Nome Azienda FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
Comune Gorla Minore
Sede Legale Nome Azienda Comune FRATELLI RICCI GORLA MINORE FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
Via A.Colombo, 128
Indirizzo A.Colombo, 128
Ente Gestore Acque AMGA
Provincia VARESE
Provincia VA
Sede Ente Gestore LEGNANO
fax 0331365759
CAP 21055
Fax 0331365759
fax
Attività IPPC Nome Azienda FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
1
4.1(b)
idrocarburi ossigenati
800TONNELLATE ALL'ANNO
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
4
4.1(e)
idrocarburi fosforosi
150TONNELLATE ALL'ANNO
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
2
4.1(d)
idrocarburi azotati
200TONNELLATE ALL'ANNO
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
3
4.1(c)
idrocarburi solforati
300TONNELLATE ALL'ANNO
Codice Istat
Descrizione Codice Istat
24.66.6
Fabbricazione di prodotti ausiliari per le industrie tessili e del cuoio
Attività NON IPPC Nome Azienda Numeroattività FRATELLI RICCI FABBRICA 5 PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
Utilizzo delle superfice Nome Azienda
Superfice Totale
Superfice Coperta
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
14000
8200
Superfice Impermeabilizzata 5800
Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato Distanza minima dal Nome Azienda perimetro del Note Destinazioni d’uso principali complesso (m) FRATELLI RICCI Industriale 0 Attiguo FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato Distanza minima dal Nome Azienda perimetro del Note Destinazioni d’uso principali complesso (m) FRATELLI RICCI Zona industriale 0 FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato Distanza minima dal Nome Azienda Destinazioni d’uso principali perimetro del Note complesso (m) FRATELLI RICCI F3V2 verde aziendale 20 FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato Distanza minima dal Nome Azienda Destinazioni d’uso principali perimetro del Note complesso (m) FRATELLI RICCI D3 Zona industriale 0 FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
Autorizzazioni in essere Nome Azienda
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
Settore interessat o
Norme di riferimento
ACQUA Scarico industrial e
D.Lgs 152/99 art.45
Ente competente
Estremi del provvedimento (Numero Autorizzazione Data di emissione)
Scadenza
N. d’ordine Attività IPPC e NON
Comune
Concessione N° 3645
19/04/2009
1,2,3,4,5
Scadenza
N. d’ordine Attività IPPC e NON
Note e considerazion i
1,2,3,4,5
---
Settore interessat o
Norme di riferimento
Ente competente
Estremi del provvedimento (Numero Autorizzazione Data di emissione)
RIFIUTI
Non definita
Regione Lombardia
---
Note e considerazion i
Nome Azienda Settore interessat o FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
CPI
Norme di riferimento
Non definita
Ente competente
Norme di riferimento
Scadenza
N. d’ordine Attività IPPC e NON
Note e considerazion i
Vigili del Fuoco
---
---
In attesa di verifica sul luogo dei VV.F. per il rilascio del Certificato Prevenzione Incendi
Ente competente
Estremi del provvedimento (Numero Autorizzazione Data di emissione)
N. d’ordine Attività IPPC e NON
Note e considerazion i
02/06/1991
1,2,3,5
L`attività 4 non produce emissioni in atmosfera; mentre una linea di prodotti dell`attività 5, NON IPPC ,che utilizza Formaldeide, ricade in codesta autorizzazione . Note e considerazion i
Nome Azienda Settore interessat o
Estremi del provvedimento (Numero Autorizzazione Data di emissione)
Scadenza
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. ARIA Emissioni in atmosfera
DPR 203/88
Regione Lombardia
Del. Reg. NVR/10341
Scadenza
N. d’ordine Attività IPPC e NON
28/06/2004
5
Scadenza
N. d’ordine Attività IPPC e NON
Note e considerazion i
Scadenza
N. d’ordine Attività IPPC e NON
Note e considerazion i
5
Relativa ad una linea di ausiliari destinati all`industria tessile e siderurgica
Nome Azienda
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
Settore interessat o
Norme di riferimento
Ente competente
Estremi del provvedimento (Numero Autorizzazione Data di emissione)
NULLA OSTA
Non definita
Comune
5873
Settore interessat o
Norme di riferimento
Ente competente
Estremi del provvedimento (Numero Autorizzazione Data di emissione)
Certificat o di agibilità
Non definita
Comune
13/90 del 30/6/96
Ente competente
Estremi del provvedimento (Numero Autorizzazione Data di emissione)
Settore interessat o FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
deposito oli minerali
Norme di riferimento
Non definita
Agenzia delle Dogane
Codice Accisa VAO00083F
06/03/2002
Certificazioni Descrizione processo n.d.
Produzione Nome Azienda
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
4
4
Esteri AlchilFosforici
500 TONNELLATE
25 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
2
2.4
AmminoEtilEtan 70 olAmmina TONNELLATE Ammide stearica
0,3 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
1
1.5
ESTERI GRASSI VARI
150 TONNELLATE
0,7 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
3
3
Di Ottil 600 Solfosuccinnato TONNELLATE Sodico
1,8 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
2
2.5
AmminoEtilPipe 50 razina Ammide TONNELLATE Adipica
0,2 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
1
1.4
Altri Di-OTTIL ESTERI
150 TONNELLATE
0,7 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
1
1.3
Di-OTTILMALEATO
420 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Capacità di Progetto annua
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
2 TONNELLATE
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità di
Capacità
Capacità
Progetto annua
Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
1
1.1
SORBITANI ESTERI
630 TONNELLATE
3 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda
1
1.2
POLIGLICOL ESTERI
500 TONNELLATE
2,4 TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di Progetto annua
Capacità di Prog. giorno
FRATELLI RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
2
2.6
Altre Ammidi di Acdi grassi
20 TONNELLATE
0,8 TONNELLATE
autorizzata anno Nessuna unità inserita
autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata anno Nessuna unità inserita
Capacità autorizzata giorno Nessuna unità inserita
Materie Prime Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.1 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.1 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.2 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.2 RICCI FABBRICA PRODOTTI
Categoria
Pericolosità
SORBITOLO 70%
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Categoria
Pericolosità
POLIGLICOLI
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Stato Fisico Quantità Specifica Liquido 0,5
Stato Fisico Quantità Specifica Non 0 definito
Stato Fisico Quantità Specifica Liquido 0
Stato Fisico Quantità Specifica Non 0 definito
CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.4 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.5 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Num. Azienda Prodotto FRATELLI 2.1 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Num. Azienda Prodotto FRATELLI 2.2 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Num. Azienda Prodotto FRATELLI 2.3 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 3 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num.
