Prato Ortsbilder
Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
Foto aerea Bruno Pellandini 2004, © Ufficio per l’ISOS, Zurigo
L’insediamento propone, grazie al gran numero di dimore ben conservate del secolo XVII, con tratti di prestigio e ricche decorazioni, un certo tratto cittadino, soprattutto lungo lo stretto percorso principale, che si sposa con la sua origine e componente rurale ancora chiaramente leggibile.
Villaggio £ £ $ Qualità situazionali £ £ $ Qualità spaziali £ £ $ Qualità storico architettoniche Carta Siegfried 1873
Carta nazionale 2001
1
®
Prato Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
1
2 Panoramica da est
4
3 Lungo il percorso interno principale
6 SS. Sebastiano e Rocco
5
7
8
2
Prato Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
Ortsbilder
9,10 8 13
12 117
6
3 5 4
2
Direzione delle riprese, scala 1: 8000 Fotografie 1980: 12 Fotografie 1999: 1–11, 13
9 Via interna principale
10
11 Il margine meridionale
12
13 Tipico in Prato è la presenza di dimore di grande volume
3
1
®
Prato Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
Piano di rilevamento 1: 5000
0.0.16
0.0.12
IV 0.0.13 0.0.14
1 1.0.4I 1.0.1 1.0.2
1.0.6 1.0.5
0.0.10 0.0.8
1.0.7 0.0.12
1.0.3
0.0.15
II
Perimetro, Gruppo (P, G)
Intorni (I-Ci, I-Or)
1.0.3 0.0.9 0.0.11
III
Elemento eminente (E)
segnalato
perturbante
Prato Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
Foto
Elemento perturbante
Elemento segnalato
Obiett. di salvaguardia
Significato
Qualità storico arch.
Qualità spaziali
P Perimetro edificato, G Gruppo edilizio, I-Ci Intorno circoscritto I-Or Intorno orientato, E Elemento eminente
Categoria di rilievo
Ortsbilder
Tipo
Numero
Definizione
P
1
Nucleo edilizio rurale con rilevante presenza di edifici con tratti signorili dei secc. XVII–XIX
A £££ A
I-Ci
I
Pendio prativo e alberato di sfondo all’edificazione storica
a
£ a
I-Or
II
Piano di scorrimento del fiume e lieve pendio prativo
a
£ a
I-Ci
III
Campagna, riva prativa, primo piano per l’edificazione da sud
a
£ a
I-Ci
IV
Fascia lungo strada in piano, area deposito macchine e materiali edili tra Prato e Sornico
b
$ b
E
1.0.1
Chiesa parrocchiale dei SS. Sebastiano e Rocco, riedificazione del 1761
£ A
E
1.0.2
Edificio di prestigio con ricche decorazioni e resti di pitture, in ingresso al vicolo interno, e marca a vuoto arredato con due latifoglie; 1673
£ A
1.0.3
Imponenti edifici abitativi a schiera e isolati, caratterizzanti la silhouette del nucleo; secc. XVII–XVIII
o
13
1.0.4
Principale percorso in parte acciottolato, con guiderie di granito
o
3,8–10
1.0.5
Parte dell’insediamento a forte caratterizzazione rurale per la densa presenza di edifici utilitari
o
5
1.0.6
Edificio rurale con aggiunte di balconi in cemento armato e trasformazioni alle aperture e alla copertura, lungo il percorso principale
1.0.7
Ampio spazio a orti, su due livelli, definito alle estremità da riattamenti poco curati
o
o 7
0.0.8
Prolungamento abitativo utilitario del nucleo principale
o
1
0.0.9
Ex ristorante, edificio a tre piani e tre assi, scala a due ali, decorazioni sottogronda, zoccolo in pietra a vista; 1933
o
0.0.10
Recente edificio abitativo su base sfruttata per autorimessa
o
0.0.11
Tre stalle riattate ad abitazione con inclusione di autorimesse nella base in muratura
o
0.0.12
Fiume Maggia con ponte in pietra ad arcata unica
0.0.13
