REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO AGRICOLTURA, TUTELA DELLA FAUNA E DELLA FLORA
CRITERI DI SELEZIONE DELLE OPERAZIONI DA AMMETTERE A COFINANZIAMENTO DA PARTE DEL FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE (FEASR)
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA REGIONALE 9/06/2008
Indice
L’architettura del PSR 2007 – 2013 della Regione Piemonte ............................................................. 2 Asse I – Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale ....................................... 9 Misura 111 - Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione, compresa la diffusione di conoscenze scientifiche e pratiche innovative, rivolte agli addetti dei settori agricolo, alimentare e forestale. Azione 2 - Formazione professionale ed informazione rivolte agli addetti del settore forestale. ................................................................................................................................... 9 Misura 125 Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura. Azione 125.3.1 ripristino di strade rurali al servizio di più aziende agricole ............... 13 Misura 125 Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura. Azione 125.3.2 realizzazione, miglioramento e potenziamento di acquedotti rurali al servizio di più aziende agricole.......................................................................................................... 14 Asse II – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale............................................................ 15 Misura 211
Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane .......................................... 15
Misura 214, Azione 3 Incremento del contenuto di carbonio organico nel suolo ............................ 16 MISURA 226. Ricostituzione del potenziale forestale e introduzione di interventi preventivi. ....... 17 Interventi finalizzati alla ricostituzione di aree percorse dal fuoco. .................................................. 17 Asse III – Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale..................... 19 MISURA 313 Incentivazione di attivita’ turistiche connesse allla fruizione sostenibile del territorio. Azione 1 Infrastrutturazione della rete sentieristica regionale per la realizzazione di itinerari escursionistici fruibili a piedi, in bicicletta e a cavallo ...................................................................... 19 ASSE IV LEADER 2007-2013.......................................................................................................... 21 CRITERI DI SELEZIONE DEI PIANI DI SVILUPPO LOCALE (PSL) ........................................ 21
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L’architettura del PSR 2007 – 2013 della Regione Piemonte
La schematizzazione del nuovo approccio strategico del sostegno allo sviluppo rurale (che prevede una stretta consequenzialità fra i risultati dell’analisi della situazione, l’individuazione dei fabbisogni e la definizione degli obiettivi specifici del Psr e delle risorse stanziate per il loro raggiungimento) riportata nel § 3.2.1 del Psr (Aspetti generali della strategia per affrontare i punti di forza e di debolezza) è la seguente:
Schema logico della strategia del Psr 2007-2013 della Regione Piemonte strategie di Lisbona e di Göteborg regolamento (CE) n. 1698/2005 orientamenti strategici comunitari Piano strategico nazionale
descrizione del contesto analisi dei punti di forza e di debolezza
individuazione dei fabbisogni
obiettivi generali di asse obiettivi specifici di asse
misure
azioni chiave
strumenti attuativi
priorità
In particolare, la strategia del Psr 2007-2013 della Regione Piemonte individua: − una serie di obiettivi gerarchicamente e logicamente ordinati: obiettivi generali di asse [stabiliti dal regolamento (CE) n. 1698/2005], obiettivi prioritari di asse (individuati nel Piano strategico nazionale) e obiettivi di asse specifici del Psr (cfr. lo schema gerarchico degli obiettivi riportato di seguito); − le azioni-chiave per il perseguimento degli obiettivi, stabilite a fronte dei fabbisogni individuati nella parte analitica; − le principali priorità territoriali e settoriali; − una serie di misure e di strumenti attuativi, concepiti con caratteristiche tali da concorrere al raggiungimento degli obiettivi. Analizzati nel loro insieme, i fabbisogni esprimono necessità di intervento piuttosto complesse, derivanti dalle variegate condizioni del sistema agricolo, forestale, agroindustriale e del territorio rurale del Piemonte. Essi sono stati individuati per gli ambiti tematici della competitività, dell’ambiente, dello sviluppo dei territori rurali e dei meccanismi attraverso i quali operare per massimizzare i risultati degli interventi. Tali ambiti strategici si ricollegano direttamente agli assi indicati nel titolo IV del regolamento (CE) n. 1698/2005.
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PSR 2007-2013 della Regione Piemonte: schema gerarchico degli obiettivi Obiettivi prioritari del PSN e del PSR
Asse 1 Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
Asse 2 Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale
Obiettivi specifici del PSR
e e
Promozione dell'ammodernamento e dell'innovazione nelle imprese finalizzati alla sostenibilità, all'efficienza produttiva e all'orientamento al mercato Promozione dell'integrazione di filiera
Consolidamento e sviluppo della qualità della produzione agricola e forestale Potenziamento delle dotazioni infrastrutturali fisiche e telematiche Miglioramento della capacità imprenditoriale e professionale degli addetti al settore agricolo e forestale e sostegno del ricambio generazionale Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturale Tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde
Consolidamento e sviluppo della qualità della produzione agricola e forestale Potenziamento e miglioramento dell'efficienza delle infrastrutture rurali Miglioramento della capacità imprenditoriale e delle competenze professionali degli addetti al settore agricolo e forestale Sostegno al ricambio generazionale in agricoltura Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturale Tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde
Promozione dell'ammodernamento dell'innovazione nelle imprese dell'integrazione delle filiere
Riduzione dei gas serra Tutela del territorio
Riduzione dei gas serra e degli agenti acidificanti Presidio del territorio nelle aree a rischio di marginalizzazione Tutela del suolo e del paesaggio
Asse 3 - Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale
Asse 4 - Leader
Miglioramento dell'attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione Mantenimento e/o creazione di opportunità occupazionali e di reddito in aree rurali Rafforzamento della capacità progettuale e gestionale locale Valorizzazione delle risorse endogene dei territori
Miglioramento dell'attrattività e della qualità della vita dei territori rurali Sviluppo agricola
della
diversificazione
dell'azienda
Consolidamento e sviluppo delle opportunità occupazionali e di reddito Rafforzamento della gestionale locale
capacità
progettuale
e
Valorizzazione delle risorse endogene dei territori
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L’articolazione per asse della strategia del Psr è la seguente. Asse 1 (Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale) L’analisi del settore agricolo, forestale e agroindustriale del Piemonte ha evidenziato criticità connesse all’inasprimento del quadro competitivo e rischi di crescenti difficoltà per le imprese sia per effetto della pressione della concorrenza esterna, sia a causa della sostenibilità non adeguata dei processi. Il quadro delle opportunità è tuttavia interessante e consente di mirare a uno scenario di riposizionamento dei prodotti e delle imprese, che possono inserirsi ampiamente e stabilmente nelle fasce di mercato più remunerative, e di promozione di un diffuso innalzamento del livello di sostenibilità e multifunzionalità, elementi essenziali della competitività nel senso più ampio del termine. Tale svolta richiede una robusta iniezione di qualità e innovazione, un innalzamento delle competenze, e adeguati interventi strutturali e infrastrutturali, in ragione della complessità delle sfide da affrontare. Un aspetto rilevante è inoltre quello del miglioramento delle relazioni di filiera, indispensabile per innalzare, mantenere e garantire la qualità lungo il percorso produttivo, da un lato, e rendere più equilibrati i ruoli tra i diversi attori, dall’altro. Tale concetto si può inoltre declinare anche in termini territoriali, mirando a sviluppare una maggiore integrazione funzionale e strategica tra gli attori che operano all’interno di distretti. Per quanto concerne i punti di debolezza, il sistema piemontese mostra carenze soprattutto sul piano strutturale. Inoltre, nel caso dei processi produttivi più intensivi, l’analisi ha evidenziato problemi di sostenibilità ambientale, benessere animale e sicurezza alimentare. La presenza di produzioni con un modesto livello di qualificazione e di creazione di valore aggiunto è ancora ampia, con una tendenza degli operatori del settore primario a scivolare, nelle filiere più complesse e