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Categoria
Pericolosità
DIETILENTRIAMMINA CLA01 Corrosivo
Categoria
Stato Fisico Quantità Specifica Non 0 definito
Stato Fisico Quantità Specifica Solido 0
Stato Fisico Liquido
Pericolosità
Quantità Specifica 0
Stato Fisico DIETANOLAMMINA ---XN Nocivo Liquido
Quantità Specifica 0
Categoria
Quantità Specifica 0
Pericolosità
Stato Fisico TRIETANOLAMMINA ---XN Nocivo Liquido
Categoria
Pericolosità
SODIO META BISOLFITO
---XN Nocivo
Stato Fisico Quantità Specifica Solido 0,2
Categoria
Pericolosità
Stato Fisico Quantità
Prodotto 3
Specifica 0,7
FRATELLI DI-OTTIL 0 Non definita Liquido RICCI MALEATO FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Categoria Pericolosità Stato Fisico Quantità Prodotto Specifica FRATELLI 2.6 AMMINE CLA01 Liquido 0 RICCI ALIFATICHE Corrosivo FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Categoria Pericolosità Stato Fisico Quantità Prodotto Specifica FRATELLI 2.6 ACIDI GRASSI 0 Non definita Solido 0 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Categoria Pericolosità Stato Fisico Quantità Prodotto Specifica FRATELLI 2.5 POLIGLICOLE 0 Non definita Liquido 0 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Num. Categoria Pericolosità Stato Quantità Azienda Prodotto Fisico Specifica FRATELLI 2.5 AMMINOETILPIPERAZINA CLA01 Non 0,36 RICCI Corrosivo definito FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Categoria Pericolosità Stato Fisico Quantità Prodotto Specifica FRATELLI 2.5 ACIDO 0 Non definita Solido 0 RICCI ADIPICO FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Num. Categoria Pericolosità Stato Quantità Azienda Prodotto Fisico Specifica FRATELLI 2.4 AMMINOETILETANOLAMMINA CLA01 Liquido 0,182 RICCI Corrosivo
FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 2.4 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Num. Azienda Prodotto FRATELLI 3 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 3 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 2.3 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 2.2 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 2.1 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
GLICOLE 0 Non definita DIPROPILENICO
Categoria
Pericolosità
ACQUA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Stato Fisico Quantità Specifica Solido 0
Stato Fisico Quantità Specifica Liquido 0,03
Stato Fisico Quantità Specifica Liquido 0,245
Stato Fisico Quantità Specifica Solido 0
Stato Fisico Quantità Specifica Solido 0
Stato Fisico Quantità Specifica Solido 0
S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.5 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.4 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.3 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L. Nome Azienda Num. Prodotto FRATELLI 1.3 RICCI FABBRICA PRODOTTI CHIMICI S.R.L.
Categoria
Pericolosità
ALCOLI GRASSI
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
2-ETIL ESAN1OLO
---XI Irritante
Categoria
Pericolosità
ANIDRIDE MALEICA
---XN Nocivo
Categoria
Pericolosità
2-ETIL ESAN1 OLO
---XI Irritante
Stato Fisico Quantità Specifica Non 0 definito
Stato Fisico Quantità Specifica Liquido 0
Stato Fisico Quantità Specifica Solido 0
Stato Fisico Quantità Specifica Liquido 0
Applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili STATO DI NOTE APPLICAZIONE IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Elevato livello di educazione e formazione di NO SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE personale Personale con solida educazione di base in ingegneria chimica e operazioni chimiche Periodica valutazione e registrazione delle performance del personale Periodica formazione del personale su situazioni di emergenza, salute e sicurezza al lavoro e sulla sicurezza dei prodotti e del loro trasporto Elevati standard per la sicurezza, aspetti ambientali e qualitativi nella produzione di sostanze inorganiche Sistemi di audit interni per esaminare l’implementazione delle politiche ambientali e verificare la conformità con le procedure, gli standard e i riferimenti normativi BAT
BAT Revisione delle implicazioni ambientali di tutte le materie prime , gli intermedi e i prodotti Identificazione e caratterizzazione di tutti i rilasci programmati e potenzialmente non programmati Isolamento dei flussi di emissioni/reflui/rifiuti alla sorgente al fine di facilitare il loro riuso e il loro trattamento Trattamento dei flussi di emissioni/reflui/rifiuti alla sorgente per massimizzare l’efficienza di abbattimento intervenendo su correnti con alta concentrazione e basso flusso Capacità di tamponamento del flusso e del carico Installazione di sistemi di abbattimento di riserva (se necessario) Formulazione di una strategia ambientale dell’alta direzione dello stabilimento nonché l’impegno a seguire tali strategia Chiara struttura organizzativa che assicuri che la responsabilità sui temi ambientali sia totalmente integrata nelle decisioni di tutti i dipendenti Procedure scritte o prassi relative a tutti gli aspetti rilevanti a livello ambientali nelle fasi di progettazione,funzionamento, manutenzione, commissioning e decommissioning degli impianti Sistemi di audit interni per esaminare l’implementazione delle politiche ambientali e verificare la conformità con le procedure, gli standard e i riferimenti normativi Pratiche di rendicondazione che valutino i costi totali delle materie prime (inclusa l’energia), nonché lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti Pianificazione finanziaria e tecnica a lungo termine degli investimenti in campo ambientale Considerazione del concetto di “ Ecologia Industriale”, visto come impatto di un processo sull’ambiente circostante e le opportunità per una migliore efficienza e performance ambientale Implementare e aderire ad un sistema di gestione ambientale volontario come EMAS o EN ISO 14001 Uso di sistemi di controllo (hardware e software) sia per il processo che per la strumentazione di controllo dell’inquinamento al fine di assicurare che le operazioni siano stabili, le rese elevate e le performance ambientali buone in tutte le condizioni operative Implementazioni di sistemi che assicurino la consapevolezza ambientale e la formazione dell’ operatore Esistenza di definite procedure di risposta ad eventi anomali Disponibilità di check di controllo sui processi in continuo; monitoraggio dei parametri ambientali critici al fine di rilevare condizioni operative anomale, emissioni e presenza di sistemi/misure che assicurino un pronto intervento Svolgimento di ispezioni e manutenzioni ordinarie e, quando necessarie, straordinarie al fine di ottimizzare le performance degli impianti
STATO DI APPLICAZIONE
NOTE
BAT
STATO DI APPLICAZIONE
NOTE
