Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale
Anno LXIV - N. 22 - 18 novembre 2013 www.confagricolturamantova.it
chiuso in tipografia il 14 novembre 2013
Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVA
NUOVA PAC, STANGATA DA 245 MILIONI. LE AZIENDE ZOOTECNICHE LE PIÙ PENALIZZATE.
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na batosta da 35 milioni all’anno. A tanto ammonteranno, stando alle simulazioni di Confagricoltura Mantova, le decurtazioni ai contributi della nuova Politica agricola comune, che regolerà il settore primario europeo per i prossimi sette anni. Le proiezioni dei nostri uffici, applicate ad aziende-campione di diverse tipologie distribuite sull’intera provincia, mostrano infatti un salasso di centinaia di milioni di euro. Attualmente Mantova riceve come contributi Pac 98 milioni di euro all’anno. Nella migliore delle ipotesi, con una riduzione media del 36%, si scenderebbe a 63 milioni all’anno. Il buco sarebbe quindi di 35 milioni all’anno, 245 milioni per l’intero periodo. Ci siamo. L’Europa ha dettato l’impianto generale della Pac, ora sta ai singoli Stati definire le scelte applicative. La tendenza è quella di arrivare al 2019 con la convergenza dei premi unitari per ettaro per le diverse regioni. Ora i premi maggiori sono quelli incassati in Calabria (494,80 euro), Lombardia (491,14 euro) e Veneto (456,10 euro);
la media nazionale è di 289 euro. Il premio medio per la provincia di Mantova è di 730 euro per ettaro. Per arrivare a un dato medio entro il 2019, l’Italia dovrà decidere se adottare un premio unico regionale o nazionale (regionalizzazione) e scegliere una convergenza parziale o totale. Il premio unico nazionale penalizzerebbe le regioni con i premi più alti, la regionalizzazione manterrebbe le differenze contributive, attenuandole. Con la convergenza totale, poi, in 4 anni verrebbero omogeneizzati i contributi per tutti i produttori della regione interessata (che può anche essere l’Italia); con la convergenza parziale non si raggiunge mai un premio unico di identico valore all’interno della regione (o Italia). Viene garantito un premio di base minimo pari al 60% della media, limitando la perdita dei produttori storici con pagamento più elevato a non più del 30%. Oltre al pagamento di base disaccoppiato, si potranno aggiungere: pagamento per inverdimento (greening); supplemento giovani agricoltori; pre-
mio per le aree con svantaggi naturali; premi accoppiati a produzioni; pagamento redistributivo. I primi due sono obbligatori, gli altri facoltativi. La quota da assegnare al premio unico disaccoppiato base dipende dalle scelte che l’Italia farà: con solo i due pagamenti aggiuntivi obbligatori (greening + giovani), il 68% del budget rimane al premio base; attivando anche tutti i pagamenti facoltativi solo il 18% del budget rimane al premio base, circa 70-80 euro per ettaro. Ipotesi drammatica per Mantova. continua nella seconda pagina
CONFAGRICOLTURA MANTOVA RICORDA SERGIO CATTELAN. Parenti, amici e colleghi si preparano a celebrare il secondo anniversario della scomparsa di Sergio Cattelan. Quanti vorranno, potranno partecipare alla messa di commemorazione che si terrà il 29 novembre, alle ore 10, presso la chiesa di San Francesco in Mantova.
ATTUALITÀ continua dalla prima pagina.
Perciò, Confagri chiede che siano fatte le scelte considerate meno penalizzanti per la nostra agricoltura «L’impianto generale della nuova Pac – spiega il presidente Matteo Lasagna – è indubbiamente insoddisfacente rispetto a quelle che erano le aspettative iniziali. L’obiettivo, ora, è non peggiorare ulteriormente la situazione. Come? Sicuramente operando una regionalizzazione dei pagamenti e prevedendo, all’interno del territorio regionale, un pagamento differenziato in base alle zone altimetriche. Riteniamo inoltre opportuno applicare il meccanismo della convergenza parziale, previsto a livello comunitario, in modo tale che i premi erogati nel 2019 alle singole aziende non risultino inferiori al 30% rispetto al valore percepito nel 2014. Infine, sosteniamo la necessità di attivare i premi accoppiati per i settori più penalizzati dalla riforma, ovvero i comparti zootecnici. Confagricoltura ha lavorato sodo alla definizione della nuova Pac, ottenendo risultati comunque importanti rispetto alla struttura originaria, ad esempio un greening meno vincolante. Ora ci aspettiamo un confronto con il ministero perché è necessario arrivare, abbastanza rapidamente, alla definizione di tutte le opzioni di competenza dello Stato membro, così da permettere alle imprese di organizzarsi per tempo». Tornando ai numeri, l’ipotesi con convergenza parziale in caso di regionalizzazione e calo del budget per la Lombardia del 30% (350 milioni di euro/anno, invece che gli attuali 500) e attivazione solo dei premi accoppiati, senza fasce altimetriche, vedrebbe un premio medio nel 2015 pari 345 euro per ettaro. A regime nel 2019: 242 euro. Il greening sarebbe pari a 110 euro/ ha (stime Mipaf). Quindi, mediamente, sommando i due premi si arriverebbe a 352 euro per ettaro.