organizzate, nel ruolo di soggetti con ruolo strategico minimo. Il fronte delle risorse umane mostra la ridotta presenza di giovani agricoltori, figure chiave per il rinnovamento produttivo e organizzativo, e in generale suggerisce di intervenire in termini di miglioramento delle competenze degli operatori. I punti di forza emersi dall’analisi mostrano un’elevata predisposizione verso le produzioni di qualità, vocazione già in parte realizzata in alcune importanti filiere ed espressa dall’ampio paniere di produzioni inserite in sistemi di qualità alimentare. Emergono inoltre in alcuni comparti situazioni relativamente favorevoli, anche se da rafforzare, per quanto concerne le strutture produttive, le risorse umane e le esperienze di integrazione, oltre alla presenza consolidata della rete di servizi di assistenza e formazione per gli agricoltori. L’analisi ha permesso di individuare i seguenti fabbisogni prioritari relativi alla sfera della competitività: − sviluppare il capitale umano elevando il livello di competenza degli operatori riguardo alle necessità di sviluppo strutturale, organizzativo e di innovazione; − incrementare la presenza di giovani imprenditori in agricoltura; − migliorare le prestazioni ambientali delle aziende agricole e delle foreste e il livello di sicurezza alimentare; − migliorare l'efficienza produttiva delle aziende, introdurre innovazione e ricercare nuovi sbocchi di mercato; − sviluppare l'integrazione all'interno delle filiere; − incrementare l'incidenza delle produzioni di qualità e sostenerne la valorizzazione; − migliorare e sviluppare le infrastrutture al servizio delle aziende agricole e delle foreste. In risposta a tali fabbisogni, e sulla base dell’articolazione degli obiettivi specifici dell’asse 1, nel Psr sono state definite le seguenti azioni-chiave, intese come linee di articolazione strategica degli obiettivi: 4
− interventi e servizi di formazione, informazione, assistenza e consulenza; − insediamento di giovani agricoltori e ricambio generazionale nelle aziende agricole; − adeguamenti strutturali delle aziende orientati alle esigenze di sostenibilità dei processi, alla sicurezza alimentare, al contenimento dei costi e al miglioramento dell'efficienza produttiva, alla riconversione, diversificazione e ricerca di nuovi sbocchi di mercato; − sviluppo dell'innovazione e della cooperazione fra le imprese delle filiere e dei sistemi di qualità alimentare e della certificazione − interventi di miglioramento dell'efficienza delle reti irrigue, infrastrutturazione degli alpeggi, interventi infrastrutturali forestali. Asse 2 - Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale L’analisi della situazione ambientale del Piemonte ha messo in evidenza un marcato dualismo tra i diversi contesti territoriali. Da un lato emergono i rischi legati ai metodi di produzione intensivi tipici delle aree di pianura, che comportano un’eccessiva semplificazione degli agroecosistemi e una forte pressione sull’ambiente; tali problematiche si sommano, nelle are più densamente popolate, agli effetti negativi legati all’urbanizzazione ed alle attività industriali. Dall’altro lato, si delineano le problematiche delle aree rurali intermedie e, soprattutto, di quelle con problemi complessivi di sviluppo, dove i rischi di marginalizzazione dell’attività agricola e il conseguente ridursi del presidio del territorio che ne deriva, possono comportare una riduzione delle esternalità positive su suolo, acqua, clima e biodiversità che in genere si associano, in tali aree, alle pratiche rurali condotte correttamente. L’analisi ha permesso di individuare i seguenti fabbisogni prioritari, raggruppati in base al tema ambientale di riferimento. Biodiversità − incrementare il grado di diversificazione del paesaggio agrario e degli habitat; conservare e ripristinare gli spazi naturali e seminaturali; creare, ripristinare e mantenere gli elementi dell’ecosistema agricolo e forestale e le connessioni fra aree di interesse naturalistico; favorire gli usi agricoli e forestali in grado di incrementare le aree ad alto valore naturalistico; − fronteggiare l’erosione genetica all’interno delle specie vegetali e animali utilizzate in agricoltura, zootecnia e selvicoltura; − migliorare il benessere degli animali; − preservare la biodiversità attraverso l’utilizzo di mezzi chimici a basso impatto ambientale. Acqua − migliorare l’efficienza dell’utilizzo delle risorse irrigue; − ridurre il livello di inquinamento delle acque da input chimici agricoli e da surplus di nutrienti nelle aree agricole. Inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici − ridurre le emissioni dei gas serra (anidride carbonica, metano e protossido d’azoto) e dell’ammoniaca legate alle attività agricole e zootecniche; − incrementare la fissazione di carbonio nel suolo e nella biomassa agricola e forestale e sviluppare la produzione di energia da biomasse agricole e forestali e da altre fonti rinnovabili. Territorio e suolo 5
− garantire il presidio del territorio attraverso il mantenimento delle attività agricole nelle aree svantaggiate; − limitare i fenomeni erosivi del suolo e incrementare il contenuto di sostanza organica nel suolo; − ridurre il livello di contaminazione del suolo da input agricoli; − valorizzare e ripristinare il paesaggio agrario e forestale attraverso pratiche conservative, la ricostituzione di ambienti forestali in aree a scarso indice di boscosità e il miglioramento dei boschi a funzione protettiva; − recuperare i boschi danneggiati da cause biotiche e abiotiche. In risposta a tali fabbisogni, e sulla base dell’articolazione degli obiettivi specifici dell’asse 2, il Psr ha definito le seguenti azioni-chiave: − sostegno ai metodi di produzione biologici e all’estensivizzazione (quali ad esempio la conversione di seminativi in prati permanenti e - ove possibile in termini di biodiversità - in sistemi forestali), in grado di garantire una minore esigenza in termini di input e di contrastare la tendenza all’eccessiva semplificazione degli agroecosistemi; − tutela e salvaguardia delle risorse genetiche animali e vegetali; − miglioramento dell’igiene e del benessere degli animali, anticipando interventi in grado di raggiungere i requisiti di nuova introduzione; − conservazione e potenziamento di habitat di interesse naturalistico e sviluppo dei collegamenti funzionali fra tali habitat e i nodi delle rete ecologica tramite il miglioramento della matrice agricola e la creazione di nuovi ambienti a maggior grado di naturalità (es. zone umide temporanee e permanenti, prati permanenti e pascoli ecc.) con funzione di corridoi ecologici; − imboschimento di terreni agricoli, di particolare interesse nelle zone maggiormente antropizzate e soggette ad una elevata specializzazione colturale, e sostegno alla gestione forestale sostenibile; − sostegno alle imprese agricole, zootecniche e forestali che si impegnano ad attuare pratiche compatibili con la preservazione della qualità dell’acqua come l’agricoltura biologica e quella integrata, da concentrare nelle aree a forte “criticità ambientale” (in particolare, zone vulnerabili da nitrati e da fitofarmaci), dove le particolari condizioni del sistema agroambientale (dal suolo al clima, agli ordinamenti produttivi) favoriscono fenomeni di contaminazione dei corpi idrici superficiali e profondi; − sostegno alle pratiche agronomiche che consentono una riduzione dei consumi idrici, con particolare riferimento all’estensivizzazione e alla conversione di colture ad elevato consumo in altre con minori esigenze; − diffusione di pratiche agronomiche, di allevamento e di gestione degli effluenti zootecnici finalizzate al contenimento delle emissioni dei gas serra e degli agenti acidificanti, in sinergia con gli interventi finalizzati alla tutela delle acque, in particolare attraverso il trattamento degli effluenti zootecnici; − sostegno al presidio del territorio attraverso il mantenimento delle attività agricole nelle aree svantaggiate; − sostegno alle pratiche agricole e forestali e alla realizzazione di opere infrastrutturali volte alla protezione e alla tutela del suolo, quali: azioni per prevenire l’erosione e il dissesto idrogeologico, mantenimento e incremento della sostanza organica, mantenimento e miglioramento della struttura del suolo, prevenzione della contaminazione dei suoli, protezione contro gli incendi e gli altri danni del bosco; 6
