SUPERSTIZIONI Magia, Razze Fantastiche e Superstizioni Varie
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PREFAZIONE Tutte le superstizioni sono nate principalmente dall’ignoranza. Le origini delle superstizioni, infatti, sono sempre legate ad episodi di timore, di paura o di prevalsa dell’ignoto sulla ragione. C’è da dire però che le principali credenze sono state alimentate soprattutto dalla chiesa e dagli stregoni, che vedevano nell’ignoranza del loro popolo un forte alleato per aumentare il proprio potere (“L'ignoranza dei popoli e il fanatismo religioso sono funzionali al mantenimento della tirannia” – Voltaire). La maggior parte delle credenze, anche le più assurde e irreali, diventano fatti storici col passare del tempo. Se ripeti tre volte una bugia, questa diventa una verità. Sono spesso ritenute forme di superstizione la magia, la stregoneria e, più genericamente, l'occulto. Molto diffusa, ad esempio, è la credenza che un gatto nero che attraversi la strada sia presagio di sfortuna e che, invece, amuleti quali ferri di cavallo, zampe di coniglio e corni allontanino le forze malefiche e portino fortuna. Si può dire con una certa esattezza che, in breve, quando gli eventi sembrano sfuggire al controllo umano ci si rifugia nelle superstizioni. Spesso però questa definizione non è assoluta: per esempio, non si sbaglierebbe nel definire tutte le religioni una forma di superstizione, in cui gli uomini si rifugiano per trovare conforto. È interessante notare, inoltre, che quasi ogni religione (definendosi come LA religione) ripudia tutte le altre come superstizioni. Sono altrettanto interessanti gli episodi di fanatismo: quando la radice della superstizione è così attecchita nel cervello dell’uomo da renderlo succube della superstizione stessa, allora si parla di fanatismo. Ci sbilanciamo, per esprimere meglio il concetto, con un esempio: in alcune tribù di cultura semiprimitiva tuttora esistenti vi è la convinzione che sia possibile “rubare” le qualità di un nemico ucciso per farle proprie attraverso uno specifico rito. Ma in cosa consiste questo rito? Nel divorare il cadavere dell’avversario. Quello che prima era superstizione, ora è fanatismo. Esamineremo questo e altri argomenti nelle pagine successive. Buona lettura, Il Clan Tatanka
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MOSTRI E RAZZE EPICHE BREVE DIZIONARIO DELLE RAZZE E DEGLI ANIMALI LEGGENDARI Draghi: I draghi esistono sin dagli albori dell’umanità, poiché rappresentano allo stesso tempo la bellezza e la corruzione. In Cina ed in Giappone il drago rappresenta il potere celeste e terreno, la saggezza, la forza; vive nell'acqua ed è portatore di salute, fortuna e, secondo la credenza cinese, di pioggia per i raccolti. In Europa, invece, soprattutto nel Medioevo, è la rappresentazione del male, ed in maniera più mirata del diavolo. La Chiesa, infatti, ha contribuito molto alla demonizzazione del drago nel nostro continente, tanto che secondo la leggenda fu San Giorgio ad abbattere l’ultimo dei draghi (la Chiesa che sconfigge il Male). Basilisco: Il basilisco è l’animale fantastico più mortifero mai concepito. Partorito da un gallo (un gallo!) dell’età di sette anni quando la stella Sirio è all’apogeo, l’uovo di basilisco è covato da un rospo. Alla nascita, il basilisco ha un alito acido, capace di sciogliere le rocce, ed uno sguardo di fuoco, capace di uccidere all’istante qualunque animale. Col corpo di gallo, ma squamato, e dotato di coda da rettile, il basilisco è in sostanza invincibile, tanto che non si ha notizia di nessuno che abbia mai ucciso questa creatura. Arpie: Le arpie, mostri alati con testa, busto e braccia di donna ed il resto del corpo d’uccello rapace, nella credenza popolare erano portatrici della vendetta divina. Si diceva che vivessero nelle isole Strofadi nel mare Ionio o in una grotta sotterranea a Creta, e che volassero con la rapidità e la violenza delle burrasche. La morte per mano delle arpie era ciò che aspettava chi si avventurava in alto mare. Sirene: Ninfe marine dalla coda di pesce e dal busto di donna, le sirene possedevano una voce così suadente che i marinai, udendole, n’erano incantati al punto da condurre le loro navi a sfracellarsi sulle coste rocciose, dove le sirene li divoravano. Stranamente, siamo a conoscenza della morte di queste ninfe: secondo alcune leggende, infatti, contrariate dalla fuga d’Ulisse, le sirene si gettarono in mare e perirono. Grifoni: Con la testa e le ali di un'aquila e il corpo di un leone, talvolta ha la coda di un serpente. Il grifone è il simbolo della forza, ma anche della vendetta. La dea Nemesi (la dea della vendetta, “Figlia delle Tenebre”) usava i grifoni per trainare il suo cocchio. Si dice che le grinfie di questi animali avessero non solo proprietà curative, ma anche che rendessero invincibili.
