Anno XI - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CNS TV
n. 3 - Ottobre 2008
MASSIMO SFORZO Impegno dell'Ulss 8 per ridurre le liste di attesa. Non è facile far fronte all'aumento esponenziale delle prestazioni specialistiche. In campo per facilitare il cittadino il servizio cortesia e la prenotazione elettronica.
SCATTA LA CORTESIA INTERVENTO
DAI REPARTI
Cresce il rischio che le Ulss in futuro possano soffrire della carenza di medici specialisti.
Attivata l'osservazione breve intensiva anche nelle unità operative di Ostetricia e Ginecologia.
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APPROFONDIMENTI
E' operativo il nuovo Centro prelievi dell'Ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto.
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PREVENZIONE L'Ulss 8 aderisce alla campagna contro il papillomavirus rivolta alle adolescenti.
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SALUTE E BENESSERE: UDITO
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I.P.
intervento
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A caccia di medici A
Il rischio che in futuro si assista ad una carenza di medici è concreto. Cause, effetti e possibili soluzioni per superare questo rischio. L'opinione di Pietrobon, Stellini e D'Avella.
ppena quindici anni fa il sistema sanitario nazionale si trovava a fare i conti con un surplus di medici ospedalieri ingiustificato. Oggi ci troviamo in una situazione quasi opposta, in cui il fabbisogno è in una situazione di pareggio rispetto alla disponibilità dei medici. Questo quadro pone degli interrogativi rispetto alla possibilità che, in un futuro prossimo, le Ulss si trovino a dover affrontare situazioni di preoccupante carenza medica. Abbiamo cercato di approfondire questo tema con l’ausilio di tre esperti del settore: il dirigente della direzione dei Servizi Sanitari del Veneto, Francesco Pietrobon, il presidente dell’Ordine dei Medici di Treviso, professor Domenico Stellini, ed il professor Domenico D’Avella, docente della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Padova e componente dell’Osservatorio per la formazione post lauream dell’area sanitaria. Si era all’inizio degli anni Novanta quando a destare preoccupazione era l’eccessivo numero di medici a disposizione delle strutture ospedaliere, effetto dell’indiscriminata liberalizzazione degli accessi universitari. Terminati gli studi universitari la maggior parte dei medici si trovava allora a fare i conti con le difficoltà nel trovare un posto fisso, alla necessità di accettare impegni precari o, nel peggiore dei casi, a lunghi periodi di sotto-occupazione o di disoccupazione. Erano gli anni in cui ancora non era necessario essere specialisti per essere assunti e l’accesso alla facoltà di Medicina era libero. All’Università di Padova, ad esempio, si iscrivevano oltre mille studenti ogni anno che, nel giro di sei-sette anni, complici i fisiologici ritiri, restituivano al territorio cinquecento
medici. Per porre un freno a questo incontrollabile e smisurato flusso di laureati fu introdotto il numero programmato per la facoltà di medicina e una sostanziale modifica dell’assetto delle scuole di specializzazione, che sono diventate un impegno formativo retribuito con una borsa di studio e a tempo pieno. Quindi, in epoca più recente, la fisionomia delle specializzazioni si è modificata ulteriormente, trasformandosi in un contratto di formazione-lavoro della durata di un anno, rinnovabile, che meglio regolamenta l’attività dello specializzando. A questi cambiamenti si è aggiunto il necessario adeguamento europeo che ha comportato una regolamentazione dei posti di accesso disponibili definiti in larga parte dal Ministero dell’università e della ricerca e in misura minore dalle singole Regioni. “Sono quest’ultime - spiega Francesco Pietrobon -, sulla base delle specifiche esigenze territoriali e di un’analisi dei previsti fabbisogni nel breve periodo ad individuare un’ulteriore quota di iscritti per ciascun corso di specializzazione, oltre a quelli definiti in sede nazionale. Ancora più esigua la quota integrativa resa possibile dai finanziamenti dei privati, delle fondazioni e delle aziende socio-sanitarie stesse che, però, non sono distribuite in base alle necessità o alle indicazioni di chi eroga il servizio sanitario, ma a livello nazionale”.
Il futuro dei medici è conseguenza della programmazione attuale.
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“Di fatto si è venuto a creare un duplice sbarramento laddove prima la liberalizzazione era totale. I test di ammissione prima, al momento dell’iscrizione alla facoltà, ed i test di accesso poi per frequentare corsi di specializzazione, hanno portato con sé tanto benefici quanto svantaggi - osserva il professor Domenico Stellini -. Se da un lato questo nuovo assetto ha notevolmente ridimensio-
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nato la pletora medica generata negli anni Ottanta e Novanta, dall’altro, il rischio che negli anni futuri si assista al problema opposto, ovvero ci sia una carenza di medici, è più vicino e reale di quanto si immagini”. Basti qualche esempio. Nei mesi scorsi l’Ulss 8 ha presentato un bando di concorso per la copertura di un posto di ginecologo che è andato deserto. La stessa cosa era accaduta poco tempo prima quando ci sono voluti diversi mesi per coprire il posto di un medico neurologo, di un pediatra e di un ortopedico, e nulla fa escludere che anche nel futuro casi analoghi possano ripetersi. Al di là di singoli episodi esistono numeri che esprimono chiaramente questa tendenza. Entro il 2025 ci saranno almeno 70mila medici in meno. Dei 280mila medici attuali almeno 100mila saranno andati in pensione. Tenendo conto che dall’Università escono circa 6200 medici specializzati all’anno, ne risulta una diminuzione di circa 4000 medici all’anno, il che significa più di dieci medici in meno al giorno! Il problema reale, però, non sta tanto e solo nella quantità dei medici ma nella loro specializzazione.
intervento “Accanto a specializzazioni inflazionate come quella di chirurgia generale – afferma il professor Domenico D’Avella - ne esistono altre ricercatissime: anestesia e rianimazione e radiologia su tutte. Scegliere di praticare il corso di specializzazione in anestesia significa avere la certezza di poter scegliere in quale struttura ospedaliera operare dettando le proprie condizioni, tanta è la richiesta”. Ciò può poter voler dire però che non sempre le necessità delle aziende socio-sanitarie locali siano soddisfatte dalle disponibilità di specializzati. Oggi la possibilità che alcune unità operative possano essere chiuse per la mancanza di medici comincia a diventare concreta. Diverse e complementari sono le risposte possibili. Innanzitutto sarebbe importante creare una maggiore osmosi tra la pianificazione ministeriale nazionale e quella regionale. “Molto già si sta facendo grazie al lavoro dell’Osservatorio per le scuole di specializzazione, l’ente universitario con cui si relaziona la Regione sul tema dei posti necessari – aggiunge D’Avella - . Ma la programmazione annuale, praticata ora, dovrebbe lasciare il posto ad una pianificazione più lungimirante e
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a lungo termine, che guardi al di là delle contingenze e superi la mentalità del pensare all’oggi. A livello più generale si potrebbe ipotizzare anche un ripensamento della formazione specialistica. “Pur conservando l’indispensabile anello di congiunzione con l’Università, - spiega Stellini – sarebbe utile estendere la possibilità, anche per le unità operative opportunamente accreditate, di rilasciare la specializzazione, finora legata inscindibilmente agli Atenei". Questo primo intervento dovrebbe andare di pari passo con una ridefinizione del ruolo dei medici troppo e sempre più spesso impegnati in attività di tipo assistenziale. “Dovrebbero essere ottimizzate le risorse a partire da una migliore distribuzione del personale – conclude Stellini - , attribuendo al medico le funzioni prettamente specialistiche e sgravandolo dei compiti di assistenza”. Ed infine, in un’ottica previdente, che tiene conto del costante invecchiamento della popolazione, dovrebbero essere consolidate le strutture intermedie a cui affidare le lunghe degenze e gli anziani, quelli cioè che in larga parte già ora rappresentano i ricoveri ospedalieri. Solo così, forse, il rischio che la popolazione sia privata di una o più unità operative sarà evitato.
Quadrimestrale di informazione socio-sanitaria dell’Azienda Ulss 8 - Asolo - TV
sommario
Anno XI, n° 3, ottobre 2008 Direttore editoriale: Renato Mason
intervento
Direttore responsabile: Mariano Montagnin
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Sommario
Redazione: Luigi Antoniol, Antonio D’Alba, Luciano Milani, Fulvia Salzani, Annamaria Brosolo, Sandro Sessi, Alessandro Vanzetto. Redazione tecnica: Paolo Barichello, Maurizia Bordin, Luca De Marchi, Mario Durigon, Paola Marchet, Massimo Melloni, Ester Susin, Simone Tasso. Coordinatori di redazione: Ortensio Antonello BiancaRosa Rosato Monica Menin Sede direzione e redazione: Ufficio Relazioni con il pubblico
[email protected] via Forestuzzo, 41 - 31011 Asolo (TV) Tel. 0423/526436 - Fax 0423/526053 Fotografia: Enzo Pasqualetto Collaborazione giornalistica: Martina Berno Videoimpaginazione e Stampa: Tipografia Battagin s.r.l. - S. Zenone degli Ezz. (TV) Concessionaria pubblicità: M&A (Meneghini & Associati Viale Trento 56/F - 36100 - Vicenza Tel. 0444/578815 Fax: 0444 320321 www.meneghinieassociati.it Autorizz. Tribunale di Treviso: n. 1072 del 30/03/05 Iscrizione al ROC Registro degli Operatori di Comunicazione Pubblica n.10626 del 14/02/2002.
