ILON@ SARDEGNA
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Indice Premessa ............................................................................................................................................................................. 3 Cenni storici dei Liaison Office.......................................................................................................................................... 6 Analisi di contesto .............................................................................................................................................................. 7 Richiami al finanziamento ministeriale .............................................................................................................................. 8 Il Progetto Ilonet ............................................................................................................................................................... 10 Nuovo progetto regionale ILON@ Sardegna: struttura dei servizi................................................................................... 13 Struttura organizzativa...................................................................................................................................................... 20 Budget previsionale .......................................................................................................................................................... 22 Coerenza con le politiche territoriali regionali ................................................................................................................. 23 Descrizione analitica attività di completamento: .............................................................................................................. 23 Completamento infrastrutture informatiche .............................................................................................................. 23 Personale uffici.......................................................................................................................................................... 25 Virtualizzazione degli uffici ...................................................................................................................................... 25 Studi di fattibilità....................................................................................................................................................... 27 Consulenza su proprietà intellettuale......................................................................................................................... 28 Potenziamento Spin Off ............................................................................................................................................ 28 Personal exchange ..................................................................................................................................................... 30 Gestione attività con tecniche di workflow ............................................................................................................... 31 Azioni di governance e di knowledge transfer .......................................................................................................... 32 Progetti pilota a favore di PMI .................................................................................................................................. 32 Spese diverse ............................................................................................................................................................. 33
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Premessa In un'economia basata sulla conoscenza le Università italiane, sono chiamate ad un rinnovato ruolo che va ben al di là di quello tradizionale di ente promotore di cultura, imponendo una responsabilità primaria a sostegno dello sviluppo economico, attraverso la nascita di funzioni innovative tra cui la gestione e il trasferimento della conoscenza sia all’interno dell’ambito accademico sia in uscita in funzione del benessere e della crescita del territorio. La ricerca universitaria, per aggiungere valore e competitività al tessuto imprenditoriale, deve trovare rapidi ed efficienti canali di trasmissione verso le esigenze del mondo produttivo, con l'obiettivo di favorire la collaborazione e lo scambio tra l’Ateneo, le esigenze del mondo produttivo e la cultura d’impresa. Da queste premesse nasce l’esigenza di creare una rete di Liaison Office nel sistema universitario della Regione Sardegna, rafforzando le limitate iniziative esistenti e promuovendo la costituzione di nuove realtà. Pur nella diversità dei vari esempi di Liaison Office presenti in Italia e all’estero in merito alla struttura e all’organizzazione, alle attività svolte e ai servizi offerti, alle denominazioni assunte, si tratta in generale di strutture flessibili, che operano da interfaccia tra l’offerta di competenze tecnologiche dell’Ateneo e la domanda di innovazione espressa dal territorio, incentivando le basi organizzativo - gestionali per lo start- up di nuove realtà imprenditoriali gemmate da rilevanti linee di ricerca di Ateneo, fornendo supporto e consulenza alla comunità scientifica per una efficace valorizzazione della proprietà intellettuale, per l’individuazione di opportuni canali di finanziamento alla ricerca industriale. Le esperienze sinora realizzate nel contesto nazionale ed internazionale hanno dimostrato chiaramente come strette e intense relazioni tra università o mondo della ricerca più in generale e territorio contribuiscono in modo sostanziale ai processi di sviluppo: ampliando il flusso di trasferimento di conoscenze in ambito scientifico e tecnologico, generando nuova occupazione e nuove forme di lavoro e aumentando gli ambiti e le forme di finanziamento della ricerca universitaria. I vantaggi di questo raccordo tra il mondo produttivo e quello accademico si distribuiscono equamente: tramite le relazioni con il tessuto produttivo, l’università crea, infatti, sbocchi occupazionali per i propri laureati, possibilità di trasferimento dei saperi in servizi e intercetta risorse aggiuntive per la ricerca; le imprese, d’altro canto, ottengono un accesso privilegiato a ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 3 di 33
conoscenze per migliorare processi, prodotti e servizi, l’utilizzo di strumentazioni innovative per la ricerca, la disponibilità di forza lavoro qualificata e l’accesso a reti di interrelazioni accademiche di elevato livello, potenziando la loro competitività .1 Gli Atenei e gli Enti di ricerca oggi, accanto alla loro funzione di promotori di cultura e di progresso scientifico e tecnologico, sono chiamati a valorizzare pienamente le proprie potenzialità di luoghi di sostegno allo sviluppo economico e di centri di fornitura di servizi tecnologici avanzati e “commerciabili”. Il modello europeo di Università, infatti, non separa i tre momenti della didattica, della ricerca e del trasferimento tecnologico. A fronte di queste considerazioni, tuttavia, nel nostro Paese, e nelle regioni economicamente marginali in particolare, si registra una capacità ancora minore di trasferire in applicazioni i risultati della ricerca che spesso non si riesce a mantenere quel collegamento col sistema produttivo che caratterizza le realtà accademiche dei Paesi leader dell’economia mondiale. Se non vi è dubbio che la ricerca di base vada sostenuta perché costituisce quel serbatoio da cui si estraggono i nuovi paradigmi e le nuove prospettive, è anche vero che essa, da sola, non basta più. E’ chiaro, infatti, che se non si trasferisce questo “sapere” nel “fare”, se non si collega strutturalmente la ricerca con la conoscenza delle esigenze del sistema produttivo e viceversa, si perde la competitività, si indebolisce il sistema, non si riesce neppure ad alimentare la ricerca di base e si crea un circolo vizioso. Il principio generale che ispira il mondo delle imprese nel definire i rapporti dell’impresa di fronte ai problemi della ricerca è il convincimento che l’attività di ricerca ha come funzione primaria la generazione di nuove conoscenze da un lato e la produzione di nuove tecnologie di prodotti e servizi dall’altro. La ricerca di base garantisce, infatti, la polifunzionalità dell’investimento, pubblico e privato, nei confronti delle istituzioni di ricerca universitarie e assicura alle imprese lo stock di sapere necessario alle strategie di lungo termine dello sviluppo; la ricerca applicata costituisce per l’impresa un fattore di sviluppo e di competizione e assicura all’Università uno strumento di aggiornamento continuo, di perseguimento di elevati livelli di efficacia e di efficienza2. Mentre per la grande impresa è più facile accedere ai risultati della ricerca, il problema si pone per le piccole imprese che spesso non sono messe in grado di dialogare con il sistema universitario.
