REPUBBLICA ITALIANA – REGIONE SICILIANA DIREZIONE DIDATTICA STATALE G. Lombardo Radice 1° Circolo Paternò (C T ) via E. Bellia, 166 Tel. 095 842677 – Fax 095 859773
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA D.P.R. 8 Marzo n. 275 / ’99 art. 3 elaborato dal Collegio dei Docenti e coordinato dal Dirigente Scolastico Dott.ssa ORNELLA PERI
Scuola Primaria e Dell’Infanzia
P.O.F. A.S. 2014/2015
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PREMESSA
Il Piano dell’Offerta Formativa, così come previsto dal “Regolamento sull’autonomia didattica e organizzativa”(D.P.R.275/99) costituisce: -
il documento fondamentale di ogni singola scuola;
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la risposta della scuola democratica alle esigenze di rendere effettivo l’apprendimento di tutti gli alunni;
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lo strumento per promuovere la partecipazione degli interlocutori esterni che possono concorrere, con diverse competenze, a sostenere il progetto che la scuola propone, in una linea d’azione trasparente e condivisa.
Esso conferisce all’autonomia scolastica una dimensione di concretezza e di decisionalità orientata su esplicite priorità che qualificano il servizio scolastico. Esplicita:
la progettazione educativa, curricolare, extracurricolare.
Definisce:
criteri e modalità organizzative nell’ambito dell’autonomia.
MOTIVAZIONE Il POF vuole rispondere ai seguenti bisogni: -
sviluppo della collaborazione scuola –famiglia;
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trasparenza della vita scolastica;
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credibilità dell’Istituzione scolastica;
-
individuazione di interlocutori certi;
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unitarietà della progettazione;
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individuazione delle responsabilità e delle competenze;
-
verifica del conseguimento di ciò che viene programmato.
Il Collegio dei Docenti nell’elaborare la propria organizzazione didattica, terrà conto delle esigenze del contesto sociale, delle proposte di Istituzioni, di Enti e Associazioni territoriali, delle esigenze delle famiglie e delle risorse disponibili, al fine di assicurare a ciascun alunno il successo formativo, nel rispetto dei ritmi e dei modi di apprendimento di ciascuno.
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Sezione 1a PROGETTAZIONE EDUCATIVA
Lo sviluppo dell’identità Lo sviluppo dell’autonomia
L’alfabetizzazione culturale
La scuola La formazione ai valori della convivenza
promuove
La cultura dell’ “inclusione / integrazione”
La conoscenza della Carta Costituzionale
La conoscenza e il rispetto dell’ambiente
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ANALISI DEL TERRITORIO E DEI BISOGNI DELL’UTENZA a) Contesto socio – culturale Il 1° Circolo Didattico ha sede in Paternò, cittadina di antiche origini greche. La sua provincia è Catania, dalla quale dista circa 20 Km e con la quale ha ottimi collegamenti. Paternò è un centro situato in una pianura, che si eleva gradualmente culminando in una collinetta. Vi si trovano i resti di antiche civiltà, susseguitesi nel tempo e testimoniate da vari ritrovamenti archeologici ancora in atto, dalla presenza del Castello Normanno, del Convento di San Francesco, della Chiesa di S. Maria della Valle di Giosafat, della Chiesa di Santa Maria dell’Alto. Dall’analisi delle caratteristiche territoriali emerge che la città dispone di alcune infrastrutture e servizi pubblici e privati: campi da tennis, campo da baseball, campo sportivo, piscina comunale, ancora insufficienti a soddisfare in pieno le esigenze di un agglomerato urbano di circa cinquantamila abitanti; occorrerebbero, infatti, un maggior numero di spazi adeguati per l’infanzia e l’adolescenza, di impianti e attrezzature sportive. Il territorio più prossimo all’edificio scolastico centrale ed al suo plesso ha caratteristiche strutturali e architettoniche moderne. Il plesso centrale è sito in una delle strade più centrali e ricche di uffici, negozi, bar, ecc.. Lo circondano: la Caserma dei Carabinieri, la Caserma della GG. FF., il Tribunale, una tipografia, due Parrocchie: “SS. Salvatore” e “San Francesco all’Annunziata”, la Casa di ospitalità per anziani “Salvatore Bellia”. Paternò è una cittadina che presenta un’economia prevalentemente agrumicola ma, purtroppo, la crisi, che da diversi anni affligge il settore, ha causato notevoli disagi economici che hanno influito negativamente su tutti i settori della vita sociale. Il numero dei disoccupati è cresciuto notevolmente, sia per la mancanza di sbocchi lavorativi nel settore industriale e terziario, che per lo scarso interesse dei giovani verso i lavori agricoli. L’utenza scolastica, di condizione socio – economica – culturale eterogenea, è di tipo stabile con la presenza di diverse etnie.
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b) Bisogni e aspettative dell’utenza I bisogni dell’utenza del primo Circolo didattico di Paternò sono emersi dai numerosi e sistematici incontri che i docenti hanno tenuto con quest’ultima, dalla somministrazione di questionari e dalla raccolta di proposte, richieste e aspettative. La variegata utenza ha mostrato particolare sensibilità verso alcune tematiche e problematiche, pertanto la scuola si propone di fornire risposte con interventi che possono così riassumersi: a) mettere ciascuno in condizione di raggiungere la piena realizzazione di sè b) contribuire alla formazione dell’uomo e del cittadino, anche attraverso il recupero dei valori morali e civili; c) accettare la diversità come valore e fonte di reciproco arricchimento; d) favorire l’integrazione degli alunni in situazione di handicap e di svantaggio; e) favorire l’integrazione culturale con le diverse etnie presenti nel territorio; f) conoscere le tradizioni, il folklore, gli usi del proprio paese, per recuperare i valori che costituiscono il patrimonio storico, artistico, religioso, socio–culturale del territorio di appartenenza e per contribuire alla formazione e al consolidamento dell’identità culturale di ciascuno; g) realizzare attività diversificate per un sano e costruttivo impiego del tempo libero dei bambini; h) utilizzare i nuovi linguaggi multimediali e, in particolar modo, i linguaggi informatici; i) potenziare l’apprendimento delle lingue straniere; j) fornire percorsi operativi per lo sviluppo del pensiero divergente e della creatività; k) affinare, migliorare l’espressività attraverso i linguaggi verbali e non verbali; l) promuovere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, per la tutela di se stessi e degli altri; m) conoscere il mondo per imparare ad abitarlo, sviluppando una corretta cultura ambientale; n) soddisfare i bisogni ludici degli alunni con attività motorie, finalizzate principalmente alla socializzazione; o) riflettere sul bene della salute, sottolineando l’importanza della prevenzione.
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c) Scuola e territorio La pianificazione e l’ampliamento dell’offerta formativa, con la realizzazione del tempo pieno e dei progetti PON, consente agli operatori scolastici di mettersi nelle condizioni potenziali di individuare, gestire, controllare tutte le variabili più significative dell’ambiente scolastico ed extrascolastico, per qualificare la scuola sempre più come servizio di tutti e per tutti e per rendere il suo prodotto più efficace e più incisivo. A tal fine saranno individuati nel territorio le forze sociali, gli enti pubblici e privati che potranno concorrere nella realizzazione della progettazione della scuola finalizzata a promuovere lo sviluppo della persona nella completezza di tutte le sue componenti: sociale , etica, culturale, psicofisica, spirituale e pervenire dunque alla formazione di cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini di oggi e di domani dell’Europa e del mondo. Partendo dalle istanze della realtà socio – economico – culturale con la quale opera, la nostra scuola pur prestando attenzione ai nuovi saperi, informatica e lingua straniera, non trascura al tempo stesso i linguaggi formalizzati e quelli espressivi e creativi. La costruzione del curricolo, dei contenuti, dei metodi e degli strumenti, il potenziamento dei laboratori, la sperimentazione della flessibilità dei gruppi, dei tempi e la realizzazione dei vari progetti, consentiranno di innalzare la qualità della formazione e dell’istruzione per il conseguimento del successo formativo di ogni singolo alunno.
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FINALITA’ EDUCATIVE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA Questa Istituzione scolastica, con la sua offerta formativa, nel rispetto delle Nuove Indicazioni per il CURRICOLO per la Scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’istruzione (Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e successiva C.M. 8/03/2013 ) e tenendo conto delle esigenze, delle necessità di ogni alunno, dei ritmi e dei modi di apprendere di tutti e di ciascuno, si propone le seguenti finalità:
formare ogni persona sul piano cognitivo e culturale;
sviluppare nell’alunno l’acquisizione del pensiero critico e divergente;
valorizzare le tradizioni locali, promovendo, anche in collaborazione con il territorio e le altre istituzioni scolastiche, percorsi didattici mirati, per salvaguardarne la “memoria storica”;
garantire l’inclusione ai sensi dell’art. 1 del D.P.R. n. 89 / 2009 “ nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve sentirsi escluso “
favorire l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri;
favorire l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni in situazione di handicap e/o di svantaggio;
promuovere interventi per alunni con bisogni educativi speciali (BES) L.53/2003; L.170/2010;
promuovere lo sviluppo di una “cultura” della differenza di genere;
sollecitare forme concrete di educazione alla relazione, alla socialità, ai principi fondamentali di convivenza civile, ai principi e ai valori universalmente condivisi e previsti nella nostra Costituzione.
favorire la riflessione collettiva sui temi della pace e della solidarietà;
sviluppare le potenzialità espressive di ciascun alunno attraverso l’uso di linguaggi diversi (musicale, mimico – gestuale, teatrale, artistico, tecnologico e multimediale);
realizzare percorsi didattici di educazione alla salute, promovendo la cultura della prevenzione, attraverso l’acquisizione di un corretto stile di vita;
promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la tutela di se stessi e degli altri;
realizzare percorsi interdisciplinari per la promozione di comportamenti corretti nei confronti dell’ambiente naturale e antropico;
offrire gli strumenti adatti a leggere, affrontare e modificare la realtà.
condividere esperienze, mezzi, strumenti, risorse, competenze con le altre istituzioni scolastiche presenti nel territorio;
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coinvolgere attivamente i genitori degli alunni nella vita e nelle iniziative promosse dalla scuola.
