PROGETTO DIRETTORE DEL PARCO FERRARI ANALISI DOCUMENTALE E VALUTAZIONI PROGETTUALI
GRUPPO DI LAVORO: Arch. Pier Giuseppe Mucci (Settore Ambiente e Protezione Civile) - Coordinatore Dott.ssa Giovanna Franzelli (Servizio Tutela del Patrimonio Naturale) Dott. Giuseppe Amorelli (Ufficio Programmazione e Pianificazione del Verde) Arch. Fabrizio Lugli (Settore Lavori Pubblici) Ing. Marcello Capucci (Servizio Trasformazione e Progetti Urbani) Arch. Giovanna Palazzi (Servizio Trasformazione e Progetti Urbani) Coll. alla Progett. Elena Alietti (Servizio Trasformazione e Progetti Urbani) Dott.ssa Paola Francia (Servizio Sport) Dott.ssa Francesca Garagnani (Politiche Giovanili)
FEBBRAIO 2011
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Indice generale 0- Premessa....................................................................................................................................3 1- Planivolumetrico Zona Corassori - Progetto Benevolo - Jellicoe ................................................5 2- Piano Particolareggiato Zona Corassori ..................................................................................12 3 - Varianti al Piano Particolareggiato Zona Corassori ..................................................................14 4 - Attuazione del Parco Ferrari (ex Autodromo) ...........................................................................16 5 - Progetti correlati Parco Ferrari..................................................................................................21 6 - Documenti ed Atti Amministrativi - Cronologia -........................................................................23 7 - Fotografie aeree........................................................................................................................25 8 - Eventi al Parco Ferrari...............................................................................................................26 9- Proposta progettuale.................................................................................................................28
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0- Premessa Analizzare le intenzioni del Progetto Jellicoe e vederne nel corso degli ultimi 30 anni le realizzazioni ha significato per l’intero gruppo di lavoro un forte impegno a rileggere la storia di una significativa parte della Città, cercando di trarne valutazioni utili ad attualizzare le tensioni su cui si era fondato il progettista inglese e che i Modenesi avevano fatte proprie. Buona parte del materiale è stato riesumato dagli archivi comunali, un’operazione che - sia pur tra le difficoltà di chi cerca di fare sintesi nell’immensa mole di materiale prodotto sul tema – ha portato a tante riflessioni di merito, sovrastate senz’altro dal profondo rispetto per un'opera testimoniata dalla quantità e qualità dei materiali riscontrati. Affinché il grande lavoro di ricerca non fosse fine a sé stesso, un impegno particolare è stato posto nella digitalizzazione dei documenti ritenuti più significativi, da oggi di più semplice consultazione e diffusione. Jellicoe e la città: trent'anni dopo l’intervento del Maestro paesaggista abbiamo constatato come la sua sensibilità e professionalità ha avuto modo di diventare un progetto colorato da una forte Modenesità, come testimoniato all’epoca della elaborazione dai grandi e diffusi dibattiti che portarono ad una condivisione di idee successivamente scaturita nella realizzazione di quanto oggi possiamo godere. Ma il Progetto Jellicoe non era solo quello ad oggi realizzato, la riappropriazione dei suoi suggerimenti ed il confronto con l’esistente suggerisce che solo al completamento dei previsti interventi sia possibile dare la giusta dimensione ad un’idea che supera i limiti di un progetto per potersi tradurre in uno stile di vita dello spazio urbano, per far sentire come propri anche spazi pubblici, a disposizione di tutti. Il lavoro ha impegnato professionisti di vari Settori dell’Ente, un gruppo che ha cercato di esprimere in modo coerente le singole capacità e quelle dell’area tecnica di appartenenza per porle al servizio di un obiettivo comune; nel gruppo erano presenti persone che avevano avuto modo di conoscere il progetto nella fase della originale stesura, altre che dell’area in questione potevano vantare solo esperienze vissute come utilizzatori, in ogni caso tutti a conoscenza delle peculiarità di uno spazio su cui ci si doveva misurare, per valutarne peculiarità che non fossero solo il prodotto di un personale stato emotivo e che portassero ad un’analisi oggettiva. Gli ultimi tre decenni hanno influito pesantemente sui cambiamenti della città, parallelamente a quanto è cambiato il modo di viverla da parte dei suoi abitanti: le analisi condotte sui documenti degli anni ’80 sono state completate, per la fase preliminare al successivo progetto Direttore, anche con i documenti che hanno accompagnato la realizzazione di parte delle opere e di altri fattori significativi. In particolare è stato doveroso prendere atto delle modalità con cui il parco viene utilizzato e da chi, considerare che alcune delle funzioni previste da Jellicoe sono superate
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da iniziative sviluppatesi parallelamente (il Polo Museale di S. Agostino e la costruzione della Casa Natale di Enzo Ferrari), rivedere un progetto la cui dimensione primigenia si estendeva ben oltre la via S. Faustino, in direzione Sud, per concentrarsi su di uno spazio che sia pur rappresentando il maggior parco urbano di Modena, doveva esprimere nei nuovi limiti la sintesi di caratteristiche originalmente previste. Di grande aiuto è stata la lettura dei documenti con cui la comunicazione del progetto originale è stata trasmessa alla Città, i confronti politici e le riflessioni di quanti, in generale, stavano apprezzando la riappropriazione di uno spazio da molto tempo di proprietà del Demanio dello Stato; le inquietudini di alcuni decenni fa sono sembrati di grande attualità, su tutte prevaleva il desiderio di vedere un “grande intervento” come un “grande investimento” per la qualità urbana, fin da allora elemento distintivo dei Modenesi nello sviluppo ordinato ed armonio di un modo di vivere il territorio. Il materiale raccolto in questa relazione è quanto ritenuto utile, sia pur come sintesi di quanto disponibile, per essere riproposto in una metodica conoscitiva che si vuole condividere con quanti desidereranno fare un percorso fondamentale di analisi e riflessioni sul futuro del Parco Ferrari.
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1- Planivolumetrico Zona Corassori - Progetto Benevolo - Jellicoe Cronologia Gli indirizzi generali del Progetto Planivolumetrico Zona Corassori - ex Autodromo sono stati enunciati per la prima volta in una relazione del 17/04/1981, sviluppata poi fino alla presentazione ufficiale in Consiglio Comunale nella seduta del 16/09/1982, presieduta dal sindaco Mario del Monte con l'Assessore alla Pianificazione Territoriale Andrea de Pietri. A questa prima discussione ha fatto seguito l'allestimento, nelle sale del municipio, di una mostra del progetto aperta al pubblico da ottobre a novembre 1982 (n.7.500 visitatori) e di una pubblicazione del giornalino “Modena Comune” distribuita a tutti i cittadini. In quell'anno il progetto è stato esposto anche al Salone Nazionale dell'Edilizia di Bologna (SAIE).
1
Dati del progetto settembre 1982 Superficie complessiva dell'intervento
(S.T.) mq.
1.100.000,00
Superficie a parco e a verde attrezzato
(S.T.) mq.
760.000,00
Superficie investita dall'edificazione
(S.T.) mq.
154.000,00
Superficie destinata a parcheggi
(S.T.) mq.