NUOVE TASSE, CONFAGRICOLTURA SCRIVE AI SINDACI E INVITA I SOCI ALLA MASSIMA ATTENZIONE.
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na lettera ai sindaci del Mantovano affinché prendano decisioni sensate e tengano in giusta considerazione le problematiche del settore primario. Il mittente è Confagricoltura Mantova, seriamente preoccupata dai provvedimenti riportati nel testo nella legge di stabilità, attualmente in discussione al parlamento. La nuova tassa sui beni immobiliari (Tirse) - che comprenderà le tasse sui rifiuti (Tari) e sui servizi comunali (Tasi) – nella sua struttura attuale contiene molti elementi di incertezza che potrebbero aggravare ulteriormente il carico fiscale pendente sulle aziende. Il tutto mentre si è ancora nella totale incertezza per quanto riguarda la cancellazione della seconda rata dell’Imu su terreni e fabbricati agricoli. «Se la legge di stabilità fosse approvata così come proposta – spiega Matteo Lasagna, presidente dell’organizzazione – per il comparto agricolo ci sarebbe un ritorno ai livelli di tassazione patrimoniale del 2012, cioè Imu su fabbricati e terreni. Stangata a cui andrebbero sommate le nuove tassazioni previste per i servizi comunali invisibili e per i rifiuti, la Tasi e la Tari. Ad oggi è impossibile conoscere gli effetti finali di questa manovra – aggiunge Lasagna – ma è indispensabile spiegare agli associati i rischi che si profilano, informarli sulla gra-
Se la legge di stabilità fosse approvata così come proposta, per il comparto agricolo ci sarebbe un ritorno ai livelli di tassazione patrimoniale del 2012, cioè Imu su fabbricati e terreni. vità della proposta in discussione e sulle difficoltà a modificarla in un quadro politico tanto instabile. Ci appelliamo pertanto alle amministrazioni comunali locali, le sole deputate a prendere le decisioni che possono fare la differenza». Parallelamente, Confagricoltura sta monitorando la questione relativa alla seconda rata Imu, della quale ancora non si conoscono le sorti. L’abolizione della prima rata per prime case e agricoltura non ha esentato infatti i Comuni dallo stabilire l’aliquota vigente per il 2013. «Nel caso in cui si dovesse pagare la seconda rata – conclude Lasagna – ricordiamo che sarà il Comune a fissarla e che potrebbe anche essere superiore all’anno scorso. Invito pertanto tutti i soci a mantenere alta l’attenzione in una fase così delicata come quella che stiamo attraversando».
DE MINIMIS, 17 STATI MEMBRI CHIEDONO UN INNALZAMENTO DEL VALORE A 15MILA EURO.
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a richiesta era partita da Agrinsieme, ma in occasione dell’ultimo comitato speciale agricoltura ben 17 Stati membri hanno sottoscritto una dichiarazione comune per sollecitare alla Commissione un innalzamento del valore del de minimis e la semplificazione del sistema. Si spera in un aumento a 15mila euro della soglia al di sotto della quale un aiuto di Stato è considerato non lesivo della concorrenza. Oggi – lo ricordiamo – la regola comunitaria non consente alle imprese di
percepire più di 7.500 euro in tre anni. Aiuti che, come da disposizioni, scadranno il 31 dicembre 2013, data entro cui verrebbe meno la base giuridica per la concessione delle agevolazioni sul credito agrario per il 2014. «Innalzare questo valore è una necessità inderogabile per le nostre imprese – ha rimarcato Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova – la cui crescita è fortemente penalizzata dalla regola comunitaria attuale, a discapito del settore agricolo e dell’economia
nazionale. Non è tollerabile che in un contesto difficile come il nostro, un comparto trainante venga sfavorito in questo modo. Le nostre aziende, oggi, non solo hanno difficoltà ad investire ma non riescono neppure a svolgere il quotidiano esercizio d’impresa. Abbiamo realtà che per dimensione necessitano di volumi di credito per l’esercizio molto maggiori rispetto a quelli ottenibili attraverso il sistema in vigore e il fatto che se ne siano resi conto 17 Stati membri è indubbiamente indicativo».
ATTUALITÀ
NUTRIE CACCIABILI, CONFAGRICOLTURA mantova avvia LA RACCOLTA FIRME.
