Istituto Comprensivo Mantova 1 “LUISA LEVI” Istituto Superiore di Stato “BONOMI MAZZOLARI” IL SEGNO Onlus Soc. Coop Soc. CDF - CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE Associazione San Martino Onlus
PROGETTO Finestre sul mondo Relazione di presentazione
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I. DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Il progetto “Finestre su mondo” si pone tre ordini di obiettivi generali: strutturale, educativo e culturale: rafforzare le capacità di sistema nell’offrire una vera e propria educazione interculturale in maniera progressiva e continua lungo tutto l’arco del percorso scolastico di primo e secondo grado; promuovere la formazione di conoscenze e atteggiamenti che inducano a stabilire rapporti dinamici tra le culture; creare un clima relazionale nella classe e nella scuola favorevole al dialogo, alla comprensione e alla collaborazione, intesi non solo come accettazione e rispetto delle idee e dei valori delle culture altre, ma come rafforzamento della propria identità culturale nella prospettiva di un reciproco arricchimento; inserire una dimensione di multiculturalità in Mantova, città di cultura, e promuovere percorsi di cittadinanza attiva e di cittadinanza globale che, partendo dalle risorse e specificità del territorio mantovano, attraverso il coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi stranieri insieme agli italiani, sviluppino un processo di appropriazione culturale e sociale integrata della città. Nell’arco di due anni scolastici (2011-12 e 2012-13) il progetto: costruirà un comune quadro di riferimento metodologico-didattico e un curriculum verticale e trasversale finalizzato in particolare al rafforzamento dell’Italiano lingua seconda come lingua legata ai percorsi disciplinari (ItalStudio); sosterrà l’apprendimento e il sostegno linguistico degli allievi stranieri organizzato in collaborazione tra scuola e territorio affidato a personale specializzato sia nel tempo scuola, sia nei corsi extrascolastici di approfondimento e perfezionamento della lingua italiana; svilupperà percorsi verticali e coinvolgenti di educazione alla cittadinanza globale attraverso iniziative che favoriscano la riflessione sulla relazione tra la dimensione locale in cui la scuola è inserita e il contesto mondiale in cui si pone. Non solo il progetto intercetterà la quasi totalità degli alunni stranieri presenti a Mantova, lavorando nell’ambito dell’Istituto Comprensivo Mantova 1 e dell’Istituto Superiore BonomiMazzolari (che rappresentano oggi il percorso maggiormente frequentato dagli alunni stranieri presenti a Mantova), ma consegnerà al sistema Mantova un nuovo modello di rete e di curriculum verticale nell’ambito dell’educazione interculturale, replicabile nel tempo e replicabile presso altre scuole.
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II. ANALISI DEL CONTESTO 1. La presenza straniera a Mantova e nelle scuole
Mantova è una città capoluogo di medie dimensioni, con una collocazione geograficamente e viabilisticamente decentrata rispetto ai grandi centri lombardi, ma fortemente toccata, per le possibilità lavorative che offre, così come la sua provincia, dai fenomeni migratori che caratterizzano il Nord Italia. Negli ultimi nove anni, a partire dal 2000 fino al 2009, la popolazione straniera proveniente da Paesi di forte pressione migratoria, regolarmente iscritta alle anagrafi della provincia di Mantova come residente, è più che quadruplicata,1 passando da 12mila a 50mila unità per una percentuale del 12,2% (il numero degli abitanti della provincia al 31 dicembre 2009 risulta di 412.607 unità)2. Assommando alle presenze regolari quelle regolari non residenti e quelle irregolari, si arriva a una quota totale di quasi 65mila unità,3 per una percentuale di oltre il 15,5%. La provincia di Mantova si segnala così al 1° luglio 2009 in quinta posizione nel panorama lombardo per numero assoluto di popolazione straniera. In un arco temporale ampio, è possibile così evidenziare che la crescita della popolazione straniera è stata costante, alimentando sensibilmente fino al 2009 l’aumento complessivo della popolazione mantovana.4 Tra il 2000 e il 2009 l’aumento medio annuale è stato tra le 5mila e le 6mila unità con picchi sugli 8mila.5 L'analisi delle provenienze rivela una netta prevalenza di asiatici che coprono il 34,8% della popolazione straniera regolarmente iscritta in anagrafe, cui seguono gli africani (26,5%). L'etnia maggiormente rappresentata risulta essere, per la prima volta, quella indiana con il 16,3% (+12,2% rispetto all'anno precedente). A seguire si trovano i residenti di nazionalità marocchina (16%) che aumentano del 5,9% rispetto al 2008. Il maggior incremento annuo lo fanno registrare i residenti di nazionalità pakistana con un +23,4%, mentre i romeni rimangono al terzo posto a quota 12,8%. Negli ultimi cinque anni, alcune nazionalità sono aumentate più di altre modificando la composizione della popolazione straniera mantovana: i romeni sono cresciuti del 160%, gli indiani del 77%, i cinesi del 49%, i marocchini del 36% e gli albanesi del 35%. L’impatto del fenomeno sulla popolazione del capoluogo è stato molto forte: se già dieci anni fa la presenza straniera era superiore all’attuale media nazionale, tra il 2008 e il 2009 tale percentuale è salita all’11,7% (la media nazione nazionale per il 2009 è del 7%6) con un aumento annuale 2008-2009 del 6,5%.
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Così in Annuario statistico. Anno 2009. Decimo rapporto sull’immigrazione straniera nella provincia di Mantova (Osservatorio della Provincia di Mantova, luglio 2010), Milano, Provincia di Mantova – Fondazione ISMU, 2010, p. 21. 2 Cfr. La popolazione mantovana. Servizio pianificazione, innovazione, controlli e statistica, Osservatorio demografico 2010, Mantova, Provincia di Mantova, 2010, p. 4. 3 Per la precisione 64,6mila unità, cfr. Annuario statistico, cit., pp. 22-24. 4 Per il 2010, invece, si è registrata una lieve flessione, addebitata dagli esperti alla crisi economica e a una conseguente minore appetibilità della provincia per la ricerca di lavoro secondo un trend che si manifesta nazionale (La popolazione mantovana, cit., p. 4). 5 Annuario statistico, cit., p. 21. 6 ISTAT. Bilancio demografico nazionale. Anno 2009, p. 2.
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La presenza straniera si concentra a Mantova nei quartieri periferici, i quali, ancora oggi, scontano il fatto di essere configurati come aree di raccolta delle popolazioni più svantaggiate sotto il profilo economico e sociale. Le percentuali di questi quartieri, di conseguenza, seguono tali dinamiche: a Lunetta, quartiere che vede la presenza dell’Istituto Comprensivo Mantova 1, che, per la sua accentuata collocazione fisica al di là del fiume Mincio, vive ancora oggi lo scollamento dalla città e che è tuttora considerato un quartiere ghetto, la percentuale straniera si aggira intorno al 70%, nel quartiere di Cittadella, anch’esso oltre il fiume, raggiunge il 40%, mentre nei quartieri di centro città non si va oltre il 5,10%. Anche la densità della presenza straniera sui banchi di scuola mantovani è particolarmente elevata.7 In ambito Lombardo, Mantova si conferma la provincia con la più alta percentuale di studenti stranieri sull’intera popolazione scolastica (il 10,9%, la più alta in assoluto a livello nazionale dove è al 7,5%), seguita dalle province di Brescia (9,0%) e di Cremona (8,5%). Sondrio, al contrario, si conferma la provincia con la più bassa presenza di studenti stranieri (il 2,5%). Per stare al capoluogo, dall’analisi dei dati statistici del Piano Diritto allo Studio del Comune di Mantova – anno scolastico 2010/2011 – emerge che la popolazione scolastica delle scuole secondarie di 1° grado è aumentata negli ultimi 10 anni di circa 200 unità e che l’incremento è dovuto soprattutto al numero di studenti stranieri: dal 3,93% dell’a.s. 1999/2000 al 16,31% dell’a.s. 2010/2011. Nel 2009-2010 gli alunni stranieri a Mantova sono stati circa 200 nelle materne e nelle medie inferiori, oltre 300 nelle elementari e circa 700 nelle superiori. L’incremento del numero di studenti stranieri si registra anche nelle scuole superiori, anche se in misura inferiore rispetto alla “scuola dell’obbligo”: 2,51% nell’a.s. 2002/2003, 10,25% nell’a.s. 2010/2011, concentrati prevalentemente negli istituti professionali. In particolare, l’Istituto Comprensivo “Luisa Levi” detiene il primato nazionale di presenza d’alunni stranieri (oscillante negli ultimi anni tra il 40 e il 45%), mentre, per la città, per scuole di altre zone periferiche, si riscontrano anche punte del 13%, come nel quartiere di Valletta Valsecchi (Plesso Don Mazzolari, Istituto Comprensivo Mantova 2). In conclusione, la popolazione straniera nelle scuole mantovane è concentrata soprattutto in un quartiere, è ad alta densità, è in costante e progressivo aumento. I percorsi scolastici degli alunni stranieri a Mantova. A fronte dell’aumento del numero di studenti si assiste all’allarmante fenomeno dell’insuccesso scolastico, dimostrato dall’incremento del numero di studenti bocciati/ritirati già alle scuole secondarie di 1°: la percentuale, infatti, dall’a.s. 2003/2004 all’a.s. 2010/2011 è raddoppiata (dal 2,14% al 4,24%). Anche negli istituti secondari di 2° si assiste all’incremento del numero di studenti bocciati/ritirati, 881 nell’a.s. 2001/2002, 1194 nell’a.s. 2010/2011, con un proporzionale aumento per gli stranieri. “Complessivamente in relazione ai diversi gradi di istruzione si rileva che al crescere dell’ordine di scuola le percentuali di insuccesso scolastico [per gli alunni stranieri] crescono fino a raggiungere il 20% nelle secondarie di secondo grado. Ma è anche la scuola secondaria di primo grado a mostrare una certa debolezza con uno scarto di soli 4,9 punti percentuali in meno rispetto
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Cfr. in particolare P. Farina (a cura di), Futuro plurale. Percorsi e progetti dei giovani stranieri nel mantovano, Milano, Provincia di Mantova – Fondazione Ismu, 2007 che rappresenta la maggiore ricerca finora svolta in ambito mantovano sulla condizione dei giovani studenti mantovani in relazione alla presenza a scuola, alla condizione migratoria e ai tassi di riuscita scolastica. Per le statistiche di percentuale, cfr. le pp. 89-164.
