SCUOLA CITTÀ PESTALOZZI Scuola sperimentale statale - Centro Risorse per la formazione docenti
Via delle Casine, n.1 50122 FIRENZE tel. 055-2340825 fax 055-2261070 e-mail:
[email protected] URL: http://www.bdp.it/pestalozzi
Nome di chi redige la scheda: Gabriella Lisi
1 TITOLO ESPERIENZA ARTEFATTI SUL FIUME: PONTI, LUNGARNI percorso di tecnologia e informatica della classe prima della scuola secondaria di primo grado all’interno di:
DI PONTE IN PONTE: flusso d’acqua flusso di vita progetto interdisciplinare di educazione ambientale del terzo biennio (classe quinta della scuola primaria e classe prima della scuola secondaria di primo grado
2. ENTE PROMOTORE I.C. SCUOLA - CITTÀ PESTALOZZI - in collaborazione con ARPAT – I. C. BARBERINO DI MUGELLO SPERIMENTAZIONE SCOLASTICA DEL SISTEMA DEGLI INDICATORI DI QUALITA’ SIQ- Regione Toscana - L’educazione ambientale orientata alla sostenibilità nel lavoro curricolare per l’educazione alla convivenza civile
3. AMBITI DISCIPLINARI
TECNOLOGIA E INFORMATICA
5. REFERENTE DELL'ESPERIENZA… Donatella Mitolo docente di lettere - scuola secondaria di primo grado CONDUTTORI DELL'ESPERIENZA Carolina Capitanio, Gabriella Lisi, docenti di TECNOLOGIA E INFORMATICA , scuola secondaria di primo grado 6. DATE INIZIO ESPERIENZA:
ANNO 2007
MESE Novembre
FINE ESPERIENZA:
ANNO
MESE maggio
2008
7. ETA' ALUNNI DESTINATARI DELL’ESPERIENZA
11-12 anni
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8. IDEA E TEMA CENTRALE Sviluppare la capacità di osservare e leggere gli artefatti dell’ambiente urbano come elementi artificiali dell’ambiente interconnessi con gli elementi naturali, storicamente determinati in relazione al contesto culturale, materiale e immateriale.
9. I TRE ASPETTI PIÙ INTERESSANTI DELL'ESPERIENZA 1) La partecipazione ad un progetto di educazione ambientale che, lavorando sul campo e con ottiche disciplinari molteplici, consente di fare esperienza diretta della complessità dell’ambiente e, nello stesso tempo, di comprendere il senso delle discipline che ne permettono una lettura, facendo contemporaneamente esperienza della complessità della conoscenza; 2) La possibilità di contribuire allo sviluppo del senso di identità e appartenenza anche attraverso la definizione dell'ambito della ricerca e la problematizzazione con il coinvolgimento diretto dei ragazzi, accogliendo le loro domande legittime e non con una operazione astratta, estranea alle loro esperienze concrete 3) La possibilità di sviluppare nei ragazzi le conoscenze e l'uso dei linguaggi verbali e non verbali specifici della disciplina (con una motivazione autentica e non artificiosa o “scolastica”), in coerenza con il curricolo della Scuola.
