Progetto continuità Scuola Infanzia/Scuola Primaria Lo sviluppo del linguaggio Parlato, letto, scritto LAIVES 27 agosto 2010 (II parte)
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Si possono sviluppare molte continuità diverse:
Di progetto educativo (es. lingua 2 che comincia alla scuola dell’infanzia e continua alla primaria)
Di percorso cognitivo (es. sviluppo del disegno libero – della percezione spaziale)
Di competenze complesse (es. sviluppo del linguaggio, dal parlato alla letto-scrittura)
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Continuità di linguaggio tra educatori di diversi ordini di scuole
Condizioni per un percorso condiviso sono la condivisione di conoscenze e la condivisione di linguaggi
A questo fanno seguito la sperimentazione di percorsi e di progetti (non l’inverso)
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Il linguaggio degli educatori non è sempre lo stesso
Alla Scuola dell’Infanzia si parla molto di sviluppo globale del bambino, di autonomia, di esperienza, di vissuti, di risposta alla stimolazione
Alla Scuola Primaria si parla di funzioni parziali: attenzione, concentrazione, memoria, assetto percettivo, risposta alla proposta didattica
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Cosa cambia nei linguaggi e nell’agito degli educatori
Il bambino della Scuola dell’Infanzia è accompagnato ed osservato nel suo sviluppo, gli stimoli educativi sono proposte, la metodologia di lavoro è flessibile Il bambino della Scuola Primaria è valutato per ciò che sa fare e per come sa organizzarsi rispetto agli apprendimenti curricolari
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Il contesto scolastico impone modalità diverse, il bambino è lo stesso, però:
Alla Scuola dell’Infanzia è difficile vedere il particolare delle funzioni e delle competenze
Alla Scuola primaria è difficile vedere il generale della economia generale dello sviluppo
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L’approccio all’apprendimento del bambino prescolare negli anni è cambiato, così come le teorie che lo sostengono: Apprendere a leggere, scrivere, contare
Anni 70/80 I prerequisiti all’apprendimento
Anni 90 Indici predittivi per l’apprendimento
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Attualmente Gli antecedenti cognitivi
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Quando si parlava di prerequisiti dell’apprendimento
Schema corporeo – lateralità, coordinazione oculomanuale
Disegno e grafomotricità
Competenze spaziali – temporali – ritmiche
Abilità logiche – classificare, seriare, includere
Ecc, ecc, ecc,…..
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Il decennio della ricerca: gli indici predittivi per l’apprendimento
Q.I
Test di linguaggio – pronuncia, struttura, comprensione, memoria di racconto
Disegno – libero, copia, fig. umana
Motricità e prassia- lateralità
Proprietà ordinali e cardinali – conta, corrispondenze, seriazioni
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Ed ora l’ ottica neuropsicologica: gli antecedenti cognitivi
La competenza metafologica – correlata all’apprendimento strumentale della letto-scrittura
La competenza narrativa – correlata all’uso funzionale della lettoscrittura
La competenza della conta – correlata alla percezione del numero
Gli strumenti di controllo- attenzione, concentrazione,memoria
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La neuropsicologia cognitiva (1)
I principi su cui si basa la neuropsicologia sono quelli di modularità, universalità e trasparenza Modularità: una funzione cognitiva complessa (es. il linguaggio) è il risultato del funzionamento di una serie di componenti indipendenti funzionalmente che possono essere compromessi isolatamente da un danno o da una disfunzione (motricità, percezione uditiva, fonologia, lessico, sintassi,….)