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Yeti: Leggendario abitante delle nevi dell'Himalaya dall'aspetto di uno sgradevole scimmione e detto perciò anche "abominevole uomo delle nevi". Una creatura analoga è chiamata Bigfoot negli Stati Uniti e Sasquatch (da un termine indigeno) in Canada. Lo yeti è tuttora uno degli animali fantastici di cui si crede realmente l’esistenza, e di cui si hanno anche alcune prove non da tutti gli scienziati accolte come vere. Naturalmente si crede nell’esistenza di molte altre creature leggendarie, come il mostro di Loch Ness, il Buru, il Kraken, la Manticora, le Banshee, i Licantropi, ma questi descritti sono quelli su cui c’interessa concentrarci maggiormente. Fate: Creature sovrannaturali, in genere con sembianze umane, ma molto più minute, le fate abitano in un immaginario paese delle meraviglie e, con l'aiuto della magia, intervengono nelle vicende dei mortali. Sono raffigurate sempre come esseri buoni e pacifici. Gnomi: Gli gnomi sono rappresentati generalmente come esseri minuti, solitamente d’età abbastanza avanzata e dalla lunga barba, talvolta simile a quella dei nani. Al pari delle fate, sono d’indole benigna ma, se provocati, sanno essere vendicativi e dispettosi. Elfi: Gli elfi sono probabilmente la razza di cui si hanno maggiori informazioni. A differenza degli gnomi, sono sempre benigni. Sono generalmente rappresentati come esseri umani di piccole dimensioni (circa 1,60 m), dalla testa piccola e dai grandi occhi ovali, e hanno una vita assai longeva (rispetto a quella umana). Gli elfi e le elfe sono bellissimi, tanto da lasciare a bocca aperta chi non è abituato alla loro vista. Sono artigiani eccellenti, abilissimi soprattutto nella manipolazione dei metalli, e nella lavorazione d’archi e frecce. Gli elfi, infatti, sono eccellenti arcieri e ottimi ranger, spesso chiamati in guerra al fianco d’altre razze per la loro bravura con l’arco. Il loro re è Oberon. Troll: Esseri demoniaci malvagi e nemici degli uomini. Secondo le leggende più antiche, i troll vivevano sulle vette delle montagne, in caverne o castelli, e derubavano e uccidevano i viaggiatori che si addentravano nel loro territorio una volta calate le tenebre. Immortali e invincibili durante la notte, si trasformavano in pietra se sorpresi dalla luce del sole. I troll sono quasi sempre e solo maligni. Nani: I nani sono una razza molto piccola e tozza, che scava le proprie città nelle profondità della terra. Sono ottimi lavoratori di metalli, soprattutto di Mithryll, il leggendario minerale cento volte più forte dell’acciaio e leggero come una piuma. I nani hanno alcune particolarità: sono orgogliosi della propria barba, hanno una specie d’idolatria nei confronti della propria ascia e non parlano volentieri delle proprie
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femmine (forse perché anche loro hanno la barba). Sono combattenti valorosi e leali, ma alcuni di loro possono farsi accecare dall’avidità di fronte alla vista di pietre preziose. Orchi: Personaggio fantastico dal corpo gigantesco che si nutre d’uomini. Presente in diverse tradizioni mitologiche e folcloriche, la figura dell’orco secondo alcune interpretazioni socio-psicologiche nell’immaginario letterario riproduce, mascherandolo, il tema tabù dei crimini sessuali commessi ai danni dell’infanzia. In altri casi può invece rappresentare una metafora del potere tirannico e disumano. Gli orchi, in definitiva, sono sempre malvagi. Vampiri: I vampiri sono la razza che più affascina l’uomo, per il connubio sangue-vita. Essendo non-morto, infatti, il vampiro è il simbolo oscuro dell’immortalità. Assumendo le sembianze di un pipistrello o di un lupo, vaga durante la notte per nutrirsi con il sangue degli umani addormentati. Molti talismani e preparati a base d’erbe avrebbero il potere di tenere lontani i vampiri ma, secondo la tradizione, è possibile distruggerli solo trafiggendone il cuore con un paletto di legno di frassino appuntito. La credenza nei vampiri ebbe origine in tempi molto remoti ed era diffusa soprattutto fra le popolazioni slave. Il più famoso dei vampiri è il conte Dracula, in