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UNIONE EUROPEA
COMUNE DI SANARICA Provincia di Lecce
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- PROGETTO ESECUTIVO LAVORI DI MIGLIORAMENTO ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA E DEL MERCATO COPERTO. COMMITTENTE:
R.U.P.:
Comune di Sanarica
Ing. Angelo Chirilli
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Ing. Cosimo Trabacca
Ing. Cosimo Fonseca
Ing. Donato Giannuzzi
Ing. Marco Pisanello
Ing. Carlo Maggiulli
Ing. Gianni Fonseca
Ing. Stefano Pisanello
Ing. Alberto Stefani
ALL.
ELABORATO
07
Relazione impianto elettrico
DATA Ottobre 2014
INDICE 1 GENERALITÀ
2
2 REQUISITI DI RISPODENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
2
3 FORMULE DI PROGETTO
3
4 DATI DI PROGETTO SCUOLA D’INFANZIA
5
5 QUADRI E SCHEMA ELETTRICO
6
5.1
Quadro Generale (QGE)
6
5.2
Quadro Centrale Termica (QCT)
7
5.3
Distribuzione impianti
8
5.4
Impianto di terra
9
5.5
Condutture
9
6 DATI DI PROGETTO MERCATO COPERTO
11
7 QUADRI E SCHEMA ELETTRICO
12
7.1
Quadro contatore (QCT)
12
7.2
Quadro Generale (QGE)
12
7.3
Distribuzione impianti
13
7.4
Impianto di terra
14
7.5
Condutture
14
8 ALLEGATI
15
1
1
GENERALITÀ
La presente relazione descrive gli interventi sugli impianti elettrici presenti nella scuola dell’infanzia di via Don Luigi Sturzo, n°5 e nel mercato coperto di via Roma, n°38, Sanarica (LE), di proprietà del Comune. La scuola d’infanzia occupa il piano terra di una costruzione civile e sono previsti n°20 bambini e n°3 addetti (23 in totale). Il mercato coperto occupa il piano terra di una costruzione civile e sono presenti cinque attività commerciali e un zona comune (corridoio di transito). In particolare per il mercato coperto, la progettazione riguarda solo l’adeguamento delle parti comuni dell’impianto elettrico e l’installazione di macchine di climatizzazione; le attività commerciali sono interessate solo dalla sostituzione delle lampade con altre del tipo a LED finalizzate al risparmio energetico e all’installazione di controsoffitto con lampade tipo a Led. Gli impianti saranno concettualmente divisi in:
impianto luce;
impianto prese;
impianto clima
impianti ausiliari (telefonici, citofonici, TV) ove previsti.
2
REQUISITI DI RISPODENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
Tutti gli adeguamenti e nuovi impianti della scuola d’infanzia e mercato coperto, dovranno essere realizzati a regola d'arte secondo quanto prescritto dal decreto n°37 del 22 gennaio 2008. Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, dovranno rispondere alle norme di legge, ai regolamenti vigenti ed essere conformi:
alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL;
alle prescrizioni e indicazioni della TELECOM;
2
3
alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) applicabili.
FORMULE DI PROGETTO
Ai fini del dimensionamento degli impianti (scuola d’infanzia – mercato coperto) sono state utilizzate le seguenti formule: 1)
I=
P V 0,8
per i sistemi monofasi
2)
I=
P 1,73V 0,8
per i sistemi trifasi
3)
Icc-min =
4)
U = K IB L (r cos + x sen)
5)
U% =
6)
I2t K2S2
7)
IB ≤ In ≤ Iz
0,8ES 1,5 1 mL
m = 1 monofase m= 0 trifase
K = 2 monofase K = 1,73 trifase
100 U Un
dove:
le prime due espressioni sono state considerate per il calcolo delle correnti assorbite dai vari carichi;
la terza è stata utilizzata per calcolare la corrente di cortocircuito minima: E = tensione fase; S = sezione della conduttura; L = lunghezza della conduttura; = resistività del materiale;
3
la quarta espressione è stata utilizzata per il calcolo delle caduta di tensione lungo le varie linee: k = fattore di tensione; IB = corrente nel cavo; L = lunghezza della linea (km); r = resistenza di un chilometro di cavo (/km); x = reattanza di chilometro di cavo (/km); cos = fattore di potenza del carico;
la quinta espressione è stata utilizzata per il calcolo della caduta di tensione percentuale avendo indicato con Un la tensione nominale dell'impianto;
la sesta espressione è stata utilizzata per verificare che l'energia specifica passante dall'interruttore sia inferiore a quella ammessa dai cavi: I2t = energia specifica lasciata passare dall'interruttore, definita dai costruttori; k = costante caratteristica del cavo, che dipende sia dal materiale conduttore che del materiale isolante; S = sezione del cavo in mm2;
la settima espressione è stata utilizzata per la verifica della protezione delle condutture contro le sovracorrenti, dove IB è la corrente di impiego della conduttura, In è la corrente nominale dell’interruttore e Iz è la portata del cavo.
