7 Direttore Responsabile: Michele Riva
[email protected] Coordinatore editoriale: Maria Cristina Origlia
[email protected] Proprietario ed Editore: Il Sole 24 ORE S.p.A. via Monte Rosa 91, 20149 Milano Presidente: Innocenzo Cipolletta Amministratore Delegato: Claudio Calabi Sede legale – Direzione e redazione: via Monte Rosa 91 – 20149 Milano Tel. 0230223610 – 0230223420 Fax 0230223535 e-mail:
[email protected] Collaboratori: Gabriele Bonati, Piero Crivellaro, Mattia Crosetto, Luigi Fogagnoli, Gianluca Manzi, Fernando Metelli, Carlo Morichini, Pier Ettore Pellerey, Amedeo Sacrestano Stampa: Il Sole 24 ORE S.p.A. – via Tiburtina Valeria km 68,700 – 67061 Carsoli Concessionaria esclusiva di pubblicità: Focus Media Advertising, via Canova 19 20145 Milano Tel. 02.3453.8183 – Fax 02.3453.8184 mailto:
[email protected]. Registrazione testata Tribunale di Milano n. 307 del 22.04.1998
Abbonamenti: Italia annuale: € 159,00 11 numeri + 6 dossier speciali + l’accesso al sito dedicato “www.agevolazioni.ilsole24ore.com” + il CD-Rom annate di Agevolazioni & incentivi dal 1998 al 2005 Copie arretrate: 16,00 €. Si vende solo in abbonamento. Servizio clienti periodici – Via Tiburtina Valeria (SS 5) km 68,700 – 67061 Carsoli (AQ) Tel.: (02 o 06) 3022.5680 Fax: (02 o 06) 3022.5400; e-mail: servizioclienti.periodici@il sole24ore.com La pubblicazione o ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore previo consenso dell’Autore.
Sommario SOMMARIO 21 luglio 2006
NOVITÀ IN BREVE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE NAZIONALI Ricerca e innovazione Aiuti per l’innovazione dell’autotrasporto merci e la logistica . . . . . . . . .
7
Investimenti produttivi Legge 488: la scadenza dei bandi slitta al 31 agosto . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11
Commercio estero e internazionalizzazione Il fondo venture capital anche per i Paesi dell’America centrale e meridionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14
EUROPEE Ricerca e innovazione Energia intelligente per l’Europa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17
REGIONALI Investimenti produttivi Sostegno all’artigianato in Emilia-Romagna per accrescere la competitività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sardegna: aiuti alle attività agricole e affini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Molise: gli aiuti per le piccole imprese commerciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
21 26 30
Ricerca e innovazione Liguria: finanziamenti per gli impianti solari termici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Veneto: la diffusione della qualità nelle PMI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
34 37
ALTRE DALLE REGIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
SPECIALE ALLARGAMENTO UE Ungheria, i fondi per avviare un centro servizi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
46
In questo numero In allegato il Dossier Investire all’estero. Tutti gli strumenti agevolativi comunitari, nazionali e regionali a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane e gli organismi che li gestiscono. In particolare:
Y
i consigli dell’esperto per chi si muove oltre frontiera;
Y la valutazione dei diversi strumenti in base al progetto da intraprendere; Y
le schede tecniche con i Paesi destinatari dell’iniziativa, i beneficiari dello strumento, le modalità di accesso all’agevolazione.
CREDITO ALLE IMPRESE FONDI DI GARANZIA Con i Confidi meno rischi e minori insolvenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
49
CREDITO BANCARIO Energia, un mutuo per gli impianti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
52
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO Incentivi per l’occupazione: il panorama generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Incentivi per le azioni positive di flessibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Credito d’imposta per le nuove assunzioni: non si applica la regola del “de minimis” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
55 67 71
ANALISI E COMMENTI Politica regionale europea: presentata la quarta relazione intermedia sulla coesione . . . . . . . . . . . . . . Cresce il rischio economico-finanziario dei piccoli operatori economici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
75 79
L’ANGOLO DEL LETTORE
DA NON PERDERE Le informazioni per: – utilizzare gli incentivi per l’innovazione dell’autotrasporto merci e delle catene logistiche; – approfittare della proroga a fine agosto della scadenza per i bandi della 488; – accedere al programma europeo “Energia intelligente”; – sfruttare le diverse opportunità offerte in questo mese dalle Regioni Emilia, Sardegna, Molise, Liguria, Veneto.
Ancora sul fronte degli investimenti all’estero, si segnalano i finanziamenti agevolati in Ungheria per la creazione o il potenziamento di un centro servizi.
LE RISPOSTE DELL’ESPERTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
83
QUADRO DI RIFERIMENTO Calendario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tassi agevolati del mese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicatori reali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella Euribor: andamento settimanale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
86 88 90 92
NOVITÀ IN BREVE
Novità in breve
N
azionali
Bandi 488, prorogato il termine di scadenza Decreto 23 giugno 2006 Pubblicato in Gazzetta (G.U. n. 153 Ufficiale il decreto che del 4 luglio 2006) dispone la proroga del termine di scadenza per la presentazione delle istanze per l’accesso alle agevolazioni alle attività produttive nelle aree sottoutilizzate, di cui alla legge 488/92, riferite ai bandi del 2006 dei settori industria, turismo e commercio e al bando riservato alle imprese artigiane, indetti, rispettivamente, con decreto 23 marzo 2006 e decreto 7 aprile 2006; la scadenza, inizialmente fissata per il 31 luglio 2006, è prorogata al 31 agosto 2006. Il differimento si è reso necessario al fine di consentire la conclusione dell’iter per la stipula della convenzione tra Cassa depositi e prestiti S.p.a. e i soggetti abilitati all’istruttoria del finanziamento agevolato, ovvero, gli enti abilitati alla emanazione delle delibere da allegare alla domanda di finanziamento. Tenendo conto dell’esigenza di concludere il procedimento per la concessione delle agevolazioni entro l’anno in corso, secondo quanto previsto dall’autorizzazione del regime di aiuto della legge 488/92 da parte della Commissione UE, la nuova scadenza è da considerarsi indifferibile.
Legge 488/92: elenchi e siti internet delle banche concessionarie Avvisi Ministero dello sviluppo economico 22 giugno 2006
In allegato alla circolare n. 980902/06 di attuazione dei bandi 2006 della Legge 488/92 è stato pubblicato l’elenco delle banche concessionarie e degli istituti collaboratori convenzionati per lo svolgimento delle attività di istruttoria ed erogazione delle
agevolazioni. L’elenco è quindi aggiornato alla data della circolare e si riferisce ai bandi dei settori industria, turismo e commercio della legge 488. Per quanto riguarda il bando con le modalità semplificate di accesso alle agevolazioni per il settore artigianato, il soggetto gestore è, come noto, Artigiancassa S.p.a. Sette delle undici banche concessionarie sono costituite da Raggruppamenti Temporanei di Imprese (RTI), ciascuno rappresentato da una mandataria e formato da più componenti. Qualora un’impresa intenda prescegliere come banca concessionaria uno degli elencati RTI, potrà presentare domanda alla mandataria o a uno qualsiasi dei componenti il RTI stesso. Sono inoltre stati pubblicati gli indirizzi dei siti web delle banche concessionarie convenzionate, mentre per il bando del settore artigianato occorre far riferimento al sito del rispettivo soggetto gestore: www.artigiancassa.it.
Fondi per l’innovazione del sistema dell’autotrasporto merci D.P.R. 11 aprile 2006, n. 205 (G.U. n. 130 del 7 giugno 2006)
In Gazzetta il regolamento recante modalità di ripartizione e di erogazione dei fondi per l’innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, dello sviluppo delle catene logistiche e del potenziamento delle intermodalità, di cui al comma 2-ter dell’articolo 3, D.L. 24 settembre 2002, n. 209. Lo stanziamento di 20 milioni di euro è ripartito secondo le seguenti percentuali: a) 90% per interventi di innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, dello sviluppo delle catene logistiche e del potenziamento dell’intermodalità, con particolare riferimento all’utilizzazione della modalità marittima in luogo di quella stradale, nonché per lo sviluppo del cabotaggio marittimo e per interventi di miglioramento ambientale. È concesso un contributo diretto alla compensazione dei costi esterni
4
NOVITÀ IN BREVE
non sostenuti dal trasporto su strada, relativamente alle tratte marittime individuate, alle imprese di autotrasporto – costituite anche in forma di raggruppamenti temporanei o permanenti, o società tra operatori del trasporto – che imbarchino su nave i propri veicoli e cassemobili. Le domande vanno presentate entro il 31 gennaio dell’anno solare successivo a quello in cui i viaggi sono stati effettuati; b) 10% per interventi di ristrutturazione aziendale e per l’innovazione tecnologica, connessi agli obiettivi di cui alla lettera a). Le istanze verranno valutate con le modalità che sono stabilite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Incentivi per il settore turistico, ripartizione delle risorse Decreto 7 aprile 2006 (G.U. n. 134 del 12 giugno 2006)
Emanato il decreto di attuazione dell’art. 1, comma 398, della Legge 266/05, concernente incentivi per il sostegno del settore turistico. La disponibilità finanziaria per l’attuazione delle inziative, pari a euro 10.000.000,00, è così ripartita: a) euro 1.800.000,00 all’ENIT per garantire una più efficace attività istituzionale; b) euro 200.000,00 per lo svolgimento della terza Conferenza Nazionale del Turismo Italiano in Abruzzo ai sensi dell’art. 3 della legge n. 135/01; c) euro 1.500.000,00 per il cofinanziamento a una o più Regioni di progetti di promo-commercializzazione e di sviluppo turistico di interesse nazionale; d) euro 6.500.000,00 per progetti di promozione turistica mirati alla destagionalizzazione dei flussi turistici. Con successivi provvedimenti la Direzione generale per il turismo definirà le modalità e i criteri per la presentazione di progetti di sviluppo e di promozione.
Programmazione negoziata, modifica della disciplina per l’erogazione delle agevolazioni Decreto 27 aprile 2006, n. 215 (G.U. n. 139 del 17 giugno 2006)
Dal 2 luglio sono in vigore le modifiche e integrazioni apportate al decreto 31 luglio 2000, n. 320, recante “Disciplina per l’erogazione delle agevolazioni
relative ai contratti d’area e ai patti territoriali”. In particolare sono apportate modifiche alle disposizioni riguardanti: – le modalità e termini per le erogazioni in favore delle iniziative imprenditoriali nei settori dell’agricoltura e della pesca: in questo caso l’integrazione prevede che l’apporto dei mezzi propri, necessario ai fini dell’erogazione delle quote annuali di agevolazione, non possa essere inferiore al 20%; – la revoca delle agevolazioni per mancato raggiungimento dell’obiettivo occupazionale: per scostamenti occupazionali compresi fra gli 80 e i 30 punti percentuali si applica una percentuale di revoca parziale pari alla differenza tra lo scostamento stesso e il limite di 30 punti percentuali. Non si provvede a revoca per scostamenti contenuti nel limite di 30 punti percentuali in diminuzione; – qualora le iniziative agevolate risultino realizzate in misura non inferiore al 30% degli investimenti ammessi e non risultino scaduti i termini per il completamento degli investimenti, può essere autorizzata la modifica dell’indirizzo produttivo originariamente indicato; – l’impresa può richiedere in differimento dei termini per il completamento del programma, non superiore ai 12 mesi, qualora alla data di ultimazione dei lavori – ovvero alla scadenza dei 48 mesi o, in caso di rimodulazioni, dei 24 mesi – le iniziative risultino realizzate in misura non inferiore al 50% degli investimenti ammessi.
Bando per la creazione e lo sviluppo dell’impresa sociale Bando (G.U. n. 143 del 22 giugno 2006)
Nell’ambito del Programma Fertilità, realizzato da Sviluppo Italia in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è pubblicato il II bando a sostegno della creazione e sviluppo della impresa sociale. L’allargamento della platea dei destinatari, dall’iniziale ambito cooperativistico, è uno degli elementi di novità più significativa del secondo bando; anche le associazioni di promozione sociale, infatti, possono ora accedere al finanziamento del programma per la realizzazione di progetti d’impresa sociale. I principali soggetti coinvolti nel programma sono il promotore, il destinatario e il tutor: può candidarsi al ruolo di promotore un ente o una organizzazione senza finalità di lucro in grado di offrire servizi di promozio-
NOVITÀ IN BREVE
5
ne, orientamento, formazione, assistenza alla progettazione e tutoraggio a beneficio delle nuove iniziative. Realizzano il progetto, nel ruolo di soggetto destinatario, cooperative sociali e consorzi di cooperative sociali che partecipano al programma per avviare una attività di produzione di beni/servizi o per svilupparla, in tutti i settori tranne quello agricolo, avente sede operativa in Comuni ricadenti – anche in parte – nei territori individuati dagli obiettivi 1 e 2 dei programmi comunitari, nelle aree ammesse alla deroga di cui all’art. 87 (già art. 92), paragrafo 3, lettera c) del Trattato CE, nonché nelle aree svantaggiate. Termine di scadenza per la presentazione delle istanze: 20 ottobre 2006.
due bandi tematici del Fit “Aree tecnologiche prioritarie” e “Processi strategici aziendali”, indetti, rispettivamente, con D.M. 29 settembre 2005 e D.M. 29 luglio 2005, nell’ambito della direttiva 16 gennaio 2001 del Fondo per l’innovazione tecnologica. Si tratta della versione “v302” del software relativo al bando “Aree tecnologiche prioritarie” e della versione “v401” del software relativo al bando “Processi strategici aziendali”.
Fit: istituzione dell’Albo degli esperti
Comunicato 15 giugno 2006
Decreto 7 aprile 2006 (G.U. n. 153 del 4 luglio 2006)
Il Ministero delle Attività Produttive ha istituito l’Albo degli esperti in innovazione tecnologica, per la valutazione dei progetti di innovazione tecnologica presentati ai sensi dell’art. 14 della Legge 46/82 – Fondo per l’innovazione tecnologica. Finalità dell’Albo è quella di disporre di specifiche professionalità in materia di ricerca e di sviluppo precompetitivo e valorizzazione dell’innovazione per la valutazione ex ante, in itinere ed ex post dei progetti. Il decreto 7 aprile 2006 riporta in allegato i settori di attività industriali in cui devono rientrare le competenze tecnico-scientifiche degli esperti. A partire dal 5 luglio 2006, giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, professori universitari di ruolo, dirigenti di ricerca o primi ricercatori di enti pubblici di ricerca, altri soggetti in possesso di alta qualificazione e documentata esperienza tecnico-scientifica almeno decennale possono presentare le loro candidature al Map.
Fit: aggiornamenti dei software per i bandi tematici Pubblicati sul sito internet Avvisi Ministero dello Sviluppo Economico 9 giugno del Ministero dello Svi2006 e 12 giugno 2006 luppo Economico gli aggiornamenti dei software da utilizzare per l’elaborazione delle domande relative ai
Progetto Pilota “Mediterraneo”, contributo per finanziamenti di missioni all’estero Con nota pubblicata sul proprio portale istituzionale, la Direzione Generale per le politiche di internazionalizzazione comunica la stipula della convenzione, in data 21 marzo 2006, tra il Ministero del Commercio Internazionale, l’Oice e l’Assoconsult per la realizzazione del progetto pilota “Mediterraneo”, riguardante lo svolgimento di attività di consulenza economica e ingegneristica, da parte di società aderenti alle citate due associazioni, per l’identificazione di progetti di infrastrutturazione in paesi dell’area mediterranea. A sostegno dell’intervento è destinata la somma di euro 327.627,08 quale contributo per il sostegno delle esportazioni di servizi di consulenza da effettuarsi mediante l’effettuazione di missioni all’estero, finalizzate alla redazione di studi di fattibilità e/o alla prestazione di consulenze tecnico-economiche. Le imprese associate possono richiedere, per il tramite della propria associazione di appartenenza, l’erogazione del contributo per finanziare i costi di missione, riconducibili a spese di viaggio e soggiorno in uno dei paesi destinatari degli interventi. L’ammontare massimo del contributo per ciascuna missione è pari a euro 15.000.
Costi del personale addetto alla ricerca e sviluppo: deduzione Irap Risoluzione Agenzia delle entrate 16 giugno 2006, n. 82/E
In risposta a un’istanza di interpello, l’Agenzia delle entrate si è espressa in merito all’applicabilità della deduzione dal valore della produzione rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività pro-
6
NOVITÀ IN BREVE
duttive dei costi per il personale addetto alla ricerca e sviluppo, ai sensi dell’art. 11, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 446/97. È possibile fruire della deduzione anche nel caso in cui il beneficiario svolga unicamente attività di ricerca e sviluppo, senza alcuna successiva fase produttiva. La norma, infatti, non subordina il riconoscimento dell’agevolazione alla circostanza che il risultato dell’attività di ricerca venga utilizzato direttamente dall’impresa per fini produttivi.
Restituzione di agevolazioni ritenute “aiuti di Stato” Comunicato stampa del 19 giugno 2006
L’Agenzia delle entrate ha stabilito le modalità per la restituzione degli incentivi, in quanto ritenuti “aiuti di Stato” dalla Commissione europea, per quelle imprese che avevano usufruito delle agevolazioni fiscali per gli investimenti nei comuni colpiti da calamità naturali e per la partecipazione a fiere all’estero. La Commissione aveva, infatti, disposto il recupero delle agevolazioni fiscali utilizzate dalle imprese per investimenti fatti nelle zone disastrate del 2002 (secondo l’art. 5 sexies del decreto legge 282/02) e per l’allestimento di eventi fieristici all’estero nel corso del
2003 (secondo l’art. 1, comma 1, lettera b) del decreto legge 269/03). L’attestazione che dimostra l’agevolazione utilizzata doveva essere presentata all’Agenzia delle entrate in via telematica entro l’11 luglio 2006. Entro l’11 settembre 2006 deve invece essere effettuato il versamento degli importi dovuti coi relativi interessi. Il modello, il software per la compilazione dell’attestazione, la documentazione e la normativa di riferimento sono pubblicati sul sito dell’Agenzia: www.agenziaentrate.gov.it.
Variato il tasso per le operazioni di attualizzazione/rivalutazione Decreto 21 giugno 2006 Il Ministero dello Svilup(in corso di po Economico ha fissato, pubblicazione) conformemente a quanto stabilito dalla Commissione europea, il tasso da applicare alle operazioni di attualizzazione/rivalutazione ai fini della concessione ed erogazione delle agevolazioni alle imprese, con decorrenza 1° giugno 2006. Il nuovo tasso, pari al 4,36%, è pubblicato anche sul sito web della Commissione all’indirizzo http://europa.eu.int/comm/competition/state_aid/others/reference_rates.html, dove sono riportati i tassi in vigore a partire dal 1° agosto 1997.
AGEVOLAZIONI
IN SINTESI
Agevolazioni finanziarie
BENEFICIARI Imprese di autotrasporto, costituite sotto forma di raggruppamenti temporanei o permanenti o società tra operatori del trasporto, nonché imprese o rappresentanti di imprese
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Sono agevolabili tipologie di investimento riguardanti: – innovazione sistema autotrasporto merci – sviluppo catene logistiche – potenziamento intermodalità
SPESE AMMISSIBILI Compensazione costi esterni non sostenuti dal trasporto su strada, relativamente alle tratte marittime individuate come ammissibili a contributo (tipologia a), e finanziamenti relativi a piani aziendali per ristrutturazione impresa e innovazione tecnologica (tipologia b)
AGEVOLAZIONE L’agevolazione concessa si sostanzia in un contributo in conto capitale, a fondo perduto, o in un finanziamento a carico dello Stato, in relazione, rispettivamente, alla tratta prescelta e al numero dei viaggi effettuati, nonché alle forme di aggregazione, all’acquisto di attrezzature e dispositivi per la sicurezza e alla formazione
PROCEDURA Le domande di agevolazione, per la tipologia a), vanno presentate al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, entro il 31 gennaio dell’anno solare successivo a quello in cui i viaggi sono stati effettuati. Per la tipologia b), si è in attesa del decreto del suddetto ministero
Aiuti per l’innovazione dell’autotrasporto merci e la logistica Approvato il regolamento per la ripartizione e l’erogazione dei fondi per l’innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, per lo sviluppo delle catene logistiche e per il potenziamento dell’intermodalità di Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo
I
l 7 giugno 2006 è stato pubblicato sul n. 130 della Gazzetta ufficiale il decreto del Presidente della Repubblica n. 205 concernente il regolamento che indica le modalità di ripartizione e di erogazione dei fondi per l’innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, dello sviluppo delle catene logistiche e del potenziamento delle intermodalità, di cui al comma 2-ter dell’articolo 3 del Decreto legge 24 settembre 2002, n. 209, convertito, con modificazioni, dalla legge nazionale 22 novembre 2002, n. 265. Il 90% delle risorse stanziate con il regolamento in esame sono riservate agli interventi per l’innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, per lo sviluppo delle catene logistiche e per il potenziamento dell’intermodalità (tipologia a), con particolare riferimento all’utilizzazione della modalità marittima in luogo di quella stradale, nonché per lo sviluppo del cabotaggio
marittimo e per interventi di miglioramento ambientale. La restante quota del 10% è, invece, accantonata per gli interventi di ristrutturazione aziendale e per l’innovazione tecnologica (tipologia b), connessi agli obiettivi indicati in precedenza. Con successivi regolamenti, da emanare con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (Mef), possono essere modificate le suddette percentuali qualora le richieste di accesso ai benefici evidenziassero la necessità di rimodulazione degli interventi, anche in relazione alla possibilità di cumulo con interventi regionali. Tale possibilità di cumulo è, comunque, limitata alla percentuale massima del 30% dei benefici richiesti da ciascun soggetto e, nell’ambito di tale limite, gli organi statali e regionali competenti pos-
SCHEDA DI VALUTAZIONE
8
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
DIFFICOLTÀ
L’ABC del bando
Non è possibile indicare la difficoltà per la compilazione dei modelli poiché non è stato ancora pubblicato il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti che li individua
Catene logistiche Insieme della capacità d’integrazione sistemica tra i vari soggetti che intervengono nel ciclo complesso del trasporto, sia sotto il profilo infrastrutturale che tecnologico
TEMPI La durata, prevista per completare l’iter amministrativo, non è specificata nel regolamento poiché non è stato pubblicato il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti che ne stabilisce i termini
COSTI I costi non sono ancora quantificabili poiché non è stato ancora pubblicato il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti che stabilisce la documentazione richiesta L’aspetto positivo è rappresentato dalla possibilità di accedere a un contributo in conto capitale, a fondo perduto, o ad un finanziamento a carico dello Stato, in relazione, rispettivamente, alla tratta prescelta e al numero dei viaggi effettuati, nonché alle forme di aggregazione, all’acquisto di attrezzature e dispositivi per la sicurezza e alla formazione
PROBABILITÀ Le probabilità di accedere ai contributi e ai finanziamenti sono buone per l’entità delle risorse disponibili, pari, complessivamente, a 20.000.000 €
IN DETTAGLIO
RICERCA E INNOVAZIONE
Cabotaggio marittimo Trasporto via mare di merci e autoveicoli isolati o complessi destinati al trasporto di cose e rimorchi e semirimorchi, tra porti nazionali Innovazione tecnologica Insieme di interventi finalizzati all’ottimizzazione delle risorse tecnologiche aziendali Ristrutturazione aziendale Attività volte all’ottimizzazione e all’ammodernamento delle stesse strutture aziendali Miglioramento ambientale Realizzazione di standard più elevati in materia di emissioni gassose, acustiche, elettromagnetiche e quanto altro necessario al raggiungimento degli obiettivi fissati in materia di tutela Potenziamento dell’intermodalità Realizzazione di interventi mirati alla effettuazione di trasporto di merci mediante fruizione combinata di almeno due diverse modalità (strada-rotaia, rotaia-mare, strada-mare, terra-aria) con le specifiche finalità del decongestionamento del traffico su strada, nonché del raggiungimento di standard di sicurezza più elevati sono concorrere alle rispettive erogazioni pro quota, in relazione agli interventi rispettivamente previsti in materia.
Beneficiari
– Decisione (CE) 20 aprile 2005 su aiuto di Stato n. 496/2003 – Legge 22 novembre 2002, n. 265 – Dl 24 settembre 2002, n. 209, art. 3, comma 2-ter – Dpr 11 aprile 2006, n. 205 (GU n. 130 del 7 giugno 2006)
I soggetti abilitati a presentare le domande di contributo sono, per la tipologia a), le imprese di autotrasporto, costituite sotto forma di raggruppamenti temporanei o permanenti o le società tra operatori del trasporto, mentre per la tipologia b) sono le imprese o i rappresentanti di imprese.
MODULISTICA
Attività agevolabili
Non è ancora disponibile poiché non è stato pubblicato il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti
Gli interventi agevolativi che hanno durata triennale, a fare data dalla vigenza dei successivi provvedimenti attuativi, riguardano l’innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, lo sviluppo delle catene logistiche e il potenziamento
NORMATIVA
INFORMAZIONI www.gazzettaufficiale.it www.impresa.gov.it
dell’intermodalità, nonché la ristrutturazione aziendale e l’innovazione tecnologica.
Spese ammissibili I costi ammessi a contributo riguardano, per la tipologia a), la compensazione dei costi esterni non sostenuti dal trasporto su strada, relativamente alle tratte marittime individuate come ammissibili a contributo, mentre per la tipologia b) i finanziamenti riguardano i piani aziendali volti alla ristrutturazione dell’impresa e all’innovazione tecnologica quali le forme di aggregazione tra imprese, la formazione del personale e l’acquisto delle attrezzature e dei dispositivi per migliorare la sicurezza.
Agevolazione Per il conseguimento delle finalità previste dal regolamento in esame,
RICERCA E INNOVAZIONE
è concesso alla tipologia a) un contributo diretto alla compensazione dei costi esterni non sostenuti dal trasporto su strada, relativamente alle tratte marittime individuate con decreto dal Mit, sulla base di specifici criteri. In particolare, tali agevolazioni sono concesse alle imprese o alle società che imbarchino su nave, destinata prevalentemente al trasporto merci, i propri veicoli e cassemobili, accompagnati o meno dai relativi autisti, al fine di percorrere delle tratte marittime individuate con il suddetto decreto del Mit. Il Mit verifica, nel triennio successivo a quello di concessione dei contributi, il mantenimento, in termini di viaggi e di tonnellate trasportate, dei volumi di traffico trasferiti sulle tratte marittime interessate dal suddetto contributo. In caso di diminuzione di detti volumi di traffico, il suddetto Mit provvede al recupero del contributo accordato ai soggetti che non hanno mantenuto l’impegno di mantenere lo stesso numero di viaggi effettuati o lo stesso quantitativo di merci trasportate nel triennio precedente. Il decreto ministeriale stabilisce le modalità operative per l’effettuazione delle verifiche e per l’eventuale recupero del contributo. Per ognuna delle tratte marittime, il decreto ministeriale fissa, altresì, l’importo massimo del contributo per ogni viaggio effettuato, tenendo conto della differenza esistente, in ognuna delle medesime tratte, tra i costi esterni originati dal trasporto stradale e quelli del trasporto via mare. L’individuazione dei costi esterni prodotti, su ciascuna tratta interessata dal beneficio, dal trasporto via mare e da quello stradale, in base ai quali è determinata l’entità della compensazione per i costi esterni non pagati dal trasporto stradale,
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
avviene sulla base dell’apposito studio già approvato dalla Commissione europea, al punto 13 della decisione in data 20 aprile 2005 sull’aiuto di Stato n. 496 del 2003. In ogni caso, sono esclusi dal beneficio coloro che, alla fine dell’anno solare, utilizzando la modalità marittima, non abbiano complessivamente effettuato un numero minimo di 80 viaggi su ciascuna tratta.
Le tratte marittime Il Mit individua, con un decreto ministeriale, le tratte marittime sulla base dei seguenti criteri: a) idoneità della tratta marittima a favorire il trasferimento di consistenti quote di traffico dalla modalità stradale a quella marittima b) idoneità della tratta marittima a ridurre la congestione stradale sulla rete viaria nazionale c) prevedibile miglioramento degli standard ambientali ottenibile a seguito della percorrenza della tratta marittima, in luogo del corrispondente percorso stradale
L’importo del contributo non può superare il 20% delle tariffe praticate sulle tratte esistenti e il 30% delle tariffe applicate sulle nuove rotte. Il decreto ministeriale prevede, infine, il riconoscimento di un ulteriore contributo alle imprese o aggregazioni imprenditoriali che raggiungano il livello di 1.600 viaggi annui per ciascuna tratta. L’importo globale dei contributi non può superare, comunque, i massimali del 30% richiesti per ciascun soggetto, con i limiti già indicati in precedenza per gli organi statali e regionali. I benefici sono erogati a condizione che i livelli tariffari si mantengano costanti, in rapporto all’andamento del tasso di inflazione. Per le finalità relative alla tipologia
9
b), fermo restando il limite di stanziamento a essa riservata, le imprese o i loro rappresentanti, che presentino piani aziendali volti a realizzare dette finalità, possono accedere a contributi a carico dello Stato, a titolo di copertura dei costi ammissibili, secondo i seguenti massimali: – 30% per forme di aggregazione fra imprese; – 50% per iniziative di formazione del personale; – 30% per l’acquisto di attrezzature e dispositivi atti a migliorare la sicurezza.
Procedura Presentazione delle domande. Per accedere ai benefici riguardanti la tipologia a), gli interessati devono presentare una domanda, utilizzando i moduli predisposti con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, allo stesso ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, entro il 31 gennaio dell’anno solare successivo a quello in cui i viaggi sono stati effettuati. La suddetta domanda deve contenere l’impegno del proponente a mantenere, nel triennio successivo a quello per il quale ricevono il contributo, lo stesso numero di viaggi effettuati o lo stesso quantitativo di merci trasportate nel triennio precedente. Per quanto riguarda la tipologia b), le modalità di presentazione saranno stabilite con decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Valutazione delle domande. Con decreto del Mit è istituita una Commissione, che provvede alla valutazione delle istanze presentate sia per la tipologia a) che per la b). L’erogazione dei contributi per la tipologia a) è effettuata sulla base del valore attribuito alla differenza tra i costi esterni generati dal trasporto su strada e dal trasporto via mare delle merci, su ciascuna
10
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
delle tratte individuate. Tale valore costituisce l’ammontare del contributo per ogni singolo viaggio. Per accedere ai benefici previsti dal presente regolamento, l’impresa richiedente deve avere eseguito almeno il numero minimo di viaggi, già indicati in precedenza. Qualora, in base al numero delle istanze ammissibili, i contributi da erogare superino i fondi disponibili per l’anno di competenza, la misura dei contributi è definita con apposito provvedimento ministeriale. Per i finanziamenti relativi alla tipologia b), la Commissione valuta le istanze, con le modalità che sono stabilite con decreto del Mit, tenendo conto dei criteri prioritari di
seguito indicati: – ristrutturazione delle aziende anche con la formazione di aggregazioni così come previsto dalla vigente normativa in materia societaria; – formazione del personale; – acquisto di attrezzature e dispo-
RICERCA E INNOVAZIONE
sitivi che migliorino la sicurezza. Sulla base delle risultanze dei lavori della Commissione, entro il 30 settembre di ogni anno, il Mit, con proprio decreto, approva la graduatoria delle istanze avanzate per ottenere i finanziamenti riguardanti la suddetta tipologia b).
Risorse finanziarie Lo stanziamento è fissato in 20.000.000,00 €, quale limite d’impegno quindicennale a carico dello Stato a partire dal 2006, di cui: – 18.000.000,00 € per interventi di innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, dello sviluppo delle catene logistiche e del potenziamento dell’intermodalità; – 2.000.000,00 € per interventi di ristrutturazione aziendale e per l’innovazione tecnologica, connessi agli obiettivi indicati alla lettera a).
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
Legge 488: la scadenza dei bandi slitta al 31 agosto La proroga del termine giustificata dalla mancata stipula della convenzione tra la Cassa depositi e prestiti e i soggetti abilitati all’istruttoria del finanziamento. Ma per le aziende, alle prese con le ferie d’agosto, il tempo a disposizione rimane ridotto di Gina Leo e Amedeo Sacrestano, Progetto Arcadia Srl
L
e voci sulla proroga dei bandi 488 sono diventate realtà. Con il decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 23 giugno 2006, è confermato lo slittamento del termine di chiusura di tutti i bandi 488 al 31 agosto 2006, prolungando, così, di un mese la precedente scadenza fissata al 31 luglio. Motivo principale, la mancata stipula della convenzione tra la Cassa depositi e prestiti Spa e i soggetti abilitati all’istruttoria del finanziamento agevolato, come disciplinata dalla delibera Cipe n. 76/2005. Tale circostanza non ha consentito alle banche, che concedono il finanziamento ordinario, di concludere i relativi accordi con la Cassa depositi e prestiti per la valutazione dei progetti e, pertanto, ha impedito l’adozione delle singole delibere di finanziamento, con la conseguenza che le imprese si sono così trovate impossibilitate all’adempimento del principale obbligo imposto dalla nuova 488, quello di dimostrare l’avvenuta concessione del prestito a tasso di mercato entro il termine finale di presentazione delle domande.
Nuove procedure Ai sensi della citata delibera Cipe n. 76/2005, attraverso la convenzione e i relativi accordi, il legislatore ha voluto assicurare l’applicazione di procedure di valutazione unitarie del merito creditizio del potenziale beneficiario delle agevolazioni e, soprattutto, coerenti con i principi di Basilea 2, tali da garantire la destinazione delle risorse pubbliche verso progetti fattibili dal punto di vista economico-finanziario. Ciò ha comportato una serie di adempimenti burocratici a carico dei principali attori coinvolti, impreparati a concretizzare, in tempi brevi, un sistema divenuto complesso. In dettaglio, l’unitarietà della valutazione della capacità di credito del richiedente è assicurata attraverso l’accordo, perfezionato tra il soggetto agente (che coincide con la banca convenzionata o altro soggetto dalla stessa indicato), in nome e per conto della Cassa depositi e prestiti, con il soggetto finanziatore e/o la società di leasing (soggetto che concede il finanziamento ordinario/leasing). L’accordo dovrà essere stipulato, una sola volta, prima dell’avvio di tutte le attività previste nella con-
11
venzione. Entro lo stesso termine, al fine di consentire che il finanziamento (inteso come somma della quota agevolata, di quella ordinaria e dell’eventuale finanziamento integrativo) abbia caratteristiche unitarie e sia perfezionato mediante la stipula di un unico atto è necessario che: – sia conferito dalla Cassa depositi e prestiti spa il mandato a ciascun soggetto agente; – sia stato sottoscritto dal soggetto finanziatore il mandato interbancario. Si ricorda, infatti, che le imprese che risulteranno collocate in posizione utile nelle relative graduatorie di merito, entro novanta giorni dal ricevimento del decreto di concessione provvisoria delle agevolazioni, dovranno provvedere a stipulare il contratto di finanziamento unico, relativo sia alla quota agevolata sia a quella ordinaria, con il soggetto agente.
Un’utile proroga Sebbene si tratti di un solo mese, per le imprese che, a seguito della pubblicazione delle priorità regionali, si sono attivate per la preparazione della documentazione da allegare al modulo di domanda, e che purtroppo si sono trovate di fronte alle difficoltà loro espresse dalle banche, anche tale breve proroga è “meglio di niente”. E non poteva essere altrimenti, dato che – come si legge dallo stesso decreto che ha sancito il nuovo termine di scadenza – bisogna anche fare i conti con la Commissione europea. Entro la fine del 2006 è necessario aver concluso il procedimento per la concessione degli aiuti, in adempimento di quanto previsto dall’autorizzazione del regime di aiuto della legge 488 da parte della Commissione Ue. Il 2007, infatti, apre il nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali, com-
12
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
portando modifiche sostanziali alle politiche di sostegno alle imprese, in termini di percentuali di aiuto e territori agevolabili, a cui logicamente anche la 488 dovrà adeguarsi. Entro il 30 novembre, quindi, dovranno essere chiuse le istruttorie delle banche concessionarie, che provvederanno anche a trasmettere al ministero e alla Cassa depositi e prestiti i dati relativi alle domande con esito positivo. La Cassa provve-
derà, entro i successivi dieci giorni, all’adozione delle delibere di finanziamento agevolato e a informare, contestualmente, lo stesso ministero. Quest’ultimo, invece, dovrà provvedere a formulare le graduatorie entro trenta giorni dal termine finale di invio delle risultanze istruttorie da parte delle banche concessionarie (quindi per fine dicembre) e provvedere poi alla relativa pubblicazione. Si prospetta, quindi, una vera e pro-
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
pria corsa agli adempimenti con la necessità di rispettare in pieno le scadenze fissate dalla norma.
Il problema delle ferie In realtà, spostando l’attenzione dal lato delle imprese, lo slittamento del termine a fine agosto non risolve il vero problema di fondo della nuova formula della legge 488, essendo lo stesso mese coincidente, per una buona parte, con il periodo
Accesso al finanziamento: dall’accordo al mandato Accordo
Tra la Cassa depositi prestiti (Cdp) e il soggetto finanziatore e/o la Cdp e la società di leasing, stipulato dal soggetto agente in nome e per conto della Cdp, regola gli impegni del soggetto finanziatore e/o della società di leasing nei confronti della Cdp
Attraverso l’accordo, il soggetto finanziatore e/o la società di leasing si impegnano a: – svolgere un’unica valutazione per proprio conto e per la Cassa depositi e prestiti; – trasmettere la sintesi di valutazione al soggetto agente; – informare tempestivamente il soggetto agente di ogni modifica, soggettiva o oggettiva, che possa pregiudicare il merito di credito per tutta la durata del finanziamento
Mandato
Mandato con rappresentanza conferito dalla Cdp al soggetto agente, per lo svolgimento delle attività relative alla stipula, all’erogazione e alla gestione del finanziamento agevolato
– Il conferimento della rappresentanza nonché di tutti i poteri di fare quanto necessario, opportuno e utile per l’espletamento, da parte del soggetto agente, delle proprie attività, in particolare quelli inerenti la stipula, l’erogazione e la gestione del finanziamento, l’acquisizione delle garanzie previste, nonché per compiere ogni atto necessario e opportuno per svolgere le attività di cui alla convenzione; – l’esplicita rinuncia da parte della Cdp alla gestione dei rapporti derivanti dal contratto di finanziamento, ivi compresa la rinuncia a svolgere azioni per l’incasso e il recupero a fronte degli obblighi assunti dal soggetto agente con la sottoscrizione della convenzione; – l’impegno del soggetto agente, nel caso di recupero coattivo del credito, di informare preventivamente la Cdp circa le azioni da intraprendere; – l’incarico da parte della Cdp al soggetto agente a stipulare con il soggetto finanziatore e/o società di leasing, in nome e per conto della Cdp, l’accordo
Mandato interbancario
Mandato con rappresentanza conferito dal soggetto finanziatore al soggetto agente per lo svolgimento delle attività relative alla stipula, all’erogazione e alla gestione del finanziamento bancario e dell’eventuale finanziamento bancario integrativo
– Il conferimento della rappresentanza nonché di tutti i poteri di fare quanto necessario, opportuno e utile per l’espletamento, da parte del soggetto agente, delle attività inerenti la stipula, l’erogazione, la gestione del finanziamento e l’acquisizione delle garanzie previste aventi anche carattere strumentale e/o cautelare o esecutivo; – l’esplicita rinuncia da parte del soggetto finanziatore alla gestione diretta dei rapporti derivanti dal contratto di finanziamento, ivi compresa la rinuncia a svolgere direttamente azioni per l’incasso e il recupero a fronte degli obblighi assunti con lo stesso mandato interbancario dal soggetto agente verso il soggetto finanziatore; – l’impegno del soggetto agente, nel caso di recupero coattivo del credito, di informare preventivamente il soggetto finanziatore circa le azioni da intraprendere
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
di ferie annuali. Ai potenziali beneficiari e, soprattutto, al sistema bancario, è richiesto, dunque, un notevole sforzo, al fine di rendere concreta l’operatività della legge e la possibilità di accesso ai contributi. Da un lato, le imprese dovranno comunque affrettarsi per la presen-
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
tazione, alla propria banca di fiducia o alla banca concessionaria, della richiesta di finanziamento ordinario in tempi compatibili con quelli dell’istruttoria propedeutica alla concessione del prestito. Se si considera che per la decisione del finanziamento bancario occorreran-
13
no almeno 30 giorni, il tempo effettivamente a disposizione è notevolmente ridotto. Dall’altro, le stesse banche dovranno impegnarsi a velocizzare la valutazione delle istanze, al fine di consentire la concessione del finanziamento entro i termini di scadenza dei bandi.
14
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
COMMERCIO ESTERO E INTERNAZIONALIZZAZIONE
Il fondo venture capital anche per i Paesi dell’America centrale e meridionale Lo stanziamento iniziale a favore delle imprese che investono nelle aree americane ammonta a 10 milioni di euro di Gina Leo e Amedeo Sacrestano, progetto Arcadia Srl
U
na delle principali novità introdotte, negli ultimi anni, nel panorama degli strumenti a supporto dei processi di internazionalizzazione delle imprese italiane è quella dei fondi venture capital. Attraverso tali interventi, sono finanziate operazioni di partecipazione al capitale di rischio delle imprese costituite o da costituire oltre i confini nazionali, in aree geografiche considerate strategiche per il rafforzamento del made in Italy. Il campo territoriale di operatività del venture capital è stato, di recente, esteso con la costituzione di un apposito e ulteriore fondo per i Paesi dell’America centrale e meridionale, le cui modalità di funzionamento sono state fissate dal decreto dell’ex Ministero delle Attività produttive del 27 aprile 2006 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 124 del 30 maggio 2006). Al riguardo, sono stati confermati i principi previsti per tutti gli altri fondi sia per quanto riguarda la natura dell’intervento, la durata, la percentuale massima di partecipazione, che per la procedura di accesso alle risorse.
