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BEI Information Année : 1983 Numéro : 035 Langue : IT
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Ν. 3 5 - L u g l i o 1983
ISSN 0250-3905
idyta annuale del Cûnsiûlio dei oûwernaîûrï Il Consiglio dei governatori della Banca Europea per gli Investimenti, composto di un Ministro per ciascuno dei dieci Stati membri della Comunità Europea, ha tenuto il 13 giugno 1983 la sua seduta annuale a Lussemburgo sotto la presidenza di Pierre Werner, Primo Ministro e Governatore per il Lussemburgo. Il Consiglio dei governatori ha dato discarico al Consiglio di amministrazione e al Comitato direttivo della loro gestione per l'esercizio 1982; esso ha approvato la relazione annuale nonché il bilancio ed
Al 31 dicembre 1982 il totale del bilancio si elevava a un po' più di 23 700 milioni di ECU, contro 19 570 milioni alla fine del 1981. 1 fondi propri della BEI — che comprendono il capitale versato, le riserve e il saldo del conto profitti e perdite da assegnare alle riserve ed agli accantonamenti — erano saliti alla fine dell'esercizio a 2 450 milioni di ECU, contro 1 920 milioni alla fine del 1981. 11 debito consolidato ammontava a 16 565 milioni di ECU (13 480 milioni alla fine del 1981); il totale dei mutui e delle garanzie in essere raggiungeva I 20 740 milioni dl ECU (16 950 milioni alla fine del 1981). I governatori hanno altresì proceduto al rinnovo del Consiglio di ammi-
In questo numero Seduta annuale del Consiglio dei governatori
PP. 1-3
Finanziamenti della BEI per le PMI nel 1983
pp. 4-6
Finanziamenti alla piccola e media industria in Italia - Cooperazione IMI-BEI (di Luigi ARCUTI) pp. 6-7 Prestiti globali BEI. l'esperienza dell'lCC, banca di sviluppo dell'Irlanda
pp. 7-8
il conto profitti e perdite per l'esercizio 1982 presentati dal Presidente della Banca, Yves Le Portz, a nome del Consiglio di amministrazione. Dalla relazione annuale emerge che il totale del finanziamenti accordati dalla BEI a favore dello sviluppo dell'industria, dell'agricoltura, dell'energia e delle infrastrutture nella Comunità — e in altri 38 Paesi che hanno concluso con la Comunità accordi di cooperazione — si è elevato l'anno scorso a quasi 4,7 miliardi di ECU, contro circa 3,85 miliardi nel 1981.
nistrazione per 11 prossimo periodo statutario di 5 anni. Qui di seguito è riportata, quasi integralmente, la dichiarazione del Sig. Le Portz dinanzi al Consiglio dei governatori: Signor Presidente, Signori Governatori, La relazione sull'attività della Banca Europea per gli Investimenti adottata dal Consiglio di amministrazione Vi è sottoposta oggi per approvazione; come ogni anno, mi limiterò a ricordarne i punti salienti. Nel 1982, come già l'anno precedente, l'attività della Banca si è sviluppata in un contesto caratterizzato dal ristagno economico, dall'ulteriore flessione degli investimenti e dall'aggravarsi della disoccupazione che ormai colpisce quasi dodici milioni di lavoratori; i primi segni di miglioramento sono tuttavia apparsi a fine anno con il calo dell'inflazione, che ha reso possibile la riduzione dei tassi d'interesse, e il ribasso dei prezzi del petrolio espressi in dollari che ha contribuito a migliorare le bilance dei pagamenti correnti della maggior parte dei Paesi membri. I finanziamenti della Banca hanno registrato una netta progressione elevandosi a 4,7 miliardi di ECU; quelli concessi nella Comunità hanno superato i 4,2 miliardi, con un
incremento del 26% rispetto all'anno precedente; tale evoluzione è dovuta in parte all'aumento dei mutui su risorse del Nuovo Strumento Comunitario che, ammontati a 791 milioni, hanno rappresentato il 19% del totale. L'espansione dell'attività è stata particolarmente accentuata in Grecia, in Danimarca, in Italia, nel Regno Unito, in Francia e in Irlanda. Quasi il 75% dei finanziamenti nei Paesi membri è stato destinato ad investimenti per lo sviluppo regionale, concentrati principalmente in Italia, in Grecia, nel Regno Unito e in Irlanda, e più in particolare nelle regioni meno sviluppate e con i più alti tassi di disoccupazione, nonché nelle zone dell'Italia meridionale e della Grecia colpite dai terremoti del 1980 e del 1981. Si è continuato a dare la priorità ai finanziamenti nel settore dell'energia, che si sono elevati a 1,34 miliardi di ECU. Gli investimenti energetici finanziati nel 1982 dovrebbero permettere, quando saranno pienamente operativi, di ridurre la dipendenza petrolifera della Comunità di oltre 17 milioni di t/anno, di cui 4,8 milioni di tonnellate grazie solo a quelli volti a razionalizzare il consumo di energia. La caratteristica principale dell'esercizio 1982 è la quasi triplicazione dei finanziamenti per investimenti indu-
striali, elevatisi a 1,3 miliardi di ECU. L'aumento concerne essenzialmente gli investimenti di piccola e media dimensione, per i quali sono stati accordati 842 milioni di ECU contro 318 nel 1981. Tale risultato è dovuto in parte alla decisione del Consiglio delle Comunità che prevede l'impiego delle risorse dei Nuovo Strumento Comunitario per gli investimenti delle piccole e medie imprese senza limitazioni territoriali, formula che ha dato luogo a una domanda elevata. La Banca ha anche finanziato progetti per la protezione dell'ambiente, in particolare per la riduzione dell'inquinamento nel golfo di Napoli e nel Mar Baltico. I nuovi investimenti fissi al cui finanziamento la Banca ha partecipato nel 1982 possono essere valutati in oltre 12 miliardi di ECU. Essi dovrebbero contribuire direttamente alla creazione ο alla salvaguardia di cir ca 58 000 posti di lavoro fissi. Gli effetti temporanei diretti e indiretti che ci si può attendere dalla realizzazione di questi progetti, nonché di quelli finanziati nel corso dei cinque anni precedenti, comportanti talvolta periodi di costruzione piuttosto lunghi, dovrebbero permettere di dar lavoro nel 1983 a circa 400 000 lavoratori. Le operazioni nei Paesi fuori della Comunità sono ammontate a 451 milioni di ECU, pari a circa un decimo del totale dei finanziamenti concessi dalla Banca nel corso dell'anno.
palmente in dollari, marchi tedeschi, fiorini, yen, franchi svizzeri, sterline e franchi francesi; essa ha effettuato 3 nuove emissioni in ECU per 112 milioni.
Per il 1983 i mutui su risorse proprie della Banca potrebbero nuovamente aumentare dell'ordine del 20% ed aggirarsi sui 4,7 miliardi di ECU circa, di cui i 9/10 per investimenti nella Comunità. La messa in atto di una nuova «tranche» del Nuovo Strumento Comunitario e il proseguimento delle operazioni speciali fuori della Comunità potrebbero portare a circa 5,5 miliardi di ECU il totale dei finanziamenti nei Paesi membri e a quasi 6 miliardi la totalità delle operazioni. L'importo dei contratti di finanziamento conclusi dal 1° gennaio al 31 maggio scorso, pari a 1,9 miliardi di ECU, è nettamente superiore a quello dello stesso periodo dell'anno precedente, il che sembra confermare questa indicazione. La realizzazione di queste previsioni implica che la Banca possa contrarre nel corso dell'anno prestiti per 3,6 miliardi di ECU, con un aumento di circa il 12% rispetto al 1982. Ciò non sembra eccessivo, a condizione che i mercati dei capitali non siano nei prossimi mesi troppo gravemente perturbati.
