Rivista di studi ed esperienze sull'educazione 0-6
Numero 2, marzo - aprile 2010
Il Fondatore Piero Bertolini Direzione e Redazione Comitato scientifico >I
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Andar per fiabe alla ricerca del padre Le fiabe classiche più note e più raccontate ai bambini ci mostrano una composizione definita, dove i padri sono per lo più figure assenti o negative, e nella quotidianità su di madri e matrigne.
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Cristina Zucal* Alessandra Farneti**
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In ogni momento della sua vita, lungo tutto il percorso di personalizzazione, il bambino padre] che l’abbia davvero “adottato”, […] di qualcuno che lo aiuti a crescere, che dovrebbe essere assunto a tempo indeterminato, non come interinale. Questo qual ruolo importante, non uno strapuntino. Questo qualcuno dovrebbe essere sempre bambino ha bisogno di un padre che non sia né un estraneo, né una seconda madre faccia pienamente e serenamente…“atto di presenza”. (Jean Le Camus, 1995) I legami familiari e la figura del padre: breve introduzione teorica La famiglia è stata considerata dalla psicologia e dalla pedagogia come luogo e soggett il bambino e, più in generale, come struttura di sostegno per i singoli individui, nel co prescindere dai diversi orientamenti teorici. (Cusinato, 1988; Cusinato, Tessarolo, 1993 La prospettiva sistemica ha evidenziato una complicata rete di rapporti e di comuni definito il “sistema famiglia”. Dal proto-sistema madre-bambino partono segnali che componenti della famiglia (padre, fratelli), creando così altri micro-sistemi in relaz comunicano con l’esterno dando luogo ad un intricato insieme di comunicazioni e di fe terreno su cui l’individuo si sviluppa. E’ noto inoltre che i ruoli genitoriali, le diverse modalità di attaccamento dei figli, i rap nonni, figli e nipoti, sono fortemente influenzati dalle rappresentazioni sociali di ciascu reciproche modalità comunicative e che, a loro volta, tali rappresentazioni subisco culturali (Venuti, Giusti, 1996; Sponchiado, 2001) Scabini definisce la famiglia come un luogo di mediazione e incontro tra bisogni contrastanti dei quali sono portatori i suoi componenti. In essa si riuniscono bisogni na attaccamento e desideri di autonomia, possibilità di scelta e condizioni predeterminate Ciò ha portato la sociologia a considerare la famiglia come elemento organico della psicologico la famiglia è rimasta per lungo tempo un’entità supposta, studiata solamen effetti causali sullo sviluppo del bambino. “Il familiare” ha i caratteri di un universale culturale, cioè di un aspetto invariante c familiari presenti nelle diverse società e culture” anche se i rapporti intra-familiari mu storico, degli avvenimenti sociali, e delle necessità contingenti. (Scabini, 1985; Scabini, In particolare la famiglia moderna occidentale si configura come un’organizzazione del privilegia i rapporti tra i coniugi, configurati pariteticamente e tra questi e i loro figli su Solo poche generazioni fa tale famiglia si basava sull’ineguaglianza dei sessi, sullo st coniugalità-fecondità e sulla soggezione dei figli al potere paterno poiché i bambini e adulti mancanti ed imperfetti. Due sono gli assi relazionali interni alla famiglia: quello coniugale e quello parentale-fil Un tempo la famiglia tradizionale si occupava della riproduzione della vita e della tra generazioni, di un patrimonio biologico, materiale e simbolico il quale dipendeva sia d norme condivise, da leggi, scritte e non, da sistemi che penetravano in profondità la s specie di humus nel quale si situava la famiglia. La gente si comportava secondo aspettative comuni e limiti molto rigidi, vigeva un cont c’era una notevole indifferenza nei confronti dei fanciulli (in parte dovuta alla elev