Casa patriziale, edificio cubico a tre piani e tre assi, finto bugnato, scala esterna a due ali, copertura a quattro falde; 2 a metà sec. XIX
0.0.14
Ristorante, edificio a sei assi, coperto a quattro falde, marcante l’accesso all’insediamento; fine sec. XIX
0.0.15
Edificio abitativo unifamiliare a tre piani, con intonaco grezzo, collocato senza cura ai margini dell’edificazione storica
0.0.16
Sornico, frazione del Comune di Lavizzara, nell’ISOS villaggio di importanza nazionale
E
2–13
1,2
2,6,13
o
1
o
5
£ A o o o
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Prato Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
Sviluppo dell’insediamento
L’insediamento attuale
Cenni di storia e di evoluzione
Relazioni spaziali fra le parti
Dal 2004 Prato fa parte del Comune di Lavizzara mentre fino a tale data con il vicino Sornico costituiva il Comune Prato Sornico, sorto nel 1864, ma con il mantenimento di due diversi patriziati. A un’unità amministrativa della Lavizzara i due insediamenti appartennero già nel lontano passato, fino al 1374. Secondo alcune fonti, il nome di Prato deriverebbe dall’omonima città toscana, dai tempi delle contese tra Guelfi e Ghibellini e a tale derivazione sarebbe da ricondursi anche il cognome Medici presente nel villaggio.
Prato sorge, esposto a sud, sulla riva orientale del fiume Maggia, sulla sinistra del cono di deiezione del torrente che scende dal Pizzo Ruscada. L’edificazione si dispone su un piccolo pianoro sopra il fiume, con la maggioranza delle case volte verso il fondovalle, a catturare più luce, in modo tale che il fronte di edifici assume un forte risalto. Al nucleo edilizio (1) si arriva, provenendo dalla bassa valle, attraverso un ponte (0.0.12) dopo il quale la strada di percorrimento, passata sulla riva sinistra del fiume, porta a Sornico, subito a nord (0.0.16).
Dal punto di vista ecclesiastico, fino a un certo periodo, dipese da Sornico, ma già nel 1591 vengono citate per Prato due cappelle, quella attuale di S. Sebastiano e S. Rocco (1.0.1) ingrandita nel 1730 e ricostruita, quasi ex novo, nel 1761, e quella di S. Maria del Ponte, oggi scomparsa. Una biblioteca con preziosi volumi, ragguardevole per il villaggio, fu fondata dalla famiglia Berna nel 1761.
L’insediamento è leggibile come un unico insieme edilizio (1) situato tra piano fluviale (II) e pendio di sfondo inedificato (I), su un terreno in lieve pendenza digradante verso il fiume e sottolineato a sud dalla riva sinistra prativa di Campagna (III).
Principali attività economiche furono l’allevamento e la produzione di latticini, attività che tutt’oggi riveste una certa importanza per il villaggio. Per quanto riguarda la popolazione, che subì una forte diminuzione in seguito all’emigrazione nel secolo XIX, negli ultimi decenni si è stabilizzata intorno alle 100 unità. Una discreta percentuale degli occupati – il 12 % secondo il censimento del 2000 – è ancora dedito alle attività primarie, presumibilmente quelle agricole e dell’allevamento. La Carta Siegfried del 1873 non mostra sostanziali differenze rispetto allo stato attuale dei collegamenti e dell’edificazione, se non per il fatto che oggi appare più cospicua; la strada di attraversamento della valle ha lo stesso percorso e attraversa il fiume nello stesso punto. Uguale percorso ha anche la strada che, dalla chiesa, percorre la valle di Prato e giunge fino a Campo Tencia.