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Cfr.: “Liaison Office. Esperienze, strutture e funzioni”, Rapporto del Progetto Ris + Calabria (2001) Confindustria, Industrial Liaison Office – uno strumento per gestire l’innovazione e fare impresa, Roma, 2000
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L’interesse delle p.m.i. a intrattenere rapporti con le Università non è esclusivamente connesso all’opportunità di accedere alla ricerca di base, per la quale gli incentivi privati a investire internamente sono troppo bassi. E’ di immediata percezione che le piccole imprese hanno un maggior vantaggio nei settori caratterizzati da una debole competizione basata sull’innovazione e da condizioni di appropriabilità dei risultati della ricerca relativamente basse. Le imprese italiane, storicamente, lamentano la mancanza di un'adeguata organizzazione da parte delle Università per rendere conoscibile e fruibile, in modo omogeneo e continuativo, l'offerta dell'Università. Le imprese minori più delle altre hanno difficoltà a rapportarsi con il sistema universitario, ad individuare nell'innovazione di processo la soluzione dei loro problemi di competitività e di posizionamento sul mercato: possono tutt'al più chiedere a questo o quel professore o Dipartimento soluzioni tecniche a problemi specifici, al di fuori di una visione vasta e aggiornata di tutte le conquiste della scienza applicabili con vantaggio al ciclo produttivo. Il sistema universitario rappresenta, per il suo ruolo e la diffusione nel territorio nazionale, l’attore più appropriato per assicurare il trasferimento tecnologico e un adeguato sistema informativo che favorisca l’accesso di piccola e media impresa alle opportunità di innovazione nel circuito della ricerca. In questo senso, l'esperienza dei Paesi industrializzati più avanzati, fatta propria dalle strutture accademiche italiane più dinamiche, ha ampiamente dimostrato l'efficacia di strutture e modelli organizzativi in grado di mettere a disposizione delle imprese le esperienze reperibili in ambito accademico, nonché i risultati dell'attività di ricerca svolta da altre Università ed enti di ricerca attraverso collegamenti con banche dati a livello nazionale ed internazionale3. Si parla, in altri termini, degli Industrial Liaison Office, strutture flessibili che svolgono un'azione di interconnessione tra universo accademico, territorio e impresa. Nel contesto economico, gli Atenei e gli Enti di ricerca non possono limitarsi a promuovere cultura e progresso scientifico e tecnologico: devono piuttosto sostenere lo sviluppo economico fornendo al sistema produttivo servizi tecnologici avanzati e informazioni per il trasferimento del sapere in applicazioni pratiche. Ma per ottenere questo risultato, è necessario un collegamento efficace con il mondo della produzione. In questo senso, l'Industrial Liaison Office (ILO) intende porsi, appunto, come una struttura di raccordo tra domanda e offerta di innovazione tecnologica, nella convinzione
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Confindustria, Industrial Liaison Office – uno strumento per gestire l’innovazione e fare impresa, Roma, 2000
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che è fondamentale per una piccola impresa poter accedere a una struttura qualificata capace di aiutarla a comprendere i propri fabbisogni di innovazione traducendoli in progetti, anche alla luce delle enormi potenzialità offerte dal network accademico internazionale.
Cenni storici dei Liaison Office l Liaison Office hanno avuto un notevole sviluppo soprattutto negli Stati Uniti verso la fine degli anni ’50, anni in cui molte Università americane hanno creato al loro interno specifiche istituzioni preposte alla gestione dell’interfaccia con il mondo industriale. In Europa, invece, il Liaison Office si è sviluppato in tempi molto recenti rispetto agli Stati Uniti, probabilmente a causa dello stretto legame esistente tra sistema Universitario e Stato. L’Università europea, infatti, raramente si è preoccupata del reperimento e dell’allocazione dei mezzi finanziari a differenza di molte Università statunitensi che, non potendo fare affidamento su contributi pubblici diretti, hanno dovuto costantemente ricercare fonti alternative, tra le quali hanno assunto una particolare importanza i finanziamenti dalle imprese private. Questo ha portato le Università europee, in un certo qual modo, ad isolarsi dal mondo industriale, tanto che l’Università era diventata un’entità a se stante che ha dovuto affrontare problemi nuovi nel momento in cui i governi hanno ridotto drasticamente i loro finanziamenti. Con il passare del tempo anche in Europa i rapporti tra Università e industria sono diventati sempre più frequenti anche se, per lo meno all’inizio, le Università europee rimanevano più orientate ad un tipo di ricerca indipendente da esigenze applicative, caratteristica questa che le differenzia dalle Università americane, sorte in un’epoca in cui l’espansione degli Stati Uniti le obbligava ad occuparsi dei processi di meccanizzazione e di sviluppo industriale del Paese. Le prime esperienze di Liaison Office in Europa si ritrovano in Svezia e in Irlanda benché siano stati organizzati in modo diverso: orientati alla creazione di spin-off della ricerca in Svezia, orientati al marketing delle attività di ricerca e di formazione in Irlanda. Anche in Italia, come del resto nell’esperienza europea, i rapporti di interscambio e di collaborazione tra mondo universitario e imprenditoriale non sono mai stati particolarmente intensi e poche Università hanno finora creato uffici preposti alla gestione dell’interfaccia con l’ambiente esterno: fra queste ricordiamo l’Università di Bologna e l’Università di Siena. Questo fa capire come, in realtà, la creazione e soprattutto l’organizzazione di un Liaison Office dipende dalle ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 6 di 33
esigenze specifiche di ciascun Ateneo; relativamente all’Italia, è necessario tenere in considerazione che la creazione di un ufficio di trasferimento tecnologico sia legata a politiche di reperimento di finanziamenti.
Analisi di contesto La costituzione di una struttura come il Liaison Office non può prescindere da un’analisi delle caratteristiche del sistema economico sardo che rappresenta un punto di riferimento necessario per le risposte, in termini di sinergie possibili, al sistema delle imprese. Il sistema economico della Sardegna evidenzia delle particolarità determinate in primo luogo dalla posizione geografica e dalle caratteristiche morfologiche del territorio. Gli anni del secondo dopoguerra hanno rappresentato per la Sardegna un periodo di profonda trasformazione che ha determinato rilevanti cambiamenti, che si sono tramandati fino ai giorni nostri, sulla struttura economico-produttiva della regione. In termini di composizione percentuale sul valore aggiunto la Sardegna è stata caratterizzata, nel passato, da un’economia basata prevalentemente sul settore industriale e su quello dei servizi. Tuttavia, dagli anni ’70, il settore industriale si è fortemente ridimensionato lasciando spazio alla crescita del settore dei servizi e in particolare del turismo. Attualmente il settore dei servizi rappresenta circa il 70% del valore aggiunto totale dell’economia sarda. La Sardegna presenta differenti connotati di regione economicamente marginale dal punto di vista della knowledge economy. Alla fine dello scorso decennio la Sardegna presentava un Knowledge Economy Index pari a 82,8, contro una media Ue di 100, collocandosi al 168° posto (su 199 regioni e città metropolitane considerate complessivamente) (Cooke e De Laurentis, 2002). Nel 2002, inoltre, secondo una ricerca indagine Unioncamere (2005), la Sardegna si collocava agli ultimi posti della classifica delle regioni italiane per spesa in Ricerca e Sviluppo, complessivamente sostenuta, in relazione al PIL regionale, con una percentuale inferiore non solamente rispetto al dato medio nazionale, ma anche relativamente alla media delle regioni del Mezzogiorno4. In particolare l’isola aveva sostenuto spese in R&S pari al 0,7% del Pil regionale, contro l’1,2% medio nazionale.
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Porcheddu, Piredda, Usai, Spin-off universitari in regioni economicamente marginali: il caso della Sardegna, in Economia e diritto del terziario, n.2, 2005
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Il dato negativo è sostanzialmente confermato considerando il personale addetto ad attività di Ricerca e Sviluppo, che si attesta su valori pari a 1,6 addetti su 1000 residenti (15° regione in ambito nazionale), largamente inferiori rispetto alla media italiana (2,9 su 1000), anche se allineato alla media delle altre regioni del Mezzogiorno (Unioncamere, 2005). Infine, per quanto riguarda l’attività brevettale, in un’ideale graduatoria regionale, la Sardegna si colloca al quartultimo posto con appena 336 registrazioni, seguita solo da Basilicata, Molise e Valle d’Aosta (Ufficio Brevetti CCIAA Milano)5. Attualmente, secondo le più recenti indagini opererebbero in Sardegna 2 Spin Off universitari, tra gli oltre 200 censiti a livello nazionale6. Tra gli obiettivi degli Industrial Liaison Office, l’attivazione di rapporti con il tessuto imprenditoriale locale è rafforzata, nella definizione ministeriale, dal riferimento specifico alle piccole e medie imprese industriali. Proprio queste ultime, che, è opportuno ricordare, costituiscono la quasi totalità delle imprese operanti in Sardegna, sono anche quelle che con maggiore difficoltà possono dedicare risorse finanziarie e competenze alla ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Il gap tecnologico che contraddistingue la base produttiva locale nelle regioni economicamente marginali, in contesti di destrutturazione produttiva ed in assenza di veri distretti industriali, può essere colmato da un lato proprio grazie alla stretta cooperazione tra imprese industriali, portatrici di esigenze di sviluppo e innovazione, e le strutture di ricerca accademiche, supportate da adeguati strumenti di interconnessione che gli I.L.O. sono predisposti a garantire; dall’altro dallo stimolo all’imprenditorialità diretta proveniente dai contesti innovativi della ricerca universitaria attraverso gli Spin Off accademici.
