1266-1269 "... e tutti i Casali di Napoli, sotto nome di Governadpre Regio". Sconfitti gli Svevi sul Campo di Benevento, 26 Febbraio 1266, 1'esercito francese, comandato da Carlo d'Angiò, ebbe via libera per Napoli, e la città accolse con calore il nuovo Re. Carlo d'Angiò prima di partire per Palermo, fece generose concessioni a tutti coloro che gli avevano dimostrato devozione ed avevano collaborato per la conquista del Regno. L'elenco completo delle concessioni fu trascritto in un libro, "liber donationum" e fu affidato ad un cavaliere di nome Giozzolino della Marra". Fra le tante concessioni e donazioni di feudi, è da segnalare la scrittura relativa ai Casali di Napoli, «diede molte castella nell'uno, e nell'altro Reame a Gerardo, e Bertrando di Artus, e a Rinaldo, e Pietro di Cauda, anch'essi cavalieri francesi della provincia di Borgogna, Specchio, Castel Pagano, San lotterio, e la Volturara, e tutti i Casali di Napoli, sotto nome di Governadore Regio, per la vita di uno di essi »1. 1
F. CAPECELATRO,Storia del Regno di Napoli, Napoli, Bare! e Bombard
1840, pp. 333:34.
I Casali della Città di Napoli E circa i suoi Casali, che latinamente Vichi, o Paghi son detti, che sono al numero di 37, i quali fanno un corpo con la Città, godendo anch'essi l'immunità, privilegj, e prerogative di lei, havendo anco luogo in essi Casali le consuetudini Napolitane compilate per ordine di Carlo II. Di questi Casali ve ne sono molti di grandezza, e numero di habitatori a guisa di complite Città, e sono situati in quattro regioni, nove ne sono quasi nel lito del mare, dieci dentro terra, dieci nella montagna di Capo di Chio e Capo di monte, & otto nelle pertinentie del monte di Posilipo, e sono questi. Torre del greco, la quale se bene viene compresa con il territorio di Napoli, non è altrimente Casale, ma Castello ben munito, & habitato di persone civili, Torre dell'Annuntiata, Resina, Portici, S. Sebastiano, S. Giorgio a Cremano, Ponticello, Varra di Serino, e S. Giovanni a Teduccio. Fraola, Casalnuovo, Casoria, S. Pietro a Paterno, Fratta maggiore, Arzano, Casavatora, Grumo, Casandrino, e Melito. Marano, Mongano, Panecuocuolo, Secondigliano, Chiajano, Carvizzano, Polvica, Piscinola, Marianella, e Miano.
55
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Antignano, Arenella, Vomaro, Torricchio, Chianura, S. Strano, Ancarano, e Villa di Posilipo. GIO: A. SUMMONTE, Historia della Città e Regno di Napoli, I, Napoli, a spese di Raffaello Gessari nella Stamperia di Domenica Vivenzio 1748, pp. 314-15.
Del Villaggio di Carpignanum "li Cedolare ci dà notizia che questo distrutto Villaggio stato fosse ben grande e popolato; poiché tassato veniva in tarì XXVI e Grana VII. Dalle carte, che qui appresso recheremo, ricavasi, che il medesimo fosse situato presso quello chiamato Malitum Piczulum, ovvero Malitellum (oggi anche distrutto), il quale stava accosto al Villaggio Malitum ovvero Maletum, ora chiamato Melito, siccome più oltre osserveremo. Di questo Villaggio di Carpignano se ne fa menzione così nella nostra carta, e in altre più antiche col nome di Carpinianum, come in esso Cedolare; e in alcuni diplomi de' Sovrani Angioini con quello di Carpignanum. Primieramente da una carta celebrata in questa città... nell'anno XXX dell'Impero di Basilio, e di Costantino suo fratello, si ha la vendita di un podere posto inter Carpinianum, Malitum Piczulum1. In un'altra celebrata nell'anno... dell'Impero di Romano, si legge: "Domus Stephanus venerabilis Igumenus Monasteri 5S. Theodori, e Sebastiani De Neapoli concessit ad laborandum terram unam, que est intus Carpiniano, e Malito Piczulo, juxta terram Joannis Tazzillo de Carpiniano, juxta Ecclesiam S. Stephani Prothomartyris De arcu Hereticorum2". In un diploma del Re Carlo I, viene appellato: Villa CarpignanP, e così anche in un altro del Re Carlo 114. l
SegnoCXX nell' Archivio del Monistero di S. Sebast.
2 Segno LXXVII, nel detto Archivio. 3 Regist. segno 1278 e 1279 h. faI. 52. 4 Regist. sign. 1301. A o E. faI. 135-136. A. Chiarito, Commento istorio critico diplomatico sulla costituzione" riales" dell'Imperador Federigo II, Napoli 1772, p. 168-9.