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utrie cacciabili? Confagricoltura dice sì. E c’è di più, perché il consiglio ha già deliberato una raccolta firme a sostegno della proposta di legge, depositata dal deputato Pd Marco Carra, per l’introduzione della nutria tra le specie cacciabili. Mozione che mira a una modifica della legge 157 del ’92, norma che prevede una serie di condizioni che finora hanno reso inefficaci le misure di contenimento adottate. «Abbiamo sempre considerato questo roditore un ostacolo da abbattere con determinazione – ha spiegato Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova – e non solo per i pesanti danni che provoca all’agricoltura, ma anche per le malattie che può trasmettere e il pericolo che rappresenta per gli automobilisti. La legge che regola il controllo della fauna selvatica si è dimostrata più volte debole e ininfluente ed è davvero
ora di escludere questa specie dall’elenco di quelle tutelate dalla norma in questione». Da Confagricoltura Mantova, sostenuta in questa battaglia anche dalle sedi di Brescia e Cremona, ricordano che ogni nutria può arrivare a consumare ben due chili e mezzo di prodotto fresco al giorno, con conseguenze terribili per le coltivazioni. Inoltre, la nutria scava la sua tana in zone vicine all’acqua, prediligendo gli argini fluviali e i canali di scolo e mettendo costantemente a repentaglio l’assetto idrogeologico. «Apprezziamo l’interesse dimostrato da Carra in questa battaglia infinita – ha concluso Lasagna – Le azioni intraprese finora purtroppo non hanno prodotto i risultati sperati e servono interventi più incisivi. L’auspicio è che anche le altre organizzazioni di categoria e i consorzi di bonifica inizino a raccogliere le firme perché è solo restando uniti che si può ottenere un cambiamento».
RISO, SCATTA L’ALLARME SULL’IMPORT DAI PAESI MENO AVANZATI.
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l Mipaaf ha recentemente ospitato una riunione della filiera risicola sulle importazioni di riso esenti da dazio e provenienti dai cosiddetti Paesi meno avanzati (PMA). Alle importazioni da questi Paesi, caratterizzati da indicatori socioeconomici di sviluppo molto bassi, l’Unione Europea garantisce da tempo una sospensione dei dazi della tariffa doganale per tutti i prodotti tranne le armi e le munizioni. Le importazioni di riso dai PMA, originariamente contingentate, sono poi state liberalizzate. E negli ultimi anni si è notato un improvviso aumento delle importazioni di riso, specie lavorato, in particolare dalla Cambogia e da Myanmar (Birmania). Questo aumento di importazioni a condizioni commerciali molto agevolate sta spiazzando i nostri operatori sul mercato interno con possibili negative ripercussioni nell’immediato e nel medio periodo. Da parte Confagricoltura è stato rilevato quanto segue: • l’aumento delle importazioni di riso lavorato dai PMA non va sottovalutato anche in prospettiva, considerando le possibili evoluzioni di mercato nei Paesi asiatici che potrebbero indurre ad aumentare gli sbocchi verso l’UE. Anche tramite triangolazioni commerciali che vanno analizzate con attenzione; • la pressione competitiva di queste importazioni si sposa purtroppo con una difficile situazione della nostra risicoltura, la prima in Europa, che sta soffrendo una pesante congiuntura mercantile, mentre sono in cantiere provvedimenti in sede nazionale e comunitaria che potrebbero mutare la convenienza delle produzioni in molte aree (si pensi alla vicenda sulle emissioni degli essiccatoi o alle conseguenze del recepimento della riforma della PAC “verso il 2020”); • la strategia di intervento deve ormai basarsi più che su scelte nazionali di politica
Negli ultimi anni si è notato un improvviso aumento delle importazioni di riso, specie lavorato, in particolare dalla Cambogia e da Myanmar (Birmania).
di filiera, su un attivo coinvolgimento politico diplomatico delle parti in causa con interessamenti in sede europea (istituzioni comunitarie e altri Paesi produttori) ed internazionale (le concessioni EBA sono negoziate dall’Europa in ambito globale). Il tutto eventualmente valutando ogni contromisura efficace per contenere il fenomeno: dalle azioni di monitoraggio e valutazione delle importazioni all’applicazione della clausole di salvaguardia applicabile in caso di turbativa di mercato. Dopo un articolato dibattito, il sottosegretario Martina ha garantito il suo sostegno politico, tanto che il Mipaaf si farà garan-
te di rappresentare in sede comunitaria il problema coinvolgendo gli altri Paesi produttori in maniera da far siglare un documento unitario da presentare alle istituzioni comunitarie. Inoltre, in occasione del prossimo Consiglio dei ministri agricoli a Bruxelles di dicembre, l’Italia potrebbe quindi, con gli altri Paesi, sollevare la questione tra le “varie” all’ordine del giorno, presentando alla Commissione il documento comune siglato dai ministri. Da parte di Confagricoltura è stata fornita disponibilità a supportare questa strategia, a partire dalle riunioni in corso a livello comunitario con la Commissione europea.
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FINANZIAMENTI REGIONALI CREDITO DI FUNZIONAMENTO, LA REGIONE RIAPRE I TERMINI.
