Storia della conversione di un Venerabile Maestro del Grande Oriente di Antonio Gaspari
ROMA, (ZENIT.org) E’ appena arrivato nelle librerie italiane un libro più affascinante di un romanzo dal titolo “Ero Massone. La mia conversione dalla massoneria alla fede” (Piemme). E’ la storia vera di Maurice Caillet, un medico ginecologo, non battezzato, materialista, abortista e anticattolico. Coerente con la sua formazione illuminista, il dott. Caillet entra a far parte della Massoneria. Nel giro di 15 anni viene iniziato alla conoscenza di tutti i segreti delle Logge: iniziazioni, riti, giuramenti, trattamenti di favore, facilitazioni nella raccolta di denaro, incarichi di potere e cariche politiche. Diventa Venerabile Maestro della Loggia di Rennes e fa carriera nel lavoro e in politica, fino a diventare un notabile del Partito Socialista Francese e dirigente del Centro di Esami della Salute di Rennes. Ma è proprio all’apice della sua carriera politica e professionale che accade l’imprevisto. La moglie Claude si ammala gravemente e lo trascina con sé in un pellegrinaggio a Lourdes. Mentre lei è nelle piscine, Maurice è intirizzito e si ripara nella cripta posta sotto la grotta delle apparizioni. Vi stavano celebrando una Messa. Maurice non aveva mai prestato attenzione alla celebrazioni di una messa cattolica. La considerava un rito sorpassato, una sorta di superstizione primitiva, ma quando il sacerdote pronuncia le parole di Gesù “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto…” il suo cuore viene toccato. “Ero razionalista, massone e ateo – scrive nel libro –. Non ero neanche battezzato, ma mia moglie Claude era malata e decidemmo di andare a Lourdes. Mentre lei era nelle piscine, il freddo mi costrinse a rifugiarmi nella Cripta, dove assistetti con interesse alla prima Messa della mia vita. Quando il sacerdote, leggendo il Vangelo, disse: ‘Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto’, ebbi uno shock tremendo perché avevo sentito questa frase il giorno della mia iniziazione al grado di Apprendista ed ero solito ripeterla quando, già Venerabile, iniziavo i profani”. 1
“Nel silenzio successivo sentii chiaramente una voce che mi diceva: ‘Bene, chiedi la guarigione di Claude, ma cosa offri?’. Istantaneamente, e sicuro di essere stato interpellato da Dio stesso, pensai che avevo solo me stesso da offrire. Al termine della Messa, andai in sacrestia e chiesi immediatamente il Battesimo al sacerdote. Questi, stupefatto quando gli confessai la mia appartenenza massonica e le mie pratiche occultiste, mi disse di andare dall'Arcivescovo di Rennes. Quello fu l'inizio del mio itinerario spirituale”. Da allora Maurice Caillet ha lasciato la Massoneria ed ha compiuto un itinerario di conversione e purificazione. L’entusiasmo per la fede trovata gli ha dato la forza di affrontare e superare le tante difficoltà e minacce che il mondo materialista e la Massoneria gli hanno posto di fronte. E’ stato minacciato di morte, lo hanno licenziato per motivi inesistenti, hanno cercato di impedirgli di continuare la sua attività di medico, gli hanno messo contro parenti e figlie. A causa delle minacce vive ora sotto protezione in Spagna, ma la sua storia e testimonianza sta sollevando dalle paure tante vittime della Massoneria e sta generando altre conversioni. Il libro scritto da Caillet è la descrizione più chiara e dettagliata di come funziona la Massoneria che lui ha frequentato per 15 anni. Tutto viene spiegato: riti, iniziazione, ragioni, finalità, metodo di controllo, corruzione, negoziazione di promozioni agli alti vertici delle aziende, distribuzione illegale di appalti per le opere pubbliche, intimidazione ed eliminazione di personaggi scomodi. Caillet non cede mai al sensazionalismo né alle teorie cospiratorie, con metodo razionale e argomenti che emergono dalla sua esperienza personale, illustra le meschinità, la bramosia di potere, l’ideologia, e l’ipocrisia di gruppi di persone che si nascondono dietro ad un ridicolo ritualismo sincretista e agnostico. Altro che ideali umanisti, secondo Caillet, dietro ai principi di liberà, uguaglianza