e della strumentazione di processo Considerare e valutare le necessità di trattamento delle emissioni in aria a seguito di operazioni di depressurizzazione, svuotamento, spurgo e pulizia di apparecchiature o provenienti dai sistemi di abbattimento delle acque reflue Implementazione di un sistema di gestione dei rifiuti che includa la minimizzazione dei rifiuti, la riduzione delle emissioni e il consumo di materie prime INTERVENTI Minimizzare l’inquinamento di suolo e acque sotterranee progettando, costruendo, operando e mantenendo i servizi, in cui le sostanze che rappresentano un potenziale rischio di contaminazione vengono movimentate, in modo tale che lo sversamento di materiale sia minimizzato; questo include i seguenti interventi •
avere impianti sigillati, stabili e sufficientemente resistenti contro Applicato possibili stress chimici, termici o meccanici (particolarmente importante per sostanze altamente tossiche) • prevedere volumi di ritenzione Applicato sufficienti per contenere in sicurezza sversamenti e fughe di sostanze da destinare al trattamento o deposito • prevedere volumi sufficienti per il Applicato contenimento dell’acqua per l’impianto antincendio • effettuare operazioni di carico e Applicato in parte scarico in aree adeguatamente protette • stoccare i materiali in aree Applicato adeguatamente attrezzate e protette per possibili perdite • dotare tutti i pozzetti o camere di trattamento/convogliamento con Applicato elevati livelli di allarme del livello di liquido o ispezionarli regolarmente • definire programmi per testare e Applicato ispezionare serbatoi e condotti incluse flange e valvole • sistemi di controllo sui canali di Non applicato scarico/sfioratori Applicato • verificare l’integrità dei serbatoi • adottare i serbatoi con sistemi antiNon applicato intasamento • stoccare materiali e prodotti in aree Applicato coperte al riparo dalla pioggia RIDUZIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Minimizzare le emissioni di polveri e raggiungere livelli di emissione inferiori a 10 3 mg/Nm usando una o più delle seguenti tecnologie: • cicloni; Applicato • filtri a tessuto; Applicato • scrubber a umido; • precipitatori elettrostatici. Ridurre le emissioni di HCN e raggiungere 3 livelli di emissione < 1 mg/m attraverso Non pertinente l’impiego di scrubber con soluzione alcalina Ridurre le emissioni di NH3 e raggiungere livelli 3 Applicato di emissioni < 1,2 mg/m attraverso l’impiego di scrubber con soluzione acida Ridurre le emissioni di HCl utilizzando scrubber Applicato ad umido in condizioni alcaline per raggiungere
No procedura
STATO DI APPLICAZIONE
BAT 3
NOTE
livelli di emissione di 3-10 mg/Nm HCl Si considera MTD per il controllo dell’inquinamento atmosferico da VOC un’appropriata combinazione o selezione delle seguenti tecniche: • membrane selettive di separazione; • condensazione; Applicato • adsorbimento; Applicato • scrubber; • incenerimento termico; • ossidazione catalitica; • torcia. GESTIONE E TRATTAMENTO DEGLI SCARICHI IDRICI Pretrattamento all’interno dello stabilimento e trattamento finale in un impianto di Non applicato depurazione interno allo stabilimento Pretrattamento e trattamento in un impianto di Applicato depurazione interno allo stabilimento Pretrattamento all’interno dello stabilimento e Segregazione reflui con carico organico + trattamento finale in impianto di depurazione Non pertinente elevato e conferimento come rifiuto ad esterno allo stabilimento smaltatori autorizzati Separare i reflui contaminati in base al loro carico inquinante; i reflui privi di componenti organiche sono separati dai reflui organici e inviati a trattamento dedicato Minimizzare l’inquinamento delle acque meteoriche applicando le seguenti misure: • minimizzare la contaminazione delle acque meteoriche dovute alle movimentazioni esterni in particolare applicando interventi di riduzione di emissioni fuggitive e diffuse; • convogliare e stoccare le acque Non applicato meteoriche potenzialmente contaminate dalle movimentazioni esterne e inviarle a trattamento se necessario; • monitorare lo scarico di tali acque; • utilizzare le acque meteoriche all’interno del ciclo produttivo riducendo i prelievi di risorsa idrica, ove possibile. EMISSIONI DIFFUSE Minimizzare le polveri diffuse ove possano generarsi (in particolare dallo stoccaggio e dalla movimentazione delle materie prime e dei prodotti) applicando una o più delle seguenti tecniche: • stoccare i materiali in sistemi chiusi; • usare aree coperte a protezione Bassa movimentazione di prodotti polverosi dell’azione della pioggia e del vento; • utilizzare sistemi di trasporto completamente o parzialmente chiusi; Applicato • utilizzare attrezzature per la captazione di polveri diffuse da inviare a trattamento; Applicato • pulizia aree esterne. Minimizzare le emissioni fuggitive gassose e liquide applicando una o più delle seguenti tecniche: • mantenere programmi di ispezione e applicato manutenzione delle attrezzature; • operare a pressione leggermente inferiore a quella atmosferica; • sostituire le flange con connessioni
STATO DI APPLICAZIONE
BAT
NOTE
saldate; utilizzare pompe e valvole sigillate; utilizzare sistemi di pompaggio con elevate prestazioni; applicato • pulizia aree esterne. Per impianti con composti solidi pericolosi che possano svilupparsi in condotti, impianti o contenitori, è considerata MTD attrezzare apposite aree con sistemi di pulizia e risciacquo RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE RIFIUTI Prevenire la generazione di rifiuti alla sorgente. Applicato A buon senso Minimizzare ogni inevitabile generazione di Applicato A buon senso rifiuti Massimizzare il riciclaggio dei rifiuti. Non applicato EFFICIENZA ENERGETICA Minimizzare il consumo di energia ottimizzando Applicato la costruzione e la conduzione degli impianti Ottimizzare la conservazione dell’energia . Applicato Implementare sistemi di rendicontazione che attribuiscono con precisione i costi energetici Applicato in parte ad ogni unità di processo. Intraprendere frequenti riesami energetici. Non applicato Ottimizzare l’integrazione di calore sia all’interno dei processi che fra i singoli processi Applicato in parte (e se possibile oltre i confini del sito) conciliando sorgenti e pozzi di calore. Usare sistemi di raffreddamento solo quando il riuso delle sorgenti di energia dal processo e’ Poco praticabile Ciclo lavorativo discontinuo e diurno stato ampiamente sfruttato. STOCCAGGIO MATERIE PRIME Ridurre la quantità di materiali di imballaggio, riciclare il materiale di imballaggio usato, a Applicato meno che le condizioni di rischio o sicurezza lo impediscano SINTESI/REAZIONE/CALCINAZIONE Ridurre le emissioni e la quantità di residui implementando una o più delle seguenti misure: • usare materie prime di elevata Non applicato purezza • migliorare l’efficienza del reattore • migliorare i sistemi catalizzanti Per i processi discontinui, diminuire le Applicato ove emissioni, ridurre i rifiuti attraverso la sequenza possibile di addizione di reagenti e reattivi Per i processi discontinui, minimizzare le operazioni di pulizia ottimizzando le sequenze Applicato per addizionare le materie prime e ausiliarie STOCCAGGIO E MOVIMENTAZIONE PRODOTTI Riduzione della quantità di residui generati Applicato • •
Speciality inorganic chemicals.