Per realizzare quanto esposto, questa istituzione scolastica, fa riferimento ai seguenti criteri:
rispetto dell’unità psico–fisica del bambino: nella scuola la formazione deve tendere allo sviluppo integrale e armonico della persona, vista negli aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali e nella sua identità singolare;
funzione educativa dell’esempio;
affiancare al compito dell’insegnare ad apprendere, anche quello dell’insegnare ad essere;
atteggiamento di ricerca;
educazione all’impegno e al senso di responsabilità;
rilevanza del gruppo: il gruppo–classe e la comunità scolastica rappresentano due luoghi fondamentali per la promozione di legami cooperativi e per la crescita degli alunni. Il dialogo e il confronto sono strumenti che favoriscono sia lo sviluppo sociale e affettivo che quello cognitivo: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri.
Questa Istituzione scolastica si prefigge di far conseguire agli alunni i seguenti obiettivi:
fare acquisire autonomia personale e fiducia nelle proprie possibilità;
sviluppare interesse e motivazione all’apprendimento;
valorizzare l’esperienza del fanciullo e fargli assumere consapevolmente, in armonia con la Costituzione,idee e valori presenti in essa;
considerare la corporeità come valore;
far acquisire un metodo di studio;
saper superare le difficoltà;
saper cooperare ed essere solidali;
interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda e influenzarlo positivamente;
comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali;
saper ordinare ed interpretare il mondo passando gradualmente dall’uso di categorie empiriche a quello di categorie critiche, semantiche e sintattiche presenti nelle discipline di studio;
maturare il senso del bello.
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PRINCIPI FONDAMENTALI
1. Uguaglianza
La scuola, nell’erogazione del servizio scolastico assicura l’uguaglianza di tutti gli alunni senza distinzioni di sesso, razza, cultura, etnia, religione, condizioni psico-fisiche, socio–economiche e di opinioni politiche.
1. Imparzialità e regolarità
Tutto il personale della scuola agisce, nel rapporto con gli alunni e con le famiglie, secondo criteri di imparzialità, garantiti:
a) nella formazione delle classi e delle sezioni; b) nella definizione dei tempi destinati ai colloqui fra insegnanti e genitori; c) nell’assegnazione degli insegnanti, in particolare di quelli di sostegno, nei limiti delle risorse professionali assegnate al Circolo; d) nella formulazione degli orari dei docenti. La scuola attraverso tutte le sue componenti e con l’impegno delle istituzioni collegate, garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative.
2. Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza
L’utente ha la libertà di scegliere questa scuola fra le istituzioni scolastiche statali dello stesso tipo, nei limiti della capienza obiettiva della stessa. In caso di eccedenza di domande, va considerato il criterio della territorialità secondo l’ordine: -
sede ed esigenze familiari – organizzative e di lavoro;
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domicilio.
Per la Scuola dell’Infanzia i criteri di accoglimento delle domande saranno deliberati dal Consiglio di Circolo nel rispetto delle disposizioni di legge in materia. La scuola e tutte le istituzioni coinvolte assicurano l’obbligo scolastico e la regolarità della frequenza con interventi di prevenzione e controllo dell’evasione e della dispersione scolastica.
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ACCOGLIENZA - INCLUSIONE La scuola si impegna, con l’azione di tutti gli operatori del servizio, a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi con particolare riguardo alla fase di ingresso alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Nel mese di settembre/ottobre tutti gli insegnanti e in particolare quelli di classe prima, incontreranno individualmente e/o in assemblea, i genitori; lo stesso avverrà nella scuola dell’infanzia con le famiglie di tutti i bambini e in modo particolare con quelli di nuovo ingresso. Particolare attenzione è prestata per la soluzione delle problematiche relative agli alunni stranieri e a quelli in situazione di handicap e/o svantaggio. Con la C.M.n. 8 del 6 marzo 2013 il MIUR ha fornito indicazioni operative per l’applicazione della Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 “Strumenti d’interventi per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”e ha indicato nel Piano Didattico Personalizzato (PDP) lo strumento privilegiato per definire monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. Altro documento fondamentale è l’elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’inclusività riferito a tutti gli alunni con BES che la nostra Istituzione ha redatto ed inoltrato al termine dell’anno scolastico Nella nostra scuola sono presenti condizioni di svantaggio culturale dovute a situazioni familiari deprivate, a scarsa scolarizzazione pregressa, a provenienza culturale diversa. Le risultanze delle verifiche delle valutazioni e dei monitoraggi evidenziano difficoltà di singoli alunni che, con continuità o per periodi circoscritti,manifestano Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, psicologici ,sociali. Sono quegli alunni per i quali si ricorre alla consueta frase: è intelligente, ma non rende a causa della sua iperattività, difficoltà di concentrazione……In altre parole alunni che pur in situazione d’integrità cognitiva, trovano difficoltà a seguire il normale piano di studi o altri alunni che dotati cognitivamente al di sopra della media non trovano,a volte, condizioni apprenditive favorevoli. Da ciò derivano, da parte dell’alunno, difficoltà ad adottare comportamenti pertinenti al contesto educativo. La scuola rispetto a queste manifestazioni di disagio/ si adegua offrendo risposte personalizzate predisponendo Piani Educativi Personalizzati come previsto già dalla normativa precedente alla legge 170/2010 (legge 53 /2003 personalizzazione del percorso didattico D.M.31 /07 /2007 Indicazioni per il Curricolo). Il PDP consente di diversificare le metodologie,i tempi e gli ausili didattici per l’attuazione della programmazione curricolare,prevista per la classe di appartenenza,consente,altresì,modalità didattiche personalizzate con attività di recupero individualizzate.
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a) Integrazione alunni con disagio Presso il 1° Circolo Didattico di Paternò sono inseriti : nella scuola primaria n°23 alunni in situazioni di disagio ( n.23 psicofisici ); (n.1 DSA ); (n.5 con svantaggio socio-culturale ) nella scuola dell’infanzia n° 2 alunni psicofisici - n° 2 audiolesi – n° 1 con svantaggio socio culturale (BES). L’inserimento di tali alunni nelle classi è finalizzato alla piena integrazione di ciascuno; offrendo loro ogni possibile opportunità formativa, ci si propone di consentire ad ognuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Tutto ciò impegna, inoltre, docenti, alunni, genitori nel percorso di accettazione della diversità, divenendo uno tra i momenti più significativi di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Per ciascun alunno con handicap la scuola, in collaborazione con le famiglie, gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile, l’Unità Professionale dell’A.S.P.3, predispone un “Piano Educativo Personalizzato”; per favorire l’integrazione ci si avvale degli insegnanti specializzati e di assistenti alla persona, messi a disposizione dagli Enti Locali. Utili sono anche i rapporti con gli istituti frequentati da questi alunni nel doposcuola e il Centro Polifunzionale “Villa Sandra”. C’è da dire inoltre che le attività di integrazione riguardano tutta la classe in cui è inserito l’alunno con handicap; le attività di tipo individuale sono previste nel piano educativo. In riferimento alla suddetta normativa, nel Circolo si è costituito un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) che opererà affinchè si estendano, in modo capillare all’interno del corpo docente, capacità di rilevazione e di intervento finalizzati alla costante ottimizzazione delle strategie intraprese per favorire la piena inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali. Nel Circolo lavora un apposito gruppo, il Gruppo GLHI ( composto da alcuni docenti delle classi, da quelli di sostegno, da alcuni genitori degli alunni H, da un componente dell’AS.P 3 , dall’Assessore ai Servizi Sociali, dall’Assessore alla Pubblica Istruzione, che si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l’efficacia dell’intervento di inserimento-inclusione. La presenza, inoltre, nella scuola di alunni di etnie diverse e religioni diverse, rappresenta un contributo importante alla conoscenza reciproca e alla pace fra i popoli. E’ nostro precipuo compito favorire la frequenza scolastica degli alunni stranieri anche mediante apposite iniziative di accoglienza.
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La scuola, in collaborazione con L’AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE – DISTRETTO SANITARIO DI PATERNÒ,si propone di attuare, laddove sono necessari, percorsi di sostegno alla genitorialità rivolgendosi a tutti i genitori e ai docenti. Il distretto sanitario è disponibile a mettere in campo l’esperienza dei suoi operatori per promuovere, in genitori e docenti, autostima, fiducia, benessere nell’affrontare il difficile compito dell’educare.
INFORMAZIONI SULL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
a) Dati statistici Scuola Primaria –Scuola dell’Infanzia
Plessi
Alunni
Docenti
Personale ATA
Personale Ausiliario
n. 2
Scuola
Primaria
n°547
N. 29 per tempo
n. 1 Direttore
scuola
dei Servizi
n. .8 sostegno O.
Generali
D.
n. 1 sostegno
n. 3 specialiste L/S
n. 2 IRC + 4 h
n.3 Inss. Comunali
n. 8 per tempo
n. 10
Amministrativi
n .4 Assistenti Amministrativi
Scuola dell’Infan zia
scuola
n°190
n. 2 sostegno OF+12,30 h
n. 2 IRC : 10,30+7,30+4,30
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b) Struttura dei plessi
Plesso centrale L’edificio che ospita il plesso centrale, sito in via E. Bellia n. 166, di antica costruzione, è a forma di “U” e comprende un pianterreno e un primo piano. Dispone al suo interno di: -
n. 30 aule, di cui 23 per la Scuola Primaria e 4 sezioni di Scuola dell’Infanzia;
-
una sala riunioni /laboratorio informatica;
-
un’aula per i docenti;
-
uffici di Segreteria e Direzione;
-
n. 4 piccoli spazi adibiti ad archivio
-
n.1 refettorio
al suo esterno di: -
un cortile;
-
una palestra;
Sebbene siano state abbattute le barriere architettoniche esterne e siano stati effettuati lavori in muratura, di messa in sicurezza lato est,
permangono ancora carenze strutturali. I mezzi di
riscaldamento e i servizi igienici soddisfano sufficientemente le esigenze dell’utenza.
