6 Direttore Responsabile: Michele Riva
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[email protected]. Registrazione testata Tribunale di Milano n. 307 del 22.04.1998
Sommario SOMMARIO 16 giugno 2006
NOVITÀ IN BREVE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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AGEVOLAZIONI FINANZIARIE NAZIONALI Investimenti produttivi Definiti i nuovi assetti della Presidenza del Consiglio e dei ministeri . . . . Partono i bandi della “nuova” legge 488/92 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Artigiani 488/92: pronti alla presentazione delle domande di finanziamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dimensioni aziendali, i chiarimenti del Ministero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7 11 17 22
EUROPEE Investimenti produttivi Bilancio comunitario 2007-2013: approvate le prospettive finanziarie per i programmi Ue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
25
Ricerca e innovazione Settore audiovisivo, riparte il programma Media Plus . . . . . . . . . . . . . . . . .
30
REGIONALI Investimenti produttivi PMI toscane: come acquisire servizi qualificati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Campania: aiuti alle PMI nel settore turistico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
33 36
Abbonamenti: Italia annuale: € 159,00 11 numeri + 6 dossier speciali + l’accesso al sito dedicato “www.agevolazioni.ilsole24ore.com” + il CD-Rom annate di Agevolazioni & incentivi dal 1998 al 2005
Ricerca e innovazione Finanziare la sostenibilità ambientale delle PMI in Lombardia . . . . . . .
40
Copie arretrate: 16,00 €. Si vende solo in abbonamento.
ALTRE DALLE REGIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
Servizio clienti periodici – Via Tiburtina Valeria (SS 5) km 68,700 – 67061 Carsoli (AQ) Tel.: (02 o 06) 3022.5680 Fax: (02 o 06) 3022.5400; e-mail: servizioclienti.periodici@il sole24ore.com
SPECIALE ALLARGAMENTO UE
La pubblicazione o ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore previo consenso dell’Autore.
Polonia: migliorare la competitività delle PMI attraverso il consulting . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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In questo numero Riaperti i bandi per accedere alle agevolazioni della “nuova” legge 488. Riflettori puntati su modalità operative, scadenze, criticità e, in particolare, su:
Y effetti delle priorità regionali nei vari settori di intervento; Y
determinazione delle graduatorie ordinarie e speciali;
CREDITO ALLE IMPRESE LINEE DI CREDITO NAZIONALI/INTERNAZIONALI IFC: i finanziamenti al settore privato della Banca Mondiale . . . . . . . . .
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CREDITO BANCARIO La Centrale Rischi: obiettivi e funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO Contratto di inserimento: nuovi chiarimenti INPS sulle agevolazioni contributive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IRAP: deducibile il costo dei disabili e dei collaboratori ricercatori . . . . Gli incentivi per le imprese colpite dall’aviaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Y esempi di calcolo degli indicatori;
ANALISI E COMMENTI
Y
Il pacchetto legislativo per la politica di coesione Ue 2007-2013 . . . . .
procedure semplificate per il settore artigianato.
DA NON PERDERE Le informazioni per accedere: – alle agevolazioni INPS per i contratti di inserimento di lavoratrici; – alle diverse opportunità offerte in questo mese dalle Regioni Campania, Lombardia, Toscana. Sul fronte degli investimenti all’estero, si segnalano i finanziamenti agevolati in Polonia, nonché quelli della Banca Mondiale al settore privato, attraverso l’IFC.
Nel prossimo numero In allegato il Dossier “Investire all’estero. Tutti gli strumenti agevolativi comunitari, nazionali e regionali a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane e gli organismi che li gestiscono”. Proseguirà, inoltre, l’analisi del settore creditizio e degli strumenti dedicati alla gestione del rischio.
Continuano a correre i prestiti alle imprese italiane . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
62 71 73
79 83
L’ANGOLO DEL LETTORE LE RISPOSTE DELL’ESPERTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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QUADRO DI RIFERIMENTO Calendario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tassi agevolati del mese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indicatori reali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tabella Euribor: andamento settimanale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
90 92 94 96
NOVITÀ IN BREVE
Novità in breve
N
azionali
Aperto il bando e-commerce 2006 Si sono aperti i termini per la prenotazione delle risorse per accedere alle agevolazioni destinate alle attività di commercio elettronico, previste dall’art. 103, commi 5 e 6 della legge 388/00. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale in data 15 maggio del decreto 9 marzo 2006 ha, infatti, stabilito l’apertura dei termini dal 14 luglio 2006 al 14 agosto 2006. È stata pubblicata in Gazzetta ufficiale anche la circolare che contiene le disposizioni cui attenersi per l’accesso al bando e-commerce. Soggetto gestore degli incentivi è il Mediocredito centrale S.p.a., al quale dovrà essere inoltrata la domanda di prenotazione delle risorse in via telematica, collegandosi al sito internet www.mcc.it, e successivamente mediante raccomandata A/R all’indirizzo MCC S.p.a., Via Piemonte, 51, 00187 Roma, con l’indicazione “L. 388/00 EC”.
Decreto 9 marzo 2006 (G.U. n. 111 del 15 maggio 2006) Circolare 10 marzo 2006, n. 6056 (G.U. n. 118 del 23 maggio 2006, Suppl. Ord. 126)
Aperto il bando Quick response 2006 Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto 9 marzo 2006, si è aperto anche il bando che concede un credito di imposta per la realizzazione di progetti per il collegamento telematico delle imprese dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero, previsto dall’art. 103, comma 5, della legge 388/00.
Decreto 9 marzo 2006 (G.U. n. 111 del 15 maggio 2006) Circolare 10 marzo 2006, n. 6057 (G.U. n. 118 del 23 maggio 2006, Suppl. Ord. 126)
Le risorse dovranno essere prenotate presso il soggetto gestore, MCC S.p.a., a partire dal 14 luglio e fino al 14 agosto 2006. Come per il bando e-commerce, la domanda di prenotazione delle risorse dovrà essere inviata in via telematica, seguendo la procedura pubblicata sul sito internet www.mcc.it e spedita a MCC S.p.a. entro tre giorni lavorativi mediante raccomandata A/R all’indirizzo: MCC S.p.a., via Piemonte, 51, 00187 Roma, indicando “L. n. 388/00 QR”. Anche la circolare esplicativa 6057/06 per fruire del credito d’imposta per il bando Quick response è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Modifiche alla 488 Turismo e Commercio Circolare 27 aprile 2006, La circolare 27 aprile n. 948 (G.U. n. 113 2006, n. 948 (G.U. n. del 17 maggio 2006) 113 del 17 maggio 2006) apporta modifiche e integrazioni alle circolari 900516/00 e 900047/01 che regolano gli incentivi previsti dalla legge 488/92, rispettivamente per i settori turismo e commercio. Le novità introdotte hanno efficacia per i progetti che, alla data di entrata in vigore della circolare, risultino agevolati in via provvisoria e per i quali le imprese non abbiano ancora prodotto alle banche concessionarie la documentazione finale di spesa.
Formazione: contributi a enti privati gestori Decreto 18 aprile 2006 (G.U. n. 115 del 19 maggio 2006)
Con decreto 18 aprile 2006, il Ministero del welfare ha fissato le mo-
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NOVITÀ IN BREVE
dalità di concessione, per l’annualità 2006, del contributo a favore di enti privati gestori di attività formative, previsto dalla legge 51/06, art. 20-bis. Il contributo è destinato al sostegno di spese generali non coperte da finanziamenti pubblici, sostenute nello svolgimento dell’attività di promozione e coordinamento delle proprie sedi formative nell’ambito del sistema dell’istruzione e della formazione professionale, della formazione superiore e della formazione continua dei lavoratori. Gli enti di formazione interessati possono presentare le loro domande per il 2006 entro la scadenza del 28 giugno 2006, in deroga al termine annuale del 15 febbraio stabilito dall’art. 20 bis della legge 51/06.
Accordo per l’internazionalizzazione del sistema fieristico italiano
Operazioni di venture capital nei Paesi dell’America centrale e meridionale Decreto 27 aprile 2006 (G.U. n. 124 del 30 maggio 2006) Delibera Cipe 22 marzo 2006
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale n. 124 del 30 maggio 2006, del D.M. 27 aprile 2006, il Map ha destinato l’importo di 10 milioni di euro alla costituzione del Fondo rotativo per il finanziamento di operazioni di venture capital nei Paesi dell’America Centrale e Meridionale, escludendo sia i territori e possedimenti d’oltremare di Paesi Ue, sia i Dipartimenti francesi d’oltremare. La somma risultava accantonata a tal fine con delibera Cipe – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – del 22 marzo 2006, utilizzando risorse finanziarie a valere sul Fondo rotativo per il finanziamento di operazioni di venture capital nella Federazione russa, in Ucraina, in Moldova e nei Paesi caucasici.
Circolare 5 maggio 2006, F i r m a t o i l 2 0 l u g l i o n. 5834 (G.U. n. 115 2004 l’Accordo per l’indel 19 maggio 2006) ternazionalizzazione del sistema fieristico italiano tra il Ministero delle attività produttive, la Conferenza dei presidenti delle regioni e province autonome, l’Associazione esposizioni e fiere italiane, il Comitato fiere industria e il Comitato fiere terziario, è stata ora approvata la circolare applicativa per il 2006. I fondi 2006 del Piano promozionale ICE ammontano a 3.000.000 di euro e sono a disposizione per la presentazione di proposte progettuali congiunte su temi quali l’esportazione degli eventi di eccellenza del sistema fieristico nazionale, partnership con soggetti esteri attivi nel settore fieristico, promozione di marchi di eventi fieristici italiani, promozione di fiere italiane di livello internazionale da sviluppare congiuntamente alla valorizzazione dei territori regionali e del sistema produttivo nazionale, progetti di formazione per la creazione di figure manageriali. La scadenza per l’invio delle proposte è il 30 giugno 2006 all’indirizzo: Istituto nazionale per il commercio estero, Dipartimento promozione dell’internazionalizzazione, c.a. Dr. ssa Fiorella Corazzini, Via Liszt, 21, 00144 Roma. Copia conforme deve essere inviata anche al Map, D.G. per la promozione degli scambi/divisione I, v.le Boston, 25, 00144 Roma.
Partono i bandi della 488 industria, turismo, commercio e artigianato Decreto 15 maggio 2006 (G.U. n. 125 del 31 maggio 2006, Suppl. Ord. 134)
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto 15 maggio 2006, che contiene le proposte formulate da regioni e province autonome riferite alle domande presentate per i bandi 2006 della legge 488/92, settori industria, commercio, turismo e artigianato, si aprono finalmente i tanto attesi bandi della “nuova” legge 488. I termini per la presentazione delle domande vanno dal 1° giugno al 31 luglio 2006, ossia dal primo giorno non festivo successivo alla data della pubblicazione delle proposte regionali in G.U. e per i successivi sessanta giorni. La modulistica necessaria per la presentazione delle domande è disponibile presso banche concessionarie e istituti collaboratori, mentre per la compilazione della Scheda tecnica è necessario attendere che il Ministero metta a disposizione il relativo software.
NOVITÀ IN BREVE
Pacchetto Integrato di Agevolazioni “Networking”: graduatorie Decreto 16 maggio 2006 Nell’ambito del bando del (G.U. n. 127 Pacchetto Integrato di Agedel 3 giugno 2006) volazioni “Networking”, Misura 2.1.c del PON Sviluppo imprenditoriale locale obiettivo 1, sono state pubblicate le graduatorie relative alle tre distinte tipologie di progetti previsti dalla circolare ministeriale 946204/05. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione in G.U. del decreto, i progetti di tipo A con posizione in graduatoria dal n. 1 al n. 2, i progetti di tipo B con posizione in graduatoria dal n. 1 al n. 5 e, infine, i progetti di tipo C con posizione in graduatoria dal n. 1 al n. 9 devono presentare la documentazione relativa alla progettazione esecutiva del progetto.
Fit: domande per proposte progettuali Con D.M. 27 aprile 2006 il Ministero delle attività produttive ha diffuso l’elenco delle imprese che possono presentare domanda di agevolazione sul Fondo per l’innovazione tecnologica, relativamente alle proposte progettuali presentate ai sensi del D.M. 29 luglio 2005. È così disposta la riapertura con procedura a sportello della presentazione di proposte progettuali, selezionate come prioritarie, dei raggruppamenti di grandi, medie e piccole imprese, riguardanti attività di sviluppo precompetitivo finalizzate all’innovazione radicale di prodotto attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali.
Decreto 27 aprile 2006 (G.U. n. 127 del 3 giugno 2006)
Fit: graduatorie del bando tematico per l’efficienza energetica Decreto 16 maggio 2006 Pubblicato nella G.U. n. (G.U. n. 128 128 del 5 giugno 2006 il del 5 giugno 2006) decreto 16 maggio 2006 che stabilisce le graduatorie dei progetti presentati ai sensi del D.M. 16 giugno 2005, riguardante il bando tematico per il sostegno a
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programmi di sviluppo precompetitivo finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica e alla diffusione delle fonti rinnovabili di energia, nell’ambito delle agevolazioni del Fit, Fondo per l’innovazione tecnologica. Le imprese entrate in graduatoria devono presentare ai soggetti gestori concessionari i programmi definitivi, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale.
Fit: software per i bandi tematici Avvisi Map 25 maggio 2006 e 5 giugno 2006
Disponibili sul sito del Ministero delle attività produttive i software da utilizzare per l’elaborazione delle domande relative ai due bandi tematici del Fit “Aree tecnologiche prioritarie” e “Processi strategici aziendali”, indetti, rispettivamente, con D.M. 29 settembre 2005 e D.M. 29 luglio 2005, nell’ambito della direttiva 16 gennaio 2001 del Fondo per l’innovazione tecnologica. Attenzione particolare va posta ai possibili successivi aggiornamenti che i software potrebbero subire. Si segnala in proposito che il primo dei due software ha subito un primo aggiornamento dovuto ad alcuni inconvenienti tecnici che si erano verificati nell’utilizzo. Le imprese entrate in graduatoria devono presentare ai soggetti gestori concessionari i programmi definitivi, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale.
Progetti di azioni positive per la flessibilità del lavoro Con circolare ministeriale 18 maggio 2006, n. 16, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha stabilito le modalità di presentazione dei progetti di azioni positive per la flessibilità del lavoro, per favorire la conciliazione tra vita professionale e familiare, previsti dall’art. 9 della legge 53/00. In tal modo sono state superate le due precedenti circolari (del 12 marzo 2002, n. 14 e del 10 marzo 2003, n. 4) che regolavano le suddette azioni. Possono presentare progetti di azioni positive le imprese private, individuali o collettive, le imprese a partecipazione pubblica, totale o parziale, i titolari di imprese, i lavoratori autonomi, inclusi liberi professionisti, e i lavoratori a progetto.
Circolare 18 maggio 2006, n. 16 (in corso di pubblicazione)
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NOVITÀ IN BREVE
La circolare è scaricabile dal sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, all’indirizzo www.welfare.gov.it, compresa tutta la modulistica per la ri-
C
chiesta dei contributi. Sono state fissate tre scadenze annuali per l’invio delle domande: 10 febbraio, 10 giugno e 10 ottobre di ciascun anno.
omunitarie
Ambiente: cooperazione contro l’inquinamento marino L’invito a presentare proposte reca misure nel campo della cooperazione comunitaria contro l’inquinamento marino dovuto a cause accidentali o intenzionali. In tale ambito, saranno finanziati workshop, progetti pilota e corsi di formazione. Possono beneficiare dell’invito persone giuridiche sia pubbliche che private. È previsto un contributo comunitario in percentuale variabile tra il 50% e il 75% del costo complessivo delle azioni a seconda della loro tipologia, con una dotazione finanziaria pari a 4,2 milioni di euro. L’invito a presentare proposte è aperto fino al 6 luglio 2006. Per ulteriori informazioni, consultare il sito: www.europa.eu.int/comm/environment/funding/intro_en.htm.
Invito a presentare proposte (GUUE C 126 del 30 maggio 2006)
Audiovisivi: Media Plus – Iniziativa i2i Il programma Media Plus, con il nuovo invito a presentare proposte, intende sostenere l’accesso ai finanziamenti che possono essere erogati da istituti di credito e finanziari contribuendo alla copertura di una parte delle spese concernenti le assicurazioni per le produzioni audiovisive, la garanzia di buona esecuzione e il credito bancario ottenuti per la realizzazione di opere audiovisive. Il contributo comunitario sarà concesso, alle imprese
Invito a presentare proposte (GUUE C 126 del 30 maggio 2006)
di produzione europee indipendenti, nella misura massima del 50% dei costi ammissibili (60% per i progetti che presentano un interesse per la valorizzazione della diversità culturale europea). L’invito, con una dotazione finanziaria pari a 1,4 milioni di euro, scadrà il prossimo 10 luglio 2006 per progetti aventi inizio tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2006. Per contatti: www.europa.eu.int/comm/avpolicy/media/i2iav_en.html.
Audiovisivi: Media Plus – Partecipazione a festival cinematografici Invito a presentare proposte (GUUE C 126 del 30 maggio 2006)
Il presente invito è finalizzato a sostenere la partecipazione di opere e di professionisti europei nei festival cinematografici organizzati nei Paesi non aderenti al programma Media. In particolare, saranno finanziate le seguenti azioni: assistenza e consulenza ai festival; promozione di film europei invitati ai festival; supervisione e aiuti alla distribuzione e all’uso dei film proiettati in occasione dei festival. L’invito è aperto alla partecipazione di imprese e operatori del settore audiovisivo, che potranno ottenere una sovvenzione comunitaria non superiore al 50% del totale delle spese ammissibili (60% per i progetti che presentano un interesse per la valorizzazione della diversità culturale europea). La dotazione finanziaria ammonta, in questo caso, a 700.000 euro. Il bando scade il 3 luglio 2006. Per informazioni sul bando, il sito internet di riferimento è il seguente: www.europa.eu.int/comm/avpolicy/media/promo_en.html.
AGEVOLAZIONI
Agevolazioni finanziarie
Definiti i nuovi assetti della Presidenza del Consiglio e dei ministeri Approvato il riordino delle attribuzioni del nuovo Governo, che rivede l’articolazione delle responsabilità ministeriali coinvolgendo direttamente la Presidenza del Consiglio e quasi tutti i 25 attuali ministeri, con e senza portafoglio. Per quanto riguarda le politiche di sostegno alle imprese, il Ministero per lo Sviluppo Economico pare nascere indebolito rispetto alle iniziali intenzioni: ridimensionata politica degli incentivi e maggior coordinamento tra i diversi ministeri di Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo
I
l Consiglio dei Ministri, nella prima riunione tenutasi lo scorso 17 maggio, ha deliberato, tra l’altro, di adottare un decreto legge per provvedere a un riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e di alcuni ministeri, al fine di rafforzare l’azione di governo e renderla più funzionale alla realizzazione del programma. Il suddetto decreto legge “recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministeri”, promulgato il 18 maggio 2006 (n. 181), dovrà poi essere convertito in legge nei successivi 60gg. dalla promulgazione dello stesso.
Con il provvedimento in esame, il Governo ha provveduto a rimodulare la composizione dei ministeri esistenti nella trascorsa legislatura, i quali passano ora da 14 a 18 quelli con portafoglio, per assumere il numero complessivo di 25, comprendendo nel suddetto calcolo anche quelli senza portafoglio incardinati presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, in controtendenza rispetto a quanto previsto dal D.lgs. 30 luglio 1999, n. 300 (cosiddetta “Riforma Bassanini”). Nelle more della conversione in legge, con possibili modifiche del decreto, che potrebbero essere apportate già in occasione dei prossimi Consigli dei ministri, forniamo
ora una prima mappatura delle profonde modifiche apportate dal nuovo Governo alle strutture ministeriali con trasferimenti e frammentazione di funzioni, competenze, risorse finanziarie, risorse strumentali e personale.
Le principali novità Sono, certamente, di nuova configurazione il Ministero dello Sviluppo Economico (MVE), che somma le competenze del Ministero delle Attività Produttive (MAP) e quelle del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione (DPS) del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), e il Ministero della Solidarietà Sociale (MSS), al quale sono attribuite le funzioni in materia di politiche sociali e tutela delle fasce deboli ed emarginate, di politiche antidroga e quelle sui flussi dei lavoratori extracomunitari. Sono stati, invece, riorganizzati, in autonomi ministeri, le funzioni in materia di: – infrastrutture; – trasporti; – commercio internazionale; – istruzione; – università e ricerca. In particolare, con il decreto legge il Governo provvede al riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei ministeri in relazione al nuovo assetto che si è dato il Governo stesso. Si prevede, in primo luogo, la ripartizione tra più ministeri delle seguenti funzioni: – le funzioni in materia di infrastrutture e trasporti sono ripartite tra il Ministero delle Infra-
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AGEVOLAZIONI NAZIONALI
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Cosa cambia e cosa rimane 1. La Presidenza del Consiglio dei Ministri acquista: le funzioni di vigilanza sull’albo dei segretari comunali e provinciali e l’iniziativa legislativa in materia di allocazione di funzioni fondamentali per comuni, province e città metropolitane (già Ministero dell’Interno): – attraverso l’attivazione di uno specifico Sottosegretariato, il servizio di segreteria del C.I.P.E. (già Ministero dell’Economia e delle Finanze); – attraverso l’attivazione di un nuovo ministero senza portafoglio, denominato Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, le competenze in materia di sport e di politiche giovanili (già Ministero dei Beni e delle Attività Culturali); – attraverso l’attivazione di un nuovo Ministero senza portafoglio, denominato Ministero per le Politiche per la Famiglia, le competenze per le politiche per la famiglia (già Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali); – attraverso l’attivazione di un nuovo ministero senza portafoglio, denominato Ministero per il Commercio Internazionale e le Politiche Europee, le competenze in materia di commercio con l’estero (già Ministero delle Attività Produttive). Cede: – attraverso l’attivazione di un nuovo ministero senza portafoglio, denominato Ministero della Solidarietà Sociale, sia i compiti in materia di politica antidroga che le funzioni in materia di servizio civile nazionale. 2. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze cede: – al nuovo Ministero dello Sviluppo Economico (già Ministero delle Attività Produttive) il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione; – alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il servizio di segreteria del C.I.P.E., incluso nel suddetto dipartimento. 3. Il Ministero delle Attività Produttive cambia nome nel nuovo Ministero dello Sviluppo Economico e cede: – al nuovo Ministero del Commercio Internazionale e delle Politiche Europee le competenze in materia di commercio con l’estero; – al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali le competenze in materia di turismo; – al Ministero delle Politiche Agricole le competenze in materia alimentare. Acquista: – il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione (già Ministero dell’Economia e delle Finanze), a eccezione del servizio di segreteria del C.I.P.E e delle funzioni di programmazione economica e finanziaria, che queste ultime restano al Ministero dell’Economia e delle Finanze; – dal Ministero per lo Sviluppo e la Coesione Territoriale le relative funzioni. 4. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, accorpato dalla Riforma Bassanini, viene ora, nuovamente, sdoppiato in due dicasteri: – Ministero dell’Istruzione; – Ministero dell’Università e della Ricerca. 5. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, creato dalla Riforma Bassanini (lavori pubblici più trasporti) viene ora, nuovamente, sdoppiato in due dicasteri: – Ministero delle Infrastrutture, ora competente solo sui lavori pubblici; – Ministero dei Trasporti, composto dalla motorizzazione civile più il dipartimento della navigazione marittima ed aerea. 6. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (welfare), appositamente creato dalla Riforma Bassanini, viene ora suddiviso in tre dicasteri: – Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; – Ministero della Solidarietà Sociale, competente su immigrazione e droga; – Ministero per le Politiche per la Famiglia, competente per le politiche per la famiglia. (segue)
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
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7. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali cede in favore della: Presidenza del Consiglio dei ministri le competenze in materia di sport e di politiche giovanili. Acquista: – le competenze in materia di turismo (già Ministero delle Attività Produttive). 8. Il Ministero degli Affari Esteri acquista: le competenze assegnate per gli italiani nel mondo (già Ministero per gli Italiani nel Mondo). 9. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali cambia nome in Ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali e acquista: – le competenze in materia alimentare (già Ministero delle Attività Produttive). 10. Il Ministero della Funzione Pubblica diventa il Ministero per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione e acquista: – le competenze assegnate al Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie. 11. Il Ministero per i Rapporti con il Parlamento diventa il Ministero per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Istituzionali e acquista: – le competenze assegnate al Ministero delle Riforme Istituzionali e Devoluzione. 12. Il Ministero per gli Affari Regionali diventa il Ministero per gli Affari Regionali e le autonomie locali, nelle materie di rispettiva competenza. 13. Il Ministero per le Pari Opportunità diventa il Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità. 14. Il Ministero dell’Interno cede in favore della: – Presidenza del Consiglio dei ministri le funzioni di vigilanza sull’albo dei segretari comunali e provinciali e l’iniziativa legislativa in materia di allocazione di funzioni fondamentali per comuni, province e città metropolitane. 15. Il Ministero delle Politiche Comunitarie viene incluso nel Ministero del Commercio Internazionale e le Politiche Europee. 16. Il Ministero delle Riforme Istituzionali e Devoluzione viene incluso nel Ministero per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Istituzionali. 17. Il Ministero per gli Italiani nel Mondo viene soppresso e al Ministero degli Affari Esteri vengono riassegnate le relative funzioni. 18. Il Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie viene soppresso e al Ministero per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione vengono rassegnate le relative funzioni; 19. Il Ministero per lo Sviluppo e la Coesione Territoriale viene soppresso e al Ministero per lo Sviluppo Economico vengono rassegnate le relative funzioni. 20. Restano invariate le competenze dei seguenti ministeri: – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Ministero delle Comunicazioni – Ministero della Difesa – Ministero della Giustizia – Ministero della Salute – Ministero per l’Attuazione del Programma di Governo.
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AGEVOLAZIONI NAZIONALI
strutture e il Ministero dei Trasporti; – le funzioni in materia di istruzione, università e ricerca sono ripartite tra Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università e della Ricerca; – le funzioni in materia di commercio con l’estero, oggi attribuite al Ministero delle Attività Produttive, sono assegnate al neoistituito Ministero per il Commercio Internazionale e le Politiche Europee.
Le nuove attribuzioni della Presidenza del Consiglio Si prevede, inoltre, la seguente redistribuzione di funzioni tra ministeri oppure tra ministeri e Presidenza del Consiglio dei Ministri: – al Ministero dello Sviluppo Economico sono trasferite le funzioni in materia di politiche di coesione; – al neoistituito Ministero delle Solidarietà Sociale sono attribuite le funzioni intestate al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in materia di politiche sociali, di lavoratori extracomunitari e di politiche antidroga; – al Ministero degli Affari Esteri sono trasferite le funzioni in materia di politiche per gli italiani nel mondo; – al Ministero per i beni e le attività culturali sono trasferite le funzioni in materia di turismo. Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sono, inoltre, attribuite le competenze in materia di sport e di
vigilanza sull’albo dei segretari comunali e provinciali, nonché le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche giovanili e di politiche per la famiglia. Alla Presidenza del Consiglio è, altresì, trasferita la segreteria del C.I.P.E., nonché l’iniziativa legislativa in materia di allocazione delle funzioni fondamentali di comuni, province e città metropolitane, di cui all’art. 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione. Viene prevista, infine, in via amministrativa, la ricognizione delle risorse in concreto trasferite in relazione alla modifica delle funzioni. In considerazione dell’estrema urgenza del provvedimento, la tecnica adoperata è quella di non apportare specifiche novelle ai vigenti decreti legislativi nn. 300 e 303 del 30 luglio 1999. A ciò – si sottolinea nella relazione di accompagno al riordino della Presidenza e dei ministeri – si provvederà mediante la previsione, da inserire in sede di conversione del decreto legge, di un’apposita delega per il coordinamento delle disposizioni legislative in materia. Le modalità di attuazione del decreto legge in esame dovranno essere tali da garantire, in ogni caso, l’invarianza della spesa.
Quali politiche per lo sviluppo economico? Per quanto riguarda, specificatamente, il nuovo Ministero per lo Sviluppo Economico nasce, certamente, indebolito rispetto a quelle che erano le iniziali intenzioni.
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Accanto a una ridimensionata politica degli incentivi, anche a seguito delle nuove regole comunitarie imposte per la prossima programmazione 2007-2013, si affianca la già certa perdita delle competenze sul turismo e sul commercio estero, nonché sulla segreteria del C.I.P.E. e, probabilmente, l’impossibilità di esercitare quelle funzioni di programmazione economica e finanziaria, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione delle risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS), che sono rimaste in capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, cui resta, pertanto, affidato il cordone della borsa. Il coordinamento della politica nelle aree sottoutilizzate tra tutti i ministeri diventa, nei fatti, ora assai problematica e creerà non pochi problemi, perché la separazione delle politiche delle entrate e della spesa pubblica da quella decisiva della programmazione economica, finora affidata al Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione (DPS), rischia, se non ben gestita e coordinata, di provocare pesanti ripercussioni sul funzionamento della macchina soprattutto in questo secondo semestre del 2006, dove si dovrà definire il Quadro Strategico Nazionale (QSN), i Programmi Operativi (PO) delle varie regioni e province autonome e le relative risorse finanziarie, in vista del negoziato con la Commissione Europea per l’avvio, nei tempi previsti, del nuovo periodo di programmazione 2007-2013.
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
Partono i bandi della “nuova” legge 488/92 A partire dal 1° giugno scorso, dopo un iter di riforma tormentato, si sono riaperti i termini per l’accesso ai benefici della legge 488/92. Nella nuova formula agevolativa, sarà decisivo l’indicatore a ribasso per l’inserimento nelle graduatorie di merito di Gina Leo e Amedeo Sacrestano
C
on la pubblicazione in G.U. n. 125 del 31 maggio 2006 (supplemento ordinario n. 134) del d.m. 15 maggio 2006 di approvazione delle priorità regionali per la formazione delle graduatorie ordinarie e speciali, sono partiti, infatti, i 60 giorni per la presentazione delle domande per tutti i settori di applicazione della legge, industria e servizi, turismo, commercio e artigianato. Le imprese candidate agli aiuti sperimenteranno così, per la prima volta, la nuova formula agevolativa, costituita da un contributo in conto impianti e un finanziamento agevolato, ma soprattutto si troveranno a fare i conti con i nuovi adempimenti imposti dalla riforma.
Una scadenza troppo “ravvicinata” È proprio il ridotto termine a disposizione quello che preoccupa maggiormente gli operatori del settore, dato che entro la data di scadenza dei bandi – 31 luglio 2006 – le imprese candidate agli aiuti devono avere già ottenuto, dall’istituto prescelto come soggetto finanziatore
(che potrà coincidere con la stessa banca concessionaria), la delibera di finanziamento ordinario (o di leasing) per una durata e un importo pari a quelli del finanziamento agevolato concedibile. Se si considera che occorreranno almeno 30 giorni affinché le banche provvedano a esprimere il loro assenso sulla capacità di credito delle richiedenti, allora è ben evidente la necessità di decidere con tempestività il programma di spesa da proporre alla procedura concorsuale e il relativo piano di copertura. Sembra, infatti, che molte imprese, al momento della partenza del bando, si siano trovate ancora impreparate alle novità 488, nonostante i tratti caratterizzanti della nuova norma siano stati già da tempo resi noti, con la pubblicazione del decreto 1° febbraio 2006 e con le circolari n. 980902 del 23 marzo 2006 per i settori industria, turismo e commercio, n. 946068 del 7 aprile 2006, per il settore artigianato. Ciò perché solo con la definizione e pubblicazione delle priorità regionali sono stati determinati, finalmente, i diversi limiti di investimento minimo per l’accesso alle agevolazioni (per i setto-
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ri industria, turismo e commercio) e le ulteriori attività ammissibili per il comparto turistico, sbloccando la posizione di chi aveva in cantiere un programma di spesa di ridotte dimensioni ed escluso dalle agevolazioni se non diversamente disposto dalle regioni. Con il decreto delle priorità regionali, inoltre, vengono alla luce alcune importanti riflessioni sulle criticità legate agli indicatori per il posizionamento nelle graduatorie di merito dei progetti che supereranno positivamente la fase istruttoria. Decisivo sarà, infatti, a parità di tutte le altre condizioni, il primo indicatore, ossia il rapporto tra misura massima dell’agevolazione in conto capitale concedibile e la misura richiesta. Ciascuna impresa candidata agli aiuti dovrà attentamente valutare la propria convenienza a giocare a ribasso, non trascurando l’effetto del terzo indicatore (punteggio regionale) e la propria capacità di credito.
Uno sguardo alle priorità regionali Attraverso le priorità regionali, la complessa normativa 488 risponde alla finalità di coinvolgere le regioni e le province autonome nello sviluppo produttivo dei propri territori. L’obiettivo, in sostanza, è di indirizzare il sostegno finanziario pubblico principalmente verso quelle iniziative reputate strategiche da tali enti, in funzione delle vocazioni o delle inclinazioni dei propri territori, in modo da favorire la crescita del sistema economico locale. Le regioni e le province autonome, quindi, attraverso la determinazione di maggiorazioni di punteggio da attribuire ad alcune iniziative considerate prioritarie (in quanto appartenenti a specifici settori o a determinate aree), finiscono per incidere sulla posizione che i pro-
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AGEVOLAZIONI NAZIONALI
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Le caratteristiche della 488/92 Beneficiari PMI dei settori industria, servizi, turismo, commercio e artigianato (per quest’ultimo solo piccole imprese).
Programmi di investimento ammissibili Nuovo impianto, ampliamento, ammodernamento, riattivazione, riconversione, trasferimento. N.B. Per il settore commercio sono agevolabili in via generale i programmi consistenti in nuovo impianto, ampliamento e trasferimento. L’ammodernamento è ammissibile solo nel caso di esercizi di vicinato, somministrazione al pubblico di bevande e alimenti e per i servizi complementari alla distribuzione. Per questi ultimi sono agevolabili anche i progetti di riattivazione e riconversione.
Limiti ai programmi di investimento
– Settori industria, servizi e turismo: limite minimo € 1.000.000 (o diversa indicazione delle regioni), limite massimo 50 milioni di euro. – Settore commercio: limite minimo € 1.000.000 (o diversa indicazione delle regioni), limite massimo 20 milioni di euro. – Settore artigianato: limite minimo € 100.000, limite massimo € 1.500.000.
Spese ammissibili – Spese per progettazioni ingegneristiche, direzione dei lavori, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie, collaudi di legge e prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali, spese per l’istruttoria del finanziamento bancario e la valutazione delle garanzie da parte del soggetto finanziatore, spese per la stipula del contratto di finanziamento, quote iniziali di franchising (limitatamente al settore turismo e commercio). – Suolo aziendale, sue sistemazioni e indagini geognostiche. – Opere murarie e infrastrutture aziendali. – Impianti, macchinari e attrezzature, nuovi di fabbrica, compresi quelli necessari all’attività amministrativa dell’impresa e con esclusione di quelli per l’attività di rappresentanza. – Programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali delle imprese. – Brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e di processi (solo per il settore industria).
Agevolazioni Contributo in conto impianti + finanziamento agevolato (al tasso di interesse dello 0,50%) in base alle misure fissate dal d.m. 1° febbraio 2006. L’impresa potrà rinunciare a una parte o a tutto il contributo in conto impianti e contemporaneamente aumentare per un ammontare al massimo pari alla rinuncia il finanziamento agevolato.
Requisiti per l’accesso alle agevolazioni All’atto della presentazione della domanda, le imprese devono essere: – iscritte al registro delle imprese (fanno eccezione le imprese individuali non ancora operative per le quali è sufficiente il possesso della partita Iva); – nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo in stato di scioglimento, liquidazione o, ancora, fallimento, liquidazione coatta, amministrazione controllata; – in contabilità ordinaria (a eccezione delle imprese che hanno accesso al bando artigianato). Entro i termini di scadenza dovrà essere fornita: – la delibera di finanziamento ordinario o di leasing, per un importo minimo del 15% dell’investimento complessivo ammissibile e in ogni caso pari a quello del finanziamento agevolato; – il titolo di disponibilità dell’immobile o suolo; – la conformità alla destinazione d’uso del suolo e/o dell’immobile e ai vigenti vincoli edilizi e urbanistici; – tutti gli allegati al modulo di domanda specificamente richiesti nella circolare esplicativa di riferimento. (segue)
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
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Procedura per l’accesso alle agevolazioni Le domande, presentate agli istituti concessionari (o collaboratori nel caso di programmi di investimento che prevedono spese in leasing) a seguito dell’istruttoria economico-finanziaria, in caso di esito positivo, saranno collocate nelle graduatorie di merito in base ai seguenti indicatori: – rapporto tra misura massima del contributo in conto capitale concedibile e misura richiesta; – rapporto tra spese ammissibili relative agli investimenti innovativi e il totale delle spese ammissibili (per il bando artigianato il rapporto è determinato al numeratore dalle spese per macchinari, impianti e attrezzature); – punteggio complessivo conseguito dal programma sulla base di specifiche priorità che per le graduatorie ordinarie e speciali sono definite dalle regioni, mentre per le graduatorie multiregionali con decreto del Ministero dello Sviluppo economico. Le imprese collocate in posizione utile in graduatoria dovranno, entro 90 giorni dal ricevimento del decreto di concessione provvisoria delle agevolazioni, stipulare con il soggetto agente il contratto di finanziamento unico (comprendente sia la quota di finanziamento ordinario che agevolata).
Normativa D.m. 1° febbraio 2006 Circolari Ministero Attività Produttive n. 980902 del 23 marzo 2006 e n. 946068 del 7 aprile 2006 Delibera CIPE n. 76 del 15 luglio 2005 grammi di investimento occuperanno sia nella graduatoria ordinaria che in quella speciale. Per la formulazione delle priorità, ciascun ente si è attenuto alle disposizioni in materia dettate dalla normativa.
Graduatorie ordinarie. Per quanto riguarda le graduatorie ordinarie – che comprendono tutti i programmi di investimento di importo fino a 25 milioni di euro per il settore industria e turismo e fino a 20 milioni di euro per il commercio – le scelte di ciascuna regione e provincia autonoma sono state operate in relazione alle aree del proprio territorio, alle attività e alle tipologie di investimento ammissibili alle agevolazioni.
