Il DSM-IV specifica i termini della definizione diagnostica: Criterio A) Un funzionamento intellettivo significativamente inferiore alla media: un QI di circa 70 o inferiore, che corrisponde ad una caduta sotto le due deviazioni standard, ottenuto con un test di QI somministrato individualmente e, nelle età infantili, un giudizio clinico di funzionamento intellettivo significativamente sotto la media. Tale limite deve essere utilizzato con una certa flessibilità, tenendo altresì conto che vi è un margine di errore di circa 5 punti ponderati.
Il ritardo mentale è un deficit dello sviluppo delle funzioni intellettive. Questo termine, nella revisione della nomenclatura psichiatrica del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (IV edizione), ha sostituito i termini oligofrenia, frenastenia, ipofrenia, insufficienza mentale e imbecillità.
CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE Il DSM IV individua poi altri 2 criteri necessari per poter effettuare la diagnosi di Ritardo Mentale (RM):
Criterio B: significative limitazioni nel funzionamento adattativi in almeno due delle seguenti aree delle capacità di prestazione: comunicazione, cura della persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute, sicurezza. Criterio C: l’esordio deve avvenire prima dei 18 anni.
Età 0-6 anni
GRADI DI SEVERITA’ Il RM si può presentare con diversi gradi di severità che vengono classificati secondo l’intervallo di QI che il soggetto presenta:
severità RM lieve RM medio RM grave RM profondo
intervallo QI da 50-55 a 70 da 35-40 a 50-55 da 20-25 a 35-40
RM Profondo