di serotonina possono causare cefalee croniche ed emicrania. Il 5-HTP è stato utilizzato con successo nella prevenzione delle cefalee croniche di vario tipo, incluse le emicranie di tipo tensivo. In uno studio 124 pazienti sono stati trattati con 5-HTP (600 mg/die) o metisergide (farmaco per l’emicrania) per 6 mesi. Si è osservato un miglioramento significativo nel 75% dei pazienti trattati con metisergide e nel 71% di quelli trattati con 5-HTP. Il 5-HTP ha ridotto intensità e durata dell’attacco, piuttosto che la frequenza, mostrando maggiore tollerabilità. In un altro studio su 48 bambini (6-13 anni) l’assunzione di 4,5 mg/kg/die di 5-HTP ha prodotto una riduzione del 70% nella frequenza delle emicranie, contro l’11% del gruppo placebo. Insonnia
Il 5-HTP è efficace nel trattamento dell’insonnia, in particolare nel migliorare la qualità del sonno nella fase REM. Il 5-HTP è convertito direttamente in melatonina, quindi, una parte degli effetti indotti sul sonno dal 5-HTP, è il risultato dell’aumento dei livelli di melatonina. Alcuni ricercatori francesi hanno osservato che la somministrazione di 100 mg/die di 5-HTP a soggetti affetti da insonnia leggera, era in grado di indurre significativi miglioramenti nella qualità del sonno. In uno studio su bambini sofferenti di incubi e paure notturne persistenti, la somministrazione di 2 mg/kg/ die di 5-HTP in 6 mesi ha prodotto la remissione del disturbo nell’83% dei bambini trattati. Abuso psicostimolanti
Amfetamina e cocaina danneggiano l’integrità dei neuroni serotoninergici del SNC. Alcuni studi indicano un potenziale utilizzo del 5-HTP per i consumatori di psicostimolanti ad alti dosaggi o cronici, in particolare amfetamina, metamfetamina, cocaina. I benefici maggiori riguardano il miglioramento dei deficit cognitivi associati all’abuso di queste sostanze.
Utile in caso di • DEPRESSIONE • SOVRAPPESO • SBALZI D’UMORE • EMICRANIA, CEFALEA • INSONNIA • INCUBI NOTTURNI • ABUSO PSICOSTIMOLANTI • FAME NERVOSA
Modo d’uso 1 capsula al giorno con acqua durante il pasto.
Avvertenze Non assumere con farmaci antidepressivi, durante la gravidanza, l’allattamento e al di sotto dei 18 anni di età. In caso di qualsiasi patologia o durante l’assunzione di qualsiasi farmaco, consultare il medico prima di utilizzare il prodotto.
Integratori sinergici Magnesium 375 Bed Time Cal-Mag-Zinc Rodiola Slim Factors Mellissa Iperico
Fibromialgia
Si sono avuti buoni riscontri nell’attività analgesica in soggetti affetti da fibromialgia. Sono in corso studi per perfezionare dosaggi e tossicità.
50 capsule # 0261
bibliografia
• Bruni O, Ferri R, Miano S, Verrillo E. L-5-Hydroxytryphtophan treat ment of sleep terrors in children. Eur J Ped 2004 Jul 402-7. • Ribeiro CA. L-5-hydroxytryptophan in the profylaxis of chronic tension type headache: a double-blind, randomized, placebo-controlled study. Headache Jun 2000;40(6):451-6.
23
Melissa
500 mg 5% Acido Rosmarinico
Lemon Balm
RILASSAMENTO
Informazioni Prodotto Ogni capsula contiene Melissa foglie (Melissa officinalis) estratto secco titolato 5% [25mg] acido rosmarinico
500 mg
maltodestrina, agente di carica (cellulosa m.c.), antiagglomeranti (magnesio stearato vegetale e biossido di silicio). Capsula di origine vegetale in idrossipropilmetilcellulosa.