88.200,00
Superficie residenziale (1.050 alloggi)
(S.U.) mq.
95.600,00
Superficie direzionale
(S.U.) mq.
115.900,00
Superficie commerciale per attività terziarie
(S.U.) mq.
27.400,00
Superficie per servizi urbani e di quartiere
(S.U.) mq.
98.200,00
S.T. = Superficie Territoriale, S.U. = Superficie Utile, S.L. = Superficie Lorda
1 Pubblicazione sul mensile del Comune di Modena - ottobre 1982 5/42
Il progetto presentato era stato sviluppato all'interno del Comune di Modena, da un gruppo di lavoro formatosi per l'occasione, composto da progettisti e collaboratori interni (fra cui arch. Pietro Bassetto, arch. Raffaele Gentile, ing. Alberto Muratori) e da consulenti esterni (arch. Leonardo Benevolo, sir. Geoffrey Jellicoe, arch. Harriett Phillips, arch. Roberto d'Agostino, ing. Massimo Majowiecki). Da allora il “Progetto Planivolumetrico Zona Corassori - ex Autodromo” è conosciuto dall'opinione pubblica come “Progetto Benevolo - Jellicoe”. Dopo l'esposizione dei principi generali del progetto si è aperta un'ampia ed articolata consultazione che ha interessato le sette Circoscrizioni comunali, le principali associazioni culturali, economiche e sociali della città, oltre ai partiti politici che hanno promosso autonome iniziative. Gli organi di stampa, sia a livello locale che nazionale, sono intervenuti ripetutamente sull'argomento e sono stati raccolti anche i pareri dei singoli cittadini attraverso questionari distribuiti alla mostra. In generale si è riscontrato un vivo interesse per l'argomento ed una unanime condivisione della proposta progettuale nel suo complesso, anche se non sono mancate osservazioni e dissensi su alcuni circostanziati aspetti specifici dei quali si è tenuto conto nell'elaborazione definitiva del progetto. Al termine di questa ampia consultazione l'Amministrazione ha presentato in Consiglio Comunale nelle sedute del 24, 25 e 27 gen. 1983, il definitivo “Progetto Planivolumetrico Zona Corassori - ex Autodromo” approvandolo con delibera consigliare n.22 del 27 gen.1983. Contenuti Fin dall'inizio l'area interessata comprendeva un'ampia fascia, dalla via Emilia alla Tangenziale sud, destinata dal PRG del 1975 a verde e a servizi, che si configurava come un amplissimo vuoto urbano (oltre 100 ettari) quasi interamente di proprietà comunale attorno al quale si era sviluppata la città a partire dagli anni '50. L'elemento caratterizzante del progetto è il cosiddetto parco in lunghezza ovvero una fascia a verde pubblico attrezzato lunga circa tre chilometri che si estende dalla via Emilia alla Tangenziale sud e di larghezza variabile (più consistente in corrispondenza dell'ex autodromo e più limitata in altri punti) continua e fruibile attraverso un sistema di percorsi pedonali e ciclabili, sottolineata dalla presenza di un lago-canale. Il parco in lunghezza svolge sia una funzione urbana che territoriale ed è in stretta relazione con le zone costruite circostanti, a cui offre una serie di servizi di quartiere e di dotazioni territoriali. L'ambito in cui è inserito il progetto è vicinissimo al centro storico cittadino e risulta delimitato dalla via Emilia a nord, da viale Autodromo e via Formigina ad ovest, dalla Tangenziale Quasimodo a sud e da quella che era allora una nuova strada, ora Viale Italia, ad est. L'area è intersecata in senso ortogonale da due importanti assi stradali: via Corassori e via S. Faustino, che di fatto ne definiscono le soglie delle diverse zone di edificazione. Tra la Tangenziale e via S. Faustino l'area ha una dimensione trasversale più variabile e discontinua, qui si collocano 6/42
le numerose funzioni insediative costruite e da costruire (case, scuole, impianti ricreativi, uffici pubblici e privati) inserite nello spazio verde , pur senza interromperne la continuità. Il progetto originariamente prevedeva l'interruzione di via S. Faustino, all'incrocio con viale Italia, in modo da creare una sequenza ininterrotta di spazi verdi e di vie d'acqua dalla via Emilia a viale Corassori.
2
La
zona
dell'ex
Autodromo
in
particolare si configura come un vuoto di eccezionale misura, circoscritto da strade, all'interno del quale sono stati inseriti spazi regolari (lungo i lati nord ed est) e spazi irregolari (lati sud ed ovest). Gli spazi regolari sono destinati ad una serie di funzioni diverse e modulati in modo tale da coprire tipologicamente la gamma tra il vuoto ed il costruito (spazi aperti e scoperti, aperti con coperture mobili, aperti con coperture fisse, spazi chiusi di grande luce, temporaneamente apribili, edifici 3
con ambienti di taglio normale). 2 Presentazione del progetto planivolumetrico “Benevolo-Jellicoe” - ottobre 1982 (pubblicazione) 3 Tav. n. 12 del progetto planivolumetrico “Benevolo-Jellicoe” - ottobre 1982 7/42
Gli spazi irregolari sono caratterizzati da un rapporto mutevole tra funzioni e terreno (la superficie a prato dovrebbe poter ospitare una pluralità di funzioni che si avvicendano nel tempo). La linea di demarcazione fra questi diversi tipi di spazio è costituita dal lago canale sul quale si affacciano le parti edificate. Dominante risulta essere la grande radura centrale dove tutti gli altri spazi, regolari ed irregolari, si affacciano e si raccordano. Con l'approvazione del Planivolumetrico, gennaio 1983, vengono acquisite le linee guida su cui si era basata la proposta progettuale del settembre1982. Il Parco ed il lago-canale, con un'estensione di circa 700.000 mq, sono diventati gli elementi portanti di tutta la progettazione e si estendono senza interruzione dalla via Emilia ovest alla Tangenziale sud. A parità di estensione vengono declinate puntualmente le quantità di superfici previste per le diverse destinazioni.
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Per l'intero comparto si hanno le seguenti quantità ap
(S.T.) mq.
660.000,00
vap verde attrezzato di quartiere
(S.T.) mq.
100.000,00
sp
servizi del parco
(S.L.) mq.
2.000,00
vp
viabilità e parcheggi
posti auto
4.500,00
cc
centro civico
(S.L.) mq.
500,00
sc
sala convegni
(S.L.) mq.
1.200,00
pp
palestre polifunzionali
(S.L.) mq.
3.500,00
cs
centro scolastico
studenti
2.700,00
sb
sedi bancarie
(S.L.) mq.
55.000,00
ua
uffici amministrativi
(S.L.) mq.
45.000,00
gd
grande distribuzione
(S.L.) mq.
5.000,00
ca
commercio/artigianato
(S.L.) mq.
15.000,00
r
area a parco
residenza
alloggi
S.T. = Superficie Territoriale, S.U. = Superficie Utile, S.L. = Superficie Lorda 4
Tav. n. 2 del progetto planivolumetrico “Benevolo-Jellicoe” - gennaio 1983 8/42
580,00
4.1
Per la zona ex Autodromo si hanno le seguenti quantità scp spazio coperto polifunzionale
(tenda)
(S.L.) mq.