e fraternità, si nasconde un gruppo di persone il cui fine è il raggiungimento del potere e del possesso, cancellando il Dio unico dei Cristiani e proponendo l’adorazione di idoli vari. Per l’ex Venerabile Maestro, “la Massoneria, in tutte le sue obbedienze, sostiene il relativismo, che colloca tutte le religioni su uno stesso piano. Da ciò si deduce un relativismo morale: nessuna norma morale ha in sé un'origine divina e, quindi, definitiva, intangibile. La sua morale evolve in funzione del consenso delle società”. A questo proposito nel libro il dott. Caillet racconta che la Massoneria francese è stata determinante per l'introduzione dell'aborto libero in Francia nel 1974. Tra i responsabili di questa legge l’ex Venerabile Maestro indica Jean-Pierre Prouteau, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, consigliere dell’allora 2
Primo Ministro Jacques Chirac. Il dottor Pierre Simon, Gran Maestro della Grande Loggia di Francia, consigliere di Simone Veil, allora Ministro della Sanità. I politici erano circondati da quelli che venivano chiamati i "Fratelli tre punti", e il disegno di legge sull'aborto venne elaborato rapidamente. I deputati e i senatori massoni di destra e di sinistra votarono all'unanimità. Secondo Caillet il materialismo e il relativismo morale hanno portato la Massoneria francese a promuovere tutte le leggi che favoriscono il libertinaggio sessuale, il divorzio senza colpa, la contraccezione chimica e meccanica, l’aborto, le unioni civili e omosessuali, la manipolazione degli embrioni, la depenalizzazione delle droghe leggere e la legalizzazione dell’eutanasia. Nel suo libro “De la vie avant toute autre chose” (Ed. Mazarine) apparso nel 1979 e poi ritirato dalle librerie su indicazione delle autorità massoniche dell’epoca, il Gran Maestro Pierre Simon ha scritto che “è l’intero concetto di famiglia che si sta ribaltando”. Per la sua storia, l’ex Venerabile Maestro è diventato uno dei maggiori esperti di Massoneria nel mondo cattolico. Nella parte finale del libro, in molte conferenze e nel suo sito (http://www.caillet.com) Maurice spiega che cosa è la Massoneria e perchè è incompatibile con coloro che credono in Gesù Cristo. Per non aver più paura e per favorire le conversioni Caillet propone una preghiera che recita ogni giorno: “Padre infinitamente buono, tu vedi nel segreto del cuore e delle logge. Tu sai che molti massoni, persi in una filosofia ingannevole, cercano vane verità. Liberali, Signore, dagli spiriti che li traggono in inganno. Che lo Spirito Santo, lo Spirito di Verità, investa la loro intelligenza ed il loro cuore e riveli loro la Verità iniziale e filiale, l’alfa e l’omega: Tuo Figlio, Gesù il Cristo, la sua Vita, il suo insegnamento: La Buona novella del Tuo Amore”.
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STORIA DI UN MASSONE CONVERTITO A LOURDES By Cavallo Roberto Il dottor Maurice Caillet, già ginecologo di una certa notorietà, oggi è un anziano signore in pensione che vive in Bretagna, in Francia. Si allontana poco dalla propria abitazione; quando lo fa è soprattutto per tenere conferenze sulla sua conversione e sulla sua ex appartenenza alla massoneria francese. Cresciuto privo di educazione religiosa perché nato da genitori agnostici che avevano rifiutato qualunque credo, nel 1970, a 36 anni, entrò a far parte di una loggia e fu iniziato ai rituali della fratellanza massonica. Attraversa e supera i vari stadi iniziatici fino a diventare egli stesso un rispettato maestro venerabile del Grande Oriente di Francia, conseguendo favori e successo nella società civile e nel mondo professionale cui apparteneva. Fu in quegli anni (nel 1973) che divenne un rispettato membro del partito socialista francese, con l’appoggio di Francois Mitterand. Come massone e come socialista si batte per la legalizzazione dell’aborto in Francia, che, infatti, diventa legge di Stato nel 1975. Il disegno di legge è approvato dal parlamento senza problemi grazie ai numerosi deputati e ministri massoni. Stesso discorso vale per la promozione di tutte le leggi che favoriscono il libertinaggio