4
PARTE I - SCUOLA D’INFANZIA
DATI DI PROGETTO SCUOLA D’INFANZIA
4
Per l’allaccio degli impianti alla rete di Distribuzione è predisposto nell’ingresso della scuola, il contatore (gruppo di misura) dell'ENEL. Caratteristiche delle alimentazioni L'energia elettrica è fornita dall'ENTE Distributore in bassa tensione e precisamente: Scuola d’infanzia
3FN – 400 V – 50 Hz – Icc = 10 KA
Caduta di tensione La caduta di tensione massima ammissibile nelle condutture è il 4% della tensione nominale. Potenza installata Scuola d’infanzia
15 kW
Carichi convenzionali
potenza max circuito luce:
1000 W
potenza max circuito prese:
2000 W
potenza max singola presa:
2000 W
potenza pompa di calore
9000 W
5
5
QUADRI E SCHEMA ELETTRICO
5.1
Quadro Generale (QGE)
Nell’ingresso della scuola d’infanzia, in prossimità del contatore, sarà installato un nuovo quadro “Generale”, in PVC, avente grado di protezione IP 42, dotato di sportello plexi-glass sugli interruttori e rispondente alle norme CEI 17-13, in associazione ad un interruttore magnetotermico quadripolare da In = 40 A – Vn = 400 V – PI = 10 kA - curva C; cavo FG7OM1 0,6/1 kV - 1(3x25+1x16). I circuiti in uscita dal quadro sono di seguito elencati. 1) Scaricatore di sovratensione quadripolare – tipo varistore - classe di prova I - Isn 15 kA onda 10/350 s – tensione massima continuativa 260 V. 2) Quadro Centrale termica: interruttore magnetotermico quadripolare da In = 32 A – Vn = 400 V – PI = 10 kA - curva C; cavo N1VV-K - 1(4x16) 3) Pompa irrigazione terreno: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VVK - 1(2x2.5) 4) Luci lato destro + ingresso: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x1.5) 5) Luci lato sinistro + scala terrazzo: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x1.5) 6) Citofono: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x1.5) 7) Luci esterne: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x1.5) 8) Prese lato destro + ingresso: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x4)
6
9) Prese lato sinistro: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K 1(2x4) 10) Prese server + computers: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VVK - 1(2x4) 11) Prese cucina: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x4) 12) Centralino TV: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K 1(2x1.5) 13) Riserva (eventuale antincendio): interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5) 14) Riserva: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5) 15) Riserva: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5).
5.2
Quadro Centrale Termica (QCT)
Nella centrale termica sarà installato il quadro “Centrale Termica”, in PVC, avente grado di protezione IP 42, dotato di sportello plexi-glass sugli interruttori e rispondente alle norme CEI 17-13, in associazione ad un interruttoresezionatore quadripolare da In = 32 A – Vn = 400 V – PI = 10 kA; cavo FG7OM1 0,6/1 kV - 1(4x16). I circuiti in uscita dal quadro sono di seguito elencati. 1) Pompa di calore: interruttore magnetotermico differenziale quadripolare da In = 25 A – Vn = 400 V – PI = 10 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(4x16)
7
2) Ventilconvettori: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K 1(2x1.5) 3) Luce centrale termica: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K 1(2x2.5) 4) Presa: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5) 5) Riserva: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5) 6) Riserva: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5).
5.3
Distribuzione impianti
Sono previsti i ripristini dei seguenti impianti distribuiti con canalizzazioni separate:
elettrico;
telefonico;
citofonico;
TV.
E’ prevista una distribuzione dell’impianto elettrico del tipo radiale a partire dal quadro generale. In ciascun locale sarà installata, qualora non presente, almeno una cassette di derivazione e da queste saranno derivati i vari impianti. Le dotazioni delle apparecchiature per ciascun locale sono state indicate dal committente e riportate sugli elaborati grafici. N:B.: le prese nei locali in cui sono presenti bambini sono da riposizionare ad un’altezza ≥ 1,2 m.
8
5.4
Impianto di terra
L'impianto di terra è separato dall'Ente Distributore ed è unico per l’intera costruzione. È previsto il collegamento del collettore di terra all’impianto di terra a mezzo cavo FG 16 mm2. Per rendere il sistema (impianto di terra – protezione) efficace agli effetti della protezione contro i contatti indiretti e soddisfare più facilmente la relazione: RT (resistenza di terra)
50 I dn
sono stati previsti interruttori differenziali ad elevata sensibilità. Si prevede di effettuare i collegamenti equipotenziali con cavi da 6 mm 2 delle masse metalliche. La sezione derivata, per ciascuna utenza, dovrà essere pari a quella di fase.
5.5
Condutture
Le condutture che si impiegheranno potranno essere suddivise in tre tipologie. a) Condutture a vista I tubi da posare a vista dovranno essere di tipo pesante IP44 in polivinilcloruro (PVC) autoestinguente, rispondenti alle norme CEI 23-8, con un diametro interno almeno 1,4 volte il cerchio circoscritto il fascio di cavi in esso contenuto. Nei punti di derivazione saranno installate scatole IP44 di derivazione da esterno avente coperchio isolante apribile solo con attrezzo. Le cassette saranno equipaggiati con morsetti componibili oppure con morsetti a cappuccio per la giunzione dei conduttori e saranno predisposte per l'inserimento di diaframmi per la separazione dei circuiti. b) Condutture sotto traccia
9
Trattasi delle condutture incassate sotto intonaco, sotto pavimento e sotto soffitto. Dovranno essere disposte in tubi protettivi in PVC flessibile o rigido del tipo leggero o pesante (rispettivamente sotto intonaco o soffitto e sotto pavimento); in particolare il diametro interno dei tubi, dovrà essere calcolato almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto il fascio di cavi in esso contenuto. Nei punti di derivazione saranno installate scatole di derivazione da incasso con grado di protezione IP40. Quest'ultime saranno equipaggiate con morsetti a cappuccio per la giunzione dei conduttori e saranno predisposte per l'inserimento di diaframmi nel caso di separazione di circuiti. c) Conduttore interrate I
cavidotti
da
posare
dovranno
essere
in
PVC
serie
pesante
antischiacciamento o in tubazione metallica.