Richiami al finanziamento ministeriale Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in coerenza con quanto disposto dall’articolo 12 del D.M. 5 agosto 2004 n. 262 e con gli obiettivi del PON 2000-2006 “liaison office” prevista dalla misura II.1 “Rafforzamento del sistema scientifico meridionale” e dalla 5
Porcheddu, Piredda, Usai, Spin-off universitari in regioni economicamente marginali: il caso della Sardegna, in Economia e diritto del terziario, n.2, 2005 6 Cesaroni, Mascara, Piccaluga, Dalla ricerca al mercato: modelli di sviluppo di piccole imprese technology based come spin-off ed enti pubblici di ricerca, Università della Calabria, 2004
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misura III.1 “Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico” ha cofinanziato il progetto presentato dell’Università degli Studi di Sassari, in qualità di ente capofila, insieme alle Università di Cagliari, Genova e Milano Bicocca. Il finanziamento è finalizzato alla: A) Promozione della capacità dell’Università di interazione con il sistema produttivo (in particolare rivolte alle PMI) mediante iniziative quali: • promozione del censimento delle competenze professionali presenti, delle infrastrutture di ricerca e di calcolo, delle attività di ricerca di interesse industriale in corso, delle possibili misure speciali e calcoli speciali di interesse delle imprese attuabili presso l’Università; realizzazione di idonee sintesi informative annuali delle capacità dell’Università in tal modo individuate; • promozione della cultura della proprietà intellettuale tra i ricercatori e professori dell’Università; • supporto all’individuazione di invenzioni suscettibili di protezione brevettuale; supporto alla brevettazione di tali invenzioni; supporto alla commercializzazione dei brevetti; • supporto alla formulazione e alla valutazione di business plan per iniziative di spin off; • supporto alle pratiche di ottenimento di seed capital e venture capital per spin off; • formazione di personale dell’Università sui temi sopraindicati (cultura della proprietà intellettuale, diritto brevettuale, eccetera). B) Sviluppo della presenza attiva dell’Università in attività di trasferimento tecnologico mediante iniziative quali: • appropriata diffusione delle capacità operative dell’Università sul territorio presso le imprese e/o le strutture pubbliche e private aventi compiti di trasferimento tecnologico; • supporto alla formulazione di programmi e contratti di ricerca dell’Università a finanziamento parziale o totale delle imprese; • collaborazione alla soluzione dei problemi di ricerca ed innovazione delle imprese, in particolare tramite la corretta individuazione delle strutture dell’Università più adatte alla risoluzione dei problemi presentati dalle imprese; • formazione nel campo del trasferimento tecnologico. ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 9 di 33
Il ministero ha deciso di ottimizzare l’impatto auspicato con l’intervento in termini non solo di ampliamento del numero di strutture universitarie dedicate a promuovere e intensificare i rapporti tra sistema accademico e sistema produttivo ma anche di promozione e sostegno alla creazione ed al rafforzamento di reti tra Università.
Il Progetto Ilonet Obiettivo dell'ILONET è la promozione ed il rafforzamento della collaborazione con il mondo produttivo e dei servizi a livello locale, nazionale ed internazionale. Tale obiettivo sarà perseguito tramite una serie di obiettivi intermedi e temporalmente definiti tra i quali: - il censimento e l'organizzazione delle competenze e delle attività presenti presso gli atenei coinvolti; - la predisposizione di metodologie di comunicazione efficaci, da attuarsi in ambito nazionale ed internazionale; - la definizione e l'attuazione di efficaci azioni di supporto ai ricercatori nelle attività di brevettazione e negoziazione dei risultati; - la definizione e l'attuazione di azioni finalizzate alla creazione di nuova impresa; - la definizione e l'attuazione di azioni mirate per guidare ricercatori e aziende (specialmente PMI) nella predisposizione di contratti e convenzioni di ricerca a finanziamento privato; - il monitoraggio continuo delle attività svolte, al fine di valutare i risultati delle azioni intraprese e di pianificare adeguatamente eventuali azioni correttive. Il progetto consentirà di studiare, definire e realizzare una piattaforma di lavoro comune, atta a supportare attività e procedure cooperative tra gli atenei coinvolti. La piattaforma informativa, fortemente caratterizzata da funzionalità di rete, metterà a disposizione servizi per la condivisione e la circolazione di informazioni relative alle proposte di ricerca (ad iniziativa accademica o industriale), ai risultati scientifici (brevettati o brevettabili), alla realizzazione di progetti congiunti tra università e impresa. I principali risultati attesi dal progetto riguardano in modo specifico la definizione e l'implementazione di servizi condivisi; in particolare tali servizi dovranno rispondere a tre distinte tipologie di utenza: personale amministrativo, ricercatori (soggetti interni al sistema ricerca), aziende ed enti (soggetti esterni al sistema ricerca). ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 10 di 33
Per il personale amministrativo si prevede, nell'arco del progetto, il raggiungimento delle seguenti funzionalità minime:
rapido accesso ad informazioni di carattere tecnico e legale;
condivisione di modulistica e procedure;
supporto informatico nell'esecuzione delle procedure;
addestramento continuo.
Per i ricercatori e le aziende esterne i risultati attesi riguardano al contrario:
il rapido inserimento/consultazione di schede-tipo relative a competenze, progetti e risultati scientifici;
la promozione e la valorizzazione del lavoro svolto attraverso una capillare rete di diffusione delle informazioni (newsletter, opuscoli, presentazioni presso le associazioni di categoria, partecipazione a fiere e manifestazioni);
la facilitazione nella ricerca di partnership su programmi di ricerca ad iniziativa accademica e industriale;
la facilitazione delle procedure relative alla predisposizione di contratti e convenzioni;
la facilitazione delle procedure relative alla brevettazione e alla negoziazione dei risultati.
Risultato atteso di primaria importanza è infine la formazione e la qualificazione del personale universitario, in particolare rispetto alle problematiche di sfruttamento ed internazionalizzazione del sistema ricerca. Nell'ambito del progetto sono allo scopo previste specifiche attività di scambio del personale tra gli atenei e partecipazioni a reti europee di trasferimento tecnologico (PROTON). La creazione di una rete interregionale di uffici ILO consentirà di rafforzare e valorizzare, su scala nazionale, le relazioni tra mondo accademico e settori produttivi. La costituenda rete è infatti volta in primis a rendere disponibili e facilmente accessibili alle aziende le informazioni e le opportunità di ricerca industriale, promovendo il trasferimento tecnologico dal contesto accademico al tessuto imprenditoriale, anche attraverso la creazione di spin-off. La strategia che caratterizza il progetto ILONET garantisce il raggiungimento di risultati adeguati, poiché affronta i due nodi principali che rendono oggi problematico il rapporto università-industria: ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 11 di 33
la scarsa visibilità e comprensibilità dei risultati della ricerca da parte di soggetti esterni al sistema (in particolare PMI);
la complessità delle procedure necessarie per finanziare attività di ricerca a scopo industriale oppure per brevettare e negoziare i risultati ottenuti.