10. PRESENTAZIONE E DIFFUSIONE
Presentata nell’incontro del Coordinamento Scolastico Provinciale Educazione Ambientale “Formazione dei docenti referenti per l’Educazione Ambientale delle scuole di ogni ordine e grado in materia di progettazione e documentazione ambientale”
Villa Demidoff 4/5 - 8/9 settembre 2008 Laboratorio Didattico Ambientale - Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti Provincia di Firenze Ministero della Pubblica Istruzione - Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze
11. DESCRITTORI (vedi thesaurus di gold)
EDUCAZIONE AMBIENTALE TECNOLOGIA CARTOGRAFIA
STORIA
12. CONDIZIONI DI TRASFERIBILITÀ • • •
disponibilità al lavoro sul campo in un contesto ambientale sufficientemente vicino alla scuola e significativo, sia per i ragazzi sia per l’insegnante presenza nella scuola di attrezzature tecniche per la documentazione digitale competenza di base nell’uso di power point dei ragazzi e dei docenti
13. OBIETTIVI Breve descrizione • • •
promuovere un contatto personale e significativo con l’ambiente, ma anche una riflessione sul rapporto soggetto-ambiente per favorire la costruzione di identità e di appartenenza sviluppare la capacità di osservare gli artefatti individuando le relazioni specifiche fra forma – funzione – materiali e le relazioni di questi con il contesto sviluppare la capacità di riconoscere l’intreccio fra natura e cultura in un ambiente urbanizzato, visto come il risultato, in ogni momento, di un processo continuo di interazione fra vari fattori naturali, tecnologici, economici, sociali, culturali
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COMPETENZE SPECIFICHE • •
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saper osservare un artefatto e descriverlo con il linguaggio verbale e con il disegno Saper utilizzare il linguaggio visuale specifico per quanto riguarda il rapporto forma/funzione: disegnare un oggetto in modo che risulti leggibile la funzione; leggere nel disegno di un oggetto la forma e la relativa funzione Saper esplorare il rapporto forma/funzione/materiale di un artefatto Saper riconoscere il valore d’uso e il valore simbolico di un artefatto Saper collegare le trasformazioni della forma con le caratteristiche tecnologiche dei materiali Saper collegare le trasformazioni tecnologiche con le trasformazioni storiche Saper leggere una mappa della città riconoscendo nel segno grafico gli elementi osservabili dal vero Saper riconoscere ed interpretare le differenze fra mappe di epoche diverse Saper riconoscere le variazioni degli oggetti e delle forme urbane comprendendo che riflettono funzioni di vita e di lavoro legate ad una cultura che cambia nel tempo e nello spazio Saper usare i softwear di base (word - power point – explorer – posta elettronica), e gli strumenti digitali: scanner, fotocamera Saper costruire un ipertesto significativo per i contenuti ed efficace nel comunicarli
COMPETENZE TRASVERSALI • • • •
Saper osservare e problematizzare Saper collegare la dimensione particolare, locale, direttamente esperibile, con quella più generale e globale Saper riconoscere, leggere ed usare linguaggi specifici ( verbale e non verbale) in contesti diversi Saper costruire un prodotto multimediale efficace nella comunicazione e pertinente al target di fruizione
14. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ A FASI ARTEFATTI SUL FIUME: I ponti: strutture e storia. I lungarni e la forma della città. - Uscita delle due classi, a gruppi misti, percorrendo in due sensi diversi i lungarni e i due ponti
(P. Alle Grazie e P. San Niccolò) fino a ritrovarsi sul livello del fiume, nella “spiaggetta” sotto il lungarno Serristori. Dopo un giro esplorativo e qualche gioco con la sabbia tutti scrivono 5 parole (“Scrivi cinque parole che ti vengono in mente in questo ambiente”) su un foglio (anche i docenti, che scattano foto e fanno riprese) - In classe: raccolta delle parole scritte da ciascun gruppo durante la prima uscita, costruzione dei campi semantici e di una mappa mentale (Sfoglio empirico dell’ambiente pag.7). - Raccolta delle risposte di tutti alla richiesta “Cosa ti piacerebbe fare, scoprire, sapere di questo ambiente con gli occhiali delle scienze e della tecnologia?” e scelta con i ragazzi dei contenuti da affrontare, attraverso le loro domande legittime. Si chiede a cosa è servito secondo loro questo lavoro, si racconta che anche noi adulti abbiamo fatto lo stesso iter e alcune ipotesi di percorsi disciplinari possibili, ma ora insieme a loro dobbiamo scegliere definitivamente gli argomenti, tenedo presenti gli interessi di tutti e il curricolo