Verona, 04 Aprile 2014
PERCEZIONE E ATTENZIONE NELL’AUTISMO: UN APPROCCIO BASATO SULLE NEUROSCIENZE EVOLUTIVE COGNITIVE
Andrea Facoetti Dipartimento di Psicologia Generale, Università di Padova & “E. Medea”, Bosisio P.
[email protected]
Neuropsicologia dello Sviluppo: modelli mutuati dalla neuropsicologia dell’adulto (esempio DE) 1
Tratto da Temple (2002)
Neurocostruttivismo e Specializzazione Interattiva
Attenzione selettiva spatio-temporale???
Di cosa vi parlerò? 3
I.
II.
III.
IV.
V.
Caratteristiche cliniche del disturbo dello spettro autistico (ASD) Accenno principali ipotesi neuropatologiche Percezione (“bias locale”) e attenzione dell’ autismo (deficit disancoraggio e nello “zoom-out”) Neurocostruttivismo: Indicatori precoci dell’autismo Meccanismi neurofisiologici dei disturbi percettiviattenzionali nell’autismo
ASD: Caratteristiche Cliniche 4
L’Autismo è un disturbo neuro-evolutivo pervasivo che compromette: (i) interazione sociale, (ii) il linguaggio e la comunicazione e che (iii) comporta interessi ristretti e comportamenti stereotipati. Diagnosi a 3 anni Prevalenza stimata 0.9 (maggiore incidenza nei maschi). Meglio definito in: Disturbi dello spettro autistico (ASD) • •
• •
Autismo a basso funzionamento (con RM) Autismo ad alto funzionamento (no RM) Sindrome di Asperger (no disturbo linguaggio) Disturbo Pervasivo dello Sviluppo - N.A.S.
Prevalenza in crescita…quali sono le ragioni? 6
Weintraub K., (2011) Autism Count. Nature
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Ipotesi NeuroPatologiche nel ASD
Autismo: Ipotesi Neuropatologiche (1) 8
Amaral, Schumann & Wu Nordhal (2008) – Neuroanatomy of Autism (Trends inNeurosci)
DOVE ci si aspetta di trovare la neuropatologia dell’ASD?
Autismo: Ipotesi Neuropatologiche (2) 9
Una delle teorie prevalenti sulla neuropatologia del ASD prevede che il cervello sia sottoposto ad un periodo di anormale crescita neurale durante i primi mesi di vita. Coinvolge prevalentamente la materia bianca cerebrale (?)
Amaral, Schumann & Wu Nordhal, 2008
Autismo: Ipotesi Neuropatologiche (3) 10
Anche se studi post-mortem e MRI hanno evidenziato la patologia di lobi frontali, amigdala e cervelletto... …non vi sono ad oggi chiare e consistenti evidenze che chiariscano la neuropatologia dell’autismo.
E’ LARGAMENTE IMPROBABILE RISCONTRARE UNA NEUROPATOLOGIA COMUNE A TUTTI GLI INDIVIDUI.
LE DIFFERENZE CEREBRALI RISPETTO AD UNO SVILUPPO TIPICO SONO IL RISULTATO FINALE DI UN PROCESSO DI SVILUPPO PATOLOGICO CHE INIZIA FIN DALLE PRIMISSIME FASI DELLO SVILUPPO. Amaral, Schumann & Wu Nordhal, 2008
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NeuroPsicologia dell’Autismo
Autismo: teorie neurocognitive 12
Dalle prime teorie di Bettelheim (1950) - “Refrigerator mothers”- alle moderne teorie che lo caratterizzano come un disturbo neuroevolutivo. Teorie cognitive correnti: 1.
2. 3. 4.
Teoria della mente (Baron-Cohen, 1985) Deficit nelle funzioni esecutive (Hill, 2004) Neuroni specchio (Williams et al., 2001) Debole coerenza centrale (Frith, 1989)
Evidenze della Debole Coerenza Centrale nei ASD 13
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Eye-tracking e scene sociali nel ASD (2)
http://www.msnbc.msn.com/id/21134540/vp/7019177#7019177
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Klin, Jones, Schultz, Volkmar, & Cohen, 2002
Eye-tracking e scene sociali nel ASD (3) Nel gruppo degli ASD: il tempo di fissazione sulla bocca correla invece negativamente con la misura disabilità sociale rilevata dalla ADOS (Autism Diagnostic Observation Scale). Tempo di fissazione sugli oggetti correla invece positivamente con la misura della disabilità sociale rilevata dalla ADOS.
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Klin, Jones, Schultz, Volkmar, & Cohen, 2002
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Percezione visiva nel ASD: punti di forza e debolezza Ebbinghaus illusion
Embedded figure test
Coherent Dot Motion
Happé, 1999
_ Joliffe & Baron-Cohen, 1997
Visual Search
Grinter et al., 2010
Biological motion
+ O’Riordan et al.,2001
Klin et al., 2009
Teoria della Debole Coerenza Centrale 19
‘Coerenza centrale’ (CC): tendenza a processare l’informazione dando importanza a contesto e significato globale, spesso a discapito dei dettagli. CC ovvero è presente in diverse funzioni cognitive (e.g., percezione, memoria, linguaggio, etc.) Ebbinghaus-Titchener
Kanizsa
Autismo sarebbe caratterizzato da una debole CC (o ‘Bias Locale’): stile percettivo orientato ai dettagli, che sacrifica la globalità dell’informazione.