De lnstrumentiis conficiendis per cu-
Villa Mungnani "Ci arreca maraviglia di non ritrovarsi questo villaggio descritto nel cedolare, essendo stato sempre esistente, e degli antichi del nostro territorio. Di esso sebbene se ne rinvenga spesso memoria e nelle antiche carte, e ne' diplomi de' Sovrani Angioini co' nomi or di Munianum1, e ora di Mugnanum, e di Mungnanum siccome si ha così da essa carta, come da un diploma del re Carlo IP. TuttavoIta rispetto al medesimo nulla di specioso vi è da osservarsi6. 56
I Istromento de' 3 Aprile della VIII Indiz. l'anno X dell'lmper. Segno 000 nell'Arch. de' SS. Sergio e Bacco, ora di S. Sebastiano. 2 Registr. Segno 1294. M. FoI. 128 at.
Giov. Costano ed Ales. Porfirog.
6 Tranne il culto, che dalle seguenti carte apparisce di avere i suoi Cittadini alla Beata Vergine, e al martire S. Biagio, leggendosi in una di esse celebrata nella nostra Città a' 3 Aprile della VIII Indizione nell'anno X dell'Impero di Giovanni Costantino ed Alessio Porfirogenito: "Terram positam in loco Mugnani ad Casa Minulo, non multo longe ab Ecclesia S. Marie ad Campensi. Istom. Segno 000 nell' Archivio di S. Sebastiano. Dippiù in altra celebrata anche nella nostra Città a' 16 Gennaro della IX Indizione nell'anno primo del Regno di Tancredi, descrivendosi i confini di due fondi posti in esso Villaggio, ad uno fra gli altri si dà per confine quella di essa Beata Vergine, e al secondo l'altro della Chiesa dedicata a S. Biaggio dell'istesso luogo. Istrom. sistente nell'Archivio di S. Patrizia. Fas. 5. n. 55. Finalmente in altra de' 26 Aprile 1295 della vendita di un podere sito nel medesimo Villaggio, si dice: "juxta terram S. Blasii ipsius loei". Istrom. Segno Num. 135. fasc. 13 nel med. Arch.». A. CHIARITO, Commento istorico critico diplomatico sulla Costituzione" curiales" dell'lmperador Federigo II, cit., p. 135.
Mugnano,
De lnstrumentiis
con/iciendis per
O Mungano
"Casale regio di Napoli, da cui n'è distante miglia 4 incirca, situato in lugoo piano, ove l'aria, non è delle insalubri. Questo casale è antico, e nelle carte ritrovasi chiamato Munianum1, Mugnanum2, e Mungnanum3. Ne ritrovo la tassa nel 1532 per fuochi 88, nel 1545 di 71, nel 1561 per fuochi 90, nel 1595 di 224,* ma ne ignoro le altri posteriori. In oggi è abitato da circa 4.000 individui, tra i quali sonovi de' negozianti di varj generi di vettovaglie. Le produzioni del territorio consistono in grano, granone, vini, canapi, lini e gelsi. Quindi i suoi naturali sono addetti tutti alla coltura senza niun' altra manifattura particolare. I Istromento de' 3 aprile dell'VIII Ind. l'anno X degli Imperatori Giov. Costant. ed Aless. Porfirog. sego000 nell'Archivio de' SS. Sergio e Bacco, ora di San Sebastiano. 2 Regest. 1294. M. Fol. 128 a t. } Istromento Fasc. 5 N. 55.
de' 16 gennaio IX ind. ano primo del regno di Tancredi
nell'Arch.
di S. Patrizia.
Altro istrom. fasc. 13 n. 135 nello stesso Arch. * La stessa numerazione dei fuochi viene attribnita dallo autore a Mugnano del Cardinale, allora in "Terra di Lavoro e Diocesi di Noia", vedere p. 180 stessa opera. Seipione Mazzella nella sua Descrittione del Regno di Napoli, testo dell'anno 1601, pp. 39-41, non attribuisce ai Casali di Napoli, per antico privilegio,
nessuna numerazione
di fuochi e quindi nessun pagamento
fiscale.
L. GruSTINIANI, Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli, VI, Napoli 1797-1816, Foni Editore, Ristampa anastatica Bologna 1969-70, p. 177.
57
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GIO: A, SUMMONTE,Historia della città e Regno di Napoli, VI, 3a Ed" Napoli, Stamperia di Giuseppe Raimondi 1750; Capitolo: Città, Terre, e Castella della Provincia di terra di Lavoro, che fu detta Campagna Felice. Con li fuochi di quelle, secondo la numerazione stampata nell'anno 1670, pp. 3-4.
