Rassegna Stampa di sab. 26, dom. 27 e lun. 28 aprile 2014
SNALS / CONFSAL Il Gazzettino - Ed. Treviso
28/04/2014
26/04/2014
TROPPI "SOMARI" NELLA MARCA ORA LA SCUOLA CERCA SOLUZIONI SMA CAMPANIA, ANCORA NIENTE STIPENDIO I LAVORATORI PROTESTANO DAVANTI ALLA REGIONE AGENZIA SMA, I DIPENDENTI OCCUPANO LA SEDE LA FISMIC PRONTA AL CONFRONTO CON L'ACM DI MELFI
Cronache di Napoli
28/04/2014
Cronache di Napoli Il Quotidiano della Basilicata La Nazione - Ed. La Spezia
26/04/2014
26/04/2014
I CONTRATTI DI SOLIDARIETA' PER EVITARE I LICENZIAMENTI
Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera
28/04/2014
la Repubblica il Messaggero Roma
28/04/2014
Libero Quotidiano - Ed. Milano Nova24 (il Sole 24 Ore) il Mattino la Padania il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera
27/04/2014
CorrierEconomia (Corriere della Sera) il Messaggero
28/04/2014
Io Donna (Corriere della Sera) Avvenire
26/04/2014
CorrierEconomia (Corriere del Mezzogiorno) la Nazione - Cronaca di Firenze Roma
28/04/2014
RIFORME, RENZI UN'ORA AL COLLE "TRAGUARDO VICINO, NIENTE MELINE" RICERCA E SVILUPPO, SI CELEBRA IL MIRACOLO DEL CEINGE
28/04/2014
PRENOTAZIONI AL CUP E LEZIONI A SCUOLA GIORNATA DI PASSIONE
28/04/2014
LA RICERCA AL SERVIZIO DELLA SALUTE
26/04/2014 28/04/2014
28/04/2014 28/04/2014
27/04/2014 26/04/2014 26/04/2014 28/04/2014 28/04/2014 26/04/2014
28/04/2014
27/04/2014
LA NUOVA SFIDA: STUDIARE IN AZIENDA CANTIERI, SOLO 244 MILIONI ALLE SCUOLE FINITA LA LUNA DI MIELE SULLA SCUOLA I MILIARDI PROMESSI ANCORA NON CI SONO L'ENORME BUGIA DEGLI SPRECHI SCOLASTICI SUPERIORI IN QUATTRO ANNI OK PER ALTRI CINQUE ISTITUTI DIPLOMA SUPERIORE IN QUATTRO ANNI, LA SPERIMENTAZIONE AL GARIBALDI LA SCUOLA MODELLO DI RENZI SI CHIAMA CIVICA SAN GIUSTO MA LA GIUNTA L'HA DIMESSA IL DOCENTE "ALLA PARI" CON I RAGAZZI IL LICEO CLASSICO NON E' MORTO, ECCO PERCHE' SCUOLA, RENZI BOCCIATO SUL PIANO SICUREZZA LA STRATEGIA E' ABBATTERE I MURI DAL NUOVO ERASMUS CORSIA PRIVILEGIATA PER L'APPRENDISTATO Int. a K.Bertoldi: L'ITALIANA CHE INVENTA LA GEOMETRIA "LA MIA ELICA SERVIRA' ALLA MEDICINA" TEST DIMMI CHI SEI, TI DIRO' GLI ERRORI DA EVITARE MEDICINA E ODONTOIATRIA PIU' IDONEI CHE POSTI: IN TREMILA EMIGRERANNO IL NOSTRO PIANO (DI STUDI) PER IMPORTARE MATRICOLE
Corriere del Mezzogiorno – Puglia (Corriere della Sera) Corriere della Sera - ed. Milano la Gazzetta del Mezzogiorno la Repubblica - ed. Napoli
27/04/2014
Int. a S.Giannini: GIANNINI: PENSIAMO A PREMIALITA' DIVERSE PER RILANCIARE GLI ATENEI DEL MEZZOGIORNO
26/04/2014
L'ITALIA PARADOSSALE RISPUNTA SEMPRE. E "OCCUPA" LE SCUOLE
26/04/2014
CARO MINISTRO, TAGLI PURE LA RICERCA E LA FORMAZIONE
26/04/2014
NOBEL E SCIENZIATI DA TUTTO IL MONDO PER I DIECI ANNI DEL CEINGE
Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Italia Oggi il Messaggero L'Unita' L'Unita' L'Unita' la Stampa la Stampa il Giornale
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ESPERTO - TEMPI STRETTI PER "L'OPZIONE DONNA" LE PRESUNZIONI "FORNERO" GRILLO: VINCIAMO NOI E STRACCIAMO I TRATTATI UE STATALI, RIFORMA AL VIA CON TAGLI AGLI STIPENDI "LAVORO, C'E' IL PIANO GIOVANI MA LE REGIONI NON FIRMANO" MENO MALE CHE SUL DECRETO LAVORO C'E' L'NCD DI ALFANO STATALI CONTRATTI A TEMPO E TAGLI AI PREMI DEI DIRIGENTI I RIPENSAMENTI DEGLI EURO-ENTUSIASTI DAVANTI ALLA CRISI ESODATI UN "TAVOLO" A MAGGIO COL GOVERNO CRISI E TAGLI, COME CAMBIA LO "STATUS" DEL BANCARIO RENZI: IL CAVALIERE E GRILLO FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA RIFORME, SI' DI NAPOLITANO AI PALETTI DEL PREMIER IL PREMIER GIOCA D'AZZARDO MA DOVRA' RIFARE LA MANOVRA
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FORMAZIONEj1
La nuova sfida: studiare in azienda Al via le alleanze fra atenei e imprese per l'alto apprendistato avviato dal decreto scuola di Gianni Trovati el panorama dei numeri che provano a misurare la febbre dell'università italiana, c'è un dato che campeggia: è quel «23%» scritto nel rapporto Anvur alla voce «studenti che abbandonano» i corsi prima di arrivare alla laurea. Messo accanto al 21,2% di studenti che rimangono iscritti, ma che in un anno non ottengono nemmeno una quota minima dei 60 «crediti formativi» previsti da ogni piano di studi, il dato fotografa un'ampia fetta di popolazione universitaria disorientata, che spesso abbandonaglistudi evaainfittire quelladisoccupazione giovanile raddoppiata negli ultimi sei anni. Se questa è indubbiamente la malattia più grave della nostra università, non mancano però i possibili rimedi, e i laboratori in cui si stanno studiando vaccini in grado di invertire la tendenza e offrire nuove occasioni. Uno di questi vaccini è scritto dal novembre scorso nella legge di conversione del "decreto scuola" (legge 128/2013, articolo 14, commi l-ter e l-quater) e punta sulle alleanze fra università e imprese per realizzare «progetti formativi congiunti» durante i quali lo studente svolga «un adeguato periodo diformazione presso le aziende» e ottenga per questa via fmo a60 crediti. Tradotto, è il rilancio dell~alto apprendistato, che in Francia e Germania coinvolge decine di migliaia di giovani all'anno e in Italia si è fermato nel 2012 a quota 234 persone (142 nella sola Lombardia; si veda anche Il Sole 24 Ore del 9 aprile). Il rilando, naturalmente, non si costruisce in un giorno, perché per realizzarlo bisogna ripensare l'offerta formativa, intrecciare rapporti più strutturali e costanti con il mondo dell'impresa, e far conoscere uno strumento che fa a pugni con uno dei luoghi comuni più consolidati (e sbagliati) fra studenti e famiglie: quello per cui «prima si studia,
«La nostra scelta - prosegue Azzone - è di progettare insieme sia la formazione sia la ricerca con partner strategici, come Ibm o Eni, o come Ene! con cui stiamo sviluppando un corso dilaureaspecifico. In questo lavoro condiviso è essenziale avere un progetto strutturato e interessante anche per gli studenti». {
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poi silavora». Fra le imprese, ovviamente a partire da quelle grandi, l'interesse è elevato, e le ragioni sono evidenti. Per capirli basta dare uno sguardo, per esempio, alla Telecom: l'età media della popolazione aziendale è di48 anni, 1'80% è concentrato nella fascia di età 48-54 anni, una fascia di 30enni nel middle management è quasi assente e i tempi d'oro delle scuole aziendali, non solo in Telecom, sono fIniti da un pezzo. Ovvio che in un quadro come questo bussare alle porte degli atenei sia un passaggio inevitabile, e infatti Telecom ha "sponsorizzato" master in più università, dai Politecnici di Milano e Torino alla Federico II diNapoli, e dottorati, enei progetti2015-20l71'alto apprendistato in università può rivelarsi una pedina importante. Finmeccanica nei mesi scorsi ha fatto partire un maxi-progetto per l'inserimento di giovani nelle varie società del gruppo (si chiama «Mille giovani per Finmeccanica», ma l'obiettivo parla di 1.500 inserimenti) ed è stata inondata in tre mesi da quasi 57mila candidature, e 25mila sono state preselezionate per gli step successivi. Enel, che ha avviato un nuovo piano di apprendistato per gli studenti degli ultinri due anni delle scuole superiori, sta collaborando con il Politecnico di Milano per la costruzione di percorsi di master condivisi. E le università? «Partiamo da un dato - osserva Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano -: il primo obiettivo dell'università oggi è contribuire allo sviluppo occupazionale, e lo può fare fornendo formazione coerente con i bisogni del mondo produttivo, sviluppando imprese in prima persona con i progetti di start up e facendo innovazione insieme alle aziende del territorio. In questo quadro, l'alto apprendistato è senza dubbio uno strumento utile». Non per tutti, naturalmente, perché una condizione per il successo di queste iniziative dipende anche dalla selezione delle platee di studenti a cui si rivolge.
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Nel decreto Irpef niente risorse, ma eliminazione del patto di stabilità limitata a edifici scolastici
Edilizia, solo 244 milioni per le scuole Ancora 1,5 miliardi da tagliare rispetto al piano Cottarelli per il 2014 il decreto Irpeftrascuragli investimenti pubblici: niente risorse. Ci sono solo 244 milioni di allentamento del patto di stabilità per i progetti di edilizia scolastica dei Comuni. Una quota limitata rispetto ai 3.5 miliardi annunciati dal premier Matteo Renzi per accelerare i piani per la sicurezza delle scuole. Nel decreto c'è invece un piano di riassegn'azione di residui passivi a opere cantierabili. Intanto del piano Cottarelli per il 2014 restano 1.5 miliardi da tagliare. Rogari e Santilli ~ jJilgi!1i!! l)
Cantieri, solo 244 milioni alle scuole Investimenti al palo ma si punta a un piano di recupero dei residui passivi entro luglio Giorgio Santilli ROMA
il decreto Irpef - che nel titoloufficialeaffiancala«competitività» alla «giustizia sociale» - trascura gli investimenti pubblici: nessunarisorsa aggiuntiva. Di concreto ci sono soltanto 244 milioni di «spazio di patto» liberato nel biennio 2014-20l5 per i comuni che investiranno in piccoli e piccolissimi progetti di edilizia scolastica. Partenza piuttosto lenta anche rispetto ai 3,5 miliardi di svincolo dal patto di stabilità annunciati da Matteo Renzi per accelerare entro restate i piani per la sicurezza delle scuole .e il dissesto idrogeologico. Il decreto conferma indirettamente, insomma, che per i lavori pubblici il 2014 sarà un altro armo di caduta e di sofferenza, a dispetto degli armunci e in linea invece con gli scenari fortemente negativi del Documento di economia e fi-
nanza (DeD che prevede un'ulteriore drastica riduzione degli investimenti fissi pubblici: altri 1.400 milioni persi quest' armo (siamo a 27.132 milioni) e altri 900 ne120l5 dopo i 4,8 miliardi persi dal 20U al 20l3. Dal20u al20l5la caduta sarà di 7,1 miliardi, più del 22 per cento. In termini di rapporto con il Pil gli investimenti fissi lordi della Pa erano al 2% nel 2011, all'1,7% nel 2013, scendono secondo il Def all'l,G% nel 2014 e alI'1,5% nel 20l5. Altro che ripresa: una caduta progressiva di cui suona come conferma questa piccola "fiche" per le scuole contenuta nel decreto. il governo conta forse di avviare, con questa misura, le 4-5mila piccole opere proposte dai sindaci a Palazzo Chigi per interventi di prima urgenza e manutenzione, manonsi può certo dire che ci sia un orizzonte ambizioso di rilancio né per questo settore impantanato da anni né, più, in generale, per i lavori pubblici. A rendere oggettivamente
più antipatico il decreto Irpef al settore delle costruzioni c'è poi la «discriminazione» che il settore della spesa in conto capitale continua a subire nei programmi di accelerazione e rifinanziamento dei pagamenti arretrati della pubblica amministrazione che anche stavolta escludono le spese in conto capitale per concentrarsi, in sostanza, sui beni e servizi del settore sanitario. L'unico appiglio di un qualche barlume per il futuro degli investimenti pubblici che arriva dal decreto legge entrato in vigore giovedì è una manovra dal sapore tremo ntiano appostata all'articolo 49: un programma straordinario e massiccio di accertamento dei «residui passivi» che si dovrà svolgere entro il 31 luglio. In particolare, per i residui passivi ancora iscritti in bilancio (quindi non «perenti») il decreto legge prevede il versamento per il 50% a un fondo destinato a rifmanziare opere individuate da un decreto del presidente del
Consiglio dei ministri. Fin qui il decreto legge. I bene informati di Palazzo Chigi aggiungono che la manovra consentirà di spostare risorse consistenti da opere e piani bloccati verso investimenti effettivamente cantierabili, con particolare attenzione proprio ai piani di edilizia scolastica e di dissesto idrogeologico. Forse è bene ricordare che programmi complessi dì questa natura (per esempio quello previsto all'articolo 32 del decreto legge 98/20U) in passato harmo richiesto mesi e anni per essere implementati. E che l'operazione rapida - quasi un blitz - fatta dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nel giugno 20l3, con il decreto legge sviluppo, era stata possibile perché il definanziamento allora fu fatto direttamente per decreto legge e colpì la «cassa» di grandi opere puntuali e largamente monitorate come Tav e terzo valico ferroviario Milano-Genova. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il governo confida di ridestinare in tempi rapidi fondi dalle opere bloccate o mai partite a progetti effettivamente cantierabili stampa
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, .Le previsioni del Def I Non si tratta di finanziamenti ma di uno «spazio» Nessuna risorsa ai lavori pubblici: si conferma
Conti e sviluppo LE MISURE DEl GOVERNO
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liberato dal patto di stabilità per i comuni
26-04-2014 6 2/2
l'ulteriore caduta prevista dal Def per il 2014-2015
Il confronto La spending review del commissario Cottarelli e quella del governo Renzi. Dati in milioni COTTARELLI
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milioni d~rivalutazione dei beni, 350 da Imu, 33 da agevolazioni fotovoltaico agricolo; ('.) le regioni possono intervenire con i risparmi su beni e servizi
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'* Per investimenti fissi lordi si
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intende il valore dei beni durevoli destinati a fini non militari, acquistati per essere utilizzati durante un periodo superiore ad un anno nel processo produttivo, nonché il valore dei servizi incorporati nei beni d'investimento acquistati. Se si considerano gli investimenti fissi lordi delle amministrazioni pubbliche, questi riguardano principalmente le infrastrutture e solo in minor misura macchinari, mezzi di trasporto e altre immobilizzazioni
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COBBIEBE DELLA SEBA
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FINITA LA LUNA DI MIELE SUllA SCUOLA I MiliARDI PROMESSI ANCORA NON CI SONO dell'opinione pubblica aveva annunciato un mega piano per la messa in sicurezza delle scuole italiane. Mega piano che avrebbe avuto a disposizione un finanziamento di 3,5 miliardi di euro, tra fondi già disponibili e risorse recuperabili dall'allentamento del patto di Stabilità, oltre alla immancabile cabina di regia per la gestione degli interventi. Dopo due mesi, però, l'unico provvedimento «nero su bianco» sull'edilizia scolastica è contenuto nel decreto Irpef e prevede in concreto solamente 244 milioni di euro di «spazio di patto» per il biennio 2014-2015. Ben poca cosa rispetto ai 3,5 miliardi annunciati. Ben poca cosa per le 4.500 scuole che hanno già richiesto di aprire i cantieri. Sicuramente risorse aggiuntive si renderanno disponibili dall'interpretazione di altre vecchie leggi o da commi nascosti nello stesso decreto Irpef. Magari già nei prossimi giorni Padoan e la Giannini avranno l'occasione di chiarire l' «equivoco», ma certo per arrivare da 244 milioni a 3,5 miliardi di euro la strada è molto lunga.
