Sede legale e operativa presso il comune che ha rilasciato l'autorizzazione Ncc L’emendamento che abolisce la proroga dell’entrata in vigore dell’1 quater mette a rischio 5mila aziende e 10mila posti di lavoro solo nel Lazio.
Il coordinamento tra le sigle più rappresentative degli NCC (Cna, Anitrav, Anc, Federnoleggio, Federncc– Confcommercio, Confartigianato Imprese Roma) si è riunito oggi per calcolare l’impatto che questa norma avrebbe sulle imprese di Roma e Lazio e valutare lo stato di agitazione. L’1 quater prevede che le imprese di NCC abbiano la sede legale e la sede operativa, quindi uffici e garage, nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione. E prevede quindi che il conducente vi rientri a ogni giorno. Il coordinamento chiede norme chiare per gli operatori che investono in questo settore e che hanno bisogno di certezza normativa. A tal fine è stato sollecitato l’intervento delle segreterie nazionali che si riuniranno nelle prossime ore.
Assedio dei tassisti milanesi a Palazzo Marino Erano circa duecento i tassisti che ieri, con petardi da stadio, fumogeni, trombette striscioni e cori, hanno asserragliato sindaco e giunta all’interno di Palazzo Marino.
Protestavano, e protestano, contro la concorrenza della Uber, contro i tassisti abusivi e contro il nulla che il Comune ha fatto per provare ad aiutarli. A gran voce hanno chiesto di essere ricevuti e alla fine ad incontrarli sono andati il sindaco Pisapia, il suo vice Ada Lucia De Cesaris e l’assessore ai trasporti Pierfrancesco Maran. Al termine dell’incontro i tassisti hanno dato i «sette giorni» alla giunta. Sette giorni entro i quali l’assessore alla sicurezza Marco Granelli dovrà produrre un piano per l’intensifi cazione dei controlli sugli abusivi e il Consiglio Comunale dovrà procedere alla revoca della delibera su Uber già sospesa dal Tar. Se entro la settimana nulla si muoverà i tassisti sono pronti a scendere nuovamente in piazza e a confermare il fermo del 20 febbraio, che potrebbe portare alla paralisi del servizio come avvenuto lo scorso 30 gennaio. «Io auspico che si possa fare tutto per tempo, in modo da dare il tempo ai milanesi di sapere se il 20 avranno disagi oppure no – commenta il consigliere comunale e rappresentante del Satam Raffaele Grassi, lo stesso che pochi giorni fa aveva minacciato di occupare l’aula del Consiglio -. Vogliamo la revoca della delibera perché il servizio che da Uber è fuori dalle regole. Il noleggio con autista è regolare solo se le auto restano in rimessa, non se girano per la città come normali taxi». Al termine dell’incontro con Pisapia, comunque Grassi si è detto «Ottimista e auspico che tutte le promesse che sono state fatte ai tassisti possano essere portate a buon fine». In caso contrario la protesta della categoria proseguirà e sarà sempre più dura, visto che uno striscione, tra i tanti srotolati in piazza Scala recitava «abbiamo solo una soluzione o suicidio o rivoluzione». Il moderato ottimismo di Grassi è lo stesso della giunta che in serata ha spiegato con una nota che «L’incontro con i rappresentanti dei taxisti è stato molto positivo e abbiamo condiviso la volontà di rafforzare e semplificare i controlli e le verifiche su possibili irregolarità nel servizio di auto a noleggio da rimessa con conducente». In una botta di internazionalismo, poi, la nota prosegue spiegando ai tassisti che «Il problema non riguarda solo Milano, oggi ad esempio c’è stato uno sciopero dei taxi a Parigi proprio su