59
Elenco comparato dei Casali di Napoli dall'età ducale al sec. XVIII. Età duca/e (Capasso)
Cedolare
Pausillipus
Posilipus
angioino
(1268)
Summonte
(1585)
Caput de Monte Secundilianum Miana Claulanum (Chiaiano) Pulbica (Polvica) Balusanum Maranum Calbectianum (Calvizzano) Granianum pictulum Munianum Cuculum (Panicocoll) Caloianum (Qualiano) JuIianum Melitum Cantarellum Afraore (A£ragola) Artianum Lanceasinum Casauria Malitellum Carpinianum Casandrinum S. Anthimus Fracta Grumum Arcupintum S. Petrus ad Paternum
Succavus Pianura
Galanti (1794)
Soccavo Pianura
Soccavo Pianura
Villa di PosilIipo (S. Strato, Torricchio, Arenella, Antignano
Foris Cryptam Suttuscaba (Soccavo) Planuria Antinianum ad ilIa Conuda (la Conocchia)
Età vicerea/e (Capasso)
Vommaro)
Chianura Antignano
(Cardito) SecundilIyanum Myana Playanum Polvica Vallisanum Maranum
Secondigliano Miano Chiaiano Polveca
Secondigliano Miano Chiaiano Polvica
Secondigliano Miano Chiaiano Polvica
Marano
Marano
Marano
Calbiczanum
Calvizzano
Calvizzano
Calvizzano
Mugnanum Panicoculum Collana
Mognano Panecuocuolo
Mugnano Panecocolo
Mugnano Panicocolo
Malitum Cantarellum Afragola Arzanum Lanzasinum Casoria Malitellum Carpignanum Casandrinum
Melito
Melito
Melito
Fraola Arzano
Afragola Arzano
Fragola Arzano
Casoria
Casoria
Casoria
Casandrino
Casandrino
Casandrino
Fracta Major Grummum
Fratta Maggiore Grummo
Fratta Maggiore Grumo (Nevano)
Fratta Maggiore Grumo
Arcus Pintua S. Petrus ad Paternum
S. Pietro a Patierno
S. Pietro a Patierno
S. Pietro a Patierno
S. Severinus
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CftMftVMOrc Porzanum Pollanella Piscinula
Pescinula (Casalnuovo)
Turris Marani Marianella
Marianella
Myanella
CaSllvatorc
Casavatorc:
Piscinola Casalnuovo
Piscinola Casalnuovo
Marianella Mianella
Marianella
Arcora Pomilianum £oris Arcora Licilianum £oris Arcora Paccianum £oris Arcora Quartum Giniolum Casabalera. Tertium Sirinum Ponticellum
Perclanum Crambanum Capitinianum ad S. Jeorgium Portici Resina S. Andreas ad Sextum Calastrum Sola
~ Casavaleria Tertium Sirinum Ponticellum
magnum
parvum Porclanum Sanctus Anellus brano
Varra di Serino
Serino e Barra
Barra
Ponticelli
Ponticelli
Ponticelli
S. Giorgio a Cremano Portici Resina
S. Giorgio a Cremano Portici Resina
S. Giorgio a Cremano Portici Resina
Torre del Greco
Torre del Greco
Torre del Greco
et
de Cam-
S. Georgius Portici Resina
Turris Octava S. Joannes ad Tuduczulum
S. Giovanni a Teduccio
S. Giovanni a Teduccio
S. Ciprianus S. Sebastiano Torre Annunziata
C. De. Seta, I Casali di Napoli, Roma-Bari,
S. Sebastiano Torre Annunziata Pietra bianca o Case in Demanio Bosco
S. Sebastiano Torre Annunziata
Gius: Laterza e Figli 1984, p. 18-9. /
L'Università - Governo della Comunità locale. "La città o Università di Napoli era sempre divisa in regioni, ma il termine antico fu sostituito con l'altro di "piazza". Anche in questi sedili, i nobili erano divisi dal popolo, poiché vi furono sedili nobili e sedili popolari e l'Università napoletana, quindi, era divisa in una Università per i nobili ed una Università per il popolo, ciascuna indipendente dall'altra; la prima si riuniva nella Chiesa di S. Giorgio Maggiore e l'altra nella Chiesa francescana di San Lorenzo: vi era poi una Università costituita dai "Casali", che eleggevano i propri Sindaci" 1.
" L'Università o comunità era la istituzione più antica e la base fondamentale dellafinanza del Regno" 2. Nel periodo Angioino si ordinò alle Università di apprezzare annualmente tutti i beni stabili e mobili, (catasto), di ciascun cittadino al fine di fissare l'aliquota contributiva e si fissò per legge un massimo imponibile per quanti non avessero altro capitale che le braccia. Le Università in tutto il Regno, fra città, terre e casali, erano circa 2.000 e solamente 58 di esse, fra cui il Casale di Mugnano, erano sottoposte al potere regio. Tutte le Università non demaniali erano sottoposte al controllo del Tribunale della Sommaria3, che aveva funzionari in ogni Provincia del Regno. Le Università deliberavano in pubblico Parlamento ed eleggevano annualmente il proprio esecutivo composto da Eletti e Sindaco che provvedevano ai bisogrii della loro comunità. 1
V. GLEIJESESM La Storia di Napoli dalle origini ai nostri giorni, 3" Ed., Napoli,
S.E.N.