Il nuovo fondo, sempre gestito dalla Simest spa, parte con una dotazione iniziale di 10 milioni euro, cifra trasferita, con delibera Cipe del 22 marzo 2006, dalla somma stanziata per gli interventi venture capital a favore della Russia e dell’Ucraina.
L’ambito di intervento Destinatarie del fondo rotativo per l’America sono tutte le imprese italiane che acquisiscono quote di capitale di rischio in società costituite o da costituire nei Paesi dell’America centrale e in quelli dell’America meridionale, con esclu-
I fondi venture capital attivati a oggi Denominazione
Ambito geografico di applicazione
Fondo Jugoslavia
Serbia e Montenegro, Albania, Bosnia, Macedonia, Romania e Bulgaria e Croazia
Fondo Repubblica Popolare Cinese
Repubblica Popolare Cinese
Fondo Federazione Russa e Ucraina
Federazione Russa, Ucraina, Moldavia, Armenia, Azerbaigian e Georgia
Finmed
– Paesi del Bacino del Mediterraneo: Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia e Autorità palestinese – Irak, o in Paesi confinanti con l’Irak (Iran, Arabia Saudita, Kuwait), purché l’oggetto sociale preveda in via esclusiva o prevalente l’attività nel suddetto Paese – Tutti i restanti Paesi dell’Africa compresi quelli insulari – Paesi del Sud-Est Asiatico: India, Indonesia, Malaysia, Maldive, Sri Lanka e Thailandia
Fondo Balcani (Simest)
Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Romania, Serbia-Montenegro
Fondo Balcani (Finest)
Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Romania, Serbia-Montenegro
Fondo America Centrale e Meridionale
Paesi dell’America Centrale e Merdionale con esclusione dei territori e possedimenti d’oltremare dei Paesi facenti parte dell’Ue (Ptom) sia dei dipartimenti francesi d’oltremare (Dom).
COMMERCIO ESTERO E INTERNAZIONALIZZAZIONE
sione dei territori e possedimenti d’oltremare dei Paesi facenti parte dell’Ue (Ptom) e dei dipartimenti francesi d’oltremare (Dom). In particolare, l’intervento consiste nell’acquisizione da parte della Simest spa, in nome e per conto del Ministero dello Sviluppo economico, di quote di partecipazione aggiuntive rispetto a quelle normalmente rilevate dalla stessa società finanziaria ai sensi della legge n. 100/90. In ogni caso, la partecipazione complessiva (quota ordinaria + aggiuntiva) della Simest non può superare: – il limite del 49% del capitale o del fondo sociale delle imprese estere; – nel rispetto della precedente soglia, la quota dell’investimento che fa capo ai soci italiani. Un ulteriore limite è fissato con riferimento all’importo della partecipazione aggiuntiva, che non potrà essere superiore al doppio delle quote di capitale detenute in via ordinaria dalla Simest. Per quanto riguarda l’intervento
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
ordinario, si ricorda che, ai sensi della legge n. 100/90, la Simest può assumere partecipazioni di minoranza in investimenti promossi da imprenditori italiani, diretti alla costituzione o acquisizione di una società o impresa mista all’estero. Beneficiarie sono le imprese che operano in tutti i settori produttivi, compresi i servizi, purché l’operazione non abbia carattere puramente finanziario. Sono ammesse anche le imprese aventi stabile organizzazione in uno Stato dell’Unione europea, purché controllate da imprese italiane. In genere, è riconosciuta una priorità ai progetti di investimento promossi da piccole e medie imprese. Le quote di partecipazione possono essere acquisite nel limite del 25% del capitale sociale delle società beneficiarie e per una durata massima di 8 anni. La percentuale di partecipazione, di norma, non può eccedere quella del richiedente. Il limite del 25% potrà essere superato in alcune specifiche ipotesi definite dal Cipe con delibe-
15
ra n. 87/1999 e nelle circostanze di cui all’art. 1, commi 6 e 14 del Dl n. 35/2005 (convertito nella legge n. 80/2005). Quest’ultimo prevede, infatti, la possibilità di innalzare la partecipazione al 49% per gli investimenti all’estero inerenti attività aggiuntive delle imprese, derivanti da acquisizioni di imprese, joint venture o altro e che garantiscono il mantenimento delle capacità produttive interne. La stessa percentuale del 25% potrà essere incrementata nel caso in cui le imprese italiane intendano effettuare investimenti in ricerca e sviluppo nel periodo di durata del contratto. La partecipazione della Simest è, inoltre, il presupposto per l’erogazione di contributi agli interessi a fronte di un finanziamento concesso all’impresa italiana da soggetti, italiani o esteri, autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria. L’importo agevolabile del finanziamento è limitato al 90% del controvalore in euro della quota di partecipazione italiana al capitale dell’impresa estera e, comunque, fino al 51% del
Schema di sintesi dell’intervento
Acquisizione di partecipazione in nome e per conto proprio ai sensi della legge n. 100/90
Quota di partecipazione nella misura limite del 25% del capitale sociale della società estera e di durata massima di 8 anni (salvo le deroghe previste dalla delibera Cipe n. 87/99 e dall’art. 1, commi 6 e 14 del Dl n. 35/2005)
SIMEST SPA Acquisizione di partecipazioni in nome e per conto del ministero dello Sviluppo Economico e a valere sul Fondo rotativo per l’America
L’intervento aggiuntivo, sommato a quello proprio della Simest, non può: – essere superiore alla quota che fa capo ai soci italiani; – essere superiore al 49% del capitale o fondo sociale di ciascuna impresa partecipata; L’intervento aggiuntivo non potrà, inoltre, determinare l’acquisto di quote di capitale superiori al doppio di quelle proprie della Simest
16
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
capitale di quest’ultima. La durata massima del prestito bancario è di 8 anni a partire dalla prima erogazione del finanziamento, compreso un periodo massimo di preammortamento di 3 anni. Il tasso di contribuzione è fisso per tutta la durata dell’agevolazione ed è pari al 50% del tasso di riferimento previsto dal Dpr n. 902/76 vigente alla data di stipula del contratto.
La procedura per l’accesso al fondo Anche per il neo-fondo a favore dei Paesi dell’America, condizione fondamentale per l’accesso alle risorse è che le imprese ne facciano richiesta contemporaneamente o successivamente alla domanda di partecipazione ordinaria alla Simest. Nel primo caso – richiesta congiunta – entro 30 giorni dalla data della delibera del Consiglio di amministrazione della Simest, relativa all’intervento di propria competenza, la richiesta e le risultanze istruttorie sono trasmesse all’apposito Comitato di indirizzo e rendicontazione costituito presso il Ministero del Com-
COMMERCIO ESTERO E INTERNAZIONALIZZAZIONE
mercio internazionale, per l’approvazione nella prima riunione utile. Nella seconda ipotesi – richiesta successiva alla delibera sulla partecipazione ordinaria Simest – la trasmissione della necessaria documentazione al Comitato avverrà entro 90 giorni dalla presentazione della domanda. Qualora si verifichi la partecipazione di più imprese, l’istanza può essere presentata anche da una sola di esse, con l’intesa che, in fase istruttoria, siano formalizzate anche le altre richieste, comprese quelle relative alle imprese associate. Nel caso di specie, si intendono “imprese associate”, in un’iniziativa di internazionalizzazione, le imprese italiane che, insieme alle imprese richiedenti, partecipino all’investimento in modo effettivo e sostanziale, siano disponibili ad assumere con la Simest impegni strumentali alla realizzazione sia dell’intervento ordinario che aggiuntivo. Il Comitato potrà sottoporre a controllo le operazioni per le quali è stata richiesta la partecipazione aggiuntiva Simest, mediante ispezio-
ni in loco da parte della direzione generale per le politiche di internazionalizzazione e in attuazione di specifici programmi di verifica. A seguito dell’approvazione del Comitato, la Simest provvederà alla stipula del contratto di partecipazione a valere sulle risorse del fondo che, in ogni caso, non potrà avvenire prima della conclusione del contratto relativo alla quota ordinaria. La partecipazione aggiuntiva è temporanea e va ceduta entro otto anni dall’acquisizione, nel rispetto degli stessi criteri previsti per le partecipazioni normalmente acquisite ai sensi della legge n. 100/90 e, in ogni caso, non oltre i termini convenuti nei contratti stipulati e relativi all’intervento. In linea generale, la valutazione del prezzo di cessione, in accordo con il partner, avviene in considerazione del maggiore valore tra patrimonio netto rettificato dell’impresa estera, costo della partecipazione in euro e quotazione di borsa (se esistente). A fronte dell’obbligo di riacquisto, alle società destinatarie non possono essere richieste garanzie reali o personali.
IN SINTESI
RICERCA E INNOVAZIONE
BENEFICIARI Persone giuridiche pubbliche o private aventi la propria sede legale: – in uno dei 25 Stati membri dell’Unione Europea; – in Liechtenstein, Islanda o Norvegia; – in uno dei Paesi candidati (Romania, Bulgaria, Croazia).
ATTIVITÀ AGEVOLABILI 10 “azioni chiave” a carattere verticale e 4 a carattere orizzontale relative ai seguenti settori: – settore Save che riguarda il rafforzamento dell’efficienza energetica e l’uso razionale dell’energia, in particolare nei settori dell’edilizia e dell’industria; – settore Altener che concerne la promozione delle energie nuove e rinnovabili; – settore Steer relativo al settore dei trasporti.
SPESE AMMISSIBILI Le spese ammissibili sono diversificate a seconda della tipologia di azione e vanno concordate con la Commissione in un apposito contratto di sovvenzione, da stipulare successivamente alla fase di selezione delle candidature.
AGEVOLAZIONE La sovvenzione comunitaria non può superare il 50% del totale delle spese ammissibili. Nel caso degli “eventi” tale importo comunitario non può eccedere i 40.000 euro.
PROCEDURA Le candidature vanno presentate entro il 31 ottobre 2006 via e-mail all’indirizzo
[email protected]. Contemporaneamente è necessario inviare un originale e 5 copie cartacee a “Intelligent Energy Executive Agency”. (IEEA), Madou, Mail Service, Place Madou 1, B-1210 SaintJosse-Ten-Noode, Belgio. La procedura di valutazione dovrebbe concludersi entro il mese di marzo 2007 e la stipula dei contratti di sovvenzione dovrebbe avvenire attorno al mese di agosto 2007.
AGEVOLAZIONI EUROPEE
17
Energia intelligente per l’Europa Sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente. Sono questi gli obiettivi del programma “Intelligent Energy”. Un progetto ambizioso che può diventare l’occasione per dare un forte impulso all’innovazione tecnologica delle imprese europee di Andrea Fugaro e Arianna Giuliodori
I
l programma “Intelligent Energy – Europe” mira a favorire lo sviluppo sostenibile nel contesto dell’energia, apportando un contributo equilibrato al conseguimento degli obiettivi generali di sicurezza dell’approvvigionamento energetico, competitività e tutela dell’ambiente. Si tratta di tre obiettivi a forte valenza strategica per l’Unione europea e di grande attualità. La questione energetica è ormai al centro del dibattito e della politica in Italia e in Europa e necessita di continue ricerche e soluzioni innovative per porre fine a un deficit energetico che aggrava di giorno in giorno la situazione dei conti pubblici non solo nel nostro Paese. Allo stesso modo la competitività è la parola chiave che l’Unione europea si è data nell’ambito della “Strategia di Lisbona”, a oggi ancora in gran parte non attuata e che ha bisogno di un nuovo slancio a livello nazionale, in seguito a quello impresso dal Consiglio europeo nel 2005. Infine, la tutela dell’ambiente è uno degli obiettivi primari e trasversali rispetto a qualsiasi politica comunitaria e nazionale. Nel campo energetico, le soluzioni alternative ai combustibili fossili e l’attuazione di un consistente risparmio
energetico costituiscono le priorità per dare un futuro di sostenibilità all’economia europea.
Beneficiari Possono presentare domanda di sovvenzione esclusivamente le persone giuridiche pubbliche o private che hanno la sede legale situata in uno degli Stati membri dell’Unione europea, dei Paesi candidati (Bulgaria, Romania, Croazia) o dei Paesi Efta (Liechtenstein, Islanda, Norvegia). Le persone fisiche non possono presentare domanda. Alcuni requisiti supplementari in merito al numero minimo di partecipanti variano in base alla tipologia di azione. Per i “Progetti” la domanda deve essere presentata da un gruppo composto almeno da 3 imprese stabilite in Paesi appartenenti a tre Paesi diversi. Per la “creazione di nuove agenzie di gestione dell’energia” è necessario che la domanda sia presentata da almeno due autorità locali o regionali di diversi Paesi. Infine, per gli eventi, la candidatura deve essere presentata da almeno un’impresa situata negli Stati ammissibili. I candidati devono dimostrare di essere in possesso delle necessarie competenze e della stabilità finanziaria indispensabile alla realizzazione dell’attività finanziata.
SCHEDA DI VALUTAZIONE
18
DIFFICOLTÀ “Intelligent Energy Europe” è un programma complesso, che richiede conoscenze approfondite. La principale difficoltà risiede pertanto nell’elaborazione di una proposta progettuale valida e innovativa e nel reperimento di partner europei per la realizzazione. A tal fine la Commissione ha messo a disposizione il sito web: http://ec.europa.eu/energy/in telligent/call_for_proposals/pa rtner_search_en.htm.
TEMPI Nel mese di marzo 2007 le proposte ritenute finanziabili dovrebbero essere rese note ed entro agosto 2007 si dovrebbe arrivare alla firma dei contratti di sovvenzione
COSTI I costi di presentazione della domanda appaiono consistenti per la necessità di costruire progetti complessi
PROBABILITÀ La probabilità di ottenere un finanziamento è molto più alta per i “Progetti” (azione n. 1,43 milioni di €, contro i 4 milioni e i 900 mila € rispettivamente delle azioni n. 2 e 3)
IN DETTAGLIO
RICERCA E INNOVAZIONE
AGEVOLAZIONI EUROPEE
NORMATIVA – Decisione n. 1230/2003/CE del 26 giugno 2003; – Libro Verde “Verso una strategia europea di sicurezza dell’approvvigionamento energetico”; – Invito a presentare proposte 2006 “Intelligent Energy Europe” (IEE); – Programma annuale di attività 2006 “Intelligent Energy Europe” (IEE)
MODULISTICA http://ec.europa.eu/energy/in telligent/call_for_proposals/in dex_en.htm
INFORMAZIONI Punto informativo nazionale: Paolo Coda, ENEA – CRE Casaccia Tel.: 06.3048.4128 Fax: 06.3048.3663 Dario Chello, MAP Tel.: 06.4705.2651 Fax: 06.4788.7967
Attività agevolabili Le attività agevolabili variano a seconda del settore interessato. I settori sono stati indicati dalla Commissione nel programma multiannuale di attività 2003-2006 e sono: a) il settore “Save” che concerne il rafforzamento dell’efficienza energetica e l’uso razionale dell’energia in particolare nei settori dell’edilizia e dell’industria, escluse le azioni nell’ambito di Steer, compresa l’elaborazione e l’attuazione di misure legislative; b) il settore “Altener” che concerne la promozione delle energie nuove e rinnovabili per la produzione centralizzata e decentrata di energia elettrica e calore e la loro integrazione nell’ambiente locale e nei sistemi energetici, escluse le azioni nell’ambito di Steer, compresa l’elaborazione e l’attuazione di misure legislative; c) il settore “Steer” che concerne il sostegno alle iniziative riguardanti tutti gli aspetti energetici dei trasporti, la diversificazione dei carburanti, mediante, a esempio, nuove fonti di energia in fase di sviluppo e fonti di energia rinnovabili, e la promozione dei carburanti di origine rinnovabile e dell’efficienza energetica nei trasporti, compresa l’elaborazione e l’attuazione di misure legislative; d) il settore “Coopener” che concerne il sostegno alle iniziative relative alla promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nel quadro della cooperazione della Comunità con i paesi in via di sviluppo dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina e del Pacifico. Per l’annualità 2006 non so-
no previsti finanziamenti in quest’ultimo settore.
Le azioni chiave. La Commissione ha poi varato specifiche azioni chiave a carattere verticale e orizzontale. Nell’annualità 2006 saranno agevolabili quelle seguenti: 1) azioni chiave verticali: a) Save: – moltiplicare il successo negli edifici; – modificare l’edilizia residenziale; – approcci innovativi nell’industria; – equipaggiamenti e prodotti efficienti dal punto di vista energetico; b) Altener: – energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili; – energia termica da fonti energetiche rinnovabili; – impianti per la generazione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili su piccola scala; – veicoli a propulsione alternativa; c) Steer: – veicoli a propulsione alternativa; – misure politiche per un uso efficiente dell’energia nei trasporti; – rafforzare la conoscenza delle agenzie locali di gestione dei trasporti; 2) azioni chiave orizzontali: a) Save/Altener/Steer: – comunità sostenibili dal punto di vista energetico; – “pensare globale e agire locale”; – meccanismi di finanziamento e incentivi; – monitoraggio e valutazione. Infine, le candidature dovranno specificare per quale tipologia di azione si intende richiedere una sovvenzione comunitaria, scegliendo tra le tre seguenti: 1) “Progetti”; 2) “Creazione di nuove agenzie per la gestione dell’energia a carattere locale o regionale”; 3) “Eventi”.
RICERCA E INNOVAZIONE
Spese ammissibili Le spese ammissibili sono quelle indicate nel contratto di sovvenzione stipulato dalla Commissione europea con i soggetti che hanno superato la procedura di valutazione. In generale, l’ammissibilità delle spese ha inizio dopo la firma del contratto di tutte le parti coinvolte e si conclude al termine dell’azione, la cui durata non può eccedere i 36 mesi, tranne in casi eccezionali debitamente giustificati.
Agevolazione Nell’ambito del programma “Intelligent Energy Europe”, l’aiuto finanziario concesso ai progetti nei quattro settori specifici e alle azioni chiave è stabilito in funzione del valore aggiunto comunitario dell’azione proposta e dipende dal suo interesse e dall’impatto previsto. In generale, l’aiuto non può superare il 50% del costo totale dell’azione o del progetto, mentre la parte rimanente è coperta da fondi pubblici o privati o da una combinazione di entrambi. Nel caso dei “Progetti” e della “Creazione di nuove agenzie per la gestione dell’energia” non sono indicati massimali. Di norma, il costo complessivo oscilla da un minimo di 500.000 euro fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, ma si tratta soltanto di indicazioni generali e non di regole fisse da rispettare. Invece, nel caso degli “Eventi”, la Commissione pone un limite mas-
AGEVOLAZIONI EUROPEE
simo alla sovvenzione comunitaria che può essere concessa, pari a 40.000 euro. Tuttavia, l’aiuto può coprire integralmente il costo di determinate azioni, come studi, la diffusione dei risultati dei progetti e altre azioni destinate a preparare, completare, attuare e valutare l’impatto della strategia e delle misure politiche comunitarie nonché delle misure proposte dalla Commissione per promuovere gli scambi di esperienze e di know how al fine di migliorare il coordinamento tra le iniziative comunitarie, nazionali, internazionali e di altro tipo. Il budget complessivo stanziato per il 2006 ammonta a circa 48 milioni di euro. Di questi, la maggior parte (circa 43 milioni di €) è riservata alla tipologia di azione n. 1 “Progetti”, 4 milioni di € alla tipologia n. 2 (creazione di nuove agenzie per la gestione dell’energia) e soltanto 900 mila euro sono destinati agli “Eventi” (tipologia n. 3). Pertanto, la probabilità di ottenere un finanziamento risulta molto più elevata, qualora l’idea progettuale sia valida, nel primo caso piuttosto che negli altri due.
Procedura Le domande vanno presentate entro il 31 ottobre 2006 utilizzando i formulari messi a disposizione dalla Commissione nell’apposito sito internet http://ec.europa.eu/energy/intelligent/call_for
19
_proposals/call_library_en.htm. L’invio può essere effettuato in tre modi diversi: tramite raccomandata oppure mediante corriere espresso o ancora mediante consegna diretta personale all’indirizzo “Intelligent Energy Executive Agency” (IEEA), Madou, Mail Service, Place Madou 1, B-1210 Saint-Josse-Ten-Noode, Belgio. La domanda va presentata in originale e a questa vanno allegate 5 copie. Inoltre è necessario inviare una copia in formato elettronico all’indirizzo e-mail
[email protected]. La Commissione darà avvio a metà novembre 2006 alla procedura di valutazione, condotta da un apposito comitato che valuterà la completezza della domanda, la capacità tecnica e finanziaria del proponente e la qualità dell’azione proposta, incluso il “valore aggiunto europeo”, requisito imprescindibile per la concessione del finanziamento. Esso consiste nella dimostrazione di un vantaggio per il complesso dell’Unione europea dell’azione proposta e viene valutato, solitamente, sulla base del carattere internazionale del partenariato e della ricaduta dell’intervento. La procedura di valutazione si concluderà nel mese di marzo 2007 e i contratti di sovvenzione dovrebbero essere stipulati nel mese di agosto 2007 (maggio per gli “Eventi”).
IN SINTESI
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
BENEFICIARI Possono presentare la domanda di contributo in conto interessi e/o in conto canoni le imprese artigiane, anche di nuova costituzione, di produzione e di servizio – costituite anche in forma cooperativa o consortile – iscritte nell’Albo di cui all’art. 5 e/o nella sezione separata di cui all’art. 6 della legge 443/85
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Investimenti ammissibili ai sensi delle leggi nn. 598/94, 949/52, 1329/65 e della legge regionale n. 20/94
SPESE AMMISSIBILI Saranno agevolabili: – acquisto, costruzione, ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di immobili posti al servizio dell’attività artigiana dell’impresa – acquisto di macchinari, attrezzature e veicoli, nuovi di fabbrica o usati – formazione di scorte, materie prime o prodotti finiti – acquisizione di commesse e appalti nella misura massima del 75% dell’importo a base della commessa o dell’appalto – costruzione e/o acquisizione di stampi
AGEVOLAZIONE Contributo in conto interessi nella misura del 60% del tasso di riferimento (80% nell’ipotesi di imprese giovanili e femminili)
PROCEDURA Non è previsto un termine finale per la presentazione delle domande. La procedura è a sportello; pertanto, le istanze potranno essere presentate fino all’esaurimento dei fondi ad Artigiancredit per il tramite dei consorzi fidi e/o delle cooperative artigiane di garanzia presso i quali viene richiesta la garanzia diretta e contestualmente alla suddetta richiesta. In assenza di garanzie, le stesse possono essere presentate alle banche o alle società di leasing convenzionate con la Regione
AGEVOLAZIONI REGIONALI
21
Sostegno all’artigianato in Emilia-Romagna per accrescere la competitività Previsti l’abbattimento del tasso di interesse per i finanziamenti o i leasing per investimenti che puntano sull’innovazione tecnologica e di servizio/prodotto. Spazio anche ai progetti finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale, allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza sui luoghi di lavoro di Alessandro Sacrestano
L’
Emilia-Romagna non manca l’importante appuntamento con il sostegno alle attività artigianali di produzione e di servizio del proprio territorio. Rinnovando, infatti, una procedura ormai collaudata da tempo, la giunta regionale ha approvato un nuovo bando di agevolazione che servirà alle imprese richiamate a fruire di contributi in conto interesse a valere su finanziamenti o contratti di locazione finanziaria
connessi a programmi di investimenti da implementarsi presso unità produttive localizzate nella Regione. Va evidenziata, tuttavia, un’interessante novità nel format tipico. Con il bando in commento, infatti, la Regione ha inteso agevolare, con un unico intervento, gli investimenti delle imprese artigiane già previsti nelle leggi nazionali n. 598/94, n. 949/52, n. 1329/65 e nella legge regionale n. 20/94, purché compatibili con le spese ammesse nel bando.
Le attività escluse Sezione A “Agricoltura, caccia e silvicoltura”, tutta la sezione a eccezione della seguente classe: ● 01.41 Attività dei servizi connessi all’agricoltura; creazione e manutenzione di giardini, aiuole e spazi verdi Sezione B “Pesca, piscicoltura e servizi connessi” (tutta la sezione) Sezione C “Estrazione di minerali”, limitatamente ai seguenti gruppi e classi: ● 10.1 Estrazione e agglomerazione di carbon fossile (tutto il gruppo) (segue)
SCHEDA DI VALUTAZIONE
22
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI REGIONALI
DIFFICOLTÀ Le domande vanno presentate utilizzando esclusivamente la modulistica allegata al bando, dalla natura molto semplice. Alcune formalità vanno, invece, rispettate nell’ipotesi in cui il finanziamento bancario o il contratto di leasing siano assistiti da garanzia
TEMPI Artigiancredit, la banca e/o la società di leasing presso i quali è stata presentata la domanda la trasmettono alla regione, nel periodo ricompreso nei primi 10 giorni del mese successivo al trimestre decorrente dal mese di presentazione della domanda stessa. Sarà, successivamente, un Comitato di valutazione a esaminare le domande e a verificarne la correttezza
COSTI I principali costi da sostenere sono legati all’eventuale ricorso a consulenti esperti in materia
PROBABILITÀ La procedura per l’assegnazione dei contributi è a sportello. La rapidità, oltre che la completezza della documentazione, sono, pertanto, gli elementi discriminanti per il riconoscimento dell’agevolazione
● ● ● ●
10.2 Estrazione e agglomerazione di lignite (tutto il gruppo) 10.3 Estrazione e agglomerazione di torba (tutto il gruppo) 13.10 Estrazione di minerali di ferro (tutta la classe a eccezione delle piriti) 13.20 estrazione di minerali metallici non ferrosi, tutta la classe a eccezione dei minerali di uranio e di torio)
Sezione D “Attività manifatturiere”, limitatamente ai seguenti gruppi e divisioni: ● 23.1 Fabbricazione di prodotti di cokeria (tutto il gruppo) ● 24.7 Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali” (tutto il gruppo) ● 27.1 Siderurgia (tutto il gruppo) ● 34 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (tutta la divisione, a eccezione del gruppo ● 34.3 Fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori ● 35.1 Industria cantieristica: costruzioni navali e riparazioni di navi e imbarcazioni (tutto il gruppo, a eccezione della classe 35.12 Costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive Sezione G “Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa”, tutta la sezione a eccezione delle seguenti classi e gruppi: ● 50.20 Manutenzione e riparazione di autoveicoli (tutta la classe) ● 52.7 Riparazione di beni di consumo personali e per la casa (tutto il gruppo) Sezione H “Alberghi e ristoranti”, a eccezione delle seguenti categorie e classi: ● 55.30.2 Ristorazione con preparazione cibi da asporto ● 55.30.4 Gelaterie e pasticcerie con somministrazione ● 55.51 Mense (tutta la classe) Sezione I “Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni”, a eccezione delle seguenti categorie: ● 63.12.1 Magazzini di custodia e deposito per conto terzi ● 63.12.2 Magazzini frigoriferi per conto terzi
IN DETTAGLIO
Sezione J “Attività finanziarie” (tutta la sezione) NORMATIVA – Delibera di Giunta regionale n. 680/2006 (BUR n. 74 del 1° giugno 2006) – Leggi n. 598/94, 949/1952, 1329/65 e legge regionale n. 20/94
INFORMAZIONI E MODULISTICA www.regione.emilia-romagna.it www.ermesimprese.it tel. 051/6396323 051/6396322 e-mail:
[email protected]
Sezione K “Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese”, a eccezione delle seguenti divisioni, classi e categorie: ● 72 Informatica e attività connesse (tutta la divisione) ● 73 Ricerca e sviluppo (tutta la divisione) ● 74.12.2 Attività delle società di revisione e certificazione dei bilanci ● 74.12.3 Gestione e amministrazione del personale per conto terzi ● 74.14.1 Consulenza finanziaria ● 74.20.2 Servizi di ingegneria integrata ● 74.30 Collaudi e analisi tecniche (tutta la classe) ● 74.40.1 Studi di promozione pubblicitaria ● 74.50 Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale (tutta la classe) ● 74.60.1 Servizi di vigilanza privata ● 74.82 Imballaggio e confezionamento per conto terzi (tutta la classe) ● 74.85 Servizi di reprografia (riproduzione di testi e documenti) e traduzioni (tutta la classe) ● 74.87.6 Organizzazione di fiere, esposizioni e convegni Sezione L “Amministrazione pubblica” (tutta la sezione) (segue)
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Sezione M “Istruzione” (tutta la sezione) Sezione N “Sanità e assistenza sociale” (tutta la sezione) Sezione O “Altri servizi pubblici, sociali e personali”, a eccezione delle seguenti classi e divisioni: ● 90.01 Raccolta e depurazione delle acque di scarico (tutta la classe) ● 90.02 Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi (tutta la classe) ● 92.20 Attività radiotelevisive (tutta la classe) ● 93 “Servizi alle famiglie”, tutta la divisione con esclusione della classe 93.05 “Altri sevizi alle famiglie” Sezione P “Attività svolte da famiglie e convivenze” (tutta la sezione) Sezione Q “Organizzazioni e organismi extraterritoriali (tutta la sezione) 15 Industrie alimentari e delle bevande, tutta la divisione, a eccezione delle seguenti classi e categorie: ● 15.51.1 Trattamento igienico del latte ● 15.51.2 Produzione dei derivati del latte ● 15.52 Produzione di gelati (tutta la classe) ● 15.71 Produzione di mangimi per l’alimentazione degli animali da allevamento (tutta la classe) ● 15.72 Produzione di prodotti per l’alimentazione degli animali domestici (tutta la classe) ● 15.81.1 Produzione di prodotti di panetteria ● 15.81.2 Produzione di pasticceria fresca ● 15.82 Produzione di fette biscottate, biscotti, prodotti di pasticceria conservati (tutta la classe) ● 15.84 Produzione di cacao in polvere, cioccolato, caramelle e confetterie (tutta la classe) ● 15.85 Produzione di paste alimentari, di cuscus, e di prodotti farinacei simili (tutta la classe) ● 15.86 Lavorazione del tè e del caffè (tutta la classe) ● 15.87 Produzione di condimenti e spezie (tutta la classe) ● 15.88 Produzione di preparati omogeneizzati e di alimenti dietetici (tutta la classe) ● 15.89 Produzione di altri prodotti alimentari (tutta la classe) ● 15.91 Produzione di bevande alcoliche distillate (tutta la classe) ● 15.92 Produzione di alcool etilico di fermentazione (tutta la classe) ● 15.96 Produzione di birra (tutta la classe) ● 15.98 Industria delle acque minerali e delle bibite analcoliche (tutta la classe) 16.0 Industria del tabacco (tutto il gruppo) ● ●
● ●
51.2 Commercio all’ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi (tutto il gruppo) 51.3 Commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e tabacco (tutto il gruppo) 52.1 Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati (tutto il gruppo) 52.2 Commercio al dettaglio in esercizi specializzati di prodotti alimentari, bevande e tabacco (tutto il gruppo).
AGEVOLAZIONI REGIONALI
23
Il bando si concentra su quelle iniziative, proposte dai soggetti beneficiari individuati dalle norme in questione, che abbiano a oggetto l’innovazione tecnologica, di servizio, organizzativa, commerciale, di prodotto e di processo produttivo. Spazio, inoltre, ai progetti finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale del ciclo produttivo e dei prodotti, allo sviluppo sostenibile e a introdurre sistemi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Se valutate positivamente, le imprese istanti avranno accesso a un regime generale di agevolazione che consiste in un abbattimento del tasso di interesse praticato dalle banche e/o dalle società di leasing a fronte di un finanziamento bancario o della sottoscrizione di un contratto di locazione finanziaria inerenti i programmi di investimenti proposti. L’obiettivo programmatico della Regione è quello di incentivare, tramite l’accesso al credito, gli investimenti innovativi delle imprese artigiane al fine di valorizzarne la produzione di beni e di servizi promuovendone la crescita e lo sviluppo competitivo.
Beneficiari L’accesso alle agevolazioni previste dal bando è strettamente circoscritto alle imprese artigiane di produzione e di servizio, anche se di nuova costituzione od operative nella forma di cooperativa o di società consortile. In ogni caso, è necessario che le imprese istanti risultino iscritte nell’Albo di cui all’art. 5 e/o nella sezione separata di cui all’art. 6 della legge n. 443/85. In via generale, le imprese artigiane di produzione possono essere classificate nell’ambito dei codici ATECO 2002 da 01 a 45.50, trattandosi di imprese che producono e trasformano beni materiali, mentre quelle di servizi rientreranno nei codici da 50 a 99.00 con attività che si concentra-
24
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI REGIONALI
no nella produzione di beni immateriali, nonché produzione e trasformazione di beni materiali non durevoli e semi-durevoli su specifica ordinazione di un singolo consumatore. Attenzione, perché la delibera regionale individua con precisione quali fra le attività artigianali non sono espressamente agevolabili, considerato che non tutti i settori di attività risultano ammissibili. L’impresa richiedente deve, pertanto, verificare di non rientrare in uno dei codici ISTAT specificamente esclusi dal bando ed elencati nel relativo allegato 4 (cfr. tabella). Oltre alle discriminazioni legate alle attività svolte, il bando prescrive anche alcune prerogative in ordine alla localizzazione e allo status di impresa. In particolare, le imprese devono: 1. avere sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna; 2. essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura competente per territorio entro la data di presentazione della domanda di contributo; 3. essere attive, non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e non essere state soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda; 4. possedere una situazione di regolarità contributiva per quanto riguarda la correttezza nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi nei confronti di INPS e INAIL; 5. rispettare le norme dell’ordinamento giuridico italiano in materia di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle malattie professionali, della sicurezza sui luoghi di lavoro, dei contratti collettivi di lavoro e delle normative relative alla tutela dell’ambiente.
Investimenti agevolabili I progetti di spesa meritevoli di agevolazione devono mostrarsi coerenti con le indicazioni normative fornite in tutte le leggi richiamate dal bando: leggi nn. 598/94, 949/52, 1329/65 e legge regionale n. 20/94 (cfr. tabella).
Gli investimenti agevolabili ● ● ● ● ● ●
● ●
Investimenti per l’innovazione tecnologica Investimenti per l’innovazione di servizio Investimenti per l’innovazione organizzativa Investimenti per l’innovazione del prodotto Investimenti per l’innovazione dei processi produttivi Investimenti finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale del ciclo produttivo e dei prodotti e allo sviluppo sostenibile Investimenti per la sicurezza dei luoghi di lavoro Investimenti per l’innovazione commerciale
Spese ammissibili Oltre a ciò è necessario che le imprese verifichino la compatibilità dei propri programmi con le spese ammissibili. Queste ultime possono consistere in: – acquisto, costruzione, ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di immobili posti al servizio dell’attività artigiana dell’impresa; – acquisto di macchinari, attrezzature e veicoli, nuovi di fabbrica o usati; – formazione di scorte, materie prime o prodotti finiti; – acquisizione di commesse e appalti nella misura massima del 75% dell’importo a base della
commessa o dell’appalto; – costruzione e/o acquisizione di stampi. I beni oggetto dell’investimento devono essere utilizzati dal soggetto beneficiario in propria unità locale situata nel territorio regionale. A tal fine, si considerano pertinenti a una propria unità locale, anche se dislocate fisicamente al di fuori dell’unità produttiva o della regione: – le macchine portatili o semoventi, purché utilizzate da personale incaricato dall’impresa beneficiaria; – le macchine impiegate nei cantieri edili, purché utilizzate da personale incaricato dall’impresa beneficiaria; – i macchinari installati presso terzi, ma utilizzati direttamente dall’impresa beneficiaria, in virtù di collegamenti di qualsiasi tipo (radio, telematici, elettronici ecc.) con propria unità produttiva; – i macchinari installati e gli stampi collocati presso terzi, purché necessari alla prestazione di servizi e gestiti dall’impresa beneficiaria. Tutte le spese devono essere sostenute successivamente alla presentazione della domanda ed entro 12 mesi (24 mesi per l’acquisto, anche tramite locazione finanziaria, la costruzione, l’ampliamento, l’ammodernamento e la ristrutturazione di immobili) dalla data di dichiarazione di ammissibilità della domanda di contributo da parte del Comitato regionale. Un’eccezione è prevista per le domande presentate entro e non oltre i 90 giorni successivi al termine iniziale fissato per la presentazione delle istanze (ossia entro il 14 settembre 2006). Per esse, infatti, saranno ammissibili anche le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2006.
Agevolazione L’agevolazione prevista dal bando è rappresentata da un contributo in
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
conto interessi in abbattimento di quello accordato a fronte di un finanziamento bancario e/o della sottoscrizione di un contratto di locazione finanziaria. Tale abbattimento è riconosciuto nella misura percentuale del 60% del tasso ufficiale di riferimento di cui al d.lgs. n. 123/98, elevabile fino all’80% dello stesso tasso nel caso in cui l’impresa che effettua gli investimenti sia: – un’impresa giovanile (secondo la definizione di cui alla legge n. 44/86); – un’impresa femminile (secondo la definizione di cui alla legge n. 215/92). Il finanziamento o il contratto di leasing dovranno essere stipulati con banche e società convenzionate con la Regione e al tasso di interesse liberamente concordato tra le parti. L’importo massimo agevolabile del finanziamento o del contratto di locazione finanziaria – a prescindere dall’ammontare contrattato con la banca o la società di leasing – è stabilito nella misura massima di € 1.500.000,00. Per quanto riguarda i finanziamenti bancari richiesti per la formazione di scorte l’importo massimo è fissato in € 300.000,00, mentre per i finanziamenti bancari erogabili a fronte dell’acquisizione di commesse e/o appalti di rilevanza nazionale e/o comunitaria, l’ammontare massimo è pari a € 260.000,00. Sono, in ogni caso, escluse le operazioni di finanziamento e/o di locazione finanziaria di beni di importo inferiore a € 10.000,00. Sia per il prestito bancario che per il contratto di locazione potrà, inoltre, essere previsto un periodo di preammortamento/prelocazione, a seguito del quale inizia il rimborso del finanziamento. Le agevolazioni sono erogate in applicazione della normativa de minimis, per cui se l’impresa richiedente ha già beneficiato, nel triennio precedente, di altre agevolazioni
AGEVOLAZIONI REGIONALI
allo stesso titolo, si dovrà procedere alla eventuale riduzione dei contributi in conto interessi/canoni concedibili al fine di non superare la soglia dei 100.000 euro.
Procedura La domanda di contributo in conto interessi deve essere compilata dall’impresa artigiana utilizzando – pena la non ammissibilità della stessa – esclusivamente gli schemi allegati al bando, reperibili presso il sito internet della Regione Emilia-Romagna al seguente indirizzo www.ermesimprese.it. Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione: – fotocopia della carta di identità o del passaporto (non scaduti) del legale rappresentante dell’impresa; – il certificato di iscrizione al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura competente per territorio, rilasciato in data non anteriore a sei mesi. È considerata valida la visura camerale ottenuta tramite collegamento telematico con il registro imprese presso la CCIAA competente per territorio. Il predetto certificato dovrà, tra l’altro, indicare l’iscrizione dell’impresa nell’albo provinciale degli artigiani nonché l’indirizzo dell’unità locale oggetto dell’investimento. L’istanza, completa di tutti gli allegati, dovrà essere indirizzata alla Regione Emilia-Romagna presso il seguente recapito: Regione Emilia-Romagna, Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo, Servizio Politiche Industriali, Viale Aldo Moro 44 – 40127 Bologna. Tuttavia, la presentazione vera e propria delle domande avverrà secondo percorsi differenziati. In particolare, in caso di finanziamento bancario o contratto di locazione finanziaria assistiti da ga-
25
ranzia, le stesse dovranno essere presentate ad Artigiancredit Emilia Romagna Soc. Coop. a r.l. (al recapito: Artigiancredit Emilia Romagna Soc. Coop. a r.l. Via San Felice 6 – 40122 Bologna) per il tramite dei consorzi fidi e/o delle cooperative artigiane di garanzia presso i quali viene richiesta la garanzia diretta. In caso di finanziamento bancario o contratto di locazione finanziaria non assistiti da garanzia, invece, le domande andranno presentate alla banca o alla società di leasing – convenzionata con la Regione – presso la quale è richiesto il finanziamento o con la quale è stato sottoscritto il contratto di locazione finanziaria e contestualmente alla richiesta di finanziamento o di sottoscrizione del contratto di locazione finanziaria. Non è fissato alcun termine finale per la ricezione delle domande che, in ogni caso, si chiuderà all’esaurimento delle risorse finanziarie o per altre cause debitamente motivate. Artigiancredit o, nel caso di non ricorso alla garanzia, la banca e/o la società di leasing convenzionate con la Regione, all’atto di ricezione della domanda attribuiscono alla stessa un numero di posizione, secondo l’ordine cronologico di arrivo, trasmettendola alla Regione nei primi 10 giorni del mese successivo al trimestre decorrente dal mese di presentazione della domanda stessa. L’istruttoria delle domande sarà condotta da un apposito Comitato di valutazione costituito con atto del Direttore Generale alle Attività Produttive. Lo stesso valuterà la completezza, i contenuti, la regolarità formale e sostanziale della documentazione prodotta dai richiedenti, nonché la conformità a quanto richiesto dalla normativa di riferimento, la sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi, la corrispondenza degli investimenti e delle spese previste nella domanda a quanto previsto dal bando.