10
PARTE II - MERCATO COPERTO
6
DATI DI PROGETTO MERCATO COPERTO
Per l’allaccio degli impianti dell’area comune, del mercato coperto, alla rete di Distribuzione, è predisposto nel locale tecnico dell’attività commerciale centrale, un locale tecnico in grado di ospitare il contatore (gruppo di misura) dell'ENEL. Caratteristiche delle alimentazioni L'energia elettrica è fornita dall'ENTE Distributore in bassa tensione e precisamente: Mercato coperto
3FN – 400 V – 50 Hz – Icc = 10 KA
Caduta di tensione La caduta di tensione massima ammissibile nelle condutture è il 4% della tensione nominale. Potenza installata Mercato coperto
15 kW
Carichi convenzionali
potenza max circuito luce:
1000 W
potenza max circuito prese:
2000 W
potenza max singola presa:
2000 W
potenza pompa di calore
9000 W
11
7
QUADRI E SCHEMA ELETTRICO
7.1
Quadro contatore (QCT)
Nel locale tecnico dell’attività commerciale centrale del mercato, in prossimità del contatore, sarà installato il quadro “Contatore”, in PVC, avente grado di protezione IP 42, dotato di sportello plexi-glass sugli interruttori e rispondente alle norme CEI 17-13, in associazione ad un interruttore magnetotermico quadripolare da In = 32 A – Vn = 400 V – PI = 10 kA - curva C; cavo FG7OM1 0,6/1 kV - 1(4x16).
7.2
Quadro Generale (QGE)
Nel corridoio comune del mercato coperto, sarà installato il quadro “Generale”, in PVC, avente grado di protezione IP 42, dotato di sportello plexi-glass sugli interruttori e rispondente alle norme CEI 17-13, in associazione ad un interruttore-sezionatore quadripolare da In = 32 A – Vn = 400 V – PI = 10 kA; cavo FG7OM1 0,6/1 kV - 1(4x16). I circuiti in uscita dal quadro sono di seguito elencati. 1) Pompa di calore: interruttore magnetotermico differenziale quadripolare da In = 25 A – Vn = 400 V – PI = 10 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(4x10) 2) Recuperatore 1: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K 1(2x2.5) 3) Recuperatore 2: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K 1(2x2.5) 4) Ventilatore 1: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5)
12
5) Ventilatore 2: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5) 6) Luce: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x1.5) 7) Prese: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5) 8) Luci Controsoffitto: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 16 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C - Idn=30 mA; cavo N1VV-K 1(2x1.5) 9) Riserva: interruttore magnetotermico differenziale bipolare da In = 10 A – Vn = 230 V – PI = 6 kA - curva C/A - Idn=30 mA; cavo N1VV-K - 1(2x2.5)
7.3
Distribuzione impianti
Sono previsti i seguenti impianti distribuiti con canalizzazioni separate:
elettrici luce e prese;
elettrici forza motrice.
E’ stata prevista una distribuzione dell’impianto elettrico del tipo radiale a partire dal quadro generale. In ciascun locale sarà installata almeno una cassette di derivazione e da queste saranno derivati i vari impianti. Le dotazioni delle apparecchiature per ciascun locale sono state indicate dal committente e riportate sugli elaborati grafici. In particolare per l’illuminazione di emergenza sono state previste lampade autoalimentate a mezzo batterie poste nelle plafoniere, in grado di garantire almeno 1 ora di autonomia..
13
7.4
Impianto di terra
L'impianto di terra è separato dall'Ente Distributore ed è unico per l’intera costruzione. È previsto il collegamento del collettore di terra all’impianto di terra a mezzo cavo FG 16 mm2. Per rendere il sistema (impianto di terra – protezione) efficace agli effetti della protezione contro i contatti indiretti e soddisfare più facilmente la relazione: RT (resistenza di terra)
50 I dn
sono stati previsti interruttori differenziali ad elevata sensibilità. Si prevede di effettuare i collegamenti equipotenziali con cavi da 6 mm 2 delle masse metalliche. La sezione derivata, per ciascuna utenza, dovrà essere pari a quella di fase.
