Seminario «Imprese, mercati, nuove tecnologie e nuovi settori: come cambia l’organizzazione aziendale nello scenario competitivo»
Torino, 10-12 Ottobre 2011 Luca Pignatelli Ufficio Studi Economici
Le imprese nel nuovo scenario competitivo
1980-2011: discontinuità e accelerazione dei trend Principi ideologici Affermazione dei principi occidentali : • • •
Democrazia e libertà civili: aumentano i paesi a regime democratico; Mercato: riforme “liberiste” nell’Est Europa, Asia (inclusa Cina), SudAmerica, Africa Libero scambio: sviluppo export-oriented dei paesi emergenti (prima Asia, poi gli altri); Affermazione del modello di capitalismo anglosassone: Reagan 1981-1989 (Reaganomics), Margaret Thatcher 1979-1990 ; “più mercato-meno Stato”, deregulation; Equilibri geo- politici Sfaldamento del sistema sovietico: nascita della Federazione Russa (nov.1991) e degli altri Stati ex-sovietici; Crollo del Muro di Berlino e unificazione della Germania (1989); Nuovi equilibri politici mondiali (bipolarismo USA-Cina ?); Rafforzamento delle istituzioni e meccanismi di governance sovranazionali (Nazioni Unite, Fondo Monetario, G8, G20) ; Maggiore cooperazione internazionale e crescente interventismo nei conflitti locali (Somalia 1993; Bosnia 1995; Kosovo 1995; Iraq 1990 e 2003; Afghanistan 2001; Libia 2011);
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo Scenario economico Accelerazione della crescita mondiale; decollo dei paesi “emergenti”; boom della Cina [slide]; Accelerazione del l’integrazione commerciale, finanziaria, produttiva…culturale ? • Commercio: accelera la liberalizzazione degli scambi di merci e servizi: 1986-1994 Uruguay Round del GATT; nel 1995 nasce il WTO (153 paesi membri nel 2010); centinaia di accordi commerciali per rimuovere barriere agli scambi; free trade areas (NAFTA1994; MERCOSUR1991); [slide] • Finanza: progressiva liberalizzazione dei movimenti di capitali e degli investimenti; gli investimenti diretti delle imprese crescono più del PIL e degli scambi commerciali [slide] • Produzione: delocalizzazione, filiere produttive internazionali, articolazione globale del processo produttivo • Aumentano i movimenti migratori e i flussi turistici; maggiore circolazione di culture, idee e ideologie. In Europa integrazione sempre più stretta: nel 1999 nasce l’Unione Monetaria Europea; nel 2001 nasce l’euro; nel 1985 Accordo di Schengen per la libera circolazione delle persone; Il baricentro economico e soprattutto industriale si sposta dai paesi “avanzati” ai paesi “emergenti”; nascono nuove potenze commerciali, crescono nuovi mercati [slide] Nei paesi “poveri” migliorano anche la qualità della vita e gli standard di reddito e di consumo [slide] Ufficio Studi Economici
Le imprese nel nuovo scenario competitivo Onde tecnologiche e tecnologie “dominanti” degli ultimi decenni
Microelettronica Automazione Virtualizzazione e simulazione Tecnologie dell’Informazione e della Telecomunicazione Interconnessione estesa wired/wireless, reti (Internet e World Wide Web) Convergenza tra meccanica, elettronica, Ict, controllistica Nuovi materiali (carbonio, leghe metalliche, tessuti, plastiche, ecc.) Riduzione scale dimensionali, miniaturizzazione, micro-nanotecnologie Biotecnologie Sostenibilità ambientale e green technologies (fonti rinnovabili, riciclaggio, ecc.) da lusso a necessità
Tendenze sociali e di mercato Diversificazione estrema prodotti/servizi, “mass customization” Globalizzazione geografica / specializzazione territoriale Eco-efficienza / eco-compatibilità (aspetti energetici, ambientali e sociali)
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Per le nostre imprese più opportunità...
Ampliamento dei mercati: Sviluppo dei paesi emergenti; crescita del ceto medio; Maggiore propensione agli scambi: Riduzione dei costi di comunicazione e logistica per effetto del progresso tecnologico nei mezzi di trasporto (aerei, treni, navi) e nella comunicazione (telefonia, Internet); Abbattimento delle barriere agli scambi; Maggiore mobilità e consapevolezza del consumatore; Legislazione a favore della trasparenza del mercato; Maggiore mobilità delle persone (turismo, lavoro); Diffusione modelli culturali e di consumo “occidentali” (mercato globale); Nuovi canali di consumo generati dalle nuove tecnologie (e-commerce).
Accesso al mercato mondiale di:
Materie prime, componenti e servizi; Capitali; Risorse umane (tecnici, manager); Best practice organizzative; risorse scientifiche (R&S come commodity acquistabile sul mercato).