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bambino su quattro moriva nel primo anno di vita); la vita era assai precaria, non esis più importante era costituito dalla solidarietà familiare che andava ben oltre la famigli parenti, figli adulti non sposati, zii, nonni. La famiglia, in quanto istituzione, rappres società ed era considerata un fatto di natura basata prevalentemente sulla ripetizione. Il ruolo del padre, dunque, va messo costantemente in relazione al sistema familia evoluzione. Se la relazione madre-figlio è stata oggetto di numerosissime ricerche, quasi che la s dei figli fosse responsabilità della sola madre, per molti anni la figura paterna è sta tanto che Spitz (1973) l’ha definita “il primo estraneo” con cui il bambino si confronta. Da parecchi anni la psicologia, rivalutando l’importanza della figura paterna, ha dimost provocare gravi danni. La relazione madre-figlio e quella padre-figlio differiscono fisiologicamente: ment viscerale, la seconda nasce dalle successive elaborazioni mentali che il padre caratteristiche della paternità sono perciò molto più influenzate dalla cultura di ap maternità. Basti ricordare qui che si va da una sopravvalutazione del padre, che simu attenzioni degli altri membri della tribù (fenomeno della couvade), alla “spartizio maschi, alla negazione di un legame causale fra l’atto sessuale e il concepimento in 1996; Bertozzi, Hamon, 2005). Le ricerche condotte nelle società occidentali moderne, dimostrano che la paternità è dimensione affettiva e si può definire come la capacità dell’adulto di “prendersi cura componenti biologiche. Smorti distingue due modalità di studiare il ruolo del padre: come variabile dip indipendente. Nel primo caso si tratterà di verificare come può connotarsi il rapporto s alla cultura che alle diverse fasi di sviluppo del figlio; nel secondo caso si tratterà d ruolo del padre sullo sviluppo dei figli (Smorti, 1980) La relazione padre-figlio si connota come asimmetrica: da un punto di vista cognitivo anni dal figlio come un potente mediatore ed elaboratore delle informazioni e, in una come un pericoloso rivale nei confronti della madre per il maschio, come oggetto del de Le recenti estensioni delle teorie dell’attaccamento, inoltre, hanno fornito dati im legami familiari dalla prima infanzia fino all’età adulta. La figura del padre si rivela d fin dal periodo di gestazione: dapprima come contenitore delle ansie della donna, po madre-bambino, poi come polo separativo nella relazione triadica, infine come emancipazione dei figli adolescenti (Carli, 1999). Nel delicato equilibrio del sistema familiare, l’espressione della paternità dip caratteristiche personali, esperienze vissute nella propria famiglia di origine, rapporto c Nella famiglia tradizionale, ormai superata, la leadership paterna era indiscussa, ment casi, condivisa con la madre, nel più infelice, assolutamente negata. In passato la famiglia era caratterizzata da una struttura di tipo patriarcale, dove vi e dei ruoli per cui si aveva ben chiaro quali fossero le funzioni materne e quali quel riconosciuto il compito di occuparsi del benessere economico della famiglia e di cur esterno, mentre alla madre spettava l’accudimento dei figli e la gestione delle faccend Tutto questo trova espressione nella teoria della differenziazione di ruoli, di Par distribuiti sulla base di un pregiudizio di genere, ovvero sulla debolezza femminile, della gestione della casa, incline dunque alla comprensione, alla dolcezza e alla sua e lavorativo e su un’idea di uomo forte, severa e autoritaria e che, in quanto fonte di s costituisce il tramite tra i valori della società e quelli della famiglia (Bertozzi, Hamon, 2 Il padre ricopriva così il ruolo di leader forte o strumentale, capace di farsi obbedire, figli e alla moglie, di mantenere economicamente la famiglia, di tenere i rapporti con modo efficace il mondo esterno ma che raramente si occupava dell’educazione d rappresentava il leader espressivo, portatrice di valori umani, responsabile della co ispirare simpatia, di promuovere il senso di solidarietà all’interno della famiglia (Oliveri Fornari (1981) ha fornito un’interpretazione psico-dinamica dei ruoli familiari, soste sana del soggetto sono necessari due codici di base: quello materno e quello paterno. I principio di realtà e si traduce nella valorizzazione dell’autonomia del figlio, men soprattutto sull’espressione dell’emotività e tende alla simbiosi. Svolgere la fu essenzialmente nel dare affetto e contemporaneamente fornire contenimento e dare figlio attraverso il rispetto delle norme. L’affetto permette al bambino di assimilar stima; la legge indica il senso di ciò che è bene e di ciò che è male, lo pone di fr riconoscere la realtà esterna fisica e sociale con