questo tema, ma noi abbiamo intenzione di lavorare insieme per trovare le soluzioni migliori per i cittadini». Per questo, conclude la nota «È stato istituito un gruppo di lavoro che partirà immediatamente e si riunirà già nei prossimi giorni» che dovrà studiare anche politiche adeguate in vista dell’Expo. Se la maggioranza prende tempo, dall’opposizione arrivano bordate: «È inutile che Pisapia e soci si affannino a fare promesse ai tassisti infuriati per la latitanza del Comune sulla concorrenza di Uber – tuona Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia -. I controlli più severi sono una promessa da marinaio, impossibile da mantenere. La ragione è presto detta: gli autisti Uber dovrebbero – per regolamento – attendere la chiamata nelle autorimesse, e non girare per la città in attesa dei clienti. Il controllo sulle regole è affidato ai Vigili: ma Pisapia ha tagliato gli straordinari alla Polizia Municipale, e così dopo le 18 la città è controllata solo da 12 pattuglie. Come farebbero a svolgere i loro compiti ordinari e anche a controllare che Uber rispetti le regole? – si chiede ironicamente De Corato – Pisapia e Maran la smettano di parlare al vento e facciano rispettare le regole reintegrando i fondi ai Vigili: garantirebbero così anche più sicurezza in città». Duro con Pisapia anche il capogruppo leghista Alessandro Morelli: «Il sindaco inizi a revocare le sue ordinanze e a creare un gruppo di vigili che assicuri sicurezza a chi lavora di notte e ha a che fare con balordi di ogni risma. Per quanto riguardo la richiesta di dimissioni partita dalla piazza – ha chiuso Morelli – mi sento di tranquillizzare i tassisti: a dimettere Pisapia ci penseranno i milanesi fra due anni». . Entro 7 giorni il Comune revochi la delibera o il 20 sarà fermo totale. Fonte: Libero Milano
Il Presidente nazionale
Bittarelli interviene sul fenomeno Uber a Radio 24 Pubblichiamo questa intervista rilasciata ai microfoni di Radio 24 dal Presidente nazionale Uritaxi Loreno Bittarelli sul fenomeno dilagante dei servizi di noleggio con conducente effettuati dalla società multinazionale Uber, che come chiaramente ribadito dallo stesso Presidente, attualmente opera sul territorio nazionale contravvenendo le leggi che regolamentano il trasporto di persone.
Tassisti a Milano verso lo sciopero Collega, dove sei? «Il tuo futuro inizia qui». La convocazione circola su Internet, il coordinamento dei tassisti presidierà oggi piazza Scala per consegnare a Giuliano Pisapia un fitto elenco di richieste. Un’intensificazione dei controlli su abusivi e noleggiatori Uber; uno scatto amministrativo sul numero unico di prenotazione delle corse e una gestione più efficiente dei posteggi; investimenti sulla sicurezza e chiarezza sull’uso delle telecamere a bordo. «Il 2013 è stato l’anno peggiore per il servizio taxi», il giudizio durissimo di Uniontaxi-Uil Trasporti: «Nessun obiettivo è stato raggiunto a causa dell’immobilismo degli organi decisionali. Vogliamo un tavolo tecnico con il sindaco e le
dimissioni dell’assessore Maran». Alle quattro del pomeriggio scatta il conto alla rovescia verso lo sciopero del 20 febbraio. Dieci giorni ad alta tensione. I cortei lumaca delle auto bianche potrebbero accavallarsi alle sfilate della moda donna. Un incubo per il traffico, la paralisi di Milano: «Andremo avanti fino a quando riceveremo risposte concrete». Il segnale della battaglia era stato lanciato dai conducenti del «Turno 5» all’alba del 29 gennaio. Sciopero selvaggio. I sindacati travolti dagli arrabbiati della base. Telefonate lasciate cadere dalle centrali radio. Picchetti in stazione Centrale. Assemblee spontanee ai posteggi. Un trenino di auto bianche da Linate al centro. Il caos si era ricomposto solo dopo l’incontro ottenuto dai «forconi» con il movimento al capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Baruffi: «Aumenteremo la vigilanza per punire le infrazioni», l’impegno del Comune. Pisapia aveva stemperato i toni con una