PIANO DI AZIONE Promuovere percorsi di coesione sociale nelle comunità territoriali
Favorire la coesione sociale mediante le biblioteche di pubblica lettura Bando con scadenza 30 settembre 2010
Guida alla presentazione
La Fondazione Cariplo è una persona giuridica privata, dotata di piena autonomia gestionale, che, nel quadro delle disposizioni della Legge 23 dicembre 1998, n. 461, e del Decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153, persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. La Fondazione Cariplo opera prevalentemente attraverso l’assegnazione di contributi a progetti e iniziative di terzi; la selezione dei progetti e delle iniziative da finanziare avviene a insindacabile giudizio della Fondazione. Oltre alla presente Guida, le organizzazioni che intendono sottoporre una richiesta sui bandi della Fondazione Cariplo, sono invitate a prendere visione della Guida alla rendicontazione, disponibile sul sito web della Fondazione, che può rivelarsi estremamente utile anche in fase di presentazione dei progetti. Le parti di cui si consiglia la consultazione sono: • capitolo 5 “Argomenti economici e finanziari”; • paragrafi 10.4.1, 10.4.2 e 10.4.10 del capitolo 10 “Procedure di verifica”; • capitolo 11 “Il Disciplinare”.
1) Come presentare un progetto sui bandi della Fondazione Per presentare un progetto nell’ambito dei bandi della Fondazione è necessario: a) collegarsi al sito www.fondazionecariplo.it e selezionare la sezione “area riservata” (tramite il comando “login” posizionato nella parte alta della home page del sito); b) registrarsi, secondo la procedura illustrata (o accedere all’area riservata se si dispone già di uno username e di una password validi); c) compilare integralmente l’Anagrafica organizzazione, corredandola di tutti gli allegati richiesti (a tale proposito si veda il successivo paragrafo 5 “I documenti necessari per presentare il progetto”). Se l’organizzazione ha presentato una domanda on line a Fondazione Cariplo dal 2007 in poi, è già attivo un profilo per accedere all’area riservata e l’Anagrafica organizzazione (con i relativi allegati) dovrà essere unicamente verificata ed eventualmente aggiornata. In caso di smarrimento di username o password dell’organizzazione, si suggerisce di contattare il servizio Help Desk, scrivendo a
[email protected] o telefonando al numero
verde 800.416.300 attivo dal lunedì al venerdì negli orari 10.0013.00 e 14.30-17.30. 1.a) Bandi con scadenza Per presentare un progetto nell’ambito dei bandi con scadenza della Fondazione Cariplo, una volta effettuato l’accesso all’area riservata secondo le modalità precedentemente illustrate e compilata/aggiornata l’Anagrafica organizzazione, è necessario: d) selezionare il bando di riferimento e compilare integralmente il Modulo progetto (Progetto, Piano economico ed eventuali Dati complementari) corredandolo di tutti gli allegati richiesti (a tale proposito si veda il successivo paragrafo 5 “I documenti necessari per presentare il progetto”); e) inviare esclusivamente on line il Modulo progetto. 1.b) Bandi senza scadenza Per i bandi senza scadenza, la procedura di presentazione dei progetti prevede un momento preliminare di confronto con gli Uffici della Fondazione Cariplo, finalizzato a comprendere con precisione le caratteristiche degli interventi, individuare la coerenza e la fattibilità delle operazioni proposte e valutare l’affidabilità delle organizzazioni richiedenti. Pertanto, una volta effettuato l’accesso all’area riservata e compilata/aggiornata l’Anagrafica organizzazione, è necessario: f) selezionare il bando di riferimento e compilare integralmente la Scheda pre-progetto; g) inviare esclusivamente on line la Scheda pre-progetto. La proposta preliminare non rappresenta una richiesta ufficiale di contributo: dopo aver inviato on line la Scheda, infatti, le organizzazioni saranno contattate dagli Uffici della Fondazione Cariplo per effettuare, se necessario, l’incontro previsto dall’iter dei bandi senza scadenza e solo successivamente potranno presentare regolare domanda di contributo e quindi: h) compilare integralmente il Modulo progetto (Progetto, Piano economico ed eventuali Dati complementari), corredandolo di tutti gli allegati richiesti (a tale proposito si veda il successivo paragrafo 5 “I documenti necessari per presentare il progetto”); i) inviare esclusivamente on line il Modulo progetto.
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2) La procedura di selezione e valutazione dei progetti La procedura di selezione dei progetti presentati sui bandi si articola in due fasi: la prima fase riguarda l’ammissibilità formale della proposta e la coerenza della stessa rispetto ai contenuti e alle finalità esplicitate dal bando; la seconda fase, a cui accedono esclusivamente le proposte risultate idonee, è incentrata sulla valutazione dei singoli progetti. Rispetto ai criteri di idoneità, sono considerate inammissibili, quindi escluse automaticamente dalla successiva fase di valutazione, le proposte: a) presentate da un soggetto che non può essere destinatario di un contributo da parte della Fondazione (si veda il paragrafo 3 “Gli enti ammissibili al contributo della Fondazione Cariplo”); b) incomplete, vale a dire inoltrate con modulistica non integralmente compilata o sprovvista di uno o più allegati obbligatori indicati al paragrafo 5 (“I documenti necessari per presentare il progetto”); c) incoerenti con le finalità, le linee guida e i requisiti previsti dalla guida e dal bando; d) presentate in ritardo rispetto alla scadenza (solo nel caso di bandi con scadenza). Per la scadenza, fanno fede la data e l’ora di inoltro elettronico del Modulo progetto e della documentazione allegata che devono essere inviati entro le ore 23.59 del giorno indicato dal bando come termine per la presentazione di progetti (si segnala che, anche nelle giornate di scadenza dei bandi, la Fondazione Cariplo fornisce assistenza tecnica non oltre le ore 17.30). Il processo di valutazione consiste in un’analisi di merito, incentrata sia sui contenuti (qualità e chiarezza dell’esposizione, coerenza e rilevanza degli obiettivi, adeguatezza delle strategie, significatività dei risultati attesi e congruità dell’organizzazione o del partenariato rispetto alla tipologia di progetto presentato), sia sulla sostenibilità economico-finanziaria dei singoli progetti. Sulla base della valutazione effettuata dagli Uffici (in taluni casi affiancati da Comitati di specialisti esterni), il Consiglio di Amministrazione della Fondazione individua i progetti cui assegnare un contributo. Al termine dell’intero processo, l’elenco dei progetti accolti viene reso pubblico sul sito internet www.fondazionecariplo.it nella sezione “Contributi” alla voce “Delibere contributi assegnati”.