cui deve fare i conti e in cui deve inse contributo. Questi sono aspetti ineliminabili del rapporto genitori-figli. Accentuare un una forte distorsione relazionale. Infatti, l’affetto privo della direzione normativa, si t o peggio in atteggiamento simbiotico, così come il rispetto della legge senza il c relazione genitori-figli rigidamente autoritaria. Ciò significa, in una chiave di lett principio del piacere e il principio di realtà. Fin dai primi giorni di vita è il principio di umano: da subito, infatti, egli si orienta verso tutto ciò che può fornirgli un appagamen da uno stato di tensione. Uscito dall’abbraccio materno soddisfacente e rassicurante, conti con una realtà che non è più automaticamente in sintonia con i suoi bisogni. Ecc genitori, aiutare il bambino a modulare i propri bisogni, ad accettare i limiti imposti da realtà non sempre significa soddisfacimento. La funzione paterna è proprio quella di porre lei limiti e di portare così il bambino aderire alla realtà e alle sue regole. In questi ultimi decenni la psicologia ha rivalutato l’importanza della figura paterna importante ottica che ha spostato l’attenzione dalla diade madre-bambino alla triade m
1999; Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery, 2000)
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Il padre nelle fiabe classiche Da questa breve introduzione si comprende come il ruolo paterno sia mutato nel imbrigliarlo in una definizione rigida: sembra tuttavia innegabile che al tempo in cu popolari tradizionali la famiglia avesse una struttura patriarcale in cui la volontà d indiscutibile. Nel corso dei secoli si sono susseguite versioni diverse dei racconti popolari, più o meno Da Perrault ad Andersen, ai fratelli Grimm, lo stesso racconto è stato presentato in m molto distanti tra loro. Le raccolte che vengono proposte oggi ai bambini spesso sono nate da una sintesi di d la Disney ha contribuito ad addolcire molto i contenuti truculenti e talvolta violenti del Per rintracciare i vari profili di padre descritti nelle fiabe, ci rifaremo soprattutto Grimm perché sembrano essere le più fedeli ai testi orali. Mentre Perrault ne ha fatt attente alla forma e Andersen ha trasformato i racconti classici, inserendovi molt Grimm, in un’ottica romantica e nazionalista, hanno cercato di essere il più possi nell’intento di rivalutare la tradizione tedesca, E’ proprio nelle fiabe dei Grimm ch presente, sia nei suoi risvolti positivi, sia in quelli negativi. Al tempo in cui sono state create le fiabe, il padre doveva procacciare il necessario s dedicarsi agli affari, alle guerre o ai suoi campi, a seconda del suo status sociale. E cos un padre interessato soprattutto al destino materiale dei figli e delle figlie: ai primi si eredità, alle seconde, grazie ad una dote equa, procacciare un marito capace di popolate da re che offrono bellissime principesse in sposa a chi si mostrerà più abile ne poveri contadini che si vantano delle virtù straordinarie delle proprie figlie per solle facoltoso; da padri preoccupati per la stupidità dei loro figli; da padri che hanno tro sfamarli, ma anche da padri che vogliono migliorare la condizione dei figli facendoli stu qualcosa di speciale; persino da padri apertamente incestuosi ecc… “C’era una volta un povero taglialegna, che lavorava dal mattino sino a tarda notte. Q raggranellato un po’ di denaro, disse a suo figlio: “Tu sei il mio unico figlio: il guadagnato col sudore della fronte, voglio impiegarlo per la tua istruzione; se impari da vecchio, quando le mie membra saranno indurite e dovrò starmene a casa”…(Fr focolare. Lo spirito nella bottiglia, pag 347) Si incontrano tuttavia anche padri molto coinvolti emotivamente nella vita familiare moglie desiderano i figli e, quando nascono, mostrano un affetto profondo. Essi sono c teneri, di ascoltare ed esaudire i desideri dei propri figli. Si tratta in genere di re, pri vivono nell’agio e non sono angustiati dai bisogni quotidiani. I più poveri, al contrar vendere i figli o a stringere patti col diavolo pur di non vedere i figli morire di fame. “C’era una volta un re e una regina, che ogni giorno dicevano: “Ah se avessimo un ba veniva mai. Un giorno che la regina faceva il bagno, ecco saltar fuori dall’acqua una desiderio si compirà: prima che sia trascorso un