− tutela del paesaggio (che rappresenta un fattore competitivo importante per l’identità e la promozione del territorio rurale, oltre a costituire un elemento fondamentale della biodiversità) attraverso il sostegno agli investimenti mirati alla conservazione del paesaggio, il restauro e il mantenimento di assetti ed elementi tipici del paesaggio (mosaici paesistici, elementi lineari, manufatti ecc.) e il sostegno ad attività produttive in grado di conservare il paesaggio tipico. Asse 3 - Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale e asse 4 - Leader L’analisi del contesto ha evidenziato come la rarefazione del tessuto demografico causata dal processo di spopolamento avvenuto nei decenni passati rappresenti ancora una delle principali criticità nelle aree marginali montane e collinari del territorio piemontese. Nonostante negli ultimi anni i ritmi d’invecchiamento della popolazione siano contrastati dal fenomeno dell’immigrazione sia interna che esterna, non si può ancora parlare di un’inversione di tendenza del processo di declino demografico, che inevitabilmente determina una forte rarefazione del presidio umano nelle parti meno accessibili del territorio piemontese, con conseguente regressione anche del settore agricolo. Tuttavia, accanto alle zone caratterizzate da situazioni di elevata marginalità socioeconomica si trovano aree che, cogliendo le opportunità di sviluppo e crescita offerte dalla valorizzazione in chiave turistica del diffuso e diversificato patrimonio di risorse naturali e enogastronomiche, hanno già innescato meccanismi virtuosi di rilancio socio-economico fortemente caratterizzati dall’integrazione delle risorse dei molteplici comparti produttivi locali. In continuità con le programmazioni precedenti dove, grazie all’utilizzo dell’approccio Leader e altre forme di programmazione integrata sono state avviate esperienze significative per il recupero e la rivitalizzazione dei territori rurali, il nuovo Psr intende proseguire il sostegno alla creazione e al consolidamento di poli locali di sviluppo integrato, in grado di rappresentare una significativa inversione di tendenza rispetto allo storico declino dei territori rurali del Piemonte con maggiori difficoltà socioeconomiche. L’analisi ha permesso di individuare i seguenti fabbisogni prioritari: − contrastare lo spopolamento favorendo la permanenza e l’insediamento della popolazione residente; − contrastare la perdita e il degrado del patrimonio locale; − creare e consolidare poli locali di sviluppo integrato; − favorire la multifunzionalità dell’azienda agricola; − mantenere e consolidare le microimprese e le microfiliere locali; − consolidare le reti partenariali, organizzare le istanze locali attraverso meccanismi di regia basati sull'approccio partecipato e diffondere la capacità di progettare e attuare programmi di sviluppo locale integrato. In risposta a tali fabbisogni, e sulla base dell’articolazione degli obiettivi specifici degli assi 3 e 4, sono state definite le seguenti azioni-chiave: − sviluppo di infrastrutture e servizi connessi alla fruizione turistica sostenibile del territorio (misura 313) e di servizi innovativi per la popolazione e le imprese, anche utilizzando le possibilità offerte dall’accessibilità alla rete Adsl (misura 321); − rivitalizzazione di villaggi montani attraverso interventi di sviluppo integrato finalizzati a migliorare le condizioni di vivibilità sia per le imprese che per i residenti (misura 322); − recupero, tutela e valorizzazione del paesaggio e del patrimonio immobiliare e storicoculturale esistente e promozione di iniziative di valorizzazione delle emergenze naturalistiche e delle eccellenze agricole ed enogastronomiche. Rientrano in quest’ambito 7
anche le azioni volte alla definizione di piani di protezione e gestione dei siti Natura 2000 e di altre aree ad alto valore naturalistico, oltre a tutte le iniziative per la loro valorizzazione (misura 323); − incremento delle capacità di progettazione e di elaborazione di programmi di sviluppo integrato (misure 331 e 341); − diversificazione dell’attività agricola, concentrando l’attenzione, in relazione alle potenzialità dei territori, sulla qualificazione dell’offerta agrituristica, la produzione di energia, la valorizzazione di prodotti di qualità del territorio, le iniziative di agricoltura sociale, ecc. anche in connessione con gli interventi realizzati sulla base degli assi 1 e 2; − promozione, creazione e riqualificazione delle diverse tipologie di micro-imprese locali nei settori dell’artigianato, del manifatturiero, del turismo e della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale (misura 312); − sviluppo di infrastrutture e servizi connessi alla fruizione turistica sostenibile del territorio (misura 313).
Il Regolamento (CE) n. 1698/2005 (articolo 78, lettera a)) prevede che il Comitato di sorveglianza sia consultato entro quattro mesi dall’approvazione del Programma, in merito ai criteri di selezione delle operazioni da finanziare, nonché ad ogni loro successiva revisione secondo le necessità della programmazione. Allo scopo di consentire al Comitato di esprimersi su tale punto, si presenta di seguito una proposta di criteri che si intendono applicare in questa prima fase di attuazione del PSR della Regione Piemonte per il periodo di programmazione 2007-2013.
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Asse I – Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
Misura 111 - Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione, compresa la diffusione di conoscenze scientifiche e pratiche innovative, rivolte agli addetti dei settori agricolo, alimentare e forestale. Azione 2 - Formazione professionale ed informazione rivolte agli addetti del settore forestale.
Beneficiario
Criteri di ammissibilità
Enti ed organismi di formazione professionale pubblici e privati coerenza dell'intervento con gli obiettivi della misura possesso dei requisiti (formazione professionale tra i fini statutari, struttura organizzativa adeguata anche fuori regione, dimostrata capacità a svolgere attività formative) rispetto di forme e scadenze previste per la presentazione della domanda completezza della documentazione
CRITERI DI SELEZIONE 1.rispondenza alle esigenze rilevate in termini di tematica proposta, localizzazione sul territorio regionale e calendarizzazione (presuppone un’analisi delle esigenze) classe di priorità A punteggio: 0: nessun riferimento alle esigenze rilevate in termini di tematica proposta, mancata indicazione della localizzazione sul territorio regionale, assenza di calendarizzazione 1: scarso riferimento alle esigenze rilevate in termini di tematica proposta, indicazione sommaria della localizzazione sul territorio regionale, calendarizzazione indicativa 3: buon riferimento alle esigenze rilevate in termini di tematica proposta, indicazione della localizzazione sul territorio regionale, calendarizzazione presente ma concentrata in pochi periodi dell’anno 5: ottimo riferimento alle esigenze rilevate in termini di tematica proposta, puntuale indicazione della localizzazione sul territorio regionale sia per la parte teorica che per quella pratica, calendarizzazione presente e distribuita in più periodi dell’anno
2. livello qualitativo del progetto (chiarezza espositiva, adeguatezza contenuti, strategia intervento), coerenza con gli indirizzi formativi-informativi (forma e compiutezza delle azioni proposte) classe di priorità A punteggio: 0: progetto formativo non valutabile, incoerente rispetto agli obiettivi dell’iniziativa ed alle modalità realizzative proposte 1: progetto formativo di scarso livello qualitativo, poco coerente rispetto agli obiettivi dell’iniziativa ed alle modalità realizzative proposte 3: progetto formativo di buon livello qualitativo, coerente rispetto agli obiettivi dell’iniziativa ed alle modalità realizzative proposte 5: progetto formativo di ottimo livello qualitativo, altamente coerente rispetto agli obiettivi dell’iniziativa ed alle modalità realizzative proposte _______________________________________________________________________________ _______
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3.innovazione metodologica apprendimento) classe di priorità B punteggio:
(contenuti
intervento,
tecniche
comunicative,
verifica
0: progetto formativo privo di innovazione metodologica 1: progetto formativo dotato di uno scarso livello di innovazione metodologica 3: progetto formativo dotato di un buon livello di innovazione metodologica 5: progetto formativo datato di un ottimo livello di innovazione metodologica _______________________________________________________________________________ _______ 4. professionalità del personale impiegato classe di priorità A punteggio: 0: professionalità del personale impiegato non indicata, assenza di curricula 1: professionalità del personale impiegato indicata in modo vago ed indeterminato, presenza di alcuni curricula 3: professionalità del personale impiegato di buon livello, competente in relazione alle tematiche proposte, ma con scarsa esperienza, curricula presenti 5: professionalità del personale impiegato di ottimo livello, competente e capace in relazione alle tematiche proposte, con documentata esperienza alle spalle, curricula presenti e predisposti in formato europeo 5.dotazione di macchine ed attrezzature con particolare riferimento all'attività tecnicopratica classe di priorità A punteggio: 0: dotazione di strumentazione, macchine ed attrezzature non indicata e né descritta 1: dotazione di strumentazione, macchine ed attrezzature indicata e descritta in modo vago e poco attinente all’attività proposta 3: dotazione di strumentazione, macchine ed attrezzature indicata e descritta senza particolare riferimento all'attività tecnico-pratica, comunque attinente all’attività proposta 5: dotazione di strumentazione, macchine ed attrezzature indicata e descritta approfonditamente con particolare riferimento all'attività tecnico-pratica, qualitativamente e quantitativamente adeguata rispetto all’attività proposta _______________________________________________________________________________ _______ 6.