Transilvania (Romania). Esistono tante altre razze fantastiche, come gli Hobbit, i Pixie, gli Elfi Oscuri, i Folletti… Ma perché creiamo questi animali e queste razze? Sono solo favole per bambini? Rappresentano solo le nostre paure e le nostre ambizioni, oppure ritraggono la vera natura dell’animo umano? E perché allora ci sono così tanti membri del mondo delle tenebre e così pochi di quello del bene? Significa che in fondo ognuno di noi è malvagio? Oppure rappresentano i nostri desideri più reconditi (la vita eterna, la bellezza, la forza) e irraggiungibili? La verità è che le razze e gli animali descritti rappresentano sempre e solo i timori, le paure, i desideri e le speranze dell’uomo che, legato alle sue spoglie mortali, vorrebbe poter plasmare il suo destino e le sue abilità a piacimento. Ciò dimostra anche il ripudio del bene per il male che l’uomo non può estraniare, ma che è insito in ognuno di noi. L’essere umano si proclama dalla parte del bene solo per poter vivere in armonia con il suo prossimo, da cui può trarre vantaggio. La verità è che l’uomo è scontento della sua natura mortale e della sua fragilità, e per crearsi la possibilità di ovviare a questi errori imposti da Dio inventa oggetti che potrebbero farlo diventare invincibile, malattie (il vampirismo) che lo renderebbero immortale, e scarica tutte le colpe dei suoi atti nefasti e delle sue infamie su razze inesistenti (gli orchi, ad esempio).
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MAGHI E MAGIA La magia è la dottrina degli antichi maghi o sacerdoti, od anche quella parte della loro scienza, che riguardava l’evocazione, la divinazione, la taumaturgia, l’esorcismo, l'alchimia, l'occultismo, lo spiritismo. Molto spesso si sente parlare di stregoneria come qualcosa di maligno ma in realtà la magia e la stregoneria sono la stessa cosa. La stregoneria fa parte del paganesimo, e le streghe ne sono le praticanti. La magia è la pratica che ha lo scopo di dominare le forze della natura, al fine di ottenere risultati sul piano materiale che possono essere benefici (magia bianca) o malefici (magia nera). Si intende così definire MAGIA BIANCA la magia rivolta al bene; MAGIA ROSSA, la magia dei desideri, ed infine si intende MAGIA NERA la magia negativa rivolta al male. In tutti questi secoli uomini illustri ed illuminati hanno constatato che con l'ausilio di determinati atti svolti in momenti particolari, seguendo il movimento dei pianeti ed utilizzando oggetti quali ad esempio candele di diverso colore, incensi, forme simboliche anche di scrittura la forza magica emessa durante un rituale venisse amplificata ed indirizzata facilmente verso lo scopo prefisso. Un'operazione magica ha quindi bisogno (anche se non necessariamente) di simboli concreti che hanno essenzialmente lo scopo di incanalare la potenza per rendere materiale un concetto altrimenti astratto come uno scopo da raggiungere. L'oggetto in se non ha quindi valenze prodigiose, ed è sempre la forza che il mago impiega durante il rituale che permette di rendere efficace un'azione magica. Nella magia il simbolismo è molto importante. Si usa raffigurare con un sembiante la persona da colpire o proteggere affinché quello che avviene al sembiante avvenga anche al soggetto in questione. Alcuni dei punti cardine, dei simboli e dei termini principali della magia sono: Legge del Tre: regola fondamentale della pratica magica. La Legge del Tre afferma che ogni cosa che si fa tornerà indietro tre volte nel bene se si fa del bene e tre volte nel male se si fa del male. Il Pentagramma: simbolo usato dalle streghe come simbolo di riconoscimento e simbolo della loro religione. Il cerchio intorno al pentagramma rappresenta il Dio e la Dea. È usato per consacrare oggetti, talismani e amuleti. È una rappresentazione della Dea e il simbolo tradizionale di protezione. Luna nuova: Momento ideale per le streghe per avviare qualcosa di nuovo. Luna crescente: Momento ideale per cambi positivi, d’amore e di crescita. Luna piena: Momento ideale per fertilità, forza, amore ed abilità psichica. Luna calante: Momento ideale per bandire ed abbandonare tutte le cattive abitudini.