9.000,00
ac
attrezzature culturali
(S.L.) mq.
5.000,00
arc
attrezzature ricettive/commerciali
(S.L.) mq.
2.000,00
atl
attrezzature per il tempo libero
(S.L.) mq.
4.000,00
vp
area a parcheggio su v.le Italia
(S.T.) mq
15.000,00
(dato misurato graficamente) S.T. = Superficie Territoriale, S.U. = Superficie Utile, S.L. = Superficie Lorda
Per quanto riguarda la struttura di servizio (centro polifunzionale: ac, arc e atl) del parco ex Autodromo le suddette quantità (lorde) sono riconducibili ad una superficie utile coperta di c.a. 10.000 mq destinata a centro polifunzionale: un nuovo polo culturale di dimensione urbana che sia l'occasione per lo sviluppo di strutture e spazi non diversamente risolti nell'ambito cittadino. Tale spazio viene poi suddiviso in tre categorie funzionali principali: •
Strutture sportive e ricreative: si prevede di collocare un “centro nuoto” composto da una piscina coperta e all'aperto, da vasche minori e da un solarium all'aperto. Sono previsti inoltre spazi per sedi di circoli e associazioni per la promozione delle attività ricreative.
•
Strutture ricettive per il naturale supporto del centro polifunzionale e di tutta la vita che si svilupperà nel parco quali: ristorante, bar, tavola calda, spazi di ricreazione, piccole quote commerciali.
•
Strutture culturali costituite da: • un complesso multisala per spettacoli (sala teatro-auditorium di 550 posti, sala cinema
4.1 Tav. n. 12 del progetto planivolumetrico “Benevolo-Jellicoe” - gennaio 1983 (particolare) 9/42
250 posti, sala incontri-conferenze 150 posti), • un complesso culturale per la documentazione ed informazione scientifica (cinevideoteca, sale aggregabili, biblioteca specializzata), • galleria ovvero uno spazio articolato e flessibile da utilizzare sia per attività espositive legate alle attività del centro ed utili anche per attività di mostra-mercato a livello cittadino, • un centro di documentazione permanente sulla storia dell'Autodromo ed alla storia e produzione dell'industria automobilistica modenese Questi volumi sono ricavati all'interno di una tipologia seminterrata sormontata da giardini pensili, essi sono raggiungibili dalla zona parcheggio da cui si diramano percorsi in pendenza fino al raggiungimento del punto più alto che si affaccia sul lago-canale, da qui, attraverso un sistema di scalinate si può raggiungere direttamente il parco senza entrare nella struttura. In alternativa, sempre dal parcheggio, ci si può dirigere alle attività del centro attraverso percorsi in piano che conducono a cortili interni i quali costituiscono le aree di affaccio e di servizio per le diverse sale (mostra, museo, ristorante) del centro. Il sistema dei giardini è in stretta relazione con i cortili sottostanti.
5
Fondamentale nel disegno dell'insieme è la presenza del lago canale che delimita e separa la struttura costruita del centro polifunzionale ad est dal parco-radura ad ovest.
5 Rielaborazione profili del progetto planivolumetrico “Benevolo-Jellicoe” - gennaio 1983 10/42
Dagli elaborati prodotti in questa fase appare evidente che la progettazione del Parco è ad un livello già molto avanzato, grazie soprattutto al contributo di sir. Geoffrey Jellicoe per la parte botanica-naturalistica; mentre la progettazione delle parti costruite avrà bisogno ancora molto tempo per essere sviluppata e completata.
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6 Particolare dell'angolo nord-est del progetto planivolumetrico “Benevolo-Jellicoe” - gennaio 1983 (pubblicazione) 11/42
2- Piano Particolareggiato Zona Corassori Cronologia Contemporaneamente alla delibera di approvazione del Planivolumetrico Zona Corassori, il Consiglio Comunale ha adottato il Piano Particolareggiato Zona Corassori con delibera n. 24 del 27 gen. 1983. Lo stesso Piano Particolareggiato è poi stato approvato con delibera n.710 del 15 sett.1983. Con apposito atto di C.C. n. 330 del 13 giu.1983 è stato istituito il gruppo di lavoro “Zona Corassori” ufficializzando l'incarico di coordinatore al prof. Leonardo Benevolo. Contenuti Il Piano Particolareggiato riguarda la zona gravitante su via Corassori, all'interno del quadrante viario compreso tra le attuali vie: Formigina, Corni-Schiocchi, Giardini, Marconi e S.Faustino. Per i contenuti generali il Piano Particolareggiato rimanda al Planivolumetrico appena approvato. La modifica più significativa riguarda la mancata interruzione di via S. Faustino all'altezza di viale Italia che ha comportato lo sdoppiamento della zona verde unitaria nei due parchi intitolati ad Enzo Ferrari (via Emilia, via Autodromo, via S. Faustino e viale Italia di circa 40 ha) ed alla città di Londrina ( via s: Faustino, via Tolomeo/della Valle, viale Corassori e viale Italia di circa 7 ha) ed il superamento dell'idea del lago-canale continuo da via S. Faustino alla Tangenziale sud.
7
7 Tav. n. 6 del Piano Particolareggiato Zona Corassori - gennaio 1983 12/42
Nella zona soggetta a P.P. si prevede la compresenza di residenza (oltre 1000 alloggi compresi quelli già realizzati), attività direzionali (nuova sede degli uffici comunali, centri servizi di due istituti di credito cittadini, uffici finanziari dello stato), commercio (pubblici esercizi, locali per lo spettacolo ed il tempo libero), istituti scolastici superiori ( Istituto Tecnico Guarini, Istituto Tecnico Cattaneo, Liceo Scientifico Wiligelmo) ed attività sportive e ricreative (palestre scolastiche e sale polivalenti). Dati del P.P. settembre 1983 Superficie Territoriale
mq
490.115,00
Superficie Utile
mq
260.707,00
residenza (40%)
mq
54.915,00
direzionale
mq
82.373,00
mq
123.419,00
mq
203.125,00
di cui
(60%)
servizi Verde di comparto
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3 - Varianti al Piano Particolareggiato Zona Corassori Cronologia Dopo il 1983 l'Amministrazione Comunale decide di procedere all'attuazione del Piano Particolareggiato appena approvato avviando una fase di definizione dei contenuti funzionali e quantitativi degli interventi e di definizione architettonica dei corpi edilizi e delle principali infrastrutture: •
La prima Variante al Piano Particolareggiato (adozione 510/84, approvazione 342/85) viene affidata all'arch. Vittorio Gregotti - studio Gregotti e associati; in seguito integrata con le delibere di C.C n. 343/1985 e 506/1985.
•
Una Variante parziale (delibera n. 202/1988) ed una successiva Variante generale (delibere n. 170/1990 e 213/1991) vengono affidate allo Studio di architettura Tiziano Lugli e coordinate internamente al Comune di Modena dall'ing. Mario Pergetti.
•
L'attuazione dei comparti edificatori viene affidata, tramite Convenzione urbanistica, alla soc. Agora 5 di Modena (delibere di C.C. n. 1231/1987 e n.2064/1989).