Graduatorie speciali. Con riferimento, invece, alle graduatorie speciali, nelle quali sono inserite solo le iniziative relative a un’area o a più settori di attività eventualmente individuati come essenziali (fermo restante il limite massimo di investimento previsto per quelle ordinarie), le priorità sono state determi-
nate in maniera differente a seconda che la regione abbia prescelto il metodo per area o per attività. Nel primo caso (graduatoria speciale per area), le priorità sono state formulate tenendo conto dei settori e delle tipologie di investimento, mentre nel secondo (graduatoria speciale per attività), l’attenzione si è spostata sulle aree combinate con le tipologie di investimento. I punteggi attribuiti a ciascuna combinazione di elementi variano da zero a trenta, per le graduatorie ordinarie, e da zero a venti per quelle speciali.
Determinazione delle priorità regionali. In sede di determinazione delle priorità regionali, i singoli enti sono stati chiamati anche a indicare la quota di risorse da destinare alle graduatorie speciali, che non poteva eccedere il 50% dei propri fondi a disposizione, nonché i diversi limiti minimi di investimento per ciascun settore nel rispetto dei range predeterminati dal d.m. 1° febbraio 2006. I limiti di investimento per ciascun settore:
– da € 400.00 a € 1.500.000 per le attività del settore industria; – da € 300.000 a € 2.500.000 per le attività del settore turismo; – da € 150.000 a € 1.000.000 per le attività del settore commercio e dei servizi. La mancata indicazione di tale limite ha comportato l’automatica applicazione della soglia minima di accesso alle agevolazioni di 1 milioni di euro. La Valle d’Aosta, la Lombardia, le Province autonome di Trento e Bolzano e la Sardegna (solo per i settori industria e turismo) e l’Abruzzo (solo per i servizi) hanno mantenuto il valore di 1 milione di euro, limitando, di fatto, l’accesso allo strumento da parte delle iniziative di minori dimensioni. Per il settore turismo sono state segnalate le ulteriori attività ammissibili alle agevolazioni, tutte individuate con l’obiettivo di valorizzare le caratteristiche turistico-ambientali dell’area interessata, nel rispetto del contesto naturalistico e paesaggistico locale. Le regioni hanno, inoltre, espresso la diversa ripartizione delle risorse tra i settori di intervento della leg-
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INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
ge, rispetto a quella fissata dal d.m. 2 febbraio 2006. Al riguardo, solo poche realtà hanno optato per una variazione delle percentuali di riparto dei fondi a disposizione dei singoli bandi, confermando, pertanto, la suddivisione originaria, consistente nel 60% del proprio plafond a favore dell’industria, 35% per il turismo e 5% per il settore commercio. Per le regioni che non hanno avanzato alcuna proposta con i relativi
punteggi, il terzo indicatore assume valore pari a zero per tutte le iniziative della corrispondente graduatoria, così come saranno pari a zero le priorità non espresse. Sarà, inoltre, formulata la sola graduatoria ordinaria nelle regioni che non hanno provveduto a proporre quella speciale, come Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria e le Province autonome di Trento e Bolzano. Alcuni enti, invece, ne hanno previsto la
formulazione solo per determinati settori, come il Piemonte, la Calabria e la Sardegna, dove trova applicazione per i comparti industria e turismo, l’Emilia Romagna e la Basilicata, per il settore industriale, le Marche per il commercio, il Lazio per l’industria e il commercio e il Molise per il solo turismo. È il criterio di formazione per attività ad avere la meglio nella formulazione delle graduatorie speciali, dando così rilevanza ad alcune atti-
La ripartizione delle risorse Settore industria Regione
Tipo di graduatoria speciale
Settore turismo
Limite Limite investimento investimento industria servizi
Settore commercio
Tipo di graduatoria speciale
Limite investimento
Tipo di graduatoria speciale
Limite investimento
Area
€ 400.000,00
€ 400.000,00
Attività
€ 300.000,00
Nessuna
€ 400.000,00
Valle D’Aosta
Nessuna
€ 1.000.000,00
€ 1.000.000,00
Nessuna
€ 1.000.000,00
Nessuna
€ 1.000.000,00
Lombardia
Nessuna
€ 1.000.000,00
€ 1.000.000,00
Nessuna
€ 1.000.000,00
Nessuna
€ 1.000.000,00
Trento/Bolzano
Nessuna
€ 1.000.000,00
€ 1.000.000,00
Nessuna
€ 1.000.000,00
Nessuna
€ 1.000.000,00
Veneto
Nessuna
€ 400.000,00
€ 400.000,00
Nessuna
€ 300.000,00
Nessuna
€ 150.000,00
Friuli V.G.
Nessuna
€ 400.000,00
€ 150.000,00
Nessuna
€ 400.000,00
Nessuna
€ 150.000,00
Liguria
Attività
€ 400.000,00
€ 150.000,00
Attività
€ 300.000,00
Attività
€ 150.000,00
Area
€ 400.000,00
€ 150.000,00
Nessuna
€ 300.000,00
Nessuna
€ 150.000,00
Toscana
Attività
€ 400.000,00
€ 150.000,00
Area
€ 300.000,00
Area
€ 150.000,00
Umbria
Nessuna
€ 500.000,00
€ 500.000,00
Nessuna
€ 300.000,00
Nessuna
€ 150.000,00
Marche
Nessuna
€ 800.000,00
€ 800.000,00
Nessuna
€ 300.000,00
Area
€ 150.000,00
Lazio
Area
€ 400.000,00
€ 400.000,00
Nessuna
€ 1.000.000,00
Attività
€ 150.000,00
Abruzzo
Attività
€ 400.000,00
€ 1.000.000,00
Attività
€ 400.000,00
Attività
€ 150.000,00
Molise
Nessuna
€ 400.000,00
€ 150.000,00
Area
€ 300.000,00
Nessuna
€ 250.000,00
Campania
Attività
€ 600.000,00
€ 150.000,00
Attività
€ 300.000,00
Attività
€ 150.000,00
Puglia
Attività
€ 600.000,00
€ 150.000,00
Attività
€ 300.000,00
Attività
€ 150.000,00
Basilicata
Area
€ 500.000,00
€ 500.000,00
Nessuna
€ 300.000,00
Nessuna
€ 150.000,00
Calabria
Attività
€ 750.000,00
€ 150.000,00
Attività
€ 300.000,00
Nessuna
€ 150.000,00
Sicilia
Area
€ 500.000,00
€ 150.000,00
Attività
€ 500.000,00
Area
€ 150.000,00
Sardegna
Area
€ 1.000.000,00
€ 1.000.000,00
Area
€ 1.000.000,00
Nessuna
€ 300.000,00
Piemonte
Emilia Romagna
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
vità considerate di particolare valenza strategica nell’ambito delle politiche di sviluppo locale. Una fotografia della situazione complessiva evidenzia come, per molte delle regioni nel settore industria, sono in genere favoriti i comparti tradizionali, quali l’alimentare, il tessile, il metallurgico e quello delle lavorazioni meccaniche. Per il bando turismo le attività privilegiate possono essere individuate nelle agenzie di viaggio incoming, gestione di centri e sale congressuali, impianti e servizi termali, nonché sanitari terapeutici, idrotermominerali e di talassoterapia, gestione di stabilimenti balneari, centri benessere annessi a strutture ricettive. Ciò evidenzia la tendenza a favorire le attività extralberghiere che rappresentano dei validi elementi di completamento dell’offerta turistica di un territorio, sebbene non mancano regioni (come Sicilia, Puglia e Abruzzo) che hanno riservato un maggiore rilievo alle attività alberghiere di qualità. Per il settore commercio, invece, sembrano avere la meglio (ad esempio Liguria, Campania e Puglia) gli esercizi di somministrazione al pubblico di bevande e alimenti. Favorite anche le attività complementari al commercio (in Lazio) e gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di vicinato e media struttura (in Abruzzo). Con riferimento al bando speciale artigianato, invece, si conferma l’orientamento previsto per il settore industria, sebbene con qualche eccezione, dato che le indicazioni regionali puntano al sostegno, in primo luogo, delle forme dell’artigianato tradizionale e artistico. Alcune regioni, poi, hanno preferito avvantaggiare tutte le aree e attività artigianali, come ad esempio l’Emilia Romagna e la Toscana. Per le due graduatorie multiregionali, nell’ambito delle quali rientra-
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
no i programmi di investimento dei settori industria e turismo di importo superiore ai 25 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro, le priorità sono state definite, in via sperimentale e per il solo bando industria, dal Ministro d’intesa con le regioni, con decreto 23 marzo 2006. Le risorse saranno indirizzate, in primo luogo, verso alcuni settori che hanno registrato nel corso degli anni un alto livello di strategicità nell’ambito dei processi di sviluppo nazionale, come il comparto della produzione farmaceutica, degli apparecchi medicali, aeronautico, delle locomotive e materiale rotabile, elettrodomestici, macchine in genere e apparecchi per le comunicazioni.
L’effetto delle priorità regionali Per i bandi in corso, le priorità per la formazione delle graduatorie regionali ordinarie e speciali saranno determinanti per l’utile posizionamento dei progetti proposti dalle imprese istanti. Queste, infatti, al fine di recuperare il punteggio “non spettante” per il fatto di non svolgere un’attività ritenuta prioritaria o collocarsi in un’area privilegiata, si vedranno costrette a puntare sul primo indicatore (c.d. indicatore a ribasso), con la necessità di effettuare un’attenta valutazione della propria capacità di ridurre il ricorso al fondo perduto a vantaggio di un finanziamento agevolato di maggiore importo. In base al nuovo sistema agevolativo, ciascuna impresa potrà rinunciare a una parte o a tutto il contributo in conto impianti, con la possibilità di incrementare al massimo dell’importo della rinuncia il finanziamento agevolato, così come potrebbe decidere di non ricorrere affatto a una maggiorazione dello stesso. Le combinazioni agevolative sono, pertanto, diverse e tutte
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ammissibili nel rispetto delle condizioni imposte dalla norma: – il finanziamento ordinario dovrà essere sempre di durata e importo pari al finanziamento agevolato richiesto. Per quanto riguarda la durata, il finanziamento non potrà essere inferiore a 6 anni e superiore a 15 anni, comprensivo di un periodo di preammortamento al massimo pari a 4 anni e, comunque, commisurato alla durata del programma di investimenti. L’ammontare del finanziamento ordinario dovrà essere almeno pari al 15% degli investimenti ammissibili; – la somma del contributo in conto impianti, del finanziamento agevolato e di quello ordinario non potrà eccedere l’investimento complessivo ammissibile; – l’ammontare del contributo in conto capitale non potrà risultare superiore al capitale di credito (somma del finanziamento agevolato e ordinario). È evidente che la decisione di ciascuna impresa di incrementare il finanziamento agevolato è strettamente collegata alla capacità di credito della stessa o meglio alla possibilità di ottenere dal soggetto finanziatore un prestito ordinario di importo maggiore, con la conseguenza di dover apportare ulteriori garanzie. In tutte queste valutazioni non si potrà, pertanto, non considerare anche l’effetto del terzo indicatore nella determinazione del posizionamento in graduatoria dell’impresa richiedente.
Un esempio. Si consideri l’ipotesi di due distinte imprese, entrambe operanti, nel comparto industria e servizi – codice Istat DL 30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di laboratori e sistemi informatici – in regione Campania, che propon-
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INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
gono lo stesso programma di investimenti in due aree diverse del territorio regionale. L’impresa A realizzerà il progetto in un comune della provincia di Napoli, l’impresa B, invece, in un comune della provincia di Avellino (tab. 1). Entrambe le iniziative non hanno accesso alla graduatoria speciale che, formulata con il criterio per attività, privilegia altri settori del manifatturiero. L’analisi deve spostarsi esclusivamente sulla graduatoria ordinaria, che vede favorite in misura diversa il codice di attività delle imprese proponenti in base alla localizzazione dell’unità produttiva. Mentre, infatti, per l’investimento nella provincia di Napoli, qualificabile come ammodernamento sono attribuiti 30 punti, per lo stesso programma ubicato nella provincia di Avellino i punti sono solo 10. Ipotizzando che entrambe le imprese richiedano il 100% della misura massima di contributo in conto capitale spettante (ossia per la regione Campania il 41%), a parità di tutte le altre condizioni, è evidente il notevole vantaggio dell’impresa A rispetto all’impresa B (tab. 2A). Per l’impresa B, l’unica strategia adottabile, al fine di recuperare lo svantaggio in graduatoria, è quella di puntare sulla riduzione del contributo a fondo perduto, accontentandosi di un 4% della misura massima concedibile, conseguendo in questo modo un primo indicatore pari a 25, fermo restante che l’impresa A mantenga inalterata la percentuale di contributo richiesta (tab. 2B). Esprimendo tali valutazioni in termini di copertura del programma di investimento, si evidenziano le due diverse situazioni per l’impresa A e B, supponendo che quest’ultima decida di fruire per intero della possibilità di incrementare il finanziamento agevolato (tab. 3).
1. Dati programma di investimento impresa A e B – Programma di investimento pari a € 700.000 – Tipologia del programma di investimenti: ammodernamento – Investimenti innovativi € 200.000 – Nessun diritto a una maggiorazione di punteggio prevista all’art. 8 del d.m. 1° febbraio 2006
2. Calcolo indicatori – graduatoria ordinaria (valori approssimativi, in quanto da normalizzare) 2A
Indicatore
Impresa A
Impresa B
1° indicatore (misura massima/misura richiesta)
1,00
1,00
2° indicatore (investimenti innovativi/investimento complessivo)
0,29
0,29
30
10
31,29
11,29
3° indicatore (punteggio regionale) Totale 2B 1° indicatore (misura massima/misura richiesta) 2° indicatore (investimenti innovativi/investimento complessivo) 3° indicatore (punteggio regionale) Totale
Contributo al 100%
Contributo al 4%
1,00
25
0,29
0,29
30
10
31,29
35,29
3. Copertura del programma impresa A e B Impresa A
Impresa B
Contributo in conto impianti
287.000,00
11.480,00
Finanziamento agevolato
143.500,00
344.260,00
Finanziamento ordinario
143.500,00
344.260,00
Ulteriori somme da apportare
126.000,00
0,00
Totale
700.000,00
700.000,00
IN SINTESI
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
BENEFICIARI Sono ammesse alle agevolazioni le piccole imprese iscritte nell’Albo delle imprese artigiane
ATTIVITÀ AGEVOLABILI I programmi di investimento devono essere finalizzati alla costruzione, ampliamento, ammodernamento, ristrutturazione, riconversione, riattivazione o trasferimento degli impianti
SPESE AMMISSIBILI Le spese ammissibili sono relative all’acquisto, all’acquisizione mediante locazione finanziaria o alla costruzione di immobilizzaziaoni nella misura in cui queste ultime sono necessarie alle finalità dell’iniziativa oggetto della domanda
AGEVOLAZIONE Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto e finaziamento agevolato che variano in percentuale a seconda della Regione
PROCEDURA Per la presentazione delle domande dovrà utilizzarsi in originale l’apposito modulo; mentre per la compilazione del business plan e della scheda tecnica è stato predisposto un software reperibile sul sito di Artigiancassa
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
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Artigiani 488/92: pronti alla presentazione delle domande di finanziamento La 488 rivede significativamente la sua struttura con nuove forme di contributo e nuove procedure di istruttoria delle domande. Prendiamo qui in esame le agevolazioni riservate al settore dell’artigianato che beneficiano di procedure semplificate. di Piero Crivellaro, Crif, S.p.a.
L
a legge 488/92 riapre dopo anni di inattività e rivedendo significativamente la sua struttura, con risorse finanziarie ripartite fra le varie regioni e graduatorie di merito sempre formate su base regionale. La rilevante novità consiste nella forma di contributo, un mix fra conto capitale e finanziamento agevolato, la cui entità è rapportata alla localizzazione dell’investimento e alla dimensione dell’impresa. Un altro forte cambiamento rispetto al passato sono le procedure di istruttoria delle domande, che vengono affidate al sistema bancario per la valutazione dei programmi predisposti dalle imprese. In particolare, sono demandate alle banche concessionarie, oltre all’istruttoria, l’erogazione, la relazione finale di spesa e le altre mansioni, mentre rimangono prerogativa del nuovo Ministero dello Sviluppo Economico la formazione delle graduatorie, i decreti di concessione delle agevolazioni, le eventuali variazioni dei pro-
grammi di investimento, le revoche e altro. Le domande potranno essere presentate dal 1° giugno al 31 luglio 2006.
Beneficiari Sono ammesse alle agevolazioni le piccole imprese iscritte nell’Albo delle imprese artigiane appartenenti ai seguenti settori: – estrattivo; – manifatturiero; – settore delle costruzioni; – settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, di vapore e acqua calda; – settore dei servizi; Le suddette imprese possono operare anche in regime di contabilità semplificata. Le imprese richiedenti devono essere già costituite alla data di presentazione della domanda e non essere sottoposte a procedure concorsuali né ad amministrazione controllata. I richiedenti sono ammessi alle agevolazioni a condizio-
SCHEDA DI VALUTAZIONE
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AGEVOLAZIONI NAZIONALI
DIFFICOLTÀ La redazione della domanda di finanziamento prevede la presentazione di numerosa documentazione accessoria, nonché l’utilizzo di un software specifico. Conseguentemente si consiglia di farsi supportare da un consulente in finanza agevolata
TEMPI Entro 90 giorni dalla chiusura dei termini indicati nel bando, Artigiancassa dovrà redigere una relazione istruttoria per ogni singolo progetto, dopo aver accertato la regolarità e completezza della documentazione prodotta, che si concluderà con un giudizio positivo o negativo
COSTI I costi per la redazione della domanda di investimento variano dalla tipologia di investimento che si intende realizzare
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
La legge 488/92 riapre dopo alcuni anni di inattività, rivista e modificata, portandosi dietro molta attenzione e aspettative da parte di molti imprenditori. Si presume che molte imprese parteciperanno al bando e quindi la probabilità di accedere al finanziamento non sarà così elevata
NORMATIVA – Legge 488/1996 – D.M. 15 maggio 2006 – Circolare del Ministero dello Sviluppo 7 aprile 2006, n. 946068
MODULISTICA www.artigiancassa.it
INFORMAZIONI www.artigiancassa.it
ne che, entro la data di chiusura dei termini di presentazione delle istanze, siano in grado di dimostrare la piena disponibilità dell’immobile dell’unità produttiva ove viene realizzato il programma. Le imprese di grandi dimensioni sono ammesse solo nelle aree in deroga ex art. 87,3,a) e in quelle in deroga ex art. 87,3,c). Sono agevolabili le iniziative realizzate nei settori manifatturiero, estrattivo, della produzione e distribuzione di energia elettrica, di vapore e acqua calda, nel settore delle costruzioni, nonché alcune attività del settore dei servizi, con le esclusioni, le limitazioni e i divieti di seguito specificati: – sezioni ISTAT C, D, E e F; – settore dei servizi.
Attività agevolabili La domanda di agevolazioni deve essere correlata a un programma di investimenti organico e funzionale, promosso nell’ambito della singola unità produttiva, da solo sufficiente a conseguire gli obiettivi produttivi, economici e occupazionali prefissati. Il programma di investimenti non deve comportare spese inferiori a 100.000 euro o superiori a 1.500.000,00 euro. Le agevolazioni possono essere concesse a fronte di programmi volti alla realizzazione di nuove unità produttive (vedi box), ovvero all’in-
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
cremento della capacità produttiva e dell’occupazione, all’aumento della produttività, al miglioramento delle condizioni ecologiche legate ai processi produttivi, all’aggiornamento tecnologico, al rinnovo, alla riorganizzazione, alla diversificazione della produzione, alla modifica dei cicli produttivi, alla ripresa dell’attività, di cambiamento della localizzazione degli impianti di unità produttive esistenti. I programmi di investimento devono essere finalizzati allo sviluppo delle seguenti attività: – nuovo impianto produttivo; – ampliamento: programma volto ad accrescere la capacità di produzione dei prodotti esistenti o ad aggiungerne altra relativa a prodotti nuovi (ampliamento orizzontale) e/o a creare nello stesso stabilimento una capacità produttiva a monte o a valle dei processi esistenti (ampliamento verticale); – ammodernamento: programma volto all’innovazione dell’impresa finalizzata all’aumento della produttività e/o al miglioramento delle condizioni ecologiche dei processi produttivi, ovvero all’introduzione di riorganizzazione, rinnovo, aggiornamento tecnologico dell’impresa; – riconversione: programma volto a sostituire i prodotti esistenti tramite l’introduzione di produzioni appartenenti a comparti merceologici diversi attraverso
Definizione di unità produttiva Per “unità produttiva” si intende la struttura, anche articolata su più immobili fisicamente separati ma prossimi, finalizzata allo svolgimento dell’attività ammissibile alle agevolazioni, dotata di autonomia produttiva, tecnica, organizzativa, gestionale e funzionale. Non è pertanto ammessa la presentazione di una domanda di agevolazioni relativa a più programmi o a più unità produttive, né la presentazione di più domande, anche su bandi successivi, le quali, sebbene riferite a distinti investimenti, siano relative a parte di un medesimo programma organico e funzionale.
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
la modificazione dei cicli produttivi degli impianti esistenti; – riattivazione: programma volto alla ripresa dell’attività di insediamenti produttivi inattivi per lo svolgimento, da parte di soggetti diversi dai titolari della struttura inattiva, di un’attività uguale o funzionalmente analoga a quella svolta precedentemente; – trasferimento: programma volto a rispondere alle esigenze di cambiamento della localizzazione degli impianti causate da decisioni e/o ordinanze dell’amministrazione pubblica. È necessario un apporto di mezzi da parte dell’impresa non inferiore al 25% del programma di investimenti da sostenere (tale apporto di capitale può essere costituito da capitale proprio quali aumenti del capitale sociale e/o da conferimenti dei soci, nonché da altre fonti di copertura finanziaria, purché esenti da qualunque elemento di aiuto pubblico). È ammessa anche l’acquisizione di beni tramite locazione finanziaria attraverso gli istituti collaboratori, convenzionati con il soggetto gestore, Artigiancassa. I programmi di investimento devono essere realizzati entro 24 mesi dalla data di concessione provvisoria delle agevolazioni; può essere concessa una proroga, una sola volta e per non oltre 6 mesi, per cause di forza maggiore.
Spese ammissibili Le spese ammissibili sono quelle relative all’acquisto, all’acquisizione mediante locazione finanziaria o alla costruzione di immobilizzazioni nella misura in cui queste ultime sono necessarie alle finalità dell’iniziativa oggetto della domanda. Esse riguardano: a. progettazione e direzione lavori, studi di fattibilità economico-fi-
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
nanziaria e di valutazione di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge (tutte queste spese sono ammesse fino a un valore massimo pari al 5% dell’investimento complessivo ammissibile); b. suolo aziendale, sue sistemazioni e indagini geognostiche (le spese per l’acquisto del terreno aziendale non sono ammesse in misura superiore al 10% dell’investimento complessivo ammissibile); c. opere murarie e assimilate; d. infrastrutture specifiche aziendali; e. macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all’attività amministrativa dell’impresa, ed esclusi quelli relativi all’attività di rappresentanza; mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati all’effettiva produzione, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo dell’impianto oggetto delle agevolazioni; f. programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa; g. brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dall’iniziativa; la relativa spesa di acquisto deve risultare compatibile con il conto economico relativo all’iniziativa medesima. Il beneficiario ha l’obbligo di rispettare il vincolo di destinazione sui beni agevolati di 5 anni, a partire dall’entrata in funzione dell’iniziativa. Non sono ritenute ammissibili le spese: – di importo inferiore a 500 euro; – per programmi o realizzazioni chiavi in mano; – notarili, quelle relative alle scorte, quelle di pura sostituzio-
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ne, quelle di funzionamento in generale; – tutte le spese non capitalizzate; – relative a imposte e tasse, fatta eccezione per gli oneri doganali relativi ai beni ammissibili, in quanto costi accessori capitalizzati; – per beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria già di proprietà dell’impresa beneficiaria delle agevolazioni, a eccezione del suolo aziendale, purché l’impresa stessa lo acquisti successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
Retroattività Non è ammessa retroattività: sono ammesse esclusivamente le spese inserite in programmi di investimento avviati a partire dal giorno successivo a quello di presentazione del modulo di domanda.
Localizzazione I territori interessati sono le aree sottoutilizzate: aree ammesse all’obiettivo 1, all’obiettivo 2, in phasing out, in deroga ex articolo 87,3,c) del Trattato CE nonché l’Abruzzo. Esclusivamente nelle zone 87,3,a e 87,3,c) sono ammesse ai benefici anche le imprese di grandi dimensioni.
Agevolazioni Le agevolazioni sono concesse nella forma di un contributo in conto capitale e di un finanziamento agevolato secondo le seguenti modalità: – deve sussistere un finanziamento bancario a tasso di mercato di durata e importo pari al finanziamento agevolato, non inferiore al 15% degli investimenti ammissibili; – il finanziamento agevolato ha durata compresa tra i 6 e i 15 an-
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–
– –
–
–
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
ni, ivi compreso un periodo di preammortamento fino a 4 anni e comunque commisurato alla durata del programma; il rimborso del finanziamento agevolato avviene secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 30/06 e il 31/12 di ogni anno; il tasso agevolato è pari allo 0,50% annuo; l’agevolazione è pari al alla differenza tra gli interessi calcolati al tasso di attualizzazione e quelli da corrispondere al tasso agevolato; il rapporto massimo tra contributo in conto capitale e finanziamento complessivo (finanziamento agevolato più finanziamento bancario) è pari a 1; l’ammontare del capitale apportato dall’impresa è pari almeno al 25% degli investimenti ammissibili (per mezzi apportati dall’impresa si intendono tutti i mezzi di copertura finanziaria
esenti da aiuto pubblico, compreso il finanziamento bancario ordinario di cui sopra); – i contributi sono concessi secondo le seguenti percentuali dell’investimento ammissibile (v. tabella). Nel caso in cui il programma preveda beni acquisiti tramite locazione finanziaria, l’operazione in leasing sostituisce il finanziamento bancario ordinario.
Cumulabilità Non è ammesso il cumulo con altri aiuti di Stato ai sensi dell’art. 87, par. 1 che abbiano a oggetto i medesimi beni che fruiscono delle agevolazioni stesse, fatti salvi gli aiuti concessi secondo la regola de minimis.
Procedura Le istanze possono essere presentate dal 1° giugno al 31 luglio 2006. Per la presentazione delle domande dovrà utilizzarsi in originale
l’apposito modulo, mentre per la compilazione del business plan e della scheda tecnica è stato predisposto un software reperibile sul sito di Artigiancassa. Le domande di agevolazione devono essere presentate a una banca convenzionata con il Ministero, scelta dall’impresa, ovvero, in caso di operazioni di locazione finanziaria, alla società di leasing, in qualità di Istituto collaboratore convenzionato con una delle banche concessionarie. La posizione del progetto nella graduatoria è determinata sulla base della somma dei seguenti indicatori normalizzati: 1. rapporto tra la misura massima del contributo in conto capitale concedibile e quella richiesta; 2. rapporto tra le spese ammissibili relative a macchinari, impianti e attrezzature e totale delle spese ammissibili; 3. il punteggio complessivo conseguito sulla base delle specifiche priorità regionali.
Percentuali di finanziamento PI ZONE
MI
GI
Conto capitale
Finanziamento agevolato
Conto capitale
Finanziamento agevolato
Conto capitale
Finanziamento agevolato
50
25
50
25
44,4
22,2
41
20,5
41
20,5
31,2
15,6
Molise in deroga 87.3.c
26,7
15
26,7
15
17,7
15
Abruzzo in deroga 87.3.c
24,4
15
24,4
15
17,7
15
Centro Nord in deroga 87.3.c
13,7
15
11,1
15
7,1
15
10
15
4,2
15
–
Calabria Basilicata deroga Campania 87.3.a Puglia Sardegna Sicilia
Obiettivo 2 e phasing out
–
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
I predetti indicatori possono essere incrementati dell’1% per le imprese che abbiano già aderito ai sistemi internazionali riconosciuti di certificazione ambientale ISO 14001 o EMAS.
Erogazioni Le agevolazioni concesse vengono rese disponibili dal soggetto gestore in due quote annuali uguali, la prima delle quali entro un mese dalla pubblicazione delle graduatorie. Ciascuna erogazione in favore dell’impresa o dell’istituto collaboratore avviene per stato d’avanzamento, a eccezione della prima, che può, a richiesta, essere disposta a titolo di anticipazione, previa presentazione di fideiussione bancaria o polizza assicurativa irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta a favore di Artigiancassa. Ai fini delle erogazioni per stato d’avanzamento, l’impresa o l’istituto
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
collaboratore, ferme restando le eventuali condizioni poste dal decreto di concessione provvisoria, deve avere sostenuto almeno la metà della spesa approvata di rispettiva competenza per la prima erogazione e il totale della stessa per la seconda. All’atto dell’erogazione dell’ultima quota, qualora non sia stato ancora effettuato il calcolo definitivo delle agevolazioni in ESN o ESL, viene trattenuto il 10% del contributo totale concesso, da conguagliare successivamente al calcolo definitivo.
Revoche Numerosi sono i casi di revoca totali o parziali previsti, dal caso in cui per i beni dell’iniziativa agevolata siano state assegnate altre agevolazioni pubbliche, o qualora i beni siano distolti dalla destinazione d’uso prevista prima dei 5 anni dall’entrata in funzione dell’iniziativa, o anche in caso di mancata osservanza delle
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norme sul lavoro nei confronti dei lavoratori dipendenti, fino al caso di modifica dell’indirizzo produttivo dell’impianto, qualora le produzioni finali non risultassero più inquadrabili nell’elenco dei settori ammessi e al mancato rispetto dei termini per l’ultimazione dell’iniziativa, prorogabili eccezionalmente una sola volta per non oltre sei mesi. La revoca del contributo è prevista quando l’impresa non ha maturato, alla data di disponibilità dell’ultima quota, le condizioni per l’erogazione a stati d’avanzamento della prima quota. Infine, è prevista la revoca dei contributi nel caso in cui lo scostamento in diminuzione anche di uno solo dei due indicatori rispetto ai corrispondenti valori assoluti assunti per la formazione della graduatoria superi i 30 punti percentuali, ovvero lo scostamento in diminuzione della media di tutti gli indicatori superi i 20 punti.
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AGEVOLAZIONI NAZIONALI
Dimensioni aziendali, i chiarimenti del Ministero L’apposita commissione del MAP, rispondendo ad alcuni quesiti, torna sulla variegata questione dei limiti dimensionali legati alla concessione di aiuti. Dalle partecipazioni di università ed enti di ricerca alla conversione dei bilanci in valute diverse dall’euro. di Francesco Morgia
L
a Commissione per la determinazione della dimensione aziendale ai fini della concessione di aiuti alle attività produttive, istituita presso il Ministero delle attività produttive, ha risposto, nel corso della seconda riunione, a ulteriori quesiti fornendo alcune interpretazioni che contribuiscono a definire l’ambito di applicazione della Raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE e del decreto del Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005.
Imprese con partecipazioni di enti pubblici di ricerca In primo luogo la Commissione ha chiarito che un’impresa (richiedente le agevolazioni) partecipata da università pubbliche, enti pubblici di ricerca ed enti locali (non tutti gli enti locali, ma solo quelli con bilancio annuale inferiore a 10 milioni di euro e meno di 5.000 abitanti) anche con quote pari o superiori al 25% non diventa automaticamente grande impresa (come invece è se vi sono partecipazioni pari o superiori al predetto limite da parte di altri enti pubbli-
ci: regioni, province, ecc.), fermo restando che tali particolari categorie di enti pubblici non siano collegati all’impresa richiedente. Al riguardo la Commissione ha anche chiarito che sia le predette categorie di enti pubblici, sia altri investitori (società pubbliche di partecipazione, società di capitale di rischio, università e centri di ricerca privati, investitori istituzionali) non sono mai considerati collegati all’impresa richiedente se non intervengono direttamente o indirettamente nella gestione di tale impresa, fermi restando i diritti che gli stessi detengono in qualità di azionisti o soci, ritenendo che il citato intervento nella gestione non si manifesti con il semplice esercizio dei diritti di voto di cui si compone la partecipazione sociale ordinaria (ivi incluso il diritto di voto); tale intervento invece si può ad esempio manifestare nel caso in cui il socio sia titolare di speciali diritti (che trovano origine ad esempio nel caso di società per azioni da una particolare categoria di azioni ai sensi dell’art. 2348 c.c.; nelle Srl dall’attribuzione ai singoli soci di particolari diritti riguardanti l’amministrazione della società).
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Se il bilancio non è in euro La Commissione ha inoltre fissato i criteri da seguire nel caso in cui si debbano prendere in considerazione bilanci espressi in valuta diversa dall’euro. I valori di tali bilanci devono essere convertiti in euro utilizzando il cambio tra le due valute alla data di chiusura dell’esercizio a cui il bilancio si riferisce. Il cambio tra le due valute è reperibile attraverso le rilevazioni dell’Ufficio Italiano Cambi. Le problematiche connesse all’esistenza di bilanci relativi a imprese estere non si esauriscono con quella del cambio tra la valuta in cui sono espressi tali bilanci e l’euro, ma si estendono anche ai criteri di redazione dei bilanci stessi. La Commissione ha stabilito che in presenza di bilanci redatti con criteri difformi alla disciplina nazionale si debbano operare le necessarie rettifiche al fine di renderli omogenei ai principi nazionali sia per quanto riguarda il contenuto delle poste sia in relazione ai criteri di valutazione delle stesse.
Conferme di posizioni precedenti Infine la Commissione ha fornito ulteriori indicazioni (rispondendo ad altri due quesiti) che riguardano da un lato la neutralità della tipologia dell’impresa ai fini del calcolo della dimensione di impresa (il quesito è riferito alle holding) e dall’altro il caso di collegamento tra imprese attraverso persone fisiche. Tali indicazioni di fatto non aggiungono nuovi elementi, ribadendo l’applicazione delle disposizioni contenute nel decreto del Ministro delle attività produttive del 18 aprile 2005: – per quanto riguarda il primo aspetto, le holding sono considerate alla stessa stregua delle altre imprese;
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
– in relazione al secondo aspetto, affinché si possa determinare la relazione di collegamento tra imprese attraverso persone fisiche (una o più) è necessario che vengano soddisfatte le seguenti due condizioni:
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
a) le persone fisiche devono detenere il controllo (ai sensi dell’art. 2359 c.c.) delle imprese; b) le imprese devono operare nella stessa Divisione della Classificazione delle attività economiche ISTAT 2002 ovvero
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un’impresa deve fatturare all’altra almeno il 25% del fatturato annuo (il periodo di riferimento è l’ultimo esercizio contabile chiuso e approvato prima della sottoscrizione della domanda di agevolazione).
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI EUROPEE
Bilancio comunitario 2007-2013: le prospettive finanziarie per i programmi Ue Ratificato dal Parlamento europeo l’accordo per le previsioni di spesa Ue per i prossimi sette anni. Diventa ora possibile programmare l’impegno dei fondi di Mattia Crosetto
l 18 maggio 2006, con l’ampia maggioranza di 440 voti favorevoli e solo 190 contrari, il Parlamento europeo ha definitivamente approvato le prospettive finanziarie dell’Unione per il nuovo esercizio di spesa, concludendo così la lunga crisi del bilancio Ue, apertasi con il Summit di Lussemburgo nel giugno del 2005.
I
Le novità Rispetto alle precedenti intese, le principali novità del nuovo schema contabile comune sono: – l’incremento di € 4 miliardi per l’insieme delle politiche di sviluppo decise dall’ultimo Consiglio europeo del dicembre 2005; – l’aumento di € 2,5 miliardi della riserva per la Banca Europea degli Investimenti; – il finanziamento di una serie di fabbisogni non programmabili, tra cui gli aiuti per le emergenze (€ 1,5 miliardi) e la dotazione per il nuovo Fondo di solidarietà (sino a € 7 miliardi), che sarà ottenuto attraverso conferimenti
diretti extra bilancio da parte degli Stati membri; – la costituzione del Fondo europeo per l’adeguamento alla globalizzazione (sino a € 3,5 miliardi) mediante il riutilizzo degli impegni soppressi al di fuori del quadro finanziario. Il nuovo accordo conferma inoltre il ridimensionamento progressivo degli stanziamenti al settore agricolo. Tra inizio e fine periodo, infatti, la politica agricola comune vedrà ridursi di quasi dieci punti percentuali il proprio peso sul bilancio comunitario, a un ritmo di circa € 4 miliardi l’anno. Le modalità di attuazione della revisione di bilancio sono rimesse in questo caso agli Stati membri. Questi ultimi ottengono infatti la facoltà di modulare la quota di finanziamenti a loro disposizione tra pagamenti diretti agli agricoltori e contributi allo sviluppo rurale. Il compromesso raggiunto a Strasburgo rappresenta probabilmente la migliore soluzione possibile nel-
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l’attuale fase congiunturale dell’economia europea. Tra l’altro, riconosce il minimo vitale per il funzionamento delle istituzioni Ue, il cui costo complessivo ammonta a soli € 26 centesimi al giorno in capo a ciascun cittadino dell’Unione. Rimane tuttora aperto, invece, il capitolo delle entrate per il bilancio comune, dal momento che sulla riforma delle risorse proprie l’intesa tra gli Stati membri tuttora manca.
Il contenuto del nuovo bilancio Ue Al termine di una lunga fase di negoziati, il Consiglio europeo del 1516 dicembre 2005 era approdato a un accordo preliminare sul bilancio comune per il periodo 2007-2013. La decisione raggiunta, pur essendo decisamente inferiore alle richieste avanzate dalla Commissione europea, aveva permesso la riapertura del dibattito politico per lo sblocco dei numerosi strumenti di
Le prospettive finanziarie della UE Le prospettive finanziarie sono il meccanismo per la programmazione pluriennale delle spese dell’Unione europea. Hanno lo scopo di rafforzare la disciplina del bilancio comune, facilitare le procedure contabili dell’Unione e consentire il controllo sulle varie categorie di spesa. Sono formulate di comune accordo dal Consiglio dei ministri economici e finanziari, dalla Commissione e dal Parlamento europeo. Un ruolo fondamentale per la loro approvazione è giocato inoltre dal Consiglio europeo dei capi di stato e di governo che devono raggiungere l’intesa politica sul quadro generale delle spese dell’Unione. La loro adozione avviene previa approvazione del Parlamento europeo riunito in sessione plenaria.