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alla scuola superiore e con oltre sette alunni stranieri di seconda generazione su 100 che hanno avuto una o più bocciature”.8 Vi è quindi, riguardo ai percorsi scolastici degli alunni stranieri a Mantova, abbandono scolastico in tendenziale aumento e la preferenza di scelta di continuazione degli studi per gli istituti tecnici e soprattutto professionali. Per Mantova la maggior parte di studenti stranieri si raccoglie presso l’Istituto Superiore di Stato “Bonomi Mazzolari” che partecipa al progetto come partner. STUDENTI STRANIERI ISCRITTI ALLE SCUOLE PRIMARIE CON SEDE A MANTOVA
totale iscritti totale iscritti stranieri
A/S 2009/2010 IC MANTOVA 1 – Luisa Levi IC MANTOVA 2 IC MANTOVA 3 TOTALE
448 775 565 1788
incidenza totale 176 65 86 327
39% 8% 15% 10%
STUDENTI STRANIERI ISCRITTI AGLI ISTITUTI SUPERIORI CON SEDE A MANTOVA
A/S 2008/2009 IST SUP BONOMI MAZZOLARI IPSIA VINCI ITC PITENTINO ITAS MANTEGNA ITIS FERMI ITS. SUP ARTE GIULIO ROMANO IST ESTE IST ARCO LICEO GINNASIO VIRGILIO LICEO SCIENTIFICO BELFIORE TOTALE
totale iscritti 755 542 612 906 1134 412 405 440 846 766 6818
totale iscritti stranieri 195 123 83 91 74 21 12 26 30 25 680
totale totale iscritti incidenza incidenza iscritti al stranieri al primo totale primo anno primo anno anno 26% 23% 14% 10% 7% 5% 3% 6% 4% 3% 10%
223 187 158 212 313 117 96 103 171 199 1779
87 52 24 35 27 7 5 7 11 10 265
39% 28% 15% 17% 9% 6% 5% 7% 6% 5% 15%
fonte: sito www.mantovascuole.it - a cura della Provincia di Mantova – dati relativi all’anno 2008/2009 – TABELLA RIELABORATA
Mantova risulta quindi un contesto ad altra densità di presenza straniera che può rappresentare un interessantissimo terreno di sperimentazione e laboratorio per l’attivazione di 8
P. Farina (a cura di), Futuro plurale, cit., p. 112.
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un progetto di sistema sull’intercultura; proprio per le sue dimensioni medie la gestione di dinamiche e la misurazione dei risultati raggiunti dovrebbe essere relativamente più agevole rispetto ad ambiti urbani e territoriali più estesi e complessi.
2. Mantova città d’arte e di cultura
Mantova è certamente caratterizzata come città d’arte e di cultura: le emergenze architettoniche gonzaghesche e l’effervescenza culturale rappresentano un tratto caratteristico, distintivo e identitario della città. Una consistente porzione del centro storico di Mantova, insieme a Sabbioneta, è iscritta dal 2008 nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Mantova e Sabbioneta hanno mantenuto fino ad oggi nel tessuto urbano le loro storiche caratteristiche9, così come hanno conservato nelle numerose opere d’arte che possiedono i tratti emblematici del Rinascimento, assolutamente fondamentali per la ricostruzione storica e la comprensione della cultura europea. Anche in questo senso, Mantova risulta quindi una risorsa interessante e adatta per sperimentare l’ingresso di generazioni straniere in un tessuto culturale “altro”, rispetto al quale è possibile definire il senso dell’identità e della differenza, ma anche provare a vivere gradualmente l’esperienza della “doppia appartenenza” come punto di arrivo dello sviluppo dell’identità e dei percorsi di crescita dell’adolescente migrante.
3. Le attività e i progetti in corso
A fronte del fenomeno migratorio sopra descritto il “sistema Mantova” scolastico, istituzionale e del no profit, non è rimasto indifferente: sono nati e si sono sviluppati progetti, iniziative e attività di sostegno, di presa in carico e di orientamento dei percorsi degli alunni e degli studenti immigrati. Tali iniziative pur efficaci e significative nell’affrontare alcune criticità e nel proporre e organizzare l’offerta educativa anche innovativa – come si dirà meglio in seguito – non costituiscono ancora una risposta efficace all’insieme dei bisogni degli alunni stranieri e non costituiscono una strategia d’insieme capace di costruire percorsi d’integrazione interculturale coinvolgenti sia la scuola sia la comunità. Si segnalano in particolare: a. L’accordo di rete di scuole per il coordinamento degli interventi finalizzati all’accoglienza e all’integrazione degli alunni stranieri.
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“Mantova e Sabbioneta offrono [infatti] una testimonianza eccezionale di realizzazione urbana, architettonica e artistica del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i Gonzaga. Esse rappresentano gli esempi più eminenti delle due modalità più emblematiche della progettazione urbanistica del Rinascimento, rispettivamente quella evolutiva e quella fondativa. Come tali, esse sono servite di riferimento per gran parte delle successive esperienze di costruzione della città fino all’epoca moderna. Gli artisti che hanno concorso alla realizzazione delle due città hanno prodotto capolavori che hanno portato a compimento gli ideali del primo Rinascimento, contribuendo in maniera determinante alla diffusione internazionale di un movimento destinato ad influenzare e plasmare l’intera Europa”.
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Sulla base di una convenzione tra gli istituti (cfr. allegato) vengono coordinate le azioni finalizzate all’accoglienza e all’inserimento degli alunni stranieri, in particolare nella scuola primaria. Per quanto riguarda le scuole primarie di Mantova, le insegnanti messe a disposizione dall’Ufficio Scolastico Territoriale, grazie anche al contributo del Comune, raggiungono le singole scuole e intervengono facendo uscire dalle aule, in giorni e orari concordati, i bambini stranieri che necessitano di alfabetizzazione ai quali, in locali appositamente messi a disposizione nell’ambito della scuola, insegnano la lingua italiana. Per quanto riguarda gli studenti delle scuole secondarie di 1° grado, è stato realizzato un unico centro di alfabetizzazione presso la scuola “Bertazzolo”, frequentato da tutti gli alunni che necessitano di alfabetizzazione provenienti dalle scuole della città, per il periodo di tempo necessario all’acquisizione della padronanza della lingua italiana necessaria per affrontare lo studio. In entrambi gli ordini di scuole, una volta terminata l’attività di alfabetizzazione e rinforzo delle competenze linguistiche, gli alunni rientrano nelle proprie scuole e nelle proprie classi e proseguono l’attività didattica ordinaria insieme ai compagni. L’impiego delle risorse viene concordato all’inizio di ogni anno scolastico con le dirigenze scolastiche cittadine e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Mantova. Nell’assegnazione si tiene conto della distribuzione degli alunni stranieri nelle scuole della città e, laddove c’è una più alta percentuale di alunni stranieri, si assegnano proporzionalmente maggiori risorse. Si sottolinea che questi percorsi di alfabetizzazione e accoglienza dei ragazzi portatori di diversa cultura nelle nostre scuole e promozione del benessere scolastico avvengono secondo modelli di inclusione e non di esclusione o ghettizzazione sociale e scolastica. b. Il Progetto “CRESCERE NELLA SCUOLA DI TUTTI”. Si tratta di un progetto di aiuto intergenerazionale ideato dall’Associazione Anna Frank e attivo già da alcuni anni, che prevede la realizzazione di un doposcuola destinato ai ragazzi italiani e stranieri delle scuole secondarie di primo grado “Alberti”, “Sacchi” e “Bertazzolo” ad opera di studenti degli istituti superiori (Istituto Mantegna, Liceo D’Este, Liceo Classico Virgilio e Liceo Scientifico Belfiore) coordinati e aiutati da insegnanti, in parte volontari. Il numero dei docenti (adulti e studenti) è tale che il rapporto di sostegno è normalmente di 1/1. I bambini che frequentano il doposcuola sono quasi un centinaio, in buona parte provenienti da altri paesi, e hanno bisogno di aiuto per svolgere i compiti e, se stranieri, di rinforzare l’acquisizione linguistica. I ragazzi delle scuole superiori (anch’essi un centinaio che ruotano sui diversi pomeriggi) beneficiano di un’apposita attività di tutoring, allo scopo di favorire in loro la crescita consapevole delle capacità relazionali e di mediazione. Scopo dell’intero progetto è favorire per i più piccoli un’azione didattica ed educativa promotrice di apprendimento, e per i più grandi valorizzare le proprie competenze e potenzialità in un’ottica di cittadinanza attiva. La programmazione e il monitoraggio delle attività sono svolte dal Gruppo di Coordinamento, a cui partecipano, oltre alle scuole citate, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Mantova, il Comune di Mantova, l’Associazione di volontariato “Anna Frank”, il CDF Centro di Mediazione Sociale dell’associazione San Martino e il CSVM Centro Servizi per il Volontariato di Mantova.
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c. Il Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova Il Centro è un punto di riferimento importante per le comunità immigrate e per le possibilità di incontro delle religioni e delle seconde generazioni. Esso offre alla cittadinanza e alle comunità una serie di servizi e collabora con la rete degli sportelli comunali. Nell’ambito del Centro sono attivi il CeDoc (centro di documentazione), uno sportello di alfabetizzazione e un servizio di orientamento sui demi della adolescenza migrante (“Adolescenza/e in viaggio”). Entrambi svolgono, nei rispettivi settori, un servizio di Informazione e di Consulenza Interculturale e si rivolgono agli operatori e ai servizi che in varia forma hanno un'utenza straniera o sono chiamati a confrontarsi con i problemi emergenti dalla società multiculturale: scuole, operatori interculturali e socio-educativi, mediatori linguistico-culturali, studenti, volontari ed amministratori. d. I progetti di Intercultura dell’Istituto “Bonomi Mazzolari” L’Istituto ha curato negli ultimi anni sperimentazioni e iniziative di sostegno della numerosa componente interna di origine straniera. In particolare è stata attivata una redazione giornalistica, “SMARTIES”, con l’obiettivo di raccontare il fenomeno dell’immigrazione attraverso i suoi protagonisti (prevalentemente ragazzi di “seconda generazione”) e di rappresentare giornalisticamente la normalità di una presenza ormai stabile nella nostra società e capace di produrre rilevanti cambiamenti sociali e culturali. “Smarties” dal 2008 pubblica un giornale e di recente ha attivato una web radio.10 e. Progetto didattico “UNESCO” Il progetto didattico “Unesco”, coordinato dall’Ufficio UNESCO dei Comuni di Mantova e di Sabbioneta11, si propone di integrare in maniera sistematica i curricula scolastici promuovendo la conoscenza del patrimonio culturale legato specificamente al sito “Mantova – Sabbioneta” nell’ottica del suo riconoscimento come “patrimonio dell’umanità” e dei valori universali legati al patrimonio culturale, alla sua conoscenza, comprensione e conservazione. Gli interventi didattici aprono anche a una riflessione più ampia. Da un lato aprono sull’attività dell’UNESCO connessa all’identificazione, alla protezione, alla tutela e alla trasmissione alle generazioni future “dei patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo, partendo dal presupposto che il rispetto della diversità culturale e del dialogo rappresentino la migliore garanzia per lo sviluppo e per la pace”. Dall’altro sul tema della “città ideale”, che è culturalmente, dal Rrinascimento in poi, una chiave di accesso alla riflessione sulla convivenza e sulla cittadinanza, quale suggestione che nasce dallo studio del sito di Sabbioneta. 4. Bisogni e criticità rilevati
A fronte del contesto cittadino e scolastico descritto nei paragrafi 1 e 2, nonché dei progetti in essere descritti nel paragrafo 3, rimane tuttavia da affrontare a Mantova una serie di problematiche, che sono state identificate e analizzate da ultimo, nell’ambito di un gruppo di lavoro ad hoc, riunitosi periodicamente nei mesi di dicembre 2010 e gennaio 2011.