anno darai alla luce una figlia”. La pro la regina partorì una bimba, tanto bella che il re non capiva in sé dalla gioia e ordi Grimm, Le fiabe del focolare. Rosaspina, pag 176) “C’era una volta un uomo, che si disponeva a un lungo viaggio e accomiatandosi dom cosa doveva portar loro. La maggiore voleva delle perle, la seconda diamanti, ma la vorrei un’allodola che trilla e saltella”. Il padre disse: “Sì, se riesco a prenderla, l’a partì. Quando fu il tempo di prender la via del ritorno, aveva comprato perle e diama per la minore aveva cercato invano l’allodola che trilla e saltella, e gli spiaceva p prediletta”… (Fratelli Grimm, Le fiabe del focolare, 2003,. L’allodola che trilla e saltel O ancora: “C’era una volta un re che era malato, e nessuno credeva che la scampasse. Ma egli molto accorati; scesero nel giardino del castello e piansero. Là incontrarono un vecchi fossero tanto afflitti. Gli dissero che il padre era così malato che certo morirebbe, pe Disse il vecchio: “Ma io conosco un rimedio, che è l’acqua della vita; se la beve guarirà maggiore disse: “La troverò ben io”. Andò dall’infermo e gli domandò il permesso di a vita, perché quella soltanto poteva guarirlo. “No – disse il re – è troppo pericoloso giovane lo supplicò tanto che egli infine accondiscese. In cuor suo il principe pensava: suo prediletto ed eredito il regno”… (Fratelli Grimm, Le fiabe del focolare, 2003,. L’ac In queste fiabe si intravede, quindi, una ricca gamma di rapporti familiari, anche se le dinamiche affettive sono spesso raccontate con poche parole che lasciano intendere superficialmente, i sentimenti dei personaggi. Così la composizione familiare non è sem parla soltanto di un padre o di una madre, talvolta di due genitori, talvolta di un padre Di fronte a questa vasta gamma di figure paterne, lascia sorpresi scoprire che le fia raccontate ai bambini di oggi ci offrono per lo più esempi di padri assenti o cattivi, che l’influenza nefasta di madri e matrigne cattive. Basti pensare, per citare solo i più famosi, al re nella fiaba di Biancaneve o al padre di non viene imputata la colpa diretta del male fatto ai figli; tuttavia vengono rappre accecati dal fascino femminile. Le fiabe, come è noto, possono essere interpretate in modi diversi, a seconda della assume. La loro trama è costante e ripetitiva, come ha ben evidenziato Propp (1972) della vita di ciascuno, così come temi ricorrenti dei rapporti sociali ma possono es psicodinamica, come hanno ampiamente dimostrato Bettelheim e la Von Franz in u primo, junghiana la seconda. Essi hanno tradotto gli elementi di realtà presenti nelle che fanno riferimento alle dinamiche intrapsichiche o agli archetipi dell’inconscio colle
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Franz,. 1980) Se le varie figure maschili e femminili possono dunque essere riportati alle figure chia domanda perché le fiabe più raccontate ai bambini mostrino padri molto negativi aspetti positivi, si faccia ricorso a personaggi sostitutivi. In Biancaneve, per esempio, la madre morta ci viene presentata come una dolce crea alla gioia che avrebbe rappresentato la nascita di una bambina. Tutti i simboli introdo madre affettuosa, preoccupata della felicità della propria creatura e dimentica “d costata. Una volta, nel cuor dell’inverno, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come seduta accanto a una finestra dalla cornice d’ebano. E così facendo, alzando gli occhi p un dito e caddero nella neve tre gocce di sangue. Il rosso era così bello su quel candore bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l’ebano diede alla luce una figlioletta bianca come la neve, rossa come il sangue e dai cape chiamarono Biancaneve. E quando nacque la regina morì. (Grimm, Le fiabe del focola 1951, pag. 185) Il re, al contrario, non esiste, se non come inevitabile figura di sfondo, in quel plur intendere una decisione condivisa con qualcuno. Neppure ci viene spiegato come mai, scelta una seconda moglie così crudele, anche se appare chiaro che egli è stato streg narcisismo della donna e che l’attrazione sessuale ha avuto la meglio sui sentimenti, l’uomo, dimentico dei suoi doveri di padre. “…Dopo un anno il re prese un’altra moglie: era bella ma superba e prepotente e qualcuno la superasse in bellezza…” (Grimm, Le fiabe del