La capillare diffusione, in forma leggibile, dei risultati e delle competenze dei ricercatori accademici potrà essere monitorata, in modo indiretto, attraverso une serie di parametri semplici, quali il numero di brevetti negoziati e il numero e il valore di contratti di nuova attivazione a finanziamento privato. Tra gli aspetti chiave del progetto va segnalata la dimensione trans-regionale, che consentirà di costituire un bacino di competenze variegato, aprendo la strada a relazioni virtuose tra realtà storicamente caratterizzate da vocazioni e vicende diverse. A tale proposito, ILONET prevede di attivare ulteriori sinergie con gli uffici ILO di altri atenei e della costituenda rete siciliana, verificando la possibilità di estendere i servizi realizzati ad un bacino ancora più ampio di quello attualmente previsto. Un aspetto potenzialmente rilevante del progetto riguarda l'ottimizzazione delle modalità operative e la cooperazione tra uffici diversi. La condivisione di informazioni e procedure, adeguatamente supportate da strumenti informatici e collegamenti a larga banda, consentirà infatti di aumentare la specializzazione del personale e fornire, a parità di risorse, competenze di altissimo livello. La qualificazione del personale, peraltro, costituisce da sé un obiettivo rilevante del progetto e garantisce un impatto positivo nell'amministrazione e nel funzionamento dei singoli atenei. Attraverso le attività di formazione previste nel progetto, sarà possibile la qualificazione professionale di tutti i soggetti coinvolti, a livello nazionale e internazionale, e lo svolgimento di un programma di scambio di personale mirato ad acquisire nuovi metodi di lavoro e stabilire collaborazioni proficue in un contesto internazionale. Un ulteriore elemento di rilievo, che garantisce un impatto profondo sul funzionamento a regime della rete, è costituito proprio dall'internazionalizzazione dell'iniziativa. La partecipazione a reti ed esperienze di trasferimento tecnologico internazionale consentirà infatti di massimizzare la visibilità ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 12 di 33
dei risultati conseguiti e cogliere, anche a livello europeo, eventuali opportunità di finanziamento ed interesse industriale. In conclusione, la realizzazione del progetto ILONET avrà un forte impatto sulla qualità della consulenza e dei servizi erogati dagli atenei, sul potenziamento dei rapporti tra università e impresa, sulla valorizzazione e sullo sfruttamento dei risultati della ricerca; non ultima, considerata la mole di attività già oggi riconducibili agli atenei proponenti , va considerata la possibilità di realizzare significative economie di scala relative ad attività professionali, consulenze e pareri legali indispensabili per operare consapevolmente nel delicato contesto della protezione e della negoziazione dei risultati brevettali. Si allega copia del progetto ilonet
Nuovo progetto regionale ILON@ Sardegna: struttura dei servizi L’Università di Cagliari, mediante decreto rettorale n. 998 del 16 giugno 2005, ha costituito il Liaison Office d’Ateneo – denominato “Unica Liaison Office” – nell’ambito della Direzione per le relazioni con il territorio, l’innovazione e lo sviluppo; l’Università di Sassari, mediante l’ordine di servizio dell’8 marzo 2005, di seguito modificato nel gennaio 2007, ha costituito un gruppo di lavoro destinato all’avvio dei servizi di Industrial Liaison Office. Il fine dei servizi attivati dai due atenei è quello di raccordare le attività di ricerca dell’Università con le esigenze del mondo produttivo e del territorio, per favorire il trasferimento tecnologico e contribuire allo sviluppo socio-economico regionale. Gli uffici si occupano, in particolare, di coordinare e sostenere l’iniziativa degli Atenei nell’ambito dei seguenti settori di attività: • azioni finalizzate all’innovazione e al trasferimento tecnologico e agli spin-off. In quest’ambito si possono ricomprendere tutte quelle attività che consentono di facilitare il trasferimento tecnologico dai centri universitari alle imprese. Per trasferimento tecnologico si intende il processo di trasferimento di invenzioni e innovazioni di prodotto e di processo sviluppati nei laboratori universitari al mercato attraverso la brevettazione, il rilascio di licenze, ecc. Altra principale funzione degli Uffici concerne l’individuazione e la diffusione, verso le strutture di ricerca delle università, di modelli e di strumenti di intervento e di promozione per facilitare la creazione di nuove aziende ad alto contenuto tecnologico. Gli ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 13 di 33
Uffici, in particolare, intervengono nella risoluzione dei problemi che emergono nel percorso evolutivo che porta il ricercatore a sviluppare uno spin off. A tal fine, la struttura offre servizi di consulenza e di agevolazione ai neo-imprenditori per accompagnarli fino alla fase di start up, incrementando le probabilità di sopravvivenza della nuova azienda.
• ricerca di fonti di finanziamento e agevolazioni. Gli Uffici svolgono attività di sostegno verso il mondo accademico (docenti, ricercatori e studenti) ed imprenditoriale per l'accesso ai finanziamenti, quali: agevolazioni fiscali per la ricerca, brevetti, finanziamenti CNR, contributi per il finanziamento di pubblicazioni scientifiche e riviste, finanziamenti UE, spin off, incentivi alla mobilità di esperti italiani e stranieri, ecc. Allo stesso tempo, gli Uffici hanno la possibilità di candidarsi a progetti finanziati dall’Unione Europea che mirano a favorire il trasferimento tecnologico tra l’università e le imprese. In tal senso si offrono servizi di help-desk nella compilazione della modulistica e nelle attività di ricerca-partners (in ambito sia privato che pubblico) per l’attivazione di specifici fondi (488, 297, Piani integrati d’area, etc.).
• sostegno alla progettazione nell’ambito di iniziative regionali, nazionali e comunitarie, inerenti in particolare l’innovazione e il trasferimento tecnologico. La struttura degli Uffici può svolgere un’attività di sostegno all’attuazione di iniziative progettuali innovative nell’ambito universitario o imprenditoriale, principalmente attraverso: o Studi di fattibilità - Permettono di analizzare gli aspetti tecnici ed organizzativi collegati alla realizzazione di un’idea imprenditoriale o all'introduzione di innovazione tecnologica in azienda, mediante un approfondimento delle soluzioni innovative previste e della loro fattibilità economica-finanziaria. Si intende realizzare, in collaborazione con i Centri di competenza tecnologica, una analisi di fattibilità intesa ad individuare obiettivi e mezzi di una strategia efficace di sviluppo economico e di ricerca dell’innovazione secondo il modello dei poli di competitività. Lo studio sarà volto a creare nuove fonti di sviluppo in settori o filiere a forte valore aggiunto e ad impiego qualificato, a realizzare parternariati ben organizzati fra attori, anche di caratura internazionale che bilanciano reciprocamente i loro ruoli. Sono, inoltre, previste attività di consulenza volte all’elaborazione di ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 14 di 33
linee guida destinate alla progettazione di azioni da attuare nel corso del secondo anno di progetto, al fine di potenziare le competenze specifiche dei Liaison Office. o Progetti dimostratori. Costituiscono lo strumento finanziario che consente alle aziende di implementare l'innovazione proposta con la cooperazione di un Centro di Ricerca, tramite la costruzione di un prototipo o l'introduzione di nuovi processi aziendali. Il progetto innovativo deve svolgere il ruolo di caso esemplare di attività congiunta tra ricerca e impresa. Il Progetto IlON@SARDEGNA si propone di sostenere questa attività attraverso lo stanziamento di 70.000,00 € per la identificazione e concreta attuazione di almeno un progetto, per ateneo, di trasferimento in favore di singole PMI o di consorzi di PMI, gestibili direttamente e/o con la partecipazione di uno dei Centri di competenza tecnologica.
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attività di informazione relative alle attività di ricerca, al trasferimento tecnologico,
alle opportunità di collaborazione università/imprese ed alle opportunità di finanziamento. Gli Uffici si pongono quale specifico punto di informazione sui lavori di ricerca realizzati e offerti dall’Università. Si tratta di azioni mirate alla promozione ed informazione, che hanno principalmente l'obiettivo di favorire il dialogo ed attivare costruttive collaborazioni tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale. In modo particolare, questa attività si concretizza nella ricerca di partners nell’ambito industriale e/o di altre università, al fine di condurre e sviluppare progetti di ricerca in comune. Un modo molto efficace di svolgere tale attività è rappresentato dalla realizzazione di incontri informativi condotti da docenti o da ricercatori, che permettono alle imprese o ad altri enti potenzialmente interessati di entrare direttamente in contatto con il ricercatore che presenta i propri campi di competenze ed i propri risultati di ricerca. Altro macro gruppo di attività sviluppate dal Liaison Office è quello relativo all’erogazione di servizi informativi, sia interni che esterni al mondo accademico, particolarmente attraverso i seguenti strumenti di marketing delle competenze e attività di ricerca presenti nel contesto universitario e l’offerta di opportunità di collaborazione esterna e di finanziamento delle attività di ricerca: o Newsletter; o Sito web; o Pubblicazioni sulle attività di ricerca; ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 15 di 33
o Banche dati (es. risultati di ricerca, brevetti, ecc.) ; o Documentazione relativa alle normative regionali, nazionali ed europee riguardanti la ricerca e il trasferimento tecnologico; o Pianificazione e organizzazione di eventi.