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a Regione Lombardia ha provveduto a rifinanziare con 2 milioni di euro il cosiddetto Credito di funzionamento, ovvero il fondo regionale specifico per il finanziamento alle imprese agricole, mediante l’abbattimento dei tassi d’interesse, che si prefigge di fornire la liquidità necessaria alle imprese per il loro funzionamento. Possono accedere all’agevolazione le imprese agricole con sede in Lombardia che accendono presso un istituto bancario un finanziamento dell’importo compreso fra 20mila e 100mila euro della durata massima di 60 mesi. La Regione interviene con un contributo pari al 2% degli interessi, liquidabili in un’unica soluzione, in via anticipata. L’aiuto, che rientra nel regime del “de minimis”, verrà erogato fino ad esaurimento delle risorse e verrà concesso in via prioritaria alle aziende agricole mantovane colpite dal sisma del 2012. Per maggiori informazioni, contattare gli uffici di Confagricoltura Mantova, della zona o della sede. SCHEDA TECNICA DEL CREDITO DI FUNZIONAMENTO. Obiettivi: Trattasi di uno strumento finanziario dedicato al sostegno del-
le imprese agricole per agevolare l’accesso ai finanziamenti per il credito di funzionamento. Soggetti beneficiari: Hanno titolo a presentare domanda di contributo le imprese agricole attive nella produzione di prodotti agricoli, con sede operativa in Lombardia. Priorità di accesso all’aiuto è concessa alle imprese agricole operanti nel territorio della provincia di Mantova colpite dagli eventi sismici del maggio 2012. Tipologia degli interventi ammessi: L’importo minimo del finanziamento ammissibile al contributo interessi è stabilito in 20mila euro ed il massimo in 100mila euro con durata non inferiore a 24 mesi e non superiori a 60mesi (preammortamento max 12 mesi). I finanziamenti con durata superiore ai 60 mesi sono ammessi fermo restando che l’agevolazione verrà determinata sul periodo max di 60 mesi comprensivo dell’eventuale periodo di preammortamento. L’intervento regionale mira a fornire la liquidità necessaria al funzionamento dell’impresa. Aiuto: Il contributo è in conto interessi pari a un massimo di 200 basis
L’aiuto verrà concesso in via prioritaria alle aziende agricole mantovane colpite dal sisma del 2012.
point (2%) per anno e comunque non superiore al tasso applicato. Il contributo è determinato sulla base di un piano di ammortamento a rate costanti di capitale con periodicità semestrale calcolato al tasso di riferimento europeo. Entità del contributo: Il contributo è concesso nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 3, paragrafo 2, del Reg (CE) n. 1535/2007 della Commissione che stabilisce che l’importo complessivo in de minimis concesso a una medesima impresa non superi 7.500 euro nell’arco di tre esercizi finanziari. Sono fatte salve eventuali modifiche del Regolamento stesso. Altre condizioni d’accesso agli aiuti: L’aiuto sarà destinato all’intero set-
tore della produzione primaria di prodotti agricoli e non limitato a sottocategorie del medesimo settore. Inoltre, non consisterà in aiuti all’esportazione o aiuti che favoriscano prodotti e servizi nazionali rispetto a quelli importati. I beneficiari dell’aiuto sono le imprese attive nella produzione di prodotti agricoli (sono esclusi i prodotti della pesca e dell’acquacoltura) che non sono in difficoltà. L’importo dell’aiuto sarà calcolato al lordo delle imposte dovute. Prima della concessione dell’aiuto sia acquisita una dichiarazione scritta dall’impresa beneficiaria che informi su eventuali aiuti “de minimis”, ricevuti nell’arco degli ultimi tre esercizi finanziari. Gli aiuti sono concessi previa verifica che il totale degli aiuti ricevuti dalla stessa impresa non superi i massimali stabiliti dalla normativa di riferimento. L’aiuto potrà essere cumulato con altri aiuti compatibili o con altre forme di finanziamento comunitari, a condizione che siano rispettate le intensità massime degli aiuti indicate nei relativi orientamenti o regolamenti di esenzione per categoria. I suddetti massimali d’aiuto si applicano indipendentemente dal fatto che il sostegno sia finanziato interamente con fondi nazionali o sia cofinanziato dall’Unione europea.
ORDINANZA REGIONALE PER LA RICOSTRUZIONE POST SISMA: LA SCADENZA E’ IL 10 GENNAIO.
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i ricorda che il 10 gennaio 2014 è il temine ultimo per presentare le domande di aiuto per finanziare gli interventi di ripristino e ricostruzione dei danni alle imprese agricole derivanti dal sisma del maggio 2012. Il richiedente deve accordarsi con una banca convenzionata con la Regione ed indicare in domanda di aiuto la ragione sociale della stessa. Nella predisposizione della corposa documentazione necessaria per l’inoltro delle domande di aiuto alla ricostru-
zione, devono essere ricompresi, fra gli altri: 1. progetto, relazione tecnica, tavole del progetto, 2. fotografie, 3. computo metrico estimativo analitico, perizia asseverata in tribunale da parte di un tecnico abilitato, 4. almeno 2 preventivi, 5. permesso di costruire o SCIA. Si sottolinea che per accedere al contributo, che copre fino al 100% delle spese sostenu-
te per la ricostruzione in seguito ai danni del sisma del maggio 2012, non è necessario avere la dichiarazione di inagibilità del fabbricato se questo è un fabbricato strumentale all’esercizio dell’attività agricola, come stalle, capannoni, magazzini, ecc., per i quali è sufficiente la perizia giurata del professionista abilitato. L’inagibilità serve solamente per i fabbricati abitativi. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi agli uffici di zona o della sede di Mantova.
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura
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http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm
SCATTANO I DIVIETI INVERNALI DI SPANDIMENTO.