focolare, 2003, Biancaneve, t Quando la bella matrigna decide di far uccidere Biancaneve, del re non si sa nulla. battaglie e questioni politiche? Oppure è silenziosamente correo della perfida moglie Neppure Biancaneve pare aspettarsi o cercare l’aiuto del padre, quasi che sia consapev come punto di riferimento. Viene tuttavia introdotto il cacciatore, come figura patern in aiuto della giovinetta spaventata, mettendo a repentaglio la sua stessa vita per salv da un punto di vista “politico” l’intento implicito di sottolineare il contrasto tra l’uomo il re dissoluto e preda dei suoi desideri? È il cacciatore che riceve dalla regina l’ordine di uccidere la fanciulla ma come tutti sap È in lui, come ci spiega Bettelheim, che possiamo intravedere una rappresentazione in infatti, se non un sostituto paterno potrebbe sembrare acquiescente alla supremazia ciò, osare, per amore della bambina, di opporsi al volere della regina? È questo adolescente vuole credere di suo padre: che anche se lui finge di comportarsi come la m schiera dalla parte di sua figlia, ingannando la madre. (Bettelheim, 1977). La bambina che si mette in contrasto con la bella matrigna (rappresentazione simbolic la vita e il padre non farà nulla per salvarla ma un altro padre interverrà in suo favo possiamo anche parlare di “rivincita edipica” e di fuga della ragazza dalla coppi mortifera. La bella matrigna, del resto, è la rappresentazione della donna cattiva d (1977): donna che non permetterà a nessuno, neppure ai propri figli o nipoti di offuscar La fiaba si concluderà con l’atroce morte della vecchia strega ma neppure qui il pad Biancaneve, infatti, viene invitata la regina ma del re non si parla più. Sembra, ancor “una questione fra donne” dove l’uomo non ha che una funzione procreativa. La giov sua nuova posizione di principessa, con il sostegno del giovane principe che l’ha risvegl modo crudele della matrigna facendola ballare, fino alla morte con scarpe roventi. Allo stesso modo Cenerentola è la storia di una bellissima giovane, privata alle second che le spetta nella famiglia e costretta così dalla crudele matrigna e dalle sorellast domestica: si pretende da lei che compia i lavori più umili e benché essa li svol riconosciuto nessun merito e anzi, si aumentano le pretese nei suoi confron apparentemente vittima di un sistema familiare trasformato, in cui una matrigna p figliastra e, pian piano, la esclude dal sistema affettivo relegandola ad una condizione d Anche qui il padre svolge una funzione assolutamente secondaria: di lui si sa solo che, in seconde nozze la matrigna di Cenerentola. Non si accorge che a Cenerentola sono s che ora indossa una vecchia palandrana grigia e un paio di zoccoli! Egli compare solo n andare alla fiera, chiede alla figlia e alle figliastre cosa desiderino in dono. Non si po perché mai Cenerentola gli chieda solo “il primo rametto che urterà il suo cappello limiterà ad accontentare i desideri delle tre ragazze. Nessuna sensibilità, dunque affettivo; solo dei doveri materiali da assolvere. Da un punto di vista delle dinamiche ruolo degno di nota e tutto viene lasciato nelle mani di una perfida donna. Anche q madre morta è invece rappresentata come buona e profondamente legata alla figlia. “La moglie di un ricco mercante si ammalò e, quando sentì avvicinarsi la fine, chiam figlioletta e le disse: “Bimba mia, sii sempre docile e buona, così il Buon Dio ti aiuterà ti sarò vicina”. Poi chiuse gli occhi e morì”...”Quando venne l’inverno, la neve coprì la e quando il sole di primavera l’ebbe tolto, l’uomo prese moglie di nuovo. La donna figlie, belle e bianche di viso ma brutte e nere di cuore”… (Fratelli Grimm, Le fiabe de 83) Nella fiaba di Cenerentola, in una delle tante versioni che è divenuta anche la più n figura maschile che intervenga a salvare la fanciulla. E’, infatti, la buona fata ad aiu alla festa del re. Si tratta, tuttavia, di una figura con caratteristiche sia materne che p empaticamente alla giovane, comprendendone i bisogni, ella pone dei limiti molto rig altrimenti perderai tutto: la carrozza, i cavalli, il bel vestito e le scarpette”. E’ una con forse anche senza senso, ma, in chiave metaforica, si tratta di una regola che ha a che deve dare dei precisi confini e farli rispettare (Holeinone P., Strada A., 2005).