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Candele: Composizione, colore, orientamento, consacrazione, utilizzo nelle dovute forme rituali fanno della candela un tramite indispensabile di collegamento con le forze invisibili del mondo, un ponte sottile, la cui struttura è impareggiabile. La cera è chiara figurazione solare, la fiamma è espressione della luce, la candela accesa illumina la via; spenta, abbandona invece nel buio e nelle tenebre. I ceri sono potenti catalizzatori di energie, soprattutto se abbinati a colori, erbe e pietre, per cui è bene che siano sempre presenti sull'altare. Athame: L'athame è un particolare coltello utilizzato nei rituali magici. In alcune tradizioni si tratta di un coltello a lama doppia con una corta impugnatura (solitamente nera perché il nero è l’essenza di colore piuttosto che un colore in se, il nero è in grado di assorbire le energie negative per elaborarle e privarle del loro potere). L’athame ha due lame anche per un motivo silente: noi siamo padroni del nostro destino e possiamo scegliere quale lato della moneta giocare o se scegliere di restare in un perfetto equilibrio. Cerchio magico: È un tempio ben definito, pur non essendo uno spazio fisico. I rituali ed i lavori magici hanno luogo all'interno di questo tipo di costruzione di potere personale. Il cerchio definisce l'area rituale, trattiene al suo interno il potere personale così che possa raggiungere il culmine, isola le energie che possono distrarre e crea l'atmosfera adatta per i riti. La parola cerchio è un termine improprio: in realtà quello che si crea è una sfera d’energia. L'evocazione del cerchio va fatta con reverenza. Non è un compito facile. Libro delle Ombre: Il Libro delle Ombre (BOS) è il manuale delle streghe, che contiene invocazioni, rituali, incantesimi e regole che governano la magia e così via. Alcuni BOS vengono tramandati da strega a strega. Incantesimi: Per prima cosa si deve essere perfettamente sicuri di quello che si vuole ottenere, ponetevi tante domande e non affrettatevi, il tempo porta consiglio. Se nel rito si usano delle candele, per fortificarle consiglio di incidervi la runa adatta allo scopo, oppure altri simboli magici o la parola chiave dello scopo. I MAGHI IERI E OGGI I maghi s’intendevano di scienze e specialmente di quelle occulte, e quindi erano interpreti dei sogni, medici, negromanti e simili. Oggi dicesi così chi esercita la superstiziosa arte magica. Il mago e la strega agiscono sulla realtà e la modificano, vedono nel passato ciò che è già avvenuto e leggono nel futuro ciò che ancora deve avvenire. Studiano i meccanismi per gestire l'esistenza e per conoscere la natura oltre la natura stessa dell'uomo e lavorano su loro stessi per giungere a quella comprensione della vita che trascende la vita materiale. Nell’antichità i maghi più famosi sono stati due, casualmente contemporanei: mago Merlino e Morgana la Fay. Merlino era il custode del Sacro Graal, ed i suoi poteri
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sovrannaturali sono stati rappresentati ora come risorse profetiche al servizio dei cavalieri (Merlino era alla corte di re Artù), ora come demoniaci incantesimi che ostacolano la riuscita delle avventure. Morgana era la sorellastra di Artù, sacerdotessa di una comunità di nove sorelle e presiedeva l’isola di Avalon; alternativamente era rappresentata sia come acerrima nemica del re dei britanni sia come sua salvatrice. Nelle leggende del tardo Medioevo si narra che Morgana avesse imparato le arti magiche da Merlino e che fosse nemica della regina Ginevra. Questo nell’antichità. Ma oggi? Si moltiplicano, sempre di più, le trasmissioni televisive con protagonisti presunti maghi, cartomanti, astrologi, spiritisti e venditori d’amuleti. E' un fenomeno che muove un giro d'affari di miliardi e riguarda soprattutto le TV private locali, in ogni parte d'Italia. I maghi si presentano in televisione con abiti variopinti e scenografie affascinanti, che contribuiscono a creare un'atmosfera di mistero e d’interessamento da parte del telespettatore. Il loro principale trucco sta nel presentarsi con un atteggiamento di dolcezza