7.5
Condutture
Le condutture che si impiegheranno potranno essere suddivise in tre tipologie. d) Condutture a vista I tubi da posare a vista dovranno essere di tipo pesante IP44 in polivinilcloruro (PVC) autoestinguente, rispondenti alle norme CEI 23-8, con un diametro interno almeno 1,4 volte il cerchio circoscritto il fascio di cavi in esso contenuto. Nei punti di derivazione saranno installate scatole IP44 di derivazione da esterno avente coperchio isolante apribile solo con attrezzo. Le cassette saranno equipaggiati con morsetti componibili oppure con morsetti a cappuccio per la giunzione dei conduttori e saranno predisposte per l'inserimento di diaframmi per la separazione dei circuiti. e) Condutture sotto traccia
14
Trattasi delle condutture incassate sotto intonaco, sotto pavimento e sotto soffitto. Dovranno essere disposte in tubi protettivi in PVC flessibile o rigido del tipo leggero o pesante (rispettivamente sotto intonaco o soffitto e sotto pavimento); in particolare il diametro interno dei tubi, dovrà essere calcolato almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto il fascio di cavi in esso contenuto. Nei punti di derivazione saranno installate scatole di derivazione da incasso con grado di protezione IP40. Quest'ultime saranno equipaggiate con morsetti a cappuccio per la giunzione dei conduttori e saranno predisposte per l'inserimento di diaframmi nel caso di separazione di circuiti. f) Conduttore interrate I
cavidotti
da
posare
dovranno
essere
in
PVC
serie
pesante
antischiacciamento o in tubazione metallica.
Il tecnico
ALLEGATI
1)
Relazione tecnica – Protezione scariche atmosferiche
2)
Tav n. Q1 - Quadri elettrici
3)
Tav n. Q2 - Quadri elettrici – Quadro Contatore
4)
Tav. n. Q3 – Quadri elettrici – Quadro centrale termica
5)
Disegno E-12
Quadri elettrici
15
KWh
KWh
DATI UTENZA
Interruttore
Cavo
Contattore
DATI UTENZA
Interruttore
Cavo
Contattore
RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE
INDICE PARTE I – SCUOLA D’INFANZIA 1 GENERALITÀ
4
2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
4
3 DATI
5
4 CALCOLO DELLE RELATIVE QUANTITÀ
7
5 CONCLUSIONI
10 PARTE II – MERCATO COPERTO
6 GENERALITÀ
12
7 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
12
8 DATI
13
9 CALCOLO DELLE RELATIVE QUANTITÀ
15
10 CONCLUSIONI
17
PARTE I SCUOLA D’INFANZIA
3
1
GENERALITÀ
Oggetto della presente “PARTE I” è il calcolo del rischio dovuto alla fulminazione della struttura ubicata in Via Don Luigi Sturzo n°5, Sanarica (Lecce), di proprietà del Comune, valutando di conseguenza la necessità o meno di installare un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (LPS) e/o dispositivi di protezione all’arrivo delle linee di servizio (SPD), al fine di proteggere l’edificio servito e gli impianti interni da scariche atmosferiche e/o da sovratensioni di origine atmosferica trasmesse dalle linee stesse. A tal fine il calcolo è stato eseguito utilizzando la procedura prevista dalla norma CEI 81-10-2 del Feb. 2013, valutando le singole componenti di rischio che concorrono al rischio totale e prevedendo poi la messa in atto di idonee misure in grado di limitare le componenti che hanno un maggior peso. I rischi presi in considerazione dalla norma sono:
R1 - rischio di perdita di vite umane nella struttura;
R2 - rischio di perdita di un servizio pubblico in una struttura;
R3 - rischio di perdita di patrimonio culturale insostituibile in una struttura;
R4 - Rischio di perdita economica in una struttura.
D’accordo con il cliente è stato valutato solo il rischio di tipo 1.
2
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
1) CEI EN 62305-1 Feb. 2013 - “Protezione contro i fulmini. Principi generali” 2) CEI EN 62305-2 Feb. 2013 - “Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio” 3) CEI EN 62305-3 Feb. 2013 - “Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone” - “Protezione contro i fulmini. Impianti
4) CEI EN 62305-4 Feb. 2013
elettrici ed elettronici nelle strutture”
4
3
DATI
La costruzione è costituita da un edificio destinato a scuola d’infanzia. Per semplicità di calcolo ed a favore dei margini di sicurezza, si considera la struttura di forma parallelepipeda con lati circoscriventi la struttura stessa. Si riportano di seguito i dati caratteristici della struttura e delle linee di energia e telecomunicazione Dati caratteristici della struttura Parametro Lunghezza (m) Larghezza (m) Altezza (m) Coefficiente di posizione LPS Equipotenzializzazione Schermatura esterna della struttra Presenza di persone edificio Densità di fulmini al suolo