Tengo ad assicurare il Consiglio dei governatori che la raccolta delle risorse sarà effettuata mirando innanzitutto a preservare il credito di cui 1 finanziamenti nei Paesi del Bacino la Banca gode sui mercati in modo Mediterraneo, pari a 292 milioni di che possa continuare a contrarre ECU, sono stati concessi per la magprestiti, a favore degli investimenti gior parte in Spagna e in Portogallo prioritari della Comunità, alle miglio(rispettivamente 105 e 80 milioni) nel ri condizioni possibili. quadro della cooperazione finanziaria preadesione; è stata anche finanziata, per 67 milioni, la razionalizzazione della rete elettrica iugoslava e. la sua interconnessione con le reti di La Banca Europea per gli Investimenti celebra quest'anno il 25° anniPaesi limitrofi. versario della sua fondazione. In Le difficoltà che incontrano le eco- questo quarto di secolo la Comunità nomie dei Paesi d'Africa, dei Caraibi Europea si è costituita, si è allargata e del Pacifico (ACP) hanno forte- a due riprese, ha conosciuto dapprimente limitato il numero di progetti ma un periodo di espansione econoindustriali validi, cosicché i finanzia- mica e successivamente ha dovuto menti della Banca non hanno potuto far fronte a diversi «shocks» petrolisuperare i 160 milioni di ECU, desti- feri e ad un lungo periodo di recesnati per una buona parte agli investi- sione, del resto non ancora conclumenti delle piccole e medie imprese; sosi. è aumentata, tuttavia, la quota dei Vorrei approfittare di quest'anniverfinanziamenti per investimenti enersario e del fatto che il Comitato getici. direttivo che Voi avete nominato La Banca ha raccolto nel 1982 il l'anno scorso si presenta oggi per la controvalore di 3,2 miliardi di ECU, prima volta davanti a Voi, per fare contro 2,3 miliardi nel 1981, princi- alcune riflessioni non solo sulle rea-
lizzazioni del passato ma anche sulle prospettive dell'attività della Vostra Banca. Ciò che prima di tutto colpisce nell'evoluzione del nostro istituto è l'incremento regolare della sua attività. Dopo i primi dieci anni, dedicati ad acquisire una solida posizione sui mercati dei capitali, il volume annuo dei finanziamenti ha per la prima volta superato i 300 milioni di ECU nel 1969. Da allora le operazioni della Banca sono aumentate regolarmente: il totale dei finanziamenti ha raggiunto un miliardo di ECU nel 1974, 2 miliardi nel 1978, 3 miliardi nel 1979; esso si è elevato a quasi 4,7 miliardi nel 1982 e potrebbe quest'anno avvicinarsi ai 6 miliardi. Dal 1969 al 1982 l'espansione dell'attività, compresa quella su risorse del Nuovo Strumento Comunitario, è dunque continuata a un tasso annuo di crescita vicino in media al 23%, pari a circa il 13% in termini reali. Questa espansione ha risposto essenzialmente a tre sequenze di eventi. La prima è stata l'allargamento della Comunità nel 1973 e nel 1981, che ha comportato un forte aumento del numero delle regioni meno favorite il cui sviluppo resta, conformemente al nostro Statuto, il principale obietr tivo dell'azione della Banca. La seconda è rappresentata dagli aumenti del prezzo del petrolio del 1973/74 e del 1979; essi hanno messo in luce la necessità di realizzare un volume importante di investimenti energetici per ridurre i vincoli che i nuovi prezzi fanno pesare sulle bilance dei pagamenti dei nostri Paesi e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di energia. La terza è stata la recessione, che ha portato le istituzioni comunitarie ad accordare una grande priorità all'azione volta a rilanciare l'investimento e a consolidare e sviluppare l'occupazione, principalmente attraverso l'ammodernamento e la riconversione dell'apparato industriale europeo per salvaguardarne la competitività, conformemente alle conclusioni del Consiglio Europeo, comunicate alla Banca nel marzo 1977 e nel giugno 1982, con le quali le veniva raccomandato di «contribuire a rilanciare l'investimento, favorire l'occupazione e ridurre le divergenze economiche tra i Paesi membri» nonché di «contribuire al rafforzamento degli strumenti di credito comunitari a favore degli investimenti, soprattutto nei settori dell'energia e dello sviluppo industriale». A questo
proposito il Consiglio delle Comunità ha particolarmente messo l'accento sull'importanza degli investimenti delle piccole e medie imprese industriali per l'impatto che essi hanno sull'occupazione, e il Consiglio Europeo ha sottolineato che gli investimenti dovrebbero essere orientati, in particolare, verso le industrie ad alto potenziale innovativo. L'adattamento progressivo delle priorità concerne anche i finanziamenti fuori della Comunità. È' infatti probabile che i lavori preparatori per il rinnovo della Convenzione di Lomé portino a un nuovo orientamento dell'azione della Comunità. L'attività della Banca ha così dato prova di un costante sforzo di adattamento all'evoluzione dei problemi cui l'Europa deve far fronte. Sin dalla sua creazione, tuttavia, l'obiettivo fondamentale delle sue operazioni — cioè lo sviluppo equilibrato e senza scosse della Comunità attraverso il finanziamento di investimenti produttivi — è rimasto invariato. La Banca ha potuto aumentare senza gravi difficoltà il volume dei suoi prestiti grazie a una sana struttura finanziaria che le ha permesso di essere molto bene accolta sui mercati dei capitali. Ciò è dovuto prima di tutto agli aumenti di capitale da Voi autorizzati, che hanno dato una prova concreta dell'interesse degli Stati membri verso la Banca Europea, nonché a una rigorosa gestione finanziaria, che ha permesso ogni anno di ottenere dei risultati di gestione significativi e di aumentare fino ad oltre 1,6 miliardi di ECU il volume delle riserve, senza maggiorare i tassi d'interesse dei finanziamenti rispetto ai costi della raccolta; ciò è dovuto infine alla validità dei progetti finanziati e alle ottime garanzie da cui i nostri finanziamenti sono assistiti, che si tratti di quelle proprie ad ogni operazione ο di quella del 75% accordata dagli Stati membri ο dalla Comunità per le operazioni nei Paesi ACP e mediterranei. La creazione del Nuovo Strumento Comunitario ha d'altra parte permesso di aggiungere nuovi finanziamenti a quelli su risorse proprie della Banca e contribuito ad una utilizzazione ottimale delle possibilità offerte dai mercati finanziari. Vorrei vivamente ringraziare, oltre a Voi, gli Stati membri che hanno continuamente sostenuto l'azione della Banca sia con i loro apporti di capitale che concedendo garanzie e permettendo l'accesso ai loro mercati dei capitali.
Grazie a questo sostegno, la Banca Europea appare oggi come un organismo capace di svolgere un ruolo significativo nel risanamento dell'economia europea, conformente agli orientamenti del Consiglio Europeo che in questi ultimi mesi ha più volte sottolineato la gravità della «crisi di carattere strutturale che colpisce tutti i Paesi della Comunità, i quali devono affrontare gli stessi rischi e hanno uguale interesse a lottare contro la disoccupazione e a ripristinare la crescita economica in un clima di stabilità monetaria, assicurando la competitività delle loro economie». In questa prospettiva, un contributo efficace della Banca al miglioramento delle strutture economiche della Comunità presuppone il rispetto di due principi fondamentali. Prima di tutto è necessario continuare ad essere rigorosi nella valutazione tecnica e finanziaria dei progetti. Il controllo circa la loro validità economica è l'efficace utilizzazione dei fondi messi in opera rappresenta non solo un elemento importante per il mantenimento del credito della Banca ma anche un elemento essenziale dell'efficacia della sua azione. In secondo luogo la Banca deve continuare a concentrare i suoi finanziamenti nelle regioni ο nei set tori prioritari, conformemente al suo Statuto, alle Vostre deliberazioni e a quelle del Consiglio Europeo non ché, per quanto riguarda il Nuovo Struménto Comunitario, alle decisioni del Consiglio delle Comunità.