TECNICO-ECONOMICO LA COMUNICAZIONE NITRATI È DA PRESENTARE ENTRO IL 15 FEBBRAIO 2014.
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stato approvato il 31 ottobre scorso dalla D.G. Agricoltura della Regione Lombardia il decreto inerente i divieti di spandimento invernale degli effluenti e degli altri fertilizzanti azotati, pubblicato sul Burl del 5 novembre 2013. Questi i principali contenuti del provvedimento: 1. Dal 25 novembre compreso al 22 febbraio compreso, per il letame e materiale assimilato, i liquami, i fanghi, i fertilizzanti azotati diversi dagli effluenti di allevamento e le acque reflue, utilizzati in terreni con prati, cereali autunno vernini, colture ortive, arboree con inerbimenti permanenti o con residui colturali ed in preparazione della semina primaverile anticipata; 2. Dal 15 dicembre 2013 compreso al 13 gennaio 2014 compreso, per il letame proveniente da allevamenti di bovini, bufalini, ovicaprini ed equidi con contenuto di sostanza secca pari ad almeno 20% utilizzato su prati permanenti e/o avvicendati; 3. Per le sole zone vulnerabili, dal 1° novembre 2013 compreso a fine febbraio 2014, delle deiezioni degli avicunicoli essiccate con processo rapido a tenori di sostanza secca superiori al 65%; 4. Per le aziende che hanno aderito alla deroga nitrati nel corso del 2013, dal 1° novembre 2013 al 13 febbraio 2014; 5. nel caso in cui la stagione meteorologica non consenta nel perio-
Parte dal 25 novembre il divieto di distribuzione. Le aziende che hanno aderito alla deroga sono soggette ad uno stop dal 1° novembre. do autunnale una normale gestione dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento ed in considerazione dell’andamento meteorologico della precedente annata agraria, qualora le previsioni meteorologiche lo consentissero, la Direzione Generale Agricoltura potrà consentire, con proprio atto, la possibilità di utilizzare agronomicamente i materiali di cui al precedente punto 1, a partire dal 15 gennaio 2014 e fino al 22 febbraio 2014 e solamente nei casi di preparazione del terreno in previsione di semine precoci; in presenza di tale possibilità di utilizzazione agronomica, il termine del divieto sarà posticipato di un periodo pari a quello concesso. Si ricorda, in ogni caso, che non è consentita la distribuzione, anche nei periodi ove non vige il divieto invernale, dei reflui zootecnici in presenza di terreni allagati, innevati e gelati. Per maggiori informazioni e per tutti gli adempimenti relativi alla direttiva nitrati, è possibile rivolgersi ai nostri tecnici presenti negli uffici zona o della sede di Mantova.
ambiano i tempi e le La comunicazione modalità di presentanitrati sarà preventiva zione e/o aggiornamento, per l’anno 2014, rispetto alle attività della comunicazione per di utilizzazione l’utilizzazione agronomica agronomica dei reflui degli effluenti di allevamento e degli altri fertiliz- dell’anno 2014. zanti azotati. In particolare, si evidenziano le seguenti novità. a) Le imprese che hanno presentato una comunicazioni nitrati, costituita da una programma operativo aziendale semplificato (POAs), nell’anno 2009 e che successivamente non hanno presentato altre comunicazioni, sono tenute a presentare una nuova comunicazione entro i termini stabiliti per la comunicazione nitrati nel 2014 in quanto sono trascorsi i 5 anni di durata previsti dalla presentazione della precedente. b) La comunicazione nitrati 2014, completa di piano di utilizzazione agronomica (PUA/PUAs), ha valore annuale, sarà preventiva rispetto alle attività di utilizzazione agronomica dei reflui dell’anno 2014 e dovrà essere presentata entro il prossimo 15 febbraio 2014, con firma digitale da parte del produttore entro e non oltre il 31 marzo 2014. c) Successivamente al termine di presentazione 2014, sarà possibile aggiornare la comunicazione nitrati presentata, anche indipendentemente dalla presenza di cambiamenti sostanziali. L’aggiornamento serve ad evidenziare eventuali cambiamenti aziendali che possono incidere sullo stato di adeguamento dell’impresa. I controllori sono tenuti ad acquisire l’ultimo aggiornamento disponibile, ferma restando la verifica del rispetto dei tempi di adempimento dell’obbligo amministrativo di presentazione. Gli uffici di Confagricoltura Mantova, come sempre, opereranno per le imprese agricole associate per la presentazione della comunicazione annuale, che come detto avrà carattere preventivo, da presentarsi entro il 15 febbraio 2014. In tal modo, già ad inizio anno i nostri tecnici saranno in grado di indicare le quantità massime di fertilizzanti azotati da distribuire, in funzione del piano colturale indicato dall’associato.
TUTTE LE SCADENZE DEL PSR MISURA 121 PER LA CHIUSURA LAVORI.