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La neuropsicologia cognitiva (2)
Universalità: la struttura della funzione cognitiva è universale, non ci sono variazioni individuali della struttura funzionale (se ci fossero non si potrebbero trarre inferenze da un soggetto all’altro)
Trasparenza: quando una o più componenti di un processo cognitivo sono compromesse, le altre continuano a funzionare normalmente; l’intervento di recupero deve essere centrato, non diffuso
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L’apprendimento è un processo di assimilazione ed accomodamento /automatizzazione di competenze/ (Piaget)
Assimilo nuove competenze attraverso il processo dell’imparare, uso la mia attenzione e la mia memoria (la mia motivazione)
Automatizzo le nuove capacità attraverso l’esercizio graduale
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Quando l’apprendimento non avviene o si sviluppa in maniera parziale:
La competenza non è stata appresa (problemi di livello cognitivo, motivazione, attenzione, memoria, metodo d’insegnamento, lingua, altro)
La competenza non è stata automatizzata
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Il linguaggio della neuropsicologia: la AUTOMATIZZAZIONE degli apprendimenti
È la stabilizzazione di un processo appreso È caratterizzata da un alto grado di velocità ed accuratezza È realizzata inconsciamente, con un minimo impegno attentivo È difficile da sopprimere, ignorare o influenzare
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Il DISTURBO dell’apprendimento è caratterizzato da un disturbo dell’automatizzazione delle competenze:
del linguaggio (DISfasia), delle competenze motorie (DISprassia), della lettura (DISlessia), della scrittura (DISortografia), del tratto grafico (DISgrafia), del calcolo (DIScalculia), ecc.
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Un apprendimento in continuità: linguaggio parlato – letto - scritto
Dalla consapevolezza delle parole si sviluppa la capacità di scriverle È un apprendimento inizialmente strumentale di abilità È realizzato pienamente quando il soggetto può concentrare l’attenzione sui contenuti di ciò che legge e scrive Permette l’accesso agli apprendimenti concettuali: uso funzionale
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Come il bambino passa dal linguaggio orale alla letto-scrittura
Si sviluppa a partire dalla abilità di fondere le sillabe delle parole che compare verso i quatto anni e mezzo È una abilità linguistica che arriva al suo appuntamento evolutivo, non necessita di insegnamento formale per svilupparsi La memoria verbale sequenziale sviluppa e sostiene questa abilità METALINGUISTICA
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METALINGUAGGIO: abilità di riflettere sul linguaggio, di considerare la forma e i contenuti sonori delle parole a prescindere dal significato che veicolano
L’abilità di sintesi (fusione di suoni) precede sempre l’abilità di analisi
L’analisi delle sillabe si sviluppa verso i cinque anni
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METAFONOLOGIA: abilità di individuare i singoli suoni delle parole anche quando sono coarticolati
La capacità di sintesi dei suoni delle parole (fonemi) si sviluppa naturalmente circa sei mesi dopo, cioè intorno ai 5 anni e mezzo
La capacità di analisi dei suoni delle parole compare verso i sei anni
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Conseguenze:
La coincidenza temporale del completamento della competenza metafonologica con l’inizio della scolarità e degli apprendimenti didattici formali, espone alcuni bambini all’insuccesso scolastico per un semplice ritardo cronologico di sviluppo Le competenze metafonologiche sono evocabili tramite un intervento linguistico semplice e didatticamente efficace
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Le lingue non sono tutte uguali
Esistono caratteristiche specifiche per l’acquisizione delle lingue scritte che derivano dalla trasparenza e dalla consistenza della lingua da apprendere I metodi didattici non sono esportabili impunemente: il caso del metodo globale Il modello teorico della lettura “a due vie” indica la necessità di adottare metodiche didattiche coerenti
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Le caratteristiche specifiche della lingua italiana:
È una lingua trasparente, presenta poche variazioni tra il codice verbale e il codice scritto) “si scrive ciò che si dice” È una lingua consistente, (ha un buon grado di accostamento tra fonemi e grafemi) “ho un segno per ogni suono” È una lingua regolare, estremamente prevedibile per morfologia ed ortografia
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Presentazione isolata di grafemi
5 vocali a consistenza perfetta 1.1 (A-E-I-OU) 13 consonanti a consistenza perfetta 1:1 (B-DF-L-M-N-P-Q-R-S-T-V-Z) 2 consonanti a consistenza buona 1.2 (C / Ci G / Gi) 1 consonante priva di consistenza (H) nella lettura isolata di grafemi ben 18 su 21 hanno un rapporto di consistenza 1:1
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Lettura di parole grafema per grafema
2 vocali a consistenza perfetta (A-U) 3 vocali a consistenza buona (E aperta / chiusa - O aperta/chiusa - I pronunciata/non pronunciata) 9 consonanti a consistenza perfetta (B-D-F-M-P-Q-R-TV) 4consonanti a consistenza buona (K/C L/GL N/GN Z sorda/sonora) 3 consonanti inconsistenti (S sorda/ sonora/SC G/Gi/GL/GN H) nella lettura di parole grafema per grafema solo 11 su 21 mantengono la consistenza 1:1
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La lettura sillabica
In italiano la lettura sillabica ha un rapporto di consistenza 1:1 nel 99,8% dei casi (su 2720 lemmi letti da un sintetizzatore elettronico, solo 8 hanno presentato un errore di codificazione sulla sillaba /GL/)
la lettura sillabica, a differenza della lettura grafema per grafema, tiene conto della ortografia fonologica
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Il modello neuropsicologico di lettura “a due vie” Parola scritta
Analisi visiva Sistema Lessicale semantico
Rappresentazione Fonologica Post-lessicale
Rappresentazione Fonologica Pre-lessicale
Rappresentazione Ortografica Sub-lessicale
Magazzino fonologico log Graziella Tarter
Parola letta
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Lettura grafema per grafema /ALBERO/ Analisi visiva - si può leggere Processi fonologici /A/ troppe parole iniziano con A /L/ indizi insufficienti per attivare il lessico /B/ nuova consonante, difficoltà di memoria verbale /E/ albe.., si potrebbe tentare di anticipare.. /R/ r? cosa c’era prima? /O/ r..o..rosa!! Parola pronunciata /ROSA/
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Lettura sillabica /ALBERO/
AL - indizi insufficienti per attivare il lessico
BE - si attiva la ricerca lessicale: Albero / Alberto / Albergo
RO - confermo l’accesso lessicale
Parola pronunciata /ALBERO/
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In neuropsicologia lettura e scrittura sono ambiti diversi e richiedono competenze diverse
LA LETTURA - richiede l’attivazione della fusione sillabica e sub/lessicale
LA SCRITTURA - richiede sia la competenza sillabica, per il controllo dell’ortografia fonologica, sia l’analisi lettera per lettera. Successivamente è richiesto anche il controllo di regole ortografiche non fonologiche.
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Gli strumenti di controllo dell’apprendimento:
Attenzione: applicazione della mente e dei sensi ad un compito Concentrazione: attenzione sostenuta nel tempo, finalizzata al conseguimento di uno scopo Memoria:registrazione e conservazione per un tempo variabile (breve/lungo) di dati, percezioni, esperienze
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L’attenzione
L’attenzione non è un fenomeno unitario ma una classe di processi caratterizzata dalla selettività e dall’intensità
I processi attenzionali sono in grado di elaborare in maniera flessibile le informazioni percettive, emotive, mnemoniche
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Attenzioni diverse:
L’attenzione focalizzata richiede di ignorare alcuni stimoli ambientali o interni (es. luce, rumore, fame…), è attivata con un alto grado di selettività
L’attenzione sostenuta richiede di mantenere attivo il sistema per periodi prolungati con un livello adeguato di risposta durante attività anche ripetitive e continue, è caratterizzata dalla intensità
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La memoria
La Memoria a Breve Termine (MBT) registra le caratteristiche fisiche dello stimolo (visive, acustiche, tattili, emotive) per poi rievocarle esattamente
La MLT estrae ed immagazzina i contenuti semantici essenziali delle diverse informazioni
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La memoria a breve termine e le sue sottocomponenti
Deposito temporaneo a BT o deposito span (= numero di elementi che un soggetto è in grado di registrare e ritenere senza doverli organizzare)