BAT tratte da ‘Manufacture of Organic Fine Chemicals’ - Dicembre 2005 -
BAT
Applicata/NON applicata
5.1.1 Prevenzione degli impatti ambientali 5.1.1.1 VALUTAZIONE INTEGRATA ‘HSE’ NELLO
Modalità di applicazione
BAT
Applicata/NON applicata
Modalità di applicazione
SVILUPPO DEI PROCESSI fornire una traccia verificabile dell’integrazione, in sede di sviluppo del processo, delle problematiche ambientali, sanitarie e della sicurezza Sviluppo di nuovi processi secondo i seguenti principi: a) migliorare la progettazione dei processi per ottimizzare l’utilizzo di tutti i materiali di ingresso nel prodotto finale b) utilizzare sostanze a tossicità bassa o nulla per la salute dell’uomo e per l’ambiente c) evitare l’utilizzo di sostanze ausiliare quali solventi, agenti separatori, ecc. d) minimizzare i consumi energetici ad es. preferendo reazioni a T e p ambiente e) utilizzare meccanismi rinnovabili quando tecnicamente ed economicamente possibile f) utilizzare reagenti catalitici, preferibili a quelli stechiometrici
Non applicato
Non applicato
Applicato ove possibile
Compatibilmente con aspetti tecnici ed economici
Applicato ove possibile Applicato ove possibile Non applicato Applicato
5.1.1.2 SICUREZZA DEI PROCESSI E PREVENZIONE DELLE REAZIONI INCONTROLLATE ‘Safety assessment’ per il controllo dei processi sulla base di combinazione delle seguenti misure: a) misure organizzative; b) tecniche di controllo ingegneristico; c) reazioni di terminazione (neutralizzazione, quenching) d) raffreddamento di emergenza; e) macchinari resistenti alla pressione f) sfiati Definizione e implementazione di procedure per limitare i rischi nelle operazioni di movimentazione e stoccaggio delle sostanze pericolose Formazione e addestramento adeguati per gli operatori che maneggiano le sostanze pericolose
Applicato
Non pertinente
Applicato
No procedure, SI Formazione/Informazione
Applicato
5.1.2 Minimizzazione degli impatti ambientali 5.1.2.1 PLANT DESIGN Progettare nuovi impianti in modo da minimizzare le emissioni adottando le seguenti tecniche: - utilizzo di macchine chiuse e sigillate - chiusura e ventilazione automatica dell’edificio di produzione - connessione dei reattori ad uno o più condensatori per il recupero dei solventi
Applicato Nan applicato Applicato
BAT -
connessione dei condensatori a sistemi di recupero/abbattimento utilizzo di flussi a gravità anziché di pompe
Applicata/NON applicata Applicato Applicato solo per lo scarico
Modalità di applicazione Nell’imp. di esterificazione Pressurizzando l’apparecchiatura
5.1.2.2 PROTEZIONE DEL SUOLO E DEGLI SVERSAMENTI Progettare, costruire, gestire e mantenere impianti tali da minimizzare gli sversamenti delle sostanze (soprattutto liquide) che rappresentano un potenziale rischio di contaminazione del suolo. Le strutture devono essere a tenuta ermetica, stabili e in grado di resistere ad eventuali forti sollecitazioni meccaniche, termiche o chimiche dispositivi per la tempestiva e sicura rilevazione di possibili perdite contenitori di sufficiente capacità per evitare sversamenti e perdite di sostanze acqua per l’estinzione di eventuali incendi e di depositi delle acque superficiali contaminate ai fini del loro trattamento o smaltimento
Applicato
Non applicato applicato applicato
5.1.2.3 MINIMIZZAZIONE DELLE EMISSIONI DI COV contenimento e isolamento delle fonti e chiusura di ogni apertura in modo da minimizzare le emissioni incontrollate Utilizzo di sistemi a circuito chiuso, inclusi i condensatori per il recupero dei solventi Mantenere confinate (chiuse) le apparecchiature durante il lavaggio con solventi Utilizzo di sistemi con ricircolo dei vapori di processo quando i requisiti di purezza lo consentono
Applicato
Applicato Non pertinente non pertinente
5.1.2.4 MINIMIZZAZIONE DEI FLUSSI VOLUMETRICI DI GAS Chiusura di ogni apertura non necessaria per evitare che l’aria venga risucchiata nel sistema di raccolta dei gas per le apparecchiature di processo Chiusura ermetica di tutte le attrezzature di processo, in particolare dei serbatoi/reattori (vessels) Inertizzazione per ‘shock’ anziché continua Minimizzazione dei flussi di gas dalle distillazioni ottimizzando la configurazione dei condensatori
Applicato
Applicato
Non applicato Applicato
Serbatoi con adeguati bacini di contenimento Riserva idrica per antincendio, vasche, e deposito temp. H20 reflu
BAT Modalità di inserimento nei serbatoi dei prodotti liquidi: - aggiungere liquidi ai serbatoi dal basso o mediante tubo immerso, a meno che ciò non sia possibile per ragioni di sicurezza o a causa delle reazioni chimiche - Nel caso in cui nei serbatoi si debbano aggiungere sostanze organiche sia solide che liquide, si considera BAT utilizzare i solidi come strato di copertura, qualora la differenza di densità favorisca la riduzione del carico organico nel gas spostato, a meno che questo sia impossibile per ragioni di sicurezza e/o a causa delle reazioni chimiche. Minimizzazione dei picchi di concentrazione nei flussi emissivi
Applicata/NON applicata Applicato in parte
Modalità di applicazione Solo per carico con pompa o in apparecchiatura sotto vuoto.
