L’Altra Sesto s.a.s. periodico d’informazione - attualità - politica - cultura - sport. Registrazione n° 1951 del 30 aprile 2009 presso Tribunale di Monza N°22 anno 2011 tel. 02-224.76.547 fax 02224.76.547 sede legale e sede operativa via Andrea Costa 14 Sesto S. Giovanni 20099-MI - Fotolito e Stampa A.G. Bellavite s.r.l. Missaglia (LC) 039-92.00.686 sito internet: www.laltrasesto.com indirizzo di posta elettronica:
[email protected] - distribuzione gratuita
DICEMBRE 2011
Nuove sorprese sotto l’albero
Serata benefica sulle ali della musica pag. 7
Aree Falck: saranno così? pag. 8-9
Le ultime parole famose pag. 10
pag. 2 L’Altra Sesto
paRlIaMo DI... pAoLo vINo
[email protected]
S
arebbe stato facile (e anche un po’ scontato) mettere in copertina la foto del classico albero di Natale, magari di quello presente da alcuni giorni in Piazza Petazzi a Sesto, gentilmente regalato al Comune dagli amici trentini della Val di Non. Invece, abbiamo preferito un bel pacco rosso con tanto di fiocco dorato sormontato da un titolo più che esplicito. Per carità, non vogliamo rattristare un periodo che dovrebbe essere di estrema felicità, ma siamo più che convinti che i regali già arrivati dal Governo tecnico non siano ancora finiti. Una dimostrazione? Proprio mentre ci accingiamo ad andare in stampa, è arrivata anche la ministangata su luce e gas che, secondo le prime stime, porterà un aumento delle spe-
se per famiglia di oltre 50 euro all’anno. Resta il fatto che altri 12 mesi sono passati e l’Altra Sesto è ancora qui a raccontare la vita sestese, seriamente intenzionato a farlo ancora per molto tempo, soprattutto con la vostra collaborazione. A nome della proprietà vorrei ringraziare tutti, ringrazio subito voi lettori, gli inserzionisti, i giornalisti, i collaboratori esterni, gli addetti alla distribuzione e gli addetti alla stampa. Il 2012 sarà un anno difficile, ma cercheremo di tenervi informati su tutto ciò che accade in città e cercheremo di farlo nel migliore dei modi sperando di arrivare nelle case di tutti. A voi tutti auguro un buon Natale e un Felice Anno Nuovo sperando che dopo la tempesta arrivi il sereno.
Tornano gli anni di piombo Non è tempo per i proiettili. Non è mai tempo per le minacce di quanti s’illudono che la violenza gratuita serva in qualche modo a risollevare un Paese in debito d’ossigeno come il nostro. E allora si astengano questi perditempo, celati dietro sigle tanto roboanti quanto vuote. Non mancava nessuno o quasi all’appello tra i “destinatari” delle buste contenenti i proiettili intercettate alle Poste di Lamezia Terme: Monti, Berlusconi, il Ministro del Welfare Fornero e alcuni direttori di giornali. Il mittente è un fantomatico movimento armati proletari. Una new entry né gradita né richiesta nel panorama degli aspiranti terroristi.
politica e giustizia collaborino per scovare al più presto gli autori di questi gesti. Non è questione di terrorismo rosso, nero o di qualsiasi altro colore. A poche ore dal folle gesto che è costato la vita agli incolpevoli senegalesi freddati nel mercato di Firenze, le forze dell’ordine hanno rintracciato la mente (e altre potenziali braccia) dell’organizzazione xenofoba. Speriamo che con la stessa prontezza riescano a rintracciare gli autori di queste minacce. Le buste coi proiettili non serviranno certo ad abbassare i prezzi della benzina o a far pagare le tasse agli evasori, ma solo a creare un clima di paura che non fa bene a nes-
Ma dopo il pacco bomba nella sede romana di Equitalia di qualche giorno fa, atto rivendicato dalla fai (federazione anarchica informale) e i proiettili inviati dalla federazione anticapitalista al Sindaco di Roma Gianni Alemanno, è vietato abbassare la guardia. Perché il terrorismo, in Italia, lo abbiamo già conosciuto e no, grazie, non ha risolto un bel niente e non lo rivogliamo certo. Non bastano certo le prese di distanza di rito di tutte le forze politiche per rispondere alle violente minacce di quanto scrivono ‘ve la faremo pagare.. vi faremo maledire queste misure col sangue… il piombo non basta e adesso arriva anche il tritolo dagli amici arabi’. Serve che
suno e non mi riferisco solo a chi amministra il potere ma anche a noi comuni cittadini che gli effetti di questa manovra li sentiamo eccome sul nostro portafoglio. Noi che queste nuove tasse e questi aumenti li pagheremo, magari con qualche imprecazione, magari pensando che la prossima volta che andremo a votare cambieremo ma mai con la violenza. Mai. E agli autori di queste violenze si potrebbe ricordare una frase di Gandhi che disse: il sentiero della nonviolenza richiede più coraggio di quello della violenza. Nelle buste, al posto dei proiettili, ci mettano un biglietto con queste poche, semplici parole. E se le ricordino. Giorgio Valleris
politica
3
viabilità
4
musica
5
cenone di natale
6
evento
7
falck 1
8
falck 2
9
speciale
10
evento
11
libri
12
attualità
13
largo ai giovani
14
sport
15
E lo chiamano governo tecnico
S
ignori, c’è la crisi. Strano a dirsi, come se non ce ne fossimo accorti… come se le triste vicende di pensionati che non arrivano alla fine del mese fossero tutte baggianate… Già, ma dopo la caduta di Berlusconi e l’arrivo del professor Monti, ora sì che abbiamo intuito gli effetti della crisi. Come? Basta vedere i tagli e i nuovi balzelli introdotto dal governo di tecnici, appoggiato sia da destra sia da sinistra. E allora via con la nuova Ici, con la benzina alle stelle (non colpa di Monti, per carità, ma nelle tasche degli italiani si sente lo stesso…), i soldi che per fare anche un piccolo regalo, visto che siamo a Natale, non bastano proprio. Insomma, ci si prospetta un periodo di lacrime e sangue; e tutti a chinare la testa. “Purtroppo è proprio così, dobbiamo fare i sacrifici…”; e via con le solite frasi da bar tipo “Basta che non paghino sempre gli stessi; tagliamo gli sti-
pendi dei politici”, e via dicendo. Mi pare ovvio dire che la politica si gira sempre su se stessa ripresentando ogni volta vecchi clichè che non passeranno mai di moda. Chiariamo un aspetto: d’accordo sul fatto che i politici (almeno una parte di loro) guadagnano fin troppo. Ma siamo sicuri che sia l’unica spesa inutile dello Stato? Eh sì perché leggendo i giornali si ha come l’impressione che diminuendo lo stipendio a Casini e compagni l’Italia tornerà ad essere un paese florido e stabile… Questa è una piccola riflessione che vi lancio, sperando di non essere stato troppo banale. Ah, un altro pensiero: siamo sicuri che era necessario un professore come Monti per dar vita ad una manovra che contempla solo tasse e tagli? Insomma, un po’ di fantasia non poteva essere più utile? In fondo, per tagliare e aumentare non serviva una mente speciale… Ah, chissà se lo avesse fatto Berlusconi…
Il Cavaliere Inesistente
Soc. Editoriale L’Altra Sesto s.a.s. Sede legale via A. Costa 14 20099 Sesto San Giovanni (MI) Anno di Fondazione 2009 Ideatori: Paolo Vino e Massimiliano Mamprin Grafica pubblicitaria: Linea Grafica Sesto San Giovanni Impaginazione: Mirko Nossa Hanno collaborato: Elisa Colombo, Riccardo De Gaetano, Francesco Della Torre, Remo Fedele, Valentina Gironi, Alessandra Sacchelli, Giorgio Valleris, “l’asterisco”, “Il Cavaliere Inesistente”, “L’Ape Regina”. chiuso in redazione il 17 dicembre 2011 La collaborazione al giornale è gratuita. Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono riservati. Gli articoli pubblicati riflettono il pensiero dei singoli autori e non vincolano in alcun modo la linea di condotta della società editrice e del direttore responsabile di questo periodico. La direzione si riserva la facoltà di condensare e modificare, secondo le esigenze e senza alterarne la sostanza, gli scritti a sua disposizione. Senza il consenso dell’editore è vietato riprodurre, con qualsiasi mezzo, il giorale o sue parti. Alcune immagini sono tratte da internet, per informazioni contattare l’indirizzo mail:
[email protected].