materiale didattico ed informativo proposto classe di priorità A punteggio: 0: materiale didattico ed informativo non indicato né descritto 1: materiale didattico ed informativo indicato e descritto in modo vago 3: materiale didattico ed informativo indicato e descritto, attinente all’attività proposta ed agli obiettivi dell’iniziativa 5: materiale didattico ed informativo indicato e descritto approfonditamente, qualitativamente e quantitativamente adeguato rispetto all’attività proposta ed agli obiettivi dell’iniziativa _______________________________________________________________________________ _______ 7.
disponibilità di sedi e strutture organizzative adeguate classe di priorità A punteggio: 0: sedi e strutture organizzative non indicata né descritta 1: sedi e strutture organizzative indicate e descritte in modo vago 3: sedi e strutture organizzative indicate e descritte, adeguate all’attività proposta, esperienza gestionale adeguata
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5: sedi e strutture organizzative indicate e descritte puntualmente ed approfonditamente, qualitativamente e quantitativamente adeguate rispetto all’attività proposta, esperienza gestionale dimostrata, modello organizzativo sostenibile, supporto logistico ai partecipanti. _______________________________________________________________________________ _______ 8. accreditamento ai sensi delle disposizioni nazionali e regionali vigenti in materia, già all'atto della presentazione della domanda classe di priorità B punteggio: 0: assente 3: presente 9.
possesso di certificazione ISO 9001 classe di priorità B punteggio: 0: assente 3: presente ______________________________________________________________________________________
10.
minor costo medio per partecipante classe di priorità B punteggio: 0: costi medi per partecipante uguali ai massimali di spesa indicati nel bando 1: costi medi per partecipante inferiori del 5 % rispetto ai massimali di spesa indicati nel bando 3: costi medi per partecipante inferiori del 10 % rispetto ai massimali di spesa indicati nel bando 5: costi medi per partecipante inferiori del 20 % rispetto ai massimali di spesa indicati nel bando _______________________________________________________________________________ _______ 11.
esperienza pregressa nel comparto di riferimento classe di priorità B punteggio: 0: nessuna esperienza formativa-informativa nel comparto forestale 1: limitata esperienza formativa-informativa nel comparto forestale (fino a 100 allievi formati) 3: buona esperienza formativa-informativa nel comparto forestale (allievi formati compresi tra 100 e 500) 5: ottima esperienza formativa-informativa nel comparto forestale (altre 500 allievi formati)
Si precisa che verranno prese in considerazione esclusivamente le esperienze: maturate nell’ultimo quinquennio dalla data di pubblicazione del bando; relative ad iniziative formative/informative documentate (mese, anno, atto di affidamento, atto di liquidazione, denominazione puntale del soggetto affidatario); di durata superiore a 20 ore; con un numero minimo di partecipanti superiore a 15 unità; aventi per oggetto tematiche chiaramente afferibili al comparto forestale; aventi gli stessi destinatari previsti dalla Misura 111, Azione 2. _______________________________________________________________________________ _______ 12.
tipologia del destinatario classe di priorità A punteggio: 0: operatore forestale che non risiede in area montana e che non agisce su superfici forestali di proprietà di enti pubblici o di forme associative 1: operatore agisce su superfici forestali di proprietà di enti pubblici o di forme associative 3: operatore residente in area montane
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5: operatore residente in area montane e che agisce su superfici forestali di proprietà di enti pubblici o di forme associative
Come e da chi saranno valutati i criteri di selezione
Le candidature in possesso dei requisiti di ammissibilità saranno valutate da un’apposito gruppo di lavoro composto da funzionari e tecnici competenti in materia, presieduto dal dirigente del Settore regionale DA1415. L’attività formativa-informativa sarà finanziata (oltre che in funzione della disponibilità finanziaria) sulla base della graduatoria ottenuta sommando il punteggio attribuito per ogni criterio di selezione. A parità di punteggio le domande saranno ordinate tenendo conto del punteggio maggiore nella classe di priorità A. Nel caso permanga la parità di punteggio le domande saranno ordinate in base all’offerta economicamente più vantaggiosa. Non saranno inseriti in graduatoria i progetti che conseguiranno un punteggio minore a 33/55, non avendo raggiunto la sufficienza.
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Misura 125 Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura. Azione 125.3.1 ripristino di strade rurali al servizio di più aziende agricole 1. CRITERI DI AMMISSIBILITA’ 1.a - coerenza dell'intervento con gli obiettivi della misura; 1.b - possesso dei requisiti; 1.c - rispetto di forme e scadenze previste per la presentazione della domanda; 1.d - completezza della documentazione. 2. PUNTEGGI 2.a BENEFICIARI - IAP 5 punti - fino al max di 10 IAP , da 11° in poi 2 punti. - Altri imprenditori agricoli 2 punti – fino al max di 20 , dal 21° in poi 1 punto. - Altri utenti non agricoli 0.5 punti.
2.b UBICAZIONE INTERVENTI - punti 20 se l’intervento ricade interamente in zona montana, in base alla zonizzazione PSR allegato 2, sezione 2; - punti 10 se l’intervento ricade, anche solo parzialmente, in zona collinare; - punti 5 nel caso gli interventi ricadano interamente nell’ambito di comuni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti; - punti 5 interventi ricadenti totalmente in zone parchi o SIC.
2.c CONTRIBUTO FINANZIARIO Nel caso in cui il beneficiario, entro il limite del massimale di spesa ammissibile, contribuisca con fondi propri oltre il 20% previsto dal bando, per ogni valore % in meno di contributo richiesto, verranno attribuiti 0.5 punti aggiuntivi, fino ad un massimo di 10 punti.
PUNTEGGI NEGATIVI - Progetti che prevedono spesa complessiva per l’asfaltatura superiore al 40% del totale lavori -10 punti - Nel caso di utilizzo di asfalti ecologici, non viene applicata tale riduzione.
PRIORITA’ Nel caso di parità di punteggio, verrà data priorità agli interventi ricadenti anche parzialmente in zona montana, in subordine alla forme associative con il maggior numero di soci agricoli.
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Misura 125 Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura. Azione 125.3.2 realizzazione, miglioramento e potenziamento di acquedotti rurali al servizio di più aziende agricole 1. CRITERI DI AMMISSIBILITA’ 1.a - coerenza dell'intervento con gli obiettivi della misura; 1.b - possesso dei requisiti; 1.c - rispetto di forme e scadenze previste per la presentazione della domanda; 1.d - completezza della documentazione.
2. PUNTEGGI 2.a BENEFICIARI - IAP 5 punti - fino al max di 10 IAP , da 11° in poi 2 punti. - Altri imprenditori agricoli 2 punti – fino al max di 20 , dal 21° in poi 1 punto. - Altri utenti non agricoli 0.5 punti.
2.b UBICAZIONE INTERVENTI - punti 20 se l’intervento ricade interamente in zona montana, in base alla zonizzazione PSR allegato 2 , sezione 2; - punti 10 se l’intervento ricade, anche solo parzialmente, in zona collinare; - punti 5 nel caso gli interventi ricadano interamente nell’ambito di comuni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti; - punti 5 interventi ricadenti totalmente in zone parchi o SIC.
2.c CONTRIBUTO FINANZIARIO Nel caso in cui il beneficiario, entro il limite del massimale di spesa ammissibile, contribuisca con fondi propri oltre il 20% previsto dal bando, per ogni valore % in meno di contributo richiesto, verranno attribuiti 0.5 punti aggiuntivi, fino ad un massimo di 10 punti.
PRIORITA’ Nel caso di parità di punteggio, verrà data priorità agli interventi ricadenti anche parzialmente in zona montana, in subordine alla forme associative con il maggior numero di soci agricoli.
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Asse II – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale
Misura 211
Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane
Criteri di valutazione e selezione Nel caso in cui l’ammontare dei contributi ammessi ecceda la disponibilità finanziaria, al fine di favorire le aziende maggiormente svantaggiate secondo un criterio altitudinale e di fertilità dei suoli, inizialmente si interverrà escludendo dal contributo le coltivazioni proprie dei fondi valle o delle zone più fertili, passando via via, (qualora necessario) alle coltivazioni tipiche delle medie valli ed infine delle alte vallate secondo il seguente ordine di esclusione: 1. mais da granella; 2. mais da insilato; 3. erbai; 4. colture oleaginose; 5. altri cereali; 6. altre colture; 7. floricoltura; 8. prati avvicendati; 9. frutticoltura; 10. viticoltura; 11. frutta in guscio; 12. castanicoltura; 13. fragole; 14. colture orticole; 15. piccoli frutti; 16. piante officinali; 17. prati stabili; 18. prati-pascoli; 19. pascoli.