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primopiano
6-7 La valutazione dell'urgenza 9 Ridurre le liste di attesa
LETTERE
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Screening salvavita
12 La colonscopia con sedazione 1 3 Ulss 8, eccellenza nazionale 15 La prenotazione elettronica 16 Il modello "Sartor" 17 I corsi del Seps
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PREVENZIONE
25 Papillomavirus 26-27 Piccole produzioni locali 29 "Sani in strada"
distretti
Ritiro dei referti La Casa dei Giacinti Rimettersi in gioco ASSOCIAZIONI Casa del campo Il Gruppo Appartamento
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Obi in Ostetricia-Ginecologia L'ortopedia
Il Centro prelievi
Rischio e uso delle sostanze
ATTUALITA’
DAI REPARTI
approfondimento
INFORMA Orari sedi amministrative
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primo piano n salute ulss 8
COSTANTE ATTENZIONE DELL’ULSS 8 PER CONTENERE I TEMPI D’ATTESA
I
l fenomeno “tempi d’attesa” è un problema non solo italiano, ma di tutti i sistemi sanitari nati a “copertura universale” cioè creati in modo da coprire le spese dei cittadini per tutte le prestazioni sanitarie. Ormai, in tutto il mondo, la copertura universale in senso stretto non esiste più: i sistemi sanitari sono orientati a dare solo un certo numero di prestazioni e a far contribuire il cittadino mediante una quota di partecipazione. Questi sistemi - che sono un bene prezioso per il principio di equità e solidarietà che sottendono - sono andati in crisi per un motivo semplice: l’iperbolico incremento dei costi sanitari che non permette di coprire qualsiasi tipo di prestazione, a meno che non si accetti un altrettanto iperbolico aumento della pressione fiscale. I costi sono aumentati non solo perché ai consueti esami si sono aggiunti esami nuovi e più costosi, ma anche perché facciamo più esami. Nella nostra Ulss, ad esempio, nel 1995 sono state eseguite circa 2.500 risonanze magnetiche; nel 2007 sono circa 20.000 con un aumento di circa 8 volte. Tuttavia i tempi d’attesa non sono diventati un ottavo. Così potrei continuare con numerosi altri esempi, non solo locali ma anche internazionali. Quale lavoro abbiamo sviluppato nell’Ulss 8? Abbiamo lavorato su vari livelli: sulla efficienza sia in termini di apparecchiature (es. Risonanze Magnetiche più veloci) sia in temini di organizzazione. Per alcune specialità particolarmente sofferenti (ad esempio oculistica, cardiologia e, recentemente, ginecologia) siamo riusciti ad aumentare il numero di ore ambulatoriali grazie all’assunzione di nuovi medici. Tuttavia, negli ultimi
tempi risulta sempre più difficile reclutare nuovi specialisti, poiché stiamo iniziando a sentire gli effetti del numero chiuso (e limitato rispetto al passato) dei posti delle scuole di specializzazione. Per comprendere il grado di criticità basta citare i seguenti esempi: nella nostra Regione sono previsti 4 posti/ anno di oculistica e 6 posti/anno di neurologia. Per mesi, ad esempio, abbiamo ricercato un neurologo per sostituire il collega esperto in elettromiografia. Oltre a lavorare sull’aumento delle prestazioni l’Ulss 8 si è attivata per garantire le prestazioni a coloro che ne hanno più bisogno, evitando ridondanze superflue e selezionando le prestazioni di provata efficacia. Dal 2006 sono stati attivati i percorsi prioritarizzati (cioè precedenza ai casi più gravi) per le discipline dove i tempi d’attesa hanno le maggiori problematiche quali ad esempio oculistica e cardiologia. Su queste specialità, nei percorsi prioritarizzati, in genere le risposte sono buone su scala Ulss ed i problemi - si deve riconoscere - esistono quando il paziente vuole un determinato specialista o una specifica sede vicino a casa.
Molteplici le misure adottate dall’Ulss 8 per trovare risposte al problema delle liste di attesa, dai percorsi prioritarizzati per pazienti con gravi patologie a specifici protocolli. Si è lavorato anche sull’appropriatezza delle richieste, per evitare richieste superflue, sono stati definiti dei protocolli per particolari patologie (ad esempio il glaucoma) grazie alla collaborazione tra medici di medicina generale e specialisti. Molte cose sono state fatte e molte altre potranno essere sviluppate. Tuttavia il limite principale sarà dato dai limiti di spesa che si vorranno dare. Il futuro della nostra sanità sarà nella capacità della nostra comunità di darsi una programmazione sanitaria che guarda lontano, tenendo conto dei fabbisogni di salute reali della popolazione, riducendo il fenomeno liste d’attesa. Simone Tasso direttore specialistica ambulatoriale Ulss 8
Lavorare sull’appropriatezza delle richieste è punto di partenza per risolvere il problema dei lunghi tempi di attesa.
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S
ono le undici del mattino di venerdì 5 settembre 2008 e ci troviamo davanti al Centro unico prenotazioni di Montebelluna. Il clima è sereno, con precisione scattano i numeri di accesso allo sportello e l’utente che ha il numero corrispondente si avvicina allo sportello. Qualche minuto e tocca al successivo. Veloce anche il pagamento del ticket, utilizzando il codice a barre si paga rapidamente ai riscuotitori automatici con il contante o con le carte bancomat. “Guardi - mi dice una gentile signora di Volpago - il problema non è accedere allo sportello: qua o per telefono tutti sono gentili e ti ascoltano volentieri. I problemi se ci sono, sono per le attese della visita, per alcune specialità. In particolare oculistica si deve aspettare anche un anno”. Chiediamo ad altri utenti informazioni sulle attese per una visita e subito ci accorgiamo che la situazione è molto varia. “Ho avuto un incidente quindici giorni fa - spiega un signore di Fonzaso - e avevo una serie di esami da fare. Tutto è filato liscio e in una settimana me la sono cavata”. “Per una mammografia, glielo garantisco, - interviene una signora di Biadene - non c’è posto fino al prossimo anno. So bene che c’è il programma di screening, ma io avevo bisogno di farla”. Anche per il signor Giovanni di Caniezza i tempi sono più che accettabili: “Mia moglie è ricoverata adesso ad Aviano, prima abbiamo fatto diversi esami qua a Montebelluna e i tempi di attesa non sono stati lunghi”. Molte persone si avvicinano e in breve emergono alcune criticità tra cui oculistica, la prova da sforzo a Cardiologia, alcune visite ortopediche e alcuni esami radiologici hanno il record delle attese, qualcuno arriva fino alla fine del 2009. “Quello che più infastidisce è che se si va a pagamento per il giorno dopo hai l’appuntamento”, dice un signore di Asolo. “Capisco che i medici hanno diritto alla libera professione - dice una signora di Falzè - ma è difficile comprendere questa differenza”. “Io prenoto tutto a pagamento - dice la signora Antonia di Montebelluna - mi piace andare sempre dallo stesso medico. Mi propongono
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a tu per tu con chi attende al front end
Efficienza del Centro unico prenotazioni, qualche criticità nei tempi di attesa visite ad Asolo e Valdobbiadene e le attese non sono poi così lunghe, ma preferisco pagare e andare sempre dal mio”. “Sono in Italia da alcuni anni - dice in italiano un po’ stentato un utente del Marocco - e in questo periodo vengo spesso qui perché mia moglie è incinta e ha alcuni problemi. Tutto per me va bene”. “Io devo aspettare una risonanza fino a dicembre e sarebbe urgente”, spiega un signora di Montebelluna. “Io ho fatto tutti gli esami nel giro di 15 giorni - dice la signora Martina di Busta - ma per un’elettromiografia vado a pagamento perchè dovrei attendere quattro mesi”. Tre giorni dopo, intorno alle 11 la situazione non è molto diversa di fronte al Centro unico prenotazioni di Castelfranco Veneto. Tra chi attende c’è anche una donna di Castelfranco che deve prenotare un’audiometria. Dice di non aver atteso a lungo per poter effettuare degli esami anche se in qualche caso, per accelerare i tempi, ha preferito rivolgersi
alla libera professione. In un caso, per un esame alla tiroide, dice di aver ricevuto dagli operatori la disponibilità nel 2010. “Sono qui per un controllo – dice un anziano di Fontaniva, nel padovano -; sono anni che vengo qui per essere assistito nei miei problemi cardiologici e non ho mai avuto alcun disguido nelle attese”. Decisamente più scocciata la signora di Salvarosa che è qui per prenotare una laserterapia antalgica. “Per questa prestazione sono in attesa da marzo – afferma –. E’ una cosa fastidiosa, sono esasperata e spesso mi rendo conto che, se non si prenota con la libera professione, si corre il rischio di non essere curati in tempo”. Criticità emergono anche a Castelfranco per le prestazioni oculistiche. “Ogni volta che ho bisogno di una visita oculistica - spiega un uomo di Vedelago - devo precipitarmi per prenotare se voglio una data relativamente vicina”.
Alcune persone prenotano al front end dell’Ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto.
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CASA DI RIPOSO ED OPERE PIE RIUNITE - VIDOR Via Ippolito Banfi 25 - 31020 Vidor (TV) Tel 0423 985153 Fax 0423 989524 e-mail:
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STRUTTURA
La struttura è stata da pochi anni ristrutturata ed ampliata per rispondere agli standard regionali. E’ dotata di ascensore/ montalettighe, locali comuni per gli ospiti (sala “bar”, soggiorno, sala da pranzo, sala per attività ricreative/di animazione, servizi igienici), camere, locali per l’infermeria/ambulatorio, palestra, locale per la cura ed igiene della persona, uffici amministrativi, lavanderia/stireria, etc. Il complesso edilizio è circondato da un giardino con gazebo, panche e tavoli, dove, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, gli ospiti escono per le varie attività educative e riabilitative e durante le visite dei familiari.
CAPACITÀ RICETTIVA E SERVIZI EROGATI Il servizio offerto dalla Casa di Riposo ed Opere Pie Riunite di Vidor deve intendersi come intervento riabilitativo globale, per migliorare e/o mantenere la qualità della vita dell’anziano e non autosufficiente. La Casa fonda la propria attività su alcuni principi basilari. Essi sono: la centralità dell’ospite anziano, la qualità della sua vita (in senso medico, psicologico ed esistenziale in senso lato), il suo ruolo sociale, anche se all’interno di una istituzione, il senso di appartenenza ad una comunità di persone. Il senso, inoltre, per gli operatori (ai vari livelli previsti) in essa operanti, di appartenere ad un gruppo con obiettivi e metodi terapeutici comuni, in cui tutti possono esprimere la loro professionalità in modo creativo.
Per informazioni più dettagliate ci si può rivolgere alla segreteria dell’Ente: tel. 0423.985153 e-mail:
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La Casa di Riposo ospita 43 persone, non autosufficienti e autosufficienti. La struttura gestisce direttamente anche il servizio di ristorazione, con menu studiati per le tipologie di ospiti presenti, ed il servizio di lavanderia/stireria. Non mancano le figure a supporto del servizio medico, infermieristico e di assistenza, tra le quali si ricorda la presenza della psicologa, dell’educatrice/ animatrice, della logopedista, della fisioterapista, del podologo e dell’assistente sociale. All’interno opera l’Associazione di Volontariato “Arcobaleno”, che ha la propria sede c/o la Casa di Riposo, presenza utile e preziosa a servizio degli ospiti. Vengono organizzate feste mensili di compleanno e feste annuali: anguriata, carnevale, ecc.. Ci sono poi le uscite, il gioco della tombola, momenti religiosi, etc.
primo piano n salute ulss 8 La pronta valutazione dell'urgenza attraverso il triage migliora l'efficacia dell'intervento in Pronto soccorso.
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apita che l’impegno dell'Ulss sia frainteso, mal interpretato o non percepito. Anche recentemente è accaduto con la segnalazione di alcuni problemi riguardo il funzionamento del Pronto Soccorso di Montebelluna da parte di alcuni cittadini. E’ opportuno fare alcune precisazioni. In questi ultimi anni l’Ulss 8 ha posto una grande attenzione allo sviluppo del Pronto Soccorso, inteso come unica unità operativa distribuita su due sedi, Montebelluna e Castelfranco, individuando, in linea anche con le direttive regionali, nuove metodologie di gestione del paziente in emergenza-urgenza, al fine di aumentare la sicurezza
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pronti all'urgenza in ogni momento
dei pazienti, di gestire e risolvere alcune situazioni cliniche direttamente (ad esempio con l’Osservazione breve intensiva – Obi) riducendo i disagi per i pazienti ed i costi di ricoveri inappropriati e rendendo più sicure le dimissioni del paziente di Pronto Soccorso. Tutto ciò ha richiesto un aumento dell’organico sia medico che infermieristico e di personale di supporto ed un iniziale investimento di risorse sulla sua formazione. Tutti gli interventi hanno portato allo sviluppo all’interno del Pronto Soccorso di entrambi i presidi ospedalieri di una nuova visione dell’assistenza nell’urgenza-emergenza. Questo ha portato ad un miglioramento
della gestione del paziente critico, che oggi, non solo all’interno del Pronto Soccorso ma anche sul territorio, grazie alla presenza del medico in ambulanza in caso di codice rosso, trova tutte le competenze necessarie per risolvere il caso. Purtroppo il numero di accessi al Pronto Soccorso continua ad aumentare in tutte le Ulss, prevalentemente per un incremento di accessi “impropri”, i cosiddetti codici bianchi, con allungamento inevitabile delle attese di tali pazienti (i dati sono sovrapponibili a quelli della maggior parte dei Pronto soccorso veneti). La valutazione dei casi secondo la priorità clinica (codici rossi, gialli, verdi e bianchi) viene ef-
Spesso il protrarsi dell'attesa al Pronto soccorso è causato dagli accessi impropri.