Applicato in parte
Applicato in parte
5.1.2.5 MINIMIZZAZIONE DEI VOLUMI DEI REFLUI DI PROCESSO (ACQUE MADRI) Evitare la produzione di acque madri con elevato contenuto di sali Lavaggio in controcorrente dei prodotti Generazione del vuoto senza acqua (pompe a secco, pompe ad anello liquido, ecc.) Definizione di procedure per la determinazione precisa del punto di completamento delle reazioni chimiche Raffreddamento indiretto Pre-risciacquo prima delle operazioni di pulizia e lavaggio delle apparecchiature per minimizzare la perdita di sostanze organiche nelle acque di lavaggio 5.1.2.6 MINIMIZZAZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA
Applicato Non pertinente al cilclo lavorativo Applicato solo quando è richiesto alto vuoto Applicata
Applicato Non applicato
5.2.1 bilanci di massa e analisi dei flussi di rifiuti Bilanci di Massa per COV, TOC O COD, AOX O EOX, metalli pesanti, ecc.) Analisi del flusso dei rifiuti per individuarne l’origine e dedeterminare parametri significativi ai fini della gestione e trattamento di emissioni gassose, acque reflue e scorie. Determinare i valori relativi ai seguenti parametri relativi ai flussi di acque reflue (vedi tab 1 (5.1) su bref di settore, pg 378 (381)) Controllare il profilo delle emissioni corrispondente alle modalità operative del processo produttivo Qualora s’impieghino sistemi di
Non applicato Non applicato
Non applicato Non applicato
Applicata/NON applicata
BAT abbattimento/recupero con processi non ossidanti, ricorrere a sistemi di monitoraggio in continuo (quale ad es. il rivelatore a ionizzazione di fiamma FID), negli impianti in cui gli scarichi gassosi provenienti dai vari processi sono trattati da un sistema centrale di recupero/abbattimento Monitorare le singole sostanze potenzialmente tossiche per l'ambiente nel caso queste siano rilasciate. Valutazione dei singoli flussi (volumi) di gas dalle apparecchiature di processo ai sistemi di abbattimento
Modalità di applicazione
Applicato per i casi significativi Non applicato
5.2.2 Riutilizzo dei solventi Riutilizzo dei solventi nel rispetto delle specifiche di purezza
Non pertinente
5.2.3 Trattamento dei residui gassosi Utilizzo di idonei sistemi di abbattimento per garantire il rispetto dei limiti per le emissioni di COV NOx HCl,Cl2, HBr/Br2 NH3 SOx Particolato Cianuri
Applicato Non pertinente
Condensatore + scrubber
Applicato Applicato Non applicato No applicato
Condensatore + scrubber Condensatore + scrubber
5.2.4 gestione e trattamento dei reflui acquosi 5.2.4.1 REFLUI ACQUOSI ASSOCIATI AL PRETRATTAMENTO E ALLA SEGREGAZIONE Separazione e trattamento preliminare o smaltimento delle acque madri derivanti da alogenazioni e solfoclorurazioni Trattare preliminarmente i flussi di acque reflue contenenti livelli di sostanze biologicamente attive tali da comportare un rischio per il successivo trattamento o per l’ambiente in cui vengono scaricati Separazione e raccolta degli acidi esausti 5.2.4.2 TRATTAMENTO DEI REFLUI ACQUOSI CONTENENTI CARICHI ORGANICI REFRATTARI Segregare e trattare preliminarmente i flussi di acque reflue contenenti carichi organici refrattari significativi in base ai parametri qui esposti - I carichi organici refrattari non sono significativi qualora il flusso delle acque reflue presenti una capacità di eliminazione
Non pertinente al ciclo lavorativo Non pertinenti al ciclo lavorativo
Applicato
Non applicato
BAT mediante metodi biologici ('bioeliminabilità’) superiore all’80 - 90% circa. - Qualora tale capacità sia inferiore, il carico organico refrattario non è significativo se associato a valori di TOC inferiori a circa 7,5 - 40 kg per batch o giornalieri Per i flussi di acque reflue segregati, si considera BAT raggiungere tassi complessivi di eliminazione del COD >95%, abbinando il pretrattamento al trattamento biologico. 5.2.4.3 RIMOZIONE DEI SOLVENTI DAI FLUSSI DI ACQUE REFLUE Recupero dei solventi dai reflui acquosi al fine di un loro re-impiego in sito o fuori sito, utilizzando tecniche quali strippaggio, distillazione/rettificazione, estrazione. Recupero di solventi ai fini del loro utilizzo a scopi termici, quando il bilancio energetico evidenzi la possibilità di sostituire i combustibili naturali. 5.2.4.4 RIMOZIONE DEI COMPOSTI ALOGENATI Eliminazione dei CHC dai flussi di acque reflue attraverso ad es. strippaggio, rettificazione o estrazione. Pretrattamento delle acque reflue contenenti carichi significativi di AOX. 5.2.4.5 RIMOZIONE DEI METALLI PESANTI Pretrattamento dei flussi di acque reflue contenenti significativi livelli di metalli pesanti o composti di metalli pesanti provenienti dai processi in cui questi sono appositamente usati 5.2.4.6 RIMOZIONE DEI CIANURI LIBERI ricondizionare i flussi di reflui contenenti cianuri liberi, per sostituire le materie prime ove tecnicamente possibile pretrattare i flussi di acque reflue contenenti carichi significativi di cianuri, raggiungendo un tenore di cianuri pari o inferiore a 1 mg/l del flusso di acque reflue trattate effettuare la biodegradazione in condizioni sicure in un impianto di trattamento biologico delle acque reflue. 5.2.4.7 TRATTAMENTO BIOLOGICO DELLE ACQUE REFLUE Trattamento in impianto di trattamento biologico delle acque reflue, gli effluenti con un significativo carico organico quali quelli provenienti dai processi
Applicata/NON applicata
Modalità di applicazione
Non applicato
Non pertinente
Non applicato
Non pertinente
Non pertinente Non pertinente
Non pertinente
Non applicato
No trattamento biologico
Applicata/NON applicata
BAT
Modalità di applicazione
di produzione o le acque di risciacquo e lavaggio assicurare che il trattamento delle acque reflue in un impianto comune sia nel complesso efficace quanto il trattamento in sito valori di eliminazione della BOD superiori al 99% e livelli medi annui di emissione BOD compresi tra 1 - 18 mg/l. I livelli si riferiscono agli effluenti dopo il trattamento biologico senza diluizione raggiungere i livelli di emissione riportati alla tabella VIII. 5.2.4.8 MONITORAGGIO DEGLI EFFLUENTI TOTALI monitorare regolarmente la totalità degli effluenti in entrata ed in uscita dall’impianto di trattamento biologico delle acque reflue effettuare, a cadenza regolare, il monitoraggio biologico degli effluenti totali dopo il loro trattamento nell’apposito impianto biologico, qualora si utilizzino o producano, intenzionalmente o meno, sostanze potenzialmente tossiche per l’ambiente Nel caso vi siano problemi di tossicità residua ricorrere al monitoraggio telematico della tossicità in parallelo alla misurazione telematica del TOC.
Parametro
Medie annue* Livello Unità
COD
12 - 250
P totale
0,2 - 1,5
N inorganico
2 - 20
AOX Cu Cr Ni Zn Solidi sospesi
0,1 - 1,7 0,007 - 0,1 0,004 - 0,05 0,01 - 0,05 – 0,1 10 - 20
Osservazioni Il valore superiore è associato alla produzione di composti prevalentemente fosforici
mg/l
Il valore superiore è associato alla produzione di composti organici prevalentemente azotati o da processi, quali ad es. la fermentazione Il valore superiore è associato a numerose produzioni con notevole tenore di AOX ed al pretrattamento di flussi di acque reflue con significativi carichi di AOX Il valore superiore è associato all’impiego consapevole di metalli pesanti o di composti di metalli pesanti in numerosi processi ed al pretrattamento dei risultanti flussi di acque reflue
LIDF LIDD
1-2 2-4
LIDA
1-8
LIDL
3 - 16
Fattore di diluizione
La tossicità è anche espressa in termini di tossicità per l'ambiente acquatico (livelli CE50 )
LIDEU 1,5 * I livelli si riferiscono agli effluenti dopo il trattamento biologico senza diluizione, ad es. senza il mescolamento con acque di raffreddamento
Tabella VIII: BAT relative alle emissioni provenienti dall’impianto di trattamento biologico delle acque reflue
Prescrizioni Generali L'azienda deve rispettare le prescrizioni contenute nei singoli atti autorizzativi sostituiti dall'AIA e la normativa nazionale e regionale applicabile alle proprie attività produttive.