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i ricordano a beneficio degli associati le date di scadenza dei vari riparti di Misura 121 (compresi i bandi relativi ai settori Latte, Nitrati, Sisma), per la chiusura lavori e rendicontazione delle spese sostenute presso la Provincia. Misura 121 Lattiero - Caseario - II riparto del 17.12.2010: la scadenza, per le aziende site in zona terremotata, è fissata al 31.12.2013. Misura 121 - riparto supplementare (III –IV –V periodo) del 01.06.2011: la scadenza, per le aziende site in zona terremotata, è fissata al 31.12.2013.
Misura 121 - VI periodo riparto del 20.06.2011: la scadenza, per le aziende site in zona terremotata, è fissata al 31.12.2013. Misura 121 - riparto supplementare VI periodo del 16.05.2012: la scadenza, per le aziende site in zona terremotata, è fissata al 31.12.2013. Misura 121 - riparto supplementare VI periodo del 03.01.2013: la scadenza, per le aziende site in zona terremotata, è fissata al 02.01.2014. Misura 121 - riparto supplementare VI periodo del 17.04.2013: la scadenza è fissata al 17.04.2014.
Misura 121 Nitrati – I e II periodo (del 20.03.2012 e del 02.07.2012): la scadenza, per le aziende site in zona terremotata, è fissata al 31.12.2013. Misura 121 Eventi Sismici - I e II periodo (del 29.01.2013 e del 30.04.2013): le scadenza sono fissate al 30.04.2014 e 31.07.2014 rispettivamente. Le aziende interessate dalla prossima scadenza del 31.12.2013 sono pregate di contattare gli uffici di Confagricoltura Mantova, entro la data del 30 novembre 2013, al fine di predisporre la documentazione necessaria alla chiusura del procedimento.
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VITA SINDACALE
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ieve, Goito e Bozzolo. Queste le sedi che hanno ospitato gli incontri di educazione bancaria organizzati da Confagricoltura Mantova ed UniCredit e rivolti alle aziende agricole associate. Scopo dei tre appuntamenti, incentrati sul tema dell’accesso al credito, quello di approfondire le offerte per il settore e le modalità di gestione del credito per le aziende. Nel corso degli incontri esperti di UniCredit hanno spiegato le implicazioni normative da applicare al credito agrario, le garanzie tipiche, la classificazione dei finanziamenti e le logiche di valutazione del merito creditizio.
A LEZIONE DI EDUCAZIONE BANCARIA CON CONFAGRICOLTURA E UNICREDIT. «Abbiamo ritenuto utile questa iniziativa perché per tornare a parlare di crescita è indispensabile creare condizioni favorevoli all’attività imprenditoriale – ha detto Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova – Banche solide e imprese capaci di innovare sono le sole a poter mettere in moto la ripresa. E la collaborazione tra Confagricoltura e Unicredit, in questa direzione, non è una novità . Si pensi all’ultimo progetto siglato al Vinitaly per favorire l’internazionalizzazione dei nostri
prodotti e incentivare l’export. Con quest’ultima iniziativa sull’accesso al credito abbiamo voluto portare avanti una partnership ormai consolidata per dare ai nostri soci gli strumenti necessari per prendere decisioni oculate in ambito finanziario e ringrazio quanti hanno saputo cogliere questa opportunità». Non solo. Confagricoltura si è anche munita di un ufficio che ha il compito specifico di predisporre i bilanci delle imprese, strumenti fondamentali per chi è intenzionato a chiedere un prestito.
CONVERSIONE PERMESSO DI SOGGIORNO DA STAGIONALE A SUBORDINATO, CHIAREZZA È FATTA.
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hiarimenti in vista per i lavoratori extracomunitari. Com’è noto, negli anni la concreta applicazione della normativa sull’immigrazione ha generato un nutrito contenzioso tra i ministeri competenti e i soggetti interessati: stranieri e datori di lavoro in primis. Ma i ministeri dell’Interno e del Lavoro, modificando il loro parere originario, hanno preso atto dell’orientamento giurisprudenziale ormai consolidatosi in materia di requisiti per la conversione del permesso di soggiorno stagionale in permesso per motivi di lavoro subordinato. In particolare, poiché la giurisprudenza ha
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ritenuto in maniera univoca che il rientro del lavoratore nello Stato di provenienza al termine del rapporto di lavoro stagionale non rientra tra i requisiti di legittimità previsti dalla normativa in materia di conversione del permesso (art.24, c.4, d.lgs. n.286/98), i suddetti ministeri hanno stabilito che nel relativo procedimento amministrativo gli uffici competenti non devono accertare l’avvenuto rientro del lavoratore nel Pese di provenienza e l’ottenimento di un secondo visto di ingresso in Italia. In altre parole - a differenza di quanto finora sostenuto dalle amministrazioni competen-
ti - è consentita anche la conversione del primo permesso di soggiorno per motivi di lavoro stagionale. Fermo restando, naturalmente, che per la conversione devono sussistere le condizioni previste dalla legge per il permesso di soggiorno per motivi di lavoro non stagionale - cioè la presenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e l’assenza di motivi ostativi - nonché l’effettiva assunzione in occasione del primo ingresso per lavoro stagionale, oltre che, ovviamente, l’esistenza di quote di ingresso disponibili per la conversione medesima.