•
Una serie di delibere di Giunta Comunale dal 1992 al 2000 hanno poi accompagnato l'attuazione dei comparti residenziali del Piano Particolareggiato d'iniziativa pubblica .
• Recentemente il P.P. ha avuto un'ulteriore aggiornamento con le delibere n.167/2001 e n.2/2010.
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Contenuti La prima fase di approfondimento del Piano Particolareggiato, condotta dal gruppo Gregotti e nota anche come “sistema delle cinque piazze”, è rivolta principalmente all'organizzazione degli interventi edilizi, sia in termini quantitativi che qualitativi, in rapporto con la zona a Parco (così come definita dall'arch. Jellicoe) e con l'intera città, ed ha coinvolto principalmente i settori urbani compresi tra via S. Faustino e via Corassori e tra via Corassori e la Tangenziale sud. La riorganizzazione del costruito ha comportato una serie di miglioramenti anche per quanto riguarda il disegno del Parco. La collocazione nella zona di S. Faustino (in posizione intermedia) di una struttura per il tempo libero, comprensiva di impianti sportivi (piscine e palestre) ed un teatro tenda per circa 2.000 posti, ha permesso un diverso utilizzo del Parco vero e proprio (ex Autodromo) con l'eliminazione di una notevole quota di parcheggi e dalla grande tensostruttura collocata nella radura. La nuova soluzione consente una più ampia visione dell'area verde anche dalla via Emilia.
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Dal 1990 l'Amministrazione apre una nuova fase di verifica del Piano Particolareggiato che si era delineato (Piano Gregotti) per affrontare realisticamente le pressioni e le condizioni dettate dalla cittadinanza, questa nuova fase di approfondimento viene affidata allo Studio di architettura 9
Tiziano Lugli. Nell'insieme il nuovo assetto urbanistico conferma le soluzioni previste per le zone destinate a parco ed a servizi generali (a nord di via Corassori) mentre si differenzia sostanzialmente dalla soluzione precedente (variante Gregotti) nella parte degli insediamenti (a
8 Variante al Piano Particolareggiato Zona Corassori -1984/1985 9 Variante al Piano Particolareggiato Zona Corassori -1990/1991 15/42
sud di via Corassori). Nella proposta che ne deriva la soluzione al problema della disomogeneità del tessuto urbano circostante (zona S. Faustino-Corassori) viene ricercata mediante misurati interventi di ricucitura attenti ad ogni occasione di connessione con l'intorno, il tutto sostenuto dall'adozione di un linguaggio architettonico unitario e ben calibrato. Sempre presente rimane il tema degli spazi verdi destinati a ricucire, attraverso una rete organica di percorsi ciclabili e pedonali, l'ambiente del parco a nord e l'ambiente urbano a sud. 4 - Attuazione del Parco Ferrari (ex Autodromo) Cronologia Dal 1988 inizia il processo di attuazione del Parco intitolato ad Enzo Ferrari nell'ambito dell'ex Autodromo: •
la fase antecedente il 1998 riguarda essenzialmente le opere infrastrutturali generali,
•
con Delibera n. 160/1998 hanno inizio i Lavori di risistemazione del Parco Ferrari
•
con Delibera n. 2174/1997 è stato approvato il progetto Parco Ferrari II stralcio
•
con Delibera n.1710/1998 è stato approvato il progetto Parco Ferrari III stralcio.
•
con Delibera n. 1259/2002 è stato approvato il progetto Parco Ferrari IV stralcio.
•
con Delibera n. 910/2005 è stato approvato il progetto Parco Ferrari V stralcio.
Contenuti Sulla base del planivolumetrico approvato dal Comune nel 1983 è iniziata la prima fase di costruzione del Parco Ferrari, protrattasi fino al 1988, con la realizzazione della grande collina nella zona sud ovest dell'ex autodromo e la costruzione del lago centrale. Questi lavori hanno comportato la movimentazione di ingenti quantitativi di materiali inerti e terra, che, in seguito, sono stati in più fasi risagomati e livellati. L'intero perimetro dell'ex Autodromo
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venne recintato per facilitare le operazioni di cantiere e di attecchimento delle piantumazioni. Contemporaneamente nel vivaio di S. Matteo erano stati messi a dimora, per una fase di “acclimatamento”, gli alberi che negli anni successivi sarebbero stati piantumati nel parco. Con interventi successivi sono stati realizzati vialetti, rete fognaria, impianto di irrigazione, impianto di illuminazione, e quindi la piantumazione degli alberi e la semina dei prati. Superati i primi anni di attecchimento e manutenzione degli alberi si è proceduto nel 1988 all'apertura del parco rendendo così, fruibile al pubblico, una superficie complessiva corrispondente a circa metà dell'intera area dell'ex Autodromo. Dopo circa 10 anni, in cui sono state realizzate solo piccoli interventi di completamento dell'area già sistemata a parco, nel 1998 sono partiti i progetti con le nuove opere che avrebbero consentito l'ampliamento delle aree fruibili per il pubblico. •
Lavori di risistemazione del parco Ferrari - (delibera n. 160 del 25/02/1998), con questo progetto sono state realizzate una serie di opere di urbanizzazioni nella zona est del parco nell'area compresa tra viale Italia ed il lago. Le principali opere realizzate sono: •
vialetti inghiaiati di collegamento all’interno dell’ampia area prativa;
•
opere di urbanizzazione per il potenziamento dell’impianto di illuminazione;
•
barriera verde per separare il parco da viale Italia;
•
ampliamento dell’impianto di irrigazione.
Con questo intervento si è reso idonea alla fruizione pubblica l'intera zona centrale del parco inoltre sono state create le urbanizzazioni indispensabili per ospitare su quest'area manifestazioni ed eventi culturali, sportivi etc. necessari per dare slancio e visibilità al parco. •
Sempre nel 1998 con delibera n. 2174 del 30/12/97 è stato approvato il progetto Parco Ferrari II stralcio ed è stata avviata la realizzazione delle opere in esso previste. Questo progetto includeva la sistemazione a verde dell'area nord est del parco, il recupero della vegetazione esistente, e la sua integrazione con nuove alberature disposte secondo gli schemi presenti nelle tavole del progetto Jellicoe. Parallelamente a queste opere si è proceduto con la costruzione degli stradelli, dell'impianto di irrigazione ed illuminazione. Altro intervento sempre compreso all'interno di questo progetto è stato il completamento della cespugliazione nella parte di parco già realizzata che, sebbene previsto nel progetto di Jellicoe, non era ancora stato eseguito. Con le opere realizzate è stata strutturata in modo definitivo e fruibile per il pubblico l'area posta a sud est del parco e si sono eseguiti interventi di completamento sulle rimanenti parti di parco già precedentemente realizzate.