L’esito della proposta (sia in caso di assegnazione di un contributo, sia in caso di mancato accoglimento) viene inoltre direttamente comunicato, con lettera del Presidente della Fondazione, al Rappresentante legale dell’organizzazione richiedente. In caso di esito positivo, una seconda comunicazione, a firma del Segretario Generale della Fondazione, viene resa disponibile nell’area riservata dell’organizzazione beneficiaria per illustrare le modalità di erogazione del contributo assegnato; in questa comunicazione si richiede che l’ente provveda – sempre in modalità on line - ad alcuni adempimenti, fra i quali l’obbligo di notificare alla Fondazione entro 6 mesi dalla data di delibera di assegnazione del contributo: • l’avvio del progetto; • le date previste di avvio e di conclusione del progetto; • la disponibilità certa delle risorse finanziare occorrenti per fare fronte alle spese previste dal progetto. Le organizzazioni beneficiarie di un contributo, in seguito all’assegnazione, vengono invitate a partecipare a un apposito incontro di formazione sulla procedura di rendicontazione. Per quanto riguarda le regole sulla rendicontazione dei progetti, si rimanda comunque alla Guida alla rendicontazione, disponibile sul sito internet della Fondazione Cariplo nella sezione “Contributi”.
3) Gli enti ammissibili al contributo della Fondazione Cariplo 3.a) Regole generali di ammissibilità La Fondazione non può concedere, né direttamente né indirettamente, contributi, erogazioni o sovvenzioni di alcun genere a enti con fini di lucro o imprese di qualsiasi natura, a eccezione delle imprese sociali e delle cooperative sociali. Ai fini della verifica dell’ammissibilità degli enti richiedenti, vengono in particolare valutati lo statuto e i bilanci (si veda il successivo paragrafo 5, “I documenti necessari per presentare il progetto”), non esclusa la facoltà della Fondazione di richiedere o acquisire ulteriori documenti o elementi. L’assenza dello scopo di lucro deve risultare dalla presenza, nello statuto, di clausole che: a) vietino la distribuzione, diretta e indiretta, di utili, avanzi di gestione, fondi e riserve in favore di amministratori, soci, partecipanti, lavoratori o collaboratori;
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b) dispongano la destinazione di utili e avanzi di gestione allo svolgimento dell’attività statutaria o all’incremento del patrimonio; c) prevedano l’obbligo di destinazione dell’eventuale attivo risultante dalla liquidazione a fini di pubblica utilità o ad altre organizzazioni prive di scopo di lucro. Sono in ogni caso ammissibili al contributo, anche se i loro statuti non riportino le clausole di cui sopra, gli enti iscritti ai registri regionali delle cooperative sociali, delle organizzazioni di volontariato o all’albo nazionale delle ONG (gli estremi di tali iscrizioni dovranno essere correttamente riportati nei campi appositi presenti nella modulistica on line). Sono invece esclusi interventi a sostegno di enti e organizzazioni non formalmente costituiti con atto regolarmente registrato, di partiti politici, di organizzazioni sindacali o di patronato, di associazioni di categoria, di soggetti che svolgono propaganda politica direttamente o indirettamente per influenzare il procedimento legislativo e le campagne elettorali, nonché a sostegno di soggetti che mirano a limitare la libertà e la dignità dei cittadini o a promuovere ogni forma di discriminazione. Si declinano infine richieste di contributo da parte di persone fisiche. Non possono essere concessi, e se approvati non possono essere erogati, contributi per la realizzazione di progetti che, seppure presentati da enti formalmente ammissibili in base ai requisiti di cui sopra, risultino riconducibili a soggetti non finanziabili.
2) abbiano, nell’ambito dei bandi dell’area di riferimento (Ambiente, Arte e Cultura o Servizi alla Persona), più di un progetto da rendicontare “a saldo” la cui data ufficiale di conclusione, stabilita secondo le procedure adottate dalla Fondazione, sia stata superata da oltre 6 mesi; 3) abbiano già beneficiato di più di un contributo nelle due edizioni precedenti del bando. Le regole di cui ai precedenti punti 1, 2 e 3 si applicano: a. nel caso di Università, con riferimento al singolo Responsabile scientifico; b. nel caso di Enti pubblici territoriali, con riferimento al singolo Assessorato (nell’ambito del bando Biblioteche di pubblica lettura, con riferimento alla singola istituzione bibliotecaria); c. nel caso di tutti gli altri enti, con riferimento all’ente nel suo complesso. Le regole di cui ai precedenti punti 1, 2 e 3 non si applicano ai bandi dell’Area Ricerca Scientifica. La regola di cui al punto 3 non si applica ai bandi dell’Area Ambiente.