Plesso Via Degli Studi Il plesso, sito nell’omonima via, comprende un pianterreno e un primo piano. E’ attualmente agibile solo il piano terra che ospita n.4 sezioni di Scuola dell’Infanzia con una organizzazione oraria a tempo ridotto 25 h. su 5 giorni. Le sezioni di scuola Primaria sono temporaneamente ospitate nei locali del Plesso Centrale.
c) Organizzazione interna Plesso centrale Scuola Primaria . Classi prime :
n. 4 di cui n. 1 a tempo pieno (40 ore su 5 giorno)
Classi seconde : n. 4 Classi terze :
n. 5 13
Classi quarte :
n. 5
Classi quinte : n. 6 TOTALE :
n.. 24 classi
Organizzazione oraria : 27 h. su 5 giorni per tutte le classi; 40 h. su 5 giorni per la classe1^ sez. C. In tutte le classi è attuato l’insegnamento della lingua inglese (Legge 53/2003, D: M: 59/2004, C: M:29/2004 )con n° 3 unità docenti specialisti e n° 5 unità specializzate. Scuola dell’Infanzia Sezioni n.8 con un’organizzazione oraria a tempo ridotto: 25 h. su 5 giorni.
DOCENTI L’organico funzionale permette alla scuola di utilizzare al meglio il personale e di realizzare percorsi formativi tenendo conto delle professionalità esistenti. L’organizzazione di percorsi formativi, rispondenti ai bisogni degli alunni e formulati sulla base degli obiettivi di apprendimento e dei traguardi di sviluppo delle competenze proposti nelle Nuove Indicazioni per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione, assicura l’autonomia dei docenti e consente di garantire : - la formazione armonica ed integrale della personalità dell’alunno; - lo sviluppo delle potenzialità nelle diverse tappe dell’età evolutiva; - il perseguimento di abilità e competenze; - l’apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; - l’elaborazione di metodi e categorie; - l’autonomia di pensiero; - lo sviluppo di un’identità consapevole e aperta. Il Collegio Docenti di questa istituzione scolastica individua nei seguenti fattori gli indicatori di qualità del servizio erogato:
Il lavoro collegiale degli insegnanti;
La valorizzazione delle competenze disciplinari, metodologico - didattiche, relazionali;
Il mantenimento dell’unitarietà del sapere e del suo apprendimento mediante l’apertura inter e transdisciplinare
Il rapporto costante con le famiglie; 14
la disponibilità ad intendere la valutazione “formativa” come strumento utile all’arricchimento dell’azione didattica e non come espressione di giudizi sommativi nei confronti degli alunni;
la
disponibilità
degli
insegnanti
alla
sperimentazione,
all’innovazione
didattica
e
all’aggiornamento professionale;
le procedure di insegnamento;
l’esistenza di obiettivi irrinunciabili comuni e definiti collegialmente;
l’uso di metodologia laboratoriale;
l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nella didattica quotidiana.
Aggiornamento e formazione L’aggiornamento e la formazione, elementi qualitativi del servizio, costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e un compito per la scuola che assicura interventi organici e regolari, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili. Sono finalizzati a fornire ai docenti strumenti culturali e scientifici per sostenere la sperimentazione e l’innovazione didattica. Verranno accolte e attivate quelle iniziative di promozione della professionalità degli operatori scolastici, in coerenza con le scelte educative di questa Istituzione, proposte dall’Amministrazione centrale e periferica, da Istituzioni, Enti locali, Associazioni e Agenzie formative presenti nel territorio.
Per il corrente anno scolastico la Commissione di lavoro Formazione e Aggiornamento ha formulato le seguenti proposte: 1. CORSO LIM Uso e applicazione della LIM nella didattica per un ripensamento e un rinnovamento metodologico finalizzato alla costruzione di percorsi di insegnamento – apprendimento significativi e motivati.
3. EDUCAZIONE ALLA SALUTE -
Salute e benessere
-
Comunicare in classe
4. CORSO D’INGLESE
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Organizzazione docenti e Personale ATA
1. Staff di supporto organizzativo al D. S.: Collaboratori
Coordinatore Dipartimenti disciplinari
Funzioni
D.S.
Strumentali
Coordinatori di Interclasse e Intersezione
Costituito da:
-
Collaboratori
2 Collaboratori 1 Referente di Plesso
-
Docenti nominati per le Funzioni Strumentali;
-
Coordinatori dei Dipartimenti disciplinari;
-
Coordinatori di Interclasse e Intersezione;
Opera come nucleo tecnico–scientifico per l’autonomia, per un’efficiente organizzazione didattica;
Collabora alla progettazione di iniziative e attività da sottoporre all’approvazione del Collegio Docenti;
Coopera alla predisposizione di modalità e strumenti di monitoraggio e valutazione del POF, sia per l’autovalutazione che per la valutazione esterna.
2. Gruppi per lo studio e l’approfondimento di tematiche:
Dipartimenti disciplinari; 16
Interclasse; intersezione;
Gruppo GLI
Gruppo formazione-informazione.
3. Gruppo per la gestione del Piano integrato P.O.N. 2014 / ’015 4.
– GOP.
Commissioni con funzioni istruttorie su determinate attività.
Commissione istruttoria: propone i criteri da sottoporre al Collegio Docenti per l’individuazione delle Funzioni Strumentali.
Commissione acquisti.
Commissione POF.
Commissione Sicurezza.
Commissione P. O. N. / P. O. R.
5. Personale ATA:
Direttore dei servizi generali amministrativi.
N. 4 Assistenti Amministrativi.
N.10 Personale ausiliario.
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RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA
Una scuola pubblica non può prescindere dall’identificare la propria utenza, rappresentarne i bisogni, riconoscerne i diritti, accoglierne le proposte. Tale collaborazione avviene a livello comunitario negli organi collegiali e a livello individuale durante i periodici colloqui che i docenti dedicano ai rapporti con le famiglie, al di fuori del proprio orario di lezione, ai sensi della lettera a) art. 6 del DPR 416 del 31/5/74. Il Collegio dei Docenti ha elaborato il “ Regolamento d’Istituto “, unendo a norme previste dalle leggi dello Stato e del Ministero della Pubblica Istruzione, le delibere emanate dal Consiglio di Circolo, con rimando al POF e alla Carta dei servizi. Il POF e il Regolamento d’Istituto sono strumenti fondamentali per delineare un sistema di regole condiviso nell’ambito dell’autonomia scolastica. Il regolamento redatto dalla nostra scuola si configura come “ Contratto Formativo “. Intende sancire un patto tra scuola e famiglia che diventi struttura portante dell’azione educativa in cui l’alunno è al centro del sistema scolastico ed è soggetto attivo della propria crescita, mentre genitori e docenti, nel rispetto dei reciproci ruoli, si supportano vicendevolmente nelle comuni finalità educative. Il regolamento è costituito da:
Regolamento docenti.
Regolamento non docenti ( personale amministrativo / collaboratori scolastici).
Regolamento genitori.
Regolamento alunni.
Regolamento per l’uso dell’aula multimediale.
Regolamento per l’uso della palestra.
E’ compito della scuola formulare proposte educative e didattiche, fornire informazioni chiare, valutare l’efficacia delle proposte, rendere periodicamente conto degli apprendimenti degli alunni. Gli incontri tra docenti e genitori avranno luogo per informazioni alle famiglie sull’andamento delle attività educative e per comunicare i risultati degli scrutini quadrimestrali e finali. Pertanto si prevedono: 18
a) colloqui individuali genitori–insegnanti ; b) momenti assembleari, che rispondono alle esigenze di dibattito, di proposizione, di confronto; c) incontri/dibattito. La famiglia è chiamata a: - prendere visione del regolamento interno della scuola -
intervenire alle assemblee e alle riunioni indette;
-
tenersi informata e al corrente delle iniziative della scuola;
-
discutere e contribuire all’ arricchimento delle iniziative e alla loro realizzazione sul piano sia progettuale che operativo;
-
sostenere i propri figli nel mantenimento degli impegni assunti a scuola;
-
partecipare ai colloqui individuali;
-
cooperare perché a casa e a scuola il bambino ritrovi atteggiamenti educativi analoghi;
-
contribuire alla costruzione di possibili itinerari per il superamento di eventuali difficoltà e il potenziamento-sviluppo di abilità.
Partecipazione, efficienza e trasparenza Tutto il personale della scuola, i genitori e gli alunni, devono contribuire alla realizzazione del POF, attraverso una partecipazione responsabile, attiva e costruttiva nell’ambito degli organi e delle procedure vigenti. La scuola si impegna a favorire tutte quelle attività che la pongono come centro di promozione culturale, sociale e civile, consentendo l’uso dell’edificio e delle attrezzature anche fuori dall’orario del servizio scolastico, a condizione che gli EE. LL. assumano gli impegni di loro competenza. Al fine di promuovere ogni forma di partecipazione e collaborazione, la scuola garantisce un’informazione chiara, completa delle procedure. L’attività scolastica e l’orario di servizio di tutto il personale sono strutturati secondo criteri di efficienza e di flessibilità. Per le stesse finalità, la scuola, in collaborazione con le istituzioni e gli enti culturali, organizza corsi di aggiornamento del personale, nell’ambito delle linee di indirizzo e delle strategie di intervento definite dall’amministrazione Informazione e comunicazione L’organizzazione che la nostra scuola si è data, richiede il ricorso ad adeguati strumenti di:
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informazione esterna, per descrivere correttamente caratteristiche e modalità di funzionamento
del servizio offerto;
comunicazione interna, affinché tutti gli operatori siano pienamente consapevoli del progetto
comune e lo condividano. In particolare si tende a: garantire la massima informazione; favorire la circolazione delle informazioni all’interno della scuola; documentare l’attività didattica e non, svolta nel corso del tempo; rendere visibile all’esterno il “prodotto scolastico”; dotarsi di strumenti per ottenere informazioni, suggerimenti e pareri dall’esterno.
