1 Provincia di Pordenone - Settore Ecologia Incontro studio sui siti potenzialmente contaminati RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE Laura Galluzzo Settore Eco...
Provincia di Pordenone - Settore Ecologia Incontro – studio sui siti potenzialmente contaminati
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE
Laura Galluzzo Settore Ecologia Provincia di Pordenone
16 ottobre 2013
L’attività di bonifica dei siti contaminati riveste un ruolo strategico nella pianificazione territoriale locale: essa consente di recuperare aree compromesse da fenomeni di contaminazione per destinarle ad un utilizzo differente o per restituirle al loro uso pregresso. Di seguito alcuni esempi di dismissione e trasformazione di siti contaminati industriali/commerciali in Provincia di Pordenone
Situazione di partenza con un suolo edificato esistente, destinazione industriale-commerciale, all'interno del centro cittadino
Il suolo si presenta cementificato e compromesso anche dalla contaminazione
La contaminazione è storica ed è stata generata da serbatoi interrati che vengono rimossi nelle prime fasi di intervento (misure di prevenzione e messa in sicurezza di emergenza)
Messa in sicurezza di emergenza: asporto di suolo contaminato
Fase di messa in sicurezza d'emergenza
Fase di bonifica (su progetto approvato dalla Regione)
Riuso del suolo per un nuovo intervento edilizio residenziale
Edificato finale con riqualificazione dell'area
Area interna a verde con ripristino delle funzioni del suolo
Area di un ex distributore carburanti, area commerciale-industriale, intervento di messa in sicurezza di emergenza concluso con l'analisi di rischio
Costruzione edilizia finale con riutilizzo dell'area precedentemente edificata
Misure di prevenzione e messa in sicurezza di emergenza: estrazione delle cisterne ed asporto di suolo contaminato
Ripristino del sito con riempimento dello scavo
Sito nel suo insieme, inserito in un contesto dotato di servizi
Accanto a queste realtà virtuose vi sono i così detti siti “orfani” i cui oneri della contaminazione ricadono sulle pubbliche amministrazioni. La possibilità di intervenire, in carenza di denaro pubblico, è connessa alla valorizzazione nel mercato delle aree da bonificare per creare interesse al loro recupero.
Il rischio del moltiplicarsi dei siti “orfani” e dei brownfield è molto elevato; sempre più assistiamo alla dismissione di attività industriali e commerciali (a queste si aggiungono ad esempio anche aree militari e residenziali) (I brownfield sono siti risultanti da utilizzi precedenti, attualmente abbandonati o sottoutilizzati, che possono presentare problemi di inquinamento reali o percepiti. Essi sono localizzati prevalentemente all’interno di aree urbane e richiedono interventi che consentano il loro riutilizzo)
Quadro normativo per favorire il recupero e la riqualificazione dei siti contaminati
Attualmente vi è l'obbligo imposto dal D.Lgs. 152/06 di intervento sui siti contaminati o potenzialmente contaminati
Alla disciplina dei siti contaminati si collega il Disegno di legge sul
“Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 15.06.13.
Il 12.10.13 il ministro Letta, in visita al Vajont, ha dichiarato che il disegno di legge sul consumo del suolo "sarà messo
come collegato alla legge di stabilità perché vogliamo che abbia un iter rapido"
Le finalità del testo normativo sono individuate, in primo luogo, nel contenimento del consumo di suolo, quale bene comune e risorsa non rinnovabile; in secondo luogo, e conseguentemente, nella protezione degli spazi dedicati all'agricoltura, degli spazi naturali e del paesaggio.
Viene introdotto quale principio fondamentale della materia del governo del territorio quello della priorità del riuso e della rigenerazione edilizia del suolo edificato esistente, rispetto all'ulteriore consumo di suolo non edificato.
Demanda ai Comuni di procedere al censimento delle aree del territorio comunale già interessate da processi di edificazione, ma inutilizzate o suscettibili di rigenerazione, recupero riqualificazione nonché di provvedere alla costituzione e alla tenuta di un elenco delle aree suscettibili di prioritaria utilizzazione ai fini edificatori di rigenerazione urbana e di localizzazione di nuovi investimenti produttivi e infrastrutturali.
Quadro normativo europeo Attualmente la direttiva quadro sul consumo di suolo è ferma al consiglio europeo. È stato redatto un documento di lavoro da parte dei servizi della commissione http://ec.europa.eu/environment/soil/sealing_guidelines.htm
Il documento non rappresenta né anticipa la posizione ufficiale della Commissione su l'impermeabilizzazione del suolo
Fra gli esempi di buone pratiche per limitare il consumo di suolo vi è il riutilizzo di siti dismessi esistenti (per quelli contaminati sono previsti dei fondi)
GRAZIE PER LA VOSTRA CORTESE ATTENZIONE
Laura galluzzo Settore Ecologia – Provincia di Pordenone