1978,
p.316. 2
M SCHIPA,Il Regno di Napoli al tempo di CarloBarbone, I, Bari, 1923, p. 36.
3
C. DE SETA, I Casali di Napoli, Roma, Bari, Laterza,
1984, p. 34.
I Maestri giurati e sotto giurati, le loro funzioni
J~
I Maestri giurati erano Ufficiali municipali scelti fra gli uomin~ probi della Comunità municipale, detta anche Università. Essi duravano nella carica per un anno e non potevano essere rieletti, si incaricavano della Polizia urbana e della esecuzione della Giustizia. Carlo I d'Angiò, con un su~ privilegio del 12 Settembre del 1277, dettò norme precise e per la nomina dei Maestri giurati e per l'esercizio del loro ufficio. Questa forma legale però, con il tempo, andò in disuso e si incominciarono a vendere ed a distribuire le cariche pubbliche. Guadagnava il Giustiziere che era il rappresentante della Sovranità nelle Province del Regno, guadagnava la Corte, perché tramite il Giustiziere, controllava il potere dei Baglivi, rappresentanti del Re presso le Comunità locali, e guadagnava il Baglivo che sceglieva, per la nomina di Maestro giurato, uomini non probi. 62
Le autonomie municipali subirono un fiero colpo per lo strapotere di questi personaggi ed i Municipi incominciarono a lottare per la riaffermazione dei loro diritti. Finalmente, dopo oltre cento anni, il 2 Gennaio del 1387, la regina Margherita, vicaria generale del Re Carlo In, in un periodo di grande difficoltà per la sua permanenza al trono, a richiesta della Università di Napoli (Municipio), revocò le nomine dei Maestri giurati e dei sotto giurati dei Casali di Napoli fatte dal Maestro Giustiziere tramite i maestri Baglivi. Note tratte da I Privilegi dei Sovrani Angioini alla città di Napoli di A. Cutolo, op. cito
2 Gennaio 1387
Margherita, Vicaria generale del Re Carlo nI revoca, a richiesta della Università di Napoli, le nomine dei Giurati e Sotto Giurati dei casali di Napoli fatte dal maestro Giustiziere. Margarita Dei gratia Regina Ungarie etc. Hierusalem, et Sicilie Provincie et Forcalquerii ac Pedimontis comit1ssa et illustris domini regis Caroli tercii reverendi domini viri nostri in regno Sicilie et predictis comitatibus vicaria generalis, locumtenenti viri magnifici magistri iustitiarii regni Sicilie fideli regio atque nostro gratiam, et bonam voluntatem. Condescendentes noviter humilis et devote supplicationis instantie universitatis et hominum civitatis Neapolis regiorum fiderium atquenostrorum facte nobis beneplaciti nostri est tueque fidelitati harum serie de certa nostra scientia vicariatus auctoritate qua fungimur cum deliberatione assistentis nobis consilii precipiendo mandamus quatenus iuratos, seu subiuratos omnes ordinatos et creatos per te in casalibus dicte civitatis Neapolis, quod nunquam consuetum extitit ut exponitur statìm revoces et annulles quos nos etiam auctoritate qua fungimur revocamus aliosque iuratos, vel subiuratos successive de novo non constituas quoquomodo sicut habes gratiam nostram caram. Quibus quidem iuratis vel subiuratis ordinatis, ut predicitur, ve! forsitan ordinandis con tra presentium seriem; et intentionis nostre propositum ipsarum, vigore presentium de dicta certa nostra scientia eadem auctoritate qua fungimur cumdicti deliberatione consilii expressius demandamus quatenus huiusmodi iuratie ve! subiuratie officium commissum, vel committendum non exerceant contra ipsius mentis nostre propositum, et huius nostre pagine iussionem. Presentes autem licteras post oportunam, et debitam inspectionem earum restitui volumus presentanti premisso modo efficaciter in antea valituras. Datum Neapoli per virum nobilem Gentilem de Merolinis de Sulmona legum doctorem magne regie curie magistrum rationalem locumtenentem prothonotarii Regni Sicilie, consiliarium et fide!em regium atque nostrum, anno Domini millesimo trecentesimo octuagesimo septimo die secundo januarii decime inditionis regnorum dicti regis Ungarie etc. anno secundo, Hierusalem et Si63
)
cilie anno sexto. Nihil de mandato reginali. De mandato Domine Regine, Jacobus de Madio. Zanonus vidit. A. CUTOLO, I Privilegi dei Sovrani Angioini alfa Città di Napoli, (Documenti munale napoletana), Napoli, Comune di Napoli 1929, p. 31.
e Monogra£ie di Storia co-
7 Settembre 1647
Il Viceré di Napoli il Duca de Arcos, fra le altre concessioni promesse ai rivoltosi, assicura che i Casali di Napoli "in ogni futuro tempo debbiano essere e stare in demanio". (...) Capitolo n. 43. Item, che tutti li Casali di questa Fidelissima Città in ogni futuro tempo debbiano essere, e stare in demanio, non obstante qualsivoglia alienatione, vendita, o donatione in contrario fatta, le quali si declarano nulle, anche in conformità delle Gratie sopra ciò fatte per lo Serenissimo Re Cattolico, confermate per la Cesarea Maestà di Carlo V. Ci è parso ~oncedere, siccome con questa concederemo conforme si domanda. (...) El Duque de Arcos Datum Neapoli in Castro Novo die septima semptembris milleseicentoquarantasette. G. B. PIACENTE, Le Rivoluzioni longone, Napoli, Tip. di Giuseppe
del Regno di Napoli negli anni 1647-48 e l'assedio di Piombino e PortoGuerrera
1861, p. 118.