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INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI EUROPEE
finanziamento dell’Unione, a iniziare dai fondi strutturali e dal programma di ricerca e sviluppo. In aprile, la Commissione europea aveva poi concluso l’adozione delle proposte regolamentari collegate al quadro finanziario 2007-2013, integrando il nuovo bilancio con le rubriche “competitività per la crescita e l’occupazione”, “cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia” e “conservazione e gestione delle risorse naturali”. L’approvazione della struttura regolamentare, avvenuta con il Consiglio dei ministri del 5 maggio 2006 e la successiva ratifica da parte del Parlamento europeo chiudono la procedura di approvazione e consegnano alla CE il bilancio definitivo da attuare nei prossimi sei anni. Tenuto conto del difficile momento economico nel quale attualmente versano le economie dei Paesi membri, le principali rubriche di spesa sono state ridotte da otto a cinque, mentre tre sono quelle prioritarie, ovvero: – la crescita sostenibile, che richiede essenzialmente il completamento del mercato interno e l’attuazione delle singole politiche settoriali (economiche, sociali e ambientali); – la realizzazione di uno spazio di libertà, giustizia e sicurezza all’interno dell’Unione, riconoscendo anche l’accesso ai beni pubblici fondamentali; – la promozione di un ruolo coerente per l’Europa sullo scenario mondiale. In rapporto al dicembre 2005, l’ultima versione del bilancio include i seguenti cambiamenti: 1) un incremento del 69% per la dotazione della rubrica “competitività per la crescita e l’occupazione”, comprensiva dei seguenti aumenti: – 139% per le reti transeuropee di trasporto ed energia;
– 81% per i trasporti sostenibili (Programma Marco Polo II); – 75% per il VII Programma quadro di ricerca e sviluppo; – 60% per il nuovo Programma per la competitività e l’innovazione (CIP); – 52% per le iniziative nel campo della formazione (Life Long Learning e Programma Erasmus Mundus); 2) un incremento del 21% alla politica di coesione, tra cui aumenti per: – 11% ai Fondi strutturali; – 74% al Fondo di coesione; 3) un incremento del 78% alla rubrica “Cittadinanza, libertà, sicu-
L’ammontare degli stanziamenti UE Il totale degli stanziamenti UE – pari a € 864,3 miliardi, l’1,05% del PIL comunitario – risulta così ripartito tra: 1. Crescita sostenibile, suddivisa in: competitività per la crescita e l’occupazione; coesione per la crescita e l’occupazione. 2. Sviluppo sostenibile e tutela delle risorse naturali. 3. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia. 4. La Ue come partner mondiale, relativa a tutte le azioni esterne, compresi gli strumenti di preadesione, l’integrazione del Fondo Europeo di Sviluppo (FES) nel bilancio UE e le riserve destinate agli aiuti d’urgenza e alla garanzia di prestito. 5. Amministrazione, comprendente le spese delle istituzioni diverse dalla Commissione europea, le pensioni e le scuole europee (le spese amministrative della Commissione vengono inserite direttamente nelle corrispondenti rubriche operative e non iscritte in questa sezione).
rezza e giustizia” e dell’8% alle politiche per le relazioni esterne. Allo stesso tempo, la dotazione per la conservazione e gestione delle risorse naturali è stata invece ridotta dell’8% complessivo.
Le priorità del quadro finanziario 2007-2013 Il pacchetto composto dalle prospettive di bilancio e dalle proposte regolamentari della Commissione europea relative ai programmi che verranno finanziati a partire dall’anno prossimo disegna lo schema delle priorità d’azione dell’Unione. Le varie rubriche si integrano reciprocamente, dal momento che il raggiungimento dello sviluppo sostenibile richiede che la competitività e la coesione si rafforzino reciprocamente. In tal senso, è necessario che la Ue mantenga il suo orientamento verso la conoscenza e l’innovazione, perseguendo verso una maggiore coesione, l’ammodernamento dell’agricoltura e la conservazione della qualità dell’ambiente.
La crescita sostenibile Essa è suddivisa in: – competitività per la crescita e l’occupazione; – coesione per la crescita e l’occupazione.
Competitività per la crescita e l’occupazione. All’interno del capitolo di spesa dedicato allo sviluppo sostenibile, la componente Competitività al servizio dello sviluppo e dell’occupazione, con una dotazione finale di € 74,1 miliardi, comprende così le seguenti aree di concentrazione. a) Competitività delle imprese in un mercato unico integrato, in particolare: la competitività dell’industria, lo spirito imprenditoriale, lo sviluppo delle piccole imprese, il po-
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI EUROPEE
I miglioramenti apportati dal Parlamento Europeo 1a. Competitività per la crescita e l’occupazione 1b. Coesione per la crescita e l’occupazione 2. Conservazione e gestione delle risorse naturali 3b. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia 4. L’Unione come partner mondiale Totale impegni
+2.1 miliardi +300 milioni +100 milioni +500 milioni +1 milioni +4 miliardi
Definitiva allocazione finanziaria ai singoli capitoli di spesa Capitoli di spesa Miliardi € % sul totale 1. Crescita sostenibile 382,1 44,2% 1a) Competitività per la crescita e l’occupazione 74,1 8,6% 1b) Coesione per la crescita e l’occupazione 308,0 35,6% 2. Conservazione e gestione delle risorse naturali 371,3 43,0% 3. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia 10,8 1,2% 3a) Libertà, sicurezza e giustizia 6,6 0,8% 3b) Cittadinanza 4,1 0,5% 4. L’Unione come partner mondiale 49,5 5,7% 5. Amministrazione della Ue 49,8 5,8% Compensazioni 0,8 0,1% Totale per il 2007-2013 864,3 100,0% tenziale d’innovazione, gli investimenti nelle tecnologie dell’informazione per i servizi pubblici e le tecnologie compatibili con l’ambiente. In questo campo, il principale strumento d’intervento comunitario a favore delle imprese sarà il nuovo Programma Competitività e Innovazione (CIP), co-gestito da Commissione europea, Banca europea per gli Investimenti e Fondo Europeo per gli Investimenti. CIP si articolerà in tre azioni – “Imprenditorialità e innovazione”, “Sostegno alle politiche in materia di TIC” ed “Energia intelligente Europa” – organicamente rivolte a incoraggiare l’innovazione tecnologica delle imprese europee, promuovere un maggiore impiego delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione, incrementare l’efficienza energetica e, in generale, ridurre l’impatto delle attività in-
dustriali sull’ambiente. Lo stanziamento approvato per il programma è pari a € 3,6 miliardi, di poco inferiore ai € 3,7 miliardi originariamente richiesti dalla CE. Sotto questa rubrica, proseguiranno inoltre sino al 2013 gli attuali programmi a sostegno della cooperazione fra autorità doganali e fiscali degli Stati membri nella lotta contro la frode (Fiscalis e Dogane). b) Ricerca e lo sviluppo tecnologico nella prospettiva del completamento dello “spazio europeo della ricerca” avviato nel 2000. Il sostegno finanziario si indirizza in questo caso essenzialmente al Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (VIIPQ), giunto alla sua settima edizione. La dotazione finanziaria riconosciutagli ammonta quindi a € 54,6 miliardi circa, sensibilmente ridotti ri-
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spetto a € 72 miliardi inizialmente previsti, già diminuiti a € 67 miliardi durante le prime fasi delle negoziazioni tra Stati membri. Il VIIPQ sarà strutturato in quattro programmi specifici: a. Cooperazione, per i progetti eseguiti da partnership transnazionali nelle aree di ricerca individuate dalla Commissione europea; b. Idee, riguardante la ricerca libera alle frontiere della conoscenza, svolta sotto il coordinamento del Consiglio europeo della ricerca; c. Persone, per facilitare la mobilità e la carriera internazionali dei ricercatori; d. Capacità, concernente lo sviluppo dei centri e delle infrastrutture di ricerca, il rafforzamento delle capacità innovative delle PMI e il miglioramento del potenziale di ricerca delle regioni. Due sono le principali novità del Programma. La prima riguarda le modalità di attuazione della sezione cooperazione, per la quale grande rilievo assumeranno le neonate piattaforme tecnologiche per l’innovazione, mentre la seconda attiene alla inedita componente di ricerca libera, affidata all’impulso dei ricercatori residenti nell’Unione. c) Reti transeuropee per i trasporti e l’energia Alle TEN (Transeuropean Networks) sono riservati oltre € 8,1 miliardi. Il costo del loro completamento è peraltro sensibilmente superiore, stimato nell’ordine dell’1% del Pil comunitario (circa € 600 miliardi), al quale offrirebbero in cambio un potenziale aggiuntivo di crescita pari allo 0,23% del Pil. Lo sforzo maggiore si concentrerà sui 26 progetti prioritari già identificati sino al 2020, per i quali la spesa prevista è nell’ordine di € 220 miliardi.
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INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI EUROPEE
Nonostante l’importanza di tali infrastrutture, a causa dei tagli di bilancio imposti rispetto alle prime richieste della CE, quest’ultima ha dovuto correggere i massimali di contribuzione, ridotti dal 30% al 20% per i progetti di prima fascia, e dal 50% al 30% per i collegamenti transfrontalieri. Pur così decurtate, le percentuali di sovvenzione sono comunque superiori a quelle attualmente in vigore. d) Galileo e sicurezza nucleare Il sistema europeo di navigazione satellitare sarà realizzato in base a una partnership pubblico-privata che vede a ora impegnate l’Agenzia Europea Galileo e una trentina di imprese leader nel settore delle telecomunicazioni. Al programma sono assegnati € 1,05 miliardi per l’intero esercizio di spesa. I protocolli per l’allargamento della UE a Lituania e Slovacchia includono una sezione relativa allo smantellamento delle centrali nucleari di prima generazione ancora attive nei due Paesi. All’operazione di bonifica vengono riservati € 1,5 miliardi circa. e) Insegnamento, formazione e solidarietà sociale, con particolare accento sulla mobilità dei lavoratori. È prevista l’introduzione di un programma unico (Progress) che farà seguito alle azioni in corso nei campi della discriminazione sul lavoro, delle pari opportunità, dell’impiego e della lotta all’esclusione sociale. Progress godrà di un budget pari a € 743 milioni. Nel settore dell’educazione, la riorganizzazione degli strumenti esistenti (Erasmus, Leonardo e Socrates) risponde all’obiettivo di consentire a 3 milioni di universitari di usufruirne entro il 2010, a 150.000 tirocinanti professionali di prendere parte ad azioni di mobilità entro
il 2013, al 10% della popolazione scolastica di partecipare ad azioni di mobilità per tutta la durata del programma, e a 50.000 adulti di beneficiare di iniziative di formazione per tutta la vita. Le risorse globalmente destinate alla formazione iniziale e professionale superano € 7,5 miliardi, confermando il rinnovato impegno dell’Unione a investire sulle proprie risorse umane e, tra queste, in particolare sulle nuove generazioni.
Coesione per la crescita e l’occupazione. La seconda componente della rubrica Crescita sostenibile è quella dedicata alla politica di coesione al servizio della crescita e dell’occupazione. Ai suoi strumenti, i rinnovati Fondi strutturali 2007-2013 (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Fondo sociale e Fondo di coesione), sono riconosciuti € 308 miliardi circa. La Commissione propone inoltre di rafforzare gli elementi che contribuiscono al valore aggiunto della politica di coesione: la concentrazione delle risorse sugli investimenti, il rispetto delle norme relative al mercato unico, il risalto dato alla creazione di occupazione in nuove attività, i contributi al partenariato e alla buona governance e l’effetto d’incentivazione (quest’ul-
timo scaturisce dalle norme di cofinanziamento, che rendono disponibili delle risorse supplementari provenienti da fonti nazionali pubbliche e private per nuovi investimenti).
La preservazione e la gestione delle risorse naturali Per la politica agricola e ambientale dell’Unione, che include la riformata Pac, i fondi per lo sviluppo rurale e per la pesca, sono stati stanziati complessivamente € 371 miliardi per il periodo 2007-2013. Il principale capitolo di spesa riguarda l’agricoltura, cui va l’85% delle risorse disponibili (€ 319 miliardi). Un’altra voce rilevante rimanda alla politica per lo sviluppo rurale (€ 88,5 miliardi), cui si aggiunge il rinnovato strumento di sostegno al settore ittico (€ 2,5 miliardi). La semplificazione delle procedure di impegno dei fondi dovrebbe servire a rendere più efficienti gli interventi comunitari in ciascuno di questi campi. Al settore della tutela ambientale in senso stretto sono riservati € 2 miliardi circa. Lo strumento d’attuazione della politica comune rimane Life+, cui si attribuisce però un obiettivo particolarmente ambizioso, quale il contrasto al cambiamento climati-
La ripartizione dei fondi strutturali ●
€ 251,3 miliardi per l’obiettivo convergenza, concentrato negli Stati membri e nelle regioni in ritardo di sviluppo
●
€ 48,8 miliardi per l’obiettivo competitività regionale e occupazione, applicato a tutti gli Stati membri e le regioni non rientranti nel campo di applicazione della convergenza, ma per i quali le sfide della crescita sostenibile impongono significativi fabbisogni d’investimento
●
€ 7,5 miliardi per la cooperazione territoriale europea che riprende, ampliandola, la precedente iniziativa comunitaria Interreg, da attuarsi mediante progetti transfrontalieri e transnazionali
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
co e al declino della biodiversità in Europa. Azioni di comunicazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica completeranno gli interventi nel settore.
Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia Il consolidamento dell’Unione come spazio di libertà, sicurezza e giustizia ha assunto nel tempo un’importanza sconosciuta ai primi bilanci comunitari. Il costante aumento delle prospettive finanziarie per questa rubrica si conferma anche in quest’ultima edizione, giungendo a un totale di € 11 miliardi per il periodo 20072013. L’intervento CE si realizzerà attraverso una struttura semplificata, fondata su tre programmi-quadro, che dovrebbero sostituire i molteplici strumenti esistenti nel settore: – libertà di movimento e solidarietà in materia di frontiere esterne, asilo e immigrazione; – sicurezza; – giustizia e diritti fondamentali. La gestione dei fondi sarebbe condivisa principalmente dagli Stati membri. Nel quadro del primo programma la Commissione propone la creazione di un’agenzia europea per la tutela delle frontiere esterne e auspica la comunitarizzazione di Eurogol, Eurojust e del Collegio europeo di polizia. La rubrica propone inoltre azioni e programmi per assicurare l’accesso alle merci e ai servizi di base, per favorire la cultura e la diversità europee, nonché per creare uno strumento di solidarietà e di reazione rapida.
La UE come partner mondiale Sotto questa voce si inseriscono le iniziative per la cooperazione al-
AGEVOLAZIONI EUROPEE
lo sviluppo nel solco degli obiettivi fissati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e a favore delle posizioni comuni nei negoziati multilaterali. L’attuazione degli interventi avverrà in base a una semplificazione radicale degli strumenti, che si dovranno basare sulla coerenza delle politiche e sui risultati. Nella nuova architettura si pongono in evidenza tre strumenti a sostegno diretto di alcune politiche esterne specifiche: – lo strumento di preadesione (IPA), che rimpiazzerà gli strumenti esistenti in questo settore, – lo strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI), che integrerà quelli esistenti; – un nuovo strumento di cooperazione allo sviluppo e di cooperazione economica. Per reagire alle situazioni di crisi, la Commissione propone altri tre strumenti: uno strumento per gli aiuti umanitari, uno per l’assistenza macrofinanziaria e uno strumento di stabilità. Quest’ultimo sarà impiegato per affrontare i problemi transfrontalieri, tra cui la sicurezza nucleare, l’assistenza elettorale e il rafforzamento delle capacità per il mantenimento della pace.
L’attuazione del bilancio L’efficace attuazione delle politiche dipende non solo dalle risorse disponibili, ma pure dal loro impiego. In una logica di continuità, la Commissione intende ribadire le linee direttrici di una buona ripartizione dei compiti: concentrazione delle risorse, coerenza tra gli obiettivi e partenariato con tutti i protagonisti in questione. La semplificazione degli strumenti, in fase di ultimazione, prevede essenzialmente l’applicazione di un
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solo strumento per settore (un solo fondo per programma) e di vagliare delle alternative alla gestione diretta da parte della Ce.
Il sistema di finanziamento Il tema ancora aperto riguarda la riforma dei meccanismi di copertura e la correzione degli squilibri di bilancio. Per quanto riguarda il sistema delle risorse proprie, la Commissione ha preso atto delle critiche espresse sia dal Parlamento, sia dagli Stati membri, quali la mancanza di trasparenza o la complessità, ma ha sempre difeso il buon funzionamento del sistema da un punto di vista finanziario. In definitiva, lo scopo principale, quello della stabilità delle risorse, è sempre stato assicurato. Secondo la CE, una risorsa fiscale trasparente, a carico dei cittadini dell’Unione o degli operatori economici, potrebbe sostituire in parte i contributi sul reddito nazionale lordo attualmente conferiti dagli Stati. Le ipotesi allo studio per il futuro sono ancora tre, ovvero: – un’imposta sui redditi societari; – una vera e propria risorsa IVA; – un’imposizione dei prodotti energetici. In ogni caso, l’eventuale intervento di riforma non potrà tradursi in un aumento della pressione fiscale sui cittadini europei. Per correggere gli squilibri di bilancio, infine, la Commissione europea suggerisce l’introduzione di un meccanismo correttivo volto a compensare i contributi netti che oltrepassano un determinato massimale di “solidarietà finanziaria”, calcolato in percentuale del Pil, e fissato in funzione della prosperità relativa degli Stati membri.
IN SINTESI
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RICERCA E INNOVAZIONE
AGEVOLAZIONI EUROPEE
BENEFICIARI Imprese e organizzazioni operanti nel settore audiovisivo
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Sono agevolabili le seguenti attività: – creazione di nuovi meccanismi per la distribuzione e promozione di contenuti europei attraverso servizi personalizzati; – realizzazione di database collegati in rete per ampliare e rafforzare l’accesso ad archivi e cataloghi e il loro utilizzo; – progetti finanziati nel quadro del precedente invito a presentare proposte per progetti pilota Media Plus
SPESE AMMISSIBILI Sono ammissibili i costi realmente sostenuti e strettamente necessari alla realizzazione del progetto
AGEVOLAZIONE L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale nella misura massima del 50% delle spese ammissibili
PROCEDURA Le proposte di progetto devono essere trasmesse, con le modalità indicate nel bando, all’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) entro il 17 luglio 2006
Settore audiovisivo, riparte il programma Media Plus È stato prorogato alla fine del 2006 il programma Media Plus, finalizzato a incentivare lo sviluppo, la distribuzione e la promozione delle opere audiovisive. Specifica attenzione è rivolta ai progetti-pilota per migliorare l’accesso ai contenuti audiovisivi europei. di Zaira Rinella
I
l programma Media Plus è finalizzato a incentivare lo sviluppo, la distribuzione e la promozione delle opere audiovisive, al fine di rafforzare l’industria europea. Il programma, che è stato istituito con la decisione 2000/821/CE del Consiglio, ha beneficiato di una dotazione finanziaria complessiva di 350 milioni di euro fino alla fine del 2005. È stata però recentemente approvata la decisione di prorogare il programma fino alla fine del 2006 portando il budget totale a 453,6 milioni di euro. Media Plus ha funzionato in maniera soddisfacente in questi anni. Il programma ha, infatti, fornito un contributo importante alla diffusione delle opere audiovisive europee sostenendo le piccole e medie imprese e gli operatori del settore nella realizzazione dei loro progetti. I bandi di Media Plus vengono pubblicati continuativamente e investono i diversi ambiti in cui si struttura il programma. In tale ambito, specifica attenzione è destinata al sostegno dei progetti-pilota volti a migliorare l’accesso ai contenuti audiovisivi europei attraverso il sostegno alle nuove tecnologie, in particolare quelle digitali che stan-
no rivoluzionando il settore. Recentemente è stato pubblicato un invito a presentare progetti-pilota, la cui scadenza è il 17 luglio 2006.
Beneficiari I soggetti proponenti devono essere persone giuridiche operanti nel settore audiovisivo. Considerato che i progetti devono avere una dimensione europea, è auspicabile che il consorzio proponente sia costituito da un numero elevato di operatori, che potranno essere stabiliti nei diversi Stati membri dell’Unione europea, dello Spazio unico europeo nonché di Paesi terzi ammessi al programma Media (Svizzera, Bulgaria).
Attività agevolabili Sono agevolate tre tipologie di attività: – nuove modalità di distribuzione e promozione dei contenuti europei attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali, che consentiranno un accesso interattivo e personalizzato. In particolare, verranno selezionati progetti in grado di implementare un servizio interattivo multilinguistico; – realizzazione di database collegati in rete, per ampliare e rafforzare l’accesso ad archivi e catalo-
SCHEDA DI VALUTAZIONE
RICERCA E INNOVAZIONE
La probabilità di successo non è alta in quanto il budget disponibile consentirà di finanziare un numero non elevato di progetti
ghi e il loro utilizzo. I progetti finanziati in tale ambito dovranno dimostrare di essere capaci di aggregare un largo numero di partecipanti e di essere multifunzionali, ossia devono essere in grado di fornire informazioni per l’utilizzo dei contenuti digitali, per la creazione di programmi e la distribuzione; – progetti finanziati nell’ambito del precedente invito a presentare proposte per progetti pilota. In tal caso, i proponenti devono fornire, oltre alle consuete informazioni di carattere amministrativo, tutti i report intermedi e/o finali dei progetti precedentemente approvati. La durata dei progetti può variare da uno a tre anni. I criteri di selezione si baseranno sulla considerazione della capacità finanziaria del consorzio e delle risorse umane, tecnologiche a disposizione per realizzare il progetto. Si terrà conto, quindi, dei contenuti delle attività proposte, della loro dimensione europea nonché della fattibilità e della coerenza delle azioni che si prevede di svolgere.
NORMATIVA
Spese ammissibili
Decisione 2000/821/CE del Consiglio 20 dicembre 2000, pubblicata nella GUCE L 196 del 2 agosto 2003, modificata dalla decisione n. 2004/846/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 30 aprile 2004 – Invito a presentare proposte, GUCE C 100 del 27 aprile 2006
Sono agevolabili le spese strettamente necessarie alla realizzazione del progetto: personale, viaggi e relative spese di vitto e alloggio, beni durevoli, pubblicità, costi per la garanzia bancaria, subcontratto, ecc. È, altresì, previsto un rimborso forfetario delle spese generali (overheads) nei limiti del 7% delle spese complessivamente agevolabili. Sono ammissibili solo le spese sostenute a partire dalla data di firma del contratto con la Commissione europea. Per quanto concerne le modalità di calcolo, per i costi del personale si dovrà considerare un numero massimo di 220 giornate lavorative/uomo su base annuale. I costi per i subcontratti non posso-
DIFFICOLTÀ Ciascuna proposta di progetto dovrà recare tutte le informazioni concernenti i soggetti beneficiari, una descrizione del progetto medesimo e un prospetto dei costi che si prevede di sostenere secondo lo schema dei formulari di domanda
TEMPI Nell’invito a presentare proposte sono precisati i tempi di valutazione delle proposte. I risultati della procedura di aggiudicazione saranno notificati ai soggetti richiedenti, ammessi al finanziamento, nel mese di novembre 2006
COSTI I costi per la predisposizione della domanda sono quelli collegati alla formazione del consorzio di soggetti partecipanti al progetto e non sono rimborsabili, mentre i costi sostenuti dopo la presentazione della domanda saranno finanziati in caso di approvazione definitiva del contributo
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
AGEVOLAZIONI EUROPEE
MODULISTICA www.europa.eu.int/comm/avpolicy/media/pilot_en.html
INFORMAZIONI Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) Sig. Constantin Daskalakis (BOUR 03/30) Capo unità MEDIA - P8 B-1049 Bruxelles Fax (32-2) 299 92 14
[email protected]
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no superare il 30% del costo totale del progetto. Riguardo alla garanzia bancaria, l’Agenzia esecutiva richiederà una garanzia pari al 60% del valore del contratto.
Agevolazione L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale nella misura massima del 50% delle spese ammissibili. La dotazione finanziaria del presente bando è pari a 2 milioni di euro.
Procedura Le domande dovranno essere trasmesse per posta o consegnate a mano all’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) entro il 17 luglio 2006. Il formulario di domanda si compone di due parti: – la parte A reca le informazioni di carattere amministrativo sulla proposta e sui proponenti nonché il budget, con l’indicazione delle spese che si prevede di sostenere; – la parte B riporta una descrizione dettagliata del progetto dalla quale si evincano le finalità, i risultati attesi, le caratteristiche innovative. Specifica attenzione dovrà essere prestata alle modalità di gestione del consorzio, da un lato, e alle azioni previste per la diffusione dei risultati. La proposta dovrà essere corredata dalla documentazione necessaria ad attestare gli elementi contenuti nel progetto, con particolare riferimento alla capacità tecnica e finanziaria dei soggetti richiedenti. La procedura di selezione si baserà sulla valutazione della capacità finanziaria e tecnica del progetto. I risultati della procedura di aggiudicazione saranno notificati ai soggetti, ammessi al contributo, nel mese di novembre 2006; successivamente verranno stipulati i relativi contratti di sovvenzione.
IN SINTESI
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
BENEFICIARI Piccole e medie imprese iscritte alla Camera di Commercio e operanti nelle zone Obiettivo 2 o Phasing out nei settori: – estrazione di minerali – attività manifatturiere – costruzioni – informatica – attività di supporto e ausiliarie dei trasporti escluse le agenzie di viaggio
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Saranno agevolabili: – le attività di supporto delle esportazioni e delle produzioni di qualità – l’accesso a servizi specializzati per migliorare il posizionamento sui mercati esteri – la ricerca di partner commerciali – la partecipazione a fiere, mostre e workshop
SPESE AMMISSIBILI Le spese ammissibili sono relative a: – consulenza da parte di esperti esterni; – partecipazione a fiere e mostre; – partecipazione a workshop
AGEVOLAZIONE L’aiuto è erogato sotto forma di sovvenzione pari al 50% della spesa ammissibile, con massimali differenti a seconda della localizzazione del Comune: – obiettivo 2: investimento minimo 10.000 euro e massimo 125.000 euro – Phasing out: investimento minimo 10.000 euro e massimo 100.000 euro
PROCEDURA Le domande vanno inviate tramite raccomandata entro il 1° agosto 2006 all’Agenzia di Promozione Economica della Toscana – Toscana Promozione – Ufficio Gestione Bandi “Villa Fabbricotti”, via Vittorio Emanuele II n. 62/64, 50134 Firenze. Un apposito segretariato tecnico valuterà le domande e al termine della procedura le graduatorie saranno pubblicate sul sito www.toscanapromozione.it
AGEVOLAZIONI REGIONALI
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PMI toscane: come acquisire servizi qualificati La Regione Toscana apre il bando per l’annualità 2006: scade il 1° agosto il termine per la presentazione delle domande di finanziamento da parte di imprese industriali e artigiane di Andrea Fugaro e Arianna Giuliodori, Coldiretti
L
a globalizzazione economico-culturale nasconde molte opportunità per il sistema delle piccole e medie imprese italiane, che necessitano, però, di un adeguato accompagnamento per “leggere” l’andamento dei mercati, capirne i cambiamenti in atto e scegliere quindi come collocarsi e svilupparsi in un contesto competitivo internazionale. La misura 4.1 del Docup Toscana – “Acquisizione di servizi qualificati per le imprese industriali e artigiane” – si propone di sostenere la prima e fondamentale risorsa competitiva per un’internazionalizzazione di successo: la conoscenza. Il ricorso alla consulenza per analizzare i mercati e la successiva elaborazione di una base di dati regionale sui Paesi terzi dimostrano la scelta consapevole compiuta dall’Amministrazione regionale toscana nella certezza che l’informazione è il primo e più importante patrimonio per qualsiasi imprenditore. Il passo successivo, però, consiste nel fare un salto di qualità passando dall’internazionalizzazione delle imprese all’internazionalizzazione dei territori, creando un collegamento forte tra le imprese e gli altri attori che operano in una data area
e strutturando una rete di relazioni e un flusso di informazioni continuo che vada a vantaggio dell’intera comunità realizzando quella società della conoscenza, obiettivo primario della strategia europea di Lisbona. In questo modo si valorizza il legame biunivoco tra internazionalizzazione e attrazione degli investimenti, altro fattore chiave per lo sviluppo e per la crescita.
Beneficiari Possono accedere alla sovvenzione prevista dal bando le piccole e medie imprese, così come definite dalla raccomandazione della Commissione europea del 6 maggio 2003, n. 2003/361/CE, recepita dal D.M. del 18 aprile 2005 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 238 del 12 ottobre 2005. Tali imprese hanno fino a 250 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 43 milioni di euro. Altro requisito richiesto è l’iscrizione della sede operativa o unità locale dell’impresa richiedente alla Camera di Commercio e la localizzazione della stessa impresa nelle aree Obiettivo 2 e Phasing out della Toscana. È possibile visionare l’elenco di tali aree in allegato al bando oppure sul sito www.docup.toscana.it.
SCHEDA DI VALUTAZIONE
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DIFFICOLTÀ La presentazione dell’istanza non mette in luce difficoltà rilevanti. L’unico punto critico potrebbe risiedere nella valutazione dell’impatto del progetto in termini di ricaduta sul conto economico aziendale
TEMPI La Regione Toscana si è impegnata a concludere l’istruttoria entro 90 giorni dalla data di scadenza per la presentazione della domanda di finanziamento. Gli interventi, invece, devono essere realizzati tra la data di presentazione della domanda e, inderogabilmente, il 31 dicembre 2007
COSTI I costi possono essere rilevanti, in ragione del fatto che l’impresa potrebbe dover ricorrere a un consulente esterno per l’elaborazione del progetto
PROBABILITÀ Le probabilità di ottenere un finanziamento sono commisurate alla qualità progettuale sia in termini di ricaduta per l’impresa sia in termini di informazioni utili per il sistema territoriale regionale
IN DETTAGLIO
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI REGIONALI
NORMATIVA Docup 2000-2006 Obiettivo 2, approvato con decisione della Commissione Europea n. 2725 del 2001 – Complemento di programmazione adottato dal Comitato di Sorveglianza e riconosciuto dalla Giunta da ultimo con deliberazione del 6 giugno 2005 – Decreto 18 aprile 2006 n. 142, Approvazione bando annualità 2006 per la misura 1.4.1 Tipologia B “Acquisizione servizi qualificati per le imprese industriali e artigiane”
MODULISTICA www.docup.toscana.it www.toscanapromozione.it
INFORMAZIONI www.docup.toscana.it, oppure Agenzia di promozione economica della Toscana Villa Fabbricotti, via Vittorio Emanuele II n. 62/64, 50134 Firenze
Se il comune è solo parzialmente ammesso al sostegno, l’Amministrazione regionale consiglia di verificare comunque presso gli uffici comunali competenti l’effettivo inserimento della strada e del numero civico relativi all’impresa nelle aree Obiettivo 2 e Phasing out. Infine, l’impresa richiedente deve esercitare una delle seguenti attività economiche così come definite dalla “Classificazione delle attività economiche ATECO – ISTAT 2002”: – Sezione C “Estrazione di minerali”, con esclusione del codice 10.10 (Estrazione e agglomerazione di carbon fossile); – Sezione D “Attività manifatturiere”, con esclusione dei codici: ● 24.70 (fabbricazione di fibre sintetiche artificiali), ● 27.10 (siderurgia), ● 27.22.1 (fabbricazione di tubi senza saldatura), ● 27.22.2 (fabbricazione di tubi avvicinati, aggraffati e simili), ● 35.11.1 (cantieri navali per costruzioni metalliche), ● 35.11.3 (cantieri di riparazioni navali). Della sottosezione DA (industrie alimentari, delle bevande e del tabacco) sono ammessi solo i seguenti codici a patto che l’attività effettivamente svolta risulti ammissibile ai sensi degli “Orientamenti comunitari per gli aiuti di stato nel settore agricolo”: ● 15.52 (produzione di gelati), ● 15.81 (produzione di prodotti di panetteria e pasticceria fresca), ● 15.82 (produzione di fette biscottate, biscotti e prodotti di panetteria conservati), ● 15.85 (produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei simili), ● 15.88 (produzione di preparati omogeneizzati e di alimenti dietetici), ● 15.89 (produzione di altri
prodotti alimentari) e 15.98 (industria delle acque minerali e delle bibite analcoliche); – Sezione F “ Costruzioni”; – della sezione K (“Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali e imprenditoriali”) è ammessa solo la Divisione 72 (informatica e attività connesse); – della sezione I “Attività di supporto e ausiliare dei trasporti” è ammessa solo la Divisione 63 (movimentazione merci e magazzinaggio, altre attività connesse ai trasporti), con esclusione delle attività delle agenzie di viaggio. ●
Attività agevolabili Possono essere finanziate: a) le attività di supporto alla promozione delle esportazioni delle produzioni di qualità; b) l’accesso a servizi qualificati, come studi e ricerche di mercato oppure studi per la creazione di reti commerciali finalizzati a migliorare il posizionamento commerciale o il radicamento su mercati esteri, con particolare riferimento a quelli extraeuropei; c) la ricerca di partner per la realizzazione di accordi di produzione; d) la partecipazione a mostre, fiere e workshop. Per quanto riguarda le attività di consulenza per la promozione delle esportazioni e l’accesso ai mercati extraeuropei, il progetto può presentare studi o ricerche di mercato per massimo tre Paesi appartenenti alla stessa area geoeconomica. Ai fini dell’elaborazione di un database regionale, il soggetto beneficiario si impegna a comunicare all’Agenzia di Promozione Economica della Toscana i risultati delle ricerche di mercato effettuate, con esclusione di tutto quanto è da ritenersi di esclusivo interesse dell’azienda.
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Spese ammissibili Sono ammissibili le spese sostenute e pagate entro il 31 dicembre 2007 a partire dalla data di presentazione della domanda. In particolare sono ammissibili: – le spese di consulenza per servizi forniti da esperti esterni. Tali servizi non devono essere continuativi o periodici, né essere connessi alle normali spese di funzionamento dell’impresa, come la consulenza fiscale ordinaria, i servizi regolari di consulenza legale e le spese di pubblicità. Non sono ammesse a contributo le consulenze per l’organizzazione di fiere e mostre; – le spese di consulenza per l’adeguamento dei processi, dei prodotti e dei sistemi aziendali necessari alla realizzazione del progetto di internazionalizzazione; – le spese per la partecipazione a fiere e mostre e in particolare le seguenti: 1. spese per la locazione dello stand; 2. spese per l’installazione dello stand; 3. spese per la gestione dello stand. – le spese per la partecipazione a workshop (affitto, installazione delle attrezzature e spese di gestione dei locali). Nel caso in cui le imprese partecipino alle manifestazioni fieristiche con Toscana Promozione, usufruendo dell’abbattimento del 50% dei costi complessivi, sulla base della “Circolare per la partecipazione alle manifestazioni sui mercati esteri – Anno 2006”, i costi per affitto, noleggio e gestione dello stand non potranno essere inseriti fra le attività progettuali. Con particolare riferimento alla consulenza, essa non può avere una durata superiore a 6 mesi e deve essere caratterizzata da rappor-
AGEVOLAZIONI REGIONALI
ti di lavoro aventi a oggetto prestazioni professionali specialistiche, direttamente riferibili alle attività progettuali espletate sotto la diretta responsabilità e controllo e con l’utilizzo di risorse proprie da parte del consulente. La collaborazione o prestazione deve risultare da specifica lettera d’incarico o contratto professionale sottoscritto dalle parti interessate.
Agevolazione La sovvenzione è commisurata al 50% della spesa globale prevista e dichiarata ammissibile. Per quanto riguarda il valore dell’investimento: – per le aree Obiettivo 2, non può essere inferiore a 10.000 euro e superiore a 125.000 euro; – per le aree Phasing out, non può essere inferiore a 10.000 euro e superiore a 100.000 euro. I contributi previsti dalla misura in questione non sono cumulabili, per le stesse spese, ad altri benefici relativi a normative regionali, nazionali e comunitarie, comprese le agevolazioni disposte dalla Camere di Commercio anche sotto forma di de minimis. La concessione del contributo è subordinata alla disponibilità delle risorse. Qualora le risorse non siano sufficienti al totale finanziamento di un progetto ammesso a contributo, a tale progetto sarà concesso il contributo solo se le risorse residue concorreranno al finanziamento per almeno l’85% del contributo spettante al progetto stesso. Il contributo sarà corrisposto dietro rendicontazione contabile delle spese globali sostenute e su presentazione della documentazione tecnica necessaria. Qualora il beneficiario ne faccia richiesta, è possibile corrispondere un anticipo fino al 60% dell’importo deliberato dietro presentazione di apposita fideiussione bancaria.
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Procedura Le imprese interessate devono presentare domanda entro il 1° agosto 2006 tramite lettera raccomandata A.R. utilizzando gli appositi moduli all’Agenzia di Promozione Economica della Toscana – Toscana Promozione – Ufficio “Gestione Bandi” Villa Fabbricotti, via V. Emanuele II, 62/64, cap. 50134 Firenze. Ciascun soggetto potrà presentare un solo progetto. Per le imprese ubicate in comuni ammessi solo parzialmente alle agevolazioni FERS, deve inoltre essere allegata autocertificazione attestante che la sede operativa o l’unità locale dell’impresa è situata nell’area Obiettivo 2 o Phasing out. La valutazione delle domande è effettuata da un Segretariato tecnico, presieduto dal Dirigente del Servizio “Politiche comunitarie e sviluppo nuove opportunità” che valuta: a) la conformità del progetto a quanto stabilito dal bando; b) la validità tecnico-progettuale sulla base dei criteri definiti dalla Giunta regionale e secondo quanto previsto dal presente bando. Entro 90 giorni dal termine previsto per il ricevimento delle domande viene pubblicato l’elenco dei progetti ritenuti ammissibili e non ammissibili dal Segretariato tecnico. Sulla base della graduatoria definita dal Segretariato tecnico di valutazione, l’Agenzia di Promozione Economica della Toscana, provvede successivamente, con decreto del Dirigente, all’ammissione dei progetti ai contributi. La graduatoria verrà pubblicata sul BURT e contestualmente sul sito dell’Agenzia di Promozione Economica della Toscana www.toscanapromozione.it. L’Agenzia di Promozione Economica della Toscana provvederà a comunicare ai soggetti interessati l’esito dell’istruttoria.