Questa concentrazione è infatti necessaria affinché i finanziamenti della Banca, il cui importo è necessariamente limitato, possano avere un reale impatto sui cambiamenti strutturali da cui dipende il risanamento delle nostre economie.
Signor Presidente, la ripresa dell'attività economica è in corso negli Stati Uniti e si sta delineando in alcuni Paesi della Comunità; tuttavia essa è incerta e più lenta nei nostri Paesi, e rischia di essere ostacolata dalla persistente debolezza degli investimenti produttivi e dai problemi di bilancia dei pagamenti. È ora evidente, però, che il ritorno ad una crescita regolare e non inflazionistica, sufficientemente vigorosa per avere un effetto significativo sull'occupazione, presuppone la realizzazione degli adeguamenti strutturali che implica il diverso orientamento del nostro approvvigionamento energetico, l'adattamento delle nostre industrie alla rivoluzione tecnologica in corso nonché il proseguimento delle politiche volte a ridurre gli squilibri regionali. In questi settori la messa in opera delle potenzialità del nostro istituto e l'utilizzazione delle capacità di sviluppo e di adattamento di cui esso ha dato prova possono costituire un elemento non trascurabile di un'azione coordinata dei Paesi della Comunità.
Il Comitato direttivo ha nominato Direttore degli Studi Henri LEROUX, che subentra a John H. WILLIAMS andato in pensione nell'aprile scorso dopo 10 anni di servizio alla Banca; Herbert CHRISTIE è stato nominato Co-direttore della stessa Direzione. In riconoscimento dei servigi resi alla Banca, il Comitato direttivo ha conferito al Sig. Williams il titolo di Direttore onorario. Henri Leroux è dottore in giurisprudenza e in scienze economiche; ha inoltre conseguito il «brevet» dell'Ecole Nationale de la France d'Outre-Mer e del Centre des hautes études administratives nonché del Centre d'études des programmes économiques. È entrato alla BEI, come economista, nel 1963 dopo aver ricoperto importanti incarichi nell'amministrazione della Francia d'Oltremare (nell'Africa occidentale) e al Ministero della Cooperazione. Sempre alla Direzione degli Studi, era stato nominato Condirettore — a capo del Dipartimento Studi Economici-nel 1972 e Direttore associato nel 1979. Herbert Christie entrerà in servizio in ottobre; dal 1978 era Under Secretary (Economics) alla Treasury, a Londra. In precedenza era stato Consigliere economico alla Direzione Generale degli Affari Economici presso la Commissione delle Comunità Europee a Bruxelles (1976-78) nonché, tra l'altro, «Senior Economie Adviser» al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni e poi al Dipartimento dei Prezzi e della Tutela dei Consumatori. Ha conseguito i diplomi di laurea in economia e filosofia presso l'Università di St Andrews in Scozia.
Fiiiâûiiameriti dalla BEI per le pìccole e msdie imprese nel 1983 Il Parlamento Europeo, proclamando il 1983 »Anno delle piccole e medie imprese», ha voluto richiamare l'attenzione non solo sul ruolo che esse possono svolgere nell'economia, ma anche sui loro problemi e sul contributo che la Comunità può apportare per favorirne lo sviluppo. Il principale organismo comunitario per il finanziamento degli investimenti delle piccole e medie La BEI contribuisce a finanziare gli investimenti delle PMI tramite i cosiddetti « prestiti globali», che consistono in pratica in linee di credito aperte ad istituti di finanziamento operanti a livello nazionale ο regio nale che le utilizzano per accordare crediti relativamente poco elevati a favore di piccole e medie iniziative; la concessione dei crediti è subordinata all'effettuazione di un'istruttoria conforme ai criteri economici, finanziari e tecnici della BEI. Attualmente sono ben 28 gli istituti di Paesi membri della Comunità — dai grandi organismi di sviluppo pubblici alle banche commerciali — che accordano crediti su prestiti globali della BEI. Quest'articolo vuole essere una breve guida alle possibilità di credito offerte alle PMI tramite la BEI, sia su risorse proprie che su quelle del Nuovo Strumento Comunitario da essa gestite per conto della Comunità. Sulle PMI seguono altri due articoli: uno di Luigi Arcuti, Presidente dell'Istituto Mobiliare Italiano, e l'altro dì Frank Casey, Amministratore delegato della Industriai Credit Company (Irlanda), due istituti che hanno già una vasta esperienza nell'utilizzazione dei prestiti globali della BEI. Se per piccola e media impresa si intende un'impresa con meno di 500 dipendenti ('), rientrano in tale categoria oltre il 95% delle imprese della Comunità e gran parte della popolazione attiva (dal 40 al 70% a seconda dei Paesi). Un risveglio d'interesse per le PMI, tenuto conto del loro notevole contributo all'occupazione, non può che essere accolto favorevolmente; esso è da mettere in relazione d'altro lato col fatto che si è presa maggiormente coscienza del ruolo che esse possono svolgere nel facilitare l'adattamento dell'economia ai mutamenti strutturali. Quest'adattamento deve avvenire in primo luogo nella grande industria ma, insieme, le piccole e medie imprese innovatrici e decentrate potrebbero apportare un contributo rilevante, in particolare
imprese (PMI) è la Banca Europea per gli Investimenti; dal 1978, oltre la metà dei suoi finanziamenti in favore del settore produttivo — principalmente dell'industria, ma anche dei servizi ad essa connessi, del turismo e dell'agricoltura — ha interessato infatti piccoli e medi investimenti realizzati per la maggior parte dalle PMI. Solo nei primi sei mesi dell'anno in corso sono stati concessi quasi 360 milioni, contro 453,5 milioni in tutto il 1982 (v. tab. a pag. 6).