disciplinare e le competenze disciplinari previsti nella loro fascia di età. Si spiega anche che, nella procedura del nostro progetto, la prima attività fatta sul campo si chiama "sfoglio empirico dell'ambiente", mentre questa si chiama "sfoglio disciplinare", proprio perché ha lo scopo di coniugare gli interessi emersi con il curricolo delle discipline. La discussione dimostra che i ragazzi capiscono benissimo le richieste, riconoscono le fasi del percorso e sono disponibili alla discussione e negoziazione del percorso successivo, che non risulta una forzatura ma un'occasione reale di confronto e di scelta consapevole. Si elencano dunque le curiosità che possono essere oggetto di indagine "con gli occhiali della tecnologia". (pag.8)
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- .Lavoro sul campo: diverse uscite sui lungarni per disegnare (pag.12) Ponte San Niccolò, Ponte alle Grazie, Ponte Vecchio, cercando di osservare bene le strutture dei ponti, individuare somiglianze e differenze nelle forme e nei materiali, fare ipotesi sulle funzioni delle varie parti strutturali, scrivere osservazioni sul contesto. (pagg. 9-10) In particolare si chiede di fare osservazioni dettagliate, scritte, confrontando i due ponti San Niccolò e Ponte alle Grazie, per mettere in evidenza la differenza strutturale e giungere a riflettere sulle trasformazioni tecnologiche legate a due momenti storici distanti nel tempo. - In classe: studio dei principali elementi costitutivi degli edifici in muratura: strutture portanti e materiali - Nel laboratorio di falegnameria: esperienze di assemblaggio e manipolazione di un modello (pag.13) in scala di arco ribassato, in legno, per osservare e comprendere la forma/funzione dei conci, della struttura completa dell’arco, della centinatura ed avere spunti di riflessione e discussione sulla distribuzione delle forze. Si sono presentati i vari pezzi disordinati sul tavolo e si è chiesto di fare l’ipotesi di quale oggetto si trattasse e montarlo. Dopo vari tentativi di manipolazione qualcuno ha capito trattarsi di un arco, ma non è stato facile, anche con l’aiuto delle mani di tutti, assemblarlo posizionando i conci correttamente. Questa difficoltà ha sollecitato riflessioni e discussioni che hanno poi consentito di scoprire l’uso della centina. Quando l’arco è stato correttamente costruito, si è chiesto ai ragazzi di tenere ben ferme le estremità mentre qualcuno premeva verticalmente sulla chiave di volta e questo ha permesso di sperimentare la distribuzione delle forze e l’entità della spinta orizzontale in risposta a quella verticale. Si è poi montato l’arco sulla base predisposta, con fermi laterali, e se ne è verificata la resistenza invitando i ragazzi a salirci sopra e camminarci. Queste esperienze hanno permesso a tutti di comprendere il rapporto fra la forma e la funzione della struttura arco e delle sue parti e trovare una risposta alla domanda su come, con tanti elementi piccoli, si possa superare una grande distanza. - In classe: studio dei principali elementi costitutivi dell’arco e di tipi di arco diversi, nomenclatura. Disegni con costruzione geometrica dei diversi tipi (pag.14) di arco: arco a tutto sesto diviso in nove parti uguali; arco scemo, arco acuto - Lettura dei rilievi (pag. 15) in scala di Ponte Vecchio (Prospetti e sezioni) e Ponte alle Grazie, fatti da studenti di Architettura e forniti dall’insegnante, per individuare forme e funzioni delle strutture principali, studio di alcune notizie storiche sul ponte. - Lettura della "Carta della Catena" per evidenziare in particolare alcuni elementi sul fiume: ponti, fortificazioni, pescaie, mulini, discese, punti di attracco, sistemazione delle rive, strade ed edifici contigui - Lettura della pianta di Firenze del 1837, in particolare della zona relativa al segmento di fiume che stiamo studiando - Lettura della cartografia attuale di Firenze (carta catastale) per riconoscere le strutture che abbiamo visto nelle uscite (nel “nostro” tratto ) - Lettura e confronto delle varie strutture sull'Arno e sulle rive del fiume rappresentate in tre carte (pag. 16) di epoche diverse: Carta della Catena (1470 c.a); pianta di Firenze del 1837, carta catastale, per individuare permanenze e cambiamenti. - Breve ricostruzione storica delle trasformazioni urbane sui lungarni in relazione ai cambiamenti politici, economici, tecnologici. ( Fanelli “ Firenze architettura e città”) - Ricostruzione delle attività umane sull'Arno - economiche e culturali - attraverso dipinti e foto d'epoca (pag.17) (Collezione Alinari), confronto con quelle attuali (questi materiali sono