Andrea Balzanetti © R!PRODUZIONE RISERVATA
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-A- «Abbiamo concordato un in...."..- contro con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per la prossima settimana per capire effettivamente quali sono le possibilità economiche, perché si programma quando ci sono fondi certi». Così parlò (giovedì scorso) il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, al termine di un'audizione alla Camera. Un annuncio che forse è stato sottovalutato, ma che rappresenta la prova che sul tema scuola all'interno del governo non tutto fila liscio e che, come è accaduto nei passati governi tecnici o politici di ogni colore, è iniziato il solito braccio di ferro tra Economia ed Istruzione. Insomma, la luna di miele sembra essere finita velocemente. E pensare che il governo Renzi è nato con idee ben precise sulla scuola. La prima uscita pubblica del premier è stata lo scorso febbraio, appena incassata la fiducia del Parlamento, proprio in un istituto di Treviso. In quell'occasione Matteo Renzi aveva ribadito la centralità del tema affermando che «per uscire dalla crisi bisogna ripartire dalla scuola». Non solo, per vincere lo scetticismo
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la Repubblica
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rT'J~T ~oLTAqualche articolo sulla scuolasusci-
ta reazioni interessanti. Così il nostro rilievo del 14 aprile us ha provocato più di una ripresa. Un professore di Palermo scrive: «C'è qualcosa che da anni mi frulla per la testa. La scuola italiana è stata tagliata di 133.000 posti e di oltre tre miliardi di euro negli anni del berlusconismo, facendo passare !'idea che questo fosse un risparmio e che nella scuola vi fossero troppi sprechi. Si tratta di una enorme bugia e se non riprenderemo ad investire seriamente nella scuola non usciremo mai dalla crisi. Celo hanno di nuovo ricordato gli esperti di Bruxelles, sottolineando ancora una volta che soffriamo di uno dei più alti tassi d'abbandono del sistema scolastico europeo con previsioni che ci piazzano per il 2020 al 28°posto fra i laureati europei. La situazione vista dall'interno, (insegno italiano in un liceo di Palermo) nonostante i tanti proclamiche si sono susseguiti in questi anni, da cui non è uscito nulla di concreto per la scuola, resta sostanzialmente immobile. La spiegazione - secondo la famosa "invarianza della spesa" è semplice: se occorre "fare" con le risorse che derivano dai tagli, i fatti sono due, o si taglia o si lascia tutto come sta. Nella scuola, checché se ne dica, non ci sono sprechi; se ce ne fossero le famiglie non sarebbero costrette a sborsare 500 milioni di euro all'anno a titolo di "contributi volontari". Neppure la Gelmini è riuscita a trovarne e a tagliarli e si è dovuta accollare della responsabilità di diminuire le ore di lezione in quasi tutti i livelli scolastici. Un ultimo paragone: in Finlandia i ragazzi stanno a scuola il più possibile, da noi il meno possibile». Si seguita vacuamente a parlare di autonomia scolastica, senza avere neppure il coraggio di dire che il nostro "era" un sistema scolastico con il suo impianto gerarchico, per quanto burocratico. Alla sua testa formalmente governava il ministro e più sotto, via via, i Pro~editorati cui sottostavano le Scuole, rette da una rete di circolari. Ora, con !'introduzione più o meno fittizia dell'Autonomia, abbiamo apparentemente smantellato il vecchio ordinamento ma non ne abbiamo creato uno nuovo, infatti gli istituti residui non sono autonomi. Secondo le linee messe a punto dall'Unione europea un organismo è autonomo quando è proprietario degli edifici, ha totale autonomia di governance e gestisce autonomamente il personale. Le scuole non hanno niente di tutto questo mentre le Università sì e infatti non abbiamo bisogno di autorità locali per gestirle: il Miur decide i finanziamenti alle Università in base a criteri generali. Oggi invece la scuola è un "non sistema". Non abbiamo più un sistema piramidale: si
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pensi che in Toscana abbiamo un solo pro~edi tore per tre province. Inoltre stiamo abolendo le province; perché dovrebbero rimanere i Pro~e ditorati? Sulle autonomie ognuno dice la sua, ma non è così. nare autonomia di gestione alle scuole dovrebbe significare un vero sistema di valutazione che non valuti, però, solo gli apprendimenti. La scuola non è infatti solo apprendimentomaunambientesocialediformazioneedieducazione. E' il primo "ambiente" sociale dove si cresce, si formano le relazioni, il modo di stare con gli altri. Sono questi valori da difendere, ma nello stesso tempo dobbiamo puntare alle competenze. Non basta più conoscere la grammatica inglese o francese; bisogna capire e parlare una lingua, esercitare una reale competenzalinguistica. E questo vale per tutte le materie: passare dalle conoscenze alle competenze è determinante per il successo della scuola e dei nostri ragazzi.
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MARIO PIRANI
28-04-2014 23 1
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L'ENORME BUGIA DEGUSPRECHI SCOlASTICI
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Superiori .in quattro anni ok per altri cinque istituti LA SPERIMENTAZIONE ROMA Il Miur continua la sua
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opera di avvicinamento alla riduzione di un anno della scuola superiore: per l'anno prossimo il dicastero di Viale Trastevere ha autorizzato la sperimentazione dèl percorso di studi di 4 anni, anziché 5, agli istituti statali Orazio di Bari, Garibaldi di Napoli e Telesi di Telese Terme, oltre che agli istituti paritari Esedra di Lucca e Visconti di Roma. Il via libera si va ad aggiungere a quelli dell' anno in corso accordati gli istituti paritari Olga Fiorini di Busto Arsizio, San Carlo di Milano e Guido Carli di Brescia. A renderlo noto è l'Anief, Associazione professionale sindacale, che teme che si voglia «allargare la sperimentazione della didattica con i tempi di apprendimento compressi a tutte le scuole superiori italiane». Aggiunge Marcello Pacifico, presidente Anief: «Già il Governo Monti aveva quantificato un risparmio nazionale, attraverso la sparizione di 40 mila docenti oggi impegnati nelle classi quinte di tutte le superiori d'Italia, pari a un miliardo e 380 milioni di euro». Non riusciamo a comprendere come l'amministrazione scolastica possa continuare a insistere sul progetto di riduzione delle superiori. È infatti provato che la riduzione dell'offerta formativa e del tempo scuola non farebbe che acuire il problema degli abbandoni sCblastici, con Sicilia, Campania, Calabria e Puglia dove vi sono aree con il 45% di studenti che non arrivano al diploma».
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ROMA
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Diploma superiore in quattro anni, la sperimentazione al Garibaldi L'ok del Miur anche al liceo napoletano. Insorgono i sindacati: in questo modo si favorisce solo l'abbandono «allargare la sperimentazione della didattica a tutte le scuole superiori: «Non riusciamo a comprendere - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir come l'amministrazione scolastica possa continuare a insistere sul progetto di riduzione delle superiori. È infatti provato che la riduzione dell'offerta formativa non farebbe che acuire il problema
degli abbandoni scolastici, in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia dove vi sono aree con il 45% di studenti che non arrivano al diploma». Per il sindacato le strade da intraprendere sono altre: occorre estendere l'istruzione a 13 anni, allargando l'obbligo scolastico dagli attuali 16 fino ai 18 anni di età, in modo da coprire tutti i cicli scolastici, sino al conseguimento del diploma.
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NAPOLI. Il Miur continua la sua opera di avvicinamento alla riduzione di un anno della scuola superiore: per l'anno prossimo il dicastero di viale Trastevere ha autorizzato la sperimentazione del percorso di studi di 4 anni, anzichè 5, agli istituti statali Orazio di Bari, Garibaldi di Napoli e Telesi di Telese Terme. A renderlo noto è l'Anief, Associazione professionale sindacale, che teme che si voglia
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~'iberoMilano
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27 -04-2014 41 1
all'occhiello delle scuole civiche, rischiando di disperdere per anni un vero patrimonio scolasti . co. Un vero capolavoro amministrativo.
lASCUOlAMODELLO DI RENZ1 SI CHIAMA CIVICA SAN GIUSTO MA LA GIUNTALHADISMESSA
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••• La battaglia in difesa della «scuola pubblica», seppur condita spesso da slogan vetusti, è sempre stata un cavallo di battaglia della sinistra. Non c'è stato tentativo di riforma del moloch scolastico italiano" così inefficiente da essere stato considerato peI decenni un ammortizzatore sociale - che non sia stato accompagnato da manifestazioni di piazza, striscioni, megafoni e uova lanciate contro il ministro di tumo. In attesa di una proposta complessiva sulla scuola, i primi passi del governo Renzi sono stati accompagnati dal tentativo di modernizzare l'educazione dei piccoli italiani aumentando le ore di «educazione sportiva» alle elementarLll ministro Giannini ha firmato un protocollo adhoc con il Coni, mentre l'onorevole Pd Laura Coccia sigla una proposta di legge per istituire il docente di «educazione fisica e sportiva nella scuola primaria». Dall'inutile ora di ginnastica per far pascolare gli alunni (<
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iii Terzo spazio
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Settimanale
novue
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Il docente «alla pari» con i ragazzi L'insegnante diventa protagonista-mentore «con» gli studenti di Dianora Bardi
• La trasformazione dell'aula da spazio fisico
chiuso ad ambiente di apprendimento aperto
è stimolata e favorita, ancora una volta, dall'ap-
può più avere il ruolo di coach che allena lo studente a nuove forme di didattica, ma deve divenire mentote che accompagna, che dà punti di riferimento, che istruisce sulle metodologie con cui muoversi nell'immaterialità, insegnando ciò che si può e ciò che non si può fare, le leggi che in questo mondo vigono, con l'obiettivo di rendere gli studenti sempre più consapevoli, autonomi, responsabili e offrire loro gli strumenti adatti a un uso consapevole deUe risorse. (...) Ciò che d è apparso subito evidente è il mutamento che si attua nel rapporto con i colleghi, non solo nel momento della progettazlone,rnaancheneUacollaborazioneecondivislone continua dei percorsi studiati insieme agli altri docenti - e agli studeI}ti -. (...) Un invito, dunque, ad aprirsi a unlavoro collegiale, l'unico capace di supportare lo sforzo richiesto al docente perrimodellare il suo modo di fare lezione, nonché una sollecitazione a porsi in un'ottica completamente diversa, comprendendodi non essere più la sola fonte legittimata del sapere e concedendo dunque ai ragazzi rnaggioreautonomlanelcostruirsiunambiente di apprendimento su misura. (...) Se vogliamo che i ragazzi imparino a ricercare, a compiere scelte meditate, a rielaborare informazioni, a rispettare il punto di vista degli altri, a dialogare, riflettere, progettare, interagire in modo positivo e autonomo, non
Una grande fiducia nel digitale, una spinta all'interazione con i compagni e l'esaltazione del ruolo centrale del docente. Dal monitoraggio Bocconi sulle scuole che hanno adottato una didattica digitale emergono conferme e qualche sorpresa. Anche per quanto riguarda le materie
possiamo rimanere seduti dietro una cattedra in attesa che finiscano il proprio lavoro, ma dobbiamo essere con loro, in mezzo a loro; dobbiamo diventare "uno di loro", cercando di guardare anche il già conosciuto come una scoperta sempre nuova, con gli occhi di chi sta creando qualcosa di straordinario, con i loro occhi di adolescenti. (...) Se la comunità si trasformerà in questa ottica di "nuova bottega medievale", verrà immediatamente attenuata, se non eliminata, la fonte di stress, si creerà un clima sereno, di autentica collaborazione. È fondamentale che il docente ascolti, cerchi soluzioni insieme agli alunni, condivida esperienze, riflessioni, scelte, mostri sempre interesse, non giudicando né valutando gli errori commessi, ma piuttosto utilizzandoli come punti da cui partire per risolvere nuove sfide con entusiasmo e atteggiamento positivo; ma soprattutto deve mostrarsi sempre profondamente coerente e umile, anche nel riconoscere i propri limiti, specialmente quando i ragazzi si dimostreranno più esperti in conoscenze tecniche che possono sembrare ostiche ed estranee. Non si perderà in carisma, al contrario: quando il docente indicherà la strada per acquisire conoscenze ritenute irrinunciabili, sarà proprio l'atteggiamento partecipato e "alla pari" a indurre gli studenti ad accogliere il suggerimento con consapevolezza e naturalezza. li testo è tratto dall'ebook ''La classe scomposta" scaricabile
gratuitamente all'indirizzo imparadigitale.itlebookjlaclassescomposta.epub
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porto di risorse tecnologiche, come tablet o netbook, generatori di una quantità praticamente illimitata di nuovi ambienti virtuali che "potenziano" lo spazio fisico. (...) Sono proprio i dispositivi mobili che aprono le pareti della dasseaspazi immaterialievirtuali, offrono accesso a un mondo in cui gli studenti si muovono apparentemente con grande abilità senza conoscere, però, le leggi che lo regolano, le positività e le criticità che possono scaturire da un uso spontaneo e non controllato. Il docente, nel momento in cui si trova in una classe costituita da ragazzi che possiedono questa "finestra su un altro mondo", il "terzo spazio", non può ignorare che il proprioruolo è inevitabilmente modificato: non
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Il liceo classico non è morto, ecco perché Giorgio Israel erché se muore il liceo classico «p muore il paese» era il titolo di un
gentiliana e aristocratica della cultura} perché mai agitarsi tanto? Il corso delle cose realizzerà l'esito agognato: rimarrà un numero sempre più piccolo di persone} amanti della cultura classica, del latino, del greco, della filosofia, che magari saranno utili per intrattenere i residui relitti dei nostri beni culturali e mantenere un legame} ormai solo sentimentale} con il passato su cui si è costruita la nostra identità. Il punto è che il liceo classico, malgrado il declino delle iscrizioni, è lungi dal rappresentare una fetta marginale dell'istruzione liceale italiana. E la vitalità dei licei classici è lungi dall'essere spenta: chi frequenti le presentazioni dell' offerta formativa resta colpito} al contrario, dal fatto che questi licei, nonostante tutto, offrono l'immagine di una serietà, di un entusiasmo, di un impegno ediciamolo pure - di uno stile che contribuisce a dare linfa all' intero sistema delle scuole superiori. E allora l'unica spiegazione è un' ostilità di principio, incomprensibile per chi non capisce le guerre di religione ed è convinto della positività dello sviluppo dei licei scientifici e dell' assoluta necessità di restituire alla formazione tecnica e professionale la qualità e il prestigio che appartengono alla tradizione nazionale, in vista di una necessaria ripresa tecnologica del paese. Ma forse è un' ostilità non tanto incomprensibile se l'intento è quello di puntare a trasformare la scuola in un sistema di formazione di quadri per le imprese: le manifestazioni di intenti in tal senso sono troppo smaccate per poterle ignorare. N es suno vuoI negare a priori la necessità di miglioramenti didattici; al contrario} purché questo venga fatto con serietà e valga qui il termine - con competenza, e non con slogan} come se ripetere "didattica laboratoriale" voglia dire di per sé nulla di sensato (ad esempio, o si configura in
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articolo pubblicato su queste pagine a fine agosto 2013 e che ha avuto una grande diffusione; è stato discusso largamente nelle scuole ed è capitato di sentirlo citare nella presentazione dell'offerta formativa di alcuni licei classici. Si è forse sviluppato in questi mesi un dibattito culturale che abbia difeso o contestato la tesi di quell' articolo? Nulla di tutto ciò. La tecnica collaudata per far passare un progetto senza discutere è ben nota: prima si lancia il «ballon d'essai» provocatorio -la riduzione del liceo a quattro anni, la riforma radicale del classico, il ridimensionamento della filosofia poi si assiste in silenzio alle reazioni, senza alimentare alcun dibattito, quindi si torna alla carica su un altro terreno, quello dell'indottrinamento; il quale, manco a dirlo, è rivolto agli insegnanti. È questa una categoria che ha mele sane e marce come tutte ma che gode di uno speciale «privilegio» oltre a quello di essere la piil malpagata d'Europa: di essere l'oggetto speciale dell'attenzione di «esperti» della scuola che si dedicano a riformarne le teste sulla base di teorie insindacabili e al disopra di ogni possibile contestazione. Forse per sottrarsi a questa tecnica di indottrinamento coatto alcuni licei classici romani hanno promosso incontri sul tema del futuro del liceo classico che avrebbero dovuto mettere a confronto, su un piede di parità, difensori e detrattori, in una sorta di processo, con tanto di accusa, difesa, giuria e sentenza finale. Non posso dare un
giudizio completo di come sia andata non avendo partecipato alle iniziative, ma mi ha assai colpito la lettura dei dettagliati rendiconti per due aspetti. In primo luogo, l'ammissione che l' accusa era stata piùnutrita, incisiva e coordinata, mentre la difesa era stata più debole e minoritaria, il che suggerisce che forse non è stata scelta la migliore politica degli inviti. In secondo luogo} e soprattutto, mi ha colpito la sentenza finale espressa con una formula di pessimo gusto: all'imputato (il liceo classico) «non arresti domiciliari ma impegno nei servizi sociali» ... Difatti, le cronache raccontano il solito contenzioso} francamente ripetitivo: il liceo classico è lontano dalla vita, manca di pratiche esperienziali, si arrocca su una didattica fine a sé stessa, non collega lo studio delle lingue classiche all' acquisizione di" competenze", non contempla pratiche laboratoriali, e così via. La ricetta del riscatto è prevedibile: rinnovamento delle pratiche didattiche basate sull'acquisizione di "competenze" più che di "nozionistiche" conoscenze, apertura al mondo esterno anche con l'alternanza scuola -lavoro. Facciamo grazia allettore di trascinarlo nella diatriba competenze I conoscenze tipica della scolastica didattichese: una persona esterna a tale gergo difficilmente può capire come si possa avere una buona conoscenza di qualsiasi cosa senza saperne far uso (competenza), senon per colpa di uncattivo insegnamento. Lasciamo anche perdere lo slogan sull'alternanza scuola-lavoro: o ci si spiega in che modo può realizzarsi per certe materie o siamo alla pura chiacchiera da bar. Ma quel che soprattutto colpisce è l'ostinazione. Se è vero - come ripete l'accusa - che il calo diiscrizioni testimonierebbe che il liceo classico è irrirnediabilmente morente, e che esso se lo merita in quanto detestabile relitto di una visione
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IL~MA.TTINO modo serio e concreto cosa possa essere un laboratorio di filosofia, o è meglio tacere). Ma la domanda è un'altra. Qualcuno pensa davvero che, anche nella necessaria riqualificazione di tutto il sistema dell' istruzione e anche concentrando l'attenzione sulla formazione tecnica e professionale, non sia ne~essaria più cultura per tutti, anche per ChI andrà a fare l'elettricista o il panetti ere? Qualcuno può credere seriamente che si possa formare un buon cittadino una persona capace di buoni comporta~ menti emotivi e relazionali, che abbia senso etico, morale, senza aver letto buoni libri, grandi romanzi, belle poesie (anche su un tablet), e senza aver avuto almeno qualche sentore dei temi fondamentali della fi10sofia? Chi può credere seriamente che si possa formare un buon cittadino rispetto-
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so delle leggi e dei principi della convivenza civile che non abbia ricevuto un' adeguata conoscenza della storia che lo renda consapevole delle origini dei principi della democrazia? Tutto questo deve esserci in ogni scuola, e non basta certamente l'alternanza scuola-lavoro e il legame con il territorio a crearlo. Quindi, più preparazione tecnica e maggiore concretezza ma anche più cultura, quella che non si ~angiaj più c~turadappertutto,nellescuolediognior
dine e grado. E poiché il liceo classico è il luogo in cui - come tutti, convinti o obtorto collo concedono - viene dato il massimo spazio alla coltivazione di quelle basi culturali che sono il fondamento della nostra identità italiana ed europea, molto giustamente fu detto che «se muore il liceo classico muore il paese».