Memoria di lavoro (= capacità di mantenere presenti ed attive informazioni per il tempo necessario a compiere tappe successive di lavoro), comprende un sistema verbale, uno visuospaziale e un sistema esecutivo centrale
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La memoria a lungo termine e le sue sottocomponenti
La memoria procedurale (= di abilità motorie,percettive, cognitive) da rievocare in modo automatico
La memoria dichiarativa semantica (per le conoscenze enciclopediche) da richiamare volontariamente, e la memoria dichiarativa episodica, (divisa in verbale e visuospaziale)
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L’apprendimento della lettoscrittura tra linguaggio, percezione, attenzione, memoria
Lo sviluppo normale delle competenze antecedenti l’apprendimento del linguaggio scritto richiede un buon sviluppo del linguaggio verbale
Disturbi del linguaggio diversi possono originare disturbi di apprendimento diversi (fonologia /difficoltà strumentali; narrazione/ difficoltà funzionali)
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Dal Disturbo del Linguaggio al DSA
Nella storia dei soggetti con Disturbo Specifico di Apprendimento c’è molto spesso un Disturbo del Linguaggio
NON tutti i DSL si trasformano in DSA, ma la correlazione è alta
Cosa fare? Fornire le stimolazioni necessarie perché l’apprendimento strumentale scolastico funzioni al meglio log Graziella Tarter
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Il DSA è un problema neuropsicologico, pertanto
Non può essere prevenuta, ma può essere individuato precocemente il bambino in difficoltà
La dislessia non guarisce
Si esprime in forme diverse nel corso della scolarità, perciò necessita di interventi riabilitativi e didattici specifici e diversificati
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In fase prescolare:
i bambini che a 4 anni ancora presentano difficoltà di linguaggio (di pronuncia, lessico o struttura di frase) sono soggetti a rischio per le difficoltà di apprendimento
I soggetti con antecedente (o ancora presente) disturbo del linguaggio, già seguiti dai Servizi NPI vengono preparati alla scolarità e alla metafonologia
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Un progetto di intervento in continuità
Non è compito della Scuola dell’Infanzia cercare i soggetti candidati al DSA Non abbiamo conoscenze o strumenti (indici predittivi) sicuramente atti a questo scopo (falsi positivi/falsi negativi) Sappiamo però che alcune attività linguistiche favoriscono lo sviluppo dell’apprendimento della letto scrittura in tutti i bambini
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Saper riconoscere il livello di competenza del bambino permette l’intervento educativo corretto: alla scuola primaria
Verificare il livello di “ipotesi” del bambino rispetto alla letto-scrittura, la consapevolezza che si leggono e scrivono i suoni delle parole e non i significati verificare che il bambino senta e riconosca i fonemi e non solo le sillabe verificare che sappia far corrispondere ai suoni (fonemi) i segni grafici (grafemi)
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È un progetto complesso che riguarda tutti i bambini e richiede un lavoro coordinato a cavallo dei due ordini di scuole
Viene già attuato autonomamente da molte Scuole dell’Infanzia e Scuole Primarie Può essere condiviso se vengono correttamente individuate le reciproche competenze log Graziella Tarter
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Fare progetti, ricerche, sperimentazione didattica richiede:
solide basi teoriche e capacità di interazione tra discipline diverse
disponibilità personale, capacità di mettersi in gioco e di confrontarsi
tempo per studiare, riflettere, ripensare e modificare linee di pensiero preconcette
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Proposta:
Condividiamo linguaggi e conoscenze neuropsicologiche
Evidenziamo quali attività già proposte alla Scuola dell’Infanzia predispongono all’apprendimento della lettoscrittura
Implementiamo quelle attività che maggiormente influiscono, per favorire lo sviluppo di tutti i soggetti log Graziella Tarter
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Favoriamo la diffusione delle buone prassi didattiche, delle esperienze positive, delle collaborazioni tra saperi Grazie per l’attenzione e a tutti Buon Anno Scolastico!
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