• attività di osservazione e analisi della domanda di innovazione tecnologica delle imprese sul territorio. Gli Uffici svolgono attività di check up e audit aziendali al fine di rilevare e analizzare i fabbisogni di innovazione tecnologica delle imprese. Tali strumenti sono finalizzati ad individuare nuove soluzioni e proposte per orientare correttamente le imprese verso i gruppi di ricerca universitari maggiormente competenti nello specifico settore e per indirizzare le attività di ricerca verso le problematiche del tessuto imprenditoriale locale. L’attività di osservazione e analisi della domanda di innovazione tecnologica delle PMI consentirà non soltanto la mappatura dei fabbisogni di conoscenze e tecnologie propri delle stesse PMI, ma sarà in grado di aprire la strada ad uno studio di fattibilità tecnico-economica relativo alle potenzialità di sfruttamento delle stesse. L’obiettivo in parola sarà realizzato anche attraverso la collaborazione dei Centri di competenza tecnologica, che si interfacceranno nei confronti dell’Università quale soggetto altro e distinto ma complementare e insostituibile nell’attività di trasferimento di saperi e tecnologie dal mondo della ricerca al mondo delle imprese.
• attività di collegamento e supporto per la realizzazione di progetti di formazione nel campo del managment pubblico e privato; attività di networking e sviluppo di partenariato con Enti e operatori pubblici e privati; in particolare, partecipazione alla rete europea degli Innovation Relay Center (IRC), delle Regioni Innovative (IRE), dell’Agenzia per la promozione della ricerca europea (APRE), del Netval (Network per la valorizzazione della ricerca universitaria). Il livello di efficacia e di efficienza del funzionamento degli Uffici è strettamente connesso alla capacità di interloquire e di mantenere stabili contatti con un consistente numero di soggetti appartenenti al sistema della ricerca, al tessuto produttivo e all’apparato della pubblica amministrazione. In tal senso, la funzione di networking degli Uffici è la principale in quanto, grazie ad essa, è possibile assumere quel ruolo di “istituzione-ponte” tra il mondo della conoscenza (università, enti di ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 16 di 33
ricerca pubblici e privati) e i soggetti che ne fruiscono secondo i propri fabbisogni7 (imprese, etc.). La molteplicità delle funzioni e la necessità che queste vengano sviluppate in maniera coordinata rendono indispensabile, tanto nella fase di costituzione che di funzionamento, la messa in rete del Liaison office. Da un lato, infatti, gli Uffici nascono come collettori di numerosi soggetti partner; dall’altro, la partecipazione dello stesso a network locali e globali è indispensabile per offrire ai potenziali utenti numerosi e qualificati servizi. In altre parole, per collegare, in modo continuativo e durevole, il mondo industriale con il patrimonio di scienza e tecnologie e ricerca dell’università, gli Uffici devono essere in stretto contatto con l’insieme di attori socioeconomici che operano sul territorio locale (imprese, associazioni di categoria, enti locali, ecc.). Tali rapporti offrono la possibilità agli operatori locali di attingere ai servizi disponibili nel contesto universitario e permettono al mondo accademico di orientare le proprie attività anche in base alle esigenze che esprime il territorio. È altresì indispensabile che il Liaison Office operi nell’ambito di network interregionali (ad esempio, partecipazione a reti europee IRC-IRE), con altre università, centri di ricerca e Liaison Office in modo da poter offrire agli utenti supporto nella ricerca di partner esteri per la realizzazione di progetti in ambito europeo e l’offerta di servizi di trasferimento tecnologico transnazionali.
• attività informativa relativa alla possibilità di tirocini presso Enti ed Aziende per laureati e laureandi, di concerto con le altre strutture competenti dell’Ateneo e delle Istituzioni territoriali. Gli Uffici svolgono il ruolo di collegamento tra il mondo accademico e il mondo delle imprese anche attraverso la promozione di esperienze di stages e tirocini formativi, per facilitare l'accesso al mercato del lavoro dei giovani studenti, laureandi, laureati e consentire alle imprese di realizzare più efficienti procedure di valutazione e selezione del personale. A tal fine, le attività si concentrano: o nella ricerca e nell’individuazione di offerte di stage da parte delle aziende e delle istituzioni; o nella pubblicizzazione delle proposte di stage rivolte agli studenti e ai laureati interessati a fare una esperienza formativa in azienda, ente o istituzione a complemento o integrazione del percorso universitario.
7 Cfr.: “Il trasferimento di conoscenze Università/Imprese come fattore di competitività”, di A. Bonfiglioli, Esperto in trasferimento Tecnologico, Univ. Di Salerno, p.1 .
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Sono, inoltre, previsti quali compiti ulteriori: • l’aggiornamento dell’elenco degli esperti in materia di spin-off e brevetti; • il monitoraggio delle attività degli spin-off dell’Ateneo; • la tenuta dell’elenco del personale universitario partecipante agli spin-off; • altri compiti affidati dai Rettori o dal Comitato di coordinamento, chiamato a svolgere funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento dell’attività di carattere tecnicoscientifico della struttura. Gli Uffici, inoltre, promuovono e sostengono l’attività svolta dai Centri di competenza tecnologica, così come individuati a seguito dell’Avviso n. 1854/2006 del Ministero dell’Università e della Ricerca, Misura II. 3 “Centri di competenza tecnologica” del Programma operativo nazionale (PON) “Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione 2000 – 2006” per le regioni dell’obiettivo 1 Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Gli Uffici si propongono, inoltre, come intermediari tra i Centri di competenza tecnologica e la Regione Sardegna, mantenendo la propria posizione indipendente rispetto alle due entità e nel rispetto della propria missione di organo di collegamento tra la realtà universitaria, di cui sono espressione, e il mondo imprenditoriale. In relazione alla natura specialistica di alcune attività del “Liaison Office d’Ateneo”, gli Uffici potranno ricorrere ad esperti esterni (formatori, esperti di spin-off, di brevettazione, di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico, consulenti di impresa, ecc.) e, su richiesta dei docenti interessati, promuovere e accompagnare la realizzazione di tesi di laurea, di borse di studio, stage e tirocini formativi sui temi correlati alla propria missione istituzionale. Alcune delle attività sopra descritte sono state attivate attraverso il finanziamento del progetto Ilonet legato alla promozione di attività di Industrial Liaison Office. Per la fase successiva, atta ad ampliarne e potenziarne i servizi, si renderà necessario reperire nuovi finanziamenti a copertura delle spese sotto precisate.