dichiarazione conciliante: «Le ragioni dei tassisti sono assolutamente comprensibili e giuste». La partita delle regole, a Milano come a Parigi e Los Angeles, divide i tassisti dalla multinazionale californiana Uber. In sintesi:. La distinzione è marcata dalla legge del 1992: i servizi di noleggio, a differenza dei taxi, devono partire da un’autorimessa e comunicare ai clienti il prezzo stabilito per la corsa. Nella pratica, gli autisti associati a Uber (qualche decina) circolano spesso in città, vengono contattati direttamente sullo smartphone e applicano al prezzo una sorta di tassametro virtuale (con coefficienti moltiplicativi). Le tecnologie digitali hanno reso immediatamente obsoleto l’impianto normativo del trasporto locale. Dividere le flotte per governare le strade. Giovanni Maggiolo è il presidente di Unica Filt-Cgil: «La differenza tra taxi e noleggi c’è in tutto il mondo, non è un’invenzione italiana. Il taxi è, a tutti gli effetti, un servizio pubblico: rispetta l’obbligo di servizio e la tariffa imposta dell’ente pubblico. Uber, come gli altri noleggi, vuole entrare nel settore mantenendo la possibilità di alzare i prezzi delle corse quando vuole». Il Comune aveva tentato di riordinare il settore con un’ordinanza specifica, nel luglio 2013, ma la leggina è stata contestata dai noleggiatori e
sospesa dal Tar: l’udienza sarà il 23 aprile. Bisogna soffermarsi su questo punto per inquadrare l’agitazione crescente dei tassisti. Se i giudici accogliessero definitivamente il ricorso, a quel punto le regole salterebbero e le società digitali avrebbero campo libero. Per questo i sindacati pretendono dal Comune di ritirare l’ordinanza e approvare un nuovo testo prima del pronunciamento del Tar. Il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris s’è detta disponibile al confronto. L’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran condivide le ragioni dei tassisti («I riferimenti della legge del 1992 non sono rispettati da Uber»), ma considera spuntata un’azione di regolamentazione esclusivamente locale: «Se non si aggiornano le norme nazionali si lasciano tassisti ed enti pubblici ad affrontare da soli i problemi». Fonte: Corriere della Sera
I 5 stelle presentano emendamento per liberalizzare i Taxi riscio Fra le mille pieghe del decreto «Destinazione Italia», approvato dalla Camera, c’è la liberalizzazione dei risciò per trasportare anche dei passeggeri.
Se la norma passerà pure l’esame del Senato potrebbe presto trasformare il volto dei nostri centri cittadini. In modo particolare nelle zone a traffico limitato dove questi mezzi, spesso colorati, potrebbero diventare un modo alternativo per spostarsi. «Fino a oggi ai velocipedi a tre ruote, i cosiddetti risciò, era impedito il trasporto di persone e il noleggio con conducente – spiega il deputato Ivan Catalano (Movimento 5 Stelle)
che ha proposto l’emendamento -, mentre era consentito ai tricicli a motore. Potrà sembrare un emendamento insignificante ma sono molte le piccole imprese giovanili, specialmente nell’ambito turistico, che vogliono portare in giro per le nostre città i turisti stranieri in modo silenzioso, non inquinante e dando la possibilità di fare un lavoro divertente e all’aria aperta». Attualmente, però, i risciò vengono considerati in Italia dei velocipedi che non possono essere utilizzati per il noleggio con conducente. «Speriamo che nel passaggio i colleghi del Senato – conclude il parlamentare grillino – non cancellino questa norma». Un modo di circolare ecologico che sarebbe anche un ritorno al passato quando in città come Roma o Milano non era strano imbattersi nei ciclo-taxi d’antan. «Questo emendamento è una bellissima notizia – dice Giulietta Pagliaccio, presidentessa