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Definita la ristrutturazione dei locali del Pronto soccorso di Montebelluna che prevede un'importante razionalizzazione dell'area accoglienza e del triage. fettuata con la tecnica del triage in tutti e due i Presidi. Recentemente, su nostra richiesta, la Regione ha autorizzato l’incremento di dotazione organica ai fini dell’allungamento dell’orario di presenza del triagista dalle 20.00 alle 24.00. L’assunzione di personale, per questa attività aggiuntiva, è stata possibile, dal mese di agosto, solo a Montebelluna, a causa di problemi di reperimento di infermieri laureati sul mercato del lavoro. L'Ulss 8 conta di risolvere la questione entro fine anno anche per il presidio di Castelfranco. Rimane il problema ben noto delle carenze strutturali del Pronto Soccorso di Montebelluna che risulta ormai datato anche per la nuova organizzazione del lavoro. Su questo fronte sta maturando un progetto di ristrutturazione dei locali che è ormai nella fase esecutiva, in cui la priorità d'intervento è legata all’area di accoglienza e del triage.
Il ticket
si paga
sempre
prima della visita o dell’esame
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DA PARTE DELL’ULSS 8
lettere n salute ulss 8
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La colonscopia puo' salvare la vita Egregio dottor Mason, sento il dovere di esprimere a Lei, e per suo tramite a tutto il personale dell’Ulss 8, il mio ringraziamento. All’inizio dell’anno ho aderito, convinta dalle esaurienti spiegazioni del dottor Gianluigi Lustro e della sua equipe, allo screening per la prevenzione del carcinoma del colon. Essendo risultata positiva la ricerca del sangue occulto, fui informata sull’opportunità di ulteriori controlli (colonscopia); per conoscenza di casi analoghi mi ero ripromessa di non sottopormi mai, in nessun caso, ad un accertamento così invasivo. Su pressione, oltre che dei familiari, anche del medico di famiglia, ho deciso di affrontare questo esame clinico, pur con molto timore e apprensione, quasi con terrore. Devo riconoscere, però, che tutto il personale del centro di
endoscopia dell’Ospedale di Castelfranco Veneto, dalle gentili segretarie, alle premurose e professionali infermiere, all’operatore attento e preciso, dottor Zappalà, mi hanno sostenuto e tranquillizzato, mettendomi a mio agio e consentendomi di superare serenamente questa prova. La colonscopia rivelò la presenza di due polipi (prontamente rescissi), uno dei quali facilmente sarebbe potuto degenerare in neoplasia del colon. Devo quindi concludere che questo screening, cui mi sono sottoposta inizialmente con apprensione ed ansia, mi ha salvato la vita. Le affermazioni del dottor Lustro, in sede di presentazione alla cittadinanza di questa iniziativa, si sono rivelate pienamente rispondenti al vero e di ciò devo rendere atto all’Ulss 8 ed ai suoi operatori indistintamente. Anche i controlli che dovrò
I lettori possono inviare lettere all'Ufficio Relazioni con il pubblico alla mail:
[email protected] o all'indirizzo: via Forestuzzo, 41 - 31011 Asolo (TV).
sostenere ogni anno saranno affrontanti con maggiore consapevolezza e tranquillità. Rinnovando a Lei e al personale tutto dell’Unità Sanitaria la mia sincera riconoscenza e augurando di cuore buon lavoro, ringrazio per l’attenzione e cordialmente saluto. Lettera firmata
il dottor volpato di pedodonzia lascia e ringrazia Con queste poche righe volevo fare dei ringraziamenti a vario titolo a chi in questi anni mi ha dato aiuto nello svolgimento della mia attività nel reparto di Pedodonzia iniziata 15 anni fa. Il professor Stellini che ha creduto in me sia umanamente che professionalmente, il dottor Sergio Mazzoleni che nei momenti di bisogno ha espresso sempre la sua disponibilità ed elargito consigli utili, il dottor Andrea Zuccon, un amico da sempre. Il personale infermieristico. Pierina, sempre
pronta ed attenta, con la sua esperienza, a darmi quei dati utili a capire le persone e quindi riuscire a risolvere determinate situazioni imbarazzanti. Fiorella, molto professionale ed umana con l’occhio sempre vigile a pensare che non manchi nulla durante gli interventi, il che mi ha fatto lavorare sempre con serenità. Virginia, sempre capace di offrirmi la sua disponibilità nel momento del bisogno. Manuela, precisa ed obbiettiva, che un piacere non me l’ha mai negato.
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Visto anche il rapporto avuto in sala operatoria, un ringraziamento particolare lo devo al primario di anestesia, dottor Giorgio Zanardo, in primis e a tutto il suo staff che mi ha seguito in questi anni di collaborazione, viste le difficoltà oggettive dei pazienti trattati. Un grazie anche a coloro che in varia misura hanno contribuito alla mia opera e che non ho modo di citare per nome. Luciano Volpato Gianni
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primo piano n salute ulss 8
Proposti per la tredicesima volta i progetti messi a punto dall’Ulss 8 per l’educazione alla salute per studenti e docenti nella scuola.
la salute s'impara
In distribuzione il fascicolo che presenta i 23 progetti di educazione alla salute rivolti alle scuole di primo e secondo grado del territorio dell'Ulss 8
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a salute comincia sui banchi di scuola: oltre alla cultura si apprende a stare bene. E’ queRegione Veneto sta la filosofia che sottende l’azioAzienda ULSS 8 ne del Seps, Servizio per l’educaASOLO - TV DIPARTIMENTO zione e la promozione della salute DI PREVENZIONE del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 8, che anche quest’anno presenta puntuale il programma degli interventi di educazione alla Interventi di educazione salute rivolti a studenti, docenti e alla operatori scolastici. Sono ventitrè i programmi di attività, due in più rispetto allo scorso per studentesse e studenti Con il contributo di : anno, quelli previsti per il 2008/09. • Unità di Staff per docenti • Unità Operative I progetti sono proposti nella tredi• Servizi Socio sanitari • Scuola per operatori scolastici cesima edizione di “Interventi di educazione alla Salute”, la guida ai progetti di educazione e proAnno Scolastico mozione della salute per la scuola, 2008 edizione 2008/09, rivolti alle scuo2009 le dell’infanzia, scuole primarie, scuole secondarie di 1° e 2° grado Il catalogo dei progetti di educazione alla salute dell'Ulss 8. del territorio dell’Ulss 8. L’opuscolo è realizzato con il contributo del- scolastico 2008/09 sono differenziati per le unità di staff e unità operative, dei servizi aree di interesse: alimentazione e dintorni; la socio-sanitari dell’Ulss e della Scuola. relazione interpersonale; protezione e sicuI programmi proposti dalla guida per l’anno rezza; stili di vita liberi da... . Servizio per l’educazione e la promozione della salute
salute
per l'anno scolastico 2008/09. Una novità di quest’anno è data dall’avvio del “Progetto codice a sbarre”, indirizzato sia agli studenti che ai detenuti. Si tratta di un progetto innovativo organizzato dall’associazione Emergenze Oggi e dall’associazione Itaca e fatto proprio dall’Ulss 8. Lo scorso anno scolastico i percorsi formativi/informativi hanno coinvolto complessivamente 10.426 studenti, 82 plessi scolastici, 99 docenti e 517 classi, sia della scuola pubblica che privata. Il catalogo con le informazioni sugli interventi proposti è stato inviato in questi giorni a tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° e 2° grado del territorio servito dall’Ulss 8. Inoltre, lo stesso fascicolo esplicativo è disponibile e scaricabile dal sito dell’Ulss 8: www.ulssasolo.ven.it. Per informazioni telefonare al numero 0423 526414. Massimo Melloni responsabile Servizio per l'educazione e la promozione della salute
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SALUTEULSS8
primo piano n salute ulss 8
OTTOBRE 2008 · 13
colonscopia: meno dolore grazie alla sedazione
L’
attesa di un esame endoscopico è fonte di apprensione e di stress non solo per gli esiti temuti, ma anche per i disturbi e il dolore che l’esame può provocare. Per ovviare a questi inconvenienti, negli ultimi anni, si è rapidamente diffuso il ricorso alla sedazione sulla base della consapevolezza
COS'E' LA SEDAZIONE E' una condizione farmacologicamente indotta che, preservando le funzioni cardiorespiratorie, si prefigge di eliminare o ridurre ansia e dolore, indurre amnesia (cioè perdita del ricordo dell’esperienza vissuta), rendere più agevole l’esecuzione dell’esame e quindi offrire al paziente il massimo di sicurezza e confort. che una valida sedazione non solo limita il disagio dei pazienti, ma favorisce una più agevole procedura e ne migliora qualità e sicurezza. I farmaci attualmente più utilizzati per la sedazione in endoscopia sono alcune benzodiazepine, in particolare il Midazolam che è un potente sedativo/ipnotico non analgesico, alcuni oppiacei analgesici (Fentanyl) o analgesici/ipnotici (Meperidina). Esistono diversi livelli di sedazione (cosciente, profonda e anestesia generale) differenziati in base al grado di mantenimento della capacità di rispondere ai comandi verbali e agli stimoli dolorosi e di preservare riflessi protettivi delle vie aeree e funzione respiratoria. Mentre la sedazione finalizzata al controllo dell’ansia e del dolore può essere gestita dallo stesso endoscopista e offerta a tutti i pazienti, la sedazione profonda e l’anestesia generale, utilizzate soprattutto nei
Nelle strutture dell'Ulss 8 sempre
pazienti con malattie rilevanti, in età pediapiù attenzione alla prevenzione e al trica, non collaboranti o in caso di procedure controllo dei disturbi indotti dagli operative non routinarie, vengono praticate nel corso di sedute settimanali dedicate che esami endoscopici, prevedono la presenza di uno specialista in in particolare del dolore. anestesia. La sedazione non viene praticata in caso di rifiuto, in presenza di controin- sia esplicitamente richiesta. Alla sedazione dicazioni o note reazioni avverse ai farmaci profonda e all’anestesia generale ricorriamo, impiegati e se i pazienti non sono accom- come detto, in situazioni particolari, affianpagnati, poiché la probabilità di sedazione cati sempre da un anestesista. residua sconsiglia di tornare a casa da soli o Le modalità di esecuzione delle procedure, di guidare. La possibilità che questi farmaci, la preparazione che le precede, il tipo di da soli o in associazione per ridurne le dosi, sedazione cui si viene sottoposti, benefici provochino effetti collaterali, in particolare attesi e rischi connessi, sono illustrati nel fodepressione respiratoria, implica la necessità glio di consenso che viene consegnato a ciadi un’attenta valutazione dei pazienti prima scun paziente al momento della prenotazione della procedura (anamnesi, funzionalità dei dell’esame prima del quale, un colloquio con vari apparati, ricerca di eventuali intolleran- il medico, può essere utile per ricevere ulteze, uso o abuso di sostanze, anomalie del riori chiarimenti e fugare timori superflui. tratto oro-laringo-tracheale) e l’acquisizione Farmaci e dosi impiegate sono riportate nel del loro consenso dopo un'adeguata infor- referto endoscopico. mazione. Domenico Madia Negli ambulatori, a tutti i pazienti che si direttore unità operativa sottopongono a colonscopia con l’eccezione di Gastroenterologia di di quelli che rifiutino o presentino controinCastelfranco Veneto e Montebelluna dicazioni, viene somministrato Midazolam in genere a dosi sedative e, se necessario, Meperidina a scopo antidolorifico. In caso di esofagogastroduodenoscopia, tenuto conto della maggiore semplicità e minore durata e quindi dei minori fastidi di questa procedura, la sedazione può non essere ritenuta indispensabile, anche dagli stessi pazienti quando adeguatamente informati e quindi Il dottor Madia mentre esegue una colonscopia. non praticata a meno che non SALUTEULSS8
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attualità n salute ulss 8
eccellenze nell’ulss 8, ESEMPIO NAZIONALE
A
nche l’Ulss 8 nell’elenco delle 100 storie di buona pubblica amministrazione diffuse dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta. L’annunciata fase di modernizzazione della Pubblica amministrazione parte anche dall’Ulss di Asolo diretta dal dottor Renato Mason che, grazie a due iniziative, si è messa in luce come esempio di efficace amministrazione pubblica. Nella sezione “Non solo fannulloni” del portale del Ministro Brunetta l’Ulss 8 spicca infatti per aver realizzato, grazie anche all’impegno del direttore amministrativo, dottor Mario Po’, un Centro servizi di logistica che costituisce il cardine della gestione del farmaco nelle strutture di ricovero, la sede dell’unico archivio
sanitario ed amministrativo, il deposito digitale clinico ed il cuore della rete per la trasmissione dati ad altissima velocità. Ha attirato le attenzioni del ministero anche il progetto Salus.net, una rete per l’e-learning in sanità in cui l’Ulss 8, assieme ad altre aziende sanitarie italiane, ha avuto l’intuizione di organizzarsi in una rete che punta all’uso di tecnologie innovative per la formazione. Salus.net e l’Ulss 8 erano state molto apprezzate anche dal ministro Maurizio Sacconi lo scorso maggio a Roma durante il Forum della pubblica amministrazione al quale aveva partecipato l’Ulss 8.