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messa in sicurezza delle scuole.
sul ra il 3 marzo quando Mat1:eo Renzi inviò una letterina a tutti i Sindaci, in cui invitava i primi cittadini a segnalare una scuola del proprio comune elle necessitava investimenti, il tutto entro il15 marzo. Entro i successivi 15 giorni, Renzi avrebbe individuato le strade più idonee per semplificare l'attuazione dei progetti. Poi nella conferenza stampa del 12 marzo, quella delle slide, sempre Renzi fece una doppia promessa sull'argomento; disse che sarebbero stati stanziati 3,5mld per il piano scuole e che entro il r aprile (e sottolineò con una battuta che non si trattava di un pesce d'aprile) avrebbe insediato una specifica unità di missione presso la Presidenza del Consiglio, che si sarebbe occupata della
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"Uniti sotto il leone
questione. Siamo al 22
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aprile, e non si ha notizia della costituzione di nessuna unità di missione; brutte notizie anche dal fronte del Def, in cui i famosi 3,5mld per l'edilizia scolastica si sono ridotti a soli 2mld e per di più finalizzati a progetti di stampa
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Formazione/2
La strategia èabbattere i muri di Ivan Lo Bello
SU 100 scelgono di "emigrare" per trovare condizioni di studio migliori. Chi resta al aurearsi conviene. In Italia abbia- Sud invece, spesso abbandona già al primo mo ancora troppo pochi laureati. anno di università. Non è vero che i laureati sono più Questa è la sfida da cogliere per rivededisoccupati dei diplomati. Sono re le strategie e le politiche di attrazione queste le tre più significative evidenze em- delle università meridionali. E anche per piriche che emergono dalle più recenti ri- mettere in sicurezza i bilanci e realizzare cerche dedicate ai laureati e in particolare piani pluriennali di rientro rispetto aidefidal primo Rapporto sullo stato dell'univer- cito Al Sud esistono, sia nella ricerca che sità e della ricerca in Italia realizzato nella didattica, significative punte d'ecceldall'Anvur. Accanto a queste evidenze lenza da cui partire per rilanciare l'univernon bisogna mai dimenticare che negli ul- sità meridionale. timi anni è stato sottratto all'università itaI risultati del Rapporto Anvur ci offroliana un miliardo di euro, mettendo a serio no informazioni preziose che non devono rischio la possibilità di offrire un servizio restare sulla carta. Occorre migliorare deuniversitario di qualità. cisamente l'offerta didattica, sfoltire ulteMolti continuano a criticare la riforma riormente i corsi e tagliare i rami secchi. del "3+2", che ha evidenti limiti. Ma Puntare decisamente sulla gamba che c'è dubbio che oggi, grazie a questa rifor- manca, le lauree professionalizzanti (anma, silaurea il30% in più degli immatrico- che attraverso un bando nazionale sul molati rispetto a dieci anni fa. Anche gli altri dello di Campus One che valorizzila collaPaesi hanno fatto importanti passi avanti borazione tra università e imprese). Nei e quindi l'Italia continua a restare indie- Paesi più avanzati la formazione terziaria tro: siamo il penultimo paese in Europa professionalizzante assorbe il 25% degli per numero di laureati. Senza un incre- iscritti. Da noi è quasi inesistente. Lo stesmento dei fmanziamenti, legato stretta- so vale per i dottorati: ogni anno l2mila giomente alla valutazione e alla premialità, il vani laureati brillanti vincono borse di dotnostro Paese perderà stn«\turalmente ca- torato' ma solo 2rnila all'anno, dopo unagapacità competitiva. vetta che può durare anche dieci anni, poLa valutazione diventa allora uno stru- tranno aspirare a entrare nei ruoli accademento di rilancio dell'università e di "rot- mici Mentre nel mercato del lavoro è sotura" dello status quo perché permette di stanzialmente assente una figura che in collegare le poIicies alle performance de- molti altri Paesi è davvero strategica per le gli atenei. In concreto significa premiare imprese: ilPhD. Èurgente predisporre perchi realizza effettivi miglioramenti. corsi di formazione dei dottori di ricerca Moltiritengono che la strategia della va- che li preparino anche alla carriera extralutazione penalizzi il Sud e lasci indietro le accademica. Lo si può fare utilizzando il università più deboli. Non è così: il fman- nuovo strumento del dottorato industriaziamento che arriva alle università del Sud le, in stretto collegamento con le aziende. Insomma, anche da noi l'università è inferiore rispetto al Centro-Nord, ma se guardiamo i dati con attenzione scopria- può e deve diventare un efficace volàno mo che la causa di questo squilibrio è da per far crescere il Pil. È fondamentale afaddebitare in prevalenza, più che aiminori frontare due temi per il futuro dei nostri finanziamenti statali, alle ridotte tasse uni- ragazzi. In primo luogo, mettere in camversitarie. Nonostante che al Nord l'uni- po efficienti servizi di placement, anche versità costi di più, 25 giovani meridionali nell'ambito del nuovo programma "Ga-
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ranzia Giovani", facendo del tema dell'occupabilità deilaureati un criterio premiale nel fmanziamento delle università. La disoccupazione giovanile è imputabile per un buon40% all'incapacità di realizzare un efficace sistema di transizione scuola-università-lavoro. In secondo luogo, è tempo di alfrontare il deficit di orientamento che spinge molti ragazzi a scelte sbagliate. Ben il 10% degli iscritti all'università cambia facoltà dopo il primo anno. I nostri giovani stanno in panchina per 18 anni, si allenano a scuola e all'università, ma non entrano mai nel campo del lavoro. E senza aver mai lavorato si ha più paura di uscire dal sistema educativo. Non a caso, solo un terzo degli studenti è in corso nelle nostre università. Le soluzioni che hanno successo sono note: più partnership con le imprese, più percorsi professionalizzanti, più apprendistati, più tesi di laurea in azienda. Chi si iscrive all'università deve essere accompagnato costantemente, altrimenti i tassi di abbandono aumenteranno ancora: Abbiamo poi necessità di guardare alla competitività dei nostri atenei e renderli più attrattivi verso studenti e docenti provenienti dai Paesi più avanzati. Non è più tollerabile che i ricercatori di Paesi evoluti, a causa delle complicazioni burocratiche dei vist~ subiscano un trattamento da clandestini. il miglioramento dell'università è una responsabilità di tutti. Anche noi imprenditori dobbiamo fare di più: già molte imprese investono in modo significativo nelle università e riescono a valorizzare le competenze di laureati e dottori di ricerca. Ma non basta. Nei Paesi più evoluti il. ceto imprenditoriale svolge un ruolo trainante per lo sviluppo universitario e la sua internazionalizzazione. Una più concreta collaborazione tra le imprese e gli atenei è certamente un asset fondamentale per la crescita e lo sviluppo.
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Studiare all'estero", Aperto il bando Ue
Dal nuovo Erasmus corsia privilegiata per l'apprendistato
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zione, compresi gli indicatori di qualità; organizzazione e/o partecipazione a conferenze, seminari e gruppi di lavoro; attività di formazione, compresa una strategia per fonnatori aziendali interni; campagne di sensibilizzazione, azioni di valorizzazione e divulgazione; attività a supporto della sostenibilità del progetto (promozione presso la popolazione di destinazione e potenziali partner futuri); scambio di buone prassi e/o di prassi innovative; attività di ricerca. Le domande devono essere inviate entro il 26 giugno 2014. Cl RIPRODUZIONE RISERVATA
Il programma Erasmus+ è il nuovo programma dell'Unione europea per l'istruzione,la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020.
I:
Il budget: 14,7 miliardi di euro Destinatari dei finanziamenti Qualsiasi organismo, pubblico e privato, attivo nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport di base può candidarsi nel quadro di questo Programma.
li!
Contatti utili Le li nee guida per la presentazione delle domande e il relativo modulo sono reperibili al seguente indirizzo Internet: http://eacea.ec.europa.eu/erasmus-plus_en. " Ledomandedevonoessere inviate entro il 26 gi ugno 2014.
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Mlrla Adele Cerlzzl _ Con un invito a presentare progetti - dotato di un budget pari a 4 milioni di euro - Erasmus+ incoraggia lo sviluppo di schellÙ di fonnazione all'apprendistato di alta qualità e di schellÙ di eccellenza nell'apprendimento sul posto di lavoro, attraverso partenariatitraautoritànazionaliresponsabili dell'istruzione, dell'occupazione e degli affari economici, parti sociali, organismi intennediari (come Camere di commercio, organizzazioni professionali e settoriali). L'invito è rivolto alle autorità nazionali responsabili dei sistellÙ di apprendistato integrati nei sistellÙ iniziali di istruzione e formazione professionale (Ifp) in ogni paese partecipante al programma Erasmus+. Le attività realizzate nell'ambito del progetto devono avere un chiaro collegamento con le riforme - in corso o pianificate - volte alla costituzione o al rafforzamento di schellÙ di apprendistato, ed essere solidamente inquadrate in esse. Le attività devono coinvolgere le parti interessate a livello nazionale, oltre che beneficiare della consulenza e dell'esperienza di pari appartenenti a uno o più paesi partecipanti al programmaErasmus+ dotati disistellÙ di apprendistato ben consolidati o nei quali siano in corso processi di riforma analoghi Sono ammissibili nell' ambito del presente invito a presentare proposte i seguenti tipi di attività: revisioni di progetti legislativi nazionali, studi di fattibilità (anche per settori pilota da coinvolgerenel programma di apprendistato), analisi costVbenefic~ pianid'azionedettagliati per l'elaborazione e l'attuazione di rifonne dei sistellÙ di apprendistato;valutazioni di schellÙ pilota e progettazione di metodologie di valuta-
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Katia Bertoldi, 36 anni, da Trento ad Harvard. Nel suo laboratorio !'«elica impazzita»
L'italiana che ricrea la geometria percorso nei boschi con bussola e mappa) insieme al marito Giodi ELENA TEBANO ValUÙ Berlanda Scorza, anche lui un ingegnere di 36 anni, che l'ha nsegna Meccaseguita in America (lavora alla nica applicata ad GeneraI Electrics). Ci sono arriHarvard e studia vati quattro anni fa e al momenfigure tridimento non hanno intenzione di torsionali complesse. nare in Italia: <
, p~- che i suoi interessi la portavano perte più importanti si è basata tra trovare applicazIOne InpartI- a prendere percorsi inaspettati. proprio su un giocattolo: «Si colare ~elle nanote~n~logIe! ~er <
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Scienza
La studio della 36enne trentina da quattro anni negli Stati Uniti
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L'italiana che inventa la geometria «La mia elica servirà alla medicina»
Settimanale
Corrie.onomia
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Ricerche La prima mappa che associa personalità e trappole co~~itive, n~a~zzata dall'Università San Raffaele e Schroders
t Dimmi chise~ ti dirò gli errori da evitare I promotori e i sicuri di sé sottostimano i rischi. I più tristi perdono molte occasioni. Mentre chi è felice ...
M
Avversione E' la .tendenza a subire un effetto psicologico più intenso dalle perdite rispetto ai guadagni. Vi è più soggetto chi prova irJelicità (o rimpianto) e chi non ha una forte attitudine a tenere sotto controllo la propria vita. Vi cadono meno facilmente gli investitori maschi ma, soprattutto, gli esperti (j promotori).
Troppa fiducia È la tendenza ad avere eccessiva sicurezza in se stessi. Chi tende a sopravvalutare le proprie capacità impara meno facilmente dai propri errori e potrebbe essere portato ad assnrnere più rischi del necessario o a movimentare troppo il portafoglio. In questo caso essere felici non aiuta, anzi ci reca danno. }'ate attenzione perché gli esperti, tendono a cadere in questa trappola molto più dei
loro clienti, gli anziani più dei giovani, e gli uomini più delle donne. E c'è anche l'effetto disposizione per cui quando il titolo sale lo si vende troppo presto e se scende lo teniamo troppo a lungo. Dal punto di vista psicologico, infatti, guadagnare è appagante, mentre perdere fa male. E, si sa, noi rifuggiamo il dolore e cerchiamo il piacere. Non sorprendentemente chi è triste, ansioso, e meno felice è più esposto a questa trappola. Più inaspettato è invece il fatto che i promotori finanziari, cadono più spesso in simili er-rori rispetto ai comuni risparmiatori.
Proiezioni Èla tendenza a credere che il futuro somigli al presente, portando per esempio a pensare che la fase economica del momento durerà per sempre. La mente umana è predisposta a ricercare la regolarità, scovandola anche in eventi del tutto governati dal caso. Così facendo, le persone spesso cadono nell'irrazionale tentazione di pensare che un mercato in salita continuerà a esserlo o che la crisi economica non finirà mai, rendendo difficile la pianificazione finanziaria. Dunque non stupisce che uno stato emotivo negativo renda più facile cadere in questa trappola, alla quale sono più esposti coloro che hanno un'alta percezione di autocontrollo sulla propria vita e che pensano di «sapere come andranno le cose».
Ottimismo
Èla tendenza a sovrastimare le probabilità di successo e a sottostimare i rischi. Molte persone hanno aspettative troppo rosee. Questo può
portare a un'inefficace pianificazione e a rischiare cocenti scottature. I dati non hanno evidenziato regolarità significative rispetto agli stati d'animo. Da notare che le donne sono meno esposte, mentre non si nota differenza tra gli «addetti ai lavori» e gli investitori.
Effetto gregge È la tendenza a conformarsi alle decisioni della maggioranza: la maggior parte degli investitori infatti sale più faéilmente sul treno già affollato di un titolo in forte rialzo, piuttosto che su quello semivuoto di un'azione stabile o in ribasso. Talvolta, il comportamento del mercato dipende da questa generalizzata e acritica propensione a uniformarsi agli altri investitori e alle previsioni degli analisti (che, come si sa, proprio per questo possono diventare profezie che si auto-avverano). Agli errori di valutazione causati dall'effetto gregge sono più esposte le persone che si tr(}vano in uno stato emotivo negativo. E' forse naturale che nei momenti in cui ci si sente tristi o impauriti, si tenda a fidarsi più delle valutazioni de~ gli altri o a seguire la corrente. Anche un alto livello di percezione di controllo della propria vita può rendere i soggetti più vulnerabili a questa trappola
.Morso di vipera È la tendenza a lasciar condizionare le decisioni d'investimento future dagli eventi negativi del passato. Le persone tendono a non tornare più su un profilo di rischio uguale al precedente, anche se sarebbe «ragionevole» farlo. l,asciano che il ricordo negativo determini le loro decisioni future. Le persone affette da stati emotivi negativi sono sensibilmente più s()ggette allo snake bite effect, così come i più anziani. *Direttore Cresa,
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a io quanto sono esposto alle «trappole mentali» nelle mie decisioni finanziarie? Investimente.il, è il test per conoscersi meglio prima di decidere come impiegare i propri risparmi. Si basa su oltre trent'anni di ricerche di finanza comportamentale, di cui abbiamo spesso parlato su queste pagine. Negli ultimi mesi, oltre duemila tra promotori e clienti si sono sottoposti a questo test psico-finanziario (un'iniziativa di Schroders in partnership scientifica con il Cresa dell'Università Vita Salute San Raffaele) ed è ora possibile fornire una prima mappa dell'emotività dei risparmiatori italiani. Si vedono interessanti correlazioni tra le principali trappole cognitive e specifici stati d'animo. Aver consapevolezza di queste caratteristiche è uno dei passi principali ver_ecisioni finanziarie più smIDsfacenti. il test, in partic9fare, chiede di definire i propri stati d'animo e i tratti della personalità assegnando un valore su una scala da 1 a lO a determinate variabili. Gli stati d'animo sono proposti per aggettivi, come: energico, confuso, ansioso, distratto. il tasso di esposizione a una trappola, viene espresso poi con la stessa scala: valori bassi indicano un livello basso di «in trappolamento»; valori alti il contrario. Concentriamoci sulla distinzione tra stati d'animo positivi e negativi, e sulla loro influenza, definen-
do prima gli indicatori usati. Sono due: il primo cattura lo stato emotivo del soggetto che deve prendere una decisione; il secondo rappresenta invece la percezione di controllo sulla propria vita, che deriva dai propri tratti di personalità. Insomma il primo indicatore serve a definire se siamo felici o infelici, il secondo se siamo il tipo di persona che si sente padrona della situazione oppure no. Entrambi sono stati utilizzati come variabili indipendenti del modello, in cui abbiamo testato le singole trappole. Vediamo quali sono le principali, e quali regolarità emergono. Cominciamo con una buona notizia: l'effetto felicità esiste. I dati rivelano che la felicità agisce come una specie di scudo emotivo: le persone che si dichiaràno felici (assegnan· do a questa caratteristica un valore di almeno 7 punti su lO) sono meno propense a cadere nelle trappole.