della Federazione italiana amici della bicicletta – perché, se approvata definitivamente, sanerebbe una delle tante piccole incomprensibili norme italiane. La circolazione dei risciò, tra l’altro, in alcune località, turistiche e non, viene già tollerata – continua la presidentessa della Fiab -, per questo ritengo molto utili provvedimenti semplici come questo che aiutano le città a essere più ciclabili senza dover spendere cifre ingenti per infrastrutture». Del resto, i cosiddetti velo-taxi circolano già in almeno 120 città in tutto il mondo: da New York a Tokyo passando per Parigi, Londra e Berlino dove sono diventati un fenomeno di costume e, non in ultimo, producono un discreto giro d’affari. In Germania, a esempio, molti dei conducenti sono sia universitari che, così, hanno una fonte di reddito sia artigiani, musicisti e informatici che arrotondano lo stipendio. Non è un mestiere dove occorre solo forza fisica e resistenza. Le selezioni sono meticolose e viene chiesta «affidabilità, dedizione, indipendenza, iniziativa personale e infine, ma non per questo da sottovalutare, cordialità e disponibilità nei confronti dei clienti: dovrete conoscere la città e saperla raccontare». Perché i turisti hanno diritto a uno spostamento ecologico e veloce ma anche a un cicerone che esalti le bellezze architettoniche. Fonte: Corriere della Sera
Fiumicino: rissa per un cliente finisce a colpi d'ascia Litigano per accaparrarsi un cliente da portare in taxi da Fiumicino a Roma e la rissa è finita a colpi d’ascia e coltello. Il singolare duello è avvenuto lunedì notte, intorno alle 2.30, all’aeroporto Leonardo da VinciUn italiano con licenza Ncc e un egiziano tassista abusivo, si sono contesi un passeggero appena atterrato nello scalo romano affrontandosi non solo con le parole, ma anche con le armi. Nessuno è rimasto ferito in maniera grave ma i due, rispettivamente A.C. di 48 anni e S.H.A di 42, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Fiumicino aeroporto con l’accusa di lesioni aggravate e porto illegale di armi. Una scena surreale, dunque, che ha lasciato senza parole i pochi passeggeri presenti a quell’ora davanti al terminal 1 dell’area Arrivi. Tra A.C, titolare di una licenza di noleggio auto con conducente, e S.H.A. è scoppiato un pesante diverbio quando un passeggero, appena atterrato in aeroporto, era caccia di un taxi che lo portasse a Roma. I due, che probabilmente avevano già avuto altri screzi del genere in passato, è scoppiata la rissa per tentare di aggiudicarsi il cliente. Il salto dalle parole ai fatti è stato davvero breve. Ad un certo punto, infatti, l’egiziano ha estratto un coltello con cui ha colpito alla nuca, non in maniera grave, l’italiano. Per tutta risposta il 48enne è corso in auto tornando con un’ascia in mano con cui si è lanciato verso il suo rivale, colpendolo di striscio al ginocchio sinistro. La rissa si è conclusa grazie all’arrivo dei militari che hanno ammanettato entrambi i protagonisti della vicenda, tra gli sguardi
attoniti e impauriti dei presenti. A.C. e S.H.A., inoltre, sono stati trasportati al Pronto soccorso per le cure mediche del caso. Dopo le medicazioni per i due la prognosi è stata di sette e cinque gironi. Recuperate e sequestrate, da parte dei carabinieri, anche le armi da taglio usate durante la rissa. Ieri mattina, inoltre, è arrivata anche la convalida dell’arresto per i due uomini che ora sono in attesa di giudizio. Accertamenti in corso anche sull’attività abusiva dell’egiziano. Fonte: il Tempo
Tassisti genovesi al palo lavoro dimezzato l decremento demografico, la chiusura delle aziende, la crisi. Un giro d’affari che si è dimezzato rispetto ai tempi d’oro, tra la metà degli anni ’70 e la fine degli anni ’80.