stati poi riutilizzati tutti nel power point costruito dai ragazzi ) chiedere liberatoria - Discussione sulla necessità di regole per gli interventi e l’uso della città e del fiume e individuazione dei soggetti che attualmente hanno maggiori responsabilità di gestione urbanistica ed ambientale dell’Arno. - Ricerca di informazioni sulla attuale gestione del fiume: attività di monitoraggio e controllo dell'agenzia ARPAT per quanto riguarda l'aspetto biologico power-point chiedere liberatoria competenze e interventi dell'Autorità di Bacino - Nel Laboratorio di Informatica: - Progettazione e realizzazione di una presentazione multimediale in Power Point: costruzione di un menù collettivo (pag. 11) di classe e divisione in gruppi di lavoro sui diversi temi
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ricerca di informazioni e immagini, riproduzione in formato digitale di alcuni documenti prodotti dai ragazzi o forniti dagli insegnanti e utilizzati in classe in particolare ricerca sui siti di Arpat e Autorità di Bacino del fiume Arno - Produzione di Cartelloni, allestimento di spazi e strumenti per la visione del power-point durante la presentazione finale del progetto ai genitori, in una serata organizzata nella scuola
15. DOCUMENTI •
MATERIALI REALIZZATI
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ricostruzione del percorso attraverso una presentazione in power-point
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MATERIALI USATI E PRODOTTI DALL’INSEGNANTE
Copie di disegni del Ponte Vecchio realizzate da studenti della Facoltà di Architettura di Firenze, Fotocopie, di testi e di immagini (disegni, carte, ) tratte dalle fonti elencate nella bibliografia: Immagini digitali scannerizzate dagli stessi testi Testi ed immagini dai siti internet, in particolare di ARPAT e AUTORITA' DI BACINO dell'ARNO Foto dell’Archivio Alinari
16. MODALITÀ DI LAVORO METODOLOGIA DIDATTICA Il progetto prevede un approccio sistemico, integrato, predisciplinare all’ambiente e segue una metodologia che favorisce la ricerca partecipativa nel gruppo di progettazione degli adulti e nel gruppo di lavoro degli alunni e dei docenti. Attraverso procedure definite, lo “sfoglio empirico dell’ambiente”, lo “sfoglio disciplinare”, strumenti collaborativi quali il brain-storming, l’individuazione di domande legittime e la discussione di gruppo; attraverso l’insieme di molteplici metodologie di lavoro, dal piccolo gruppo al singolo, dal lavoro sul campo alla consultazione di fonti diverse, alla lezione “frontale”, si costruisce un percorso condiviso da tutti i soggetti, flessibile, in grado di accogliere e valorizzare la diversità dei punti di vista dei singoli e delle discipline. La complessità del contesto ambientale di riferimento, unico e definito per tutti, si declina senza perdere la sua unicità mentre i partecipanti (ragazzi ed adulti ) costruiscono una conoscenza interconnessa anche con le emozioni e i sentimenti. cfr. RELAZIONE INIZIALE, punto 5: Scelte metodologiche e RELAZIONE FINALE: sostenibilità del sapere Nel percorso della tecnologia, qui documentato, sono risultati particolarmente importanti le attività svolte sul campo, l’attività laboratoriale nella scuola, sia in falegnameria sia al computer, la ricchezza e la qualità della documentazione grafica reperibile Si è cercato di partire sempre dai saperi dei ragazzi, attraverso attività che facessero emergere le loro conoscenze pregresse, è stato dato spazio all’ascolto, all’operatività e alla collaborazione per favorire il coinvolgimento e la costruzione di conoscenze in modo cooperativo. Sono state fatte attività di esercitazione individuali e verifiche in itinere delle conoscenze
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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Al progetto hanno partecipano due classi, quinta e prima media per complessivi quaranta alunni. Sono state coinvolte tutte le discipline, per un totale di tredici insegnanti. Il percorso di tecnologia è realizzato nell'arco di cinque mesi, utilizzando per intero il monte orario settimanale, disponibile (quattro unità orarie di 50’ ciascuna) rispondendo in pieno agli obiettivi curricolari della classe. Nelle uscite e nel lavoro laboratoriale è stato possibile utilizzare la compresenza delle due docenti della disciplina. I docenti hanno partecipato alla progettazione del gruppo degli adulti e hanno progettato con i ragazzi in modo da ricostruire un percorso condiviso e flessibile, scegliendo le attività in base agli interessi di tutti e ridefinendole in itinere rispetto agli obiettivi, ai tempi e alla fattibilità.