e di comprensione. Sembrano degli amici affettuosi, ma puntano soltanto ad arricchirsi sulla pelle delle persone. Hanno un repertorio di frasi fatte che vanno bene per tutti i gusti e per tutte le occasioni. Ma il danno più grande della magia da tutti sottovalutato è il legame con Satana che si contrae con patti diretti e indiretti e quindi i sacerdoti esorcisti ogni giorno benedicono e liberano moltissime persone dai disturbi e dalle presenze malefiche che si ritrovano a dover fronteggiare tanto gli operatori di magia quanto chi a loro ingenuamente si rivolge. Ecco una serie di tecniche che il mago o la maga usa per prendere nella rete la gente, legando psicologicamente ed economicamente le persone a se e renderle dipendenti da lui/lei. Le cartomanti usano un linguaggio dolce, accogliente, tenero con lo scopo di creare una falsa atmosfera d’amore e d’amicizia; sono inoltre abili parlatrici, hanno una gran capacità di conversazione grazie alla quale sono in grado di capire le debolezze, i dubbi, le incertezze della gente che telefona. Però la speranza che regalano è sempre molto lontana nel tempo.
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LE RIFLESSIONI DELLA CHIESA La maggior parte delle persone che si rivolgono ai maghi spesso ha una fede poco adulta. Questo significa che credendo poco in Dio sono alla ricerca di un altro punto d’appoggio nei momenti difficili. Il mago ha la proprietà dialettica per rappresentare questa realtà, poiché è capace di attirare a sé persone che non lo prenderebbero in considerazione se non nei momenti di difficoltà. I maghi, per sembrare più vicini alla gente, spesso ricorrono all’uso d’immagini sacre, numerologia cristiana e molte volte si presentano attorniati da statuette della Madonna e dei Santi e a volte cercano di vendere oggetti magici derivati, ad esempio, dalle zanne di drago o dalle piume di grifone. La numerologia è una delle principali caratteristiche della Sacra Scrittura, e nella storia dell’uomo è frequente il ricorso a numeri simbolici per dare più attendibilità o più enfasi ad una cosa. I maghi non fanno altro che ripetere ciò che tutti noi possiamo leggere nella Bibbia da soli, senza bisogno di sborsare un centesimo. Il ricorso al numero tre, ad esempio, rappresenta la Trinità. I veggenti tentano di instaurare un rapporto più intimo sparando numeri che, fuori dall’ambito religioso (e soprattutto in quello presunto magico), hanno poco o niente a che fare. Anche le creature leggendarie si possono facilmente ritrovare nella descrizione biblica: gli angeli ed i demoni hanno cominciato a “staccarsi” dalla loro natura divina (o infernale) nel corso dei secoli, e si sono trasformati in un desiderio dell’uomo di scoprire cosa l’aspetta dopo la morte. Bisogna ricordare che le creature bibliche sono solo frutto d’immaginazione per rappresentare al meglio concetti altrimenti troppo complicati. Se dico angelo, ad esempio, molto probabilmente vi sarà venuto subito in mente un essere alato con le ali, l’aureola e via dicendo… un perfetto simbolo della bellezza. Pensate invece ai demoni… brutti, sporchi, con zanne appuntite, armati di forconi, e magari che puzzano pure. I maghi usano questi collegamenti (angelo = buono oppure demone = cattivo) per presentare ai clienti un prodotto altrimenti di nessun valore. Se io ti vendo un sasso, tu non lo compreresti di certo (è un sasso!); ma se io ti dicessi che è “il sasso su cui Gesù ha pregato per l’ultima volta”… mmm, la cosa si farebbe più interessante. E se ti dicessi anche che questo sasso ha, che ne so, proprietà curative? Bhè, a questo punto diventa difficile resistere. Purtroppo chi si rivolge ai maghi spesso non ha la forza di rendersi conto di quello che gli viene offerto, e compra fidandosi della lealtà dell’indovino… E l’oggettistica cristiana? Perché statuette di Santi, Madonne, Beati e quant’altro riempiono le scrivane dei maghi? Perché la Chiesa è il punto di riferimento dei maghi, da cui traggono ispirazione per mostrarsi “amici dei bisognosi”. In realtà si oppongono ad essa perché sanno che Dio è la verità ma sono loro che si propongono alla gente come portatori di verità.