L’Altra Sesto
pag. 3
polItICa
Parola d’ordine: discontinuità T
ra Gesù Cristo e Barabba, il popolo scelse Barabba scriveva Indro Montanelli nel 1998 e poi ancora nel 2001. Da sempre un grande fautore dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica, come “mezzo per sottrarlo agl’intrallazzi di partito”, Montanelli cambiò idea. L’elettorato, per lui, non era ancora maturo per una scelta simile. La questione la risolveva con una battuta. Ricordando che, in quelle che possono essere considerate le primarie più importanti della Storia, il popolo toppò clamorosamente: salvò Barabba e lasciò Cristo sulla croce. Fuor di metafora e di scenari apocalittici, il 22 gennaio per la prima volta i sestesi saranno chiamati a scegliersi il candidato del centrosinitra. Le volevano tutti queste primarie, prima di luglio. Poi è arrivata l’inchiesta di Monza a dettare la nuova agenda e pure il nuovo vocabolario. Perché, nel dizionario del centrosinistra sestese, con prepotenza si è fatta avanti una nuova parola. “Discontinuità”. Che cosa voglia dire fino in fondo nessuno l’ha spiegato davvero. Volti nuovi, società civile, s’è provato a dire, mentre si facevano le prove tecniche di candidatura attorno all’ex vicequestore Paola Morsiani. Se le parole però hanno un significato, la società civile in questo caso è un’istituzione, la polizia, che sarebbe scesa in campo supportata da qualche partito (Pd e Pdci) e pure da don Colmegna, cioé da un’altra istituzione, la
chiesa. Governo tecnico? Siamo alla fine della politica, almeno quella dei partiti? Macché. Quel film, con tutta probabilità, non lo vedremo mai. E, allora, questa “discontinuità” tanto conclamata, cos’é? Tocca dare un occhio ai fatti e non alle parole, stavolta. Per il Pd è Monica Chittò. “Vota fuori dal coro” c’è scritto sulla pagina Facebook del comitato che la sostiene. Assolutamente rivoluzionario, a Sesto San Giovanni, votare Partito Democratico, verrebbe da dire. Per Rifondazione Comunista il candidato è Demetrio Morabito. Uno che non ha in simpatia la parola “discontinuità”, ma che vuole “cambiare ciò che va cambiato” e “modificare la guida moderata della città”. Per Sel la persona giusta è Moreno Nossa. Tirate le somme, la “discontinuità” per il centrosinistra sestese è rappresentata da un assessore, un vicesindaco e un consigliere comunale (indipendente, mi raccomando). Mentre scriviamo, resta ancora senza candidato il Pdci. Che la “discontinuità” la voleva eccome, ma in oltre quattro mesi non è riuscito a darle un volto. Così, dopo mesi di stoccate, rotture e ricomposizioni (in casa Pd è riscoppiata la pace), c’è da fare i maligni e pensare che questo parterre, così come si è composto, non soddisfi proprio tutti. In ogni caso, fino a gennaio, ci sarà tempo per altre stoccate, altre rotture e altre ricomposizioni. Del resto, basta guardare alla voce Pisapia/Boeri. L’Ape Regina
pag. 4 L’Altra Sesto
viabilità
TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE V
iabilità, degrado, sprechi al rondò, mancanza di parcheggi e abbandono delle Istituzioni. Tutti argomenti seri e importanti che, Lunedì 28 Novembre alle ore 21,00 il Partito dei Giovani Sestesi di Paolo Vino hanno a dibattuto con cittadini e commercianti presso la sede del QT 1. La nostra è sempre stata una zona tranquilla, nonostante le scuole De Nicola e Itis anche il traffico era gestibile. Da quando qualcuno una mattina si è alzato male è iniziato l’inferno. Code interminabili, per comprare un chilo di pane bisogna fare minimo tre giri e 15/20 minuti di
PD e PDL tubano all’ombra di Monti
è
coda. Altri cittadini delusi sono quelli di via Marconi che si sono sentiti abbandonati e trascurati, denunciano una scarsa illuminazione e la ghettizzazione della zona. Non possiamo uscire la sera, ogni volta che mettiamo un piede fuori casa dobbiamo guardarci attorno. E le istituzioni? Siamo stanchi di promesse, ogni volta e sempre la stessa solfa, durante le elezioni ti promettono mari e monti e poi spariscono. Problemi continui che vengono sistematicamente procrastinati, come se ci fosse la precisa volontà di non risolverli, ma ora non è più possibile pensare a un rinvio che, oltretutto, avrebbe riflessi molto negativi man mano che ci si avvicina al periodo delle elezioni nella nostra città.
scoppiato un amore improvviso e travolgente, quello tra Pd e PdL. B&B, ovvero Berlusconi e Bersani, si tengono per mano e si scambiano effusioni vietate ai minori. Inciucio? No di certo. Il loro è un sentimento genuino, spontaneo. Galeotto fu il governo tecnico… Già, perché adesso che c’è SuperMario Monti a fare il lavoro sporco, PdL e Pd possono andare a braccetto insieme, alla luce del sole, senza bisogno di scandalose “fuitine”. Monti si è trovato a guidare un Paese sull’orlo della catastrofe e, in poco più di 20 giorni, ha dovuto inventarsi una manovra per allontanare lo spettro del default. Il tempo era poco, pochissimo. Certo il professore di bocconiana estrazione avrebbe potuto metterci un po’ più voglia e di fantasia. Ha riesumato l’Ici, fatto lievitare di un punto l’iva e ha aumentato benzina e sigarette (altro che yatch!) colpendo la casta dei pensionati, quella dei lavoratori precari e di quelli che mangiano una pizza al mese fuori, non di più. Solita demagogia populista? Ne riparliamo alla cassa del supermercato o al distributore di carburanti o anche solo al bar quando ti bevi un caffè da un euro e una brioche da 1,20… Il premier nuovo di zecca l’apoteosi l’ha toccata con un’im-
Via Saint Denis, monta l’esasperazione P
er il momento dagli uffici presidenziali di Piazza della Resistenza a Sesto San Giovanni, sede del Comune per coloro che non lo sapessero, tutto tace. Nessuna decisione è ancora stata presa per affrontare la spinosa questione della viabilità in Via La Fratta, inaspettatamente modificata a senso unico verso Via Saint Denis per, almeno nelle intenzioni della giunta di Oldrini, migliorare il flusso del traffico. Risultato? Già a settembre, in occasione delle riaperture delle scuole, è stato il collasso per le migliaia di automobili che transitano in quel tratto e la
situazione non è di certo migliorata nelle settimane successive. A crescere, oltre alla crisi della mobilità, è stata anche rabbia dei residenti, inascoltati sino ad oggi
come già detto, che già alla fine di giugno avevano previsto quello che poi si è verificato. Non solo. Alla fine
di settembre, è stata inviata una nuova missiva al sindaco e al direttore della viabilità Carlo Nicola Casati dove si auspicava un intervento per modificare la situazione. E’ stato anche creato il “Comitato cittadino di Via Saint Denis” che ha raccolto oltre 500 firme a sostegno di un sollecito intervento per modificare la situazione e i residenti della zona si sono anche detti d’accordo a scendere in strada per un’azione di forza.