Commento Oggetto circondato da oggetti di altezza uguale o inferiore Struttura non protetta con LPS Nessun SPD Nessuna All'esterno ed all'interno del fabbricato
Simbolo LB WB HB
Valore 30.4 12.5 6
Riferimento
CD
0.5
Tabella A1
PB P EB K S1 nt NG
1 1 1 50 2.5
Tabella B2 Tabella B7 Equazione B5
Simbolo LL CI
Valore 1000 1
Riferimento
CT
1
Tabella A3
CE
0.5
Tabella A4
RS
---
Tabella B8
C LD
1
C LI
1
Lunghezza
LJ
---
Larghezza
WJ
---
Altezza Oggetto circondato da oggetti di altezza uguale o inferiore
HJ
---
C DJ
0.5
1 / km2 / anno
Impianto interno e caratteristiche della linea entrante di energia Parametro Lunghezza (m) Coefficiente di installazione Coefficiente per tipo di linea Coefficiente ambientale
Schermatura della linea
Schermatura, messa a terra, separazione
Struttura adiacente (estremità linea)
Coefficiente di posizione
Commento (a) Aereo Linea di energia BT, linea di telecomunicazione o di segnale Suburbano Lina aerea o interrata, non schermata o con schermo non connesso alla barra equipotenziale a cui sono connessi gli apparati
Interrata non schermata
Tensione di tenuta apparati Uw (kV) Parametri risultanti (a) Poichè la lunghezza della linea non è nota, si assume pari a 1000 m (art. A.4 e art. A.5)
5
Tabella A2
Tabella B4
Nessuna
Tabella A1
UW
2.5
k S4
0.40
Equazione B7
P LD
1
Tabella B8
P LI
0.3
Tabella B9
Impianto interno e caratteristiche della linea entrante di telecomunicazione Parametro Lunghezza (m) Coefficiente di installazione Coefficiente per tipo di linea Coefficiente ambientale
Schermatura della linea
Schermatura, messa a terra, separazione
Struttura adiacente (estremità linea)
Coefficiente di posizione
Commento (a) Aereo Linea di energia BT, linea di telecomunicazione o di segnale Suburbano
Simbolo LL CI
Valore 1000 1
Riferimento
CT
1
Tabella A3
CE
0.5
Tabella A4
RS
---
Tabella B8
C LD
1
C LI
1
Lunghezza
LJ
---
Larghezza
WJ
---
Altezza Oggetto circondato da oggetti di altezza uguale o inferiore
HJ
---
C DJ
0.5
Lina aerea o interrata, non schermata o con schermo non connesso alla barra equipotenziale a cui sono connessi gli apparati
Aerea non schermata
Tensione di tenuta apparati Uw (kV) Parametri risultanti
Tabella A2
Tabella B4
Nessuna
Tabella A1
UW
1.5
k S4
0.67
Equazione B7
P LD
1
Tabella B8
P LI
0.5
Tabella B9
(a) Poichè la lunghezza della linea non è nota, si assume pari a 1000 m (art. A.4 e art. A.5)
Considerato che il tipo di superficie del suolo è in ceramica in ogni parte della struttura e che la stessa può essere considerata un unico comparto antincendio, al fine della valutazione delle misure di protezione è stata considerata un'unica zona coincidente con la struttura stessa.
6
Caratteristiche della zona Parametro
Commento Marmo, ceramica - Resistenza di contatto kΩ 1 – 10
Simbolo
Valore
Riferimento
rt
0.001
Tabella C3
Nessuna misura di protezione
P TA
1
Tabella B1
Nessuna misura di protezione
P TU
1
Tabella B6
Incendio Ordinario
rf
0.01
Tabella C5
Protezione antincendio
Nessuna misura
rp
1
Tabella C4
Schermo locale interno
Nessuno
k S2
1
Equazione B6
k S3
1
Tabella B5
P SPD
1
Tabella B3
k S3
1
Tabella B5
P SPD hz LT LF LO nz
1 1 0.01 0.01 ---50
Tabella B3 Tabella C6 Tabella C2 Tabella C2 Tabella C2
tz
8760
---
1
Tipo di pavimento Protezione contro l’elettrocuzione (fulmine sulla struttura) Protezione contro l’elettrocuzione (fulmine sulla linea) Rischio di incendio
Cavi non schermati – nessuna Cablaggio interno precauzione nella scelta del percorso al Energia fine di evitare spire(a) Sistema SPD Sistema di SPD assente Cavi non schermati – nessuna Cablaggio interno precauzione nella scelta del percorso al Telecomunicazione fine di evitare spire(a) Sistema SPD Sistema di SPD assente Pericolo particolare: nessuno D1: Danno ad esseri viventi L1: Perdita di vite umane D2: danno materiali D3: guasto impianti interni Numero di persone nella zona Tempo di permanenza persone nella zona nz/nt x tz/8760
Coefficiente per le persone nella zona
4
CALCOLO DELLE RELATIVE QUANTITÀ
Si riportano di seguito il calcolo delle aree di raccolta, dei valori del numero atteso di eventi pericolosi, delle probabilità di danno, dell’ammontare delle perdite e delle componenti di rischio. Area di raccolta della strutture e delle linee