OTTOBRE 2008 · 15
Riconosciuta per la qualità dei servizi anche l’Ulss 8 tra le strutture pubbliche di eccellenza individuate dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Brunetta.
Il Centro servizi di Caerano, esempio di eccellenza.
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attualità n salute ulss 8
16 · OTTOBRE 2008
Con l'impegnativa elettronica del medico di famiglia più semplice e più rapido fissare l'appuntamento.
D
il medico prenota la visita in digitale
a oggi è possibile dare un’ulteriore accelerazione ai processi di prenotazione presso gli sportelli del Cup ospedaliero o presso il call-center. E’ nata l’impegnativa elettronica. Da alcuni mesi l’Ulss 8 si sta attivando affinchè su tutto il territorio le impegnative prodotte dai medici di medicina generale siano trasmesse elettronicamente all’Ospedale, il quale è pronto a gestirle appena le riceverà agli sportelli o al telefono. Attualmente già il 60% dei medici di medicina generale sono in grado di preconfezionare le impegnative dei pazienti, agevolando le operazioni di
Dal 1° luglio scorso i medici di medicina generale preconfezionano le impegnative delle prestazioni. Da ottobre corsie preferenziali e servizio cortesia al Cup.
prenotazione. COSA FARE PER RISPARMIARE TEMPO PREZIOSO Quando uscite dall’ambulatorio del vostro medico di famiglia, guardate bene l’impegnativa che tenete in mano: su di essa è stampato, appena sotto i vostri dati anagrafici, un codice a barre e, appena sopra questo (un poco a destra), anche un numero di quindici cifre. Questo numero è stato chiamato codice Iup (Identificativo univoco di prenotazione). Recatevi al più vicino Centro di prenotazione (Cup) o telefonate più comodamente al call-center (840.800811) e consegnate la vostra speciale impegnativa (al telefono vi chiederanno di leggere il numero Iup). Gli operatori faranno il resto, restituendovi, in pochissimi minuti, la data Da ottobre presso il Cup è iniziato il servizio cortesia. Un operatore della prestazione che avete richiesto, spiega agli utenti come ottenere rapidamente la prenotazione. senza dilungarsi nelle solite richieste
T E N D A G G I
Z L
di dati. E c’è di più! Quanti di voi saranno in possesso dell’impegnativa elettronica, avranno accesso alla corsia preferenziale - a voi esclusivamente dedicata - presso gli sportelli del Cup ospedaliero e anche presso il call-center. Scegliete la comodità e la semplicità! Richiedete al vostro medico di famiglia l’impegnativa elettronica.
L'ULSS 8 ANTICIPA I TEMPI Qualche settimana fa il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, aveva previsto uno scenario simile solo per il 2012, ma l’impegnativa elettronica assieme al fascicolo sanitario individuale sono già realtà nell’Ulss 8. In effetti benché l’86 per cento dei medici di medicina generale in Italia usino il computer, solo il 49 per cento dispone della banda larga, mentre per una rete aziendale in grado di trasmettere immagini di tipo sanitario la percentuale scende di molto, infine solo il 6 per cento dei medici europei dispone di forme di prescrizione elettronica. Nell’Ulss 8 da tempo è disponibile una rete in fibra ottica a un gigabit che collega gli ospedali per la trasmissione di dati e praticamente tutti i medici di medicina generale dispongono dell’adsl. Inoltre è stata introdotta la firma digitale e definiti i relativi aspetti contrattuali. I medici specialisti interni sono collegati con il Cup e dispongono della cartella ambulatoriale informatica.
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attualità n salute ulss 8
OTTOBRE 2008 · 17
la “Domenico sartor": modello per la cura delle demenze senili
U
na decina di operatori l’implementazione di uno o più demenze del Centro e gli stessi operatori La Casa di riposo della Casa di Riposo nuclei residenziali dedicati all’as- hanno condotto i colleghi marchigiani verso "Santa Colomba" di comunale “Santa Cosistenza di pazienti dementi nella nuove conoscenze e l’apprendimento di buoPesaro ha stretto lomba” di Pesaro sono stati stessa struttura. ne pratiche. una relazione con la Dopo aver visionato alospiti del Centro residenziale struttura castellana per anziani “Domenico Sarcuni nuclei protetti in tor” per realizzare uno stage per organizzare la cura alcune regioni del nord, formativo sulla cura delle degli anziani, dei malati il Comune di Pesaro ha persone affette dal morbo di di Alzheimer o di altre individuato il Centro Alzheimer ed altre demenze. anziani “Domenico Sarforme di demenza. L’iniziativa è parte di un artitor” come partner ideale colato progetto di collaborazione fra il Centro per la qualificata ed innovativa ored il Comune di Pesaro che prevede la pro- ganizzazione delle azioni di cura grammazione e realizzazione di un percorso degli anziani, secondo i principi del formativo di specializzazione sulle demenze Metodo Gentlecare e della Validaper il personale della Casa di Riposo “Santa tion Therapy. Alcuni anziani ospiti nella Casa di riposo "Sartor". Colomba” e un intervento di consulenza per Lo stage si è svolto presso il Nucleo
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dai reparti n salute ulss 8
OTTOBRE 2008 · 19
l'Osservazione breve intensiva: garanzia di protezione e sicurezza
L’
attività di Osservazione breve intensiva (Obi) si è diffusa nei Pronto soccorso dei nostri due presidi ospedalieri in questi ultimi anni allo scopo di favorire l’attuazione di interventi sempre più efficaci e soprattutto sicuri per il paziente, evitando le dimissioni a rischio o i ricoveri non necessari. Infatti, di fronte alla tradizionale decisione di dimettere o di ricoverare il paziente, il medico, con l’Obi, ha l’opportunità di integrare e perfezionare l’attività di osservazione tradizionale utilizzando, in forma concentrata nel tempo, appropriati strumenti
Da agosto attivata l'Osservazione breve intensiva anche nelle Unità operative di Ostetricia e Ginecologia dei due presidi ospedalieri di Castelfranco e Montebelluna. diagnostici e terapeutici ed osservando in Pronto Soccorso, nel breve periodo, l’evoluzione del quadro clinico del paziente prima di decidere circa la necessità del ricovero. Viene in questo modo garantita l’efficacia
dell’intervento a quella parte dei pazienti sicurezza e di soddisfazione per il paziente. che presenta sintomatologia e patologia tali La permanenza in Obi viene gestita dal da non permettere l’immediata dimissione e personale del reparto, per tempi non supenello stesso tempo non necessitano di rico- riori alle 24 ore; viene documentata da una vero. Viene approfondita la diagnosi a livello apposita scheda contenente il diario clinico, sufficiente per stabilire il reparto di ricovero le indagini e le terapie eseguite, la diagnosi più adeguato ai problemi del paziente o può e l’esito. L’accesso agli esami e alle consuessere alleviata la sintomatologia acuta pri- lenze specialistiche avviene come nel Pronto ma della dimissione. soccorso, può essere somministrato il pasto e Nei due Pronto soccorso del territorio non è prevista la partecipazione alla spesa da dell'Ulss 8 i pazienti trattati in osservazione parte del paziente. breve intensiva sono andati progressivamenAnnamaria Brosolo te aumentando e nel corso del 2007 sono direttore medico di Ospedale stati 3940. Inoltre, dal mese di agosto, questa attività si è estesa ad altri due reparti ospedalieri dell'Ulss 8, le Unità operative di Ostetricia e di Ginecologia, caratterizzate dalla presenza di una notevole attività di accettazione in urgenza. Molte patologie in Ostetricia si prestano ad una gestione in Obi con vantaggi in terAnche in Ostetricia-Ginecologia è attiva l'Obi che dura al massimo 24 ore. mini di valutazione, di
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dai reparti n salute ulss 8
L' ortopedia di castelfranco Veneto
I
n questi primi mesi di direrurgia protesica dell’anca che Ricciardi, nuovo zione dell’unità operativa permette, attraverso l’uso di un primario di di Ortopedia di Castelfranparticolare accesso chirurgico, Ortopedia, con i co Veneto ho impostato il lavoro di risparmiare i tessuti nobili colleghi castellani sulla base delle mie precedenti (muscoli, strutture nervose e offre ai pazienti esperienze nei centri universitavascolari) consentendo così un qualità ed ri ed ospedalieri presso i quali decorso post-operatorio molumanizzazione ho lavorato. In particolare ho to più rapido ma soprattutto della cura. cercato di riproporre il tipo di caratterizzato dall’assenza o gestione vista al Johns Hopkins Hospital di quasi del dolore. Baltimora (USA) dove la collaborazione tra i Abbiamo proseguito l’esperienza della promedici dello staff era alla base del successo. tesica del ginocchio valorizzando l’utilizzo Sotto l’aspetto tecnico-scientifico stiamo in- delle protesi mono-compartimentali in quei troducendo le ultime metodiche nel campo soggetti che non presentano un'artrosi difdell’applicazione delle protesi dell’anca, del fusa. ginocchio e della spalla. Recentemente abbia- Abbiamo introdotto le protesi di spalla, in mo iniziato l’accesso mini-invasivo nella chi- particolare il modello “inversa” che consente
SALUTEULSS8
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nei gravi traumi e nelle gravi artrosi di sostituire l’articolazione garantendo un ottimo recupero. Per quanto riguarda la traumatologia scheletrica l’utilizzo dei mezzi di sintesi più innovativi ci consente di gestire con risultati migliori sia la traumatologia dell’anziano, che richiede di poter mobilizzare precocemente il paziente limitando così i rischi dell’allettamento, sia di gestire complesse fratture tipiche dell’era moderna. Infine stiamo sviluppando le tecniche artroscopiche, alcune già oggi fondamentali per il trattamento mini-invasivo di molte patologie articolari (spalla, ginocchio), altre (anca, caviglia e polso) in via di sviluppo e di certo importanti in un prossimo futuro. Anche se siamo solo all’inizio e la strada è lunga posso dire che i segnali che percepisco sono positivi e che i miei collaboratori si sentono partecipi del progetto per un'ortopedia di eccellenza e soprattutto al servizio del malato. Alberto Ricciardi direttore unità operativa di Ortopedia e Traumatologia di Castelfranco Veneto
22 · OTTOBRE 2008
approfondimento n salute ulss8
il nuovo centro prelievi dell'ospedale san giacomo
N
ell’ambito del grande Maggiore accessibilità, progetto del “Project migliore accoglienza, financing”, che ha pergaranzia di sicurezza e messo il completamento del San Giacomo di Castelfranco Venerispetto della privacy: to, è stato realizzato il nuovo queste alcune delle ambulatorio unico per i prelievi. caratteristiche del nuovo Posto immediatamente a fianAmbulatorio prelievi unico co del grande atrio del nuovo di Castelfranco Veneto. Ospedale, vicino al Cup, ove si effettua l’accettazione e al “punto giallo", dove si eseguono i pagamenti, il nuovo Centro prelievi accoglie il paziente in un ambiente luminoso, con tinte invitanti e rilassanti alle pareti, con ampi spazi e comode poltroncine che rendono più confortevole l’attesa per il prelievo, addolcita tra l’altro da un sottofondo musicale. Il paziente non deve più restare in piedi davanti ai box prelievi, spettatore involontario di quanto avviene, con la preoccupazione di veder saltare il proprio turno. Ora, una volta in possesso di impegnativa, foglio ticket ed etichette
TURNI PRIORITARI In base ad un sistema computerizzato, il Centro prelievi è in grado di riconoscere le precedenze per i bambini, le donne in gravidanza, i portatori di handicap ed i pazienti in terapia anticoagulante e assegnare loro un turno prioritario.