IN SINTESI
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AGEVOLAZIONI REGIONALI
BENEFICIARI PMI, in forma singola o associata comprese le cooperative sociali, rientranti nella definizione comunitaria e operanti nelle aree a vocazione turistica, per programmi di investimento riguardanti unità locali ubicate nei comuni inseriti nei Progetti Integrati a vocazione turistica e riferiti alle attività alberghiere, extralberghiere e complementari, rientranti in determinati codici ATECOFIN 2004
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Sono agevolabili tipologie di investimento riguardanti: – nuove iniziative – ampliamenti – ammodernamenti – riconversioni – riattivazioni – trasferimenti
SPESE AMMISSIBILI Progettazione, direzione lavori, collaudo e accessorie, acquisto suolo aziendale e immobili esistenti, opere murarie, impianti, macchinari, attrezzature e arredi, immobilizzazioni immateriali, programmi informatici
AGEVOLAZIONE L’agevolazione concessa si sostanzia in un contributo in conto capitale a fondo perduto, variabile in relazione all’entità, all’attività e alla tipologia dell’intervento
PROCEDURA Le domande di agevolazione devono essere presentate alla Giunta Regionale della Campania, Settore Interventi nel Settore Alberghiero e nelle altre Attività di Supporto Turistico, Centro Direzionale, Isola C/5, 80143 Napoli, entro le ore 12,00 del 28 luglio 2006. Per la redazione delle domande deve essere utilizzata, esclusivamente, l’apposita modulistica
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Campania: aiuti alle PMI nel settore turistico Arrivano i contributi regionali a fondo perduto, cofinanziati dal FERS, per le PMI operanti nelle aree a vocazione turistica della regione Campania. Vengono fissati i termini per la presentazione delle domande e stabiliti i criteri per la concessione delle stesse agevolazioni di Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo
I
l 29 maggio 2006 è stato pubblicato, sul n. 24 del Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC), il decreto dirigenziale 16 maggio 2006, n. 63, a cura dell’Area Generale di Coordinamento Sviluppo Attività Settore Terziario n. 13, che approva il bando, relativo alla tipologia A “Regime di aiuto alle PMI del settore turistico nell’ambito dei progetti integrati a vocazione turistica” della misura 5 “Sostegno allo sviluppo e alla riqualificazione dei sistemi turistici locali e alla realizzazione di itinerari turistici”. Tale misura, che è compresa nell’asse 4 “Sistemi locali di sviluppo” inserito nel Complemento di programmazione (CdP) relativo al Programma operativo Regionale (POR) – Obiettivo 1 della regione Campania 2000-2006, è cofinanziata dal Fondo Europeo Regionale di Sviluppo (FERS). Con lo stesso atto sono stati fissati i termini per la presentazione delle domande di contributo, approvata la modulistica da utilizzare per l’accesso all’agevolazione, stabiliti i criteri e le modalità per valutazione, concessione ed erogazione delle stesse agevolazioni.
La tipologia in esame disciplina gli interventi di aiuto agli investimenti delle piccole e medie imprese (PMI), operanti nelle aree a vocazione turistica della regione Campania (Progetti Integrati Turistici, Grandi Attrattori Culturali, Itinerari Culturali, Parco Nazionale del Vesuvio). In particolare, gli interventi sono finalizzati a favorire la diversificazione, il potenziamento e la qualificazione/riqualificazione dell’offerta turistica regionale, nonché l’aumento degli attuali livelli occupazionali. Le agevolazioni a favore delle PMI operanti nelle aree a vocazione turistica saranno erogate sotto forma di contributi in conto capitale, a fronte di programmi di investimento organici e funzionali da realizzarsi in unità locali ubicate in uno dei comuni facenti parte delle suddette aree a vocazione turistica, individuate nell’Appendice, parte integrante del bando in esame.
Beneficiari I soggetti abilitati a presentare le domande di contributo sono le imprese operanti nelle aree a vocazione turistica, rientranti nella definizione comunitaria di PMI, in forma singola o associata, ivi com-
SCHEDA DI VALUTAZIONE
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
DIFFICOLTÀ La modulistica, composta di più documenti, è disponibile sia sul BURC, sia sui siti Internet della regione Campania. La compilazione della domanda, che va inviata insieme agli altri documenti richiesti, non presenta particolari problemi
TEMPI La durata, prevista per completare l’iter amministrativo, non è specificata. Sono, invece, indicati i termini richiesti ai soggetti destinatari degli interventi per accettare il contributo: 30 gg. dalla data di comunicazione di ammissione. Il progetto deve essere completato, in ogni caso, entro 30 mesi dalla data del provvedimento di concessione provvisoria
COSTI Oltre alle spese per apporre il bollo sulla domanda è necessario disporre di un capitale proprio, pari almeno al 25% dell’investimento agevolabile, nonché di alcune figure professionali qualificate per l’allestimento del progetto. Il bando consente di accedere a un contributo in conto capitale a fondo perduto
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
Le probabilità di accedere all’agevolazione sono buone sia per l’entità delle risorse disponibili, pari a 21.699.699,60 euro, sia per la possibilità di accedere a eventuali risorse finanziarie aggiuntive
NORMATIVA Reg. CE 12.1.2001, n. 70 – Raccomandazione CE 6.5.2003, n. 2003/361/CE – D.M. Attività Produttive 18.4.2005 – Legge nazionale 8.11.1991, n. 381, art. 1, lett. b) – Delibera della Giunta Regionale 14.5.2004, n. 710 – Delibera della Giunta Regionale 9.12.2005, n. 1848 – Delibera della Giunta Regionale 17.3.2006, n. 362 – Dd n. 63 del 16.5.2006 (BURC n. 24 del 29.5.2006).
MODULISTICA Disponibile sia sul bando che sul sito della Regione Campania
INFORMAZIONI www.regione.campania.it
AGEVOLAZIONI REGIONALI
prese le cooperative sociali di cui alla Legge nazionale 8 novembre 1991, n. 381, art. 1, lett. b), per programmi di investimento riguardanti unità locali ubicate nei comuni inseriti nei Progetti Integrati a vocazione turistica. Le attività devono riguardare programmi d’investimento riferiti alle attività alberghiere, extralberghiere e complementari, per il cui dettaglio dei codici ATECOFIN 2004 ammessi si rimanda alla lettura integrale del bando in esame. Le suddette imprese, alla data di presentazione della domanda, devono, altresì, essere regolarmente iscritte nel registro delle imprese, essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non trovandosi in stato di fallimento, concordato preventivo, amministrazione controllata o straordinaria, liquidazione coatta amministrativa o volontaria, e non trovarsi in una delle condizioni di “difficoltà”, ai sensi degli “orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà”.
Attività agevolabili Sono ammissibili le tipologie d’investimento riguardanti nuove iniziative, ampliamenti, ammodernamenti, riconversioni, riattivazioni e trasferimenti. La nuova iniziativa riguarda il programma volto alla realizzazione di una nuova unità locale. L’ampliamento riguarda il programma volto ad accrescere la capacità produttiva attraverso un potenziamento delle strutture esistenti, da attuarsi mediante un incremento di posti letto o anche di superfici da destinare all’attività principale. L’ammodernamento riguarda il programma volto al miglioramento, sotto l’aspetto qualitativo, della
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struttura esistente e/o del servizio offerto, al miglioramento dell’impatto ambientale legato all’attività produttiva, alla riorganizzazione, al rinnovo e all’aggiornamento tecnologico dell’impresa, all’adozione di strumentazione informatica per il miglioramento del processo produttivo e/o dell’attività gestionale. La riconversione riguarda il programma volto all’utilizzo di una struttura esistente per lo svolgimento di un’attività ammissibile diversa da quella svolta precedentemente. La riattivazione riguarda il programma volto all’utilizzo di una struttura esistente, della quale è accertato un permanente stato di inattività, per lo svolgimento di una o più delle attività ammissibili, anche se diversa da quella svolta precedentemente, da parte di nuovi soggetti che abbiano una prevalente partecipazione nella gestione dell’impresa. A tal fine, per un’univoca e omogenea applicazione della presente definizione, si intende convenzionalmente “permanente” lo stato di inattività che si è protratto per almeno i due anni precedenti la data di presentazione della domanda Il trasferimento è il programma che comporta il cambiamento della localizzazione dell’unità locale sulla base di decisioni e/o ordinanze emanate dall’amministrazione pubblica centrale e locale, anche in riferimento a piani di riassetto produttivo e urbanistico o a finalità di risanamento e di valorizzazione ambientale.
Definizione di unità locale L’unità locale è la struttura, anche articolata su più immobili fisicamente separati ma prossimi, finalizzata allo svolgimento dell’attività ammissibile agli aiuti e dotata di autonomia produttiva
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INVESTIMENTI PRODUTTIVI
AGEVOLAZIONI REGIONALI
I programmi d’investimento devono essere avviati dopo la presentazione della domanda di accesso agli aiuti.
Spese ammissibili Le spese ammissibili al contributo, al netto dell’Iva, riguardano: a) la progettazione, direzione dei lavori, collaudo e accessorie; b) l’acquisto suolo aziendale e immobili esistenti; c) le opere murarie; d)gli impianti, ivi comprese le strumentazioni e tecnologie per la dotazione di sistemi di sicurezza; e) i macchinari, attrezzature e arredi, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all’attività amministrativa dell’impresa; f) le immobilizzazioni immateriali, tra cui acquisizione di tecnologia, programmi informatici, ivi comprese le spese relative alla realizzazione di siti Internet. Per quanto riguarda il dettaglio delle limitazioni e delle condizioni relative alle singole categorie di spesa, nonché delle spese non ammissibili, si rimanda alla lettura del bando in esame. Il limite minimo dell’importo dell’investimento ammissibile è stabilito, in via generale, in 150.000 €, mentre per le agenzie di viaggi e turismo è di 75.000 € e per le strutture ricettive a 5 stelle di 500.000 €. L’importo complessivo delle spese ammissibili non può superare il limite massimo di 2.000.000 €, elevabile, nella sola ipotesi di nuove iniziative, a 3.000.000 €.
In particolare, il contributo è corrisposto nella misura del 35% equivalente sovvenzione netto (ESN), maggiorato del 15% equivalente sovvenzione lordo (ESL).
Cumulabilità. Il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni di qualsiasi natura previste da altre norme statali, regionali o comunitarie o, comunque, concesse da enti o istituzioni pubbliche alle quali l’impresa non abbia già formalmente rinunciato.
Procedura Presentazione delle domande. Le domande di contributo in bollo, redatte secondo la modulistica allegata al bando e corredate della scheda tecnica, del business plan e della documentazione amministrativa e tecnica richiesta dal bando stesso, devono essere inviate, esclusivamente tramite raccomandata A.R., alla Giunta Regionale della Campania, Settore Interventi nel Settore Alberghiero e nelle altre Attività di Supporto Turistico, Centro Direzionale – Isola C/5 80143 Napoli.
Valutazione delle domande. L’istruttoria delle istanze pervenute è effettuata da un’apposita commissione, che dopo l’istruttoria formale della documentazione presentata procede alla valutazione dei progetti ammissibili, attribuendo a ciascuno di essi i punteggi spettanti attraverso l’applicazione dei 14 indicatori indicati nel bando, ai fini della predisposizione di tre distinte graduatorie: 1) graduatoria A “Attività alberghiere ed extralberghiere”; 2) graduatoria B “Attività complementari”; 3) graduatoria C “Agenzie di viaggi e turismo”. La dotazione percentuale assegnata alle tre graduatorie, rispetto a quella complessiva, è del 75% per la graduatoria A, del 20% per la graduatoria B e del 5% per la graduatoria C.
Elenco dei progetti integrati ●
Grandi Attrattori Culturali: Campi Flegrei, Certosa di Padula-Vallo di Diano, Napoli Sistema Museale, Paestum Velia, Pompei-Ercolano e Sistema Archeologico Vesuviano, Reggia di Caserta.
●
Itinerari Culturali: Antica Capua, Antica Volcei, Direttrici Monti Trebulani-Matese, Valle dell’Ofanto, Valle dell’Antico Clanis, Regio Tratturo-Avellino, Regio Tratturo-Benevento, Litorale Dominio.
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P.I. Turistici: Progetto Integrato Filiera Turistica Enogastronomia, Progetto Integrato Filiera Termale, Progetto Integrato Territoriale Isole del Golfo, Progetto Integrato Territoriale Penisola Amalfitana e Sorrentina, Progetto Integrato Territoriale Borgo Terminio-Cervialto, Progetto Integrato Territoriale Piana del Sele, Progetto Integrato Territoriale Agro Monti Picentini, Progetto Integrato Territoriale Pietralcina, Progetto Integrato Territoriale Ravello-Città della Musica, Progetto Integrato Portualità Turistica.
●
P.I. Parchi: Progetto Integrato Territoriale Parco Nazionale del Vesuvio.
Agevolazione L’agevolazione, erogata in tre soluzioni, è pari al 50% della spesa per investimenti materiali e immateriali ritenuta ammissibile, al lordo di qualsiasi imposta diretta.
I termini per la presentazione delle domande scadono alle ore 12,00 del sessantesimo giorno (28 luglio 2006) successivo alla data di pubblicazione del bando sul Bollettino Regionale (29 maggio 2006).
INVESTIMENTI PRODUTTIVI
Nel caso di economie realizzate su una o più graduatorie, i fondi saranno attribuiti alle altre graduatorie, secondo il seguente ordine di priorità: graduatoria A, graduatoria B, graduatoria C. Le graduatorie sono formate secondo l’ordine decrescente del punteggio assegnato a ciascun programma. A parità di punteggio, l’ordine di priorità sarà dato dal maggior punteggio riportato per il singolo indicatore, secondo il seguente ordine: 1) compatibilità ambientale; 2) qualità gestionale; 3) impatto occupazionale a regime riferito alla componente giovanile; 4) impatto occupazionale a regime riferito alla componente femminile; 5) impatto occupazionale complessivo a regime; 6) rilevanza della componente giovanile; 7) rilevanza della componente femminile; 8) interventi di recupero e valo-
AGEVOLAZIONI REGIONALI
rizzazione del patrimonio architettonico; 9) caratteristiche interne di integrazione del progetto; 10)contenuti di innovazione del progetto. In caso di ulteriore parità, sarà da-
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ta priorità ai programmi di investimento di importo maggiore. Le agevolazioni sono concesse ai programmi inseriti nelle graduatorie a partire dal primo, fino all’esaurimento dei fondi attribuiti a ciascuna graduatoria.
Risorse finanziarie Il bando ha una dotazione finanziaria di 21.699.699,60 euro, oltre alle eventuali rinvenienti sulla misura derivanti da rimodulazioni e/o riprogrammazioni, nonché dalle economie realizzate sul cofinanziamento del bando 2000 – Turismo della legge nazionale n. 488 del 19 dicembre 1992.
Investimento di immobilizzazioni L’investimento in immobilizzazioni materiali è un investimento in capitale fisso materiale destinato alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento di uno stabilimento esistente o all’avvio di un’attività connessa con una modifica sostanziale dei prodotti o dei processi produttivi di uno stabilimento esistente, in particolare mediante razionalizzazione, ristrutturazione o ammodernamento. L’investimento in immobilizzazioni immateriali è un investimento per l’acquisto di diritti di brevetto, di licenze, di know–how o di conoscenze tecniche non brevettate.
IN SINTESI
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AGEVOLAZIONI REGIONALI
BENEFICIARI Piccole e medie imprese ubicate nei comuni Obiettivo 2, escluse quelle agricole e quelle operanti nel settore dei trasporti
ATTIVITÀ AGEVOLABILI Saranno agevolabili: – sostituzione e adeguamento di impianti esistenti che comportino un significativo risparmio energetico; – realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili per il fabbisogno dell’impresa
RICERCA E INNOVAZIONE
Finanziare la sostenibilità ambientale delle PMI in Lombardia Un bando della regione Lombardia fissa al 7 agosto 2006 la scadenza per la presentazione delle domande di finanziamento da parte delle PMI lombarde volte all’acquisizione di impianti e tecnologie legati al miglioramento dell’ambiente
SPESE AMMISSIBILI Le spese ammissibili sono relative a: – fornitura e installazione di impianti; – opere civili murarie, impiantistiche; – acquisizione di aree e immobili per la realizzazione degli interventi
AGEVOLAZIONE L’aiuto è erogato sotto forma di un contributo in conto capitale, nella misura massima del 30% delle spese ammissibili, nei limiti del “de minimis” (max 100.000 euro in tre anni)
PROCEDURA Le domande vanno presentate entro il 7 agosto 2006 utilizzando il modello fac-simile allegato al bando e indirizzate a: Regione Lombardia, Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Unità organizzativa Reti e Infrastrutture, Struttura Sviluppo Reti e Investimenti, via Pola n. 12-14, 20124 Milano. Ogni impresa può presentare fino a 3 istanze di finanziamento. L’erogazione del contributo sarà effettuata in un’unica soluzione al completamento delle attività previste e sulla base delle spese ammissibili preventivate e regolarmente rendicontate
di Andrea Fugaro e Arianna Giuliodori, Coldiretti
I
l bando in questione è volto all’attuazione della sottomisura b) della misura 1.7 del Documento Unico di Programmazione (DOCUP) della Regione Lombardia per il periodo 20002006. Tale sottomisura è finalizzata all’acquisizione di impianti e tecnologie per il miglioramento dell’ambiente attraverso la diminuzione della dipendenza energetica da fonti combustibili fossili. La questione energetica è ormai sempre più al centro dell’attenzione delle amministrazioni pubbliche a ogni livello territoriale. Da un lato si fa sempre più evidente la debolezza del sistema Italia nell’approvvigionamento di energia elettrica e il conseguente forte peso della voce “energia” nel bilancio pubblico. Dall’altro lato non è possibile ignorare le minacce derivanti dal cambiamento climatico e i relativi impegni sottoscritti dall’Unione Europea – e dall’Italia – nell’ambito del protocollo di Kyoto. Da questa duplice preoccupazione discende l’impegno della Regione Lombardia e, più in generale, di buona parte della programmazione dei fondi strut-
turali sia attuale (2000-2006) che di prossima generazione (20072013) a incentivare interventi a favore di una sempre maggiore efficienza energetica da parte delle imprese che operano sul territorio. Tuttavia, si rileva come l’ammontare di risorse stanziate per l’annualità 2006 – 400 mila euro – sia inadeguato al perseguimento di un obiettivo così ambizioso. Le energie rinnovabili sono al centro anche della futura programmazione 2007-2013 della politica di coesione e regionale. Anzi, l’importanza strategica di tale tema è stata ulteriormente messa in evidenza e rafforzata. Tuttavia, resta il dubbio che le risorse a disposizione in seguito al sofferto accordo sulle prospettive finanziarie del dicembre 2005 siano troppo scarse, soprattutto nelle regioni del Centro Nord come la Lombardia, per ottenere risultati rilevanti in tale direzione. La risposta a tale dubbio non può che essere un forte impegno da parte della Regione e di tutti gli attori coinvolti nel partenariato istituzionale, economico e sociale in termini di coerenza strategica della futura programmazione per
SCHEDA DI VALUTAZIONE
RICERCA E INNOVAZIONE
DIFFICOLTÀ La compilazione della domanda non presenta particolari difficoltà se l’impresa ha già un progetto chiaro di riorientamento verso fonti energetiche alternative. È sufficiente, infatti, riportare nel modulo predisposto dalla Regione Lombardia gli interventi realizzati o da realizzare
TEMPI I tempi di concessione del contributo sono abbastanza contenuti e, nel frattempo, è comunque possibile per l’impresa iniziare a realizzare l’intervento, in quanto l’ammissibilità delle spese decorre dal 1° gennaio 2004
COSTI I costi per la presentazione della domanda sono esigui (reperimento dei documenti certificativi del progetto aziendale e dello status dell’impresa). Tuttavia, la necessità di presentare una perizia tecnica sottoscritta da un professionista potrebbe far salire i costi
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
La Regione Lombardia ha stanziato 400 mila euro per il 2006. Considerato l’esiguo ammontare di risorse disponibili e l’importo massimo ammissibile al finanziamento, che non può superare i limiti del “de minimis” pari a 100 mila euro in tre anni, le probabilità di accedere all’aiuto non appaiono molto elevate
NORMATIVA Reg. del Consiglio CE n. 1260/1999 sui Fondi Strutturali – Docup Regionale 2000-2006 adottato con decisione della Commissione Europea 2878 del 10.12.2001 e decisione n. 5492 2004 a seguito della revisione di metà periodo – Complemento di programmazione 2000-2006 – Decreto del Direttore Generale della D.G. Reti e Servizi di Pubblica Utilità n. 4220 del 13.4.2006, B.U.R.L. n. 19 del 9.5.2006
INFORMAZIONI www.ors.regione.lombardia.it Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Struttura Sviluppo Reti e Investimenti, Unità organizzativa Reti e Infrastrutture, via Pola n. 10/14, 20124, Milano
AGEVOLAZIONI REGIONALI
applicare la politica di coesione e tutte le politiche regionali, nazionali e comunitarie in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Beneficiari La misura è destinata alle piccole e medie imprese, così come definite dal decreto del Ministero delle Attività Produttive del 18 aprile 2005. Ai sensi di tale decreto la categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) è costituita da imprese che: a) hanno meno di 250 occupati, b) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. Sono escluse le imprese operanti nel settore dei trasporti e quelle impegnate in attività connesse alla produzione, trasformazione o commercializzazione dei prodotti elencati nell’allegato I del Trattato istitutivo della Comunità Europea (imprese agricole). Le imprese devono essere ubicate nei comuni della Lombardia compresi nelle aree Obiettivo 2, così come elencati nell’allegato 3 del Complemento di Programmazione del DOCUP regionale. Sono esclusi i comuni collocati nelle aree a sostegno transitorio (Phasing out).
Attività agevolabili Sono ritenute agevolabili le seguenti tipologie di intervento finalizzate al miglioramento dell’ambiente attraverso la diminuzione della dipendenza energetica da fonti combustibili fossili: 1. sostituzione o adeguamento di impianti esistenti che comportino significativi risparmi energetici nei cicli produttivi, non inferiori al 20% rispetto alla situazione preesistente, attraverso l’adozione di tecnologie e processi
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ad alta efficienza energetica; 2. realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia destinata al soddisfacimento del solo fabbisogno energetico dell’impresa richiedente derivata dalle fonti energetiche rinnovabili elencate di seguito: – solare fotovoltaica; – solare termica; – eolica; – geotermica; – idroelettrica (fino a 10 mw); – da biomassa (esclusi impianti che utilizzano rifiuti, residui o scarti di lavorazione a eccezione delle biomasse vegetali vergini). Tali interventi sono ammissibili se alimentati prevalentemente con materiale di provenienza locale e limitato utilizzo di fonti ausiliarie fossili; – gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas.
Spese ammissibili Per l’individuazione delle spese ammissibili si fa riferimento al regolamento comunitario n. 448/2004 relativo alle regole di attuazione del regolamento CE n. 1260/1999 sui fondi strutturali e alla normativa nazionale e regionale di riferimento. Sono ammissibili le spese direttamente connesse e funzionali all’intervento per cui l’impresa richiede un contributo e sostenute per: – la fornitura e l’installazione di impianti nuovi di fabbrica, – opere civili murarie, impiantistiche e assimilate, – acquisizione di aree e immobili necessari alla realizzazione degli interventi Le spese relative all’acquisizione di terreni, immobili e fabbricati sono ammesse nel limite massimo del 10% dell’importo dell’intero investimento ammissibile.
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RICERCA E INNOVAZIONE
AGEVOLAZIONI REGIONALI
pubbliche messe a disposizione dalla Regione Lombardia per l’annualità 2006 ammonta a 400 mila euro.
Mappa delle aree obiettivo 2
Regione Lombardia Statistiche e Ricerche Mappa delle aree Obiettivo 2 (200-2006) Aree Obiettivo 2 Aree sostegno transitorio Confini provinciali Confini comunali Fonte: www.obiettivo2.regione.lombardia.it
Sono ammissibili esclusivamente le spese per interventi avviati successivamente al 1° gennaio 2004 ed eseguiti e fatturati entro e non oltre il 30 aprile 2008.
Agevolazione L’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale fino a un massimo del 30% delle spese ritenute ammissibili, concesso secondo la regola del “de minimis”, così come definita dalla Commissione Europea nel Regolamento 69/2001, che prevede l’importo massimo di 100 mila euro di aiuti complessivi a titolo “de minimis” ottenibili dall’impresa in un periodo di 3 anni. Tale massimale si applica indipendentemente dalla forma degli aiuti o dall’obiettivo perseguito. Quando un aiuto è concesso in forma diversa da una
sovvenzione diretta in denaro, l’importo dell’aiuto è l’equivalente sovvenzione lordo (ESL). L’ESL rappresenta il valore dell’agevolazione concessa a un’azienda, al lordo delle tasse, rapportato all’intero ammontare dell’investimento, con tutti i flussi monetari attualizzati alla medesima data (31 dicembre dell’anno in cui si sono effettivamente manifestati), al fine di renderli omogenei e confrontabili. Il tasso di attualizzazione da utilizzare per i calcoli è quello in vigore nell’anno solare in cui hanno inizio gli investimenti oggetto dell’agevolazione. L’impresa richiedente è tenuta a dichiarare tutti gli aiuti ottenuti a tale titolo nel corso degli ultimi 3 anni, assicurando il rispetto del limite sopra indicato. La dotazione complessiva di risorse
Procedura Le domande vanno redatte utilizzando il modulo fac-simile allegato al bando, sottoscritte dal legale rappresentante dell’impresa e inviate entro il 7 agosto 2006 a: Regione Lombardia, Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Unità organizzativa Reti e Infrastrutture, Struttura Sviluppo Reti e Investimenti, via Pola n. 12-14, 20124 Milano. Non si accettano domande cumulative riferite a un singolo progetto. Ogni impresa, comunque, può presentare fino a 3 istanze. La valutazione delle domande presentate si baserà sui seguenti criteri di valutazione: a. rapporto tra energia fossile risparmiabile o energia rinnovabile producibile e costo complessivo dell’iniziativa; b. impatto dell’intervento sulla qualità dell’aria; c. certificazione ambientale di processo e di prodotto; d. riduzione integrata dell’impatto ambientale; e. localizzazione di un intervento all’interno di un’area protetta. L’esito dell’istruttoria e le graduatorie di merito con la relativa assegnazione dei contributi saranno approvati con decreto dirigenziale e saranno pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito internet www.ors.regione.lombardia.it.
ALTRE DALLE R
Altre dalle Regioni
ABRUZZO S.F.O.P. - Bando a sostegno della trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici DET. 10.05.2006, n. DH18/17 B.U.R. 20.05.2006, n. 52 Speciale SETTORE: pesca SCADENZA: 26 giugno 2006 In attuazione alla misura 3.4 denominata “Trasformazione e Commercializzazione” dello S.F.O.P., è approvato il bando 2006 per la concessione degli aiuti finanziari. Possono beneficiare dei finanziamenti le imprese operanti nel settore ittico con sede operativa in Abruzzo costituite in cooperative, consorzi o associazioni di scopo. Sono ammissibili a contributo progetti finalizzati alla costruzione, ampliamento e ammodernamento di impianti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, con o senza aumento della capacità di produzione. Agli interventi sono assegnate risorse pari a complessivi euro 500.000. Per investimenti che prevedono impianti collettivi o tecniche che riducono in modo sostanziale gli effetti sull’ambiente, è previsto un contributo massimo del 50% sul totale dell’investimento; nel caso di altri investimenti il contributo scende al 40%.
BASILICATA Azioni di sostegno alle imprese manifatturiere, bando PIA
D.G.R. 19.04.2006, n. 574 B.U.R. 5.05.2006, n. 24
D.G.R. 19.04.2006, n. 546 B.U.R. 10.05.2006, n. 65
SETTORE: imprese manifatturiere e formazione
SETTORE: artigianato
SCADENZA: 3 agosto 2006 È pubblicato il bando PIA per la presentazione di domande di contributo relative a “azioni di sostegno alle imprese manifatturiere esistenti”, in attuazione delle Linee D e C del Programma operativo “Val d’Agri – Melandro – Sauro – Camastra”, con una dotazione finanziaria complessiva di euro 16.300.000,00. L ’azione D “Sostegno alle attività produttive” del Programma operativo prevede come obiettivo l’aumento delle condizioni e delle occasioni di occupabilità durevole e sostenibile attraverso il sostegno alle attività produttive, finalizzato allo sviluppo territoriale di qualità. L’azione C "Scuola-formazione-saperi" ha quale finalità invece il miglioramento delle condizioni di servizio per l ’elevazione della qualità della vita. Le agevolazioni sono concesse in relazione a un Pacchetto Integrato di Agevolazioni (PIA), organico e funzionale composto da un programma di investimento e un eventuale programma di formazione, promosso nell’ambito della singola unità produttiva, da solo sufficiente a conseguire gli obiettivi produttivi ed economici previsti e avviato non prima della presentazione della domanda di agevolazione. Le istanze dovranno essere inviate entro e non oltre 90 giorni dalla data di pubblicazione del bando sul B.U.R.
EMILIA ROMAGNA Fondo regionale di controgaranzia, modifica dei settori ammessi
SCADENZA: nessuna Sono apportate modifiche e integrazioni alle disposizioni operative del Fondo regionale di controgaranzia, a valere sulla Misura 1.1 Azione A del Programma triennale per le attività produttive 2003-2005, istituito con delibera di Giunta n. 204/05, già modificate con la delibera di Giunta n. 462/06. In particolare è sostituito integralmente l ’elenco dei settori ammessi alla controgaranzia del Fondo regionale (classificazione Istat delle attività produttive 2002), dalla nuova versione approvata con il dispositivo in oggetto. La modifiche si sono rese necessarie al fine di garantire una efficace sinergia tra lo strumento agevolativo rappresentato dal Fondo e gli ulteriori strumenti agevolativi per l ’accesso al credito delle imprese artigiane che sono attualmente in fase di predisposizione. La gestione del Fondo è affidata a Artigiancredit Emilia-Romagna soc. coop. a r.l.
FRIULI V. G. Finanziamenti a favore delle società di gestione degli alberghi diffusi DECR. 12.04.2006, n. 0121/Pres B.U.R. 10.05.2006, n. 19 SETTORE: turismo SCADENZA: dal 1° al 31 gennaio di ogni anno Emanato il regolamento recante norme
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per la concessione di finanziamenti a favore delle società di gestione degli alberghi diffusi di cui all’articolo 64, comma 7, della legge regionale 16 gennaio 2002, n. 2 (Disciplina organica del turismo). Gli interventi previsti dal presente regolamento si attuano nell’intero territorio montano della regione Friuli Venezia Giulia, così come delimitato ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 20 dicembre 2002, n. 33 (Istituzione dei Comprensori montani del Friuli Venezia Giulia). Sono concessi aiuti nella forma di contributi in conto capitale sulle spese annualmente sostenute dalle società. I contributi sono accordati per il 50% dell’importo dello stanziamento del capitolo di bilancio in ragione del periodo di esercizio continuato, espresso in anni solari, delle società richiedenti, e per il restante 50% in misura proporzionale al numero di posti letto che sono stati gestiti dalle società medesime nell’anno solare precedente a quello di riferimento del contributo. La domanda per l’ottenimento dei contributi è presentata nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 gennaio di ogni anno al Servizio per la montagna della Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna.
Sviluppo di iniziative nei nuovi ambiti di attività: bando DEL. 5.05.2006, n. 913 B.U.R. 24.05.2006, n. 21 SETTORE: nuovi ambiti di attività SCADENZA: 24 luglio 2006 Pubblicato il bando per la disciplina dell’accesso ai finanziamenti di progetti che promuovono l’avvio di nuove idee imprenditoriali previsti dall’azione 4.2.5 “Sviluppo di iniziative nei nuovi ambiti di attività” del DOCUP Ob. 2 2000-2006. L’obiettivo è quello di avviare nuove iniziative imprenditoriali nei “nuovi ambiti di attività” quali l’ambiente, la cultura e l’assistenza che contribuiscono ad accrescere la qualità della vita delle popolazioni locali. Sono ammessi a presentare domanda i pro-
motori di nuove imprese individuali, di società di persone e di società cooperative le quali, una volta poste in essere, devono possedere i seguenti requisiti: costituzione, successivamente alla data di presentazione della domanda ed entro il termine fissato nel decreto di concessione del finanziamento; ubicazione della sede legale e delle eventuali unità locali esclusivamente nella fascia C della zona montana, con esclusione dei territori ubicati in zona a sostegno transitorio. Per l’attuazione dell’iniziativa sono disponibili risorse complessive, per interventi in aree Obiettivo 2, pari a euro 815.100,00. Il termine per la presentazione delle domande è fissato in 60 giorni dalla pubblicazione del bando sul Bollettino regionale.
LAZIO Sviluppo del litorale, bando per la riqualificazione del sistema insediativo D.G.R. 14.02.2006, n. 67 B.U.R. 10.05.2006, n. 13 SETTORE: urbanistica e ambiente SCADENZA: 8 agosto 2006 In attuazione del “Programma integrato per lo sviluppo del litorale del Lazio”, e in particolare dell’azione I 2.2 “riqualificazione del sistema insediativo”, è approvato il bando pubblico per il finanziamento degli interventi di miglioramento della qualità dell’ambiente e dell’assetto territoriale e urbanistico. Le risorse a disposizione ammontano complessivamente a euro 6.000.000. Possono beneficiare del finanziamento previsto dalla misura gli enti locali, anche in forma associata, con riferimento all’ambito territoriale di cui all’art. 2, L.R. n. 1/2001. Sono finanziabili gli interventi da realizzarsi ex novo e quelli di sistemazione di opere esistenti. Le tipologie di intervento per le quali si possono presentare i progetti riguardano: la ri-
qualificazione dei lungomari e dei centri urbani; la redazione e la realizzazione del piano del colore e della luce. In particolare saranno premiati con un punteggio maggiore del 30% le proposte dei Comuni che riguarderanno interventi relativi al water-front, cioè alle zone sui lungomari. Le spese ammissibili devono essere necessariamente effettuate successivamente alla data di pubblicazione della graduatoria. Le domande dovranno giungere all’ente gestore Litorale Spa entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul B.U.R.
Bando per la riqualificazione e adeguamento delle strutture balneari DEL. 14.02.2006, n. 84 B.U.R. 20.05.2006, n. 14, S.O. n. 3 SETTORE: turismo e ambiente SCADENZA: 28 agosto 2006 Ai sensi della L.R. n. 1/2001 recante “Norme per la valorizzazione e lo sviluppo del litorale del Lazio”, nonché del “Programma Integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio”, sono aperti i termini per la presentazione delle richieste di contributo per interventi relativi alla Misura III.1 – Azione III.1.2 “Riqualificazione e adeguamento delle strutture balneari”. l’azione, in coerenza con le linee guida regionali in materia di redazione dei Piani di Utilizzazione degli Arenili (P.U.A.), sostiene l’attività di salvaguardia ambientale intervenendo per il recupero e la valorizzazione degli arenili, anche mediante interventi finalizzati alla riduzione della volumetria esistente e al conseguente aumento di visuali libere. Le risorse finanziarie disponibili relative al bando sono pari a euro 900.000,00. Possono beneficiare del contributo le imprese singole e associate, ivi incluse le società cooperative sociali private; associazioni; organizzazioni non lucrative sociali (ONLUS). Il contributo è concesso in conto interessi
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nella misura di 3 punti percentuali, ovvero nella intera misura del tasso di interesse applicato ove inferiore, su finanziamento a medio e lungo termine concesso da istituti di credito di durata non superiore a 5 anni. Il finanziamento a medio-lungo termine oggetto del contributo è agevolabile nella misura massima delle spese ritenute ammissibili e con un limite massimo di euro 150.000 per ciascun beneficiario. Il contributo è concesso secondo la regola “de minimis”.
LIGURIA Interventi per innovazione, ammodernamento e miglioramento dei livelli di sicurezza degli impianti a fune D.G.R. 20.04.2006 N. 384 B.U.R. 17.05.2006, n. 20 SETTORE: turismo SCADENZA: 16 agosto 2006 Sono riaperti i termini del “Bando pubblico per la concessione di contributi relativi a interventi per l’innovazione tecnologica, l’ammodernamento e il miglioramento dei livelli di sicurezza degli impianti di trazione a fune ai sensi della legge regionale 20/2004” approvato con D.G.R. n. 303/2005. Possono presentare domanda per l’ottenimento dei contributi proprietari e/o gestori di impianti a trazione fune che prevedano interventi relativi a: a) innovazione tecnologica e all’ammodernamento; b) abbattimento delle barriere architettoniche; c) miglioramento dei livelli di sicurezza. l’entità del contributo sarà pari al 70% dell’ammontare complessivo della spesa ritenuta ammissibile per gli impianti adibiti al trasporto pubblico locale; 40% dell’ammontare complessivo della spesa ritenuta ammissibile, invece, per gli im-
pianti di preminente interesse turistico. Il contributo non è cumulabile con altre provvidenze assegnate per i medesimi investimenti. La scadenza per la presentazione delle istanze è fissata in 90 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione della deliberazione in oggetto sul B.U.R.
LOMBARDIA Valorizzazione e fruibilità sostenibili delle aree protette: bando DECR. 12.05.2006, n. 5194 B.U.R. 22.05.2006, n. 21 SETTORE: infrastrutture pubbliche SCADENZA: 21 agosto 2006 In attuazione della Misura 3.1 “Valorizzazione e fruibilità sostenibili delle aree protette”, la Regione emana il IV bando per la presentazione delle domande di aiuto finanziario. La Misura intende promuovere infrastrutture pubbliche a utilizzazione collettiva, prevedendo la candidatura di soluzioni progettuali a premialità diversificata, funzionali alla qualificazione ambientale, al recupero di dotazioni locali e allo sviluppo di attive forme di partecipazione sociale. La dotazione finanziaria del bando è pari ad euro 4.209.023,00, di cui euro 3.491.455,00 destinati agli interventi da realizzarsi in aree Obiettivo 2 e, a seguito della integrazione regionale delle dotazioni finanziarie del Programma, euro 717.568,00 destinati agli interventi da realizzarsi in aree a Sostegno transitorio. Possono presentare domanda: enti gestori di area protetta; province; comunità montane; enti locali nelle forme associative; comuni.
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Art. 50 L.R. 21.04.2006, n. 14 B.U.R. 27.04.2006, n. 17, S.O. n. 2 SETTORE: commercio SCADENZA: nessuna Con le modifiche apportate dalla legge regionale finanziaria per l’anno 2006, è disposta l’integrazione alle disposizioni in materia di credito al commercio disciplinate dalla L.R. n. 28/1999 “Disciplina, sviluppo e incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114”. Negli intenti della Regione la tutela e promozione del commercio di prossimità in tutte le sue forme, negli ambiti comunali e sovracomunali di insediamento commerciale come individuati dagli indirizzi regionali e nei distretti commerciali, definiti con deliberazione del Consiglio regionale con riferimento agli ambiti della programmazione regionale della rete distributiva. La Regione promuove inoltre le produzioni tipiche, di qualità e di eccellenza del Piemonte direttamente e anche attraverso le piccole, medie e grandi strutture commerciali e le altre forme di commercio al dettaglio. La Giunta regionale stabilisce, con apposita deliberazione di prossima emanazione, i criteri per l’attuazione delle disposizioni in oggetto.