sessuale, dal divorzio alla contraccezione, dalla manipolazione degli embrioni alle unioni civili degli omosessuali. In qualità di ginecologo esegue quindi aborti e sterilizzazioni, anche se qualcosa – dentro di lui – comincia a turbarlo. Nel suo libro-testimonianza “Ero massone. La mia conversione dalla massoneria alla fede” (Edizioni Piemme, 2010, pagg. 181) Maurice Caillet racconta: “Solo in casi eccezionali si riscontravano ragioni mediche valide, mentre nella maggioranza dei casi le ragioni erano di carattere sociale e avrebbero richiesto soluzioni psicologiche, sociali, materiali, finanziarie anziché chirurgiche…Dal momento che ci occupavamo anche di numerosi casi di sterilità, eravamo inoltre insorti di fronte all’aberrazione di un sistema legale che permetteva di sopprimere un feto, ma vietava di mettere in relazione direttamente e in maniera umana una candidata all’aborto con una coppia sterile desiderosa di adottare un bambino: quando provai a farlo, ricevetti subito una telefonata del Procuratore della Repubblica che mi prospettava la prigione se avessi continuato…” (pagg. 50-51). In quindici anni di massoneria (1970-1985) Maurice Caillet vedrà di tutto: corruzione, clientelismi, intimidazione di personaggi scomodi. Dietro ai millantati principi di libertà, uguaglianza, fraternità (gli stessi della Rivoluzione francese), la massoneria nasconde un gruppo di persone il cui fine è il relativismo religioso 4
e che in realtà si nutre di un particolare odio verso il Papa e i dogmi della Chiesa cattolica. Scrive Caillet: “La libertà per un cristiano è un mezzo, uno strumento accordato da Dio all’Uomo per andare verso il bene e l’amore, l’uno e l’altro definiti dagli insegnamenti evangelici, che danno sostanza ai Dieci Comandamenti. Per un massone, è uno scopo senza un fine, che deve abbattere tutti i tabù e i divieti della tradizionale morale ebraico-cristiana. Monsignor Ratzinger, nel 1992, all’Accademia delle Scienze Morali e Politiche di Francia, ha detto: Una libertà il cui unico contenuto consistesse nella possibilità di soddisfare i propri bisogni non sarebbe una libertà umana: resterebbe nell’ambito del mondo animale. L’uguaglianza per i cristiani discende dal fatto di essere tutti figli dello stesso Padre, e fratelli e sorelle di Gesù. Per un massone, lo abbiamo visto nella mia testimonianza, è una mera affermazione di principi, un’illusione, dato che distingue profani e iniziati e, tra l’altro, divide anche gli stessi massoni in differenti gradi, 33 in certi riti…Per non parlare della separazione tra gli uomini e le donne nelle principali obbedienze, regolari o irregolari. La fraternità cristiana è universale e si esprime da secoli attraverso numerose organizzazioni caritatevoli e umanitarie nell’intero pianeta. Quella dei massoni si limita o si concentra sul cerchio ristretto degli iniziati e della loro famiglia. Non si possono paragonare l’uno all’altra”. La grande svolta per Maurice Caillet avverrà un pomeriggio di febbraio del 1984 nella grotta di Lourdes, dove si reca, più che mai scettico, per accompagnare la propria compagna ammalata. Dinanzi al sacerdote che consacra il pane e il vino, sente dentro di sé una voce che distintamente gli parla. Affascinato da quella locuzione interiore, inizia un percorso che lo porterà all’abbandono della massoneria e di altri riti iniziatici, alla conversione, al battesimo. Da quel momento gli capita di tutto: minacce di morte, licenziamento per futili motivi e impedimento a continuare la professione di medico. Ma sopraggiunge anche una grande serenità e la guarigione di Claude, la compagna che più tardi diverrà sua moglie. Ancora oggi – che gira l’Europa per raccontare la sua storia di ex massone e soprattutto di convertito felice – Maurice Caillet vive sotto protezione. Nel libro, edificante e di semplice lettura, l’Autore ricorda come la prima condanna pontificia dell’appartenenza dei cattolici alla massoneria, emanata da Clemente XII, ris alga al 1738. Ancora oggi le norme del diritto canonico escludono la possibilità della doppia appartenenza: alla massoneria e alla Chiesa.