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Misura 214, Azione 3 Incremento del contenuto di carbonio organico nel suolo
AZIONE 214.3 (Incremento del contenuto di carbonio organico nel suolo) CRITERI DI AMMISSIBILITA’/ESCLUSIONE L’applicazione dell’azione riguarda due distinte tipologie (1: sostanza organica da ammendanti; 2: sostanza organica di origine agricola e zootecnica) e potrà prevedere bandi di apertura distinti, nonché limiti massimi di adesione per singola tipologia di azione. L’applicazione della tipologia 2 assume carattere prioritario. Localizzazione: • Terreni a basso o moderatamente basso contenuto in C org (definiti dalla carta regionale del C. org. dei suoli) oppure • terreni con contenuto di C org. > 1,5% (dimostrazione a carico dell’agricoltore).
Motivazione
CRITERI DI SELEZIONE DELLE DOMANDE PRESENTATE In base alle zone: • Zone designate come vulnerabili da nitrati; • Zone soggette a fenomeni erosivi; • Aree di salvaguardia delle captazioni ad uso idropotabile.
Motivazione
Ulteriore criterio: Verrà data priorità alle aziende che aderiscano a forme di progettazione collettiva per tipologia di azione. Nei bandi di apertura verrà inoltre valutata la possibilità di introduzione di un limite massimo di ettari oggetto di adesione per singola azienda in considerazione delle economie di scala derivanti dall’ampliamento delle superfici aziendali oggetto di impegno (indicativamente 40 ettari per azienda aderente).
Come prevista dal PSR.
Come prevista dal PSR.
L’introduzione di forme di progettazione collettiva costituisce elemento di rafforzamento dell’efficacia dell’azione in termini territoriali.
Al fine di applicare le priorità territoriali previste dal PSR, ad ogni domanda è assegnato un punteggio come di seguito indicato: o o o o o
aree di salvaguardia delle captazioni a uso idropotabile; zone vulnerabili da nitrati di origine agricola; zone soggette a fenomeni erosivi Altre zone Adesione ad una forma di progettazione collettiva
- punti 3 - punti 4 - punti 4 - punti 1 - punti 3
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MISURA 226. Ricostituzione del potenziale forestale e introduzione di interventi preventivi. Interventi finalizzati alla ricostituzione di aree percorse dal fuoco.
1. CRITERI DI AMMISSIBILITA’ 1.a - coerenza dell'intervento con gli obiettivi della misura; 1.b - possesso dei requisiti; 1.c - rispetto di forme e scadenze previste per la presentazione della domanda; 1.d - completezza della documentazione.
2. Punteggi per definire le priorità. 1) Tipologia del beneficiario: Beneficiario
Punteggio
Consorzio forestale o associazione forestale, Comunità Montana Altri Enti Pubblici
5
2
2) Categoria forestale interessata dall’intervento (nel caso di più tipologie si pondera il calcolo del punteggio in base alla superficie interessata da ciascuna): Categoria forestale
Punteggio
Boschi di conifere
10
Fustaie di faggio
8
Fustaie di altre specie
7
Ceduo di faggio
5
Cedui di altre latifoglie
2
3) Funzione del bosco (nel caso di più funzioni si pondera il calcolo del punteggio in base alla superficie interessata da ciascuna): Funzione del bosco
Punteggio
Protettiva Produttivo-protettiva Naturalistica Produttiva Altre
10 o
6 3 0
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4) Danno ancora presente in rapporto alla ripresa vegetativa (risultante dalle aree di saggio): Danno ancora presente in %
Punteggio
Maggiore del 80%
10
Fra il 60 % e l’ 80 %
8
Fra il 40 % ed il 60 %
5
5) Presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico in atto, in boschi di protezione diretta, in % rispetto alla superficie oggetto dell’intervento: Presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico in % Maggiore del 40%
Punteggio 12
Fra il 20 % ed il 40 %
8
Fra il 10 % ed il 20 %
5
Minore del 10 %
2
6) Boschi in area protetta: Area protetta
Punteggio
Boschi collocati in area protetta (almeno il 50%)
8
7) In riferimento a quanto rappresentato nel “Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2007-2010” si attribuirà un punteggio in base alla priorità di intervento riferita al Comune. Quando l’area di intervento interessa più Comuni la priorità di intervento è riferita al Comune che prevale in termini di superficie. Priorità
Punteggio
Priorità 1
6
Priorità 2
4
Priorità 3
2
Priorità 4
0
8) Interventi localizzati per almeno il 75% della superficie all’interno dei popolamenti forestali classificati dalla Regione Piemonte per la raccolta del seme: Localizzazione
Punteggio
Popolamenti da seme almeno il 75%
3
In caso di parità di punteggio, nella compilazione della graduatoria regionale verrà data priorità alla domanda che interessa la maggiore superficie. Nel caso in cui permanga la parità di punteggio, le domande saranno ordinate in base alla data di presentazione. 18
Asse III – Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale MISURA 313 Incentivazione di attivita’ turistiche connesse allla fruizione sostenibile del territorio. Azione 1 Infrastrutturazione della rete sentieristica regionale per la realizzazione di itinerari escursionistici fruibili a piedi, in bicicletta e a cavallo
MODALITÀ DI VALUTAZIONE E PRIORITÀ Ai fini attuativi della Misura 313 azione 1 , si intende dar corso ad una programmazione regionale di interventi tesi a valorizzare gli ambiti territoriali sui quali si sviluppa la rete sentieristica, con particolare riferimento alle aree collinari e montane ricadenti nelle fasce C e D del PSR 2007-2013. Tale programmazione prevede la definizione di una disponibilità finanziaria predeterminata per gli ambiti territoriali di sviluppo della rete sentieristica in relazione all’estensione territoriale delle aree collinari e montane ricadenti nelle fasce C e D del PSR 2007-2013, all’estensione territoriale delle aree protette e al grado di organizzazione della stessa rete sentieristica. Sulla base di tale disponibilità finanziaria saranno predisposti per ogni ambito territoriale provinciale di riferimento, inviti pubblici rivolti ai soggetti beneficiari per la presentazione delle proposte d’intervento finalizzate allo sviluppo del turismo escursionistico del territorio. Le Province oltre a presentare proposte d’intervento al pari degli altri beneficiari ( Comunità Montane , Comunità Collinari , Enti di Gestione delle Aree Protette, Soggetti Gestori di Ecomusei ) devono presentare un piano di animazione e d’intervento per indirizzare tecnicamente i beneficiari nella formulazione delle proposte di infrastrutturazione della rete sentieristica e un piano di promozione integrato dei percorsi e delle opportunità fruitive che saranno valorizzate attraverso l’attuazione della Misura.La presenza di questi due piani costituisce ulteriore criterio di ammissibilità. Ai fini della formulazione della graduatoria di merito per il successivo finanziamento, si procederà alla valutazione delle proposte d’intervento sulla base dei sottoelencati criteri di ammissibilità e valutazione. Beneficiario
Province Presenza di un Piano Tecnico di Intervento in cui siano descritte le attività effettuate dalle Province per indirizzare tecnicamente i beneficiari nella proposta degli interventi di infrastrutturazione della rete sentieristica. Lo stesso Piano deve individuare le aree omogenee su cui ricadono le Proposte di Intervento evidenziando gli elementi di interfunzionalità e connessione tra le diverse proposte dei beneficiari.
Criteri di ammissibilità
Presenza di un Piano di Promozione Integrato degli itinerari escursionistici e delle opportunità fruitive valorizzate attraverso le singole Proposte che si raccordi con le iniziative promozionali già in atto a livello provinciale e regionale in modo da garantirne sistematicità ed efficacia nell’informazione al pubblico. Il piano deve individuare la strategia di promozione e l’elenco dei prodotti e/o attività che si intendono realizzare al fine di valorizzare gli interventi proposti dai beneficiari.