SARDEGNA Interventi per il consolidamento delle passività a breve termine DECR. 3.05.2006, n. 131 B.U.R. 23.05.2006, n. 16 SETTORE: PMI SCADENZA: nessuna
PIEMONTE Disposizioni in materia di credito al commercio
Sono rese esecutive le direttive – approvate con D.G.R. 8.03.2006, n. 9/13 – per la disciplina dell’intervento previsto dalla lettera b) dell’art. 6, comma
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4 della Legge Finanziaria 2006, relativo alla concessione di un contributo in c/interessi per il sostegno di operazioni di consolidamento finanziario poste in essere da PMI, al fine di realizzare un corretto equilibrio finanziario, mediante la conversione della situazione debitoria a breve termine in debito consolidato a medio termine. Per consentire alle imprese di sostenere gli oneri derivanti dalle operazioni di consolidamento, verrà corrisposto un contributo in conto interessi pari al 60% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento. Qualora l’impresa richiedente abbia ottenuto, nel triennio precedente la data di concessione del contributo, aiuti riconducibili al regime “de minimis”, il limite di 100.000 euro non dovrà essere superato per effetto della concessione dell’agevolazione medesima. Con atto successivo, l’Assessorato dell’Industria provvederà alla comunicazione dei termini e modalità per la presentazione delle domande, con l’indicazione delle risorse finanziarie disponibili per l’intervento.
mo grado operanti nei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato e del turismo. Le agevolazioni, concesse secondo la regola “de minimis”, consistono in un contributo fino al 50% delle spese relative alla fase di progettazione e realizzazione di processi di fusione e/o aggregazione. Le operazioni devono riguardare almeno il 50% dei confidi che fanno parte dello stesso ambito settoriale. I consorzi interessati presentano, entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso di apertura dei termini, apposita istanza all’ente gestore convenzionato.
c) partecipazioni delle società finanziarie controllate dalla Regione nel capitale sociale delle nuove iniziative o concessione da parte delle medesime di prestiti partecipativi o prestiti obbligazionari, nei limiti previsti dalle norme statutarie delle Finanziarie stesse. La domanda deve essere presentata entro 60 giorni dalla data di pubblicazione della determinazione in oggetto sul B.U.R.
Contributi in conto capitale a imprese industriali su programmi di investimento – Bando “anno 2006”
Responsabilità sociale, interventi a favore delle imprese
Interventi per la fusione e/o aggregazione, qualificazione e sviluppo dei Consorzi fidi
SCADENZA: 12 luglio 2006
DECR. 3.05.2006, n. 132 B.U.R. 23.05.2006, n. 16 SETTORE: vari SCADENZA: nessuna Ai sensi dell’art. 6, L.R. n. 6/1992, sono rese esecutive le direttive di attuazione – approvate con D.G.R. n. 9/14 dell’8.03.2006 – riguardanti “Interventi per la fusione e/o aggregazione, qualificazione e sviluppo dei Consorzi fidi”. Al fine di consentire al sistema dei confidi di predisporre azioni per l’adeguamento operativo all’applicazione di Basilea II, sono concessi contributi finalizzati al sostegno dei processi di fusione e/o aggregazione, realizzati da Consorzi fidi regionali di pri-
DET. 5.05.2006, n. 138 B.U.R. 13.05.2006, n. 15
TOSCANA
L.R. 8.05.2006, n. 17 B.U.R. 12.05.2006, n. 13 SETTORE: tutti SCADENZA: nessuna
SETTORE: industria
È indetto il Bando “anno 2006” per la concessione delle agevolazioni previste dalla L.R. 15 aprile 1994, n. 15 recante “Nuovi incentivi per le attività industriali”, per un ammontare complessivo di euro 24.500.000,00. Le modalità d’intervento, previste dalla legge in oggetto, sono confermate in quelle individuate dall’articolo 30 della legge regionale n. 17 del 1993: a) contributi in conto capitale fino alla misura massima del 40% degli interventi fissi ammissibili; b) contributi in conto interessi sugli investimenti da realizzare o finanziamenti a tasso agevolato fino alla misura massima del 30%. Il tasso agevolato a carico dell’impresa beneficiaria anche ai fini del computo del contributo di cui sopra sarà pari al 36% del tasso di riferimento; la durata dei contributi in conto interessi non può superare 12 anni di cui 2 di preammortamento;
La nuova norma prevede interventi a favore delle imprese che adottano volontariamente gli standard internazionali, europei o nazionali, relativi all’introduzione e allo sviluppo di modelli di rendicontazione e sistemi di gestione aziendale certificabili, anche integrati tra loro, nonché di certificazione di prodotto o di servizio che assicurino la trasparenza e la credibilità delle pratiche in materia di responsabilità sociale. Tra gli strumenti di promozione potranno anche essere previste semplificazioni amministrative e agevolazioni fiscali. Sono previste inoltre misure di agevolazione che orientano le imprese all’adozione di sistemi di gestione aziendale certificabili, anche integrati tra loro, della qualità ambientale, responsabilità sociale e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché all’adozione di modelli di rendicontazione sociale secondo riconosciuti standard nazionali o internazionali e in raccordo con le linee guida regionali. Sono destinatarie degli interventi le imprese di tutti i settori economici operanti sia singolarmente che attraverso
ALTRE DALLE REGIONI
consorzi e società consortili e associazioni di imprese, in particolare quelle localizzate in distretti industriali e sistemi produttivi locali. Il piano regionale di sviluppo economico (PRSE) definisce gli indirizzi e destina le risorse per l’attuazione degli interventi agevolativi. Definisce inoltre le tipologie, i criteri e le priorità degli interventi sulla base delle valutazioni degli effetti prodotti dai programmi precedenti.
UMBRIA Aiuti agli investimenti delle PMI dell’industria e artigianato DET. 10.05.2006, n. 4015 B.U.R. 17.05.2006, n. 24, S.O. n. 1 SETTORE: PMI industriali e artigiane SCADENZA: 10 luglio 2006 In attuazione del Docup Obiettivo 2 2000-2006, Misura 2.1 – sostegno allo sviluppo dei sistemi produttivi locali – Misura 2.1.3 “Regime di aiuto regionale a sostegno degli investimenti delle PMI”, sono concessi contributi in conto impianti, alle PMI industriali e artigiane di produzione e servizi alla produzione, finalizzati al sostegno dei programmi di investimento, all’incremento dei livelli occupazionali e alla crescita dimensionale. L’entità del contributo, concesso a fronte degli investimenti ammissibili, è pari al 15% in equivalente sovvenzione lorda per le piccole imprese e del 7,5% per le medie imprese. Per le imprese localizzate nelle aree 87.3.c. del Trattato, l’entità del contributo concesso è pari al 20% in equivalente sovvenzione lorda per le piccole imprese e al 15% per le medie imprese. Le spese ammissibili sono quelle relative all’acquisto, all’acquisizione mediante locazione finanziaria, alla costruzione di immobili, di immobilizzazioni come definite dagli articoli 2424 e seguenti del codice civile, effettuate a partire dal giorno successivo
la data di spedizione della domanda di contributo.
Contributi a PMI di produzione e servizi alla produzione DET. 10.05.2006, n. 4016 B.U.R. 17.05.2006, n. 24, S.O. n. 1 SETTORE: PMI di produzione e servizi alla produzione SCADENZA: 10 luglio 2006 In attuazione del Docup Obiettivo 2, Misura 2.1.3 Regime di aiuto regionale a sostegno degli investimenti delle PMI e Misura 2.2 Servizi alle imprese, innovazione, animazione economica – Azione 2.2.1. Sostegno all’acquisizione di servizi reali – tipologia B) consulenze specialistiche e Azione 2.2.4. Ricerca e sviluppo precompetitivo, sono concessi alle PMI di produzione e servizi alla produzione, contributi a valere su progetti che presentino programmi di investimento in immobilizzazioni integrati con l’acquisizione di consulenze specialistiche e/o la realizzazione di programmi di sviluppo precompetitivo. Per investimenti materiali e immateriali l’entità del contributo, concesso a fronte degli investimenti ammissibili, è pari al 15% in equivalente sovvenzione lorda per le piccole imprese e del 7,5% per le medie imprese. Per le imprese localizzate nelle aree 87.3.c del Trattato, l’entità del contributo concesso è pari al 20% in equivalente sovvenzione lorda per le piccole imprese e al 15% per le medie imprese. Per le consulenze specialistiche l’entità del contributo concesso, a fronte delle spese sostenute, è pari al 50% in equivalente sovvenzione lorda per le piccole e medie imprese. Per i progetti di sviluppo precompetitivo, infine, l’entità del contributo concesso in conto capitale è pari al 35% in equivalente sovvenzione lorda del costo del progetto ammesso all’agevolazione. Un’ulteriore maggiorazione del 5% in equivalente sovvenzione lorda è concessa a favore delle imprese che realizzano progetti di sviluppo precompetitivo ubicate nelle aree di cui all’art. 87.3.c del Trattato Ue.
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Speciale allargamento Ue
IN SINTESI
SPECIALE ALLA
BENEFICIARI Società di diritto polacco, anche con una partecipazione al 100% italiana, siano esse piccole o medie aziende, localizzate nelle aree territoriali depresse Obiettivo 1, che comprendono l’intero territorio polacco
SETTORI D’INTERVENTO Ricopre tutti i settori industriali
ATTIVITÀ FINANZIABILI Acquisizione di servizi di assistenza e consulenza specializzata concernente: – le modalità attraverso le quali un’impresa può operare nell’Unione Europea; – l’implementazione degli standard di qualità; – le innovazioni e le nuove tecnologie e gli investimenti immateriali; – l’introduzione e l’utilizzo di strumenti ICT; – l’incremento delle esportazioni; – la creazione di reti cooperative d’imprese; – l’adattamento dell’impresa ai requisiti di sicurezza e protezione ambientale
SPESE AMMISSIBILI Le spese necessarie alla realizzazione del progetto e sostenuti dal beneficiario nel periodo di realizzazione del progetto, ma non prima del giorno successivo alla presentazione della domanda
AGEVOLAZIONI Contributi a fondo perduto. Il finanziamento copre fino al 50% delle spese ammissibili e fino a un massimo del 100% delle spese ammissibili per la consulenza specializzata relativa all’introduzione e/o utilizzazione nell’impresa delle tecnologie avanzate. Viene applicato il principio del “de minimis” (100 mila euro di contributo in tre anni)
Polonia: migliorare la competitività delle PMI attraverso il consulting Facilitare le PMI polacche nell’accesso ai servizi di assistenza e consulenza, attraverso stanziamenti a fondo perduto. Tra i principali requisiti richiesti: l’affidabilità dell’imprenditore sul piano finanziario, le strategie di sviluppo dell’impresa sulla base di nuove tecnologie all’avanguardia, l’adattamento ai criteri di protezione ambientale, un adeguato sistema di certificazione di Alberto Giordano, Luisa Ancarani, Paolo Bonora
I
l Piano Operativo Nazionale 2004-2006 della Polonia “Aumento della Competitività delle imprese” del Ministero degli Affari Economici e del Lavoro ha in essere un bando nell’ambito della Priorità 2 “Supporto diretto alle imprese”, con la Misura 2.1 “Miglioramento della competitività delle piccole e medie imprese attraverso il consulting”. In anni recenti il settore industriale ha mostrato un vistoso calo nel numero d’imprese innovative come pure in quelle che dichiarano interesse nell’applicazione di tecnologie e metodi organizzativi innovativi. Tra le ragioni principali vi è la scarsità di un adeguato capitale per gli investimenti e di disponibilità al rischio associato agli investimenti
in innovazione. Non sorprende pertanto il basso livello di attività di ricerca e sviluppo, la scarsa attenzione alle questioni della certificazione qualità e ambientale, della sicurezza degli ambienti di lavoro e della compatibilità ambientale degli investimenti, l’inadeguata armonizzazione alle normative dell’Unione Europea, la scarsa penetrazione all’estero. In questo contesto le carenze strutturali sono più evidenti tra le piccole e medie imprese, dove maggiori sono le difficoltà a integrare al proprio interno le conoscenze specializzate idonee alla crescita. Il soddisfacimento della domanda di servizi qualificati esterni peraltro si scontra con costi elevati e difficoltà di reperibilità. Obiettivo del-
SCHEDA DI VALUTAZIONE
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SPECIALE ALLARGAMENTO UE
DIFFICOLTÀ La predisposizione delle domande deve tenere conto delle priorità previste per l’investimento consulenziale, che ne determinano il punteggio
TEMPI La durata prevista per l’iter burocratico di valutazione dei progetti è stimabile in circa 30/60 giorni
COSTI I costi per la predisposizione del progetto sono indicativamente equiparabili a quelli previsti in Italia per procedure analoghe del FESR
PROBABILITÀ
IN DETTAGLIO
Vale la regola che vengono finanziati i progetti ammissibili, che siano coerenti con le finalità prioritarie del bando, in base allo stanziamento disponibile e al numero di imprese in quel mese che lo raggiungono o vi si avvicinano. Il tasso di successo riscontrato nel corso del 2005 è pari al 50% delle richieste presentate
la Priorità 2 (supporto diretto alle imprese) è quello di aumentare la competitività delle imprese attraverso il sostegno degli investimenti diretti al miglioramento del livello tecnologico, organizzativo, di qualità dell’ambiente esterno e interno di lavoro, alla creazione di nuovi posti di lavoro e all’accompagnamento dell’adattamento delle imprese alle regole comunitarie. Più in specifico la Misura 2.1 “Miglioramento della competitività delle piccole e medie imprese attraverso il consulting” intende facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e consulenza. Lo stanziamento specifico previsto per il 2006, in particolare, è pari a 19 milioni di euro (969 milioni di euro per il complesso degli interventi di Priorità 2). Il buon esito delle domande di partecipazione è subordinato al numero di imprese che soddisfano le priorità del bando e allo stanziamento disponibile.
NORMATIVA Programma Operativo Settoriale “Crescita della Competitività dell’Economia” 2004 – 2006 (Gazzetta Ufficiale n. 166, 2004, art. 1744) Aiuti di Stato: Commission Regulations (EC) n. 70/2001 and n. 69/2001
INFORMAZIONI Polish Agency for Enteprise Development – Polska agencja rozwoju przedsiebiorczosci 00834 Warszawa, ul. Panska 81/83 Tel.: (22) 432 80 80, 652 80 80 Fax: (22) 432 86 20, 652 86 20 (22) 432 84 04, 652 84 04 e-mail:
[email protected] http://www.parp.gov.pl Autorità responsabile: Ministry for Economic Affairs and Labour – Ms Jablonska, Danuta pl. Trzech Krzyzy 3/5 – PL-00507 Warszawa – Tel.: 0048 22 693 58 54 – Fax: 0048 22 693 40 26 – E-mail:
[email protected] – http:/www.funduszestrukturalne.gov.pl/English
Beneficiari I beneficiari della misura d’intervento sono le società di diritto polacco, anche con una partecipazione al 100% italiana, siano esse piccole o medie imprese, così come
definite dalla Commissione Europea, localizzate nelle aree territoriali depresse Obiettivo 1, che comprendono l’intero territorio polacco. In particolare le piccole e medie imprese, i centri di ricerca e sviluppo dell’impresa (high tech), escluse le micro imprese, salvo quelle che sono attive da almeno 3 anni e quelle operative in settori tecnologicamente avanzati con forti potenziali di sviluppo di mercato. Ricopre tutti i settori industriali.
Attività agevolabili Gli investimenti ammissibili hanno lo scopo di facilitare le piccole e medie imprese nell’accesso ai servizi di assistenza e consulenza. Il sostegno è destinato all’acquisizione di servizi di assistenza e consulenza specializzata concernente: – le modalità attraverso le quali un’impresa può operare nell’Unione europea; – l’implementazione degli standard di qualità (progettazione, implementazione e gestione dei sistemi qualità e sicurezza dell’ambiente di lavoro, certificazione di conformità di prodotti, servizi, materie prime, macchinari e attrezzature, strumenti di misurazione, qualificazione del personale);
Stanziamento (in milioni di euro) Area prioritaria 1. Sviluppo dell’impresa e potenziamento dell’ambiente economico
Costi totali 716,1
2. Supporto diretto alle imprese (di cui Misura 2.1, Miglioramento della competitività delle piccole e medie imprese attraverso il consulting)
969,33 (19,00)
3. Assistenza tecnica
27,1
Totale
1.723,53
Fonte: “Improvement of the Competitiveness of Enterprises”, Operational Programme, 2004-2006, Poland
SPECIALE ALLARGAMENTO UE
– le innovazioni e le nuove tecnologie (implementazione della strategia di sviluppo dell’impresa sulla base di nuove tecnologie all’avanguardia, finalizzata a introdurre sul mercato polacco prodotti e servizi non disponibili sul mercato locale e con evidenti migliorie rispetto al prodotto già esistente, come pure al processo produttivo, inclusi gli investimenti immateriali e legali – acquisizione di brevetti e licenze, know how gestionale); – l’introduzione e l’utilizzo di strumenti ICT; – l’incremento delle esportazioni attraverso l’introduzione di nuovi prodotti esteri e la partecipazione a fiere e mostre; – la creazione di reti cooperative d’imprese; – gli investimenti per l’adattamento dell’impresa ai requisiti di protezione ambientale (inquinamento dell’aria, dell’acqua, grandi rischi, richiesta di permessi).
Spese ammissibili Sono considerate ammissibili le spese necessarie alla realizzazione del progetto e sostenuti dal beneficiario nel periodo di realizzazione del progetto, ma non prima del giorno successivo alla presentazione della domanda. I costi ammissibili sono soltanto quelli di consulting specialistico fornito dalle Agenzie di consulting accreditate dalla PARP (Agenzia pubblica per lo sviluppo d’impresa).
Agevolazioni I contributi previsti sono a fondo perduto. In particolare il contributo per la realizzazione del progetto d’investimento (cambio: 3,9 zloty pari a circa 1 euro): – non può essere inferiore a 2.500 zloty polacchi (circa 649,415 euro);
– non può essere superiore a 250.000 zloty polacchi (circa 64.941,5 euro). Il totale di finanziamento può arrivare a coprire: – fino al 50% delle spese ammissibili e rendicontabili; – fino a un massimo del 100% delle spese ammissibili per la consulenza specializzata relativa all’introduzione e/o utilizzazione nell’impresa delle tecnologie avanzate. Viene applicato il principio del “de minimis” (100 mila euro di contributo in tre anni).
Procedure Le domande devono essere inviate alla Polish Agency for Enteprise Development, Polska agencja rozwoju przedsiebiorczosci, 00-834 Warszawa, ul. Pa_ska 81/83, tel.: (22) 432 80, 652 80; fax: (22) 432 86 20, 652 86 20; (22) 432 84 04, 652 84 04; e-mail:
[email protected]. Per quel che riguarda la modalità di partecipazione al programma operativo per la specifica Misura 2.1 le domande potranno essere presentate durante tutto il 2006 e valutate secondo le scadenze mensili prestabilite: ovvero 23 giugno; 14 luglio; 11 agosto; 15 settembre; 13 ottobre; 10 novembre; 8 dicembre. Il bando presenta scadenze periodiche mensili e una valutazione a punteggio, con relativa graduato-
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ria. Non vengono presentate molte proposte. Il tasso di successo riscontrato nel corso del 2005 è pari al 50% delle richieste presentate. Più in specifico per gli aspetti burocratici e tecnici della presentazione della domanda di finanziamento si ricorda che i progetti devono superare innanzitutto una valutazione formale e una valutazione tecnicoeconomica. La valutazione formale prevede il controllo in particolare del rispetto dei termini e delle modalità previste dal formulario che deve essere predisposto secondo le “Istruzioni di compilazione della domanda di contributo finanziario con i fondi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale”. La valutazione tecnico-economica dell’investimento tiene conto dei seguenti criteri: – l’affidabilità dell’imprenditore sul piano finanziario; – la caratterizzazione della consulenza specialistica su qualità, ambiente e sicurezza, innovazione in termini di prodotto e/o processo e/o armonizzazione europea; – la coerenza formale della documentazione allegata al progetto; – la copertura con fondi propri del proponente di parte dei costi; – la fattibilità tecnica; – l’attuabilità immediata del progetto in termini di autorizzazioni necessarie (licenze, ecc.).
Risultati attesi Aumento: – numero di piccole e medie imprese che usano servizi di consulenza specializzata; – percentuale di imprese in possesso della certificazione qualità e ambientale; – percentuale di imprese piccole e medie esportatrici; – numero di piccole e medie imprese attive nel campo dell’high tech; – numero di occupati delle piccole e medie imprese che fanno uso di competenze specializzate esterne Fonte: “Improvement of the Competitiveness of Enterprises”, Operational Programme, 2004-2006, Poland
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SPECIALE ALLARGAMENTO UE
Priorità I criteri di merito per la valutazione dei progetti riguardano le caratteristiche della consulenza specialistica, ovvero: – sistemi qualità e sicurezza dell’ambiente di lavoro, certificazione di conformità di prodotti, servizi; – strategie di sviluppo dell’impresa sulla base di nuove tecnologie
all’avanguardia, inclusi gli investimenti immateriali e legali (acquisizione di brevetti e licenze, knowhow gestionale); – tecnologie ICT; – internazionalizzazione (introduzione di nuovi prodotti esteri, fiere e mostre); – adozione dei requisiti di protezione ambientale e armonizzazione
europea con l’applicabilità d’indicatori di sviluppo sostenibile ed eco compatibile (inquinamento dell’aria, dell’acqua, i grandi rischi, la richiesta di permessi); – fattibilità tecnica, finanziaria; – preventivo di spese adeguato e corretto rispetto all’intervento previsto e la precisazione delle relative fonti di finanziamento.
Credito alle imprese
CREDITO ALLE IM
IFC: i finanziamenti al settore privato della Banca Mondiale IFC promuove gli investimenti privati nei PVS membri della Banca Mondiale, attraverso partecipazione al capitale sociale delle imprese, erogazione di prestiti a lungo termine, fornitura di prodotti di gestione del rischio e assistenza tecnica alle imprese di Vittorio Anelli e Andrea Passera, Luseis srl
I
FC, International Finance Corporation, fa parte del gruppo World Bank. Istituita nel 1945 insieme al Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale è un organismo delle Nazioni Unite, il cui scopo originario era quello di finanziare la ricostruzione e lo sviluppo dei Paesi coinvolti nel secondo conflitto mondiale (soprattutto Europa e Giappone) e incoraggiare la crescita economica dei PVS. Nel corso degli anni l’attività dell’Istituto si è focalizzata sul secondo obiettivo, a fronte dell’impegno dei governi locali nell’attuazione di politiche economiche e sociali virtuose (consolidamento della democrazia, crescita economica, apertura verso il commercio estero, privatizzazione delle industrie di Stato, ecc.) Negli anni successivi sono nate quattro agenzie affiliate alla Banca Mondiale: IFC (1956), IDA (Agenzia Internazionale per lo Sviluppo,
fondata nel 1960), ICSID (Centro Internazionale per la Risoluzione sugli Investimenti, fondato nel 1966) e MIGA (Agenzia di Garanzia degli Investimenti Multilaterali, fondata nel 1988).
mente indipendente e opera sostanzialmente come merchant bank. La sua mission consiste nella promozione degli investimenti privati nei PVS, Paesi di fatto esclusi dal mercato del capitale privato, e si esplica nella contribuzione al capitale sociale delle imprese, nell’erogazione di prestiti a lungo termine, nella fornitura di prodotti di gestione del rischio e nell’assistenza tecnica alle imprese. IFC conta attualmente 178 membri, che concorrono collettivamente alla determinazione delle politiche dell’organismo e all’approvazione degli investimenti; solo i Paesi membri della BIRS (Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo) possono essere membri dell’agenzia. L’Italia fu uno dei primi Paesi ad aderire a IFC, con la legge n. 1597 del 23 dicembre 1956.
I numeri di IFC
Chi è IFC IFC funge da braccio operativo del Gruppo per il settore privato. Pur agendo in sintonia e coordinamento con le altre istituzioni del Gruppo, la società è legalmente e finanziaria-
Dal 1956 alla fine del 2005 IFC ha finanziato investimenti in oltre 3.300 società in 140 PVS. Nel 2005 sono stati finanziati 236 nuovi progetti, in 67 Paesi, per un totale di 6,45 miliardi Usd.
Numero di progetti IFC 2005 Africa sub-sahariana 20
21
Europa e Asia Centrale
30
Asia orientale e Pacifico America Latina e Caraibi 67
54
Asia meridionale 40
Africa non sub-sahariana
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L’Italia detiene complessivamente circa il 3,50% del capitale investito. Il primo intervento diretto risale al 1960: da allora sono stati finanziati 137 progetti in 50 Paesi. Nel finanziamento sono state coinvolte tutte le principali banche italiane, alcune delle quali hanno anche aderito ai cosiddetti equator principles, un insieme di linee guida tese ad assicurare il rispetto ambientale e dell’equità sociale nel project financing internazionale.
L’intervento di IFC IFC eroga finanziamenti diretti per il sostegno di progetti di investimento sostenibili nei PVS membri della Banca Mondiale. Il sostegno di IFC può avvenire attraverso prestiti a lungo termine nelle principali valute, partecipazioni nel capitale di rischio, finanziamenti in quasi-equity (prestiti subordinati, azioni privilegiate, obbligazioni convertibili). Generalmente IFC finanzia proget-
ti di un valore non inferiore a 5 milioni di Usd, ma esiste una deroga per alcuni progetti speciali destinati all’Africa Sub-Sahariana, Sud-est asiatico, Carabi ed Europa dell’Est (250.000 euro). Per i progetti standard il finanziamento erogato è quindi generalmente compreso tra 1 e 100 milioni di Usd. Per progetti di taglia minore IFC agisce tramite finanziarie locali di sviluppo e/o di investimento, ormai presenti in buona parte dei Paesi membri. Queste istituzioni sono assistite da IFC sia dal punto di vista tecnico che finanziario. La durata dei prestiti IFC è solitamente dai 7 ai 12 anni, con periodi di grazia e modalità di rimborso che variano da progetto a progetto. In alcuni casi IFC ha concordato un piano di rimborso della durata di oltre 20 anni. Il tasso applicato in genere coincide con il Libor, cui viene applicato uno spread che varia dall’1% al 5% per la co-
Totale finanziamento progetti IFC 2005 (milioni di $) Africa sub-sahariana 643
315
445
Europa e Asia Centrale Asia orientale e Pacifico America Latina e Caraibi
1.800
2.400 811
Asia meridionale Africa non sub-sahariana
Impegni IFC al 31.1.2005 (in milioni di $) 612
Loan
216 4
Loan syndacations
1.076
Equity Guarantees 4.541
Risk management products
pertura del rischio commerciale e del rischio Paese. Per investimenti greenfield il finanziamento di IFC è di norma limitato al 25% del costo del progetto, percentuale che può tuttavia aumentare al 35% nel caso di piccoli progetti e al 50% nel caso di potenziamento di progetti già esistenti (l’ammontare del prestito non deve comunque eccedere il 25% del valore patrimoniale dell’impresa destinataria). IFC agisce sul mercato come investitore privato, tuttavia, grazie all’eccellente rating, la società è in grado di reperire fondi a tassi particolarmente vantaggiosi. IFC può inoltre partecipare al capitale di rischio della costituenda società. Il contributo diretto è solitamente limitato a una quota capitale compresa tra il 5% e il 15%, ma la presenza di IFC garantisce la bontà e la bassa rischiosità dell’operazione e stimola quindi l’interesse di altri investitori. La partecipazione di IFC, che dipende ovviamente dalle caratteristiche del progetto, del settore e del Paese, non può essere in alcun modo di maggioranza. A fronte della propria quota, infatti, IFC non partecipa ai CdA, agendo quindi alla stregua di un investitore istituzionale. Ovviamente IFC detiene le proprie azioni per un periodo temporaneo, compreso generalmente tra gli 8 e i 15 anni. Le partecipazioni sono cedute preferibilmente agli altri soci, in base a condizioni di mercato.
La procedura per accedere a IFC Per la richiesta dei finanziamenti IFC non esiste una modulistica standard, come del resto avviene per i finanziamenti BEI (Banca Europea degli Investimenti). Un gruppo o un imprenditore, straniero o
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Le informazioni da fornire a IFC 1. Origine del progetto e motivazioni strategiche: – breve descrizione dell’origine del progetto e motivazioni del partner italiano per lo sviluppo dell’impresa estera, nonché principali fattori di successo su cui si basa la nuova società.
2. Notizie generali sulla società estera: – – – – – – –
denominazione della società estera (nuova o esistente); ragione sociale, Paese e località; tipo di operazione (sviluppo ex novo, ristrutturazione, potenziamento); denominazione dei partner (italiani, locali e altri); prodotti o servizi previsti, fatturato previsto a regime, numero addetti; valore complessivo degli investimenti da realizzare; eventuali accordi con partner locale e, ove già disponibile, schema di statuto per la nuova società.
3. Programma di sviluppo della società estera o mista: – – – – – – – – – – – – – – – –
programma delle vendite (volumi e ricavi previsti); prospettive di mercato e azioni commerciali previste (indicazione della quota export); organizzazione commerciale e distributiva prevista; fattori di competitività dell’impresa estera; programma degli investimenti in dettaglio (caratteristiche e fornitori principali, timing di realizzazione); descrizione della tecnologia impiegata (capacità produttiva, economie di scala, dimensionamento impianti, livello di automazione, tecnologie alternative); impatto ambientale e rispetto della normativa locale (eventuali emissioni inquinanti, rischi ambientali, assorbimento energetico, consumi e possibilità di riciclaggio delle materie prime); management previsto, risorse umane, programma di formazione e/o addestramento; esame delle principali forniture ed eventuali problemi di approvvigionamento; conti economici e situazioni patrimoniali finanziarie previsionali fino all’anno di regime; confronto costi e ricavi principali per unità di prodotto con quelli dell’impresa italiana; finanziamenti e fonti necessarie alla realizzazione del progetto; modalità e costi se già individuati; fabbisogni e coperture previste; determinazione dei principali costi e ricavi che comportano flussi in valute forti; in caso di acquisizione o di potenziamento, bilanci completi degli ultimi 3 esercizi, con una situazione contabile recente ed eventuale diligence se già disponibili.
4. Capitale sociale e quote previste: – capitale sociale previsto e quote (in valuta locale o in altra divisa internazionale comune – euro, dollaro Usa, ecc.) con evidenziazione della natura delle quote (apporti di cespiti propri o di terzi, di know how, in valuta locale e in euro o altra valuta prevista dagli accordi; – criteri di valutazione dei conferimenti ed eventuali perizie, valutazioni od altro, richieste dalle normative locali; – se è previsto l’aumento del capitale sociale (società già esistente) va riportata la situazione prima e dopo l’aumento previsto (con relativa tempistica di sottoscrizione e versamento).
5. In caso di richiesta di finanziamento a Simest, modalità sottoscrizione Simest: – quota di partecipazione proposta a Simest e valore in valuta locale e in euro o in altra valuta (come da accordo tra partner italiano e locale); – anno previsto per il riacquisto della quota Simest.
6. Impresa italiana proponente: – denominazione del partner italiano e localizzazione; (segue)
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– – – – – –
materiale di presentazione della società e/o dei prodotti; eventuale gruppo di appartenenza e relativo schema; proprietà della società e/o gruppo, management e addetti; posizione sul mercato e caratteristiche competitive; banche principali con cui opera ed eventuali lettere di referenze; bilanci completi della società degli ultimi 3 esercizi e, in caso di gruppo, i bilanci consolidati. In caso di partecipazione all’iniziativa attraverso imprese controllate con sede in Stato dell’Unione Europea, fornire i bilanci completi degli ultimi 3 esercizi; – statuto, atto costitutivo, iscrizione alla C.C.I.A.A. (della società partner nella impresa estera o mista).
7. Altri eventuali partner (locali o esteri): – denominazione, localizzazione, proprietà; – aspetti principali dell’attività, prodotti, posizione sul mercato, mezzi di produzione, risorse umane; – informazioni salienti sull’andamento economico e finanziario ultimi tre anni (informazioni più dettagliate nel caso di quota maggioritaria del partner locale con fornitura di annual reports).
8. In caso di conferimento di know how e/o tecnologie, specificare i seguenti aspetti: – – – – – – – –
definizione della documentazione occorrente (disegni, schemi, specifiche, diagrammi di flusso, ecc.); periodo di trasferimento; accesso a eventuali miglioramenti sviluppati dal trasferente durante il periodo; diritti di proprietà industriali, brevetti, marchi compresi nel trasferimento; fornitura di prodotti e componenti necessari per l’attuazione del trasferimento; ambito geografico e possibilità di utilizzo su altri mercati; formazione e addestramento previsti per il trasferimento; eventuali accordi di service per assistenza tecnica.
locale, intenzionati a costituire una nuova società o a espandere un’impresa esistente, si possono rivolgere direttamente a IFC, sia richiedendo un incontro diretto, sia sottoponendo all’ufficio regionale competente (Parigi) o alla sede di Washington un progetto preliminare e le necessarie informazioni sui parametri. Dopo questi contatti iniziali e una valutazione preliminare, IFC richiede uno studio di fattibilità o un business plan per decidere se passare alla fase successiva di analisi del progetto. IFC, così come BEI, BERS e la stessa italiana Simest, considera sempre determinante il giudizio sull’affidabilità dell’imprenditore proponente (capacità competitiva, esperienze pregresse nel settore e possibilmente nel Paese destinatario della joint-venture). Poiché i propri interventi debbono basarsi
su idonei criteri di validità economica delle iniziative partecipate, IFC richiede inoltre anche l’acquisizione di un insieme di informazioni circa il progetto proposto, di carattere tecnico, industriale, economico, commerciale e finanziario. Tali informazioni sono desumibili da un buon studio di fattibilità elaborato dall’impresa richiedente in modo autonomo o assistita da studi specializzati (cfr. la tabella che riporta uno schema sintetico di carattere indicativo, che dovrà essere adattato alle caratteristiche specifiche di ogni singola iniziativa). Generalmente, il nucleo di valutazione è composto da un responsabile per gli investimenti con esperienza nel settore finanziario e buona conoscenza del Paese in cui il progetto è localizzato, e un ingegnere con rilevanti esperienze tecniche. Il team è responsabile della
valutazione di tutto il progetto, dai punti di vista finanziario, tecnico ed economico. L’istruttoria, che dura indicativamente tre mesi, richiede visite nel luogo del progetto e discussioni approfondite con i proponenti, al termine delle quali il team proporrà i suoi suggerimenti al senior management. Se il progetto supera positivamente l’istruttoria, il dipartimento legale di IFC redige i documenti necessari. Tutti gli aspetti più significativi vengono discussi con l’azienda, il Governo, o le istituzioni finanziarie coinvolte e il progetto viene sottoposto all’approvazione del Board of Directors di IFC. Dopo l’approvazione del Comitato, le erogazioni vengono concesse secondo i termini del contratto sottoscritto dalle parti. IFC sorveglia strettamente i suoi investimenti, con consultazioni pe-
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riodiche con i responsabili all’interno dell’impresa, inviando supervisori in loco e richiedendo, con cadenza periodica, rapporti circa lo sviluppo del progetto, insieme a informazioni circa i fattori che possano influenzare negativamente la joint-venture. Richiede inoltre bilanci annuali certificati da società di revisione indipendenti.
I vantaggi di operare con IFC Possono accedere ai finanziamenti IFC sia imprese di grande che di media e piccola dimensione, che intendono realizzare un progetto d’investimento di almeno 5 milioni di Usd. Il finanziamento e l’eventuale partecipazione di IFC sono
comunque riservati a progetti significativi, di rilevante impatto socio-economico nel Paese di destinazione. Per progetti di dimensioni più ridotte è tuttavia possibile richiedere un finanziamento da parte di finanziarie locali che vengono supportate finanziariamente e tecnicamente da IFC stessa. Il finanziamento di IFC avviene a tasso di mercato (Libor + spread 1-5%), ma l’analisi del progetto è così accurata da non richiedere, di norma, garanzie reali. IFC può inoltre adoperarsi direttamente nella ricerca di partner locali che partecipino al capitale di rischio della joint-venture. Sul fronte delle fonti di finanziamento, invece, l’intervento diretto di IFC stimola l’interesse di banche
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Cumulabilità del finanziamento IFC L’intervento di IFC è cumulabile con gli incentivi della legge n. 100/90 e con altre sovvenzioni del FESR, a condizione che il totale delle agevolazioni sia inferiore al 75% dell’investimento complessivo. e società finanziarie, che, altrimenti, non erogherebbero prestiti in Paesi tradizionalmente “a rischio”. Ulteriore ma non meno importante aspetto da tenere in considerazione: il finanziamento viene erogato direttamente alla joint-venture, con un evidente vantaggio sulla situazione finanziaria della società italiana che intende realizzare l’investimento.