Teoria della Debole Coerenza Centrale 20
‘Coerenza centrale’ (CC): tendenza a processare l’informazione dando importanza a contesto e significato globale, spesso a discapito dei dettagli. CC ovvero è presente in diverse funzioni cognitive (e.g., percezione, memoria, linguaggio, etc.) Ebbinghaus-Titchener
Kanizsa
Autismo sarebbe caratterizzato da una debole CC (o ‘Bias Locale’): stile percettivo orientato ai dettagli, che sacrifica la globalità dell’informazione.
Evidenze del “Bias Locale” nei ASD 21
Peripheral Vision is “typically” Affected by Crowding
III
Evidenze del “Bias Locale” nei ASD
+
e
+
aeu
+
a e u
+
aeu
Attenzione e Autismo? Ma cosa c’entra!!! 28
Attenzione e Autismo? Ohh cavolo… forse c’entra qualcosa!!! 29
Teoria della mente e Disancoraggio dell’attenzione visiva???
Come misuriamo l’attenzione visiva spaziale? 31
ATTENZIONE “OVERT” O ESPLICITA = registrazione dei movimenti oculari (e.g. eye-tracking) ATTENZIONE “COVERT” O IMPLICITA = senza movimenti oculari •
Modello “spotlight” (Petersen & Posner, 2012): attenzione che si muove nello spazio come un riflettore per una migliore elaborazione.
•
Modello “zoom-lens” (Ericksen & St. James, 1986): attenzione focalizzata o diffusa. Zoom-in (restringo fuoco attentivo) vs. Zoomout (allargo fuoco attentivo).
Attenzione selettiva spazio-temporale nei diversi disturbi neuroevolutivi 32
Nel presente studio abbiamo svolto una meta-analisi delle ricerche (N=22) che hanno indagato l ’ orientamento dell ’ attenzione visiva (mediante il paradigma di Posner) nei bambini con ASD. Le variabili prese in considerazione erano: 1.
Tipo cue (sociale vs. non-sociale)
2.
Posizione cue (centrale vs. periferico)
3.
SOA (intervallo temporale cue – bersaglio)
Variabile sulla quale è stata eseguita la meta-analisi era l’effetto di facilitazione (TR prove invalide – prove valide)
Attenzione selettiva spazio-temporale nei diversi disturbi neuroevolutivi 33
I bambini con ASD sembrano manifestare un deficit di disancoraggio (i.e. maggior effetto Invalide - Valide): 1.
…. soprattutto per gli indizi periferici. p=.0001 Pooled ES=.39
Attenzione selettiva spazio-temporale nei diversi disturbi neuroevolutivi 34
I bambini con ASD sembrano manifestare un deficit di disancoraggio (i.e. maggior effetto Invalide - Valide): 2.
… e per gli indizi non-sociali
p=.0001 p=.0001 Pooled PooledES=.58 ES=.39
Attenzione selettiva spazio-temporale nei diversi disturbi neuroevolutivi 35
Per cue non-sociali, inoltre, diversamente dai controlli che manifestano una significativa riduzione dell’effetto di focalizzazione quando SOA si prolungano (comparsa di inibizione di ritorno – I.O.R.) i bambini con ASD continuano a mantenersi iperfocalizzati.
p = 0,0001 Pooled ES= 0,8
Deficit dell’Attenzione nell’infanzia e futuro sviluppo di Autismo 36
Come funziona lo “spotlight” dell’attenzione nei ASD?
DEFICIT DI DISANCORAGGIO Una volta orientata l’attenzione in una specifica posizione/oggetto, individui affetti da un ASD mostrano un deficit (ritardo) nel ri-orientare l’attenzione in un’altra posizione/oggetto. (Courchesne et al., 1994; Casey et al. 1993; Wainwright-Sharp and Bryson, 1993; Landry & Bryson, 2004)
Il deficit di disancoraggio è presente anche in infanti a rischio, che successivamente in età prescolare saranno diagnosticati con un ASD (Elsabbagh et al., 2013; Sacrey et al., 2013)
Le possibili basi neurobiologiche 38
Belmonte et al. (2004): Modello che propone alterata connettività negli ASD, dovuta a difetti nel processo di potatura e differenziazione sinaptica nelle prime fasi di sviluppo:
Normal network
Autistic network
Iperconnettività a “breve raggio” Ipoconnettività a “lungo raggio”
• Concorda con anormale crescita materia bianca nelle prime fasi dello sviluppo; • Pattern ideali di attivazione confermati da 2 studi fMRI (Manjali et al., 2007; Ring, 1999).
Iper-connettività a breve raggio + ipo-connettività a lungo raggio = “Un mondo troppo reale” 39