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http://www.isboma.it/Smarties.html http://www.mantovasabbioneta-unesco.it/
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I bisogni e le criticità possono essere così sintetizzati: a) Le varie attività locali di servizio agli immigrati che vengono svolte mantengono un livello non residuale di bassa articolazione e sinergia, andando a discapito della fluidità dei percorsi dei ragazzi e della capacità delle istituzioni di seguire efficacemente e con effettiva cognizione di causa le storie evolutive dei percorsi migratori. b) Difficilmente in ambito scolastico si intrecciano in modo efficace le storie degli studenti all’interno dell’istituzione e quelle delle loro famiglie che rimangono spesso ai margini della partecipazione alla vita scolastica e dei progressi didattici dei propri figli. c) Il patrimonio culturale mantovano con molta difficoltà diventa oggetto di acquisizione e di interiorizzazione da parte degli studenti migranti contribuendo a far crescere così un senso di appartenenza e di partecipazione alle sorti del territorio divenuto il nuovo ambiente di elezione. d) La concentrazione e la ghettizzazione: non solo da un punto di vista scolastico ma anche per le abitudini sociali i bambini e i giovani che abitano nei quartieri “oltre il fiume“ restano confinati in tali quartieri e per loro Mantova non è la città d’arte e di cultura. e) Un percorso di studi “monodirezionale”, che vede incanalarsi in maniera forzosa la domanda di proseguimento degli studi degli studenti immigrati nei confronti di scuole di livello professionale con l’esclusione reiterata nel tempo di scelte di ordini di scuola tecnica o liceale.12 f) L’approccio da parte degli insegnanti: nell’azione di orientamento scolastico dei docenti è presente un pregiudizio culturale13 per cui gli stranieri sono ritenuti più idonei per percorsi di studi tecnici, professionali e/o meno impegnativi. L’esperienza dei docenti di Istituti Superiori non di rado racconta della necessità di attività di ri-orientamento interno che si rendono necessarie per gli studenti stranieri dopo qualche tempo di frequentazione della nuova scuola; in alcuni casi, per una avvenuta maturazione anche psicologica che consente di intraprendere corsi di studi più impegnativi, vi è l’opportunità di trasferimento ad altro istituto. g) In particolare, in tutto questo, la difficoltà linguistica rimane il più rilevante fattore di ostacolo di un ingresso e di un’efficace frequenza del percorso scolastico. Il sicuro possesso della lingua è infatti il primo fattore di contrasto dell‘insuccesso scolastico e dell’inserimento sociale.14 E « Accanto alla lingua per “comunicare”, si fa urgente per la 12
Il fenomeno è stato particolarmente studiato in P. Farina (a cura di), Futuro plurale, cit., pp. 118-128: 122. Forte è il rischio infatti del determinarsi di una « “segregazione formativa” indotta dai giovani e dalle loro famiglie, o determinata da orientamenti costruiti dalla scuola in relazione alle condizioni socio-economiche degli alunni. Alla luce di queste tendenze si tratta di capire se la scuola garantisca pari opportunità di accesso, frequenza e successo agli studenti stranieri – giovani migranti e seconde generazioni – anche nelle fasce superiori di istruzione o se, al contrario, siano loro sbarrate le porte per l’accesso alle scuole di più alto profilo ». 13 « Complessivamente sembra dunque esserci nella scuola dell’obbligo un deficit di attenzione e di sostegno alle motivazioni e alle capacità personali mostrate dagli allievi e si ha l’impressione che la scuola orienti in via automatica gli alunni stranieri nei segmenti dell’istruzione tecnica e professionale definendo a priori percorsi scolastici brevi e immediatamente professionalizzanti », P. Farina (a cura di), Futuro plurale, cit., p. 125. 14 P. Farina (a cura di), Futuro plurale, cit., pp. 136; 138-148.
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scuola predisporre strumenti per favorire una rapida acquisizione dell’italiano L2 come lingua “per lo studio”, potenziando dunque la competenza nel linguaggio scritto e nel linguaggio tecnico legato alla specificità delle diverse discipline. Se infatti le difficoltà linguistiche possono essere superate più in fretta nella scuola materna e nel primo ciclo delle elementari, la non conoscenza dell’italiano pesa di più nelle classi successive quando la lingua è presente ad un livello più astratto e formalizzato ».15
III. OBIETTIVI DEL PROGETTO 1. Obiettivi generali
Il progetto “Finestre su mondo” si pone tre ordini di obiettivi generali: strutturale, educativo e culturale. a) Un obiettivo strutturale e di sistema: Rafforzare le capacità di sistema nell’offrire una vera e propria educazione interculturale e all’intercultura in maniera progressiva e continua lungo tutto l’arco del percorso scolastico di primo e secondo grado. Target: le agenzie educative cittadine, ovvero la scuola, intesa principalmente come corpo insegnanti, le agenzie educative e gli enti locali. b) Un obiettivo generale educativo: Promuovere la formazione di conoscenze e atteggiamenti che inducano a stabilire rapporti dinamici tra le culture; creare un clima relazionale nella classe e nella scuola favorevole al dialogo, alla comprensione e alla collaborazione, intesi non solo come accettazione e rispetto delle idee e dei valori delle culture altre, ma come rafforzamento della propria identità culturale nella prospettiva di un reciproco arricchimento. Target: gli alunni dei diversi ordini e gradi d’istruzione, con particolare riferimento alle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Istituto comprensivo Mantova 1 e dell’Istituto Superiore Bonomi-Mazzolari (che rappresentano oggi il percorso maggiormente frequentato dagli alunni stranieri presenti a Mantova). c) Un obiettivo generale “culturale”: Inserire una dimensione di multiculturalità in Mantova, città di cultura, e promuovere percorsi di cittadinanza attiva e di cittadinanza globale che, partendo dalle risorse e specificità del territorio mantovano, attraverso il coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi stranieri, insieme agli italiani, sviluppino un processo di appropriazione culturale e sociale integrata della città. Target: la comunità in generale, in particolare l’insieme di famiglie, alunni e insegnanti e operatori pubblici e privati a vario titolo legati al mondo della scuola.
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P. Farina (a cura di), Futuro plurale, cit., p. 142.
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2. Obiettivi specifici
a. Assicurare un’efficace e agile gestione organizzativa e amministrativa del progetto, e al contempo il più ampio coinvolgimento delle istanze territoriali, che assumeranno collettivamente un ruolo attivo nel progetto. • Conferire al progetto una valenza di promozione culturale e di politica educativa che trascenda i percorsi educativi in sé e la loro modellizzazione in ambito scolastico, ma si possa pienamente raccordare e integrare con le più ampie strategie territoriali che si intersecano con le tematiche interculturali: politiche educative, ma anche di conservazione e valorizzazione del patrimonio, del welfare, di mediazione culturale e di la coesione sociale. • Effettuare un monitoraggio costante del progetto per prevenire e/o correggere in tempo reale eventuali scostamenti rispetto alle previsioni tempi/budget/qualità, per assicurare una trasparente e corretta gestione dello stesso, con una tracciabilità completa delle operazioni tecniche e finanziarie. • Verificare la correttezza del modello gestionale e delle modalità attuative per estrapolarne elementi di forza, di debolezza e di replicabilità rispetto ad altri istituti scolastici (l’attività qui prevista farà riferimento ai dati organizzativi ed economici, che andranno letti congiuntamente a dati qualitativi e di valutazione d’impatto). b. Costruire un comune quadro di riferimento metodologico-didattico e un curriculum verticale e trasversale finalizzato in particolare al rafforzamento dell’Italiano lingua seconda come lingua legata ai percorsi disciplinari (ItalStudio). • Delineare un percorso di integrazione culturale e linguistica di lungo termine per il rafforzamento dell’Italiano lingua seconda come lingua legata ai percorsi disciplinari (ItalStudio) in continuità di visione e di approccio metodologico-didattico tra scuola secondaria di primo e secondo grado. Si sperimenterà tale percorso negli istituti scolastici cittadini della Rete Intercultura, privilegiando l’iter scolastico prescelto dagli stranieri a Mantova (per ragioni geografiche e/o socio-economiche) rendendo tuttavia esportabili le metodologie a tutte le scuole cittadine e puntando a promuovere una sempre maggiore coerenza tra aspettative culturali e lavorative degli studenti e percorso scolastico prescelto. • Definire una strategia basata su metodi e strumenti didattici condivisi e progressivi da applicare ai diversi gradi di istruzione scolastica. • Promuovere la messa a sistema di tale strategia nell’ambito degli istituti partner di progetto e il trasferimento ad altri istituti mantovani e lombardi. c. Sostenere l’apprendimento e sostegno linguistico degli allievi stranieri organizzato in collaborazione tra scuola e territorio affidato a personale specializzato sia nel tempo scuola, sia nei corsi extrascolastici di approfondimento e perfezionamento della lingua italiana. • Sperimentare le strategie elaborate nell’ambito del percorso scolastico ad oggi preferenzialmente scelto dagli studenti immigrati a Mantova. • Potenziare le competenze linguistiche per lo studio della quasi totalità della popolazione scolastica straniera di Mantova, negli anni scolastici 2011-12 e 2012-13. d. Sviluppare percorsi verticali e coinvolgenti di educazione alla cittadinanza globale attraverso iniziative che favoriscano la riflessione sulla relazione tra la dimensione locale in cui la scuola è inserita e il contesto mondiale in cui si pone. 11
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Educare alla cittadinanza attiva nei confronti della città di Mantova, patrimonio Unesco, riflettendo sul valore del patrimonio culturale come patrimonio universale e locale. Sviluppare un percorso di conoscenza, socializzazione e consapevolezza “locale” e “globale” prendendo spunto dal concetto di patrimonio culturale come patrimonio dell’umanità e della città che coinvolga la quasi totalità della popolazione di alunni stranieri dell’Istituto Comprensivo Mantova 1 e dell’Istituto Bonomi-Mazzolari negli anni scolastici 2011-12 e 201213; Accompagnare il percorso didattico rivolto agli alunni con occasioni di confronto, coinvolgimento per le famiglie e con un percorso ad esse dedicato.
IV. STRATEGIA D’INTERVENTO 1. Dall’analisi dei bisogni alla definizione degli obiettivi di cambiamento e delle strategie Nell’ambito del gruppo di lavoro di progettazione, composto da referenti dei 4 partner di progetto, e da referenti del Comune di Mantova, è stata svolta sostanzialmente un’analisi di input (stima delle possibilità del sistema, delle eventuali strategie di programma alternative, dei piani procedurali per la realizzazione, delle risorse economiche, stesura del piano operativo definitivo) attraverso l’analisi delle risorse umane e materiali disponibili, di lettura di esperienze precedenti (letteratura generale; inoltre, in particolare, il precedente Progetto Cariplo La scuola come ponte per una comunità in viaggio condotto da alcune scuole del Comune di Mantova incentrato sulle pratiche dell’accoglienza; materiali del Progetto Interculture (Fondazione Cariplo), in particolare, il materiale preparatorio della compilazione della “Scheda di rilevazione sulle possibili soluzioni” Garantire pari opportunità nella scelta dei percorsi scolastici; i documenti: Un’agenda comune per l’integrazione. Quadro per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi nell’Unione Europea (Comunicazione della Commissione [delle Comunità Europee] al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni); La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (Ministero della Pubblica Istruzione. Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale, Giugno 2007); Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana (Ministero della Pubblica Istruzione. Dipartimento per l’istruzione. Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica, C.M., n. 2, dell’8 gennaio 2010). Attraverso il lavoro di gruppo si è proceduto ad una individuazione di obiettivi e strategie; successivamente sono state assunte le decisioni relative alle risorse necessarie e alle strategie (scelta delle aree di azione prioritarie in base agli obiettivi generali, definizione delle azioni in sotto-obiettivi e dettaglio delle attività, scelta degli obiettivi specifici, scelta degli indicatori di valutazione). TABELLA OBIETTIVI Situazione attuale
Criticità rilevate
Rilevati Progetti e Metodologie pedagogiche finalizzate all’apprendimento della
Discontinuità didatticoeducativa nei passaggi tra scuola primaria / secondaria di primo
Cambiamento perseguito Approccio di sistema per introdurre un approccio globale all’educazione interculturale,
Possibile strategia da mettere in atto Elaborazione di una metodologia “verticale” e progressiva, in continuità tra i diversi
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lingua italiana e al dialogo interculturale esistenti, ma settoriali e sviluppate nell’ambito dei diversi ordini e gradi di scuola, non sistematizzati
grado / secondaria di secondo grado, con impatto negativo sull’apprendimento dell’Italiano lingua seconda.
nell’ambito del quale l’offerta educativa curriculare ed extracurriculare incontri i bisogni degli alunni stranieri ed italiani.