posta di bollo sugli estratti conto inviati dalle banche ai clienti di 34,20 euro se il cliente e’ persona fisica e di 100 euro per i soggetti giuridici. Beh, chissenefrega, non mi farò spedire l’estratto conto o lo controllerò sul web pensa uno… Niet, paghi. Tanto io c’ho il conto corrente on line dice un altro saputello… Niet, paghi anche tu. Monti ha fatto il lavoro sporco con tasse ed odiosi balzelli che nessun altro governo di destra, centro o sinistra avrebbe potuto permettersi. Né PdL né Pd si sarebbero mai sognati una cosa simile perché è roba da far precipitare nei sondaggi. Una manovra come questa è una cicatrice che gli elettori si ricorderanno e bene. Una ferita che brucerà e si farà sentire quando sarà il momento di tornare alle urne. Quindi B&B, con grande senso di responsabilità, hanno appoggiato il governo tecnico. Per far uscire l’Italia dal tunnel hanno persino rinunciato farla loro una manovra lacrime e sangue per lasciare l’onore a qualcuno d’altro. Oh, che buon cuore. Meno male che c’è la Lega a fare un po’ di dura e sana opposizione. Con un travestimento degno del miglior Arturo Brachetti, in un lampo, i lumbard si sono spogliati delle pochette verdi che indossavano ad ornare le giacche d’ordinanza nelle stanze dei bottoni romani e sono tornati alle canotte e ai forconi. Il look ideale per sbraitare contro Roma ladrona e annunciare, come ha fatto l’onorevole Buonanno (sì, ricordate bene: è quello dell’equazione grana padano=padania) che la secessione è vicina. Come disse Napoleone: “ci sono solo due forze che uniscono gli uomini: la paura e l’interesse”. Giorgio Valleris
L’Altra Sesto
pag. 5
MusICa
brIAN, mAy PIù sENzA A
veva la fronte sudata, le gambe ben piantate sulla pedana in multistrato e la sua monetina da sei pence nella mano destra. Bria nstava suonando l’ultimo brano del sound check e la sua tensione pre-concerto era già andata in pausa qualche accordo prima. Terminò l’assolo con inconsapevole disinvoltura e concentrò tutte le energie residue nell’ultimo sol maggiore. Un’ aspra goccia di sudore gli corse lungo le labbra sorridenti e precipitò sulle corde della sua inseparabile compagna. Erano più di vent’anni che stavano insieme, concerto dopo concerto, ma ancora si emozionava quando, indossata la tracolla, ne avvertiva il peso sulla spalla e la sentiva risuonare sulla sua pancia. Le luci dei riflettori la facevano risplendere come quel giorno sdraiata sotto alla lampada in cucina, Brian aveva sedici anni e suo padre Harold lo fissava ammirato dall’altro lato del tavolo. Erano gli anni ‘60 e la famiglia May viveva a Feltham, un sobborgo della città di Londra. Dalla finestra sopra ai fornelli filtrava una fredda luce natalizia che cercava timidamente di essere notata dagli occhi assorti dei due aspiranti liutai. Harold May era un ingegnere che aveva la mente piena di conoscenze e il portafogli completamente vuoto, non poteva permettersi di comprare al figlio una costosa chitarra elettrica ma era determinato a regalargli comunque lo strumento che questi desiderava. Sotto l’abero di Natale nell’inverno del ‘63 Brian
trovò due blocchi di listellare, una sottile lastra di quercia e un grosso pezzo di mogano estratto dalla cornice di un camino del 1800. La madre Ruth, osservando con stupore l’entusiasmo del figlio per qualche chilogrammo di legno, si premurò tempestivamente di mettere in salvo almeno il piccolo abete addobbato a festa. Ci volle molto tempo prima che corpo e manico dell’originale chitarra assumessero forme intelligibili ma nella mente dei due ingegneri era già tutto chiaramente disegnato. Il vecchio camino era il regno della mano sinistra, un manico studiato per assoli infuocati e scale fumanti era già nelle fantasie di Brian mentre il corpo assemblato con vari pezzi stuzzicava l’immaginazione di Harold che si immedisimava in un provetto dottor Frankeinstein. Bottoni, biciclette e mensole si trasformavano magicamente in pezzi utili a completare la magica creatura, la famiglia May stava sfidando la fata Smemorina capace di trasformare una zucca nella carrozza che portò Cenerentola al grande ballo. L’arrivo del pubblico nell’immenso stadio destò Brian dai suoi ricordi, era il momento di imbracciare la sua fedele chitarra e di farla cantare nuovamente con la sua magica voce. Si avvicinò alla vecchia custodia, la estrasse e la accarezzò col panno in microfibra azzurro. Quando splendeva in quel modo non era difficile capire perchè Brian l’avesse chiamata: Red Special. Riccardo De Gaetano
pag. 6 L’Altra Sesto
CEnonE DI natalE a cura di Elisa Colombo PRIMO - Pastificio Palmieri GASTRONOMIA - Lorenza R D
via Puricelli Guerra. L’idea è frutto di una ovrei ordinare qualcosa per Natale tinua. E’ per questo che è nata l’idea del menù: per indirizzare i sestesi verso un scommessa, tanto azzardata quanto vindisse il cliente. cente evidentemente. Prego, tenga il menù rispose Roberto Lo- pasto più “organizzato” e fidelizzarli sia al negozio che al buon cibo. I loro prodotti sono tutti frutto di agricol- renza. tura biologica e il loro laboratorio nel retro Chi l’ha detto che i menù ci sono solo Ricca la sezione gastronomica del loro del negozio simboleggia una produzione al ristorante? Come ogni anno infatti, in menù: dalle tradizionali insalate russa, caVia Puricelli Guerra, 80 artigianale e autentica. occasione delle “abbuffate” natalizie, La pricciosa o di mare al gusto agrodolce del Farina biologica macinata a pietra e la pa- Salumeria Lorenza in Piazza Petazzi 30, fegato d’oca con fichi, del carpaccio d’anatra con melograno,della sta tagliata in bronzo, questa la formula seleziona una serie di terrina diconiglio con segreta. portate gastronomiche e le prugne o di quella di Nessun conservante o colorante e non c’è non, per soddisfare i paquaglia all’uva. spazio nemmeno per le cosiddette “dro- lati e gli occhi di sestesi Per i sestesi amanti del ghe”, ovvero insaporitori che anziché ac- affamati. “L’obbiettivo pesce e dei crostacei non crescere il gusto degli alimenti lo alterano. è quello di educare i mancano certo la conE’ per questo che le papille gustative dei nostri clienti a non pa sueta aragosta: in gelaticonsumatori non riconoscono più il sapo- sticciare troppo, a non na, con maionese o salsa re autentico degli alimenti e al contrario li mischiare pietanze troptartara, il raffinato caviaconsiderano insipidi; il sapore vero viene po diverse fra loro con le, la trota in bellavista, il confuso con quello “drogato”. Rafael e il rischio sia di sentirsi salmone in salsa tartara, Federico sono attentissimi anche alla tra- troppo appesantiti sia di le sogliole alla mugnaia dizione e alla stagionalità degli alimenti: non gustare appieno ciò in gelatina, l’orata e il tra marzo e maggio propongono i “ravio- che si ha nel piatto” ci Piazza Petazzi, 30 branzino al cartoccio o li alla sestese”preparati con il tarassaco, spiega Roberto. in crosta di patate e i carusato nel secondo dopoguerra al posto “Una volta il pranzo di dell’insalata. Natale era l’occasione per mangiare quel- pacci. Membro di Slow Food Monza e Brianza lo che durante l’anno non ci si poteva per- Ovviamente il cappone, che non è un pole l’unico con la certificazione per vegani, mettere; la nostra era una città operaia e lo, va per la maggiore: arrosto o ripieno all’uovo o senza e una serie di proposte il Pastificio di Rafael e Federico è un ot- come tale i sestesi non avevano sempre la con pistacchi e tartufo nero; per chi non dedicate ai vegani sono solo un assaggio timo di riferimento per soddisfare possibilità di comprare generi alimentari gradisse La Salumeria Lorenza propone punto (è proprio il caso di dirlo) delle proposte il palato in ogni circostanza, non solo in in gran quantità e anche un po’ costosi: per anche petto d’anatra all’arancia e per i più che da del Pastificio Palmieri quasi quat- occasioni speciali e se avete in mente un questo motivo, durante le feste si tendeva temerari il piccione farcito. Mangiare sì, tro anni Rafael e Federico hanno aperto in ripieno in particolare, a mettere in tavola qualunque cosa” con- ma con “educazione”! basta chiedere! avioli zola e noci, speck e taleggio o speck d’anatra, ai gamberi con nero di seppia, oppure bigoli integrali, pasta secca al cacao o agli spinaci, tagliatelle
�
ri, panettoni classici e al cioccolato, torroni, veneziane e molto altro sono i prodotti di punta della pasticceria Farina, tutti preparati nel loro laboratorio, senza usare n pranzo di Natale che si rispetti non può non fini re con un buon panettone o pandoro artigianale. conservanti e con la passione per la tradizione: l’impa Dal 1990 la Pasticceria Farina in via Puricelli Guerra deve lievitare due o tre giorni! sto 131 delizia i sestesi con le sue prelibatezze. Non solo panettoni e pandori per grandi ma anche per piccini, Produttori a tutti i livelli, nel loro laboratorio riescono i pasticceri Farina preparano i panettoncini, pandori a soddisfare le esigenze di ogni clientee a confezionare al burro di cacao e altre delizie di qualsiasi for per loro un prodotto “su misura”: dalla torta con il latte ma! di capra per chi è intollerante al lattosio, ai cioccolatini L’ingrediente segreto è la frolla ungherese, tanto pre senza zucchero per diabetici fino ad arrivare ai prodotti giata quanto rara e cara, probabilmente la Pasticceria senza glutine per celiaci. E nel periodo natalizio pando- Farina è l’unica a farla ancora. Risorgimento ulle tavole natalizie, accanto a via 214, che con tan- il Marsala, il Moscato dolce invece tutte queste prelibatezze non ta passione e disinvoltura ci elenca è l’altra metà di pecorino e salumi. può certo mancare del buon vino. una selezione di vini dall’aperitivo Una trovata particolare e ancora Sfuso o già in bottiglia, l’importante al dolce. Un prosecco di Valdobbia- poco conosciuta sono le gelatine, di è consumarlo sempre con criterio: dene o un Guelfo Verde sono sicura- Lambrusco o di balsamico, perfette bisogna innanzitutto partire da una mente degli ottimi “sorsi” per apri- per accompagnare il parmigiano o la re un pranzo che sarà tanto lungo carne alla griglia. quanto ghiotto. Panettone e pandoro potranno essere I piatti di carne potranno essere perfettamente abbinati con un buon valorizzati con un Barbera eleva- passito o un moscato di Pantelleria o
DOLCE - Farina
U
S
VINO - Per Bacco
to in barrique (con un affinamento D’Asti, mentre il gusto del cioccolacioè di minimo dieci mesi, to potrà durante essere valorizzato dal Porto, i quali il vino prende le “note” del dal rum o da un Barbera Chinato. La carta vincente del negozio legno, dal tabacco al cuoio), con non un rosso di Valtellina, con un Nero sono solo i vini in bottiglia: vi accod’Avola o con un Syrah. glieranno Se invece vere e proprie spine coldelle Barbera è il pesce il protagonista por- legate a barili di Gotturnio, tate come non nominare il raffinato d’Asti, Pinot Nero, Merlot e molti gu- altri; potrete con la vostra arrivare Gewurztraminer e l’altrettanto Vermentino di Sardegna? Per bottiglia o richiederla lì, non vi restoso (attenzione sterà che scegliere il tradizionale cappone il vino! Via Risorgimento, 214 al ripieno) ci vuole invece un vino L’elenco potrebbe continuare e la Gial- passione di Maurizio strutturato, come il Ribolla travolgere gradazione bassa e aumentare i gra- la oppure un Cabernet Sauvignon definitivamente, forse è meglio fer l’elegante Champagne ac marsi qui e consigliarvi di recarvi riserva; di di portata in portata e soprattutto fare molta attenzione alle pietanze compagnerà la classica aragosta. personalmente nella cantina di Per che accompagna. La nostra guida da I non ancora sazi e appassionati di Bacco, per acquistare del vino che, tre bicchieri è Maurizio, uno dei re- formaggi potranno far risaltare il come dice Maurizio, “vi faccia fare sponsabili dell’attività Per Bacco in gusto di gorgonzola e pecorino con le capriole a tavola”!