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Anche nella fiaba di Hansel e Gretel, il padre si mostra debole e alla mercè della mo ribella all’idea di abbandonare i suoi bambini nel bosco, alla fine cede all’insistenza del …“No moglie mia – disse ‘uomo -questo non lo faccio: come potrei aver cuore di lascia bestie feroci verrebbero subito a sbranarli - . “Pazzo che non sei altro – diss’ella- allor tutti e quattro; non ti resta che piallare le assi per le bare – E non lo lasciò in pace quei poveri bambini mi fan pietà – disse l’uomo”... (Fratelli Grimm, Le fiabe del focola Siamo così questa volta, di fronte ad un padre con un ruolo attivo, che si sbarazza dei Mentre nelle fiabe di Cenerentola e Biancaneve i padri sembrano non accorgersi di ciò in questa fiaba la donna esige che sia lo stesso padre ad abbandonare i suoi bambini ed di commettere un’azione indegna. Molto diversa è la figura paterna nella fiaba di Pollicino dei Grimm: anche in questo ca del figlio, vendendolo per una bella moneta d’oro, ma non è la moglie a spingerlo, bens Il padre di Pollicino non è poi l’unica figura maschile che si incontra andando avant troviamo infatti, l’orco, un personaggio frequente nelle fiabe e che, sotto molti aspe come la rappresentazione simbolica del padre cattivo. La sua funzione, inoltre, rispetto all’elaborazione che il bambino sta compiendo di tutt è fondamentalmente quella di suggerirgli che accanto alla pericolosità di certi eleme anche la pericolosità di persone dalle quali occorre sapersi difendere. Accenni alla figura del padre nelle fiabe moderne Nella famiglia attuale i rapporti sono molto cambiati: è ormai un dato indiscutibile la nell’accudimento dei bambini e nella gestione del quotidiano. Ne è una prova il fatto sono i più coinvolti e i più presenti nella vita della famiglia, essendo la donna in autonomia economica e decisionale. Molte famiglie, del resto, sono monoparentali e quasi tutte composte dalla sola madre proteste dei padri per riconquistare la possibilità di vedere i propri figli in caso di separ In una tale prospettiva lo spazio per la figura paterna si è molto ridotto e l’uomo è cos ruolo e la propria funzione, confrontandosi con una donna probabilmente molto immaginario, costruitosi sulla figura della propria madre. La sua Famiglia interna idea famiglia reale in cui si trova ad espletare il ruolo paterno. Una possibile conseguenza di questa situazione è che il padre fugga dalle sue responsab In alcuni casi, incapace di trovare una sua identità paterna finisce col trasformarsi in come la donna, solo una leadership espressiva. “La tendenza attuale della nostra società è quella di valorizzare nei padri l sostanzialmente materne, come l’accudimento fisico del bambino, l’alimentazione o sempre più frequente assistere, durante la gravidanza, alle manifestazioni preoccupat alcuni casi, arrivano ad accusare sensazioni corporee e disturbi simili a quelli della m 94). Se questi comportamenti paterni possono ispirare tenerezza e compiacimento nelle diventare pericolosi sintomi di una famiglia in cui viene a mancare la base sicura per un Nei termini di Fornari (1981) questo significa che ai figli viene trasmesso solo il codice m lo sviluppo psichico. L’assenza di codice paterno comporta, come è stato documen passato che recentemente, molti rischi che vanno dai disturbi comportamentali a difficoltà nella costruzione dell’identità di genere, nell’autostima ecc.. (Tanzi, 2006). Questa trasformazione si riflette ovviamente anche nelle fiabe moderne, dove preoccupati della relazione col figlio, pronti a sacrificare tutto per lui. La prima fiaba che ha affrontato questo tema, in una prospettiva di mono-parentalit anni prima che il problema si ponesse in ambito sociale. Questa è la storia di un falegname di nome Mastro Ciliegia, al quale capitò tra le mani Mentre stava per tagliarlo, il pezzo di legno cominciò a lamentarsi. Impaurito, liberarsene, regalandolo ad un suo amico di nome Geppetto, che voleva costruirsi un mestiere faceva il ciabattino, tornò a casa contento, con sottobraccio il pezzo di le avrebbe dato al burattino: “Lo chiamerò Pinocchio!” si disse, “Questo nome gli porte Strada A., 2005). Già la nascita di Pinocchio dalle mani esperte di Mastro Geppetto ci dice che sa antesignano di Cramer contro Cramer, dal momento che non esiste, nemmeno di sfon con cui Geppetto possa condividere l’esperienza della genitorialità. Geppetto è un padre persino troppo buono, che sacrifica tutto sé stesso a quel ba impazzire per tanto tempo. “Sii buono” diceva spesso a quel birichino di Pinocchio…ma che Pinocchio cercava di fare con scarso successo. Suo padre, però lo perdonava semp era il suo unico figliolo e, in fin dei conti, era, secondo lui, un bambino buono”. E’ curioso che in Pinocchio il codice paterno sia trasmesso dalla Fata Turchina, figura f compito di imporre le regole e di punire il burattino, allo scopo di farlo crescere psicolo è molto attuale: anche se il padre è un mammo, qualcuno dovrà accollarsi il compito d per il bene del figlio. Se possiamo considerare Collodi un precursore, le fiabe moderne hanno riportato coinvolti emotivamente nella relazione col bambino. La ricerca “Padri da favola nel mondo Disney”, commissionata da Buena Vista Home dall’Università Cattolica di Milano fa una carrellata delle varie figure paterne e della nel mondo Disney. (cfr. www.unicatt.it) Troviamo così il padre “inesperto” di Chiken Little; quello “presente ma non troppo” “protettivo” di Nemo; il papà “modello” del film Il Re Leone; quello “accogliente” di M ruoli ma rispetta le scelte inusuali della figlia.