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LA VITA ETERNA L’uomo è l’essere vivente che più si avvicina alla perfezione. Ha colonizzato ogni angolo del nostro pianeta, è in grado di resistere a condizioni avverse anche per lunghi periodi, e più di tutti gi altri animali ha la possibilità materiale (attraverso l’intelletto e la forza) di realizzare i propri desideri. Tranne uno: vivere per sempre. Il tema dell’immortalità ha da sempre abbattuto l’uomo, poiché invane sono le sue azioni se prima o poi di lui non resterà che polvere. Vi proponiamo tre storie che ci mostrano come a volte il confine tra vita e morte è così sottile che a volte non esiste. Le basi su cui si basano sono perlopiù medievali, a rappresentare la forte influenza che suscitavano all’epoca la magia e le superstizioni. L’ultima storia, invece, si svolge in tempi più recenti. Lasciamo a voi le considerazioni. La storia di Faust Nato nel Württemberg intorno al 1480, Johann Faust fu un eccelso studente universitario e si guadagnò da vivere praticando l'astrologia e la negromanzia. Molti deridevano queste sue pratiche, e lo consideravano un ciarlatano e un dissoluto, in contrasto con altre testimonianze che lo presentano come un uomo rispettabile, pervenuto a importanti cariche pubbliche. La sua morte è avvolta nel mistero, in quanto si crede che a scaraventarlo negli inferi fu nientemeno che Mefistofele in persona, sceso sulla terra a rivendicare la sua anima. Faust, infatti, aveva suggellato un patto col diavolo che gli prometteva la vita eterna in cambio della sua anima: completamente votato alla ricerca ed alla scienza, si rese conto che la sua breve vita mortale non gli avrebbe permesso di conoscere tutto ciò che desiderava. Satana si rivelò di parola, e concedette sì la vita eterna a Faust, ma questi, privato della sua anima, preferì morire piuttosto che viverne senza. Chiese anche il perdono a Dio in punto di morte, ma ciò non gli evitò di adempiere al patto che aveva firmato. La storia di Paolo Figlio del principe Fabrizio Massimo, Paolo a quattordici anni fu colpito da una violenta febbre che nonostante gli interventi di molti luminari dell’epoca non voleva dare cenni di scomparire. All’alba del 16 marzo 1589 Paolo era ormai in fin di vita, attorniato da tutti i medici che su di lui vegliavano da giorni. Intimo amico del principino era Padre Filippo Neri, sacerdote della vicina chiesa, che aveva fama di essere levitato durante una messa e di aver anche ridato vita ad alcuni cadaveri. Il parroco venne fatto chiamare per dare il suo ultimo saluto a Paolo, ma al suo arrivo questi era già spirato. Distrutto dalla perdita del suo piccolo amico, Padre Filippo si chinò su di lui, gli alitò sul viso e, imponendogli le mani sulla fronte, ne pronunciò due volte il nome. Paolo riaprì miracolosamente gli occhi e raccontò di aver veduto la madre e la sorella (entrambe defunte) ad attenderlo in Paradiso. Il principino