•
Nel 1999 con delibera n. 1710 del 30/12/98 è stato approvato il progetto Parco Ferrari III stralcio. Obiettivo di questo progetto è la funzionalizzazione delle aree non ancora ultimate
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della zona est del parco a confine con viale Italia. Le principali opere previste sono la costruzione di una rete di scolo delle acque meteoriche, il completamento della rete di illuminazione ed il ridisegno dell'organizzazione a vialetti, ciclabili e parcheggi dell'intera zona est del parco. Il lavoro più importante è forse la costruzione dei nuovi piani di campagna, la movimentazione dei materiali di risulta presenti, il recupero di quelli idonei per i lavori da eseguire e l'allontanamento di quelli in eccesso. A lavoro eseguito è ben evidente il disegno finale dell'intera viabilità interna al parco e l'inghiaiamento delle aree da adibire a parcheggio. Il disegno complessivo è in linea con quanto previsto nelle tavole dei progetti di Jellicoe, salvo gli adattamenti necessari dovuti alle mutate condizioni dell'area di intervento.
•
Con delibera n. 1259 del 30/12/2002 si approva il progetto parco Ferrari IV stralcio. L'intervento più importante di questo stralcio dei lavori è la costruzione del parcheggio posto lungo la via Emilia. L'area era già stata preparata negli anni precedenti, ivi compreso la predisposizione dell'impianto di illuminazione. Con questo intervento si procede ad un leggero lavoro di consolidamento del fondo e poi si passa alla realizzazione di tutte le altre operazioni di formazione delle aiuole, realizzaione della rete fognaria, posa degli autobloccanti piantumazione e realizzazione dell'impianto di irrigazione. Completano questo intervento la sistemazione di alcuni vialetti interni al parco con annesse strutture per la sosta, la creazione di una fascia verde attrezzata posta tra la via Emilia ed il parcheggio, la realizzazione del percorso ciclopedonale lungo la via Emilia e la sistemazione della zona di accesso su via S. Faustino.
•
Con delibera n. 910 del 29/12/2005 è stato approvato il progetto parco Ferrari V stralcio. L'oggetto centrale di questo progetto è la sistemazione a prato di un'area di circa 73.000 mq, quella che nel progetto di Jellicoe era individuata come la “grande radura”. Per realizzare questa fase di lavoro sono state raccordate le quote del piano campagna dei diversi stralci attuati e, con numerosi interventi di sterri e riporti è stato realizzata la quota finale della “grande radura”. La semina e la successiva manutenzione hanno consentito di completare l'intervento e trasformare l'area in un ampio prato pianeggiante. Oggi l'area è perfettamente fruibile e con questo intervento tutto lo spazio compreso all'interno dell'ex autodromo è disponibile per i cittadini. Già da qualche anno questa radura è utilizzata per manifestazioni e spettacoli.
Parallelamente, nel corso di questi anni sono state realizzate ulteriori opere finalizzate a migliorare la vivibilità e fruibilità del parco. I principali lavori eseguiti sono stati: •
fornitura e posa di giochi; 18/42
•
realizzazione pista da ballo;
•
realizzazione di un chiosco bar;
•
realizzazione di un magazzino/uffici con annessi bagni;
•
installazione del monumento di Enzo Ferrari;
•
sistemazione area dedicata alle manifestazioni equestri
L'insieme dei progetti elencati rappresenta i principali interventi che sono stati realizzati dal 1998 ad oggi per consentire l'apertura al pubblico dell'intera area ex Autodromo. L'impostazione strutturale dei progetti e degli interventi eseguiti nel corso di questi anni, è stata, per quanto possibile, rispondente a quanto previsto nei progetti originari di sir. G. Jellicoe. La seguente tabella sintetizza i dati più significativi, in termini di superfici, dotazioni ed arredi, del Parco Ferrari, ad oggi primo parco urbano in ordine di grandezza. n
ml
Superficie complessiva di cui
mq 406.204,00
superficie verde
334.440,00
superficie pavimentata
61.100,00
laghi
10.664,00
alberi
3603
cespugli
810
siepi
1.210,00
percorsi ciclabili
1.840,00
percorsi pedonali
4.606,00
Aree attrezzate aree giochi
5
giochi singoli
11
panchine
180
tavoli con panche
14
fontane
1
bar
1
barbecue
1
Wc pubblici
1
campi sportivi (gioco libero)
2
19/42
10
10 Planimetria dello stato di fatto del Parco Ferrari - elaborazione anno 2008 20/42
5 - Progetti correlati Parco Ferrari Nel mese di giugno 2005 ha avuto inizio un atelier di progettazione urbana, promosso dal Comune di Modena, intitolato “Città Media Felix”, che ha coinvolto gruppi di progettazione interni al Comune e gruppi di docenti e studenti di alcune fra le principali Università Italiane sui temi ritenuti di maggiore interesse per la città fra cui anche i parchi e le aree verdi. Su questo tema ha lavorato il gruppo della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino coordinato dall'arch. Paolo Castelnovi. Sono stati approfonditi a titolo esemplificativo due fra i più significativi parchi della città: Il Parco della Resistenza ed il Parco Enzo Ferrari. Per quest'ultimo sono state elaborate diverse interpretazioni ripartendo dall'idea iniziale di un grande parco centrale della città, visibile da tutte le attrezzature dell'intorno. Si riportano di seguito alcune suggestioni frutto del lavoro dei diversi gruppi svoltosi nell'anno 2005
11
La prima versione “Il Tivoli a Modena” è basata su una pluralità di luoghi separati da movimenti di terra e macchie di verde con pochi edifici inseriti nei dislivelli. I diversi ambiti, che possono ospitare funzioni intercambiabili e rinnovabili, sono messi in sequenza e connessi tra loro e con l'intorno circostante attraverso un attento sistema di percorsi funzionali. La seconda versione “I Giardini della Biennale” è invece maggiormente basata sul costruito, contiene infatti un complesso di auditorium ed esposizioni, un campus per le funzioni universitarie integrate con altre attrezzature pubbliche (sale congressi, teatro all'aperto) ed un centro sportivo polivalente. Il progetto culturale avviato con “Città Media Felix” si è completato nel 2008 con la pubblicazione di 11 Progetti del gruppo della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, anno 2005 21/42
un documento che per il Parco Enzo Ferrari propone una terza soluzione: I temi che sono stati ritenuti fondanti per questo progetto sono: A) la grande fontana canale, B) le attrezzature culturali e per il tempo libero sormontate da terrazze, C) il grande green centrale, D) il lago, E) ingresso a sud con la cascata e la porta con vista sul lago, F) connessione con il futuro completamento urbano ad est, G) ingressi che valorizzano gli angoli nordest e nord-ovest, H) una grande promenade alberata, K) attrezzature per eventi e mostre all'aperto e al chiuso, J) parte già realizzata dei rilevati alberati. 12
12 Progetto del gruppo della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, anno 2008 22/42
6 - Documenti ed Atti Amministrativi - Cronologia (*)
1. Planivolumetrico Zona Corassori (archivio via Santi n.60 - cartella n. 30) [CD n.1] Progetto Benevolo-Jellicoe Presentazione in Consiglio Comunale del 16 sett.1982 (1 relazione + 13 elaborati grafici) Presentazione in Consiglio Comunale del 24, 25 e 27 gen.1983 (dibattito) Approvazione in Consiglio Comunale delibera n. 22 del 27 gen.1983 Pubblicazioni (Presentazione in C.C. del 16 sett. 1982, Mensile del Comune di Modena ott.1982, Disegni originali di sir. Jellicoe)
2. Piano Particolareggiato Zona Corassori (archivio via Santi n.60 - cartella n. 31) [CD n. 2] Progetto Benevolo-Jellicoe Adozione in Consiglio Comunale delibera n. 24 del 27 gen.1983 (1 relazione +16 elaborati grafici) Approvazione in Consiglio Comunale delibera n. 710 del 15 sett.1983
3. Varianti al Piano Particolareggiato Zona Corassori (archivio via Santi n.60) Delibera di C.C. n.487 del 2 lug.1984 - aggiornamento lotti P5 e P8 - approvazione. Delibera di C.C. n.510 del 5 lug. 1984 - variante al P.P. Zona Corassori (Gregotti) - adozione. Delibera di C.C. n.342 del 14 mar.1985 - variante al P.P. Zona Corassori (Gregotti) - appr.ne. Delibere di C.C. n.343/1985 e 506/1985 - integrazioni alla delibera precedente. Delibera n. 202/1988 - variante parziale e
Delibere n.170/1990 (adozione) e n.213/1991
(approvazione) - variante generale al P.P. affidata allo Studio di architettura Tiziano Lugli. Delibere di C.C. n. 1231/1987 e 2064/1989: Convenzione Urbanistica tra il Comune di Modena e la soc. Agora 5 di Modena. Delibere di Giunta Comunale dal 1992 al 2000 di attuazione dei comparti di iniziativa pubblica del P.P. Delibere di Consiglio Comunale n.167/2001 e n.2/2010 ulteriori aggiornamenti al P.P.