IN SINTESI
26
AGEVOLAZIONI REGIONALI
BENEFICIARI Imprenditrici e imprenditori agricoli, singoli o associati, e familiari, iscritti nei ruoli previdenziali e al Registro delle imprese, in possesso di specifici requisiti
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Sono agevolabili tipologie di investimento riguardanti: – attività agrituristica; – piccoli impianti aziendali di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti non compresi nell’allegato I del Trattato; – fattorie didattiche
SPESE AMMISSIBILI Progettazione, direzione lavori, lavori e forniture previste dal progetto d’investimento, lavori in economia, lavori agricoli, spese generali relative a oneri connessi alle prestazioni professionali, a consulenze, ad acquisizione di brevetti, di licenze/autorizzazioni, nonché a oneri relativi a fideiussioni
AGEVOLAZIONE L’agevolazione concessa si sostanzia in un contributo in conto capitale a fondo perduto, variabile in relazione all’entità e all’ubicazione dell’intervento, nonché al soggetto interessato
PROCEDURA Le domande di agevolazione devono essere presentate ai Servizi Dipartimentali dell’Agricoltura competenti per territorio entro il 15 settembre 2006. Per la redazione delle domande deve essere utilizzata l’apposita modulistica
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Sardegna: aiuti alle attività agricole e affini La Regione concede contributi agli imprenditori agricoli per le attività agrituristiche, di trasformazione e commercializzazione dei prodotti e per le fattorie didattiche, cofinanziati dal Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feaog) di Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo
I
l 20 giugno 2006 è stata pubblicata, sul Supplemento straordinario n. 8 al n. 20 del Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna (Burs), la Determinazione del Direttore del Servizio Strutture e Infrastrutture n. 458/2006 del 1° giugno 2006, del competente assessorato regionale dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, che approva il bando per l’anno 2006 relativo alla misura “Diversificazione delle attività agricole e delle attività affini”, pubblicato online l’11 giugno 2006 sul sito web www.regione.sardegna.it/servizi/ imprese/bandi. Tale misura, che è compresa nell’asse 4 “Sistemi locali di Sviluppo” inserito nel Complemento di Programmazione (CdP) relativo al Programma operativo regionale (Por) obiettivo 1 della Regione Sardegna 2000-2006, è cofinanziata dal Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feaog). Con lo stesso atto sono stati fissati i termini per la presentazione delle domande di contributo, approvata la modulistica da utilizzare per l’accesso all’agevolazione, stabiliti i criteri e le modalità per la valutazione, concessione ed erogazione delle stesse agevolazioni.
La misura in esame sostiene la diversificazione delle attività svolte dalle aziende agricole favorendo la pluriattività e la creazione di fonti di reddito alternative e complementari a quello agricolo. In particolare, si articolata in 3 azioni: a) “Attività agrituristica”, volta alla diversificazione produttiva delle aziende agricole, attraverso l’adeguamento delle stesse, finalizzata alla realizzazione o all’incremento di attività agrituristiche. Nello specifico, finanzia interventi volti a sviluppare l’offerta di servizi turistici, attraverso la realizzazione/ristrutturazione di locali da destinare all’ospitalità agrituristica, l’allestimento di aree attrezzate per l’agri-campeggio e di strutture per attività ricreative, le attività di turismo equestre, nonché i locali per esposizioni etnografiche permanenti; b) “Piccoli impianti aziendali di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti non compresi nell’allegato I del Trattato”, indirizzata alla realizzazione e il recupero di piccoli impianti di trasformazione e di commercializzazione di produzioni tradizionali e tipiche.
SCHEDA DI VALUTAZIONE
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
DIFFICOLTÀ La compilazione della domanda non presenta particolari problemi
TEMPI La durata prevista per completare l’iter amministrativo non è specificata nel bando, mentre sono invece indicati sia termini per l’avvio del progetto, che deve avvenire entro 60 gg. dalla notifica del provvedimento di concessione, sia per la sua conclusione, entro i successivi 12 mesi
COSTI I costi derivano dalla necessità di avvalersi di alcune figure professionali qualificate per l’allestimento del progetto e della documentazione richiesta. L’aspetto positivo è rappresentato dalla possibilità di accedere a un contributo in conto capitale a fondo perduto
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
Le probabilità di accedere all’agevolazione sono buone per l’entità delle risorse disponibili, pari a 8.138.000,00 €
NORMATIVA – Regolamento (CE) n. 1257 del 17 maggio 1999 – Regolamento (CE) n. 69 del 12 gennaio 2001 – Regolamento (CE) n. 445 del 26 febbraio 2002 – Regolamento (CE) n. 448 del 10 marzo 2004 – Regolamento (CE) n. 817 del 29 aprile 2004 – Direttiva (CE) 28 aprile 1975, n. 75/268/CEE – Delibera della Giunta Regionale 18 maggio 2006, n. 20/11 – Delibera della Giunta Regionale 30 maggio 2006, n. 23/32 – Dd n. 63 del 16 maggio 2006
MODULISTICA Disponibile sia sul bando che sul sito della Regione Sardegna
INFORMAZIONI Regione Sardegna: www.regione.sardegna.it www.regione.sardegna.it/servizi/imprese/bandi
AGEVOLAZIONI REGIONALI
Nello specifico, le produzioni tradizionali e tipiche possono riguardare tutti i prodotti legati ai saperi locali, artigianali e di seconda trasformazione dei prodotti agricoli ottenuti, prevalentemente, nella propria azienda agricola; c) “Fattorie didattiche”, rivolta alle aziende agricole o agrituristiche al fine di ospitare e svolgere attività didattiche e divulgative, prioritariamente a favore delle scuole e dei consumatori, allo scopo di: – riscoprire il valore “culturale” dell’agricoltura e del mondo rurale, valorizzando il ruolo formativo e informativo dell’agricoltore; – creare una rete di relazioni fra produttore e giovane consumatore finalizzata alla conoscenza della produzione agricola e a uno stile di vita sano; – consolidare il legame dei giovani con il proprio territorio.
Beneficiari I soggetti abilitati a presentare le domande di contributo sono le imprenditrici e gli imprenditori agricoli, singoli o associati, e i familiari, regolarmente iscritti nei ruoli previdenziali e al Registro delle imprese. Il sostegno agli investimenti sarà riconosciuto ad aziende agricole che dimostrino:
27
a) redditività, accertata mediante la determinazione del Reddito lordo standard (Rls) aziendale, espresso in Unità di dimensione europea (Ude), e calcolata attraverso l’applicazione dei coefficienti unitari di Rls all’ordinamento produttivo ordinario dell’azienda. Per il calcolo delle Rls, applicabili alle differenti produzioni agricole e zootecniche, si rimanda alla procedura indicata nel bando. In particolare, il requisito minimo di redditività si considera rispettato se la dimensione economica aziendale non risulta inferiore a 5 Ude, pari a 6.000,00 € di Rls aziendale e se l’azienda non è sottoposta, al momento della presentazione della domanda, ad atti giudiziari esecutivi. Tali requisiti di redditività devono essere posseduti dall’azienda al momento della presentazione della domanda di aiuto. Potranno, tuttavia, essere considerate ammissibili anche le domande di aiuto presentate da imprese di nuova costituzione che, per l’anno di presentazione della domanda, dimostrino il raggiungimento di una dimensione economica non inferiore a 5 Ude, condizione che dovrà essere verificata dagli uffici istruttori prima della concessione dell’aiuto; b) possesso di conoscenze e com-
Riferimenti normativi per l’individuazione dei beneficiari – Imprenditori agricoli: art. 2135 del Codice civile, così come sostituito dall’art. 1 del Dlgs 18 maggio 2001 n.228 – Familiari: art. 230-bis del Codice civile – Imprenditori agricoli e familiari: iscritti nei ruoli previdenziali, ai sensi della legge nazionale 2 agosto 1990, n. 223, e al Registro delle imprese, di cui all’art. 2188 del Codice civile (legge nazionale 29 dicembre 1993, n. 580, art. 8)
28
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI REGIONALI
petenze professionali adeguate, quando si verifichi almeno una delle seguenti condizioni: – diploma di laurea in scienze agrarie o in scienze forestali o in medicina veterinaria o in scienze delle produzioni animali o in scienze delle tecnologie alimentari, ovvero di diploma universitario per le medesime aree professionali, ovvero di diploma di istituto tecnico agrario o di istituto professionale ad indirizzo agrario; – attestato in seguito alla frequenza a corsi di formazione professionale in agricoltura, della durata di almeno 150 ore, organizzati in attuazione di normative comunitarie, statali o regionali; – esercizio, per almeno un triennio anteriore alla data di presentazione della domanda, dell’attività agricola come titolari di azienda agricola, o come coadiuvanti agricoli familiari o come lavoratori agricoli. Tale esercizio dovrà risultare dalla certificazione rilasciata dalla Camera di commercio, industria, artigianato, agricoltura (Cciaa) per i titolari di azienda agricola o dalla certificazione rilasciata dall’Inps per i coadiuvanti agricoli familiari e per i lavoratori agricoli. Per le persone giuridiche, il suddetto requisito ricorre quando abbiano esercitato l’attività agricola per almeno un triennio anteriore alla data di presentazione della domanda ovvero se il soggetto, socio o dipendente, che ha la “responsabilità tecnica” dell’impresa, risponde ai requisiti previsti; c) rispetto dei requisiti minimi in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali, per cui dettaglio della normativa di riferimento indicata per dimostrare il possesso di tali requisiti si riman-
da alla lettura del bando in esame; d) requisiti specifici di ammissibilità, indicati per l’azione c) “Fattorie didattiche”. Per gli investimenti realizzati da giovani agricoltori entro 5 anni dall’insediamento, al fine di agevolarne l’avvio dell’attività o l’adattamento strutturale dell’azienda, è fissato un
termine non superiore ai 5 anni, a decorrere dall’insediamento, per il conseguimento dei requisiti indicati alle sopra citate lettere a, b e c.
Attività agevolabili Sono ammissibili, ognuna delle tre azioni previste, le seguenti tipologie d’investimento:
Requisiti specifici richiesti per le “Fattorie didattiche” – Superficie minima aziendale non inferiore ad Ha 5, di cui 2 accorpati – Produzione aziendale riguardante almeno due tra i seguenti comparti produttivi, specificando che ciascun comparto dovrà rappresentare almeno il 20% del Rls aziendale: bovino da latte o da carne, ovicaprino, suinicolo, equino, apicoltura, avicunicolo, ortofrutta, florovivaismo, piante aromatiche e officinali, cerealicolo – Azienda facilmente raggiungibile con bus e pullman – Programma didattico ripetibile nel tempo, rivolto principalmente alle scuole, ma anche ai consumatori in generale, con l’obiettivo di illustrare le tecniche colturali, di allevamento e di trasformazione dei prodotti agricoli, delle attività connesse all’azienda agricola e al mondo rurale, di favorire la conoscenza dei prodotti tradizionali, di promuovere l’educazione alimentare, approfondendo il legame che unisce il cibo, l’ambiente, la salute, nel percorso dal campo alla tavola – Rapporto tra operatori e utenti non superiore a 1:30 – Impegno, per almeno 5 anni dalla data del collaudo, a svolgere l’attività di fattoria didattica con copertura assicurativa per la responsabilità civile – Impegno a partecipare, prima dell’accertamento finale dei lavori, a specifici corsi di formazione organizzati da enti accreditati – Garantire che i sistemi di allevamento siano conformi alla normativa sul benessere animale e i sistemi di coltivazione siano a basso impatto ambientale
Risorse finanziarie Il bando ha una dotazione finanziaria, per l’annualità 2006, di 8.138.000,00 €, suddivisa tra tre azioni*: – 4.138.000,00 € per l’azione a) – 2.000.000,00 € per l’azione b) – 2.000.000,00 € per l’azione c) * Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, gli stanziamenti saranno messi a disposizione tra le aree di competenza dei Servizi dipartimentali dell’Agricoltura, in proporzione diretta ai fabbisogni necessari al finanziamento delle istanze inserite negli elenchi dei progetti ammissibili. L’entità delle assegnazioni non potrà, comunque, eccedere l’importo complessivo dei contributi richiesti. Eventuali compensazioni finanziarie, tra le tre azioni della misura, potranno essere disposte dal competente dirigente della Struttura
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
– Azione a): restauro, adeguamento, ristrutturazione, ampliamento e nuova costruzione di locali per l’attività agrituristica, realizzazione di strade poderali di accesso, opere per l’approvvigionamento idrico e potabile, adduzione e distribuzione di energia elettrica per usi domestici, trattamento e smaltimento delle acque luride, collegamenti telefonici, allestimento di piazzole attrezzate per l’agri campeggio e relativi servizi, realizzazione di strutture per attività ricreative, arredamento delle stanze da letto, delle cucine e dei posti di ristoro, restauro e ristrutturazione di strutture tipiche del paesaggio agricolo tradizionale, sistemazione di cartelli e indicazioni stradali, locali e attrezzature per la lavorazione, manipolazione e conservazione dei prodotti aziendali, esclusi i prodotti dell’allegato I del Trattato, realizzazione e allestimento di locali adibiti a esposizioni etnografiche permanenti, laboratori e attrezzature destinate a lavorazioni tradizionali; – Azione b): costruzione, ampliamento, riattamento e adeguamento di locali esistenti, acquisto apparecchiature e attrezzature necessarie per la trasformazione, la conservazione e la vendita dei prodotti; – Azione c): allestimento di locali e spazi con funzione illustrativa, a gruppi scolastici e pubblico in genere, delle attività di produzione agricola e zootecnica, degli aspetti di vita rurale, della storia rurale locale, realizzazione di giardini della biodiversità, di itinerari aziendali, dotazione di servizi per l’accoglienza dei visitatori, realizzazione o ristrutturazione di ambienti al coperto, recupero e restauro di attrezzi di lavoro della tradizione contadi-
AGEVOLAZIONI REGIONALI
na, dotazione di strutture e attrezzature.
Spese ammissibili Le spese ammissibili, conformi al reg. (CE) n. 448 del 10 marzo 2004 e alla normativa nazionale e regionale vigente, devono essere effettuate dopo la data di presentazione della domanda di contributo. Per quanto riguarda il dettaglio delle spese ammissibili, delle limitazioni previste per alcune tipologie di spesa, di quelle non ammissibili, nonché delle spese generali riconoscibili, si rimanda alla lettura del bando in esame. L’investimento ammissibile per azienda, al netto dell’Iva, ma comprese le spese generali, non potrà superare 150.000 € per l’azione a) e 100.000 € per le azioni b) e c).
29
primo contributo, accordato ai sensi del suddetto regime. Nel caso di ricorso a eventuali aiuti di Stato per lo stesso intervento, il contributo concesso con il bando in esame dovrà essere ridotto in proporzione in modo che l’aiuto complessivo non ecceda le intensità ammesse.
Procedura Presentazione delle domande.
Agevolazione
Le domande di contributo, redatte secondo la modulistica allegata al bando e corredate del progetto esecutivo, della relazione tecnica e della documentazione amministrativa e tecnica richiesta dal bando stesso, devono essere consegnate a mano, entro le ore 12,00 della data di scadenza, o inviate tramite Raccomandata A.R., ai Servizi Dipartimentali dell’Agricoltura competenti per territorio, entro il 15 settembre 2006.
L’agevolazione, erogata in due soluzioni, è pari al 40% degli investimenti riconosciuti ammissibili per le aziende ricadenti in zone non svantaggiate e al 50% per quelle ricadenti in zone svantaggiate, delimitate ai sensi della direttiva 75/268/CEE, per il cui elenco si rimanda all’allegato n. 1 del bando in esame. Per i giovani agricoltori, di età non superiore ai 40 anni, insediati per la prima volta in azienda da non più di 5 anni e che rispondono ai requisiti prescritti, le suddette percentuali di aiuto possono raggiungere, rispettivamente, il 50 e il 60%. La restante parte, non coperta dal finanziamento pubblico, resta a totale carico dei beneficiari. Per la determinazione dell’aiuto massimo concedibile alla singola azienda, si applica il regime “de minimis”, che non può eccedere la somma di 100.000 €, erogata alla medesima impresa nei tre anni successivi alla data di concessione del
Valutazione delle domande. L’istruttoria delle istanze pervenute è effettuata dai singoli Servizi Dipartimentali dell’Agricoltura che, sulla base dei punti disponibili per i diversi criteri di selezione indicati dal bando, attribuisce alle singole domande ritenute ammissibili il relativo punteggio, predisponendo una singola graduatoria per ciascuna azione. La competente Struttura regionale provvede quindi all’approvazione e alla pubblicazione sul Bollettino regionale. La successiva istruttoria tecnicoamministrativa è effettuata nel rispetto dell’ordine di ciascuna graduatoria, fino a esaurimento delle risorse finanziarie previste. A conclusione dell’istruttoria, il funzionario incaricato compilerà la relazione istruttoria e la competente Struttura regionale emetterà la determinazione di concessione degli aiuti, fissando il termine per il completamento dei lavori.
IN SINTESI
30
AGEVOLAZIONI REGIONALI
BENEFICIARI Le “piccole imprese” del commercio al minuto e della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che intendono avviare o implementare esercizi di vicinato o di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nei comuni di riferimento del Programma integrato territoriale – PIT “Slot Alto Molise”
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Saranno agevolabili programmi di investimento delle seguenti tipologie: – nuova attività – ampliamento – ristrutturazione – riqualificazione
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Molise: gli aiuti per le piccole imprese commerciali Aperta la procedura per l’attuazione della misura 4.2 del POR Molise 2000-2006 nell’ambito del PIT “Slot Alto Molise”, finalizzato allo sviluppo integrato di un determinato territorio. Nel caso di specie l’agevolazione riguarda le piccole iniziative per la realizzazione di attività di vicinato e di somministrazione di bevande e alimenti di Andrea Fugaro e Arianna Giuliodori
SPESE AMMISSIBILI Sono relative a: – opere murarie – impianti generali – attrezzature e arredi – spese tecniche
AGEVOLAZIONE Le agevolazioni sono concesse in regime “de minimis” nella forma del contributo in conto capitale per una misura pari al 50% delle spese ammissibili e con un tetto massimo di 100.000 euro per singola impresa agevolata nell’arco di tre anni a partire dalla prima concessione ottenuta in regime “de minimis”
PROCEDURA La domanda di agevolazione e la scheda tecnica vanno redatte utilizzando solo ed esclusivamente la modulistica della Regione senza alcuna integrazione o modifica al testo e avendo cura di apporre sul modulo la marca da bollo di 11 euro come da normativa vigente. Le istanze devono essere spedite a mezzo raccomandata entro 60 giorni (scadenza 7 agosto 2006) dalla data di pubblicazione del bando a Regione Molise – Assessorato attività produttive – Via Roma 84 – 86100 Campobasso. La concessione dell’agevolazione avverrà sulla base di una graduatoria fino all’esaurimento dei fondi disponibili.
I
l presente bando si inserisce nell’ambito delle attività del PIT “Slot Alto Molise” attraverso il finanziamento del POR Molise 2000-2006 e della relativa misura 4.2. Il PIT rappresenta una forma di attuazione degli interventi che mette al centro della sua azione un territorio di riferimento e una idea forza trainante data dalla necessità di sviluppo integrato di quella medesima realtà. In sostanza, invece di finanziare singole iniziative scollegate tra di loro, il Programma integrato territoriale mira a inserirle in un contesto territoriale coerente e integrato, in grado di dare sviluppo e valore aggiunto alla zona interessata. Lo dimostra il caso di specie che mira proprio a favorire piccole imprese e quindi piccole iniziative nei comuni del PIT Alto Molise spingendo sulla realizzazione di attività di vicinato e di somministrazione di bevande e alimenti. L’intento è quello di sviluppare servizi e attività endogene che trainino il territorio, spesso caratterizzato da elementi di ruralità, verso obiettivi di sviluppo e crescita. Tale finalità permette di evitare che
si finanzino con risorse pubbliche piccole attività di commercio al dettaglio isolate dal contesto territoriale di riferimento e che tali finanziamenti si disperdano, non conseguendo risultati duraturi ed efficaci.
Beneficiari Possono concorrere al presente bando le “piccole” imprese del commercio al minuto e della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande interessate ad avviare o implementare esercizi di vicinato o di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nelle zone indicate dei comuni di riferimento del PIT “Slot Alto Molise”. I comuni interessati dall’azione sono: Agnone, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Capracotta, Carovilli, Carpinone, Castel del Giudice, Castelverrino, Chiauci, Civitanova del Sannio, Frosolone, Macchiagodena, Pescolanciano, Pescopennataro, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Rionero Sannitico, Roccasicura, San Pietro Avellana, S. Angelo del Pesco, S. Elena Sannita, Sessano del Molise, Vastogirardi. Nei comuni che hanno densità di popolazione superiore a 200 abitanti
SCHEDA DI VALUTAZIONE
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
DIFFICOLTÀ Il numero dei moduli da redigere appare abbastanza numeroso ma non di grande difficoltà e per la maggior parte nella forma della dichiarazione sostitutiva. Inoltre la difficoltà è annullata da un progetto chiaro e dall’inserimento degli investimenti in un programma territoriale
TEMPI 30 gg. per la prima comunicazione sulla ricezione della domanda; 90 gg. per l’istruttoria; 30 gg. per la redazione della graduatoria di merito finale e i provvedimenti di concessione delle agevolazioni
COSTI Appaiono contenuti e limitati al reperimento della documentazione giustificativa
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
La Regione Molise ha stanziato 159.639,00 euro per questa misura. Considerato l’esiguo ammontare disponibile e l’importo massimo ammissibile al finanziamento (100 mila euro in tre anni), le probabilità di accedere all’aiuto non appaiono molto elevate
NORMATIVA – Regolamento del Consiglio (CE) n. 1260/1999 – POR Molise 2000-2006, dec. CE n. 2371 del 20.12.2001 e decisione n. 5448/2004 – Complemento di programmazione 2000-2006 – Deliberazione Giunta Regionale n. 193 del 16.2.2004 – Accordo esecutivo Regione Molise – PIT “Slot Alto Molise” del 30.9.2003 – Bando Regione Molise – Assessorato Attività produttive (BUR 1.6.2006)
MODULISTICA www.regione.molise.it/ufficioeuropa www.provincia.isernia.it
INFORMAZIONI Scarl Alto Molise Sviluppo c/o Amministrazione Provinciale di Isernia – Servizio programmazione e politiche comunitarie – Via Berta, VI piano, ala A – 86170 Isernia – Tel. 0865 441281; fax 0865 5441207 –
[email protected]
AGEVOLAZIONI REGIONALI
per chilometro quadrato (v. allegato 10 della circolare esplicativa, nel quale sono contenuti i dati provvisori relativi al 14° censimento della popolazione, rilasciati dall’ISTAT il 27 marzo 2002), sono ammissibili alle agevolazioni previste dal presente bando solo gli interventi realizzati in esercizi di vicinato ricadenti nel centro storico, come individuato dallo strumento urbanistico comunale, mentre negli altri comuni, che hanno densità di popolazione inferiore, sono ammissibili alle agevolazioni solo gli interventi realizzati in esercizi di vicinato situati nei centri urbani degradati o nelle zone rurali, a condizione che gli stessi non siano inseriti nei centri commerciali. Alla data di presentazione della domanda l’impresa deve possedere i requisiti indicati nel box a pagina successiva. Possono inoltre accedere ai benefici previsti dal presente bando i neoimprenditori che abbiano le caratteristiche della “piccola impresa”, che alla data di presentazione della domanda siano in possesso della partita IVA e abbiano effettuato al Comune competente la comunicazione per l’esercizio di una delle attività commerciali ammissibili alle agevolazioni.
Attività agevolabili Saranno agevolabili programmi di investimento delle seguenti tipologie: – nuova attività; – ampliamento; – ristrutturazione; – riqualificazione. Per nuove attività si intendono quelle iniziative da avviare ad opera di un neo-imprenditore. Per ampliamento si intendono quelle iniziative, proposte da imprese già operative, che siano volte a accrescere la potenzialità di un’unità locale esistente attraverso l’ampliamento della superficie di vendita e/o deposito. Per
31
ristrutturazione si intendono quelle iniziative che hanno come finalità quella di ristrutturare/ammodernare i locali interessati dall’investimento mediante interventi non riconducibili comunque a mere attività di manutenzione ordinaria e in ogni caso tese a conseguire un miglioramento dell’ambiente di lavoro, delle condizioni di efficienza organizzativa e tecnologica, delle condizioni ecologiche e/o di risparmio energetico e/o di sicurezza sul lavoro. Per riqualificazione si intendono quelle iniziative consistenti in un insieme di interventi finalizzati al risanamento e valorizzazione dei locali per il passaggio ad altri settori merceologici non alimentari.
Spese ammissibili Sono ammissibili alle agevolazioni le spese, al netto dell’Iva, relative a programmi di investimento di importo complessivo non inferiore a 15.500 euro, avviati a partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda e ultimati, pena la revoca delle agevolazioni, nel termine di 12 mesi dalla data di ricevimento della determina dirigenziale di concessione del contributo. L’avvio dell’investimento è determinato dalla data del primo titolo di spesa ammissibile a contributo, mentre l’ultimazione dell’investimento è determinata dalla data dell’ultimo titolo di spesa ammissibile a contributo. Le tipologie di spese ammissibili sono le seguenti: a) opere murarie; b) impianti generali; c) attrezzature e arredi; d) spese tecniche. In merito all’agevolabilità delle spese va precisato che devono intendersi comunque non ammissibili le spese non pertinenti al programma e/o non strettamente connesse alla sua realizzazione.
32
AGEVOLAZIONI REGIONALI
I requisiti richiesti 1. Operare prevalentemente in uno dei settori commerciali individuati nella classificazione delle attività economiche ISTAT ’91: – commercio al dettaglio escluso ipermercati, supermercati, commercio di prodotti surgelati, grandi magazzini, commercio di pesci; – ristoranti; – bar, escluse le gelaterie. 2. Avere le caratteristiche di piccola impresa. Piccole imprese sono quelle aventi meno di 50 dipendenti e o un fatturato annuo non superiore a 7 milioni di euro o un totale di bilancio annuo non superiore a 5 milioni di euro e in possesso del requisito dell’indipendenza. 3. Essere classificata come “esercizio di vicinato”: esercizio commerciale avente superficie di vendita non superiore a 150 mq nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti e non superiore a 250 mq. nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti. 4. Essere attiva e già iscritta al Registro delle imprese per una delle attività economiche indicate con carattere di “prevalenza” alla data di presentazione della domanda.
Non sono ammissibili le spese: – per lavori e beni realizzati in economia tra i quali devono intendersi i beni autoprodotti dall’impresa richiedente e le opere contabilizzate come commesse interne; – per beni a uso promiscuo tra i quali devono intendersi tutti quei beni utilizzabili ad altri fini oltre a quelli strettamente connessi all’attività commerciale; – per attrezzature di minuteria, tra le quali devono intendersi quei beni di piccola dimensione e/o di piccola spesa, commisurabili a beni di consumo o di ricambio. Ai fini dell’erogazione delle agevolazioni concesse, non sono ammessi pagamenti in contanti nonché spese effettuate attraverso rilascio di cambiali o pagherò da cui si evinca una data di scadenza successiva alla data di ultimazione dell’investimento. I mezzi di pagamento dovranno trovare riscontro nell’estratto del conto corrente, intestato all’impresa beneficiaria e i beni agevolati esse-
re iscritti nel registro dei beni ammortizzabili, pena la revoca delle agevolazioni concesse su tali beni.
Agevolazioni Le agevolazioni sono concesse in regime “de minimis” nella forma del contributo in conto capitale per una misura pari al 50% delle spese ammissibili e con un tetto massimo di 100.000 euro per singola impresa agevolata nell’arco di tre anni a partire dalla prima concessione ottenuta in regime “de minimis”.
Procedura La domanda di agevolazione e la scheda tecnica devono essere redatte utilizzando solo ed esclusivamente la modulistica predisposta dalla Regione Molise apponendo, solo sul modulo di domanda, una marca da bollo di euro 11,00. Non è presentabile da parte della stessa impresa più di una domanda di contributo e il programma di investimento non deve riferirsi, inoltre,
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
a più di un esercizio commerciale. Alle istanze di contributo, inoltre, dovranno essere allegati, pena l’inammissibilità della domanda, i seguenti documenti: 1. scheda tecnica debitamente compilata e sottoscritta in ogni sua pagina; 2. certificato di iscrizione al Registro delle Imprese (tranne che per la tipologia “Avvio di nuova attività”); 3. certificazione catastale relativa agli immobili oggetto dell’investimento; 4. per i neo imprenditori, in sostituzione del certificato della CCIAA, copia attribuzione del numero di partita Iva nonché copia comunicazione, al comune di inizio attività; 5. dichiarazione del sindaco attestante l’ubicazione dell’esercizio; 6. dichiarazione del sindaco attestante l’interessamento del comune da interventi di micro ricettività turistica (ove necessaria). Inoltre dovranno essere allegati, pena l’esclusione delle relative spese dalla valutazione istruttoria i seguenti documenti: – elaborati tecnici riguardanti gli investimenti previsti in opere murarie nonché i computi metrici estimativi (redatti con riferimento al prezzario delle OO.PP. della Regione Molise vigente alla data della domanda); – preventivi per l’acquisto di impianti generali, attrezzature e/o arredi. La domanda, la scheda tecnica e i suddetti allegati, contenuti in un plico chiuso, redatte in originale e in due copie conformi, dovranno, pena di esclusione, essere indirizzate a: Regione Molise – Assessorato attività produttive via Roma, 84 – 86100 Campobasso e spedite a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, entro il 7 agosto 2006. All’esterno del plico deve essere ri-
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
portata oltre alla denominazione dell’impresa richiedente anche la seguente dicitura: PIT “Slot Alto Molise” – Domanda di contributo ai sensi dell’Azione 4.2.2 “Aiuti de minimis alle imprese agli investimenti delle piccole imprese commerciali”. La concessione delle agevolazioni in favore delle imprese beneficiarie avverrà sulla base della posizione assunta in graduatoria, secondo l’ordine decrescente dalla prima all’ultima e fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Le domande ritenute ammissibili e non finanziate per carenza di risorse potranno essere successivamente agevolate, nel rispetto dello stesso ordine di graduatoria, nel limite delle eventuali risorse finanziarie che deriveranno da rinunce e/o decadenze da parte delle imprese finanziate, o anche da eventuali assegnazioni di risorse aggiuntive.
Erogazioni I programmi di investimento agevolati dovranno essere comunque ultimati entro e non oltre il 30 giugno 2008, pena la revoca delle agevolazioni, ai fini del rispetto dei termini finali della rendicontazione stabiliti dalla normativa comunitaria. L’erogazione delle agevolazioni concesse potrà avvenire secondo le seguenti modalità: – a stato di avanzamento lavori pari al 30% del contributo concesso, dopo aver realizzato una pari quota di investimenti ammessi, con aggiunta di un’anticipazione del 20% del contributo concesso previa presentazione di apposita fidejussione bancaria o polizza assicurativa, a garanzia del 50% del contributo concesso; – a saldo del contributo concesso (o, in caso di mancata richiesta dell’anticipazione, ammontare complessivo dell’agevolazione richiesta), a conclusione del pro-
AGEVOLAZIONI REGIONALI
gramma di investimento ammesso alle agevolazioni, previa dichiarazione da parte dell’impresa della sua avvenuta ultimazione, della presentazione della documentazione finale di spesa e della verifica dell’effettiva realizzazione dell’investimento, nonché della corrispondente regolarità della documentazione tecnicoamministrativa, da parte degli uffici regionali competenti, anche attraverso l’accertamento in loco. Tale contributo potrà essere ricalcolato a seguito dell’eventuale decurtazione di spese giudicate non ammissibili. L’ufficio ricevente della Regione comunicherà al richiedente, entro 30 giorni dal termine ultimo di presentazione delle domande, l’avvenuta ricezione del plico nonché il numero di protocollo, l’ufficio e il nominativo del responsabile del procedimento amministrativo. L’istruttoria per la valutazione delle domande pervenute nel rispetto dei termini dovrà completarsi entro 90 giorni dal termine ultimo di presentazione delle stesse. Nel corso dell’esame istruttorio, gli uffici regionali competenti potranno richiedere ulteriori dati e informazioni che l’impresa richiedente l’agevolazione sarà tenuta a fornire a mezzo raccomandata A/R inderogabilmente entro 15 giorni dalla data di ricezione della richiesta, pena l’esclusione dal contributo. Entro 30 giorni dal termine dell’attività istruttoria, una Commissione di valutazione nominata dalla Giunta Regionale di concerto con il Responsabile della Misura procederà alla formulazione della graduatoria di merito. Nei 30 giorni successivi, il dirigente responsabile preposto all’attuazione della Misura adotterà e comunicherà alle imprese beneficiarie i provvedimenti di concessione delle agevolazioni. Ai fini dell’e-
33
rogazione dell’eventuale anticipazione richiesta, il dirigente responsabile emanerà la disposizione di pagamento entro 30 giorni dal ricevimento della corretta e completa documentazione prevista. Ai fini dell’erogazione del saldo, l’Amministrazione regionale procederà a effettuare le verifiche della documentazione entro 75 giorni dalla data di presentazione della documentazione finale di spesa, procedendo al ricalcalo del contributo nell’eventualità di decurtazione di spese ritenute non ammissibili, del punteggio ottenuto sulla base del programma effettivamente realizzato, nonché delle condizioni soggettive esistenti alla data della domanda di saldo. Nel corso di tali verifiche gli uffici regionali competenti potranno richiedere ulteriori dati e informazioni che l’impresa richiedente l’agevolazione sarà tenuta a fornire a mezzo raccomandata A/R, entro 15 giorni dalla data di ricezione della richiesta, pena la decadenza o revoca del contributo. Le verifiche, sulla base degli accertamenti e delle relative certificazioni eseguite dai soggetti preposti, si concluderanno con la redazione della relazione istruttoria finale da parte del funzionario incaricato e con l’emanazione della determinazione dirigenziale di liquidazione del saldo entro i 30 giorni successivi, contestualmente allo svincolo dell’eventuale fidejussione o polizza assicurativa stipulata per l’ottenimento dell’anticipazione. Sulla base di quanto prescritto nella domanda di saldo l’impresa beneficiaria delle agevolazioni dovrà comunicare, a mezzo raccomandata A/R, entro 30 giorni dalla conclusione dell’anno a regime, l’effettivo incremento occupazionale espresso in unità lavoro adulto (ULA) attivato con l’investimento, allegando, altresì, copia conforme del libro matricola.
IN SINTESI
34
AGEVOLAZIONI REGIONALI
BENEFICIARI Tutti i soggetti, pubblici e privati, proprietari della struttura cui si riferisce l’intervento
ATTIVITÀ AGEVOLABILI L’attività è unica e riguarda la realizzazione di impianti solari termici
SPESE AMMISSIBILI Le voci di spesa riguardano: – fornitura e posa in opera dei materiali e componenti degli impianti; – eventuali opere edili strettamente necessarie; – progettazione dei lavori
RICERCA E INNOVAZIONE
Liguria: finanziamenti per gli impianti solari termici Il bando rientra fra gli interventi relativi all’attuazione regionale del “Programma solare termico”. In arrivo contributi per la realizzazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda, riscaldamento delle piscine e riscaldamento degli ambienti di Piero Crivellaro, Crif spa
AGEVOLAZIONE L’agevolazione copre fino al 25% del costo dell’investimento ammesso fino a un massimo di 25.000,00 euro
PROCEDURA Le domande devono essere presentate dal 7 luglio 2006 al 14 novembre 2006
S
ul Bollettino Ufficiale della Regione n. 23 del 7 giugno 2006 è stato pubblicato il bando relativo all’attuazione regionale del “Programma solare termico”. Si tratta di contributi per la realizzazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento delle piscine e riscaldamento degli ambienti. Il finanziamento in spiegazione oltre al raggiungimento degli obiettivi delineati nel programma regionale, ha un fine più alto: lo sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili di energia al fine di concorre al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal protocollo di Kyoto e dall’Unione europea. La Regione Liguria aderisce al sottoprogramma rivolto alle Regioni e Province autonome del Programma “Solare termico – bandi regionali” di cui al decreto ministeriale del 24 luglio 2002.
Beneficiari I beneficiari del contributo sono
tutti i soggetti, pubblici e privati, proprietari della struttura dove sarà realizzato l’intervento o, se non proprietari, devono dimostrare di essere autorizzati dal proprietario a svolgere gli interventi. Le domande presentate dai soggetti privati devono essere in bollo, così come previsto dalla vigente normativa, sottoscritte dall’interessato e presentate unitamente a copia non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore.
Attività agevolabili Gli investimenti ammissibili riguardano, esclusivamente, impianti solari termici per: – la produzione di acqua calda sanitaria; – il riscaldamento delle piscine; – il riscaldamento degli ambienti. Gli impianti devono rispettare tutte le specifiche indicate nel bando e i collettori solari termici e le relative prestazioni devono essere garantiti dal produttore per almeno 5 anni. Mentre l’intero impianto e le relative prestazioni di funzionamento devono essere garantite per
SCHEDA DI VALUTAZIONE
RICERCA E INNOVAZIONE
DIFFICOLTÀ La redazione dell’istanza di finanziamento non è da considerarsi particolarmente complessa e può essere redatta direttamente dalla società che si occuperà dell’installazione degli impianti solari
TEMPI Visto che la procedura di accesso al finanziamento è a sportello e tempi di risposta dell’ente saranno molto brevi, saranno finanziate le domande fino a esaurimento delle risorse
COSTI I costi non sono da ritenersi elevati e si può essere aiutati, nella redazione dell’istanza, dalla società che si occuperà dell’installazione dell’impianto
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
I fondi a disposizione non sono particolarmente elevati, in quanto ammontano a 153.749,51 euro
NORMATIVA B.U. della Regione Liguria n. 23 del 7 giugno 2006 “Solare termico – bandi regionali” di cui al Dm del 24 luglio 2002
AGEVOLAZIONI REGIONALI
almeno due anni dalla data di messa in esercizio dello stesso. La realizzazione degli interventi deve essere avviata e fatturata successivamente alla data di pubblicazione del presente bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria e quindi a partire dal 7 giugno 2006. Gli interventi devono essere localizzati nel territorio della Regione Liguria.
Spese ammissibili Sono ammissibili le seguenti voci di spesa: – fornitura e posa in opera dei materiali e componenti degli impianti; – eventuali opere edili strettamente necessarie e connesse all’installazione degli impianti; – progettazione, direzione lavori, collaudo o certificato di regolare esecuzione in misura non superiore al 10% delle voci di cui sopra. In ogni caso, la spesa ammissibile a metro quadrato di pannello installato è pari a:
35
– impianti sino a 20 mq di superficie lorda: a) 750 € a mq. per impianti che impieghino collettori solari piani vetrati e collettori ad accumulo; b) 900 € a mq. per impianti che impieghino collettori solari sottovuoto; c) 220 € a mq. per impianti che impieghino collettori solari non vetrati; – impianti superiori a 20 mq di superficie lorda: a) 450 + 6000/S € a mq. per impianti che impieghino collettori solari piani vetrati e collettori ad accumulo; b) 550 + 7000/S € a mq per impianti che impieghino collettori solari sottovuoto; c) 130 + 1800/S € a mq per impianti che impieghino collettori solari non vetrati, dove S è la superficie lorda dell’impianto data dalla somma della superficie lorda dei singoli collettori solari espressa in mq.
MODULISTICA www.regione.liguria.it
Cos’è il solare termico?
INFORMAZIONI
Il solare termico è una tecnologia che permette la conversione diretta dell’energia solare in energia termica per la produzione di acqua calda. La conversione dell’energia avviene mediante il collettore solare che ha la funzione di captare l’energia del sole attraverso una superficie scura e trasferirla sotto forma di energia termica al fluido termovettore che circola all’interno del collettore stesso. Il collegamento tra collettori solari e le utenze finali o il serbatoio di accumulo dell’acqua viene detto circuito solare e può essere: – aperto, se il fluido termovettore che circola nei collettori è lo stesso del circuito di utilizzo; – chiuso, se il fluido termovettore che circola nei collettori cede calore al fluido d’utilizzo tramite uno scambiatore. La circolazione all’interno del circuito solare può essere: – naturale, se avviene grazie al processo convettivo del fluido che scaldandosi sale verso il serbatoio di accumulo; – forzata, se avviene tramite una pompa che fa circolare il fluido dai collettori al serbatoio d’accumulo. Fonte: Regione Liguria (www.regione.liguria.it)
Regione Liguria – Ufficio Politiche dell’Energia – Via Fieschi, 15, 16121 – Genova
36
AGEVOLAZIONI REGIONALI
Agevolazione
Procedura
Gli interventi vengono finanziati con un contributo nella misura del 25% del costo di investimento ammesso non inclusivo dell’Iva. In ogni caso il contributo totale non può superare la somma massima di € 25.000 a intervento. Per le domande presentate dal sistema imprenditoriale (Pmi e grandi imprese), il contributo è erogato nel rispetto della regola sugli aiuti di Stato in “de minimis” (regolamento Ce n. 69/2001 della Commissione del 12 gennaio 2001). Nel rispetto della suddetta norma, le imprese dovranno dichiarare se e quanti contributi in “de minimis” hanno percepito negli ultimi tre anni.