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manifestò la sua voglia di ritornare in quel luogo. Padre Filippo, allora, lo benedisse, ed il fanciullo spirò per la seconda ed ultima volta. La storia di Ray Spesso una delle soluzioni al problema dall’immortalità è quella della reincarnazione. L’anima, alla morte del corpo, si sposterebbe in un altro ospite, così da preservarsi all’infinito. Per un processo chiamato criptomnesia, l’anima avrebbe anche la possibilità di conservare i suoi ricordi, che si sommerebbero a quelli della vita attuale. L’ipnoterapeuta Joe Keeton rivelò che un suo paziente, tale Ray Bryant, fosse la reincarnazione del soldato Reuben John Stafford, sergente di fanteria nella guerra di Crimea. Sotto ipnosi Ray raccontò della guerra descrivendola fin nei minimi particolari, anche quelli sfuggiti ai libri di storia e dimostrò una tale vastissima conoscenza sul conflitto da poterlo realmente collocare sul campo di battaglia. A confermare le sue storie c’era anche il referto di morte del sergente Stafford per annegamento, decesso di cui Ray aveva già più volte discusso. Alcuni particolari nei suoi racconti però non convincono e sono facilmente contestabili: il più grande è stato quando dichiarò che, durante la permanenza nel corpo di Stafford, aveva utilizzato più volte un fucile Hammond. Questo tipo di carabina non era però in forza a nessuno degli eserciti coinvolti in Crimea, ed il fucile realmente usato durante il conflitto aveva un particolare metodo di ricarica sconosciuto a Ray. Questi, però, per effetto della criptomnesia, avrebbe comunque dovuto esserne a conoscenza. Ciò pone seri dubbi sulla veridicità e credibilità delle sue affermazioni.
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CORNI E FERRI DI CAVALLO Gli oggetti, anche quelli di uso comune, sono spesso i protagonisti delle superstizioni più assurde. Pensate ad esempio al gatto nero che vi taglia la strada o ai cornetti: che colpa ne può avere il povero gattino se poco dopo andate a finire con l’auto contro un palo (bhè, se lo fate per evitare di investirlo, forse un po’ di colpa ce l’ha). Ma vediamo se anche voi conoscevate i significati e le tradizioni legate ai seguenti oggetti… Candela: Gli sposi di Crana (Novara) hanno la tradizione di soffiare contemporaneamente su due candele. Se le spengono all’unisono, vivranno a lungo assieme, altrimenti è segno di vedovanza - e se uno dei due ha l’asma? Cane: Quando un cane ulula, la morte si aggira nei paraggi - oppure ha solo fame. Capelli: Se il terrore di avere una testa pelata non vi fa dormire, tagliate i capelli durante la luna nuova. Un capello sulla spalla preannuncia l’arrivo di una lettera - puntini bianchi rivelano forfora… Capodanno: A capodanno porta fortuna incontrare la mattina una persona del sesso opposto - no comment. Si gettano gli oggetti vecchi dalla finestra per liberarsi simbolicamente degli affanni si consiglia di evitare le passeggiate sotto le finestre. Mangiare lenticchie o datteri la notte di San Silvestro propizia la fortuna economica. Fagiolo: Le matrone romane si legavano al collo collane di fagioli perché si riteneva potessero portare ricchezze ed amore. Ferro di cavallo: Se ne trovate uno, sarete superfortunati - beati quelli che hanno un maneggio. Fiammifero: Porta sfortuna utilizzare in tre lo stesso fiammifero - non comprate mai fiammiferi superiori al mezzo metro… Forbici: Se cadendo una delle lame si conficca nel terreno sono presagio di morte ringraziate comunque che non vi si sono piantate in un piede. Gabbiano: Porta molta sfortuna ucciderne uno. Gallo: Se canta prima di mezzanotte annuncia cattivo tempo - ed una notte in bianco.