I taxi a Genova sono circa 870, un numero dimensionato su una popolazione che si pensava poter arrivare presto al milione di abitanti. Poi è cominciato il decremento demografico e la città è diventata “anziana”. Le industrie di stato hanno cominciato ad avere problemi e ridurre il personale, poi a chiudere. Ma le licenze erano ormai state distribuite e sono rimaste. Così, il lavoro del tassista è diventato meno remunerativo. Valter Centanaro, presidente della cooperativa Radio Taxi (alla quale aderisce l’85% dei proprietari delle auto da piazza) spiega che si guadagna la metà di quando le imprese producevano e davano lavoro. «Si è molto ridotto il numero dei servizi in convenzione con il Comune – dice -. Le corse in abbonamento per assessori e funzionari sono quasi azzerate e, quello che incide di più sul nostro lavoro, si è molto ridotto il servizio dedicato al trasporto dei disabili verso scuole, posti di
lavoro, punti di riabilitazione. La Spending reviw, a Genova, è incominciata molto prima che si coniasse il termine ed è diventata sempre più “pesante”». Di fatto, a causa delle difficoltà economiche dell’amministrazione, molte persone disabili che ne avrebbero bisogno non possono più contare sul servizio (per loro) gratuito delle auto bianche. Ma la riduzione del “lavoro”, per i tassisti, non è legato soltanto ai servizi per gli enti pubblici. «I tagli attraversano tutte le fasce di clientela – prosegue Centanaro -. Non c’è un settore economico, di quelli meri si sono fortemente ridotti. Anche i commercianti ci davano molto lavoro, ma la crisi è sempre più forte, in molti hanno chiuso e molti altri vanno avanti con estrema cautela, evitando ogni spesa. Siamo ben lontani dai tempi del “miracolo economico” e, parlando di anni più recenti, quelli dei Mondiali e delle Colombiane». Anche le auto bianche, quindi, hanno fortemente risentito della crisi. «Un tempo – conclude Centanaro – al posto dell’hotel Melia di via Corsica c’era l’Ilva, Quell’albergo è un cinque stelle e ha molte clienti. Ma non offrono nemmeno un quinto del lavoro che ci portava la sede dell’Industria a Carignano». Fonte: Corriere Mercantile
Processo a Roma per vigili corrotti e tassisti abusivi Intascavano mazzette e, in cambio, evitavano di fare le multe oppure facevano sparire quelle già fatte.
Oppure, sempre per una bustarella, agevolavano il rilascio di licenze per taxi e Ncc che pure non avevano i requisiti né i titoli per averle.
Venti persone, tra tassisti, noleggiatori e vigili urbani, rischiano di finire sotto processo a Roma in un procedimento che chiama in causa anche un poliziotto e alcuni dipendenti assenteisti della Prefettura, che risultavano presenti al lavoro grazie alla complicità di altri colleghi. I reati contestati tra il 2010 e il 2011 dalla procura, e sottoposti dal 12 maggio prossimo al vaglio del gup Massimo Battistini, sono quelli di corruzione, truffa, rivelazione del segreto d’uffico, millantato credito, falso, abuso d’ufficio e subornazione. L’indagine ha preso il via dalle dichiarazioni di un tassista abusivo, che aveva raccontato agli inquirenti l’esistenza di un giro di mazzette che finiva nelle tasche di vigili infedeli che potevano far «evitare l’irrogazione di sanzioni che avrebbero comportato il ritiro della patente». Svolgendo accertamenti su questo aspetto, gli inquirenti, che avevano avviato un’attività di intercettazione ambientale audio-video negli uffici di via Ostiense dalla Prefettura, a Roma, scoprono «un’attività truffaldina volta a far figurare come presenti in ufficio alcuni dipendenti attraverso l’illecito utilizzo dei badge informatici-segna presenza». In più viene alla luce il ruolo di un poliziotto, applicato alla Prefettura, che, violando il segreto, avverte alcuni dipendenti che è in corso questa attività di intercettazione. Nel dicembre 2011 un vigile di Roma era stato arrestato perché pronto anche a restituire i soldi ai tassisti, soprattutto abusivi, e ai noleggiatori che lo pagavano per cancellare multe e salvare licenze. Da centinaia a diverse migliaia di euro, secondo i casi. Voleva convincerli a non parlare con la polizia. Inquinava le prove, insomma, sostiene l’accusa: per questo un agente del Corpo di polizia di Roma Capitale era stato arrestato dalla polizia ferroviaria e portato nel carcere di Regina Coeli. Fonte: il Tempo