Beneficiario
Province, Comunità Montane, Comunità Collinari, Unioni di Comuni, Enti di Gestione delle Aree Protette, Soggetti gestori di Ecomusei Regionali a totale composizione pubblica
Criteri di ammissibilità
I tracciati oggetto di intervento devono essere compresi nella Rete Sentieristica Regionale ed inseriti pertanto nel Catasto Regionale dei Sentieri. Gli itinerari devono essere collegati direttamente ai punti di attestazione veicolare e devono garantire rilevanti motivi di interesse turistico, storico, naturalistico. La segnaletica e la cartellonistica prevista devono essere conformi alle vigenti disposizioni regionali in materia.
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Al fine di garantire la sicurezza della fruizione pedonale, ciclabile ed equestre sugli itinerari oggetto di intervento, gli Enti competenti debbono avere adottato i provvedimenti di limitazione al transito di mezzi motorizzati, ai sensi della vigente normativa nazionale e regionale in materia di circolazione stradale e di transitabilità fuori-strada. Integrazione della proposta d’intervento con i servizi all’escursionista già attivi sul territorio (servizi di trasporto bagagli, noleggio biciclette, presenza di attività di accompagnamento collegate agli itinerari da valorizzare attraverso le Proposte di Intervento). Per ogni servizio collegato alla proposta d’intervento: punti 5 Presenza di strutture da destinare all’uso ricettivo extralberghiero oggetto di valorizzazione nell’ambito della Proposta di Intervento. Per ogni struttura valorizzata attraverso la proposta: punti 10 Presenza di proposte dedicate a promuovere le pari opportunità nella fruizione turistica (ad esempio realizzazione di specifiche proposte dedicate alla fruizione Criteri di selezione
da parte di soggetti con disabilità). Per ogni proposta dedicata alla promozione delle pari opportunità: punti 7 Presenza di convenzioni già attive prima della presentazione della domanda tra i beneficiari e soggetti terzi (associazioni volontarie e/o singoli privati) per la manutenzione dei tracciati oggetto di intervento. Per ogni convenzione attiva: punti 15 Valorizzazione di itinerari escursionistici interprovinciali o di rilevanza internazionale. Per numero di itinerari interessati: punti 10 Sviluppo lineare degli itinerari valorizzati attraverso la Proposta. Per ogni Km di itinerario valorizzato: punti 3
Saranno considerate ammissibili a finanziamento solo le proposte d’intervento che nella fase di valutazione raggiungono il punteggio minimo di 80 punti. Completata la fase di valutazione si procederà alla composizione delle graduatorie delle Proposte di Intervento ammissibili a finanziamento. Le economie finanziarie derivanti, a seguito della valutazione delle Proposte di Intervento, dalla parziale copertura delle disponibilità assegnate ad ogni ambito provinciale, saranno utilizzate per il finanziamento delle Proposte ammissibili che non trovano copertura finanziaria per indisponibilità di risorse. In caso di parità di punteggio nella compilazione della graduatoria è data priorità allo sviluppo lineare degli itinerari valorizzati attraverso la Proposta.
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ASSE IV LEADER 2007-2013 CRITERI DI SELEZIONE DEI PIANI DI SVILUPPO LOCALE (PSL)
Dopo l’esame di ammissibilità formale, per valutare e selezionare i Piani di Sviluppo Locale, la Regione ha suddiviso i criteri in cinque aree alle quali attribuirà un peso in funzione degli aspetti ritenuti maggiormente strategici anche con lo scopo di valorizzare le specificità dell’approccio Leader. Il peso maggiore sarà assegnato alla qualità della strategia che, imperniata attorno ad un tema unificante, non dovrà trascurare la compatibilità ambientale nel suo complesso. La sostenibilità ambientale sarà valutata sulla base della relazione sintetica di compatibilità ambientale che accompagna il PSL. Per i GAL che hanno operato in LEADER+ saranno presi in considerazione, ai fini della valutazione, anche i risultati conseguiti in termini di efficienza della gestione del periodo di programmazione 2000-2006 La Direzione Economia montana e Foreste, su parere del Comitato tecnico di Gestione e con proprio atto amministrativo, approverà la graduatoria dei PSL che avranno raggiunto il punteggio minimo previsto dal bando (60 punti su 100, di cui almeno 28 sulla qualità della strategia). La selezione delle proposte avverrà sulla base dell’effettiva disponibilità di risorse. A seguito della selezione, il Comitato Tecnico potrà richiedere ai GAL di adeguare i PSL come richiesto dall’istruttoria. Successivamente si procederà all’approvazione di ogni Piano di Sviluppo Locale e della relativa dotazione finanziaria. Qualora gli adeguamenti non dovessero risultare idonei entro le tempistiche stabilite la proposta del GAL sarà considerata decaduta. I PSL che avranno ottenuto l’ammissibilità verranno selezionati in base alle seguenti aree di valutazione: a) Caratteristiche del partenariato b) Caratteristiche del territorio c) Qualità della strategia d) Efficienza della gestione proposta per il 2007/2013 e) Efficienza della gestione 2000-2006 per i GAL Leader+
CRITERI DI SELEZIONE DEI PSL a) CARATTERISTICHE DEL PARTENARIATO
12 PUNTI
I soci devono dimostrare la capacità di aggregare i diversi interessi del territorio in funzione degli obiettivi globali del PSL. Il punteggio totale, verrà calcolato prendendo in considerazione i seguenti elementi: Rappresentatività dei soggetti rispetto all’area Serve a misurare la capacità della partnership locale di rappresentare i principali operatori della vita economica e sociale della zona, i settori e le associazioni che intervengono in materia di ambiente, cultura e inserimento sociale. Verrà preso in considerazione l’elenco dei soci facenti parte del GAL e le loro tipologie suddivise tra: - Province, Comunità Montane, Comunità Collinari; - Camere di Commercio, Organizzazioni professionali e di categoria, ONG ambientaliste; - Istituti bancari che propongono tassi di interessi passivi e costi di fideiussione particolarmente vantaggiosi nei confronti del GAL e dei beneficiari; - associazioni, organismi portatori di interessi collettivi; - altre tipologie.