4. Stralci di attuazione del Parco Ferrari (ex Autodromo) (archivio Settore Ambiente) Delibera di C.C. n. 747 del 30 giu.1988 - progetto esecutivo opere di U1, 1° stralcio Delibera di G.C. n.2174 del 30 dic.1997 - progetto esecutivo opere di U1 2° stralcio Delibera di G.C. n.1710 del 30 dic.1998 - progetto esecutivo opere di U1 3° stralcio Delibera di G.C. n.1259 del 30 dic.2002 - progetto esecutivo opere di U1 4° stralcio Delibera di G.C. n. 910 del 29 dic.2005 - progetto esecutivo opere di U1 5° stralcio
5. Progetti correlati Zona Corassori [CD n. 3] Determina Dirigenziale n. 1257/2005 istituzione del convegno/dibattito “Città Media Felix” Delibera di C.C. n. 66/2006 Progetto Laboratorio della Città - rapporti con le università (*) Considerata la mole del materiale consultato, parte dello stesso è conservato su supporto informatico ed in parte nell'archivio cartaceo dei Settori “Trasformazione Urbana e Qualità Edilizia” e “Ambiente e Protezione Civile”. Si può consultare facendone richiesta all'ufficio Supporto Attività Consiliari ed Atti Amministrativi
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13
13 Quadro riassuntivo degli stadi di avanzamento del comparto Corassori 24/42
7 - Fotografie aeree Stato di Fatto
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Simulazione Sovrapponendo alla foto aerea zenitale il progetto originale del Parco si ottiene il seguente risultato
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14 Fotografia zenitale: stato di fatto anno 2008 15 Fotografia zenitale: simulazione 25/42
8 - Eventi al Parco Ferrari Nel corso degli ultimi anni l'area del Parco Ferrari è stata in varia maniera coinvolta nello svolgimento di eventi e manifestazioni sportive di interesse locale, nazionale ed anche internazionale. mese
Manifestazioni sportive
gennaio (saltuaria)
Campionati di società di corsa campestre assoluti organizzati da ASD La Fratellanza
febbraio
Campionati individuali e di società regionali di corsa campestre organizzati da ASD La Fratellanza
aprile/maggio
Concorso ippico Internazionale organizzato da ASD il Gelso
aprile/maggio
Concorso Ippico Nazionale A****Città di Modena organizzato da ASD il Gelso
maggio
Passaggio di Modena di Corsa con l'Accademia organizzato da Accademia Militare
maggio
Festa finale del Progetto Scuola Sport organizzato da Assessorato allo Sport
maggio
Incontra lo Sport organizzato da Assessorato allo Sport
maggio (solo 2010)
Trenkwalder Beach Volley Event organizzato da Pallavolo Modena
giugno/luglio
Yoga al Parco - lezioni gratuite di yoga organizzate da ASD Narayana
settembre
Ippogiochi - equitazione rivolta ai bambibi organizzato da FISE
settembre
Cross delle Società di Caccia organizzato da ASD Caccia alla volpe Gonzaga Estense
novembre
Giro d'Italia Ciclocross organizzato da Team Ciclistico Paletti
dicembre
Trofeo Cittadella - Campionato Unitario Corsa Campestre organizzato da ASD Cittadella
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Oltre agli eventi sportivi, nelle varie aree del parco hanno luogo ogni anno svariate manifestazioni da parte di gruppi, associazioni e partiti politici: mese
Manifestazioni ricreative
marzo
AIL - Campagna uova di pasqua
marzo
Giochi Sportivi studenteschi
marzo
Lega Nord Padania
aprile
In bici con la 4
aprile
Festa AGESCI 25 Aprile
aprile
Lega per l'abolizione della caccia onluns
maggio
WWF - world wide fund for nature
maggio
A cavallo nel parco
maggio
Associazione provinciale federconsumatori
maggio
Mercato straordinario campagna in città
maggio
WWF - campagna referendaria per l'acqua pubblica
maggio/giugno
Festa comunale del Partito Democratico
maggio/giugno
Urban rabbits
giugno
Festa dell'acqua
giugno/settembre
Notti d'estate al Parco Ferrari
settembre
Mutina Boica, Celti e Romani fra i due fiumi
settembre
Giornata del vecchietto, briscola a quattro zampe
settembre
Attività per local runners
settembre
Gran premio Città di Modena
ottobre
Maratona d'Italia - memorial Enzo Ferrari
ottobre
ERT - Emilia Romagna Teatro
novembre
GM - communication srl
dicembre
AIL - Modena onluns
di queste negli allegati successivi sono evidenziate quelle che hanno avuto un'incidenza maggiore in termini di occupazione del suolo pubblico.