assorbendo occupazione e altre risorse resesi disponibili a seguito della ristrutturazione dei grandi settori tradizionali. Nel 1983 vi sono state e vi saranno molte conferenze e studi su quest'argomento. La BEI è particolarmente interessata, finanziando non solo grandi progetti industriali e infrastrutture ma anche, e già da molti anni, investimenti di piccole e medie imprese. Inizialmente la BEI accordava direttamente dei mutui a favore di piccole e medie iniziative industriali, tale attività rientrando nella sua missione statutaria di favorire lo sviluppo regionale. Dopo qualche tempo, però, il numero di queste operazioni è talmente aumentato che è stato sempre più difficile gestirle secondo criteri di economicità. È in parte per questo motivo che è stata elaborata la tecnica dei prestiti globali, oltre al convincimento che la cooperazione con istituti di finanziamento nazionali ο regionali, ope ranti direttamente sul posto, avreb be permesso alla BEI di raggiungere un numero molto maggiore di picco le e medie imprese. Questa convinzione era giustificata: dal 1968, da quando cioè fu concesso il primo prestito globale, ne sono stati finora accordati 157 a 44 banche 0 istituti di finanziamento in 8 Paesi membri per 2 325 milioni di ECU, importo destinato ad una vasta gamma di piccoli investimenti del settore produttivo in quasi tutta la Comunità. Questa forma di finanziamento ha registrato un rapido sviluppo negli ultimi anni; nel 1979 venne annunciata, nelle stesse pagine di questo bollettino, l'erogazione del millesimo credito su prestiti globali; al 30 giugno u.s. se ne contavano quasi 5 000. I prestiti globali sono ancora concessi soprattutto per investimenti nelle zone di sviluppo regionale, ma negli ultimi anni sono state prese due importanti decisioni che ne hanno esteso l'area di erogazione. — nel 1980, la Banca ha incominciato ad accordare prestiti globali per piccoli e medi investimenti volti a contribuire a un'utilizzazione più
razionale dell'energia e, in particolare, alla riduzione del consumo di prodotti petroliferi, in qualsiasi regione della Comunità. — dal 1982, conformente alle direttive del Consiglio dei Ministri circa l'utilizzazione delle risorse del Nuovo Strumento Comunitario, la Banca ha concesso prestiti globali per un cospicuo importo a favore di piccole e medie imprese operanti in zone diverse da quelle di sviluppo regionale (=). Ciò significa che le PMI di qualsiasi regione, purché operanti in uno dei settori produttivi, possono beneficiare di crediti su prestiti globali BEI ο NSC; gli investimenti finanziati vanno, da una fabbrica di buste in Irlanda all'inscatolamento di funghi in Belgio ο alla produzione di appa recchiature mediche d'avanguardia nel Mezzogiorno d'Italia. Tra i bene ficiari si ricordano ancora un fabbri cante di bastoni da golf in Scozia e una società musicale del Galles. La maggior parte dei crediti va a imprese già in attività, ma non mancano casi di creazione di nuove imprese, talvolta da parte di operai, dotati di spirito imprenditoriale, che avevano perso il posto di lavoro a seguito della chiusura delle fabbriche dove lavoravano. Crediti su prestiti globali La procedura da seguire per ottenere un credito su prestito globale varia leggermente da Paese a Paese, ma è sostanzialmente la stessa. (1) La definizione di «piccola e media impresa» varia considerevolmente da un Paese all'altro e talvolta anche nello stesso Paese; qui ci si attiene a quella generalmente utilizzata nella Comunità. (2) Nuovo Strumento Comunitario La Commissione delle Comunità Europee è stata autorizzata dal Consiglio delle Comunità Europee ad emettere prestiti a nome della CEE. sino a concorrenza dell'importo massimo fissato dal Consiglio, per promuovere gli investimenti nella Comunità. La Commissione decide sull'ammissibilità dei progetti al finanziamento sulla base delle direttive adottate dal Consiglio; la BEI istruisce le domande di finanziamento secondo i criteri da essa abitualmente applicati, delibera sulla concessione dei finanziamenti e sulle condizioni e ne assicura la gestione.
Il nuovo Consiglio di amministrazione Nella Seduta annuale del 13 giugno 1983, il Consiglio dei goyernatori.deHa.Banca. Europea, per gli Investir. menti ha nominato, i nuovi rnembri del ,CónsigliO:,dl· amministrazione; il loro mandato, rinnovabile, è di cinque anni! ' ν . : -.. 11 consiglio di amministrazione è composto da 19 amministratori (18 designati dai dieci Stati membri e 1 dalla Commissione delle Comunità Europee) e 11 sostituti. (10 designati dagli. Stati membri, 1 dalla Commissi.one). •La Francia, la Germania, .l'Italia e il Ftegnó Unito designano ciascuno tre amministratori e due sostituti; il Belgio, la Danimarca, la.Grecia, l'Irlarida, il Lussemburgo e i Paesi Bassi designano ciascuno un amministratore; due sostituti sono designati di corhune accordo da più Paeéi: uno da quelli del Benelux, l'altro da Danimarca, Grecia e Irlanda. Gli amministi-atori sono nominati sulla-base dell'esperienza professionale e delle competenze: si tratta, in generale, di dirigenti di istituti di credito pubblici q. di banche, oppure di alti funzionari dei ministeri delle finanze, dell'economia ο dell'industria; nell'esercizio delle loro funzioni di amministratori, sono responsabili solo verso la BEI. Essi sono nominati dal Consiglio dei governatóri; come già detto, per un periodo di cinque anni; in caso di dimissioni, il successore viene nominato per la restante durata del rriandato. Il Consiglio di amministrazione ha competenza esclusiva per decidere sulla concessione di finanziamenti ο garanzie, sull'emissione di prestiti e sulla fissazione dei tassi d'interesse. Esso deve assicurare che la Banca sia amministrata.conformemente alle disposi zioni del Trattato di Roma e del suo Statuto, che fa parte integrante del Trattato, nonché alle direttive generali del Consiglio dei governatori; deve inoltre sottoporre la relazione annuale sulle attività della Banca all'appróvaziorié del Consiglio dei governatori. Le riunioni del (Consiglio di amministrazione hanno luogo in media ogni sei settimane. 1 sostituti in generale vi assistono, ma non hanno diritto di voto, a meno che non sostituiscano un amministratore assente. Le riunioni sono presiedute dal Presidente della Banca, ο in sua assenza da uno dei Vicepresidenti, che però non partecipa alla votazione. In appresso, la composizione del Consiglio di amministrazione (amministratori e sostituti) al 1° luglio 1983: Amministratori: Luigi ARÓ.UTI, Presidente dell'Istituto Mobiliare Italiano - Roma (nuova nòmina); Paul ARLMAN, Plaatsvervangend Directeur Buitenlandse Financiële Betrekkingen, Ministero delle Finanze - L'Aia; Karl Bredahl, Fhv. afdelingschef. Ministero delle Finanze — Copenaghen; Ernst-Günther BRODER, Sprecher des Vor-. Stands der Kreditanstalt für Wiederaufbau - Francoforte; Corneille BRÜCK, Président-Directeur della Caisse d'Epargne de l'Etat - Lussemburgo (nuova nomina); Michel. CAMDESSUS, Directeur du Trésor, lyiinistero dell'Economia, delle Finanze e del Bilancio -.. Parigi; Paolo GNES, Condirettore Centrale, Barica d'Italia- Roma (nuova nomina); Robert LION, Directeur Général, Caisse des Dépôts et Consignations - Parigi; David MeCUTCHEON, Second Secretary,.,Ministero delle Finanze - Dublino (nuova nomina); Ludovicus MEULEMANS, Inspecteur-generaal van de adminlstratie der Thesaurie, Ministero delle Finanze - Bruxelles; Rudolf MÒRAVyiTZ, Ministerialdirigent, ^Λinisterρ Federale dell'Economia - Bonn; Anne' E. MUELLER, Deputy Secretary, Ministero del Çornmerçip e dell'Industria - Londra; Waldemar MÜLLER-ENDERS, Ministerialdirigent, Ministero Federale delle Finanze -