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1. Rappresentatività dei soggetti rispetto all’area -
Camere di Commercio, org. Prof e di categoria, ONG ambientaliste Istituti bancari o fondazioni associazioni organismi a carattere collettivo Altre tipologie
max 5 punti Max 3 punti
Max 0,5 punti Max 1,5 punti 0,1 per socio
Competenza acquisita dal GAL Serve a valutare le esperienze pregresse del GAL (o dei singoli soci) nella gestione o predisposizione di progetti integrati finanziati con fondi comunitari già realizzati o in corso di realizzazione strettamente attinenti alle tematiche previste dal PSL. 2. Competenza acquisita dal GAL
Progetti integrati gestiti dal GAL o dai singoli soci dal 2000 in poi di costo totale:
Max 2 punti
Partecipazione dei soggetti privati al capitale sociale Serve a misurare il grado di operatività dei soggetti privati soci del GAL, fatto salvo che a livello decisionale i partner economici e le associazioni dovranno rappresentare obbligatoriamente almeno il 50% del partnenariato locale. Verrà preso in considerazione il valore assoluto del capitale sociale e la percentuale di partecipazione privata al capitale stesso, desunta dai documenti formali di adesione al GAL. 3. Partecipazione dei soggetti privati al capitale sociale - Capitale sociale in Euro - % partecipazione privata
Max 2 punti
Grado di condivisione del Piano Serve a misurare la coerenza della strategia di sviluppo locale rispetto alle indicazioni pervenute in sede di animazione e concertazione realizzate a livello provinciale. 4. Grado di condivisione del Piano max 2 punti Attività di concertazione per la preparazione del PSL articolate in: n. incontri organizzazioni coinvolte documentazione di supporto Livello di coerenza con l’animazione provinciale (territorio, partenariato e tema unificante)
Max 3 punti Max 1,5 punti Max 1,5 punti
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B) CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO
8 PUNTI
L’area interessata deve essere contraddistinta da un elevato grado di ruralità, da una elevato rischio di marginalità e da una omogeneità dal punto di vista fisico, economico e sociale. Verranno a tal fine presi in considerazione i seguenti elementi:
Densità demografica Serve a misurare la densità della popolazione rispetto ai limiti ottimali di densità individuati dal rapporto di valutazione Leader+ 1 Il punteggio sarà direttamente proporzionale alla densità massima valutata come ottimale. 1. Densità demografica in abitanti per Kmq:
max 1,5 punti
Indice di ruralità Serve a misurare la percentuale di popolazione residente nei comuni classificati come aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (D). Il punteggio sarà direttamente proporzionale alla percentuale di abitanti inserita in comuni classificati come aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (D)rispetto al totale abitanti del GAL tenuto conto che il valore medio nell’area eleggibile Leader è 41%: 2. Indice di ruralità (% popolazione aree D su totale pop. GAL):
max 1 punto
Imponibile IRPEF pro-capite Serve a misurare il livello di benessere dell’area rispetto alla media piemontese. Il punteggio è inversamente proporzionale al reddito. Verrà preso in considerazione il rapporto tra il totale imponibile IRPEF dei comuni dell’area e il totale abitanti dell’area tenuto conto che il valore medio nell’area eleggibile Leader è di 8.600 €: 3. Reddito Imponibile IRPEF pro-capite (reddito imponibile totale /popolazione totale):
max 1 punto
Tasso di popolazione in età attiva Serve a misurare la percentuale di popolazione in età compresa tra i 15 ed i 64 anni sul totale dei residenti. Verrà preso in considerazione il rapporto tra il totale abitanti dell’area e il totale abitanti con età compresa tra i 15 e i 64 anni. Il punteggio è inversamente proporzionale al numero di abitanti in età attiva tenuto conto che il valore medio nell’area eleggibile Leader è 62% 4. Tasso di popolazione in età attiva (popolazione 15-64 anni/popolazione totale):
max 1 punto
1 “Risulta necessario, anche in funzione della prossima programmazione, individuare una soglia minima e massima ottimale. Il riscontro dei dati e dai risultati delle attività svolte nei diversi territori di intervento suggerisce una forcella compresa tra i 40 e gli 80 ab/Kmq con un posizionamento ottimale attorno ai 70 ab/Kmq.” Pag. 57 Aggiornamento Rapp. Valutazione intermedia Novembre2005 – ATI Team-Apri-Izi
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Dotazione di servizi alla persona Serve a misurare la presenza di servizi alla persona e presenza delle scuole dell’obbligo presenza di distributori carburante, sportelli bancari, farmacie rispetto al numero totale di abitanti dell’area. Il punteggio è inversamente proporzionale alla dotazione di servizi tenuto conto che il valore medio nell’area eleggibile Leader è 2,7: max 0,5 punti
5. Dotazione di servizi alla persona per abitante (somma dotazione servizi /popolazione totale):
Tasso di attrattività Serve a misurare la capacità attrattiva di lavoro di un a determinata area. Prende in considerazione la percentuale di dipendenti rispetto alla popolazione residente. Il punteggio è inversamente proporzionale al tasso di attrattività tenuto conto che il valore medio nell’area eleggibile Leader è 34%: max 1 punto
6. Tasso di attrattività (Addetti /popolazione totale)
Presenza di attività imprenditoriali Serve a misurare l’attrattività imprenditoriale del settore primario, del commercio e dell’artigianato rispetto al totale di abitanti. . Il punteggio è inversamente proporzionale alla presenza di attività imprenditoriali tenuto conto che il valore medio nell’area eleggibile Leader è 14%: max 2 punti
7. Presenza di attività imprenditoriali
C) QUALITÀ DELLA STRATEGIA
55 PUNTI
Il GAL deve individuare una strategia coerente con l’identità dell’area e deve svilupparla attraverso azioni multisettoriali che prevedono l’interazione di soggetti appartenenti a diversi settori economici, strutturati mediante accordi secondo la logica della filiera produttiva, senza trascurare la sostenibilità ambientale del Piano nel suo complesso. Qualità della diagnosi Serve a misurare la capacità del GAL di sviluppare una analisi del territorio puntuale, documentata ed esaustiva tale da evidenziare il potenziale della zona delimitata (dimensioni, risorse endogene, massa critica e gli impatti del precedenti fasi di programmazione). Verrà valutata la completezza delle informazioni riferite ai principali settori di intervento, la capacità di individuazione dei punti di forza e di debolezza dell’area, le minacce e le opportunità e delle peculiarità ambientali in essa presenti. La disamina dovrà consentire l’esatta individuazione dei fabbisogni da soddisfare e delle priorità specifiche dell’area, la quantificazione degli indicatori e la definizione di specifici obiettivi di sostenibilità ambientale. 1. Qualità della diagnosi -
Completezza informazioni rispetto ai vari settori d’intervento Analisi peculiarità ambientali Capacità di individuazione punti di forza, debolezza, minacce e opportunità Relazione tra caratteristiche dell’area e fabbisogni prioritari
Max 12 punti max 2 punti max 2 punti max 4 punti max 4 punti
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Grado di definizione della strategia e del tema unificante Serve a misurare la capacità del GAL di sviluppare e descrivere una propria strategia che evidenzi il legame con l’identità dell’area e i fabbisogni da soddisfare; la strategia dovrà essere sintetizzata all’interno di un tema unificante inteso come obiettivo globale del PSL da collegare in maniera esauriente con le azioni e gli interventi. Le tematiche inerenti lo sviluppo di servizi alla popolazione e alle imprese potranno assumere valore trasversale rispetto al tema unificante. 2. Grado di definizione della strategia e del tema unificante - Coerenza degli obiettivi specifici con fabbisogni dell’area e
Max 14 punti max 3 punti
obiettivi del PSR
- Coerenza con fabbisogni e grado di integrazione del tema -
unificante Livello di multisettorialità (interventi riferibili a più comparti produttivi per ciascuna linea d’intervento) Livello di integrazione delle linee di intervento (collegamento tra misure nell’ambito di ciascuna linea di intervento) Livello di complementarietà rispetto alle esperienze di programmazione in atto nell’area
max 3 punti max 3 punti max 3 punti max 2 punti
Presenza di azioni (operazioni) a favore delle pari opportunità Serve a misurare la capacità del GAL di prevedere interventi che agevolino l’attività lavorativa per le donne e le categorie svantaggiate. Verranno valutati, la presenza di interventi dove le donne e le categorie svantaggiate siano tra i diretti destinatari o soggetti attuatori degli interventi. 3. presenza di azioni (operazioni) a favore delle pari opportunità - Presenza di interventi che agevolano condizioni lavorative di -
donne e categorie svantaggiate Presenza di interventi destinati a donne e categorie svantaggiate come destinatari
Max 3 punti max 2 punti Max1 punto
Qualità delle azioni (operazioni) Serve a misurare la capacità del GAL di individuare azioni, tipologie di intervento, indicatori, budget, massimali di spesa, beneficiari, rispondenti a quanto richiesto dal PSR. Verrà valutata la descrizione di dettaglio delle singole operazioni sulla base degli elementi di seguito elencati. Il punteggio totale deriverà dalla media dei punteggi ottenuti dalle singole azioni. - Livello di dettaglio conforme a quanto richiesto dal bando regionale (descrizione tecnica, massimali, percentuali di contribuzione, indicatori, etc …); - ammissibilità delle operazioni (le operazioni non valutabili per dettaglio tecnico insufficiente o generico saranno considerate non ammissibili e comporteranno una conseguente riduzione del budget); - capacità delle operazioni di soddisfare i fabbisogni individuati nell’analisi dell’area; - grado di innovazione dell’azione proposta in relazione a nuovi prodotti o nuovi metodi e processi produttivi; - creazione e implementazione di azioni (operazioni)intersettoriali intese come creazione di reti tra gli operatori e come definizione di rapporti stabili tra gli stessi (accordi, convenzioni, strutture intersettoriali quali consorzi e cooperative, etc.. - capacità di integrazione e coerenza con le politiche settoriali e dimostrazione del valore aggiunto dell’approccio Leader; 25
-
grado di quantificazione degli indicatori di risultato e di realizzazione richiesti dal PSR; effetti occupazionali in relazione al numero di unità di lavoro create dopo la realizzazione del Piano e relative motivazioni a supporto; grado di complementarietà rispetto alle esperienze di programmazione in atto nell’area; grado di coerenza con gli obiettivi di compatibilità ambientale individuati nella relazione di compatibilità ambientale; grado di definizione dei prevedibili impatti ambientali delle operazioni e capacità di prevenzione.