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Siamo di fronte a figure paterne molto diverse fra di loro ma che agiscono sempre nel b si può così serenamente e ironicamente riconoscere nelle divertenti caricature dei papà Una fiaba moderna che ha travolto il mondo intero è quella di Harry Potter, fede sapiente metafora magica del mondo umano, trasposto in quello parallelo dei maghi. fortemente presente: dalla simpatica macchietta del signor Weasley, che ha sette f cicciottella, all’altezzoso mago Malfoy, a James Potter, il padre eroe morto per salvare Harry cerca continuamente un padre a cui affidarsi e lo trova in figure alternative come Sirius Black o nel Patronus (lo spirito del padre) evocato nei momenti più tragici. La Rowling insiste sull’importanza dell’equilibrio fra figure femminili e maschili, in un s nella scuola per maghi di Hogwarts e nell’ambito delle famiglie. Anche fra maghi es differenze sociali e di personalità ma, anche nei casi dei ricchi e terribili maghi cattiv del padre è protettiva nei confronti dei propri figli e molto presente nella vita de trasmette valori negativi. Codice paterno e materno sono sapientemente miscelati ed è ben chiaro che devono sana dei bambini e dei ragazzi. La tenerezza di mamma Weasley diventa furia punitiva dei due gemelli, così come la severità autorevole di Silente cede talvolta alla commo dei suoi allievi. Lo stare insieme davanti ad uno schermo, in una dimensione di divertimento e di cresci libro, può permettere ai padri di trasmettere messaggi affettivi al proprio bambino in fantasia e spostando in un mondo magico il teatro delle relazioni familiari. Se, dunque, in passato, erano i nonni o le madri a narrare le fiabe, oggi anche molti pa li vedono protagonisti ed eroi, leggono e raccontano storie ai loro bambini, trovando un condividere e sollecitare emozioni. Conclusioni Si può quindi concludere che anche nelle fiabe la figura del padre è mutata nel tem troviamo padri buoni ma soprattutto padri cattivi, molto spesso assenti o poco presenti cui si giocano rapporti di rivalità e di odio reciproco, nelle fiabe moderne i padri ria diventano figure di riferimento e di sostegno nell’esplorazione del mondo, sono capac quanto, e talvolta più delle madri. Ancora una volta il racconto fantastico ripropone direttamente, o indirettamente attra dinamiche interpersonali e le regole sociali; le rappresentazioni della società e, in part femminile. Possiamo fare l’ipotesi che le fiabe tradizionali siano state narrate soprattutto da don molta crudezza ciò che avveniva realmente in una società patriarcale e arcaica: in fa nella gestione delle relazioni con i figli mentre gli uomini si dedicavano agli affari, al l disattenti o disinteressati ai risvolti emotivi familiari, talvolta costretti a seguire la volo vivere. Nelle fiabe moderne, al contrario, si delinea una figura paterna molto diversa, n rispondente alla realtà o molto idealizzata. Il messaggio che viene trasmesso al bamb ha le stesse capacità affettive della madre pur mantenendo caratteristiche e modalità e * Laureata in Scienze della Formazione – Libera Università di Bolzano
** Docente di psicologia dello Sviluppo - Libera Università di Bolzano