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Medicina e Odontoiatria più idonei che posti: in tremila emigreranno ..Il 30% dei promos~i al test dovrà cambiare sede rispetto a quella scelta: solo i più bravi studieranno vicino a casa
ROMA Mancano due settimane alla graduatoria nominale per !'ingresso alla facoltà di Medicina e chirurgia. Ma già s'inizia a far di conto, cercando di capire sulla base del punteggio ottenuto, in quale università i candidati idonei finiranno. Già, perché non basta aver superato il test, bisogna anche aver ottenuto un punteggio minimo che garantisca l'accesso al primo ateneo scelto dagli studenti al momento dell'iscrizione ai quiz. Tre le preferenze massime da indicare, prima dell'8 aprile, ogni candidato ne ha potute scegliere tre. E ora, dopo la graduatoria nazionale, che ha evidenziato un numero di studenti idonei superiore ai posti disponibili negli atenei scelti per primi, quasi il 30% dei promossi dovrà cambiare città pur di studiare medicina. Una per-
AROMA TOR VERGATA 119 STUDENTI COSTRETTI ASCEGLIERE
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UN ALTRO ATENEO AlLASTAlAlE DI MILANO SONO 411
centuale, fanno sapere dal mini- L'Unione degli universitari ha tistero dell'Istruzione, uguale a rato giù la graduatoria dei punquella dello scorso anno, quan- teggi minimi, fotografando i 14 do su 10mila posti disponibili il atenei che hanno un numero di 70% di chi aveva superato i quiz posti inferiore rispetto ai candisi era iscritto nell'ateneo scelto dati idonei. per primo, mentre i restanti, con bagagli alla mano, furono co· LA SITUAZIONE stretti a cambiare domicilio o ad- Si parte con Milano Bicocca: 135 i dirittura regione, con un aggra- posti disponibili, 311 i candidati vio di spese maggiore rispetto a entrati in graduatoria. In questo quelle necessarie per acquistare caso gli studenti che dovranno i soli manuali di patologia e ana- optare per la seconda o terza scelta saranno 176. Si prosegue, tomia. sempre a Milano, con la Statale. I COSTI Qui ben 411 candidati dovranno Circa 8.500 euro è il costo medio scegliere un altro ateneo. E poi che ogni studente dovrà sobbar- Padova, dove gli studenti procarsi per raggiungere il diploma mossi sono stati 770, ma i posti di laurea. A questo, oltre 3mila disponibili solo 420. Ancora: Pastudenti, di quelli entrati in gra- via, Verona, Bologna, Roma Tor duatoria, dovranno aggiungere Vergata costrette a escludere rile spese di affitto per una casa o spettivamente 136, 121, 236 e 119 una stanza in una città diversa studenti. Stesso scenario anche da quella in cui risiedono, per- nella contestata Bari dove i posti ché, pur avendo superato le fami- disponibili sono 237, ma i candigerate 60 domande, il loro pun- dati meritevoli 330. Nessun proteggio non garantisce l'accesso blema, invece, per quelli che, enall'ateneo prescelto. In sostanza, trati in graduatoria, come prima solo i più bravi potranno studia- preferenza hanno indicato Sasre nell'università vicino casa. sari o Perugia. Al contrario, in Ogni università italiana ha un questi atenei avanzano persino numero diverso di posti disponi- molti posti. Nella città sarda quebili per il corso di laurea in Medi- sti sono 73, a Perugia 76, mentre cina e chirurgia e ogni ateneo alla Sapienza di Roma 161 e a Nastabilisce, a s.uo insindacabile poli ben 243. Camilla Mozzetti giudizio, il punteggio minimo per accaparrarsi un posto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL NOSTRO PIANO (DI STUDI) PER IMPORTARE MATRICOLE
studia Geologia a Firenze. È arrivato qualche anno fa con una borsa di studio del governo congolese. Nei primi tempi l'hanno ospitato i missionari comboniani, poila regione Toscana gli ha trovato un posto alla Casa dello Studente. Ora Constant sta per concludere la specializzazione: «Vorrei aiutare il Congo, ma devo molto anche all'Italia. Il mio sogno è far da ponte tra i due Paesi». Constant è uno degli stranieri che studiano nelle università italiane. Una opportunità per loro, una ricchezza per noi. Eppure i numeri sono ancora bassi. Il confronto con gli altri Paesi europei è impietoso. In Italia gli stranieri sono il 4 per cento sul totale degli studenti (fonte Miur); in Danimarca il 12, in Francia idem, la Germania si attesta sul IO e il Regno Unito svettacon i123 (dati Eurostat). Più iso1azionisti solo la Croazia,
C
la Lituania, la Polonia. Come mai siamo così poco attraenti? Eppure gli stranieri ci interessano. Basta guardare a due accordi recenti. Il primo è la partnership tra Istituto Marangoni e Donghua University di Shanghai, appena siglata: «Diamo l'opportunità a 40 giovani cinesi di conoscere da vicino il sistema della moda macle in Ital)'l' dice Malcolm McInnes, Group Director ofEducation dell'istituto milanese. «Donghua selezionerà i migliori, che seguiranno i corsi in inglese accanto agli italiani, perun periodo tra i sei mesi e un anno. Sarà uno scambio culturale interessante». TRA INIZIATIVA, di dimensioni macro, è il progetto Scienza senza Frontiere (cienciasemfronteiras.it) del governo brasiliano, che offre 100.000 borse di studio nei prossimi 4 anni, perun periodo all'estero. L'Italia è una delle mete e l'università capofila - da noi sono 15 - è Bologna (6,6 per cento di stranieri). «Abbiamo 1.437 brasiliani, che restano 6-9 mesi e seguono lezioni nei settori tecnologici e industriali" spiega Carla Salvaterra, prorettore alle Relazioni internazionali. "Dopo i corsi, fanno tirocini nelle imprese del territorio, ne abbiamo 100 già coinvolte. Per le aziende è utile».
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un bel fiore all'occhiello per qualunque ragazzo. Allora dov'è l'ostacolo? Intanto, c'è lo storico problema della nostra lingua. Il Politecnico aveva provato a superarlo annunciando, due anni fa, che entro il20I4 tutti i corsi di laurea magistrale sarebbero stati in inglese. Figuriamoci. Un gruppo di docenti aveva presentato fi·· corso all'istante e il Tar ha bloccato tutto.
è al Consiglio di Stato: «Intanto due terzi dei corsi magistrali sono già in inglese» dice il rettore. Gli altri atenei sono sulla stessa lunghezza d'onda: corsi di laurea esclusivamente in inglese sono in aumento aUa Sapienza, a Roma, sia a Ingegneria, sia a Medicina. A Firenze si preferisce il doppio binario: corsi in inglese per i nostri, ma anche potenziamento d'italiano per gli altri, come i brasiliani (sono anche qui) e i prossimi arrivi molto attesi: grazie al nuovo accordo con il ministero dell'I struzione dell'Iraq, Firenze si prepara all'arrivo di 130 borsisti da Baghdad: "Seguiranno lezioni soprattutto ad Agraria e Studi Orientali» spiega Anna Nozzoli, prore ttore alla didattica. Oltre all'italiano, un altro freno è la burocrazia: il sistema rigido ci rende poco competivi: ogni facoltà decide le quote dì stranieri che il ministero poi pubblica su unù!ersitaly.it. Ma non c'è comRA LA QUESTIONE
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Opportunità di confronto tra mondi diversi, ma anche un investimento. Aggiunge il rettore del Politecnico di Milano (IO per cento di stranieri), Giovanni Azzone: «Tra gli stranieri che studiano da noi, un terzo dopo la laurea lavora per imprese italiane, nel nostro Paese e all'estero. Non solo, tra gli studenti italiani, quelli con un'esperienza internazionale- perché sono stati all'estero o hanno frequentato nel loro ateneo clas-
si miste hanno 5 volte più proposte di lavoro rispetto agli altri". La convenienza della collaborazione è evidente, non a caso il Politecnico sta studiando un accordo con Parigi e Pechino addirittura per una tripla laurea. Sarebbe
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pensazione: se ho IO posti a Ingegneria in italiano e 30 a quella in inglese, ma per la prima ci sono poche richieste e nella seconda abbondano, non si può trasferirle. E che dire dei tempi per i permessi di soggiorno? A Genova per dare una mano agli stranieri spaesati halmo istituito un ufficio, Sass, che fornisce pick up all'aeroporto, alloggio di 4 notti gratis all'ostello, un kit con la documentazione e aiuta ad aprire un conto corrente. Insomma, a fronte di una lingua poco diffusa (la nostra) e di una burocrazia cieca, molti provano ad aprire le frontiere: «La tecnologia dà una mano: i candidati stranieri al dottorato li intervistiamo via Skype» conclude Luciano Saso, delegato per l'internazionalizzazione alla Sapienza. E sul fronte finanziamenti? «Buone notizie: l'Unione europea ha aumentato quelli per Erasmus, ben 14,7 miliardi complessivi fino a1zozo. Bisogna essere ottimisti». e
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lOOmila
"Grazie a un nuovo accordo con il ministero dell'Istruzione dell'Iraq, Firenze si prepara all'arrivo di 130 borsisti da Baghdad. Seguiranno lezioni nelle facoltà di Agraria e Studi Orientali" (Anna Nozzoli, prorettore alla didattica a Firenze)
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Una classe multietnica all'università di Trento. Nelle nostre università la presenza di studenti stranieri nOli supera il4 per cento del totale.
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27 -04-2014 5 1 /2
Riforme, Renzi un'ora al Colle «Traguardo vicino, niente meline» bene restare ancorati all'idea originaria di fare le riforme con una maggioranza larghissima che arriva sino a Silvio Berlusconi, anche se questo significa fare qualche ritocco al "patto del Nazareno". Dopo un'ora di colloquio al Colle, il capo dello Stato e il premier Matteo Renzi rinsaldano e rilanciano la trasformazione del Senato e del Titolo V della Costituzione, riducendo per ora a semplice minaccia - e non a reale possibilità - l'ipotesi del voto anticipato. E dopo aver lasciato il Colle per rientrare - a piedi - a Palazzo Chigi, Renzi ondeggia tra due sensazioni. La prima è positiva: «Non badate a quello che si dice ora, sono mere pulsioni elettorali. La verità è che siamo a un passo da un risultato storico ... ». La seconda, invece, è una sensazione "amarognola": il premier sa che nella settimana che si apre deve mediare, deve mettere in discussione i paletti che aveva imposto - tra mille mal di pancia - al Pd, alla maggioranza e ai forzisti. Altrimenti l'obiettivo di avere un primo "sì" alla vigilia delle Europee, almeno in commissioneAffari costituzionali, va a farsi benedire. «Il patto del Nazareno va preservato, però ... », confida il premier. In quel "però" c'è il senso di una trattativa che si apre: «Il confronto parlamentare sarà importante ... », continua Renzi. Sembra un "inchino" al dibattito a Palazzo Madama, una novità nel lessico del Rottamatore. E infatti il suo entouragefafiltrare quanto saranno importanti l'incontro di do-
mani con il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, e la presidente della commissione Affari costituzionali, Anna Finocchiaro, quello di martedì con l'intero gruppo democrat, infine il seminario organizzato dal partito nel cuore della settimana che fungerà da momento di sintesi. Insomma, i punti non negoziabili del governo (il primo e più importante: il Senato non elettivo) sembrano essere depotenziati, almeno al momento. Anche se il pericolo di riaprire il tavolo per Renzi è ben chiaro: è il ritorno di quella «palude» che cerca di allontanare sin dall'inizio del suo mandato. Perciò, con il capo dello Stato, ha fissato una nuova road map: una settimana, solo sette giorni, per accordarsi sul testo-base. Non un'ora di più. Se la minoranza democrat, Ncd e forzisti la tirano per le lunghe, meglio far saltare tutto e andare al voto. «Discuto, ma non accetto meline». ravvertimento sembra essere rivolto soprattutto al "corpaccione" del suo gruppo parlamentare: «I miei mi pressano. Giachetti, Boschi, tutti a dirmi" chi te lo fa fare", mollali e andiamo alle urne... E sono davvero tanti nel Pd a pensarla come loro. .. ». Tradotto dal "politichese": Renzi agita l'arma di liste elettorali scritte da lui e dai suoi fedelissimi, che cancellano definitivamente la classe politica sconfitta dalle primarie. La minaccia il premier la fa filtrare con scaltrezza, smentendola l'istante dopo: «Ma io non voglio questo, non voglio trascinare il Paese in una nuova campagna elettorale durante il semestre europeo. Il mio orizzonte resta il 2018, abbiamo davvero troppo da fare, troppo da cambiare per lasciarci distrarre da chi vorrebbe che non cambiasse mai nulla in questo Paese». I 22 senatori democrat che hanno
messo in crisi il testo del governo, dunque, restano nel mirino, almeno ufficialmente. Tuttavia, il premier cercherà fino alla fine di ricompattare il suo gruppo per non fornire alibi a Forza Italia. Un ricompattamento che però avverrà attraverso il pragmatismo, e non con la mano dura. Renzi ha letto attentamente le dichiarazioni di giornata di Silvio Berlusconi, le ha messe in controluce su quelle di Roberto Calderoli - promotore di una particolare forma di elezione dei senatori collegata alle votazioni regionali - e ha capito che nessuno, proprio nessuno, intende perdere la partita delle riforme lasciando una prateria a Grillo. «Non vogliono affossarle, vogliono solo mettere una bandierina. Sono tranquillissimo, ce la facciamo». Il premier è sereno anche perché Napolitano, per l'ennesima volta, ha offerto ieri la propria moral suasion verso Berlusconi. Tra gli impegni pomeridiani del premier, c'è stato anche l'incontro con il nuovo primo ministro francese, Manuel Valls, il "rottamatore" d'Oltralpe, associato a Renzi per il piglio decisionista, il comune mito di Elair e le strizzatine d'occhio a destra. «Sono più di sinistra io», ha commentato però l'inquilino di Palazzo Chigi, scherzando mentre congedava l'ospite. ©
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Il premier apre alle modifiche. Ma sfida la minoranza: «Non voglio portare il Paese al voto, ma se mi costringete... »
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L'ANNIVERSARIO Decennale del Ceinge con la ministra Giannini che inaugura le tre giomate di confronto con scienziati di tutto il mondo
La ricerca al servizio della salute DI CAROLINA GIACCO
a piccolo laboratorio universitario a Centro di , ricerca di eccellenza di fama internazionale con oltre 20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori e un incubatore di imprese. È questa la storia felice del Ceinge, il Centro di Ricerca per le Biotecnologie Avanzate, nato nel 1984 in seno all'Università Federico II di Napoli e divenuto oggi una florida società consortile integralmente pubblica (e senza fini di lucro) costituita da Regione Campania, Provincia di N apoli, Comune di Napoli, Camera di Commercio di Napoli e dall'Università Federico II di Napoli. E proprio in questi giorni il Ceinge festeggia il decennale della partenza del grande Centro ricerca coincisa nell' Aprii
Lo start lo daranno oggi alle 15 il Ministro dell'Istruzione, dell 'Università e della Ricerca, Stefania Giannini e i vertici istituzionali della società consortile Ceinge: Stefano Caldoro, Antonio Pentangelo, Luigi de Magistris, Maurizio Maddaloni e Massimo Marrelli. «Le tre giornate napoletane spiega Franco Salvatore, presidente del Ceinge - non saranno soltanto una celebrazione, ma soprattutto un importante confronto tra alcuni dei più importanti scienziati mondiali sulle nuove frontiere delle scoperte della biomedicina per la salute dei cittadini. Ed è con grande orgoglio che siederanno al tavolo della discussione alcuni dei più brillanti ricercatori del Ceinge per illustrare le grandi eccellenze nella ricerca e nella diagnostica che abbiamo rag-
giunto in questi anni e che ci hanno portato ad essere, per unanime consenso della comunità scientifica, un punto di riferimento internazionale per la biologia molecolare e le biotecnologie avanzate applicate alla salute». Nella mattinata di mercoledì le celebrazioni per il decennale del Ceinge si chiuderanno alle 11.45, nell'aula magna storica dell'Università Federico II di Napoli con la solennità accademica della cerimonia di conferimento del primo Dottorato di ricerca honoris causa italiano in Scienze Biotecnologiche a Mauro Ferrari, lo scienziato friulano che dirige lo Houston Methodist Research Institut, con oltre 1500 studiosi. Un matematico che con i suoi studi sulle nanotecnologie applicate alla medicina sta rivoluzionando l'approccio alle cure oncologiche.
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Il professor Franco Salvatore con i ricercatori del Ceinge
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le 2004 con l'inaugurazione della sua prima sede autonoma, un edificio di oltre 8mila mq, situato proprio accanto al nuovo Policlinico universitario della Federico II. Una sede che oggi ospita 16 diversi laboratori ed alcune piccole e medie imprese attive in campo scientifico e biomedico, come Okairos, solo per citarne una, azienda leader nella produzione di vaccini di ultima generazione, che ha ceduto lo scorso anno la sua società Okairos Ag alla Glaxo per ben 250 milioni di euro. Per celebrare al meglio il decennale il Ceinge ha ideato e promosso tre giornate di studio con un parterre di oltre 30 studiosi internazionali del settore delle scienze biomediche, che si raduneranno da oggi a mercoledì all'Hotel Excelsior di Napoli.