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9- Proposta progettuale La delega a produrre un “Progetto Direttore” sul Parco Ferrari oltre a stimolare in termini professionali i partecipanti il gruppo di lavoro intersettoriale del Comune di Modena, ha evidenziato il forte impegno ad un tipo di collaborazione che, sia pur prassi nei normali rapporti di lavoro, non tanto usualmente è dedicata alla risoluzione di singole e tanto sostanziose problematiche; l'interdisciplinarietà degli aspetti da prendere in considerazione ha stimolato tutti i professionisti dipendenti dell'Ente a fornire prestazioni di eccellenza ponendosi in termini propositivi anche su materie di non stretta competenza. Anzitutto il lavoro di acquisizione precedentemente descritto, svolto da ogni membro del team, ha consentito di affinare una sintonia operativa riflessa nei tempi del lavoro, tempi che non hanno comunque inciso sulla normale attività degli uffici grazie all'attitudine positiva di chi, oltre che una delega, ha saputo incarnare anche una tensione verso la propria Città. Il prodotto degli sforzi in tal modo espressi non vuole essere o ritenersi elemento conclusivo di un progetto la cui realizzazione sarà suppostamente sviluppata nel corso di molti anni, ad altri – con le fasi esecutive – il compito di tradurre in elementi di sicura fattibilità ciò che un Progetto Direttore non può che mantenere sul piano delle intenzioni e suggestioni. L'aderenza, per quanto possibile, al progetto di Sir Jellicoe, ed al fatto che gran parte di esso sia stato realizzato, sono elementi che fanno ben sperare in un'oggettiva valutazione del quadro progettuale delineato, con l'auspicio che per l'evoluzione a cui ogni Città tende naturalmente siano stati individuati fattori di riferimento integrabili nelle altre dinamiche socioculturali.
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Primo impegno ed obiettivo è stato quello di recuperare gli elementi filologicamente utili a garantire continuità al progetto Jellicoe, sia pur con l'avvertenza di sottoporli ad un'analisi che dell'attuale collocazione temporale potesse fare elemento di filtro e condizione alla sostenibilità progettuale. E' in tale ottica che l'individuazione del Lago Canale (come elemento di assoluta invarianza temporale ha consentito di delimitare formalmente gli spazi naturalizzati dalle architetture edificate, sia pur nella revisione dimensionale a cui è stato sottoposto: gli ordini di grandezza con cui viene riproposto non possono più renderlo comparabile al lunghissimo tratto d'acqua previsto nel piano della Zona Corassori, di cui il Parco Ferrari (“Ex Autodromo”) rappresentava solo una quota parte ma, sia pur nella rivisitazione della lunghezza, il risultato riproposto consente di rileggervi tutte le caratteristiche originali ed anzi, in linea con nuove tendenze all'utilizzo di simili elementi di grande scala, si offre come portatore di ulteriori riflessioni che vanno oltre l'aspetto naturalistico, un segno certamente artificiale come quei canali a cui Modena è abituata da sempre e su cui sempre l'uomo ha agito per adeguarli alle funzioni di regimazione idraulica e trasporto di cui aveva la necessità. L'alimentazione del Lago Canale sarà effettuata mediante prelievo d'acqua dalle falde superficiali, inadatte per il consumo umano ma assolutamente idonee per questa nuova funzione, in grado pure di provvedere all'irrigazione delle piante e del verde adiacente mediante gli impianti che si potranno realizzare nell'area della Darsena, punto di arrivo per percorsi ed attività, certamente luogo deputato all'installazione degli impianti utili alla gestione delle acque.
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Un lago Canale non solo dedicato al disegno ed alle prospettive degli architetti ma da intendersi come elemento da vivere, strumentale a funzioni direttamente e non gestite dall'uomo: il canottaggio, la semplice corsa attorno ad un lungo nastro d'acqua che “lava” l'aria circostante, i giochi con modellini, una “pista d'atterraggio” per gli uccelli migratori, ne faranno un segno visibile anche con i moderni strumenti dell'aerofotogrammetria.... ma Jellicoe voleva qualcosa di più, quel qualcosa che si è desiderato mantenere per metterlo a disposizione della Città! Il Gruppo ha recuperato un segno ai più invisibile ma che rappresenta, con l'acqua, l'elemento di forza del progetto, la Collina/Terrapieno al cui interno ridurre, nascondendole parzialmente, le edificazioni e, contemporaneamente, porsi come quell'inconsueto elemento altimetrico della pianura modenese su cui arrivare per godere di prospettive che la dimensione del Parco Ferrari (ca. 400.000 mq) nega alla limitata altezza dell'occhio umano. Si tratta quindi di un ulteriore punto d'osservazione privilegiato che, da un lato all'altro della sua collocazione, consente di avvicinare le colline alberate verso Viale Autodromo, abbracciare lo sviluppo del Mini Naviglio, sentire ancora più vicina la Ghirlandina e l'adiacente Centro Storico. Tale elemento morfologico doveva essere contenuto da elementi che ne rappresentassero non tanto un confine quanto un punto di raccordo naturale ed è da tale riflessione è stata sostenuta la naturale collocazione di una Piazza Verde nel punto di incrocio tra le due direttrici viarie che delimitano il parco a Nord e a Est, la Via Emilia e Viale Italia.
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La Piazza pensata dal progettista inglese ed a noi giunta con i colori delle sue tavole pastellate era leziosamente legata al disegno dei giardini all'Italiana, alla tradizione e cultura che hanno sempre affascinato i cultori del paesaggio manipolato con arte e scienza: il gruppo di lavoro ha ritenuto che la dimensione di tale spazio e la sua ubicazione formale fossero sufficienti a darne una connotazione forte, a cui si aggiungeva la progressiva elevazione del terreno verso le due vie di cui diventa elemento baricentrico, mediante il recupero altimetrico che deve dare la continuità alla Collina, di cui è parte integrante ed elemento generatore. Si realizza, in modo semplice ed al tempo stesso raffinato, una sorta di anfiteatro naturale da vivere attraverso manifestazioni, spettacoli o, più semplicemente, per rilassarsi godendo di diversi punti di vista sull'ambiente circostante. La contiguità con le parti costruite viene mitigata con un elemento che, sia pur artificialmente realizzato, fa scadere questa sua caratteristica mediante la ricchezza giocosa della Fontana o, meglio, delle fontane che vuole rappresentare, esprimendosi sia attraverso i giochi d'acqua diretti da una regia che ne determina effetti estetici ed al tempo stesso fruibili nella bella stagione. Esempi simili si possono già ritrovare anche a Modena, al Parco IX Gennaio, ma sono presenti anche in altre realtà urbane elementi con cui si è trasformato quello che una volta era espressione monumentale di un gioco d'acqua in un motivo di attrazione verso aree verdi dalle molteplici possibilità di utilizzo.
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Le suggestioni fotografiche sono state sintetizzate per tale elemento con le immagini inusuali di un progetto realizzato negli Stati Uniti dove, a prescindere dagli aspetti altamente tecnologici introdotti anche nella formula comunicativa, vale l'effetto di appropriazione dello specchio d'acqua determinato dalla piazza d'acqua, la rivisitazione di un luogo che può offrire la possibilità di passare dalla semplice osservazione alla diretta fruizione con particolare riferimento a bambini e giovani, sia durante l'estate con i giochi d'acqua che in inverno eventualmente trasformata in pista di pattinaggio. Come già accennato, nel rilevato posto a margine del Viale Italia saranno collocate le edificazioni costituenti l'Area Servizi, luogo deputato alla realizzazione di tutte quelle funzioni che, in linea con quanto propugnato nel progetto del 1982-83, si ritengono importanti fattori di completamento ad un utilizzo di un area dalla vocazione naturalistica che, con le indicazioni presenti nel Programma Funzionale facente parte del Progetto della Zona Corassori (Ex Autodromo), presentato in Consiglio Comunale nella seduta del 16/09/1982, “.....il Centro Polifunzionale (così veniva definita l'area edificata), con una superficie utile coperta compresa tra 10 e 12.000 mq., è la struttura di servizio più complessa e forse più delicata. Infatti definisce uno dei segmenti principali del circuito urbano …........ caratterizza il parco non come puro luogo di sosta, contemplazione e ricreazione naturalistica, ma come punto di massima concentrazione di attività legate alla cultura ed al tempo libero.”.