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RIFLESSIONI AD UN ANNO DALLA DICHIARAZIONE DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE INCONCILIABILITÀ TRA FEDE CRISTIANA E MASSONERIA
Il 26 novembre 1983 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicava una dichiarazione sulle associazioni massoniche (cfr AAS LXXVI [1984] 300). A poco più di un anno di distanza dalla sua pubblicazione può essere utile illustrare brevemente il significato di questo documento. Da quando la Chiesa ha iniziato a pronunciarsi nei riguardi della massoneria il suo giudizio negativo è stato ispirato da molteplici ragioni, pratiche e dottrinali. Essa non ha giudicato la massoneria responsabile soltanto di attività sovversiva nei suoi confronti, ma fin dai primi documenti pontifici in materia e in particolare nella Enciclica «Humanum Genus» di Leone XIII (20 aprile 1884), il Magistero della Chiesa ha denunciato nella Massoneria idee filosofiche e concezioni morali opposte alla dottrina cattolica. Per Leone XIII esse si riconducevano essenzialmente a un naturalismo razionalista, ispiratore dei suoi piani e delle sue attività contro la Chiesa. Nella sua Lettera al Popolo Italiano «Custodi» (8 dicembre 1892) egli scriveva: «Ricordiamoci che il cristianesimo e la massoneria sono essenzialmente inconciliabili, così che iscriversi all’una significa separarsi dall’altra». Non si poteva pertanto tralasciare di prendere in considerazione le posizioni della Massoneria dal punto di vista dottrinale, quando negli anni 1970-1980 la S. Congregazione era in corrispondenza con alcune Conferenze Episcopali particolarmente interessate a questo problema, a motivo del dialogo intrapreso da parte di personalità cattoliche con rappresentanti di alcune logge che si dichiaravano non ostili o perfino favorevoli alla Chiesa. Ora lo studio più approfondito ha condotto la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede a confermarsi nella convinzione dell’inconciliabilità di fondo fra i principi della massoneria e quelli della fede cristiana. Prescindendo pertanto dalla considerazione dell’atteggiamento pratico delle diverse logge, di ostilità o meno nei confronti della Chiesa, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, con la sua dichiarazione del 26.11.83, ha inteso collocarsi al livello più profondo e d’altra parte essenziale del problema: sul piano cioè dell’inconciliabilità dei principi, il che significa sul piano della fede e delle sue esigenze morali. 6
A partire da questo punto di vista dottrinale, in continuità del resto con la posizione tradizionale della Chiesa, come testimoniano i documenti sopra citati di Leone XIII, derivano poi le necessarie conseguenze pratiche, che valgono per tutti quei fedeli che fossero eventualmente iscritti alla massoneria. A proposito dell’affermazione sull’inconciliabilità dei principi tuttavia si va ora da qualche parte obiettando che essenziale della massoneria sarebbe proprio il fatto di non imporre alcun «principio», nel senso di una posizione filosofica o religiosa che sia vincolante per tutti i suoi aderenti, ma piuttosto di raccogliere insieme, al di là dei confini delle diverse religioni e visioni del mondo, uomini di buona volontà sulla base di valori umanistici comprensibili e accettabili da tutti. La massoneria costituirebbe un elemento di coesione per tutti coloro che credono nell’Architetto dell’Universo e si sentono impegnati nei confronti di quegli orientamenti morali fondamentali che sono definiti ad esempio nel Decalogo; essa non allontanerebbe nessuno dalla sua religione, ma al contrario costituirebbe un incentivo ad aderirvi maggiormente. In questa sede non possono essere discussi i molteplici problemi storici e filosofici che si nascondono in tali affermazioni. Che anche la Chiesa cattolica spinga nel senso di una collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, non è certamente necessario sottolinearlo dopo il Concilio Vaticano II. L’associarsi nella massoneria va tuttavia decisamente oltre questa legittima collaborazione e ha un significato ben più rilevante e determinante di questo. Innanzi tutto si deve ricordare che la comunità dei «liberi muratori» e le sue obbligazioni morali si presentano come un sistema progressivo di simboli dal carattere estremamente impegnativo. La rigida disciplina dell’arcano che vi domina rafforza ulteriormente il peso dell’interazione di segni e di idee. Questo clima di segretezza comporta, oltre tutto, per gli iscritti il rischio di divenire strumento di strategie ad essi ignote. Anche se si afferma che il relativismo non viene assunto come dogma, tuttavia si propone di fatto una concezione simbolica relativistica, e pertanto il valore relativizzante di una tale comunità morale-rituale lungi dal poter essere eliminato, risulta al contrario determinante. In tale contesto, le diverse comunità religiose, cui appartengono i singoli membri delle Logge, non possono essere considerate se non come semplici istituzionalizzazioni di una verità più ampia e inafferrabile. Il valore di queste istituzionalizzazioni appare, quindi, inevitabilmente relativo, rispetto a questa verità più ampia, la quale si manifesta invece piuttosto nella comunità della buona volontà, cioè nella fraternità massonica. 7