A Milano la giunta riesamina il nodo Uber Era pronto a occupare il Consiglio comunale con tanto di sacco a pelo e scorta di viveri per protestare contro il suo sistema Uber. Ma la protesta di Raffaele Grassi, consigliere comunale e tassista del Satam, è rientrata ieri pomeriggio. Ma solo dopo un intervento in aula del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, che ha annuncia «l’avvio di una procedura di riesame della determina comunale» accusata di avere favorito i titolari di auto a noleggio pronti a sostituire ai tassisti. Certo, Grassi in un’interrogazione chiede alla Giunta la revoca dell’atto sotto esame. Ma dopo la mancata risposta agli interventi del consiglieretassista da parte degli esponenti della Giunta, Grassi ha valutato l’avvio della procedura di riesame come un passo avanti nella battaglia anti-Uber. Niente occupazione del Consiglio, dunque. Ma cosa c’è scritto nella determina dirigenziale dello scorso 29 luglio? L’atto riportava le modalità di svolgimento in città del servizio di Noleggio con conducente (Ncc), impugnata da operatori Ncc e sospesa dal 23 ottobre dal Tar della Lombardia. Secondo Grassi la sospensione delle regole e il mancato intervento del Comune non ha fatto altro che avvantaggiare Uber. Fino all’intervento della De Cesaris, che motiva l’avvio della procedura di riesame della determina proprio sulla base delle richieste del Tar: «Pensiamo che questa procedura rafforzi i tassisti nei confronti di coloro che non rispettano le regole. Se ci sono state delle sottovalutazioni, me ne scuso a nome della Giunta». Grassi commenta: «Verificherò nei prossimi giorni che la Giunta faccia quanto annunciato in aula». Fabrizio De Pasquale (FI), intanto, chiede la convocazione di un Consiglio comunale straordinario sulle auto pubbliche. L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, infine, comunica
che nelle ultime due settimane sono state elevate 32 multe, di cui 12 a noleggiatori e 2 a tassisti abusivi Fonte: il Giorno
L'antitrust chiede liberalizzazione licenze gran turismo GlI openbus che attraversano ogni giorno il centro storico, le navette private che collegano la stazione Termini agli aeroporti e le linee che connettono la città ai grandi outlete ai centri commercialia ridosso del Gra. A chiedere una maggiore apertura del mercato del servizio di trasporto privato a Roma e in provincia (lecosiddette linee “Gran turismo”) è l’Antitrust. (dalla prima di cronaca) NEL parere in cui passa al vaglio la bozza di regolamento del settore redatto dallaProvincia, il Garante della concorrenza esprime diverse perplessità. Dopo un’iniziale promozione per aver rispettato il decreto Bersani nel punto in cui liberalizza i servizi ditrasporto dae verso le infrastrutture aeroportuali, l’Authority individua tre punti controversi. Tre articoli di cuiauspica la revisione in vista della pubblicazione del regolamento definitivo. Il primo riguarda le possibiliinterferenze tra operatori. La sovrapposizione dei percorsi, spiega l’Antitrust, non può essere la motivazioneper non concedere la licenza a un nuovo operatoreo modificarne la tratta. Il rischio è quello di trasformarsi inun socio occulto della società che richiede l’autorizzazione, modificando le sue scelte imprenditoriali e finendocosì per squilibrare il mercato a favore della concorrenza. L’unico motivo valido per
contingentare il numero dilicenze può essere quello del congestionamento del traffico. L’impostazione suggerita alla Provincia è quelladi autorizzare tutti i richiedenti, per avere tariffe sempre più concorrenziali. Già da alcuni anni i pullman lowcost che portano a Ciampino e Fiumicino hanno spezzato il monopolio di taxi e ncc. Fonte: Repubblica