•
Azioni finalizzate al trasferimento verso la pubblica amministrazione di conoscenze per la programmazione e la governance di iniziative di sviluppo
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Oggi la ricerca e l’innovazione sono due elementi decisivi nella competizione economica. Le regioni sono state chiamate a trasformarsi in “tessuti relazionali”, il cui vantaggio competitivo è collegato alla capacità di offrire alle imprese un set di vantaggi di localizzazione unici, facendo leva sulla propria capacità di agire come polo integrato di eccellenze e offrire un network di conoscenze, relazioni, opportunità, contatti e strutture. Un ruolo decisivo delle regioni è quello di sostenere i processi di innovazione tecnologica. Il governo locale può adottare una varietà di soluzioni politiche per incoraggiare le relazioni tra ricerca, imprese e istituzioni, cercando di stabilire un modello “regionale” di innovazione, ispirato dalle competenze e dalle basi di conoscenza radicate nell’area. Il modello della “tripla elica” (messo a punto da L. Leydesdorff e H. Etzkowitz) riconosce l’innovazione come una continua interazione tra tre differenti sfere istituzionali (le “eliche”), vale a dire l’università, il governo e le imprese, all’interno delle quali agiscono diversi tipi di attori. Secondo il modello, le relazioni tra queste tre sfere si sono fortemente modificate nel corso del tempo. Se, in precedenza, governo, imprese e università operavano separamente, ognuna seguendo proprie strategie, ora esse agiscono sempre più in sintonia, dando forma a processi coevolutivi, all’incrocio dei quali si attiva il processo di ricerca. In questo modo, mutamenti che avvengono all’interno di una delle tre sfere tendono a trasmettersi alle altre, dando forma a un processo di “transizione senza fine” (endless transition), che richiede livelli più complessi e sofisticati di governo. In una società basata sulla conoscenza, università, governo e imprese operano, e devono operare, congiuntamente creando un “ambiente innovativo” in cui sia possibile sperimentare nuove e più efficaci modalità di cooperazione, senza che nessuna delle tre componenti detenga un vero potere di controllo sulle altre. Il modello della “tripla elica” tende ad attribuire una posizione prioritaria alle università e alle altre istituzioni di ricerca. L’ILON@ Sardegna, struttura delle Università di Sassari e Cagliari, è la figura chiave nella gestione dei ruoli degli attori coinvolti nel processo di innovazione, come interfaccia e coordinatore dell’innovazione. Per svolgere il suo ruolo di coordinamento, l’ILON@ Sardegna, opererà in stretto contatto con i rappresentanti tecnici delle istituzioni, del tessuto economico locale e degli enti di ricerca regionali, costituendo una “cabina di regia” dell’innovazione. Tale “cabina di regia” tecnica ha il compito di organizzare l’interazione tra ricerca pubblica e impresa, promuovere la diffusione della conoscenza del patrimonio di know how tecnologico, ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 19 di 33
indirizzare i programmi di ricerca applicata e di ricerca pubblica verso gli obiettivi industriali e sociali individuati dall’interazione delle “tre eliche”.
•
Azioni di Knowledge Transfer
Nella società della conoscenza, lo sviluppo culturale ed economico delle comunità locali ha bisogno di essere alimentato dalle Università nel perseguimento della cosiddetta “terza missione”. Questo compito, inteso come diffusione alla società delle conoscenze prodotte, si sviluppa parallelamente a quelli tradizionali della formazione e della ricerca e va oltre il tradizionale paradigma del trasferimento tecnologico. Le arti, le scienze sociali e le scienze umane possono, al pari delle scienze applicate, essere oggetto di trasferimento ed innovazione; la loro effettiva penetrazione negli ambiti della pubblica amministrazione e dell’impresa privata costituiscono quindi un obiettivo irrinunciabile. ILON@ Sardegna si propone di svolgere un ruolo attivo nella costruzione di una società della conoscenza. Questo avviene creando una maggiore consapevolezza dei cittadini intorno ai temi della ricerca e dello sviluppo e stimolando una maggiore partecipazione alle scelte strategiche di medio-lungo periodo che interessano la collettività e il territorio. Le Università sarde cercano di aprirsi alla società costituendo “reti sociali” con enti locali, cittadini e imprese e proponendosi come luoghi della “democrazia partecipativa”. In particolare sono previste importanti iniziative di comunicazione pubblica delle conoscenze scientifiche, dei risultati raggiunti nella disseminazione del sapere scientifico e la realizzazione di incontri e workshop che coinvolgano in maniera non gerarchica i diversi attori del trasferimento di conoscenza .
Struttura organizzativa La struttura organizzativa proposta si basa su una ripartizione complementare delle competenze, in larga misura derivata dall’esperienza in corso e oggetto di finanziamento ministeriale. I responsabili degli uffici di Cagliari e Sassari parteciperanno inoltre alla costituzione di una cabina di regia per l’innovazione, da istituirsi su iniziativa regionale, nella quale siano presenti anche i rappresentanti tecnici delle istituzioni, del tessuto economico locale e degli enti di ricerca regionali, in numero ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 20 di 33
congruo, tale comunque da mantenere una dimensione numerica che consenta il funzionamento efficiente dell’organismo
CABINA DI REGIA DELL’INNOVAZIONE Rappresentant i altri enti di ricerca
Responsabile Liaison Office Sassari
Rappresentante innovazione Regione Sardegna
Rappresentanti tessuto economico
Responsabile Liaison Office Cagliari
Unità marketing e comunicazione (2 persone)
Unità economico aziendale (3persone)
Unità legale e proprietà intellettuale (1 persona)
Unità legale e proprietà intellettuale (1 persona)
Unità informatica (2 persone)
Unità informatica (1 persona)
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Budget previsionale
Completamento infrastrutture informatiche Personale uffici - personale atenei - personale esterno
Virtualizzazione degli uffici Studi di fattibilità Consulenza su proprietà intellettuale Potenziamento Spin Off Personal exchange Gestione attività con tecniche di workflow Azioni di governance e di knowledge transfer Progetti pilota in favore delle PMI Spese diverse Totale
Sassari 65.000 60.000
Cagliari 65.000 60.000
20.000 40.000
20.000 40.000
30.000 40.000 15.000 70.000 30.000 25.000 30.000 35.000 20.000
30.000 40.000 15.000 70.000 30.000 25.000 30.000 35.000 20.000
Totale 130.000 120.000 60.000 80.000 30.000 140.000 60.000 50.000 60.000 70.000 40.000 840.000
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Coerenza con le politiche territoriali regionali La costituzione ed il consolidamento dell’ILON@ SARDEGNA sono evidenziati nella misura 3.13 Ricerca e sviluppo tecnologico nelle imprese e territorio del complemento di programmazione 2000 – 2006 della Regione Sardegna. La menzionata misura prevede due tipologie di azioni: 1. animazione scientifica e tecnologica volte prioritariamente alla definizione di un Piano Regionale per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico, basato sull’analisi del fabbisogno del tessuto economico e territoriale. 2. aiuti di innovazione e trasferimento tecnologico sono finalizzati ad agevolare l’introduzione di nuove tecnologie di prodotto e/o di processo nelle imprese locali ovvero tecniche e metodologiche innovative nella gestione del territorio, sulla base di quanto indicato nel Piano. Tali azione consentono di: •
far crescere il contenuto scientifico-tecnologico delle produzioni regionali;
•
rafforzare la rete della rete dei centri di competenza tecnologica della Sardegna con quelli del Mezzogiorno;
•
valorizzare i collegamenti tra il sottosistema scientifico e imprenditoriale attraverso appunto la realizzazione di liaison offices presso le Università anche in collegamento con i centri tecnologici del Parco Scientifico e Tecnologico, punti di forza per valorizzare i collegamenti già esistenti e promuovere di nuovi.