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La Centrale Rischi: obiettivi e funzionamento La Centrale Rischi è uno strumento fondamentale per le banche per valutare l’affidabilità delle imprese. Essa va a incidere sugli andamentali, gli indicatori che misurano la qualità del rapporto banca/impresa. Mantenere una corretta esposizione in CR significa beneficiare di un miglior trattamento in termini di costi bancari. di Carlo Morichini, Fidindustria S.c.a.r.l.p.a.
a CR si estrinseca in una posizione sintetica di rischio rappresentata da un prospetto di circa mezza pagina, una sorta di tabella a doppia entrata in cui sono riportate delle colonne e delle righe. Nella prima colonna di sinistra sono elencate le varie tipologie di rischio. Nella seconda vengono inseriti gli affidamenti accordati dalla banca segnalante. Nella terza colonna gli utilizzi presso la banca segnalante effettuati dal cliente impresa. Per utilizzo si intende la “quantità” di linea effettivamente carpita dall’impresa (il debito reale). In quarta colonna compaiono i cosiddetti “sconfini”, cioè gli utilizzi da parte dell’impresa in esubero rispetto ai fidi accordati. Normalmente tale colonna dovrebbe essere bianca, nel senso che un corretto rapporto tra impresa e banca dovrebbe escludere l’utilizzo delle linee in esubero. I dati riportati nella seconda, nella terza e nella quarta colonna sono unicamente consultabili dalla banca segnalante. Le successive tre colonne replicano quanto fin qui esposto, ma evidenziando accordati, utilizzi e sconfini dell’impresa sul sistema nel suo complesso; sono a disposizione di tutti gli istituti segnalanti e, a ri-
L
chiesta, di qualunque banca o finanziaria vigilata ne faccia espressa domanda a Banca d’Italia. In prima colonna, dicevamo, sono elencate le varie tipologie di linee di credito, suddivise per tipologia di rischio. In particolare la suddivisione è la seguente: ● Autoliquidanti: sono gli affidamenti concessi sotto forma di smobilizzo crediti, i castelletti per anticipare le fatture emesse o le ricevute bancarie. Tecnicamente si chiamano anche linee “fatto altrui”, nel senso che il rientro dal debito non dipende tanto dalla volontà del debitore (l’azienda affidata), ma dal regolare pagamento di quanto dovuto da parte dei suoi clienti (cioè da fatti altrui). ● A scadenza: sono linee contraddistinte da una scadenza oltre la quale decadono e vanno riviste. Possono consistere in linee temporanee a rientro unico, in contratti di leasing, in finanziamenti a medio termine con rimborso rateale. Vengono anche definite linee “fatto proprio”, nel senso che il rientro dal debito dipende esclusivamente dalla volontà del debitore principale (l’impresa affidata). ● A revoca: si tratta di linee revocabili in qualsiasi momento da parte
CHE COS’È La Centrale Rischi (CR) è una sorta di archivio informatico, “gestito” da Banca d’Italia, in cui sono ordinatamente elencate tutte le esposizioni debitorie di un determinato soggetto (impresa) verso il sistema bancario e parabancario. La legislazione vigente in materia di credito impone alle banche e alle società finanziarie iscritte all’art. 107 del TUB di segnalare mensilmente a Banca d’Italia le operazioni di concessione di credito alle imprese perfezionate nel mese. La segnalazione avviene tramite supporti informatici e l’Istituto Centrale invia successivamente un flusso di ritorno a ciascuna delle banche e delle finanziarie segnalanti, dove si evince l’esposizione complessiva dell’impresa verso il sistema finanziario. Il contenitore dove vengono raccolti questi flussi di informazioni si chiama appunto Centrale Rischi. Il flusso di ritorno di Banca d’Italia ha un ritardo di circa due mesi per cui nel mese, poniamo caso, di maggio, le banche segnalanti potranno osservare l’esposizione complessiva dell’impresa cliente nel mese di marzo. Come vedremo meglio più avanti, la situazione debitoria dell’impresa è suddivisa in categorie, ognuna individuata da una tipologia di rischio diversa, ma mantiene una sorta di anonimato, in quanto non si fa menzione dell’esposizione in capo a ogni singola banca, ma dell’indebitamento complessivo per ogni categoria di rischio. Esiste un limite minimo di fido al di sotto del quale non è necessario segnalare l’operazione in Centrale Rischi: 38.734 euro (i vecchi 75 milioni di lire) di affidamento complessivo da parte di
CREDITO BANCARIO
un singolo istituto di credito verso un determinato nominativo. Anche banche e finanziarie vigilate che non affidino ancora un’azienda possono ottenere copia della sua Centrale Rischi, richiedendola a Banca d’Italia, che nel giro di qualche giorno la metterà a loro disposizione.
SCOPO Lo scopo della Centrale Rischi è fornire al sistema bancario una fotografia aggiornata ed attendibile dell’esposizione debitoria complessiva di una singola impresa. La CR permette a ogni istituto di sapere quanto l’azienda è riuscita a ottenere dagli altri istituti, se il resto del mercato creditizio ha concesso maggior o minor fiducia a quell’imprenditore, se il volume complessivo dei debiti soverchia la dimensione dell’azienda o è consono al suo fatturato, se l’impresa utilizza pienamente o solo in parte il credito concesso. La Centrale Rischi, se analizzata attentamente, permette una corretta valutazione della solvibilità del cliente impresa e agevola la concessione del credito. Abbinata ai dati di bilancio dell’impresa, costituisce un valido strumento di verifica e determinazione della qualità della clientela.
SOGGETTI COINVOLTI I soggetti coinvolti sono l’impresa, la banca affidante e i terzi garanti. Tutte le imprese affidate dal sistema bancario o parabancario aventi un’esposizione verso una singola banca superiore a 38.734 euro (i vecchi 75 milioni di lire). Tutte le persone fisiche che concedono garanzie ad un’impresa segnalata in CR.
CREDITO ALLE IMPRESE
della banca e non sostenute dal cosiddetto beneficio del termine. Vengono anche definite linee “fatto proprio”, nel senso che il rientro dal debito dipende esclusivamente dalla volontà del debitore principale (l’impresa affidata). La Centrale Rischi riporta poi una serie di altre informazioni. In particolare, una di esse costituisce condizione essenziale affinché l’impresa ottenga credito dal sistema: l’affrancamento dalla condizione di sofferenza. Esiste infatti un rigo che si chiama appunto Sofferenze dove vengono appostate le linee oggetto di disdetta da parte di qualche soggetto affidante, che ha quindi inserito l’impresa X tra quelle con cui non desidera più lavorare e a cui ha chiesto di rientrare delle proprie esposizioni. Un valore inserito in questo rigo significa che l’impresa nonostante la disdetta degli affidamenti non è rientrata del proprio debito nei termini consentiti dalla banca. Il prospetto prosegue poi con l’indicazione del totale dell’esposizione della singola impresa (Totale cassa), sempre nella triplice osservazione di linee accordate, utilizzate e sconfini. Le linee vengono poi suddivise ulteriormente in affidamenti di medio termine (di cui MLT), linee espresse in divise diverse dall’euro (di cui
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Valuta) e garanzie acquisite dal sistema bancario a fronte degli affidamenti concessi (di cui Garan.). Finita la dissertazione riguardante gli affidamenti di “cassa”, cioè i soldi concessi all’impresa, la CR prosegue con la disamina delle linee concesse a titolo di garanzia, ovvero quei rischi posti in essere dalla banca nel momento in cui si è impegnata a garantire a qualcuno (solitamente enti pubblici) che l’impresa X ponga in essere un certo comportamento (svolga correttamente dei lavori, abbia richiesto un rimborso di imposte a fronte di un effettivo e giustificato motivo). Si tratta di linee che le banche non concedono con favore, in quanto si tratta di valutare l’impresa non più riguardo alla capacità di rimborsare un debito, ma piuttosto di verificare la sua correttezza e onestà. Queste linee sono indicate sotto la dicitura Firma. Il prospetto riporta poi un totale tra cassa e firma. Le ultime due righe evidenziano invece le eventuali garanzie ricevute da terzi a favore dell’impresa (Gar. ricevute) e i derivati finanziari posti in essere dall’impresa con il sistema (coperture di tasso, di cambio, ecc.). Quest’ultima voce (Der. finanz.), in considerazione dell’elevato sviluppo sul mercato degli interest rate swap - IRS (copertura del rischio di tasso) sta assumendo
Glossario Swap:
strumento di copertura di un rischio sia esso di cambio o di tasso (cd. “derivati”).
Linee fatto proprio: linee di credito di primo rischio, non di natura commerciale, la cui estinzione dipende esclusivamente dalla volontà del debitore principale. Linee fatto altrui:
linee di credito di natura commerciale (smobilizzo crediti), la cui estinzione è automatica se il cliente del debitore principale onora a scadenza le sue obbligazioni.
Fideiussione:
garanzia di firma emessa da un soggetto a favore di un altro soggetto.
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CREDITO BANCARIO
CREDITO ALLE IMPRESE
importanza sempre crescente e denota un sempre maggior abuso del prodotto, a volte utilizzato in modo scriteriato ed esagerato, anche oltre il livello medio di indebitamento a tasso variabile dell’azienda. I valori numerici in CR sono espressi in migliaia di euro. A fianco della CR “di periodo”, relativa all’ultimo periodo esaminato (due mesi addietro) è disponibile anche un altro prospetto, che analizza la situazione dell’indebitamento della singola impresa negli ultimi dodici mesi. Una sorta quindi di analisi storica, con dodici segnalazioni mensili, che partono da quattordici mesi addietro per arrivare a due mesi addietro.
L’importanza della CR La CR rappresenta uno strumento di valutazione della correttezza (e quindi della rischiosità) d’impresa. Mette a nudo le pecche del debitore e le rende visibili a tutto il sistema. Smaschera automaticamente bugie finanziarie e comportamenti fraudolenti da parte dell’azienda. Possedere una CR “pulita”, ordinata, che non esprima sconfini dalle linee concesse, ma che anzi indichi utilizzi contenuti, mai al limite dell’accordato, ma entro il 50/60% dello stesso, significa accedere più facilmente al credito e ottenere migliori condizioni bancarie, un miglior pricing. Viceversa una CR tesa, con sconfini continui e utilizzi al limite del concesso si trasforma immediatamente in una caduta del rating aziendale, perché la CR influenza direttamente, insieme con altri parametri (% di insoluti…), una parte dei modellini di rating elaborati dal sistema bancario ai fini di Basilea 2. In particolare il suo impatto investe l’area di valutazione dei cosiddetti “mandamentali”, parametri che definiscono la qualità del rapporto tra ban-
ca e impresa. Essi, insieme con gli indicatori di bilancio e con i parametri intangibles, costituiscono la piattaforma di valutazione dell’impresa ai fini del rating interno. C’è uno sconfino particolare che colpisce con forte negatività l’immagine aziendale ed è quello relativo alle linee di medio termine (appostato nella riga di cui MLT): sconfinare significa non aver pagato qualche rata relativa a un leasing o a un’operazione di finanziamento con rimborso rateale. Vale la pena di ricordare che le operazioni di copertura del rischio di tasso (IRS) largamente proposte (e piazzate) dal sistema bancario alle piccole e medie imprese vanno segnalate in CR e quindi appesantiscono di fatto l’esposizione debitoria dell’impresa segnalata, diminuendone di fatto la capacità a ottenere ulteriore credito, anche se di diversa tipologia.
Anche le operazioni di leasing trovano posto in CR. I contratti perfezionati vengono allocati tra le operazioni A scadenza e ulteriormente indicati poi all’interno della categoria inerente le operazioni di medio lungo termine (di cui MLT). Non esiste quindi alcuna differenza, ai fini della segnalazione e quindi del computo complessivo della propria esposizione debitoria, tra chi pone in essere un leasing e chi si finanzia con un prestito bancario a medio termine. Un’ultima osservazione sul campo Sofferenze. Una volta finiti tra i cattivi, il sistema bancario chiuderà automaticamente i cordoni, per cui la disdetta anche di un solo rapporto bancario e il suo inserimento in CR tra le sofferenze, provocherà all’impresa un effetto domino, che nel giro di due mesi le precluderà completamente l’accesso al credito bancario e parabancario e la necessità
Esempio di CR Al 03/2006 (in migliaia di euro) Categoria
CRBI ns. azienda Accord.
Utilizz.
Autoliquidanti
25
25
A scadenza
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A revoca FIN. pr. concors
CRBI Sistema Utilizz.
Sconfin
25
25
0
59
59
59
0
20
26
20
26
6
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0
0
0
0
Sofferenze
Accord.
0
0
Totale Cassa
104
110
104
110
6
- di cui MLT
0
0
0
0
0
- di cui Valuta
0
0
0
0
0
- di cui Garan.
24
24
Firma nat. com
0
0
0
0
0
Firma nat. fin
0
0
0
0
0
104
110
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110
6
Gar. ricevute
0
0
0
0
Der. finanz.
0
0
0
0
Totale
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di rientrare dell’esposizione in essere su tutto il sistema. L’inserimento nella codifica Sofferenze costituisce un motivo più che sufficiente per far decadere il beneficio del termine (operazioni oltre i 18 mesi, cd. medio termine). Quindi oggetto del rientro non saranno soltanto le linee a revoca, ma l’intero debito contratto dall’impresa verso il sistema.
Un esempio Vediamo un esempio di Centrale Rischi. L’azienda rappresentata opera con un solo istituto bancario, come si evince dal fatto che le linee indica-
CREDITO ALLE IMPRESE
te nelle prime colonne combaciano perfettamente con accordato e utilizzi dal sistema. Non riporta la colonna degli sconfini verso l’istituto, ma unicamente lo sconfino complessivo, proprio perché monobanca. La situazione è aggiornata a marzo 2006, ultimo mese disponibile in CR. L’azienda utilizza pienamente l’accordato relativo alle linee di smobilizzo crediti e anche le linee a scadenza. Utilizza invece in eccesso il fido di cassa, che sconfina di 6.000 euro. Non ci sono segnalazioni a sofferenza. Le linee a scadenza non sono rappresentate né da leasing, né da operazioni oltre i
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18 mesi, come si evince dal fatto che la categoria “di cui MTL” ha saldo zero. Si tratta probabilmente di linee transitorie a scadenza o di finanziamenti infieri. L’impresa non riceve garanzie dal sistema, quindi non esistono fideiussioni che ne rafforzino la consistenza patrimoniale e non utilizza derivati (swap). Nella sua globalità la CR denota in questo caso un forte utilizzo, anche oltre le linee accordate, con tensione e sconfini. Sicuramente posizioni simili contribuiscono ad affossare il rating aziendale, incidendo negativamente sugli indicatori andamentali dell’impresa.
Agevolazioni per il lavoro
AGEVOLAZIONI
Contratto di inserimento: nuovi chiarimenti INPS sulle agevolazioni contributive Una recente circolare INPS chiarisce i criteri e le modalità per il riconoscimento dei benefici contributivi in caso di assunzione con contratto di inserimento di lavoratrici residenti in particolari aree geografiche di Luca Vannoni
INPS ha emanato in data 19 maggio 2006 la circolare n. 74 in materia di agevolazioni contributive relative alle assunzioni mediante contratto di inserimento, fornendo così i chiarimenti necessari alla corretta applicazione delle modifiche normative intervenute tra il 16 marzo 2004 – data della precedente circolare INPS, n. 51 – e oggi. In sintesi, il quadro normativo del contratto di inserimento è mutato nei seguenti aspetti: – il decreto correttivo del d.lgs. 276/2003 (art. 13 del d.lgs. 6 ottobre 2004, n. 251) ha previsto che per la fruizione delle agevolazioni contributive in misura superiore al 25% è necessario rispetta-
L’
re le condizioni previste dal regolamento CE n. 2204/2002; – il d.l. 14 marzo 2005, n. 35 ha escluso la possibilità di sottoinquadramento delle donne; – il d.m. 17 novembre 2005 ha individuato le aree geografiche in cui il tasso di occupazione femminile è al di sotto dei limiti previsti dall’art. 54, comma 1, lett. e), del d.lgs. 276/2003 (tasso di occupazione inferiore del 20% rispetto a quello maschile ovvero tasso di disoccupazione femminile superiore del 10% di quello maschile).
Soggetti beneficiari: le donne Il d.m. 17 novembre 2005 ha stabilito che fino alla fine del 2006 si con-
siderano zone con alta disoccupazione/inoccupazione femminile tutte le regioni e le province autonome, rendendo così legittimo il ricorso al contratto di inserimento con le donne, a prescindere dall’età, su tutto il territorio nazionale. In questa ipotesi i datori di lavoro possono godere dello sconto contributivo nella misura minima del 25%. Lo stesso decreto, art. 2, ha individuato come soggetti svantaggiati, ai sensi del regolamento CE 2204/2002, le donne residenti in Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, per le quali è possibile il beneficio contributivo in misura superiore al 25%, in base anche al settore di appartenenza del datore di lavoro. La circolare INPS chiarisce che la residenza della lavoratrice, per far scattare la possibilità di agevolazioni superiori al 25%, non è sufficiente ma deve essere legata al luogo di svolgimento della prestazione lavorativa, anch’esso necessariamente rientrante nelle zone svantaggiate. Nella regione Lazio il superamento del 25% è limitato esclusivamente alle province di Latina e Frosinone, nei comuni della provincia di Rieti compresi nell’ex circondario di Cittaducale e nei comuni della provincia di Roma compresi nella zona della bonifica di Latina. Inoltre, per poter godere di un beneficio superiore al 25%, devono essere rispettate le condizioni generali previste dal regolamento CE n. 2204/2002 (cfr. il relativo paragrafo). L’INPS infine chiarisce che il sottoinquadramento di due livelli previsto dall’art. 59, comma 1, del
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
d.lgs. 276/2003, a decorrere dal 15 maggio 2005 (entrata in vigore del d.l. 35/2005) è illegittimo se non previsto da contratto collettivo nazionale o territoriale: i datori di lavoro che non hanno tenuto conto di tale norma sono tenuti a versare la maggior contribuzione dovuta mediante il mod. DM10/V. Nel caso sussistano ulteriori condizioni per la stipula del contratto di inserimento (ad esempio la disabilità) si ritiene che possa essere consentito il sottoinquadramento.
La trasformazione del contratto di inserimento Come già anticipato dal Ministero del Lavoro, le agevolazioni contributive spettano solo per la durata dei contratti di inserimento/reinserimento, con esclusione quindi della fattispecie della trasformazione (relativa ai territori del Mezzogiorno) prevista dall’art. 15 della legge n. 196/1997: dal momento della trasformazione dei contratti di inserimento in contratti a tempo indeterminato, cadranno i benefici contributivi previsti.
Le condizioni previste dall’Unione Europea Le agevolazioni superiori al 25% devono rispettare i requisiti previsti dall’art. 5 del regolamento CE n. 2204/2002. In particolare: – l’ammontare del beneficio, con riferimento al singolo rapporto di lavoro, non deve superare il 50% (elevato al 60% nel caso di assunzione di soggetti disabili) del costo salariale annuo del lavoratore assunto: l’INPS sottolinea con la circolare n. 74 che il costo salariale comprende non solo la retribuzione fiscalmente lorda ma anche i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori; – l’assunzione con contratto di
inserimento o reinserimento deve determinare un incremento netto del numero dei dipendenti dello stabilimento interessato ovvero, quando l’assunzione non rappresenta un incremento netto del numero di dipendenti dello stabilimento interessato, il posto o i posti occupati devono essersi resi vacanti a seguito di dimissioni volontarie, di pensionamento per raggiunti limiti d’età, di riduzione volontaria dell’orario di lavoro o di licenziamenti per giusta causa e non a seguito di licenziamenti per riduzione del personale. L’incremento deve essere valutato in U.L.A., con riferimento alle singole unità produttive, vale a dire il numero di lavoratori occupati a tempo pieno durante un anno e conteggiando il lavoro a tempo parziale e il lavoro stagionale come frazioni di U.L.A.; – il contratto deve avere una durata pari ad almeno 12 mesi, fatte salve le risoluzioni anticipate per giusta causa.
I contratti di inserimento agevolabili La circolare n. 74/2006, integrando la precedente circolare n. 51/2004,
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ricorda che i soggetti per cui sono previste agevolazioni sono: – disoccupati di lunga durata da 29 fino a 32 anni (32 anni e 364 giorni); – lavoratori con più di 50 anni di età che siano privi di un posto di lavoro; – lavoratori che desiderino riprendere un’attività lavorativa e che non abbiano lavorato per almeno due anni; – donne residenti in aree geografiche a elevato tasso di disoccupazione femminile, di recente individuate con decreto ministeriale; – persone riconosciute affette, ai sensi della normativa vigente, da un grave handicap fisico, mentale o psichico: si ricorda che i benefici previsti per i contratti di inserimento sono cumulabili, entro il limite massimo complessivo del 100% della contribuzione a carico del datore di lavoro, con l’agevolazione contributiva ex art. 13 della legge n. 68/1999. I giovani compresi tra i 18 e i 29 anni non sono destinatari di agevolazioni contributive a meno che si presente una ulteriore condizione per la stipula del contratto di inserimento (ad esempio disabilità).
Soggetti fermi da almeno due anni che desiderino riprendere l’attività lavorativa: l’interpello al Ministero del Lavoro Il Ministero del Lavoro, con la risposta a interpello 25 maggio 2006, ha chiarito che i lavoratori debbono presentare al datore di lavoro un’apposita dichiarazione di responsabilità con la quale attestino di non aver lavorato nel biennio antecedente, oltre all’attestazione da parte del competente Centro per l’impiego dalla quale risulti che il lavoratore medesimo non è presente negli elenchi anagrafici in tale periodo. Nell’interpello si precisa poi che le prestazioni occasionali di tipo accessorio rese da particolari soggetti, previste dall’articolo 70 del D.lgs. n. 276/2003 sono tali da consentire, ove effettivamente svolte, una deroga al vincolo del “non aver lavorato per almeno due anni”.
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Il contratto di inserimento: quadro di sintesi sulla regolamentazione Normativa Artt. 54-59 del d.lgs. n. 276/2003 e successive modificazioni – Regolamento CE n. 2204/2002 – D.m. 17 novembre 2005 – Min. Lavoro: circolare n. 31/2004 ; nota n. 104466/16/239/19, 27 aprile 2006 – INPS: circolare n. 51/2004; circolare n. 74/2006).
Definizione e finalità Contratto di lavoro diretto a realizzare, mediante un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del lavoratore a un determinato contesto lavorativo, l’inserimento ovvero il reinserimento nel mercato del lavoro di particolari categorie di lavoratori, individuati tassativamente dall’art. 54 del d.lgs. n. 276/2003.
Lavoratori che possono stipulare il contratto di inserimento (anche se non hanno mai svolto esperienze lavorative o non possiedono titoli di studio tecnico-professionali) a) Giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni e 364 giorni. b) Disoccupati di lunga durata da 29 e fino a 32 anni e 364 giorni (soggetti che, dopo aver perso un posto di lavoro o cessato un’attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione da più di 12 mesi). Situazione da certificare, secondo l’INPS, mediante dichiarazione di responsabilità prodotta dal lavoratore al centro per l’impiego unitamente alla dichiarazione di quest’ultimo attestante la permanenza del soggetto nello stato di disoccupazione. c) Lavoratori con più di 50 anni di età che siano privi di un posto di lavoro, da attestare, secondo l’INPS, mediante dichiarazione di responsabilità da parte del lavoratore (ferma restando la possibilità dell’INPS di coinvolgere i centri per l’impiego). d) Lavoratori che desiderano riprendere un’attività lavorativa e che non abbiano lavorato per almeno due anni (non rientrano tra le prestazioni lavorative, che fanno perdere il diritto alla stipula del contratto di inserimento, le attività svolte nell’ambito dell’attività occasionale autonoma di tipo accessorio di cui all’art. 70 del d.lgs. n. 276/2003 – Min. Lav. Prot. 2570, 25-5-2006), da attestare, secondo l’INPS, mediante dichiarazione di responsabilità da parte del lavoratore (ferma restando la possibilità dell’INPS di coinvolgere i centri per l’impiego); secondo il Ministero del Lavoro (nota Prot. n. 2570, 25 maggio 2006) occorre presentare anche l’attestazione da parte del competente Centro per l’impiego dalla quale si evidenzi che il lavoratore interessato non risulta presente negli elenchi anagrafici con riferimento al periodo in questione. Non sono previste limitazioni di età. e) Donne di qualsiasi età residenti in un’area geografica in cui il tasso di occupazione femminile sia inferiore almeno del 20% di quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile superi il 10% quello maschile. Il d.m. 17 novembre 2005 attuativo ha individuato dette aree (per gli anni 2004, 2005 e 2006) in tutte le regioni e province autonome, mentre per l’applicazione degli sconti contributivi, anche in misura eccedente il 25%, in funzione del settore di appartenenza e dell’ubicazione dell’azienda, occorre fare riferimento, a norma del reg. CE n. 2204/2002, alle seguenti aree: regioni Lazio (per le imprese diverse da quelle artigiane e commerciali con meno di 15 dipendenti, solo province di Latina, Frosinone, comuni della provincia di Rieti e comuni della provincia di Roma compresi nella zona della bonifica di Latina), Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria Sicilia e Sardegna. f) Persone riconosciute affette da un grave handicap fisico, mentale o psichico, accertato a norma della legge n. 104/1992, del DPCM 13 gennaio 2000 e della legge n. 68/1999; non sono previste limitazioni di età. N.B. In presenza dei predetti requisiti soggettivi, il contratto di inserimento può essere utilizzato anche per favorire l’accesso al mercato del lavoro di cittadini comunitari ed extracomunitari (residente o da assumere nell’ambito dei flussi programmati). (segue)
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Datori di lavoro che possono stipulare contratti di inserimento a) Enti pubblici economici, imprese e loro consorzi. b) Gruppi di imprese. c) Associazioni professionali, socio–culturali, sportive. d) Fondazioni. e) Enti di ricerca pubblici e privati. f) Organizzazioni e associazioni di categoria. Non sono ammessi i datori di lavoro iscritti negli albi professionali (studi professionali anche costituiti in forma associata). N.B. Per i consorzi o i gruppi di impresa, il progetto di inserimento può prevedere l’impiego in diverse società del gruppo o consorziate. In tal caso si potrà stipulare un unico contratto di lavoro di inserimento con una singola società del consorzio o del gruppo che, però, potrà “inviare” il lavoratore, ai fini del progetto, presso più società del consorzio o del gruppo.
Condizioni per la stipula del contratto a) Definizione, con il consenso del lavoratore, di un progetto individuale di inserimento, finalizzato a garantire l’adeguamento delle competenze professionali del lavoratore stesso al contesto lavorativo (non necessita di autorizzazioni da parte di enti esterni). La definizione dei progetti individuali compete alla contrattazione collettiva ai vari livelli (in attesa si fa riferimento agli accordi interconfederali dell’11 febbraio 2004 e del 3 marzo 2004: il progetto individuale deve prevedere la qualificazione al conseguimento della quale è preordinato il progetto; la durata del progetto e la modalità della formazione). L’accordo interconfederale prevede la possibilità di predisporre progetti formativi nell’ambito dei fondi interprofessionali per la formazione continua. b) La formazione, da definirsi in sede di contrattazione collettiva (si fa riferimento agli accordi interconfederali dell’11 febbraio 2004 e del 3 marzo 2004 ovvero alla regolamentazione della contrattazione di categoria). La formazione deve essere registrata sul libretto formativo. L’accordo interconfederale prevede 16 ore di formazione teorica (rapporto di lavoro e sicurezza) e congrue fasi di addestramento specifico. c) Il mantenimento in servizio di almeno il 60% dei lavoratori con contratto di inserimento scaduto nei 18 mesi precedenti ogni assunzione (fatta eccezione nel caso in cui sia venuto a scadere un solo contratto). Ai fini del calcolo della percentuale non si considerano contratti di inserimento non trasformati: – i contratti risolti dal datore di lavoro nel corso o al termine del periodo di prova; – i contratti risolti dal datore di lavoro per giusta causa; – i contratti risolti dal lavoratore per dimissioni; – i rapporti che non sono stati trasformati a causa di rifiuto del lavoratore; – i contratti di inserimento non trasformati in rapporti di lavoro a tempo indeterminato nella misura pari a quattro contratti. Di conseguenza, se nei diciotto mesi precedenti sono scaduti cinque contratti di inserimento e quattro di essi non sono stati trasformati, di questi quattro contratti non si terrà conto e sarà sufficiente confermare un solo contratto per poter procedere a nuove assunzioni con contratto di inserimento (5 contratti scaduti, da cui si sottraggono i 4 che non si computano: resta un solo contratto ed il 60 per cento di 1 è pari a 0,60, che va arrotondato a 1). d) I contratti collettivi possono stabilire limiti massimi di assunzioni con contratto di inserimento (l’accordo interconfederale non ha inserito alcuna limitazione). N.B. si considerano invece mantenuti in servizio i contratti trasformati a tempo indeterminato prima della scadenza del termine (segue)
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Durata del contratto a) Non inferiore a 9 mesi e non superiore a 18 mesi (36 mesi per le persone con handicap grave) o diversa durata massima (entro i predetti limiti) fissata dalla contrattazione collettiva. Non computano nel limite massimo di durata i periodi di militare (o civile) e di maternità. N.B. Le regole europee impongono, per l’applicazione dei benefici eccedenti il minimo, garantire la continuità dell’impiego per almeno 12 mesi (tale durata minima deve essere prevista all’instaurazione del contratto, non può essere fatta valere attraverso l’istituto della proroga). b) Il contatto non è rinnovabile tra le parti. c) Il contratto può essere oggetto di proroga (anche più di una) nell’ambito della durata massima di cui alla lettera a) e non è richiesta alcuna motivazione; riguardo alla forma è consigliabile quella scritta per la prova. d) Il contratto può essere anche a part time. N.B. I limiti legali di durata possono essere superati solo nel caso di sospensione del rapporto di lavoro per servizio militare o civile e maternità (da intendersi di maternità/paternità e congedi parentali). In ogni caso il superamento del termine entro 30 giorni (applicazione della normativa sul termine) non comporta la conversione del contratto. In tale ipotesi occorre però corrispondere la maggiorazione retributiva di cui all’art. 5 del d.lgs. n. 368/2001 (20% per i primi 10 giorni; 40% per ciascun giorno successivo).
Tipologia contrattuale Il contratto di inserimento è un contratto subordinato a termine e si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 368/2001. A tale proposito il Ministero del Lavoro ha precisato: – sono applicabili i divieti dell’art. 3 del citato d.lgs. n, 368/2001, vale a dire che il contratto non può essere utilizzato se nei 6 mesi precedenti, nell’unità produttiva interessata, si sia proceduto a licenziamenti collettivi che abbiano riguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di inserimento, ovvero nell’unità interessata sia operante una sospensione del rapporto o una riduzione dell’orario di lavoro con diritto alla CIG, ovvero l’impresa non abbia effettuato la valutazione dei rischi (d.lgs. n. 626/94); – non si applicano i presupposti causali del contratto a termine (la causa è già la finalità del contratto di inserimento), vale a dire che nel contratto non è necessario specificare le esigenze tecniche, organizzative, produttive e sostitutive; – non sono applicabili le disposizioni del contratto a termine in materia di proroga e rinnovo del contratto (tale materia è specificatamente regolata dalle disposizioni del contratto di inserimento); – è applicabile, invece, secondo il Ministero, la gestione flessibile del termine prevista dall’art. 5, commi 1 e 2, del d.lgs. n. 368/2001, vale a dire se il rapporto di lavoro continua oltre il trentesimo giorno, il contratto si considera a tempo indeterminato dalla scadenza del predetto termine e il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto pari al venti per cento fino al decimo giorno successivo e al quaranta per cento per ciascun giorno ulteriore.
Caratteristiche del contratto a) forma scritta (in mancanza il contratto è nullo e il lavoratore si intende assunto a tempo indeterminato); lettera di assunzione con allegato il progetto individuale di inserimento (da far sottoscrivere al lavoratore); b) contenuto (vedi Contratto Interconfederale 11 febbraio 2004 ovvero la contrattazione di categoria): durata; periodo di prova; orario di lavoro; categoria (livello) di inquadramento all’atto dell’assunzione (la qualifica di destinazione è nel progetto individuale); trattamento economico; trattamento di malattia e infortunio ai fini della conservazione del posto (cfr. disciplina dei CFL, in ogni caso non inferiore a 70 giorni). (segue)
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Benefici Sono previste le seguenti agevolazioni: a) Retributive: – durante il rapporto di inserimento la categoria di inquadramento iniziale del lavoratore non potrà essere inferiore per più di due livelli rispetto a quella spettante ai lavoratori addetti alle medesime mansioni (alcuni contratti collettivi hanno stabilito che, per particolari mansioni, si possa scendere massimo di un livello). Il sottoinquadramento non è applicabile alle donne (v. lettera e) dell’elenco dei lavoratori che possono stipulare il contratto di inserimento – art. 1-bis del d.l. n. 35/2005, legge n. 80/2005); – in caso di trasformazione del contratto il rapporto di lavoro a tempo indeterminato il periodo di inserimento non conta per gli scatti di anzianità e per la mobilità professionale prevista contrattualmente per le progressioni automatiche di carriera b) Normative: i lavoratori assunti con contratto di inserimento non si computano nell’organico aziendale ai fini delle disposizioni di legge e di contratto collettivo, fatte salve le diverse previsioni dell’autonomia contrattuale Contributive (1): – in attesa della riforma del sistema degli incentivi all’occupazione, ai contratti di inserimento trovano applicazione i benefici contributivi previsti per gli ex contratti di formazione e lavoro; – i benefici contributivi trovano applicazione per i lavoratori destinatari del contratto di inserimento, fatta eccezione per i giovani di età compresa tra i 18 e 29 anni, a meno che siano in possesso anche di una delle altre condizioni soggettive che danno diritto al beneficio; – l’agevolazione contributiva opera per tutto il periodo del contratto di inserimento (non è applicabile la norma relativa al CFL trasformati nel Mezzogiorno, che prevede il mantenimento dei benefici per ulteriori 12 mesi); – il beneficio è riconosciuto nei limiti di quanto disposto dal regolamento dell’U.E. n. 2204 del 2002, vale a dire: • la riduzione contributiva nella misura del 25% in quanto misura di carattere generale e che non integra l’ipotesi di aiuto di Stato alle imprese (art. 87 del trattato CE) e sempre legittima (vale a dire che per i contratti di inserimento stipulati a norma dell’art. 54 del d.lgs. n. 276/2003, con esclusione della lettera a), risulta sempre applicabile la riduzione del 25%); • le riduzioni contributive eccedenti la predetta misura generale possono essere immediatamente operative, con riferimento al singolo rapporto, qualora il relativo ammontare non superi il 50% (60% per i disabili) del costo salariale annuo del lavoratore assunto. Nel rispetto del limite di cui al precedente punto le ulteriori condizioni che determinano l’operatività del beneficio (eccedente quello di carattere generale) sono: – l’assunzione deve determinare un incremento netto del numero di dipendenti dello stabilimento interessato; – l’assunzione è effettuata per rimpiazzare un posto resosi vacante a seguito di dimissioni volontarie, di pensionamento per raggiunti limiti di età, riduzione volontaria dell’orario di lavoro e licenziamenti per giusta causa (sono quindi esclusi i licenziamenti per riduzione di personale). In entrambe le ipotesi, al lavoratore occorre garantire anche la continuità dell’impiego per almeno 12 mesi (a meno che il rapporto di lavoro si risolva per giusta causa). N.B. 1) Il beneficio eccedente il 25%, previsto per l’assunzione di donne residenti nelle aree del Sud e svantaggiate, individuate dal d.m. 17 novembre 2005, può essere applicato se le stesse svolgono la prestazione lavorativa all’interno dei citati territori. 2) Per le imprese del settore della costruzione navale e dell’industria carboniera non possono al momento applicarsi le agevolazioni superiori al 25%. (segue)
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Sanzioni economiche In caso di gravi inadempienze nella realizzazione del progetto individuale di inserimento di cui sia esclusivamente responsabile il datore di lavoro e che siano tali da impedire la realizzazione della finalità di cui all’art. 54, comma 1, il datore di lavoro è tenuto a versare la differenza tra la contribuzione versata e quella dovuta con riferimento al livello di inquadramento contrattuale superiore che sarebbe stato raggiunto dal lavoratore al termine del periodo di inserimento, maggiorata del 100%. La maggiorazione così stabilita esclude l’applicazione di qualsiasi altra sanzione prevista in caso di omessa contribuzione. N.B. Per tale violazione non è prevista la trasformazione del contratto in rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Scadenza del contratto Al termine del contratto di inserimento/reinserimento il rapporto di lavoro si può risolvere (trattasi di un contratto a termine) ovvero lo stesso può essere trasformato a tempo indeterminato, con riconoscimento della qualifica/livello di destinazione (tale qualifica può essere riconosciuta anche durante lo svolgimento del contratto senza pregiudicare i benefici contributivi e la possibilità di risolvere il contratto alla scadenza), con riconoscimento nell’anzianità di servizio fatta eccezione per gli aumenti periodici di anzianità (o assimilati) e la mobilità professionale prevista contrattualmente per le progressioni automatiche di carriera
(1) Il Ministero del Lavoro con la circolare n. 31/2004 ha precisato (condizioni non richiamate nella circolare INPS n. 74/2006 concernente le modalità di applicazione dei benefici e quindi potrebbe voler dire che non risultano più attuali. Sarebbe opportuno un ulteriore chiarimento dell’Istituto), ha precisato che, nel rispetto dell’art. 54 d.lgs. n. 276/2003 e del reg. CE n. 2204/2002, gli aiuti (si ritiene, dopo la circolare INPS n. 74/2006, solo quelli eccedenti il minimo) possono essere immediatamente concessi alle seguenti categorie di lavoratori svantaggiati – lavoratori extracomunitari; – disoccupati da oltre due anni che in tale periodo non abbiano seguito corsi di formazione; – soggetti che vivono da soli con uno o più figli a carico; – soggetti con più di 50 anni privi di un posto di lavoro; – soggetti privi di un titolo di studio di livello secondario superiore o equivalente; – disoccupati di lungo periodo, ossia persone senza lavoro per 12 dei 16 mesi precedenti o per 6 degli 8 mesi precedenti nel caso di persone di meno di 25 anni; – qualsiasi donna di un’area geografica a livello NUTS 2 nella quale il tasso medio di disoccupazione superi il 100% della media comunitaria da almeno due anni civili e nella quale la disoccupazione femminile abbia superato il 150% del tasso di disoccupazione maschile dell’area considerata per almeno due dei tre anni precedenti (il d.m. attuativo ha individuato dette aree nelle regioni Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna); – lavoratori disabili.
La regolarizzazione dei periodi pregressi I datori di lavoro che hanno fruito
delle agevolazioni contributive nella misura superiore al 25% senza il rispetto delle condizioni previste, devono regolarizzare la pro-
pria posizione mediante il mod. DM10, indicando il codice di nuova attivazione M109 (rest. agevol. inserimento).
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La misura del beneficio (sconti EX CFL) Durata di lavoro
Ubicazione territoriale Centro Nord
1. Imprese in genere (escluse quelle del successivo punto 2)
Misura del beneficio Contribuzione a carico datore di lavoro (1) prevista per il settore di appartenenza ridotta del 25%
Mezzogiorno (2)
Ubicate nelle circoscrizioni (individuate annualmente con decreto ministeriale) ad alta densità di disoccupazione
È dovuta la sola contribuzione fissa settimanale prevista per gli apprendisti (3)
2. Imprese del settore commerciale e turistico (4) con meno di 15 dipendenti (5) (non si contano apprendisti, CFL residui, contratti di inserimento)
Centro Nord
Contribuzione a carico datore di lavoro (2) prevista per il settore di appartenenza ridotta del 40%
Mezzogiorno (2)
È dovuta la sola contribuzione fissa settimanale prevista per gli apprendisti (5)
3. Imprese artigiane (esclusi consorzi)
Intero territorio nazionale
È dovuta la sola contribuzione fissa settimanale prevista per gli apprendisti (3)
4. Datori di lavoro non aventi natura di impresa
Centro Nord
Contribuzione a carico datore di lavoro (1) prevista per il settore di appartenenza ridotta del 25%
Mezzogiorno (2)
Contribuzione a carico datore di lavoro (1) prevista per il settore di appartenenza ridotta del 50%
(1) Contributi previdenziali e assistenziali, compreso lo 0,50% di cui all’art. 3, legge n. 297/1982. (2) Territori di cui al d.p.r. n. 218/1978. (3) Valori nella misura prevista per le imprese non artigiane. Per il 2006: € 2,89/sett., senza quota INAIL; € 2,98/sett., con quota INAIL. (4) Sono compresi: ristoranti, tavole calde, bar, bottiglierie, stabilimenti balneari, agenzie di viaggio e turismo. (5) Il requisito occupazionale deve sussistere alla data di decorrenza dell’assunzione del lavoratore.