4) Il territorio d’intervento della Fondazione Cariplo Nel rispetto del tradizionale territorio di riferimento della Fondazione, sono considerati ammissibili i progetti che hanno l’oggetto dell’intervento all’interno dell’area che comprende la Lombardia e le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, salvo quanto specificatamente previsto dai singoli bandi.
3.b) Regole specifiche di ammissibilità Con riferimento specifico ai bandi della Fondazione, non possono presentare domanda di contributo gli enti che: 1) abbiano già presentato domanda sullo stesso bando: a. per i bandi con scadenza non è ammessa la presentazione di più di una richiesta di contributo per edizione del medesimo bando; b. per i bandi senza scadenza non è ammessa la presentazione di una ulteriore richiesta di contributo prima che siano decorsi 12 mesi dalla data di presentazione del progetto precedente;
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5) I documenti necessari per presentare il progetto Ai fini della partecipazione ai bandi, l’organizzazione proponente deve allegare in formato elettronico alla modulistica on line integralmente compilata i documenti obbligatori segnalati nella tabella che segue.
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Ente
Pubblico
Ecclesiastico/religioso
Privato
DOCUMENTI SULL’ORGANIZZAZIONE (da allegare on line all’Anagrafica organizzazione) Atto costitutivo regolarmente registrato
No
No
Sì
Statuto vigente regolarmente registrato
No
No
Sì
Provvedimento di nomina dell’Organo Amministratore
No
Sì
Sì
Bilanci consuntivi degli ultimi due esercizi con nota integrativa e relazione sulla gestione
No
Sì (1)
Sì (2)
Bilancio preventivo dell’esercizio corrente
No
Sì (3)
Sì (3)
Lettera accompagnatoria a firma del Rappresentante legale (4)
Sì
Sì
Sì
Descrizione dettagliata del progetto
Sì
Sì
Sì
Piano economico dettagliato del progetto
Sì
Sì
Sì
Eventuali ulteriori documenti specifici richiesti nei singoli bandi
Sì, se richiesti
Sì, se richiesti
Sì, se richiesti
Accordo di partenariato stipulato tra il capofila e il/i partner di progetto
Sì, per progetti in partenariato
Sì, per progetti in partenariato
Sì, per progetti in partenariato
DOCUMENTI SUL PROGETTO (da allegare on line al Modulo progetto)
DOCUMENTI PARTNER (da allegare on line al Modulo progetto per i progetti in partenariato) Lettera accompagnatoria a firma del Rappresentante legale (4)
Sì
Sì
Sì
Atto costitutivo regolarmente registrato
No
No
Sì
Statuto vigente regolarmente registrato
No
No
Sì
Bilancio consuntivo dell’ultimo esercizio
No
Sì (1)
Sì (2)
(1) Nel caso di enti non tenuti per legge a redigere un bilancio complessivo delle proprie attività, l’obbligo va riferito alla produzione della situazione contabile riguardante la specifica unità o ramo d’azienda che realizzerà il progetto (ad esempio, parrocchia, ospedale, scuola, museo, ecc.). Tali documenti dovranno, in ogni caso, riportare la sottoscrizione del Rappresentante legale. (2) Nel caso di enti non tenuti per statuto o per legge a redigere un bilancio, è indispensabile la presentazione di un rendiconto gestionale, sottoscritto dal Rappresentante legale, volto ad evidenziare le entrate e le uscite con riferimento ai dati consuntivi per i due esercizi precedenti. Si segnala inoltre l’opportunità di predisporre i documenti contabili conformemente alle “Linee guida e prospetti di bilancio per gli enti nonprofit” emanate dall’Agenzia per le Onlus. (3) Nel caso di enti non tenuti per statuto o per legge a redigere un bilancio preventivo, è indispensabile la presentazione di un documento, sottoscritto dal Rappresentante legale, volto ad evidenziare le entrate e le uscite con riferimento alle previsioni formulate per l’esercizio in corso. (4) La lettera accompagnatoria si genera selezionando il comando “Crea lettera accompagnatoria” presente nella sezione “Allegati” del Modulo progetto. La lettera accompagnatoria (una per ogni eventuale partner di progetto) deve essere stampata su carta intestata, firmata dal Rappresentante legale dell’organizzazione e poi allegata al Modulo progetto.
Per tutte le organizzazioni (pubbliche, religiose, private), sono considerati utili in sede di valutazione, anche se facoltativi, i seguenti documenti: • eventuali convenzioni o accordi stipulati per la realizzazione del progetto per cui è richiesto il contributo; • eventuali lettere di sostegno al progetto; • nel caso in cui il progetto comporti interventi di costruzione,
ristrutturazione o restauro di immobili, documenti comprovanti il titolo di godimento del bene (contratti di locazione, atti di comodato, ecc.); • nel caso in cui il progetto comporti acquisto o noleggio di beni/ attrezzature, preventivi dei fornitori; • materiali informativi sull’organizzazione richiedente, quali bilancio sociale, rapporto annuale, bollettino periodico, pub-
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blicazioni e articoli che illustrino i progetti, le attività e/o gli eventi organizzati (se tali documenti sono presenti sul sito web dell’organizzazione, si suggerisce di limitarsi a indicarne il link).