Bonn; Massimo RUSSO, Direttore Generale degli Affari Economici e Finanziari, Commissione delle Comunità Europee - Bruxelles; Jean SAINT-GEOURS, Presidente del.Crédit National - Parigi; Mario SARCINELLI, Direttoré'Gerierale del Tesòro, Ministèro del Tesòro'- Róma; StàvròsTHOMApAKlS-.Consigliere del Ministro dell'Economia Nazionale, Ministero dell'Economia Nazionale - Atene; James Brian UNWIN, Deputy Secretary (Overseas Finance), Treasury.r Londra; Malcolm WILCOX, Director dèlia Midland Bank ρ.ΐ:ό. - Londra. Sostituti: ,'
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Sven BOYER-S0GAARD, Prokurist,' Banca Nazionale di Danimarca - Copenaghen;. Berardo CLEMENTE, Dirigente Superiore, Ministèro del Tesoro - Rórria (nuova:nomina); Winfried HECK,. Ministerialdirigent, Ministero Federale delle Finanze - Bonn; Mary E. HEDLEY-MILLER; Under-Secretary, European Community Group, Treasury - Londra; Philippe JURGENSEN,. Chef .,du service-dès Affaires Internationales, Directeur adjoint du Trésor, Ministero dell'Economia, delle Finanze e del Bilancio - Parigi; Pierre MATHIJSEN, Direttore Generale della Politica Regionale, Commissione delle Comunità Europee r· Bruxelles; Horst MOLTRECHT, Ministerialdirektor; i.e.R., Ministero Federale della Cooperazione Economica -.Bonn;.Jan PLENDERLEITH, Head of Gilt-edged Division, Banca d'Inghilterra - Londra; Yves ROLAND-BILLÉCART, Directeur Général della Caisse Centrale de Coopération Ecorìomique - Parigi; Savino SPINOSI, .Direttóre Generale; Ministero del Tesoro - Roma; Jan VANORMELINGEN, Adviseur bij de .adminlstratie. der Thesaurie, Ministero delle Finanze-Bruxelles , La Banca esprime, il suo vivo apprezzamento per la preziosa.e qualificata.opera svolta in seno al Consiglio da alcuni membri che non ne fanno ora, più,parte: Giorgio .CAPPON,. Direttore Generale della Banca, per Finanziamenti a Medio e Lungo Terniine $pA-lnterbanca - Milano, amministratore deila BÈI dal 1972; Pierre GUILL, Président-Directeur Hìonorairé. dèlia Caisse d'Epargne de l'Etat -Lussemburgo, sostituto dal 1959 al 1973 e amministratore titolare in seguito; Salvatore GUIDOTTI, Presidente dell'Istituto Italiano per lo Studio della Cóngiuhtui-a (ISCÖ) - Flphia, aniministratore della BEI dal 1968; Maurice HORGAN, Former. Secpnd Secretary, Ministero delle Finanze Dublino.'ämministratore dal 1976; Lionello FRONZONI, Ex-Direttòre della'Banca d'Italia - Roma, sostituto dal 1963;· " ' .•
Comitato di Verifica Il Consiglio dei governatori ha nominato anche due nuovi membri del Comitato di verifica: Constantin -THANOPOULOS, Vicedirettore della.Banca di Grecia, per occupare il posto rimasto vacante dopo le dimissioni di Patrick McDonnell, Comptroller and Auditor General, Revisione di Cónti (Dublino), e Albert HANSEN, Segretario Generale dèi Consiglio dei Ministri (Lussemburgo), per sostituire Corneille Brück, nomi' nato amministratore della BEI. Il Sig. ThanojDOulos sarà Presidente del Cornitatp sino alla prossima seduta annuale del Consigliò dei governatori. L'altro membro del Comitato di verifica è Jörgen Bredsdorff, Rigsrevisor; Revisione di Conti (Copenaghen). Il Corriitäto di verifica è incaricato di controllare ogni anno la regolarità delle operazioni, e dei libri contabili della Banca; nello svolgimento dei suoi lavori, esso si basa sulle relazioni di una società.internazionale di revisione, la Price Waterhouse & Co.
Finanziamenti della BEI nella prima metà del 1983 Nei primi sei mesi del 1983 le operazioni di finanziamento deila BEI a favore di investimenti nei settori dell'industria, dell'energia e delle infrastrutture NELLA COMUNITÀ si sono elevate a 2 315,4 milioni di ECU. Tenuto conto del fatto che, per varie ragioni di ordine tecnico, l'attività è concentrata principalmente nel secondo semestre, ciò indica il proseguimento della tendenza ascendente delle operazioni (in tutto il 1982 erano stati accordati 4 244,2 milioni di ECU, di cui 1 706,8 nel primi sei mesi). Oltre Γ80% dei finanziamenti con cessi quest'anno sino al 30 giugno — 1 895,8 milioni di ECU — proveni va dalle risorse proprie della BEI (cioè soprattutto dai prestiti da essa emessi sui mercati dei capitali). L'importo restante — 419,6 milioni — proveniva invece dalle risorse del Nuovo Strumento Comunitario di Prestiti e Mutui (NSC), cioè dai proventi dei prestiti emessi a proprio nome dalla Commissione delle Comunità Europee; la Banca ha il mandato di accordare, a valere sul ricavato di detti prestiti, mutui a nome della CÈE per progetti d'investimento dichiarati «ammissibili» dalla Commissione. Nella tabella 1 è indicata la ripartizione delle operazioni, per Paese, al 30 giugno. Tutti i finanziamenti accordati in Irlanda e un terzo di quelli in Italia hanno beneficiato dell'abbuono d'interesse del 3% a carico del bilancio comunitario, nel quadro degli accordi sul Sistema Monetario Europeo e delle misure prese per contribuire alla ricostruzione delle zone del Mezzogiorno d'Italia colpite dal terremoto del novembre 1980. Le caratteristiche salienti dell'attività della BEI nei primi sei mesi sono state:
Prestiti Nella prima metà del 1983 la Banca Europea per gli Investimenti ha raccolto sui mercati dei capitali, tramite emissioni pubbliche e collocamenti privati, il controvalore di 1 662,5 milioni di ECU (3 145,7 milioni in tutto il 1982); le principali valute d'emissione sono state il dollaro USA (26,1%), il marco tedesco (17,3%) e lo yen (10,7%), seguiti, per importi
decrescenti, dal franco francese, dal fiorino olandese, dal franco belga, dalla stertina, dall'ECU, dal franco svizzero, dallo scellino austriaco e dal franco lussemburghese. Inoltre la Banca ha raccolto il controvalore di 98,3 milioni di ECU tramite partecipazioni di terzi al finanziamento dei suoi mutui e di 47,7 milioni tramite operazioni interbancarie.
Tabella 1 : in milioni di ECU su risorse proprie
su risorse dell'NSC
Danimarca Germania Grecia Francia Irlanda Italia Regno Unito
69,3 47,7 103,9 212,9 31,7 1 112,5 317,8
46,5
Totale
1 895,8
su risorse proprie
— maggiore domanda di finanziamenti per le piccole e medie imprese (oltre 800 crediti, contro 1 200 in tutto ii 1982).
Da detrarre per tener conto delle duplicazioni denvanti da finanziamenti giustificati simultaneamente da più obiettivi -334,8
Nella tabella 2 figura la ripartizione dei finanziamenti per obiettivo di politica economica nel periodo in esame.