rilasciate dal Centro unico prenotazioni (Cup), l’utente entra attraverso l’ampia vetrata ad apertura automatica, stacca dal distributore a destra il numero di coda che gli compete, siede tranquillamente attendendo il proprio turno. Non stacca il numero chi deve solo consegnare prelievi già fatti o materiali vari, tipo urine, feci o altro: costoro accedono direttamente allo sportello di destra di fronte all’entrata. Il paziente che deve invece eseguire il prelievo ha come unica preoccupazione quella di tenere d’occhio uno dei display luminosi, fino alla comparsa del proprio numero con accanto quello della stanza prelievi cui deve accedere. Il tempo di attesa è assai ridotto: sono previste infatti cinque stanze prelievi, con l’aggiunta di altre due per prelievi microbiologi, che all’occorrenza possono portare a sette le stanze adibite ai prelievi di sangue. Un sistema computerizzato riconosce una precedenza ai bambini, alle donne in gravidanza ed ai portatori di handicap (gruppo B) nei punti prelievo 1 e 2. Nei punti prelievo 4 e 5 la precedenza invece è riservata ai pazienti in terapia anticoagulante orale (Tao o Tempo di Quick): gruppo C. Ai prelievi normali (gruppo A) viene riservata fin dall’inizio la stanza 3 ed eventualmente le stanze 6 e 7. In maniera automatica vengono messe a disposizione del gruppo A tutte le altre stanze, una volta esaurite le precedenze riservate ai gruppi B e C. Il paziente accede quindi al punto prelievi indicato dal display e viene accolto con tutto il rispetto della privacy e con gentilezza da personale infermieristico, che sulla professionalità, sulla disponibilità e sulla capacità di intervenire per ogni evenienza è stato preparato con corsi adeguati. Viene fatto accomodare su poltrona La sala di attesa del nuovo Ambulatorio prelievi unico dell’Ospedale di Castelfranco Veneto. posizionabile tramite comandi elettriSALUTEULSS8
approfondimento n salute ulss8 ci, in modo da garantire ogni confort e sicurezza, consegna urine o altro materiale già raccolto, o riceve i contenitori con le istruzioni per una successiva raccolta. Il prelievo viene effettuato con il sistema Vacutainer, ad aspirazione sottovuoto del sangue, sistema ormai universalmente collaudato, del tutto indolore e che garantisce le perfetta conservazione del sangue e la quantità necessaria per ogni provetta. Per i bambini o per prelievi particolarmente difficili, viene usato un ago cosiddetto "a farfallina", che dà ulteriore sicurezza. Una volta eseguito il prelievo e consegnati i materiali biologici al paziente viene riconsegnato il foglio ticket su cui sono segnati i propri dati anagrafici, il numero di prenotazione, tutti gli esami richiesti, il codice a barre per effettuare il pagamento ticket, se dovuto, presso il Punto giallo posto nel grande atrio. Vi è pure indicato il giorno in cui si potrà ritirare il referto e lo spazio per la delega da compilare nel caso che si voglia far ritirare il referto da un’altra persona. Il referto si potrà ritirare solo il pomeriggio dalle 13 alle 18 presso il Cup nel grande atrio. Non è più necessario ritirarlo solo in Ospedale, poiché con il numero di prenotazione del foglio ticket, si può ottenere il referto tramite internet (www.ulssasolo.ven.it), standosene tranquillamente a casa o presso la farmacia dell’Ulss 8 più vicina a casa. Condizione necessaria per ricavare il referto da internet: essere in regola con il pagamento del ticket e naturalmente che il referto sia stato completato del tutto, non solo parzialmente. Possiamo attualmente affermare che la maggior parte dei referti con richieste di esami di routine la cui consegna sarebbe prevista per il giorno successivo al prelievo, sono scaricabili da internet il giorno stesso del prelievo dopo le 17 e, limitatamente ai tempi di Quick, dopo le 15. Ecco allora che la maggior parte ORARI DI APERTURA degli esami previsti in giornata non vanno più considerati urI Centri prelievi di Castelfranco genti a meno che il medico non Veneto e Montebelluna sono aperti dal lunedì al venerdì richieda la risposta entro le ore dalle 7.00 alle 9.30 ed il saba13 della mattinata. In questo to, solo per urgenze ed esami caso il referto si ritira presso in regime di libera professiola segreteria del Laboratorio al ne, dalle 8.00 alle 9.30. piano interrato. A Castelfranco il sabato il Con tutto questo ci si auguservizio si svolge sempre ra di aver fatto notevoli passi presso il centro prelievi menavanti nel servizio Analisi di tre a Montebelluna si svolge presso il laboratorio analisi Laboratorio e di poter offrire dell’ospedale. Per informazioni, agli utenti un servizio sempre a Castelfranco 0423.731867, più confortevole, più veloce a Montebelluna 0423.603878 e più efficace, e di rispon(negli orari di apertura dei dere così al meglio alle loro prelievi). esigenze.
OTTOBRE 2008 · 23
Villa Pullin, la nuova sede del Centro prelievi di Montebelluna.
TURNI PRIORITARI A VILLA PULLIN A poco più di due mesi dal trasferimento del Centro prelievi di Montebelluna, dall’Ospedale a Villa Pullin, altre novità sono in programma. Nelle prossime settimane sarà attivato un nuovo sistema di prenotazione, capace di rendere più fluido l’accesso ai prelievi e ridurre i tempi di attesa. Nella pratica il paziente che giunge a Villa Pullin dovrà ritirare un primo numero di prenotazione per accedere alla segreteria dove sono svolte le operazioni di registrazione; quindi, con lo stesso numero, può dirigersi nella seconda sala d’attesa interna ed aspettare il proprio turno per sottoporsi al prelievo. Come già accade nel Centro prelievi di Castelfranco Veneto sarà introdotto un sistema in grado riconoscere le precedenze necessarie per i bambini, le donne in gravidanza ed i portatori di handicap. I pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO), invece, non avranno bisogno di attendere il proprio turno per accedere alla segreteria in quanto, essendo utenti abituali del Centro prelievi, hanno accesso quasi immediato al prelievo. Per garantire il massimo della sicurezza e dell’igiene un autista dell’Ulss 8 è a disposizione del Centro prelievi ogni giorno dalle 8 alle 10.30 per trasferire, più volte durante la mattinata, i prelievi di sangue e microbiologici appena eseguiti al Laboratorio Analisi dell’Ospedale montebellunese. L’affluenza degli utenti è in linea con gli accessi precedenti all’Ospedale di Montebelluna, con una media di oltre 200 pazienti al giorno e con punte di addirittura 300 utenti. Un afflusso di persone, soprattutto nelle prime ore della mattinata, che, complici i lavori per la realizzazione del nuovo Ospedale, avrebbe reso problematico il parcheggio di molti automezzi. Nessun problema, invece, a Villa Pullin dove sono disponibili numerosi posti auto sia a nord che a sud della struttura. A partire da lunedì 8 settembre, inoltre, è stata attivata la barra di accesso dal parcheggio a nord di Villa Pullin. La barra, posizionata per garantire la sicurezza del Centro prelievi, può, su richiesta degli utenti con problemi di deambulazione, essere aperta, permettendo un ingresso più facile alle persone con disagi fisici. Si ricorda che i prelievi presso Villa Pullin possono essere eseguiti dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 9.30. Il sabato, invece, vista la minore affluenza, per le urgenze e per gli esami da svolgersi in regime di libera professione bisogna recarsi presso il Laboratorio dell’Ospedale di Montebelluna dalle 8 alle 9.30. Da luglio, grazie ad un accordo tra il comune di Montebelluna e la Società La Marca che si occupa del servizio di trasporto pubblico, è stata inserita una nuova fermata nella linea urbana n. 84 (Montebelluna – Busta – Piscine – Montebelluna) nei pressi di Villa Pullin.
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prevenzione n salute ulss 8 SerAT, Acat e la Cooperativa Sonda hanno avviato un progetto in sinergia con le autoscuole castellane.