6) Progetti in partenariato Per progetto in partenariato, si intende un intervento realizzato congiuntamente da un soggetto “capofila” e da uno o più “partner”. Ai fini della partecipazione ai bandi, vengono di seguito riportati i requisiti necessari per il capofila e per ciascun partner di progetto e si illustrano le modalità richieste dalla Fondazione per la formalizzazione dei cosiddetti “accordi di partenariato”, che disciplinano i rapporti tra capofila e partner di progetto.
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• • •
6.a) Capofila Il ruolo di “capofila” può essere rivestito da un soggetto che: risulta ammissibile al contributo della Fondazione Cariplo (a tale proposito, si veda il precedente paragrafo 3 “Gli enti ammissibili al contributo della Fondazione Cariplo”); apporta al progetto proventi e oneri (costi e ricavi); si candida a divenire destinatario di una quota del contributo complessivamente richiesto per il progetto; esercita un’attività necessaria e qualificante per l’attuazione del progetto; assume il coordinamento dei vari interventi e attività; è interlocutore privilegiato in ordine ai risultati del progetto, eventuali richieste di rimodulazione e audit fissati dalla Fondazione; supervisiona la rendicontazione rassegnata dai partner; è responsabile del corretto trasferimento delle somme di pertinenza ai singoli partner; garantisce la conservazione del carattere di erogazioni liberali per le somme trasferite ai partner a titolo di quota parte del contributo di spettanza.
6.b) Partner Per “partner” deve intendersi un soggetto che: • risulta ammissibile al contributo della Fondazione Cariplo (a tale proposito, si veda il precedente paragrafo 3 “Gli enti ammissibili al contributo della Fondazione Cariplo”); • apporta al progetto proventi e oneri (costi e ricavi);
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• si candida a divenire destinatario di una quota del contributo complessivamente richiesto per il progetto. Ferma tale definizione, eventuali altre organizzazioni coinvolte a diverso titolo nel progetto dovranno considerarsi – a seconda dei casi specifici – fornitori (enti che apportano solo elementi di costo per il progetto, emettendo fattura o documento fiscalmente valido a carico del progetto) ovvero finanziatori (enti che apportano solo elementi di ricavo per il progetto). 6.c) Accordi di partenariato La formalizzazione della relazione che intercorre fra i soggetti partner ai fini della realizzazione congiunta di un progetto deve avvenire attraverso uno specifico “accordo di partenariato”, cioè un documento sottoscritto dai Rappresentanti legali (o loro delegati) dell’ente capofila e di tutti i partner, volto a precisare tutti i seguenti elementi: • l’ambito, l’oggetto e la durata dell’accordo; • gli impegni, anche di carattere finanziario ed economico, rispettivamente assunti dal capofila e da ogni singolo partner (costi direttamente sostenuti nell’ambito del progetto, quota parte di competenza dell’eventuale contributo della Fondazione, ecc.); • i ruoli assegnati ai componenti dell’accordo. In caso di partenariato, l’ente capofila è responsabile della presentazione formale del progetto e dell’invio alla Fondazione di tutta la documentazione necessaria. Pertanto, oltre ai propri documenti (già indicati nella prima parte del presente paragrafo 5), dovrà produrre: • lettera accompagnatoria a firma del Rappresentante legale di ciascun partner (le lettere si generano selezionando il comando “Crea lettera accompagnatoria” presente nella sezione “Allegati” del Modulo progetto); • accordo di partenariato stipulato tra i partner di progetto; • Atto costitutivo e Statuto regolarmente registrati e ultimo bilancio di ciascun partner coinvolto (i documenti in questione non sono necessari se il partner è un ente pubblico). Nel caso in cui il soggetto partner sia un ente straniero, l’ente capofila dovrà inoltre presentare documenti che attestino l’iscrizione dell’ente partner in albi/elenchi/registri tenuti da apposite autorità e riservati a soggetti che non abbiano scopo di lucro e perseguano finalità di interesse generale. Nel caso in cui i suddetti registri non siano previsti dalla legislazione del paese dell’ente partner, il capofila dovrà rilasciare, utilizzando la modulistica predisposta dalla Fondazione Cariplo, una dichiarazione sulla natura non lucrativa del partner.
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7) La descrizione dettagliata del progetto Si propone un breve schema per la redazione della Descrizione dettagliata del progetto da sottoporre alla Fondazione Cariplo (le presenti indicazioni non valgono per i bandi dell’Area Ricerca per i quali è stato predisposto un apposito modello, disponibile nella sezione Dati complementari del Modulo progetto). Si tratta, ovviamente, solo di uno schema da adattare alle esigenze specifiche, che rappresenta una integrazione rispetto a quanto indicato sinteticamente nel Modulo progetto. La descrizione, che di norma non dovrebbe superare le 40/50 cartelle, sarà articolata nei seguenti punti:
I
Contesto progettuale
II
Obiettivi del progetto
III
Strategia d’intervento
IV
Organizzazione
I – Contesto progettuale (Ambito dell’intervento) Questa sezione specifica il problema generale che il bando intende affrontare descrivendo la realtà concreta nella quale il progetto si realizzerà. Vengono quindi illustrate approfonditamente le condizioni del contesto nelle quali si inserisce il progetto; si esplicitano le dimensioni considerate rilevanti, le cause specifiche del problema che si intende affrontare, gli elementi di criticità del territorio ma anche i suoi punti di forza e, più in generale, le risorse locali che possono essere mobilitate per contribuire alla riuscita dell’iniziativa.
