ANNO XLI - N. 4 - Ottobre-novembre-dicembre - 2011 Sped. Abb. Pos. Art. 2 Comma 20/C - Legge 662/96 - Filiale di Foggia
dei cappuccini di Foggia in Ciad I Convento Immacolata I 71121 Foggia I c.c.p. 162719 I Tel. 0881.302293 I fax 0881.663963 e-mail:
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sotto il sole dell’Africa!
Fr. Franco Gitto
rmai sappiamo tutti che la terra è rotonda, divisa orizzontalmente al centro da una linea immaginaria che si chiama Equatore. E pensiamo subito all’Africa, al caldo, ma anche alla povertà, alle condizioni di vita di quegli uomini, donne e bambini. Natale è una festa nel calendario di tutti i popoli, con una data fissa, il 25 dicembre, ma non è per tutti come l’immaginiamo noi nel nostro paese: al freddo, alla neve, noi rivestiti di lana e di cappotti. In altre parti del mondo Natale è in primavera, come nei paesi dell’America del sud. Anche sotto il sole dell’Africa è Natale! Noi missionari cappuccini saremo lì a festeggiare la nascita di un bambino speciale. Non saranno i festeggiamenti per la bimba venuta al mondo con il numero 7 miliardi, tanti siamo diventati sulla terra! E neanche i festeggiamenti per il primo piccolo nato nell’anno nuovo. Festeggeremo in quella terra la nascita del Bambino venuto a salvare il mondo intero, un piccolo nato di nome Gesù. Siete invitati anche voi, tutti. Venite con noi in Africa! Vi mostreremo le
nostre missioni che, con il vostro sostegno, aiutano a scavare pozzi artesiani, a costruire dispensari per le vaccinazioni, scuole materne ed elementari, dighe, chiese. Vi mostreremo come vengono assistite le puerpere ed i loro neonati, vi mostreremo come vengono curati i ciechi, gli epilettici, i lebbrosi, i malati di Aids, vi mostreremo come quei bambini vengono preparati a ricevere il battesimo, aiutati nella crescita e nella scuola, aiutati nella vocazione cristiana come catechisti, o nella formazione come postulanti cappuccini per evangelizzare da adulti la loro terra, il loro popolo, la loro gente. Venite con noi in Africa! Se non potete venire fisicamente a vivere il Natale in Africa, venite con il vostro cuore, con lo spirito che ci unisce tutti nella fede in Gesù Bambino, il Cristo che nasce e muore per noi, il Dio che provvede a ciascuno di noi fino a donarci l’eternità. Nasce per noi, nasce per i bambini africani, quelli poveri, che tanti di voi, lettori e benefattori, hanno adottato “a distanza”. Sappiamo di poter contare sulla divina provvidenza e sulla vostra
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generosa partecipazione alle nostre iniziative missionarie, e vi ringrazieremo sempre, ogni momento. E vi ringrazieranno sempre i papà e le mamme del Ciad-Centrafrica, e i loro bambini, che pregheranno Gesù anche per voi. Noi frati cappuccini siamo i confratelli di Padre Pio santo, e siamo certi che arriva sempre al cielo “una preghiera speciale per tutti coloro che lavorano per la salute delle anime e per la gloria di Dio con le missioni fra tanta gente infedele ed incredula”, come diceva lui (Ep. II, 70). Viviamo in comunione, allora, questo bellissimo Natale che viene: voi sarete al nostro fianco in terra africana, pregheremo e canteremo insieme, perché il cuore dell’uomo è uno, e non ha diverso colore di pelle. Il cuore dell’uomo è uno: è il cuore di Dio. Buon Natale a tutti!