35,0 29,7 29.8 213,3 65,3
115.8 47,7 138,9 242,6 61,5 1 325,8 383.1
5.0 2,0 6,0 10,5 2,7 57,3 16,5
419,6
2 315,4
100,0
in milioni eIl ECU
— aumento delle operazioni in favore di progetti concernenti la protezione ambientale;
— elevata domanda di mutui per progetti energetici, che contribuiranno a ridurre la dipendenza della Comunità dalle importazioni di petrolio (compresi quelli diretti a ridurre il consumo di energia ο a permet terne un'utilizzazione più razionale);
%
Tabella 2:
Sviluppo regionale 1 198,6 Interesse comune europeo.' Ammodernamento e riconversione dl Imprese 1 032,0 Energia 796,8 — Sviluppo delle risorse interne della Comunità 418,7 — Utilizzazione più razionale dell'energia 378,1 — Diversificazione delle importazioni Infrastrutture d'interesse 142,3 comunitario 72.4 — Trasporti — Protezione dell'ambiente 69,9 Ammodernamento e riconversione di imprese 92.9
— ulteriori cospicui finanziamenti per progetti volti a favorire lo sviluppo regionale, soprattutto nelle zone con un alto tasso di disoccupazione;
Totale
Totale
1 895,8
su risorse dell'NSC
Totale
213,6
1 412,2
311,9 203.9
1 343,9 1 000.7 108,1
526,8
32,0
410,1
63,8
63,8
30,2
172,5 30.2
102,6 69.9
77,8
170,7
-105,9
-440,7
419,6
2 315,4
Innanzitutto, le domande vanno inviate non alla BEI ma direttamente all'istituto intermediario, che effettua anche l'istruttoria; questa deve soddisfare ai criteri abituali di finanziamento della Banca per quanto concerne la validità economica, tecnica e finanziaria dell'investimento. I crediti vengono erogati previa approvazione della BEI e possono coprire sino al 50% del costo degli investimenti fissi; in generale essi sono compresi tra 25 000 e 7,5 milioni di ECU. L'ammontare medio si è situato, per gli ultimi 5 anni, a circa 337 000 ECU. Circa il 90% degli investimenti è stato realizzato da imprese autonome con meno di 500 dipendenti. In molti casi i crediti sono andati a piccole aziende familiari e nel 1982, p. es., le imprese con meno di 50 addetti hanno beneficiato del 76% del numero totale di crediti e del 48% dell'importo; l'ammontare medio di detti crediti è stato di 265 000 ECU. I crediti su prestiti globali sono riservati alle imprese i cui immobilizzi netti non superino i 75 milioni di ECU; il costo dei nuovi investimenti, d'altra parte, non dev'essere superiore a 15 milioni di ECU. La priorità viene data alle imprese con meno di 500 addetti e il cui capitale non sia detenuto per più di un terzo da una grande società (non però nel caso in cui l'azionista in questione è un organismo avente lo scopo di contribuire allo sviluppo regionale promuovendo nuove iniziative industriali). Questa forma di finanziamento può risultare vantaggiosa in diversi modi: innanzitutto le PMI hanno cosi accesso ad una fonte addizionale di finanziamento in Paesi dove i mercati nazionali dei capitali sono soggetti a tensioni (p. es. in Grecia, in Irtanda e in Italia); in secondo luogo i prestiti globali sono versati in valuta estera, e ciò può comportare un differenziale favorevole per il mutatario tra i tassi d'interesse della BEI e quelli praticati sui mercati nazionali. Sorge in questo caso il problema del rischio di cambio, ma in molti Paesi membri esso è preso a proprio carico dallo Stato. 11 tasso d'interesse a carico dell'istituto intermediario è calcolato partendo dal principio che la BEI non persegue scopi di lucro (il che vale anche per i prestiti globali NSC), ma quello a carico del beneficiario finale, cioè delle PMI, può dipendere da vari fattori e quindi comportare
— un margine per compensare l'istituto intermediario dei costi di gestione e dei rischi assunti; — una commissione nel caso di copertura del rischio di cambio da parte dello Stato. 1 crediti alle PMI sono a medio ο a lungo termine — in generale da 7 a 10 anni — e il tasso d'interesse resta fisso per tutta la durata; per il rim borso i mutuatari fruiscono di un periodo di preammortamento (di so lito 2 anni). Nella situazione attuale di elevata disoccupazione, la BEI annette grande importanza alle PMI per la loro capacità di creare posti di lavoro, ma viene anche posto l'accento sull'ammodernamento, che contribuisce a salvaguardare l'occupazione. I crediti su prestiti globali concessi negli ultimi 5 anni avrebbero consentito di creare 60 000 posti di lavoro e di salvaguardarne altri 32 000. L'investimento per posto di lavoro creato dalle PMI è notevolmente inferiore a quello di grandi società industriali che la BEI ha contribuito a finanziare nello stesso periodo.
Anche l'innovazione industriale è considerata estremamente importante. La Commissione delle Comunità Europee ritiene che il finanziamento di piccole e medie imprese e quello dell'innovazione industriale siano due obiettivi che in realtà coincidono: «infatti, da un lato l'appesantimento delle condizioni finanziarie delle piccole e medie imprese riduce la flessibilità e la capacità di evoluzione che esse conferiscono all'economia, e, dall'altro, è proprio nelle piccole e medie imprese dinamiche che vengono sperimentate e applicate numerose innovazioni (in particolare quelle che sono in grado di creare posti di lavoro)» (^). Anche il Consiglio dei Ministri, quando ha approvato l'utilizzazione delle risorse NSC per il finanziamento delle PMI, ha dato particolare rilievo all'aspetto dell'innovazione. La Banca resta nondimeno pronta ad intervenire nel finanziamento di investimenti nei settori tradizionali, Ο «Piccole e medie imprese nella Comunità» - COM (80) 726 def., pag. 21
istituti intermediari che accordano crediti su prestiti globali della BEI (al 30 giugno 1983) DAiMIMARCA Regno di Danimarca (Ministero delle Finanze): crediti erogati tramite il Consiglio per lo Sviluppo Regionale*; Finansieringsinstituttet for Industri og Haandvaerk (FIH)" FRANCIA . Caisse Centrale de Crédit Coopératif*; Crédit d'Equipement des Petites et Moyennes Entreprises** GRECIA Banca Agricola di Grecia*; Banca Nazionale di Grecia*; Banca Ellenica per lo Sviluppo Industriale*; Banca Nazionale degli Investiménti per lo Sviluppo Industriale*; Banca per gli Investimenti* IRLANDA The Industriai Credit Company, Limited (ICC)* The Agricultural Credit Corporation (ACC)* ITALIA Banca Centrale di Credito Popolare (Centrobanca)***; Banca per Finanziamenti a Medio e Lungo Termine (Interbanca)**^; Banca Nazionale del Lavoro (BNL)***; Banco di Sicilia*; Credito Industriale Sardo (CIS)*; Ente Finanziano Interbancario (EFIBANCA)***; Istituto Centrale per il Credito a Medio Termine (Mediocredito)***; Istituto Mobiliare Italiano (IMI)***; Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia (IRFIS)*. Istituto per lo Sviluppo Economico dell'Italia Meridionale (ISVEIMER)* REGNO UNITO U.K. Government Agency: crediti concessi tramite il «Department of Industry» in Inghilterra, lo «Scottish Economie.Planning Department», il «Welsh Office Industry Department»,,il «Northern Ireland Industrial Development Board and Local Enterprise Development Unit» (per le iniziative turistiche sono competenti i Consigli regionali per il turismo)*; Industriai and Commercial Finance Corporation (ICFC)***; The Welsh Development Agency*: The Scottish Development Agency'. Clydesdale Bank*. Midland Bank"*. National Westminster Bank*" * su risorse BEI " su risorse NSC •"su risorse BEI e NSC
comportanti un livello tecnologico relativamente modesto, purché apportino un valido contributo allo sviluppo economico. Anche se i prestiti globali costituiscono il principale mezzo di finanziamento dei piccoli e medi investimenti, la Banca può accordare mutui d'importo poco elevato nei Paesi in cui tale forma d'intervento non è utilizzata (attualmente Germania,
Paesi Bassi e Lussemburgo) purché le vengano sottoposti progetti validi. Va rilevato che la concentrazione di prestiti globali in taluni Paesi non riflette un sistema di «quote» stabilito dalla Banca, che è pronta ad accogliere domande di prestiti globali provenienti da qualsiasi Paese membro; sono però la situazione economica dei singoli Paesi e, in particolare, le disponibilità di liquidità e i tassi d'interesse prevalenti
sui mercati nazionali ad influenzare la domanda.
Si può affermare che, insieme, la BEI (con le risorse proprie e quelle dell'NSC) e laCECA-Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (con i suoi interventi in favore dell'industria carbo-siderurgica) apportano un contributo concreto air«Anno delle piccole e medie imprese».