Le informazioni prodotte possono essere il risultato di un’attività di ricerca diretta o derivare dalla raccolta di documentazione di terzi, ovvero possono rappresentare il frutto dell’esperienza concreta dell’organizzazione. Questa sezione deve essere succinta e documentata: le informazioni presentate, la cui consistenza dipende solitamente dall’entità del progetto, devono essere esposte in una sequenza logica e facilmente comprensibile.
II – Obiettivi del progetto (Cambiamento perseguito) Questa sezione illustra le finalità che l’intervento intende perseguire, descrivendo: • gli obiettivi generali del progetto (che solitamente rappresentano una contestualizzazione e uno sviluppo degli obiettivi del bando della Fondazione); • gli obiettivi specifici del progetto (che di norma costituiscono il dettaglio degli obiettivi generali e una loro declinazione rispetto all’ambito in cui si realizzerà il progetto). Generalmente, gli obiettivi di un progetto possono essere espressi anche in relazione al cambiamento che l’intervento intende produrre nel contesto di riferimento; questo approccio risulta tra l’altro molto utile in sede di valutazione degli esiti del progetto, sia da parte della Fondazione sia da parte dei proponenti stessi. In tal caso, nell’ambito di questa sezione, è opportuno descrivere nel dettaglio: • il cambiamento che l’intervento intende produrre; • gli obiettivi specifici di tale cambiamento; • i soggetti che saranno interessati dal cambiamento; • i tempi in cui il cambiamento è atteso.
III – Strategia d’intervento (Modalità d’intervento e azioni progettuali) Questa sezione fa riferimento agli aspetti più operativi del progetto e, generalmente, la presentazione delle informazioni risulta suddivisa in due parti: A) le modalità di realizzazione dell’intervento; B) le azioni in cui si articola il progetto. La prima parte, in sintesi, illustra: • le riflessioni che hanno condotto alla scelta della strategia
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(l’idea è nata dall’esperienza accumulata nel settore specifico oppure dall’analisi della letteratura internazionale o ancora dall’identificazione di best practice?); • i vantaggi della strategia adottata rispetto a eventuali soluzioni alternative; • i fattori esterni che possono influire sull’esito dell’intervento (ipotizzandone il possibile effetto sul progetto e descrivendo le eventuali misure per contrastarlo).
La seconda parte illustra l’eventuale articolazione in azioni del progetto (o il progetto nel suo complesso, se la proposta consiste in un’unica azione) e fornisce, per ciascuna azione, le seguenti informazioni: • soggetti coinvolti (in qualità di capofila, partner, finanziatori, fornitori, ecc.); • risorse (umane, materiali, economiche) necessarie; • tempi di realizzazione; • soggetti beneficiari; • risultati attesi; • criteri di valutazione degli esiti.
IV - Organizzazione richiedente (Informazioni sull’organizzazione e sugli eventuali partner) L’organizzazione presenta dati e informazioni sul proprio passato, sulle attività svolte e, in particolare, sull’esperienza maturata nel settore in cui si colloca il progetto. Questa parte deve essere sufficientemente articolata poiché serve a dimostrare che: • l’organizzazione, sia per esperienza che per dimensioni operative, è in grado di realizzare e gestire il progetto; • il progetto è coerente con la filosofia, la missione dell’organizzazione e le attività precedentemente svolte. NB. Nel caso di progetti di partenariato, le informazioni in questione vengono fornite sia per il capofila sia per ciascun partner coinvolto nel progetto.
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8) Il piano economico dettagliato del progetto I dati del Piano economico imputati on line nel Modulo progetto sono di natura sintetica e pertanto necessitano di essere spiegati con elementi di maggior dettaglio, anche in forma “narrativa”. Tale funzione è affidata a un documento obbligatorio, da allegare on line al Modulo progetto e denominato “Piano economico dettagliato” che, in particolare, fornisce chiarimenti sugli importi attribuiti alle singole voci di spesa e sulla quantificazione delle fonti di finanziamento (le indicazioni che seguono non valgono per i bandi dell’Area Ricerca per i quali è stato predisposto un apposito modello, disponibile nella sezione Dati complementari del Modulo progetto). Nel Piano economico dettagliato del progetto, che non può consistere nella semplice copia (o “esportazione”) del Piano economico contenuto nel Modulo progetto on line, è necessario: • esporre i costi complessivi, dettagliando il più possibile tutte le spese associate al progetto e specificando gli eventuali criteri attraverso i quali si è arrivati alla definizione di ogni singola voce di spesa prevista (NB. nel caso di progetti articolati in azioni, per ognuna di esse dovranno essere dettagliati i costi preventivati); • illustrare il piano per la copertura delle spese, distinguendo tra le somme già disponibili o sicuramente stanziate e le risorse finalizzate alla realizzazione del progetto per le quali non esista ancora la disponibilità certa. Le organizzazioni debbono indicare, unitamente alle informazioni di dettaglio, anche il codice della singola voce di spesa imputata nel Piano economico del Modulo progetto, secondo la tabella riprodotta di seguito e di cui una versione maggiormente dettagliata è disponibile sul sito della Fondazione Cariplo nella sezione “Contributi” alla voce Guida alla rendicontazione.
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Tabella dei codici per il Piano economico dettagliato COSTI / ONERI Cod.