Ulteriori prescrizioni La frequenza dei campionamenti e delle analisi sui rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi prodotti presso il Complesso IPPC devono essere conformi a quanto previsto dalla vigente normativa in materia di gestione di rifiuti ovvero: 1. rifiuti speciali conferiti presso impianti di recupero autorizzati in procedura semplificata ai sensi degli artt. 214 e 216 del d.lgs. 152/06 (ex art. 31 e 33 del d.lgs. 22/97): 1.1 non pericolosi: il produttore è tenuto ad effettuare il campionamento e l’analisi dei rifiuti prodotti almeno in occasione del primo conferimento all'impianto di recupero e, successivamente, ogni 24 mesi e, comunque, ogni volta che intervengano modifiche sostanziali nel processo di produzione (art. 8 - comma 4 del d.m. 5.02.1998); 1.2 pericolosi: il produttore è tenuto ad effettuare il campionamento e l’analisi dei rifiuti prodotti almeno in occasione del primo conferimento all'impianto di recupero e, successivamente, ogni dodici mesi e, comunque, ogni volta che intervengano delle modifiche sostanziali nel processo di produzione (art. 7 - comma 3 del d.m. 161 del 12.06.2002); 2. rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi conferiti presso impianti di recupero e/o smaltimento autorizzati in procedura ordinaria ai sensi dell’art. 208 del d.lgs. 152/06 (ex art. 28 del d.lgs. 22/97): 2.1 il produttore è tenuto ad effettuare l’analisi ed il campionamento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi secondo le tempistiche imposte dall’impianto presso cui gli stessi vengono conferiti. 2.2 il produttore, prima del conferimento all’impianto di recupero e/o smaltimento, dei rifiuti speciali non pericolosi classificati con codice CER “a specchio”, è tenuto ad assicurare e a dimostrare, mediante idonea certificazione analitica, che gli stessi non contengano sostanze pericolose.
PIANO DI MONITORAGGIO F.1 Finalità del monitoraggio La tabella seguente specifica le finalità del monitoraggio e dei controlli attualmente effettuati e di quelli proposti per il futuro. Obiettivi del monitoraggio e dei controlli
Monitoraggi e controlli Attuali Proposte
Valutazione di conformità all’AIA
X
Aria
X
Acqua
X
Suolo Rifiuti Rumore
X
Gestione codificata dell’impianto o parte dello stesso in funzione della precauzione e riduzione dell’inquinamento Raccolta di dati nell’ambito degli strumenti volontari di certificazione e registrazione (EMAS, ISO) Raccolta di dati ambientali nell’ambito delle periodiche comunicazioni (es. INES) alle autorità competenti Raccolta di dati per la verifica della buona gestione e l’accettabilità dei rifiuti per gli impianti di trattamento e smaltimento Gestione emergenze (RIR) Altro Tab. F1 - Finalità del monitoraggio
F.2 Chi effettua il self-monitoring La tabella n.2 rileva, nell’ambito dell’auto-controllo proposto, chi effettua il monitoraggio. Gestore dell’impianto (controllo interno) Società terza contraente (controllo interno appaltato)
chemica
Tab. F2- Autocontrollo
F.3
PARAMETRI DA MONITORARE
F.3.1 Impiego di Sostanze La tabella F3 indica le sostanze pericolose impiegate nel ciclo produttivo per cui sono previsti interventi che ne comportano la riduzione/sostituzione: N.ordine Attività IPPC e NON
Nome della sostanza
Codice CAS
Frase di rischio
Anno di riferimento
Quantità annua totale (t/anno)
Quantità specifica (t/t di prodotto)
Tab. F3 - Impiego di sostanze
La tabella F.4 individua le modalità di monitoraggio sulle materie derivanti dal ciclo produttivo e recuperate all’interno dello stesso: n.ordine Attività IPPC e non
Identificazione della materia recuperata
Anno di riferimento
Quantità annua totale prodotta (t/anno)
Quantità specifica (t/t di prodotto finito)
% di recupero sulla quantità annua prodotta
Tab. F4 – Recuperi interno di materia
F.3.2 Risorsa idrica La tabella F5 individua il monitoraggio dei consumi idrici che si intende realizzare ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica.
per
Tipologia
Anno di riferimento
Fase di utilizzo
Frequenza di lettura
Consumo annuo totale 3 (m /anno)
X
da individuare
annuale
X
Consumo annuo specifico 3 (m /tonnellata di prodotto finito)
Consumo annuo per fasi di processo 3 (m /anno)
% ricircolo
X
X
X
Tab. F5 - Risorsa idrica
F.3.3 Risorsa energetica Le tabelle F6 ed F7 riassumono gli interventi di monitoraggio previsti ai fini della ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa energetica: N.ordine Attività Anno IPPC e Tipologia di non o combustibile riferimento intero complesso X
Consumo Frequenza annuo di totale rilevamento (KWh3 m /anno)
Tipo di utilizzo
produttivo
annuale
X
Consumo Consumo annuo annuo specifico per fasi (KWhdi 3 m /t di processo prodotto (KWh3 finito) m /anno) X X
Tab. F6 – Combustibili
Prodotto
In pratica :
In teoria :
Consumo termico (KWh/t di prodotto)
Consumo energetico (KWh/t di prodotto)
Consumo totale (KWh/t di prodotto)
non quantificabibe Determinabile attraverso calcoli termodinamici; nel contesto generale ciò ha valore puramente accademico
n.q.