Lunedì 7 Ottobre 1647
I villani di Mugnano accorrono in aiuto dei rivoltosi napoletani. "(...) tirò furiosamente cannonate il castello nuovo alla vicina strada di Porto con notabile. rovina degli edifizi ed agli altri quartieri sollevati, dalla qual parte si spiccò Ottavio Marchese che aveva con poco suo onore servito al popolo per Generale della artiglieria gridando pace, che il popolo si voleva rimettere alla obbedienza di don Giovanni, e che appresso veniva Don Francesco Toraldo a trattarla; ed il Viceré ordinò che si trattenessero di trar cannonate, ed indi vennero due mandati dai popolari con un viglietto del Toraldo, del seguente tenore: "Questo fedelissimo popolo vuoI rimettersi a quanto comanda Sua Altezza: la supplico a non perdere questa occasione" . 64
Ai quali rispose il Duca che lasciate l'armi prima, ne gissero a buttarsi ai piedi di Sua ALtezza, perché lui in tal particolare non vi poteva fare altro; ed indi inviò il tenente di Maestro di campo generale Petagna a significare loro che tra un quarto d'ora gli dessero di ciò risposta. Ma i popolari che avevano il cuore perfido ed infedele traendo nascostamente archibugiate dalle finestre di una casa a Porto uccisero due spagnuoli, onde, rotta in cotal guisa la breve tregua, ripigliarono a tirare le rocche, così seguitando a fare tutto il giorno, ed il Viceré fe porre in prigione Ottavio Marchese, il quale per le sue opere se lo aveva ben meritato. Sbarcò poi verso le diciotto ora del giorno Don Giovanni, e venne dal Viceré in palagio facendogli una salva reale i castelli con le palle traendo verso i quartieri dei popolari, i quali assalirono intanto con l'aiuto che loro venne dai villani di Giugliano, Marano, Melito, Mugnano e Fratta e persone più feroci di loro e più avvezze all'armi, da capo le Fosse di grano; onde veggendo quei soldati che vi erano in guardia non poter reggere alla loro furia, tentato invano di bruciare il grano che rimasto vi era, e posto fuoco nell'edifizio l'abbandonarono, ritirandosi nel prossimo palazzo del Consigliere Antonio di Angelo, con rimanervi diciotto di loro uccisi tra spagnoli e Tedeschi, a cui troncate le teste i popolari le portarono conforme il loro uso in trionfo allo Epitaffio del Mercato. E con prestezza smorzato il fuoco posto nel grano cominciarono a condudo al castello di Capuana; munito e guardato da loro, e destinato per conservare la vettovaglia che per loro uso radunavano, e per tenervi quei che da loro erano mandati in prigione". F. CAPECELATRO,Diario contenente la storia delle cose avvenute nel Reame negli anni 1647-1650, poli, Stab. Tip. di Gaetano
II, Na-
Nobile 1852, pp. 40-42.
Lunedì 25 Novembre 1647 I nobili dimoranti nella villa di Mugnano, intimoriti dalle gravi pene, danno obbedienza ai rivoltosi. "(...) Intanto in Napoli avendo voluto Guisa riconoscere la nobiltà che colà dimorava, e fare che si avvezzassero ad ubbidirlo, la convocò di consentimento coll'Annese un mattino nella Chiesa del Carmelo, sotto gravi pene; e vi girono la maggior parte di essi, alcuni di propria volontà e baldanzosamente, ed altri trattivi dalla forza e dal timore di non essere uccisi, fra i quali furono alcuni di essi, non avendo potuto aver notizia di tutti particolarmente, il marchese di Macchiagodena Pasquale Caracciolo, il marchese di Capriglia D. Vincenzo Caracciolo, Marcello Caracciolo marchese di Castelguidone, Giovan Battista Caracciolo suo fratello, D. Giuseppe Caracciolo, Francesco Caracciolo, Prospero Caracciolo, Giovan Vincenzo Capece Piscicello, ed un suo nipote ancor nomato Giovan Vincenzo, Mario Capece Piscicello, Coca Maria e due altri suoi figli, D. Alessandro Zifola, ed Ottavio Guindazzo: questi gli diedero obbedienza; e senza venira in Napoli, ottennero passaporto dall'Annese di potersi rimanere nella villa di Somma, ove alberga.vano, D. Ottavio Pignone, D. Pietro Gargano, Giacomo Capecelatro, Alessandro, 65
Francesco e Giovan Maria Capecelatro fratelli, (dei quali Giovan Maria fu poi mio suocero, essendomi ammogliato con Dina Beatrice sua figlia), Giulio e Scipione Capecelatro suo figlio, Ferrante Venato, Duca di San Teodoro e suoi figli, Antonio Capece Minutolo, Ettore ed Errigo suoi fratelli, con Fabrizio ed altri suoi figli, Cesare Vitello Conte di Castel di Lino; dimoravano questi otto tutti nella Villa di Mugnano " . F. CAPECELATRO,Diario contenente pp. 281-2.