Struttura
Linea di energia
Linea di telecomunicazione
Simbolo
Equazione
Valore m2
Riferimento
AD
L x W + 6 x H x (L + W)+ 9 x π x H2
2.94E+03
Equazione A2
AM
Non applicabile
---
Equazione A7
AL/P
40 x LL
4.00E+04
Equazione A9
AI/P
4000 x LL
4.00E+06
Equazione A11
ADJ/P
Nessuna struttura adiacente
---
Equazione A2
AL/T
40 x LL
4.00E+04
Equazione A9
AI/T
4000 x LL
4.00E+06
Equazione A11
ADJ/T
Nessuna struttura adiacente
---
Equazione A2
7
Numero atteso di eventi pericolosi Formula
Valore 1/anno
Riferimento
ND
NG x AD x CD x 10-6
3.68E-03
Equazione A4
NM
Non aplicabile
Simbolo Struttura
NL/P Linea di energia
Linea di telecomunicazione
---
Equazione A6
-6
5.00E-02
Equazione A8
-6
5.00E+00
Equazione A10
NG x AL/P x CI/P x CE/P x CT/P x 10
NI/P
NG x AI/P x CI/P x CE/P x CT/P x 10
NDJ/P
Nessuna struttura adiacente
NL/T
0.00E+00
Equazione A5
-6
5.00E-02
Equazione A8
-6
NG x AL/T x CI/T x CE/T x CT/T x 10
NI/T
NG x AI/T x CI/T x CE/T x CT/T x 10
5.00E+00
Equazione A10
NDJ/T
Nessuna struttura adiacente
0.00E+00
Equazione A5
Valore 1 1 1 1 1 1 1
Riferimento Tabella B1 Tabella B2 Equazione B1 Equazione B8 Equazione B9 Equazione B8 Equazione B9
Valore 1.00E-05 1.00E-04 1.00E-05 1.00E-04 1.00E-05 1.00E-04
Riferimento Equazione C1 Equazione C3 Equazione C2 Equazione C3 Equazione C2 Equazione C3
Valore 3.68E-08 3.68E-07 5.00E-07 5.00E-06 5.00E-07 5.00E-06 1.14E-05
Riferimento Equazione 6 Equazione 7 Equazione 10 Equazione 11 Equazione 10 Equazione 11
Valutazione delle probabilità di danno Simbolo PTA PB PA PU/P PV/P PU/T PV/T
Commento Nessuna misura di protezione Struttura non protetta con LPS PTA x PB PTU x PEB x PLD x CLD PEB x PLD x CLD PTU x PEB x PLD x CLD PEB x PLD x CLD
Valutazione dell'ammontare della perdita per una struttura Simbolo LA LB LU/P LV/P LU/T LV/T
Formula ra x Lt x nz/nt x tz/8760 rp x hZ x rf x LF x nz/nt x tz/8760 rt x LT x nz/nt x tz/8761 rp x hZ x rf x LF x nz/nt x tz/8760 rt x LT x nz/nt x tz/8761 rp x hZ x rf x LF x nz/nt x tz/8760
Valori delle componenti del rischio R1 Simbolo
Formula ND x PA x LA ND x PB x LB (NL + NDa) x PU x LU (NL + NDa) x PV x LV (NL + NDa) x PU x LU (NL + NDa) x PV x LV
RA RB RU/P RV/P RU/T RV/T Totale
8
R1 = 1.14E-05
è maggiore di
RT = 1E-05 : la struttura necessita di
protezione contro fulmine; essendo RA + RB = 13.53E-15 < RT= 1E-05, non necessita installare un LPS.
Analisi dei rischi Si riporta di seguito la composizione delle componenti di rischio. D1 Elettrocuzione D2 Danno materiale Totale
Simbolo RA RU = RU/P + RU/T RB RV = RV/P + RV/T
% 0.3% 8.8% 3.2% 87.7% 100.0%
Valore 3.68E-08 1.00E-06 3.68E-07 1.00E-05 1.14E-05
Risulta evidente che il rischio per la struttura è principalmente dovuto ai danni materiali causati dai fulmini sulle linee connesse (RV = 95.8%). Per ridurre il rischio al valore tollerabile si adotta l’installazione di SPD di classe I sulle linee entranti alla struttura; in tal caso la probabilità PEB risulta: Parametro Equipotenzializzazione
Commento SPD progettati per LPL I
Simbolo P EB
Valore 0.01
Riferimento Tabella B7
Le nuove probabilità di danno e i nuovi valori delle componenti di rischio sono di seguito riportate.
Valutazione delle nuove probabilità di danno Simbolo PTA PB PA PU/P PV/P PU/T PV/T
Commento Nessuna misura di protezione Struttura non protetta con LPS PTA x PB PTU x PEB x PLD x CLD PEB x PLD x CLD PTU x PEB x PLD x CLD PEB x PLD x CLD
9
Valore 1 1 1 0.01 0.01 0.01 0.01
Riferimento Tabella B1 Tabella B2 Equazione B1 Equazione B8 Equazione B9 Equazione B8 Equazione B9
Valori delle nuove componenti del rischio R1 Simbolo
Formula ND x PA x LA ND x PB x LB (NL + NDa) x PU x LU (NL + NDa) x PV x LV (NL + NDa) x PU x LU (NL + NDa) x PV x LV
RA RB RU/P RV/P RU/T RV/T Totale
R1 = 0.05E-05
è minore di
Valore 3.68E-08 3.68E-07 5.00E-09 5.00E-08 5.00E-09 5.00E-08 5.15E-07
Riferimento Equazione 6 Equazione 7 Equazione 10 Equazione 11 Equazione 10 Equazione 11
RT = 1E-05 : con le misure di protezione
adottate si può considerare la struttura AUTOPROTETTA.
5
CONCLUSIONI
L’installazione di SPD avente Classe di prova I - Isn 15 kA - onda 10/350 s, su ciascuna linea elettrica e telefonica, da collegare tra tutti i conduttori attivi e la terra, è sufficiente a considerare la struttura della scuola d’infanzia AUTOPROTETTA.