Vita Missionaria
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A.A.Ciad
Alfabetizzazione e Assistenza ai bambini del Ciad Piercarlo Pazienza
I
l Rotary Club di San Severo ha iniziato nell’anno rotariano 2008/2009 il progetto A.A. Ciad - Alfabetizzazione e Assistenza ai bambini del Ciad, progetto ad oggi in corso. Prevede l’intervento nel sud del Ciad, nella cittadina di Baibokoum; fornisce l’abbigliamento scolastico ai bambini della scuola materna e contribuisce alla formazione di personale insegnante. L’attività si appoggia alla missione a Baibokoum dei Frati Cappuccini della provincia di Foggia, che da circa qua-
rant’anni operano in una delle zone più povere e più depresse – sotto tutti gli aspetti – dell’Africa. La mssione ha in corso da molti anni attività di istruzione ed assistenza all’infanzia, con scuole materne ed elementari: l’attività dei 6 plessi di scuola materna, con circa 500 bambini, è stata coordinata fino al 2011 da una volontaria originaria di San Severo. La divisa scolastica dei bambini è fondamentale ai fini educativi e didattici creando uniformità di aspetto e offrendo “dignità” ai bambini ed alle lo-
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ANNO XLI
ro famiglie, quasi sempre impossibilitate a fornire il ben che minimo vestiario; annualmente è stata fornita la divisa formata da casacca, pantaloncini e ciabattine, con una spesa di € 5,00/ bambino/anno. Si è vista la necessità di formare ragazze indigene dai 14 ai 16 anni, che potessero servire come insegnanti nelle scuole materne nei villaggi. Nell’ottobre del 2009 sono state selezionate 5 ragazze che hanno frequentato con profitto il 1° anno di scuola superiore; era previsto un 2° anno di completamento formativo, ma alla fine del 1° anno le ragazze sono state ri-
tenute pronte ad entrare a pieno titolo nel programma scolastico per essere di supporto all’attività della coordinatrice stessa; sono state quindi inserite nelle scuole materne di 30 villaggi, tra i quali si muovono con biciclette fornite dal club nell’ambito del programma; la coordinatrice ha assicurato la sua presenza periodica. Sono state quindi, individuate altre 30 ragazze che – affiancate dalle 5 già formate e dalla coordinatrice – hanno frequentato in loco il 6° anno della scuola primaria e si sono preparate concretamente, operando “sul campo”: queste ragazze iniziano l’attività didattica nel
corrente anno scolastico. Il definitivo rientro in Italia della coordinatrice ha portato a programmare l’invio di una nuova volontaria di San Severo, che unirà alla presa di conoscenza dell’ambiente – in vista di una pluriennale periodica presenza – un’attività didattica volta specificamente ad educare all’igiene personale e ambientale.
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Convento Immacolata - 71121 Foggia Autorizz. del Tribunale di Foggia n. 2/71 del 4-5-1971 Direttore Responsabile: Franco Gitto Redattore: P. Franco Gitto E-mail:
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nome . L’imposizione del
N
Fr. Raffaele Mangiacotti
elle culture semitiche e ancor più nelle culture africane, come nel linguaggio biblico, l’imposizione del nome non è mai dato a caso. O è dato in riferimento ad una circostanza tragica o felice che precede una nascita, o è dato per sottintendere la missione specifica che la persona avrà nel corso della vita. Così lo ricorderemo in questo tempo di Natale, il nome che fu dato a Gesù, otto giorni dopo la sua nascita, fu quello indicato dall’Angelo: “Si chiamerà Emmanuele”, per determinare la missione specifica del Cristo: “Dio con noi”. Parimenti si dica di Giovanni il Battista, al quale fu imposto questo nome, perché doveva avere il compito di ricondurre a Dio molti figli d’Israele e preparare così la venuta del Messia. Il nome di Simone gli fu cambiato da Gesù in Pietro, per stabilirlo come roccia, sostegno e guida della Chiesa … Nella cultura africana in generale esiste una relazione molto intima tra il nome
e la persona che lo riceve. Dare un nome significa anche sottomettere o inscrivere il neonato a certe regole sociali o anche religiose. Il nome dato ad un bambino Ngambay nel sud del Ciad è in primis un nome generale, almeno fino al giorno che non gli viene dato quello definitivo, perciò viene chiamato “Tayjé”, al contrario della bambina che viene designata con l’appellativo “Gëmjé”.
L’imposizione del nome può avvenire il giorno stesso della nascita, ma è reso pubblico solo il giorno in cui il bambino viene presentato alla comunità, con un rito tutto particolare che, pur facendo appello alla tradizione, si avvicina comunque a quello biblico. Infatti la Bibbia ricorda che otto giorni dopo la nascita i bambini sono portati al tempio per l’imposizione del nome e la presentazione del nuovo nato alla comunità. Tra i popoli africani però, e in particolare la nostra cultura in questione, già dopo tre giorni il bambino o la bambina è sottomessa al rito del “rilevamento”, rito che indica il rialzarsi della madre dal letto per deporre il figlio nelle braccia della persona designata che avrà il compito di presentarlo/a non appena i riti previsti sono tutti esplicati. Il rito che segue nel giorno in cui viene imposto il nome consiste in una cerimonia che per certi aspetti vuole essere una specie di esorcismo, di augurio o, ancor più, la determinazione di ciò che si diventerà col tempo. Infatti quando si tratta di un bambino, uno zio paterno pone su di lui un coltello da getto per trasmettergli la forza nella difesa, una lancia per renderlo così un valoroso cacciatore e, infine, una zappa per dichiararlo buon coltivatore della terra che gli produrrà i frut-
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ti del suo nutrimento. Subito dopo gli viene dato il nome e quindi presentato alla comunità. Quando si tratta di una bambina, viene chiamata una zia paterna ad assumere il compito dei riti, la quale accosterà alla bambina gli strumenti da cucina (pentole e mortaio), una scopa, un’ascia per tagliare la legna e quanto serve ancora per determinarla nel suo ruolo di futura donna. Questi riti però non sono da intendersi in maniera più positiva per il bambino perché sarà determinato dalla forza e dal coraggio, e più in maniera negativa per la bambina che sarà condannata a lavori quasi a dire forzati. Gli oggetti che vengono portati alla futura donnasono oggetti che la definiscono come la futura madre nutrice, nonché come colei che porterà la vita. Perciò la puli-
zia e tutto il lavoro relativo alla cucina le appartengono come un dono per la vita: “dare a mangiare, è dare la vita”. Tra i cristiani però, il rito tradizionale viene sostituito con quello ecclesiale o prettamente biblico. Così, tagliando la testa al toro della tradizione che vuole questo mondo ancorato ai cicli vitali della natura, si preferisce oggi una attitudine più cristiana, perché attraverso la preghiera e la prima benedizione in Chiesa, il nome imposto viene affidato direttamente al Buon Dio che vede e provvede per ogni sua creatura.