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uasi quotidianamente la cronaca ci riporta notizie di incidenti stradali, spesso mortali, nei quali sono protagoniste persone che hanno assunto alcolici. Se da un lato sono aumentati gli interventi di controllo (anche recentemente sono stati diffusi dati sull’efficacia dei controlli per la riduzione degli incidenti), dall’altro si avverte da più parti l’esigenza di interventi preventivi per formare guidatori più sicuri. Da qui nasce l’idea di costituire un gruppo di lavoro collegato al Servizio di Alcologia dell’Ulss 8, “SerAT” di Castelfranco Veneto, per sensibilizzare le autoscuole della castellana sull’uso di alcolici alla guida. Il progetto denominato “Sani in Strada” ha coinvolto il SerAT, l’Acat e la Cooperativa Sociale “Sonda”. “Sani in strada” prevede, come prima fase, un corso di formazione agli istruttori e agli insegnanti delle autoscuole sugli effetti dell’alcol e delle sostanze alla guida. Nella seconda fase è previsto l’intervento degli operatori referenti del progetto direttamente nelle autoscuole per illustrare agli allievi i rischi che si corrono mettendosi alla guida sotto effetto di alcol e altre sostanze. Nella fase conclusiva sono gli stessi istruttori
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SANI IN STRADA: guida sicura e libera da alcol Larga adesione al progetto per formare istruttori ed allievi delle autoscuole castellane sulle problematiche ed i rischi legati alla guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti. formazione iniziale, mentre hanno completato l’intero percorso solo le autoscuole “Dal Bon”, “Lunardon”, “Giorgione”, “Quadrifoglio” (di Castello di Godego) e “Start”. In pochi mesi sono stati coinvolti circa 600 allievi che hanno dimostrato interesse per l’argomento e una dozzina di insegnanti di scuola guida ben motivati che continueranno a trasmettere le informazioni per promuovere l’idea di met-
SALUTEULSS8
a condurre le lezioni su questi temi con la supervisione degli operatori che li hanno precedentemente formati. Tutte le sei autoscuole castellane hanno partecipato alla fase di
tersi “sani in strada”. Per il futuro si sta progettando di allargare l’iniziativa anche all’area pedemontana e a quella montebellunese. Infine, un messaggio ai genitori ai quali si chiede di verificare se le autoscuole, nelle quali iscrivono i loro figli, hanno personale (istruttori, docenti) formato e sensibile alle problematiche alcol-droga-correlate. Per ulteriori informazioni rivolgersi al SerAT: 0423.732759. Emanuela Santi per il Gruppo di lavoro Sani in Strada
La locandina del progetto "Sani in strada".
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prevenzione n salute ulss 8
La nostra Ulss partecipa alla campagna di prevenzione contro il papillomavirus promossa dalla Regione Veneto per contrastare il cancro del collo dell'utero che ogni anno in Veneto colpisce 200 donne.
adolescenti piu' serene
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al mese di settembre nell’azienda Ulss 8 le ragazze nate nel 1996 riceveranno da parte dei servizi vaccinali una lettera invito con appuntamento prefissato per eseguire la vaccinazione contro il papillomavirus ed un opuscolo con informazioni sulla malattia. Ogni anno verrà invitata per la vaccinazione una fascia di dodicenni. Il papillomavirus umano (hpv) è un virus molto comune, basti pensare che il 70% delle persone sessualmente attive lo incontra almeno una volta nel corso della propria vita. I papillomavirus non infettano solamente l’uomo ma sono stati isolati anche in altre specie animali. Ad oggi ne sono stati isolati circa 200 tipi, ciascuno dei quali è contraddistinto
da un numero cerose del collo dell’utero, della vulva, della identificati- vagina; cancro del collo dell’utero, della vo; di questi, vulva, della vagina. 40 provocano Le malattie provocate da papillomavirus infezioni del hanno un’ampia diffusione nel mondo. Per tratto genitale quanto riguarda il carcinoma della cervice sia benigne uterina ogni anno nel mondo si verificache maligne. no 493.000 nuovi casi con 274.000 morti, Sulla base l’80% di questi casi avviene nei paesi in via della loro ca- di sviluppo, nei quali è il più comune cancro pacità di in- nelle donne; in Europa, questa neoplasia durre nelle cellule infettate una trasformazio- causa circa 40 decessi ogni giorno; in Italia ne neoplastica, i virus hpv vengono suddivisi si verificano ogni anno 3500 nuovi casi con in tipi a basso rischio, solitamente associati 1700 decessi; nel Veneto i nuovi casi sono a lesioni benigne, ed in tipi ad alto rischio circa 200 all’anno. oncogeno come il 16 Prevenzione delle Patologie causate da Papillomavirus ed il 18. L’infezione si contrae attraverso il contatto sessuale, anche non completo. L’uso L’infezione da hpv del preservativo, specie nei rapporti a rischio, non dà una completa protezione. è stata associata ad La vaccinazione è la strategia più recente messa in atto contro questa infezione; una serie di patologie: i vaccini attualmente disponibili proteggono solo verso alcuni tipi del virus e condilomi genitali precisamente contro i tipi 6, 11, 16 e 18. Questi ultimi due sono molto importanti (una delle malattie a dal punto di vista clinico in quanto responsabili di oltre il 75% dei casi di cancro trasmissione sessuale invasivo del collo dell’utero. I vaccini disponibili contengono particelle simili al più diffuse che colvirus capaci di stimolare il nostro sistema immunitario ed indurlo a produrre pisce sia maschi che anticorpi capaci di neutralizzare il virus, impedendo che questo infetti le cellule femmine) provocati dell’individuo vaccinato. per lo più dai tipi 6 ed 11; lesioni precan-
Partita in Veneto la campagna di vaccinazioni rivolta alle giovani donne per prevenire il papillomavirus, responsabile del tumore del collo dell'utero.
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prevenzione n salute ulss 8
Come si partecipa alla campagna
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l nuovo calendario vaccinale del Veneto prevede l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione contro l’hpv per le adolescenti dodicenni, a partire dal 1° gennaio 2008. Dal mese di settembre nell’Ulss 8 le ragazze nate nel 1996 stanno ricevendo da parte dei servizi vaccinali una lettera invito con appuntamento prefissato per eseguire la vaccinazione ed un opuscolo con informazioni sulla malattia; ogni anno verranno invitate le dodicenni. Le adolescenti e giovani donne nate prima del 1996 e fino ai 26 anni di età, che vogliono vaccinarsi, possono rivolgersi ai
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NON DIMENTICHIAMO IL PAP-TEST
servizi vaccinali competenti per zona di residenza. In questo caso è previsto il pagamento di un ticket per ogni dose di vaccino somministrata, come previsto dal tariffario regionale. Ogni singola dose costa 105,40 euro. La vaccinazione Il ciclo vaccinale è costituito da tre dosi, la seconda dopo due mesi dalla prima e la terza a distanza di sei mesi dalla prima, somministrate per via intramuscolare nel muscolo deltoide (parte alta del braccio). Non è prevista allo stato attuale la necessità di un richiamo. Perché a 12 annI Le malattie provocate da papil-
Un’altra modalità di prevenzione del cancro del collo dell’utero è la regolare esecuzione del pap-test, che viene proposto gratuitamente alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni nell’ambito del programma di screening citologico. Il vaccino contro il papillomavirus contiene i due tipi di hpv responsabili del 70% delle neoplasie e quindi non può evitare quel 30% di tumori causati dagli altri tipi virali. La vaccinazione non sostituisce il pap-test; tutte le donne, anche quelle vaccinate, devono per questo continuare a sottoporsi regolarmente allo screening con il pap-test.
lomavirus si manifestano negli adulti, ma il primo contatto con il virus si ha nell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta con l’inizio dell’attività sessuale. Per questo motivo, sarebbe preferibile vaccinarsi il più precocemente possibile, prima di iniziare l’attività sessuale. Per chi è prevista la gratuità La vaccinazione è gratuita per le coorti individuate dal calendario regionale e per le donne tra i 13
e i 26 anni di età che si trovano in stato di invalidità civile pari al 100% . Dove vaccinarsi e dove avere informazioni La vaccinazione viene effettuata presso i servizi vaccinali territoriali a cui ci si può rivolgere per ricevere informazioni. Gianluigi Lustro Orsola Bertipaglia Servizio igiene e sanità pubblica
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prevenzione n salute ulss 8 Piccole produzioni locali: si accorcia la filiera tra il produttore e il consumatore di carni.
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al produttore al consumatore. Dopo frutta, verdura, latte crudo e formaggi adesso tocca alla trasformazione delle carni. Presto soppresse, salsicce, cotechini, pancette, prosciutto crudo, speck potrebbero avere percorsi più brevi: si accorcia la filiera e i costi al consumatore finale scendono. E’ quanto previsto dal progetto pilota della Regione Veneto e che nell’Ulss 8 consentirà, a piccole aziende agricole, di macellare e trasformare modeste quantità di carni (30 suini, 1500 volatili, 500 conigli all’anno) e venderli direttamente al consumatore finale nella propria azienda. L’annuncio è stato dato agli agricoltori in due gremitissime assemblee che si sono svolte il 16 settembre al Centro sociale di Possagno e il 24 a Villa Benzi di Caerano di San Marco, organizzate dal Servizio veterinario dell’Ulss 8 con il contributo del Credito Trevigiano. “Questo progetto è il frutto di una nuova filosofia che si è affermata nell’Unione europea – ha detto Piero Vio, dirigente dell’Unità di progetto sanità animale e igiene alimentare della Regione Veneto -, che ha sostituito alla politica delle direttive un’attenzione alle diverse realtà presenti in Europa”. Con questo
CARNI nostrane IN TAVOLA Al via nell'Ulss 8 il progetto pilota della Regione Veneto che permetterà alle piccole aziende agricole di trasformare e vendere piccole quantità di carne direttamente al consumatore. progetto i produttori hanno una grande responsabilità, quella di far entrare la nostra tradizione veneta a pieno titolo nelle abitudini alimentari della nostra società moderna con la forza del gusto e del sapore che la caratterizza. “Sono convinto – ha detto Renato Mason, direttore generale dell’Ulss 8 – che queste piccole produzioni locali possano rappresentare un’integrazione al reddito delle famiglie e il fatto che oltre all’Ulss 8 siano presenti tutte le istituzioni il Comune, la Provincia di Treviso, la Regione Veneto, l’Istituto zooprofilattico delle Venezie dimostra che l’intero consorzio sociale accompagna questo progetto, dopo aver prodotto la legislazione e la normativa necessaria, in particolare la delibera della Regione Veneto 1892 dell’8 luglio 2008”. L’assessore provinciale alla Formazione professionale, Denis Farnea, che ha seguito lo sviluppo del progetto con le
associazioni di agricoltori, ha sottolineato la specificità delle produzioni della Pedemontana trevigiana: “Chi viene a visitarci e ammirare le bellezze
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paesaggistiche e storico culturali non deve poi accontentarsi di prodotti alimentari che trova ovunque, ma con questo progetto potrà degustare quello che tipicamente si produce e che finora era stato riservato alla ristretta cerchia familiare”. Nicola di Santo, presidente del Credito trevigiano, ha garantito il sostegno dell’Istituto a quanti vorranno intraprendere questa strada.
Alcuni insaccati che potranno essere venduti direttamente dal produttore.