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Gazza: Porta male al mattino a digiuno scorgere una gazza - fate subito colazione appena svegli. Un innamorato che si ferma a guardare le gazze ha poche probabilità di successo con la sua ragazza - è normale, invece di stare con lei perde tempo appresso alle gazze! Gruccia: Porta sfortuna appoggiare le grucce sul letto - e perché? Bho! Letto: Porta male scendere dal letto dalla parte sinistra, perché ritenuto il lato del diavolo - e io che ho il lato destro del letto contro il muro? Se tre persone rifanno lo stesso letto, la più giovane morirà prima – fatevelo rifare da vostra mamma (nel dubbio, meglio non rischiare). Olio: Rovesciarlo è segno di grande sfortuna - vedi la voce “Sale”. Pane: Se posto sul tavolo rovesciato, preannuncia carestia. Pioggia: Porta bene camminare sotto la pioggia - sì, così mi busco il raffreddore. Quadro: È di malaugurio un quadro che cade. Ragno: Ucciderne uno di mattina o di sera porta sfortuna - pazientate fino a mezzogiorno… Vedere un ragno di sera preannuncia bel tempo - non lo uccidete (vedi sopra)! Sale: Il sale che cade sul tavolo è simbolo di sventura - nel medioevo il sale e l’olio costavano un occhio della testa, e rovesciarli sul tavolo faceva incacchiare non poco il padrone di casa… Scopa: Non si deve spazzare il pavimento prima dell’alba e dopo il tramonto - ma chi volete che si alzi alle 5 di mattina per pulire casa? Soldi: Trovare una moneta significa che si è fortunati - ma và? Spillo: Raccogliere uno spillo porta bene, raccogliere un ago porta male - e qual è la differenza tra aghi e spilli? Sputo: In antichità si sputava tre volte sul petto per allontanare i malefici - sarà pure vero, ma che schifo! Suora: Vederne tre o quattro alla volta porta molto male - mai più bivacchi nei conventi! Venerdì: Restate a casa di venerdì: uscire porta molta sfortuna - noleggiate un film.
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LA DIVINAZIONE Una delle abilità più ostentate dai vari maghi e santoni è sicuramente quella della divinazione, cioè quella di poter prevedere il futuro. Sono molte le tecniche di predizione, ed alcune sono davvero bizzarre e singolari. Di seguito abbiamo riportato le più comuni. Alomanzia: Si osserva il sale gettato nel fuoco. Assinomanzia: Divinazione con una pietra in equilibrio su un’ascia. Calcomanzia: Si ascoltano i suoni delle ciotole di rame. Cefalomanzia: Si osserva una testa d’asino mentre viene bruciata. Ceromanzia: Si studiano le gocce di cera sull’acqua. Cromniomanzia: Osservazione della crescita di alcune cipolle. Ippomanzia: Si nota l’andamento dei cavalli durante processioni cerimoniali. Ittiomanzia: Si studiano i corpi dei pesci, vivi o morti che siano. Macaromanzia: Divinazione con spade, pugnali e coltelli. Milomanzia: Osservazione dei topi. Nefelomanzia: Si studiano le forme delle nuvole. Onfalomanzia: Si osserva il proprio ombellico. Onicomanzia: Si studia il riflesso del sole sulle unghie. Podomanzia: Divinazione attraverso i piedi. Selenomanzia: Osservazione delle fasi lunari. Tiromanzia: Si studia il formaggio. Uromanzia: Si studiano le urine. Xilomanzia: Si osservano i ceppi d’albero.
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IL PENSIERO DEL CLAN Dopo un attento studio del tema della magia e della superstizione il clan è giunto alla conclusione che la magia non è altro che una proiezione dei desideri dell’uomo, ovvero una simbolizzazione delle sue paure interiori. È assolutamente inutile, se non addirittura pericoloso, reputare la scienza occulta come una soluzione: poiché essa non ha alcun nesso con la causa effettiva del problema, non può esserne in nessun modo la soluzione. È solo pura suggestione. Spesso il bisogno di credere in qualcosa e di essere compresi dagli altri porta le persone ad entrare in una sorta di autismo da cui risulta difficile uscire se non confidando di risolvere il problema rivolgendosi a ciarlatani. Ormai la magia, sebbene nell’antichità fosse considerata una vera e propria scienza, è soltanto un mero giro d’affari che riscuote ogni anno sempre più successo. La magia, in definitiva, non è altro che la copia corrotta della fede. Infatti, essa utilizza strumenti religiosi ma con posizioni in realtà contraddittorie, poiché ciò che si può trovare nella fede è identico a quello che può offrire la magia, che però ne fa un uso sacrilego. La magia poi, in linea di massima, si attende sempre un “ritorno” finanziario. Per concludere il clan invita a non cedere al richiamo ammaliante di questa pratica millenaria, che non si poggia su nessuna base concreta. Ciò che cerchiamo nella magia è dentro di noi. Il Clan Tatanka
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