La Regione provvede a effettuare l’istruttoria delle domande con procedura valutativa a sportello e a concedere ed erogare in un’unica soluzione il contributo ai richiedenti, fino a esaurimento dei fondi, seguendo l’ordine cronologico di spedizione delle stesse. A tal fine fa fede la data del timbro dell’ufficio postale accettante e, nel caso di più domande spedite nella stessa data, si procede seguendo l’ordine di protocollazione effettuato dall’ufficio protocollo generale della Regione. All’ultima domanda ammessa a finanziamento viene concesso ed
RICERCA E INNOVAZIONE
erogato il contributo in misura pari a quella risultante dalla disponibilità della somma residua. Le domande ammissibili, ma non finanziate per esaurimento delle disponibilità finanziarie, potranno essere oggetto di successivo finanziamento qualora si rendessero disponibili ulteriori fondi provenienti da revoche, rinunce o risorse aggiuntive rinvenute nel bilancio regionale. Le domande devono essere presentate dal 7 luglio 2006 al 14 novembre 2006 a: Regione Liguria Ufficio Politiche dell’Energia Via Fieschi, 15 16121 Genova
IN SINTESI
RICERCA E INNOVAZIONE
BENEFICIARI Piccole e medie imprese ubicate nel territorio della Regione Veneto
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Interventi relativi all’implementazione dei sistemi di qualità in azienda
SPESE AMMISSIBILI Spese per consulenze e collaborazioni professionali
AGEVOLAZIONI REGIONALI
37
Veneto: la diffusione della qualità nelle PMI Diffondere la qualità nelle piccole e medie imprese, è questo l’obiettivo del nuovo bando regionale. Nel cilindro dell’agevolazione le spese di consulenza e di assistenza tecnica. È finanziata anche la formazione del personale di Vanni Ferrari, Assindustria Rovigo
AGEVOLAZIONE Contributi in conto capitale nella misura massima del 50% delle spese sostenute
PROCEDURA Le domande devono essere inviate entro 45 giorni a decorrere dal giorno successivo a quello della data di pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale della Regione, ovvero entro il 7 agosto 2006
L
a Regione Veneto ha approvato, con deliberazione 6 giugno 2006, n. 1787, il bando 2006 per l’attuazione dell’art. 4 della legge regionale n. 3/1997 recante “iniziative per la diffusione della qualità nelle piccole e medie imprese”. La normativa ha lo scopo di concedere un sostegno finanziario per le spese di consulenza, assistenza tecnica e addestramento specifico del personale finalizzate all’adeguamento dei sistemi aziendali ai principi e alle norme della qualità. Tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili, vengono individuate come finanziabili esclusivamente le iniziative previste dall’art. 4 della citata normativa, relative all’implementazione dei sistemi di qualità e al conseguimento delle relative certificazioni, mentre per le spese relative ai servizi di prova e taratura (art. 7) non viene prevista la possibilità di richiedere l’agevolazione. Per quanto riguarda i criteri per la predisposizione della graduatoria dei soggetti beneficiari non viene data nessuna rilevanza all’ordine cronologico di presentazione delle istanze. Viene dato un peso mag-
giore alle imprese che non ricadono nelle zone beneficiarie del Docup obiettivo 2 in quanto queste ultime sono state oggetto di attenzione da parte di apposito bando. È stato inserito inoltre un criterio per favorire le imprese facenti parte dei distretti produttivi riconosciuti dalla Regione. L’istruttoria delle istanze viene effettuata da un soggetto gestore per conto della Regione che ha il compito anche di validare i progetti di consulenza nonché i consulenti stessi scelti dalle aziende, che devono possedere requisiti professionali ben definiti e documentati. Tale scelta, estremamente positiva per le aziende, consente di comprimere notevolmente l’attività istruttoria che deve concludersi in un tempo massimo di 70 giorni. Le risorse stanziate ammontano complessivamente a € 2.545.200.
Beneficiari Possono beneficiare dei contributi le piccole e medie imprese, anche costituite in forma di impresa artigiana, aventi sede operativa nel Veneto. Possono beneficiare delle agevolazioni anche le piccole e medie imprese se costituite in forma di consorzi, di società consorti-
SCHEDA DI VALUTAZIONE
38
AGEVOLAZIONI REGIONALI
DIFFICOLTÀ I moduli di domanda sono di semplice compilazione e la documentazione da allegare non comporta notevoli problemi. Va allegato all’istanza il progetto predisposto dal consulente che deve avere i requisiti previsti dal bando
TEMPI L’istruttoria delle istanze deve essere conclusa entro 70 giorni dal termine finale previsto per la presentazione delle istanze di contributo. Tutte le attività inerenti l’intervento finanziato devono concludersi entro il 28 febbraio 2008
COSTI Non vi sono costi particolari per la presentazione delle istanze. Il consulente che predispone il progetto normalmente cura anche la raccolta e la presentazione dell’istanza
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
Non è possibile fare una previsione circa il numero di domande che verranno presentate Sono favoriti i soggetti che possono contare sulle priorità stabilite dai bandi
NORMATIVA Deliberazione della Giunta regionale 6 giugno 2006, n. 1787 (BUR n. 57 del 23 giugno 2006)
MODULISTICA Prevista dalla deliberazione sopra citata
INFORMAZIONI www.regione.veneto.it
li, di società consortili miste, di società cooperative artigiane. La definizione di piccola e media impresa è quella prevista dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003 e recepita dal Dm del 18 aprile 2005. Non sono ammesse a contributo le imprese il cui capitale o i diritti di voto siano controllati, direttamente o indirettamente, in misura superiore al 25% da organismi o enti pubblici. Le imprese devono operare nei settori di attività estrattivo, manifatturiero, delle costruzioni, del commercio, dei trasporti e dei servizi indicati nel bando. Sono comunque escluse dal contributo le imprese operanti nei seguenti settori di attività: – industria carboniera e siderurgica (fatta salva la possibilità per l’impresa di chiedere l’applicazione del reg. CE 69/2001); – fibre sintetiche (fatta salva la possibilità per l’impresa di chiedere l’applicazione del reg. CE 69/2001); – industria automobilistica (fatta salva la possibilità per l’impresa di chiedere l’applicazione del reg. CE 69/2001); – trasporti; – costruzione navale (fatta salva la possibilità per l’impresa di chiedere l’applicazione del reg. CE 69/2001); – agricoltura; – pesca; – commercio, turismo e servizi, di cui alla legge regionale n. 16/1998 recante “interventi regionali a favore della qualità e dell’innovazione nei settori del commercio, del turismo e dei servizi”. Sono esclusi inoltre interventi collegati ad attività connesse alla produzione, trasformazione o commercializzazione dei prodotti agricoli elencati nell’allegato I del Trattato dell’Unione europea. Le Pmi aventi titolo a esercitare libe-
RICERCA E INNOVAZIONE
re professioni, che rientrino in uno dei codici di attività ammissibili, possono accedere alle agevolazioni qualora assoggettabili all’imposta Irap.
Attività agevolabili Sono finanziabili le seguenti iniziative: – interventi riguardanti l’implementazione dell’intero sistema aziendale secondo la norma della qualità UNI EN ISO 9001/2000 (c.d. Vision 2000); – interventi che riguardano le seguenti forme di certificazione di qualità riconosciute: a. UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2000 – requisiti generali per l’accreditamento dei laboratori di prova e taratura; b. UNI ISO TS 16949:2002 – sistemi di gestione per la qualità per la produzione di serie e delle parti di ricambio nell’industria automobilistica; c. UNI EN ISO 13485:2004 – sistema di qualità per il settore dispositivi medici; d. UNI EN ISO 22000:2005 – sistemi di gestione per la sicurezza alimentare – requisiti per qualsiasi organizzazione nella filiera alimentare. Sono ammessi a contributo gli interventi di importo superiore a 5.165 euro.
Spese ammissibili Sono ammissibili le spese sostenute successivamente alla presentazione della domanda di contributo ed entro il 28 febbraio 2008, attestate da fatture pagate, per un progetto di consulenza esterna qualificata per la realizzazione delle iniziative sopra riportate. Le attività agevolate dovranno essere completamente rendicontate entro il 31 marzo 2008 con l’invio della documentazione attestante la certificazione ottenuta.
RICERCA E INNOVAZIONE
Agevolazione I contributi vengono concessi nella misura massima del 50% dei costi effettivi sostenuti dal soggetto beneficiario con un massimo di 10.000 euro per singolo progetto e un minimo di 2.582 euro. Ogni soggetto potrà ottenere al massimo contributi per 15.494 euro relativi a più progetti. I contributi vengono concessi nel rispetto delle condizioni previste dal regolamento (CE) n. 70/2001, salvo per quelle imprese escluse dal citato regolamento che dovranno optare per il regolamento (CE) n. 69/2001 (c.d. “de minimis”). I progetti presentati devono indicare il consulente esterno all’impresa incaricato a svolgere l’intervento. Tale consulente deve essere in possesso di uno dei seguenti requisiti, opportunamente documentati: – 4 anni di esperienza in azienda come responsabile della materia oggetto dell’intervento; – 10 interventi di consulenza per l’implementazione di SQ di cui almeno 5 giunti alla certificazione. I progetti devono contenere i seguenti elementi: – analisi dei presupposti e delle esigenze da soddisfare/rilevamento della situazione; – finalità e obiettivi del progetto che ci si propone di conseguire; – risultati attesi dalla realizzazione del progetto, sia in termini qualitativi che in termini quantitativi, specificando gli indicatori di performance, con l’eventuale indicazione delle modalità di controllo sullo stato di avanzamento del progetto e di monitoraggio dei risultati dello stesso; – descrizione tecnica dettagliata dell’intervento e delle modalità attuative, comprendente il mo-
AGEVOLAZIONI REGIONALI
dello organizzativo/gestionale per la realizzazione dell’intervento con l’evidenziazione delle collaborazioni previste, degli attori coinvolti e delle competenze da utilizzare; – preventivo di spesa del progetto, dettagliato e suddiviso per specifiche tipologie e con evidenza delle modalità di quantificazione del costo; – cronoprogramma del progetto, contenente l’indicazione dettagliata delle fasi e dei relativi tempi di realizzazione del progetto stesso (Gantt), con descrizione delle azioni che si prevede di svolgere in ogni fase. In corso di esecuzione dei progetti potranno essere ammesse variazioni di spesa in diminuzione nella percentuale massima del 30% di quanto previsto nelle domande iniziali, fermo restando che l’importo minimo delle spese sostenute non può essere inferiore a 5.165 euro.
Procedura Le istanze di ammissione al beneficio devono essere presentate, complete degli allegati previsti, esclusivamente a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, utilizzando il modello previsto entro e non oltre il 7 agosto 2006. Le istanze devono essere inviate a uno degli sportelli dell’Ati Veneto Qualità (Confindustria Veneto Siav spa, Craca Coop. r.l., Consorzio Equipe, Centro Api Servizi srl). Verrà predisposta una graduatoria in base al punteggio assegnato ai singoli soggetti richiedenti. Tale punteggio terrà conto dei seguenti criteri: – collocazione geografica della sede operativa del richiedente all’interno di una zona ammessa agli aiuti Docup 2000/2006;
39
– inizio dell’attività del richiedente antecedente il 1° gennaio 2002; – appartenenza del richiedente a un distretto produttivo riconosciuto dalla Regione Veneto; – totale soggetti di sesso femminile impiegati nell’impresa/totale soggetti complessivamente impiegati; – totale soggetti di età inferiore a 26 anni impiegati nell’impresa/totale soggetti complessivamente impiegati; A parità di punteggio sarà data preferenza al progetto di minor costo e, se di pari importo, a quello attivato dall’impresa con maggiore anzianità.
Erogazione del contributo. Entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto di concessione del contributo l’impresa beneficiaria deve trasmettere la seguente documentazione: – contratto disciplinante i rapporti tra impresa e consulente, redatto secondo il modello previsto; – dichiarazione di inizio dell’attività, sottoscritta anche dal consulente. Tutte le attività agevolate devono essere interamente realizzate e fatturate entro il 28 febbraio 2008 e rendicontate entro il 31 marzo 2008. L’erogazione del contributo può avvenire nei seguenti termini: – % del contributo concesso, a seguito del completamento dell’intervento finanziato, sulla base di idonea documentazione delle spese sostenute; – 50% del contributo concesso, a seguito di rendicontazione di almeno il 50% delle spese relative all’intervento finanziato, e la restante quota del contributo a saldo, a conclusione dell’intervento.
ALTRE DALLE R
Altre dalle Regioni
CAMPANIA Aiuto alle PMI operanti nell’ambito dei Progetti Integrati a vocazione turistica
Aiuti per l’internazionalizzazione delle PMI manifatturiere DECR. 8.06.2006, n. 182 B.U.R. 26.06.2006, n. 28
DECR. 16.05.2006, n. 63 B.U.R. 29.05.2006, n. 24
SETTORE: industria
SETTORE: turismo
In attuazione della misura 6.5, azione A2 – Aiuti “de minimis” per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese dei PI Distretti Industriali e PI “Sistemi locali a vocazione Industriale”, è emanato il bando per la concessione di contributi alle imprese manifatturiere operanti nei seguenti distretti industriali: – Distretto Industriale di Solofra; – Distretto Industriale di Calitri; – Distretto Industriale di S. Marco; – Distretto Industriale di S. Agata; – Distretto Industriale di Grumo Nevano; – Distretto Industriale di S. Giuseppe e dei seguenti territori “Sistemi locali a vocazione industriale”: – Area Nolana-Clanio; – Città del fare; – Protofiliere Provinciali. Le agevolazioni, concedibili nel limite delle risorse finanziarie disponibili, sono determinate nella misura del 60% delle spese documentate ritenute ammissibili e sono erogate alle imprese richiedenti sotto forma di contributo in conto capitale in massimo due soluzioni. Termine di scadenza per la presentazione delle istanze: 26 luglio 2006.
SCADENZA: 28 luglio 2006 Pubblicato il bando per la disciplina degli interventi di aiuto agli investimenti delle PMI, a valere sulla Misura 4.5 – azione A – del POR Campania 2000-2006, operanti nelle aree a vocazione turistica della Regione Campania. Gli interventi sono orientati al sostegno della diversificazione, al potenziamento e alla qualificazione/riqualificazione dell’offerta turistica regionale, nonché all’aumento degli attuali livelli occupazionali. Le agevolazioni a favore delle PMI saranno erogate nella forma di contributi in conto capitale, a fronte di programmi di investimento organici e funzionali da realizzarsi in unità locali ubicate in uno dei Comuni facenti parte dei Progetti Integrati turistici, Grandi Attrattori Culturali, Itinerari Culturali e Parco Nazionale del Vesuvio. Per la realizzazione delle iniziative i soggetti destinatari potranno beneficiare di agevolazioni nella forma di sovvenzione diretta a titolo di contributi in conto capitale la cui intensità massima è pari al 50% della spesa per investimenti materiali e immateriali ritenuta ammissibile. La domanda deve essere inoltrata esclusivamente tramite raccomandata A.R., entro e non oltre le ore 12,00 del sessantesimo giorno a partire dalla data di pubblicazione del bando (28 luglio 2006).
SCADENZA: 26 luglio 2006
EMILIA-ROMAGNA Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione mutualistica
L.R. 6.06.2006, n. 6 B.U.R. 6.06.2006, n. 76 SETTORE: cooperazione SCADENZA: non prevista Da oggi è in vigore il nuovo testo di legge recante norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione mutualistica in Emilia-Romagna. Il testo di legge abroga e sostituisce la previgente disciplina emanata con legge regionale n. 22/90 (di cui rimane in vigore solo il Titolo II – Consorzio fidi) e n. 17/80. Tra gli obiettivi della norma il sostegno delle attività delle associazioni di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e il riconoscimento del ruolo della cooperazione di credito per la sua azione di sistema nello sviluppo locale. È previsto un cofinanziamento regionale ai progetti presentati a sostegno dei “Programmi integrati di sviluppo e promozione cooperativa”, che vedono la partecipazione di Enti locali, Camere di commercio, Università, Fondazioni bancarie e altri enti, costituiti da una pluralità di iniziative di durata biennale, rispondenti alla programmazione regionale in materia di attività produttive. Oltre a interventi di finanziamento agevolato, la Regione, può attuare interventi per attivare garanzie, controgaranzie, cogaranzie, tramite la costituzione di appositi fondi, per sostenere le iniziative di accesso al credito e per favorire iniziative di finanziamento volte all’incremento della partecipazione dei soci nelle imprese cooperative e/o all’ingresso di nuovi soci, o all’attività di cooperative nate da crisi aziendali. I finanziamenti rivolti allo sviluppo della cooperazione sono erogati nel rispetto dei limiti, dei criteri e delle procedure previsti dalla normativa comunitaria in materia di aiuti di stato.
42
ALTRE DALLE REGIONI
Contributi per la valorizzazione delle associazioni di promozione sociale D.G.R. 22.05.2006, n. 689 B.U.R. 21.06.2006, n. 87 SETTORE: associazionismo SCADENZA: 5 agosto 2006 Ai sensi del comma 1, art. 9, L.R. 34/02 recante: “Norme per la valorizzazione delle associazioni di promozione sociale. Abrogazione della legge regionale 7 marzo 1995, n. 10 (norme per la promozione e la valorizzazione dell’associazionismo)”, sono emanate le modalità di accesso ai contributi per la realizzazione di progetti specifici di interesse e diffusione regionale. Sono finanziabili interventi volti alla conoscenza e alla valorizzazione dei principi ispiratori e dell’evoluzione storica dell’associazionismo; al rafforzamento di strategie di coordinamento tra i vari livelli associativi e di raccordo interassociativo; al potenziamento e alla qualificazione dei servizi; alla tutela e alla valorizzazione delle associazioni storiche. Restano esclusi dal finanziamento i progetti riguardanti le specifiche attività attraverso cui si realizzano i fini istitutivi delle varie associazioni. Sono ammissibili a contributo sia progetti e iniziative già avviati (purché nell’anno in corso), che progetti e iniziative ancora da avviare; questi ultimi debbono comunque avere inizio entro il 31 dicembre 2006. Per il bando è disponibile la somma complessiva di euro 150.000,00. L’entità dei finanziamenti è determinata, in misura percentuale, fino alla concorrenza massima del 50% delle spese ritenute ammissibili. Il contributo regionale non potrà comunque eccedere per ciascun progetto finanziato l’importo di euro 25.000,00. Termine di scadenza per la presentazione delle istanze: 5 agosto 2006.
D.G.R. 19.05.2006, n. 483 B.U.R 14.06.2006, n. 24 SETTORE: Pmi SCADENZA: 29 luglio 2006 Nell’intento di potenziare la politica di promozione ambientale, la Regione vara il bando per la concessione dei contributi a favore delle microimprese piccole e medie imprese liguri, per il sostegno dei progetti di registrazione EMAS o delle certificazioni ambientali ISO 14001. Il contributo, a fondo perduto, sarà concesso nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e secondo le seguenti tipologie di soggetti, non potrà superare la somma di: – medie imprese – registrazione EMAS: 15.000 euro (6.000 partendo da certificazione ISO 14001); certificazione ISO 14001: 10.000 euro; – piccole imprese – registrazione EMAS: 12.000 euro (4.000 partendo da certificazione ISO 14001); certificazione ISO 14001: 8.000 euro; – microimprese – registrazione EMAS: 8.000 euro (3.000 partendo da certificazione ISO 14001); certificazione ISO 14001: 6.000 euro. Le domande di contributo per la redazione dei Progetti possono essere presentate dagli interessati fino al 45° giorno successivo a quello di pubblicazione del bando in oggetto sul BUR (29 luglio 2006).
Bando per la certificazione ambientale delle attività produttive
MARCHE Gestione del fondo unico regionale DEL. 22.05.2006, n. 611 B.U.R. 8.06.2006, n. 58 SETTORE: vari SCADENZA: non prevista
LOMBARDIA Programma triennale di consolidamento dei sistemi di garanzia D.G.R. 8.06.2006, n. 8/2688 B.U.R. 26.06.2006, n. 26 SETTORE: vari
LIGURIA
vazione del Programma triennale di consolidamento dei sistemi di garanzia (2004-2006) – Attuazione articolo 9 – Misura e3) l.r. n. 35/96 del 16 dicembre 1996 (Interventi regionali per lo sviluppo delle imprese minori)”. Al fine di supportare i Confidi nelle strategie di adeguamento ai criteri imposti da Basilea 2, oltre che ai profondi mutamenti in atto nel contesto internazionale nazionale e regionale, la Regione dispone la concentrazione dell’80% delle risorse finanziarie disponibili a favore dei Confidi lombardi che abbiano attuato processi di fusione nel periodo compreso tra l’1 luglio 2005 e il 31 dicembre. La domanda di contributo può essere presentata alla Regione dal 15 novembre 2006 al 15 gennaio 2007 esclusivamente attraverso la compilazione on line della modulistica appositamente predisposta, cui si accede via internet, attraverso il sito http://www.industria.regione.lombardia.it/.
SCADENZA: dal 15 novembre 2006 al 15 gennaio 2007 Sono apportate modifiche e integrazioni alla deliberazione n. 7/18442 del 30 luglio 2004 recante a oggetto “Appro-
È emanato il programma degli interventi da attivare con il Fondo Unico 2005, con dotazione finanziaria complessiva pari a euro 27.506.110,61, per l’erogazione degli incentivi alle imprese trasferiti alla regione ai sensi del DPCM 26.5.2000 e del DPCM 23.12.2003. Le linee guida del programma privilegiano il supporto di interventi diretti, quali: – ricerca e sviluppo precompetitivo, innovazione tecnologica organizzativa e commerciale; – riduzione dell’impatto ambientale delle imprese e miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavoro, risparmio energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili;
ALTRE DALLE REGIONI
– consolidamento dei crediti da breve a medio termine, limitatamente agli interventi del settore moda; – competitività dei sistemi produttivi locali e dei distretti industriali, crescita dimensionale e l’aggregazione delle PMI tramite i Consorzi, sostegno delle forme di internazionalizzazione delle imprese che accentuino il legame con i mercati finali attraverso i Consorzi all’esportazione; – qualificazione dell’offerta turistica nelle sue varie articolazioni. Saranno inoltre attivati interventi tesi allo sviluppo e rafforzamento dell’equilibrio della gestione finanziaria delle imprese, attraverso meccanismi di incentivazione destinati ad abbattere il costo delle operazioni di finanziamento, integrati con forme di sostegno della garanzia.
Rafforzamento e sviluppo delle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli DEL. 29.05.2006, n. 643 B.U.R. 12.06.2006, n. 60 SETTORE: trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli SCADENZA: non prevista Ai sensi dell’articolo 13 del Dlgs. n. 173/1998, sono individuati i criteri e gli indirizzi per l’emanazione del bando di attuazione del regime di aiuti a favore del rafforzamento e dello sviluppo delle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. La dotazione finanziaria complessiva, per l’attuazione dell’iniziativa nel 2006, ammonta a euro 744.315,94. L’intensità massima dell’agevolazione prevede un contributo fino al 40% delle spese ritenute ammissibili, con un massimale di spesa fino a euro 400.000,00. A parità di punteggio verrà data priorità ai richiedenti in base al seguente ordine: 1) imprese operanti nel settore ortofrutticolo;
2) enti pubblici proprietari di mattatoi; 3) imprese operanti nel settore della filiera delle carni bovine; 4) imprese che dimostrano di trasformare e/o commercializzare una maggiore percentuale di prodotti agricoli di provenienza regionale.
PIEMONTE Interventi per le società cooperative del settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli DEL. 5.06.2006, n. 56/3081 B.U.R. 15.06.2006, n. 24 SETTORE: trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli SCADENZA: non prevista A norma dell’articolo 6, commi 1 e 2, l.r. 23/2004 e Reg. (CE) n. 1/2004, è emanato il programma degli interventi a favore delle società cooperative operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e rientranti nella definizione di piccole e medie imprese. Per il sostegno degli investimenti materiali – quali realizzazione di investimenti in macchinari, attrezzature, arredi, automezzi, costruzione, acquisizione e ristrutturazione di beni immobili – è previsto un finanziamento a tasso agevolato, di importo complessivo non inferiore a euro 15.000,00 (IVA esclusa). Per gli investimenti immateriali è previsto invece un contributo a fondo perduto, calcolato in ragione del 40% della spesa ritenuta ammissibile, per un importo complessivo delle spese non inferiore a euro 12.500,00 e non superiore a euro 125.000,00. La domanda di contributo deve essere finalizzata ai seguenti investimenti: copertura delle spese generali (onorari di progettisti, consulenti, studi di fattibilità, etc.); introduzione e sviluppo dei sistemi di certificazione di qualità e della rintracciabilità dei pro-
43
dotti; formazione professionale e manageriale dei soci, introduzione e consolidamento di sistemi di rendicontazione sociale (bilancio sociale, bilancio ambientale e bilancio di sostenibilità). La richiesta di contributo può essere avanzata solo contestualmente alla presentazione della sopracitata domanda di finanziamento. Il programma degli interventi diventerà operativo per le domande di contributo e finanziamento presentate a decorrere dalla data di stipulazione dell’atto aggiuntivo alla convenzione vigente con Finpiemonte S.p.A., demandata ad atto successivo della Direzione regionale Formazione Professionale-Lavoro.
PUGLIA Contributi finanziari ai consorzi monoregionali AVVISO B.U.R. 1.06.2006, n. 67 SETTORE: agroalimentare e turismo SCADENZA: 31 luglio 2006 Emanato l’avviso pubblico recante criteri e modalità per l’applicazione, nell’anno 2006, della legge 29 luglio 1981, n. 394, concernente la concessione di contributi finanziari ai consorzi agroalimentari e turistico-alberghiero e fissazione dei termini per la presentazione delle domande di approvazione dei progetti promozionali e di liquidazione del contributo. Possono ottenere il contributo i consorzi e le società consortili monoregionali aventi come scopo la promozione dei prodotti agroalimentari, nonché i consorzi e le società consortili monoregionali per le imprese alberghiero-turistiche e imprese di supporto al turismo, limitatamente alle attività volte a incrementare la domanda turistica estera. I fondi disponibili ammontano complessivamente a euro 5.500.000,00. La misura del contributo dipenderà dalle risorse finanziarie assegnate e sarà calcolata secondo i limiti percentuali e i criteri preferenziali di seguito fissati: – 50% delle spese promozionali per cia-
44
ALTRE DALLE REGIONI
scun consorzio/società consortile a prescindere dalla data di costituzione; – 70% delle spese promozionali per i consorzi/società consortili costituiti da meno di 5 anni, i cui programmi rispettino almeno tre dei criteri preferenziali; – 70% delle spese promozionali per i consorzi/società consortili costituiti da più di cinque i cui programmi rispettino almeno quattro requisiti preferenziali. Termine di scadenza per la presentazione delle istanze: 31 luglio 2006.
SARDEGNA Bando per interventi di ricomposizione fondiaria DECR. 12.06.2006, n. 500
teresse verrà stabilito in base al livello soglia indicata dalla Commissione UE in termini di tasso di riferimento. Il tetto di spesa ammissibile per gli investimenti fondiari non può superare 750.000 euro per azienda singola. Per le forme associate, il massimale può essere aumentato di 250.000 euro per socio occupato a tempo pieno nell’azienda, fino a un massimo di 2.000.000,00 di euro. Termine di scadenza per la presentazione delle istanze: 31 ottobre 2006.
SICILIA
In attuazione della misura 4.19 del POR Sardegna è approvato il bando 2006 per la presentazione delle domande di contributo per interventi di ricomposizione fondiaria. Con la misura in oggetto vengono effettuati, per il tramite di Ismea in qualità di Organismo Nazionale Fondiario, interventi di ricomposizione fondiaria legati all’acquisto e permuta di terreni tramite lo strumento del leasing immobiliare diretto che permette all’imprenditore agricolo di acquisire un terreno tramite l’Amministrazione in cambio di un rateo agevolato. Ai beneficiari del bando è concesso un aiuto al massimo del: – 100% dell’importo dei costi legali, amministrativi e tecnici legati alla transazione per lo scambio di particelle (permute migliorative) e per l’acquisto di terreni; – 40% nelle aree svantaggiate e del 30% nelle altre aree, in termini di abbattimento del costo degli interessi, per l’acquisto dei terreni attraverso lo strumento del leasing immobiliare diretto; pertanto il tasso di interesse a carico dei beneficiari sarà pari al 2% per le stipule effettuate nel corso del 2006, mentre per le stipule effettuate negli anni successivi, il tasso di in-
VENETO
Azioni di riqualificazione e completamento dell’offerta turistica, disposizioni relative al collaudo
Modifiche al Fondo di rotazione del settore primario
CIR. 17.05.2006, n. 1 G.U.R.S. 16.06.2006, n. 29
D.G.R. 16.05.2006, n. 1395 B.U.R. 13.06.2006, n. 53
SETTORE: turismo
SETTORE: agricoltura
SCADENZA: non prevista
SCADENZA: non prevista
Sono emanate le disposizioni relative al collaudo delle opere e al pagamento delle varie quote di contributo erogate nell’ambito del POR Sicilia 2000/2006 – Misura 4.19a) “Azioni di riqualificazione e completamento dell’offerta turistica”, e in particolare dei bandi: – I bando POR, decreto n. 2888/s3/tur del 30 ottobre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 53 del 9 novembre 2001; – II bando PIT, decreto n. 1021/s3/tur del 14 ottobre 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 48 del 18 ottobre 2002; – III bando POR, decreto n. 544/s3/tur del 17 maggio 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 23 del 27 maggio 2005; – IV bando PIT, PIOS, PIR, decreto n. 1524/s3/tur del 29 novembre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 54 del 16 dicembre 2005. Il dispositivo individua il ruolo del collaudatore, distinguendone i compiti da
Sono apportate modifiche e chiarimenti ai regolamenti per la concessione di finanziamenti agevolati a valere sul fondo di rotazione del Settore primario, ai sensi degli articoli 57 e 58, L.R. 12 dicembre 2003, n. 40. In particolare viene disposto che il criterio prioritario dell’ ordine cronologico di ricevimento delle domande, secondo la procedura a sportello prevista dal paragrafo 12) dei regolamenti operativi del fondo approvati con DDGR 998/05 e 3713/05, trova applicazione solo nei periodi in cui la disponibilità del fondo non sia sufficiente a finanziare tutte le istanze pervenute. Viene inoltre disposto che il vincolo di destinazione degli investimenti per i beni mobili decorra dalla data di quietanza della fattura di acquisto a saldo, mentre per gli investimenti strutturali decorra dalla data di rilascio del certificato di agibilità, ove necessario, ovvero dalla data di quietanza dell’ultima fattura a saldo. La costituzione del vincolo di destinazione per i beni immobili, previsto dall’articolo 15 della L.R. 40/2003,
SETTORE: agricoltura SCADENZA: 31 ottobre 2006
quelli che svolgerà l’istituto concessionario in sede di relazione finale e certificazione delle spese ammissibili, attività che verrà svolta anche con l’ausilio di quanto il collaudatore accerterà in sede tecnica ed esporrà nel certificato di collaudo, anche attraverso la compilazione di un apposito formulario allegato al dispositivo stesso. Attraverso la compilazione del formulario verrà anche accertata l’effettiva realizzazione di quelle opere e circostanze che hanno dato luogo in sede di istruttoria delle pratiche alla maggiorazione dei punteggi.
ALTRE DALLE REGIONI
può essere contestuale alla stipula del finanziamento agevolato da parte dell’intermediario finanziario.
Interventi per il settore della pesca e dell’acquacoltura, al via il bando 2006 D.G.R. 30.05.2006, n. 1643 B.U.R. 16.06.2006, n. 54 SETTORE: pesca e acquacoltura SCADENZA: 31 luglio 2006 È emanato il quarto bando per la presentazione delle istanze di finanzia-
mento afferenti alle misure: 3.2 “Acquacoltura”; 3.3 “Attrezzatura dei porti di pesca”; 3.4 “Trasformazione e commercializzazione”; 3.5 “Pesca nelle acque interne”; 4.1 “Piccola pesca costiera”, a valere sul programma pluriennale di interventi per il settore della pesca e dell’acquacoltura, cofinanziati dallo SFOP, nella regione Veneto. Le risorse finanziarie complessive, impegnate a vario titolo per le iniziative in oggetto, ammontano complessivamente a euro 3.113.641,00 e sono così distribuite: misura 3.3 – Attrezzature dei porti da pesca: euro 296.388,00; misura 3.4 – Trasformazione e commercializzazione: euro 601.064,00; misura 3.5 – Pesca acque interne: euro 242.056,00; misura
45
4.1 – Piccola pesca costiera: euro 835.500,00. Le risorse finanziarie complessive (pari a euro 1.138.633,00) della misura 3.2 – Acquacoltura, verranno assegnate previa formazione delle seguenti due subgraduatorie: subgraduatoria “A” (molluschicoltura in acque marine e lagunari), con dotazione finanziaria pari al 60% della disponibilità della misura stessa (euro 683.180,00); subgraduatoria “B” (piscicoltura in acque dolci, salmastre e marine) con dotazione finanziaria pari al restante 40% (euro 455.453,00). Il termine di scadenza per la presentazione delle istanze è fissato nel 45° giorno successivo alla data di pubblicazione del bando in oggetto sul B.U.R. (31 luglio 2006).
Speciale allargamento Ue
IN SINTESI
SPECIALE ALLA
BENEFICIARI Società di diritto locale anche al 100% italiane, siano esse piccole, medie o grandi imprese
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Realizzazione o ampliamento di centri di servizi finalizzati all’erogazione di assistenza tecnica e consulenza alle imprese nel campo dell’innovazione tecnologica e della valorizzazione delle risorse umane
SPESE AMMISSIBILI Costruzione e ammodernamento delle infrastrutture; costruzione e ammodernamento dei beni immobili; macchinari e impianti; costruzione, ampliamento degli immobili; piani di fabbricazione; acquisto di beni immateriali; costi di trasporto e installazione.
AGEVOLAZIONE Il contributo è a fondo perduto. Misura massima di sovvenzione: 300.000.000 di Huf (1,2 milioni di euro). La sovvenzione non può superare i seguenti parametri: a) il 50% dei costi rendicontabili nelle regioni di pianificazione e statistica dell’Ungheria del Nord, della Grande pianura ungherese del nord e del sud, del Transdanubio centrale e del sud e nelle province di Celldomolk, Letenye, Orszentpéter, Tét, Vasvar e Zalaszentgròt; b) il 45% dei costi rendicontabili nella regione di pianificazione e statistica del Transdanubio occidentale; c) il 40$ nella regione di Pest; d) il 35% a Budapest
PROCEDURA Le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre 2006. I progetti devono superare una valutazione formale e una valutazione tecnico-economica.
Ungheria, i fondi per avviare un centro servizi Il Ministero dell’Economia magiaro finanzia la realizzazione e l’ampliamento di centri per l’assistenza tecnica e la consulenza alle imprese. Si punta su innovazione tecnologica e valorizzazione delle risorse umane. Domande entro fine anno di Alberto Giordano, Luisa Ancarani, Paolo Bonora Ancarani&Giordano Associazione Professionale
I
l Programma operativo nazionale 2004-2006 “Competitività economica” (Ecop) del Ministero dell’Economia e del trasporto prevede un bando nell’ambito della priorità 1. Promozione degli investimenti, con la sottomisura 1.1.2. Sostegno alla creazione e ampliamento di Centri regionali, inserita all’interno della misura 1.1. Sviluppo della competitività dei prodotti e dei servizi. Obiettivo dell’intervento è quello di rendere l’Ungheria un importante centro regionale di servizi dell’Europa centro-orientale, rafforzare la sua posizione e importanza geografica e connetterla ai network più importanti a livello globale. Lo strumento finanziario intende sostenere gli investimenti strutturali per lo sviluppo e l’innovazione, attraverso la creazione e l’ampliamento dei centri servizi rivolti alle
imprese, con particolare attenzione a tematiche quali le tecnologie dell’informazione, la distribuzione e il commercio, la finanza, i servizi al cliente e post vendita, gli aspetti gestionali, le ricerche di mercato e sull’opinione pubblica, la ricerca e sviluppo, la formazione. I settori d’intervento sono il commercio e i servizi innovativi. Lo stanziamento è pari a 82.050.888 euro per il complesso della misura 1.1 Sviluppo della competitività dei prodotti e dei servizi, e più in generale a 98.712.486 euro, per la priorità 1 Promozione degli investimenti. Lo strumento finanziario operativo è il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale). L’intervento si inserisce in un contesto economico generale che necessita di un miglioramento delle condizioni ambientali per lo svi-
SCHEDA DI VALUTAZIONE
SPECIALE ALLARGAMENTO UE
DIFFICOLTÀ L’ingegneria progettuale per la predisposizione della domanda deve tenere conto dei criteri di priorità previsti dal bando, che ne determinano il punteggio. Sono previsti dei prerequisiti tecnico-finanziari e delle condizioni per la presentazione del progetto
TEMPI La durata prevista per la valutazione degli aspetti formali è prevista in circa 60 giorni, dalla data di presentazione della richiesta, mentre la valutazione del progetto è di ulteriori 60-90 giorni, salvo integrazioni aggiuntive richieste dalla pubblica amministrazione
COSTI I costi sono indicativamente equiparabili a quelli previsti in Italia per procedure analoghe di Fesr (subfornitura), salvo le spese di traduzione e di verifica tecnica dell’adattamento alla normativa ungherese
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
Per quanto riguarda la misura a sportello aperto vale il principio del rispetto dei requisiti formali all’ammissibilità, del rispetto delle priorità dell’intervento, compatibilmente con il numero delle imprese valutate periodicamente e il budget a disposizione in quel periodo
NORMATIVA Complemento di Programmazione 2004-2006 sulla Competitività economica, 5.12.2003, Ungheria – Complemento di programmazione per lo sviluppo delle risorse umane, 25.1.2004, Ungheria
MODULISTICA http://www.gkm.gov.hu/ www.mfb.hu
INFORMAZIONI Ministero dell’Economia e dei Trasporti – Dipartimento Ecop H 1055 Budapest – Honvéd u. 13-15 – Tel. (+36-1) 3742700 – Fax (+36-1) 4731622 Hungarian Development Bank H 1051 Budapest – Nádor u. 31 Tel. 06 40555555
[email protected]
luppo delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese, nelle singole regioni. È previsto il sostegno delle infrastrutture necessarie per le attività di trasferimento tecnologico, in particolare attraverso: a) un incremento e un miglioramento delle strutture organizzate con capacità proprie qualitative e tecnologiche idonee a svolgere attività di assistenza tecnica e consulenza; b) il sostegno all’erogazione di servizi innovativi e aggiuntivi anche in nuovi settori a copertura di più ampie aree territoriali; c) l’acquisizione di supporti tecnologici idonei a sostenere lo sviluppo territoriale. Attenzione particolare è rivolta alle seguenti tematiche: sviluppo dei servizi informatici; servizi della distribuzione e commerciali; servizi finanziari; assistenza clienti, assistenza telefonica; servizi di contabilità e fiscali; ricerca di mercato; consulenza aziendale; ricerca e sviluppo; formazione. Per quanto riguarda la misura a sportello aperto vale il principio del rispetto dei requisiti formali all’ammissibilità, il rispetto delle priorità dell’intervento, coerentemente con il numero delle imprese valutate periodicamente e il budget a disposizione in quel periodo.
Beneficiari Sono beneficiarie dell’intervento le società di diritto ungherese, anche con una partecipazione al 100% italiana, siano esse piccole o medie o grandi imprese. È compreso l’intero territorio ungherese. Il settore d’intervento è quello del commercio e dei servizi innovativi.
Attività agevolabili È agevolabile la realizzazione o l’ampliamento di centri di servizi
47
comprendenti almeno una delle seguenti attività: – sviluppo dei servizi informatici; – servizi di distribuzione, servizi commerciali; – servizi finanziari; – assistenza clienti, servizi di riparazione; – assistenza telefonica; – servizi di contabilità e fiscale; – ricerca di mercato, sondaggio dell’opinione pubblica; – consulenza aziendale; – realizzazione di un centro di ricerca e sviluppo; – realizzazione di un centro di formazione.
Spese ammissibili Sono ammesse all’agevolazione le seguenti spese: – costruzione e ammodernamento delle infrastrutture; – costruzione e ammodernamento dei beni immobili; – spese per nuove macchine e impianti produttivi; – costruzione, ampliamento degli immobili; – contributi per i servizi pubblici; – piani di fabbricazione; – acquisto di beni immateriali; – costi di trasporto e installazione.
Agevolazioni Il contributo è a fondo perduto. Misura massima di sovvenzione: 300.000.000 di Huf (1,2 milioni di euro). La sovvenzione non può superare i seguenti parametri: a) il 50% dei costi rendicontabili nelle regioni di pianificazione e statistica dell’Ungheria del Nord, della Grande pianura ungherese del nord e del sud, del Transdanubio centrale e del sud e nelle province di Celldomolk, Letenye, Orszentpéter, Tét, Vasvar e Zalaszentgròt; b) il 45% dei costi rendicontabili nella regione di pianificazione e
48
SPECIALE ALLARGAMENTO UE
statistica del Transdanubio occidentale; c) il 40% nella regione di Pest; d) il 35% a Budapest.
Procedura La richiesta deve essere presentata in lingua ungherese usando la modulistica prevista. La domanda deve essere completata secondo le Linee guida alla proposta. La domanda deve essere spedita via posta in 3 copie (1 originale e 2 copie). Il materiale può essere scaricato elettronicamente dal sito del Ministero dell’Economia e dei Trasporti (www.gkm.hu) o la Hungarian Development Bank (Magyar Fejlesztési Bank Részvenytàrsasàg – www.mfb.hu). Per quel che riguarda la modalità di partecipazione al bando le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre 2006. Per gli aspetti burocratici e tecnici della presentazione della domanda di finanziamento si ricorda che i progetti devono superare una valutazione formale e una valutazione tecnico-economica che tiene conto dei seguenti criteri: a) la “bancabilità” del progetto; b) l’affidabilità dell’imprenditore sul piano finanziario in termini di stabilità aziendale e di compatibilità tra investimento e sta-
to di salute finanziaria; c) l’innovatività del nuovo servizio; d) la completezza e adeguatezza della documentazione allegata al progetto; e) la coerenza della richiesta finanziaria rispetto ai massimali percentuali consentiti e dei massimali di spesa in valore assoluto; f) l’adeguata copertura con fondi propri del proponente della percentuale dei costi non coperti con il contributo pubblico; g) la compatibilità tra gli aspetti tecnologici, finanziari ed economici del progetto;
h) il preventivo di spese adeguato e la precisazione delle relative fonti di finanziamento (costi che siano strettamente connessi alla realizzazione dell’investimento e che non superino il costo medio accertabile sul mercato); i) l’applicabilità reale immediata in termini d’uso della tecnologia. j) lo sviluppo delle aree svantaggiate; k) la creazione di nuova occupazione (almeno 30 addetti a tempo pieno o 15 addetti con un titolo di studio avanzato); l) il completamento dell’investimento entro 2 anni dall’attivazione.