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L’organizzazione è stata diversa a seconda delle attività e al luogo in cui si sono svolte. Si è alternato il lavoro di gruppo e quello individuale sia in classe, dove si sono svolte lezioni, lettura e discussione sui testi forniti e sulle immagini (con l’ausilio del proiettore digitale), sia nei laboratori, (multimediale e falegnameria), sia a casa, sia nel "lavoro sul campo". In questo ultimo caso le attività da fare sono state prima progettate collettivamente in classe, organizzando l’uscita riguardo ai tempi e agli strumenti necessari.
17. MODALITÀ E STRUMENTI DI VERIFICA
Per quanto riguarda la verifica si sono utilizzati modalità e strumenti di verifica consueti nei segmenti del percorso che comprendono attività specifiche e produzione di materiali grafici o verbali. D’altra parte la costruzione di un percorso inedito, non può che avvalersi della collazione di materiali e fonti diverse e della elaborazione originale e “ad hoc” di tutti i partecipanti, delle loro riflessioni e delle loro competenze in ambiti diversi. Nel lavoro sul campo è stata importante l’osservazione dei comportamenti che, in questa situazione risultano determinanti sia per lo svolgimento delle attività, sia per il raggiungimento del risultato previsto. Queste osservazioni sono state registrate in forma libera, così come quelle in occasione delle discussioni e di qualsiasi altro momento che richiedesse collaborazione e attivazione personale per portare avanti un lavoro “da inventare”, cioè costruito insieme e non dettagliato dall’insegnante in una serie di passaggi con materiali già tutti predisposti. Per quanto riguarda la valutazione delle qualità specifiche di un progetto di educazione ambientale questa si può attuare piuttosto sul progetto nel suo complesso che su un singolo percorso e si rimanda alla RELAZIONE FINALE, dove, sono stati inseriti riferimenti alle quattro aree della Sostenibilità (di seguito riportate) che rappresentano le dimensioni di riferimento del Sistema di Indicatori di Qualità della Regione Toscana. Così la parte sui contenuti è stata collegata alla Sostenibilità Economica Ecologica, quella sulle scelte metodologiche alla Sostenibilità Educativa e del Sapere.
19. PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELL’ESPERIENZA Punto di forza: un metodo di lavoro coinvolgente e stimolante in qualche modo per tutti perché comprensivo di momenti, strumenti, competenze, conoscenze molteplici. Punto di debolezza: - la necessità di un’organizzazione scolastica flessibile per quanto riguarda l’uso degli spazi e dei tempi dei docenti e delle classi; - la presenza di più di un docente (compresenza) indispensabile per il lavoro sul campo, senza il quale il percorso perderebbe le caratteristiche di ricerca partecipata
21. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Firenze. Architettura e città
Fanelli Giovanni Editore: Mandragora, 2002
ARPAT http://www.arpat.toscana.it/index.html AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME ARNO http://www.adbarno.it/cont/testo.php?id=1 FOTO ALINARI http://www.alinari.it/it/archivi-online.asp http://www.alinari.it/it/archivi-fotografici.asp
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ALLEGATI
Sfoglio empirico dell’ambiente
“DI PONTE IN PONTE: flusso d’acqua flusso di vita” 15 NOVEMBRE 2007 CLASSE I m ELEMENTI ARTIFICIALI