E’ questo il valore aggiunto di una pasticceria cittadina, la cura dei clienti e la possibilità di creare per loro prodotti personalizzati, perché ogni cittadino ha le sue esigenze. E se dopo il dolce è rimasto ancora un po’ di posto, perché non riempirlo con il loro sorbetto? � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � Guerra, � � � Via Puricelli 131� �
20099 Sesto San Giovanni Via Roma, 23 Tel./Fax 02.26.222.128
[email protected]
�
L’Altra Sesto pag. 7
EvEnto nto
CISCO NE O PORT
DAMIA
NO DE
LLA TO
RRE
CRIST IAN SORIA A NO
sULLE ALI DELLA mUsIcA
Un successo la serata benefica dei Giovani Sestesi con il corista di Vasco M usica e beneficenza viaggiano spesso una accanto all’altra, sedute nello stesso compartimento, unite da solidarietà ed emozioni. Molte le tappe del loro cam-
La beneficenza è per i piccoli studenti sestesi: con i più di 1.500 euro raccolti verrà infatti acquistato materiale didattico da distribuire nelle scuole cittadine.
I protagonisti dei pezzi sono persone comuni, dal cantore di cortile al “braccinocorto” che non paga i conti, fino ai pensionati, categoria da sempre oggetto di
Janis Joplin, una versione riarrangiata di “Let it be”dei Beatles, “Someone like you” della nuova stella del panorama musicale Adele e canti natalizi. Il bilancio
SILVIO POzzOLI PAOLO VINO mino e altrettanti i luoghi da visitare. I Giovani Sestesi hanno richiesto e organizzato la loro “fermata” di martedì 13 dicembre, presso il Teatro Manzoni della nostra città. La musica è quella di Silvio Pozzoli, cantautore italiano che sul suo curriculum vanta collaborazioni con Laura Pausini, Vasco Rossi, Gianni Morandi, della tastiera di Damiano Della Torre, ancora di salvezza di Adriano Celentano e della batteria di Cisco Portone.
Lo spettacolo si apre con l’inno che Silvio Pozzoli e Paolo Vino insieme hanno composto per i Giovani Sestesi, un pezzo orecchiabile che sarà la colonna sonora della loro candidatura alle elezioni 2012. E poi via, con le canzoni composte dall’artista, brani che parlano di amore, di fedeltà, ed esperienze quotidiane, proprio perché l’ispirazione arriva in ogni momento e in qualsiasi luogo, persino alla Stazione di Roma Termini o in motocicletta.
simpatiche parodie. Sul palco del Teatro Manzoni c’è però spazio per tutti: ce n’è per il goliardico fratello di Silvio, Roberto Pozzoli che, con le sue battute e le sue canzoni, rallegra ancora di più una già divertente serata. C’è spazio anche per la giovanissima Cristiana Soriano, classe 1990 ed ex concorrente (per nulla orgogliosa) del talent show televisivo “X-Factor”, che si destreggia elegantemente tra “Mercedes Benz” di
della serata è sicuramente positivo, sia per i circa trecento biglietti venduti sia per il ricordo lasciato nel cuore e nella mente degli “attori” e dei 268 spettatori. “Un gran successo” come dice Paolo Vino, una gran soddisfazione per i Giovani Sestesi, ancora una volta un passo avanti a tutti, sempre più attenti e presenti nella vita cittadina, dopotutto il modo migliore per conoscere una città è viverla e renderla viva.
Elisa Colombo
pag. 8 L’Altra Sesto
ArEE FALcK: sArà qUEsTO di Alessandra Sacchelli Ben 102 mesi dopo dalla firma della Convenzione tra Amministratore e costruttore, prende finalmente una forma definitiva il progetto di riqualificazione delle aree Falck firmato Renzo Piano. Ultime modifiche al completamento del parco urbano, la costruzione della passerella tra i parchi, la realizzazione di edifici in edilizia residenziale sociale, del poliambulatorio, di un asilo e di un parcheggio. Ma vediamo iniseme i punti essenziali del piano approvato.
poLIAMB poLIAMBuLAToRIo, CASA dI RIpoSo e pALAZZo deI SeRvIZI si terranno la mano. Tutti vicini nella zona non adiacente alla stazione FS.
Gli addetti ai lavori potranno metter su imprese e trovare occupazioni nell’area denominata HoTeL INduSTRIeL.
Eliminata dai piani la RAMBLA A TApIS RouLANT che metteva in comunicazione la scia di grattacieli, nell’allora progetto previsti in nume-ro elevato
L’Altra Sesto pag. 9
IL PrOGETTO DEFINITIVO? La NuovA STAZIoNe FS, grazie alla struttura a ponte, ricucirà i due lati di Sesto, quello storico con quello d’ultima generazione. I pedoni potranno camminare comodamente sul ponte, mentre un sottopasso garantirà la viabilità alle auto.
Spariscono i diversi GRATTACIeLI del progetto del 2006 e si dà più spazio al rapporto tra edifici e spazi aperti.
Il poLMoNe veRde di 600.000 mq darà aria al quartiere e a Sesto.
pag. 10 L’Altra Sesto
speciale
Le uLtime paroLe famose
L
a classe dirigente. Questo il titolo dell’inchiesta firmata Report con oggetto l’affare Falck in tutte le sue ultime declinazioni, andata in onda il 20 novembre scorso. In studio la conduttrice Milena Gabanelli, sul campo Paolo Mondani ad illustrare ogni singolo passaggio del caso venuto alla luce nell’estate passata, ma nato almeno 15 anni fa. Era il 1996, quando Alberto Falck decide di tirar giù le serrande all’omonima industria siderurgica, esattamente 90 anni dopo dalla prima colata di acciaio della fabbrica. Mentre si chiudeva un’era, quella della classe operaia che di Sesto ne aveva fatto la Staligrado del Nord , se ne apriva un’altra: quella dei Pasini, padre e figlio,che nel 2000 acquistando l’area dismessa delle acciaierie Falck, tutt’ora la più vasta terra dismessa d’Europa. Far risorgere il “vecchio dinosauro”. Ma per far partire una grande macchina, sì sa, occorre supportare una serie di costi che vanno al di là dell’acquisto in sé, vedi benzina, e così i Pasini fanno, per lavorare bisogna pagare…E pagano. Chi? Filippo Penati, allora Filippo Penati - già Vice Presidente della Regione Lombardia, Presidente della Provincia di Milano e sindaco di Sesto San Giovanni dal 1994 al 2002 – è accusato e indagato per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti nel luglio scorso. Come principale esponente del PD lombardo, avrebbe intascato delle tangenti in cambio dell’edificabilità delle aree dismesse, acquistate inizialmente dall’imprenditore Giuseppe Pasini. Il reato di corruzione è stato prescritto, ma è lo stesso Penati che ha evidenziato la volontà di reintegrare il capo di imputazione eliminato per poter così spiegare una volta per tutte l’intera vicenda.