Alto tasso di insuccesso scolastico degli alunni stranieri; casi di insuccesso della formazione Italiano lingua seconda.
Insufficiente offerta formativa Italiano lingua seconda; debolezza degli strumenti per far fronte a casi di insuccesso scolastico legato a fattori specifici di contesto per singoli alunni Lo scarso riscontro presso le famiglie di attività scolastiche, la non condivisione di obiettivi e informazioni sui successi e insuccessi dei figli impatta negativamente sui percorsi di maturazione degli alunni Patrimonio culturale cittadino non fruito dalla porzione straniera della popolazione, non contribuisce a creare senso di identità e appartenenza
Alunni stranieri attrezzati dal punto di vista linguistico per affrontare con successo gli studi e le dinamiche interpersonali a scuola e nella vita.
Scarso coinvolgimento delle famiglie straniere nella dinamica educativa perseguita dalla scuola
Abitudini di vita tendenti alla ghettizzazione al di fuori del centro cittadino, non conoscenza della città storica e del patrimonio culturale
ordini e gradi di scuola per una maggiore efficacia in particolare della didattica dell’ItalStudio; concentrazione dell’attività sulle classi di passaggio tra gradi e ordini. Rafforzamento dei percorsi educativi di italiano lingua seconda, integrati da un servizio assistenza personalizzata per alcuni casi critici
Aumento dell’efficacia delle attività scolastiche e riscontro in ambiente familiare, positivo impatto a livello di comunità
Introduzione di meccanismi di feed back, di servizio di assistenza personalizzata, di occasioni di coinvolgimento delle famiglie, di un percorso ad hoc per le famiglie
Sviluppo di un sentimento di cittadinanza attiva e globale a partire dagli asset culturali della città di Mantova e dalla conoscenza delle diverse culture d’origine degli alunni immigrati come componente della multiculturalità mantovana
Utilizzo della leva del patrimonio culturale e del riconoscimento come patrimonio UNESCO come leva per l’educazione alla cittadinanza attiva e globale
La tabella sopra riportata illustra il processo logico seguito dal Gruppo di lavoro citato per la definizione di obiettivi e strategie, a partire dai bisogni rilevati. Gli obiettivi di cambiamento individuati si inseriscono prevalentemente in due aree proposte dal bando: •
l’area “Italiano lingua seconda”, per intervenire in modo efficace a livello di ItalStudio e per assicurare il massimo coinvolgimento e coordinamento degli enti rilevanti sul territorio preposti statutariamente o istituzionalmente alla didattica. Si cercherà in questo ambito di porre in essere un modello organizzativo rappresentativo, nel suo insieme, del territorio e di un partenariato Pubblico-Privato innovativo giocato a supporto e a sostegno dell’integrazione interculturale;
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l’area “Educazione alla cittadinanza globale” per favorire l’acquisizione e l’inserimento dei giovani nei nuovi contesti di vita e nella cultura locale, tuttavia in riferimento e in richiamo dei valori del patrimonio culturale universale.
2. Le scelte strategiche e metodologiche
La strategia progettuale è stata costruita prevalentemente in riferimento alle esperienze territoriali maturate negli ultimi anni. Il progetto che si propone è fortemente orientato a: - introdurre innovazioni di sistema - sperimentare e testare soluzioni innovative basate su un approccio verticale - elaborare e testare soluzioni replicabili e trasferibili. Si è infatti rilevato che ciò di cui il sistema-Mantova necessita nell’immediato futuro è un quadro di riferimento certo e stabile in materia di politiche e azioni finalizzate all’educazione interculturale. Per questo motivo il progetto è stato strutturato con una forte attenzione a elementi: - gestionali di sistema - di valutazione - metodologici - di modellizzazione e trasferimento. Il progetto non si limita ad attività di ricerca e sviluppo, ma si articola in azioni concrete di didattica curriculare ed extracurriculare che toccheranno la quasi totalità degli alunni stranieri nel corso di due anni scolastici. Tali azioni avranno una duplice valenza: da un lato saranno tese a rispondere a bisogni educativi immediati, dall’altro fungeranno da riferimento e test per la più ampia riflessione metodologica. Tutte le azioni concorreranno a una fase finale di divulgazione dei risultati raggiunti nell’ottica di un coinvolgimento di comunità, di replicabilità e di trasferibilità dell’esperienza progettuale. Il progetto , che prenderà avvio il 15 settembre 2011 e terminerà il 31 luglio 2013, si articola in 4 azioni integrate.
3. L’articolazione del progetto
L’articolazione del progetto è la seguente: AZIONE 1 –
Gestione del progetto e della rete territoriale 1.1 Attivazione e funzionamento del Comitato di pilotaggio del progetto 1.2 Attività di coordinamento, gestione e monitoraggio 1.3 Attività di monitoraggio e valutazione 1.4 Attività di comunicazione
AZIONE 2 –
Ricerca e sviluppo della metodologia pedagogico-didattica 2.1 Analisi ed elaborazione di strumenti didattici
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2.2 Definizione di un metodo di lavoro innovativo: curriculum trasversale e linee guida applicative AZIONE 3 –
Sperimentazione e realizzazione di attività finalizzate al rafforzamento dell’italiano lingua come lingua di studio 3.1 Corso curriculare scuola secondaria di primo e secondo grado italStudio 3.2 Laboratorio extracurriculare di potenziamento italStudio 3.3 Servizio di consulenza “successo scolastico”
AZIONE 4 –
Sperimentazione di percorsi di educazione alla cittadinanza globale 4.1 Laboratori patrimonio e cittadinanza 4.2 Laboratori patrimonio e cittadinanza rivolti ad alunni e famiglie 4.3 Servizio di accompagnamento alle famiglie
AZIONE 1 Comitato di pilotaggio
Rete di progetto AZIONE 2
AZIONE 3
AZIONE 4
Team di progetto gestione valutazione comunicazione
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V. DESCRIZIONE ANALITICA DELLE AZIONI E DELLE ATTIVITÀ PREVISTE AZIONE 1 – Gestione del progetto e della rete territoriale
L’azione risponde ai seguenti bisogni rilevati: - Assicurare efficacia e operatività al progetto, che si presenta come complesso, articolato e innovativo attraverso un modello gestionale snello e focalizzato sul perseguimento degli obiettivi specifici del progetto, che si identifichi chiaramente con lo stesso, e che contenga in sé le competenze necessarie. - Necessità di un supporto della gestione del progetto in progress, attraverso la messa a punto di un sistema di monitoraggio in itinere. - Necessità di verificare la riuscita dell’operazione, per valutare la replicabilità del modello organizzativo, della sostenibilità tecnico-economica dei percorsi individuati e del modello educativo proposto. - Assicurare il massimo coinvolgimento e coordinamento degli enti rilevanti sul territorio preposti statutariamente o istituzionalmente a didattica culturale attraverso un modello organizzativo rappresentativo del territorio nel suo insieme e di un partenariato PubblicoPrivato innovativo a supporto e sostegno dell’integrazione interculturale. Metodologia Il modello di gestione progettuale prescelto è quello del Comitato di pilotaggio: un gruppo di 4 persone referenti per il capofila e i 3 partner che avrà la funzione di centro decisionale e gestore del progetto; tale Comitato sarà supportato da un team gestionale e operativo composto da referenti degli enti partner. Oltre al Comitato verrà attivata una Rete di Soggetti rilevanti, che si riuniranno con una funzione propositiva e consultiva in virtù del loro coinvolgimento attivo, operativo o istituzionale nelle diverse azioni del progetto (si veda capitolo successivo). Attività previste: 1.1 Attivazione e funzionamento del Comitato di pilotaggio del progetto 1.2 Attività di coordinamento, gestione e monitoraggio 1.3 Attività di monitoraggio e valutazione 1.4 Attività di comunicazione Indicatori di andamento Documentazione e Verbali di riunioni di Comitato; Sistema di gestione documentale e archiviazione; Comunicazioni interne; Capitolati e contratti; Documentazione di spesa, 6 report periodici di avanzamento; Feed-back per Comitato; Report finale sulle attività; Rendicontazione contabile; Report di valutazione in progress e finale; Rassegna stampa. Indicatori di risultato Buona performance in termini di tempi e di spesa. Coinvolgimento attivo e soddisfazione dei partner di progetto e della rete. Report di valutazione utile per la messa a sistema dei risultati di progetto. Efficacia della comunicazione. 16
1.1 Attivazione e funzionamento del Comitato di pilotaggio del progetto L’Istituto Comprensivo MN 1 sovrintenderà alla fase di avvio del Comitato e convocherà e presiederà (con il supporto della segreteria di progetto) incontri mensili dello stesso aventi ad oggetto l’attuazione del progetto. Il Comitato, composto da quattro membri nominati dai 4 enti partner, tratterà dell’avanzamento delle diverse azioni di progetto, consultando e sentendo i referenti tecnici e organizzativi delle diverse attività. Il Comitato assicurerà una stretta collaborazione con il Comune di Mantova. Lo stesso assicurerà un raccordo costante tra i partner di progetto tenendo informati e relazionando agli organi decisionali e amministrativi degli stessi riguardo agli sviluppi e alle attività svolte. Spetterà al Comitato di pilotaggio la regia complessiva dell’attuazione del progetto attraverso: - l’approvazione delle linee d’indirizzo riguardo ai capitolati tecnici per i servizi - la decisione di ricorrere a eventuali consulenze esterne; - la validazione delle scelte in materia di strategia di comunicazione d’immagine e la sovrintendenza alle attività relative alla campagna di comunicazione e promozione; - la validazione delle operazioni di gestione finanziaria di progetto; - convocazione trimestrale degli attori della rete allargata; - nella fase conclusiva del progetto e in base alle risultanze del monitoraggio e della valutazione spetterà al Comitato la definizione di una puntuale strategia d’uscita e di un piano di sostenibilità per assicurare la messa a sistema delle metodologie messe a punto nell’ambito del progetto e la loro applicazione. Il Comitato in qualità di organo di regia e coordinamento del progetto sarà altresì la sede per la soluzione di eventuali problemi e criticità di natura gestionale o organizzativa. 1.2 Attività di coordinamento, gestione, monitoraggio L’attività gestionale (project management) verrà svolta da un team di progetto costituito da 4 unità. L’Istituto Comprensivo MN 1 metterà a disposizione postazioni e strumenti di lavoro in modo da assicurare una supporto continuativo e costante allo sviluppo del progetto. Il gruppo sarà così composto da : - un project manager con funzione di coordinamento del gruppo (IC Mantova 1) - referente segreteria, responsabile del flusso documentale e delle comunicazioni interne (IC Mantova 1) - referenti organizzativi di ogni azione, responsabili della logistica dello svolgimento delle attività e del coordinamento degli attori di rete coinvolti (Azione 2 - CDF Centro di Mediazione Sociale, Azione 3 - Il Segno, Azione 4 - CDF Centro di Mediazione Sociale) - referente amministrativo e contabile, responsabile della spesa e della relativa rendicontazione (IC Mantova 1) - referente del monitoraggio e della valutazione, responsabile della relativa reportistica (CDF Centro di Mediazione Sociale) - referente per la comunicazione istituzionale esterna (Istituto Bonomi-Mazzolari).