la storia delle cose avvenute nel Reame negli anni 1647-1650,
cit.,
Stemma della Serenissima Rea! Repubblica di Napoli.
Martedì 10 di Dicembre 1647
I nobili di Mugnano, intimoriti, ritornano all'obbedienza del Re. "(...) avendo Vincenzo pubblicato indulto in nome del Viceré che a chiunque fosse, tra il termine di otto giorni, lasciando la fazione popolare, ritornato al servizio regio si perdonava il commesso errore, vennero in Aversa i figliuoli di"FerranteVenato e quelli di ProsperoCaraccioloche dimorando a Mugnano erano concorsi a dare obbedienza ai popolari, ai quali presentatisi innanzi al Tuttavilla, richiese ove erano i padri loro, al che risposero che sarebbero venuti il seguente giorno, benché giammai vi venissero, dimorandosene Ferrantealla stessavilla, e Prospero ai quartieri sollevati dei popolari. Vi vennero ancorada Mugnano due figli di FrancescoTomacello, che dimorava a Sorrento, la quale città si mantenne sempre egregiamente in fede sino al fin della guerra" . F. CAPECELATRO,Diario contenente-la p. 320.
storia delle cose avvenute nel Reame negli anni 1647-1650,
66
cit.,
Mercoledì
11 Dicembre 1647
I Mugnanesi si arruolano nello esercito della Real Repubblica di Napoli. "(...) vennero ancora il medesimo giorno da Giugliano Giacomo Rosso con dugento uomini, ordinando ai casali di Calvizzano, Marano, Mugnano e Panecuocolo che gli inviassero supplemento di soldati perché intendeva formar esercito, ed unito col Duca di Guisa (che con mille e cinquecento soldati che aveva uniti in Napoli e suoi Casali, voleva far piazza d'armi in Giugliano, con farvi condurre quattro pezzi di artiglieria di obice, come scritto abbiamo) minacciava assalire Aversa o altro dei posti tenuti dalle genti regie, ed aprire la strada alla vettovaglia, della quale già nei quartieri sollevati era estremo ed insoffribile il mancamento". F. CAPECELATRO,Diario contenente pp. 328-9.
la storia delle cose avvenute nel reame negli anni 1647-1650,
cit.,
7 gennaio 1648
Editto del Duca di Guisa per arginare la delinquenza molto diffusa nei Casali di Napoli Henrico di Lorena Duca di Guisa Conte d'Eu, pari di Francia etc. Difensore della Libertà, Duce della Serenissima Real Repubblica di Napoli, e Generalissimo delle sue armi. Bernardo Spirito utriusque iuris Doctor Auditore generale dello Esercito di questa Serenissima Real Repubblica. Avendomo tenuta notizia, che per il tempo passato, in ciaschedun Casale di questa Città vi sia stato deputato un Camerlingo, il quale non solo ha tenuto peso di fare relazione al Tribunale della Vicaria di quanti delitti che alla giornata sono accorsi in essi, ma ancora atteso alla persecuzione dei delinquenti, ed al dippiù che è stato necessario per la retta amministrazione della Giustizia; comeché questo si è tralasciato al presente, con le occasioni delle presenti guerre, e mutazioni di dominio, desiderando Sua Altezza Serenissima, che per il buon Governo e retta Amministrazione della Giustizia e beneficio pubblico da oggi avanti si attenda ogni 'circospezione alla verificazione delli delitti che alla giornata succedono, e castigo dei delinquenti, ha ordinato a Noi che dovessimo fare deputare detti Camerlenghi in detti Casali per lo effetto suddetto, con darne particolare notizia a Noi di quanto succederà. Perciò abbiamo fatto il presente bando, col quale dicemo ed ordinamo, ed in nome di Sua Altezza Serenissima comandamo a tutti li Sindaci, Eletti ed altre persone deputate al reggimento dell'infrascritti Casali di Napoli, che fra termine di giorni due debbiano conferirsi avanti di Noi acciò con loro intervento e saputa, si possino da Noi deputare, e destinare li Camerlenghi predetti in ciascuno di essi, quali dovranno attendere a quanto per lo passato hanno accudito, con dare notizia a Noi delli delitti che alla giornata succederanno, con possersi ordinare la captura della informazione, ed il castigo dei delinquenti, ed acciò venga notizia di tutti, ordinamo si pubblichi per detti Casali. 67
Bernardus Spiritus Auditor Generalis Exercitus Frane. Napolionus Secretarius. Casali di questa fedelissima Città di Napoli, dove si have da pubblicare il presente bando. S. Pietro a Patierno Fratta Maggiore Nevano Miano Marano S. Croce e la Conocchia Soccavo Pietra Bianca Resina Bosco Mianella Mugnano Fuori Grotta Ponticello
Casoria Casandrino Milito Panicocolo Chiaiano Arenella Chianura Portici Torre del Greco S. Sebastiano Piscinola Vommaro S. Giovanni a Teduccio Casalnuovo
Afragola Grumo Secondigliano Calvizzano Polveca Antignano Villa Cramano Torre dell'Annunziata Barra Marianella Posillipo S. Giorgio
Datum Neapoli die 7 Januarii 1648. In Napoli, per Secondino Roncagliola Stampatore di questa Serenissima Real Repubblica, 1648. F. CAPECELATRO,Diario contenente
la storia delle cose avvenute nel Reame di Napoli negli anni 1647-
1650, cit., pp. 424-25.