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COLLABORAZIONI, CONSORZI, CONVENZIONI, ACCORDI DI RETI La scuola dell’autonomia non può prescindere dalla collaborazione con gli Enti Locali, le associazioni, le realtà culturali presenti nel territorio, le altre Scuole. In particolare: con le altre scuole per: la realizzazione di progetti comuni; accordi in rete attivati soprattutto per dare corso ad iniziative di aggiornamento e formazione in forma consorziata. Con il Comune per : -
manifestazioni culturali;
-
manifestazioni in onore della Santa Patrona;
-
manifestazioni scolastiche;
-
utilizzazione di mezzi e strutture comunali: locali privati e non, reperibili nel territorio; chiese; auditorium “ Don Milani “; S. Francesco alla collina; piscina comunale; casa di accoglienza per anziani “ S. Bellia “ e relativi locali mensa....... Con la Polizia Municipale per:
-
il progetto Scuola Sicura;
-
l’Educazione stradale. Con il G.D.V.S. e con il G.D.O. di Paternò (Gruppo Donatori Volontari di Sangue e Gruppo
Donatori Organi) e il centro “Trasfusionale” dell’ospedale di Paternò per: l’Educazione alla salute. Con i VV FF , con l’ANPAS, con la “Misericordia”per:
il progetto Scuola Sicura. Con le Parrocchie viciniori.
- Con il CONI e con altre associazioni sportive .
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Sezione 2a PROGETTAZIONE CURRICOLARE
La scuola, con l’apporto delle competenze professionali del personale e fiduciosa nella collaborazione indispensabile delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, si assume la responsabilità della qualità dei percorsi curricolari offerti e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto degli obiettivi di apprendimento e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze disciplinari raccolti nelle Indicazioni per il curricolo( DPR 20/03/2009 C.M.n.31 del 18/04/2012). Le nuove Indicazioni evidenziano alcuni capisaldi della “nuova”scuola primaria e in generale dell’intero segmento educativo 3-14 anni. Si tratta di due centralità riferibili al PROFILO DELLO STUDENTE e alla definizione del CURRICOLO D’ ISTITUTO. Il profilo dello studente fa espresso riferimento alla Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea (18 Dicembre 2006) in cui vengono introdotte le Otto Competenze Chiave per l’apprendimento permanente che accompagnano il percorso formativo dell’alunno e rappresentano lo sfondo educativo – didattico del Curricolo d’Istituto. L’alunno è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, relazionali, affettivi, corporei, spirituali….e la scuola deve fornirgli le chiavi per apprendere ad apprendere facendo sì che elabori gli strumenti di conoscenza necessari per comprendere i contesti culturali, sociali, antropologici nei quali si troverà a vivere ed operare. Dunque la necessità di organizzare una didattica capace di integrare le conoscenze provenienti da ambiti diversi, contestualizzandole nella realtà attraverso esperienze e compiti significativi, in modo da evitare ogni frammentazione e separazione. Le competenze non risiedono nelle discipline ma le attraversano e le travalicano; attraverso le discipline si indaga la realtà e solo la loro integrazione in un quadro organico consente che esse contribuiscono allo sviluppo di COMPETENZE CULTURALI DI BASE, che a loro volta , concorrono alla formazione delle Competenze Chiave. I docenti di questa Istituzione, seguendo le linee guida delle Indicazioni Nazionali, cercheranno di tradurre il testo ministeriale in attività e di tracciare i percorsi operativi necessari a far raggiungere agli alunni le competenze previste al termine della scuola Primaria. Pertanto la progettazione didattica annuale, per classe e discipline, si avvarrà di percorsi didattici organizzati in unità di lavoro, con scansione bimestrale, e per ogni percorso si definiranno obiettivi, contenuti e/o attività riferiti alle parole chiave delle diverse discipline, necessari al conseguimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze che nel piano di lavoro saranno ben delineate e poste non a lunga scadenza (annuali ). 22
Monte ore
La definizione dei tempi delle discipline risulta così come di seguito riportato
QUOTA ORARIA PER DISCIPLINA SETTIMANALE / ANNUALE
Quota
Quota
Quota
Quota
Quota
Quota
Quota
Quota
sett.
annua
sett.
annua
sett.
annua
sett.
annua
cl.1a
cl.1a
cl.2a
cl.2a
cl. 3a
cl. 3a
Religione cattolica
2
66
2
66
2
66
2
66
italiano
7
231
6
198
6
198
6
198
inglese
1
33
2
66
3
99
3
99
Storia
2
66
2
66
2
66
2
66
geografia
2
66
2
66
2
66
2
66
Matematica
6
198
6
198
5
165
5
165
Scienze
2
66
2
99
2
66
2
66
Tecnologia
1
33
1
33
1
33
1
33
Musica
1
33
1
33
1
33
1
33
Arte e immagine
1
33
1
33
1
33
1
33
Educazione Fisica
2
66
2
66
2
66
2
66
h. 27
h.891
h.27
h.891
h.27
h.891
cl.4/5a
cl.4/5a
DISCIPLINE
TOTALE
h.27
h.891
La distribuzione delle discipline e delle attività sarà operata sulla base di criteri di flessibilità, connessi alle competenze professionali esistenti all’interno dell’Istituzione Scolastica, e sarà strutturata in un’organizzazione oraria che assicuri in alcune classi la continuità di una maggiore permanenza di un docente con lo stesso gruppo di alunni, mentre in altre classi, viene richiesta dagli stessi docenti, una organizzazione oraria senza prevalenza di un docente sullo stesso gruppo classe.
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Ai sensi dell’art.12 del D.P.R. 275/99 – Regolamento sull’Autonomia didattica – organizzativa delle Istituzioni Scolastiche, e del D. M. n. 47 del 13/06/2006 saranno operate compensazioni tra le discipline entro il 20% del monte ore annuale dell’italiano e/o della matematica e/o delle scienze motorie e sportive al fine di potenziare tutte le attività espressive. Tale compensazione consentirà di individuare e valorizzare le opportunità espresse nel contesto territoriale, relativamente alla conoscenza della storia, usi e tradizioni del luogo e dei beni culturali e ambientali della Sicilia. L’eventuale quota oraria eccedente l’orario frontale, sarà utilizzata sia per fornire supporto alle attività dei laboratori,assicurando un’ottimale gestione degli stessi gruppi di alunni, sia, ove ricorra la necessità, per la sostituzione dei docenti assenti.
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CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Il periodo che stiamo vivendo si caratterizza per un diffuso senso di insicurezza,dove le tendenze individualistiche prevalgono sul senso della comunità.. I processi di globalizzazione e l’omologazione dei comportamenti portano a una riduzione delle differenze culturali e sociali. In questo processo il senso degli altri si riduce, poiché diminuisce la capacità di tollerare le differenze, che creano e strutturano l’identità. Il “senso sociale “, cioè l’insieme dei rapporti vissuti dagli uomini all’interno di una collettività, è sempre più carente. Ne deriva, che è sempre più presente il bisogno di tutelare e consolidare l’identità (individuale, familiare, sociale), e di valorizzare le peculiarità legate alla propria storia e alle proprie radici. Una scuola innovativa, tesa ad ottimizzare sempre più l’offerta formativa, non può non rispondere alla domanda di “modernità” del Paese, alle esigenze “strategiche” del mondo contemporaneo (solidarietà, interculturalità, tutela dei diritti umani, democrazia, protezione dell’ambiente, sicurezza, mondialità……), riconoscendo l’importanza dell’educazione alla cittadinanza italiana, europea e mondiale, che non deve essere avulsa o parallela alle altre discipline di studio, ma interconnessa, capace di sviluppare competenze trasversali che, come fili conduttori, aiuteranno gli alunni a svilupparsi armonicamente nella sfera cognitiva, socio–affettiva–relazionale, acquisendo sicurezza, identità, per la realizzazione di una “cittadinanza piena e consapevole”. Nelle Nuove Indicazioni vi è la rinnovata consapevolezza e la responsabilità propria dei sistemi formativi di educare i bambini e i ragazzi a una “ nuova cittadinanza “. E’ compito peculiare del 1° ciclo d’istruzione porre le basi per l’esercizio della “Cittadinanza attiva” potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia. Cittadinanza e Costituzione non è una disciplina a sé stante, ma esercizio quotidiano di convivenza, di rispetto per la legalità, di progressiva consapevole riflessione sulle regole e sui valori fondamentali della società .Essa troverà spazio all’interno di ogni disciplina, attraverso percorsi educati e didattici che racchiudono tutte le educazioni (ambiente,salute, affettività, sicurezza..) e avvierà una riflessione su alcuni temi centrali pensati in relazione ad alcuni fondamentali articoli della COSTITUZIONE: - diritti e doveri - l’uguaglianza - la libertà e le regole - la difesa dell’ambiente - la tutela del patrimonio storico ed artistico - la salute - il ripudio della guerra e la difesa della pace. 25
Nella progettazione didattica si definiranno i traguardi per lo sviluppo delle competenze da raggiungere a termine della scuola Primaria e gli obiettivi formativi validi dalla prima alla quinta classe.
PROGETTAZIONE DELL’INTERVENTO FORMATIVO Per progettazione intendiamo l’elaborazione di un piano che indichi chiaramente le fasi del processo educativo, tenendo conto sia delle risorse disponibili che dell’ambiente con il quale si opera. Prevede:
l’analisi della situazione iniziale;
la definizione di obiettivi
la definizione di competenze efficaci alla formazione e all’apprendimento dell’alunno;
la selezione dei contenuti tenendo presenti le esperienze e le competenze già maturate dai bambini;
la selezione di metodi e di strategie;
l’adozione di una metodologia didattica di tipo laboratoriale;
la ricerca di procedure di verifica e di valutazione.