Il quadro della discordia. “Io Di Caterina lo conoscevo molto poco prima” ha aggiunto Giorgio Oldrini. Il quadro di Karl Marx, appeso fino a poco tempo fa nell’ufficio comunale, gli era stato donato da Di Caterina, di certo non dopo i fatti di quest’estate, dunque molto prima della vicenda e rappresenta un vero e proprio cimelio del fondatore del Socialismo, una rarità che “fotografava” il pioniere socialista durante il Congresso dell’Internazionale Socialista nel 1893. Quel quadro è ora ritornato al mittente, Di Caterina.
sindaco. Anche se poi i due imprenditori assicureranno: “Noi non paghiamo tangenti, ci viene detto che serve del denaro, perché la politica costa e noi paghiamo”. Punti di vista. All’intreccio si aggiungono i due intermediari “finanziari”, Giordano Vimercati, ex braccio destro dell’ex sindaco Penati e Piero di Caterina, proprietario della Caronte (azienda trasporto pubblico locale) che dopo esser stato indagato nel 2010 per false fatturazioni, decide di aprire la bocca sulla questione tangenti, ricostruendo ai magistrati le mosse di una classe dirigente non del tutto diligente. Di Caterina confessa di aver elargi-
to finanziamenti dal ’94 per circa 3 milioni e mezzo attuali di euro in favore di : in cambio si sarebbero aperte le porte dei trasporti milanesi ad un piccola impresa locale, come la sua Caronte, così stando a quanto suggeritogli. Ma questo verrà a galla solo l’estate scorsa. Nel 2003 arriva il NO sonoro del Comune ai Pasini relativamente al permesso di costruire sull’area dismessa e poco dopo Banca Intesa, con la quale il gruppo Pasini ha un debito, consiglia loro di vendere il terreno Falck a Luigi Zunino. E così fu, l’area viene venduta nel 2005 al gruppo Risanamento S.p.A. dello stesso Zunino, ottenendo il permesso per costruire. Purtroppo però i guai finanziari e giudiziari di Zunino iniziano allora, fino all’approdo di Davide Bizzi, proprietario di Sesto Immobiliare, che si aggiudica l’area Falck. Dopo anni di rallentamenti, il piano edilizio è stato approvato il 9 settembre scorso, già a bufera scoppiata, con Renzo Piano archistar del progetto.
Alessandra Sacchelli
Le accuse di Di Caterina all’attuale sindaco sestese: “Oldrini è alla giunta di un’amministrazione corrotta”. “Dice bugie, menzogne” replica Giorgio Oldrini, “è una diffamazione, una calunnia, e sia lui (cfr Di Caterina) che Pasini”i proprietari Falck all’epoca dei fatti-“ vanno presi con le pinze perché denunciano a molti anni di distanza e lo fanno con molto mal animo”. “Ma voi qua con la siderurgia facevate aerei, locomotive, acciaio di qualità straordinaria di livello mondiale, non le pare tornare indietro a fare case?” Giorgio Oldrini la pensa così: “Ci sono dei rischi. Però credo che in questo paese ci vuole il coraggio di assumersi rischi. Occorre fare scelte e assumersi dei rischi, altrimenti si diventa il paese dell’immobilismo.” O dell’immobilare?
Demetrio Morabito, vicesindaco, all’epoca Assessore all’urbanistica, alla domanda del giornalista Paolo Mondani “Ma Lei non si è mai accorto di nulla (cfr del sistema tangenti)?”, risponde: “Noi siamo di Rifondazione Comunista e contiamo 1. Non è che tutti i giorni noi possiamo piantare.... ma non è che noi tutte le mattine possiamo piantare una grana.”
Patricio Enriquez Loor, professore al Politecnico di Milano: nel 2008 dirigeva il settore urbanistico-edilizio sestese, ma le sue idee non piacevano. Troppi ma, se, però, punti di domanda, pochi sì. Era il suo lavoro quello di porsi dei dubbi infrastrutturali. La letterina di “licenziamento” gli arriva a casa: stava mettendo a serio rischio il progetto Falck, disattendendo alle direttive dell’allora Assessore all’Urbanistica.
L’Altra Sesto pag. 11
EvEnto
La GIUSTIZIa è UGUaLe per TUTTI? Il dibattito organizzato dai Giovani Sestesi ha cercato di rispondere a questa domanda
C
EPEJ: 5 lettere per un impegno. Quello della Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia, da qui l’acronimo, che proprio nei giorni scorsi, il 7 e l’8 dicembre, si è riunita a Strasburgo per il 18esimo meeting con l’obiettivo di revisionare ampiamente le misure giudiziarie adottate dai diversi sistemi europei. E, non di meno, nel loro piccolo anche i Giovani Sestesi, con Paolo Vino segretario, impegnati nel movimento a misura di cittadino, hanno voluto vederci chiaro sull’argomento Giustizia, cucendo ad hoc la serata a tema “La Giustizia è uguale per tutti?”. Il punto di domanda è d’obbligo in questo caso. Sfondo dell’iniziativa, tenutasi il 24 novembre scorso, la Sala del Camino di Villa Puricelli Guerra, poco distante dal centro nevralgico del Comune sestese. A sciogliere il ghiaccio, il coordinatore dell’evento, il giornalista Franco Portoriero, con una veloce digressione sul concetto di giustizia, ricordato (per chi se ne dimenticasse) nelle aule processuali dal crocefisso, “simbolo del calvario su-
Diversi i dati raccolti dall’analisi effettuata dal Tribunale di Torino, appoggiato dalla Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia. Colpiscono i risultati relativi alla percezione dei giudici da parte dei cittadini italiani: buona la soddisfazione della popolazione media in merito alla performance dei magistrati. Per il 29% degli intervistati, i giudici ispirano abbastanza fiducia, segue il 27% totalmente concorde con la totale fiducia emanata dai giudici.
bito da Gesù e che astrattamente rappresenta di per sé un atto di giustizia” e allo stesso ribadito dalla frase “La legge è uguale per tutti” incisa al di sopra del giudice arbitro. Almeno così dovrebbe essere. Anche secondo il Giudice di Pace del Tribunale di Monza, Ferdinando Bellantoni, che pone l’accento sulla “sfumatura umana del giudice, che deve certamente esser giusto, ma anche umano”, aggiungendo che a regnare è “una parvenza di giustizia, che genera una non uniformità di giudizio: tot capita, tot sententiae”. Ad ogni testa, una sentenza, dicevano i Romani un po’ di anni fa… e nulla sembra essere camcam biato da allora. Non a caso, “il diritto si de sviluppa in un determinato modo in base ad un determidetermi nato contesto sociale ed economico e lo si giu può considerare giusto in relazione ad un certo tipo di società”, secondo l’Avvocato Ma civilista Mario MaAccetta gnacavallo. Accettabile come interpretainterpreta
La competenza si attesta sul 31% di pienamente pareri positivi degli italiani, stessa cifra rappresentata dalla percezione di imparzialità che l’italiano medio ritrova nel magistrato. I nostri giudici sono altresì cortesi (aspetto non da sottovalutare secondo l’analisi), ma soprattutto i termini utilizzati nei processi sono chiari e comprensibili a tutti. Come dire, tutti conoscono il “favor legitimatis” e il “delegatio promittendi”…
dati raccolti dall’indagine sviluppata da Tribule di Torino in accordo con la CepeJ (2011)
zione, poiché ogni sistema sociale ha il proprio sistema giudicante, ma almeno in Italia, dove il sistema giudicante dovrebbe essere uno e unico, si è giudicati allo stesso modo? L’Italia media risponderebbe: “Dipende da chi è l’imputato…”. Quanti casi italiani irrisolti? Quanti caduti in prescrizioni? Quanti banalmente archiviati? Quanti reati maggiori giustamente perseguiti? E chi giudica i guidici?!? La risposta: “Teoricamente, il giudice viene giudicato da altri giudici”. Giusto, teoricamente, perché qui da mettere in pratica c’è ben poco. “Il giudice non ha responsabilità” prosegue l’Avvocato del Lavoro, Daniele Eterno, “purtroppo, la crisi la si sente anche all’interno dei Palazzi di Giustizia, troppi gli avvocati, poca la preparazione giuridica: si punta sulla quantità, piuttosto che sulla qualità.” Frasi dure, quasi da restarne indignati. Ma non ci dicevano che la carenza di organico era una delle prime cause della lentezza burocratica italiana? Troppi o troppo pochi? Italiani confusi e (in)felici… Alessandra Sacchelli
pag. 12 L’Altra Sesto
lIBRI
a cura di Elisa Colombo
PRIMA DEL BITTER
I
l tornio e la penna non è solo il titolo di un libro, è soprattutto la sintesi di una vita, il riepilogo di una storia. Le pagine raccontano il cammino di Augusto Campari, classe 1922, ragazzo della provincia emiliana trapiantato nella grande Milano degli anni Trenta. Da garzone di fornaio a tornitore, passando per l’intuizione di creare i giornali di fabbrica, come dei diari in cui raccontare le condizioni operaie nella loro realtà e dai veri protagonisti. E’ il momento in cui il tornio e la penna s’incontrano e Augusto Campari diventa pioniere dell’informazione, scri-
vendo articoli per Voce Operaia, per L’Unità e per altre pubblicazioni. Un dirigente di base sul campo, sempre al fianco di contadini e operai, accanto a quei cittadini che hanno lottato per un mondo migliore. Una storia di ieri che è un simbolo dell’oggi: un oggi in bilico tra disoccupazione e precariato, un oggi popolato da giovani sfiduciati e avviliti, che hanno bisogno più che mai dell’ardore e della tenacia di persone come Augusto Campari. Il Tornio e la penna di Augusto Campari, Vittoria Marselli Editore, 14 euro
Parole a corpo libero A
crobati di parole è il libro del ricercatore e formatore linguistico Alessandro Lucchini. Insegnante all’Università IULM e all’Università di Pisa è autore di libri sulla comunicazione professionale e dalla sua esperienza è nato Acrobati di parole, il libro della Palestra della Scrittura. Come gli essere umani anche la scrittura evolve e come gli esseri umani anch’esse si ritrova in bilico, sospesa a mezz’aria tra coraggio e fatica, tra fiducia e attenzione, tra dialogo e collaborazione. Perché infondo scrittura ed esseri umani non sono poi così diversi ed entrambi hanno bisogno di esercizio. Il libro di Alessandro Lucchini si presenta come una raccolta di esercizi per allenare l’arte dello scrivere, per riuscire a compiere anche con le parole quelle acrobazie che si credono possibili solo col corpo fisico. Chiarezza, stile, sintesi, organizzazione del testo e la stessa creatività, sono tutte capacità da allenare.