n.q
IDEM
IDEM
Tab. F7 - Consumo energetico specifico
Per i parametri aria ed acqua SI
NO
Anno di riferimento
Dichiarazione INES
F.3.4 Aria La seguente tabella individua per ciascun punto di emissione, in corrispondenza dei parametri elencati, la frequenza del monitoraggio ed il metodo utilizzato:
C o n
Parametro Metano
(*)
E1
E2
En
Modalità di controllo
Continuo
Discontinuo
Metodi
(**)
Monossido di carbonio (CO) Biossido di carbonio (CO2) Idrofluorocarburi (HFC) Protossido di azoto (N2O) Ammoniaca
X
1 volta/anno
C.N.R. m.u.632
1 volta anno
C.N.R. M.U. 430; 487
Composti organici volatili non metanici (COVNM) Ossidi di azoto (NOx) Polifluorocarburi (PFC) Esafluoruro di zolfo (SF6) Ossidi di zolfo (SOx)
Metalli e composti
Arsenico (As) e composti Cadmio (Cd) e composti Cromo (Cr) e composti Rame (Cu) e composti Mercurio (Hg) e composti Nichel (Ni) e composti Piombo (Pb) e composti Zinco (Zn) e composti Selenio (Se) e composti Dicloroetano-1,2 (DCE) Diclorometano (DCM) Sostanze organiche clorurate
Esaclorobenzene (HCB) Esaclorocicloesano (HCH) Policlorodibenzodiossine (PCDD) + Policlorodibenzofurani (PCDF) Pentaclorofenolo (PCP) Tetracloroetilene (PER) Tetraclorometano (TCM) Triclorobenzeni (TCB) Tricloroetano-1,1,1 (TCE) Tricloroetilene (TRI) Triclorometano
Altri composti
C. Org.
Policlorobifenili (PCB) Benzene (C6H6) IPA Cloro e composti inorganici Fluoro e composti inorganici Acido cianidrico PM PM10
X
Altro FORMALDEIDE
X
1 volta/anno
C.N.R. M.U. 339
Tab. F8- Inquinanti monitorati (*)Il monitoraggio delle emissioni in atmosfera dovrà prevedere il controllo di tutti i punti emissivi e dei parametri significativi dell’impianto in esame, tenendo anche conto del suggerimento riportato nell’allegato 1 del DM del 23 novembre 2001 (tab. da 1.6.4.1 a 1.6.4.6). In presenza di emissioni con flussi ridotti e/o emissioni le cui concentrazioni dipendono esclusivamente dal presidio depurativo (escludendo i parametri caratteristici di una determinata attività produttiva) dopo una prima analisi, è possibile proporre misure parametriche alternative a quelle analitiche, ad esempio tracciati grafici della temperatura, del ∆P, del pH, che documentino la non variazione dell’emissione rispetto all’analisi precedente. (**)Qualora i metodi analitici e di campionamento impiegati siano diversi dai metodi previsti dall’autorità competente di cui all’allegata tabella o non siano stati indicati, il metodo prescelto deve rispondere ai principi stabiliti dalla norma UNI17025 indipendentemente dal fatto che il Laboratorio che effettua l’analisi sia già effettivamente accreditato secondo la predetta norma per tale metodo. Al fine di caratterizzare compiutamente l’emissione e valutare l’effettiva presenza di parametri inquinanti non già valutati, ma indicati dalle linee guida di settore nazionali e sovranazionali, tali parametri saranno oggetto di almeno tre determinazioni, da effettuare con cadenza semestrale a partire dalla data di adeguamento, comunicata così come previsto dall’art.17 comma 1 del D.Lgs. 59/05. Qualora il valore massimo di concentrazione dei tre risultati analitici rilevati per il singolo parametro risulti inferiore o uguale al 10 % del valore limite o al di sotto del limite di rilevabilità del metodo di riferimento, il parametro suddetto non sarà più oggetto del piano di monitoraggio nella specifica emissione. In caso contrario, il monitoraggio del parametro dovrà essere effettuato regolarmente con la frequenza indicata in tabella.
Monitoraggio solventi La tabella seguente indica frequenza e dati che saranno monitorati ai fini della verifica del Piano di Gestione dei Solventi. INPUT DI SOLVENTI ORGANICI I1 quantità di solventi organici acquistati ed immessi nel processo nell’arco di tempo in cui viene calcolato il bilancio di massa. I2 quantità di solventi organici o la loro quantità nei preparati acquistati recuperati e reimmessi nel processo. OUTPUT DI SOLVENTI ORGANICI
tCOV/anno
O1 emissioni negli scarichi gassosi (ingresso post-combustore)
X
O2 solventi organici scaricati nell’acqua.
X
O3 solventi che rimangono come contaminanti o residui nei prodotti all’uscita dei processi. O4 emissioni diffuse di solventi nell’aria. Ciò comprende la ventilazione generale dei locali nei quali l’aria è scaricata all’esterno attraverso finestre, porte, sfiati e aperture simili. O5 solventi organici persi a causa di reazioni chimiche e fisiche.
X
O6 solventi organici contenuti nei rifiuti raccolti. O7 solventi contenuti in preparati che sono o saranno venduti come prodotto a validità commerciale. O8 solventi organici nei preparati recuperati per riuso, ma non per riutilizzo nel processo, se non sono registrati al punto O7. O9 solventi scaricati in altro modo.
X
EMISSIONE DIFFUSA
tCOV/anno
F= I1-O1-O5-O6-O7-O8
X
F= O2+O3+O4+O9
X
EMISSIONE TOTALE
tCOV/anno
E = F+O1
X
CONSUMO DI SOLVENTE
tCOV/anno
C = I1-O8
X
INPUT DI SOLVENTE
tCOV/anno
X X tCOV/anno
X X
X X X
I = I1+I2
X
Tab. F9 – Monitoraggio Piano Gestione Solventi
Metodi analitici indicati nell’allegato V del D.M. 44/2004 Parametro o inquinante Velocità e portata COV (Singoli composti) 3 COV (Concentrazione < 20 mg/m ) 3 COV (Concentrazione >= 20 mg/m )
Metodo UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 12619 UNI EN 13526
Tab. F10 – metodi analitici monitoraggio Piano Gestione Solventi
F.3.5 Acqua La seguente tabella individua per ciascuno scarico, in corrispondenza dei parametri elencati, la frequenza del monitoraggio ed il metodo utilizzato: Modalità di controllo Continuo
Parametri
3
Volume acqua (m /anno) pH
S1 S2 S..
Discontinuo In C.I.S.: quindicinale per gli scarichi individuati ai sensi dell’art.108 comma 1 del D.lgs152/06 (per le sostanze individuate alla tabella 5 allegato 5 parte terza del Metodi D.lgs152/06 ). (*) In F.C.: quindicinale per gli scarichi individuati ai sensi dell’art.108 comma 1 del D.lgs152/06 (per le sostanze individuate alla tabella 5 allegato 5 parte terza del D.lgs152/06 ).