MANTOVA Listino n. 45 Giovedì 14 novembre 2013
IL MERCATO DELLA SETTIMANA
FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) - (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. € 230,00 – 234,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 200,00 – 204,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/ hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 201,00 – 205,00 Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton. € 197,00 – 201,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e. 3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € non quotato Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non quotato Tendenza: in lieve ripresa
COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/ ton.) 378,50 http://commodities.euronext.if5.com/Commodities.aspx
FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna, 07 novembre 2013 €/ton.) Fino (ps 79/80, ce 1+1%,b.30/35%,v.10%,P.12,5%) 259,00 – 264,00 Buono mercantile (ps 76/77, ce 1,5 + 1,5%, b. 50/60%, v.12%) 237,00 – 241,00 Mercantile (ps 74/75, ce 2+2%, v. 12%) non quotato Tendenza: invariato
CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € 198,00 – 206,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € 208,00 – 212,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € 213,00 – 218,00 Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 214,00 – 217,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. € 219,00 -222,00 Tendenza: pressoché stazionario con prezzi invariati
PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. € non quotato da mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. € 75,00 – 80,00 Tendenza: buono FORAGGIO SECCO Maggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Maggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton. € 135,00 – 150,00 Fieno di 2° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2013 – in cascina alla ton. € 140,00 – 155,00 Fieno di 3° taglio2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio 2013 – in cascina alla ton. € 135,00 – 140,00 Fieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € 120,00 – 125,00 Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina alla ton. € 125,00 – 140,00 Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in cascina alla ton. € 175,00 – 180,00 Tendenza:stazionario
GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. € 181,50 – 184,50 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. € 187,00 – 190,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – comunitario alla ton. € 203,00 – 208,00 Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non quotato trinciati di mais 1° raccolto non quotato Tendenza: calmo SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € 430,00 – 433,00 Semi di soia esteri (franco arrivo) 455,00 – 457,00 Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato Tendenza: buono
RISONE (prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.): Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 550,00 – 585,00 Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 480,00 – 500,00 Tendenza: attivo RISO: Vialone nano alla ton. € 1.280,00 - 1.330,00 Arborio alla ton. € 1.070,00 – 1.120,00 Tendenza: attivo FORMAGGIO GRANA PADANO Stagionatura di 10 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione al kg € 7,400 - 7,600 Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 8,300 – 8,500 Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,800 – 9,000 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 6,000 – 6,300 Tendenza: buono con prezzi invariati FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO Stagionatura di 12 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione
al kg € 8,850 – 9,000 Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,950 – 10,150 Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,550 – 10,750 Tendenza: buono con prezzi invariati BURRO: Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. € 2,800 Burro mantovano pastorizzato al kg. € 3,000 Burro mantovano fresco classificazione CEE,al Kg. € 3,850 Tendenza: stazionario SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso : di 7 Kg al capo € 39,700 di 15 kg. al kg. € 3,610 di 25 kg. al kg. € 2,520 di 30 kg. al kg. € 2,230 di 40 kg. al kg. € 1,870 di 50 kg. al kg. € 1,710 di 65 kg. al kg. € 1,600 di 80 kg. al kg. € 1,530 di 100 kg. al kg. € 1,480 Tendenza: calmo SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € 1,345 oltre 145 a 160 kg. al kg. € 1,375 oltre 160 a 180 kg. al kg. € 1,425 oltre 180 kg. al kg. € 1,335 Tendenza: buono VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,950 – 1,050 vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,730 – 0,830 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,510 – 0,610 Tendenza: calmo VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg. € 2,100 – 2,250 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) al kg. € 1,940 – 2,070 Vitelloni limousine al kg. € 2,680 – 2,860 Vitelloni charolaise al kg. € 2,420 – 2,540 Tendenza: stazionario Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € non quotato da 46 a 55 kg. al kg. € 1,200 – 1,400 da 56 a 70 kg. al kg. € 1,100 – 1,300 Tendenza: stazionario Vitelli femmine pezzate nere ( a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese: da 46 a 55 kg. al kg. € 1,800 – 2,000 da 56 a 70 kg. al kg. € 1,800 – 2,000 Tendenza: stazionario Vitelli femmine incroci con tori da carne ( a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi)
Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 3,000 – 3,500 da 56 a 70 kg. al kg. € 3,400 – 4,000 Tendenza: stazionario Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga ( a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi) VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne oltre 340 kg. € 2,400 – 2,500 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,220 – 2,320 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,350 – 2,450 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,010 – 2,110 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,190 – 2,290 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,900 – 2,000 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,950 – 2,050 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,430 – 1,580 Pezzate nere o altre razze (P1)da 211 a 240 kg. € 1,570 – 1,670 Pezzate nere o altre razze (P1)da 241 kg e oltre € 1,670 – 1,770 Tendenza: calmo VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine da 350 a 380 kg. al kg. € 4,430 – 4,630 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,330 – 4,480 da 401 kg. e oltre al kg. € 4,180 – 4,330 Charolaise o incr. francesi da 380 a 420 kg. al kg. € 4,190 – 4,270 da 421 a 450 kg. al kg. € 4,170 – 4,220 da 451 kg. e oltre al kg. € 4,060 – 4,140 Tendenza: stazionario SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine da 230 a 270 kg. al kg. € 4,830 – 4,930 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,700 – 4,800 da 301 kg. e oltre al kg. € 4,670 – 4,730 Charolaise o incr. francesi da 260 a 300 kg. al kg. € 4,450 – 4,550 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,410 – 4,510 da 341 kg. e oltre al kg. € 4,390 – 4,490 Tendenza: calmo Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg) Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 11/11/2013 Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1200 - 1,1600 Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,3200 - 1,3600 Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,3200 - 1,3600 Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz) Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 11/11/2013 Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 12,1000 - 12,3000 Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 14,1000 - 14,3000 Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 14,7000 - 14,9000 Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 16,5000 - 16,7000 GASOLIO AGRICOLO Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 31 ottobre 2013 - Fino a litri 1.000 €/Lt 1,008 - da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 0,998 - da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,986 - da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,975 - oltre litri 10.000 €/Lt. 0,969 Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova
ANNUNCI ECONOMICI VENDO TERRENI AGRICOLI Vendo terreni agricoli della superficie di 20 biolche mantovane in comune di Curtatone, libere. Per informazioni telefonare al n. 335/5433652.