A
Incantato e incartato
Natale si è tutti più buoni e più generosi! Il 30 novembre, il 3 e 17 dicembre gli Amici della Biblioteca hanno spolverato alcuni classici e non e li hanno esposti durante il Mercatino natalizio dei libri usati. Un libro 2 euro 3 libri 5 euro. Da non credere. I capolavori di Dan Brown, Louisa May Alcott, Patricia Cornwell, Eugenio Montale, Stefano Benni, i Classici Urania e i libri evento di Federico Moccia uno accanto all’altro, pronti ad essere sfogliati e a far sognare altri sestesi. Mercoledì 30 novembre, in occasione della “prima” del Mercatino, Lorenza
della Cartoleria Isella in via Dante, ha tenuto il laboratorio di packing “Libro incartato, libro incantato”, catalizzando l’attenzione dei numerosi parteci-
panti, incuriositi da nastri, forbici e carta da regalo e volenterosi di imparare a confezionare in maniera semplice ma originale i loro amici di carta.
DA TIM BRUNO UNA SAGA PER TUTTI
E
’ il pomeriggio di domenica 4 dicembre quando l’Auditorium della Scuola civica di Musica Gaetano Donizetti in Piazza Oldrini si trasforma nei luoghi fantastici di Ossidea. Bambini e ragazzi, accompagnati o meno dai loro genitori, sono impazienti di conoscere l’autore che per 208 pagine li guiderà nella terra di Acron, tra elfi e cinghiali, scimmie d’acqua e kahuri. Ossidea. La città del cielo, è il primo di una saga di quattro libri scritti da un uomo brillante e spiritoso, che si cela sotto lo pseudonimo di Tim Bruno, da sempre Acrobati di parole (Il libro della Palestra della Scrittura) scrittore per adulti di Alessandro Lucchini, Ed. Centopagine, 10 euro che però ha deciso di mettere il suo talento e la sua immaginazione anche a disposizione dei lettori più piccoli. “E’ un fantasy epico” spiega entusiasta l’autore e poco dopo incalza “sapete cos’è l’epica bambini? Tremila anni fa, gli antichi Greci, si divertivano a raccontare storie che riguardavano sì la realtà ma vi aggiungevano un pizzico di elementi di fantasia: è così che sono nati dèi ed eroi come Achille, Ettore, Ulisse, Re Artù e lo stesso Frodo di Tolkien, ed è per questo che Ossidea è l’anagramma di Odissea”. Ossidea racconta dunque di un viaggio, il viaggio iniziatico del giovane David Dream, che all’alba del suo dodicesimo compleanno, riceve una lettera che cambierà per sempre la sua vita, trasci-
nandolo in un’avventura senza eguali verso la Città del Cielo. Quella di David non è solo una missione: il suo percorso è soprattutto il viaggio della vita, la metafora della crescita. Non solo parole, anche disegni di Claudio Prati accompagneranno i ragazzi nella terra di Acron. “Tim Bruno è un biologo, un attento e paziente osservatore della natura che riesce a rendere vivido e forte l’importante messaggio ecologico racchiuso nelle pagine di Ossidea” spiega ai ragazzi Elisabetta Gnone, autrice della fortunatissima saga Fairy Oak e produttrice di Ossidea. Ossidea è un complesso di mondi e di popoli, tutti credibili e perfettamente costruiti, che insegnano a non temere la diversità e al contrario a tentare di conoscerla e considerarla come un’opportunità e una fonte di ricchezza. Ogni popolo parla una lingua propria, incomprensibile a chiunque altro non vi appartenga, una barriera, che impedisce di comunicare e che rende tangibile la diversità che attira e spaventa ma che da fonte di inimicizia si trasforma in sorgente di amicizia autentica, perché il modo di conoscersi e comunicare esiste. Ossidea - La città del cielo, di Tim Bruno, Editore Salani, 14, 90 euro
L’Altra Sesto pag. 13
I
Scuola e commercio viaggiano a braccetto
l Comitato Genitori Istituto Comprensivo Dante Alighieri è lieto di comunicare che ha preso ufficialmente il via l’iniziativa di cui è promotore denominata “Dalla scuola al commercio....dal commercio alla scuola”. Di cosa si tratta? Tutti i genitori, nonni, zii, amici dei bambini che frequentano le scuole dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri, nonché gli stessi insegnanti e il personale ATA dell’istituto medesimo, potranno acquistare un tesserino che consentirà di usufruire di moltissimi sconti presso numerosi negozi di Sesto San Giovanni che saranno riconoscibili grazie ad una vetrofania che reca il logo del Comitato. Il tesserino è acquistabile al prezzo di 5 euro - ed avrà validità annuale, dal 1° dicembre 2011 al 30 novembre 2012.