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
Il modello DM 10/2 (INPS, circolare n. 51/2004) Quadro A: i contratti di inserimento vanno indicati nella casella “N. dipendenti occupati” e non nella casella “lavoratori a tempo determinato” (anche se il contratto in questione è classificato come contratto a termine) Quadro B/C: i contratti di inserimento vanno indicati unitamente agli altri lavoratori in corrispondenza dei seguenti dati statistici: – MA00: numero dipendenti maschi; – FE00: numero dipendenti femmine; – NR00: numero dei dipendenti non retribuiti. I contratti di inserimento non devono invece essere indicati in corrispondenza del codice statistico FZ (forza aziendale).
L’individuazione dei codici Primo carattere 1 = Operaio O = Operaio part time 2 = Impiegato Y = Impiegato par time Ecc.
Secondo carattere A = Giovani di età compresa tra 18 e 29 anni e 364 giorni (senza benefici) B = Disoccupati di lunga durata da 29 a 32 anni e 364 giorni C = Lavoratori con più di 50 anni privi di un posto di lavoro D = Lavoratori che desiderano riprendere un’attività lavorativa e che non abbiano lavorato per almeno 2 anni E = Donne di qualsiasi età residenti in aree di difficile occupazione o ad alta disoccupazione (definite dal Ministero) F = Portatori di handicap grave
Terzo carattere 0 = Nessun beneficio 1 = Riduzione contributiva del 25% 2 = Riduzione contributiva del 40% 3 = Riduzione contributiva del 50% 4 = Riduzione contributiva 100% con versamento della contribuzione apprendisti
Quarto carattere 0 = In via generale M e P = Nei casi previsti
La contribuzione deve essere esposta tenendo presente le seguenti istruzioni: – descrizione codici: Op./Imp. contratto inserimento; – codice: individuato secondo i criteri evidenziati nella precedente tabella; – n. dipendenti: numero dei soggetti interessati al beneficio cui si riferisce il codice tipo contribuzione; – n. giornate: n. giorni retribuiti (o numero ore in caso di part time); – retribuzione: l’ammontare imponibile delle retribuzioni corrisposte; – somme a debito: da calcolare con il criterio della nettizzazione. La contribuzione settimanale apprendisti va versata utilizzando i seguenti codici: S125 per i lavoratori soggetti INAIL; S126 per i lavoratori non soggetti INAIL (occorrerà indicare anche il numero dipendenti e il numero delle settimane nella casella “n. giorni”).
IN SINTESI
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
BENEFICIARI Tutti i datori di lavoro
AGEVOLAZIONE Il beneficio consiste nell’escludere dalla base imponibile IRAP il costo del lavoro dei lavoratori disabili, anche se divenuti tali nel corso del rapporto di lavoro, e il costo del lavoro dei lavoratori addetti alla ricerca e sviluppo anche se titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto e non
PROCEDURA
SCHEDA DI VALUTAZIONE
DIFFICOLTÀ
IN DETTAGLIO
Rispettate le condizioni, la deducibilità è applicata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi (UNICO – Quadro IQ, IRAP)
NORMATIVA
Nessuna
COSTI Nessuno
PROBABILITÀ Certa
Art. 11, d.lgs. 446/1997, e successive modificazioni - Risoluzione Agenzia delle Entrate, n. 57 del 4 maggio 2006 e n. 64 del 16 maggio 2006
INFORMAZIONI www.agenziaentrate.it
MODULISTICA Modelli di dichiarazione IRAP
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IRAP: deducibile il costo dei disabili e dei collaboratori ricercatori L’Agenzia delle Entrate, rispondendo a due interpelli, ha chiarito che sia i costi dei lavoratori divenuti disabili nel corso del rapporto di lavoro sia i costi dei collaboratori addetti alla ricerca risultano deducibili dalla base imponibile del tributo IRAP di Gabriele Bonati, MGconsulting srl
L’
agenzia delle entrate, rispondendo a due interpelli, ha fornito importanti chiarimenti in materia di deducibilità dalla base imponibile IRAP del costo del lavoro di particolari lavoratori. Gli interventi hanno interessato: – il costo dei lavoratori disabili (collocamento obbligatorio), con particolare riguardo ai lavoratori divenuti disabili nel corso del rapporto di lavoro; – il costo dei lavoratori addetti alla ricerca, con particolare riguardo ai soggetti titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa.
dendovi anche i lavoratori protetti (non disabili: orfani, vedove/i, profughi ecc.) assunti obbligatoriamente in base alla precedente disposizione di legge, vale a dire in base alla legge n. 482/1968 (art. 16, legge n. 388/2000 – risoluzioni Agenzia delle Entrate n. 232/2002 e n. 142/2004). L’Agenzia, con la recente risoluzione n. 64 del 16 maggio 2006, ha di nuovo affrontato il tema della deducibilità dalla base imponibile IRAP del costo del lavoro del personale dipendente disabile, rispondendo a un interpello proposto da un contribuente.
I quesiti. L’interpellante ha chie-
Lavoratori disabili L’art. 11 del d.lgs. n. 446/1997, e successive modificazioni stabilisce che sono ammessi in deduzione dalla base imponibile IRAP le spese relative ai disabili. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che i disabili cui fa riferimento la norma sono i soggetti così come definiti dall’art. 1 della legge n. 68/1999 (collocamento obbligatorio), ricompren-
sto di conoscere: – se il costo del lavoratore divenuto disabile in costanza di rapporto di lavoro, e risultato in eccesso rispetto all’obbligo di riserva previsto dalla legge n. 68/1999, possa comunque essere portato in deduzione dall’IRAP; – se la decorrenza della deducibilità, del citato lavoratore, sia da individuare nella data in cui
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
l’autorità competente ha certificato l’inabilità oppure nella data di ricezione da parte del datore di lavoro della predetta certificazione di inabilità.
rilasciata dall’apposita commissione). Nell’anno in cui il lavoratore acquisisce detto status, le spese deducibili saranno quelle sostenute dalla citata data.
Le risposte. L’Agenzia delle En-
Addetti alla ricerca
trate, richiamando la legislazione del lavoro (legge n. 68/1999 e la relativa finalità), nonché la normativa IRAP (art. 11, d.lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni), che consente di dedurre, ai fini della determinazione della base imponibile, le spese relative ai lavoratori disabili senza distinguere i soggetti nuovi assunti da quelli divenuti inabili nel corso del rapporto di lavoro, ha fornito le seguenti risposte: – nella determinazione della base imponibile IRAP è ammesso dedurre il costo di tutti i lavoratori disabili in forza (di cui alla legge n. 68/1999), sia assunti tramite il collocamento obbligatorio sia divenuti disabili in costanza del rapporto di lavoro; – la deducibilità è ammessa per tutti i disabili (riconosciuti tali a norma di legge) anche se eccedenti l’obbligo di riserva previsto dalla legge sul collocamento obbligatorio; – la decorrenza del beneficio per i disabili divenuti tali in costanza del rapporto di lavoro è fissata nella data in cui tali lavoratori hanno acquisito lo stato di disabile (data della certificazione
L’art. 11 del d.lgs. n. 446/1997 stabilisce altresì che sono ammessi in deduzione dalla base imponibile IRAP i costi sostenuti per il personale addetto alla ricerca e sviluppo, ivi compresi quelli per il predetto personale, sostenuti da consorzi tra imprese e costituiti per la realizzazione di programmi comuni di ricerca e sviluppo, a condizione che l’attestazione di effettività degli stessi sia rilasciata dal presidente del collegio sindacale ovvero, in mancanza, da un revisore dei conti o da un professionista iscritto negli albi dei revisori dei conti, dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali o dei consulenti del lavoro. A tale proposito, l’Agenzia delle Entrate (circolare n. 13/2005) ha precisato che la predetta deducibilità spetta in relazione a tutti i costi sostenuti per il personale addetto alla ricerca, sia di base (intesa come l’insieme delle attività di studio, esperimenti, indagini e ricerche che non hanno una specifica finalità ma rivestono un’utilità generica per l’impresa) sia applicata (intese come attività finalizzate alla realizzazione di uno specifico progetto). Con la recente risoluzione n. 57 del
4 maggio 2006, l’Agenzia delle Entrate, rispondendo a un interpello di un contribuente, ha precisato che devono essere considerate deducibili anche le spese sostenute per le prestazioni rese (nell’ambito della ricerca e dello sviluppo): – dai lavoratori titolari di contratto a progetto (collaboratori); – dagli amministratori .
Il coordinamento con gli altri benefici Con riferimento alla nuova deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato introdotta dalla finanziaria 2005 (legge n. 311/2004 e successive modificazioni), l’assunzione di lavoratori disabili, a tempo indeterminato e/o di addetti alla ricerca e sviluppo, permette al datore di lavoro di utilizzare autonomamente la deducibilità IRAP in quanto “disabile” o addetto alla ricerca e sviluppo, senza alcuna verifica, se l’assunzione stessa ha determinato incremento occupazionale. Va però rilevato che tali assunzioni contano nella determinazione dell’organico ai fini della verifica delle condizioni di eccedenza occupazionale (eccedenza forza a tempo indeterminato; eccedenza fra assunti a tempo indeterminato e cessazioni; eccedenza forza complessiva), che potrebbe generare il diritto alle deduzioni per gli altri lavoratori, non disabili e non addetti alla ricerca, assunti a tempo indeterminato.
IN SINTESI
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
BENEFICIARI Le aziende che possono beneficiare della sospensione dei contributi e dei premi sono gli allevatori avicoli, le imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola nonché mangimistiche operanti nella filiera e gli esercenti attività di commercio all’ingrosso di carni avicole. Sono compresi anche i committenti che impiegano collaboratori coordinati e continuativi e le aziende agricole
AGEVOLAZIONE Il beneficio consiste nella sospensione di ogni contributo o premio, ivi compresa la quota a carico dei dipendenti, dovuti dal 1° gennaio 2006 al 31 ottobre 2006. Eventuali versamenti già effettuati non verranno rimborsati dall’INPS e dall’INAIL né potranno formare oggetto di compensazione nel mod. F24
PROCEDURA Per poter beneficiare dell’agevolazione è necessario presentare apposita istanza. Una per l’INPS e l’altra per l’INAIL (entrambi i moduli sono disponibili sui rispettivi siti internet o direttamente presso le sedi territoriali di competenza)
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Gli incentivi per le imprese colpite dall’aviaria Sgravi contributivi e ammortizzatori sociali per sostenere il settore avicolo, messo duramente “in ginocchio” dall’emergenza sanitaria dell’aviaria. Ecco come richiedere la sospensione di contributi Inps e dei premi Inail, nonché la concessione del trattamento di integrazione salariale e della mobilità per le imprese in crisi di Alberto Rozza, MGconsulting srl
L
a Legge 81/2006, di conversione con modificazioni del DL 2/2006, ha disposto, tra le altre cose, la sospensione dal versamento dei contributi e premi a favore delle imprese che fanno parte del settore avicolo duramente colpito lo scorso inverno dall’aviaria. Al fine di poter beneficiare materialmente dell’agevolazione sono state recentemente diramate dall’INPS (circ. 72 del 19 maggio 2006) e dall’INAIL (Nota prot. 1089 del 15 maggio 2006) le istruzioni operative. Si coglie l’occasione per ricordare che lo stesso istituto previdenziale ha, inoltre, fornito con il messaggio 14786/2006 le modalità attraverso le quali le imprese operanti nel settore avicolo possono richiedere la concessione del trattamento di integrazione salariale e di mobilità, così come previsto nell’accordo tra il Ministero del lavoro e le aziende avicole siglato lo scorso 22 febbraio 2006.
Sospensione dei contributi e dei premi Beneficiari. Le aziende che pos-
sono beneficiare dell’agevolazione sono gli allevatori avicoli, le imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola nonché mangimistiche operanti nella filiera e gli esercenti attività di commercio all’ingrosso di carni avicole. Le imprese destinatarie delle disposizioni sospensive in particolare devono rientrare nell’ambito di quelle inquadrate ai fini del versamento delle contribuzioni previdenziali e assistenziali nei settori codificati come riportato nella tabella a pagina seguente. La sospensione opera anche per gli artigiani e i commercianti, per i committenti che si avvalgono di collaboratori coordinati e continuativi e per le aziende del settore agricolo.
Agevolazioni. Il beneficio consiste nella sospensione di ogni contributo o premio ivi compresa la quota a carico dei dipendenti dovuti dal 1° gennaio 2006 al 31 ottobre 2006. Eventuali versamenti già effettuati non verranno rimborsati dall’INPS e dall’INAIL né potranno formare oggetto di compensazione nel mod. F24.
IN DETTAGLIO
SCHEDA DI VALUTAZIONE
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
DIFFICOLTÀ È necessario rientrare nell’elenco dei soggetti individuati dall’INPS
I settori codificati CSC
ATECO91
ATECO2002
1.01.06
01.24.1
01.24.0
1.01.06
01.24.2
01.24.0
1.04.08
15.12.1
15.12.0
COSTI
1.04.08
15.12.2
15.12.0
Nessuno
1.04.20
15.71.0
15.71.0
PROBABILITÀ
4.01.05
01.24.2
01.24.0
4.04.08
15.12.1
15.12.0
4.04.08
15.12.2
15.12.0
4.04.20
15.71.0
15.71.0
4.16.01
74.82.1
74.82.1
5.01.02
01.24.1
01.24.0
5.01.02
01.24.2
01.24.0
7.01.01
51.21.2
51.21.2
7.01.01
51.23.1
51.23.0
7.07.08
01.24.2
01.24.0
7.07.08
74.82.1
74.82.1
TEMPI Mensilmente con il sistema del DM/10
Certa
NORMATIVA – Legge 11 marzo 2006 n. 81; – Circolare INPS 19 maggio 2006 n. 72 – Nota INAIL 15 maggio 2006 n. 1089
MODULISTICA Disponibile sui siti internet www.inps.it e www.inail.it
INFORMAZIONI – www.inps.it – www.inail.it – Contact Center Integrato Inps-Inail al numero 803.164. Fornisce, in automatico o con intervento dell’operatore, informazioni e servizi online, risultando uno “sportello virtuale” al servizio del cittadino. Gli operatori sono a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00, mentre il servizio automatico è in funzione 24 ore al giorno, compresi i festivi – La sede INPS territorialmente competente – La sede INAIL territorialmente competente
Forma oggetto della sospensione solo il versamento dei contributi e dei premi. Resta pertanto attivo, durante il periodo di sospensione, l’obbligo che prevede la presentazione delle dichiarazioni (DM 10/2 e DMAG, Modd. ACC1/CFCP e CD1 e CD1var). Così come rimane in essere l’obbligo di presentazione della denuncia individuale Emens riferita ai periodi di sospensione. Per le aziende che operano con il sistema del DM, i mesi interessati dalla sospensione vanno da dicembre 2005 a settembre 2006. Ai fini della compilazione del mod. DM10/2 devono essere osservate le seguenti regole: – compilare i quadri B/C del mod. DM10/2, riferiti a tutti i lavoratori, con le consuete modalità; – compilare il quadro D con le consuete modalità senza effet-
tuare la sommatoria del totale B; – determinare l’importo di contributi previdenziali e assistenziali riferiti ai lavoratori per i quali si richiede la sospensione dei contributi; – calcolare la differenza tra il predetto importo dei contributi e gli importi eventualmente esposti nel quadro D a titolo di agevolazioni contributive riferite ai lavoratori stessi; – esporre tale differenza (che rappresenta l’importo dei contributi sospesi) nel quadro D del mod. DM10/2, facendola precedere dal codice importo di nuova istituzione “N951” avente il significato di “contr. sosp. ex art.1 bis L. 81/2006”; – effettuare la sommatoria delle partite esposte nel quadro D e riportarle nel totale; – effettuare la differenza tra gli importi indicati nei totali dei
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
quadri B/C e del quadro D del mod. DM10/2 e riportare la stessa come differenza a debito o a credito del datore di lavoro; – versare il saldo della denuncia a credito I.N.P.S. con le consuete modalità (F24); tale ipotesi ricorre nel caso in cui non tutti i lavoratori siano interessati alla sospensione; – qualora il saldo risulti a zero ovvero a credito, il modello deve essere comunque inviato telematicamente secondo le vigenti modalità. Nei confronti dei committenti che si avvalgono di collaborazioni coordinate e continuative la sospensione opera riguardo ai periodi da dicembre 2005 a settembre 2006. Ai fini INAIL sono incluse nel periodo di sospensione le seguenti scadenze del versamento dei premi: a) autoliquidazione 2005/2006: – 16 febbraio 2006: pagamento in unica soluzione; – ratei in scadenza al 16 febbraio 2006 – 16 maggio 2006 – 16 agosto 2006, nel caso di versamento rateale; b) ratei in scadenza nel suddetto periodo per effetto di piani di rateazioni in corso; c) ogni altro pagamento ricadente in tale periodo, anche per effetto di emissione di nuove posizioni assicurative.
Procedura. Per poter beneficiare dell’agevolazione è necessario presentare apposita istanza: una per l’INPS e l’altra per l’INAIL (entrambi i moduli sono disponibili sui
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Artigiani e commercianti: contributi sospesi Scadenza versamento
Contributi sospesi
16 febbraio 2006
contributi dovuti sul minimale di reddito imponibile per il quarto trimestre 2005
16 maggio 2006
contributi dovuti sul minimale di reddito imponibile per il primo trimestre 2006
20 giugno 2006
contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale
16 agosto 2006
contributi dovuti sul minimale di reddito imponibile per il secondo trimestre 2006
Aziende agricole: contributi sospesi Soggetti contribuenti
Contributi sospesi
Aziende agricole assuntrici di manodopera
III e IV trimestre 2005 – I trimestre 2006
Aziende autonome (CD/CM/IAP)
IV rata 2005 – I e II rata 2006
Piccoli coloni e Compartecipanti familiari
IV rata 2005 – I e II rata 2006
rispettivi siti internet o direttamente presso le sedi territoriali di competenza). Il pagamento dei contributi dovuti al termine della sospensione, da parte delle aziende che operano con il sistema del DM, deve essere effettuato con il Mod. F24 entro il 16 novembre 2006 da compilare con le modalità esposte nell’esempio riportato nella tabella in basso, utilizzando il codice contributo DSOS ed esponendo la matricola dell’azienda seguita dallo stesso codice utilizzato nel qua-
dro D di denuncia per la rilevazione del credito. I committenti che si avvalgono di collaboratori, invece, dovranno effettuare i versamenti utilizzando il modello F24 con le causali C10, per gli iscritti ad altra forma assicurativa pensionistica obbligatoria e CXX, per i non iscritti, in uso per il pagamento dei contributi correnti, tenendo conto che a ogni rigo deve corrispondere il mese a cui si riferisce il pagamento sospeso. Nella denuncia individuale Emens,
Esempio di pagamento dopo la sospensione SEDE
Codice Contributo
Matricola INPS/ codice INPS/ filiale azienda
Xxxx
DSOS
PPNNNNNNCCN951
Periodo dal
Periodo al
Importi a debito versati
Importi a credito compensati
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AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
riferita ai periodi di sospensione, dovrà essere riportato, nell’elemento «CodCalamità» di «Collaboratore» il seguente valore codificato: 06 Sospensione contributi L. 81/2006 influenza aviaria L’INAIL conferma che il versamento dei premi deve avvenire entro il 16 novembre 2006, ma con la precisazione che gli adempimenti vanno invece effettuati entro il 2 novembre 2006, dato che il 1° novembre è un giorno festivo.
Concessione di CIGS e mobilità Il 22 febbraio 2006 è stato sottoscritto un accordo tra il Ministero del lavoro e le aziende avicole con il quale vengono stanziati 100 milioni di euro per l’erogazione del trattamento di integrazione salariale e di mobilità. L’INPS con il messaggio 14786/2006 detta le istruzioni operative.
Beneficiari. Le aziende che possono fruire dei predetti ammortizzatori sociali in deroga alle attuali disposizioni normative sono le aziende del settore avicolo e più precisamente: – le imprese industriali con meno di 15 dipendenti per le quali non è previsto il ricorso alla CIGS o mobilità ex lege 223/91; – le imprese artigiane; – le imprese industriali rientranti nel campo di applicazione della legge 223/91, per il solo personale avventizio; – le imprese agricole per gli operai a tempo indeterminato e gli avventizi. Sono esclusi dal beneficio i dirigenti, gli apprendisti e i lavoratori a domicilio. I lavoratori stagionali a tempo determinato dipendenti da aziende agricole devono avere un’anzianità
lavorativa non inferiore a 51 giornate nel biennio precedente al 1° gennaio 2006 presso la stessa impresa che fa la richiesta di CIGS. I dipendenti da aziende non agricole della filiera devono avere, presso l’impresa da cui dipendono, una anzianità lavorativa di almeno un trimestre ovvero di 78 giornate.
Agevolazioni. Le agevolazioni consistono nell’erogazione direttamente al lavoratore del trattamento CIGS o dell’indennità di mobilità per un periodo, anche non continuativo, non superiore a 180 giorni annui, eventualmente prorogabili persistendo gli elementi di crisi del settore; e comunque nel limite massimo delle giornate lavorate nell’anno precedente, che devono risultare sia dagli elenchi anagrafici sia dall’organico aziendale descritto nell’accordo sindacale da allegare alla domanda, nei contratti di assunzione e/o nel registro d’impresa. Il periodo di riferimento delle prestazioni deve essere compreso tra il 1° gennaio 2006 e il 31 dicembre 2006. Le aziende situate nella Regione Calabria, che ha sottoscritto l’accordo in data successiva al 15 marzo 2006, non potranno richiedere il trattamento per periodi anteriori al 24 marzo 2006. L’integrazione salariale sarà erogata in forma diretta dall’Istituto, con ac-
credito sul conto corrente del lavoratore stesso o, se richiesto espressamente, con assegno al suo domicilio.
Procedura. Al fine di poter fruire del beneficio è necessario che i soggetti interessati presentino apposita domanda all’INPS alla quale va allegato il verbale di consultazione sindacale sottoscritto dall’azienda, eventualmente con l’assistenza dell’associazione di appartenenza che ha sottoscritto a sua volta l’accordo regionale. L’inoltro della domanda avviene utilizzando la procedura informatica messa a disposizione dell’INPS sul proprio sito Internet. In prima istanza potranno essere inviate le domande per i periodi compresi tra il 1° gennaio 2006 e il 30 aprile u.s. La domanda deve essere indirizzata alle sede provinciale e/o subprovinciale dell’INPS competente per il territorio in cui è ubicata l’unità produttiva dell’azienda. Le domande dovranno essere corredate dal mod. IG Str/Aut/crisi (cod. mod. SR 48), disponibile sul sito della modulistica dell’INPS, per consentire il pagamento diretto da parte dell’Istituto ai lavoratori beneficiari del trattamento. Il modello, sottoscritto dal lavoratore, sarà tenuto presso l’azienda ed esibito in caso di verifica o inviato all’INPS, se richiesto. Relativamente all’inoltro della domanda per via telematica l’INPS precisa che le aziende interessate o
Contact Center Integrato Inps-Inail Numero 803.164. Fornisce, in automatico o con intervento dell’operatore, informazioni e servizi online, risultando uno “sportello virtuale” al servizio del cittadino. Gli operatori sono a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 20,00 e il sabato dalle 8,00 alle 14,00, mentre il servizio automatico è in funzione 24 ore al giorno, compresi i festivi.
AGEVOLAZIONI PER IL LAVORO
i consulenti per loro conto possono: a) off-line: – acquisire tutte le informazioni richieste per una domanda con una procedura software messa a disposizione dall’Istituto e prelevabile, via Internet, dal sito istituzionale http://www.inps.it nell’area “Servizi Online” alla sezione “Aziende consulenti e professionisti”; – controllare quanto acquisito con la medesima procedura software;
– correggere eventuali inesattezze che la procedura dovesse avere riscontrato; – stampare la domanda su foglio A4 prima che questa venga inoltrata via Internet all’Istituto; – compilare una o più domande CIGS prima di inoltrarle; b) on-line: – collegarsi dal proprio PC con un browser Internet al sito istituzionale dell’Istituto all’indirizzo http://www.inps.it;
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– identificarsi fornendo il proprio Codice Fiscale e PIN (numero identificativo personale). Questo verrà opportunamente fornito dall’Istituto alle aziende e consulenti che ne faranno richiesta; – inviare all’Istituto, via Internet, la/e domanda/e di CIGS; – verificare l’esito dell’invio della/e domanda/e ovvero sapere se una data domanda CIGS, inviata via Internet all’Istituto, è stata letta dalla sede Inps di competenza.
ANALISI E COMMENTI
Il pacchetto legislativo per la politica di coesione Ue 2007-2013 Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato il pacchetto di proposte di regolamenti per l’attuazione della politica di coesione per il periodo di programmazione 2007-2013. Convergenza, competitività e occupazione, cooperazione: sono questi i tre nuovi obiettivi sui cui punterà l’azione dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione di Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo
I
l mese di maggio ha rappresentato un’importante tappa del percorso politico-istituzionale immaginato dalle Autorità di Bruxelles per definire le regole giuridiche e finanziarie indispensabili per l’attuazione della politica di coesione nel nuovo periodo di programmazione, che partirà il 1° gennaio 2007 e avrà termine il 31 dicembre 2013.
Le cinque proposte di regolamento In tale contesto, un primo significativo obiettivo si è conseguito il 5 maggio u.s., quando il Consiglio dei ministri dell’“Economia e finanza” (Ecofin) dell’Unione europea (Ue) ha concluso un accordo politico sulle cinque proposte di regolamento che stabiliscono il quadro e le modalità di intervento per l’attuazione e la messa in opera dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione dell’Unione per il nuovo periodo di programmazione 2007-2013. A tal proposito, il Consiglio formalizzerà l’accordo raggiunto in una
delle sue prossime sessioni, dopo avere messo a punto i progetti di regolamenti, che saranno poi trasmessi al Parlamento europeo ai fini dell’adozione secondo le rispettive procedure. In particolare, i cinque progetti di regolamento riguardano il “regolamento generale”, il regolamento che istituisce il “Fondo di coesione”, per i quali il Trattato dell’Unione richiede l’unanimità in sede di Consiglio e il parere conforme del Parlamento europeo, e i regolamenti relativi al “Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)”, al “Fondo sociale europeo (FSE)” e al “Gruppo europeo di cooperazione territoriale”, che devono essere adottati dal Consiglio a maggioranza qualificata in codecisione con il Parlamento. Il Consiglio ha deliberato inoltre, in occasione della suddetta decisione, di integrare il Fondo di coesione nella programmazione dell’assistenza strutturale, ai fini di una maggiore coerenza tra gli interventi dei vari fondi per accrescere il va-
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lore aggiunto della politica comunitaria di coesione.
Prospettive finanziarie 2007-2013 L’altro traguardo si è raggiunto il 18 maggio 2006 quando il Parlamento europeo ha adottato l’accordo sulle prospettive finanziarie 20072013, definito dal Consiglio il 4 aprile scorso, ponendo così fine alla crisi sul bilancio che si era venuta a creare nel 2005. Ci sono ancora, tuttavia, alcune questioni irrisolte, la cui soluzione viene rimandata all’opera di revisione prevista per il 2008-2009. Fra queste, particolarmente urgente è senza dubbio la riforma delle risorse proprie, per creare un nuovo sistema finanziario globale “che sia equo, generoso, progressivo e trasparente”, come ricordato dai parlamentari europei, e che fornisca all’Unione “la capacità di equilibrare le sue aspirazioni con le risorse proprie piuttosto che con i contributi da parte degli Stati membri”. Si è confermato, inoltre, che ogni futuro quadro finanziario verrà fissato per un periodo di cinque anni, compatibilmente con i mandati di Parlamento e Commissione. L’accordo riafferma il ruolo del Parlamento in quanto autorità di bilancio, che ha voce in capitolo in merito alle prospettive finanziarie, e rappresenta il massimo che il Parlamento europeo poteva concedere ma anche il minimo richiesto per poter far funzionare l’Ue. Le novità finanziarie dell’accordo sono essenzialmente: – un incremento di 4 miliardi di euro per le politiche decise dal Consiglio europeo del dicembre 2005; – un aumento sostanziale della riserva della Banca Europea degli Investimenti (BEI) di 2,5 miliardi di euro; – il finanziamento di fabbisogni
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ANALISI E COMMENTI
Proposte di regolamenti Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO (n. 8750/06) Proposta di Regolamento recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, composto di 109 articoli, suddivisi nei nove titoli elencati di seguito, nonché di quattro allegati (Ripartizione annuale degli stanziamenti d’impegno per il periodo 2007-2013, Quadro finanziario, Tassi di cofinanziamento, Categorie di spesa): ● Titolo I “Obiettivi e norme generali di intervento”, suddiviso in cinque Capi (Campo di applicazione e definizioni, obiettivi e missioni, ammissibilità geografica, principi di intervento, quadro finanziario) ● Titolo II “Approccio strategico”, suddiviso in tre Capi (Orientamenti strategici comunitari per la coesione, quadro di riferimento strategico nazionale, seguito strategico) ● Titolo III “Programmazione”, suddiviso in due Capi (Disposizioni generali relative ai fondi strutturali e al fondo di coesione, contenuto della programmazione) ● Titolo IV “Efficacia”, suddiviso in due Capi (Valutazione, riserve) ● Titolo V “Partecipazione finanziaria dei Fondi”, suddiviso in quattro Capi (Partecipazione dei fondi, progetti generatori di entrate, ammissibilità della spesa, stabilità delle operazioni) ● Titolo VI “Gestione, sorveglianza e controlli”, suddiviso in quattro Capi (Sistemi di gestione e di controllo, sorveglianza, informazione e pubblicità, competenze degli Stati membri e della Commissione) ● Titolo VII “Gestione finanziaria”, suddiviso in due Capi (Gestione finanziaria, rettifiche finanziarie) ● Titolo VIII “Comitati”, suddiviso in due Capi (Comitato di coordinamento dei fondi, comitato istituito ai sensi dell’articolo 147 del Trattato) ● Titolo IX “Disposizioni finali”
Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO (n. 8751/06) Proposta di Regolamento relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale, composto di 25 articoli, suddivisi nei seguenti quattro Capi: ● Capo I “Disposizioni generali” ● Capo II “Disposizioni specifiche per il trattamento di particolari aspetti territoriali” ● Capo III “Disposizioni specifiche relative all’obiettivo cooperazione territoriale europea”, suddiviso in quattro Sezioni (Programmi operativi, ammissibilità, gestione, sorveglianza e controllo, operazioni) ● Capo IV “Disposizioni finali”
Proposta di REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO (n. 8749/06) Proposta di Regolamento che istituisce il Fondo di coesione, composto di 8 articoli relativi, rispettivamente, alla creazione e missione del Fondo di coesione, alla portata dell’intervento, all’ammissibilità della spesa, all’assistenza condizionata del Fondo, alle disposizioni transitorie, all’abrogazione, all’esame e all’entrata in vigore
Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO (n. 8752/06) Proposta di Regolamento relativo al Fondo sociale europeo, composto da 15 articoli, relativi, rispettivamente, all’oggetto, alla missione, alla portata dell’intervento, alla coerenza e concentrazione, al buon governo e partenariato, alla parità tra uomini e donne e pari opportunità, all’innovazione, alle azioni transnazionali e interregionali, all’assistenza tecnica, alla comunicazioni delle informazioni, all’ammissibilità delle spese, alle disposizioni transitorie, all’abrogazione, alla clausula di revisione e all’entrata in vigore
Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO (n. 8754/06) Proposta di Regolamento relativo all’istituzione di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT), composto di 18 articoli, relativi, rispettivamente, alla natura del GECT, al diritto applicabile, alla composizione del GECT, all’ottenimento della personalità giuridica e pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, al controllo della gestione dei fondi pubblici, ai compiti, alla convenzione, agli statuti, all’organizzazione del GECT, al bilancio, alla liquidazione, insolvenza, sospensione dei pagamenti e responsabilità, all’interesse pubblico, allo scioglimento, alla competenza giurisdizionale, alle disposizioni finali, alla relazione e clausola di revisione e all’entrata in vigore
ANALISI E COMMENTI
non programmati, quali la riserva per gli aiuti di emergenza, pari a 1,5 miliardi di euro, e il Fondo di solidarietà dell’Unione europea, fino a 7 miliardi di euro, al di fuori del quadro finanziario, mediante risorse supplementari richieste eventualmente agli Stati membri; – il finanziamento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, fino a 3,5 miliardi di euro, mediante il riutilizzo degli stanziamenti soppressi al di fuori del quadro finanziario.
Il complesso del pacchetto legislativo La Commissione europea ha quindi presentato, il 24 maggio 2006, il pacchetto legislativo relativo ai programmi comunitari per il periodo 2007-2013. Il pacchetto presenta, nel dettaglio, i fondi assegnati ai singoli programmi e gli atti normativi necessari alla loro messa in opera e rappresenta una tappa essenziale per poter procedere al loro lancio effettivo. Le modifiche agli atti legislativi proposte dalla Commissione tengono conto del tetto annuo di spesa concordato dal Consiglio, dal Parlamento europeo e dalla Commissione. Sono più di trenta gli atti proposti o modificati al fine di rendere operativi i nuovi programmi, atti che saranno sottoposti all’adozione per codecisione da parte del Consiglio e del Parlamento o all’adozione da parte del solo Consiglio in seguito a consultazione o approvazione del Parlamento. I programmi sono raggruppati per rubriche di spesa, che corrispondono alle principali aree di intervento dell’Ue e la priorità è assegnata alle politiche a favore del progresso economico sostenibile, della solidarietà, della sicurezza e del consolidamento del ruolo dell’Europa nel mondo.
Particolare attenzione, oltre alle consuete rubriche, è riservata a due strumenti da utilizzare al di fuori dei confini dell’Unione: – lo strumento di vicinato e partenariato (ENPI), per il quale sono stati complessivamente assegnati 11.967 milioni di euro; – lo strumento di preadesione (IPA), cui spettano 11.565 milioni di euro.
L’attività della nuova programmazione L’azione di detti Fondi, il cui periodo di programmazione, sia dei Fondi strutturali che del Fondo di coesione, sarà di sette anni come in passato, sarà incentrata su tre obiettivi che costituiscono i punti cardine della nuova strategia comunitaria, rivisti sia per quanto riguarda il numero che la loro definizione, passando da una semplice indicazione numerica a una di contenuti. I tre obiettivi sono i seguenti: – convergenza degli Stati membri e delle Regioni; – competitività regionale e occupazione; – cooperazione territoriale europea.
Convergenza degli Stati membri e delle regioni. Per quanto riguarda la convergenza degli Stati membri e delle Regioni, la finalità principale della politica di coesione rinnovata nell’ambito dell’obiettivo “Convergenza” consisterà nel promuovere condizioni e fattori di crescita che conducano a una reale convergenza nell’ambito dell’Unione stessa. Nello specifico, l’obiettivo “Convergenza” è destinato agli Stati membri e alle regioni in ritardo di sviluppo, ossia quelle il cui prodotto interno lordo (PIL) pro capite, misurato in parità di potere di acquisto, è inferiore al 75% della media comunitaria.
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In tale obiettivo si trovano quattro regioni italiane del Mezzogiorno: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Le regioni che risentono dell’effetto statistico legato alla riduzione della media comunitaria a seguito dell’allargamento dell’Unione beneficeranno a questo titolo di un aiuto transitorio considerevole al fine di completare il processo di convergenza. Tale aiuto avrà termine nel 2013 e non sarà seguito da nessun altro periodo transitorio. In tale casistica si trova solo la Regione Basilicata. Gli Stati membri oggetto dell’obiettivo “Convergenza” il cui reddito nazionale lordo (RNL) pro capite è inferiore al 90% della media comunitaria beneficeranno del Fondo di coesione. Per tale obiettivo è previsto un importo totale di 251.163 milioni di euro per il periodo di sette anni. In tale Fondo è bene ricordare non è ricompresa l’Italia e tanto meno porzioni del suo territorio.
Competitività regionale e occupazione. Per quanto attiene alla “Competitività regionale e occupazione”, l’obiettivo è destinato agli Stati membri e alle regioni che non rientrano nell’obiettivo della “convergenza”. In particolare, sono ammissibili le regioni dell’Obiettivo 1 del periodo di programmazione 20002006 che, non soddisfacendo più i criteri di ammissibilità regionale dell’obiettivo “Convergenza”, beneficiano di un aiuto transitorio, così come tutte le altre regioni della Comunità. L’obiettivo aiuterà, tramite i programmi regionali finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale, le regioni e le autorità regionali a prevedere e promuovere il cambiamento economico nelle aree industriali, urbane e rurali, rafforzandone la competitività e le attrattive, te-
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ANALISI E COMMENTI
nuto conto delle disparità economiche, sociali e territoriali esistenti. Tramite i programmi finanziati dal Fondo sociale europeo, esso mira, altresì, ad aiutare l’insieme della popolazione a prevedere i cambiamenti economici e ad adattarvisi, sostenendo politiche che si prefiggono la piena occupazione, il miglioramento della qualità e della produttività del lavoro e l’inserimento sociale. Per questo obiettivo è previsto un importo totale di 49.127 milioni di euro per un periodo di sette anni. In tale obiettivo rientrano tutte le altre regioni italiane, nonché le due province autonome di Bolzano e di Trento.
Cooperazione territoriale europea. La “Cooperazione territoriale europea” riguarda, infine, un nuovo obiettivo proposto dalla Commissione europea, sulla base dell’esperienza maturata con l’iniziativa Interreg che era dedicato alla cooperazione interregionale. È inteso a promuovere l’integrazio-
ne equilibrata del territorio dell’Unione sostenendo la cooperazione tra le regioni attraverso frontiere terrestri o marittime. Comprenderà, pertanto, azioni volte a promuovere uno sviluppo territoriale integrato e a sostenere la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze. Per questo obiettivo è previsto un importo totale di 7.750 milioni di euro per un periodo di sette anni. Tale obiettivo dovrebbe coinvolgere tutte le regioni italiane e le due province autonome.