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L'intervista
27 -04-2014 11 1 /2
l A colloquio con la ministra dell'Università e della ricerca scientifica: chi studia Ingegneria a Milano ha oggi oppurtunità diverse che non a Bari
Giannini: pensiamo a premiaIità diverse per rilanciare gli atenei del Mezzogiorno La titolare del ~Iiur domani a Foggia per inaugurare l',lino accaden1ico
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statissimi nel Sud? <
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Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, Stefania Giannini, inaugurerà domani l'anno accademico dell'università foggiana. La sua presenza coincide con la celebrazione del 15esimo anniversario del riconoscimento dell'autonomia all'ateneo. La cerimonia inizierà alle 11 nell'aula magna del dipartimento di Economia, si tratta del primo anno accademico sotto la guida del rettore Maurizio Ricci che ha detto: «Metterò in questa sfida per il futuro del nostro ateneo tutto quell' entusiasmo ragionevole di cui parlava Voltaire nel suo Dizionario filosofico; convinto che la ragione corra lungo la strada regolarmente tracciata, ma che alla ragione subentri la forza delle passioni e dei sogni, quei sogni che danno forma al mondo». di ANGELO LOMONACO quartiere non piace per !'immagine che ne restituisce? «No, non ho visto la fiction e er domani era annunciato un tour meridionale della non ho letto nulla a riguardo». Non stupisce visto che in questi mini stra Stefania Giannini ma l'itinerario è stato di- giorni la mini stra è alle prese con i mezzato. «Sarò a Foggia per l'inau- problemi creati dal «risparmio» gurazione dell'anno accademico, che il ministero dell'Economia ha ma poi dovrò rientrare subito a Ro- imposto anche al Miur: 15 milioni ma», spiega la ministra dell'Istru- in meno per il Fondo di finanziazione, dell'Università e della Ricer- mento ordinario (Ffo) delle Univerca scientifica, che quindi non po- sità. Cosa accadrà con il nuovo tatrà partecipare, nel primo pomeriggio' alla celebrazione del Cein- glio? «Non parliamo di tagli ma di ge-Biotecnologie avanzate. «A Napoli però - aggiunge - andrò tra contributo di risparmio sui famosi pochi giorni, a Scampia, su invito 700 milioni di quota parte dell' amdi una scuola e del Suor Orsola Be- ministrazione centrale per le coperture. Anche il Miur dovrà trovare nincasa». Mercoledì 7 maggio sarà una la sua parte, naturalmente su unigiornata interamente dedicata a versità e scuola, visto che questi istruzione e legalità quella della mi- sono gli ambiti di nostra copetennistra Giannini a Napoli. La matti- za. Per ora sono soddisfatta del fatna sarà a Scampia, all'Istituto pro- to che quello che c'era è rimasto. fessionale per l'industria e l'artigia- Ma voglio sperare e credere che il nato Miano. Nel pomeriggio sarà nostro governo non intenda toglieimpegnata in un convegno re ma dare innanzitutto certezze all'Università Suor Orsola Beninca- sui finanziamenti attuali, meglio sa dedicato al tema «La formazio- ancora qualcosa in più, preferibilne come indispensabile premessa mente con una programmazione di legalità», in occasione del quale triennale. Da questo governo sono visiterà i centri di eccellenza dell'a- già arrivati segnali forti, 3,5 miliarteneo, la cittadella monastica che di per l'edilizia scolastica costituiospita il campus universitario e scono una svolta importante. Coche è in procinto di divenire patri- munque occorre quanto meno salmonio dell'umanità certificato dal- vaguardare le pur modeste risorse l'Unesco e l'intero complesso dell'I- destinate alle università nel 2014 e stituto scolastico Suor Orsola Be- avere l'ambizione e il coraggio di nincasa (dalla scuola per l'infanzia investire risorse in quest'ambito ai licei) che proprio quest'anno fe- nei prossimi tre anni». Intanto è stato modificato il desteggia i 150 anni dalla sua nascicreto approntato e varato dai ta. Ministra, è al corrente della po- suoi predecessori Francesco Prolemica relativa alla fiction su «Go- fumo e Maria Chiara Carrozza, morra» ambientata e girata a che ripartisce il fondo premiale Scampia che però a qualcuno nel agli atenei in base a criteri conte-
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CORRIERE DELLA SERA
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Dalla parte vostra di Intonio tubrano
L'Italia paradossale rispunta sempre. E«occupa» le scuole Istruzione ribadisce, senza possibilità di equivoco, che «non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all' assolvimento dell'obbligo scolastico». In base al principio della gratuità dell'insegnamento. Non bastasse, lo stesso ministro Stefania Giannini ha dichiarato «illegittima» la pretesa di quelle scuole che spacciano per dovuto un balzello volontario. Alcuni
presidi si difendono chiamando in causa il Consiglio d'istituto; ma questo organismo non ha, sia chiaro, alcun potere impositivo. E allora perché certi dirigenti insistono? Semplice: perché da diversi anni il ministero taglia ifondi destinatt alle scuole per il loro buon funzionamento (manutenzione, pulizia, materiali di consumo, supplenze brevi) e dunque sono costretti a chiedere soldi alle famiglie. L'Italia paradossale rispunta sempre. [l!1:IPRODUZlONf. RISERVATA
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i risiamo con la storia dei contributi scolastici facoltativi che diventano per taluni istituti obbligatori. Le . prime rimostranze si sono registrate nel 2012 e nel 2013 ma adesso una associazione di consumatori, la UNC, parla addirittura di truffa e denuncia ilfatto che in questo periodo tante famiglie lamentano «intimidazioni» da parte di dirigenti e insegnanti e temono «ritorsioni sui poveri allievi» se il tributo viene negato. Eppure una circolare del Ministero della Pubblica
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
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LETTERA APERTA (E AMARA) DI UN DOCENTE BARESE ALLA GIANNINI
Caro Ministro, tagli pure la ricerca e la formazione La comunità scientifica pare non esserci più di STEFANO BRONZINI *
fa benissimo a tagliare i finanziamenti per la ricerca e la forentile ministro Stefa- mazione, anzi dovrebbe farlo con nia Giannini, in questi maggiore vigore e determinaziogiorni si annuncia un ne. Non si preoccupi. Dopotutto in ulteriore dimagrimen- questi giorni i cittadini hanno to delle risorse per tutti i mini- ascoltato nei tribunale parole sulsteri. La cura prevede sacrifici. Il le staminali. Silente è stata la cosuo Ministero, come lei stessa ha munitàscientifica. Non è la prima confermato, dovrà adeguarsi. volta che si registra l'assoluta asMolti le suggeriranno che sarebbe senza nel paese di una comunità opportuno controllare quanto il scientifica: che sia forse sedata suo Ministero abbia perso negli dalle varie cure dimagranti o traanni precedenti rispetto agli altri mortita da tabelle, grafici e schede Ministeri. Altri le diranno che sia- di valutazione non deve commuomo al collasso, e altri ancora si verla. Che un tema scientifico sia avventureranno tra tabelle e gra- demandato alla carta bollata, non fici dimostrando come si possano deve preoccuparla. Ero abituato a un paese diverdistribuire le so, ma mi aderisorse. Le vaguerò. rianti sono Dopotutto la tante e la mia notizia è un'alsintesi fa torto agli argomenti In Italia vale quanto le case tra: in un deche albeggeper le vacanze che il Paese cennio l'Italia ranno nei prosè riuscita ad non può più peill1ettersi annullare il simi giorni. Mi scuso anticipapassaggio del secolo dei lutamente. Sono certo, però, che Lei e i mi. Complimenti a tutti, non fosse dirigenti del Ministero avranno altro per la velocità. Recitando una spiegazione per tutto e per l'antica metafora del buon padre tutti. Non in nome della traspa- di famiglia o della madre è chiaro renza che del termine non se ne che in momenti di crisi si devono può proprio più, ma di quella tagliare le spese ed è meglio diinappuntabile parola d'ordine dei smettere la casa per l'estate. La nostri tempi: quando c'è crisi ogni ricerca e la formazione in Italia buon padre o, nel suo caso, madre sono registrate al catasto come deve ridurre le spese. Aggiungerà quelle case per le vacanze che il anche un «purtroppo» e probabil- paese non può più permettersi. mente accluderà tabelle e grafici, Quindi non abbia remore. Andanoltre alle inesorabili schede di va- do a lezione mi ricorderò di essere lutazione, rimandando la palla una spesa e non una risorsa. Lo nel campo dell'avversario. Mi per- dirò anche agli studenti: quest'anmetto di suggerirle che citando la no niente mare, faremo le vacanze crisi (l'etimologia del termine, ri- in aula e ricordatevi di portare da cordo a me stesso, allude a «scel- casa il pallone, altrimenti come si ta»), sarebbe gradita qualche in- potrà giocare a palla avvelenata? dicazione sul futuro della ricerca e della formazione in Italia. * Professore ordinario di LetteTuttavia al «mio» ministro vor- ratura inglese, Università degli rei mandare un segnale diverso: Studi ((Aldo Moro!! di Bari Ritaglio
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la Repubblica
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26-04-2014 15 1 /2 PERSAPERNE DI PiÙ www.ceinge.unina.it
Nobei escienziati da tutto il mondo per i dieci anni delCeinge Da lunedì tregiomate di studio all'Hotel Excelsior ealla Federico II dottorato honoris causa aMauro Ferrari ziati internazionali delle scienze biomedicheeilpremioNobelAaronCiechanover. Tre giornate di studio, da lunedi a mercoledì, nell'hotelExcelsior. E, per finire, nell' aula magna storica della Federico II, il conferimento del dottorato di ricerca honoris causa in Scienze Biotecnologiche al matematico Mauro Ferrari. E se all' apertura della tre giorni mancherà il ministro per l'Università Stefania Giannini, pur invitata, i vertici istituzionali della società consortile ci saranno tutti, dal presidente Caldoro al sindaco de Magistris, al rettore Marrelli. Saluti di rito, poi la parola passa alla scienza: "Alta Formazione e Ricerca nel settore delle Scienze Biomediche" il tema della tavola rotonda cui parteciperanno il presidente della Crui, Stefano Paleari, il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, l'assessore regionale, Guido Trombetti, ed una nutrita schie-
ra di rettori delle università italiane. «Le tre giornate napoletane-spiegaFrancoSalvatore,presidentedel Ceinge-non vogliono essere solo celebrative. Vogliamo piuttosto fornire un' occasione di confronto ad alcuni dei più importanti scienziati mondiali (tra cui il premio Nobel Aaron Ciechanover, il direttore del TIgem, Andrea Ballabio, l'oncologo di fama mondiale, Carlo Croce, il direttore dell'Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr, Antonio Simeone, il matematico tecnologo Mauro Ferrari, fondatore delle nanobiotecnologie, e gli studiosi internazionali Roderic Guigò, Martin Walsh, Francisco Ramirez e Jean-Jacques Cassiman) sulle nuove frontiere delle scoperte della biomedicina per la salute dei cittadini. E siederanno al tavolo della discussione alcuni dei più brillanti ricercatori del Ceinge per illustrare i tra-
guardi raggiunti in questi anni e che ci hanno portato ad essere un punto di riferimento internazionale per la biologia molecolare e le biotecnologie avanzate applicate alla salute, tanto da attrarre oggi molti pazienti di diversi Paesi del mondo per le nostre attività di studio e di diagnosticasullemalattierareegenetiche». Oggi il Ceinge ospita 15diversi laboratori ed alcune piccole e medie imprese attive in campo scientifico e biomedico, come Okaios, ad esempio, «azienda leader nella produzione di vaccini di ultima generazione, che l'anno scorso -spiegano gli organizzatori dell' evento -ha ceduto la sua società al colosso Glaxo perben250milionidieuro».Esono oltre 1000 i lavori pubblicati su riviste internazionali firmati da ricercatori del Ceinge, circa 40 i dottorandi, 50 i tesisti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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BIANCA DE FAZIO HA un laboratorio universitario, trent'annifa. Poi, dall'88 al 2004, ha operafacendosi ospitare in una struttura pilota della Federico II. E dalI 7 aprile del 2004, il Ceinge - il centro di ricerca sulle biotecnologie avanzate che conta oggi oltre 20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori che usano i suoi laboratori e un incubatore di imprese-ha avuto una sede propria ( accanto al Policlinico) e ha dato anche fisicamente autonomia alla società consortile interamente pubblica (università Federico II, Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio) costituita anni addietro. Un centro di ricerca diventato punto di riferimento internazionale nello studio e nella diagnosi di malattie genetiche e di malattie rare. Orail Ceinge, come struttura autonoma, compie 10anni.Eper celebrarli porta a Napoli scien-
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vranno essere matura-ti i requisiti anagrafici e contributivi che consentono l'accesso alla pensione dl anzianità calcolata con le regole del sistemacontributivo. L'articolo I, comma 9, della legge 243/2004 prevede, ll1 vIa sperimentale e fino al ~l dicembre 2015, la possibiIIta dI conseguire il diritto all'accesso al trattamento pensionistico di anzianità, in presenza di un'anzianità contributiva pa;i ~ superiore Cl 35 anl1l e dI un eta non inferiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome, a condizione che optino per un trattamento calcolato con le regole del sistema contributivo. Entro il 31 dicembre 2015 il Governo dovrà verificare i risultati della sperimentazione al fine di una sua eventuale p;oseCUZlOne. I requisiti anagrafìICI, dal 2013, cl evo no essere incrementatì di 3 mesi a causa degli aumenti legati alla speranza di vita, L'Inps, con le circolari 35 e 37/2012, ha precisato che anche nei confronti di queste lavoratrici deve tm vare applicazione la tìnestra mobile che, nel caso delle dipendenti, è pari a dodici mesi, mentre per le autonome è di diciotto mesi. Tuttavia, si deve segnalare come, in sede di istituzione della fìnestra moRitaglio
Lavoro e previdenza
Autol1ome e dinend"n"j' t'
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Poiché nell'lnps le pensioni di anzianità hanno decorrenza dall Q giorno dci mese successivo a quello di maturazione dei requisiti (e di finestra mobile), per le lavoratrici autonome i requisiti dovranno essere perfezionati entro la fìne del prossimo mese di maggIO. A tale data le interessate dovranno aver perfezionato 35 anni di contributi e 58 anni e 3 mesÌ di età. Pertanto rimarranno escluse le donne, che
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lA fissato al l1. dicembre 201.5, Quatoro entr~ questa data non esercitassi tale potreI farlo ,çuccessivamente considerato
'
~ormativa? OppUI'f! tale data deve essere mtesa cOIf~e ultimo giorno e, dunque, in
assenza dr proroghe del regime da parte del Governo ne l'umorrei esclusa? B.F.· VITERBO
avranno 35 anni di contributi, ma nate dopo il 28 febbraio 1956. Da maggio 2014 la fìnestra mobile si completerà a tìne novembre 2015 e quindi la decorrenza della pensione potrà essere il lQ dicembre 2015. Più tempo per le lavoratrici dipendenti poiché avranno requisiti anagratìci e di tìnestra più favorevoli. La data di nascita limite è rappre~entata dal 31 agosto 1957. Intatti se nate entro questa data perfezioneranno il requisito anagrafico richiesto entro il 30 novembre 2014 e se risulterà perfezionato anche quello contributivo, l'accesso alla pensione potrà avvenire a decorrere dall Q dicembre 2015, Un discorso a parte va fatto per le lavoratrici dipendenti iscritte alla gestione Dipendenti pubblici (ex Inpdap ora Gdp). L'accesso alla pensione di anzianità non deve avvenire necessariamente a decorrere dall Q giorno del mese successivo ma può avvenire anche il giorno ImmedIatamente segllente al perfeziol1:mento dei requisiti anagrafIcI e contributivi e di finestra. Ne deriva che potranno accedere alla pensione "contributiva" anche le lavoratrici nate entro il 30 settembre 1957- Infatti riu~ciran no aperfezionare i 57 anni e 3 mesll130 dicembre 2014 e, se a ta~e ~ata avranno anche 35 anm dl contributi, riscuoter~nn.o ~l primo assegno penSlOlllStICO il 31 dicembre 2015, del
destinatario,
non
La Gdp ha precisato che il requisito contributivo si intende perfezionato anche in presenza, di 34 anni, Il mesi, 16 glOfl1l di contributi , È opportuno seg;lalare che ll1 assenza di proroga del regime sperImentale, la finestra potrà aprirsi - secondo le regole enunciate - ma se il diritto non dovesse essere esercitato in tempo utile, le interessate si vedrebbero preclusa la possibilità di andare in pensIOne. Il numero delle lavoratrici interessate dalla cosiddetta «opzione donna» nel corso degli anni è aumentato note--' volme~te. In primo luogo, la causa e da ricercare nell'istituzione della quota cheha aumentato i requisiti pensionistlCI ma l'esplosione si è avuta in corrispondenza del decreto «salva-Italia» del 6 dicembre 2011, che ha abolito le pensioni di anzianità, istituendo quelle con elevate anzianità contributive, L'incremento è stato notevole (oltre il 30 ()
la decurtazione L'importo del taglio dell'assegno pensionÌstico oscilla fra il 30% e il 50% di quello ordinariamente spettante se la lavoratrice avesse perfezionato un diritto a pensione. A
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Fabio '1ellanzi ntro quest'anno do-
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Sono flato nei marzo 195'1 e alla fille de1201.J ho maturato oltre 35 ollni di contributi M't' co"}e lavoratrice dipendente. • l Dm calcoli che mi sono stati fotti, ho capito che !~ggilJngerò il diritto alla pensione ~l1tiCfpata nOil prima di sei ollni; io vorrei m'le~e lasciare il mio lavoro in tempi più brew: accedendo alla pensione cOllf'ributivo prewsto per le lavoratrici bile, avvenuta a opera del DI 78/z01O, l'Istituto di previdenza conia circolare 126/2010 aveva esonerato tali lavoratrici dal nuovo differimento cosicché rimanessero assog·gettate alla previgente disciplina di accesso alla pensione. Posizione contraria rispetto a quella assunta dall'ex Inpdap con la circolare 18/2010, tanto che l'Inps ha dovuto emanare la circolare 53/2011- dopo il parere ministeriale del 22 febbraio 2011 rettif1cando il proprio orientamento e assoggettando lelavoratrici in parola alla finestra mobile di 12-18 mesi. Ciò ha causato un inasprimento poiché la data dal31 dicembr~ 2015 deve essere intesa come d.ata ultima di accesso al penSlOnamento. In altri termini, qu~sta.data deve rappresentare ti pnmo giorno di pensione e non il giorno di perfezionamcnto dei requisiti anagrafiCI e contributivi.
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(la cosiddetta
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lZennaio, le commissioni La- spesa le normevigentL La pre-
hanno sollecitato una revisio- all'aumento della speranza di
no ritenuto che l'Inps abbia in- vo ritardo rispetto all'interterpretato in modo restritti-- pretazione risalente a più di vo e nell'ottica della minor tre anni fa. Le commissioni
do che alle lavoratrici non sia- plice maturazione dei requisino applicate né lafinestramo- ti anagrafìcie contributivi enné le aspettative legate tro il 2015.