Voce di spesa
A1
Acquisto di immobili
A2
Ristrutturazione, manutenzione e restauro di immobili
A3
Acquisto di arredi e attrezzature
A4
Altre spese per investimenti ammortizzabili
A5
Personale strutturato
A6
Personale non strutturato
A7
Prestazioni professionali di terzi
A8
Materiali di consumo
A9
Spese correnti
A10 Altre spese gestionali RICAVI / PROVENTI Cod.
Fonte di finanziamento
B1
Risorse finanziarie proprie
B2
Prestiti da banca e altri soggetti
B3
Proventi da attività del progetto
B4
Fondazione Cariplo
B5
Altri cofinanziatori (specificare)
Per quanto riguarda le informazioni di dettaglio collegate ai Costi/oneri se, a titolo di esempio, il Piano economico del Modulo progetto indica l’importo di 100.000 euro alla voce “Personale strutturato (A5)”, il Piano economico dettagliato completa tale informazione precisando il numero, il costo (criteri di calcolo inclusi), l’impegno (in termini di ore o giorni/risorsa) e la qualifica delle figure professionali coinvolte (personale tecnico o amministrativo; risorse junior o senior). Per quanto riguarda, invece, le informazioni di dettaglio collegate ai Ricavi/proventi, per ciascuna delle fonti di finanziamento l’organizzazione dovrà possibilmente attenersi ai seguenti criteri:
• Risorse finanziarie proprie (B1) Occorre precisare se le risorse finanziarie in questione sono già disponibili (cassa e/o conto corrente) o lo diverranno a seguito di flussi finanziari positivi (incasso e/o cessione di crediti, vendita di beni mobili e/o immobili, vendita di titoli). Va inoltre indicato se fra le risorse finanziarie proprie sono compresi utili o ricavi non ancora maturati (e quindi in conto esercizi futuri). Per gli enti pubblici che hanno già effettuato appositi stanziamenti in favore del progetto, occorre inserire fra gli allegati copia dei provvedimenti con cui tali stanziamenti sono stati formalizzati. • Prestiti da banca e altri soggetti (B2) Le informazioni da riportare nel Piano economico dettagliato riguardano l’ammontare del finanziamento richiesto alla banca o ad altro soggetto abilitato e la forma tecnica del finanziamento (fido, mutuo, ecc.). Per altre ipotesi (inclusa quella di prestiti da soci) può essere inserita una descrizione specifica. • Proventi da attività del progetto (B3) È richiesto che vengano forniti dettagli sulla natura e sulla tipologia dei proventi da attività del progetto. Per altre ipotesi, può essere inserita una descrizione specifica. • Altri cofinanziatori (B5) Ipotizzando che in questa voce si faccia riferimento a contributi o finanziamenti da soggetti pubblici e/o privati, se il finanziamento non è stato ancora acquisito, occorre indicare: il titolo del progetto per il quale è stato richiesto il finanziamento, l’ammontare del finanziamento richiesto, il nome del finanziatore interpellato, la data presumibile della decisione da parte del finanziatore stesso. Se il finanziamento è stato già acquisito, occorre allegare copia del contratto di finanziamento (convenzione o atto equivalente) oppure della lettera di assegnazione. Si ricorda, in proposito, che il cofinanziamento garantito da un altro soggetto può essere incluso fra i ricavi/proventi del progetto a condizione che gli interventi per i quali viene chiesto il contributo alla Fondazione e quelli cofinanziati dal soggetto in questione risultino coincidenti, sotto il profilo dell’oggetto, delle metodologie adoperate, delle risorse umane e tecnico-organizzative impiegate, dei tempi e delle modalità di attuazione. Tale criterio va raccordato, in ogni caso, con quanto previsto dallo specifico bando.
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PIANO DI AZIONE Promuovere percorsi di coesione sociale nelle comunità territoriali
Favorire la coesione sociale mediante le biblioteche di pubblica lettura Bando con scadenza 30 settembre 2010
Il problema La povertà economica e relazionale di molti contesti urbani e periferici genera forme di isolamento sociale e culturale e comporta la difficoltà o l’impossibilità – da parte di alcune persone o di interi gruppi sociali – di comprendere o di creare cultura e conoscenza. D’altronde, in una società sempre più governata dall’informazione e dal sapere, la povertà culturale e il mancato accesso alle fonti della conoscenza, così come l’incapacità di esprimere una propria visione del mondo e una cultura autonoma, rendono problematico l’inserimento nel contesto sociale e danno vita a un circolo vizioso che si alimenta sempre più. La presenza di nuove forme di insicurezza degli individui e la crescente frammentazione all’interno delle comunità ostacolano la nascita e lo sviluppo di relazioni sociali significative, in particolare quelle legate alla partecipazione alla vita collettiva, alla costruzione di forme di convivenza, di responsabilità e di risposta comune ai bisogni. Tuttavia, proprio queste relazioni costituiscono una fondamentale rete di prevenzione del disagio delle persone e della frammentazione delle comunità. Nei territori in cui le fratture sociali e i rischi di frammentazione sono più gravi, le istituzioni culturali possono contribuire a favorire il consolidamento del senso di identità e appartenenza della collettività e il riconoscimento reciproco tra le varie componenti della società; in particolare, promuovendo processi di fruizione e di protagonismo culturale da parte di fasce sempre più ampie della popolazione e alimentando le occasioni di partecipazione, scambio e confronto, esse possono diventare veri e propri agenti di coesione sociale. Tra le istituzioni culturali, le biblioteche di pubblica lettura possiedono caratteristiche che le rendono soggetti particolarmente adatti a favorire la coesione sociale attraverso interventi culturali. In primo luogo esse sono istituzioni capillarmente diffuse, con una presenza significativa anche in territori gravemente degradati; in secondo luogo sono territorialmente radicate, concentrando la propria azione nei confronti di una utenza locale; infine utilizzano gli strumenti tipici della diffusione della cultura e della conoscenza con finalità sia educative che artistiche. Sulla base di tali caratteristiche la Fondazione ha deciso di sostenere progetti orientati alla coesione sociale che facciano uso di
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strumenti di tipo culturale e che gravitino intorno a queste istituzioni. Si considera infatti opportuno contribuire a migliorare l’azione delle biblioteche aiutandole a trasformarsi in “agenti culturali che favoriscono la coesione sociale”. Inoltre, grazie al sostegno economico delle amministrazioni locali di cui queste istituzioni godono, si ritiene possibile avviare politiche economicamente sostenibili nel tempo. Inoltre, il legame esistente tra le biblioteche, rappresentato anche dalla loro frequente appartenenza a sistemi o consorzi locali, dovrebbe consentire di replicare agevolmente le migliori pratiche.