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Le attività del project manager comprenderanno: - raccordo tra struttura decisionale (Comitato) e gestionale. - raccordo con Fondazione Cariplo. - coordinamento e supervisione del lavoro del team. - gestione tempi e fasi del progetto. Le attività del gruppo di lavoro comprenderanno: Attività di comunicazione e documentazione costante tra Partner. Predisposizione di un sistema documentale e di archiviazione strutturato di comunicazioni e documenti relativi al progetto. Assistenza organizzativa degli incontri del Comitato, predisposizione della documentazione da porre all’attenzione e al vaglio dello stesso, verbalizzazione degli incontri. Selezione dei prestatori di servizi, fornitori, consulenti e collaboratori, stipula di contratti e gestione amministrativa e contabile degli stessi. Gestione complessiva della spesa, della sua documentazione e rendicontazione. Accompagnamento generale allo svolgimento delle diverse attività, acquisendo documentazione e prodotti. Monitoraggio dell’avanzamento fisico e finanziario del progetto e riscontro periodico al Comitato. Predisposizione di report trimestrali sull’avanzamento dell’attività e della spesa. 1.3 Attività di valutazione Si occuperà della valutazione l’Agenzia CDF in raccordo con il team di progetto in quanto pratica trasversale e diffusa finalizzata allo sviluppo del sistema. Gli enti partner si impegnano a concorrere alla valutazione del progetto partecipando alle sessioni di valutazione previste e utilizzando, distribuendo e raccogliendo compilati gli eventuali materiali predisposti. Criteri e obiettivi del Piano di Valutazione Il piano di valutazione, orientato secondo un approccio costruttivista (NERESINI 1994, LEONE 1999) e della valutazione formante (PLESSI 2004; LIGABUE 2007), verrà predisposto dall’agenzia partner CDF Centro di Mediazione Sociale e validato dal Comitato di pilotaggio. Esso si baserà su due principali criteri metodologici: l’attenzione a promuovere, per progressivi aggiustamenti e attraverso il sostegno attivo delle competenze autoriflessive funzionali allo sviluppo del sistema, l’evoluzione e la crescita personale e professionale degli attori coinvolti nei loro diversi ruoli e quella dei partner “istituzionali” che collaborano o saranno in seguito invitati a collaborare al progetto; la scelta di forme di monitoraggio condotte sia con gli strumenti della ricerca quantitativa sia con quelli della ricerca qualitativa. Step di valutazione Per l’analisi ci si avvarrà del modello CIPP (contesto, input, processo, prodotto). Si è svolta quindi una prima valutazione del Contesto (definizione del contesto, stima dei bisogni, individuazione dei target primari e secondari, studio degli obiettivi) attraverso incontri di focus group, analisi di documenti, ascolto e questionari di raccolta (cfr. II. Analisi del Contesto) e una valutazione di Input. Nelle tappe di strutturazione e implementazione del Processo si raccoglieranno informazioni di tipo descrittivo per monitorare gli attori e le azioni (chi aderisce via via al processo, cosa e da chi viene realizzato, le risorse impiegate) e i processi messi in atto (il 18
grado di partecipazione e la peculiarità delle relazioni stimolate: se l’intervento sta raggiungendo il target; se le attività realizzate sono conformi alle attività progettate, tenuto conto dei vincoli in essere; se le risorse materiali e finanziarie sono sufficienti; se ci sono ostacoli e di quale natura che causano divergenza tra il realizzato e il progettato; se il progetto, secondo vari punti di vista, sta realizzando gli obiettivi; quali elementi facilitano il progetto; quali aspetti si stanno rivelando più utili e quali meno; se gli obiettivi del progetto si confermano rilevanti per il target; quali cambiamenti si stanno apportando). Nelle tappe di verifica (in itinere e finale) si stimerà la capacità del progetto di raggiungere gli obiettivi prefissati (efficacia e valutazione di Prodotto) e i cambiamenti indotti dal processo corrispondenti a effetti non esplicitamente previsti (impatto). Strumenti di valutazione La valutazione terrà conto di obiettivi generali (obiettivi di cambiamento) e obiettivi operativi (obiettivi delle azioni) che nella prima fase di progetto saranno ulteriormente dettagliati da parte di ogni attore-partner. Nelle varie fasi del progetto si valuterà secondo gli indicatori specifici riportati nelle griglie di presentazione delle azioni e secondo indicatori di carattere più generale (presenze alle attività, ore dedicate alle singole attività, tipo di ostacoli incontrati, interesse dei partecipanti, congruenza tra obiettivi del progetto e bisogni, valutazioni di altri servizi e figure chiave, contatti con gli operatori di altri servizi, caratteristiche di nuovi operatori/servizi contattati). Gli strumenti di valutazione previsti sono la rilevazione dati da parte dei vari staff di progetto e dell’Agenzia di valutazione, la rilevazione storica, l’osservazione partecipata, questionari di autovalutazione, questionari di rilevazione di processo, interviste individuali, focus group, schede relative alle uscite sul territorio, riprese videofilmate nell’ottica della sociologia visuale, strumenti statistici, mappature. 1.4 Attività di comunicazione Le attività sono state pensate per avere una buona ricaduta sul territorio. La comunicazione vuole accompagnare la implementazione delle attività di progetto e sostenere la diffusione di quanto progettato e pensato per il coinvolgimento della comunità. La comunicazione del progetto verrà coordinata nell’ambito del team di progetto e si articolerà nelle seguenti attività (integrate nell’ambito delle successive azioni 2, 3 e 4): a) Target Cittadinanza Obiettivo di comunicazione: sottolineare la rilevanza del tema generale di progetto e dell’impegno profuso dai partner per produrre un cambiamento positivo nel tessuto culturale, sociale ed educativo mantovano; sensibilizzare e interessare alle dinamiche di progetto; segnalare gli eventi aperti al pubblico per favorire un’ampia partecipazione. Strumenti previsti: Conferenza stampa e presentazione del Progetto; Comunicati stampa periodici e servizi con TV locali; Brochure-Documenti. b) Target Tecnici Dirigenti scolastici, Insegnanti ed educatori Obiettivo di comunicazione: sensibilizzare alle dinamiche di progetto; incuriosire e stimolare interesse riguardo a strumenti pedagogici innovativi; preparare il terreno ad un cambiamento d’approccio didattico; fornire informazioni tecniche. 19
Strumenti previsti: un seminario al termine del primo anno di presentazione dei risultati raggiunti; dispense e materiali didattici in progress; un seminario conclusivo; dispensa linee guida; pagine web del Progetto. c) Target Famiglie Obiettivo di comunicazione: sensibilizzare le famiglie e interessarle alle dinamiche di progetto; segnalare i nuovi servizi, le opportunità e gli eventi aperti alle famiglie per favorire un’ampia fruizione e partecipazione; avvicinare le famiglie ai temi e alle metodologie utilizzate a scuola. Strumenti previsti: giornate-evento di incontro e di scambio; pagine web del Progetto.
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AZIONE 2 – Ricerca e sviluppo della metodologia pedagogico-didattica
I soggetti interessati al cambiamento (destinatari) Docenti dei diversi gradi di Istruzione degli istituti scolastici di Mantova. Nel primo anno (cfr. Descrizione dell’azione) saranno coinvolti solo i docenti della commissione preposta all’approfondimento dell’azione didattica relativa all’acquisizione della lingua italiana come seconda lingua a valenza specifica (ItalStudio); nel secondo anno si cercherà di allargare l’azione oltre la commissione per coinvolgere sul piano della normalità didattica gli insegnanti delle classi. I tempi del cambiamento Si prevedono due annualità. Primo anno. Costruzione del gruppo di lavoro e predisposizione dei primi essenziali strumenti operativi. Secondo anno. Continuazione del confronto e dello sviluppo di strumenti e metodi, sperimentazione monitorata sul campo, costruzione di un modello di riferimento. Metodologia Il percorso prevede la formazione qualificata sotto la forma della Ricerca Azione di una commissione di lavoro, composta da 6 docenti di comprovata esperienza degli Istituti comprensivi cittadini rispetto alle secondarie di primo grado, da due docenti dell’Istituto Bonomi Mazzolari, da due docenti distaccati dall’Ufficio Scolastico Provinciale sull’Intercultura e dalla Referente dello Sportello Alfabetizzazione del Centro di educazione della Provincia di Mantova che si avvale della consulenza e monitoraggio ISMu-Scuola. La commissione è integrata inoltre da un docente delle primarie per ognuno dei tre istituti comprensivi di Mantova in rappresentanza di questo ordine scolastico in un’ottica di continuità didattica tra gli ordini di scuola ed è sostenuta da un coordinatore di gruppo con funzione di facilitazione. Si prevedono due percorsi di 20 ore per anno. Attività previste 2.1 Analisi ed elaborazione di strumenti didattici 2.2 Definizione di un metodo di lavoro innovativo: curriculum trasversale e linee guida applicative Indicatori di andamento a) produzione di strumenti e metodologia specifica (cfr. articolazione precedente). Indicatori di risultato a) grado di elaborazione di un orizzonte comune di riferimento pedagogico-didattico; b) grado di costruzione di un curriculum trasversale per il rafforzamento dell’Italiano lingua seconda come lingua legata ai percorsi disciplinari (ItalStudio).
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2.1 Analisi ed elaborazione di strumenti didattici L’attività, da svolgersi nel primo anno tramite incontri periodici della Commissione, per un totale di 20 ore perseguirà: - l’individuazione dei problemi dell’Italiano per lo studio (ItalStudio) secondo le modalità del focus group; - il monitoraggio e la valutazione degli esiti delle attività legate all’italiano lingua seconda con la progressiva definizione di indicatori di successo specifici e quindi di interventi mirati; - la predisposizione di strumenti per la definizione delle competenze degli alunni stranieri (prove di valutazione del livello linguistico in entrata e in uscita) sulla base dei livelli individuati dalla griglia di valutazione del quadro comune europeo per l’apprendimento dell’italiano; Nel mese di maggio 2012 si prevede la presentazione pubblica alle scuole di Mantova dei punti di arrivo e degli strumenti prodotti per la visibilità del processo e la promozione della proposta. 2.2 Definizione di un metodo di lavoro innovativo: curriculum trasversale e linee guida applicative L’attività, da svolgersi nel secondo anno tramite incontri periodici della Commissione, per un totale di 20 ore perseguirà: -
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l‘indicazione secondo un curriculum verticale degli obiettivi linguistici e formativi e degli indicatori che valutino le ricadute sul processo formativo e sui processi di socializzazione; la riflessione metodologica per l’utilizzo e la produzione di strumenti che facilitino l’apprendimento (criteri di lettura delle situazioni, coerenza tra progetto didattico e tecnologie a disposizione); la ridefinizione dei criteri di accesso e delle modalità organizzative e di funzionamento dei percorsi/laboratori della Rete di Intercultura del territorio comunale (tempi e durata dei laboratori, personalizzazione dei curricula e adattamenti dei programmi, definizione dei ruoli dei facilitatori linguistici interni ed esterni). Produzione di un documento finale di Linee-guida.
Nel mese di maggio 2013 si prevede la presentazione pubblica alle scuole di Mantova del documento e del modello teorico-operativo attuato; si prevede il coinvolgimento diretto di alcuni docenti.