Indicatori quantitativi e condizioni alla partecipazione Indicatori quantitativi: ● ● ●
numero di centri servizi creati o ammodernati; miglioramento della qualità dei servizi innovativi erogati; incremento nella capacità d’uso di centri di servizi creati o ammodernati.
Condizioni alla partecipazione: ● ●
● ● ●
il soggetto deve far funzionare i servizi erogati grazie all’intervento della sovvenzione e conservarne il range almeno 5 anni dalla messa in opera; il soggetto proponente deve conservare i nuovi posti di lavoro per almeno per 5 anni a tempo pieno 30 addetti o 15 addetti con un titolo di studio avanzato; l’investimento deve essere completato entro 2 anni dall’attivazione; occorre valorizzare le fasce deboli del mercato del lavoro; è richiesta l’affidabilità aziendale (bilanci, qualità dei servizi) e l’innovatività delle tecnologie per nuovi servizi.
Credito alle imprese
CREDITO ALLE IM
Con i Confidi meno rischi e minori insolvenze Servizi di consulenza, definizione accurata dell’operazione, ricerca dell’istituto bancario. L’intervento dei Confidi gioca un ruolo determinante nella ricerca delle migliori condizioni per la realizzazione dell’investimento, riducendo, inoltre, il rischio di insolvenza di Roberto Campaniello, Fedartfidi
I
Confidi oggi stanno attraversando un momento molto delicato e di grande attenzione da parte di governo, istituzioni e mondo creditizio. Questo sistema a rete, capillarmente insediato sul territorio, vive una fase di grande evoluzione per corrispondere alle nuove normative di Basilea 2 e della legge quadro Confidi, che possono aprire opportunità, ma anche rischi sul ruolo della garanzia mutualistica. Se si vogliono comprendere le opportunità offerte dai Confidi, è opportuno analizzare l’andamento delle sofferenze registrate negli ultimi tempi da questi organismi. Prima però di soffermarci sulle modalità operative dei Confidi ai fini di comprendere meglio la minimizzazione dei tassi di insolvenza, in un ambito di costante crescita dei volumi di finanziamenti bancari garantiti dai Confidi, è necessario esaminare alcuni dati essenziali del mercato del credito e della garanzia in Italia, con l’intento di effettuare una loro comparazione.
Il mercato del credito in Italia I finanziamenti bancari in Italia hanno continuato a mantenere una dinamica crescente allineando il tasso di crescita del totale degli impieghi alla media europea. Da un’analisi sugli impieghi in base
alla loro destinazione emerge comunque, come in Italia rimanga prevalente, sul totale dei finanziamenti erogati, la quota destinata alle famiglie rispetto a quella destinata alle imprese, diversamente da quanto rilevato dalla media europea: il 62,2% in Italia contro il 44,9% dell’area euro. Il volume di credito totale erogato dal sistema economico è pari a 1.150.366 milioni di euro, di cui il 29,1% è destinato alle Pmi (complessivamente 335.000 milioni di euro). Disaggregando ulteriormente il dato delle Pmi, la quota di credito destinata alle piccole imprese (quelle fino a 50 addetti) si colloca al 14,1% del totale (con un importo pari a 161.720 milioni di euro) e la quota di credito destinata invece alle imprese artigiane risulta pari al 4,7% del totale (54.000 milioni di euro) (grafico 1).
Grafico 1 Totale altri finanziamenti 815.366
Piccole imprese 107.720 Imprese artigiane 54.000
Medie imprese 173.280
Fonte: Rapporto sul credito e sulla ricchezza finanziaria delle imprese artigiane Anno 2005 – Artigiancassa.
50
FONDI DI GARANZIA
CREDITO ALLE IMPRESE
A fronte di tali volumi di credito il sistema bancario denuncia tassi di insolvenza che possiamo opportunamente di seguito rappresentare in base al loro settore di appartenenza (grafici 2 e 3). Dalla ripartizione delle sofferenze lorde in base al settore produttivo di riferimento emerge che le imprese industriali e dei servizi industriali e quelle del commercio e alberghiero hanno segnato una crescita su base annua del 3,4%, l’edilizia dell’1,3%, l’artigianato del 6,5% e l’agricoltura del 4,3%. In termini di rapporto sofferenze lorde su impieghi, le imprese industriali e dei servizi industriali si attestano – sempre a settembre 2005 – al 5,6%, il commercio e alberghiero al 7,2%, l’edilizia al 10,2%, l’artigianato al 9,0% e l’agricoltura al 9,8%.
Il mercato della garanzia A fronte degli andamenti del mercato del credito sopra indicati, i dati disponibili sui volumi di garanzia riferiti ai vari settori di attività (i dati non comprendono l’aggregato “edilizia”, ma solo i diversi comparti; inoltre non sono disponibili i dati di tutti i settori), segnalano una notevole difformità tra gli andamenti dei prestiti erogati dal sistema bancario in generale e quelli resi disponibili con l’intervento della garanzia dei Confidi. In particolare per quanto riguarda l’artigianato, che come detto ha ricevuto solo il 4,7% del totale del credito, nel corso dell’ultimo esercizio, i Confidi hanno garantito finanziamenti per oltre 4.300 milioni di euro, di cui circa 2.500 a medio termine, registrando una sofferenza media nazionale dell’1,8% sensibilmente inferiore a quella registrata sul totale dei finanziamenti erogati dal sistema bancario che, mediamente, abbiamo visto attestarsi al 9%.
Per i settori del commercio e dell’agricoltura gli andamenti sono simili e soprattutto si conferma un notevole spread tra le sofferenze dei finanziamenti bancari rispetto a quelli intermediati dai Confidi.
Per quanto riguarda il comparto industriale e dei servizi industriali, a fronte di finanziamenti garantiti riferiti all’ultimo esercizio pari a circa 4.000 milioni di euro, il rapporto tra le insolvenze e gli affidamenti garantiti in essere risulta pari allo 0,39%. Anche questo dato è particolarmente significativo in relazione a quello che si riscontra in relazione al totale dei finanziamenti erogati dal sistema bancario a questo comparto che si attesta al 5,6%.
Conclusioni I dati sinteticamente esposti ci fanno concludere che quando gli istituti di credito affidano i propri clienti usufruendo della garanzia di un Confidi, riducono la proba-
Grafico 2 – Variazione delle sofferenze lorde per branca produttiva var % giu 05/giu 04
var % set 05/set 04 8,5%
9,0% 8,0% 7,0% 5,8%
6,0% 5,0% 4,0%
4,3% 3,7%
3,4%
2,8% 3,1%
3,0% 2,0%
1,3%
1,0%
1,0%
1,3%
0,0% agricoltura
commercio e alberghiero
industria e servizi industriali
edilizia
artigianato
Fonte: Elaborazioni Abi su dati segnalazioni di vigilanza.
Grafico 3 – Rapporto sofferenze lorde su impieghi Ripartizione per branca produttiva set. 04 10,3% 10,0%
giu. 05
set. 05
11,4%
12,0%
10,3% 10,2%
9,9% 9,5%
8,7% 8,9% 9,0% 7,5% 7,1% 7,2%
8,0%
5,5% 5,3% 5,6%
6,0% 4,0% 2,0% 0,0%
agricoltura
commercio e alberghiero
edilizia
industria e servizi industriali
Fonte: Elaborazioni Abi su dati segnalazioni di vigilanza.
artigianato
FONDI DI GARANZIA
bilità dell’insorgere di una insolvenza almeno del 50%. Trattandosi di una considerazione desunta dall’analisi dei dati disponibili e non di una generica stima, assume rilevanza la ricerca delle cause che stanno alla base di questo andamento. Si può osservare, in primo luogo, che i Confidi nascono nella generalità dei casi, in ambito delle associazioni imprenditoriali; anzi, molto spesso, sono proprio le associazioni che ne hanno promosso la nascita e che hanno investito nel loro sviluppo. Questa origine ha consentito ai Confidi una forte diffusione e un altrettanto forte insediamento territoriale, permettendo così una solida vicinanza con le imprese socie. Grazie proprio al forte legame associativo, i Confidi hanno potuto beneficiare di informazioni sulle imprese molto dettagliate sotto i profili amministrativo, fiscale e della regolarità contributiva, tutti elementi che insieme agli andamenti di mercato, determinano quel patrimonio di conoscenze indispensabili per una corretta valutazione del merito di credito di un impresa, soprattutto di una Pmi. In secondo luogo giova osservare che seguendo una naturale linea di sviluppo, i Confidi italiani hanno sviluppato servizi di consulenza finanziaria che consentono ai soci di avanzare le loro richieste di finanziamento su cui poi il Confidi compie le proprie analisi e suggerisce le forme tecniche migliori per il soddisfacimento di tali esigenze. Così facendo l’assistenza alle imprese si esplicita innanzi tutto nella migliore definizione dell’operazione e successivamente nella ricerca dell’istituto bancario che, tra quelli convenzionati, offre le
CREDITO ALLE IMPRESE
migliori condizioni per la realizzazione dell’investimento richiesto. Questa attività ha fatto si che i soci dei Confidi si trovino ad avere un indebitamento finanziario la cui composizione risulta in linea con gli standard europei. In tal senso basterà ricordare che in Italia permane uno squilibrio tra indebitamento a breve e indebitamento a medio lungo termine di 60% a 40%, esattamente inverso rispetto ai dati dell’area euro. Le imprese assistite dai Confidi stanno invece raggiungendo, nella generalità dei casi, lo standard europeo; la quota dei finanziamenti a medio–lungo termine, assistiti dalla garanzia dei Confidi, è ormai stabilmente ancorata proprio al rapporto 60% a 40% caratteristico dell’area euro. In sintesi si può affermare che i Confidi stanno favorendo il processo di ricomposizione della struttura finanziaria delle Pmi associate verso fondi a più lunga scadenza. È certamente un’azione meritoria perché questa ricomposizione tende a superare un elemento di debolezza delle imprese italiane, soprattutto delle Pmi, da troppi anni contraddistinte da un elevato indebitamento a breve termine. Queste iniziative hanno un ovvia ricaduta anche sotto il profilo del rischio; come si incaricano di dimostrare i dati, questo modo di procedere consente infatti una significativa riduzione delle insolvenze che, a loro volta, consentono di migliorare la partnership con alcuni degli interlocutori bancari definendo una più avanzata partnership. Questo rinnovato, moderno rapporto si basa su: istruttorie concordate nella quale aumenta il ruolo valutativo del Confidi; definizione di un’architettura informatica capace di far colloquiare il Confidi
51
con gli istituti bancari partner, fino a giungere alla definizione di un rating che la banca partner assegna al Confidi, in modo che le imprese assistite ne possano beneficiare ai sensi della nuova normativa di Basilea. In conclusione, la nuova legislazione nazionale, che consente agli attuali Confidi di evolvere nella direzione dell’ente finanziario sorvegliato dall’autorità di vigilanza, ha indubbiamente accelerato un diffuso processo di crescita della professionalità dei Confidi, producendo nel contempo robusti processi di concentrazione che hanno dato vita a enti con un bacino territoriale più esteso e una più solida patrimonializzazione. Tuttavia i Confidi, che hanno, fino a oggi, dato buona prova di sé, sono nati e si sono sviluppati secondo il modello della garanzia mutualistica. Questo significa che i Confidi possono accordare un volume di garanzie pari al fondo rischi depositato in pegno presso l’istituto di credito, moltiplicato per un coefficiente stabilito dall’istituto stesso (moltiplicatore). Ovviamente l’entità del moltiplicatore è determinata dal patrimonio del Confidi e dalla valutazione della serie storica degli andamenti degli affidamenti fatti nel corso del tempo; in altre parole dipende dal rapporto di fiducia che si è formato in relazione al buon esito delle pratiche effettuate e dal rafforzamento patrimoniale che il Confidi è riuscito a operare nel corso della sua attività. Si può quindi ritenere, che questo metodo, riconducibile al pegno monetario, non sia dei più moderni, ma si deve prendere atto della sua efficacia rispetto ai risultati raggiunti in termini di basse insolvenze e di alti volumi prodotti.
52
CREDITO BANCARIO
CREDITO ALLE IMPRESE
Energia, un mutuo per gli impianti Plafond Sanpaolo per il finanziamento di impianti destinati alla produzione e vendita di energia. Lo strumento ha una durata variabile da un minimo di due anni a un massimo di dieci di Carlo Morichini, Fidindustria S.c.a.r.l.p.a.
I
l prodotto che l’istituto torinese sta collocando sul mercato dei mutui appare di sicuro interesse per chi intenda effettuare investimenti nel settore energetico, sia al fine di produrre per sé, che per vendere l’eccedenza. L’unico limite è rappresentato dall’importo minimo per accendere l’operazione (20.000 euro); per il resto si tratta di un prodotto piuttosto flessibile, a partire dal meccanismo di rimborso. Infatti Sanpaolo prevede la possibilità da parte dell’impresa finanziata di scegliere tra la modalità cosiddetta “italiana”, a quote di capitale costanti, e quella “francese” a rate costanti.
La tecnica “italiana”... Nel primo caso la quota di capitale da rimborsare per ciascuna rata viene determinata semplicemente dividendo l’importo del finanziamento per il numero delle rate pattuite, ovviamente senza contare le eventuali rate di preammortamento (di soli interessi). Ad esempio un finanziamento di 100.000 euro a cinque anni con 20 rate trimestrali, di cui 2 di preammortamento, si porterà appresso una quota capitale per singola rata pari a euro 5.555,55 (100.000 euro diviso 18 rate), indipendentemente dall’andamento dei tassi e dal fatto di aver sottoscritto un contratto a tasso va-
riabile. Con questa modalità di rimborso l’importo della rata (comprensiva di capitale e interessi) è decrescente nel tempo (salvo forti aumenti dei tassi), perché la quota capitale di ogni rata è costante, mentre gli interessi vengono calcolati su un capitale residuo progressivamente inferiore. Con il metodo “italiano”, inoltre , il piano di rimborso del capitale viene esattamente definito sin dal momento della stipula del contratto.
... e quella “francese” Il prodotto prevede anche la possibilità di avvalersi della tecnica cosiddetta “francese”. In tal caso per ogni rata si determina la quota di capitale da rimborsare, come se il finanziamento fosse a tasso fisso per la durata residua risultante al momento del calcolo. Eventuali variazioni dei tassi producono un ricalcolo della rata, con una ridefinizione della quota capitale e della quota interessi. Nel caso in cui l’impresa optasse per il tasso fisso, le rate di rimborso (capitale e interessi) sono costanti nel tempo e vengono calcolate esclusivamente secondo la formula matematica utilizzata nel metodo “francese”. Ciò comporta che la quota di capitale rimborsato con ciascuna rata aumenti nel corso della durata del finanziamento e che la quota di interessi diminui-
CHE COS’È Si tratta di un finanziamento a medio-lungo termine con rimborso rateale riservato alla clientela small business (fatturato annuo non superiore a 2,5 milioni di euro). Può essere agganciato sia a un tasso fisso che a un tasso variabile e prevede la possibilità di restituire il capitale mutuato con piano italiano (quote di capitale costanti) o francese (rate costanti), a scelta del cliente. Ha una durata variabile da un minimo di due anni a un massimo di dieci; non sono ammesse frazioni di anno. Può prevedere un periodo di preammortamento (massimo 12 mesi). A seconda dei casi possono essere richieste dalla banca garanzie reali o personali
SCOPO Lo scopo è quello di fornire ai piccoli imprenditori uno strumento di finanziamento di medio/lungo periodo finalizzato alla realizzazione o acquisizione di impianti destinati alla produzione o vendita di energia
DESTINATARI Le piccole imprese che rientrino nel segmento definito dalla banca small business, ovvero che sviluppino un fatturato non superiore a 2,5 milioni di euro. Non sono previste limitazioni geografiche o settoriali
SOGGETTI COINVOLTI Piccole imprese, Sanpaolo, eventuali terzi garanti (persone fisiche e Confidi convenzionati con l’istituto)
CREDITO BANCARIO
sca, essendo fisso l’importo della rata. Per il calcolo degli interessi con la predetta formula non sono rilevanti i giorni effettivi di durata di ciascuna rata. Il corretto calcolo degli interessi è comunque facilmente verificabile in qualsiasi momento poiché è sufficiente applicare il tasso di interesse del finanziamento sul capitale residuo alla decorrenza della rata per il periodo convenzionale della rata stessa. Con questo metodo il piano di rimborso del capitale viene esattamente definito sin dal momento della stipula del contratto. La formula francese tende a stabilizzare l’importo delle rate nel tempo, anche in caso di finanziamenti a tasso variabile. Tale metodo, rispetto a quello “italiano”, presenta l’inconveniente (nel caso di tasso variabile) di non consentire di conoscere, sin dal momento della stipula del contratto, l’esatto piano di rimborso del capitale. In ogni caso il metodo “italiano” permette fin da subito di rimborsare una maggiore quantità di capitale (quota capitale più elevata rispetto al metodo francese), con evidenti benefici in termini di minori interessi pagati. In un contesto di crescita dei tassi, la sua valenza cresce. La modalità di rimborso del prestito prevede la possibilità di pagare rate posticipate, che possono avere cadenza mensile, trimestrale o semestrale, con scadenza a ogni giorno del mese e decorrenza dal giorno di stipula del contratto. Nell’eventuale periodo iniziale di preammortamento le rate sono costituite dalla sola quota interessi. È prevista la possibilità di estinzione anticipata, ma dietro pagamento di una commissione che varia a seconda dell’importo del finanziamento (entro e oltre 500.000 euro di capitale mutuato) e della tipologia del tasso contrat-
CREDITO ALLE IMPRESE
tualmente previsto (fisso o variabile). Per il tasso variabile la commissione standard è dell’1%, mentre per i contratti regolati a tasso fisso, le variabili che definiscono il prezzo di un rimborso anticipato sono molteplici: durata iniziale del contratto, momento in cui si verifica l’estinzione anticipata rispetto alla durata complessiva iniziale, importo iniziale del mutuo. Si può arrivare a pagare anche il 5,5% del debito residuo. Come ogni operazione di durata superiore ai 18 mesi, anche questa tipologia di finanziamento è colpita dall’imposta sostitutiva, nella misura dello 0,25% del capitale preso a prestito. Sono previste spese di istruttoria nella misura dello 0,20% dell’importo del finanziamento, con un minimo di 100 euro. Le spese sono dovute anche in caso di abbandono della domanda.
53
Spese agevolabili Possono essere finanziate le spese relative a: – collettori solari termici; – impianti fotovoltaici compresi i pannelli; – impianti di produzione di energia che utilizzano la biomassa; – impianti di cogenerazione; – impianti distributivi. L’importo massimo che la banca è disposta a finanziare può arrivare al 100 % dell’ammontare degli investimenti documentati. Sarà necessario produrre preventivi di spesa o fatture già pagate. Nel primo caso l’impresa dovrà via via fornire alla banca la documentazione di spesa (fatture quietanziate). Non è ovviamente finanziabile l’Iva sulle forniture.
Tasso dell’operazione L’impresa può scegliere tra un prodotto a tasso fisso e un prodotto a
Glossario Base È il punto di partenza per il calcolo del tasso da applicare al finanziamento. La più utilizzata per i tassi variabili è l’Euribor di periodo (mese, tre mesi, sei mesi), mentre riguardo al tasso fisso l’indicatore di riferimento è l’Irs. Alla base la banca aggiunge il proprio spread per ottenere il tasso finito dell’operazione.
Euribor Costo del denaro a tasso variabile sul mercato interbancario.
Irs Costo del denaro a tasso fisso sul mercato interbancario.
Spread Guadagno percentuale della banca in una operazione di finanziamento. Viene aggiunto alla base per ottenere, come sopra esposto il costo finale di un prestito.
Consorzi di garanzia fidi o confidi Si tratta di organismi di emanazione associativa (associazioni industriali, artigiani, commercianti) senza fini di lucro che emettono garanzie a favore dei loro associati verso le banche al fine di agevolare l’accesso al credito della piccola e media impresa.
54
CREDITO BANCARIO
CREDITO ALLE IMPRESE
tasso variabile. Nel primo caso il parametro di riferimento sarà l’Irs di periodo maggiorato di un certo spread. Nel secondo si tratterà di agganciare il prestito all’Euribor, anch’esso maggiorato di uno spread. La scelta della base Euribor da utilizzare (Euribor a uno, tre o sei mesi) dipenderà dalla periodicità prescelta riguardo alla cadenza della rata. Se il cliente opterà per una rata mensile, allora sceglierà, nell’ambito del tasso variabile, l’Euribor a un mese. Da un punto di vista squisitamente tecnico, un finanziamento con rimborso mensile costa leggermente meno di un eguale con rata trimestrale o peggio ancora semestrale, in quanto il capitale che produce interessi (e quindi rappresenta la “causa” del costo del finanziamento) viene ridotto di mese in mese, anziché ogni tre o sei mesi. La scelta tra un tasso fisso e un tasso variabile, a parità di spread applicati, non può prescindere dalla considerazione che tra un Euribor a tre mesi (a giugno 2006 circa il 2,95%) e
un Irs decennale la differenza è di circa 1,2 punti (Irs decennale 4,2; Irs a cinque anni 4). Se l’aspettativa dell’imprenditore è che nel lasso di tempo che va dalla stipula dell’operazione di finanziamento ad almeno la metà del periodo di ammortamento del prestito, la crescita del costo del denaro sia superiore a 1,2 punti percentuali, allora propenderà per il tasso fisso, viceversa sceglierà il variabile. È importante che le previsioni sulla crescita dei tassi considerino non l’intero periodo di ammortamento del prestito, ma soltanto i primi anni (la metà per l’appunto, può essere considerata un buon parametro), perché l’incidenza degli interessi è superiore in queste annualità, mentre tende a scemare mano a mano che il finanziamento procede verso l’estinzione. Elevati rialzi dei tassi negli ultimi anni hanno scarsa incidenza sul costo complessivo del finanziamento, prediligere un tasso fisso significa pagare fin da subito un tasso superiore a quelli che circolano sul mercato dei tassi variabili.
Durata Come già accennato, la durata complessiva del finanziamento può oscillare tra i due e i dieci anni. Le durate sono da intendersi comprensive di un eventuale periodo di preammortamento della durata massima di 12 mesi, a decorrere dal giorno di stipula del contratto. Il preammortamento può costituire un’opzione importante per un’azienda che desideri posticipare il pagamento di una rata piena al momento in cui l’investimento sia a regime e quindi in grado di generare autofinanziamento.
Garanzie Possono essere richieste garanzie accessorie, soprattutto se l’impresa optasse per scadenze superiori ai cinque anni. Possono costituire adeguata forma di garanzia i consorzi fidi convenzionati con la banca. Il loro utilizzo riveste una duplice veste: contenere il costo (spread) dell’operazione e facilitarne la concessione.
Agevolazioni per il lavoro
AGEVOLAZIONI
Incentivi per l’occupazione: il panorama generale Dagli incentivi all’occupazione alla sostituzione della maternità. Dai crediti d’imposta ai lavoratori disabili. Guida ragionata alle agevolazioni per le imprese che assumono di Gabriele Bonati, MGconsulting srl
I
n attesa della riforma in materia di incentivazioni all’occupazione, di ammortizzatori sociali, di misure sperimentali a sostegno dell’occupazione regolare e dell’entrata a regime della riforma del mercato del lavoro (o di una sua modifica), riepiloghiamo nelle tabelle che seguono, le disposizioni operative
per l’occupazione e/o per il contenimento del costo del lavoro attualmente utilizzabili dai datori di lavoro. Dette agevolazioni, in via generale riferite al settore privato, sono state classificate per finalità: – rioccupazione di disoccupati e cassaintegrati; – sostituzione di lavoratori assenti;
– occupazione di lavoratori svantaggiati; – stipulazione di contratti formativi; – utilizzazione di crediti d’imposta per occupazione aggiuntiva; – riduzione del costo del lavoro settoriale.
Rioccupazione di disoccupati o cassaintegrati Le agevolazioni di seguito riportate sono indirizzate ai datori di lavoro che intendono assumere lavoratori coinvolti in situazioni di crisi aziendale, vale a dire: in mobilità, in cassa integrazione guadagni e in disoccupazione per effetto di licenziamento. A favore di questi lavoratori il legislatore riconosce ai datori di lavoro che procedono alla loro assunzione delle agevolazioni contributive.
Gli incentivi all’occupazione Norma Legge n. 407/1990, art. 8, c. 9 (disoccupati)
Destinatari Lavoratori Disoccupati da almeno 24 mesi (compresi i soci di cooperative che instaurano un rapporto di lavoro subordinato – Min. Lav. Nota 25/540, 23.1.2006)
Datori Tutti
Condizioni Assunzione a tempo indeterminato (anche part time); l’assunto non deve sostituire lavoratori licenziati o sospesi
Benefici Riduzione contributiva nella misura del 50% per 36 mesi, ovvero 100% per artigiani e imprese operanti nel Mezzogiorno
(segue)
56
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Norma
Destinatari Lavoratori
Datori
Condizioni
Benefici
Legge n. 223/1991, art. 20 (confermato dall’art. 54 del Dlgs n. 276/2003), contratto di reinserimento
Disoccupati con trattamento speciale da almeno 12 mesi
Tutti
Il datore di lavoro non deve avere in atto sospensioni e non deve aver effettuato licenziamenti nei 12 mesi precedenti. È ammesso il contratto part–time e a termine (Cass. n. 40/1996)
Riduzione contributi carico del datore nella misura del 75% per i seguenti periodi: – con effettiva disoccupazione fino a 2 anni: 12 mesi; – con effettiva disoccupazione oltre i 3 anni: 36 mesi. Il datore di lavoro ha facoltà di optare per una riduzione contributiva del 37,5% per un periodo pari al doppio di quello di effettiva disoccupazione e non superiore, in ogni caso, a settantadue mesi.
Legge n. 223/1991, artt. 8 e 25 (mobilità).
Lavoratori in mobilità (compresi i soci di cooperative Min. Lav. prot. N. 1074, 18-7-2005)
Tutti
a) Assunzioni a tempo determinato (anche part–time) con durata massima di 12 mesi b) Assunzioni a tempo indeterminato (anche part–time).
Condizione a): contribuzione pari a quella degli apprendisti. Il beneficio può essere goduto per ulteriori 12 mesi se il contratto viene trasformato a tempo indeterminato, più il 50%, per i contratti a tempo pieno, dell’indennità di mobilità di cui al successivo punto. Condizione b): contribuzione pari a quella degli apprendisti per 18 mesi; per i contratti a tempo pieno e per i datori di lavoro non obbligati, il 50%, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta, dell’indennità di mobilità che sarebbe stata erogata al lavoratore per un periodo non superiore a 12 mesi, elevato a 24 (36 mesi nelle aree del Mezzogiorno e svantaggiate) per i lavoratori con più di 50 anni. Il diritto di usufruire delle agevolazioni non viene meno se dopo l’assunzione interviene una modifica della qualifica del lavoratore, come, per esempio, da quadro (qualifica all’assunzione) a dirigente (Min. Lav. prot. n. 1066, 27-6-2006).
Dl n. 35/2005 (legge
In mobilità ai sensi dell'art. 1, comma
Tutti
Vedi: Mobilità N.B.: il beneficio
Vedi: Mobilità N.B.: il beneficio è applicabile all’uti(segue)
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Norma
Destinatari Lavoratori
n. 80/2005), art. 13, comma 2, lett. c)
155 della legge n. 311/2004 (proroghe che può disporre il ministero del Lavoro)
Legge n. 266/1997, art. 20, (dirigenti)
Dirigenti privi di occupazione
Legge n. 407/1990, art. 8, comma 9 (cassaintegrati)
Legge n. 236/1993, art. 4, c. 3, (cassaintegrati)
Datori
Condizioni
57
Benefici
non si applica ai lavoratori collocati in mobilità nei 6 mesi precedenti, da parte dell’impresa dello stesso o del diverso settore di attività che al momento del licenziamento presenti assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell’impresa che assume, ovvero risulti con quest’ultima in rapporto di collegamento o controllo
lizzatore in caso di somministrazione
Imprese con meno di 250 dipendenti
Necessita una convenzione tra agenzia per l’impiego – associazioni datoriali – associazione sindacale
Beneficio pari al 50% della contribuzione complessiva (datore di lavoro più dirigente) dovuta agli enti previdenziali (compreso Inail) per 12 mesi. È escluso il contributo 0,30% disoccupazione dovuto al fondo di rotazione
Lavoratori in Cigs da almeno 24 mesi
Tutti
Assunzione a tempo indeterminato; l’assunto non deve sostituire lavoratori licenziati o sospesi
Riduzione contributiva nella misura del 50% per 36 mesi, ovvero 100% per artigiani e imprese operanti nel Mezzogiorno
Lavoratori in Cigs per almeno 3 mesi (anche non consecutivi) dipendenti da imprese in Cigs da 6 mesi continuativi
Tutti
– Assunzione a tempo pieno e indeterminato; – non deve essere in atto Cigs e non devono aver effettuato licenziamenti nei 12 mesi precedente
– Contributo per ogni mensilità di retribuzione corrisposta pari al 50% dell’indennità di mobilità che sarebbe stata erogata al lavoratore per un periodo non superiore a 9 mesi, elevato a 21 (33 nelle aree del Mezzogiorno e svantaggiate) per i lavoratori con più di 50 anni. – Contribuzione a carico del datore di lavoro pari a quella per gli apprendisti per un periodo di 12 mesi.
58
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Sostituzione di lavoratori assenti in maternità La normativa in materia di congedi per maternità, paternità e parentali (l’art. 4 del Dlgs n. 151/2001), pre-
vede alcune agevolazioni per la sostituzione della lavoratrice/lavoratore assente, in congedo obbligatorio o facoltativo o per malattia del bambino. La qualifica e le mansioni del lavoratore assunto posso-
no essere diverse da quelle del sostituito, in particolare nel caso in cui il lavoratore assente in maternità sia sostituito da un lavoratore già alle dipendenze e quest’ultimo sia sostituito dal nuovo assunto.
Sostituzione maternità Norma
Destinatari Lavoratori Datori
Condizioni
Benefici
Dlgs n. 151/2001, art. 4 (sostituzione lavoratori assenti)
Tutti
Aziende (imprenditori e non) con meno di 20 dipendenti
Assunzioni a tempo determinato (anche part-time) in sostituzione di lavoratrici/lavoratori in astensione dal lavoro per maternità obbligatoria e facoltativa (congedi per maternità, paternità e parentali) nonché per malattia del bambino. Lo sgravio non può essere applicato nel caso in cui il sostituto o i sostituti vengano assunti con orario di lavoro superiore a quello del sostituto (msg. Inps n. 28/2001)
Sgravio contributivo nella misura del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro (compresi i premi Inail), fino al compimento di un anno di età del figlio della lavoratrice/lavoratore in astensione (ovvero per un anno dall’accoglienza del minore adottato o in affidamento). Per le istruzioni operative vedere: circ. Inps n. 117/2001 e Inail nota 24.7.2001
Dlgs n. 151/2001, art. 4 (sostituzione lavoratori autonomi)
Tutti
Aziende in cui operano lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, di cui alla legge n. 546/1987)
Assunzioni a tempo determinato in caso di maternità delle lavoratrici autonome operanti in azienda
Sgravio contributivo nella misura del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro (compresi i premi Inail) fino al primo anno di età del bambino della lavoratrice autonoma o per il primo anno di accoglienza del minore adottato o in affidamento. Per le istruzioni operative vedere: circ. Inps n. 117/2001 e Inail nota 24.7.2001
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Assunzione di lavoratori disabili Il collocamento obbligatorio è finalizzato all’obbligo di assumere per imprese di determinate dimensioni un numero fisso o una percentua-
le di lavoratori che, a causa delle condizioni di disabilità, non troverebbero facilmente un posto di lavoro. Per agevolare l’inserimento di lavoratori con particolare riduzione della capacità lavorativa, la leg-
59
ge n. 68/1999, art. 13, ha previsto, a favore dei datori di lavoro (non necessariamente tenuti al collocamento obbligatorio), determinate agevolazioni, riportate nella seguente tabella.
Assunzione dei lavoratori disabili Norma Legge n. 68/1999, art. 13 (disabili)
Destinatari Lavoratori 1) Disabili aventi diritto al collocamento obbligatorio.
Datori Tutti
Condizioni Occorre: – che il disabile abbia una riduzione della capacità lavorativa superiore al 67%; – sottoscrivere apposita convenzione con l’ufficio della provincia competente; – presentare, entro il 30.6 di ciascun anno, apposita domanda al medesimo ufficio della p r o vincia
Benefici Fiscalizzazione dei contributi dovuti nelle seguenti misure: – totale, per 8 anni, qualora il disabile abbia una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%; – 50%, per 5 anni, qualora il disabile abbia una riduzione della capacità lavorativa superiore al 67% ma non al 79% (*)
(*) L’Inps, con il messaggio 19.10.2004, n. 33491 ha reso noto che i datori di lavoro che assumono disabili in base alla legge n. 68/1999 possono cumulare lo sgravio contributivo previsto (100 o 50% a seconda del grado di invalidità) con altri sgravi contributivi (in questo caso il beneficio non può eccedere il 100% dei contributi a carico del datore di lavoro). Al fine di poter usufruire del cumulo i soggetti interessati devono operare nel modo seguente: - prima deve essere applicata l’altra agevolazione (diversa da quella prevista ex lege n. 68/1999) spettante in base alle consuete modalità; - poi deve essere calcolato sulla base imponibile intera lo sgravio spettante per il disabile fino a raggiungere il limite massimo del 100% dei contributi complessivamente a carico del datore di lavoro.
60
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
L’incentivazione nei contratti formativi e atipici Di seguito riportiamo le agevolazioni contributive riconosciute ai datori di lavoro che assumono lavoratori
con contratti di lavoro nei quali svolge un ruolo principale anche la formazione sia dal punto di vista teorico sia pratico (addestramento o inserimento lavorativo) impartita al dipendente. All’interno della tabella è stato in-
serito anche il nuovo contratto di inserimento che pur non essendo un vero e proprio contratto formativo prevede comunque un minimo di 16 ore di formazione che il datore di lavoro deve garantire con il piano individuale di inserimento.
Contratti di formazione e atipici Norma
Destinatari Lavoratori
Datori
Condizioni
Benefici
Legge n. 25/1955 e successive modificazioni e integrazioni; legge n. 196/1997 art. 16, (apprendistato) (*)
Giovani di età non inferiore a 15 anni e non superiore a 24 anno (26 per i portatori di handicap), ovvero, nel settore artigiano fino a 29 anni per le qualifiche ad alto contenuto professionale
Tutti
Il contratto non può avere una durata inferiore a 18 mesi e superiore a 4 anni (5 anni nel settore artigiano), la durata è in ogni caso stabilita dalla contrattazione collettiva. Rispetto dell’obbligo formativo per godere dei benefici contributivi. Per i minori valgono le specifiche limitazioni
Salario d’ingresso (si veda Ccnl) ed esclusione degli apprendisti dai limiti numerici previsti da leggi e contratti collettivi. Il datore di lavoro versa, in sostituzione delle contribuzione previdenziale, assistenziale e assicurativa piena, un contributo settimanale, per il 2006, di € 2,98 (€ 2,89 senza assicurazione Inail) ovvero di € 0,02 se l’azienda è artigiana. Il beneficio è mantenuto per altri 12 mesi se in contratto viene trasformato a tempo indeterminato. La contribuzione a carico del lavoratore, per la durata del contratto, è ridotta al 5,54%
Dlgs n. 276/2003, artt. da 47 a 53 (nuovo apprendistato) (**)
a) Giovani (25 anni e adolescenti (tra 15 e 18 anni) principali destinatari per l’espletamento del diritto dovere di istruzione e formazione; b) giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni per il contratto di carattere professionalizzante; a) giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione.
Tutti
Durata non superiore a 3 anni per i giovani di cui alla lettera a), ovvero non inferiore a 2 anni e non superiore a 6 anni per i giovani di cui alla lettera b) definito dai singoli accordi regionali, per i giovani di cui alla lettera c). In ogni caso vige l’obbligo formativo anche ai fini del godimento dei benefici contributivi (in mancanza i benefici si restituiscono maggiorati del 100%).
Possibile inquadramento del lavoratore fino a due livelli più bassi; esclusione dai limiti numerici previsti da leggi e contratti collettivi; benefici contributivi, in attesa della riforma alle incentivazione, equivalenti a quelli dell’apprendistato di cui alla legge n. 25/1955 (v. precedente punto)
(segue)
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Destinatari Lavoratori
Norma
Giovani tra 18 e 29 anni; disoccupati di lunga durata da 29 a 32 anni; lavoratori con più di 50 anni privi di un posto di lavoro; lavoratori che desiderano riprendere un’ attività lavorativa e non abbiano lavorato per almeno 2 anni; donne di qualsiasi età in aree (si veda il decreto ministeriale 17.11.2005) a bassa occupazione o ad alta disoccupazione femminile; portatori di handicap grave
Enti pubblici economici, imprese e loro consorzi; gruppi di imprese; associazioni professionali, socio–culturali e sportive; fondazioni; enti di ricerca pubblici e privati; organizzazioni e associazioni di categoria
Definizione, con il consenso del lavoratore, di un progetto individuale di inserimento o reinserimento; formazione minima di 16 ore (sicurezza – rapporto di lavoro) e definizione di congrue fasi di addestramento; durata minima 9 mesi e massima 18 mesi (36 mesi per i portatori di handicap); il contratto (forma scritta obbligatoria) non è rinnovabile ma può essere prorogato entro i limiti della durata massima
Categoria di inquadramento fino a due livelli più bassi; esclusione dal computo dei limiti numerici previsti da leggi e contratti (salve specifiche previsioni contrattuali); i datori di lavoro applicano, a eccezione dei giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni (salvo non possano far valere anche una delle altre condizioni che danno diritto al beneficio) le medesime riduzioni contributive, in attesa della riforma degli incentivi all’occupazione, previste per i vecchi Cfl, sempre che siano rispettate le condizioni Ue del regolamento 2204/2002 Se il contratto è trasformato in rapporto a tempo indeterminato gli scatti di anzianità e le progressioni automatiche di carriera decorrono dalla data di trasformazione
Tutti
–
Il legislatore ha previsto che nella riforma delle incentivazioni all’occupazione deve essere ritagliato uno spazio per incentivare l’utilizzo di tale tipologia contrattuale.
N.B.: I limiti di età devono intendersi compiuti Dlgs n. 61/2000 e successive modificazioni, da ultimo
Tutti
Benefici
Per i minori valgono le specifiche limitazioni
N.B.: 1) Per i percorsi di cui alle lettere b) e c) l’età minima del giovane potrebbe essere 17 anni qualora sia è in possesso di un diploma ex legge n. 53/2003. 2) I limiti di età devono intendersi compiuti, vale a dire 25 anni e 364 giorni o 29 anni e 364 giorni (min. Lav. circ. n. 30/2005) Dlgs n. 276/2003, artt. da 54 a 59; accordi interconfederali 11-2-2004 e 3-3-2004 (contratti di inserimento)
Condizioni
Datori
61
(segue)
62
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Norma
Destinatari Lavoratori
Datori
Condizioni
l'art. 46 del Dlgs n. 276/2003 (contratti part time)
Benefici I lavoratori contano nell’organico in proporzione all’orario svolto
(*) Tale regolamentazione continua a valere per i settori che non hanno ancora regolamentato il nuovo apprendistato nel proprio Ccnl e per i minori, fino a quando non entrerà in vigore l’apprendistato per il diritto dovere di formazione e istruzione di cui al Dlgs n. 276/2003. (**) L’apprendistato per il diritto dovere di istruzione e formazione diventerà operativo solo dopo l’entrata in vigore del decreto attuativo della legge n. 53/2000, di riforma dei cicli scolastici (previsti a decorrere dal 2007, sempre che la legge non venga modificata dal nuovo esecutivo); l’apprendistato professionalizzante è operativo nei settori i cui contratti collettivi nazionali hanno regolamentato tale percorso (per gli obblighi formativi occorre fare riferimento anche alle relative leggi regionali, ove presenti); l’apprendistato per l’alta formazione è operativo in quelle regioni che hanno sottoscritto l'apposito accordo Regione – parti sociali – ministero del Lavoro.
Incentivi all’occupazione mediante crediti d’imposta Nella seguente tabella riepiloghiamo le incentivazioni a favore dei datori di lavoro che assumono la-
voratori rispondenti a determinate condizioni e che sono fruibili mediante crediti di imposta sia mediante compensazione nel modello di versamento delega F24 sia mediante scomputo di quanto dovuto dal datore stesso a livello di
contributi o imposte. In particolare si evidenzia il credito d’imposta per i lavoratori assunti in soprannumero rispetto alla media storica di riferimento (c.d. bonus assunzioni) e quelli previsti a favore dei ricercatori.