Quota dei prestiti globali nel totale dei finanziamenti a favore dell'industria, dell'agricoltura e dei servizi nel periodo 1977 — 30 giugno 1983
1977 Crediti su prestiti globali in corso numero importo (a) in milioni di ECU Mutui Individuali e crediti su prestiti globali importo (b) in milioni di ECU Quota dei crediti su prestiti globali nel totale delle operazioni (a)/(b) in %
1978
1979
1980
1981
1982
l·- sem. 1983
411
515
847
53.6
68,3
128.2
128.2
282.9
1 209 453,5
388,5
231,0
368,6
448,1
436.8
912.9
564.0
14
30
35
29
65
50
64
125
148
805 359.2
«' Compresi ι crediti su prestiti globali NSC
Finaniïamsiniîï alla postula © media ïndysîrla Cû0peraiî©oe Ιί1Ι=ΒΕΰ di Luigi ARGUTI, Presidente dell'Istituto Mobiliare Italiano-Roma Nel sistema produttivo italiano le industrie minori si possono riguardare come un tessuto connettivo che si interpone fra le grandi aziende e conferisce elasti cità all'intero sistema. La caratteristica dell'elasticità deriva da facoltà e comportamenti tipici delle piccole e medie Imprese quali: — capacità di reazione in tempi brevi al mutare delle condizioni ambientali, siano esse di natura tecnicoproduttiva ο — come più frequentemente si verifica — rappresentate da modificazioni qualitative e quantitative nella domanda; ne deriva una vera e propria capacità di adattamento all'ambiente; — facoltà di cogliere con prontezza opportunità anche contingenti, coprendo ad esempio nicchie settoriali che si vengano ad aprire ο esercitando un Da circa un triennio in Italia il costo del denaro si è portato di alcuni punti al di sopra del ritmo annuo di inflazione dando luogo in tal modo ad un «tasso reale» che le imprese fanno difficoltà a sostenere. Inoltre la durata dei mezzi finanziari reperibili sul mercato si è andata accorciando troppo al di sotto di prudenziali tempi di rientro di investimenti produttivi. Il credito agevolato si trova ormai da tempo in situazione di precarietà nella transizione fra il vecchio ed il nuovo sistema. Infine, nell'accesso al credito, talvolta la piccola e media impresa può trovar-
ruolo sussidiario di grandi imprese (il cosiddetto indotto). Ciò deriva evidentemente dalla maggiore governabilità, specie in situazioni interne perturbate, di un sistema operativo snello, poco verticalizzato, usualmente accentrato nel momento decisionale, meno soggetto a vincoli e compatibilità esterne. L'elasticità della piccola e media impresa — per tornare alla tesi iniziale — non si esaurisce a proprio esclusivo beneficio, ma si estende all'intero sistema produttivo del quale essa è parte, migliorandone le caratteristiche complessive di flessibilità e di capacità di reazione, in maniera indiretta, ma non per questo meno tangibile; da qui un ruolo ed una importanza che vanno ben oltre il puro e semplice ambito della piccola e media industrìa.
si in condizioni di minor favore rispetto alla grande sia in termini quantitativi sia qualitativi (condizioni, gamma dei servizi resi). Questa situazione porta evidentemente delle conseguenze nella logica di investimento delle imprese: — adottare maggiore cautela nell'intraprendere investimenti, privilegiando la certezza e la rapidità dei rientri; — preferire interventi di puro mantenimento della struttura produttiva, ο che incidono marginalmente (am
modernamento e riorganizzazioni parziali, ma con rapido effetto); — evitare programmi di rilevante ammontare e proiettati troppo avanti nel tempo vuoi come fase di realiz zazione, vuoi come periodo di recu pero; — evitare ο far slittare nel tempo programmi di investimento innovati vi riguardo alla qualità del prodotto ο alle tecnologie di produzione. Si può concludere dicendo che investimenti industriali d'ampio respiro f i n i s c o n o per uscire dalla portata finanziaria delle imprese, specie se
piccole, le quali pertanto, in acque finanziarie turbolente, sono costrette al «piccolo cabotaggio».
I prestiti globali I prestiti globali consistono in aperture di credito della BEI agli Istituti di credito finalizzate a far giungere alle piccole e medie imprese mezzi finanziari idonei a sostenere i programmi di investimento, di tipo non meramente routinario, che esse intraprendono. Gli Istituti hanno, oltre al compito loro proprio di valutare il merito di credito dell'impresa richiedente, quello di esaminare in prima battuta la rispondenza del programma alle finalità e condizioni (dimensionali, settoriali, territoriali) sottostanti il prestito stesso. Il crescente interesse per tali prestiti deriva dalle loro caratteristiche: — tasso livellato a quello delle valute estere (europee, compreso ECU, ο extraeuropee) nelle quali il prestito globale viene accordato e pertanto inferiore di diversi punti al tasso praticabile sul mercato interno, a causa del differenziale di inflazione esistente fra Italia ed altri Paesi indu strializzati. — assenza di meccanismi di indiciz zazione del tasso (tasso fisso), il che agevola la previsione reddituale per il progetto; — durata compresa fra gli 8 ed i 12
anni, con 2 ο 3 anni di preammorta mento, quindi notevolmente supe riore a quella usualmente reperibile in Italia;
Tale evoluzione qualitativa e quantitativa, nelle concrete possibilità di finanziamento dei programmi d'investimento delle piccole e medie imprese, può essere evidenziata nella cifra di circa 300 miliardi di lire negli ultimi 24 mesi.
— misura del finanziamento fino al 50% degli investimenti fissi in pro gramma; È facile immaginare come tale forma di provvista possa avere per le piccole e medie imprese un autentico effetto di attivazione di quei programmi di investimento d'ampio respiro — sia per rilevanza e durata sia per contenuto tecnologico — che si è visto essere penalizzati dalla carenza di adeguati mezzi finanziari.
In particolare attualmente sono operativi: — 3 prestiti globali per investimenti industriali nel Mezzogiorno, nelle zone meno sviluppate del CentroNord ed infine (con risorse NSC) nei restanti territori: in complesso pertanto queste tre linee di credito coprono l'intero territorio nazionale;
L'IMI ed i prestiti globali
— 2 prestiti globali per progetti infrastrutturali di risparmio di energia (sia al Nord, sia al Sud d'Italia);
L'Istituto Mobiliare Italiano ha un più che decennale rapporto di collaborazione con la BEI che, negli ultimi tempi, riguardo alle piccole e medie imprese, è andato evolvendo secondo le seguenti linee: — rilevante crescita del numero e del volume dèi finanziamenti concessi ; — estensione all'intero territorio nazionale, in particolare con l'utilizzo della dotazione finanziaria dell'NSC 11; — completamento e differenziazione della gamma di strumenti operativi disponibili.
— 1 prestito globale per progetti di risparmio di energia formulati da imprese industriali; — 1 prestito globale per finanziare investimenti industriali nel Mezzogiorno, con lo strumento del leasing, tramite appunto società di leasing. L'aspettativa è in conclusione che la tecnica dei prestiti globali diventi un sempre più utile strumento per finanziare i programmi più significativi, specie sotto il proifilo tecnologico, delle piccole e medie imprese. Vi sono aspettative da parte di un gran numero di imprese per progetti presentati per l'approvazione riguardanti investimenti per diverse centinaia di miliardi.