Nella Scuola dell’infanzia la programmazione dell’intervento formativo terrà conto, inoltre, dei seguenti bisogni degli alunni:
rafforzamento dell’identità personale, corporea, intellettuale, psicodinamica;
conquista della propria autonomia, intesa come capacità di orientarsi e di compiere scelte autonome in contesti diversi;
sviluppo e consolidamento delle abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettive;
sviluppo della capacità di riorganizzazione dell’esperienza, di esplorazione e della ricostruzione della realtà.
Nella Scuola primaria si terrà conto delle seguenti esigenze formative:
sviluppare rapporti e relazioni interpersonali corretti nel rispetto della legalità e di principi costituzionali 26
integrare il curricolo tradizionale con attività che promuovano la pratica di linguaggi diversi (musicale, teatrale, ecc.);
disporre di momenti specifici dedicati all’attività motoria;
disporre di momenti specifici per la realizzazione di attività di recupero e di sviluppo.
praticare un primo approccio alle nuove tecnologie informatiche;
conoscere una seconda lingua.
La programmazione dell’intervento didattico si realizzerà secondo le seguenti linee operative: Scuola dell’infanzia All’inizio di ciascun anno scolastico il Collegio docenti elabora una progettazione educativa che contiene scelte didattiche e organizzative, criteri di utilizzazione delle risorse e impegna l’intera comunità scolastica. Durante l’anno scolastico tale progetto è valutato con cadenza quadrimestrale dal Collegio. Scuola primaria Gli insegnanti programmeranno con cadenza quindicinale. All’interno di ogni interclasse è previsto un coordinatore. Periodicamente i coordinatori della scuola si incontreranno per discutere,al fine di individuare le strategie utili a risolvere eventuali problemi emersi.
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ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE Scuola dell’infanzia La Scuola dell’infanzia si propone come luogo significativo di apprendimento, socializzazione e animazione. Essa si pone “la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità,della autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza”. (Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione ) Le attività didattiche, organizzate in campi di esperienza, fanno riferimento ad una continua e responsabile flessibilità ed inventiva operativa e didattica. Le stesse verranno scelte con modalità diverse, con lo scopo di rendere più efficace il progetto educativo, anche in relazione ai diversi ritmi, tempi e stili di apprendimento alle motivazioni e agli interessi dei bambini, nonché alle carenze, e/o difficoltà esternate.
attività di sezioni aperte;
attività di gruppo in sezione;
attività di piccolo gruppo;
attività per gruppi di età omogenea;
strategie specifiche ed individualizzate.
Tutti i bambini saranno messi nelle condizioni di muoversi con sicurezza per esplorare e conoscere la realtà circostante, di esprimere i propri sentimenti e propri vissuti. Al fine di assicurare l’unità della progettazione didattico-organizzativa delle diverse attività educative,il docente coordinatore dell’équipe pedagogica opererà in costante rapporto con le famiglie, con il territorio e con il D. S. (D. L. vo n° 59/03 “Vincoli organizzativi”). Nella Scuola dell’infanzia la programmazione dell’intervento formativo terrà conto, inoltre dei seguenti bisogni degli alunni:
rafforzamento dell’identità personale, corporea, intellettuale, psicodinamica;
conquista della propria autonomia, intesa come capacità di orientarsi e di compiere scelte autonome in contesti diversi;
sviluppo e consolidamento delle competenze sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettive;
sviluppo delle capacità di riorganizzazione dell’esperienze, di esplorazione e della ricostruzione della realtà.
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Verifica: Per verificare le abilità, le competenze acquisite da ciascun bambino saranno utilizzate conversazioni, giochi di gruppo, attività espressive – manipolative - motorie. Le Insegnanti relazioneranno al Collegio dei Docenti a fine del 1° e del 2° quadrimestre sull’andamento del processo educativo avviato.
Scuola primaria Nell’attuazione di tutti i percorsi formativi i docenti si prefiggono di utilizzare stili educativi: a) adeguati alle esigenze di crescita psicologica culturale, sociale degli alunni; b) basati sul ragionamento, sul dialogo persuasivo di tipo razionale e/odi tipo empatico/emotivo; c) aperti e flessibili di tipo democratico, in cui gli insegnanti si pongono come guida che indica il cammino, lasciando liberi gli alunni di sperimentare e di agire senza timore degli errori; d) autorevoli, atti a creare in classe climi relazionali positivi Sarà adottata, in sostanza, una metodologia didattica diversificata sulla base di bisogni specifici. Le attività dei laboratori potranno articolarsi anche per piccoli gruppi di alunni. Le Nuove Indicazioni sottolineano ulteriormente l’importanza dell’apprendimento collaborativo; imparare non è solo un processo individuale, la dimensione sociale dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. Molte sono le forme di interazione e di collaborazione che possono essere introdotte sia all’interno della classe che all’esterno, a tal fine risulta molto efficace l’utilizzo delle nuove tecnologie che permettono agli alunni di operare insieme per costruire nuove conoscenze. Ignorare il mondo altamente tecnologico e informatico nel quale sono nati e stanno crescendo i nostri alunni nativi digitali,dunque, non è più possibile. Nelle nuove Indicazioni la Tecnologia non è più considerata una disciplina a sé, ma un modo per organizzare le conoscenze, per comunicarle, per trasmetterle: il mondo digitale appare in tutte le discipline. Iniziato circa 5 anni fa, il Piano Scuola Digitale ha contribuito a offrire ad alcune classi della nostra scuola la possibilità di fruire di lavagne interattive (LIM) al fine di integrare le TIC nella didattica in classe e in modo trasversale alle diverse discipline. I docenti, nel rispetto dei dettami delle nuove Indicazioni, e con l’auspicio di poter usufruire di nuovi mezzi tecnologici, attivano percorsi formativi che tengano conto di quelle che sono le esigenze delle nuove generazioni, utilizzando tali mezzi in maniera sensata e finalizzata nel percorso delle attività didattiche progettate,valorizzando una pratica cooperativa e significativa dell’apprendimento. Complessivamente la didattica si sostanzierà nell’insieme dei percorsi, delle strategie, dei contenuti, degli strumenti e delle situazioni opportunamente predisposte dai docenti dell’équipe pedagogica 29
all’interno dei piani di studio personalizzati per promuovere nell’alunno l’acquisizione autonoma e personale delle abilità e delle competenze, nel pieno rispetto dei tempi e dei modi dell’apprendimento, in costante rapporto con le famiglie.
CONTINUITA’
La continuità educativa viene valorizzata e sostanziata:
-
Nell’elaborazione di un CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE CHIAVE che chiarisca i vincoli conoscitivi ed educativi intorno ai quali costruire le connessioni tra gli ordini di scuola
-
Nell’azione del docente che coordina, in una logica di continuità orizzontale e verticale, gli interventi dell’èquipe pedagogica operante in ciascuna classe con quelli agiti dalla famiglia e dall’ambiente sociale.
-
Nell’introduzione dei TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni 2012) relative alla scuola dell’Infanzia e alla scuola Primaria.
-
Nell’organizzazione delle attività educative e didattiche. Per realizzare la Continuità saranno utilizzati i seguenti strumenti:
-
Aggiornamento comune;
-
Incontri e riunioni fra i colleghi delle classi – ponte per dare un contributo nella formazione delle classi iniziali,per confrontare i rispettivi obiettivi formativi e pianificare momenti di raccordo pedagogico,curricolare,organizzativo. Ulteriori specificazioni in merito sono riportate nel progetto Continuità.
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PROGETTI CURRICOLARI
SCUOLA PRIMARIA Continuità - Finalità: creare forme di raccordo fra i diversi ordini di scuola per costruire un progetto formativo continuo che prevenga quelle difficoltà e quegli ostacoli che incontrano gli alunni nel passaggio da una realtà scolastica all’altra. Progetto Giornalino scolastico – Finalità : realizzare uno strumento efficace per dare voce agli alunni, unificare molteplici interessi e attività, promuovere la creatività e favorire una partecipazione responsabile alla vita della scuola. C.C.R. (Consiglio Comunale dei ragazzi ) - Finalità: conoscere le principali norme che regolano l’accesso a cariche pubbliche, per educare al senso della legalità, avvicinare gli alunni alle istituzioni e sviluppare la coscienza civica. Scuola Sicura– Finalità: valorizzare
e sviluppare la cultura della solidarietà e della
Protezione Civile attraverso la diffusione di informazioni e conoscenze sulla natura e le modalità con le quali si preannuncia, si manifesta ed evolve un fenomeno disastroso. Legalità - Finalità: Svolgere attività per la formazione civile degli alunni e per contrastare la criminalità organizzata –art. 1 della legge regionale n°15 del 20.11.2008 Gioco Sport - Finalità: contribuire nei processi di apprendimento, sul piano della formazione della personalità dell’individuo, sulla sua socializzazione e sulla sua crescita come individuo responsabile ed equilibrato, tramite azioni finalizzate, ambientazioni fantastiche e giochi strutturati. L’aquilone a quadretti - Finalità: prevenire l’insuccesso formativo dell’alunno attraverso il superamento delle varie forme di disagio. Attivare un rapporto di fiducia e collaborazione con le famiglie nel reciproco rispetto di ruoli e funzioni. Salute – Finalità: promuovere e attivare comportamenti di prevenzione adeguati ai fini della salute nel suo complesso e nelle diverse situazioni di vita. Crescere in armonia – Finalità: promuovere e consolidare atteggiamenti sempre più critici, consapevoli ed autonomi nelle scelte riguardanti benessere e salute. Mail Box ovvero “Il gioco della Posta” – Finalità: potenziare le capacità comunicative ed espressive in lingua inglese, attraverso lo scambio della corrispondenza tra pari e con gli adulti.
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ETWINNING – PROGETTO KA2 – ERASMUS PLUS - Finalità : Realizzare una
Piattaforma comunicativa che permetta agli insegnanti dei paesi partecipanti di comunicare e scambiarsi esperienze sulle “BEST PRACTCES”
PROGETTO OPEN DAY- Finalità : Acquisire informazioni utili allo “star bene” a scuola e consentire di esplorare il nuovo ambiente per avere una conoscenza globale della scuola e delle insegnanti.