Credito d'imposta Norma legge n. 289/2002 art. 63, (bonus assunzioni)
Destinatari Lavoratori Soggetti di età non inferiore a 25 anni
Datori Tutti
Condizioni I lavoratori non devono aver svolto attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato nei 24 mesi precedenti l’assunzione (quest’ultima condizione è esclusa per i portatori di handicap). I datori di lavoro devono osservare il Ccnl e le prescrizioni in materia di salute e sicurezza del lavoro. Le assunzioni devo-
Benefici Credito d’imposta pari a € 100/mese, elevati a € 150 per gli over 45 anni, più, se l’assunzione è effettuata nelle regioni del Sud e nelle aree svantaggiate, € 300 mese. Il beneficio può maturare fino al 31.12.2006. Per la copertura finanziaria occorre però presentare istanza, per via telematica, all’Agenzia delle entrate di Pescara. Il credito che si matura (autorizzato) può essere speso esclusivamente con il mod. F24
(segue)
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Norma
Destinatari Lavoratori
Datori
Condizioni
63
Benefici
no essere a tempo indeterminato e devono risultare in soprannumero (alle singole verifiche mensili) alla media storica dei lavoratori a tempo indeterminato del periodo 1.8.2001 – 31.7.2002 Legge n. 449/1997, art. 5 (ricercatori)
Titolari di dottorato di ricerca, possessori di altro titolo post laurea e laureati con esperienza nella ricerca
Piccole e medie imprese, imprese artigiane, consorzi e società consortili tra piccole imprese, imprese artigiane e imprese industriali o commerciali non rientranti tra quelle precedentemente indicate
Presentazione domanda di ammissione al beneficio al ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. L’assunzione deve avvenire a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato o determinato purché di durata non inferiore a due anni. Le assunzioni devono determinare un incremento del numero dei dipendenti a tempo pieno rispetto all’anno precedente
Credito d’imposta pari a € 7.746,85 per ogni nuova assunzione entro il tetto annuo di € 30.987,41 (escluse le imprese industriali e commerciali). Per tutte le imprese: – 60% degli importi per ogni nuovo contratto per l’attività di ricerca commissionata all’Università e ad altri enti abilitati entro il tetto, per soggetto beneficiario, di € 129.114,22; – 60% degli importi per l’assunzione degli oneri relativi alle borse di studio connesse per la frequenza di corsi di dottorato di ricerca, entro il tetto di € 25.822,84 per soggetto beneficiario
64
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Sconti per contenere il costo del lavoro Il legislatore riconosce incentivi
contributivi anche a favore dei datori di lavoro operanti all'estero e a favore dei datori di lavoro
che operano in specifici settori, quali quelli dell'autotrasporto, dell’edilizia e dell’agricoltura.
Riduzione del costo di lavoro Norma
Destinatari Lavoratori
Condizioni
Datori
Benefici
Legge n. 398/87 (lavoratori italiani occupati all’estero in Paesi non convenzionati)
Tutti
Tutti
–
Riduzione di 10 punti dell’aliquota Ivs. Utilizzo di valori convenzionali per il calcolo dei contributi
Dl n. 11/1997, art. 1, c. 51 – Legge n. 81/1997 Dl n. 2/2006, Legge n. 81/2006 art. 1, c. 2, (agricoltura)
Lavoratori agricoli
Datori di lavoro agricolo
–
– Zone montane e svantaggiate (legge n. 537/93, art. 11, c. 27): riduzione dei contributi carico datore di lavoro nella misura del 75% (70% dal 1°.1.2009); – zone svantaggiate comprese le aree del Mezzogiorno: riduzione contributi carico datore di lavoro nella misura del 68% (40% dal 1°.1.2009); – restanti zone agricole sia particolarmente svantaggiate sia svantaggiate: v. circ. Inps n. 11/2004
Dm 12.12.2000 modalità di applicazione delle tariffe dei premi Inail (sconti premi Inail)
Lavoratori assicurati
Tutti
Rispetto delle norme di sicurezza e investimenti per migliorare la sicurezza
Riduzione del premio assicurativo nelle seguenti misure: – 15% primi due anni di attività (presentando apposita richiesta che attesta il rispetto delle norme di sicurezza); – riduzione (o aumento) legata all’andamento degli infortuni (calcolo d’ufficio da parte dell’Inail); – riduzione del 10% o del 5% per le aziende con più di 500 lavoratori anno (presentando apposita richiesta entro il 31 gennaio di ogni anno) per gli investimenti effettuati per migliorare la sicurezza
Legge n. 448/2001 e successive modificazioni, da ultimo l’art. 1, c. 105, della
Autisti
Aziende di autotrasporto
Riduzione dei premi Inail nella misura del 25% (42% per il solo anno 2005)
(segue)
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Destinatari Lavoratori
Norma
Datori
Condizioni
65
Benefici
legge n. 266/2005 (v. nota Inail n. 93 del 30.1.2006) Legge n. 30/1998, artt. 4 e 6; legge n. 388/2000, art. 11; legge n. 343/2000; art. 1, c. 119; legge n. 266/2005
Tutti
Legge n. 341/1995, art. 29; Dl n. 210/2002 (legge n. 266/2002); art. 2, Dm 1.2.2006
Operai, compresi i soci lavoratori
Imprese del settore edile (Istat 45.1 – 45.45.2)
Gli operai devono avere lavorato a tempo pieno (40 ore settimanali; il limite può essere soddisfatto anche con le assenze giustificate e considerate valide allo scopo)
Riduzione contributiva dell'11,5% dell’ammontare dei contributi previdenziali e assistenziali (carico datore di lavoro), diversi dall’Ivs, dovuti all’Inps e all’Inail (vedere nota Inail 3.2.2006 e circ. Inps n. 61/2006)
Compensi in natura (art. 51, Dpr n. 917/86)
Tutti
Tutti
Erogazioni in natura (valore normale o convenzionale) non superiori, complessivamente, a euro 258,23 nel periodo d’imposta (limite)
Esclusione dalla base imponibile contributiva
Erogazioni liberali (art. 51, Dpr n. 917/86)
Tutti
Tutti
Erogazione in denaro pari a euro 258,23 nel periodo d’imposta (franchigia)
Esclusione dalla base imponibile contributiva
Tutti, firmatari di contratti aziendali o territoriali e che hanno depositato tali accordi alla Direzio-
Erogazioni previste dai contratti aziendali o territoriali (da depositare presso la Dpl entro 30 giorni dalla stipula) delle quali sono incerte la corresponsione e l’ammontare e la cui struttura
Esclusione dalla base imponibile contributiva nel limite del 3% della retribuzione contrattuale percepita nell’anno solare di riferimento dal singolo lavoratore
Decontribuzione Tutti della retribuzione variabile
Imprese che esercitano la pesca costiera e la pesca nelle acque interne e lagunari
Riduzione dei contributi e dei premi Inail nella misura del 70% (fino al 31.12.2006)
(segue)
66
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Norma
Destinatari Lavoratori
Datori
Condizioni
ne provinciale del lavoro entro trenta giorni dalla stipula degli stessi
è correlata al contratto collettivo medesimo, alla misurazione di incrementi di produttività, qualità e altri elementi di competitività assunti come indicatori dell'andamento economico dell’impresa riguardanti l’intera azienda In attesa dell’emanazione della normativa regionale in materia, è necessario stipulare apposita convenzione tra una o più agenzia di lavoro e i comuni, province o regioni
Dlgs n. 276/2003, art. 13
Lavoratori svantaggiati ai sensi dell’art. 2, lettera f, del regolamento Ce n. 2204 del 12 dicembre 2002
Agenzie autorizzate alla somministrazione di lavoro
Dl n. 457/1997 (legge n. 30/98), art. 6
Personale componente gli equipaggi delle navi
Imprese armatrici iscritte nel Registro internazionale
Benefici
a) Le agenzie possono operare in deroga al regime generale della somministrazione di lavoro, ai sensi del comma 2 dell’articolo 23, stabilendo una retribuzione inferiore a quella applicata ai lavoratori dell’utilizzatore di pari livello, ma solo in presenza di un piano individuale di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro, con interventi formativi idonei e il coinvolgimento di un tutore con adeguate competenze e professionalità, e a fronte della assunzione del lavoratore, con contratto di durata non inferiore a sei mesi; b) Le agenzie possono determinare altresì, per un periodo massimo di dodici mesi e solo in caso di contratti di durata non inferiore a nove mesi, il trattamento retributivo del lavoratore, detraendo dal compenso dovuto quanto eventualmente percepito dal lavoratore medesimo a titolo di indennità di mobilità, indennità di disoccupazione ordinaria o speciale, o altra indennità o sussidio la cui corresponsione è collegata allo stato di disoccupazione o inoccupazione, e detraendo dai contributi dovuti per l’attività lavorativa l’ammontare dei contributi figurativi nel caso di trattamenti di mobilità e di indennità di disoccupazione ordinaria o speciale Sgravio contributivo nella misura totale
IN SINTESI
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
BENEFICIARI Possono usufruire dei benefici contributivi le imprese di diritto privato, individuali o collettive, a partecipazione pubblica, totale o parziale che applicano accordi contrattuali che prevedono azioni positive per la flessibilità. Restano escluse invece le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici, comprese le Asl. Possono inoltre essere ammessi al finanziamento per le azioni di sostituzione, a determinate condizioni, anche i titolari di impresa individuale, i lavoratori autonomi, inclusi i liberi professionisti e i lavoratori a progetto
AGEVOLAZIONE Il beneficio consiste nella possibilità di richiedere un finanziamento a carico del Fondo per l’occupazione a seguito dell’attuazione delle azioni positive di flessibilità dell’orario di lavoro al fine di favorire e agevolare la conciliazione del tempo di vita privata e di lavoro delle lavoratrici madri o padri lavoratori. Il limite massimo del finanziamento per l’azienda è pari a un milione di euro
PROCEDURA I soggetti interessati devono presentare apposita domanda entro la prossima scadenza fissata per il 10 ottobre 2006, allegando il progetto e l’accordo aziendale contenente le azioni positive che si intende attuare, il contratto collettivo vigente applicato e una dichiarazione da cui risulti che non è stato chiesto altro finanziamento per azioni positive ex legge n. 125/1991. Le altre scadenze per la presentazione della domanda sono previste per il 10 febbraio e il 10 giugno di ogni anno. L’incentivo viene erogato nella misura pari al 25% al momento dell’ammissione del progetto e il restante 75% a saldo alla conclusione delle azioni positive, previa verifica da parte dei servizi ispettivi del Ministero del Lavoro della concreta attuazione del progetto stesso.
67
Incentivi per le azioni positive di flessibilità Il 10 ottobre 2006 scade il termine (quadrimestrale) di presentazione delle domande per ottenere i contributi per l’attuazione dei progetti di azioni positive per rendere flessibile l’orario di lavoro alle lavoratrici madri e ai padri lavoratori di Alberto Rozza, MG Consulting srl
L
a legge 8 marzo 2000, n. 53 (riforma dei congedi parentali), riformata e confluita successivamente nel Dlgs n. 151/2001 (Testo Unico sulla maternità e paternità) ha riconosciuto alle lavoratrici madri e ai padri lavoratori, che svolgono l’importante e impegnativo compito di genitori, non soltanto permessi, congedi, retribuiti e non, e indennità di varia natura, ma anche la possibilità (attraverso le organizzazioni sindacali) di concordare con il datore di lavoro un orario di lavoro flessibile al fine di far conciliare da un lato l’interesse aziendale consistente nella prestazione lavorativa e dall’altro quello del dipendente relativo alla gestione della propria vita familiare. Poiché la riorganizzazione dell’orario di lavoro ha dei costi, a volte non indifferenti, il legislatore ha disposto che vengano concessi dei contributi alle aziende da porre a carico del Fondo per l’occupazione al fine di coprire in tutto o in parte gli oneri sostenuti dal datore di lavoro. Particolare riguardo è stato riconosciuto alle aziende di piccole dimensioni (inferiori a 50 dipendenti), a favore delle quali verrà ero-
gato il 50% dei contributi stanziati ogni anno. È proprio in queste piccole imprese che la norma incontra le maggiori difficoltà di attuazione, dato che la flessibilità del lavoro può essere effettuata soltanto con sostanziali modifiche organizzative comportanti spese impegnative per le casse aziendali. Riceve invece maggiori consensi, poiché di più facile attuazione e meno onerosa, l’incentivazione per recuperare i costi sopportati dall’azienda per i corsi di riqualificazione e aggiornamento professionale a favore dei dipendenti che rientrano al lavoro dopo un lungo periodo di congedo.
Beneficiari I soggetti che possono beneficiare dell’agevolazione contributiva sono le imprese di diritto privato, individuali o collettive, a partecipazione pubblica, totale o parziale che applicano gli accordi contrattuali stipulati con le organizzazioni sindacali dei lavoratori che prevedono azioni positive per la flessibilità dell’orario di lavoro volta a conciliare il tempo per la vita familiare e quello destinato al lavoro delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri.
SCHEDA DI VALUTAZIONE
68
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
DIFFICOLTÀ È necessario che i progetti abbiano a oggetto una delle azioni positive per la flessibilità dell’orario di lavoro previste dal decreto ministeriale. È inoltre necessario che l’azienda dia concreta e completa attuazione al progetto presentato
TEMPI Il 25% del contributo assegnato al progetto viene erogato al momento della presentazione della domanda, il restante 75% viene erogato a progetto attuato
COSTI Sono quelli non coperti dal contributo a carico del Fondo per l'occupazione oltre a quelli di carattere gestionale
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
Certa nel limite delle disponibilità finanziarie fissate dal Ministero del Lavoro
NORMATIVA – Art. 9 legge 8 marzo 2000 n. 53 – Decreto Ministero Lavoro 15 maggio 2001 – Circolare Ministero Lavoro 12 marzo 2002 n. 14 – Circolare Ministero Lavoro 10 marzo 2003 n. 4 – Circolare Ministero Lavoro 18 maggio 2006 n. 16
MODULISTICA La domanda deve essere inoltrata utilizzando il fac simile reperibile sul sito: http://www.welfare.gov.it/Lavoro/OccupazioneEMercatoDelLavoro/Politiche_conciliazione_lav_fam/documenti/default.htm
INFORMAZIONI www.welfare.gov.it sezione lavoro > occupazione e mercato del lavoro > politiche di conciliazione lavoro-famiglia. oppure Direzione Generale del Mercato del Lavoro – Divisione IV – Via Fornovo, 8 – 00192 Roma Tel. +39 06 36754221–5912– 4397 – Fax +39 06 36755031 e-mail: progettocon@welfare. gov.it
I consorzi possono richiedere il finanziamento di progetti riferiti esclusivamente al proprio personale e non al personale delle cooperative/aziende consorziate. Restano invece escluse le Pubbliche Amministrazioni e gli enti pubblici, comprese le Asl (Ministero del Lavoro, circolare n. 16/2006). Inoltre con specifico riferimento all’azione di sostituzione (lett. c), possono essere ammessi al finanziamento anche il titolare di impresa (inteso come colui che esercita individualmente l’attività di impresa), i lavoratori autonomi, inclusi i liberi professionisti, e i la-
voratori a progetto (a condizione che vi sia l’assenso esplicito del committente sulla sostituzione e sul sostituto). Le aziende che hanno già ottenuto il finanziamento possono inoltrare un nuovo progetto purché contenga elementi nuovi rispetto a quello presentato in precedenza e che il vecchio sia stato concluso in ogni sua parte incluse la visita ispettiva e l’autorizzazione al pagamento del saldo. Medesimo discorso vale per coloro che hanno presentato il progetto e gli è stato respinto, purché siano state corrette le parti che hanno motivato il rigetto.
Le azioni agevolabili Azioni positive oggetto dei progetti
– Azioni articolate per consentire alla lavoratrice madre o al padre lavoratore di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell’organizzazione del lavoro, tra cui il part time reversibile, il telelavoro e il lavoro a domicilio, l’orario flessibile di entrata o uscita dal luogo di lavoro, la banca ore, la flessibilità sui turni, l’orario concertato, con particolare priorità per i genitori lavoratori che hanno bambini fino a 8 anni di età e fino a 12 anni di età in caso di adozione o affidamento
Accordo collettivo necessario Accordo sindacale stipulato con le organizzazioni sindacali nazionali comparativamente più rappresentative a livello provinciale e aziendale
– Programmi di formazione per il reinserimento dei lavoratori dopo il periodo di congedo (*) – Progetti che consentono la sostituzione del titolare di impresa o di lavoratore autonomo, che benefici di un periodo di astensione obbligatoria o di congedi parentali, con altro imprenditore o lavoratore autonomo (**)
Accordi sindacali a livello nazionale e/o territoriale tra le associazioni datoriali (***)
(*) Verranno rimborsate le ore prestate dal personale interno addetto alla formazione con funzioni di docente o tutor, dato che non possono essere configurati come mancata produzione. (**) I sostituti dell’imprenditore o del lavoratore autonomo devono essere altri imprenditori ovvero lavoratori autonomi, da intendersi secondo le figure professionali esplicitate nel codice civile (circ. Min. Lav. n. 4/2003). (***) Le intese possono essere anche stipulate tra le singole imprese che aspirano al finanziamento e le associazioni datoriali di appartenenza (circ. Min. Lav. n. 14/2002).
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Agevolazione Consiste in un contributo a carico del Fondo per l’occupazione a favore delle aziende che attuano progetti riferibili sostanzialmente a 3 diverse tipologie d’azione tutte comunque accomunate dalla medesima finalità di facilitare la conciliazione tra gli impegni e le esigenze di lavoro e quelli connessi alla cura dei familiari: a) progetti articolati per consentire al lavoratore padre o alla lavoratrice madre di usufruire di particolari forme di flessibilità di orario; b) programmi di formazione per il reinserimento dei lavoratori dopo il periodo di congedo; c) progetti che consentono la sostituzione del titolare di impresa o del lavoratore autonomo che benefici del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali, con altro imprenditore o lavoratore autonomo. Il limite massimo del finanziamento che può essere richiesto da ciascuna azienda è pari a 1 milione di euro (circ. min. Lav. n. 4/2003). Per poter essere ammessi agli incentivi, i progetti devono avere a oggetto una delle azioni positive previste dal provvedimento ministeriale 15 maggio 2001 e devono essere attuate in applicazione degli accordi collettivi. Questi ultimi in particolare devono individuare il contenuto del relativo progetto e non limitarsi a un generico consenso all’attuazione del progetto stesso (circ. min. Lav n. 14/2002). Il Ministero precisa che l’elenco delle azioni dirette ad attuare la flessibilità non è tassativo, ma meramente esemplificativo. Pertanto devono essere considerate utili al fine di ottenere il contributo tutti i progetti o programmi che prevedono forme di flessibilità atti a favorire e agevolare la conciliazione del
tempo di vita familiare e di lavoro dei soggetti interessati. Per quanto invece riguarda l’incentivo riconosciuto per i programmi di reinserimento delle lavoratrici o lavoratori dopo il periodo di congedo, il decreto 15 maggio 2001 ricorda che per congedo deve intendersi un periodo, non inferiore a 60 giorni, di assenza dal lavoro per maternità o paternità. Assumono titolo preferenziale nell’assegnazione dei contributi i programmi di formazione che oltre all’aggiornamento professionale sono destinati a prevedere il rientro della lavoratrice o del lavoratore nella medesima unità produttiva, con le mansioni precedentemente svolte e per un congruo periodo di tempo. Il Ministero è anche disponibile ad assistere gli interessati nell’elaborazione dei progetti. Infatti presso la Direzione Generale del Mercato del lavoro opera una task force dedicata allo sviluppo delle azioni di conciliazione, alla quale è possibile rivolgersi per indicazioni e supporto in fase di progettazione tramite l’indirizzo
69
di posta elettronica
[email protected].
Procedura Per poter usufruire dei contributi le aziende devono presentare apposita domanda, tramite spedizione postale con ricevuta di ritorno, ovvero consegna a mano, utilizzando il modulo conforme a quello ministeriale allegato alla circolare n. 4/2003 e reperibile sul sito www.minwelfare.it sia in formato pdf che doc., al Ministero del Lavoro – Direzione generale per l’impiego, Divisione IV, via Fornovo, 8 – 00192 Roma, entro una delle seguenti date: 10 febbraio, 10 giugno e 10 ottobre di ciascun anno. La prossima scadenza è il 10 ottobre 2006. La circolare n. 16/2006 ricorda che il termine per la presentazione della domanda è rappresentato dalla data di arrivo del progetto all’amministrazione e non da quella del timbro postale di partenza del plico. Alla domanda (un originale cartaceo e due copie del progetto e del
I costi finanziati Relativamente ai costi ammessi che possono essere coperti dal finanziamento, il Ministero del Lavoro precisa che per quanto riguarda l’assunzione dei lavoratori part time in aggiunta ai lavoratori che hanno chiesto di passare a questa tipologia contrattuale per l’esigenza di conciliare la vita familiare e il lavoro, il finanziamento sarà pari all’80% del costo da sostenere. Mentre non sono ammissibili le spese per acquisto di materiali hardware e software che potranno invece essere noleggiati per il tempo strettamente necessario all’attuazione del progetto, così come non sono ammesse le spese di cancelleria né di rimborso dei costi connessi alla eventuale mancata produzione aziendale. Sono al contrario finanziabili le attività relative alle ore di formazione, promosse dall’azienda, affitto aule, acquisto di materiale e spese per i docenti, che rientrano nel normale orario di lavoro, così come a titolo esemplificativo i costi di lavoro aggiuntivo sostenuti per la sostituzione del titolare e i costi derivanti da azioni di consulenza aziendale finalizzate allo studio dell’individuazione, progettazione e fattibilità degli interventi, per una migliore organizzazione degli strumenti di flessibilità.
70
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
piano dei costi anche su supporto informatico) devono essere allegati inoltre: – l’accordo sindacale contenente le azioni da attuare; – l’intesa nazionale o territoriale tra le associazioni datoriali; – la dichiarazione attestante che non è stato contemporaneamente chiesto il finanziamento come azione positiva ex legge n. 125/1991; – una copia del Ccnl applicato in azienda; – la dichiarazione di autorizzazione al trattamento dei dati; – il certificato della Cciaa ovvero copia dello Statuto dell’ente; – la certificazione Inps e Inail; – le coordinate bancarie; – il codice fiscale; – la misura camerale; – i parametri di riferimento per il compenso del sostituito; – se il soggetto richiedente è un lavoratore autonomo è necessario presentare anche elementi e documenti attinenti alla propria attività. I suddetti allegati rappresentano un requisito fondamentale per fruire del beneficio. Infatti le richieste di finanziamento che non sono corredate dalla predetta documentazione non verranno accolte e ammesse alla valutazione.
Valutazione dei progetti. Una volta presentati i progetti spetta a un’apposita commissione valutarli e ammetterli al beneficio ogni quadrimestre. L’elenco dei progetti ammessi al beneficio viene pubblicato anche sul sito del Minwelfare. I progetti vengono ammessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande fino a concorrenza della somma stanziata pari a 1/3 dell’intera quota annuale disponibile (ossia l’importo annuale viene suddiviso per i tre quadrimestri). Sono individuate tre fasi di valutazione dei progetti: ammissibilità alla valutazione dei progetti, selezio-
ne dei progetti effettuata dalla Commissione istituita ad hoc e approvazione e ammissione al finanziamento, totale o parziale, dei progetti da parte del Ministero del Lavoro. Quelli esclusi dal criterio cronologico per esaurimento dei fondi (stanziati per il quadrimestre) possono essere ripresentati nel quadrimestre successivo. Ricorda il decreto 15 maggio 2001 che i progetti selezionati ogni 4 mesi dalla Commissione sono approvati e ammessi (con decreto del Ministero del Lavoro) al rimborso totale o parziale degli oneri connessi alla loro realizzazione nel limite massimo della somma stanziata. I progetti possono essere articolati in più fasi temporali nel limite massimo complessivo di 24 mesi purché supportati dai relativi preventivi di spesa. Il Ministero del Lavoro (circ. n. 16/2006) ha inoltre precisato che la durata dei programmi di formazione al rientro (lett. b) deve essere proporzionata alle effettive esigenze in relazione alle mansioni svolte e alla posizione ricoperta in azienda, del lavoratore in rientro da un congedo parentale, e quindi alla durata dello stesso. Inoltre l’estensione del congedo parentale cui riferire la sostituzione non può eccedere i 12 mesi. La durata massima dell’azione di 24 mesi deve quindi intendersi esclusivamente riferita ai soli casi in cui vi sia la necessità di coprire un congedo parentale frazionato, sempre nel predetto limite dei 12 mesi. Si ricorda inoltre che le aziende a cui è stato concesso il beneficio sono tenute a comunicare al Ministero del Lavoro la data in cui hanno inizio le attività progettuali.
Riparto dei contributi per progetto. I contributi stanziati annualmente vengono ripartiti: – il 60% per il finanziamento del-
le azioni di flessibilità dell’orario di lavoro (art. 9, lett. a, legge n. 53/2000); – il 20% per le azioni di formazione a favore delle lavoratrici e dei lavoratori che rientrano in azienda dopo un periodo di congedo (maternità, paternità e parentale) (art. 9, lett. b, legge n. 53/2000); – il restante 20% per le azioni dirette a sostituire imprenditori o lavoratori autonomi che intendono beneficiare del periodo di astensione obbligatoria o dei congedi parentali (art. 9, lett. c, legge n. 53/2000). Il costo aggiuntivo del lavoro, ad esempio nel caso di assunzioni part time necessarie a integrare la riduzione di lavoro concessa ai propri dipendenti, può essere rimborsato fino all’80%.
Erogazione. I contributi vengono erogati in 2 quote: – la prima pari al 25% del contributo ammesso al finanziamento viene corrisposto all’azienda all’atto dell’ammissione a finanziamento del progetto; – il restante 75%, a saldo, viene corrisposto a conclusione di tutte le azioni programmate. Si ricorda che condizione indispensabile per poter ottenere il finanziamento è che il progetto deve essere concretamente e completamente realizzato. A tal fine il Ministero precisa che la corresponsione del saldo è subordinata alla verifica dell’attuazione del progetto da parte dei Servizi ispettivi ministeriali. Relativamente all’anzidetta verifica ispettiva la circolare n. 4/2003 dispone che le aziende interessate mantengano la contabilità relativa al progetto separata da quella aziendale generale (ad esempio devono essere installate linee telefoniche appositamente dedicate).
IN SINTESI
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
BENEFICIARI I destinatari del credito di imposta sono i datori di lavoro privati che nel periodo 1.10.2000-31.12.2006 assumono a incremento dei dipendenti a tempo indeterminato.
AGEVOLAZIONE Il credito di imposta è fissato nei seguenti valori: – euro 100; – euro 150 per lavoratori con più di 45 anni; – più euro 300 per assunzioni al Sud e aree depresse. Il bonus spetta per ogni lavoratore assunto a tempo. Per i part time il credito di imposta è riproporzionato tenendo conto delle ore prestate rispetto a quelle previste dal Ccnl.
PROCEDURA Le domande devono essere presentate alla Agenzia delle entrate di Pescara a mezzo mod ICO utilizzando la specifica versione software da trasmettere in via telematica. Occorre presentare distinte domande se i crediti riguardano incrementi occupazionali verificatisi in anni diversi.
71
Credito d’imposta per nuove assunzioni: non si applica la regola del “de minimis” La Commissione tributaria regionale di Ancona ha ribadito che al credito di imposta aggiuntivo per le nuove assunzioni nelle regioni del Sud non si applica il principio che fissa il limite degli incentivi statali a 100.000 euro ogni triennio di Luca Vannoni
L
a Commissione tributaria regionale delle Marche, con la recente sentenza n. 55 del 26 maggio 2006, torna sulla questione dell’applicabilità della regola del de minimis in materia di credito di imposta per le nuove assunzioni. In particolare la pronuncia riguarda l’applicazione della regola comunitaria, in base alla quale tutti gli aiuti concessi a un beneficiario devono essere sommati tra loro e non possono superare i 100.000 euro in tre anni, nei confronti del credito di imposta previsto dall’art. 63 della legge n. 289/2002. Tale articolo stabilisce che i datori di lavoro che, nel periodo 1° gennaio 2003-31 dicembre 2006, hanno effettuato nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato da destinarsi alle unità produttive localizzate nelle regioni del Sud (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, reg. CE 1260/1999) nelle regioni Abruzzo e Molise e nei territori svantaggiati individuati dall’art. 4 della legge n. 448/1998 spetta un ulteriore credito d’imposta di euro 300,00 per ciascun nuovo dipendente e per ciascun mese.
Il caso oggetto della decisione L’Agenzia delle entrate di Jesi, soccombente nel giudizio di primo grado, riteneva che una società avesse usufruito del credito di imposta previsto dalla legge n. 289/2002, art. 69, per un importo superiore al de minimis, e conseguentemente si è appellata alla Commissione tributaria regionale di Ancona. La società, nelle controdeduzioni, ha sostenuto che il credito di imposta non rappresenta un aiuto di Stato e non può quindi essere assoggettato al regime limitativo della regola del de minimis: quest’ultima norma, sempre secondo le controdeduzione della società resistente, è una norma esclusivamente comunitaria, in quanto sia la legge n. 289/2002 sia le circolari dell’Agenzia delle entrate non considerano mai il de minimis come una norma interna a salvaguardia del contenimento della spesa pubblica. Non essendo aiuto di Stato, il de minimis non si applica né in caso di incremento netto di occupazione effettuato dalla società né per l’assunzione di lavoratori svantaggiati.
72
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
La decisione della Commissione. La Commissione regionale delle Marche, nel decidere la controversia, parte dal concetto di aiuto di Stato: secondo il giudice tributario le misure di carattere generale, tese a salvaguardare l’occupazione, non costituiscono aiuto di stato in quanto si tratta di aiuti a persone che non favoriscono determinate imprese, né minacciano di falsare la concorrenza favorendo determinate imprese o la produzione di determinati beni. L’importanza di tale precisazione risiede nel fatto che sulla base del Trattato Ce è considerato incompatibile l’aiuto concesso dallo Stato sotto qualsiasi forma (compreso, quindi, le agevolazioni) che, favorendo alcune imprese, falsino la concorrenza. La qualificazione come aiuto di Stato comporta l’incompatibilità, qualora sia riscontrata, la contemporanea sussistenza delle seguenti condizioni: la determinazione di uno svantaggio economico per un’altra impresa ubicata nella Ue, la concessione da parte dello Stato mediante risorse statali, la selettività nella concessione, la rilevanza sugli scambi tra gli Stati membri. L’unica eccezione è rappresentata dalla regola del de minimis, che consente gli aiuti di Stato di minima entità (100.000 euro nel triennio). L’adozione, quindi, di misure volte a incentivare le imprese aumentando il loro livello occupazionale, in particolare a beneficio dei lavoratori svantaggiati, mediante il credito di imposta devono essere escluse dal concetto di aiuto di Stato. In particolare la Commissione tributaria regionale delle Marche ha stabilito che gli incentivi per gli incrementi dell’occupazione sono inequivocabilmente indirizzati non alle imprese, ma, attraverso l’incremento delle assunzioni, ai lavoratori, in particolare a quelli apparte-
nenti alle categorie svantaggiate. Ne consegue che l’incentivo previsto dall’art. 63 della legge n. 289/2002 rientra tra le misure a favore dell’occupazione che non costituiscono aiuti di Stato e per le quali non può essere applicato il criterio del de minimis. A supporto della propria decisione, la Commissione ha riportato una nota a un provvedimento legislativo emanato nel 2005 nella quale si precisa che per l’assunzione di lavoratori svantaggiati non deve essere applicata la regola del de minimis in quanto non sono incentivi “distorsivi” della concorrenza.
tobre 2000 per ogni lavoratore assunto si ha incremento occupazionale e quindi spettanza del credito di imposta. Non è lavoratore neo-assunto colui che viene denunciato a seguito di emersione con contratto di riallineamento (Agenzia entrate, circ. n. 57/2001). L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 52/E del 2 maggio 2005, ha affermato che il credito d’imposta spetta al datore di lavoro che assuma, a incremento dell’organico e nel rispetto degli altri requisiti previsti dalla normativa, lavoratori a domicilio.
I precedenti. In precedenza, la
Agevolazioni. Il credito di impo-
Commissione tributaria provinciale di Pescara, con il pronunciamento n. 373 del 30 settembre 2005, aveva deciso che l’importo aggiuntivo di 300 euro previsto dall’art. 63 della legge n. 289/2002 non rientra, al contrario dell’importo base, nella fattispecie di aiuto di Stato alle imprese, poiché si configura come incentivo a favore dei lavoratori e pertanto non deve essere soggetto al limite della normativa de minimis. Nello stesso modo è la pronuncia, sempre della Commissione provinciale di Pescara n. 78/2004.
Il credito d’imposta per le nuove assunzioni Beneficiari. I destinatari del credito di imposta sono i datori di lavoro che nel periodo 1 ottobre 2000 – 31 dicembre 2006 assumono a incremento dei dipendenti a tempo indeterminato tranne le amministrazioni statali, comuni, consorzi, enti locali, regioni, province e comunità montane. Il beneficio spetta anche alle cooperative che assumono a incremento della base occupazionale soci lavoratori. Per i neo-datori di lavoro dal 1° ot-
sta è fissato nei seguenti valori: – euro 100; – euro 150 per lavoratori con più di 45 anni; – più euro 300 per assunzioni al Sud e aree depresse. Il bonus spetta per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato (compresi i lavoratori a domicilio: Agenzia entrate risoluzione n. 52/E del 2 maggio 2005) con i requisiti e per ogni mese ed è applicabile, per i lavoratori assunti in possesso dei requisiti che risultano in soprannumero, alla fine di ciascun mese rispetto alla media storica di riferimento. Per i part time il credito di imposta è riproporzionato tenendo conto delle ore prestate rispetto a quelle previste dal Ccnl. In caso di assunzione di lavoratori che non hanno i requisiti, ma fanno incrementare l’organico, il credito può essere utilizzato anche in relazione a dipendenti assunti in precedenza, in possesso dei requisiti, ma nei cui confronti il bonus non è stato utilizzato. Il citato numero medio si determina calcolando per ogni giorno di lavoro il lavoratore in forza a tempo determinato (compresi quelli assenti
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
con diritto alla conservazione del posto) e dividendo il risultato per il numero dei giorni lavorativi previsti dal Ccnl. Il risultato, se espresso in decimali, non va arrotondato (Min. finanze circ. 5/E/2001). Per i datori di lavoro agricoli il predetto credito spetta in presenza di un incremento per ciascun operaio di 230 giorni di lavoro all’anno. Il credito é cumulabile con altri incentivi concessi, compreso lo sconto contributivo spettante per l’assunzione di lavoratori part time a tempo indeterminato dal 1° ottobre 2000 al 31 dicembre 2000 in base al Dm 12 aprile 2000 (Inps messaggio n. 35/2001). Il credito di imposta è utilizzabile dal 1° gennaio 2001 in compensazione dei debiti dovuti, utilizzando il mod. F24 anche in relazione alle unità assunte in sovrannumero dal 1° ottobre al 31 dicembre 2000, indicando i seguenti codici tributo: – 6.755 per il bonus di 100 euro mensili; – 6.756 per il bonus di 150 euro mensili per i lavoratori con più di 45 anni; – 6.757 per il bonus aggiuntivo di più 300 euro. Per i crediti di imposta maturati dal 2003 in poi il termine finale per l’utilizzo è il 31 dicembre 2006 e pertanto la possibilità di compensazione deve essere effettuata entro il 16 gennaio 2007 (Agenzia entrate risoluzione n. 127/2004). Il bonus fiscale nel caso di società di persone può essere fruito in compensazione dalla società stessa, oppure attribuito ai soci, in proporzione alla quota di partecipazione agli utili e ciascuno di essi può compensarlo con propri debiti fiscali e contributivi (Agenzia entrate, ris. 22 agosto 2002, n. 286). La trasformazione di contratti a tempo determinato (o di formazione) in contratti a tempo indeterminato comporta incremento occupa-
zionale e quindi spettanza del bonus fiscale (Ministero finanze circolare n. 5/E/2001). Viceversa l’assunzione del coniuge del datore di lavoro, anche in presenza dei requisiti, non fa sorgere il diritto al credito di imposta in quanto i compensi sono indeducibili fiscalmente (Agenzia entrate, ris. n. 119 del 18 aprile 2002).
Requisiti. Il beneficio spetta a queste condizioni: – della base occupazionale va calcolata al netto delle diminuzioni verificatesi in società controllate o collegate o facenti capo allo stesso soggetto anche per interposta persona; – i neo-assunti non devono avere un’età inferiore a 25 anni e non devono avere svolto un’attività subordinata a tempo indeterminato da almeno 24 mesi o devono essere portatori di handicap; – osservanza del Ccnl e delle misure di sicurezza; – su base annuale il numero complessivo dei dipendenti (anche quelli a termine e con contratti formativi) deve risultare superiore al numero complessivo dei lavoratori mediamente occupati tra il 1° agosto 2001 e il 31 luglio 2002 (in mancanza di quest’ultima condizione il credito di imposta decade). La verifica va fatta al 31 luglio di ciascun anno. Revoca. Il credito viene revocato in presenza di definitivo accertamento di violazioni a norme fiscali e contributive con irrogazione di una sanzione superiore a 2.528,28 euro o per violazione alle norme in materia di sicurezza sul lavoro o in presenza di una condanna definitiva per condotta antisindacale.
Domanda. Le domande devono essere presentate alla Agenzia delle entrate di Pescara a mezzo mod.
73
ICO utilizzando la specifica versione software da trasmettere in via telematica. Occorre presentare distinte domande se i crediti riguardano incrementi occupazionali verificatisi in anni diversi. Se il datore di lavoro presenta la domanda di accesso alle agevolazioni prima di aver disposto le relative assunzioni, le stesse sono effettuate entro 30 giorni dalla comunicazione dell’accoglimento dell’istanza da parte dell’Agenzia delle entrate. In tal caso la richiesta è completata, a pena di decadenza, con la comunicazione dell’identificativo del lavoratore, entro i successivi 30 giorni (art. 1, comma 412, legge n. 266/2005).
Credito di imposta nelle zone ad alta disoccupazione. Ai datori di lavoro situati nelle circoscrizioni con disoccupazione superiore alla media nazionale confinanti con le aree del Mezzogiorno che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato spetta un ulteriore credito d’imposta pari a 206,58 euro per dipendente (art. 7, legge n. 388/2000) oppure a un incremento di euro 300 a seconda del periodo in cui è intervenuta l’assunzione in base a quanto sopra specificato. Questo ulteriore beneficio riguarda anche le aree ad alta disoccupazione di Abruzzo e Molise. L’ulteriore predetto credito di imposta non riguarda le assunzioni effettuate tra l’1 ottobre 2000 e il 31 dicembre 2000; di conseguenza un’assunzione effettuata in tale periodo comporterà, in presenza di tutti i requisiti, il bonus di 413,17 euro più l’abolito credito di imposta di cui alla legge n. 448/1998 scaduto il 31 dicembre 2000 (Agenzia entrate, ris. 6 agosto 2002, n. 270).
ANALISI E COMM
Analisi e commenti
Politica regionale europea: presentata la quarta relazione intermedia sulla coesione La Commissione europea ha pubblicato la quarta relazione intermedia sulla politica di coesione economica e sociale anche in vista del nuovo ciclo di programmazione europeo 2007-2013 di Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo
I
l 12 giugno 2006 la Commissione europea (Ce) ha presentato, con la Comunicazione COM(2006) 281, il “Quarto rapporto intermedio sulla coesione: la strategia per la crescita e l’occupazione e la riforma della politica di coesione europea”, che fornisce una panoramica generale sull’evoluzione delle disparità fra le regioni europee dei venticinque Stati membri, della Romania e della Bulgaria, in termini di crescita e occupazione, nonché sui preparativi per la nuova politica di coesione per il periodo 2007-2013. La quarta relazione intermedia sulla coesione economica e sociale arriva a più di due anni dalla pubblicazione del “Terzo rapporto sulla coesione” economica e sociale, avvenuta 18 febbraio 2004, che ave-
va definito un nuovo approccio per la politica di coesione dell’Unione europea allargata per il periodo 2007-2013, stabilendo nuove priorità, una riforma del sistema di attuazione e le risorse economiche necessarie per continuare la politica di coesione dopo il 2006.
In particolare, il rapporto evidenzia i progressi compiuti in questi ultimi anni, ma sottolinea anche le forti disparità ancora esistenti nelle moderne infrastrutture, essenziali per la crescita e l’occupazione dell’Unione. Il suddetto rapporto mostra che il 2005 è stato un anno record per la politica regionale, in termini di risorse investite, con un totale di 38,3 miliardi di euro impegnati nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), del Fondo sociale europeo (Fse), del Fondo di coesione (Fdc)e del Fondo di pre-adesione destinato ai paesi candidati (Ispa). Tra i punti positivi evidenziati dal rapporto vi è la riforma della politica regionale dell’Ue, gli eccellenti progressi realizzati nella preparazione dei nuovi programmi regionali, che partiranno il 1° gennaio del 2007 per svilupparsi fino al 2013, e una crescente consapevolezza che aiutare le regioni meno prospere ad allinearsi alle altre su basi di sostenibilità è la chiave per aumentare la competitività
Jaspers, obiettivo i grandi progetti Il nuovo strumento di coesione Jaspers (Joint assistance to support projects in the european regions) è frutto di partnership tra la Commissione europea, la Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). Il suo obiettivo è quello di facilitare l’eleborazione di grandi progetti co-finanziati dal Fondo di coesione (Fdc) e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), in particolare nei nuovi Stati membri, nel periodo 2007-2013. Le competenze delle banche nel settore tecnico e finanziario costituiranno una risorsa per migliorare la capacità delle autorità nazionali e regionali di proporre progetti di alta qualità, che utilizzino, efficacemente, i fondi comunitari e attraggano ulteriori finanziamenti .
76
ANALISI E COMMENTI
dell’intero territorio comunitario. Il testo adottato rivela, altresì, che i paesi meno prosperi, rappresentati dai tredici Stati membri con un reddito nazionale lordo (Rnl) pro capite relativamente basso che, peraltro, fruiscono del Fondo di coesione, hanno fatto registrare una crescita del 3,6% nel periodo 19952005, corrispondente a un tasso nettamente maggiore rispetto alla media europea annua del 2,2%. La Commissione analizza anche la riforma della politica regionale e i progressi realizzati nella preparazione dei nuovi programmi regionali, che devono iniziare nel 2007. Il rapporto mostra, tuttavia, anche che rimane ancora molto da fare, in particolare per ridurre le forti disparità esistenti nelle moderne infrastrutture e nella capacità d’innovazione.