~'oro di Camera e Senato han- cisazione arriva con eccessi- ne della posizione, chieden- yita, restando valida la sem--
Si deve scontare la finestra mobile e l'assegno di quiescenza deve essere percepito entro il 31 dicembre 2015
ATTENTI A...
NON CONTANO MALATTIA EDISOCCUPAZIONE Per perfezionare i 35 anni
sono utili, nel limite di 52 settimane annue, i
contributi obbligatori, quelli da riscatto elo da ricongiunzione, queUi da prosecuzione volontaria a carico del lavoratore. Tra i figurativi, occorre escludere quelli accreditati per malattia e
disoccupazione, tenuto conto che per le lavoratrici che fruiscono della sperimentazione t'applicazione del sistema contributivo è limitata alle sole regole di calcolo (messaggio lnps 219/2013). Di fatto, ciò comporta un aumento della contribuzione necessaria se neH'estraUo contributivo dovessero emergere ì
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P11.1 l''Ito per lA SOLUZIONE ILCA50
Sono nata nel 1958 e alla fine del 20:1.4 avrò 37 anni di contributi, tutti lavorati come dipendente delsetiore Ho letto che nOli potrò far .".,..; ...,,,,,11,,1,, perché
mesi. Se fOSSi! \lero, quale alternativa ilvrei pl!r andare in pensionl!? SOIlO nata ilei gennaio 1955 e alla fine del 2013 ho maturato esattamente 35 anni di contributi, in parte come lavoratrice dipendente e in parte come autonoma, Per andare in pensione con l'opzione donna devo necessariamente ricongiungere i alternativa
avrò 35 anni di 58 anni di età. Consultand€l il mio estratt€l presso h€l n€ltato di avere 26 settimane mia vita lavorativa. Posso comunqu!! ilndare in pensionI! 11 decorrere dali o giugno 2015 devo recuperare questi
l periodi non devono essere
necessariamente ricongiunti. Nella situazione attuale, alla lettrice saranno applicati i requisiti per le lavoratrici autonome: 58 anni 3 mesi,35 anni di contributi e 18 mesi di finestra mobile. Il primo assegno pensionistico potrà essere riscosso dallO luglio 201.5
I periodi figurativi, quali malattia e disoccupazione, non vengono conteggiati ai fì ni del regi me sperimentale. La lettrice dovrà "recuperare" tali periodi e il requisito contributivo sarà perfezionato a novembre consentendo l'accesso alla pensione dal l o dicembre 2015
S€lno nata nell'agosto 1956 Il h€l lal/€Irato 5 almi in Svizzera. stata assunta nel Aoggi I/anto drca :31 ilnni di contributi ex
la risposta è positiva poiché nella Ue (regola estesa anche alla Svizzera) i contributi di gestioni estere concorrono aH'anzianità contributiva. la lettrice potrà accedere alla pensione in regime sperimentale considerando i cinque anni come se fossero stati lavorati in Italia.
Sono nata nel luglio 1955 Il alla fine del
I1liscatto incrementa l'anzianità contributiva utile, alla fine de! 2014, perii pensiol1amento. L'onere sarà comunque calcolato con le regole del sistema misto, anche sei! beneficio in sede di penSione sarà contributivo. Si consiglia di riscattare il minimo utile per raggiungere i requisiti
Ho i requisiti per andare in previste daUa giugno si aprirà la finestra mobile e h€l presentai o domanda di che avrà decorrenza :1.0 2014. È ritirare la d€lmanda, oppurl! la scelta è irrev€lcabile?
S€lno una lavoratricI! autonoma e ho l'età anagrafica e contributiVI! per accedere aUa con le regole contributive legge 243/2004. Il mi€l dubbio è se la finestra mobile deve essere necessariamente lavorata oppure 51! è p€lssibile dimettersi ai compimento del requisiti. stampa
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La richiesta può essere ritirata poiché la domanda di accesso al regime sperimentale può essere uggetto dì rinunzia a condizione che il lavoratore non abbia ricevuto la comunicazione dell'avvenuta liquidazione della pensione stessa (circolare lnps .53585/15 del 22 gennaio 1982)
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lavolo dipendente. N€ln ho riscattato il titolo di studio, ma non s€lno sicura se tale periodo incrementerebbe effettivamente ['anzianità p!!r accedere alla pensione contributiva. Il mio obiettivo è quello di lasciare il lavoro quanto prima. Vorrei un chiarimento.
La finestra mobile non deve essere necessariamente lavorata. l'interessata rimarrà 18 mesi senza percepire reddito, né tutela previdenziale, né pensione. Se il periodo di finestra IÌsultasse lavorato l'importo della pensione sarebbe maggiore
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2014 avrò 33 anni di contributi da
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In assenza di una proroga,la lettrice non potrebbe accedere alla pensione di anzianità contributiva e maturerebbe il diritto a pensione anticipata non prima de12019. Oggi sono richiesti 41 anni e6mesi, più gli adeguamenti legati alla speranza di vita (da12016 e poi da12019)
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Con la legge 147/201310 «sconto» all'uscita è stato esteso ai periodi di congedo per assistere familiari disabili
lteriore incremento dei requisiti di accesso alla pensione anticipata. Dal l Q gennaio scorso, indipendentemente dall' età, occorrono 41 anni 6 mesi di contributi per le lavoratrici e 42 anni 6 mesi per i lavoratori.lrequisiti sono indifferenziati sia per i dipendenti sia per gli autonomi. L'elevazione dei requisiti può incontrare anche l'applicazione delle penalità qualora!'età diaccesso al pensionamento dovesse ristùtare inferiore a 62 anni. Il taglio, che si applica esclusivamente sulle quote retributive (Ae B), è pari all'l% per ogni anno di anticipo rispetto all' età soglia e sale a12% per ogni ulteIiore aIIDO di anticipo rispetto ai 60. Tuttavia, per mitigare gli effetti negativi dell'inaspIimento dei requisiti contributivi e del taglio dell'assegno pensioni.stico, il MìlIeproroghe 2012 ha disposto che - fino al 31 dicembre 2017 -le penalità non troveranno applicazione nei confronti di quei lavoratori la cui aI1zianità con tri" butiva deIivi esclusivaI11ente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l'assolvimento degli obbliRitaglio
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ghi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione g11adagnì ordinaria. Con successive modifiche normative, l'esenzione è stata estesa anche alle giornate di pern1esso per la donazione di sangue e di emocomponenti e per i congedi parentali di maternità e paternità previsti dal relativo Testo unico (Dlgs1Sv'2oOl),nonchépericongedi e ì pennessi concessi in base all'articolo 33 della legge 104/1992 (legge 147/20l3). Già con il messaggio 219/2013, l'Inps ha avllto modo precisare che la liquidazione della pensione anticipata senza penalità doveva tener conto esc!usiv3ll1ente della contIibuzione innanzi citata, escludendo di fatto tutte le altre casistiche. L'Istituto ha ricompreso all'interno dei periodi "non penalizzaIlti" anche la contlibuzione da riscatto per costit1tzione di rendita vitalizia, poiché si tratta di contribuzione per la quale è stato accertato lo svolgimento dell'attività lavorativa, ancorché ne sia stato omesso, asuo tempo, il verSaInento e sia intervenuta la pre-' scrizione.ln merito a tali periodi anche il dipartimento della Ftmzione pubblica ha espresso stampa
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al diritto di chifruisce dei permessi per assistere familiari disabili, ho letto articoli ccmtrastanti.lnfatti, mentre ti1lllni ritellgono che; giomi di congedo fruiti ai sensi della legge 1.04/1.992 comportino penalità, altri sostengono il contrario re cioè che contino ai fini dell'uscito anticipata. Vorrei perciò sapere se è possibile avere 6111 chiarimento al riguardo e capire se dolio legge 1.04 miPIIÒ venire 1.111 aiuto per IIn'uscita senza penolizzazicmi. P,V.· MESTRE
il proprio parere, ritenendo che l'enunciazione della norma debba avere carattere tassativo. Infatti, la disposizione elenca soltanto alcune ipotesi nell'ambito dell'ampia platea dei permessi e congedi che possono essere fmiti dai lavoratoIi. A riprova di ciò, il legislatore ha sentito l'esigenza di3ll1pliare le fattispecie oIiginariaI11ente previste aggiungendone delle altre. Ai peIiodi elencati devono peraltro essere aggiunte le ferie, in quanto istituto a fmizione obbligatoria e ininuncìabile per il lavoratore. Ciò rappresenta un' eccezione alla regola. Secondo la nota della FUI1zione pubblica, indirizzata anche al ministero dell'Economia e delle fìnanze e al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, rin1angono esclusi dal concetto giuridico dì "prestazione effettiva" i periodi che si collocano al di fumi del rapporto di lavoro poiché la disposizione fa espresso riferimento ai peliodi di astensione, la quale presuppone l'esistenza del rapporto dì lavoro, nonché i periodi di anzianità maturati in virtù di norme speciali che acCordaIlO particolari benefici. Pertanto gli eventi, ricompresi del
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non
nella norma, ma al di fuori dell'attività lavorativa, non po" tr3lll1O essere considerati pre-" stazione effettiva. La casistica può riferirsi all' accredito figurativo per maternità verificatasì al di fuori del rapporto di lavoro (articolo 25 Dlgs 15]/20(1) e al servizio militare prestato prima di trovare occupazione, Inoltre, non possono essere considerati come lavorati, a titolo esemplifìcativo, i giorni di congedo matrimoniale, il congedo per curetermali, l'astensione dal lavoro per giorni di sciopero, il Iiscatto del congedo parentale per eventi al di fuori del rapporto dì lavoro (articolo 35, Dlgs 151/20(1) che valgono cOlmmque per il calcolo dell'anzianità contIibutiva ai frni del raggitmgimento dei reqtùsiti per il pension3ll1ento anticipato. Rimangono esclusi, sebbene siano utili ai fini pensionistici, aI1Che i periodi riscattati non connessi ad attività effettivamente resa, come quelli relativi alla valorizzazione dei titoli di studio, i periodi di cassa integrazione guadagni straordinaria e i pelÌodi indennizzati per disoccupazione.
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Il prossimo afillO raggiungerò i requisiti per lo pensione anticipata. Ne/ corso della mia vita lavorativo ho fruito dei congedi previsti per l'i1ssistellza amio padre, che versavo in condizioni di gl'we disi1bilitii. Poiché il prossimo anno owò 51 ClImi di età, mi è sembrato di capire che scotteranno le penalizzanoni previste per chi lascia con meno di 62 ClImi, consistenti in decurtazioni percentuali suil'assegno previdenziale consistenti e che vi chiedo di illustrare. Quanto
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Fino al 2017 esclusi tagli se l'anzianità deriva da contribuzione per prestazioni di lavoro, maternità, leva, malattia, infortunio, Cig
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è contributivo.
La riforma Marolli La riforma dà la possibilità aHe lavoratrici di accedere aUa pensione di anzianità con 35 anni di contributi e 57 anni di età se dipendenti, o 58 anni se autonome. Dal perfezionamento dei requisiti anagrafici e contributivi l'accesso alla pensione è posticipato di 12 mesi (per le dipendenti) e di 18 (per le autonome) per la finestra mobile. Il calcolo
Articolo 1, comma 9, legge 243/2004
Articolo 12, 0178/2010 Circolari Inps n. 35 e37 del 14 marzo 2012
La speranza di vita Il 0178/2010 prevede che gli adeguamenti legati aUa speranza di vita siano applicati ai requisiti anagrafici e di quota per la pensione di anzianità. Nel 2012, con due circolari successive, l'Inps ha precisato che gli aumenti si applicano anche ai requisiti anagrafici previsti per le lavoratrici «optanti». I requisiti anagrafici, dallO gennaio 2013, sono aggiornati il 57 anni e 3 mesi perle dipendenti e 58 anni e 3 mesi per Le autonome.
L'impegno futuro Le commissioni lavoro di Camera e Senato hanno approvato una risoluzione finalizzata a superare la posizione deH'Inps che ha interpretato la disposizione dell'articolo 24 del decreto Salva Italia nel senso che le lavoratrici possono esercitare l'opzione in esame, a condizione che il termi ne del31 dicembre 2015 venga computato facendo riferimento aUa decorrenza del trattamento pensionistico e non alla semplice maturazione dei
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requisiti. La disposizione in esame è stata interpretata come una deroga al regime generale introdotto dalla riforma pensionistica, in
modo restrittivo e neU'ottica di un principio della minor spesa e del risparmio. Secondo le commissioni, il DI 201/2011 non novella il regime sperimentale e pertanto le disposizioni in esso contenute rimangono valide e non costituiscono una deroga al nuovo regime pensionist!co.l'impegno è stato dato al Governo affinché solleciti l'Inps il rivedere il proprio orientamento. Commissioni Lavoro Camera e Senato, risoluzione 21/11/2013
situazioni possibili IL CASO
LASOLUlIONE
Sono una lavoratrice del pubblico impiego nata nel 1953 e quest'anno maturerò 41 anni e 6 mesi di contributi. NeU'aluii'll'lità SOI'lO compresi anche 4 anni di laurea, che ho riscattato appena asslmta nel mio ente. In che modo ~oss,o e,,,itare di subire le penalità legate alla mIa eta? Evero che dovrò lavorare per da riscatto? recuperare gli armi
La risposta è negativa. la penalità viene calcolata con riferimento alt'età posseduta dal lavoratore al momento del pensionamento e sarà applicata a vita. Pertanto, anche dopo il raggiungi mento de162' anno continuerà a trovare applicazione se ~ e solo se - ii pensionamento abbia avuto decorrenza prima ditale età
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Ho 51 il anno raggiungerò il diriUo alla pensione anticipata. Nel mio estratto contributivo sono accreditati diversi da quelli che la norma ritienI'! lIon penalizzanti. Se decidessi di lasciare il lavoro, la troverà fino al compimento de! 62· anno?
Secondo le indicazioni fornite dalla gestione Dipendenti pubblici dell'Inps, le penalità non troveranno applicazione se [a lavoratrice "recupererà" il periodo ritenuto penalizzante che è pari a quattro anni. Tuttavia, nel caso in esame, sarà sufficiente rimanere in servizio fino al raggiungi mento de162' anno di età
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Data
La postazione fissa e i compensi ricevuti potranno essere monitorati da luglio
Le presunzioni «Foruero» risparmiano i professionisti Stefano Rossi Potrebbero partire, teoricamente, dalla prossima estate i primi controlli sulle "false partite Iva" in base alle presunzioni dettate dalla riforma «Fornero» del 2012, che presuppone, per la durata della prestazione e i per compensi ricevuti, un periodo di osservazione di un biennio (legge 92/2012, articolo l, commi 26 e seguenti).
Partenza in due tempi Bisogna distinguere, innanzitutto, fra partite Iva aperte dopo l'entratain vigore della riforma, e posizioni già attive al 18 luglio 2012. Per queste ultime, infatti, illegislatore aveva dato 12 mesi di tempo per «consentire gli opportuni adeguamenti». I controlli dovrebbero partire dunque non prima del 2015, dovendo attendere che trascorra il biennio utile alla maturazione delle presunzioni legali, dopo il periodo transitorio dei 12 mesi. Per le partite Iva aperte dopo
il 18 luglio 2012, invece, potranno essere applicate, almeno in parte, le nuove presunzioni, che potrebbero far scattare per il committente la conversione della partitalva in un rapporto di collaborazione a progetto e, in mancanza di questo, in un rapporto di lavoro subordinato.