EMOZIONI Solitudine Felicità Armonia Amore Libertà Annullamento Tranquillità Amicizia Tristezza Divertente Ricordi
SENSAZIONI FISICHE
Città Monumenti Acquedotto Case Muri Hotel Spiaggia
Freddo Fresco Fruscio Soffice Tranquillità Libertà
Estate Mare Svizzera Ricordi Sole
NATURA
COLORI Azzurro Verde Luci Colori vivaci
LUCI
Gioco
SPORCIZIA
Turisti
Rombo Fruscio Rumore Swish
CORSO DI ACQUA DOLCE ATTIVITA’
PERSONE
SEGRETO
SUONI
Riflessi Alluminio
Sporco
Rugiada Arai Acqua Spiaggia Vento Sole Clima Sabbia terriccio
IMMAGINARIO
ARNO
Flora Piante Alberi Isola
ELEMENTI NATURALI
Arno Fiume Ruscello
FAUNA VITA Esseri viventi
ANNULLAMENTO
Papere
MOVIMENTO Schiuma
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PROGETTO “DI PONTE IN PONTE” 23 Novembre 2007 Classe I° SFOGLIO DISCIPLINARE
Tecnologia “Cosa ti piacerebbe fare, scoprire, sapere di questo ambiente con gli occhiali della tecnologia?” 1) Quanto è alto il Ponte alle Grazie? 2) FARE un plastico di legno del Ponte Vecchio. 3) FARE un plastico del posto. 4) FARE un plastico. 5) FARE un modellino dell’Arno e delle cose che gli stanno intorno. 6) FARE progetti di piccole barche e poi farle. 7) FARE un plastico di legno dell’Arno dalle cascate al Ponte Vecchio. 8) FARE un modellino dell’Arno con l’acqua che scorre e gli alberi. 9) FARE un plastico di un ponte con le macchine e i turisti. 10) DISEGNARE la struttura del Ponte Vecchio. 11) DISEGNARE il Ponte Vecchio con le figure geometriche regolari. 12) Provare a rifare il progetto di Ponte Vecchio e realizzarlo sul legno. 13) SCOPRIRE COME si costruisce un ponte 14) .SCOPRIRE quanti materiali ci sono. 15) COSTRUIRE qualcosa rappresentando i ponti che si vanno a guardare 16) SCOPRIRE di quali materiali è fatto il Ponte Vecchio e le case che ci sono sopra.
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PROGETTO DI PONTE IN PONTE 07/12/07 - Uscita al Ponte S.Niccolò ed al Ponte alle Grazie OSSERVAZIONI E DISEGNO DEL PONTE. PONTE SAN NICCOLO’ E’ grande Ci sono molte macchine Disegno a destra
PONTE ALLE GRAZIE Canoa Casa con fumo Costruzione
Il primo ponte che abbiamo visto è molto Stretto E’ ad un’arcata lunga E’ sottile e senza pilastri
Ha più di un arco Ha i pilastri Ha cinque archi appuntiti in cima
Ha solo un arco il primo ponte E’ molto marcato l’arco del Ponte S. Niccolò Sul ponte passano molte più macchine che sul Ponte alle Grazie Intorno ha molti alberi
Ha cinque archi Dietro ha pochi alberi Dietro ha delle case Ci sono molti uccelli
Il ponte S. Niccolò è trafficoso Ha una curva larga ma sottile In fondo c’è un graffito
Il ponte alle Grazie ha 5 arcate E’ zona pedonale Non ci sono graffiti
E’ molto trafficato E’ più moderno rispetto agli altri Ha una sola arcata
Ha 5 archi E’ giallo E’ marrone
Ha una sola arcata Ci passano molte macchine sopra Non ci sono graffiti sopra
5 archi I pilastri sono larghi e marroni Sopra è gialliccio
Un ponte cioè il ponte S.Niccolò Le macchine che passano dal ponte E degli alberi accanto
Ha cinque archi E’ di colore arancione Ha come sfondo le case
E’ molto arcato C’è un solo albero rispetto all’altro Ha le montagne dietro
Il ponte ha 5 archi Ha molta vegetazione intorno Passano poche macchine
Disegno sulla destra in basso Scale Fatto ad arco
ha 5 archi ha dei lampioni Ci passano le macchine ha 5 colonne
Il ponte è fatto da un arco Il punto della metà dell’arco è fine Il ponte è basso
E’ fatto di piccoli archetti interrotto da assi di pietra per ora abbiamo visto due ponti e tutti