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
... ma anche più rischi
Aumenta la competizione internazionale, con regole del gioco meno favorevoli:
I nuovi mercati sono diversi da quelli tradizionali (cultura e modelli di consumo; contesto istituzionale e normativo; “ambiente” socio-economico; ecc.);
Concorrenza più aggressiva, talvolta spregiudicata (dumping, contraffazione, violazione brevetti) ; tutela difficile; frequenti guerre di prezzo; Il potere contrattuale si sposta dall’impresa al consumatore: Maggiore facilità di imitazione e “cannibalizzazione” di prodotti e tecnologie; Maggiore importanza dei costi/prezzi; il made in Italy da solo non basta.
Sono diversi cultura, modelli di consumo, normativa, ecc.; l’ingresso sui nuovi mercati è più complicato; Occorrono competenze e conoscenze diverse (es.capacità di mediazione vs.competenze tecniche); E’ spesso indispensabile una presenza diretta, anche in partnership con imprese locali; Il “fai da te” imprenditoriale non basta più; l’impresa deve essere aiutata da un efficiente sistema-Paese (diplomazia, banche, ecc.)
Le nuove caratteristiche del mercato possono favorire certe tipologie di impresa e penalizzarne altre (grande impresa vs. piccola impresa) [slide]
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Modelli di impresa a confronto dimensione
GRANDE IMPRESA oltre 250 add.
proprietà
public company
familiare
azionisti-managers
proprietari-territorio
potere negoziale
elevato
scarso
tempi decisionali
lenti
rapidi
flessibilità produttiva
bassa
elevata
radicale-migliorativa
migliorativa
ricerca e sviluppo
in house/network
network
risorse finanziarie
ampie
Limitate
accesso al credito
agevole
variabile
export+IDE+accordi
export+accordi
piramidale, gerarchica
geometria variabile
pianificazione strategica
spirito imprenditoriale
Stakeholders
innovazione di prodotto
internazionalizzazione organizzazione visione
MEDIA IMPRESA fino a 250 add.
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
1980-2011: un periodo molto turbolento
Ottobre 1987: lunedì nero di Wall Street (-22% in un solo giorno) Settembre 1992: svalutazione della sterlina (“mercoledì nero”) che abbandona il Sistema Monetario Europeo (SME); poco dopo anche la lira si svaluta e esce dallo Sme per rientrarvi solo 4 anni dopo 1997: crisi finanziaria asiatica: crollo degli investimenti esteri, svalutazione, rallentamento della crescita, conseguenze sociali e politiche (dimissioni di Suharto); 1998: crisi finanziaria russa (svalutazione del rublo, default sul debito domestico, moratoria sui pagamenti; anche conseguenze politiche); 2000-2002: scoppio della bolla speculativa delle dot.com; il NASDAQ perde l’80% della capitalizzazione; fallimento della Enron (dic.2001); 2001: l’11 settembre fa temere ripercussioni ad ampio raggio sull’economia mondiale (scambi, turismo, materie prime); 2001-2002: crisi argentina (default sul debito estero, svalutazione, crisi politica); Luglio 2002: crisi delle borse mondiali; Wall Street perde in poche settimane il 30% 2008-???: recessione mondiale, la più grave dal 1929; conseguenze di portata storica sul piano finanziario, economico e geopolitico; crescenti pressioni sui prezzi delle commodities e dell’energia, sopr.a partire dal 2000/2001; problemi di scarsità assoluta per minerali minori e “terre rare”; il controllo delle materie prime come arma strategica? Ufficio Studi Economici
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sviluppo e globalizzazione non sono senza costi Nei paesi industriali:
Perdita di competitività; Crisi settoriali (v.tessile); Problemi di riconversione industriale; Problemi di riqualificazione professionale; che fare del lavoro dequalificato? Possibile disagio sociale e aumento disoccupazione (più o meno temporaneo); Le scelte contano !! (v.USA vs.europa)
Nei paesi emergenti:
Aumentano le disuguaglianze di reddito tra ricchi e poveri; città e campagna; “centro” e “periferia”; giovani e anziani; lavoratori specializzati e dequalificati; settori “moderni” e “arretrati”; Le crescenti disparità possono creare conflitti sociali e/o territoriali anche violenti (v.”primavera araba”) ; Costi ambientali elevati (inquinamento, deforestazione, ecc.); Possibile destabilizzazione politica; … vale l’equazione sviluppo=democrazia?
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
… e il percorso non è segnato A livello globale: aumentano i flussi migratori; aumentano l’integrazione culturale ma anche le tensioni interculturali; villaggio globale vs. scontro di civiltà ? la convergenza economica richiede redistribuzione del potere politico (dal G-8 al G-20?); le istituzioni mondiali sono adeguate? E le regole del gioco? problemi di scarsità di materie prime (v.minerali minori e “terre rare”); il controllo delle materie prime come arma strategica? crescenti pressioni sui prezzi; Possibili rivendicazioni protezionistiche
In sintesi: L’integrazione economica non è un gioco a somma zero: tutti ci possono guadagnare; …ma non è automatico che tutti ci guadagnino; le scelte contano!!; Però chi resta fuori dal gioco quasi sempre ci perde (v.Africa) Il trend verso una maggiore integrazione è irreversibile? la Grande Crisi può invertire la rotta?