1678-1716
San Francesco De Geronimo Missionario fra le genti dei Casali dell'Agro napoletano. li De Geronimo, col moltiplicare gli inviti e con l'aggregarsialcuni giovani missionari, non solo diè incremento all'opera della Comunione generaleche aveva trovata già stabilita per la città, i borghi e i villaggidel distretto di Napoli; ma vi aggiunse di sua iniziativa l'uscire fuori del distretto, per portare l'invito alle popolazioni dei casali sparsi per l'agro napoletano, e si spinse anche nelle principali città e diocesi confinanti con l'agro, fino a quei limiti estremi della Terra di lavoro dai quali (coi mezzi d'allora) era possibile far venire le popolazioni al Gesù per la Comunione generale. Egli stesso scrive: «per essere Napoli circondata nel recinto di poche miglia di molti e popolati casali, si stende ancora il padre ogni mese per alcuni giorni quasi per tutti tali paesi. Nelli quali predica, in alcuni per le strade; in altri, nelle piazze; in alcuni, nelle chiese dove si raduna la gente». li padre De Guevara spiega che il santo andava per tutti «I trentasei casali di questa città». li padre 68
Quattromani, aggiunge anche che andava «chiamando con le sue prediche le città di Aversa con i suoi casali, Pozzuoli e i suoi casali, NoIa e i suoi casali». E don Fabozzi completa la descrizione del raggio d'azione, informandoci che faceva anche il giro della città di Acerra (o La Cerra) e suoi casalil. Diamo quindi, per orientarci uno sguardo alla topografia settecentesca dell' agro napoletano delineata dal regio geografo Rizzi Zannoni2. Al presente, quei casali si sono sviluppati, alcuni fino a diventare delle vere città: altri han mutato nome; ma quelle popolazioni saran liete di sapere che il santo è passato per le loro vie, è entrato nelle loro chiese, ha evangelizzato i loro padri e che a lui rimonta quella fioritura di pietà che oggi è il loro vanto. Il distretto di Napoli era dunque formato dalla città dentro le mura, dai borghi che cingevano le mura come d'una fascia, dai villaggi situati all' estrema periferia. Al di là dei villaggi, trentasei casali circondavano il distretto, in modo da servire negli antichi documenti a delirnitarlo. Essi appartenevano solo largamente alla circoscrizione civile di Napoli, in quanto che avevano gli stessi privilegi della città, si regolavano con le stesse consuetudini, e dovevano corrispondere al governo dei diritti sull'annona e sul dazio; ma si guidavano con sindaci proprP. Si possono dividere naturalmente in quattro zone. La prima, al nord, tutta di feraci campagne, è un triangolo avente come lati la Regia strada di Capua, la Strada di Benevento e una linea tirata tra il casale aversano di Sant' Antimo e la città di Acerra: è formata dai casali di San Pietro a Patierno, Secondigliano, Casavatore, Casoria, Casalnuovo, Melito, Afragola, Arzano, Casandrino, Grumo, Nevano, Frattamaggiore, Cardito. La seconda zona dei casali si stende a nord-ovest fra la Regia Strada di Capua e i Camaldoli di Napoli, anch'essa, tutta fertili campi trapunti di gruppi di case, i quali, ritornando verso Napoli, si chiamano Panecocolo, Mugnano, Calvizzano, Marano, Chiaiano, Marianella, Piscinola, Polveca e Miano che fa tutt'uno con Mianello. La terza zona, a sud-ovest tra i Camaldoli e la città di Pozzuoli, è una valle fiorita che da Posillipo, per i casali di Soccavo e di Pianura, lungo la regione dei laghi, si perde nei boschi. Finalmnete, a sud-est, una quarta zona serpeggiante a pie' del Vesuvio che allinea lungo il mare i casali di Pazzigno, Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio, S. Sebastiano, Pietra bianca (oggi Pietrarsa), San Giorgio a Cremano, Portici, Resina, Bosco, Torre del Greco, Torre Annunziata. Era questa la divisione amministrativa dei casali secondo una prammatica vicereale del 1646, che fu comunemente seguita anche dopo le varianti introdotte da un' altra prammatica del 1650. Al di là anche della circoscrizione civile e amministrativa della capitale, ai confini dei suoi casali, la topografia settecentesca che abbiamo dinanzi ci mostra quattro piccole città, ciascuna coi suoi rispettivi .casali: al nord, Aversa e Acerra; a est, NoIa; a ovest, Pozzuoli; mentre a sud si stende l'arco del golfo. PA, £. 314 r. Donde ricaviamo la nostra riproduzione fotografica (pp. 504-505), e il corrispondente (pp. 488-489), per gentile concessione del propreitario, il Comm. Raffaele Ruggiero, di Napoli. 3 Cfr. B. CAPASSO,o.c., pp. 38-41, 91-103. 1
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F.M. D'ARIA S.J., Un Restauratore Sociale, Storia critica della vita di San Francesco de Geronimo da documenti inediti, Roma, Ediz. !tal. 1943, pp. 480-81.