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con gli archi Secondo me è più lungo di S.Niccolò L’acqua Ci sono Ha una Ci sono
è sporca tanti uccelli ringhiera tante macchine
Si riflette sull’acqua E’ giallino Sopra ci passano poche auto
E’ con una sola arcata Ha la ringhiera verde In basso a destra ci sono delle scale e un graffito
Ha 5 archi e 5 colonne La ringhiera si alterna con una ringhiera di cemento Sopra ci sono dei lampioni
E’ grande E’ curva E’ piena di macchine
Ha tante curve Passano poche macchine E’ grande
Il ponte è pieno di macchine L’acqua sembra fredda C’è la cascata sporca
Ci sono le case dietro Ci sono i lampioni sul muretto intorno Si vede il riflesso del ponte sull’acqua
Si chiama ponte S.Niccolò Il ponte sotto è ricurvo Ha una ringhiera Ci passano le macchine sopra Sotto passa il fiume Arno Ci sono delle scale E’ in mezzo alla città
Si chiama ponte alle Grazie Ci sono 5 archi Sotto c’è l’Arno C’è una ringhiera Ci passano sopra le macchine Ci sono 6 colonne E’ fatto di ferro e mattoni credo
Ha solo un arco Sopra ci sono delle macchine Nella parte centrale è più stretto
Ha cinque archi E’ marrone e giallino Ha una ringhiera
Nel mezzo del ponte l’arco è stretto Sul ponte ci passano le macchine L’acqua è sporca Ha solo un arco
Ha 5 archi Ci passano le macchine
E’ pieno di macchine E’ un ponte semplice Vicino al ponte è pieno di alberi E’ resistente
Si vede il riflesso nell’acqua Ha 5 arcate Le arcate sono più piccole Il ponte è resistente
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PROGETTO DI PONTE IN PONTE Presentazione in Power-point classe prima scuola secondaria di primo grado 1. INTRODUZIONE 2. MENU
2 - MENU: A. Brain-storming B. Forma- Disegni C. Struttura – Costruzione – Materiali D. Storia E. Cartografia F. Regole
A. Brain-storming B. Forma –Disegni - Schizzi ragazzi dei tre ponti - Costruzione geometrica archi (tutto sesto, scemo, acuto) C. Struttura – Costruzione – Materiali - Fotocopie scheda della costruzione geometrica archi - Fotocopie rilievi di ponte Vecchio e ponte alle Grazie - Descrizione – foto dell’esperienza fatta con Gabriella della costruzione dell’arco in legno - Materiali riconosciuti nei tre ponti
D. Storia -
E. Regole -
Ponte S. Niccolò Ponte alle Grazie Ponte Vecchio Cartografia
Lungarni (trasformazioni dal confronto delle tre carte storiche, particolari e delle foto Alinari) Differenze tra i tre periodi e trasformazioni
a cosa servono gli istituti che di occupano delle regole dell’area dell’Arno a. AUTORITÀ DI BACINO b. ARPAT
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DISEGNI PONTE VECCHIO
PONTE ALLE GRAZIE
PONTE VECCHIO
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MODELLO IN LEGNO DI UN ARCO
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DISEGNI:
VARI TIPI DI ARCHI
ARCO A TUTTO SESTO
ARCO A TUTTO SESTO
ARCO SCEMO
ARCO ACUTO
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RILIEVI:
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PONTE VECCHIO
PROSPETTI
SEZIONE
PROSPETTIVE
PONTE ALLE GRAZIE
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CARTOGRAFIA DI FIRENZE CARTA MODERNA
CARTA “DELLA CATENA” 1470
CARTA DEL 1837
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FOTO ALINARI
RENAIOLI AL LAVORO
PRIMA DELLA COSTRUZIONE DEI LUNGARNI
IL PONTE DI FERRO ALL’INIZIO DEL ‘900 PONTE ALLE GRAZIE ANCORA CON LE CASETTE
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