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AZIONE 3 – Sperimentazione e realizzazione di attività finalizzate al rafforzamento dell’italiano lingua come lingua di studio
I soggetti interessati al cambiamento (destinatari) Studenti delle secondarie di I grado di Mantova e studenti della secondaria di II grado BonomiMazzolari provenienti da Mantova e dalla Provincia. L’azione è articolata in attività che coprono la quasi totalità degli alunni stranieri di Mantova in possesso di ItalBase per la specializzazione linguistica e che intervengono inoltre su alcuni casi di maggiore complessità con un servizio alla lettura delle situazioni. I tempi del cambiamento Primo anno. Rilevazione, mappatura e analisi delle attività in atto a Mantova in relazione al rafforzamento dell’ItalStudio e azioni di primo sostegno verso un sistema più organico e integrato. Secondo anno. Avvio delle prime fasi del nuovo inquadramento e accompagnamento per il suo sviluppo e la sua messa a sistema. Attività previste 3.1 Corso curriculare scuola secondaria di primo e secondo grado italStudio 3.2 Laboratorio extracurriculare di potenziamento italStudio 3.3 Servizio di consulenza “successo scolastico” Indicatori di andamento - Dati quantitativi situazionali (numero alunni, tempo di presenza in Italia, fattori socioeconomici di base, ...). - Esiti di possesso L2 ItalBase e di progressivo consolidamento L2 ItalStudio (in itinere). - Esiti di riconoscimento “vicinanza-distanza” lingua di origine e lingua di arrivo (in itinere). - Aumento delle sinergie del personale docente e non docente (figure educative esterne). - Aumento del contatto delle famiglie nella vita scolastica Indicatori di risultato - Esiti di consolidamento L2 ItalStudio (entrata e uscita). - Esiti di riconoscimento “vicinanza-distanza” lingua di origine e lingua di arrivo (entrata e uscita). - Indici di ripetenza e di abbandono scolastico in itinere. - Aumento delle sinergie del personale docente e non docente (figure educative esterne). - Aumento del contatto delle famiglie nella vita scolastica.
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3.1 Corso curriculare scuola secondaria di primo e secondo grado italStudio Laboratorio di ItalStudio inteso come corso curriculare a più step di scuola secondaria di I grado (per tutti gli Istituti comprensivi di Mantova; circa 50 studenti) per il potenziamento della lingua di studio specifica degli alunni stranieri già in possesso di requisiti di ItalBase. Sono già stati individuati presso le scuole gli spazi disponibili. Nel secondo anno si consolideranno le precedenti attività con l’affinamento della parte metodologica e organizzativa. 3.2 Laboratorio extracurriculare di potenziamento italStudio a) Attività extracurriculari di potenziamento dell’ItalStudio di livello di scuola secondaria di I grado (una per ciascun istituto comprensivo di Mantova). Ogni laboratorio si rivolge a 30 alunni e vede la presenza in funzione di tutor di studenti delle secondarie di II grado di Mantova (più di cento studenti) per rinforzo dell’integrazione sociale attraverso l’interazione e lo scambio tra pari e tra generazioni di età ravvicinata (peer education). Il progetto prevede un percorso di formazione e di accompagnamento per gli studenti delle superiori. L’attività è svolta in collaborazione con Associazione Anna Frank, Associazione San Martino Onlus, cinque scuole secondarie superiori di Mantova, Comune di Mantova-Settore Politiche Educative, CSVM Centro di Servizi per il Volontariato di Mantova, soggetti già sottoscrittori della Convenzione Crescere nella Scuola di tutti (in allegato) che si intende fare evolvere. Si prevede per il secondo anno la stipula di una convezione aggiornata e la messa a regime e l’applicazione degli strumenti elaborati nell’ambito dell’azione 2. b) Sei laboratori di ItalStudio intesi come corsi extracurriculari di scuola secondaria di II grado per studenti di 3^ e di 5^ in preparazione degli esami di idoneità al terzo anno e di diploma di quinto anno, con possibilità di accesso di studenti di tutte le scuole superiori cittadine (circa 70 studenti), per il potenziamento della lingua di studio specifica degli alunni stranieri già in possesso di requisiti di ItalBase. c) Un laboratorio extracurriculare di potenziamento dell’ItalStudio con svolgimento precedente all’inizio delle attività curriculari delle scuole (fine agosto-inizi settembre) per studenti per i quali è prevista la necessità di un recupero e di un potenziamento rispetto ai risultati raggiunti nel corso dell’anno precedente. Il laboratorio, che si attiva su richiesta delle scuole (secondarie di I e/o di II grado) è gestito e interamente sostenuto dal Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova. Nel secondo anno si consolideranno le precedenti attività con l’affinamento della parte metodologica e organizzativa. 3.3 Servizio di consulenza “successo scolastico” Un Servizio di Consulenza per insegnanti e famiglie straniere per favorire il successo formativo degli studenti valorizzando in particolare il ruolo degli adulti di riferimento all’interno dei processi di apprendimento. Il servizio è attivabile in particolari situazioni di difficoltà linguistica e di blocco dell’apprendimento. Offre un supporto di équipe multidisciplinare supportato da mediatori culturali per la rilettura di senso delle situazioni immigratorie e per la costruzione di risposte in 24
grado di raccordare lo studio con la situazione esistenziale dello studente. Il Servizio si denomina “Adolescenza/e in viaggio” ed è gestito e interamente sostenuto dal Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova. Nell'équipe del Servizio di Consulenza rientra anche la responsabile dello Sportello Alfabetizzazione sempre del Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova che offre un supporto in relazione alla rilettura dei casi di difficoltà linguistica. Nel secondo anno si consolideranno le precedenti attività con l’affinamento della parte metodologica e organizzativa.
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AZIONE 4 – Sperimentazione di percorsi di educazione alla cittadinanza globale I soggetti interessati al cambiamento (destinatari) Studenti delle primarie, secondarie di I grado di Mantova e studenti della secondaria di II grado Bonomi-Mazzolari provenienti da Mantova e dalla Provincia. L’azione è articolata in attività che coprono la quasi totalità degli alunni stranieri di Mantova. I tempi del cambiamento Primo anno: durante la prima annualità le attività saranno volte soprattutto al coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi alunni delle scuole primarie e secondarie. Attraverso attività curriculari, laboratori espressivi, artistici e di comunicazione gli studenti saranno coinvolti nella conoscenza e fruizione del patrimonio culturale della città. Secondo anno: nella seconda annualità, grazie all’esperienza dell’anno precedente e al ponte relazionale degli alunni, verranno coinvolti i genitori in percorsi laboratoriali e aggregativi volti a promuovere la condivisione, la conoscenza e la partecipazione alla vita culturale della città. Metodologia: L’azione è articolata in più attività complementari e conseguenti tese a sviluppare un percorso verticale. Nella prima annualità il lavoro si concentrerà prevalentemente sugli alunni: oltre alle attività curriculari, verranno attivati laboratori extracurriculari creativi, multimediali e di comunicazione che coinvolgano i bambini e i ragazzi in un processo di conoscenza e narrazione del patrimonio culturale locale e globale al fine di promuovere un processo di appropriazione culturale attivo. In questa fase i bambini italiani e stranieri costruiscono insieme un sistema di riferimento culturale frutto delle reciproche contaminazioni e di apprendimenti comuni e condivisi. Nella seconda annualità i bambini e gli insegnanti che hanno partecipato alle attività laboratoriali coinvolgeranno anche i genitori in percorsi di incontro, aggregazione, fruizione di luoghi e monumenti della città, scambio e confronto finalizzati alla promozione di una maggiore appropriazione sociale e culturale della città. Attività previste 4.1 Laboratori patrimonio e cittadinanza 4.2 Laboratori patrimonio e cittadinanza rivolti ad alunni e famiglie 4.3 Servizio di accompagnamento alle famiglie Indicatori di andamento - Indici di partecipazione alle occasioni socializzanti tra i pari a scuola e nel tempo extrascolastico. - Spostamenti nella percezione e nei pregiudizi rispetto alla provenienza dello straniero. - Aumento delle occasioni di partecipazione dentro e fuori la scuola. - Aumento del riconoscimento e del rispetto dei diritti umani. - Aumento delle occasioni di valorizzazione della doppia identità italiana e straniera (identità plurali). - Aumento del coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica. Indicatori di risultato - Aumento delle occasioni socializzanti tra i pari a scuola e nel tempo extrascolastico. - Aumento del contatto personale e della comunicazione. - Spostamenti nella percezione e nei pregiudizi rispetto alla provenienza dello straniero. - Attivazione e potenziamento dei meccanismi di partecipazione dentro e fuori la scuola. - Aumento del riconoscimento e del rispetto dei diritti umani. 26
4.1
Aumento della capacità di valorizzazione della doppia identità italiana e straniera (identità plurali). Aumento del coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica Laboratori patrimonio e cittadinanza
Nel primo e secondo anno scolastico si prevedono i laboratori curriculari concepiti e gestiti in collaborazione tra Ufficio UNESCO del Comune di Mantova, Associazione Amici di Palazzo Te e Cooperativa Il Segno (che si occuperà di raccordare questa attività con la seguente, secondo un percorso didattico progressivo e continuo). Il laboratorio permetterà un approfondimento della conoscenza del sito UNESCO Mantova Sabbioneta, ma anche un approccio al concetto globale di patrimonio culturale; l’attività potrà permettere agli studenti stranieri di conoscere parte del proprio paese d’origine e di farlo conoscere ai propri compagni, in una sorta di confronto dialogico che rende ogni ragazzo consapevole di essere cittadino del mondo in quanto chiamato a garantire la bellezza di un patrimonio riconosciuto di valore eccezionale per ogni singolo uomo. Attraverso tale lavoro gli studenti si rendono inoltre conto che la conoscenza e il dialogo rappresentano la migliore garanzia per il rispetto della diversità culturale e per la costruzione di una cultura di pace. Partendo dallo studio e dalla conoscenza dell’importanza storico – artistica – urbanistica del sito “Mantova-Sabbioneta” si intende far acquisire e interiorizzare ai ragazzi la responsabilità della salvaguardia non solo del proprio patrimonio, ma anche degli altri siti riconosciuti patrimonio mondiale dell’Umanità. Il laboratorio mirerà ad un’apertura e a un confronto con altre realtà nazionali o internazionali riconosciute dall’Unesco al fine di sensibilizzare gli studenti circa l’importanza del loro ruolo nella partecipazione alla conservazione e alla promozione di un patrimonio che rappresenta l’eredità e l’identità di un popolo. Il laboratorio si articolerà in: attività di conoscenza teorica e pratica del sito “Mantova e Sabbioneta” attraverso lezioni in aula e uscite sul territorio, incontri in classe di approfondimento dell’UNESCO in quanto organismo internazionale e circa il suo ruolo ed i valori che essa promuove (responsabilità, internazionalità, identità e diversità culturale, senso di appartenenza all’intera umanità, coinvolgimento attivo). A partire dalle informazioni acquisite dagli studenti nell’ambito di tali incontri gli insegnanti delle secondarie daranno continuità al percorso prevedendo attività individuali o di gruppo di ricerca, studio e confronto dei siti Unesco presenti nei paesi d’origine degli studenti stranieri. Nelle classi dell’istituto Bonomi Mazzolari si prevede un ulteriore step di approfondimento sviluppando il tema del valore e delle opportunità che tali siti offrono alla comunità locale, ma anche dei rischi che essi corrono. Si prevedono: percorsi didattici a Mantova (2 uscite per 50 classi, dalle primarie alle secondarie di II° grado) a cura dell’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani; incontri Unesco in classe (un incontro per 2/3 classi per un totale di 20 incontri che coinvolgono 50 classi, dalle primarie alle secondarie di II° grado) a cura dell’Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale UNESCO; percorsi didattici a Sabbioneta (un’uscita per 30 classi, 2 classi per uscita, dalle secondarie di I° alle secondarie di II° grado) a cura dell’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani. 4.2
Laboratori patrimonio e cittadinanza rivolti ad alunni e famiglie
Nel primo anno scolastico la Cooperativa Sociale Il Segno attiverà i seguenti laboratori In forma extracurriculare: 27