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Scuola dell’Infanzia
- CONTINUITÀ - Finalità: favorire il raccordo tra scuola dell’infanzia e scuola elementare attraverso la maturazione dell’identità, la conquista dell’autonomia, lo sviluppo di competenze...
-
OPEN DAY – Finalità : Acquisire informazioni utili allo “star bene” a scuola e consentire di esplorare il nuovo ambiente per avere una conoscenza globale della scuola e delle insegnanti.
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Sezione 3a AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE
La scuola, da sempre attenta allo sviluppo della realtà sociale, ha intrapreso un nuovo cammino in cui il tradizionale rapporto tra docenti–discenti è cambiato trasformandosi nel più vasto concetto di rapporto tra scuola ed utenza, intendendo per utenza alunni. genitori, territorio. A tal proposito la scuola nello stilare il presente documento ritiene opportuno offrire all’utenza varie attività extracurricolari al fine di arricchire la propria offerta formativa. Tali attività sono previste dagli ordinamenti scolastici, che ritengono utile e proficuo il rapporto tra le scuole e gli Enti pubblici e le Istituzioni. Pertanto, il nostro Circolo didattico elabora il piano delle attività extracurricolari che si concretizzerà nella realizzazione dei progetti appresso indicati.
Progetti extracurricolari
SCUOLA PRIMARIA
Progetto “Play in English” Progetto “Certificazione competenze di lingua inglese”.Saranno attivati corsi Trinity con esami finali in sede e relativa certificazione delle competenze acquisite in lingua inglese. Detti corsi saranno a totale carico dei genitori.
Programma Operativo Regionale ( POR ) - Fondo Sociale Europeo 34
Obiettivo “ Convergenza” - << Piano Azione Coesione >> PAC 2013 2014 << Insieme si può >>
P.O.N. OBIETTIVO F – AZIONE F1 Sono stati attivati nella nostra Istituzione quattro moduli extracurricolari, uno di questi rivolto ai genitori.
“CIAK SI GIRA” PERCORSI DI CINEMA E CORTOMETRAGGIO .
“TEATRO DANZA” PERCORSI DI ANIMAZIONE TEATRALE E DI DANZA ESPRESSIVA.
“I COLORI DEI SENTIMENTI” PERCORSI ED ITINERARI POETICI.
“LA LEGALITA’ DEI SENTIMENTI” - GENITORI
Fa parte, inoltre, del Piano dell’offerta formativa la realizzazione di un diario scolastico denominato il “DIARIO DEL CUORE”, ideato per migliorare l’immagine della scuola e per promuovere negli alunni un senso di appartenenza alla propria Istituzione. Al fine di ottimizzare il rapporto scuola-famiglia è stata promossa l’iniziativa “MAESTRO PER UN GIORNO” .
SCUOLA DELL’ INFANZIA
-
LABORATORIO: “ R come Ricerco, Rifletto, Riduco, Riciclo e…guarda come mi diverto!”. Finalità: Favorire nel bambino lo sviluppo delle capacità di amare e rispettare la natura, gli animali e tutto ciò che ne fa parte.
Progetti curricolari ed extracurricolari -
OPEN DAY ”Benvenuti a scuola”- Finalità: Acquisire informazioni utili allo “star bene” a scuola e consentire di esplorare il nuovo ambiente per avere una conoscenza globale della scuola e delle insegnanti.
-
A SPASSO PER L’EUROPA. Finalità: Favorire la convivenza democratica nel rispetto di ogni persona e nel riconoscimento delle diverse identità culturali degli stati Europei.
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Attività di produzione e/o fruizione realizzate con la partecipazione delle famiglie in orario curricolare e/o extracurricolare -
Festa dell’autunno
-
Mostre - mercato
-
Mercatino a scopo di beneficenza
-
Manifestazioni in onore della Santa Patrona (in collaborazione con le scuole primarie di Paternò)
- Natale 2014 -
Carnevale 2015
-
Festa della primavera
-
Pasqua 2015
-
Manifestazioni artistico-culturali, teatrali. musicali, sportive.
Sezione 4 MONITORAGGIO, VERIFICA E VALUTAZIONE Il monitoraggio, la verifica e la valutazione del servizio coinvolgono l’utenza e gli operatori scolastici e rispondono ai seguenti criteri:
affidabilità,
rendicontabilità,
corresponsabilità.
Consentono:
il controllo costante sia del processo educativo che dell’intero sistema scolastico;
l’individuazione degli eventuali punti di debolezza dell’organizzazione dell’attività didattica;
la valutazione della qualità dell’organizzazione e degli apprendimenti.
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a) Valutazione alunni Nel rispetto della “cultura della valutazione “, del nuovo ordinamento della scuola primaria, dell’impianto educativo delineato dalla legge n. 53 / 2003 e successive modifiche nonchè, del D.L.n.137 / 2008 , della legge 30 ottobre 2008 n. 169 art.3. e della legge n.170 dell’8 /10 / 2010 e tenuto conto delle analisi valutative condotte dall’INVALSI, i criteri essenziali per una valutazione di qualità sono: a. lo stretto raccordo tra le “ indicazioni “ e gli interventi di valutazione; b. la finalità formativa; c. la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità; d. la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio; e. la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti; f. il rigore metodologico nelle procedure; g. la valenza informativa. La valutazione: sarà espressa in decimi avrà valenza diagnostica – prognostica, formativa e sommativa; risponderà ai criteri della collegialità, della corresponsabilità e della coerenza; sarà effettuata dai docenti in itinere e registrata con scansione bimestrale, quadrimestrale e annuale nei documenti scolastici; sarà unitariamente riferita ai livelli di conoscenza e di competenze conseguiti dagli alunni, con le attività realizzate; riguarderà sia gli apprendimenti sia il comportamento ( la valutazione del comportamento, attribuita collegialmente dai docenti di classe, concorre alla valutazione D.L. 169/2008 art.3 ) La valutazione è parte integrante della programmazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico, al fine di operare con flessibilità sul progetto. Ciascun progetto, attività, intervento avrà propri e specifici strumenti di monitoraggio e valutazione (questionari, test, prove specifiche, ecc.) L’acquisizione di competenze sarà verificata attraverso osservazioni sistematiche, prove strutturate e non, secondo i criteri definiti collegialmente dagli insegnanti. La valutazione, che accompagna i processi di insegnamento/apprendimento permette ai docenti di:
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-
favorire e facilitare il superamento di difficoltà che si presentano nei processi di insegnamento–
apprendimento posti in essere; -
predisporre collegialmente piani personalizzati per soggetti in situazione di disagio (BES)Legge
n.170 dell’8-10-2010. Affinché possa essere efficace la valutazione formativa avrà la seguente scansione temporale: iniziale: per accertare i livelli di partenza e le conoscenze possedute da ciascun alunno; in itinere: per accertare lo sviluppo dei processi formativi e di apprendimento e per consentire di apportare gli eventuali aggiustamenti necessari; finale: per accertare gli esiti conclusivi degli itinerari didattici percorsi. Saranno monitorate e valutate:
le competenze e le conoscenze acquisite;
il grado di autonomia raggiunto;
il metodo di studio posseduto;
l’impegno e la motivazione manifestati.
Nella scuola materna gli strumenti valutativi fanno riferimento soprattutto all’osservazione qualitativa e sistematica dei comportamenti.
Valutazione d’Istituto
Gli indicatori della valutazione del servizio erogato saranno: -
i bisogni dell’utenza;
-
i bisogni organizzativi interni;
-
il percorso;
-
il prodotto (esiti a breve e a lungo termine).
Saranno effettuate rilevazioni periodiche, con scadenza bimestrale, attraverso gli incontri sistematici, la somministrazione di questionari ai genitori, ai docenti, al personale ATA e al personale ausiliario. La valutazione si avvarrà, inoltre, dell’autoanalisi, che avverrà in sede di Collegio dei Docenti e di Consiglio di Circolo, per gli aspetti di rispettiva competenza. I dati emersi da tali rilevazioni verranno elaborati ai fini della progettazione annuale e della riprogettazione in itinere.
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Sezione 5a ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO N. 1
PIANO DELLE ATTIVITA’ A) Attività didattica curricolare ed extracurricolare (CCNL 2007, 2008, artt. 28 - 29 - 30) Attività didattica curricolare SCUOLA PRIMARIA
Tempo scuola: classi prime - tempo normale – n.3 sez. – 27 ore settimanali, su cinque giorni. Orario antimeridiano 8:00 / 13:30 – Tempo pieno n. 1 sezione. 40 ore settimanali su 5 giorni. Orario 8:00 / 16:00. classi seconde - tempo normale – n.4 sez. - 27 ore settimanali, su cinque giorni, in orario antimeridiano ore: 08:00 / 13:30. classi terze - tempo normale – n.5 sez.- n.°27 ore settimanali, su cinque giorni in orario antimeridiano ore 08:00/ 13:30. classi quarte – tempo normale – n.5 sez. n°27 ore settimanali su cinque giorni in orario antimeridiano ore 08:00/13:30. classi quinte – tempo normale-n.6 sez. n°27 ore settimanali su cinque giorni in orario antimeridiano ore 08:00/13:30 per un totale complessivo di 891 ore annue distribuite in n. 5 giorni settimanali per tutte le classi con 27 h. e un totale di 1320 ore annue per la classe prima a tempo pieno.
Scuola Dell’Infanzia: Tempo scuola: 25 ore settimanali per tutte le sezioni, in orario antimeridiano: ore 08:00 / 13:00, per un totale complessivo di n. 875 ore svolte in n.5 giorni settimanali.