LE CONDIZIONI PER VENDERE DIRETTAMENTE Le produzioni dovranno essere di un unico produttore che venderà la propria produzione direttamente al consumatore finale senza passaggi intermedi nella propria azienda o nei mercati contadini. Il produttore potrà iniziare la vendita trascorsi trenta giorni dalla richiesta di registrazione da presentare presso i Servizi Veterinari dell’Ulss 8. I quantitativi annui massimi da destinare alle piccole produzioni locali sono così stabiliti: 30 suini; 1.500 avicoli e 500 conigli. I suini da destinare alla trasformazione in “piccole produzioni locali” saranno identificati individualmente, dovranno essere allevati in azienda da almeno quattro mesi e macellati in macelli riconosciuti nella stagione invernale, da novembre a febbraio. Gli animali di bassa corte (volatili e conigli), allevati da almeno 90 giorni, potranno essere macellati direttamente in azienda. Nel rispetto degli standard igienico sanitari le lavorazioni possono avvenire anche in locali accessori dell’abitazione. I prodotti in vendita dovranno riportare sull’etichetta, oltre alle indicazioni generali (produttore, ingredienti, ecc...), anche la dicitura PICCOLA PRODUZIONE LOCALE “PPL”, la Provincia d’origine ed il NUMERO DI REGISTRAZIONE. Il Servizio Veterinario dell’Ulss 8 con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e del Servizio Veterinario Regionale accompagnerà gli operatori nel processo produttivo. Per far partire il progetto sono già stati realizzati tre corsi di formazione cui hanno partecipato 75 produttori ed altri corsi sono in programma ad ottobre.
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meno percezione del rischio, piu' abuso di sostanze
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mmaginate di notare sul cruscotto della Il desiderio di differenziazione vostra auto, mentre state guidando, una ed il bisogno di ottenere la spia luminosa che vi indica che qualcoconsiderazione degli adulti: questi sa non funziona. Voi continuate a guidare e non date peso a quanto vedete, non vi sfiora i fattori che spingono molti giovani nemmeno l’idea che potrebbe succedervi a sfidare se stessi e a mettere in qualcosa di spiacevole, pensate che non può pericolo la propria vita. accadervi di avere un guasto, questo capita agli altri. Siete sedotti e ammaliati dall’idea dell’invincibilità e dell’intoccabilità, vi sen- siderio di differenziazione dalla famiglia e tite forti e sicuri ma state sottostimando il dall’uniformarsi al gruppo di coetanei che rischio e il disagio che ne consegue. Vedete forniscono sicurezza e nuovi ideali a cui e considerate il segnale di pericolo ma non lo credere. Le condotte rischiose diventano un valutate importante. mezzo che gli adolescenti adottano per speQuesto tipo di comportamento non è “raro” rimentare se stessi, per affermare la propria soprattutto negli adolescenti e nei giovani, identità, per guadagnare il rispetto e la consiche più facilmente di altri tendono a sotto- derazione degli adulti, per costruire relazioni stimare il rischio, dando la sensazione di sociali ed affettive e per sentirsi integrati nel non percepire le conseguenze che possono gruppo di appartenenza. derivare adottando comportamenti come Questo non deve indurci a ritenere che tutte guidare ad alta velocità dopo l’assunzione di le condotte bizzarre e pericolose adottate sostanze psicoattive o dopo una serata in discoteca, abusare di alcolici o partecipare a quelle molteplici gare “ritualizzate” dove ci si sfida a chi si toglie per ultimo da una situazione pericolosa in cui spesso è in gioco la vita. Perché succede questo? L’adolescenza è il periodo della vita in cui più sono presenti aspetti critici e di complessità e dove l’ambiente ha una valenza molto significativa. Diviene un luogo dove gli adolescenti si muovono spinti dal de- Sfida, piacere ed uso di sostanze spesso causano nei giovani un mix incontrollabile. SALUTEULSS8
dai giovani rientrino nella normalità, per non cadere nell’errore di minimizzare la gravità di certi comportamenti evitando di prevenire. La tendenza da parte dei giovani a sottostimare il rischio non deriva solamente dagli aspetti critici strettamente legati a questo periodo della vita ma anche da un diverso significato, culturale e sociale, del concetto di rischio. Se prima assumeva un valore negativo e la consapevolezza delle conseguenze metteva l’individuo in guardia e lo faceva agire in senso opposto, oggi la valenza attribuita al rischio prende una connotazione positiva, “ci si mette in gioco”, “non ci si accontenta”. E’ molto significativo a tale proposito il dilagante fenomeno dei “rave” (letteralmente “andare in delirio”), raduni musicali improvvisati in grandi spazi aperti o in capannoni in disuso dove la regola fondamentale è “libertà assoluta” e l’uso di sostanze viene cadenzato dalla musica tecno e dalla tendenza a sperimentarsi al di là dei propri limiti. Qui gli adolescenti assumono sostanze nella convinzione che non generino dipendenza o tolleranza attuando così condotte a rischio che comportano esiti molto pericolosi. Si ha la percezione del rischio (la spia luminosa nel cruscotto della nostra auto) ma la sfida risulta essere una grande fonte di piacere. Simonetta Fraccaro Dipartimento per le dipendenze
distretti n salute ulss 8 Agli sportelli, via posta o tramite internet l'Ulss 8 facilita il ritiro dei referti, accorciando i tempi e semplificando la procedura da seguire.
il ritiro dei referti Ogni visita od esame strumentale si conclude con un referto (risposta) che, nella maggior parte dei casi, viene consegnato all’utente al termine della visita o esame. Nei casi in cui non fosse possibile consegnare subito il referto questo potrà essere ritirato in diversi modi. SPEDITI PER POSTA E’ possibile avere la spedizione a domicilio dei referti senza dover tornare in ospedale o nei punti distrettuali e senza attese agli sportelli. L’importante è chiedere la spedizione al momento della prenotazione o del pagamento. ALLO SPORTELLO Direttamente dall’interessato o da altra persona da lui autorizzata purchè munita di delega scritta e dei documenti di identità (anche fotocopia) di entrambi (interessato e delegato). Al momento del ritiro è necessario presentare la ricevuta del pagamento del ticket ed un proprio documento di riconoscimento. In mancanza del documento di riconoscimento, della ricevuta di pagamento della prestazione o della delega necessaria al ritiro gli operatori non potranno consegnare il referto.
TRAMITE INTERNET L’azienda Ulss 8 mette a disposizione dei propri utenti la possibilità di ritirare gli esiti di alcuni esami o prestazioni tramite internet (analisi, radiologia medicina nucleare). Il servizio è completamente gratuito ed è disponibile anche per gli utenti che possono così ottenere il referto direttamente dal computer.
importante: Al momento delle prestazioni saranno fornite all’utente tutte le indicazioni sui tempi e le modalità di ritiro dei relativi referti con appositi stampati da leggere e conservare con cura.
Tutte le possibilità offerte dal'Ulss 8 per ottenere in tempi rapidi i propri referti. Innovativo il sistema che permette di scaricare i referti comodamente via internet. La consultazione e stampa del referto on line, tramite internet, è possibile solo se si è provveduto a pagare anticipatamente il ticket, se dovuto. Una volta scaricato il referto online non è più necessario recarsi agli sportelli dell’Ulss 8. La stampa del referto on-line ha validità medico legale, pertanto può essere esibita al medico di
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fiducia o ad altro medico specialista. Fare attenzione ai tempi di ritiro dei referti in quanto sono riferiti a giorni lavorativi, escluso il sabato e la domenica e altri giorni festivi. Ufficio relazioni con il pubblico
DA NON DIMENTICARE Si ricorda che i referti devono essere ritirati entro 30 giorni dalla data prevista dall’azienda Ulss 8 per la consegna dello stesso. In caso di mancato ritiro l’utente è tenuto al pagamento per intero della prestazione usufruita, anche se esente. Per l’assistito non esente, che ha effettuato il versamento anticipato della quota dovuta a titolo di partecipazione alla spesa sanitaria (ticket), l’addebito riguarderà la sola differenza tra il costo per intero della prestazione ed il ticket già pagato.
Sedi e orari dei punti distribuzione referti nell'ulSs 8 SEDE
ORARIO SPORTELLO
TELEFONO
Ospedale Castelfranco Veneto
LUN – VEN: 8.00/18.00 SAB. 8.00/12.00 Informazioni telefoniche: dalle 12.00 alle 15.00
0423.732233
Ospedale Montebelluna
LUN – VEN: 8.00/18.00 SAB. 8.00/12.00 Informazioni telefoniche: dalle 12.00 alle 15.00
0423.611072
LUN – VEN: 7.00 - 20.00 LUN – VEN: 7.30/12.15 – 13.00/17.00 LUN – VEN: 9.30/13.00 – GIOV: 15.00/17.00 LUN – VEN: 9.30 /12.30 - LUN 15.30/17.00
0423.526514 0423.935702 0423.483597 0423.708811
LUN – VEN: 8.00/20.00 LUN – VEN: 9.30/13.00 – LUN-MAR-GIOV. 14.00/17.00 LUN – VEN: 9.00/12.30 - LUN- MAR - GIOV.: 14.00/16.00
0423.977401 0423.694911 0422.728911
Distretto socio-sanitario n. 1 Sede di Asolo Sede di Crespano del Grappa Sede di Riese Pio X Sede di Vedelago Distretto socio-sanitario n. 2 Sede di Valdobbiadene Sede di Pederobba Sede di Giavera del Montello
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Inaugurata la struttura inserita nel Piano di zona e realizzata a Volpago del Montello dalla Fondazione "Il nostro Domani". Ospiterà 20 persone con disabilità.
la casa dei giacinti e' una realta'
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a residenzialità delle persone con disabilità, in particolare la problematica del “dopo di noi”, ha portato a dare una serie di risposte che sono già concrete anche nel nostro territorio. La richiesta di residenzialità da parte dei familiari viene quando vengono a mancare le figure di sostegno e riferimento, nella maggioranza dei casi i genitori, o quando non vi sono più le condizioni perché la persona continui a stare in famiglia (invecchiamento dei genitori, mancanza di una rete di supporto e problemi di comportamento). L’obiettivo che si sta perseguendo è di garantire alle persone con disabilità la possibilità di una risposta residenziale, adeguata ai bisogni assistenziali e relazionali. Il territorio presenta due tipologie di strutture residenziali: la Comunità Alloggio che ripropone l’ambiente familiare per persone con bisogni assistenziali e relazionali, allo scopo di acquisire e mantenere abilità di autonomia e sociali nel territorio e le Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) che ospitano persone con disabilità più grave, con limitazioni di autonomia e con un bisogno sanitario prevalente, per cui risulti impossibile la permanenza a casa.