Obiettivi del bando La Fondazione intende favorire la coesione sociale promuovendo progetti capaci di rendere le biblioteche di pubblica lettura dei luoghi sempre più attivi nella diffusione, nella produzione e nel confronto culturale, aperti alla partecipazione e al protagonismo dei soggetti del territorio. Più in particolare, il bando si propone l’obiettivo di modificare l’offerta tradizionale e l’organizzazione delle biblioteche avviando processi che perseguono la coesione sociale attraverso: a) la facilitazione dell’accesso agli spazi, al patrimonio documentale e ai servizi delle biblioteche; b) l’aumento del coinvolgimento dei cittadini nella gestione dell’offerta culturale delle biblioteche, in particolare attraverso la promozione del volontariato; c) lo stimolo verso la manifestazione di espressioni creative diverse; d) la promozione del confronto interculturale e del riconoscimento reciproco tra gruppi e soggetti diversi.
Linee guida La Fondazione sosterrà progetti condotti in partenariato tra le biblioteche ed enti nonprofit con specifiche competenze nel campo dell’animazione sociale e culturale. Infatti, la necessità di indirizzare l’offerta anche verso nuove fasce di popolazione al di fuori dei tradizionali circuiti di fruizione, di includere un numero crescente di persone nella gestione dei processi culturali e di favorire la creazione di autonome espressioni culturali, richiede la partecipazione sia di organizzazioni con particolare esperienza
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nella realizzazione di percorsi socio-educativi, sia di organizzazioni capaci di ideare interventi culturali di alto profilo; entrambe dovranno mostrare di essere in grado di identificare e leggere i bisogni socio-culturali, le caratteristiche e le risorse del territorio, trovando le modalità più opportune per valorizzarli al fine di produrre un cambiamento nel rapporto tra l’istituzione promotrice e il territorio, anche in una prospettiva di rigenerazione urbana. Il bando non prescrive target specifici. Tuttavia si richiede ai proponenti di identificare con precisione, a partire da un’analisi qualitativa e quantitativa del territorio di riferimento, le fasce di utenza cui saranno rivolti gli interventi; e di inserire, tra le azioni da condurre, periodicamente e come normale prassi, l’aggiornamento dell’analisi del contesto e delle caratteristiche dei beneficiari delle attività proposte. Nella prospettiva di favorire l’attitudine all’ideazione e la capacità di gestione autonoma delle iniziative, i progetti dovranno dedicare particolare attenzione alla crescita delle competenze, delle capacità e delle responsabilità sia del personale bibliotecario, sia dei soggetti a cui le iniziative sono indirizzate. Inoltre, sempre al fine di dare continuità e autonomia alle esperienze attivate, si auspica la mobilitazione di risorse volontarie tra i fruitori degli interventi, dal momento che la forte partecipazione ai progetti del territorio e dei suoi abitanti rappresenta un elemento centrale per favorire il successo e la sostenibilità nel tempo dell’iniziativa.
Soggetti ammissibili Il bando si rivolge alle biblioteche di pubblica lettura – cioè a istituzioni che presentino la struttura organizzativa e gestionale e svolgano le funzioni tipiche di una istituzione bibliotecaria aperta al pubblico indistinto - con sede in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola e alle organizzazioni nonprofit sociali e culturali operanti sul medesimo territorio. La richiesta di contributo dovrà essere presentata da almeno due soggetti partner: una biblioteca e una o più organizzazioni nonprofit dei settori sociale e/o culturale che collaboreranno alla realizzazione del progetto. Relativamente ai requisiti di ammissibilità formale, si rimanda a quanto riportato nella Guida alla presentazione, comune a tutti i bandi della Fondazione. In particolare, si ricorda che non possono presentare domanda
di contributo gli enti che: 1) abbiano già presentato domanda sullo stesso bando: a. per i bandi con scadenza non è ammessa la presentazione di più di una richiesta di contributo per edizione del medesimo bando; b. per i bandi senza scadenza non è ammessa la presentazione di una ulteriore richiesta di contributo prima che siano decorsi 12 mesi dalla data di presentazione del progetto precedente; 2) abbiano, nell’ambito dei bandi dell’area di riferimento (Ambiente, Arte e Cultura o Servizi alla persona), più di un progetto da rendicontare “a saldo” la cui data ufficiale di conclusione, stabilita secondo le procedure adottate dalla Fondazione, sia stata superata da oltre 6 mesi; 3) abbiano già beneficiato di più di un contributo nelle due edizioni precedenti del bando. Le regole di cui ai precedenti punti 1, 2 e 3 si applicano: a. nel caso di Università, con riferimento al singolo Responsabile scientifico; b. nel caso di Enti pubblici territoriali, con riferimento al singolo Assessorato (nell’ambito del bando Biblioteche di pubblica lettura, con riferimento alla singola istituzione bibliotecaria); c. nel caso di tutti gli altri enti, con riferimento all’ente nel suo complesso.