Scuola Primaria/Infanzia—Riunioni delle equipes pedagogiche Riunioni plurisettimanali di ore 4 cad. Calendarizzazione degli incontri Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio
gg. 22 6 – 20 + Infanzia 3 - 17 1-15 + Infanzia 12 - 26 9 - 23 + Infanzia
ore 16,00 / 20,00 16,00 / 20,00 16,00 / 20,00 16,00 / 20,00 16,00 / 20,00 16,00 / 20,00 39
Marzo Aprile Maggio
9 - 23 13- 27 +Infanzia 11 - 25
16,00 / 20,00 16,00 / 20,00 16,00 / 20,00
A) Attività extracurricolare – (art. 30, c. 1) Nel rispetto di quanto previsto dal CCNL vigente, riguardo al numero di ore settimanali, alla tipologia e conseguente remunerazione, nel corso dell’anno scolastico funzioneranno, presso la sede centrale, attività extracurricolari, svolte da docenti in servizio, disponibili. B) Attività funzionali all’insegnamento – (art. 29 ) Premesso che il CCNL vigente (art. 29, c. 3) definisce fra le attività funzionali all’insegnamento quelle a carattere collegiale quantificate in h. 40 annue per la partecipazione alle riunioni del C. D., ivi compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno/s. e l’informazione alle famiglie sui risultati delle valutazioni quadrimestrali e fino ad un massimo di h. 40 per “la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di interclasse/intersezione”, per lo svolgimento degli scrutini compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione e per i rapporti con le famiglie, la ripartizione delle attività funzionali all’insegnamento è così articolata: Collegi Docenti – Tot. 32 h – Calendario di massima (art. 27, c. 3-lett.a) -
Attività di programmazione inizio anno scolastico mese di settembre: Tot. h.17 (di cui n. 8 in sede deliberante)
Settembre giorni 2 - 5- 11 (Tot. Ore 9) Ottobre
9 - 30 ore5
Dicembre 18
“ 2
Febbraio
26
“ 2
Marzo
16
“ 2
Maggio
29
“ 2
Giugno
29
“ 2
Informazione alle famiglie – Tot. h 8 Informazioni alle famiglie sull’andamento delle attività educative e sui risultati degli scrutini quadrimestrali e finali. Febbraio: Verifica 1° quadrimestre giorno 19
ore 16,00 / 20,00
Giugno:
“ 09,00 / 13,00
“
2° quadrimestre giorno 25
Consiglio di Interclasse / Intersezione – Tot. h 10 40
(art. 27., c.3, lett. b) Ottobre
Giovedì
ore 16,30/18,30 02
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Novembre
Giovedì
27
Gennaio
Venerdì
29
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Marzo
Lunedì
26
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Maggio
Giovedì
28
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La prima parte delle riunioni dei Consigli di Interclasse (ore 16,30/17,30) prevede la presenza della componente genitore. Si proseguirà con la sola componente docente (ore 17,30/18,30) per la trattazione degli argomenti specificatamente didattici. Le riunioni dei Consigli di interclasse, in assenza del D.S., saranno presiedute dai docenti delegati. In loro assenza, funge da presidente l’insegnante più anziano..
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Rapporti con le famiglie (dalle ore 16,30 alle ore 18,30) (art. 27, c.4) Gli incontri con i genitori si terranno, di norma prima della riunione dei Consigli di Interclasse: Settembre
giorno 25
Ottobre
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6 (solo infanzia )
Novembre
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24
Marzo
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30
Gruppi di lavoro Gruppo “H” – Tot. h 4 Gli incontri dei gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica degli alunni in situazioni di handicap saranno concordati di intesa con l’unità operativa dell’A.S.P. Gruppo Continuità educativa – Tot. h 4 A tali incontri parteciperanno tutte le docenti di scuola dell’infanzia e i docenti delle classi prime e quinte della scuola primaria Gli ultimi 2 incontri saranno presieduti dal D.S. o, in caso di sua assenza, dai docenti referenti delegati. Gruppo H: ins. Coluccio A. Continuità – Rubino R. - Tomasello F.
Calendario scolastico Inizio delle lezioni: 16 / 09 / 2014 Termine lezioni: ,,
09 / 06/ 2015 (Scuola primaria )
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30 / 06 / 2015 (Scuola dell’Infanzia )
1a Valutazione quadrimestrale: Giovedì 19 Febbraio 2015. 2a Valutazione quadrimestrale:Martedì 23 giugno 2015 – AFFISSIONE. Consegna ai genitori del documento di valutazione: Giovedì 25 Giugno 2015
SCRUTINI INTERMEDI 05 febbraio 2015 SCRUTINI FINALI 09 Martedì –10 Mercoledì Giugno 2015
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Calendario delle festività e dei giorni di sospensione delle attività didattiche:
tutte le domeniche
Giorno 01 Novembre / 2014
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08 / 25 / 26 Dicembre / 2014
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06 Gennaio / 2015
“ 06 Aprile (Lunedì dell’Angelo)
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25 Aprile
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01 Maggio
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15 Maggio
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02 Giugno
Dal 22 Dicembre 2014 al 6 Gennaio 2015 (vacanze natalizie)
Dal 02 al 07 Aprile 2015 (vacanze pasquali)
04 – 05 Dicembre
30 Aprile
02 Maggio
N. 2
ORARI DI RICEVIMENTO
a. Orario di servizio degli uffici di segreteria La scuola rimarrà aperta dalle ore 8,00 alle ore 14,00 di ogni giorno; si effettueranno due rientri pomeridiani dalle ore 15,30 alle ore 16,30 il lunedì e il giovedì. b. Orario ricevimento da parte degli uffici di segreteria Il pubblico (utenza esterna e personale interno ) si riceve dalle ore 10,00 alle ore 12,00 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì e dalle ore 15,30 alle ore 16,30 nei giorni di lunedì e giovedì. c. Orario ricevimento del Dirigente Scolastico:per appuntamento.
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N. 3
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
Per la Scuola Primaria Pur tenendo conto dell’ordine cronologico per data di iscrizione, sarà data priorità ai seguenti criteri: 1. Assegnazione in orizzontale alle diverse sezioni; 2.equità proporzionale, in ogni classe/sezione, nei limiti del possibile, tra maschi e femmine; 3.equità proporzionale, sempre nei limiti del possibile, degli alunni che abbiano o no frequentato la Scuola dell’Infanzia; 4.precedenza alle richieste per il Plesso Via degli Studi e/o per il Plesso già frequentato da fratelli e/o sorelle; 5.ricostruzione, in casi particolari e ove possibile, di piccoli gruppetti di alunni provenienti dalla stessa sezione di scuola dell’infanzia e/o compagnetti per le sezioni di Scuola dell’infanzia e precedenza ai figli del personale dipendente in servizio nella stessa istituzione scolastica; 6.discrezionalità del D.S., per particolari casi e/o situazioni di reale necessità, e/o casi parentali del personale in servizio nel Circolo, di ammettere e assegnare alunni nelle varie classi /sezioni e plessi. Per la Scuola dell’Infanzia Fermo restando che in ogni sezione rimarranno i bambini già frequentanti dall’anno precedente, gli indirizzi-criteri sono quelli indicati ai n. 1, 2, 3, 4 , 5, 6; In caso di non frequenza per un periodo di quindici giorni, il posto verrà considerato libero e si attingerà alla lista di attesa così come segue: 1. precedenza ai bambini di 5 anni, poi 4 poi 3; 2.
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agli orfani;
3.
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ai figli di:
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madri lavoratrici e/o dipendenti in servizio nella stessa istituzione scolastica;
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nuclei familiari numerosi e/o con particolari esigenze.
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N. 4
NORME GENERALI
Vigilanza alunni Il compito della vigilanza spetta ai Docenti nell’ambito degli orari stabiliti per le singole scuole. I Docenti verranno coadiuvati dal Collaboratore scolastico che sorveglia gli alunni nelle aule, nei laboratori, negli spazi comuni, in occasione di momentanea assenza degli insegnanti; inoltre, collabora nella sorveglianza in occasione di visite guidate e di viaggi d’istruzione. La vigilanza deve garantire l’incolumità degli alunni. Nel caso di scioperi e di assemblee del personale docente e non docente verrà data in tempo utile comunicazione scritta alle famiglie degli alunni.
Comportamento alunni Genitori, insegnanti e personale non docente, secondo le rispettive competenze, collaborano per promuovere e facilitare comportamenti corretti da parte degli alunni durante l’orario scolastico. Pertanto i docenti avranno particolare cura a sensibilizzare gli alunni al rispetto delle regole, delle persone e delle cose e ad agevolare senza far ricorso a misure coercitive, comportamenti adeguati. Eventuali casi problematici saranno collegialmente attenzionati.
Assenze e giustificazioni Le famiglie sono tenute a giustificare le assenze degli alunni; per assenze dovute a malattia, superiori a cinque giorni, la giustificazione dovrà essere accompagnata da certificato medico. Per i restanti casi, l’alunno che non giustifichi in alcun modo,la sua assenza entro 3 giorni,dovrà essere accompagnato da uno dei genitori o da chi ne fa le veci. Gli alunni non possono essere prelevati prima della fine dell’attività se non in casi eccezionali e previa richiesta scritta da parte del genitore in cui risulti anche l’orario di prelevamento. Visite e viaggi d’istruzione Le visite e i viaggi d’istruzione vengono proposti dai Consigli d’Interclasse nell’ambito del P.O.F. secondo i seguenti criteri:
la visita o il viaggio abbia carattere culturale e didattico;
il programma specifichi la meta, l’itinerario, le ore di partenza e di rientro, nonché il mezzo di trasporto impiegato;
gli alunni partecipanti siano assicurati secondo le norme vigenti e muniti dell’autorizzazione scritta dei genitori; 45
il numero degli accompagnatori non deve essere inferiore al rapporto 1/15 e nel caso di alunni portatori di handicap, sarà curata la presenza di un’ ulteriore unità.
Partecipazione alunni iniziative varie Per la partecipazione degli alunni ad iniziative quali concorsi, rappresentazioni teatrali, ecc. autorizzate dal Superiore Ministero o dal Provveditorato Agli Studi, il Consiglio lascia al Dirigente Scolastico la facoltà di decidere secondo il valore didattico e culturale dell’iniziativa medesima.