C.Processo annuale C. Fiscale Settimanale Trimestrale
Temperatura Colore
Settimanale Trimestrale
Odore Conducibilità Materiali grossolani Solidi sospesi totali BOD5 COD Alluminio
Trimestrale Trimestrale Settimanale Trimestrale
Arsenico (As) e composti Bario Boro Cadmio (Cd) e composti Cromo (Cr) e composti
Trimestrale
Ferro Manganese Mercurio (Hg) e composti Nichel (Ni) e composti Piombo (Pb) e composti Rame (Cu) e composti Selenio Stagno Zinco (Zn) e composti Cianuri Cloro attivo libero
Trimestrale
Solfuri Solfiti Solfati
Trimestrale
Cloruri Fluoruri Fosforo totale
Settimanale Trimestrale
Azoto ammoniacale (come NH4) Azoto nitroso (come N) Azoto nitrico (come N)
Settimanale Trimestrale
Grassi e olii animali/vegetali Idrocarburi totali Aldeidi
Trimestrale
Solventi organici azotati Tensioattivi totali Pesticidi Dicloroetano-1,2 (DCE) Diclorometano (DCM) Cloroalcani (C10-13) Esaclorobenzene (HCB) Esaclorobutadiene (HCBD) Esaclorocicloesano (HCH) Pentaclorobenzene
Settimanale Trimestrale
Composti organici alogenati Benzene,toluene,etilbenzene,xileni (BTEX) Difeniletere bromato Composti organostannici IPA Fenoli Nonilfenolo COT Altro Tab. F11- Inquinanti monitorati (*)Qualora i metodi analitici e di campionamento impiegati siano diversi dai metodi previsti dall’autorità competente di cui all’allegata tabella o non siano stati indicati il metodo prescelto deve essere in accordo con la UNI 17025.
F.3.5.2
Monitoraggio delle acque sotterranee
NON GIUSTIFICATO
Riportare le motivazioni per cui viene realizzato e descrivere le potenziali sorgenti di inquinamento individuate dalla Ditta. Le tabelle seguenti indicano le caratteristiche dei punti di campionamento delle acque sotterranee: Livello Profondità Coordinate piezometrico Posizione del Profondità Piezometro Gauss medio della piezometro piezometro dei filtri (m) Boaga falda (m) (m.s.l.m.) N.1 Monte N.2 Valle Tab. F12- Piezometri
Piezometro N.1 N.2
Posizione piezometro
Misure quantitative
Livello statico (m.s.l.m.)
Livello dinamico (m.s.l.m.)
Frequenza misura
Frequenza
Metodi
Monte Valle Tab. F13 – Misure piezometriche quantitative
Piezometro N.1 N.2
Posizione piezometro Monte Valle
Misure qualitative
Parametri
Tab. F14 – Misure piezometriche qualitative
F.3.6 Rumore Le campagne di rilievi acustici prescritte ai paragrafi E.3.4 dovranno rispettare le seguenti indicazioni: gli effetti dell'inquinamento acustico vanno principalmente verificati presso i recettori esterni, nei punti concordati con ARPA e COMUNE; la localizzazione dei punti presso cui eseguire le indagini fonometriche dovrà essere scelta in base alla presenza o meno di potenziali ricettori alle emissioni acustiche generate dall'impianto in esame. in presenza di potenziali ricettori le valutazioni saranno effettuate presso di essi, viceversa, in assenza degli stessi, le valutazioni saranno eseguite al perimetro aziendale.
La tabella F15 riporta le informazioni che la Ditta fornirà in riferimento alle indagini fonometriche prescritte: Codice univoco identificativo del punto di monitoraggio
Descrizione e localizzazione del punto (al perimetro/in corrispondenza di recettore specifico: descrizione e riferimenti univoci di localizzazione)
Categoria di limite da verificare (emissione, immissione assoluto, immissione differenziale)
Classe acustica di appartenenza del recettore
Modalità della misura (durata e tecnica di campionament o)
Campagna (Indicazione delle date e del periodo relativi a ciascuna campagna prevista)
Tab. F15 – Verifica d’impatto acustico
F.3.7 Radiazioni
NON GIUSTIFICATO
Nella tabella successiva si riportano i controlli radiometrici su materie prime o rifiuti trattati che la Ditta effettua: Frequenza controllo
Materiale controllato Modalità di controllo
Modalità di registrazione dei controlli effettuati
Tab. F16 – Controllo radiometrico
F.3.8 Rifiuti Le tabelle F17 e F18 riportano il monitoraggio delle quantità e le procedure di controllo sui rifiuti in ingresso/ uscita al complesso. CER autorizzati
Operazione autorizzata
Quantità annua (t) trattata/stoccata
Quantita specifica *
X
R/D
X
X
Eventuali controlli effettuati
Frequenza controllo
Modalità di registrazione dei controlli effettuati
Anno di riferimento
*riferita al quantitativo in t di rifiuto per tonnellata di materia finita prodotta nell’anno di monitoraggio Tab. F17 – Controllo rifiuti in ingresso
CER
Quantità annua prodotta (t)
Quantita specifica *
X
X
X
Nuovi Codici Specchio
Eventuali controlli effettuati
Frequenza controllo
Modalità di registrazione dei controlli effettuati
Anno di riferimento
X Verifica analitica della non pericolosità
Una volta
Cartaceo da tenere a disposizione degli enti di controllo
Nuovi Codici Specchio
*riferita al quantitativo in t di rifiuto per tonnellata di materia finita prodotta relativa ai consumi dell’anno di monitoraggio Tab. F18 – Controllo rifiuti in uscita
F.3.9 Discariche
NON PERTINENTE
Nell’impianto esista una discarica sulla quale si intende operare un monitoraggio con le caratteristiche riportate nella seguente tabella: Oggetti del Monitoraggio
Percolato Acque sotterranee
Parametri PostGestione gestione
Modalità di controllo
Frequenza controllo PostGestione gestione
Modalità di registrazione dei controlli effettuati
Gas di Discarica Topografia dell’area Acque superficiali di drenaggio Dati meteoclimatici Qualità dell’aria Tab. F19 – Controllo discariche
F.4
Gestione dell’impianto
F.4.1 Individuazione e controllo sui punti critici La tabella F20 specifica i sistemi di controllo previsti sui punti critici, riportando i relativi controlli (sia sui parametri operativi che su eventuali perdite) e gli interventi manutentivi. Parametri
N. Impianto/parte ordine di esso/fase di attività processo Parametri
Fase
a regime
∆p
continua
SCRBBER ....
pH..
Prima di iniziare la lavorazione...
Tipo di intervento
Frequenza d’intervento
Modalità di registrazione dei controlli
sostituzione filtro a maniche
semestrale
registro cartaceo
Modalità
Frequenza dei controlli
es:filtro a maniche
Intervento
(visiva/manuale/strumentale, automatico)
automatico
manuale
Sostituire/aggiungere Soluzione acida a All’occorrenza basica
Tab. F20 – Controlli sui punti critici e interventi manutentivi
F.4.2 Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, etc.) Si riportano la frequenza e la metodologia delle prove programmate delle strutture adibite allo stoccaggio e sottoposte a controllo periodico (anche strutturale). Serbatoi interrati/bacini di contenimento Tipo di controllo Bacini di contenimento
Serbatoi interrati
verifica d’integrità visiva Prove di tenuta
Prove di tenuta e verifica d’integrità strutturale
Frequenza
Modalità di registrazione
annuale Registro
NO SERBATOI INTERRATI
Registro
si