L’Italia e i fondi strutturali Il documento comunitario sottolinea come l’Italia sarà il secondo paese dell’Unione, dopo la Spagna, tra i partner della vecchia Europa a quindici, a beneficiare del livello più elevato dei Fondi strutturali europei per il periodo che va dal 2007 al 2013. Nell’Europa allargata a 27, compresa quindi la Bulgaria e la Romania, l’Italia si posiziona, invece, al terzo posto, dopo la Polonia e la già citata Spagna. È quanto emerge dalla lettura del rapporto intermedio sulla coesione. In base ai dati, resi noti per la prima volta dalla Commissione, relativi a tutti i partner comunitari, l’Italia riceverà dall’Europa, per i prossimi sette anni, 25,647 miliardi di euro per contribuire al rilancio delle regioni in ritardo economico del Mezzogiorno (“convergenza”) e per venire in aiuto alle aree in difficoltà del Centro e del Nord d’Italia
(“competitività e occupazione”). A questi fondi indicativi, che saranno elargiti dall’Ue e che fanno riferimento ai prezzi 2004, si dovranno aggiungere quasi altrettanti contributi tra nazionali e privati, per la realizzazione degli investimenti che saranno concordati con le Autorità comunitarie di Bruxelles. L’Europa elargirà infine, globalmente, per la politica di coesione 2007-2013, che punta ad avvicinare le regioni più povere o in difficoltà a quelle più ricche dell’Ue, 308 miliardi di euro, che rappresentano un impegno finanziario importante da parte del bilancio comunitario per poter proseguire, anche nei prossimi anni, una politica di coesione economica e sociale che possa ancora definirsi tale.
La struttura della relazione Per quanto riguarda, specificatamente, il testo della relazione presentata dalla Ce, si compone di un’introduzione e di due capitoli, suddivisi in sottocapitoli e anche di diverse sezioni, nonché di 10 grafici, 9 tabelle e 7 cartine esplicative. Il primo capitolo analizza le disparità economiche e sociali presenti nell’Unione europea allargata e si interessa, nel primo sottocapitolo, della crescita, che appare ancora
lenta, ma con interessanti aspettative di ripresa, mentre il secondo rivolge la propria attenzione alle disparità ancora esistenti, esaminando, in particolare, nelle due sezioni sia il Prodotto interno lordo (Pil) e i riflessi positivi che la politica di coesione produce nei confronti dei nuovi Stati membri, che crescono più velocemente rispetto ai 15 della vecchia Unione, ma che, tuttavia, la loro convergenza resta una prospettiva a lungo termine, sia l’occupazione che, per raggiungere l’obiettivo prefissato del 70%, ha ancora bisogno di creare 24 milioni di nuovi posti di lavoro. Il terzo sottocapitolo si interessa dell’evoluzione delle disparità e, nello specifico, nelle tre sezioni esamina quelle esistenti tra gli obiettivi comunitari e all’interno di ognuno di essi, nonché il contributo offerto dalla ricerca, dallo sviluppo e dall’Ict (Information communication technology) alla crescita sostenibile. Il secondo capitolo illustra, invece, i recenti sviluppi raggiunti dalla politica di coesione dell’Unione europea e, in particolare, nei diversi sottocapitoli si interessa del record registrato, nel bilancio di esecuzione comunitario 2005, per quanto riguarda l’assunzione degli impegni, delle linee guida per adottare una strategia comune per la politica di coesione 2007-2013,
Jeremie, migliorare l’accesso delle Pmi ai finanziamenti Il nuovo strumento di coesione Jeremie (Joint european resources for micro to medium enterprises) è frutto di un’iniziativa congiunta della Commissione europea, della Banca europea per gli investimenti (Bei) e del Fondo europeo per gli investimenti (Fei). Il suo compito è quello di facilitare e migliorare l’accesso delle Piccole e medie imprese (Pmi) ai finanziamenti e, in particolare, a sviluppare il microcredito, il capitale di rischio, i prestiti o le garanzie e altre forme innovative di finanziamento. Attraverso Jeremie, le Pmi di tutte le regioni europee potranno beneficiare di servizi finanziari personalizzati, che le renderanno in grado di adattarsi in modo rapido e tempestivo all’evoluzione dei mercati.
ANALISI E COMMENTI
della politica di coesione rispetto alle città, soprattutto per quanto riguarda il contributo urbano alla crescita e all’occupazione nelle regioni, della politica di coesione quale centro della strategia per la crescita e l’impiego, nonché delle risorse disponibili per la nuova programmazione, riassumendo, infine, le conclusioni raggiunte nel corso del Consiglio europeo, a presidenza del Regno Unito, del dicembre del 2005. Nel sesto sottocapitolo sono, invece, illustrate le caratteristiche dei tre nuovi programmi innovativi della politica di coesione, per ognuno dei quali è dedicata una specifica sezione: Jaspers (Assistenza congiunta a sostegno dei progetti nelle regioni europee), che aiuterà le autorità nazionali e regionali a preparare i progetti per la costruzione di grandi infrastrutture, Jeremie (Risorse europee congiunte per le micro e medio imprese), che aiuterà le Piccole e medie imprese (Pmi) ad accedere più facilmente ai finanziamenti, e Jessica (Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane), che permetterà di risolvere i problemi di finanziamento dei progetti di riqualificazione e sviluppo urbano sostenibile attraverso una combinazione di prestiti e sovvenzioni, mentre una sezione specifica, la quarta, è riservata alla modernizzazione dei servizi pubblici. L’ultimo sottocapitolo illustra le linee guida per l’attuazione della strategia per lo sviluppo rurale nel 2007-2013, attuata attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e presenta il Fondo europeo per pesca (Fep).
Gli allegati. I grafici allegati alla relazione, peraltro molto interessanti non solo per i dati statistici contenuti, presentano, nell’ordine, la crescita annuale media del Pil nei singoli Stati dell’Unione, realizzata
nel periodo che va dal 2000 al 2004, il Pil pro capite e la produttività-lavoro, per l’anno 2004, relativa alla media dei 25 Stati membri, i tassi di occupazione e di disoccupazione dell’Unione europea, sempre relativi al 2004, i tassi d’impiego al 2004 e il Pil pro-capite al 2002, le zone di disoccupazione presenti nelle città medie e piccole dell’Unione, rilevate al 2001, le zone di disoccupazione presenti in Germania, Belgio e Francia, relative al triennio 19992001, il tasso di occupazione, rilevato nel 2001, nelle città e negli Stati membri, la percentuale di famiglie che hanno accesso a Internet, dati rilevati al 2004, nonché quella che utilizzano la connessione a Internet, dati al 2005, e la quota di popolazione, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, con istruzione secondaria, che non fa formazione (2000) né addestramento (2005), quest’ultimi tre grafici relativi all’intero universo degli Stati membri dell’Unione. Le tabelle riguardano, invece, nell’ordine, la presentazione dei tre obiettivi della politica di coesione per il 2007-2013, il riassunto dei dati relativi agli obiettivi caratteristici di detta politica di coesione, gli stanziamenti finanziari indicativi per obiettivo e per Stato membro,
77
relativi al nuovo periodo di programmazione, un documento di lavoro della Commissione denominato “La politica di coesione e le città: il contributo urbano alla crescita e all’impiego nelle regioni”, le linee guida per gli aiuti di Stato regionali 2007-2013, i tassi massimi accordati agli aiuti di Stato regionali per il 2007-2013, in funzione del Pil pro capite, la percentuale della popolazione coperta dagli aiuti di Stato regionali per il 2007-2013, rispetto all’art. 87. 3 a) del Trattato, alle aree condizionate dall’effetto statistico e all’art. 87.3 c) del Trattato, le disparità regionali della Turchia calcolate rispetto al Pil pro capite, dati rilevati al 2001, e gli stanziamenti aggiuntivi della nuova programmazione riguardanti le regioni più lontane geograficamente. Le cartine presentano, infine, le diverse classi in cui si suddivide l’Ue rispetto alla ricerca e allo sviluppo come percentuale del Pil, dati al 2002, all’accesso a Internet delle famiglie e agli indicatori economici di Lisbona, dati al 2005, alla Convergenza e alla Competitività delle Regioni nel nuovo scenario programmatorio, al tasso di occupazione nei settori dell’agricoltura, della caccia, della silvicoltura e della pesca (ad-
Jessica, sviluppo urbano Il nuovo strumento di coesione Jessica (Joint european support for sustainable investment in city areas) è frutto di un’iniziativa congiunta della Commissione europea (Ce), della Banca europea per gli investimenti (Bei) e della Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa. Con la firma del memorandum Urban/Jessica le parti coinvolte, che hanno già esperienza nel campo dei prestiti per lo sviluppo e la riqualificazione urbana, compreso il settore dell’edilizia popolare, si sono impegnate a collaborare strettamente con la Ce nell’ambito dei nuovi programmi del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per lo sviluppo urbano. L’obiettivo è quello di mettere insieme le sovvenzioni destinate ai programmi di riqualificazione e sviluppo urbano con i prestiti e le capacità delle banche. Queste ultime si sono, inoltre, impegnate a razionalizzare le procedure per l’ottenimento dei prestiti nel settore dello sviluppo urbano, in modo da renderle più facilmente fruibili dai consumatori.
78
ANALISI E COMMENTI
detti con il lavoro principale nel settore primario) sul totale dell’occupazione, dati relativi al 2001, al tasso di occupazione delle persone occupate nel settore dell’agricoltura rispetto all’occupazione totale, dati relativi al 2003, e i dati della Turchia, per l’anno 2001, relativi al Pil pro capite nelle diverse regioni, suddivise in Nuts (Nomenclatura delle unità territoriali per la statistica).
Le scadenze Le prossime scadenze riguarderanno, nel corrente mese di luglio, l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti comunitari e la versione finale delle linee guida strategiche
comunitarie e la comunicazione, adottata dalla Ce, sulla dimensione urbana della politica di coesione. Nell’autunno è prevista sia l’adozione, da parte del Consiglio dell’Unione europea delle suddette li-
nee guida strategiche e la presentazione dei Quadri strategici nazionali (Qsn) di riferimento e dei programmi operativi 2007-2013 e, dal 1° gennaio 2007, la relativa attuazione degli stessi.
Allocazioni finanziarie relative all’Italia per il periodo 2007-2013: 25.647 milioni di euro – Obiettivo convergenza: convergenza 18.867 milioni – Obiettivo convergenza: sostegno transitorio statistico 388 milioni – Obiettivo competitività regionale e occupazione: sostegno transitorio 879 milioni – Obiettivo competitività regionale e occupazione: competitività regionale e occupazione 4.761 milioni – Obiettivo cooperazione territoriale europea: 752 milioni
ANALISI E COMMENTI
Cresce il rischio economico-finanziario dei piccoli operatori economici È stato recentemente presentato a Milano il Settimo Rapporto dell’Osservatorio Crif Decision Solutions e Nomisma sulla finanza per i piccoli operatori economici. Emerge un quadro di aumento della rischiosità economico-finanziaria del 15,45% rispetto all’anno precedente, con un contributo determinante del rischio esogeno rispetto a quello endogeno di Piero Crivellaro, Crif, S.p.a.
I
piccoli operatori economici (POE) italiani, ovvero le imprese con meno di 10 addetti e/o 2,5 milioni di euro di fatturato, evidenziano nel 2006 un incremento della rischiosità economico-finanziaria complessiva del 15,45% rispetto all’anno precedente, con un contributo determinante del rischio esogeno (+32,29%), legato al contesto economico in cui operano e a cui è fortemente legata la tenuta competitiva. Il rischio endogeno, invece, si contrae (–2,35%), grazie a un miglioramento nella gestione finanziaria e a un maggior equilibrio fra tempi di incasso e pagamento. Il rischio di credito dei POE a marzo 2006 non conferma la tendenza al ribasso degli indici che era stata riscontrata alla fine del 2005. Infatti, sono in lieve rialzo tutti gli indici di rischio, con il tasso di sofferenza che si attesta al 4,78% (4,68% a dicembre 2005). Il fenomeno potrebbe comunque non dipendere da un effettivo peggioramento della qualità del credito quanto, piut-
tosto, dal rallentamento registrato nel volume degli impieghi. In una logica di lungo periodo, invece, gli indicatori di rischio non sono cresciuti in maniera netta e non hanno innescato un processo apprezzabile di deterioramento della qualità del credito, nonostante il perdurare di una congiuntura negativa che sembra ora mostrare segni di iniziale distensione. La dinamicità dei POE rimane su livelli bassi, anche se con segnali di crescita (+9,39%) e si conferma la bassa propensione all’investimento. La ricerca di nuovi mercati da servire, anche in una fase di sostanziale contrazione degli investimenti dovuta alla bassa fiducia nelle prospettive economiche nazionali, è la forma di investimento realizzato che ha subito la contrazione minore nel 2005 (solo il 5% in meno rispetto al 2004). In un contesto economico caratterizzato dalla persistente cautela nell’attuare politiche di investimento, la crescita nel numero delle imprese il cui titolare pro-
79
viene da paesi esteri (+10% annuo, oltre 300.000 imprese), rappresenta un’opportunità in più per il rilancio dell’economia italiana. La crescita della domanda di credito dei POE immigrati è un segnale incoraggiante (+50% la domanda di credito dal 2001 al 2005) e determinante diviene la capacità di supportare l’integrazione economica e finanziaria di questi nuovi operatori da parte di associazioni e istituti di credito. Questi sono gli aspetti principali che emergono dalla Settima Edizione dell’Osservatorio sulla finanza per i piccoli operatori economici, il rapporto frutto della collaborazione tra Crif Decision Solutions e Nomisma che fornisce con cadenza semestrale informazioni strutturate sulle microimprese italiane.
L’evoluzione della dinamicità, del rischio e del comportamento dei POE In questo clima complessivo, di difficoltà sperimentate e di attese per la crescita, vanno inserite le dinamiche comportamentali dei POE, la cui capacità di tenuta economica e finanziaria dipende in modo sempre stringente dalle condizioni dell’ambiente economico in cui sono inseriti.
Fattore territoriale. Le regioni del Sud e insulari sono quelle in cui i POE vanno considerati con maggiore cautela, in quanto risentono maggiormente del clima economico circostante. In questa macroarea, il rischio esogeno dei POE (ovvero il rischio di fallimento del piccolo operatore economico derivante dall’ambiente economico in cui svolge la sua attività) raggiunge nel 2006 il valore più alto mai toccato dall’inizio del decennio. Allo stesso modo, le regioni in cui il livello del rischio esogeno per i
80
ANALISI E COMMENTI
POE è più basso sono quelle de Nord Est, e alcune regioni più virtuose delle altre macroaree del Paese. In chiave dinamica, tuttavia, si rileva un incremento sostanziale del rischio esogeno, che cresce del +32,29% rispetto all’anno precedente nel dato complessivo nazionale e l’esistenza di un fenomeno di convergenza verso il peggioramento fra le aree migliori (Nord Est +49,66%) e quelle in maggiore difficoltà (Sud e isole +21,06%), testimoniato dalla crescita più accelerata del rischio ambientale nelle aree migliori rispetto alle altre. A fronte di un incremento generalizzato del rischio esogeno, si registra invece una contrazione del rischio endogeno (ovvero il rischio di fallimento connesso all’adeguatezza e coerenza del comportamento del POE rispetto alle dinamiche di mercato in cui è inserito). In tutte le aree a eccezione del Nord Ovest, che risulta in maggiore difficoltà nella gestione finanziaria a medio-lungo termine. In particolare si registra per i POE di tutte le aree un miglioramento nella gestione della liquidità, segno che le condizioni di mercato iniziano ad avere una maggiore stabilità soprattutto per quel che riguarda l’equilibrio fra tempi di incasso e pagamento, mentre permangono alcune restrizioni nell’accesso ai finanziamenti di attività di investimento che costringono le microimprese alla ricerca di canali finanziari non sempre coerenti. L’analisi di rischio esogeno ed endogeno mette inoltre in evidenza come i POE, coscienti delle difficoltà derivanti dal contesto, si stanno attrezzando internamente per rispondere alle criticità esterne togliendo risorse per gli investimenti volti allo sviluppo orientandoli alla difesa e consolidamento della posizione. I dati relativi alla dinamicità indicano che i POE di tutte le regioni si
posizionano su livelli bassi, con l’eccezione di Trentino Alto Adige e Sardegna. Tuttavia la dinamicità appare in crescita nelle regioni meridionali (+17% il dato di macroarea) con l’eccezione della Calabria, dove cala del 25%. In negativo spiccano anche i POE del Friuli Venezia Giulia (–33,9%), dell’Umbria (–36%), della Liguria (–3,6%) e del Piemonte (–1,2%).
Fattore settoriale. Sotto il profilo della dinamicità le piccole imprese dei diversi settori hanno ancora evidenziato una sostanziale bassa propensione all’investimento (l’indicatore di dinamicità si colloca su un livello molto basso), tuttavia si colgono segnali positivi di cambiamento (+9,3% rispetto al 2005). Spiccano in positivo i settori della stampa ed editoria e del legno e mobili, che appaiono come i più dinamici e con incrementi della dinamicità di circa il 25%, e i settori del sistema moda e dei servizi privati che pur non avendo indicatori di elevata dinamicità mostrano i maggiori incrementi rispetto
al 2005 (+26,38% e +47,33% rispettivamente). Questi segnali di ripresa non si riscontrano invece nei settori dell’alimentare (–8,42%), dei trasporti (–11,55%), del commercio e riparazione degli autoveicoli (–22,82%), dove la dinamicità risulta in diminuzione rispetto al 2005. Complessivamente il rischio economico-finanziario dei POE permane ancora elevato in tutti i settori, ed è in aumento in ogni ambito di attività a eccezione del settore della stampa ed editoria (–0,98%). È in crescita moderata nei settori alimentare (+0,63%), gomma e plastica (+8,47%) e commercio e riparazione di autoveicoli (+8,75%). Negli altri settori il rischio è in crescita di circa il 16-17%. Va rilevato comunque che la maggiore incidenza nella crescita del rischio è associata alle condizioni economiche del singolo settore (il rischio esogeno) su cui le imprese non possono incidere. Per quanto attiene alla possibilità di migliorare la propria capacità di affrontare le difficoltà di mercato si rileva invece che in diversi settori di
Dinamiche comportamentali dei POE a livello regionale: rischio complessivo e dinamicità
Fonte: Osservatorio sulla finanza per i piccoli operatori economici, Crif Decision Solutions – Nomisma, Rapporto n. 7
ANALISI E COMMENTI
attività i POE hanno agito in senso migliorativo. In particolare il rischio endogeno risulta in sostanziale contrazione nei settori dei servizi privati (–11,01%), nell’alimentare (–9,31%), nel settore agricolo (–7,50%) e in quello meccanico (–6,85%). Viceversa, in sostanziale crescita è il rischio endogeno solo nel settore dei trasporti (+12,60%). È la gestione finanziaria a breve e medio termine che consente alle imprese di ridurre la propria esposizione alle fluttuazioni di mercato e determina una maggiore stabilità finanziaria che ne riduce la rischiosità. Il miglioramento delle condizioni di incasso e pagamento è il fattore che ha permesso l’avvio di una gestione più virtuosa delle condizioni finanziarie. Questo si è verificato in modo diversificato tra i settori e, quindi, anche le condizioni di rischio non sono omogenee fra le diverse attività economiche.
81
Istituti finanziari – Evoluzione territoriale del tasso di sofferenza (valori %)
Fonte: Osservatorio sulla finanza per i piccoli operatori economici, Crif Decision Solutions – Nomisma, Rapporto n. 7
Evoluzione del tasso di sofferenza giorni macrosettore (valori %)
L’evoluzione della rischiosità del mercato del credito L’andamento del credito erogato alle imprese individuali risulta, sia dal confronto trimestrale (settembre-dicembre 2005), sia da quello annuale (dicembre 2004-dicembre 2005), in lieve flessione. Su base trimestrale, invece, si registrano segnali di ripresa in chiusura del 2005 relativamente alle società non finanziarie. Complessivamente, dall’analisi dei volumi di credito erogati al sistema produttivo delle piccole aziende emerge una diminuzione della domanda di credito, dovuta al perdurare sia della flessione negativa del ciclo degli investimenti sia delle difficoltà strutturali del tessuto produttivo nell’adeguarsi ai nuovi contesti competitivi. Tuttavia, se si analizza la composizione del debito per scadenze e la sua evoluzione
Fonte: Osservatorio sulla finanza per i piccoli operatori economici, Crif Decision Solutions – Nomisma, Rapporto n. 7
fino al marzo 2006 è immediato verificare che le aziende trovano ancora convenienza a orientare la propria domanda di finanziamento verso prodotti a lunga scadenza,
approfittando di condizioni ancora favorevoli sul mercato del credito. L’analisi del rischio di credito nel primo trimestre 2006 non conferma la tendenza al ribasso degli indici
82
ANALISI E COMMENTI
che era stata rilevata alla fine del 2005. Infatti, sono in lieve rialzo sia il tasso di sofferenza (4,78% di marzo 2006 contro 4,68% di dicembre 2005), sia quello di insolvenza grave (1,60% contro 1,55% di dicembre 2005), sia quello di insolvenza leggera (4,12% contro 4,09% di dicembre 2005). Tale andamento riporta a un rischio complessivo del 10,5%, superiore di quasi 20 basis points rispetto a fine 2005. Il fenomeno potrebbe comunque non dipendere da un effettivo peggioramento della qualità del credito quanto, piuttosto, dal rallentamento registrato nel volume degli impieghi. Relativamente all’analisi per forma giuridica, le società di capitali (comunque ancora meno rischiose delle ditte individuali) scontano gli
effetti di un peggioramento della qualità del credito, sia per le forme di rischio più mature (tasso di sofferenza) sia per le insolvenze gravi. Infatti, nel primo trimestre 2006 il tasso di sofferenza (4,64%) aumenta di 24 basis points rispetto a dicembre 2005, mentre il tasso di insolvenza grave (1,60%) peggiora di 11 basis points. L’analisi territoriale del rischio di credito dei POE evidenzia in tutte le 4 macroaree geografiche un incremento del tasso di sofferenza nel primo trimestre 2006, con il Nord Est (4,03%) meno rischioso ma in deciso peggioramento rispetto all’inizio del periodo di rilevazione (era al 3,69% a dicembre 2003). Rimane pressoché stabile in termini di rischio consolidato il
Nord Ovest (4,26% di marzo 2006 contro il 4,23% di dicembre 2005), mentre sono ormai allineate le misure di rischio del Centro (5,42% contro 5,29% di dicembre 2005) e del Mezzogiorno (5,49% contro 5,34% di dicembre 2005). Per quanto riguarda l’analisi settoriale, a marzo 2006 si rileva un peggioramento generale della qualità del credito per tutti i settori, con particolare evidenza per la manifattura (con il tasso di sofferenza che si attesta al 5,43%) e i servizi e trasporti (5,61%). L’agricoltura risulta in media con l’andamento da dicembre 2003 (2,27%). In crescita anche l’edilizia (4,74%) e la distribuzione, che con il 6,20% si conferma il comparto più rischioso da inizio periodo.
L’ANGOLO DEL LE
L’angolo del lettore
LE RISPOSTE DELL’ESPERTO Lombardia, finanziamenti per le strutture ricettive
D Sono un imprenditore di una media impresa attivo con una struttura ricettiva e turistica in provincia di Varese, in particolare in un’area depressa. Ho intenzione d’investire sulla modernizzazione della parte di struttura già operativa (ad esempio con la certificazione ambientale) oltre che sull’ampliamento dell’attività con la costruzione di un nuovo fabbricato. Esistono strumenti finanziari che sostengono questi sforzi aziendali di ampliamento e modernizzazione. In caso positivo come posso fare? (A.D., Luino)
le imprese, in quanto soggetti proprietari dei beni oggetto degli interventi o gestori dei beni stessi, previa autorizzazione a eseguire i lavori da parte dei proprietari e consenso all’apposizione del vincolo da parte degli stessi. È attivo per imprese insediate nelle cosiddette aree depresse obiettivo 2, comprendenti anche aree ammesse agli aiuti regionali art. 87.3.c del Trattato di Roma. La misura è articolata, a seconda della tipologia d’intervento, in due sottomisure: ● sottomisura a): “Iniziative di importanza minore”, che finanzia progetti per la realizzazione di opere finalizzate alla riqualificazione e all’ammodernamento del patrimonio immobiliare esistente; ● sottomisura b): “Iniziative complesse”, che sostiene progetti di ricostruzione, ampliamento, adattamento, completamento, ammodernamento, nonché costruzione d’immobili e spazi. È finanziabile anche l’adozione del marchio di qualità e di certificazione ambientale. Gli investimenti previsti riguardano: – immobili da destinare a uso ricettivo (alberghi, motel, villaggi-albergo, campeggi ecc.); – centri congressi, centri polivalenti, sale e strutture congressuali; – strutture complementari direttamente connesse a strutture turistiche/ricettive che ne costitui-
scono integrazione e qualificazione (es. piscine, campi da tennis); – acquisto e installazione di attrezzature per servizi centralizzati o di nuove tecnologie (es. sistemi informatici, impianti di telecomunicazione, cucine industriali); – adeguamenti strutturali finalizzati all’acquisizione della certificazione ambientale da parte della struttura ricettiva (marchio Ecolabel, registrazione Emas, certificazione Iso 14001). Le spese ammissibili comprendono per entrambe le sottomisure: la ristrutturazione, la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture ricettive già esistenti; il recupero e la trasformazione di edifici esistenti da destinare a strutture ricettive. Solo nel caso della sottomisura b) sono ammessi interventi di nuova costruzione di edifici da adibirsi a strutture ricettive. Il contributo a fondo perduto è così ripartito: – la sottomisura a), pari al 30% delle spese ammissibili e nei limiti previsti sugli aiuti del “de minimis”. Per le spese di acquisizioni di consulenze finalizzate alla certificazione ambientale, nella misura massima del 10% del costo complessivo del progetto; – la sottomisura b): a) spese per investimenti: piccole imprese: 15% Equivalente sovvenzione lorda (Esl) delle spese ritenute ammissibili; me-
R
In Regione Lombardia è ora operativo il 3° bando “Incentivi all’ammodernamento e riqualificazione delle aziende ricettive”, Misura 1.3 del Docup 2000-2006 (Decr. 16 giugno 2006, n. 6808, pubblicato sul BUR del 26 giugno 2006, n. 26). Lo stanziamento complessivo è di 1.800.000,00 euro, erogato con il Fondo europeo di sviluppo regionale. La scadenza per la presentazione dei progetti è il 12 settembre 2006. Il bando si rivolge alle piccole e medie imprese iscritte nel registro del-
84
L’ANGOLO DEL LETTORE
die imprese: 7,5% Esl. Nei casi d’interventi localizzati in aree ammesse alla deroga di cui all’art. 87. 3.c) del Trattato Ue: piccole imprese: 8% Esl + 10% Esl; medie imprese: 8% Esn + 6% Esn; b) spese per acquisizioni di consulenze finalizzate alla certificazione ambientale: piccole e medie imprese: 50% Esl. Il contributo concedibile viene calcolato su un importo massimo di 1.000.000 di euro. Le domande devono essere presentate esclusivamente attraverso la compilazione informatizzata (sul sito www.regione.lombardia.it), insieme alla tabella relativa agli Indicatori ambientali, necessaria per l’attribuzione dei punteggi di valutazione ambientale. Entro e non oltre il 10° giorno dall’invio telematico la domanda deve essere inviata a: Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazione – U.O. Cooperazione, Imprese Turistiche, Nuova Impresa – via Taramelli 20, 20124 Milano (Riferimenti: Giuditta Muzzi, tel. 02 67656251, fax 02 67656294). (Alberto Giordano Ancarani&Giordano)
Raddoppio degli aiuti “de minimis”
D
a quando decorrerà il raddoppio degli aiuti “de minimis” che la Commissione europea ha proposto in questi giorni? (E.S., Napoli) Il 12 giugno u.s., la Direzione Generale della Concorrenza della Commissione europea ha proposto agli Stati membri una nuova modifica all’esenzione per la categoria degli aiuti de minimis che passano dall’attuale esenzione di 100.000,00 euro, valevole fino al 31 dicembre p.v., ai 150.000,00
euro, prospettati il 9 marzo 2006, per arrivare ai 200.000,00 euro indicati nell’ultima versione del regolamento della Ce relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato Ce agli aiuti d’importanza minore (de minimis). Certamente, la proposta della competente Direzione di Bruxelles sembra tenere conto di più dell’andamento dell’inflazione e del Pil nella Ue anche se, probabilmente, in diversi ambienti comunitari e non ci si attendeva ancora qualcosa di più. La nuova proposta della Commissione è già stata inviata agli Stati membri e si aspettano le reazioni di quest’ultimi prima della stesura della proposta definitiva, che dovrà essere approvata in tempo utile per l’entrata in vigore della nuova esenzione, prevista per il 1° gennaio 2007. (Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo)
Il Pil delle regioni
V
orrei conoscere i dati, recentemente pubblicati da Eurostat, relativi al Pil delle regioni più ricche e meno ricche, sia della Comunità che dell’Italia. (V.C., Monza) Il 14 giugno Eurostat, l’Ufficio statistico della Comunità europea, ha pubblicato i dati sul prodotto interno lordo (Pil) regionale relativo all’anno 2003 nell’Unione europea. La graduatoria indica l’attività economica complessiva, pro capite, di una regione della stessa Unione e individua le disparità relativamente allo sviluppo economico delle 254 regioni europee, in particolare tra i nuovi e i vecchi Stati membri. In particolare, le tre regioni al vertice della classifica erano, a quella data, Inner London nel Regno Unito (278% della media), Bruxelles-Capitale in Belgio (238%) e il Gran Ducato di Lussemburgo (234%). Per
quanto riguarda, invece, i nuovi Stati membri, la prima posizione spetta alla regione di Praga (138%). Le sei regioni che si attestano in fondo alla graduatoria si trovano tutte in Polonia e si riferiscono a Lubelskie e Podkarpackie (33% della media per entrambe), a Podlaskie (36%), Swietokrzyskie, Warminsko-Mazurskie e Opolskie (37% per ciascuna di esse). Fanalino di coda per l’Ue a 15 è, invece, la regione Norte in Portogallo (57%). Per quanto concerne l’Italia, le prime tre regioni o province autonome sono, rispettivamente, la Provincia di Bolzano, che risulta all’8° posto della classifica generale (160% della media), seguita, a debita distanza, dalla Lombardia (137,4%) e dalla Valle d’Aosta (136,1%). Quelle con il Pil pro capite più basso sono quattro regioni del Mezzogiorno che si attestano ancora sotto la media comunitaria del 75% per Ue a 15 e sono la Calabria (68,5%), la Puglia (71,6%), la Campania (72,1%), la Sicilia (73,1%) e la Basilicata (74,9%). Le prime quattro sono state inserite nel nuovo obiettivo “convergenza” per la prossima programmazione 2007-2013, mentre la Basilicata, che paga la “politica dell’allargamento”, sarà inserita solo nel sostegno transitorio. Eurostat precisa tuttavia che, in alcune regioni, il Pil pro capite può essere fortemente influenzato dal pendolarismo. In questo caso, infatti, i flussi netti in entrata in queste regioni spingono la produzione a un livello che non potrebbe essere raggiunto dalla sola popolazione attiva residente, ne consegue che il Pil pro capite potrebbe essere sovrastimato in queste regioni e sottostimato nelle regioni di residenza dei pendolari. Le tabelle riassuntive sono disponibili al seguente indirizzo internet: www.ec.europa.eu.eurostat. (Giancarlo Terenzi)
L’ANGOLO DEL LETTORE
Le risposte dell’esperto coupon per i quesiti Per rivolgere una domanda agli esperti, inviare questa scheda all’attenzione di: Redazione “Finanziamenti & credito” al fax 02-30223405
SCRIVERE A MACCHINA O IN STAMPATELLO
DATI DEL LETTORE Società/Ente Nome
Cognome
Indirizzo
Cap
Città Tel.
Professione Fax
e-mail
Attenzione: se desidera mantenere l’anonimato in caso di pubblicazione, barri la casella qui accanto La formulazione del quesito dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi delle società del Gruppo Il Sole 24 ORE. Se non desidera riceverle barri la casella qui accanto Nella rubrica “Il parere dell’esperto” verrà data risposta, tramite pubblicazione, ai quesiti che i lettori vorranno inviarci e che la Redazione valuterà di interesse più generale.
85
QUADRO DI RIFERIMENTO Calendario AGEVOLAZIONE
ENTE EMANANTE
NORMATIVA
MODALITÀ DI FINANZIAMENTO
Sviluppo e riqualificazione dei sistemi turistici locali
Campania
Decr. dir. 63 del 16.5.2006 B.U.R. 24 del 29.5.2006
Contributo in conto capitale
Consulenze qualificate e partecipazione a mostre e fiere
Toscana
Decr. 142 del 18.4.2006
Sovvenzione pari al 50% della spesa ammissibile
Azioni di sostegno alle imprese manifatturiere Bando PIA
Basilicata
Dgr 574 del 19.4.2006 B.U.R. 24 del 5.5.2006
Contributo in conto capitale
Valorizzazione delle associazioni di promozione sociale
Emilia-Romagna
Dgr 689 del 22.5.2006 B.U.R. 87 del 21.6.2006
Finanziamento agevolato
Sostenibilità ambientale per le Pmi
Lombardia
Decr. dir. 4220 del 13.4.2006 B.U.R. 19 del 9.5.2006
Contributo in conto capitale
Vendita di alimenti e bevande da parte di piccole imprese
Molise
Bando regionale B.U.R. dell’1.6.2006
Contributo in conto capitale
Iniziative per la diffusione della qualità nelle PMI
Veneto
Del. 1787 del 6.6.2006 B.U.R. 57 del 23.6.2006
Contributo in conto capitale
Riqualificazione dei sistemi insediativi
Lazio
Dgr 67 del 14.2.2006 B.U.R. 13 del 10.5.2006
Contributo in conto capitale
Progetti di e-commerce
Mediocredito
Circ. 6056 del 10.3.2006 G.U. 118 del 23.5.2006
Credito d’imposta
Progetti di quick-response
Mediocredito
Circ. 6057 del 10.3.2006 G.U. 118 del 23.5.2006
Credito d’imposta
Investimenti produttivi (legge 488)
MAP
Dm 15.5.2006 GU 125 del 31.5.2006
Contributo in conto capitale/ Finanziamento agevolato
Ammodernamento e riqualificazione delle aziende ricettive
Lombardia
Decr. 6808 del 16.6.2006 B.U.R. 26 del 26.6.2006
Finanziamento agevolato
Diversificazione delle attività agricole
Sardegna
Dd 63 del 16.5.2006 B.U.R. 20 del 20.6.2006, s.s. 8
Contributo in conto capitale
Creazione e sviluppo dell’impresa sociale
Sviluppo Italia Minlavoro
Bando G.U. 143 del 22.6.2006
Finanziamento agevolato
Intelligent Energy – Europe
UE
Invito a presentare proposte 2006 IEE
Sovvenzione
Programma solare termico
Liguria
Bando regionale B.U.R. 23 del 7.6.2006
Contributo in conto capitale
Innovazione dell’autotrasporto e della catena logistica
MIT
Dpr 11.07.2006, n. 205 G.U. 205 del 7.6.2006
Contributo in conto capitale
QUADRO DI RIFERIMENTO
CALENDARIO
SETTORE
FONDI DISPONIBILI
DATA DI SCADENZA
Turismo
21,7 milioni di euro
28.7.2006 venerdì
DIFFICOLTÀ
RIVISTA MESE – PAG. n. 6 – giugno 06 pag. 36 n. 7 – luglio 06 pag. 41
Industria, artigianato
–
1.8.2006 martedì
n. 6 – giugno 06 pag. 33
Imprese manifatturiere
16,3 milioni di euro
3.8.2006 giovedì
n. 6 – giugno 06 pag. 43
Sociale
150.000 euro
5.8.2006 sabato
n. 7 – luglio 06 pag. 42
Industria, commercio, artigianato
400.000 euro
7.8.2006 lunedì
n. 6 – giugno 06 pag. 40
Commercio
159.639 euro
7.8.2006 lunedì
n. 7 – luglio 06 pag. 30
Tutti
2.545.200 euro
7.8.2006 lunedì
n. 7 – luglio 06 pag. 37
Urbanistica e ambiente
6 milioni di euro
8.8.2006 martedì
n. 6 – giugno 06 pag. 44
Commercio
68 milioni di euro
14.8.2006 lunedì
n. 6 – giugno 06 pag. 3
Tessile, abbigliamento e calzaturiero
19 milioni di euro
14.8.2006 lunedì
n. 6 – giugno 06 pag. 3
Industria, servizi, turismo, 679 milioni di euro commercio e artigianato
31.8.2006 lunedì
n. 7 – luglio 06 pag. 11
Turismo
1,8 milioni di euro
12.9.2006 martedì
n. 7 – luglio 06 pag. 83
Agricoltura, turismo
8.138.000 euro
15.9.2006 venerdì
n. 7 – luglio 06 pag. 26
Sociale
–
20.10.2006 venerdì
n. 7 – luglio 06 pag. 4
Energia
47 milioni di euro
31.10.2006 martedì
n. 7 – luglio 06 pag. 17
Energia
153.749,51 euro
14.11.2006 martedì
n. 7 – luglio 06 pag. 34
Trasporto e logistica
20 milioni di euro
31.1.2007 mercoledì
n. 7 – luglio 06 pag. 7
87
QUADRO DI RIFERIMENTO Tassi agevolati del mese LEGGE E OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE
SETTORI
LOCALIZZAZIONE TASSO LIMITE E DIMENSIONE D’IMPRESA AGEVOLATO IN% DELL’INTERVENTO
L. 949/52 Credito artigiano
Artigianato
Obiettivo 1
2,25%
Obiettivo 2
2,80%
Rimanenti zone
3,30%
Altre zone
2,35%
Obiettivo 1
0%
Zone ex art.87.3.c
1,90%
L. 1329/65 Acquisto macchinari
Industria Commerico Artigianato Servizi
Max 240 milioni + 80 milioni per scorte, materie prime e semilavorati
Massimo 3 miliardi
L. 227/77 Export
Industria Commerico Artigianato Servizi
Territorio nazionale
In base ai tassi dei singoli paesi
85% della fornitura
L. 240/81 Credito ai consorzi
Industria Commerico Artigianato Servizi
Obiettivo 1,2
1,55%
Fino al 60% max 2 miliardi, fino all’80% nel caso di interventi in obiettivo 1 o 2
Rimanenti zone
3,05%
L. 394/81 Penetrazione commerciale Paesi extra Ue
Industria Commerico Artigianato Servizi
Territorio nazionale
1,60%
85% max 4 miliardi
L. 62/2001 Editoria
Industria
Territorio nazionale
2,50% (tasso nominale di contributo)
90%. Aumento al 100% nel caso di cooperative
L. 46/82 innovazione tecnologica
Industria
Territorio nazionale
0,89%
60% dei costi ammissibili
L. 752/82 Minerario
Industria
Territorio nazionale
1,55%
L. 49/85 Credito alla coperazione
Industria Commerico Artigianato
L. 44/86 Imprenditoria giovanile
–
Industria Commerico Artigianato Servizi Agricolutura
Mezzogiorno
1,30%
Centro – Nord
2,50%
Obiettivo 1,2
Calcolato in base alle specifiche esigenze dei beneficiari
70% dei costi ammissibili
Costo del progetto max 5 miliardi
QUADRO DI RIFERIMENTO
TASSI AGEVOLATI
89
LEGGE E OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE
SETTORI
LOCALIZZAZIONE TASSO LIMITE E DIMENSIONE D’IMPRESA AGEVOLATO IN% DELL’INTERVENTO
L. 181/89 Acquisto macchinari
Industria, servizi, commercio
Territorio nazionale
1,85%
L. 100/90 Costituzione joint venture in Paese extra Ue
Servizi Industria, Artigianato, Commercio, Agricoltura
Territorio nazionale
2,500% 90%, max 75 miliardi per (tasso nominale di impresa e 150 miliardi contributo) per gruppo
L. 304/90 Partecipazione a gare internazionali
Artigianato, commercio, industria
Territorio nazionale
1,60%
L. 19/91 Servizi Industria, Costruzione joint venture Artigianato, in Paesi extra Ue Commercio, Agricoltura
Triveneto
2,50% (tasso nominale di contributo)
L. 317/91 Consorzi e società consortiti tra Pmi
Obiettivo 1,2
1,55%
Rimanenti zone
3,05%
Industria Commercio artigianato
–
100%, max 2 miliardi per beneficiario per gara
–
Fino al 60%, max 2 miliardi. Fino all’80% nel caso di interventi in obiettivo 1 o 2
L. 236/92 Imprenditoria Giovanile
Servizi
Obiettivo 1, 2
calcolato in base alle specifiche esigenze dei beneficiari
Costo del progetto max 1 miliardo
L. 598/94 Innovazione e ambiente
Industria
Obiettivo 1
4,00%
70%, max 3 miliardi
Zone deroga 87.3, c
3,00%
Altre zone (piccole imprese)
2,50%
Altre zone (medie imprese)
1,15% (tassi nominali di contributo)
D.lg. 143/98 Industria Commercio, art. 22 comma 5 Lett. a) b) Artigianato, Servizi Studi diprefattibilità, di fattibilità e di assistenza tecnica in Paesi extra Ue
Territorio nazionale
1,000%
Dal 50% al 100%, max 700 milioni – 1 miliardo (a seconda dell’intervento)
D.lg. 297/99 Art(5) Industria artigianato Ricerca applicata (proservizi getti di costo inferiore ai 7,5 miliardi di euro)
Territorio nazionale
0,50%
Max 70%
QUADRO DI RIFERIMENTO Indicatori reali
A cura dell’uffico studi della Banca Popolare di Milano
Tassi di interesse
Euribor 365 (dati giornalieri)
L’attesa riunione della Banca centrale statunitense di fine giugno si è conclusa con un rialzo di 25 punti base, il diciassettesimo consecutivo, che ha portato il livello dei tassi ufficiale al 5,25%. Il comunicato ha lasciato intendere che potrebbe verificarsi quella pausa estiva tanto attesa dai mercati, solo però nel caso in cui al rallentamento della crescita segua una moderazione della dinamica inflativa. Nei prossimi mesi, la FED ha dichiarato di voler rimanere vigile sulla crescita dei prezzi al consumo, che sconta ancora il rischio di ulteriori rialzi delle materie energetiche e la tenuta del mercato immobiliare, che anche a maggio scorso ha fatto registrare una importante crescita delle vendite di nuove abitazioni (+4,6% a/a). Per quanto riguarda la zona euro, dopo l’ampiamente scontato rialzo dei tassi ufficiali al 2,75% deciso nella riunione della BCE dell’8 giugno scorso, le previsioni riguardo ai prossimi mesi propendono per una continuazione della graduale stretta monetaria. A sostegno di quest’ipotesi ci sono due considerazioni: la ripresa europea sembra essere abbastanza solida da sostenere graduali rincari del costo del denaro (il PIL della zona euro è cresciuto dell’1,9% a/a nel primo trimestre); in secondo luogo, si è registrato a giugno un au-
3,4
1M
3,1 3,0 2,9 2,8 31/05
08/06
4,5 4,3 4,1 3,9 3,7 3,5 3,3
1Y
5Y
30Y
3,1 31/05
08/06
mento dell’inflazione in Germania, la prima economia del continente.