La conclusione dell’iter legislativo Le prossime tappe riguarderanno l’adozione dei nuovi regolamenti e l’attuazione della strategia per la realizzazione della nuova politica di coesione 2007-2013. In primo luogo, i testi dei cinque progetti di regolamento saranno trasmessi al Parlamento europeo nel prossimo mese di luglio per ottenerne il parere conforme sul regolamento “generale”, recante di-
sposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e sul regolamento che istituisce il Fondo di coesione, nonché il parere, in seconda lettura, sul regolamento relativo al FESR, sul regolamento relativo al FSE e sul regolamento che istituisce un Gruppo europeo di cooperazione territoriale. Una volta concluso il processo decisionale e successivamente all’adozione dei testi, che, in caso di accordo, dovrebbero essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 20 luglio p.v., il Consiglio adotterà gli orientamenti strategici sulla base di una proposta della Commissione. Per quanto riguarda questi ultimi, ciascuno Stato membro elaborerà, in concertazione con la Commissione, un documento di riferimento nazionale sulla sua strategia di sviluppo (QSN), che costituirà il quadro di preparazione dei programmi operativi (PO).
ANALISI E COMMENTI
Continuano a correre i prestiti alle imprese italiane Dal rapporto trimestrale dell’Osservatorio Banche-Imprese, gli impieghi bancari sono il doppio degli investimenti fissi lordi. Continua il processo di orientamento delle imprese verso fondi a più lunga scadenza, cala il microcredito, si rafforza il trend di crescita dei finanziamenti al settore edile e agricolo di Piero Crivellaro, Crif, S.p.a.
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all’ultimo rapporto trimestrale dell’Osservatorio Permanente sui Rapporti Banche-Imprese (n. 9, maggio 2006) è stato evidenziato come in Italia, rispetto agli altri principali Paesi europei, gli impieghi continuino a crescere in maniera significativa a fronte di una crescita economica pari a zero nell’ultimo trimestre del 2005. Anche se i segnali di una lieve ripresa economica sono già stati divulgati dai principali centri studi e istituzioni finanziarie ed economiche, rimane interessante osservare come si stanno comportando le principali variabili finanziarie rispetto alle piccole medie imprese. I dati pubblicati dall’Osservatorio Permanente sul Rapporto BancheImprese – costituito da Abi, Casartigiani, Coldiretti, Cna, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Cia, Confesercenti, Confindustria, Coordinamento Nazionale Confidi e Legacoop – rispondono all’obiettivo generale di migliorare il dialogo tra il mondo del credito e delle imprese, rendendo univoca e maggiormente trasparente l’informa-
zione creditizia riguardante le PMI. Il report trimestrale è composto da un set di tavole statistiche che formano una base informativa comune, di supporto quantitativo a ricerche, studi e analisi per approfondire, anche su base geografica e settoriale, l’evoluzione e le problematiche legate sia alla domanda che all’offerta di credito. Tale data base è corredato di una no-
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ta di commento sulle principali tendenze in atto.
I finanziamenti bancari in Italia Gli impieghi complessivi alle famiglie e alle imprese non finanziarie (cioè società non finanziarie, famiglie consumatrici, imprese individuali) hanno manifestato a marzo 2006 un tasso di crescita tendenziale dell’8,7%, un valore in accelerazione rispetto a quanto segnato a febbraio 2006 (7,6%) e in linea con quanto palesato a marzo 2005 (8,9%), nettamente superiore all’attuale crescita del PIL nominale in Italia e all’andamento degli investimenti. In particolare, nel 2005 il rapporto impieghi bancari alle imprese sugli investimenti fissi lordi risulta in Italia pari a oltre 2 volte, un valore superiore a quanto segnato in Germania e in Francia e in linea con la media dell’Area dell’euro (grafico 1). La dinamica su base annua dei finanziamenti alle imprese è risultata alla fine di marzo 2006 pari al
Grafico 1 Impieghi per macrosettore di attività
* impieghi a imprese non finanziarie, imprese individuali, famiglie consumatrici e istituzioni senza fini di lucro. ** comprendono oltre ai prestiti al settore privato, anche gli impieghi a istituzioni finanziarie, assicurazioni e fondi pensione, finanziamenti all’Amministrazione centrale, enti di previdenza ed enti locali. Fonte: Elaborazioni Centro Studi e Ricerche ABI su dati Banca d’Italia.
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ANALISI E COMMENTI
+6,3%, un valore superiore al +5,3% di febbraio 2006 e sostanzialmente in linea rispetto al +6,8% di marzo 2005. Alla stessa data, il tasso di crescita dei finanziamenti alle imprese individuali è risultato pari al +5,5% (+6,5% a marzo 2005). A dicembre 2005, ultimo dato disponibile, il tasso di crescita dei finanziamenti al settore delle imprese artigiane si è collocato al 2,8%. Da un confronto internazionale, emerge come l’andamento degli impieghi alle imprese non finanziarie risulti per l’Italia – sempre a marzo 2006 – su un valore moderatamente inferiore a quello registrato nello stesso mese dalla media dell’Area dell’euro esclusa l’Italia (circa il 10,5%) e superiore a quello della Germania (+0,1%, dato riferito a febbraio 2006). La quota dell’Italia sul totale UE12 per quanto concerne gli impieghi alle imprese non finanziarie è lievemente aumentata negli ultimi mesi, passando dal 18,2% di fine 2002 al 18,7% di marzo 2006.
Durata e macroarea dei finanziamenti Continua il processo di ricomposizione della struttura finanziaria delle imprese verso fondi a più lunga scadenza: fenomeno questo che tende a superare un elemento di debolezza delle imprese italiane, che per anni sono state contraddistinte da un elevato indebitamento a breve termine. La dinamica dei finanziamenti alle imprese non finanziarie e quelli alle famiglie per durata rileva come nell’ultimo periodo si sia assistito a un assestamento del trend degli impieghi a breve termine (fino a 1 anno); in particolare, nel comparto delle imprese non finanziarie – dove, peraltro, la quota dei finanziamenti a breve termine è rilevante
(circa il 40%) – la variazione tendenziale è risultata a marzo 2006 su valori prossimi al 2,6%. Tale segmento degli impieghi aveva manifestato nel biennio precedente una forte contrazione (18% ad aprile 2001, valore massimo del periodo). D’altra parte, la componente a protratta scadenza (oltre 5 anni) degli impieghi alle imprese non finanziarie ha continuato a manifestare una dinamica sostenuta: sempre a marzo 2006 tale segmento degli impieghi ha segnato un tasso di crescita del 14,7% (+0,1% per i finanziamento tra 1 e 5 anni). In particolare, in Italia, la quota dei finanziamenti oltre 5 anni copre una quota di circa il 38,2%, un valore inferiore alla media dell’area dell’euro (51,9% sempre a marzo 2006), ma in netto recupero. Con riferimento ai finanziamenti in capo ai settori produttivi, la ripartizione per macroarea geografica segnala, secondo i dati relativi a dicembre 2005, un tasso di crescita su base annua nel Nord d’Italia pari al 5,9% (7,1% nel settembre
2005; 5,9% a dicembre 2004), al 2,5% nel Centro (5% a settembre u.s. e 3,2% a dicembre 2004) e del 5,9% al Mezzogiorno (8,8% a settembre 2005 e 7,3% a dicembre 2004) (grafico 2). Dal rapporto finanziamenti utilizzati su finanziamenti accordati alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici si evince come esso si posizioni al 61,9% a dicembre 2005 per il Nord Italia (62% a dicembre 2004), al 63% nell’Italia centrale (66,3% a dicembre 2004) e al 70,9% nell’Italia meridionale (70,9% anche a dicembre 2004).
Classi di grandezza di fido Sulla scorta delle informazioni circa la composizione dei finanziamenti alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici in termini di dimensione dei finanziamenti stessi, emerge che, a dicembre 2005, il tasso di crescita su base annua dei micro-finanziamenti è stato pari allo 0,2%, al 6,0% per i piccoli finanziamenti, al 7,5% per i
Grafico 2 Variazione dei finanziamenti bancari utilizzati dalle società non finanziarie e dalle famiglie produttrici per macroarea geografica*
* L’aggregato di riferimento sono gli impieghi bancari. Fonte: Elaborazioni ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza e Base Informativa Pubblica: Centrale dei Rischi.
ANALISI E COMMENTI
finanziamenti di media grandezza e al 7,7% per i finanziamenti di grande dimensione. Per quanto concerne i micro-finanziamenti, il dato rilevato risulta in controtendenza rispetto all’ultimo, settembre 2005, dove i micro-finanziamenti crescevano del 6,8%. Dal rapporto finanziamenti utilizzati su finanziamenti accordati alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici sulla base della ripartizione per classi di fido accordato si evince come esso si posizioni al 76,2% a dicembre 2005 per la classe compresa fra 75 e 250 mila euro (75,9% a dicembre 2004), al 70,6% per la classe compresa fra 200 e 500 mila euro (70,4% a dicembre 2004), al 67,2% per la classe di fido compresa fra 500 e 5 milioni di euro (66,8% a dicembre 2004) e al 58,9% per la classe di affidamento superiore a 5 milioni di euro (60,2% a dicembre 2004) (grafico 3).
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Grafico 3 Rapporto finanziamenti utilizzati su accordati alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici* Ripartizione per classe di fido accordato (dati in %)
* L’aggregato di riferimento sono i finanziamenti per cassa. Fonte: Elaborazioni ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza.
Grafico 4 Rapporto finanziamenti utilizzati su accordati* Ripartizione per branca produttiva (dati in %)
Branca produttiva La ripartizione dei finanziamenti bancari in base alla branca produttiva indica le seguenti evoluzioni nel tasso di crescita su base annua: – agricoltura: crescita dell’8,4% (8,4% anche a settembre 2005); – artigianato: incremento del 2,8% (3,3% in precedenza); – commercio e alberghiero: incremento del 5,8% (7,4% in precedenza); – edilizia: variazione positiva dell’13,2% (12,4% a settembre 2005); – industria e i servizi industriali: variazione del 5,4% (5,8% a settembre 2005). I dati precedentementi citati rilevano come il trend di crescita dei finanziamenti bancari sia trainato dal settore edile e dall’agricoltura, due settore dove i livelli di soffe-
* L’aggregato di riferimento sono i finanziamenti per cassa. Fonte: Elaborazioni ABI su dati Segnalazioni di Vigilanza.
renza sono ancora distanti dalla media delle branche produttive. Nella stessa direzione è l’indicatore che evidenzia il rapporto fra finanziamenti utilizzati su accordati, dove l’agricoltura, l’edilizia e in questo caso anche l’artigianato sono i settori con i valori più alti. Nel dicembre 2005, per l’industria ed i
servizi industriali al 56,7% (59,3% a dicembre 2004), per il commercio e alberghiero al 63,2% (64,6% a dicembre 2004), al 69,2% per l’edilizia (68,6% a dicembre 2004), al 68,3% per l’artigianato (68,9% a dicembre 2004) e all’82,7% per l’agricoltura (82,9% a dicembre 2004) (grafico 4).
L’ANGOLO DEL LE
L’angolo del lettore
LE RISPOSTE DELL’ESPERTO Internazionalizzazione di impresa piemontese in Romania
D Sono un imprenditore del metalmeccanico con una media impresa situata in Piemonte, in Provincia di Alessandria. Intendo sostenere un piano d’internazionalizzazione della mia impresa con la costituzione di una joint venture produttiva in Romania. Esistono strumenti finanziari che supportano la fase di pre fattibilità e fattibilità oltre che di attivazione di una joint venture? Come posso fare, nel caso, per parteciparvi e a chi debbo rivolgermi? (F.B., Alessandria)
a) gli studi di prefattibilità e di fattibilità connessi all’aggiudicazione di commesse in Paesi non appartenenti all’Unione Europea, in cui il corrispettivo è costituito, in tutto o in parte, dal diritto di gestire l’opera. Sono finanziabili, nei limiti del 50% dell’importo, le spese a carico dell’impresa, inserite nel preventivo e sostenute nel periodo di sei mesi a decorrere dalla data della delibera di concessione del finanziamento. L’importo massimo finanziabile è pari a 361 mila euro; b) gli studi di fattibilità collegati a esportazioni o a investimenti italiani all’estero (in Paesi extra-UE), anche in joint-venture. Sono finanziabili, al 100% dell’importo, le spese a carico dell’impresa, inserite nel preventivo e sostenute nel periodo di sei mesi a decorrere dalla data della delibera di concessione del finanziamento. L’importo massimo concedibile è pari a 361 mila euro; c) i programmi di assistenza tecnica collegati a esportazioni o a investimenti italiani all’estero (Paesi extra-Ue), anche in joint-venture. Sono finanziabili, al 100% dell’importo, le spese a carico dell’impresa, inserite nel preventivo e sostenute nel periodo di un anno a decorrere dalla data della delibera di concessione del finanziamento. Il contratto di assistenza deve risultare stipulato non più di sei mesi prima dalla data di presentazione della domanda di finanziamento. L’im-
porto massimo concedibile per ciascun programma di assistenza tecnica è pari a 516 mila euro. Il tasso d’interesse agevolato è pari, per tutta la durata del finanziamento, al 25% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento. Il rimborso è previsto in 3 anni più 6 mesi o 12 mesi di preammortamento a seconda che si tratti di studi di prefattibilità e fattibilità o di programmi di assistenza tecnica. L’erogazione del finanziamento è subordinata alla presentazione di una delle garanzie previste, ovvero la fideiussione bancaria; la fideiussione assicurativa; la fideiussione di Consorzi fidi convenzionati; la fideiussione di intermediari finanziari convenzionati. Le garanzie rilasciate dalle piccole e medie imprese devono coprire il 50% del finanziamento. Per quanto riguarda la presentazione della domanda di finanziamento, questa deve essere compilata su apposito modulo e inviata a Simest, ufficio di Torino, e accompagnata da una relazione tecnica dello studio o delle attività specifiche da effettuare, da un preventivo delle spese da sostenere e dai bilanci dell’impresa richiedente relativi all’ultimo triennio. Per quanto riguarda la Romania, la scadenza per presentare le richieste è l’8 settembre 2006. I riferimenti per la presentazione delle domande sono i seguenti: Simest
R
Nella Regione Piemonte è attualmente operativo il Decreto legislativo 143/98, art. 22, comma 5 e relativo Decreto ministeriale 136/2000 per il finanziamento agevolato per studi di prefattibilità, fattibilità e assistenza tecnica nel processo d’internazionalizzazione. Si rivolge alle grandi, come pure alle piccole e medie imprese, nonché ai loro consorzi, alle cooperative e alle associazioni. Sono ammesse con priorità al finanziamento le richieste delle piccole e medie imprese. Più in particolare le azioni finanziabili comprendono:
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L’ANGOLO DEL LETTORE
spa, ufficio di Torino, c/o Sprint, Sportello regionale per l’internazionalizzazione, Via Bogino, 13, Torino, tel.: 011 836128/8138419, www.simest.it e www.intersportello-piemonte.it, e-mail:
[email protected]. (Alberto Giordano, Ancarani&Giordano, Associazione professionale)
Aiuti di Stato agli investimenti sono le principali novità inQ uali trodotte nel nuovo regolamento
comunitario per gli aiuti di Stato a finalità regionale agli investimenti che è stato recentemente approvato? (P.G., Bari) Il 20 maggio u.s., sulla GUUE n. C 120, la Commissione europea ha pubblicato, per la necessaria consultazione con le terze parti, il Progetto di regolamento della Commissione europea relativo all’applicazione degli art. 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti di Stato a finalità regionale agli investimenti. Tale regolamento, salvo inconve-
nienti, dovrebbe essere approvato nella sua forma definitiva entro la fine del 2006. Pertanto, si applicherà ai regimi di aiuto che entreranno in vigore o a cui verrà data esecuzione dopo il 31 dicembre 2006 e resterà in vigore fino a quando verrà sostituito da un nuovo regolamento o, al più tardi, fino al 31 dicembre 2013. Il progetto di regolamento si compone di nove articoli (campo di applicazione, definizioni, condizioni per l’esenzione, aiuti all’investimento iniziale, necessità dell’aiuto, cumulo, aiuti soggetti all’obbligo di notificazione preventiva alla Commissione, trasparenza e controllo, entrata in vigore e periodo di validità) e due allegati contenenti, rispettivamente, la scheda per le informazioni che gli Stati membri devono trasmettere alla Commissione sugli aiuti di Stato concessi in virtù del regolamento in esame e il formulario per la comunicazione delle informazioni sui grandi progetti, che non superano le soglie indicate dall’art. 7, paragrafo 4 del predetto regolamento. Le principali novità contenute nel
documento messo a punto dalla Commissione riguardano: ● il momento iniziale dell’investimento, previsto solo dopo l’autorizzazione dell’autorità che gestisce le agevolazioni; ● il divieto di cumulo degli aiuti di Stato con quanto già concesso in regime di de minimis, a meno che non rientrino nelle percentuali massime di aiuto previste; ● l’impegno, per le Piccole e Medie Imprese (PMI), a mantenere la proprietà dei beni acquisiti tramite le agevolazioni durante i tre anni successivi all’attuazione del progetto; ● la possibilità di vincolare la concessione e l’entità del sostegno erogato alla creazione di posti di lavoro. Tramite tali misure, la Commissione vuole attrarre investimenti verso zone altrimenti poco competitive e promuovere lo sviluppo di attività nuove e innovative, che possano mettere in moto le economie di regioni tradizionalmente depresse. (Giancarlo Terenzi, Mef, Dipartimento politiche di sviluppo)
L’ANGOLO DEL LETTORE
Le risposte dell’esperto coupon per i quesiti Per rivolgere una domanda agli esperti, inviare questa scheda all’attenzione di: Redazione “Finanziamenti & credito” al fax 02-30223405
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Attenzione: se desidera mantenere l’anonimato in caso di pubblicazione, barri la casella qui accanto La formulazione del quesito dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi delle società del Gruppo Il Sole 24 ORE. Se non desidera riceverle barri la casella qui accanto Nella rubrica “Il parere dell’esperto” verrà data risposta, tramite pubblicazione, ai quesiti che i lettori vorranno inviarci e che la Redazione valuterà di interesse più generale.
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QUADRO DI RIFERIMENTO Calendario AGEVOLAZIONE
ENTE EMANANTE
NORMATIVA
MODALITÀ DI FINANZIAMENTO
Iniziativa Pro Inno Europe
Commissione europea
Invito a presentare proposte, GUUE C/75 del 21.03.2006
Sovvenzione
La Regione premia le Pmi più innovative
Lazio
Docup Obiettivo 2 2000/2006
De minimis
Qualificazione e sviluppo delle Pmi commerciali
Lombardia
Decr. 4635 del 27.4.2006 Bur 17 del 28.4.2006
Contributo in conto capitale
Agevolato l’insediamento dei giovani agricoltori
Umbria
Psr 2000/2006
Premio unico di primo insediamento
Ricostituzione in seguito a disastri naturali
Sardegna
Det. 231 del 6.4.2006
Contributo in conto capitale
Programmi di investimento
Sardegna
Det. 138 del 5.5.2006, Bur 15 del 13.5.2006
Contributo in conto capitale
Programma Media Plus
UE - EACEA
Invito a presentare proposte GUUE C/100 del 27.4.2006
Contributo in conto capitale
Nuovi ambiti di attività
Friuli Venezia Giulia
Del. 913 del 5.5.2006 Bur 21 del 24.5.2006
Contributo in conto capitale
Sviluppo e riqualificazione dei sistemi turistici locali
Campania
Decr. dir. 63 del 16.5.2006 Bur 24 del 29.5.2006
Contributo a fondo perduto
Investimenti produttivi (legge 488)
MAP
Dm 15.5.2006 GU 125 del 31.5.2006, s.o. 134
Contributo in conto capitale / Finanziamento agevolato / Finanziamento ordinario
Consulenze qualificate e partecipazione a mostre e fiere
Toscana
Decr. 142 del 18.4.2006 Bur 18 del 3.5.2006
Sovvenzione pari al 50% della spesa ammissibile
Azioni di sostegno alle imprese manifatturiere - Bando PIA
Basilicata
Dgr 574 del 19.4.2006, Bur 24 del 5.5.2006
Contributo in conto capitale
Sostenibilità ambientale per le Pmi
Lombardia
Decr. dir. 4220 del 13.4.2006, Bur 19 del 9.5.2006
Contributo in conto capitale
Riqualificazione dei sistemi insediativi
Lazio
Dgr 67 del 14.2.2006, Bur 13 del 10.5.2006
Contributo in conto capitale
Progetti di e-commerce
Mediocredito
Circ. 10.03.2006, n. 6056, GU 118 del 23.5.2006,
Credito d’imposta
Progetti di quick-response
Mediocredito
Circ. 10.03.2006, n. 6057, GU 118 del 23.5.2006,
Credito d’imposta
QUADRO DI RIFERIMENTO
CALENDARIO
SETTORE
FONDI DISPONIBILI
DATA DI SCADENZA
Ricerca e sviluppo tecnologico
5,75 milioni di euro
28.6.2006 mercoledì
n. 4 – aprile 2006 pag. 9
Tecnologia
11,5 milioni di euro
30.6.2006 venerdì
n. 5 – maggio 2006 pag. 34
Commercio
8.000.000 di euro
30.6.2006 venerdì
n. 5 – maggio 2006 pag. 46
Agricoltura
–
10.7.2006 lunedì
n. 5 – maggio 2006 pag. 40
Agricoltura
–
24.7.2006 lunedì
n. 5 – maggio 2006 pag. 47
Industria
24,5 milioni di euro
12.7.2006 mercoledì
n. 6 – giugno 2006 pag. 46
Audiovisivi
2 milioni di euro
17.7.2006 lunedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 30
Tutti
815.000 euro
24.7.2006 lunedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 44
Turismo
21,7 milioni di euro
28.7.2006 venerdì
n. 6 – giugno 2006 pag. 36
Industria, servizi, turismo, commercio e artigianato
679 milioni di euro
31.7.2006 lunedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 11
Industria, artigianato
–
1.8.2006 martedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 33
Imprese manifatturiere
16,3 milioni di euro
3.8.2006 giovedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 43
Industria, commercio, artigianato
400.000 euro
7.8.2006 lunedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 40
Urbanistica e ambiente
6 milioni di euro
8.8.2006 martedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 44
Commercio
68 milioni
14.8.2006 lunedì
n. 6 – giugno 2006 pag. 3
Tessile, abbigliamento e calzaturiero
19 milioni
14.8.2006 lunedi
n. 6 – giugno 2006 pag. 3
DIFFICOLTÀ
RIVISTA MESE – PAG.
91
QUADRO DI RIFERIMENTO Tassi agevolati del mese LEGGE E OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE
SETTORI
LOCALIZZAZIONE TASSO LIMITE E DIMENSIONE D’IMPRESA AGEVOLATO IN% DELL’INTERVENTO
L. 949/52 Credito artigiano
Artigianato
Obiettivo 1
2,25%
Obiettivo 2
2,40%
Rimanenti zone
3,30%
Altre zone
2,35%
Obiettivo 1
0%
Zone ex art.87.3.c
1,90%
L. 1329/65 Acquisto macchinari
Industria Commerico Artigianato Servizi
Max 240 milioni + 80 milioni per scorte, materie prime e semilavorati
Massimo 3 miliardi
L. 227/77 Export
Industria Commerico Artigianato Servizi
Territorio nazionale
In base ai tassi dei singoli paesi
85% della fornitura
L. 240/81 Credito ai consorzi
Industria Commerico Artigianato Servizi
Obiettivo 1,2
1,50%
Fino al 60% max 2 miliardi, fino all’80% nel caso di interventi in obiettivo 1 o 2
Rimanenti zone
3,00%
L. 394/81 Penetrazione commerciale Paesi extra Ue
Industria Commerico Artigianato Servizi
Territorio nazionale
1,58%
85% max 4 miliardi
L. 62/2001 Editoria
Industria
Territorio nazionale
2,50% (tasso nominale di contributo)
90%. Aumento al 100% nel caso di cooperative
L. 46/82 innovazione tecnologica
Industria
Territorio nazionale
0,89%
60% dei costi ammissibili
L. 752/82 Minerario
Industria
Territorio nazionale
1,50%
L. 49/85 Credito alla coperazione
Industria Commerico Artigianato
L. 44/86 Imprenditoria giovanile
–
Industria Commerico Artigianato Servizi Agricolutura
Mezzogiorno
1,25%
Centro – Nord
2,50%
Obiettivo 1,2
Calcolato in base alle specifiche esigenze dei beneficiari
70% dei costi ammissibili
Costo del progetto max 5 miliardi
QUADRO DI RIFERIMENTO
TASSI AGEVOLATI
93
LEGGE E OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE
SETTORI
LOCALIZZAZIONE TASSO LIMITE E DIMENSIONE D’IMPRESA AGEVOLATO IN% DELL’INTERVENTO
L. 181/89 Acquisto macchinari
Industria, servizi, commercio
Territorio nazionale
1,80%
L. 100/90 Costituzione joint venture in Paese extra Ue
Servizi Industria, Artigianato, Commercio, Agricoltura
Territorio nazionale
2,475% 90%, max 75 miliardi per (tasso nominale di impresa e 150 miliardi contributo) per gruppo
L. 304/90 Partecipazione a gare internazionali
Artigianato, commercio, industria
Territorio nazionale
1,58%
L. 19/91 Servizi Industria, Costruzione joint venture Artigianato, in Paesi extra Ue Commercio, Agricoltura
Triveneto
2,48% (tasso nominale di contributo)
L. 317/91 Consorzi e società consortiti tra Pmi
Obiettivo 1,2
1,50%
Rimanenti zone
3,00%
Industria Commercio artigianato
–
100%, max 2 miliardi per beneficiario per gara
–
Fino al 60%, max 2 miliardi. Fino all’80% nel caso di interventi in obiettivo 1 o 2
L. 236/92 Imprenditoria Giovanile
Servizi
Obiettivo 1, 2
calcolato in base alle specifiche esigenze dei beneficiari
Costo del progetto max 1 miliardo
L. 598/94 Innovazione e ambiente
Industria
Obiettivo 1
3,96%
70%, max 3 miliardi
Zone deroga 87.3, c
2,97%
Altre zone (piccole imprese)
2,48%
Altre zone (medie imprese)
1,14% (tassi nominali di contributo)
D.lg. 143/98 Industria Commercio, art. 22 comma 5 Lett. a) b) Artigianato, Servizi Studi diprefattibilità, di fattibilità e di assistenza tecnica in Paesi extra Ue
Territorio nazionale
0,988%
Dal 50% al 100%, max 700 milioni – 1 miliardo (a seconda dell’intervento)
D.lg. 297/99 Art(5) Industria artigianato Ricerca applicata (proservizi getti di costo inferiore ai 7,5 miliardi di euro)
Territorio nazionale
0,50%
Max 70%
QUADRO DI RIFERIMENTO Indicatori reali
A cura dell’uffico studi della Banca Popolare di Milano
Tassi di interesse
Euribor 365 (dati giornalieri)
Negli USA il livello dei tassi ufficiali è pari al 5%, dopo che la banca centrale ha deciso un rialzo di un quarto di punto nella riunione del 10 maggio scorso. Le prossime mosse verranno decise sulla base dei dati riguardanti l’economia statunitense, che al momento esprimono tendenze diversificate. Da un lato, il rischio inflazione è aumentato: a maggio i prezzi al consumo sono cresciuti del 2,1% su base annua, segnando il maggior rialzo degli ultimi 13 mesi e sforando la banda di oscillazione ritenuta ideale dalla FED (tra l’1 e il 2%). Dall’altro, i consumi delle famiglie, vero motore dell’economia statunitense, sono cresciuti solo dello 0,1% (al netto dell’inflazione), un dato inferiore alle attese. In tale contesto, continuare ad alzare i tassi permetterebbe di controllare l’aumento dei prezzi, ma rischierebbe di frenare la crescita. Il settore immobiliare, atteso rallentare bruscamente, in realtà tiene meglio del previsto (+4,9% la vendita di nuove case ad aprile). Per quanto riguarda la Zona Euro, era ampiamente scontato dai mercati il rialzo dei tassi ufficiali al 2,75% deciso nella riunione della BCE dell’8 giugno. I dati del primo trimestre 2006 mostrano una ripresa della domanda interna, trainata dai consumi. Il mi-
3,3
1M
3,0 2,9 2,8 2,7 2,6 28/04
08/05
16/05
4,5 4,3 4,1 3,9 3,7 3,5 3,3
1Y
3,1 28/04
08/05
5Y 16/05
glioramento della performance tedesca dovrebbe garantire all’Area una buona crescita economica per l’intero anno e consentire alla fase di normalizzazione della politica monetaria di proseguire a ritmi graduali.
0,698 0,695
1,41
0,692
1,39
0,688
1,37
0,685
1,35
0,682
1,33
0,679
1,31
0,676
1,29
0,672 0,669
1,27
08/05
01/06
4,7
1,43
28/04
24/05
Irs (dati giornalieri)
1,45
USD
6M
3,1
I cambi dell’euro (dati giornalieri)
1,25
3M
3,2
YEN (centinaia) 16/05
G BP (scala dx) 24/05
0,666 01/06
30Y 24/05
01/06
Mercato dei cambi Stabilizzazione del dollaro nei confronti dell’euro nel corridoio 1,25-1,30. La previsione per il breve periodo è di un sostanziale mantenimento dei livelli raggiunti, grazie alle aspettative di ulteriori rialzi dei tassi FED nella prossima riunione del 28 giugno (a condizione che i dati macroeconimici siano positivi), che dovrebbero controbilanciare le pressioni al ribasso causate dagli squilibri commerciali e fiscali statunitensi. Lo YEN non ha arrestato la tendenza al ribasso già manifestata nei mesi scorsi. Questa dinamica è considerata temporanea grazie alla prospettiva di un rialzo dei tassi entro l’estate e all’aumento degli acquisti sul reddito fisso giapponese da parte di investitori esteri. Per quanto riguarda la sterlina, la fre-
QUADRO DI RIFERIMENTO
95
INDICATORI REALI
nata dei consumi privati registrata nel primo trimestre 2006 e la diminuzione dell’indice di fiducia delle imprese hanno depresso il cambio verso l’euro nella seconda metà di maggio. Il rallentamento dell’economia britannica e le aspettative di tassi di interesse fermi al 4,5% non porta a ritenere imminenti ritracciamenti rialzisti della valuta.
Il livello di fiducia Negli USA a maggio l’indice di fiducia dei consumatori è pari a 103,2, in calo rispetto ad aprile (109,8). Sulla fiducia delle famiglie ha impattato negativamente il rialzo del prezzo del petrolio che ha depresso il potere d’acquisto. Al contrario, l’indice della fiducia delle imprese (PMI di Chicago) è cresciuto a 61,5 punti da 57,2 di aprile. Nella Zona Euro è aumentata la fiducia delle imprese, grazie al clima economico più vivace. Continua il progressivo miglioramento del clima di fiducia dei consumatori iniziato ad agosto 2005, grazie al ritrovato ottimismo dei consumatori tedeschi e al miglioramento delle prospettive sul mercato del lavoro. In Italia l’economic sentiment si è attestato a quota 107,0, in lieve peggioramento rispetto al dato di aprile (107,4). Tale dinamica è dovuta all’incertezza provocata dalla prolungata fase elettorale ed al peggioramento del clima di fiducia nei comparti dei servizi e delle costruzioni. La fiducia delle imprese manifatturiere
Principali variabili macroeconomiche Variabili internazionali Petrolio Brent ($/bar – media annua) Commercio internazionale (var. %) Tasso di cambio $/€ (livello-media annua)
2004
2005
2006
2007
37,8 10,2 1,24
55,1 7,6 1,25
57,0 7,6 1,23
52,0 7,0 1,23
PIL (var. %)
Mondo Stati Uniti Cina Area Euro
4,8 4,2 9,5 1,8
4,4 3,5 9,9 1,4
4,2 3,2 9,5 2,0
4,0 2,9 9,0 1,8
Inflazione (var. %)
Stati Uniti Cina Area Euro
2,7 3,9 2,1
3,5 1,8 2,2
2,9 2,0 2,1
2,3 2,2 1,9
PIL Domanda interna totale Consumi Privati Consumi Pubblici Investimenti fissi lordi Investimenti in costruzioni Investimenti in macch. e att.re Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi
1,1 1,0 0,5 0,6 2,2 0,9 1,1 3,0 2,5
-0,0 0,2 0,1 1,2 -0,6 0,5 -2,1 0,3 1,4
1,3 1,3 1,1 1,3 2,0 0,8 2,9 3,4 3,4
1,1 1,4 1,5 0,6 1,8 1,0 2,4 2,9 3,7
Prezzi al consumo Prezzi alla produzione Indice produzione industriale Deficit (% Pil)
2,2 2,7 -0,6 3,5
2,0 4,0 -0,8 4,2
2,2 3,3 0,8 4,3
2,0 -0,6 0,8 4,3
Italia (var. % annue a prezzi costanti)
Prodotto interno lordo
Altre variabili macroeconomiche
cresce da 96 a 96,8, grazie alle previsioni sulla produzione (ai massimi da dicembre 2000) e ai giudizi su ordini e occupazione. Dopo il miglioramento di aprile, peggiorano le previsioni sul quadro generale dell’economia. Cre-
sce anche la fiducia dei consumatori, grazie a più favorevoli attese riguardo al mercato del lavoro e alle possibilità future di risparmio; qualche cautela emerge nei giudizi sulla convenienza degli acquisti di beni durevoli.
ZONA EURO
Italia – Clima di fiducia Fonte: ISAE, DG Economic and Financial Affairs, EU
Fonte: DG Economic and Financial Affairs, European Union 6
115
115
6
110
110
3
3
105
105
0
0
100
100
-3
-3
-6
-6
-9
-9
IND USTRIAL C O NFID ENC E
100 = m edia di lungo periodo
95 90
95 90
85
85
80
80
75
EC O NO M IC SENTIM ENT
IND . M ANIFATTURIERA
C O NSUM ATO RI
70 gen-05
C O NSUM ER C O NFID ENC E
75 70
apr-05
lug-05
ott-05
gen-06
apr-06
-12
-12
-15
-15 -18
-18 gen-05
apr-05
lug-05
ott-05
gen-06
apr-06
QUADRO DI RIFERIMENTO Tabella Euribor: andamento settimanale
L’Euribor, acronimo di Europe interbank offered rate, è il tasso di mercato interbancario calcolato come media dei migliori tassi lettera quotati da alcune delle principali banche operanti sull’Euromercato. Costituisce la base di
A cura di FINANZA & SVILUPPO s.r.l.– GRUPPO ITALFINANCE
calcolo degli interessi per le operazioni di finanziamento. La differenza tra durate differenti dipende dal fatto che tassi diversi sono applicati a depositi di diverso periodo. Quando si prevedono rialzi dei tassi, gli
Euribor a lungo termine sono più alti, e viceversa. L’analisi dell’andamento degli Euribor, di durata differente, rappresenta un efficace strumento per studiare la tendenza dei tassi.
Data
1 Wk
1 Mo
2 Mo
3 Mo
4 Mo
5 Mo
6 Mo
7 Mo
8 Mo
9 Mo
10 Mo
11 Mo
12 Mo
2/5/06
2,636
2,667
2,771
2,86
2,907
2,963
3,03
3,081
3,134
3,193
3,232
3,272
3,314
3/5/06
2,635
2,667
2,775
2,865
2,907
2,967
3,031
3,081
3,139
3,194
3,231
3,277
3,317
4/5/06
2,59
2,645
2,773
2,855
2,894
2,958
3,021
3,072
3,128
3,18
3,218
3,267
3,301
5/5/06
2,595
2,635
2,772
2,859
2,906
2,966
3,031
3,086
3,141
3,196
3,238
3,284
3,321
8/5/06
2,614
2,64
2,776
2,866
2,91
2,97
3,031
3,087
3,14
3,195
3,236
3,274
3,313
9/5/06
2,613
2,641
2,783
2,872
2,921
2,987
3,055
3,103
3,16
3,212
3,254
3,294
3,332
10/5/06
2,614
2,644
2,786
2,877
2,928
2,997
3,064
3,115
3,173
3,223
3,265
3,309
3,352
11/5/06
2,618
2,647
2,8
2,879
2,929
3,003
3,066
3,115
3,175
3,224
3,262
3,306
3,344
12/5/06
2,623
2,653
2,814
2,885
2,944
3,016
3,079
3,134
3,192
3,243
3,28
3,324
3,364
15/5/06
2,625
2,664
2,816
2,884
2,941
3,006
3,064
3,108
3,16
3,209
3,242
3,282
3,319
16/5/06
2,625
2,664
2,816
2,883
2,939
3,005
3,063
3,099
3,151
3,199
3,23
3,268
3,301
17/5/06
2,624
2,664
2,819
2,884
2,936
3,001
3,055
3,095
3,145
3,186
3,219
3,258
3,293
18/5/06
2,623
2,694
2,834
2,893
2,951
3,019
3,068
3,107
3,156
3,199
3,23
3,268
3,3
19/5/06
2,623
2,698
2,837
2,896
2,959
3,023
3,073
3,115
3,163
3,204
3,236
3,273
3,304
22/5/06
2,623
2,715
2,845
2,901
2,959
3,017
3,066
3,105
3,148
3,187
3,218
3,252
3,284
23/5/06
2,628
2,724
2,845
2,904
2,962
3,019
3,066
3,105
3,149
3,187
3,219
3,256
3,285
24/5/06
2,626
2,731
2,851
2,905
2,963
3,015
3,066
3,106
3,146
3,189
3,219
3,253
3,288
25/5/06
2,625
2,751
2,86
2,91
2,959
3,016
3,058
3,098
3,14
3,177
3,206
3,241
3,272
26/5/06
2,625
2,757
2,865
2,913
2,966
3,022
3,063
3,101
3,145
3,183
3,214
3,246
3,278
29/5/06
2,626
2,765
2,87
2,919
2,969
3,025
3,066
3,104
3,152
3,185
3,216
3,251
3,286
30/5/06
2,629
2,779
2,874
2,922
2,977
3,03
3,074
3,115
3,158
3,192
3,228
3,259
3,291
31/5/06
2,625
2,792
2,883
2,926
2,984
3,044
3,09
3,134
3,177
3,212
3,246
3,281
3,313