Creazione della Guida delle emozioni della città di Mantova: attraverso un percorso laboratoriale audiovisivo e narrativo gli alunni saranno coinvolti nella creazione di una loro personale guida turistica della città di Mantova che, partendo dalle nozioni storiche, artistiche e ambientali sappia coniugare gli elementi culturali a quelli emotivi e sociali propri dei bambini e dei ragazzi. In questa videoguida turistica di Mantova troveranno spazio pertanto i monumenti, le piazze e i palazzi storici, ma anche i luoghi di ritrovo informali, i posti dove i bimbi amano andare a giocare, il portico dove i ragazzi si danno appuntamento al pomeriggio, la scuola dove si recano tutti i giorni, i luoghi di culto o di aggregazione. Lavorare insieme a questa guida sarà per gli studenti (italiani e non) occasione per tracciare una mappa dei loro vissuti e delle loro appartenenze che non sia più legata al ceppo etnico, quanto allo stare in una comunità. Percorso Le storie nella Storia. In questo laboratorio narrativo gli alunni saranno coinvolti nella visita guidata dei monumenti e dei musei della città, dove prenderanno contatto con il patrimonio culturale di Mantova. In seconda battuta, con insegnanti ed esperti in percorsi narrativi, si impegneranno attivamente in un lavoro di ri-narrazione di quanto visto nei musei. Le classi coinvolte lavoreranno ad elaborati di gruppo che attraverso la fantasia raccontino in chiave diversa gli oggetti e i monumenti della nostra cultura. Sarà attraverso il confronto tra le idee, le tradizioni e le appartenenze di alunni italiani e stranieri che verranno elaborati i racconti. I racconti finiti saranno poi presentati ai genitori in una giornata evento finale rivolta ai genitori. Giornata evento finale: a conclusione dei percorsi laboratoriali sarà organizzata una giornata di “scuola aperta” in cui saranno invitati i genitori e verranno proposte le esperienze degli studenti attraverso elaborati di varia natura. Questo evento sarà anche occasione per incontrarsi in una dimensione aggregativa e proporre ai genitori la partecipazione diretta alle attività della seconda annualità Nel primo secondo anno scolastico la Cooperativa Sociale Il Segno attiverà i seguenti laboratori In forma extracurriculare: Giornate evento/Open Day: durante l’anno saranno organizzate visite guidate riservate alle classi coinvolte in cui gli alunni (preparati da esperti e insegnanti) faranno da guida ai loro genitori nella visita ai principali monumenti e palazzi della città. Micro eventi presso le piazze principali: nel corso dell’anno saranno realizzati 3 piccoli eventi animativi e artistici rivolti agli alunni e ai loro genitori per fruire dei luoghi principali della città in una maniera più attiva e coinvolgente. In queste piazze saranno raccontate fiabe provenienti dalle differenti culture presenti nel territorio, saranno organizzati concerti, letture di poesie interculturali, stand gastronomici. Percorso “La mia Mantova”: attraverso un laboratorio audiovisivo gli alunni (coadiuvati da esperti e insegnanti) intervisteranno i loro genitori per approfondire la loro storia e il rapporto con la città. Emergeranno provenienze diverse, differenti appartenenze, ma anche molti punti in comune e, soprattutto una sola città seppure con mille sfaccettature: attraverso le storie e i racconti di padri e madri sarà possibile ri-conoscersi nella diversità. Questo piccolo grande documentario sarà poi proiettato nella festa finale della seconda annualità
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4.3
Servizio di accompagnamento alle famiglie
A completamento dei laboratori sulla cittadinanza globale e del progressivo coinvolgimento delle famiglie e a supporto dell’intera dinamica di progetto, verrà attivato, in collaborazione con ASPEF, un percorso di accompagnamento alle famiglie. Nel primo anno scolastico si prevede un ciclo di incontri pubblici della durata di 40 ore finalizzato a una presentazione alle famiglie (per lo più straniere) dell’articolazione scolastica, delle materie di studio dei figli, dei percorsi educativi offerti, delle opportunità e dei servizi rivolti all’infanzia e all’adolescenza e verranno fornite informazioni utili di contesto. Nell’ambito di questi incontri le famiglie verranno informate sulle modalità per perseguire, insieme alle istituzioni scolastiche, il successo scolastico dei figli. In concomitanza con il secondo anno scolastico, un secondo ciclo d’incontri per la durata di 25 ore approfondirà la conoscenza del territorio mantovano e di alcuni elementi culturali: ciò potrà consentire un accompagnamento più consapevole da parte delle famiglie ai laboratori di cui all’attività precedente.
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VI. ORGANIZZAZIONE RICHIEDENTE E PARTERNARIATO ENTE CAPOFILA DEL PROGETTO - Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” http://www.islevi1mantova.it/ Alunni stranieri 39,28% L’Istituto Comprensivo fa parte della rete costituita dalle scuole I.C. Mantova 2, I.C. Mantova 3, Comune di Mantova e Ufficio Scolastico Provinciale, che hanno condiviso un progetto finalizzato a sostenere il processo d’integrazione degli alunni non italiani. L’Istituto “Luisa Levi” si è arricchito, soprattutto negli ultimi anni, di tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze provenienti dai vari paesi del mondo che testimoniano con la loro presenza la trasformazione in senso più multiculturale della nostra società. Questa rapida trasformazione ha posto la scuola di fronte ad un compito complesso e alla necessità di innovare le strategie didattiche ed operative per poter rispondere adeguatamente ai nuovi bisogni educativi, per tutelare le differenze e per garantire il diritto allo studio. Nei vari ordini di scuola risultano neoiscritti alunni provenienti da Nord Africa, India, Pakistan, Cina, Brasile, Bangladesh, per questi alunni e le loro famiglie la mediazione gioca un ruolo determinante per stabilire immediatamente un clima sereno e di dialogo nelle relazioni interpersonali. La scuola, nell’ambito dei progetti di rete per l’intercultura, è impegnata nella realizzazione di corsi di prima e seconda alfabetizzazione nelle scuole del 1° ciclo e in quelle dell’infanzia, azioni di formazione del personale scolastico; impiega mediatori culturali per facilitare i rapporti scuola/famiglia attraverso l’attività di sportello presso le singole istituzioni scolastiche. Inoltre è attivo un servizio di doposcuola presso le scuole primarie Tazzoli e Allende, in cui sono presenti rispettivamente il 52,12% e il 53,85% di alunni stranieri. Sono attivi anche un progetto di alfabetizzazione per alunni stranieri con disturbi specifici di apprendimento e un percorso di consulenza psicologica per gli studenti della scuola secondaria di 1°. Presso la scuola secondaria di 1° Alberti è attivo il servizio di doposcuola “Crescere nella scuola di tutti” condotto a titolo volontario dagli studenti degli Istituti superiori I.D’Este e A. Mantegna a favore degli alunni stranieri della scuola secondaria di 1°. PARTNER 1 - Istituto superiore professionale di stato “Bonomi-Mazzolari” http://www.isboma.it/ 34,06% alunni stranieri L’Istituto Superiore “Bonomi-Mazzolari” si è costituito nell’anno scolastico 2000-2001 nell’ambito del piano di razionalizzazione nazionale della rete scolastica. La scuola è articolata in quattro indirizzi di studio con una popolazione complessiva di oltre 700 studenti divisa su 35 classi e distribuita su due plessi. Il piano di studi è suddiviso in: 3 anni iniziali che portano alla “qualifica di operatore” valida per entrare nel mondo del lavoro cui si aggiungono 2 anni finali di specializzazione che portano al “diploma statale di tecnico” valido per accedere a tutte le facoltà universitarie, oppure per entrare nel mondo del lavoro con competenza e autonomia. Il curricolo professionale viene arricchito attraverso le attività di alternanza scuola lavoro per un totale di 132 ore da svolgere nel biennio terminale , le azioni previste vengono svolte presso Enti, strutture del territorio. Nell’ istituto sono attivati 4 indirizzi professionali: servizi commerciali, servizi per l’enogastronomico e l’ospitalità alberghiera (Accoglienza turistica, Servizi di sala e di vendita), Produzione industriale e artigianale (industria) e servizi socio-sanitari. 30
L’Istituto professionale è da anni la scuola scelta dalla maggior parte degli studenti stranieri che decidono di proseguire gli studi. Per questo motivo la scuola è impegnata ad organizzare l’accoglienza, l’orientamento e il potenziamento delle competenze degli studenti stranieri attraverso la realizzazione di: - percorsi alfabetizzazione e potenziamento dell’italiano come L 2 (principianti - A1, A2 – B1, lingua dello studio, corsi di potenziamento della lingua scritta per le classi terze diploma di qualifica e classi quinte diploma di maturità) - attivazione dello sportello di mediazione culturale - attività di doposcuola e sostegno nella realizzazione dei compiti - moduli di formazione dei docenti - corsi di alfabetizzazione della Lingua 1 (arabo e spagnolo). PARTNER 2 – “IL SEGNO” ONLUS SOC. COOP. - Via Imre Nagy, 18 cap 46100 – Mantova “Il Segno ONLUS. Società Cooperativa Sociale” nasce a Mantova il 30 ottobre 2009, da un processo di condivisione di due Cooperative, Alce Nero e Il Giardino dei Bimbi che le attribuiscono la funzione di capogruppo, e quindi di direzione e coordinamento, di un nuovo Gruppo Cooperativo Paritetico costituito su mandato delle assemblee delle due cooperative storiche. I 9 soci fondatori sono anche soci e/o Consiglieri delle Cooperative Alce Nero e/o della Cooperativa Il Giardino dei Bimbi. Il Segno Onlus aderisce anche al consorzio Sol.Co. Mantova. I dipendenti iscritti al libro paga al 31 dicembre 2010 risultavano essere 14. Attualmente lo Staff è composto da educatori professionali, psicologi, psicoterapeuti, esperti di teatro e musica, animatori sociali. La Cooperativa intende realizzare la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi orientati alla promozione delle persone, anche rispondendo ai bisogni delle famiglie e di tutti i loro componenti, con particolare attenzione (ma non in via esclusiva) alla coppia genitoriale, ai figli minori, ai giovani che si trovino o meno in una situazione di svantaggio sociale o esposte a rischio di emarginazione. Gli interventi promossi sono tuttavia orientati al superamento della logica ripartitiva, per mettere al centro l’attenzione alla qualità della vita e la capacità delle persone di crescere in autonomia, responsabilità e dignità. In relazione a ciò la Cooperativa si impegna a favore delle comunità in cui opera, in vari ambiti: l’ambito dei servizi educativi per la famiglia, l’infanzia e l’adolescenza; ambito sociale e delle prestazioni socio-sanitarie; ambito studio, progettazione e realizzazione di progetti e interventi di prevenzione, cura, e riabilitazione e sostegno psico-socio-pedagogico; ambito cura e formazione professionale dei propri soci; ambito promozione di attività economiche e culturali con attinenza alle finalità sociali; ambito gestione di attività commerciali, della gestione di bevande e alimenti finalizzati alla realizzazione di progetti socio-culturali e/o educativi; ambito della produzione scientifica: mediante la cura di ricerche, la diffusione, distribuzione e vendita di testi e documentazione; ambito formazione per gestione di attività di orientamento, formazione anche professionale, addestramento e aggiornamento, ambito culturale e sportivo: Le tipologie di servizi spaziano da Asili Nido, Scuole Materne, Centri per la Famiglia, Consultori, Comunità educative e terapeutiche, Centri di Aggregazione e Animazione, Centri Ricreativi Estivi, Ludoteche, Informagiovani, Servizi di Assistenza Domiciliare Educativa e di Sostegno alla Famiglia, Servizi Residenziali, Centri Diurni, Consulenza Psicopedagogia e Psicoterapia, Servizi di Baby-sitter, di Badantato, di Assistenza, Riabilitativi e Terapeutici per la famiglia e i suoi membri, ma anche 31
strutture sportive, ricreative e culturali (festival, fiere, musei, mostre, biblioteche, ludoteche, agriturismi didattici, eventi culturali, concerti, tornei, ecc.). Rispetto all’ambito interculturale, Il Segno Onlus può mutuare l’esperienza accumulata negli anni dalle 2 cooperative “madri”, con particolare riferimento alla gestione di servizi di doposcuola in quartieri della città ad alta densità di popolazione immigrata, Centri di Aggregazione Giovanile e Centri Ricreativi Estivi Diurni con forte presenza di ragazzi e bambini stranieri, progetti di scambi culturali e di Servizio Volontario Europeo e nei paesi terzi (in accoglienza e in invio), assistenza domiciliare in nuclei famigliari immigrati, assistenza scolastica ad personam con bambini di differenti etnie. Inoltre può beneficiare di una rete significativa di famiglie mantovane e immigrate nel territorio di Mantova e provincia del servizio Informagenitori (sportello di sostegno e orientamento alla genitorialità. Da ultimo lo staff della cooperativa, quasi in toto “ereditato” da Alce Nero e da Il Giardino dei Bimbi, porta in dote la propria esperienza nell’ambito di attività laboratoriali culturali (musica, teatro, audiovisivi, arte) e interculturali nelle scuole e nei contesti aggregativi.