10
PARTE II
MERCATO COPERTO
11
6
GENERALITÀ
Oggetto della presente “PARTE II” è il calcolo del rischio dovuto alla fulminazione della struttura ubicata in Via Roma n°38, Sanarica (Lecce), di proprietà del Comune, valutando di conseguenza la necessità o meno di installare un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (LPS) e/o dispositivi di protezione all’arrivo delle linee di servizio (SPD), al fine di proteggere l’edificio servito e gli impianti interni da scariche atmosferiche e/o da sovratensioni di origine atmosferica trasmesse dalle linee stesse. A tal fine il calcolo è stato eseguito utilizzando la procedura prevista dalla norma CEI 81-10-2 del Feb. 2013, valutando le singole componenti di rischio che concorrono al rischio totale e prevedendo poi la messa in atto di idonee misure in grado di limitare le componenti che hanno un maggior peso. I rischi presi in considerazione dalla norma sono:
R1 - rischio di perdita di vite umane nella struttura;
R2 - rischio di perdita di un servizio pubblico in una struttura;
R3 - rischio di perdita di patrimonio culturale insostituibile in una struttura;
R4 - Rischio di perdita economica in una struttura.
D’accordo con il cliente è stato valutato solo il rischio di tipo 1.
7
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
5) CEI EN 62305-1 Feb. 2013 - “Protezione contro i fulmini. Principi generali” 6) CEI EN 62305-2 Feb. 2013 - “Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio” 7) CEI EN 62305-3 Feb. 2013 - “Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone” 8) CEI EN 62305-4 Feb. 2013
- “Protezione contro i fulmini. Impianti
elettrici ed elettronici nelle strutture”
12
8
DATI
La costruzione è costituita da un edificio destinato ad attività commerciale. Per semplicità di calcolo ed a favore dei margini di sicurezza, si considera la struttura di forma parallelepipeda con lati circoscriventi la struttura stessa. Si riportano di seguito i dati caratteristici della struttura e delle linee di energia e telecomunicazione Dati caratteristici della struttura Parametro Lunghezza (m)
Commento -
Simbolo LB
Valore 24.6
-
WB
22.5
Oggetto circondato da oggetti di altezza uguale o inferiore Struttura non protetta con LPS
HB
6.2
CD
0.5
Tabella A1
PB
1
Tabella B2
Nessun SPD Nessuna All'esterno ed all'interno del fabbricato
P EB K S1 nt
1 1 50
Tabella B7 Equazione B5
1 / km2 / anno
NG
2.5
Larghezza (m) Altezza (m) Coefficiente di posizione LPS Equipotenzializzazione Schermatura esterna della struttra Presenza di persone edificio Densità di fulmini al suolo
Riferimento
Impianto interno e caratteristiche della linea entrante di energia Parametro Lunghezza (m) Coefficiente di installazione Coefficiente per tipo di linea Coefficiente ambientale
Schermatura della linea
Schermatura, messa a terra, separazione
Struttura adiacente (estremità linea)
Coefficiente di posizione
Commento (a) Aereo Linea di energia BT, linea di telecomunicazione o di segnale Urbano
Simbolo LL CI
Valore 1000 1
Riferimento
CT
1
Tabella A3
CE
0.1
Tabella A4
RS
---
Tabella B8
C LD
1
C LI
1
Lunghezza
LJ
---
Larghezza
WJ
---
Altezza
HJ
---
Oggetto circondato da oggetti di altezza uguale o inferiore
C DJ
0.5
Lina aerea o interrata, non schermata o con schermo non connesso alla barra equipotenziale a cui sono connessi gli apparati
Interrata non schermata
Tensione di tenuta apparati Uw (kV) Parametri risultanti (a) Poichè la lunghezza della linea non è nota, si assume pari a 1000 m (art. A.4 e art. A.5)
13
Tabella A2
Tabella B4
Nessuna
Tabella A1
UW
2.5
k S4
0.40
Equazione B7
P LD
1
Tabella B8
P LI
0.3
Tabella B9
Impianto interno e caratteristiche della linea entrante di telecomunicazione Parametro Lunghezza (m) Coefficiente di installazione Coefficiente per tipo di linea Coefficiente ambientale
Schermatura della linea
Schermatura, messa a terra, separazione
Struttura adiacente (estremità linea)
Coefficiente di posizione
Commento (a) Aereo Linea di energia BT, linea di telecomunicazione o di segnale Urbano
Simbolo LL CI
Valore 1000 1
Riferimento
CT
1
Tabella A3
CE
0.1
Tabella A4
RS
---
Tabella B8
C LD
1
C LI
1
Lunghezza
LJ
---
Larghezza
WJ
---
Altezza
HJ
---
Oggetto circondato da oggetti di altezza uguale o inferiore
C DJ
0.5
Lina aerea o interrata, non schermata o con schermo non connesso alla barra equipotenziale a cui sono connessi gli apparati
Aerea non schermata
Tensione di tenuta apparati Uw (kV) Parametri risultanti
Tabella A2
Tabella B4
Nessuna
Tabella A1
UW
1.5
k S4
0.67
Equazione B7
P LD
1
Tabella B8
P LI
0.5
Tabella B9
(a) Poichè la lunghezza della linea non è nota, si assume pari a 1000 m (art. A.4 e art. A.5)
Considerato che il tipo di superficie del suolo è in ceramica in ogni parte della struttura e che la stessa può essere considerata un unico comparto antincendio, al fine della valutazione delle misure di protezione è stata considerata un'unica zona coincidente con la struttura stessa.