O
Lo scopo di questa iniziativa è di raccogliere fondi da utilizzare per le scuole del Comprensivo Dante (ad es: acquisto materiale didattico, attrezzature ecc ecc) sulla base delle diverse esigenze che saranno rappresentate direttamente al Comitato da insegnanti e genitori. Per il successo dell’iniziativa abbiamo bisogno di tutti voi: più tesserini saranno venduti maggiore sarà la possibilità di apportare un prezioso contributo nella vita scolastica dei nostri figli. Il Comitato Genitori ringrazia tutti i commercianti che con la loro adesione hanno reso possibile la realizzazione dell’iniziativa. Per maggiori informazioni: http://genitoriscuoladante.xoom.it -
[email protected]
attualItà IL... LEGNO DI NATALE è
arrivato dicembre, e con lui tutti i costumi legati al Natale. La tradizione vuole che l’8 dicembre ci si dedichi alla preparazione del presepe o dell’albero. La pianta per eccellenza utilizzata in questa occasione è senza dubbio il peccio, più comunemente chiamato abete rosso; negli ultimi anni però è frequente l’uso di alberi artificiali più pratici e poco costosi. Appartiene alla famiglia delle conifere e si trova principalmente sulle alpi e in generale in tutta l’Europa. Il legno di questa pianta ha proprietà di amplificazione del suono, per questo motivo viene utilizzato per costruire tavole armoniche degli strumenti a corda. In particolare è utilizzato il legno dell’abete rosso di risonanza, un tipico albero di poche zone europee tra cui la Val di
Fiemme della foresta di Paneveggio in provincia di Trento e la Val Canale e del Tarvisiano in provincia di Udine. La peculiarità del peccio è senza dubbio la longevità: è stato trovato nel 2004 in Svezia un abete rosso, battezzato Old Tjikko, vecchio 9550 anni, definito quindi come l’organismo vivente più anziano di tutto il pianeta. In questo periodo dell’anno, l’abete rosso, viene sistemato nelle abitazioni e addobbato con palline, fiocchi colorati, file di miniluci e la tradizione vuole che la mattina di Natale i bambini trovino tutti i regali vicino al tronco. L’albero è l’allegoria della vita in molte religioni, tra le quali quella cristiana; simboleggia quindi la nascita di Gesù e lancia un messaggio di pace e di amore. Valentina Gironi
Parioli pensa alla solidarietà
gni anno Parioli premia le sue clienti più fedeli con un piccolo pensiero. Quest’anno invece ha deciso di “spendere” il budget destinato ai pensieri fedeltà all’Asilo Mariuccia di via Gorizia e regalare a bambini e ragazze madri un mo-
mento di serenità. “Abbiamo realizzato che difficilmente quei bambini scarteranno un regalo questo Natale ” ci dice Concetta, responsabile del negozio Parioli in Largo Lamarmora, “per questo abbiamo preferito devolvere a loro la somma
destinata ai pensieri per le clienti e non solo, le abbiamo anche coinvolte attivamente nella donazione di giocattoli o indumenti. La nostra idea è proprio quella di impacchettare ciò che ci è stato portato e permettere ai bambini di scartarlo, per
far sì che abbiano un vero e proprio regalo”. Quello di Parioli è un gesto di solidarietà, un valido esempio da seguire per portare un sorriso e un po’ di calore a chi sente più freddo di quello che c’è, soprattutto a Natale. Elisa Colombo
pag. 14 L’Altra Sesto
laRgo aI gIovanI
italian graffiti a sesto L
a Cooperativa Sociale La Grande Casa si occupa da più di vent’anni di ragazzi difficili e famiglie disagiate; dIeGo MICHeLI, suo collaboratore, è stato il promotore del progetto “100 metri per 1000 colori” che ha coinvolto i ragazzi del liceo artistico de Nicola. L’iniziativa prevedeva la realizzazione di murales nel sottopasso della metropolitana Sesto Rondò che mette in comunicazione piazza Iv Novembre con piazza della Repubblica.
Micheli, che abbiamo intervistato, ha seguito i ragazzi passo passo in questa particolare esperienza, affiancato dai professori del liceo e dalla fotografa Serena Clessi che ha documentato tutto il lavoro svolto. L’arte dei writers è spesso soggetta a critiche. Cosa pensate voi a riguardo? Siamo convinti che la creatività sia il motore del cambiamento e che sia necessario puntare sui giovani restituendogli spazi e fiducia, ancora di più in un periodo di difficoltà economiche come questo. Abbiamo bisogno di idee per il futuro della nostra società, vogliamo lavorare perché i ragazzi si sentano maggiormente protagonisti del loro presente e pensiamo che questa sia una strada per incrementare la partecipazione dei giovani alla vita e alle scelte della città nella quale vivono. Rispetto le critiche, l’arte è universale ma il gusto artistico è personale, quante opere di artisti famosi che fanno bella mostra nei grandi musei vengono
criticate da molti. Per noi è importante offrire ai ragazzi spazi dove potersi esprimere, sperimentarsi e confrontarsi con gli altri, siamo consapevoli che ci possono essere delle critiche, ma nei giorni che i ragazzi hanno trascorso nel sottopasso a dipingere sono stati molto di più i complimenti e i pareri positivi che sono arrivati da cittadini di tutte le età, dai bambini accompagnati dalle mamme a vedere cosa accadeva, ai giovani studenti che si fermavano a parlare con gli artisti, al pensionato che tutte le mattine è venuto a fotografare l’andamento dei lavori.
Quanti artisti hanno partecipato alla realizzazione del progetto e quanti anni hanno? All’evento hanno partecipato 30 studenti di IV e V del Liceo Artistico De Nicola che hanno tra i 17 e i 19 anni, coordinati dai Professori Ciani e Gianandrea che hanno svolto in classe, prima di iniziare a di-
pingere sulla parete, un lungo e approfondito lavoro di preparazione e successivamente li hanno accompagnati in tutta la fase realizzativa. A loro si sono aggiunti sei writers del territorio per completare alcune parti che rimanevano scoperte e che si sono resi disponibili a collaborare sull’idea e sul progetto grafico pensato dagli studenti. Camminando per le vie sestesi è possibile notare disegni e scritte non autorizzate dal comune; come cooperativa cosa ne pensate? È arte o vandalismo? Personalmente alcune scritte non mi piacciono e quando facciamo attività di questo genere, se ne ho l’occasione, dico la mia opinione ai writers coinvolti e i ragazzi mi ascoltano sempre con attenzione, dimostrando rispetto e comprensione. E’ anche per questo che progetti di questo tipo sono importanti perché ci permettono di avvicinare i ragazzi sui loro interessi e avere momenti di confronto liberi dai pregiudizi. La cooperativa sociale La Grande Casa, come ben sappiamo, si occupa di persone disagiate; in che modo questo progetto è stato utile ad aiutarle? La Grande Casa lavora sia in favore di persone svantaggiate, sia in progetti di promozione del benessere rivolti a tutte le fasce della società. Questo era un progetto che prevedeva di lavorare con i giovani della città e che aveva anche delle finalità di coesione sociale. Migliorare la vita dei cittadini, intensificare le reti di collaborazione e conoscenza tra le persone è utile anche per chi sta attraversando momenti di difficoltà. Se le persone intorno a noi stanno meglio, stiamo meglio anche noi.
L
a realizzazione del progetto “100 metri per 1000 colori” si deve non solo agli artisti, ai professori e ai finanziatori ma anche all’Ass. LuciA Teormino responsabile dei progetti relativi alle politiche giovanili, alle pari opportunità e al volontariato civile. L’assessore credendo fortemente in questo progetto tanto valido ha fatto si che un piccolo angolo della città potesse essere reso più bello e ha dato modo agli studenti del di iV e V del Liceo Artistico enrico De nicola di poter mostrare al pubblico le loro capacità. Quanto è costato questo progetto al comune? E’ costato poco. L’Assessorato alle Politiche Giovanili ha contribuito con 2.500 euro in termini di cofinanziamento necessario per partecipare al bando della Fondazione Nord Milano che, dichiarando vincente il progetto, ha aggiunto circa 6.500 euro. Quali sono stati gli altri soggetti che hanno sovvenzionato e partecipato all’iniziativa? Innanzitutto la cooperativa “La Grande Casa onlus” che ha messo in campo tutta la sua competenza e professionalità ricoprendo il ruolo di capofila. Un aiuto importante è arrivato da UniAbita che ha sostenuto le spese di imbiancatura ed ha contribuito con un sostegno economico al progetto. Lo stesso hanno fatto le Circoscrizioni 1 e 3 della città, le cui sedi sono ubicate ai due estremi del sottopasso. Inoltre, un ringraziamento va all’azienda J Colors di Lainate che ha messo a disposizione le vernici necessarie per realizzare i murales e ad ATM che ha permesso ai ragazzi di utilizzare spazi riservati come deposito delle vernici. Quanto è durata la realizzazione del progetto? I ragazzi della V° e IV° F del Liceo Artistico De Nicola, a cui va il merito del successo del progetto, sono stati velocissimi nella fase di realizzazione. In meno di una settimana sono riusciti a completare la maggior parte delle opere. Più lungo è stato il lavoro di ideazione e progettazione sviluppato a partire dal tema scelto: il fanta-
stico. I soggetti dei murales sono stati realizzati in scala su supporti cartacei, modificati, perfezionati e poi realizzati sulle pareti del sottopasso. Penso che alla fine il lavoro abbia impegnato i ragazzi per oltre 2 mesi. Ci sono in programma altre iniziative simili? Lo spero. Mi auguro che questo modo di lavorare con le scuole possa davvero trovare presto altre forme di collaborazione. Agli studenti del Liceo De Nico-
ni. In queste settimane sono giunte tante comunicazioni scritte che esprimono soddisfazione per il lavoro svolto dai ragazzi. Insomma, una bella soddisfazione? Certo. La soddisfazione di aver dimostrato come un semplice progetto dai costi contenuti, possa cambiare il volto di un “piccolo pezzo di città”. Il merito non è mio, ma dei trenta fantastici ragazzi
la sono giunte richieste di nuove commesse. Una fra tutte, quella del Presidente della Pro sesto che vorrebbe colorare parte dello stadio della squadra bianco celeste. Anche il dirigente del settore verde e igiene urbana del Comune, l’ing. Fabbri (che ringrazio per l’aiuto che ci ha offerto nella realizzazione del progetto 100 metri 1000 colori) sta pensando di chiedere agli studenti una collaborazione per ripensare alcune aree verdi. Eventi curiosi avvenuti durante l’operazione? Tantissimi. Durante la realizzazione dei murales abbiamo visto molti cittadini e cittadine congratularsi con i nostri giovani artisti. Altri, muniti di macchina fotografica o telecamera, immortalare ogni particolare delle decorazio-
e ragazze che hanno lavorato senza sosta per realizzare un’opera davvero originale. Una soddisfazione anche per gli insegnanti (prof.ssa Ciani e Prof. Giannandrea) che hanno saputo appassionare i loro studenti seguendo passo passo la realizzazione di un progetto che all’inizio sembrava solo un sogno. Mi piace, infine, ripetere quello che ha detto uno studente durante il primo giorno di lavoro… “vorrei tanto che le persone passando lungo questo corridoio per andare al lavoro… possano iniziare la giornata con una nota positiva e, magari, un sorriso”… anche io me lo auguro. C’è in programma la realizzazione di una mostra fotografica inerente al progetto. Quando e dove verrà realizzata? La mostra sarà allestita tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio in due location: nel sottopasso della metropolitana e a Spazio A (via Maestri del Lavoro). La prima ubicazione intende offrire ai passanti l’occasione di rivedere la varie fasi di realizzazione del murales che è lungo oltre 100 metri. La seconda location costituirà un momento di festa a cui speriamo possano partecipare non solo gli studenti del Liceo De Nicola, ma soprattutto i giovani della città.