Descrizione analitica attività di completamento: Completamento infrastrutture informatiche Per il completamento delle infrastrutture informatiche, previste già nel progetto ministeriale, si rende necessario un investimento di ulteriori € 130.000 così composto: ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 23 di 33
Server di rete multiprocessore, tecnologia XEON, controller RAID, array di 5 dischi 160 GB con estrazione/inserimento a caldo, licenze sistema operativo incluse
30.000
Unità NAS a 4 dischi, RAID 5, 580 GB, espandibile a 2 TB
10.000
Stazioni di lavoro, tecnologia Pentium IV o superiore, HDD 200 GB, monitor LCD 19", licenza sistema operativo windows vista inclusa
10.000
Stampanti di rete formato A3/A4, fronte retro Gruppi di continuità per sistemi server e pc Software di sviluppo, MSDN Visual Studio Software di sviluppo Oracle Application Server, Oracle Database Setup videoproiezione e presentazione per realizzazione di eventi Arredi per sala tecnica e uffici locali
10.000 10.000 10.000 10.000 10.000 10.000
Sistema di gestione telefonica/videotelefonica centralizzata tra le sedi, basato su architettura e apparecchiature di rete (IP)
10.000
Cablaggio locali TOTALE
10.000 130.000
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Personale uffici Il finanziamento ministeriale non prevede la copertura del costo del personale dipendente tecnico amministrativo. Per consentire di sviluppare adeguatamente il servizio di Industrial Liaison Office dei due atenei, si prevede un investimento complessivo di € 120.000 a copertura del costo del personale tecnico amministrativo e non dipendente impegnato nelle attività di progetto. La copertura, seppur parziale, del costo del personale tecnico amministrativo impegnato nelle attività del Liaison Office è condizione irrinunciabile per accelerare il processo di sviluppo degli uffici con assoluta neutralità e sufficiente autonomia rispetto alle strutture dipartimentali e alle amministrazioni centrali degli atenei e per proseguire nel percorso formativo del personale esclusivamente al technology and knowledge transfer. E’ previsto il reclutamento di personale non dipendente (a progetto), con la prospettiva che acquisisca adeguate professionalità nelle attività di technology and knowledge transfer, fund raising, gestione della proprietà intellettuale e comunicazione. Personale atenei
40.000
Personale non dipendente (collaboratori, borsisti, assegnisti, ecc.)
80.000 TOTALE
120.000
Virtualizzazione degli uffici La virtualizzazione degli uffici richiede complessivamente un investimento di circa € 60.000 per la realizzazione delle sale server, l’adeguamento del hardware e l’acquisto dei software necessari. L’ufficio virtuale consente un accesso immediato tra colleghi e fruitori del servizio attraverso un ambiente virtuale sempre attivo. Le soluzioni del virtual office consentono alle unità operative decentrate di lavorare insieme come se condividessero lo stesso spazio fisico. La crescente richiesta di professionalità e di accesso immediato alle informazioni necessita di soluzioni ai problemi che possono essere ottenute anche con l’ausilio delle persone che fisicamente si trovano altrove. Per rispondere a queste esigenze, i funzionari degli uffici hanno necessità di condividere gli strumenti di lavoro in modo efficiente. Poiché la qualità del lavoro dipende dallo scambio di informazioni ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 25 di 33
continue tra gli uni e gli altri, favorire la collaborazione fra i gruppi di lavoro diventa vitale. Molti prodotti sono già a disposizione per accrescere la produttività e ridurre le distanze tra collaboratori, quali ad esempio i sistemi di videoconferenza, di messaggistica istantanea, ecc.
Fig. 1 Prodotti per la riduzione delle distanze virtuali L’ufficio virtuale include molte delle caratteristiche dei tradizionali metodi di incontro virtuale come: •
lavagna virtuale;
•
comunicazione vocale;
•
condivisione di documenti di lavoro;
•
audio/video conferenza.
Può supportare una varietà di strumenti opzionali come: •
Supporto multi-piattaforma (windows, Unix, Linux, Macintosh);
•
Composizione prodotto/servizio: le applicazioni dell'ufficio virtuale dovrebbero essere disponibili all’utilizzo come un servizio fornitore-ospitato o come prodotto controllato dal personale interno. In entrambi i casi, le richieste del fruitore del servizio dovrebbero essere facili da comporre attraverso un processo automatizzato che semplifica l'accesso agli strumenti di collaborazione;
•
Configurazioni centralizzate/decentrate: dovrebbe essere possibile creare il pacchetto dell'ufficio virtuale come singolo assistente in una posizione centrale o come team di assistenti multipli decentrati;
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•
Supporto di ottimizzazione della rete: la soluzione dovrebbe migliorare le tecniche disponibili di ottimizzazione della rete;
•
Sicurezza: la soluzione dell'ufficio virtuale dovrebbe essere NAT-compatibile, firewall friendly e supportare connessioni VPN fra uffici. Tutte le informazioni che attraversano in qualche modo l'ambiente dell'ufficio virtuale sarebbero cifrate per assicurare un elevato livello di protezione dei dati.
Fig. 2 Gruppo di lavoro Ufficio virtuale Attrezzature sale server
30.000
Hardware e software
30.000 Totale
60.000
Studi di fattibilità E’ prevista la realizzazione, anche attraverso consulenze professionali esterne, di studi di fattibilità che permettano di: •
analizzare gli aspetti tecnici ed organizzativi collegati alla realizzazione di un’idea imprenditoriale o all'introduzione di innovazione tecnologica in azienda, mediante un approfondimento delle soluzioni innovative previste e della loro fattibilità economicafinanziaria;
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•
realizzare, in collaborazione con i Centri di competenza tecnologica, una analisi di fattibilità intesa ad individuare obiettivi e mezzi di una strategia efficace di sviluppo economico e di ricerca dell’innovazione secondo il modello dei poli di competitività;
•
elaborare linee guida destinate alla progettazione di azioni da attuare nel corso del secondo anno di progetto, al fine di potenziare le competenze specifiche dei Liaison Office.
Studi di fattibilità
80.000 TOTALE
80.000
Consulenza su proprietà intellettuale L’investimento in consulenza professionale sulla proprietà intellettuale prevede un investimento di € 30.000. L’ufficio offre una consulenza specializzata nel settore del diritto industriale, in particolare attraverso attività di supporto all’individuazione di invenzioni suscettibili di protezione brevettuale, nonché attraverso l’attività di sostegno alla brevettazione di tali invenzioni, fornendo altresì assistenza nella redazione e negoziazione dei risultati, sia su base locale che internazionale. La promozione delle capacità dell’Università di interazione con il mondo produttivo è così favorita, fornendo supporto e consulenza alla comunità scientifica per una efficace valorizzazione della proprietà intellettuale, anche attraverso la cura delle tematiche relative al trasferimento ed alla licenza dei diritti di brevetto. Consulenza professionale in proprietà intellettuale
30.000 Totale
30.000
Potenziamento Spin Off L’investimento per il potenziamento degli spin off prevede dotazioni organiche da impegnare su iniziative di particolare rilievo per complessivi € 140.000.