Esclusioni e criteri La presunzione non opera in caso di prestazioni connotate da competenze elevate, e quando il lavoratore ha un reddito annuo da lavoro autonomo di almeno 19.196 euro per il 2013 e 19.394 euro per il 2014. Sono escluse anche le attività professionali per le quali è espressamente richiesta l'iscrizione a un Ordine. In tutti gli altri casi, perché scatti la presunzione di non genuinità della partita Iva, devono ricorrere almeno due dei tre presupposti previsti dalla legge 92. li primo: la collaborazione con lo stesso committente ha una durata superiore a otto mesi (241 gior-
ni, anche non continuativi) per due anni consecutivi (dallo gennaio al 31 dicembre a partire dagli anni 2013 e 2014). Il presupposto della durata potrà essere verificato solo dal 2015, poiché è riferito all'anno civile. li personale ispettivo - precisa la circolare del Lavoro 32/2012 - dovrà considerare i periodi di attività desumendoli da documenti, come lettere di incarico o fatture, in cui è indicato l'arco temporale di riferimento della prestazione professionale. Per gli ispettori saranno indispensabili anche le testimonianze di altri lavoratori o di terzi. Il secondo presupposto di non genuinità riguarda il corrispettivo derivante dalla collaborazione, fatturato anche a più soggetti, se questo supera l'80% dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell'arco di due anni solari consecutivi. Nel calcolo devono rientrare solo i corrispettivi derivanti da prestazioni autonome, escluse
eventuali somme percepite per prestazioni di lavoro subordinato o di lavoro accessorio o redditi di altra natura Si dovranno considerare i corrispettivi fatturati, a prescindere dall'incasso delle somme. Qyesto requisito, valutato singolarmente dal personale ispettivo, troverà spazio solo al termine del biennio solare (2 periodi di 365 giorni non necessariamente coincidenti con il biennio civile) che parte dal 18 luglio 2012 (quindi dal 18 luglio 2014). Se invece, l'ispettore volesse far valere la condizione del fatturato insieme a quello della durata, si ritiene che il criterio dell'anno civile attragga necessariamente anche il criterio reddituale (circolare Inail15/2013). L'ultimo presupposto che può far scattare la non genuinità dellavoro autonomo è la presenza di una postazione fissa di lavoro, non necessariamente di uso esclusivo. La valutazione dovrà considerarne l'uso negli archi temporali utili alla realizzazione di una delle altre condizioni. In pratica, gli accertamenti sulle false partite Iva scatteranno dal 18 luglio solo se l'ispezione riguarderà i requisiti della postazione di lavoro, insieme con la verifica del corrispettivo maturato dal 18 luglio 2012. ~RIP~.ODUZlONER1SERVATA
Gli esempi
Un insegnante apre la partita Iva il 1 agosto 2012 iniziando a fatturare a una scuola privata. l'istituto fa parte di un gruppoe l'insegnante fattura così a diverse società. Gli ispettori verificano che il professore svolge la sua attività in diverse sedi, usando materiale di sua proprietà. la partita Iva è genuina, sia perché manca una postazione fissa di lavoro, sia perché i compensi non superano 1'80% dei corrispettivi totali 0
Un'azienda farmaceutica utilizza collaboratori con partita Iva per bollinarei prodotti medicali. Usano ogni giorno strumenti aziendali e, nel biennio, hanno collaborato per241 giorni all'anno. Scatterebbe la conversione: gli ispettori devono individuarei criteri di qualificazione della subordinazione. Un indice sintomatico sarà il livello modestodell'attività Ritaglio
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l'IMPRESA EDILE
Una società di calzature affida la gestione del cali center per la vendita online a lavoratori con partita Iva,che hanno postazioni fisse e computer in azienda. Il reddito degli anni 2012-2013 non rientra nei limiti dell'articolo 69-bisdelDlgs 276/2003. Il supera mento del reddito e la postazione fissa fanno scattare la conversione della partita Iva in un contratto di collaborazione a progetto uso esclusivo
del
: Un'impresa edile commissiona a : una associazione di lavoratori : autonomi l'esecuzione integrale di ; opere. la prestazione ha una durata : di 8 mesi per 2anni consecutivi, il : corrispettivo supera 1'80% dei : corrispettivi annui percepiti nel . biennio. I ponteggi e le macchine : sono del committente, date in : affittoailavoratori.I lavori da : eseguire necessitano di indicazioni : direttive. Indici che mal si : conciliano con il lavoro autonomo.
destinatario,
non
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IL (ALt CENTER
Uno pneumologo presta l'attività in regime di monocommittenza per una casa di cura privata. l'applicazione delle presunzioni di non genuinità della partita Iva previste dal Dlgs 276/2003 (all'articolo 69-bis) è esclusa per le prestazioni svolte nell'esercizio di attività professionali per le quali è richiesta l'iscrizione a un Ordine. la deroga opera per gli iscritti a Ordini ocollegi, registri, albi, tenuti ocontrollati da una Pa
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Un laureato in informatica gestisce ilsito di e-commerce di un'impresa nel 2013. Si accerta un reddito annuo lordo autonomo superiore a 19.196 euro, sebbene l'informatico abbia anche un contratto di lavoro dipendente part-time. Il grado elevato delle competenze e il reddito da lavoro autonomo entro i limiti annui previsti escludono l'operatività delle presunzioni di contratto a progetto o lavoro subordinato
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27 -04-2014 7 1
Ii comizio alla ex lucchini. Nel mirino anche il Pd e i sindacati
Grillo: vinciamo noi e stracciamo i trattati Ue PIOMBINO i,_l
È un Beppe Grillo perenne-
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mente in bilico tra Italia ed Europa quello che si è presentato ieri davanti alla ex Lucchini. Nel mirino, oltre ai tradizionali bersagli internazionali (l'Ue e l'euro) hanno trovato spazio anche quelli nazionali (il Pd e i sindacati). Ai due-tremila simpatizzanti riuniti davanti allo stabilimento siderurgico con il suo altoforno in via di spegnimento il leader del Movimento 5 stelle ha tuona-
to: «Qui stiamo facendo il funerale della mentalità tipica italiana, il funerale della politica. Qp.i celebriamo la morte dei sindacati. Se siamo qui è perché voi ci avete creduto, voi non dovete sperare più in questa gente», li ha esortati. Lasciandosi andare a un affondo sia nei confronti del Pd (<<È la peste rossa e voi continuate e votarlo ... »), sia di Renzi, e ancor più, dei renziani: «Sono un ologramma, sono solo frasi dette in televisione. Non c'è niente di scritto.
Non "è niente che viene riempito dal nulla». L'attenzione si è poi spostata all'Europa. Il comico genovese si è detto sicuro che il M5s trionferà alle europee delz5 maggio: «Noi le vinciamo le elezioni e andiamo la in Europa e la rivoltiamo come un calzino questa cazzo di Europa ononne usciamo più. Non abbiamo bisogno di discutere ma di andare là e stracciare i trattati che ci stanno strangolando, come il fiscal compact, così come strangolano il lavoro di tutta Italia». Un obiettivo contro cui si era scagliato già in mattinata con un post sul suo blog per chiedere di nuovo il referendum sull' euro.
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Foglio
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L'occupazione L'esecutivo
Statali, riforma al via con tagli agli stipendi L'ipotesi di 5 anni di «scivolo» per ridurre i costi. Eintanto arrivano 106 nuovi dirigenti ROMA - Tutto è pronto per il debutto della riforma della Pubblica amministrazione firmata dal ministro Marianna Madia, che dovrebbe arrivare questa settimana in consiglio dei ministri, probabilmente sotto forma di un decreto e un disegno di legge-delega. Le parole d'ordine sono note: incarichi a termine,mobilitàinterna,retribuzioni legate al merito, a partire da quelle dei dirigenti, delle quali dovrebbe essere rivista la parte «variabile». E «staffetta generazionale», col pensionamento dei dipendenti più anziani' soprattutto tra i 280 mila dirigenti della Pubblica amministrazione, per fare posto ai più giovani. E proprio mentre il governo Renzi delinea questi principi, lo Stato centrale sta per fare posto all'ennesima infornata di dirigenti. Si tratta dei 106 vincitori del concorso bandito dalla Scuola nazionale dell'Amministrazjone, ormai nel 2011, che viene a maturazione in questi giorni. Entro maggio sarà reso pubblico l'elenco delle assegnazioni stilato in base alla graduatoria, ma già oggi possiamo sapere, ad esempio, che cinque dei vincitori andranno alla Presidenza del Consiglio, dove i dirigenti (secondo la Voce.info) sono 304, 11 al ministero dell1ntemo (159), altrettanti all1struzione (241), sei all'Economia
(653), 22 all'Agenzia delle Doga- zione del progetto "staffetta ge- dirigenza della regola dell'unifine e 16 a quella delle Entrate. nerazionale"». cazione dei concorsi per le diStaffetta generazionale Mobilità interna verse amministrazioni, introNell'audizione tenuta in ParUna mappatura completa dotta dal decreto del 2013. lamento qualche giorno fa, Ma- delle competenze presenti in Merito e retribuzioni dia ha annunciato <. Un'operazione, che potreb- terminare gli spostamenti di accessibili all'intero ruolo unico be essere attuata forse anche ri- personale necessari, superando e saranno temporanei. Per i diripristinando il vecchio «esonero quella che Madia chiama «l'atdi servizio» (sospensione dal la- tuale ingessatura del sistema». voro nei 5 anni precedenti il La mobilità deve consentire I tempi momento di andare in pensione spostamenti di personale, sia tra Il disegno di leggecon 40 anni di anzianità contri- i diversi comparti della P.a. sia butiva), che «non vuole mettere tra diversi livelli amministrativi. delega o decreto è atteso in discussione gli equilibri» del- Sarà definito un allineamento in Consiglio dei ministri la riforma Fornero, e che garan- delle diverse tabelle retributive questa settimana tirebbe, grazie allo sblocco delle e degli inquadramenti. Dirigenti pubblici assunzioni, un rinnovamento La promessa è riformare il sima anche un risparmio comstema di reclutamento, di car- genti che, nel corso della carrieplessivo dato dalla differenza tra riera e misurazione dei risultati ra, dovessero ritrovarsi privi di gli stipendi attualmente pagati e incarico, c'è la possibilità di riquelli dei neo assunti, al netto dei dirigenti, prima di tutto in- cercare un impiego nel settore troducendo un «ruolo unico» della spesa per le pensioni ero- della dirigenza pubblica, even- privato, pur mantenendo la posgate in anticipo. tualmente articolato per territo- sibilità di rientrare nel pubblico, Concorsi e precari rio e per specifici profili profes- tramite un successivo interpelTutti coloro che hanno vinto sionali. L'obiettivo, secondo il lo. Viene mantenuta la facoltà un concorso pubblico, hanno ministro, è <
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27 -04-2014 13 1 /3
«Piano giovani Governo pronto Regioni fenne» di ANTONELLA BACCARO A PAGINA 13
Il caso
III progetto per la formazione tra 24 e 29 anni può coinvolgere fino a 900 mila ragazzi. Già stanziati 1,5 miliardi
«Lavoro, c' è il piano giovani Ma le Regioni non firmano» Poletti: parte il Primo maggio, ci sono Sardegna e Val D'Aosta
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!'iscritto venga chiamato per un colloquio sulla base del quale emergerà un profilo da immagazzinare nella banca-dati; in attesa di incrociare la domanda di formazione o lavoro con l'offerta Ma chi chiamerà materialmente il giovane? <
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ROMA - Sta attento a non apparire pessimista, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sui tempi di attuazione del Piano Garanzia Giovani che formalmente (e simbolicamente) sarà lanciato il prossimo Primo maggio, allo scopo di fornire ai ragazzi tra i 25 e i 29 anni un'opportunità di formazione, orientamento e/o lavoro. Ma la cautela che traspare dalle sue parole in questo colloquio è notevole, almeno quanto la preoccupazione di riuscire a spendere al meglio, entro il 2015, i denari che, per una volta, ci sono già: circa un miliardo e mezzo, due terzi dei quali provenienti da fondi europei, il resto nazionali. Il problema, lo diciamo subito, sono le Regioni, cui spetta l'attuazione del Piano, che ancora non hanno firmato le relative convenzioni con il ministero del Lavoro. Ma andiamo per ordine: cosa succederà il Primo maggiQ?
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so mensile a carico della Regione». Per gli altri contratti che siano di apprendistato, a tempo determinato o indeterminato, valgono le regole contrattuali del settore in cui si lavorerà e naturalmente le leggi nazionali. CosÌ come d'altra parte, il piano prevede che le aziende che assumono i giovani siano incentivate in base a un tariffario nazionale (ad esempio per un contratto a tempo indeterminato prenderanno da 1.500 a 6 mila euro, per uno a tempo determinato da 6 a 12 mesi, uno sgravio tra i 1.500 e i 2 mila euro sui contributi), ma a questi vantaggi uniranno gli eventuali altri che la legislazione nazionale già prevede in caso di assunzione di giovanÌ». Cosa vuoI dire che «il bacino potenziale del piano è di 900 mila giovani»? Non somiglia alla promessa berlusconiana di un milione di posti di lavoro? «Noi non promettiamo lavoro. L'operazione può coinvolgere 900 mila giovani cui verrà offerta un'opportunità che non automaticamente si tradurrà in un lavoro». Ma in tempi di spending review dove ha trovato il ministero le risorse per gestire questa enorme agenzia di
27 -04-2014 13 2/3
collocamento? «Avevamo già il portale ClicLavoro - spiega Poletti -: lo abbiamo rafforzato». Il ministro insiste sul fatto che si tratta di «un'iniziativa molto innovativID>, un «numero zero» e si augura che tutto fili liscio. D'altra parte si dice consapevole che per dare un impiego ai giovani sarebbe anche opportuno «liberare posti di lavoro». Come? <
La re1rlbuzione degli stage
Il nostro tariffano nazionale fissa in 500 euro il compenso mensile a carico della Regione ---~----
Lavoro Il ministro Giuliano Poletti
Le misure per l'Impiego --~--~
-
----
TI decreto lavoro
La banca dati e le offerte
Via a «Garanzia Giovani»
r-\-s!.c".·, i,
.~.~,--_.Y
Nel frattempo prosegue il percorso parlamentare del DI Lavoro che cambierà apprendistato econtratti atermine. I contratti atempo determinato non potranno avere una durata superiore a 36 mesi. Proroghe ammesse fino a un massimo di cinque volte
Il meccanismo del portale prevede che l'iscritto vengachJamato dai centri per l'implego per un colloquio sulla base del quale Ilo da inserire nella banca laseconda fase con !'incrocio tra domal1QéHlifòrmazione o lavoro eofferta
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Il primo maggio sarà lanciato il «Piano Garanzia Giovani» con un portale web. Potranno iscrivji!fSi tutti i giovani tra i 24 e i 29anni che cercano un'opportunità di formazione o lavoro. Le aziende,. a loro volta, pubblicheranno le loro offerte di ,Impiego
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TI percorso parlamentare
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Incassato il primo sì alla Camera, ora il decreto Lavoropassa al Senato. Il percorso rischia di diventare accidentato se non avrà l'appoggio di Ncd e Scelta civica. I sindacati hanno espresso diverse perplessità soprattutto sulle nuove regole dei contratti atermine
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ItaliaOggi
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26-04-2014 9 1
DAMIANO SCONFITTO
Meno male che sul ddllavoro
il .Ncd di Alfano , . SI
-
e nnpuntato Cazzola a pago 9
---.'J\'I(.j.'iit9: II·)'i4Wiij·t'AAi1J;jj,t'4 it!1 wIi 4·'ije)Ue(-NUMii·'·'!!!.i.:d!ij,'I4N·a-----Meno male che sul decreto lavoro c'è l'Ncd diAlfan~ Si è impuntato alla Camera, impedendo che venisse stravolto DI GIULIANO CAZZOLA
ire la verità ha ragione il ministro Giuliano Poletti quando sostiene che il suo ecreto non è stato snaturato dalla Commissione Lavoro della Camera. Che combina Damiano - Le modifiche ottenute da Cesare Damiano, quando non rappresentano foglie di fico per coprire vecchie ideologie (come la norma in cui si ripete il rito del primato del lavoro a tempo indeterminato) sono soltanto piccole trappole inserite sul percorso asfaltato che conduce alla liberalizzazione del contratto a termine per tutta la sua durata (misura che, fino ad ora, nessun governo aveva mai osato affrontare ed assumere). I segnali a Renzi- La maggioranza, allora, ha traballato per motivi squisitamente politici. La sinistra del Pd, attraverso la rendita di posizione nella XI Commissione, ha voluto mandare un segnale a Renzi: «In materia di lavoro si tratta con noi». E il governo si è ridotto a mediare tra le diverse componenti del Pd, come se le altre
AJ
forze della maggioranza non esistessero. Quanto al Ncd:
chapeau!Confidoin altrettanta determinazione di questo partito allorché si affronteranno, a Palazzo Madama, quegli obbrobri istituzionali della legge elettorale e del superamento del Senato. Il ruolo di Ichino - Un'ultima considerazione sul decreto lavoro nella lettura di Palazzo Madama. Pietro Ichino è stato nominato relatore. Farà sicuramente molto bene. N on vorrei però che al Senato, come mediazione, la maggioranza finisse per inserire nel decreto quell'oggetto misterioso del contratto a tempo indeterminato a tutela crescente che , per ora, era parcheggiato nel disegno di legge delega in una prospettiva di sperimentazione. Le anime belle del Pd - Se così
-
fosse sarebbe stato più opportuno e conveniente risparmiarsi tutte le polemiche che sono state fatte sulla stesura approvata in Commissione Lavoro alla Camera e accontentarsi di quel testo che, con chiarezza, apriva la strada al contratto a termine liberalizzato per tutta la durata dei 36 mesi, magari con qualche zeppa inserita dalla sinistra Pd, ma senza i voli pindarici delle anime belle di quello stesso partito. Venenum in cauda. I sinistri presagi :-Che Cg-il abbia impedito il rinnovamento del diritto del lavoro in tutti questi anni è sicuramente vero. Ma che oggi si debba tollerare che vengano compilate delle liste di proscrizione dei parlamentari provenienti da quel sindacato, mi sembra proprio una esagerazione. www·formiche.net
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Fa(~(~iarno
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26-04-2014 9
1 /2
Stat li Contratti a tempo
e tagli ai premi dei dirigenti ~Governo
al lavoro sulla riforma della Pa ~Il modello Renzi: riduzione del 15% subito stretta in vista sulla retribuzione variabile e maggiorazioni legate all'andamento del Pil Il PROGETTO -----_._---_._.._ - ROMA La consegna del silenzio l'ha data Matteo Renzi in persona. Fino alla settimana prossima, quando la riforma della pubblica amministrazione dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri le bocche devono restare cucite. Ma, nonostante la cortina di silenzio, qualcosa di quel che bolle in pentola per gli statali si comincia a cogliere. Soprattutto per la parte che riguarda i dirigenti. Nel decreto con il bonus Renzi da 80 euro è stata inserita, per ora, la sola norma «Olivetti», quella che limita a 240 mila euro la retribuzione massima complessiva di chiunque sia retribuito dalla Pubblica amministrazione. Dal decreto sono stati invece eliminati gli altri due tetti, più bassi, per i dirigenti di prima e seconda fascia. Non rientreranno nemmeno nei due provvedimenti, in decreto e una legge delega, ai quali sta lavorando il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia. Ma le retribuzioni di questi lavoratori pubblici caleranno lo stesso, anche perché una parte dei 3 miliardi di euro previsti dalla spending review di Carlo Cottarelli (circa 500 milioni), dovrà essere a loro carico. Il modello per ottenere questi risparmi potrebbe essere quello in via di sperimen-
tazione alla Presidenza del Consiglio.