14
Caratteristiche della zona Parametro Tipo di pavimento Protezione contro l’elettrocuzione (fulmine sulla struttura) Protezione contro l’elettrocuzione (fulmine sulla linea) Rischio di incendio Protezione antincendio Schermo locale interno Cablaggio interno
Energia
Sistema SPD Telecomunicazione
Cablaggio interno
Commento Marmo, ceramica - Resistenza di contatto kΩ 1 – 10
Simbolo
Valore
Riferimento
rt
0.001
Tabella C3
Nessuna misura di protezione
P TA
1
Tabella B1
Nessuna misura di protezione
P TU
1
Tabella B6
Incendio Ordinario
rf
0.01
Tabella C5
Nessuna misura
rp
1
Tabella C4
Nessuno
k S2
1
Equazione B6
k S3
1
Tabella B5
P SPD
1
Tabella B3
k S3
1
Tabella B5
Cavi non schermati – nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire(a) Sistema di SPD assente Cavi non schermati – nessuna precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire(a) Sistema di SPD assente
P SPD
1
Tabella B3
Pericolo particolare: nessuno
hz
1
Tabella C6
D1: Danno ad esseri viventi D2: danno materiali D3: guasto impianti interni
LT LF LO
0.01 0.01 ----
Tabella C2 Tabella C2 Tabella C2
Numero di persone nella zona
nz
50
Tempo di permanenza persone nella zona
tz
8760
---
1
Sistema SPD
L1: Perdita di vite umane
nz/nt x tz/8760
Coefficiente per le persone nella zona
9
CALCOLO DELLE RELATIVE QUANTITÀ
Si riportano di seguito il calcolo delle aree di raccolta, dei valori del numero atteso di eventi pericolosi, delle probabilità di danno, dell’ammontare delle perdite e delle componenti di rischio. Area di raccolta della strutture e delle linee
Struttura
Linea di energia
Linea di telecomunicazione
Simbolo
Equazione
Valore m2
Riferimento
AD
L x W + 6 x H x (L + W)+ 9 x π x H2
3.39E+03
Equazione A2
AM
Non applicabile
---
Equazione A7
AL/P
40 x LL
4.00E+04
Equazione A9
AI/P
4000 x LL
4.00E+06
Equazione A11
ADJ/P
Nessuna struttura adiacente
---
Equazione A2
AL/T
40 x LL
4.00E+04
Equazione A9
AI/T
4000 x LL
4.00E+06
Equazione A11
ADJ/T
Nessuna struttura adiacente
---
Equazione A2
15
Numero atteso di eventi pericolosi Simbolo Struttura
Formula ND
NG x AD x CD x 10-6
NM
Non aplicabile
NL/P Linea di energia
NG x AI/P x CI/P x CE/P x CT/P x 10
NDJ/P
Nessuna struttura adiacente
Equazione A4
Riferimento
---
Equazione A6
-6
1.00E-02
Equazione A8
-6
1.00E+00
Equazione A10
NG x AL/P x CI/P x CE/P x CT/P x 10
NI/P
Valore 1/anno 4.24E-03
0.00E+00
Equazione A5
NL/T
NG x AL/T x CI/T x CE/T x CT/T x 10
-6
1.00E-02
Equazione A8
NI/T
NG x AI/T x CI/T x CE/T x CT/T x 10-6
1.00E+00
Equazione A10
NDJ/T
Nessuna struttura adiacente
0.00E+00
Equazione A5
Commento Nessuna misura di protezione
Valore 1
Riferimento Tabella B1
1
Tabella B2
PA
Struttura non protetta con LPS PTA x PB
1
Equazione B1
PU/P
PTU x PEB x PLD x CLD
1
Equazione B8
PV/P
PEB x PLD x CLD
1
Equazione B9
PU/T
PTU x PEB x PLD x CLD
1
Equazione B8
PV/T
PEB x PLD x CLD
1
Equazione B9
Linea di telecomunicazione
Valutazione delle probabilità di danno Simbolo PTA PB
Valutazione dell'ammontare della perdita per una struttura LA
Simbolo
Formula ra x Lt x nz/nt x tz/8760
Valore 1.00E-05
Riferimento Equazione C1
LB
rp x hZ x rf x LF x nz/nt x tz/8760
1.00E-04
Equazione C3
LU/P
rt x LT x nz/nt x tz/8761
1.00E-05
Equazione C2
LV/P
rp x hZ x rf x LF x nz/nt x tz/8760
1.00E-04
Equazione C3
LU/T
rt x LT x nz/nt x tz/8761
1.00E-05
Equazione C2
LV/T
rp x hZ x rf x LF x nz/nt x tz/8760
1.00E-04
Equazione C3
RA
Formula ND x PA x LA
Valore 4.24E-08
Riferimento Equazione 6
RB
ND x PB x LB
4.24E-07
Equazione 7
RU/P
(NL + NDa) x PU x LU
1.00E-07
Equazione 10
RV/P
(NL + NDa) x PV x LV
1.00E-06
Equazione 11
RU/T
(NL + NDa) x PU x LU
1.00E-07
Equazione 10
RV/T Totale
(NL + NDa) x PV x LV
1.00E-06 2.67E-06
Equazione 11
Valori delle componenti del rischio R1 Simbolo
16
R1 = 0.27E-05 è minore di RT = 1E-05 : la struttura non necessita di misure di protezione
10
CONCLUSIONI
In relazione alle caratteristiche geometriche e costruttive la struttura del mercato coperto risulta AUTOPROTETTA.
Il tecnico
17