Un nucleo edilizio con forte impronta del secolo XVII Caratteristica strutturale del nucleo (1) e principio ordinatore è un percorso interno con andamento est ovest parallelo alle curve altimetriche (1.0.4), su cui affacciano le loro fronti gli edifici di maggior prestigio, in maggioranza intonacati, risalenti perlopiù ai secoli XVII e XVIII e la chiesa (1.0.1) che presenta la facciata sul vicolo e su uno slargo di questo. All’estremità del percorso si apre una piazzetta con grandi latifoglie, sulla quale si affaccia una dimora signorile del XVII secolo con graffiti sugli angoli (1.0.2) e piccolissime aperture quadrate con la cornice ad arco. La pavimentazione del vicolo è estremamente regolare nel disporsi dell’acciottolato e delle lastre di granito a guiderie e, pur riconoscendosi come recente realizzazione, non dà mai l’impressione di inserimento artificioso. Dall’estremità occidentale, prima di giungere alla chiesa, il percorso corre sotto un passaggio coperto; sorpassata quella, il fondo è asfaltato, ma sotto il manto d’asfalto, ogni tanto, emerge l’originario acciottolato. A valle del vicolo si pone un ampio spazio vuoto di edifici (1.0.7), definito in parte da muretti, che viene a
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Prato Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
trovarsi al centro del nucleo e a suggerire la lettura dell’insieme in due parti: una occidentale, con gli edifici di minor mole – molti sono quelli a destinazione utilitaria (1.0.5) che hanno subito, spesso, interventi non rispettosi dei modelli originari – e una orientale con gli edifici di maggior prestigio, soprattutto abitativi, di maggior mole, e dove gli interventi di riattamento hanno conservato le caratteristiche delle tipologie originarie. Anche la voluminosa presenza della chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco (1.0.1) contribuisce alla lettura del nucleo in due ambienti. La facciata, volta a sudovest, verte su uno slargo del vicolo che, per il fatto che è definito su tutti i lati da edifici, si configura come piccola piazza. Proprio questi edifici, per il resto simili agli altri del vicolo principale, hanno subito però interventi sminuenti, in particolare la realizzazione di grandi aperture per autorimesse. Per il resto, gli edifici lungo il percorso si sviluppano su tre, quattro piani, coperti a due spioventi, e si caratterizzano per i volumi ragguardevoli, imponenti, robusti e ancora rappresentativi dell’epoca di edificazione. Frequenti sono gli ornamenti ad opera di affreschi, graffiti, stemmi, conci angolari dipinti, che contribuiscono al carattere quasi cittadino e di prestigio di tutto l’insediamento. Le finestre hanno quasi sempre un’incorniciatura, a volte di lastre di granito, a volte dipinta, a volte a graffio. Al pianterreno sono soprattutto i locali magazzino e a destinazione utilitaria in genere. Nella parte bassa del nucleo, che si collega con il vicolo principale mediante vari percorsi – alcuni acciottolati, altri veri e propri sentieri in terra battuta – gli edifici sono perlopiù dello stesso tipo ed epoca di quelli sul vicolo principale ma, in generale, con i tratti signorili e cittadini meno marcati; inoltre, alcuni includono spazi a giardino o a orto chiusi da alti muri con portali e affacciano lunghe fronti (1.0.3) verso il fiume. Verso est le case sono più basse, più modeste, e di età posteriore rispetto a quelle della parte occidentale; i riattamenti sono in parte meno attenti, soprattutto per quanto riguarda gli intonaci realizzati in maniera più grossolana. Questa parte, attraversata da un percorso acciottolato in sensibile pendenza, si configura come margine rurale del nucleo e, soprattutto nella