Mercato dei cambi La fase di incertezza sulle future mos-
1,45
0,691
1,40
0,688
1,35
0,685
1,30
0,681
1,25
0,678 USD
26/06
4,7
0,694
08/06
16/06
Irs (dati giornalieri)
1,50
31/05
6M
3,2
I cambi dell’euro (dati giornalieri)
1,20
3M
3,3
YEN (centinaia)
16/06
GBP (scala dx)
26/06
0 ,675
16/06
26/06
se della Banca centrale statunitense ha gravato sulle quotazioni del dollaro, che alla fine del mese di giugno ha subito un deprezzamento nei confronti delle principali valute. Il tasso di cambio con l’euro, dopo un periodo di sostanziale stabilità, ha sfiorato a fine mese il livello di 1,28. Lo yen, il cui tasso di cambio è sostanzialmente pilotato dalle autorità monetarie, ha sperimentato una modesta ripresa di valore nei confronti dell’euro e del dollaro. La fine delle iniezioni di liquidità da parte della Banca centrale dopo cinque anni ha dato vigore alla moneta giapponese. Infine, nella seconda metà del mese scorso la sterlina ha subito un deprezzamento rispetto alle principali valute, a fronte di aspettative da parte de-
QUADRO DI RIFERIMENTO
91
INDICATORI REALI
gli investitori di un costo del denaro in Gran Bretagna stabile al 4,50%.
Principali variabili macroeconomiche Variabili internazionali
Il livello di fiducia La fiducia dei consumatori americani ha segnato un aumento superiore alle previsioni: l’indice, che è salito a 105,7 (da 104,7 di maggio, rettificato da 103,2), è stato trainato soprattutto dal miglioramento del mercato del lavoro e dal giudizio sulle prospettive di qui a sei mesi. In calo, invece, l’indice che misura la valutazione dei consumatori circa la situazione attuale dell’ economia. Negli Usa a giugno l’indice ISM relativo alle condizioni del settore manifatturiero è stato pari a 53,8 in calo dal mese precedente (54,4) e sotto le attese dei mercati. In calo sia la componente relativa ai prezzi pagati dalle imprese del settore che quella relativa alla situazione occupazionale. In miglioramento invece la componente relativa ai nuovi ordinativi. Il calo nell’ISM riflette il rincaro dei costi energetici nel mese in questione. Nell’area euro la fiducia delle imprese è ulteriormente migliorata in giugno. Dal secondo trimestre del 2005 è in atto una svolta favorevole dell’indice, che si trova a oggi ai livelli massimi dal settembre del 2004. La fiducia dei consumatori è invece rimasta invariata. In Italia l’economic sentiment è salito a 110,2 da 107,0. Il miglioramento è dovuto interamente alle prospettive favorevoli per il settore dei servizi e dell’industria. La fiducia delle imprese manifatturiere, infatti, è cresciuta da
2004
2005
37,8 10,2 1,24
55,1 7,6 1,25
57,0 8,0 1,23
55,0 7,0 1,23
Petrolio Brent ($/bar – media annua) Commercio internazionale Tasso di cambio $/€ (livello-media annua)
2006p 2007p
PIL (var. %)
Mondo Stati Uniti Cina Area Euro
4,8 4,2 9,5 1,8
4,4 3,5 9,9 1,4
4,2 3,3 9,5 2,0
4,1 2,9 9,0 1,8
Inflazione (var. %)
Stati Uniti Cina Area Euro
2,7 3,9 2,1
3,5 1,8 2,2
2,9 2,0 2,2
2,3 2,2 2,1
PIL Domanda interna totale Consumi Privati Consumi Pubblici Investimenti fissi lordi Investimenti in costruzioni Investimenti in macch. e att.re Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi
0,9 0,7 0,5 0,6 1,9 0,6 1,1 2,5 1,9
0,1 0,4 0,1 1,2 -0,6 0,8 -2,1 0,7 1,8
1,4 1,4 1,2 1,1 2,4 1,1 3,5 3,5 3,4
1,0 1,2 1,1 0,6 2,0 1,1 2,7 3,0 3,7
Prezzi al consumo Prezzi alla produzione Indice produzione industriale Deficit (% Pil)
2,2 2,7 -0,6 3,5
2,0 4,0 -0,9 4,1
2,2 4,5 1,3 4,3
2,0 -0,3 0,7 4,1
Italia (var. % annue a prezzi costanti)
Prodotto interno lordo
Altre variabili macroeconomiche
97 a 98,9, grazie alle previsioni sulla produzione (ai massimi da dicembre 2000) e ai giudizi su ordini e occupazione. Dopo il miglioramento di aprile, peggiorano le previsioni sul quadro generale dell’economia. La fiducia dei
consumatori, al contrario, ha proseguito l’andamento altalenante già emerso negli ultimi mesi: in giugno l’indice si è attestato al livello di 106,8, nettamente minore dei valori medi del primo trimestre.
ZONA EURO
Italia – Clima di fiducia Fonte: ISAE, DG Economic and Financial Affairs, EU 115
115
110
110
105
105
100
100
100 = media di lungo periodo
Fonte: DG Economic and Financial Affairs, European Union 4
4
0
0
-4
-4
-8
-8
-12
-12
95
95
90
90
85
85
80
80 ECONOMIC SENTIMENT
IND. MANIFATTURIERA
CONSUMATORI
75
75
70
70 gen-05
apr-05
lug-05
ott-05
gen-06
apr-06
-16
-16 INDUSTRIAL CONFIDENCE
-20 gen-05
apr-05
lug-05
CONSUMER CONFIDENCE ott-05
gen-06
-20 apr-06
QUADRO DI RIFERIMENTO Tabella Euribor: andamento settimanale
L’Euribor, acronimo di Europe interbank offered rate, è il tasso di mercato interbancario calcolato come media dei migliori tassi lettera quotati da alcune delle principali banche operanti sull’Euromercato. Costituisce la base di
A cura di FINANZA & SVILUPPO s.r.l.– GRUPPO ITALFINANCE
calcolo degli interessi per le operazioni di finanziamento. La differenza tra durate differenti dipende dal fatto che tassi diversi sono applicati a depositi di diverso periodo. Quando si prevedono rialzi dei tassi, gli
Euribor a lungo termine sono più alti, e viceversa. L’analisi dell’andamento degli Euribor, di durata differente, rappresenta un efficace strumento per studiare la tendenza dei tassi.
Data
1 Wk
1 Mo
2 Mo
3 Mo
4 Mo
5 Mo
6 Mo
7 Mo
8 Mo
9 Mo
10 Mo
11 Mo
12 Mo
1/6/06
2,621
2,821
2,901
2,944
3,022
3,084
3,126
3,176
3,222
3,259
3,302
3,336
3,369
2/6/06
2,612
2,823
2,904
2,95
3,019
3,083
3,126
3,177
3,224
3,261
3,302
3,335
3,368
5/6/06
2,596
2,827
2,913
2,957
3,024
3,08
3,123
3,169
3,216
3,254
3,293
3,324
3,357
6/6/06
2,591
2,834
2,921
2,969
3,045
3,104
3,147
3,196
3,242
3,283
3,321
3,355
3,396
7/6/06
2,566
2,836
2,921
2,974
3,045
3,104
3,148
3,199
3,246
3,286
3,326
3,361
3,397
8/6/06
2,719
2,869
2,935
2,99
3,054
3,104
3,149
3,204
3,243
3,284
3,322
3,355
3,386
9/6/06
2,754
2,845
2,909
2,953
3,009
3,06
3,112
3,162
3,2
3,234
3,273
3,305
3,336
12/6/06
2,804
2,859
2,912
2,953
3,011
3,059
3,108
3,159
3,198
3,231
3,264
3,295
3,326
13/6/06
2,859
2,874
2,909
2,959
3,006
3,05
3,096
3,143
3,18
3,208
3,236
3,265
3,294
14/6/06
2,857
2,874
2,913
2,961
3,014
3,062
3,11
3,156
3,196
3,226
3,259
3,291
3,324
15/6/06
2,857
2,876
2,914
2,963
3,026
3,078
3,125
3,174
3,217
3,25
3,281
3,316
3,349
16/6/06
2,862
2,876
2,914
2,966
3,032
3,081
3,13
3,183
3,225
3,254
3,29
3,324
3,354
19/6/06
2,861
2,876
2,916
2,973
3,035
3,086
3,136
3,19
3,234
3,269
3,305
3,336
3,37
20/6/06
2,863
2,881
2,917
2,976
3,037
3,091
3,143
3,194
3,239
3,274
3,314
3,346
3,377
21/6/06
2,863
2,884
2,919
2,985
3,049
3,106
3,168
3,216
3,267
3,306
3,344
3,383
3,416
22/6/06
2,889
2,885
2,924
2,993
3,061
3,116
3,175
3,229
3,275
3,316
3,356
3,396
3,427
23/6/06
2,889
2,886
2,927
2,997
3,065
3,123
3,182
3,24
3,284
3,325
3,366
3,405
3,437
26/6/06
2,89
2,887
2,929
3,001
3,079
3,136
3,194
3,256
3,303
3,346
3,386
3,423
3,458
27/6/06
2,891
2,901
2,952
3,041
3,12
3,177
3,24
3,3
3,35
3,397
3,443
3,48
3,52
28/6/06
2,893
2,908
2,967
3,061
3,127
3,184
3,241
3,306
3,351
3,396
3,441
3,483
3,521
29/6/06
2,855
2,901
2,973
3,063
3,132
3,19
3,253
3,311
3,353
3,396
3,442
3,482
3,518
30/6/06
2,846
2,897
2,967
3,056
3,128
3,179
3,245
3,294
3,339
3,388
3,433
3,473
3,512
BILANCIO AL 31.12.2005 Il Sole 24 ORE S.p.A. Società unipersonale Sede legale: Via Monte Rosa 91 - 20149 Milano Capitale Sociale Euro 26,000,000 i.v. n.00777910159 di Cod. Fisc., P.IVA e iscrizione nel Registro Imprese di Milano - REA n. 694938 pubblicato ai sensi dell'articolo 1, comma 33, del D.L. 23 ottobre 1996 n. 545, convertito in Legge 23 dicembre 1996 n. 650
STATO PATRIMONIALE A T T IV O
2005
PA S S IV O
2004
A) P t i
A) Crediti verso soci per versam. ancora dov. B) Immobiliz z az ioni I. Immobilizzazioni immateriali: 4.Concessioni,licenze, marchi e diritti simili 5. Avviamento 6. Immobilizzazioni in corso ed acconti 7. Altre Totale Immobilizzazioni immateriali II. Immobilizzazioni materiali: 1. Terreni e fabbricati 2. Impianti e macchinari 3. Attrezzature industriali e commerciali 4. Altri beni 5. Immobilizzazioni in corso ed acconti Totale Immobilizzazioni materiali III.Immobilizzazioni finanziarie: a. Imprese controllate b. Imprese collegate d. Altre imprese Totale Partecipazioni Importi esigibili oltre l'esercizio successivo Totale Verso altri Totale Crediti 4. Azioni proprie (valore nominale compl. euro 2.600.000) Totale Immobilizzazioni finanziarie Totale Immobiliz z az ioni (B) C) Attivo circolante I. Rimanenze: 1) Materie prime, sussidiarie e di consumo 2) Prodotti in corso di lavorazione e semilav 4) Prodotti finiti e merci Totale Rimanenze II. Crediti: 1) Verso clienti: Importi esigibili entro l'esercizio successivo Totale Verso clienti 2) Verso imprese controllate: Importi esigibili entro l'esercizio successivo Totale Verso imprese controllate 3 ) V e rso im p re s e c olleg a te : Im p o rti es ig ibili e n tro l'e se rcizio su cce ss ivo To ta le V e rs o im pre se co lle g a te 4 b is) C re diti Tributari: Im p o rti es ig ibili e n tro l'e se rcizio su cce ss ivo Im p o rti es ig ibili o ltre l'e se rcizio su cc es sivo To ta le C re d iti Trib uta ri 4 te r) Im p os te A nticip a te : Im p o rti es ig ibili e n tro l'e se rcizio su cce ss ivo Im p o rti es ig ibili o ltre l'e se rcizio su cc es sivo Totale Im p o ste A nticip a te 5 ) V e rso a ltri: Im p o rti es ig ibili e n tro l'e se rcizio su cce ss ivo Tota le V erso a ltri To ta le C red iti III.A ttività fina nz. che no n co st. im m ob : 6 ) A ltri tito li To tale A ttività finanz. IV . D isp o nib ilità liq uide : 1 ) D e po s iti b a nca ri e p os ta li 3 ) D a na ro e va lo ri in ca ssa To ta le D isp o nib ilità liq uid e T o ta le Attivo c irc o la n te (C ) D ) R a te i e ris c o n ti attiv i (se p . in d .d is .p re s ) Risco nti a ttivi AT T IV O
0
0
1.194.082 448.685 176.189 9.810.399 11.629.355
711.814 512.783 11.700 8.102.598 9.338.895
27.731.381 7.229.058 12.100 7.609.797 39.556.393 82.138.729
28.958.588 9.492.459 20.801 8.893.443 8.221.761 55.587.054
47.170.688 0 1.142.683 48.313.371 852.332 852.332 852.332 67.978.640 117.144.343 210.912.427
51.038.539 578.729 1.142.683 52.759.951 836.654 836.654 836.654 67.978.639 121.575.244 186.501.193
8.974.590 83.331 2.020.597 11.078.518
8.903.834 53.574 1.743.311 10.700.719
123.397.574 123.397.574
111.189.625 111.189.625
9.890.548 9.890.548
16.382.818 16.382.818
0 0
1 1 .6 0 0 1 1 .6 0 0
3.6 9 8 .6 2 0 1.3 3 5 .5 1 2 5.0 3 4 .1 3 2
4.79 9 .5 9 9 2.56 2 .4 8 5 7.36 2 .0 8 4
5.7 3 2 .4 6 7 5.6 5 1 .2 6 1 1 1.3 8 3 .7 2 8
7.40 6 .2 2 3 5.30 4 .6 3 0 1 2.7 1 0 .8 5 3
6.8 1 8 .2 1 9 6.8 1 8 .2 1 9 1 5 6.5 2 4 .2 0 1
9.39 5 .1 7 1 9.39 5 .1 7 1 1 5 7.05 2 .1 5 0
i
A) Patrim onio netto I. C apitale II. Riserva da sovrapprezzo azioni III. Riserve di Rivalutazione IV. Riserva legale V. Riserve statutarie VI. Riserva per azioni proprie in port. VII. Altre riserve, distintamente indicate Fondo riserva non distrib. ex art 2426 Fondo amm. ant. (D PR 917/86-ART. 67) Fondo C ontributi in c/cap-lex 416/81 Avanzo di fusione Totale Altre riserve VIII. Utili (Perdite) portate a nuovo IX. Utile (P erdita) dell'esercizio Totale Patrimonio netto (A) B ) Fondi per rischi ed oneri 1) Trattamento di quiesc. e obblighi simili 2) Per imposte anche differite 3) Altri Totale Fondi per rischi ed oneri (B ) C ) Trattamento Fine R apporto lavoro subord. D ) D ebiti 4) D ebiti verso banche: Im porti esigibili entro l'esercizio successivo Importi oltre l'esercizio Im portiesigibili esigibili oltre l'erciziosuccessivo successivo Totale D ebiti verso banche 6) A cconti: Im porti esigibili entro l'esercizio successivo Totale A cconti 7) D ebiti verso fornitori: Im porti esigibili entro l'esercizio successivo Totale D ebiti verso fornitori 9) D ebiti verso controllate: Im porti esigibili entro l'esercizio successivo Totale D ebiti verso controllate 1 0 ) D e b iti ve rso co lle g a te : Im p o rti e sig ib ili e n tro l'e se rcizio su cc e ssivo To ta le D e b iti ve rso co lle g a te 1 2 ) D e b iti trib uta ri: Im p o rti e sig ib ili e n tro l'e se rcizio su cc e ssivo To ta le D e b iti trib uta ri 1 3 ) D e b iti ve rs o Is tit p rev e S ic ure z so cia le : Im p o rti e sig ib ili e n tro l'e se rcizio su cc e ssivo To ta le D e b iti ve rso Istit p re v e S ic ure z so cia le 1 4 ) A ltri d e b iti: Im p o rti e sig ib ili e n tro l'e se rcizio su cc e ssivo Importi l'esercizio Im p o rtiesigibili e sig iboltre ili o ltre l'e rciziosuccessivo su c ce ss iv o To ta le A ltri d e b iti T o ta le D e b iti (D ) E ) R a te i e ris c o n ti(s e p .in d .a g g io s u p re s t) Risco nti p a ssivi
Totale Ratei e risconti (E) P AS S IV O
1 6.2 2 5 .2 3 7 1 6.2 2 5 .2 3 7
1 5.7 5 2 .6 5 7 1 5.7 5 2 .6 5 7
9 7.0 6 0 .7 9 1 4 8 .8 9 7 9 7.1 0 9 .6 8 8 2 8 0.9 3 7 .6 4 4 6.6 0 8 .8 9 1 6.6 0 8 .8 9 1 4 9 8.4 5 8 .9 6 2
6 9.6 7 6 .5 0 4 7 0 .5 5 8 6 9.7 4 7 .0 6 2 2 5 3.25 2 .5 8 9 4.45 2 .3 4 4 4.45 2 .3 4 4 4 4 4.20 6 .1 2 5
20 05
2 004
26.000.000 0 20.561.480 5.200.000 0 67.978.639 21.811.372 1.165.319 0 9.374.495 11.271.558 21.811.372 58.144.750 5.494.002 205.190.243
26.000.000 0 20.561.480 5.200.000 0 67.978.639 32.467.537 1.452.449 10.369.035 9.374.495 11.271.558 32.467.537 45.309.172 10.546.783 208.063.610
3.082.264 10.097 17.945.669 21.038.030 38.711.161
3.181.945 0 14.909.525 18.091.471 35.465.359
4.577.202 23.036.261 27.613.463
3.313.615 9.520.144 12.833.759
1.044.049 1.044.049
579.576 579.576
103.480.093 103.480.093
71.749.586 71.749.586
7.048.777 7.048.777
6.166.614 6.166.614
0 0
2 0 0 .0 0 0 2 0 0 .0 0 0
4 .4 7 6 .5 3 8 4 .4 7 6 .5 3 8
4 .4 0 3 .0 1 8 4 .4 0 3 .0 1 8
7 .2 7 3 .4 2 9 7 .2 7 3 .4 2 9
7 .1 3 3 .4 8 9 7 .1 3 3 .4 8 9
1 8 .1 2 6 .5 9 0 3 4 .3 9 6 1 8 .1 6 0 .9 8 6 1 6 9 .0 9 7 .3 3 5
1 6 .2 0 1 .4 1 4 3 4 .3 9 6 1 6 .2 3 5 .8 1 0 1 1 9 .3 0 1 .8 5 1
6 4 .4 2 2 .1 9 3 6 4 .4 2 2 .1 9 3 4 9 8 .4 5 8 .9 6 2
6 3 .2 8 3 .8 3 4 6 3 .2 8 3 .8 3 4 4 4 4 .2 0 6 .1 2 5
2 7 .1 6 2 .1 7 5 0 4 5 8 .8 3 9 2 7 .6 2 1 .0 1 4
2 7 .4 1 5 .4 1 3 2 .8 9 4 .4 0 0 4 5 8 .8 3 9 3 0 .7 6 8 .6 5 2
tt
C o n ti d 'o rd in e F id e jus sio ni p re sta te a te rzi Im p e g ni co nne ss i a lla stip ula d i co ntra tti d e riva ti B e ni d i te rzi in le a sing
Totale Conti d’ordine Totale Conti d’ordine
CONTO ECONOMICO 2005
A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2. Var. rim prod in corso lav., semil. finiti 5. Altri ricavi e proventi Contributi in conto esercizio Altri ricavi
443.394.482 19.922
4.789.923 6.817.684
4.201.196 7.427.754
Totale Altri Ricavi e Proventi TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) B) COSTI DELLA PRODUZIONE 6. Mat prime,suss, di consumo e di merci 7. Servizi 8. Per godimento di beni terzi 9. Per il personale: a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattameno di fine rapporto e) Altri costi
11.607.607 483.593.918
11.628.950 455.043.355
33.228.200 238.513.336 26.295.425
34.290.564 215.635.150 22.881.174
86.577.385 27.338.346 5.928.416 176.883
81.651.827 25.331.449 5.733.448 1.590.889
Totale costi per il personale
120.021.030
114.307.615
10. Ammortamenti e svalutazioni: a) Ammortamento immobilizzazioni immateriali b) Ammortamento delle immob. materiali d) Sval. crediti attivo circ. e disp. liquide Totale ammortamenti e svalutazioni 11. Var. rim mat.prime,suss, consumo e merci 12. Accantonamenti per rischi 14. Oneri diversi di gestione TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE (B) DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI PRODUZ. (A-B) C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 15. Proventi da partecipazioni: Da altri Totale proventi da partecipazioni
2005
2004
471.671.484 314.827
3.055.481 8.529.785 3.159.358
7.277.911 10.187.111 2.859.747
14.744.624 (62.972) 8.791.047 6.216.569
20.324.768 (862.307) 11.482.484 5.469.554
447.747.259
423.529.004
35.846.659
31.514.351
186.450
135.600
186.450
135.600
16. Altri proventi finanziari: a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni c) Da tit. iscrit. att.circ che non cost part d) Proventi diversi dai precedenti Totale altri proventi finanziari 17. Interessi ed oneri finanziari: Da imprese controllate Da altri Totale interessi ed oneri finanziari 17 bis. Utile e perdite su cambi TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (15 + 16 -17 +/- 17bis) D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIV. FINANZIARIE 19. Svalutazioni: a) Di partecipazioni Totale Svalutazioni TOTALE DELLE RETTIFICHE (18 - 19) E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 20. Proventi: Plusvalenze da alienazione non iscrivibili al n.5 Altri proventi straordinari Totale Proventi 21. Oneri: Minusvalenze da alienazione Imposte relative a esercizi precedenti Altri oneri straordinari Totale Oneri TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARE (20 - 21) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +/- C +/- D +/- E) 22. Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate a) Imposte correnti b) Imposte differite e anticipate Totale Imposte 23. UTILE (PERDITA ) DELL' ESERCIZIO
PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DI BILANCIO pubblicato ai sensi dell'articolo 1, comma 33, del D.L. 23 ottobre 1996 n. 545, convertito in Legge 23 dicembre 1996 n.650 01
VENDITA DI COPIE
185.849.682,13
02
PUBBLICITÀ
147.733.991,78
03 04 05 06 07
DIRETTA TRAMITE CONCESSIONARIA RICAVI DA EDITORIA ON LINE ABBONAMENTI PUBBLICITÀ
08
RICAVI DA VENDITA INFORMAZIONI
09
RICAVI DA ALTRA TTIVITÀ EDITORIALE
10
TOTALE VOCI (01+02+05+08+09)
144.245.811,48 3.488.180,30 0,00 0,00 0,00 0,00 39.589.293,44 373.172.967,35
2004
9.171 472.580 2.116.859
13.497 458.815 1.973.880
2.598.610
2.446.191
33.934 481.864
56.836 666.756
515.798 (25.361) 2.243.901
723.592 (4.300) 1.853.899
10.520.578
7.322.179
10.520.578 (10.520.578)
7.322.179 (7.322.179)
21.271 2.904.753
609.753 2.310.847
2.926.024
2.920.600
0 4.505 6.727.140
132.285 63.049 2.819.427
6.731.645 (3.805.621) 23.764.361
3.014.760 (94.160) 25.951.911
(16.943.234) (1.327.125) (18.270.359)
(16.559.340) 1.154.212 (15.405.128)
5.494.002
10.546.783
ELENCO DELLE TESTATE IN ESCLUSIVA PUBBLICITARIA PER L'ANNO 2005 EDITORE S.I.P.I. S.r.l. S.I.P.I. S.r.l. Periodici San Paolo S.r.l. St Pauls International S.r.l. Publiteam S.r.l. Il Sole 24 ORE Edagricole S.r.l. Smileditoriale S.r.l.
TESTATE L'Imprenditore Quale Impresa Famiglia Cristiana Club 3 XtremeStuff Giardinaggio Sports
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31.12.2005 Il Sole 24 ORE S.p.A. Società unipersonale Sede legale Via Monte Rosa 91 - 20149 Milano Capitale Sociale Euro 26,000,000 i.v. n.00777910159 di Cod. Fisc., P.IVA e iscrizione nel Registro Imprese di Milano - REA n. 694938 pubblicato ai sensi dell'articolo 1, comma 33, del D.L. 23 ottobre 1996 n. 545, convertito in Legge 23 dicembre 1996 n. 650
STATO PATRIMONIALE A T T IV O A) C re d iti ve rso so c i p e r v e rsa m e n ti a n co ra d o vu ti B) Im m o b iliz z a z io n i I. Im m ob iliz z a z ioni im m ateriali: 1 . C os ti di im pianto e d am p liam ento 3 . D iritti bre vetti ed ope re d'ing eg no 4 .Co nc e s s io ni,lic en z e, m a rc hi e diritti s im ili 5 . A vviam e nto 6 . Im m o biliz z az ion i in c o rs o ed ac c onti 7 . A ltre 8 . D ifferen z a d a c o ns o lida m en to T o ta le Im m o b iliz z a z io n i im m a te ria li (I) II. Im m obiliz z az io ni m ateriali: 1 . Terreni e fabb ric ati 2 . Im pian ti e m a c c hin ari 3 . A ttre z z ature ind us tria li e c o m m e rc ia li 4 . A ltri ben i 5 . Im m o biliz z az ion i in c o rs o ed ac c onti T o ta le Im m o b iliz z a z io n i m a te ria li (II) III.Im m o biliz z az io ni finan z iarie : 1 . P artec ip az io ni in : b. Im p res e c ollega te d. A ltre im pres e Totale P artec ip az ion i (1) 2 . C red iti: d. V e rs o a ltri: Im p orti es ig ib ili oltre l'e s erc iz io s uc c es s ivo Totale V ers o altri To ta le Cre diti 4 . A z ion i p ro prie (valo re no m in ale c o m pl. e uro 2 .6 00 .0 00) T o ta le Im m o b iliz z a z io n i fin a n z ia rie T o ta le Im m o b iliz z a z io n i (B ) C) A ttivo circo la n te I. R im a ne nz e : 1 ) M a terie prim e, s us s idiarie e di c on s um o 2 ) P rod otti in c o rs o di la voraz io ne e s em ila v 4 ) P rod otti fin iti e m erc i Totale R im ane nz e (I) II. C re diti: 1 ) V ers o c lie nti: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Im p orti es ig ib ili oltre l'e s erc iz io s uc c es s ivo Tota le c re dititi ve rs o c lienti 2 ) V ers o im pres e c on tro llate : Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo To ta le c red iti ve rs o im pres e c o ntrolla te 3 ) V ers o im pres e c ollega te: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Totale V ers o im p res e c olle ga te
4 bis ) C red iti Trib utari: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Im p orti es ig ib ili oltre l'e s erc iz io s uc c es s ivo To ta le Cre diti Tributari 4 te r) Im po s te A ntic ip ate: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Im p orti es ig ib ili oltre l'e s erc iz io s uc c es s ivo To ta le Im p os te A n tic ipa te 5 ) V ers o altri: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Totale c re diti vers o altri Totale C rediti (II) III.A ttività fin anz . c he n on c os t. im m ob : 6 ) A ltri titoli To tale A ttività fin an z . c he non c os t. im m ob (III) IV . D is pon ib ilità liqu id e: 1 ) D ep os iti b an c ari e pos tali 3 ) D an aro e va lo ri in c as s a To ta le dis po nibilità liqu id e (IV ) T o ta le A ttiv o c irc o la n te (C ) D) R a te i e risco n ti a ttivi R is c on ti attivi T o ta le R a te i e risco n ti a ttivi (D) T O T A L E A T T IV O
20 05
PA S S IV O
2 004 0
0
0 0 19.2 06.11 7 4 48.68 5 1 76.18 9 14.7 23.56 9 21.6 53.66 7 56.2 08.22 7
23 8 26.61 5 24.5 64.71 9 5 12.78 3 11.70 0 14.0 00.63 6 26.5 23.75 6 65.6 40.44 7
27.7 31.38 0 8.6 55.23 8 19.75 8 8.1 02.35 5 39.5 56.39 3 84.0 65.12 4
28.9 58.58 8 10.7 43.01 2 39.55 4 9.5 66.27 2 8.2 21.76 1 57.5 29.18 7
0 1.1 45.26 5 1.1 45.26 5
5 78.72 9 1.1 45.26 5 1.7 23.99 4
9 57.35 4 9 57.35 4 9 57.35 4 67.9 78.63 9 70.0 81.25 8 2 10.3 54.60 9
8 60.85 4 8 60.85 4 8 60.85 4 67.9 78.63 9 70.5 63.48 7 1 93.73 3.12 1
8.9 74.58 9 83.33 1 3.2 32.98 7 12.2 90.90 7
8.9 03.83 4 53.57 5 3.9 01.08 1 12.8 58.49 0
1 31.9 78.19 6 0 1 31.9 78.19 6
1 20.10 4.25 7 4 08.00 0 1 20.51 2.25 7
2.14 9 2.14 9
0 0
0 0
11.60 0 11.60 0
3.8 94.49 2 1.4 65.17 5 5.3 59.66 7
5.0 17.23 1 2.7 87.84 4 7.8 05.07 5
6.1 06.74 7 5.6 51.26 1 11.7 58.00 8
7.4 06.22 3 5.5 20.62 8 12.9 26.85 1
7.3 84.33 5 7.3 84.33 5 1 56.4 82.35 5
9.9 61.64 3 9.9 61.64 3 1 51.21 7.42 6
16.2 25.23 7 16.2 25.23 7
15.7 52.65 7 15.7 52.65 7
99.5 05.92 0 62.42 4 99.5 68.34 4 2 84.5 66.84 3
71.2 52.47 7 81.19 2 71.3 33.66 9 2 51.16 2.24 2
6.6 73.28 7 6.6 73.28 7
4.5 23.12 1 4.5 23.12 1
5 01.5 94.73 9
4 49.41 8.48 4
20 05
A) P a trim o n io n e tto I. Ca pita le III. R is erve d i R iva lu taz ion e IV . Ris e rva le gale V I. Ris e rva per az io ni p roprie in po rt. V II. A ltre ris e rve , d is tinta m en te in dic ate F o ndo ris e rva no n dis trib . e x art 242 6 F o ndo am m . an t. (D P R 91 7/86 -A R T. 67 ) F o ndo Co ntrib uti in c /c ap-lex 4 16 /8 1 A va nz o di fu s ione Ris e rve di c on s o lidam ento Tota le A ltre ris e rve V III. U tili (P erdite) po rtate a nuo vo IX. U tile (P erdita) dell'es erc iz io T o ta le P a trim o n io n e tto d e l g ru p p o X. Ca pita le e ris erve di te rz i XI. U tile (P erdita) di p ertin enz a di terz i T o ta le P a trim o n io n e tto d i p e rtin e n z a d i te rz i T o ta le P a trim o n io n e tto (A ) B) F o n d i p e r risch i e d o n e ri 1) Trattam ento d i q uies c . e o bb ligh i s im ili 2) P er im p os te anc he d iffe rite 3) A ltri T o ta le F o n d i p e r risc h i e d o n e ri (B ) C) T ra tta m e n to F in e R a p p o rto la vo ro su b o rd . D) D e b iti 4 ) D eb iti ve rs o b anc he: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Im p orti es ig ib ilioltre oltrel'esercizio l'e rc iz io ssuccessivo uc c e s s ivo Importi esigibili To ta le D e biti vers o ban c he 6 ) A c c onti: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Totale A c c onti 7 ) D eb iti ve rs o fornitori: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo To ta le D e biti vers o fo rn itori 9 ) D eb iti ve rs o c ontrolla te: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Totale D ebiti ve rs o c o ntrolla te 1 0) D e biti vers o c olle ga te : Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo To ta le D e biti vers o c ollega te 1 2) De biti trib utari: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Totale D eb iti trib utari 1 3) De biti vers o Is tit prev e S ic ure z s oc ia le : Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo To tale D ebiti vers o Is tit prev e S ic ure z s o c iale 1 4) A ltri de biti: Im p orti es ig ib ili entro l'e s erc iz io s uc c es s ivo Im p orti es ig ib ilioltre oltrel'esercizio l'e rc iz io ssuccessivo uc c e s s ivo Importi esigibili Tota le A ltri deb iti T o ta le D e b iti (D ) E) R a te i e risc o n ti R is c on ti pa s s ivi T o ta le R a te i e risco n ti (E)
2 004
26.0 00.00 0 20.5 61.48 0 5.2 00.00 0 67.9 78.63 9
26.0 00.00 0 20.5 61.48 0 5.2 00.00 0 67.9 78.63 9
0 0 9.3 74.49 5 11.2 71.55 8 1 32.42 8 20.7 78.48 1 58.5 56.23 0 6.1 15.41 2 2 05.1 90.24 2 0 0 0 2 05.1 90.24 2
1 06.80 2 10.3 69.03 5 9.3 74.49 5 11.2 71.55 8 1 21.20 7 31.2 43.09 7 46.5 88.89 7 10.4 91.49 7 2 08.06 3.61 0 23.10 9 (1 .8 88) 21.22 1 2 08.08 4.83 1
3.2 26.70 6 63.93 0 19.0 55.62 9 22.3 46.26 5
3.2 92.66 6 1 01.02 3 15.8 71.92 3 19.2 65.61 2
40.5 77.11 6
37.2 71.56 8
4.5 78.54 4 23.0 36.26 1 27.6 14.80 5
3.3 13.61 5 9.5 20.14 4 12.8 33.75 9
1.1 65.85 8 1.1 65.85 8
6 77.04 4 6 77.04 4
1 07.8 65.69 2 1 07.8 65.69 2
77.6 15.07 4 77.6 15.07 4
0 0
17.85 6 17.85 6
0 0
2 00.00 0 2 00.00 0
4.7 82.12 3 4.7 82.12 3
4.7 64.79 0 4.7 64.79 0
7.6 49.32 7 7.6 49.32 7
7.5 30.06 3 7.5 30.06 3
18.9 00.65 0 34.39 6 18.9 35.04 6 1 68.0 12.85 1
16.9 49.17 6 34.39 6 16.9 83.57 2 1 20.62 2.15 8
65.4 68.26 5 65.4 68.26 5
64.1 74.31 5 64.1 74.31 5
5 01.5 94.73 9
4 49.41 8.48 4
CO N T I D 'O RD IN E F ide iu s s ion i pre s tate a terz i Im p eg ni c onc es s i a lla s tipu la d i c ontratti d eriva ti B e ni di terz i in le as in g
27.1 62.17 5 0 4 72.50 9
27.4 15.41 3 2.8 94.40 0 4 72.50 9
Totale Conti d’ordine
27.6 34.68 4
30.7 82.32 2
T O T A L E P A S S IV O
CONTO ECONOMICO C O N T O E C O N O M IC O A ) V A L O R E D EL L A P R O D U ZIO N E 1. R ic avi delle vendite e delle pres t az ioni 2. V ar. rim prod in c ors o lav., s em il. finit i 5. A ltri ric avi e proventi C ontributi in c onto es erc iz io A lt ri ric avi
2005
2004
C O N T O E C O N O M ICO
485.853. 395 458. 369. 008 (630.555) 252. 385
17. Int eres s i ed oneri finanz iari: D a alt ri
5.210. 197 4. 373. 374 5.497. 309 6. 515. 365 Tot ale A ltri R ic avi e P rovent i 10.707. 506 10. 888. 739 T O T A L E V A L O R E D EL L A P R O D U ZIO N E (A ) 495.930. 346 469. 510. 132 B ) C O S T I D E L L A P R O D U ZI O N E 6. M at prim e, s us s , di c ons um o e di m erc i 32.947. 923 35. 000. 415 7. S erviz i 238.733. 074 213. 946. 813 8. P er godim ento di beni t erz i 27.908. 718 24. 935. 338 9. P er il pers onale: a) S alari e s tipendi 92.099. 026 87. 519. 605 b) O neri s oc iali 28.778. 857 26. 855. 307 c ) Tratt am eno di fine rapport o 6.310. 565 6. 143. 687 e) A lt ri c os ti 176. 882 1. 603. 877 Tot ale c os t i per il pers onale 127.365. 330 122. 122. 476 10. A m m ort am ent i e s valutaz ioni: a) A m m ortam ento im m obiliz z az ioni im m ateriali 12.595. 297 17. 317. 510 b) A m m ortam ento delle im m ob. m at eriali 9.397. 501 11. 071. 408 d) S val. c redit i att ivo c irc . e dis p. liquide 3.432. 822 2. 972. 414 Tot ale am m ortam ent i e s valut az ioni 25.425. 620 31. 361. 332 11. V ar. rim m at. prim e,s us s , c ons um o e m erc i (62.972) (862.307) 12. A c c antonam ent i per ris c hi 9.735. 633 12. 242. 485 13. A lt ri ac c antonam ent i 0 0 14. O neri divers i di ges t ione 6.840. 009 5. 968. 122 T O T A L E C O S T I D EL L A P R O D U ZI O N E (B ) 468.893. 335 444. 714. 674 D IF F ER EN ZA T R A V A L O R E E C O S T I P R O D U Z. (A -B ) 27.037. 011 24. 795. 458 C ) P R O V EN T I E O N ER I F IN A N ZIA R I 15. P roventi da part ec ipaz ioni: D a alt ri 186. 450 135. 600 Totale proventi da part ec ipaz ioni 186. 450 135. 600 16. A lt ri provent i finanz iari: a) D a c rediti is c rit ti nelle im m obiliz z az ioni da terz i 9. 410 13. 505 c ) D a t it oli is c ritt i att ivo c irc olant e c he non c os t partec ipaz ioni 472. 580 458. 815 d) P roventi divers i dai prec edenti da terz i 1.931. 355 1. 665. 616 Totale alt ri provent i finanz iari 2.413. 345 2. 137. 936
17 bis . U tile e perdite s u c am bi - U tili s u c am bi - P erdite s u c am bi
2005
Totale int eres s i ed oneri finanz iari
T O T A L E P R O V EN T I E O N ER I F IN A N ZIA R I (15 + 16 -17 + / - 17b is)
2004
489. 129 489. 129
694. 187 694. 187
12. 472 (39.531) (27.059) 2.083. 607
30. 557 (41.093) (10.536) 1. 568. 813
D ) R ET T IF I C H E D I V A L O R E D I A T T IV . F IN A N ZIA R I E 19. S valutaz ioni: a) D i partec ipaz ioni 0 235. 335 Totale S valut az ioni 0 235. 335 T O T A L E D EL L E R ET T IF I C H E (18 - 19) 0 (235.335) E) P R O V EN T I E O N ER I S T R A O R D IN A R I 20. P roventi: P lus valenz e da alienaz ione non is c rivibili al n. 5 21. 271 0 A lt ri proventi s t raordinari 3.156. 120 2. 382. 014 Totale P rovent i 3.177. 391 2. 382. 014 21. O neri: M inus valenz e da alienaz ione 0 166. 533 Im pos t e relative a es erc iz i prec edent i 8. 763 68. 115 A lt ri oneri s t raordinari 9.339. 626 3. 129. 372 Totale O neri 9.348. 389 3. 364. 020 T O T A L E D EL L E P A R T IT E S T R A O RDI NARE (20 - 21) (6. 170.998) (982.006) R IS U L T A T O P R IM A D EL L E I M P O S T E (A - B + / - C + /- D + /- E) 22.949. 620 25. 146. 930 22. Im pos t e s ul reddito dell'es erc iz io, c orrenti, differite e antic ipate a) Im pos te c orrent i (15. 702.466) (15. 927.989) b) Im pos te differit e e antic ipate (1. 131.742) 1. 270. 668 TO TA LE IM P O S TE (16. 834.208) (14. 657.321) 23. U T I L E (P ER D I T A ) D EL L ' ES ER C I ZIO 6.115. 412 10. 489. 609 P e rd ita d i p e rtin e n z a d i te rz i 0 1. 888 U T I L E (P ER D I T A ) D I P ER T I N EN ZA D EL G R U P P O 6.115. 412 10. 491. 497