Accesso alle scuole L’accesso alle scuole in orario scolastico è consentito: a) ai genitori e ad esperti per partecipare ad attività educative secondo tempi e modi concordati e programmati con i docenti e autorizzati dal Dirigente Scolastico; b) ai familiari convocati per motivi urgenti dai docenti, previa presentazione al personale ausiliario dell’invito scritto e dell’autorizzazione del Dirigente Scolastico; c) al personale della scuola e del comune per le esigenze del servizio e previa autorizzazione del Dirigente Scolastico; d) al personale sanitario e del servizio socio–psico–pedagogico; e) ai genitori degli alunni che partecipano agli incontri e alle varie riunioni. E’ fatto assoluto divieto di accedere alle scuole a rappresentanti vari, venditori e simili.
Uso della palestra L’utilizzo della palestra, in orario scolastico,avverrà secondo un calendario predisposto dagli insegnanti referenti dei progetti di attività motorie e sportive. Gli insegnanti di Educazione Fisica, nello sviluppo degli obiettivi disciplinari, si avvarranno della collaborazione metodologica – didattica di Associazioni Sportive che hanno stipulato convenzioni con la nostra Istituzione.
Uso dei locali scolastici in orario extrascolastico E’ consentito: a) ai genitori per eventuali assemblee previa autorizzazione del Dirigente Scolastico; b) agli alunni purché accompagnati e vigilati dagli insegnanti; c) ad Associazioni e ad Enti o altre Scuole previo assenso del Consiglio di Circolo e stipula di convenzione.
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Acquisto dei sussidi didattici e del materiale di facile consumo I Consigli di interclasse, a livello di docenti, presentano al Collegio dei Docenti, entro il mese di settembre di ogni anno, l’elenco dei sussidi didattici e dei materiali di consumo occorrenti ad ogni singola scuola per l’intero anno scolastico. Il Collegio dei Docenti, dopo averli esaminati e approvati, li trasmette al Consiglio di Circolo per le decisioni di competenza.
Registri delle scuole Ogni scuola del Circolo provvederà alla tenuta e all’aggiornamento di: a) fogli di inventario dei sussidi didattici; b) fogli di inventario degli arredi della scuola medesima; c) registri per la firma delle presenze.
Inventari e consegne L’inventario degli arredi, dei sussidi e dei materiali didattici viene effettuato in ogni scuola dagli insegnanti responsabili, entro il mese di giugno di ogni anno.
Modalità di convocazione e di svolgimento delle riunioni degli organi collegiali
1. Convocazione del Consiglio di Circolo Il Consiglio di Circolo è convocato dal Presidente ogni qualvolta ne ricorra la necessità. Il Consiglio deve essere convocato qualora ne venga fatta richiesta: a) dalla maggioranza (metà +1) dei componenti in carica del Consiglio; b) dalla Giunta Esecutiva; c) da un Consiglio di Interclasse; d) dall’assemblea dei genitori; e) dal Collegio dei Docenti; f) dal Dirigente Scolastico. La richiesta di convocazione del Consiglio deve indicare la data, l’ora e l’ordine del giorno.
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2. Modalità di convocazione del Consiglio di Circolo La convocazione del Consiglio di Circolo deve essere diramata a cura degli uffici di Segreteria per iscritto ai membri del Consiglio almeno cinque giorni prima, con l’indicazione dell’ordine, la data e il luogo della riunione. In casi di eccezionale urgenza, il termine di cui sopra è ridotto a 24 ore e gli avvisi di convocazione possono essere diramati telefonicamente, soprattutto nel periodo di sospensione dell’attività didattica. 3. Validità delle sedute del Consiglio e delle sue deliberazioni – modalità delle votazioni La Seduta è valida con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti il Consiglio secondo quanto disposto dall’art. 37 del T.U. 297/94. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità prevale il voto del Presidente. Le votazioni possono avvenire per alzata di mano, per appello nominale e per scrutinio segreto. Devono essere effettuate a scrutinio segreto quando trattasi di questioni concernenti persone e nel caso che due o più membri specificatamente lo richiedano. In caso di votazione a scrutinio segreto, il Presidente viene assistito da due scrutatori da lui scelti, di volta in volta, tra i membri del Consiglio. Iniziata la votazione non è concessa la parola e nessuno può allontanarsi dalla sala delle riunioni fino alla comunicazione dell’esito delle votazioni stesse.
4. Elezione del Presidente e del Vice - presidente Il Presidente è eletto secondo le modalità previste dall’art. c.6° T.U. 297/94. Il Vice – presidente viene eletto dal Consiglio tra i rappresentanti dei genitori con le stesse modalità previste per le elezioni del Presidente.
5. Attribuzioni del Presidente del Consiglio di Circolo a) Convoca il Consiglio, ne presiede le riunioni e adotta tutti i necessari provvedimenti per il regolare svolgimento dei lavori; b) esamina le proposte della Giunta, dei membri del Consiglio e degli altri organi della scuola; c) previa deliberazione del Consiglio, prende contatti con i Presidenti dei Consigli di altri Circoli e di Istituti della fascia dell’obbligo ai fini di quanto previsto dall’art. 9, lett. “f” T:U: 297/94.
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6. Attribuzioni del Vice – presidente del Consiglio di Circolo Tutte le attribuzioni del Presidente sono devolute al Vice – presidente eletto, in caso di assenza o impedimento del Presidente stesso.
7. Elezioni della Giunta Esecutiva La Giunta Esecutiva è composta ed eletta secondo la modalità prevista dall’art. 8, c.7° T.U. 297/94.
8. Attribuzioni della Giunta Esecutiva La Giunta Esecutiva predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo, prepara i lavori del Consiglio (art. 10, c. 10° T.U. 297/94) e cura l’esecuzione delle delibere.
9. Convocazione della Giunta Esecutiva La Giunta è convocata dal Dirigente Scolastico con l’indicazione dell’ordine del giorno e ogni qualvolta ne faccia richiesta il Presidente del Consiglio di Circolo o la maggioranza dei membri della Giunta stessa. La seduta è valida con la presenza della metà più uno dei suoi componenti in carica.
10. Pubblicità degli atti Le convocazioni del Consiglio con il relativo ordine del giorno ed i verbali delle sedute sono atti pubblici e vengono depositate in segreteria a disposizione di chi ne faccia richiesta. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti concernenti singole persone, salvo contraria richiesta da parte dell’interessato. 11. Decadenza della carica Nel caso in cui un membro del Consiglio si astenga per più di tre volte consecutive, senza giustificazione, dal partecipare alle riunioni ordinarie, il Consiglio di Circolo procede ai sensi dell’art. 38 T.U. 297/94 alla dichiarazione di decadenza della carica del membro stesso ed inviterà il Presidente della Giunta a comunicare all’organo competente (Provveditorato agli Studi) i dati concernenti il primo dei non eletti della stessa lista del membro decaduto. Il Consiglio dichiarerà pure la cessazione dei propri membri per qualsiasi altra causa prevista dalla legge e provvederà all’invito di cui al comma precedente.
12. Partecipazione di persone estranee alle sedute del Consiglio di Circolo Le sedute sono pubbliche. Pertanto ogni elettore può presenziarvi pur non avendo diritto di intervento in relazione all'accertamento del titolo di elettore e alla capienza dei locali disponibili. 49
Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del Consiglio di Circolo, a titolo consultivo, gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico–socio–psico– pedagogico e di orientamento, nonché i rappresentanti degli Enti Locali. Comunicazione scuola – famiglia Oltre agli incontri calendarizzati, la comunicazione scuola – famiglia è facilitata e favorita dalla massima disponibilità ad accogliere richieste, da parte dell’utenza, di colloqui diretti con i docenti e il D.S., dall’affissione in bacheca di ogni utile informazione e notizia, dall’attivazione di canali “preferenziali” per mantenere costante la proficua interazione collaborativa già iniziata.
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Sezione 6a UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
Tutte le risorse finanziarie, provenienti dal fondo dell’istituzione scolastica, dai finanziamenti della sperimentazione e dai finanziamenti delle risorse finanziarie degli Enti locali, disponibili per favorire l’ampliamento e l’arricchimento dell’offerta formativa, saranno utilizzate per l’ottimizzazione dei servizi. La destinazione e la ripartizione delle somme saranno collegialmente proposte, individuate e, infine, deliberate con il coinvolgimento di tutte le componenti dell’Istituzione scolastica.
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- INDICE Premessa
pag. 2
Motivazione
pag. 2
Sezione 1a PROGETTAZIONE EDUCATIVA
Pag 3
Analisi del territorio e dei bisogni dell’utenza
pag. 4
Finalità educative dell’Istituzione scolastica
pag. 7
Principi fondamentali
pag. 9
Accoglienza – Inclusione
pag. 10
Informazioni sull’istituzione scolastica :
pag. 12
dati statistici
pag. 12
struttura dei plessi
pag. 13
organizzazione interna
pag. 13
Docenti
pag. 14
Aggiornamento e formazione
pag. 15
Organizzazione Docenti e Personale ATA
pag. 16
Rapporti scuola – famiglia
pag. 18
Collaborazioni, Consorzi, Convenzioni, Accordi di rete
pag. 21
Sezione 2a PROGETTAZIONE CURRICOLARE Monte ore Cittadinanza e Costituzione
pag. 23 pag. 23 pag.25
Progettazione dell’intervento formativo
pag. 26
Organizzazione delle attività didattiche
pag.28
Continuità
pag.30
Progetti curricolari
pag. 31
Scuola Primaria
pag. 31
Scuola dell’Infanzia
pag.33
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Sezione 3a AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE Scuola Primaria progetti extracurricolari Scuola dell’Infanzia Progetti extracurricolari Attività realizzate con o senza la partecipazione attiva delle famiglie Sezione 4a MONITORAGGIO, VERIFICA E VALUTAZIONE
pag. 34 pag. 34 pag. 35 pag. 36 pag. 36
Valutazione alunni
pag. 37
Valutazione d’Istituto
pag. 38
Sezione 5a ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
pag. 39
Piano delle attività
pag. 40
Orari di ricevimento
pag. 43
Criteri per la formazione delle classi Norme generali a
Sezione 6 UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE INDICE
pag. 44 pag. 45 pag 51 pag. 52 - 53
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