Progetti ammissibili Saranno considerati ammissibili unicamente progetti di partenariato che vedano impegnate le biblioteche, come luogo d’ispirazione e svolgimento delle attività, e le organizzazioni nonprofit che operino all’interno del contesto territoriale (quartiere, comune, area metropolitana, comunità territoriale) dove venga evidenziata la necessità di iniziative culturali per favorire la coesione sociale. Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno inoltre soddisfare i seguenti requisiti: - localizzazione dell’intervento all’interno del territorio della regione Lombardia e delle province di Novara e del VCO; - data di avvio delle attività non precedente al 01/01/2011; - richiesta alla Fondazione Cariplo di un contributo non superiore al 60% dei costi complessivi preventivati.
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I progetti dovranno inoltre indicare con precisione i seguenti elementi di strategia operativa: - il contesto specifico in cui si intende operare; - gli obiettivi specifici che si intendono perseguire in riferimento alla coesione sociale; - il cambiamento concreto che si intende produrre; - i possibili diversi gruppi di destinatari dell’intervento su cui tale cambiamento dovrà realizzarsi; - i tempi in cui il cambiamento è atteso; - la strategia operativa che si intende adottare per realizzare il cambiamento; - le singole azioni progettuali e l’indicazione di come esse possano contribuire a raggiungere gli obiettivi di progetto e quindi il cambiamento auspicato; - i possibili indicatori e fattori osservabili che evidenzino il cambiamento realizzato e quindi l’aumento di coesione sociale nel territorio di riferimento, soprattutto in relazione alle fragilità e alle risorse evidenziate nell’inquadramento del contesto; - le risorse necessarie alla realizzazione e alla sostenibilità di lungo periodo dell’iniziativa; - la strategia per il consolidamento del cambiamento e la sua diffusione all’interno del sistema bibliotecario cui l’istituzione appartiene. Per quanto riguarda il piano economico di dettaglio, dovrà essere precisata l’entità dei costi previsti per l’acquisto di documenti destinati alla pubblica fruizione (libri, CD, DVD, ecc.) e dovrà altresì essere indicato con chiarezza se tali costi sono esposti sotto la voce “materiali di consumo” o “altri beni ammortizzabili”.
Criteri di valutazione dei progetti In fase di valutazione dei progetti, oltre alla presenza di una strategia sostenibile, tanto dal punto di vista organizzativo quanto economico-finanziario, saranno considerati elementi premianti: - l’attenzione a particolari bisogni espressi dalla comunità di riferimento; - la qualità e il valore culturale espresso dalle iniziative proposte; - la capacità di ideare iniziative a partire dal patrimonio culturale e dagli spazi della biblioteca; - l’articolazione della strategia e la sua sostenibilità nel lungo periodo;
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- il grado di coinvolgimento dei cittadini nell’organizzazione e realizzazione delle attività progettuali; - le ricadute previste in termini sia di miglioramento dei servizi offerti dalla biblioteca sia di maggiore accesso e partecipazione alle sue attività; - l’attenzione alle modalità di comunicazione e promozione delle iniziative proposte; - la qualità e significatività del partenariato proposto, con particolare riferimento alla complementarietà delle competenze possedute dall’ente partner in relazione a quelle già presenti all’interno dell’istituzione bibliotecaria, e alla capacità di coinvolgere nella ideazione e gestione del progetto altri soggetti attivi sul territorio; - la presenza di accordi con il sistema bibliotecario di appartenenza (se la biblioteca è parte di un sistema) finalizzati alla socializzazione e al consolidamento dell’esperienza presso il sistema stesso; - la congruità del piano di spesa presentato.
Progetti e costi non ammissibili - Progetti che prevedano nel budget complessivo presentato alla Fondazione, spese per interventi strutturali o acquisto di immobili. - Progetti che prevedano nel budget complessivo presentato alla Fondazione, spese per acquisto di attrezzature, allestimenti, beni ammortizzabili e di consumo superiori al 30% dei costi complessivi preventivati. - Progetti non specificamente diretti a favorire la coesione sociale nelle comunità di riferimento. - Progetti che abbiano come principali partecipanti soggetti già abitualmente frequentatori della biblioteca. - Progetti di sola formazione. - Progetti di solo abbattimento di barriere architettoniche o di solo aumento di accessibilità “fisica” al patrimonio delle biblioteche. - Progetti di creazione di nuovi spazi bibliotecari. - Progetti che richiedano il contributo della Fondazione per il sostegno di costi già sostenuti dalle organizzazioni proponenti. - Progetti che non si differenzino chiaramente dall’attività abitualmente svolta dalle organizzazioni proponenti o da servizi già avviati.
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- Singoli eventi promossi all’interno delle biblioteche che abbiano un pubblico generico e non facciano parte di un percorso di medio periodo. - Progetti che non prevedano l’uso degli spazi delle biblioteche. - Progetti che non prevedano la valorizzazione del patrimonio delle istituzioni bibliotecarie.
Budget disponibile Il budget a disposizione del presente bando con scadenza ammonta a 2 milioni di euro.
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