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parte a valle del vicolo principale, prevale un’edificazione decisamente di impronta rurale (1.0.5), con numerose parti utilitarie in muratura, anche di grandi dimensioni, che si uniscono a quelle abitative. Ma anche qui, il fronte verso strada è dato tutto da edifici abitativi i quali, se non hanno il prestigio della parte occidentale, si richiamano, comunque, a carattere meno rurale. Altro fatto che fornisce una forte caratterizzazione d’insieme al nucleo edilizio è l’immagine del margine esterno, soprattutto quello meridionale, che trova una forte impronta in alcune schiere di edifici con il colmo perpendicolare alle curve altimetriche (1.0.3) – quindi con orientamento opposto all’edificazione nel vicolo principale e il cui criterio di orientamento è quello dell’esposizione verso sud sudest. Si tratta di edifici perlopiù del XVII secolo che, alla vista da distanza, formano, nel loro insieme, una sorta di parete esterna al nucleo. Intorni Il paesaggio naturale in relazione con l’edificazione è dato in gran parte dal contesto fluviale della Maggia con la riva sinistra di Campagna (III) che sale lievemente e con quella destra (II), più ripida in prossimità del nucleo, con marcati terrazzamenti segnati anche da sbarramenti antivalanghe. Alla direzionalità nel senso nord sud di fiume e strada cantonale si contrappone, in accesso al nucleo, il poderoso ponte in pietra (0.0.12) che immette in un vuoto in cui si pongono due edifici pubblici: la Casa patriziale (0.0.13) e il ristorante (0.0.14). I due edifici definiscono un vuoto che si amplia anche entro il nucleo con lo spazio definito da una dimora signorile (1.0.2). La vista d’insieme su questi edifici, sul ponte, il letto del fiume popolato di grandi massi e la possente alberatura che affianca la cantonale e che ha un richiamo in enormi latifoglie nell’ingresso al nucleo (1.0.2), inquadra una situazione di accesso fatta di natura e costruito, che anticipa l’imponenza del nucleo e permette un importante contatto con il villaggio per chi prosegua verso Sornico.
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Prato Comune di Lavizzara, distretto di Vallemaggia, Cantone Ticino
Raccomandazioni
£ £ $ Qualità storico architettoniche
Vedi anche le indicazioni generali di salvaguardia
Dato il valore del nucleo, ogni intervento al suo interno deve essere realizzato con la supervisione degli esperti cantonali. Evitare il riempimento degli spazi vuoti, sia di carattere pubblico che privato. È da salvaguardare l’unitarietà del nucleo, intendendo per tale anche il confronto e la convivenza tra l’edilizia signorile e quella più tipicamente rurale.
Buone qualità storico architettoniche, nonostante qualche intervento inadeguato, per la cospicuità delle dimore borghesi, notevoli in un insediamento relativamente appartato e di piccole dimensioni e che, nonostante varie trasformazioni subite nei secoli, hanno conservato le loro caratteristiche sei- settecentesche ‘sedimenatatesi’ su basi precedenti; ma anche grazie all’edificazione più modesta di carattere rurale, rappresentativa dei tipi locali.
Il fronte sud verso il fiume deve essere assolutamente tutelato dall’inserimento di nuove edificazioni o da altri interventi che alterino la silhouette così caratterizzante quel margine. Il patrimonio edilizio, in particolare quello abitativo, dovrebbe essere fatto oggetto di una dettagliata indagine. In previsione e in caso di nuove edificazioni, si raccomanda il loro inserimento nella stretta fascia lungo la strada per Sornico (IV).
Valutazione Qualificazione del villaggio nell’ambito della regione £ £ $ Qualità situazionali 2 a stesura 10.2004/pir
Buone qualità situazionali del nucleo su un terrazzo sopra il fiume Maggia che disegna un paesaggio fluviale di grande respiro, e circondato, per il resto, da un pendio integro che ne esalta la silhouette per chi venga dalla bassa valle.
Pellicole n. 4377, 4378 (1980); 6045 (1983); 8950, 9233 (1999) Fotografo: Renato Quadroni Coordinate dell’Indice delle località 693.693/138.931
£ £ $ Qualità spaziali
Committente Ufficio federale della cultura (UFC) Sezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici
Buone qualità spaziali grazie all’equilibrio in tensione che si stabilisce tra due fronti di edificazione parallela alle curve altimetriche e uno, con andamento trasversale, interposto ai due; grazie al grande vuoto centrale con la chiesa che si pone come punto di equilibrio tra una parte orientale e una occidentale distinguibili anche per il diverso carattere e prestigio delle rispettive emergenze.
Incaricato Ufficio per l’ISOS Sibylle Heusser, arch. ETHZ Limmatquai 24, 8001 Zurigo ISOS Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere
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