La melissa è una pianta erbacea perenne, molto profumata, che appartiene alla famiglia delle Labiate. Originaria della Turchia, si è diffusa in tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo e nell’Europa centrale e orientale. Il suo odore è simile a quello del limone e per tale motivo viene chiamata anche “limoncella”. Negli estratti della pianta sono presenti: acido rosmarinico, triterpeni, acido caffeico e vari flavonoidi (luteolina, quercetina, apigenina, camferolo). In fitoterapia si utilizzano soprattutto le foglie, ma anche i fiori e gli steli. Recenti studi indicano che l’acido rosmarinico, oltre alle proprietà sedative, spasmolitiche e antibatteriche, mostra attività antiossidante, antiallergica e antinfiammatoria. La melissa è indicata come blando sedativo, nei disturbi del sonno e nell’attenuazione della sintomatologia nervosa, incluso la riduzione di eccitabilità, ansietà e stress. Utilizzata spesso in combinazione con la valeriana, con la quale mostra effetti positivi sulla qualità del sonno.
che dimostrate in vitro, che l’estratto di melissa possa migliorare i deficit cognitivi associati al morbo d’Alzheimer. In studi clinici la somministrazione di e.s. di melissa ha mostrato un effetto positivo sugli stati di agitazione di questi pazienti. Colite, dispepsia
La Melissa officinalis mostra un’azione spasmolitica sulla muscolatura liscia del tubo digerente e può essere impiegata come sedativo negli stati d’ansia con somatizzazioni viscerali, irrequietezza e disturbi dispeptici gastroenterici. In studi clinici la somministrazione di e.s. di melissa ha riportato un’efficacia nel trattamento di coliche infantili.
Utile in caso di • INSONNIA LEGGERA • SBALZI D’UMORE • FAME NERVOSA • COLITI, DISPEPSIA • MEMORIA SCARSA • SCARSA CONCENTRAZIONE
Modo d’uso 1-2 capsule al giorno con acqua durante i pasti.
Avvertenze Non assumere durante la gravidanza.
Integratori sinergici Magnesium 375 Valeriana 5-HTP Finocchio Cardo Mariano Iperico
Azione sedativa
L’attività rilassante della melissa è dose-dipendente ed è in grado di provocare una sedazione moderata, svolgendo attività ansiolitica, blandamente ipnoinducente e antidolorifica. In un alcuni studi clinici l’associazione con la valeriana ha mostrato effetti ansiolitici. Per le note azioni ansiolitiche e di modulazione dell’umore evidenziate in studi farmacologici e clinici, viene somministrata come e.s. tit. almeno al 2% in acido rosmarinico, alla dose di 8 mg/kg/die suddivisa in 2 somministrazioni lontano dai pasti. Miglioramento delle funzioni cognitive e comportamentali
In uno studio in doppio cieco 20 giovani sani hanno ricevuto a un dosaggio progressivo 300, 600 o 900 mg/die di e.s. di melissa o un placebo per 7 giorni. E’ stato osservato un netto aumento dell’attenzione e riduzione dell’irrequietezza, senza cali di memoria e concentrazione nei soggetti che avevano assunto melissa. In un altro studio, su 18 volontari sottoposti a simulazione di stress, sono stati somministrati 300 o 600 mg/die di e.s. di melissa tit. al 2% in acido rosmarinico o un placebo per 7 giorni, con un intervallo di 7 giorni, seguiti da altri 7 giorni di trattamento. Dopo le tre settimane di osservazione, i risultati hanno mostrato che il dosaggio di 600 mg aveva migliorato gli effetti negativi dello stress simulato, con un significativo incremento dello stato di calma e vigilanza. Inoltre, è stato osservato l’aumento della velocità di elaborazione matematica, senza riduzione della precisione, già al dosaggio di 300 mg. E’ stato ipotizzato, in virtù delle proprietà colinergi-
50 capsule # 0326
bibliografia
• Kennedy DO, et al. Anxiolytic effects of a combination of Melissa officinalis and Valeriana officinalis during laboratory induced stress. Phytother Res 2006 Feb;20(2):96-102.
157