Il sindaco non balla l’hip hop D
a ormai sette anni “il portico con le colonne rosse” del palazzo dell’Impreglio in viale Marelli è il palcoscenico e la palestra di circa una cinquantina di ragazzi, accomunati dalla passione per l’hip hop. Se d’estate allenarsi all’aperto può essere piacevole, d’inverno è praticamente impossibile: strappi, contusioni, distorsioni o banali influenze sono dietro l’angolo. E così dal novembre 2010 i b-boys sestesi hanno iniziato a sollecitare “Sindaco and company” affinchè trovassero uno spazio al chiuso per provare. I risultati sono stati scarsi, dopo vari tentativi sono stati indirizzati allo Spazio Giovani e successivamente l’Assessore alle Politiche Giovanili, Lucia Teormino, ha trovato loro una sistemazione gratuita a Spazio Arte dove si trovano ogni domenica dopo le 16. Purtroppo troppo piccola. “Chiediamo un punto di riferimento per gli artisti di strada a volte isolati e mal visti” ci scrive Davide Bongiovanni, in rappresentanza del gruppo. “In altri Paesi come Francia, Germania, Stati Uniti e Sud Corea, i giovani sono inseriti in strutture polifunzionali, gratuita-
mente, vorremmo che fosse lo stesso nel nostro Paese”. Il progetto dei breakers delle colonne rosse è dunque più grande: creare un punto di riferimento per tutti quei giovani che hanno perso la bussola, salvandoli dall’isolamento e dal pessimismo della realtà.
Elisa Colombo
Se ci fossero altri ragazzi e ragazze interessati si è ancora in tempo a partecipare contattando Spazio Adolescenti il Ponte (tel. 02/26221505, cell 34868110, e-mail:
[email protected] o su facebook: il Ponte Spazio Adolescenti). (interviste a cura di Valentina Gironi)
L’Altra Sesto pag. 15
spoRt I PIù PICCOLI SULLE LAME
S
port vuol dire attività fisica, che non fa mai male, soprattutto durante le festività natalizie quando si tiene
più piccini? Ed è proprio con questo spirito che il PalaSesto mette in campo una simpatica iniziativa. A partire dal 19
poco sotto controllo le calorie, ma significa anche divertimento e perché non cominciare dai
dicembre e fino al 6 gennaio, giorno dell’Epifania, tutti i bambini fino a 10 anni avranno l’in-
gresso gratuito alle piste di ghiaccio del complesso sestese dove potranno divertirsi al ritmo delle più note strenne natalizie. Da mercoledì a venerdì le due aree saranno aperte al pubblico dalle 21,30 alle 23,30 mentre durante i weekend si potrà cominciare a girare con i pattini a partire dalle ore 10. Per gli adulti, l’ingresso alla pista inferiore è di 5,50 euro mentre per quella superiore il prezzo è di 6 euro che salgono a 7 con il DJ; a queste cifre bisogna solo aggiungere il noleggio dei pattini a 2 euro.
Se le “bocce” incontrano il ghiaccio
I
n Alto Adige è praticato da tempo, ma le sue origini risalgono addirittura al XIII secolo; la specialità è stata anche presentata per ben due volte
alle olimpiadi invernali e nel 1951 si sono addirittura disputati anche i primi campionati europei. Stiamo parlando della “Stock Sport”, una disciplina riconosciuta dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio (FISG) e che rappresenta una sorta di matrimonio fra il gioco delle bocce e il ghiaccio.
Questa attività è ora approdata al Palasesto grazie alla collaborazione della Geas Ghiaccio, che organizza un corso con allenamento settimanale alla domenica sera dalle 20.30 alle 22. Sia chiaro, non occorre avere particolari doti atletiche, ma solo tanto spirito di competizione e saper lavorare in team. Il gioco è semplice: bisogna piazzare un birillo il più vicino possibile e un punto segnato sul ghiaccio che costituisce la meta e in ogni partita le due formazioni antagoniste si affrontano su sei manche in ciascuna delle quali ogni giocatore fa un tiro (la distanza tra il punto di lancio e la meta è di 24,5 metri). Per maggiori informazioni si potrà contattare la segreteria del Palasesto allo 02.26229988.
C
Per i Ghedina di domani
D
a sempre, lo sci è ritenuto uno sport completo e formativo anche se la sua pratica è comprensibilmente legata a questioni climatiche. Come tutte le discipline, è sempre meglio cominciare presto a far pratica e allora perché non cogliere l’occasione per cimentarsi? Ci ha pensato la L.A.M.S.I., la libera associazione maestri di sci della Lombardia, che ha organizzato per domenica 18 dicembre la quarta edizione di Open Day, un’interessante iniziativa che prevede lezioni colletti-
ve gratuite di 2 ore per i piccoli da 4 a 13 anni, anche diversamente abili. E considerato il successo che ha ottenuto anche l’edizione 2011 i responsabili dell’associazione si sono già messi al
lavoro per il nuovo anno che potrebbe, non ci sentiamo di escluderlo, anche contare su un doppio appuntamento.
Un gol Per la soliDarietà
L
’obiettivo era semplice: far capire ai bambini in giovane età che anche nel gioco del calcio bisogna pensare soprattutto a divertirsi e non ad angosciarsi per agguantare i 3 punti
categoria Pulcini 2002 tra la squadra di casa e l’Ardor Bollate (finita per la cronaca 7 a 1 per i primi che hanno così conquistato il torneo della FIGC) hanno avuto una simpatica idea. I
sulla schiena compariva una lettera; al saluto iniziale si sono voltati per formare verso il pubblico la frase BUON NATALE. Non solo. I padroni di casa del Rondò Dinamo hanno anche
della vittoria. E così, al campo sportivo Rondò Dinamo, in occasione dell’ultima partita del campionato invernale
piccolo del Rondò sono entrati in campo a inizio gara con una maglietta bianca sopra a quella della propria squadra e
donato un panettoncino agli avversari in segno di amicizia e a fine partita è arrivata una medaglia per tutti.
C5: la Seleҫao punta al campionato
orreva l’anno 1996 quando venne fon- per un finale di torneo in crescendo, anche se data la Seleҫao Libertas Calcetto per il livello del girone sembra essere molto più opera di un gruppo di appassionati del calcio competitivo delle passate stagioni. a 5. Da allora di strada ne è stata fatta molta per partecipare ai campionati regionali della FIGC in una serie riservata ai maggiorenni. La prima squadra, al gran completo in questa immagine, oggi milita nella serie D, ma è potuta anche salire nell’olimpo della C2 dove è rimasta per ben 5 anni prima della retrocessione avvenuta due stagioni orsono. Poco male, la rosa dei giocatori è all’altezza
GiovaniSestesi.it
eLeZIoNI 2012
I nostri candidati al consiglio comunale
AIoRANo dANIeLe M 32 ANNI
AMIGLIo I SCoGN GIovANN I N N A 42
ALeS
SANd Ro 37 AN BASSoLI NI
ALeS
SANd RA 40 AN AIoSA NI
pAoLo vINo 42 ANNI
RdI o LoMBA vINCeNZ I N N A 42 MARGH
eRITA d I MAuR o 44 ANNI
eLISA C
oLoMB o 25 ANNI
MARCo voLpI 41 ANNI
ALeSSA
NdRo C ATuLLI 42 ANNI
GIov ANNA TI 52 AN RINATo NI
RA
RBe ppe BA I N N 36 A
GIuSe
MASSIMo pASSueL Lo 39 ANNI
Cittadini in movimento