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Dai dati elaborati nel corso di tre indagini condotte dalla rete Pro Ton8, è emerso che le università sono sempre più coinvolte nella promozione e nel sostegno alle imprese spin-off e start-up, intendendo le prime come quelle la cui costituzione sia basata su licenze o altri conferimenti di tecnologia da parte dell’istituzione accademica e le seconde costituite da ricercatori o professori, ma senza passaggio di proprietà intellettuale dall’università alla nascente impresa. Complessivamente è emerso che la costituzione di tali imprese ha previsto soprattutto il coinvolgimento del personale accademico e l’utilizzo di infrastrutture e di spazi all’interno dell’Università, piuttosto che un vero e proprio accordo formale (licenza) con l’Università. Purtroppo, la mancanza di forme di finanziamento rappresenta il maggiore ostacolo per l’avvio e lo sviluppo di imprese spin-off. La scarsità del capitale imprenditoriale e l’incertezza riguardo il successo dell’iniziativa sul mercato rende queste tipologie di start-up difficilmente valutabili e particolarmente rischiose agli occhi di investitori privati, scoraggiati anche dai tempi piuttosto lunghi associati allo sviluppo di imprese hi-tech e dai bassi rendimenti a breve termine. Il finanziamento da parte della Regione Sardegna per attività di questo tipo potrebbe essere una parziale soluzione a questo problema. Programmi di supporto ad iniziative di spin-off, generalmente, prevedono la disponibilità per i potenziali imprenditori di potere beneficiare di una serie di incentivi finanziari per la realizzazione dell’attività imprenditoriale. Dall’analisi di diverse esperienze sono emerse differenti tipologie di finanziamento a supporto dell’impresa nelle diverse fasi di sviluppo. Le maggiori criticità per il reperimento di finanziamenti si registrano nella fase di sviluppo della ricerca per la realizzazione del prodotto o del servizio e nella fase d’avviamento dell’impresa. Nella fase di ricerca iniziale, che rappresenta il momento in cui l’idea di business comincia a delinearsi, normalmente si può contare su finanziamenti pubblici finalizzati alla ricerca e, sempre più spesso, su finanziamenti privati (attraverso ricerca cooperativa, ricerca su commissione ecc.) nei centri in cui le relazioni con l’industria sono piuttosto consolidate. Nella fase successiva di sviluppo dell’idea commerciale (ricerca applicata), il potenziale imprenditore può contare normalmente su fonti di finanziamento pubblico o accordi specifici con il centro di ricerca, l’università ecc. (prestazione di lavoro part-time in cambio della possibilità di poter utilizzare laboratori e strumenti ecc.). Per l’avvio dell’impresa, gli imprenditori nella maggior parte dei casi hanno a disposizione una serie di incentivi pubblici (ad esempio prestiti a tasso zero da ripagare a partire dal secondo anno,
8
Netval, Indagine sulla valorizzazione della ricerca scientifica presso le università italiane nell’anno 2004
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contributi a fondo perduto ecc.), a cui si affiancano spesso partecipazioni di privati che forniscono una quota di capitale (seed capital). Anche le università e i centri di ricerca spesso contribuiscono alla costituzione dell’impresa spin-off, in alcuni casi, attraverso una partecipazione al capitale d’impresa e, in altri casi, mettendo a disposizione spazi e strumenti in modo gratuito o richiedendo affitti al disotto dei prezzi di mercato. Nel caso di acquisizione di una piccola quota di capitale da parte dell’università, la solidità finanziaria dell’impresa aumenta e facilita, inoltre, il reperimento di altri finanziamenti (la partecipazione dell’università funge da garanzia nei confronti dei potenziali investitori). Potenziamento supporto agli spin off
70.000
Workshop e convegnistica
70.000 Totale
140.000
Personal exchange Questa attività prevede lo scambio di personale volto a favorire la mobilità presso altri uffici di trasferimento tecnologico europei od extraeuropei dei dipendenti degli atenei sardi dedicati allo sviluppo dell’ILON@ SARDEGNA. Il Personal exchange va annoverato tra le attività di formazione speciale tendente alla promozione della collaborazione scientifica tra gli atenei sardi e le Università straniere e italiane di elevato livello, nell'interesse esclusivo del trasferimento tecnologico nella nostra Regione. Esso quindi non va inteso come contributo rivolto esclusivamente alla formazione dei dipendenti ma a: 1. consentire soggiorni di formazione all'estero, o anche in Italia, dei dipendenti ILON@ SARDEGNA; 2. consentire scambi di dipendenti degli uffici di trasferimento tecnologico stranieri o italiani presso gli atenei sardi; 3. rafforzare la professionalità del personale dell’ILON@ Sardegna sulle problematiche di knowledge transfer Personal Exchange
60.000 Totale
60.000
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Gestione attività con tecniche di workflow La gestione delle attività con tecniche di workflow con la gestione ottica dei documenti prevede un investimento complessivo di € 50.000. La teoria e le applicazioni del workflow management promuovono la gestione dei gruppi di lavoro collaborativi secondo il workflow model (modello processuale). Un processo consiste in una o più attività ognuna delle quali rappresenta un lavoro da svolgere per giungere a un obiettivo comune. Il workflow management sostiene l’organizzazione del processo di lavoro mediante l’utilizzo di software specifici. In particolare si prevede l’utilizzazione di software di controllo di processi di lavoro e di sistemi che permettono la gestione ottica dei documenti. Le attività possono essere svolte dai partecipanti o da applicazioni informatiche. I sistemi software che sanno interpretare una serie di regole procedurali integrano diverse funzioni: utilizzano strumenti dell’Information technology per la condivisione dell’informazione e gestiscono la comunicazione e il passaggio di compiti da un collaboratore all’altro. Sono chiamati Workflow management systems. I vantaggi dei supporti Workflow management systems sono così sintetizzati:
•
Incremento dell’efficienza: l’automazione di molti processi consente l’eliminazione dei passi non necessari;
•
Migliore controllo del processo: mediante la standardizzazione dei metodi di lavoro e la disponibilità di strumenti di verifica;
•
Flessibilità: il controllo del software sul processo di lavoro può essere programmato in base alle esigenze.
In tali sistemi risulta centrale il ruolo di presentazione, conservazione e condivisione della conoscenza che nasce dalle forme di workflow collaborativo. Le conoscenze individuali, per essere utili in un gruppo di lavoro, devono essere archiviate nel sistema e contenere metainformazioni che ne permettano il reperimento. Questo aspetto ha a che fare con quel filone di studi chiamato knowledge management. I Workflow management systems sono realizzati come veri e propri programmi software (workflow engine) da installare sui computer dei collaboratori. Molti vantaggi del workflow management sono dovuti soprattutto all’utilizzo della rete Internet per il ________________________________________________________________________________ ILON@ SARDEGNA 31 di 33
mantenimento e l’organizzazione dei contatti, soprattutto quando il gruppo di lavoro è vasto e disperso nello spazio. software di controllo di processi di lavoro
25.000
sistemi di gestione ottica dei documenti
25.000 Totale
50.000
Azioni di governance e di knowledge transfer L’attivazione di una “cabina di regia dell’innovazione” prevede un investimento di € 20.000 atto a facilitare nelle fasi iniziali il coordinamento della rete territoriale dell’innovazione e a consentire la messa a punto di un insieme di metodologie per incentivare e governare le attività regionali. Le attività inerenti le azioni di knowledge transfer prevedono un investimento di € 40.000 per l’organizzazione di seminari, workshop, interventi nei canali televisivi (in analogico e in digitale), costruzione di prodotti e-learning sul trasferimento tecnologico, pubblicazioni elettroniche e a stampa dedicate. Tutte queste azioni, sinteticamente definite “attività di comunicazione” dovranno essere il più possibile partecipate dagli attori locali al fine di stimolare processi continui di trasferimento delle conoscenze e di diffusione delle informazioni. Azioni di coordinamento e gestione della rete territoriale dell’innovazione
20.000
Azioni di knowledge transfer (attività di comunicazione)
40.000 TOTALE
60.000
Progetti pilota a favore di PMI Il Progetto IlON@SARDEGNA si propone di sostenere questa attività attraverso lo stanziamento di 70.000,00 € per la identificazione e concreta attuazione di almeno due, tre progetti di trasferimento in favore di singole PMI o di consorzi di PMI, gestibili direttamente e/o con la partecipazione di uno dei Centri di competenza tecnologica. Progetti pilota a favore di PMI
70.000 Totale
70.000
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Spese diverse Per l’implementazione e l’entrata a regime delle attività integrative descritte si prevede un ammontare complessivo per le spese diverse quali: materiali di consumo, costi specifici di progetto e spese generali pari ad € 40.000 così come sotto descritto: Materiali di consumo
10.000
Costi specifici di progetto
15.000
Spese generali
15.000 Totale
40.000
Ferma restando la validità del Progetto così come definito, già approvato nella sua versione di durata biennale, in data 18 giugno 2007 dal Prof. Fabio Carassiti, di cui la Regione Sardegna si è avvalsa in qualità di consulente revisore del Progetto,
lo stesso potrà essere auspicabilmente implementato in
particolare attraverso il ricorso alla misura in tema di Società dell’Innovazione o nelle altre forme, stabilite dalla Regione Autonoma della Sardegna, anche in applicazione della Legge Regionale 7 agosto 2007, n. 7 Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna, laddove all’art. 5, si prevede che 1. La Regione al fine di promuovere il trasferimento delle conoscenze e competenze scientifiche e tecnologiche presso le imprese e le amministrazioni pubbliche, nonché lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali innovative in Sardegna:
[…] e)
sostiene la costituzione, il potenziamento e il coordinamento di appositi strumenti informativi secondo il modello dei “liaison office”.
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