be cambiare, come anticipato dallo stesso Renzi, è il meccanismo di attribuzione del premio Il PRECEDENTE stesso: non più erogato a piogNei giorni scorsi Palazzo Chigi gia ma attributo solo in virtù del risultato conseguito e certiha emanato un decreto che taficato da un «terzo» rispetto alglia del 15 per cento la parte val'amministrazione. E tra i parariabile delle retribuzioni di tutmetri che saranno fissati per ti i suoi dirigenti. Si tratta di l'erogazione dei premi di risul250 funzionari con stipendi che in alcuni casi superano an- . tato ci saranno anche indicatori sull'andamento dell'econoche i 200 mila euro l'anno. La parte variabile di questi commia e del benessere complessipensi è spesso decisamente rivo del Paese. Insomma, se si è in una fase in cui tutti tirano la levante, superando in alcuni cinghia la Pubblica amminicasi anche gli 80 mila euro. La strazione non potrà erogare retribuzione dei dirigenti è premi. L'altra grande gamba composta in effetti di quattro della riforma della dirigenza parti. Uno stipendio tabellare, pubblica è che i dirigenti douna retribuzione di posizione, vrebbero essere tutti a tempo una variabile e un premio di rideterminato, esattamente cosultato. Per un dirigente di prime avviene per il privato. Il ma fascia, per esempio, le primeccanismo dovrebbe preveme due voci sono fisse: 55.812 dere anche il superamento deleuro e 36.299 euro. Ma con la la distinzione in fasce e il ruolo parte variabile e il risultato unico della dirigenza. Il tutto, ovviamente, si inserirà spesso lo stipendio raddoppia. in una riforma più ampia che Il provvedimento di Renzi, coriguarderà tutto il comparto me detto, taglia del 15 per cento degli statali, con la mobilità obla componente variabile. Tuttabligatoria per i pubblici dipenvia incide anche sul risultato, denti, le assunzioni «centralizinserendo una serie di tetti: dai zate», non più suddivise per 34.600 euro per i capi diparticomparto e, probabilmente, la mento, fino ai 26.900 euro per conferma di un turn over con coloro che hanno funzioni di un assunto ogni cinque lavorastaff. Per ora, almeno sui pretori che lasciano le amminimi, la riduzione non sarebbe strazione. In arrivo anche il sostanziale. «Pin» unico per tutta la Pa. LA SFORBICIATA Andrea Bassi Quello che però presto potreb© RIPRODUZIONE RISERVATA
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VERSO UN DECRETO EUN DISEGNO DI LEGGE DELEGA, PRIMO ESAME IN COM LA PROSSIMA SETTIMANA ad
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27 -04-2014 7 1 /2
Riforme, s1 di Napolitano ai paletti del premier Renzi.rassicura il Quirinale: niente elezioni nel semestre Ue Ma sarà difficile rispettare la scadenza di maggio per il Senato FEDERICO GEREMICCA ROMA
tare diktat e dilazioni, visto che dal catlto suo, ritiene intoccail premier ha esplicitamente bili i punti fermi già fissati e il legato la sua permanenza a Palazzo Chigi al varo della riforma del Senato. Terzo: il capo Era stato fissato il 25, del governo è pronto al conin maniera iITituale dav.anti fronto di merito - e la settimaall'Altare della Patria na che comincia sarà ricca di appuntamenti - considera temporaneo ed elettoralistico l'avanti e indietro di Berlusconi Uno di mediazione, l'altro e conferma - as.sieme - il sì al incline a minacciare dialogo e il no allo stravolgi-
no perseguite senza aut aut (il famoso «prendere o lasciare», così caro a Renzi), cercando il cons.en~o pi~ ampio ed ~~tan do d.I mlI~aC?Iare ad ?~I mtoppo rIto~sIO.m, ap~cahssi e perfi~o elezIOm antIcIpate (che solo Il Capo dello Stato, per altro, può ?eterminare...). .. J?I fronte .al ~ressante mVIto a rIce~c~re Il ?I~logo ed a mostrarSI dispombI.le. ~l con~ronto ed. anch~ a posslblh. modIfiche del testI presentatI, al Parlamen~o, Matteo Re~zI ha volu~? raSSI?Ura;e Napohtano su plU frontI. PrImo: nessun? pens.a .a sh0,w doWI? elettoralI raVVlCInatI, perche col semestre europeo aHe porte e con tutto qu~l che ~ e da f~re, sareb~e.folha Il solo Immagmarlo e l orIzzonte resta quell? del 2018. ~econd~: questo pero non vuoI dIre che Il governo sia disposto ad accet-
mento del progetto di riforma del Senato. Sia come sia, il faccia a faccia di ieri ha di fatto confermato come il terreno delle riforme - e la via per vararle - sia comunque assai scivoloso, anche per il rapporto tra i due presidenti. Infatti, diversi per età ma soprattutto per «stile politico» non hanno - per formazione - lo stesso modo di affrontare le difficoltà. Napolitano ha fatto del dialogo la sua bussola politica per oltre cin'quant'anni, Matteo Renzi è della scuola secondo la quale i nodivanno tagliati anziché sciolti. Tradotto in pratica: il Capo dello Stato considera accettabili i famosi «quattro paletti» fissati dal premier in materia di riforma del Senato ma largamente discutibili funzioni, composizione e ruolo di quell'assemblea così come previsti dal testo del governo; Renzi,
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lo show down elettorale
resto rivedibile ma solo in piccola parte: «Il confronto parlamentare - ha spiegato il pretnier ai suoi '- è importante, ma il patto del Nazareno va preservato... ». Non si tratta, come è evidente, di posizioni del tutto coincidenti. E si conferma, insomma, che se entrambi i presidenti - per ragioni diverse - hanno legato il loro futuro proprio alla realizzazione delle riforme, la via per centrare l'obiettivo potrebbe alla fine divergere. In sintesi: confronto e dialogo contro forza dei numeri e minaccia di show down elettorale. L'equilibrio è incerto, instabile. E le prossime mosse tutt'altro che scontate. In un clima così, è evidente, l'intenzione di approvare entro maggio - almeno in prima lettura -la riforma del Se'nato, va trasfòrmandosi da speranza in irraggiungibile chimera...
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La parola d'ordine - come sempre nei momenti delicati, quando è meglio tacere che parlare - la parola d'ordine dei due palazzi, dicevamo, è: «normale dialettica istituzio": naIe». Dal Quirinale e da Palazzo Chigi filtra, insomma, poco o niente su un incontro (quello di ieri tra Napolitano e Renzi) che di «normale» non ha avuto nulla: a partire dalle modalità di definizione dell'appuntamento, fissato dai due presidenti praticamente per strada (davanti l'altare della Patria, venerdì mattina) e «rubato» dai mi- crofoni indiscreti di SkyTg24. «Normale dialettica istituzionale» in un momento che di normale ha davvero poco, considerato quel che si agita sul fronte delle riforme da fare: gli stop and go di Silvio Berlusconi, le perduranti divisioni nel Pd, i giochini di Beppe Grillo, e poi «i professoroni», gli allarmi democratici e chi più ne ha più ne metta. È per questo che l'altra mattina - appunto' davanti all'altare della Patria _ Giorgio Napolitano ha chiec sto a Matteo Renzi se non fosse forse il caso di fare un pun-
to: ricevendo in risposta un veloce «attendo una convocazione, domani a qualsiasi ora, Presidente». Ed è per questo - per la tensione che sale e la discussione che diventa una Babele _che il Capo dello Stato ha voluto ascoltare il premier, conoscerne le intenzioni e dispensare i suoi consigli. Consigli non nuovi, purtroppo, mai effettivamente seguiti e riassumibili in una indicazione, un metodo: le riforme va~
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28-04-2014 6 1 /2
IIllll 11*11,,"1-7'11::1
Il governo gioca d'azzardo ma dovrà rifare la manovra di Renato Brunetta a pagina 6
Il premier gioca d'azzardo ma dovrà rifare la manovra l presidente del Consiglio, Matteo Renzi, può presentarsi spavaldo e sicuro di sé quanto vuole, mail vizio d' origine, quello di essere un presidente non eletto, arrivato a Palazzo Chigi senza una legittimazione popolare, solo grazieaunacongiura di palazzo, ne condiziona drammaticamente l'operato. Sentendo questa mancanza, e soffrendone, Renzi orienta tuttalasuaazionedigovernoacolmareossessivamentequestalacuna. E vive nell' ansia continua da prestazione. Ansia per cui non basta annunciare che taglierà di 80 euro al mese l'Irpef sui redditi medio-bassi: perrafforzare la sua posizione e sembrarepiùchemai credibile, mette il carico da 90. Aggiunge che non solo halecoperture, mane hail doppio di quelle che servono. Idem sulle riforme istituzionali: se non le faccio mi ritiro per sempre dalla vita politica, chiamatemi buffone. Sul doppio fronte della politica economica e delle riforme istituzionali Renzi si gioca tutto. Dalle sgangherate strategie economiche spera di trarre il primodividendo:laripresadell'economia. Dal suo asserito riformismo istituzionale, scalcagnato come quello economico, spera di trarre il secondo: quelRitaglio
Primo piano Italia
lo della legittimazione politica e del consenso elettorale. Il tutto sotto la chiave della demagogia e del populismo, andando fintamente ad attaccare lebestieneredelluogocomunismo. I cattivi burocrati, i cattivi manager, i banchieri, le auto blu, la casta, gli sperperi dacampagna elettorale, le pensioni d'oro. Un continuo gioco alrialzoo In economia, questo atteggiamento è definito «azzardo morale»: comportamento opportunistico post contrattuale. Rappresenta la condizione per cui un soggetto, che sadinon pagare le conseguenze economiche negative di un suo comportamento, assume atteggiamenti diversi da quelli che assumerebbe se invece quelle conseguenze dovesse subirle. Renzi, dunque, o vince o se neva. E cerca di perseguire il suo doppio dividendo giocando funambolicamente, e avendo come unico orizzonte temporale quello di breve termine. Per fare questo, ha messo in piedi due linee di azione parallele. Entrambe già impantanate.MaquestoaRenzinoninteressa: luigioca a compraretempo. Il tempo pervincere le elezioni di maggio, per incassare il dividendo politicoelettorale e darsilalegittimazione democratica che non ha. E il tempo per presiedere il semestre italiano dell'Ue, che dostampa
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vrebbeaccompagnareegiustificare le sue sgangherate manovre di politica economica. A contrastare questo funambolismo' però, cisonofatti.Leriforme istituzionali: scritte con i piedi, incostituzionali, ridicole. La politica economica: inconsistente, inventata, folle, che si traduce in tagli di imposte una tantum, non coperti, affidati a clausole di salvaguardia che aumentano la pressione fiscale, senza produrre effetti positivi né in termini di consumi né di investimenti. Il primo che smaschererà questo azzardo morale, come ha già cominciato a fare Berlusconi, non solo farà cadere il governo Renzi, ma salverà l'Italia dal doppio imbroglio che abbiamo descritto. Sul piano economico, il calendario è serrato e drammatico: tra giugno e luglio, quando la Commissione europea dell'ottava legislatura si sarà insediata, ma con anticipazioni già il5 maggio, l'Italia rischia la prima bocciatura sul Def, con tanto di risposta negativa sul rinvio del pareggio di bilancio strutturale al2016,econconseguenteesplicita necessità di manovra correttiva. Se, poi, in autunno non varalamanovracorrettiva,l'Italia rischia l'apertura di una procedura di infrazione per deficit e per debito eccessivo. Ancora in autunno: se dopo gli stress test estivi dellaBce su 15 banche del
destinatario,
non
italiane l'Europa chiederà di ricapitalizzare i nostri istituti di credito, non solo il mercato, ma anche il governo dovrà fornire le risorse necessarie, e gli stessi lO milioni di italiani che a maggio riceveranno gli 80 euro, a breve rischiano di doverli restituire. Sorte ancor peggiore attende gli altri 31 milioni di italiani esclusi dal bonus mensile. Renzi azzarda sicurezza, a parole. Ma, andandolo ad analizzare attentamente, il decreto Irpef pubblicato in Gazzetta ufficialegrondaincertezza, pericolose clausole di salvaguardia, buchi logico-economici. L'effetto sulla crescita è sostanzialmente nullo. L'occupazione non migliorerà come non migliorerà il Pil, sia per l' irrilevanzaquantitativamacroeconomica tanto del bonus Irpef quanto dello sgravio Irap, sia perché l'effetto di domanda verrà compensato dai tagli della spesa pubblica, o dall' aumento di altre tasse, necessari a finanziarli. Oppure, ancor più grave, l' effetto sarà negativo per il semplice motivo che i limiti quantitativi dei bonus fiscali sono ben definiti (come lo sono i beneficiari), mentre è ancora vaga l'entità e la composizione dei taglidispesa e soprattutto i destinatari delle punizioni promesse e vagheggiate dal nostro battagliero premier. La vera questione non è se questa spending review darà ri-
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Renzi bluffa su rifonne epolitica economica,' così il Def èarischio bocciatura Se in autunno no n ci sarà una finanziaria correttiva sfo reremo i parametri Ue
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il Giornale sultati, ma il fatto che da circa 8 mesi si annunciano tagli di stipendipubbliciedipensioni, penalizzazione delle rendite finanziarie, chiusura di province e enti costituzionali, attacchi a caste privilegiate più o meno estese, spianamento delle burocrazie, criminalizzazione di intere categorie, avvertimenti più o meno intimidatori a organi dello stato che potrebbero obiettare qualcosain temadilegittimità delle azioni di governo, e ciò non può non determinare, come è avvenuto lo scorso anno con l'Imu, una situazione generalizzata di attesa in tema di consumi e investimenti. Fino ad oggisiè sentito di tutto in tema di spending review, poco in realtà è accaduto. Ai ta-
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gli generalizzati degli stipendi pubblici continuamente minacciati è seguita fino a oggi la fissazione di un ulteriore tetto alle remunerazioni apicali dal nullo impatto sulla spesa e la sceneggiata delle auto blu su e-bay. Ma gli annunci roboanti di battaglia hanno effetti depressivi sull' economia anche senon seguiti da provvedimenti effettivi. Le iniezioni limitate di potere di acquisto decise dal governo fino a oggi hanno copertura certa solo nelle clausole di salvaguardia, cioè nell' aumento di imposte e tagli automatici di spesa che scatteranno se le coperture promesse non si dimostreranno realizzabili, ma gli effetti depressivi delle coperturepromesse già sono in grado
Il decreto Irpef gronda incertezza e pericolose clausole di salvaguardia
di paralizzare l'Italia anche se poiifattinon seguiranno agli annunci. Aldanno, quindi, si aggiungerà la beffa. Per gli italiani: aumento di tasse conseguente ali' attivazione automatica delle clausole di salvaguardia sparse nel decreto Irpef e aumento di tasse che il governo, incapace deitaglidispesachehapromesso, dovrà varare per riportare i conti pubblici sul sentiero concordato con la Commissione europea. Enessun aumento deli' occupazione. Insomma, Renzi gioca a governare senza legittimazione democratica. La sua politica economica produce incertezza e le riforme istituzionali sono spiaggiate al Senato. La sua è
DescrizionI!
CtASSI DI REDDITO E CONTRIBUENTI fino a B.OOO euro (cd. incapienti)
4.255.591
Bonus Irpef Renzi • Famiglia bi-reddito composta da 2 lavoratori dipendenti e 1 figlio a carico • Commessa con reddito di 20.000 euro lordi annui (l.Hi' euro netti al mese per 14 mensilità); • Operaio con reddito di 23.000 euro lordi annui (1.459 euro netti al mese per 13 mensilità);
Lavoratori dipendenti finoa B.OOOa 24.000 euro
• Abitazione di tipo civile (A2) di 12i' mq. con rendita catastale di 621 euro
10.284.520 (41% dei lavoratori dipendenti
24,8°10 del totale contribuenti Irpef)
unascommessaalbuio.Ecome le operazioni finanziarie «allo scoperto» rientrano nell'alveo delle attività di tipo speculativo con orizzonte temporale dibreve termine, anche Renzigiocaa comprare tempo. Gli bastano 6 mesi, per beneficiare del dividendo politico della legittimazione popolare il 25 maggio e del dividendo economico del deficit spending non sanzionato (lui spera) grazieaunagestione scoppiettante del semestre italiano di presidenza dell'De, dall "luglio.Manonèconilcontinuo azzardo morale, con le continuescommesse,conicontinuirilancidafunambolodella politica politicante che sigoverna l'Italia. La si manda solo in malora per sempre.
la tattica di comprare tempo finirà per portare l'Italia nel baratro
ASPESE DEI RESTANTI 31 MILIONI
Lavoratori dipendenti
28-04-2014 6 2/2
Aumento Iva
- Hl euro
Aumento Tasi
-104euro
Aumento accise benzina auto
- 3 euro
Aumento lva benzina auto
-15 euro
Aumento addizionale regionale Irpef
- 6 euro
Aumento addizionale comunale Irpef
-:I.O euro
Aumento imposta di bollo dossiertitoli finanziari
-13 euro
AUmento imposta sostitutiva suinteressi titoli
-45 euro
• Due auto a benzina con cui si percorrono 20.000 km all'anno
Beneficio Netto
1.060 euro
• Risparmio: 31.000 euro di titoli
Lavoratori dipendenti oltre 24.000 euro
FAMIGLIA MONO-REDDITO , BENEFICIARIA DEL BONUS
10.505.102
• Famiglia mono-reddito composta da 1 lavoratore dipendente, moglie e 1 figlio a carico
Totale lavoratori dipendenti
25.045.813 Totale lavoratori autonomi e pensionati
16.368.341
• Operaio con reddito di 23.000 euro lordi annui Il.459 euro netti al mese per 13 mensilità) • Abitazione di tipo popolare (A3) di 80 mq. con rendita catastale di 420 euro
Totale contribuenti Irpef
41.414.154 Restano esclusi dal bonus Irpef
Aumento Iva
- 95 euro
AumentaTasi
-;r1euro
Aumento accise benzina auto
- 1 euro
Aumento lva benzina auto
-Beuro
Aumento addizionale regionale Irpef
- 1 euro
Aumento addizionale comunale Irpef
-4euro Beneficio Netto
• Un'auto a benzina con cui si percorrono 10.000 km all'anno
465 euro
81.129.684 068391
Gruppo parlamentare della Camera dci deputatili Popolo della libertà Berlusconi presidente; elaborazione su dati (gia Mestre
I
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~ontc:
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Primo piano Italia
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