Per un cristiano cattolico, tuttavia, non è possibile vivere la sua relazione con Dio in una duplice modalità, scindendola cioè in una forma umanitaria - sovraconfessionale e in una forma interna - cristiana. Egli non può coltivare relazioni di due specie con Dio, né esprimere il suo rapporto con il Creatore attraverso forme simboliche di due specie. Ciò sarebbe qualcosa di completamente diverso da quella collaborazione, che per lui è ovvia, con tutti coloro che sono impegnati nel compimento del bene, anche se a partire da principi diversi. D’altronde un cristiano cattolico non può nello stesso tempo partecipare alla piena comunione della fraternità cristiana e, d’altra parte, guardare al suo fratello cristiano, a partire dalla prospettiva massonica, come a un «profano». Anche quando, come già si è detto, non vi fosse un’obbligazione esplicita di professare il relativismo come dottrina, tuttavia la forza relativizzante di una tale fraternità, per la sua stessa logica intrinseca ha in sé la capacità di trasformare la struttura dell’atto di fede in modo così radicale da non essere accettabile da parte di un cristiano, «al quale cara è la sua fede» (Leone XIII). Questo stravolgimento nella struttura fondamentale dell’atto di fede si compie, inoltre, per lo più, in modo morbido e senza essere avvertito: la salda adesione alla verità di Dio, rivelata nella Chiesa, diviene semplice appartenenza a un’istituzione, considerata come una forma espressiva particolare accanto ad altre forme espressive, più o meno altrettanto possibili e valide, dell’orientarsi dell’uomo all’eterno. La tentazione ad andare in questa direzione è oggi tanto più forte, in quanto essa corrisponde pienamente a certe convinzioni prevalenti nella mentalità contemporanea. L’opinione che la verità non possa essere conosciuta è caratteristica tipica della nostra epoca e, nello stesso tempo, elemento essenziale della sua crisi generale. Proprio considerando tutti questi elementi la Dichiarazione della S. Congregazione afferma che la Iscrizione alle associazioni massoniche «rimane proibita dalla Chiesa» e i fedeli che vi si iscrivono «sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione». Con questa ultima espressione, la S. Congregazione indica ai fedeli che tale iscrizione costituisce obiettivamente un peccato grave e, precisando che gli aderenti a una associazione massonica non possono accedere alla Santa Comunione, essa vuole illuminare la coscienza dei fedeli su di una grave conseguenza che essi devono trarre dalla loro adesione a una loggia massonica. La S. Congregazione dichiara infine che «non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche, con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito». A questo proposito il testo fa anche 8
riferimento alla Dichiarazione del 17 febbraio 1981, la quale già riservava alla Sede Apostolica ogni pronunciamento sulla natura di queste associazioni che avesse implicato deroghe alla legge canonica allora in vigore (can. 2335). Allo stesso modo il nuovo documento, emesso dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede nel novembre 1983, esprime identiche intenzioni di riserva relativamente a pronunciamenti che divergessero dal giudizio qui formulato sulla inconciliabilità dei principi della massoneria con la fede cattolica, sulla gravità dell’atto di iscriversi a una loggia e sulla conseguenza che ne deriva per l’accesso alla Santa Comunione. Questa disposizione indica che, malgrado la diversità che può sussistere fra le obbedienze massoniche, in particolare nel loro atteggiamento dichiarato verso la Chiesa, la Sede Apostolica vi riscontra alcuni principi comuni, che richiedono una medesima valutazione da parte di tutte le autorità ecclesiastiche. Nel fare questa Dichiarazione, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede non ha inteso disconoscere gli sforzi compiuti da coloro che, con la debita autorizzazione di questo Dicastero, hanno cercato di stabilire un dialogo con rappresentanti della Massoneria. Ma, dal momento che vi era la possibilità che si diffondesse fra i fedeli l’errata opinione secondo cui ormai la adesione a una loggia massonica era lecita, essa ha ritenuto suo dovere far loro conoscere il pensiero autentico della Chiesa in proposito e metterli in guardia nei confronti di un’appartenenza incompatibile con la fede cattolica. Solo Gesù Cristo è, infatti, il Maestro della Verità e solo in Lui i cristiani possono trovare la luce e la forza per vivere secondo il disegno di Dio, lavorando al vero bene dei loro fratelli.
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