Altro passo per risolvere il problema del "dopo di noi" che preoccupa i genitori ormai anziani di persone disabili. Inaugurata la Casa dei Giacinti a Volpago del Montello.
in piena attività, e a “Casa Giulia Martini” di Giavera del Montello, struttura dell’Oami, in attività già da parecchi anni. La presenza di più strutture permetterà di dare risposte più mirate in quanto si è cercato di specializzare ciascun nucleo per persone con disabilità specifiche compatibili. Dare una risposta a tutte queste situazioni significa anche poter dare sollievo ed aiuto alle famiglie che necessitano di essere supportate anche con gli inserimenti temporanei di sollievo. Mariacaterina Girardello Servizio handicap dell’età adulta
L'Ulss 8 ha recepito la domanda del territorio di inserire all’interno del Piano di zona 2007-2009 l’apertura della nuova Comunità Alloggio “Casa dei Giacinti” a Volpago del Montello. Questa struttura, inaugurata il 7 giugno, è stata realizzata dalla Fondazione “Il Nostro Domani” e potrà accogliere fino ad un massimo di 20 persone disposte all’interno di due nuclei distinti: uno che accoglierà persone con disabilità acquisita, di tipo traumatico, neurologico o le neurolesioni; il secondo nucleo ospiterà invece utenti con disabilità e disturbo del comportamento. Questa nuova struttura andrà ad aggiungersi a “Casa Maria Adelaide” di Vidor, realizzata La Casa dei Giacinti di Volpago del Montello. dalla stessa Fondazione, oggi
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A breve sarà attivo un nuovo progetto rivolto alle persone con esiti invalidanti, conseguenza di grave trauma cranico per il recupero sociale e psichico ed il reinserimento occupazionale.
ripensarsi in una vita diversa
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l Servizio handicap per l’Età adulta Inserita nel Piano di zona 2007-2009 prende in carico le persone con disabilità l'apertura di un centro diurno acquisite, ovvero situazioni di disabilità presso le "Opere Pie" di Pederobba conseguenti a gravi cerebrolesioni acquisite per il recupero delle persone con ed a traumi cranici. Queste disabilità precerebrolesioni acquisite. sentano quadri sanitari e psicologici estremamente diversi e di conseguenza hanno bisogni che portano a realizzare un interven- no presso le “Opere Pie” di Pederobba. to territoriale proprio della fase degli esiti, Questo progetto innovativo darà la possibilifinalizzato al raggiungimento del massimo tà a persone con esiti di grave cerebrolesione recupero possibile. Ciò può realizzarsi attra- acquisita e con trauma cranico di avere un verso l’uso ottimale delle capacità e compe- ambiente che faciliti l’uso ottimale delle catenze residue nei vari ambiti di vita quotidiana. Si deve tener conto dell’ambiente in cui si inserisce la situazione di disabilità, del livello di integrazione sociale e lavorativa prima del danno cerebrale, della fase del ciclo di vita in cui la cerebrolesione si è verificata e della presenza/assenza di un nucleo familiare di riferimento. Per realizzare questo, è stata predisposta all’interno del Piano di zona 2007-2009 Uno dei locali interni del centro diurno di Pederobba. l’apertura di un Centro diur-
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pacità e competenze residue, da spendere poi in ambito familiare, sociale ed occupazionale, attraverso diverse attività proposte. Oltre al recupero e mantenimento delle abilità attraverso attività specifiche, sarà fondamentale attivare percorsi relazionali utili all’accettazione (sia da parte della persona che dei familiari) dei danni non modificabili. Infatti il progetto proposto per ciascuna persona sarà costruito in sinergia tra i Servizi territoriali (Servizio handicap Età adulta e Ambulatorio di Neuropsicologia), coinvolgendo la persona con disabilità e la sua famiglia. Il progetto della persona con disabilità acquisita non può rimanere slegato dal notevole carico emotivo che coinvolge il paziente stesso e tutti coloro che gli sono accanto, in seguito all’evento. L’attività diurna sarà un’occasione importante per provare a ripensarsi in un percorso di vita nuovo, ripartendo da casa verso il territorio. M. G.
associazioni n salute ulss 8
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er dare avvio all’iniziativa di natura socio-sanitaria “La Casa del Campo”, la Cooperativa sociale Castel Monte ha dedicato risorse finanziarie per l’acquisto ed una radicale ristrutturazione di un edificio in via De Gasperi, a Cavaso del Tomba. L’obiettivo che la struttura si prefigge è quello di fornire mezzi, spazi, supporti e progettualità a persone con esiti di grave cerebrolesione acquisita (Gcla) in età adulta, che scelgano di investire in un nuovo progetto di indipendenza attuabile in un contesto familiare e all’interno di una struttura che ospita attività lavorative. La Casa del Campo rientra tra le strutture programmate dal Piano di zona dei servizi socio-sanitari 2007–2009 dell’Ulss 8, la cui nascita parte da un’ottica di collaborazione ed integrazione delle attività dei servizi pubblici e del privato sociale, grazie alla quale si ritiene possa essere possibile andare oltre il semplice livello assistenziale. La precisa volontà progettuale è quella di avviare, quando
La Casa del Campo di Cavaso del Tomba.
casa del campo: oltre la disablita' possibile, processi di reintegro delle persone con disabilità in contesti fondamentali della quotidianità quali la casa, il lavoro e la socializzazione. Per raggiungere l’obiettivo, che caratterizza l’ultima fase del processo di recupero di una persona con esiti da grave cerebrolesione - la fase del “contrasto alla riduzione alla partecipazione” - la Cooperativa, avvalendosi della stretta collaborazione dell’Ulss 8, ha quindi pensato di realizzare: 1) una Comunità di tipo familiare che fornisca “accoglienza attiva” a persone che, non avendo bisogno di assistenza per le proprie necessità personali, abbiano desiderio o necessità di sperimentare nuovamente indipendenza ed autonomia; 2) un Centro servizi per la riabilitazione mediante l’inserimento lavorativo. Si tratta di un’iniziativa che intende denotarsi come uno degli “stadi” e “luoghi” possibili in cui si svolgono azioni che permettano, per coloro
Ulss 8 e Cooperativa Castelmonte assieme per creare una struttura a Cavaso del Tomba per la reintegrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilità acquisita. che ne abbiano le condizioni e la motivazione, di ricostruire o costruire un partecipazione attiva alla vita sociale e lavorativa di tutti i giorni. La Casa è organizzata in modo da poter consentire ai residenti diverse attività e possibilità di impegno occupazionale e di apprendimento di competenze professionali. Tutte le attività proposte hanno come obiettivo la riabilitazione sociale degli ospiti attraverso la formazione professionale ed il lavoro. Le attività occupazionali/formative fino ad ora previste sono la ciclofficina meccanica, il laboratorio artigianale di sartoria, il laboratorio del gusto, l’orto della Casa, la gestione del Centro espositivo delle produzioni agro-alimentari della Comunità Montana del Grappa, la progettazione, realizzazione e gestione di percorsi turistici e del benessere. Massimo Prior ambulatorio di Neuropsicologia
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Attivato a Posmon di Montebelluna un gruppo appartamento ed un’azienda agricola per persone con disturbi mentali non gravi, gestito in collaborazione con la Cooperativa Orchidea.
di tre stanze, un soggiorno, una cucina e un ampio spazio interrato per piccoli laboratori polifunzionali. A settembre la struttura ha iniziato a funzionare a pieno regime, mentre le attività agricole sono già partite da tempo. Con questo progetto viene attuata una precisa indicazione contenuta nel Piano di zona dell’Ulss 8. La Cooperativa Orchidea si è proposta per la gestione visto che nel territorio dell’Ulss 8 già si occupa della Rsa di Villa dei Lauri e la “Casetta” per utenti con disagi mentali a Valdobbiadene, mentre nel Trevigiano gestisce strutture a Vittorio Veneto e Mogliano Veneto.
Il nuovo Gruppo Appartamento di Posmon di Montebelluna.
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a alcuni mesi sei persone con disagio mentale non grave possono contare su una nuova struttura, il Gruppo Appartamento con annessa azienda agricola attivato a Posmon di Montebelluna. Si tratta di uno spazio coperto di circa 700 metri quadri ed altri 12mila metri quadrati di terreno circostante. La struttura è gestita dalla Cooperativa Orchidea in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Montebelluna e con i servizi territoriali della Psichiatria dell’Ulss 8. L’idea che sta alla base del gruppo appartamento e la fattoria di sviluppo ed inclusione sociale “Fuoric’entro” è quella di valorizzare le persone con disagio mentale e dimostrare come l’attività lavorativa e imprenditoriale contrasta con le problematiche di cui sono affetti. “Fuoric’entro” è dunque un luogo di opportunità per gli utenti, per ridare senso e progettualità alle azioni quotidiane e valore ai legami affettivi. “Fuoric’entro” nelle intenzioni diventerà uno spazio aperto ai cittadini dove si potranno acquistare i prodotti biologici della fattoria oppure portare gli animali domestici nella piccola pensione realizzata nella struttura. Nel parco ci sono alcuni giochi a disposizione dei bambini. Insomma uno spazio di lavoro e socialità in grado di dare benefici agli ospiti e ai visitatori e di finanziarsi con piccole attività imprenditoriali. Nella casa saranno ospitate, oltre alle persone con disagio mentale, una coppia di operatori che per alcune ore del giorno o della notte resteranno a disposizione per le attività del centro. La casa si compone
OTTOBRE 2008 · 37
Castelfranco Veneto
Tel. 0423 420 045 Cittadella
Tel. 049 5979592 Indagini familiari: • infedeltà e accertamenti su coniugi separati; • controllo frequentazioni minori e familiari...
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gli orari delle sedi amministrative e dei centri prelievi ulss 8 SEDE
Anagrafe Sanitaria, Ufficio relazioni con il pubblico*
CENTRO PRELIEVI
Sede di Asolo Via Forestuzzo n. 41 - 31011 Asolo Tel. 0423/526502 - Fax 0423/526542 e-mail
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Dal lunedì al venerdì 09.30 - 17.00 (Il martedì fino alle 18.00)
Dal lunedì al venerdì 07.30 - 08.45
Sede di Crespano del Grappa Via IV novembre n. 30 - 31017 Crespano del Grappa Tel. 0423/935710 - Fax 0423/935715 e-mail
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Sede di Castelfranco Veneto Via dei Carpani, n. 16/z - 31033 Castelfranco Veneto Tel o42/732750 - Fax.0423/732995 e-mail
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Dal lunedì al venerdì 08.30 - 13.00 Martedì e giovedì 14.00 - 16.00
Dal lunedì al venerdì 07.00 - 09.30 Sabato (solo per urgenze ed esami in regime di libera professione) 08.00 - 9.30
Sede di Riese Pio X Via Schiavonesca n. 13 - 31038 Riese Pio X Tel. 0423/483597 - Fax. 0423/454199 e-mail
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Dal lunedì al venerdì 09.30 - 13.00 Giovedì anche il pomeriggio 15.00 -18.00
Lunedì, mercoledì e venerdì 07.30 - 08.30
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Dal lunedì al venerdì 9.30 - 13.00 Lunedì anche il pomeriggio 15.00 - 18.00
Martedì, giovedì 07.30 - 08.30
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Sede di Pederobba Via Roma n. 77 - 31044 Pederobba Tel 0423/694911 - Fax. 0423/694915 e-mail
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Dal lunedì al venerdì 9.30 - 13.00 Lunedì, martedì, giovedì 14.00 - 17.00
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Sede di Montebelluna Via Ospedale, n. 54 - 31044 Montebelluna Tel. 0423/614885 - Fax. 0423/611889 e-mail
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Dal lunedì al venerdì 8.30/13.00 Lunedì e mercoledì 14.00/16.00 Lunedì 08.15 - 12.30 / 14.00 - 16.30 Martedì 09.00 - 12.30 / 14.00 - 17.00 Mercoledì 08.15 - 12.30 Giovedì 09.00 - 12.30 / 14.00 - 16.00 Venerdì 08.15 - 12.30
* L’Ufficio cassa è aperto in tutte le sedi negli orari del Centro prelievi e negli orari dell'Anagrafe Sanitaria.
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Presso Villa Pullin Dal lunedì al venerdì 07.00 - 09.30 Sabato (solo per urgenze ed esami in regime di libera professione) 08.00 - 9.30 Lunedì, mercoledì, venerdì 08.00 - 09.00
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