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Pur ritenendosi opportuna una rivisitazione/attualizzazione di tali indicazioni, di cui vedremo successivamente nel dettaglio i dati parametrici, occorre sottolineare la conferma di una formale integrazione tra il costruito e la collina, in una sintesi che dovrebbe tradursi nei successivi progetti esecutivi, in un amalgama architettonico in cui l'elemento artificiale dovrebbe essere parzialmente nascosto ed inglobato dal terreno naturalizzato, seguendo i cambi di livello dello stesso con l'armonia necessaria ad evitare impatti ambientali. Anche le coperture potrebbero beneficiare delle nuove tecnologie attualmente a disposizione, sia potendosi realizzare con elementi naturali (“tetti verdi”), sia proponendosi come elementi di captazione delle energie da fonti rinnovabili. O ambedue contemporaneamente. Le funzioni di cui viene riproposto l'insediamento corrispondono tendenzialmente a quelle previste nel progetto approvato nel 1983, con una variante sostanziale sulle “funzioni legate alle attività culturali”, ipotizzate allora per consentire la riorganizzazione di alcuni settori culturali (Musei, Biblioteche) che, nei trent'anni trascorsi, hanno avuto autonome evoluzioni ancor oggi dinamiche (grazie agli interventi sul Palazzo Santa Margherita, il nascente Polo di Sant Agostino, la Casa Natale di Enzo Ferrari. Al posto di ciò ci si è preoccupati di analizzare il target ideale di utenti capaci di rivitalizzare tutto l'anno ed anche in gran parte della giornata l'utilizzo di una consistente quota dell'Area Servizi ed interagire anche con la rimanente: tale indagine ha portato ad una sintesi legata alla compresenza, sia pur diversamente dislocati nella città, di spazi per attività giovanili delle quali si sente la necessità di trovare un'ubicazione che a livello territoriale consenta sinergie economiche e, soprattutto, interazioni utili a fornire quei momenti di confronto in cui condividere aspirazioni ed impegni personali utili a forme di socializzazione alternative rispetto agli schemi tradizionali del passato, una forma comunque premiante in materia di risultati collettivi. In base a tale ipotesi, la prevista area destinata in origine alle funzioni culturali è stata ridotta alle necessità reali delle nuove funzioni dedicate alle Aggregazioni Giovanili, immaginandone uno sviluppo su due piani, in adiacenza all'area dedicata alle manifestazioni. Per le funzioni legate alle attività del tempo libero (sportive e ricreative), a suo tempo definite mediante la collocazione di un “centro nuoto, formato da una piscina coperta ed eventualmente da vasche minori, dal solarium all'aperto, da attrezzature fisioterapiche”, il lavoro di analisi eseguito sull'ipotesi di completamento del Parco Ferrari ne ha ribadito la validità, evidenziandone le ancor presenti capacità di attirare interessi singoli e collettivi e di coniugarsi con le funzioni offerte dal parco urbano: gli approfondimenti in tal senso hanno espresso la necessità di estendere ad un'area contigua al previsto impianto natatorio coperto la possibilità di realizzare luoghi d'acqua esterni, su di una superficie di ca. 10.000 mq., eventualmente copribili per estenderne l'uso anche nei mesi invernali e trasformando così l'area in oggetto in un polo d'acqua a valenza urbana. Pur rimandando alle successive verifiche economiche e funzionali la sostenibilità di una tale ipotesi, appare evidente che sia per le potenzialità espresse che per la localizzazione strategica la 33/42
realizzazione di un tale elemento potrebbe assumere il senso di un importante servizio all'intera comunità modenese. A completamento delle funzioni previste sull'Area Servizi è prevista la realizzazione di spazi dedicati alla ricettività, in linea col progetto originario e quale naturale supporto dell'Area Servizi e di altre attività che si svolgeranno nel parco; viene pertanto ipotizzata la possibile realizzazione di alcune attività ricettive (bar, ristorante,.....) e di piccoli spazi commerciali di completamento, in grado di dare accoglienza agli utenti del Parco e dell'intera area Servizi, oltre che capaci di attirare autonomamente un pubblico che – oltre a godere di servizi direttamente offerti – possa anche ritrovare nel Parco dei momenti di svago, sia sportivi che ricreativi. La definizione di aree per manifestazioni, sostanzialmente collocate su spazi dotati da reti ed infrastrutture, consentirà il mantenimento di funzioni puntuali di varia natura, particolarmente fruibili grazie alla fitta rete di piste ciclabili, dalla presenza di importanti reti viarie e di un sistema di mezzi pubblici che consentono un facile raggiungimento dei punti interessati.
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Il completamento dei parcheggi necessari all'accoglienza delle auto di cui si ipotizza la sosta, completerà – su area predisposta dall'Ente (come per le edificazioni) - sulla base del Planivolumetrico e Piano Particolareggiato a suo tempo approvati, la dotazione di spazi previsti.
E' stata pure effettuata una valutazione di carattere viabilistico relativa alle modalità con cui l'utenza avrebbe potuto giungere al Parco sfruttando le arterie esistenti e ne è scaturita una ipotesi in cui tre punti focali, rappresentati dai punti di intersezione di Viale Italia rispettivamente con Via Emilia Ovest o con Via S. Faustino, oltre che con un sistema intermedio sullo stesso Viale, potranno garantire il pfacile approccio al Parco ed all'Area Servizi; di particolare suggestione e valenza urbanistica è l'ipotesi della rotatoria immaginata lungo Viale Italia, sia come punto di smistamento che per ridurre la velocità dei mezzi in transito oltre che quale punto di collegamento con una imporatnet parte della Città, estendendosi sino a quel punto la via Rangoni, attualmente interrotta dall'area militare della Caserma Pisacane, di cui si auspica la pronta sdemanializzazione.
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Si ottiene in tal modo un quadro progettuale complessivo:
Di cui è stata realizzata anche una rappresentazione in “stile Jellicoe”
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Anche nella prospettiva “a volo d'uccello”
Viene anche riproposta una tabella comparativa tra i dati del Progetto Jellicoe e quelli del Progetto Direttore. Sia nell'uno che nell'altro caso si tratta di valori la cui completa definizione sarà oggetto di un preciso Piano Particolareggiato
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Si intende completare il lavoro effettuato mediante la presentazione di alcune immagini che, a scopo esclusivamente evocativo, desiderano esprimere possibili orientamenti nelle applicazioni progettuali, in particolare per quegli elementi la cui realizzabilità ha meno esemplificazioni ricorrenti, il Lago Canale ed i giochi d'acqua:
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Montreal - Vieux port
Canada, Ottawa Ontario – Rideau Canal
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Stati Uniti, Chicago - Millennium Park
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Concludiamo con l'immagine del Parco e della proposta elaborata, in una collocazione che ne evidenzia la valenza urbana
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