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UNIPEG SOC. COOP. AGRICOLA Sede Legale - Reggio Emilia Via Due Canali 13 Tel 0522 2371 Sede Operativa - Pegognaga (Mn) Strada Chiaviche 36 Tel 0376 5541 Fax 0376 554200 www.unipeg.it
ANDAMENTO - PREZZI DEI BOVINI - PESO MORTO
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RAPPORTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA PRODUZIONE DI CEREALI E LATTE IN CRESCITA, SEGNALI CONTRASTANTI PER LA CARNE.
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uon raccolto di cereali, produzione di latte stimolata dall’aumento dei prezzi e segnali contrastanti per quanto riguarda la carne: ecco le previsioni più importanti del Rapporto agricolo di breve termine pubblicato dalla Commissione Europea nei giorni scorsi.
La produzione europea di cereali. Sembra ormai alle spalle il periodo durante il quale l’Europa ha conosciuto (più specificamente nell’annata 2012/13) una bassa disponibilità di cereali (soprattutto per mangimi), prezzi alti e scorte insufficienti. La produzione di cereali e colture proteiche nell’anno in corso si è rivelata finora molto più elevata rispetto allo scorso anno, sia in Europa che nel resto del mondo, e questo contribuirà ad alleviare la rigidità del mercato all’inizio della campagna di commercializzazione 2013/14. Le inondazioni avvenute nel periodo della crescita non dovrebbero avere conseguenze significative sui raccolti, mentre quello di mais, nell’Europa centrale, potrebbe essere influenzato negativamente dalla stagione secca e calda; preoccupano in particolare l’Italia settentrionale e l’Ungheria, entrambe regioni ad alta produzione di granoturco.
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Se l’area coltivata è aumentata di appena lo 0,3% nei 28 Paesi membri, la previsione per il raccolto è di un aumento dell’8,2% rispetto al 2012. La produzione totale prevista è di 301,5 milioni di tonnellate, di cui 134,9 di grano, 64,3 di mais e 59,6 di orzo. In questo quadro, però, l’Italia è l’unico grande Paese produttore di cereali in cui è attesa una produzione inferiore al 2012 (17 milioni di tonnellate, ovvero - 1,9%). Romania e Spagna guidano invece l’aumento della produzione, con un +50% in entrambi i Paesi. Il trend delle carni. Nel 2013 la produzione di carne di bovino e di maiale è calata, compensata in parte dall’aumento di carne di pollame. Un quadro che però dovrebbe mutare nel 2014, quando la produzione di carne di bovino e di maiale registrerà un recupero, grazie ad una maggiore disponibilità di vitelli da latte e al miglioramento dei margini dei produttori. Inoltre, l’anno prossimo segnerà la fine dell’adeguamento alle nuove norme sul benessere del settore suino, il che dovrebbe implicare una battuta d’arresto nel declino del numero delle scrofe e un aumento delle macellazioni di suini.
In questo quadro l’Italia è l’unico grande Paese produttore di cereali in cui è attesa una produzione inferiore al 2012. Mercato del latte. Nel settore del latte, nel 2012 la scarsa produzione mondiale e l’aumento della domanda globale avevano fatto aumentare i prezzi. Già dall’estate di quest’anno, però, si osserva un’inversione di tendenza, stimolata proprio da prezzi elevati che non sono destinati a scendere in fretta, dato che la domanda non è diminuita. Gli esperti ritengono che l’accresciuta disponibilità di latte possa sostenere le opportunità mondiali di esportazioni, specialmente per i prodotti caseari. Recenti dati di Eurostat, tra l’altro, segnalano che l’export di formaggio dell’Unione europea è cresciuto del 54% negli ultimi dieci anni. Nelle aziende agricole comunitarie, il numero delle vacche da latte continua a crescere: nel 2012 era stato registrato un aumento dello 0,7%, mentre nell’anno in corso l’aumento è pari all’1,1%.