FiresW globali della BEI - L'espeirieiiiza dell'lCC, baoca di di Franl< Casey, Amministratore delegato dell'Industriai Credit Company Limited (ICC), Dublino La Trimfold Limited - con sede a Trim, a 50 km a nord di Dublino — è stata la millesima società a beneficiare, tramite l'ICC, di un credito su prestito globale della Banca Europea per gli Investimenti. Quello di Trimfold è solo uno dei tanti casi, interessanti dal punto di vista umano, che si celano dietro il successo dei prestiti globali della BEI in Irlanda. Dieci anni fa, Bridget Allen e Christopher Buckley — entrambi di Trim, nella contea di Meath — furono licenziati quando una fabbrica di buste, controllata da un Da quando, quattro anni fa, fu avviato il Programma di prestiti globali ICC/BEl, sono stati deliberati a favore delle piccole e medie imprese irlandesi crediti per quasi IR£ 100 milioni. Finora sono stati approvati circa 1300 progetti, e si valuta che grazie alla cooperazione tra l'ICC e la BEI sia statò possibile creare ο salvaguardare 20 000 posti di lavoro. Considerate le dimensioni dell'Irlan da, si tratta di una cifra tutt'altro che trascurabile; è da aggiungere, poi,
grande gruppo, cessò l'attività. Perso il posto di lavoro, essi non si persero però d'animo e scoprirono presto di essere dotati di spirito imprenditoriale: misero in comune le loro indennità di licenziamento e, insieme ad ex colleghi di lavoro, fondarono una loro società, la Trimfold Limited. Con l'aiuto finanziario dell'Ice e della BEI, detta società dà ora lavoro a 31 persone ed è la maggiore produttrice irlandese di buste, che in parte vengono anche esportate.
che oltre alla creazione diretta ο alla salvaguardia di posti di lavoro nel l'industria manifatturiera e turistica, queste operazioni permettono un aumento temporaneo dell'occupa zione durante la fase di realizzazio ne dei progetti. Inoltre dei posti di lavoro sono creati ο mantenuti gra zie alle forniture dei materiali e servi zi necessari. Viene generalmente riconosciuto che nel settore manifatturiero un'al
ta percentuale di posti di lavoro viene creata dalle PMI; il che è tanto più vero in Irlanda dove, su circa 5 500 imprese manifatturiere, il 90% ha meno di 100 dipendenti. Un programma di finanziamento messo a punto specificamente per questo settore si rivela vantaggioso non solo per l'economia del Paese, ma anche per le stesse singole imprese. Nel quadro di detto Programma, l'ICC accorda crediti dell'ammontare massimo di IRE 500 000, contri-
buendo a finanziare sino al 50% del costo degli investimenti fissi di un dato progetto. Perché possano beneficiare di detti crediti, le imprese devono avère immobilizzi non superiori a IRE un milione e al massimo 100 dipendenti. La durata dei crediti può arrivare sino a 10 anni con, se del caso, un periodo di preammortamento non superiore a due anni per il rimborso. Il fatto che i tassi d'interesse siano fissi permette, rispetto ai tassi variabili, un maggior grado di precisione nella messa a punto dei piani finanziari. La durata relativamente lunga del prestito BEI/ICC comporta inoltre rimborsi annui meno elevati di un prestito a più breve termine. La moneta di rimborso dei crediti è la sterlina irlandese, in quanto lo Stato prende a proprio carico la copertura del rischio di cambio sui prestiti BEI. Nell'incerta situazione monetaria attuale, ciò costituisce un elemento essenziale: una piccola.impresa che non abbia, per la natura della sua attività, entrate in valuta estera evita così di impegnarsi a rimborsare prestiti comportanti un alto rischio di cambio. La competitività di molte piccole e medie imprese irlandesi è stata notevolmente favorita dal fatto che la BEI possa contrarre prestiti sui mercati dei capitali alle migliori condizioni possibili per accordare poi, tra l'altro, finanziamenti in Irlanda a tassi più vantaggiosi di quelli generalmente praticati nel Paese. La disponibilità di fondi a lungo termine e a tassi fissi della BEI si aggiunge ad altre agevolazioni offerte dairiCC, che può far beneficiare le PMI di un aiuto finanziario su misura: mutui a breve, medio e lungo termine e, se del caso, crediti per acquisti a rate, leasing e assunzioni di partecipazione; ogni forma d'intervento concerne uno specifico fabbisogno e contribuisce ad un maggiore equilibrio nella struttura finanziaria delle PMI. Per far conoscere le molte interessanti caratteristiche dei prestiti globali, l'ICC si è impegnata in un grande sforzo di promozione ricorrendo in grande misura ai mass-media. Una lunga e intensa campagna di pubblicità alla radio e sulla stampa nazionale e provinciale ha contribuito a far conoscere alle PMI i vantaggi dei prestiti BEI/ICC; inoltre sono stati organizzati seminari e colloqui nelle principali città del Paese. Lo zelo del personale dell'lCC, la loro esperienza nell'istruttoria dei progetti e la rigorosità dei controlli sono stati elementi importanti per il suc8
cesso di queste operazioni di finanziamento.
to d'iniziativa dei suoi fondatori, ma nemmeno l'industriale più dotato può avere successo senza un sosteLo sforzo di promozione, per quanto gno finanziario. 11 Programma di pregrande esso sia, non basta però a permettere un efficace funziona- stiti globali, che certamente non è mento del sistema; è anche molto stato messo a punto per favorire importante svolgere l'istruttoria del l'inefficienza, offre un valido supporprogetto in modo da poter fornire to a quanti posseggono quel «fiuto alla BEI tutte le informazioni che per gli affari» che è tanto necessario essa ritiene necessario avere. 11 pic- per riuscire; vi sono in Irlanda circa colo imprenditore è in generale rilut- 1300 piccoli imprenditori che potante a riempire formulari e questio- trebbero testimoniare la loro effinari; tuttavia il lavoro di ricerca e le cacia. discussioni preliminari del personale dell'Ice, congiuntamente alla pazienza e alla comprensione dei funSi riportano qui appresso i controvazionari della BEI, hanno permesso di lori in moneta nazionale, al 30 giugno superare le difficoltà. Né le procedu1983, dell'ECU; la Banca applica quere sono rimaste sempre le stesse; sti tassi di conversione nel trimestre man mano infatti che i crediti venivaluglio-settembre 1983 per l'elaborano accordati, l'ICC e la BEI hanno zione dei prospetti finanziari e dei potuto affinarne i metodi. È stato dati statistici: esteso d'altra parte anche il campo DM 2,26822 FLUX 45,4067 di applicazione; infatti recentemente £ 0,583428 DKR 8,14408 è stato deliberato dalla BEI il primo FF 6,81312 DR 75,3278 LIT 1 344,79 IR £ 0,720331 prestito globale a favore di iniziative HFL 2,583428 $USA 0,891769 turistiche.
L'ECU
FB
In questo articolo ho messo in evidenza il successo dei prestiti globali della BEI in quanto essi sono di grande importanza per l'Irlanda, per la sua industria e per l'opera svolta dall'Ice per lo sviluppo del Paese. 1 20 000 posti di lavoro creati ο salva guardati rappresentano circa il 12% dell'occupazione totale nel settore manifatturiero del Paese. Ciò va visto come un risultato di grande rilievo, soprattutto perché, per una buona parte dei quattro anni in cui sono state effettuate tali operazioni, il tasso di disoccupazione è rimasto in Irlanda a livelli molto elevati. È forse significativo che il settore delle PMI, il principale beneficiario dei prestiti, sia stato uno dei pochi a mostrare una considerevole capacità di recupero durante la recessione. Dal punto di vista nazionale, uno dei più importanti aspetti di questa forma di finanziamento è stato la convenienza dei costi. Per tutti i prestiti che l'ICC ha ottenuto dalla BEI, il servizio del debito è stato regolare; la quota dei crediti di dubbia esigibilità è stata praticamente insignificante. Vi è, naturalmente, il costo della copertura del rischio di cambio, ma le perdite a carico del «Tesoro» irlandese sono modeste in relazione alla ricchezza generata ed all'occupazione creata e salvaguardata. Ho incominciato col narrare il caso della Trimfold Limited e come il suo sviluppo sia stato favorito da un credito dell'lCC su un prestito globale della BEI. È chiaro che il successo della Trimfold è dovuto in primo luogo all'intraprendenza e allo spiri-
45,4067
I dati statistici relativi all'attività della Banca si basano sul diversi tassi di conversione dell'unità di conto e poi dell'ECU utilizzati dal 1958; pertanto, tenuto conto anche dei movimenti di prezzo intervenuti in un periodo cosi lungo, essi vanno interpretati con prudenza.
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