- Livello di dettaglio conforme a quanto richiesto dal bando regionale
Max 17 punti (derivata dalla media dei punteggi ottenuti per ciascuna operazione) Max 3 punti
- ammissibilità delle operazioni;
max 4 punti
- capacità delle operazioni di soddisfare i fabbisogni individuati
max 3 punti
4. Qualità delle azioni (operazioni) di ciascuna linea d’intervento
nell’analisi dell’area;
- grado di innovazione dell’azione (operazione) proposta in relazione a -
nuovi prodotti o nuovi metodi e processi produttivi; creazione e implementazione di azioni intersettoriali intese come creazione di reti tra gli operatori e come definizione di rapporti stabili tra gli stessi effetti occupazionali (Unità di lavoro create)
- capacità di integrazione e coerenza con le politiche settoriali e
max 1 punto Non valutabile a livello di operazione, già valutata nel “Grado di definizione della strategia” Max 2 punti max 2 punti
dimostrazione del valore aggiunto dell’approccio Leader
- grado di quantificazione degli indicatori di realizzazione richiesti dal -
PSR grado di coerenza con gli obiettivi di compatibilità ambientale individuati nel rapporto sintetico di compatibilità ambientale grado di definizione dei prevedibili impatti ambientali delle azioni e capacità di prevenzione
Non valutabile a livello di operazione Max 2 punti Non valutabile a livello di operazione
Capacità di generare effetti ambientali Serve a verificare se nel Piano sono previsti strumenti di valorizzazione e tutela dell’ambiente tali da generare effetti ambientali positivi. Verranno prese in considerazione quelle azioni (operazioni)che hanno effetti diretti di miglioramento e di valorizzazione delle tematiche ambientali (aria, acqua, suolo, biodiversità, paesaggio, patrimonio storico culturale, energia, etc..) 5.
Capacità di generare effetti ambientali
- Presenza di interventi di valorizzazione e tutela dell’ambiente tali -
-
da generare effetti ambientali positivi, azioni (operazioni)con effetti diretti sulle componenti ambientali Presenza di interventi di valorizzazione e tutela dell’ambiente tali da generare effetti ambientali positivi, azioni (operazioni)con effetti indiretti sulle componenti ambientali
Max 4 punti Max 2 punti
Max 2 punti
Capacità di generare effetti duraturi
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Serve a misurare la capacità del piano di generare effetti economici positivi al termine del Programma. Verranno prese in considerazione le modalità attraverso le quali si intende garantire la vitalità autonoma dei progetti finanziati col Piano (creazione di strutture per la gestione, posti di lavoro, ecc..). 6. Capacità di generare effetti duraturi - Grado di vitalità autonoma dei progetti con creazione di strutture
Max 2 punti Max 2 punti
permanenti, strutture di gestione ecc.
Realizzazione di progetti di cooperazione Prende in considerazione l’impegno del GAL a sviluppare un progetto di cooperazione interterritoriale o transnazionale. Max 3 punti
7. Realizzazione di progetti di cooperazione -
grado di definizione dei progetti di cooperazione interterritoriale e o transnazionale Coerenza con strategia d’intervento
Max 2 punti Max 1 punto
D) CAPACITÀ DI GESTIONE DEL PSL 2007-2013:
20 PUNTI GAL LEADER + 25 PUNTI GAL SOLO LEADER II Il Piano deve contenere informazioni precise circa le modalità di gestione in particolare per quanto riguarda il funzionamento della struttura, la gestione dei progetti e dei finanziamenti, i sistemi di controllo e di monitoraggio. Modalità di funzionamento della struttura del GAL La struttura deve possedere strumenti e professionalità atti a garantire la realizzazione del Piano conformemente a quanto approvato. Verranno presi in considerazione il grado di definizione dell’ organizzazione e il funzionamento della struttura, le competenze professionali del personale, la suddivisione di ruoli e responsabilità, il regolamento di funzionamento interno, etc...
1. Modalità di funzionamento della struttura del GAL grado di definizione dell’organizzazione e del funzionamento della struttura, Adeguatezza delle risorse umane e delle competenze
Gal leader + Max 8 punti
GAL Leader II Max 9 punti
max 4 punti
Max 5 punti
Max 4 punti
Max 4 punti
Definizione del cronoprogramma annuale degli interventi Verrà preso in considerazione il grado coerenza interna e di definizione delle cadenze temporali degli impegni e dei pagamenti per ciascuna operazione anche rispetto alle previsioni di pagamento imposte dalla CE . 2. Definizione del cronoprogramma annuale degli interventi - Grado di coerenza interna del cronoprogramma - Rispetto tempistiche imposte dalla UE e definite nel bando
Max 3punti Max 2 punti Max 1 punto
Max 4 punti Max 2 punti Max 2 punti
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Investimento attivato Verrà valutata l’entità dell’apporto finanziario del cofinanziamento dei beneficiari sul piano finanziario complessivo in rapporto al costo totale. Il punteggio sarà inversamente proporzionale alla % di contributo pubblico 3. Investimento attivato - Rispondenza dei piani finanziari agli schemi e -
ai vincoli di contributo pubblico e FEASR (% di contributo pubblico per operazione ) Capacità di generare investimenti privati (quota % dei beneficiari superiore ai limiti minimi)
Max 4 punti Max 1 punti
Max 5 punti Max 2 punti
Max 3 punti
Max 3 punti
Garanzie sul cofinanziamento da parte dei soggetti coinvolti Verranno valutati gli atti formali di impegno al cofinanziamento delle azioni (operazioni)a regia e la disponibilità a coprire le spese per interessi passivi. 4. Garanzie sul cofinanziamento da parte dei soggetti coinvolti - Modalità di cofinanziamento adottate dal -
-
GAL Contributo dei soci al cofinanziamento delle azioni (operazioni)a regia e disponibilità a coprire le spese per interessi passivi. Formalizzazione degli atti di impegno (Impegni pluriennali dei soci)
Max 5 punti
Max 7 punti
Max 1 punti
Max 1 punti
Max 2 punti
Max 3 punti
Max 2 punti
Max 3 punti
E) EFFICIENZA DELLA GESTIONE 2000-2006:
5 PUNTI GAL LEADER+, 0 PUNTI GAL SOLO LEADERII Per i GAL che hanno operato nella fase precedente di programmazione verranno valutati i risultati conseguiti (anche in senso negativo) in termini di efficienza e velocità di spesa ovvero di rispondenza agli obiettivi fissati dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria. Nel caso in cui il GAL derivi dalla fusione di altri GAL, anche ex-Leader II, i punteggi verranno calcolati prendendo in considerazione il criterio della prevalenza territoriale. Per i GAL che hanno operato solo con Leader II verrà valutata la capacità di gestione 2007 – 2013 attribuendo a tale criterio anche il peso del criterio “Efficienza della gestione 2000-2006”.
Raggiungimento degli obiettivi programmati Verrà presa in considerazione l’efficacia del GAL intesa come capacità di raggiungere gli obiettivi fissati dal PSL. Verranno valutate, a livello di misura, le variazioni del piano finanziario approvato contestualmente all’approvazione del PSL rispetto al piano finanziario riprogrammato al 31.12.07. 1. Capacità di Raggiungere gli obiettivi programmati - variazioni del piano finanziario approvato contestualmente
Max 1 punto Max 1 punto
all’approvazione del PSL rispetto al piano finanziario riprogrammato al 31.12.07.
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Rispetto della norma n+2 Verrà preso in considerazione, in riferimento al piano finanziario approvato, la capacità del GAL di rispettare sulle singole annualità la norma n+2. (Eventuali risorse aggiuntive ottenute nel corso della programmazione devono essere aggiunte al piano finanziario iniziale) 2. Rispetto della norma n+2
Max 1 punto
Avanzamento della spesa al 31.12.2007 Verrà preso in considerazione, sulla base dei dati di avanzamento della spesa al 31.12.2007, la velocità complessiva di spesa tenuto conto che la media complessiva dei Gal è 72%: 3. Avanzamento della spesa al 31/12/2007 del GAL rispetto alla media
Max 1 punto
Esperienza nella gestione di fondi pubblici Verrà presa in considerazione l’eventuale presenza e sistematicità di anomalie nella gestione delle risorse, sulla base dei risultati dei controlli di primo e secondo livello. 4. Esperienza nella gestione di fondi pubblici - Risultati dei controlli di primo e secondo livello
Max 2 punti
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