PARTNER 3 – “CDF” - CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE di Mantova http://www.centrodimediazionesociale.it Il CDF Centro di Mediazione Sociale dell’Associazione San Martino Onlus è nodo di rete del sistema di prevenzione e di formazione del territorio di Mantova. L’esperienza maturata da quasi trent’anni nel campo della prevenzione alle dipendenze e della formazione relazionale (l’associazione nasce nel 1981, il CDF nel 1988) ha portato il Centro a impegnarsi in primo luogo nella promozione e nello sviluppo dei processi di crescita dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. I giovani sono la parte più sensibile del sistema sociale. Sono la parte che maggiormente subisce le ricadute degli stereotipi culturali e organizzativo-istituzionali, delle difficoltà di relazione e di convivenza, delle rigidità nell’affrontare il cambiamento (si pensi alla resistenza ad accogliere e a fare posto alle nuove generazioni e al nuovo da esse portato, al ”nuovo” delle generazioni “multiculturali” che si prevede costituiranno nel 2050 il 30% della popolazione di cittadinanza italiana). I giovani sono quindi una parte importante da tutelare per il futuro della società stessa. Per le energie che possiedono, i giovani possono anche costituire per l’intero corpo sociale un modello efficace di auto-prevenzione. Occorre infatti modificare alcuni modi diffusi di intendere la prevenzione e il welfare. Superando un’idea medica di prevenzione, il CDF - Centro di Mediazione Sociale intende prevenzione come “promozione della salute”, cioè accom-pagnamento delle persone nella ricerca di come poter affrontare le situazioni di difficoltà, sviluppare condizioni di resilienza, crearsi alternative meno pericolose. In linea con queste premesse, il CDF persegue un approccio esperienziale e riflessivo. Il luogo dell’”esperienza diretta” e quotidiana è stato ritenuto infatti, in chiave formativa, il più adatto a interagire con le forme interne delle persone e con i loro contesti di vita per un cambiamento orientato a una risposta attiva ai bisogni. Si predispongono così interventi capaci di introdurre o aumentare la riflessività e la conoscenza di sé, di offrire strumenti di sostegno emotivo e di gestione del cambiamento, nella interazione “dolce” con la dimensione quotidiana, adatti al destinatario (singolo, gruppo formale o informale, gruppo-classe o di apprendimento, famiglia, istituzione e gruppi o settori istituzionali) e agli stadi dell’età (infanzia, adolescenza, giovinezza, età adulta). In essi il CDF interviene con il proprio personale esperto, composto da docenti e formatori professionisti e/o volontari, e secondo modalità e tecniche di facilitazione. 32
Nell’attenzione a favorire lo sviluppo delle potenzialità personali e comunitarie, il CDF - Centro di Mediazione Sociale si attiva in percorsi di crescita personale e di gruppo attraverso interventi di mediazione e di promozione delle risorse della paternità e della maternità, degli insegnanti, degli educatori e delle figure di riferimento dei giovani; percorsi di rilettura esperienziale accompagnati da tutoraggio, formazione, counseling, consulenza e orientamento, supervisione; percorsi di sviluppo del benessere e dell’inclusione partecipativa dei bambini, degli adolescenti e dei giovani nei contesti sociali di riferimento, attraverso azioni educative e aggregative, interventi di animazione psicorporea e di animazione teatrale, laboratori teatrali ed espressivi, sostenuti da funzioni di tutoring e di mentoring; interventi di prevenzione specifica di carattere universale, selettivo e indicato rispetto alle dinamiche di dipendenza e all’uso e all’abuso di sostanze stupefacenti; interventi di analisi e di sviluppo dei processi di cambiamento istituzionale e interistituzionale attraverso forme di monitoraggio, di verifica e di valutazione formante. Il CDF si avvale di un’équipe scientifica sottoposta a supervisione e di teams operativi e di coordinamento nei rispettivi ambiti dell’animazione preventiva, della consulenza e della formazione scolastica, delle politiche sociali e giovanili, della prevenzione delle dipendenze, della promozione della salute, dello sviluppo dei processi istituzionali. Collabora con gli Enti pubblici e privati del territorio, con gli Uffici di Piano di Zona degli Ambiti Territoriali di Mantova, Castiglione, Viadana, Ostiglia e Asola, con Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Mantova e Comuni della Provincia, USP di Mantova, ASL di Mantova, Prefettura di Mantova, Istituti Comprensivi e Istituti secondari di II grado della provincia di Mantova. Nello specifico campo interculturale il CDF gestisce progetti di intervento nel territorio di Mantova e negli Istituti Scolastici, corsi di formazione per insegnanti e operatori anche in collaborazione con il Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova, laboratori di animazione e di incontro tra giovani di diverse culture, il tutoraggio degli interventi dei giovani coinvolti nel sostegno scolastico di adolescenti italiani e stranieri del Doposcuola a valenza multiculturale “Crescere nella scuola di tutti”, la supervisione e lo sviluppo del sistema di intervento integrato delle scuole primarie e secondarie di I grado del Distretto di Mantova (progetto “La scuola che ascolta”) in merito alle difficoltà di apprendimento (culturali, relazionali, interculturali, disturbi specifici di apprendimento e di attenzione). Dal 2008 coordina lo sportello del Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova “Adolescenza/e in viaggio” per l’orientamento interculturale di adulti educatori e di riferimento di giovani che hanno affrontato la migrazione o di seconda generazione.
RETE DEI SOSTENITORI DI PROGETTO Nel corso degli ultimi anni gli Istituti Comprensivi della città di Mantova, costituitesi in una rete, in collaborazione con il Comune, l’Ufficio Scolastico Provinciale e le associazioni presenti sul territorio, hanno realizzato interventi diversificati per favorire dapprima l’accoglienza e successivamente una più strutturata integrazione degli studenti stranieri e delle loro famiglie; partendo da tale esperienza, il progetto farà riferimento ad una rete che, oltre agli istituti scolastici vedrà un attivo coinvolgimento di: Comune di Mantova Il Comune di Mantova, in collaborazione con la rete promossa dalle scuole cittadine, è già impegnato a favorire l’accoglienza e l’integrazione scolastica dei ragazzi appartenenti a diverse 33
culture e nazionalità. Il Comune ha partecipato al gruppo di lavoro che ha definito il presente progetto e si impegnerà attivamente e in maniera intersettoriale alla sua realizzazione. Il Comune di Mantova assicurerà un ampio impegno istituzionale, operativo e finanziario, con il coinvolgimento di diversi uffici dell’Ente. Il Settore Politiche Educative, sarà in primo luogo coinvolto nel lavoro di rete, nel supporto all’organizzazione di seminari formativi e informativi rivolti al personale docente e alla cittadinanza e parteciperà all’elaborazione delle metodologie didattiche innovative per favorire l’introduzione di percorsi di educazione interculturale di lungo termine, che riguardino tutto l’arco dell’istruzione primaria e secondaria. Il Settore Cultura, Turismo e Promozione della Città, Ufficio UNESCO, sarà impegnato a supporto delle attività didattiche curriculari ed extracurriculari afferenti all’educazione alla cittadinanza globale. Il Settore Politiche Sociali sarà coinvolto nelle attività che riguardano il coinvolgimento delle famiglie e più in generale degli adulti delle comunità di riferimento, curando un raccordo tra il progetto e i servizi di mediazione e di supporto alle comunità straniere. Lo Staff del Sindaco – unità “Progetti speciali” continuerà ad assicurare supporto metodologico in fase di attuazione, così come avvenuto in fase di progettazione, per una corretta gestione dello stesso, per un’efficace divulgazione dei risultati perseguiti e per l’attuazione di un’efficace strategia di comunicazione. Accanto ad un impegno del personale del Comune per affiancare e accompagnare l’Istituto Comprensivo Mantova 1 e il gruppo di lavoro di progetto, il Comune di Mantova, sosterrà “Finestre sul mondo” attraverso un co-finanziamento di Euro 40.000,00. Ufficio Scolastico Provinciale L’Ufficio Scolastico provinciale sarà coinvolto per la promozione attiva del lavoro di rete tra sscuole e sarà chiamato a svolgere un ruolo strategico in fase di modelizzazione, messa a sistema e trasferimento del modello educativo e pedagogico innovativo perseguito dal progetto, previste dall’azione 2. Centro di Educazione Interculturale Il Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova, ha contribuito alla predisposizione del progetto, e, rappresentando storicamente un importante polo di mediazione nel territorio rispetto all’inclusione delle famiglie immigrate, svolgerà un ruolo attivo nelle attività di assistenza personalizzata prevista nell’ambito dell’azione 3. Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani L’Associazione, che già collabora con l’Ufficio UNESCO per gli interventi di didattica sul patrimonio storico-artistico mantovano presso le scuole, sarà coinvolta nell’azione 4, a supporto delle attività di illustrazione e visita del patrimonio. ASPEF - Azienda Servizi alla Persona e alla Famiglia ASPeF, l’azienda speciale del Comune di Mantova per i servizi alla persona e alla famiglia, ha contribuito alla individuazione di attività di sostegno e accompagnamento alle famiglie in fase di progettazione e collaborerà alla realizzazione della relativa attività prevista nell’ambito dell’azione 4.
Mantova, 24 febbraio 2011 34