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
DATI E GRAFICI
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Una crescita mondiale elevata (almeno fino alla Grande Crisi...) Variazione annuale reale 6,0
5,0
4,0
3,0
2,0 World GDP Trend-GDP
1,0
0,0 1980
1982
1984
1986
1988
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010
-1,0 Fonte: IMF
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
La rincorsa dei paesi emergenti Crescita reale del PIL 7,0%
6,0%
1980-1990 1991-2000
5,0%
2001-2010 4,0%
3,0%
2,0%
1,0%
0,0% World
Advanced econ.
European Union
Developing econ.
Fonte: IMF
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
BRIC e nuove potenze economiche Crescita reale del PIL 12,0% 1980-1990 10,0% 1991-2000 2001-2010
8,0%
6,0%
4,0%
2,0%
0,0% Brazil
China
India
Russia
Turkey
Developing econ.
-2,0%
-4,0% Fonte: IMF Database
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Gli scambi commerciali crescono più del PIL Variaz.annuale reale
15,0
10,0
5,0
0,0 1980
-5,0
-10,0
1982
1984
1986
1988
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010
World GDP Trade Trend-GDP Trend-Trade
-15,0 Fonte: IMF
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Gli IDE crescono più rapidamente di PIL e commercio Miliardi dollari a prezzi correnti-indice 1980=100
4.000 3.500 3.000 2.500
World GDP World trade IDE trend IDE
2.000 1.500 1.000 500 0 -500 -1.000
Fonte: UNCTAD Ufficio Studi Economici
Le imprese nel nuovo scenario competitivo
La distribuzione della ricchezza è più equilibrata peso sul PIL mondiale
1990 OTHERS 33,1%
EUROPE
2030
USA, JAP 44,7%
23,4%
22,2% 13,0% 63,6%
Fonte: A.Mold-Maddison’s forecasts revised
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Il potere economico si sposta verso l’Asia Economic Dominance
Fonte: A.Subramanian-Peterson Institute for International Economics
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
I paesi emergenti esportano molto Quota sulle esportazioni mondiali 70,0
60,0
66,3 56,6
1980 2009
50,0 43,4
41,4 40,0
36,7 30,8
30,0
33,7
30,8
28,7
17,9
20,0
10,0
0,0 Developed econ.
EU
Euro area
Developing econ.
Developing Asia
Fonte: UNCTAD 2011
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Il made in China avanza... Quota sulle esportazioni mondiali 20,0
17,2
18,0
1980
16,0
2009
14,0
12,2 12,0 10,0 8,0
7,0
6,0
3,8
4,0 2,0
1,0
1,2
2,4
1,9 0,4
1,3 0,1
0,8
0,0
Brazil
China
India
Russia
Turkey
BRIC-tot.
Fonte: UNCTAD
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
Crescono i nuovi mercati Quota sulle importazioni mondiali 80,0 72,1 70,0 60,0
1980
60,1
2009 50,0
45,4 39,9
40,0
36,6
34,3 27,6
30,0
27,9
27,9
20,0 13,1 10,0 0,0 Developed econ.
EU
Euro area
Developing econ.
Developing Asia
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
... e soprattutto il Far East Quota sulle importazioni mondiali 18,0 15,5
16,0 14,0 12,0
1980
10,7
10,0 8,0
2009 7,3
6,0 4,0
3,3
2,0
1,2
2,0 1,1
2,0
1,7
0,7
0,4
1,1
0,0 BRIC total
Brazil
China
India
Russia
Turkey
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dove c’è sviluppo migliora anche la qualità della vita (quasi sempre...) Human Development Index-HDI 1,0
0,94 0,88
0,9 0,8
0,79
0,79
0,75
0,7
1980
0,7
0,68
0,66
0,62
0,68
0,65
2010
0,58
0,6
0,52 0,47
0,5
0,4
0,37
0,4
0,42
0,32
0,3
0,24
0,2
0,14
0,1 0,0 Norvegia
Corea del Sud
Messico
Polonia
Cina
Brasile
Turchia
India
Nigeria
Zimbabwe
Fonte: UNDP, Human Development Indicators, 2011
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Le imprese nel nuovo scenario competitivo
...e la vita si allunga Attese di vita alla nascita 90
81,0
1980
79,8
80
76,7
75,7
76,0
2010
73,5
72,9
72,2
70,9 70 65,7
66,6
66,0
64,4 62,5 60,3
59,0
60 55,1 48,4
50
47,0
44,8 40
30 Norvegia Corea del Sud
Messico
Polonia
Cina
Brasile
Turchia
India
Nigeria
Zimbabwe
Fonte: UNDP, Human Development Indicators, 2011
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