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Nella cartina Mugnano p. 30.
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come Moiano. C. DE SETA, I Casali di Napoli, cit.,
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Nella cartina Mugnano viene indicata come Mognano. Carta topografica della" Provincia di terra di Lavoro" di Domenico de Rossi. Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, Sezione Manoscritti, Napoli.
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F.M. D'ARIA S.]" Un Restauratore Sociale, Storia critica delle vita di San Francescode Geronimo da documenti inediti, Roma, Ediz. !tal. 1943, p. 489.
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29 ottobre
- 1 Novembre
1663
Copia del verbale redatto alla conclusione del Pubblico Parlamento dei cittadini del Casale di Mugnano congregati, con il suono delle campane, davanti alla Chiesa parrocchiale per discutere sul. rifacimento delle strade" roinate, che per le continue lave sono rese quasi imbratticabile, et è necessarioper servizio publico d'accomodaredette strade, et per le speseche bisognaranno per l'accomodazione potranno di fare le cartelle alli cittadini et labitanti in detto Casaleal fine di esigerele tasse conforme la possibilità, e qualità d'ognuno... ".
29 Ottobre - 1 Novembre 1663 Trascrizione
del testo del "verbale
~.
Nel giorno primo del mese di Novembre 1663 nel Casale di Mugnano pertinente della Città di Napoli; et propinquati avanti la Chiesa Parrochiale del detto Casale luoco solito dà congregarsi l'Università per negozy universali; ed essendosi al sono di campana congregati la maggior parte delli Huomini di detto Casale precedente licenza ottenuta dal Sig. Rev.mo Consigliere Fabio Apicella delegato, la quale se inserisce; et è del tenor la quale cioè; Al Sig. Consigliere Apicella delegato, l'Università et particolari del Casale di Mugnano supplicando esponano a V.S.; come havendo havuto ordine dato dal Sig. Duca delle Provisionale de poter accomodare le strade di detto Casale quale stanno roinate, e perché per mettere in esequie dette accomodazioni, e di bisogno di fare le cartelle alli particolari al fine di esigere le tasse, pertanto acciò ci sia più facilità per dette esigenze, et non vi insorgono repliche, e dilazioni supplicano V.E. onde che con effetto fatte le cartelle ogni persona tassata debbia pagare senza replica atteso si tratta di servizio publico, che oltre che è giusto saneranno con grana ut Deus, ed anche supplicano V.S. dare licenza che si possa per tal causa fare Parlamento precedente il sono della campana conforme il solito usanza. Sia lecito alla soddetta Università congregarsi nel publico parlamento per l'effetto più conforme al solito farsi. 29 d'Ottobre 1663 Fabio Apicella - Crinelli - Alla quale magior parere delli Huomini di detto Casale si è proposto dall' odierno publico parlamento come per dentro detto Casale vi sono le strade roinate, che per le continue lave sono rese quasi imbratticabile, et è necessa per servizio publico d'accomodare dette strade, et per le spese che bisognaranno per l'accomodazione potranno di fare le cartelle_alli citadini et labitanti in detto Casale al fine di esigere le tasse conforme la possibilità, e qualità d'ognuno, per quella summa sarà necessaria si propone alle signorie nostre, acciò pigliano l'espediente, che li parirà più necessario, et intesa la detta proposta fatta per detti deputati, s'è concluso nennuni discrepante, che stante questo negozio ridonna in evidentissimo utile di detto Casale, et è servizio publico, si contentono, che si accomodano dette strade, et per essi la summa seu summe saranno necessarie per le spese che vi vorranno, deputano Fabrizio di Biase, et Laurienzo Sequino al punto deputati di detto Casale, alli quali danno ampia la, et omnimoda potestà per l'ef-
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