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Vita Missionaria Due sacerdoti, due missioni, un’unica vocazione!
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Fr. Antonello Gravante - OFM Cap
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Grande festa e intensi momenti di fraternità sono stati vissuti all’interno della nostra Provincia Religiosa a motivo dell’anniversario di ordinazione sacerdotale di due nostri cari confratelli. Infatti come confratelli della medesima Provincia ci siamo stretti intorno alla mensa del Signore per rendere grazie a Gesù, unico Maestro e Sommo ed eterno sacerdote, per il lungo e fecondo ministero presbiterale di fr. Lorenzo Carozza e fr. Ludovico Cocola. Mentre fr. Lorenzo ha vissuto da sempre nella fraternità di Foggia dedicandosi alla pastorale parrocchiale e sanitaria, fr. Ludovico già da diversi anni vive ed opera nella fraternità di san Giovanni Rotondo ed è praticamente da sempre che si è dedicato al ministero dell’annunzio della Parola come predicatore.
Due solenni concelebrazioni eucaristiche: per fr. Lorenzo il 31 ottobre alle ore 18,30, nella chiesa dell’Immacolata in Foggia, e per fr. Ludovico il 1° novembre alle ore 11.00 nel Santuario di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo. Entrambi hanno ricordato il lieto evento con la partecipazione di numerosi frati, dei parenti e dei tantissimi amici venuti da più parti. Un ministero ricco e proficuo, fecondo di tante grazie spirituali quello vissuto e ancora da vivere per questi due nostri fratelli attraverso l’annunzio della Parola, la vicinanza ai più poveri ed esclusi, soli e abbandonati, servendo il Cristo nelle persone sofferenti, dedicandosi al ministero della riconciliazione... Due differenti missioni ma un’unica vocazione: l’amore! Auguri di santità, carissimi fr. Ludovico e fr. Lorenzo!
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I nostri progetti di
sviluppo del Ciad Per la formazione di un postulante cappuccino (mensile)
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Per l’adozione a distanza di un bambino povero (mensile)
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Il
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Frati Minori Cappuccini Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio SERVIZIO ANIMAZIONE MISSIONARIA CIAD - CENTRAFRICA
Sta per ven ire alla luc e il
Ba mb ino Ge sù !
no bi no e gli an ge li so Na sc e Ge sù Ba m Af ric a. Gr ot ta . An ch e in lla ne lui a o rn to at
r e g l i a n g el i A iu t a c i a f o r m a io ni ca pp uc ci ne ! pe r le no st re m iss r la na nd o 50 eu ro pe Pu oi fa rl o or a, do
frate formazione di un o, minore cappuccin terra d'africa. sacerdote per la ic a r i po ve ri de ll'A fr Sa rà un an ge lo pe e av rà le tu e ali !
Buon Natale! 19
ma donata sul CCP n° 1627 Sosteneteci, versando la som puccini io Provinciale dei Padri Cap intestato a: Ufficio Missionar 21 Foggia Convento Immacolata - 711
afr ica no: Ha il volt o di un bam bino
aiu ta lo a st ud iar e, a cr es ce re , a viv er e.
per un bim bo Puo i don are ora 10 eur o cine . dell e nos tre mis sion i cap puc Lo aiu ter ai a stu dia re, ! aiu ter ai il suo fut uro
chie de! Ē Ges ù Bam bino che te lo
Buon Natale!
9 Sosteneteci, versando la somma donata sul CCP n° 16271 Cappuccini intestato a: Ufficio Missionario Provinciale dei Padri Convento Immacolata - 71121 Foggia
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